Consiglio Regionale del Piemonte

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La pena di morte nel mondo


Foto del comunicato stampa Si è svolta, mercoledì 10 dicembre a Palazzo Lascaris, la conferenza stampa di presentazione del Rapporto 2014 sulla pena di morte nel mondo dell’associazione “Nessuno tocchi Caino”. L’iniziativa è stata promossa dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Bruno Mellano. Il Rapporto 2014, edito da Reality Book, dà conto dei fatti più importanti relativi alla pratica della pena di morte nel 2013 e nei primi sei mesi del 2014. Durante la conferenza stampa, alla quale hanno anche partecipato l’assessore regionale ai Diritti civili Monica Cerutti e il rappresentante del Nonviolent Radical Party presso le Nazioni Unite Marco Perduca, sono stati illustrati anche gli obiettivi della campagna internazionale per l’abolizione della pena di morte in Africa e le proposte per rafforzare la nuova risoluzione sulla moratoria universale, che sarà al voto dell’Assemblea generale dell’Onu la prossima settimana.

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I fatti in breve

  • Per il Garante dei detenuti Mellano è stata anche l’occasione per fare il punto sulla situazione legata all’applicazione in Italia del cosiddetto “ergastolo ostativo” - che nega ogni misura alternativa al carcere e ogni beneficio penitenziario -, che si configura da più parti come una pena fino alla morte.
  • All'evento hanno anche partecipato Nino Boeti, vicepresidente del Consiglio regionale, e Gabriele Molinari, consigliere segretario.
  • Il 10 dicembre è la Giornata internazionale dei diritti umani, anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo dell'Onu.

Dichiarazioni

“Uno Stato democratico punisce chi commette dei crimini, non si vendica. Non uccide, ponendosi sulla stessa linea degli assassini che persegue”. È quanto ha affermato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus.

“Tre Paesi illiberali, Cina, Iran e Iraq, sono risultati essere nel 2013 i primi tre ‘Paesi-boia’ del mondo, ma i dati mostrano anche un passo indietro nei Paesi cosiddetti ‘democratici’ come gli Stati Uniti, dove sono aumentate le esecuzioni e il sistema capitale si è rivelato essere per molti aspetti coperto da un velo di segretezza”, ha spiegato Elisabetta Zamparutti, tesoriere di “Nessuno tocchi Caino”.

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