Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO
(Alle ore 10.12 il Presidente Nicco comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.40 per mancanza del numero legale)
(La seduta inizia alle ore 10.49)
Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale
PRESIDENTE
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Binzoni, Cerutti e Cirio.
Richieste di modifica dell'o.d.g.
PRESIDENTE
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Prego, Consigliera Disabato.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
La settimana scorsa, sui social ho visto una foto che ritraeva il Presidente Cirio e l'Assessore Marrone con alle spalle il ritratto di Goku Super Saiyan. Ero convinta si trattasse della conferenza stampa per il nuovo evento di fumetti che si svolgerà a Torino la prossima settimana; in realtà, mi sono resa conto che non era così.
Cosa è capitato? È capitato c'è stata una conferenza stampa, come di consueto, annuncite. La Giunta Cirio, senza comunicare.
PRESIDENTE
Consigliera Disabato, siamo sulle proposte.
DISABATO Sarah
Sull'ordine del giorno, esatto.
PRESIDENTE
Modifiche dell'o.d.g.
DISABATO Sarah
Abbia fiducia una volta nei miei confronti, Presidente, mi faccia concludere.
PRESIDENTE
Sta parlando di giornali e del Presidente Cirio, non mi sembra proprio l'o.d.g.
DISABATO Sarah
Adesso le spiego.
PRESIDENTE
Venga al punto.
DISABATO Sarah
Sì. Pensavo si trattasse di quello, in realtà ho scoperto che era il solito attacco di annuncite volto ad annunciare una misura che al Consiglio non era stata minimamente accennata.
Si tratta di "Vesta", la nuova misura per il welfare fortemente voluta dall'Assessore Marrone che, come di consueto, ha scelto un logo veramente sobrio (con un nome altrettanto sobrio, che è lo stesso dell'inno dei giovani fascisti: un caso veramente incredibile). Al di là di questo, sul giornale ho letto dichiarazioni, rispetto a questa misura, che sarebbe complementare al così noto Fondo Vita Nascente, che invece si occupa delle marginalità.
Si tratta di un bonus a click-day, con l'ISEE e tutto quanto, però è quello che sappiamo. Non è la prima misura che viene annunciata senza avere seguito con un atto concreto: c'è già stato il fondo per i cassaintegrati che ancora oggi aspettano di ricevere un contributo.
Ci dicono che nel nuovo anno questa misura entrerà in vigore, tuttavia ravvedo delle problematiche, proprio perché non si capisce quale sia il perimetro di azione della misura e quale quello del Fondo Vita Nascente che mira a limitare i diritti delle donne.
Credo che il Consiglio debba essere informato di questo, perché nel momento in cui si lancia in pompa magna una misura di questo tipo, credo debba esserci, almeno in Consiglio, un'informativa volta a definire gli obiettivi della misura.
Per questo le chiedo se è possibile modificare l'o.d.g., inserendo una richiesta di informativa dell'Assessore Marrone, titolare della misura rispetto alla misura "Vesta", giusto per spiegarci cosa intende fare, cosa intende suscitare con questa nuova misura voluta dalla Giunta Cirio e anche comprendere qual è il perimetro d'azione, perché a oggi non lo sappiamo, se non per tramite dei comunicati stampa e conferenza stampa.
Tra l'altro, Presidente, le faccio un appello, perché diventa davvero difficile richiedere le informative con questo grado di assenteismo della Giunta Cirio in Consiglio regionale. I banchi sono semivuoti. Ringrazio l'Assessore Marnati per presenziare alla discussione sul Piano della qualità dell'aria e l'Assessora Chiarelli per la presenza, però credo si debba trovare una quadra: se un Consigliere, durante la seduta, richiede un'integrazione all'o.d.g. con un'informativa, quella dovrebbe essere concessa in giornata, alla presenza almeno di qualche Assessore. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.
MAGLIANO Silvio
Grazie, Presidente.
Per richiedere l'inserimento di due ordini del giorno, per attrazione, a ordini del giorno già presenti.
Il primo, è l'ordine del giorno n. 87. Chiedo se può essere attratto al punto 7) dell'o.d.g. odierno. Come Gruppo abbiamo lavorato - ringrazio la Consigliera Binzoni per aver ha portato questo ordine del giorno - sul tema transfrontaliero, dell'opportunità e della possibilità per i cittadini dell'Alta Val di Susa di recarsi all'ospedale di Briançon per delle cure.
Pertanto, ne chiedo l'attrazione a norma di Regolamento.
Il secondo riguarda l'attrazione dell'ordine del giorno n. 88 al punto 10) dell'o.d.g., inerente al tema dell'IVA.
Forse su questo l'Europa non comprende il contesto del terzo settore nel nostro paese, un terzo settore diverso e più variegato rispetto a quello che accade nei paesi comunitari e, quindi, viene imposta l'IVA. Sappiamo che il Governo sta lavorando per una proroga, ma c'è anche un tema più vasto, cioè far capire alle istituzioni europee come è fatto il nostro terzo settore e che quindi l'attività commerciale imposta, per assurdo anche alle organizzazioni di volontariato, dovrebbe invece trovare un correttivo normativo sia in sede europea sia in sede italiana.
Chiedo per attrazione l'inserimento degli ordini del giorno n. 87 e n. 88 come previsto dal Regolamento, visto che trattano gli stessi argomenti.
PRESIDENTE
È già stato fatto dagli Uffici, quindi la sua richiesta è già stata accolta.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Brevemente, Presidente, per associarmi alla richiesta della Consigliera Disabato, perché effettivamente sarebbe opportuno avere un chiarimento in Aula, visto che questa è la sede su una misura così rilevante, 39 milioni di euro di cui noi, come Consiglio regionale, nulla abbiamo saputo finora di questa misura, al di là del marchio.
Se è possibile, peroro anch'io la causa di avere oggi un'informativa da parte dell'Assessore Marrone o dal Presidente Cirio, visto che il Presidente è in Aula ed era presente alla conferenza stampa con cui è stata lanciata la misura per approfondire questo tema decisamente rilevante.
PRESIDENTE
Non vi sono più richieste d'intervento.
Sono rimaste in piedi, visto che la richiesta del Consigliere Magliano è già stata accolta, le richieste della Consigliera Disabato e della Consigliera Ravinale. Chiedo all'Aula se è d'accordo sulla richiesta d'informativa avanzata dalle Consigliere, tenendo conto che non è presente l'Assessore Marrone. Ricordo che, se non ci sono obiezioni, le richieste vengono accolte.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.
RIVA VERCELLOTTI Carlo
Visto il tempo che abbiamo da qui a Natale, diventa impossibile dare l'informativa in Aula. Verifichiamo se riusciamo a trovare uno spazio in Commissione nella settimana prossima - anche questo sarà oggetto della Conferenza dei Capigruppo che avremo domani - in base anche alla disponibilità dell'Assessore Marrone.
Ricordo che la misura annunciata dall'Assessore Marrone e dal Presidente Cirio, se non ho inteso male, partirà a giugno, quindi vuol dire che abbiamo tutto il tempo per ragionare, insieme a loro, nel mese di gennaio.
PRESIDENTE
Consigliera Disabato, è già intervenuta e non sarebbe possibile intervenire una seconda volta. Le chiedo di essere veramente sintetica.
DISABATO Sarah
Se non sbaglio, ho visto nei corridoi il Presidente Cirio, che essendo tanto convinto di quella misura, credo che non avrà difficoltà venire a riferire in Aula, a maggior ragione perché è stata annunciata con una conferenza stampa.
Potrei capire fosse uscito un comunicato o qualcosa sotto traccia, ma è una misura lanciata in pompa magna. Credo che bisogna dare dignità a quella discussione e alle opposizioni la possibilità di approfondire, ma bisogna farlo in un'aula pubblica, perché questo è il metodo che è stato utilizzato dalla Giunta Cirio. La prossima volta non si facciano le conferenze stampa così le opposizioni se ne stanno al loro posto e non chiedono approfondimenti durante una seduta pubblica.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire perché immaginavo che la richiesta di informativa potesse essere accolta con serenità e che potesse essere svolta, peraltro rispetto a quello che è già uscito sui giornali e detto in questi giorni soprattutto per quello che riguarda la programmazione di tutti gli atti oltre alla questione di merito di quanto è stato annunciato pubblicamente con una conferenza stampa.
Questa mattina abbiamo la fortuna di avere il Presidente Cirio a Palazzo Lascaris, quindi chiederei cortesemente di rispondere a una richiesta che mi sembra debba essere assolutamente presa in considerazione, a fronte del fatto che l'intervento annunciato metterebbe in discussione molti altri interventi di sostegno alle famiglie, di sostegno ai servizi educativi e di sostegno alle attività di carattere istituzionale che la nostra Regione fa.
Non mi spiego come una cifra così importante come quella che è stata annunciata non possa che essere sottratta ai servizi di carattere più istituzionale che la Regione deve garantire nei confronti dei comuni.
PRESIDENTE
Mi pare che i casi sono due: si prende atto, se la maggioranza mi fa un cenno, che è contraria, oppure procediamo con la votazione della richiesta avanzata dalle Consigliere Disabato e Ravinale.
Dato che le proponenti Consigliere Ravinale e Disabato non la ritirano procediamo con la votazione sulla richiesta di informativa della Giunta regionale.
Per essere chiari, bisogna votare a favore se si vuole accogliere la loro richiesta di fare l'informativa e votare negativamente se non si vuole accogliere la richiesta di informativa.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di comunicazioni della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
Mettiamo a verbale il voto favorevole della Consigliera Pompeo.
Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)
PRESIDENTE
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: b) Distribuzione processi verbali Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali n. 13 e n. 14 relativi alle sedute del 27 novembre 2024 e del 4 dicembre 2024.
c) Giornata mondiale per i diritti umani Prima di iniziare l'esame dei punti all'o.d.g., ho una comunicazione.
Oggi, 10 dicembre, ricorre la Giornata mondiale per i diritti umani.
Ricorrenza che commemora l'adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani e che ci ricorda quanto sia opportuno difendere e promuovere i diritti fondamentali in ogni ambito della società.
Ancor più forte di fronte a un contesto planetario sempre più caratterizzato da guerre spietate, aggressioni militari, intolleranza crescente, repressioni feroci, limitazione e soppressione delle libertà di pensiero, di preghiera, di parola e d'informazione, persecuzione dei dissidenti, spregio di norme ed accordi internazionali, si rende più che mai necessario rilanciare una campagna forte in difesa dei diritti umani e delle vittime della loro violazione.
In troppi Paesi del mondo viene calpestata ogni giorno la dignità delle persone e, in questo particolare momento storico così sofferente, dove aumenta il dolore sociale e si aggravano le crisi economiche, ambientali politiche e umanitarie, tutti noi siamo chiamati a fare azioni ed usare comportamenti per costruire la pace.
Sensibilizzare verso valori di rispetto, come prova a fare questo Consiglio regionale attraverso il Comitato regionale dei diritti umani, il primo e tuttora unico costituito e che sarà rinnovato in questa legislatura immediatamente con l'inizio del nuovo anno, accresce questa attenzione verso il bisogno fondamentale di pace che ciascuno ha sia esso un'intera Nazione che un semplice cittadino.
Pur consapevoli dei limiti obiettivi dello strumento, il Comitato dei diritti umani e civili e tutto il Consiglio regionale del Piemonte continuano a ritenere che, con tutte le iniziative che sostiene e promuove anche tenere caparbiamente accesa una piccola luce è quanto mai necessario.
Le Istituzioni a tutti i livelli hanno la responsabilità primaria di lavorare incessantemente per fermare ogni forma di guerra e violenza tutelando i diritti umani di ogni singolo individuo in ogni parte del mondo, perché non siano un privilegio di pochi, ma un bene comune da preservare e custodire.
Mi sembrava un messaggio importante che il nostro Consiglio regionale possa mandare in questa Giornata mondiale per i diritti umani del 10 dicembre proprio in considerazione anche degli avvenimenti che, purtroppo, ci capita di ascoltare tutti i giorni sui media.
Nomine (rinvio)
PRESIDENTE
Passiamo al punto 2) all'o.d.g., relativo "Nomine".
Chiedo se c'è la volontà di procedere in questo senso. Vedo uno scuotere di teste.
Formalizzate la richiesta di saltare questo punto? Prendiamo per buono il "sì" informale di Riva Vercellotti e, quindi procediamo con l'esame del successivo punto all'o.d.g.
Esame proposta di deliberazione n. 23, inerente a "Convalida dell'elezione dei Consiglieri regionali (ai sensi dell'articolo 29 della legge regionale 19 luglio 2023, n. 12, dell'articolo 36, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte e degli articoli 17 e 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale)"
PRESIDENTE
Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 23, di cui al punto 3) all'o.d.g.
A seguito della proclamazione dei Consiglieri regionali conseguente alle elezioni regionali dell'8 e 9 giugno, la Giunta per le elezioni ha formulato la proposta di convalida.
La parola al Presidente della Giunta per le elezioni, il Consigliere Avetta, per l'illustrazione della proposta.
AVETTA Alberto
Grazie, Presidente.
La Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità, durante le sedute del 17 settembre e del 4 dicembre scorsi e grazie al lavoro puntuale svolto dagli Uffici, che ringraziamo, ha esaminato la condizione di ciascuno dei Consiglieri eletti a seguito delle elezioni del giugno 2024, per accertare se sussistessero cause incandidabilità, ineleggibilità o incompatibilità.
L'esame ha riguardato anche i Consiglieri sospesi dalle funzioni per la nomina alla carica di Assessore, ai sensi dell'articolo 8, comma 2, della legge regionale n. 12 del 2023.
Ai sensi dell'articolo n. 47 del DPR n. 445 del 2000, i Consiglieri regionali hanno dichiarato, su apposito modulo approvato dalla Giunta per le elezioni, le cariche ricoperte nell'anno precedente alla data della presentazione della candidatura, le cariche ricoperte alla data attuale nonché l'insussistenza di cause di incandidabilità, ex articolo 7 del decreto legislativo n. 235 del 2012, articoli 143, comma 11 e 248, comma 5 decreto legislativo n. 267 del 2000. Sono, inoltre, stati acquisiti i certificati penali di ciascun Consigliere ed è stata verificata l'insussistenza di cause di incandidabilità.
Sulla scorta delle dichiarazioni presentate da ciascun Consigliere, sono state esaminate le cariche ricoperte dai singoli Consiglieri e sono stati compiuti i relativi approfondimenti anche tramite l'acquisizione di documentazione integrativa.
In particolare, la posizione di ciascun Consigliere è stata valutata e raggruppata per tipologia di dichiarazioni e, quindi, dichiarazione di assenza di cariche di precedenti incarichi in Consiglio e Giunta regionale oppure cariche nell'ambito del partito di appartenenza non rilevanti ai fini della convalida; dichiarazione di cariche ritenute non rilevanti ai fini della legge regionale n. 12 del 2023, in quanto cessate prima della data di presentazione delle candidature o in quanto non riconducibili alla tipologia delle cariche da valutare; dichiarazione di cariche elettive ed eventuali cariche strettamente connesse alla carica elettiva, per esempio nei partiti di provenienza, non rientrante tra quelli rilevanti ai fini della legge regionale n. 12 del 2023; dichiarazione di cariche non elettive che sono state ritenute non rilevanti in quanto cariche già esaminate nella precedente legislatura o ricoperte in enti o associazioni ritenute non rilevanti, sempre ai fini della legge regionale n. 12 del 2023; infine dichiarazione di cariche non elettive che, alla luce della documentazione prodotta, sono state anch'esse valutate ai sensi della legge regionale n.
12 del 2023.
In conclusione, sulla base delle dichiarazioni presentate da tutti i Consiglieri, la Giunta ha ritenuto l'assenza di profili rilevanti ai fini della legge regionale n. 12 del 2023 per i Consiglieri che hanno dichiarato di non avere ricoperto o di ricoprire alcuna altra carica o hanno dichiarato cariche o incarichi ritenuti non rilevanti.
La Giunta ha ritenuto l'assenza di profili rilevanti ai fini della legge regionale n. 12 del 2023 per i Consiglieri che hanno dichiarato di aver ricoperto o di ricoprire attualmente esclusivamente cariche elettive e infine, la Giunta al pari ha ritenuto l'assenza di profili rilevanti ai fini della legge n. 12 del 2023, alla luce degli approfondimenti effettuati insieme agli Uffici per i Consiglieri che hanno dichiarato di aver ricoperto o di ricoprire cariche non elettive.
Pertanto, avendo rilevato per ogni Consigliere l'insussistenza di cause di ineleggibilità, di incompatibilità e di incandidabilità, la Giunta per le elezioni, in data 4 dicembre 2024, ha deliberato all'unanimità di proporre al Consiglio regionale di convalidare l'elezione dei 60 Consiglieri regionali proclamati eletti a seguito delle elezioni dell'8 e del 9 giugno 2024.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Avetta.
Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo alla votazione della deliberazione della Giunta per le elezioni di convalida.
La votazione si svolge a scrutinio segreto con scheda. Per la convalida delle elezioni di tutti i Consiglieri occorre barrare "sì", quindi "sì" per la convalida delle elezioni di tutti i Consiglieri.
Le schede verranno consegnate al momento della chiamata.
Nomino scrutatori i Consiglieri Cera e Castello.
Prego il Consigliere Segretario Carosso di procedere all'appello nominale.
(Il Consigliere Segretario Carosso effettua l'appello nominale)
CASTELLO MARIO SALVATORE
PRESIDENTE
La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.
Comunico il risultato della votazione: presenti 46; votanti 46; hanno votato sì 46; hanno votato no nessuno; schede bianche nessuna; schede nulle nessuna.
In esito alla votazione, dichiaro convalidata l'elezione dei Consiglieri regionali della XII Legislatura proclamati eletti a seguito delle elezioni regionali dell'8 e 9 giugno 2024.
Esame proposta di deliberazione n. 20, inerente a "Fondazione Luigi Firpo Centro di Studi sul pensiero politico onlus. DCR n. 329-8020 del 26.03.2024. Approvazione modifiche statutarie"
PRESIDENTE
Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 20, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La proposta di deliberazione è stata licenziata a maggioranza dalla VI Commissione permanente il 13 novembre 2024.
La parola all'Assessore Chiarelli per l'illustrazione.
CHIARELLI Marina, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
In realtà, era già stata approvata dal Consiglio regionale il 26 marzo 2024.
A seguito delle osservazioni pervenute dal Comune, si è proceduto nuovamente a presentare modifiche, di fatto, soltanto sinottiche o di termini, per rendere più omogeneo il testo. Pertanto, è stata licenziata dalla Commissione e mi richiamo alla discussione della Commissione.
PRESIDENTE
Dichiaro aperta la discussione generale e informo che, in tale sede, ogni Consigliere ha facoltà d'intervento per un tempo non superiore ai dieci minuti.
Invito, pertanto, i Consiglieri che intendono intervenire a prenotarsi segnalandolo alla Presidenza.
Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendovi nessuna replica da parte dell'Assessore, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 20.
Il Consiglio approva.
Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 16, inerente a "Aggiornamento del Piano regionale di qualità dell'aria (PRQA)"
PRESIDENTE
Passiamo al proseguimento dell'esame della proposta di deliberazione n. 16 di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta del 4 dicembre, l'Assessore Marnati ha provveduto all'illustrazione del provvedimento.
È terminata la discussione generale e si è passati all'esame degli emendamenti. Sono stati illustrati gli emendamenti rubricati n. 6), 7), 8) 9) e 35).
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Come sapete, e come l'Assessore, cui ho già consegnato il presente che ha in mano, sa, ragazzi, ragazze e persone di Extinction Rebellion, che oggi sono fuori dal Palazzo per chiederci di fare più in fretta e di fare meglio contro la crisi climatica, hanno chiesto un'audizione all'Ufficio di Presidenza nella seduta di Consiglio odierno.
Oggi stiamo discutendo del Piano di qualità dell'aria, quindi di limitare le emissioni climalteranti anche per contrastare la crisi climatica. Non avendo avuto notizie, da parte dell'Ufficio di Presidenza e del Presidente rispetto a questa richiesta, chiederei di sospendere il Consiglio e audire i manifestanti, oggi presenti, che ci stanno invitando a prendere sul serio la crisi climatica in atto, ricordandoci che questo è stato l'anno con le maggiori precipitazioni sul Piemonte. È un'emergenza reale che va tenuta nella massima considerazione prima e non dopo che i disastri accadano.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
DISABATO Sarah
Grazie Presidente.
Credo sia opportuno audire le persone che oggi stanno manifestando fuori dal Palazzo contro la crisi climatica e contro le misure prese per contrastarla.
Oggi, sulle cronache dei giornali leggiamo di disastri che mietono vittime e che colpiscono le nostre città. Il Piemonte è molto fragile, da questo punto di vista, e purtroppo abbiamo già toccato con mano gli effetti del dissesto idrogeologico e tutti i danni causati da questa crisi, che pare non avere scrupoli nei confronti del nostro territorio.
Noi le azioni le possiamo mettere in campo fin da oggi. Come Movimento 5 Stelle abbiamo denunciato più volte il fatto che si tratti di misure timide che non tengono conto dell'emergenza che attualmente viviamo, però ritengo necessario e urgente rafforzare le misure volte alla tutela dell'ambiente e alla mitigazione del danno provocato dai cambiamenti climatici. Ritengo ancora più urgente sospendere la seduta del Consiglio regionale e audire i ragazzi e le ragazze che oggi stanno manifestando, perché è giusto dare voce ai cittadini.
Penso non si debba nemmeno avere tanta paura, perché non riesco a comprendere come oggi, due richieste su due dell'opposizione, volte ad avere chiarimenti e a coinvolgere la cittadinanza su un tema così importante, possano essere bocciate in questo modo.
È sinceramente un gesto di arroganza che non comprendo minimamente Presidente, per cui le chiedo di sospendere la seduta e convocare immediatamente un'audizione con Extinction Rebellion, nelle persone oggi fuori a manifestare, ovviamente alla presenza dei Consiglieri e dei Gruppi che ne avranno la volontà.
Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.
PENTENERO Gianna
Presidente, è prassi consolidata da parte di quest'Aula, nel momento in cui ci sono persone e soggetti che manifestano sotto la sede del Consiglio regionale, permettere ai Consiglieri di audire i soggetti e le associazioni che manifestano e si rivolgono a noi per esprimere una loro opinione o una loro richiesta di attenzione.
Mi permetto di sottolineare che uno dei punti di debolezza che abbiamo già evidenziato durante il percorso in Aula della deliberazione sul Piano regionale di qualità dell'aria è stato il fatto di non aver audito gli stakeholder in modo preciso e puntuale ma, soprattutto, non sia stato preso in considerazione quanto loro ci hanno affermato.
La presenza di un'associazione davanti alla sede del Consiglio regionale testimonia un'ulteriore richiesta di attenzione e quindi rivolgo alla Presidenza la richiesta di sospendere i lavori del Consiglio per audire i ragazzi che manifestano davanti il Consiglio regionale.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.
RICCA Fabrizio
Presidente, sono assolutamente d'accordo che si debba fare in fretta, ed è per questo che in fretta dobbiamo approvare la deliberazione sul Piano della qualità dell'aria, una misura fondamentale per l'aria del Piemonte.
Dopodiché possiamo audire senza problemi le persone che manifestano sotto il palazzo
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Nallo; ne ha facoltà.
NALLO Vittoria
Grazie, Presidente.
Volevo unirmi alle richieste delle colleghe di opposizione, perché questa è la sede della democrazia ed è corretto audire chi lo chiede, sottolineo, in modo civile. Quando le richieste sono fatte in modo civile, seguendo la prassi, come mi sembra sia stato fatto oggi formalizzando una richiesta all'Ufficio di Presidenza, è corretto.
Siamo i primi ad arrabbiarci quando le richieste non vengono fatte nelle sedi opportune e vengono fatte con modalità che non condividiamo, ma la richiesta di oggi è stata avanzata a all'Aula e ci viene chiesto semplicemente di ascoltare delle istanze e di farlo prima di approvare il Piano.
È già stato ricordato quanto poco siano state ascoltate le richieste delle persone che sono state audite in quest'Aula. Chiedo anch'io che si possa rispettare una prassi e oggi non vedo il motivo per non farlo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravello; ne ha facoltà.
RAVELLO Roberto
Grazie, Presidente.
Mi permetto di contribuire a questa discussione ricordando che prima della prassi esiste il senso del dovere. Credo che dovere di questa Assemblea sia portare a celere approvazione uno strumento che tutti, almeno a parole ritengono fondamentale per contribuire in maniera concreta e significativa al miglioramento delle condizioni ambientali della nostra regione.
Pertanto, mi associo alla richiesta di procedere velocemente, certo che i manifestanti saranno disponibili ad attendere che termini la discussione che termini la votazione e che il provvedimento sia approvato.
Permettetemi di mettere un puntino su una "i", perché non è bello che restino agli atti delle affermazioni che non corrispondono a verità. Tutti i cosiddetti stakeholder, i portatori di interesse, quelli che hanno avuto voglia di confrontarsi con l'Assemblea durante i lavori della Commissione sono stati invitati e sono stati auditi. Sono stati ascoltati quando hanno avuto qualcosa da dire, ma molto spesso non sono stati in grado di rispondere alle domande dei Commissari. Questo teatrino lo abbiamo già visto e io credo che, se proprio dovesse toccarci di rivederlo, sia opportuno farlo dopo aver fatto il nostro dovere, dopo aver portato a casa l'approvazione del provvedimento.
PRESIDENTE
La Consigliera Disabato chiede di intervenire, ma le ricordo che è già intervenuta.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
Trovo molto gravi in quest'Aula le parole del collega Ravello, perché tutti gli stakeholder hanno avuto delle cose da dire. I nostri emendamenti e il lavoro che, nella scorsa settimana, in Commissione abbiamo fatto e stiamo facendo sul Piano qualità dell'aria sono collegati proprio al fatto che nessuna delle richieste degli stakeholder è stata accolta o non è stato possibile avere un'interlocuzione in Commissione. Ora che mi si venga a dire che Coldiretti, Confartigianato e Legambiente non avessero niente da dire, lo trovo piuttosto grave.
Quindi, la richiesta di audizione oggi delle associazioni che stanno protestando va nella direzione di avviare un approccio diverso, più istituzionale e che tuteli tutti, perché ricordo che alternativamente si è seduti da una parte e dall'altra dell'Aula.
PRESIDENTE
Per fatto personale, ha chiesto la parola il Consigliere Ravello; ne ha facoltà.
RAVELLO Roberto
Grazie, molto gentile, Presidente.
Evidentemente non mi sono ben espresso e, quindi, alla collega Conticelli credo sia doveroso giunga un chiarimento.
Io non credo di aver detto che nessuno degli auditi abbia proferito parola.
Io ho detto che alcuni degli auditi non lo hanno fatto e mi riferisco, in particolare, a quei soggetti, a quelle organizzazioni, a quelle associazioni che, come ho già avuto modo di dire la settimana scorsa, hanno avuto la lingua molto lunga in altre sedi - vedi in Procura e in Tribunale ma sono stati assolutamente molto meno loquaci qui in Commissione.
Mi riferisco a quella categoria di auditi e non ai seri portatori d'interesse che si sono confrontati con l'Aula e che hanno anche generato la produzione di provvedimenti che accompagneranno il Piano e che andranno incontro alle loro esigenze.
Spero di aver fornito il chiarimento necessario e di chiudere qui questa discussione.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Unia.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente.
Prendo la parola per chiedere quale sia la differenza fra la richiesta di oggi e quello dello scorso Consiglio, quando abbiamo giustamente audito Coldiretti prima del Consiglio.
Mi sembra che sia doveroso non fare due pesi e due misure, a seconda di chi chiede di essere audito, perché questa dovrebbe essere la casa di tutti i piemontesi e non solo di quelli della maggioranza. Pertanto, ribadisco che ascoltarli per dieci minuti non ci rovina la giornata e magari ci pu arricchire.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Coluccio.
COLUCCIO Pasquale
Grazie, Presidente.
Evito di ripetere quanto hanno già detto i miei colleghi, ma intervengo semplicemente per evidenziare che, a volte, bisognerebbe anche scendere nella realtà delle cose. Sotto ci sono circa 15 ragazzi, dei quali il più grande avrà, forse, 25 anni, che hanno deciso di impegnare parte del loro tempo per star seduti per terra, al freddo, prendendo dell'umidità, perch semplicemente sono preoccupati per il loro ambiente. Lo fanno come riescono, in modo pacifico, e chiedono semplicemente di essere ascoltati per dieci minuti.
Se questo non vale la pena, assumetevene la responsabilità, ma onestamente non credo sia questo il modo di crescere la nuova società, avvilendo l'iniziativa di questi ragazzi che, a differenza di tanti altri che molto probabilmente il tempo lo impegnano diversamente, hanno deciso di preoccuparsi per il loro territorio. E la risposta che gli diamo è una porta in faccia, per non impiegare dieci minuti del nostro tempo.
PRESIDENTE
La parola al Vicepresidente Ravetti, che interviene in qualità di Consigliere.
RAVETTI Domenico
Grazie, Presidente.
Provo a fare una proposta, se l'Aula mi ascolta, che è la seguente.
Credo di aver capito alcune cose. La prima è che ci sono delle persone fuori che vorrebbero interloquire con noi; la seconda è che, se mettessimo al voto la richiesta di interruzione dei lavori per incontrarli, la maggioranza respingerebbe questa proposta; la terza questione che credo di aver capito è che c'è una richiesta di incontro con l'Ufficio di Presidenza.
Credo che potremmo trovare una sintesi nell'incontrare, come Ufficio di Presidenza, una delegazione dei manifestanti prima dei question time spostando i question time, evidentemente, prima della conclusione sul Piano della qualità dell'aria.
PRESIDENTE
Riepilogando, il Vicepresidente propone che l'Ufficio di Presidenza incontri, alle ore 14, il gruppo che ha chiesto di essere audito e che i question time vengano spostato alle ore 14.30.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Lei è già intervenuto.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Pentenero, sull'ordine dei lavori.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Intervengo sulla proposta del Vicepresidente Ravetti, che credo debba essere presa in considerazione.
Le motivazioni sono quelle che abbiamo espresso prima e quelle che raccogliamo anche dalle sue considerazioni, quindi credo sia davvero necessario prenderle in considerazione. Avremmo evitato di perdere il tempo che stiamo perdendo con questa discussione se avessimo già affrontato l'incontro, così avremmo già raccolto le osservazioni e potremmo riprendere serenamente la discussione sul Piano dell'aria che, come è stato già detto sta a cuore a tutti quanti noi.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Rossi, sull'ordine dei lavori.
ROSSI Domenico
Grazie, Presidente.
Intervengo per dire che, forse, questi ragazzi li avremmo già auditi nel tempo di questa discussione, a riprova del fatto che spesso, dietro le buone intenzioni, in realtà si inciampa su delle questioni molto più semplici.
Al netto che, appunto, avremmo già utilizzato questo tempo per incontrarli e saremmo tutti più contenti: la maggioranza sarebbe nella condizione di procedere e chi, invece, si è espresso, compreso il sottoscritto, per dare ascolto.
Poi ci lamentiamo che le persone si allontanano dalla politica e che non votano più, ma se di fronte a una richiesta pacifica, a una protesta pacifica, a una richiesta di dialogo noi diamo una risposta che manifesta indifferenza, è evidente che questo non giova da un punto di vista dell'attenzione e del rapporto tra i cittadini, per lo più giovani, e le forze politiche.
Detto questo, mi sembra che l'ipotesi di spostare di mezz'ora i question time sia un'ipotesi oltre il buon senso, cioè più di così non so che cosa vi possiamo proporre. È un'ipotesi che consente anche ai Capigruppo e ai Consiglieri di partecipare, come è accaduto in altri momenti.
Mi permetto, quindi, di insistere e di chiedere ai colleghi della maggioranza di rivalutare questa proposta, perché non nuoce allo svolgimento della discussione sul Piano dell'aria, perché mezz'ora non fa la differenza, anzi ne stiamo perdendo più adesso a fare questa discussione che la mezz'ora di spostamento.
Se dite di sì, noi smettiamo di intervenire e quella mezz'ora la recuperiamo adesso e alle ore 14 facciamo questa cosa.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Disabato, sull'ordine dei lavori.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Credo che, alla fine dei conti, dovremmo chiarire che cosa permette e cosa non permette il Regolamento, perché adesso mi è stata data la parola mentre prima mi è stata tolta e ad altri colleghi è stata data due volte.
PRESIDENTE
Stiamo discutendo sulla richiesta del Vicepresidente Ravetti. Per questo prima non le ho dato la parola, perché prima aveva già parlato.
DISABATO Sarah
Se lei ritiene, anche se non riesco comprendere bene i meccanismi, ma magari ne chiariremo a parte.
PRESIDENTE
Spiego meglio: se lei parla prima su una questione, non può riparlare sulla stessa questione. Ora abbiamo cambiato e stiamo parlando della richiesta del Vicepresidente Ravetti.
DISABATO Sarah
Va bene, se lei ritiene ne aggiungo un'altra, così potremmo parlare ulteriormente.
La proposta fatta ritengo non sia accoglibile, perché a questo punto richiedo che possano partecipare anche i Capigruppo in quanto titolati.
(Commenti fuori microfono)
DISABATO Sarah
L'hai detto tu? Allora te la sostengo a questo punto, visto che ritengo importante che ci sia la partecipazione di tutti i Gruppi consiliari alla discussione, in quanto il tema risulta particolarmente importante.
Nonostante tutto, cerco di darvi una mano: è mezzogiorno, stiamo ancora discutendo della possibilità di audire persone che manifestano sotto il Palazzo. Se aveste collaborato minimamente - minimamente - probabilmente avremmo approvato il Piano della qualità dell'aria; avremmo avuto l'informativa del Presidente Cirio e dell'Assessore Marrone sulla misura Vesta e avremo anche audito le persone, in questo momento fuori dal Palazzo, facenti parte di Extinction Rebellion.
Vi invito a gestire le situazioni in modo diverso, probabilmente anche in modo più democratico. Ricordo alla maggioranza che non è a casa propria, ma in Consiglio regionale e ci sono diverse richieste e diverse istanze cui fino a oggi, è stato detto no a tutto. Se questo è l'atteggiamento, ne prendo atto e dalla prossima seduta cambieranno sicuramente gli atteggiamenti.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
Non ho capito quale possa essere la contrarietà.
(Commenti fuori microfono)
CONTICELLI Nadia
Neanche intervenire possiamo? Sull'ordine dei lavori, in base al Regolamento non c'è un limite. Almeno quello!
(Commenti fuori microfono)
CONTICELLI Nadia
Sì, esatto, tanto fate quello che volete.
Il momento delle interrogazioni a risposta immediata interessa più la minoranza che la maggioranza. Visto che qui non si parla e non si discute mai di niente, è il momento in cui possiamo avere qualche risposta a questioni di merito che poniamo nell'interesse dei cittadini e delle cittadine piemontesi.
La proposta del collega Ravetti non è solo una proposta di buonsenso, ma è una proposta su cui mettiamo del nostro sul piatto della bilancia, perch avremmo dovuto essere noi a dire "no, i question time non li spostate".
Adesso, anche la battuta sul fatto che sia l'ora del pranzo. Non so se qualcuno qui pensa di essere al ristorante, al casinò, sul pullman o al supermercato; siamo in un'Aula istituzionale e a una proposta del Vicepresidente si dice "no, è l'ora del pranzo"? Chiedo, a partire da chi in questo momento sta presiedendo, un atteggiamento istituzionale, perché non state prendendo in giro noi, state prendendo in giro i cittadini e le cittadine.
PRESIDENTE
Non stiamo prendendo in giro nessuno, Consigliera. Non stiamo prendendo in giro nessuno, quindi moderi anche lei i termini nel rispetto della Presidenza. Diamo la parola.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Deve moderare i termini: non stiamo prendendo in giro nessuno, stiamo ascoltando tutti.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
L'abbiamo detto. Ha fatto una proposta. Il Consigliere Ricca ha fatto una proposta come l'ha fatta il Vicepresidente Ravetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.
RUZZOLA Paolo
Grazie, Presidente.
Intervengo, ovviamente come Capogruppo del mio Gruppo.
Avendo ascoltato anche i colleghi di maggioranza, ritengo che la proposta del collega Ravetti sia di assoluto buon senso e possiamo accettarla. Quei trenta minuti di spostamento della trattazione delle risposte a risposta immediata possono tranquillamente essere condivisi e accettati, dando seguito all'ascolto di queste persone.
Grazie.
PRESIDENTE
Confermiamo che alle ore 14, nella Sala delle Bandiere, verrà audita una delegazione dei manifestanti dall'Ufficio di Presidenza e dai Capigruppo di ogni singolo Gruppo.
Procediamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Unia (primo firmatario).
(Testo conservato agli atti) La parola al Consigliere Unia per l'illustrazione.
UNIA Alberto
Comunico il ritiro dell'emendamento rubricato n. 10).
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Unia.
Emendamento rubricato n. 11) presentato da Unia (primo firmatario) (Testo conservato agli atti) La parola al Consigliere Unia per l'illustrazione.
UNIA Alberto
L'emendamento in oggetto prevede di dedicare all'interno del Piano una sezione dedicata all'analisi delle alternative progettuali, ma visto che è già stato approvato in Commissione, lo ritiro.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Unia.
Emendamento rubricato n. 12) presentato da Unia (primo firmatario) (Testo conservato agli atti) La parola al Consigliere Unia per l'illustrazione.
UNIA Alberto
L'emendamento in oggetto vuole colmare la mancanza di trasparenza sui costi effettivi e sugli impatti ambientali.
Questa misura aumenterebbe la fiducia nelle azioni proposte e migliorerebbe la gestione delle risorse.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Unia.
Emendamento rubricato n. 41) presentato da Conticelli (prima firmataria) (Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
L'emendamento in oggetto, come altri che abbiamo presentato, introduce alcune piccolissime e molto generiche specifiche in merito al tema dell'energia. Sia rispetto alla produzione sia alla distribuzione dell'energia, riteniamo che il Piano sia piuttosto superficiale.
L'energia è uno degli assi fondamentali quando parliamo di qualità dell'aria, soprattutto perché il Piano parte dall'oggi, ma deve guardare al domani e al dopodomani.
Chiediamo che l'osservatorio che la delibera propone di istituire abbia come specifica non solo le misure di attuazione per il miglioramento della qualità dell'aria e quindi le misure di come questo miglioramento procede o non procede, ma anche la promozione dell'uso efficiente dell'energia, del risparmio energetico e della costituzione delle comunità energetiche.
L'uso efficiente dell'energia e risparmio energetico sono nelle linee guida dell'Unione Europea e anche del nostro Governo per ogni misura e per ogni manovra dal PNRR in avanti.
Il tema della costituzione delle comunità energetiche è uno di quegli argomenti in cui la società è più avanti delle istituzioni, in cui ci sono delle sperimentazioni diffuse ed è un processo che non solo bisogna favorire, ma anche governare.
Su questo riteniamo che il piano dovrebbe esprimersi almeno come mandato dell'Osservatorio, altrimenti rischiamo di approvare un documento che è già vecchio.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Unia (primo firmatario) (Testo conservato agli atti) La parola al Consigliere Unia per l'illustrazione.
UNIA Alberto
L'emendamento in oggetto prevede di incentivare i Comuni e adottare misure per ridurre l'inquinamento e migliorare la qualità dell'aria, soprattutto per quanto riguarda le corsie preferenziali del trasporto pubblico locale.
Anche questo emendamento è già stato approvato in Commissione e inserito nel Piano, per cui lo ritiro.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.
PENTENERO Gianna
Non ho compreso le modalità di intervento sugli emendamenti: possiamo intervenire singolarmente?
PRESIDENTE
Se sono sottoscritti, singolarmente.
PENTENERO Gianna
Quindi si può ancora intervenire sugli emendamenti presentati dalla Consigliera Conticelli e dal Consigliere Unia?
PRESIDENTE
Certo.
PENTENERO Gianna
Intervengo sull'emendamento presentato dalla Consigliera Conticelli per ribadire la necessità di avere un osservatorio regionale sul tema dell'energia, che è una delle carenze del Piano. Si produce una quantità notevole di dati e di valutazioni, ma questi dati e queste valutazioni sono assolutamente scoordinate, senza nessun tipo di coordinamento tra di loro che consenta un'analisi chiara e comprensiva rispetto alle ricadute delle azioni previste dal Piano.
Sappiamo quanto oggi il tema dell'energia sia un tema cogente legato allo sviluppo economico, alle industrie e all'utilizzo di fonti alternative di energia. Abbiamo la necessità di avere un luogo all'interno del quale far convergere tutti i dati, anche a fronte del fatto che, ad esempio, ci auguriamo che prima o poi le CER possano partire e quindi ci sia un osservatorio chiaro e preciso che ci permetta di comprendere qual è il punto di caduta e dove sta andando il Piemonte da questo punto di vista.
PRESIDENTE
Grazie, collega Pentenero.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Unia (primo firmatario).
(Testo conservato agli atti) Ha chiesto la parola il Consigliere Unia per l'illustrazione; ne ha facoltà.
UNIA Alberto
Questo emendamento, come già più volte presentato - e ci sarà anche un ordine del giorno - è per chiedere di inserire il biglietto unico regionale all'interno del Piano qualità dell'aria.
PRESIDENTE
Emendamento rubricato n. 39 presentato da Conticelli (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) Ha chiesto la parola la Consigliera Conticelli per l'illustrazione; ne ha facoltà.
CONTICELLI Nadia
L'emendamento rubricato n. 39) riprende un impegno che quest'Aula ha già votato in relazione alla manovra di assestamento di bilancio sulla promozione del trasporto pubblico, per promuovere la libera circolazione dei giovani under 26 residenti o domiciliati nella nostra Regione, quindi anche studenti fuori sede.
È una misura tra quelle previste anche dai fondi PNRR; è già stata attuata in via sperimentale in altre città d'Italia e sulla quale stanno ragionando anche altre Regioni. Questo è un emendamento collegato a quello precedente del collega Unia, perché il biglietto unico favorisce la libera circolazione.
Auspichiamo che entrambi siano assunti dalla maggioranza. Peraltro, è un impegno assunto anche nelle interlocuzioni in Commissione e che anche parte della Giunta si è assunta.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola la Consigliera Paonessa; ne ha facoltà.
PAONESSA Simona
Grazie, Presidente.
Su questo tema sono intervenuta già un po' di volte, ma ci tengo a ribadire l'importanza del trasporto gratuito per tutti gli under 26. Più volte in quest'Aula ho detto che il costo degli abbonamenti è esorbitante; si parla di 1.000 euro all'anno che le famiglie devono pagare per poter mandare i figli alla scuola dell'obbligo. È una cifra folle che le famiglie non si possono permettere.
Era stato promesso in campagna elettorale ed è stato votato qualche settimana fa l'ordine del giorno per istituire il trasporto gratuito per gli under 26, quindi chiediamo alla maggioranza di votare nuovamente questo emendamento presentato dalla Consigliera Conticelli che, tra l'altro, è stato modificato, proprio in accordo con la Giunta per istituire il trasporto gratuito, in quanto i prezzi non sono più sostenibili.
Questo emendamento va di pari passo con l'emendamento del collega Unia, che sottoscrivo, sul biglietto unico. Se non si crea questo biglietto pubblico che garantisce e consente l'intermobilità, non è possibile per gli studenti utilizzare il trasporto pubblico, perché i prezzi degli abbonamenti raddoppiano, in quanto oltre a fare l'abbonamento per intero, è necessario anche acquistare l'abbonamento per il pullman, in moltissime Province.
Quindi, serve un biglietto unico regionale per garantire l'intermobilità e il trasporto gratuito per tutti gli under 26.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola la Consigliera Nallo; ne ha facoltà.
NALLO Vittoria
Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto questo emendamento e intervengo solo per unirmi alle parole delle colleghe, che ringrazio per averlo presentato. Ovviamente rientra nell'obiettivo finale, che è quello di promuovere il più possibile l'uso dei mezzi pubblici, ma mi soffermo proprio su questo elemento che è stato aggiunto, che è quello del biglietto gratuito per gli under 26.
In una Regione dove abbiamo ascoltato, anche nell'ambito della relazione della Garante dei diritti dell'adolescenza e dell'infanzia, perché è stato detto che è in aumento l'abbandono scolastico e ci sono state presentate le fasce nelle quali si sta verificando proprio questo fenomeno, ecco, secondo me, il biglietto gratuito è anche una cifra dell'accesso allo studio.
Secondo me, dobbiamo preoccuparci davvero di questo e va in linea anche con l'emendamento presentato dal collega Unia in merito al biglietto unico perché penso che sia un impegno che la Regione debba prendersi, come d'altronde ha già fatto anche in campagna elettorale negli scorsi mesi.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Rossi.
ROSSI Domenico
Grazie, Presidente.
Intervengo su questo emendamento, perché non capisco come mai in questi anni non siamo ancora arrivati all'utilizzo di questo sistema, nonostante sia già a disposizione la tecnologia non soltanto in Italia, ma anche nel mondo: farebbe felici migliaia di giovani e non soltanto, perché è una richiesta che arriva da più parti, è largamente condivisa e produrrebbe un vantaggio in termini di comodità dell'utente, ma anche di incentivo all'utilizzo dei mezzi pubblici, quindi permettendo quella che è la nostra sfida ecologica che tutti dobbiamo condividere.
Questo emendamento che, fra l'altro, interviene, se non capisco male, nella relazione generale, quindi non siamo né in fase di bilancio e nemmeno è una misura che stanzia dei soldi, dando davvero avvio davvero a un processo inserisce con chiarezza in quello che è un Piano dell'aria uno strumento davvero ormai irrinunciabile, che già esiste in altri contesti, anche italiani.
Per questa ragione, Presidente, riteniamo davvero che questo sia uno degli emendamenti che la Giunta e la maggioranza dovrebbero accogliere e auspichiamo che, dopo aver accolto questo, che è un emendamento che esprime un'intenzione politica, poi si passi anche alle scelte concrete, affinch davvero si arrivi finalmente, in Piemonte, ad avere un biglietto unico che consenta a studenti, lavoratori e pensionati di poter viaggiare con un unico strumento su tutti i mezzi del trasporto pubblico locale piemontese.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Avetta.
AVETTA Alberto
Grazie, Presidente.
Mi pare che le considerazioni che hanno svolto i colleghi fino ad ora siano assolutamente condivisibili. Lo dico rivolgendomi a lei, ma anche rivolgendomi all'Assessore Marnati, che sono sicuro esprime anche questo tipo di sensibilità.
Questo è un emendamento che rappresenta il minimo sindacale sotto il quale non possiamo andare. Come ha fatto rilevare il collega Rossi un attimo fa questo è un emendamento di principio. Non siamo ancora nella fase di bilancio, non siamo ancora all'impegno concreto, peraltro, come è stato ricordato in più passaggi, assunto anche dal Presidente Cirio, oltre che dalle altre forze politiche nei loro programmi elettorali; non siamo ancora arrivati lì.
Questo è un emendamento che orienta, che dà un segnale politico e farei davvero fatica a giustificare e a capire l'eventualità che questa maggioranza non volesse accogliere questo emendamento. Faccio già fatica a capire per quale motivo non ci sia stata già, fin da subito, un'iniziativa in tal senso, ma farei davvero fatica a capire e a comprendere, laddove questa maggioranza non dovesse accogliere questo emendamento.
Noi crediamo che questo sia un segnale politico necessario, in particolare in questa giornata, per le considerazioni che sono state fatte prima e che non riprendo.
Credo sia un segnale politico che questa Regione deve dare, anche alla luce del fatto che non si tratterebbe, anche laddove questa maggioranza riuscisse a bilancio a trovare le risorse per mantenere quell'impegno assunto in campagna elettorale. Sarebbe un gesto che arriva a seguito di tante altre iniziative concrete che già altre Regioni hanno assunto.
Noi arriviamo comunque ultimi; sempre a rincorrere gli altri su questi temi. Arriviamo dietro a Regioni importanti che hanno avuto la sensibilità per fare quello che è giusto fare.
Mi auguro e auspico che la maggioranza non voglia dire di no all'adozione dell'emendamento.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
La parola alla Consigliera Pentenero.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
È sotto gli occhi di tutti - ce lo dicono i dati - che le persone usano poco i mezzi pubblici per spostarsi da una parte all'altra della regione.
La prima motivazione è che ci sono pochi collegamenti; la seconda, invece deriva dal fatto che non c'è una bigliettazione unica che permetta il transito su tutti i mezzi che fanno parte della rete del trasporto pubblico. Davvero non riusciamo a comprendere le motivazioni per cui, anche solo in linea di indirizzo, non si possa iniziare a lavorare in questa direzione.
In Piemonte se ne parla da anni, ma non si riesce a raggiungere un obiettivo che riteniamo fondamentale per i cittadini e le cittadine piemontesi, che permetterebbe, faciliterebbe e stimolerebbe di più le persone all'utilizzo del mezzo pubblico e, quindi, a utilizzare meno l'auto privata, con tutto ciò che ne deriverebbe sulle condizioni ambientali e sull'inquinamento delle nostre città e dei nostri territori.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
La parola alla Consigliera Verzella.
VERZELLA Emanuela
Grazie, Presidente.
Il valore educativo di una misura come questa (sottolineo la sensibilità già dimostrata da tutto il Consiglio approvando il documento presentata dalla Consigliera Paonessa) dovrebbe ancora essere messo in luce in maniera molto forte perché noi, agendo sulle nuove generazioni, indirettamente incentiviamo le famiglie all'utilizzo del mezzo pubblico, oltre a sollevarle da un gravame notevole.
Ho fiducia che tale misura trovi il posto che merita all'interno dei nostri bilanci; ho fiducia che venga approvata e ho fiducia che questa sia una linea tendenziale che ci permetta in futuro, quando ci sarà un biglietto unico e quando la rete dei trasporti TPL sarà anche coordinata con quella ferroviaria (è un futuro che mi auguro non travalichi moltissimo questa legislatura), potremmo anche pensare a fare ciò che è stato fatto in molte città europee, cioè abbassare i prezzi per tutti quanti, ottenendone - il caso dell'Austria è veramente chiaro - un incremento nell'utilizzo dei mezzi pubblici, a scapito naturalmente dell'utilizzo dell'auto.
Passare attraverso gli studenti ha anche questa valenza, quindi è importante che questo emendamento, del tutto in coerenza e in relazione con quello sul biglietto unico, venga approvato.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
La parola alla Consigliera Pompeo.
POMPEO Laura
Buongiorno, Presidente; buongiorno a tutti.
Intervengo su un emendamento che deve essere di orientamento per le politiche future che riguardano i trasporti, trattandosi di un tema di tutela ambientale, per quanto riguarda la capacità educativa di un percorso di questo genere e, infine, perché è un fattore di crescita e di civiltà.
Conosciamo casi di altre Regioni italiane, così come conosciamo casi europei (francesi, spagnoli, tedeschi), non solo del biglietto mensile unico che consente l'accesso illimitato ai trasporti pubblici regionali, ma anche le politiche di facilitazione rispetto agli studenti e ai giovani in generale, senza contare il fatto che alcune aree del Piemonte sono purtroppo, e lo riscontriamo ogni giorno, servite in maniera totalmente insufficiente. Parliamo proprio di casi di studenti che, proprio perché ci sono difficoltà a raggiungere la destinazione, si devono alzare alle 6 del mattino per prendere un mezzo che gli consenta di raggiungere l'Università a Torino, nonostante la lezione possa essere alle 13.
Anche per questo motivo, credo sia fondamentale orientarsi in questo senso.
Mi auguro che la maggioranza non voglia dire di no.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno di questo emendamento, così come del precedente presentato dal Consigliere Unia sulle forme di bigliettazione.
Il biglietto per gli under 26 è una promessa di cui attendiamo di vedere la concreta realizzazione, così come è assolutamente necessario procedere con il biglietto unico regionale. Non ci sono scuse per non adottare queste misure; ne abbiamo parlato in variazione di bilancio per il biglietto gratuito per gli under 26 e si considerava una cifra intorno ai dieci milioni di euro.
Non è vero che queste somme mancano, perché soltanto la scorsa settimana l'Assessore Gabusi mi ha risposto sulla tangenziale sud-ovest di Asti un'opera che costerebbe 38 milioni di euro al chilometro e che la Regione ritiene assolutamente prioritaria.
Se quei 38 milioni di euro al chilometro, 190 in tutto, che vengono utilizzati per realizzare un'infrastruttura stradale che aumenterebbe il traffico - sappiamo che quando costruiamo nuove strade aumenta il traffico in una zona in cui non ce n'è bisogno, venissero investiti sul trasporto pubblico di questa regione, a partire dalle misure di incentivazione di biglietti gratuiti, ecco che vedremo un altro film dal punto di vista del rispetto dell'ambiente e della qualità della vita delle persone.
Persone che, invece di aspettare ore nelle stazioni per i ritardi del nostro sistema ferroviario o di stare ore bloccate in macchina nel traffico, potrebbero godere di un sistema di trasporto pubblico degno degli standard europei e che questa regione potrebbe avere se solo decidesse di investire le proprie risorse in una priorità assoluta. Punto cruciale per migliorare la qualità della nostra aria, visto che stiamo discutendo di piano di qualità dell'aria, invece di continuare a perpetrare un modello superato, costoso e che peggiora la qualità della vita di tutte e tutti.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.
VALLE Daniele
Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sull'emendamento che prevede i mezzi pubblici gratuiti per gli under 26.
Volevo leggervi in particolare un passaggio del programma di Governo del centrodestra che è stato presentato ad aprile dell'anno scorso: "Muoversi con il trasporto pubblico sarà più conveniente per gli studenti, perché la Regione intende istituire la tessera dello studente che consente ai giovani under 26 di viaggiare gratis sui mezzi di trasporto pubblico e si comincia entro la fine del 2024 a Torino e nell'area metropolitana, con l'obiettivo di ampliare la sperimentazione ad altri centri urbani che potranno poi beneficiare del maggior sostegno del TPL e ridurre il traffico veicolare.
La misura mira" - continuiamo con il presente indicativo, perché la misura è già partita - "a rendere più attrattiva la nostra regione per gli studenti universitari e i giovani talenti" - scusate se rido, perché penso alle polemiche sul finanziamento alle prossime borse di studio - "e per sostenere le famiglie nel percorso di crescita dei ragazzi".
Penso che sia interessante quello che vi ho letto, Presidente, non soltanto perché è un impegno già chiaramente non mantenuto, ma in quel programma c'era anche una data, una scadenza e anche un riferimento geografico da cui avremmo dovuto partire, cioè l'area metropolitana di Torino. Questo mi pare anche confliggente con le politiche di attrattività che questa Giunta vuole continuare o meno a sostenere nei prossimi anni rispetto alle borse di studio per gli studenti universitari.
Eppure siamo convinti che questa misura sia una buona idea, anzi auspichiamo che il prima possibile sia - mi verrebbe da dire estesa perch viene presentata come se fosse già esistente - introdotta su tutto il territorio regionale.
Aggiungo ancora un elemento. Non è l'unico strumento che abbiamo - a un certo punto dovremmo anche mettere ordine - sul tema del trasporto e del sostegno al trasporto, perché con il voucher che eroghiamo ogni anno seppure a una platea piuttosto ridotta di studenti che attendono alle scuole pubbliche, si possono anche acquistare titoli di trasporto.
Anche da questo punto di vista, a ulteriore sostegno di quello che diceva la Consigliera Ravinale prima, ci sono dei plafond di risorse che potremmo in qualche modo, integrare e ottimizzare anche per sostenere questo strumento.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Valle.
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Unia (primo firmatario).
(Testo conservato agli atti) Ha chiesto la parola il Consigliere Unia per l'illustrazione; ne ha facoltà.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente.
Questo emendamento incide direttamente su una piccola parte che riguarda le emissioni dei freni degli autoveicoli e la ricerca sulle nuove tecnologie per ridurre l'impatto di questi. Anche questo durante la Commissione è stato approvato ed inserito, quindi lo ritiro perché è già sottoscritto.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Unia (primo firmatario).
(Testo conservato agli atti) Ha chiesto la parola il Consigliere Unia per l'illustrazione; ne ha facoltà.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente.
Questo emendamento mira a promuovere la priorità semaforica per il trasporto pubblico locale all'interno dei Comuni, che ovviamente sarebbe molto utile per ridurre anche l'impatto ambientale. Anche questo è approvato in Commissione, quindi lo ritiro.
PRESIDENTE
D'accordo.
Emendamento rubricato n. 36) presentato da Conticelli (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) Ha chiesto la parola la Consigliera Conticelli per l'illustrazione; ne ha facoltà.
CONTICELLI Nadia
Questo emendamento introduce una piccola specifica, sempre a proposito della mobilità sostenibile e attiva. Tra l'altro, è un peccato che nella discussione odierna non ci sia anche l'Assessore ai trasporti, perché la maggior parte degli emendamenti di cui parliamo riguardano i trasporti.
In questo modello della Città di prossimità o della Città dei 15 minuti previsto dalla direttiva europea, ma anche dal Piano stesso, naturalmente la dimensione dei servizi di quartiere assume un'importanza fondamentale insieme a quello che abbiamo già detto: la libera circolazione e l'intermobilità.
Chiediamo che nella misura - poi le specifiche naturalmente andranno nei piani stralcio - si faccia riferimento ai distretti del commercio, perch ci sono una serie di misure e di azioni che possono favorire effettivamente la prossimità (la Città dei 15 minuti), il muoversi con mezzi più sostenibili e che possono servire anche a rigenerare il tessuto urbano oltre che quello commerciale, e la qualità dell'aria.
Queste misure hanno, però, bisogno di parlarsi tra di loro, cioè avere una contestualità dal punto di vista temporale, ma anche una visione unica nella programmazione. Pertanto, chiediamo che i distretti del commercio che sono strumento in questo senso nella Città dei 15 minuti, siano quantomeno citati. Poi si vedrà come dettagliarli nei piani stralcio e nelle altre misure.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola la Consigliera Paonessa; ne ha facoltà.
PAONESSA Simona
Grazie, Presidente.
Anche questo emendamento si collega con i due emendamenti presentati precedentemente. La questione della Città dei 15 minuti significa rendere le nostre città vivibili, in cui ci si possa spostare in poco tempo, anche con l'ausilio di mezzi come biciclette e monopattini.
Ritorno sulla questione del biglietto unico, che sarebbe fondamentale perché la bicicletta si può portare sul treno, pagando però un sovrapprezzo. Grazie al biglietto unico, si eviterebbe anche di pagare un sovrapprezzo al biglietto del treno per poter portare la bicicletta. Questo consentirebbe di potersi spostare all'interno delle nostre città in modo molto più semplice.
Per quanto riguarda, invece, il monopattino elettrico, c'è un grandissimo problema che riguarda il nuovo Codice della strada, che ha praticamente quasi vietato l'uso del monopattino elettrico nelle città, con multe fino a 400 euro, per cui diventerebbe comunque difficile poter utilizzare questi mezzi all'interno delle nostre città.
Come diceva prima la collega, rendere le città vivibili e dove ci si possa spostare in poco tempo favorisce anche il commercio. Pensiamo alle nostre città, dove facilitare la mobilità nei centri storici, dove ci sono i negozi, creerebbe una forma di turismo che andrebbe a garantire ai commercianti la possibilità di vendere di più e ampliare l'attività commerciale.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Pentenero.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Con questo emendamento continuiamo a ribadire la necessità di avere un biglietto unico, che permetta il transito su tutta la regione, così come sia necessario, sul tema dei trasporti, fare un'azione di rafforzamento di tutta la rete del sistema ferroviario, perché oggi siamo in una condizione critica. Questo i cittadini piemontesi ce lo ricordano ogni giorno, sia dal punto di vista della puntualità, sia dall'altro punto di vista l'accessibilità, due problemi con i quali dobbiamo fare i conti.
Ora, nel momento in cui immaginiamo di arrivare alla definizione di un Piano dell'aria che permetta di rispondere a quelle che sono le esigenze sempre più cogenti per evitare di incorrere in infrazioni da parte della Commissione europea, non possiamo non immaginare di mettere in campo tutti gli strumenti necessari per favorire la fruizione dei mezzi pubblici.
La fruizione dei mezzi pubblici ci permette di raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano con maggiore facilità. Gli strumenti possono davvero essere tanti: parliamo di biglietto unico, parliamo di favorire il diritto allo studio, parliamo di favorire anche l'utilizzo nel trasporto attraverso il treno di mezzi alternativi, in modo tale che si possa facilitare l'utilizzo dei mezzi di trasporto, sia su ferro che su gomma.
Ci spiace notare, da questo punto di vista, un'assoluta mancanza d'attenzione nei confronti delle nostre proposte, anzi un atteggiamento che spesso rasenta quasi la superficialità, da questo punto di vista Continueremo, quindi, a sottolineare l'importanza e l'esigenza di attivare strumenti come quelli che oggi abbiamo messo in evidenza.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Verzella.
VERZELLA Emanuela
Grazie, Presidente.
Richiamo in questo emendamento una parte importante.
Con esso si cerca anche di dare risposte ad alcune osservazioni di Confcommercio, perché spesso le attività produttive, anche quelle commerciali, sono viste in antitesi alle politiche ambientali, ma qui l'antitesi viene superata attraverso il ricorso ai distretti del commercio e alla questione della Città dei 15 minuti, per la quale tutti i servizi principali, anche quelli commerciali, siano raggiungibili in un quarto d'ora con mezzi pubblici o a piedi.
Oltre a rilevare che questa è un'osservazione di Confcommercio e che abbiamo raccolto in questo senso, voglio portare la vostra attenzione sul fatto di quanto una sinergia di questo tipo possa essere di grande aiuto alla popolazione anziana delle nostre città, perché avere la possibilità di avere i servizi dislocati in distretto in maniera equilibrata, nelle varie zone delle città e, aggiungerei, anche in zone periferiche, è un obiettivo che dobbiamo porci, visto l'andamento demografico, così come prima abbiamo parlato a lungo del discorso di favorire, da parte delle giovani generazioni, la partecipazione e la mobilità.
Vi invito a considerare anche questo aspetto per la popolazione anziana e a istituire una sinergia tra il piano dell'aria e altri piani stralcio che saranno fatti, prendendo questa proposta in maniera positiva.
PRESIDENTE
Grazie, collega Verzella.
Emendamento rubricato n. 37) presentato da Conticelli (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 37) riguarda sempre la mobilità sostenibile negli ambiti urbani, come prevista dal Piano. Naturalmente, elemento essenziale della mobilità sostenibile è la ciclabilità in ambito urbano, una ciclabilità quotidiana, non quella che si utilizza nel fine settimana, ma quella per andare al lavoro e a scuola, diciamo negli spostamenti quotidiani.
Uno dei fattori determinanti è avere dei parcheggi dedicati, sicuri e protetti. Oggi ci sono nuove forme di ciclabilità (dalla bici pieghevole alla pedalata assistita) e avere un mero stallo in strada non aiuta nell'uso quotidiano, oltre al fatto che non tutti i luoghi di lavoro hanno la possibilità di avere stalli dedicati.
Questa osservazione è presente in diverse memorie degli auditi e anche l'Unione Europea ha fissato degli standard sul punto. Nella stessa direttiva che fissa gli standard sull'efficienza energetica vi sono standard di parcheggi delle biciclette. Naturalmente non intendiamo un segno per terra o due archetti, ma intendiamo parcheggi riparati anche per la stagione invernale.
Tra l'altro, il tema è stato concretamente affrontato nella discussione per il grattacielo della Regione, su richiesta dei dipendenti.
È un tema reale, quindi chiediamo che sia specificato.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
La parola alla Consigliera Pentenero.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento che sottolinea l'importanza della mobilità alternativa. In questo caso sono gli stalli per le biciclette.
Molto è stato fatto all'interno delle città del Piemonte e di Torino, ma non è sufficiente. Il fatto che la Regione definisca un programma che possa sostenere le attività e le presenze degli stalli per le biciclette nelle città piemontesi lo riteniamo assolutamente utile e necessario.
Ribadiamo, pertanto, l'importanza dell'emendamento e chiediamo che venga approvato, insieme agli altri emendamenti che abbiamo presentato.
Ricordiamo che sono tutti volti al miglioramento del Piano complessivo.
Sono tutti strumenti che, se messi insieme, permettono davvero di raggiungere e qualificare gli obiettivi che il Piano deve darsi nell'interesse dei cittadini e delle cittadine del Piemonte.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Pentenero.
La parola alla Consigliera Verzella.
VERZELLA Emanuela
Grazie, Presidente.
Intervengo per sollecitare veramente l'adozione, all'interno del Piano, di questa linea di indirizzo. Avere parcheggi sicuri, al di là di quanto fatto nelle singole città, meritoriamente, per quanto riguarda l'utilizzo in sharing di questi mezzi, incentiverebbe l'uso della propria bici per spostarsi, potendo lasciare in sicurezza il mezzo. Diventa sempre più pregnante anche in città, dove la viabilità non è esattamente in piano (tipo in quella da cui provengo, per esempio), l'utilizzo delle biciclette elettriche, appetibili, però, dai malintenzionati.
L'adozione di stalli sicuri in posti sensibili come le scuole, gli uffici postali, gli ospedali, piuttosto che altre zone in questo momento manchevoli, sono assolutamente misure da incentivare, non ad altissimo costo, che potrebbero migliorare la qualità dell'aria, coinvolgendo anche le persone che invece, per timore di vedersi sottratto il proprio mezzo a due ruote, usano la propria auto.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Verzella.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Brevemente, anch'io per sollecitare l'accoglimento di questo emendamento che tratta della mobilità dolce e della mobilità attiva, in particolare degli stalli per i mezzi leggeri.
Trovo abbastanza incredibile che misure come queste, di assoluta semplicità, non facciano parte di un Piano qualità dell'aria che dovrebbe andare a insistere sull'utilizzo dei trasporti e sul disincentivo del mezzo dell'auto privata. È vero che le città hanno fatto tanto, ma è anche vero che le città sono state lasciate molto sole. La Città di Torino ha avuto per circa un anno un problema perché non aveva fornitura di archetti bici e quindi non si riusciva a inserire ulteriori posteggi per le biciclette.
Sappiamo quanto è complicato anche con le grandi stazioni aprire nuovi parcheggi per le bici. Sono tutte misure che dovrebbero far parte di questo Piano di default e invitiamo i due Assessori competenti a tenerle in considerazione.
Faccio questi interventi con amarezza, perché il fatto che, un paio di settimane fa, sia stato approvato il nuovo Codice della strada, qualche problemino lo causa da questo punto di vista.
Il nuovo Codice della strada prevede un controllo ministeriale rigidissimo sulla gestione dello spazio pubblico dei Comuni per quanto riguarda la ciclabilità e quindi, avendo ancora un po' di margine e parlando con qualcuno dei pochi pazienti colleghi della maggioranza di governo che si troveranno a dover discutere di quei decreti attuativi, davvero auspico che la gestione del territorio e l'incentivo alla mobilità attiva possa rimanere materia di buon governo del territorio e non diventi materia di lotta ideologica, come è stato nel nuovo Codice della strada che, di fatto impedisce e rende molto più gravoso lo sviluppo dell'infrastruttura ciclabile.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.
ROSSI Domenico
Ringrazio la collega Ravinale per aver fatto un riferimento al recente Codice della strada, che mette in evidenza alcune contraddizioni politiche che mi auguro la destra italiana vorrà prima o poi risolvere. Alla fine non si capisce se veramente questa transizione ecologica è qualcosa che si vuole perseguire davvero o se, invece, è qualcosa su cui per adesso pubblicamente non ci si può più dire contrari, ma che poi nei fatti c'è sempre qualche ostacolo.
Detto questo e arrivando all'emendamento, è evidente che le nostre città che chiaramente sono nate e si sono sviluppate in anni in cui la tecnologia a disposizione, i mezzi di trasporto, ma anche la cornice culturale entro cui si sviluppavano era profondamente diversa, molto spesso non sono a misura e pronte per sostenere nuove forme di sostenibilità attiva, urbana e che prevede anche l'uso di mezzi meno inquinante.
Da questo punto di vista, sarebbe uno sforzo soprattutto e ancora di più nelle città del bacino della Pianura Padana, che sappiamo quanto patiscano la presenza di sostanze inquinanti che, nonostante gli sforzi che vengono fatti, fanno fatica a diminuire anche per la conformazione geofisica dei nostri territori.
Su questo, ancora di più, non servono tanto dichiarazioni di principio, ma servono effettivamente scelte, investimenti e il Piano dell'aria è uno di quegli atti che dovrebbero fare da premessa alle scelte sia della Regione nell'ambito dei finanziamenti che decide poi di stanziare, sia per tutti i Sindaci e le amministrazioni locali che dovranno fare poi le scelte conseguenti.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.
VALLE Daniele
Grazie Presidente.
Intervengo volentieri su questo emendamento per condividere due considerazioni e poi una piccola esperienza personale rispetto al tema della ciclabilità, in particolare, di quella elettrica.
Il primo punto è che ormai la bici elettrica è una reale alternativa a diverse altre forme di spostamento anche a motore. I tempi di percorrenza che può offrire all'interno della città sono del tutto equivalenti a quelli di una moto o di un motorino. La differenza è che i costi, pur essendo importanti, sono assolutamente competitivi tanto per il mezzo quanto per il mantenimento del mezzo. A differenza, naturalmente, di tutti i veicoli a motore, garantisce un livello di emissioni incomparabilmente più basso legate soltanto alla ricarica, che poi può avvenire in diverse forme.
Proprio per la facilità e l'accessibilità dello strumento, c'è il tema della sicurezza di dove questi mezzi possono venire parcheggiati e questo diventa dirimente. I funzionari del Consiglio lo sanno bene: proprio al sottoscritto una bici elettrica è stata rubata non più tardi di tre mesi fa, esattamente davanti al Consiglio regionale, fatto ripreso dalle telecamere del Consiglio regionale in pieno giorno alle ore 13. Non era un giorno diverso dagli altri, era un normale giorno settimanale, però capite bene che effettivamente questi strumenti sono molto accessibili, hanno un discreto valore e rispetto ad una bicicletta ordinaria, possono far gola a qualche malintenzionato.
Dotare tutte le infrastrutture pubbliche, i punti di interesse e anche le stazioni della metropolitana di posti adeguati dove poter riporre in sicurezza, se non altro almeno videosorvegliati, questi mezzi di trasporto può davvero fare la differenza nella scelta delle persone di dotarsene o meno oppure di restare ancorati a strumenti differenti che, pur essendo assolutamente uguali dal punto di vista delle performance, non offrono le medesime caratteristiche di sicurezza.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola la Consigliera Pompeo; ne ha facoltà.
POMPEO Laura
Buongiorno. Mi unisco anch'io a quanto è stato detto.
Intervengo su questo emendamento per ricordare quanto è necessario attivare un approccio integrato che combini le infrastrutture, le tecnologie e gli incentivi. È senz'altro una sensibilizzazione, che avviene attraverso le buone pratiche che, come vediamo, sono state attivate in altre Regioni d'Italia. Cito soltanto Milano, che ha incentivato i progetti di parcheggi per le bici presso le stazioni delle metropolitane e presso diverse scuole.
Inoltre, abbiamo i casi notissimi degli estesissimi parcheggi nei Paesi Bassi. Abbiamo i casi della Francia: a Parigi già dieci anni fa veniva incentivato l'uso e la messa a disposizione delle bici elettriche, con tutto quello che sappiamo in termini di disponibilità di stalli che, com'è stato detto, sono utili e vantaggiosi su più fronti, in primis quello della qualità dell'aria.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Avetta.
AVETTA Alberto
Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per sottolineare l'importanza di questo emendamento.
Anch'io, come è già stato sottolineato da alcuni colleghi, sono un utilizzatore della bicicletta elettrica. Sono passato dalla Vespa alla bicicletta elettrica e devo dire che non c'è nessun tipo di paragone per comodità, per funzionalità e per fruibilità.
È necessario, però, che noi costruiamo le condizioni, come dice bene questo emendamento, affinché sia incentivato l'utilizzo delle biciclette elettriche. Ciò non significa solo dare un contributo per l'acquisto, così come avveniva fino a qualche anno fa, in quanto hanno un valore importante ma significa creare le condizioni, come hanno già detto i colleghi, per adeguare le nostre aree urbane all'utilizzo delle biciclette.
Pertanto, è necessario porsi degli obiettivi ambiziosi. Qualche settimana fa sono stato ad Amsterdam e lì sono su un altro pianeta. Noi ci dobbiamo dare quegli obiettivi, cioè dobbiamo darci degli obiettivi sui quali giochiamo una parte significativa del futuro e della qualità della vita delle nostre popolazioni, dei piemontesi, dei nostri figli e di chi verrà dopo di noi.
Credo che orientare, come chiede questo emendamento, verso una mobilità di quel tipo e verso la riqualificazione urbana, che favorisca e sostenga la mobilità di quel tipo, sia fondamentale. Credo inoltre che ci siano tutte le condizioni per poterlo fare e per modificare e orientare la cultura delle persone, perché questo è ciò che dovrebbe fare un'Aula legislativa come la nostra, se crede negli obiettivi che si pone.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Avetta.
Emendamento rubricato n. 42) presentato da Conticelli (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
Si ricollega al tema dell'energia di cui abbiamo parlato prima.
Anche qui, l'Osservatorio regionale per le misure della qualità dell'aria da solo ci sembra riduttivo, quindi proponiamo che alle competenze dell'Osservatorio si aggiunga anche la promozione dell'uso efficiente dell'energia, che - ripeto - è uno dei campi d'intervento prioritari di questo Piano, sia in relazione al risparmio energetico sia con un occhio territoriale alla costituzione delle comunità energetiche, quindi in relazione alla produzione, ma anche alla trasformazione e alla distribuzione di energia.
Seguire l'intero processo e coinvolgere i fruitori finali nell'intero processo significa anche spostarsi verso un utilizzo consapevole dell'energia, che ci pare l'unica strada, se vogliamo andare verso un efficientamento energetico.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Pentenero.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno dell'emendamento appena presentato, per sottolinearne l'importanza dell'emendamento e il fatto che è volto a recepire le osservazioni di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, che si rifanno a misure che sono già state sperimentate in altri paesi europei e in alcune città italiane e che va nella direzione di cercare di avere azioni condivise, soprattutto con le regioni confinanti con il nostro territorio proprio perché il nostro è un territorio, una zona molto particolare.
Ovviamente, in questo modo allarghiamo anche le competenze che deve effettuare quello che abbiamo chiesto venga istituito, cioè l'Osservatorio regionale, individuato dalla misura stessa.
Chiediamo di modificare il Piano regionale per la qualità dell'aria e che come è già stato ribadito con altri emendamenti, venga istituito l'Osservatorio regionale.
Gli emendamenti che abbiamo proposto sono volti anche a tenere in considerazione altre sperimentazioni che sono realizzate sia in altri paesi europei sia in altre città italiane, che hanno sperimentato, appunto attività particolari. Questo ci permette di contribuire al miglioramento e al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano.
Ovviamente, è necessario avere un po' di attenzione agli emendamenti che sottoponiamo che abbiamo cercato di realizzare proprio nella direzione del miglioramento del Piano stesso.
PRESIDENTE
Emendamento rubricato n. 40) presentato da Conticelli (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
Anche questo emendamento riguarda le CER.
A riprova di quello che dicevamo prima, che molti degli elementi che abbiamo ripreso vengono proprio dalle osservazioni e dalle interlocuzioni di stakeholder differenti, mentre appunto Legambiente e altri proponevano di inserire, proprio per guardare oltre al momento presente nell'Osservatorio anche il tema dell'energia, l'emendamento deriva da l'interlocuzione avuta in Commissione con Confcommercio Piemonte e riguarda sempre proprio le CER e la possibilità di guidare l'autoproduzione in alcune sperimentazioni, con degli incentivi che possono essere o non essere di tipo economico, nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Questo consentirebbe di utilizzare la dimensione piccola, che spesso è una dimensione di comunità, che facilita la messa in rete di soggetti diversi (che siano associazioni, case, abitazione o altro) e sostiene l'economia dei piccoli centri, dove si rischia lo spopolamento. Forme di CER sono state attivate anche in Piemonte in maniera sparsa, a partire dalle grandi città: a Torino, ad esempio, ne è stata attivata una in zona Vallette, che riunisce la parrocchia, alcune case di edilizia popolare e un centro sportivo.
Nei piccoli centri, quelli sotto i 5.000 abitanti, riteniamo che sinergie di questo tipo siano più facilmente costruibili, anche se c'è necessità di un accompagnamento e di un incentivo.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
La parola al Consigliere Isnardi.
ISNARDI Fabio
Grazie, Presidente.
È un emendamento molto importante. I piccoli Comuni piemontesi, almeno nella realtà astigiana che conosco (dove la Provincia è stata portavoce di un'iniziativa che prevede la costituzione di una comunità energetica provinciale a cui possono poi aderire i Comuni), stanno cercando di aderire a comunità energetiche già esistenti, o stanno cercando di crearne delle piccole.
Nei Comuni sotto i 5.000 abitanti c'è un incentivo a fondo perduto che arriva fino al 40%, per i privati o aziende che installino impianti sopra i tetti di loro proprietà; ma hanno difficoltà nel sostenere le spese iniziali, necessarie per la costituzione delle comunità energetiche (banalmente, consulenze, notaio o chi scrive uno statuto).
Altre Regioni - sicuramente l'Emilia Romagna - hanno predisposto bandi per concedere contributi ai Comuni con meno di 5.000 abitanti per coprire le spese iniziali o per farsi fare uno studio di fattibilità per la costituzione di una comunità energetica.
Sarebbe un grande aiuto per i nostri piccoli Comuni che non hanno risorse ma hanno ben chiara la direzione: una comunità energetica, fatta anche in Comuni di piccole dimensioni, potrebbe aiutare i cittadini che aderiscono e le imprese (che hanno maggiori spese, ma forse anche maggiori guadagni).
Potrebbe anche aiutare dal punto di vista sociale, perché una parte dei contributi delle comunità energetiche potrebbe essere destinata a interventi di natura sociale.
C'è una comunità energetica nel nord Astigiano che ha deciso di utilizzare i contributi ottenuti per attivare un servizio di trasporto gratuito per gli anziani quando devono fare visite mediche.
Queste iniziative sono sicuramente da sostenere.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
La parola alla Consigliera Verzella.
VERZELLA Emanuela
Grazie, Presidente.
Anch'io sostengo fortemente questo emendamento che permetterebbe, anche a Comuni con più di 5.000 abitanti, di attivare comunità energetiche sostenute, proprio per il loro valore sociale. Questi esempi già ci sono anche senza il sostegno.
Stanno nascendo: nella mia città ci sono molti quartieri periferici, uno in particolare di nome Oremo, costituito quasi come un piccolo paese, ma forse ha più di 5.000 abitanti, però fa parte della città di Biella. Si sono organizzati e hanno fondato una comunità energetica che ha proprio gli scopi sociali importanti citati prima dal Consigliere Isnardi: in questo caso aiuta e sostiene Cascino Oremo, un luogo del terzo settore creato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Biella, per l'inclusione dei bambini con problematiche.
Lo scopo sociale che è inscritto nella normativa delle CER si salda con quello ambientale cui esse contribuiscono e quindi deve trovare accoglienza all'interno di questo Piano nella sua forma più estesa.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Noi crediamo che le CER siano una soluzione, siano un'azione importante da attivare su tutto il territorio perché permette davvero di rispondere al Piano delle energie alternative che consente di migliorare la qualità dell'aria, oggi le CER fanno un po' fatica ad avere interesse all'interno del nostro territorio. Noi chiediamo che vengano attivate sperimentazioni che siano connesse all'autoproduzione di energia anche nei Comuni che hanno più di 5.000 abitanti e chiediamo di svolgere azioni di supporto sia per i cittadini sia per i Comuni stessi, non soltanto con l'incentivo del 40%, ma anche con il finanziamento di consulenti che possano permettere l'attivazione e l'acquisto delle strutture necessarie per avviare le CER.
Sicuramente rappresentano un'opportunità importante. Oggi ci sembra che ci sia poca attenzione intorno al tema e sappiamo anche come Confcommercio Piemonte abbia evidenziato l'importanza di potenziare queste sperimentazioni, sapendo che alcune di queste già esistono all'interno del nostro territorio, ma l'incidenza è talmente bassa che è davvero necessario potenziarle e migliorare la propria efficacia.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.
ROSSI Domenico
Grazie, Presidente.
Direi che qui, come abbiamo avuto modo di discutere parecchie volte anche negli anni scorsi e nella scorsa legislatura, anche attraverso l'approvazione e la discussione di diverse proposte di legge, siamo su un tema centrale e direi strategico, non solo per il Piemonte ma per l'intero Paese.
Sappiamo che attraverso la diffusione e la spinta alla nascita di comunità energetiche raggiungeremmo diversi obiettivi. Il primo è chiaramente legato al tema che stiamo discutendo, che è quello della qualità dell'aria.
Sappiamo quanto abbiamo bisogno di decarbonizzare la nostra economia e tutto il percorso di approvvigionamento dell'energia, ma è anche chiaro che, rispetto agli stravolgimenti dal punto vista geopolitico che stanno attraversando il pianeta, il tema dell'indipendenza energetica e dell'autonomia energetica dei territori del nostro Paese e della nostra regione, il più possibile da fonti fossili ma, in generale, anche della dipendenza di altre potenze straniere che ha caratterizzato i decenni precedenti, è un obiettivo strategico non solo di natura ambientale, ma che attraversa anche tutte le altre sfere.
Da questo punto di vista, non capiamo l'atteggiamento che rileviamo essere eccessivamente prudente da parte di questa Giunta sul tema. Ci aspetteremmo spinte e investimenti importanti proprio perché, come dicevo, oltre all'aspetto ambientale qui c'è anche in tema di autonomia e difesa dei nostri territori e delle nostre comunità, da dipendenze che non solo ci espongono a costi e rischi eccessivi, ma anche a dipendenze di altra natura che vanno scongiurate.
Su questo ci aspettiamo un'approvazione, ma anche una spinta maggiore da parte della Giunta sulle comunità energetiche.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Anche in questo caso stiamo parlando di uno strumento che se l'Italia decidesse di applicare sarebbe assolutamente rivoluzionario; invece purtroppo, ci ritroviamo da anni ad avere a che fare con una normativa insufficiente.
Abbiamo atteso per molto tempo il decreto attutivo, poi abbiamo atteso per molto tempo le indicazioni di ARERA e continuiamo ad attendere che sui territori le istituzioni si facciano promotrici della presenza di informazioni e di sostegni, anche economici, per l'attivazione delle comunità energetiche.
L'attivazione delle comunità energetiche consentirebbe indubitabilmente di ridurre l'impatto derivante dall'utilizzo di combustibili fossili per la produzione di energia. È un peccato capitale quello che stiamo commettendo nel senso che oggettivamente abbiamo uno strumento semplice e fattibile che consente, tra l'altro, in maniera mutualistica ai cittadini di mettersi insieme per riuscire a generare energia. Questa cosa è stata finora bloccata, perché esistono degli interessi economici molto sostanziosi nella gestione dell'energia, tant'è vero che quando vennero emessi i decreti attuativi e poi i pareri di ARERA, il problema era sull'energia ulteriore da immettere in rete, cosa che ha depotenziato enormemente questo strumento.
Inoltre, continuano a mancare le corrette informazioni per accedere allo strumento, anche per coloro che volessero farlo, non per guadagnarci, ma semplicemente per contribuire al benessere del pianeta e per risparmiare.
Questo va fatto e anche in questo caso stiamo parlando di un tema che non può non essere presente in maniera sostanziosa ed importante nel Piano qualità dell'aria. Pertanto, confido che anche questo emendamento dei colleghi del Partito Democratico venga accolto.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Pompeo.
POMPEO Laura
Buongiorno. Mi unisco anch'io a quanto è stato detto.
Naturalmente l'aumento rispetto al numero degli abitanti dei Comuni rappresenterebbe un'evoluzione importante della normativa in materia di transizione energetica, anche in attuazione delle direttive europee. Il limite dei 5.000 abitanti era stato introdotto come criterio per incentivare innanzitutto i piccoli Comuni.
Ora, l'estensione a Comuni più grandi permetterebbe una diffusione molto più ampia delle CER e consentirebbe anche a città di medie e di grandi dimensioni di creare dei modelli di condivisione energetica sostenibile sempre più necessarie.
Di conseguenza, con questa modifica, che auspichiamo, crescerebbe la possibilità per i cittadini, per le imprese e anche per le Pubbliche Amministrazioni di beneficiare intanto di una produzione e di un consumo di energia rinnovabile condivisa, della riduzione in termini di qualità dell'aria delle emissioni di CO2 e anche di incentivi economici come i contributi del GSE per l'energia condivisa, oltre ad una maggiore autonomia energetica, come è stato detto prima dal Consigliere Rossi, soprattutto in questa situazione drammatica che stiamo vivendo a livello geopolitico.
PRESIDENTE
Abbiamo superato le ore 13, pertanto sospendiamo i lavori del Consiglio.
Ricordo che alle ore 14 in Sala delle Bandiere sarà audita una delegazione di Extinction Rebellion Torino, mentre alle ore 14.30 ci sarà lo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze e alle ore 15 lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata; a seguire riprenderanno i lavori dell'Aula.
La seduta è sospesa.
(La seduta è sospesa alle ore 13.02)
CAROSSO FABIO
(I lavori riprendono alle ore 14.41 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")
PRESIDENTE
Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Nicco, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere alle interrogazioni e interpellanze qui di seguito riportate: interrogazione ordinaria a risposta orale n. 112 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Bussalino, e l'interrogazione ordinaria a risposta orale n. 74 presentata dalla Consigliera Disabato.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'istruzione da parte dell'interrogante, è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altri cinque minuti.
Interrogazione n. 112 presentata da Rossi, inerente a "Piano di razionalizzazione degli uffici postali Novara"
PRESIDENTE
Iniziamo con l'esame dell'interrogazione n. 112.
La parola all'Assessore Bussalino per la risposta.
BUSSALINO Enrico, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
In merito alla volontà espressa da Poste Italiane di chiudere alcune sedi presenti nel territorio novarese, si comunica quanto segue.
La Regione Piemonte non ha competenza diretta in materia e, pertanto, non può in alcun modo impartire indicazioni perentorie in merito alle decisioni che Poste Italiane S.p.A. intraprende nell'ambito della pianificazione della sua attività.
Tuttavia, tenuto conto dell'importante ricaduta che tali scelte hanno sul territorio coinvolto e considerando che la chiusura degli uffici postali può creare un indubbio impatto e disagio nella popolazione, specialmente in quella più anziana, in data 5 novembre è stata trasmessa al Direttore generale di Poste Italiane S.p.A. una nota a mia firma, in cui ho proposto la convocazione di un tavolo di confronto con il maggior coinvolgimento oltre che della Regione Piemonte, degli enti locali coinvolti, al fine di valutare con maggiore approfondimento le istanze dei territori interessati dalla chiusura in oggetto.
Durante il suddetto incontro, che si è tenuto in data 29 novembre presso il Palazzo della Regione, alla presenza, oltre che del sottoscritto, della Vicesindaco del Comune di Torino Michela Favaro, dell'Assessora del Comune di Novara Maria Cristina Stangalini, del responsabile delle relazioni istituzionali macroaree Nord-Ovest di Poste Italiane S.p.A. Federico Sichel e del responsabile della gestione operativa macroarea Nord-Ovest Giovanni Bessi, abbiamo chiesto a Poste Italiane di rivedere la decisione relativa alla chiusura degli uffici postali torinesi e novaresi, proponendo eventualmente, una riduzione degli orari di apertura, anziché la chiusura degli uffici. Tuttavia, l'azienda ha confermato che tali provvedimenti rientrano nel piano nazionale di razionalizzazione.
Di fronte a questa posizione, abbiamo chiesto a Poste di valutare soluzioni alternative che possano conciliare le esigenze aziendali con quelle della cittadinanza, ottenendo un riscontro positivo. Tra le proposte avanzate dalle Istituzioni vi è la carenza di punti di riferimento delle zone interessate dalle chiusure, per garantire la continuità dei servizi essenziali come il pagamento delle bollette e il prelievo di contante, in particolare nelle aree dove già si registrano carenze di servizi da parte degli altri istituti di credito.
Poste Italiane ha accolto positivamente questa richiesta, al fine di mantenere un dialogo costruttivo con le amministrazioni e si impegna a condividere tutte le soluzioni, tra le quali nuovi sportelli automatici Postamat con tempi di attivazione brevi, e predisporre i "PuntoLIS", ovvero punti di appoggio presso negozi di vicinato come tabaccherie e farmacie dove sarà possibile accedere ai servizi postali di base. Azioni non scontate, poiché l'impegno di Poste Italiane ad attuarle si è concretizzato a seguito del tavolo suddetto, sulla base di esplicite richieste dalle Amministrazioni presenti.
In conclusione, abbiamo chiesto all'azienda di collaborare concretamente sia con la Regione Piemonte sia con le amministrazioni locali, per assicurare, oggi e in futuro, la continuità dei servizi indispensabili.
Relativamente al piano di razionalizzazione e similmente a quanto già richiesto nel 2020 dall'Assessore agli enti Locali Fabio Carosso, come Regione abbiamo nuovamente ribadito l'esigenza di un coinvolgimento preventivo dell'Amministrazione regionale, al fine di poter intervenire per tempo in scelte aziendali di così forte impatto nei confronti del territorio e della popolazione.
L'incontro si è concluso con l'impegno delle parti e monitorare la situazione e a lavorare in sinergia per garantire che i cittadini non vengano penalizzati nelle misure di razionalizzazione previste dal piano di Poste.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Rossi.
ROSSI Domenico
Grazie Presidente.
Ringrazio l'Assessore Bussalino per la risposta, ma anche per essersi attivato attivamente per l'incontro di cui adesso ci ha reso conto.
Tuttavia, Presidente, non posso non sottolineare l'insoddisfazione, non tanto verso l'impegno dell'Assessore Bussolino, ma verso quello che è l'esito di questa discussione, perché se l'esito sarà.
Da quello che ho capito, Poste Italiane non ha cambiato la decisione, che è quella di chiudere, quindi conferma la chiusura di questi uffici postali non soltanto a Novara, ma anche in altre zone come, per esempio, Torino come altri colleghi del PD hanno già sottolineato, tant'è che nella riunione che ha citato adesso l'Assessore si parlava della presenza sia della Vicesindaca di Torino che dell'Assessora di Novara.
Pertanto, noi non possiamo essere soddisfatti e ci aspettiamo che anche Regione Piemonte non lo sia.
Ora, mi risulta che il Comune di Torino ha annunciato e sta valutando di impugnare anche amministrativamente l'eventuale decisione di chiusura di Poste e, se non ricordo male, i tempi per poter operare sono quelli entro il 16 dicembre.
Purtroppo, non mi risulta che, invece, lo stesso stia facendo il Comune di Novara, perché sarebbe, invece, auspicabile che, da questo punto di vista anche Novara si costituisse e impugnasse il provvedimento.
Cos'altro può fare la Regione? Colgo questa occasione per chiedere all'Assessore, in tal senso, di valutare quanto sto per dire.
Credo che un interesse diretto del Presidente della Regione, con i Parlamentari piemontesi e con il Governo, affinché si faccia pressione non soltanto sulla responsabile degli enti istituzionali di Piemonte, ma sul Direttore generale, l'Amministratore e il Presidente, affinché ci sia una forte presa di posizione politica che dica a Poste: "Guardate che qui non si tratta di soltanto fare cassa, perché noi abbiamo le persone anziane, da sole, che non si possono spostare e che vedono nell'ufficio postale un presidio di prossimità sui servizi essenziali per pensione e per i propri risparmi".
Su questo credo che, tutti insieme, in maniera trasversale, dobbiamo far arrivare un messaggio forte, diretto e chiaro a Poste e ai dirigenti nazionali, che deve arrivare anche dal Governo e anche dai nostri Parlamentari.
Su questo sono convinto che, in maniera trasversale, si possa raccogliere consenso per alzare il livello della discussione e dello scontro, uno scontro istituzionale all'interno della dialettica che contraddistingue diversi enti, perché altrimenti a pagarne le conseguenze sarà la parte più fragile della popolazione piemontese.
Siamo partiti dai piccoli paesini, ora siamo alle periferie delle città e alla fine, prima le banche, ora anche Poste, quindi per le persone più in difficoltà si prospetta una difficoltà ancora maggiore.
Credo che questo non possiamo accettarlo.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Rossi.
Interrogazione n. 74 presentata da Disabato, inerente a "Entro quanto la Giunta intende rispettare l'impegno di redigere il regolamento di attuazione della l.r. 13/2018 'Riconoscimento degli ecomusei del Piemonte?'"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione n. 74.
Ricordo che per l'interrogazione ordinaria non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante, è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per cinque minuti.
La parola all'Assessore Chiarelli per la risposta.
CHIARELLI Marina, Assessore regionale
L'argomento oggetto dell'interrogazione è un argomento di cui mi sono occupata all'inizio dell'insediamento. La legge regionale n. 13 del 3 agosto 2018, quella sul riconoscimento degli Ecomusei del Piemonte riconosce e promuove gli Ecomusei sul territorio come strumenti culturali di interesse generale e di utilità sociale orientati a uno sviluppo locale sostenibile, volti a recuperare, conservare, valorizzare e trasmettere un patrimonio identitario, culturale, sociale e ambientale sia materiale sia immateriale attraverso la partecipazione delle comunità locali in tutte le loro componenti.
La legge regionale n.13 del 2018 ha, di fatto, abrogato la previgente legge regionale, la n. del 14 marzo 1995, che recava l'istituzione degli Ecomusei del Piemonte.
La Regione Piemonte svolge funzioni di coordinamento, indirizzo e supporto progettuale, nonché di promozione e valorizzazione del sistema regionale degli ecomusei che attualmente si compone di 25 Ecomusei istituiti ai sensi della previgente legge regionale del 1995, con relative deliberazioni del Consiglio regionale diffusi su tutto il territorio della Regione e rappresentativi di situazioni culturali, sociali, economiche e ambientali diverse, ma uniti dall'obiettivo di valorizzare la storia e le tradizioni locali attraverso l'apporto diretto da parte delle comunità e degli individui che la compongono, anche al fine di definire le strategie locali.
L'articolo 4 della legge regionale n. 13/2018 stabilisce che la Giunta regionale adotta il regolamento di attuazione, che definisce proprio le modalità e i criteri di gestione degli Ecomusei, nonché i requisiti minimi per il riconoscimento degli stessi.
Il comma 1 dell'articolo 11, che è la norma transitoria, prevede che nelle more dell'approvazione del regolamento di attuazione, gli ecomusei continuano a operare sulla base della normativa. Ne consegue che possono accedere ai contributi soltanto gli ecomusei istituiti ai sensi della previgente normativa, fatta salva l'approvazione del regolamento nel triennio di vigenza del programma triennale della cultura e il conseguente riconoscimento di nuovi ecomusei.
L'articolo 9 della legge n. 13/2018 stabilisce che la Regione Piemonte concede ai soggetti gestori degli Ecomusei contributi per la spesa corrente, al fine di sostenere la gestione, le attività di sviluppo e la valorizzazione.
L'assegnazione dei contributi per la spesa corrente è subordinata chiaramente al preventivo riconoscimento della qualifica di Ecomuseo d'interesse regionale.
I contributi agli ecomusei riconosciuti precedentemente hanno continuato a essere erogati, secondo quanto previsto dal Piano 2022-2024.
Una prima bozza del regolamento di attuazione è stata elaborata proprio in questi mesi, a seguito delle elezioni della nuova Giunta, e ne è stata disposta la redazione di una prima bozza. In questa fase dovranno essere messi a punto soltanto gli ultimi dettagli e sarà organizzato un incontro con le rappresentanze territoriali, con le quali c'è un confronto costante per meglio calibrare proprio i contenuti di questo regolamento di attuazione su quelle che sono le reali esigenze di riconoscimento dei musei che, nel frattempo, si sono formati.
Finita la fase di redazione, si procederà ad avviare l'iter per l'adozione del regolamento di attuazione, cioè all'assunzione del parere da parte del Comitato tecnico scientifico, al parere da parte delle Commissioni consiliari competenti e poi alla deliberazione della Giunta, dopo l'acquisizione dei pareri di cui ai punti 1 e 2.
L'obiettivo è approvare questo regolamento di attuazione entro la seconda metà del 2025 e partire con gli eventuali riconoscimenti già nel 2025.
Non è una giustificazione, ma vi sono state cause rilevanti interne agli uffici che hanno comportato alcuni ritardi. Ripeto, non è una giustificazione, ma è un impegno da parte mia personalmente di giungere entro i prossimi mesi all'approvazione del Regolamento.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Questo è un tema che, come Movimento 5 Stelle, avevamo già sollevato nella precedente legislatura. Infatti avevamo anche depositato un ordine del giorno (esattamente nel 2022), per chiedere di redigere questo regolamento di cui tantissime associazioni sono in attesa.
Come diceva bene, chiaramente i contributi per gli ecomusei, che sono delle realtà importantissime per il territorio, vengono erogati ai sensi della precedente legge. Il problema che abbiamo riscontrato è che, purtroppo, non vengono prese in considerazione tutte le realtà, soprattutto quelle nuove che attendevano magari già all'epoca il riconoscimento. Queste fortunatamente vanno avanti, grazie al lavoro e al costante impegno dei volontari, con qualche supporto delle amministrazioni locali, però rimane in vigore una discriminazione attuale tra chi poteva fruire dei contributi grazie alla precedente norma, e chi, invece, è in attesa di questo regolamento per poter essere poi accreditato e riconosciuto.
Sono felice di apprendere che nel 2025 questa legge, ormai datata 2018 vedrà la piena applicazione, perché è un periodo di attesa bello lungo anzi approfitto di questo suo impegno per sollecitare la Giunta su tantissimi altri temi e altre norme che sono inattuate in questo momento.
In questo caso parliamo di una norma del 2018 e diciamo che sono passati più di sei anni. Immaginiamoci il problema, anche da parte dei Consiglieri regionali, nel vedere le proprie leggi approvate e messe in atto dopo un periodo di tempo così lungo. Magari si sono anche create delle aspettative nel frattempo e questo è un problema che, secondo me, va superato.
Sono felice di iniziare da lei, che ha preso a cuore questo tema, per poter rispondere poi alle esigenze degli ecomusei nel più breve tempo possibile.
Il 2025 mi sembra una tempistica ottima, visto l'insediamento pochi mesi fa. Visto che ci sono anche altri Assessori presenti, chiedo comunque la sensibilità di attivarsi presso gli uffici e fare anche una ricognizione delle norme inattuate a oggi, perché molti cittadini e molte realtà aspettano delle risposte, magari contenute in quelle norme non attuate.
Mi faccio promotrice di questo appello e approfitto di questo momento d'interlocuzione per chiedere questo impegno da parte della Giunta.
Grazie, Assessore, per l'impegno e aspettiamo poi il regolamento in Commissione.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Disabato.
Dichiaro chiusa la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
Comunico che tra pochi minuti avrà luogo la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
(Alle ore 15.00 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")
(I lavori proseguono alle ore 15.01 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)
CAROSSO FABIO
PRESIDENTE
Su incarico del Presidente Davide Nicco, dichiaro aperta la sessione della trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà, anche in accoglimento delle richieste della Giunta sulle disponibilità degli Assessori, a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n.
170 presentata dalla Consigliera Ravinale, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 171 presentata dal Consigliere Coluccio, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 172 presentata dalla Consigliera Marro, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 173 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Vignale interrogazione a risposta immediata n. 174 presentata dal Consigliere Unia cui risponderà l'Assessore Bussalino; interrogazione a risposta immediata n. 175 presentato dalla Consigliera Cera, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 176 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 177, presentata dalla Consigliera Conticelli, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 178 presentata dalla Consigliera Nallo, cui risponderà l'Assessore Vignale interrogazione a risposta immediata n. 179 presentata dal Consigliere Godio, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 180 presentata dal Consigliere Calderoni, cui risponderà l'Assessore Vignale.
Prego tutti gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula. Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.
Interrogazione a risposta immediata n. 170 presentata da Ravinale, inerente a "Cosa intende fare la Regione Piemonte per garantire l'erogazione entro dicembre, come previsto, della prima rata della borsa di studio a tutti i circa 18.400 studenti universitari aventi diritto?"
PRESIDENTE
Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 170.
La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Le notizie che arrivano da EDISU sono molto preoccupanti.
Negli ultimi giorni abbiamo appreso che di nuovo, come era già successo lo scorso anno, mancano le risorse per coprire al 100% le borse di studio (c'è stato un impegno, che però attendiamo venga confermato, a coprirle del tutto con il prossimo bilancio di previsione da parte della Giunta regionale) e, soprattutto, manca la liquidità per erogare le borse di studio, già riconosciute a circa 18 mila studenti, nel mese di dicembre mese in cui doveva essere erogata la prima rata.
Ci chiediamo come sia possibile che i trasferimenti a EDISU non siano stati programmati in maniera tale da consentire agli studenti di percepire, così come doveva essere, la prima rata nel mese di dicembre, delle borse di studio a cui hanno diritto e che gli sono state riconosciute. Stiamo parlando del mese in cui i fuori sede tornano a casa, quindi hanno spese ulteriori rispetto a quelle che già devono sostenere per stare nella nostra città.
È una violazione del diritto allo studio che dovrebbe essere tutelato da EDISU.
Come se non bastasse, questo ritardo, che, ribadiamo, si verifica per il secondo anno (se l'anno scorso aveva coinvolto circa 2.000 studenti, mentre quest'anno è decisamente superiore il numero di persone che per mancanza di liquidità non percepiranno la borsa a dicembre), si accompagna alle scellerate scelte fatte in relazione alle Universiadi, quindi allo sfratto di centinaia di studenti dalle residenze. Ricordiamo che questi studenti pagano otto euro al giorno che chiaramente, in una città come Torino, non sono sufficienti a trovare una sistemazione alternativa: peraltro, in molti casi stiamo parliamo di studenti stranieri, che quindi hanno anche maggiore difficoltà a comprendere cosa stia capitando.
Ultima notizia: anche la mensa Olimpia, ubicata vicina al Campus Einaudi che gestisce circa un migliaio di pasti al giorno, verrà chiusa agli studenti e utilizzata soltanto per gli atleti e per le atlete. Abbiamo quindi, studenti borsisti EDISU che, nel mese di gennaio, si troveranno senza borsa pagata, senza stanza e senza mensa aperta.
Chiediamo, quindi, che cosa intenda fare la Giunta a fronte di questa mancanza di liquidità, fermo restando che ci aspettiamo la conferma che i 27 milioni mancanti per dare copertura a tutti gli idonei delle borse di studio siano effettivamente stanziati e vengano erogati a EDISU nei tempi previsti.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte conferma anche per l'anno 2024-2025 la copertura del cento per cento delle borse di studio per gli studenti iscritti alle Università piemontesi.
La copertura è garantita attraverso uno sforzo significativo che ammonta a oltre 100 milioni di euro, che sarà garantito dalle attuali risorse già inserite a bilancio e da ulteriori 27 milioni di euro già iscritti nel bilancio previsionale, che a breve sarà all'esame della I Commissione e che la Giunta intenderebbe - ma questa sarà una valutazione del Consiglio licenziare entro il mese di gennaio, in modo tale che si possa erogare la borsa a tutti i beneficiari immediatamente dopo, quindi, verosimilmente nel mese di febbraio.
Anche quest'anno la Regione conferma, come dicevo, la copertura di tutti gli studenti aventi diritto alla borsa di studio e conferma l'impegno di questa Amministrazione a favore dell'investimento del diritto allo studio.
La Consigliera sa che la nostra è una delle poche città d'Italia a garantire il cento per cento del pagamento delle borse di studio. È vero che la puntualità sarebbe auspicabile, ma cento milioni di euro, come lei sa, sono cento milioni di euro.
Interrogazione a risposta immediata n. 171 presentata da Coluccio, inerente a "Quale futuro per la Casa di Riposo di Gavi?"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
171.
La parola al Consigliere Coluccio per l'illustrazione.
COLUCCIO Pasquale
Grazie, Presidente.
Il tema che sottoponiamo oggi all'Assemblea riguarda l'RSA di Gavi, una struttura che potenzialmente potrebbe contenere 58 ospiti, ma che purtroppo, recentemente, in seguito a un'ispezione dei Vigili del fuoco, si è scoperto che non ha tutti i requisiti rispetto alla normativa antincendio; pertanto, la cooperativa che attualmente gestisce la struttura, dal 1° gennaio 2025 chiude l'attività.
Ahimè, purtroppo, anche questa volta arriviamo o, meglio, bisognerebbe essere un po' ottimisti, nel senso che quantomeno questa volta ci siamo accorti del problema prima ancora che succedesse qualcosa di irreparabile.
Tuttavia, il dato di fatto è che un immobile di proprietà dell'ASL, e non di un qualsiasi privato distratto, non ha i requisiti per essere utilizzato.
Adesso, nell'immediato, da una recente riunione che c'è stata in Prefettura, la soluzione è quella di ridurre il numero degli ospiti a 25 per far sì che si possa procedere a un affidamento diretto per i prossimi sei mesi.
Non è chiaro quale sarà il futuro della struttura e per questa ragione interroghiamo la Giunta regionale per capire che programmi ha per intervenire sul problema.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Il presidio sociosanitario di Gavi è di proprietà, come ricordava l'interrogante, dell'ASL di Alessandra ed è in titolarità alla cooperativa Codes Sociale a seguito dell'atto autorizzativo e di accreditamento rilasciato dall'ASL nel 31 dicembre 2019.
Ne consegue che la Regione non ha alcun ruolo diretto sulla conduzione del presidio che, invece, è verificato e vigilato, così come le altre strutture, ai sensi della legge regionale n. 1 del 2004 e dalle competenti Commissioni di vigilanza.
Le criticità emerse sono seguite con attenzione dall'ASL, che si sta adoperando per trovare una soluzione temporanea che permetta una parziale prosecuzione dell'attività, pur dovendo ridurre la ricettività, al fine di ottemperare alle disposizioni normative in merito all'approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi delle strutture e anche relativamente alla prevenzione incendi (decreto ministeriale 29 marzo 2021 e decreto Presidente della Repubblica n.151/ 2011).
A tal fine, sentita la Direzione generale dell'ASL, si evidenzia che, in rappresentanza delle strutture competenti dell'ASL, i distretti di Novi e Tortona, con il Tecnico tecnologie biomediche, economato e logistica, hanno partecipato all'incontro presso la Prefettura di Alessandria - che il Consigliere cita nell'interrogazione - per la discussione della tematica.
Nel corso di tale incontro è stata rappresentata la necessità di prevedere la pubblicazione di una manifestazione d'interesse per un'esplorazione di mercato volta a verificare l'esistenza di un operatore economico disponibile ad assumere la gestione delle RSA in regime d'urgenza con decorrenza dal 1° gennaio e per un periodo non superiore a sei mesi, in attesa dell'indizione dell'aggiudicazione di una prossima procedura di gara.
La manifestazione di interesse verrà pubblicata dall'ASL di Alessandra il 10 dicembre (quindi è stata pubblicata in data odierna), con scadenza al 20 dicembre, e per lunedì 23 è già stato organizzato una seconda riunione sempre presso la Prefettura.
Al di là dell'aspetto puntuale che la risposta dà, il Consigliere sa che si è in un periodo di transitorietà, quindi va garantito il servizio, dovendo obbligatoriamente ridurre il numero dei posti, ma la gara, come è avvenuto in altre strutture dell'ASL, prevedrà che vi sia un aspetto di manutenzione straordinaria per riportare a 58 gli ospiti attualmente presenti nella struttura.
Interrogazione a risposta immediata n. 172 presentata da Marro, inerente a "Chiarimenti sul progetto 'Vesta' ed erogazione del voucher per le famiglie"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
172.
La parola alla Consigliera Marro per l'illustrazione.
MARRO Giulia
Grazie, Presidente.
Torno sull'argomento che questa mattina è stato toccato dalle colleghe Disabato e Ravinale relativamente al progetto Vesta, in attesa che ci vengano dati ulteriori dettagli in Commissione o nel prossimo Consiglio.
Rivolgo domande riguardanti la modalità di accesso, perché è una misura che prevede l'erogazione di mille euro di voucher per famiglie con figli tra zero e sei anni e, da quello che ho letto sugli organi di stampa, ci sono 34 milioni di fondi europei che permetteranno di raggiungere 10 mila beneficiari all'anno.
Non è questa la sede per discutere del nome e del simbolo del progetto, ma fatemi fare un appunto: ha dei richiami a un ventennio fascista che speravamo tutti ci fossimo lasciati alle spalle, invece ci sono dei simboli che lo richiamano.
Al di là di questo, la mia domanda è sulla modalità di accesso, perch viene indicato un massimo di ISEE e poi un click day, ciò vuol dire che quel giorno le persone e le famiglie bisognose dovranno mettersi davanti al computer e cliccare, sperando di essere più veloci di altri. Ricordo che è una misura destinata alle famiglie più vulnerabili e più bisognose.
Sappiamo anche che spesso queste famiglie sono più lontane dall'uso degli strumenti tecnologici e alcune di loro hanno anche delle barriere linguistiche.
Proprio perché questa misura inizierà a giugno e sperando che non sia una misura che crea ancora più disparità e lascia indietro i soggetti più vulnerabili, vorrei capire se è previsto qualcosa per accompagnare e per aiutare le persone che non hanno accesso e quindi si ritroverebbero in difficoltà con il famoso click day.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente; grazie, Consigliera.
Vogliamo rassicurare lei e, ovviamente, le persone che potranno essere beneficiarie del voucher "Vesta", nel senso che, oltre allo stanziamento previsto, l'Assessorato ha deciso di stanziare ulteriori cinque miliardi di euro aggiuntivi ai 34 riservati per istituire nuove unità di emissione nella Direzione Welfare, finalizzata a rafforzare e coordinare l'attività dei centri per le famiglie a titolarità pubblica degli enti gestori delle funzioni socioassistenziali, nel sostegno delle funzioni genitoriali e cura dei legami, attività di consulenza, mediazione familiare e gestione dei conflitti e rapporti con associazioni e organismi del terzo settore no profit.
Saranno proprio questi centri, come auspicava nella sua interrogazione, a svolgere attività divulgativa, informative e di accompagnamento delle famiglie con difficoltà anche nell'accesso ai servizi digitali nella presentazione della domanda di voucher Vesta con pari opportunità per tutti.
Non saranno, quindi, necessari dei correttivi, perché la misura nasce per essere inclusiva, veicolata dell'assistenza sociale ai nuclei già presi in carico ma estesi e accessibili senza filtri sulla piattaforma online, anche al ceto medio escluso dai convenzionamenti all'offerta dei servizi zero-sei dei Comuni, ma in difficoltà ad avvalersi dei medesimi servizi all'infanzia sul mercato senza appositi contributi.
Quindi, tenderà, per quanto possibile, a non lasciare indietro nessuno.
Interrogazione a risposta immediata n. 173 presentata da Disabato, inerente a "Sequestro del Circo Maya Orfei Madagascar: tutela dei lavoratori, degli animali e rispetto delle normative"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
173.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Il 22 novembre scorso, il Circo Maya Orfei Madagascar, che in questo momento si trova al Parco della Pellerina a Torino, con previsione di permanenza fino al 6 gennaio, è stato sottoposto a sequestro da parte dei Carabinieri per gravi accuse di sfruttamento lavorativo e violazioni delle norme sulla sicurezza dei diritti dei lavoratori. Questo è quanto emerge da tutte le notizie stampa che sono trapelate in questo periodo.
All'origine del provvedimento, emesso dalla Procura di Genova, ci sarebbero gravi carenze agli impianti e alle attrezzature in violazione delle norme di sicurezza. Gli investigatori, stando a quello che riportano gli articoli di giornale, avrebbero consegnato al responsabile della ditta un provvedimento di obbligo di dimora, perché accusato di caporalato tra gli addetti delle attività circensi.
Questa è una vicenda che intreccia due temi, a mio avviso. Il primo è quello, purtroppo, della sicurezza sul lavoro, e oggi, tra l'altro, come riportano sempre le notizie di cronaca, c'è stato un grave incidente che ha coinvolto un lavoratore, che è anche stato in coma. Inoltre, c'è tutto il tema della tutela a posteriori, perché ci sono dei provvedimenti in corso.
Non sta a noi entrare nelle indagini della Magistratura, però sta alla Regione Piemonte sicuramente effettuare dei controlli presso questa struttura e lo può fare in due direzioni, attivando gli SPreSAL e attivando anche tutto l'impianto di tutela sanitaria riguardo allo stato di tutela e benessere degli animali.
Difatti, all'interno di questo circo ci sono più di 100 animali, tra cui anche un elefante, una giraffa, un ippopotamo e delle zebre. Ovviamente il circo in questo momento è fermo e sarebbe bene anche vigilare sulla salvaguardia di questi animali, come sarebbe stato giusto fare anche in passato. Mi riferisco ai controlli.
L'interrogazione verte anche su questo, perché non è la prima volta che questo circo si insedia in Piemonte. Rendo nota la casistica del 2022: qui il circo aveva già presenziato a Torino. Ci piacerebbe sapere quali controlli siano stati fatti negli anni in cui il circo è stato presente in Piemonte, dal punto di vista della tutela sanitaria e del benessere degli animali, ma soprattutto dal punto di vista della tutela lavorativa e del benessere dei lavoratori e delle lavoratrici del circo.
Ricordiamo che tutti questi provvedimenti, che in questo momento hanno posto il circo sotto sequestro, sono partiti grazie a delle indagini che si sono svolte a Genova. Pertanto, ci chiediamo se, anche durante i precedenti anni, ci siano stati dei controlli da parte degli enti preposti dalla Regione e, in caso affermativo, quali esiti abbiano avuto, ma soprattutto ci interessa capire quali azioni verranno messe in campo per tutelare, da una parte, i lavoratori che stanno affrontando sicuramente un momento drammatico e, dall'altra parte, gli animali, perché ricordiamo che è un circo che fa affidamento sugli spettacoli degli animali.
Personalmente ritengo, come posizione politica e personale, che i circhi con animali dovrebbero essere ormai superati. Ci sarebbero anche dei decreti da mettere in atto, da parte del Ministero, per superare una condizione di sfruttamento, che possiamo anche inquadrare come maltrattamento etologico nei confronti di animali che non vivono in condizioni naturali.
Vogliamo sapere, sotto questi punti di vista, come la Regione intenda agire.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Disabato.
La parola all'Assessore Vignale per la replica.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente; grazie, Consigliera.
L'interrogante chiede alla Giunta di sapere quali e quanti controlli sono stati effettuati dagli organi competenti, ASL e SPreSAL, negli anni in cui il circo ha fatto tappa in Piemonte.
Il Circo Maya Orfei Madagascar presenta annualmente i propri spettacoli in vari Comuni del Piemonte, che ovviamente afferiscono a differenti ASL. Ogni volta che il circo dimora presso un Comune, l'ASL territorialmente interessata provvede a effettuare i controlli autorizzativi di competenza che, per quanto attiene i servizi veterinari, implicano una valutazione del rispetto delle norme sul benessere animale.
Un monitoraggio in merito agli specifici controlli effettuati nel tempo da parte delle Aziende Sanitarie Regionali richiede una puntuale ricognizione presso tutte le Aziende, che implica una specifica richiesta di indicazione della tipologia di controllo, effettuati anno per anno, e i relativi esiti.
Non è in questo momento possibile rispondere puntualmente all'interrogazione che, tuttavia, è di interesse dell'amministrazione, la quale intende comunque a rispondere non appena avrà a disposizione gli elementi indicati.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Interrogazione a risposta immediata n. 174 presentata da Unia, inerente a "Vivibilità dei quartieri di Torino, quali risultati con l'Esercito per le strade?"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
174.
La parola al Consigliere Unia per l'illustrazione.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente; grazie, Assessore.
Il 29 agosto 2023 viene firmato un protocollo d'intesa fra Regione Piemonte, Prefettura e Città di Torino, per attivare azioni più capillari sul territorio e superare il degrado di alcune zone della città di Torino.
Fra queste, oltre all'aumento di videocamere, anche il posizionamento di Unità dell'Esercito a presidio del territorio.
Poiché in questi giorni sono usciti articoli sui giornali di un avvenuta incontro, avevo piacere di conoscere quale fosse lo stato dell'arte e se effettivamente l'Esercito in quei luoghi ha ottenuto i risultati che ci si aspettava, oppure è necessario fare altre attività.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
La parola all'Assessore Bussalino per la risposta.
BUSSALINO Enrico, Assessore regionale
Grazie, Presidente; grazie, Consigliere.
Facendo seguito all'interrogazione in oggetto, nella quale si chiede quali risultati concreti siano stati ottenuti, a oggi, in seguito al protocollo d'intesa siglato dalla Regione Piemonte, Prefettura e Comune di Torino grazie alla presenza dell'Esercito nelle strade di Torino, in termini di miglioramento della sicurezza e della vivibilità nei quartieri interessati e se siano previste analisi o report per valutarne l'efficacia, si fa presente quanto segue.
Il Patto per la sicurezza urbana, al quale fa riferimento l'interrogazione era stato sottoscritto il 29 agosto 2023 tra Regione Piemonte, Prefettura di Torino e Città di Torino. Esso prevede che le parti, ciascuna in relazione alle proprie competenze e attribuzioni, si impegnino a promuovere congiuntamente azioni integrate e progetti specifici in materia di sicurezza urbana, attraverso il controllo del territorio, il contrasto dei fenomeni delittuosi e delle criticità urbane, anche al fine di accrescere la percezione di sicurezza da parte della popolazione. Articolo 1.
In concreto, il ruolo svolto dalle parti firmatarie del Patto varia in relazione alle rispettive competenze istituzionali delineate dalla Costituzione e dalla legislazione statale vigente. La Regione, in particolare, non può svolgere direttamente, perché del tutto estranee alle sue competenze, attività di controllo del territorio o contrasto dei fenomeni delittuosi o delle criticità urbane, così come non può intervenire in alcun modo sulle decisioni relative all'impiego delle Forze dell'ordine o a supporto di queste unità delle Forze armate. Si tratta di decisioni che competono esclusivamente al Ministero dell'Interno, per il tramite della Prefettura, oppure, nel caso dell'impiego della Polizia locale, alla Città di Torino.
In quest'ottica, il Patto per la sicurezza urbana, all'articolo 1 stabilisce che tali azioni saranno sviluppate lungo le direttrici fondamentali concordate in apposite riunioni del Comitato provinciale per l'ordine della sicurezza pubblica convocate dal Prefetto, coerentemente con le diverse direttive emanate dal Ministero dell'Interno.
Lo stesso articolato aggiunge che, laddove necessario, la predisposizione dei servizi di controllo del territorio sarà pianificata nell'ambito di intese operative fra le forze di polizia.
Anche riguardo al coinvolgimento della Polizia locale, l'articolo n. 3 del Patto per la sicurezza urbana prevede che le parti si impegnano a incrementare la predisposizione di servizi coordinati con la partecipazione delle forze di polizia territoriali e delle forze di polizia locale, specie nelle aree cittadine che, per la complessità della situazione territoriale e per le compresenze di fenomeni di criminalità e illegalità diffusa richiedono un approccio integrato alle risoluzioni dei problemi emergenti.
Secondo lo stesso articolo, l'integrazione operativa si esplicherà tramite l'azione di coordinamento del Prefetto nelle sedi istituzionali del Comitato provinciale per l'ordine e sicurezza pubblica.
In questo quadro, il ruolo della Regione non può essere direttamente operativo, ma di promozione e supporto. Nell'ambito di tale ruolo l'accordo prevede un finanziamento complessivo di un milione di euro erogato dalla Regione Piemonte alla Prefettura di Torino destinato alla realizzazione, anche per il tramite della Prefettura di Torino, di specifiche iniziative rivolte all'implementazione della sicurezza urbana del territorio comunale di Torino (articolo 2).
In attuazione di questa previsione, il 19 febbraio 2024 è stata sottoscritta una convenzione con la quale l'Assessore regionale alla polizia locale e sicurezza e il Prefetto di Torino hanno concordato la destinazione del contributo alle seguenti finalità: acquisto di autoveicoli destinati alle Forze dell'ordine e di motoveicoli destinati alla polizia municipale di Torino, per un importo orientativo di 650 mila euro, e l'implementazione del sistema di videosorveglianza comunale attraverso l'introduzione del sistema di lettura delle targhe, per un importo orientativo di 350 mila euro. La convenzione prevede altresì che all'attuazione dei predetti interventi provvederà alla Prefettura di Torino una volta ricevuti i fondi (articolo 4).
La Regione, per parte sua, ha provveduto all'erogazione dei fondi avvenuta lo scorso 18 novembre.
Quanto alla valutazione dell'efficacia degli interventi, il Patto per la sicurezza urbana, nell'istituire una cabina di regia (articolo 6), nella quale siedono i rappresentanti dei soggetti firmatari, ha demandato alla stessa il monitoraggio circa l'effettiva attuazione del presente protocollo. È in questa sede, dunque, che si svolgerà tale valutazione sulla base dei flussi informativi riguardanti gli interventi attuativi e i loro i risultati, di cui possono occuparsi soggetti che hanno competenze istituzionali e gli strumenti per raccogliere e analizzare le informazioni di dati statistici necessari, in primo luogo, il Ministero dell'Interno tramite la Prefettura e poi la Città di Torino.
Si aggiunga che, per quanto riguarda l'utilizzo del finanziamento regionale, la succitata convenzione, all'articolo 6, prevede uno specifico meccanismo di rendicontazione, stabilendo che il Ministero dell'Interno Prefettura di Torino fornirà alla Regione Piemonte copia degli atti concernenti le forniture acquisite, in attuazione dei programmi d'intervento e i conseguenti documenti di spesa.
Interrogazione a risposta immediata n. 175 presentata da Cera, inerente a "Trasnova Rivalta e Mirafiori sono finiti gli ammortizzatori sociali"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
175.
La parola alla Consigliera Cera per l'illustrazione.
CERA Valentina
Grazie, Presidente.
Con l'interrogazione siamo a occuparci dell'ennesima crisi occupazionale che investe il nostro territorio.
L'azienda Trasnova si occupa delle spedizioni delle auto prodotte da Stellantis e impiega circa cento lavoratori e lavoratrici in tutta Italia con stabilimenti a Pomigliano, Cassino, Melfi e anche a Mirafiori.
Da quanto si apprende, le commesse di Stellantis sono in scadenza il 31 dicembre 2024 ed è stato annunciato che l'appalto di Stellantis con la Trasnova non verrà rinnovato.
Tutti i lavoratori e le lavoratrici stanno scioperando in questo momento e hanno scritto una lettera accorata al Presidente della Repubblica manifestando tutta la loro preoccupazione sulla crisi che li sta investendo. L'interruzione delle commesse vuol dire la perdita di lavoro.
Questi lavoratori e lavoratrici subiscono questa ennesima lettera di licenziamento, perché sono partite, purtroppo, le procedure di licenziamento collettivo per questi circa 100 lavoratrici e lavoratori, di cui 14 sono qui a Rivalta e a Mirafiori, sul nostro territorio.
La lettera di licenziamento vuol dire perdita di prospettive futuro, in un momento nel quale gli ammortizzatori sociali sono già stati utilizzati e sono in scadenza anch'essi, quindi stanno finendo.
La risposta di Stellantis in termini di presa di responsabilità sociale una responsabilità sociale che, evidentemente, ha questa azienda sul territorio italiano e, in particolare, su Torino e provincia, non la vediamo però arrivare e non sentiamo che le istituzioni, compresa la Regione, la chiedano con la necessaria forza e convinzione.
In particolare sulla provincia di Torino, lo stillicidio di chiusure dismissioni, licenziamenti sta diventando insostenibile dal punto di vista sociale e i Comuni, che sono gli enti più prossimi a questi lavoratori e lavoratrici, non riescono ad affrontare da soli la situazione. Stellantis sta mostrando totale assenza di responsabilità sociale e sta lasciando alle sue spalle un vero e proprio deserto industriale. Deserto industriale dall'impatto insostenibile perché, nonostante continui a negare la sostanziale dismissione degli stabilimenti e delle produzioni in Italia questo è quanto, invece, sta avvenendo: una reale dismissione che lascia dietro di sé un deserto.
Proprio oggi, 10 dicembre, il Ministro Urso ha convocato un tavolo di crisi sulla situazione di Trasnova. In attesa di quali proposte arriveranno, e se arriveranno, da Stellantis per quei lavoratori e quelle lavoratrici per i quali stanno per terminare anche gli ammortizzatori sociali, siamo qui per l'ennesima volta a chiedere all'Assessora competente quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per sostenere i lavoratori di Rivalta e di Mirafiori e per richiamare Stellantis alle proprie responsabilità sociali che ha in questo territorio in particolare.
Territorio che si desertifica, territorio che viene dismesso dall'azienda e territorio nel quale muore e continua a morire l'indotto provocando una crisi sociale davvero insostenibile.
Chiediamo, invece di inseguire le crisi, provare a pretendere un reale piano industriale per questo territorio, delle produzioni per questo territorio, in modo che questa vera e propria macelleria sociale trovi finalmente una fine.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Cera.
Pregherei tutti i Consiglieri di stare nei tempi stabiliti.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Al netto delle valutazioni di carattere generale che la Consigliera faceva che non sono oggetto della risposta, ma credo siano utili in termini d'informazione (anche se non la do io, l'hanno data già i media), occorre ricordare che il Ministro Urso, nella giornata di ieri, ha iniziato con la Regione Piemonte un tavolo sul sostegno all'automotive a livello nazionale per i motivi che richiamava la Consigliera in termini generali nell'interrogazione.
Un tavolo romano proprio per affrontare questo tema, che rappresenta tutti gli aspetti delicati che ricordava la Consigliera, anche in termini di esaurimento degli ammortizzatori sociali tradizionali.
Come di consueto le consegnerò la risposta, Consigliera Cera. All'interno di un ragionamento più complessivo, credo sia utile - lo diremo nella Conferenza dei Capigruppo di oggi, ma è utile rispetto alla domanda ricordare che lunedì prossimo vi sarà un incontro tra l'Assessore Tronzano e l'Assessore Chiorino per provare a fare insieme una valutazione relativamente al Consiglio che si dovrà calendarizzare.
Interrogazione a risposta immediata n. 176 presentata da Valle, inerente a "Caso Opzelura (ruxolitinib): la Regione Piemonte garantisce a tutti i suoi cittadini l'accessibilità e la rimborsabilità del farmaco per la cura della vitiligine?"
PRESIDENTE
Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 176.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.
VALLE Daniele
Grazie, Presidente.
L'interrogazione in oggetto si rivolge al caso delle cure legate alla patologia della vitiligine, per la quale è stato individuato un farmaco già classificato in fascia A, quindi completamente rimborsato, denominato Opzelura.
Tuttavia, l'accesso a questo farmaco, a quanto riportano anche le associazioni dei pazienti, è particolarmente difficoltoso nella nostra regione. Sono solo dieci i centri, individuati da tutte le Aziende sanitarie, abilitati alla distribuzione di questo farmaco e che non riescono a far fronte alle domande. Si tratta di una patologia che comunque, coinvolge oltre 40 mila cittadini piemontesi e che, se intercettata per tempo, può naturalmente comportare una migliore qualità della vita di coloro che sono affetti, ma anche un minor costo delle cure successive.
La nostra interrogazione è rivolta a conoscere quali sono le strategie che la Regione Piemonte ha in mente per garantire pari accesso e sufficiente accesso alle cure per tutti i cittadini piemontesi affetti da vitiligine e in particolare, a questo nuovo farmaco.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gianluca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Il farmaco Opzelura è prescrivibile con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale, a fronte della redazione di un piano terapeutico.
L'elenco dei centri abilitati alla prescrizione del suddetto farmaco è consultabile sul sito della Regione Piemonte. C'è un link per la consultazione dei centri abilitati alla redazione di piani terapeutici, con l'ultimo aggiornamento del 29 novembre 2024.
Al fine di tale approvvigionamento - peraltro, è stato correttamente indicato dall'interrogante - è stato conferito mandato alla Società di Committenza Regionale e la fornitura del farmaco è stata aggiudicata in data 25 novembre 2024. Esso è pertanto da pochi giorni disponibile per l'acquisto da parte delle Aziende Sanitarie Regionali con oneri a carico del Servizio Sanitario Regionale.
Dal che la problematica esposta all'interrogante è da ritenersi risolta ferma comunque l'attenzione dell'Assessorato in ordine alla regolarità e al soddisfacimento delle retribuzioni e, io aggiungo, un minimo di tempo che le ASL dovranno avere per riuscire ad acquistare il farmaco, ancorché già acquisito dalla Società di Committenza Regionale.
Interrogazione a risposta immediata n. 177 presentata da Conticelli inerente a "Disturbi dell'alimentazione e nutrizione. A più di due anni dalla legge regionale 10/22, la situazione resta grave. Quali sono le misure urgenti e quali quelle strutturali che si intendono intraprendere per la presa in carico dei pazienti affetti da DNA?"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
177.
La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Grazie.
Mi dispiace, non per sfiducia nell'Assessore Vignale, che su un tema così delicato, oltretutto collegato a una notizia che è rimasta sulle cronache una settimana e che, almeno dalle dichiarazioni, ci ha visti concordi rispetto alla necessità di intervento, non ci sia l'Assessore alla sanità a rispondere.
Peraltro, su questo tema ho fatto una richiesta di trattazione in Commissione, ho presentato un'interrogazione e mi spiace dover essere qui oggi ad avere una risposta, nel momento in cui parliamo di un fatto gravissimo di cronaca. Il fatto di cronaca è solo l'aggancio, perch avevamo già presentato un'interrogazione.
Le persone affette da disturbi dell'alimentazione hanno diritto, come previsto dalla legge regionale votata trasversalmente, a dei percorsi dedicati sia nei centri di salute mentale territoriali sia all'interno degli ospedali, cosa che oggi non capita, come drammaticamente l'episodio di cronaca cui facevo riferimento ci ha ricordato.
Non c'è una struttura residenziale per questo tipo di patologia, che è in aumento, soprattutto tra le giovanissime e i giovanissimi. Chi pu permettersi la struttura privata, va fuori regione. Chi non può, no.
Pertanto, quello che chiedo (e che avevo già chiesto) è come intende la Giunta regionale dare applicazione alla legge, prima di tutto dal punto di vista del finanziamento; noi avevamo presentato un emendamento di minima (che è stato bocciato dalla maggioranza) al bilancio di assestamento, per mettere una piccola quota che non avrebbe coperto tutto il secondo semestre, ma magari poteva servire a fare qualcosa.
Chiediamo, inoltre, come si intende dare attuazione alla legge sia rispetto alla residenzialità sia rispetto ai percorsi dedicati anche nelle emergenzialità. I percorsi dedicati sono previsti per legge all'interno dei pronti soccorso e non ci sono e all'interno del servizio territoriale.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gianluca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Come già ribadito in merito alla gravissima e sempre più attuale problematica esposta dall'interrogante, l'Assessorato e la Giunta regionale stanno monitorando la piena attuazione della DGR 22 ottobre 2021, n. 36 3977, che oltre a rivedere la dotazione delle figure professionali previste per la Comunità Riabilitativa Educazionale per i disturbi da binge eating e obesità, ha anche aggiornata il fabbisogno complessivo territoriale.
La delibera ha costituito la "Rete dei servizi regionali per la prevenzione e cura dei disturbi della nutrizione dell'alimentazione", individuando i seguenti livelli di presa in carico e cura del paziente: Centro esperto regionale; livello di base; livello ambulatoriale di primo livello; livello ambulatoriale complesso/semiresidenziale; livello ospedaliero (emergenze e posti letti dedicati di riabilitazione) e comunità terapeutica.
Essa, inoltre, ha demandato alle Aziende Sanitarie Territoriali e Ospedaliere l'apertura di un centro per terapia ambulatoriale specialistica presso ogni Azienda sanitaria e di un centro di terapia intensiva di secondo livello in ogni quadrante.
Sono stati prodotti e condivisi specifici percorsi di salute diagnostico terapeutico-assistenziali per i pazienti affetti da disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, adottati presso tutte le strutture della Rete.
Con deliberazione del 15 luglio del 2022, la Giunta ha recepito l'intesa Stato-Regioni sull'Allegato tecnico per la definizione di criteri, modalità e linee di intervento per l'utilizzo del Fondo, e ha approvato gli indirizzi per l'attuazione, in coerenza anche con il disposto normativo della Legge Regionale 10/22.
Il piano si è posto obiettivo di potenziare la rete regionale ambulatoriale multidisciplinare per il trattamento dei soggetti affetti da disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, sia tramite incremento delle risorse umane sia tramite il miglioramento dell'accesso ai servizi tramite al pronto soccorso durante le fasi acute e per gli esordi (codice lilla).
Coerentemente, tale obiettivo ha previsto una formazione specifica sia scientifica sia organizzativo-gestionale per gli specialisti preposti alle cure, per i medici di pronto soccorso, per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, nonché la collaborazione e il supporto alle associazioni dei familiari piemontesi per il contrasto al DNA.
Inoltre, si è provveduto, con apposite procedure - bandite da Azienda Zero su incarico della Direzione Sanità - al reclutamento di personale per costituire (o potenziale) una o più équipe multidisciplinari in ogni area omogenea.
Complessivamente, l'assunzione del personale nelle aree omogenee ha consentito: il rafforzamento delle reti terapeutiche e di buona parte servizi regionali; l'aumento della disponibilità oraria per le richieste urgenti; il miglioramento del triage per la presa in carico delle visite non urgenti; il significativo aumento delle prestazioni sanitarie per soggetti affetti da DNA; l'accorciamento dei tempi previsti per la presa in carico di soggetti affetti da DNA o l'azzeramento della lista d'attesa mentre e l'apertura di nuovi ambulatori per soggetti affetti da DNA.
Nella seduta del 3 ottobre scorso, la Conferenza Stato-Regioni ha sancito l'intesa per l'anno 2024 sullo schema di decreto del Ministro della Salute per il riparto del "Fondo per il contrasto ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione" e sulle procedure per la rendicontazione cui l'Assessorato sta già dando attuazione con la stesura del nuovo progetto regionale per la presa in carico dei pazienti affetti da DNA.
Tale progetto, a tutt'oggi in fase istruttoria, prevede non soltanto il potenziamento delle attività già messe in opera, ma anche percorsi organizzativi e gestionali per la tutela anche strutturale e la cura dei pazienti.
L'Assessore, che rimarca di essere assolutamente consapevole della drammaticità dell'argomento e della fragilità dei pazienti, segue con attenzione l'evoluzione delle suddette soluzioni progettuali, affinché la più piena risposta assistenziale divenga sempre più adeguata ai bisogni di tutela della persona anche in termini di sicurezza, nonché ai bisogni di salute.
Si dichiara, inoltre, la piena disponibilità a rendere prossimamente e con tempestività partecipe l'interrogante sugli esiti degli sviluppi progettuali di prima istruttoria, non appena essa sarà terminata ovviamente nell'ottica di un confronto formativo.
Sarà poi valutazione del Consiglio le modalità da attuare.
Interrogazione a risposta immediata n. 178 presentata da Nallo, inerente a "Valle di Susa, pendolari in difficoltà per treni cancellati e continui ritardi"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
178.
La parola alla Consigliera Nallo per l'illustrazione.
NALLO Vittoria
Grazie, Presidente.
Per tornare sugli enormi problemi che si trovano a fronteggiare tutti i giorni i pendolari che attraversano la tratta ferroviaria che collega Torino alla Val di Susa.
Stiamo parlando non solo di ritardi ormai frequenti, direi quasi all'ordine del giorno, ma spesso anche di soppressioni.
Adesso non sto qui a elencare tutti i casi che tanto sono alle mani di noi Consiglieri e anche dell'Assessore Gabusi, avendo ricevuto la lettera dei Presidenti dell'Unione Montana Val di Susa e Alta Valle di Susa, ma semplicemente chiedo che cosa si stia facendo per evitare questi disagi e quantomeno per limitarmi.
Mi riferisco alla previsione di quei mezzi sostitutivi che, almeno nei casi di soppressione dei treni, verrebbero incontro alla difficoltà dei pendolari degli studenti dei lavoratori permettendo quantomeno di raggiungere la destinazione.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
La linea SFM3 ha presentato nella prima parte dell'anno livelli di puntualità abbastanza elevati.
Fino ad agosto, la percentuale di treni arrivati entro cinque minuti dall'orario programmato era compresa tra il 93 e il 95 per cento. Da settembre le performance sono, invece, state inferiori, in particolare, nel mese di novembre e nei primi giorni di dicembre la puntualità è scesa all'82 per cento.
Le performance non soddisfacenti sono dovute, in parte, all'impatto dei lavori di manutenzione straordinaria dell'infrastruttura presenti nella parte alta della linea tra Bussoleno e Bardonecchia.
Per quanto riguarda l'affidabilità sui treni programmati, al netto degli scioperi, le percentuali elevate di inizio anno sono diminuite nel mese di novembre e nei primi giorni di dicembre. Nel mese di novembre ha avuto un impatto significativo l'attivazione del piano neve il 21 novembre.
L'Assessorato regionale, conscio del peggioramento delle performance, in seguito all'interessamento di Unioni montane Valle di Susa e Alta Valle di Susa, ha fissato un incontro con i rappresentanti degli enti locali e i gestori del servizio il 17 dicembre per affrontare le criticità rilevate.
La situazione di criticità del sistema ferroviario sembra addebitabile al numero elevato di cantieri che il PNRR ha assegnato a RFI, ma certamente non è accettabile che questa incertezza perduri nei prossimi mesi.
Per tale motivo, da ormai due mesi, sono settimanali incontri con RFI e Trenitalia per apportare correttivi e confrontarsi direttamente con i pendolari e le associazioni di consumatori.
Interrogazione a risposta immediata n. 179 presentata da Godio, inerente a "Quali azioni per tutelare il personale sanitario negli ospedali novaresi e piemontesi contro le aggressioni"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
179.
La parola al Consigliere Godio per l'illustrazione.
GODIO Gianluca
Grazie, Presidente.
Come già ricordato nell'oggetto, con l'interrogazione vogliamo mettere in evidenza i continui episodi di violenza nei confronti del personale sanitario che opera principalmente nei pronti soccorso. Episodi che ormai sono all'ordine del giorno in tutta Italia, oltre che ovviamente nella nostra regione. È proprio di questa mattina un episodio che all'Ospedale di Borgo Trento, in Provincia di Verona, un uomo ha aggredito un infermiere con una staffa di ferro.
Per entrare nel merito della nostra interrogazione, vogliamo evidenziare tre episodi che sono successi negli ospedali novaresi, di cui due riguardano l'Ospedale Maggiore di Novara e uno il DEA dell'Ospedale di Borgomanero.
Sull'argomento è già intervenuto anche il Direttore generale, il dottor Angelo Penna dell'ASL di Novara, ribadendo l'importanza che ogni cittadino comprenda quando sia davvero essenziale avere persone, in questo caso medici e infermieri, che ogni giorno si fanno carico di difendere il diritto alla salute e che per questo, talvolta, diventano bersaglio di inaccettabili e motivate aggressioni verbali e fisiche.
Per questa ragione, s'intende interrogare la Giunta per sapere se, oltre alle azioni già intraprese dalle singole strutture ospedaliere, ci siano delle azioni concrete da parte della Regione, in specifico della Giunta regionale, appunto, per risolvere o, quantomeno, tentare di limitare questi episodi di inciviltà che stanno creando disagi e preoccupazioni al personale medico e infermieristico.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Il programma regionale '23-'25 per la gestione del rischio clinico e la sicurezza dei pazienti ha previsto una specifica azione (l'azione 10) dedicata al tema della violenza sugli operatori, con alcuni risultati programmati sia per la Regione sia per le Aziende sanitarie regionali.
Il primo dei risultati è l'implementazione di misure che consentano l'eliminazione o la riduzione delle condizioni di rischio individuali ambientali e organizzativi eventualmente presenti all'interno delle strutture aziendali.
In attuazione del risultato programmato è previsto, fra l'altro, la realizzazione di un progetto formativo regionale esteso a tutte le Aziende sanitarie, allo scopo di diffondere le misure di monitoraggio e riduzione dei rischi.
Una delle edizioni di tale corso è prevista in modalità online proprio per oggi 10 dicembre 2024. Altri indicatori dell'impegno e della sensibilità verso l'argomento che, come è noto, è personalmente attenzionata all'Assessorato, è la definizione delle linee di indirizzo regionali, allo scopo di individuare le misure più idonee a contenere le condizioni di rischio, nonché superare la disomogeneità fra le procedure singolarmente adottate a livello aziendale.
Proprio allo scopo di superare talune criticità legate alla disomogeneità dei dati raccolti presso le Aziende, è stato altresì attivato a livello regionale un flusso dedicato agli eventi avversi (violenza su operatore) che, nelle more delle definizioni di un flusso nazionale a regime raccoglie un nucleo di informazioni essenziali al fine di garantire un'uniforme raccolta di dati e le conseguenti azioni di monitoraggio.
L'Assessorato sta, comunque, valutando la possibilità di attivare sistemi di rilevazione di immagini da attivarsi all'interno delle strutture più interessate alla problematica; possibilità che sia compatibile sia con i diritti dei lavoratori sia con il diritto alla privacy, particolarmente tutelata nel contesto sanitario, sotto il profilo della super sensibilità dei dati raccolti.
Interrogazione a risposta immediata n. 180 presentata da Calderoni inerente a "Stato di avanzamento del Piano per il potenziamento dei Centri piemontesi per l'impiego e dell'assunzione dei necessari profili professionali"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
180.
La parola al Consigliere Calderoni per l'illustrazione.
CALDERONI Mauro
Ho predisposto questa interrogazione per conoscere lo stato di avanzamento del Piano per il potenziamento dei centri piemontesi per l'impiego e il relativo aggiornamento sulle assunzioni dei profili professionali necessari a rendere concreto il piano stesso ed effettivo il potenziamento di questo fondamentale servizio, in particolare in un momento storico molto complicato per l'occupazione, in ragione delle troppe crisi aziendali in corso e con, nello specifico, la più recente, quella che investe tutto il settore automotive.
Ci sono poi altre peculiarità specifiche che interessano alcuni territori della regione. Penso, ad esempio, alla caotica e molto concentrata nel tempo - ma quantomai necessaria per evitare infiltrazioni di attività illegali e l'avanzare del caporalato - intermediazione della manodopera nel settore agricolo, specie nell'intensa stagione frutticola o della vendemmia.
Paradossalmente, proprio da queste zone più periferiche ci giungono segnalazioni di mancanza di un numero adeguato di addetti e quindi di sottodimensionamento degli uffici stessi.
Tuttavia, crediamo che per il ruolo fondamentale che hanno questi servizi nell'incrocio domanda-offerta, così come nella promozione delle politiche attive, sia necessario far sì che questi uffici svolgano appieno il ruolo di presidi territoriali, soprattutto per le fasce deboli della popolazione a rischio disoccupazione o in cerca di occupazione, in particolare anche per i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti sul nostro territorio.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Leggo la risposta, ma leggendola adesso temo vi sia un errore. Ora la leggo tal quale, poi mi premuro eventualmente di farla correggere.
Entro il 31 dicembre 2024 i dipendenti assunti a tempo indeterminato raggiungeranno porta 500 unità. Sono previsti ulteriori scorrimenti delle graduatorie per 21 posti complessivi, che si aggiungeranno ai posti già coperti, con l'obiettivo di perfezionare tutte le assunzioni programmate entro il primo semestre 2025.
Il piano di potenziamento, quindi, si avvia a completarsi nei tempi previsti, sfruttando pienamente risorse disponibili. Credo che ci sia un errore nell'unità, però lo verifico subito e gliela trasmetto corretta.
Come sapete, i dipendenti di APL sono in parte direttamente assunti da APL e, in parte, sono dipendenti della Regione Piemonte che svolgono la mansione presso APL.
Di conseguenza, prima di dare una risposta non corretta, le chiedo se mi dà un minuto, verifico e la correggo.
PRESIDENTE
Ringrazio l'Assessore, che verificherà la correttezza della risposta.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Comunico che tra pochissimi minuti il Presidente Nicco riaprirà la seduta del Consiglio regionale.
(Alle ore 15.56 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO
(La seduta riprende alle ore 16.03)
PRESIDENTE
La seduta riprende.
Proseguimento proposta di deliberazione n. 16, inerente a "Aggiornamento del Piano regionale di qualità dell'aria (PRQA)" (seguito)
PRESIDENTE
Ritorniamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 16, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Eravamo arrivati all'esame degli emendamenti.
L'ultimo emendamento esaminato è il n. 40), per cui adesso dovremmo procedere con il 4), a prima firma Consigliere Unia.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Unia (primo firmatario).
(Testo conservato agli atti) La parola al Consigliere Unia per l'illustrazione.
UNIA Alberto
L'emendamento è già inserito.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Sull'ordine dei lavori? Prego.
PENTENERO Gianna
Chiederei la verifica del numero legale.
PRESIDENTE
La verifica del numero legale si può fare solo quando c'è una votazione e attualmente non si può fare.
PENTENERO Gianna
Perfetto. Allora chiederei che in aula siano presenti almeno i Consiglieri di maggioranza per discutere e proseguire nel dibattito.
PRESIDENTE
Stanno entrando in aula.
Prego, Consigliere Unia.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente.
L'emendamento era per avviare un percorso di valutazione di nuove tecnologie per il revamping dei veicoli diesel, però è già stato approvato all'interno della Commissione, per cui lo ritiro.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Unia.
Emendamento rubricato n. 43) presentato da Sacchetto (primo firmatario).
(Testo conservato agli atti) L'emendamento rubricato n. 43) è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 38) presentato da Conticelli (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
L'emendamento recepisce un confronto elaborato nell'ambito del percorso di analisi del Piano ed è una richiesta che proviene sia da Coldiretti sia dai Sindaci e i responsabili degli enti locali, perché fa riferimento alla combustione dei materiali vegetali. Poiché c'è, giustamente, un forte rischio d'inquinamento attraverso gli abbruciamenti, c'è anche un rischio di incendio se questi materiali restano per troppo tempo accatastati nei campi. Purtroppo, i cambiamenti climatici, oltre che al rischio d'incendio spesso portano anche a rischio di fitopatie.
Noi chiediamo che sia introdotta, di nuovo, la possibilità di quello che veniva definito il "semaforo", cioè di avere la possibilità di una deroga quando le condizioni climatiche lo consentano e su ordinanza dei Sindaci in modo che anche nel periodo del "semaforo rosso" ci sia la possibilità di avere un periodo, dei brevi periodi, delle piccole finestre che evitino di accatastare appunto i materiali per periodi eccessivamente lunghi.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Pentenero.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Soltanto per ribadire il sostegno all'emendamento che la collega ha presentato un attimo fa. È un problema che sta particolarmente a cuore.
L'utilizzo del semaforo era una buona prassi che permetteva di rispondere a un'esigenza reale e concreta del mondo agricolo. Non capiamo perché non si possa continuare ad avere questo tipo di soluzione, a fronte del fatto che dimostrato da numeri alla mano, il semaforo permetteva di risolvere il problema degli abbruciamenti selvaggi, quindi in modo non controllato.
Sicuramente la percentuale di inquinamento era assolutamente sotto controllo, perché appunto sotto il controllo dell'ARPA stessa.
Non comprendiamo perché non si possa continuare con questo tipo di sperimentazione e di procedure.
PRESIDENTE
Se non vi sono altri interventi sull'emendamento n. 38), passiamo al successivo.
Emendamento rubricato n. 29) presentato da Conticelli (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
L'emendamento riporta, anche qui, nell'allegato "Misure e azioni" l'elemento su cui siamo già intervenuti prima, che è quello di promuovere la libera circolazione della popolazione under 26.
Tra l'altro, come ha ricordato prima la collega Paonessa, su questo emendamento noi abbiamo accolto, nel confronto con l'Assessore, una rimodulazione che toglie alcune specifiche che saranno poi oggetto del Piano stralcio.
PRESIDENTE
Se non vi sono altri interventi sull'emendamento n. 29), passiamo al successivo.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Conticelli (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
Questo è una specifica emersa durante l'audizione di Confartigianato, ma non solo, con le parti sociali, soprattutto con quel tessuto di aziende artigianali e di piccole e medie imprese che rappresenta il vero tessuto economico della nostra regione.
Naturalmente, sono le imprese più interessate e anche più, se vogliamo dire, tra virgolette "gravate" dalla necessità di sostituire i veicoli commerciali con veicoli meno inquinanti.
Quindi, nelle more, nell'attesa della riedizione o della ridefinizione del bando regionale, chiediamo che ci sia un intervento a favore delle imprese con minor reddito, perché altrimenti si resta in una spirale da cui è difficile uscire per le imprese, perché minor reddito, più difficoltà a cambiare il parco mezzi; più difficoltà a cambiare il parco mezzi significa subire diverse giornate di stop e, quindi, riteniamo che, soprattutto per le piccole e medie imprese che fanno attività di trasporto in conto terzi in conto proprio o servizi di assistenza a chiamata o piccoli artigiani che devono recarsi dai propri clienti, ci siano contributi per l'acquisto di veicoli commerciali nuovi, ibridi, a gas o ad alimentazione elettrica, con un meccanismo di rottamazione, ma anche con un meccanismo di premialità per quelle aziende che hanno, diciamo così, un volume d'affari minore, in modo da dare un sostegno concreto e reale alle piccole e medie imprese.
La sostenibilità ambientale dev'essere anche sociale e economica, perché o è per tutti o non funziona.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Conticelli.
Emendamento rubricato n. 31) presentato da Conticelli (prima firmataria) (Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Questo emendamento riguarda l'inserimento dell'Osservatorio della parte relativa all'energia, risparmio energetico e le nuove forme di aggregazione e le CER.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Conticelli.
Emendamento rubricato n. 32) presentato da Conticelli (prima firmataria) (Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
L'emendamento rubricato n. 32) riguarda non più l'Osservatorio, ma gli obiettivi dell'Osservatorio stesso, che sono quelli della collaborazione con le Province e la Città metropolitana di Torino per implementare, come recita il Piano, le misure relative alla qualità dell'aria. Noi chiediamo di aggiungere "le misure finalizzate a promuovere l'uso efficiente dell'energia, il risparmio energetico e la costituzione delle comunità energetiche".
Capisco che qui dentro, pur non essendoci grande ricambio d'aria, forse la qualità dell'aria interessa poco.
PRESIDENTE
Per favore, un po' di silenzio. Rispettiamo chi parla.
Emendamento rubricato n. 30) presentato da Conticelli (prima firmataria) (Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Mi piacerebbe un po' di attenzione da parte dell'Aula. Sono abituata a scuola con gli studenti che stanno attenti e qui faccio fatica a capire come uno possa uscire di casa per venire a sedersi qui e non importare nulla di quello che si dice. Scusate, è un mio limite.
PRESIDENTE
Consiglieri, fate un po' di silenzio per favore.
Continui con l'illustrazione, Consigliera Conticelli.
CONTICELLI Nadia
L'emendamento rubricato n. 30) riguarda l'implementazione delle comunità energetiche rinnovabili. Considerato l'interesse delle imprese del terziario nel mercato delle CER, noi chiediamo di mettere un sostegno di tipo economico tra gli obiettivi - non lo chiediamo per forza - guardando come dicevamo prima, alle comunità con più di 5.000 abitanti.
Questo consentirebbe nei piccoli Comuni piemontesi di coinvolgere un certo numero di imprese, che stanno nel terziario, ma anche nel settore del commercio, del turismo e dei servizi. Prima chiedevamo il coinvolgimento delle famiglie, qui delle imprese, soprattutto delle piccole e medie imprese.
PRESIDENTE
Emendamento rubricato n. 33) presentato da Conticelli (prima firmataria) (Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Questo emendamento è stato rimodulato nell'interlocuzione con la Giunta e con l'Assessore. Riguarda il mondo agricolo e ne abbiamo parlato anche nell'audizione con Coldiretti.
Il Piano recepisce la direttiva europea, quindi la richiesta di chiudere le vasche dei digestori in fase di stoccaggio. Gli agricoltori comprendono la necessità di questa operazione ma, oltre che costosa, potrebbe dare altri tipi di problemi. La proposta è quella di dare la possibilità di orientarsi, come già hanno fatto altre Regioni del bacino padano, su coperture in materiale vegetale.
Qui l'Assessore ci ha chiesto una piccola integrazione che voi vedete a video, che specifica meglio questa possibilità e che noi accogliamo.
PRESIDENTE
Emendamento rubricato n. 28) presentato da Conticelli (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Questo riguarda sempre il cosiddetto meccanismo del semaforo, cioè chiediamo che venga introdotta, anche nell'allegato 1 "Misure e azioni", la possibilità, date condizioni climatiche favorevoli e, data la necessità territoriale - questo, naturalmente, possono valutarlo gli enti locali - di avere, nel periodo di stop degli abbruciamenti, delle piccole finestre per far fronte a esigenze specifiche del territorio.
PRESIDENTE
Emendamento rubricato n. 15) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Noi siamo intervenute come Gruppo soltanto sulle norme di attuazione perché riteniamo che il Piano poi lì trovi il vero cuore, perché le misure per quanto annunciate, se non trovano corrispondenza in atti giuridicamente vincolanti e in stanziamenti, rischiano di rimanere poco concrete.
Questo emendamento è all'articolo 4, relativo alla tempistica per il rientro nei limiti della qualità dell'aria, che introduce un'attenzione alla effettività e alla verifica dell'effettività del Piano stesso. Questo è un aspetto su cui ci pare che troppo poco sia stato fatto. Il Piano dev'essere soggetto ad aggiornamento, laddove i limiti non venissero raggiunti, e questo deve valere senza dubbio per il 2025, che è l'anno che ci prendiamo come parametro per rientrare nei limiti previsti dall'Unione europea.
Invitiamo la Giunta, l'Assessore e la struttura tecnica a far sì che queste valutazioni non vengano fatte solo sull'anno, ma vengano fatte sul triennio precedente, altrimenti le condizioni climatiche e meteorologiche di un anno specifico potrebbero, in qualche modo, vanificare i valori e dare risultati non del tutto coerenti con quello che è l'effettivo superamento dei limiti.
Di conseguenza, chiediamo che ogni anno venga predisposta da ARPA una certificazione dell'avvenuto superamento o meno dei limiti, non solo del PM10 e dei biossidi, ma anche dell'ammoniaca, che sappiamo che ha una grande incidenza per la formazione delle polveri sottili e del particolato dannoso per la salute, e che si provveda eventualmente a un aggiornamento e una ridefinizione delle misure del Piano, laddove queste non abbiano dato effetti concreti.
PRESIDENTE
Emendamento rubricato n. 16) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Questa è una modifica che segue quella che ho presentato poco fa e chiede che questa verifica, che oggi è prevista soltanto per il raggiungimento dei parametri nel 2025, venga tenuta in considerazione anche per gli anni successivi, ovvero il 2026, 2027, 2028, 2029 e 2030.
Riteniamo, infatti, che non basti arrivare al 2025 e poi non verificare più quanto verrà fatto nel periodo successivo. Dico tutto questo - lo abbiamo visto anche negli emendamenti presentati dai colleghi che riprendevano la protesta di Coldiretti, ma pensiamo a tutti gli sforzi che vengono richiesti anche agli automobilisti piemontesi rispetto al non utilizzo dell'auto - perché bisogna verificare l'impatto che hanno queste misure. Se chiediamo a tutti di non usare la macchina, ma poi non siamo in grado di verificare quanto il mancato utilizzo di un determinato tipo di autoveicolo effettivamente impatti, evidentemente tutto questo è un meccanismo che non aiuta a prendere di buon grado misure che comportano un cambiamento delle abitudini.
Pertanto, invito l'Assessore a tenere in considerazione questi aspetti e mi stupisce che emendamenti di metodo di questo genere - non stiamo parlando di proposte rivoluzionarie del Piano, ma semplicemente proponendo un meccanismo che consenta di verificare certificare i risultati - non verranno approvati. Chiederemo conto in continuazione dei risultati delle misure adottate, però questi emendamenti vanno nella direzione di capire quali misure funzionano e quali no e, eventualmente di eliminare misure che non funzionano, per non rendere odioso al cittadino il fatto di adottare provvedimenti che contrastano la crisi climatica.
PRESIDENTE
Emendamento rubricato n. 17) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
È un emendamento all'articolo 6 delle norme attuative e, anche in questo caso, si tratta di un emendamento di metodo. Chiede alla Regione di dotarsi di un nucleo tecnico per la qualità dell'aria, che possa presiedere durante i cinque anni in cui questo Piano sarà in vigore, l'effettiva applicazione, dando supporto a tutti quei soggetti direttamente toccati dal Piano qualità dell'aria, che però vengono lasciati soli ad applicare le misure. È quanto noi facciamo presente - non solo noi, in realtà, perché è stato fatto presente in molte osservazioni arrivate quest'estate - cioè che questo Piano regionale è un Piano che rappresenta, per le misure più stringenti, uno scaricabarile, da un lato, sui Comuni che non sono in grado di gestire una materia complessa come questa e, dall'altro, su singole categorie o privati.
La presenza di un nucleo tecnico insediato all'interno della struttura regionale, con il compito precipuo di occuparsi dell'applicazione del Piano della qualità dell'aria che coinvolga tutti gli Assessorati, compresi quelli alla sanità e al welfare, trattandosi di una misura che riguarda la sanità e la salute delle persone, sarebbe importante.
Anche in questo caso, mi stupisce che un emendamento del genere non venga ritenuto nemmeno discutibile da parte dell'Assessorato, perché è un emendamento che va soltanto nella direzione di prendere sul serio il Piano della qualità dell'aria. Se non vogliamo dotarci neanche di strutture che presiedono alla sua applicazione, allora ribadisco quanto già detto in discussione generale, cioè che questo Piano rischia di essere una mera formalità per via delle infrazioni europee, della procedura d'infrazione europea, ma che certo non ci può salvare da future procedure d'infrazione del genere.
PRESIDENTE
Emendamento rubricato n. 18) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
L'emendamento torna su un elemento che ho già illustrato: il principale problema di questo Piano della qualità dell'aria è che è stato redatto tenendo in considerazione i soli risultati dell'anno 2023. L'anno 2023 è stato un anno particolare, dal punto di vista meteorologico, in cui le condizioni meteo hanno portato a un miglioramento, per fortuna, della qualità dell'aria che respiriamo. Usare i valori del 2023 come valori base porta a stabilire misure non adeguate rispetto alla serie storica della qualità dell'aria, per come l'abbiamo verificata in Piemonte.
Capiamo che l'Assessore aveva fretta (il Piano qualità dell'aria è stato fatto subito dopo l'insediamento della nuova Giunta: l'avevano approvato a luglio, il termine per le osservazioni scadeva il 31 agosto e lo hanno approvato in Giunta in fretta e furia a metà settembre perché scadeva il termine che la Regione Piemonte aveva chiesto al Governo per la querelle sugli Euro 5 della dello scorso mese di settembre 2023, quindi non c'è stata nessuna possibilità di modifica), ma noi chiediamo, perché crediamo che sia un segnale di serietà importante, che il Piano venga immediatamente aggiornato, facendo quella valutazione sul triennio che crediamo sia fondamentale per individuare le misure davvero adeguate a migliorare la qualità dell'aria e non, invece, adeguate a dire all'Unione Europea che abbiamo fatto il compitino.
Chiederemmo di fare una simulazione, una relazione di analisi degli scenari che prendono in considerazione il triennio che a oggi manca e che rende poco credibile le misure individuate.
PRESIDENTE
Emendamento rubricato n. 19) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
È emendamento cui tengo molto. Voi oggi me lo boccerete, ma ne riparleremo o, almeno, cercherò di far riparlare della questione, perché quello che noi proporremmo, tra l'altro seguendo un'indicazione già in parte contenuta nelle norme attuative del Piano qualità dell'aria, è che tutte le politiche regionali, tutte le misure regionali, dalle leggi ai singoli provvedimenti tengano in considerazione anche una clausola di impatto climatico.
Esattamente come stabiliamo i costi finanziari e, quindi, se una norma è a invarianza finanziaria o ci costa un tot e, quindi, la nostra scelta di adoperare quella politica ha un'influenza a livello di casse, noi riterremmo che sia giunto il momento di far sì che le misure che adottiamo vengano considerate anche relativamente al loro costo o beneficio ambientale.
Di conseguenza, seguendo quella che esiste già in trasparenza all'articolo 9 del Piano qualità dell'aria, chiederemmo di inserire nelle future normative e nei futuri provvedimenti della Regione Piemonte una clausola che certifichi qual è il tipo di emissioni che quella norma evita o qual è il tipo di emissioni che quella norma comporta.
Crediamo che sia qualcosa di importante proprio nella logica di programmazione. Se ci diciamo che il Piano qualità dell'aria è un pilastro delle politiche regionali dei prossimi cinque anni, ecco allora che questo sarebbe uno strumento non semplice da adottare, ma sicuramente innovativo e che, peraltro, porrebbe il Piemonte, anche a fronte della pessima qualità dell'aria piemontese per i motivi che tutti noi conosciamo, davvero all'avanguardia rispetto a dei costi che sono esattamente e, forse, ancora più importanti dei costi finanziari, e cioè i costi in termini di salute e di tutela dell'ambiente.
PRESIDENTE
Se non vi sono altri interventi sull'emendamento, passiamo al successivo.
Emendamento rubricato n. 20) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Chiedo che qualcuno della Giunta mi ascolti, perché in aula non c'è nessun rappresentante della Giunta regionale; non vorrei parlare nel vuoto.
PRESIDENTE
In effetti, la Giunta è qui vicina, ma non in aula. Chiederei di fare un fischio agli Assessori. Eccolo qua l'Assessore Marnati.
Prego.
RAVINALE Alice
Con l'emendamento n. 20), all'articolo 10 delle norme di attuazione chiediamo degli strumenti tecnici che consentano ai Comuni, su cui ricordo - viene completamente ribaltata (una novità rispetto al precedente Piano della qualità dell'aria) l'indicazione di inserire o meno delle ordinanze che limitino la circolazione di taluni veicoli e, peraltro questo verrà fatto dando vita a una "simpatica macchia di leopardo", per cui tra i Comuni confinanti probabilmente, in taluni casi, qualcuno provvederà e qualcun altro non provvederà, ma mi chiedo come questo possa effettivamente migliorare la qualità dell'aria che respiriamo.
Stiamo chiedendo di individuare degli indicatori chiari sulla riduzione delle emissioni di inquinanti e sulla qualità dell'aria, in maniera tale che i Comuni possano muoversi, quantomeno, sulla base di linee guida che vengano fornite dalla Regione Piemonte e che possano avvalersi del supporto di ARPA Piemonte laddove, come spesso capita, perché sappiamo quanto è grave la situazione per la mancanza di personale tecnico nei nostri Comuni possano avere il necessario supporto sia per la programmazione e per l'individuazione delle effettive caratteristiche della qualità dell'aria sia per la loro implementazione da parte della Regione Piemonte.
PRESIDENTE
Se non vi sono altri interventi sull'emendamento, passiamo ai successivi.
Emendamento rubricato n. 21) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) Emendamento rubricato n. 22) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Gli emendamenti n. 21) e n. 22) sono legati al tema dei controlli.
Anche qui, adottiamo il Piano della qualità dell'aria per fare una sorta di moral suasion, perché già sappiamo che lo stato delle polizie locali e la strumentazione tecnologica a disposizione dei Comuni piemontesi oggi non consente di fare effettive verifiche per quanto riguarda la circolazione di veicoli inquinanti, quando la circolazione di questi veicoli viene limitata.
Con l'emendamento n. 21) chiediamo semplicemente che la Regione metta a disposizione dei Comuni che ne hanno bisogno l'adeguata strumentazione tecnologica che possa consentire i controlli per il rispetto delle misure adottate.
Sappiamo benissimo i passi avanti che ha fatto la tecnologia rispetto alla verifica della circolazione. Lo abbiamo visto a Torino, ma anche in tante città italiane si sta provvedendo, grazie alla tecnologia, a una migliore verifica del rispetto delle norme, comprese, come in questo caso, quelle sulla circolazione dei veicoli dovuta al Piano della qualità dell'aria.
Sappiamo anche molto bene che tanti Comuni, soprattutto quelli piccoli, non dispongono delle risorse necessarie per poter accedere a queste tecnologie che sono, peraltro, tecnologie che hanno delle complessità, soprattutto per quanto riguarda il tema della privacy e quindi devono essere gestite in maniera attenta e con una guida. Chiederemmo alla Regione che queste tecnologie vengano messe a disposizione dei Comuni.
Assessore, lei boccia questi emendamenti; invece teneteli in considerazione, perché non è che stiamo parlando di cose che stravolgono il Piano, ma di suggerimenti pratici per provare a rendere un minimo più concreto quello che oggi rischia di rimanere soltanto sulla carta.
PRESIDENTE
Consigliera Ravinale, illustra anche l'emendamento rubricato n. 22)?
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Il dato che emerge dal Piano - mi riferisco all'articolo 13 che parla della limitazione alla circolazione veicolare che dovrebbero predisporre i Comuni chiede ai Comuni di eseguire controlli su almeno l'1% delle macchine in circolazione. Capiamo bene che l'1%, se è il parametro massimo che viene tenuto in considerazione, significa alzare bandiera bianca. Se per quanto riguarda la circolazione di veicoli che vengono ritenuti altamente inquinanti e non compatibili con la qualità dell'aria in determinati periodi dell'anno viene poi previsto che debbano essere eseguiti i controlli sull'1% degli stessi, è evidente che stiamo invitando la cittadinanza a correre un rischio.
Nell'altro emendamento chiedevo tecnologia; in questo, invece, chiedo che venga dato un sostegno con un programma di controllo che sia efficace e che la Regione lo metta a disposizione dei Comuni in maniera tale che, se agiamo sui divieti - noi pensiamo che il tema dovrebbe essere culturale e ci sono altri emendamenti che vanno in questa direzione - questi non possono rimanere soltanto sulla carta e che, addirittura, si ammetta sin da ora che l'obiettivo è quello di verificare l'1% di chi sta circolando.
Sarebbe buona cosa se la Regione, da questo punto di vista, fosse al fianco dei Comuni. La Regione già lascia la patata bollente di andare a emettere le ordinanze, ma almeno sia al fianco dei Comuni per accompagnarli nell'effettiva applicazione di questa normativa.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Ravinale.
Emendamento rubricato n. 34) presentato da Conticelli (prima firmataria) (Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Con l'emendamento proponiamo, rispetto all'adozione dei provvedimenti che sono previsti per gli sforamenti, di inserire nel Piano delle linee guida.
Questa è una richiesta che è stata espressa da Città metropolitana, come dal CAL, che ha dato parere favorevole individuando questa criticità, e dalla maggior parte degli enti locali. Non avere delle linee guida rispetto alle misure da prendere, intanto, non favorisce l'omogeneità e la sinergia a livello locale tra Comuni contermini e finisce per scaricare, in qualche modo, tutta la responsabilità sui singoli Comuni e sui Sindaci.
Noi chiediamo che venga inserito l'articolo 3 bis, che impegna la Regione a definire - non deve farlo qui, magari nel piano stralcio - delle specifiche linee guida per indirizzare i Comuni rispetto alle misure da prendere.
Questa richiesta era stata espressa anche nel parere del CAL.
PRESIDENTE
Emendamento rubricato n. 23) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Questo è un tema che viene sempre giustamente sollecitato, cioè il fatto che stiamo andando a gravare con norme complicate da gestire, soprattutto per le fasce meno abbienti della popolazione, che magari hanno autoveicoli vecchi e che non riescono ad affrontare i costi per il cambio dell'auto.
Questo vale per i privati, ma vale anche per le imprese. Mi ricordo l'audizione, per esempio, di Confartigianato. Ci sono persone, che si muovono con la loro auto per lavoro, che si ritrovano nella grave condizione di dover essere penalizzati da queste misure.
Ci sarebbe però uno sforzo collettivo che sarebbe assolutamente risolutore ed è scientificamente provato - perlomeno per le emissioni di PM10. Lo sforzo condiviso sarebbe quello di diminuire i limiti di velocità, perch la limitazione dei limiti di velocità cui le nostre auto possono circolare parlo, in particolare, delle strade extraurbane - comporta un minore inquinamento. È esponenziale quanto all'aumento della velocità e all'aumento dei chilometri all'ora aumenta l'inquinamento e, in particolare, le emissioni di polveri sottili, che dipendono dalle frenate e dall'usura dei veicoli, non dalle emissioni di gas, ma da quello che l'auto rilascia nel suo andare.
Pertanto, con questo emendamento, cui ne seguirà un altro, chiedo che la Regione si adoperi per valutare la riduzione su tutto il territorio regionale dei limiti di velocità. Sono misure già prese in altri Paesi: in Olanda, per esempio, il limite in autostrada è di 100 chilometri all'ora in Francia è stato ridotto il limite di velocità su alcune strade statali da 90 a 80 chilometri orari. Stiamo parlando di un modo per non andare a gravare su chi oggi non se lo può permettere e gira con veicoli inquinanti.
Condividiamo lo sforzo, ci abituiamo a tempi diversi, peraltro in città assolutamente limitati perché l'incidenza è nulla e, riducendo i limiti di velocità, miglioreremmo immediatamente la qualità dell'aria che respiriamo.
PRESIDENTE
Grazie, collega Ravinale.
Emendamento rubricato n. 24) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Presidente, qui non ho molto da aggiungere, perché si tratta, anche in questo caso, della proposta da parte nostra del biglietto unico regionale.
Ne abbiamo già discusso questa mattina, quindi ribadisco quanto detto.
Evidentemente, un Piano della qualità dell'aria, che non tiene in considerazione norme serie di agevolazione del trasporto pubblico, parte deficitario. Il biglietto unico regionale, che mi auguro la Giunta prenderà in considerazione - effettivamente, la discussione andrebbe fatta con l'Assessore Gabusi e non con l'Assessore Marnati - sarebbe un modo per rendere più agevole il trasporto pubblico e più equa la tariffazione. Credo sia un qualcosa che, anche adeguandosi agli standard europei, la Regione Piemonte dovrebbe assolutamente tenere in considerazione nei prossimi anni.
Ovviamente oggi abbiamo parlato di tariffe, perché le tariffe sono una parte dell'accessibilità al trasporto pubblico; l'altra è avere mezzi puntuali, presenti, che funzionino, possibilmente anche nei weekend e nelle fasce serali. Questo è un altro argomento, ma per bontà d'animo nei confronti dell'Assessore Marnati, ne parleremo poi con l'Assessore Gabusi in altri contesti.
PRESIDENTE
Proseguiamo con gli emendamenti della Consigliera Ravinale.
Emendamento rubricato n. 13) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Con l'emendamento rubricato n. 13) proseguo sulla questione della riduzione dei limiti di velocità. In questo caso, oltre alla riduzione di 20 chilometri all'ora su tutto il territorio regionale rispetto ai limiti oggi individuati - tutte cose che si possono fare ai sensi del Codice della Strada - chiedo anche di incentivare la realizzazione delle Città 30, cioè di ridurre a 30 chilometri orari il limite di velocità nei centri cittadini.
Anche in questo caso, stiamo parlando di una misura che, come è scientificamente provato, non avrebbe alcun impatto sulla velocità degli spostamenti, nel senso che in tante parti del mondo - per fortuna anche in Italia, nel Comune di Bologna - cominciano a esserci sperimentazioni di questo genere. Ridurre a 30 chilometri all'ora la velocità nei centri urbani consentirebbe di ridurre notevolmente la quantità di polveri sottili. In città, come sappiamo, si frena in continuazione, quindi la riduzione dell'accelerazione consentirebbe di avere minori emissioni.
Sarebbe un qualcosa che va anche a favore della sicurezza stradale, come è stato ampiamente dimostrato.
Mi permetto di perorare ulteriormente la causa, avendone parlato nel precedente emendamento, non solo perché è una misura sinceramente democratica, nel senso che non lascia indietro nessuno e ci mette tutti sullo stesso piano senza chiedere sacrifici a una singola categoria di utenti (quelli che hanno ancora le macchine più inquinanti), ma è una misura a costo zero.
In un contesto in cui mancano sempre le risorse e in cui parliamo di transizione ecologica impossibile perché costa troppo, questa è una misura a costo zero. Se ci abituassimo ad andare meno veloci in macchina, si avrebbe un immediato miglioramento dell'aria che respiriamo e non ci farebbe spendere nemmeno un centesimo, anzi, risparmieremmo di benzina per chi si muove in macchina grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Ravinale.
Emendamento rubricato n. 25) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) L'emendamento viene dato per illustrato dalla proponente.
Emendamento rubricato n. 26) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Con l'emendamento ritorniamo sulle misure di monitoraggio di cui parlavo con gli emendamenti che ho illustrato poco fa. Anche in questo caso chiediamo trasparenza. La trasparenza è necessaria per convincere la cittadinanza a questo cambio di paradigma, che è quello che dovremmo mettere in campo per contrastare la crisi climatica e ridurre le emissioni climalteranti.
Chiediamo alla Regione di predisporre, con il nucleo tecnico di cui avevamo parlato, ma che non verrà approvato, quindi con ARPA, un report annuale che contenga tutte le informazioni e i dati previsti dal capitolo 12 della relazione generale e che, misura per misura, faccia cogliere pienamente quanto ciò ha contribuito a ridurre le emissioni climalteranti.
Stiamo parlando di salute delle persone. Credo che un piano di trasparenza che consenta di capire quanto lo sforzo che ciascuno di noi fa serve al benessere collettivo possa essere di grande aiuto per rendere questo documento non un libro dei sogni, non sogni eccezionali, per quanto ci riguarda, ma un piano che venga applicato dalla cittadinanza piemontese e non vissuto come un affronto dai cittadini e dalle tante categorie produttive che, come abbiamo visto, si sono ampiamente lamentate anche per il mancato coinvolgimento nella redazione delle singole misure, che invece sono assolutamente fondamentali per rendere le misure applicabili e applicate.
PRESIDENTE
Grazie, collega Ravinale.
Emendamento rubricato n. 14) presentato da Ravinale (prima firmataria).
(Testo conservato agli atti) La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
È un emendamento per noi fondamentale e torneremo a riproporla, visto che neanche su questo c'è intenzione di accogliere la proposta.
Quello che proponiamo è di avere, da una parte, piani di comunicazione chiari ed efficaci nei confronti della cittadinanza sulle misure del Piano qualità dell'aria. Non basta scrivere sul giornale che da domani saranno vietate le auto Euro 5; bisogna fare un lavoro costante, in cui il Piano della qualità dell'aria diventi patrimonio comune. Deve esserci, quindi una forma di comunicazione da parte di tutta la cittadinanza che educhi a questo tipo di misure.
Dall'altra parte, invece, chiediamo di dotare i Comuni piemontesi soprattutto quelli dell'area del torinese, l'area più altamente inquinata del Piemonte, di monitor che diano evidenza della qualità dell'aria che respiriamo.
Siamo convinti che se i cittadini ogni mattina escono di casa e capiscono che stanno respirando sostanze inquinanti che li danneggiano, magari si mette in moto un cambiamento, quindi una trasparenza di questo genere e la comunicazione sono fondamentali.
Dal punto di vista più generale, comunicare e fare partecipare la cittadinanza alle misure di contrasto alla crisi climatica è cruciale.
Abbiamo audito poco fa Extinction Rebellion qui in Aula.
Ci chiedono le assemblee per il clima, che sono o sono esattamente una forma di comunicazione e di partecipazione fatte estraendo a sorte cittadini e cittadine che devono discutere, trovare e proporre delle soluzioni. Anche questa sarebbe una misura da far rientrare in un Piano che dovrebbe essere ambizioso come il Piano per la qualità dell'aria.
Purtroppo però, ahimè, neanche le campagne di comunicazione vengono accolte, quindi io ho fatto il mio compito.
Confido che, successivamente, ci sarà la possibilità, quando verificheremo come e se questo piano sarà funzionando, di applicare dei correttivi necessari per non essere continuamente sopra quelli che sono i limiti di legge.
PRESIDENTE
Con questo intervento, abbiamo terminato l'illustrazione degli emendamenti.
Chiedo se vi sono interventi in discussione generale sul complesso degli emendamenti.
Se nessuno si prenota, procediamo con le dichiarazioni di voto.
Vi sono dichiarazioni di voto sugli emendamenti? Nessuno.
Chiedo qual è il parere della Giunta regionale sugli emendamenti.
Prego, Assessore Marnati.
MARNATI Matteo, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Comunico esclusivamente gli emendamenti con il parere favorevole, che sono il n. 39), il n. 29) e il n. 33), prima firmataria Conticelli.
Su tutti gli altri emendamenti, il parere è contrario.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Conticelli.
CONTICELLI Nadia
Volevo comunicare che ritiro gli emendamenti n. 38) e n. 28).
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo quindi alla votazione degli emendamenti.
Diamo tempo agli Uffici di annotare i pareri.
La parola al Consigliere Unia.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente.
Ritiro tutti i miei emendamenti.
PRESIDENTE
Grazie.
Sono quindi ritirati gli emendamenti n. 6) e 7).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti presentati dal Consigliere Unia sono stati ritirati dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Fava.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Su richiesta dell'Aula, anticipiamo l'illustrazione degli ordini del giorno collegati, che sono in totale 13.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 33 presentato da Ricca, Protopapa e Cerutti, inerente a "Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio in materia di qualità dell'aria, ambiente e l'implementazione di misure per un'aria più salubre in Europa".
La parola al Consigliere Ricca per l'illustrazione.
RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente.
Molto brevemente, con questo ordine del giorno chiediamo alla Giunta di verificare se il Governo italiano intenda presentare, entro gennaio 2029 la richiesta di proroga dei termini per il raggiungimento dei nuovi limiti in considerazione delle peculiarità orografiche del Piemonte e delle altre regioni del bacino della Pianura Padana, a promuovere l'avanzamento della ricerca scientifica finalizzata alla caratterizzazione della tossicità del particolato supportando politiche efficaci per il contenimento e la mitigazione degli effetti sulla salute provocati dalle polveri sottili affinché siano coerenti con l'attuale normativa sanitaria e a facilitare lo sviluppo di tecnologie innovative destinate alla riduzione dell'inquinamento atmosferico.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA
PRESIDENTE
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 44 presentato da Sacchetto, Riva Vercellotti, Barbero, Bordese, Raiteri, Ravello, Protopapa Cameroni e Godio, inerente a "Il Piano Regionale di Qualità dell'Aria e le sue ricadute sull'attività zootecnica".
La parola al Consigliere Sacchetto per l'illustrazione.
SACCHETTO Claudio
Grazie, Presidente.
Chiedo se è possibile illustrare insieme l'ordine del giorno n. 82, che ho presentato anche come primo firmatario, che ha le medesime premesse dell'ordine del giorno n. 44.
PRESIDENTE
Sì, certo.
Procediamo all'esame anche dell'ordine del giorno n. 82 presentato da Sacchetto, Cameroni, Bordese, Barbero, Binzoni, Zappalà, Raiteri, Godio e Ravello, inerente a "Piano Regionale di Qualità dell'Aria e le sue ricadute sull'attività zootecnica - Atto II".
Prego, Consigliere Sacchetto.
SACCHETTO Claudio
Grazie, Presidente.
Molto brevemente, perché, tra l'altro, in sostanza sono già stati, in parte, illustrati anche in emendamenti precedenti.
Come Gruppo consiliare, abbiamo ritenuto utile, in accordo anche con la Giunta regionale e con gli organi tecnici della Giunta, procedere alla presentazione di questi due ordini del giorno, perché abbiamo ritenuto che fosse utile, anche alla luce di quelle che sono state le richieste delle organizzazioni agricole, venire incontro alle loro segnalazioni, per poter declinare meglio quello che è il Piano regionale di qualità dell'aria che sarà approvato in questa seduta e che, appunto, prevede il fatto che la Giunta regionale emani al più presto delle circolari esplicative sul semaforo per gli abbruciamenti e alternative equivalenti per l'adeguamento delle strutture, per venire incontro all'allarme lanciato dal settore zootecnico.
Anzitutto, la questione è legata al semaforo sugli abbruciamenti.
Prima, in alcuni interventi di alcuni colleghi in fase emendativa, è già stato segnalato il fatto che è necessario porre rimedio a questa problematica all'interno del Piano regionale stesso.
L'altro tema è legato alle strutture per la copertura delle platee, sia del materiale parabile, sia di quello del liquame liquido e l'altro è legato (questo è materia dell'ordine del giorno n. 82) alle comunicazioni che le aziende agricole devono fare rispetto al piano stesso alcuni giorni prima di effettuare sia gli spandimenti che gli abbruciamenti.
Crediamo che con questi adeguamenti che dovrà fare la Giunta regionale ripeto, non modificando il Piano, che nel suo complesso, come giustamente diceva il collega Ravello nella scorsa seduta, noi condividiamo perché è basato su sistemi scientifici, ma vogliamo che vengano meglio specificate tali questioni e, peraltro, come ricordavo la volta scorsa, anche in riferimento all'ordine del giorno n. 44, legato alla normativa attuale sugli abbruciamenti e, quindi, soltanto in aree montane e non in aree di pianura.
PRESIDENTE
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 48 presentato da Ravello Godio, Bordese, Binzoni, Zappalà, Raiteri, Sacchetto e Nicco, inerente a "Adozione della proposta di aggiornamento del Piano regionale di qualità dell'aria (PRQA) - Regione Piemonte parte attiva nell'attivazione clausole di deroga previste dalla Direttiva UE - Ambient Air Quality Directive (AAQD)".
La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.
RAVELLO Roberto
Grazie, Presidente.
Siamo partiti da una considerazione, argomento già accennato in occasione del dibattito della settimana scorsa.
Crediamo sia fortemente sbagliato colpevolizzarsi. Noi riconosciamo il fatto che la criticità ambientale, con riferimento alle emissioni in atmosfera, che interessa il Piemonte e tutto il bacino padano, non sia colpa dell'Assessore Marnati, del Presidente Cirio, del sottoscritto, non è persino nemmeno colpa della collega Ravinale.
(Commenti fuori microfono)
RAVELLO Roberto
Per fare una battuta, perché oggi non avevamo ancora avuto modo di scambiarci qualche cortesia.
La realtà si basa su elementi oggettivi, su elementi che derivano dalla conformazione del territorio e la realtà vede il bacino padano essere molto più sofferente delle altre zone più inquinate d'Europa. Ad esempio, ricordo che in Renania settentrionale la concentrazione media di PM2.5 è di 11,7 microgrammi, così come in Francia nel Dipartimento di Parigi o in Spagna nella provincia di Barcellona. I luoghi più inquinati di Germania, Francia e Spagna hanno condizioni migliori di 38 Province italiane. Su questo abbiamo delle evidenze e noi siamo anche orgogliosi di poter rivendicare l'aver dato un contributo a una certa letteratura che va a confermare questa analisi. L'ingegner Robotto, così come l'ingegner Barbero - il primo Direttore della Direzione regionale Ambiente e il secondo Direttore dell'ARPA-Piemonte - hanno partecipato a una pubblicazione scientifica che riporta come, durante la stagione fredda, la dispersione degli inquinanti nel bacino del Po sia tra le tre e le cinque volte inferiore rispetto al nord Europa, a causa di una minore velocità del vento, di un'inferiore altezza dello strato limite planetario e di una superiore pressione atmosferica.
Contestualmente, ci troviamo a discutere di tutto questo in una fase storica particolare. È di recente approvazione la nuova direttiva sulla qualità dell'aria da parte della Commissione europea, che supera la direttiva 2008/50, che finalmente, dopo tanti anni di tentativi spesso vani, riconosce la possibilità di accettare e di consentire delle deroghe agli Stati membri una volta che questi riescono a dimostrare che, per poter raggiungere i nuovi standard, non si possa fare a meno di intervenire principalmente sul riscaldamento domestico e, allo stesso tempo, che gli alti valori di inquinanti dell'area dipendono da condizioni climatiche e orografiche particolari.
Riteniamo che il Piemonte rientri perfettamente in questa fattispecie e pertanto, per non doverci trovare a dover inseguire un'opportunità invitiamo, anzi impegniamo la Giunta a portarsi avanti con largo anticipo rispetto a tutti i processi che, auspicabilmente, potranno portare accesso alle clausole di deroga prevista dalla nuova direttiva.
PRESIDENTE
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 69 presentato da presentato da Magliano, Bartoli, Sobrero, Castello e Rocchi, inerente a "Attivazione in Piemonte di misure volte alla 'Prevenzione delle malattie respiratorie' a tutela dei cittadini non fumatori nelle aree piemontesi valutate ad alto inquinamento atmosferico".
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
MAGLIANO Silvio
Abbiamo voluto presentare questo ordine del giorno dal titolo "Attivazione in Piemonte di misure volte alla prevenzione delle malattie respiratorie a tutela dei cittadini non fumatori nelle aree piemontesi valutate ad alto inquinamento atmosferico" e collegarlo a questo importante atto.
Sappiamo benissimo che c'è un tema legato alla conformazione del nostro territorio, come diceva bene il collega, tuttavia sappiamo anche che vi è quantomeno dal punto di vista dei dati fattuali, un aumento del numero di patologie respiratorie in alcune zone del nostro Paese, nella provincia di Torino e nelle zone dove c'è un maggior numero di sforamenti (questo è un dato medico).
Sono dati di fatto oggettivi, sapendo che la nostra Regione negli ultimi anni si è dotata di un piano di prevenzione rispetto alle malattie respiratorie e che, peraltro, vi sono già tutta una serie di interventi che vengono fatti anche per i fumatori.
Nel "considerato che" del nostro atto d'indirizzo è affermato: "Per il miglioramento della qualità dell'aria e per la mitigazione degli effetti dell'inquinamento sulla salute è certamente fondamentale attivare sul territorio misure idonee di condivisione delle informazioni e delle conoscenze adottando livelli di priorità adeguati e condivisi; il sistema di prevenzione sanitaria attualmente in atto nella nostra Regione pu essere utilmente integrato con azioni e misure di governance in grado di garantire, in specifici archi temporali e a una scala adeguata, appositi screening per la diagnosi precoce delle malattie respiratorie correlate all'inquinamento".
Con questo ordine del giorno impegniamo il Presidente e la Giunta regionale "a continuare nel percorso di eccellenza intrapreso dalla Regione Piemonte in tema di mitigazione degli effetti dell'inquinamento sulla salute attivando a favore dei cittadini non fumatori, residenti nelle aree piemontesi valutate ad alto inquinamento atmosferico" - questo lo sappiamo in base agli sforamenti - "programmi organizzati e gratuiti di screening per la diagnosi precoce delle malattie respiratorie correlate all'inquinamento atmosferico".
Noi cerchiamo di tenere insieme le due qualità che emergono da questo punto di vista. Facciamo un Piano della qualità dell'aria, perché sappiamo che è necessario intervenire e abbiamo elaborato una serie di misure che, a nostro giudizio, sono assolutamente adeguate alle sfide che abbiamo davanti.
Il dato statistico che ci risulta rispetto all'incremento delle malattie respiratorie della nostra Regione è sotto gli occhi di tutti, però i mesoteliomi, che invece sono legati alla questione dell'amianto, sono un altro tema. Siamo andati a sezionare rispetto alle province interessate e abbiamo visto che c'è un aumento della quantità di persone che si ammalano.
Visto che siamo molto forti con alcuni presìdi sanitari - penso al San Luigi tra tutti, ma non solo - sulla prevenzione delle malattie respiratorie, ci sembrava adeguato proporre questo ordine del giorno proprio per fare in modo che ci sia questa attenzione, soprattutto per quei cittadini piemontesi che vivono in zone in cui gli sforamenti sono numerosi.
PRESIDENTE
Passiamo all'ordine del giorno n. 77 presentato da Binzoni, Raiteri Sacchetto, Cameroni, Godio e Raiteri, inerente a "Misure di supporto per le PMI nell'adeguamento alle normative ambientali sui veicoli commerciali, con particolare riguardo al costo di sostituzione dei mezzi, gestione dei veicoli obsoleti, sostituzione di beni strumentali ad alta emissione di CO2 sostenuto dall' accesso agevolato al credito".
La prima firmataria è la Consigliera Binzoni, ma lo illustra la Consigliere Raiteri, che ha pertanto facoltà di intervenire.
RAITERI Silvia
Grazie, Presidente.
Lo presento in qualità di seconda firmataria, in accordo con la collega Binzoni.
Oggi siamo chiamati a confrontarci su una questione centrale per il futuro delle piccole e medie imprese della nostra Regione: la necessità di adeguarsi alle normative ambientali sui veicoli commerciali e sui beni strumentali ad alta emissione di CO2.
La transizione ecologica è un obiettivo fondamentale, ma non possiamo ignorare le difficoltà che le imprese incontrano nel sostenere i costi. Le piccole e medie imprese costituiscono la colonna portante del nostro tessuto economico, ma devono affrontare investimenti significativi per la sostituzione di veicoli obsoleti e per l'aggiornamento delle infrastrutture aziendali, come i sistemi di riscaldamento e generatori di calore.
Tuttavia, oltre ai costi diretti di sostituzione, esiste un ulteriore onere a monte che non può essere ignorato: il costo della diagnosi energetica.
Prima di poter accedere ai contributi per l'adeguamento delle infrastrutture, le imprese sono obbligate ad effettuare una diagnosi che certifichi lo stato degli impianti e definisca gli interventi necessari.
Questo è un costo iniziale significativo, che rappresenta una barriera per molte piccole e medie imprese, soprattutto per quelle con margini operativi già ridotti. E la stragrande maggioranza di piccole e medie imprese sono in questa categoria. Senza un sostegno adeguato a questo passaggio obbligatorio, molte imprese rischiano di essere escluse dai benefici degli incentivi.
A ciò si aggiunge che, nonostante gli incentivi già esistenti, gli importi previsti sono nettamente insufficienti rispetto ai costi effettivi che le imprese devono sostenere sia per la sostituzione dei veicoli sia per l'aggiornamento delle infrastrutture. Questo squilibrio rischia di rendere la transizione ecologica un peso insostenibile anziché un'opportunità.
Non è sufficiente mantenere gli attuali schemi di incentivazione; è necessario aumentare le risorse finanziarie destinate agli incentivi esistenti, così da renderli proporzionati alle esigenze reali delle imprese.
Inoltre, è fondamentale includere un sostegno specifico per coprire i costi della diagnosi energetica, che costituisce un passaggio preliminare indispensabile per accedere ai contributi. Propongo, quindi, di concentrare gli sforzi su quattro punti principali.
Il primo punto è l'incremento della dotazione finanziaria per gli incentivi, quindi potenziare gli importi previsti per l'acquisto o il leasing di veicoli a basse emissioni o elettrici, così da coprire una quota più significativa dell'investimento iniziale richiesto alle imprese.
Punto secondo: il sostegno specifico ai costi della diagnosi energetica quindi introdurre un contributo dedicato o includere il costo della diagnosi tra le spese coperte dai programmi di incentivo, garantendo così un accesso equo ai benefici da parte di tutte le piccole e medie imprese.
Punto terzo: incentivi per l'adeguamento delle infrastrutture aziendali quindi, aumentare le risorse per la sostituzione di generatori di calore e altri impianti obsoleti fondamentali per la sostenibilità ambientale e il miglioramento dell'efficienza energetica delle imprese.
Punto quarto: la facilitazione dell'accesso al credito, quindi rafforzare le garanzie pubbliche e i fondi per i finanziamenti agevolati, consentendo alle piccole e medie imprese di affrontare la transizione ecologica con maggiore sicurezza e sostenibilità.
In conclusione, la transizione ecologica è un percorso obbligato, ma dobbiamo garantire che sia sostenibile anche per le nostre imprese.
Incrementare le risorse per gli incentivi esistenti a coprire i costi della diagnosi energetica non è solo una misura di equità, ma è un investimento strategico per il futuro della nostra economia.
Chiedo alla Giunta regionale di prendere in considerazione il fatto di dirottare le risorse aggiuntive verso queste misure, dimostrando una reale attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese e, al contempo promuovendo uno sviluppo economico sostenibile. Solo così possiamo contribuire a una transazione che sia davvero inclusiva e vantaggiosa per tutti.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 75 presentato da Disabato, Coluccio e Unia, inerente a "La Regione si attivi con il Ministero per assicurare le risorse necessarie per il prolungamento della Linea 1 Metropolitana di Torino da Fermi (Collegno) a Cascine Vica (Rivoli) e per l'avvio dei lavori per la realizzazione della Linea 2".
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Sarò brevissima, anche perché è un tema che abbiamo già affrontato.
Riguarda la Linea 1 della metropolitana.
Durante una Commissione congiunta tra Consiglio regionale e Città di Torino abbiamo appreso che sono necessari 25 milioni di euro per il completamento della Linea 1, più circa 145 milioni per l'acquisto di nuovi convogli.
Sappiamo anche, grazie a quanto ci è stato riferito durante quella seduta che potrebbero essere già reperibili circa 24 milioni di euro avanzati dai lavori della tratta Lingotto-Bengasi. Questa è una novità che abbiamo appreso durante la seduta di II Commissione, che vorremmo aggiungere a un atto nuovo, per sollecitare il Ministero a reperire le risorse.
Come tema caldo c'è anche l'avvio dei lavori della metro 2, ovviamente un'opera strategica che permetterebbe di abbattere in modo ingente le emissioni e che tanti cittadini piemontesi attendono. Pertanto, oltre all'impegno sulla Linea 1, chiediamo alla Regione di attivarsi per richiedere le risorse per avviare i lavori della Linea 2 della metropolitana, a seguito dei maggiori costi dovuti al caro materiali, tema che sta colpendo anche i cantieri pubblici.
Inoltre, in ultima istanza, chiediamo alla Giunta di avviare un percorso per l'avvio del prolungamento della Linea 1 fino a Rivoli. Altro tema molto importante. Come sappiamo, la Linea 1 si ferma a Cascine Vica, ma i cittadini attendono il prosieguo fino al centro di Rivoli.
Premetto che ci sono state modifiche nel testo dell'ordine del giorno, che consegnerò alla Presidenza per formalizzarlo, avendo interloquito prima con l'Assessorato competente.
Questo è l'atto che noi proponiamo al Consiglio.
PRESIDENTE
Grazie, collega Disabato.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 83 presentato da Disabato, Coluccio e Unia, inerente a "Riattivazione ferrovie sospese".
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
DISABATO Sarah
Presidente, questo ordine del giorno lo diamo per illustrato.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Disabato.
Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 89 presentato da Bartoli, Magliano Paonessa e Sobrero, inerente a "Le previsioni contenute nell'aggiornamento del Piano regionale di qualità dell'area impongono, per l'ente Regione Piemonte, una revisione delle attività e del modello organizzativo presente con un maggior utilizzo del lavoro agile e del lavoro da remoto da parte dei dipendenti regionali".
La parola al Consigliere Bartoli per l'illustrazione.
BARTOLI Sergio
Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno n. 89 riguarda le previsioni contenute nell'aggiornamento del Piano regionale della qualità dell'aria, che richiedono una revisione delle attività e del modello organizzativo dell'ente Regione Piemonte. In particolare, si sottolinea la necessità di promuovere un maggiore utilizzo del lavoro agile e del lavoro da remoto da parte dei dipendenti regionali. Uno degli obiettivi principali è ridurre le emissioni inquinanti, tra cui gli ossidi di azoto e le polveri sottili derivanti in larga parte dai trasporti, che a livello regionale rappresentano il 65% delle emissioni totali.
Il Piano punta a favorire una mobilità più sostenibile, riducendo la necessità di spostamenti fisici attraverso l'adozione di soluzioni organizzative innovative come il lavoro agile. Questo approccio permette di limitare il traffico veicolare e di contribuire in modo concreto alla riduzione dell'impatto ambientale. È importante evidenziare che il numero massimo di giornate di lavoro agile attualmente fruibile risulta diverso per i dipendenti dell'ente Regione in servizio nei ruoli di Consiglio regionale rispetto a quelli della Giunta regionale. Questa disparità potrebbe creare difficoltà nell'implementazione uniforme delle misure previste dal Piano, vanificando in parte i benefici attesi.
Pertanto, si impegna il Presidente della Giunta regionale a promuovere una revisione organizzativa e rivedere le attività e il modello organizzativo dell'ente Regione Piemonte, in linea con le indicazioni dell'aggiornamento del Piano regionale della qualità dell'aria per favorire l'adozione strutturale del lavoro agile e del lavoro da remoto, adottare strategie di sviluppo innovative, introdurre strategie di sviluppo organizzative e di gestione del capitale umano basata sulla flessibilità, collaborazione e virtualizzazione, garantendo al tempo stesso una maggiore uniformità di trattamento tra i dipendenti dell'ente.
In conclusione, questo intervento non si limita a una riorganizzazione interna, ma rappresenta un contributo concreto alla sostenibilità ambientale della regione. Il lavoro agile, una leva strategica per ridurre gli spostamenti, abbattere le emissioni e migliorare la qualità della vita rafforza al contempo l'efficienza e la modernità dell'Amministrazione regionale.
PRESIDENTE
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 92 presentato da Avetta Paonessa, Isnardi, Valle, Conticelli, Salizzoni e Calderoni, inerente a "Sostegno e promozione delle CER".
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.
AVETTA Alberto
Grazie, Presidente.
Questo è un tema che ci sta molto a cuore.
Come sa anche l'Assessore, già nella scorsa legislatura abbiamo depositato una proposta di legge sulle comunità energetiche.
Con tale ordine del giorno vogliamo sottolineare l'importanza che, a nostro avviso, riveste questa opportunità, sulla quale, altrettanto a nostro avviso, il Piemonte sconta qualche ritardo rispetto ad altre Regioni che invece, hanno corso in modo più efficace di quanto abbiamo fatto noi nella passata legislatura, ma confidiamo che ci sia tempo e spazio per recuperare il terreno perduto.
Questo ordine del giorno mira, diciamo così, a sollecitare e a impegnare il Consiglio regionale affinché si discutano le proposte di legge che sono state depositate; se non ricordo male, sicuramente c'è quella depositata dal Gruppo del Partito Democratico, poi credo ci sia anche, se non ricordo male, una proposta di legge depositata dal Movimento 5 Stelle.
Pertanto, chiediamo al Consiglio di intervenire per discutere nel più breve tempo possibile le proposte di legge regionali che possano garantire un reale impulso alle comunità energetiche rinnovabili in Piemonte.
Questo è il tema. È evidente che in Regioni come la Lombardia, come l'Emilia Romagna e come il Veneto sono attive e sono in vigore leggi regionali che svolgono questa funzione di, diciamo così, supporto e di promozione delle comunità energetiche, ed è altrettanto evidente che per le imprese e per i cittadini di quelle Regioni sicuramente risulta più agevole proporre, predisporre e costituire una comunità energetica. Così non è per i cittadini piemontesi.
Con questo ordine del giorno, chiediamo al Consiglio e lo impegniamo a recuperare il terreno perso nella passata legislatura.
PRESIDENTE
Procediamo con l'ordine del giorno successivo n. 93 presentato da Conticelli, Paonessa, Isnardi, Salizzoni, Valle, Pompeo, Calderoni, Rossi Verzella, Avetta e Canalis, inerente a "Incentivare l'uso dei mezzi pubblici e l'uso di forme di circolazione più sostenibili".
La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno riassume un po' sul tema della mobilità sostenibile, di cui abbiamo detto durante la discussione sia degli emendamenti sia dell'atto, quindi la libera circolazione per gli under 26, come degli emendamenti che abbiamo approvato, in prospettiva, sui bandi per i parcheggi della ciclabilità, poi anche il tema della sostituzione dei mezzi inquinanti per le piccole e medie imprese, su cui appunto l'Assessore ci ha anche detto che stanno lavorando.
Con l'ordine del giorno, sottolineiamo che bisogna dare degli strumenti concreti affinché la sostenibilità ambientale possa essere realmente agita da tutte le classi sociali e a tutti i livelli.
PRESIDENTE
Procediamo con l'ordine del giorno n. 95 presentato da Ricca, Cerutti Protopapa, Carosso e Gancia, inerente a "Tangenziale est di Torino".
La parola al Consigliere Ricca per l'illustrazione.
RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente.
Durante queste giornate di discussione abbiamo parlato tanto di mobilità alternativa e di mezzi pubblici. Ovviamente, dobbiamo mixare quella che è una mobilità alternativa con l'efficientamento della mobilità tradizionale che vede coinvolta soprattutto l'area metropolitana di Torino.
È ovvio che, come sappiamo tutti, la tangenziale nord e la tangenziale sud soffrono di un congestionamento molto importante, soprattutto nelle ore di punta, e questo ovviamente accresce i livelli di inquinamento, soprattutto intorno alla città di Torino. Ed è per questo che riteniamo fondamentale portare avanti, magari entro la fine del mandato, il progetto definitivo della tangenziale est. La realizzazione della tangenziale est vuol dire accorciare i tempi di percorrenza, accorciare chilometri, togliere ingorghi ma, soprattutto, far respirare meglio la nostra città.
Per questo che chiediamo alla Giunta di verificare lo stato di fattibilità del progetto in capo alla Città metropolitana di Torino. Ricordo che nel 2023 ha stanziato 100 mila euro per poter continuare lo studio di fattibilità e relazionare al Consiglio regionale.
Chiediamo alla Giunta di farsi parte attiva con il Governo e gli Enti territoriali preposti affinché possa essere approvato il progetto definitivo e, soprattutto, Presidente, di inserire la tangenziale est di Torino come opera infrastrutturale prioritaria e strategica del mandato della Giunta regionale all'interno di questo Governo e di completare il progetto esecutivo entro la fine della legislatura.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO
PRESIDENTE
Passiamo a esaminare l'ordine del giorno n. 96 presentato da Isnardi Paonessa, Conticelli, Pentenero, Avetta, Calderoni, Canalis e Valle inerente a "Modifiche alla regolamentazione sulla combustione dei materiali vegetali".
La parola al Consigliere Isnardi per l'illustrazione.
ISNARDI Fabio
Grazie, Presidente.
Con l'ordine del giorno torniamo sulla questione degli abbruciamenti.
Questo ordine del giorno, molto simile a quello presentato dal collega Sacchetto, chiede alla Giunta regionale di ritornare al meccanismo del semaforo per la gestione della combustione dei materiali vegetali, com'era in precedenza.
È chiaro che la pratica della combustione di materiali vegetali deve essere regolamentata, non deve essere selvaggiamente aperta e per tutto l'arco dell'anno, ma è anche chiaro che nove mesi di blocco consecutivo sono un problema: sono un problema per il settore agricolo e sono un problema per i Sindaci. Come esperienza personale, vi posso garantire che negli ultimi 15 giorni prima del divieto e nei 15 giorni antecedenti alla possibilità, ogni Sindaco piemontese riceve decine di telefonate al giorno dai suoi cittadini per sapere quando non si può più bruciare o quando si può ricominciare a farlo.
La Giunta regionale, nella passata legislatura, con una delibera del 2021 aveva introdotto questo meccanismo che ha dato dei buoni risultati, quindi con questo ordine del giorno chiediamo alla Giunta di impegnarsi affinch si possa tornare e prevedere l'introduzione di finestre temporali di combustione limitate e non consecutive, che possono essere attivate qualora le condizioni meteorologiche climatiche ambientali lo consentano e come indicato dal modello elaborato dall'ARPA-Piemonte.
Chiediamo anche alla Giunta di monitorare costantemente l'andamento di queste pratiche di combustione e valutare l'efficacia delle misure adottate, apportando eventualmente correttivi in base ai risultati ottenuti e alle segnalazioni che arrivano dal territorio.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Rapidamente rispetto al copioso numero di ordini del giorno presentati, ma ci tenevo a intervenire su tre in particolare.
Il primo è quello presentato dal Capogruppo Ricca relativo alla tangenziale est di Torino. Ricordo che la tangenziale est di Torino è un progetto già accantonato, nel senso che è stata superata l'ipotesi di fare una tangenziale est che andrebbe a devastare la collina Torinese, area che peraltro, fa parte del MAB; un'area dal valore ambientale notevolissimo quindi la tangenziale est non è più uno degli impegni.
C'è un progetto della Città metropolitana relativo a una gronda, quindi a un miglioramento delle infrastrutture esistenti, ma ritengo, esattamente come abbiamo già detto sulla tangenziale di Asti, che costruire nuove strade e, peraltro, farlo in un territorio come quello della collina torinese, non sia la risposta.
Mi sembra particolarmente fuori contesto che un ordine del giorno di questo genere venga depositato in relazione al Piano di qualità dell'aria, che dovrebbe portare a diminuire il traffico veicolare, non ad aumentarlo.
Sappiamo che più si costruiscono strade, più si aumenta il traffico; il numero non rimane invariato, non è un alleggerimento, ma un ulteriore utilizzo di veicoli.
Tenevo a far mettere quantomeno a verbale questo tipo d'impegnativa e troverei francamente un passo indietro di decenni se oggi questo Consiglio regionale dovesse andare a individuare la tangenziale est, cioè un'infrastruttura che gli stessi Sindaci del territorio riconoscono superata, come una priorità per questa Amministrazione.
Su questo noi abbiamo già presentato un'interrogazione, quindi ci sarà modo di riparlarne, ma mi stupirebbe molto che oggi si uscisse dalla discussione del Piano qualità dell'aria avendo un impegno a costruire la tangenziale est di Torino sulla collina torinese.
L'altro intervento lo faccio sugli ordini del giorno di pari livello depositati dal Consigliere Ravello e dal Consigliere Ricca relativamente alle nuove disposizioni della direttiva della qualità dell'aria.
Quella direttiva contiene la previsione che i colleghi citano, proprio perché c'è stata un'insistenza da parte delle autorità italiane, compreso il nostro Presidente, perché venisse inserita quella possibilità di deroga.
Mi sembra che anche in questo caso guardiamo al passato invece che al futuro, perché anziché dirci, come dovremmo dirci, che la nuova direttiva europea individua criteri stringenti per la salute delle persone rispetto alle emissioni, nuovamente il gioco diventa quello di lanciare la palla lunga.
Stiamo parlando di nuovo di una proroga; se noi decidiamo che i parametri vanno rispettati entro il 2040 anziché il 2030, come fanno intendere i colleghi e come chiedono al Governo di fare - e vedremo cosa succederà stiamo di nuovo spostando in avanti il problema, rovinando ulteriormente la qualità dell'aria che respiriamo e ci ritroveremo nel 2039 probabilmente a fare la medesima discussione.
Sono sicura che non la faremo noi, però ci ritroveremo a fare la medesima discussione, dicendoci che è impossibile applicare le normative, è impossibile provvedere alla transizione ecologica, è impossibile fare dei miglioramenti perché è troppo gravoso, perché noi, invece di cercare di usare la transizione e anche la riduzione delle emissioni climalteranti come un nuovo modello e un nuovo paradigma di sviluppo per riconvertire la nostra economia, stiamo continuando a mantenere un sistema passato, un sistema dannoso, che sappiamo quali effetti ha sul pianeta e sulla salute delle persone. Stiamo chiedendo costantemente, da decenni a questa parte "ancora cinque minuti". Prima o poi ci sveglieremo e sarà un risveglio doloroso.
Pertanto, anche in questo caso riterrei veramente paradossale che, dopo la discussione sul Piano della qualità dell'aria fatta a fronte della procedura d'infrazione europea per gli sforamenti continui del Piemonte uscissimo di qui dicendo al Governo: "Vai a Bruxelles e negozia di rinviare di altri dieci anni il rientro nei parametri". Stiamo facendo un pessimo servizio alla nostra cittadinanza.
Questa mattina Extinction Rebellion ci chiedeva di agire ora e noi, invece gli stiamo dicendo che speriamo di prenderci ancora un po' di tempo e di arrivare al 2040. Non ci importa dei morti, non ci importa della qualità dell'aria che peggiora, non ci importa degli effetti devastanti della crisi climatica che, da ultimo, abbiamo visti all'opera a Valencia.
Noi chiediamo ancora un rinvio.
Se questa è la responsabilità con cui amministriamo, datevi voi le risposte.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.
VALLE Daniele
Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto sull'ordine del giorno n. 95, quello legato alla tangenziale est, per confermare quello che ha poc'anzi detto la collega Ravinale circa la nostra valutazione sul progetto di tangenziale est. È un progetto impattante, non apprezzato dal territorio, peraltro poco coerente con il mandato del Piano.
Però, provo a fare un passo in avanti. Sia il Piano della mobilità sostenibile, approvato dalla Città metropolitana, sia lo studio di cui si parla, che sarà disponibile nelle prossime settimane, vanno entrambi nella direzione non soltanto di ritenere non sostenibile, stante il flusso di traffico attuale, l'impatto ambientale di un'opera come una tangenziale.
Ritengono, invece, decisamente più percorribile il progetto di una gronda che, sfruttando la viabilità esistente, potenziandola e adeguandola a un flusso più importante, possa soddisfare le esigenze trasportistiche di quella zona.
Non so se può avere un senso posticipare la discussione di quest'atto oppure modificarlo insieme ritarandolo, ma non rispetto a un'infrastruttura tangenziale che lo stesso studio della Città metropolitana escluderà (oltre al fatto che il Piano della mobilità urbana sostenibile della Città metropolitana ha già escluso), anche perché, da questo punto di vista, ci risultano già interlocuzioni in corso tra la Città metropolitana e la Regione, in particolare con l'Assessorato ai Trasporti che, coerentemente avrebbe già intenzione di finanziare studi di fattibilità di questa gronda.
Modifichiamo il testo o lo sospendiamo in attesa di confrontarci con l'Assessore Gabusi, per arrivare anche a condividere un testo.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Valle.
Non essendovi richieste d'intervento in discussione generale sugli ordini del giorno, do la parola alla Giunta regionale.
Prego, Assessore Marnati.
MARNATI Matteo, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Ordine del giorno n. 33, primo firmatario Consigliere Ricca, il parere della Giunta regionale è favorevole; ordine del giorno n. 44 del Consigliere Sacchetto, il parere è favorevole; ordine del giorno n. 48 del Consigliere Ravello, il parere è favorevole; ordine del giorno n. 69 del Consigliere Magliano, il parere è favorevole; ordine del giorno n. 77 della Consigliera Binzoni, il parere è favorevole; ordine del giorno n. 82 del Consigliere Sacchetto, il parere è favorevole; ordine del giorno n. 75 con le modifiche accennate dalla Consigliera Disabato, il parere è favorevole ordine del giorno n. 83 della Consigliera Disabato, il parere è contrario ordine del giorno n. 89 del Consigliere Bartoli, il parere è favorevole ordine del giorno n. 92 del Consigliere Avetta, il parere è favorevole ordine del giorno n. 93 della Consigliera Conticelli, il parere è favorevole; ordine del giorno n. 95 del Consigliere Ricca, il parere è favorevole; ordine del giorno n. 96 del Consigliere Isnardi, il parere è favorevole.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Solo per chiedere se è possibile sospendere l'ordine del giorno n. 83 sulle ferrovie sospese e ripresentarlo in un altro momento, onde evitare una bocciatura.
PRESIDENTE
Va bene.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
Chiediamo che l'ordine del giorno n. 33 venga votato per punti e mi pare esserci la disponibilità del primo firmatario.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Va bene.
Partiamo con la prima votazione.
Do lettura del primo impegno dell'ordine del giorno n. 33: "Verificare se il Governo Italiano intenda presentare, entro gennaio 2029, richiesta di proroga dei termini per il raggiungimento dei nuovi limiti, in considerazione delle peculiarità orografiche del Piemonte e delle altre Regioni del bacino della Pianura Padana".
Indico la votazione palese sulla prima parte dell'ordine del giorno n. 33 il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Prego coloro che hanno avuto problemi in votazione di segnalarsi.
La Consigliera Gancia dichiara il suo voto favorevole.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
La collega Antonetto non risulta votante. Prendiamo atto del suo voto favorevole, come del voto favorevole del collega Protopapa e del voto contrario del collega Coluccio.
Ho citato tutti quelli che non sono riusciti a votare? Perfetto.
Passiamo alla votazione separata del secondo punto, che rileggo per memoria: "Promuovere l'avanzamento della ricerca scientifica finalizzata alla caratterizzazione della tossicità del particolato, supportando politiche efficaci per il contenimento e la mitigazione degli effetti sulla salute provocati dal PM, che siano coerenti con l'attuale normativa sanitaria".
Procediamo con la votazione separata del punto numero due dell'ordine del giorno n. 33, sulla quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione palese sulla seconda parte dell'ordine del giorno n.
33, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
C'è un problema tecnico di uscita per la Consigliera Gancia?
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
No, perché da Regolamento, se è uscita non possiamo più accoglierlo.
Quindi, non possiamo prenderlo a verbale, perché c'è stata un'uscita.
È risolto, va bene.
Comunque, diciamo che non ci sono problemi sull'approvazione, quindi possiamo continuare.
Procediamo con la votazione del terzo punto, che rileggo per promemoria: "Facilitare lo sviluppo di tecnologie innovative destinate alla riduzione dell'inquinamento atmosferico".
Il parere della Giunta regionale è favorevole anche sulla terza parte.
Indìco la votazione palese sulla terza parte dell'ordine del giorno n. 33 il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Mi pare che la Consigliera Pompeo abbia avuto dei problemi nella votazione.
Sia riportato a verbale che il voto della Consigliera Pompeo è favorevole.
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno successivo, che è il n. 44 primo firmatario Sacchetto, inerente a "Il Piano regionale di qualità dell'aria e le sue ricadute sull'attività zootecnica", con il parere favorevole della Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 44, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 48, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 69, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Mettiamo a verbale il voto favorevole del Consigliere Magliano e il voto contrario del Consigliere Avetta.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 77, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 82, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alla votazione sull'ordine del giorno n. 75, prima firmataria Disabato, come modificato.
Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 75, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alla votazione sull'ordine del giorno n. 89, primo firmatario Bartoli.
Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 89, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alla votazione sull'ordine del giorno n. 92, primo firmatario Avetta.
Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 92, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alla votazione sull'ordine del giorno n. 93, prima firmataria Conticelli.
Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 93, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 95.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.
VALLE Daniele
Grazie, Presidente.
Ripresento la proposta, che evidentemente ho spiegato male prima.
Poiché so esserci interlocuzioni positive tra Regione e Città metropolitana sul punto e so che lo studio cui fa riferimento il collega è in dirittura d'arrivo, mi pare che le interlocuzioni siano positive nella direzione di condividere la necessità di implementare la viabilità esistente, anche attraverso la realizzazione di due tunnel e fare quella che tecnicamente definiscono "grond", cioè un potenziamento della viabilità esistente, ma non, tecnicamente, un prolungamento della tangenziale.
Se potessimo modificare in questo senso l'ordine del giorno penso che lo potremmo condividere.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Ricca.
RICCA Fabrizio
Potremmo dire "tangenziale e/o gronda", a seconda di quello che poi decideranno lontano da quest'Aula. Tecnicamente, deciderà qualcuno se chiamarla tangenziale e/o gronda.
PRESIDENTE
Consigliere Ricca, lei è disponibile a modificare il titolo?
RICCA Fabrizio
Il titolo sì, Presidente, non è un problema. Sono assolutamente favorevole a gronda e/o tangenziale. Non è un problema, tanto non siamo noi a definire il nome e il progetto definitivo; ce lo dirà poi lo studio di fattibilità che sta svolgendo la Città metropolitana.
PRESIDENTE
Perfetto.
A fronte del parere negativo della minoranza, lo modifica o lo lasciamo così?
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Prendiamo atto che il Consigliere Ricca chiede di modificare laddove c'è scritto "tangenziale", scrivendo "tangenziale e/o gronda".
Perfetto. Possiamo procedere alla votazione dell'ordine del giorno così come modificato dal primo firmatario.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 95, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 96, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Dobbiamo procedere con la votazione dell'intero testo della proposta di deliberazione.
Chiedo se vi siano dichiarazioni di voto finali.
La parola alla Consigliera Conticelli per dichiarazione di voto.
CONTICELLI Nadia
Grazie, Presidente.
È stata una discussione ampia.
Accogliamo favorevolmente il fatto che ci siano state delle aperture e un confronto con l'Assessore su alcuni temi e che la Giunta regionale cogliendo alcuni dei nostri emendamenti e votando alcuni degli ordini del giorno, si sia presa degli impegni in modo che il Consiglio abbia potuto adempiere al proprio ruolo di programmazione.
Ci spiace che su questo fronte non si sia stati un po' più coraggiosi sulle CER si è votato l'ordine del giorno, ma non si è assunto all'interno del Piano, che, a nostro giudizio resta un po' eccessivamente cauto e superficiale.
In particolare, ci spiace che non sia stata accolta quella che era una richiesta unanime da parte dei Comuni e del CAL di procedere successivamente a dare delle linee guida omogenee rispetto alle azioni territoriali (per aree omogenee) da mettere in atto rispetto agli stop.
Riteniamo che questo vada a scaricare le responsabilità sui Sindaci che purtroppo, come abbiamo visto in alcuni casi, essere anche penali, e crediamo che in questo la Regione manchi un po' al proprio ruolo di programmazione.
Il nostro voto su questo testo non sarà quindi favorevole.
Crediamo di aver dato, come opposizione, il nostro apporto positivo rispetto agli impegni presi. Abbiamo dato voto favorevole anche ad alcuni dei documenti dei colleghi. Tra l'altro, quello con Coldiretti è stato un percorso virtuoso, perché è stato un percorso avviato in Commissione in maniera trasversale dal Presidente e dalla Vicepresidente; c'è stata un'audizione da parte del Consiglio e l'Assessore ha accolto dei nostri emendamenti e noi abbiamo votato favorevolmente su emendamenti di un Capogruppo di un partito di maggioranza. Credo che questo possa essere diciamo così, un precedente per lavoro positivo.
Questo è il Piano. Poi ci saranno i Piani stralcio che sono di competenza dell'Assessorato e che saranno declinati in bandi e in deliberazioni quindi è un percorso importante su cui il Consiglio non solo deve vigilare ma che deve accompagnare anche in maniera propositiva, cosa che noi, come Partito Democratico, faremo sicuramente, sia in Commissione sia in Aula.
PRESIDENTE
La parola alla Consigliera Ravinale per dichiarazione di voto.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Molto brevemente, anche perché credo che abbiate colto qual è la nostra perplessità su questo Piano dell'aria, su come è stato impostato anche nelle sue tempistiche, su qual è stata la sua genesi, cioè quell'adeguamento che nasce dal fatto che, nel settembre del 2023, proprio questa Giunta abbia cercato un escamotage per non applicare un piano che era stato approvato dalla stessa Giunta, cioè quello di limitare la circolazione dei veicoli Euro 5.
Come abbiamo già detto, per quanto ci riguarda, questo Piano rientra ahimè, molto più nell'obbligo formale di dare riscontro alla procedura d'infrazione europea che non nella sostanziale necessità di dare risposte a una Regione che, anche a causa della sua posizione geografica, ha una qualità dell'aria molto negativa, che ha portato a morti premature e che soprattutto nel Torinese, è un problema per tutte le persone, a partire dai più fragili.
Abbiamo già detto, e l'ha detto anche la collega Conticelli, che ciò che viene delegato ai Comuni è, per quanto ci riguarda, assolutamente eccessivo, non soltanto perché la Regione dovrebbe avere un ruolo diverso di programmazione e di regia rispetto ai limiti, in particolare alla circolazione, ma in generale sui provvedimenti da prendere.
I Comuni non sono nelle condizioni di mettere correttamente in campo certe misure. I Comuni hanno grossi problemi di personale tecnico e di risorse e li avranno sempre di più, perché la Finanziaria oggi in discussione a Montecitorio sta ulteriormente gravando le casse dei Comuni con accantonamenti di spesa come contributo alla finanza pubblica che non potranno essere utilizzati neanche per questo genere di adempimenti.
La qualità dell'aria dovrebbe essere il bene più prezioso. Noi vigileremo su questo Piano, in particolare per chiedere che, in un secondo momento vengano tenute in considerazione le nostre proposte, tutte respinte, che non erano proposte ideologiche, ma di verifica, di monitoraggio e di adeguamento laddove emergesse il fatto che alcune delle misure intraprese possano non dare risultati idonei alle attese.
Un'altra questione sono i piani di comunicazione e il coinvolgimento della popolazione, che è fondamentale. La comunicazione è fondamentale, perch questo è uno sforzo collettivo che tutti dobbiamo mettere in campo e che possiamo mettere in campo soltanto se non viene vissuto come un affronto ma come un necessario passo in avanti che tutte e tutti noi, a causa degli stili di vita adottati nel secolo precedente, oggi ci troviamo a dover fare. Se manca la comunicazione e se manca la partecipazione, è molto difficile che misure come queste, con dei controlli, come dicevamo prima piuttosto ridotti (stiamo parlando dell'1% della popolazione come obiettivo), vengano tenuti in considerazione.
Noi monitoreremo questo Piano. Auspichiamo che il dialogo con l'Assessore Marnati possa dare maggiori frutti successivamente, visto che oggi non abbiamo avuto alcun riscontro positivo, rispetto alle proposte che abbiamo fatto, né oggi né nell'ultimo mese (le proposte non sono arrivate questa mattina in Aula). Speriamo e confidiamo che, comunque, nonostante alcune posizioni di stampo negazionista che abbiamo sentito nella discussione generale, questa Giunta possa dar corso alle migliori misure per contrastare le emissioni climalteranti che rovinano l'ambiente e rovinano la vita di tutti e tutte noi.
Consegno al Presidente Cirio quello che ci ha portato questa mattina Extinction Rebellion in un presidio che, per fortuna, poi è sfociato in un'audizione, per quanto poco partecipata. Sono ragazzi e ragazze, ma sono soprattutto scienziati, che ci chiedono di agire adesso. Teniamo tutti in considerazione questo messaggio; non è uno scherzo, non è un noioso adempimento derivante dall'Unione Europea, ma è la qualità della vita di tutti noi e il futuro di questo pianeta.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Unia; ne ha facoltà.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente.
Il Piano di qualità dell'aria ha avuto un percorso che ho trovato molto interessante; un percorso partito dalla presentazione e da un lavoro in Commissione che ho trovato assolutamente degno e serio. Ringrazio il Presidente della Commissione per la disponibilità. Ringrazio anche tutti i colleghi, e per tutti intendo dire tutti, perché nel percorso in Commissione sono stati approvati cinque emendamenti sottoscritti da tutta la minoranza e votati anche dalla maggioranza. Questo a dimostrare che quando si vuole lavorare insieme e fare un percorso per cercare di migliorare tutti insieme un Piano come questo, la cosa si può fare.
Come ho già ampiamente detto in fase di apertura di discussione, credo che questi siano i luoghi istituzionali dove discutere di queste tematiche e non siano altri, perché è proprio qui dentro che si decide cosa potrebbe andare bene, ma soprattutto è qui che si hanno le competenze tecniche grazie all'ARPA-Piemonte e grazie agli uffici della Regione in questo caso prima per quanto riguardava il Comune. Ci sono le competenze tecniche per definire quali sono le modifiche da apportare a un Piano e per monitorarlo.
Ritengo che questo Piano non sia sufficiente e lo dico chiaramente, perch anche questo fa parte del mio lavoro di opposizione. Essendo all'opposizione ed essendo in minoranza, non c'è stata la possibilità di entrare maggiormente nel merito di tante cose. È ovvio questo.
Ritengo, invece, che comunque sia stato fatto un buon lavoro come Consiglio regionale, con i suoi pro, i suoi contro e i suoi difetti. A volte, magari abbiamo peccato in qualcosa, ma ci tenevo particolarmente a ringraziare tutti per la collaborazione che c'è stata, al netto delle differenze di pensiero che ci sono fra noi sulle misure che vanno bene e su quelle che vanno male.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.
GANCIA Gianna
Grazie, Presidente.
Oltre a essere Consigliera regionale, sono stata l'unica italiana relatrice sulla qualità dell'aria. Abbiamo portato risultati importanti, perché siamo riusciti praticamente a far comprendere alla Commissione europea che la morfologia della Pianura Padana è diversa e c'erano necessità diverse soprattutto per quel che riguarda l'agricoltura.
Il lavoro che è stato fatto in Europa con la direttiva mitigata per tutte le Regioni che hanno problemi con la morfologia, come la Padania, come la Catalunya e come i Paesi Bassi, ma ne potrei citare tante, ha richiesto uno sforzo. E ringrazio l'Assessore, ma soprattutto il Presidente Cirio e tutta la struttura, perché abbiamo fatto un grande gioco di squadra con gli uffici regionali delle quattro Regioni coinvolte (Emilia Romagna, Veneto Lombardia e Piemonte).
Proprio per questo, ribadisco l'importanza di rimanere in Europa, perché le regole si scrivono in quella sede; noi poi facciamo dei recepimenti e possiamo aggiustare qualcosa. Lo dico, perché parte di questo dibattito è abbastanza sterile. Però il mio intervento è per ringraziare per il supporto che lei e i suoi uffici della Regione Piemonte hanno dato.
PRESIDENTE
Non essendovi altri interventi, ha ora la parola il Presidente Cirio.
CIRIO Alberto, Presidente della Giunta regionale
Grazie, Presidente; grazie, cari colleghi.
Oggi ho tardato l'arrivo per la fase conclusiva del provvedimento perch abbiamo avuto una giornata, come sempre, ricca di impegni, poi c'era l'incontro con la proprietà della Piaggio per una delle tante crisi che abbiamo da gestire, per quanto riguarda gli aspetti lavorativi del nostro Piemonte. Grazie, però, di avere trattato prima gli ordini del giorno, in modo da permettermi di intervenire in questo momento e, innanzitutto, colgo l'occasione per ringraziare del grande lavoro svolto per il Piano della qualità dell'aria, il nuovo Piano della qualità dell'aria della Regione Piemonte.
È un momento particolarmente significativo per la nostra Regione; un momento particolarmente significativo per i nostri cittadini ed è un momento che corona un lavoro lungo, complesso e complicato, che non parte da un escamotage, Consigliera Ravinale, ma parte da una legge dello Stato.
Alla luce del fatto che nel corso degli anni c'è stata una serie di evoluzioni rispetto alle vecchie previsioni che avevano ispirato i Piani della qualità dell'aria presenti in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, e alla luce del fatto che erano cambiati tanti parametri, lo Stato ha legiferato. Pensate soltanto a cos'era accaduto, con tutti gli investimenti fatti per quanto riguarda la rendita energetica, se così la possiamo definire, di tutti gli immobili, di tutte le strutture immobiliari e di tutte le risorse messe in campo che hanno permesso di migliorare quella che era ed è la qualità del nostro patrimonio immobiliare.
Considerati tutti questi fattori, lo Stato italiano ha detto: "Care Regioni, rivedete il Piano della qualità dell'aria e mettete dentro questi aspetti. Guardate quanti cappotti sono stati fatti nei condomini delle vostre Regioni". Un cappotto fatto a un condominio, come bene potrebbe spiegarci il Consigliere Sobrero, vuole dire una caldaia che consuma meno.
Una caldaia che consuma meno è una caldaia che inquina meno, dal momento che tutti i dati ci dicono e ci certificano che l'inquinamento che arriva dai riscaldamenti delle abitazioni è una componente molto rilevante dell'inquinamento complessivo.
Alla luce di questa legge dello Stato italiano, è stata data una finestra temporale per le Regioni per adeguare e aggiornare i Piani della qualità dell'aria e noi così abbiamo fatto: abbiamo preso il nostro Piano e abbiamo istituito un tavolo di lavoro, che non è un tavolo politico dove c'erano i Segretari politici dei partiti di maggioranza, ma un tavolo tecnico, cui partecipano ARPA-Piemonte, il Politecnico di Torino e le nostre Direzioni Ambiente e Trasporti, che voglio ringraziare. È un tavolo tecnico puro che ha preso tutti i dati di cui ARPA è in possesso e ha valutato, sulla base di quei dati, se gli obiettivi che ci poneva l'Europa erano raggiungibili con quel Piano o se dovesse essere intensificato, modificato, allentato ampliato. Questo Piano è fatto dalla scienza che si è messa a disposizione della politica. La politica ha fatto una cosa diversa, ha detto alla scienza "voglio c'entrare l'obiettivo", perché è il nostro lavoro. Non so se otto stufe inquinano più di 16. Posso pensarlo e posso immaginarlo, ma alle volte non è coì. Questo me lo dice la scienza. Questo Piano funziona perché ce lo dice ARPA.
ARPA-Piemonte certifica che questo Piano raggiunge scientificamente gli obiettivi.
Nessuno di noi sarebbe in grado, credo, di poterlo dire, perché non è il nostro mestiere. La politica dice: "ARPA, dimmi come fare per raggiungere quegli obiettivi"; ARPA ti risponde: "Devi fare queste quattro cose, 40 cose, 400 cose".
Qual è stato il nostro lavoro? Prendere le 400 cose che ARPA ci ha chiesto che la nostra Direzione Ambiente ci ha chiesto con grande rigore e valutare misura per misura. È un lavoro che abbiamo fatto in Giunta e un lavoro che ho fatto anch'io personalmente con i miei Assessori, per vedere quanto quelle misure potessero essere in qualche modo, magari mitigate in alcuni aspetti, più impattanti la vita delle persone, pur mantenendo gli obiettivi e adoperandosi per il loro raggiungimento.
Questo è il lavoro che ha fatto la politica: cercare di mettere del buon senso e dell'equilibrio, ma mai tradendo l'algoritmo che fa sì che ARPA certifichi il Piano che oggi noi, cari Consiglieri, approviamo.
La risposta è che è un buon Piano. Non sarebbe un buon Piano se ARPA ci dicesse: "Se fate così, non raggiungete gli obiettivi". Allora sì che dovremmo essere tutti molto preoccupati, perché non sono gli ordini del giorno, cari Consiglieri, che caratterizzano un Consiglio regionale.
Possono dare un'idea, un'emozione, ma tanti vanno nel cassetto. Sono gli atti, è l'atto del Piano della qualità dell'aria, perché la legge dello Stato e la direttiva europea prevedono che sia una competenza del Consiglio regionale. È una nostra competenza, dei Consiglieri, approvare questo Piano.
In questi mesi abbiamo attivato questo lavoro, che abbiamo definito nei contenuti, cambiando, peraltro, anche il Direttore in corsa. Per me è stato importante, ma non pensate che abbiamo lavorato a caso. Il coordinatore del tavolo della qualità dell'aria era il dottor Robotto, che poi abbiamo nominato Direttore della Direzione Ambiente quando la nostra precedente Direttrice è stata chiamata a dirigere il Ministero dell'Ambiente. Abbiamo voluto dare continuità tra l'incarico di Robotto prima e l'incarico di Robotto oggi alla Direzione Ambiente. L'ARPA non è un organismo politico ma tecnico, è un'agenzia autonoma e indipendente e ben venga che lo sia e che monitori quello che accade nell'ambiente pimontese.
Con questo meccanismo abbiamo iniziato a lavorare. Abbiamo lavorato di concerto con tutte le Province del Piemonte. Abbiamo lavorato con i Comuni del Piemonte; non abbiamo scaricato le responsabilità sui Comuni del Piemonte, ma abbiamo chiarito le competenze, cosa che il vecchio Piano non chiariva. Di chi è la competenza nel poter decidere autonomamente che nella propria comunità e nel proprio Comune ci sia una limitazione della libertà personale delle persone? E chi lo deve decidere se non il Sindaco? Il Piemonte è fatto quasi di 1.200 Comuni. Penserete mica che siamo in grado di fare una norma generale per cui la Regione interviene per stabilire che nel centro storico di una determinata località l'amministrazione regionale decide che le macchine entrano o non entrano? Si tratta di una competenza dei Comuni. E il monitorare che questo avvenga sarebbe una competenza delle Province, perché questo dice la legge della Regione Piemonte che disciplina le competenze. Noi nel Piano lo chiariamo in maniera molto netta, perché la consapevolezza delle competenze è il primo presupposto per far funzionare le cose.
La chiarezza delle competenze, quindi sapere a chi spetta una decisione, è il primo presupposto per far sì che le cose funzionino, altrimenti di chi è la colpa dell'aria inquinata? Boh! Un po' del Comune; un po' della Regione un po' della Prefettura; poi qualcuno può chiedere che cosa hanno fatto una Provincia e l'Europa. Questo è quello che viviamo in un Paese dove le competenze non sono chiare.
Noi diciamo con chiarezza quali sono le regole che ARPA ci ha detto che vanno bene, le trasmettiamo alle Province dicendo loro quello che devono fare e lo trasmettiamo ai Comuni. A ciascuno Sindaco. Di fatto, non li vedo protestare qui davanti. Ho visto altri protestare, ma non i Sindaci. Non so se fossero scienziati quelli che sono venuti a consegnarci la sabbia; di solito gli scienziati li vedo insegnare la scienza e non imbrattare i monumenti pubblici, però ognuno decide di essere scienziato a modo suo e rispetto alla sabbia che mi è stata.
(Commenti fuori microfono)
CIRIO Alberto, Presidente della Giunta regionale
No, ma la Consigliera Ravinale ha detto "per fortuna".
Io ascolto! Per fortuna li abbiamo ascoltati, altrimenti se non li ascoltavamo cosa succedeva? Non è che si arriva alle minacce.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Per favore, lasciamo parlare il Presidente.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Per favore. Lei interviene dopo.
Lo spiega dopo, adesso lo lasci finire.
CIRIO Alberto, Presidente della Giunta regionale
Io ho rispetto di tutti, terrò con grande piacere il sacchettino di sabbia con sopra scritto "Agire ora" e leggerò tutti i giorni "Agire ora" perch mi stimola a fare meglio.
Ringrazio perché tutti hanno qualcosa di buono da dire sempre, anche gli scienziati di oggi. Il ragionamento però qual è? Che noi oggi approviamo questo Piano attraverso questo meccanismo che ci permette di guardare la direttiva europea da una parte, di guardare la gente che noi dobbiamo amministrare dall'altra per fare in modo che questo percorso, il cui obiettivo non è in discussione, perché non è in discussione per nessuno proceda verso quella che Mario Draghi chiamò "transizione ecologica".
Quando Draghi fu Presidente del Consiglio, cambiò il nome del Ministero dell'Ambiente e lo chiamò Ministero della Transizione ecologica.
Perché lo fece? Perché "transizione" sta a significare un percorso. Si pu fare più in fretta o più piano, ma l'obiettivo non lo discuti. Là dobbiamo andare. E noi andiamo là attraverso un Piano della qualità dell'aria che ARPA ci dice "vi fa andare là" e nel rispetto dei tempi.
Attenzione, con questo Piano - e questa è un'altra superficialità che ho letto sui giornali, ma sicuramente è dovuta alla disattenzione di chi l'ha detta - non è che stiamo perdendo tempo. Questo Piano, cari colleghi, è operativo. Forse, sfugge a chi l'ha detto che la delibera della Giunta regionale che adotta il Piano della qualità dell'aria ha una clausola che si chiama clausola di salvaguardia. Vuol dire che è già operativo, quindi anche se lo approvassimo fra un mese, due o 25 non perderemmo un minuto di tempo per la qualità dell'aria, perché la delibera della Giunta regionale è stata adottata nei termini previsti dalla legge dello Stato.
Con questa clausola di salvaguardia, abbiamo mantenuto l'impegno dei tempi siamo arrivati in Commissione e ringrazio il suo Presidente Bartoli.
Abbiamo accolto anche tutte le indicazioni che sono venute per cercare di fare un buon lavoro e oggi abbiamo un Piano che, al suo interno, non soltanto detta regole chiare, ma soprattutto stanzia anche quattro miliardi di euro di risorse dal 2024 al 2030, di cui 2,8 miliardi già assegnati sul 2025, attraverso il concorso di tutti i sistemi di finanziamento europeo dello Stato, della Regione, dell'Università e dei Comuni.
È un dato che ha obiettivi importanti e ambiziosi sulla mobilità. Mi è stato chiesto dalla mia maggioranza di segnalare che l'ordine del giorno sulla mobilità under 26 va nella direzione di una misura su cui il governo regionale sta lavorando e che deve coinvolgere tutte le città universitarie (così possiamo definirle) del nostro Piemonte, città che hanno desiderio di aderire alla proposta che stiamo mettendo in campo per quanto concerne la cosiddetta "tessera dello studente" o, comunque, la possibilità per gli studenti universitari di poter aderire a forme di mobilità urbane che vadano nella direzione della gratuità. È un lavoro molto ambizioso e molto complesso.
Con il Comune di Torino abbiamo già interlocuzioni molto avviate che hanno già interessato anche GTT e con il Comune di Novara ci sono già stati contatti. È un percorso che intendiamo portare avanti utilizzando le risorse che abbiamo a disposizione.
Chiudo con il monitoraggio.
Il Piano ha tutte forme di automonitoraggio interno e anche tante clausole automatiche che votiamo.
Il Piano ha proprio una salvaguardia; è un Piano che sia ama da solo, nel senso che si difende, ha un grande istinto di sopravvivenza il nostro Piano, perché è giusto che sia così. È un Piano che automaticamente prevede che al non raggiungimento degli obiettivi, successivamente si irrigidiscano le prescrizioni e le previsioni, perché questo prevede l'algoritmo (la voglio semplificare così) che ARPA ha messo a disposizione. Immaginate un grande contenitore dove inserire centinaia di misure, risorse economiche con lo studio scientifico di ARPA che ci porta al raggiungimento dei risultati che sono all'interno degli obiettivi dell'Unione Europea. Unione Europea che sentiamo un po' meno lontana, da cui attendiamo non deroghe (non le abbiamo mai chieste), ma risorse.
Se uno non cambia una macchina che ha 15 anni, non è perché non vuole cambiarla, ma è perché non ha i soldi per cambiarla. Non credo sia possibile che qualcuno dica da un giorno all'altro a quella persona che non può più andare a lavorare con quella macchina, che non può più portare suo figlio a scuola con quella macchina. Non sono i 3.000 euro di bonus per comprare una macchina elettrica che ne costa 30 mila lo strumento per fargliela cambiare. A fronte di questo, noi all'Europa non abbiamo chiesto una deroga, ma abbiamo detto: "Dobbiamo dare più soldi a questa famiglia".
Abbiamo chiesto più risorse economiche e guardate che, per la prima volta in Europa, la famiglia politica cui appartengo, il Partito Popolare Europeo, ma anche il Partito Socialista, ha aderito alla proposta del Ministro Urso di anticipare all'anno prossimo le valutazioni su una possibile revisione dell'obiettivo del 2035.
Tutte le famiglie, le due principali famiglie politiche europee, che fino a ieri avevano posizioni molto ferme, hanno convenuto.
Qualcuno dice, un po' malignamente, che quando i problemi diventano tedeschi, il giorno dopo diventano europei. Un po' è anche così, ma oggi il contesto in cui viviamo fa sì che possiamo affrontare il tema della qualità dell'aria - ne sono certo - con un'Europa con un po' più di buon senso, un po' più mamma e meno matrigna, se così possiamo semplificare, ma anche che metta più risorse economiche per far sì che questa transizione, che è obbligatoria, non la paghino i poveri, non la paghino i deboli. Siamo qui per difenderli. I forti si difendano da soli; i ricchi si difendano da soli! Sono i poveretti che non si difendono da soli! Credo che il primo compito della politica sia far sì che, stabilito l'obiettivo irrinunciabile dell'ambiente, della salute e della qualità dell'aria, come prioritario rispetto a tutti, secondo quanto ci dice la Costituzione, ci si arrivi non lasciando indietro nessuno.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Presidente Cirio.
Se non vi sono altri Gruppi che intendono intervenire, procediamo con la votazione dell'intero provvedimento.
Indìco la votazione nominale sulla proposta di deliberazione n. 16.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sia riportato a verbale il voto contrario delle Consigliere Verzella e Conticelli.
Mi pare che ci sia un accordo per concludere la seduta odierna.
Buona serata a tutti.
La seduta è tolta.
(La seduta termina alle ore 18.58)