Consiglio Regionale del Piemonte

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Interrogazioni discusse in Aula

Interrogazioni ed interpellanze

Continui disagi per i pendolari della linea Alba-Bra-Torino

L’assessore ai Trasporti Francesco Balocco ha risposto all’interrogazione n. 1452 presentata dal consigliere Francesco Graglia (FI) per conoscere quali siano i motivi di persistenza dei ritardi, quali azioni s’intendano intraprendere per garantire il servizio agli utenti della linea e se il tavolo di lavoro sia stato istituito e quale sia l’esito del dibattito emerso.

Balocco ha risposto che nelle prime settimane di attivazione la qualità del servizio, dopo la realizzazione dell’elettrificazione della tratta ferroviaria in questione, è stata assolutamente insufficiente mentre nelle settimane seguenti è nettamente migliorata. Nei primi mesi dell’anno la puntualità della linea ha continuato ad avere una tendenza positiva con ritardi inferiori ai cinque minuti rispetto all’orario programmato. Questo andamento, hanno sottolineato Rfi, Trenitalia, Regione e amministrazioni locali, è dovuto alla progressiva risoluzione di alcuni problemi infrastrutturali sulla linea e dal superamento del necessario periodo di rodaggio del nuovo servizio. Dopo tale periodo, Amp sta studiando in collaborazione con Rfi e Trenitalia la revisione degli orari della linea sfm4 al fine di renderli maggiormente attrattivi.

 

Azioni per lo sviluppo degli interporti pubblici – Cabina di regia con finalità di coordinamento strategico e promozione del sistema logistico del Nord-Ovest

L’assessore ai Trasporti Francesco Balocco ha risposto all’interrogazione n. 1470 presentata dai consiglieri Diego Sozzani, Massimo Berutti, Francesco Graglia e Daniela Ruffino (FI) per conoscere quali siano: gli atti che la Regione ha intrapreso per incentivare lo sviluppo degli interporti pubblici e privati del Piemonte; gli sviluppi dell’attivazione della cabina di regia dopo la sottoscrizione del protocollo degli Stati generali; i criteri di valutazione per la composizione della cabina di regia e, in particolare, se sia stato adottato un superamento della logica partitica così come nel documento sottoscritto tra i tre governatori delle Regioni e il ministro Delrio.

Balocco ha risposto che in occasione degli stati generali della logistica è stato sottoscritto un memorandum di intesa tra la Regione e i tre interporti piemontesi Cim Novara, Sito Orbassano e Rte Rivalta, al fine di promuovere un maggior coordinamento operativo e di mettere a sistema il ruolo e la specificità di ciascun componente del sistema logistico piemontese, in un’ottica di complementarietà e di integrazione e non di competitività. La Regione sta valutando la possibilità di riorganizzare le proprie partecipazioni nelle società in ambito logistico così da consentire interventi finalizzati alla programmazione e finanziamento di concerto con le altre Regioni del Nord-Ovest e con il Ministero. A livello normativo si è intervenuti introducendo norme come il concetto di area vasta, intesa come un complesso sistema costituito da porti, interporti ed infrastrutture di connessione, che regolano il comparto logistico, in attesa del piano nazionale dei trasporti e della logistica. È stato condotto un ulteriore approfondimento di carattere infrastrutturale e sono stati affinati i contenuti del documento di ricognizione delle necessità di intervento tecnologico e di potenziamento del sistema esistente, con particolare attenzione alla rete ferroviaria. Apposito protocollo d’intesa stabilisce che la cabina di regia sia composta dagli assessori alle infrastrutture delle tre Regioni supportata da una segreteria tecnica, composta da funzionari delle stesse strutture, con la possibilità di estendere la partecipazione ad organismi e strutture pubbliche e private afferenti il territorio interessato e ai soggetti gestori delle infrastrutture nazionali.

 

Società benefit – azioni e misure regionali in applicazione della normativa nazionale

L’assessora alle Attività produttive Giuseppina De Santis ha risposto all’interrogazione n. 1327 presentata dalla consigliera Francesca Frediani (M5S) per sapere le misure regionali già attuate e di prossima applicazione della legge 28 dicembre 2015, n. 208 – finanziaria del 2016; se sia prevista l’introduzione, a livello normativo, di misure premianti per le società benefit di prossima costituzione.

De Santis ha risposto che ad oggi non vi sono particolari misure previste a beneficio delle società benefit, anche perché il tipo si rivolge ad una platea indistinta di imprese rispetto a questa funzione che non può essere considerata determinante. La Regione, sul Fesr 2014-2020, specificamente sull’Asse 3 “Competitività dei sistemi produttivi”, l’azione “Sostegno all’avvio e al rafforzamento di attività imprenditoriali che producano effetti socialmente desiderabili e beni pubblici”. La direzione competitività dell’ente regionale sta lavorando su quest’azione con beneficiari le imprese no profit e a maggior ragione le società benefit. Nell’occasione verificheremo la presenza di società benefit e le loro eventuali richieste con la possibilità di accogliere le loro istanze.

 

A-27 SpA Ercole Lucchini chiusura di stabilimento e beneficiaria di fondi regionali contratti di insediamento

L’assessora alle Attività produttive Giuseppina De Santis ha risposto all’interrogazione n. 1364 presentata dai consiglieri Gianpaolo Andrissi e Stefania Batzella (M5S) per sapere se si ritenga che, con la dismissione dello stabilimento lombardo e il trasferimento della forza lavoro, siano cambiati i presupposti del progetto per cui era stato concesso il contributo a fondo perduto, se e quali misure s’intendano attivare.

De Santis ha risposto che con DGR con la quale veniva approvato lo schema di contratto di insediamento fra la società A-27 e la Regione non contemplava né la risoluzione né la revoca del contributo a fondo perduto concesso qualora vi fosse stata la dismissione dello stabilimento lombardo e il relativo trasferimento della forza lavoro al nuovo sito presso Gattico (No). Con determina si è disposto il ricalcolo del contributo e la seguente riduzione della percentuale di contribuzione e successivamente si è disposta l’approvazione del rendiconto finale dell’investimento realizzato dalla società. Ad oggi non vi sono le condizioni di risoluzione del contratto in quanto il piano occupazionale risulta coerente con le previsioni contrattuali. Più in generale il contratto d’insediamento è fatto per premiare investimenti che avvengono sul territorio della nostra regione. Nel caso specifico, è abbastanza raro che un’impresa ricorra a tale strumento per spostare forza lavoro e attività produttive da un’altra regione alla nostra. Di contro, il problema è rappresentato dal fatto che la Lombardia possa essere considerata una concorrente su certi tipi di investimento.

 

Azienda Servizi Ambiente (ASA) – situazione Comuni debitori

Il vicepresidente agli Affari legali e contenzioso Aldo Reschigna ha risposto all’interrogazione n. 1428 presentata dal consigliere Alessandro Benvenuto (Lega Nord), per sapere se si abbia l’intenzione di attivarsi, mediante colloqui con gli Enti locali interessati e con il ministero dell’Economia e delle Finanze, per addivenire ad una soluzione condivisa e aderente alla normativa che consenta la chiusura delle posizioni debitorie in essere costituenti forte pregiudizio all’azione politica e amministrativa dei sindaci interessati.

Reschigna ha risposto che con ASA, la Regione ha esercitato un ruolo teso a costruire un’ipotesi di transazione tra le risultanze del lodo arbitrale, che ammonta a circa 80 milioni di euro. Ciò ha consentito di addivenire ad una ipotesi transitiva su tutto il debito di circa 9 milioni di euro. Rimane il problema che i Comuni coinvolti sono un numero consistente e per la maggior parte disponibili alla transazione, ponendo due ordini di problemi, differenti tra di loro a seconda dei Comuni. Quelli con risorse e quelli senza. I primi hanno il problema che, in caso di utilizzo delle risorse, escano dal patto di stabilità mentre i secondi chiedono strumenti per una dilazione relativamente al pagamento del debito. La Regione ha posto la questione al governo nazionale essendosi resi necessari interventi legislativi. Altra questione, una nuova apertura ad un nuovo provvedimento sulle anticipazioni sulla normativa unicamente per i Comuni che non determinano neanche un incremento sul bilancio pubblico. La problematica è stata posta, oltre che al governo nazionale, di cui non si è avuta ancora risposta, anche all’Anci, perché in Piemonte non c’è solo la questione ASA ma anche la vicenda Agess che riguarda i Comuni del Pinerolese.

 

Interrogazioni a risposta immediata

Sull’esempio di quanto avviene in Parlamento, accanto alle tradizionali interrogazioni e interpellanze, in Consiglio si è proceduto alla discussione delle interrogazioni a risposta immediata, prevista dall’art. 100 del Regolamento interno dell’Assemblea regionale.

 

Piano regionale amianto 2016-2020

L’assessore ai Trasporti Francesco Balocco ha risposto per conto dell’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia all’interrogazione n. 1503 presentata dal consigliere Alessandro Benvenuto (Lega Nord) per sapere quali criteri siano alla base dell’identificazione di sole sette miniere sotterranee in qualità di siti idonei afferenti all’argomento del piano.

Balocco ha risposto che come previsto dal piano regionale amianto 2016-2020, il documento recepito dalla Giunta è un approfondimento di aree di cava e miniera inattive potenzialmente idonee sotto il profilo tecnico, all’ubicazione di impianti autorizzati al conferimento di manufatti contenenti amianto e non già un’espressa individuazione di siti estrattivi dismessi, così come da mandato del Consiglio che in data 1 marzo 2016 ha approvato il piano regionale amianto. I 7 siti in sotterraneo costituiscono l’elenco complessivo di quelli inattivi che sono stati coltivati in sotterraneo. In ordine ai criteri applicati per l’esclusione di siti dall’elenco complessivo di cave e miniere figurano: aree esondabili, in frana, Comuni sismici, aree che presentano soggiacenza della falda inferiore a 10 metri, presenza di aree di importanza comunitaria, zone di protezione speciale e di importanza regionale, aree statisticamente più ventose, distanza da aree residenziali con estensione maggiore di 100 mila metri/quadri minore di 500 metri. Successive fasi del lavoro sono consistite in approfondimenti sul territorio, condotti anche indipendentemente dagli esiti della precedente fase di screening, come riepilogato nelle conclusioni del documento.

 

Destinazione dell’ex cava di Roaschia (Cn) a discarica per lo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto

L’assessore ai Trasporti Francesco Balocco ha risposto per conto dell’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia all’interrogazione n. 1504 presentata dal consigliere Francesco Graglia (FI) per sapere quali criteri sono stati adottati per l’identificazione dell’ex cava di Roaschia (Cn) come sito per il deposito dei rifiuti contenenti amianto.

Balocco ha risposto che, oltre alle già dichiarate ragioni della precedente interrogazione, c’è da aggiungere una successiva fase del lavoro dove sono emersi rilevanti elementi di valutazione come l’estensione e le condizioni di stabilità dei siti, la viabilità, l’accessibilità, la presenza di amianto nei quadranti di riferimento. Le conclusioni del documento redatto dalla Giunta rimarcano che l’intento è unicamente quello di fornire indicazioni e strumenti utili al territorio.

Procedura “dialogo competitivo” del Csi Piemonte e quali azioni conseguenti alla delibera dell’Anac

L’assessora ai Rapporti con società a partecipazione regionale Giuseppina De Santis ha risposto all’interrogazione n. 1505 presentata dal consigliere Gian Luca Vignale (Mns) per conoscere, anche in virtù della posticipazione della copertura fideiussoria, i tempi di conclusione del dialogo competitivo e all’interrogazione n. 1512 presentata dal consigliere Federico Valetti (M5S) per sapere quali siano le azioni che si intendano intraprendere alla luce della delibera citata dell’Anac che ha smentito i presupposti della procedura di dialogo competitivo.

De Santis ha risposto che i soci pubblici di Csi avevano posto un quesito all’Anac sulla correttezza della procedura di dialogo competitivo, sul perimetro della gara e su una serie di complesse questioni relative alla trasparenza seppur la gara fosse partita prima dell’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti. Successivamente i soci sono venuti a conoscenza che il Comune di Torino aveva proceduto autonomamente senza condividere con la Regione e il Csi nulla di quanto preso in esame. Ad oggi Csi prevede che l’assemblea in cui i soci verranno chiamati ad esprimersi sul modello emerso dalla procedura si terrà a maggio, nell’ipotesi che per tale data Anac abbia risposto al quesito sottopostole. Il modello di costi di Csi non prevede che ci possano essere perdite ma, essendo un consorzio, funzioni a ribaltamento costi sui consorziati. Csi è tenuto a rispettare le norme secondo le quali i costi devono essere congrui rispetto al mercato. Operazioni come quella del Comune di Torino mettono a serio rischio la sopravvivenza del Csi nella sua forma attuale.

 

Situazione ripristino ponte di Castiglione Torinese in conseguenza agli eventi alluvionali del novembre 2016

L’assessore alle Opere pubbliche Francesco Balocco ha risposto all’interrogazione n. 1506 presentata dal consigliere Daniele Valle (Pd) per sapere in quali tempi è legittimo prevedere che i lavori per il ripristino del ponte di Castiglione Torinese verranno effettuati.

Balocco ha risposto che l’intervento di riparazione del ponte sul Po nel comune di Settimo Torinese S.P. n. 92 è stato finanziato per un importo di € 1.166.622,00 con ordinanza commissariale. Da informazioni assunte dalla Città metropolitana di Torino, stazione appaltante e soggetto attuatore, saranno realizzati i primi interventi in somma urgenza per la demolizione della pila instabile, lo smantellamento delle due campate in essa convergenti e interventi di consolidamento ed opere accessorie. Verrà redatto il progetto definitivo-esecutivo per la realizzazione di una nuova campata con la collocazione di un ponte in acciaio tipo Bailey. I lavori si concluderanno nell’ottobre 2017.

 

Tutela e potenziamento della missione scientifica, didattica e divulgativa del Museo regionale di Scienze Naturali. Cui prodest?

L’assessora alla Cultura Antonella Parigi ha risposto alle interrogazioni n. 1507 e n. 1511 presentate dal consigliere Andrea Appiano (Pd) per sapere nell’ambito di quanto esposto, quali iniziative s’intendano adottare per la tutela e il potenziamento della missione scientifica, didattica e divulgativa del Museo di Scienze Naturali e dalla consigliera Francesca Frediani (M5S) per conoscere qual è l’interesse dei cittadini della Regione nel veder trasferito ad una fondazione governata di fatto da soggetti privati, un Museo che ha la finalità di divulgazione scientifica e per il quale sono già state investite una quota significativa di risorse.

Parigi ha risposto che la Regione ha colto l’opportunità di ricondurre, nel contesto di una fondazione, l’assetto organizzativo e istituzionale del Museo. Scelta sostenuta e motivata dall’esigenza di garantire le condizioni operative e gestionali più consone affinchè lo stesso possa assumere un ruolo importante, anche a livello internazionale, per la ricerca e la diffusione della cultura naturalistica e scientifica in relazione all’importanza delle collezioni ad esso affidate in gestione con apposite convenzioni con l’Università degli studi di Torino. Tale soluzione è allo studio anche alla luce di precedenti positive esperienze italiane. Una soluzione più adatta a garantire massima efficacia ed efficienza alla loro attività perché consente maggiore autonomia sia nella gestione organizzativa che finanziaria, perché capace di contemperare e integrare gli interessi ed i punti di forza e criticità dei diversi attori (pubblici e privati) che gravitano intorno al settore culturale. Già negli anni precedenti era stata proposta tale soluzione ma senza giungere ad atti concreti. Gli elementi fondanti del Museo consistono in una maggiore valorizzazione delle collezioni, della divulgazione e apprendimento, cercando di coniugare lo specifico delle collezioni ai grandi temi e problemi dell’ambiente, della natura, della società e dell’economia. Le criticità organizzative della struttura attuale sono il personale con le relative competenze tecniche che vedranno in un prossimo futuro uno staff che andrà da un minimo di 29 a un massimo di 54 persone a seconda della scelta di modello organizzativo. Si potenzieranno servizi di qualità e l’attivazione di nuove funzioni attraverso la creazione di una nuova struttura di gestione con la possibilità di realizzare il sistema dei musei scientifici e universitari cittadini e regionali. Infine, l’assetto organizzativo introdurrà la possibilità di attrarre risorse private per consentire un maggiore valore dell’offerta tramite la biglietteria, attività didattiche, sponsor, membership e crowfunding, progettazione finanziata, gestione di partenariati, vendita prodotti editoriali e merchandising, coordinamento servizi commerciali, affitto spazi e altri servizi commerciali, vendita immagini e progetti di consulenza e assistenza tecnica. La fondazione i cui soci sono Regione, Città e Università di Torino e Compagnia San Paolo è lo strumento per il superamento delle criticità.

 

Mancata attuazione della convenzione con Inail per l’assistenza agli infortunati sul lavoro

L’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha risposto all’interrogazione n. 1508 presentata dal consigliere Marco Grimaldi (Sel) per sapere se non si ritenga che la convenzione con l’Inail debba essere immediatamente attuata.

Saitta ha risposto che nell’aprile 2014 è stato istituito un tavolo tecnico, informando i rappresentanti sindacali, di coordinamento per la redazione delle convenzioni attuative per la definizione puntuale dell’applicazione perché l’accordo quadro nazionale è stato recepito dalla Giunta. È stato chiesto al direttore di convocare velocemente il tavolo per la predisposizione delle convenzioni attuative essendoci la volontà delle parti sebbene Inail mantenga posizioni da superare. Altro motivo di rinvio è stata la riorganizzazione della sanità piemontese, della rete ospedaliera e dell’assistenza territoriale. Con l’attuazione delle convenzioni attuative, insieme a Inail, si deciderà se rinnovare la delibera attraverso un atto complessivo di rinnovo della convenzione che scade con le convenzioni attuative.

 

Nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Piemontese per l’Oncologia (FPO)

L’assessore alla Sanità, Antonio Saitta ha risposto all’interrogazione n. 1509 presentata dal consigliere Davide Gariglio (Pd) per sapere se si condividano le modalità operative adottate dal nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Piemontese per l’Oncologia in assenza dei componenti di rappresentanza regionale.

Saitta ha risposto che ha espresso direttamente agli organi direttivi e allo stesso presidente della Fondazione la contrarietà per le decisioni assunte, soprattutto per la modalità, anche perché nel momento del bisogno gli organi della stessa avevano chiesto aiuto all’amministrazione regionale. La Regione, secondo l’amministratore, essendo organo di programmazione, poteva essere ascoltata ricorrendo ad altre modalità. La questione verrà affrontata nei prossimi giorni attraverso un incontro di chiarimento sul tema relativo ai rapporti tra Regione e Fondazione Piemontese Oncologica. Questione  collegata alla precedente è se ha ancora senso che l’ente regionale faccia parte della Fondazione medesima o se si possa pensare di giungere ad una netta separazione dei ruoli. Da qui la necessità di far passare la proposta all’attenzione dell’assemblea legislativa per le modifiche necessarie alla normativa.

 

La campagna vaccinale per il meningococco B parte per i bimbi di 3-4 mesi, oppure no?

L’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha risposto all’interrogazione n. 1510 presentata dalla consigliera Claudia Porchietto (FI) per sapere se la Regione intenda rispettare la circolare nazionale del Ministero della Salute provvedendo quindi alla comunicazione ufficiale ai referenti delle attività vaccinali piemontesi per evitare che i nocumenti dovuti ad uno slittamento al settimo mese della prima dose anti-meningococcica B ricadano sulla salute dei neonati.

Saitta ha risposto che è intenzione dell’assessorato dare piena e puntuale attuazione alle istruzioni operative contenute nella circolare del piano vaccini. La vaccinazione anti-meningococco sarà offerta ai nuovi nati con il calendario, a quattro dosi, previsto dal piano nazionale. L’attuazione sarà resa possibile dopo aver provveduto ad emanare la circolare regionale, nei prossimi giorni, per dare concreta attuazione in termini operativi. La vaccinazione dei nati nei primi mesi dell’anno è già in corso e le Asl sono state invitate a programmare l’avvio delle nuove campagne ed elaborare interventi straordinari per il recupero dei soggetti già vaccinati. I tempi tecnici per l’avvio saranno contenuti anche se sarà necessario organizzare in modo adeguato i servizi. Nei prossimi giorni verrà emanata una circolare applicativa dal punto di vista organizzativo per dare piena e totale applicazione alla normativa.

 

Bonifica dell’area della discarica di Ghemme (No)

L’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia ha risposto all’interrogazione n. 1513 presentata dal consigliere Gianpaolo Andrissi (M5S) per sapere quali provvedimenti la Giunta abbia intenzione di prendere in merito alla bonifica dell’area della discarica di Ghemme (No).

Valmaggia ha risposto che per quanto riguarda la bonifica della cosiddetta “area vasta”, si evidenzia che la Regione, nell’anno 2006, aveva assegnato alla Provincia di Novara risorse per l’attuazione di attività di caratterizzazione e progettazione, nell’ambito del programma di bonifica come da normativa regionale. A conclusione delle attività di caratterizzazione e progettazione, nel corso del 2012, la Provincia di Novara aveva inoltrato richiesta di finanziamento alla Regione, per l’attuazione di un progetto operativo di bonifica dell’importo di 944 mila euro. L’assenza di risorse pubbliche non ha consentito di dare seguito alla richiesta di contributo. La seconda questione investe gli interventi che devono essere attuati al fine di portare alla definitiva chiusura, e successiva gestione della fase post-chiusura, delle due vasche coltivate a discarica. Al riguardo sono in corso da parte degli uffici regionali i necessari approfondimenti per giungere il più celermente possibile alla convocazione di un apposito incontro sul territorio con la Provincia e con i rappresentanti dei Comuni costituenti il consorzio al fine di definire un ventaglio di possibili azioni che verranno valutate nelle sedi opportune. 

dbarattin