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Dettaglio seduta n.23 del 18/02/25 - Legislatura n. XII - Sedute dal 8 giugno 2024

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO



(Alle ore 10.03 il Presidente Nicco constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta di trenta minuti)



(La seduta inizia alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ha chiesto congedo Zappalà.
Il numero legale è 26.
b) Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo Il 7 febbraio si è celebrata la Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo, un fenomeno preoccupante e in crescita tra i giovani, ma anche tra i giovanissimi. L'UNICEF ha ricordato che, in Italia, circa il 37% dei bambini e giovani sono esposti ai messaggi di odio e oltre il 34 sono esposti a immagini cruente e violente.
A partire dal 2018, il Piemonte si è dotato della legge regionale denominata "Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo", ma è nostro dovere continuare a tenere gli occhi aperti.
Il bullismo è violenza psicologica, crede di poter offendere impunemente e molestare singolarmente o in gruppo e accanirsi per far male e far sentire a disagio un'altra persona che non è in grado di difendersi. In sostanza, è isolamento. In quest'ottica, la scuola, le famiglie, le istituzioni in generale e il mondo degli adulti devono svolgere un ruolo fondamentale di cerniera, di ascolto e di protezione.
Quello cyber, poi, è una forma di bullismo particolarmente insidiosa, è sempre più diffusa tra i ragazzi, frequentatori assidui delle piattaforme social. Bambini, ragazzi, giovani e meno giovani rischiano ogni giorno di essere vittime di messaggi violenti e volgari, fino a diventare oggetto di insulti, inganni, esclusioni e persecuzioni.
Questa Giornata deve servire per riflettere sul fenomeno, interrogandoci su quali siano le ulteriori strategie da mettere in atto, affinché tutti i ragazzi possano sempre più riconoscere i pericoli della rete e combatterli.
In questa ricorrenza voglio ricordare ancora l'impegno di Paolo Picchio: sua figlia Carolina, una giovane ragazza del nostro Piemonte, è stata la prima vittima del cyberbullismo. Da quella immane tragedia ha trovato la forza per iniziare la sua battaglia, che ha portato all'approvazione della legge nazionale volta a difendere i nostri ragazzi e i nostri figli, perch nessuno altro possa rimanere vittima di questi ignobili comportamenti.
Papà Picchio lo ripete ovunque va, in tutte le scuole e le città d'Italia e le sue parole voglio farle mie, affinché uniti possiamo essere sempre più vigili e attenti: "Le parole fanno più male delle botte. Se hanno colpito lei, così forte e vincente, tutti sono a rischio".
Chiedo di far partire la proiezione di un video che il Consiglio regionale ha realizzato sul tema.



(Proiezione in aula di un video sul bullismo e il cyberbullismo)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche per questo momento di sensibilizzazione intorno a un tema come quello del bullismo e del cyberbullismo, che sono quantomai attuali di grande rilevanza e di grande importanza all'interno dei nostri contesti sociali, ma chiederei l'iscrizione all'o.d.g. di una mozione legata alla differenziazione dei costi collegati alla nostra sanità e, quindi, alla differenza dei trasferimenti delle risorse alla nostra Regione.
Ne chiederei, quindi, l'iscrizione.



PRESIDENTE

Gli Uffici hanno bisogno del numero, ma spero che arriverà.



PENTENERO Gianna

Se mi date due secondi di tempo, cerco il numero.



PRESIDENTE

Bene, comunque lo vediamo poi con calma, Consigliera Pentenero.
La parola alla Consigliera Ravinale.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo chiedere l'iscrizione di un ulteriore punto all'o.d.g. per inserire nella discussione l'ordine del giorno che avevo depositato qualche tempo fa, il n. 97, che è relativo all'implementazione della legge nazionale n. 219 del 2017 in materia di disposizioni anticipate di trattamento.
Sappiamo in che modo la discussione sulla legge sul fine vita non si sia voluta affrontare in quest'Aula alla fine della scorsa legislatura; avremo sicuramente modo di tornarci, perché la vicenda Toscana oggi ci porta a interrogarci nuovamente su questa che è una questione di dignità.
Al di là di quello che è un tema su cui sicuramente c'è un grande lavoro culturale prima ancora che politico da fare, credo che il Piemonte non possa più permettersi di non applicare le norme vigenti. La norma del 2017 prevede che si possano depositare le disposizioni anticipate di trattamento anche nelle strutture sanitarie. È una norma che consente a ciascuno di scegliere, ma soprattutto evita a familiari, ad affetti e al personale medico situazioni di grande difficoltà.
Presidente, le chiedo cortesemente se questo ordine del giorno, che è appunto il n. 97, può entrare nella discussione di questa mattina, perch credo che appunto sia quantomai urgente confrontarsi su questi temi.



PRESIDENTE

Consigliera Pentenero, c'è ancora una sua richiesta d'intervento?



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Vorrei soltanto indicare il numero della mozione dal titolo "Superamento del criterio della spesa storica della ripartizione del fondo sanitario regionale", presentata dal Consigliere Rossi, che è il 21, che crediamo sia importante proprio per la discussione che in questi giorni si avvierà in Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Unia.



UNIA Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere anch'io la possibilità di inserire all'o.d.g.
l'ordine del giorno n. 139, che riguarda la salute mentale.
Sostanzialmente, quest'ordine del giorno serve per richiedere alla IV Commissione consiliare permanente di svolgere un'indagine conoscitiva e acquisire notizie e informazioni sul tema della salute mentale che, tra l'altro, è un tema cruciale che, soprattutto, in questi giorni, è venuto fuori in maniera preponderante.
L'ordine del giorno chiede anche di aumentare le risorse alla prevenzione e al potenziamento delle misure e dell'assistenza ambulatoriale, domiciliare e semiresidenziale.
Si parla anche, appunto, delle lunghe attese e delle rinunce alle cure quindi di aumentare del 15%, il tasso dei nuovi casi trattati e dare effettiva attuazione allo strumento del budget di salute in tutti i DSM per migliorare l'assistenza territoriale sanitaria.



PRESIDENTE

Non vedo più nessuno prenotato a parlare, quindi chiedo all'Aula se è disponibile a inserire questi tre punti all'o.d.g.
Qualcuno deve intervenire? Ricordo che se non vi sono opposizioni, s'intendono inseriti all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Direi di procedere mettendo ai voti gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di votare gli inserimenti degli ordini del giorno, non gli ordini del giorno?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene. Faccio solo presente che l'ultimo ordine del giorno, il n. 139 del Consigliere Unia, è già collegato al bilancio.
Mettiamo in votazione la richiesta della Consigliera Pentenero, che chiede di inserire all'o.d.g. la mozione n. 21.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g. della mozione n. 21.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 97.
Il Consiglio non approva.
Sia riportato a verbale il voto contrario della Consigliera Cameroni.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiedo di votare un'inversione dell'o.d.g., rispetto a quello inserito dalla collega Ravinale, chiedendo che non venga discusso come collegato al bilancio, ma che venga discusso prima della discussione del bilancio avendolo inserito non come collegato.
Con la sua richiesta viene aggiunto in fondo agli altri punti già presenti e quindi scorporato dal collegamento al bilancio.
Chiederei, pertanto, che venga invertito e discusso prima degli altri punti all'o.d.g.



(Commenti fuori microfono)



ROSSI Domenico

Se è già inserito, vuole dire che il Movimento 5 Stelle ne può inserire un altro. Potete chiederne un altro perché quello era già inserito. Non l'abbiamo votato, perché lo hanno dato già per scontato.



(Commenti fuori microfono)



ROSSI Domenico

Su quello di Unia non abbiamo votato..



(Commenti fuori microfono)



ROSSI Domenico

Non decide lei se abbiamo concluso la presentazione.
Mi scusi, c'è una Presidenza, chieda la parola e se la faccia dare.



PRESIDENTE

La questione è questa. I Consiglieri hanno chiesto di intervenire per inserire nuovi punti all'o.d.g.
Ho chiesto se c'erano ancora interventi, ma nessuno ha risposto, quindi ho aperto le votazioni. Le votazioni sono già avvenute.
Ho dato atto prima che l'ordine del giorno era già inserito, quindi non l'abbiamo messo in votazione e sono passato alle votazioni sulle altre richieste. Nessuno ha chiesto la parola, quindi devo dar ragione, non per piaggeria di parte, al Consigliere Riva Vercellotti, cioè abbiamo già votato gli inserimenti. Prima ancora di votare gli inserimenti, abbiamo detto che il documento in oggetto era già inserito perché collegato al bilancio.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Devo chiedere agli Uffici se è ammissibile oppure no.
Gli Uffici mi suggeriscono che la legge n. 118 prevede questo susseguirsi di punti all'o.d.g., quindi non possono essere invertiti.



ROSSI Domenico

Chiedo di votare prima la legge di stabilità regionale, rispetto al bilancio; se è possibile, di invertire questi punti.



PRESIDENTE

Ma l'o.d.g. è già così. Prima trattiamo il punto 5), disegno di legge n. 62 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2025 2027", poi trattiamo il punto 6), disegno di legge n. 49 "Bilancio di previsione finanziario 2025-2027".


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: c) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
d) Esami di leggi regionali Il Consiglio dei Ministri, in data 23 gennaio 2025, ha esaminato la seguente legge regionale e ne ha deliberato la non impugnativa: legge regionale 29 novembre 2024 n. 26, "Disposizioni finanziarie e variazione del bilancio di previsione finanziario 2024-2026".
Il Consiglio dei Ministri, in data 28 gennaio 2025, ha esaminato la seguente legge regionale e ne ha deliberato la non impugnativa: legge regionale 4 dicembre 2024, n. 27 "Modifiche alla legge regionale n. 27 dell'8 novembre 2021 'Istituzione di un Organismo regionale per il controllo collaborativo (ORECOL)'".
Il Consiglio dei Ministri, in data 7 febbraio 2025, ha esaminato le seguenti leggi regionali e ne ha deliberato la non impugnativa: legge regionale 23 dicembre 2024, n. 28 "Disposizioni in materia di ordinamento del personale. Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23"; legge regionale 23 dicembre 2024, n. 29 "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l'anno 2025 e disposizioni finanziarie".
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti i colleghi.
Vorrei intervenire sulle comunicazioni per denunciare l'assenza del Presidente Cirio in questa sessione di discussione del bilancio di previsione 2025-2027 della Regione.
Possiamo considerare questa come la settimana politica più importante del 2025. Si discute l'atto politico più importante, il bilancio della Regione Piemonte, e lo facciamo peraltro in esercizio provvisorio, quindi tecnicamente non è neanche una sessione di bilancio ai sensi del Regolamento, ma è una settimana fondamentale.
Tra l'altro, anche la Giunta è scarsamente rappresentata. Ringraziamo l'Assessore Tronzano per dedicarci il suo tempo. Tuttavia, Presidente, ci sembra che le file della Giunta siano troppo sguarnite.
Questo non fa onore al Presidente, non fa onore alla sua Giunta, non fa onore all'intera maggioranza, che ha ricevuto dagli elettori nello scorso mese di giugno il compito di guidare il Piemonte.
Ci saremmo aspettati, almeno per la sessione di questo primo bilancio di previsione della Giunta Cirio 2, che ci fosse una maggiore rappresentanza degli Assessori.
Chiedo, quindi, Presidente, innanzitutto a lei se ha ricevuto dei messaggi di giustificazione, in che forma li ha ricevuti, anche da parte dei due Sottosegretari che, nella recente modifica della legge elettorale regionale, erano stati pensati come figure dedicate al rapporto con il Consiglio regionale. Non è presente neanche l'Assessore Vignale, che ha tra le sue deleghe la relazione con il Consiglio regionale.
Mettiamolo in chiaro: il Partito Democratico crede nella centralità degli organi legislativi, a livello regionale come a livello nazionale.
Noi crediamo nella centralità degli organi legislativi. L'organo esecutivo rappresentato dalla Giunta avrebbe dovuto venire oggi qui, in Consiglio regionale, per ascoltare gli interventi dei Consiglieri di maggioranza e dei Consiglieri delle minoranze, in merito all'atto politico più importante del 2025, tra l'altro, arrivato in ritardo rispetto al termine del 31 dicembre.
Presidente, ci faccia sapere gentilmente quali sono le giustificazioni pervenute, perché credo che meritiamo di conoscerle.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiaramente il primo passaggio, doveroso anche da parte mia, è per stigmatizzare l'assenza della Giunta - in questo momento anche dell'Assessore Tronzano, quindi i banchi della Giunta sono vuoti - in quello che giustamente la collega ha definito il momento politico tra i più importanti dell'anno.
Questo testimonia, al di là delle tante parole, della propaganda e delle tante questioni che ogni tanto leggiamo sui giornali, l'attenzione che la Giunta ha nei confronti del Consiglio. Questo continuiamo a denunciarlo già dalla scorsa legislatura, perché credo che il Presidente Cirio - sarebbe interessante fare una verifica - sia, forse, il Presidente meno presente in Aula nella storia del Consiglio regionale.
Colpisce, però, il fatto che in questa legislatura, nella quale era stata introdotta la novità di due Sottosegretari, noi non vediamo né i due Sottosegretari né l'Assessore con la delega ai rapporti con i Consiglio.
Viene lasciato solo in Aula l'Assessore al bilancio, ma sappiamo benissimo quanto, nel merito delle singole questioni, gli Assessorati debbano essere presenti tutti (come in Commissione), soprattutto l'Assessore alla sanità perché non vorrei che si dimenticasse che più dell'80% del bilancio della Regione è dedicato alle politiche di salute. Oggi e nei prossimi giorni ci occuperemo anche di questo, ma l'Assessore alla sanità qui non è presente.
È come se si volesse dire: "Non c'è bisogno che veniamo, perché tanto l'interlocuzione non soltanto con le forze di opposizione, ma anche con quelle di maggioranza non serve. È inutile, perché tanto quello che doveva essere deciso, è deciso in altri luoghi, è deciso in altre sedi con altri interlocutori".
Questa, francamente, è una mancanza di rispetto per tutti quei cittadini che hanno votato sia le forze di maggioranza sia le forze di minoranza e hanno eletto e scelto i loro rappresentanti. Questo Consiglio continua a essere umiliato dal Presidente Cirio e da una Giunta che è eccessivamente assente.
Mi permetto di fare un passaggio anche sul pre-Consiglio, cioè l'aspetto che correttamente - e la ringrazio per questo, Presidente Nicco - lei ha richiamato per la Giornata per il contrasto al cyberbullismo. Ne parleremo anche durante la discussione del bilancio, perché per quella che è stata la discussione nella Commissione competente, purtroppo quel capitolo vede un iniziale taglio dal punto di vista del bilancio.
Ci auguriamo che, come il Consiglio fa la sua parte, ad esempio, con comunicazioni e video come abbiamo appena visto, anche la Giunta faccia la propria parte, non tagliando quei fondi, ma aumentandoli, perché il fenomeno del cyberbullismo, come correttamente questa mattina è stato ricordato, si sta evolvendo e si sta collegando non più soltanto a episodi legati al mondo della scuola, ma si sta evolvendo molto, soprattutto dopo la pandemia, al tema, per esempio, della salute mentale, Presidente, che comunque torneremo a trattare anche in questo bilancio.
Ci auguriamo che il video di questa mattina sia anche di auspicio alla discussione del bilancio, al ripristino e all'aumento dei fondi sul cyberbullismo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Vale solo la pena ricordare quello che dice l'articolo n. 55 dello Statuto della Regione Piemonte, "Organizzazione della Giunta regionale", che al comma stabilisce che il Vicepresidente, nel momento in cui il Presidente non potesse partecipare - e immagino che gli impedimenti, nel momento in cui si discute il bilancio in Aula, siano davvero significativi - in questo caso la Vicepresidente, può sostituire il Presidente e partecipare ai lavori del Consiglio. Anzi, è un dovere partecipare a tutti i lavori del Consiglio, ma lo è in modo particolare nella sessione di bilancio.
Ci tengo poi a sottolineare che, stante la situazione del nostro bilancio l'assenza dell'Assessore alla sanità, che è la parte principale del nostro bilancio, è davvero un silenzio assordante, è un silenzio assordante che non ci ha permesso di completare la discussione all'interno della Commissione e non ci permette di avviare una discussione che sia innanzitutto di conoscenza...
Leggiamo che tra le deliberazioni che sono state approvate ieri vi è il riparto della spesa sanitaria programmazione 2025-2027, ma non conosciamo che cosa sia, che cosa rappresenti nella ricaduta all'interno del nostro bilancio.
È quindi davvero imbarazzante che questa mattina ci sia soltanto l'Assessore Tronzano e il "soltanto" non vuole essere certamente una diminutio nei confronti del ruolo che rappresenta, ma un ringraziamento per il fatto che ha dedicato la più grande attenzione possibile a tutto il dibattito, salvo poi, come dire, richiamare in Aula il provvedimento e non completare quel processo, innanzitutto, di conoscenza e poi di discussione del bilancio stesso.
Riteniamo, quindi, davvero imbarazzante questa assenza pesante e questa assenza così evidente nei confronti dell'Aula; è davvero un grave segnale un brutto segnale di mancanza di attenzione ai lavori di quest'Aula.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Conticelli.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Volevo portare la solidarietà all'Assessore Tronzano, seppure dall'altra parte dell'Aula, per la sua solitudine nell'affrontare in questo primo anno.
Però aspetto che l'Assessore Tronzano si segga e si goda la mia solidarietà, perché altrimenti parlo da sola, altrimenti potevo anche mandargliela da casa.



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



CONTICELLI Nadia

Eh, no, mi dispiace.
Appunto, solidarietà vera e di cuore, perché sei qui da solo, nella solitudine di questa fila, però noi possiamo parlare solo con te.



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



CONTICELLI Nadia

Grazie.
Dicevo, nell'affrontare in questo primo anno questo atto, che è un atto importante del Consiglio, come al solito mi rivolgo, anche qui, un pochino al deserto che mi sento nella parte sinistra dell'Aula; ai colleghi che inviterei a riprendere, più loro che noi, questo ruolo del Consiglio, un ruolo di programmazione, di controllo e di confronto.
Abbiamo visto nelle comunicazioni di oggi che viene affidata alla II Commissione in sede consultiva una deliberazione sulla sicurezza stradale.
Non è non è uso di questa Giunta confrontarsi prima con le Commissioni abbiamo chiesto gruppi di lavoro sui trasporti, sulla sicurezza stradale sulla viabilità, sulla rete viabile tra regione e città metropolitane e province. Non c'è mai stato un confronto, ma ora ci comunicate che il provvedimento arriverà in Commissione.
Auspichiamo che ci sia l'Assessore, perché in questo caso non ci pu salvare il collega Tronzano, perché non è sua competenza e speriamo che non finisca come ieri in IV Commissione, in cui purtroppo noi, ma anche le famiglie che avevamo audito, invano abbiamo aspettato l'Assessore.
Il bilancio è un po' la cartina di tornasole e il DEFR è la programmazione annuale del Consiglio; è la veste con cui ci presentiamo ai cittadini perché, al di là degli annunci che possiamo fare sui giornali, se poi quei numeri non sono nelle caselle giuste, le cose non accadranno.
Invito l'Assessore Tronzano, nella sua solitudine, a chiedere lui stesso una sospensiva del Consiglio, richiamando i propri colleghi di Giunta alla presenza e a discutere questo atto importante che riguarderà la loro statura nei confronti dei cittadini. Riguarda i piemontesi: quest'Aula vuota del potere esecutivo è uno schiaffo in faccia ai piemontesi tutti oltre che all'istituzione.
Se guardiamo alle nostre spalle, nella storia, prendere a schiaffi le istituzioni non ha portato mai bene a nessuno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Conticelli.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Nallo; ne ha facoltà.



NALLO Vittoria

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle sue comunicazioni, per evidenziare l'assenza, in un momento così cruciale, di gran parte della Giunta, in particolare del Presidente Cirio.
Questa poca attenzione, come veniva ricordato, e questo poco rispetto per l'Istituzione mi richiamano a un fatto avvenuto solo pochi giorni fa. Il Presidente lo sa, perché ho stigmatizzato la questione anche all'interno della Conferenza dei Capigruppo, ritenendola davvero grave: il modo in cui è stato gestito il Consiglio aperto sull'automotive.
Non mi riferisco solo all'intervento del Presidente Cirio, che è arrivato prima della conclusione, quindi senza neanche ascoltare gli interventi dei Consiglieri di maggioranza e di opposizione, ma a una situazione che, come opposizione, abbiamo ritenuto davvero irrituale, oltre che scorretto dal punto di vista istituzionale: la replica della Vicepresidente Chiorino al termine degli interventi.
La Vicepresidente, oltre a dover rappresentare tutti in una sede come quella di un Consiglio aperto sull'automotive, in quella sede era anche tenuta, a nostro parere e con lo spirito con cui era stato convocato il Consiglio aperto, fare sintesi delle varie posizioni emerse all'interno del Consiglio. Questo, purtroppo, non è successo. L'intervento finale è stato semplicemente una serie di attacchi sconnessi alle opposizioni sulla base degli interventi fatti precedentemente. L'ho trovato e lo abbiamo trovato davvero scorretto.
Questo dimostra poca attenzione e poco rispetto per le istituzioni.
Lo abbiamo visto anche in questi giorni, nelle tante domande e nelle tante richieste rimaste inevase. Penso all'intervento sul bilancio dell'Assessore Riboldi, oggi non presente, con le tante domande sulla salute poste all'interno dei capitoli di bilancio nella discussione in Commissione rimaste senza risposta. Oggi trovo strana l'assenza dell'Assessore alla sanità, che ha la competenza su gran parte della percentuale del nostro bilancio regionale.
È una questione che oggi dobbiamo assolutamente ribadire.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pompeo; ne ha facoltà.



POMPEO Laura

Buongiorno, Presidente; buongiorno, Consiglieri.
Mi unisco a quanto detto e mi associo alle parole espresse da chi mi ha preceduto, per rimarcare il rammarico e l'indignazione per l'assenza del Presidente Cirio e della Giunta regionale. Ringrazio l'Assessore Tronzano per la presenza, ma qui oggi, e da oggi, per la discussione di un atto così importante come il bilancio, seppure di previsione, dovremmo essere tutti.
È la conformazione di un assetto democratico che oggi non viene considerato. Il bilancio non è solo un documento contabile, è la traduzione concreta di scelte politiche, di scelte di programmazione, di scelte che orienteranno per quest'anno e porranno le basi per i prossimi anni dell'azione amministrativa.
Attraverso questo documento, che va oltre una questione di destinazione di risorse, si orienta l'azione politica. Attraverso il bilancio diamo risposte alle esigenze dei cittadini, delle imprese e degli enti locali.
Attraverso questo documento determiniamo come saranno investite le risorse per temi fondamentali come la sanità, che è quella che assomma in sé la gran parte del bilancio stesso; i trasporti, di cui tanto discutiamo e che sono fondamentali per lo sviluppo della nostra Regione e per i collegamenti nazionali e internazionali; per la scuola, di cui tanto si è detto; per le politiche sociali e per lo sviluppo del territorio, un territorio che oggi sappiamo essere in grande sofferenza, ma ne abbiamo parlato in occasione del Consiglio regionale aperto qualche giorno fa).
Così altri temi. Cito la cultura, a me molto cara, ma non soltanto.
Credo sia davvero fondamentale - siamo qui per questo, perché eletti perché rappresentiamo i cittadini - potersi confrontare. Ma come possiamo confrontarci se è assente l'organo esecutivo, se sono assenti coloro che metteranno in pratica e che daranno gambe a tutto questo? Invito davvero a riflettere e a porre rimedio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Pompeo.
La parola al Consigliere Unia.



UNIA Alberto

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle comunicazioni per fare alcune osservazioni che ritengo fondamentali in questo momento.
La prima è che abbiamo appena ricevuto e condiviso il parere dei Revisori dei Conti e quindi credo che sarebbe d'uopo darci almeno il tempo di poterlo leggere. Sono 68 pagine tecniche e vorremmo poterle approfondire con la dovuta calma per poter dare anche noi una valutazione al parere che è stato dato.
Oggi in Aula siamo qui per discutere il bilancio, siamo qui per discutere di sanità. Abbiamo 16 mila famiglie che stanno aspettando il contributo nelle RSA per i propri familiari, 16 mila famiglie che magari sono in difficoltà e che sono totalmente dimenticate. Abbiamo problemi enormi di trasporti. Abbiamo problemi di lavoro, abbiamo mille problemi e il fatto che non sia presente la Giunta ci fa pensare che, forse, manca il rispetto nei confronti dei Consiglieri regionali, del Consiglio e dei cittadini.
Tuttavia, a differenza dei colleghi che mi hanno preceduto, non me la sento di stigmatizzare l'assenza del Presidente Cirio. Probabilmente, dopo la pessima uscita nel Consiglio aperto della settimana scorsa, preferisce non affrontare più la sua maggioranza, magari vengono srotolati di nuovo striscioni e quindi, forse, per evitare l'imbarazzo, il Presidente ha preferito evitare di venire in Consiglio regionale. Da parte nostra pu stare tranquillo che continueremo a fare l'opposizione e a fare un'opposizione responsabile, magari anche ironica, ma siamo opposizione ed è normale.
Capisco la sua assenza, capisco l'assenza anche della Vicepresidente.
Condivido quanto ha detto la collega Nallo che, onestamente, l'intervento a fine dibattito del Consiglio aperto è stato, secondo me, fuori luogo perch doveva essere una sintesi. Quando si ha un ruolo istituzionale, si deve essere capaci di capire che ci sono momenti in cui attaccare le minoranze e momenti in cui fare sintesi e cercare di essere i più neutri possibile visto che la giornata era stata studiata per affrontare un tema delicatissimo come quello dei lavoratori dell'automotive.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Isnardi; ne ha facoltà.



ISNARDI Fabio

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle comunicazioni e anch'io rilevo una scarsissima presenza dell'esecutivo regionale, nel momento in cui si discute uno dei temi più importanti perché, prima del bilancio, affronteremo anche il DEFR che è il documento di programmazione di questo ente.
Ringrazio l'Assessore Tronzano, che sicuramente è l'Assessore più presente anche nelle varie Commissioni, però ricordo che in Commissione non abbiamo potuto confrontarci sul bilancio e sugli emendamenti presentati dalle minoranze; peraltro, erano emendamenti di merito che meritavano di essere discussi e di un confronto con la maggioranza e con la Giunta. Non abbiamo potuto farlo, perché il provvedimento è stato direttamente richiamato in Aula e quindi è arrivato in Aula senza l'approvazione della I Commissione.
Per questo, almeno in Aula sarebbe opportuna la presenza degli Assessori per potersi confrontare sul DEFR, che è il documento di programmazione, e potersi confrontare sui numeri del bilancio.
La proposta arriva ovviamente dalla Giunta ed è vero che l'Assessore Tronzano, che ringrazio ancora, ha la competenza sul bilancio, però è anche vero che le scelte che vengono fatte dagli altri Assessori sulle missioni sui programmi e sui capitoli di loro competenza meritano la possibilità di confrontarsi con loro anche in quest'aula.
In più, c'è il rischio che succeda anche quello che sta avvenendo a livello del Parlamento nazionale, cioè una mortificazione delle aule legislative che rischiano di diventare delle semplici ratificazioni di quello che viene deciso dall'organo esecutivo. Non erano state pensate così le aule legislative, né quest'Aula né quel Parlamento, perché questi sono i luoghi in cui vengono proposte le leggi. Poi l'organo esecutivo ha il compito di eseguirle e fare anche un altro mestiere e un altro lavoro, ma le discussioni e le leggi vengono fatte qui e almeno qui si deve poter discutere. Quindi, registro la non presenza del Presidente, del Vicepresidente e degli Assessori e anche dei Sottosegretari.
Io non c'ero nella scorsa legislatura, però avevo letto che i Sottosegretari sono stati creati proprio per avere una sorta di figura intermedia tra la Giunta, cioè l'organo esecutivo, e il Consiglio. Anche loro non li vediamo praticamente mai in Consiglio e quindi probabilmente non è stato ancora capito esattamente bene qual è il loro ruolo.
Ringrazio e credo opportuno prossimamente di fare in modo che gli Assessori e il Presidente intervengano maggiormente nelle sedute del Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle sue comunicazioni, in particolare rispetto alla notizia - che notizia non è, in realtà - circa l'assenza di buona parte della Giunta e, in particolare, del Presidente Cirio, che, essendo Presidente, svolge anche le funzioni di Consigliere. Lo voglio fare in aperta polemica con il collega Unia, che mi sembra invece sottovalutare la tenacia, la persistenza e l'impegno del Presidente Cirio a non partecipare ai lavori di quest'Aula. Non è che una delle tante differenze che ci separano, evidentemente.
Però lo faccio ricordando qualche numero: già da Assessore il Presidente Cirio, durante la Giunta Cota, raggiunse su 416 sedute la bellezza del 36 delle presenze. Nella scorsa consiliatura su un numero di sedute analoghe raggiunse la percentuale stellare del 35% delle presenze.
In questa prima parte di consiliatura, se scorro le nostre presenze e dei nostri colleghi, la collega Antonetto ha il 100%, il collega Avetta il 100%, la collega Barbero il 100%, il collega Bartoli il 100%, la collega Beccaria il 100%, la collega Biglia il 100%, la collega Binzoni il 90 Marina Bordese il 100%, Buzzi Langhi il 100%, Calderoni il 100% e potrei continuare.



(Commenti fuori microfono)



VALLE Daniele

Continuo, capisco. Severi, ma giusti. Severi, ma giusti.
Il collega Cameroni 100%, Canalis 100%, Carosso 80%, Castello 100%, Cera 100%, Cerutti 90% e arriviamo a Cirio con un inequivocabile 25%, ma che si accompagna a un altrettanto importante 4% di partecipazione alle votazioni.
Aggiungo ancora questo dato storico, perché avevamo già avuto modo di proporlo in un'analoga discussione nella scorsa legislatura, quale fu la prestazione del Presidente Chiamparino, che è andata a inserirsi, diciamo tra la legislatura in cui il Presidente Cirio era Assessore e quella in cui è diventato Presidente. Il Presidente Chiamparino ha partecipato al 77 delle sedute del Consiglio. Chi lo ricorda.



(Commenti del Consigliere Riva Vercellotti)



VALLE Daniele

Può darsi che sia quello il motivo, collega Riva Vercellotti, però chi ricorda, ricorda anche che era una presenza costante, nel senso che assisteva dall'inizio alla fine del Consiglio e non era un 25% raggiunto partecipando cinque minuti come il Presidente Cirio e come ben dimostra il 4% di partecipazione alle votazioni. Segno di un rispetto dell'Aula e dei lavori di quest'Aula che, secondo noi, invece, sarebbe il caso di recuperare, soprattutto a partire dalla discussione di questo bilancio, che è il primo della legislatura e che quindi è particolarmente significativo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Verzella.



VERZELLA Emanuela

Grazie, Presidente.
Anch'io mi trovo unita ai colleghi nel ringraziare la presenza costante dell'Assessore Tronzano, per la sua cortesia nel rispondere anche a domande difficili; per alcune che gli sono state formulate ha dovuto naturalmente chiedere ai vari Settori.
L'assenza dei colleghi dell'Assessore Tronzano è particolarmente importante in questo bilancio, a parte per il motivo educativo, come dico sempre in qualità di ex insegnante e dirigente scolastico, perché si sa che un organo esecutivo si deve confrontare comunque con un organo legislativo, perch così è scritto, poiché le assemblee legislative sono sovrane, al di là dei numeri. È, comunque, un momento importante di democrazia. Gli argomenti invece, vengono decisi soltanto in separata sede e, poi, portati in Aula all'ultimo momento possibile (su questo ritornerò brevemente, poco dopo, in merito alle comunicazioni) e in assenza della Giunta e del Presidente Cirio; ormai l'ha detto dottamente il collega Valle qual è la sua percentuale di "rispetto" - io lo chiamerei così - verso quest'Aula.
Siamo arrivati a esaminare questo bilancio dopo aver parlato per molto tempo di una legge sul personale - per carità, assolutamente importante che, però, era anche possibile posticipare per dare risposte ai cittadini che arriveranno in ritardo soltanto con questo bilancio. In ritardo, come tante altre cose, che in questo bilancio sono di nuovo coperte malamente come i pagamenti delle borse di studio e altre questioni che abbiamo visto importare veramente alle persone.
Voglio fare l'esempio della cultura, su cui ci sono stati tagli probabilmente giustificati da logiche di sistema, per oltre 3,7 milioni di euro e, per esempio, a me sconforta l'assenza dell'Assessora Chiarelli, la quale, essendo mancato il confronto in Commissione, avrebbe potuto dire qualcosa di suo su questo tema.
Ritengo veramente fondamentale tornare a un rispetto di quest'Aula e dei Consiglieri che sono stati eletti; anch'io richiamo - qualcuno l'ha detto prima di me - i Consiglieri della maggioranza a fare presente ai loro Assessori questa necessità, perché è una necessità democratica, è una necessità di confronto che diventa ancora più importante, perché siamo in ritardo, perché siamo in esercizio provvisorio e anche perché non c'è stato il dovuto confronto in Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
A sorpresa, sulle comunicazioni, vorrei enfatizzare l'assenza del Presidente Cirio. Non è stato fatto ancora da nessuno, quindi prendo l'iniziativa, spiegando anche come siamo arrivati a questo punto.
Il Presidente è stato eletto a giugno e ha definito la propria Giunta decidendo addirittura di tenersi alcune deleghe per sé. Se visioniamo la pagina del sito della Regione Piemonte dedicata alla Giunta regionale leggiamo che il Presidente Cirio ha deciso di tenersi per sé la delega al Coordinamento politiche regionali, la Legalità, Diritti, PNRR, Fondi europei e rapporti con le istituzioni UE, Rapporti con la Conferenza Stato Regioni, Affari internazionali, Comunicazione, Grandi eventi e Benessere animale. Sono tutte deleghe, tra l'altro, che nel bilancio portano stanziamenti e capitoli.
Il Presidente non soltanto non ha riferito rispetto alle linee programmatiche di questi temi, ma ha evitato di presentare il documento economico della Regione Piemonte. Forse ha presentato soltanto il tema della legalità, durante le linee programmatiche, ma per il resto delle deleghe non sappiamo nulla. Addirittura nel DEFR mancano riferimenti a una delle deleghe che lui ha deciso di tenersi, il benessere animale, tematica che, come sapete, mi sta particolarmente a cuore. Nel DEFR quasi quasi non c'è nemmeno un riferimento e, ovviamente, nella discussione sul bilancio in Commissione non si è neanche presentato per dirci cosa intendesse fare su tutte le sue tematiche. Per non parlare del PNRR. In Commissione abbiamo più volte chiesto al Presidente, a chi detiene quelle deleghe, di riferire rispetto allo stato di avanzamento delle opere e dei piani previsti con quei fondi europei, ad esempio sugli investimenti delle case degli ospedali di comunità, ma il Presidente non si è mai fatto trovare.
Oggi discutiamo il bilancio di previsione e vedo in totale solitudine, nei banchi della Giunta, l'Assessore Tronzano, che ringrazio per la sua presenza e per il confronto costante che fornisce ai Consiglieri, per l'assenza del Presidente e degli altri Assessori la dice lunga rispetto all'interesse della Giunta nei confronti del documento più importante del nostro ente, fermo restando che rimangono tantissime domande senza risposta rispetto a questo bilancio, soprattutto sul tema dei fondi europei. Ricordo che durante la discussione in Commissione ci è stato ripetuto a random che i fondi europei non è possibile rilevarli a bilancio, ma che saranno presenti attraverso altri documenti.
A questo punto, chiederei al Presidente, prima dell'approvazione del bilancio, di rassicurarci sulla presenza di questi fondi europei, perch oggi stiamo approvando, anzi, ci stiamo accingendo ad approvare, con tutte le modifiche delle opposizioni, un documento, ma di cui non sappiamo nulla rispetto alle entrate che arrivano dall'Europa.
Sui giornali il Presidente ha sempre decantato questa sua grande capacità di intercettare i fondi europei, per cui credo sia arrivato il momento di venire in Consiglio a riferire in tal senso e rassicurare soprattutto le minoranze, ammesso che voglia farlo, perché le percentuali illustrate poc'anzi dal collega Valle ci lasciano davvero poche rassicurazioni in merito.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salizzoni; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti.
Vi chiedo scusa se quelle poche parole che dirò avranno un senso di deformazione professionale, ma vi confesso che ogni qualvolta vengo in questo Consiglio, ho proprio l'impressione di essere in un'aula universitaria, quell'aula universitaria che nella Facoltà di Medicina ho frequentato per tanti e tanti anni, prima come studente e poi come docente.
Era un'aula non sempre piena, non sempre folta, tranne che nei giorni dell'esame, in cui era foltissima. Nei giorni degli esami non si trovava posto a sedere e c'era addirittura chi si sedeva per terra. Ma era importante, perché si prendeva nota delle domande fatte e alla fine ci si rendeva conto che le domande poste a tutti gli esami erano circa 50/60.
Pertanto, dopo aver partecipato a due sessioni d'esame, si aveva il 50% di probabilità su cui scegliere, e una di quelle comunque toccava allo studente. In questa situazione talvolta ci si trovava a disagio, ma ricordo anche molto bene che il titolare della materia dell'esame in questione era sempre presente. Ero in un reparto chirurgico, ho avuto l'onore di lavorare con il professor Biancalana il quale, se il giorno dell'intervento aveva degli esami previsti (allora si davano ogni tre mesi, non come adesso ogni 20 giorni) il Professore rimandava l'intervento al pomeriggio, alla sera, a volte addirittura al sabato mattina (cosa che avviene adesso per altre ragioni). Per il Professore gli esami erano sacri, quindi era sempre presente e senza di lui la sessione d'esame non si svolgeva. Ricordo che c'era anche una commissione formata da altri due docenti universitari, i quali garantivano, come dire, il numero legale senza il quale l'esame non poteva essere dato.
Ho fatto questo esempio perché qui mi sembra di essere in una situazione simile. Vedo un professore, che stimo molto, il professor Tronzano, ma non vedo i suoi colleghi, quindi ho l'impressione che stiamo facendo un esame sul niente. Un esame che non ha validità e non ha valore. Mi chiedo se non valga la pena, forse, rimandarlo nel momento in cui ci saranno i termini legali, dal punto di vista universitario, per poterlo svolgere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
In relazione alle comunicazioni del Presidente, rilevo anch'io, come hanno già fatto i miei colleghi, l'assenza dell'organo esecutivo. Credo che questa assenza non faccia onore a questa istituzione che lei, Presidente rappresenta anche a nome di tutti noi.
Sa bene anche il Presidente Cirio che la sua assenza qui è del tutto irrilevante ai fini elettorali, come diceva prima il collega Riva Vercellotti. Ne siamo perfettamente consapevoli e ne abbiamo avuto prova durante le ultime elezioni. Nella passata legislatura, per cinque anni abbiamo denunciato l'assenza del Presidente Cirio ma, nonostante questo Cirio e la sua maggioranza hanno vinto a giugno, con un margine anche abbastanza rilevante.
Tuttavia non è questo il problema, Presidente, e mi rivolgo a lei in quanto, ripeto, rappresenta tutti noi. L'assenza del Presidente Cirio ci preoccupa perché incide sul ruolo di questa istituzione e, soprattutto sulla percezione che i cittadini piemontesi hanno di questa nostra istituzione. Questo atteggiamento di mortificazione di quest'Aula, nel lungo periodo, contribuisce in modo determinante a sminuire la nostra presenza politica. Questo è un problema di tutti, non è solo un problema di chi sta in questo momento pro tempore all'opposizione e si augura di tornare in maggioranza o di chi in questo periodo sta in maggioranza. È un problema di tutti e di cui tutte le forze politiche si dovrebbero far carico, perché poi non ci dobbiamo stupire se scopriamo, tutte le volte che andiamo a votare, che oltre il 50% dei piemontesi a votare non ci va più.
Credo che questo atteggiamento che denunciamo da tanto tempo rischi di far aumentare quel dato. Credo che quel dato, su cui non riflettiamo mai abbastanza, di disaffezione da parte dei cittadini alla politica, rischia anche di aumentare se non modifichiamo la nostra postura rispetto all'Aula che rappresentiamo.
Anche a causa del modo in cui interpretiamo il nostro ruolo, è necessaria una riflessione sull'assenza del Presidente Cirio, che va al di là del fatto che ci sia un'utilità o meno a stare in Aula rispetto al risultato elettorale. Questo è un compito non solo di quest'Aula ma, a maggior ragione, del suo Presidente, e mi rivolgo al Presidente Nicco, perché è suo compito tutelare il ruolo di quest'Aula e pretendere che l'esecutivo sia presente, quantomeno quando discutiamo l'argomento più importante provvedimento amministrativo e politico più importante dell'anno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Paonessa; ne ha facoltà.



PAONESSA Simona

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle comunicazioni, perché oggi noi siamo presenti in quest'Aula - e lo saremo anche domani e dopodomani - per discutere sull'importanza di questo provvedimento. Stiamo parlando del bilancio di previsione triennale 2025-2027. È il provvedimento più importante, perch da esso dipende l'erogazione dei servizi ai cittadini piemontesi, dalla sanità alle borse di studio al diritto alla casa.
L'assenza del Presidente Cirio è una grandissima ferita. Il collega Valle prima ha citato i tassi di percentuale di presenza del Presidente Cirio.
Ricordiamo che il Presidente Cirio nella scorsa legislatura è stato presente solo l'8% delle sedute del Consiglio regionale. Questa è una mancanza di rispetto verso tutto il Consiglio regionale sia verso la minoranza, ma soprattutto verso la maggioranza e i suoi stessi Assessori.
Ringrazio l'Assessore Tronzano per essere presente, però l'Assessore Tronzano a questo bilancio ci ha lavorato e sarebbe giusto che il Presidente Cirio venisse in Aula a rendere conto di quali sono le politiche che la sua Giunta ha deciso di finanziare e quelle su cui ha deciso di tagliare, perché sono molte, a discapito dei servizi che la Regione Piemonte erogherà ai cittadini.
Il Consiglio regionale è il luogo principale delle istituzioni della Regione Piemonte. Noi siamo stati eletti dai cittadini e rappresentiamo i cittadini piemontesi ed è giusto che il Presidente Cirio e tutta la sua Giunta vengano a rendere conto davanti ai rappresentanti dei cittadini piemontesi.
Purtroppo questo bilancio è stato richiamato in Aula e noi, Consiglieri di minoranza, non abbiamo avuto modo di discutere dei nostri emendamenti tutti di merito, all'interno della Commissione. Sarebbe stato veramente utile instaurare una discussione in Commissione su quegli emendamenti, che erano di merito, ed evitare di arrivare in Consiglio, richiamando il bilancio.
Avremmo avuto anche bisogno di avere maggiori approfondimenti sulla bocciatura, perché ricordiamo che la Corte Costituzionale ha bocciato il piano di rientro del disavanzo sanitario e il Consiglio non ha ancora avuto risposte da parte della Giunta, da parte del Presidente e dall'Assessore Riboldi.
Sono contenta di leggere nelle comunicazioni del Presidente che la legge regionale 29 novembre 2024, n. 26 "Disposizioni finanziarie e variazioni del bilancio di previsione finanziario 2024-2026" non è stata impugnata.
Credo che sia uno dei pochi provvedimenti di questa Giunta che la Corte Costituzionale o la Corte dei Conti non hanno impugnato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Mi unisco anch'io, anche se in realtà molto è già stato detto. Credo che la tendenza che vediamo applicata in quest'Aula sia la stessa che stiamo vedendo, su gradi diversi, a livello nazionale e anche a livello mondiale: uno svuotamento democratico totale, in cui vincere le elezioni non significa governare, ma significa comandare, e in cui qualunque tipo di ruolo della politica - che è compromesso, che è comprensione delle posizioni altrui, che è discussione che porta a degli avanzamenti nel senso del bene comune, ovviamente caratterizzati dall'idea di mondo che in quella fase esprime chi ha vinto le elezioni - viene completamente svuotato perché i luoghi di discussione mancano, perché qualunque tipo di confronto democratico viene ritenuto una perdita di tempo.
La discussione del bilancio ha dimostrato chiaramente questo, perché alla fine il confronto in Commissione è stato ritenuto superfluo rispetto a quello che poteva essere l'esito finale. Credo che questo dovrebbe preoccuparci tutti e lo dico perché non dimentico, Presidente, che lei tempo fa ha promosso l'importante iniziativa "Il confronto non è violenza" richiamando proprio l'importanza del confronto politico, della capacità di tenere i toni bassi e via discorrendo.
Ecco, così contribuiamo a svuotare di senso le istituzioni democratiche.
Questo avviene a livello parlamentare, nei Consigli comunali e nei Consigli regionali e, purtroppo, avviene anche in città che oggi sempre meno rappresentano comunità che "camminano" insieme. Da quando è stato cambiato l'ordinamento italiano, rispondono sempre più a un potere degli organi amministrativi ed esecutivi rispetto a quelli democratici dei Consigli, ma tutto questo porta a rendere talmente svuotato il confronto democratico al punto che, talvolta, le manifestazioni di altro genere rimangono drammaticamente lo strumento cui taluni pensano di dover ricorrere.
Su questo noi sì che dobbiamo fare fronte comune! Condivido appieno quello che era il suo posizionamento, Presidente, contro un deterioramento del confronto. Affinché, però, si eviti questo deterioramento del confronto, noi dobbiamo consentire che il confronto ci sia.
Vedremo oggi pomeriggio come andrà, perché l'ultima volta che l'associazione "Non una di meno" è venuta con un presidio sotto questo palazzo, voi avete deciso di non ascoltarla, condannando scritte che erano apparse sui muri in occasione di un convegno. Mi auguro, quindi, che ci sia un atteggiamento differente, che consenta alla democrazia eletta di svolgere il suo ruolo e che possa svolgerlo diventando luogo di rappresentanza e di ascolto di tutte le parti sociali.
Oggi questo non sta avvenendo, ma non è mai troppo tardi. Penso che si possa andare in una direzione diversa e invito tutti a farlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Coluccio.



COLUCCIO Pasquale

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle comunicazioni anche per rimarcare il comportamento del Presidente Cirio e della sua Giunta.
Nella vita, spesso, mi sono chiesto dove sta il limite tra l'uso e l'abuso in tutte le situazioni. Penso che, nella vita, sistematicamente, ognuno di noi utilizza gli altri per i propri benefici ed è anche giusto che sia così, per carità di Dio, non dico di no. Il problema è che l'utilizzo degli altri, quando va oltre un certo limite, diventa un abuso.
A mio avviso, è un po' quello che sta facendo il nostro Presidente Cirio.
Sono nuovo nei meccanismi di questo Consiglio, ma, onestamente, in questi otto mesi, al di là del Consiglio aperto, penso di averlo visto qui due volte o, addirittura, forse, una soltanto.
Innegabilmente, Cirio è sicuramente un uomo d'immagine e capisco che possa rendere elettoralmente, però bisogna anche mettersi in testa che questo quantomeno, rallenta l'attività di questa Regione. Oltre all'immagine bisogna dare anche dei contenuti al proprio operato; quindi, sono belle le foto sull'uscio di una scuola di un Presidente con due bambini chiaramente, di etnia diversa dalla nostra, però il passo successivo sarebbe anche quello di dare loro qualche speranza di poter diventare cittadini italiani in tempi certi.
Questo è un comportamento che, secondo me, travalica l'uso: andiamo nell'abuso.
Come va anche nell'abuso, secondo me, il fatto di non rispettare, di non dare seguito al tanto lavoro che viene fatto dalle Commissioni, alle tante audizioni che, sistematicamente, abbiamo fatto in questi mesi e che mi piacerebbe capire, alla fine, in che cosa effettivamente si concretizzano.
No? Innegabilmente, dovrebbero concretizzarsi nei lavori di questo Consiglio ma - anche qui - purtroppo, mi duole osservare che non è che lavoriamo con un eccesso di affanno. Anche in questo, visto che il leader della maggioranza, il nostro Presidente Cirio, evidentemente non dà l'input in una certa direzione.
I temi dove, a mio parere, questo comportamento si trasformi in abuso sono tantissimi. Uno su tutti, l'argomento principe che domina la vita di questa di questa Regione e assilla la vita della Regione: la sanità.
Sappiamo benissimo quali sono i problemi della sanità pubblica in Piemonte e quali sono le angherie che quotidianamente subiscono i nostri cittadini: le liste d'attesa, che sono oltre ogni limite di decenza; personale insufficiente; medici che cinque anni fa erano eroi e oggi sono diventati martiri, ostaggi di una situazione veramente insostenibile.
Per concludere, la parte ambientale. I temi che assillano il Piemonte li conosciamo bene e chiaramente: dai temi legati ai PFAS al deposito nucleare (ricordo a tutti che abbiamo ben sette siti candidati questa incombenza nazionale). In tutto questo, il Presidente Cirio sicuramente manifesta il suo abuso sul destino della Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Coluccio.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Marro; ne ha facoltà.



MARRO Giulia

Buongiorno, Presidente; buongiorno, colleghi e colleghe.
Sono molto felice di essere qui in Consiglio regionale, dato che non abbiamo avuto molti appuntamenti quest'anno. Per me, essere qui è un sempre un'occasione sia per incontrarsi e parlare argomenti importanti sia per riuscire a raccontare ai cittadini e alle cittadine che mi hanno eletto cosa avviene in Consiglio regionale.
Intervengo anch'io sulle comunicazioni per rimarcare l'assenza non soltanto di Cirio, ma anche degli Assessori.
Ringrazio il Consigliere Valle per il suo intervento. Prima di far parte di questo Consiglio avevo guardato le presenze dei vari Assessori e dei Consiglieri e, arrivata alla percentuale di Cirio, mi ero detta che probabilmente si trattava di un errore, o che magari non capivo, perché non mi sembrava possibile che il Presidente fosse stato presente in Aula e alle votazioni così poco.
Da luglio ho capito il motivo. Non voglio dire che mi sono abituata (perch credo che questi momenti in cui qualsiasi Consigliere si può esprimere su questa assenza sono importanti e non mi arrendo), ma spero che le cose possano cambiare.
Venendo della stessa provincia del Presidente Cirio, spesso mi imbatto in cittadini e cittadine che elogiano i discorsi del nostro Presidente e a volte vorrei rispondere (a volte lo faccio) dicendo che anche a me piacerebbe sentirlo dal vivo di più rispetto a quelli che non hanno la possibilità di ascoltarlo in Aula.
Credo sia significativo il commento del Consigliere Riva Vercellotti sul fatto che probabilmente la presenza in Aula non porta voti. Chiaramente lo sottrarrebbe da eventi mondani di cui si fa partecipe sia sui social sia sui giornali, però non voglio credere che l'attività in Aula non possa portare alla nostra politica non soltanto.
Come ha sottolineato la Consigliera Ravinale, c'è carenza di partecipazione democratica sia a livello mondiale sia a livello nazionale sia a livello regionale e, purtroppo, anche a livello dei singoli Comuni.
La mia speranza è che questi interventi non siano vani, ma possano veramente portare a una valutazione dell'importanza della presenza di chi ha più potere di noi che siamo in minoranza. Noi abbiamo soltanto queste occasioni per confrontarci.



CAROSSO FABIO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Marro.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Ravetti, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Buongiorno, colleghi; buongiorno, colleghe e grazie, Presidente, per la parola.
Volevo aggiungere il mio intervento a quelli delle colleghe e dei colleghi sull'assenza del Presidente Cirio e lo faccio in questa modalità.
Ricorderanno, coloro i quali hanno partecipato ai lavori della scorsa legislatura, che il 13 settembre 2023 è stata approvata una legge regionale statutaria, la n. 8. All'articolo 1 di quella legge abbiamo modificato l'articolo 50 dello Statuto, inserendo con il comma 5 bis le figure di due Sottosegretari. Nell'articolo 1 abbiamo modificato l'articolo 50 dello Statuto, inserendo nel comma 5 bis le figure di due Sottosegretari.
Con il comma 5 ter si è voluto specificare che i Sottosegretari coadiuvano il Presidente della Giunta regionale nello svolgimento dei compiti inerenti al suo mandato e nell'ambito delle sue funzioni. La domanda che rivolgo Presidente, è perché non si vuole normare la presenza dei Sottosegretari in quest'Aula, almeno per giustificare le assenze del Presidente Cirio.
Sono due persone qualificate, che godono della stima di tutti noi, ma non si capisce perché questa maggioranza e questa Giunta, da mesi, abbiano deciso di non utilizzarle nei lavori dell'Aula. Non hanno deleghe formali specifiche, avranno incarichi assegnati dal Presidente della Giunta, ma sono assenti dal dibattito dell'Aula.
Mi rivolgo ai Capigruppo di maggioranza: tra le cose da fare, fate una proposta rispetto al ruolo dei Sottosegretari che tanto avete voluto nella scorsa legislatura, almeno nella sostituzione del Presidente Cirio. Fate questa cosa, date un senso ai Sottosegretari, perché un senso rischiano di non averlo. Vi è chiaro? Oggettivamente non è un mio punto di vista, ma è una verità; non partecipano ai lavori d'Aula ma sono figure che, invece dovrebbero avere la possibilità di farlo.
C'è un altro assente in questa prima parte del dibattito, cioè il destino del Presidente della Giunta. Sono assenti in questo dibattito i desideri del Presidente Cirio, è assente in questo dibattito l'avviso di sfratto politico che il Presidente Cirio ha ricevuto dalla sua forza politica e dai suoi alleati. Il Piemonte, dopo qualche mese, non è più casa sua, non è più il luogo dove abiterà nel futuro politico.
Umanamente lo capisco, per lui è una perdita di tempo venire in Aula, lo capisco. Già veniva poco prima, ma gli hanno detto che questo non sarà più il suo futuro, quindi costruirà in altri territori e in altri luoghi le relazioni per immaginare il suo futuro politico se ha intenzione ancora di fare politica. Non vi dovete stupire se da qui ai prossimi mesi lo vedremo ancora meno e se sarà più presente a Roma o, magari, a rappresentare le istanze piemontesi. Lo dico perché è un problema per i piemontesi, più che per questo Consiglio, la distrazione, la disattenzione e il disinteresse per i lavori di quest'Aula.
Se le ipotesi giornalistiche hanno un senso, è probabile che scruti le finestre possibili prima del 2029 per andarsene e per lasciare l'Assessore Tronzano e tutti voi della maggioranza pro tempore sempre più soli.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Segretaria Cera, che interviene in qualità di Consigliera.



CERA Valentina

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutte le colleghe e a tutti i colleghi.
È un peccato, lo sottolineo anch'io, non poter dare il buongiorno al Presidente di questa Regione e vedere la solitudine del suo Assessore Tronzano che è in quest'Aula.
Le nostre non sono lagnanze, la nostra è la volontà di sottolineare quanto la democrazia, con i suoi riti e con i suoi tempi, dovrebbe essere qualche cosa di sacro, di rispettato per noi che ne siamo i rappresentanti in quest'Aula.
In quest'Aula dovremmo riuscire ad avere momenti di confronto costruttivo dovremmo riuscire a capire tramite il bilancio - che, com'è stato già detto, è lo strumento più importante - quali sono le azioni che vogliamo mettere in campo per provare a costruire il futuro della nostra Regione.
Quindi, è assolutamente doveroso sottolineare la disattenzione. Lo ha fatto molto bene prima il Consigliere Ravetti quando ha detto che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, come disse già qualcuno.
Forse questa assenza è dovuta a distrazioni che parlano di altre volontà del Presidente Cirio, anziché di quella di occuparsi del Piemonte, del destino e del futuro delle piemontesi e dei piemontesi, perché non essere in Aula nella discussione del bilancio, cioè la previsione di che cosa succederà e di quale sarà il destino della società piemontese da oggi ai prossimi anni, è davvero qualche cosa di inspiegabile.
Dello svilimento delle istituzioni democratiche hanno già parlato le persone che sono intervenute prima di me. È uno svilimento che si vede a ogni livello, è uno svilimento pericoloso, perché poi non ci si pu lamentare se la disaffezione porta al non voto. Questo vale anche per chi vince le elezioni e mi rivolgo ai colleghi della maggioranza: non accontentiamoci e non accontentatevi della metà delle persone che vanno a votare, nonostante abbiate raggiunto il successo elettorale che vi permette di governare. Provate a far sì che la partecipazione torni a essere qualche cosa di diffuso e questo lo si fa portando rispetto ai riti democratici; la discussione in Consiglio regionale è uno dei riti democratici più importanti.
Qui si fanno le leggi, qui si prova a confrontarsi, qui si devono trovare punti di sintesi, perché l'obiettivo è il bene comune per maggioranza e opposizioni. Invece, manca il primo passo per fare tutto questo, che è l'ascolto costruttivo, che è il rispetto dei ruoli che tutti abbiamo.
Questa assenza di ascolto dev'essere sottolineata in quest'Aula e dovrebbe esserlo non soltanto da parte delle minoranze, ma anche da parte della maggioranza, perché in solitudine non si governa, si comanda, come diceva qualcuno prima. Governare è quello a cui siete chiamati, non comandare e imporre; confrontarvi in democrazia in quest'Aula è quello a cui siete chiamati.
Quindi, anche per me è davvero disonorevole non avere il Presidente in quest'Aula e vedere un unico Assessore nella discussione del bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Intanto voglio ringraziare l'Assessore Tronzano per la sua presenza e per il fatto che è un Assessore sempre disponibile. In questa fase di bilancio abbiamo trovato un interlocutore - e questo l'hanno riconosciuto un po' tutti - molto aperto, talvolta anche alle nostre perplessità. Quindi questo lo voglio rimarcare.
Vorrei intervenire nel dibattito, che è molto interessante, senza per strumentalizzare l'assenza, in questo momento, del Presidente Cirio, perch considero il Presidente una persona davvero presente in Piemonte, oltre a essere presente anche altrove per rappresentare gli interessi del Piemonte.
Tenuto fermo questo, credo che però il dibattito di oggi sia molto importante. Tutto quello che è stato detto dai colleghi, anche con esempi di vita concreta - e mi ha fatto piacere sentire il professor Salizzoni riportano comunque a un sentimento di rassegnazione in politica. Purtroppo la politica sta perdendo sempre più terreno, quindi la democrazia perde sempre più terreno rispetto alla società. Il dibattito dei colleghi che rappresentano la minoranza è un dibattito interessante che potrebbe essere approfondito proprio in questo parlamentino, che è un parlamentino con una grande storia, che è la storia del Piemonte, ma voi sapete che non si pu prescindere dalla storia d'Italia senza tenere conto della storia del Piemonte.
Il fatto che la politica dei parlamenti abbia sempre meno peso tra le persone ha radici, io direi, molto, molto, molto profonde. Per questo merita un dibattito, anche serio, in questo parlamentino, che possiamo fare anche in un momento di discussione vera e alta.
Il problema è che noi dovremmo dare dignità, oltre al fatto della presenza è arrivato l'Assessore Bussalino, che ringrazio - sicuramente, nel confronto nel momento del bilancio, però dovremmo alzare un po' l'asticella tutti.
Comprendo la minoranza, è giusto che la minoranza faccia il proprio lavoro però esorto tutti noi a provare a legittimare la politica, che è così delegittimata, anche perché, purtroppo, nel processo della democrazia, ha preso piede la propaganda, anziché la scienza.
Per tutelare la società aperta è fondamentale che ci sia un equilibrio tra i poteri e, quindi, il potere del Parlamento e del nostro Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Direi di chiudere, grazie.



GANCIA Gianna

Sì, chiudo con una frase di Einaudi, perché lo sapete che mi sta a cuore: "Il bello, il perfetto non è l'uniformità, non è l'unità, ma la varietà e il contrasto".



PRESIDENTE

Ho visto che si è prenotata la Consigliera Pentenero. Per quale motivo perché ho visto che era già intervenuta sulle comunicazioni? Prego.



PENTENERO Gianna

Mi pare che dagli interventi di questa mattina da parte di tutti i Consiglieri, in modo particolare dei Consiglieri di opposizione, sia emersa la necessità di continuare con la discussione che è stata interrotta in Commissione e, quindi, intendo richiamare il provvedimento in Commissione per completare quella discussione che si è iniziata con gli emendamenti e che è stata interrotta.
Lo chiedo a nome degli altri Consiglieri che interverranno dopo di me perché crediamo sia in coerenza con tutto quello che abbiamo detto, ovvero sulla necessità di non svuotare di significato e di valore quanto la Commissione deve fare.
La Commissione è un luogo in cui si discute e si valutano gli emendamenti che vengono proposti; se ne valuta la compatibilità tecnica, se ne valuta la compatibilità rispetto anche a quello che è un contesto complessivo che il nostro Piemonte, in questo momento, sta vivendo.
Non mi pare che nella discussione che è stata fatta fino a oggi sul bilancio ci sia consapevolezza reale, vera di quella che è la situazione oserei dire, difficile e complessa con la quale vive il nostro Piemonte.
Pertanto, in riferimento all'articolo 88 del Regolamento, chiedo che il provvedimento sia riportato in Commissione e che si possa completare quella discussione che abbiamo iniziato qualche settimana fa e che poi è stata pesantemente interrotta.



PRESIDENTE

Gli Uffici mi dicono che si può richiamare quando arriviamo in discussione del punto 6).


Argomento: Piani pluriennali

Proposta di deliberazione n. 18 inerente a "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2025-2027"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del punto n. 2) all'o.d.g., che è la proposta di deliberazione n. 18, "Documento di economia e finanza regionale DEFR 2025 2027", licenziata a maggioranza dalla I Commissione il 3 febbraio 2025.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato la risposta che ha dato alla richiesta della collega Pentenero. Prima di iniziare con questioni pregiudiziali, in base all'articolo 71, comma 1, del Regolamento, volevo fare una domanda.
Abbiamo letto la relazione dei Revisori dei Conti sul bilancio, che entra anche nel merito del DEFR. Sulla base di alcune rilevazioni sulla relazione chiedo se è possibile, a norma del Regolamento, chiedere il richiamo in Aula anche del DEFR, che si può richiedere in due situazioni.
Volevamo capire se è possibile, sulla base del fatto che anche i Revisori dei Conti dicono che il documento iniziale non era sufficiente e rimproverano alla Giunta, come già negli anni passati, di portare tutto avanti per step successivi a botte di emendamenti, convocare una seduta di I Commissione per capire quali sono gli emendamenti presentati, come hanno modificato il testo iniziale e poi tornare in Aula per ascoltare la relazione dell'Assessore Tronzano. Ufficialmente, sulla base della relazione dei Revisori dei Conti, chiedo che anche il DEFR venga riportato in Commissione. Se è possibile.
Su questo, chiedo il voto dell'Aula.



PRESIDENTE

L'articolo 88 del Regolamento prevede che il Consiglio può rinviare alla Commissione l'esame dell'intero testo o di singoli articoli quando gli emendamenti e i subemendamenti proposti rendano necessaria e opportuna un'ulteriore istruttoria.
In questo caso non ci sono, per cui procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sul rinvio in Commissione della proposta di deliberazione n. 18.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Questioni pregiudiziali


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione della proposta di deliberazione n. 18.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Non sono.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore Tronzano, ma vuole intervenire il Consigliere Avetta.
Prego, Consigliere.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Prima dell'illustrazione, vorrei introdurre una questione pregiudiziale, se mi è consentito, che richiamo ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento interno.
L'articolo 1 della Costituzione, al primo comma, recita: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro". Se intendiamo, anche in quest'Aula, dare un senso e un significato alle parole dei costituenti, una domanda ce la dobbiamo fare. Ci dobbiamo chiedere se gli atti che questa maggioranza ci propone di discutere e di votare in questi giorni, se questa proposta di documento di economia e finanza possa essere considerata coerente con la previsione dell'articolo 1 della Costituzione.
Se l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, anche le sue ramificazioni istituzionali - e certamente la Regione è un'importante ramificazione istituzionale del nostro sistema Paese e del nostro modello istituzionale dovrebbero adeguarsi a quella norma fondamentale. Quando in Commissione abbiamo sollevato tanti dubbi, perplessità e criticità, certamente svolgevamo quel ruolo di controllo e impulso alla maggioranza rispetto scusate il bisticcio di parole, al rispetto delle norme fondamentali.
Quando evidenziamo la crisi di liquidità che caratterizza la proposta di questo documento di economia e finanza, non possiamo non sottolineare che questa crisi di liquidità si riverbera su tante questioni, a cominciare da quella del lavoro cui facevo riferimento prima e cui fa riferimento il primo articolo della nostra Costituzione. Quando abbiamo crisi di liquidità, per esempio, non siamo nelle condizioni - come non lo è questa Regione in questi mesi e come non lo è da un po' di tempo a questa parte di trasferire in modo coerente e in modo costante i fondi, per esempio alla formazione professionale; oppure non siamo in grado di investire sulle politiche attive del lavoro, quindi non siamo in grado di generare quelle condizioni affinché si possa dare sostanza e significato all'articolo.
Potrei continuare con tante altre questioni, ma per queste ragioni sarebbe necessaria un'ulteriore riflessione sulla discussione che ci apprestiamo a fare in questi in queste ore e in questi giorni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Chiedo la parola per sostenere quanto appena detto dal collega Avetta, che riesce mirabilmente a collegare all'articolo 1 della Costituzione, quello che sappiamo, e lo sa anche l'Assessore Tronzano, essere un problema serio di contabilità regionale, legato innanzitutto alla possibilità di disporre per tempo pagamenti tanto nei confronti degli enti locali ma, soprattutto nei confronti dei tanti enti del terzo settore che lavorano a progetto con la nostra Regione e che quindi non stanno in quello scheduling di pagamenti dovuti, fatture commerciali, stipendi, ma che, in realtà, poi si ritrovano esattamente con lo stesso problema, cioè enti i cui pagamenti arrivano molto in ritardo.
La Corte dei Conti aveva messo bene in evidenza il tema per quanto riguarda un progetto relativo al Castello di Rivoli, che era esemplificativo di quanto avviene con gli operatori culturali nel loro complesso e che si ritrovano poi a non poter a pagare gli stipendi. Questo è un problema di cassa.
Poi c'è un problema complessivo di copertura delle risorse. Su questo la pregiudiziale del collega Avetta è particolarmente calzante per quanto riguarda la questione nota delle RSA, che è anche esplosa negli ultimi giorni a mezzo stampa e non solo (mi sembra di avere inteso che ci saranno azioni giudiziarie).
Ricordo a questa Regione - e lo ricordo qui in Aula, perché purtroppo non c'è stato modo di farlo nelle Commissioni che sono saltate - che, poco prima delle elezioni, la precedente Giunta Cirio aveva approvato una DGR nella quale era previsto un aumento della cosiddetta quota sanitaria che sarebbe arrivata al 10% al 2024-2025-2026, proprio per consentire l'adeguamento dei contratti collettivi nazionali - in particolare, ma non solo, della cooperazione - che si applicano agli operatori che operano in ambito di non autosufficienza. Doveva essere il 10%, siamo al 3,5% e forse, quest'anno ci sarà un aumento dell'1%, però questo va direttamente a rendere inapplicabili, nel settore di coloro che si prendono cura delle persone anziane non autosufficienti, gli standard dei contratti collettivi nazionali relativamente alle retribuzioni.
Pertanto, se il bilancio rimarrà quello che abbiamo visto in Commissione e non ci sarà l'accoglimento di quanto stiamo chiedendo in maniera unitaria come opposizioni per quanto riguarda la gestione delle RSA e dei servizi alle persone non autosufficienti, evidentemente stiamo andando a ledere come ben sottolineava il collega Avetta, il tema del rispetto della dignità del lavoro e della giusta retribuzione, nel rispetto dei contratti collettivi nazionali, che sarebbe applicabile ma che, di fatto, non potrà essere applicata, a causa dell'assenza di fondi regionali.



CASTELLO MARIO SALVATORE



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
È evidente che questo bilancio non risponde minimamente alle esigenze dei cittadini piemontesi e questo è stato testimoniato in Commissione. In particolare, il collega Avetta ha sollevato il tema dell'articolo 1, che recita: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro". Noi su questo ci siamo concentrati da subito, prima ancora di questa legislatura proponendo degli emendamenti per favorire le politiche attive di reinserimento nel mondo del lavoro e il sostegno ai lavoratori poveri.
Questi sono temi fortemente sostenuti dal Movimento 5 Stelle, tant'è che una delle proposte cardine di questa Giunta e anche del Presidente Cirio è proprio il sostegno a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che sono in cassa integrazione ormai da tantissimo tempo e soffrono nella morsa delle ristrettezze economiche. Questo perché vivono, di fatto, in un periodo storico in cui, non percependo lo stipendio pieno, si ritrovano in difficoltà. Questo è un dato di fatto.
Ci sono tantissimi lavoratori e lavoratrici in stato di povertà in questo Paese. Non a caso abbiamo sempre sostenuto e proposto il salario minimo.
Questo è anche un tema di civiltà. Tra l'altro, c'è un nostro ordine del giorno depositato in Consiglio regionale che chiede proprio di attuare quella misura a livello regionale, sicuramente su tutte quelle società che hanno in appalto determinati servizi o in affidamento prestazioni per conto della Regione. Questo è un altro tema di cui dobbiamo tenere conto.
Poi ci sono tutte quelle persone che, a differenza di quanto viene descritto dalla Vicepresidente Chiorino, soffrono perché non hanno un'occupazione sul nostro territorio. Purtroppo, la situazione non è come viene descritta, non lo è lontanamente, perché la formazione, purtroppo non garantisce sempre un ingresso immediato nel mondo del lavoro. Quelle persone, tra l'altro, mentre si formano, non hanno alcun sostegno economico, a differenza di quanto succedeva un po' di tempo fa, quando era vigente il reddito di cittadinanza, che se non altro dava un sostegno a chi affrontava questo momento difficile.
Questi sono tutti temi prioritari di cui dovremmo prendere atto per stabilire un meccanismo di azione per mettere in campo delle politiche che favoriscano non soltanto l'occupazione, ma anche il sostegno a chi, in questo momento, si sta formando o sta lavorando e percepisce uno stipendio da fame. Questi sono tutti temi che dovrebbero essere all'ordine del giorno e che in questo bilancio non trovano risposta.
Anche il famoso sostegno al reddito per i cassintegrati viene garantito attraverso dei fondi ministeriali. Inizialmente doveva essere utilizzato il Fondo Sociale Europeo e prima ancora le risorse regionali. Adesso parliamo del Programma GOL, garantito col PNRR. Non è sicuramente un finanziamento che può garantire questa misura in via strutturale, perché abbiamo tanti lavoratori e tante lavoratrici che sono in questa condizione e non sappiamo per quanto tempo, invece, il programma GOL e il PNRR sono a termine.
Quindi, anche qui, come Regione Piemonte, dobbiamo prendere una decisione e identificare nel bilancio delle risorse per garantire quella misura in modo permanente nel tempo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della pregiudiziale presentata dal collega Avetta.
Credo che questo sia un tema di assoluta priorità e di assoluta attenzione.
I dati di contesto intorno al quale il nostro DEFR, ma poi anche il bilancio, si sviluppano sono dati che sono stati messi un po' sotto tono in verità, sono dati preoccupanti, dati che testimoniano una situazione piemontese che è in più grave sofferenza rispetto al panorama nazionale.
Abbiamo una Regione che cresce con grande fatica, abbiamo un PIL che è cresciuto soltanto dello 0,4% (0,2% in meno rispetto all'anno precedente).
Abbiamo ipotesi di numeri di aziende che potrebbero chiudere all'interno della nostra Regione impressionante.
Abbiamo un settore, come quello dell'automotive, davvero in grave sofferenza, che, da sempre, caratterizza la maggior parte della nostra attività economica all'interno della nostra Regione.
Allora, gli investimenti che sono stati presentati sono investimenti non sono chiari e certamente non sono quelle leve che permetteranno al nostro Piemonte di uscire da una situazione di grossa difficoltà.
Il nostro Piemonte vuol dire uomini e donne, vuol dire famiglie, vuol dire il futuro, vuol dire quei bambini che, oggi, all'interno dei servizi che noi mettiamo a disposizione non trovano quello strumento di supporto affinché i propri genitori possano continuare a lavorare, anche perch spesso nelle aziende, soprattutto nelle aziende con un numero minore di persone, ci sono nuclei familiari interi che si trovano in situazioni di difficoltà.
Ebbene, noi crediamo che, all'interno di un dato regionale e anche di un dato nazionale, che si presenta all'interno di tutti i provvedimenti che vengono presentati, non si faccia che confermare la non sufficienza di quanto è stato fatto con i documenti su cui oggi dovremmo discutere che come è già stato bene ricordato dagli interventi di tutti quanti noi, sono i documenti fondamentali che determinano le leve con le quali poter migliorare la qualità da un punto di vista del benessere complessivo dei nostri cittadini.
La sanità ha una situazione complessa e drammatica. L'occupazione è in una situazione di recessione e le imprese sono in una situazione di grossa difficoltà.
Certamente, nei documenti che sono a nostra disposizione, noi non troviamo la coerenza rispetto a quello che la nostra Costituzione ci chiede di fare e ci chiede di attuare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Nallo.



NALLO Vittoria

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla pregiudiziale sollevata dal collega Avetta, che fa riferimento all'articolo n. 1 della nostra Costituzione.
L'articolo 1 è quello su cui si regge la nostra Repubblica: la questione del lavoro.
La nostra è una Repubblica fondata sul lavoro. Oggi è dovere non soltanto della Regione, ma di tutti noi come legislatori, prendere atto di questo e farne tesoro, per promuovere politiche che vadano nella direzione di promuovere questo lavoro.
Oggi, c'è una questione che è quella sollevata anche dalla collega Ravinale, che è quella della cassa, cioè un problema di liquidità, che oggi non permette investimenti sulle politiche attive del lavoro, ma che porta spesso anche al ritardo dei nostri enti, che quindi non sono nella possibilità concreta di muoversi, proprio perché questi fondi spesso arrivano in ritardo. Penso al caso di Scelta Sociale: per il ritardo subito al termine dello scorso anno molte famiglie si sono trovate in difficoltà perché ci sono sostegni che permettono, indirettamente, di lavorare, ma se hanno un sostegno dal punto di vista familiare legato alle persone anziane che si trovano ad assistere. È una questione a me molto cara, perché spesso sono le donne a dover lasciare il lavoro, magari per questioni legate alla cura dei propri cari e dei propri cari anziani.
Di questo dobbiamo occuparci e di questo non c'è assolutamente traccia nel bilancio.
Penso anche al sostegno dei giovani nell'inserimento al lavoro, questione su cui abbiamo fatto molte domande all'interno delle Commissioni competenti.
C'è poi un ultimo tema che mi sta davvero a cuore, legato alle persone che si trovano in età adulta a perdere il lavoro, per le quali non c'è un sostegno per il loro reinserimento lavorativo. Perché dico che tengo molto a questo aspetto? Perché davanti agli occhi di tutti noi c'è la questione evidente di persone che vivono in strada.
Si fa presto a lamentarsi del problema concreto di queste persone, che spesso creano e manifestano disagi e problemi, che poi ovviamente ricadono anche nel decoro delle nostre città, ma abbandonarle nel momento in cui c'è bisogno del loro reinserimento lavorativo porta a questa marginalità sociale, che poi, nel caso più estremo, è proprio quello delle persone che si trovano a perdere anche la casa e a diventare persone senza fissa dimora.
Quello che solleviamo è proprio questa mancata attenzione al tema del lavoro in tutte le sfaccettature, di cui dobbiamo assolutamente farci carico come legislatori.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei porre a quest'Aula e a lei un'altra questione pregiudiziale, prima di addentrarci nella discussione del DEFR 2025-2027. Richiamo l'articolo 2 della nostra Costituzione, quindi il nostro più alto e supremo riferimento giuridico: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".
Ebbene, Presidente, credo che esista una questione pregiudiziale che vada anteposta alla discussione e allo svisceriamo del DEFR, che riguarda una particolare fascia della popolazione piemontese: le persone non autosufficienti.
Nella nostra Regione, formata da circa quattro milioni e 200 mila abitanti ci sono ben un milione e 100 mila persone che hanno più di 65 anni e alcune di esse (oltre a quelle con un'età inferiore) si trovano in una condizione di disabilità o, comunque, di non autosufficienza.
Abbiamo moltissime persone che versano in una situazione di totale bisogno e assistenza; persone che non sono autonome nel mangiare, nel vestirsi, nel deambulare, nel provvedere alla propria igiene e ad altre funzioni vitali e primarie della loro esistenza; persone che necessitano di vedere tutelati i loro diritti inviolabili ancora di più delle altre persone.
Credo che in questa fase della storia della nostra Regione non stiamo rispettando i loro diritti. Alcuni esempi: non sono state ripristinate le cifre della spesa storica per gli extra LEA, cioè per gli assegni di cura garantiti in alcune parti della nostra Regione fino a solo sei anni fa anzi, c'è stata una decurtazione di più di dieci milioni di euro negli ultimi anni, che sono andati a detrimento di queste persone fragilissime che quindi vengono abbandonate alla cura totale ed esclusiva del nucleo familiare.
Pensiamo alla non sufficiente applicazione della legge regionale 10/2010 legge pionieristica che ha fatto della Regione Piemonte davvero un apripista per l'attenzione alle persone non autosufficienti, non soltanto nelle strutture residenziali, ma anche a domicilio.
Quella legge è insufficientemente applicata e finanziata, proprio perch dovrebbe poggiarsi su fondi regionali che la nostra Regione decide di non indirizzare sufficientemente su quelle persone. Per non parlare di una mancanza di vincoli sul Fondo Sanitario Nazionale indistinto che viene gestito dalle ASL, senza una sufficiente attenzione per le persone non autosufficienti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Marro; ne ha facoltà.



MARRO Giulia

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere la pregiudiziale presentata dalla collega Canalis.
Vorrei ricordare che in questo caso siamo davanti a un principio costituzionale violato in quanto, come ricordato, l'articolo 2 della Costituzione sancisce il dovere della Repubblica di garantire i diritti inviolabili dell'uomo e quindi anche promuovere la solidarietà sociale.
In più è da considerare importante la crescente emergenza assistenziale per gli anziani in generale, soprattutto per quelli non autosufficienti, che può diventare sempre più grave e trasformare quelle persone in una fascia di popolazione sempre più vulnerabile, quindi i servizi pubblici, ed è questa Regione che deve prendersene carico.
C'è un quadro di crisi assistenziale generale, in quanto prima di tutto c'è un aumento della popolazione anziana e, contemporaneamente, una diminuzione dei servizi di supporto domiciliare e residenziale. Oggi ci sono famiglie che sono già aggravate da una mole di lavoro e di orari che oggi il ritmo e lo stress lavorativo ci impongono, quindi hanno difficoltà a sopperire, da sole, alla mancanza di strutture e risorse pubbliche adeguate.
Inoltre, c'è sempre più una percezione di solitudine nella quale tutta la popolazione è vittima, soprattutto le persone anziane che vivono da sole e oltre ai servizi che mancano, manca anche il supporto affettivo e il supporto delle persone. Si potrebbe, in qualche modo, cercare delle soluzioni anche per essere più vicini alle persone anziane e evitare una crisi psicologica e il rischio di marginalizzazione sociale.
Noi vediamo che in questo bilancio c'è un'insufficienza di misure che vanno in quella direzione e che potrebbe ancora, ripeto, diventare una vera e propria emergenza sociale che poi si aggiunge alla mancanza di servizi come ricordato prima dalla collega Nallo, per le persone che sono sempre di più marginalizzate, che sono senza fissa dimora e per le persone con disabilità.
Invitiamo l'Aula a riflettere sulla mancanza di servizi, di finanziamenti e cercare delle soluzioni.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Unia.



UNIA Alberto

Ringrazio innanzitutto la Consigliera Canalis per aver portato a galla questa pregiudiziale che non posso che condividere. Il tema delle persone non autosufficienti, ahimè, è un tema che tocca tantissime famiglie e tocca tantissime persone.
Come diceva la Consigliera, la spesa storica extra LEA ha perso un sacco di capitale negli ultimi anni e la legge n. 10/2010 non è stata sufficientemente applicata.
Mi concentrerei su due questioni: la prima, la sistemazione delle persone all'interno di strutture comunemente chiamate RSA; la seconda è l'assistenza domiciliare. Chi è passato attraverso questo percorso, sa benissimo quanto sia doloroso, difficile e faticoso. Doloroso perché i nostri cari, o chi si trova in un momento di difficoltà e di non autosufficienza, li vediamo soffrire e li lasciamo nelle strutture con grande sofferenza.
Oltre a questo, si aggiunge il fatto che il carico economico di queste strutture, in questo momento, prima di riuscire a ricevere la quota sanitaria, grava tutto sulle famiglie. Famiglie che per anni hanno tentato di risparmiare qualcosa; magari la casa di famiglia se la vedono messa in vendita, proprio perché non riescono a sopperire alla richiesta economica di questo ricovero.
Allo stesso tempo, per quanto riguarda le cure domiciliari, bisognerebbe forse iniziare a pensare che chi viene aiutato in casa, forse andrebbe aiutato anche dal punto di vista sanitario, perché una persona in una struttura dopo un bel po' di tempo riesce a ricevere la quota sanitaria, ma per quanto riguarda la domiciliazione questo non avviene. Vengono dati altri ausili che comunque non consentono alla famiglia di poter sopperire a tutte le necessità della persona non autosufficiente.
Credo che vada fatta una profonda riflessione su questo, perché è davvero un tema sottovalutato che tocca veramente tantissime famiglie. In questo momento, come dicevo prima, sono circa 16 mila le famiglie che non ricevono alcun contributo. Penso che in un momento come questo, in cui la popolazione continua a essere sempre più anziana, dovremmo interrogarci anche nel futuro di come poter dare una vita dignitosa anche a chi in quel momento si trova in difficoltà.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Nallo; ne ha facoltà.



NALLO Vittoria

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega Canalis per la sensibilità con cui ha presentato questa pregiudiziale proprio sull'articolo 2 della Costituzione, che riguarda i diritti inviolabili dell'uomo.
In Piemonte sono oltre 90 mila le persone over 70 ad avere anche solo parzialmente una non autosufficienza e poco meno di 80 mila sono affette da Alzheimer. Ci tengo ad evidenziare questo dato, perché ci fa capire ancora una volta quanto sia importante che la Regione si faccia carico di sostenere le famiglie in questo momento delicato della vita.
Purtroppo, però, i costi nelle RSA oggi sono altissimi e le disponibilità sono molto basse. I posti in Piemonte sono circa 35.700, quindi assolutamente non all'altezza per rispondere a questa emergenza che ricordiamo, sarà sempre maggiore, perché si vive di più. Questa è una fortuna, però, allo stesso tempo, dobbiamo prestare molta attenzione al carico anche sanitario che ci troviamo poi ad avere come Regione se non trattiamo prima la non autosufficienza, come andrebbe fatto.
È molto importante, Presidente, e prima facevo riferimento ai malati di Alzheimer. Ovviamente sono dei casi ancora più difficili da seguire dalle famiglie. È una malattia che, tra l'altro, ha un'altissima percentuale al femminile; è quasi una malattia di genere, se possiamo definirla in questo modo. Quindi, questo aggrava ulteriormente i problemi all'interno delle nostre famiglie.
Penso che tutti ci siamo appassionati la scorsa settimana nell'ascoltare la canzone di Simone Cristicchi, che faceva riferimento alla propria mamma malata di Alzheimer. L'invito oggi è questo: il Festival di Sanremo è finito, oggi dobbiamo però farci carico di questo problema e cercare delle soluzioni. Non è più sufficiente solo appassionarsi ed essere così colpiti e commossi da una canzone che ci tocca, ma da legislatori - e mi rivolgo soprattutto alla Giunta - siamo chiamati a trovare fondi e risposte in questo senso.
Per questo motivo ritengo che la pregiudiziale sia assolutamente opportuna nel caso di questo bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il professor Salizzoni; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione l'intervento della collega Canalis e mi sono venute in mente molte cose del mio passato. Voi sapete bene che in ambito pubblico, solo e sempre in ambito pubblico, ho lavorato tanto tempo, più di mezzo secolo, calpestando solo e sempre i pavimenti e gli ambienti dell'ospedale e non ho mai saputo dov'erano le case di cura private.
Mi sono così fatto un'idea, nel tempo, su chi fossero gli autosufficienti.
Per me, gli autosufficienti erano i pazienti che venivano trattati, nel mio caso, chirurgicamente, in genere con interventi di alta complessità, ed erano quindi pazienti che non potevano, ad esempio, andare a casa da soli perché dovevano avere qualcuno che li sostenesse, soprattutto, quei pazienti con insufficienze polmonari, pazienti che avevano bisogno di essere assistiti da questo punto di vista: gli si doveva procurare l'ossigeno e, ogni tanto, dovevano essere sottoposti a ventilazione forzata con la mascherina. Questo è uno degli esempi che io ho avuto come "persone non autosufficienti".
Mi sono reso conto, però, andando avanti negli anni, un po' alla volta, con il cambiamento della nostra struttura sociale, che gli autosufficienti potevano essere non soltanto i pazienti malati, cioè persone malate, ma semplicemente delle persone sole, anziane e non in grado di provvedere totalmente a loro stesse per i bisogni fondamentali della vita.
Questo è sostanziale e, soprattutto, va visto anche da un altro punto di vista, perché questa è una delle cause principali del prolungamento delle liste di attesa.
Chi va in pronto soccorso e poi viene parcheggiato e ci sta magari anche dei giorni e delle settimane? Sono quelle persone, che se magari qualcuno gli portasse del cibo in casa, se qualcuno le aiutasse a pulire la casa, se qualcuno le aiutasse a fare alcune cose autofisiologiche, che non è in grado di fare da solo, ne avrebbero grande giovamento.
Queste persone dove vanno? Vanno nell'unico posto loro accessibile o comunque che nella loro mentalità è sempre stato quello accessibile: il pronto soccorso.
Lì le liste di attesa si allungano, perché il pronto soccorso non è in grado, naturalmente, di dare una risposta immediata, perché al paziente o al signore anziano va trovata una sistemazione e diventa di fatto un paziente cronico. Ed è sui pazienti cronici, in particolare, che si costituiscono queste liste d'attesa e, quindi, bisogna dare un'attenzione maggiore ai pazienti anziani, con patologie croniche, non invalidanti totalmente, ma con patologie croniche, a cui bisogna dare una particolare attenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Coluccio.



COLUCCIO Pasquale

Grazie, Presidente.
Intervengo per avanzare anch'io una pregiudiziale, relativamente ai rapporti con la minoranza.
Questo perché ritengo che il richiamo in Aula, senza un adeguato arco temporale in Commissione, per discutere sui temi del bilancio, ha compromesso il diritto fondamentale di noi Consiglieri regionali a esercitare pienamente il nostro mandato.
È inutile che spieghi a chi è seduto in quest'Aula l'importanza di poter approfondire adeguatamente i temi con il lavoro in Commissione regionale.



(Brusio in aula)



COLUCCIO Pasquale

CONTICELLI Nadia (fuori microfono)



COLUCCIO Pasquale

Scusate, però il collega sta parlando, Presidente! Sembra di essere al mercato.



PRESIDENTE

Per favore, parlate sottovoce e non fate troppo rumore.



COLUCCIO Pasquale

Grazie, Presidente.
L'articolo 94 del Regolamento tutela espressamente il diritto dei Consiglieri a partecipare a un iter trasparente e partecipativo.
Questo, purtroppo, non c'è stato e mina l'attività del Consiglio regionale.
Dovremmo riflettere sul nostro ruolo.
Il nostro ruolo è fatto di confronto tra una maggioranza e un'opposizione in cui spesso l'opposizione rappresenta il consenso, ma il consenso è quello che nella discussione arricchisce i temi e pone la maggioranza nella posizione di osservare le questioni da un'altra angolazione, che magari non riesce a cogliere.
I ritmi di questo Consiglio regionale non sono utili a nessuno e i numeri dimostrano quanta della nostra attività è ferma nei cassetti: abbiamo circa 81 ordini del giorno e mozioni giacenti; 63 interrogazioni e interpellanze 68 proposte di legge. Abbiamo un totale di 212 iniziative, che non sono semplicemente pagine scritte, ma è un lavoro delle minoranze che non va assolutamente avvilito.
Pertanto, per ritornare al mio precedente intervento, non va utilizzato il proprio ruolo per praticare abuso nei rapporti con la minoranza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Coluccio.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Interverrei sull'ordine dei lavori, nel senso che chiederei adesso una sospensione per ragionare in merito al proseguimento dei lavori.



PRESIDENTE

Sì, Consigliera Pentenero, stavo proprio per dire che le minoranze mi avevano proposto una sospensione per un incontro, quindi anticipiamo la sospensione per la pausa pranzo e riprendiamo i lavori alle ore 14.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.44)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAVETTI



(I lavori proseguono alle ore 14.09 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 101 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria a risposta orale in aula n.
235, a oggetto "Effetti sulla salute e costi sanitari dell'inquinamento atmosferico in Piemonte", presentata dalla Consigliera Ravinale interrogazione ordinaria a risposta orale in aula n. 239, a oggetto "Quando funzionerà il nuovo tomografo a risonanza magnetica presso l'Ospedale Martini di Torino?", presentata dalla Consigliera Disabato.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante, è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altri cinque minuti.


Argomento: Fondi sanitari - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione n. 235 presentata da Ravinale, inerente a "Effetti sulla salute e costi sanitari dell'inquinamento atmosferico in Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 235 della Consigliera Ravinale.
La parola all'Assessore Tronzano per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

La risposta in merito alle domande avanzate dalla Consigliera Ravinale nella sua interrogazione è la seguente: il Consiglio regionale, con DCR del 10 dicembre 2024, ha approvato il nuovo Piano regionale di qualità dell'aria, realizzato con il supporto degli studi di ARPA-Piemonte.
Il capitolo 11 è dedicato alla valutazione degli impatti dell'inquinamento atmosferico sulla salute umana e tra le altre, in particolare, vengono approfondite le tematiche inerenti alle caratteristiche e sorgenti di inquinamento, all'impatto di questo sulla salute umana, alle politiche sanitarie regionali, ai progetti a tutela della salute contro i rischi derivanti dall'inquinamento atmosferico, ai costi sanitari, sia diretti sia indiretti dell'inquinamento atmosferico, con esemplificazioni relative ad alcune patologie a esso correlate e i costi medi di conseguente ricovero giornaliero.
La Regione Piemonte, inoltre, tramite il Settore Prevenzione, Sanità pubblica, Veterinaria e sicurezza alimentare della Direzione Sanità, in cooperazione con il Settore Emissione e rischi ambientali della Direzione Ambiente, il servizio sovranazionale di epidemiologia dell'ASL TO3 e il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell'Università di Torino partecipa al progetto "Aria outdoor e salute: un atlante integrato a supporto delle decisioni e della ricerca", finanziato dal Piano Nazionale per gli investimenti complementari al PNRR.
Il progetto, di durata quinquennale, prevede la costruzione di un Atlante digitale regionale su qualità dell'aria ed esiti di salute, facilmente consultabile dalla tecnostruttura regionale e aggiornabile tempo per tempo come strumento a supporto della governance.
Il suo obiettivo è duplice: sostenere la capacità regionale valutativa dell'impatto di inquinamento dell'aria sulla salute e rendere più informati i processi decisionali in questo ambito.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
L'interrogante ha facoltà di replica per cinque minuti; prego, collega Ravinale.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore e la Giunta per la rapida risposta, che però non ci soddisfa pienamente. Un po' perché ci risulta che ARPA avesse, in realtà commissionato degli studi precisi per fare emergere l'impatto economico, a livello di costi sanitari, dell'inquinamento atmosferico. Dati che tuttavia, continuano a non essere resi pubblici e quindi adotteremo altri strumenti per farceli dare e per renderli pubblici, come è bene che siano.
Un po' perché, se il richiamo è al Piano della qualità dell'aria, ricordo la discussione che abbiamo fatto in quest'Aula sul Piano della qualità dell'aria. Nel dibattito politico di quella discussione ci si accusava di fare del terrorismo psicologico per il fatto di dire che l'inquinamento atmosferico comporta un aggravio di patologie, un'insorgenza ulteriore di patologie e costi ulteriori.
Andremo a rivederci il capitolo 11 che l'Assessore prima indicava, ma lo studio della sanità pubblica francese, cui noi abbiamo fatto riferimento in questa interrogazione, ha dato dei risultati puntualissimi e che sarebbe bene che venissero studiati e resi pubblici anche in Piemonte.
Lo studio francese stima che nel triennio 2016-2019 tra il 12 e il 20% dei nuovi casi di malattie respiratorie nei bambini e tra il 7 e il 13% dei nuovi casi di malattie respiratorie, cardiovascolari o metaboliche negli adulti siano attribuibili all'inquinamento con numeri che riportano a migliaia di morti all'anno.
Visto che poi sulle cifre, ahimè, a quanto pare siamo ancora più sensibili che sulle vite delle persone, hanno portato a costi per la sanità francese di 16 miliardi di euro in un triennio, di cui 13 miliardi legati all'inquinamento da particolato e 3,8 miliardi per quanto riguarda il biossido di azoto.
Credo che rendere questi dati pubblici e chiari in questa modalità ci consentirebbe di fare un passo avanti nell'evitare sterili discussioni su quanto l'inquinamento possa essere considerato una causa o una concausa dell'insorgenza di certe malattie e di agire in maniera più convinta, tutti insieme, forti di evidenze scientifiche, per risolvere quello che è uno dei principali problemi della nostra Regione.
Anche a fronte di posizioni totalmente antiscientifiche e gravemente lesive anche del tentativo della comunità scientifica, nonché di forze politiche come la nostra, che su questi temi cercano di indirizzare su una strada di corretta urgenza e invece veniamo costantemente messi in discussione, noi andremo a rivederci i capitoli del Piano qualità dell'aria che ci sono stati indicati dall'Assessore, nonché le altre misure assunte, ma continueremo a muoverci nella direzione di avere delle evidenze di questo genere che possano rendere immediatamente comprensibile e percepibile a tutta la popolazione piemontese di che cosa stiamo parlando quando parliamo di qualità dell'aria.
Questo anche a fronte del tentativo che oggi le forze politiche che governano questa Regione e il Paese stanno facendo di utilizzare il meccanismo della nuova Direttiva europea sul piano qualità dell'aria per dire: "Noi possiamo essere esclusi da quel piano e da quelle nuove quantificazioni delle sostanze nocive, perché ci troviamo in una posizione orografica e topografica complicata da gestire".
Non è così. Certamente il Piemonte sconta, per la sua posizione, una più alta concentrazione di inquinanti, ma questo non ci può portare a dire che chiediamo deroghe, ma che agiamo con ancora maggiore convinzione per evitare queste malattie, questi morti e questi costi.
Ringrazio l'Assessore, ma continueremo a insistere su questo tema così rilevante.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione n. 239 presentata da Disabato, inerente a "Quando funzionerà il nuovo tomografo a risonanza magnetica presso l'Ospedale Martini di Torino?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione ordinaria n. 239.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante, è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altrettanti cinque minuti.
Do quindi la parola all'Assessore Tronzano per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie alla Consigliera Disabato.
"Quando funzionerà il nuovo tomografo a risonanza magnetica presso l'ospedale Martini di Torino?" Questa è la domanda.
La risposta è la seguente: con DGR del 13 novembre 2023 sono state individuate linee di finanziamento per l'acquisto del tomografo e l'ASL Città di Torino ha proceduto con la trattativa per la sua acquisizione e ha incaricato uno studio di progettazione che, entro la fine del corrente mese di febbraio, dovrà depositare il progetto esecutivo dei lavori di installazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Tronzano per la risposta, perch se non altro, abbiamo una data per il deposito del progetto esecutivo e questa è già una notizia.
Ricordo che era il 29 dicembre 2023 quando il Direttore generale dell'ASL Città di Torino, il dottor Carlo Picco, ha presentato il progetto di installazione del macchinario insieme agli Assessori Luigi Icardi e Fabrizio Ricca. Ricordo bene quel momento, perché sono molto affezionata all'Ospedale Martini e seguo spesso gli sviluppi. Ho visto l'inaugurazione dello spazio che dovrebbe ospitare il macchinario di risonanza magnetica.
Da quel momento è passato più di un anno, per cui ci premeva avere delle notizie in merito, anche perché lanciare un progetto e poi non vederlo realizzato nel giro di poco tempo, davvero dà l'illusione che, invece, quel problema si possa risolvere.
In particolare, quello che succede è che l'Ospedale Martini è uno dei pochi, forse, l'unico presidio sotto il controllo dell'ASL-Città di Torino ma anche nell'area metropolitana, credo, a non essere dotato di un tomografo a risonanza magnetica; parlo dei grandi presidi ospedalieri.
Quello che capita è che molti pazienti devono essere trasportati a mezzo ambulanza verso altri presidi, con personale medico e sanitario al seguito con smobilitazione di mezzi e risorse per poter effettuare degli esami diagnostici, a volte, anche di vitale importanza.
Questo è un dispendio di energie che si risolverebbe in pochissimo tempo se dotassimo il presidio ospedaliero di questo macchinario che, tra l'altro, era previsto. Credo che le risorse fossero già disponibili per l'acquisto dello stesso; lo spazio è già allestito, ne sono certa, quindi manca effettivamente soltanto una firma, credo, per poter mettere la parola "fine" a questa vicenda.
Insieme al Movimento 5 Stelle e al Gruppo di cui faccio parte, monitoreremo la situazione e vigileremo sul rispetto del cronoprogramma, perché se alla fine di febbraio dovesse arrivare questa firma, ci aspettiamo davvero di vedere il macchinario arrivare all'Ospedale Martini nel giro di pochissimo tempo.
Partiamo da questa notizia che ci ha dato oggi, però non abbasseremo la guardia a tal proposito.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la sessione delle interrogazioni ed interpellanze.
Comunico che alle ore 14.30 avrà luogo la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 14.20 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(I lavori proseguono alle ore 14.33 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



CAROSSO FABIO



PRESIDENTE

Buongiorno.
Proseguiamo i lavori esaminando le interrogazioni a risposta immediata.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà, anche in accoglimento delle richieste della Giunta nella disponibilità degli Assessori, a rispondere come segue.
All'interrogazione a risposta immediata n. 213, presentata dal Consigliere Ravello, verrà fornita risposta scritta; interrogazione a risposta immediata n. 247 presentata dal Consigliere Unia, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 248, presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Vignale interrogazione a risposta immediata n. 249, presentata dal Consigliere Coluccio, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 250, presentata dal Consigliere Riva Vercellotti, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 251 presentata dal Consigliere Salizzoni, cui risponderà l'Assessore Vignale interrogazione a risposta immediata n. 252, presentata dalla Consigliera Marro, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 253, presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 254, presentata dal Consigliere Ravetti, cui risponderà l'Assessore Bongioanni interrogazione a risposta immediata n. 255, presentata dal Consigliere Sacchetto, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 256, presentata dalla Consigliera Ravinale, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 257, presentata dalla Consigliera Cera, cui risponderà l'Assessore Vignale.
Prego tutti gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di dare disposizione di invio per mail delle risposte agli interroganti e all'Ufficio d'Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia dell'Assessore che risponde.
Ricordo che l'interrogante ha disposizione tre minuti per l'illustrazione i componenti della Giunta regionale cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 213 presentata da Ravello, inerente a "Linea 285 Arriva Italia s.r.l. tra Oulx e Sauze d'Oulx: a Natale due sole corse e tabella orari di difficile interpretazione. Quali accorgimenti?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 213.
All'interrogazione viene fornita risposta scritta su richiesta dell'interrogante, Consigliere Ravello.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 247 presentata da Unia, inerente a "Ora ho capito perché si definiscono 'pazienti' - Monitoraggio della presenza informazioni sui siti web del Ministero della Sanità"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 247.
La parola al Consigliere Unia per l'illustrazione.



UNIA Alberto

Grazie, Presidente.
Alla luce del monitoraggio della presenza sui siti web di Regioni e Aziende Sanitarie, pubblicato dal Ministero della Salute, è emerso che una Regione su cinque non ha una sezione specifica dedicata alle liste di attesa e sette su dieci non forniscono informazioni sui percorsi di tutela per il cittadino.
È fondamentale che i cittadini piemontesi possano accedere agevolmente a questo tipo di informazioni, per cui chiedo alla Giunta quali azioni abbia intrapreso o intenda intraprendere per garantire una sezione completa accessibile sul sito web dedicato alle liste d'attesa, includendo anche informazioni dettagliate sul percorso di tutela.
Se non sbaglio, negli ultimi tempi, proprio nel sito di prenotazioni online, forse perché c'è un cambio di modalità, ci sono criticità e si fa fatica a prenotare alcune prestazioni specialistiche.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Unia.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere.
Nell'home page del sito web della Regione Piemonte è stato creato, a marzo del 2023, il banner denominato "Sanità, tempi e liste di attesa", che consente all'utente di accedere all'apposita area del sito istituzionale dedicato alle liste di attesa.
In tale area sono riportati i link delle sezioni dei siti aziendali dedicati alla pubblicazione dei tempi delle liste di attesa, costantemente monitorate e aggiornate; la guida e la lettura dei dati della Regione Piemonte; i tempi di attesa per prestazioni diagnostiche e visite strumentali; il Piano operativo regionale per il recupero delle liste di attesa; il link per il manuale AgeNaS sui raggruppamenti di attesa omogenei per priorità clinica.
Le indicazioni dei percorsi di tutela sono facilmente raggiungibili dai link delle sezioni dei siti aziendali dedicati alla pubblicazione dei dati e dei tempi delle liste di attesa. Tutte le Aziende Sanitarie Regionali riportano, nelle sezioni dedicate, le indicazioni utili all'utente per richiedere l'attivazione del percorso di tutela.
Il Ministero della Salute, con nota del 27 settembre 2024, ha comunicato gli esiti della ricognizione condotta sul sito istituzionale della Regione Piemonte, fornendo un giudizio positivo con richieste di aggiornamento solo in merito a taluni ambienti territoriali delle Aziende Sanitarie Regionali in merito alla pubblicazione dei piani attuativo-aziendali e del dato storico di monitoraggio ex ante, cui la Direzione Sanità ha dato seguito fornendo indicazioni alle aziende sanitarie con nota del 22 ottobre 2024.
Per rendere fruibili le informazioni contenute nel sito, la sezione liste di attesa ha le seguenti caratteristiche: è facilmente raggiungibile dalla home page, a mezzo di un link testuale, un banner grafico e altre modalità immediatamente identificabili dall'utente; è presente il collegamento al sistema CUP regionale per la prenotazione online delle prestazioni, in coerenza con il decreto ministeriale del 20 agosto 2019.
Sono presenti link o box recanti numeri utili e altri dati di contatto per richiedere informazioni, ivi incluse quelle relative alle modalità di prenotazione, pagamento ed altri servizi.
Presenta interfacce semplici e chiare, prevede pochi passaggi per il raggiungimento delle sezioni utili al cittadino, dal che la navigazione pu qualificarsi come user friendly.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 249 presentata da Coluccio, inerente a "Riforma dei Medici di Medicina Generale - Posizione della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 249.
La parola al Consigliere Coluccio per l'illustrazione.



COLUCCIO Pasquale

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore, per la presenza.
Il tema che sottoponiamo oggi all'Aula è la riforma dei medici di medicina generale, posizione della Regione Piemonte. Attualmente in Parlamento sono in discussione diverse proposte di legge riguardanti la riforma dei medici di medicina generale sia sul tema della formazione sia sull'ipotesi di trasformare i medici di base da liberi professionisti convenzionati a dipendenti del servizio sanitario nazionale.
Le Regioni, sul tema, stanno elaborando le proprie proposte per la riforma della medicina generale. Come per ogni riforma, inevitabilmente, ci sono i pro e contro, con tutti i relativi schieramenti.
La riforma, come accennavo prima, è al centro di un intenso dibattito sia parlamentare sia istituzionale. Questo è innegabilmente un tema importante un tema che rappresenta un pilastro fondamentale per il diritto alla salute, in particolare in una regione come il Piemonte, dove le carenze di personale sanitario e le difficoltà nell'accesso alle cure sono problemi noti e anche irrisolti.
Riteniamo che la Regione Piemonte deve fare la propria parte e assumere un ruolo attivo nella discussione per garantire che la riforma sia in linea con le esigenze specifiche del territorio e con i bisogni dei cittadini e degli operatori sanitari.
Aggiungo che questa parte di discussione è sicuramente determinante per risolvere il problema delle liste di attesa, ma non solo questa. Ci sono più fattori che entrano in gioco, questo è sicuramente uno di quelli determinanti.
In ragione di ciò, interroghiamo la Giunta per sapere se ha già inviato al Ministero della Salute proposte relative alla riforma della medicina generale e, in caso affermativo, quali siano i contenuti di tale proposte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispetto all'interrogazione presentata vi sono più aspetti. Uno che tratteremo nella risposta è relativo alla riforma complessiva della medicina generale, anche relativamente alle aggregazioni funzionali e territoriali che, come il Consigliere sa, sono un adempimento che anche temporalmente riguarda la nostra Regione.
Nell'ambito delle attività di riforme della medicina generale, la Direzione Sanità, in applicazione dell'articolo 1 della legge 189/2012 e dell'articolo 29 del contratto dei medici in medicina generale, ha avviato le attività propedeutiche all'implementazione delle aggregazioni funzionali territoriali (AFT), che saranno destinate a includere le formule organizzative già in essere, ai sensi della precedente normativa contrattuale, vale a dire l'équipe territoriale e altre forme associative oggi connotate, quali gruppi, associazioni e reti.
A tal fine, le Aziende Sanitarie Locali sono state invitate ad avviare, in forma graduale e nei limiti delle risorse umane disponibili, le procedure per l'applicazione delle disposizioni contenute nella pre-intesa dell'accordo integrativo regionale sottoscritta in data 21 aprile 2024.
Ciascuna Azienda, nel compilare una scheda di rilevazione progettazione, ha quindi effettuato una ricognizione propedeutica alla progressiva formalizzazione della composizione delle AFT e del rispettivo territorio evidenziando eventuali criticità riscontrate.
Sulla base delle informazioni acquisite è stata predisposta una prima scheda di sintesi regionale. Sono state così analizzate le principali criticità inerenti allo sviluppo delle AFT, tra cui lo scostamento tra numero di medici attesi e osservati, la necessità di ridefinire gli attuali ambiti di scelta, la necessità di riconoscere e incentivare le attività nelle zone disagiate, la disomogeneità delle attuali forme associative e medicina di gruppo (in alcune ASL fra il 20 e il 30% dei medici non lavora in forma associata), la dotazione e dispersione attuale degli studi medici.
Attualmente si prospettano le seguenti azioni di sviluppo nel breve e medio termine: il consolidamento delle rilevazioni del modello aziendale, anche attraverso incontri con le singole ASL; l'illustrazione del modello alle organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale; l'approvazione del modello di AFT a livello di Comitato aziendale, tenendo anche conto delle eventuali esigenze aziendali di revisione degli ambiti l'approvazione del modello da parte del Comitato regionale dei medici di medicina generale; il recepimento del modello con provvedimento regionale cioè una successiva DGR, e l'implementazione operativa delle AFT a livello locale.
Con ciò è evidente che l'aspetto che lei trattava nella sua interrogazione a risposta immediata, cioè il tema più generale e complessivo che riguarda AFT e case di comunità dei medici di medicina generale, è un tema dirimente se non altro in un punto, cioè quello che la Regione abbia la possibilità per molte attività la riduzione delle liste d'attesa, l'ingresso inappropriato al pronto soccorso, attività di prevenzione, campagne vaccinali. I medici di medicina generale possono diventare, nelle modalità che il Parlamento nazionale individuerà, uno strumento più legato alle Aziende Sanitarie Locali.
Penso che il periodo COVID ci abbia dimostrato questo in modo evidente.
Come sa, è un dibattito cui assistiamo, anche solo da semplici cittadini da molti anni.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 252 presentata da Marro, inerente a "Limitazioni nel Percorso di tutela e criticità delle liste d'attesa nell'ASL CN1"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
252.
La parola alla Consigliera Marro per l'illustrazione.



MARRO Giulia

Grazie, Presidente.
La mia interrogazione riguarda un tema di prioritaria attenzione sia per i media ultimamente, sia anche per i cittadini piemontesi e anche nell'elenco di queste interrogazioni a risposta immediata, ovvero il percorso di tutela previsto dal Piano nazionale della gestione liste d'attesa e della normativa regionale in materia, a cui le ASL devono attenersi.
Nell'ASL-CN1 sta avvenendo un'anomalia, che mi è stata segnalata da cittadini e cittadine che, ormai da parecchi mesi, animano il gruppo sanità del Comitato "Vivere la Costituzione" di Cuneo e provincia. È un'importante rete di associazioni e organizzazioni di ispirazione sociale, movimenti civici, singole persone nelle comunità che si riconoscono nel patto fondativo e rigenerante della Costituzione.
Pensate che molte persone di questo Comitato si attivano in modo volontario e animano settimanalmente otto sportelli di salute e di ascolto sul territorio provinciale di Cuneo, nei quali forniscono informazioni e strumenti utili per attivare il percorso di tutela, al fine di ottenere prestazioni di visite ed esami di primo accesso entro i tempi definiti nella classe di priorità indicata dal medico nella ricetta. Il tutto in linea con la norma nazionale n. 124 del 1998, la quale prevede che, se le attese per una prestazione sanitaria superano i tempi previsti in base alle classi di priorità, il paziente può chiedere che la prestazione venga resa nell'ambito dell'attività libero-professionale intramuraria. L'85% delle istanze presentate fino ad ora ha avuto esito positivo.
Le istanze denegate si riferivano a prestazioni non comprese nell'elenco del Piano nazionale di tutela delle liste d'attesa dell'ASL-CN1, che tuttavia, stando alle indicazioni nazionali, dovrebbe includere tutte le visite ed esami diagnostici di primo accesso.
Cosa abbiamo notato? Che le richieste di prestazioni a cui è stato dato esito positivo coincidono con le prestazioni oggetto di monitoraggio del Piano nazionale di gestione delle liste d'attesa, utili per valutare l'efficacia delle misure attenuate dalle ASL, per ridurre appunto le liste d'attesa. In questo modo, ad esempio, la prima visita psichiatrica allergologica, diabetologica, geriatrica, ematologica, nefrologica e odontoiatrica sono prestazioni escluse sia dal monitoraggio che dal percorso di tutela.
Pertanto, nella mia interrogazione pongo questa domanda, anche a nome delle tante persone del Comitato "Vivere la Costituzione", che colgo l'occasione per ringraziare del costante lavoro di attivazione e di denuncia: per quale motivo i percorsi di tutela attivati nell'ASL-CN1 escludono alcune prestazioni sanitarie fondamentali, nonostante il Piano nazionale di gestione delle liste d'attesa preveda che il rispetto delle liste d'attesa debba essere assicurato su tutte le prestazioni erogate?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Sul sito internet dell'ASL-CN1, come lei ricordava, in homepage si trova il banner "Liste d'attesa", da cui è possibile rilevare che il cittadino assistito dall'ASL in possesso di una prescrizione di visita o esame specialistico per la prestazione di cui al Piano nazionale liste d'attesa ha tre classi di priorità: B entro dieci giorni, D con tempi entro 30 giorni per le visite e 60 giorni per gli esami, P entro 120 giorni.
Come da indicazioni regionali, di cui alla nota del 25 giugno 2024, il cittadino che non riesce a effettuare la prenotazione sanitaria all'interno dei canali istituzionali sull'intero territorio della Regione Piemonte nei tempi di erogazione indicati dei codici di priorità, può presentare la segnalazione all'Azienda per ottenere il meglio e ciò si può fare recandosi di persona presso la sede dell'Ufficio Relazioni con il pubblico di Cuneo Savigliano, Mondovì, sia utilizzando una mail alla casella di posta dell'Azienda.
Dalla sua attivazione, che è avvenuta nel mese di maggio 2024 sino al dicembre 2024, l'Ufficio Relazioni con il pubblico ha ricevuto 832 richieste di attivazione dei percorsi di tutela.
Tutte le istanze sono prese in carico; per 655 di esse, pari a quasi l'80 del totale, si è offerta la congrua soluzione con la prenotazione della prestazione effettuata nei tempi previsti.
Per quanto concerne le restanti 177 richieste, il loro accoglimento non ha avuto luogo in quanto non erano rispettati i presupposti di appropriatezza e conformità prescrittiva alla classe di priorità indicata, oppure non si trattava di prestazione di primo accesso.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 251 presentata da Salizzoni inerente a "Il peso dei privati nella mobilità sanitaria"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
251.
La parola al Consigliere Salizzoni per l'illustrazione.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Il peso dei privati nella mobilità sanitaria.
Come riportato dagli organi di informazione giovedì 13 febbraio scorso l'autorevole Fondazione scientifica indipendente GIMBE ha aggiornato all'anno 2022 i dati sulla mobilità sanitaria fra le Regioni, che confermano una crescita pressoché lineare dei flussi generali, quindi una crescente incapacità delle Regioni di curare i propri cittadini nelle strutture sanitarie di prossimità.
Il Piemonte conferma un saldo passivo di 6,3 milioni nel 2022, in calo rispetto ai 18,5 milioni del 2021, ma sono in nostro possesso, grazie a un accesso agli atti del collega Consigliere Daniele Valle, i dati della mobilità da e verso le Aziende sanitarie pubbliche, che sembrano allargare nuovamente la forbice passiva del 2023.
Sempre secondo la Fondazione GIMBE, il Piemonte eroga il 50,6% della mobilità sanitaria attiva attraverso strutture private. Il 50,6% di 293 milioni, se i calcoli non sono sbagliati, ammonta a circa 148 milioni di euro in prestazioni sanitarie erogate da strutture accreditate piemontesi nel 2022, in favore di cittadini non piemontesi.
Tenuto conto che questi 148 milioni di euro (circa la metà dei flussi attivi) sono una partita di giro per la Regione, perché vanno rimborsati alle strutture private piemontesi e sono dunque, in ogni caso, un esborso per le esangui casse della sanità pubblica, tutto ciò premesso interrogo l'Assessore regionale competente in materia per sapere con quali strumenti intenda fronteggiare questa tendenza ormai prevalente a detrimento della sanità pubblica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Salizzoni.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
I dati pubblicati dal rapporto GIMBE, rapporto citato dal Consigliere Salizzoni, prendono in considerazione tutte le colonne della tabella C) del riparto del fondo sanitario nazionale e sono relative all'anno 2022.
A oggi, il saldo della mobilità sanitaria interregionale relativa alla sola competenza delle prestazioni erogate nel 2023 ammonta, per tutti i flussi a un passivo di otto milioni e 104 mila euro, con una mobilità attiva pari a 266 milioni e una mobilità passiva pari a 274.
Se si analizzano in termini economici l'addebito di mobilità attiva della Regione Piemonte per le prestazioni di competenza 2023, relativamente al solo flusso di ricovero ed escluse le prestazioni erogate dagli Istituti regionali di ricerca, l'incidenza di erogatori privati è pari al 42 dell'intero addebito inviato alle Regioni debitrici, mentre relativamente al solo flusso di specialistica ambulatoriale è pari al 29% dell'intero addebito.
Si rammenta che, nelle analisi economiche degli addetti in mobilità sanitaria, il flusso di ricovero, così come previsto dall'intesa Stato Regioni approvato annualmente, la tariffa delle prestazioni avviene a tariffa unica di compensazione e non a tariffa delle singole Regioni su cui insiste la struttura erogatrice.
È utile rappresentare che l'acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati, per l'assistenza specialistica ambulatoriale ospedaliera, è soggetta a vincoli ben precisi, derivanti dalla necessità di rispettare il tetto di spesa, fissato dall'articolo 15 del decreto legge 95 del 2012, che per la nostra Regione è pari a 713 milioni di euro.
Pertanto, la Regione ha stabilito per ciascuna struttura un budget per residenti in Regione e un budget per residenti fuori Regione, disponendo altresì, che la riconoscibilità delle eccedenze di produzione a favore dei residenti fuori Regione sia ammessa al termine della procedura di compensazione della mobilità interregionale, cioè quando lo Stato riconosce alle Regioni la mobilità attiva o passiva, entro e non oltre il tetto massimo complessivo di spesa regionale per le prestazioni di ricovero ambulatoriale, fissato nel rispetto del limite di spesa del comma citato precedentemente, quello rispetto ai tetti di spesa.
In caso di ulteriori eccedenze di produzione in favore dei residenti fuori Regione, esse saranno oggetto di regressione tariffaria.
È vero quanto diceva il Consigliere Salizzoni rispetto al fatto che non necessariamente vi è un vantaggio di carattere economico. Vi è certamente un vantaggio di carattere, se non vogliamo dire sociale, certamente di mobilità. Questo evita che si recuperi mobilità attiva all'interno della nostra Regione o, per contro, che si riduca mobilità passiva, di mandare molti piemontesi a curarsi in altre strutture extraregionali, rendendo meno agevole la loro attività di prevenzione o di cura.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 253 presentata da Valle, inerente a "Indirizzi a supporto dell'Agenzia della mobilità Piemontese per la predisposizione della documentazione di affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale - di che atto si tratta?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 253.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Come è noto, l'Agenzia della mobilità piemontese deve procedere alle gare per l'affidamento dei servizi su tutti i bacini che compongono il territorio della nostra regione e ha avviato nei mesi e negli anni scorsi una lunga e complessa procedura di consultazione di tutti i soggetti interessati, all'esito della quale ha emanato e trasmesso all'Agenzia della mobilità piemontese un documento dal titolo "Indirizzi a supporto dell'Agenzia della mobilità piemontese per la predisposizione della documentazione di affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale". Un documento che contiene delle indicazioni molto precise.
La nostra domanda è duplice. A noi interessa sapere come la Regione continuerà, nel rapporto con l'Agenzia della mobilità piemontese, la relazione per assicurarsi che i contenuti di questi indirizzi vengano poi tradotti nelle gare che, immagino, l'Agenzia andrà a predisporre prossimamente.
La premessa è anche chiarire la tipologia di quest'atto, capire se è una determina, una delibera, una lettera, la natura di questi indirizzi, come è stata condivisa, come è stata approvata dalla Regione, come perché - questo passaggio mi manca - pur essendo stata oggetto di un accesso agli atti, lì non era chiarito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere.
Il Consigliere Valle ha già circostanziato bene i termini della questione.
A seguito della riattivazione delle procedure di consultazione da parte dell'Agenzia della mobilità, che sono iniziate con la determina del direttore del 10 giugno 2024, l'Assessorato ai Trasporti ha previsto una fase di consultazioni con gli stakeholder che si è conclusa a fine anno.
L'Assessorato e la Direzione hanno ritenuto opportuno definire alcuni indirizzi per la documentazione di affidamento dei servizi del trasporto pubblico locale all'Agenzia, come è normale che sia e come tutti si auspicano. Le risorse, in parte risorse regionali e in parte Fondo Nazionale Trasporti, sono assegnate alla Regione, che è l'ente che ha questa responsabilità istituzionale.
Tale percorso, che si è svolto a valle della consultazione di tutti gli stakeholder, ha determinato gli opportuni indirizzi per la definizione delle unità di rete e di lotti di affidamento dei soggetti ammessi alla partecipazione e alla procedura di affidamento e delle modalità di aggiudicazione dei lotti delle specifiche inerenti a beni essenziali/indispensabili, prevedendo che AMP proceda a formulare una proposta di suddivisione dei bacini in lotti di affidamento da inviare alla Direzione regionale.
Questo è quello che il Consigliere Valle voleva sapere. Probabilmente anche nella richiesta di accesso agli atti siamo stati un po' stringenti, nel senso che ci ha chiesto l'allegato e non c'era la comunicazione che è stata fatta in Giunta, quindi, anche per questo, credo che la richiesta del Consigliere sia corretta. Noi abbiamo fatto una comunicazione in Giunta di questi indirizzi, condivisa con la Giunta e inviata all'Agenzia che naturalmente, ha fatto un percorso insieme a noi. Quindi il vantaggio è che siamo totalmente in linea.
Era corretto, secondo me, pur essendo dello stesso parere, che ci fosse un atto d'indirizzo politico da parte della Regione che, successivamente, se dovesse rendersi necessaria una determina di indirizzi, piuttosto che una delibera, si valuterà strada facendo. La natura giuridica è quella, ma soprattutto la cosa importante scritta qui dentro è stata valutata a valle del percorso che è stato fatto, soprattutto con gli enti locali, per la prima volta nella storia. Ad esempio sui bacini di riferimento, credo che sia importante aver recepito la difesa, in buona parte, dei bacini provinciali, quindi tendenzialmente la possibilità di far competere i nostri stakeholder, quelli che svolgono il servizio, almeno alla pari con gli altri. Questo è quello che auspichiamo.
Come sapete, queste gare vengono svolte non perché non siamo soddisfatti di un servizio, ma perché c'è un adempimento di legge da rispettare e quindi abbiamo voluto partire dal basso ed enti locali, Comuni e Province ci hanno chiesto una parte di quelli che sono gli indirizzi che noi inseriamo qui dentro.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 250 presentata da Riva Vercellotti inerente a "Per quali ragioni Trenitalia non attiva i servizi di corse sostitutive in caso di ritardi e cancellazioni?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 250.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Con il question time volevo portare all'attenzione della Giunta il tema delle cosiddette "scorte calde", quindi la possibilità di assicurare la continuità operativa da parte del trasporto pubblico locale (i treni) in situazioni di emergenza. I problemi negli ultimi mesi sono aumentati in alcune tratte del sistema ferroviario piemontese, non soltanto le linee SFM4 e SFM7, ma soprattutto sulla Torino-Milano.
I fatti della settimana scorsa, con una situazione anche triste - una persona è mancata nella stazione di Santhià - hanno bloccato completamente quella linea e il disagio dei pendolari e dei viaggiatori è sempre lo stesso. Oltre tutto il disagio è duplice: da una parte, c'è il fatto che si blocca una linea, non ci sono mezzi sostitutivi per raggiungere Torino o Milano e le città intermedie e, dall'altra, la comunicazione da parte di Trenitalia fa acqua da tutte le parti, nel senso che le informazioni che vengono date a chi è sul treno e a chi è in stazione sono minime, per non dire totalmente assenti.
So che lei fa l'Assessore ai trasporti e non il Direttore di Trenitalia o di RFI, ma conoscendo la sua sensibilità e la sua attenzione in merito e sapendo anche quante volte abbia alzato la voce, in alcuni casi, con la dirigenza e la direzione di quelle società, la richiesta che le faccio è che cosa si può fare per migliorare il servizio. È un tema che avevo sollevato durante l'audizione nel mese di novembre (se non ricordo male) sul quale già allora da parte di Trenitalia non avevo avuto risposte n positive né negative, perché le risposte erano state assolutamente assenti.
Il tema è relativo a quelle che si chiamano "scorte calde" e quindi i servizi sostitutivi, per capire cosa fare e soprattutto capire anche come meglio informare l'utenza, i viaggiatori e i pendolari.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente; grazie Consigliere.
Inizio con un inquadramento dei dati, così da renderci tutti conto anche del momento che stiamo vivendo, che certamente è un po' migliore di quello di ottobre-novembre, ma chiaramente è un momento che la rete sta subendo a livello nazionale, a causa - o per fortuna anche - degli interventi che il PNRR ci ha riservato.
I dati forniti da Trenitalia sono che l'indice di puntualità percepita dal cliente è in netto miglioramento da novembre 2024 a febbraio 2025 (+6,7%).
Facendo riferimento, in particolare, alle linee segnalate, così anche come esaminato durante le riunioni mensili che ormai facciamo con le Associazioni pendolari piemontesi, per la SFM4 c'è stato un aumento di puntualità senza nessuna esclusione, quindi il migliore indicatore che possiamo prendere a riferimento di 11 punti percentuali per l'SFM7 è di dieci punti percentuali mentre per la tratta Torino-Milano è di 6,3. Le due linee erano molto basse nel periodo di novembre, quindi è un aumento importante, ma che torna su livelli decorosi, tendenzialmente sul 93/94% di media tutti i giorni.
Nei mesi di novembre e dicembre, Trenitalia ha predisposto un presenziamento di bus nelle stazioni di Bra e di Ciriè, al fine di far fronte alle temporanee criticità di affidabilità del materiale rotabile dell'infrastruttura, condividendolo con la Regione e l'Agenzia. Per la sostituzione dei servizi ferroviari con bus viene effettuata la valutazione del tempo d'attesa del treno successivo, a fronte del tempo di attivazione del bus sostitutivo, piuttosto che la numerosità di bus resi disponibili a fronte della numerosità di viaggiatori. Vuol dire che su alcune linee è possibile e ha un senso mettere a disposizione la "scorta calda" con il bus, mentre su altre è un po' più complicato, perché il treno che passa successivamente è tendenzialmente quasi più veloce dell'attivazione della scorta, che naturalmente non può essere in tempo reale.
Il tempo reale, tra l'altro, riguarda un piano d'intervento massiccio, che ha dei costi importanti a fronte di un'attivazione che poi sarebbe molto parziale, perché se dovessimo mettere un bus ogni 20/30 chilometri per farlo arrivare in tempo nei 15/20 minuti alle stazioni di riferimento dovremmo fare un piano importante dal punto vista economico, ma inattuabile dal punto di vista tecnico, perché, purtroppo, ci stiamo rendendo conto anche con l'attivazione dei servizi sostitutivi di questa estate, che non abbiamo più bus a disposizione. Noi, purtroppo, non abbiamo a disposizione i bus nelle ore di punta, perché non ci sono più autisti e, quindi, questa è la difficoltà di qualcosa che sarebbe anche immaginabile, ma difficile da mettere in campo in questo momento.
Sulla Torino-Milano, invece, al netto delle soppressioni per sciopero, nel mese di gennaio, sono stati soppressi quattro treni a causa di guasti del materiale rotabile, il 16, il 18, il 26 e due il 26 gennaio, mentre nel mese di febbraio sono stati soppressi sei treni per guasti alle infrastrutture nei giorni 7 e 10, un treno per guasto rotabile nel giorno 13 e, nello stesso periodo, si sono verificati tre investimenti di persone che hanno determinato forti ritardi e limitazioni di percorso a causa dell'attesa dell'autorità giudiziaria.
Sul tema Torino-Milano, per venire al dunque, vale quanto ho detto rispetto ai bus. È una linea che fortunatamente ha una grande capacità attrattiva un grande numero di persone, quindi, purtroppo, in certi posti non basterebbe neanche un pullman per sostituire il treno, evidentemente.
È un piano complicato, ma conto anche in un altro fattore.
Come sapete, sulla Torino-Milano ci sono lavori importanti. Il 3 marzo i treni torneranno ad attestarsi a Milano Centrale. Abbiamo ancora un anno complicato, perché ci sono tanti cantieri che il PNRR ci riserva quest'anno, ma soprattutto questi cantieri ci dovrebbero restituire, ci dovranno restituire un'infrastruttura più affidabile, quindi andremo verso un periodo certamente migliore e nei dati, in parte, è già migliore rispetto a quest'autunno.
Certamente, una cosa che però non deve mancare è la comunicazione e il rapporto con gli utenti. Devo dire che la tendenza si sta un po' invertendo, anche grazie al confronto, ogni mese, tra RFI, Trenitalia, i gestori e le associazioni pendolari. Penso, soprattutto su quella tratta agli incroci con il Biellese, quindi da Santhià a Novara, dove spesso ci veniva segnalato che per un minuto il treno non aspettava la coincidenza con Milano, soprattutto in un periodo come questo, in cui c'era tanto ritardo su quella linea. Dall'ultima riunione con i pendolari di circa un paio di settimane fa, ci è stato detto che, praticamente, questi casi si sono azzerati, cioè anche quando c'è un ritardo contenuto entro i cinque minuti, il treno aspetta e, quindi, si riesce a gestire, senza lasciare le persone a piedi.
Penso che, al di là dei margini, dei macrosistemi e dei grossi interventi ci sia il rispetto dei pendolari e, quindi, con questa parte di comunicazione, in parte, abbiamo provato a correggere, ma dev'essere ulteriormente migliorata, perché se è comprensibile e ipotizzabile che ci siano dei disagi, dei guasti delle persone che, purtroppo, vengono investite dai treni, non è pensabile che le persone alla stazione aspettino senza sapere quando il treno passa e se passerà.
Questo è certamente uno degli argomenti che poniamo al tavolo ogni mese, su cui dobbiamo ancora fare molto, perché lo dobbiamo agli utenti, ed è una cosa molto meno spiegabile dei lavori che si stanno facendo.


Argomento: Veterinaria

Interrogazione a risposta immediata n. 254 presentata da Ravetti, inerente a "La rete anti cinghiali e anti peste suina africana fra Piemonte e Liguria. La Regione Piemonte adesso cosa fa?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
254.
La parola al Vicepresidente Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiedo alla Giunta di armarsi di pazienza rispetto al mio ritorno in questa sessione di lavoro dell'Aula con un'altra interrogazione. È la seconda di questa legislatura; di questa vicenda ce ne siamo occupati in tanti anche nella legislatura precedente, ma rimarrò sul merito.
Lo scorso 23 settembre, in risposta a un mio precedente question time sul tema, la Giunta rassicurava in merito a un accordo con la Provincia di Alessandria per la cura e il mantenimento delle reti contro la diffusione della Peste Suina Africana, impegnandosi a trasferire una somma pari a 1,5 milioni di euro.
In queste settimane, o comunque di recente, il nuovo Commissario straordinario, ma anche il Presidente della Giunta (sui mezzi di informazione è ancora possibile trovare le sue dichiarazioni) sostenevano che si sia rallentata la diffusione della Peste Suina Africana, ma forse le aspettative non sono state del tutto soddisfatte rispetto alla reale efficienza della rete stessa.
Non ho motivo per non considerare la realizzazione di queste reti a regola d'arte, anzi, non è il mio mestiere e non è di questo che vorrei discutere quindi non dirò nulla rispetto all'interramento, ai materiali, ecc., per dico che, per quelle reti, a noi non risulta un affidamento economico per la manutenzione.
Siamo arrivati al punto di dover chiedere ancora una volta alla Presidente della Giunta e ai suoi Assessori quali sono gli urgenti e improcrastinabili soluzioni per superare tutte le criticità emerse e per garantire risposte adeguate circa la gestione o la rimozione delle barriere artificiali, che sono un'opera pubblica, ma se a quell'opera non viene garantita la manutenzione, o peggio, viene abbandonata, rischia di essere un rifiuto e i rifiuti non è possibile lasciarli in giro.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento alla sua interrogazione, Consigliere Ravetti, relativa allo stato e all'utilità delle reti di contenimento per contrastare la diffusione della Peste Suina Africana, si riportano alcuni elementi di chiarimento.
Nel corso della riunione del tavolo di coordinamento sulla PSA, tenutasi in data 15 gennaio 2025, cui ha partecipato anche il Commissario straordinario Filippini, i rappresentanti regionali hanno espressamente chiesto alla struttura commissariale se le barriere artificiali fossero ancora ritenute uno strumento efficace, alla luce dell'evoluzione epidemiologica e delle criticità segnalate sul territorio.
In tale sede, il Commissario ha confermato l'importanza di mantenere le recinzioni, sottolineando come, nonostante la diffusione del virus in diverse aree del contenimento fisico, rappresenti ancora un presidio utile a limitare lo spostamento incontrollato della fauna selvatica potenzialmente infetta. Tale orientamento è confermato dalla volontà di sfruttare e rinforzare oggi le barriere autostradali esistenti.
Si precisa che, benché la Regione abbia contribuito alla realizzazione delle recinzioni attraverso la società di committenza regionale, queste rientrano tutt'ora nella disponibilità della struttura commissariale istituita, com'è noto, con decreto legge del febbraio del 2022 e nominata con il compito di coordinare e monitorare tutte le azioni di prevenzione e contenimento della PSA. Tale struttura detiene, infatti, poteri straordinari sia in termini di progettazione sia in termini di interventi ivi inclusa la definizione delle misure più idonee in relazione alle circostanze epidemiologiche.
Le più recenti disposizioni e comunicazioni emanate dalla struttura commissariale ribadiscono, pertanto, la necessità di mantenere in opera le reti e le barriere artificiali, soprattutto nelle zone soggette a maggior rischio di contagio. Tali indicazioni trovano fondamento nelle raccomandazioni e nei documenti di indirizzo dell'Unione Europea, secondo cui la prevenzione è attuata attraverso la limitazione del movimento delle popolazioni di cinghiali potenzialmente selvatici e riveste un ruolo cruciale nel contenere la propagazione del virus.
Per quanto riguarda le segnalazioni riguardanti danneggiamenti, cedimenti strutturali e fenomeni di invasione della vegetazione, la Regione ha avviato, in collaborazione con gli enti locali interessati, una mappatura puntuale dello stato di conservazione delle diverse tratte. L'obiettivo è di quantificare con precisione i costi di una possibile manutenzione straordinaria e predisporre un piano di intervento coerente con l'effettiva situazione epidemiologica.
Una volta conclusa questa fase di ricognizione, si aprirà un confronto con la struttura commissariale al fine di individuare le risorse finanziarie necessarie per gli interventi di ripristino o, laddove ritenuto strategicamente più opportuno, di eventuale rimozione selettiva di alcuni tratti non più funzionali. Tali valutazioni terranno conto sia dell'efficacia delle recinzioni nel contenimento della diffusione della PSA sia dell'analisi costi-benefici relativa alla loro gestione e manutenzione.
La Regione continuerà a collaborare attivamente con la struttura commissariale, con le Autorità sanitaria locale e con gli enti locali garantendo il massimo impegno nell'individuare le soluzioni più idonee a contrastare la peste.


Argomento: Benessere animale

Interrogazione a risposta immediata n. 248 presentata da Disabato, inerente a "Utilizzo dei fondi pubblici per il programma 'Dalla parte degli animali'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 248.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
L'oggetto dell'interrogazione riguarda i fondi della Regione Piemonte destinati alla trasmissione "Dalla parte degli animali" condotta da Michela Vittoria Brambilla. Chi di noi non ha mai guardato una puntata di questo importante programma televisivo? A tal proposito, la trasmissione "Report" ha fatto un ottimo lavoro di dossieraggio su questo programma e ha portato alla luce un complesso sistema di finanziamenti verso la trasmissione televisiva condotta dall'Onorevole Michela Vittoria Brambilla, già proclamata deputata il 13 marzo 2018 e facente parte del Gruppo Forza Italia "Berlusconi Presidente" durante quella sezione di elezioni. Michela Vittoria Brambilla, quindi ricopre un doppio ruolo, quello di presentatrice del programma Mediaset e di Onorevole della Repubblica italiana per un Gruppo di centrodestra.
Questo è il primo elemento che abbiamo.
In particolare la trasmissione "Dalla parte degli animali", condotta e promossa dalla stessa Onorevole, ha ricevuto finanziamenti pubblici che sono stati sviscerati in modo molto dettagliato dalla trasmissione "Report". Tra questi, spiccava un finanziamento di 60 mila euro da parte della Regione Piemonte. Al che mi sono incuriosita e ho pensato: il Presidente Cirio in questi mesi non ha trovato il tempo di venire in Consiglio regionale per annunciare le sue linee guida sul tema del benessere degli animali (anche perché ha deciso deliberatamente di tenersi la delega) e, invece, ha trovato il tempo, la volontà e la passione per affidare 60 mila euro a quel programma per fantomatiche campagne di comunicazione. Insomma, rimane il dubbio perché in una nota stampa con cui il Presidente ha deciso di risponderci, ha annunciato che si trattava di fondi per promuovere il turismo pet friendly.
Sarebbe interessante capire le ricadute di quella campagna promozionale quanti turisti e possessori di animali abbiano deciso di venire in Piemonte, grazie ai servigi dall'Onorevole Michela Vittoria Brambilla (sarà stata anche molto persuasiva). Sta di fatto che, comunque, sono stati impiegati 60 mila euro. Certo, non solo la Regione Piemonte, anche altre Regioni (forse nemmeno tutte di centrodestra) hanno fatto lo stesso e non vogliamo alludere a nulla da questo punto di vista.
Erano tante le misure che si potevano proporre a sostegno del benessere animale. Noi abbiamo proposto le ambulanze veterinarie, la creazione di pronto soccorso per animali e il potenziamento dei centri di recupero animali selvatici, un tema che seguiamo da tanto tempo e su cui abbiamo anche avallato una proposta di modifica di legge, approvata da tutti noi.
Abbiamo chiesto il finanziamento dei santuari, dei rifugi per animali, un finanziamento che era scomparso dalle tabelle del bilancio e che abbiamo sistemato in Commissione insieme all'Assessore Tronzano.
Ci sono tante cose che si possono fare per la tutela e il benessere degli animali e questa ci sembra sicuramente un'azione singolare, curiosa e anche superflua. Guardate, ho evidenziato in Commissione come siano davvero carenti i fondi per la tutela e il benessere degli animali: si trattava di 400 mila euro per l'intera delega del Presidente Cirio.
Mi sarei aspettata una maggiore attenzione da parte del Governatore, perch quando si decide di tenere una delega, significa anche investirci parecchio su quell'argomento. Infatti, 400 mila euro per tutta la regione su tutte le tematiche afferenti al benessere animale, mi consenta, Presidente, per me sono realmente una miseria, quando invece vediamo che per dare 60 mila euro non si passa nemmeno dai meandri del Consiglio e si decide di affidarli a una trasmissione per il sostegno di campagne turistiche pet friendly, che poi vorremmo capire quanto siano efficaci. Sarebbe bello creare un bell'osservatorio per comprendere quanti turisti abbiano scelto il Piemonte grazie all'Onorevole Michela Vittoria Brambilla.
Non voglio nemmeno chiedere il perché, che è già stato paventato in qualche modo, cioè tramite una tranquilla arrampicata sugli specchi ci è stato detto che questi fondi erano destinati al turismo. Però mi piacerebbe capire se la Giunta, anzi il Presidente direttamente titolare della delega intenda rivedere le sue priorità in materia di benessere animale destinando i fondi a misure relativamente utili come ambulanze veterinarie supporto ai CRAS o iniziative volte alla riduzione dell'impatto degli allevamenti intensivi, così come il contrasto al randagismo.
Troviamo un modo per investire queste risorse, però non facciamo queste giravolte per poi giustificare un finanziamento nei confronti di una trasmissione televisiva, tra l'altro condotta da un'Onorevole eletta nel Gruppo di Forza Italia. Poi le cose sono andate come sono andate, però era stata eletta in Forza Italia.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiederei di restare nei tempi, perché lei, Consigliera Disabato, è arrivata a quattro minuti e 50 secondi.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte fin dal 2019 ha istituito, come ricordava la Consigliera, una delega al benessere animale e ha avviato una campagna di promozione delle vacanze pet friendly, anche alla luce dell'interesse crescente verso questo tipo di attività.
Tra i servizi più richiesti per il turismo sostenibile, il 19% degli utenti (dai dati del 2022) ha scelto le attività dedicate al pet friendly.
In quest'ottica, all'interno di una variegata strategia di comunicazione nel 2023 la Regione ha deciso di dedicare risorse alla promozione turistica del territorio rivolte ai turisti con animali, riconoscendo questo tipo di servizio non più come un prodotto di nicchia, ma come un fenomeno di crescente interesse.
La Regione quindi ha affidato alla società in house VisitPiemonte la realizzazione del progetto di promozione, accoglienza e informazione turistica per l'anno 2023, all'interno del quale era prevista anche la promozione del prodotto turistico legato alle vacanze con animali.
In questo contesto è stata inserita la partecipazione al programma di Mediaset "Dalla parte degli animali" condotto da Michela Vittoria Brambilla. Il programma, in onda tutte le settimane dal 2017, era già diventato un punto di riferimento per gli amanti degli animali e aveva ripetutamente raggiunto il top degli share della domenica. L'iniziativa ha avuto un costo di 60 mila euro.
L'attività ha riguardato la realizzazione di sei rubriche dedicate al Piemonte su tematiche individuate in collaborazione con Regione Piemonte e le ATL del territorio, con un calendario delle riprese realizzate nei mesi di marzo e aprile 2023. La Consigliera troverà all'interno della risposta tutto il calendario delle riprese che sono avvenute.
Quanto fin qui si descrive in modo puntuale l'attività di promozione turistica e si ricorda che, nel triennio 2025-2027, più di un milione di euro sono comunque stanziati all'interno della delega.


Argomento: Programmazione: argomenti non sopra specificati - Trasporti e comunicazioni

Interrogazione a risposta immediata n. 255 presentata da Sacchetto inerente a "Digital divide nelle aree montane, nuove soluzioni per migliorare il servizio in Piemonte?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
255.
Il Consigliere proponente Sacchetto dà per illustrata l'interrogazione e in accordo con il medesimo, verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Fondi sanitari

Interrogazione a risposta immediata n. 256 presentata da Ravinale, inerente a "Implementazione del Percorso Nascita in Piemonte, a partire dalla riapertura del Centro Nascita presso l'Ospedale Sant'Anna di Torino: a che punto siamo?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
256.
La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Torniamo con questo question time su un argomento che ci sta a cuore legato al benessere delle donne e al benessere delle neomamme che vede come forma di tutela, quella dei percorsi nascita organizzati secondo le disposizioni che, già dalla fine degli anni 2010, sono state individuate come linee d'indirizzo migliorative delle condizioni di svolgimento della gravidanza e del parto, nell'interesse delle donne e dei loro figli.
In particolare, il tema è quello dei percorsi nascita che consentono di seguire le gravidanze e, poi, di partorire in percorsi gestiti fondamentalmente da personale ostetrico, all'interno di distretti relativi alle gravidanze a basso rischio ostetrico (BRO).
È previsto dal Ministero della Salute che siano formati dei Comitati percorsi nascita sia a livello regionale sia in ciascuna Azienda sanitaria.
In Piemonte c'era un'eccellenza di questo tipo, che era il Centro nascita dell'Ospedale Sant'Anna, aperto nel 2015, dove io stessa ho avuto la fortuna di partorire mia figlia, che però risulta essere stato chiuso nella sua area funzionale dedicata all'interno dell'Ospedale Sant'Anna, a seguito di un crollo di un soffitto nel 2023, e da allora è stato trasferito in altre parti dell'ospedale. Ricordiamo essere lo stesso ospedale in cui è stato trovato uno spazio da destinare alla cosiddetta "stanza dell'ascolto" per le associazioni antiabortiste, per tenere vivo il servizio, ma in un setting assolutamente non adeguato al tipo di percorso.
Da un recente studio dell'Università di Urbino è emerso che il 76% delle donne che hanno partorito in Italia nei 12 mesi precedenti hanno riferito di essersi sentite oggetto della cosiddetta "violenza ostetrica", cioè di quella condizione che fa diventare il parto un momento traumatico anche per una mancata gestione dal punto di vista della comunicazione dei trattamenti possibili, delle decisioni relative alla propria libertà e autodeterminazione e, talvolta, anche di interventi medici non autorizzati e condivisi; l'attenzione al momento del parto è, quindi, importante che va davvero questa nell'interesse delle donne.
Mi chiedo e vi chiedo, quindi, a che punto siamo, con l'implementazione dei percorsi nascita e dei comitati previsti per legge in ciascuna Azienda per i percorsi nascita e, in particolare, a che punto siamo, rispetto alla vicenda dell'Ospedale Sant'Anna, per quanto riguarda la riapertura nei locali adeguati del centro nascita, che risulta chiuso da due anni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con DGR del 4 agosto 2016, la Giunta regionale, come ricordava anche la Consigliera, ha istituito il percorso nascita regionale, cui sono state attribuite funzioni di coordinamento e di verifica nell'ambito della promozione e miglioramento della qualità, sicurezza e appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita. Il medesimo provvedimento ha altresì previsto l'istituzione dei comitati percorsi nascita aziendali.
Con determina dirigenziale 196/2001 (non è scritto l'anno, vi chiedo scusa), sono stati nominati i componenti del percorso nascita regionale fornite indicazioni alle Aziende sanitarie che hanno provveduto all'istituzione dei comitati percorsi nascita aziendali.
Con la DGR del 25 settembre 2023 si è provveduto alla ridefinizione del modello organizzativo funzionale della rete pediatrica regionale e l'istituzione del Comitato regionale per l'assistenza pediatrica e adolescenziale e del coordinamento operativo della rete pediatrica.
Infine, è in fase di ridefinizione della composizione del Comitato percorso nascita regionale, in coerenza con le nuove disposizioni.
Con riguardo all'area funzionale del Centro nascita dell'Ospedale Sant'Anna, oggetto dell'interrogazione, come da comunicazione fatta alla Città della Salute e della Scienza, si rileva che l'attività del Centro nascita presso l'Ospedale Sant'Anna non è mai stata interrotta, ma si è svolta all'interno del percorso basso rischio ostetrico; l'Azienda peraltro, ha comunicato che la manutenzione straordinaria dell'area funzionale del Centro è terminata e i locali sono stati riconsegnati per l'attività sanitaria.
Inoltre, è in corso l'aggiornamento del protocollo per la definizione dell'attività nel Centro nascita ed è attivo un concorso per l'assunzione di personale ostetrico, per adeguare gli standard alle richieste attuali.


Argomento: Fondi sanitari

Interrogazione a risposta immediata n. 257 presentata da Cera, inerente a "Finanziamento dei consultori pubblici, con particolare riferimento alla riapertura del consultorio del quartiere Vallette di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
257.
La parola alla Consigliera Cera per l'illustrazione.



CERA Valentina

Grazie, Presidente.
Con l'interrogazione vorremmo porre all'attenzione di questo Consiglio, e dell'Assessore che mi risponderà, la questione della chiusura dei consultori, in particolare la chiusura del consultorio delle Vallette, un consultorio che forniva servizi essenziali in una zona con spiccate fragilità socio economiche.
Secondo la normativa nazionale, ci dovrebbe essere un consultorio familiare ogni 20 mila abitanti. Da un'indagine condotta tra il 2018 e il 2019, il Piemonte risulta molto carente da questo punto di vista: la copertura è significativamente inferiore rispetto a quanto stabilito dalla norma.
Nonostante questa forte carenza, la Giunta continua a finanziare il Fondo Vita Nascente, anziché investire in consultori pubblici; fondo che, con una dotazione di 240 mila euro anche per il 2025, è destinato a finanziare progetti individualizzati promossi da organizzazioni e associazioni operanti nel settore della tutela materno-infantile, organizzazioni dichiaratamente contro l'aborto, conto l'interruzione volontaria di gravidanza.
I consultori familiari non sono abortifici, sono luoghi in cui la legge 194, legge dello Stato, viene fatta rispettare. Le donne trovano accoglienza in questi luoghi, non soltanto per abortire, ma anche per servizi fondamentali come screening ginecologici, ostetrici, supporto durante la gravidanza e post partum; trovano assistenza nella gestione della menopausa; trovano educazione sessuale e sentimentale per gli adolescenti; trovano consulenza e dovrebbero trovare professionisti e professioniste dedicate a fornire questi servizi.
Nonostante l'importanza di questi servizi, molti consultori in Piemonte sono attualmente sottofinanziati e manca personale necessario per rispondere a quella che è un'esigenza di salute femminile, ma anche familiare. In particolare, il consultorio delle Vallette, consultorio che risulta chiuso, aveva una funzione sociale molto importante in quel quartiere, la cui riapertura potrebbe essere funzionale a garantire un diritto al reparto femminile del carcere "Lorusso e Cutugno", diritto che in questo momento sembra essere fortemente compromesso.
Tutto ciò premesso, si chiede quali misure concrete intende adottare per garantire un finanziamento adeguato ai consultori pubblici, in modo da rispettare gli standard normativi nazionali e, in particolar modo, se è prevista la destinazione di risorse specifiche per la riapertura del consultorio del quartiere delle Vallette di Torino, riconoscendo la sua importanza sia come presidio sanitario sia come punto di riferimento sociale per la comunità locale ed, eventualmente, per il carcere limitrofo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cera.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Nell'ASL-Città di Torino, le attività consultoriali afferiscono a due Strutture Semplici Dipartimentali del Dipartimento Materno Infantile: area Nord e area Sud.
Le attività si svolgono in maniera omogenea, seppure modulate in base alle caratteristiche e ai bisogni della popolazione di riferimento.
Per rispondere in maniera adeguata e appropriata ai bisogni di salute portati dalla popolazione, è fondamentale poter garantire accessibilità ai servizi con ampio orari di apertura e presenza di équipe multiprofessionali complete e dotate di idonee attrezzature.
Negli ultimi anni c'è stata una rivalutazione organizzativa e logistico strutturale delle sedi consultoriali e la loro allocazione presso sedi più grandi ha consentito di costruire équipe sempre più grandi e rappresentative delle diverse figure professionali quali ostetriche ginecologi, infermieri, infermieri pediatrici, pediatri, psicologi assistenti sociali e mediatori culturali.
In riferimento all'oggetto dell'interrogazione, ossia il consultorio delle Vallette, nel prossimo mese, l'ASL-Città di Torino procederà all'apertura della Casa di Comunità di Strada Villardora 220 (ex Marco Antonetto) nel quartiere Lucento-Vallette, che è stata realizzata con fondi PNRR e regionali e in tale struttura è prevista la collocazione del consultorio familiare pediatrico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Comunico che tra qualche minuto il Presidente Nicco riaprirà la seduta del Consiglio regionale.



(Alle ore 15.39 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO



(La seduta riprende alle ore 15.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Riprendiamo con la questione pregiudiziale presentata dal Consigliere Coluccio.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Prima di intervenire sulla questione pregiudiziale proposta dal collega Coluccio, vorrei chiedere, sull'ordine dei lavori, di audire le associazioni presenti in questo momento fuori da Palazzo Lascaris, vale a dire "Rete + 194 voci" e "Non una di meno", che stanno manifestando contro l'ennesimo milione stanziato a bilancio per il Fondo Vita Nascente.
Si rende necessario un approfondimento, anche alla luce di emendamenti presentati dalla maggioranza, che incidono necessariamente su quel provvedimento, per chiarire alcuni aspetti e raccogliere le voci delle associazioni che giustamente, in modo del tutto legittimo, sostengono che quella sia una mancetta elargita alle associazioni antiabortiste e non una misura volta a garantire i diritti delle donne.
Questo lo diciamo e lo ripetiamo da tanto tempo, però credo sia necessario e urgente audire, su loro richiesta, le associazioni e comitati che in questo momento sono sotto il Palazzo per manifestare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Mi associo alla richiesta della Consigliera Disabato. Se non sbaglio, è arrivata una richiesta all'Ufficio di Presidenza di audire i manifestanti in presidio, per cercare ancora una volta di aprire gli occhi alla Giunta regionale e a tutto il Consiglio, rispetto allo scandalo rappresentato da quel milione di euro che per la terza volta consecutiva viene stanziato su una misura che oggi sappiamo essere, avendo visto le rendicontazioni, un utilizzo assolutamente inconsulto di fondi pubblici gestiti da associazioni private senza alcun criterio.
Nel presidio di oggi, i manifestanti hanno sottolineato in maniera molto puntuale le problematiche legate all'utilizzo di quel milione di euro, che si va ad aggiungere ai due milioni e mezzo già stanziati negli anni precedenti, stanziati in un certo modo.
Mi associo, quindi, alla richiesta presentata, essendo anche pervenuta una richiesta formale all'Ufficio di Presidenza. Confido che il Consiglio venga immediatamente sospeso per consentire l'audizione e invito i Consiglieri di maggioranza a parteciparvi (talvolta ci ritroviamo in pochi ad audire le persone che vengono a manifestare le loro idee sotto questo Palazzo), per ascoltare quanto le donne piemontesi hanno da dire in merito al Fondo Vita Nascente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Per sostenere quanto già chiesto dalle colleghe.
Le persone che vengono a manifestare fuori dalla sede del Consiglio regionale hanno sempre avuto uno spazio per essere auditi dai Consiglieri che ritengano opportuno audirle. Anche questa volta dobbiamo riaffermare questa esigenza e questa importanza a fronte dei temi evidenziati, a partire da quello del Sant'Anna, del Fondo Vita nascente e sulle questioni legate ai consultori.
Chiedo che vengano auditi prima di procedere con i lavori.



PRESIDENTE

Non vi sono più iscritti a parlare, quindi do una risposta.
Distinguerei i termini della questione: la risposta della Presidenza, cioè il fatto che abbiano chiesto di parlare con me dal fatto che abbiano chiesto un'audizione, immagino con tutta l'Aula. Per quanto mi riguarda ribadisco, a livello personale, quello che ho già detto qualche mese fa sulla richiesta di parlare con me come Presidente. Se non sbaglio, questa è l'associazione che mesi fa ha scritto sui muri di Torino "cloro, al clero" "viscido cristiano nella bara ti mettiamo"; "solo odio, siete delle merde Federvita sotto terra".
Rispetto ad allora, le cose sono cambiate, nel senso che, Consiglio regionale, abbiamo organizzato l'iniziativa "We run for women" per raccogliere fondi a favore delle vittime di femminicidio. Questa associazione ha cercato di bloccare quella manifestazione proprio nel momento più importante, quello della premiazione. Mi pare che non si siano ravvedute dal loro modo di agire, anzi, abbiano continuato, peggiorando addirittura cercando di bloccare una manifestazione che, per fortuna, lo ricordo con soddisfazione, è comunque è andata avanti e ha raccolto 18 mila euro a favore delle vittime di femminicidio.
A livello personale, non ritengo di ascoltare persone che si comportano in questo modo e fino a che continueranno in questo atteggiamento. Fermo restando che, naturalmente, quando si dovessero ravvedere e si dovessero scusare per questi atteggiamenti, io parlerò con loro. Questo a livello personale.
A livello di Aula, se l'Aula ritiene ..



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per favore, non interrompete! Consigliera Disabato, la richiamo all'ordine.
Non ritengo di ascoltare persone che abbiano certi comportamenti finché non si ravvedono sul serio.
Se l'Aula ritiene di sospendere i lavori per fare un'audizione di questo tipo, piuttosto lo metto ai voti, tuttavia mi pare che l'opinione sia abbastanza evidente.
Ci sono altre richieste di intervento in merito? Consigliera Ravinale, sull'ordine dei lavori è già intervenuta e non pu più intervenire.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Presidente, mi scusi. Con molto rispetto, lei non parla dal salotto di casa sua, non parla a titolo personale; lei è seduto lì, è il Presidente e rappresenta anche me.
Le ricordo che ci sono due associazioni che hanno organizzato una manifestazione pacifica e concordata anche con le forze dell'ordine altrimenti i vigili non avrebbero fermato il traffico. Una è la rete "Più di 194 voci", costituita da associazioni storiche di questa città di cui anche molti di noi fanno parte come Consigliere. Il fatto che lei attribuisca alle associazioni che oggi manifestano pacificamente qui sotto degli atti di tipo vandalico è veramente grave e non so su che base.
A lei hanno chiesto di essere.



(Commenti fuori microfono)



CONTICELLI Nadia

Vabbè, vi siete risvegliati, state sempre zitti! Prendete la parola e dite qualcosa a microfono perché fare "boh", o "baobab" dietro agli altri è facile per tutti! Articolate qualche discorso che vi ascoltiamo con interesse.
Intanto chiedo di mettere in votazione la richiesta, perché non è che facciamo un sondaggio: siamo un'Aula consiliare e quindi votiamo.
L'audizione non comporta niente, comporta di ascoltare le ragioni e le istanze portate da una parte della società importante.
Qui sotto ci sono sindaci, donne di tutte le età, universitari. Ci sono quei piemontesi, quelle piemontesi e quelle torinesi di cui noi, da quest'Aula, dovremmo occuparci.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato sull'ordine dei lavori, ma è già intervenuta. Anche le Consigliere Pentenero e Ravinale sono già intervenute.
C'è qualcun altro che vuole intervenire sull'ordine dei lavori che non sia già intervenuto prima? Sulla pregiudiziale è possibile intervenire, ma sull'ordine dei lavori c'è qualche intervento?



(Commenti della Consigliera Disabato)


Argomento:

Questioni pregiudiziali (seguito)


PRESIDENTE

Se vuole intervenire sulla pregiudiziale, lo può fare. Sull'ordine dei lavori è già intervenuta.



DISABATO Sarah

Intervengo sulla pregiudiziale sollevata dal mio collega, che giustamente denuncia uno scarso rapporto e una scarsa interlocuzione con le minoranze.
E quello che è successo poc'anzi ne è la dimostrazione proprio plastica.
Noi abbiamo partecipato a un presidio qui sotto, convocato da un'infinità di realtà (non soltanto due associazioni), perché la "Rete + 194 voci" è costituita da associazioni, comitati ed enti. Sono più di 40 soggetti più l'organizzazione "Non una di meno" che si è unita a questa manifestazione pacifica sotto il palazzo del Consiglio regionale.
È la seconda volta che sento il Presidente del Consiglio regionale, che dovrebbe essere il garante soprattutto delle minoranze, dare delle sentenze che sarebbero più proprie di un giudice che non di un Presidente del Consiglio, perché non è possibile, Presidente, puntare il dito contro persone e contro manifestanti che, in questo momento, stanno portando avanti un'istanza in modo del tutto pacifico sotto il nostro palazzo. Io lo ritengo davvero sgradevole. Non è la prima volta che avviene. Se questo è un modo per mettere un bavaglio a chi democraticamente chiede di essere ascoltato o un bavaglio nei confronti delle minoranze che, a quanto pare non possono toccare temi di sensibilità, sinceramente mi dissocio completamente da questa gestione dei lavori dell'Aula.
Lo diceva bene il mio collega di Gruppo prima. Ci sono modalità, ci sono modi di interloquire, ma questo continuo azzerare il dibattito, come è successo anche con il richiamo in Aula del presente provvedimento che stiamo discutendo, mi offende veramente. Qui si sta chiedendo di analizzare, per l'ennesima volta tra l'altro, un provvedimento della Giunta regionale non condiviso dalle minoranze - quindi, anche su questo potremmo dire che sulla concertazione c'è un livello bassissimo di dibattito - che va ad elargire a realtà private delle risorse pubbliche, risorse dei cittadini piemontesi, risorse anche delle persone che stanno manifestando qui sotto, perché sono risorse di tutti. Parliamo più di 3,5 milioni di euro dati alle associazioni antiabortiste per intercettare le donne che intendono interrompere la gravidanza.
Questa è una cosa vergognosa e aberrante, di cui il Piemonte si è reso capofila e probabilmente soltanto il Governo Meloni potrà copiare uno scempio del genere.
Ora chiedo: è giusto che le minoranze chiedano un chiarimento e che le associazioni e i comitati che stanno manifestando chiedano un chiarimento e un confronto con la Giunta regionale? Tra l'altro, oggi la Giunta non è rappresentata, anzi salutiamo il Sottosegretario Preioni e apprendiamo che i Sottosegretari almeno la presenza la garantiscono. Un po' di utilità c'è.
Senza offesa, Sottosegretario Preioni! Se ci concentrassimo sul dibattito e sul confronto con le minoranze, come ci confrontiamo sulle poltrone, sicuramente garantiremmo un ampio servizio ai cittadini piemontesi.
Quindi, le chiederei di rivedere assolutamente la sua posizione, perché non è condivisibile né tantomeno accettabile.



PRESIDENTE

Quale posizione? Sulla pregiudiziale?



DISABATO Sarah

Sui rapporti con le minoranze.



PRESIDENTE

Quindi, è intervenuta sulla pregiudiziale.
Ha chiesto la parola la Consigliera Ravinale. Interviene sulla pregiudiziale?



RAVINALE Alice

Sì, ma riprendo la parola sul rapporto con le minoranze, perché la pregiudiziale del collega Coluccio è assolutamente pertinente rispetto anche al modo interno di gestione dell'Aula.
Questa mattina sono intervenuta sulle comunicazioni in Aula, auspicando Presidente, che non avvenisse esattamente quello che è avvenuto, perch stavamo parlando di confronto democratico. Praticamente ho fatto la Cassandra, ma non pensavo che vi sareste spinti a tanto. Non pensavo che vi sareste spinti a tanto. Lo dico davvero, perché stiamo parlando della capacità di questa istituzione di coinvolgere la cittadinanza, di essere un punto di riferimento, di essere il luogo in cui anche le istanze trovano composizione e ascolto e, invece, nella stessa giornata noi ci ritroviamo con le porte chiuse da parte della Giunta, che non si presenta manco per ascoltare quello che abbiamo da dire sul bilancio e con le porte chiuse rispetto a chi sta fuori.
Se non è questo il concetto di comando indisturbato di cui discutevamo francamente, non so davvero che cos'altro si debba dire, perché veramente non c'è nessuna considerazione delle minoranze, nessuna considerazione di posizioni di dissenso.
Addirittura, il problema adesso è la gara che si è svolta, e che si è svolta positivamente, in cui c'è stata una manifestazione di dissenso di quattro o cinque persone - mi risulta - e parliamo di "tentativo di bloccare"? Quella è una manifestazione di libertà di espressione e di libertà di pensiero, non una cosa che impedisce il dialogo! Proprio lei, Presidente che sostiene che il dialogo non è violenza, impedisce il dialogo con altre parti.
Vi ricordo che qui sotto ci sono associazioni che rappresentano un mondo femminile molto ampio, ma non soltanto un mondo femminile: ci sono sindacati, ci sono associazioni che hanno fatto la storia di questa città.
Trovo incredibile che ci sia questo rifiuto.
Peraltro, Presidente, visto che lei, come diceva giustamente la Consigliera Conticelli, ha fatto il sondaggio sulla base dell'applausometro, chiederei lo so che non è pertinente - di mettere ai voti la richiesta di audizione, perché è andato dritto, ma non ci ha neanche fatto esprimere su questa cosa.
Personalmente, le chiedo se si può mettere ai voti la richiesta di audizione, oppure di mettere ai voti la sua proposta di non audirle, per ragioni che sono scandalose, davvero scandalose.



PRESIDENTE

Sì, volevo metterlo ai voti non appena si fosse interrotta la lista dei prenotati a parlare, ma magari lo facciamo subito.
Ribadisco che, da Presidente, la mia intenzione è di - mettiamola al contrario - audirle nel momento in cui, come già chiesto, si dissocino e si scusino per questi comportamenti e per quanto hanno cercato di fare nella gara.
Dopodiché, l'Aula è sovrana. Se, invece, l'Aula le vuole incontrarle mettiamo ai voti la richiesta delle minoranze di audire l'associazione "Non una di meno" e tutte le altre associazioni che stanno manifestando sotto il nostro palazzo.
Chiedo, quindi, di impostare una votazione agli Uffici.
Chi non vuole sospendere vota no e chi vuole sospendere per audire vota sì.
Se qualcuno prima della conclusione, stando seduto al posto, ha dei problemi informatici, alzi la mano e prendiamo atto della votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di sospensione della seduta del Consiglio regionale.
Il Consiglio non approva.
Sia riportato a verbale che il Consigliere Icardi ha dichiarato di votare contrario e che la Consigliera Marro ha dichiarato di votare a favore.
La proposta è respinta, quindi continuiamo con i lavori del Consiglio.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Nallo.



NALLO Vittoria

Grazie, Presidente.
Mi aiuti lei se i miei dieci decimi stanno iniziando a perdere dei colpi perché ho visto comparire un Sottosegretario, ne vedo anche un'altra, ma sono scomparsi gli Assessori.
Ci dite a che gioco stiamo giocando? Possiamo proseguire, secondo voi, una discussione sul bilancio in assenza di Assessori? In assenza di membri della Giunta che non siano Assessori, soprattutto chi ha la delega al bilancio? Chiedo seriamente al Presidente, nella fattispecie a chi lo sostituisce, il Vicepresidente Graglia, di prendere atto di questo e di farsi carico della nostra richiesta di non proseguire i lavori alla luce dell'assenza di membri della Giunta, che non siano i due Sottosegretari che ringrazio per averci raggiunti. Non possiamo guadagnare due persone e perderne altre.
Non capisco a che gioco stiamo giocando, Presidente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Volevo segnalare che i Sottosegretari, che ringraziamo per averci raggiunto, in questo momento, a norma di Regolamento, non hanno ancora diritto di parola in Aula. Di fatto, quindi, la loro capacità di rappresentare la Giunta è del tutto indefinita - indefinita giuridicamente e indefinita politicamente - e zoppa. Li ringraziamo per averci raggiunto visto che questa mattina li avevamo evocati e magicamente sono comparsi però manca un Assessore.
Presidente, gentilmente le chiederei di sospendere i lavori.
Ah, si è palesato ancora un Assessore.



PRESIDENTE

È sempre stato qui nel Palazzo.



CANALIS Monica

Se fosse così gentile da sedersi nei banchi della Giunta, credo che la seduta potrebbe continuare.
Nel frattempo, Presidente, le chiederemmo di sospendere per dieci minuti i lavori, dando modo all'Assessore di prendere posto. Se poi anche la maggioranza.



(Commenti fuori microfono)



CANALIS Monica

No, Presidente, non può essere considerato presente perché non è seduto ai banchi. Chiederei di sospendere per cinque minuti.
Presidente, non siamo al mercato, questa è un'assemblea legislativa!



PRESIDENTE

Sul fatto che c'è troppo brusio ha ragione, ma sulla presenza dell'Assessore, l'Assessore è al telefono come lo sono stati altri in altre situazioni.



CANALIS Monica

Abbia pazienza, noi siamo seduti al nostro posto. Siamo in un'assemblea legislativa, non siamo al mercato, non siamo in un negozio.



PRESIDENTE

Guardi, guardi.



CANALIS Monica

Non siamo allo stadio e neanche a casa nostra. Abbia pazienza, Presidente.



PRESIDENTE

Va bene, adesso avete perso tempo. L'Assessore ha smesso di telefonare ed è seduto al suo posto, quindi andiamo avanti.


Argomento:

Questioni pregiudiziali (seguito)


PRESIDENTE

Prego, Consigliera Conticelli.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Siamo contenti che l'Assessore, sempre in solitudine, ci abbia raggiunto però non è un orpello, un soprammobile e basta che sia nel Palazzo.
Vorrei porre una questione pregiudiziale che riguarda l'articolo 3 della Costituzione, articolo che riconosce a tutti i cittadini e le cittadine pari dignità sociale e pieno sviluppo della persona umana. Le misure e gli stanziamenti, ma prima ancora degli stanziamenti direi le misure e i capitoli previsti in questo bilancio, sono assolutamente neganti rispetto all'articolo della Costituzione. Sono insufficienti per garantire pari dignità sociale, pari opportunità, pieno sviluppo alle persone anziane, ai cittadini stranieri e alle persone con disabilità o che si trovino in fragilità sociale ed economica.
Alcuni esempi: non c'è alcun finanziamento rivolto agli enti locali per attivare i PEBA, che riguardano la libertà di mobilità all'interno delle nostre città e dei nostri comuni; non ci sono fondi sufficienti per l'inserimento scolastico all'interno delle classi o per la mediazione sociale o culturale e neanche azioni rivolte ai cittadini stranieri per l'inserimento lavorativo. Gli scarsi fondi a livello nazionale, che avevano attivato progetti contro lo sfruttamento lavorativo, sono incerti e nessuno stanziamento regionale è previsto per questo. Questo significa creare disagio sociale, significa impedire scientemente che cittadini di origine straniera possano avviare percorsi di inclusione, possano attivare percorsi che li portino in una condizione di legalità e di piena espressione delle opportunità previste nel nostro Paese.
Significa voler trasformare le persone in problemi, ma le persone non sono problemi, le persone sono opportunità; sono le misure sbagliate che trasformano le opportunità in problemi. Non parliamo della fragilità sociale ed economica, perché la povertà non è uno stigma, non è una colpa.
Il Partito Democratico ha presentato degli emendamenti di sostegno all'abitare, sul fondo morosità incolpevole, sulle ASLO, oppure di accompagnamento nell'inclusione e nella ricerca di un'opportunità lavorativa.
Se le persone sono respinte nella povertà, sono respinte nell'emarginazione sociale, creano disagio sui territori e poi, magari, possono servire per slogan elettorali e quindi più facile da strumentalizzare a fini elettorali.
Riteniamo - non è una nostra opinione, ma è sancito dall'articolo 3 dalla nostra Costituzione - che la dignità delle persone vada tutelata e salvaguardata.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Verzella; ne ha facoltà.



VERZELLA Emanuela

Intervengo in appoggio alla pregiudiziale in oggetto per fare un focus, in particolare, sugli stranieri che hanno occupato la mia vita professionale negli ultimi anni. In questo periodo la loro condizione è assolutamente peggiorata, anche dal punto di vista dell'assistenza sanitaria, che è una delle modalità con cui il nostro Paese dovrebbe avere un approccio universalistico, anche esso sancito dalla Costituzione.
È capitato che, mentre coloro che sono in attesa di permesso di soggiorno sono coperti dal punto di vista sanitario - e questa è una sicurezza per tutti, non soltanto per le persone straniere sul nostro territorio - quelli che, invece, hanno un permesso di soggiorno valido, se non si trovano in condizioni lavorative determinate e corrette (molti lavorano in nero, e lo sappiamo, e molte donne non lavorano affatto) devono pagare 2.000 euro per accedere alla tessera sanitaria. Questo è stato deciso a dicembre dal nostro Governo.
Pensate quanto è importante dal punto di vista della dignità delle persone pensate tutte quelle donne, molte delle quali in stato di gravidanza sostenere con adeguate misure l'integrazione delle stesse. Un'integrazione che passa anche attraverso una cura del loro apprendimento linguistico e quindi della mediazione culturale, che è un altro modo per prevenire i fenomeni di devianza che dopo, inevitabilmente, hanno soltanto, di fronte a questo Governo, una risposta securitaria.
Moltissimi nostri anziani, assistiti a domicilio, sono accuditi da persone migranti, da persone di origine straniera. La capacità linguistica di rapportarsi con queste persone è molto scarsa e non c'è, anche all'interno della formazione professionale per gli operatori sociosanitari, un particolare focus sull'apprendimento della lingua e sulla micro lingua specifica.
È assolutamente importante che a queste persone siano dati gli strumenti per integrarsi nella nostra società e per essere utili, anche perché, dal punto di vista dell'occupazione, gli stessi imprenditori dicono che abbiamo bisogno di queste persone e delle persone regolari, altrimenti non abbiamo abbastanza copertura dei posti di lavoro.
Su questo chiedo che ci sia un dibattito ed è molto importante che questo articolo trovi risposte anche nel nostro bilancio.



PRESIDENTE

Grazie, ma ricordo che la durata degli interventi è di tre minuti.
La parola alla Consigliera Marro.



MARRO Giulia

Grazie, Presidente.
Non posso che sostenere quello che è stato detto prima dalle mie colleghe soprattutto perché sono antropologa, quindi ho studiato e mi sono formata proprio sul rapporto che i vari Paesi dovrebbero avere con le diverse culture. Nella mia disciplina la diversità culturale è sempre valutata come una ricchezza per tutto il percorso storico che è stato compiuto, non soltanto in Europa, ma nel resto del mondo.
Inoltre, ho lavorato come mediatrice culturale al centro ISI e ho potuto vedere le difficoltà delle persone di origine straniera, regolari e non perché, purtroppo, ci sono delle leggi che impediscono di essere regolari come invece dovrebbero. Ho conosciuto in prima persona le difficoltà che queste persone incontrano, soprattutto nell'ambito sanitario, che è un altro diritto su cui dovremmo impegnarci come Regione, per renderlo accessibile e universale per tutti e per tutte.
Nei centri ISI (Informazione Salute Immigrati) noi diamo la possibilità alle persone straniere che non parlano la lingua e che sono abituate a un sistema sanitario diverso, di capire meglio e di accedere alle cure.
Purtroppo, questi centri ISI non sono supportati come dovrebbero e le persone vi lavorano per poche ore alla settimana (ad esempio, a Cuneo).
Questo perché? Perché c'è la carenza di mediatori culturali e questo è un qualcosa cui dobbiamo assolutamente trovare una soluzione, perché i mediatori culturali aiutano non soltanto le persone straniere a capire in che tipo di società stanno vivendo, ma aiutano anche la società italiana a capire come relazionarsi con le diverse culture.
In una regione in cui sentiamo spesso il discorso dell'allarme sicurezza e, purtroppo, si punta il dito contro gli stranieri - una figura ponte che permetta la comunicazione e la comprensione reciproca dovrebbe essere finanziata e potenziata. Invece vediamo anche in questo bilancio che non ci sono voci per sostenere i mediatori culturali, che mancano non soltanto nella sanità, ma anche nella scuola e anche nelle carceri.
C'è l'allarme di un alto numero di stranieri nelle carceri, eppure non ci sono mediatori culturali con un contratto a tempo indeterminato o anche a tempo determinato che possano lavorare all'interno. Lo ripeto: non faciliterebbero soltanto la vita dei detenuti, ma la loro funzione servirebbe a facilitare anche la vita degli operatori e degli agenti di polizia penitenziaria, che a volte si ritrovano davanti persone che non capiscono che cosa dicono. Bisogna cercare di tutelare i diritti di tutti e di tutte e facilitare queste professioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Coluccio.



COLUCCIO Pasquale

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della pregiudiziale proposta dalla mia collega, perché siamo in presenza dell'ennesima dimostrazione della miopia di una certa parte politica. È una miopia che, purtroppo, non fa i conti con la realtà, che è fatta di tantissime persone che, con grande sacrificio umano e anche economico, sono arrivate qui da noi, facendone parte e sostenendo una buona parte del nostro sistema sociosanitario, come ha ricordato prima la mia collega.
Basterebbe fare una piccola riflessione: se un domani la Romania dovesse decidere di far rientrare tutte le proprie concittadine, che attualmente prestano assistenza agli anziani in Italia, vi lascio semplicemente immaginare che cosa significherebbe. A livello umano, ritengo che la poca sensibilità è veramente di una cattiveria non indifferente, perché sono persone che lasciano la propria terra, con un percorso veramente tormentato, subendo grandi violenze, arrivano nel nostro territorio cercano di lavorare, ci sostengono anche economicamente per il poco che riescono a fare e loro vivono in una sorta di doppia situazione da stranieri, perché diventano stranieri qui da noi e, nel giro di pochi anni diventano anche stranieri nella loro terra.
Purtroppo, non basta una generazione per queste persone per riuscire ad avere un minimo di riconoscimento.
Qui in Italia siamo assolutamente lontani dall'esperienza di altre nazioni che sono riuscite ad integrare e a ottenere un livello di civiltà adeguato.
Purtroppo, mi dispiace dirlo, ma il centrodestra si sta ostinando a una realtà che ormai meriterebbe un attimo il controllo. Basta semplicemente andare in stazione a Torino, prendere un treno qualunque di pendolari e rendersi conto che, se voi state combattendo con un problema e l'ho definite tale, quel "problema" ormai ce l'avete nel quotidiano.
Il problema è che se non si ragiona oggi, in questo stato di cose, si arriverà a un punto in cui la situazione non sarà più governabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Unia.



UNIA Alberto

Grazie, Presidente.
Volevo portare all'attenzione dell'Aula una pregiudiziale che riguarda un tema che ritengo urgente, pregnante, legato all'emergenza abitativa e al diritto all'abitare.
La Regione dispone di un numero significativo di alloggi popolari destinati alle fasce più deboli della popolazione. Tuttavia, una parte di questi alloggi risulta sfitto, evidenziando la necessità di interventi e la riqualificazione per l'assegnazione.
C'è una domanda abitativa importante.
Negli ultimi anni, il numero di domande valide per l'assegnazione della casa popolare ha mostrato questa tendenza all'aumento, segnalando un crescente bisogno di soluzioni abitative accessibili.
Le assegnazioni, nonostante l'incremento delle richieste, quelle effettive non sempre riescono a soddisfare la domanda, pertanto, a liste d'attesa prolungate e a situazioni di disagio per molte famiglie.
Quali sono le criticità principali? I requisiti di accesso all'edilizia sociale, quindi, la normativa regionale che ha previsto in passato requisiti come la residenza continuativa di cinque anni in Piemonte per poter accedere agli alloggi popolari. Questo criterio è stato oggetto di dibattito e contestazione, perché ritenuto discriminatorio nei confronti dei cittadini stranieri o di coloro che, per vari motivi, non possono dimostrare una residenza prolungata.
Gli oneri documentali per i cittadini stranieri stessi si legano molto a quanto detto fino adesso. È stato richiesto, infatti, ai cittadini non italiani di fornire certificazioni aggiuntive, come l'assenza di proprietà immobiliari del Paese d'origine. Questa procedura ha sollevato preoccupazioni riguardo alla parità di trattamento e all'accessibilità equa ai servizi abitativi.
Parliamo poi degli sfratti per morosità.
Il fenomeno degli sfratti spesso è legato a situazioni di morosità incolpevole; rappresenta una criticità significativa. Molte famiglie si trovano in difficoltà economiche che impediscono il regolare pagamento del canone di locazione, portando ai provvedimenti di sfratto aumentando il disagio abitativo, appunto.
Gli investimenti nei vari Comuni sono insufficienti.
Nonostante l'importanza del diritto all'abitare, i Comuni piemontesi, in linea con la media nazionale, destinano risorse limitate a questo settore.
Nel 2021, la spesa media pro capite per il diritto alla casa è stata di circa 1,28 euro, che è un importo che appare insufficiente rispetto alle reali necessità della popolazione.
Tornando a quanto dicevo prima, riguardo agli alloggi sfitti, a Torino, ad esempio, si stima una presenza di circa 22 mila alloggi di proprietà di enti pubblici o privati non utilizzati.
Credo che, come molte volte viene detto durante eventi di propaganda pubblica, non basti solo sgomberare gli alloggi, ma sia necessario proprio provvedere al più presto a risolvere l'emergenza abitativa.



PRESIDENTE

Scusi, collega, non è stato circoscritto e onestamente non abbiamo capito qual è la pregiudiziale.



UNIA Alberto

Articolo 10 dello Statuto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della questione pregiudiziale posta dal collega Unia sul diritto all'abitare. Ne abbiamo parlato, ci siamo confrontati a lungo e in Commissione abbiamo cercato di implementare su questo fronte sia il bilancio sia il DEFR, ma abbastanza inutilmente. L'Assessore, con cui oggi non possiamo confrontarci perché assente, probabilmente alla fine siglerà i numeri e le caselline, ma l'applicazione e la programmazione è in capo al resto della Giunta e noi oggi parliamo con dei cartellini, quindi mi rivolgo al cartellino dell'Assessore che si occupa di diritto all'abitare.
Al di là delle promesse di interventi a tutto campo sul tema e di incontri fuori, il confronto, come purtroppo spesso avviene con questa Giunta, è del tutto assente in Commissione e rispetto ai capitoli di bilancio non è stato possibile entrare nel merito delle azioni e delle fragilità.
Confermo tutta la mia solidarietà all'Assessore e amico Tronzano, che da solo deve rendere conto per tutti, per cui poniamo questa pregiudiziale e chiediamo l'attenzione non solo della Giunta, ma del Consiglio, sul tema.
Non affrontare queste fragilità è insolito.
È una situazione con cui ci confrontiamo spesso anche nei dibattiti fuori di qui, nella realtà, ma che poi non vediamo tradotta in azioni, nonostante sul tema la minoranza abbia presentato non solo emendamenti al bilancio, ma anche una serie di documenti e di proposte in Commissione, su cui però non abbiamo mai potuto avviare, perché non ci è mai stato concesso, un vero e proprio confronto.
Il tema della fragilità abitativa riguarda, in maniera diffusa, tutto il Piemonte, tutte le città, non solo il capoluogo e non solo le periferie.
Non vedere questo oggi vuole dire non essere in sintonia con la realtà quotidiana, non solo delle famiglie, ma anche dei nuovi poveri, che spesso sono anziani e giovani. È un tema che fa parte, in maniera integrante della programmazione regionale e che la Regione deve tutelare e garantire.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca.



RICCA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Chiederei dieci minuti di sospensione.



PRESIDENTE

Se siamo tutti d'accordo va bene, però dobbiamo votare la richiesta.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di sospensione della seduta del Consiglio regionale.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo i lavori per dieci minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.39, riprende alle ore 16.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego, Consigliera Ravinale.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Unia una pregiudiziale rilevante che riguarda il diritto all'abitare, un diritto sancito dalla nostra Costituzione, oltre che dallo Statuto della Regione Piemonte, che però spesso dimentichiamo di rendere effettivo e concreto.
Nello specifico, il bilancio regionale non va certamente nella direzione di implementare questo diritto, vista la drammatica situazione in cui versano le case popolari della Regione. Voi ci tenete sempre molto a ricordarci delle case occupate, che però - ricordo - su Torino sono lo 0,74 del totale, a fronte di oltre il 10% di case di edilizia residenziale pubblica vuote e per cui non ci risultano stanziati ulteriori finanziamenti; così come risultano drammaticamente insufficienti i finanziamenti legati al sostegno alla locazione azzerati, ricordiamo, dal Governo Meloni. Lo stesso Assessore Marrone ha sollevato più volte in Commissione come l'azzeramento di quei fondi nazionali rappresenti un problema enorme anche per il Piemonte. Nonostante questo, è stato aggiunto un "milioncino" che però non basta, perché su Torino sono 12 milioni i fondi che sono venuti a mancare.
Al contempo, mancano anche risorse da spendere sulle politiche per l'abitare attraverso le agenzie sociali, che consentirebbero quell'incontro tra domanda e offerta, che oggi invece non c'è e che porta al paradosso di avere tante case vuote e tante persone che non hanno un tetto sopra la testa.
È un tema di rilevanza nazionale, ma anche regionale. A Torino sappiamo qual è la contrazione del mercato dell'abitare, con affitti che raggiungono prezzi enormi e non accessibili per una grande parte della popolazione popolazione studentesca, popolazione straniera, ma anche tanta popolazione italianissima che dovrebbe stare a cuore, che invece rimane esclusa dal mercato della casa perché le condizioni di reddito italiane oggi non consentono l'accesso alla casa.
Su questo ci saremmo aspettati di più, anche a fronte dell'utilizzo dei fondi su altri capitoli. Ricordo all'Assessore Tronzano (abbiamo già avuto occasione di parlarne in Commissione) che la stragrande maggioranza dei finanziamenti legati al Fondo Vita Nascente sono andati a pagare bollette e affitti, perché le donne che si sono rivolte ai centri di aiuto alla vita sostenevano di fare fatica a portare avanti la propria vita familiare e a crescere i propri figli, spesso numerosi, perché hanno problemi di sfratto e difficoltà nel pagare le utenze.
Certamente la risposta non può essere una misura che paga una o due mensilità e poi lascia la situazione, tra l'altro con la gravità del fatto di aumentare il numero di figli, a essere gestita dalle famiglie. Serve un piano complessivo sull'abitare anche a livello regionale, in una situazione complessa nazionale di cui non ci si può disinteressare, per cui mi sembra ampiamente legittima e corretta la pregiudiziale sollevata dal collega Unia.



PRESIDENTE

Ricordo i tre minuti a disposizione per intervenire.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Ovviamente il diritto alla casa è un diritto sacrosanto e purtroppo nel nostro Piemonte viene sempre meno a causa degli scarsi interventi condotti dal pubblico sulle case di edilizia residenziale, le cosiddette case popolari, di gestione dell'ATC. Per fortuna, negli ultimi anni c'è stato un significativo intervento da parte dello Stato a sostenere interventi di riqualificazione importantissimi come lo stanziamento delle risorse del PNRR, oppure il tanto criticato superbonus, che in un triennio ha permesso di investire mezzo miliardo su oltre 200 cantieri e 20 Comuni coinvolti dalle case ATC. I numeri che interessano le case popolari di Torino e della Città metropolitana sono altissimi e questo è, forse, il più grande piano straordinario per il rinnovamento strutturale e ambientale messo a punto in Piemonte.
Ripeto, tutto questo è stato possibile perché ci sono state delle politiche in cui i Governi precedenti hanno permesso di fare ingenti investimenti sulle case di edilizia residenziale. Sicuramente i bonus edilizi hanno giocato la loro parte, e su questo noi, come Regione Piemonte, ne abbiamo usufruito e lo sappiamo bene perché c'è stato anche un convegno a tal proposito, dove è intervenuto l'Assessore Marrone.
Ricordo che il Presidente Cirio ha partecipato all'inaugurazione di più cantieri avviati con il superbonus. Si tratta di interventi importantissimi, perché non vanno soltanto a rinnovare in modo estetico gli immobili, ma si tratta di interventi notevoli dal punto di vista del risparmio energetico che hanno permesso di rendere più efficiente le parti strutturali di circa un terzo del patrimonio ATC - ripeto, un terzo e sono numeri veramente importanti - comportando un risparmio medio per alloggio di circa 6,052 kWh all'anno di energia proveniente da fonti non rinnovabili.
Parliamo davvero di numeri pari a 3.000 docce calde, a una percorrenza di 30 mila chilometri con un'auto elettrica e con una riduzione dei consumi pari a circa il 50% rispetto alla situazione precedente. Questo ovviamente, comporta anche un risparmio a carico dei cittadini. Sappiamo che se le case sono un colabrodo, ovviamente i costi energetici aumentano e quegli interventi hanno comportato un risparmio di più del 50% degli esborsi che rimangono nelle disponibilità dei cittadini che spesso sono i più fragili. Da quel punto di vista, è stata una operazione ambientale e sociale importantissima.
Questo per dire che, per garantire il diritto alla casa, bisogna investire e non bisogna avere paura di farlo, soprattutto se parliamo di interventi che vanno a valorizzare e a supportare quelle fasce deboli di popolazione che, altrimenti, non potrebbero permettersi tali interventi e tali costi.
Questo non esaurisce, ovviamente, tutte le cose che sarebbero invece da fare sul tema, perché, comunque, abbiamo rinnovato più di un terzo del patrimonio, ma due terzi rimangono ancora da metterci mano. Poi c'è tutto il tema delle case sfitte. Anche quello è un annoso tema che crea incertezza, crea difficoltà nei cittadini più vulnerabili e, ovviamente sono tutte cose di cui la Regione dovrebbe prendersi carico, a maggior ragione perché c'è stato un risparmio importante nelle casse regionali.
Questi interventi, se non fosse sopraggiunto il PNRR e i fondi del superbonus, sicuramente sarebbero stati a carico dell'ente pubblico e non si sarebbero mai portati a termine. Questo è un dato di fatto, per cui è bene che ci siano state queste importanti risorse e male che la Regione, a oggi, sia immobile sul tema e che anzi ci si continui a lamentare delle occupazioni. Io vedo più Consiglieri che vanno a partecipare agli sgomberi che non Consiglieri che propongono in Consiglio delle misure importanti e concrete per rinnovare il patrimonio edilizio e supportare i cittadini più vulnerabili nelle loro diritto all'abitare.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salizzoni; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
L'articolo 32 della Costituzione oserei dire che è imperativo quando dice: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti".
Un obiettivo decisamente molto ambizioso, un obiettivo già ambizioso in partenza per un Paese che usciva allora dalla guerra e che si trovava in condizioni sociali ma, soprattutto, anche economiche non certamente positive. Ed è un obiettivo che è diventato sempre più sfidante nei decenni con il progresso delle tecnologie mediche e farmaceutiche. Questo obiettivo comporta costi sempre crescenti per finanziare i costi necessari ad attuare le nuove conoscenze.
Voglio raccontarvi un aneddoto. Avendo compiuto 21 anni da poco tempo, ebbi la fortuna di entrare come Consigliere comunale nel mio piccolo paese Samone di Ivrea, e al primo Consiglio comunale appresi una cosa che mi sbalordì molto. Era veramente il secondo Consiglio, perché ricordate che allora nel primo Consiglio comunale si eleggeva il sindaco. Quindi, al primo Consiglio comunale vero dopo le elezioni del Sindaco si presentò un problema, per cui il Comune doveva stabilire se pagare o meno l'ospedale che chiedeva di essere di essere pagato per l'assistenza erogata a un concittadino estremamente indigente che aveva come unica ricchezza una mucca. Si doveva decidere se lasciare questa mucca a questo cittadino oppure se lasciarlo nell'indigenza più assoluta.
Ci furono molte voci, anche contrastanti, ma essendo evidente che senza quell'animale questo cittadino sarebbe diventato assolutamente da assistere in tutto e per tutto, si decise di non sequestrare l'animale, ma di pagare da parte del Comune, la degenza ospedaliera e l'intervento che era stato fatto a questo signore. Allora c'erano le mutue, il servizio sanitario nazionale è arrivato dopo. È il servizio nazionale che ho vissuto in prima persona, con entusiasmo, da giovane, prima studente e poi specializzando.
Mi mantenevo facendo le guardie notturne ospedaliere per mantenermi gli studi.
Se qualcuno ha dei dubbi, ricordo che allora facevano le guardie notturne ospedaliere e potevano farle sotto la tutela di un aiuto, che però non era mai presente, anche gli studenti degli ultimi due anni di medicina. I pronto soccorso, dei quali adesso stiamo tanto discutendo, erano di fatto gestiti da studenti degli ultimi anni di medicina, che solo nei casi gravissimi chiamavano il loro direttore.
Vado alla conclusione. La modifica del Titolo V della Costituzione approvata nel 2001, introduce il principio di sussidiarietà e inserisce la salute fra le competenze prevalenti delle Regioni e, quindi, nel Documento di Economia e Finanza Regionale, la parte sanitaria la fa da padrone.
Da profano di economia e finanza, non capisco come si possa approvare il bilancio preventivo dell'anno in corso e non averlo già approvato almeno fin dall'anno precedente. Mi dicono che si chiama esercizio provvisorio e che in tre mesi verrà comunque risolta la questione. Nel vedere le voci di spesa storica del bilancio letteralmente azzerate nei prossimi anni, vedo che vengono azzerate da due milioni a zero alcune voci; ad esempio, non si parla più del gioco d'azzardo che nelle Commissioni sanitarie per l'invalidità era da due a sette milioni, adesso a 50 mila euro.
Mi chiedo se sia costituzionale, infine, votare un bilancio con dei punti interrogativi di questo tipo e mi chiedo anche se sia costituzionale disattivare o ridurre certi servizi fondamentali alla persona, come il Dipartimento di Salute Mentale.
Grazie, Presidente. Chiedo scusa.



PRESIDENTE

Grazie, professor Salizzoni.
La parola alla Consigliera Nallo.



NALLO Vittoria

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco alla richiesta di questa pregiudiziale sollevata dal collega Salizzoni, che ovviamente è molto opportuna, sull'articolo 32 della nostra Costituzione, che tutela il diritto alla salute per tutti i cittadini.
Oggi mi soffermo su un aspetto legato alla salute e che, in realtà, abbiamo evidenziato moltissime volte, anche all'interno delle Commissioni: l'aspetto legato alla salute mentale.
Le istanze che ci arrivano dalle associazioni sono davvero delle richieste di aiuto, sono veramente un grido d'allarme. L'abbiamo ascoltato anche ieri nella IV Commissione, purtroppo, in assenza dell'Assessore Riboldi, e confidiamo che si possa ricalendarizzare un approfondimento di questo tipo perché il grido che ci arriva dalle associazioni riguarda la salute mentale e riguarda il tema delle assunzioni dei professionisti che permetterebbero di avere, come ce n'è bisogno, le strutture ambulatoriali aperte 12 ore al giorno per sei giorni a settimana.
Forse non ci rendiamo conto dell'urgenza di questa misura e davvero della gravità del non investire oggi delle risorse in merito a questo.
La gravità riguarda il fatto che, per esempio, le famiglie, nel fine settimana, in assenza di questa apertura e di questi servizi, si trovano assolutamente abbandonate nella situazione di avere dei figli, spesso, con problemi di questo tipo e penso, per esempio, ai disturbi del comportamento alimentare, dove il disagio alimentare è soltanto una conseguenza di un disagio, spesso, psichico. Questi genitori non sanno davvero come interfacciarsi e nemmeno con chi, perché i Servizi sono chiusi. Credo che non possiamo permetterci di abbandonare le famiglie davanti a questa difficoltà e, soprattutto, di fare davvero delle differenze che non sono, a questo punto, costituzionali.
Per questo motivo, dicevo che mi associo alla pregiudiziale sollevata dal collega Salizzoni, perché non è giusto che nella nostra regione soltanto le famiglie che possono permettersi di pagare i costi delle spese mediche legate alla salute mentale possano curarsi.
Credo che questo non sia davvero più accettabile.
Uso davvero gli ultimi secondi dell'intervento per fare un accenno a una questione che davvero rende l'idea di come questa Regione si stia dimenticando degli ultimi, perché abbiamo chiesto, tante volte, se questi servizi saranno implementati anche per le persone senza fissa dimora, che tanto accusiamo di essere presenti nelle nostre strade, ma per le quali non si fa assolutamente nulla, per il problema più grave, che è quello della salute psichica e quella dell'integrazione tra i servizi di salute mentale e quelli delle dipendenze.
Per questo mi associo davvero alla richiesta del collega Salizzoni e chiedo che possa essere valutata questa nostra richiesta di pregiudiziale sull'articolo 32 della Costituzione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Marro.



MARRO Giulia

Grazie, Presidente.
Anch'io sostengo, anzi, anche noi sosteniamo questa pregiudiziale sull'articolo 32 della Costituzione.
Proprio oggi, durante il question time, è stato affrontato il tema della difficoltà di accesso alla salute che provano i cittadini e le cittadine piemontesi, soprattutto, com'è già stato segnalato, per quanto riguarda l'accesso alle liste d'attesa.
Non è soltanto, però, l'accesso alle visite nel posizionamento nelle liste d'attesa. Alcune volte, c'è proprio un'impossibilità di prenotare una visita, ma quello che è più sconvolgente da parte della Regione è il fatto che i percorsi di tutela dei cittadini e delle cittadine, che sono garantite dalla legge 124 del 1998, purtroppo, sono difficili da capire.
Sul sito internet della Regione, come già segnalato dal collega Unia, il percorso è di difficile accesso, tant'è che in provincia di Cuneo dei cittadini e delle cittadine stanno animando in modo volontario (ci sono oggi otto sportelli) per accompagnare le persone in questi percorsi di tutela, per quanto riguarda le liste d'attesa.
Questo è un segno di quanto la sanità, tutta la burocrazia e i servizi al cittadino, che dovrebbero appunto supportarli, non stanno funzionando.
Questo è un grido d'allarme che dovrebbe avere come risposta un budget più ampio, proprio per affrontare queste problematiche e per permettere non soltanto a tutti i cittadini e alle cittadine di avere accesso alla salute ma anche riuscire a capire in che modo vedere i propri diritti rispettati.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Chiaramente il diritto alla salute è un diritto che deve appartenere a tutti e a tutte e, purtroppo è sempre più sotto attacco per le politiche messe in campo, sicuramente, dal governo regionale, ma anche da quei Governi che, a livello nazionale, hanno sottofinanziato la sanità negli ultimi anni. È un problema che ormai ci portiamo dietro in via del tutto cronico, su cui anche le risoluzioni sono difficili. Penso, ad esempio all'annoso tema della salute mentale.
Il Movimento 5 Stelle ha richiesto un'indagine conoscitiva per approfondire il tema e avviare una serie di audizioni in IV Commissione, all'attenzione di tutti i commissari, per fare il punto con i professionisti sanitari, con le strutture che si occupano della tematica, con le associazioni di pazienti e di persone assistite, per comprendere lo stato dell'arte attuale e pianificare un cronoprogramma di interventi per un aumento graduale delle risorse stanziate.
A oggi, il Piemonte stanzia soltanto il 2,7% delle proprie risorse in materia di sanità sulla salute mentale. Siamo bene al di sotto della media nazionale e siamo consapevoli che per avere una dotazione finanziaria adeguata si debba arrivare almeno al 5% della spesa sanitaria. Questo è un obiettivo che dobbiamo portare avanti tutti, indipendentemente dal colore politico.
C'è poi tutto il tema della non autosufficienza dei malati cronici che dovrebbe essere a carico dei servizi sanitari e sociali e invece non lo è: più di 16 mila famiglie, purtroppo, non ricevono gli assegni di cura e le risorse per convenzionare i propri cari nelle residenze sanitarie per anziani. Questo è un diritto che noi non garantiamo a tantissime persone e a tantissimi malati non autosufficienti. Parliamo ovviamente di persone che a quel punto si ritrovano sulle proprie spalle tutto il carico della cura senza alcun supporto da parte delle istituzioni e del sistema pubblico.
Anche lì, all'interno del bilancio dovremmo identificare le risorse necessarie per coprire completamente tutti gli aventi diritto di queste risorse per effettuare i convenzionamenti nelle RSA. È un altro grande tema che a nostro avviso, insieme alla salute mentale, è fondamentale.
Poi c'è tutto il tema dell'edilizia ospedaliera. Abbiamo un ingente piano di interventi di edilizia sanitaria sulla carta, ma sul pratico non abbiamo visto posare nemmeno un mattone. Questo è un dato di fatto. Come Movimento 5 Stelle, abbiamo depositato un ordine del giorno, almeno per terminare il balletto sul Sant'Anna sì o Sant'Anna no all'interno del Parco della Salute. È un tassello che vogliamo mettere perché vogliamo che venga presa una decisione tombale sull'esistenza del Sant'Anna all'interno del presidio del Parco della Salute, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista amministrativo.
Poi ci sono tutte le risorse che a pioggia arrivano alle associazioni abortiste che potrebbero essere utilizzate per rafforzare il sistema di assistenza e tutela della salute e benessere della donna. Ovviamente dovremmo parlare anche di personale sanitario e delle mancate assunzioni ma lo faremo successivamente, perché è necessario avviare un vero e proprio piano di azione e di intervento per la tutela della sanità pubblica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della questione pregiudiziale avanzata dal collega Salizzoni, che forse è la più importante di quelle che abbiamo illustrato oggi pomeriggio. Riguarda l'articolo 32 della Costituzione, "La Repubblica tutela la salute", quindi riguarda la principale materia di cui si occupa la Regione.
Possiamo fare moltissimi esempi in base ai quali è confermata la questione pregiudiziale che oggi stiamo sostenendo. Pensiamo alla sanità penitenziaria; alle carenze della sanità territoriale, dai consultori familiari fino ai pediatri di libera scelta e ai medici di medicina generale; all'insufficienza delle convenzioni nelle RSA; alla carenza di cure domiciliari per persone non autosufficienti; alla gravissima crisi della salute mentale che colpisce molti piemontesi e che lascia sole, non solo queste persone, ma anche le loro famiglie, soprattutto i fine settimana, quando i centri di salute mentale sono chiusi, gli ospedali sovraccarichi e le famiglie si trovano in situazioni di emergenza senza sapere a chi rivolgersi. Sarebbero soli se non ci fossero gli enti di terzo settore a soccorrerli.
Pensiamo anche alle criticità di cui stiamo discutendo in queste settimane in IV Commissione consiliare. Solo ieri abbiamo audito le associazioni che si occupano dei disturbi alimentari, che davvero hanno toccato il cuore di tutti noi per la gravità e la solitudine in cui versano quei genitori che si trovano ad affrontare le crisi dei loro figli, senza che ci sia un numero sufficiente di strutture sul territorio piemontese pronte ad accoglierli.
Nell'attesa che vedano la luce 11 nuovi ospedali del Piemonte, che tanto sono stati annunciati dall'Assessore Riboldi, attraverso questa pregiudiziale vogliamo segnalare che la sanità piemontese, che nella classifica ministeriale dei livelli essenziali di assistenza (LEA) nel 2017 era prima in Italia, nel 2022 è diventata sesta. Di fatto, siamo scesi moltissimo nella classifica nazionale, superati da Regioni non soltanto guidate dal centrosinistra come l'Emilia Romagna, ma anche da Regioni guidate dal centrodestra, come il Veneto e la tanto vituperata Lombardia.
Evidentemente il nostro servizio sanitario regionale non è più all'altezza di quello che era fino a pochi anni fa e necessita di maggiori investimenti, ma anche di una riorganizzazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Isnardi; ne ha facoltà.



ISNARDI Fabio

Grazie, Presidente.
Pongo anch'io una nuova pregiudiziale sull'articolo 5 della Costituzione che recita: "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento".
Nel DEFR che è posto all'ordine del giorno di questo Consiglio e successivamente anche al bilancio di previsione, non è rispettato l'articolo 5 della Costituzione, perché nel DEFR sono dedicate poche pagine alle autonomie locali e anche nel bilancio di previsione la Regione attua una sorte di taglio, seguendo le linee guida del Governo nazionale.
La Regione Piemonte, invece, dovrebbe essere vicina ai nostri enti locali in particolare ai nostri piccoli Comuni. Siamo una regione con una caratteristica particolare: più di 1.000 Comuni molto piccoli e con meno di 1.000 abitanti. Questi Comuni hanno bisogno di avere una Regione al loro fianco e una Regione che li possa aiutare a svolgere il più possibile servizi e funzioni in modo efficiente per i loro cittadini. Questo riguarda in particolar modo i Comuni collinari e i Comuni montani che, come caratteristica, oltre avere un numero limitato di popolazione, hanno un territorio molto vasto, un territorio che va tutelato e spesso soggetto a rischio di dissesto idrogeologico.
Nel bilancio che poi analizzeremo, ad esempio, negli enti locali, negli ultimi due anni è stata tagliata del più del 30% la legge 23 del 2015 che riguarda il trasferimento dei soldi alle Province per le funzioni che la Regione ha delegato e continua anche quest'anno a non essere finanziata la legge 18, che riguarda i piccoli Comuni e le piccole opere pubbliche nei Comuni. Sono opere pubbliche con cui i Sindaci, molto spesso, riescono a fare una piccola manutenzione delle strade, del cimitero o del palazzo comunale.
In questo modo, ritengo che nel DEFR e anche nel bilancio di previsione non sia rispettato l'articolo 5 della Costituzione che prevede, invece, che le Regioni e la Repubblica siano a fianco delle autonomie e, soprattutto adeguare i principi alle nuove esigenze che emergono, anche per quanto riguarda i consorzi socioassistenziali.
È vero che è stata mantenuta la stessa cifra di stanziamento di bilancio oramai da qualche anno, ma è anche vero che il momento d'inflazione che stiamo vivendo in questi anni mantenere la stessa cifra di stanziamento vuol dire, in realtà, ridurre i servizi perché questi costano di più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Isnardi per la questione pregiudiziale, che peraltro pregiudicherà nel vero senso della parola non soltanto il bilancio regionale, perché, quando parliamo oggi di tagli agli enti locali, stiamo parlando di tagli che, a fronte dell'ultima finanziaria, colpiranno pesantemente la nostra Regione. A partire dal 2029 saranno 109 milioni l'anno di accantonamenti richiesti come contribuzione alla finanza pubblica dal Governo Meloni. Già quest'anno sono 86 milioni le risorse sottratte alla possibilità di spesa della Regione, a causa delle misure approvate in finanziaria.
È un tema che solleva notevoli preoccupazioni, perché stiamo parlando di mezzo miliardo di risorse che mancheranno al Piemonte nei prossimi cinque anni, grazie ai provvedimenti fatti da Giorgia Meloni e dal Ministro Giorgetti che impoveriscono i territori.
In questo quadro, le risorse che vengono tagliate ai Comuni, anch'essi chiamati a contribuire alla finanza pubblica attraverso questi accantonamenti - che, in realtà, sono tagli, perché sono risorse che devono rimanere accantonate nei bilanci e non possono essere spese per i servizi saranno un problema enorme rispetto alla possibilità che i Comuni avranno di erogare i servizi destinati alla cittadinanza. E si tratta di problemi enormi che colpiranno, in particolare, i Comuni più grandi.
Torino, lo sappiamo, è esclusa da questa misura, perché la città rientra in altre misure statali a fronte dei debiti accumulati e che sono oggetto di un patto con lo Stato che prevede altre misure di finanza pubblica, ma l'assenza di questi fondi per i Comuni piemontesi e per la stessa Regione Piemonte sarà un grave problema.
Poniamo la questione di pregiudizialità. Voi ce la boccerete, ma sappiamo intimamente che siamo tutti d'accordo sul fatto che, se a Roma non cambiano idea rispetto al provvedimento approvato nell'ultima finanziaria, avremo un enorme problema di tenuta nel nostro Paese, perché dal punto di vista degli enti locali, comprese le Regioni, non si riuscirà a far fronte alle spese che gli enti hanno e ai servizi che devono gestire.
Di conseguenza, confido che ci sarà la possibilità di ravvedersi rispetto a questa decisione - auspicio che lo stesso Assessore Tronzano ha già fatto suo in una serie di confronti che abbiamo avuto - e che le risorse dello Stato vengano utilizzate in maniera più opportuna.
Ricordo che i finanziamenti militari sono sempre il capitolo di bilancio da cui andare a recuperare risorse per far funzionare meglio la vita civile di questo Paese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Intervengo rispetto alla pregiudiziale posta dal collega Isnardi sull'articolo 5 della Costituzione, che riguarda le autonomie locali e quindi, i pesanti tagli agli enti locali e alle Province. I tagli agli enti locali scaricano le scelte di bilancio sui cittadini. I fondi degli enti locali sono i fondi che garantiscono i servizi di prima soglia, i servizi ai cittadini e gli enti locali hanno le imposte locali come entrata.
Tagliare sugli enti locali da parte di enti superiori - la Regione in questo caso, ma anche il Governo - significa tagliare i servizi ai cittadini o mettere i Comuni in condizione di aumentare le tasse.
È un taglio che colpisce pesantemente soprattutto una Regione come il Piemonte, che ha una pluralità di Comuni. Abbiamo il numero più alto di Comuni tra le Regioni italiane e questo significa amministrazioni molto piccole che spesso devono fare i conti con territori ampi, di diversa natura ed entità, le cosiddette aree interne.
In Piemonte, in particolare sugli enti locali, la Regione non dovrebbe tagliare, perché garantire i diritti dei cittadini in territori di montagna o di collina, in territori che hanno un abitato molto sparso, è più complicato ed è più costoso.
Peraltro, qui moltissimi dei colleghi, da una parte e dall'altra dell'Aula arrivano da esperienze dirette di Comuni (io stessa ho amministrato una Circoscrizione, che è come un piccolo Comune) e si sa che ci si trova spesso in trincea ad affrontare a mani nude le esigenze dei cittadini e che non si può ributtare su un altro livello, non si può rimandare a domani perché spesso l'emergenza è dell'oggi e i Sindaci e le Amministrazioni comunali si trovano ad affrontarli spesso con strutture amministrative deboli, spesso ridotte all'osso, con problemi di personale.
Dover tagliare sui servizi significa creare del disagio sociale, significa tornare indietro rispetto a delle progettualità avviate. Lei stesso è stato Sindaco, Presidente, quindi sa bene di cosa parliamo.
Ci saremmo, al contrario, aspettati che proprio questa tutela del territorio e degli enti locali, con l'attuale composizione del Consiglio regionale, in particolare, della maggioranza, che ha modo, diciamo così, di orientare le scelte, avrebbe proprio puntato sugli enti locali, sui Comuni e sui cittadini.
Siamo, quindi, molto stupiti da queste scelte e auspichiamo che il dibattito oggi in Aula sia in questo senso fecondo e fattivo e che porti a un ripensamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Coluccio.



COLUCCIO Pasquale

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo contribuire nel sostenere la pregiudiziale avanzata dal collega Isnardi, perché, come ha anche detto la mia collega, parecchi di noi hanno fatto l'esperienza di che cosa vuol dire amministrare un Comune.
Il Comune è l'ente più vicino al cittadino e, purtroppo, notiamo che sistematicamente le politiche economiche del centrodestra scaricano su questi "guardiani del territorio" logiche economiche che difficilmente riusciamo a comprendere.
I Sindaci sono quelli che quotidianamente governano il benessere dei propri cittadini e hanno a che fare con un'autonomia che è solo sulla carta; poi nei fatti difficilmente riescono a gestire in piena autonomia il proprio territorio.
Un esempio su tutti: basterebbe pensare a quanti Comuni lottano, magari per aziende che intendono installare o cementificare il territorio e non hanno strumenti concreti per contrastare l'interesse del privato.
Ecco perché ritengo che sia veramente - anche qui - miope non provare a ragionare in un'ottica di amministratore locale e non di governo superiore che non ha a cuore il benessere dei cittadini.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Paonessa.



PAONESSA Simona

Grazie, Presidente.
Anch'io presento una pregiudiziale riguardante l'articolo 34 della Costituzione: "La scuola è aperta a tutti. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiunge i gradi più alti degli studi".
Questo bilancio sta fortemente minando il diritto all'istruzione delle studentesse e degli studenti piemontesi.
Faccio riferimento soprattutto al voucher B, che è il voucher per l'acquisto di libri di testo e per gli abbonamenti del trasporto pubblico.
Sappiamo benissimo che i costi sono molto alti, sia per i libri di testo sia per il trasporto pubblico. Da studentessa che viene da una provincia che non è quella di Torino, ma del Piemonte 2, gli abbonamenti per recarsi a scuola arrivano quasi a 100 euro al mese e sono 1.000 euro all'anno che gravano sulle famiglie. Questo voucher è assolutamente essenziale per garantire a tutti gli studenti il diritto allo studio.
Purtroppo, la Giunta ha ipotizzato di abbassare l'ISEE, in quanto le domande per il voucher B sono in continuo aumento. L'abbassamento dell'ISEE è inaccettabile: già viene dato a famiglie che hanno veramente un ISEE molto basso, ma andare ad abbassarlo ulteriormente causerebbe un'ulteriore mancanza di finanziamenti a quelle famiglie che già hanno bisogno di utilizzare il voucher per mandare i figli a scuola.
C'è poi tutto il tema delle borse di studio universitarie.
Negli ultimi anni, la domanda per le borse di studio è aumentata...



(Brusio in aula)



PAONESSA Simona

Chiedo scusa, Presidente, si può avere un po' di silenzio?



PRESIDENTE

Ha ragione, Consigliera. Chiedo di fare po' di silenzio in rispetto di chi parla.
Grazie.



PANESSA Simona

Grazie, Presidente.
La domanda per le borse di studio è aumentata negli ultimi anni, ma servono maggiori finanziamenti per garantire a tutti quanti i beneficiari la borsa di studio.
Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto varie mail di preoccupazione da parte di moltissimi studenti perché, a oggi, ancora molti non hanno ricevuto la prima rata della borsa di studio, prima rata che doveva essere garantita entro fine dicembre. Siamo a metà febbraio e la prima rata non è ancora stata erogata.
Questo naturalmente causa, per tutti gli studenti, grandissimi problemi e difficoltà nel continuare gli studi, soprattutto per gli studenti fuori sede, che non hanno una famiglia in Piemonte che può aiutarli economicamente. Questo crea grandissimi problemi nel pagare soprattutto gli affitti. Ricordo che gli affitti, soprattutto nella città di Torino, sono aumentati di oltre il 75% e, come è già stato detto prima in una precedente questione pregiudiziale, c'è un grandissimo problema sul diritto alla casa e sull'accesso all'abitazione.
Chiedo alla Giunta, oltre a questa questione pregiudiziale, di convocare un tavolo sul caro affitti. L'ho richiesto molte volte e purtroppo non è ancora stato convocato, ma i problemi sull'accesso al diritto all'abitazione, soprattutto da parte degli studenti, continuano a esistere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Verzella; ne ha facoltà.



VERZELLA Emanuela

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della questione pregiudiziale della collega Paonessa, riguardante il diritto allo studio, riportando l'attenzione sui voucher B, i voucher di assistenza scolastica, che permettono a un numero importante di famiglie di aspirare ad avere un piccolo contributo (perch nei fatti è poi quello) per l'acquisto di libri, materiale scolastico e di supporto al trasporto scolastico. Negli anni, questo sostegno si è fatto sempre più essenziale, perché il numero delle famiglie che ne ha bisogno, e anche il numero delle famiglie che hanno cominciato a conoscere questa opportunità, è costantemente aumentato.
Capisco le difficoltà, ma rispondere con una diminuzione dell'ISEE renderà ancora più lunga la lista degli idonei che non arriveranno a conseguire questo piccolo sostegno; una lista composta da persone in grandissima difficoltà. Personalmente ho fatto qualche analisi sul mio terreno e ci sono famiglie monoparentali con impieghi precari che non riescono ad arrivare ad avere questo sussidio, con bambini.
Da una parte, quindi, chiedo che l'Assessore non dia esito a quello che aveva detto, cioè abbassare l'ISEE; dall'altra, mi chiedo come si possa anche solo mantenere il livello dell'anno scorso, in quanto le risorse allocate all'interno dei capitoli a esso dedicati sono attualmente inferiori di circa nove milioni di euro rispetto a quanto speso l'anno scorso. Se paradossalmente posso anche pensare che un abbassamento dell'ISEE potrebbe portare a un risparmio, questo non vuol dire in nessun modo che il risparmio è tagliare della metà le persone che ne hanno diritto.
Immagino e spero che le risorse vengano almeno mantenute nei livelli dell'anno precedente. Tuttavia, attualmente, sul bilancio non ci sono 19 milioni di euro che le determine dirigenziali dell'anno scorso, sulla base dei capitoli dell'anno scorso, hanno destinato a questa importantissima opera che garantisce una parte dell'ottemperanza della Regione all'articolo 34 della Costituzione.
Su questo veramente facciamo attenzione, quando certe poste di bilancio non ci tornano, se non ci tornano di poche migliaia di euro va bene, ma qui stiamo parlando di nove milioni di euro in meno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori. Volevo chiedere una piccola sospensione dei lavori d'Aula perché ci sono state delle interlocuzioni con la Giunta e abbiamo bisogno di condividerle con i colleghi per capire come procedere.
Chiedo una sospensione di cinque o dieci minuti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Fabrizio

Presidente, per fare una riunione di dieci minuti che, avendo intuito qual è l'argomento, sicuramente potrebbe essere anche più lunga, diamo tutto il tempo che serve alle minoranze per potersi confrontare e ci vediamo direttamente domani mattina.



PRESIDENTE

Mi sembra una proposta ragionevole e condivisa dalla maggioranza.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.45)



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