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Dettaglio seduta n.8 del 23/09/14 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(I lavori iniziano alle ore 9.32 con la trattazione del punto inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze")


Argomento: Musei

Interrogazione indifferibile ed urgente n. 31 presentata dal Consigliere Bertola, inerente a "Situazione di degrado e di rischio per le collezioni scientifiche del Museo Regionale di Scienze Naturali"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
In merito al punto inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 31, presentata dal Consigliere Bertola.
Ricordo che il tempo a disposizione per l'illustrazione da parte dell'interrogante è di due minuti; per la risposta dell'Assessore competente tre minuti.
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
E' quasi impossibile illustrare con correttezza e competenza quest'interrogazione in due minuti, quindi andrò decisamente per sommi capi, soprattutto per inquadrare la questione alle poche persone che ci stanno ascoltando. Stiamo parlando del Museo Regionale di Scienze Naturali Piemonte, un fiore all'occhiello del Piemonte perché custodisce importantissime collezioni naturalistiche. Un fiore all'occhiello che purtroppo, rischia di appassire, perché, come sappiamo, il Museo attualmente è inagibile a seguito dello scoppio verificatosi più di un anno fa (3 agosto 2013).
A causa di tale inagibilità, proprio le collezioni biologiche (zoologiche, entomologiche e botaniche) sono quelle esposte a maggiore rischio di danneggiamento da parassiti e muffe. L'interrogazione verte proprio sulla situazione della collezione entomologica, denunciando la persistente mancanza di personale adeguato a trattare quel tipo di collezione e rivolge tutta una serie di domande sulla questione: qual è stato l'esito della ricerca interna di professionalità per la figura di conservatore della Sezione di Entomologia e se tale procedura si è effettivamente conclusa nei tempi previsti (fine aprile 2014); se le Direzioni competenti hanno messo in atto tutte le risorse necessarie per l'individuazione della figura altamente professionalizzata e specializzata in entomologia e museologia scientifica presente nei ruoli del personale regionale, alla quale la Società Entomologica Italiana faceva specifico riferimento in una lettera del marzo 2014; quali sono in dettaglio gli interventi effettuati per la messa in sicurezza delle collezioni biologiche; se tali interventi di messa in sicurezza hanno riguardato anche le collezioni entomologiche; da quale personale è stato effettuato l'eventuale intervento sulle collezioni entomologiche e di quale professionalità specifica è eventualmente in possesso tale personale.
L'interrogazione ha altre domande, ma non mi dilungo oltre per rispettare il tempo a mia disposizione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris per la risposta.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore al personale e organizzazione

Grazie, Presidente.
Rispondo per la mia parte, ma anche per la parte dell'Assessore Parigi.
Per quanto riguarda la mia competenza (risorse umane), in riferimento alla ricerca di professionalità in esame, la stessa non riguarda direttamente la nostra Direzione, poiché concerne l'affidamento di una collaborazione a termine. Si tratta quindi di una ricerca autonomamente emessa a tal fine dalla Direzione competente (ovvero cultura, turismo e sport), dalla quale, per ragioni che ovviamente descriverò dopo, non sono ancora noti tutti gli esiti. In ogni caso, il ricorso a una collaborazione a termine, per definirne la natura e le condizioni, non è riconducibile alle ordinarie procedure di ricerca di professionalità divulgate dalla nostra Direzione.
Per quanto riguarda, invece, l'aspetto più pertinente le questioni poste dall'interrogante in merito, riferisco che: il 21 marzo 2014 è stata avviata una ricerca di professionalità interna per la realizzazione di attività di conservazione e gestione delle collezioni entomologiche; il 14 aprile 2014 è pervenuta un'unica candidatura corrispondente ai requisiti professionali richiesti, che è stata sottoposta a formale valutazione anche da parte della nostra Direzione (risorse umane) per quanto di competenza il 29 maggio 2014 la risposta della Direzione riscontrava l'impossibilità di dare corso alla candidatura, in quanto l'inquadramento dirigenziale del candidato risultava incompatibile con l'affidamento delle attività indicate nella ricerca di professionalità, e ciò anche in relazione all'inquadramento in categoria D delle altre figure professionali presenti all'interno del Museo, cui sono affidate analoghe attività di conservazione delle collezioni.
E' in corso la deliberazione di nomina del Comitato Scientifico da lei citato, che ha subito un ritardo derivante dal procrastinarsi della designazione del proprio rappresentante in seno all'Università degli Studi di Torino, avvenuta in estate (lo scorso giugno). Il Comitato Scientifico pur nelle more del suo insediamento ufficiale, si è riunito comunque ed è stato esplicitamente richiesto all'Università la collaborazione per l'individuazione all'esterno della struttura regionale di una figura professionale con caratteristiche idonee a svolgere attività di conservazione e gestione delle collezioni entomologiche.
Le collezioni zoologiche, botaniche ed entomologiche del Museo sono comunque settimanalmente monitorate dai conservatori e anche in questo protrarsi della chiusura vengono garantite le condizioni di temperatura e umidità che preesistevano all'incidente avvenuto il 3 agosto 2013.
Peraltro, le collezioni non hanno subito trasferimenti e dislocazioni diversi dalle collocazioni note e condivise da anni con la comunità scientifica.
Tanto dovevo.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione indifferibile ed urgente n. 29 presentata dal Consigliere Bertola, inerente a "Contaminazione della falda acquifera alla discarica Alice 2 presso Alice Castello (VC)"


PRESIDENTE

Procediamo ora con l'esame dell'interrogazione indifferibile ed urgente n. 29, presentata dal Consigliere Bertola, che ha la parola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Stiamo parlando della discarica di Alice Castello, una discarica che è stata inaugurata nel 1991. In precedenza, come gran parte delle discariche della zona cosiddetta Valle Dora, era una cava di ghiaia, quindi nella situazione in cui si sfruttano alla massima possibilità le cave e poi, per così dire, si ripristinano riempiendole di rifiuti. La regione Valle Dora è molto ampia e intensamente sfruttata in questi anni, purtroppo.
Per particolari caratteristiche, le pareti scoscese dello scavo non hanno permesso una loro impermeabilizzazione con lo strato d'argilla, per cui nel progetto si era previsto di pavimentare solo il fondo con uno strato di un metro di argilla. Il fondo e le pareti sono state poi ricoperte con un telone in HDPE. Nonostante tutte le opposizioni l'autorizzazione regionale fu comunque concessa.
Già nel 2006 la Provincia aveva rilevato perdite di percolato causate da una impermeabilizzazione non ottimale delle vasche della discarica e ne affidò la gestione a un soggetto privato. Tale soggetto indicò, tra le azioni da attuare, la costruzione di una nuova vasca per la bonifica.
L'Ente pubblico non aveva fondi per provvedere alla bonifica e si è pensato così di affidare l'incarico ad un privato che avrebbe approntato l'intervento tecnico necessario. Contestualmente la stessa ditta provvedeva a colmare il vuoto esistente tra le due discariche con l'abbancamento di rifiuti appartenenti ad alcuni codici CER, con lo scopo di riportare l'area all'uso agricolo.
Nonostante la gestione affidata con un progetto del 2006 all'azienda Daneco, poi passata ad Alice ambiente s.r.l., pare che ad oggi non vi siano avanzamenti significativi nella stessa bonifica e che sul caso sia in corso anche un'inchiesta della Procura di Vercelli.
Abbiamo anche una chiara dichiarazione, nella Conferenza dei Servizi tenutasi nel giugno 2014, della responsabile del servizio di emissioni IPCC e bonifiche della Provincia di Vercelli, che ha detto: "Non è più possibile pensare alla rimozione della sorgente di contaminazione, ma è necessario valutare il confinamento, pensando pertanto non più ad una bonifica, ma ad un progetto di messa in sicurezza permanente del sito". Entro il 31 luglio doveva appunto essere presentato questo progetto di messa in sicurezza permanente.
Quindi noi chiediamo alla Giunta se sia a conoscenza del progetto di messa in sicurezza permanente, quali siano i tempi di realizzazione del progetto e se sia previsto un piano di monitoraggio degli effetti della contaminazione della falda acquifera.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Alla luce delle premesse più che corrette, precise e puntuali del Consigliere Bertola, tralascio i passaggi precedenti e vengo alle ultime battute.
Il 5 giugno 2014 si è tenuta la Conferenza dei Servizi, nella quale si chiedeva ad Alice Ambiente la presentazione di un progetto per la Messa in Sicurezza Permanente dell'impianto entro il 31 luglio 2014, come giustamente richiamato, nonché di attivare un complesso di azioni volte alla diminuzione del percolato presente nelle vasche. Parallelamente veniva modificata l'autorizzazione dell'impianto imponendo restrizioni sulle modalità di accettazione dei rifiuti e la revisione delle garanzie fideiussorie - tra queste, quelle a favore della Regione - per il completamento della bonifica, ammontanti attualmente ad oltre due milioni di euro.
Vengo ai quesiti evidenziati dal Consigliere Bertola.
La Regione è stata informata della richiesta di proroga dei termini di presentazione del progetto di Messa in Sicurezza Permanente, formulata da Alice Ambiente il 16 luglio scorso, in considerazione della complessità tecnica degli elaborati da produrre e della necessità di ulteriori indagini specifiche.
A seguito di questa richiesta, il 28 luglio 2014 la Provincia di Vercelli ha disposto il termine del 30 settembre per la presentazione della documentazione progettuale.
In ordine ai tempi per la realizzazione del progetto, si può solo evidenziare che l'originario progetto di bonifica prevedeva la realizzazione della copertura della discarica entro il 2016; la revisione del progetto, mediante la prevista messa in sicurezza permanente, dovrà prevedere una revisione del cronoprogramma che, al momento, non è stimabile, né nel senso di un suo allungamento, né in quello di una sua auspicabile riduzione.
Siamo in attesa che si concretizzi questa proposta progettuale di Alice Ambiente e che la Provincia di Vercelli, attraverso la Conferenza dei Servizi, faccia il punto della situazione e stabilisca le tappe successive di questo progetto di bonifica.
In merito al monitoraggio della situazione ambientale, ARPA Piemonte riferisce che è in atto un piano di monitoraggio della falda acquifera da parte della ditta, approvato nel 2006, le cui modalità attuative sono state variate recentemente a seguito di quanto richiesto dalla Provincia di Vercelli. In particolare, è stato richiesto alla ditta di implementare il numero di parametri da ricercare con frequenza semestrale, rispetto a quella annuale in precedenza prescritta. Inoltre, è stato incrementato il numero dei piezometri a valle dell'impianto da controllare mensilmente.
Come definito in sede di Conferenza dei Servizi del giugno 2014 e comunicato da Alice Ambiente il 16 luglio 2014, la ditta ha realizzato tre nuovi piezometri a valle del sito, per valutare l'attuale estensione del pennacchio di contaminazione. I dati di monitoraggio che ne scaturiranno saranno consegnati entro la fine del mese di settembre 2014.
Come approvato in sede di Conferenza dei Servizi del giugno 2014, la ditta dismetterà alcuni piezometri attualmente utilizzati per l'Air Sparging in virtù dei risultati analitici conseguiti sulle acqua di falda dai quali si evince la necessità di definire l'attuale propagazione del pennacchio di contaminazione mediante la realizzazione di tre nuovi piezometri sopracitati (se ne dismettono alcuni, se ne sistemano di nuovi in punti più precisi).
Infine, non c'è solo il controllo fatto dalla ditta, ma si evidenza che il dipartimento ARPA di Vercelli attua un monitoraggio costante delle acque di falda in alcuni piezometri del sito a decorrere dalla fine degli anni '90, quando l'oggetto del monitoraggio, in allora, era la discarica. Tale attività è affiancata da un controllo annuale del biogas e da un controllo semestrale del percolato.
In data 30 giugno e 30 luglio 2014, il dipartimento ARPA di Vercelli ha inoltre controllato le acque di falda prelevate dai due pozzi idropotabili ubicati nel Comune di Santhià e nel Comune di Tronzano, per verificare l'eventuale presenza di contaminazione derivante dalla discarica. Dai dati analitici, per questi controlli nel sistema idropotabile non si riscontrano superamenti dei limiti di legge per i parametri ricercati in entrambi punti di controllo.
Siamo in attesa del completamento del progetto della seconda fase e si continua a monitorare l'attività.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni indifferibili ed urgenti.



(Alle ore 9.48 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 10.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali delle sedute del 10 settembre 2014.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Balocco e Reschigna.


Argomento:

b) Comunicazione relativa all'articolo 30 comma 9, del Regolamento interno


PRESIDENTE

In data 22 settembre 2014 la I Commissione consiliare, riunitasi in sede legislativa, ha approvato a maggioranza dei presenti, la deliberazione legislativa avente ad oggetto "Modifiche alla legge regionale 8 giugno 1981, n. 20 (Assegnazione di personale ai Gruppi consiliari)".



PRESIDENTE

c) Presentazione progetti di legge



PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 16 settembre 2014.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Proseguimento esame disegno di legge n. 2, inerente a "Riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa. Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)"


PRESIDENTE

Colleghi, l'esame del disegno di legge n. 2, di cui al punto 3) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
L'esame del provvedimento è iniziato nella seduta antimeridiana del 16 settembre 2014. La relazione di maggioranza è stata svolta dal Consigliere Corgnati, la relazione di minoranza dal Consigliere Bono.
E' stata svolta la discussione generale, cui è seguita la replica dell'Assessore Ferrari ed è iniziato l'esame dell'articolato: sono stati approvati gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7.
ARTICOLO 7 bis Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: Dopo l'articolo 7 è inserito il seguente: Art. 7 bis (Inserimento dell'articolo 53 bis nella l.r. 3/2010) 1. Dopo l'art. 53 della l.r. 3/2010 è inserito il seguente: Art. 53 bis (Voucher prima casa) 1. la Regione Piemonte al fine di garantire il diritto all'acquisto della prima casa istituisce un contributo, detto 'voucher prima casa', da erogare una tantum e dal valore di 15 mila euro, destinato a coprire fino all'ottanta per cento delle spese, previa presentazione dei costi realmente sostenuti, per notaio, assicurazione e perizie bancarie e agenzia immobiliare.
2. La Giunta regionale, con propria deliberazione entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge e sentita la Commissione consiliare competente, disciplina modalità e criteri per l'erogazione del disposto di cui al comma 1 del presente articolo".
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 44) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: Dopo l'articolo 7 è inserito il seguente: "Art. 7 bis (Inserimento dell'articolo 53 bis nella l.r. 3/2010) 1. Dopo l'art. 53 della l.r. 3/2010 è inserito il seguente: Art. 53 bis (Fondo per l'accesso alla prima casa) 1. al fine dell'erogazione del voucher prima casa e dei finanziamenti agevolati, è costituito un apposito fondo. Le modalità di indirizzo e gestione di tale fondo sono disciplinate da apposite convenzioni tra la Regione e gli istituti e le aziende di credito operanti in Piemonte.
2. Il fondo è alimentato con stanziamenti di bilancio e con trasferimenti non minori delle risorse stanziate a favore della legge regionale 17 maggio 1976, n. 28 ".
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'articolo 7 bis pertanto decade automaticamente perché sono stati respinti i due emendamenti istitutivi.
I Consiglieri del Gruppo Forza Italia hanno chiesto una breve sospensione.
L'Aula acconsente?



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.08 riprende alle ore 10.26)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, approfitto, prima di passare all'esame dell'emendamento che introduce l'articolo 7 ter, per dire che la seduta è iniziata alle ore 10.
Non rientra nella mia discrezionalità posticipare una seduta di tre quattro, cinque o sei minuti.
Ho iniziato la votazione dell'articolo e di due emendamenti all'articolo; non c'erano i colleghi firmatari dell'emendamento e durante la votazione non potevo e non posso dare la parola ai colleghi che mi chiedono di intervenire. Mi rivolgo alla collega Porchietto e al Consigliere Pichetto. Era solo questo il motivo.
Quindi, non voleva essere nessuna forma di accelerazione.
Poiché la Vicepresidente Ruffino mi ha chiesto gentilmente di interrompere la seduta per dieci minuti, mi sono prontamente attivato con il consenso dell'Aula.
Approfitto di questo contesto per dire che le sedute devono iniziare puntualmente, alle ore 10 inizia puntualmente la seduta, se c'è il numero legale, chiaramente.
Dopodiché si può posticipare solo di mezz'ora. Questa è la nuova prassi, quindi è giusto che anche i colleghi di maggioranza sappiano che se non ci dovesse essere il numero legale, mentre prima la seduta poteva essere posticipata anche per due volte, questa volta, per volontà della Presidenza, sarà posticipata una sola volta, perché per Regolamento devo, e sarà di mezz'ora.
Io mi scuso, ma cerco di sforzarmi e di rappresentare tutta l'Aula e tutti i Consiglieri. Se a volte ci sono delle difficoltà, in quanto siamo persone fatte una diversa dall'altra - e magari uno è più attento su determinate questioni, altri su altre questioni - non sempre c'è il consenso unanime sulle modalità di svolgimento dell'Aula Pertanto, il mio criterio obiettivo è solo ed esclusivamente il Regolamento.
ARTICOLO 7 ter Emendamento rubricato n. 42) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: Dopo l'articolo 7 è inserito il seguente: "Art. 7 bis (Inserimento dell'articolo 53 bis nella l.r. 3/2010) Dopo l'art. 53 della l.r. 3/2010 è inserito il seguente: Art. 53 bis (Riconoscimento della famiglia ai sensi della Costituzione) 1. La Regione, in osservanza dei principi sanciti dagli art. 2, 3, 31, 37 38 e 47 della Costituzione, nonché della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, resa esecutiva ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176 (Ratifica ed esecuzione della convenzione sui diritti del fanciullo fatta a New York il 20 novembre 1989), riconosce quale soggetto sociale politicamente rilevante la famiglia così come definita dagli articoli 29 e 30 della Costituzione, nonché quella composta da persone unite da vincoli di parentela, adozione o affinità. Ai fini degli interventi previsti dalla presente legge il concepito è considerato componente della famiglia.
2. la Regione, nella propria attività di indirizzo politico e di programmazione, intende favorire la formazione e lo sviluppo della famiglia mediante la rimozione degli ostacoli che si presentano nelle diverse fasi della vita familiare, con particolare riguardo a quelli di carattere abitativo, lavorativo ed economico." Per l'illustrazione, il tempo a disposizione è di tre minuti per il primo firmatario e di due minuti per gli altri Consiglieri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, signor Presidente.
Solo brevissimamente una puntualizzazione. Il Presidente ricorda correttamente che il Consiglio inizia con dovuta puntualità, ma sempre, nel senso che è sufficiente prendere le registrazioni e il verbale per vedere l'orario di inizio della seduta antimeridiana di martedì scorso, quando noi abbiamo atteso 10-15 minuti l'Assessore De Santis per l'inizio delle interpellanze, senza che il Consiglio venisse neppure aggiornato.
Quindi, lei ha ragione a dire che noi dobbiamo essere puntuali, che il Consiglio inizia con puntualità, ma questo vale per tutti, nel senso che le regole, se sono perentorie, come non può che essere, devono essere uguali altrimenti è arbitrio. E questo non è ovviamente accettabile.
L'emendamento rubricato n. 42) prevede un aspetto che, di per s appare semplice, ma per noi ha un valore, nel senso che intendiamo inserire all'interno della legge n. 3 un nuovo articolo che riconosca la famiglia ai sensi della Costituzione quale soggetto beneficiario.
Per essere chiari, è il riconoscimento della convenzione dell'ONU sui diritti del fanciullo e della famiglia. Quindi, non è una volontà di riconoscimento di una famiglia che il Gruppo consiliare Forza Italia ha inteso dare.
Questo perché, come i colleghi possono leggere al comma 2, "La Regione nella propria attività di indirizzo politico e programmazione, intende favorire la formazione e lo sviluppo della famiglia mediante la rimozione degli ostacoli che si presentano nelle differenti fasi della vita familiare, con particolare riguardo a quelle di carattere abitativo lavorativo ed economico".
Perché all'interno della legge n. 3, ancorché ci sia nella normativa regionale una legge che interviene sulla famiglia? Perché, come diversi colleghi hanno ricordato e anche lo stesso Assessore ha ricordato, oggi nelle tematiche che attengono al sostegno anche alle famiglie, il tema del diritto all'abitazione o il tema delle politiche abitative è certamente centrale.
Quindi, crediamo che questo articolo, che non modifica nulla ma è più di principio, sia significativo da inserire anche e soprattutto all'interno di una legge che parla di edilizia sociale.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale sull'articolo 7 e l'emendamento rubricato n. 42).
Non essendoci richieste d'intervento dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'emendamento rubricato n. 42).
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, la parola all'Assessore Ferrari per il parere della Giunta.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali della famiglia e della casa

Il parere è contrario per le ragioni che abbiamo già sottolineato in altre occasioni.
Tengo a precisare che la questione legata alla centralità della famiglia in rapporto alle politiche abitative ha a che fare con i requisiti che poi vengono messi in campo negli strumenti che adottiamo. E sarà un provvedimento che certamente porteremo a conoscenza di tutti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, visto che lei è sempre puntuale, ha la necessità di avere ulteriori risposte dettagliate: il question time e le interrogazioni, nel caso specifico di prima, sono fuori dalla seduta ordinaria, quindi in quei contesti non è richiesta la perfetta puntualità.
ARTICOLO 7 quater Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: Dopo l'articolo 7 è inserito il seguente: "Art. 7 bis. (Inserimento dell'articolo 53 bis nella l.r. 3/2010).
Dopo l'art. 53 della l.r. 3/2010 è inserito il seguente: Art. 53 bis. (Soggetti beneficiari) 1. La Regione favorisce l'accesso alla prima casa alle famiglie come definite dagli articoli 29 e 30 della Costituzione, a quelle composte da persone unite da vincoli di parentela, adozione o affinità, mediante l'erogazione di contributi. La Giunta regionale, con i provvedimenti di attuazione delle agevolazioni, definisce l'entità delle risorse finanziarie destinate alle agevolazioni e l'importo dei contributo erogabile, compreso tra un minimo di euro 5.000 ed un massimo di euro 30.000.
2. I contributi sono concessi prioritariamente nel seguente ordine: giovani coppie, gestanti sole, genitore solo con uno o più figli minori a carico nuclei familiari con almeno tre figli, t'importo del contributo può essere differenziato in caso di famiglie con componenti portatori di disabilità grave ed invalidità assimilabile alla disabilità grave.
3. Per fruire dei voucher prima casa, delle agevolazioni finanziarie per i mutui, delle garanzie sui mutui e ai contributi per l'autorecupero devono essere presenti i seguenti requisiti: a) non essere proprietari d'altro alloggio adeguato, come definito nei provvedimenti di attuazione delle agevolazioni b) non aver fruito di altre agevolazioni pubbliche per le medesime finalità c) avere un indicatore ISEE standard, ai sensi del D. Lgs. n. 109/1998, non superiore a quanto stabilito nei provvedimenti di attuazione delle agevolazioni e comunque non superiore a euro 25.000 d) essere cittadini italiani residenti da almeno 2 anni in Piemonte, o cittadini comunitari residenti da almeno 5 anni in Piemonte.
3) L'alloggio oggetto delle agevolazioni deve possedere i seguenti requisiti: a) non essere di lusso ai sensi dei D.M. 2 agosto 1969 (Caratteristiche delle abitazioni di lusso) b) avere un valore, come risultante dall'atto notarile, non superiore a quanto stabilito dai prowedimenti di attuazione delle agevolazioni e comunque non superiore ad euro 280,000 comprensivi di imposta sul valore aggiunto. La Giunta regionale può adeguare tale importo sulla base dell'indice ISTAT c) avere le caratteristiche per usufruire delle agevolazioni fiscali per la prima casa, come definite dalla normativa in materia d) essere stato oggetto, in caso di agevolazione per recupero edilizio, di interventi per un importo non superiore a euro 50.000 comprensivi di imposta sul valore aggiunto. La Giunta regionale può adeguare tale importo sulla base dell'indice ISTAT 4) Ai fini di quanto previsto dai precedenti commi, per «giovane coppia» si intende: a) chi ha contratto o contrae matrimonio entro i termini definiti con i provvedimenti di attuazione delle agevolazioni e comunque non oltre tre anni antecedenti o un anno successivo alla data indicata nel provvedimento attuativo b) i componenti la «giovane coppia» non devono avere età superiore a quanto stabilito dal provvedimento attuativo dell'agevolazione e comunque non superiore a quaranta anni.
5) i limiti di reddito e l'entità dei contributi previsti dal presente articolo possono essere rideterminati dalla Giunta regionale, con cadenza annuale e con riferimento alle disponibilità di bilancio, in ragione delle variazioni dei prezzi al consumo accertate dall'ISTAT.
6) La Giunta regionale determina le modalità operative necessarie a dare attuazione alle misure previste dal presente articolo e, in particolare procede a: a) adottare gli schemi di convezione per attuare le agevolazioni finanziarie per mutui, per concedere le garanzie e per l'istituzione del fondo per l'accesso alla prima casa b) individuare eventuali limiti per la cumulabilità delle provvidenze di cui al presente articolo, tra di loro, nonché con le altre agevolazioni erogate da soggetti pubblici e privati c) precisare le categorie di spese ammissibili al finanziamento di cui al comma 1. nonché, determinare le modalità per la documentazione delle stesse d) individuare le categorie di beneficiari e determinare le procedure ai fini dell'accesso alle agevolazioni previste dal presente articolo." La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento nel merito inserisce i soggetti beneficiari. Purtroppo non siamo riusciti a discutere l'emendamento n. 41), però, come i colleghi possono vedere, tutti gli emendamenti che stiamo discutendo sono quelle misure - definiamole urgenti - che noi avremmo ritenuto indispensabile inserire all'interno di questa legge.
Noi crediamo, come abbiamo detto più volte nel dibattito di martedì scorso, che può essere certamente utile intervenire sulla governance, ma vi rammentiamo che le elezioni le avete vinte alla fine di maggio e quindi dalla fine di maggio a fine settembre è un periodo sufficiente per intervenire sulle priorità, altrimenti abbiamo due concetti differenti rispetto a quelle che sono le priorità, per cui tutti gli emendamenti sono finalizzati a garantire un maggior numero di abitazioni.
Quest'emendamento, perché è un pezzo di una proposta di legge e quindi come tale è stata spacchettata in emendamenti, individua in realtà i soggetti beneficiari, con un aspetto che, secondo noi, è interessante per quanto riguarda gli stessi soggetti beneficiari, perché ad essi sono collegati agli emendamenti.
I soggetti beneficiari qui indicati non ne fruiscono e lo potete anche vedere rispetto agli importi che abbiamo previsto tanto sull'ISEE, quanto sui contributi erogabili. Tali contributi non sono finalizzati esclusivamente, come la legge 3 oggi prevede, all'assegnazione di edifici gestiti dalle ATC, ma sono finalizzati soprattutto ad altre modalità d'intervento che noi abbiamo inserito nei nostri emendamenti, anche qui con alcune priorità. I colleghi potranno vedere che al comma 3 si parla del voucher prima casa. Lo dico utilizzando l'emendamento n. 48), perché non siamo riusciti a illustrare l'emendamento n. 41).
Il voucher prima casa non vuole essere altro che un'agevolazione per tutti quei soggetti che non sono più soltanto le giovani coppie, ma per tutti coloro che avrebbero la possibilità di pagare un rateo di mutuo e che non hanno la possibilità di pagare le prime spese necessarie per l'acquisto, o non solo l'acquisto, di una prima casa.
Quindi, se si tratta di un acquisto, le spese per l'agenzia immobiliare, le spese notarili, o quant'altro; se invece si tratta di un affitto, l'anticipazione delle mensilità per poter entrare all'interno di un'abitazione. Questo era il senso dell'emendamento n. 41), che fa comprendere come alcune misure urgenti (questa o altre) potevano essere inserite all'interno della legge.
Quale altro effetto avrebbe l'emendamento n. 48)? Quello di prevedere che i beneficiari possono essere cittadini italiano residenti da almeno due anni in Piemonte o cittadini comunitari residenti da almeno cinque anni in Piemonte.
Non si fa capo ai cittadini extracomunitari. Perché? Non è una questione, evidentemente e certamente, di razzismo o di discriminazione, ma è leggere i numeri.
Se prendiamo i numeri dell'emergenza abitativa di qualsiasi città vedremo che oggi un numero percentualmente assolutamente rilevante viene concesso a cittadini extracomunitari e molto spesso anche a cittadini comunitari. Credo che, anche da questo punto di vista, vadano poste delle priorità che non è "difendiamo prima i cittadini italiani" e quant'altro certamente è anche questo, ma dare uguali possibilità ai residenti piemontesi, perché oggi le possibilità non sono uguali. Oggi una famiglia per mille motivi che possiamo indicare, di cittadini spesso comunitari, ma soprattutto di cittadini extracomunitari, per questioni di reddito e numeri dei componenti familiari ottiene più case; non ha più possibilità, ma vengono assegnate più abitazioni.
Di questo dobbiamo tenere conto per non creare una guerra fra poveri o una guerra fra coloro i quali hanno diritto alla casa nella nostra regione.
È un tema delicato che va affrontato con delicatezza, ma anche leggendo i numeri. Perché se non leggiamo i numeri, rischiamo di fare solo demagogia senza andare ad affrontare veramente il problema.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola alla Consigliera Porchietto, per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Avrei piacere di riprendere quanto stava dicendo il mio collega Gian Luca Vignale, che è anche lo spirito per cui abbiamo presentato quest'emendamento.
Credo sia fondamentale sottolineare come noi oggi abbiamo assolutamente a cuore un tema che va oltre, come diceva il collega Vignale, la pura verifica normativa di una legge, perché stiamo cercando di dare un'impostazione che auspichiamo la Giunta voglia condividere.
In un contesto di estrema difficoltà come questo, credo che tutti quanti conoscano i numeri del patrimonio immobiliare sfitto e anche le difficoltà che non soltanto le giovani coppie oggi hanno. E' di questa mattina la notizia, che trovate sui principali organi di stampa dell'ennesima manifestazione davanti alla sede principale dell'ATC di una famiglia sfrattata con grandi difficoltà, che ancora una volta ha voluto rendere pubblica, ottenendo il sostegno di molte persone, la sua difficoltà nel riuscire ad ottenere ciò che noi auspicheremmo potessero ottenere tutti gli italiani, vale a dire una casa.
All'interno di quest'emendamento sono state evidenziate alcune tematiche anche di natura economica, che chiaramente sono state vagliate attentamente all'interno di un range, che devono essere accuratamente vagliate anche dalla Giunta, relative alla valutazione e alla comparazione con modelli che già altri Paesi all'interno dell'Europa hanno adottato.
E' vero che se stiamo parlando di governi nazionali, ma è anche vero che oggi il raccordo tra il Governo regionale e quello nazionale attualmente è di grande sintonia, quindi penso che, a partire da quelle che sono le riforme sulla casa che si stanno facendo a livello nazionale, la nostra Regione potrebbe, ancora una volta, eccellere accogliendo una serie di istanze che le opposizioni fanno e che sono costruttive.
In Francia, ad esempio, sappiamo che dal 2009 è in vigore una legge che prevede una significativa riduzione dell'imposizione fiscale, così come, ad esempio, nei Paesi Bassi si è ridotta l'imposta di bollo sulla prima casa passando dal 6 al 2%.
In quest'emendamento, e poi anche nelle mozioni che presenteremo abbiamo vagliato interventi di natura economica che potrebbero facilitare famiglie e giovani coppie a valutare l'opportunità di ottenere una prima casa attraverso un supporto significativo, in questo caso dato dalla Pubblica Amministrazione. I limiti di reddito e l'entità dei contributi previsti da quest'articolo possono essere tranquillamente rideterminati dalla Giunta regionale.
E' fondamentale che in questo frangente la Giunta regionale faccia uno sforzo e, anziché vedere questi emendamenti come emendamenti proposti dall'opposizione, li veda come emendamenti di buonsenso che possono qualificare e rendere sicuramente più attuale questa modifica e questo riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
E' un emendamento particolarmente corposo e tocca una serie di elementi di sostanza.
Come già detto nel Consiglio precedente, ciò che i colleghi pongono è la necessità e l'opportunità di affrontare immediatamente tutta una serie di elementi di sostanza.
Come diceva la collega, nei giorni scorsi anche in area alessandrina ci sono state criticità legate all'ATC; criticità importanti, rilevate dagli organi di stampa, che evidenziano la necessità di mettere mano al provvedimento in modo corposo e sostanziale.
Obiettivamente, questo atteggiamento non aiuta a portare avanti un lavoro di collaborazione. Noi continuiamo e cerchiamo di dare contributi di sostanza; ma onestamente non rileviamo un'attenzione particolare, anzi immediatamente tutto viene ribaltato e poi respinto.
Questa non è una politica votata a costruire un qualcosa, ma è un non dare risposte a situazioni di estremo bisogno; situazioni che vedranno anche nei prossimi emendamenti, proposte reali, tangibili ed anche abbastanza semplici nella loro proposta, ma di sostanza nel loro eventuale risultato.
Credo che questa debba essere questione da approfondire.
Naturalmente si potrà entrare nel merito dell'emendamento, ma allora dovremmo poter parlare molto più di tre minuti.
Ci sono comunque elementi, parlando anche con chi vive in queste case popolari, assolutamente contestati, ossia quelli dove i cittadini italiani e piemontesi - chiamiamoli così - che forse perché hanno qualcosa di più di base, alla fine sono i più penalizzati.
Questo è un altro elemento che credo vada affrontato, senza voler essere razzisti, perché, unito alla situazione generale che si sta ponendo su scala nazionale, il rischio è che alla fine il nostro mondo, i nostri cittadini, in particolare gli italiani, si trovino veramente ad essere più penalizzati e in maggiore difficoltà, sulla base dei parametri oggi definiti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Ad integrazione di quanto già detto dai colleghi, vorrei solo aggiungere alcuni elementi che vengono trascurati dal dibattito, e tralasciati dalla Giunta, nell'accettazione della politica che, come dicevo la volta scorsa, è una politica complessiva a favore della famiglia.
Con l'emendamento precedente che è stato rifiutato, abbiamo visto un atto abbastanza semplice: l'accettazione della convenzione ONU. Mi sembra che, in questo senso, ci possa essere un elemento di non accettazione rispetto ad una situazione abbastanza semplice, in cui noi proponiamo, in termini assolutamente propositivi ed operativi, un emendamento articolato con una serie di questioni che vanno ad incidere nell'ambito di una società, come abbiamo detto la volta scorsa, abbastanza complessa, quale quella in cui noi viviamo.
C'è una serie di parametri dove abbiamo indicato, ad esempio, l'entità delle risorse finanziarie destinate alle agevolazioni previste fra i 5.000 e i 30 mila, come pure un indicatore ISEE standard di 25 mila. Cosa significa? Significa che a Torino, ad esempio, nell'analisi che abbiamo fatto in occasione di questa legge, la gran parte di coloro che sono i destinatari delle abitazioni hanno reddito zero.
Forse oggi in Italia, con la situazione economica particolarmente complessa e difficile in cui viviamo, elevare ad un tetto ISEE di 25 mila euro - per i Comuni e per gli Enti pubblici coloro che hanno tale livello di reddito sono ricchi, ma noi sappiamo che, purtroppo, non è così - con un emendamento di questo genere, cioè concepire che la casa possa essere data anche a soggetti che non hanno reddito zero, ma anche a quella fascia chiamata la fascia delle nuove povertà, è un elemento fondamentale.
Allo stesso modo, il valore di 280 mila delle case; oppure, nell'ambito degli interventi, le agevolazioni per il recupero edilizio non superiore a 50 mila euro, che noi abbiamo scritto nei nostri emendamenti.
Siamo anche disponibili, in cambio dell'accettazione di questi emendamenti, a pensare a valori anche più bassi, o comunque diversi rispetto a quelli da noi indicati.
Questo è un elemento favorevole che pensiamo possa essere accettato e possa essere ragionevolmente concepito, anche nell'ottica di un miglioramento di una legge che interviene sia in una situazione economica molto difficile sia in una politica complessiva per la famiglia e per i giovani, per persone che sono al limite della povertà e dell'indigenza, ma che devono comunque essere sostenute, considerate e monitorate da un Ente importante come la Regione Piemonte, nell'ambito della realizzazione delle proprie leggi.
Questo è uno dei motivi per cui pensiamo che questo possa essere fatto anche in funzione della discussione che facevamo la volta scolta sull'eterologa.
Termino dicendo che pensiamo che questo possa essere valutato anche dalla maggioranza, con un miglioramento del nostro emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Ci troviamo, come abbiamo già detto l'altra volta, di fronte ad un parossismo, cioè dover approvare o non approvare un disegno di legge senza affrontare i criteri di assegnazione delle case.
L'emendamento 48), sottoscritto anche da noi Consiglieri della Lega Nord, fa uno sforzo in questa direzione.
Sono davvero molto colpita dal fatto che più di un mio collega abbia dovuto o, comunque, sentito la necessità di giustificarsi dicendo "non siamo razzisti", semplicemente perché chiediamo che vengano tutelati i cittadini italiani, innanzitutto. Questo è sicuramente il frutto di una cultura che, man mano, si è infilata nel nostro tessuto, per cui difendere le persone che hanno elevato, costruito e difeso questa terra fa sì che si possa essere tacciati di razzismo. Semplicemente per questo.
Si tratta di un elemento che dovrebbe far riflettere.
Per quanto riguarda l'emendamento, quindi i criteri di assegnazione ritengo sia di assoluto buonsenso. La Lega Nord chiede davvero, in modo molto draconiano, di prenderlo seriamente in considerazione, perché questo disegno di legge sembra assolutamente anacronistico, sembra non tenere conto di quello che stiamo vivendo, sembra non tenere conto dell'ISIS o di altre situazioni che sono presenti. Voglio ricordare, ad esempio, che abbiamo una serie di problemi (ormai lo dicono a tutti i livelli anche le Forze di Polizia) riguardanti il terrorismo, pertanto non possiamo, nei criteri di assegnazione delle case, non tenere conto del periodo in cui stiamo vivendo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente del Consiglio regionale, Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Nella precedente seduta di Consiglio abbiamo svolto una serie di considerazioni che ritengo debbano essere approfondite, questa volta con dei numeri, in particolare riguardo all'emendamento n. 48).
E' fondamentale riuscire a capire chi presenta la domanda per accedere ad una casa popolare. Se parliamo di un numero di residenti relativo alle case popolari di 66.200 persone, scopriamo che il 38,8% dei nuclei familiari è composto da una sola persona; il 31,4% da due, il 34,8% da tre o più persone, e che la popolazione residente spesso ha più di 65 anni (il 51,8% ha tra i 18 e i 65 anni, mentre il 14,2% sono minori).
Ma, sempre in relazione all'emendamento n. 48), rifacendoci ad un dato del 2007, quando è stato emesso il "programma casa" con il bando per le giovani coppie, scopriamo che sono state presentate 4.339 domande e che ne sono state finanziate 1.400, mentre ne sono state ammesse 2.454 e non ammesse 460, mentre 25 hanno rinunciato. A Torino il dato era di 539 domande, con il 39% delle domande finanziate.
Perché questi dati? Perché ci rendiamo conto sempre di più che si perde il posto di lavoro e che, in breve tempo, oltre a perdere il posto di lavoro si rimane senza casa, a causa degli sfratti per morosità. Nel 2013 c'è stata, ovviamente, una crescita molto forte rispetto al 2012, anno in cui si era già registrato un forte aumento rispetto all'anno precedente.
Per questo motivo, invitiamo quest'Aula a riflettere sugli emendamenti che presentiamo, rendendoci conto sempre di più, ed andando avanti con la discussione, che ci sono una serie di problemi e sfaccettature di cui occorre tenere conto.
A nostro parere, nel bocciare gli emendamenti presentati non ci si è resi conto di una realtà che è mutata nel corso degli anni e che deve essere presa in considerazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 7 quinquies Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: Dopo l'articolo 7 è inserito il seguente: "Art. 7 bis. (Inserimento dell'articolo 53 bis nella l.r. 3/2010) 1. Dopo l'art. 53 della l.r. 3/2010 è inserito il seguente: Art. 53 bis (Agevolazioni finanziarie per mutui) 1. Al fine di contribuire a rimuovere gli ostacoli di natura economica alla formazione e allo sviluppo di nuove famiglie, la Regione favorisce l'erogazione di finanziamenti a tasso e condizioni agevolati, consistenti in contributi per l'abbattimento del tasso di interesse e per contenere le spese sui mutui contratti dalle famiglie, al fine di soddisfare le esigenze familiari collegate o conseguenti al matrimonio, opportunamente documentate, con esclusione delle esigenze legate all'accesso alla prima casa.
2. Sono concessi prestiti sull'onore consistenti in contributi da restituire secondo piani di rimborso concordati, senza interessi a carico del mutuatario, alle famiglie come definite dagli articoli 29 e 30 della Costituzione, a quelle composte da persone unite da vincoli di parentela adozione o affinità, in situazione di temporanea difficoltà economica, per il finanziamento di spese relative a tutte le necessità della vita familiare compreso il pagamento degli affitti, purché in possesso di un reddito ISEE complessivo non superiore ad euro 25.000. L'onere degli interessi è a totale carico della Regione. A tali prestiti possono accedere anche giovani coppie. I contributi di cui al presente comma e al comma 1 sono concessi per una durata quinquennale e sono commisurati fino ad un importo massimo di euro 35.000 di mutuo contratto.
3. I contributi sono concessi in unica soluzione o in quote con scadenza non inferiore ad un semestre e per una durata massima decennale. In caso di estinzione anticipata del mutuo da parte del beneficiario, cessa l'erogazione del contributo residuo. Al fine di semplificare ed accelerare la procedura di accesso alla agevolazione, la Regione può stipulare convenzioni con soggetti, pubblici e privati, in possesso di adeguata capacità ed organizzazione." La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.
Colleghi, approfitto per comunicare che nella seduta precedente, ma anche in questa (comprendendo che l'emendamento appena respinto fosse un emendamento abbastanza complesso, vi ho lasciato il tempo per l'illustrazione), discrezionalmente, anche se avete a disposizione due minuti, vi lascio parlare un po' di più quando mi rendo conto che non tutti intervenite. Qualora dovessi registrare l'intervento da parte di tutti i Consiglieri, sarò costretto puntualmente a togliervi la parola dopo i due minuti, con la tolleranza dei secondi, chiaramente.
Prego, Consigliere Vignale: due minuti a sua disposizione e tre minuti per il proponente.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Nella serie di emendamenti presentati, uno riguarda le agevolazioni finanziarie per i mutui (successivamente ne illustrerò un altro che riguarderà le garanzie).
Riteniamo che vi siano le condizioni e la necessità, ovviamente con le risorse a disposizione - e questo è anche un tema, nel senso che alle dichiarazioni vanno poi fatte seguire da atti - ma lo vedremo discutendo l'assestamento di bilancio - ma riteniamo vi siano una serie di dichiarazioni e priorità che non dico solo in campagna elettorale o nei mesi precedenti (negli ultimi mesi della scorsa legislatura), ma anche solo nelle illustrazioni del breve mandato di Governo che gli Assessori hanno fatto all'interno delle Commissioni, hanno indicato una serie di priorità che sono scomparse, almeno dal punto di vista del valore economico nell'assestamento di bilancio.
Questo è un tema che affronteremo nelle prossime settimane. Certamente però, le risorse diventano necessarie per attuare una serie di politiche pertanto occorre provare ad individuare quali attuare.
Quest'emendamento - nello specifico - prevede che vi possa essere un abbattimento del tasso d'interesse del mutui e la concessione di prestiti d'onore, consistenti in contributi, da restituire sotto forma di piani di rimborso.
Questo riguarda non solo coloro i quali vogliono acquistare un immobile, ma anche coloro i quali intendono affittare un immobile o procedere con il pagamento degli affitti.
Consideriamo questa una misura interessante, unitamente alle altre presentate, poiché non ce n'è qualcuna che sia unica o prioritaria. Abbiamo provato a fare un mix di proposte differenti, l'insieme delle quali pu garantire platee diverse a soggetti diversi, con un unico fine: un intervento sulle politiche abitative mettendo a disposizione più immobili per i piemontesi, non passando soltanto da una modalità che noi troviamo utile, ma non sufficiente, che è quella dell'utilizzo dell'ATC esclusivamente come soggetto gestore che assegna delle abitazioni.
Questo è uno degli emendamenti presentati: oggi ne stiamo discutendo e l'Assessore risponderà, in replica, che, alla fine, per le stesse modalità gli emendamenti verranno respinti.
Oggi è il 23 settembre, ci appuntiamo questa data per vedere quando torneremo in aula a parlare di politiche abitative. Avremo perso qualche mese - questo è un dato certo - se andrà bene, perché, come vedremo, le modifiche normative, come già appurato in questo scorcio di legislatura, in particolar modo in leggi così consistenti, non sono certo celeri.
Per cui, come abbiamo detto, ci sembra di aver perso un'occasione, ma nelle valutazioni che svolgeremo anche successivamente cercheremo di approfondire meglio questo tema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento si inserisce nella stessa logica con cui è stato presentato l'emendamento precedente e con cui sono stati costruiti tutti gli altri emendamenti che il nostro Gruppo - ma non solo il nostro Gruppo ha presentato.
Questo disegno di legge si inserisce nell'ambito dell'assenza, che è pesantissima in questa legge, della politica complessiva della famiglia.
Evidentemente, l'aiuto alle giovani coppie e ai giovani per l'ottenimento della casa, che è il bene primario nell'ambito della nostra nazione, è un'assenza che riteniamo possa generare un voto negativo all'interno dell'intero impianto legislativo oggi in discussione.
E' un elemento che ci preoccupa parecchio, perché, evidentemente, la crisi economica che ci attanaglia è dovuta anche all'assenza di nuove generazioni; il bilancio negativo delle nascite in Italia deriva dall'assenza di aiuto nelle politiche abitative, che fa sì che le giovani coppie oggi non abbiano la possibilità di rendersi autonomi con l'acquisto di una casa, determinando una difficoltà nella crescita della cosiddetta famiglia. Evidentemente, questa assenza pesa tantissimo anche sul sistema economico dell'intera nazione; allora, semplicemente, noi chiediamo un aiuto per la concessione dei mutui, al fine di generare un'inversione di tendenza rispetto a quanto prevede questa legge - lo abbiamo detto più volte - cioè l'assenza della costruzione di nuove case. Quella che stiamo attuando è una politica assolutamente assistenzialistica e non una politica di tipo innovativo, per generare nuovi investimenti.
Anche in questo caso - come i valori di 25 e 35 mila indicati nell'emendamento - proponiamo una possibile soluzione, cioè una discussione nell'ambito di una condivisione di questi valori, che possono essere anche inferiori a quelli proposti. Comunque, deve essere accettato, perché non è possibile l'assenza di un tassello importantissimo quale l'aiuto alle giovani coppie, che un impianto legislativo di questo genere mostra come lacuna e che riteniamo assolutamente grave per la politica abitativa dell'intera regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Mi atterrò ai due minuti che mi ha assegnato, perché mi ha già redarguita un po' di volte questa mattina, vorrei evitare il cartellino rosso dopo poche sedute.
In realtà, mi permetto di sottolineare un passaggio che motiva l'emendamento.
Già negli anni precedenti, su altri ambiti abbiamo promosso delle iniziative che hanno supportato, in un contesto così difficile, categorie di piemontesi. Ricordo un esempio fra tutti: sono state molte le crisi in questi anni che hanno visto anticipare, o comunque garantire, da parte della Regione piccoli finanziamenti in attesa dell'erogazione della cassa interrogazione straordinaria o in deroga, attraverso la nostra finanziaria la Finpiemonte, che permetteva in questo modo di non interrompere un'entrata economica significativa per la famiglia. Quindi, non è la prima volta che la Regione si impegna in un'iniziativa in cui, in qualche modo si fa da garante rispetto ad esigenze di alcune famiglie.
Altresì, mi permetto di evidenziare - è importante per una Regione come la nostra, che vuole essere all'avanguardia rispetto agli altri Paesi europei - quanto hanno già fatto altri Paesi europei, un esempio fra tutti quello della Gran Bretagna, che dal luglio 2012 all'agosto 2014 ha messo a disposizione 80 miliardi di sterline per il sistema bancario affinché gli istituti di credito che ne facessero richiesta potessero destinare questo denaro al mercato immobiliare per le famiglie meno abbienti.
Non credo che noi potremo immaginare di realizzare un intervento di questa natura, ma ritengo significativo, avendolo già fatto negli anni precedenti, provvedere a promuovere un'iniziativa come questa, in cui si interviene sull'onere finanziario, ricordando che, ad esempio, in Italia il tasso medio è del 3,53%, mentre nell'area euro gli interessi per l'acquisizione della casa si attestano sul 2,87%.
E' un intervento che è sentito dalle famiglie, come gli altri di natura economica, quindi auspico che quest'emendamento possa essere accolto dalla Giunta. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie.
Quest'emendamento, che, sostanzialmente, è uno dei più importanti riguarda l'aspetto economico. Parlando di situazioni, chiaramente, non agiate, l'intervento sull'abbattimento del tasso di interesse diventa sicuramente uno stimolo per quelle famiglie che vivono situazioni di difficoltà.
Nel comma 2 si interviene sul prestito d'onore. Questo è un altro elemento che, naturalmente, crea condizioni di fiducia legate alle criticità.
Qui, sostanzialmente, possiamo ritenerci fortunati, ma quando trattiamo certi argomenti, che magari entrano un po' più nelle criticità odierne del sistema nazionale o regionale, dobbiamo renderci conto che fuori ci sono situazioni ben diverse, cioè situazioni di difficoltà che vedono ogni giorno famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, sempre che riescano a partire nell'arco del mese, viste le difficoltà occupazionali.
La Regione, pur con tutti i suoi problemi - è inutile negarlo, le criticità le abbiamo anche noi, lo sapete meglio di me - credo dovrà lavorare su questo percorso, perché, obiettivamente, la situazione fuori è veramente critica. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Esaminiamo l'emendamento rubricato n. 45) a firma del Consigliere Pichetto.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ritorniamo all'emendamento rubricato n. 46), relativamente al quale ha chiesto di intervenire la Vicepresidente del Consiglio regionale, Ruffino ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Cercherò di fare segnali più accentuati per chiedere la parola.
Desidero intervenire su quest'emendamento per rafforzarlo e per specificare che il disagio abitativo, ormai, è un'emergenza che coinvolge strati crescenti della popolazione, soprattutto legata al perdurare di una crisi economica che, oggi, crea costi insostenibili nell'abitare, che sono onerosi anche per chi vive in condizioni abitative stabili.
Sappiamo benissimo che il pagamento di un mutuo, piuttosto che l'accesso al mercato della locazione, molte volte è per una famiglia un ostacolo insormontabile, proprio a causa dell'impossibilità di sostenere costi che incidono in una proporzione troppo consistente sui redditi.
La casa è oggi un problema anche per quella fascia di popolazione che non ha i requisiti per accedere all'edilizia sociale, e anche di quest'aspetto dobbiamo tenere conto. Anche questa categoria si scontra con prezzi di mercato che sono ampiamente al di sopra delle possibilità.
Quindi noi riteniamo che occorra coniugare le tradizionali modalità d'intervento, che oramai sono assolutamente superate e che purtroppo sono ancora troppo incentrate sull'edilizia residenziale pubblica, con la costruzione di un sistema alternativo, più incentrato e orientato verso una forte collaborazione tra il pubblico e il privato in un quadro che abbia delle reciproche convenienze economiche e sociali. Questo, ovviamente, per ricercare delle soluzioni temporanee per le famiglie che perdono la casa attraverso delle azioni di sussidiarietà e anche con una rete territoriale che oggi è difficile individuare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Anche su quest'emendamento auspico davvero che la Giunta e il Consiglio possano riflettere sull'importanza della modifica proposta.
Sappiamo tutti che le banche, ovviamente, non sono degli enti di beneficenza, ma sappiamo anche che in questo momento il costo del denaro è ai massimi storici e riteniamo che un'iniezione di questo tipo potrebbe essere molto importate per quello che riguarda le fasce meno abbienti certo con dei paletti molto ristretti di utilizzo; paletti rispetto ai quali siamo disponibili a discutere l'emendamento e a rivederlo.
In ogni caso, riteniamo sicuramente importante dare un impulso serio a tutte quelle persone e famiglie che, com'è stato ripetuto, vivono un momento di difficoltà.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gancia.
Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: Dopo l'articolo 7 è inserito il seguente: "Articolo 7 bis. (Inserimento dell'articolo 53 bis nella l.r. 3/2010) 1. Dopo l'articolo 53 della l.r. 3/2010, è inserito il seguente: Articolo 53 bis. (Garanzie sui mutui) 1. Qualora i soggetti che abbiano ottenuto le agevolazioni finanziarie per mutui non siano in grado di offrire sufficienti garanzie reali per il mutuo che intendono contrarre, la Regione, su richiesta dell'Istituto di credito può concedere fideiussione gratuita a garanzia dell'obbligazione di restituzione delle somme oggetto del mutuo, nei limiti di importo di 50.000 euro".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 45) interviene in realtà sulle garanzie sui mutui non come il precedente, anche se ovviamente la sua lettura doveva essere nell'insieme delle proposte che abbiamo avanzato, cioè da un lato ridurre il peso del mutuo o dell'affitto e, dall'altro, invece (come in quest'emendamento) fare in modo che la Regione Piemonte garantisca fina a 50.000 euro i mutui che i soggetti possono contrarre. Questo perché è evidente che, da parte delle banche, vi è tutt'altra politica rispetto a chi vive alcune difficoltà economiche e, qualora un soggetto o una famiglia richiede un mutuo per l'acquisto di una casa, spesso non viene erogato per la non sufficiente garanzia che lo stesso soggetto richiedente dà all'istituto bancario.
Ricordiamo che, peraltro, una parte delle proposte che noi abbiamo avanzato sono anche delle misure fatte dal Governo nazionale, che ha anche previsto delle risorse economiche da stanziare. Quindi, in realtà all'interno del Piano casa del Governo nazionale vi sono delle indicazioni che potevano essere colte. Voglio dire che si potrebbe procedere non solo dal punto di vista dell'annuncio, ma anche della legislazione, senza tralasciare la tempistica rispetto ad alcune priorità (poi si può discutere sulle scelte), perché il Governo nazionale è stato certamente più celere di quello regionale.
L'emendamento ha la finalità di andare a garantire i mutui per 50.000 euro, quindi una cifra sopportabile da parte della Regione, magari utilizzando per i soggetti interessati il proprio istituto finanziario con le convenzioni che ha nei confronti delle banche. Teniamo conto che qui dentro vi è anche una tutela significativa che verrebbe data a tutti coloro i quali hanno un contratto a tempo determinato, ma che, ancorché siano in grado di garantire un reddito mensile, se non vi sono garanzie sostanzialmente di terzi (e in questo caso lo farebbe la Regione), non viene concesso loro un mutuo per l'acquisto della prima casa.
Questo dà l'idea di come sia un emendamento semplice, che non ha un grande valore economico, purché il valore economico si fermi laddove si esaurisce la dotazione economica. Certamente si potevano mettere in campo una serie di valori positivi - ma questa è una prerogativa di tutti gli emendamenti sull'ottenimento della prima casa - per dare impulso al settore piemontese oggi in maggiore difficoltà, unitamente al settore manifatturiero: l'edilizia.
Quindi questo, come gli altri emendamenti, prevede anche questa possibilità, in quanto verrebbe mosso il mercato delle compravendite immobiliari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Mi collego a quanto già accennato dal Consigliere Vignale, perch diventa fondamentale questo approccio con il sistema bancario nell'aiuto a coloro che non possono pagare i mutui.
In generale, vi è una situazione assolutamente difficile nel rapporto tra il sistema bancario e i costruttori, lo sapete tutti. Evidentemente oggi non vi sono più le possibilità, se non attraverso delle garanzie estremamente alte e a volte insostenibili per le famiglie, le giovani coppie e i cittadini italiani, per l'ottenimento di mutui da parte delle banche, nonostante il finanziamento di pochi giorni fa, a livello europeo.
Sono stati definiti gli Stati in cui le nuove risorse finanziarie provenienti dalla Banca Centrale Europea possono essere utilizzati a favore di piccole o medie imprese o di cittadini che vogliano realizzare investimenti (quindi, nell'ambito degli investimenti, ci sta pure la realizzazione della propria abitazione).
Tutto questo, evidentemente, rientra nell'ambito di una politica sulla casa che deve essere rivista a livello regionale, rispetto alla quale il Gruppo di Forza Italia ha le idee piuttosto chiare. Ha, infatti, presentato un progetto specifico sul tema, che magari sarà anche oggetto di una revisione interna nell'ambito delle singole Province per promuovere un'iniziativa di questo genere. Anche perché, come dicevo poc'anzi - e lo dimostra anche la discussione che stiamo compiendo in quest'Aula l'analisi è un'analisi meramente burocratica, tesa a un minimo di contenimento dei costi, ma senza nessuna velleità nel procedere in un Piano casa e in un riordino della possibilità di destinazione di risorse ai cittadini ai fini di un'attività che possa rendere semplice l'ottenimento di denaro per la costruzione di case, generando un circolo virtuoso anche nell'ambito dell'economia del Piemonte.
Il limite imposto dei 50.000 euro che abbiamo indicato è un limite assolutamente rivedibile e da confrontare con l'intera Aula, qualora possa essere accettato quest'emendamento. Noi lo speriamo, ai fini dell'attività positiva che stiamo conducendo, come minoranza, per il miglioramento dell'economia piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Presidente, prometto che rispetterò i tempi.
Vorrei sottolineare, come hanno fatto i Consiglieri Vignale e Sozzani una questione dirimente che penso vada bene oltre i confini della materia di questa mattina, ma ritengo significativa. Mi riferisco al tema delle garanzie.
Oggi abbiamo un problema sempre più accentuato. Abbiamo un sistema bancario che, non fidandosi della capacità e della possibilità di vedere un rientro dei prestiti effettuati, molto spesso, tarpa le ali alle persone che sarebbero disponibili ad acquistare la loro casa.
Solo questa mattina, prima di entrare in aula con qualche minuto di ritardo, veniva sottolineato sui giornali come una serie di parchi significativi di case delle nostre ATC venga messo a disposizione degli utenti, qualora vogliano riscattare la loro casa, ma il tema dirimente della garanzia continua a non essere affrontato nel modo compiuto.
L'emendamento sottolinea, infatti, qual è la difficoltà oggi ad ottenere un prestito se, dall'altra parte, qualcuno, che non sempre pu essere la famiglia, è in grado di prestare delle garanzie.
Poiché la Regione Piemonte ha una serie di enti strumentali che sono sicuramente in grado di soddisfare questa necessità con un intervento economico finanziario molto relativo rispetto al beneficio che se ne potrebbe avere, torno a sottolineare quanto sia importante che si ottenga la possibilità, attraverso gli strumenti della Regione Piemonte, di erogare delle garanzie, fideiussioni o, comunque, garanzie assistite, nei limiti di importi che non sono così eccessivi, ma che aiuterebbero sicuramente le famiglie a portare a compimento quello che per molti rimarrà un sogno, vale a dire avere una casa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Berruti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Sappiamo tutti che la casa, chiaramente, è un bene primario, è un punto di riferimento di ognuno di noi. Da sempre. È naturale, sulla scia di quello che dicevo prima, mettere nelle condizioni ogni cittadino di avere la possibilità di possederne una, chiaramente con tutte le difficoltà del caso.
Se le persone non sono in grado di dare garanzie reali, l'opportunità che la Regione possa essere elemento di garanzia con una fideiussione gratuita, garanzia dell'obbligazione (naturalmente di restituzione delle somme, senza mezzi termini), può essere un ulteriore elemento a sostegno di questa politica.
E' naturale che non è una cosa semplice, dobbiamo tenerlo in considerazione e bisogna essere realisti, ma è un ulteriore strumento che va verso gli articoli 29 e 30 che, sostanzialmente, mettono la famiglia al centro del disegno, del modello. Di conseguenza, questo è anche un nostro dovere che dobbiamo avere sempre avere impresso in testa, quindi ragionare sempre nell'attenzione di altri che hanno meno possibilità economiche per avere una casa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Vicepresidente del Consiglio regionale Ruffino, qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Ancora degli elementi a sostegno dell'emendamento n. 45).
Intanto bisogna tener conto che c'è una riduzione dell'impegno finanziario, da parte dello Stato, sulle politiche per la casa, in un'ottica che tende a privilegiare lo strumento indiretto del sostegno alla persona, piuttosto che l'investimento edilizio in nuove costruzioni o recuperi. Demandare alle dinamiche del mercato parte delle risposte che l'edilizia sociale non è più in grado di dare ed, ancora, l'espansione dei nuovi bisogni abitativi ingenerati dai flussi migratori (di questo parler in modo approfondito sui prossimi emendamenti) che provengono da altri continenti. Ancora, la crescente mobilità interna che consegue alla sempre maggiore flessibilità del lavoro, il progressivo incremento alla popolazione anziana e le trasformazioni della struttura familiare.
Questi bisogni abitativi non trovano risposte adeguate nel mercato e ripropongono la necessità di un'azione pubblica. Rimarco ancora che gli Enti locali hanno oggi la maggior parte delle competenze in materia di politiche per la casa, ma non hanno le risorse.
Rispetto a quanto abbiamo riportato nel nostro emendamento, riteniamo che ci debba essere la necessità di nuove ed innovative politiche per la casa, che possono nascere solo da un'approfondita e costante ricognizione in ordine ai processi in atto. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Il Gruppo della Lega Nord ha firmato l'emendamento n. 45) consapevole della difficoltà, sicuramente della concessione della fideiussione gratuita, garanzia delle obbligazioni della restituzione delle somme oggetto di mutuo.
L'abbiamo firmato perché riteniamo sia fondamentale, in questo momento dare una scossa ad un immobilismo che non appartiene solamente alla Regione Piemonte, in particolare e soprattutto nella zona torinese, pur consapevoli della difficoltà di mettere in atto un meccanismo virtuoso affinché non siano i soliti furbi a beneficiarne ed eventualmente a non assolvere agli impegni.
Questo è stato lo spirito con cui abbiamo firmato l'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ovviamente, esprimeremo voto favorevole. Crediamo, come ricordavano anche i Consiglieri che sono intervenuti, come questo sia non solo un intervento utile (anche i dati che abbiamo riportato, in qualche modo, lo ricordavano), ma sia anche un intervento immediatamente fattibile.
Noi continuiamo a sostenere che va bene un principio di razionalizzazione del sistema, con tutti i limiti che abbiamo posto nella precedente discussione sui primi sette articoli della legge, ma certamente è necessario introdurre alcune misure. Noi ne abbiamo proposte alcune, ma se ve ne fossero state altre proposte dalla maggioranza che non riprendevano le misure da noi presentate ma che, anche su sollecitazione di alcuni colleghi, in particolar modo nella discussione in Commissione introducevano delle misure che rispondevano all'esigenza sempre più pressante di rispondere al problema delle politiche abitative, le avremmo valutate come ci venivano presentate.
Il fatto che non vi sia alcun tipo di proposta, se non quella legata alla razionalizzazione, che sembra quasi sia la soluzione dei problemi delle politiche abitative all'interno delle ATC, ci sembra piuttosto contestabile.
Lo dico perché, in teoria, la Giunta si muove con modalità teoricamente omogenee. Se per la nomina dei nuovi Presidenti e dei nuovi consigli di amministrazione di ATC questa norma era indispensabile e urgente, rammento che solo nella Giunta di ieri avete provveduto a commissariare tutti i Presidenti degli Enti Parco per avere tempo di modificare la legge 19. Era quindi, una modalità che poteva essere seguita anche rispetto alla legge n.
3. Avremmo impiegato magari un mese in più nel discutere una norma più compiuta, ma almeno avremmo consegnato ai cittadini piemontesi degli strumenti - poi li avremmo valutati, ognuno per il valore che avevano - che certamente intervenivano sulla governance, ma anche su un incremento di politiche abitative.
Per questo la norma ci sembra insufficiente; per contro, ci sembra particolarmente interessante l'emendamento che abbiamo presentato, e per questo esprimeremo un voto favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 7 sexies Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: Dopo l'articolo 7 è inserito il seguente: "Art. 7 bis. (Inserimento dell'articolo 53 bis nella l.r. 3/2010) 1. Dopo l'art. 53 della l.r. 3/2010 è inserito il seguente: Art. 53 bis. (Interventi per favorire l'autorecupero) 1. La Regione al fine di garantire l'utilizzo del patrimonio pubblico e privato esistente eroga un contributo, sotto forma di pagamento di prestazione professionale, una tantum non superiore a euro 5000 finalizzato al recupero e alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi di patrimonio pubblico esistenti e non abitati.
2. La Giunta regionale, sentita la Commissione competente, entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge adotta proprio provvedimento per disciplinare modalità di assegnazione degli alloggi e criteri per l'erogazione del contributo di cui al comma 1 del presente articolo.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione.
Collega, ha tre minuti a disposizione, poiché considero i suoi interventi come primo firmatario. Altrimenti il tempo disponibile per lei sarebbe stato di due minuti. Lo dico dato che la maggioranza mi contesta che vi lascio più spazio rispetto al dovuto. Mi hanno fatto notare che quando il tempo d'intervento è di due minuti, sforare di un minuto significa occupare del 50% il tempo dedicato.
Prego, Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Le sue competenze matematiche sono fuori dal normale! L'emendamento rubricato n. 47) è quello che riteniamo uno degli emendamenti più significativi - poi lo vedremo anche nelle mozioni che abbiamo presentato - fra quelli da noi proposti.
L'emendamento 47) è finalizzato a contribuire per interventi sull'auto recupero pubblico e privato; sull'auto recupero pubblico fino a un contributo di 5.000 euro finalizzato alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici.
Perché va rammentato che solo nella provincia di Torino e solo nel patrimonio pubblico della provincia di Torino vi sono quasi mille immobili che sono sfitti e non concessi. Certamente non perché ATC non vuole concedere gli alloggi a persone in lista d'attesa, ma sfitti e non concessi perché ATC non ha le risorse necessarie per fare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per concederli.
Tanto per dare un numero, ricordiamo che in tutto l'anno passato, se non ricordo male, nella provincia di Torino sono stati assegnati 1.097 alloggi, per cui il numero di alloggi sfitti che potrebbero essere autorecuperati e utilizzati è pari a quanti l'ATC torinese ne ha assegnati nel corso dell'ultimo anno.
Perché riteniamo che l'intervento di autorecupero sia utile? Certamente non con le risorse individuate - 5.000 euro, che potrebbero essere ampliati si possono fare tutti gli interventi di manutenzione straordinaria perché alcuni necessitano di un intervento decisamente maggiore.
Molti di questi immobili hanno necessità, ad esempio, della messa a norma dell'impianto elettrico, ma l'aspetto positivo è che avrebbero anche un costo inferiore per il sistema pubblico, perché, come spesso accade quando uno di noi acquista un'abitazione dove vi sono da fare dei lavori una parte dei lavori magari vengono fatti da un professionista, ma una parte dei lavori riusciamo a farceli da soli.
Questo comporterebbe un vantaggio nell'attribuzione di alloggi e nell'evitare un aspetto, che è oggettivamente quello più singolare, cioè che vi sia del patrimonio pubblico previsto per essere concesso ai cittadini bisognosi e non venga concesso ma, come i colleghi vedranno vado a concludere e lo spiegheranno altri colleghi - abbiamo anche previsto l'utilizzo del patrimonio privato.
Perché nella nostra Regione, senza dover costruire, vi sono migliaia di alloggi privati sfitti, non necessariamente perché il proprietario ha timore di non riottenere il proprio alloggio, ma perché sono in abitazioni spesso vecchie, in particolar modo nella seconda e terza cintura, o nelle zone rurali, che necessitano di un intervento per essere riabitati.
Quest'emendamento garantirebbe - ovviamente, occorre anche la dotazione economica che in qualche modo lo sostenga - la possibilità di dare, nel corso del 2014/primo semestre 2015, centinaia di nuovi alloggi pubblici e privati ai cittadini piemontesi.
Abbiamo già un caso nella nostra provincia, ovvero il Comune di Chieri che con questa modalità ha dato 26 nuovi alloggi ai cittadini chieresi, e non solo il tanto ricordato intervento di autorecupero di Settimo, che è certamente un intervento positivo, ma è anche l'unico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
In merito a quest'emendamento volevo portare a conoscenza, se fosse necessario, del Consiglio alcune esperienze fatte nella precedente legislatura non in modo specifico rispetto alla proposta che si fa all'interno dell'emendamento, che dovrebbero essere prese a base per l'accoglimento dell'emendamento.
Vorrei ricordare che negli anni precedenti, attraverso il Fondo Sociale Europeo, sono stati utilizzati dei fondi, in particolare all'interno delle carceri di Torino, per avviare corsi di formazione professionale, con un'attività concreta all'interno delle carceri per manutenere il patrimonio carcerario, che hanno comportato un significativo beneficio. Da una parte laddove non c'erano risorse, la struttura carceraria ha potuto provvedere alla manutenzione degli immobili; dall'altra, i carcerati che in quel momento soggiornavano nelle carceri piemontesi hanno acquisito professionalità, in modo molto pratico, facendo appunto manutenzione impianti elettrici, eccetera.
Ritengo che questo possa essere un esempio significativo da prendere in considerazione, anche in funzione della proposta che quest'emendamento contiene, vale a dire quello di inserire, all'interno di stage o di contratti di lavoro attraverso i cantieri di lavoro, la possibilità di manutenere il patrimonio immobiliare con un significativo contenimento di costi. Inoltre, permette, oltre al tema dell'una tantum non superiore ai 5.000 euro finalizzati al recupero e alla manutenzione, di utilizzare anche delle risorse, come ad esempio il Fondo Sociale Europeo per far sì che si ottenga lo stesso obiettivo.
Sono sistemi che vengono già utilizzati in altre Regioni, ma che non sono mai stati utilizzati dalla Regione Piemonte. Penso che si potrebbe attraverso quest'emendamento, aprire una forma sperimentale che ci permetta di utilizzare queste risorse in modo concreto, dando professionalità, ma contestualizzando la professionalità e, quindi, la pratica sul patrimonio immobiliare delle nostre ATC. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Ritengo che quest'emendamento sia molto stimolante, perché lo è la possibilità di intervenire su alloggi pubblici, oltre alla possibilità di recuperare e di risistemare alloggi, come diceva prima il collega Vignale.
Sono numeri rilevanti, in relazione alle liste d'attesa, perché il problema sta anche in questo.
Abbiamo situazioni in cui per costruire non ci sono le disponibilità finanziarie, i tempi sono particolarmente stretti, perché la necessità abitativa non la si può inventare o non la si può risolvere in pochissimo tempo. Quindi, credo che sia un elemento altrettanto importante la possibilità di intervenire con piccoli interventi, quindi risistemare degli alloggi e metterli in condizione di essere vivibili e dignitosi.
Naturalmente, ci devono essere delle regole, ci deve essere la giusta regolamentazione, perché sappiamo tutti come funziona, però obiettivamente ritengo che questo sia un ulteriore stimolo alla possibilità di dare opportunità a situazioni in lista d'attesa e dignità a persone, che rischiano veramente di trovarsi in condizioni difficili o in mezzo a una strada. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Colleghi, vi chiedo gentilmente di abbassare la voce, perché chi espone non riesce a parlare. Lo chiedo in modo particolare agli ospiti collocati nelle due "barcacce". Grazie.
La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Ad integrazione di quanto già citato precedentemente e nella stessa falsariga con cui abbiamo costruito tutto il cartello emendativo che è stato proposto nell'ambito di questa legge, l'autorecupero è un elemento di novità che è già stato sperimentato, peraltro, in alcuni Comuni, ma che da questo punto di vista ha dato anche delle soddisfazioni e degli elementi positivi su quali sono le attività di sperimentazione su cui dovremmo, a nostro modo di vedere, puntare.
Devo dire che le cifre che abbiamo inserito negli emendamenti sono abbastanza ridotte o comunque limitate. E' vero che questo può generare un circolo virtuoso, sicuramente superiore alla cifra stessa che viene indicata, perché se vi è una sistemazione impropria degli alloggi, il patrimonio dell'ATC si trova ad avere un appartamento comunque a norma rispetto a leggi che sono sempre in aggiornamento rispetto alle normative siano essere elettriche, siano esse di abbellimento dei nostri palazzi.
Basta vedere in quali condizioni di degrado molto spesso si trovi il patrimonio delle ATC nell'ambito di un'analisi del patrimonio stesso in tutte le province dell'intero Piemonte.
E' chiaro che questo era un elemento di novità che poteva portare sicuramente ad un beneficio all'interno del patrimonio del ATC in un modo molto semplice, cioè 5.000 euro era sicuramente un valore positivo rispetto ad una serie di lavori, che generano comunque un'attività economica di artigiani e piccoli artigiani che possono sistemare complessivamente l'intero patrimonio delle ATC della Regione Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Ha chiesto d'intervenire in qualità di Consigliere la Vicepresidente del Consiglio regionale, Ruffino; ne ha facoltà



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Su questo punto ho trovato dei dati degni di attenzione, che sono gli indici di gravità del disagio abitativo, dove troviamo delle situazioni critiche: 1.816 situazioni, 2.238 gravi, molto gravi 2.963, urgenti 3.331.
Ma se poi prendiamo in mano La Stampa di oggi, troviamo un articolo interessante, dove si dice che un cittadino ha diritto ad un appartamento ATC, ma mancano i soldi per ristrutturarlo. Quindi, questa persona è inserita nelle graduatorie delle ATC, ha avuto problemi di lavoro, ma rischia di finire in mezzo alla strada. Il Presidente Elvio Rossi fa presente tutta una serie di difficoltà e dice però che l'ATC può fare poco o nulla per l'annoso problema degli alloggi che debbono essere ristrutturati.
Ricordo ai gentili colleghi Consiglieri che questo era un tema che noi avevamo già portato all'evidenza di questo Consiglio regionale nella passata seduta; alloggi che non possono essere assegnati a fronte di un'emergenza importante: un cittadino dice che non ha più la sua casa e che, se non riuscirà ad entrare nell'alloggio, si metterà a dormire su una panchina.
Credo che, per senso di attenzione e di sensibilità per quella che io ritengo deve essere una riforma delle ATC, l'emendamento debba essere preso in considerazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
Colleghi, chiedo gentilmente, a titolo di cortesia, ai signori Consiglieri e ai non Consiglieri di fare silenzio. Mi rendo conto che questi sono anche momenti per confrontarsi su altre questioni, ma se volete farlo, potete gentilmente uscire fuori dall'aula.
Non ci sono altre richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n.
47).
Procediamo con la discussione generale.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come ci siamo espressi su tanti altri emendamenti, abbiamo detto che questa discussione verrà demandata ad una fase successiva. Dico però, anche proprio sui temi dell'autocostruzione, che ci sono tantissimi provvedimenti che si possono vedere congiuntamente con gli Enti locali.
Per esempio, la discussione sul regolamento edilizio della Città di Milano. In quel caso si dice, proprio a favore non solo del patrimonio pubblico, ma anche di quello privato, che se entro cinque anni i proprietari privati non sono intervenuti nella situazione di degrado dei loro immobili lasciati di fatto liberi e mal custoditi, la Città di Milano provvederà ad assegnarli per finalità sociali e per l'emergenza abitativa.
In merito, spero che troveremo non solo questo tipo di emendamenti, ma che ci sarà anche la volontà politica del centrodestra, che nel caso di Milano, per esempio, avversa questa soluzione prospettata dal Sindaco Pisapia. Auspico che questa discussione sia positiva per la Regione Piemonte e che nei prossimi mesi (tra l'altro, come abbiamo scritto nella mozione di accompagnamento che discuteremo oggi) vi sarà la disponibilità del patrimonio pubblico e del patrimonio privato proprio per le finalità dell'emergenza abitativa.
Quindi, seppure non accoglieremo gli emendamenti per un'altra motivazione, cioè che, come sapete, questa riforma sull'ATC è solo sulla governance, nel merito spero che, nei prossimi mesi, anche grazie a un lavoro della Giunta, si possa reintervenire su queste vicende. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Giusto perché nello scorso dibattito sul disegno di legge ho avuto modo di anticipare qualcosa sull'autorecupero.
Certamente è una grande esigenza ed una grande urgenza.
Raccolgo con favore la disponibilità, già manifestata dalla Presidenza della Commissione competente e dalla Giunta, di dare comunque un canale preferenziale, magari addirittura convocando una Commissione straordinaria per affrontare e approfondire quegli atti di indirizzo o, comunque modifiche legislative della legge regionale 3 del 2010, che introducono l'autorecupero e forniscano una disciplina ed una cornice legislativa per gli Enti locali.
In realtà, gli Enti locali lo chiedono a gran voce, ma hanno difficoltà a muoversi in ordine sparso senza avere - passatemi il termine - le spalle coperte, da un punto di vista normativo.
Chiaramente mi associo - difatti ho firmato l'emendamento - con Forza Italia, perché ritengo che oggi comunque bisognasse lanciare un forte segnale su questo tema.
Vedo che raccoglie interesse anche a sinistra e quindi, anche se verrà bocciato, penso che sarà comunque uno stimolo importante per una futura discussione sugli approfondimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Rispetto al complesso del castello emendativo di cui dicevo prima, e che è stato rifiutato, evidentemente ritorna ad essere analizzata la legge nel suo complesso, che ha alcune lacune fondamentali, da noi ritenute assai gravi rispetto alla situazione economica della nostra Regione, e non solo della nostra Regione.
E' chiaro che, con una legge di questo tipo ed il rifiuto che ci è stato dato per tutti gli emendamenti proposti, perdiamo un'occasione storica per iniziare ad affrontare un'avventura della nuova amministrazione regionale, che era iniziata, da parte della maggioranza, con un'idea sicuramente diversa da quella che stiamo riscontrando: un'idea di novità di ammodernamento e di collaborazione fra tutte le forze politiche nell'ambito dell'emiciclo.
Notiamo che, invece, vi è una preclusione a proposte operative che noi stiamo cercando, anche sforzandoci, di introdurre in modo assolutamente positivo, nell'ambito di una discussione articolata come quella della discussione di una legge.
Riscontriamo un assoluto diniego e un assoluto rifiuto al dialogo.
Questo pone, a nostro modo di vedere, un risultato finale sicuramente non positivo; un risultato finale in cui si perde l'occasione per avviare un'attività legislativa moderna, un'attività legislativa che possa essere recepita in modo positivo sull'intero territorio della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come nell'emendamento precedente, anche questo è uno di quelli che secondo noi, poteva essere accolto o, quanto meno, essere oggetto di discussione.
Vi è un altro aspetto che rileviamo nella discussione d'Aula, che per ricordo - è anche il luogo in cui facciamo le leggi.
Siamo stati due ore a discutere con l'Assessore quando è venuto a presentare il primo programma di legislatura in Commissione nel mese di luglio, in modo anche articolato e approfondito. Devo dire che è stato un dibattito che ritenevamo essere proficuo, anche ai sensi delle politiche che si sarebbero attuate. Anche quando abbiamo discusso, in modo celere, il testo in Commissione, siamo intervenuti nel merito, ma il paradosso è che relativamente alla discussione d'Aula, ci siamo fermati solo all'illustrazione degli emendamenti da parte dei Gruppi del centrodestra con il silenzio del resto della maggioranza e di una parte dell'opposizione.
Sembra veramente che non vi sia motivo di interesse.
Questo è un altro esempio, fra i tanti, di come alcune misure potevano essere introdotte. In particolare, questa è un'occasione persa, non solo per i tempi (noi ce lo appuntiamo: 23 settembre 2014 discussione della legge in Aula, poi vedremo quando torneremo a discuterne un'altra, quelli saranno i mesi persi), ma anche perché non vi è stato neanche un minimo di discussione sul tema.
Mi permetto di dire che c'è stata poca attenzione.
Segnalo all'Assessore, che però dovrebbe essere informato, che in questo momento c'è una quarta ATC piemontese, il CIT, che sta rompendo la convenzione con ATC ed ha un Direttore che noi paghiamo (segnalo che ha un Collegio dei Revisori da tre revisori, non di uno). Quindi, mentre nel nord e nel sud del Piemonte ci saranno due ATC, in questa provincia di Torino vi saranno due ATC: l'ATC di Torino e il CIT, che per esempio il collega Appiano conosce bene, perché il Vicepresidente è espressione del suo Comune; lo conosce la collega Accossato, perché anche il suo Comune aderisce a questo consorzio, un consorzio che nel tempo ha maturato splendide performance, in termini di debiti accumulati (segnalo che il Presidente è Elide Tisi, l'Assessore alle politiche sociali della Provincia di Torino, e c'è anche un Direttore generale che guadagna alcune decine di migliaia di euro).
Da questo punto di vista, quindi, si vede come l'efficientismo nella razionalizzazione sia strabico a seconda di chi si deve razionalizzare.
Parlo del CIT, che dal 1999 è gestito da ATC Torino, con tutti i soggetti più diversi; mentre oggi invece rompe la convenzione con ATC e torna a fare la quarta ATC del Piemonte.
Non interessa, ovviamente.
Noi avevamo presentato due emendamenti che imponevano la gestione all'interno di ATC, perché altrimenti le vie sono due: o vi è una gestione per norma, per cui è razionalizzata, oppure vi è una gestione "liberale" cioè ogni Comune, con il proprio patrimonio pubblico, fa ciò che vuole costituisce un consorzio, ecc. - ma non stiamo qui a perdere tempo o a farci prendere in giro dicendo che stiamo razionalizzando il sistema delle politiche pubbliche abitative piemontesi.
Non è vero, perché lasciamo fare ciò che vogliamo.
Ripeto: i nostri due emendamenti respinti, quelli proprio banali dicevano che non potevano nascere soggetti pubblici terzi che non fossero ATC, altrimenti assisteremo alla quarta, quinta, sesta o settima ATC.
Se tre Comuni del Novarese - lo dico perché ho qui di fianco il collega Sozzani - vogliono, con il proprio patrimonio pubblico, costituire un consorzio e gestirsi quel patrimonio pubblico senza conferirlo più ad ATC ma costituendo un nuovo consorzio, lo possono fare.
Anche questo è volutamente sfuggito. Anche questo lo affronteremo in un secondo passaggio. Tutto affronteremo in un secondo passaggio.
Dire che questa tematica è stata affrontata con una leggerezza che non è di un'Aula legislativa, è dire poco.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il Consigliere Vignale chiede di ripetere la votazione, poiché non aveva ancora espresso il proprio voto.
Ripetiamo la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Collega Vignale, dobbiamo chiarirci su un aspetto (non è una questione tra me e lei, assolutamente, però ho la responsabilità della gestione dell'Aula): nella passata legislatura c'era un accordo con l'Ufficio di Presidenza per cui si poteva dichiarare conclusa la votazione anche dopo trenta secondi.
Poiché il precedente Ufficio di Presidenza non è più in carica, se voi acconsentite, io posso continuare in questo modo.
Mi rendo perfettamente conto che in questo momento c'è una discussione politica, una modifica normativa, e ci sono diverse e contrastanti posizioni tra la maggioranza e l'opposizione. L'opposizione vede rigettati alcuni emendamenti che potrebbero essere tranquillamente accolti, secondo la propria opinione. E', pertanto, una questione di natura politica.
Quando, però, si fa appello alle modalità di gestione dell'Aula, sono di fronte ad un bivio e precisamente: se lei intende guardare i trenta secondi, tutte le volte che voi interverrete, allo scadere scientifico e certosino dei due minuti, io, arbitrariamente, vi dovrò togliere la parola.
Non solo lo posso fare in questa sede, perché ci sono questi presupposti politici, ma dovrò farlo per tutta la durata della legislatura.
Comprendo il suo intervento ed è normale che se qualche collega deve ancora votare, lo potrà fare, ma mi permetto gentilmente di suggerire di poter chiudere in questo modo. Naturalmente, nella gestione dell'Aula posso chiudere a trenta secondi o posso anche aspettare, e, nel contempo, dare a voi un minimo di elasticità in più quando intervenite, così come ho fatto in questa seduta e nelle sedute precedenti.
Se non ci sono obiezioni, continuerei ad andare avanti in questo maniera. Se ci sono delle obiezioni, vi chiedo gentilmente di non presentarle adesso, ma di discuterne in altra sede, in modo particolare nella Conferenza dei Capigruppo.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Possiamo ripristinare la prassi della IX Legislatura in toto.



PRESIDENTE

In toto. Quindi io, passati trenta secondi, se mi lasciate un po' di discrezionalità, chiudo la votazione.
La stessa cosa vale per gli interventi.
La ringrazio per la sua disponibilità.
ARTICOLO 7 septies Emendamento rubricato n. 43) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: Dopo l'articolo 7 è inserito il seguente: "Art. 7 bis. (Inserimento del Capo IV bis nella l.r. 3/2010) Dopo il Capo IV della l.r. 3/2010 è inserito il seguente: IV BIS. Ulteriori misure a sostegno delle politiche abitative".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento - ovviamente per i colleghi che lo leggono - potrebbe sembrare poco sensato, poiché prevede l'inserimento di un Capo. In realtà ha una valenza politica estremamente significativa, poiché regge tutta la discussione sulle diverse misure che abbiamo presentato, ma soprattutto intende dare "una veste nuova" alla legge n. 3: far sì che nei primi tre Capi la legge si occupi di edilizia sociale classica (quindi alloggi di edilizia sociale da destinare, destinatari, modalità di assegnazione e quant'altro), ed abbia, poi (per la verità c'è già un Capo che riguarda l'housing sociale) un quarto Capo.
Oggi non mi sembra il momento per modificare nulla, nel senso che ogni emendamento è stato respinto, ma ritengo che il vero tema da affrontare in futuro sarà esattamente questo: certamente modificare in meglio l'attuale legge n. 3 nei primi tre Capi (quelli riguardanti l'edilizia sociale classica), ma introdurre un Capo IV, qualunque sia la misura che poi si vorrà introdurre, che vada a creare strumenti differenti per soggetti differenti, per platea differente.
Come ricordava il collega Sozzani, noi volutamente, magari usando anche dei tetti ISEE a volte importanti, rispetto alle disponibilità della Regione Piemonte, negli ultimi anni abbiamo fatto delle assegnazioni fra il reddito zero e le poche migliaia di euro. In questi anni, cioè, con gli strumenti che le politiche abitative pubbliche (della Regione, dei Comuni ecc.) offrono, siamo in grado d'intervenire nei confronti di quelle persone/famiglie che si trovano in situazioni di indigenza. Non si tratta di quella fascia che si trova in difficoltà economica, ma è indigenza vera povertà e indigenza - nel senso che sono persone che risultano, nella loro dichiarazione, a reddito zero o che hanno qualche migliaia di reddito annuo.
Pertanto, senza arrivare neanche più ai 16 mila euro come tetto per avere diritto all'assegnazione di una casa di edilizia sociale, ma soprattutto non badando a tutte quelle famiglie che certamente non possiamo definire abbienti, è evidente che vi è tutta una fascia grigia, che va dai 16 mila euro in su, verso la quale, da un punto di vista strutturale, la Regione Piemonte o le Amministrazioni comunali (salvo qualche progetto di housing sociale o l'Ufficio Pio, tramite la Compagnia di San Paolo) non intervengono.
Quest'emendamento, che sembra molto sintetico, in realtà è l'emendamento più significativo fra quelli che abbiamo presentato, perché è un po' la filosofia con cui abbiamo scritto i nostri emendamenti: trovare delle misure. Quelle che abbiamo presentato possono non essere le uniche misure utili a risolvere il problema, ma siamo certi che negli emendamenti presentati verranno inevitabilmente ripresi diversi temi significativi, in qualunque proposta di legge.
Proprio per questo motivo, il tema è la creazione di un nuovo presupposto di sostegno alle politiche abitative.
Come detto in più occasioni - ovviamente lo ripetiamo qui, in quello che doveva essere il cappello di un nuovo capo all'interno della norma - ci spiace che da questo punto di vista si sia perso del tempo - questo è il tema - rispetto alle indicazioni che davamo noi, a quelle che in Commissione ha dato la maggioranza e ad altre che ha dato l'Assessore nella relazione, nel momento della presentazione alla Commissione, rispetto alle volontà di governo della legislatura.
Almeno si poteva prendere il meglio che era venuto da quelle proposte iniziare con questa attività andando neanche verso l'assestamento, ma pianificando una politica di bilancio, che comunque è prossima nella programmazione della Giunta, che contenesse già una parte di modifiche normative significative. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Nell'ambito di quanto già accennato dal Consigliere Vignale, mi inserisco per una preoccupazione legata a questa fascia di nuove povertà che potremmo chiamare di "difficile quotidianità", dipende dai punti di vista, che, però, sono fondamentali al fine di un'analisi completa della situazione all'interno della discussione complessiva del Piano casa.
Da parte mia, sono convinto, al di là della posizione contraria espressa dalla Giunta, che l'Assessore rispetto a questa considerazione possa esprimere un parere generico positivo, essendo comunque una fascia di cui dovremo occuparci. Assolutamente, l'arricchimento del "reddito zero" di coloro che, in un primo tempo, magari, erano nella cosiddetta "fascia media" della società italiana, e per effetto della crisi economica ne sono stati allontanati verso le nuove povertà, diventa un elemento sicuramente di considerazione, che comunque dovremo affrontare. Se non sarà all'interno del Piano casa, dovremo operare nell'ambito delle politiche sociali, ma dovremo rivedere questo elemento, che sarà oggetto di discussione più ampia, qualora non venga preso in considerazione dalla maggioranza, magari con la sottoscrizione di ordini del giorno che possano vincolare l'Aula ad una discussione precisa su questo momento.
Anche quest'emendamento rientra nell'ordine di queste argomentazioni e comunque, della positività, che è alla base della nostra discussione odierna.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Questo è un po' l'emendamento di chiusura di un percorso rispetto al quale, come hanno già detto i colleghi, è stata persa un'opportunità sostanzialmente.
Da parte nostra, c'è stata la grande volontà di mettere sul tavolo una serie di elementi; abbiamo toccato una molteplicità di argomenti dall'autorecupero all'opportunità di finanziamento, dal sostegno dei mutui ad altri aspetti legati al canone, anche la volta precedente, insomma tutta una serie di elementi che, a nostro avviso, sono determinanti per la rivoluzione di un sistema che necessita, chiaramente, di una revisione.
Come diceva precedentemente il collega Vignale, obiettivamente auspichiamo che questo tema possa tornare in Aula quanto prima, perch onestamente, abbiamo osservato solo una riorganizzazione prettamente politica, e questa non è una bella impostazione. Si sta parlando di una politica orientata ad un certo tipo di percorso, però non è la minoranza che deve mettersi in una certa condizione, ma, a nostra avviso, è la maggioranza che deve porsi in un certo modo.
Da parte nostra, possiamo dare dei contributi, però il loro mancato recepimento deve fare riflettere. Prima di tutto, è necessario un senso di responsabilità che, a mio avviso, deve partire da chi comanda.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Claudia Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie per avere specificato il nome, non vorrei che, data la particolarità del cognome, ci fosse qualcuno in aula che non sono io. E' vero che Porchietto potrebbe confondersi con Pichetto.



(Commenti del Presidente Laus)



PORCHIETTO Claudia

La ringrazio, Presidente, mi fa molto piacere.
Svolgo una brevissima riflessione senza tornare sui temi; mi permetto se posso, di rivolgermi, senza mancare di rispetto a nessuno all'Assessore.
Avendo nella precedente legislatura ricoperto la carica di Assessore so quanto è difficile aprire un dialogo costruttivo con le opposizioni mantenendo, chiaramente, l'autorevolezza e, logicamente, un'autonomia di pensiero da parte della Giunta. Però, oggi, soprattutto in tale ambito, mi permetto di sottolineare il contenuto di quest'emendamento. Come ricordava prima il collega Vignale, può sembrare un emendamento non di contenuto, ma in realtà, permetterebbe alla Giunta di dare ampio spazio a quella che potrebbe essere - ormai l'abbiamo capito - la fase 2, successiva a questa legge. Il segnale è stato molto chiaro: assolutamente non c'è intenzione di aprire a proposte intelligenti - mi permetto di sottolinearlo - e lungimiranti da parte di un'opposizione. A più riprese, lo ha sottolineato precedentemente anche il collega Grimaldi, facendo un po' eco a quanto diceva la Giunta, forse un po' in nome e per conto della Giunta, dicendo: "Successivamente, apriremo ad una tematica più di natura contenutistica e non soltanto di vision politica". Oggi c'è l'opportunità - mi permetto di sottolinearlo - di dare un segnale che, secondo me, sarebbe molto lungimirante - non mi permetto di dire "intelligente", ci mancherebbe altro, non voglio assolutamente venire meno alla grande stima che ho nei suoi confronti, Assessore - cioè c'è l'opportunità di fare capire a tutto il Consiglio - e non soltanto - che c'è un'opposizione attenta, che in questi anni di grave crisi ha cercato, attraverso anche un equilibrio di bilancio non facile da individuare, di dare delle risposte.
Allora, come è avvenuto nella precedente legislatura, mi aspetto che la Giunta svesta i panni di quell'organo che vuole soltanto dire di no alle opposizioni e cominci, invece, a tracciare un percorso per il bene del Piemonte e non soltanto per il bene della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Vicepresidente del Consiglio regionale Ruffino, in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
L'emendamento 43) recita: "Ulteriori misure a sostegno delle politiche abitative".
Perché questo? Perché ci siamo resi conto che ci sono delle situazioni di disagio enormi, a fronte di numeri che ho trovato e che ci fanno capire quanta necessità ci sia.
Sull'emanazione di un bando generale, con cadenza quadriennale, c'è la possibilità, oltre alle canoniche domande fuori dai tempi del bando, di portare le domande di emergenza abitativa, ossia quell'emergenza che viene segnalata dai servizi socio-assistenziale. Orbene, i numeri dell'emergenza abitativa registrano un incremento enorme. In un anno, su Torino, ci sono 696 domande presentate, con istanze di cittadini che hanno uno sfratto e che sono state presentate attraverso i competenti servizi.
Nelle domande di emergenza abitativa presentate da famiglie sotto sfratto queste sono il 90% del totale delle domande relative all'emergenza abitativa.
In questo caso, c'è una netta predominanza dei progetti intentati per morosità: 86% rispetto alle finite locazioni.
Questo ci fa pensare che le domande di emergenza abitativa, motivate da un decreto di trasferimento a seguito, spessissimo, di un pignoramento dell'alloggio da parte degli istituti di credito per mancato pagamento delle rate del mutuo o dei condomini per mancato pagamento delle spese condominiali, sono una realtà quotidiana. Questo motiva, assolutamente e ulteriormente, gli emendamenti che abbiamo presentato e, ancora di più, le mozioni che presenteremo.
Le domande di emergenza abitativa, quindi, presentate dai cittadini sfrattati, sono positive con una media altissima.
L'elemento di riflessione che pongo a quest'Aula, nell'accettazione degli emendamenti che andremo a votare, va una volta di più in questa concreta direzione.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi sull'emendamento, e non essendoci dichiarazioni di voto, procediamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 36) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: al comma 2, dell'articolo 8, del disegno di legge n. 2, le parole "dall'accorpamento", sono sostituite dalle seguenti:"dalla riorganizzazione".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Questo, che ovviamente è un emendamento che entra nel dettaglio della norma e non introduce misure per nuove politiche abitative, è interessante perché ci consente di approfondire alcuni temi.
In questo caso, la riorganizzazione delle ATC è certamente un aspetto che, come in altri casi abbiamo detto, può essere positivo, ma in senso neutrale. Se fosse sufficiente per garantire maggiori opportunità abitative per questo nascono le ATC e per questo viene fatta la legge 3 - da una governance differente agli Enti, è riduttivo e, peraltro, non vero.
Certamente potrà essere vero che la riduzione garantirà qualche centinaia di migliaia di euro di risparmio che, grazie ad un nostro emendamento, sono stati vincolati alla manutenzione ordinaria e straordinaria, ma non è con qualche centinaia di migliaia di euro risparmiati ogni anno che risolviamo il problema abitativo del Piemonte.
Non risolveremo totalmente il problema abitativo del Piemonte, ma se ad esso dobbiamo dare una risposta, dobbiamo intervenire, ad esempio, con emendamenti che fino a quello precedente abbiamo provato ad illustrare.
Questo è il tema più significativo che dobbiamo affrontare, altrimenti c'è il rischio - ed è quello a cui stiamo assistendo - che questa Amministrazione si occupi molto delle governance, perché danno "buona stampa" (le ATC da sette a tre; i Revisori dei Conti da cinque a tre l'abolizione del CORESA).
Sono passati un po' di mesi da quando avete vinto le elezioni. Questi dovrebbero essere provvedimenti che stanno in un collegato alla finanziaria o si discutono tra una priorità e l'altra; ma se i provvedimenti di cui oggi stiamo discutendo all'interno delle Commissioni sono questi, e non è arrivato, salvo l'assestamento di cui ieri abbiamo fatto solo le predeterminazioni, un solo provvedimento che interviene sulla carne viva di quelle che sono le priorità, un solo provvedimento che dia risposta al programma elettorale, dopo alcuni mesi mi sembra un po' tardivo.
Si vincono le elezioni, si insedia il Consiglio (la Giunta si è insediata prima), ma di quanto tempo avete ancora bisogno per imparare com'è fatta la Regione, prima che facciate una legge? Modificheremo la legge 19 sui parchi e tutta una serie di cose: dopodiché aspettiamo provvedimenti legislativi - questo si fa in quest'Aula - che diano attuazione a ciò di cui avete detto durante la vostra campagna elettorale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Nell'ambito della discussione vorrei chiedere - e spero che l'Assessore ne parlerà in fase di replica - qual è la filosofia politica di questa legge e qual è la filosofia amministrativa della legge.
Ormai ci sembra consolidato - lo diceva anche prima il Consigliere Vignale - che l'azione politica complessiva su questa legge, ma della Giunta in particolare, sia quella di un'interpretazione - lo dico matematicamente, per come mi è congeniale nel sistema di ragionamento - di un foglio excel, in cui è fissato un bilancio (oltre 11 miliardi di euro) e sono fissate una serie di spese e di costi. In questa fase, la Giunta non sta facendo una legge per incentivare un'azione economica, ancorch un'azione sociale, come abbiamo detto più volte, ma vi è semplicemente una mera considerazione economica sul fatto che si debba risparmiare: chi deve pagare, quali sono i soldi che si devono risparmiare, senza metterci alcun tipo di fantasia - ci sembra - nell'ambito dell'applicazione di leggi che comunque, in ambito di risparmio (che è assolutamente sacrosanto) ci possa anche essere una filosofia che venga riconosciuta dai cittadini piemontesi ancorché dai Consiglieri regionali che devono votare questa legge.
Quindi oggi questo mio intervento è anche un accorato appello per conoscere, alla fine, la filosofia complessiva di questa legge, che spero l'Assessore ci illustri nell'ambito della replica finale, al di là di quanto ci aveva detto in Commissione, dove noi avevamo interpretato alcuni pensieri rispetto ai quali abbiamo prodotto una serie di emendamenti.
Vorremmo sapere qual è questa filosofia, perché ci sfugge; ci sfugge e vorremmo conoscere complessivamente quali saranno gli obiettivi rispetto a una programmazione intera della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire in qualità di Consigliere la Vicepresidente del Consiglio regionale, Ruffino; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Riprendo dal punto in cui si è fermato il Consigliere Sozzani, perch all'interno del nostro Gruppo abbiamo dibattuto ampiamente su alcuni temi e riflettuto su quella che può essere definita - l'ho detto prima - una riforma delle ATC.
Il grido accorato va anche nel prendere in considerazione una situazione legata alla popolazione che si sta evolvendo sui nostri Comuni e sulle varie realtà. Ad esempio, l'aspetto che continuano a diminuire le coppie con figli (meno 2%) e quelle senza figli (meno 1,3%).
Ma l'altro grande problema, numero più numero meno, è legato ai cittadini stranieri residenti, ad esempio, a Torino con delle comunità che sono numerosissime e con delle richieste impellenti relative sia all'emergenza abitativa che alla ricerca di casa e di alloggio.
Se pensiamo che soltanto la comunità rumena ha 55.333 unità ed è pari al 39% degli stranieri che risiedono soprattutto in alcune Circoscrizioni come pure quella marocchina (19.892 unità), per arrivare a quella cinese con 7.128 unità, ecco, ci rendiamo conto di comunità che hanno necessità e bisogni esattamente come e forse più dei cittadini italiani.
Occorre tenere presente anche questo aspetto e tenere conto degli interventi che sono stati fatti prima dalla Consigliera Gancia, poi dal Consigliere Marrone, come anche di alcuni Consiglieri di Forza Italia, che chiedono - chiediamo - di prendere in considerazione questa situazione e questa realtà, soprattutto dell'aspetto forte in cui ci rendiamo conto non c'è possibilità di dare delle risorse rispetto alla casa, nel senso che riuniamo sicuramente le ATC, ma non aumentiamo il numero degli alloggi e non riusciamo a dare risposte concrete né ai cittadini italiani né ai cittadini stranieri.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Esprimiamo ovviamente un parere favorevole rispetto all'emendamento che certamente non apporta modifiche sostanziali, pur non essendo solo sintattico. Parlare di accorpamento o di organizzazione sono due aspetti che possono essere diversi, ma il vantaggio di alcuni emendamenti (anche di questi) presentati - meno di merito, per la verità, e se i colleghi hanno avuto la pazienza di ascoltarci hanno potuto vedere che gran parte degli emendamenti che abbiamo presentato avanzavano delle proposte, condivisibili o meno - è che avanzavano delle proposte. E credo che questo sia in qualche modo stato utile anche nella discussione relativa al disegno di legge che l'Assessore, quando intenderà farlo, presenterà alla Commissione consiliare.
Il dato - lo dicevo prima - è un po' quello dei tempi. Sono passati 4 mesi dalle votazioni, è vero, meno tempo dall'insediamento del Consiglio anche se in realtà la Giunta si è insediata pochi mesi dopo. Io non so quando, come dicevano altri precedentemente, questa Giunta intenda presentare delle proposte di legge significative. Capisco e capiamo che in questo periodo si stia cercando di individuare i vari temi che ogni singolo componente di Giunta è tenuto a gestire, però è evidente che vi è un tempo per tutto. E' un po' come nell'apprendistato, insomma: abbiamo superato i 4 mesi e, dopo che si è fatto l'apprendista per un po' di tempo, si inizia anche a diventare una figura significativa all'interno dell'azienda in cui si lavora. Noi ci aspettiamo questo.
L'unica norma con un po' di valore che, ad oggi, abbiamo votato in Commissione è quella che ristruttura i debiti che il centrosinistra fece nell'VIII Commissione. Per carità, tutto ha un valore, però, al di là di rimediare ai danni che avete fatto precedentemente, ci auguriamo anche che diate corso....



(Commenti fuori microfono del Consigliere Grimaldi)



VIGNALE Gian Luca

Se oggi alla I Commissione sono arrivati i dati che ha garantito l'Assessore Reschigna, il Consigliere Grimaldi potrà capire come la crescita del debito ha delle madri, più che dei padri. Anzi, ha una madre e ahimè - un consulente, o meglio, l'Assessore al bilancio che, tanto in Comune quanto in Regione, credo sia riuscito a superare in Italia il numero di debiti contratti, peraltro in così poco tempo. Ma questo sarà un dibattito successivo (anche questa norma arriverà in Aula).
Come dicevo, ci aspettiamo - se serve, riprenderemo il programma del centrosinistra - che, dei tanti punti, qualcosa la trasformiate in proposta di legge.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale. Ricordiamoci poi, alla fine, che le ho fatto fare adesso la dichiarazione di voto sugli emendamenti, perché ho fatto confusione io. La dichiarazione di voto è complessiva sull'articolo e sugli emendamenti.
L'emendamento rubricato n. 37) è dichiarato irricevibile, perché privo di contenuto normativo.
Emendamento rubricato n. 38) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: Al comma 4, dell'articolo 8, del disegno di legge n. 2, la parola "predispongono" è sostituita con la seguente: "adottano".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento, come i colleghi potranno vedere, non ha certo la portata legislativa, o meglio, la volontà di avanzare delle proposte come gli emendamenti precedenti. Credo che avremo tempo di riprendere a fare questa attività, ricordando che all'interno di un'assemblea legislativa l'opposizione certamente rimane tale, non solo a titolo di indirizzo, ma similarmente alla maggioranza, essendo una parte del Consiglio regionale, approvando le leggi.
Se posso fare una valutazione non solo sull'emendamento, ma in termini più generali e sull'andamento dei lavori del Consiglio su questa norma devo dire che non credo si sia iniziata, visto che è la prima norma significativa dopo quella del Segretario generale, un'attività legislativa di buonsenso. Misuro molto le parole che dico, nel senso che molto spesso è sufficiente chiedere ai pochi colleghi rimasti della precedente legislatura, ma molto spesso, quando l'opposizione presenta un numero di emendamenti che non è esorbitante e all'interno dei quali vi sono delle proposte di buon senso, si tende a non mortificare il lavoro svolto, salvo che, ovviamente, quelle proposte emendative vadano in contrasto con la filosofia della legge.
Per esempio, rispetto al Segretario Generale, il nostro pensiero era distinto da quello della Giunta. Avevamo un'idea differente di gestione della macchina regionale, l'abbiamo argomentata in emendamenti e nessuno di noi ha lamentato il fatto che gli emendamenti non fossero stati accolti perché, evidentemente, erano contrari alla filosofia che la Giunta proponeva.
Non è stato questo il caso. Sulla prima parte degli emendamenti, quelli fino all'articolo 6, che cercavano di migliorare la legge così come era stata scritta, l'esempio dell'emendamento che evitava di rinnovare tutti i contratti, credo fosse quello più lampante; poi si metterà mano a questa pecca che c'è nella legge n. 3 perché costa tra i quattro e i nove milioni di euro, a seconda dell'imposta di registro, alle ATC piemontesi. E' evidente che era anche quello un emendamento di buon senso.
Per cui devo dire che, se possiamo fare una valutazione molto pacata non ci pare che questa sia una modalità utile, ma anche nel tempo che impieghiamo all'interno dei lavori dell'Aula. Per l'opposizione è molto più facile impiegare il proprio tempo, è facile fare proposte. Per chi ha avuto modo di occuparsi della cosa pubblica dal Comune, alle Province, alla Regione, molto banalmente sa che l'opposizione non deve garantire il numero legale, quindi la propria attività è anche un po' più semplice.
Mi auguro, al di là di questo, che nelle prossime sedute si tenga conto di questo, tenendo anche presente che, ad oggi, il nostro è stato un Gruppo consiliare responsabile. La legge che delega la Giunta a ritrattare i mutui perché ci può essere una convenienza per i cittadini piemontesi, noi l'abbiamo votata. Ci pareva una buona norma.
Spero, mi auguro, che senza volontà di inciucio - ognuno fa il suo lavoro: chi ha vinto governa e chi ha perso fa l'opposizione - ma da lì, a non avere una minima relazione in termine di contenuti legislativi, non su altro, credo che ci sia una differenza sostanziale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Rispetto all'articolo 8 - diventa sicuramente importante una razionalizzazione dei costi che sono previsti all'interno delle ATC - il nostro emendamento andava a migliorare un obiettivo che, comunque, tutti quanti abbiamo a cuore, cioè la razionalizzazione dei costi nell'ambito delle singole realtà delle ATC, ancorché queste saranno ridotte come numero all'approvazione di questa legge.
Evidentemente ci deve essere un centro unico di appalti, ci sembra di capire che questo possa essere l'articolo 8, con la razionalizzazione dei costi degli stessi, ai fini di una riduzione dei costi.
La normativa nazionale sui lavori pubblici è piuttosto complessa e in evoluzione, sicuramente non competitiva con altri Stati europei, ma su questo tema dovremo tornare successivamente. E' chiaro che nell'autoregolamentazione che dicevamo prima, vi è una grande possibilità di esecuzione di lavori interni, sicuramente molto più produttivi sicuramente molto più efficaci, sicuramente molto più idonei al conseguimento di un miglioramento del patrimonio dell'ATC, rispetto ad un'attività abbastanza generica, senza fissare dei paletti che questa attività generica sovrintenda.
Questo cosa vuol dire? Vuol dire un centro comune in cui la Regione si sostituisce all'ATC nell'ambito dell'identificazione dei costi standard piemontesi sulla costruzione, piuttosto che attività di altro genere della quale questo articolo, essendo piuttosto generico, non ci da riferimenti complessivi.
Il nostro emendamento è stato presentato in questa logica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Riprendendo quello che stava sottolineando il Consigliere Vignale credo sia importante evidenziare come la logica ci ha portato a cercare di condividere con voi degli emendamenti che avessero il senso di rendere più razionale, ma maggiormente operativa ed efficace, l'attività del Consiglio dell'ATC.
L'emendamento testé riportato non è soltanto il cambiamento di un'unica parola, ma significa dare dei tempi diversi rispetto ai 90 giorni in cui il Consiglio di amministrazione deve provvedere a predisporre un piano e non deve soltanto presentare.
Credo che nell'ottica di quello che si è sentito dire in queste settimane da parte della Giunta regionale e da parte della maggioranza cioè cercare di efficientare la macchina della pubblica amministrazione questo può essere un passaggio che vale la pena sottolineare e sostenere.
Capisco ancora una volta che il diniego da parte della Giunta nasca da motivazioni non legate ai contenuti, ma da una motivazione politica; voglio sottolineare come, invece, sarebbe fondamentale che finalmente si iniziasse a lavorare e a collaborare nell'ottica di rendere più efficiente una macchina, quella delle ATC piemontesi che, non sempre per sua volontà ma molto spesso anche per una gestione troppo burocratica, in questi anni, ha segnalato e ha sottolineato come si può dire tutto, ma non che sia stata una macchina efficiente per quelli che erano gli oggetti per cui è stata costituita. Risottolineo la necessità di guardare oltre al soggetto che sta proponendo questi emendamenti e auspico che la Giunta non faccia, come ha fatto praticamente da ormai due sedute di questo Consiglio regionale, ma che valuti attentamente il contenuto delle disposizione indicate negli emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
A volte anche la singola parola ha un peso e, in questo caso, ancora di più. Onestamente sostituire una singola parola all'interno del comma 4 significherebbe aumentare in modo esponenziale i tempi o, meglio, imporre alle ATC i tempi di riorganizzazione e di razionalizzazione. A dimostrazione che, ancora di più a sottolineare il nostro impegno ma soprattutto, la nostra solerzia nel poter riorganizzare una struttura che ne ha bisogno. Entrando nel particolare, riteniamo che la necessità ci sia come è già stata evidenziata, sia dal punto di vista strutturale, quindi tutto l'aspetto abitativo, sia nell'aspetto gestionale.
Tra l'altro il fatto che si vada verso una riorganizzazione di ambiti questione che affronterò nel question time del pomeriggio, ma che sicuramente hanno una loro importanza - ancora di più sarà necessario che ci sia una forte operatività degli organi gestionali e amministrativi perché vuol dire rivedere in toto tutto l'assetto operativo.
Anche entrando nel particolare del singolo termine, della singola parola può avere un peso sostanziale.



PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire in qualità di Consigliere la Vicepresidente del Consiglio regionale, Ruffino; ne ha facoltà



RUFFINO Daniela

Grazie.
Avvicinandosi le ore 13, provo a fare una piccola sintesi degli aspetti caratterizzanti e anche, penso, innovativi che abbiamo riportato nei nostri emendamenti.
Intanto la ricerca sul mercato privato, proprio per sopperire alla carenza di alloggi, anche attraverso l'acquisto e lo strumento della programmazione urbanistica, come ad esempio il convenzionamento con gli operatori, per dare le risposte che l'edilizia pubblica - è emerso chiaramente nel precedente Consiglio ed anche oggi - non è più in grado di fornire.
Poi la necessità di creare strutture e anche degli strumenti ed incentivi che devono essere volti a favorire l'incontro tra domanda ed offerta sul mercato privato della locazione. Questo è un aspetto importantissimo.
Inoltre, la promozione del fondo "salva sfratti" a sostegno delle morosità incolpevoli. Sono tantissime e sono sicuramente anche frutto di una sofferenza enorme per le famiglie.
Ancora, l'estesa attuazione di politiche di sostegno al reddito; questo anche attraverso i competenti servizi, ma con una sollecitazione e un sostegno forte da parte della Regione.
Infine, ultimi due elementi: l'introduzione di elementi innovativi all'interno delle tradizionali modalità di gestione dell'edilizia pubblica.
Abbiamo fatto in questo senso delle proposte concrete, che rafforzeremo con le mozioni di oggi pomeriggio, per intensificare i programmi di ristrutturazione di immobili degradati, anche attraverso progetti sperimentali.
Ricordo ai colleghi che abbiamo presentato, anche in questo caso, delle proposte concrete.
Mi rendo conto, Presidente, che forse l'ora è tarda...
E' quasi impossibile intervenire.



PRESIDENTE

Scusi, Vicepresidente.
Colleghi, è impossibile intervenire. Al di là dell'ora, colleghi, vi invito gentilmente...
Mi scuso con lei, collega Ruffino.



RUFFINO Daniela

Grazie per questa sensibilità, Presidente.
Concludo soltanto dicendo ai colleghi che se non è oggi, se non è domani, se non è con questa rivisitazione della legge, da quanto ho detto prima e da quanto è stato esposto dai miei colleghi, dovremo dare delle risposte, perché, se non le daremo, noi, con puntualità schiacciante le riporteremo in discussione in quest'Aula. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento, passiamo al successivo emendamento.
Emendamento rubricato n. 39) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Marrone, Vignale, Porchietto, Berutti, Sozzani, Ruffino, Gancia, Benvenuto: Al comma 7 dell'articolo 8 del disegno di legge n. 2, la parola "provvedono" è sostituita con la seguente "predispongono".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento, come gli ultimi due emendamenti discussi, in realtà è un emendamento che non modifica sostanzialmente il testo della legge ma, come altri emendamenti discussi nella ultime due sedute, credo sia servito per porre l'accento su alcune questioni.
Lo diceva nella sua chiusura d'intervento la collega Ruffino. E' evidente che vi sono dei tempi rispetto ai quali ognuno di noi manifesta delle priorità. Noi, con gli emendamenti presentati, abbiamo già indicato che la casa è una priorità.
Non attenderemo il disegno di legge della Giunta per dare risposte ai cittadini piemontesi. Sulla scorta degli emendamenti presentati e anche di qualche riflessione di carattere generale ulteriore, presenteremo una proposta al Consiglio regionale che intervenga con celerità per dare nuovi strumenti di politiche abitative ai cittadini piemontesi, perché crediamo sia una delle priorità, unitamente a quella del lavoro e del sostegno all'impresa.
Le sensibilità cambiano nell'arco di pochi mesi, ma segnaliamo che nell'assestamento di bilancio non c'è un euro per queste finalità, salvo quattro milioni ai consorzi; che poi siano per politiche abitative o per altri aspetti, questo lo vedremo. Ma come i colleghi sanno, ci sono tutta una serie di leggi regionali che sostengono l'abitazione e non necessariamente l'attività di politiche sociali.
Quindi, quando non c'è un euro e quando diventano prioritarie altre modalità, è evidente che, pur nelle difficoltà del bilancio - poi la giustificazione l'abbiamo vista e la vedremo - quando un'Amministrazione fa delle scelte, se all'interno di queste scelte e di queste priorità non c'è spazio per politiche abitative, per il sostegno alla famiglia, per il sostegno al lavoro e alle imprese, è evidente che, secondo noi, ha priorità completamente differenti rispetto a quelle che dovrebbero essere le priorità della nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Secondo noi, questo tipo di articolo poteva anche essere abolito perché in effetti non ha senso mettere gli enti pubblici diversi dalle ATC.
Possono rivolgersi alle ATC quando non c'è una lira per fare alcunché. Già i bilanci delle ATC sappiamo quali sono. Evidentemente diventa un articolo aggiunto, piuttosto pleonastico rispetto alla situazione in cui noi stiamo vivendo, e senza alcuna possibilità di applicazione.
Ecco perché volevamo inserire quest'emendamento, andando a trovare delle soluzioni che possano essere effettivamente operative, anzich scrivere semplicemente che le ATC diventano enti attuatori rispetto ai Comuni, rispetto ad altre forme di finanziamento che oggi possono essere trovate.
Anche perché la finanza creativa - l'abbiamo visto nell'ambito di un recente convegno che abbiamo fatto come Gruppo Forza Italia - oggi è l'elemento che si basa sull'attività amministrativa quotidiana dei singoli Comuni, perché non avendo più soldi, evidentemente debbono trovare soluzioni alternative a quelle classiche con finanziamento. Però, come diceva giustamente il collega Vignale, riscontriamo che, a livello di bilancio, vi è lo zero su questa prospettiva, il che vuol dire che con questa legge che andiamo a votare - lo ripetiamo per l'ennesima volta - non si costruirà nessun appartamento nuovo.
Quindi, è con questa filosofia che vorremmo cambiare la legge e soprattutto, questo articolo, ai fini di un provvedimento operativo.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 40) è irricevibile perché privo di contenuto normativo.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 40) è stato dichiarato non ricevibile, pertanto procediamo con la votazione dell'articolo n. 8.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Registriamo a verbale il voto contrario del Consigliere Graglia.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
Ricordo a tutti che i lavori pomeridiani si apriranno con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.03)



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