Ad Alessandria la "Serata Benedicta"

Presso l'Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria ( nel quartiere Orti, in piazza Fabrizio De André, 76) si terrà giovedì 9 marzo - a partire dalle 19.00 - la "Serata Benedicta", promossa dall'Associazione Memoria della Benedicta e dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte.
L'iniziativa si articolerà in due momenti: alle 19.00 un dibattito sul tema "Le scelte della Resistenza", con il prof. Bruno Maida, docente di storia contemporanea all'Università di Torino, e il prof. Pietro Armano, Presidente dell'Associazione Memoria della Benedicta; successivamente avrà luogo la proiezione, in prima visione assoluta, del film "I ribelli del Roverno" del regista Maurizio Orlandi, una pellicola che racconta la presenza dei partigiani autonomi nell'eccidio della Benedicta, nell'aprile del 1944.
Sarà presente Nino Boeti, vice presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, delegato al Comitato Resistenza e Costituzione.
La Benedicta, località nei pressi delle Capanne di Marcarolo (zona appenninica al confine tra le province di Alessandria e Genova) fu teatro di uno dei più sanguinosi episodi della lotta di Liberazione nell'alessandrino. Nei primi giorni di aprile del 1944 militari della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana) e soldati tedeschi iniziarono un imponente rastrellamento contro le formazioni garibaldine della zona.
Gli scontri armati fra le forze in campo iniziarono il 6 aprile ma i partigiani erano male armati e presto ebbero la peggio. Alla fine degli scontri, l'11 aprile, vennero catturati 75 partigiani, fucilati dalla GNR comandata da un ufficiale tedesco. Quasi altrettanti erano caduti combattendo. Il monastero della Benedicta, in cui si erano rifugiati gli uomini disarmati , venne minato e fatto esplodere. Circa quattrocento renitenti alla leva, presentatisi spontaneamente dopo aver accolto l'invito delle SS che promettevano il condono della pena, furono deportati nei lager nazisti.
Diciassette partigiani, fatti prigionieri durante il rastrellamento, vennero fucilati, insieme ad altri 42 prigionieri, il 19 maggio nella strage del Turchino, compiuta come rappresaglia per un attentato contro dei soldati tedeschi al cinema Odeon di Genova.
di m.travaglini