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CASTELLO MARIO SALVATORE
(I lavori iniziano alle ore 13.41 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)
PRESIDENTE
Buongiorno a tutti.
Su incarico del Presidente Davide Nicco, dichiaro aperta la sessione di trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà, anche in accoglimento delle richieste della Giunta regionale sulle disponibilità degli Assessori, a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 118 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 131 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Vignale interrogazione a risposta immediata n. 132 presentata dal Consigliere Ravetti, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 133 presentata dal Consigliere Isnardi, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 134 presentata dalla Consigliera Ravinale, cui risponderà l'Assessore Vignale interrogazione a risposta immediata n. 135 presentata dal Consigliere Unia cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n.
136 presentata dalla Consigliera Marro, cui risponderà l'Assessore Vignale interrogazione a risposta immediata n. 137, presentata dalla Consigliere Disabato, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 138 presentata dalla Consigliera Cera, cui risponderà l'Assessore Vignale.
Prego gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmessa via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, la Giunta regionale cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.
Interrogazione a risposta immediata n. 131 presentata da Canalis, inerente a "Stato confusionale sull'assunzione di assistenti sociali nell'ASL Città di Torino"
PRESIDENTE
Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 131.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.
CANALIS Monica
Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda la pianta organica degli assistenti sociali insediati nell'ASL città di Torino, che sappiamo essere una delle ASL più importanti e più grandi del Piemonte.
Già alcuni anni fa, la Regione Piemonte, con una propria delibera di Giunta, aveva istituito il servizio sociale aziendale, quindi un servizio sociale insediato non nei Comuni e nei Consorzi socioassistenziali, ma nelle Aziende sanitarie del Piemonte. Questo per consolidare l'integrazione sociosanitaria e la collaborazione degli operatori sociali e, nello specifico, di assistenti sociali per una serie di servizi erogati dalle ASL, in particolare i servizi per le dipendenze, i servizi per la salute mentale e anche i servizi erogati dagli ospedali.
Una presenza, quella degli assistenti sociali, fondamentale per far sì che l'integrazione sociosanitaria non resti sulla carta, ma sia effettiva e reale.
Ebbene, si stanno verificando, nel territorio della Città di Torino fenomeni quantomeno contraddittori.
Il 27 settembre, nel predisporre il riparto del Fondo nazionale per la non autosufficienza, la Giunta regionale ha assegnato, a mio modo di vedere, un numero assolutamente esiguo di assistenti sociali ai PUA (Punti Unici di Accesso) collocati nelle case di comunità della Città di Torino. Pensate che hanno assegnato al Comune di Torino, che ha 847 mila abitanti, lo stesso numero di assistenti sociali assegnato a consorzi socioassistenziali di soli 50 mila abitanti (lasciamo da parte il fatto che, evidentemente, a Torino i bisogni di salute e sociali sono decisamente superiori ad altre parti del Piemonte per le condizioni epidemiologiche e demografiche della nostra città).
Da un lato, quindi, si assegnano pochi assistenti sociali, dal punto di vista sociale e, dall'altro, l'ASL-Città di Torino - ed è l'argomento su cui verte il question time - il 31 ottobre, quindi qualche giorno dopo la precedente delibera da me citata, decide di assumere un secondo dirigente per il servizio sociale aziendale, quando un dirigente c'era già.
Da un lato, quindi, pochi assistenti sociali; dall'altro, direi troppi dirigenti, anche perché non è stato giustificato - e noi riteniamo non sia neanche tecnicamente giustificabile - la presenza di ben due dirigenti assistenti sociali, quando invece ci sarebbe bisogno di assistenti sociali semplici, chiamiamoli così, per rendere meno sguarniti i nostri servizi per le dipendenze, per i servizi di salute mentale, per gli ospedali e via dicendo.
Da un lato, troppo poco; dall'altro, troppo e questo troppo dell'ASL-Città di Torino, a nostro modo di vedere, non è correttamente e tecnicamente giustificato. Perché sono previsti due dirigenti quando il secondo si sovrappone al primo e, soprattutto, costa molto più di una serie di assistenti sociali semplici di cui, invece, avremmo bisogno?
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Canalis.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gianluca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
L'interrogazione è volta, come diceva la Consigliera Canalis, a sapere in quale modo l'ASL intende giustificare l'assunzione di un secondo Dirigente del Servizio Sociale aziendale nell'ASL-Città di Torino.
Con deliberazione n. 1451 del 31 ottobre 2024, nell'ASL-Città di Torino è stata disposta l'assunzione di un Dirigente per il Servizio Sociale mediante utilizzo di graduatoria concorsuale. Ciò è avvenuto allo scopo di consolidare il ruolo del Servizio Sociale aziendale ove, peraltro, una seconda figura di Dirigente è del tutto coerente con le dimensioni in termini di popolazione e di territorio dell'ASL. L'impatto economico del costo annuo degli emolumenti al Dirigente, pari a 66 mila euro, non è rilevante rispetto al tetto di spesa del personale dell'ASL, che nell'Azienda complessivamente supera i 370 milioni di euro.
Per la copertura dei fabbisogni futuri nel profilo di assistente sociale l'ASL-Città di Torino ha indetto, anche relativamente alle carenze che indicava la Consigliera nella sua interrogazione, un concorso pubblico, il cui termine per la presentazione delle domande è scaduto il 7 novembre 2024. Le domande pervenute sono state 352 e la procedura concorsuale verrà espletata a breve.
Questo soltanto per dire che se fosse avvenuta prima esclusivamente l'assunzione della Dirigente, senza aver provveduto a nessun'altra misura di copertura del personale in carenza, come non solo, purtroppo, in questo settore, sarebbe corretto quanto la collega ha segnalato. Invece è stata fatta, al contempo, una procedura di selezione pubblica che prevede la copertura anche di quei posti che sono oggi vacanti. Pertanto, può non essere soddisfacente la risposta, ma è per segnalare che vi è stata, in realtà, una correttezza nell'esecuzione degli atti, tanto rispetto alla parte dirigenziale quanto rispetto alla copertura dei posti carenti.
Interrogazione a risposta immediata n. 118 presentata da Disabato, inerente a "La Regione Piemonte garantisca il proprio supporto all'organizzazione dell'EuroPride 2027 che si terrà a Torino"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
118.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Ricordo che questo è un question time che era stato depositato la settimana scorsa, ma che è slittato a questa settimana per ricevere una risposta esaustiva sul tema.
Come ben sappiamo, l'EuroPride, che è un evento internazionale dedicato alla comunità LGBTQ+ caratterizzato da una parata del Pride ospitato ogni anno in una città diversa, è stato assegnato a Torino. Questo è stato frutto di un grande lavoro di squadra tra istituzioni e, soprattutto, da parte del Coordinamento Torino Pride che, come ogni anno, organizza l'evento locale e coordina le attività anche a livello regionale.
La nostra città è stata scelta per l'annualità 2027 a ospitare l'evento che si terrà dal 18 al 26 giugno 2027 e rappresenterà un'importante occasione per promuovere inclusività, diritti civili e diversità, attirando migliaia di partecipanti da tutta Europa.
È una vera e propria manifestazione che mira ad affermare valori importanti quali i diritti civili nella nostra Regione. Tra l'altro, la nostra è una regione, ma soprattutto una città che si è distinta in passato per delle scelte molto coraggiose in materia, come la registrazione dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, azione molto all'avanguardia a quel tempo, ma che purtroppo è stata successivamente stoppata. Tuttavia, questo non ci deve far fermare e Torino rimane comunque una delle città più attente al tema.
Certo è che un evento di questa portata dovrebbe ricevere il sostegno da parte di tutte le istituzioni, quindi penso al Comune di Torino e alla Regione Piemonte, che possono sostenere l'evento e il coordinamento con ovviamente, azioni mirate economiche e non per promuovere l'iniziativa.
Considerato che, per la migliore riuscita dell'evento, chiediamo un supporto alla Regione Piemonte, vorremmo sapere con quali risorse e con quali modalità la Regione intende contribuire alla realizzazione dell'evento, specificando eventuali stanziamenti già previsti o in fase di valutazione per garantire un adeguato supporto all'evento EuroPride Torino 2027.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Tronzano per la risposta.
TRONZANO Andrea, Assessore regionale
Grazie, Presidente, e grazie alla Consigliera Disabato.
In merito all'interrogazione della Consigliera Disabato, che chiede di sapere se e con quali risorse la Regione intende sostenere l'EuroPride 2027, si comunica che, come accade per i grandi eventi internazionali che si svolgono sul nostro territorio, le risorse sono assicurate dal costante dialogo della Regione con il sistema delle Fondazioni bancarie con le quali l'Ente si è già attivato affinché siano individuati i fondi necessari a garantire l'organizzazione dell'evento, senza prevedere un impegno diretto sul bilancio regionale.
Interrogazione a risposta immediata n. 132 presentata da Ravetti, inerente a "Nuovo ospedale di Alessandria, quali comunicazioni di AgeNaS sulla fattibilità del Partenariato Pubblico Privato?"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
132.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.
RAVETTI Domenico
Grazie, Presidente.
In questi giorni abbiamo avuto modo di approfondire le vicende legate alla costruzione dei nuovi ospedali o, comunque, al Piano regionale per l'edilizia sanitaria e le ambizioni che maggioranza e opposizione hanno ovvero quella di realizzare nuovi ospedali in Piemonte.
In particolare, sappiamo che esistono almeno due percorsi che possono portare alla realizzazione di queste strutture. Uno è la candidatura dei progetti per ottenere i finanziamenti di INAIL, l'altro è il partenariato pubblico privato. Su alcuni ospedali, per norma, altri soggetti, nel caso di specie AgeNaS, hanno il compito di valutare le proposte del partenariato pubblico privato, Regione Piemonte resta in attesa di quelle valutazioni e poi, con scelte politiche, decide qual è il percorso migliore per le realizzazioni di quei presidi ospedalieri.
Per quanto riguarda il nuovo ospedale di Alessandria che rientra nella programmazione generale, dovremmo essere al punto, uso il condizionale, in cui AgeNaS, così almeno ricaviamo e rileviamo dalle dichiarazioni pubblicate sui giornali, dovrebbe far pervenire alla Regione Piemonte o all'Azienda Ospedaliera Universitaria di Alessandria un parere circa il PPP di quell'ospedale.
Insiste, ovviamente, anche l'ipotesi di candidatura a INAIL. Nel caso di specie, l'attuale Assessore regionale alla sanità il 24 settembre scorso in occasione dell'incontro con gli amministratori locali e i vertici dell'azienda ospedaliera, ha rimarcato l'impegno della Regione Piemonte per la realizzazione dell'opera, confermando lo stanziamento delle risorse INAIL già individuate.
Durante lo stesso incontro l'Assessore ha dichiarato, almeno così riportano i giornali: "Entro tre settimane ridarò appuntamento ai primi cittadini della provincia per riferire loro la scelta finale"; ovviamente tenendo in considerazione il fatto che AgeNaS inviasse riflessioni e comunicazioni sulla proposta di partenariato pubblico-privato.
Le tre settimane sono trascorse, quindi interrogo il Presidente della Giunta e l'Assessore regionale competente in materia per conoscere eventuali comunicazioni di AgeNaS, dell'Assessorato e dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Alessandria, dove vengano specificati i criteri e le soglie per la valutazione della fattibilità o meno del progetto e la conseguente scelta sulla tipologia di risorse utilizzate per la sua realizzazione.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Come ricordava il Consigliere Ravetti, rispetto al PPP presentato sull'ospedale di Alessandria, si attende il parere di AgeNaS rispetto a un'istruttoria, che è ancora in corso, in merito alla comparazione della linea di finanziamento INAIL nell'ambito degli interventi di edilizia sanitaria e della proposta di partenariato presentata da un operatore economico, appunto, per il nuovo ospedale di Alessandria.
Come è noto, è necessario che vi sia un soggetto terzo che faccia una comparazione rispetto a quale situazione sia più conveniente per l'ente soprattutto se la situazione presentata da un operatore privato sia conveniente rispetto all'utilizzo di fondi pubblici, quali, ad esempio, i fondi INAIL, ma non solo.
Pertanto, l'istruttoria non si è ancora conclusa e, non appena lo sarà ovviamente, ne sarà data comunicazione.
Interrogazione a risposta immediata n. 137 presentata da Disabato, inerente a "Chiarimento in merito all'utilizzo delle risorse disponibili e destinate per l'abbattimento delle liste d'attesa e la carenza di personale sanitario"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
137.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
La legge di bilancio del dicembre del 2023 ha destinato al Piemonte circa sei milioni di euro per fare fronte alla carenza di personale infermieristico e delle professioni sanitarie, attraverso la valorizzazione e l'incentivazione di prestazioni aggiuntive rese oltre l'orario di lavoro incrementando la tariffa oraria a 60 euro.
Tuttavia, da quello che siamo riusciti a sapere, molte di queste risorse non sono state utilizzate per le finalità previste, oltretutto con modalità non rispettose degli accordi regionali sottoscritti.
Si tratta di fondi che il Governo ha messo a disposizione, oltre che per il 2024, anche per le annualità 2025 e 2026 e che dovrebbero essere destinate correttamente per le finalità che sono state individuate.
Cos'è successo, nel dettaglio, in Piemonte? La Regione Piemonte, a differenza di altre Regioni, non ha ripartito le risorse per garantire i piani operativi per l'abbattimento delle liste d'attesa, che autorizzavano le Regioni a utilizzare una quota non superiore allo 0,4% del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard; l'ammontare è di circa 520 milioni di euro.
Per questa finalità ha indicato alle Aziende di utilizzare soltanto le risorse destinate all'incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive, quindi circa 80 milioni di euro per il personale del comparto provenienti da una linea di finanziamento differente e che potevano essere utilizzati soltanto fino al dicembre del 2024, anche per l'abbattimento delle liste d'attesa e certo non in sostituzione dell'incremento del fondo previsto per i piani operativi per l'abbattimento delle liste d'attesa.
Questo che cosa ha comportato? Intanto, le Aziende non stanno recependo correttamente gli accordi e le indicazioni, penalizzando il personale infermieristico che, come sappiamo è chiamato a sopperire alla carenza di personale. Questo è un problema di cui abbiamo parlato tantissime volte in Consiglio; tra l'altro, ci siamo occupati anche nella scorsa legislatura di capire dove fossero finiti i fondi per le assunzioni di personale, che erano circa 80 milioni di euro destinati a quella finalità, che però la Regione ci aveva confermato essere stati utilizzati per appianare delle carenze a livello di bilancio.
Quindi, c'è già un precedente, se vogliamo vederla così, rispetto all'utilizzo di fondi stanziati dal Governo per una finalità e utilizzati in modo cosiddetto "flessibile" da parte della struttura regionale Non solo. Gli infermieri, tra l'altro - vengo a un altro nodo - stanno ancora aspettando 1,5 milioni di euro assegnati dal DL 34/2023 per incrementare la tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive nei servizi di emergenza e urgenza per l'anno 2023; arretrati che non sono ancora stati deliberati, ripartiti né, tantomeno, assegnati agli infermieri, nonostante sia stato espletato il confronto sindacale previsto.
Alla luce di tutta questa vicenda, che si aggiunge a tante altre che hanno colpito il comparto degli infermieri, interroghiamo la Giunta per sapere per quale motivazione non sia stata utilizzata la quota superiore allo 0,4 del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale per il recupero delle liste d'attesa, previsto dall'articolo 1, comma 232 della legge 231/2023, preferendo, invece, l'utilizzo delle risorse destinate all'incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Disabato.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
La Consigliera Disabato chiede perché non sia stata utilizzata la quota superiore allo 0,4% del fondo indistinto.
Come desumibile dalla legge di bilancio 2023 e relativo dossier, il comma 232 autorizza Regioni e Province autonome ad avvalersi, fino al 31 dicembre 2024, delle misure previste dai commi 218-222, che prevedono l'incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive del personale medico e sanitario della legge di bilancio in esame, potendo coinvolgere anche le strutture private accreditate in deroga alla normativa vigente sui limiti dati dal tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati, comma 232, al fine di garantire l'attuazione dei Piani operativi per il recupero delle liste d'attesa.
Alla normativa citata è stata data attuazione con i seguenti atti: DGR 4 marzo 2024, n. 9-8256, a oggetto "D. L. 14 agosto 2020, n. 104, conv. in L.
13 ottobre 2020, n. 126, Aggiornamento Piano operativo regionale per il recupero delle liste di attesa: prime indicazioni per l'anno 2024"; una successiva DGR 6 aprile 2024, relativa al personale infermieristico ; una determina dirigenziale del 12 giugno 2024, personale medico, cui sono state ripartite alle Aziende Sanitarie Regionali le risorse specificatamente individuate per l'attuazione dei commi da 218 a 222 della legge finanziaria, che la norma ha previsto "al fine di far fronte alla carenza di personale sanitario nelle Aziende e negli enti del Servizio Sanitario Nazionale (SNN), nonché di ridurre le liste d'attesa e il ricorso alle esternalizzazioni"; una determina dirigenziale 18 giugno 2024, n. 416, a oggetto "Programmazione delle prestazioni ambulatoriali 2024 riconducibili al PNGLA richieste agli operatori privati e riparto parziale delle risorse del fondo sanitario ai sensi dell'articolo 1 comma 232 della Legge di bilancio 2024".
Con tali atti sono state ripartite alle Aziende Sanitarie Regionali le risorse specificamente individuate per l'attuazione dei commi da 218 a 222 dell'art. 1 della legge di bilancio 2024, che la norma ha previsto "al fine di far fronte alla carenza di personale sanitario nelle Aziende e negli enti del Servizio Sanitario Nazionale (SNN), nonché di ridurre le liste d'attesa e il ricorso alle esternalizzazioni".
Le risorse, pertanto, sono state indirizzate verso l'obiettivo dell'abbattimento delle liste.
Interrogazione a risposta immediata n. 133 presentata da Isnardi, inerente a "Orario radiologia presso BP di Nizza Monferrato"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
133.
La parola al Consigliere Isnardi per l'illustrazione.
ISNARDI Fabio
Grazie, Presidente; grazie, Assessore.
La provincia di Asti ha l'anomalia di essere la provincia con un unico ospedale che serve 210 mila residenti e anche con un unico pronto soccorso per i sempre soliti 210 mila residenti. L'unico servizio di emergenza urgenza presente in provincia, oltre al pronto soccorso di Asti, è il punto di primo intervento di Nizza Monferrato, situato nel sud Astigiano, nella Valle Belbo, che copre un territorio di circa 30-40 mila residenti, con molte aziende.
Questo punto di primo intervento, in parte a causa del Covid e della mancanza di personale, ha avuto nel corso degli ultimi anni aperture e chiusure a singhiozzo. In questo momento è aperto 12 ore, come prevede la normativa per i punti di primo intervento, quindi dalle ore 8 del mattino alle ore 20, ma con una peculiarità: alle ore 16 termina il servizio di radiologia. Questo significa che se alle ore 16.15 io o qualunque cittadino della Valle Belbo si inciampa e cade e si reca al punto di primo intervento, benché quest'ultimo sia aperto, non c'è un radiologo operativo che possa fare banalmente dei raggi. Quindi, cosa succede? Che il paziente viene caricato su un'ambulanza e portato al pronto soccorso di Asti, che dista 35 chilometri, dove viene fatto un esame con i tempi compatibili del pronto soccorso di Asti - chi li conosce sa che sono, purtroppo, molto spesso di tante ore di attesa - e poi viene riportato con la stessa ambulanza al punto di primo intervento di Nizza Monferrato da cui era arrivato.
È chiaro che questa situazione non è particolarmente efficiente per nessuno, in particolare per chi si reca in quel punto di primo intervento per avere una risposta accettabile dalla sanità piemontese.
Per questo, viste anche le parole dell'Assessore Riboldi, che recentemente ha dichiarato agli organi di stampa che, con priorità alta e con fondi FSC verrà acquistato un nuovo macchinario per RX per il punto di primo intervento di Nizza Monferrato, interrogo la Giunta e l'Assessore per sapere se ritiene urgente e necessario ritornare a coprire 12 ore, con la presenza di un radiologo, il punto di primo intervento e, aggiungerei almeno com'era in precedenza, una reperibilità per il sabato e la domenica.
Lo dico, perché anche al sabato e alla domenica il servizio è totalmente scoperto. Questa è la mia richiesta.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gianluca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Il punto di primo intervento presso il presidio Santo Spirito di Nizza Monferrato può gestire solo problematiche di minore gravità, mentre per le patologie gravi e complesse è comunque necessario il trasferimento presso il pronto soccorso dell'Ospedale Cardinal Massaia di Asti.
Il servizio radiologico presso il medesimo presidio è sempre stato garantito dal personale medico e tecnico in presenza, nella fascia oraria dalle 8 alle 16, dal lunedì al venerdì, con l'esclusione dei giorni festivi. Fuori dai suddetti orari, nonché nei giorni di sabato, domenica e festivi, le urgenze erano comunque garantite dal personale tecnico in pronta disponibilità, con refertazione a distanza da parte del personale medico.
Dal 1° marzo, invece, è stata sospesa la pronta disponibilità dei tecnici di radiologia a causa di una grave carenza di personale tecnico, che persiste tutt'oggi e che, al momento, non permette di ripristinare il servizio.
Per tentare di superare l'emergenza, l'ASL ha attivato, purtroppo infruttuosamente, tutte le procedure atte al reperimento delle risorse, tra le quali anche la ricerca tramite agenzia interinale, senza tuttavia riuscire a garantire le risorse necessarie.
Si fa presente che dal 1° marzo al 31 ottobre 2024, su 4.789 accessi al punto di primo intervento, sono stati trasferiti al pronto soccorso di Asti complessivamente 200 pazienti; di questi, solo 30 al di fuori degli orari di apertura del servizio di radiologia e solo 12 per la sola effettuazione della prestazione radiologica.
Non risulta che, nei casi di prestazione radiologica differibile, l'utente venga inviato al DEA di Asti, ma risulta che l'esame venga eseguito a Nizza Monferrato, nei giorni o negli orari successivi. L'attenzione al problema è comunque alta e verranno reiterate le procedure di reclutamento del personale necessario a ripristinare pienamente il servizio.
Interrogazione a risposta immediata n. 134 presentata da Ravinale, inerente a "Cassa integrazione allo stabilimento Stellantis (ex Lancia) di Verrone"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
134.
La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Nuova cassa integrazione prevista da Stellantis sul territorio piemontese questa volta tocca a Verrone, Comune in provincia di Biella, dove c'è uno stabilimento ex Lancia che produce cambi, soprattutto per veicoli commerciali.
Sino al 2019 le persone impiegate erano 655, oggi sono scese a 356 a causa degli incentivi all'esodo che Stellantis ha dato negli ultimi anni in Italia, più 31 dipendenti distaccati dagli stabilimenti di Melfi e Cassino.
I volumi sono scesi perché è calata la produzione ad Atessa, dove si producono i veicoli commerciali e, di conseguenza, il 15 novembre è stata data notizia di cassa integrazione per il periodo, tra l'altro prenatalizio, dal 9 al 22 dicembre (ricordo sempre che cassa integrazione significa un terzo del salario in meno per lavoratori e lavoratrici).
Stellantis ha detto che la richiesta è stata fatta in via precauzionale quindi se miglioreranno le condizioni non ricorreranno integralmente alla cassa integrazione. Il margine sembra talmente poco che questa cassa integrazione verosimilmente verrà applicata. Tuttavia c'è un problema più complessivo, ed è quello delle prospettive occupazionali di uno stabilimento come quello di Verrone; tanto è vero che da tempo, soprattutto i sindacati, chiedono anche piani di riconversione della produzione per adeguarsi al nuovo corso di Stellantis e da tempo i sindacati lo chiedono chiedendo anche una presenza delle istituzioni locali e regionali.
È noto quanto sia stato drastico il calo della produzione Stellantis in Italia. Forse è meno noto che Stellantis sta andando benissimo, perché i dati di vendita relativi al mese di ottobre, che sono stati diffusi dalla stessa Stellantis, portano a un aumento delle vendite di auto elettriche.
In particolare: in Francia i volumi sono cresciuti di oltre il 10%, in Portogallo del 31%, in Belgio del 16%, in Polonia del 12%, nel Regno Unito con il marchio Vauxhall siamo al più 188% (sono i dati societari).
Nei primi dieci mesi del 2024 Stellantis ha fatto segnare una quota di mercato del 17,5% nei paesi UE ed è cresciuta del 3,6% per ciò che concerne la vendita dei veicoli commerciali, che sono proprio quelli che interessano lo stabilimento di Verrone.
In data 14 novembre si è svolto presso il Ministero dell'Industria e del Made in Italy un nuovo incontro del tavolo ministeriale, dove Stellantis ha ribadito di avere un piano per l'Italia e ha anche ribadito che non è una buona idea rinviare i termini per quanto riguarda il face out. Resta il fatto che in questo contesto continuiamo a non avere risposte e i lavoratori e le lavoratrici continuano a rimanere a casa. Mi spiace, tra l'altro, che l'Assessora al lavoro di questa Regione, che è anche del territorio, oggi non sia presente in Aula.
Ringrazio, come sempre, l'Assessore Vignale, ma speriamo che almeno su questa vicenda del territorio ci sia un atteggiamento di maggiore dedizione per evitare che questo stabilimento continui a ridursi in un meccanismo che, ahimè, a Torino in particolare, conosciamo molto bene.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
La situazione che si sta vivendo a Verrone e in altri stabilimenti Stellantis in Piemonte è certamente preoccupante. Siamo consapevoli delle difficoltà che stanno attraversando i lavoratori e le loro famiglie.
Come Regione, abbiamo chiesto a Stellantis di rispettare i suoi impegni e di investire in innovazione e sostenibilità, affinché gli stabilimenti italiani e del Piemonte, compreso quello di Verrone, non solo continuino a produrre, ma siano protagonisti della transazione verso nuove tecnologie contribuendo così a mantenere e a creare posti di lavoro di qualità.
La nostra priorità è difendere l'occupazione, combattere la desertificazione industriale e fare in modo che le future generazioni possano trovare nelle nostre fabbriche non solo un lavoro, ma un futuro.
Interrogazione a risposta immediata n. 135 presentata da Unia, inerente a "Le associazioni che lottano per il parco della Pellerina attendono risposte"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
135.
La parola al Consigliere Unia per l'illustrazione.
UNIA Alberto
Grazie, Presidente.
Qualche settimana fa, in una serata surreale in cui associazioni e comitati hanno incontrato in Circoscrizione IV l'Assessore alla sanità Riboldi e gli Assessori della Città di Torino all'urbanistica e al welfare, l'Assessore Riboldi a fine serata ha promesso che ci sarebbe stato un altro incontro con le associazioni per approfondire il tema, perché probabilmente chi ha organizzato quella serata non aveva capito che si parlava di ambiente e non di sanità, quindi era necessario per l'Assessore avere più informazioni per poterle dare poi ai cittadini.
Volevo sapere se la cosa è andata avanti e se a breve ci sarà questo incontro.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
La domanda è secca, la risposta è altrettanto secca.
Un nuovo incontro pubblico, questa volta di approfondimento anche rispetto ai caratteri ambientali con la popolazione, si terrà entro il 15 dicembre in data ancora da definire; verrà debitamente pubblicizzato per il tramite della Circoscrizione IV.
Interrogazione a risposta immediata n. 136 presentata da Marro, inerente a "Chiarimenti sul mancato accordo sul piano di dimensionamento scolastico per l'anno 2025-2026 in provincia di Cuneo"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
136.
La parola alla Consigliera Marro per l'illustrazione.
MARRO Giulia
Grazie, Presidente.
Oggi presento un tema di attualità che riguarda la mia provincia di provenienza, la provincia di Cuneo ed è, appunto, il mancato accordo del Piano di dimensionamento scolastico per l'anno 2025-2026.
Come stabilito dalla norma vigente, in particolare, dall'articolo n. 137 del decreto legislativo, è la Regione Piemonte che ha competenza esclusiva quindi ha l'ultima parola in materia di dimensionamento della rete scolastica, con la responsabilità di definire annualmente il Piano regionale di revisione del dimensionamento.
Questo piano deve tenere conto di vari fattori, come l'andamento demografico, nettamente sempre più in calo anche nella nostra provincia, le caratteristiche socioeconomiche del territorio e la consistenza del patrimonio scolastico.
L'obiettivo di questa razionalizzazione dell'offerta scolastica avviene anche attraverso aggregazioni, soppressioni e trasformazioni delle istituzioni sottodimensionate.
Il problema è che quest'anno, in provincia di Cuneo, c'è stato un processo complesso che ha coinvolto numerosi attori, dai Comuni alle istituzioni scolastiche, fino alle organizzazioni sindacali ma, purtroppo, questo confronto non ha portato a scegliere nessuna delle proposte che c'erano sul tavolo, tant'è che il Consiglio provinciale ha dovuto inviare di recente una deliberazione alla Regione, evidenziando l'impossibilità di formulare proposte concrete.
Le difficoltà emerse non riguardano soltanto l'accorpamento delle dirigenze scolastiche, ma riflettono problematiche più ampie legate all'organizzazione del servizio educativo della provincia, con un impatto diretto sul futuro delle comunità, in particolare, quelle montane marginali, molto numerose, per la quale la razionalizzazione potrebbe risultare penalizzante.
È fondamentale evitare soluzioni che non tengano conto delle specificità locali e che possano compromettere la qualità dell'offerta formativa, in particolare in quelle zone dove la scuola rappresenta un elemento di coesione e sviluppo sociale.
Di conseguenza, sono qui per chiedere alla Giunta regionale come si intende affrontare e risolvere questa criticità, garantendo un processo di dimensionamento che rispetti le esigenze del territorio e di chi partecipa attivamente alla vita delle nostre istituzioni scolastiche.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Il dimensionamento scolastico, come l'interrogante sa, non comporta la soppressione o la chiusura di istituti, ma una diversa organizzazione amministrativa delle istituzioni scolastiche. Questo processo si fonda su una nuova normativa che ha superato il vincolo del numero minimo di alunni e che consente una maggiore flessibilità nell'organizzazione a livello locale, tenendo conto delle realtà e delle esigenze del territorio, nel rispettivo del contingente dei dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi previsti per ogni ambito.
Il dimensionamento scolastico è un adempimento imprescindibile che deve essere rispettato per l'inizio dell'anno scolastico, per garantire il corretto funzionamento del sistema.
L'atto d'indirizzo regionale che rimodula i criteri è stato adottato nel marzo 2024 ed è formulato sulla base delle concertazioni intercorse tra la Regione Piemonte e i soggetti istituzionali coinvolti, le Province, i sindacati e l'USR.
Pertanto, la Provincia di Cuneo ha avuto il tempo per effettuare cinque interventi di dimensionamento previsti per l'anno scolastico 2025-2026.
Tali interventi avrebbero dovuto essere già pianificati per l'anno scolastico in corso, ma la Provincia ha richiesto il rinvio, con l'intenzione di intervenire direttamente per l'anno '25-'26. Nonostante la legge e il decreto ministeriale vigenti non attribuiscono alle Regioni poteri sostitutivi, il raggiungimento dell'obiettivo di ridurre il numero delle istituzioni scolastiche potrà quindi essere attuato direttamente dal Ministero attraverso i suoi Uffici Scolastici Regionali.
Interrogazione a risposta immediata n. 138 presentata da Cera, inerente a "Si convochi al più presto la cabina di regia per Stupinigi per il celere impiego dei fondi FESR"
PRESIDENTE
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
138.
La parola alla Consigliera Segretaria Cera, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.
CERA Valentina
Grazie, Presidente.
Stupinigi, con la sua Palazzina di caccia, il parco, i poderi e l'area circostante, è uno dei gioielli del patrimonio storico, culturale e paesaggistico del Piemonte riconosciuto dall'UNESCO e con rilevanza internazionale.
Oggi sono qui a portare all'attenzione dell'Assessore Vignale, che mi risponderà e che ringrazio, le istanze degli amministratori locali che in questi anni hanno lavorato con determinazione per richiamare l'attenzione sulla necessità di una riqualificazione complessiva e di una valorizzazione dell'area, promuovendo, dapprima, il progetto "Stupinigi Fertile" individuando prodotti tipici quali grani antichi e la lavorazione di questi stessi grani, e culminando nella firma di un protocollo dei Sindaci per Stupinigi e nella creazione del suo Distretto Reale di Stupinigi, strumenti fondamentali per promuovere uno sviluppo coordinato e sostenibile del territorio.
Nel 2019, su sollecitazione dei Sindaci e degli amministratori locali, il Presidente della Regione, Alberto Cirio, ha annunciato un investimento di oltre 20 milioni di euro, derivante prevalentemente da fondi FESR per il rilancio del concentrico di Stupinigi. Raccogliendo le sollecitazioni del territorio, dichiarava che il progetto avrebbe avuto la stessa rilevanza della trasformazione della Reggia di Venaria Reale, realizzata sotto la guida dell'ex Presidente della Regione Enzo Ghigo. Il Presidente Cirio, a quel tempo, ha sottolineato che Stupinigi sarebbe divenuta un'altra eccellenza internazionale per il Piemonte, seguendo quel modello di successo.
A più riprese, in diversi contesti istituzionali e non solo, il Presidente ha ribadito la centralità di Stupinigi per la strategia di valorizzazione regionale, affermando testualmente: "Stupinigi deve diventare la nuova Veneria, un'eccellenza internazionale del nostro territorio, un polo culturale che richiami i visitatori da tutto il mondo". In quella stessa occasione ha paragonato Stupinigi ai Castelli della Loira, sottolineando il suo potenziale di attrazione turistica e culturale di respiro europeo.
Ancora nel corso del 2023, sempre il Presidente Cirio ha continuato a dichiarare che il progetto per Stupinigi è una priorità assoluta annunciando l'attivazione di un organismo chiamato "braccio operativo regionale" della cosiddetta Cabina di regia costituita da Regione Piemonte Città metropolitana, Fondazione Ordine Mauriziano, Ente Parco e Sindaci del protocollo.
Nel frattempo, però, i fondi del PNRR inizialmente destinati a Stupinigi (inizialmente sembravano essere destinati a Stupinigi), sono stati riassegnati al Comune di Elva, privando così l'area di una rilevante opportunità di finanziamento per immediati interventi strategici.
Le amministrazioni locali, le associazioni e i produttori agricoli del concentrico di Stupinigi hanno espresso forte preoccupazione per i continui ritardi e per l'assenza di una strategia chiara da parte della Regione. Vi è il concreto rischio che se i fondi non verranno utilizzati in tempi brevi, possano andare perduti, con gravi conseguenze per la riqualificazione e la valorizzazione di un patrimonio di straordinaria importanza.
La perdita dei fondi del PNRR destinato inizialmente a Stupinigi rappresenta un segnale allarmante e il timore che anche le risorse europee possano svanire sta generando un senso di frustrazione e disillusione tra i soggetti coinvolti nella promozione del territorio.
Si interroga, pertanto, il Presidente della Giunta per sapere quando intenda convocare la Cabina di regia per Stupinigi per garantire, con chiarezza e precisione, l'impiego dei 20 milioni di euro, così da evitare il rischio di perdere un'opportunità di finanziamento essenziale per la riqualificazione e la valorizzazione di questo inestimabile patrimonio storico, culturale, agricolo e turistico della nostra Regione, che è Stupinigi.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera Cera.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.
VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale
Grazie, Presidente.
Provo a dare lettura della risposta scritta, ma per una volta, essendo anche argomento di competenza del mio Assessorato - lo faccio per lasciarne traccia - aggiungo qualcosa pur rimanendo nei tre minuti.
La Palazzina di caccia di Stupinigi, il parco e le maniche a essa collegate sono per l'Amministrazione regionale una priorità in termini di investimento e promozione.
La distinzione delle proprietà del complesso di Stupinigi fra Fondazione Mauriziano, Regione Piemonte ed Ente di gestione dei Parchi Reali, in questi anni, non ha aiutato a creare un progetto condiviso, come invece è avvenuto per la Reggia di Venaria, grazie al Consorzio che, di fatto, ha rappresentato l'unico soggetto di valorizzazione e promozione.
Per questo motivo, nel tempo, come ricordava la Consigliera, è stata creata la Cabina di regia, che se ha avuto il merito di tenere insieme le amministrazioni pubbliche che insistono nel complesso di Stupinigi e anche l'Ente Parco non ha avuto la possibilità per motivi oggettivi, perché non è una struttura amministrativa, di diventare oggetto di attuazione delle attività di valorizzazione. Per questo motivo, si è ritenuto necessario arrivare a realizzare quello che la Consigliera chiamava il "braccio operativo".
Pertanto, da qui a breve, l'Amministrazione regionale, di concerto con la Fondazione Ordine Mauriziano e con l'Ente Parco, attuerà una delibera, ma avendo già modificato il piano assunzionale dell'Ente Parco, individuando una figura dirigenziale in più, quella figura dirigenziale sarà la struttura che, di fatto, diventerà il braccio operativo di tutti gli enti che gravitano intorno a Stupinigi, principalmente dell'Ente Parco e della Regione Piemonte, perché la Fondazione Ordine Mauriziano è un ente non soltanto statale, ma anche di carattere costituzionale. Pertanto, non appena approvata la delibera, convocheremo, penso da qui a qualche settimana, la Cabina di regia.
Però voglio anche ricordare che, nonostante mancasse un soggetto che mettesse insieme tutte le Amministrazioni - ricordiamo che il sedime dell'accesso alla Palazzina è anche del Comune di Torino, quindi, sono molti i soggetti interessati, ad esempio c'è un pezzo della Città metropolitana interessata alla viabilità, parte della quale già realizzata in questo momento vi sono più di 20 milioni (23 per l'esattezza, ma in realtà sono di più) sui grandi interventi che la Regione, da una parte, FOM dall'altra ed Ente parco stanno realizzando, con una dotazione superiore ai 20 milioni.
Per correttezza, va ricordato che non sono fondi FESR. I fondi FESR furono iscritti nella programmazione 2014-2020, ma non furono spesi. Sono fondi principalmente regionali, in gran parte del Piano di Sviluppo e Coesione in altra parte fondi regionali, in un'altra parte invece fondi ministeriali, come quelli che finanziano gli interventi museali o sui giardini della Palazzina da parte della FOM.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore Vignale.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Comunico che tra pochi minuti il Presidente Nicco aprirà la seduta del Consiglio regionale.
(Alle ore 14.32 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO
(La seduta inizia alle ore 15.45)
PRESIDENTE
La seduta è aperta.
Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale
PRESIDENTE
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Cirio e Sobrero.
Il numero legale è, pertanto, 25, che così è raggiunto.
Richieste di modifica dell'o.d.g.
PRESIDENTE
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Sacchetto.
SACCHETTO Claudio
Grazie, Presidente.
Richiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 43, come è stato concordato in III Commissione.
PRESIDENTE
La parola al Consigliere Magliano.
MAGLIANO Silvio
Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 18 avente a oggetto "Ripristinare la gratuità del Baqsimi - glucagone spray nasale - farmaco salvavita per pazienti diabetici in età pediatrica 0 - 17 anni".
Chiedo che sia iscritto, dopodiché vedremo, alla luce degli sviluppi del Consiglio, se e come vi sarà la possibilità e, nel caso, anche di votarlo.
PRESIDENTE
Mi pare che il Consigliere Sacchetto chiedesse di inserire l'ordine del giorno n. 43 all'inizio dell'o.d.g.
La parola al Consigliere Valle.
VALLE Daniele
Grazie, Presidente.
Le chiederei l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno per l'istituzione di un gruppo di lavoro sul tema dell'intramoenia; non mi ricordo il numero, perché non ho ancora acceso il computer, ma lo potete trovare già caricato da giorni.
PRESIDENTE
Collega Valle, il suo è l'ordine del giorno n. 39, "Indagine conoscitiva in seno alla IV Commissione relativa alla gestione dell'intramoenia nelle aziende sanitarie e ospedaliere del Piemonte".
Se non vi sono altre richieste, come da prassi, considererei acquisite queste richieste, non essendovi pareri contrari.
(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.)
PRESIDENTE
Comunico che l'ordine del giorno n. 43, avente come primo firmatario il Consigliere Sacchetto, è stato inserito come primo punto all'o.d.g.
Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)
PRESIDENTE
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: b) Comunicazione all'Assemblea Comunico che in data 8 ottobre 2024 è pervenuta la richiesta di trattazione d'urgenza, ai sensi dell'articolo 83 del regolamento interno del Consiglio regionale, del disegno di legge n. 51 "Disposizioni in materia di ordinamento del personale. Modifica alla legge regionale 28 luglio 2008, n.
23", presentato dalla Giunta regionale in data 8 ottobre 2024.
La richiesta, come da punto 5) all'o.d.g., sarà posta in votazione al termine dell'odierna seduta.
Comunico altresì che in data 5 novembre 2024 è stato approvato dalle Commissioni congiunte I e II in sede legislativa il disegno di legge n. 56 "Modifiche alla legge regionale 8 luglio 1999, n. 19 (Norme in materia edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 'Tutela ed uso del suolo')" e la legge regionale 4 ottobre 2018, n. 16 "Misure per il riuso, la riqualificazione dell'edificato e la rigenerazione urbana".
c) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
d) Distribuzione processi verbali Sono a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali n. 10 e n. 11, relativi alle sedute del 29 ottobre e del 12 novembre 2024.
e) Approvazione processi verbali Sono in approvazione i processi verbali n. 8 e n. 9, relativi alle sedute del 15 e del 22 ottobre 2024.
Esame ordine del giorno n. 43 presentato da Sacchetto, Canalis, Riva Vercellotti, Bordese, Biglia, Graglia, Beccaria, Raiteri, Fava, Ravello Rocchi, Sobrero, Buzzi Langhi, Protopapa, Magliano e Calderoni, inerente a "Sulla necessità improcrastinabile di approvazione in sede parlamentare dell'emendamento che consenta ad ARPEA (Agenzia Regionale per i Pagamenti in Agricoltura) di proseguire nella realizzazione del proprio piano occupazionale"
PRESIDENTE
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 43, di cui al punto 1.1) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Sacchetto per l'illustrazione.
SACCHETTO Claudio
Grazie, Presidente.
Intanto mi piace ricordare, in apertura del mio intervento, che l'ordine del giorno nasce in seno alla III Commissione, che mi onoro di presiedere poiché nelle settimane scorse, in accordo con gli altri membri dell'Ufficio di Presidenza della Commissione, quindi i Consiglieri Canalis e Protopapa abbiamo ritenuto utile audire i sindacati di ARPEA, Agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura, per capire meglio le richieste dell'Agenzia per il completamento del piano occupazionale della stessa.
Intanto, ricordo che ARPEA è l'Agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura. In Italia esistono diversi organismi di pagamento in agricoltura regionali: il Piemonte, nel 2002, con una legge regionale del 21 giugno 2002, la n. 16, ha ritenuto di dotarsi di un proprio organismo di pagamento.
Negli anni, le competenze dell'organismo pagatore sono aumentate e una delibera di Giunta regionale del 30 dicembre 2009 ha approvato la dotazione organica dell'Agenzia, portando il totale a 66 unità.
In questi anni, sono continuate ad aumentare le competenze di ARPEA. Fra le ultime, perché ce ne sono state tante, nell'ottobre del 2024 sono arrivate in competenza ad ARPEA, anche le misure legate all'Organizzazione Comune di Mercato (OCM), settore vitivinicolo e settore apistico. Da qui la necessità, da parte dell'organismo pagatore, di dotarsi di una dotazione organica di 84 unità.
Il problema è che ARPEA, per la sua natura di ente strumentale della Regione Piemonte, non ha potuto usufruire dello sblocco del turnover intervenuto per le pubbliche amministrazioni negli ultimi anni, per cui è necessario far passare un emendamento, in seno al Parlamento nazionale, che consenta di aumentare la dotazione organica dell'organismo pagatore.
Ricordo che, in questi mesi, l'Assessorato regionale all'agricoltura ha distaccato presso ARPEA nove unità, per dare una mano all'Agenzia per svolgere al meglio il proprio lavoro; di conseguenza, è necessario più che mai che questo emendamento venga approvato dal Parlamento.
Voglio ricordare che, nel 2022, questo Consiglio regionale, con legge regionale 18 novembre 2022, n. 18, aveva approvato una dotazione finanziaria in più per l'Agenzia di un milione e 370 mila euro a partire dal 2024.
In realtà, i soldi sono già stati stanziati, pertanto non ci sarebbero problematiche legate agli stanziamenti di bilancio. Inoltre, l'approvazione dell'emendamento a livello parlamentare non comporterebbe e non comporterà nessun onere a carico dello Stato centrale.
Di conseguenza, abbiamo ritenuto e condiviso all'interno della III Commissione (voglio di nuovo ricordare che, per motivazioni squisitamente formali di presentazione, sul software regionale sono il primo firmatario ma è un ordine del giorno condiviso da tutti i 38 componenti della III Commissione, di conseguenza da tutti i Gruppi consiliari rappresentati nella Commissione stessa in questo Consiglio regionale) di produrre un documento politico, quale appunto un ordine del giorno, da approvare in Consiglio regionale, per impegnare ulteriormente la Giunta regionale o comunque, per dare uno strumento politico in più alla Giunta per fare ulteriori pressioni nei confronti dei parlamentari piemontesi di tutti i Gruppi.
Da questo punto di vista invito, qualora, come credo, l'ordine del giorno sia approvato, di attivarci tutti noi rispetto ai parlamentari dei nostri partiti per portare a casa il risultato.
L'ordine del giorno ha come obiettivo quello di inoltrare il documento a tutti i parlamentari piemontesi e di svolgere ogni azione affinché questi ultimi si attivino, con ogni strumento in loro possesso e, magari, firmino l'emendamento tutti insieme, in modo da dare un segnale politico forte e di attenzione da parte del Consiglio regionale nei confronti dei lavoratori di un'agenzia molto importante per la Regione Piemonte e per l'agricoltura, e da dare, al di là del segnale politico, anche il senso di una maggiore attenzione da parte del Consiglio regionale nei confronti delle varie dinamiche di tutte le agenzie regionali del nostro territorio.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.
CANALIS Monica
Grazie, Presidente.
Il deposito di questo ordine del giorno unitario, un ordine del giorno di Commissione in Consiglio regionale riguardante l'Agenzia ARPEA, mi sembra un buon esempio di lavoro produttivo delle Commissioni consiliari.
In III Commissione, come ha già detto il Presidente Sacchetto, abbiamo in questi mesi avuto modo di approfondire le problematiche che ARPEA sta attraversando ormai da molti mesi, direi da qualche anno. Questo ente infatti, istituito circa vent'anni fa, si è rivelato fondamentale per erogare i pagamenti all'agricoltura piemontese.
È un ambito, quello agricolo, che concorre in maniera consistente al PIL della nostra Regione, che coinvolge migliaia di lavoratori in tutte e otto le Province, che quindi è vitale per il nostro tessuto produttivo.
Il modello ARPEA è un modello originale, forse unico a livello nazionale e la nostra Regione si è, infatti, dotata di un ente strumentale. I dipendenti di ARPEA non fanno parte della pianta organica della Regione, ma la loro retribuzione è in carico al bilancio regionale.
Per questa ragione, la modifica relativa alla predisposizione del personale non può essere approvata in autonomia né dalla Giunta né dal Consiglio regionale, ma necessita di un intervento nazionale.
Pertanto unitariamente, come III Commissione, anche dopo aver audito le forze sindacali in rappresentanza dei lavoratori, riteniamo che l'approvazione di questo ordine del giorno, così atteso - sottolineo, così atteso - dall'ente e dai lavoratori sia uno strumento che ci pu permettere, come Giunta e Consiglio regionale, di esercitare una positiva pressione sul Parlamento italiano e Governo nazionale.
Purtroppo, la Regione non è autonoma, non può assumere in autonomia i lavoratori che mancano. Oggi c'è una carenza di circa 20 lavoratori e questa carenza, nonostante ci sia stato un distacco di nove lavoratori dall'Assessorato, si ripercuote sulla velocità e sull'efficienza dell'Ente.
Non è un ordine del giorno che risolve il problema, ma un ordine del giorno, se redatto unitariamente come è avvenuto e, soprattutto, approvato unitariamente, può davvero renderci più forti nei confronti del Parlamento e del Governo nazionale, affinché finalmente apportino questa modifica normativa e noi possiamo, con i fondi già allocati nel bilancio regionale procedere ad assumere le risorse umane mancanti.
È un provvedimento atteso, quindi vi prego, colleghi, di voler rispondere positivamente al nostro invito e di votare positivamente.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Protopapa; ne ha facoltà.
PROTOPAPA Marco
Grazie, Presidente.
Volevo intervenire per unirmi all'appello già fatto dal Presidente e dalla collega Canalis sull'argomento di questo ordine del giorno. Io certifico l'importanza di questa struttura; è una struttura fondamentale per la nostra Regione. Già come Assessorato all'agricoltura, abbiamo cercato, nei mesi precedenti, di aiutarne la sopravvivenza, dando la possibilità addirittura di mettere a disposizione del personale dell'Assessorato all'agricoltura a coprire i ruoli momentaneamente necessari affinché ARPEA potesse andare avanti a svolgere il suo ruolo continuo e costante di vicinanza all'agricoltura piemontese.
Devo dire che questo aspetto è stato condiviso e credo che sia giusto che questo ordine del giorno vada avanti proprio nella prospettiva di una continuità.
Vi assicuro che l'importanza dell'ordine del giorno è anche legata al fatto che noi non possiamo perdere questa struttura; una struttura fondamentale per il Piemonte e una struttura che, probabilmente, il Ministero potrebbe anche sostituire con un ente supremo che si chiama AGEA un supremo "romano", un supremo lontano da questi territori, che non pu permettersi di seguire alla lettera tutte le nostre esigenze, le esigenze della nostra agricoltura, che in questo momento è fuori a protestare.
Invito i colleghi a sostenere questo ordine del giorno, perché è veramente importante.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Protopapa.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.
MAGLIANO Silvio
Grazie, Presidente.
Confermo il sostegno a questo atto da parte del nostro Gruppo. Ci pare che il lavoro composito fatto dai colleghi vada nella direzione auspicata e auspichiamo che questo atto - che ci auguriamo possa vedere l'unanimità di quest'Aula - sia un segnale forte per il Parlamento e che quindi ci permetta di liberare quelle risorse che, ricordiamo, servirebbero a garantire una pianta organica almeno minimamente adeguata per svolgere un compito che, a nostro giudizio, è assolutamente fondamentale, anche alla luce dell'aumento dei compiti, dell'aumento delle attività che sono chieste a questo ente. Soprattutto sappiamo bene quanto sia importante un'oculata gestione delle risorse europee.
Sappiamo bene che momento sta vivendo AGEA; lo sappiamo anche rispetto a tutti i cambiamenti inerenti alle derrate in eccesso, quindi anche a tutto il tema che si aprirà per il sostegno alla fame degli ultimi. In questo caso, abbiamo bisogno di potenziare questa struttura e lo dobbiamo fare nel modo più adeguato.
Mi pare che la via intrapresa da parte dei colleghi sia ottimale, quindi garantiremo certamente il nostro sostegno a questo atto e ringraziamo i colleghi e il Presidente della Commissione per il lavoro svolto.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Magliano.
Non vi sono altre richieste d'intervento, per cui possiamo passare alla votazione dell'atto d'indirizzo. Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 43, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Segnalo che il Consigliere Protopapa non ha votato.
ROSSI Domenico (fuori microfono) Il sistema mi dice "voto non acquisito, riprovare".
PRESIDENTE
Se siete tutti d'accordo e c'è l'unanimità, raccoglierei i voti che non si sono espressi, tanto c'è unanimità sul documento. Ci deve essere qualche problema tecnico, per cui prendiamo atto che i Consiglieri Rossi, Beccaria Protopapa e Ravetti hanno avuto difficoltà a votare.
Propongo a quelli che non sono riusciti a votare con il dispositivo elettronico di votare per alzata di mano.
Riepilogo: sono i Consiglieri Beccaria, Cameroni, Cerutti, Protopapa Ravetti, Rossi e Zappalà.
Tutti i colleghi presenti sono stati ricompresi nella votazione.
Esame disegno di legge n. 52, inerente a "Variazione del bilancio di previsione 2024-2026"
PRESIDENTE
Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 52, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il disegno di legge è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione permanente il 18 ottobre.
Ci sono relatori di maggioranza e di minoranza, ai quali lascerei la parola, ricordando che il tempo di intervento non deve superare i quindici minuti.
Relatrice di maggioranza è la Consigliera Biglia, che ha facoltà di intervenire.
BIGLIA Debora, relatrice
Grazie, Presidente.
Gentili Consiglieri e Consigliere, ci troviamo a fine anno per votare le disposizioni finanziarie e la variazione del bilancio di previsione finanziaria 2024-2026.
Si tratta di una verifica dello stato dell'arte del bilancio e di messa a sistema di alcune poste che prepara il bilancio di previsione della prossima stagione.
Su quanto realizzato dalla Giunta Cirio, e ricordo che siamo in un anno elettorale, gli elettori si sono già espressi non più di cinque mesi fa e il loro giudizio ci ha promossi. È stato un risultato positivo, che ha certificato la bontà e la qualità del lavoro svolto da questa maggioranza.
Il nostro obiettivo, fin dalla precedente legislatura, è stato quello di operare per ridurre il debito che grava sulle spalle dei piemontesi e, se si guardano le cifre, si capisce che il lavoro è stato enorme, senza aumentare l'imposizione e garantendo i servizi.
Il lavoro è stato enorme e ricordiamo che esiste una certificazione della Corte dei Conti, che si chiama "Parifica", che è stata portata a casa in questi anni e che, di fatto, consacra il nostro bilancio per la capacità di tenere in ordine i conti.
Sulla sanità e sull'edilizia sanitaria si è già espresso l'Assessore Riboldi in Commissione, quindi è inutile tornarci qui.
Le risorse a sostegno degli eventi sportivi di grande impatto sono state molto elevate, come quello del tennis. Abbiamo visto cosa hanno portato le ATP non solo a Torino, ma a tutto il Piemonte.
Il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, che si è soffermato sulle ricadute di questo torneo, in questi giorni ha detto che l'evento genera 3.431 posti di lavoro con un reddito da lavoro di quasi 100 milioni di euro. Il valore aggiunto, quello che viene contabilizzato annualmente nel PIL italiano, è di 243 milioni, quindi ATP e FTP annunciano che le ATP Finals continueranno a Torino e noi ne siamo estremamente orgogliosi.
Inoltre, c'è l'argomento dell'ambiente. Si è protestato per il contributo sul bollo delle auto ibride, ma in questi anni per incentivarne l'uso è stato azzerato il bollo ed è stato un grande successo, con immatricolazioni di più di 172 mila autoveicoli tra il 2019 e il 2023. Manca però il dato del 2024; se teniamo conto dello stesso numero del 2023, sono circa 232 mila, per un totale mediamente di 46.400.000 euro non introiettati dalla Regione. Questo è il contributo di un ente come il nostro, che ha saputo programmare e incentivare. Ora è il momento di andare avanti e di guardare al futuro puntando sull'elettrico.
Insomma, un bilancio sano messo a posto e che ci consentirà di guardare costruttivamente al futuro con fiducia, la stessa che ci hanno dato i cittadini e che noi vogliamo continuare a onorare.
L'Assessore al bilancio, Andrea Tronzano, ha già ribadito qual è l'obiettivo di questa Giunta e di questo Consiglio.
Noi garantiamo l'equilibrio dei conti e quindi, con questa variazione metteremo a posto tutto quello che c'è da mettere a posto, poi continueremo con lo stesso obiettivo, quello di lavorare per i nostri cittadini piemontesi.
Con grande orgoglio, posso dire che abbiamo valutato positivamente tutto quello che è stato presentato in I Commissione dall'Assessore Tronzano.
Abbiamo garantito il nostro sostegno e lo rinnoveremo anche oggi.
PRESIDENTE
Do ora la parola alla prima relatrice di minoranza, la Consigliera Disabato; anzi, passerei prima la parola alla Consigliera Pentenero.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Intervengo prima sull'ordine dei lavori prima e poi sulla relazione in merito alla variazione di Bilancio.
Sull'ordine dei lavori, volevo segnalare che oggi abbiamo la presenza fuori dal palazzo, della Coldiretti, che manifesta rispetto ad alcuni aspetti legati al Piano dell'aria. Secondo prassi consolidata, possono richiedere di essere auditi dai Consiglieri tramite l'Ufficio di Presidenza. Mi risulta, invece, che oggi ci siano già state due audizioni della Coldiretti delle diverse province della nostra Regione con alcuni Consiglieri.
Chiederei di verificare e di ripristinare quella che mi risulta essere la modalità istituzionale con la quale avvengono le audizioni, ossia rivolgersi all'Ufficio di Presidenza, che ne definisce le modalità ovviamente coinvolgendo i Capigruppo e, soprattutto, l'Ufficio di Presidenza, il Presidente in primis, poi i Vicepresidenti o i Segretari d'Aula eventualmente delegati all'audizione.
PRESIDENTE
Sì, Consigliera, non posso che condividere, nel senso di precisare che coloro che manifestano non hanno chiesto di incontrare il Presidente o l'Ufficio di Presidenza. Sono stati incontrati, non so se dire ufficialmente o ufficiosamente, dagli Assessori.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Probabilmente sì. Gli Assessori hanno chiesto la disponibilità di un locale che ho concesso, ma non era presente nessuno dell'Ufficio di Presidenza all'incontro. Glielo confermo.
Detto questo, le lascerei la parola come relatrice.
PENTENERO Gianna, relatrice
Grazie, Presidente; grazie, Assessore.
Gentili colleghi, richiamerei innanzitutto l'attenzione all'allegato 3 del DDL, dove viene presentato il quadro generale riassuntivo dell'elaborazione di bilancio, che ha un suo pareggio.
Nel 2024 abbiamo minori entrate per otto milioni 367.714,98; maggiori spese di parte corrente pari a 44 milioni e 967.244,79; minore spese in conto capitale pari a 53 milioni e 125.093,76; minori spese per l'incremento di attività finanziarie pari a 100 mila euro in meno e minori spese per rimborso di prestiti pari a 109.866,01.
Dal punto di vista tecnico, non c'è alcuna obiezione: i numeri pareggiano e quindi, da un punto di vista prettamente tecnico, la situazione sembra tecnicamente a posto. Tuttavia, emerge una serie di riflessioni che è necessario fare.
Intanto abbiamo chiesto, per tutta la durata della discussione in Commissione, di avere la distribuzione per capitoli, cioè le risorse da dove venivano prese e dove vengono allocate, per fare un'analisi chiara e precisa di quello che sta capitando con questa variazione all'interno del nostro bilancio. Questo non ci è stato dato e non ci è stato evidenziato.
Ci auguriamo davvero che per il futuro non ricapiti e che si possa procedere con un'analisi chiara e precisa di cosa i capitoli mettono in evidenza, anche perché, senza avere la contezza da quali capitoli vengono tolte risorse e in quali capitoli vengono allocate, le analisi che si possono fare sono sommarie e complessive, ma non permettono di operare specifici approfondimenti.
C'è poi un altro elemento di particolare rilevanza. Vengono allocati 59 milioni in più sulle spese legate alla sanità. Abbiamo chiesto di conoscere quale fosse lo stato dei bilanci delle ASL e delle ASO della nostra Regione relativi al terzo trimestre e di conoscere il disavanzo reale sul 2024 ovviamente legato al terzo trimestre.
È sempre una valutazione parziale, perché sappiamo bene come il dato complessivo arrivi soltanto all'inizio dell'anno. Questo dato non ci è stato fornito, quindi non sappiamo quale sia oggi il livello di allineamento tra il bilancio regionale e il bilancio delle aziende sanitarie. Sono stati allocati 50 milioni e con i 20 milioni arriviamo a circa 80 milioni, ma questa somma sarà sufficiente o non sarà sufficiente a garantire la copertura delle situazioni reali dell'allineamento tra le spese sanitarie del bilancio e delle Aziende sanitarie? Crediamo che questo sia un ulteriore elemento di grave difficoltà e di una complessità che non riusciamo a comprendere fino in fondo.
Inoltre, ieri nella seduta congiunta della I e IV Commissione ci è stato detto che le spese che non eravamo stati in grado di leggere e le risorse legate alla progettazione dei nuovi ospedali si trovavano sul bilancio.
Abbiamo chiesto di sapere quali sono i capitoli di riferimento, ma non ci sono stati comunicati.
Ovviamente, la discussione sulla programmazione dell'edilizia sanitaria è importante, ma non ci sembra che, a oggi, ci siano elementi nuovi rispetto al passato. Difficile era spendere le risorse INAIL, difficile sarà spendere le risorse INAIL. Da questo punto di vista, attendiamo l'allocazione delle risorse per le spese di progettazione, come ci è stato annunciato ieri, su un fondo che arriva fino a 80 milioni, e che comunque non sarebbero sufficienti, così come attendiamo di conoscere questo decreto, che ridefinirebbe il perimetro delle risorse INAIL, aumentandole.
Come è stato bene ribadito ieri dal Consigliere Rossi, non sono risorse che vengono assegnate alla Regione Piemonte, ma sono risorse che vengono perimetrate e messe a disposizione di ogni singola Regione, ma spetta a noi presentare progetti che tengano in considerazione anche la valutazione di carattere economico. Non a caso, l'INAIL esprime il proprio parere favorevole sul progetto nel momento in cui c'è una progettazione presentata all'INAIL stesso.
È difficile riuscire ad avere una visione di dove, attraverso questa variazione di bilancio, bisogna rispondere a quello che la Corte Costituzionale ci ha detto. Questo incide in modo significativo per quello che riguarda la cassa, così come peraltro è stato evidenziato dalla relazione dei Revisori dei Conti.
Ci siamo concentrati essenzialmente su cinque punti, a cominciare dal diritto allo studio, presentando emendamenti in questa direzione, perch sappiamo che, nella graduatoria B, le risorse per libri, trasporti e integrazione dell'offerta formativa vengono erogate in base all'indicatore ISEE. A oggi, sono 60 mila le famiglie (presumibilmente famiglie con un indicatore ISEE molto basso) che risultano essere tagliate fuori dalle questioni del diritto allo studio. Ma saranno poi gli emendamenti che verranno presentati successivamente dai colleghi a definirne meglio il perimetro.
Ci siamo concentrati sul tema dell'edilizia sanitaria. Vogliamo risposte concrete e possiamo dire a gran voce che ieri queste risposte non sono arrivate, perché sicuramente c'è un'indicazione rispetto a dove si trovano le risorse sulla progettazione, ma non capiamo che cosa sia cambiato rispetto al passato.
Abbiamo chiesto il trasporto gratuito, come peraltro indicato dal nostro programma, ma anche dal programma del Presidente della maggioranza, per gli under 26.
Abbiamo chiesto che rimanga l'esenzione per il bollo delle auto ibride, che è uno dei pochi strumenti utilizzabili per l'incentivazione al settore dell'automotive e lo richiederemo ancora.
Abbiamo richiesto l'esenzione dell'IRAP e lo faremo attraverso degli ordini del giorno. Abbiamo parlato di anziani non autosufficienti, chiedendo di aumentare le convenzioni, e abbiamo richiesto di essere al fianco dei nostri enti locali, soprattutto per quello che riguarda i Comuni più piccoli e, quindi, per le Unioni dei Comuni, così come chiediamo, perch questo è un tema assolutamente rilevante, di poter fare un ragionamento rispetto alla cassa.
Oggi sono tanti i Comuni e tanti i soggetti; penso ai Comuni più piccoli ma anche alle realtà più grandi; penso alla formazione professionale; penso ai consorzi socioassistenziali che attendono le risorse dal 2022. C'è una questione di grossa sofferenza della cassa, così come peraltro evidenziato anche dalla relazione dei Revisori dei Conti.
Da un lato ci conforta, considerato come abbiamo condotto la discussione in Commissione e come cercheremo di condurre la discussione in quest'Aula quanto scritto dai Revisori dei Conti nella loro relazione che, ricordo, è arrivata soltanto ieri. I Revisori dei Conti riportano di aver richiesto ulteriori documenti rispetto a quanto pervenuto, in particolare relativi ai dettagli delle variazioni per capitoli. Per il Collegio dei Revisori sono necessarie le verifiche ordinarie minime sulla situazione aggiornata del contenzioso, sulle situazioni di eventuali perdite delle partecipate, sulle situazioni di restituzione fondi sulla sanità, nonché su quello di cui dicevo prima, l'allineamento delle spese, seppur non totale ma parziale rispetto al bilancio regionale, nonché sull'andamento della riscossione dei residui.
La tabella che riporta i residui attivi e passivi è una tabella che conosco perché già in passato il tema dei residui era stato affrontato in modo radicale, ma non mi pare che oggi la situazione sui residui attivi sia migliorata; anzi, c'è una situazione che forse meriterebbe davvero un approfondimento in Commissione. Il Collegio dei Revisori ha rappresentato la sua difficoltà nel definire un parere in merito al provvedimento, anche se poi alla fine esprime un parere positivo, facendo però tutta una serie di raccomandazioni.
I Revisori ritornano sul tema del perimetro della spesa sanitaria e sul tema dei fondi che sono stati spostati sulle programmazioni delle annualità successive legate ai fondi strutturali (penso al FSE e al FESR). È vero probabilmente sono attività che non si sono potute realizzare nel 2024, ma sono fondi che dobbiamo reimpostare nell'anno 2025 e sono fondi che devono essere reimpostati sul Titolo I, quindi sappiamo quanto la spesa corrente sia in una situazione di oggettiva difficoltà e di fatica, così come la relazione dei Revisori della Regione ci ha evidenziato.
In ultimo, mi spiace che ancora una volta il Presidente non sia presente in quest'Aula; non il Presidente del Consiglio ovviamente, mi riferisco al Presidente della Regione Piemonte. Noi abbiamo pubblicamente raccontato quali erano le azioni sui cui intendiamo puntare in occasione di questa variazione di bilancio. La variazione di bilancio è una parte importante della programmazione dell'attività durante l'anno. Con piacere - non tanto in verità - leggiamo sui giornali che il Presidente Cirio ci spiega come leggere il bilancio. Il Presidente ci dice che non siamo capaci di leggere il bilancio, poi ci spiega che tutte le risorse che servono per le attività che abbiamo proposto non le vediamo nel bilancio perché sono appostate presso il Ministero dell'Ambiente e qualche altro Ministero. Lui dice che sono appostate da qualche altra parte, dimenticando una serie di questioni la cui presenza non abbiamo riscontrato all'interno del bilancio, ma non ci indica in quale Ministero possiamo trovarle.
È evidente che non conosciamo quali siano le poste destinate alla Regione Piemonte, quali risorse siano state appostate nei Ministeri, quindi questo potrebbe costituire elemento di valutazione complessiva che forse dovrebbe essere evidenziato. O forse semplicemente queste risorse non sono ancora state trasferite, quindi non esiste il decreto di trasferimento, quindi non possono essere allocate all'interno del bilancio e quindi non possiamo leggerle. Non possiamo trovarle all'interno della variazione di bilancio che ci è stato consegnato.
Credo che, ahimè, siamo in grado di leggere questo bilancio quando i dati ci vengono forniti. Risottolineo che quello che abbiamo richiesto e che chiediamo è fondamentale per rispettare il livello di programmazione. È stato promesso in più occasioni e rientrava anche nel nostro programma, ma è stato promesso da parte di questa maggioranza; penso ai temi dell'edilizia sanitaria, penso ai temi della sanità, penso ai temi dei trasporti, penso ai temi dei tanti diritti che, attraverso le risorse che chiediamo di allocare, devono essere garantiti agli studenti, devono essere garantiti agli anziani e, soprattutto, quando penso alle tante aziende in crisi che incontreremo sul nostro cammino nei prossimi mesi, credo sia necessaria una risposta rispetto ai temi della cassa integrazione.
Credo che le risorse, di cui l'Assessore conosce bene l'origine, destinate alle aree crisi complesse e, quindi, con le risorse aggiuntive rispetto alla cassa integrazione, stiano per terminare e che praticamente siano esaurite. Noi abbiamo bisogno che il Governo, da questo punto di vista rispetto alla cassa integrazione, cioè riteniamo che garantire un reddito minimo per quelle aziende che sono "cassaintegrabili" sia necessario e che occorra un'azione forte e significativa in tal senso. Il Fondo per le aree crisi complesse, da questo punto di vista, ha supplito, ma sappiamo bene con quanta difficoltà e complessità è stato utilizzato all'interno del nostro territorio.
Gentili colleghi e caro Assessore, noi chiediamo di puntare sulle cose che attraverso gli emendamenti ribadiremo all'interno di quest'Aula, sapendo che la variazione di bilancio è importante e che non può trattare i temi che ho evidenziato oggi con la superficialità che gli stessi Revisori dei Conti hanno evidenziato.
PRESIDENTE
La parola alla seconda relatrice di minoranza, la Consigliera Disabato.
DISABATO Sarah, relatrice
Grazie, Presidente.
Permettetemi di aprire questa relazione con una nota politica: con la campagna elettorale sono svanite anche le promesse del Presidente Cirio e lo vediamo soprattutto con questa variazione di bilancio.
Ho avuto l'onore e il privilegio di condurre la mia campagna elettorale da candidata Presidente e più volte con il Presidente attuale di confrontarmi soprattutto sulle misure da attuare nei primi cento giorni.
La domanda che molti giornalisti ci hanno fatto in quel periodo è stata: "Cosa farete nei primi cento giorni di governo?".
Noi avevamo le idee molto chiare e anche il Presidente le aveva, perch quei cento giorni per lui significavano diverse cose, come l'attuazione del trasporto pubblico gratuito per i giovani, un tema sbandierato durante tutta la campagna elettorale. Pensate, nemmeno la mia forza politica aveva avuto questo coraggio, nel senso che noi, prima di fare una promessa di quel tipo valutiamo la tenuta economica e la fattibilità di certe proposte per cui non c'eravamo lanciati in una promessa così ambiziosa, ma il Presidente lo aveva fatto.
Come si era lanciato anche nella promessa del fondo per il sostegno dei cassaintegrati dell'automotive e non soltanto; tra l'altro, una proposta del Movimento 5 Stelle. Ricordo, durante un confronto televisivo, il Presidente rendere merito al Movimento 5 Stelle, che aveva proprio portato all'approvazione un atto d'indirizzo per chiedere l'istituzione di questo fondo.
C'è stata anche una conferenza stampa a tal proposito, qualche settimana fa. Personalmente, sono stata accusata dall'Assessora Chiorino di strumentalizzare un tema importante, salvo poi vedere una conferenza stampa su questo importante tema dove si annunciava questa misura.
Ancora oggi ricevo i messaggi dei sindacati e dei cassaintegrati preoccupati per il loro futuro, che mi chiedono quando questa misura vedrà la luce. Però di questa misura non c'è traccia in questo bilancio, fatemelo dire, Assessore Tronzano o, Presidente, anche se non c'è, ma penso che la mia voce gli arriverà e, quindi, quella conferenza stampa a oggi non vale nulla, perché abbiamo semplicemente dato un'illusione.
Abbiamo dato un'illusione a molti nostri concittadini, molti piemontesi, di poter ricevere un sostegno che non arriverà prima della fine dell'anno com'era stato ulteriormente promesso dalla Giunta, quindi non soltanto nei primi cento giorni, ma anche entro la fine dell'anno.
Non solo. Questo è il bilancio dove si cancellano anche delle promesse che erano state fatte: penso all'esenzione del bollo per le auto a gas e metano.
Era una proposta dei colleghi della Lega della scorsa legislatura, che era passata durante il bilancio di previsione, che non vede il rifinanziamento in questa variazione, che, tra l'altro, istituisce una nuova tassa, perch questa variazione porta con sé anche delle nuove tasse per i cittadini piemontesi, come la cancellazione dell'esenzione del bollo per le auto ibride, che verrà poi ricalcolato nel 2025 con un dimezzamento, ma si parla pur sempre di una nuova tassa.
Quando leggo gli slogan da campagna elettorale del tipo "basta tasse", mi viene in mente subito questo bilancio e dico no, non è vero, non è così.
Voglio partire dal tema del bollo (due li ho già citati e li approfondir successivamente), tema che ci ha visto partecipi, in Consiglio regionale con un approfondimento dell'Assessorato competente. Spendiamo tante parole sul sostegno alla filiera dell'automotive, sulla necessità di cambiare il parco mezzi dei cittadini piemontesi e cosa fa la Regione? Invece di incentivare e dare un segnale da questo punto di vista, istituisce nuove tasse e cancella esenzioni che fino a quel momento avevano funzionato.
Vorrei spezzare una lancia nei confronti di tutti quei cittadini che in questo momento stanno attendendo un'auto ordinata nel 2024. Cosa significa? Significa che, a oggi, se qualcuno si presenta nei concessionari piemontesi e prova a ordinare una macchina, probabilmente le verrà consegnata nel 2025, perché ci sono problematiche nel reperire materiale, il costo dei materiali, il dilungamento delle produzioni e quant'altro. A oggi, quindi i nostri cittadini piemontesi hanno cambiato l'auto, ma a breve scopriranno di pagare il bollo nel 2025, quando quest'auto gli arriverà. È un problema anche per i concessionari, che magari avevano suggerito ai cittadini di cambiare l'auto dicendo che quel bollo non l'avrebbero pagato e oggi invece scopriranno che il bollo lo pagheranno.
Questa è un'altra beffa che porta con sé questo bilancio. Per carità possiamo tutti dirci che c'è necessità di fare cassa, di cominciare a incanalare nuove tasse, però farlo così alla fine dell'anno, dopo aver vinto le elezioni, dopo aver promesso, durante il bilancio di previsione di cancellare il bollo per il metano e i GPL, vedere istituito il bollo per le auto ibride è uno schiaffo nei confronti dei cittadini piemontesi e anche della filiera dell'automotive. Non prendiamoci in giro. Spero che qualche collega di maggioranza prenda atto di queste parole e faccia qualcosa di coraggioso dicendo che quelle esenzioni, invece, vanno mantenute.
Ma non solo. Tornando al tema della sanità, tema che ci sta particolarmente a cuore, da tantissimi anni il Movimento 5 Stelle, non da oggi, ma da tantissimi anni, chiede di vedere garantiti i fondi per le progettazioni dei nuovi ospedali. Quello che abbiamo visto a inizio legislatura è un fatto positivo, perché ho registrato la volontà dell'Assessore Riboldi di realizzare gli ospedali con fondi pubblici, che è quello che il Movimento 5 Stelle ha sempre sostenuto e chiesto a questa maggioranza: stop al partenariato pubblico-privato. Lo sappiamo, i canoni saranno insostenibili nel tempo ed è giusto che gli ospedali rimangano in mano pubblica e vengano costruiti con questi fondi, ma noi, a differenza di quanto è stato scritto da qualche giornale, crediamo fermamente nell'utilizzo dei fondi INAIL per la realizzazione di queste opere.
Al contempo, però, abbiamo sempre chiesto garanzie sullo stanziamento dei fondi per le progettazioni che inizialmente sono in capo alla Regione Piemonte. INAIL non ti finanzia immediatamente le progettazioni, invece la Regione deve stanziare subito quelle risorse per far fronte a quella partita.
In Commissione, come in tante altre occasioni, abbiamo ricevuto risposte fumose, per cui vorrei ricostruire tutto il percorso che ci ha portato oggi, a essere dubbiosi sul tema della presenza di questi fondi.
Nel 2022, variazione di bilancio, il Movimento 5 Stelle presenta tre emendamenti per la progettazione di tre ospedali: Torino, Cuneo e Alessandria. Si ferma il Consiglio, la Giunta si ricorda che mancano i fondi per le progettazioni (se l'erano già dimenticati) e l'Assessore Tronzano torna con un emendamento di Giunta che garantisce l'accensione di un mutuo per il finanziamento di quelle progettazioni.
Il Movimento 5 Stelle dice che quei fondi non bastano e che - attenzione avremmo bisogno di più risorse. La Giunta ci dice di stare tranquilli, che quelle risorse passano grazie al Codice degli appalti che ha cambiato le regole. Torniamo dopo un anno, in una Commissione sanità dove viene aggiornato il Piano per il finanziamento delle opere e si sale, se non sbaglio, di 12 milioni di euro.
Il Movimento 5 Stelle aveva ragione: le opere di progettazione costavano di più e abbiamo perso un anno.
Adesso arriviamo al punto in cui si prende la decisione di tornare indietro e di dire: non facciamo più le opere con il partenariato pubblico-privato preventiviamo di usare i fondi INAIL e chiediamo di nuovo conto dei fondi delle progettazioni, dopo che la Regione è stata costretta a stralciare quel famoso emendamento che istituiva la richiesta di indebitamento presso Cassa Depositi e Prestiti.
La Corte dei Conti ci ha detto che non lo possiamo fare, quindi noi quell'operazione non la potevamo fare, ma dovevamo trovare le risorse all'interno del bilancio regionale, senza provvedere ad altre misure di indebitamento, perché per la Regione non era sostenibile, non era fattibile.
Aveva ragione tre volte il Movimento 5 Stelle a dire che quelle risorse le dovevamo trovare, perché non potevamo indebitarci. Sono passati anni, i cittadini aspettano i nuovi ospedali e oggi arriviamo in Aula a chiedere garanzie della presenza di quei fondi, che ci dicono che arriveranno perché ci sarà una delibera di Giunta che stanzierà le risorse, le assegnerà alle ASL e queste ultime provvederanno con l'assegnazione delle progettazioni in appalto.
Signori, oggi quella delibera non c'è. A meno che non sia uscita oggi e io me la sia persa, quella delibera non c'è, quindi non ci sono i fondi per le progettazioni. Ci ho messo anche un po' per spiegare questo, perch immagino che per certi colleghi non sia facile ricostruire la della storia del passato, però quei fondi oggi non li abbiamo e stiamo votando un bilancio, l'ennesimo, senza i fondi delle progettazioni previste per i nuovi ospedali.
Ribadisco che, a oggi, dopo quasi sei anni, la Giunta Cirio non ha messo nemmeno un mattone per un nuovo ospedale. Credo che sia un record, nel senso che noi, come bilancio, ci dovremmo occupare soprattutto di sanità e mi riferisco alla sanità in generale, agli ospedali e ai nuovi ospedali.
Non riuscire a mettere un mattone per gli ospedali è un fallimento clamoroso per un ente che destina il 79% delle sue risorse a questioni inerenti alla sanità - lo parametro anche al tempo che dovremmo spendere a parlare di sanità - per cui è incredibile che non si riesca a costruire un ospedale nuovo.
Tra l'altro, oggi scopriamo che c'è anche una pendenza, perché c'è un ricorso sull'ospedale di Cuneo che era previsto con il partenariato pubblico-privato e oggi quel privato ci chiede conto. Come finirà quella storia non lo so, ma come da buona prassi, non si parla mai di una situazione dove c'è un ricorso o un'azione giudiziaria in corso. Però mi chiedo: ogni volta che il privato presenta un progetto, noi andiamo incontro a un contenzioso? Come mai è successo tutto ciò? Io non lo so, ma lo vedremo a breve. Sta di fatto che anche l'ospedale di Cuneo presenterà questa ulteriore criticità. Sul tema delle nuove progettazioni, i fatti stanno a zero, come anche nei nuovi ospedali.
Un altro dei temi caldi è il diritto allo studio. Abbiamo visto presentare nelle tabelle dell'Assessore Tronzano un incremento dei fondi destinati ai voucher scuola. Inizialmente presa dalla foga, ho detto: "Ottimo! Aumentiamo i fondi, scorriamo le graduatorie, soprattutto per i libri e i trasporti". Sorpresa: la maggior parte dei fondi erano destinati all'esaurimento della graduatoria per il voucher A, quello per l'iscrizione e la frequenza alle scuole paritarie. Tra l'altro, la maggior parte del fondo, cioè quei due milioni, era destinato a quella misura; per i libri, i trasporti e quant'altro, la graduatoria più corposa, quella composta da cittadini più indigenti, perché parliamo di soglie ISEE veramente bassissime che non vengono finanziate con questo voucher, c'erano forse 300 mila miseri euro. 300 mila euro per un bilancio regionale, signori, sono le briciole che lasciamo sul tavolo da pranzo. Veramente è nulla. È possibile che si siano trovati solo due milioni, di cui 400 mila euro per lo scorrimento della graduatoria B, che va a sostegno alle famiglie meno abbienti con soglie ISEE basse per comprare un po' di libri e un po' di materiale scolastico? È davvero questa la misura con cui noi possiamo giudicare l'attenzione verso i nostri giovani.
Noi oggi dovremmo fermarci, guardarci negli occhi e dire: "Vogliamo garantirlo questo diritto allo studio? Sì o no?", perché oggi non lo stiamo facendo.
I maggiori temi li abbiamo affrontati, ma ci terrei anche a dire una cosa.
Dal prossimo bilancio, cioè dal bilancio di previsione ci sarà un lavoro maggiore da fare ed è importante ricevere tutte le informazioni in modo preciso e puntuale, quindi anche le tabelle aggiornate e divise capitolo per capitolo.
Faccio presente che il CAL, che è l'organo delle Autonomie Locali che si è appena istituito, ha dato un parere, sottolineando però il fatto che non aveva ricevuto la documentazione per tempo, credo anche complice l'inizio della legislatura. Penso che siano stati molto clementi nei nostri confronti, ma se chiediamo un parere a un organo di questo tipo, come lo chiediamo anche ad altri, dobbiamo fornire le tabelle e la documentazione ammesso che il parere di quell'organo veramente ci interessi. Altrimenti non spendiamo più parole nei confronti dei Sindaci e degli amministratori locali, soprattutto quando diciamo che per noi sono degli eroi, eccetera per poi non mettere a disposizione due tabelle per permettere loro di lavorare lavoro quando si apre la seduta del CAL. La stessa cosa vale per il lavoro dei colleghi Consiglieri.
Annuncio che il Movimento 5 Stelle ha presentato tanti emendamenti al bilancio; i miei colleghi di Gruppo ovviamente presenteranno le partite prioritarie, oltre a quelle che ho citato. Ne cito una, giusto per aprire la discussione: l'abolizione del fondo vita nascente. Da una parte non troviamo i fondi, ad esempio, per creare delle misure strutturali e di sostegno alle famiglie e, dall'altra, continuo a sentire dai colleghi che invece, si vuole incentivare a tutti i costi la natalità, la famiglia aiutare le donne con delle mancette, tra l'altro poco tracciabili e poco verificabili e poi dovremmo entrare anche nel merito di come la Regione Piemonte stanzia le risorse e di come quelle risorse vengano spese. Non dico che siano rendicontate in modo poco trasparente, ma dico che è semplicemente difficile verificare l'erogazione di quelle risorse.
Mi chiedo se veramente l'aiuto alle donne si traduca con un milioncino l'anno dato con qualche mancetta. Tra l'altro, ogni volta le donne vengono trattate come esserini da aiutare con un po' di pannolini e un po' di latte in polvere. Chiedo se questa è la dignità che vogliamo dare a un tema come il sostegno alle famiglie e alla genitorialità (che preferisco come termine, anziché maternità). Mi chiedo se sia quella la misura con cui dobbiamo misurare l'interesse di questa maggioranza e di questa Giunta sul tema della natalità.
Chiedo di prendere nota sul fatto che all'interno di questo bilancio non c'è alcuna misura per quel tema, che viene decantato in modo così importante. Di conseguenza, forse abbiamo ragione noi a dire che si tratta di una misura ideologica, volta a intercettare le donne che intendono interrompere la gravidanza e a interferire con la loro libera scelta. Il primo stanziamento fu di 400 mila euro, signori, ma 400 mila euro per incentivare la natalità fa ridere. Diciamo, invece, che è un modo per interferire con la libera scelta delle donne; diciamo che, a oggi, in questo bilancio, non c'è nessuna azione concreta per il sostegno alle famiglie, anche perché altrimenti avremmo finanziato il voucher scuola cosa che non abbiamo fatto, quindi non prendiamoci in giro.
Tra gli emendamenti ci sarà anche l'abolizione del fondo vita nascente che oltre ad avere grossi problemi di contabilità e grossi problemi di trasparenza, è un atto lesivo nei confronti dei diritti delle donne. Da quello partiremo per discutere tutti i nostri emendamenti al bilancio.
PRESIDENTE
È aperta la discussione generale e ogni Consigliere può intervenire per un tempo massimo non superiore a dieci minuti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Semplicemente per associarmi a quanto le due relatrici di minoranza hanno detto rispetto alle osservazioni alla variazione di bilancio.
Sappiamo che è una variazione di bilancio che interviene con l'ultimo dodicesimo di anno a disposizione; sappiamo anche che alcune norme soprattutto quelle relative alla tassazione - penso alla questione sia del bollo per le auto ibride, sia anche, per esempio, a come vengono gestite le esenzioni IRAP e a quella norma che ha un valore modesto, ma che comunque è esemplificativa sul togliere le tasse di concessione per talune strutture sanitarie - hanno un valore che ci porteremo avanti nei prossimi anni.
Non ripeto quanto è stato detto dalle colleghe in merito a temi cruciali quali, innanzitutto, la sanità pubblica. È bene che, dopo un po' d'insistenza in Commissione, ci sia stata una Commissione chiarificatrice ieri mattina, che ha dato evidenza del punto in cui siamo, cioè un punto ben meno trionfale di quello che talvolta viene presentato a mezzo stampa.
Questo non significa che non dobbiamo tutti lavorare in maniera attenta e proattiva per la realizzazione delle nuove strutture sanitarie, ma certamente i risultati raggiunti sono inferiori a quanto si desse a intendere.
Se parliamo di sanità non parliamo soltanto di strutture, parliamo anche delle condizioni di lavoro del personale medico e del personale sanitario.
Ricordo, ma sarebbe sbagliato non farlo, che domani ci sarà uno sciopero nazionale proprio di queste figure così importanti per la tenuta sociale del Paese, che sicuramente anche in Piemonte sono in condizioni di difficoltà; evidentemente anche la gestione dei fondi regionali dovrebbe essere più al centro della discussione di quanto finora non sia stata.
Durante la presentazione degli emendamenti torneremo sui singoli temi puntuali.
Mi associo a quanto ha detto, prima di me, la collega Disabato; proprio ieri mattina abbiamo discusso sui criteri di assegnazione del fondo vita nascente, un fondo che anche quest'anno prevede la gestione di fondi pubblici da parte di associazioni private, senza criteri né di trasparenza né di requisiti per l'accesso a quel sostegno, che noi crediamo dovrebbero quantomeno, essere pretesi e indicati dalla Regione. Ci troviamo, di nuovo con un milione di euro di risorse pubbliche investite in questo fondo; un milione di euro non sono pochi, perché se guardiamo il Piano regionale per le attività produttive, per l'attrazione delle imprese e la competitività del territorio, fino all'ultima revisione, le risorse stanziate erano due milioni per un triennio, quindi capite che 940 mila euro alle associazioni antiabortiste non sono proprio bruscolini all'interno di quello che è il bilancio regionale.
Ho preso un dato derivante da discussioni recenti.
Evidentemente, anche noi abbiamo presentato una serie di emendamenti che vanno sul possibile spostamento di quelle risorse, anche a fronte dell'atteggiamento che abbiamo incontrato in questi mesi, un atteggiamento che ha fatto totalmente muro rispetto alle richieste d'interlocuzione che ci sono state proprio su questo tema.
Chiudo e torno su quello che è stato l'iter di questa variazione, un iter che, di fatto, non ha consentito al Consiglio regionale, ai Consiglieri e alle Consigliere di avere piena evidenza di quello che è lo spostamento delle risorse, di quella che è la gestione dei finanziamenti regionali. Noi sappiamo che la Giunta ha il potere che ha, però riteniamo che i processi democratici abbiano un loro valore e una loro importanza.
Non ci rassegniamo a quella che è una tendenza che vediamo, anche a livello nazionale e parlamentare, con un Parlamento che è sempre più svuotato, ma pensiamo che, essendo questo il primo vero provvedimento finanziario che discutiamo come Consiglio, dopo il nostro insediamento di luglio, sia importante far passare il messaggio che quest'Aula ha bisogno di poter comprendere e di potersi esprimere a 360 gradi, anche su una materia complessa come quella del bilancio, e che noi non siamo qui per portare a casa qualche piccolo risultato, ma quantomeno per cogliere appieno qual è la strategia complessiva, verosimilmente contestarla ed eventualmente sposarne aspetti che ci vedono d'accordo.
Questo lo dico, perché ritengo che vi sia stata reticenza rispetto alle richieste che le opposizioni hanno fatto di avere evidenza di quali fossero gli spostamenti di denaro pubblico all'interno di questo bilancio, che non hanno di fatto trovato alcun genere di soddisfazione, salvo alcune tabelle molto riassuntive in cui non c'era alcun tipo di dettaglio che consentisse di comprendere a pieno quale fosse l'intendimento anche politico che stava dietro quello spostamento di risorse. Ecco, crediamo che magari questa volta ci fosse poco tempo per farlo, ma auspichiamo - l'Assessore lo sa che per le prossime sessioni di bilancio e di variazione di bilancio ci sia un atteggiamento di maggiore confronto e trasparenza.
Ricordo, peraltro, che durante le Commissioni è stato chiesto un confronto con l'Assessorato, che di fatto è stato ritenuto non fattibile in questa fase; ne prendiamo atto, ne prendiamo atto con dispiacere. Da questo dipende anche il fatto che noi ci presentiamo, come Alleanza Verdi Sinistra, in Aula con alcune proposte di modifica di emendamento di quella che è la gestione attuale delle risorse. Auspichiamo appunto che anche su materie tecniche come il bilancio ci sia il rispetto dell'istituzione democratica, che è il Consiglio regionale, perché sappiamo bene che è da questo provvedimento che dipende l'andamento complessivo della Regione.
Mi riservo di intervenire sui molteplici emendamenti che abbiamo depositato, però ci tenevo a dare un quadro e anche a spiegare che cosa secondo noi, al di là delle singole questioni che emergono in questo provvedimento e su cui bene hanno già detto prima di me le colleghe vediamo come problema che potremmo portarci avanti per i prossimi anni e che riteniamo che vada assolutamente sanato, perché altrimenti diventerà molto complesso riuscire a portare avanti un lavoro utile anche come opposizioni per la nostra Regione.
PRESIDENTE
Mi pare che il Consigliere Godio si fosse prenotato a intervenire, però, se permette, prima dell'intervento, comunico che i manifestanti rappresentanti sindacali degli agricoltori, hanno chiesto di essere auditi anche dal Consiglio regionale. Pertanto, interromperei la seduta per il tempo necessario (penso che mezzora sia sufficiente) per incontrare la rappresentanza in Sala Bandiere.
Se vogliono, tutti i Consiglieri sono invitati a partecipare.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 15.48, riprende alle ore 16.34)
PRESIDENTE
La seduta riprende.
La parola al Consigliere Godio.
GODIO Gianluca
Il provvedimento che ci apprestiamo ad approvare vale circa 80 milioni di euro e si colloca in un momento particolare, nel quale sono in atto delle operazioni di risanamento dei conti regionali, al fine di rientrare di un debito che grava ancora sulla nostra Regione.
Noi siamo ben consapevoli delle difficoltà che attraversano sia il Paese sia il nostro Piemonte e mi pare che, senza praticamente toccare le entrate e, quindi, senza chiedere maggiori sacrifici ai cittadini piemontesi - si interviene su diverse voci con aumenti sostanziali di risorse.
Cerchiamo di ricordare il quadro economico e di indebitamento in cui si è trovato il Piemonte da alcuni anni e non certo per responsabilità di chi governa oggi la Regione, e prendiamo atto, per amore di verità, che tutti gli investimenti previsti in questo provvedimento vanno nell'ottica di aiutare i diversi comparti del bilancio, che necessitano di maggiore risorse.
Siamo assolutamente consapevoli che, ad esempio, sulla sanità sarebbero necessari investimenti ben più cospicui, ma o si toccano le entrate o si cerca di risparmiare ovunque sia possibile, per fare convergere, com'è avvenuto, le risorse dove più grave è l'emergenza.
Credo che di questo tutti dovrebbero darne atto, perché il disegno di legge che stiamo discutendo è un provvedimento normativo costruito in modo lineare, che mette in evidenza una buona gestione oculata della nostra Regione, attraverso l'azione di spending review. Questa variazione ha permesso di recuperare delle risorse che, in gran parte, vengono destinate a integrare le scelte di politica sanitaria messe in campo dall'Amministrazione regionale. Proprio sulla sanità, i 50 milioni che sono stati recuperati vengono stanziati con l'obiettivo di contribuire a migliorare il servizio sanitario regionale.
Ricordiamoci che alcune spese in aumento non sono di responsabilità regionale, perché non è colpa della Regione se aumentano le bollette dei costi energetici o quelli dei farmaci, così come i costi del personale.
Eppure questa manovra va proprio a cercare di tamponare le difficoltà di copertura su queste voci, al solo scopo di migliorare i servizi ai cittadini piemontesi. Le voci che interessano questo aggiustamento sono voci aggiuntive a quelle previste nel bilancio di previsione 2024-2026 e sono finalizzate a favore di diversi comparti, partendo dalle politiche sociali, dall'istruzione, dal turismo, dallo sport alla cultura, come peraltro è già stato illustrato dalla relazione del bilancio.
Ci state ribadendo che si poteva fare di più ma, come già nel recente passato, la scelta dell'Amministrazione regionale è stata quella di non aumentare l'imposizione fiscale ai cittadini. Tra l'altro, attraverso il presente dispositivo normativo viene azzerata l'aliquota IRAP per le organizzazioni di volontariato e per le IPAB del terzo settore iscritte al Registro nazionale degli enti, come si provvede a esentare dal pagamento del bollo i veicoli adibiti al trasporto scolastico di proprietà degli enti locali.
Concludo dicendo che, all'interno di questo provvedimento, ci sono segnali di attenzione per tematiche e settori che potranno subire ulteriori incrementi nei prossimi bilanci, ma intanto sono indicazioni di principio e segnali di attenzione di una maggioranza che da pochi mesi ha ripreso la condotta della nostra Regione e che vuole continuare a farla crescere.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Se sono finiti gli interventi in discussione generale, siccome ho visto che sono arrivati degli emendamenti di maggioranza, chiederei un momento di sospensione per discutere come procedere anche sull'esame dell'articolato in quanto l'Assessore Tronzano ci aveva detto che di per sé il testo e le tabelle erano blindate. Però, essendo sopraggiunto questo elemento di novità, forse sarebbe bene confrontarci in una riunione dei Capigruppo su come andare avanti sul provvedimento.
PRESIDENTE
Non so se ci sia un parere positivo su questo punto, quindi proporrei di fare una votazione.
Chiedo agli Uffici di predisporre la votazione.
Votate "sì" per sospendere la seduta e convocare una Conferenza dei Capigruppo, "no" per non sospendere.
Ricordo che il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di sospensione dei lavori.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Se non vi sono altre richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale. L'Assessore Tronzano interverrà in replica in coda.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 206) presentato da Ricca (primo firmatario) (Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Cominciamo con l'emendamento 206), avente come primo firmatario il Consigliere Ricca.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Ripeto, l'emendamento rubricato n. 206) insiste sull'articolo 1 ed è un emendamento aggiuntivo. Gli Uffici mi dicono che sono tutti caricati sul supporto aula, tranne quelli sull'articolo 13.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.
PENTENERO Gianna
Vorremmo avere il tempo per poter leggere gli emendamenti che sono stati caricati poco fa per poter sia intervenire sia esprimere un giudizio.
Chiedo di sospendere la seduta dieci minuti per leggerli e poi procedere.
PRESIDENTE
Chiedo un assenso da parte degli altri Gruppi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
DISABATO Sarah
Presidente, posso condividere il suo imbarazzo nel gestire questa situazione del tutto confusionaria? Riepilogo quello che è successo, nel caso qualcuno si fosse perso dei passaggi.
Ho chiesto una sospensione della seduta, per affrontare in Conferenza dei Capigruppo il tema degli emendamenti di maggioranza pervenuti sul disegno di legge relativo alla variazione di bilancio.
Ora, volevo anche aiutarvi - pensi quanto sono benevola oggi - ma visto che non si sta procedendo alla presentazione degli emendamenti, Presidente, le chiedo: che cosa vogliamo fare? Perché avete votato contro la mia richiesta, quindi tendenzialmente adesso dovremmo addirittura andare avanti.
Allora, o vi chiarite un attimino e decidete quello che volete fare o.
Scusatemi, mi votate contro e poi chiedete di sospendere, eccetera.
Cosa vogliamo fare?
PRESIDENTE
Sì, ha ragione.
La sospensione è solo per questioni tecniche, perché il Consigliere Ricca non aveva l'emendamento sottomano. Adesso l'ha recuperato, quindi si potrebbe ripartire, immagino, Consigliere Ricca.
Se però l'Aula cambia idea rispetto alla votazione di prima e decide di sospendere.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Certo.
Allora, i casi sono due: o l'Aula mi dice che ha cambiato idea e, quindi accetta una sospensione, oppure chiedo al Consigliere Ricca di procedere.
(Commenti fuori microfono)
PRESIDENTE
Sospensione? Allora sospendiamo fino alle ore 17.10.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 16.46, riprende alle ore 17.28)
PRESIDENTE
La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.
PENTENERO Gianna
Grazie, Presidente.
Abbiamo utilizzato al meglio questo tempo e abbiamo visto che ci sono degli emendamenti della Giunta, con tabelle allegate. Chiediamo la sospensione del Consiglio e di convocare una seduta urgente di I Commissione per poter discutere le tabelle che sono state allegate ai due emendamenti presentati precisamente l'emendamento n. 65) e l'emendamento n. 65.1), che, a nostro parere, modificano sostanzialmente la variazione di bilancio.
Chiediamo di sentire un'illustrazione direttamente dalla voce dell'Assessore, quindi chiediamo la convocazione di una I Commissione perché una modifica così sostanziale esige la necessità di tornare in I Commissione e non possiamo proseguire i lavori in Aula.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.
DISABATO Sarah
Grazie, Presidente.
Ovviamente condividiamo la necessità di approfondire il tema delle tabelle di Giunta in I Commissione, però voglio insistere sulla questione della richiesta di sospendere per convocare una Conferenza dei Capigruppo, perch per noi il tema della tutela delle borse di studio è dirimente.
Non vorrei che si stesse prendendo tempo fino alla prossima settimana per analizzare questo tema, anche perché - lo annuncio - il Movimento 5 Stelle sta preparando ulteriori emendamenti agli articoli della variazione di bilancio. Sono emendamenti che, a questo punto, diventano ostruzionistici per difendere il diritto allo studio.
Pertanto, prima ancora di conoscere la vostra posizione, noi procederemo eventualmente con il deposito degli emendamenti, però vorremmo prima capire se c'è la volontà di discutere nel merito della questione, magari tra i Capigruppo.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola la Consigliera Ravinale; ne ha facoltà.
RAVINALE Alice
Grazie, Presidente.
Mi accodo a quanto diceva prima di me la Presidente Disabato.
Credo anch'io che arrivare in Aula con un emendamento che va a toccare un capitolo così rilevante per la nostra Regione - peraltro, proprio a ridosso delle Universiadi, che sono un vanto di questa Giunta e anche dell'ex Assessore allo sport - sia qualcosa di quantomeno bizzarro. Di conseguenza anche noi gradiremmo avere chiarezza sul fatto che questa, che è una provocazione, come tale vada respinta. Pensiamo che sia possibile averne immediatamente conferma o in una Conferenza dei Capigruppo o in una seduta di I Commissione; come Gruppo lasciamo a voi la scelta della sede opportuna.
Se così non fosse, anche noi ci associamo a quanto è stato dichiarato prima. È evidente che se in questa variazione di bilancio - peraltro, per volontà di una delle forze di maggioranza - il punto cruciale inserito oggi in discussione diventa un taglio di quasi dieci milioni di euro alle borse di studio per studenti e studentesse del Piemonte, l'atteggiamento sarà decisamente differente da parte delle opposizioni, quantomeno senza dubbio del Gruppo Alleanza Verdi Sinistra.
Ovviamente mi associo anche alla richiesta di approfondire le tabelle, così come riformulate integralmente dall'Assessore Tronzano, in I Commissione.
PRESIDENTE
La proposta mi sembra ragionevole e mi pare che sia considerata ragionevole anche dalla maggioranza che da colloqui informali ha acconsentito.
Pertanto, ragionevolezza per ragionevolezza, direi di sospendere la seduta e di convocare la I Commissione, visto che c'è l'Assessore competente.
La richiesta di discutere sulle borse di studio prevedrebbe la convocazione di una Commissione, ma non essendoci l'Assessore competente la rimanderei e darei, invece, la priorità alla I Commissione.
Inoltre, lascerei al dialogo tra i Capigruppo la possibilità di decidere di convocare un'altra Commissione, oppure convocare una riunione formale dei Capigruppo. Come preferite.
Il Consiglio lo chiudo. Convochiamo la I Commissione, approfittando del fatto che l'Assessore è presente, poi lascerei al dialogo tra i Capigruppo la possibilità di convocare altre Commissioni di approfondimento, se lo riterrete opportuno.
I lavori odierni di Consiglio sono conclusi.
Buona serata a tutti e continuiamo a stretto giro con la I Commissione.
La seduta è tolta.
(La seduta termina alle ore 17.33)