Consiglio Regionale del Piemonte

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Lavori in Commissione, 1° marzo

In III sulle materie di competenza del bilancio 2017

Le assessore regionali alle Attività produttive Giuseppina De Santis e al Lavoro Gianna Pentenero hanno illustrato alla III Commissione (Attività produttive e lavoro), presieduta dal consigliere Raffaele Gallo, il bilancio regionale 2017 per quanto riguarda le materie di competenza.  

Per quanto riguarda l'assessore De Santis stanziamenti sostanziosi prevedono 2,3 milioni di euro per le spese per la gestione degli incentivi alle imprese previste dalla legge regionale n. 44/00 e 2 milioni di euro per spese di assistenza tecnica per il programma pluriennale per le attività produttive. Numerosi sono i progetti per l'attuazione del Por Fesr, che vedono - accanto all'intervento regionale - quello comunitario e statale. Circa 600mila euro, inoltre, vengono stanziati per le imprese cooperative.

L'assessore Pentenero ha sottolineato - tra l'altro - lo stanziamento di 8,5 milioni di isorse trasferite dallo stato per il funzionamento centri per l’impiego, di 3 milioni per i cantieri di lavoro, di 2,5 milioni per Agenzia Piemonte lavoro e di 24 milioni per obbbligo d’istruzione delle agenzie formative. 

Sono intervenuti per richieste di chiarimenti i consiglieri Mauro Campo, Gian Paolo Andrissi, Davide Bono, Francesca Frediani, Giorgio Bertola (M5S), Domenico Rossi (Pd) e Gian Luca Vignale (Misto).

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Edilizia abitativa in Piemonte

Nella seduta del primo marzo della seconda Commissione, presieduta da Nadia Conticelli, l’assessore Augusto Ferrari ha presentato l’elenco delle spese relative all’edilizia abitativa. La relazione era necessaria nell’ambito dell’esame per l'espressione del parere, ai sensi dell'articolo 35, comma 6, del Regolamento interno del Consiglio regionale, sul disegno di legge numero 237 "Bilancio di previsione finanziario 2017/2019" relativamente alle materie di competenza della Commissione.

Per quanto riguarda le agenzie sociali per la locazione, ha detto Ferrari, c’è l’intenzione di confermare lo stanziamento dello scorso anno, rafforzando gli sportelli sul territorio, soprattutto nelle province. Si interviene sul fondo sociale  e si punta alla chiusura dei cantieri di edilizia sociale: “Ci sono fondi statali da recuperare  – ha aggiunto l’assessore – per completare cantieri già impostati e per vari motivi non ancora compiuti. Questo è un nostro preciso obiettivo politico”.

Parlando di cifre, per il 2017 sono stanziati 11,2 milioni per l’edilizia residenziale pubblica e locale e per i piani di edilizia economico-popolare; 848mila per la politica regionale unitaria e per l’assetto del territorio e l’edilizia abitativa; 1,3 milioni per i contratti di quartiere; 1,55 per i progetti “Over 65” e “Housing sociale”; 5,2 milioni per gli interventi concernenti il Piano nazionale di edilizia abitativa. Inoltre e in tutto, sono 33,9 i milioni per l’assetto del territorio ed edilizia abitativa e il capitolo più consistente di questo settore è quello relativo ai programmi casa, bando di edilizia residenziale agevolata, con 8,9 milioni.

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Terzo valico in Commissione Urbanistica

Nel corso della II Commissione (Urbanistica), presieduta dalla consigliera Nadia Conticelli, la commissaria governativa del Terzo valico dei Giovi, Iolanda Romano, ha illustrato lo stato dell’arte del progetto avviato nel 1992 e affidato al consorzio Cociv.

Romano ha ripercorso l’iter dell’opera, evidenziandone l’inserimento nella Legge obiettivo del 2001; l’approvazione del progetto definitivo nel 2006 e la successiva convenzione tra RFI e Cociv.

Nel 2012 vengono, infine, avviati i lavori, con previsione di termine nel 2021.

La commissaria ha poi sottolineato il coinvolgimento di 14 comuni: 11 piemontesi e 3 liguri. Il costo del progetto, diviso in sei lotti, è di 6,2 miliardi di euro e la copertura finanziaria è totalmente pubblica.

Per quanto riguarda lo stato di avanzamento dei lavori sul totale dell’opera, nel 2016 è pari al 15 per cento.

Il progetto nasce negli anni Novanta, in un contesto molto diverso dall’attuale. Oltre agli elementi normativi, negli ultimi venticinque anni è mutato anche il sistema di trasporto delle merci: in Italia, infatti, il trasporto merci su ferro ha coperto una quota dell’11,8 per cento contro una media europea del 18,2 per cento. Le politiche nazionali puntano ora a un incremento del trasporto ferroviario e intermodale delle merci, con l’obiettivo di un incremento del cinquanta per cento. In questo quadro si inserisce l’importanza della realizzazione del Terzo valico, come nodo strategico e centrale per il completamento dei corridoi della rete europea di trasporti.

Romano ha infine sottolineato che, a seguito delle indagini giudiziarie avvenute in merito ai fenomeni di corruzione nell’ambito dei lavori, Cociv ha risolto 13 contratti su opere, forniture e servizi per cantieri di linea e stradali, con un conseguente impatto per 221 lavoratori (189 piemontesi, e 32 liguri). 

Nel corso dell’illustrazione i consiglieri Massimo Berutti (FI) e Marco Grimaldi (Sel) hanno rispettivamente espresso considerazioni in merito al mutamento di scenario dal progetto alla fase attuale dell’opera e sull’attuazione del protocollo antimafia siglato nel 2012.

Il consigliere Domenico Ravetti (Pd) è intervenuto con considerazioni sulle opportunità di lavoro create dal progetto e Paolo Mighetti (M5S) ha invece evidenziato come dal dibattito sia emersa una carenza di analisi tra costi e benefici, ponendo particolare attenzione, poi, sull’impatto ambientale dell’opera.

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