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Dettaglio seduta n.10 del 29/10/24 - Legislatura n. XII - Sedute dal 8 giugno 2024

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Argomento:


CAROSSO FABIO



(I lavori iniziano alle ore 14.12 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno.
Dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà, anche in accoglimento della richiesta della Giunta in base alla disponibilità degli Assessori, a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n.
99 della Consigliera Marro, cui risponderà l'Assessore Gabusi interrogazione a risposta immediata n. 98 della Consigliera Disabato, a cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 100 del Consigliere Unia, cui risponderà l'Assessore Bussalino; interrogazione a risposta immediata n. 103 della Consigliera Conticelli, cui risponderà l'Assessore Bussalino; interrogazione a risposta immediata n. 104 della Consigliera Cera, cui risponderà l'Assessore Vignale; interrogazione a risposta immediata n. 105 della Consigliera Ravinale, cui risponderà l'Assessore Bussalino; interrogazione a risposta immediata n. 106 del Consigliere Coluccio, cui risponderà l'Assessore Vignale.
Alle interrogazioni n. 101 della Consigliera Pompeo e n. 102 del Consigliere Rossi, d'intesa con i Consiglieri, verrà data risposta scritta.
Abbiamo una piccola inversione per una questione di disponibilità di tempo degli Assessori, per cui tratteremo prima quella dell'Assessore Gabusi, poi quelle cui risponderà l'Assessore Bussalino e, a seguire, quelle dell'Assessore Vignale.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 99 presentata da Marro, inerente a "Chiarimenti in merito alle interlocuzioni avvenute con ferrovie italiane per i disservizi sulle linee SFM-4 e SFM-7"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 99.
La parola alla Consigliera Marro per l'illustrazione.



MARRO Giulia

Grazie, Presidente.
Oggi porto una questione molto di attualità, che riguarda i ritardi e le complicazioni soprattutto sulle linee SFM-4 e SFM-7. Adesso che sono diventata anch'io pendolare, capisco quanto disagio possa creare nella quotidianità, non soltanto a chi non ha alternative e prende il treno, ma anche a chi sceglie di prendere il treno per fare un gesto responsabile ecosostenibile, ma si ritrova poi ad avere delle complicazioni e a non riuscire ad arrivare in tempo agli impegni che ha.
Il Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile ha monitorato il servizio di puntualità sulle due linee in oggetto nel mese di settembre 2024 e i risultati sono allarmanti: su 1975 treni monitorati, 523 hanno registrato un ritardo fra i cinque e i 15 minuti, 64 treni hanno accumulato ritardi superiori ai 15 minuti, 30 treni sono stati completamente soppressi e 90 treni sono stati cancellati parzialmente. Quindi, in un mese, su due linee fondamentali per la mobilità dei cittadini della nostra regione, abbiamo accumulato più di 60 ore di ritardo complessive e continui disservizi che rendono insostenibile la quotidianità dei pendolari.
È da sottolineare, inoltre, come le criticità più significative si siano registrate proprio nelle fasce orarie a maggiore affluenza, come la prima mattina e il tardo pomeriggio, che sono le fasce dei lavoratori e degli studenti che dovrebbero riuscire ad arrivare in orario alle attività.
Vorrei portare alla vostra attenzione un esempio concreto: nel solo mese di settembre, il treno delle ore 7,07 da Alba ha subito 20 ritardi su 23 eventi monitorati. È evidente che non si tratta di una semplice casualità ma di un problema sistemico che richiede interventi immediati e risolutivi.
Un'altra tratta che si può portare come esempio è la Torino-Ciriè, dove 20 chilometri vengano percorsi in ben 40 minuti, con una velocità media di appena 30 chilometri orari. L'orario è talmente dilatato da consentire di assorbire i ritardi accumulati prima di raggiungere la destinazione. Questo impedisce ai passeggeri di ottenere gli indennizzi previsti per i ritardi e le soppressioni, nonostante il disservizio sia reale e grave, dal momento che il treno giunge al capolinea formalmente in orario.
A peggiorare ulteriormente le cose, nonostante gli annunci di rinnovo del materiale rotabile dal 2021, su queste linee sono ancora in servizio elettrotreni a due piani di tipo TAF, prodotti sul finire degli anni Novanta, invece dei nuovi convogli Pop e Rock, che erano stati promessi.
Pertanto, i pendolari continuano a viaggiare su mezzi obsoleti che contribuiscono a peggiorare la qualità del servizio.
Per questo motivo, interrogo il Presidente della Giunta regionale e, in questo caso, l'Assessore Gabusi per sapere se vi sia stata interlocuzione formale con l'ente gestore del Servizio ferroviario metropolitano torinese ai sensi del contratto di servizio e, in particolare, dell'allegato 4 sulle penalità, in vista dell'audizione di domani mattina in Commissione trasporti, nella quale verrà coinvolto l'ente gestore del servizio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Marro per un'interrogazione che nel merito condividiamo, nel senso che siamo stati noi i primi ad allertarci e a chiedere a Trenitalia, a RFI e all'Agenzia della Mobilità e a tutti i soggetti coinvolti un vertice proprio su queste linee.
A dire il vero, l'abbiamo chiesto prima del vertice sulle linee piemontesi rendendoci conto che c'era una situazione di difficoltà nel mese di ottobre.
Dall'analisi di questo tavolo è emerso chiaramente il dato lampante che, in questo momento, queste sono le due linee peggiori che hanno subito un depauperamento di servizio nelle ultime settimane e su questo abbiamo agito.
Credo che sia noto a tutti l'incontro che abbiamo avuto la settimana scorsa con le aziende coinvolte; con il piano che è stato messo in campo - lo dico a bassissima voce - in questi giorni e al netto di giovedì 24, sembra esserci un'inversione di tendenza. Il piano ha coinvolto RFI in una manutenzione 24 ore su 24 e più concentrata con uomini e persone su queste due linee, che hanno le maggiori necessità d'intervento, anche perch guarda caso, sono due linee che non sono nel panorama e non sono nell'ambito di RFI complessivamente, perché lo sono dall'inizio dell'anno dal momento che prima erano gestite da GTT su concessione regionale quindi, evidentemente non hanno gli standard d'investimento che RFI ha sulle sue altre linee; quindi, c'è una spiegazione.
Dopodiché la spiegazione serve fino a un certo punto, perché chi è pendolare ha necessità di avere la certezza di arrivare alla meta nei tempi previsti.
L'interrogazione, oltre al contesto che condividiamo e sul quale abbiamo cercato di invertire rapidamente la settimana scorsa, fa altre considerazioni puntuali.
Credo sia giusto rispondere senza eludere la domanda e la domanda specifica rispetto alle performance dei livelli attesi riguarda quanto viene sancito nell'allegato 4; è giusto ed è corretto che sappiate che viene applicato nelle modalità e nei tempi previsti dal contratto di servizio, sia per quanto riguarda l'applicazione delle penali dal gestore, sia per quanto riguarda i bonus ai pendolari.
L'interlocuzione formale richiamata in premessa, quella di cui la Consigliera Marro ci chiede se sia stata attivata, si svolge all'interno del Comitato tecnico di gestione del contratto SFM, che si riunisce diverse volte all'anno e che non si occupa soltanto delle penali, ma di tutti gli aspetti del contratto, tra cui le penali e, soprattutto, l'affidabilità, la puntualità e tutti gli schemi che sono previsti dal contratto.
Sostanzialmente, questo per dire che quel tavolo si riunisce comunque anche se i treni fossero perfettamente in orario, perché si valutano tanti aspetti del contratto, si analizza la puntualità e, in conseguenza delle segnalazioni, si erogano le sanzioni, che una volta all'anno si erogano per quello che riguarda la sanzione nei confronti del gestore del servizio mentre per il bonus agli utenti di mese in mese, quindi la valutazione è fatta mensilmente. Giusto, per inciso: l'Agenzia della mobilità negli ultimi anni ha erogato, con ammontare diversi, sempre sanzioni all'ente gestore del servizio.
È utile, inoltre, specificare che il contratto prevede la misurazione dei dati di puntualità non soltanto al termine della corsa del treno, ma anche nelle località intermedie significative: anche se il treno recupera il ritardo, non è detto che non scatta il bonus, anzi scatta; in questo caso per le linee SFM-4 e SFM-7, le stazioni intermedie sono Porta Susa e Torino Aeroporto Caselle, cioè quelle stazioni intermedie considerate valide per la possibilità di far scattare il bonus.
Oltre a quanto previsto dal contratto di servizio, MP e Regione monitorano costantemente il servizio offerto attraverso l'accesso diretto alla banca dati di circolazione del gestore dell'infrastruttura e sul sito di MP è pubblicato un report mensile di tale monitoraggio (allegherò il link nella risposta).
Come ho detto, abbiamo attivato il tavolo con le aziende e, soprattutto oltre alle attività operative, che ha messo in campo RFI, abbiamo immaginato, da qui a quando non si mitigherà questo effetto, un incontro con i pendolari, con le associazioni di consumatori tutti i lunedì pomeriggio; il primo si è svolto ieri con buon esito, nel senso che è giusto monitorare, informare tutti e condividere anche le difficoltà, ove ce ne fossero ulteriormente e ancora.
Questo è quanto crediamo si debba fare in un momento particolarmente complicato dai tanti cantieri che ci sono, fortunatamente legati agli investimenti del PNRR, che fortunatamente ci restituiranno una linea più affidabile e più sicura e, in alcuni punti, anche più capiente e più veloce, ma che traguardano al 2026, quindi nei prossimi mesi ci vedranno ancora un po' soffrire.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 100 presentata da Unia, inerente a "Cosa intende fare la Regione Piemonte per sventare la chiusura di cinque uffici postali a Torino annunciata d Poste Italiane?"

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 103 presentata da Conticelli inerente a "Oggetto: piano di razionalizzazione degli uffici postali"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
100 e l'interrogazione a risposta immediata n. 103, aventi lo stesso argomento.
La parola al Consigliere Unia per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 100.



UNIA Alberto

Grazie, Presidente.
Oggi mi riferisco all'annunciata chiusura dei cinque uffici postali nella città di Torino. Parliamo degli uffici di via Nizza, via Guicciardini, via Verres, corso Casale e via Alta Parrocchia. Una decisione che rischia di privare i cittadini un servizio pubblico fondamentale.
Poste Italiane, nonostante la sua recente evoluzione verso i servizi digitali e una più ampia offerta di prodotti finanziari, resta comunque un pilastro del servizio pubblico del nostro Paese.
Gli uffici postali non sono soltanto un luogo dove effettuare operazioni economiche, ma rappresentano uno spazio di relazione e supporto specialmente per le persone più anziane, per chi vive in condizioni d'isolamento o difficoltà economica e per tutti coloro che hanno una mobilità limitata o ridotte capacità di accedere ai servizi online.
Non dimentichiamo che Poste Italiane storicamente è stata, e continua a essere, un presidio importante per i territori, particolarmente per quelle aree o fasce di popolazione che non possono essere abbandonate in nome di una presunta efficienza digitale.
È particolarmente significativo, quindi, che negli anni il Comune di Torino abbia sempre cercato e ottenuto di non chiudere gli uffici postali, ma in questo momento credo che si sia arrivati un po' tardi.
Per questo motivo, chiediamo alla Giunta regionale se, nell'ambito delle sue competenze, ha intenzione di provare a interagire con Poste Italiane per evitare quelle chiusure.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Unia.
La Consigliere Conticelli ha presentato un'interrogazione analoga, per cui chiederei alla Consigliera di illustrare la sua interrogazione, così l'Assessore Bussalino risponderà ad entrambe.



CONTICELLI Nadia

Il tema è quello già illustrato dal collega Unia.
Noi chiediamo se la Regione Piemonte sia intervenuta o intenda intervenire presso il Ministero in merito al piano di razionalizzazione in oggetto perché questo è un tema che non riguarda solo la nostra Regione, ma riguarda tutte le Regioni e riguarda sia le zone più piccole, e un po' più spopolate, sia la città.
Peraltro, su cinque uffici che verranno chiusi a Torino, tre sono in zone periferiche e due in zone dove si sta investendo molto anche con il PNRR e tutte zone con una popolazione anche in età avanzata. Investire in alcune zone per evitare la desertificazione commerciale, per riportare il mix sociale e, proprio in questa fase, sfilare anche alcuni servizi di prossimità, ci sembra che sia una questione su cui discutere.
Noi chiediamo se la Giunta regionale ha intenzione di portare tale razionalizzazione almeno al tavolo Stato-Regioni per capire come si pu interloquire, anche perché sono servizi importanti e non viene chiesto un parere agli enti locali, ma viene fatta una valutazione dalla Direzione nazionale delle Poste sulla base dei passaggi, ma è una base relativa.
Oltre a questo, emerge anche un problema occupazionale perché alle Poste come dappertutto, c'è un turnover, ci sono uffici che hanno un po' meno personale che verrà spalmato su altri servizi.
Da qualunque punto di vista si guardi la questione, le ragioni organizzative di Poste non giustificano una deprivazione per i cittadini con la chiusura di servizi sui territori senza il coinvolgimento diretto o anche in presenza di un parere negativo da parte degli enti locali che peraltro, stanno investendo con fondi statali ed europei su quegli stessi territori.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bussalino.



BUSSALINO Enrico, Assessore regionale

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Unia e Consigliera Conticelli.
In merito alla volontà espressa da Poste Italiane di chiudere alcune delle sedi presenti nel territorio torinese, si comunica quanto segue: la Regione Piemonte non ha competenze dirette in materia e pertanto non può, in alcun modo, impartire indicazioni perentorie in merito alle decisioni che Poste Italiane S.p.A. intraprende nell'ambito della pianificazione della sua attività.
Tuttavia, tenuto conto dell'importante ricaduta che tali scelte hanno sul territorio coinvolto e considerato che, oltretutto, la Città di Torino è composta da aree spesso eterogenee con esigenze ed età della popolazione diverse, è intenzione di codesto Assessorato rivolgersi alla Direzione regionale di Poste Italiane S.p.A. al fine di richiedere un tavolo di confronto con i soggetti e gli enti locali coinvolti, con l'obiettivo di conoscere con maggiore approfondimento le motivazioni alla base di codesta scelta e le istanze dei territori interessati.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 98 presentata da Disabato, inerente a "Come la Regione Piemonte intende tutelare i lavoratori e le lavoratrici di Comau a seguito della cessione della società da parte di Stellantis?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
98.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Assessore. Noi vogliamo interrogare la Giunta su un tema importante: la situazione della Comau, un'azienda con sede a Grugliasco che ovviamente conosciamo tutti per l'eccellenza che rappresenta nel campo dell'automazione industriale.
Conosciamo tutti la vicenda: è salito all'onore delle cronache la notizia che Stellantis ha ceduto parte della società a un fondo d'investimenti gettando nell'incertezza i lavoratori, le lavoratrici e i sindacati.
La Comau versa in una situazione economica favorevole, quindi non parliamo di una crisi industriale in corso, come tante altre che abbiamo affrontato in questa sede, però la situazione merita attenzione, perché si tratta di stabilire il futuro dello stabilimento.
Sappiamo che il Governo ha esercitato la golden power sull'impresa tutelandone effettivamente l'interesse, però non conosciamo le prescrizioni stabilite dallo stesso e sottoposte a chi ha acquisito parte delle quote societarie. Ci sembra doveroso specificarlo e sarebbe competenza della Regione venire a conoscenza della situazione. Spero che, da questo punto di vista, l'Assessorato competente sia edotto del contenuto delle prescrizioni, anche per garantire un certo grado di trasparenza ai lavoratori, alle lavoratrici e ai sindacati, che invece quelle prescrizioni non le conoscono.
Inoltre, ci sono fonti di preoccupazione interna all'azienda, nonostante si sia in una condizione economica favorevole, perché quello che salta all'occhio e desta preoccupazione è che, dei 750 lavoratori dello stabilimento torinese, soltanto 60 (più cinque interinali) risultano essere operai con un'età media di 55 anni. Al contempo, scopriamo che anche la produzione è calata negli anni, per cui si sta effettivamente andando nella direzione di convertire la vocazione dello stabilimento, passando da un'ottica più produttiva e più industriale a una reale progettazione.
Questo, ovviamente, è stato un campanello d'allarme per i sindacati.
In generale, vogliamo sapere se la Regione sta monitorando la situazione e se si è raffrontata con il Governo per conoscere i contenuti delle prescrizioni e sapere in quale modo sta affiancando l'ente nazionale nella transizione che si sta affrontando.
Lo dobbiamo sicuramente ai lavoratori e alle lavoratrici. Spesso e volentieri la Regione liquida queste istanze dicendo che non è competenza propria affiancarsi al Governo per seguire queste vicende, però, dal momento che parliamo di posti di lavoro e di occupazione sul nostro territorio, riteniamo importante che la Regione sia informata rispetto a quanto succede. Vogliamo soprattutto sapere se c'è stata un'interlocuzione per comprendere quali sono le garanzie messe in campo per tutelare i posti di lavoro e tutto l'indirizzo dello stabilimento di Grugliasco.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La Consigliera Disabato sa che in molte importanti crisi o, comunque, in situazioni aziendali c'è stato un serrato dialogo tra la Regione e il Governo, nonostante, a volte, non vi sia una competenza diretta. Questo è avvenuto proprio per salvaguardare quel patrimonio industriale che rappresenta non solo la nostra regione, ma l'intero settore automobilistico italiano.
Comau è, da questo punto di vista, un'eccellenza che incarna le competenze l'innovazione e la capacità di fare industria, che caratterizzano la nostra Nazione. È chiaro che se il Governo Conte fosse intervenuto tempestivamente, favorendo una partecipazione attiva dell'Italia nell'operazione Stellantis, oggi non saremmo costretti a un monitoraggio costante per evitare ricadute sul nostro tessuto industriale. Inoltre, non si può ignorare come la deriva green promossa dall'Europa rischi di mettere in difficoltà il nostro settore automobilistico.
Alcune scelte hanno conseguenze preoccupanti e oggi l'Amministrazione regionale sta lavorando per rimediare, facendo tutto il possibile per evitare che vengano disperse competenze e talenti preziosi.



(Commenti della Consigliera Disabato)



PRESIDENTE

Grazie.
DISABATO Sarah (fuori microfono) No, perché l'Assessore non ci mette la faccia e manda un altro delegato a leggere delle risposte che evidentemente non aveva letto ed è vergognoso!



PRESIDENTE

Presidente Disabato, non è prevista replica e potrà fare le sue istanze, io non le posso dire nulla.
DISABATO Sarah (fuori microfono) Ma prendetevi le responsabilità una volta tanto! L'Assessore deve andare là a metterci la faccia.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Disabato.
DISABATO Sarah (fuori microfono) Non si possono dare risposte così becere e vergognose!


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interrogazione a risposta immediata n. 105 presentata da Ravinale, inerente a "Il 1° novembre avverrà la riapertura del Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) di Torino?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
105.
La parola alla Consigliera Ravinale per l'illustrazione.



RAVINALE Alice

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso si tratta di competenze non direttamente regionali, ma di un tema che evidentemente interessa molto la Regione. Sappiamo che, con il cosiddetto Decreto Cutro, questo Governo ha deciso di aumentare il numero di centri di permanenza per il rimpatrio presenti sul territorio italiano e, quindi, dovrà esserne aperto uno anche nella nostra Regione.
Sappiamo che il CPR di Torino in corso Brunelleschi (via Mazzarello) è chiuso dal 5 marzo 2023 e che sono state avviate opere di ristrutturazione.
Tutto il processo dei lavori che servivano per la riapertura del CPR è stato improntato alla massima reticenza. Noi abbiamo fatto, come Consiglieri regionali, due accessi mentre il CPR era chiuso, proprio per cercare di capire quale sarebbe stato il destino di quel luogo. In realtà le risposte sono state poche, così come poche sono le risposte della Prefettura rispetto a tutta la procedura di affidamento per la sua riapertura.
È stato pubblicato quest'estate un bando da otto milioni e mezzo di euro per la riapertura di 70 posti per 24 mesi di quel CPR, con la data prevista per la riapertura al 1° novembre, quindi questo venerdì. Sappiamo che ci sono due imprese che sono state preselezionate, una delle quali, peraltro secondo notizie degli ultimi giorni, è coinvolta in pesantissime situazioni di violazione dei diritti della persona nel CPR sardo di Macomer.
Visto che la data è quella, ma non ci sono state notizie di trasparenza da parte della Prefettura sul fatto che la gara sia stata effettivamente assegnata o meno, ci chiediamo se questa data del 1° novembre è confermata oppure se l'apertura del CPR sia prevista in altra data e quale. Inoltre visto che il tema è d'interesse non solo del territorio torinese, ma di tutto il territorio regionale, chiediamo alla Regione se abbia assunto le idonee informazioni riguardo alla data di apertura.
Ricordo, peraltro, che il Comune di Torino ha, in più occasioni e anche con atti formali, segnalato di essere contrario a quella riapertura, ma c'è stato un completo disinteresse di quanto è stato detto dal Comune, per cui sappiamo che il CPR dovrà riaprire. Ci piacerebbe sapere quando e come perché c'è un ampio un ampio margine di miglioramento delle condizioni delle persone che, ricordiamo, verranno trattenute per un anno e mezzo come massimo.
Pertanto, chiediamo almeno di sapere quando è prevista la riapertura di questo centro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bussalino per la risposta.



BUSSALINO Enrico, Assessore regionale

Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera.
La Regione Piemonte, com'è noto e come ha sottolineato lei, non ha competenze in merito, trattandosi di una questione gestita esclusivamente a livello centrale per il tramite della Prefettura.
Siamo a conoscenza delle notizie relative al bando, risultanti dalle comunicazioni ufficiali presenti sul sito della Prefettura. Sarà cura comunque dell'Assessorato scrivente interfacciarsi con la Prefettura competente, al fine di approfondire la questione in oggetto e comunicare all'interrogante.
Questo è l'impegno che mi prendo per dare a lei la possibilità di notizie necessarie.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 101 presentata da Pompeo, inerente a "Come risolvere in maniera strutturale tutte le criticità relative agli standard igienico-sanitari presso l'ospedale Santa Croce di Moncalieri?" (risposta scritta) 32021 Interrogazione a risposta immediata n. 102 presentata da Rossi, inerente a "Pensionamento MMG. Quali soluzioni per garantire il servizio ai cittadini di Cressa" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Così come concordato con gli interessati, la Consigliera Pompeo e il Consigliere Rossi, viene fornita risposta scritta alle interrogazioni a risposta immediata n. 101 e n. 102.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 104 presentata da Cera, inerente a "Chiusura dell'azienda PSA-Pipes di Nichelino, quali azioni concrete si intendono intraprendere?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
104.
La parola alla Consigliera Segretaria Cera, che interviene in qualità di Consigliera, per l'illustrazione.



CERA Valentina

Grazie, Presidente.
In data 14 ottobre scorso, l'azienda PSA-Pipes di Nichelino comunicava il licenziamento collettivo per i suoi 31 dipendenti.
Con una lettera inviata ai sindacati, si rappresenta l'intenzione di procedere al licenziamento collettivo nei confronti della totalità dei lavoratori in forza presso la sede di Nichelino, via Goito 36, pari appunto a 31 lavoratori (27 operai e operaie e quattro impiegati e impiegate) da considerarsi in esubero a fronte della cessazione dell'attività.
La PSA-Piper di Nichelino è un'azienda dell'indotto automotive del nostro territorio, specializzata nella curvatura, formatura e saldatura di profilati metallici e di leghe leggere, che lavorava - ormai bisogna dire "lavorava" - in regime di sostanziale mono-committenza.
I motivi che la società adduce per arrivare a tale decisione sono da individuarsi nella gravissima e oramai irreversibile - sono parole della società stessa - mancanza di prospettiva lavorativa derivante dalla scelta del mondo committente di internalizzare presso i propri stabilimenti produttivi la totalità delle commesse assegnate, che rappresentano la pressoché totalità del fatturato aziendale della PSA-Pipes.
Allo stato attuale, la società non ha programmato misure per fronteggiare le conseguenze sociali dell'attuazione del programma di licenziamento collettivo, quindi accede direttamente alla procedura di licenziamento senza attivare ammortizzatori sociali, come la Cassa integrazione.
Il Comune di Nichelino, ma sono certa che è soltanto il primo perché altri Comuni si impegneranno, ha proposto alcune azioni per sostenere e fare fronte alla necessità delle 31 famiglie coinvolte, che sono residenti non soltanto nel territorio del comune di Nichelino, ma anche dei comuni limitrofi. Questi Comuni però hanno bisogno di un coordinamento per provare a supportare le famiglie e provare a dare delle risposte sul piano sociale a questi lavoratori e a queste lavoratrici. Alcune proposte concrete da parte del Comune di Nichelino sono arrivate come, per esempio, sgravi sulle imposte dirette comunali o accessi agevolati ad alcuni servizi comunali.
Il territorio della cintura sud, e non solo, come abbiamo sentito poc'anzi non sono nuovi, purtroppo, a chiusure e a fallimenti di aziende dell'indotto automotive.
Crediamo nella necessità di provare a predisporre risposte un pochino più strutturali che riguardino il territorio e l'indotto, perché le derivazioni sociali di queste chiusure e di questi fallimenti iniziano ad essere insostenibili.
La crisi dell'automotive sta desertificando un intero territorio con il suo tessuto produttivo della provincia di Torino, con ricadute sociali sempre maggiori e che diventano difficilmente sostenibili.
Si interroga, quindi, per sapere se e quali azioni concrete, di concerto con il territorio, si intendano intraprendere per supportare lavoratrici e lavoratori della PSA-Pipes di Nichelino.
Inoltre sarebbe cosa gradita se si evitasse di addurre la colpa alla deriva green, di cui abbiamo sentito parlare prima, e provare a prospettare invece, soluzioni per la desertificazione di un intero tessuto produttivo di cui patisce la nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La PSA-Piper, azienda storica specializzata in costruzioni metalliche per l'automotive, ha avviato, come ricordava la Consigliera, una procedura di licenziamento collettivo, una decisione che segue la cessazione delle sue attività deliberata dall'assemblea dei soci. Una notizia che, ovviamente colpisce profondamente il territorio, ed è per questo motivo che l'Amministrazione regionale sta svolgendo un'attività di monitoraggio con la massima attenzione per l'evolversi di questa vicenda.
L'Assessorato al lavoro sta facendo il possibile per la salvaguardia dei posti di lavoro e, soprattutto, per la protezione dei lavoratori coinvolti mettendo in campo tutti gli strumenti necessari attraverso l'unità di crisi regionale, composta, come è noto, da Regione, Agenzia Piemonte Lavoro e Sviluppo Lavoro Italia e avviando percorsi dedicati di politiche attive e di sostegno ai lavoratori, per evitare che questa situazione si trasformi in una crisi sociale.
Oggi è in corso la fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo e, nel caso in cui non si raggiunga un'intesa, la trattativa proseguirà in sede regionale.


Argomento: Opere pubbliche

Interrogazione a risposta immediata n. 106 presentata da Coluccio, inerente a "Progetto di realizzazione dell'impianto eolico industriale 'Monte Giarolo' nell'area interna 'Terre del Giarolo'. Quali sono le aree idonee e non idonee coinvolte nel progetto?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
106.
La parola al Consigliere Coluccio per l'illustrazione.



COLUCCIO Pasquale

Grazie, Presidente; grazie, Assessore.
Il tema che vi sottoponiamo oggi è già approdato in Consiglio regionale nella precedente legislatura e riguarda la creazione di un parco eolico sul crinale del Giarolo. Si tratta di un'opera di una certa importanza, che prevede circa 20 strutture dell'altezza di circa 209 metri. Un'opera che sicuramente avrà un grosso impatto ambientale sul contesto, sia nella fase operativa, sia nella fase realizzativa, perché per realizzarla bisognerà trasformare sentieri di montagna per ben 23 chilometri in strade carrabili delle dimensioni di sei metri.
Le perplessità avanzate su quest'opera non sono solo le nostre, ma in passato vari enti, associazioni e singoli cittadini hanno manifestato ampiamente la perplessità di realizzare un'opera in quel contesto.
Personalmente la questione mi preme tantissimo, perché settimanalmente e per ragioni sportive frequento la Val Borbera e la bellezza di quei contesti non merita assolutamente di essere deturpata da un'opera del genere. Il Monte Ebro, luogo dove verranno installati questi impianti, è un contesto dove settimanalmente viene praticata la corsa, il parapendio, il mountain bike, l'escursionismo e non sono proprio ambiti abbandonati.
Sulle energie rinnovabili, il Movimento 5 Stelle ha ampiamente dimostrato di essere a favore, ma con un minimo di criterio.
Come ho detto in Commissione, se definire le aree agricole di pregio o non di pregio sarà una cosa semplice, quando si tratta di definire se un'area come questa è da tutelare o meno, le cose non so perché diventano più difficili (per me sarebbe semplicissimo).
Non so quanti di voi, a parte l'Assessore Bussalino, conoscano la Val Borbera, ma la Val Borbera, dalle Strette di Pertuso in poi, è un anfiteatro di una bellezza unica, dove ci sono persone che hanno deciso di investire, montanari di vecchia generazione, ma anche di nuova generazione ragazzi che hanno aperto agriturismi e ristoranti e quindi il loro biglietto di visita è il paesaggio. Se a quel paesaggio diamo quella cornice di metallo, di sentieri che diventano strade, sicuramente non gli facciamo un gran favore, senza contare che loro per questa scelta hanno fatto e continuano a fare grossi sacrifici.
Interroghiamo la Giunta per capire quali sono le direttive di scelta per quanto riguarda le aree che sono idonee o meno all'installazione di questi impianti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Coluccio.
Ricordo a tutti i Consiglieri che il tempo a disposizione per le interrogazioni a risposta immediata è di tre minuti.
La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con riferimento al quesito posto dal Consigliere Coluccio, relativo all'interferenza del sito di progetto con aree inidonee e idonee, si osserva quanto segue.
L'intervento consiste nella realizzazione di un parco eolico per una potenza complessiva pari a 124 MW, costituito da 20 aerogeneratori da 6,2 MW ciascuno, in un'area dell'alto Appennino alessandrino al confine con la Liguria e la Lombardia, che non pare interessata dalla presenza di aree inidonee ai sensi del PEAR, il Piano Ecologico Ambientale della Regione Piemonte approvato nel marzo del 2022.
Al tempo stesso, l'area di progetto risulta essere ricompresa all'interno dell'Ambito 1 delle aree di sviluppo della fonte eolica codificate dal PEAR della Regione Piemonte, quali aree in cui - leggo testualmente - "è possibile immaginare che possa approfondirsi, pur al netto delle aree inidonee, una progettualità per lo sfruttamento a fini energetici della risorsa vento". Tali aree sono caratterizzate dalla presenza di condizioni di ventosità superiori al minimo tecnico per l'esercizio di aerogeneratori secondo l'Atlante Eolico Italiano di RSE-S.p.A., che è la Ricerca sul Sistema Energetico.
Inoltre, le aree sopracitate sono caratterizzate dall'assenza dei principali vincoli che ostacolano la realizzazione di un progetto eolico quali la sovrapposizione con Zone di Protezione Speciale (ZPS) della Rete Natura 2000 e con vincoli di cui all'articolo 13 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico regionale sui crinali montani.
Infine, si precisa che non può esservi interessamento di aree idonee per gli impianti a fonte rinnovabile, dal momento che queste saranno individuate con legge regionale in attuazione del recente Decreto Ministeriale 21 giugno 2024, di cui è in corso un disegno di legge di attuazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Vignale.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Comunico che, come da mail inviata dagli Uffici, alle ore 15 è convocata la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari presso la Sala Morando, al termine della quale il Presidente Nicco aprirà, verso le 15.30, la seduta ordinaria del Consiglio regionale.
Grazie a tutti.



(Alle ore 14.50 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(Alle ore 15.37 il Vicepresidente Ravetti comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.45)



(La seduta inizia alle ore 16.16)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICCO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione di Matilde Lorenzi, scomparsa il 28 ottobre 2024


PRESIDENTE

Oggi siamo tutti addolorati. Esprimiamo la più grande vicinanza alla famiglia di Matilde Lorenzi per questa tristissima tragedia. Abbiamo sperato e pregato che potesse farcela, dopo il bruttissimo incidente avvenuto ieri in allenamento in Val Senales, in Alto Adige.
Tutta la comunità piemontese, con grande sgomento, piange per la morte di questa campionessa della Nazionale juniores femminile di grande prospettiva, una vera promessa dello sci italiano. Davvero un'atroce fatalità e un tragico destino, mentre praticava lo sport che tanto amava e cui ha dedicato tempo e sacrifici.
Ci stringiamo al dolore dei genitori, di tutti gli amici e di tutti coloro che le hanno voluto bene, osservando un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Ha chiesto congedo Cirio.
Il numero legale è pertanto 25.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Solo per chiedere l'attrazione dell'ordine del giorno n. 40, inerente a "Il Parlamento concluda senza indugi l'iter di approvazione del disegno di legge sulla sicurezza", all'ordine del giorno n. 25 a prima firma della Consigliera Ravinale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Unia; ne ha facoltà.



UNIA Alberto

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere se può informare anche il resto del Consiglio di come mai abbiamo iniziato i lavori in ritardo, e magari dirlo a verbale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Gianna

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per stigmatizzare le modalità con le quali abbiamo chiuso il Consiglio la scorsa settimana. Quantomeno possiamo sottolineare un atteggiamento di confusione che certamente non ha dato una bella immagine di tutto il Consiglio (maggioranza, minoranza e Giunta) nei confronti della stampa.
Inoltre, intervengo anche per sottolineare che il Consiglio era convocato per le ore 15. Adesso sono le ore 16.19 per la precisione e non abbiamo ancora iniziato la discussione che è stata interrotta la settimana precedente. Credo che questo comportamento non sia certamente rispettoso nei confronti dei cittadini e delle cittadine piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori per dire che sono basita, per non dire rammaricata, per la risposta che è stata data al question time sul futuro della Comau dalla Vicepresidente Chiorino. È una risposta attesa da 750 famiglie.



PRESIDENTE

Scusi, questo non è un intervento sull'ordine dei lavori. È un commento a una risposta.
Ha qualcosa da dire sull'ordine dei lavori?



DISABATO Sarah

Certo.
Quanto tempo ho per intervenire sull'ordine dei lavori?



PRESIDENTE

Ha cinque minuti, ma deve essere un intervento sull'ordine dei lavori altrimenti, mi dispiace, non posso darle la parola.



DISABATO Sarah

Sì, posso anche dirlo al quarto minuto quello che voglio fare, però la premessa me la deve lasciare.



PRESIDENTE

C'è qualche motivo per l'ordine dei lavori? Lei vuole modificare l'o.d.g.?



DISABATO Sarah

Sì.
È una risposta attesa da 750 famiglie e dai sindacati ed è una risposta che nel suo contenuto risulta vergognosa!



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, non faccia queste provocazioni.
Lei sa che deve intervenire sull'ordine dei lavori.
Se ha qualcosa sull'ordine dei lavori, volentieri, ma se intende commentare.



DISABATO Sarah

Devo intervenire sull'ordine dei lavori.
Ma quando mai è stata gestita così l'Aula? Io ho il diritto di usare cinque minuti per chiedere.



PRESIDENTE

No, lei ha il diritto di intervenire sull'ordine dei lavori.



DISABATO Sarah

Io chiedo di sospendere l'Aula.



PRESIDENTE

Glielo dico per l'ultima volta.



DISABATO Sarah

Dico prima il motivo.
Chiedo di sospendere la seduta per convocare una Capigruppo per discutere immediatamente la calendarizzazione di un ordine del giorno di un Consiglio regionale aperto sul futuro dell'automotive in Piemonte.



PRESIDENTE

Perfetto. Questo è sull'ordine dei lavori.



DISABATO Sarah

Ho cinque minuti per giustificare la mia richiesta.
Lo chiedo in virtù di una risposta che è mortificante.



PRESIDENTE

No, no, no.
Lei lo deve chiedere e poi la giustificherà.



DISABATO Sarah

Ho cinque minuti per dirlo.



PRESIDENTE

No, lei ha cinque minuti per parlare sull'ordine dei lavori.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori. Spiegherà le motivazioni eventualmente alla Capigruppo che ha chiesto.



DISABATO Sarah

No, no, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



DISABATO Sarah

Questa è veramente una vergogna! Veramente, un'eresia.



RICCA Fabrizio

Presidente, chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno n. 36, inerente a "L'impegno della Regione Piemonte per la pulizia degli alvei".



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi sull'o.d.g.? Altrimenti, do la risposta che mi è stata chiesta.
Lo slittamento dalle ore 15 alle ore 15.30 è intervenuto per una riunione dei Capigruppo; dopodiché i Capigruppo di maggioranza mi hanno chiesto una sospensione, cosa che ho concesso, come in genere faccio quando sia minoranza, sia maggioranza o entrambi congiunti chiedono una sospensione per discutere su provvedimenti all'o.d.g.
Si è prenotato il Consigliere Magliano; prego.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiedo di inserire all'o.d.g., ma non con richiesta di discussione - lo dico già ai colleghi -l'ordine del giorno n. 26, inerente a "La Giunta regionale individui le risorse necessarie per esaurire la graduatoria degli assegni di studio per il pagamento delle spese di iscrizione e frequenza ('Voucher Scuola' valevoli per le Scuole Paritarie), assicurando così la libertà di educazione".
Non chiedo che venga discusso oggi, ma chiedo soltanto che venga inserito all'interno dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Mi pare che non vi siano più interventi.
Come di prassi, se non ci sono opposizioni, le richieste di modifica dell'o.d.g. s'intendono accolte. Non vedo opposizioni, non vedo nessuno che si è prenotato a parlare, quindi si ritengono accolte.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Presidente, francamente non mi risulta che sia mai successo quanto sta accadendo in queste settimane sulla gestione dei lavori del Consiglio fermo restando che, quando la maggioranza ha necessità di riunirsi, i tempi si dilatano e si fa quello che la maggioranza ritiene.
Le risposte ai question time sono aberranti, però su quello non viene detto nulla.
Adesso pretendo di prendermi il tempo necessario per giustificare quella che è la mia richiesta, che ribadisco.
Abbiamo chiesto di interrompere il Consiglio per convocare una Capigruppo d'urgenza per discutere la calendarizzazione e non voglio che questa sia una proposta del Movimento 5 Stelle, ma voglio che sia una proposta di tutto il Consiglio per calendarizzare un Consiglio regionale aperto sul futuro dell'automotive.
Questo lo faccio in virtù di una risposta che è stata data dall'Assessora per non dire Vicepresidente, Chiorino nella seduta del question time che io ritengo vergognosa e inqualificabile. Sono basita, per non dire rammaricata perché ci si aspettava una risposta seria! Voglio, però, arrivare al motivo per cui abbiamo presentato tale question time.
Che cosa chiedeva il Movimento 5 Stelle? Il Movimento 5 Stelle chiedeva semplicemente di conoscere le azioni della Regione in affiancamento al Governo per sapere quello che risulta relativamente al futuro della Comau, anche a seguito delle prescrizioni della golden power, prescrizioni che non sono note a nessuno: non sono note ai sindacati, non sono note ai lavoratori, non sono note a quest'Aula.
Noi volevamo sapere se la Regione abbia effettivamente contezza di queste prescrizioni, che cosa stia facendo per vederle rispettate e per interagire anche per conto dell'impresa; un tema che penso che sia caro a tutte le forze politiche.
Qual è stata la risposta? Ecco perché vorrei anche rendere noto questo.
L'Assessora ha risposto che le politiche fallimentari in campo industriale dell'automotive sono colpa del Governo Conte.
Allora, io dico una cosa: in questi anni di crisi aziendali ne abbiamo affrontate tantissime. In cinque anni abbiamo visto decine e centinaia di lavoratori e di lavoratrici manifestare sotto il palazzo della Regione la propria preoccupazione per il futuro.
Le forze politiche di minoranza mai - e dico "mai"! - si sarebbero sognate di puntare il dito sulla Giunta per colpevolizzare l'Amministrazione rispetto alle crisi che si stanno verificando sul territorio.
Ora, avessi voluto e volessi fare lo stesso, potrei fare dietrologia e risalire al Governo Berlusconi quando il Governo non faceva nulla a livello di politica industriale per favorire l'industria dell'automotive, ma non è questo l'obiettivo. Portando il livello della discussione in questo contesto, sminuiamo e violiamo le battaglie che si stanno facendo sul territorio per trattenere il lavoro a livello piemontese: è sbagliatissimo.
Chiedo, Presidente, di riportare la discussione a un livello dignitoso. Lo dobbiamo a chi ci segue e a chi ci chiede delle risposte perché dobbiamo dare delle risposte a quei lavoratori e quelle lavoratrici. Credo che la sede giusta per affrontare questa discussione sia un Consiglio regionale aperto sul tema.
Dall'altra parte, mi dispiace dover constatare che non c'è serietà da parte della Giunta; mi riferisco in particolare all'Assessora Chiorino, che dovrebbe prendere a cuore questi temi, invece li strumentalizza e fa sciacallaggio politico e non si capisce per quale motivo. Penso che quantomeno, avrebbe dovuto metterci la faccia e non delegare l'Assessore Vignale che, probabilmente, si è anche trovato in imbarazzo leggendo una risposta di tale bassezza e di tale calibro e su cui non voglio entrare nel merito. Ci si deve mettere la faccia quando si danno risposte di questo tipo. Il nostro lavoro è importante, il nostro lavoro è essenziale ed essere presi in giro in questa maniera è prendere in giro anche quei lavoratori e quelle lavoratrici che attendono delle risposte.
Per la gravità che questo fatto rappresenta, penso sia arrivato il momento di riunirci in Conferenza dei Capigruppo e discutere di azioni che possiamo mettere in campo per parlare del tema dal punto di vista strutturale lasciando perdere gli sciacallaggi, lasciando perdere i dibattiti politici che non devono appartenere a questa discussione e prevedere una serie di iniziative e azioni, come fatto anche in passato, con coscienza e con senso di responsabilità per dare un futuro a chi ce lo chiede, vale a dire ai lavoratori, alle lavoratrici e ai sindacati che li rappresentano e alle intere famiglie che in questo momento sono cadute nell'incertezza e nella disperazione, anche quelle che sono in cassa integrazione da mesi, per non dire anni, che attendono un intervento della Regione Piemonte, promesso come l'integrazione al reddito per i cassaintegrati. Questo è ciò di cui dobbiamo parlare.
Presidente, mi rivolgo a lei come garante dell'Aula, ma l'Aula non ascolta perché evidentemente ha di meglio da fare.
Mi auguro di non dover più udire con le mie orecchie risposte offensive e aberranti come quelle che ho ascoltato durante il question time.
Grazie.



PRESIDENTE

Le ricordo, Consigliera Disabato, che le Assemblee aperte vengono proposte in Conferenza dei Capigruppo. Ha due alternative: può proporlo domani quando ci sarà la Conferenza dei Capigruppo, o può chiedere la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo immediata, ovviamente con il consenso della maggioranza, che mi pare non ci sia in questo momento, quindi eviterei anche di mettere la sua richiesta ai voti perché sarebbe un voto scontato.
La invito ad avanzare la proposta domani in Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Presidi socio-assistenziali pubblici e privati - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proseguimento esame ordine del giorno n. 29 presentato da Conticelli Calderoni, Paonessa, Pentenero, Pompeo, Rossi, Salizzoni, Verzella e Valle inerente a "Campagna informativa sul parto in anonimato e potenziamento dei consultori"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 29, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Se non sbaglio, dobbiamo procedere con la votazione.
Faccio un riepilogo. Nella seduta del 22 ottobre, la prima firmataria Consigliera Conticelli ha illustrato il provvedimento sul quale è stata svolta la discussione generale congiuntamente all'ordine del giorno n. 17 di analogo argomento.
Nella medesima seduta, la Consigliera Conticelli ha chiesto la votazione dell'ordine del giorno per parti separate.
L'Assessore Gallo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere di astensione sui contenuti dell'atto d'indirizzo.
Il Consigliere Unia chiede di intervenire, ma le ricordo che siamo in fase di votazione.



UNIA Alberto

Le ricordo che non mi ha risposto.



PRESIDENTE

Le ho risposto prima, ma non ha sentito.
Glielo ripeto: dalle 15 alle 15.30 c'è stato uno slittamento dei lavori per una Conferenza dei Capigruppo e alle 15.45 la maggioranza mi ha chiesto una sospensione per questioni loro che ho concesso, come la concedo in genere alla minoranza o a entrambe le parti quando me lo chiedono.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero, anche se ricordo che siamo in fase di votazione e quindi gli interventi non sarebbero permessi.



PENTENERO Gianna

Intervengo sull'ordine dei lavori semplicemente per sottolineare un aspetto: si chiede la sospensione del Consiglio quando questo è aperto e il Consiglio non era ancora stato aperto.
Il rispetto delle regole e delle modalità con le quali si gestisce quest'Aula è l'elemento fondamentale per garantire un processo democratico di dibattito che possa essere interprete dell'espressione dei programmi di una maggioranza eletta dai cittadini piemontesi e di una minoranza altrettanto eletta dai piemontesi. Pertanto, si prega di rispettare le regole che determinano la gestione dell'Aula: il Consiglio lo pu sospendere se è aperto; se non è aperto, non può sospenderlo.



PRESIDENTE

Posso posticipare l'inizio, comunque chiedo scusa dell'errore formale.
Procediamo con la votazione per parti separate dell'ordine del giorno.
Ne do lettura per evitare equivoci.
"Impegna il Presidente e la Giunta regionale a programmare sul territorio piemontese una capillare campagna informativa sul parto in anonimato e sui servizi di accoglienza, accompagnamento, prevenzione e informazione rispetto alla genitorialità e alla salute riproduttiva delle donne".
Indìco la votazione palese sulla prima parte dell'ordine del giorno n. 29 il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) La seconda parte dell'ordine del giorno recita: "Potenziare la rete dei consultori territoriali, in termini di risorse, personale, strutture e orari di accesso".
Indìco la votazione palese sulla seconda parte dell'ordine del giorno n.
29, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 25, di cui al punto 3) all'o.d.g., cui è stato attratto l'ordine del giorno n. 40.
Ha chiesto la parola la Consigliera Ravinale sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



RAVINALE Alice

Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente, perché non vorrei lasciar cadere nel vuoto l'appello della Consigliera Disabato, vista la gravità della risposta data e l'assoluta emergenza sul tema, su cui ci diciamo sempre tutti d'accordo.
Proporrei, per dare una chance a quest'Aula, di mettere al voto la richiesta della Consigliera Disabato di sospendere i lavori per fare subito una Conferenza dei Capigruppo in cui, superando veramente la mancanza di rispetto totale della risposta data su una vicenda seria - peraltro, la volta precedente l'Assessora Chiorino aveva dato a me una risposta seria dicendo che c'erano delle interlocuzioni col Governo - si possa chiedere se possiamo effettivamente decidere di procedere con attenzione alle decine di migliaia di lavoratori dell'automotive del nostro territorio, decidendo di dedicare del tempo alla loro situazione, invece di usare le Aule istituzionali per delle battaglie politiche contro gli avversari green o gli avversari dei Governi precedenti, cosa che io trovo veramente vergognosa e incredibile.
Non mi aspettavo davvero che una vicenda di questa semplicità, perché è stata fatta una domanda legittima, potesse trasformarsi in questo tipo di pantomima tutta politica, in quest'Aula istituzionale. Stiamo parlando di lavoratori e lavoratrici e del futuro industriale del nostro territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Ravinale.
La sua è una questione sospensiva, cioè sta chiedendo di sospendere i lavori.
RAVINALE Alice (fuori microfono) Lo vuole fare o.



PRESIDENTE

Non dipende da me, dipende dall'Aula.
RAVINALE Alice (fuori microfono) Facciamo decidere all'Aula.



PRESIDENTE

Ha finito di parlare lei? Così inizio io.
Non dipende dal Presidente, ma la pregiudiziale si mette ai voti, quindi metterò ai voti la richiesta della Consigliera Ravinale di interrompere i lavori per inserire all'o.d.g. un altro argomento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti, sempre sull'ordine dei lavori.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Sì, sull'ordine dei lavori. Siamo d'accordo, quindi chiediamo di trovarci un attimo come Capigruppo per fare il punto sulla situazione e capire come organizzarci.
Chiedo se possiamo farlo subito.



PRESIDENTE

Sospendo prima dell'eventuale sospensiva. Se ci fosse bisogno, mettiamo ai voti la sospensiva alla ripresa dei lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.38, riprende alle ore 17.02)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Consigliera Ravinale, conferma la richiesta di sospensiva per convocare una Conferenza dei Capigruppo?



(Commenti della Consigliera Ravinale)



PRESIDENTE

Quindi la richiesta è superata e non viene messa ai voti.
Di conseguenza, se non ci sono interventi, continuiamo.
Prego, Consigliere Ricca. Sull'ordine dei lavori, vero?



RICCA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Alla luce della discussione in ambito di Capigruppo sulla richiesta di valutare un Consiglio aperto e anche alla luce della Conferenza dei Capigruppo di domani, chiedo la chiusura dei lavori del Consiglio per dare alla maggioranza la possibilità di potersi confrontare e arrivare domani con una decisione definitiva in merito al Consiglio aperto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ricca.
C'è unanimità su questa richiesta da parte dei Presidenti di Gruppo? Vedo segni d'assenso, quindi recepisco la richiesta e chiudiamo il Consiglio regionale.
Grazie e buona serata a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.03)



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