Consiglio Regionale del Piemonte

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Atlante stragi naziste e fasciste

Dopo quella sul partigianato meridionale, al Polo del '900 è stata presentata, martedì 21 marzo, un'altra importante banca dati sul periodo della Resistenza. L'"Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia" raccoglie oltre 5 mila episodi che hanno causato più di 20 mila vittime. Per ciò che riguarda il Piemonte, si registrano 2872 vittime per 567 episodi di violenza.
Un lavoro imponente voluto dal Consiglio regionale e finanziato dalla Repubblica Federale Tedesca, promosso dall'Anpi e dall'Istituto "Ferruccio Parri" (Insmli), che ha coinvolto 130 ricercatori.
"Era il 2009 quando si decise insieme di tenere viva la memoria dei fatti avvenuti dopo l'armistizio dell'8 settembre - ha spiegato il vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Boeti - stragi fatte fuori dal campo di battaglia. A Torino nel periodo 2004-2007 avevamo già fatto un lavoro di questo tipo che ha completato il lavoro più complessivo che presentiamo oggi". 
Dopo i saluti del presidente dell'Istoreto, Claudio Dellavalle, e della presidente dell'Anpi Torino, Maria Grazia Sestero, è stata la volta dello storico Bruno Maida spiegare nel dettaglio la ricerca: "Un lavoro che non sarebbe stato possibile senza l'impegno di 50 anni degli istituti storici italiani, che ci hanno permesso di recuperare un'imponente mole di documenti. Il volume "Zone di guerra, geografie di sangue" di Gianluca Fulvetti e Paolo Pezzino ci aiuta a riflettere sulle responsabilità della repubblica di Salò, per questo abbiamo voluto distinguere tra stragi naziste e stragi fasciste. Nel nostro paese, negli anni '90, si cominciò a pensare che la guerra non fosse stata solo quella combattuta, ma quella vissuta da tutta la società italiana nel suo complesso. Per questo abbiamo voluto includere anche le testimonianze dei civili".
L'atlante è disponibile online e accessibile a chiunque all'indirizzo http://www.straginazifasciste.it e si compone di una banca dati e dei materiali di corredo (documentari, iconografici, video) correlati agli episodi censiti, ospitati all’interno del sito web. Nella banca dati sono state catalogate e analizzate tutte le stragi e le uccisioni singole di civili e partigiani uccisi al di fuori dello scontro armato, commesse da reparti tedeschi e della Repubblica Sociale Italiana in Italia dopo l’8 settembre 1943, a partire dalle prime uccisioni nel Meridione fino alle stragi della ritirata eseguite in Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige nei giorni successivi alla Liberazione. L’elaborazione su base cronologica e geografica dell’insieme dei dati censiti ha consentito la definizione di una "cronografia della guerra nazista in Italia", che mette in correlazione modalità, autori, tempi e luoghi dei fatti.

fmalagnino

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