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Dettaglio seduta n.89 del 28/07/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(I lavori iniziano alle ore 14.32 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Sistema informativo regionale - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 596 presentata dal Consigliere Valetti, inerente a "Previsioni (numeriche) relative al mantenimento dei posti di lavoro in essere e al personale impiegato nell'indotto nell'ambito della privatizzazione del Consorzio per il Sistema Informativo CSI Piemonte"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
596, presentata dal Consigliere Valetti, che ha la parola per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Abbiamo seguito con attenzione la vicenda di CSI-Piemonte, quindi appreso della deliberazione della Giunta con cui si tenta di iniziare un piano di scorporo di alcune parti di servizi del Consorzio Sistema Informativo che, ricordiamo, è l'azienda consorziata di Regione, Comuni Università degli Studi di Torino, Politecnico ed altri Enti locali per la fornitura di servizi informatici all'Amministrazione. Quindi, è un punto di riferimento in Italia per la gestione in house dei servizi informativi dal punto di vista della Pubblica Amministrazione.
Siamo consapevoli che il Consorzio ha avuto diverse vicissitudini in questo periodo, ha sofferto problemi di economicità della sua offerta problemi di efficienza e, un po' come succede spesso quando si parla di aziende consorziate di Amministrazioni pubbliche, spesso è stato un bacino di voti e un posto dove piazzare le persone vicine alla politica. Pertanto non è tanto la competenza che ha dettato legge negli ultimi anni, ma è stata più la vicinanza a questa o a quella forza politica. Infatti, ci sono stati cambi dirigenziali spesso corrispondenti con i cambi di Amministrazione; il che non ha giovato molto alla qualità del servizio.
Noi sappiamo anche direttamente che ci sono persone che lavorano molto bene all'interno del Consorzio e che sono decisamente marginalizzate perché si privilegia una logica di appartenenza e non di competenze.
Pertanto, quello che chiediamo è se, nell'operazione che si sta facendo, la Giunta ha tenuto conto dei possibili esuberi, dell'impiego di personale e di quello che sarà il prezzo da pagare in termini di persone occupate nel settore informatico dopo questo piano, del quale tuttora non sono chiari i contorni, perché, di fatto, alla delibera di Giunta non è seguito alcun dettaglio che ci potesse far capire quali siano le prospettive per il CSI-Piemonte e per l'informatica nella Pubblica Amministrazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Santis per la risposta.
DE SANTIS Giuseppina, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale Grazie, Presidente e grazie, Consigliere.
In effetti, domani è convocata un'assemblea di CSI-Piemonte, in cui viene posta all'esame dei soci una proposta di deliberazione del Consiglio di Amministrazione di CSI-Piemonte (non di Regione Piemonte) che propone di avviare una procedura tecnicamente chiamata "di dialogo competitivo" e normata dal Codice degli appalti. La Regione Piemonte, con propria deliberazione di Giunta, ha deciso di esprimere voto favorevole all'avvio di questa procedura.
Il Consigliere lo ricordava prima; la situazione attuale di CSI Piemonte è sostanzialmente e prospetticamente insostenibile, nel senso che le commesse degli Enti pubblici si riducono e CSI, a sua volta, per statuto può lavorare esclusivamente per i soci consorziati, quindi per il sistema pubblico.
Credo che noi, come fondatori di CSI e come maggiore consorziato abbiamo una responsabilità che è, in primo luogo, nei confronti delle persone che dentro a CSI lavorano e che ne hanno costruito le competenze e le conoscenze. Abbiamo un dovere nei confronti di queste persone di assicurare loro un futuro professionale e lavorativo. Non possiamo limitarci ad assistere al fatto che progressivamente CSI si dissangua e si dissecca o addirittura al rischio che, crescendo l'esposizione bancaria aumentando i tempi di pagamento e riducendosi il livello delle commesse CSI arrivi a dover portare i libri in Tribunale.
Ricordo soltanto due dati: l'esposizione bancaria di CSI è cresciuta di quattro milioni dal 2013 al 2014 e gli investimenti, che già non erano alti per un'impresa di quelle dimensioni e con quell'oggetto sociale - cioè con il compito di investire nella ICT - si sono dimezzati, passando dagli otto milioni del 2013 (che già non erano tanti) a poco più di quattro milioni.
Quindi, abbiamo il dovere di cercare di uscire da questa situazione, prima di portare i libri in Tribunale.
La procedura che è stata individuata è quella cosiddetta "di dialogo competitivo", ossia una procedura - ci tengo a dirlo - aperta e concorrenziale, con la quale vogliamo provare ad innescare una gara al rialzo e non al ribasso, ovvero a cercare dei soggetti che investano dentro a CSI e ne valorizzino le competenze. Questo succederà se domani i soci autorizzeranno l'avvio di quella procedura, altrimenti comincia un altro film.
Il perimetro di ciò che verrà esternalizzato sarà deciso alla fine della procedura, non all'inizio, nel confronto tra i diversi e, noi ci auguriamo, svariati progetti che saranno presentati.
Ricordo che sono previste ancora due assemblee specifiche prima che si chiuda la vicenda: una che convaliderà la prima selezione di progetti fatta dal Consiglio di Amministrazione; la seconda che convaliderà l'eventuale scelta alla fine del processo del soggetto vincitore.
In qualunque momento il Consiglio di Amministrazione di CSI e per esso i soci, qualora giudichino inadeguati, insufficienti e non soddisfacenti i progetti presentati, possono interrompere la procedura e cercare una soluzione diversa. Ovviamente le questioni che lei non ha ricordato, ma che sono indicate nell'interrogazione in forma scritta, cioè la questione del pagamento dell'IVA e soprattutto la questione del trattamento dei dati sono tutte questioni presenti che saranno gestite all'interno della procedura.
Contestualmente all'avvio della procedura, avvieremo anche un tavolo di consultazione con i soci minori di CSI, fondamentalmente allo scopo di valutare le loro problematiche, consentire loro di esprimere preoccupazioni e perplessità per tenerne conto nel prosieguo della procedura, perché è chiaro che i grandi soci hanno una capacità di interloquire direttamente con il Consiglio di Amministrazione che è superiore a quella di uno degli oltre cento soci piccoli e, a volte, piccolissimi.
Questo insieme di preoccupazioni noi lo abbiamo ben presente e lo gestiremo nel corso della procedura.
Lo dico per la terza volta: se questa procedura si avvia, quello che tengo a sottolineare oggi è che le valutazioni da noi fatte sono che questo sia un passaggio essenziale per provare ad assicurare un futuro a CSI.
In assenza di un'operazione di questo genere, il rischio che CSI debba chiudere ingloriosamente i battenti e che un capitale di competenze e di conoscenze, costruito con risorse pubbliche negli anni, vada disperso, è un rischio, a mio avviso, elevato.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 589 presentata dal Consigliere Monaco, inerente a "Sblocco passaggio ad ASL-TO5-118"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 589, presentata dal Consigliere Monaco, che ha la parola per l'illustrazione.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Siamo nuovamente a discutere del passaggio di personale dalle ASL al 118 che sembrava dovesse avvenire appena ci siamo insediati, quale esito della precedente amministrazione.
Con la mozione n. 79 si stabilì di creare un cronoprogramma, ma l'ASL TO5 non ha ancora esperito il compito di trasferire persone già in graduatoria, adducendo la motivazione che c'è bisogno di un'ulteriore richiesta da parte di Città della Salute, che credo sia superata dal fatto che Città della Salute ha messo la disponibilità del bando all'epoca che fu fatto il concorso interno. Ad oggi, ci sono persone che aspettano il trasferimento, per altro vinto da otto mesi, e che si trovano nell'impossibilità di accedere al nuovo ruolo per un problema di un percorso burocratico e amministrativo che trova vita solo ed esclusivamente nell'ambito della TO5.
Chiedo, pertanto, che sia data risposta e se si tratta di una procedura particolare e isolata di quel caso, oppure una procedura diffusa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore al lavoro

In merito a quanto richiesto dal Consigliere Monaco si comunica quanto segue.
Il Direttore Generale dell'ASL-TO5, dottor Uberti, ci informa che i nove infermieri cui si dovrebbe dare il parere sul trasferimento sulla base di una graduatoria sono tutti del DEA e nella quasi totalità sono in sede presso l'ospedale di Moncalieri. Il trasferimento in blocco immediato degli stessi impedirebbe quindi la copertura dei turni nel DEA di Moncalieri durante il periodo estivo, anche in considerazione del necessario addestramento di qualsiasi nuovo inserimento e dello svolgimento del corso obbligatorio per essere idonei al triage del pronto soccorso.
Per questi motivi l'ASL-TO5 ha provveduto, pur in attesa della richiesta ufficiale dell'ASO Città della Salute, ad avviare le procedure di assunzione di nove infermieri (grazie alle possibilità introdotte dalla recente delibera della Giunta che ha sbloccato le assunzioni) e le procedure vedranno l'effettiva presa di servizio nelle prossime settimane.
Oltre a questo, ha provveduto a programmare un nuovo corso di triage per il mese di settembre. A questo punto, si sta valutando con il responsabile del 118 le soluzioni di copertura dei turni condividendo il personale tramite convenzioni o con personale che resta ancora presso l'ASL TO5 e copre in convenzione dei turni al 118, ovvero, al contrario passaggio immediato al 118 e copertura almeno dei turni di triage che sono in convenzione.
In ogni caso, al momento attuale, non essendo pervenuta alcuna comunicazione da parte dell'ASO, anche gli infermieri per i quali era stato programmato di concedere immediatamente il trasferimento e per i quali si era provveduto a liberarli dai turni del pronto soccorso, sono stati reinseriti all'interno dei programmi di lavoro in attesa che l'ASO Città della Salute ci comunichi l'intenzione di accettare le domande di trasferimento. In attesa che si realizzino questi passaggi, sono stati espletati i concorsi.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Interrogazione a risposta immediata n. 592 presentata dal Consigliere Ferrentino, inerente a "Progetto di video sorveglianza OBSERVO"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 592, presentata dal Consigliere Ferrentino, che ha la parola per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Quest'interrogazione è stata presentata per porre all'attenzione dell'Assessore e della Giunta un tema molto sensibile, quale quello della videosorveglianza inteso come sistema di sicurezza territoriale specialmente per fronteggiare i tantissimi episodi di microcriminalità anche solo minacce, che sui territori spingono molti enti locali a collocare telecamere. Ricordo che sono circa 4.800 le telecamere installate nei piccoli, piccolissimi e grandi Comuni per governare questo processo.
Una proliferazione di vari sistemi di sorveglianza, da quelli digitali a quelli elettronici, senza nessuna messa in rete dei sistemi di videosorveglianza.
Per questo motivo, nel 2013, il Settore Polizia Locale e Politiche per la sicurezza della Regione aveva avviato un progetto - unico in Italia denominato OBSERVO. Caratteristica peculiare del progetto era conoscere in modo puntuale la posizione delle videocamere sul territorio regionale e la raccolta unitaria dei dati da esse fornite creando una piattaforma che permettesse, specialmente ai tutori delle forze dell'ordine, una facile e sicura consultazione.
Il progetto ha avuto un notevole successo, tanto che ad oggi sono 2.400 le videocamere, appartenenti a 134 Comuni, che hanno chiesto l'inserimento in questo progetto e l'inserimento in piattaforma.
Il successo di questo processo è assolutamente importante ed è indubbio, ragion per cui chiedo all'Assessore e alla Giunta se non si possa e non si debba ritenere assolutamente prioritario tale progetto cercando di fare in modo che possa avere un prosieguo e uno sviluppo ulteriore. La sensazione è che, nonostante un risultato indubbiamente molto buono che questa performance ha avuto nel sistema degli Enti locali, non ci sia una presa d'atto molto forte della Giunta regionale e dell'Assessore e non possano essere capitalizzati i risultati indubbi che questo progetto ha avuto.
Sostanzialmente, chiedo all'Assessore e alla Giunta se non ritenga prioritario e indispensabile garantire le condizioni non solo per la prosecuzione dei progetti di videosorveglianza, ma anche per il rafforzamento e potenziamento del progetto stesso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris per la risposta.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore alla polizia locale

Ringrazio il proponente del question time per l'argomento che ha posto all'attenzione del Consiglio.
L'attività che il Settore della Polizia locale intende portare avanti non è argomento di basso rilievo o di secondo livello. Tant'è che nel modesto bilancio che la politica ha stabilito in termini di Giunta ma anche in termini di Commissioni e di Consiglio, una quota importante è stata pensata da destinare alla prosecuzione di tale progetto, proprio perché le ragioni che il Consigliere ha esposto poco fa, fanno ritenere un'opportunità per la regione.
Si tratta di un progetto tecnologicamente avanzato, che impone ben altri orizzonti e altre risorse, ragion per cui, nel dibattito, questa Amministrazione ha scelto di privilegiare, non perché questa sia minore come importanza, alcune necessità più impellenti. Nella programmazione è stato pensato il mantenimento del sistema della piattaforma OBSERVO, ma non è stato pensato uno sviluppo ulteriore, anche di implementazione di impianti. Questo comporta dei costi e degli oneri considerevoli, benché i Comuni li richiedano, sia di installazione che di mantenimento, a fronte di cui si è ritenuto di attendere, almeno lo scorso anno, per quest'anno.
Questo mi ha permesso di riflettere e di fare un punto della situazione con le forze dell'ordine. Il Consigliere ha parlato di microcriminalità, ma io posso aggiungere altre cose. Chi ne beneficia non sono solo le amministrazioni, per le quali si è pensato anche ad una miglior interattività tra i Comuni, intesa proprio come inter-operatività con le stesse forze dell'ordine, ma si è anche pensato di interrogare, ognuno per le proprie competenze e per i livelli di competenza (fino a raggiungere il Prefetto, che è il delegato del Governo), sull'opportunità di far funzionare in rete questa piattaforma, con le criticità e le situazioni emerse che già lei, nella sua premessa, ha indicato.
Esistono dei software che però devono saper leggere diversi tipi di applicativi; in realtà hanno le telecamere, ma essendo stati acquisti avvenuti nel tempo e nei più svariati modi, non si ha un'uniformità di sistema di lettura e di interpretazione di questi filmati e delle trasmissioni.
Nel dibattito ho appreso che esiste una circolare del Ministero dell'Interno che chiarisce i requisiti tecnici minimi (standard minimi) che devono avere questi impianti, però non sono stati applicati. Si tratta quindi, di un'evoluzione che deve essere considerata, e forse occorre contenere il rischio di diversificazione.
Si è parlato con i piccoli Comuni; si è parlato con l'UNCEM; si è parlato con le Prefetture in specifici incontri che abbiamo tenuto, durante i quali sono emerse evidenze e criticità, oggi in attesa di risposte.
Dal punto di vista prefettizio, per esempio, in alcune province è stato apprezzato ed è forse un punto di riferimento più forte e più sentito mentre in altre, e pensiamo alla provincia di Torino, ci sono molte più presenze. Può essere quindi sentito, ma in modo diverso, a seconda delle aree.
In ogni caso, ritengo che questa iniziativa sia assolutamente da perseguire, nella forma e nei modi che potremmo permetterci come Ente.
Credo sia importante condividerla con i Comuni, cioè con quei 134 che lei ha citato (vorrei che fossero anche di più), ma condividerla anche nel mantenimento, per potere fare di più: ovvero, con le stesse risorse cercare di raddoppiare il risultato.
Grazie.


Argomento: Opere pubbliche

Interrogazione a risposta immediata n. 591 presentata dalla Consigliera Conticelli, inerente a "Ultimazione dei lavori di adeguamento della SS n. 32 'Ticinese'"


PRESIDENTE

Procediamo esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 591 presentata dalla Consigliera Conticelli, che ha la parola per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie.
Questa è una vicenda che va avanti ormai da parecchio tempo.
I lavori di adeguamento della Strada Statale 32 "Ticinese" sono stati consegnati più o meno tre anni fa, nel 2012. Le imprese esecutrici erano due: l'ATI-Lauro S.p.A. e De Giuliani srl.
In particolare, questi lavori riguardano il tratto tra il Comune di Pombia e Borgo Ticino, e la variante di Borgo Ticino. L'importo totale dei lavori ammontava ad oltre 36 milioni di euro, complessivi di un ulteriore aumento di un milione e mezzo con perizia di variante.
Oggi, a tre anni di distanza, lo stato di avanzamento lavori è ad un qualcosa meno del 50% del totale (49%). Ci sono state battute di arresto con pesanti disagi, come possiamo immaginare, per la circolazione stradale dei Comuni limitrofi e dei Comuni interessati, ma soprattutto danni per i lavoratori impegnati nel cantiere, perché questo stop and go ha avuto un impatto sull' occupazione. L'ANAS ipotizzava la fine dei lavori al 30 luglio 2016, che era già un anno dopo il termine previsto dal cronoprogramma iniziale. L'ANAS aveva espresso prima delle perplessità rispetto ai materiali impiegati nei cantieri, poi c'era stata un'autorizzazione a luglio 2014, una regolare autorizzazione, per il materiale fresato che veniva usato in cantiere. Tale autorizzazione è stata ora di nuovo sospesa, perché l'ANAS ha richiesto nuova documentazione.
Ad oggi, la documentazione è stata tutta trasmessa e l'ANAS ha dato incarico all'ARPA, perché vi è stata una denuncia di utilizzo di cromo esavalente nei cantieri.
Il cantiere è fermo e oltre ai disagi ci sono molti lavoratori in gioco che non stanno percependo lo stipendio.
In Commissione era emersa anche l'ipotesi di un'audizione di ANAS ed ARPA. Adesso andiamo verso il periodo estivo, quindi speriamo tutti che questo cantiere possa riprendere.
Chiediamo, quindi, all'Assessore competente se è in grado di avere informazioni e se ha potuto avere informazioni da ANAS circa la ripresa del cantiere e circa l'esito delle analisi di ARPA.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Balocco; prego.



BALOCCO Francesco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
Come già accennavo prima, Consigliera Conticelli, abbiamo immediatamente richiesto notizie ad ANAS (già ieri, quando abbiamo ricevuto la vostra interrogazione), ma carenze momentanee di personale di ANAS dovute anche al periodo, impediscono ad ANAS di darci una risposta, come gli avevamo richiesto noi, entro questa mattina.
Ovviamente sarà mia premura avere questa risposta da ANAS e trasmetterla a lei, Consigliera, e alla sua Commissione. Faccio notare che in effetti, su questa tratta ci sono problemi che si rincorrono ormai da anni, dovuti, come al solito, a problemi legati all'appalto. Devo anche aggiungere, però, che come Regione, non avendo un co-finanziamento rispetto a quest'opera perché è a totale carico di ANAS, non abbiamo una procedura di monitoraggio precisa, se non raccogliere informazioni quando lo riteniamo necessario e quando ci vengono richieste.
Ripeto, quindi, che nei prossimi giorni le verrà consegnata la risposta di ANAS che nel frattempo ci verrà trasmessa.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 590 presentata dalla Consigliera Accossato, inerente a "Chiusura della scuola elementare Antonio Gramsci di Alpignano"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 590, presentata dalla Consigliera Accossato, che ha la parola per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie.
Poche parole per ricordare la situazione che è venuta a crearsi in questi mesi nel Comune di Alpignano, ovviamente consapevole che la decisione, rispetto all'utilizzo e alla manutenzione degli edifici scolastici (in questo caso di scuola primaria) è competenza comunale.
Visto che la decisione di chiusura di un plesso scolastico è avvenuta in piena estate e senza - sembrerebbe - il dovuto coinvolgimento sia della dirigenza scolastica sia delle famiglie, l'interrogazione vuole sollecitare un'attenzione della Regione, nella sua funzione di responsabilità dell'organizzazione della rete scolastica regionale e della presenza equilibrata sul territorio dell'offerta scolastica.
Vorremmo sollecitare la Regione ad una collaborazione e ad un intervento con il Comune di Alpignano, per evitare che ci siano disagi alle famiglie. Al tempo stesso, però, vorremmo che tutte le azioni di prevenzione e di attenzione alla sicurezza degli edifici vengano mantenute e che la situazione sia affrontata con il giusto equilibrio tra le esigenze degli allievi e delle famiglie e le esigenze di sicurezza dell'edificio scolastico.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Sappiamo che, in data 11 giugno 2005, il Comune di Alpignano ha disposto, attraverso atto deliberativo, la chiusura del plesso di scuole elementari Antonio Gramsci, disponendo contestualmente il trasferimento dei suoi 220 alunni presso i plessi Turati e Matteotti.
La decisione del Comune non è stata concordata e neppure comunicata non si tratta neanche di concordarlo, ma se ci sono motivazioni tali per cui possono spingere il Sindaco, per motivi legati alla sicurezza e alla serenità dell'andamento dell'attività scolastica, allo spostamento degli alunni in altri edifici, questo è però necessario concordarlo con gli Uffici regionali, proprio per cercare di addivenire ad una programmazione della rete scolastica in modo congiunto.
La modalità è abbastanza irrituale sia rispetto ai tempi, sia rispetto alle modalità stesse che sono state utilizzate dall'Amministrazione. Il Comune non ha fatto riferimento né alla Città metropolitana, che è l'organismo intermedio all'interno dell'azione di programmazione, e nemmeno alla Regione.
Abbiamo formulato una richiesta di carattere tecnico all'Amministrazione stessa, per avere ulteriori elementi e per capire che cosa stia succedendo rispetto alla scuola, essendo ormai prossimo l'avvio dell'anno scolastico. Per capire per quale motivo si decide la chiusura di un edificio scolastico nel mese di giugno, intendiamo sapere quali soluzioni e, soprattutto, quali misure rispetto alla sicurezza degli edifici sono state adottate.


Argomento: Città metropolitane - Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 593 presentata dal Consigliere Graglia, inerente a "Gestione della viabilità nelle more dell'approvazione del disegno di legge di riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 593, presentata dal Consigliere Graglia, che ha la parola per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda la gestione della viabilità in questo momento e del riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province.
Il 20 luglio scorso, la Giunta regionale ha approvato il disegno di legge sul riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge del 7 aprile 2014.
I tempi per l'approvazione di questo provvedimento, uniti ai cambiamenti continui e contraddittori a livello di legislazione nazionale rispetto a quanto sottoscritto tra i Presidenti delle Regioni ed il Governo, generano una condizione di incertezza sui temi e sulle modalità per risolvere definitivamente lo stesso riordino delle funzioni.
Inoltre, i Sindaci piemontesi, in particolar modo quelli dell'area vasta di Cuneo, che io rappresento, lamentano una situazione di grave stallo in merito alla gestione della viabilità anche a causa della mancanza di fondi.
Constatiamo ancora che la scarsità di dette risorse finanziarie deriva anche dalla situazione generale confusa, in cui non si comprende esattamente quale sarà ancora il destino delle Province, poiché la viabilità nel frattempo necessita di una manutenzione del manto stradale e della segnaletica orizzontale e verticale ed interventi sulla vegetazione attigua alle strade, e consideriamo che se tali interventi non vengono effettuati urgentemente, si pregiudicherà anche la sicurezza dei cittadini la stessa sicurezza che i Sindaci sono tenuti a garantire anche nelle strade provinciali ricompresse nei territori comunali.
Quindi, interrogo l'Assessore e la Giunta per sapere e capire come si intenda intervenire nell'immediato affinché la situazione, già gravemente compromessa, non si aggravi ulteriormente a discapito dell'incolumità e della sicurezza dei cittadini. Grazie.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Consigliere Graglia, lei è sicuramente al corrente del fatto che indipendentemente dal disegno di legge di riordino delle funzioni amministrative delle Province, la legge 56 prevede - quindi deve essere mantenuta a carico delle Province - la funzione della "costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione della circolazione stradale ad esse inerente". Tenga conto anche che, come lei saprà, in Piemonte anche le strade regionali sono state delegate e affidate alle Province.
Quindi, tutta la viabilità, eccetto quella comunale, ovviamente esclusa quella della rete ANAS, è di competenza delle Province. Diventa quindi assolutamente complicato, al di là delle risorse disponibili, la possibilità che la Regione intervenga su questo tipo di competenza che ripeto, è e rimarrà per adesso delle Province.
Nonostante questo, noi abbiamo messo in atto due azioni. Una è una di chiedere alla Città metropolitana e alle Province di individuare le necessità economiche per l'attuazione dei piani di manutenzione sulla propria rete viaria al fine di garantire un adeguato livello di sicurezza nella circolazione stradale. Questo è semplicemente una definizione degli interventi che le Province ritengono necessarie e delle priorità che le stesse indicano, ovviamente, senza nessuna assicurazione di poterle finanziare.
Per quanto riguarda il finanziamento, invece, con un provvedimento recente la Giunta regionale ha provveduto a accantonare un piccolo budget frutto delle economie SCR, da destinare ad interventi che possiamo definire di grande urgenza sulla viabilità. Si tratta però di interventi assolutamente ridotti, perché la cifra accantonata è inferiore a due milioni.
Questo è ciò che è possibile allo stato attuale sia dal punto di vista normativo, sia dal punto di vista finanziario, tenendo conto delle condizioni di bilancio della Regione che il Consigliere ben conosce, frutto anche di vicende che risalgono al passato.
Grazie.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Interrogazione a risposta immediata n. 595 presentata dalla Consigliera Ruffino, inerente a "Sentenza Corte di Cassazione - ICI scuole paritarie"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 595, presentata dalla Consigliera Ruffino, che ha la parola per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
La mia interrogazione verte sulla sentenza della Corte di Cassazione relativa all'ICI nei confronti delle scuole paritarie. E' un percorso assai accidentato; ne abbiamo discusso molte volte e la mia posizione e quella del Gruppo di cui faccio parte è chiara ed è relativa al sostegno ad una vera e reale parità per le scuole e per gli alunni che le frequentano.
Sappiamo che le scuole paritarie gravano meno del 50% rispetto al costo delle scuole statali. E' evidente che questa sentenza della Cassazione costringerà le scuole paritarie a chiudere, perché queste hanno dei bilanci in rosso, ma anche perché c'è un sostegno forte alle famiglie in difficoltà. Questa è ovviamente la dichiarazione di Don Macrì della FIDAE.
Riteniamo che una volta di più il Governo centrale debba prendere una posizione chiara. In questo senso, la mia richiesta è capire come la Regione Piemonte intenda intervenire nei confronti del Governo nazionale affinché si attuino le misure normative che chiariscano definitivamente l'esenzione del pagamento dell'IMU per le scuole paritarie. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Credo che oggi, dopo la sentenza, ci sia la necessità di fare chiarezza rispetto alla questione del pagamento dell'IMU; penso soltanto alla questione legata alle scuole dell'infanzia, che oggi sono già in una situazione di grossa difficoltà. Lo vediamo quotidianamente e quotidianamente assistiamo a scuole che chiudono, soprattutto nelle realtà minori, nelle realtà marginali della nostra Regione.
Quindi, credo che il Governo debba esprimere un parere certo rispetto alle questioni o quantomeno introdurre la possibilità, a seconda dei contesti, nel momento in cui c'è un'erogazione di un servizio, di comprendere quale sia la soluzione migliore.
E' evidente che con il passaggio dall'ICI all'IMU le potestà legate alle opportunità di tipo regolamentare dei Comuni sono significativamente ridotte, quindi questa non può essere una soluzione rispetto al problema.
E' evidente che in Conferenza delle Regioni questo tema sarà sottoposto anche dalle altre Regioni ed insieme capiremo quale tipo di atteggiamento assumere, sempre all''interno della Conferenza delle Regioni, nei confronti del Ministero.
A questo punto, credo sia anche nell'interesse del Ministero stesso cercare di definire una questione chiara e precisa. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Assessore.


Argomento: Edilizia scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 594 presentata dalla Consigliera Porchietto, inerente a "Sicurezza degli edifici scolastici"


PRESIDENTE

Continuiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 594, presentata dalla Consigliera Porchietto, che ha la parola per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
In realtà, quello che chiediamo all'Assessore è se ci può dare una serie di ragguagli in merito alle notizie che abbiamo appreso dagli organi di stampa, secondo cui il Procuratore Guariniello avrebbe predisposto un fascicolo di indagine. Teniamo conto che bisogna poi valutare quali sono quegli edifici scolastici che chiaramente sono di diretta pertinenza e controllo in ambito regionale, ma credo che la Regione e l'Ufficio Scolastico Regionale possano avere un'ampia mappatura rispetto alle segnalazioni che derivano, tra l'altro, da una vasta documentazione predisposta dall'ASL di Torino sullo stato di circa 20 edifici che verserebbero in cattiva condizione e di cui anche la Provincia, chiaramente prima dell'entrata in vigore della Città metropolitana, aveva segnalato la pericolosità.
Stiamo parlando ovviamente di edifici che dovrebbero veder effettuati degli interventi e dei lavori di messa in sicurezza e che, anzi, avrebbero già dovuto essere messi in sicurezza nel 2014. Abbiamo assistito tra l'altro, negli ultimi mesi, ad una pesante informativa da parte del Governo nazionale rispetto al tema della "Buona scuola", intesa non solo come percorso scolastico, ma anche come attenzione agli edifici scolastici.
Vorremmo sapere se la Giunta regionale ritiene di intervenire su questo tema, stante la preoccupante relazione e il preoccupante grido di allarme che il Procuratore Guariniello ha lanciato. E tenuto conto che - ahimè ricordiamo ancora, pur essendo passati molti anni, di cosa avvenne in una scuola della provincia di Torino, forse sarebbe opportuno che l'attenzione venisse posta anche dal Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Porchietto.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Pentenero; prego.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Intanto credo occorra citare quello che è stato evidenziato nella relazione del Procuratore Guariniello, cioè il fatto che il tema dell'edilizia scolastica si inserisce, in questi anni, nell'annosa questione del Patto di stabilità, al quale tutti gli Enti locali sono soggetti. Le questioni più importanti, infatti, le abbiamo sicuramente sulle scuole superiori, ma non bisogna dimenticare anche i temi riguardanti la sicurezza delle scuole dell'obbligo. Molti Comuni chiedono disperatamente la possibilità di poter utilizzare le risorse che spesso hanno a bilancio e a disposizione, così com'è successo alla Provincia nell'ultima parte della sua vita come Ente, per intervenire sull'edilizia scolastica. Fino ad oggi, però, sono state messe in atto misure che attengono alle campagne "Scuole sicure", "Scuole nuove" e in parte, anche "Scuole belle", che hanno permesso di eseguire interventi all'interno degli edifici scolastici.
Nell'ultima parte delle attività e con il residuo delle risorse che sono state messe a disposizione attraverso i mutui dei fondi BEI, è stato peraltro firmato la scorsa settimana l'accordo per l'attivazione dei mutui che attendono ancora un ulteriore decreto, all'interno del quale la nostra Regione, in 20 giorni soltanto, è riuscita a sviluppare un bando che ha visto la presentazione di 520 progetti, di cui 494 sono stati ammessi.
Quindi, il livello di progettazione degli Enti locali - Province e Città metropolitana comprese - è un alto livello di progettazione e dunque vuol dire che quegli interventi erano già inseriti all'interno della programmazione stessa degli Enti ai quali fanno riferimento. Il fatto che siano stati ammessi circa 490 progetti esecutivi ci testimonia l'alto livello di progettazione: se siamo ad una fase esecutiva, cioè, vuol dire che quel Comune, quella Provincia e la Città metropolitana avevano già intenzione ed erano in animo di realizzare le opere.
Siamo in attesa, appunto, della firma del decreto interministeriale.
Sappiamo quali sono le criticità della Città metropolitana e l'interlocuzione con suoi Uffici, su un tema così delicato, è continua e costante. Non appena sarà firmato il decreto, che prevede l'attivazione dei muti da parte della Cassa depositi e prestiti, potremo autorizzare sia la Città metropolitana che i Comuni all'esecuzione delle opere. L'importo destinato alla Regione Piemonte ammonta a circa 62 milioni di euro, che dovrebbe essere garantito anche nelle programmazione 2016-2017. Si tratta insomma, di un intervento significativo che permette di continuare realizzazioni importanti all'interno della nostra Regione.
I due elementi - Patto di stabilità e, oggi, lo sblocco del decreto sono però importanti anche rispetto ad una programmazione costante nel tempo dei lavori necessari nei nostri edifici scolastici.
Rammento solo che la Regione Piemonte, insieme alla Regione Toscana, è l'unica Regione ad avere un'anagrafe dell'edilizia scolastica aggiornata puntuale e precisa, che permette di avere una programmazione e un monitoraggio costante dello stato di salute degli edifici presenti sul territorio regionale. Si tratta, inoltre, di uno strumento prezioso per consentirci di programmare i lavori, qualora i decreti permettano anche alle Regioni di farlo, nel rispetto delle competenze ad esse attribuite.
Ricordo che l'ultimo decreto aveva dei paletti molto chiari e precisi all'interno dei quali eravamo costretti a muoverci.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 597 presentata dalla Consigliera Batzella, inerente a "Programmazione attività ASL-TO4, informazione su disservizi"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 597 presentata dalla Consigliera Batzella, che ha la parola per l'illustrazione.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
La mia interrogazione verte sulla programmazione delle attività dell'ASL-TO4 e quindi sull'informazione sui disservizi che si sono venuti a creare e si stanno creando adesso, nel periodo estivo. In particolare, mi riferisco all'Ospedale di Cuorgnè.
La DGR n. 24 dell'11 maggio 2015 aveva per oggetto, appunto, la modifica dei programmi operativi 2013-2015, prevedeva lo sblocco parziale del turnover e quindi l'assunzione di personale sanitario: le assunzioni previste riguardavano 600 operatori sanitari.
Consideriamo che all'interno dell'ASL-TO4 sono previsti lavori di adeguamento e di ristrutturazione dei locali del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Cuorgnè e che, a tale proposito, i lavori necessari per allestire un pronto soccorso provvisorio dovrebbero iniziare - o sono comunque, appena iniziati - nel piano sotterraneo, mentre il pronto soccorso effettivo si trova al piano terra. La Direzione dell'ASL-TO4 ha emanato un provvedimento che indica la chiusura delle sale operatorie del presidio ospedaliero di Cuorgnè dal 24 luglio al 14 settembre, anche con il conseguente allungamento dei tempi di attesa per quanto riguarda gli interventi di elezione, cioè quelli programmati.
Tra l'altro, sul sito dell'ASL-TO4 è stata pubblicata on line la mappa dei servizi, ma non si trova un'adeguata comunicazione in merito alle informazioni che vi ho appena riportato. Inoltre anche la stampa, negli ultimi giorni, ne sta parlando: ormai la notizia è di dominio pubblico. Il fattore più preoccupante è rappresentato dal fatto che i cittadini di questo territorio sono all'oscuro e non sono stati assolutamente informati del disservizio che si sta verificando.
Io voglio chiedere come si intende garantire la prestazione dei servizi durante il periodo estivo in relazione, appunto, a tutte le criticità che ho elencato per i cittadini di questo territorio interessato, che - ricordo è un territorio montano e in area disagiata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Per la Giunta regionale risponde l'Assessore Pentenero, in quanto il collega Saitta, competente per materia, è assente.



PENTENERO Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Grazie, Consigliere.
In merito alla domanda posta, comunico quanto ci è stato segnalato dal Direttore generale, che penso possa rispondere a quanto è stato richiesto.
Il Direttore generale dell'ASL-TO4, dottor Ardissone, precisa che presso l'Ospedale di Cuorgnè si svolge esclusivamente attività chirurgica di bassa/media complessità, fondamentalmente di day surgery. La revisione organizzativa delle attività chirurgiche per intensità di cure presso gli Ospedali di Ivrea e di Cuorgnè è operativa già da settembre 2012 e prevede la gestione dei casi complessi presso la sede di Ivrea. Questa modalità organizzativa, ormai consolidata, prevede per il periodo estivo la sospensione delle attività programmate di day surgery, sia a Ivrea sia a Cuorgnè. Presso l'Ospedale di Cuorgnè è mantenuta una pronta disponibilità per gli interventi di emergenza non differibili dei cittadini che si rivolgano a questa sede, mentre le urgenze trasferibili sono inviate a Ivrea. Anche tale modalità è consolidata da diversi anni.
L'idea portante alla base dell'azione della nuova direzione dell'ASL TO4 è il potenziamento delle specificità e dei punti di forza di ogni Presidio.
I lavori dell'Ospedale di Cuorgnè ai quali la Consigliera fa riferimento riguardano la messa a norma dell'impianto antincendio dell'intero Presidio, dai quali deriva la ristrutturazione del Pronto Soccorso.
Proprio domani, mercoledì 29 luglio, è prevista la consegna dei lavori alla ditta aggiudicataria e, da questa data, decorrono i 660 giorni per terminare i lavori. In particolare, il Pronto Soccorso sarà oggetto di sistemazione definitiva entro sei mesi. L'allestimento del Pronto Soccorso provvisorio, dove sarà trasferito temporaneamente il Servizio per permettere i lavori di ristrutturazione, sono effettuati direttamente dall'ASL con le ditte che gestiscono la manutenzione e sarà terminato entro la fine del mese di luglio.
Ieri, lunedì 27 luglio, i vertici dell'ASL-TO4 e il Sindaco di Cuorgnè hanno svolto un sopralluogo: hanno precisato in quell'occasione che l'Ospedale di Cuorgnè manterrà il ruolo importante che ha avuto fino a oggi e che non sono previste chiusure di servizi. Le riduzioni di servizio nel periodo estivo sono comuni a molti ospedali, soprattutto quando si tratta di attività programmata.
Per quanto riguarda la Mappa dei Servizi delle ASL, occorre soltanto ricordare che questa ha il compito di fornire i servizi che vengono erogati da quell'Azienda alla quale si fa riferimento. Trattandosi di attività programmata, quella che prima citavo, cioè legata al day surgery, è evidente che non è necessario che questa trovi allocazione all'interno della Mappa dei Servizi, perché si tratta di interventi programmati che vengono sospesi durante il periodo estivo, mentre è garantita l'attività di carattere emergenziale, pur facendo poi riferimento ad altre strutture ospedaliere del territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 599 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Situazione lavoratori Call center ASL-TO1 Sovracup Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
599, presentata dal Consigliere Grimaldi, che ha la parola per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come sapete dal lavoro svolto insieme a molti Consiglieri regionali abbiamo approvato la mozione n. 229 sul controllo proprio del riconoscimento della giusta retribuzione negli appalti pubblici e per l'applicazione delle clausole sociali e delle nuove norme per gli appalti in cui chiediamo, appunto, l'applicazione dei contratti collettivi nazionali.
A settembre, in Commissione, affronteremo tantissime interpellanze simili a questa, visto che, anche grazie al lavoro del Presidente Ravetti abbiamo deciso di affrontare il tema degli appalti nelle ASL in alcune sedute importanti, però ci sembrava giusto focalizzare l'attenzione su questo caso tra i tanti: mi riferisco al call center del Sovracup dell'ASL TO1. Il lavoro del call center lo conoscete, ormai c'è del 2007, poi qualche anno dopo, nel 2010, la Regione decise di esternalizzarlo; allora vinse la gara un'ATI che vedeva presente, per intenderci, anche grandi operatori del settore, come il colosso della Telecom e questa azienda denominata Diamante, che di fatto è una società consortile di multiservizi.
Secondo me, il fatto già grave, come scrivo nell'interrogazione, è che stiamo parlando di lavoratori che percepiscono poco più di 600 euro al mese che hanno visto ridotto il loro stipendio di ulteriori 200 euro quando sono stati esternalizzati. A questo si aggiunge che dallo scorso anno, così come abbiamo detto più volte con il Consigliere Valle, con il quale abbiamo iniziato un'interlocuzione anche con il direttore dell'ASL, a questi bassi stipendi saltuariamente si decide di prorogare la data dello stipendio, e non si possono rispettare i contratti collettivi nazionali non pagando a fine mese questi stipendi. Come sapete, è una delle regole principali dei contratti collettivi nazionali, e qualcuno si permette, magari, di aspettare una o due settimane, a cui magari si aggiunge la quattordicesima in questo caso.
Allora, lo ritengo molto grave, e come diceva una campagna del sindacato, "non si può pensare che a fine stipendio manchi ancora troppo mese".
Credo che nei nostri appalti pubblici queste cose non possano avvenire.
Ritengo giusto che i Direttori delle ASL intervengano di volta in volta. E' giusto - oggi non c'è l'Assessore Saitta - proseguire il lavoro fatto spero - in una cabina di regia proprio sugli appalti e che i Direttori si sentano più di prima - la dico così ai colleghi del centrodestra - esposti in prima persona su questi temi, perché sono loro i responsabili come stazione appaltante.
E' necessario - lo dico con un appello a tutta l'Aula - smetterla di mescolare le parole e scambiare il tema della sussidiarietà con quello dell'irresponsabilità; non basta scaricare le nostre responsabilità sui più poveri e, soprattutto, su cooperative e su ATI, che spesso svolgono solo una funzione subalterna rispetto al nostro lavoro.
Per questo, chiederei ovviamente all'Assessore Pentenero non solo di risponderci, ma, se possibile, visto che è anche Assessore al lavoro, di presidiare questo tavolo e questa regia, e di essere presente accanto a tutti i direttori non solo sull'applicazione di quella mozione, ma sulla responsabilità sociale che ognuno di noi ha rispetto a quei lavoratori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Grazie, Consigliere Grimaldi.
Intanto, ripercorro quanto è successo.
Lo scorso 17 luglio, la CGIL ha comunicato alla Direzione dell'ASL-TO1 lo stato di agitazione dei lavoratori dell'appalto del call center Sovracup operanti in via San Secondo a Torino.
Venerdì scorso, 24 luglio, il Direttore dell'ASL-TO1, dottor Soro, ha inviato all'ATI composta da Telecom e dal Consorzio Diamante una lettera in cui chiedeva conto del ritardo nel pagamento degli stipendi e della quattordicesima, e ancora ad oggi sta attendendo una risposta.
In merito al rispetto dei criteri stabiliti con la mozione del 3 marzo scorso, approvata dal Consiglio regionale e richiamata dal Capogruppo Grimaldi, si precisa che presso l'Assessorato alla sanità è stato istituito, con determina del 9 marzo scorso, un nucleo tecnico che sta terminando la stesura del capitolato tecnico per la gara del CUP unico e del call center unico per tutto il Piemonte. La bozza, oggetto di dialogo tecnico con le aziende interessate a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dei lavoratori, è disponibile sul sito di SCR-Piemonte; nel documento sono già state inserite le clausole sociali a tutela dei lavoratori previste per legge ed è stato chiesto che i lavoratori vengano assunti secondo le norme di legge, obbligando gli aggiudicatari ad attuare nei loro confronti condizioni contrattuali, normative e retributive, non inferiori a quelle che risultano dai contratti collettivi nazionali sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi.
Mi sembra che la scelta compiuta dall'Assessorato vada nella direzione indicata. E' evidente che, per quanto riguarda le clausole di salvaguardia noi dovremmo continuare con un ulteriore approfondimento tecnico anche rispetto alle nuove norme nazionali che sono in fase di approvazione e di discussione, per cercare comunque di tutelare tutti i lavoratori, in quanto tutti i lavoratori meritano la medesima attenzione, soprattutto laddove ci sono elementi di maggiore fragilità dobbiamo mettere in atto tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 598 presentata dal Consigliere Andrissi, inerente a "Riscatto della fideiussione al fine di attuare la messa in sicurezza permanente del sito su cui sorge la discarica Alice2 Alice Castello (VC)"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 598, presentata dal Consigliere Andrissi, che ha la parola per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Ritengo che, negli anni, la situazione della Valle Dora si sia sempre più complicata e possa essere definita "la terra dei fuochi piemontese".
In quest'area sono stati estratti materiali edili (sabbia e ghiaia) per diversi milioni di metri cubi e queste cave, che geologicamente non sono adatte a diventare discariche, purtroppo sono diventate tali. Ma non solo: si è pensato di porre rimedio ad una situazione di percolato che inquinava la falda autorizzando un'ulteriore discarica.
Si tratta di una cosa impensabile: bonificare creando un'ulteriore discarica. Purtroppo, però, in quella zona è stato fatto così e, pertanto una situazione già difficile si è ulteriormente complicata.
A ciò va aggiunto che, in data 15 maggio 2015, la ditta Valchiesa Ambiente ha presentato ulteriore istanza di pronuncia di compatibilità ambientale alla Provincia di Vercelli, relativamente al progetto di discarica per rifiuti inerti. Da un lato, l'Europa ci chiede di riciclare gli inerti e, dall'altro, ci sono operatori privati che continuano a fare i propri interessi, quindi a chiedere l'autorizzazione per discariche e per inerti. Per questa discarica è stato richiesto un codice CER 80, quindi sarebbe bene fare qualche controllo approfondito.
Tale situazione si sta complicando, perché è intervenuta anche la Magistratura e le analisi sono state bloccate.
Nel 2015 l'ARPA ha ripreso ad effettuare le analisi ed è emerso che il pennacchio di contaminazione è in continua espansione e che le sostanze contaminanti sono molto pericolose: parliamo di etilbenzene, toluene nichel, ammoniaca, manganese, cloruro di vinile, dicloropropano dicloroetilene, benzene. Insomma, non ci facciamo mancare nulla! La Conferenza dei Servizi ha sancito che non è più possibile effettuare la bonifica: è solo possibile una messa in sicurezza dell'area, per evitare che il pennacchio di contaminazione raggiunga le falde profonde.
Ovviamente, la messa in sicurezza ha dei costi e l'antico principio, che dovrebbe essere valido anche in Piemonte, è che chi inquina, paga.
Entriamo nella querelle della fideiussione: con la determina n. 555 del 13 ottobre 2008, avente ad oggetto "Comune di Alice Castello. Bonifica discarica rifiuti urbani", la Regione ha valutato un importo di 2.079.000 euro per la fideiussione.
Attualmente, tale fideiussione è stata aumentata e portata ad un capitale totale assicurato di 10,3 milioni.
Successivamente, il 23 settembre 2014, il nostro Capogruppo Consigliere Bertola, presentava un'interrogazione cui rispondeva l'Assessore Valmaggia, comunicando che parallelamente alla richiesta ad Alice Ambiente di presentare celermente il progetto per la messa in sicurezza permanente dell'impianto, veniva modificata l'autorizzazione dello stesso, imponendo restrizioni sulla modalità di accettazione dei rifiuti e la revisione delle garanzie fideiussorie. Tra queste, quelle a favore della Regione.
Infine, nel giugno 2015, il Consigliere provinciale della Provincia di Vercelli, Carlo Rossi, chiedeva all'Assessore all'ambiente, Gilardino, se vi fossero dei soldi per la messa in sicurezza dell'area, il quale rispondeva: "I soldi non ci sono".
Interrogo, pertanto, l'Assessore all'ambiente Valmaggia, per chiedere se non ritenga opportuno riscattare la fideiussione, al fine di attuare la messa in sicurezza permanente del sito su cui sorge la discarica Alice 2.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Vengo subito alla domanda: l'indicazione è quella di riscattare la polizza fideiussoria che copre circa il 50% dei costi di bonifica, perch il progetto complessivo di bonifica è in fase di rivisitazione, essendo risultato inadeguato il progetto fatto nel 2006.
E' all'attenzione della Conferenza dei Servizi questo nuovo intervento di messa in sicurezza permanente, pertanto si considera importante non ritirare la polizza, ma tenerla come garanzia per gli interventi di bonifica che dovranno essere fatti dalla società proprietaria dell'area.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.38 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.40)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Berutti, Caputo e Giaccone.


Argomento: Parchi e riserve - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 90, inerente a "Riordino del sistema di gestione delle aree protette regionali e nuove norme in materia di Sacri Monti. Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 90, inerente a "Riordino del sistema di gestione delle aree protette regionali e nuove norme in materia di Sacri Monti. Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)", di cui al punto 3) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta antimeridiana sono stati votati gli articoli 3 quinquies 4, 5, 6, 6 bis, 7 e 8.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 58) presentato dai Consiglieri Ruffino, Vignale Marrone: Al comma 1 dell'art. 14 della l.r. 19/2009 come modificato dal comma 1 dell'art. 9 del disegno di legge 90 le parole "e rappresentatività territoriale" sono soppresse.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Chiedo solo se può essere iscritto (l'abbiamo depositato questa mattina) l'ordine del giorno relativo alla tassazione sulle scuole paritarie. Se poi c'è il tempo per discuterlo, bene, altrimenti lo discuteremo quando si potrà.
Chiediamo che venga inserito nell'ordine dei lavori di oggi.



PRESIDENTE

Non è iscritto, perché doveva essere chiesta l'iscrizione questa mattina. In ogni caso, anche se lo iscrivessimo, poiché la seduta si concluderà alle ore 19, sarà un punto da discutere nella prossima seduta consiliare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
L'emendamento rubricato n. 58 è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Valmaggia: Al comma 1 dell'articolo 9 del disegno di legge n. 90 dopo le parole "trenta giorni" sono inserite le seguenti: "dalla richiesta formulata dalla Regione".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Andrissi, Bertola Mighetti, Bono, Batzella, Frediani, Campo, Valetti: Dopo il comma 1 dell'art. 9, viene inserito il comma 1 bis: "1 bis. Dopo il comma 1 dell'art. 14 della l.r. 19/2009, viene inserito il comma 1 bis: '1 bis. Il presidente è residente in uno dei comuni posti anche parzialmente entro i confini delle aree protette gestite dall'Ente'".
La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che ha il fine di evidenziare l'importanza che il Presidente sia espresso dal territorio, ma sia anche residente sul territorio, perché solo chi è residente sul territorio comprende appieno quelle che sono le finalità di un parco, le problematiche e come migliorarlo. Soprattutto, nel momento in cui alla Presidenza di alcuni parchi sono state messe persone della Regione non residenti nell'area del parco e che erano portatrici di interessi che andavano in collisione con le finalità di protezione naturalistica ambientale principali di quel determinato parco, in questo modo si evitano possibili conflitti d'interesse Posso fare un esempio: il Parco del Ticino, dove io risiedo. E' un parco che ha una problematica fondamentale, ovvero quella del minimo deflusso vitale, quindi va in conflitto con gli interessi del Consorzio d'irrigazione. Di conseguenza, per riuscire a mantenere un buon equilibrio bisogna ovviamente essere super partes e non far parte di una delle due fazioni "estreme".
In questo senso - evitare possibili conflitti d'interesse - nel passato ciò non è avvenuto, perché sono stati messi dei Presidenti del parco appunto nel Parco del Ticino, che facevano capo ad associazioni di agricoltori, i cui interessi andavano in conflitto con quelli del Parco del Ticino, che ha subito dei gravi danni in periodi siccitosi degli anni passati. Quindi, al fine di evitare queste cose, porto avanti questo tipo di emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 3 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 47).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 9, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Bertola, Mighetti Bono, Andrissi, Batzella, Campo, Valetti e Frediani: Dopo il comma 2 dell'articolo 15 della legge regionale n. 19/2009, come sostituito dall'articolo 10 del disegno di legge n. 90, viene inserito il comma 2 bis: "2 bis. I rappresentanti delle associazioni ambientaliste sono nominati tra persone che provengono dal territorio, dal Presidente della Giunta regionale sulla base di un elenco proposto dalle associazioni ambientaliste stesse".
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento riguarda i rappresentanti delle associazioni ambientaliste nel consiglio della comunità protetta. Abbiamo inserito una specifica che chiede che siano le associazioni stesse a designare i propri rappresentanti in consiglio e che quindi non sia una designazione proposta dall'alto, ma - ripeto - che siano scelti da un elenco proposto dalle associazioni ambientaliste stesse.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 48) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia: Il comma 5 dell'articolo 15 della legge regionale n. 19/2009, come sostituito dall'articolo 10 del disegno di legge n. 90, è sostituito dal seguente: "5. Decorsi ulteriori 180 giorni dalla scadenza dei termini di cui al comma 4 senza che, previa diffida ad adempiere, siano pervenute le designazioni di competenza della comunità delle aree protette, i membri del consiglio sono scelti dal Presidente della Giunta regionale".
Emendamento rubricato n. 50) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia: Il comma 7 dell'articolo 15 della legge regionale n. 19/2009, come sostituito dall'articolo 10 del disegno di legge n. 90, è sostituito dal seguente: "7. Il consiglio ha come scadenza il termine della legislatura e, fatta eccezione per il caso di cui al comma 4, è rinnovato entro sei mesi dalla data della prima seduta del rinnovato Consiglio regionale. Il consiglio dell'ente scaduto rimane in carica ed esercita i relativi poteri sino all'insediamento del nuovo consiglio o al verificarsi delle condizioni di cui al comma 4 e comunque non oltre allo spirare del termine di cui al primo paragrafo. I suoi componenti possono essere rinominati".
Gli emendamenti rubricati n. 48) e 50) sono dati per illustrati.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 48).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 50).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 10, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione nominale sull'articolo 11.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 38 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Campo, Bertola Mighetti, Bono, Andrissi, Batzella, Valetti e Frediani: Nel nuovo comma 2 dell'articolo 18 della legge regionale n. 19/2009, così come sostituito dal comma 2 dell'articolo 12, dopo le parole "unioni montane", vengono aggiunte le parole ", o dalle unioni di comuni o dei comuni qualora questi non facciano parte dell'unione,".
La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Brevemente, questo è un emendamento che vuole semplicemente introdurre una piccola correzione, perché si parla solo di unioni montane laddove invece non tutte le aree protette sono in area montana, per cui sarebbe forse più corretto introdurre la dicitura delle unioni di comuni, anzi aggiungere la dicitura o delle unioni di comuni o dei comuni qualora questi non facciano parte dell'unione. E' un emendamento molto, molto banale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Emendamento rubricato n. 42) presentato dai Consiglieri Vignale, Graglia Sozzani, Berutti, Porchietto, Pichetto Fratin, Ruffino, Marrone: Articolo 12 Dopo il comma 4, dell'articolo 12, del disegno di legge n. 90, è aggiunto il seguente: "4 bis. Dopo il comma 6, dell'articolo 18, della legge regionale 19/2009, è aggiunto il seguente: "6 bis. I componenti della Comunità delle aree protette per le decisioni hanno a disposizione un voto ciascuno. Il voto del Presidente della Provincia e dei Presidenti delle Unioni dei Comuni hanno valore 1, il voto dei Sindaci ha valore ponderato in relazione al valore percentuale della superficie comunale posta all'interno dell'area protetta rispetto alla superficie complessiva del Comune. I voti spettanti ad ogni singolo Sindaco saranno pari al valore numerico così ottenuto, diviso per 10 e arrotondato all'unità superiore".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 30 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 12, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SI 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione nominale sull'articolo 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri hanno votato NO 9 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Bertola, Campo Andrissi, Mighetti, Bono, Batzella, Frediani, Valetti: L'articolo 17 del disegno di legge n. 90 viene stralciato.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Bertola, Campo Andrissi, Mighetti, Bono, Batzella, Frediani, Valetti: La lettera h) del nuovo articolo 18 bis (Consulta per la promozione del territorio) della legge regionale 19/2009, introdotto al comma 1 dell'articolo 14 del disegno di legge n. 90, viene stralciata.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Semplicemente era un emendamento abrogativo di questo articolo aggiunto durante la discussione in Commissione che riguarda la Consulta per la Promozione del territorio, organismo che, secondo noi, è abbastanza pletorico. E' una duplicazione di qualcosa che già c'è e probabilmente è stato il modo con cui si sono reintrodotti dalla finestra dei soggetti che non si era riusciti a far entrare dalla porta. Quindi, è un emendamento abrogativo di quell'innovazione fatta in Commissione.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola il Consigliere Vignale ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi voteremo a favore dell'articolo 14, perché crediamo sia il miglioramento più significativo o, se volete, l'innovazione più significativa che questa norma ha. Ed era un po' questo il senso con cui volevamo discutere questa legge, cioè non una legge che ragionasse esclusivamente su geografia e nuovi confini e quindi nuovi Presidenti, ma che cercasse di equilibrare la gestione delle aree protette, inserendo proprio i soggetti che sono indicati nella Consulta per la Promozione del territorio, che finalmente dà, anche da un punto di vista delle rappresentanze istituzionali, un equilibrio.
In questo modo avremo il consiglio direttivo del parco nominato da soggetti differenti dalla Regione e dalle Amministrazioni locali e da altri. Avremo la comunità del parco, all'interno della quale saranno rappresentati tutti i Sindaci e, grazie al nostro emendamento, viene istituita la Consulta per il territorio, dentro alla quale sono rappresentate tutte le rappresentanze che in qualche modo garantiscono la vita dei territori, quindi, le associazioni artigiane, commerciali, di promozione turistica, agricole, il Club Alpino Italiano, il Collegio delle Guide, le associazioni ambientaliste e quelle venatorie, ma anche le rappresentanze di specifiche realtà territoriali non rientranti tra i soggetti indicati, proprio perché vi possono essere delle realtà che hanno alcuni soggetti, associativi o meno, che possono in qualche modo dare rappresentanza al territorio.
L'aspetto significativo è il seguente: "La Consulta per la promozione del territorio esprime pareri sul regolamento delle aree protette, sul piano pluriennale economico e sociale e sui piani d'area, e può formulare al Consiglio dell'Ente di gestione proposte relative all'attività di promozione del territorio".
Questo significa che tutti i soggetti che vivono il territorio all'interno di questo nuovo soggetto avranno la possibilità di entrare nel merito di tutti quelli che sono i documenti - dai piani d'area al piano di sviluppo - che garantiscono non soltanto la tutela e la gestione, ma anche lo sviluppo di un'area protetta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 9 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 14, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 bis Emendamento rubricato n. 43) presentato dai Consiglieri Vignale, Graglia Sozzani, Berutti, Porchietto, Pichetto Fratin, Ruffino, Marrone: Dopo l'articolo 14 del disegno di legge n. 90 è aggiunto il seguente: "Art. 14 bis (Inserimento dell'articolo 18 ter alla legge regionale 19/2009) Art. 18 ter (Attribuzione della Consulta per la promozione del territorio) 1. La Consulta per la promozione del territorio, propone, altresì strumenti di attrazione turistica all'ente di gestione, in particolare relativi a: a) attività di trekking b) escursioni di più giorni c) attuazione dell'articolo 33 di cui alla presente legge d) arrampicata e alpinismo e) mountain bike cicloturismo f) birdwatching g) escursioni invernali (ciaspole, sci alpinismo) Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 2 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 ter Emendamento rubricato n. 11) a firma del Consigliere Andrissi e dei Consiglieri Bertola, Bono, Valetti, Mighetti, Frediani, Batzella e Campo: "1. Nel comma 4, dell'articolo 19 della l.r. 19/2009, dopo le parole: enti di gestione, sono inserite le parole: nella misura appropriata, tale da garantire il buon andamento dell'ente stesso".
La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Credo che questo sia un emendamento di buon senso.
Negli anni, i risparmi che si sono fatti nella gestione dei parchi purtroppo, si sono fatti sulla pelle dei lavoratori: i lavoratori andati in pensione, non sono più stati sostituiti. C'è stato un blocco del turnover che ha pesato fortemente sulla gestione dei parchi, che si limita sempre di più alle cose essenziali, quelle obbligatorie, ma le verifiche e i controlli sono saltati in grande misura.
Penso all'area del Ticino, dove abito. Mi ripeterò, ma passare da 12 guardia parco a sei per un'area veramente notevole come quella del Ticino ha fatto sì che il Parco del Ticino e l'attività dei guardiaparco sia quella di seguire i controllori nell'abbattimento dei cinghiali e niente di più. Seguono queste turnazioni che, tra l'altro, vengono fatte di notte quindi hanno delle tempistiche, dal punto di vista dei lavoratori decisamente impattanti. Questo obbliga i guardiaparco a fare solo quest'attività, ma tutte le attività di fruizione del parco, di didattica e di coinvolgimento della popolazione sono venute meno negli anni.
Credo che la strada non sia l'accorpamento degli enti, ma sia quella di rendere questi parchi effettivamente fruibili consentendo una gestione che sia sufficiente per dare vita ai parchi stessi. Per dare vita a questi parchi bisogna avere una pianta organica che vada definita, altrimenti siamo nella situazione in cui negli anni continua a diminuire il personale senza che vi si ponga in qualche modo rimedio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione nominale sull'articolo 15.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Vignale, ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Gli articoli 16, 17 e 18 sono tre innovazioni positive che vengono introdotte nella legge grazie agli emendamenti che il nostro Gruppo consiliare ha presentato.
All'articolo 16, si fa riferimento a come il regolamento delle aree protette sia adottato dal Consiglio di gestione, sentita la Consulta per la promozione del territorio. Il regolamento delle aree protette è uno strumento che consente alle aree protette stesse di derogare rispetto ai limiti e agli obblighi che la legge n. 19 pone, così come l'articolo 17 è figlio dell'articolo 14, cioè quello dove si introduce la Consulta per il territorio, perché prevede che la comunità delle aree protette, con il concorso della Consulta per il territorio, elabori un piano pluriennale socio-economico.
Questi due aspetti, tanto quello relativo alla possibilità di differenziazione dei vincoli, quanto quello della stesura di un piano pluriennale socio-economico, sono, secondo noi, le due vere sfide che gli enti parco hanno nei prossimi anni: non mantenere e intervenire solo ed esclusivamente in modo identico e uguale come se tutto il territorio piemontese fosse da vincolare e tutelare allo stesso modo, ma potendo distinguere deroghe e obblighi differenti e individuando anche piani di sviluppo socio-economici che garantiscano all'ente una vera promozione territoriale.
È evidente che noi abbiamo inserito, all'interno della legge, strumenti utili perché il territorio piemontese, oggetto di area protetta, possa, in qualche modo, essere promosso maggiormente. È altrettanto vero che, da questo punto di vista, vi andrà poi la volontà dei consigli e delle comunità di svolgere questo ruolo, e anche un investimento economico perché la promozione del territorio, senza un euro, è difficile che si possa fare.
L'articolo n. 18, nei suoi differenti commi, contempla modifiche alla legge esistente; sono tutte modifiche nate grazie all'intervento degli emendamenti del nostro Gruppo consiliare, in particolare modo rispetto ad un tema che è quello di semplificare, quanto più possibile, tutto l'aspetto relativo all'approvazione, in particolar modo alla modifica, dei piani d'area.
Con il comma 2 dell'articolo 18 abbiamo introdotto la variante di limitata entità e superficie trascurabile, che, in qualche modo, se volessimo fare un paragone urbanistico, fa pensare alle varianti strutturali che le amministrazioni comunali possono fare avendo questa procedura semplificata.
Avremmo voluto che la procedura fosse maggiormente semplificata, ma questo è un aspetto che interviene positivamente, così come il fatto che previa comunicazione al soggetto gestore dell'area protetta, si diano 30 giorni al medesimo, ossia all'Ente parco, di formulare delle osservazioni entro il termine della ricezione, entro il quale la modifica si intende approvata.
Prima, in realtà, c'era un tempo non dato, poteva anche passare un anno senza fare alcun tipo di formulazione od osservazione e si rimaneva nell'impossibilità di modificare i piani d'area. Noi crediamo che gli articoli 16, 17 e 18 rappresentino, grazie agli emendamenti presentati dal nostro Gruppo, tre oggettive migliorie che apportiamo alla legge n. 19.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 16.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione nominale sull'articolo 17.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione nominale sull'articolo 18.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione nominale sull'articolo 19.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato SÌ 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Indìco la votazione nominale sull'articolo 20.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri ha votato NO 1 ConsiglierE non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione nominale sull'articolo 21.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione nominale sull'articolo 22.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Emendamento rubricato n. 75) presentato dai Consiglieri Vignale e Sozzani: "Cassare il comma 2".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In realtà è un emendamento che, secondo intese ovviamente non rispettate, avrebbe dovuto essere presentato dalla Giunta regionale.
Il comma 2 dell'articolo 23 prevede che la gestione delle aree della Rete Natura 2000 sia delegata all'ente di gestione delle aree naturali e protette, se queste risultano territorialmente coincidenti in tutto o in parte.
Oggi, in realtà, la competenza di assegnare i SIC, per esempio, ad un soggetto gestore, che possono essere tanto gli enti di gestione quanto le Province, le Unione dei Comuni e i Comuni, è già una competenza della Giunta regionale.
Inserire un automatismo, per cui se c'è un metro quadro di confine di un Comune all'interno di un ente parco debba essere automaticamente gestito da quell'ente parco, non sempre può essere una soluzione corretta.
Abbiamo dei casi, che l'Assessore Valmaggia ed altri colleghi conoscono, di Comuni che sono su due valli: su una valle, vi è una piccola porzione di territorio che non è quella dell'ente parco; e sull'altra c'è una grande porzione di territorio che non è quella dell'ente parco. Con questa modalità andrebbero ad essere gestiti dall'ente parco, pur avendo una piccolissima parte di territorio comunale. Risulta quindi difficile da attuare, sia da un punto di vista geografico sia da un punto di vista della gestione.
Consideriamo che, a legge vigente, la scelta dell'attribuzione delle aree Natura 2000 è in mano alla Giunta regionale, che non deve neppure acquisire un parere, da parte della Commissione competente, quindi sostanzialmente fa cosa vuole.
Introdurre questo automatismo, quindi, senza che vi sia una valutazione delle differenti aree protette, ci pare una modalità non corretta altrimenti verrebbe quasi da pensare che un ingrandimento degli enti parco si faccia artificiosamente, non con i confini che noi oggi stiamo delimitando, ma con questo articolo.
Faccio un esempio, anche se poi il comma 3 è stato modificato, ma tanto per rendere l'idea. Abbiamo discusso a lungo, quando si è parlato dell'istituzione del Parco del Monviso, dei due SIC di Bobbio e di Villar Pellice.
E' evidente che, con la formulazione che recita oggi la norma, questi due SIC diventerebbero, a legge approvata (così come l'articolo 23 oggi è formulato), parti dell'ente parco. Così come in altre realtà che sono solo parzialmente all'interno, il confine comunale all'interno di un ente parco diventerebbe immediatamente una parte dell'ente parco.
E' una facoltà che la Giunta ha ugualmente.
Ritengo che non tocchi al legislatore definire dove debbano andare, ma sia una valutazione che per singolo SIC, o per singola area della Rete Natura 2000, la Giunta regionale, di concerto con il territorio, deve fare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 62) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia: "Al comma 3 dell'articolo 23, laddove inserisce il comma 2 bis all'articolo 41 della l.r. 19/2009, le parole "e secondo il seguente ordine di priorità", sono soppresse.
Ha chiesto la parola l'Assessore Valmaggia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VALMAGGIA Alberto

Grazie.
L'emendamento 62) introduce l'accordo che avevamo condiviso del togliere l'ordine di priorità, anche perché nella proposta di legge si prevedeva la priorità, rispetto alle aree protette, e poi successivamente Province, Unione dei Comuni e Comuni.
Nel merito di quanto detto dal Consigliere Vignale, non è così, perch la dicitura del testo recita: "Se le aree della Rete Natura 2000" - ovvero SIC e ZPS - "non coincidono in tutto o in parte con le aree naturali protette" - quindi l'esempio fatto della Valle Pellice non c'azzecca perch non coincidono con le aree protette - "la gestione è delegata secondo gli ordini di priorità".
Quanto da lui sollecitato è già previsto nella norma così com'è, perch soltanto laddove - ripeto - i SIC e i ZPS coincidono in tutto o in parte cioè sono inseriti nel perimetro dell'ente parco. Soltanto in quel caso è l'ente dell'area protetta che gestisce anche il SIC; diversamente, abbiamo anche tolto, come concordato, il criterio della priorità che era stato inizialmente inserito.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Bertola per dichiarazione di voto.



BERTOLA Giorgio

Grazie.
In effetti, l'emendamento rubricato n. 62), portato in aula, fa marcia indietro rispetto ad un nostro emendamento approvato in Commissione, che appunto, inseriva l'ordine di priorità, perché ci pareva cosa di buonsenso e del resto l'Assessore aveva concordato che fosse cosa di buonsenso.
Poi, posso capire, si doveva fare una serie di concessioni, che del resto non sono nemmeno servite. Noi abbiamo avuto un atteggiamento più che dialogante senza battere più di tanto i pugni. Insomma, che ce lo ricorderemo è ovvio, volevo solo far notare che ce ne siamo accorti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Ce ne siamo accorti anche noi che non avete battuto ciglio per tutta la durata della discussione su questa modifica; ce ne siamo accorti noi come molte Amministrazioni comunali, ma ci teniamo a rimarcarlo.
Faccio solo presente - l'Assessore imparerà, anche se è trascorso solo un anno, e io sono un po' pedante - cosa recita oggi la norma, perché la norma occorre conoscerla, e conoscendola uno può dire cose appropriate.
La norma oggi vigente dice che la gestione delle aree della Rete Natura 2000, sentiti gli enti locali interessati, è delegata a quattro soggetti.
Oggi, non c'è il metro quadrato di un Comune all'interno di un'area protetta, per cui la gestisce l'area protetta, perché? In quanto dice anche "sentiti gli enti locali interessati".
Voi capite che se noi istituiamo un principio per cui, se c'è un ettaro di un Comune all'interno di un parco, quel SIC è immediatamente gestito dall'ente parco, possiamo fare a meno di scrivere "sentiti gli enti locali interessanti", perché creiamo un automatismo inutile e poco intelligente perché le dinamiche della zone di Rete Natura 2000 sono molto importanti tant'è che la norma, che è ben fatta, richiama una serie di aspetti, tra cui le prospettive di valorizzazione e le risorse necessarie per la valorizzazione.
Allora, è assolutamente evidente che si fa un'ennesima forzatura per fare in modo che una parte delle aree della Rete Natura 2000 piemontese diventi una parte integrante degli enti parco, perché, facilmente - lo chiederemo poi in sede di V Commissione - vedremo, a norma attuata, come migliaia di ettari della nostra regione, che oggi sono Rete Natura 2000 saranno automaticamente gestiti dagli enti parco: la quasi totalità delle aree della Rete Natura 2000 del Piemonte.
E' una scelta che si compie poco intelligentemente, perché "sentiti gli enti locali interessati" levatelo! Perché, a quel punto, tanto, per legge li mettete lì dentro.
Perché lo ripetiamo? Lo ripetiamo perché poi non si dica alle Amministrazioni comunali: "Guardate, lo dobbiamo fare perché lo dice la legge". No, lo dobbiamo fare perché lo dice la legge che avete voluto volontariamente modificare, cambiando la legge del 2009 votata dal centrosinistra, non cambiando una legge che ha votato il centrodestra della precedente Amministrazione! In modo cosciente e in modo scientifico, volete aumentare la dimensione delle aree parco all'interno della nostra regione con questo artifizio normativo, per poter andare a dire ai tanti Comuni: "Siamo obbligati perch ce lo ha imposto il Consiglio regionale". Non vi abbiamo imposto un bel niente, è una scelta che ha compiuto la Giunta regionale. Quindi ovviamente, chiederemo l'elenco - comunicheremo a tutte le Amministrazioni locali coloro i quali schiacciando adesso questo bottone hanno deciso che quei territori non continueranno ad essere gestiti dalla Regione Piemonte o da un'Amministrazione comunale, ma saranno, da dopodomani, gestiti dagli enti parco, con tutto ciò che, ovviamente, ne consegue.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 62).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 11 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 23, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri hanno votato NO 12 Consiglieri Il Consiglio approva.
Do atto di inserire a verbale il voto favorevole del Consigliere Grimaldi.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione nominale sull'articolo 24.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi Campo, Mighetti, Bono, Batzella, Frediani, Valetti: Dopo il comma 5 dell'art. 25 è inserito il comma 6: "6. Il comma 14 dell'art. 43 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '14. "L'autorità competente allo svolgimento delle procedure di verifica o di valutazione della procedura di VIA degli interventi e dei progetti che riguardano le aree della rete Natura 2000 affidate in gestione in base a quanto stabilito dall'articolo 42 acquisisce il Giudizio di incidenza dal soggetto gestore del Sito. Per gli interventi e i progetti che riguardano le aree della rete Natura 2000 e i siti di importanza comunitaria proposti per i quali non sia ancora stata affidata la gestione, la suddetta autorità competente acquisisce il Giudizio di Incidenza dalla struttura regionale competente per la gestione della presente legge.'.".
Emendamento rubricato n. 13) presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi Campo, Mighetti, Bono, Batzella, Frediani, Valetti: Dopo il comma 4 dell'art. 25 è inserito il comma 5: "5. Il comma 13 dell'art. 43 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: '13. L'autorità competente alla procedura di valutazione di incidenza relativa ad interventi e progetti sottoposti alle fasi di verifica o di valutazione della procedura di VIA provinciale, per gli interventi e i progetti di cui agli allegati A2 e B2 della L.R. n. 40/1998, e di VIA comunale, per gli interventi e i progetti di cui all'allegato B3 della L.R.
n. 40/1998, è il soggetto gestore del Sito.'.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Illustro insieme gli emendamenti rubricati n. 12) e 13), che insistono sullo stesso articolo.
I nostri emendamenti riguardano essenzialmente la Valutazione di Impatto Ambientale, quindi, trattandosi di aree protette, anche la Valutazione di Incidenza.
L'emendamento n. 12) propone modifiche perché la normativa attuale permette all'ente gestore del sito di fornire soltanto un parere, che non è scritto ma nemmeno vincolante, riguardo alle procedure di VIA. Questo, a nostro avviso, snatura un po' la delega alla gestione del sito poiché la valutazione di incidenza, che è il procedimento necessario all'interno della valutazione di impatto ambientale quando si parla di aree di questo tipo, ha senso che sia compiuta dal soggetto che ha la gestione del sito.
Tra l'altro, il nostro Paese è in procedura di infrazione per le Valutazioni di Impatto Ambientale mal eseguite e la legge regionale così com'è trasferisce una competenza che riguarda la gestione del sito non al soggetto delegato alla gestione ma al titolare amministrativo della procedura di VIA.
Allo stesso modo, l'emendamento n. 13) riguarda all'incirca la stessa cosa. Si tratta, quindi, di due emendamenti congiunti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 25, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri Il Consiglio approva.
Approfitto per ricordare che il Movimento 5 Stelle ha ancora a disposizione circa 39-40 minuti e Forza Italia 9 minuti.
ARTICOLO 26 Indìco la votazione nominale sull'articolo 26.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Emendamento rubricato n. 44) presentato dai Consiglieri Campo, Andrissi Bertola, Bono, Frediani, Mighetti e Valetti: "Dopo il comma 1 dell'art. 27 del disegno di legge n. 90, è aggiunto il seguente: Il territorio del Parco di cui al n. 5) dell'Allegato A della l.r. 19/2009 è ampliato, su questa parte del Comune di Ormea (CN), come da cartografia allegata".
La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie.
Ritireremmo quest' emendamento, in quanto avremmo concordato con l'Assessore la presentazione della tematica tramite un ordine del giorno.
L'emendamento n. 44) e la collegata carta del parco sono quindi ritirati.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Campo.
Emendamento rubricato n. 73) presentato dal Consigliere Vignale: Dopo il comma 1 dell'articolo 27 del disegno di legge 90, è inserito il seguente: "1 ter. Il territorio del Parco Naturale del Monte San Giorgio, di cui al numero 17 dell'allegato A della l.r. 19/2009, è ridotto di una quota parte come risultante nella cartografia di cui al numero 5 ter dell'allegato A della presente legge.".
Emendamento rubricato n. 74) presentato dal Consigliere Vignale: Dopo il comma 1 dell'articolo 27 del disegno di legge 90, è inserito il seguente: "1 ter. Il territorio del Parco Naturale del Monte San Giorgio, di cui al numero 17 dell'allegato A della l.r. 19/2009, è ridotto di una quota parte come risultante nella cartografia di cui al numero 5 ter dell'allegato A della presente legge.".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale per l'illustrazione ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo è un esempio del lavoro che si sarebbe dovuto fare nella discussione di questa legge, cioè quello di ridefinire anche tutta una serie di confini. Considerando che la norma su cui noi stiamo intervenendo è stata approvata nel 2009, aveva e avrebbe necessità di una ridefinizione di alcuni confini perché, quando nel 2009 la norma venne scritta, vennero compiuti errori o vennero fatti alcuni disegni sulle cartografie che poi si sono dimostrati essere poco sensati, come in questo caso in cui un parco che ha una dimensione di qualche centinaio di metri quadri sconfina di dieci metri su una strada; quindi questa strada, che sarebbe una strada utilizzabile, in realtà diventa una strada non utilizzabile perché si è pensato bene di fare - volutamente o per errore: noi ovviamente questo non possiamo saperlo - una "gobba".
Allora abbiamo presentato questi emendamenti, dei quali uno leva una parte un po' più consistente - stiamo sempre parlando di qualche centinaio di metri, rispetto ad una dimensione di molti ettari - per dimostrare che in realtà, se avessimo voluto fare il lavoro che si doveva fare, occorreva intervenire su aspetti che invece paradossalmente abbiamo rimandato. Noi infatti, stiamo anche votando una legge che, ancorché sia da quasi un anno in Commissione, rimanda di 180 giorni la delineazione di una serie di ridefinizioni cartografiche che avremmo dovuto fare in quest'anno. Noi quindi, votiamo una legge che contiene il rimando alla Giunta regionale per una sua modifica. Questi sono gli aspetti un po' strani che ci troviamo di fronte.
Gli emendamenti - tanto il 73) quanto il 74) - sono invece un esempio invece del lavoro che, pur non avendo noi, ovviamente, gli Uffici di cui l'assessore Valmaggia dispone, si poteva tranquillamente fare, con uno studio che, peraltro, era già stato fatto precedentemente e che si poteva utilizzare nel migliorare quello che poi è l'aspetto essenziale, cioè la cartografia allegata a questa norma. Noi oggi stiamo infatti a discutere di tutta una serie di regole, principi, dettati normativi, ma ciò che costituisce poi il tratto fondamentale sono le cartografie allegate alla legge, che distinguono cos'è un parco, cos'è un'area contigua, quali sono le aree protette nella Rete Natura 2000 e tutta una serie di elementi che sono, appunto, il nodo determinante della norma stessa.
Secondo me, questo è un lavoro che non faremo, neanche nei 180 giorni.



VALMAGGIA Alberto, Assessore ai parchi (fuori microfono)

Lo vedremo: pago una pizza.



VIGNALE Gian Luca

Sì, sì, lo vedremo.
Guardi, Assessore, non è questione di pagare la pizza: è che se anche fra 180 giorni lo avremo fatto, comunque avrete perso sei mesi. Certo, lei ha perso un anno sulle Unioni montane e può perdere sei mesi sulle definizioni cartografiche; tanto il tempo lo pagano i piemontesi: non è che ne risponde lei, no? Vedo quindi che da questo punto di vista né lei né il resto della Giunta vi ponete problemi rispetto alle esigenze di tempo che i cittadini esprimono.
Lei sorride e mi pagherà una pizza: si accontenti di questo.



PRESIDENTE

Invito i colleghi a prendere posto e ad evitare, o comunque a limitare l'andirivieni in aula.
Ricordo che l'emendamento rubricato n. 44) è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 57).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 27, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Indìco la votazione nominale sull'articolo 28.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 Emendamento rubricato n. 51) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia.
La lettera c) del comma 1 dell'articolo 29 è sostituita dalla seguente: "c) le lettere e), l), n) e o bis) del comma 1 dell'articolo 12".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 63) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia.
Alla lettera a) del comma 4 dell'articolo 29 le lettere c), d) ed f) sono soppresse.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 60) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia.
Alla lettera d) del comma 4 dell'articolo 29 le parole "i commi 2 e 4" sono sostituite dalle seguenti: "il comma 4".
L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 51).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 13 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 63).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 12 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 64).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato SÌ 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 29, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 L'emendamento rubricato n. 45) è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 30.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 12 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 31 Indìco la votazione nominale sull'articolo 31.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 14 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 Indìco la votazione nominale sull'articolo 32.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 33 Indìco la votazione nominale sull'articolo 33.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 Indìco la votazione nominale sull'articolo 34.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 35 Indìco la votazione nominale sull'articolo 35.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 Indìco la votazione nominale sull'articolo 36.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 13 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 37 Indìco la votazione nominale sull'articolo 37.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 14 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 38 Indìco la votazione nominale sull'articolo 38.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 13 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 39 Emendamento rubricato n. 65) presentato dai Consiglieri Ferrentino, Motta e Grimaldi: "La lettera a) del comma 1 dell'articolo 39 è soppressa".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 68) presentato dai Consiglieri Ferrentino Molinari e Corgnati: "La lettera d) del comma 1 dell'articolo 39 è soppressa".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 52) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia: Al comma 2 dell'articolo 39, le parole "l'Ente di gestione del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo," sono soppresse.
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Ferrentino, Motta e Grimaldi: Al comma 2 dell'articolo 39, le parole "l'Ente di gestione delle aree protette astigiane" sono soppresse.
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 70) presentato dai Consiglieri Ferrentino Corgnati, Molinari: al comma 2 dell'articolo 39, le parole "l'Ente di gestione delle aree protette dell'Ossola" sono protette.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Campo, Valetti Frediani, Bertola, Batzella, Mighetti e Bono: Nel comma 2, dopo le parole "sono soppressi", sono aggiunte le parole "alla data di costituzione dei nuovi Enti, come previsto al successivo comma 6 bis".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 53) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia: Dopo il comma 3 dell'articolo 39, è aggiunto il seguente: "3 bis. L'Ente di gestione del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo assume il nome di Ente di gestione delle aree protette dell'Appennino piemontese.".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 54) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia: Dopo il comma 3 bis dell'articolo 39, è aggiunto il seguente: "3 ter. Fino all'entrata in vigore delle disposizioni contenute al comma 7 dell'articolo 8 della presente legge, la gestione della Riserva naturale del Monte Mesma e della Riserva naturale del Colle di Buccione è confermata in capo all'Ente di gestione dei Sacri Monti.".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 67) presentato dai Consiglieri Ferrentino, Motta e Grimaldi: Dopo il comma 3 dell'articolo 39, è inserito il seguente: "3 bis. L'Ente di gestione delle aree protette astigiane assume il nome di Ente di gestione del Parco paleontologico astigiano.".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 72) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia: Dopo il comma 3 bis dell'articolo 39, è aggiunto il seguente: "3 ter. L'Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese alessandrino e del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino assume il nome di Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese alessandrino.".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Campo, Valetti Frediani, Bertola, Batzella, Mighetti e Bono: Dopo il comma 6, viene aggiunto il comma 6 bis: "6 bis. Gli Enti di cui al comma 1 sono costituiti all'atto dell'insediamento dei nuovi organi dell'Ente e comunque non oltre l'1 gennaio 2016.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Campo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti n. 14) e n. 15) sono simili, nel senso che la norma transitoria mancava di transitorietà.
In realtà, le richieste di questi emendamenti sono state comunque recepite da emendamenti della Giunta e la domanda era solo quella di dare il tempo, visto che ci sono parchi impegnati in progetti europei, di concludere l'attività amministrativa facendola coincidere con l'anno fiscale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Campo.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Campo, Valetti Frediani, Bertola, Batzella, Mighetti e Bono: Dopo il comma 6, viene aggiunto il comma 6 ter: "6 ter. Dietro presentazione di specifiche motivazioni, fatto salvo il processo di definizione dei nuovi Enti e dei loro organi, l'unione amministrativa può essere dilazionata fino all'1 gennaio 2016.".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 55) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia: Dopo il comma 6 dell'articolo 39, è aggiunto il seguente: "6 quater. Nel rispetto dei principi di tutela della biodiversità e della rete ecologica regionale, entro centottanta giorni dall'insediamento dei nuovi organi degli enti di gestione delle aree protette, la Giunta regionale predispone gli atti necessari per la ridefinizione, secondo le procedure di legge, dei confini delle aree contigue, finalizzata anche alla loro parziale trasformazione in zone naturali di salvaguardia o in aree naturali protette e per la loro identificabilità sul territorio, anche mediante tabellazione.".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Non essendovi richieste di intervento, passiamo alle votazioni.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 12 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Vorrei solo che facessimo, se possibile, un po' più di attenzione per capire se sono io che sbaglio.
Allora, questa mattina non ho posto il problema, ma vi era un emendamento (il n. 35) che cassava, all'articolo 12 della legge 19 e all'articolo 8 del disegno di legge 90, il parco del Po con il parco di Asti. Quell'emendamento soppressivo n. 35) è stato cassato e prevedeva esattamente le stesse cose che abbiamo successivamente messo in votazione con gli emendamenti n. 60) e n. 61) presentati dal collega Ferrentino, che sostanzialmente tenevano distinti il parco del Po e il parco dell'Astigiano.
Come il Presidente sa e gli Uffici sanno, non può essere messo in votazione lo stesso emendamento se precedentemente un emendamento è stato respinto. Poi non abbiamo posto il problema perché sostanzialmente eravamo favorevoli, ma andava messo in votazione precedentemente l'emendamento n.
35), qualora si volessero sostenere gli emendamento n. 60) e n. 61), cioè lo scorporo del Po dalle colline astigiane; altrimenti, in teoria, a emendamento n. 35) respinto, sarebbero dovuti decadere. Ma non abbiamo posto problemi.
Adesso stiamo votando un passaggio che non è neppure di coordinamento o, se è di coordinamento, non dovrebbe essere oggetto di emendamento, cioè nella nostra legge non abbiamo il parco dell'ente di gestione del Po e della collina torinese singoli, ma li abbiamo già distinti, e allora come facciamo a votare un emendamento che va ad abrogare una parte che già è decaduta in legge? Cioè l'emendamento presentato dal collega Ferrentino, in ordine rispetto al n. 60) e al n. 61) presentati stamattina, prevedeva il trasferimento della gestione delle aree protette all'ente di gestione astigiano, cioè l'accorpamento prevedeva il trasferimento. Ma se questo non c'è più, andiamo anche a votare un emendamento e non facciamo un'attività di coordinamento. Già sul n. 35) abbiamo sorvolato, adesso mi sembra davvero strano. Altrimenti cambiamo modalità: non esiste più il coordinamento normativo e decidiamo che mettiamo in votazione tutto ciò che il Consiglio presenta.



PRESIDENTE

Gli Uffici mi dicono che il testo coordinato regge: non ci sono contraddizioni.
Consigliere Vignale, il suo emendamento abrogava le aree protette del Po e astigiane (ed è stato bocciato), invece quello del collega Ferrentino si riferiva solo alle aree astigiane.



VIGNALE Gian Luca

Noi abbiamo una norma che è la legge 19 del 2006, che oggi prevede due enti di gestione distinti: colline astigiane da una parte, Po torinese dall'altra. Il disegno di legge 90 le mette insieme. Quindi noi cosa facciamo? Non andiamo a riscrivere la legge 19, che è vigente, ma prendiamo il disegno di legge 90, che le unifica, facciamo un emendamento soppressivo della lettera c) - se non ricordo male - e, decaduto l'emendamento alla lettera c), come è intervenuto quello alla lettera k) relativo a Veglia Devero e Sesia, decaduto quello, vive la 19 e quindi il Po da una parte e le colline astigiane dall'altra.
In senso logico, come dice il Regolamento, si mettevano prima gli emendamenti soppressivi, o sbaglio? Quindi si metteva in votazione l'emendamento n. 35).



PRESIDENTE

Il suo è stato messo in votazione prima.



VIGNALE Gian Luca

Ma non è stato approvato. Allora, se uno vota contro l'accorpamento diventa difficile poi votare singolarmente l'esistenza dei due parchi. Ma questo è un aspetto tecnico, non interessa molto, la sostanza è che i due parchi sono distinti. E' solo per capire se sono cambiate le modalità con cui lavoriamo in questo Consiglio, tutto qui.



PRESIDENTE

Grazie delle osservazioni.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 52).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della la Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 53).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 54).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 72).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 55).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 39, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 40 Emendamento rubricato n. 56) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia: L'articolo 40 è sostituito dal seguente: "Art. 40 (Entrata in vigore) 1. La presente legge entra n vigore il quindicesimo giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, fatta eccezione per disposizioni di seguito elencate che entrano in vigore il 1 gennaio 2016: a) articolo 6, comma 4 b) articolo 6, comma 5, laddove inserisce alla lettera c) del comma 2 dell'articolo 10 della legge regionale 19/2009 il numero 49 bis (Riserva naturale della Bessa). Il numero 49 ter (Riserva naturale di Benevagienna) e il numero 49 sexies (Riserva naturale della Grotta di Rio Martino c) articolo 8 d) articolo 27, comma 2, laddove inserisce il numero 29) bis dell'allegato A della legge regionale 19/2009 e) articolo 27, comma 3, laddove inserisce il numero 65) dell'allegato A della legge regionale 19/2009 f) articolo 27, comma 4, laddove inserisce il numero 67) dell'allegato A della legge regionale 19/2009 g) articolo 27, comma 6 h) articolo 29, comma 1, lettere a) e c) limitatamente alle lettere e) i) del comma 1 dell'articolo 12 della legge regionale 19/2009 i) articolo 29, comma 3, limitatamente al n. 80 dell'allegato A della legge regionale 19/2009 j) articolo 29, comma 4, lettere a) e d) k) articolo 39, commi 1, 2, 3 e 3 bis.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 56).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio approva. (Il voto è esteso all'articolo) E' aperta la fase delle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrentino; ne ha facoltà.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Mi auguro che questo disegno di legge possa trovare un consenso che vada oltre la maggioranza, visto il lavoro che è stato fatto.
Voglio soltanto ribadire - e l'abbiamo fatto anche come Gruppo PD con un ordine del giorno che verrà messo in discussione dopo - che abbiamo cercato di tesaurizzare tutti i contributi portati in sede di Commissioni dalle diverse audizioni, sia per quanto riguardava le sollecitazioni per l'istituzione di nuove aree protette sia per alcune indicazioni sulla gestione complessiva del sistema delle aree protette piemontesi.
Tutto quello che abbiamo ascoltato e abbiamo ritenuto valido, espresso nelle tante audizioni, l'abbiamo memorizzato e lo sottoporremo all'attenzione del Consiglio regionale con l'ordine del giorno a firma del Capogruppo Gariglio e del Gruppo PD.
Oggi pomeriggio e stamattina ho sentito parlare in questa sala di sollecitazioni e di contrarietà che arrivano dai territori, ma ricordo soltanto a tutti che chiunque abbia avuto compiti gestionale di un Ente da Sindaco, da Presidente o da Assessore - sa bene che non tutti i provvedimenti possono raccogliere consensi.
Come i colleghi dei Gruppi di minoranza, anche noi abbiamo avuto sollecitazioni, abbiamo ricevuto sia messaggi sia e-mail di incoraggiamento o di dissenso in molti casi. Anche noi abbiamo partecipato a tanti incontri sul territorio. In molti casi, c'era una prevalenza di opinioni quanto meno contrastanti su questo disegno di legge. Ricordiamo che all'inizio, è vero veniva ricordato anche questa mattina - non abbiamo mai nascosto che anche come Gruppo di maggioranza avevamo delle perplessità su alcuni passaggi del disegno di legge n. 90 ma, in modo costruttivo, abbiamo portato all'attenzione della Commissione e della Giunta le proposte modificative per cercare di rendere ancora più significativo il disegno di legge.
Per esempio, non abbiamo fatto mistero all'inizio che il sistema ideato per la governance non ci convinceva, lo abbiamo detto all'inizio e l'abbiamo discusso in Commissione. Abbiamo trovato una soluzione che penso possa essere soddisfacente per tutti. Diamo molto ascolto al territorio e diamo un ruolo importante al territorio. Abbiamo ascoltato e abbiamo fatto nostre alcune sollecitazioni che sono arrivate da Gruppi di opposizione sia nei lavori in Commissione sia nei lavori in Aula, ma anche nel lavoro politico che è stato fatto a margine, in parallelo, in Commissione e in Consiglio regionale, con interruzioni e con ascolto delle proposte che ritenevamo meritevoli di attenzione.
Abbiamo accolto anche indicazioni che non ci vedevano pienamente convinti, ma è giusto che, quando si cerca un consenso il più ampio possibile, questo passi, anche attraverso l'accoglimento di indicazioni che, magari, non vedevano la maggioranza e il Gruppo del Partito Democratico pienamente convinti.
Siamo consapevoli, tuttavia, che il lavoro alla fine è stato soddisfacente, un lavoro che ci lascia anche un tesoro di esperienza. In questa fase di ascolto sicuramente abbiamo tesaurizzato tutta una serie di indicazioni che il Partito Democratico, e sono certo anche la maggioranza non metterà nel cassetto.
Noi ci impegniamo ad intervenire - lo diceva anche il Presidente Chiamparino questa mattina - se ci dovessimo rendere conto, nell'attuazione di questo disegno di legge, che ci sono della parti da correggere. Nulla è immodificabile. Una volta che c'è la prova del territorio, possiamo prendere atto di eventuali correzioni in corso.
Per questo motivo il Partito Democratico voterà in modo convinto questo disegno di legge e siamo disponibili ad andare ad illustrarlo sul territorio, come sicuramente ci verrà richiesto. Lo faremo senza alcun problema, dicendo, e non nascondendo, che restano dei problemi, ma questi restano un impegno per tutti quanti noi per fare in modo che, nel prosieguo della legislatura, si possa intervenire con un respiro ancora più ampio a frutto del lavoro e degli approfondimenti che abbiamo fatto in questi mesi.
Per questo motivo, la nostra dichiarazione di voto è assolutamente positiva.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Ricordo al Consigliere Pichetto che, per il contingentamento dei tempi avrebbe a disposizione solo più un minuto e 18 secondi. Credo che il PD possa prestarle un po' di minuti di quelli che ha disposizione.
I colleghi del Movimento 5 Stelle, compresi gli ordini del giorno hanno ancora 38 minuti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Ringrazio il Consigliere Gariglio.
Alcune considerazioni. Noi non disconosciamo il lavoro emendativo svolto in Commissione, ma anche il cambiamento che c'è stato dal momento in cui la norma è entrata in Commissione, più di sei mesi fa, ad oggi.
Peraltro, penso che debba essere riconosciuto dai Commissari il ruolo decisamente attivo di questo Gruppo proprio nel merito. Anche se un primo dissenso, lo vogliamo dichiarare, è stato sul metodo d'avvio che ha visto alcuni momenti di stop per un'eccessiva rigidità da parte della Giunta.
Forse c'è anche da considerare che era il primo provvedimento di quel settore, quindi poteva anche starci. È un provvedimento che poteva certamente uscire meglio, poteva essere fatto meglio visto che è stato propagandato per gli accorpamenti. Alla fine sono rimasti solo due rispetto a tutta la zonizzazione precedente, quindi non so quale vantaggio particolare possa esserci.
Su tutta una serie di passaggi interni e sulla parte gestionale c'è da riconoscere che molte espressioni di posizione, da parte del nostro Gruppo sono state accolte, anche da parte di tutti i commissari, compreso il dibattito nella stessa maggioranza, il che ci ha permesso di avere un provvedimento un po' più completo. Vorrei rimarcare che si poteva uscire meglio rispetto a quest'Aula nel senso del metodo, al di là del merito e del contenuto.
Questo provvedimento, dopo la lunga gestazione di Commissione, dopo incontri politici avvenuti presso la Presidenza del Consiglio, è arrivato in Aula martedì scorso. Questa mattina, dunque, aveva alle spalle una seduta d'Aula, non aveva migliaia di emendamenti e, forse, non sarebbe stato assolutamente svilire il ruolo del Consiglio se un'eventuale seduta nella giornata di giovedì o di venerdì avesse permesso di svolgere al completo il dibattito sui temi presenti, quindi anche licenziare il provvedimento facendolo diventare norma prima delle vacanze.
Forse la Giunta e la maggioranza sono state costrette a chiedere il contingentamento dei tempi per il fatto che c'erano problemi legati al periodo di interruzione dei lavori per le ferie. Non so quali siano le motivazioni, ma se le motivazioni sono queste, sono motivazioni un po' deboli. Da inizio mese si conoscevano i termini di durata e di lavoro di quest'Aula, quindi si sapeva che i termini del lavoro di quest'Aula erano ordinariamente a fine mese.
Il nostro sarà un voto contrario proprio perché si poteva, decisamente uscire con una norma migliore. Ci auguriamo che l'esperienza fatta su questa norma, che è una delle prime rimodulazioni sostanziose di questa legislatura (le altre sono stati interventi spot o microinterventi sui vari temi), possa portare anche alla consapevolezza che, da parte nostra dovremmo uscire dalla Commissione con testi completi, almeno per cautelarci rispetto all'Aula, ma credo anche nei confronti della Giunta, per avere un confronto aperto che poi, nella seconda fase, bisogna riconoscere che su questo tema c'è stato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Per una breve dichiarazione di voto. Rispetto a come era stato licenziato il disegno di legge dalla Commissione durante il dibattito dell'Aula, si è dovuto registrare un'ulteriore piccola marcia indietro rispetto all'accorpamento degli enti di gestione che, alla fine, rispetto al disegno iniziale, rimangono solo due.
Da una parte esprimiamo soddisfazione perché, anche noi, fin dall'inizio, avevamo detto che non concordavamo con l'ipotesi di accorpare gli enti di gestione, anzi, ritenevamo più utile e più semplice perseguire la strada dei risparmi e dell'efficienza centralizzando gli acquisti.
Bisogna dire che questo cambio di marcia e di idea rispetto agli accorpamenti è avvento più da sollecitazioni dei Consiglieri della maggioranza che dall'accoglimento e dalla voglia di dialogo della Giunta con le opposizioni. Questo bisogna dirlo, perché sugli accorpamenti si era detto che non si potevano toccare, altrimenti veniva un po' meno il senso del disegno di legge e invece, quando poi a presentare emendamenti sono stati Consiglieri di maggioranza, quell'opinione è cambiata.
Ma quello che per noi conta, in questo momento, è il risultato.
E' stato un dibattito a tratti anche costruttivo, specie in Commissione, ma sicuramente inficiato dal contingentamento imposto dalla Giunta regionale e dalla maggioranza in Aula alla seconda seduta, perch riteniamo che si stia facendo un utilizzo smodato della possibilità offerta dal Regolamento, di contingentare i tempi della discussione.
Pensiamo sia stata una pessima scelta ed un brutto episodio contingentare il tempo su questo disegno di legge, come abbiamo già sottolineato questa mattina.
Per quanto riguarda le possibilità di ampliamento, rispetto alle are protette attuali o all'istituzione di nuove, la Giunta ha deciso di rinviare l'argomento ad altro disegno di legge, ad altro provvedimento di legge, magari approvando tra poco indirizzi che provengono dall'opposizione piuttosto che dalla stessa maggioranza.
Ovviamente noi pensiamo che già all'interno di questo disegno di legge si potessero prevedere tali modifiche, ma si è deciso così.
Certamente noi, a questo punto, ci faremo parte diligente nel sollecitare la Giunta nell'approntare i provvedimenti legislativi necessari ad attuare indirizzi che daremo più avanti sull'ampliamento di determinate aree protette.
Per i motivi sopraelencati, il voto del Movimento 5 Stelle sarà di sola presenza.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Molto velocemente, per ringraziare l'Assessore e tutti i colleghi per il lungo lavoro fatto.
Non nascondo che, in un primo momento, avevamo chiesto di tornare indietro, forse anche sull'idea di fondo che dopo pochissimi anni si dovesse reintervenire su una completa riorganizzazione degli enti di gestione. Lo dico perché la piega che ha preso la discussione è più giusta: è giusto parlare di un riordino, visto che era da così pochi anni che questi nuovi enti di gestione sono stati chiamati in campo proprio dalla legge che abbiamo modificato e proprio perché è importante mettere al centro della razionalizzazione e dei costi il senso di quelle comunità e di quelle aree protette, tant'è vero che è la prima legge che in qualche modo riduce gli enti di gestione ma allarga i parchi.
Noi avremmo voluto fare di più: l'Assessore ha provato in tanti modi a trovare delle mediazioni discutendo della questione relativa alla Val Pellice.
Ci sono stati Consiglieri - penso ai Consiglieri Rostagno e Allemano che hanno provato a trovare soluzioni diverse, per esempio allargare la quota parco sopra una certa altitudine e ad includere quella comunità. Non è stato fatto perché forse abbiamo commesso degli errori. Sì, questo sicuramente, ma mi pare che con umiltà l'Assessorato abbia ammesso che alcune cose dovremmo rimetterle in campo. Lo richiederà poi il Consiglio spero approvando delle mozioni.
Ringrazio la Consigliera Accossato per essersi impegnata a rimettere in campo sin da subito questo lavoro in Commissione e il Consigliere Ferrentino per aver svolto un difficile ruolo di cucitura, raccogliendo parte della discussione svoltasi in Commissione.
Capisco il nervosismo sul contingentamento, ma vorrei rispondere alla Consigliera Porchietto.
Non so se il parallelismo regge con il Parlamento o no, ma non mi pare che qui ci sia il funerale della democrazia.
In Parlamento si stava votando una proposta del Gruppo SEL, di notte stravolgendo il lavoro di mesi e contingentando il tutto in pochissime ore.
Qui mi pare che, oggettivamente, non ci siano grandi discussioni politiche al centro di questa vicenda. Certo, ci sono sensibilità diverse (con il Consigliere Vignale continueremo a non condividere, per esempio una certa tutela del mondo della caccia) però, per quanto si abbiano idee diverse, abbiamo cercato di valorizzare alcune comunità che erano estromesse; così come abbiamo provato a rimettere al centro le figure delle associazioni ambientaliste e degli agricoltori, che finalmente sono incluse all'interno di luoghi decisionali.
Tuttavia, credo che la cosa più importante è che la vicenda del Monviso, così come quella dei Sacri Monti, abbia ritrovato una sua vocazione; così come dovremmo invece ritrovare tante vocazioni per gli altri parchi che, a mio avviso, sono stati trattati in un modo sbagliato.
Iniziando a parlare di riorganizzazione abbiamo sottovalutato il tema delle peculiarità e della forza della valorizzazione del nostro sistema che si riuscirà a valorizzare meglio se riusciremo a fare un certo tipo di eco-turismo, sempre più richiesto da una fascia di popolazione europea.
Riusciremo a valorizzare, non solo le aree naturali ma anche il lavoro dei tanti operatori professionali e dei tanti che provano a farlo con varie formule associative no profit, se riusciremo ad utilizzare parte dei fondi strutturali europei.
Non è stato ricordato oggi, ma guardate che noi chiedevamo di approvare in fretta questa legge anche perché non si perdessero i fondi dell'Unione Europea e dei progetti che, tra l'altro, in parte sono già avviati.
Spero che riusciremo ad unire questa discussione alle tante cose che ci siamo detti durante la riforma degli agriturismi e durante la discussione di qualche settimana fa in Commissione sullo stesso naturismo.
Abbiamo detto che ci possono essere evoluzioni anche dentro i nostri parchi, ma è importante che questi enti possano avere un po' più di autonomia e, soprattutto, un po' più di collaborazione con gli Enti locali.
E' per questo che abbiamo ridato la possibilità di scegliere i Presidenti d'intesa con le comunità locali, ma abbiamo anche cercato di valorizzare il rapporto con i Comuni e con le aree limitrofe.
Chiudo proprio su quest'aspetto: c'è ancora forse troppa paura da parte degli Enti locali di aprire il loro territorio ad un parco. Lo dico per la vicenda della Val Pellice. Per me è stata una sconfitta: capisco le diffidenze di chi è un operatore economico e di chi ha dei pascoli, per guardate che si può far pascolare il proprio bestiame nei parchi allo stesso modo che in un'area protetta. Gli impedimenti non sono tanto diversi, anzi, forse è un modo per valorizzare di più quelle attività economiche.
Tutto questo andrebbe spiegato - e forse questa campagna dobbiamo iniziarla adesso - così magari Val Pellice potrebbe, con più forza e con più capacità, cogliere un'occasione che questa volta non è stata colta.
Credo che l'unica sconfitta sia stata veramente questa, ma è una sconfitta di tutti, perché quando si pensa ancora che un parco sia un limite ed un freno ad un'attività economica, vuol dire che non si è colto fino in fondo il senso di questa legge.
Gli errori, però, possono servire in futuro. Credo che nei prossimi anni riusciremo a convincere anche quella comunità che è stato un errore stare fuori e vedrete che nei prossimi anni saranno loro a chiedercelo.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di dichiarazione di voto, la parola alla Giunta regionale.
Prego, Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore ai parchi

Presidente, intervengo solo per ringraziare da parte mia tutto il Consiglio. Abbiamo fatto 25 sedute di Commissione ed esaminato oltre 500 emendamenti e si è fatta una lunga discussione sul territorio, ma anche in Aula.
Però vorrei dire che questo non a un punto di arrivo - certo, è una rivisitazione della legge quadro - ma è un punto di partenza, che deve servire a dare dignità e territorialità alla gestione dei Parchi. Uno degli aspetti che ritengo più importante è proprio questo: o il parco è legato al territorio, o il territorio sente il parco come un'opportunità e come un qualcosa di suo, oppure diversamente - come abbiamo visto in alcune aree diventa difficile, se non impossibile, portare dall'alto delle decisioni.
Si afferma quindi l'idea di un parco legato al territorio, ma comincia anche un cammino - e l'impegno c'è tutto - per una rivisitazione cartografica per quanto riguarda le aree contigue e quelle protette e anche in riferimento alle molte richieste di Comuni che hanno fatto domanda per entrare nelle aree parco. Una rivisitazione, dunque, dell'intero sistema delle aree protette sarà il lavoro dei prossimi mesi.
Questo, quindi, non è certo un punto di arrivo, ma un punto di partenza per rivitalizzare e pensare al parco non più come un'entità statica dipendente esclusivamente dalle risorse che arrivano dalla Regione, anche perché la Regione risorse non ne ha più tante, ma una realtà dinamica vivace, attrattiva, che si dà anche da fare per utilizzare i fondi europei gestita da chi la abita che la sente come suo patrimonio e come sua ricchezza da mantenere, da preservare e da condividere con gli altri.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Avendo esaurito gli interventi, possiamo passare all'esame degli atti di indirizzo: ve ne sono 12.
Mozione n. 82 presentata dai Consiglieri Frediani, Bertola, Bono, Campo e Mighetti, inerente a "Inserimento dell'Abbazia di Staffarda come sito di importanza comunitaria".
Il Movimento 5 Stelle avrebbe esaurito il suo tempo: se il Gruppo del PD ritenesse di acconsentire ad accordare un minimo di spazio ai colleghi per illustrare gli atti, farebbe una cosa utile.



(Cenni di assenso da parte dei Consiglieri del Gruppo del Partito Democratico)



PRESIDENTE

Va bene.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente. Sarò brevissima.
Questa mozione è stata depositata diversi mesi fa, quando stavamo ragionando sulle condizioni dell'Abbazia. Abbiamo considerato che quest'Abbazia avrebbe tutte le caratteristiche per diventare un sito di interesse comunitario, il che significherebbe garantire a questo monumento anche la possibilità di accedere a fondi europei.
Questo edificio, infatti, ospita al suo interno una colonia di chirotteri e grazie ad essa, come spesso accade, potrebbe per l'appunto diventare un luogo di tutela ed accedere a dei finanziamenti che consentirebbero la valorizzazione di questa importantissima specie.
Questa mozione, quindi, viaggia di pari passo con quella proposta dal nostro Capogruppo, che era quella di inserire Staffarda all'interno del parco, ma dà una carta in più a questo importantissimo sito perché consente ad esso, come ho detto, di accedere ad ulteriori fondi. Considerando il valore storico di quest'Abbazia e anche il suo valore naturalistico proprio per la sua posizione ai confini del parco, noi crediamo che ci possa essere ampia convergenza in merito al voto di questo atto di indirizzo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Frediani.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 82, sulla quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 427 presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi, Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani e Mighetti inerente a "Disegno di legge 90. Piano di collegamento sostenibile della rete ecologica regionale".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Come definito anche in passate occasioni, in Aula e in Commissione abbiamo tentato prima l'approccio dell'emendamento alla legge e poi, sotto suggerimento della Giunta e dell'Assessore, abbiamo formulato questo ordine del giorno, con successive modifiche che vi descrivo.
Inizialmente abbiamo pensato all'integrazione della rete della mobilità dolce con quella delle aree protette del Piemonte. Siccome ci sono attualmente in discussione dei disegni di legge in Parlamento riguardo alle reti infrastrutturali di mobilità dolce, ci sembrava importante porre questo tema perché, dal momento che le aree protette hanno delle peculiarità di particolare tutela, secondo noi anche la mobilità deve andare di pari passo. E quindi, a maggior ragione, la mobilità sostenibile e pulita va incentivata all'interno di queste aree.
Dopodiché ci è stato giustamente fatto notare che dev'essere prima ultimata la carta della rete delle aree protette e quindi questo ordine del giorno impegna, subordinatamente al completamento della carta, alla progettazione e al disegno di una rete di percorsi sostenibili tra le aree protette, e non solo. Evidentemente, infatti, questa rete non toccherà soltanto queste aree, ma si estenderà su tutto il territorio piemontese, a cominciare ovviamente dal ben conosciuto progetto Ven-To, la ciclabile da Venezia a Torino, che fino adesso è concentrato sul tratto che va tra le due città mentre noi siamo interessati a vedere anche cosa c'è a monte di Torino e quindi a coprire le aree che vanno fin quasi alle sorgenti del Po: l'area, dunque, che sta tra Pinerolese e Cuneese, che comprende - e qui approfitto della fortunata coincidenza della mozione precedente - anche la rete delle abbazie, come quella di Staffarda. Questo, quindi, è un ottimo rimando.
Visto che Staffarda è luogo di interesse architettonico, storico, e anche naturalistico - come diceva la collega Frediani - è molto importante dare ad essa una rete di accesso a chi vuole spostarsi con bici, cavallo o anche a piedi; il tutto integrato con il resto della rete di trasporto sostenibile pesante che è, come sappiamo, quella ferroviaria. Questi due elementi, infatti, devono andarsi a sostenere.
Da un lato, pertanto, lavoriamo sulla mobilità dolce e il trasporto leggero e dall'altro sulla rete ferroviaria, per creare qualcosa di integrato che dovrebbe essere veramente un fiore all'occhiello della Regione, anche dal punto di vista dell'accessibilità turistica. Sappiamo infatti che molti turisti vengono a visitare i capoluoghi e le aree accessibili via aeroporto o via linea ferroviaria, però con scarse possibilità di muoversi tra i territori di eccellenza, che sono molto mal collegati tramite il trasporto pubblico e la cui visita obbligherebbe all'affitto di un'auto o al viaggio in auto direttamente dall'estero.
Questo quindi è veramente, secondo noi, un piano strategico per la tutela del nostro patrimonio, che ha anche dei risvolti turistici ed economici non indifferenti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Vi è un orientamento favorevole della maggioranza.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 427, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 38 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 435 presentato dai Consiglieri Bertola Valetti, Campo, Bono, Batzella, Frediani, Mighetti e Andrissi, inerente a "Disegno di legge 90. Istituzione della Riserva Naturale di Staffarda Ravello (CN)".
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Possiamo dire che questo atto di indirizzo è complementare a quello testé presentato dalla collega Frediani, che è stato approvato.
Qui non parliamo di un sito di interesse comunitario (quindi, della proposta dell'area dell'Abbazia di Staffarda come SIC), ma dell'istituzione di una riserva naturale sul territorio circostante l'Abbazia di S. Maria di Staffarda. In questo senso, anche parte del territorio ha sottolineato l'importanza dell'istituzione di questa riserva naturale, quindi noi riteniamo ci siano le condizioni per poter agire in tal senso. Avevamo presentato un emendamento proprio per questo in Commissione, che non è stato approvato. Durante la discussione svolta relativamente ai nostri emendamenti si è detto che, come in altri casi, si può agire in questo senso con un provvedimento ad hoc insieme ad altre aree, dopo, ovviamente aver avviato e completato un percorso insieme al territorio, che ovviamente, ci vede totalmente concordi.
Quindi, questo atto di indirizzo impegna la Giunta regionale a tutelare il particolare ecosistema creatosi nell'Abbazia di S. Maria di Staffarda e nei boschi limitrofi, importante per la diversità biologica e per la conservazione del patrimonio genetico di particolari e rare specie di chirotteri, attraverso l'istituzione della Riserva naturale di Staffarda.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi è un orientamento favorevole della maggioranza.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 435, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 436 presentato dai Consiglieri Campo Bertola, Mighetti, Valetti, Frediani e Batzella, inerente a "Disegno di legge 90. Riconoscimento e valorizzazione del Centro perla Biodiversità Vegetale del Parco del Marguareis".
La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno mira a far ottenere il riconoscimento ad una realtà che esiste da oltre vent'anni, che opera su uno dei territori più ricchi di biodiversità dell'intero territorio alpino, si pensi che alcuni studi mostrano come nell'area delle Alpi Liguri e Marittime insiste il 58 dell'intera flora nazionale.
Ora, siccome esiste un piano nazionale per la biodiversità che prevede in accordo con le Regioni, la definizione di Centri per la Biodiversità visto che all'interno di questa area parco, che oggi viene unita al Parco delle Alpi Marittime con la semplificazione del nome in area protetta delle Alpi Marittime, vi è questo centro che si occupa proprio della tutela della biodiversità, in situ (quindi, in altitudine) e nel centro stesso in cui il germoplasma viene conservato e in cui si svolgono tutte quelle attività previste dalle linee di azione del piano per la biodiversità (ed è un centro riconosciuto, pur non avendo al momento esistenza ufficiale, a livello internazionale, in quanto collabora con università americane ed è un punto di riferimento a livello regionale anche per altre aree protette) ci sembra giusto chiedere - siamo contenti che la maggioranza lo riconosca che questa risorsa - che, tra l'altro, non ha mai gravato sulle casse della Regione, in quanto si è sempre finanziata con progetti (da Alcotra a fondazioni bancarie, al piano di sviluppo rurale) - venga riconosciuta e mantenuta, in particolare con, finalmente, l'implementazione - che prima o poi si spera venga fatta - della rete nazionale dei Centri per la Biodiversità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Vi è un orientamento favorevole della maggioranza.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 436, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 438 presentato dai Consiglieri Campo Bertola, Batzella, Bono, Mighetti e Frediani, inerente a "disegno di legge 90. Annessione di quota parte del Comune di Ormea (CN) al Parco naturale del Marguereis".
La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Illustro brevemente l'ordine del giorno, che è stato modificato in accordo con l'Assessore. La parte successiva all'impegno "ad ampliare i confini del Parco naturale del Marguareis su quota parte del territorio del Comune di Ormea", è stata cancellata e sostituita dalle parole "previo un confronto ampio e pubblico con tutte le parti interessate", perché diciamo che quella proposta di annessione di parte del territorio del comune di Ormea all'area protetta del Marguareis ha avuto un iter abbastanza travagliato. Lo stesso Comune, pur intenzionato a far parte del parco, ha cambiato idea un paio di volte, anche in seguito a pressioni più o meno forti da parte di alcune organizzazioni.
In ultimo, sono arrivate delle proposte anche da parte delle associazioni del territorio, in particolare quelle legate al turismo e alla conservazione ambientale (non dimentichiamo che ad Ormea c'è anche la scuola forestale). Alla fine si è trovata una mediazione, cercando di contemperare le esigenze di tutte le parti interessate.
Si tratta di una proposta presentata sia al Comune sia all'Assessore che vede anche l'ente parco più favorevole rispetto ai suggerimenti precedenti, in quanto ha contribuito alla sua estensione prevedendo tutte le caratteristiche. Pertanto, diventa interessante anche per il parco tutelare quelle aree, cioè le aree di maggiore rilevanza dal punto di vista ambientale e naturalistico.
Si tratta di una proposta che andrebbe condivisa maggiormente con il territorio, per cui abbiamo accettato il suggerimento dell'Assessore di aggiungere uno spazio di confronto pubblico. Ci attiveremo anche noi, come opposizione, sul territorio per promuovere la nostra proposta e permettere tale confronto.
Il fatto importante è che vediamo già segnali di forte interesse provenienti dal territorio, per la partecipazione ad un'area protetta.
Inizia ad essere evidente come un'area protetta possa anche essere un motore di sviluppo economico. In un'epoca in cui l'industria è in fase di smantellamento, il turismo ambientale, l'ospitalità e tutte le valenze riguardanti il territorio e l'ambiente diventano un motore di sviluppo economico.
L'interesse da parte delle associazioni di commercianti, di operatori turistici a quanto avviene in un'area protetta e non solo, il fatto che l'area protetta e gli enti parco facciano delle opere di conservazione del territorio che vanno anche a vantaggio dell'agricoltura, che permettono anche la riserva di pesca, anche a tutela - per certi versi - dell'attività venatoria, in quanto le aree parco sono comunque una riserva di biodiversità, di fauna, che spesso non rispetta i limiti delle aree dimostrano come nel nostro sistema possa essere possibile un'economia diversa, basata sulla protezione, tutela e valorizzazione dell'ambiente e non sul suo sfruttamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Su tale documento vi è un orientamento favorevole della maggioranza Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 438, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
Do atto che alcuni ordini del giorno sono stati modificati dai proponenti.
Lo dico, in modo che rimanga a verbale, per facilitare il lavoro degli Uffici che, come sempre, sono impeccabili.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 439 presentato dai Consiglieri Barazzotto, Corgnati, Appiano, Ottria, Ravetti, Gallo, Rossi, Valle Gariglio, Molinari, Caputo, Ferrentino, Conticelli, Accossato, Alemanno Baricco, Motta e Boeti, inerente a "Sostegno economico allo sviluppo e valorizzazione del Santuario di Oropa".
La parola al Consigliere Barazzotto per l'illustrazione.



BARAZZOTTO Vittorio

Presidente, l'ordine del giorno ha come scopo e oggetto il sostegno economico allo sviluppo e valorizzazione del Santuario di Oropa, che ricordo - è un Santuario mariano, uno dei più famosi e rinomati, dedicato alla Madonna Nera, situato in un anfiteatro posto a 1.159 metri a nord di Biella. E' un anfiteatro naturale, con montagne che circondano la sottostante città e fanno parte delle Prealpi biellesi.
Lo scopo è anche quello della valorizzazione e del potenziamento della conca di Oropa attraverso la sua conoscenza, essendo il sito inserito nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO dal 2003.
Ricordo che, ad Oropa, le presenze annuali sono stimate tra le 800 mila ed il milione. E' un Santuario gestito dall'ente autonomo laicale di culto Santuario di Oropa, che si occupa, oltre alla sua gestione, della conservazione, valorizzazione del patrimonio culturale e naturale rappresentato dal Sacro Monte d'Oropa e del suo contesto paesaggistico, al fine di caratterizzarne e garantirne la trasmissione alle generazioni future.
Ricordo che la Regione Piemonte è impegnata da molti anni - direi quasi da sempre - in modo sostanziale e fattivo nella valorizzazione delle peculiarità del Santuario di Oropa, per mantenerne gli aspetti tradizionali, devozionali e di culto, e garantire i necessari interventi di manutenzione.
Proseguo velocemente, al fine di non tediare l'Assemblea.
In base alla specificità del Santuario, si rende indispensabile, da parte della Regione, prevedere l'impegno di individuare, in sede di definizione dell'assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015 e disposizioni finanziarie, risorse del bilancio regionale non inferiori a 250.000 euro, da destinare al sostegno dell'ente autonomo laicale di culto Santuario di Oropa.
A tal fine, si impegna la Giunta affinché individui, in sede di definizione di assestamento di bilancio, quanto testé esposto, ma soprattutto - ed è quello che si chiede come territorio - potenzi le sinergie fra i diversi Sacri Monti piemontesi quali luogo di devozione cultura e turismo, in modo da consentire la valorizzazione complessiva di tutti i siti che fanno parte del patrimonio paesaggistico e devozionale della nostra regione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Barazzotto.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 438, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 440 presentato dai Consiglieri Accossato, Barazzotto, Corgnati, Appiano, Gariglio, Caputo Ferrentino, Conticelli, Alemanno e Baricco, inerente a "Area verde 'ex Borsetto' del Comune di Mappano".
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno si riferisce ad un importante polmone verde di circa un milione di metri quadrati, che insiste sull'area nord di Torino.
L'acronimo "Borsetto" stava proprio a significare la presenza dei Comuni di Borgaro, Settimo e Torino. E' un'area oggetto di attenzione sia da parte degli enti locali (i Comuni) sia da parte dell'allora Provincia e della Regione già negli anni passati, ai fini di tutelare tale patrimonio ed arrivare alla costituzione di un parco di natura metropolitana.
Con l'approvazione del Comune di Mappano nel 2013, gran parte di questo patrimonio sarà di competenza del nuovo Comune. Da questo punto di vista c'è l'esigenza di una particolare attenzione, affinché la partenza del nuovo ente locale, del nuovo Comune, sia collegata alla tutela di questa area verde.
Così già si esprimeva una mozione presentata dal PD e approvata all'unanimità nei mesi scorsi e così vogliamo oggi rinnovare un impegno del Consiglio regionale con questa mozione e ordine del giorno accompagnato al disegno di legge 90.
Dobbiamo anche dire che in questo senso già in Commissione abbiamo deciso di non accettare emendamenti che andassero sulla strada di istituire nuove aree parco in sede di disegno di legge 90, ma in Commissione e in Aula sia la maggioranza sia l'Assessore hanno più volte ribadito l'intenzione di prevedere con successivi provvedimenti la possibilità di ridefinire nuove aree di tutela sul territorio regionale. Quest'area andrebbe inserita in quel percorso.
E' questo il motivo per cui con questo ordine del giorno si chiedono due impegni, anzi il Consiglio regionale si impegnerebbe a inserire l'area Borsetto nel piano paesaggistico con tutela specifica. Questa è un'operazione che può avvenire in tempi molto più ristretti, perché il piano paesaggistico è nelle sue fasi di approvazione, quindi potrebbe consentire fin da subito uno strumento di tutela ben definito; l'ulteriore impegno è quello di inserire questa area nel sistema delle aree protette piemontesi, nel momento in cui il Consiglio regionale riprenderà in mano la legge regionale con la definizione di nuove aree di protezione regionale.
Quindi, la nostra mozione va in questo senso.
Ne approfitto per ricordare che analogo provvedimento e analogo argomento ha l'ordine del giorno presentato dal Gruppo Movimento 5 Stelle che però prevede una tempistica di 60 giorni per l'inserimento nel piano paesaggistico. Da parte nostra credo che, come maggioranza e come PD, ci rendiamo conto che non è possibile: pur condividendo il principio perch gli ordini del giorno sono sostanzialmente identici, i 60 giorni sono anacronistici e non sono realizzabili.
Sappiamo peraltro che, in ogni caso, i tempi saranno ristretti, perch il piano paesaggistico è in fase di approvazione, quindi nei prossimi mesi questo potrà avvenire.



PRESIDENTE

Propongo di bypassare l'ordine del giorno n. 441 e passare all'esame dell'ordine del giorno n. 443 presentato dai Consiglieri Bertola, Batzella Bono, Campo, Mighetti, Andrissi e Frediani, inerente a "Disegno di legge 90. Tutela area ex Borsetto nel comune di Mappano (TO)".
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Si dice che quest'atto di indirizzo è simile a quello della maggioranza, però bisogna riconoscere - ritengo che ci siano molte persone in Aula che hanno l'onestà intellettuale per farlo - che noi siamo stati i primi a presentare in Commissione un emendamento al disegno di legge n. 90 affinché si inserissero le aree ex Borsetto nel sistema regionale delle aree protette. Anzi, un Consigliere di maggioranza aveva anche sorriso come a dire "non esageriamo".
Ora prendo atto che anche da parte della maggioranza c'è questo indirizzo ad individuare lo strumento normativo per inserire l'area verde ex Borsetto nel sistema regionale delle aree protette. Quindi, da questo punto di vista probabilmente il tempo è stato galantuomo. Non riusciamo a farlo con un emendamento, quindi non riusciamo ad inserirlo nel disegno di legge n. 90, ma riusciamo congiuntamente a dare un indirizzo alla Giunta regionale, così come su altre aree e cercheremo di fare in modo che questo accada.
Per quanto riguarda invece la tempistica, quindi "ad individuare entro 60 giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno una specifica tutela sull'area verde ex Borsetto nell'ambito del piano paesaggistico regionale", ovviamente siamo disponibili a modificarlo, se può essere ritenuto più consono e più di buon senso da parte della Giunta. Possiamo modificare i giorni in 180; se è quello il cambiamento essenziale, possiamo provvedere a quella modifica.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 440), il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 443), come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato SÌ 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 441) presentato dai Consiglieri Gariglio, Accossato, Allemano, Baricco, Caputo, Conticelli Ferrentino, Gallo, Grimaldi, Ravetti, Rossi e Valle, inerente a "Politiche di sviluppo delle aree protette regionali".
La parola al Consigliere Ferrentino per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno è quello di cui parlavo anche nella dichiarazione di voto. Sostanzialmente è l'aver trasformato in un ordine del giorno quella fase di ascolto, di confronto e anche di impegni per il futuro che sia in Commissione sia negli incontri territoriali abbiamo come Gruppo e come maggioranza assunto come impegno.
Si parte dal considerare che la valorizzazione delle aree protette rappresenta un valore importante per il territorio e l'economia piemontese e una forte attrattiva dal punto di vista turistico.
Le aree protette regionali rappresentano proprio i capisaldi del sistema delle eccellenze sia del paesaggio, ma anche delle destinazioni turistiche di moltissimi luoghi del Piemonte.
Queste caratteristiche dovranno essere ulteriormente implementate, in quanto riteniamo che le aree protette vadano integrate in senso orizzontale e che possano lavorare insieme per diventare molto forti e competitive anche per quanto riguarda l'ottenimento di fondi strutturali europei, ma anche per dialogare con soggetti privati interessati a sostenere il progetto dei parchi, così come avviene ad esempio nella vicina Lombardia.
Riteniamo anche che gli Enti di gestione, anche con la governance che abbiamo individuato nel disegno di legge n. 90, sono un'attuazione della collaborazione fattiva e sinergica tra i diversi livelli istituzionali, in quanto sono promossi dalla Regione Piemonte, ma sono governati con un sistema misto che vede la presenza dell'Amministrazione comunale, dei Sindaci e anche delle associazioni presenti sul territorio.
Le aree protette sono per noi anche degli uffici speciali di progettazione; pensiamo al progetto della Corona Verde, ma anche ai contributi che hanno dato al piano strategico delle aree metropolitane, al sistema dei Sacri Monti, al Monviso.
Quindi, riteniamo che questo debba essere sempre valorizzato.
Riteniamo anche che gli Enti di gestione, anche per le modalità con cui verranno scelti i nuovi Presidenti, ossia con caratteristiche che ne fanno reali portatori di interessi legittimi del territorio, e la conferenza dei Direttori, debbano essere utilizzate come elemento di valorizzazione dell'intero sistema delle aree protette piemontesi.
Riteniamo anche che sia importante definire, al più presto, un piano di attività triennale delle aree protette, ovviamente redatto con l'iniziativa indispensabile dell'Assessorato regionale, per cercare di valorizzare le potenzialità che, a volte, esprimiamo in modo non compiuto. E' importante ovviamente, cercare di mettere insieme e approfondire competenze e norme possiamo utilizzare l'immenso patrimonio di risorse umane costituito dagli operai forestali.
Ricordo che l'IPLA, l'IRES, l'Università, il Politecnico e il Museo Regionale di Scienze Naturali, messi insieme in un tavolo di confronto con il sistema delle aree protette, possono essere estremamente importanti e possono avviare la redazione della Carta della Natura una volta rivista la legge n. 19, non ancora completata.
Riteniamo sia importante pensare alla costituzione di un lavoro interassessorile per intercettare, quanto più possibile, la possibilità di finanziamenti sia di fondi strutturali sia di fondi privati.
In ultimo, ma non per ultimo, abbiamo avuto molte sollecitazioni per l'istituzione di nuove aree di tutela. In Commissione, nell'audizione abbiamo detto che non c'era lo spazio per completare l'iter di ascolto e di verifica della fase indispensabile e di coinvolgimento territoriale.
Riteniamo che tutte le istanze che, a vario titolo, sono pervenute in Commissione o ai singoli Gruppi, devono essere oggetto di un approfondimento in un prossimo iter legislativo che si pone l'obiettivo di provare a darsi degli impegni ancora più importanti per quanto riguarda l'intero sistema delle aree protette e tutto quello ad esso collegato.
Riteniamo che, ad oggi, non esprima ancora per intero tutte le proprie potenzialità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ferrentino.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 441, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 444 presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin, Ruffino, Vignale, Porchietto, Graglia e Sozzani, inerente a "Riserva speciale del Sacro Monte di Oropa - disegno di legge 90".
La parola al Consigliere Pichetto per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Sarò breve perché il tema l'ha già trattato il Consigliere Barazzotto.
Vorrei solo rilevare un aspetto: dal 2005 c'è la riserva speciale del Sacro Monte di Oropa e doveva essere attivata immediatamente una convenzione per assimilarla alle altre realtà, perché non ha una struttura di governance identica alle altre realtà, una struttura di governance storica - il Consigliere Barazzotto l'ha presieduta per cinque anni - e automaticamente, si è sempre rinviata la definizione delle modalità di parificazione alle altre realtà. Modalità che definiscono con una convenzione che era richiamata anche dalla legge del 2000 e dal disegno di legge attuale, all'articolo 30, e va definita in rapporto ai carichi e gli oneri per la gestione della riserva speciale.
L'ordine del giorno in oggetto ha come scopo stimolare la Giunta a farsi parte attiva immediatamente per definire le modalità di attuazione della legge n. 90, onde evitare di fare ciò che - abbiamo votato a favore dell'ordine del giorno del Consigliere Barazzotto - è stato fatto malamente negli ultimi dieci anni da due legislature a questa parte, cioè di dover ogni anno, rincorrere il contributo, ogni anno fare le azioni di recupero o di contrattazione.
Logica vorrebbe che si faccia un calcolo parametrico rispetto ai carichi di oneri e si parifichi le altre realtà. Questo è l'attuazione della norma.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pichetto.
Indìco la votazione nominale sull'ordine palese del giorno n. 444, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 445 presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin, Ruffino, Vignale, Porchietto, Graglia e Sozzani, avente ad oggetto "Parco Naturale del Ticino, istituzione di Ente di natura interregionale tra Piemonte e Lombardia - disegno di legge 90".
La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
In realtà si tratta di una discussione che era già avvenuta anche in sede di Commissione in cui ci eravamo chiariti, anche con l'Assessore rispetto all'impossibilità di far rientrare questo tipo di provvedimento all'interno del disegno di legge n. 90. Si è pensato, quindi, di trasformarlo in una prescrizione, in un atto di indirizzo alla maggioranza in cui si richiede semplicemente di avviare un confronto con la Regione Lombardia, al fine di istituire un ente di natura interregionale a cui affidare la gestione unica del parco per entrambi le parti ricadenti su due diversi territori regionali. Non è più un elemento di legge che era stato chiarito non essere possibile vista anche le normative differenti fra la gestione dei parchi fra la Regione Piemonte e la Regione Lombardia, ma come un atto di indirizzo.
Riteniamo questo uno degli elementi che, nell'ambito di questa discussione articolata, varia, completa e lunga a seconda delle valutazioni che ciascuno di noi può fare rispetto al disegno di legge n. 90, nel caso specifico può essere un elemento di novità introdurre per la prima volta un elemento di attività di confronto con la vicina Regione Lombardia affinch ci possa essere un parco di importanza non solo nazionale.
Il Parco del Ticino avrebbe una dimensione tale che va ad incidere profondamente sul territorio della Regione Piemonte e della Regione Lombardia, ma avrebbe caratteristiche e peculiarità, dal punto di vista del turismo e della fruizione da parte della popolazione (anche in funzione della linea d'acqua che sta per essere definita tra il percorso del Lago Maggiore con la città di Milano), di interesse unico nel suo genere, ma di grande impatto sociale e di applicazione delle leggi sui parchi.
Personalmente penso che questo non generi un conflitto legislativo all'interno della legge stessa, essendo un atto di indirizzo, e che quindi si possa perseguire questo tipo di atto di indirizzo, cominciando a dialogare con la vicina Regione Lombardia rispetto ad una possibile organizzazione di questo particolare territorio.
Penso, quindi, che possa essere accettato dall'Aula e dall'Assessore.
Per la verità, abbiamo cercato di scrivere questo ordine del giorno anche in funzione di ciò che ci eravamo detti in Commissione, sia relativamente all'aspetto positivo di questo tipo di obiettivo sia negativo dal punto di vista legislativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Valmaggia; ne ha facoltà.



VALMAGGIA Alberto, Assessore ai parchi

Solo per precisare che, tecnicamente, avendo la Regione Piemonte e la Regione Lombardia due leggi diverse, il pensare di fare un'istituzione a scavalco, pur come prospettiva interessante, non è così realizzabile.
Chiederei al presentatore se è possibile inserire il concetto della valutazione della possibilità, quindi di emendarlo indicando "ad avviare un confronto con la Regione Lombardia, al fine di valutare la possibile istituzione", perché tecnicamente non c'è la sicurezza.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 445, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Vi è infine, l'ordine del giorno n. 447 presentato dai Consiglieri Campo Bertola, Bono, Mighetti, Andrissi, Frediani e Valetti, inerente a "Disegno di legge 90. Studio di fattibilità di Zone a fiscalità agevolata per i territori montani che rientrano nel sistema regionale delle aree protette".
L'ordine del giorno n. 447 viene ritirato? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Lo ritiriamo perché lo ripresentiamo indipendentemente, come ordine del giorno relativo allo sviluppo economico.



PRESIDENTE

Va bene. Grazie, Consigliere Campo.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 12 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Esame disegno di legge n. 135, inerente a "Sostituzione del comma 3 dell'articolo 12 della l.r. 26 giugno 2006 n. 22 (Norme in materia di trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggi di autobus con conducente)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 135, inerente a "Sostituzione del comma 3 dell'articolo 12 della l.r. 26 giugno 2006 n. 22 (Norme in materia di trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggi di autobus con conducente)", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Ferrentino; relatore di minoranza il Consigliere Valetti.
La parola al relatore di maggioranza, Consigliere Ferrentino, per la relazione.



FERRENTINO Antonio, relatore

E' un disegno di legge molto semplice e molto tecnico.
Va a modificare il comma 3 dell'articolo 12 della legge 26 del 2006 che prevede che eventuali società di trasporto di altre Regioni o di altri Stati, che svolgono attività sul territorio piemontese, devono corrispondere agli stessi requisiti dell'articolo 3 della legge, che prevede che, nel caso in cui i mezzi adoperati abbiano un'età superiore a 15 anni e più di un milione di chilometri non possono essere utilizzati.
È soltanto un chiedere che le società che operano sul territorio piemontese abbiano mezzi adeguati a quanto previsto dalla nostra legge del 2006.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ferrentino.
La parola al relatore di minoranza, Consigliere Valetti.



VALETTI Federico, relatore

Grazie, Presidente.
In II Commissione abbiamo dibattuto su questo disegno di legge; una legge molto esigente, in cui si vincolava l'acquisto di autobus nuovi per le imprese a noleggio del territorio piemontese.
La necessità di adeguare questa legge avrebbe posto in seria difficoltà le imprese che fino ad oggi vi si sono adeguate, facendo anche investimenti sul parco autobus. Vi sarebbe stata, quindi, una discriminazione temporale tra le aziende che hanno ottemperato alla legge fino alla data attuale, con quelle che si trovano a dover investire adeguando il loro parco mezzi a variazione di legge avvenuta.
Noi abbiamo concordato che l'articolo 12 comma 3, ovvero dove si cita che "gli incrementi del parco autobus, successive al rilascio di autorizzazioni, siano effettuati con autobus nuovi", venisse sostituita dal più politicamente corretto e più tutelante: "le imprese in possesso dell'autorizzazione rilasciata da un'altra Regione o da Stato membro dell'Unione Europea che esercitano l'attività di noleggio in Piemonte devono utilizzare veicoli in possesso dei requisiti a cui il presente articolo".
Questo supera la discriminazione di aziende piemontesi ed aziende extra piemontesi che operano sul territorio, ottemperando sia alla discriminazione temporale sia alla discriminazione territoriale.
Secondo noi, è stata la soluzione ideale per risolvere il problema e come Movimento 5 Stelle abbiamo formulato la nostra intenzione di votare a favore della variazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Invito i colleghi a prendere posto per le operazioni di voto.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive

Esame proposta di deliberazione n. 66, inerente a "Modificazioni alla deliberazione del Consiglio regionale n. 548-9691 del 29 luglio 1999 di approvazione del Regolamento edilizio tipo come modificata dalla DCR n. 267 31038 dell'8 luglio 2009"


PRESIDENTE

E' stata chiesta per oggi, dai colleghi del Movimento 5 Stelle l'iscrizione di una proposta di deliberazione, la n. 66, "Modificazioni alla deliberazione del Consiglio regionale n. 548-9691 del 29 luglio 1999 di approvazione del Regolamento edilizio tipo come modificata dalla DCR n.
267-31038 dell'8 luglio 2009", presentata dai Consiglieri Mughetti Rostagno, Bertola, Bono, Frediani e Grimaldi.
Dato che i provvedimenti vanno esaminati prima degli atti di indirizzo metterei ora in votazione la proposta di deliberazione, votata dalla Commissione all'unanimità.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 66, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive

Esame mozione n. 380 presentata dai Consiglieri Sozzani, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino e Vignale, inerente a "Applicazione delle disposizioni di cui alla lettera d-ter, del comma 4, dell'articolo 16, del Testo unico in materia di edilizia"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 380, avente ad oggetto "Applicazione delle disposizioni di cui alla lettera d-ter, del comma 4 dell'articolo 16, del Testo unico in materia di edilizia", presentato dai Consiglieri Sozzani, Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino e Vignale, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani per l'illustrazione ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Questo era uno degli argomenti che avevamo legato al tema della semplificazione amministrativa, già votato la scorsa volta all'unanimità sulla VAS, perché vi è un problema piuttosto importante in tutta la Regione Piemonte. Nell'ambito della legge cosiddetta "Sblocca Italia", è stato introdotto - oltre ad un onere finanziario per coloro che costruiscono relativo all'urbanizzazione primaria e secondaria - anche un onere in più basato sulla valutazione della differenza di valore di un'area dal momento in cui vi è la concessione edilizia, rispetto al momento in cui questa concessione non c'era.
Ora, capite che questo elemento va ad incidere in modo aleatorio perché non è come nel caso della classica definizione degli oneri di urbanizzazione definiti da calcoli matematici inseriti, Comune per Comune in funzione dell'attività prevista dal piano regolatore e dai regolamenti comunali che incidono rispetto alle aree specifiche sui territori comunali.
Questo aspetto, invece, va a definire un valore aleatorio, perché è difficile definire qual è l'entità che dev'essere corrisposta in un modo così generico.
Bene, la legge dà competenza alle Regioni nella definizione specifica di questo valore, secondo un criterio che dev'essere approvato nella regolamentazione regionale, al fine che tutti i Comuni e tutti gli Enti che hanno a che fare con questo tipo di legislazione possano e debbano utilizzare lo stesso metodo, in modo che non ci sia una differenza tra Comune e Comune, ma soprattutto che ci sia una responsabilità da parte di coloro che vanno a definire questo tipo di cifra, perché ci sarebbe poi un onere incombente sugli Uffici tecnici comunali qualora questo valore non fosse corretto o non sufficientemente corretto.
La nostra richiesta è semplicemente propositiva: andare a predisporre in tempi rapidissimi un'integrazione della vigente delibera regionale ai parametri per la determinazione degli oneri, contenente le indicazioni applicative relative a tale contributo straordinario, finalizzata a fornire un quadro applicativo unitario per tutto il Piemonte, a chiarire l'ambito applicativo - per esempio, specificando che i cambi di destinazione d'uso idonei a legittimare l'applicazione di tale contributo non siano quelli già previsti dai mix funzionali che la pianificazione vigente ammette - e assicurare un'applicazione ragionevole di tale norma, che consideri innanzitutto - comma a) - la circostanza per cui l'obbligo di tale nuova contribuzione è inserita nel contesto dell'articolo 17 della legge che nel comma introduttivo assegna alle disposizioni nello stesso contenute l'obiettivo di ridurre gli oneri per le famiglie le imprese e, inoltre comma b) - la natura di tale contributo che è relativo, come prevede la frase introduttiva dell'articolo 16 del TU edilizia, "all'incidenza degli oneri di urbanizzazione primaria secondaria", e che dunque agli stessi è ragionevole sia rapportato.
Per l'indicazione di questi due metodi, allora, che pensiamo siano metodi di buonsenso che danno la possibilità di un'azione concreta a questa legge, si chiede la possibilità di un'approvazione di questa mozione, al fine di dare mandato alla Giunta innanzitutto di elaborare questo criterio unico per tutta la Regione Piemonte e poi di mantenere, nel contesto di questo criterio, questo tipo di considerazioni.
Voi capite infatti che non è opportuno appesantire i costi di costruzione più di quanto non siano già appesantiti con gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, e che questi debbano invece essere visti in una logica omogenea, ma soprattutto anche rispettosa del momento economico nel quale stiamo vivendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elvio

In linea di massima si condivide il contenuto di questa mozione, non solo perché è quanto mai necessario arrivare all'applicazione di criteri di omogeneità, ma anche per un dato di semplificazione, al di là degli aspetti meramente economici che possono favorire o meno l'elemento di riduzione del consumo di suolo: infatti, a seconda della metodologia che adottiamo nell'applicazione degli oneri, possiamo favorire o meno anche quel fenomeno.
Credo che però dobbiamo solo stare attenti a non fare delle fughe in avanti, quando poi magari sul tavolo nazionale si stanno trattando temi analoghi.
Io direi quindi che questa mozione è approvabile, chiedendo all'Assessorato di fare le opportune verifiche per far sì che non si faccia un provvedimento che poi abbia delle correlazioni diverse rispetto a quello che viene approvato a livello nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Credo sia necessario un intervento chiarificatore della Regione per quanto riguarda il lavoro dei tecnici comunali, che ogni giorno vengono messi alla prova attraverso le modifiche normative che vengono portate in campo, specialmente dallo Stato.
Anche in questo caso portiamo l'esempio di una modifica normativa che mette in difficoltà i tecnici comunali, che si trovano a dover compiere delle scelte, che, a volte, possono anche essere interpretate come scelte di favore o scelte penalizzanti rispetto al proponente di un progetto.
La definizione di una linea di carattere regionale delinea un imprinting idoneo a guidare l'attività tecnica dei singoli Comuni, pertanto a semplificare la vita dei tecnici comunali, a rendere più equo il sistema e ad evitare disparità di trattamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti Vi è un orientamento favorevole della maggioranza.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 380, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Volontariato - Protezione civile

Esame ordine del giorno n. 416 presentato dai Consiglieri Accossato Appiano, Boeti, Caputo, Ferrentino, Gallo, Monaco, Motta, Ottria, Rostagno e Valle, inerente a "Sostegno alla componente volontaria del Corpo dei Vigili del Fuoco"


PRESIDENTE

Procediamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 416, avente ad oggetto "Sostegno alla componente volontaria del Corpo dei Vigili del Fuoco" presentato dai Consiglieri Accossato, Appiano, Boeti, Caputo, Ferrentino Gallo, Monaco, Motta, Ottria, Rostagno e Valle, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Sono davvero soddisfatta che si arrivi oggi, prima della chiusura estiva, a votare questo ordine del giorno firmato da molti Consiglieri in modo trasversale, la cui presentazione fa seguito ad un'audizione del Corpo Volontari dei Vigili del Fuoco che il Consiglio regionale ha concesso un paio di mesi fa.
In quest'ordine del giorno affrontiamo il tema e le preoccupazioni dei Vigili del Fuoco volontari che si affiancano, per intenderci, ai permanenti e ai discontinui, che sono, però, di nuovo per spiegarci meglio, cittadini con normali occupazioni di lavoro o di studio che dedicano parte del loro tempo libero agli interventi dei Vigili del Fuoco volontari. Sono duemila in Piemonte e ci sono 80 Distaccamenti; ricordiamo anche che in provincia di Torino il 30% degli interventi dei Vigili del Fuoco avviene ad opera dei Vigili del Fuoco volontari.
Questo modello europeo di difesa, di prevenzione e di interventi nell'ambito della protezione civile e delle emergenze legate alle competenze dei Vigili del Fuoco, che, sostanzialmente, è presente in tutta Italia, ma è molto forte nella nostra regione, rischia di essere messo in discussione; comunque, ha avuto parecchie difficoltà in questi ultimi mesi nonostante la componente volontaria dei Vigili del Fuoco voglia continuare a svolgere la sua funzione in una logica di integrazione con il sistema dei permanenti e non di contrapposizione, come, a volte, parrebbe da alcuni interventi normativi o regolamentari che stanno avvenendo a livello nazionale.
I Vigili del Fuoco Volontari che abbiamo ascoltato e con cui ci siamo confrontati ci hanno sottolineato una serie di carenze e di difficoltà che hanno incontrato negli ultimi anni per quanto riguarda le risorse per il vestiario e per la formazione. Richiamo velocemente alcuni esempi: i corsi di formazione di 120 ore obbligatori non vengono svolti da alcuni anni e non vengono realizzati i corsi patenti, ma se per portare fuori un mezzo non c'è l'autista con la patente il mezzo non può uscire.
Sono problemi molto grandi che derivano, in parte, dalle legge di stabilità del 2012 (legge n. 183/2011) e, in parte, anche da modifiche in corso al decreto n. 76/2004. In particolar modo, la legge di stabilità 2012 ha introdotto l'obbligatorietà del pagamento delle visite per l'accesso al ruolo, il cui costo ammonta a 500 euro; sono visite specialistiche molto costose che vanno rinnovate ogni anno, quindi sono costi che gravano su questi volontari. Anche relativamente al blocco del reclutamento ci sono stati un po' di pasticci e di disguidi nell'equiparazione di questo personale a quello, invece, a tutti gli effetti in organico, per cui la legge del 2012 prevedeva il blocco delle assunzioni, che sono valse anche per tante altre parti del sistema pubblico (enti locali e così via).
Mi avvio velocemente alla conclusione in modo da permettere, magari, a qualche altro Consigliere di intervenire.
Noi abbiamo deciso di farci carico di questa questione sottolineando l'aspetto importante della presenza dei Vigili del Fuoco Volontari sul nostro territorio con due proposte della nostra mozione, e la prima probabilmente, è direttamente assumibile dalla Regione Piemonte, che ha competenze in termini sanitari. Innanzitutto, chiediamo che si verifichi la possibilità di ridurre i costi di queste visite prevedendo una compartecipazione, diciamo come un ticket, affinché gravino meno sul singolo volontario.
Nel secondo punto, chiediamo un impegno, come Consiglio, al Presidente Chiamparino anche nella sua funzione - forse conclusa, ma quando abbiamo scritto era ancora in carica - di coordinatore delle Regioni, comunque è un Presidente autorevole, e anche al Presidente Laus, per fare in modo che questa istanza e queste voci siano portate ai tavoli nazionali, sia al Dipartimento nazionale dei Vigili del fuoco, perché l'approccio con i volontari non sia di contrapposizione ma di collaborazione, sia al Parlamento, affinché modifiche in corso del regolamento 2004 cui facevo riferimento vengano bloccate e, comunque, non vadano nella direzione di limitare la funzionalità e l'efficacia del ruolo svolto dai Vigili del Fuoco Volontari.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Anche noi eravamo presenti all'incontro con i Volontari dei Vigili del Fuoco.
Condividiamo questo ordine del giorno e questo impegno che viene richiesto nei confronti della Giunta regionale. Crediamo che il Corpo Volontari dei Vigili del Fuoco svolga un ruolo importantissimo e le segnalazioni che provengono da tale Corpo sono anch'esse importantissime perché svolgono un ruolo rilevante e delicato.
Soprattutto in caso di incidenti quando si trovano a dover correre dai posti di lavoro a recuperare i mezzi, se non sono in un numero sufficiente la pattuglia non può partire. Questa è un'ulteriore problematica sollevata in quell'incontro, cui si aggiunge quanto testé detto dalla Consigliera Accossato per quanto riguarda le visite mediche e le problematiche sul rimborso delle ore effettuate di volontariato.
Quindi, crediamo che un occhio di riguardo vada rivolto a questo Corpo che spesso mette a rischio la propria incolumità per il bene comune.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 416, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Pari opportunità

Esame mozione n. 270 presentata dai Consiglieri Conticelli, Accossato Allemano, Appiano, Baricco, Caputo, Chiapello, Ferrentino, Gariglio Grimaldi, Monaco, Ravetti, Rossi e Valle, inerente a "Monitoraggio della corretta applicazione delle norme sulla parità di genere nei Consigli e Giunte degli Enti locali piemontesi, nonché negli organi di amministrazione e controllo"

Argomento: Condizione femminile

Esame mozione n. 262 presentata dai Consiglieri Frediani, Bertola, Campo Valetti e Andrissi, inerente a "Pubblicità lesive e risoluzione Parlamento Europeo n. 2038/2008"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 270, avente ad oggetto "Monitoraggio della corretta applicazione delle norme sulla parità di genere nei Consigli e Giunte degli Enti locali piemontesi, nonché negli organi di amministrazione e controllo", presentata dai Consiglieri Conticelli, Accossato, Allemano, Appiano, Baricco, Caputo, Chiapello Ferrentino, Gariglio, Grimaldi, Monaco, Ravetti, Rossi e Valle, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Finalmente esaminiamo questo documento (è da marzo che attende di essere discusso), peraltro a seguito di una segnalazione della Commissione pari opportunità, del novembre scorso, e del Difensore Civico regionale del marzo scorso. Nel frattempo, l'Assessora Cerutti aveva già inviato una nota.
Nel documento chiediamo al Consiglio di esprimersi sulla base di quanto previsto dalla legge Delrio: "Nelle Giunte dei Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%". Tra l'altro, questo è ripreso dal Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali e naturalmente è sancito dall'articolo 51 della Costituzione.
Non si tratta solo di un'alchimia di tipo numerico: questa diversità è riconosciuta e valorizzata a livello mondiale. Il World Economic Forum forte dei dati del 2014, pone una forte correlazione tra il divario di genere, soprattutto per quanto riguarda la forza lavoro, la presenza in politica.



(Scampanellìo del Presidente)



CONTICELLI Nadia

Si vede che c'è il divario di genere! Dicevo, la presenza in politica, l'istruzione e la competitività anche economica di un Paese.
Pertanto, avere più donne impiegate in politica e nei Consigli di Amministrazione, oltre ad essere una questione di equità sociale, di giustizia e parità di rappresentanza, è anche un elemento di maggiore sviluppo, in quanto nel processo decisionale le donne sono in grado di tenere conto delle esigenze di un segmento più ampio della società. Questo sempre secondo il World Economic Forum.
Con questa mozione, chiediamo al Consiglio di impegnare la Giunta regionale del Piemonte a monitorare la situazione (ci sono pervenute delle segnalazioni di non rispetto di questa norma) nei Comuni, nelle Province e nella Città metropolitana e, poi, negli organi di amministrazione che sono sotto il controllo e la partecipazione della Regione.
Naturalmente, confidiamo che questo possa essere fortemente implementato nel momento in cui, con la revisione della legge elettorale sarà introdotta la doppia preferenza di genere.



PRESIDENTE

C'è una mozione collegata a questo documento, la mozione n. 262 "Pubblicità lesive e risoluzione Parlamento Europeo n. 2038/2008", avente come prima firmataria la Consigliera Frediani.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente. Sarò brevissima.
Con questa mozione.



PRESIDENTE

Colleghi, scusate, ancora qualche minuto e mettiamo in votazione questi due atti d'indirizzo.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Questa mozione, depositata a marzo, deriva da una Risoluzione del Parlamento europeo, approvata il 3 settembre 2008. Pone l'attenzione sull'impatto del marketing e della pubblicità sulla parità fra donne e uomini, in particolare sulla visione che la pubblicità dà del corpo femminile e della figura della donna.
Attraverso questa Risoluzione, il Parlamento europeo tentava di porre un argine all'utilizzo di immagini volgari, offensive della dignità femminile.
Naturalmente, dovrebbe attuarsi un controllo più a livello locale e territoriale. Pertanto, chiediamo alla Regione di farsi garante dell'applicazione della Direttiva europea anche sul territorio piemontese verificando che tale risoluzione venga attuata sul nostro territorio e si adotti ogni provvedimento utile a concretizzare quanto indicato nella risoluzione stessa, anche attraverso il controllo dell'affissione dei messaggi pubblicitari, che molto spesso sono lesivi della dignità femminile (non solo femminile, però la risoluzione era incentrata in particolare su questo, per questo motivo abbiamo colto l'occasione per collegarla all'altro atto di indirizzo).
Crediamo, inoltre, che sarebbe importante se la Regione utilizzasse come strumento di controllo il CORECOM, poiché è un ente che la Regione ha a disposizione: sarebbe utile impiegarlo nella verifica dell'attuazione della Risoluzione europea. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliera Frediani.
Approfitto, nel contempo, vista la materia trattata, per dire che il sottoscritto è stato eletto in seno alla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali come Coordinatore delle pari opportunità. E' la prima volta che un uomo rappresenta queste tematiche.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 262, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 270, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Le buone vacanze scendano su di voi: maggioranza ed opposizione! La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.00)



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