Consiglio Regionale del Piemonte

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La settimana in Commissione

I Commissione (Programmazione e Bilancio)

Firmato  il 28 dicembre un preaccordo di intesa con le imprese residue dell’Ati finanziaria che ha in appalto la costruzione del palazzo unico della Regione Piemonte. Lo ha comunicato l’assessore Aldo Reschigna nella riunione della prima Commissione, tenutasi il 16 gennaio sotto la presidenza di Vittorio Barazzotto.

L’assessore ha anche chiarito che entro la prossima settimana si dovrebbe arrivare a un’intesa definitiva, altrimenti si dovrà rivedere la strategia sinora adottata, che prevede il subentro delle imprese già presenti nell'associazione temporanea – escluse quelle fallite – in modo da evitare una lunga e onerosa nuova gara d’appalto.

Nel frattempo sono stati quantificati i danni derivanti da vizi per le costruzioni orizzontali e ammontano a 3,5 milioni, per quanto riguarda le pavimentazioni esterne e le impermeabilizzazioni. Sostanzialmente, sono state sbagliate le pendenze e bisogna rifare i manufatti.

Ancora da definire i danni derivanti dalla costruzione delle vetrate, ma si pensa che l’escussione delle fideiussioni (4,5 milioni) da parte della Regione dovrebbero essere più che sufficienti. Non è ancora definita la quantità dei cosiddetti ammaloramenti, vale a dire i danni causati dal cantiere esposto agli agenti atmosferici, ma si immagina che siano al di sotto del milione di euro.

Di fatto, l’intesa proposta dalla Regione prevede che le aziende subentranti si accollino i vizi orizzontali, non quelli verticali (le facciate erano a totale carico di CoopSette) e che l’amministrazione si faccia carico degli ammaloramenti.

Nel dibattito che è seguito, sono intervenuti Giorgio Bertola, Paolo Mighetti (M5s) e Gilberto Pichetto (Fi).

Nella stessa seduta, la Commissione ha dato parere preventivo favorevole a maggioranza in merito al testo dell'intesa quadro relativo a "Esercizio in forma associata delle funzioni amministrative provinciali ai sensi dell'articolo 3, comma 5, legge regionale 23/2005 per le Province dei quadranti di Asti, Alessandria, Novara, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola".

 

II Commissione (Pianificazione territoriale e Urbanistica)

Le decadenze alle assegnazioni di alloggi popolari

In seconda Commissione, sotto la presidenza di Nadia Conticelli, è cominciata la discussione generale, a seguito della consultazione, del disegno di legge numero 229 "Disposizioni in materia di decadenza all'assegnazione degli alloggi di edilizia sociale. Modifiche alla legge regionale numero 3/2010".

In sostanza, si prevede che i procedimenti di decadenza avviati (circa 6mila in tutta la regione) e l'esecuzione delle decadenze già pronunciate ai sensi della medesima disposizione, siano sospesi fino all'approvazione del regolamento di modifica dell' articolo 15 del regolamento regionale. 

L’assessore Augusto Ferrari ha spiegato l’urgenza di questo provvedimento, anche alla luce del disagio sociale che 6mila decadenze tutte insieme possono provocare.

Per le opposizioni sono intervenuti diversi commissari, tra i quali Davide Bono (M5s) e Maurizio Marrone (Fdi), chiedendo una revisione più ampia dei criteri di assegnazione. Entrambi i gruppi consiliari hanno presentato molti emendamenti. Anche Diego Sozzani (Fi) è intervenuto sollecitando che non si dimentichino le responsabilità di chi, amministrando le varie agenzie per la casa, ha portato alla situazione attuale di morosità diffusa.

In particolare Marrone ha chiesto che sia rivisto il maggior punteggio dato ai “richiedenti asilo” per l’assegnazione delle case popolari, perché essendo ormai moltissimi in Piemonte, andrebbero ad occupare la quasi totalità delle circa 500 abitazioni che ogni anno vengono assegnate.

La maggioranza, dopo una riunione a porte chiuse, ha convenuto sulla proposta di rivedere i criteri di assegnazione, ma ha chiesto che la cosa restasse separata dall’attuale provvedimento d’urgenza. Le opposizioni, invece, hanno mantenuto gli emendamenti presentati. La riunione è stata aggiornata.

 

III Commissione (Economia)

Salario minimo orario e piano forestale regionale

La III Commissione, presieduta dalla consigliera Claudia Porchietto, ha svolto le prime determinazioni in merito alla proposta di legge n. 223, "Proposta di legge al Parlamento ‘Istituzione del salario minimo orario'", presentata dal presidente dell’Assemblea regionale Mauro Laus  e sottoscritta dai consiglieri regionali Domenico Rossi, Domenico Ravetti, Daniele Valle, Elvio Rostagno, Valter Ottria, Davide Gariglio, Raffaele Gallo, Giorgio Ferrero, Gabriele Molinari, Valentina Caputo, Nino Boeti, e Andrea Appiano (Pd).

Il presidente Laus ha spiegato che si tratta di un provvedimento "che attiene alla retribuzione oraria e si propone d'individuare il limite al di sotto del quale non è giusto scendere, una proposta di civiltà e una sorta di aiuto che si vuole dare alle organizzazioni sindacali e datoriali per sottolineare il valore della libera concorrenza ma nel rispetto di limiti dignitosi, stimati in almeno otto euro l'ora".

Prima di procedere al dibattito generale e all’esame dei singoli articoli si svolgeranno le audizioni con i soggetti interessati.

La Commissione ha anche espresso parere preventivo a maggioranza sulla proposta di deliberazione della Giunta regionale "Legge regionale n. 4/2009, art. 9 – Piano forestale regionale", illustrata dall’assessore regionale Alberto Valmaggia.

Si tratta di uno strumento di pianificazione complessiva, approfondito dal Comitato tecnico delle foreste: un patrimonio di oltre 800mila ettari dislocato su montagne, colline e pianure. Il documento si compone di una parte relativa agli aspetti conoscitivi della risorsa forestale, delle caratteristiche, delle funzioni e dei prodotti dei boschi e delle altre superfici arborate e di una parte relativa alle strategie di politica per le foreste e ai settori prioritari d'intervento e di finanziamento.

Prima dell'espressione del parere sono intervenuti, per chiedere chiarimenti, i consiglieri Gian Paolo Andrissi, Paolo Mighetti (M5S), Paolo AlemannoOttria e Rossi (Pd). 

 

Sicurezza degli sport montani

Le Commissioni III (Attività produttive) e VI (Cultura), in seduta congiunta presieduta dal consigliere Daniele Valle, hanno avviato l’esame degli emendamenti e del testo unificato che armonizza il disegno di legge n.213, di modifica alla legge regionale n.2/2009 e di tre proposte di legge relativi alla sicurezza in materia di sport invernali, aree sciabili e sviluppo montano. Si tratta delle pdl n.103 (primo firmatario Gian Luca Vignale, FI), n. 157 (primo firmatario Giorgio Bertola, M5S) e n. 208 (primo firmatario Daniele Valle, Pd).

Il gruppo M5S ha giudicato proficua l’attività svolta dal gruppo di lavoro sul testo e per facilitare la prosecuzione ha proposto di stralciare e di trattare separatamente la disciplina dell’eliski (volo alpino) per la quale il gruppo mantiene una posizione ferma a favore del divieto di questa pratica, giudicata contraria alla tutela dell’ambiente montano e a un turismo sostenibile.

Il consigliere Gian Luca Vignale (FI) ha espresso accordo sulla proposta, ricordando la necessità di accelerare l’approvazione del nuovo testo normativo, dato che esiste già un ritardo di un anno per la pubblicazione dei bandi ai fini dell’erogazione delle agevolazioni finanziarie.

La discussione proseguirà domani, sempre in seduta congiunta.

 

IV Commissione (Sanità e assistenza)

Questa settimana la Commissione non si è riunita.

 

V Commissione (Tutela dell'ambiente e Protezione civile)

Questa settimana la Commissione non si è riunita.

 

VI Commissione (Cultura e Istruzione)

 

Disciplina della sicurezza negli sport invernali

Le Commissioni III (Attività produttive), presidente Raffaele Gallo, e VI (Cultura), presidente Daniele Valle, riunite nella seduta congiunta presieduta da Gallo, hanno proseguito l’esame del testo unificato che, attraverso quanto predisposto dal gruppo di lavoro, armonizza il disegno di legge n. 213, di modifica alla legge regionale n. 2/2009, con tre proposte di legge relative alla sicurezza in materia di sport invernali, aree sciabili e sviluppo montano (pdl n.103, n. 157 e n. 208).

L’intero articolato con numerosi emendamenti - quelli di riscrittura predisposti appunto dal gruppo di lavoro e gli altri dei vari gruppi consiliari – sono stati esaminati e votati.

Rinviate solamente le disposizioni concernenti il soccorso sulle piste da sci e gli strumenti urbanistici relativi alle zone sciabili.

Tali disposizioni verranno affrontate, sempre in seduta congiunta, la prossima settimana in base all’esito degli approfondimenti chiesti agli uffici dell’Assessorato.

In pratica sono stati approvati gli articoli da 1 a 5, da 7 a 25, da 27 a 35 duodecies del testo unificato mentre è stato sospeso l’esame degli articoli 6 e 26.

Ai lavori ha partecipato in rappresentanza della Giunta regionale l’assessore al Turismo, Antonella Parigi.

La situazione si è sbloccata, rispetto all’esito dell’ultima seduta, quando all’inizio dei lavori Giorgio Bertola ha chiarito la posizione del gruppo M5S, che rinunciava allo stralcio delle disposizioni concernenti l’Eliski, ulteriormente precisate dall’Esecutivo e dalla maggioranza. Pur non modificando la netta contrarietà allo svolgimento in qualsivoglia situazione e territorio della pratica dell’eliski,  Bertola ha spiegato che alla mancanza di normativa, per iniziare, si preferiva una precisa e limitante disciplina a questa controversa pratica turistica, oltre a consentire l’approvazione delle altre utili disposizioni previste dal testo.

Gianluca Vignale (FI), pur considerando positivamente lo sblocco dell’iter in Commissione, ha precisato la posizione del centrodestra che ritiene eccessiva la proposta dell’Esecutivo di vietare tout court la pratica dell’eliski nelle zone protette, ritenendo più razionale estendere la Valutazione d’impatto ambientale all’eliski, prevista dall’articolato per le zone non protette, anche a quelle aree di particolare valenza naturalistica. L’esponente del gruppo FI ha anche rilevato come l’attività dell’eliski rispetto al crescente utilizzo degli elicotteri in montagna risulta del tutto residuale.

Con un emendamento è stato anche cambiato il titolo della legge, ora: “Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell’attività di volo alpino”.