La boxe a Palazzo Lascaris

Ha la faccia pulita del bravo ragazzo, che si porta appresso tutte le ansie e i sacrifici di chi dal Sud (è nato a Foggia) è emigrato nelle grandi città del Nord, in questo caso Torino. Andrea Scarpa, classe 1987, coltiva il sogno di entrare nella storia del pugilato italiano, accanto a quei miti ormai lontani che riuscivano a riempire un intero stadio come quello di San Siro, come fu ad esempio Duilio Loi.
Ha appena aggiunto un nuovo mattone al suo castello, conquistando sul ring della O2 Arena di Londra il titolo di campione del mondo Wbc Silver della categoria dei pesi superleggeri, la cui cintura era stata lasciata vacante dall’italo-spagnolo Luca Giacon. Il ventinovenne cameriere prestato alla boxe, si è imposto per ko tecnico alla sesta ripresa ai danni del padrone di casa John Wayne Hibbert.
Era emozionato, martedì 5 luglio, quando è stato ricevuto in Consiglio regionale dal presidente e vice Mauro Laus e Nino Boeti, e dal presidente della Giunta regionale Sergio Chiamparino.
Felice e commosso perché, come dicevamo, vorrebbe fare il pugile a tempo pieno, ma oggi in Italia di sola boxe si fa fatica a campare, e quindi continua anche a fare il cameriere e il barman.
“Lasciare la mia attuale occupazione per ora non ci penso proprio, ho in programma altri due o tre match: se li vincerò allora probabilmente riuscirò a scalare le classifiche e a cambiare lo scenario, andando a combattere negli Stati Uniti” ha affermato.
Ha poi spiegato i dettagli del match, incalzato dalle domande poste soprattutto da Chiamparino: “Sono salito di ritmo a partire dal secondo round, con un potente gancio sinistro che ha causato una ferita all’arcata sopracciliare destra del mio avversario, che quattro riprese più tardi ha costretto l’arbitro a decretare la fine dell’incontro. Nel frattempo, al quinto round, ho avuto anche il tempo di mandare al tappeto Hibbert”.
Allievo di Tony Di Renzo alla palestra Kombat di Moncalieri, Scarpa è stato campione italiano e intercontinentale Ibf, e anche allora venne ricevuto a Palazzo Lascaris.
È un fautore della boxe nelle scuole: “Insegna regole e disciplina, e magari potrebbe essere utile anche nella lotta contro il bullismo”.