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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO
(Alle ore 10.02 il Presidente comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30 per mancanza del numero legale)
(La seduta inizia alle ore 10.54)
PRESIDENTE
La seduta è aperta.
Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale
PRESIDENTE
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Cirio, Icardi, Sobrero e Zappalà.
Il numero legale è 24.
Richieste di modifica dell'o.d.g.
PRESIDENTE
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
DISABATO Sarah
Presidente, può ripetere i congedi, per favore?
PRESIDENTE
Cirio, Icardi, Sobrero e Zappalà. Il numero legale è 24.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Chiedo di intervenire sui congedi. Ho appreso in questo momento.
PRESIDENTE
Per intervenire, bisogna arrivare alle comunicazioni. Interverrà dopo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.
RIVA VERCELLOTTI Carlo
Grazie, Presidente.
Chiediamo di spostare il punto 5) dell'o.d.g. appena dopo le comunicazioni quindi dopo il punto 1).
PRESIDENTE
Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Entrando in Consiglio, mi sono resa conto che di fronte all'ingresso vi è un presidio. Immagino siano studenti e studentesse che stanno manifestando per i possibili ritardi nell'erogazione delle borse di studio e su tutto il tema concernente il diritto allo studio.
Come sappiamo, i piani degli studenti e delle studentesse delle nostre università sono stati stravolti anche a seguito dell'avvio delle procedure per l'organizzazione delle Universiadi, a tratti comunicato con una certa urgenza e senza un grosso preavviso, creando grossi problemi nella comunità studentesca.
Questo, unito ai consueti problemi che viviamo ogni anno nell'erogazione delle borse di studio (spesso arrivano in ritardo e, spesso, si crea una lista di idonei non beneficiari) e a tutto il problema inerente alle mense (adesso pare addirittura che si voglia chiudere una struttura presso l'Università degli Studi di Torino che fornisce un servizio essenziale per tantissimi ragazzi e ragazze che studiano sul nostro territorio), unito all'incertezza di ricevere i contributi, getta nello sconforto questi ragazzi e ovviamente le famiglie, che si dovranno fare carico delle spese per il mantenimento degli studi.
Questo mina tutto il tema del diritto allo studio, tema per noi prioritario e che va affrontato. Ritengo sia un tema prioritario per tutto il Consiglio e quindi, prendendoci un po' di tempo per audire le persone che sono venute a manifestare, che si possa fare un buon servizio, intanto di ascolto perché è giusto recepire le richieste, poi magari fare un punto per capire come agire sul tema che, come dicevo prima, riteniamo prioritario da tutti i punti di vista, anche in vista delle Universiadi che a breve si svolgeranno sul nostro territorio.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Mi associo a quanto appena sottolineato dalla Consigliera Disabato. Tra l'altro, mi risulta che gli studenti in presidio sotto il Consiglio abbiano già mandato una richiesta per essere auditi dal Consiglio regionale.
Ovviamente la richiesta ha a che vedere con una dinamica relativa al diritto allo studio nella nostra regione, aggravata dal nuovo ritardo nell'erogazione di cui abbiamo discusso in quest'aula la scorsa settimana quando è emerso che anche quest'anno la Regione non aveva stanziato le risorse per corrispondere la rata attesa entro il mese di dicembre.
Peraltro, ieri, in Commissione, l'Assessore Tronzano ha definito un macigno l'importo che serve per le borse di studio, che dovrà essere messo in bilancio preventivo. Alla domanda se fosse una novità, ha risposto: "No non è una novità, è la somma che si sapeva sarebbe stata necessaria per corrispondere queste borse di studio".
È un problema che per il secondo anno consecutivo si arrivi ad avere la copertura delle borse fatta sul preventivo dell'anno successivo. Mi permetto di dire a quest'Aula, composta da persone intelligenti quali siamo, che il problema sarà sempre più grave, perché la Finanziaria licenziata in queste ore dalla Commissione Bilancio alla Camera prevede tagli enormi di milioni di euro per ciascuna Regione sulla questione del diritto allo studio, quindi l'anno venturo ci troveremo di fronte a una situazione decisamente grave. Poiché il Piemonte si vanta, come è giusto che sia, di essere Città universitaria e se abbiamo le Universiadi, abbiamo evidentemente un problema di cui occorre farsi carico sin da subito.
Peraltro, proprio le Universiadi, come ho detto in altre occasioni, sono davvero un paradosso di cattivo gusto: per fare le Universiadi, cioè la celebrazione dello sport universitario, sono lasciati senza locazione centinaia di ragazzi e ragazze fuori sede e addirittura (oggi abbiamo un question time depositato proprio su questo tema) viene chiusa la mensa che nel Campus Luigi Einaudi fornisce circa mille pasti al giorno agli studenti che frequentano quella struttura e che, invece, viene destinata soltanto agli atleti e alle atlete.
Confido che, per evitare una brutta contrapposizione tra la comunità studentesca torinese e la festa che le Universiadi dovrebbero essere, si provi a risolvere il problema della mensa.
Seconda questione.
Sulla proposta del Consigliere Riva Vercellotti, non rendeteci il lavoro così semplice.
L'esercizio provvisorio che dovremmo approvare in Aula in questi giorni per consentire di lavorare in dodicesimi nei primi due mesi del 2025, perch non abbiamo la possibilità di approvare il bilancio preventivo del termine del 31 dicembre, è una misura cruciale, che serve per consentire a tutta la Regione Piemonte di spendere nelle forme consentite dalla legge.
La mia proposta è di fare la discussione sull'esercizio provvisorio; non ci sono emendamenti su quel provvedimento e si tratta di fare una discussione democratica in Aula. Ognuno di noi farà i suoi interventi. I tempi siete tutti in grado di preventivarli, perché sono quelli da Regolamento.
Chiedere di anticipare la discussione sul disegno di legge "personale", su cui invece noi abbiamo detto - e confermiamo - che la nostra posizione non è cambiata, perché crediamo che quella norma porti notevoli problemi nel cambiare le regole del gioco complessive dell'ente.
Non fate questa ulteriore forzatura, discutiamo il bilancio, discutiamo l'esercizio provvisorio e poi ci avviamo alla discussione, perché davvero è una forzatura non comprensibile.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Nallo.
NALLO Vittoria
Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei unirmi alla richiesta di accogliere chi ha chiesto oggi di essere audito in quest'Aula, ai nostri studenti.
Leggo la loro lettera che hanno mandato e che è alle mani di tutti noi: "In questi mesi abbiamo vissuto sulla nostra pelle le manovre politiche che minano il diritto allo studio, il diritto che, come intende, la parola ci è dovuto e dovrebbe esserci garantito sempre non per il quale dobbiamo sentirci grati o messi in una situazione di subalternità rispetto a chi lo dovrebbe gestire".
Ebbene, quest'anno per coprire le borse di studio al cento per cento, come viene detto anche in questa lettera e come sappiamo noi che seguiamo i lavori anche di Commissione, servono 115 milioni; tuttavia, ne sono stati stanziati 88.
I 27 milioni che mancano, come ha detto la collega Ravinale, saranno erogati entro i primi mesi del nuovo anno, ma questo vuol dire che, fino a quel momento, circa il 23% degli aventi diritto non sarà coperto e non riceverà i soldi per la borsa di studio con un ritardo, quindi, di un paio di mesi.
Viene reiterata esattamente la stessa gestione disinteressata dello scorso anno che sembrava fosse stata relegata ad un caso isolato.
Molti studenti si trovano a dover sostenere costi di affitto, trasporti libri e spese quotidiane senza il sostegno previsto. Questo genera stress incertezza e va anche ad impattare su quello che è il rendimento accademico e, più in generale, sulla vita di questi ragazzi che hanno bisogno della borsa di studio e ne hanno bisogno in tempi certi.
Come si fa a parlare di attrattività e di poli universitari se la discussione sui nostri giovani non interessa a quest'Aula e se non si è nemmeno in grado di coprire per tempo le borse di studio di chi ne avrebbe diritto? Quando gli studenti vedono queste promesse disattese e i diritti non tutelati, rischiamo di alimentare la crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni, che dovrebbero invece essere le loro principali alleate.
Gli investimenti in istruzione non sono solo un capitolo di spesa, oppure un macigno, come ci è stato detto ieri dall'Assessore Tronzano, ma una scommessa sul futuro del nostro territorio. Quei giovani che oggi sosteniamo con una borsa di studio sono i professionisti, i ricercatori gli insegnanti, i cittadini del domani del nostro Piemonte, che domani andranno a costituire la nostra nuova popolazione.
Ogni giorno di ritardo nell'erogazione delle borse di studio rappresenta un giorno perso per il futuro del Piemonte. Non possiamo permettere che l'inerzia o l'inadeguatezza di chi dovrebbe evitare questi spiacevoli eventi, neghino ai nostri giovani la possibilità di realizzare i propri sogni e le proprie ambizioni.
In conclusione, aggiungo che è incredibile che questo avvenga proprio nell'anno in cui, per le Universiadi, si è deciso di lasciare spazio agli sportivi, togliendo il posto letto a chi legittimamente era assegnatario di quei posti. Proprio quest'anno, forse, ci saremmo aspettati uno sforzo in più per garantire la copertura di quelle borse di studio.
Spero che oggi ci sia la possibilità di ascoltare le richieste degli studenti, che sono qui per chiederci di essere ascoltati.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.
PENTENERO Gianna
Sottolineiamo la nostra adesione alla richiesta che è stata effettuata dalle colleghe in precedenza. Abbiamo l'esigenza di comprendere direttamente da loro che cosa rappresentano le scelte che sono state fatte nei confronti di EDISU.
È un tema che citiamo ogni volta in cui si parla del futuro della nostra regione, del futuro dello sviluppo economico, dello sviluppo sociale e dello sviluppo dell'innovazione all'interno della Regione Piemonte. Il futuro è rappresentato dagli studenti e allora noi dobbiamo immaginare le condizioni all'interno delle quali loro vivono all'interno di Torino o all'interno delle città ove è presente una sede accademica; penso all'Università del Piemonte Orientale, penso all'Università del Gusto penso al Politecnico e penso ai tanti studenti che arrivano da altri paesi per frequentare i nostri atenei riconoscendone il valore e l'importanza.
Avremmo un periodo complesso e difficile determinato dalle Universiadi in cui, sostanzialmente, quella che era la loro residenza diventa la residenza destinata all'ospitalità, che sicuramente è un fatto positivo, ma non si può immaginare che quei ragazzi vivano in una condizione di precarietà per alcuni mesi. È necessario, quindi, trovare una soluzione, ma è necessario soprattutto far sì che l'EDISU possa avere le risorse necessarie per garantire il diritto allo studio, per garantire il funzionamento di un'articolazione complessa e difficile, legata all'organizzazione delle Universiadi.
Dobbiamo continuare a investire su quello che riteniamo essere il nostro futuro. Dobbiamo continuare ad investire sull'EDISU e dobbiamo continuare a permettere ai tanti studenti che arrivano da fuori sede di essere accolti e di poter frequentare l'Università nei modi più corretti possibili.
Chiediamo di audire quegli studenti con una sospensione del Consiglio. È evidente che i lavori di questa Assemblea sono complessi questa mattina, ma riteniamo utile identificare delle priorità e identificare delle questioni che soprattutto afferiscano a un carattere generale all'interno della nostra Regione.
PRESIDENTE
Si è prenotata la Consigliera Paonessa, ma il Gruppo del Partito Democratico ha già fatto un intervento, quindi non può intervenire.
Vi sono altre richieste di intervento sulla modifica dell'o.d.g.? Rispetto alla richiesta del Consigliere Riva Vercellotti, vi è stata un'opposizione della Consigliera Ravinale. Inizierei a mettere ai voti la proposta di modifica dell'o.d.g. del Consigliere Riva Vercellotti.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g.
Il Consiglio approva.
Per quanto riguarda l'altra proposta, sostenuta da tre Consiglieri intervenuti, non c'è nulla in contrario a riceverli. Ovviamente propongo di farlo in un momento di chiusura del Consiglio regionale, per non togliere spazio al lavoro. Quindi, durante la pausa pranzo, se siamo tutti d'accordo, proporrei di accoglierli.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Quello che può chiedere è di mettere ai voti la richiesta di ricevere la delegazione studentesca.
Ha un problema tecnico?
RAVINALE Alice
Non avendo io partecipato alla votazione, perché il mio computer aveva degli aggiornamenti in corso che mi hanno impedito di collegarmi dall'inizio della seduta fino ad ora, volevo soltanto dire che la realtà supera la tecnologia. Quindi, sono presente in Aula e voto contrario alla proposta del Consigliere Riva Vercellotti.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi. Su che cosa vuole intervenire?
ROSSI Domenico
Per chiedere l'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g.
PRESIDENTE
Devo prima finire le comunicazioni.
Consigliera Pentenero, su che cosa vuole intervenire?
PENTENERO Gianna
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE
È già intervenuta una volta.
PENTENERO Gianna
Non posso più intervenire?
PRESIDENTE
No, uno per Gruppo.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Se volete che ci sia una sospensione, dobbiamo votarla. Se la richiesta è di riceverli, vi ho detto di sì, ma nella pausa pranzo.
Volete la sospensione? Insistete sulla sospensione dei lavori? Pertanto, mettiamo ai voti la richiesta di sospensione dei lavori per ricevere la delegazione studentesca.
Chi è d'accordo ad accogliere la richiesta della Consigliera Pentenero di sospendere i lavori deve votare a favore; chi è contrario a sospendere i lavori e incontrare gli studenti durante la pausa pranzo, deve esprimere voto contrario.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di sospensione dei lavori.
Il Consiglio non approva.
Sia riportato a verbale il voto favorevole della Consigliera Pompeo.
Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)
PRESIDENTE
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
c) Esame di leggi regionali Il Consiglio dei Ministri, in data 9 dicembre 2024, ha esaminato la seguente legge regionale e ne ha deliberato la non impugnativa: legge regionale 23 ottobre 2024, n. 24 "Modifica alla legge regionale 26 settembre 2016, n. 18 (Nuova disciplina dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte 'ARPA')".
Richieste di modifica dell'o.d.g. (seguito)
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.
ROSSI Domenico
Grazie, Presidente.
Volevo chiedere l'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g.
PRESIDENTE
È già intervenuto un Consigliere per Gruppo.
ROSSI Domenico
Però non ha chiesto l'inserimento di un nuovo punto.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire per accogliere.
ROSSI Domenico
No, ma è un intervento sull'ordine dei lavori, non è una modifica dell'o.d.g.
Vorrei chiedere l'inserimento di un nuovo punto.
PRESIDENTE
Lei non ha chiesto la sospensione per accogliere gli studenti?
ROSSI Domenico
Però è ordine dei lavori, Presidente, non è una modifica dell'o.d.g.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Va bene, allora facciamo ancora chiedere un'inversione dell'o.d.g., fermo restando che le Consigliere Disabato e Ravinale l'hanno già fatto.
Prego, Consigliere Rossi.
ROSSI Domenico
Grazie, Presidente.
Chiederei di inserire, nell'o.d.g. della seduta odierna, la discussione della mozione n. 21 dal titolo "Superamento del criterio della spesa storica nella ripartizione del fondo sanitario regionale".
È molto importante discuterla prima del bilancio, Presidente, perch sappiamo che da anni il Piemonte si porta dietro una situazione ingiusta e inefficiente, perché noi eroghiamo risorse alle ASL sulla base della spesa storica e non sulla base di criteri oggettivi o epidemiologici. È molto importante superare questo criterio, anche in maniera graduale.
Lo abbiamo chiesto e discusso più volte e ogni volta ci viene detto che sì, abbiamo ragione, ma poi nel merito non si mettono in campo iniziative specifiche. È davvero molto importante farlo in questa fase dell'anno prima dell'assunzione del bilancio preventivo 2025, perché questo metterebbe le basi per una corretta ripartizione delle risorse, per evitare la penalizzazione di due territori in maniera specifica, l'ASL di Novare e l'ASL-CN2, che da anni ricevono meno risorse pro capite rispetto a tutte le altre Province e ASL della Regione Piemonte.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Rossi.
Prima di dare la parola alla Consigliera Disabato sulle comunicazioni, c'è consenso all'inserimento del documento del Consigliere Rossi? Mi pare di no, quindi lo metterei ai voti.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)
PRESIDENTE
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", si era prenotata a intervenire la Consigliera Disabato.
Prego, Consigliera.
DISABATO Sarah
Soltanto per conferma: le comunicazioni contemplano anche i congedi, se non erro, giusto?
PRESIDENTE
Sì, esatto, come abbiamo detto prima.
DISABATO Sarah
Allora intervengo su quelli. Prima lei ha comunicato l'assenza del Presidente Cirio in Aula. Questo francamente dispiace. Intanto vedo l'Assessore Gabusi presente e lo ringrazio, perché spesso i banchi della Giunta sono semivuoti, ma oggi almeno possiamo registrare la presenza dell'Assessore. Sarà sicuramente molto interessato anche sul DDL sul personale, altrimenti non sarebbe qui.
Al di là di questo, interverrei sull'assenza del Presidente.
Oggi, signori, stiamo decidendo le priorità per il Piemonte e per i cittadini piemontesi. Mi aspettavo sicuramente una discussione di quattro giorni sul tema della sanità, materia sulla quale il collega Domenico Rossi ha legittimamente chiesto l'inserimento all'o.d.g. riguardo la spesa sanitaria dedicata ad alcune ASL.
Insomma, quello sarebbe un approfondimento che dovrebbe essere fatto non soltanto come inserimento all'o.d.g., ma dovrebbe essere discusso addirittura in modo urgente.
Potremmo discutere dei problemi che il nostro Piemonte vive sul tema del trasporto pubblico, sempre per rimanere in tema, visto che è presente l'Assessore competente in materia. Ricordo che qualche giorno fa si è fermata, per l'ennesima volta, la tratta Torino-Aeroporto, causando innumerevoli disagi ai cittadini che fruiscono di quel servizio.
Addirittura sono dovuti intervenire, se non sbaglio, la Protezione civile e i Vigili del fuoco; insomma, è successo proprio un pandemonio su quella linea e oggi chiederemo conto durante la trattazione dei question time.
C'è, inoltre, un evidente problema occupazionale per le numerose crisi che si susseguono sul territorio.
Le stiamo registrando a una a una; stiamo audendo le rappresentanze sindacali dei lavoratori e delle lavoratrici per la crisi dell'automotive.
Ecco, quello è un tema che andrebbe affrontato in modo prioritario.
Oggi, invece, il Consiglio regionale ha deciso di dedicare ben quattro giorni alla discussione sul disegno di legge sul personale che, di fatto introduce agevolazioni per la nomina a dirigente.
Io l'ho definito il "cavallo di Troia" e scusatemi se utilizzo questa denominazione, perché è un disegno di legge fondamentalmente inutile che non sposta nulla, se non per alcuni passaggi molto discutibili, che sono stati contestati anche da parte delle rappresentanze sindacali del Consiglio e della Regione.
È questa la priorità? Io mi sarei aspettata la presenza del Presidente Cirio per assumersi la responsabilità di quest'o.d.g. e di questa scelta e invece, il Presidente, ieri sera, ha deciso di fare la passerella alla Reggia di Venaria, in pompa magna, alla grande, alla presenza di tutti dicendo le solite cose, le solite banalità anche sul tema dell'elezione a parlamentare per quanto riguarda i Sindaci, che può essere anche condivisibile, ma è l'ennesima volta che lo ripropone, ma oggi non è presente in Aula per assumersi la responsabilità sul fatto che non si parlerà di problemi dei cittadini piemontesi, ma - di nuovo - si parlerà di poltrone.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Pentenero, sempre sulle comunicazioni.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Mi riferisco alla comunicazione in base alla quale oggi anche il Presidente non sarà in Aula.
Mi permetto, però, di sottolineare un'affermazione che il Presidente ha fatto la settimana scorsa, quando, in chiusura del suo intervento, non permettendo così più a nessun Consigliere di replicare, ha detto che la presentazione e la discussione degli ordini del giorno, sostanzialmente sono "un'emozione per i singoli Consiglieri regionali".
Io ritengo questa frase gravissima.
Ritengo che questa sia un'affermazione che non considera il lavoro, che non considera l'attenzione politica che i Consiglieri di quest'Aula, quindi anche quelli della maggioranza, perché non era rivolto soltanto alle opposizioni, ma anche alla maggioranza.
Considero questa affermazione molto grave, che non tiene conto, appunto dell'impegno che noi dedichiamo ai temi che vengono discussi in quest'Aula.
Ed è per questo motivo che non abbiamo ancora compreso quale sia la necessità di discutere un disegno di legge non legato al tema della riorganizzazione del personale, ma su una serie di articoli di cui francamente, non se ne comprende la ratio complessiva rispetto alla riorganizzazione della struttura regionale, perché probabilmente si vogliono soltanto affrontare temi specifici legati alle nomine dei direttori: sembrerebbe quasi una norma ad hoc per alcune questioni legate a nomine specifiche.
Allora, credo che l'affermazione del Presidente avrebbe la necessità di avere un'espressione di scuse nei confronti dell'Aula da parte del Presidente Cirio.
L'assenza del Presidente Cirio questa mattina ripropone una costante nel tempo. Infatti, ha partecipato soltanto in alcuni momenti, anzi, per la verità, dall'inizio di questa legislatura, soltanto in due momenti: il primo per evitare che i Consiglieri di maggioranza intervenissero su un ordine del giorno legato allo ius scholae; il secondo momento è stato per approvare un documento assolutamente fondamentale, dove ricordiamo che le responsabilità che scarichiamo nei confronti degli amministratori sono di grande entità e di grande importanza, e chiude il suo intervento dicendo che gli ordini del giorno sono un'emozione per i Consiglieri.
Ricordo al Presidente che tutti quanti noi siamo pagati per stare qui e per svolgere il nostro compito e il nostro compito è quello di portare le istanze e di portare le problematiche dei cittadini e delle cittadine piemontesi.
Pertanto, vorremmo avere dal Presidente, che anche oggi ha comunicato ancora una volta, di non essere presente, una relazione in cui espliciti le scuse nei confronti dei Consiglieri regionali di maggioranza e di minoranza, perché torno a dire che è un tema che tocca la dignità sia dei Consiglieri di maggioranza sia di minoranza.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA
PRESIDENTE
Chiedo a tutti i Consiglieri di rispettare il Regolamento e di rimanere nei tre minuti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.
CONTICELLI Nadia
Trovo veramente sorprendente che alla votazione dell'esercizio provvisorio del bilancio si preferisca far passare davanti una legge sul personale, con una serie di norme raffazzonate per agevolare alcuni percorsi e che hanno trovato forte difficoltà anche in Commissione e che, nonostante ciò, con una forzatura, la si sia voluto portare in Aula dando priorità rispetto al bilancio, che riguarda tutti i cittadini del Piemonte.
Credo che non solo la presenza del Presidente Cirio, ma anche quella della Giunta, almeno per rispetto dei dipendenti regionali, oggi avrebbe dovuto onorare l'Aula, visto che è sempre un po' à la carte esserci o non esserci.
Spiace che con delle modifiche che impatteranno sulla vita lavorativa delle persone, che poi sono il vero motore e il vero funzionamento della Regione Piemonte, non solo ci sia un disinteresse totale da parte dei colleghi che come al solito, ognuno fa i fatti suoi, ma neanche il Presidente della Regione ha sentito il bisogno di venire a metterci la faccia, visto che lui dice di mettercela sempre.
Anche la scorsa settimana è venuto per l'allocuzione finale, ma per rispetto del Consiglio e dei cittadini, perché non siamo qui a rappresentare noi stessi, sia da un lato sia dall'altro dell'Aula, ci saremmo aspettati che almeno avesse seguito il dibattito, altrimenti poteva anche mandarci un video su YouTube e ce lo saremmo guardati con calma a casa (è un metodo un po' diverso, ma l'interlocuzione è altra cosa).
Questo modo di procedere a colpi di maggioranza certamente i numeri lo consentono, ma è un disprezzo non solo nei confronti dell'Istituzione - ci si alterna a sedersi da una parte e dall'altra, quindi prima o poi tocca tutti - ma soprattutto nei confronti dei cittadini piemontesi.
Trovo sorprendente che alcuni Assessori si prestino anche a questa modalità, che è apolitica e non istituzionale.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Sarò breve. Anch'io non posso che essere dispiaciuta per il fatto che il Presidente Cirio oggi non sia presente in Aula, anche a fronte di una norma che portate con così tanta insistenza in Aula e così cruciale per le sorti della Regione Piemonte da decidere di anteporla a qualunque altro tipo di discussione da quella proposta dal Consigliere Rossi su una dinamica fondamentale, cioè quella dei fondi alla sanità, alle decisioni in materia economico-finanziaria, che sono quelle da cui poi dipende tutta la programmazione.
Avrei immaginato che il Presidente fosse presente in Aula perché voi ci dite che questa norma serve a rendere migliore il funzionamento della Regione Piemonte, ma sapete che non la pensiamo così, né la pensa così una parte della rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici. Non vedere il Presidente Cirio dispiace, perché ci confonde rispetto anche a come viene organizzato l'ordine dei lavori.
Detto questo, torno a ribadire che mi pare veramente un pessimo segnale il fatto che addirittura si sia deciso di posticipare la discussione sull'esercizio provvisorio a dopo l'approvazione del disegno di legge sul personale, che non è un disegno di legge sul personale, ma è un disegno di legge su tre piccole norme che servono a rimuovere una serie di lacci e lacciuoli, perché questo ormai diventa il modo in cui discutere di questo tema che oggi, grazie a normative che sono davvero tutelanti per l'arrivo a posizioni apicali, è presente.
Ne prendiamo atto, ma ci preoccupa questa cosa, esattamente come ci preoccupa il fatto che ieri l'Assessore Tronzano in Commissione bilancio abbia detto che confida di approvare il bilancio entro il 31 gennaio. Lo dico, perché confidare sul fatto che il bilancio possa essere approvato entro il 31 gennaio, purtroppo, si inserisce in quello che diceva la Capogruppo Pentenero poco fa rispetto al ruolo del Consiglio, perché la discussione del bilancio non è nemmeno ancora cominciata. Esiste una pausa fisiologica dei lavori e pensare che in tre settimane quest'Aula sia in grado di esaminare e di licenziare il bilancio, significa davvero pensare che al Consiglio non sia dato alcun margine di manovra e che le intelligenze e le rappresentanze che tutte le forze politiche in quest'Aula rappresentano, da ogni parte esse provengano, si ritengano ampiamente superabili da parte della Giunta.
Chiedo un'ultima cosa alla Presidenza. Ieri abbiamo avuto una riunione dei Capigruppo sulla questione Stellantis. Oggi l'Assessora Chiorino è a un tavolo a Roma al MIMIT su questa vicenda.
PRESIDENTE
Non può intervenire su questo argomento. Inoltre, sono finiti i tre minuti e devo interromperla. Mi scusi.
Ha chiesto la parola la Consigliera Marro; ne ha facoltà.
MARRO Giulia
Grazie, Presidente.
Mi unisco anch'io allo stato d'imbarazzo nel quale mi trovo a dover difendere la politica dentro e fuori quest'Aula. Non ho mai fatto politica prima e adesso credo molto nella politica e credo nella democrazia, ma quando devo spiegare che la priorità per quest'Aula è discutere il disegno di legge sul personale invece degli altri problemi che la nostra Regione vive, mi trovo davvero in difficoltà.
Ieri abbiamo ricevuto la notizia che il tunnel di Tenda non aprirà quest'anno e mi trovo in difficoltà nel mio territorio a dover giustificare che la Giunta ha chiesto un finanziamento e un bando sistema neve nel momento in cui non nevica più e in cui le priorità sono tante. Proprio ieri, un Assessore ha detto che la conseguenza più grave di questa chiusura del Tenda è il fatto che l'industria neve subirà di nuovo un danno. A me invece, verrebbe da evidenziare il fatto che le montagne, le comunità e i paesini nei quali viviamo, se il Tenda è chiuso, non avranno il passaggio e sono le comunità a morire, sono le comunità che hanno bisogno di servizi.
Non hanno bisogno per forza di mettere come priorità il sistema neve e il sistema turistico che, invece, questa Giunta e quest'Aula cerca sempre di mettere in evidenza come se fossero il tema prioritario.
Voglio esprimere il fatto che siamo qui per fare delle attività, per pensare alla nostra regione, per pensare agli abitanti, alle cittadine e ai cittadini e voler discutere delle condizioni di assunzione di persone invece dei problemi dei cittadini, mi mette in difficoltà. Chiederei pertanto di ripensarci e di discutere di argomenti più importanti.
PRESIDENTE
Ricordo che ogni Consigliere può intervenire sulle comunicazioni che sono state fatte.
Ha chiesto la parola la Consigliera Verzella; ne ha facoltà.
VERZELLA Emanuela
Intervengo sull'assenza del Presidente Cirio, per segnalare ancora una volta che le emozioni non sono passate, anche emozioni forti sulla sanità che interessano tutti i cittadini. Lo dico perché abbiamo sentito che al Presidente questa cosa interessa pochino.
Mi viene ora in mente una domanda. Vista la sua assenza e visto anche il fatto che, invece di parlare della gestione provvisoria del bilancio, che è essenziale per un ente come questo, abbiamo addirittura posticipato quel provvedimento per anticipare una legge che riguarda l'organizzazione del personale della Regione Piemonte, mi domando, visto che c'è tutta questa enfasi su questo provvedimento, se anche questa sia un'emozione, visto che il Presidente non c'è.
No, questo è un atto della Regione, una legge della Regione. Hanno la stessa valenza anche gli atti che abbiamo posposto, che personalmente ritengo ancora più importanti di questo.
Nonostante la sua maggioranza, compattamente, voglia parlare di questo ritenendolo sommamente importante, il Presidente non c'è. Do atto della presenza dell'Assessore Vignale, che spesso onora quest'Aula con la sua presenza, e per questo veramente lo ringrazio, anche per notare, di contrasto, l'assenza di colui che dice che gli atti sono importanti, ma in questo momento non c'è.
Su questo chiedo veramente di riflettere. Ho fatto politica durante la mia gioventù, poi ho lavorato per tanti anni, ma non ho mai visto, in quel vecchio Consiglio comunale in cui ero Assessore, una situazione per cui mancavano costantemente le persone chiave nei banchi della maggioranza.
Sono veramente delusa, perché ho fortemente creduto in questa possibilità di rappresentare, per quanto mi riguarda, i cittadini che mi hanno voluta qui. Credo che il Presidente debba incarnare tutta la Regione Piemonte, le vere e fondamentali esigenze di tutti, che a mio parere non hanno la priorità che in questo momento viene data, ma devono essere onorate di fronte a un Presidente che dovrebbe essere il Presidente di tutti e non solo di una parte.
PRESIDENTE
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.
VALLE Daniele
Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle sue comunicazioni, in primis sul fatto che il Consiglio dei Ministri ha esaminato la legge regionale n. 24 del 23 ottobre 2024, "Modifica alla legge regionale 26 settembre 2016 n. 18 'Nuova disciplina dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte ARPA'".
Il fatto che il Consiglio dei Ministri abbia esaminato questa legge e abbia deciso di non procedere con l'impugnativa è un elemento importante, che segnala che quando quest'Aula decide di operare concordemente, condividendo i percorsi e i progetti legislativi, riusciamo anche a garantire una qualità della normazione tale per cui non è poi il Consiglio dei Ministri a intervenire per sanzionare, quello che invece è capitato in diverse altre occasioni (penso al tema dell'edilizia e urbanistica, ma non solo).
Da questo buon percorso mi verrebbe da trarne un insegnamento per il progetto di legge di cui parliamo oggi: questo livello di condivisione e di confronto non c'è, non c'è stato o, comunque, necessita ancora di un ulteriore approfondimento. Per questo motivo, sarebbe meglio sospendere i lavori per raggiungere lo stesso livello di condivisione e di concordia.
Visto che ho ancora qualche secondo di tempo, aggiungo qualcosa sulla comunicata assenza del Presidente Cirio, che in questa legislatura sta cercando di superare il record, già battuto nella scorsa legislatura, di Presidente con più assenze e minore partecipazione alle votazioni di sempre, da quando è stato istituito l'ente Regione.
Oggi, a mio avviso, è più grave che mai, non soltanto perché parliamo di organizzazione degli Uffici della macchina, quindi una questione di rispetto a coloro che tutti i giorni si impegnano per il funzionamento dell'ente, ma anche perché avviene il giorno dopo una kermesse partecipata dove uno dei messaggi forti trasmessi proprio dal Presidente Cirio è stata la sua presenza, la possibilità di incontrarlo, la possibilità di parlarci direttamente, il fatto che lui ci tiene a metterci la faccia sui suoi provvedimenti, sulle sue scelte, sulle sue politiche e oggi, invece, lo vediamo nuovamente assente.
PRESIDENTE
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Unia; ne ha facoltà.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente.
Intervengo per stigmatizzare l'assenza del Presidente Cirio.
Oggi ci troviamo a discutere il disegno di legge regionale n. 51, un provvedimento che interviene sull'ordinamento del personale regionale con modifiche alla legge 23 del 2008. Parliamo di un testo che riguarda direttamente l'organizzazione della macchina amministrativa, il funzionamento della nostra Regione e la gestione delle professionalità all'interno della Pubblica Amministrazione.
Eppure, in questa discussione fondamentale per il futuro della struttura amministrativa piemontese dobbiamo constatare ancora una volta l'assenza del Presidente della Regione, una scelta che trovo non solo inopportuna, ma anche offensiva nei confronti di quest'Aula e, soprattutto, nei confronti dei dipendenti regionali e dei cittadini piemontesi.
Questa legge, tra l'altro, introduce modifiche sostanziali, anzi la maggioranza e la Giunta hanno voluto blindare il Consiglio regionale proprio perché è una legge importante e, quindi, lo si è bloccato per quattro giorni consecutivi.
Si sostituiscono termini come "posizioni organizzative" con "incarichi di elevata qualificazione", quindi si rivede il sistema delle progressioni di carriera; si interviene sulla disciplina degli incarichi dirigenziali e si ridefiniscono gli equilibri all'interno dell'amministrazione.
Temi complessi, tecnici e, soprattutto, politici - ripeto - soprattutto politici.
Ogni modifica all'organizzazione del personale è, in realtà, una scelta politica che tocca direttamente la capacità della Regione di rispondere.
Chiedo scusa, Presidente.
PRESIDENTE
Per favore, c'è troppo rumore.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente.
Dicevo, è proprio per questa ragione che l'assenza del Presidente Cirio risulta ancora più grave; ed è simbolica, perché il Presidente della Giunta avrebbe il dovere di essere presente per spiegare le motivazioni politiche alla base di questo provvedimento.
Simbolica, perché evidenzia ancora una volta un atteggiamento di distanza da quest'Aula e dalla responsabilità di confronto che gli è richiesta.
Non possiamo fare finta di nulla: il Presidente non può esserci soltanto quando si tagliano i nastri o si celebrano i risultati positivi.
Governare significa anche esserci nei momenti decisivi, nei confronti scomodi e nelle discussioni che toccano la struttura stessa della nostra Amministrazione, perché questa legge, anche se apparentemente tecnica, ha implicazioni concrete: riguarda le opportunità di carriera dei dipendenti l'efficienza degli uffici, la qualità dei servizi che siamo in grado di offrire ai piemontesi.
Per questo motivo, la sua assenza rappresenta un messaggio chiaro di disinteresse verso un tema che, invece, avrebbe meritato un confronto diretto e trasparente con quest'Aula e con le parti coinvolte.
Chiedo quindi che il Presidente venga a riferire in Aula e che sia presente durante questa interessante e fondamentale discussione.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Nallo, sulle comunicazioni.
NALLO Vittoria
Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle sue comunicazioni, per evidenziare quanto pesa oggi per quest'Aula l'assenza del Presidente Cirio, soprattutto nel momento in cui si esce e si sta fuori da quest'aula a raccontare quali sono i successi di questa Giunta e le priorità, mentre qui succede altro.
Pertanto, nel momento in cui queste priorità vengono, in qualche modo superate, in questo caso, per esempio, dal disegno di legge sul personale sarebbe stato bello sapere qui come mai siamo costretti a un esercizio provvisorio e perché, invece di avviare la discussione sul bilancio, siamo a discutere di una questione tecnica.
È una richiesta, Presidente, per lei, perché, per dare questa comunicazione all'Aula, ieri si è tenuta una Conferenza dei Capigruppo nella quale, per l'ennesima volta, siamo tornati sulla richiesta del Consiglio aperto.
Ieri era presente anche la Vicepresidente Chiorino, insieme all'Assessore Tronzano e abbiamo rimandato la convocazione del Consiglio regionale aperto sull'automotive a seguito del tavolo che si svolgerà oggi al MIMIT, dove la nostra Vicepresidente oggi siede.
La richiesta è la seguente.
Poiché siamo convocati qui da oggi fino a lunedì, probabilmente, la richiesta è che, non appena si hanno notizie da questo tavolo, l'Aula possa essere informata e possa avere delle informazioni in modo tale che possiamo essere tutti, non solo i Capigruppo, al corrente di quello che succede e nelle condizioni di convocare, al più presto, il Consiglio regionale ha aperto che è davvero una necessità.
Abbiamo la necessità di ascoltare in quest'Aula i vertici di Stellantis abbiamo la necessità di ascoltare i sindacati e di poter ragionare su una vera strategia sulla disoccupazione. Su questo facciamoci trovare pronti.
Pertanto, Presidente, le chiedo di farsi davvero carico di questa richiesta.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Isnardi, sulle comunicazioni.
ISNARDI Fabio
Grazie, Presidente.
Sulle comunicazioni.
Leggo che è stato presentato il progetto di legge n. 61, "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte, per l'anno 2025 e disposizioni finanziarie".
Ieri, in Commissione abbiamo cominciato a parlare dell'esercizio provvisorio e l'Assessore Tronzano ha detto che nel progetto di legge ci sono un paio di mesi di esercizio provvisorio, fino al 28 febbraio.
Ritengo che questa sia una delle priorità di questo Consiglio, sicuramente maggiore rispetto alla legge sul personale e la sua riorganizzazione.
L'Assessore Tronzano ieri in Commissione ci ha detto che è calata una mannaia da 87 milioni di euro - credo abbia usato esattamente questo termine - in spesa corrente per il bilancio della Regione, ragion per cui credo che questa mannaia meriti un'analisi approfondita. Pensare che quest'Aula finisca di approvare il bilancio il 31 gennaio, come nelle previsioni dell'Assessore, è sicuramente una previsione positiva, ma anche molto difficilmente attuabile.
L'esercizio provvisorio è una scelta obbligata, tuttavia mi auguro che questa Regione, prima o poi, riesca anche approvare un bilancio entro il 31 dicembre, come dovrebbe essere opportuno. Ricordo che l'esercizio provvisorio, ovviamente, comporta delle criticità, perché consente di effettuare spese soltanto in dodicesimi e nessuna programmazione.
Credo sia un grosso errore trattare prima la legge sul personale rispetto alla legge sull'esercizio provvisorio che, invece, quella sì, è una priorità, e che ovviamente va approvata il prima possibile per evitare problemi al bilancio regionale che ha già qualche criticità e qualche difficoltà. Anche le scelte del Governo nazionale certo non ci aiutano e non vanno incontro agli enti che sono in difficoltà.
Credo sia opportuno soffermarsi un po' più attentamente sulla situazione finanziaria e il bilancio della Regione.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Paonessa; ne ha facoltà.
PAONESSA Simona
Intervengo anch'io sulla comunicazione dell'assenza del Presidente Cirio nella seduta di oggi. È stato chiesto dalla maggioranza di trattare con urgenza il disegno di legge n. 51 dell'Assessore Vignale in quanto è molto importante per la maggioranza, ma il Presidente non è presente quest'oggi.
Stiamo parlando di un Presidente che la scorsa legislatura aveva un tasso di partecipazione dell'8%: si accettano scommesse a quanto ammonterà la percentuale di presenza in questa legislatura.
Visto che è così importante per la maggioranza discutere il disegno di legge n. 51, sarebbe anche opportuno avere la presenza del Presidente Cirio. Invece di andare in giro a tagliare i nastri, sarebbe opportuno averlo presente a discutere del personale della Regione Piemonte. Stiamo parlando di lavoratori e credo che questo sia molto importante.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.
AVETTA Alberto
Grazie, Presidente.
Registriamo con favore, rispetto alle comunicazioni che ha fatto il Presidente, che il Consiglio dei Ministri in data 9 dicembre 2024 ha esaminato la legge regionale 23 ottobre 2024, modifica della legge regionale 26 settembre 2016 n. 18 "Nuova disciplina dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte ARPA", e registriamo con favore il fatto che il Governo abbia deliberato la non impugnativa.
Lo richiamo perché è un caso abbastanza singolare già in questa nuova legislatura, ma sarebbe stato un caso molto singolare nella legislatura passata, perché negli ultimi anni possiamo elencare tantissimi casi in cui le leggi regionali adottate da questo Consiglio sono state poi impugnate dal Governo e sono stati adottati dei correttivi. La più recente, lo ricordo, è la sentenza n.119/2024 della Corte Costituzionale che ha investito l'articolo 7 della legge regionale piemontese, la 7/2022, nella parte in cui novellava la legge regionale del 2018. In quel caso la Corte Costituzionale aveva evidenziato come questa disposizione avrebbe consentito di superare sia i parametri edilizi e urbanistici sia la densità fondiaria. Quello è un caso che è capitato, nonostante le nostre critiche puntuali in Commissione, nonostante il fatto che le minoranze, rispetto a quella legge, avessero evidenziato tutta una serie di questioni che non sono state prese in considerazione dall'allora maggioranza e dall'attuale maggioranza.
Noi crediamo, invece, di raccogliere con molto favore il fatto che non ci sia stata un'impugnativa del Governo e crediamo che questo sia anche dovuto al lavoro svolto in Commissione. Quindi, con questa mia sollecitazione intendo dire che dobbiamo prendere questa buona pratica, che si riferisce alla legge regionale ARPA, e utilizzarla anche in futuro, per invertire quella tendenza che, invece, ha visto impugnate molte leggi regionali piemontesi, proprio perché non c'è stata la disponibilità di questa maggioranza ad ascoltare i suggerimenti, le critiche e le proposte di correzione da parte delle opposizioni.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Coluccio; ne ha facoltà.
COLUCCIO Pasquale
Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per evidenziare, come hanno fatto i miei colleghi, la ripetuta assenza del nostro Presidente. Non so a voi, ma a me onestamente tutto ciò mi sembra veramente un non senso, perché l'impegno che si pone sulle questioni è, onestamente, poco edificante, come lo sono gli stessi lavori di questo Consiglio regionale. Ciò mi sembra veramente una cattiva visione del proprio modello governativo; è una visione che vedo concentrata su aspetti puntuali singoli, senza una visione globale del governo di una Regione.
Penso che a tutti siano chiari i problemi che dobbiamo affrontare quotidianamente, i problemi che in questa Regione costantemente ci vengono evidenziati da tutte le forze sociali, le quali oggi, invece, ci vedono concentrati a discutere un aspetto della gestione del personale per il quale, come ho avuto modo di dire in Commissione, forse ci sarebbe stato modo e tempo di gestirlo in un'altra fase dei lavori.
Invece no, si va avanti con la solita ostinazione nel proprio delirio consapevoli di avere la forza per portare avanti le proprie ostinazioni (le ribadisco), causando naturalmente questa situazione che, ripeto, non è una situazione che ci fa grande onore.
Ormai siamo a un punto in cui direi che per tutti è finita la fase delle promesse. Bisogna entrare nel concreto dei problemi e provare ad avere anche dei risultati. Su vari campi risultati non se ne vedono, da quello sanitario a quello dei trasporti a quello del welfare; tutti aspetti che invece, come hanno già avuto modo di ripetere i miei colleghi e come faccio anch'io, nell'ordine delle priorità si vedono sorpassati da altre situazioni.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.
ROSSI Domenico
Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle comunicazioni e volevo intervenire, in particolare, sull'assenza del Presidente Cirio. Credo possiamo essere d'accordo, Presidente, nel constatare che, se il Consiglio viene convocato dalle 8 alle 20 per cinque giorni, addirittura il venerdì e addirittura il 23 dicembre, prima di Natale, vuol dire che l'argomento è importante.
Significa che per la maggioranza è una priorità che non si può più rinviare.
Al netto che noi discutiamo il fatto che tra le questioni e le priorità che deve affrontare il Piemonte ci sia questa, ma è possibile che, di fronte a una priorità, di fronte a una questione che è ritornata così importante da convocare il Consiglio anche in giorni in cui normalmente non viene convocato - addirittura questa discussione viene anticipata prima del bilancio del Consiglio regionale - non ci sia il Presidente e nemmeno la Vicepresidente, Assessora Chiorino? Come a voler rimarcare quel messaggio brutto che l'ultima volta che il Presidente è stato qui in Aula ha espresso, dicendo che tanto quello che succede qui dentro non interessa a nessuno; che tanto gli ordini del giorno e le iniziative del Consiglio non hanno valore, con una caduta di stile che ha contraddistinto, per una volta, il Presidente.
Ci saremmo aspettati di trovarlo qui, oppure, in sua assenza, almeno avere la Vicepresidente della Regione Piemonte, per una forma di rispetto non solo nei confronti del Consiglio, ma anche della maggioranza dell'Assessore Vignale e di chi si sta occupando dell'argomento. E invece ancora una volta, prendiamo atto di un'indifferenza istituzionale da parte del Presidente, che decide di disertare le sedute del Consiglio e di fare altro.
Allora, forse questo tema non è così importante come la maggioranza vuole farci credere, se per primo il Presidente lo snobba; se, per primo, il Presidente della Regione non ritiene che neanche la Vicepresidente della Giunta debba essere qui a testimoniare che è importante per la Regione che il provvedimento vada avanti. Riteniamo che la sua presenza sia fondamentale anche per restituire rispetto e dignità a quest'Aula perch come ho detto prima, Presidente, nell'ultimo intervento del Presidente Cirio in Aula c'è stata una mancanza di rispetto.
Ci auguriamo che nelle prossime ore il Presidente possa decidere di tornare e di prendere parte alla discussione sul disegno di legge sul personale, se è davvero importante per la maggioranza.
PRESIDENTE
Grazie.
Chiedo ai colleghi che hanno bisogno di parlare di farlo fuori dalla sala anche per rispetto verso le minoranze.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.
CANALIS Monica
Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei intervenire per denunciare l'assenza del Presidente Cirio della Vicepresidente Chiorino e di gran parte della Giunta regionale.
Il provvedimento sul personale che ci avviamo a discutere, il DDL n. 51, è stato definito un provvedimento importante per la maggioranza, quindi mi sembra grave che le cariche più alte dell'esecutivo regionale non si presentino in Aula in occasione della sua discussione. Mi pare grave che ciò avvenga alla vigilia di un 2025 in cui ci apprestiamo a entrare nel merito del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale; in cui ci apprestiamo a discutere del Piano sull'edilizia ospedaliera; in cui dovremo affrontare la gravissima crisi del settore industriale piemontese, in particolare dell'automotive e del crollo dell'indotto, di tutta la componentistica che rappresenta il 50% della componentistica industriale automobilistica nazionale. In ballo ci sono più di 50 mila posti di lavoro.
Alla vigilia di queste discussioni importantissime, il fatto che la Giunta non dimostri attenzione e presenza in Consiglio regionale ci preoccupa moltissimo. Con che modalità verranno approvati il Piano Socio Sanitario il Piano dell'edilizia ospedaliera, gli strumenti per far fronte alla crisi occupazionale? Lo farete nelle segrete stanze della Giunta, senza una concertazione approfondita e in presenza dei Consiglieri? Va bene ritrovarsi ieri sera alla Reggia di Venaria per farci gli auguri di Natale con i Sindaci, ma la stessa attenzione dovrebbe essere riservata ai Consiglieri regionali, tutti, di maggioranza e di minoranza, rappresentanti del popolo piemontese, che meritano il dovuto rispetto.
Nella passata legislatura, in cui ero già presente in Consiglio regionale il Presidente Cirio ha disertato quest'Aula per la maggior parte del mandato: si sarà fatto vedere meno di dieci volte in cinque anni.
Questa è la postura istituzionale che il Presidente intende tenere in questa sua seconda legislatura? Mi rifiuto di crederlo.
È vero che il dibattito su questo provvedimento ha una ricaduta prettamente interna alla macchina regionale, quindi forse non è così noto o interessante per la popolazione che vive all'esterno di questa istituzione ma è un provvedimento che incide moltissimo sul metodo che questa maggioranza intende adottare. Siamo all'inizio della legislatura ed è da questi primi vagiti che si comprende qual è il taglio che intenderete tenere.
Mi sembra che le prime avvisaglie non siano positive, siano anzi decisamente criticabili e speriamo e il Presidente possa raggiungerci per poter proseguire il dibattito anche alla sua presenza.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Pompeo, sulle comunicazioni.
POMPEO Laura
Grazie, Presidente.
Mi unisco a quanto è stato detto dai colleghi per esprimere il mio rammarico per l'assenza ingiustificata del Presidente e della Vicepresidente e di gran parte della Giunta, tanto più se l'argomento è così importante da dover convocare il Consiglio per cinque giorni di seguito e da non poter essere rinviato.
Ritengo, quindi, la presenza del Presidente essenziale per garantire un confronto costruttivo e per affrontare i temi di cruciale importanza per il territorio e per i cittadini che tutti noi rappresentiamo.
L'assenza di oggi rappresenta un'occasione mancata per la discussione e per la risoluzione di questioni che dovrebbero essere urgenti e sottolineano la necessità di un impegno concreto e costante in queste sedi istituzionali.
Auspico che in futuro prevalga il senso di responsabilità e il dovere di confronto democratico nell'interesse di tutta la nostra comunità regionale.
Esame disegno di legge n. 51, inerente a "Disposizioni in materia di ordinamento del personale. Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008 n. 23"
PRESIDENTE
Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 51, che, a seguito della variazione dell'o.d.g. è diventato il punto 5), "Disposizioni in materia di ordinamento del personale. Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008 n. 23".
Questioni sospensive
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Rossi.
ROSSI Domenico
Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire con una richiesta di sospensiva, secondo il Regolamento Presidente, prima di entrare nel merito.
Posso, Presidente?
PRESIDENTE
Prego.
ROSSI Domenico
Grazie, Presidente.
La nostra richiesta di sospensiva è legata al Piano regionale delle attività estrattive.
Da tanti mesi è stato annunciato che doveva arrivare entro fine anno, ma ci rendiamo conto in questo momento che anche questo fine anno è arrivato, ma il Piano non c'è.
Chiediamo che si sospenda la discussione del provvedimento in atto sul disegno di legge del personale e che, invece, si proceda con urgenza e al più presto, prima in Commissione e poi in Aula, sulla discussione del Piano regionale delle attività estrattive.
Lo dico perché c'è tutto un mondo imprenditoriale che aspetta da anni quella che ha previsto una legge oramai del 2016; siamo all'ottavo anno che la legge è passata, ma la previsione di legge è rimasta inascoltata.
Credo che tra le priorità, le tante che potremmo discutere in quest'Aula per dei giorni, consecutivamente e anche sotto Natale, non c'è il disegno di legge sul personale, ma certamente c'è tutto ciò che riguarda l'attività imprenditoriale nella nostra regione, soprattutto quando questa attività deve coniugarsi e trovare un equilibrio con il paesaggio, l'ambiente e la salute dei cittadini, ma soprattutto deve dare gambe a una previsione di legge, perché, tra le questioni che riguardano il rispetto e l'autorevolezza di questa istituzione, c'è anche il fatto che, quando approviamo delle leggi, queste devono essere applicate.
Sul Piano regionale delle attività estrattive, come sul Piano Socio Sanitario e su tantissime altre questioni, ogni tot abbiamo avuto degli annunci da parte della Giunta e ogni volta è stato detto che la discussione sarebbe arrivata, ma questa discussione sembra non arrivare mai.
Ora, di fronte a una convocazione di cinque giorni consecutivi del Consiglio sul disegno di legge sul personale, riteniamo doveroso chiedere che lo si sospenda e che si stia in Commissione, invece, a discutere del Piano regionale delle attività estrattive.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Disabato.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Prima di intervenire sulla richiesta di sospensiva del Consigliere Rossi su cui vorrei intervenire, volevo chiedere sull'ordine dei lavori come mai ha introdotto il disegno di legge n. 51, perché vedo che all'o.d.g. di oggi, perlomeno per come è stato caricato sul sito, vi sono prima le nomine, poi la proposta del bilancio.
PRESIDENTE
Lo abbiamo votato prima.
Grazie.
DISABATO Sarah
Allora intervengo sulla sospensiva avanzata dal Consigliere Rossi e per dire che, come Gruppo, ci troviamo perfettamente d'accordo. È un tema prioritario, quindi noi riteniamo che si debba sospendere la seduta per trattare questo argomento che è prioritario e su cui la Regione corre in estremo ritardo. Come ricordava il collega, sono ormai diversi anni, forse otto, che dovremmo discutere del famoso PRAE (Piano regionale per le attività estrattive) e questo non è stato fatto.
Nella scorsa legislatura c'era stata addirittura una discussione che scorporava alcuni elementi del PRAE dal PRAE stesso e le abbiamo portate in votazione, quindi vi è stata anche un'anomalia da questo punto di vista.
Decidere, cioè, di trattare l'argomento in modo differenziale per quanto riguarda una componente e rinviare la discussione poi alla nuova legislatura. Tra l'altro sono pervenute tantissime richieste da parte delle parti interessate, dalle associazioni ambientaliste, dai comitati.
Mi ricordo, addirittura, nella scorsa legislatura, delle audizioni ad hoc di alcuni comitati specifici per chiedere di estromettere alcune aree dalla cosiddetta carta del PRAE perché erano prossime a degli abitati, a delle scuole e a delle zone di interesse sociale. Anche lì bisogna valutare poi la compatibilità di ogni intervento con la vocazione territoriale. Questo non è un lavoro da poco, se pensiamo che questa discussione debba ancora iniziare. Sta di fatto che a oggi siamo in un regime, da un certo punto di vista, non disciplinato, perché mancando questo importante elemento di discussione a livello regionale, viene meno tutta una serie di atti programmatori per quanto riguarda l'identificazione di aree per l'insediamento di nuove attività estrattiva.
La Regione, da questo punto di vista, è campione mondiale di mancata programmazione e lo è in tantissimi ambiti: dalla sanità, al tema della pianificazione, alla riattivazione delle linee sospese. Anche questo è un atto programmatorio di estrema importanza, che è stato rinviato per l'ennesima volta e su cui la Giunta non vuole assumersi le proprie responsabilità.
Tra l'altro, sostenendo in pieno la richiesta del collega Rossi, sarebbe bene chiedere un'informativa anche all'Assessore competente in materia all'Assessore Tronzano, per sapere a che punto siamo con il famoso PRAE che dovremmo portare in discussione.
Nella scorsa legislatura ci eravamo lasciati con un impegno; un impegno che, a oggi, a tutti gli effetti, non è stato ancora onorato.
Sono assolutamente d'accordo e sostengo l'iniziativa del Consigliere Rossi.
Ritengo che si debba sospendere la seduta per trattare questo tema che, a tutti gli effetti, è prioritario, e sicuramente lo è per quei cittadini che, a oggi, nel PRAE, più che una risorsa, vedono un rischio per la propria attività e per i propri beni. Avere un'attività di quel tipo prossima alla propria casa o alla propria attività di interesse, pu rappresentare anche un problema. Lo abbiamo visto con la cava di Druento nella zona Misterletta, per la quale avevamo fatto delle audizioni e ci era stato promesso anche dall'allora Presidente del Consiglio che quella.
PRESIDENTE
Consigliera Disabato, è scaduto il tempo a sua disposizione.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Mi associo anch'io alla richiesta del collega Rossi. Credo che sia un altro punto assolutamente importante, anche perché la vicenda del PRAE dimostra tutta una serie di problematiche che talvolta emergono quando si amministra con in mente non un interesse generale, ma situazioni più circoscritte.
Sappiamo che il PRAE è stato approvato consentendo un ampliamento della possibilità di cava e di cavatura enorme nella nostra regione. Tra l'altro una possibilità che non ha assolutamente alcun legame con l'utilizzo dei materiali estratti, nel senso che evidentemente, in una fase in cui, per ovvi motivi, il settore delle nuove costruzioni è un settore non in espansione, consentire di avere materiale da utilizzare in edilizia in maniera così ampia come quel Piano prevedeva è, oggettivamente, un controsenso. È stato approvato ed è stato, di fatto, smantellato dai successivi pareri tecnici. Ci era stato promesso che, entro la fine di questo anno, quindi del 2024, l'avremmo rivisto, ritrattato, ridisposto per l'Aula, ma ad oggi questo non è successo. E questo è un tema sicuramente fondamentale per la gestione del territorio piemontese. È un tema fondamentale anche per l'affidamento che le imprese operanti nel settore possono fare sulla chiarezza delle norme, sulla possibilità di comprendere in quali limiti si può immaginare anche un'attività aziendale. Di conseguenza, rimanere con un Piano, di fatto, inservibile, rappresenta a tutti gli effetti un grosso problema.
Condivido sul fatto che la richiesta del collega Rossi sia di assoluta utilità per la nostra Regione, per tutte le componenti anche produttive della nostra Regione, per cui confido che la sospensiva che è stata richiesta per trattare questo, che è un altro tema cruciale per la Regione Piemonte, possa essere accolta.
Presidente, mi rimetto a lei, mi rimetto ai colleghi della maggioranza su questa questione e mi rimetto a chi resta della Giunta per far sì che anche questo tema possa far parte di questa discussione prenatalizia, tanto siamo qui e quindi possiamo occuparci di cose che contano per i piemontesi e per le piemontesi.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Nallo; ne ha facoltà.
NALLO Vittoria
Grazie, Presidente.
Solo per ringraziare il collega Rossi per questa richiesta di sospensiva.
Credo anch'io che sia importante fermarci un attimo e sospendere la discussione che stiamo per aprire, che è quella legata al personale che ricordo ancora una volta, non è tra le urgenze, in teoria, di questa Giunta.
La richiesta è che si possa dare spazio in questa discussione a un altro argomento che, invece, in questo momento è prioritario, perché questo Piano è stato adottato dalla Giunta nel 2022, ma siamo ancora in attesa che possa essere pienamente attuato.
Abbiamo la necessità di regolare l'esercizio, nonché la valorizzazione e la tutela delle risorse minerarie del nostro territorio. Questo è importante anche in virtù di quel primo obiettivo che la nostra Regione dovrebbe avere, che è quello della programmazione. Se non siamo in grado di redigere e di attuare appieno questo documento, la Regione non è pienamente capace di programmare e questo credo non possiamo permettercelo.
La richiesta è che si possa sospendere oggi la discussione sul disegno di legge n. 51 per lasciare spazio al PRAE.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Verzella; ne ha facoltà.
VERZELLA Emanuela
Sono molto grata, Presidente, al Consigliere Rossi per avere accennato a questa priorità, perché questa è veramente una priorità che ho, purtroppo l'onere di conoscere da vicino, perché nel Comune in cui risiedo, così come in quelli limitrofi, insistono una quantità incommensurabili di cave che hanno creato enormi problemi alle comunità locali, enormi problemi di viabilità, enormi problemi di passaggi continui di camion, incidenti legati a questa questione, perché si continua a insistere su quell'area, da molti anni, per l'estrazione di ghiaie.
Si capisce naturalmente il perché. Quella è una delle diverse zone che nel nostro Piemonte hanno questa particolarità, ma nella prospettiva anche di un recupero e di un'equa ripartizione di questi carichi, è evidente che va fatto un piano programmatorio, perché queste cose abbiano le dimensioni e la possibilità espansiva che il territorio, in ragione delle circostanze contingenti, permette.
Moltissimi - qui, come in altri luoghi - comitati spontanei sono sorti per il contenimento dei danni che conducono queste continue estrazioni effettuate sempre negli stessi posti, con tutti i problemi che ne vengono a margine.
In anni passati, da questo punto di vista abbiamo fornito anche la scusa in anni molto remoti, per creare discariche, che adesso per fortuna sono state sistemate, proprio in virtù della presenza delle cave. A maggior ragione, pur avendo rifiutato questo tipo di utilizzo in maniera, spero definitiva, è importante che all'interno della regione si pianifichi l'utilizzo di questi materiali, anche in relazione ad alcune opere strategiche, tipo la Pedemontana, che potrebbero incidere ulteriormente sui bisogni delle aree della nostra Pianura Padana.
Spesso, in quest'Aula, è risuonato il concetto, soprattutto per il Piano dell'aria, che in questa nostra area padana ci siano grandi problemi dal punto di vista del ricambio d'aria, quindi della qualità della stessa non eguale nel resto dell'Europa, e anche l'insistenza, in tutta quest'area, di piani di cave che portano un'implementazione notevolissima del traffico veicolare pesante, da tenere in conto a livello programmatorio.
La appoggio con convinzione, anche nella sicurezza di interpretare il volere di moltissimi comitati nelle loro istanze, alcuni dei quali conosco personalmente.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Verzella.
Su cosa intende intervenire, Consigliere Unia?
UNIA Alberto
Sull'ordine dei lavori, Presidente. Avrei bisogno di chiedere una sospensiva e volevo capire quando posso farlo.
PRESIDENTE
Subito, perché siamo proprio sulle sospensive.
UNIA Alberto
Perfetto, grazie. Gentilissimo, Presidente.
Volevo chiedere una sospensiva per dare priorità a un tema che forse è sfuggito a questa Giunta e a questo Consiglio: il buono domiciliarità.
Il buono per la domiciliarità è un intervento promosso dalla Regione Piemonte per sostenere le persone non autosufficienti nel contesto del proprio domicilio, incentivando l'assistenza diretta o indiretta e promuovendo la continuità assistenziale. L'obiettivo dovrebbe essere quello di favorire la permanenza degli assistiti nel proprio ambiente di vita evitando o ritardando il ricorso all'istituzionalizzazione. Sono ormai parecchi mesi che i beneficiari di questo contributo, persone che contano su queste risorse per far fronte alle difficoltà quotidiane, attendono invano il trasferimento delle risorse finanziarie da parte di Regione Piemonte. Di fronte a questa situazione, credo sia nostro dovere dare una risposta immediata a questi cittadini, affrontando con massima priorità le difficoltà che stanno vivendo.
In questo contesto, trovo difficile giustificare come si possa affrontare il disegno di legge regionale n. 51 con massima urgenza, come se fosse paragonabile a questo tipo di priorità. Si tratta, infatti, di un testo che non ha la stessa priorità rispetto a un sistema sociale così delicato come quello del buono domiciliarità, che impatta direttamente sulla vita delle persone più fragili. A fronte di questo, chiedo alla Giunta e al Consiglio di fermarsi un attimo a riflettere, di sospendere e procedere alla discussione del tema.
Tra l'altro, ho ricevuto un carteggio di mail da parte di Finpiemonte e di un utente, in cui viene risposto che le mensilità approvate, ottobre 2023 marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre non sono state ancora erogate.
Chiedo, se è possibile, di dare priorità a temi come questo, che forse vanno a impattare di più sulle urgenze dei nostri cittadini.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Unia.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.
CANALIS Monica
Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della proposta sospensiva fatta dal collega Unia, riguardante il bonus "Scelta sociale", cioè il bonus inaugurato nel 2023 dalla prima Giunta Cirio, in particolare dall'Assessore Marrone, che attinge al Fondo sociale europeo per ben 90 milioni di euro in due anni, in parte per la residenzialità e in parte, come diceva il Consigliere Unia per la domiciliarità.
Fermo restando che bisognerebbe andare oltre la logica dei bonus, che è una logica non universalistica e non stabile, che non configura diritti esigibili, dal momento che il Fondo sociale europeo non è un fondo sanitario, quindi non può essere richiesto come fosse un diritto esigibile da tutti i cittadini piemontesi in condizioni di non autosufficienza.
Ferma restando la necessità di andare oltre questa logica, ferma restando anche la difficoltà organizzativa del bonus "Scelta sociale", non avendo infatti, la Giunta Cirio, fatto accordi con CAF e patronati, l'onere di gestire le numerose domande è stato affidato ai nostri Consorzi socioassistenziali, senza però prevedere delle risorse aggiuntive per permettere al personale di questi soggetti di affrontare questa ulteriore mansione.
Fermo restando inoltre che è molto difficile fare la domanda per il bonus "scelta sociale", perché bisogna naturalmente avere la certificazione di non autosufficienza, quindi avere già superato la valutazione delle unità di valutazione geriatrica delle ASL, oppure delle unità di valutazione della disabilità, ma poi bisogna essere in possesso dell'ISEE, dello SPID e via dicendo. Pertanto, le persone che non hanno competenze digitali sufficienti si trovano molto in difficoltà.
Premesse tutte queste complicazioni organizzative e anche giuridiche oltretutto non vengono neanche erogati i fondi, così le persone che hanno superato questa corsa a ostacoli non indifferente e che hanno anche impegnato il personale dei consorzi socioassistenziali in questa maniera non indifferente, poi si trovano, spesso e volentieri, anche a non ricevere il bonus nei tempi pattuiti.
Stiamo parlando di persone non autosufficienti, cioè malati gravi e gravissimi che non sono in condizione di mangiare da soli, di bere da sole di vestirsi da soli, di deambulare da soli e di provvedere alla propria igiene da sole.
Riteniamo che sia gravissima l'impostazione, ma gravissima anche la realizzazione.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Ravinale.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Mi unisco alla richiesta del Consigliere Unia e chiedo che, al termine delle richieste che stiamo portando, ci sia la possibilità di fare esprimere il Consiglio su queste richieste.
La questione è fondamentale.
Ha ragione la Consigliera Canalis quando richiama l'attenzione sul genere di difficoltà che ha la platea di persone cui questa misura si rivolge.
Peraltro, questa misura sta nella dinamica che, ahimè, questa Giunta ha già dimostrato in più occasioni di avere a cuore; da ultima la questione del bonus "Vesta", predisposta sempre dal nostro Assessore ai servizi sociali e cioè quella di passare da una logica di riconoscimento dei diritti a una logica di elargizione di voucher.
Questo è un problema grosso, anche perché le persone che beneficiano dei fondi di "Scelta sociale" avrebbero diritto a prestazioni che si inseriscono a buon diritto nell'ambito di prestazioni di tipo sanitario e che, invece, venendo alloggiate in una misura che è di carattere soltanto sociale, hanno quel tipo di valutazione, di cui la Consigliera Canalis parlava prima, quelle delle unità di valutazione geriatrica che unisce e mette sullo stesso piano, di fatto, la valutazione della situazione clinica e sanitaria e la valutazione socioeconomica di questi soggetti.
Questo è un problema, perché, il nostro Servizio Sanitario Nazionale, il nostro sistema, che dobbiamo difendere, è un sistema che prevede che il servizio sia accessibile e universale e che le prestazioni sanitarie debbano essere riconosciute a chiunque e non elargite sulla base di indicatori ISEE.
La misura di per sé si inserisce in una dinamica che rischia di far perdere di vista quale dovrebbe essere il cuore di un'assistenza domiciliare prevista dall'ente pubblico, dalla Regione Piemonte nei confronti di tutti i cittadini e le cittadine che ne hanno diritto e di tutte le loro famiglie.
Condivido quanto diceva prima il Consigliere Unia, perché sarebbe corretto a fine anno, fare il punto sull'utilizzo di queste risorse, anche per affrontare, con la dovuta conoscenza della situazione, la gestione del tema ai fini del prossimo bilancio.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Nallo; ne ha facoltà.
NALLO Vittoria
Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco alla richiesta di sospensiva del collega Unia per parlare del "buono" per la domiciliarità. Segnalo solo che, come tutti, noi parliamo fuori di qui dei problemi dei nostri cittadini e il problema dell'erogazione di questo buono tocca concretamente la vita di molte persone.
Leggo l'e-mail che è arrivata proprio in questi giorni relativamente all'erogazione per le mensilità approvate aprile, maggio e giugno che dice: "Abbiamo disposto l'erogazione del contributo spettante, tuttavia, prima di procedere all'accredito, siamo in attesa di trasferimento delle risorse finanziarie da parte della Regione Piemonte che auspichiamo siano disponibili nel mese in corso. Subito dopo procederemo immediatamente al bonifico sul conto corrente indicato".
Adesso non sfugge a nessuno che il 25% della popolazione della regione Piemonte ha più di 65 anni. Questo è davvero un problema concreto perch vivaddio, si vive di più, ma questo significa che c'è una popolazione non autosufficiente che grava pesantemente sulla nostra società. Aggiungo ancora un dato. Abbiamo appena ricevuto i dati de "Il Sole 24 Ore" che secondo me, ci dovrebbero davvero interrogare perché la cura è ancora un tema femminile: il 34% delle donne contro il 3% degli uomini si occupano della cura. Questo è un dato che ci deve interrogare fortemente come Regione, perché nelle difficoltà legate all'erogazione di questi fondi e nelle difficoltà legate alla domiciliarità, ogni volta c'è un tema di occupazione femminile, c'è un tema legato all'emancipazione delle donne che non riescono appieno a raggiungere i loro successi, i loro sogni anche lavorativi, perché ancora fortemente legati alla cura domestica.
Questi dati mi hanno davvero preoccupato, per cui sono felice se si possa interrompere la discussione per accogliere la richiesta del collega Unia e discutere di domiciliarità.
PRESIDENTE
Preannuncio che, dopo l'intervento della Consigliera Disabato interrompiamo i lavori del Consiglio per incontrare una delegazione ucraina.
Prego, Consigliera Disabato; ha facoltà di intervenire.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Sarò breve, perché ci sono degli ospiti che ci attendono, ma è importante intervenire su questo argomento. Parliamo di fragilità, parliamo di persone non autosufficienti, parliamo di famiglie che sono in difficoltà in questo momento a causa di un "buono" che non sta arrivando.
Prima di arrivare a ciò, però, dovremmo veramente affrontare la discussione dal punto di vista strutturale. Ritengo veramente che questa politica dei "bonus" e dei "buoni" messi in piedi da questa Giunta su vari aspetti.
Adesso parliamo di domiciliarità, di bonus per persone non autosufficienti ma esiste il bonus cosiddetto Vesta, un bonus che è stato annunciato, ma di cui non sappiamo fondamentalmente nulla, un altro bonus per le famiglie a coprire un tema che dovrebbe essere importante e affrontato in un altro modo. Si decide di dare una mancetta, come si dà la mancetta alle associazioni antiabortiste. Questa Giunta, che ormai ha deciso di governare a bonus e contentini, di fatto se ne sta "fregando" dei problemi dei cittadini piemontesi. Immagino un dopo Cirio. Nel dopo Cirio che cosa rimarrà? Non rimarrà nulla di politiche strutturali per persone fragili per persone in difficoltà, per le famiglie e quant'altro.
Presidente, con il brusio che c'è in aula, riesco a malapena a sentire i miei pensieri.
Ricordo che stiamo parlando di un tema di carattere sensibile. Esaurita questa esperienza del governatore, di fatto rimarranno soltanto dei piccoli contentini per risolvere i grandi problemi di questa regione e i gravi problemi che gravano sulle famiglie più fragili. Qui parliamo veramente di persone non autosufficienti e, come ci ricordava anche la collega Nallo, è un tema che ricade soprattutto sulle donne, sulla questione cosiddetta femminile. Tutta l'attività di cura e di assistenza per quanto riguarda le persone non autosufficienti e per l'assistenza alla famiglia ricade, di fatto, sulle donne, che poi fanno molta fatica a conciliare i tempi di vita e i tempi di lavoro. Spesso non hanno nemmeno la possibilità di inserirsi in un contesto lavorativo, dovendo far fronte a tutte le esigenze familiari.
Questo è un problema a più ampio spettro, che andrebbe affrontato. Per prima di arrivare a ciò, dovremmo capire come mai questi contributi non vengono erogati da così tanto tempo. Era stata annunciata "Scelta sociale" in pompa magna da parte dell'Assessore Marrone e del Presidente Cirio. Sta di fatto che, a oggi, riceviamo comunicazione sul fatto che questo buono non sta arrivando alle famiglie ed è un grosso problema.
Ora almeno quello, cioè riuscire a ottemperare a questa criticità ripristinando i contributi potrebbe essere un buon inizio, però non basta.
Non basta, perché francamente credo che debba arrivare finalmente il momento di parlare di questi argomenti dal punto di vista strutturale e di politiche che siano in grado di risolvere le problematiche dei cittadini piemontesi, senza bonus e mancette.
PRESIDENTE
Ricordo che il Consiglio riprende alle ore 14 con l'esame dei question time e poi delle interrogazioni. A seguire si riaprirà la seduta del Consiglio.
Alle ore 12.30 incontreremo i rappresentanti dell'Associazione Memoria Viva nonché la Sindaca del Comune di Krasnakutsk e il Governatore della Regione di Kharkiv.
In sala delle Bandiere alle ore 13 incontreremo i manifestanti.
La seduta è sospesa.
(La seduta è sospesa alle ore 12.30)
CASTELLO MARIO SALVATORE
(I lavori riprendono alle ore 14.34 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")
PRESIDENTE
Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Nicco, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere all'interrogazione ordinaria a risposta orale n. 75, presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Riboldi.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'istruzione da parte dell'interrogante, è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altri cinque minuti.
Interrogazione indifferibile e urgente n. 75 presentata da Disabato inerente a "Carenza di medici di Medici Generale in Piemonte"
PRESIDENTE
Iniziamo con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 75.
La parola all'Assessore Riboldi per la risposta.
RIBOLDI Federico, Assessore regionale
Grazie, Presidente; grazie alla Consigliera Disabato e buon pomeriggio a tutti gli intervenuti in Aula.
La procedura per assegnare un nuovo medico di medicina generale in una zona carente è regolata dall'articolo 34 dell'accordo collettivo nazionale.
Entro la fine del mese di marzo di ogni anno, ciascuna Regione pubblica sul Bollettino Ufficiale l'elenco degli incarichi vacanti e gli aspiranti devono presentare istanza entro 20 giorni dalla pubblicazione.
La Regione, successivamente alla conclusione della procedura di cui sopra può procedere, nel corso dell'anno, alla pubblicazione di ulteriori avvisi.
Qualora in determinati ambiti territoriali non pervengano candidature l'articolo 19 dell'accordo collettivo nazionale prevede che le ASL debbano pubblicare ulteriori bandi per coprire gli incarichi a tempo determinato.
Qualora, come già frequentemente accaduto, nemmeno in tale frangente siano pervenute istanze, nelle ASL piemontesi è stato elaborato un sistema di copertura assistenziale che consiste nell'impiegare i medici del ruolo di assistenza primaria ad attività oraria, quindi gli ex guardia medica, da quelle attività che normalmente sarebbero di competenza degli MMG, cioè dei medici del ruolo unico di assistenza primaria ciclo di scelta, come ad esempio la compilazione delle impegnative.
Con riguardo alla formazione in medicina generale e ai posti rimasti vacanti, va precisato che la determinazione dirigenziale n. 296 del 30 aprile 2024 ha approvato il bando di concorso per l'accesso al corso di formazione specifica in medicina generale per il triennio 2024-2027, con la messa a disposizione di 168 borse di studio, secondo il contingente numerico previsto per la Regione Piemonte, come comunicato al Ministero della Salute dal coordinamento della Commissione Salute con nota del 18 marzo 2024.
La determinazione dirigenziale n. 548 del 7 agosto 24 ha ammesso alla prova concorsuale tutti i 228 candidati. Tuttavia, nella giornata prevista per l'espletamento della prova si sono presentati solo 127 candidati. In considerazione del fatto che il DM del 29 ottobre 2021, recepito nel bando di concorso sopracitato, ha modificato l'articolo 3, comma 6, abolendo il punteggio minimo di 60 risposte esatte per il superamento della prova concorsuale per l'accesso al corso di formazione specifica in medicina generale, tutti i 127 candidati hanno superato la prova e sono stati ammessi al corso.
In generale, il problema dei medici di medicina generale affligge tutte le Regioni italiane e tutte le aree del territorio. Nella prima fase di insediamento, come Assessore regionale, ho potuto incontrare alcune comunità locali, in particolare delle aree cosiddette disagiate e disagiatissime, che lamentavano l'assenza del medico di medicina generale e i pensionamenti senza copertura dei posti vacanti. Da un'analisi più attenta è emerso, però, che la mancanza di medici di medicina generale affligge non solo le aree marginali del territorio piemontese, ma tutta la regione. Un numero cospicuo, identificato in circa 70 MMG, manca anche nella sola città di Torino.
Questo significa, purtroppo, che il problema è esteso a tutte le aree ed è il risultato di una cattiva programmazione, in relazione alle leggi modificate nel tempo, sui pensionamenti. La cattiva programmazione ha riguardato il numero chiuso delle facoltà universitarie.
Ci siamo trovati in un imbuto al contrario, che ha pensionato più persone di quelle che venivano identificate dal calcolo dei numeri chiusi delle facoltà universitarie, portando circa 10 mila medici all'anno in meno a laurearsi rispetto ai pensionamenti.
È un problema nazionale; un problema che non può risolvere solo la nostra Regione; un problema che può essere mitigato da politiche che mirano ad attrarre medici ad alta specializzazione da altri paesi europei e del mondo, ma che deve e può essere risolto solo con l'abolizione del numero chiuso alla Facoltà di Medicina che, prevista dal Governo, avrà la sua prima attività nel 2025.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Chiedo alla Consigliera Disabato se vuole replicare.
Prego, Consigliera.
DISABATO Sarah
Ringrazio l'Assessore Riboldi per la risposta. Comprendo bene di fare una domanda anche di difficile risoluzione, perché, come ricordava l'Assessore è un problema che caratterizza non soltanto il Piemonte, ma diverse Regioni e, in particolar modo, le aree cosiddette aree marginali che da noi sono tante.
Ricordiamo che su 8.000 Comuni d'Italia, 1.180 sono in Piemonte e la maggior parte si tratta di piccoli Comuni e anche di Comuni di montagna dove a maggior ragione è difficile trovare e reperire professionisti per prestare la propria opera. Questo è un problema sociale di enormi dimensioni che va affrontato.
Intorno alla fine dell'anno i dati registravano che in Piemonte vi è la carenza di circa 500 medici di medicina generale, che sono tantissimi. La situazione si aggrava se teniamo anche in considerazione il problema dei pediatri, perché pure per la popolazione minore si ha il problema di reperire i professionisti per l'accesso alle cure.
Io non so, Presidente, se tutto questo problema sia da imputare al famoso numero chiuso alla Facoltà di Medicina, perché in realtà i dati ci dicono che spesso anche per le borse di studio di quella specializzazione si contano meno iscritti rispetto alla disponibilità delle borse di studio.
Secondo me, questo è un dato che bisogna analizzare e affrontare sempre parlando di attrattività della professione.
Sicuramente ci sono delle misure da mettere in campo a livello nazionale come correttivi che possano andare bene per tutte le Regioni, però c'è anche da dire che, nel contesto intorno a noi, qualcosa si sta muovendo.
Qualche tempo fa, avevo fatto alcuni esempi rispetto al reperimento dei professionisti nell'ambito della sanità, in particolare, i medici nelle Regioni vicine, quali il Veneto o la Lombardia, che addirittura erogano delle agevolazioni per la casa o aumenti di indennità e quant'altro qualcosa nel contesto intorno a noi si muove, ma il Piemonte rimane un pochettino al palo nel contesto del Nord, dove le Regioni si contendono i medici.
Non vorrei nemmeno arrivare a quello perché, secondo me, il problema principale dovrebbe essere quello di garantire i servizi e il diritto alla salute per tutti e tutte, indipendentemente dove i cittadini sono residenti. Soprattutto, penso che l'autonomia, quella che il centrodestra annuncia ormai in pompa magna da diverso tempo, non farà altro che aggravare la situazione. Sarebbe bene, pertanto, che ci fossero delle misure strutturali, però è chiaro che in un contesto in cui è in atto una contesa dei professionisti di questo tipo, la Regione Piemonte forse si dovrebbe mettere al passo con qualche propria iniziativa.
Sicuramente, quello da cui non si può più prescindere è la programmazione una programmazione che in questo momento è assente, anche per la mancanza di un Piano Socio Sanitario.
Abbiamo avuto una sua informativa anche in Commissione sanità ed è stato importante per apprendere i tempi e le modalità per la discussione sul Piano Socio Sanitario. Tuttavia, è anche vero che ormai lo aspettiamo da diverso tempo. La Giunta ha già governato per una legislatura e, da questo punto di vista, sulla programmazione non si è visto quasi nulla.
Che cosa succede? Che i Consiglieri, ogni volta, per fare fronte alle emergenze e alle situazioni, magari si trovano a depositare l'interrogazione sul caso X del Comune Y. Io, per esempio, avevo denunciato la carenza di medici nel mio Comune, fermo restando che so benissimo che si tratta di un problema che colpisce tantissimi enti locali e i Sindaci, tra l'altro, sono i primi a farne le spese, perché sono i primi a rispondere della salute pubblica, perché devono garantire questi servizi ai cittadini.
Personalmente, Assessore, penso che, come Piemonte, potremmo cercare di trovare un po' di coraggio e anche un po' d'inventiva per buttarci in questo, purtroppo, triste, ma che esiste, mercato di medici di medicina generale e di professionisti della sanità.
Fermo restando che spero che la tendenza si inverta a livello nazionale che valgano delle regole per tutti e che si metta mano alle condizioni di lavoro dei medici e alla loro retribuzione, rendendo di fatto una professione attrattiva, perché le ho sentito dire a riguardo dell'attrazione dei medici provenienti dall'estero, un'affermazione che mi ha fatto molto riflettere, perché penso che con tutto quello che la Regione Piemonte, ma in generale nel nostro Paese, investe per la formazione dei propri professionisti, che è una formazione di eccellenza, mi sembra assurdo dover assistere a una fuga di professionisti che migrano all'estero o verso il privato oppure decidono di cambiare professione, come dicono alcune ricerche.
I medici, infatti, decidono di cambiare professione per i carichi di lavoro e i medici di medicina generale sono tra questi, perché tra burocrazia e mancati aiuti per svolgere tutto il ruolo amministrativo, diventa un lavoro che, di per sé, ha dei carichi molto alti. Perdiamo così l'occasione della nostra formazione, che vediamo svanire e ci troviamo a dover richiamare dall'estero medici che bisogna capire se hanno lo stesso grado di eccellenza dei nostri. Spero di sì, chiaramente, ma queste sono delle suggestioni che ho voluto mettere sul tavolo, perché credo si debba collaborare tutti sulla tematica.
Ci rendiamo anche disponibili sul Piano Socio Sanitario per fare tutti i rilievi del caso, ma sicuramente dobbiamo premere sull'acceleratore per una programmazione che, in questo momento, è assente, soprattutto per trovare delle soluzioni che possano dare un po' di sollievo al Piemonte perch proprio per conformazione, è una regione che può veramente registrare più carenze e più deficit rispetto ad altre. Dobbiamo agire con un piano d'azione vero e proprio per contrastare questa carenza.
Interrogazione ordinaria n. 114 presentata da Conticelli inerente a "A più di due anni dall'approvazione della legge 10 'Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie'. Cos'ha fatto la Regione Piemonte?"
PRESIDENTE
Passiamo all'interrogazione ordinaria n. 114.
Ricordo che l'interrogante ha la facoltà di illustrare l'interrogazione per due minuti, cui seguirà la risposta dell'Assessore per tre minuti. Non è prevista replica.
La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Grazie anche all'Assessore: ce l'abbiamo fatta. Spero che la risposta in Aula sia un primo passo verso un percorso che è necessario attivare su questo tema. Nel 2022 la legge regionale sui disturbi alimentari e disturbi della nutrizione è stata approvata all'unanimità con degli impegni che il Governo regionale si è preso e sostenuto dal Consiglio.
A oggi, molte parti della legge restano inattuate. C'è una incertezza sui fondi. Il Fondo nazionale era stato cancellato lo scorso anno e, in vista dell'inserimento di queste patologie e della necessità di queste cure nel percorso dei LEA, che è stato lungo, abbiamo visto che nel nomenclatore non tutte le prestazioni sono state ricomprese, quindi esprimiamo una forte preoccupazione rispetto al finanziamento della legge e dei percorsi che essa prevede.
Ho chiesto anche un'informativa in Commissione, che spero potrà essere calendarizzata alla ripresa in tempi rapidi, per approfondire il tema dell'applicazione della legge, soprattutto rispetto ai percorsi dedicati nei CSM territoriali, all'interno degli ospedali e sul tema della residenzialità. Oggi non c'è una residenzialità pubblica o convenzionata con il pubblico in Piemonte. Purtroppo la residenzialità pubblica è un tema che è stato drammaticamente riportato agli onori delle cronache una settimana fa, più o meno, con un episodio di violenza che ci ha ricordato che in un reparto c'erano delle pazienti che non avrebbero dovuto essere in quel reparto. I dati ci dicono che l'età si abbassa sempre più e che i disturbi alimentari hanno avuto, nella fascia adolescenziale, un'impennata tra il 110 e il 120% (anche un'impennata dell'80% in epoca post COVID negli adulti), ma il dramma è veramente quello dell'età adolescenziale e i dati del Regina Margherita ci dicono che, purtroppo, abbiamo un'età sempre più precoce.
Penso che sia un tema su cui la sanità deve non solo investire, ma anche organizzare dei percorsi specifici e dedicati, anche con il coinvolgimento non solo della sanità ma, ad esempio, del mondo della scuola, dei servizi territoriali e di quant'altro può essere utile per affrontare questa patologia in tempo, per prevenirla. È una di quelle patologie molto striscianti che, se affrontata in tempo, può essere fermata, viceversa richiede poi delle cure e degli interventi molto lunghi.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Riboldi per la risposta.
RIBOLDI Federico, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Si tratta di un tema di grandissima attualità, non solo per i fatti di cronaca ai quali abbiamo assistito, ma più in generale per una cresciuta consapevolezza che negli ultimi anni ha visto legare la sanità pubblica a questo tipo di tema, fortunatamente.
Cosa ha fatto la DGR del 21? Di fatto, ha rivisto la dotazione delle figure professionali previste per la comunità riabilitativa educazionale e per i disturbi da alimentazioni incontrollate e obesità, come ha aggiornato il fabbisogno complessivo territoriale con integrazione dei 20 posti letto più due di pronta accoglienza della comunità riabilitativa educazionale, con tre strutture riabilitative per anoressia e bulimia e comorbilità psichiatrica.
Detta delibera, inoltre, ha previsto la costituzione della rete dei servizi regionali per la prevenzione e cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, individuando alcuni livelli di presa in carico: centro esperto regionale, livello di base con medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, livello ambulatoriale di primo livello, livello ambulatoriale complesso e semiresidenziale, livello ospedaliero per l'emergenza con posti letto dedicati alla riabilitazione, comunità terapeutica.
Ha demandato alle Aziende sanitarie ospedaliere l'apertura dei centri di terapia ambulatoriale specialistica presso ogni Azienda e il centro di terapia intensiva di secondo livello in ogni quadrante, quindi uno nell'Azienda Città di Torino e provincia, uno per Novara, Vercelli, Biella e VCO, uno per Cuneo 1 e Cuneo 2, uno per l'Azienda Asti e Alessandria.
Il provvedimento ha disposto, inoltre, l'attivazione della struttura di Villa Giulietta di Prunetto (Provincia di Cuneo) con 20 posti letto e due di pronta accoglienza che citavo prima. Sono in corso di attivazione altre strutture, per un totale di ulteriori 30 posti letto a disposizione.
Con deliberazione della Giunta regionale del 15 luglio 2022, la Giunta ha recepito l'intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sull'allegato tecnico per la definizione di criteri modalità e linee di intervento per l'utilizzo del Fondo per il contrasto ai disturbi della nutrizione e alimentazione, come ha approvato gli indirizzi per la loro attuazione, in coerenza con quanto disposto dalla legge regionale dell'ottobre 2022.
Il progetto attuativo di quanto previsto dalla normativa summenzionata presentato dalla Regione Piemonte al Ministero della Salute, è stato valutato positivamente, grazie al costante impegno sia della Direzione Sanità sia delle Aziende Sanitarie e degli operatori coinvolti nel progetto medesimo.
La relazione finale di attività e la relativa rendicontazione di spesa del progetto attuativo sono stati inviati al Ministero per valutazione il 18 novembre 2024. In particolare, il piano di cui sopra si è posto l'obiettivo di potenziare la rete regionale ambulatoriale multidisciplinare per il trattamento dei soggetti affetti da disturbi della nutrizione ed alimentazione, sia tramite incremento delle risorse umane, sia tramite miglioramento dell'accesso ai servizi, sia tramite il pronto soccorso durante le fasi acute e per gli esordi che la Consigliera citava (codice lilla).
Coerentemente a tale obiettivo, ha previsto una formazione specifica sia scientifica sia organizzativa-gestionale per tutti gli specialisti preposti alle cure (neuropsichiatria infantile, psichiatria, medico specialista in scienza dell'alimentazione, psicologo clinico, dietista, infermiere e educatore) per i medici di pronto soccorso, per i medici di medicina generale, per i pediatri di libera scelta, nonché la collaborazione e il supporto dell'associazione dei familiari piemontesi per il contrasto ai disturbi alimentari.
Scusate se rubo due minuti in più, ma il tema è impossibile da svolgere nei tre minuti canonici della risposta. I corsi di formazione sono stati effettuati sia localmente, sia a livello regionale, sia in presenza, sia in modalità di videoconferenza. I corsi per diffusione e partecipazione hanno coperto tutte le ASL piemontesi e hanno consentito di raggiungere alcuni obiettivi: formare i medici sulle emergenze mediche e psichiatriche di chi soffre di disturbi alimentari, diffondere le conoscenze scientifiche aggiornate su patogenesi e trattamento, rendere il personale sanitario maggiormente in grado di riconoscere i segni precoci di una malattia informare gli operatori sanitari, in particolare, gli MMG e i pediatri di libera scelta sulle modalità di invio e i criteri di priorità d'accesso promuovere una cultura di inclusività e di non stigmatizzazione delle persone affette.
Inoltre, Azienda Zero, con apposita procedura, ha bandito il reclutamento di personale per costituire o potenziare una o più équipe multidisciplinari in ogni area omogenea. Lo scopo è stato rendere disponibili più risorse di personale nei centri già esistenti e favorire l'aggregazione di équipe multidisciplinari (neuropsichiatria infantile, psichiatria, medico specialista in scienza dell'alimentazione, psicologo clinico, dietista infermiere ed educatore), che è l'équipe che citavo prima, con il fine di cure più precoci, tempestive e adeguate.
Vado a concludere. Complessivamente, l'assunzione di personale nelle aree omogenee ha consentito sei obiettivi principali: il rafforzamento delle reti terapeutiche e di una buona parte dei servizi regionali per i disturbi alimentari; l'aumento della disponibilità oraria per le prime visite urgenti; il miglioramento del triage per la presa in carico delle visite non urgenti; il significativo aumento delle prestazioni sanitarie in soggetti affetti da DNA; l'accorciamento dei tempi previsti per la presa in carico di soggetti affetti da DNA o l'azzeramento della lista d'attesa per gli stessi; l'apertura di nuovi ambulatori per soggetti affetti da DNA.
È opportuno significare che nella seduta del 3 ottobre scorso la Conferenza Stato-Regioni, in una seduta presieduta dal Piemonte, ha sancito l'intesa sullo schema del decreto del Ministro della Salute per il riparto del 2024 anche del Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione e delle procedure per la rendicontazione di cui l'Assessorato sta dando attuazione, con la stesura del nuovo progetto regionale per la presa in carico dei pazienti affetti da DNA, nel quale saranno declinate e potenziate le attività già messe all'opera, nonch nuovi percorsi organizzative e gestionali per la cura dei pazienti citati.
Appare evidente, quindi, la consapevolezza dell'importanza dell'argomento e l'impegno della sanità pubblica regionale per la problematica grave che la consigliera Conticelli ha posto in discussione, con un'attenzione particolare sia sui pazienti in età evolutiva sia su adulti e i loro familiari. È chiaro che bisognerà velocizzare l'apertura degli ulteriori 30 posti, che diventano indifferibili e urgenti nel momento in cui si debba passare alla fase del ricovero nei casi più acuti.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
(Alle ore 14.56 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")
(I lavori proseguono alle ore 14.56 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)
PRESIDENTE
Per delega del Presidente Nicco, dichiaro aperto l'esame delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 185 presentata dal Consigliere Unia, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 191 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 186 presentata dalla Consigliera Paonessa, cui risponderà l'Assessore Riboldi interrogazione a risposta immediata n. 187 presentata dalla Consigliera Pentenero, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 189 presentata dalla Consigliera Cera, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 190 presentata dal Consigliere Coluccio, cui risponderà l'Assessore Vignale interrogazione a risposta immediata n. 193 presentata dalla Consigliera Marro, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 194 presentata dalla Consigliera Nallo, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 188 presentata dalla Consigliera Ravinale, cui risponderà l'Assessore Riboldi interrogazione a risposta immediata n. 192 presentata dal Consigliere Salizzoni, cui risponderà l'Assessore Riboldi.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo, inoltre, che nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione, prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per tre minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.
Interrogazione a risposta immediata n. 185 presentata da Unia, inerente a "Un ponte è per sempre, quasi"
PRESIDENTE
Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 185.
La parola al Consigliere Unia per l'illustrazione.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente.
Grazie, Assessore.
Oggi porto in Aula una questione di primaria importanza proprio per la mobilità e lo sviluppo del nostro territorio e il futuro del ponte Preti e di altre infrastrutture vitali per la Città metropolitana di Torino e per l'intero monte.
Come sappiamo, il ponte Preti, situato sulla Statale 565 di Castellamonte rappresenta un'infrastruttura strategica per il Canavese, ma non è l'unica opera fondamentale che rischia di essere compromessa. Insieme al Ponte Preti, infatti, ci sono altre due opere di grande rilievo che potrebbero rimanere bloccate a causa delle scadenze imposte dal Governo.
Mi riferisco al nuovo ponte sulla Dora Borgo Revel, frazione di Verolengo una struttura necessaria per migliorare la viabilità e la sicurezza di una zona cruciale per il traffico regionale, e al nuovo ponte di Castiglione Torinese, altra infrastruttura strategica, per potenziare i collegamenti e garantire una mobilità più efficiente e sicura per i cittadini di quella comunità.
Questi interventi, insieme al ponte Preti, sono fondamentali per la sicurezza stradale, per il miglioramento della qualità della vita e per sostenere lo sviluppo socioeconomico delle comunità. Eppure rischiamo di perdere i fondi stanziati attraverso il decreto ponti del 2019 a causa delle scadenze che non tengono conto della complessità tecnica e dei tempi di progettazione necessari; probabilmente, servirebbe appunto una deroga.
Per chiarezza, evidenzio alcuni aspetti fondamentali di questa vicenda.
Il ponte Preti e le altre opere sono essenziali per la mobilità regionale con interventi che migliorerebbero la connettività fra le comunità e faciliterebbero il trasporto di persone e merci.
Le strutture esistenti sono obsolete e la sicurezza e la funzionalità non sono più garantite, rendendo necessario un adeguamento immediato.
I fondi del decreto ponti sono vitali; si tratta, appunto, di risorse preziose che non possiamo permetterci di perdere a causa delle scadenze. La Città metropolitana di Torino non deve essere assolutamente lasciata sola perché il Governo deve riconoscere le difficoltà oggettive a sostenere le amministrazioni locali nella realizzazione di queste infrastrutture strategiche.
La mancanza di flessibilità nelle scadenze, purtroppo, a volte, può creare necessità di una proroga che, in questo caso, consentirebbe di salvaguardare i fondi e garantire il completamento delle opere.
Alla luce di tutto questo, la mia interrogazione chiede alla Giunta regionale e all'Assessore di farsi portavoce presso il Governo nazionale per garantire una proroga delle scadenze, al fine di evitare che il Piemonte venga privato di queste infrastrutture essenziali.
Non possiamo assolutamente permetterci che la sicurezza stradale venga messa a rischio, che la mobilità di intere comunica comunità venga compromessa e che le risorse ottenute con fatica vengano perse per mancanza di flessibilità.
La mia interrogazione è chiara e diretta: esorta la Giunta a farsi immediatamente portavoce delle istanze del territorio, per garantire la realizzazione del ponte Preti, del ponte sulla Dora e del ponte di Castiglione Torinese, cercando di prorogare le scadenze del decreto ponti che potrebbero, ovviamente, essere prorogate per dare seguito a quello che viene chiesto dal territorio.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.
GABUSI Marco, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
È un argomento che abbiamo già trattato ed è certamente importante.
Alcuni elementi tecnici e poi una considerazione più generale.
Ad avvalorare quanto diceva il Consigliere Unia, la Regione Piemonte si è già attivata per richiedere un emendamento al disegno di legge bilancio 2025 in Conferenza delle Regioni, con il primo passaggio in Conferenza Infrastrutture e Trasporti, in data 6 novembre 2024, recepito poi nella Conferenza delle Regioni in sede di Presidenti in data 28 novembre, e che ne ha visto l'esposizione in Conferenza Unificata lo stesso giorno, con l'espressione favorevole da parte delle Regioni e con proposte emendative su cui si sono, invece, astenuti ANCI e UPI, chiedendo un rinvio.
Vi sarà una nuova Conferenza unificata, calendarizzata per domani pomeriggio, in cui verrà trattato questo tema e ci auguriamo che ne venga preso atto positivamente.
Le considerazioni fatte dal Consigliere Unia sono importanti e il lavoro fatto dalla Regione è quello che vi ho descritto. Vi dico anche di più. Ero collegato in conferenza con la Commissione Trasporti che si teneva contestualmente alle interrogazioni e alle question time in Consiglio e abbiamo deciso anche un piano B), nel senso che nel caso in cui, nel decreto del bilancio, non ci fosse spazio per questo emendamento, lo abbiamo ripresentato nel decreto Milleproroghe che andrà in discussione e in conversione a gennaio in Parlamento, ed è stato approvato pochi minuti fa dalla Commissione trasporti, quindi con lo stesso percorso arriverà in Conferenza unificata.
Chiudo con una considerazione più general generica. Serve un'altra deroga perché la scadenza era il 31 dicembre 2023. Ho fatto la premessa perch abbiamo chiesto delle proroghe, quindi siamo consapevoli che sia importante mantenere quest'opera nel piano del programma e sia importante mantenere risorse. Tutti - parlo di sistema e non di politici, parlo di generale macchina pubblica - dobbiamo interrogarci sul tempo che passa da un decreto che è stato pubblicato e bollinato a marzo, ma di cui le risorse si conoscevano già prima. A marzo 2020 e al 31 dicembre 2024 non è che non siamo riusciti inaugurare l'opera: non siamo riusciti ad avere l'obbligazione giuridicamente vincolante, quindi ad aprire una busta che ci consentisse di capire chi poi quell'opera dovesse realizzarla.
Credo che tutti insieme dobbiamo interrogarci sul fatto che quelle opere probabilmente, hanno un percorso non tanto realizzativo, quanto autorizzativo e progettuale - in buona parte autorizzativo - troppo lungo.
Quelle opere dovevano essere realizzate già un anno fa e adesso giustamente, tutti chiediamo la proroga per un anno e siamo tutti impegnati in questo. Penso che tutti insieme dobbiamo fare un esame di coscienza per capire come abbreviare quei tempi, perché se poi ci mettiamo anche la cantierizzazione e le variabili - legittime - di caratterizzazione legate anche alla sicurezza del lavoro e alla fornitura di materiali, credo che i tempi siano davvero molto lunghi per le opere pubbliche del nostro Paese.
Questo è un tema che magari una volta affronteremo anche tutti insieme nell'Assise regionale.
Interrogazione a risposta immediata n. 191 presentata da Disabato, inerente a "Disservizi sulla tratta ferroviaria Torino-Ceres"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
191.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Sicuramente in tanti avranno letto gli articoli di giornale che parlano dei numerosi disservizi su quella tratta, con il prolungamento delle linee SFM4 e SFM7 fino a Ciriè e per il recente arrivo della SFM6 all'aeroporto di Caselle il bilancio è drammatico.
In particolare, la settimana scorsa c'è stato un disagio che ha portato al fermo del trasporto su quella tratta, che ha visto anche l'intervento, se non sbaglio, dei Vigili del fuoco per ripristinare il tutto e con numerosi disagi per i cittadini che, ovviamente, come al solito, non sono arrivati a destinazione. Ma questo è uno degli episodi che ha colpito quella linea sono moltissime le persone che vivono ogni giorno sulla propria pelle le corse cancellate, i ritardi, i costanti disagi, le carrozze vecchie e ovviamente, anche sporche. Ci arrivano delle foto molto indicative rispetto alla situazione della cosiddetta e ormai rinomata Torino-Ceres. Ormai non si tratta più di un disagio occasionale, ma di un disservizio strutturale che pare non avere fine. Anche le stazioni, se si fa un giro soprattutto negli orari di punta, sono sovraffollate, i treni a volte nemmeno si fermano e le carrozze sono strabordanti di persone.
Questo smentisce anche un po' quelli che furono gli annunci in pompa magna di riapertura di quella tratta, che doveva essere un fiore all'occhiello per la nostra Regione. Finalmente si poteva servire un'area importante e ripristinare collegamenti e quant'altro, ma con l'episodio del 12 dicembre che è stato fondamentalmente un guasto elettrico che ha letteralmente fermato tutti i treni nel tratto tra Ciriè e la stazione di Torino Rebaudengo Fossata per l'intera giornata, abbiamo messo la ciliegina sulla torta sui disagi che, tra l'altro, dovrebbero rappresentare un tema prioritario per la Regione Piemonte, Assessore Gabusi.
Abbiamo davanti agli occhi una discussione su un tema che sicuramente non è centrale, che è quello del disegno di legge sul personale. Stiamo impiegando quattro giorni sulla carta, perché poi bisogna vedere come andrà a ultimarsi la discussione. Di fatto, non stiamo rendendo un buon servizio ai cittadini piemontesi, soprattutto a quelli che ci seguono e che sperano di veder risolti i propri problemi, problemi che vivono tutti i giorni sulla propria pelle.
Noi possiamo presentare dei question time, possiamo presentare delle interrogazioni, però credo che sia arrivato veramente il momento di lanciare un piano per risolvere queste drammatiche situazioni, perché non è possibile fare da centralino a tutti i cittadini che ci segnalano ormai disagi costanti. Non vorrei fare un discorso un po' venale, però i cittadini giustamente ci dicono: "Noi paghiamo le tasse per avere dei servizi efficienti e invece ci tocca viaggiare come sardine su dei carri di bestiame". Davvero è un qualcosa che dovrebbe essere lontanissimo dal nostro modo di far politica e dal nostro modo di affrontare i problemi.
Però le discussioni che stiamo facendo e che sono all'ordine del giorno ci pongono di fronte a quelle che sono le vere priorità della Giunta. Quindi Assessore, sono qui per dirle che dovremmo prendere la situazione in mano e convocare delle sedute fiume per risolvere il fiume di problemi che vivono i cittadini col trasporto pubblico in Piemonte e non parlare di disegni di legge inutili.
Questa è una riflessione che faccio con lei, ma potrei farla con qualsiasi Assessore, anche se oggi, tra l'altro, i banchi sono più o meno semideserti, come al solito. Però lo faccio con lei, visto che la questione time riguarda una sua tematica e ci piacerebbe sapere quali possono essere le soluzioni all'ordine del giorno.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.
GABUSI Marco, Assessore regionale
Grazie, Presidente; grazie, Consigliera.
Anche in questo caso cercherò di leggere alcuni dati numerici tecnici e poi magari approfondire con una riflessione conclusiva.
Fino al mese di agosto, avendo aperto il 19 gennaio queste due linee (SFM4 e SFM7), il dato della puntualità era praticamente sempre superiore al 90 mentre dal mese di settembre le performance sono diminuite sensibilmente raggiungendo, purtroppo, nel mese di ottobre picchi negativi del 79 e 80%.
Le criticità di puntualità e affidabilità di queste due linee sono state riscontrate da tutti: dagli utenti, dalla Regione, dall'Agenzia della mobilità, da Trenitalia e da RFI.
Abbiamo deciso, non oggi - e sono contento che lei solleciti - ma da molte settimane, ormai, di approfondire questi temi insieme ai pendolari, tutti i lunedì alle ore 16, con un incontro per capire le soluzioni possibili capire le criticità, capire quali sono stati i motivi.
Devo dire che, grazie a questi incontri, grazie anche a suggerimenti di chi quei disagi li vive quotidianamente e grazie al fatto che RFI ha cominciato, insieme a Trenitalia, a scortare i treni - quindi a salire sul treno, con una doppia composizione, cioè con il personale di Trenitalia e di RFI per capire come mai si verificavano quei guasti e quelle criticità i numeri sono un po' cambiati. Non siamo ancora tornati a quel 90% che è l'obiettivo minimo, ma certamente l'inversione di tendenza è percepita ed è percepita proprio da quel numero, che è il dato empirico, da quelli che ci scrivono tutti i giorni, che da qualche giorno non ci scrivono più, perch evidentemente i disservizi si stanno mitigando.
Abbiamo messo in campo una serie di azioni, non solo gli incontri, ma una manutenzione più tempestiva. Abbiamo cambiato anche il passaggio di alcuni treni che passavano dietro ad altri e che oggi passano davanti, perch c'era un problema di coincidenze.
Però l'episodio che lei ha citato del 12 dicembre non c'entra nulla, cioè è un guasto che può essere portato come esempio di nulla, perché è un guasto elettrico che può capitare da tutte le parti. Quindi, non c'entra nulla con i disservizi, perché è un guasto, tra l'altro, non imputabile alla gestione di RFI o di Trenitalia e tantomeno della Regione. È un disservizio grave gravissimo cui si è cercato di porre rimedio con i bus sostitutivi, ma che poco ha a che fare con la capacità di pianificazione del gestore dell'infrastruttura. Se manca l'energia elettrica in un palazzo, non è certo colpa dell'amministratore di condominio. Può capitare una volta all'anno; non dovrebbe capitare, ma capita.
Detto tutto ciò, gli investimenti fatti in questi anni da parte della Regione sul sistema ferroviario sono enormi. Se volete stare cinque-sei giorni, io ve li spiego tutti senza problemi, però si è un po' tentato di negare questo confronto, perché si sa che per vent'anni tutte le amministrazioni che si sono succedute in questa Regione non hanno investito nel trasporto ferroviario. Questa era l'unica Regione che non aveva un contratto di servizio né regionale né di servizio ferroviario metropolitano. Abbiamo dovuto metterci le risorse e la testa; siamo ancora in causa con Trenitalia e stiamo mettendo 60 milioni per chiudere una causa che parte da un contratto sottoscritto nel 2017.
Se vogliamo, la responsabilità politica c'è, perché qualcuno l'ha firmato quel contratto, per cui ci possiamo guardare negli occhi e ne parliamo finché volete (tre, quattro, cinque, sei giorni). Non credo che ci sia un interesse da parte di nessuno, perché la verità è che guardare al passato serve fino a un certo punto. Noi siamo qui per risolvere i problemi del futuro e non guardare a quelli che li hanno creati.
Oggi abbiamo 70 treni nuovi, di cui 47 già arrivati in disponibilità che stanno girando sul nostro Piemonte, ma questo non succedeva da circa 15 anni. Se oggi il materiale è vecchio non è colpa mia, che sono arrivato nel 2019; probabilmente è colpa di chi, per vent'anni, non li ha comprati! Sapete che non faccio mai polemica e non la cerco neanche, però le cose ogni tanto dobbiamo dircele seriamente. La Consigliera Disabato ha attinto tutto il repertorio - carri bestiame, gente stipata - e va tutto bene, per dobbiamo anche dire che le cose stanno cambiando e chi viaggia sui treni se ne sta accorgendo. Certamente si accorge anche che ci sono treni soppressi disservizi e, purtroppo, momenti come questo, che sono drammatici in Italia in Italia - perché il PNRR ha riservato una serie di investimenti strategici e importanti sul servizio ferroviario che devono essere realizzati, ma quando ci sono tanti cantieri, sia sulle strade sia sulle ferrovie (di più sulle ferrovie, che sono tutti interconnessi), ci sono disagi che purtroppo dobbiamo supportare.
Non dobbiamo eludere; non dobbiamo dire che non ci sono; non dobbiamo dire che sono a impatto zero, perché alla gente che va alla stazione tutti i giorni e vede i treni in ritardo, quindi sta subendo disagi, dobbiamo chiedere scusa, ci mancherebbe, ma non sono disagi causati dall'inerzia o dal non investimento, anzi, proprio il contrario.
Proprio lei, Consigliera Disabato, per molti mesi ha detto che la Torino Ceres non avrebbe mai aperto e parlava dei disagi dei pullman. Erano veri non diceva una bugia, ma non avvenivano perché noi stavamo dormendo. Erano disagi perché stavamo investendo su una linea ferroviaria che poi ha aperto. Dobbiamo dire la verità. Questo è! Ci prendiamo la responsabilità di dire la verità e di dire che ci sono dei disagi, perché un sistema sta migliorando. Questo è quello che sta succedendo oggi. Certamente dobbiamo chiedere scusa e abbiamo chiesto a Trenitalia-RFI di gestire meglio la situazione, perché non è accettabile l'80% della puntualità. Questo è inaccettabile in un qualsiasi tipo di cantierizzazione, però dobbiamo anche dirci la verità: si sta investendo in maniera importante ed è un investimento che parte dal PNRR, di cui tutti possiamo prenderci una parte di merito, visto che più o meno governavano tutti in quel periodo. Il PNRR l'hanno gestito un po' tutti, però poi, alla fine, da segnare i soldi su una riga di bilancio a metterli a terra c'è una serie di passaggi che dobbiamo gestire e gli amministratori che governano fanno anche quello.
Interrogazione a risposta immediata n. 186 presentata da Paonessa, inerente a "Emergenza Medici di Famiglia in Valsesia e Valsessera. Quali strategie per garantire l'assistenza sanitaria nelle aree interne e nei piccoli comuni piemontesi?"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 186.
La parola alla Consigliera Paonessa per l'illustrazione.
PAONESSA Simona
Grazie, Presidente.
Porto oggi qui in Aula il grandissimo problema che affligge la mia provincia, la Provincia di Vercelli, dove 7.000 cittadini sono privi di medico di base, soprattutto nella zona della Valsesia e Valsessera.
A Varallo, il prossimo anno, a inizio gennaio, un migliaio di cittadini saranno senza medico di base a causa di un pensionamento. Numerosi altri Comuni della Valsesia e della Valsessera si trovano attualmente in situazioni di grave carenza di medici di base. Questa mancanza costringe i residenti a ricorrere agli ambulatori distrettuali dell'ASL di Vercelli. Il ricorso a queste strutture non è semplice, in quanto richiede la prenotazione telefonica e la prenotazione telefonica diventa molto difficile per gli abitanti delle aree più isolate e per gli abitanti più anziani.
È evidente come tale situazione aggravi ulteriormente l'accesso alle cure creando disagi significativi per la popolazione già vulnerabile. Il medico di medicina generale è fondamentale. Sono figure indispensabili per la salute dei cittadini di qualsiasi età e sono professionisti di fiducia che operano sul territorio, su territori che spesso sono collinari e montani dove spesso rappresentano l'unico presidio sanitario.
La mancanza di medici di medicina generale ha un impatto significativo causando notevoli difficoltà e disagi per i cittadini che si trovano privi di una continuità nell'assistenza medica.
Per questo motivo, interrogo l'Assessore competente per sapere quali azioni la Regione Piemonte intende adottare, in particolare con riguardo alle problematiche esistenti nelle aree della Valsesia e della Valsessera, per garantire un adeguato reclutamento di medici di base, al fine di assicurare una continuità nell'assistenza sanitaria e migliorare l'accesso alle cure per i cittadini.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
La parola all'Assessore Riboldi per la risposta.
RIBOLDI Federico, Assessore regionale
Torniamo sul tema dei medici di medicina generale, spostandoci leggermente d'area.
Prima facevo un ragionamento su Torino e, più in generale, sul Piemonte adesso interveniamo su Valsesia e Valsessera, ma il tema non si modifica.
Per rispondere alle sollecitazioni dell'interrogazione precedente, la Regione Piemonte si è attivata con metodi assolutamente innovativi nella ricerca e nell'attrazione di medici di medicina generale. Tant'è che a livello sperimentale l'ASL del VCO ha promosso una premialità in denaro per quei medici di medicina generale che accettassero gli incarichi nelle aree definite disagiate e disagiatissime.
Alcuni Comuni hanno messo a disposizione residenze, oltre che agli studi medici, per chi decide di trasferirsi, ed è avviato da parte della Regione Piemonte con l'Associazione Baita, che opera proprio in Valsesia, luogo dove, in cinque mesi di mandato, mi sono già recato due volte in visita ufficiale per dialogare con il territorio proprio sui problemi sanitari sia dell'ospedale sia del territorio. La Regione ha avviato un'interlocuzione con l'Associazione Baita, che è formata anche da medici di origine israeliana, che sta lavorando all'accoglienza e ha già fatto richiesta di 65 medici di origine israeliana che vogliono trasferirsi in Piemonte.
L'Associazione mira, con il trasferimento dei medici che desiderano vivere nelle montagne piemontesi, a mitigare anche l'effetto negativo dei pensionamenti dei medici di medicina generale e, quindi, della scopertura di migliaia di pazienti.
Sono diversi i metodi che la Regione Piemonte sta mettendo in campo su un problema che non è un problema della Valsesia o della Valsessera, non è un problema della Provincia di Vercelli, non è un problema della Regione Piemonte e non è un problema esclusivamente nazionale: è un problema globale, almeno delle Nazioni europee e delle Nazioni cosiddette occidentali, di carenza di medici e infermieri.
Vi sono denunce che provengono da più parti, come per esempio quella dell'OMS, che certifica che tra dieci anni mancheranno sei milioni di infermieri nel mondo. Sono numeri che fanno paura non solo a livello locale, ma a livello globale.
I motivi sono molti e non credo sia questa la sede per indagare sulla scarsa attrattività, ma sicuramente il primario motivo è che ci sono stati intere generazioni di giovani che avrebbero voluto affacciarsi alla professione medica e che sono stati fermati dal numero chiuso nelle facoltà universitarie, subendo un barrage in partenza che non ha consentito di valutare il loro merito come studenti, ma li ha portati a fermarsi immediatamente prima di poter concorrere.
Fermare prima di poter concorrere la volontà di un giovane che si vuole approcciare alla disciplina medica è un errore che è stato rimediato dal Governo, eliminando il meccanismo della premialità all'ingresso e dando a tutti la possibilità di cimentarsi nelle facoltà.
Speriamo che questo, a lungo raggio, possa portare a risultati, ma non li porta a breve raggio. Quindi, non è immediato, perché i primi medici grazie all'effetto dell'abolizione del numero chiuso, si vedranno nel 2031.
Per la Valsesia, con particolare fortuna, alcuni abitanti del territorio hanno voluto promuovere questa associazione che porterà nuovi medici in valle e, quindi, si può sperare in un buon risultato immediato.
Nel frattempo, l'ASL ha potenziato il servizio generale, quello di cui dicevo prima, quindi si va a lavorare sul tema dell'ex guardia medica, sul potenziamento degli ambulatori territoriali, per fare in modo che si possa assistere quelle persone che non hanno il medico di medicina generale quindi ambulatori distrettuali di continuità assistenziale diurna presso il presidio di Borgosesia e la Casa della salute di Varallo Sesia dal maggio 2023 (lì il problema non è di oggi).
Successivamente, il servizio è stato potenziato: dall'ottobre 2023 sono stati aperti ambulatori presso la Casa della salute di Gattinara e, in collaborazione con le istituzioni locali, presso gli ambulatori comunali di Prato Sesia, di Grignasco e di Romagnano. Dal giugno 2024, visto che non bastava questo tipo d'azione, si è proseguito nel potenziamento, con l'attivazione a Quarona, a Lenta e a Lozzolo e questo testimonia già, come per esempio Lenta, che non è un problema esclusivamente delle zone con carattere di montanità.
Da novembre 2024, anche a Coggiola e alla centrale operativa territoriale la nuova COT di Serravalle è stata inaugurata.
A gennaio 2025 attiveremo anche un ambulatorio presso il Comune di Pray. La presa in carico di pazienti presso i suddetti ambulatori avviene previo appuntamento telefonico con un numero dedicato. Negli ambulatori vengono predisposti turni medici di ricezione delle telefonate e di compilazione delle agende degli appuntamenti, ovviamente gestiti dal personale amministrativo dell'area del distretto Nord, con il coinvolgimento di personale volontario da parte delle altre aree, in particolare dell'area Sud.
Oggi cosa ha fatto l'ASL di Vercelli per provare a mitigare questo problema che, ricordo ancora una volta, non è locale ma è nazionale? Ha attivato 12 ambulatori distrettuali di continuità assistenziale diurna, quindi gli ha dato una certa capillarità su tutto il territorio provinciale esclusivamente con l'apporto dei medici del ruolo di assistenza primaria ad attività oraria dell'ASL di Vercelli, remunerati tramite l'utilizzo del compenso forfettario annuo, garantendo l'assistenza a quei 7.000 pazienti privi di medico di medicina generale con visite domiciliari e ambulatoriali nonché, ovviamente, con le prescrizioni specialistiche e farmacologiche.
Questa è la soluzione a tutti i problemi dell'assenza dei medici di medicina generale? No, ma è una risposta, ed è la risposta che nel momento attuale le Aziende Sanitarie Locali piemontesi possono dare all'assenza dei medici di medicina generale.
Interrogazione a risposta immediata n. 187 presentata da Pentenero inerente a "Ritardi nei pagamenti. Come intende agire la Regione?"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
187.
La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Devo fare una piccola premessa. In verità ci siamo ritrovati tre Consiglieri del Gruppo a presentare question time sostanzialmente simili che riguardano i pagamenti a soggetti diversi della Regione (penso alla formazione professionale, penso alle associazioni culturali della legge regionale 11, penso al CSI, penso alla Città metropolitana, penso a molti enti locali e a molti consorzi socioassistenziali). Soggetti che stanno lamentando situazioni di ritardi di pagamenti che ammontano a milioni di euro e che toccano la carne viva degli enti che ho citato, a partire dagli enti di formazione, agli enti culturali previsti dalla legge n. 11 del 2018 che non ricevono risorse e che, quindi, si trovano in situazioni di difficoltà anche nei confronti delle banche che non aprono più nei loro confronti nessuna concessione di credito.
Siamo alla fine dell'anno. Sappiamo anche quanto le tesorerie siano molto precise nell'andare a chiudere le disponibilità e i pagamenti della cassa quindi immaginiamo che la situazione possa diventare drammatica per i lavoratori dei soggetti diversi che ho citato (ne ho citati solo alcuni a titolo esemplificativo).
Sappiamo che è una situazione preoccupante (ieri lo accennavo anche in Commissione con l'Assessore Tronzano) e vorremmo capire quali e quanti pagamenti, da qui alla fine dell'anno, la Regione riuscirà ancora fare per cercare di dare loro qualche parola di sollievo rispetto a una situazione che ci pare essere davvero molto, molto preoccupante.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Rispondo relativamente al quesito che la Consigliera ha posto nell'interrogazione e poi magari lo integriamo con aspetti cui probabilmente, l'Assessore Tronzano ha già fatto riferimento.
Le priorità nell'erogazione di pagamenti prevedono il pagamento delle fatture commerciali per beni o servizi (campo nella quale la Regione è virtuosa, con 13 giorni di anticipo sulle scadenze di legge), poi il pagamento di stipendi, mutui e altre spese obbligatorie, e a seguire trasferimenti e i contributi concessi a terzi. Se mi posso permettere quest'ultima parte è quella più gravosa.
Va in ogni caso segnalato che una significativa parte di trasferimenti è finalizzata al funzionamento degli enti; si pensi, ad esempio, agli enti parco, ai consorzi socioassistenziali, alle agenzie formative, alle agenzie territoriali per la casa, alle funzioni trasferite alle Province. Spesa che, in quanto finalizzata al sostegno diretto dell'intero sistema Piemonte, acquisisce un carattere di obbligatorietà.
Inoltre, l'erogazione di contributi finanziati con risorse di terzi spesso è declinata come spesa rendicontazione e richiede che la Regione provveda a rendicontare il progetto finanziato con le quietanze di pagamento, prima della realizzazione dell'incasso del finanziamento, pertanto con anticipi dei flussi di uscita.
Nel corso dell'ultimo triennio si sono susseguiti periodi di forti tensioni tra le esigenze di pagamenti e la liquidità disponibile, derivanti dagli incassi sul conto ordinario regionale. L'andamento degli incassi sul conto ordinario di Tesoreria è influenzato, per quanto attiene alle entrate di natura tributaria, dalla situazione economica contingente. I versamenti spontanei e il recupero delle annualità pregresse non sono allineati all'esigibilità attesa e si evidenzia un notevole aumento delle richieste di rateizzazione, in linea con le vigenti disposizioni normative nazionali.
Un caso su tutti, per quanto ci riguarda, è quello del bollo auto.
Per quanto attiene ai numerosi trasferimenti statali, si sta verificando l'approvazione tardiva dei decreti di riparto delle spettanze regionali su tutto il Fondo sociale nazionale e il Fondo nazionale per il trasporto pubblico, la cui effettiva erogazione viene differita all'anno successivo comportando un'esposizione finanziaria del sistema dei portatori principali di interessi.
In questo quadro di criticità di cassa, i pagamenti vengono effettuati secondo i criteri previsti dall'articolo 34 "Regole per l'esecuzione dei pagamenti" del Regolamento regionale n. 9 del 16 luglio 2021 "Regolamento regionale di contabilità della Giunta regionale", che prevede che, nel caso di carenza momentanea di fondi di cassa, l'emissione di mandati di pagamento è determinata secondo il seguente ordine di priorità: spese obbligatorie tra cui, in primo luogo, per la retribuzione del personale e oneri accessori, nonché per transazioni commerciali, imposte e tasse, rate di ammortamento dei mutui, prestiti e altre forme di indebitamento, spese finanziate con entrate vincolate, obbligazioni pecuniarie il cui mancato adempimento comporti penalità per la Regione, spese necessarie a garantire i livelli essenziali delle prestazioni, altre spese individuate con deliberazione della Giunta regionale, tenendo conto dell'intensità dell'interesse pubblico coinvolto.
Per quanto riguarda l'ultimo biennio, la Regione ha effettuato pagamenti in linea con gli incassi, considerando in maniera omogenea situazioni simili.
Tale criterio guiderà l'operatività sia nell'immediato sia nella prossima programmazione dei flussi di uscita, con l'obiettivo di salvaguardare gli stakeholder più sensibili del territorio piemontese.
Se posso aggiungere, abbiamo un aspetto che grava molto sulla cassa regionale, che peraltro la Consigliera Pentenero conosce bene, perché è stato oggetto del Piano di rientro della Regione Piemonte. Il Piano di rientro obbligava la Regione Piemonte a un pagamento di tutte le spese sanitarie, quindi oltre nove miliardi di euro, in 60 giorni. Noi oggi, in realtà, paghiamo in meno di 50 giorni, però questo flusso di cassa, che invece altre Regioni che non erano in piano di rientro pagano in 90 giorni fa sì - e lo ricorderete, perché è stato oggetto, non in questa legislatura, ma al termine della precedente di quell'impugnativa che era avvenuta dal Governo nazionale rispetto alla rateizzazione dei flussi di cassa determinati dalla sanità - che si rallenti molto la spesa di cassa regionale.
È evidente che se noi avessimo 99 miliardi e mezzo di euro spalmati su 90 giorni e non su 47, la nostra capacità di pagamento sarebbe significativamente più ridotta.
Interrogazione a risposta immediata n. 189 presentata da Cera, inerente a "Mensa Olimpia chiusa per le Universiadi: quali soluzioni per gli studenti e le studentesse?"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
189.
La parola alla Consigliera Segretaria Cera, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.
CERA Valentina
Grazie, Presidente.
Con l'interrogazione parliamo di diritto allo studio.
Proprio questa mattina, studenti e studentesse erano fuori dal Consiglio regionale (sono stati anche auditi e audite da alcuni Consiglieri e dall'Ufficio di Presidenza) per consegnarci la descrizione di un gennaio particolarmente difficile per loro; un gennaio che vede l'arrivo qui in città di un'iniziativa, un evento che dovrebbe essere bello e importante come le Universiadi, che invece si sta trasformando per loro in un incubo.
Si decide di chiedere a circa 800 studenti e studentesse di lasciare il proprio alloggio per far spazio ad atleti ed atlete delle Universiadi e si chiudono, per loro, le strutture di Villa Claretta, Olimpia e Lingotto riservandole agli atleti e alle atlete.
In questo gennaio, questi studenti a studentesse non riceveranno la rata della borsa di studio, perché ci siamo dette e detti lo scorso Consiglio regionale che siamo in ritardo, quindi se ne riparlerà a febbraio. È ovviamente, un problema ulteriore. In tutto questo, ciliegina sulla torta parrebbe la decisione di chiudere anche la mensa, la mensa Olimpia struttura che dà quasi mille pasti al giorno a studenti e studentesse, per riservarla anch'essa all'utilizzo di atleti e atlete per le Universiadi.
Insomma, un gennaio complicato, in cui questi studenti e studentesse si ritroveranno senza borsa perché non arriverà in tempo, senza alloggio e senza mensa. Diciamo che il diritto allo studio, la cura che si mette in questa Regione per il diritto allo studio, almeno per gennaio non è poi così garantito. Ci hanno raccontato di questa situazione questa mattina e attendono risposte. L'interrogazione prova, in maniera particolare, a capire se è reale la decisione della chiusura anche della mensa Olimpia per le Universiadi, che si stanno purtroppo trasformando in un incubo per qualcuno in Piemonte, in Torino.
Pertanto, si interroga l'Assessore competente per sapere quali soluzioni la Regione Piemonte ha individuato per garantire agli studenti e alle studentesse un servizio mensa accessibile e compatibile con i tempi di frequenza delle elezioni e di studio durante le Universiadi. Chiudere una mensa vuole dire mandare queste quasi mille persone al giorno a mangiare da un'altra parte, carichi di lavoro che vanno presi in considerazione per le altre mense e tempi di spostamento. Saremmo a gennaio, ci sarà la sessione d'esame, quindi questi studenti e studentesse in quale modo avranno la serenità di studiare, continuare a dare gli esami e avere un andamento universitario tale per mantenere la propria borsa di studio? Crediamo che dalla Regione Piemonte debbano arrivare risposte più compiute perché le Universiadi non possono trasformarsi in un incubo, ma devono essere quel che sono: un evento importante che deve vedere il coinvolgimento attivo degli studenti e delle studentesse di questa città.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente; grazie, Consigliera.
La Federazione Internazionale Sport Universitari, com'è noto, perché si discute di questo un po' di tempo, ha imposto al Comitato organizzatore la necessità di concentrare le delegazioni sportive in strutture adatte a garantire sicurezza e riservatezza, come le residenze EDISU di Villa Claretta, Olimpia e Lingotto.
Queste ultime, che già durante le Olimpiadi invernali del 2006 hanno ospitato atleti e delegazioni internazionali, sono state scelte anche per la loro idoneità a rispondere alle misure di prevenzione anti-terrorismo e sicurezza pubblica, condivisa dalle autorità competenti.
Di conseguenza, la mensa Olimpia, che durante il periodo dei Giochi sarà riservata esclusivamente ai membri delle delegazioni, non potrà essere usata dagli studenti. Tuttavia, per venire incontro alle esigenze degli studenti, è stato previsto che dal 7 al 26 gennaio sarà possibile utile utilizzare la mensa Principe Amedeo, aperta con orario esteso dalle 11.30 alle 15. Inoltre, per facilitare gli spostamenti tra le due mense, sarà messo a disposizione un servizio di navetta gratuito, attivo dalle 11 alle 15, che garantirà il trasporto da una mensa all'alta.
Consapevole che questi cambiamenti possono causare disagio l'Amministrazione conferma che farà tutto il possibile per rendere questo periodo il meno disagevole per tutti.
I grandi eventi comportano sempre delle situazioni un po' delicate; se guardiamo al passato, chi ha memoria del 2006 si ricorda quanto impattarono gli interventi, per esempio, sulla metropolitana e sul passante ferroviario, in questa città, però ricordiamo anche il beneficio che non solo nel periodo olimpico, ma anche successivamente questa città e non solo questa città ne ha tratto.
Interrogazione a risposta immediata n. 190 presentata da Coluccio, inerente a "Quale futuro per il Centro di documentazione della Benedicta, in località Capanne di Marcarolo, nel Comune di Bosio?"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
190.
La parola al Consigliere Coluccio per l'illustrazione.
COLUCCIO Pasquale
Grazie, Presidente.
Questo tema di oggi ha per oggetto il centro di documentazione della Benedicta, un centro dove si conservano testimonianze del materiale d'archivio della Seconda guerra mondiale e della Resistenza nell'Appennino ligure.
La finalità di questo centro è quella di dare assistenza didattica alle scuole.
Il Centro nasce nel 2006 per volontà della Regione Piemonte, in un sito storico-monumentale di proprietà della Regione, anche questo posto all'interno del Parco naturale di Marcarolo, che, evidentemente ultimamente non è sotto una buona stella.
Benedicta è una località che dal Centro di documentazione è passata alla storia per un tragico evento, quello dell'aprile del 1944 e dell'uccisione dei partigiani da parte delle truppe nazifasciste.
Nel 2023, la Regione ha promosso l'istituzione di una rete integrata di luoghi della Resistenza e della guerra, coordinata dal Polo del '900, rete cui aderisce il Centro della Benedicta, un istituto, oltretutto riconosciuto anche dal Consiglio d'Europa.
Sul Centro e sui lavori che sta conducendo la Provincia con finanziamenti regionali, abbiamo appreso dagli organi di stampa che ci sono alcuni problemi. Anzitutto, per quanto riguarda la carenza di risorse, perch viene sottolineato che mancherebbero all'appello 213 mila euro per finire il secondo e il terzo lotto; a questo si aggiungono anche i problemi di infiltrazione d'acqua, sempre da quello che viene letto dai giornali, ma è una situazione che viene oltretutto anche confermata dal Presidente dell'Associazione Memoria della Benedicta; infiltrazioni d'acqua a valle di un intervento già eseguito sulla copertura della struttura.
Nella struttura i lavori sono partiti nel 2013 e, da quanto si apprende dal sito della Regione, hanno già raggiunto il costo di 1,8 milioni di euro che parrebbero non essere sufficienti.
Interroghiamo la Giunta e l'Assessore per capire e per avere il quadro chiaro della situazione reale.
Spiace rimarcare che, anche questa volta, si è un po' ostaggio degli imprevisti, nel senso che i lavori hanno avuto una durata veramente lunga visto che sono partiti nel 2013 e anche in termini di spesa, purtroppo, non si ha il pieno controllo.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Consigliere, farò una memoria di aspetti che vanno anche nel passato e che probabilmente lei già conosce, ma credo sia corretto anche nei confronti del Consiglio.
Con DGR del 20 dicembre 2018 è stato approvato lo schema di Protocollo d'Intesa tra Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria, il Comune di Novi, l'Unione dei Comuni tra il Tobbio e il Colma e il Comune di Bosio finalizzato al completamento e alla gestione del Centro di documentazione della Benedicta. Con spesa complessiva di 500 mila euro in favore della Provincia di Alessandra è stato approvato il protocollo d'intesa fra i soggetti che ho già citato, ma anche l'ISRAL di Alessandria e la Fondazione Polo del '900 per il completamente e la gestione del Centro di documentazione della Benedicta. Tale impegno è stato rinnovato con la delibera del 29 dicembre 2021, relativa alla legge che citavo, la n. 1 del 2006 sul Centro di documentazione della Benedicta, con una spesa complessiva di 550 mila euro a favore della Provincia di Alessandria e finalizzata al coordinamento del progetto attraverso un comitato tecnico scientifico. Il protocollo è in scadenza a fine 2024.
La Provincia di Alessandria, quale ente investito dalla legge 1/2006 della competenza per gli atti amministrativi (oltre che essere stazione appaltante) deve predisporre e approvare per prima una prima bozza di nuovo protocollo triennale per il completamento dell'allestimento e l'avvio della gestione integrata dell'intera area storica e naturalistica perché, come correttamente ricordava il Consigliere, sta all'interno dell'ente Parco delle Capanne di Marcarolo.
Il protocollo approvato dalla Provincia viene condiviso da Unione Montana dal Tobbio al Colma, Comune di Bosio e Novi Ligure, Istituto per la storia della Resistenza di Alessandria e Polo del '900, firmatari del precedente protocollo.
Noi auspichiamo, ed è un coinvolgimento che vi è stato anche già con l'Assessore Gallo, che fra i firmatari vi sia anche l'Ente di gestione delle Aree protette Appennino piemontese, che è citato nella legge 1/2006 in quanto gestisce l'adiacente Ecomuseo di Cascina Moglioni, ma non ha mai sottoscritto i precedenti protocolli d'intesa pur manifestando la disponibilità a collaborare.
Si tratta di affidare più esplicitamente la gestione del sito all'Associazione Memoria delle Benedicta in quanto associazione di enti piemontesi e liguri (tra cui la Città metropolitana di Genova e il Comune di Alessandria) costituita a tal scopo sin dal 2004, con un proprio bilancio e contributo annuale del Comitato Resistenze e Costituzione.
In seguito all'approvazione da parte di tutti gli enti, il protocollo potrà essere sottoposto, come è già avvenuto nel 2018 e nel 2021, alla Giunta regionale, sentito il Comitato di Resistenza e Costituzione, che svolge un ruolo di indirizzo e promozione della Benedicta come dell'intera rete regionale dei luoghi della Guerra e della Resistenza.
Benché il sito storico sia di proprietà regionale, la responsabilità della gestione compete all'Unione Montana dal Tobbio al Colma, che ha rinnovato di recente la concessione dell'area, inclusi, oltre all'Auditorium in costruzione, anche l'area monumentale, la Cascina Pizzo e il percorso al Parco della Pace, cui vanno coordinati la foresteria di Cascina Foi l'Ecomuseo di Cascina Moglioni e i parcheggi per le manifestazioni.
Da un punto di vista finanziario e tecnico, l'impegno regionale per il Centro di documentazione della Benedicta complessivamente è stato di un milione e 800 mila euro sulla base della legge n. 1/2006, che all'articolo 2, comma 1, recita: "La progettazione e la realizzazione delle opere sono demandate alla Provincia di Alessandria, la quale emana i provvedimenti amministrativi necessari, d'intesa con gli enti del territorio" - questi ultimi non sono sempre stati gli stessi dal 2006, anche nei protocolli successivi del 2018 e del 2021 - "e con l'Associazione Memoria della Benedicta, sentito il Comitato della Regione per l'affermazione dei valori della Resistenza e i principi della Costituzione". Pertanto, sarà possibile impegnare nuove risorse, nei limiti dei 212 mila euro e 500 già stanziati per il biennio 2025-2026, solo dopo che sarà rendicontato l'intero contributo già assegnato per il periodo 2018-2024, per un totale di un milione e 50 mila euro, 648 mila già rendicontati e 200 mila in fase di rendicontazione.
Dopo l'ultimazione dei lavori edili e impiantistici prevista per la fine di quest'anno, si ritiene opportuno venga presentato un nuovo progetto di allestimento, secondo le indicazioni del Comitato tecnico scientifico di gestione, con modalità multimediali innovative immersive sui temi storici individuati nel precedente protocollo d'intesa sin dal 2018.
L'occasione ottimale per la presentazione della nuova modalità di gestione del sito potrà essere l'anniversario nell'80° anniversario della Liberazione nel 2025, che segue di qualche mese l'81° anniversario dell'eccidio della Benedicta.
Quindi, al di là dei numeri e dati che ho letto che, in qualche modo ripercorrono non dal 2006, ma almeno dal protocollo del 2018 a oggi, è evidente che, insieme alla Provincia di Alessandria, insieme alla Giunta regionale, come titolare del bene, ma anche insieme al Consiglio, come Comitato per la Resistenza, sarà necessario un nuovo protocollo d'intesa che, però, rispetto ai precedenti, ha il vantaggio che dovrebbe essere l'ultimo protocollo d'intesa che termina i lavori e prevede anche la gestione dei beni già utilizzabili.
Interrogazione a risposta immediata n. 193 presentata da Marro, inerente a "Chiarimenti sul sostegno del Presidente della Regione alla raccolta firme contro l'apertura di un CAS a Bandito (Bra)"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
193.
La parola alla Consigliera Marro per l'illustrazione.
MARRO Giulia
Grazie, Presidente.
Questa mia interrogazione verte su una vicenda che ho seguito fin dall'inizio, perché si è verificata in una frazione del Comune di Bra nella frazione Bandito, vicino a Cuneo, ma anche perché si tratta argomenti a me vicini, che sono l'immigrazione e l'accoglienza.
Cosa è successo? Un po' di mesi fa c'è stata la notizia che un Centro di Accoglienza Straordinario avrebbe probabilmente aperto a Bandito e la popolazione si è mobilitata per opporsi a questa decisione, evidenziando all'inizio dei presunti rischi di sicurezza e di pericolosità sociale mostrando che il centro di accoglienza era vicino a un oratorio, a dei luoghi di aggregazione e a delle scuole. Poi si sono concentrati effettivamente sull'edificio che poteva non essere adatto per accogliere delle persone. Dopodiché si sono espressi contro il modello del Centro di Accoglienza Straordinario che, tra parentesi, è stato smantellato in questi ultimi anni, proprio a causa dei decreti sicurezza e di leggi che stanno smantellando l'accoglienza dei richiedenti asilo.
Cos'è avvenuto dal punto di vista istituzionale? C'è stato un continuo dialogo tra il sindaco di Bra e il Prefetto, fino a quando, il 6 dicembre il Sindaco ha annunciato che il CAS non avrebbe aperto. Questa è stata la notizia ufficiale apparsa sui social e sui mezzi stampa.
Mi sono stupita, però, nel vedere che il 14 dicembre il Presidente della nostra Regione, Alberto Cirio, insieme al Consigliere Graglia e insieme al Senatore della Lega Bergesio, sono andati a trovare questi cittadini che nel frattempo, hanno anche fatto una raccolta firme (sono arrivati quasi a 2.000 firme) e hanno fatto foto e hanno festeggiato il fatto che il CAS non aprisse e hanno anche ringraziato il Prefetto per questa decisione.
In questa vicenda vedo due paradossi, che vorrei esporre prima di fare la mia domanda. Il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo è regolamentato a livello nazionale, quindi è obbligatorio per i Comuni e viene deciso dalle Prefetture dove potrebbe aprire. L'intervento del Presidente Cirio, purtroppo, appare in contrasto con il suo ruolo istituzionale, che dovrebbe invece garantire il rispetto delle normative e promuovere soluzioni condivise con gli enti locali. Il suo sostegno e la raccolta firma rischiano di alimentare divisioni, anziché favorire il dialogo e la coesione sociale in una Regione che, come tutte le altre, deve rispettare le leggi e gli accordi a livello nazionale.
Il secondo paradosso è che è stato proprio il partito della Lega a smantellare gli altri sistema di accoglienza, per cui oggi i richiedenti asilo possono soltanto andare nei CAS.
Il Presidente Cirio, quindi, appartiene alla stessa maggioranza che ha deciso questo.
Ciò che ha fatto il Presidente Cirio legittima comportamenti divisivi e indebolisce il lavoro delle istituzioni locali, favorendo approcci propagandistici anziché pratiche di dialogo e responsabilità.
Voglio chiedere, dato che ieri sera il Presidente Cirio ha detto a tutti i Sindaci quanto sia importante il loro ruolo, se il Sindaco e l'Amministrazione comunale della Città di Bra siano state informati anticipatamente di questa iniziativa politica, per un doveroso confronto sull'opportunità dell'intervento del Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente; grazie, Consigliera.
Come ricordava, nella giornata di sabato scorso il Presidente ha incontrato un gruppo di residenti di Bandito, nel Comune di Bra, che gli ha consegnato quasi 2.000 firme, con le quali la popolazione si era opposta alla localizzazione nella frazione di un CAS.
Prima nell'incontro, il Presidente ha informato il Prefetto di Cuneo Savastano, con il quale ha anche verificato quale fosse la situazione. Il Prefetto, in quell'occasione, ha informato che l'ipotesi presa in esame in un primo tempo era stata poi abbandonata, confermando, di fatto, le perplessità dei residenti e dimostrando sensibilità istituzionale in una vicenda che aveva visto la popolazione opporsi a un'ipotesi, riconosciuta anche dalla Prefettura, come inidonea.
A quel punto, il Presidente ha incontrato la popolazione e ha ricevuto le firme.
Questo è quanto. Vi è stato, credo, un'interlocuzione con la Città di Bra però lei sa che non è la prima occasione che accade che un'ipotesi di individuazione di un luogo per il CAS si tramuti in una non realizzazione perché credo sia compito degli enti locali e anche della Prefettura, perch lei sa che poi è la Prefettura che.
(Commenti della Consigliera Cera)
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Come?
(Commenti della Consigliera Cera)
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Il Sindaco non.
Non lo so, devo dire la verità. Credo ci sia stata un'interlocuzione e avendo parlato con la Prefettura, immagino sia stata coinvolta anche...
(Commenti della Consigliera Cera)
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Va beh, però...
PRESIDENTE
Scusate, non c'è interlocuzione.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Se crede, lo possiamo fare al di fuori della fase della risposta in Aula.
Come dicevo, non è la prima volta che avviene qualcosa del genere fra l'ipotesi di individuazione e la realizzazione. Credo che, correttamente o meno, enti locali, e soprattutto la Prefettura, valutino se sia la località idonea, mi permetto di dire anche rispetto a quello che è il riscontro di una popolazione. Non sempre l'apertura di un CAS crea contrarietà, quindi credo che un aspetto positivo sia di individuare (non vale solo per il CAS ma anche per altre iniziative) luoghi migliori per l'erogazione di un servizio, ancorché delicato quale quello di un CAS, che non creino grande frizione con la popolazione locale.
Interrogazione a risposta immediata n. 194 presentata da Nallo, inerente a "Scaduto il Piano integrato di sostegno alle persone senza dimora, quali sono le intenzioni della Giunta?"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
194.
La parola alla Consigliera Nallo per l'illustrazione.
NALLO Vittoria
Grazie, Presidente.
Come recita il titolo dell'interrogazione a risposta immediata, oggi sono a presentare un'interrogazione sul Piano integrato di sostegno alle persone senza fissa dimora.
Si tratta di uno strumento di cui si era dotata la Regione, in accordo con la Prefettura, la Città metropolitana, la Città di Torino, le Circoscrizioni, l'Arcidiocesi e la Federazione Italiana delle persone senza fissa dimora. A mio parere, si tratta di uno strumento innovativo, perch per la prima volta faceva sedere allo stesso tavolo tutte le figure che devono occuparsi dell'accoglienza e dell'assistenza sociosanitaria delle persone senza fissa dimora.
Oggi sento forte la responsabilità di portare questo argomento qui in Aula perché in questi anni ho avuto la fortuna di avere le deleghe sociosanitarie in Circoscrizione 1, che è uno dei territori più colpiti da questo fenomeno, anche per la presenza dei portici, e che soffre molto la difficoltà delle associazioni e del servizio Adulti in difficoltà per non riuscire a fare il massimo, soprattutto nell'aspetto più importante, che è quello della presa in carico sociosanitaria.
Questo aspetto è molto importante, perché, come sapete, molte delle persone che sono in strada sono affette da problemi di vario tipo, oltre che di marginalità sociale, quindi era veramente urgente che questo protocollo venisse pienamente attuato per fare in modo che, soprattutto sulla presa in carico sociosanitaria, si potesse fare di più.
Con questa interrogazione si intende soprattutto chiedere che cosa si è fatto attraverso i fondi erogati e messi in campo dalla Regione Piemonte anche in virtù di questo piano, come sono stati utilizzati e poi capire se c'è l'intenzione di rinnovarlo, perché è scaduto nel mese di aprile di quest'anno.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Nell'ambito del Piano integrato, la Regione aveva finanziato, come ricordato nella sua interrogazione, il potenziamento delle attività rivolte ai senza fissa dimora dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale selezionate con avviso pubblico, con particolare riguardo ai servizi di strada, in stretto raccordo con gli enti pubblici.
Nelle more delle valutazioni, si discute in merito a un eventuale rinnovo del protocollo d'intesa da condividersi necessariamente con i partner istituzionali del privato già cofirmatari gli interventi a favore dei senza fissa dimora promossi e sostenuti all'Assessorato.
Nel frattempo, proseguono attraverso la convenzione, già sottoscritta con la FIOPSD (Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora), per la realizzazione di interventi a supporto della presa in carico sociosanitaria di persone senza fissa dimora, le cui attività sul territorio di Torino e Cuneo si svolgeranno fino alla primavera del 2025 con una convenzione di proroga di quella già sottoscritta, grazie a un finanziamento complessivo di 150 mila euro.
Obiettivo della convenzione è quello di stimolare nel territorio regionale il rafforzamento dell'équipe multiprofessionali e l'integrazione dell'approccio sociale con quello sanitario al fine di arrivare a una presa in carico completa delle persone.
Altresì, proseguono le attività con l'individuazione delle modalità di adesione all'avviso nazionale "Integra", approvato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nell'ambito del nuovo PM inclusione 2021-2027.
Con DGR del 18 novembre 2024, sono stati approvati i criteri di scelta per l'individuazione degli ambiti territoriali da delegare per la presentazione dei progetti e dei criteri di ripartizione delle risorse statali, pari a 3.449.000 euro.
In attuazione della deliberazione sopra richiamata sono stati individuati nuovi ambiti territoriali piemontesi dedicati alla Regione alla presentazione dei progetti chiave, in risposta all'avviso pubblico "Integra", con scadenza recentemente prorogata al 20 gennaio 2025.
Nell'ambito delle attività progettuali, una quota di risorse pari a 45 mila euro sarà destinata al finanziamento delle attività di accompagnamento e supporto svolte da FIOPSD.
Interrogazione a risposta immediata n. 188 presentata da Ravinale, inerente a "Caos medici gettonisti e rischio paralisi negli ospedali dell'Alessandrino"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
188.
La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Riboldi, per essere qui, ma credo che il tema gli interessi particolarmente, trattandosi di una vicenda che riguarda il Comune di cui, fino a poco tempo fa, era Sindaco.
Sappiamo che il ricorso ai cosiddetti medici gettonisti gestiti da cooperative è un enorme problema per la sanità pubblica italiana. Nell'ASL di Alessandria, il problema rischia di diventare una vera e propria emergenza. La cooperativa gestisce i medici gettonisti dei pronto soccorso di Acqui, Ovada, Novi Ligure, il pronto soccorso di Casale Monferrato e anche il reparto di neurologia di Casale Monferrato, nonché le due carceri di Alessandria, in cui proprio in queste ore è avvenuto l'ottantasettesimo suicidio in carcere di quest'anno (è morta una persona detenuta che si chiamava Luca Lunardi, italiano, aveva 50 anni ed è morto impiccato e c'è stato un tentativo di suicidio soltanto due giorni fa di un altro detenuto che ha provato a darsi fuoco) e vista anche l'attenzione che abbiamo portato, lasciare anche il carcere di Alessandria senza supporto medico sarebbe, a maggior ragione, grave.
Tutti questi servizi sanitari sono gestiti da una cooperativa, che si chiama Kairos, la quale ha avuto un controllo da parte dell'ANAC, che ha rilevato un problema di intermediazione di manodopera non consentita. Si è creato, quindi, un problema non indifferente, nel senso che la cooperativa di fatto, sta dicendo che dal 1° gennaio interromperà il servizio a causa di questa inchiesta in corso e, se così fosse, ci troveremmo ad avere quattro pronto soccorso, un reparto di neurologia e due carceri senza medici. Stiamo parlando di centinaia di medici che dovrebbe mettere il Servizio Sanitario Nazionale e che, invece, vengono oggi gestiti per il tramite delle cooperative, con il cosiddetto sistema del gettone. Tra l'altro, mi fa piacere che l'Assessore dia già per acquisita l'eliminazione del numero chiuso. A me risulta che sia ancora in corso la discussione in Parlamento, ma magari ci può confortare da questo punto di vista.
Chiedo che cosa intenda fare la Regione Piemonte e l'Assessore Riboldi per mantenere attivi, con i medici di Kairos o con altre professionalità mediche, i presidi sanitari di cui ho parlato sinora, ovviamente sottolineando che la migliore soluzione sarebbe quella di avere personale medico stabile - lo sa l'Assessore, certo, condividiamo, però se lei me lo conferma ne saremo felici - ma il ricorso alle cooperative e la copertura da parte di medici gettonisti non può essere la soluzione. Il rischio di trovarsi in situazioni di questo genere è un rischio che, oggettivamente non si può correre per garantire servizi ordinari e essenziali come è quello di un pronto soccorso.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Riboldi per la risposta.
RIBOLDI Federico, Assessore regionale
Sul fatto di condividere che la sanità pubblica piemontese debba avere dipendenti strutturati, non c'è dubbio. D'altronde, l'azione che abbiamo messo in campo a Settimo Torinese, di concerto con l'Amministrazione comunale, di rendere pubblico un ulteriore ospedale, che diventerà il settantaquattresimo del Piemonte, è la prova tangibile che c'è stato qualcuno che ha voluto privatizzare la nostra sanità e qualcuno che ci tiene a renderla pubblica il più possibile.
Questa prova tangibile vale anche per i nostri dipendenti, vale anche per gli strutturati, certifica in maniera chiara - anche il caso di Alessandria, purtroppo, ne è testimonianza - come la qualità del servizio sanitario sia migliore con gli strutturati rispetto all'opportunità dell'utilizzo delle cooperative e dei gettonisti. Altrettanto vero è che la realtà, almeno in tutte le Regioni del Nord, configura una necessità almeno momentanea, di utilizzo dei gettonisti per mantenere aperti i servizi.
Annuncio una cosa: in Conferenza delle Regioni, dove la Regione Piemonte ha ruolo di coordinamento vicario nella conferenza dei temi riguardanti la salute, porteremo una richiesta di provvedimento unitario, in accompagnamento a quello che è stato fatto recentemente dal Ministero della Salute, di tutte le Regioni del Nord sull'utilizzo delle cooperative e dei gettoni. È inutile un provvedimento singolo di una Regione, servirebbe solo a scoprire i servizi, ma sarebbe utile un provvedimento unitario almeno da parte delle Regioni del Nord che impostasse una nuova politica riguardo l'utilizzo delle cooperative e dei gettonisti, questo per provare a guardare a lungo raggio a una soluzione stabile.
A oggi, l'Assessorato alla sanità, la Direzione regionale e la SLAL hanno attivato gli approfondimenti necessari a dirimere le questioni giuridico legali e le ipotesi percorribili. Una cosa è certa, anche a seguito di incontro in Prefettura ad Alessandria, che si è svolto il 16 di questo mese: il servizio non può essere interrotto. Questo è stato concordato con il Prefetto di Alessandria. Sarebbe interruzione di pubblico servizio ed è un'ipotesi non attuabile e non percorribile. Quindi, con tutti gli approfondimenti del caso, si rassicura sul fatto che il servizio non verrà interrotto.
Questo, Consigliera Ravinale, non toglie che esista un vulnus nell'utilizzo dei gettonisti e delle cooperative, che sia emerso tragicamente in provincia di Alessandria e che si sia rischiato emergesse ancora più tragicamente nell'interruzione del servizio, ma è un tema che dobbiamo risolvere definitivamente, perché il ricorso ai gettonisti nasceva come uno strumento straordinario di sostituzione di turni non coperti o di particolari esigenze (maternità, malattia e quant'altro). Il fatto che sia diventato lo strumento principe per mantenere aperti alcuni reparti in tutta Italia, non solo in Piemonte, è un'evidente stortura del sistema.
Bisogna provare a tornare indietro, ma lo si deve fare con tutte le Regioni assieme. Devo dire che il Ministero su questo ha agito in maniera chiara andando a ridurre la parte compensi dedicata alle cooperative e andando a fare un piano di carattere nazionale che permetta alle Regioni di ridurre concretamente il numero delle cooperative utilizzate.
Per quanto riguarda la qualità del servizio, e concludo, non voglio esprimermi, perché i gettonisti sono comunque dei medici, ma è altrettanto evidente che la stessa professionalità impiegata a spot in più strutture non può rendere come la professionalità strutturata che, all'interno dello stesso reparto, porta continuità per i pazienti e per l'organizzazione generale.
Interrogazione a risposta immediata n. 192 presentata da Salizzoni inerente a "Ritardi nei progetti sanitari finanziati dal PNRR e azioni necessarie per garantire la realizzazione delle infrastrutture sanitarie in Piemonte"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
192.
La parola al Consigliere Salizzoni per l'illustrazione.
SALIZZONI Mauro
Grazie, Presidente.
Dai dati più recenti risultanti dall'audizione della Presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio nelle audizioni preliminari all'esame del disegno di legge di bilancio per il 2025, 2112 bis, emerge che il 28,6 dei progetti sanitari finanziati dal PNRR in Piemonte è ancora fermo alla fase di affidamento.
Il Governo ha ritenuto di definanziare con decreto legge n. 19/2024 parte dei progetti in ritardo, sostituendo le risorse del Piano complementare PNRR con un miliardo e 266 milioni, a valere sull'articolo 20 della legge n. 67/1988 e successive modifiche. L'accesso a queste risorse è subordinato sia alla sottoscrizione da parte delle Regioni di Accordi di programma sia alla disponibilità nel bilancio dello Stato.
Questo ritardo, significativamente superiore alla media nazionale, rischia di compromettere la realizzazione di infrastrutture strategiche e di negare ai cittadini piemontesi l'accesso a ospedali sicuri e sostenibili, entro le tempistiche previste.
Interrogo, pertanto, l'Assessore per sapere quali sono le cause che hanno determinato i suddetti ritardi e quali provvedimenti la Giunta regionale intende adottare per garantire la conclusione delle strutture sanitarie programmate con le risorse nazionali, come pure per garantire il loro funzionamento con la dotazione di adeguato personale ed idonea attrezzatura.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Riboldi per la risposta.
RIBOLDI Federico, Assessore regionale
Grazie, Consigliere Salizzoni.
Le misure e le strategie adottate dalla Regione Piemonte per far fronte ai possibili ritardi progettuali di utilizzo dei fondi che lei ha citato sono riassumibili nell'iter di rimodulazione economico-finanziaria autorizzata dall'Unità nazionale di missione per l'attuazione degli interventi PNRR approvata con DGR del 20 settembre 2024.
Detto piano ha permesso di rimodulare i finanziamenti per canone unico patrimoniale a invarianza economica complessiva, assegnata dal PNRR per ciascuna linea di intervento, nelle attività di monitoraggio periodico sugli avanzamenti progettuali che ciascuna ASR deve confermare in ordine al rispetto dei target e del milestone complessivi della progettualità PNRR.
Il Piano medesimo prevede incontri congiunti tra le ASR, Invitalia e i Ministeri competenti per approfondire le eventuali criticità sorte con gli operatori economici interessati.
Con specifico riferimento a quanto riassume l'interrogante, ovvero i ritardi registrati nella prima settimana di dicembre 2024 rispetto alle programmazioni aziendali, si informa che è in corso l'attività istruttoria per acquisire, da parte delle ASR, ulteriori elementi per approfondire le ragioni e trovare immediatamente, nel mese di gennaio, la soluzione alle criticità residue.
A titolo indicativo, mi rendo conto non esaustivo, l'attenzione preminente riguarda il cronoprogramma aziendale, un cronoprogramma di dettaglio aggiornato e finalizzato ad assicurare il rispetto delle milestone temporali finali, così come sono definite nel nostro Programma Operativo Regionale del PNRR, con evidenza delle azioni definite per assicurare il rispetto dello stesso.
Le ASR sono state interessate per declinare le problematiche sorte. Ricordo che l'operazione che riguarda l'edilizia sanitaria, finanziata da PNRR, è un'operazione vasta che cuba 1.600 milioni di euro. È l'operazione di edilizia sanitaria più ampia che il territorio regionale abbia mai visto dall'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Si parla di decine di cantieri, anzi, il numero supera abbondantemente 100: alcuni già completati, altri in fase di strutturazione e altri ancora in fase di lavorazione.
È evidentemente un Piano molto ampio e si colloca in un momento difficile per il tema dell'edilizia, in generale, per tante ragioni: per un mercato differenziato, a volte un po' drogato dall'operazione del 110, perché gli aumenti dei materiali e delle materie prime dopo il conflitto ucraino hanno modificato l'impatto e l'approccio che le Aziende hanno rispetto alle opere pubbliche. I nostri Direttori generali delle ASR, quindi, si sono trovati a operare nel momento forse più difficile dell'edilizia.
Abbiamo già un quadro chiaro, ma a gennaio avremo le soluzioni per arrivare a completare il piano PNRR affidato all'edilizia sanitaria della Regione Piemonte nei tempi giusti. I tempi giusti sono quelli che, con deroghe possibili previste a livello centrale, ci porteranno a esaurire tutte le risorse, senza doverne restituire alcune. Perché? Perché il Piano di edilizia sanitaria, che guarda finalmente al territorio in maniera piena, è un documento importante per la modernizzazione della nostra sanità.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Comunico che tra pochi minuti si riaprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa.
(Alle ore 16.18 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)
(La seduta riprende alle ore 16.32)
CASTELLO MARIO SALVATORE
PRESIDENTE
La seduta riprende.
Questioni sospensive (seguito)
PRESIDENTE
Nella sessione antimeridiana sono state illustrate, rispettivamente dai Consiglieri Rossi e Unia, due questioni sospensive rispetto alla trattazione del disegno di legge n. 51 in materia di riordino delle norme sul personale regionale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Volevo porre una nuova richiesta di sospensiva. Oggi, durante la pausa pranzo, abbiamo audito gli studenti e le studentesse che sono in attesa di ricevere le risorse della propria borsa di studio. Nonostante i proclami che sono stati fatti sui vari giornali, nelle settimane scorse, con la garanzia di coprire il 100% delle borse di studio, oggi veniamo a conoscenza del fatto che più di 10 mila studenti (siamo, forse, intorno ai 16 mila) non hanno ricevuto il contributo.
C'è qualcosa che non va ed è inequivocabile, nel senso che il problema è che siamo quasi arrivati all'anno nuovo e di risorse non se ne sono viste ma si aggiunge anche un ulteriore problema, cioè quello delle Universiadi.
Dovrebbe essere un bell'evento, invece causa un problema a tutti gli studenti, perché a oggi non sanno dove dovranno andare, a seguito dell'assegnazione degli alloggi e delle residenze agli sportivi che prenderanno parte alla manifestazione sul territorio.
Questo è evidente. Dobbiamo comprendere le motivazioni che portano la Giunta a non dare una risposta sostanziale e soddisfacente alle richieste dei collettivi studenteschi, perché comunque le domande sono state poste in diverse sedi sia sul tema delle borse di studio e dei ritardi sia sul tema dell'organizzazione delle Universiadi.
In più, si profila anche la chiusura della mensa Olimpia, che è un altro disagio che si aggiunge a tutti gli altri. Faccio presente, però, che a breve ci sarà anche la sessione di esami presso le Facoltà piemontesi.
Questo vuol dire che gli studenti avranno a che fare con un momento molto importante della loro carriera universitaria senza, a mio parere, essere stati minimamente messi nella condizione di ottemperare ai loro impegni di studio, sicuramente per negligenza della Regione Piemonte, ma anche per colpa della disorganizzazione dell'ente e della mancata programmazione relativamente a questo evento.
Ci sono due soluzioni: continuare con questa discussione sterile che tratta unicamente il tema delle poltrone, di cui non frega niente a nessuno al di fuori di quest'Aula, oppure prendiamo di petto la situazione e sospendiamo.
Non è una sospensiva legata all'ostruzionismo, Presidente, perché forse non è chiaro che ci sono studenti che stanno per abbandonare le residenze universitarie e non sanno quando rientreranno nel loro posto letto. Non sanno quando riprenderanno la loro stanza.
Stiamo mettendo a rischio le carriere universitarie e qui dentro ce ne stiamo letteralmente "fregando", tra l'altro nella mezza indifferenza di tutto il Consiglio regionale, perché eravamo veramente in quattro o cinque ad audire gli studenti.
Ma veramente ce ne infischiamo così delle nuove generazioni? Veramente ce ne infischiamo così dei giovani? È questo il servizio che forniamo alle famiglie, che vogliamo supportare con le nostre azioni? Personalmente, sono basita! Sono basita del disinteresse; sono basita per quello che è stato raccontato e non è stato promesso da parte della Regione Piemonte. Direi che è realmente il caso di sospendere la discussione e affrontare il tema del futuro degli studenti e delle studentesse che fanno richiesta a EDISU per le borse di studio, perché questo è un atteggiamento davvero vergognoso da parte della Giunta.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Mi unisco alla richiesta della Consigliera Disabato, non solo per un'immediata sospensione del Consiglio per fare il punto di questa grave situazione, ma anche per far sì che entro la settimana venga convocata con urgenza una VI Commissione, ascoltando le rappresentanze degli studenti che, ricordo, sono votate democraticamente dalla popolazione studentesca per fare in modo che dalla loro viva voce, nel confronto con gli Assessori competenti, si possa capire la situazione attuale, sia in relazione alle borse di studio sia in relazione alle Universiadi.
Ricordo i numeri: stiamo parlando di 14 mila studenti già in graduatoria che non riceveranno il pagamento della borsa, perché a EDISU manca la cassa in questo momento, e di altri 4.000 studenti idonei che, allo stato, non sono neanche ammessi nelle graduatorie.
È una situazione in continuità con quella dello scorso anno, ma molto più grave: l'anno scorso era decisamente ridotto il numero di risorse e, di conseguenza, di studenti che non beneficiavano della borsa di studio.
Peraltro, lo scorso anno c'erano problematiche di carattere nazionale che quest'anno non ci sono, quindi davvero non si capisce come la programmazione delle risorse non abbia consentito di arrivare con una copertura per una spesa prevista.
La situazione è destinata a peggiorare nell'anno 2025, perché la Finanziaria sta predisponendo tagli rilevanti alle borse di studio: parliamo di oltre 300 milioni di euro per il 2025. È tema, quindi, da affrontare ora.
A questo si unisce la questione Universiadi.
Francamente, la risposta della Vicepresidente Chiorino all'interrogazione di oggi ci lascia esterrefatti, perché, di fatto, emerge che la chiusura delle mense, a partire dalla mensa Olimpia, era già nota nel mese di settembre, quando è stato deciso di chiudere quelle residenze e, quindi, di lasciare 818 studenti, beneficiari di diritto allo studio e che studiano nel nostro territorio, senza un posto letto per oltre un mese. All'epoca già si sapeva che la mensa non sarebbe stata aperta, se il tema era la sicurezza delle strutture per gli atleti e per le atlete, ma non c'è stato il coraggio di comunicare al 100% la situazione.
Gli studenti e le studentesse, quindi, si ritrovano oggi a sapere che rimarranno anche senza mensa. Tutto questo durante la sessione d'esame.
Capite bene che scendere a mangiare in mensa nel posto dove si sta studiando è un conto, ma prendere una navetta per andare in un'altra mensa dove ci sarà affollamento, e poi tornare indietro è una perdita di tempo non irrilevante. Tutti e tutte abbiamo studiato nella vita. È un tema che come diceva giustamente la Consigliera Disabato, porta a non tenere in considerazione le carriere universitarie di questi studenti.
Chiedo, innanzitutto, la sospensione del Consiglio e poi, assolutamente che nei tre giorni che abbiamo di fronte si trovi il modo e il tempo di convocare una IV Commissione - mi rivolgo in particolare alla Presidente della VI Commissione - e audire le rappresentanze degli studenti con l'Assessora Chiorino e l'Assessore Tronzano, per confermare che la situazione borse di studio sarà effettivamente gestita nell'interesse della popolazione studentesca e per avere un quadro del piano Universiadi che oggi di fatto manca, perché sappiamo le cose a spizzichi e bocconi.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Paonessa.
PAONESSA Simona
Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della sospensione richiesta dal collega Disabato.
Oggi abbiamo udito gli studenti che hanno manifestato davanti al Consiglio regionale per quanto riguarda il tema delle Universiadi.
Prima ho detto più volte che le Universiadi sono una grandissima opportunità per la nostra Regione. Purtroppo, si sono trasformate in un problema, perché erano state promesse delle nuove residenze per ospitare gli atleti, nuove residenze che non sono mai state create e ci si è ritrovati.
Chiedo scusa, Presidente, però sarebbe opportuno almeno ascoltare gli interventi. Grazie.
Dicevo, residenze che non sono mai state create e la Regione o, meglio EDISU ha costretto gli studenti ad andarsene. Si parla di più di 800 studenti che sono stati sfrattati dalle loro residenze.
Stiamo parlando di studenti, i miei compagni di corso, che vengono da altre parti d'Italia. Molti vengono addirittura da altri Paesi dell'Unione Europea e non solo; stiamo parlando di studenti iraniani, che hanno difficoltà a ritornare a casa. Studenti che devono appunto fare le valigie devono fare gli scatoloni e non sanno dove spostare tutte le loro cose e riportarle a casa. Inoltre, gli spazi dove poterle momentaneamente depositare sono pochi e non sono sufficienti.
In tutto ciò, questo accade durante il periodo della sessione invernale, a gennaio, e gli studenti non saranno in grado di poter dare gli esami.
Oltre al problema degli sfratti, c'è stato questo annuncio della chiusura della mensa Olimpia, una mensa molto vicina al Campus, utilizzata da tantissimi studenti che, oltre appunto a non avere il posto letto dove poter stare, non potranno nemmeno usufruire della mensa.
La mensa, come è stato ribadito oggi dagli studenti che abbiamo audito veniva anche utilizzata come aula studio e quindi gli studenti, oltre a non poter usufruire del pasto, non potranno neanche studiare.
Sul tema delle borse di studio, purtroppo, gli idonei non beneficiari sono ancora moltissimi; la Regione non coprirà tutte le borse di studio e addirittura è arrivato l'annuncio che le borse di studio verranno pagate a febbraio.
Febbraio è troppo tardi per gli studenti, è veramente un annuncio scioccante; significa per noi studenti non poter pagare gli alloggi, non poter neanche soltanto pagare la spesa per poter rimanere a Torino.
Sono studenti che vengono da molte parti d'Italia, che vengono da altri Stati e non hanno il sostegno della propria famiglia.
Pertanto, richiediamo immediatamente la possibilità di audire gli studenti EDISU e gli Assessori competenti in Commissione, quindi appoggio la richiesta di sospensione della collega Disabato.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Nallo.
NALLO Vittoria
Grazie, Presidente.
Mi unisco alla richiesta di sospensiva della collega Disabato.
Oggi, come è stato detto, abbiamo audito una delegazione di studenti che sono semplicemente a chiedersi di poter avere pienamente il loro diritto allo studio.
Questo significa che la Regione non può, di nuovo, trovarsi a pagare in ritardo le borse di studio e non può farlo soprattutto in un anno in cui già il caos dovuto alle Universiadi non facilita il periodo in cui questi studenti si dovranno trovare a effettuare gli esami della sessione invernale.
Quello che abbiamo scoperto oggi e che abbiamo anche ricevuto come risposta al question time della collega Cera è ancor più stupefacente. Mi riferisco al fatto che addirittura non avranno la possibilità di recarsi alla mensa a loro più vicina, ma si cercherà, in qualche modo, di ovviare a questo attraverso dei trasferimenti attraverso delle navette.
Sicuramente questo è uno sforzo che viene messo in campo, ma non è sufficiente. Abbiamo davvero bisogno di prendere seriamente questa richiesta degli studenti, soprattutto nel momento in cui in quest'Aula stiamo dando priorità ad altro. È importante dire che è difficile che verrà approvato il bilancio entro fine gennaio, quindi rischiamo davvero che questa erogazione arrivi agli studenti addirittura a marzo, addirittura ad aprile. Questo è difficilissimo, anche alla luce di quello che segnalava la collega Paonessa poco fa, perché metterebbe davvero i ragazzi e le famiglie nelle condizioni di non riuscire a sostenere le spese legate al loro essere studenti fuori sede.
Chiedo davvero che si possa avere questa sospensiva per fermarci, per ragionare su quali sono i passaggi da effettuare nelle varie Commissioni competenti e dare delle risposte finalmente concrete, e non solo delle intenzioni agli studenti che ci stanno solo chiedendo di prendere sul serio la loro richiesta di vivere pienamente il diritto allo studio, così come meritano.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.
PENTENERO Gianna
Chiedo scusa, Presidente, chiedo di mettere in votazione la richiesta di una sospensione di un minuto dei lavori d'Aula.
PRESIDENTE
L'Aula non è compatta, quindi mettiamo in votazione la richiesta di sospensione avanzata dalla Consigliera Pentenero.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di sospensione dei lavori.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cerutti; ne ha facoltà.
CERUTTI Andrea
Grazie, Presidente.
Le forze di maggioranza vorrebbero fare il punto della situazione, per cui chiedo un minuto di sospensione.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.
RICCA Fabrizio
Presidente, credo ci sia stato un misunderstanding sul cruscotto per il tipo di votazione.
Ci siamo sbagliati a votare, volevamo votare per la sospensione, quindi si può ripetere la votazione?
PRESIDENTE
Facciamo un'altra votazione sulla richiesta di sospensiva. Chi è favorevole alla sospensione, deve votare favorevole.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di sospensione dei lavori.
Il Consiglio approva.
Essendo stata approvata la richiesta di sospensione, il Consiglio è sospeso per alcuni minuti.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 16.52, riprende alle ore 17.16)
PRESIDENTE
La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sulle richieste di sospensiva presentate dai Consiglieri Rossi, Unia e Disabato.
Il Consiglio non approva.
Non essendovi altre richieste e sentiti i Capigruppo, ci aggiorniamo per la seduta di Consiglio di giovedì 19 alle ore 10.
Prima di terminare i lavori, ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; prego.
RUZZOLA Paolo
Solo per chiarire se nel suo interrogativo c'era il fatto che non ci fossero preliminari, giusto?
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Giovedì, alle ore 10, iniziamo con le questioni pregiudiziali se saranno presentate, altrimenti procederemo con l'o.d.g.
La seduta è tolta.
(La seduta termina alle ore 17.19)