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Dettaglio seduta n.94 del 29/09/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.30 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Enti strumentali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 587 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Agenzia Torino 2016"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi. Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 587 presentata dalla Consigliera Frediani, avente ad oggetto "Agenzia Torino 2016".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente. Buongiorno, Assessore.
Vorrei ripercorrere brevemente la storia dell'eredità olimpica, di tutte le strutture che le Olimpiadi ci hanno lasciato. Sono tantissime forse più delle medaglie che abbiamo vinto, e alcune rimangono ancora in attività - inspiegabilmente direi - ma adesso sentiremo la risposta dell'Assessore.
La prima agenzia è stata il TOROC, costituita dalla Città di Torino e CONI per gestire tutta l'organizzazione dei giochi. Per affiancare il TOROC nella realizzazione delle infrastrutture è stata istituita, con la legge n.
285 del 2000, l'Agenzia per lo Svolgimento dei Giochi Olimpiaci Invernali di Torino 2006.
A marzo 2000 la Regione ha costituito il Gruppo di lavoro coordinamento Torino 2006, a luglio 2001 l'ha ampliato e ha istituito la struttura flessibile Torino 2006, che era un po' il punto di riferimento per tutto quello che riguardava i giochi. La struttura era diretta dal Presidente della Regione, coadiuvato dagli Assessori alle Olimpiadi e ai trasporti.
Il 20 settembre 2001 con deliberazione n. 180, il Consiglio regionale del Piemonte ha istituito la Commissione Speciale XX Giochi Olimpici Invernali 2006 e Sport Invernali. Tale Commissione è stata istituita per dare uno strumento per monitorare gli interventi olimpici e stabilire i contatti con tutti gli attori coinvolti nell'organizzazione dell'evento.
Per garantire la legalità degli appalti pubblici e la sicurezza dei lavoratori nei cantieri olimpici, è stato istituito l'Osservatorio Olimpiadi 2006. Questi sono tutti gli Enti che sono stati creati.
L'Agenzia Torino 2006 è un ente di diritto pubblico, svolge la duplice funzione di stazione appaltante per le opere necessarie allo svolgimento delle Olimpiadi e di responsabile dell'attuazione del piano degli interventi approvato dal Governo e dalla Regione. Presso l'Agenzia ha anche sede il Comitato di Alta Sorveglianza e Garanzia.
L'Agenzia ha realizzato 65 opere con un investimento totale di 1.700 milioni di euro, di cui 1.200 milioni a carico dello Stato e 500 milioni a carico di terzi pubblici e privati. Questa Agenzia è ancora in piedi.
Nel corso del tempo sono usciti diversi articoli che hanno evidenziato i costi di questa struttura. Una struttura che avrebbe dovuto soltanto liquidare gli ultimi importi e chiudere e che, invece, risulta in attività pare fino al 2016. Comunque, dovremmo essere prossimi allo scioglimento salvo che non ci siano ulteriori proroghe - spero di no - anche perch abbiamo un'altra struttura, la Fondazione 20 Marzo, che continua a gestire un'eredità olimpica e sta crescendo sempre di più.
L'interrogazione è mirata a sapere che cosa giustifichi il mantenimento dell'Agenzia fino al 2016, anziché fino al 31 dicembre 2014 com'era inizialmente previsto. Dove siano reperibili le informazioni in merito alle attività svolte e se siano ancora rispettati i requisiti di trasparenza previsti per gli Enti pubblici. Infine, quante persone siano attualmente impegnate nella struttura e con quali mansioni e quali siano i costi del mantenimento della struttura e con quali fondi siano garantite le coperture.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle opere post-olimpiche

Grazie.
La Consigliera Frediani interroga la Giunta regionale per conoscere cosa giustifichi il mantenimento dell'Agenzia fino al 2016, anziché fino al 31 dicembre 2014; dove siano reperibili le informazioni in merito alle attività svolte e se siano ancora rispettati i requisiti di trasparenza previsti per gli enti pubblici; quante persone siano attualmente impegnate nella struttura e con quali mansioni; quali siano i costi di mantenimento della struttura e con quali fondi siano garantite le coperture.
In merito a quanto sopra, preciso che la legge 24 dicembre 2007 n. 244 "Legge finanziaria 2008", all'articolo 3, comma 25, ha disposto che a decorrere dal 1° gennaio 2008 un Commissario Liquidatore nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il Ministero dell'Economia e delle Finanze, svolga le residue attività dell'Agenzia Torino 2006; corre, pertanto, chiarire in premessa che non alla Giunta regionale, bensì al Governo, in conformità a disposizioni legislative statali, sono da ricondurre decisioni e disposizioni inerenti alla gestione commissariale che è subentrata dal 2008 all'Agenzia Torino 2006.
In merito al punto 1, relativo al termine delle attività fino al 2016 anziché fino al 31 dicembre 2014, si fa presente che, con DPCM del 21 aprile 2011, era stato stabilito come termine la completa definizione delle attività residue affidate al Commissario Liquidatore e in ogni modo non oltre il 31 dicembre 2014, in conformità a quanto stabilito dall'articolo 2, comma 5 octies, del decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10; successivamente con DL 31 dicembre 2014, n. 192, articolo 10, comma 1, convertito con legge 27 febbraio 2015, n. 11, il termine del 31 dicembre 2014 è stato prorogato al 31 dicembre 2015. Pertanto, la gestione commissariale è tuttora in corso.
Per attività residue è da intendersi, sostanzialmente, la chiusura di tutto il contenzioso in essere tra le imprese che sono state coinvolte nella realizzazione delle opere relative alle Olimpiadi e l'Agenzia.
Contenzioso che è tuttora in corso e che vede progressivamente definire lo stesso attraverso provvedimenti emersi dai Tribunali competenti. Questa è la vera ragione sostanziale per cui l'Agenzia Torino 2006 ancora oggi prosegue l'attività commissariale. E' evidente che non avendo alcun'altra funzione, una volta definiti i contenziosi, cesserà il senso dell'esistenza dell'Agenzia Torino 2006.
In merito al punto 2, inerente a dove reperire informazioni in merito alle attività svolte, si fa presente che la normativa prevede che il Commissario liquidatore trasmetta la relazione finale sulle attività svolte una tantum alla scadenza dell'incarico, non ancora avvenuta, essendo stata stabilita al 31 dicembre 2015. Tuttavia, il Commissario liquidatore ha prodotto un "documento interno" annuale, per seguire l'evolvere della gestione commissariale, da ultimo con la "Relazione sulla gestione al bilancio chiuso il 31/12/2014"; con nota prot. n. 014/2015 del 15 gennaio 2015 il Commissario ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, cui si riferisce, e al Ministero dell'Economia e Finanze, nonch per conoscenza, al Presidente della Regione Piemonte, al Presidente della Provincia di Torino e al Sindaco della Città di Torino, la relazione d'aggiornamento sulle azioni compiute e sulle attività definite al 31 dicembre 2014; copia di tutta la documentazione viene trasmessa, altresì alla Sezione per il Piemonte della Corte de Conti. Non abbiamo nessuna difficoltà a fornire copia della relazione che è stata trasmessa alla Giunta regionale riferita all'attività a tutto il 2014.
Si fa presente, infine, che l'Agenzia Torino 2006 disponeva di un sito web, chiuso alla data del commissariamento su richiesta di MEF-Presidenza del Consiglio dei Ministri, non sussistendo più amministrazione attiva.
In merito al punto 3, relativo a quante persone siano attualmente impegnate nella struttura, la relazione e il bilancio al 31 dicembre 2014 evidenzia, stante che il DPCM 1° febbraio 2008 prevedeva che il Commissario per l'esercizio delle funzioni demandate e il compimento delle attività residue s'avvalesse di una dotazione organica di personale di dieci unità che il personale di cui si avvale si è sensibilmente ridotto ed è costituito, a decorrere dal 1° settembre 2014, da tre unità, due dirigenti e un impiegato, con contratto di lavoro relativo ai lavoratori del commercio e del terziario.
In merito al punto 4, relativo ai costi di mantenimento della struttura e a quali fondi garantiscono le coperture, si evidenzia quanto segue.
Dalla relazione al bilancio al 31 dicembre 2014 risulta che i costi di funzionamento della gestione commissariale (2008-2014) hanno avuto un andamento decrescente, attestandosi in euro 910.877 nel 2014. In particolare, i costi di funzionamento 2014 sono articolati come segue: spese di funzionamento 421.293,35; compensi al personale 389.076,26; spese Organi 80.445,09; imposte 20.062.
Per quanto riguarda la provenienza delle risorse della gestione commissariale, la legge 65/2012 ha previsto che venissero iscritti nel Bilancio dello Stato le risorse assegnate all'Agenzia, destinate all'esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria di qualificazione di impianti siti nei territori montani interessati dai Giochi olimpici Torino 2006, al netto delle risorse necessarie alla chiusura definitiva di tutti i contenziosi pendenti nei confronti dell'Agenzia stessa e al pagamento di ogni altro onere a carico della gestione liquidatoria. Le risorse sono iscritte nel bilancio dello Stato con singole annualità, di cui l'ultima scade il 31 dicembre 2018.
A questo fine, è bene ricordare che tutte le risorse che l'Agenzia introita a seguito della definizione dei contenziosi con le imprese sono le risorse che alimentano il programma di investimenti della Fondazione Torino 2006, quel programma di investimenti che riguarda i siti e gli impianti olimpici derivanti proprio dalla conduzione delle Olimpiadi.
Con legge 285/2000 e s.m.i., articolo 10, comma 2, era stato infine stabilito che per lo svolgimento delle sue funzioni fossero attribuite all'Agenzia le somme previste alla voce "spese generali" di ciascun progetto delle opere; tale importo era commisurato al 3% dell'importo complessivo lordo dei lavori e delle forniture dell'importo delle indennità d'espropriazione.
Con la presente, credo di aver risposto a tutte le questioni sollevate dalla Consigliera Frediani, ribadendo la disponibilità, da parte della Giunta regionale, a mettere a disposizione tutti i documenti che per conoscenza sono nel possesso della Giunta regionale in relazione dell'attività dell'Agenzia Torino 2006.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Vicepresidente Reschigna.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.43 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 10.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 486 presentato dai Consiglieri Motta e Barazzotto inerente a "Riorganizzazione del Ministero dell'Interno sul territorio: prevista soppressione delle Prefetture di Asti, Biella e Verbania" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Segretaria Motta, che interviene in qualità di Consigliera; ne fa facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Stiamo depositando un ordine del giorno sulla riorganizzazione del Ministero dell'Interno sul territorio e la prevista soppressione delle Prefetture di Asti, Biella e Verbania e chiediamo l'inserimento all'o.d.g.
Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Mozione n. 485 presentata dai Consiglieri Bono, Batzella, Bertola, Campo Frediani e Mighetti, inerente a "Non applicazione delle norme attuative dell'art. 9-quater del DL n. 78/2015 convertito in legge con modificazioni dalla L. 9 agosto 2015 n. 125" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiederemmo come Gruppo l'inserimento di una mozione sul tema dell'appropriatezza prescrittiva, responsabilità e sanzioni per quanto riguarda i medici prescrittori. Sto parlando ovviamente del decreto "appropriatezza" della Lorenzin, ai sensi dell'articolo 9 quater del decreto legge n. 78.
Chiedo se sia possibile effettuare la discussione oggi, poiché il tema è sicuramente molto caldo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Referendum abrogativo e consultivo

Ordine del giorno n. 476 presentato dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Referendum abrogativo di alcuni articoli del decreto 'Sblocca Italia'" (richiesta d'esame)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Chiedere che l'ordine del giorno n. 476, inerente al Referendum abrogativo di alcuni articoli del Decreto "Sblocca Italia", ovviamente con il favore dell'Aula di trattarlo un po' prima, perché questo tipo d'intendimento dovrebbe essere espresso entro il 30 settembre. Quindi vista la richiesta pervenuta ai Consigli regionali, sarebbe bene che si esprimesse anche il Consiglio regionale e non soltanto la Conferenza dei Capigruppo, che tra l'altro non ha "diritto di voto" e non c'è nessun verbale che dimostri le varie posizioni dei Gruppi consiliari.
Pertanto, le chiederei di metterla ai voti entro il pomeriggio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Se siete d'accordo, oggi nel pomeriggio, quando affronteremo gli atti d'indirizzo, decideremo in quel momento quali saranno le priorità e porremo in votazione gli atti, perché ci sono due diverse sollecitazioni, una del Consigliere Bono e l'altra del Consigliere Grimaldi.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali della seduta del 22 settembre 2015.


Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Caputo e Pentenero.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 15 settembre 2015.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione della ex Consigliera regionale Marta Minervini, deceduta il 31 luglio 2015


PRESIDENTE

Il 31 luglio è scomparsa, all'età di 89 anni, la dottoressa Marta Minervini, Consigliere regionale della IV e poi della VI Legislatura.
Nata a Molfetta il 7 agosto 1925, era laureata in farmacia.
Ha fatto parte dell'esecutivo regionale del Comitato centrale e dell'Assemblea nazionale del Movimento Sociale Italiano e ha ricoperto l'incarico di Vicepresidente provinciale di Alleanza Nazionale a Torino.
Dal 1980 al 1986 è stata Consigliera comunale di Torino e per tredici anni membro dei Comitati di gestione delle allora Unità Sanitarie Locali 3 e 9 di Torino.
Eletta per la prima volta in Consiglio regionale nel 1985, nella Circoscrizione di Torino, lista Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, Marta Minervini è stata componente della 5° Commissione Sanità e della 6° Commissione Artigianato e Commercio.
Nella 6° Legislatura è stata rieletta, in seno alla lista regionale Forza Italia Polo popolare-Centro cristiano democratico-Alleanza nazionale e ha ricoperto prima l'incarico di Consigliera Segretario, sino al febbraio 1998, poi quello di Vicepresidente del Consiglio regionale, con deleghe anche alla Consulta Femminile e alla Consulta delle Elette.
Componente della 3° Commissione Agricoltura, della 2° Urbanistica della 6° Cultura, della 4° Sanità, dell'8° Affari Istituzionali e della 5 Ambiente, dal 1996 al 1998 è stata Coordinatrice della Consulta delle Elette del Piemonte.
Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, finché le sue condizioni di salute non l'hanno costretta a rallentare il passo; ha sostenuto attivamente le iniziative dell'Associazione dei consiglieri cessati dal mandato, di cui è stata membro nel Consiglio direttivo.
Quanti hanno avuto modo di condividere esperienze politiche e amministrative con la dottoressa Minervini hanno evidenziato le sue doti umane, la sua determinazione, il profondo senso delle Istituzioni e il rispetto verso i cittadini.
Alla figlia Matilde desidero rinnovare, a nome del Consiglio, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra solidarietà e vicinanza.
Invito i presenti ad osservare un minuto di silenzio in memoria della dottoressa Marta Minervini, già Consigliera regionale.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.10, riprende alle ore 10.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

c) Impugnativa del Governo avverso legge approvata dal Consiglio regionale


PRESIDENTE

Informo che il Consiglio dei Ministri, in data 18 settembre 2015 ha esaminato la seguente legge regionale: legge regionale n. 19 del 3 agosto 2015 "Riordino del sistema di gestione delle aree protette regionali e nuove norme in materia di Sacri Monti. Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)" e ne ha deliberato l'impugnativa.
Tale legge è censurabile relativamente alla disposizione finanziaria contenuta nell'articolo 42, comma 2, in quanto indica gli oneri per ciascun anno del biennio 2016-2017 che, a causa degli insufficienti stanziamenti previsti, risultano privi della necessaria copertura finanziaria.


Argomento:

d) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 18 settembre 2015 le seguenti leggi regionali ed ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 18 del 3 agosto 2015 "Modifiche alla legge regionale 29 giugno 1978, n. 38 (Disciplina e organizzazione degli interventi in dipendenza di calamità naturali)" legge regionale n. 20 del 3 agosto 2015 "Modifica alla legge regionale 26 giugno 2006, n. 22 (Norme in materia di trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con conducente)".


Argomento:

e) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Nomine (inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Colleghi, suggerisco di posticipare il punto 3) all'o.d.g. inerente a "Nomine" come primo punto della seduta pomeridiana.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)


Argomento: Pesca

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 78, inerente a "Legge regionale 29 dicembre 2006, n. 37, art. 10. Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e l'esercizio della pesca. Stralcio relativo alla componente ittica"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 78, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Tale proposta di deliberazione è stata licenziata a maggioranza dalla III Commissione il 30 luglio.
Riprendiamo l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 21) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Graglia, Porchietto, Ruffino, Sozzani: Alla tabella 5, del punto 1.3, dell'Allegato A; della PDCR n. 78, è aggiunta la seguente riga: Salmo (Trutta) macrostigma |Trota macrostigma |x |x |x | |x |x |x Tale emendamento è dato per illustrato Emendamento rubricato n. 22) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Graglia, Porchietto, Ruffino, Sozzani: Al punto 1.4, dell'Allegato A, della PDCR n. 78, dopo le parole: "ma da valutare" sono aggiunte le seguenti: "all'interno del presente Piano ittico e non in studi successivi".
Tale emendamento è dato per illustrato.
Su richiesta dell'opposizione, interrompiamo momentaneamente i lavori del Consiglio.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.21, riprende alle ore 11.22)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Giorgio, Assessore alla caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Oggi siamo arrivati non solo all'epilogo di dieci anni dall'entrata in vigore della legge del 2006, che prevedeva l'attuazione di un Piano ittico regionale, ma anche all'epilogo del lavoro fatto sia in Commissione sia con i Capigruppo la volta scorsa.
La Giunta regionale avrebbe proposto alcuni emendamenti, che riguardano sostanzialmente quello che vado ad illustrare.
Intanto in Commissione si era deciso di modificare parte dell'allegato B; invece ci fanno notare che, siccome ha la VAS, non lo possiamo toccare.
Quindi, le parti riguardanti l'asta del Sesia dobbiamo riportarle a dimensioni originali, ed è per questo che vi sono degli emendamenti.
Inoltre, troverete gli emendamenti che riguardano l'entrata in vigore della parte delle immissioni, dove proponiamo come data il 1° gennaio 2017.
Questa data consente a tutti di conoscere il Piano ittico regionale, di conoscerne le regole e dà un minimo di tempistica agli incubatori per attrezzarsi ad allevare di più la trota della specie marmorata.
Avevamo inserito anche la possibilità di introdurre trote fario anche negli areali "non zona A", cioè non zona alpina, durante le gare nazionali ed internazionali. Abbiamo inserito una deroga che lo consente - fatto salvo che le Province vadano ad individuare le aree dove questo è possibile farlo - anche nelle gare di livello locale.
Inoltre, abbiamo inserito la possibilità di praticare la pesca nelle riserve, quindi nelle concessioni a privati, anche nel periodo di chiusura per i salmoni, a patto che questo venga fatto fuori dall'acqua.
Questo è quanto abbiamo inserito - spero di non avere dimenticato niente nei contenuti - con gli emendamenti della Giunta regionale.
Credo che questa soluzione lasci invariato lo spirito del piano, che è lungo lavoro fatto di anni, ha una gradualità d'intervento - e quindi d'entrata in vigore - svolgendo un lavoro importante sullo stato di salute dei nostri corsi d'acqua.
Da oggi, se voi ritenete di approvarlo, credo che la Regione Piemonte possa avere uno strumento in più per la tutela dei corsi d'acqua, della qualità delle acque e della fauna ittica, che dia una regolamentazione e tolta da una situazione d'incertezza.
Detto questo, chiederei due cose.
Primo: chiederei al Presidente del Consiglio regionale se, con la vostra approvazione, è disponibile, senza creare precedenti, o come vorrà è possibile inserire un emendamento di quelli che vi ho citato. Facendo parte dell'allegato A, in teoria non si potrebbe inserire, essendo già entrato in discussione.
Secondo: chiederei al Consigliere Vignale di ritirare gli emendamenti perché, nell'accordo, questo dovrebbe essere la risultanza del lavoro fatto in questi giorni ed anche in queste ultime ore.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Vorremmo solo capire quali sono gli emendamenti, perché ovviamente credo non siano ancora stati inseriti.



PRESIDENTE

Sì, sì, sono stati inseriti.



VIGNALE Gian Luca

Allora se poi ci dite anche il numero, è più semplice.



PRESIDENTE

Emendamenti rubricati n.110), n. 111) e n. 112).



VIGNALE Gian Luca

Perfetto.
Faccio una considerazione, pregando di Presidente di avere pazienza se supererò, anche se non credo, i tre minuti. Se così fosse, sarebbero comunque minuti recuperati.
Parto dal presupposto che, oggettivamente, alcune migliorie, con le indicazioni illustrate dall'Assessore Ferrero, sono state apportate al Piano, sia dopo l'incontro di due venerdì fa sia dopo l'incontro di martedì scorso.
Questo è avvenuto esclusivamente perché il nostro Gruppo consiliare ha in qualche modo evidenziato alcuni limiti del Piano. Lo dico non per prendere i meriti del nostro Gruppo - che ritengo anche giusti - ma perch verosimilmente, essendo stato un lavoro durato molti anni (circa quattro) se si fossero utilizzati gli strumenti previsti della legge regionale, cioè il Comitato scientifico e la Consulta per la pesca, queste osservazioni già espresse dalle Province, sarebbero diventate patrimonio comune e forse avremmo prodotto un Piano o, almeno, portato all'attenzione della Commissione (e prima approvato in Giunta) un Piano più rispondente alle necessità della nostra Regione.
Quali sono gli aspetti positivi, relativamente agli emendamenti che l'Assessore Ferrero ha indicato? Certamente uno è relativo alla pesca invernale, nei periodi di divieto all'interno delle riserve. Questa è la trasformazione di un emendamento da noi presentato, forse il n. 70), se non ricordo male. Non possiamo che accogliere positivamente questa modifica, quindi, perché riprende quanto noi stessi avevamo scritto.
La posticipazione dell'entrata in vigore del piano relativamente all'immissione al 1° gennaio 2017, è un aspetto che noi stessi avevamo proposto, ma dando un data differente: o il 2019 o il 2018. Questo, per non in una logica di moratoria o in una logica classica di posticipazione di una norma, ma in una logica di buon senso e, soprattutto, di gestione corretta degli incubatoi.
E' assolutamente evidente - anche se poi c'è chi prende posizioni, come ha fatto parte della maggioranza, che sono ideologiche e nulla hanno a che vedere con le modalità di gestione della fauna ittica - che se oggi approviamo un Piano che dice che dal 1° gennaio 2017 nelle acque zona S vanno immesse esclusivamente trote mormorate, non ci sarà nessun incubatoio di valle, salvo i pochissimi che producono trote marmorate in quantità sufficiente per fare ripopolamenti, e che si potrà, dagli incubatoi immettere trote marmorate.
Il motivo è molto banale: se s'inizia da quest'anno a fare le prime produzioni di trote mormorate, è evidente che al 31 dicembre 2017 avremmo degli avannotti di dieci centimetri, che sono certamente ammissibili all'interno di un'asta fluviale, ma che non sono sufficienti e necessari per il ripopolamento.
Cosa avverrà? Avverrà che con questa modifica facciamo contento qualche allevatore. Nulla di male, però certamente oggi, rispetto alla riduzione del tempo di entrare in vigore della proroga, ne beneficeranno gli allevatori piemontesi.
Quindi che cosa avverrà? Avverrà che dal 1° gennaio del prossimo anno cioè prima della riapertura della pesca del 2017 - terza settimana di febbraio - verranno acquistate, da allevatori piemontesi (e non certo dagli incubatori di valle) trote marmorate che verranno immesse all'interno dei fiumi.
Beh, se questa è la logica, è una logica che noi non condividiamo, ma ne prendiamo atto. E perché abbiamo chiesto la proroga? Per un motivo molto banale. Questo Consiglio regionale ha già fatto norme di cui ha posticipato l'entrata in vigore: le termovalvole o le certificazioni energetiche.
Quando votammo la legge 13 ne posticipammo di alcuni anni l'entrata in vigore. Perché? Perché è evidente che quando si fanno cambiamenti così radicali ci va del tempo perché ci si attrezzi a rispettare la norma.
Certamente un anno non è sufficiente, perché fino a tre mesi fa, le comunità scientifiche, le Province e la Regione hanno detto di immettere, e prima di allevare, trote fario di ceppo atlantico. Ovviamente questo comporterà dei problemi.
Dopodiché, vi è una valutazione che permane.
Con questi emendamenti, che sono migliorativi o visti, se volete, in una logica del meno peggio, abbiamo cercato di migliorare quanto più possibile un Piano non votabile. Come tale rimane: un Piano che non pu essere votato perché continua ad apportare un grandissimo rischio, cioè quello di dire: la trota fario è una trota alloctona e come tale non pu essere immessa, però facciamo una deroga e nelle aree A, quindi nelle aree alpine, diamo la deroga per la sua immissione.
La cosa strana, rispetto a chi fa le procedure - il collega Sozzani ci potrà intrattenere rispetto a come una procedura di VAS non sia immutabile è che noi abbiamo una procedura di VAS che è stringentissima, per cui non può essere modificata. Ma è tanto stringente che noi diciamo che c'è una direttiva europea che vieta l'immissione di fauna alloctona; c'è una legge dello Stato che vieta l'immissione di fauna alloctona, e noi definiamo la fario alloctona. Però diciamo: "Guardate che tutte le leggi (dello Stato dell'Europa, l'ISPRA, il Ministero dell'Ambiente) sostengono che la fauna alloctona non è reinseribile in natura".
Il nostro Piano è stringentissimo, quindi noi deroghiamo a tutte le norme. Ha avuto la VAS, che non è modificabile, ma non tiene conto di un banalissimo aspetto: il nostro Piano, per aver voluto definire la fario come "trota alloctona", viola tutto ciò che è possibile violare.
Qual è, allora, il gran rischio a cui noi andiamo incontro? Il gran rischio è che da qui a poco - noi ci auguriamo ovviamente di no - si possa andare in procedura di infrazione, sia nei confronti dell'Unione Europea che nei confronti dello Stato, o ricevere, banalmente, un ricorso da parte delle associazioni ambientaliste, com'è avvenuto in altri casi, che potrebbero dirci: "Guardate che voi state violando tutte le leggi. E visto che questo è un atto amministrativo e non una norma - quindi è appellabile davanti al TAR - non potete più immettere trote fario, perché la trota fario atlantica voi l'avete definita come alloctona".
Davanti a questo rischio io credo che non si possa procedere, ma per un motivo banale: qualcuno deve spiegare agli scienziati che hanno elaborato il Piano che la trota marmorata sopra una certa altitudine non vive; è una trota che vive in acque più calde e, non casualmente, non i nostri nonni ma i quadrisavoli, hanno inserito la trota fario di ceppo atlantico, quindi con una resistenza maggiore al freddo, nei laghi alpini e nei torrenti più alti, perché è l'unica che può viverci.
Dopodiché, c'è un concetto museale di cui si è fatta carico una parte della comunità piemontese, anche di questa Regione, in particolare chi vive nelle realtà metropolitane. Alcuni colleghi oggi sono fortemente contrari alla deroga o ad altro, perché hanno un concetto museale della montagna o delle aree alpine. Che cosa sono? Sono luoghi in cui il sabato o la domenica è molto bello andare a passeggiare, dimenticandosi che c'è qualcuno che ci vive. Tanto per fornire alcuni dati, quanto vale il mondo della pesca all'interno della nostra Regione? Per circa 40.000 persone l'anno - è un mondo oggi in crescita per numero di soggetti che pagano la licenza - vale circa 40 euro annui, più o meno, per concessione. E' un mondo in cui ogni singolo soggetto che ha una licenza spende una media di 200-300 euro annui di materiale vario, spese per riserve, materiale ittico e quant'altro. E' un mondo che rappresenta una fetta di economia significativa. Soprattutto, è un mondo - quello dei salmonidi - che rappresenta, nelle realtà montane e pedemontane, una presenza significativa, anche da un punto di vista turistico, all'interno dei nostri fiumi, e non solo, per tutto ciò che è di contorno.
Rispetto a quella che è la realtà, noi contrapponiamo una modalità che da una parte, è molto scientifica ma un po' astratta, e, dall'altra parte è un concetto molto museale, che arriva anche a dire che se nel lago alpino nell'era credo paleozoica (quella che studiano i miei bambini alle elementari) non c'era pesce, non ci deve essere pesce. Perché è un danno ambientale incredibile immettere prima il salmerino e magari oggi la trota fario di ceppo atlantico in un lago alpino. È preferibile, quindi, avere quell'acqua morta piuttosto che la presenza di una comunità ittica! Ognuno può fare tutto: può anche dimenticarsi di quelle che sono le tradizioni centenarie; può dimenticarsi che esistono dei documenti che dicono l'opposto di quanto sostiene il nostro Piano; può dimenticarsi che esistono degli esimi ittiologi che sostengono cose totalmente differenti da quelle che dice il nostro Piano, e che saremmo l'unica Regione, assieme al Friuli, che però ha una modalità d'attenzione...



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



VIGNALE Gian Luca

Infatti, il collega Grimaldi vive a Torino, il problema è esattamente questo: vive a Torino e ha un concetto museale delle realtà montane.
Allora, per le persone come il collega Grimaldi, evidentemente, la montagna, tanto più è museo, tanto più è bella per la frequentazione di chi vive in città, dimenticandosi che quando la montagna diventa museo, diventa anche di difficile gestione per tutta una serie di aspetti (agricoli, di dissesto idrogeologico e quant'altro). Però è un museo. Quindi tante meno persone ci sono che la frequentano o che la vivono, tanto meglio è.
Ricordo che questa maggioranza è stata eletta con il Presidente, il cui listino portava il simbolo del Monviso, cioè della montagna che più di ogni altra rappresenta il Piemonte.
È vero che non si vive di simboli, ma uno dovrebbe anche ricordarsi che quando è stato eletto...



(Commenti del Presidente Chiamparino)



VIGNALE Gian Luca

Guardi, Presidente, se lei avesse avuto la delega alla pesca, credo che avremmo risolto questo problema da tempo! E non è neanche colpa esclusiva dell'Assessore Ferrero.
Il fatto è che bisogna conoscere i territori, perché bisogna cercare di compendiare quelle che sono le dinamiche scientifiche con le realtà territoriali. Perché, altrimenti, mica avreste posticipato l'introduzione delle termovalvole! Perché lo avete fatto? Siamo in infrazione, eccetera eccetera, ma l'abbiamo fatto perché c'è un problema sociale. Queste cose allora, vanno tenute in considerazione.
Noi, ovviamente, accoglieremo gli emendamenti presentati dall'Assessore, perché sono gli stessi che abbiamo presentato noi. Il fatto, poi, che li presenti la Giunta o il Gruppo di Forza Italia, poco importa: a noi interessa risolvere i problemi, non metterci delle giacchette! Credo che tutti coloro che amano, direttamente o indirettamente, la realtà della pesca, abbiano ben compreso di chi sia, in qualche modo, il merito, se oggi si approva un Piano meno peggio (non dico votabile, ma meno peggio). Rimane, come dicevo precedentemente, un Piano estremamente penalizzante.
Comunico che ritireremo gli emendamenti che abbiamo presentato. Chiedo solo al Presidente del Consiglio che almeno l'emendamento relativo alla pesca nel periodo invernale (quello dell'Assessore credo sia identico almeno nella sostanza, non so se nella forma), pur modificato, sia messo in votazione in modo congiunto - confesso di non ricordare il numero, ma lo trovo facilmente - in modo tale che almeno si riconosca una parte del lavoro svolto.
Salvo quello, ritiriamo gli altri emendamenti che abbiamo presentato.



PRESIDENTE

Quindi, sono ritirati tutti...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il 112).
Se l'Aula acconsente, in deroga al Regolamento, all'unanimità l'Aula dà la possibilità alla Giunta di inserire degli emendamenti, però non valga come precedente per momenti futuri, chiaramente è tutto finalizzato alla risoluzione e alla facilitazione dei problemi.
Ringrazio l'Aula.
Consigliere Vignale, gentilmente, devo conoscere il numero preciso.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il 112) è il suo, Assessore.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il 70).
Iniziamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 103), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato A) Al paragrafo 2.4 (pagina 29) dell'Allegato A, della PDCR n. 78, alla nota (6) della Tab. 9 dopo le parole "ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare)" sono inserite le seguenti "e di altre gare e manifestazioni, in zone individuate dalle Province, ".
Il Consiglio approva.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Do atto che i Consiglieri Berutti, Graglia, Sozzani e Vignale hanno votato in senso favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Alla pagina 36, dell'allegato A, della PDCR n. 78, nella parte "Categoria di protezione" dello schema riassuntivo, le parole "relative alla sola asta del fiume Sesia e non anche dei suoi affluenti" sono soppresse.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato A) Al paragrafo 4.2 (pagina 38) dell'Allegato A, della PDCR n. 78, dopo le parole "ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare)" sono inserite le seguenti "e di altre gare e manifestazioni, in zone individuate dalle Province, ".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato A) Al paragrafo 4.4 (pagina 44) dell'Allegato A, della PDCR n. 78, il punto 5) è sostituito con il seguente: "sono occasionalmente ammesse le immissioni di Salmo [trutta] fario (trota fario dei ceppi atlantici) in qualunque tipologia ambientale ai soli fini dell'organizzazione di gare di pesca a livello nazionale ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare) e di altre gare e manifestazioni in zone individuate dalle Province ma ad esclusione degli ambienti catalogati nelle categorie 1 (aree ad elevata protezione), 4 (presenza di specie ittiche in stato di grave rischio) e 5 (ecosistemi acquatici caratterizzati da elevata qualità delle comunità ittiche)".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato A) Al paragrafo 4.4 (pagina 44) dell'Allegato A, della PDCR n. 78, il punto 7) è sostituito con il seguente: "7) Data la mancanza di dati certi sull'areale di distribuzione nel bacino del Po si Salmo Trutta di ceppo mediterraneo, applicando il principio di precauzione, la medesima deve essere prodotta e gestita come previsto per la Trota mormorata ed immessa esclusivamente nella zona gestionale A".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato A) Al paragrafo 4.4 (pagina 44) dell'Allegato A, della PDCR n. 78, la nota n.
29 relativa al punto 7) così come sostituito è soppressa.
Il Consiglio approva.
Sull'emendamento 112), oltre alla firma dell'Assessore Ferrero, c'è quella del Consigliere Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 112), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero e del Consigliere Vignale: Dopo il punto 8) del paragrafo 7 del Capitolo 10, dell'Allegato A (pag. 69) è aggiunto infine il seguente: 9. Nelle zone turistiche e nelle zone a regolamentazione particolare l'attività alieutica è consentita anche nei periodi di divieto esclusivamente nella modalità a piede asciutto.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 105), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato A) Al paragrafo 7 (pagina 54) dell'Allegato A, della PDCR n. 78, al punto 4 dopo le parole "ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare)" sono inserite le seguenti" e di altre gare e manifestazioni, in zone individuate dalle Province, ".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 106), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato A) Al paragrafo 4 (pagina 65) dell'Allegato A, della PDCR n. 78, alla nota (6) dopo le parole "ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare)" sono inserite le seguenti" e di altre gare e manifestazioni, in zone individuate dalle Province, ".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Alla pagina 67, dell'allegato A, della PDCR n. 78, al punto 5, Categoria 1), le parole "relative alla sola asta del fiume Sesia e non anche dei suoi affluenti" sono soppresse.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato A) Al paragrafo 6 (pagina 68) dell'Allegato A, della PDCR n. 78, il punto 7) è sostituito con il seguente: "sono occasionalmente ammesse le immissioni di Salmo [trutta] fario (trota fario dei ceppi atlantici) in qualunque tipologia ambientale ai soli fini dell'organizzazione di gare di pesca a livello nazionale ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare) e di altre gare e manifestazioni in zone individuate dalle Province ma ad esclusione degli ambienti catalogati nelle categorie 1 (aree ad elevata protezione), 4 (presenza di specie ittiche in stato di grave rischio) e 5 (ecosistemi acquatici caratterizzati da elevata qualità delle comunità ittiche)".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato A) Al paragrafo 6 (pagina 68) dell'Allegato A, della PDCR n. 78, il punto 7) è sostituito con il seguente: "7) Data la mancanza di dati certi sull'areale di distribuzione nel bacino del Po si Salmo Trutta di ceppo mediterraneo, applicando il principio di precauzione, la medesima deve essere prodotta e gestita come previsto per la Trota mormorata ed immessa esclusivamente nella zona gestionale A".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 107), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato A) Al paragrafo 7 (pagina 69) dell'Allegato A, della PDCR n. 78, al punto 5 dopo le parole "ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare)" sono inserite le seguenti" e di altre gare e manifestazioni, in zone individuate dalle Province, ".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato B) Al paragrafo 3.4 (pagina 33) dell'Allegato B, della PDCR n. 78, il punto 2) è sostituito con il seguente: "sono occasionalmente ammesse le immissioni di Salmo [trutta] fario (trota fario dei ceppi atlantici) in qualunque tipologia ambientale ai soli fini dell'organizzazione di gare di pesca a livello nazionale ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare) e di altre gare e manifestazioni in zone individuate dalle Province ma ad esclusione degli ambienti catalogati nelle categorie 1 (aree ad elevata protezione), 4 (presenza di specie ittiche in stato di grave rischio) e 5 (ecosistemi acquatici caratterizzati da elevata qualità delle comunità ittiche)".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato B) Al paragrafo 3.4 (pagina 33) dell'Allegato B, della PDCR n. 78, il punto 3) è sostituito con il seguente: "7) Data la mancanza di dati certi sull'areale di distribuzione nel bacino del Po si Salmo Trutta di ceppo mediterraneo, applicando il principio di precauzione, la medesima deve essere prodotta e gestita come previsto per la Trota mormorata ed immessa esclusivamente nella zona gestionale A".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 108), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato B) Al paragrafo 4.1 (pagina 41) dell'Allegato B, della PDCR n. 78, al punto 5 dopo le parole "ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare)" sono inserite le seguenti" e di altre gare e manifestazioni, in zone individuate dalle Province, ".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato B) Al paragrafo 4.3 (pagina 47), dell'Allegato B, della PDCR n. 78, il punto 5 è sostituito con il seguente: "sono occasionalmente ammesse le immissioni di Salmo (trutta) fario (trota fario dei ceppi atlantici) in qualunque tipologia ambientale ai soli fini dell'organizzazione di gare di pesca a livello nazionale ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare) e di altre gare e manifestazioni, in zone individuate dalle province ma ad esclusione degli ambienti catalogati nelle categorie 1 (aree ad elevata protezione), 4 (presenza di specie ittiche in stato di grave rischio) e 5 (ecosistemi acquatici caratterizzati da elevata qualità delle comunità ittiche).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato B) Al paragrafo 4.3 (pagina 48), dell'Allegato B, della PDCR n. 78, il punto 7 è sostituito con il seguente: "7) Data la mancanza di dati certi sull'areale di distribuzione nel bacino del Po di Salmo trutta di ceppo mediterraneo, applicando il principio di precauzione, la medesima deve essere prodotta e gestita come previsto per la Trota mormorata ed immessa esclusivamente nella zona gestionale A".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato B) Alla pagina 49, dell'Allegato B, della PDCR n. 78, all'ultimo punto della Categoria 1), le parole "relative alla sola asta del fiume Sesia e non anche dei suoi affluenti" sono soppresse.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato B) Alla pagina 74, dell'Allegato B, della PDCR n. 78, al secondo capoverso del punto 7.2, le parole "relative alla sola asta del fiume Sesia e non anche dei suoi affluenti" sono soppresse.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato B) Al paragrafo 7.3 (pagina 76), dell'Allegato B, della PDCR n. 78, il punto 2 è sostituito con il seguente: "Sono occasionalmente ammesse le immissioni di Salmo (trutta) fario (trota fario dei ceppi atlantici) in qualunque tipologia ambientale ai soli fini dell'organizzazione di gare di pesca a livello nazionale ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare) e di altre gare e manifestazioni, in zone individuate dalle province ma ad esclusione degli ambienti catalogati nelle categorie 1 (aree ad elevata protezione), 4 (presenza di specie ittiche in stato di grave rischio) e 5 (ecosistemi acquatici caratterizzati da elevata qualità delle comunità ittiche).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 109), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Al paragrafo 3 (pagina 90), dell'Allegato B, della PDCR n. 78, al punto 1 dopo le parole "ed internazionale" sono inserite le seguenti" (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare) e di altre gare e manifestazioni, in zone individuate dalle Province Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato B) Alla pagina 96, dell'Allegato B, della PDCR n. 78, al quinto capoverso del punto 6, le parole "relative alla sola asta del fiume Sesia e non anche dei suoi affluenti" sono soppresse.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Allegato B) Al capitolo 6 (pagina 96), dell'Allegato B, della PDCR n. 78, il punto 2 è sostituito con il seguente: "sono occasionalmente ammesse le immissioni di Salmo (trutta) fario (trota fario dei ceppi atlantici) in qualunque tipologia ambientale ai soli fini dell'organizzazione di gare di pesca a livello nazionale ed internazionale (e di attività legate alla preparazione e selezioni connesse alle suddette gare) e di altre gare e manifestazioni, in zone individuate dalle province ma ad esclusione degli ambienti catalogati nelle categorie 1 (aree ad elevata protezione), 4 (presenza di specie ittiche in stato di grave rischio) e 5 (ecosistemi acquatici caratterizzati da elevata qualità delle comunità ittiche)".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 110), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Dopo l'ultimo capoverso delle premesse è aggiunto il seguente: "considerato che in relazione ai tempi occorrenti per l'avvio della produzione dei centri ittiogenici, le disposizioni contenute al punto 6 del capitolo 10, del piano allegato alla presente deliberazione entrano in vigore dal 1 gennaio 2017".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Il secondo punto del dispositivo è sostituito dal seguente "- di demandare al competente Settore Conservazione e gestione della fauna selvatica e acquicoltura delle Direzione Agricoltura, sentiti il Comitato consultivo regionale in materia di disciplina della pesca e di difesa degli ambienti acquatici ai sensi dell'art. 6 della l.r. 37/2006 e il Comitato regionale tecnico-scientifico in materia di ambienti acquatici e pesca ai sensi dell'art. 8 della l.r. 37/2006, la definizione di indicazioni e specificazioni di natura tecnico-operativa, attuative degli indirizzi programmatici del 'Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e l'esercizio della pesca. Stralcio relativo alla componente ittica'".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 111), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Dopo l'ultimo capoverso del dispositivo è aggiunto il seguente: "di dare atto che le disposizioni contenute al punto 6 del capitolo 10 del piano allegato alla presente deliberazione entrano in vigore dal 1 gennaio 2017".
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Bertola per dichiarazione di voto.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Noi avevamo votato, anche se non convintissimamente (semiconvintamente), questo piano quando è stato all'esame della Commissione competente. Anticipo, ma per i motivi che dirò, che non lo voteremo più in questa sede, quindi daremo un semplice segnale di presenza alla votazione in aula di questo piano.
Innanzitutto, una precisazione, perché è giusto che si dica a microfono e a verbale come si sono svolti i fatti, ma anche che si mettano dei punti fermi, dal punto di vista scientifico. Noi abbiamo acconsentito alla presentazione di questi emendamenti della Giunta, nonostante - lo sappiamo bene - il Regolamento parli diversamente, perché un piano non ha un articolato, pertanto, ad esame aperto, non è più possibile presentare emendamenti, salvo che ci sia l'accordo unanime dell'Aula e soprattutto dei Capigruppo.
Abbiamo acconsentito anche per sbloccare questa situazione: sebbene siamo una forza d'opposizione, capiamo bene che non sarebbe stato molto responsabile tenere ferma un'altra seduta del Consiglio regionale sul piano ittico, sebbene sia un piano atteso da anni e che riveste indubbiamente una sua importanza.
Ritenevamo, in ogni caso, fosse il caso di arrivare ad una sua approvazione. E' un compromesso al ribasso, nel senso che, innanzitutto non si dica: "Facciamo questa deroga, però non costituisca un precedente" perché questo costituisce un precedente di cui, per forza di cose, ci ricorderemo quando andremo a discutere altri provvedimenti ed altri piani.
Il solo dire che non costituisce un precedente è come ammettere che, in realtà, lo costituisce.
E' un compromesso al ribasso, perché - alla fine - la forza politica che ha proposto parecchi emendamenti e che ha fatto la sua legittima attività d'opposizione al provvedimento nemmeno lo voterà, nonostante questa deroga. Ed è un compromesso al ribasso anche perché non lo voteremo nemmeno noi.
Pertanto, in questo senso ritengo che non si sia arrivati ad un risultato di cui ci si può vantare.
Un'altra precisazione: questo piano è importante, perché è uno degli elementi che devono garantire la qualità dei corsi d'acqua, la vita nei corsi d'acqua. La vita nei corsi d'acqua, che dobbiamo preservare come fine estremo, è - come si diceva l'altra volta - anche normata dalla direttiva sulle acque (la direttiva n. 2060 CE), in base alla quale dobbiamo raggiungere lo stato di buono di tutti i corsi d'acqua entro il 2015.
Poiché ho sentito parlare di corsi d'acqua morti, occorre dire che, se non ci sono i pesci nei corsi d'acqua, a seconda della loro caratteristica e altitudine, la vita non è rappresentata solamente dalla presenza dei pesci e della fauna ittica, tanto è vero che la direttiva sulle acque mette dei parametri di rilevazione della qualità dei corsi d'acqua che sono certo - la fauna ittica, ma anche altri, come quelli relativi alle macrofite e alle diatomee. Se, in un corso d'acqua, per le sue caratteristiche, per la sua altitudine, normalmente non ci sono pesci, non possiamo dire che sia morto se non ce li mettiamo.
Certo - l'abbiamo richiamato - è importante garantire la vita nei corsi d'acqua non solo perché ci possono essere i pesci da pescare per chi ha questa passione. Passione che, per carità, hanno parecchi piemontesi, ma è importante perché, probabilmente, significa che abbiamo preservato un buono stato dei fiumi. Buono stato che è minacciato da parecchi elementi, oltre agli inquinanti classici.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Ricordo a tutti i Consiglieri che il Consigliere Bertola sta facendo un intervento. Se vogliamo ascoltare quello che dice, prego di prestare attenzione e fare silenzio.



BERTOLA Giorgio

Oltre agli inquinanti classici che conosciamo, la vita nei corsi d'acqua è minacciata anche dalla mancanza d'acqua e dalla mancanza del deflusso minimo vitale, che dovrebbe essere sempre garantito e invece è messo in gran pericolo dalle troppe derivazioni sui corsi d'acqua per le centrali idroelettriche.
E' curioso rilevare come, in questo caso, un'attività legittima abbia difeso e garantito degli interessi legittimi, che sono interessi di una parte dei piemontesi e sono interessi molto specifici. Legittimi e specifici.
Invece, è molto più difficile - e di questo ci siamo accorti da tempo far valere interessi che siano molto più diffusi e molto meno monetizzabili, che riguardano non una legittima categoria di cittadini, ma tutti i cittadini piemontesi. Sono interessi che hanno a che vedere con la salute. Parlando dei corsi d'acqua, stiamo giustamente parlando di un indotto importante livello economico per la nostra regione, che è quello della pesca.
Si sta discutendo sull'immissione della trota fario e della trota marmorata, mentre solo un paio di anni fa, nel silenzio di tutte le forze politiche - tranne il Movimento 5 Stelle attraverso una denuncia dei cittadini che cercano di difendere il territorio - c'è stata una moria incredibile di pesci nel Torrente Clarea a causa di un cantiere di una grande opera, ma non ho visto la stessa indignazione. A parte la nostra forza politica che aveva denunciato il fatto, non ho visto la stessa indignazione: forse non ci sono pescatori che vanno a pescare nel torrente Clarea? Anche perché non si può più accedere all'aria, ad esempio.
Ho fatto un esempio come tanti ed è un esempio che ci permetterà di evidenziare come, per altri piani e per altre cose più grandi e più importanti, sarà più difficile difendere la salute, ma anche gli interessi economici di gran parte dei cittadini del Piemonte.
Confermo: non voteremo il Piano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Il Gruppo del Partito Democratico ha seguito con attenzione il confronto che si è sviluppato in quest'Aula, in queste settimane, con l'Assessore Ferrero. Riteniamo che le mediazioni e i risultati raggiunti oggi siano importanti e mantengano la sostenibilità del Piano e la sua autorevolezza. E' un Piano che darà sicuramente una risposta al mondo attento alla fauna ittica piemontese, sia al mondo scientifico, sia alla componente dei pescatori e degli ambientalisti che sono attenti alla qualità delle nostre acque, ma servirà anche a garantire una presenza adeguata di fauna ittica nei nostri torrenti e nei nostri fiumi.
La mediazione e il risultato raggiunto dalla condivisione di alcuni punti non tocca per nulla la natura del Piano, ed è per questo che ci ha convinto e ci siamo resi disponibili prima a votare gli emendamenti e oggi a votare il Piano. L'ultima mediazione di questa mattina non lo snatura mantiene il suo impianto, mantiene la sua credibilità complessiva, non tocca le valutazioni e le analisi di natura tecnico-scentifica, ma interviene su alcuni aspetti gestionali e, soprattutto, interviene su un aspetto che è di natura temporale, che peraltro può riguardare anche altre norme.
Per tutti questi motivi, siamo soddisfatti del lavoro svolto.
Ringraziamo l'Assessore Ferrero per l'impegno e la pazienza che ci ha messo e voteremo con convinzione il Piano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente Ancorché il nostro Gruppo rivendichi un ruolo determinante nel miglioramento del Piano, il nostro voto sarà un voto contrario. In realtà questo è un documento inemendabile, che parte da alcuni concetti scientifici che non trovano una chiara evidenza di carattere scientifico.
Ricordo che nel Piano che stiamo votando, a pagina 58, parlando di trota fario di ceppo atlantico, oggi ancora si dice che bisognerà fare ulteriori studi per verificare l'ipotesi dell'alloctonia della trota fario.
Da una parte ne definiamo l'alloctonia, dall'altra diciamo che andranno fatti ulteriori studi per verificare l'ipotesi d'alloctonia. No so se sarà la nuova consulenza, ma è singolare che un Piano sia assertivo da una parte e ipotetico dall'altro rispetto ad un tema tanto delicato.
Perché votiamo contro? Votiamo contro perché è un Piano che è stato costruito nelle stanze senza alcun confronto con il territorio. Perché è un Piano che mette gravemente a rischio il ripopolamento dei nostri fiumi.
Badate, non è solo un aspetto di carattere economico, anche molto significativo. Un fiume che vede la presenza di pescatori è un fiume più vivo, è un fiume più gestito, più conosciuto. È anche un luogo più popolato quindi, per certi punti di vista, riteniamo che questo sia un aspetto positivo.
Qual è il gran rischio che noi corriamo? L'aver definito in modo puntuale l'alloctonia della trota fario di ceppo atlantico, aver introdotto una deroga per le aree alpine, con il rischio che, avendo una norma nazionale e una direttiva europea che vietano il ripopolamento di specie alloctone, ci possa essere un momento in cui si dice che la deroga, oggi prevista fino alla durata del Piano, quindi non in modo temporaneo, nelle zone alpine, non sia più utilizzabile. Crediamo che alcuni miglioramenti hanno certamente reso migliore il Piano, ma crediamo altresì che sull'aspetto della posticipazione dell'entrata in vigore dei ripopolamenti non si sia avuto non il coraggio, ma la stessa valutazione di carattere scientifico nel capire e comprendere o sapere quanto è il tempo necessario per far sì che gli incubatori di valle possono adempiere a quanto prevede il Piano.
Noi ovviamente non ci prendiamo la responsabilità di una scelta sbagliata, che contrastiamo. Crediamo che, ancorché il nostro voto sia contrario, il dovere di un Gruppo consiliare sia anche quello di migliorare un documento che non si condivide, come abbiamo fatto.
Da questo punto di vista, rimane una grandissima criticità. Quando le criticità sono espresse sia dal mondo della comunità scientifica, sia dai gestori degli incubatori, sia dai pescatori, sia dalle Amministrazioni locali (ricordo che tutte le Province piemontesi hanno espresso criticità rispetto a questo piano); insomma, quando tutti ci dicono che si sta sbagliando, almeno ci si deve porre un interrogativo: ci si deve chiedere se abbiamo davvero ragione noi oppure la ragione sta dalla parte di tutto il mondo verso cui questo piano è rivolto.
Quasi sempre chi si pone in questa situazione non è mica l'unico all'interno di questa Regione, ma quasi sempre chi si pone in questa situazione è in errore, non completo, verosimilmente. Credo sarebbe stato utile se l'attività di mediazione, fatta anche in modalità un po' raffazzonata all'interno dell'Aula, fosse stata fatta nelle sedi opportune.
Credo sarebbe importante che l'Assessore, al di là del voto, prendesse poi l'impegno di convocare la Consulta per la pesca e il Comitato scientifico per la pesca per sentire almeno altre voci che non siano solo quelle pro o contro, altre voci che non siano solo quelle dei Gruppi consiliari. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Purtroppo questa è la fine, l'epilogo di un metodo che non funziona cioè quello di rapportarci lealmente con le opposizioni senza che non ci venga neanche riconosciuto quel lavoro che oggettivamente è stato portato avanti esattamente con quel mix tra competenze scientifiche e la volontà di aprire ad un mondo imprenditoriale, da una parte e, dall'altra, ad attività ed hobby che svolgono quotidianamente 40 mila piemontesi e non solo perché, come sapete, se i numeri sono in aumento è anche perché c'è un pezzo dei nostri concittadini piemontesi che vengono da altri Stati e stanno ripopolando i nostri fiumi con attività sportiva come la pesca.
Perché sono spiaciuto dell'atteggiamento del Consigliere Vignale? Anzitutto perché continua a ribadire un concetto sbagliato! Cioè che i nostri tecnici si sono permessi di fare quello che invece lui chiedeva! Cioè di derogare ad un tipo di provvedimento...



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Grimaldi.
Sono costretto a richiamare un po' di silenzio. Vale per il Consigliere Grimaldi quello che vale per il Consigliere Bertola. Lasciamo che i Consiglieri si esprimano e ascoltiamoli.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
E' il Consigliere Vignale che continuava a chiederci, di fatto l'ammissione di specie ittiche diverse da quelle invece previste dal DPR e successivamente, dal Regolamento del Ministero dell'Ambiente.
Non sono i nostri tecnici ad aver introdotto il concetto d'autoctonia o alloctonia per la Salmo trutta trutta ma, come abbiamo detto nella scorsa discussione, è un metodo, è il metodo ISECI, che ha dietro di sé degli studiosi e, soprattutto, mette in evidenza il grado di nocività di queste specie.
Quando si dice che la Salmo trutta trutta, cioè la trota fario di ceppo atlantico, ha un indice di negatività, un indice di negatività medio, sulle specie autoctone come la trota marmorata, è proprio per definire quello che noi non possiamo definire. C'è una sentenza della Corte Costituzionale che ci dice che questo non si può fare e che non si può considerare come specie parautoctone delle specie che sono considerate alloctone per il nostro Stato, ed è una competenza dello Stato - lo ricordo al Consigliere Vignale dire ciò che potevamo fare e quello che abbiamo fatto, cioè derogare su alcuni principi, per esempio, non solo sulle gare internazionali, ma anche su quelle nazionali e sulla possibilità che le Province selezionino alcune aste fluviali proprio per immetterle.
Abbiamo derogato su un principio, e cioè che il Piano non entri in contrasto con delle specie autoctone sopra un certo livello d'altitudine perché non ci sono più specie autoctone, Consigliere Vignale! Semplicemente, per questo! Non perché vogliamo trasformare la montagna in un museo. No, esattamente il contrario, la vogliamo animare! In conclusione, Consigliere Vignale, ha ragione su un punto: dovevamo evitare la deroga, proprio per non entrare in contrasto con quanto dice l'Europa, ma lei la deroga l'ha votata e quindi lei, che è il primo che ci dice che abbiamo fatto delle deroghe, è il primo ad averle chieste ed è il primo ad averle votate! Allora, per favore! Abbiate almeno la dignità di votare questo Piano visto che l'abbiamo emendato proprio per venire incontro ad alcune richieste non tanto quelle del Consigliere Vignale, ma di un mondo che giustamente, chiedeva rispetto; e almeno, se lei è così convinto che è sbagliato dare le deroghe, avrebbe dovuto votare contro quelle deroghe come ho fatto io, come ha fatto il Movimento 5 Stelle, perché se si fa un Piano ittico, non lo si rimanda di un anno su un punto così centrale.
Infine, si possono criticare i tecnici, si può dire che la nostra struttura non ha fatto bene il proprio lavoro, ma si smetta di dire che si sono inventate cose che non si sono inventate! Perché se lei vuole contrastare il metodo ISECI, lo contrasti. Le ripeto, trovi dei professori in grado di contrastare questo studio e ci dimostri che quella trota di ceppo atlantico è autoctona. Lo faccia con i suoi studi, lo faccia con le tecniche, lo faccia con i suoi parlamentari, che ovviamente potranno sempre, in qualsiasi momento, ritornare a deliberare e a riscrivere leggi su questo tema.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
La parola al Consigliere Monaco.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Spero, con il mio intervento, di non suscitare la stessa vivacità in Aula dopo quello del collega Grimaldi.
Vorrei ribadire un concetto che già avevo espresso nella discussione generale. Il nostro è un contesto dove dobbiamo elaborare delle leggi sulla scorta di informazioni scientifiche, per cui sembra che qui ci sia un dibattito fra esperti ittiologi. Credo che il piatto della bilancia oggi penda più verso le indicazioni che ci ha fornito il Piano elaborato dall'Assessore Ferrero rispetto ad altre tesi e ad altre ipotesi: ad oggi non esiste un'evidenza assoluta di una specie predominante rispetto ad un'altra.
Dispiace dover rilevare che, oggettivamente, rispetto alle questioni sollevate dai colleghi del Gruppo Movimento 5 Stelle, che avevano già votato il testo in Commissione, che oggi non lo votano, anche se l'impianto sul quale ci siamo soffermati in Commissione non è stato modificato.
Credo che questo documento recepisca la "vitalità dell'acqua"; credo sia importante solo il fatto che oggi si vada a discutere e a votare un piano atteso dal 2006. Questa data va ricordata: è dal 2006 che lo si aspetta! Credo ci siano state parecchie lacune legislative, più di una lasciando che nei fiumi e nelle nostre acque si facesse di tutto e di più per la mancanza di una legge, di una regola, perché non c'era la deliberazione. Questo è un primo tema sul quale bisogna soffermarsi.
Secondo aspetto. La parte scientifica non ci dà documentazione certa e invece i Consiglieri si lanciano in appassionati disamine per sostenere tesi scientifiche che hanno letto, studiato o che qualcun altro ha riferito loro, diventando portavoci di contrapposizioni che gli ambiti scientifici non hanno chiarito. E' evidente che, per quanto riguarda l'atlantica, la storia sembrerebbe dire che è un prodotto di immissioni storiche, perché da sempre la variante atlantica s'immette nelle nostre acque. Questo oggettivamente bisogna dirlo.
Viene il sospetto che si tende a favorire una specie piuttosto che l'altra, perché è evidente che è decisamente più robusta, più facile da allevare, più facile da immettere e, a lungo andare, riesce ad avere una dominanza biologica rispetto alle specie preesistenti.
Questa sembrerebbe la tesi prevalente nel mondo scientifico, al di là di quelli che sono i fortissimi impegni politici, dove uno tira la corda da un lato piuttosto che dall'altra.
Invece volevo ringraziare l'Assessore e, in particolare, la Giunta per l'impegno preso. Mi dispiace aver sentito dire che gli emendamenti e le modifiche apportate sono state raffazzonate. Al contrario, sono frutto di un lungo lavoro, di tanta pazienza nell'avere ascoltato, riascoltato convocato ed elaborato. Non credo che sia del tutto messo lì appiccicaticcio o raffazzonato, com'è stato detto.
Fino all'ultimo momento (ancora questa mattina) si è cercato di apportare qualche virgola di modifica che avesse in animo il buon senso di contemperare le esigenze di porzioni piccole che, in realtà paradossalmente sono una parte marginale rispetto a tutto il piano, che ha avuto scarsissimo dibattito in Aula, ma che invece è la parte dominante del piano, per limitare esigenze, pur rispettabilissime, di valenza economica di attività sportive e di attività di crescita che possono avere per il Piemonte. Dove ci si è focalizzati? Solo ed esclusivamente su questa parte del tema.
Credo che, invece, il documento vada votato convintamente ed invito i colleghi, che hanno già espresso una sorta di dichiarazione di voto, a ripensarci, perché credo che parteciperebbero comunque ad un'attività importante di un'Amministrazione che, in qualche maniera, vuole uscire e sta uscendo da una vicenda che era stata lasciata non in acque correnti, ma in acque paludose.
Uscire dalla palude di queste acque piemontesi credo che sia assolutamente necessario e bene ha fatto l'Assessore. Oserei dire che troppo ha fatto l'Assessore in termini d'ascolto e, forse, ci servirà come insegnamento prospettico. E' vero che, forse, qualcuno ci può illuminare sulla strada di Damasco, ma se poi dobbiamo sentirci dire che abbiamo raffazzonato, forse è il caso di non raffazzonare e se siamo convinti della prima strada, seguiamo quella. Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Leggo la nota di coordinamento alla proposta di deliberazione n. 78.
Ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento interno si propone di modificare l'ultimo punto delle "premesse" della proposta di deliberazione nel seguente modo: "Visto il parere della III Commissione consiliare permanente che ha espresso parere favorevole il 30 luglio".
La modifica si rende necessaria per mero coordinamento con gli allegati A e B, alla luce dell'approvazione degli emendamenti rubricati n. 82), 83) 84), 85) e 86), che ripristinano i livelli di tutela di tutta l'asta fluviale del fiume Sesia, comprensiva dei suoi affluenti.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sulla proposta di deliberazione n. 78, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Trasporti pubblici

Esame ordine del giorno n. 390 presentato dal Consigliere Monaco, inerente a "Abbonamenti mezzi pubblici studenti"; ordine del giorno n. 464 presentato dai Consiglieri Valetti, Batzella, Bertola, Bono, Campo e Frediani, inerente a "Titolo di viaggio per disoccupati a livello regionale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 390, avente ad oggetto "Abbonamenti mezzi pubblici studenti", presentato dal Consigliere Monaco, e dell'ordine del giorno n. 464, avente ad oggetto "Titolo di viaggio per disoccupati a livello regionale", presentato dai Consiglieri Valetti Batzella, Bertola, Bono, Campo e Frediani, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Monaco per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 390.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
E' un ordine del giorno che nasce da istanze territoriali, nel senso che nelle valli olimpiche il costo dei mezzi di trasporto sono tarati su quelle che sono le dimensioni turistiche del territorio. Quindi, hanno un costo sostenuto e robusto, compatibile con quella che è la ricettività e l'importanza delle nostre valli olimpiche.
Sul territorio nasce, però, un'istanza ed un'esigenza particolare che pone gli studenti di quel territorio non in armonia con gli studenti e con altre associazioni o istituzioni simili, rispetto al resto del territorio piemontese. Infatti, loro si trovano a pagare un abbonamento come se fossero dei turisti, il che non li pone in una situazione d'equità rispetto agli studenti di altri territori.
Quindi, l'ordine del giorno chiede di impegnare la Giunta a verificare la possibilità di apportare degli sconti o delle facilitazioni agli studenti delle valli olimpiche che devono recarsi a scuola e che ora subiscono un costo onerosissimo a carico delle famiglie, riducendo quest'incongruenza rispetto ad altre formazioni studentesche.
Quest'istanza nasce dal territorio, perché è nata da uno studio fatto in relazione a delle proposte presentate dagli studenti della Val di Susa attraverso una sorta di concorso. Gli studenti hanno partecipato attivamente all'elaborazione d'analisi di problemi e alla presentazione di suggerimenti di proposte alle istituzioni che sono state invitate, che possono o meno recepirle e portarle nelle aule di dibattimento.
Ci sono delle famiglie che hanno delle oggettive difficoltà a pagare l'abbonamento per due figli per farli andare a scuola in alta valle scendere da Susa o per andare in altri territori.
Credo accoratamente di poter sostenere quest'ipotesi con la convinzione che si possa trovare una soluzione che ristabilisca soprattutto l'equità tra gli studenti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 464.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Abbiamo colto quest'occasione perché anche noi condividevamo la proposta del collega sugli abbonamenti agevolati per studenti, ma non ci siamo dimenticati di un'altra fascia debole, cioè tutti i disoccupati e le persone che hanno perso il lavoro, che rischiano di essere impossibilitate a spostarsi perché entrano in un circolo vizioso. Infatti, non avendo soldi per spostarsi, non riescono ad andare a cercare un posto di lavoro.
I prezzi degli abbonamenti mensili ed annuali anche solo per spostarsi nella Città metropolitana sono qualcosa che vanno oltre le capacità di spesa di una persona che non ha alcun reddito. Parliamo infatti di cifre anche di 500-600-700 euro all'anno o, viceversa, 70-100 euro al mese, cifre assolutamente non abbordabili. Noi vogliamo quindi riportare, insieme all'ordine del giorno presentato dalla maggioranza, il trasporto pubblico ad un servizio per la collettività, che deve fornire un mezzo di trasporto di base a chi non ha altri mezzi per spostarsi.
Quindi, oltre a fare un favore all'ambiente, permettiamo a chiunque di avere un minimo di mobilità pubblica, anche se non può permettersela. Ci sono già misure di incentivi sugli abbonamenti attuate da Comuni o Province, però governati dagli Enti locali in modo del tutto disarmonico.
Noi, quindi, chiediamo che si approfitti della bigliettazione elettronica per effettuare un'armonizzazione dei sistemi di bigliettazione a favore dei cittadini piemontesi disoccupati.
Questa misura, oltre ad un'informazione, dovrebbe essere una misura nominativa con titolo di viaggio che parte dalla data di prima convalida in modo che siano anche titoli di viaggio flessibili. Ovviamente, essendo una tessera elettronica, se la persona trova occupazione, il titolo ritorna ad avere il costo dell'abbonamento normale per persone adulte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Velocissimo.
Molte Province e città, come citato da entrambe le mozioni, hanno questo tipo di sconti o di agevolazioni (penso a tutto il tema dei disoccupati, ma è un tema che affronteremo, per esempio, sulla trattazione delle leggi sul reddito d'autonomia ed anche su altre proposte di leggi essendo spesso sono elementi collegati ad altre leggi).
Avendo firmato entrambi i documenti inviterei - se è possibile entrambi i testi, o uno dei due - ad aggiungere un ulteriore punto: prevedere, per la prima volta, una deliberazione quadro, da parte della Giunta, che predisponga una delibera d'indirizzo per le future gare del TPL, anche per armonizzare - così credo dicesse l'oggetto del Consigliere Monaco, ed in parte anche il Consigliere Valetti - alcune di queste agevolazioni che ci sono, ma che non sono estese a tutti i territori.
La cosa migliore, quindi, sarebbe quella di andare incontro ad una delibera d'indirizzo che mettesse insieme tutte queste vicende. Ne dico una che non è inserita: nella Città di Torino, i bambini fino alle elementari viaggiano gratuitamente, se accompagnati da un adulto (ricorderete che prima c'erano i bambini sotto il metro, adesso è per tutto il periodo delle elementari).
Ma perché abbiamo introdotto quest'elemento? Perché sembra uno sconto ma, in realtà, incentiva l'utilizzo del mezzo pubblico a tutta la famiglia.
Essendo bambini accompagnati, in realtà, nella sconto che si fa per una famiglia con bambini c'è un genitore in più che utilizza i mezzi pubblici.
Ho introdotto questo tema solo per dirvi che ci vorrebbe una deliberazione con delle linee d'indirizzo uniche, proprio per arrivare a delle gare, del trasporto pubblico locale, che prevedano tutti questi atti d'indirizzo.
Vi ringrazio. Firmerò questi atti e li voterò, ma sarebbe utile aggiungere il punto che la Giunta predisponga una delibera d'indirizzo per le future gare del TPL.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Balocco; ne ha facoltà.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno presentato dal Consigliere Monaco mi pare assolutamente accettabile, anche perché fa riferimento al fatto che la bigliettazione integrata, a livello regionale, raggiunga il suo completamento.
Da questo punto di vista, è assolutamente condivisibile ed accettabile.
Devo anche precisare che, per quanto riguarda il servizio automobilistico, la previsione che ci sia una bigliettazione per studenti ridotta esiste già, mentre non c'è ancora su tutte le tratte dei treni.
Anche quest'aspetto è sicuramente da cogliere, ma nell'ambito della programmazione su tutto il territorio regionale e l'integrazione del sistema BIP.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno del Consigliere Valetti, vale la stessa questione.
Per questo motivo, oltre a cogliere da parte mia e della Giunta la proposta d'aggiunta dal Consigliere Grimaldi, anche lì dovremmo fare specificatamente riferimento al fatto che questo potrebbe essere possibile nella misura in cui la bigliettazione informatica sia su tutto il territorio, altrimenti in questo momento diventa difficile concretizzare questo impegno.
Per quanto riguarda l'aspetto degli studenti, in gran parte è già coperto, quindi non avrebbe ricadute significative dal punto di vista finanziario, mentre in questo caso dobbiamo fare anche una verifica della ricaduta sul bilancio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 390, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Annullo la votazione.
Stiamo cercando di capire se il primo firmatario.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.43 riprende alle ore 12.45)



PRESIDENTE

Scusate, scusate.
Ho temporaneamente e implicitamente sospeso il Consiglio, ma adesso la seduta è ripresa.
Avevamo messo in votazione l'ordine del giorno 390 e poi abbiamo sospeso la votazione perché l'Assessore stava lavorando con il collega Valetti, in quanto il collega si era detto disponibile ad emendare il documento.
I colleghi mi avevano fatto cenno di sospendere la seduta, affinché si potesse poi votare sia l'ordine del giorno n. 390 che il n. 464 quest'ultimo oggetto di modifica.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ho modificato il testo in base alle richieste della Giunta.
Al primo punto, laddove recita "Venga esteso ad altre aree del Piemonte il titolo BIP per disoccupati, con costi proporzionali ai km o alle zone usufruite", si chiede di aggiungere le seguenti parole: "compatibilmente alle disponibilità economiche".



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 390, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



(Commenti della Consigliera Batzella)



PRESIDENTE

Diamo atto che i Consiglieri Valetti, Batzella e Corgnati hanno votato a favore.
Comunico che al termine delle votazioni la seduta verrà chiusa e i Capigruppo sono invitati a recarsi in Sala A.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 464, così come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12.49)



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