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  • Legislatura: corrente
  • Parola chiave: emergenza climatica
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Legislatura n. XI - Seduta n. 56 del 28/01/20 - MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente - Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)


Esame ordine del giorno n. 150 presentato da Marrone, Ruzzola, Biletta e Riva Vercellotti, inerente a "Stato di emergenza climatica e ambientale: politiche concrete di competenza regionale"; ordine del giorno n. 152 presentato da Grimaldi, Canalis, Avetta, Valle, Giaccone, Marello, Rossi Sarno e Valle, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale"; ordine del giorno n. 171 presentato da Biletta, Riva Vercellotti, Ruzzola e Zambaia, inerente a "Green Deal, la specificità del bacino padano venga riconosciuta con adeguati investimenti"; ordine del giorno n. 173 presentato da Preioni, Cerutti, Demarchi, Fava, Cane Perugini, Nicotra, Zambaia, Dago, Gagliasso, Marin e Mosca, inerente a "Riconoscimento del Piemonte quale area svantaggiata per lo smaltimento degli inquinanti"; ordine del giorno n. 167 presentato da Disabato, Sacco Martinetti, Frediani e Bertola, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale in Regione: impegni per contrastare il cambiamento climatico"; ordine del giorno n. 168 presentato da Frediani Disabato, Martinetti, Sacco e Bertola, inerente a "Stato di emergenza climatica e ambientale: interruzione della NLTL, opera con un bilancio ambientale disastroso"; ordine del giorno n. 181 presentato da Grimaldi inerente a "Incentivo all'uso e all'educazione all'uso dei mezzi pubblici"


Grazie, Presidente.
Anzitutto, mi scuso per non essere stato presente all'inizio della discussione, ma ero a un evento legato al tema dei giovani che vogliono intraprendere l'attività di manager. Anche lì si è parlato dei temi che sono oggi all'ordine del giorno.
Oggi si è parlato un po' di tutto, dei tanti temi globali, nazionali e regionali e sarà un po' difficile fare la sintesi di tutto e in pochi minuti. Tuttavia, dai discorsi emersi, in attesa di conoscere che cosa deciderà il Consiglio sugli ordini del giorno presentati, posso dirvi che il Piemonte - quando vado in rappresentanza di questa Giunta, lo faccio con molto orgoglio - è una Regione virtuosa.
Da alcuni interventi di oggi sembra quasi che il Piemonte stia collassando su sé stesso sui temi ambientali, ma non è così. E non è così neanche sui temi della qualità dell'aria. Proverei un po' più di vergogna se fossi, ad esempio, un Assessore del Comune di Roma, dove sul tema dei rifiuti, in questo momento, non sono riusciti a risolvere alcunché: in Piemonte non c'è un'emergenza di quel tipo. Questo bisogna dirlo.
Chi è venuto l'altro giorno agli Stati generali dell'energia - ho visto i Consiglieri Riva Vercellotti, Biletta e Ruzzola - nella presentazione del Ministero dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente dedicato al Piemonte, ha potuto verificare che il Piemonte è quasi sempre sul podio. Sul podio per quanto riguarda le energie rinnovabili, sul podio per quanto riguarda l'uso degli incentivi e sul podio in quasi tutti i settori. Partiamo da una base molto importante su cui bisogna costruire ovviamente i prossimi dieci vent'anni, anzi trenta, perché la sfida per il Piemonte, l'Italia e l'Europa è di conseguire gli obiettivi del 2050.
Emergenza climatica piemontese. Mi chiedo che cosa significhi questo, che cosa comporta avere un riconoscimento di questo genere. Se poi andiamo a vedere effettivamente qual è il significato, a parte che non esiste nell'ordinamento giuridico italiano, al massimo viene specificato "stato di pericolosità". In Piemonte che stato di pericolosità esiste? Uno può essere di emergenza immediata. La qualità dell'aria incide, com'è stato bene affermato, su alcune morti derivanti da problemi polmonari. Un altro fattore di pericolosità sono le frane nel periodo invernale sulle montagne del VCO e del Cuneese, oppure i viadotti. Queste le interpreto come emergenze immediate su cui bisogna intervenire.
Sul processo di transizione per le sostanze climalteranti, ovviamente sono necessari, ma questo è imprescindibile, almeno 10-20 anni per riuscire a raggiungere quella parità delle emissioni: tanto emetto e tanto consumo.
Arrivo da un incontro importantissimo con un'altra realtà come il Piemonte Auvergne-Rhône-Alpe, la più importante Regione francese, in cui abbiamo toccato i temi che ci riguardano come le Alpi che ci dividono, la realizzazione della Torino-Lione (i francesi la chiamano Lione-Torino) e i temi dell'idrogeno. Ho voluto fare quest'incontro importante e per la prima volta abbiamo sottoscritto, e a breve la Giunta andrà a renderlo istituzionale, un team misto tra le due Regioni, che scambieranno le buone pratiche e le esigenze che oggi servono per portare avanti tutte queste tematiche.
Sull'idrogeno i francesi sono molto più avanti. Stanno per inaugurare una rete di rifornimenti: mentre noi oggi possediamo solo una rete per il diesel e la benzina, loro hanno già venti impianti in tutto il territorio regionale. Hanno le biciclette a idrogeno, vogliono fare i battelli a idrogeno che porteranno merci, quindi sfrutteranno il Rodano come via di collegamento, e produrranno l'idrogeno in loco. La differenza è che noi oggi importiamo carburante e gas, invece loro lo producono esattamente dove ha sede lo stabilimento di erogazione del carburante attraverso processi di elettrolisi, con energia di fonti rinnovabili.
Sulle fonti rinnovabili, i francesi sono al 50%, noi siamo a più del 30%.
L'obiettivo della Regione Piemonte è arrivare al 50%. Possiamo raggiungere questa percentuale se rafforziamo le nostre centrali idroelettriche e il fotovoltaico: queste sono le due uniche realtà su cui possiamo insistere perché sull'eolico non esiste quasi nulla in Piemonte. Lo possiamo fare attraverso l'ammodernamento. Infatti, a breve, ci sarà una grande ed epocale discussione sull'idroelettrico, perché andremo a gestire direttamente tutte le centrali e le grandi concessioni.
Parlandone con il mio Gruppo, abbiamo convenuto che forse in Piemonte bisogna ragionare per creare nuovi invasi. Se, infatti, oggi abbiamo queste grandi opportunità, è perché novant'anni fa qualcuno decise di costruire centrali idroelettriche, dando sviluppo alle nostre valli. Ci sono alcune valli in Piemonte che non hanno neanche uno sviluppo turistico e industriale, per cui forse potrebbe essere un'occasione per realizzare nuove centrali idroelettriche in Piemonte, ma anche per sviluppare turismo.
Quando ho visitato la centrale della Valle d'Orco in provincia di Torino mi sono reso conto che quell'invaso è stato sfruttato non solo per finalità energetiche e per garantire la potabilità dell'acqua, ma anche a livello turistico, perché c'è tutto un processo che sta andando avanti in tal senso. Diciamo che ci sono le occasioni per lo sviluppo e io credo che su questo il Piemonte sia all'avanguardia.
Avete parlato della Torino-Lione. Come dicevo prima, c'è grande voglia di costruire questa realtà, perché in modo un po' egoistico si parla sempre della parte italiana, ma se si passa dall'altra parte del traforo (tra l'altro, con un costo di 80 euro, per raggiungere la Francia, quindi neanche tanto economico), c'è un'area (mi hanno fatto vedere delle foto) molto inquinata a causa dei camion. Da loro c'è una valle di montagna quindi non hanno grandi emissioni, ma sono quelle che arrivano dal trasporto delle merci. Oggi, per portare le merci o le persone dal Piemonte alla Francia si deve passare da lì. Quella sì che è un'emergenza climatica perché c'è una cappa d'inquinamento che, sia da una parte sia dall'altra non ci permette di respirare.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Che cosa sta dicendo?

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Legislatura n. XI - Seduta n. 56 del 28/01/20 - GRIMALDI Marco - Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)


Esame ordine del giorno n. 150 presentato da Marrone, Ruzzola, Biletta e Riva Vercellotti, inerente a "Stato di emergenza climatica e ambientale: politiche concrete di competenza regionale"; ordine del giorno n. 152 presentato da Grimaldi, Canalis, Avetta, Valle, Giaccone, Marello, Rossi Sarno e Valle, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale"; ordine del giorno n. 171 presentato da Biletta, Riva Vercellotti, Ruzzola e Zambaia, inerente a "Green Deal, la specificità del bacino padano venga riconosciuta con adeguati investimenti"; ordine del giorno n. 173 presentato da Preioni, Cerutti, Demarchi, Fava, Cane Perugini, Nicotra, Zambaia, Dago, Gagliasso, Marin e Mosca, inerente a "Riconoscimento del Piemonte quale area svantaggiata per lo smaltimento degli inquinanti"; ordine del giorno n. 167 presentato da Disabato, Sacco Martinetti, Frediani e Bertola, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale in Regione: impegni per contrastare il cambiamento climatico"; ordine del giorno n. 168 presentato da Frediani Disabato, Martinetti, Sacco e Bertola, inerente a "Stato di emergenza climatica e ambientale: interruzione della NLTL, opera con un bilancio ambientale disastroso"; ordine del giorno n. 181 presentato da Grimaldi inerente a "Incentivo all'uso e all'educazione all'uso dei mezzi pubblici"


In attesa dell'arrivo dell'Assessore Gabusi, credo sia utile un pranzo tête à-tête fra Marrone e Marnati: prima s'incontrino fra loro e risolvano i problemi sulle OGM e sullo stato d'emergenza climatica. Se vuole, pu andare anche il Consigliere Preioni, così parla loro del disagio ambientale. È una cosa che ha inventato lui! Ci andrei anch'io a pranzo con il Consigliere Preioni per capire cos'è il disagio ambientale, ma ci sarebbe disagio assoluto! Per far terminare il disagio che abbiamo anche noi dell'opposizione, le chiedo di chiudere la seduta e mandarci a fare un pranzo riflessivo diciamo.

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Legislatura n. XI - Seduta n. 57 del 28/01/20 - RAVETTI Domenico - Argomento: Trasporti pubblici


Esame ordine del giorno n. 181 presentato da Grimaldi, inerente a "Incentivo all'uso e all'educazione all'uso dei mezzi pubblici" (rinvio)


Presidente, porti pazienza, ma non abbiamo capito cosa è successo questa mattina e per una ragione di fondo, che è la consapevolezza del Consiglio regionale in cui siamo, vorremmo capire. Il 15 ottobre questo Consiglio regionale a maggioranza non ha votato lo stato di emergenza ambientale.
Oggi nelle premesse dell'ordine del giorno a prima firma del Consigliere Marrone, la maggioranza dice: "La consapevolezza dell'emergenza climatica".
Se non ho capito male, l'Assessore Marnati dice: "Non dobbiamo utilizzare il concetto dell'emergenza ambientale, perché non siamo in emergenza ambientale".
Presidente, per dare un senso alla nostra presenza, non abbiamo capito se la maggioranza ritiene che la Regione Piemonte è in condizioni di emergenza ambientale oppure no. Delle due l'una, perché non sappiamo cosa comunicare.
Un conto è quello che facciamo qui, altro conto quello che fuori i cittadini si aspettano da noi, anche semplicemente nella comunicazione.
Gli Uffici del Gruppo del Partito Democratico hanno preparato una bozza di comunicato stampa. Non vorremmo comunicare male, quindi cortesemente Presidente, ci aiuti a comprendere. Siamo in uno stato di emergenza ambientale oppure no?

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Legislatura n. XI - Seduta n. 63 del 03/03/20 - GRIMALDI Marco - Argomento: Trasporti pubblici


Proseguimento esame ordine del giorno n. 181 presentato da Grimaldi Magliano e Giaccone, inerente a "Incentivo all'uso e all'educazione all'uso dei mezzi pubblici"


Grazie, Presidente.
Intanto, per aggiornare l'Aula, perché probabilmente molti non ricorderanno l'oggetto della questione.
Avevamo chiesto di stralciare questa vicenda dalla discussione che abbiamo già svolto sia sulla qualità dell'aria sia sui provvedimenti urgenti sull'emergenza climatica, poiché riguarda soprattutto il tema del trasporto pubblico. Avevamo bisogno, però, di un'altra verifica.
Spiego qual è l'oggetto di fondo, anche culturalmente.
Per tantissimi anni, nei tram pubblici e nei pullman si è potuto leggere la scritta "un metro di altezza" e la misura dell'altezza era legata a una gratuità per i più piccoli e per i bambini non accompagnati.
L'ho detto scherzando tante volte: io praticamente non ho pagato fino ai 18 anni! L'evoluzione giuridica ha portato molti cambiamenti. Come dicevo con i Consiglieri Magliano e Marrone, alla fine delle scuole elementari e all'inizio delle scuole medie si andava in giro per il quartiere senza l'accompagnamento di un maggiorenne o della famiglia. Oggi lo scenario è cambiato: fino ai 14 anni (quindi fino alle scuole medie), i ragazzini non possono viaggiare sui mezzi pubblici da soli, ma devono essere sempre accompagnati.
Lì era scaturita una prima ipotesi di provare a collegare il tema di una possibile gratuità, che in alcuni Comuni c'è già fino agli 11-12 anni secondo le promozioni dei vettori dei soggetti pubblici e privati che si occupano di trasporto pubblico locale, con una misura incentivante.
Così è partita la discussione con l'Assessore Gabusi, perché da sempre l'obiettivo comune (almeno, credo) è quello di trovare una giusta misura che non sia in deficit, ma che sia una misura cosiddetta volano. Tra l'altro, la richiesta del Consigliere Marrone era di cercare una soluzione a saldo invariato.
All'inizio, l'ipotesi era di far sì che alla gratuità dei ragazzini sotto i 14 anni si trascinasse dentro il sistema pubblico un adulto o un accompagnatore; in teoria, potrebbe essere anche un fratello o una sorella maggiore, così da diventare una politica incentivante. Per dire un numero (l'Assessore Gabusi preciserà meglio), se anche solo un decimo dei 540 mila giovanissimi under 14 in Piemonte trascinasse dentro il sistema pubblico un nuovo cittadino piemontese, avremmo creato uno degli strumenti migliori da regalare al futuro sostenibile di questa Regione.
Qual era, però, l'oggetto di discussione? L'Assessore lo spiegherà meglio: è capire esattamente come funziona per gli abbonamenti. Per esempio, io ho l'abbonamento annuale, mi è nata una figlia, come sapete, e avendo già comprato un abbonamento annuale, in teoria, la promozione non sarebbe per i soggetti come il sottoscritto, così mi tolgo anche dal conflitto d'interessi, cioè l'abbonamento dev'essere ex novo. Insomma, mia figlia pu avere un abbonamento gratuito, ma deve (tra virgolette) "trascinare" sul trasporto pubblico un nuovo adulto, un nuovo accompagnatore, una cugina una sorella, una zia o una nonna.
Tra l'altro, la misura è pensata anche per questo: sapete benissimo che quei quattordicenni non sono solo portati dai genitori, ma possono essere altri gli accompagnatori, penso per esempio ai nonni che sono una categoria che deve ritornare a scommettere sul trasporto pubblico; è per questo che (adesso passo la parola alla Giunta) l'idea può essere anche una sorta di sperimentazione.
Dobbiamo capire se quest'anno è possibile, ovviamente, in accordo con i tanti vettori, come far sì che questa misura diventi possibile, perch avrete capito che va benissimo in una fase di sperimentazione dire che l'abbonamento dev'essere ex novo, ma dovremmo darci un appuntamento negli anni successivi per capire a) se questa misura ha funzionato e b) come estenderla in futuro.
Se troveremo il modo di votare, spero, unanimemente, questo testo, questa può essere una di quelle formule incentivanti da utilizzare per il futuro e perché no? - essere la prima Regione italiana che a tutti i quattordicenni dà il benvenuto nel trasporto pubblico; benvenuta gratuità posto che ci sarà un piccolo costo dell'inserimento di questa tessera, ma magari tanti adulti saranno trascinati dai più piccoli proprio su quei mezzi.

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Legislatura n. XI - Seduta n. 91 del 21/07/20 - SARNO Diego - Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)


Proseguimento esame proposta di legge n. 41, inerente a "Modifiche alla legge regionale 2 novembre 1982, 'Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale'"


Grazie, Presidente.
Il nostro sarà un voto ovviamente contrario. Abbiamo cercato di raccontarvi e di spiegarvi perché il problema era da affrontare, ma lo state affrontando in maniera sbagliata. Questo deve essere chiaro ai piemontesi e agli amministratori locali. Il tema c'è, l'abbiamo già detto e l'abbiamo ripetuto e ve lo vogliamo ridire nella votazione dell'articolo 1.
Il problema è che state affrontando il tema in maniera sbagliata.
Abbiamo anche cercato di raccontarvelo con degli emendamenti in termini di autorizzazione, in termini di metodi diversi del controllo che, come qualcuno ha detto in questa discussione, ve l'avevamo detto in Commissione sono metodi non alternativi, ma semplicemente metodi che rispettano l'ambiente.
Certo, non è che ci possiamo aspettare da una maggioranza che non ha votato l'emergenza climatica che ci sia un'attività volta anche a rispettare l'ambiente, oltre che ad affrontare un tema e un problema che ripetiamo, esiste. Siamo qui, come qualcuno diceva, ad affrontare questo Consiglio di luglio senza affrontare i veri temi di cui la Regione Piemonte ha bisogno e di cui i piemontesi, le famiglie, le mamme e i papà e i nonni, in particolare sul tema della scuola, sul tema, come l'avete chiamata voi, della ripartenza hanno bisogno. Invece che discutere di queste cose, stiamo discutendo di dare un sostegno sbagliato ad alcuni per risolvere un problema che, ripetiamo, esiste, ma che state affrontando in maniera totalmente sbagliata.
Per quello che su questo articolato il nostro voto ovviamente è contrario. Ci dispiace il fatto che, con questa maggioranza, non si possa costruire un ragionamento sul contenuto e anche su alcuni emendamenti che non modificavano l'obiettivo di questa proposta di legge. L'obiettivo anche con i nostri emendamenti, sarebbe stato salvato. Con i nostri emendamenti non si dava potenzialmente, non in maniera diretta, ma potenzialmente, libertà ai cacciatori. Forse la vera volontà di questa legge non è quella della tutela del patrimonio naturalistico, ma è qualcos'altro. Per queste ragioni siamo qui a dare il voto contrario all'articolo 1.

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