Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.72 del 12/05/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 14.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Ferraris.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 84, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2015-2017" (atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 84, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2015-2017", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Consigliere Pichetto, dopo la Conferenza dei Capigruppo e dopo un'attenta ed accurata riflessione da parte del sottoscritto in merito alla ricevibilità degli atti d'indirizzo proposti, comunico, intanto, che il numero complessivo è 43.
Da un punto di vista formale, sono convinto che gran parte degli atti d'indirizzo non siano assolutamente riconducibili al tema del bilancio basandomi su una stretta interpretazione letterale dell'articolo 87.
Tuttavia, dato che parliamo comunque di un momento particolare e delicato come quello del bilancio, e tenuto conto del contingentamento dei tempi permetto all'Aula di illustrare e di votare tutti gli atti d'indirizzo.
Dopodiché, saranno le forze politiche che esprimeranno un giudizio a favore o contro, a seconda che li ritengano o meno collegati al bilancio, al di là del merito della questione.
Il mio studio mi ha portato ad addivenire a queste conclusioni.
Dunque, li considero tutti ricevibili.
Veniamo ai tempi: la trattazione è consentita dalle ore 14.30 alle ore 17.30.
Iniziamo con le illustrazioni.
Ordine del giorno n. 299 "Ritiro del ricorso della Regione Piemonte contro le sentenze del Tar del Piemonte che confermano il diritto degli anziani malati cronici e/o dei disabili non autosufficienti alle prestazioni socio sanitarie domiciliari" presentato dal Consigliere Marrone.
Poiché il Consigliere Marrone non è in aula, lo consideriamo illustrato.
Ordine del giorno n. 317 "Individuazione di risorse da destinare ad interventi urgenti a favore della popolazione colpita dal sisma in Nepal" presentato dai Consiglieri Gariglio, Gancia, Giaccone, Grimaldi, Marrone Monaco, Porchietto.
Consigliere Gariglio, lo diamo per illustrato? GARIGLIO Davide (fuori microfono) Certo, Presidente.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 318 "Tempestiva approvazione ed attuazione del PSR 2014-2015 e tutela delle aziende aderenti alle misure agro-ambientali" presentato dai Consiglieri Marrone, Gancia.
In assenza dei proponenti, lo diamo per illustrato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per una breve considerazione.
In merito all'ammissibilità, giacché ho la parola, vorrei precisare che non condivido nulla di tutto il percorso del suo ragionamento, quindi non la considero una concessione all'Aula bensì un diritto dell'Aula. Con ci le conclusioni sono certamente condivise, perché è quello che volevamo.
In merito all'ordine dei lavori, fermo restando il contingentamento dei tempi, credo che sia opportuno, rispetto ai colleghi che in questo momento non ci sono ancora, lasciare comunque uno spazio semmai in un ordine del giorno successivo, per accennare anche agli atti d'indirizzo che hanno presentato e che in questo momento non hanno potuto illustrare. Senza, con questo, voler dilatare ulteriormente i tempi di discussione.



PRESIDENTE

Certo, quando uno interviene, lo farà su ciò che riterrà più opportuno ci mancherebbe altro! Ordine del giorno n. 319 "Impiego delle risorse eventualmente residuali dal Bando per gli assegni di studio 2013-2014 ad integrazione dei fondi iscritti per la medesima finalità nel Bilancio di previsione 2015" presentato dai Consiglieri Appiano, Giaccone, Grimaldi, Ravetti, Rossi Valle.
Con il consenso dei proponenti, lo diamo per illustrato.
Ordine del giorno n. 323 "Tavolo consiliare di monitoraggio sui servizi in appalto" presentato dal Consigliere Marrone.
In assenza del proponente, lo diamo per illustrato.
Ordine del giorno n. 297 "Costituzione della graduatoria provinciale e di un piano di assunzioni con triplo canale a scorrimento per il personale della scuola italiana statale" presentato dai Consiglieri Gancia, Marrone.
In assenza del proponente, lo diamo per illustrato.
Ordine del giorno n. 296 "Mobilità straordinaria personale docente della scuola" presentato dalla Consigliera Gancia, Marrone.
In assenza del proponente, lo diamo per illustrato.
Ordine del giorno n. 328 "Riparto FSN 2015 - Riequilibrio quota capitaria Regione Piemonte" presentato dai Consiglieri Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Sozzani, Vignale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Brevemente, Presidente.
Questo atto d'indirizzo riguarda il riequilibrio della quota capitaria del Servizio Sanitario Nazionale.
Considerato che è cambiata notevolmente, a livello nazionale, la struttura demografica e, quindi, le patologie che avevano determinato i criteri di riparto a livello nazionale, con quest'ordine del giorno si chiede di attivarsi nelle opportune sedi istituzionali (Conferenza Stato Regioni) per fare in modo che venga rivisto complessivamente (ma questo credo che sia un'attenzione che l'Assessore Saitta ha come priorità) il meccanismo di ripartizione della quota capitaria, oltre che, naturalmente rispetto a quello che è il totale, mantenendolo possibilmente non in riduzione, il Fondo Sanitario Nazionale.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 329 "Incrementi di risorse per gli investimenti in edilizia sanitaria" presentato dai Consiglieri Porchietto, Berutti Graglia, Pichetto Fratin, Sozzani, Vignale.
Con il consenso dei proponenti, lo diamo per illustrato.
Ordine del giorno n. 330 "Risorse per il potenziamento dell'informatizzazione del SSR" presentato dai Consiglieri Porchietto Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Sozzani, Vignale.
Con il consenso dei proponenti, lo diamo per illustrato.
Ordine del giorno n. 331 "Erogazione delle prestazioni extra LEA" presentato dai Consiglieri Porchietto, Berutti, Graglia, Pichetto Fratin Sozzani, Vignale.
Con il consenso dei proponenti, lo diamo per illustrato.
Ordine del giorno n. 332 "Trasferimenti delle dotazioni di cassa alle Aziende Sanitarie" presentato dai Consiglieri Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Sozzani, Vignale.
Con il consenso dei proponenti, lo diamo per illustrato.
Ordine del giorno n. 333 "Contratti strutture accreditate" presentato dai Consiglieri Porchietto, Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Sozzani Vignale.
Con il consenso dei proponenti, lo diamo per illustrato.
Ordine del giorno n. 334 "Riordino sistema della garanzia" presentato dai Consiglieri Porchietto, Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino Sozzani, Vignale.
Con il consenso dei proponenti, lo diamo per illustrato.
Ordine del giorno n. 60 "Estensione della libera circolazione agli ispettori del Ministero del Lavoro operanti presso le Direzioni Territoriali del Piemonte", presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi Bertola, Bono, Mighetti, Valetti.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno nasce da una problematica segnalata dagli ispettori del lavoro, che hanno difficoltà di spostamento sul territorio dovuta alla mancanza di mezzi. Questo limite impedisce di effettuare correttamente i sopralluoghi e noi sappiamo benissimo, soprattutto alla luce dei dati recentemente divulgati in particolar modo in merito agli incidenti sul lavoro, quanto sia importante l'attività di sorveglianza per verificare che all'interno delle aziende e dei cantieri siano rispettate le norme di legge.
Quest'ordine del giorno non va a gravare su voci di bilancio, ma chiede di estendere la libera circolazione sui servizi di TPL su gomma e ferro anche al personale delle direzioni territoriali dislocate in Regione Piemonte.
Ricordiamo che gli ispettori del lavoro sono ufficiali di polizia giudiziaria.
Poiché questo ordine del giorno non prevede un impegno economico da parte della Regione, ma si limita ad estendere lo stesso trattamento che riserviamo ai militari, noi auspichiamo che ci sia un accoglimento da parte del Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Mozione n. 77 "Completamento dei lavori infrastrutturali della sede del Polo Archivistico di Cuneo e valorizzazione dell'accordo sul Polo Archivistico Cuneese" presentata dai Consiglieri Frediani, Bertola, Bono Campo, Mighetti, Valetti.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Io non sono neanche cuneese, quindi questo significa che sono imparziale e vuol dire che è proprio una cosa importante.
Chiediamo di mettersi in contatto con il MIBACT per concordare un intervento per ultimare questi lavori sul Polo Archivistico Cuneese.
Si tratta di interventi che sono già iniziati, ma al momento sono bloccati, quindi servirebbe un impegno da parte della Regione e del Ministero per ultimare questo importante intervento. Non dico che è importante solo perché riguarda una mia mozione, ma proprio perché la funzione dell'Archivio di Stato di Cuneo è fondamentale: poiché raggruppa tutta una serie di documenti, svolgerebbe quindi una funzione sicuramente rilevante anche a fini sociali, perché ha un patrimonio documentale veramente incredibile e che attualmente non è assolutamente fruibile.
Pertanto, chiediamo che la Regione interagisca con il Ministero per garantire l'ultimazione di questi interventi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Mozione n. 168 "Interventi atti a rendere fruibili i biglietti e le opere in programmazione, presso la Fondazione Teatro Regio, alle fasce più deboli della popolazione piemontese", presentata dai Consiglieri Frediani Bertola, Campo, Mighetti, Valetti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi sono scatenata con gli ordini del giorno: visto che con gli emendamenti non ho avuto successo, sicuramente ne avrò con gli ordini del giorno.
Con questa mozione chiediamo alla Regione di vincolare almeno il 10 del fondo di rotazione della Regione Piemonte a partire dal 2015 per implementare interventi atti a rendere fruibili i biglietti e le operare in programmazione, presso la Fondazione Teatro Regio, alle fasce più deboli della popolazione piemontese.
Sappiamo che la Regione Piemonte sostiene economicamente la Fondazione Teatro Regio e riteniamo che il valore culturale aggiunto, che potrebbe portare la Regione a questa sua partecipazione, potrebbe essere proprio quello di consentire la fruizione di spettacoli anche alle persone che non possono permettersi l'acquisto di un biglietto. Sappiamo benissimo quanto costino i biglietti per le opere teatrali, in particolar modo per la lirica.
Ci sono alcuni esempi nell'ordine del giorno e se avrete la pazienza di approfondire prima del voto comprenderete, ad esempio, come si potrebbe pensare a recite supplementari destinati alle fasce con più difficoltà economica con un costo del biglietto ridotto, ad esempio, a otto o dieci euro, oppure a recite supplementari per gli studenti, quindi anche un alto valore educativo.
Anche qui, chiediamo che la Regione svolga la sua funzione di sostegno della cultura rivolto soprattutto a quei cittadini che hanno difficoltà economiche. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Ordine del giorno n. 336 "Disegno di legge n. 84 Bilancio di previsione 2015. Gestione della prevenzione all'interno delle ASR per i disturbi del comportamento alimentare" presentato dai Consiglieri Batzella, Bertola Campo, Frediani, Valetti.
La parola alla Consigliera Batzella per l'illustrazione.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Si tratta di un tema che viene spesso sottovalutato, come anche le risorse e la prevenzione. Parliamo dei disturbi del comportamento alimentare; si tratta di complesse malattie che portano chi ne è affetto a vivere con l'ossessione del cibo, del peso e dell'immagine corporea.
Due settimane fa mi sono recata in visita al centro di riferimento della Regione Piemonte, un centro pilota, presso l'Ospedale Molinette, e nel reparto di psichiatria ho visto con i miei occhi in quali condizioni versano quelle ragazze: le più gravi pesano soltanto 25 chili.
Il problema dell'anoressia e della bulimia colpisce fondamentalmente il sesso femminile e anche quella fascia di età che va dai 15 ai trent'anni anche se, purtroppo, l'età media sta diminuendo, perché ci sono casi di anoressia e di bulimia anche già dall'età tra gli otto e i 12 anni.
Ricordiamo che lo scorso anno, in Piemonte, si sono suicidate quattro giovani ragazze e nessuno ne ha parlato, perché è un tema che viene sottovalutato e c'è carenza di informazione, non c'è prevenzione.
Per poter fare una diagnosi precoce, è necessaria la prevenzione abbiamo bisogno di individuare un nuovo piano regionale di assistenza diagnosi e di terapia.
Ricordo che c'è una grave carenza di medici psichiatri che lavorano all'interno di questa struttura e a livello territoriale non c'è una continuità assistenziale perché non ci sono centri di supporto e sostegno.
Nel bilancio di previsione 2015 non sono previsti stanziamenti; si tratta del capitolo 15.97.48 (trasferimento dei fondi alle Aziende Sanitarie Regionali per il rifinanziamento di progetti di rilevanza regionale, nell'ambito della prevenzione), sul quale, nel 2014, sono stati impegnati ben 546 mila euro.
Chiediamo quindi al Consiglio e alla Giunta regionale che vengano stanziate adeguate somme nel capitolo suddetto (capitolo 15.97.48) e in eventuali altri capitoli di nuova costituzione. Si potrebbero costituire nuovi capitoli per inserire dei fondi per la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare, in relazione anche ai singoli programmi del Piano regionale di prevenzione, così come individuati nella deliberazione di Giunta regionale n. 40-854 del 29 dicembre 2014.
Ricordo che questo problema legato ai disturbi del comportamento alimentare costituisce veramente una grava piaga sociale che colpisce sempre di più la fascia femminile e giovanile, ma la popolazione non è informata. Sarebbe necessario fare delle campagne d'informazione adeguate rivolte a tutti i cittadini, in particolare nelle scuole, ai giovani, alle famiglie, e stanziare delle risorse, perché si tratta di un tema molto importante.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 339 "Revisione delle funzioni e della mission di Agenzia Piemonte Lavoro" presentato dai Consiglieri Porchietto, Graglia Ruffino, Sozzani, Vignale.
I proponenti lo danno per illustrato.
Mozione n. 338 "DGR n. 27-431 del 13/10/14 recante disposizioni relative al titolo per la raccolta funghi - Stanziamento di adeguate risorse nel bilancio" presentata dai Consiglieri Ruffino, Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Sozzani, Vignale.
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Intervengo per marcare la posizione legata ai funghi, discussa parecchie volte in Aula.
Parlavo brevemente con l'Assessore per cercare di addivenire ad un accordo, poiché riteniamo sia necessario, nel bilancio della Regione prevedere delle risorse per promuovere l'esistenza del titolo di raccolta.
Questa nuova norma non è, ahimè, conosciuta, quindi non può essere praticata la richiesta molto forte dello scorporo dei dieci euro dagli importi del versamento di titolo della raccolta annuale, biennale e triennale: il primo scopo per cui è stata presentata la nostra mozione ovviamente.
Tutti i documenti legati al titolo di raccolta dei funghi hanno sempre avuto l'obiettivo di ridurre il costo del titolo di raccolta. Noi riteniamo che con un costo minore, ci sarà "meno elusione" e, molto probabilmente potranno anche incrementarsi le somme che, a nostro parere, devono andare ai Comuni o alle Unioni dei Comuni. In più rimarchiamo la necessità di legittimare al rilascio del titolo di raccolta i singoli Comuni e i soggetti con gli stessi convenzionati, quindi le tabaccherie, uffici turistici ed ATL.
Quello che è stato precedentemente approvato in Aula e lascia libertà nel fissare il prezzo dalle varie Comunità montane, piuttosto che Unione dei Comuni, verrebbe risolto se si abbassasse tout court il titolo di raccolta a 15 euro. Ci sembra ragionevole la proposta, per cui la presentiamo con convinzione. Non chiediamo nulla di particolare alla Regione, ma riteniamo che il fatto di avere un'uniformità di prezzo da parte dell'Unione dei Comuni, piuttosto che delle ex Comunità montane, sia una semplificazione non indifferente.
Al di là della risposta che potrà essere negativa, troverò sicuramente la modalità per riportare questa richiesta in Aula. L'uniformità del costo del titolo di raccolta su tutta la Regione sarebbe sicuramente una semplificazione. I 15 euro annuali sono più che congrui, mentre la tessera giornaliera, piuttosto che quella settimanale, può avere un costo diverso,.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 340 "Equa distribuzione delle risorse alle sezioni provinciali del Banco Alimentare Piemonte Onlus" presentato dai Consiglieri Berutti, Ottria, Porchietto, Ravetti, Ruffino, Sozzani, Vignale.
La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Il banco alimentare è una realtà di carattere regionale, che vede sul suo territorio una serie di sezioni autonome nel territorio provinciale di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo e Novara.
Alla luce di questo, erano state individuate risorse, a suo tempo, con una delibera che portava ad un contributo di 70 mila euro, rinnovando la convenzione e portandola a 100 mila euro.
Quello che siamo a chiedere è che per il futuro la Giunta si impegni a garantire che le risorse destinate al banco alimentare Piemonte Onlus siano equamente distribuite tra le diverse sezioni autonome che operano sul territorio delle province piemontesi e a prevedere, per il futuro, che tale ripartizione sia definita in sede di stipula della convenzione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 341 "Ordine del giorno collegato al disegno di legge n. 84 - Bilancio di previsione 2015: assegnazione delle risorse necessarie per il servizio di emergenza sanitaria territoriale 118" presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi, Batzella, Bertola, Campo, Frediani, Mighetti Valetti.
L'ordine del giorno è ritirato dai proponenti.
Ordine del giorno n. 342 "Sostegno al progetto di ristrutturazione della Cascina Graziella di Santa Maria di Moncalvo (AT) per un suo utilizzo a fini sociali e contro la violenza alle donne", presentato dai Consiglieri Motta, Grimaldi, Rostagno.
L'ordine del giorno è ritirato dai proponenti.
Mozione n. 343 "Attuazione l.r. 37/2009: sostegno ai genitori separati" presentata dai Consiglieri Vignale, Berutti, Graglia, Porchietto, Sozzani.
Il Consigliere Vignale la dà per illustrata.
Mozione n. 346 "Attuazione l.r. 28/2007: garanzia della libera scelta educativa", presentata dai Consiglieri Vignale, Berutti, Graglia Porchietto, Sozzani.
La parola al Consigliere Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Abbiamo già avuto modo di accennarvi durante il dibattito generale. Gli stanziamenti previsti per la libera scelta educativa, quest'anno, sono di quattro milioni, cui si aggiungono cinque milioni di avanzo dell'esercizio successivo, mentre sulle scuole paritarie sono previsti due milioni. In totale, tra statale e paritaria siamo ad 11 milioni.
Noi chiedevamo, con un emendamento, un'aggiunta di due milioni.
Complessivamente, la richiesta era di uno stanziamento di almeno quattro milioni e mezzo. In sede di dibattito e di confronto con la Giunta, come in sede di Conferenza dei Capigruppo, si era parlato anche di percentuali.
Pertanto, la conclusione dell'impegno che, in questo momento, indica quattro milioni e mezzo, può essere anche tradotto in un impegno di un terzo di quanto stanziato complessivamente per gli assegni di studio per i due bandi, rispetto a quello che sarà lo stanziamento totale previsto dalla Giunta, eventualmente con integrazioni.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 344 "Copertura finanziaria 2016 ed attuazione legge regionale Lis", presentato dai Consiglieri Marrone, Batzella, Campo Gancia.
La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Ne approfitto per illustrare tutti e cinque gli ordini del giorno da me presentati, con i 15 minuti che mi sono stati messi a disposizione dal contingentamento Il primo ordine del giorno è condiviso anche con i Consiglieri del centrodestra e del Movimento 5 Stelle e andava a riproporre un'indicazione già uscita durante il dibattito di bilancio. Ovvero, il fatto di poter garantire la copertura finanziaria, già stanziata per il 2015, anche agli anni successivi di futura programmazione economica, rispetto al finanziamento della legge regionale che riconosce la lingua italiana dei segni.
Tra l'altro, poiché è un'impegnativa collegata, si chiede di emanare al più presto i regolamenti attuativi della stessa legge, perché è un adempimento che è rimasto soffocato a metà con la fine della scorsa legislatura.
Un secondo ordine del giorno invece riguarda la tempestiva approvazione ed attuazione del PSR 2014-2020 e, in particolare, la tutela delle aziende aderenti alle misure agroambientali. Nel dettaglio si ricollega al problema che è emerso dei ritardi rispetto all'iter procedurale di approvazione del PSR, che sappiamo sta suscitando legittime pesanti preoccupazioni nel settore produttivo agroalimentare piemontese rispetto al rischio di perdere addirittura il treno dei fondi europei.
Quindi, si impegna il Presidente della Giunta alla sollecitazione del percorso di approvazione e la tempestiva attuazione del PSR, deliberando nelle more - e questa è l'impegnativa più di dettaglio - un provvedimento che consenta di dare continuità all'attuazione della misura 214, che riguarda i pagamenti agroambientali, per evitare che gli imprenditori in ambito agroalimentare che avevano fatto affidamento su questa misura di finanziamento si ritrovino sospesi per colpa di un ritardo della politica.
Ricordo che questo è un ordine del giorno condiviso con Presidente Gancia della Lega Nord.
C'è poi anche un ordine del giorno che riguarda il ritiro dei ricorsi della Regione Piemonte rispetto alle sentenze del TAR, i ricorsi presentati al Consiglio di Stato rispetto alla conferma del diritto degli anziani malati cronici e disabili non autosufficienti alle prestazioni socio sanitarie domiciliari.
Ricordo che era un impegno che era stato assunto politicamente anche da quest'Aula nella presente legislatura. E' una richiesta che è stata avanzata da tutto il mondo associazionistico che sta vicino ai malati gravi, agli anziani e ai disabili che necessitano di queste prestazioni di assistenza domiciliare, e soprattutto è stata ricordata come istanza anche in questi giorni di discussione ed approvazione del bilancio.
Vorrei ricordare, se la controreplica della maggioranza facesse perno sui rischi di buco di bilancio rispetto ad una rinuncia ai ricorsi al Consiglio di Stato, che questo mondo dell'associazionismo ha in realtà presentato dei documenti e più volte li ha messi fisicamente nelle mani di noi Consiglieri, oltre ad averli inviati via mail, che propongono misure anche immediate di reperimento di questi fondi. A me quella che convince di più, tra le varie, è anche l'utilizzo del patrimonio delle ex IPAB sostanzialmente sciolte, perché, di fatto, viene rispettato il vincolo sociale di destinazione e si sblocca un patrimonio che altrimenti sarebbe immobilizzato. Quindi, confido anche in una coerenza della maggioranza e del centrosinistra che, legittimamente - però lo voglio ricordare - aveva cavalcato questa campagna durante la scorsa legislatura quando si trovava all'apposizione.
Un altro ordine del giorno è quello che chiede l'istituzione di un Tavolo consiliare di monitoraggio sui servizi in appalto. Ricordo che questa richiesta è connessa a quelle manifestazioni, anche molto partecipate, che abbiamo avuto davanti a Palazzo Lascaris nei primi giorni di discussione del bilancio, da parte di tutti quei lavoratori delle cooperative appaltatrici che si ritrovano a pagare l'ultimo anello della politica di rigore su questi servizi, con un problema, però: che da quello che loro denunciano si vanno a creare dei tagli orizzontali che provocano una desertificazione quantitativa, ma soprattutto qualitativa, di questi servizi, in particolare nel mondo sanitario ed ospedaliero, che andrebbero a portare ripercussioni gravi anche nei confronti dell'utenza. E' quindi una preoccupazione portata non solo dai lavoratori del settore, ma anche nell'interesse della cittadinanza utente.
Quello che viene avanzata è una richiesta ragionevole, ovvero l'istituzione di un tavolo di monitoraggio nei confronti soprattutto delle ASL ma, in generale, dei corpi intermedi dipendenti dalla Regione che si trovano a decidere sugli appalti, e di vigilanza sulla qualità e la quantità garantita dei servizi appaltati.
Rispetto alla richiesta originaria sottopongo alla vostra attenzione la particolarità di richiedere che il tavolo sia consiliare, perché ritengo che l'istituzione Consiglio regionale debba essere mantenuta partecipe di questo lavoro in progressione e che non si debba quindi esaurire - come è anche giusto che sia - solo nei palazzi degli Assessorati, ma che ci sia un coinvolgimento fattivo e costante delle Commissioni, in garanzia e rappresentanza pluralista di tutte le forze politiche.
Un altro ordine del giorno presentato oggi riguarda i profughi. E' un ordine del giorno che ritengo davvero importante ed attuale, proprio in questi giorni in cui la Giunta regionale e il Presidente Chiamparino, a nome di tutte le Regioni, ma anche l'Assessore Cerutti, a nome della nostra Regione, si ritrovano in un confronto piuttosto serrato con la Prefettura torinese e altre Prefetture piemontesi e il Ministero dell'Interno nel cercare di dare degli indirizzi molto chiari alla Giunta da parte di questa sala consiliare.
Infatti, con preoccupazione, almeno mia particolare, stiamo assistendo da oltre una settimana ad annunci mediatici del tutto incoerenti da un giorno all'altro. Cioè un giorno si parla solo del Centro Fenoglio di Settimo e dell'individuazione di un altro hub nelle altre Province del Piemonte orientale; poi si dice che non va più bene la sede di Settimo e bisogna trovarne una nuova; si parla delle caserme, ma il demanio militare le nega. Allora esce la carta Pracatinat che, senza alcun confronto con le Amministrazioni locali della zona, lancia nel panico un intero territorio montano. Poi si ritorna a parlare di caserme, poi si va addirittura a parlare di spiazzi dove costruire ex novo delle tendopoli. Oggi la carta del giorno sui giornali è Villa Cristina a Savonera.
Diciamo che ogni giorno viene calato un asso sul tavolo mediatico suscitando solo panico nella cittadinanza ed indignazione da parte delle Amministrazioni locali che lo devono scoprire dai giornali senza alcuna consultazione preventiva. Quello che si chiede è di dare degli indirizzi precisi.
Non so se verranno condivisi - verosimilmente dal centrosinistra no però vi invito ad andare a leggere bene l'impegnativa, perché in realtà forse il titolo porta un po' alla semplificazione e alla banalizzazione.
Invece, nelle due impegnative che adesso leggerò si cerca di istituire un metodo che abbia una ragionevolezza ex-ante e non corra sul filo dell'emergenzialità, perché il sistema che il Presidente Chiamparino ha condiviso a nome di tutte le Regioni con il Ministero dell'Interno - che è quello dei flussi decisi di volta in volta in ragione della percentuale di abitanti senza porre un tetto definitivo - ovviamente porterà allo smarcamento progressivo di ogni Regione, partendo dalle più piccole o da quelle che hanno territori più esposti e comunità più piccoli, fino ad arrivare a quelle che hanno le metropoli. Ed è inevitabile - ha cominciato la Valle d'Aosta, che non mi risulta essere una roccaforte reazionaria che continuano, più comprensibilmente da un punto di vista politico, le Regioni amministrate dal centrodestra e si arriverà ad un esaurimento finché il Piemonte, per non fare sfigurare il Presidente Chiamparino, se li dovrà sostanzialmente caricare tutti. Ma non va bene così, ovviamente.
Quello che si chiede non è un blocco tout court, è semplicemente "manifestare" - e leggo - al Ministero dell'Interno l'indisponibilità della Regione Piemonte ad accogliere ulteriori flussi di richiedenti asilo" sull'esempio delle Regioni che l'hanno già fatto - "finché" ed è questo il passaggio che ritengo importante "non sarà adottata e resa esecutiva una strategia internazionale efficace di blocco che prevenga le partenze". E' ovvio che finché rimane un flusso aperto, noi non possiamo definire che ci rendiamo disponibili alla "x" percentuale quando non sappiamo se questa "x" percentuale è dei nostri abitanti o di quelli di tutta l'Africa, altrimenti andiamo parzialmente a parare, se non si pone un tetto massimo o una strategia che blocchi questo fenomeno.
Dall'altra parte, però "segnalare al Ministero dell'Interno e alle Prefetture l'obbligo", e questo è un metodo molto importante. Mi rivolgo soprattutto a chi ha avuto esperienza o che ha tuttora esperienza di amministrazione locale e comunale. E' importante che noi, come Regione segnaliamo al Ministero dell'Interno e alle Prefetture "l'obbligo di raccogliere comunque preventivamente il consenso delle Amministrazioni comunali dei territori interessati, prima di individuare i luoghi o le strutture pubbliche o private che siano proposte come hub di accoglienza".
Questo perché non si può fare passare il messaggio per cui, in questo momento di decentramento, di provvisoria latitanza dell'istituzione Città metropolitana e di cancellazione della Provincia di Torino, un Sindaco di un Comune scopra dai giornali che, sopra la sua testa, la Prefettura e magari addirittura la Regione Piemonte hanno deciso - solo perché hanno fatto qualche appaltino con qualche cooperativa sociale che, per sbaglio ha le sedi private, in quel Comune o, peggio ancora, per un hub di smistamento da centinaia di persone - che il suo Comune diventa da un giorno all'altro un campo profughi, senza neanche averlo interpellato preventivamente.
Questa è una misura di rispetto nei confronti delle Amministrazioni che sono rappresentative della cittadinanza, dell'elettorato nei singoli contesti territoriali e quindi, in definitiva, rispettose del territorio stesso.
Concludendo, voglio però porre l'attenzione sul primo atto d'indirizzo che ho illustrato. Era quello richiamato, e ritenevo giusto anche per l'ordine dei lavori partire da lì, ma lo ricordo perché questo Consiglio regionale, anche in modo bipartisan, avendo riconosciuto come prima Regione in Italia la lingua italiana dei segni, ha assunto un onere, che è anche un motivo di orgoglio importante. Però, adesso, si è creata una legittima aspettativa in tutta una comunità, peraltro molto vasta, di persone sorde che, dopo aver festeggiato l'approvazione, quindi avere reso onore a quegli esponenti di maggioranza e di opposizione che hanno portato all'approvazione di questo testo di legge, da due anni ne attendono l'efficacia e l'attuazione.
La copertura finanziaria servirà di sicuro a rassicurare e mantenere l'impegno anche in lungo periodo, ma l'emanazione dei regolamenti attuativi diventa, a questo punto, veramente un impegno limitato, anche se relativamente semplice e veloce, della sola Giunta, cioè una parola tra gentiluomini e gentildonne data nel corso dell'esame di un'interpellanza cui mi aveva risposto l'Assessore Pentenero; l'importante è che, magari approfittando di questo atto d'indirizzo, diventi invece un indirizzo importante, e soprattutto tempestivo, condiviso da tutta quest'Aula.
Su alcuni temi che possono essere più divisivi, diciamo che, da esponente quanto meno abituato di opposizione, me ne farò sicuramente una ragione se non ci sarà condivisione. Invece, su questo, in particolare della LIS - permettendomi anche di esprimere un apprezzamento nei confronti del Movimento 5 Stelle che per primi in questo dibattito l'avevano proposto come emendamento di merito, che, però, per legge differente non era stato recepito dalla Giunta - rivolgo a quest'Aula un appello, più che politico civico, in modo che si possa mantenere un impegno che era già preventivamente stato assunto dalla scorsa legislatura nei confronti della comunità sorda.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Ordine del giorno n. 351 "Ruolo dei settori decentrati Opere pubbliche nell'ambito della revisione organizzativa della Regione Piemonte" presentato dai Consiglieri Barazzotto, Motta, Ottria D'intesa con i Capogruppo, verrà discusso nella prossima seduta al primo punto all'o.d.g.
Ordine del giorno n. 352 "Sostegno ai progetti di recupero a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata", presentato dai Consiglieri Motta, Grimaldi, Rostagno.
I proponenti lo danno per illustrato.
Ordine del giorno n. 347 "Disegno di legge n. 84 bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2015 2017 - 'Fondo speciale di garanzia a sostegno dei lavoratori dipendenti in condizioni di disagio economico (l.r. 34/2009), presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi, Batzella, Campo, Mighetti.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno riprende un emendamento che avevo già presentato, che ripropongo sottoforma di ordine del giorno, perché è un tema sicuramente molto attuale, purtroppo. Attraverso quest'ordine del giorno chiediamo un sostegno per i lavoratori dipendenti che si trovino in condizioni di disagio economico, quindi tutti quei lavoratori che non riescono a far fronte alle spese quotidiane, quali l'affitto o il pagamento di bollette, e per tutte quelle famiglie che, a causa della crisi economica, si trovano in difficoltà.
Conosciamo benissimo la situazione della nostra regione e il numero non solo dei disoccupati, ma anche delle persone che stanno vivendo un momento di riduzione dello stipendio, anche a causa di ristrutturazioni aziendali sempre più frequenti sul nostro territorio. Pertanto, chiediamo quest'impegno da parte della Regione a sostegno di tutte le persone che soffrono in questa situazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ordine del giorno n. 348 "Disegno di legge 84 - Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2015 2017 - 'Fondo di Garanzia per il Microcredito (l.r. 12/2004 e l.r.
30/2009)", presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi, Batzella, Campo Mighetti, Valetti.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Con quest'ordine del giorno chiediamo alla Regione di intervenire presso Finpiemonte affinché sia garantita la copertura del fondo di garanzia per il microcredito.
Sappiamo che in questo momento è sempre più difficile accedere ad un prestito bancario per quanti intendano usufruire del microcredito, quindi chiediamo che siano garantite le risorse su questo fondo, ovviamente attraverso Finpiemonte, che è l'ente preposto a questo compito. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ordine del giorno n. 349 "Ordine del giorno collegato al disegno di legge n. 84, Bilancio di previsione 2015: assegnazione di risorse sanitarie a compartecipazione delle risorse al cap. 157098 (UPB A15101) per interventi destinati a soggetti in condizioni di specifiche fragilità sociali" presentato dai Consiglieri Bono, Batzella, Bertola, Campo, Frediani Mighetti, Valetti.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo tema è molto importante, per cui abbiamo deciso di presentare un ordine del giorno, affinché stimolare l'Assessore Saitta e il Vicepresidente Reschigna, magari anche il Presidente Chiamparino che è qui presente, a valutare bene le azioni da compiere sul tema delle fragilità sociali. Mi riferisco al capitolo 157098 della Direzione 15, che dovrebbe vedere la compartecipazione sanitaria in quote variabili tra il 30, il 40 fino anche al 50%, a seconda dell'intensità di cura che viene data sull'assistenza socio-sanitaria, che viene considerata extra LEA, cioè al di fuori dei livelli essenziali di assistenza, dal Governo centrale.
Quindi, oltre alle quote inserite sul capitolo di bilancio delle politiche sociali, 27 milioni di euro, di cui dieci - lo dico anche all'Assessore Ferrari - per coprire le spese del 2014, occorrerebbe individuare specifiche risorse sanitarie.
Rimane il quesito da porre ovviamente più a Roma - dalla modalità con cui si pongono i quesiti, evidentemente, discendono le risposte - cioè se possiamo utilizzare una parte del fondo sanitario nazionale, visto che essendo ancora in piano di rientro non possiamo aggiungere risorse extra per finanziare la compartecipazione sanitaria - dal nostro punto di vista è affermativa, ma, ovviamente, attendiamo una risposta chiara da questa Giunta e anche una risposta da Roma - che permetta di mantenere le prestazioni erogate l'anno scorso nel 2015, perché, francamente, riteniamo impensabile - oggi è il 12 maggio - ridurre a metà anno l'importo che la Regione trasferisce ai Comuni, quindi quello che va agli operatori del settore.
Noi siamo d'accordo all'ipotesi di redigere una delibera di Giunta, che speriamo ci venga sottoposta come bozza, per rivedere il settore nel suo complesso: l'organizzazione, le rette, i criteri per l'autorizzazione, la tipologia degli interventi che devono essere compiuti, comprendendo l'assistenza sia ad alta intensità che quella media e quella bassa. Quindi parliamo anche di assegni terapeutici per pazienti psichiatrici con percorsi alternativi al ricovero in struttura; parliamo delle borse lavoro in generale, della copertura della quota sociale per i Gruppi Appartamento della copertura della quota sociale per la residenzialità delle persone disabili, degli ausili tecnici e del materiale non inseriti nel nomenclatore tariffario.
Pertanto, tutto quel discorso che facemmo anche due o tre anni fa nella scorsa legislatura: ad esempio, il materiale per la cura delle ulcere o - è un tema che viene poco affrontato - le parrucche soprattutto per le pazienti oncologiche trattate. Parlo di tutta una serie di ausili, anche di tipo audioprotesico, che sono extra nomenclatore, quindi considerati extra LEA, che però sono da considerarsi fondamentali come erogazione da parte di una Regione che vuole mantenere un livello di assistenza universalistica e possibilmente gratuita, o quasi, in relazione al reddito ISEE degli assistiti.
I temi sono variegati, non riguardano solo la psichiatria come si è detto più volte, ma anche molti altri capitoli: anziani, disabili, pazienti oncologici e quant'altro. Pertanto, temiamo che prevedere solo 17 milioni di euro sulle politiche sociali, senza immaginare altre risorse significherà azzerare alcuni capitoli di spesa e creare veramente un vulnus nell'erogazione di un servizio assistenziale e sanitario di livello adeguato ad un Paese civile e democratico come l'Italia e la Regione Piemonte..
Noi, quindi, vorremmo comunque modificare l'impianto dell'impegno contenuto nell'ordine del giorno, perché ci rendiamo conto che chiedere di stanziare risorse nel momento in cui questa discussione all'interno del bilancio non è andata in porto significherebbe un risultato sicuramente negativo.
Chiederemmo, dunque, che vengano in ogni caso coinvolti gli operatori del settore della psichiatria, in un tavolo che porti appunto a sviluppare la nuova DGR, in relazione alla bozza di delibera che gli Assessori Saitta e Ferrari certamente conoscono benissimo, che è quella della precedente Giunta, quella del 2014. Se andranno avanti i lavori, quindi, chiediamo di poter coinvolgere gli operatori del settore e di fare un'attenta valutazione nel merito dell'assistenza estera che veniva compresa in questo Capitolo, per permetterne comunque l'erogazione, in un modo o nell'altro.
Modificheremo dunque l'impegnativa in questo senso e verrò quindi al banco della Presidenza a sottoscrivere i cambiamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La invito a venire presso il banco della Presidenza per modificare l'ordine del giorno appena presentato.
Mozione n. 353 "Fondi per la bonifica da amianto di Casale Monferrato" presentata dai Consiglieri Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto Sozzani.
La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Diciamo che non parliamo di niente di nuovo: si tratta solo dell'impegno che chiediamo al Presidente della Giunta di farsi parte attiva nei confronti del Governo affinché i fondi statali previsti per la bonifica nel sito di Casale siano immediatamente disponibili, anche alla luce dello stanziamento di 65 milioni di euro che è stato fatto, ripartiti in 25 milioni nel 2015, 20 nel 2016 e i restanti nel 2017.
Questo, pertanto, è quello che chiediamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Berutti.
Ordine del giorno n. 354 "Ordine del giorno collegato al Disegno di legge 84: riparto regionale dei fondi nazionali aggiuntivi per la gestione di linee di metropolitana", presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi Batzella, Bertola, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un tema che ciclicamente ritorna nelle discussioni del bilancio regionale - come, per esempio, in occasione del dibattito del piano triennale del TPL regionale - e che però stranamente non ha ancora avuto una risposta precisa. Sto parlando, appunto, dei fondi nazionali aggiuntivi per la gestione di linee di metropolitana che, come dice la definizione, vanno a rifornire di risorse in più le Regioni - e quindi poi secondariamente, i Comuni - che hanno sul loro territorio delle linee di metropolitana.
Da quel che ci risulta, in particolar modo, sono ad oggi finanziate con questo fondo aggiuntivo le metropolitane di Milano, di Roma e di Napoli; ma il Comune di Torino - che sappiamo avere dal 2006 una linea di metropolitana (dalle Olimpiadi invernali), che si è prolungata chilometricamente con nuove stazioni e che avrà ancora sviluppi - non usufruisce di questo riparto di tali fondi aggiuntivi.
Questo è un tema che sia il collega Pichetto quand'era Assessore al bilancio sia adesso l'Assessore Reschigna hanno tirato fuori all'interno delle discussioni sul bilancio; ma poi non ci hanno aggiornato con degli esiti e dei risvolti positivi.
La domanda che noi poniamo anche al Presidente Chiamparino, come Sindaco per due legislature della Città di Torino, è infatti se è riuscito a portare avanti questo tema, cioè ad avere un conquibus in più per quanto riguarda le risorse per la gestione della linea di metropolitana. Se c'è a livello nazionale questo riparto, aggiuntivo rispetto al fondo nazionale trasporti, ecco, non sarebbe male. Si può pensare: beh, sono risorse che vanno a Torino. Sì, sono risorse che vanno a Torino, ma che sgravano le risorse da poter utilizzare per tutta la Regione Piemonte. Se noi, quindi ottenessimo quei 10-15 milioni di euro per la gestione della metropolitana di Torino, potremmo avere 10-15 milioni (o 20) in più per le linee sulla restante Regione.
Diamo dunque mandato sia al Presidente Chiamparino come Presidente della Conferenza Stato-Regioni sia all'Assessore Balocco in seno alla Conferenza stessa ad operare per poter addivenire ad una risposta il più possibile rapida, per poter confezionare, magari in assestamento di bilancio, una modifica in questo senso.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ordine del giorno n. 355 "Ordine del giorno collegato al Disegno di legge 84, Bilancio di previsione 2015: implementazione Defibrillatori AED" presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi, Batzella, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Avevamo illustrato questa tematica all'interno del bilancio della Regione Piemonte e avevamo chiesto, appunto, uno stanziamento di 10.000 euro per l'acquisto di un ulteriore decina di defibrillatori semiautomatici esterni, ma ci era stato dato un parere negativo da parte dell'Assessore e poi era giunto un voto negativo dall'Aula.
Non riformuliamo ovviamente, quindi, la richiesta di fondi aggiuntivi altrimenti l'ordine del giorno sarebbe inaccettabile ai sensi del Regolamento interno del Consiglio regionale, ma chiediamo di avere un cronoprogramma di approvvigionamento e localizzazione dei defibrillatori automatici esterni per tutto il territorio regionale: conoscere oggi dove sono dislocati e in futuro, visto che esiste una delibera di acquisto e distribuzione di queste importantissime macchinette salvavita sul territorio regionale, sapere qual è il cronoprogramma e dove si intendono localizzare e soprattutto stilare un piano di formazione per l'utilizzo degli AED e di comunicazione della loro presenza sul territorio.
Come ricordava il Movimento 5 Stelle in occasione della discussione sul bilancio, altri Paesi hanno sviluppato una forma di comunicazione sulla localizzazione degli stessi e di formazione di personale di riferimento ribadisco, non necessariamente sanitario, perché non c'è bisogno di alcuna particolare abilità o competenza acquisita con corsi di studio universitari proprio per poterli utilizzare.
Se noi li distribuiamo sul territorio, ma non si sa dove e nessuno sa usarli, è ovvio che diventa uno spreco di risorse. E' fondamentale, quindi sapere quali sono le strutture di riferimento dove vengono localizzate le "AED" - come abbiamo avuto modo di dire, palazzetti sportivi, farmacie parrocchie, Poste, ecc. che sono di solito edifici aperti h24 (o comunque dove l'apparecchiatura è raggiungibile h24, magari posta all'esterno, in una teca facilmente apribile o rompibile) - e che anche le persone le sappiano utilizzare.
Bisogna quindi fare dei corsi di formazione all'utilizzo - i classici corsi di base "BLS", ossia supporto alla vita di base - che permettono appunto, di saperli utilizzare. Occorrerà dunque aver formato, per esempio il farmacista o l'addetto al palazzetto dello sport all'uso di questi defibrillatori che, come dice la definizione, sono semiautomatici; una volta che si pongono sul corpo, bisogna cliccare il pulsante per la scarica e basta: non si deve fare altro. Sono quindi apparecchi abbastanza facili però è ovvio che se una persona non ha fatto neanche un corso una volta diventa ovviamente difficile pensare che li possa utilizzare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ordine del giorno n. 357 "Rinuncia alla firma per l'assegnazione dei lavori dell'inteconnessione Torino-Ceres al passante ferroviario sotto corso Grosseto - collegato Disegno di legge 84 - ex art. 87 del R.I.C.R." presentato dai Consiglieri Valetti, Bertola, Bono, Frediani.
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Abbiamo aggiornato questo ordine del giorno, già proposto sotto forma di interrogazione, in seguito alle notizie che sono emerse dalla stampa sulle indagini che implicherebbero atti di corruzione e di illecito durante la formulazione del bando di gara per l'assegnazione del tunnel di Corso Grosseto, che vede coinvolti l'ex Assessore ai trasporti, componenti di primo piano della società appaltante SCR Piemonte, e vertici di una delle società appartenenti alla cordata che ha vinto l'appalto per il tunnel di corso Grosseto.
Il contratto non è ancora stato firmato, quindi la Regione deve ancora dare seguito all'esito della gara; esito della gara che secondo noi, a questo punto, viene fortemente compromesso, sia per questioni tecniche, che vedono nello specifico e nel merito caratteristiche di questo appalto e di questo progetto, sia per problematiche che, di fatto, compromettono l'utilità stessa dell'opera.
Queste problematiche vanno di pari passo con le accuse di corruzione per cui si è visto che una parte dell'opera, che sarebbe indispensabile per la sua viabilità, non è stata inserita nel progetto, per poi rientrare come successiva variante - guarda caso migliorativa - a favore della cordata che poi ha vinto l'appalto.
Secondo noi, quindi, non ci sono i presupposti per un impegno della Regione a firmare questo contratto, e non ci sono i presupposti per impegnare risorse su un progetto che è minato alla base da caratteristiche tecniche, ben spiegate nella formulazione dell'indagine.
Chiediamo alla Regione di fare un passo indietro e di dedicare queste risorse a questioni più urgenti in questo momento, perché non si pu procedere su questa strada, viste tutte le motivazioni addotte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Valetti.
Ordine del giorno n. 358 "Sostegno alle misure per le imprese di cui alla legge regionale n. 34/2004 mediante lo stanziamento di una congrua quota delle risorse complessive a disposizione di Finpiemonte SpA per il sistema produttivo", presentato dai Consiglieri Gallo, Allemano, Baricco, Ottria Rostagno, Valle.
L'ordine del giorno viene dato per illustrato dai proponenti.
Ordine del giorno n. 360 "Basta profughi il Piemonte ha già dato" presentato dal Consigliere Marrone.
L'ordine del giorno è già stato illustrato.
Ordine del giorno n. 361 "Risorse per l'attuazione della l.r. 4/2000" presentato dai Consiglieri Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Porchietto Ruffino, Sozzani, Vignale.
La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso parliamo della legge 4, e non è una novità.
La legge 4 riguarda interventi regionali per lo sviluppo, la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo di territori turistici, e promuove lo sviluppo del territorio a vocazione turistica.
C'è stato da poco un bando: da un minino di un decimo dei richiedenti ad un massimo di un quinto. Molti, quindi, risultano ammessi ma non finanziati, perché mancano effettivamente le risorse.
Considerato che in Piemonte il turismo è una delle poche attività che nel corso degli ultimi anni ha fatto registrare un costante andamento positivo, diventando un fondamentale motore di rivitalizzazione economica e commerciale locale, e poiché la Regione Piemonte ha affidato a Finpiemonte l'attività di rete e la gestione finanziaria della concessione dei contributi in materia di turismo, con questo ordine del giorno chiediamo alla Giunta e all'Assessore competente di utilizzare le risorse assegnate a Finpiemonte per gli interventi di cui alla legge 4/2000, ad oggi non ancora impegnate, al fine di erogazione dei contributi a soggetti ammessi in graduatoria, ma non finanziati.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Ordine del giorno n. 362 "Risorse per le imprese nel processo di internazionalizzazione" Porchietto, Berutti, Graglia, Pichetto Fratin Ruffino, Sozzani, Vignale.
La parola al Consigliere Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Abbiamo già avuto modo di accennare, durante il dibattito generale sulla necessità che una Regione come la nostra ha nel puntare sull'internazionalizzazione.
Ricordo che internazionalizzazione non significa solo esportazione nonostante il Piemonte rappresenti ancora, nell'esportazione italiana, una quota del 10%.
Si quindi ha la necessità, anche se in questo bilancio non è possibile vista la carenza di disponibilità, ma nella programmazione del FESR in particolare, di porre la massima attenzione all'affiancamento e al sistema delle imprese piemontesi nel legame con il mondo, non solo per quanto riguarda l'esportazione, ma proprio per quello che riguarda la penetrazione e l'organizzazione delle stesse aziende a livello mondiale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pichetto Fratin.
Ordine del giorno n. 364 "Risorse a sostengo delle imprese artigiane" presentato dai Consiglieri Porchietto, Berutti, Graglia, Pichetto Fratin Ruffino, Sozzani, Vignale.
L'ordine del giorno viene dato per illustrato dai proponenti.
Ordine del giorno n. 365 "Stanziamento di adeguate risorse e puntuale disciplina normativa per il riordino delle funzioni delle Province e della Città Metropolitana", presentato dai Consiglieri Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Sozzani, Vignale.
La parola alla Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Io e i miei colleghi siamo particolarmente attenti ed interessati a questo ordine del giorno. Chiediamo risorse adeguate per il riordino delle funzioni.
È un passaggio già estremamente complesso; noi aggiungiamo anche sofferto.
Chiediamo che ci siano, oltre agli stanziamenti già previsti a bilancio, ulteriori risorse che possano permettere la prosecuzione dell'attività istituzionale delle Province e della Città metropolitana tema ancora più complesso.
Abbiamo le tematiche legate al personale, ai trasferimenti e, come abbiamo già avuto occasione di dire, all'eventualità mobilità presso gli Enti locali. Si tratta di un'azione che pare non stia dando grossi risultati.
Chiediamo al Governo della Regione di individuare le funzioni che la Regione intende conferire alle Province e alle Città metropolitane.
Chiediamo chiarezza in tempi brevi ed anche di adottare e concludere velocemente l'iter di riordino della Città metropolitana.
Siamo attenti al tema del personale. Sappiamo che in questo periodo c'è parecchia tensione, quindi la richiesta è di stanziare le risorse necessarie a coprire questi costi.
Casualmente questa mattina ho scoperto che la Città metropolitana ha risorse per l'edilizia scolastica e per la manutenzione ordinaria sino al mese di giugno.
Ovviante, tutti questi problemi rendono ancora più importante il nostro ordine del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Ruffino.
Ordine del giorno n. 363 "Finanziamento della l.r. 18/84 e della l.r.
38/78", presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia, Pichetto Fratin Porchietto, Ruffino, Sozzani, Vignale.
La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Parliamo di una tematica molto delicata e molto importante, che riguarda due leggi di assoluta importanza, che già diventano determinanti per quanto riguarda l'aspetto ordinario legato a tutto il sistema di interventi per i Comuni piemontesi.
Andiamo a toccare un argomento ancora più delicato, che riguarda le ultime alluvioni, quindi tutti gli eventi calamitosi che hanno colpito il territorio piemontese nel precedente autunno.
Alla luce di questo, avevamo presentato emendamenti e proposte legate ad una copertura, già in questo bilancio, per tutta una serie di risorse che potessero soddisfare, almeno nella fase iniziale, le realtà sia comunali sia private, produttive e non solo (anche le famiglie). Non vorrei che - come sempre - di fronte all'evento purtroppo negativo ci fosse una mobilitazione finalizzata maggiormente agli aspetti di immagine e, poi strada facendo, ci si dimenticasse delle reali necessità di un territorio solo perché nel frattempo i vari soggetti si sono rimboccati le maniche e hanno iniziato a sistemare. Impatta meno, probabilmente non esiste la cultura del lamento, in questa regione, e pertanto, come tale, alla fine passa in cavalleria.
Alla luce di questo, essendo tra l'altro il Presidente Chiamparino Presidente della Conferenza Stato-Regioni (quindi ha un ruolo di maggiore rappresentanza diretta), ritengo si possa intervenire in modo forte sul Governo, al fine di poter garantire un aiuto a tutti coloro che sono stati colpiti da criticità. Nello stesso tempo, c'è l'opportunità di inserire sulla legge 18 e sulla legge 38 tutta una serie di risorse, portando così in Piemonte una cospicua somma di denaro, per essere molto chiari, per far fronte alle criticità dell'autunno passato.
Confidiamo, pertanto, in questo lavoro, rispetto al quale - tra l'altro l'Assessore aveva detto recentemente, rispondendo ad un'interrogazione che si stava impegnando in tal senso.
Mi auguro che non passi più molto tempo, perché la pressione è molto forte non tanto per noi, quanto per quelle persone che hanno dovuto sostenere degli interventi diretti. Vista anche la difficoltà del momento non credo si debba sottovalutare questo problema. Grazie.



PRESIDENTE

L'illustrazione degli ordini del giorno è terminata.
I colleghi intendono intervenire su tali documenti, o su quelli che ritengono più opportuni, compatibilmente con i propri tempi? La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Presidente, se è d'accordo, proverei ad elencare gli ordini del giorno sui quali c'è una convergenza, almeno da parte del Partito Democratico.
Dopodiché, in accordo con gli Assessori competenti, su altri ordini del giorno c'è la necessità di proporre delle modifiche per arrivare ad un'ulteriore convergenza.
Ovviamente, ci sono ordini del giorno che non ci vedono d'accordo.
Provo, allora, a fare un primo elenco, se lei me ne dà la possibilità.



PRESIDENTE

Se vuole, Consigliere Ravetti, possiamo anche richiamarli uno per uno velocemente, così non c'è confusione.



RAVETTI Domenico

Come preferisce.



PRESIDENTE

Iniziamo dal primo: l'ordine del giorno n. 229.



RAVETTI Domenico

La dichiarazione di voto è contraria, per le ragioni che già.



PRESIDENTE

Non ci sono dichiarazioni di voto: può esprimere un orientamento.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 317.



RAVETTI Domenico

Su quest'ordine del giorno c'è stato un confronto con i Capigruppo poiché non è firmato soltanto dal nostro. In ogni caso, l'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 318.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 319.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 323.



RAVETTI Domenico

Presidente, le chiedo - se possibile - di mettere da parte questo documento, in modo che l'Assessore Saitta possa proporre una modifica.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 297.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 296.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 328.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario. Ovviamente, mi limito a dare delle indicazioni e non le argomento.



PRESIDENTE

Certo.
Ordine del giorno n. 329.



RAVETTI Domenico

Le chiedo di metterlo da parte: l'Assessore proporrà una modifica.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 330.



RAVETTI Domenico

Chiedo di poterlo verificare a seguito di proposta di modifica dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 331.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 332.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 333.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 334.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 60.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Mozione n. 77.



RAVETTI Domenico

Le chiedo di metterla da parte: l'Assessore Parigi proporrà una modifica.



PRESIDENTE

Poi darò la parola agli Assessori competenti, affinché possano esprimere un giudizio in merito.
Mozione n. 168.



RAVETTI Domenico

Avremmo bisogno di argomentare quest'espressione, che è negativa, per sarebbe necessario un ulteriore confronto.
Noi saremmo dell'idea di chiedere, se possibile - data l'importanza dell'argomento - di ritirare la mozione o comunque sospenderla e discuterla più in là nel tempo.



PRESIDENTE

Intanto i colleghi riflettono, per poterla approfondire in un'altra seduta.
Decidono, poi, i colleghi.
Ordine del giorno n. 336.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 339.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 338.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 340.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Gli ordini del giorno n. 341 e n. 342 sono ritirati.
Mozione n. 343.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole



PRESIDENTE

Mozione n. 346.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 344.



RAVETTI Domenico

Chiedo scusa, Presidente. Lo accantoni, perché credo che ci sia stato un misunderstanding.



PRESIDENTE

Fino al momento della votazione, fortunatamente, ringraziando un po' lei, un po' me, un po' il Signore, possiamo sempre rivedere le nostre posizioni.
Ordine del giorno n. 334.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 352.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 347.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 348.



RAVETTI Domenico

Le chiedo di metterlo da parte. L'Assessore De Santis proporrà una modifica.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 349.
BONO Davide (fuori microfono) E' stato modificato nell'impegno, quindi bisogna modificare il titolo.



RAVETTI Domenico

Allora lo mettiamo da parte e attendiamo indicazioni da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 350.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Mozione n. 353.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 354.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 355.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 36.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 37.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 38.



RAVETTI Domenico

No, orientamento contrario, a partire dal titolo.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 39.



RAVETTI Domenico

Le chiedo di metterlo da parte, Presidente.
L'Assessore Parigi darà delle indicazioni per eventuali modifiche.



PRESIDENTE

Ricordatevi sempre che la Giunta esprime una propria posizione, però.



RAVETTI Domenico

E' solo un metodo, Presidente, se lei è d'accordo.



PRESIDENTE

No, tenevo solo a puntualizzare, giusto per il Regolamento.
Ordine del giorno n. 40.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 41.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è favorevole.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 42.



RAVETTI Domenico

Le chiedo di metterlo da parte per permettere una modifica da parte dell'Assessore competente. Tendenzialmente si, comunque.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 43.



RAVETTI Domenico

L'orientamento è contrario.
BONO Davide (fuori microfono) Possiamo sospendere un attimo i lavori?



PRESIDENTE

Per un minuto e mezzo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.58, riprende alle ore 16.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Do la parola all'Assessore Saitta, perché ci sono degli ordini del giorno sui quali intende esprimere una posizione. Prego.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Si tratta, soprattutto, di una posizione sollecitata dal collega Ravetti.
Sull'ordine del giorno n. 323, "Tavolo consiliare di monitoraggio sui servizi in appalto", concordiamo sulla necessità di porre l'attenzione dovuta su problemi che hanno suscitato polemiche che ci sono note, per cui nella parte del dispositivo, anziché " l'istituzione di gruppi di lavoro all'interno delle Commissioni consiliari", pensiamo che la modalità più utile, anche per stabilire un raccordo con la Commissione e quindi con il Consiglio, sia la seguente correzione (evidentemente se il collega Marrone che ha predisposto il documento, è d'accordo) con le parole "di impegnare la Giunta ad assumere una delibera d'indirizzo ai Direttori generali delle Aziende sanitarie regionali finalizzata: 1) a garantire l'economicità degli affidamenti, la qualità dei servizi e l'applicazione dei contratti collettivi di lavoro; 2) a riferire periodicamente in Commissione sull'applicazione della delibera".
Ci pare che questa sia una modalità più operativa, che guarda più al futuro rispetto al passato. E' chiaro che il controllo sarà fatto sul passato.



PRESIDENTE

E' d'accordo, Consigliere Marrone?



MARRONE Maurizio

Si, Presidente.



PRESIDENTE

Venga poi da me per apportare la modifica.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

In merito all'ordine del giorno n. 328, avente ad oggetto "Riparto FSN 2015 - Riequilibrio quota capitaria della Regione Piemonte", il collega Ravetti ha già espresso parere negativo, e questa è anche la nostra posizione.
Tuttavia, vorrei fare alcune puntualizzazioni al collega Pichetto, che conosce bene la materia. Il collega Pichetto, attraverso questo atto d'indirizzo, ci ripropone di assumere una iniziativa come Regione Piemonte per quanto riguarda la ripartizione del Fondo Sanitario.
Il collega sa perfettamente che la ripartizione del Fondo Sanitario avviene attraverso alcuni parametri, che sono definiti dalle leggi nazionali. C'è, poi, una piccola parte che viene ripartita tra le Regioni.
Però la modifica dei criteri richiede, evidentemente, una legge nazionale.
Difficilmente, per quel che ho capito da quando abbiamo iniziato ad occuparci di questo tema, soprattutto per quanto riguarda il Fondo del 2014, vi sarà a breve.
E' chiaro che la posizione della Regione Piemonte è sicuramente interessante, perché siamo una Regione importante. In questa grande divisione del nostro Paese, per quanto riguarda la sanità, tra Sud e Nord e tra criteri diversi di applicazione, meno male che ci sono le regole nazionali, altrimenti rischieremmo di essere stritolati.
In ogni caso, indipendentemente da questo, l'osservazione di lavorare credo che lo faremo in Conferenza - per una rivisitazione dei criteri che faccia prevalere i criteri di composizione sociale (non come sostiene qualche Regione, tipo la Campania), in modo particolare dell'anzianità, ci sembra un ottimo principio che adotteremmo. Quindi il "no" è esclusivamente perché richiede delle modifiche nazionali, però il suggerimento lo condividiamo.
Veniamo all'ordine del giorno n. 329, avente ad oggetto "Incrementi di risorse per investimenti in edilizia sanitaria". Prevedendo questo atto d'indirizzo aumenti di risorse nel bilancio, di fatto è un emendamento.
Siamo disponibili a raccogliere il suggerimento dell'incremento dei fondi evidentemente dal 2016, cioè dall'anno in cui concretamente potremo avere delle risorse sulla base dell'economia che qui vengono richiamate per quanto riguarda l'edilizia sanitaria, giusto per stabilire degli obiettivi che si possano concretamente applicare.
Se da parte dei firmatari c'è un'indicazione per quanto riguarda il 2016, è un impegno che ci possiamo assumere, e credo sia utile per tutto il Consiglio.
Così pure per il potenziamento dell'informatizzazione: se il tema riguarda, in termini prospettici, il 2016 e gli anni successivi, è chiaro che questo è un anche un nostro obiettivo.



PRESIDENTE

Nel frattempo, invito uno dei firmatari ad avvicinarsi al banco della Presidenza a sottoscrivere le modifiche secondo le indicazioni dell'Assessore.
Prego, Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Facevo riferimento all'ordine del giorno n. 329 e all'ordine del giorno n. 330: chiedevo di modificarlo con un riferimento a partire dal 2016 e per gli anni successivi, sia sull'edilizia sanitaria che per l'informatizzazione.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 349, con le modifiche che sono state concordate assieme all'Assessore Ferrari siamo d'accordo. E' chiaro che il testo nelle premesse, e soprattutto nel titolo, va forse modificato, perché ancora risente dell'impianto antico, quindi c'è la necessità di una correzione di carattere formale per evitare che ci sia una scissione tra le premesse e la conclusione, che fa riferimento - cosa logica e condivisibile per quanto riguarda la delibera sui gruppi di appartamento, che assumerò quanto prima - al coinvolgimento dei soggetti interessati.
Relativamente all'ordine del giorno n. 333, presentato dal collega Berutti e altri, volevo ancora aggiungere un'altra considerazione concordando con quanto ha già detto il collega Ravetti per quanto riguarda i contratti delle strutture accreditate: appena sarà definita, cosa che spero non avvenga molto in là nel tempo, l'intesa con le associazioni private, provvederemo a definire schemi e contenuti. Ma è chiaro che occorre prima l'intesa. Il motivo del "no" è esclusivamente questo, ma mi pare che stiamo lavorando in tale senso. Anche il fatto che l'AIOP e l'ARIS hanno deciso di spostare al TAR la discussione del ricorso che hanno presentato, può aiutare a trovare un'intesa.
In merito all'ordine del giorno n. 350, relativo alla prevenzione concordiamo sul parere contrario espresso dal Consigliere Ravetti, ma non perché non ne condividiamo il contenuto, ma esclusivamente perch l'occasione per approfondire questo tema, anche per quanto riguarda la distribuzione nei capitoli, è l'occasione per dotarsi del Piano della prevenzione, che, come vi ho detto, entro il mese di maggio presenteremo.
Dunque, sulla base del Piano della prevenzione decideremo la distribuzione.
Mentre sull'altro c'è una necessità immediata, per questo occorre un piano più complessivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Presidente, in merito all'ordine del giorno relativo al tunnel di Corso Grosseto abbiamo apportato delle modifiche.



PRESIDENTE

Qual è la domanda?



VALETTI Federico

Volevamo soltanto illustrare le modifiche.
Chiediamo solo la presenza del Capogruppo del PD, che non è in aula per aggiornarlo.



PRESIDENTE

Certo. Prego, collega Valetti.
Invito il Presidente Gariglio a prestare attenzione, perché stiamo discutendo dell'ordine del giorno relativo al tunnel di Corso Grosseto.
Prego, Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
A seguito di un breve confronto con la maggioranza in merito all'ordine del giorno con cui si chiedeva l'annullamento del bando per il tunnel di Corso Grosseto, noi abbiamo aggiornato le richieste con una formulazione più specifica.
Abbiamo eliminato la parte che richiede di rimuovere tutte le risorse dal Piano triennale; abbiamo altresì rimosso lo stralcio definitivo del progetto dell'opera; abbiamo mantenuto le richieste affinché l'Assessorato alla luce dei recenti fatti giudiziari, non firmi l'assegnazione fino ai nuovi esiti delle indagini, e disimpegni le risorse del Fondo FSC pregresso 2007-2014 fino ad esito giudiziale e agli ulteriori elementi della Magistratura. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Balocco; ne ha facoltà.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Questa formulazione va bene, ma vorrei solo precisare che, allo stato attuale, non è né l'Assessore, né il Direttore dell'Assessorato o altra figura dell'Assessorato che può firmare l'assegnazione, ma è SCR e il RUP di SCR.
VALETTI Federico (fuori microfono) Lo modifichiamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Presidente, chiedo un minuto di sospensione. Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.16, riprende alle ore 16.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Intanto i colleghi stanno lavorando per capire se c'è un'intesa sull'ordine del giorno relativo ai lavori di Corso Grosseto.
Nel contempo, l'Assessore Parigi interviene sull'ordine del giorno di sua competenza.
Prego, Assessore.



PARIGI Antonella, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Comincerei con l'ordine del giorno n. 361, avente come primo firmatario il collega Vignale.
Ne condividiamo ovviamente lo spirito, però chiediamo di modificare le parole dell'impegno in questo modo: "a valutare le eventuali risorse su Finpiemonte".
GRAGLIA Franco (fuori microfono) Sono io il primo firmatario.



PARIGI Antonella, Assessore alla cultura

Chiedo scusa. Come ho detto, chiediamo solo di modificare l'impegno perché effettivamente dobbiamo fare una valutazione sulle risorse disponibili rispetto agli accordi presi.



PRESIDENTE

Se va bene, deve venire a modificare e a controfirmare.
Prego, Assessore Parigi, continui.



PARIGI Antonella, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda la mozione n. 77, che riguarda il Polo Archivistico Cuneese, anche qui condividiamo assolutamente lo spirito. Chiederei solo di togliere, ovviamente, i 15 giorni e poi di inserire le parole "valutare le soluzioni alternative". Per il resto sarà nostra cura farcene carico.
Infine, per quanto riguarda la mozione n. 168, che riguarda gli interventi per rendere più fruibili i biglietti del Teatro Regio, anche qui chiediamo di togliere il vincolo al 10% delle risorse e di chiedere un'impostazione generale in questo senso senza renderlo tassativo. Grazie.



PRESIDENTE

Attendiamo che la collega venga a rettificare.
Invito i colleghi a prendere posto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Sulla vicenda richiamata dall'ordine del giorno del Movimento 5 Stelle ci riserviamo di intervenire più puntualmente quando la Giunta regionale darà comunicazioni. Visto che non era tecnicamente possibile, per via del contingentamento, farlo in questa sede, ovviamente lo faremo nella prossima seduta; quando discutendo sul tema entreremo anche nel merito.
Condividiamo la reimpostazione dell'ordine del giorno del Movimento 5 Stelle, che immagino sia un'azione intrapresa già dalla Giunta regionale ossia quella di verificare gli aspetti giuridici sottesi ad una situazione molto ingarbugliata e capire come venirne fuori, sapendo che comunque si è in una situazione con delle responsabilità precontrattuali in essere quindi una situazione che va gestita con le molle, perché possono crearsi dei profili e delle responsabilità patrimoniali.
In questo senso daremo voto favorevole all'impegno proposto dal Gruppo 5 Stelle, cui peraltro, in passato, ci ha accomunato un'attenzione agli aspetti amministrativi relativi a quest'opera. Facciamo, però, rilevare che bisogna fare attenzione anche alla gara per la direzione dei lavori; questa gara avrà una seduta pubblica...



PRESIDENTE

Un voto favorevole, mi scusi, sul testo così com'è scritto?



GARIGLIO Davide

Su come, riformulato, sarà ripresentato dal Movimento 5 Stelle, nel testo che è stato appena depositato. A meno che, Presidente, non l'abbiano cambiato. Ovviamente, lo leggeremo, perché dal collega Bono ci si pu aspettare questo e altro. Se è quello che mi hanno fatto leggere, daremo voto positivo.
Faccio notare che c'è un aspetto delicato, che è la gara per la progettazione, per cui c'è una procedura già avviata, e per cui è prevista una seduta il 15. Questo è un altro aspetto su cui porre attenzione, perch anche questo è un procedimento che apre a nuove responsabilità. Se si perfeziona, produce nuove obbligazioni, quindi accresce la situazione di entropia di un procedimento che, complessivamente, è già il peggior procedimento amministrativo gestito da SCR.
Non vorremmo trovarci a dover discutere anche di un ulteriore aspetto di legittimità di quest'opera che finora non è emerso. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Valetti, vuole leggere l'impegno, così l'Aula può ascoltare il testo?



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Riassumo le considerazioni finali modificate con l'aiuto del Capogruppo Gariglio e l'Assessore Balocco: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a indirizzare SCR Piemonte a non sottoscrivere in via cautelativa il contratto per i lavori del tunnel di interconnessione della linea Torino Ceres e il passante ferroviario ATI costituito da ITINERE S.p.A. e CCC.
S.p.A., in attesa di un chiarimento della situazione giuridica e migliore comprensione dei profili di responsabilità penale".



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Non ci sono altri interventi sugli ordini del giorno.
Chi vuole intervenire per dichiarazione di voto relative all'intero testo? La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Ringrazio tutti i colleghi di tutte le parti di questa Assemblea per il lavoro svolto, che è stato costruttivo e ci dispiace che si sia dovuti arrivare al contingentamento dei tempi, che abbiamo cercato in tutti i modi di scongiurare. Ciononostante, non si può dire che questi provvedimenti non abbiano avuto l'opportunità di essere adeguatamente approfonditi.
E' stato fatto un buon lavoro e da parte dei Gruppi di maggioranza c'è stata l'attenzione ad esaminare il complesso del provvedimento, nonché ad individuare possibili spazi di miglioramento nell'ambito degli esigui spazi di manovra che erano noti essere a disposizione di quest'Assemblea.
La Giunta regionale è stata pienamente sensibile alle proposte suggerite e ringrazio per l'attenzione che le nostre proposte hanno colto così come penso siano emerse da parte dei Gruppi dell'opposizione suggerimenti importanti, che sono stati, per quanto è possibile, recepiti.
Solo la carenza di risorse ha impedito di dare un'adeguata copertura finanziaria a istanze dei Gruppi di maggioranza, ma anche dei Gruppi dell'opposizione, che erano poi largamente condivise.
Devo dire che, al di là degli aspetti formali sui contenuti, sulle proposte di intervento si è trovata in quest'Aula una grande condivisione che ci porta a dire che la situazione di ristrettezze economiche ci ha consentito di filtrare come un grande setaccio tutte le cose che passavano in quest'Aula; abbiamo diviso le cose utili dalle cose non utili. Sulle cose utili c'è stato un impegno molto ampio e trasversale per portare un contributo e un miglioramento alla proposta della Giunta regionale.
Quindi, è un lavoro positivo di cui voglio ringraziare i colleghi del mio Gruppo consiliare, dal relatore che ha seguito tutti gli aspetti emendativi, il collega Rostagno, al collega Ravetti che ha seguito tutti gli aspetti relativi agli ordini del giorno collegati, così come tutti i Consiglieri che hanno seguito le parti e i profili di merito per le loro competenze. Un lavoro di squadra che ha coinvolto tutta la maggioranza con una buona capacità di ascolto e di interlocuzione con le minoranze, che porta il testo che stiamo per licenziare ad essere sicuramente migliore di quello che è entrato in quest'Aula. Non perché la Giunta non abbia lavorato bene: ha lavorato bene, ha fatto un efficace lavoro, è stata disponibile e con le orecchie aperte rispetto alle istanze che questa Assemblea, nelle due parti dell'emiciclo, hanno saputo presentare.
Un risultato positivo, quindi, di cui non possiamo che essere consapevoli, e che fa sì che quest'Aula si riappropri del ruolo che le è dato istituzionalmente, cioè di essere il legislatore che mette il sigillo su ogni atto legislativo di questa Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come portavoce del principale Gruppo di opposizione, mi viene facile contraddire il Capogruppo del Partito Democratico, che, forse, in questi giorni ha vissuto in un altro Consiglio regionale, non quello del Piemonte.
Non abbiamo visto un clima di concordia e di proficua collaborazione soprattutto nell'analisi del bilancio. Prova ne sia la circostanza che siamo in contingentamento. Se ci fosse stata veramente la possibilità e la volontà di discutere su tutti i temi, probabilmente si sarebbe fatto, in primis, nella I Commissione, nella parte di discussione degli emendamenti.
Nulla possiamo dire sull'impegno, anche in termini di ore, da parte del Vicepresidente Reschigna, ma sicuramente in Commissione sappiamo che siamo usciti con il ritiro degli emendamenti e con la volontà di arrivare in Aula per discutere nel merito le singole proposte. Così non è stato, proprio perché è stato richiesto alla fine, ritirando una convocazione serale del Consiglio, il contingentamento dei tempi.
Probabilmente, un'Aula disattenta di una seduta serale non sarebbe stato il luogo più indicato per una discussione nel merito degli emendamenti, ma noi crediamo che la discussione, il dialogo e il dibattito magari accalorato, ma sempre civile, sia l'unica strada fondamentale per addivenire alle funzioni che ci sono state date dai piemontesi che ci hanno eletti.
Chiudiamo il primo bilancio della Giunta Chiamparino, un bilancio che più che luci, ha alcune o diverse ombre, magari non proprio scure, ma grigie e opache, non nel senso di una mancata trasparenza, ma nel senso di una mancata chiarezza sul futuro. I dubbi ci sono sul rinvio dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti (ci sono stati abbastanza proficuamente chiariti dal Vicepresidente Reschigna).
I problemi di bilancio vengono rinviati al 2017, che sarà di nuovo l'annus horribilis della Regione Piemonte; non sarà più il 2015 come si diceva due anni fa, non sarà più il 2016 come si diceva fino a pochi mesi fa, sarà il 2017. Non possiamo fare altro che prenderne atto e impegnarci ulteriormente nell'assestamento di bilancio per individuare e tagliare gli sprechi e le inefficienze, a partire dalla sanità, che ovviamente è il tema più ampio. Anche se dobbiamo ricordare che la sanità è vincolata come spesa. Nel senso che non si possono utilizzare eventuali risparmi per altri capitoli, ma qui viene il nodo che permette di lanciare la palla al Presidente Chiamparino, come Presidente della Conferenza Stato-Regioni, cui chiediamo di non firmare l'accordo con il Governo italiano che chiede di tagliare il Fondo Sanitario Nazionale.
Oggi chiudiamo il bilancio con una serie di acrobazie contabili finanziarie e con una revisione della rete ospedaliera che, dal nostro punto di vista - mi spiace dirlo ancora una volta - taglia pesantemente sui servizi e non riuscirà assolutamente a ridurre le liste d'attesa, che è l'impegno fondamentale di una revisione della rete ospedaliera. Nel frattempo dobbiamo rilanciare l'assistenza territoriale con degli investimenti di cui non si conoscono né i numeri quantitativi, né l'ambito da cui dovremmo trarre queste risorse. Andiamo a tagliare ulteriormente di due miliardi e mezzo il Fondo Sanitario Nazionale, quindi 180 milioni di euro circa per la Regione Piemonte (in questo momento non vorrei essere nei panni del Vicepresidente Reschigna e dell'Assessore Saitta).
A lei il compito, Presidente Chiamparino, di guidare non tanto la rivoluzione delle Regione perché sarebbe chiedere troppo, ma sicuramente lanciare un appello accorato per cui, a livello nazionale, non si possono fare sempre e solo tagli che colpiscono le Regioni e gli Enti locali. Penso che questo ragionamento lo stia facendo il suo successore, Fassino, al Comune di Torino, quindi penso che sarebbe giusto avere una voce chiara e unita di tutte le Regioni in questo senso e di tutti i Comuni. Se i tagli si devono fare, forse il Governo Renzi li può fare da altre parti, con la famosa spending review che non è stata portata avanti neanche di un millimetro, quindi chiedere risparmi da altre parti e non alle Regioni.
Questo è il primo dato. Sulla sanità noi vediamo delle risorse, ad oggi, non ancora ridotte, anche se le cifre scritte a bilancio non sono i famosi otto miliardi.
Tanti capitoli sono stati ridotti, soprattutto le politiche sociali.
Noi auspichiamo venga fatta una delibera per rivedere - è stato oggetto anche di un nostro ordine del giorno approvato - gli extra LEA fondamentale per erogare servizi.
Il trasporto pubblico locale. C'è molto da fare nel tema dell'organizzazione dei servizi, soprattutto su gomma. Pensiamo che si possa fare, ma ovviamente bisogna correre. In questo senso, il nostro voto sarà contrario, perché tutta una serie di capitoli non sono stati finanziati a scapito di altri che, magari, noi avremmo finanziato diversamente. Ci sarà spazio per lavorare nell'assestamento.
Speriamo, e lo diciamo al Vicepresidente Reschigna, che compatibilmente agli impegni e alle risposte romane, l'assestamento non arrivi a dicembre ma un po' prima.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Il momento dell'approvazione del bilancio è il momento politico più rilevante di un'amministrazione, di un governo. Peraltro, è il primo bilancio di questa legislatura.
Ci rendiamo conto che, come Regione, si era a metà di un guado, proprio nella politica tecnica di bilancio. Questa Regione non aveva ancora adeguato - ha iniziato, ahimè, molto tardi - il proprio tenore di vita usiamo questo termine, rispetto al cambiamento territoriale delle esigenze il cambiamento nazionale dei meccanismi di finanza derivata, che sono la fonte fondamentale in questo momento della Regione. Checché si dica IRAP regionale o addizionale IRPEF regionale, quota nazionale e così via, di fatto, trattasi pur sempre di sistemi di riparto nazionale con finanza derivata. In un sistema che ha un bilancio, e di questo ce ne siamo resi conto tutti, sottoscritto, doveva rendersi conto più degli altri perch chiaramente, ha avuto altri ruoli in passato. Un bilancio bloccato, un bilancio dove le possibilità di movimento erano minime. Minima certamente la possibilità di incidere per l'opposizione, ma credo minima anche per la stessa maggioranza, per il governo regionale.
Questa sembrava la discussione di bilancio cui abbiamo assistito, che doveva servire, sotto l'aspetto politico, ad avere la panoramica sui vari temi regionali delle azioni che si intendeva intraprendere e che purtroppo, forse a causa anche della ristrettezza di bilancio, sono state molto carenti. Avremmo voluto avere date più precise di quando si partiva con le nuove gare sui trasporti e un modello diverso di intervento sul TPL.
Certo, alcuni passi sono stati fatti, ma altrettanto volevamo sapere sulla politica del lavoro che è una delle deleghe regionali dove incide molto il ruolo del Governo nazionale. Tuttavia, in una situazione quale quella che stiamo vivendo ogni giorno, forse una maggiore incisività da parte del governo regionale avremmo avuto averla, o almeno averne avuto l'espressione in ambito di Commissione e di Aula; poi le azioni si vedono di conseguenza così come per gli altri temi che sono stati oggetto del dibattito in Commissione.
Purtroppo, probabilmente ciò è dovuto al fatto che non è ancora stato adeguato completamente il sistema di sussistenza del bilancio regionale nonostante gli sforzi di cui do atto, per la parte strettamente bilancistica, al Vicepresidente Reschigna. Ci troviamo ad avere quei margini che, come ho detto, sono decisamente bassi, con una serie di problemi che ancora si prospettano.
Noi non possiamo arrivare al prossimo anno - e non lo dico da opposizione ma lo dico da piemontese - ancora con questo modello e con questa impostazione della politica regionale. Siamo al limite, nel senso che a questo punto il meccanismo dei trasporti va riportato nel fondo dei trasporti nazionale. E' vero e ha ragione il collega Bono quando dice "ritrattiamo la partita"; io questa cosa più volte l'ho sollecitata per quanto riguarda l'inserimento della quota metropolitana di Torino.
Dobbiamo cambiare tutta la politica assistenziale, altrimenti sappiamo già che tra cinque-dieci anni non saremo in grado di farvi fronte con l'attuale impostazione del sistema, chiamiamolo di assistenza, usando il termine all'antica.
Tutto questo noi, come opposizione, lo vogliamo e lo pretendiamo dal Governo regionale. Poi esprimeremo le nostre opinioni favorevoli su quello che ci convincerà, contrarie laddove avremo posizioni alternative o diverse. Il nostro "no" a questo bilancio, che di fatto è un bilancio di amministrazione e non di governo, è uno stimolo al governo regionale per fare un salto di qualità e andare sulla parte politico-ordinamentale e cambiare molti meccanismi che oggi non reggono più. Non reggono più non perché fossero sbagliati dieci anni fa, ma perché non siamo più all'epoca di dieci o vent'anni fa.
Quindi, si tratta di andare a recuperare anche una qualità della spesa che, forse, in tempi migliori non era così necessario curare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Inizio con il ringraziare per il lavoro svolto, perché comunque la situazione è difficile e quindi va riconosciuto che, in qualche modo, si è cercato di presentare un bilancio regionale che, come abbiamo già detto viene comunque presentato giocoforza nel mese di marzo.
Dal punto di vista politico, veramente in questo quasi anno mi sono sempre chiesta se, da parte delle forze di maggioranza e minoranza della scorsa legislatura, ci fosse una profonda mancanza di consapevolezza - per chi fa politica credo sia la cosa più grave che possa esserci, perché chi è consapevole non subisce, ma può affrontare e rielaborare - oppure se ci sia stata una totale assenza di buonafede e, di conseguenza, anche un qualcosa che ha fatto in modo che venissero bloccate delle riforme e quindi ritardato il processo riformatore, pur messo in atto e portato avanti da questa Giunta, ma con grandi difficoltà.
Quindi, l'accusa politica che io rivolgo è che la minoranza di prima e maggioranza di oggi o era mancante di consapevolezza oppure era in totale cattiva fede.
E' sufficiente leggere le vostre promesse elettorali, i vostri programmi elettorali per comprendere quanto non fossero aderenti alla realtà o quanto fosse assolutamente impossibile realizzare quanto promesso.
Facendo un passo avanti, ci saremmo aspettati sicuramente più coraggio meno sottomissione al neostatalismo renziano e soprattutto - ma questo potrebbe essere uno stimolo - una visione di quello che può essere diventare la nostra Regione. Io non intravedo una visione in questo periodo e lo giustifico anche con il fatto che è da poco che siamo in Consiglio regionale ed è da poco che si è appresa una situazione difficile, com'era difficile prima.
Occorre coraggio, occorre dire che il Piemonte è una Regione che manca di classe dirigente. Forse dirlo ad alta voce può contribuire a rendere consapevoli rispetto a quello che dicevo prima.
Occorre pensare che noi, i famosi virtuosissimi piemontesi - quelli a cui si riferiva Quintino Sella quando diceva "andremo ad insegnare al sud come si fa un pareggio di bilancio" - abbiamo trovato questa Regione, e le responsabilità sono diffuse.
Anche sulla partita dei trasporti, quando il Presidente Gariglio presentava i suoi emendamenti chiedendo soldi in più, io mi sono un po' stupita, nel senso che voi sapete tutti che il Piemonte è in piano di rientro, perché noi abbiamo un costo al chilometro molto più alto rispetto a tantissime altre Regioni d'Italia.
Anche sulla sanità va fatto un discorso più complessivo. Poco è stato accolto - non solo sulla sanità ma anche su altre questioni - delle proposte avanzate da parte della minoranza.
Quello che però non tollero in una situazione come questa sono state queste "marchette" - e lo dico apposta - penose. Veramente dimostra che la classe politica è incapace di riformarsi, perché sono state fatte concessioni che definirei - e uso un termine forte, Presidente Chiamparino "tangenti istituzionalizzate".
Sì, lo voglio utilizzare, ma è una pratica diffusissima in Italia. Il termine non è mio, non è un'invenzione mia. Guardo anche l'Assessore Parigi. Ci sono delle tangenti istituzionalizzate, perché sappiamo benissimo che poi vanno ad alimentare delle situazioni anche incrociate e di consensi elettorali, soprattutto in un sistema elettorale dove ci sono le preferenze.
Lo dico assumendomi la responsabilità di quello che dico, dicendo anche che, purtroppo, è una situazione diffusa a livello nazionale, e non faccio sicuramente una colpa alla Giunta o a chi siede qui. Però, secondo me l'opzione profonda e riformatrice deve partire da queste situazioni. Ci vuole coraggio, nel senso che è una strada più impervia quella di fare politica senza promettere, però forse è l'unica che è consentita.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono dispiaciuto per l'ultimo intervento, quello in cui qualcuno ha parlato di "marchette" o, ancora peggio, di "tangenti legalizzate", si chiamano "politiche"...



(Commenti della Consigliera Gancia)



GRIMALDI Marco

"Istituzionalizzate" è ancora peggio, e glielo dico perché, Consigliera Gancia, avrebbe potuto stare un pochino, non dico tanto, più attenta magari in quest'ultima mattinata, anche solo per vedere gli emendamenti che abbiamo votato.
Io sono felice e posso dire che era ora, dopo settimane di lavoro in Commissione. Ringrazio i colleghi che hanno lavorato per questo risultato sono tanti e non si sono nascosti - attraverso gli emendamenti che abbiamo cercato per la prima volta di portare insieme a questa discussione.
Qualcuno, addirittura, ci ha accusati di avere fermato la discussione.
No, semplicemente, vi abbiamo fatto un quadro delle politiche che volevamo rimettere in qualche modo in moto.
E sono contento per i 15 milioni nel Fondo Sanitario, che ritornano: da 265 si arriva a 280 sulla parte degli assegni di cura.
Sono contento per i 15 milioni di euro che abbiamo restituito al trasporto pubblico locale, ma anche per cose più piccole, quelle che forse, si conoscono meno: per esempio, aver ritrovato 600 mila euro per le aree protette, in un momento così delicato, quando proprio oggi stiamo affrontando la vicenda della riforma dei parchi. I 400 mila euro ritrovati sulla lotta alla zanzara. "Ritrovati" perché negli scorsi anni, cara Consigliera Gancia e cari Consiglieri delle minoranze che hanno sostenuto il Governo Cota, li avete tagliati o utilizzato impropriamente i soldi degli altri anni per quelli precedenti.
Così come sono contento di aver salvato l'IPLA - sarà una marchetta? Non lo so - abbiamo in qualche modo messo in moto un disegno per inserirla nell'Agenzia forestale.
E quei 500 mila euro a cosa servono se non a pagare gli stipendi e a far sì che questa riforma vada fino in fondo? Così per Pracatinat: i 200 mila euro sono una marchetta? No, è il modo con cui dare la possibilità a quella struttura di avere un nuovo futuro.
Così come è una politica rimettere un milione e 700 mila euro sui fondi della cultura, se guardate, non sulle grandi istituzioni, ma per quella promozione dell'attività culturale diffusa nel nostro territorio.
E' una politica ridare un milione e 200 mila euro per scuolabus, libri di testo e iscrizioni.
Mi dispiace, Consiglieri, è una politica aver promosso un bilancio che lo scorso anno assegnava alle borse di studio dieci milioni di euro! Sapete quant'è, alla fine di questo conto, quest'anno? Diciassette milioni e tre: vuol dire finanziare l'85% delle borse di studio, vuol dire aver fatto obbedienza civile, e non disobbedienza civile, avendo di nuovo restituito a quelli che voi avete chiamato "idonei non beneficiari" - no, quelli sono capaci e meritevoli anche se privi di mezzi - il diritto di raggiungere i più alti livelli di istruzione! Questo abbiamo fatto.
E abbiamo aggiunto cinque milioni per le residenze e abbiamo fatto, sì una grande marchetta contro la camorra! E' una grande marchetta aver chiesto alla Regione di confiscare quel bene e aver fatto in modo che, come il Castello di Miasino, non venisse lasciato all'abbandono! E' una marchetta? Sono orgogliosissimo di questo "marchetting"! Sono contentissimo! Ciò di cui non sono contento è l'inquadramento generale di questa discussione. Abbiamo fatto tutta questa discussione senza dimenticarci cosa hanno fatto le Regioni in questi anni. Su questo sono d'accordo con lei Consigliera Gancia, peccato che il suo caro Governatore Cota - chiamiamolo "Governatore" perché gli piaceva così - quei tagli di Tremonti se li è votati! Se li è votati e, poi, si lamentava! Ricordo solo che le Regioni hanno ridotto del 38,5% la spesa negli ultimi quattro anni a fronte di un peso percentuale del 4%. Forse è un po' questa la discussione che dovremmo iniziare a porre anche rispetto allo Stato; gli Enti locali e le Regioni hanno pagato già tantissimo questo pareggio di bilancio. Ha ragione il Presidente Chiamparino quando dice che è insostenibile pensare ad una nuova manovra.
Spero che questo non avvenga e lo dico sapendo che abbiamo posizioni diverse dal Partito Democratico; sapendo che con Renzi non condividiamo la linea che, secondo noi, è in continuità con Letta, con Monti e, purtroppo anche con Tremonti sull'assunzione di responsabilità! Andate a vedere quanto hanno tagliato i Ministeri; andate a vedere quanto hanno tagliato sulle grandi opere o su alcuni accordi, per esempio sul piano militare, su cui non è stata inserita nessun'altra clausola di salvaguardia! Allora, oltre a questo stare attenti - lo dico soprattutto al Presidente - perché non vorrei che questo commissariamento di fatto...



(Commenti del Presidente Chiamparino)



GRIMALDI Marco

No, a lei, Presidente Chiamparino.
Vorrei che questo commissariamento di fatto finisse, perché quando i Comuni votano il bilancio a tre mesi dalla fine del bilancio vuol dire che non possono fare più niente, così come se la Regione dovesse scoprire tra due o tre mesi che occorre reintervenire. Questa è la cosa più grande.
Invece, per quanto riguarda l'ultima sfida, tutta positiva, non siamo riusciti a parlare abbastanza di occupazione e non siamo riusciti a parlare delle crisi, soprattutto perché in questo momento, senza fondi strutturali bisogna ammetterlo, non ci sono quelle leve.
Credo abbia ragione il Vicepresidente Reschigna, e lo ringrazio sapendo che questa è la discussione dei prossimi mesi: parlare dei tre fondi strutturali e di come riusciremo a creare occupazione, ma anche riuscire a ragionare sugli ammortizzatori sociali.
Come sapete, noi siamo per l'introduzione di un reddito di autonomia e per una discussione franca sulla casa, ma, in generale, crediamo che questa Regione nei prossimi mesi debba iniziare a riparlare di sviluppo e di occupazione, perché i dati, soprattutto sulla popolazione più giovane della disoccupazione sono i peggiori dell'Unione Europea. Credo che su questo avremo tutto il tempo, ma anche la forza, per rimetterci in cammino.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Chiapello.



CHIAPELLO Maria Carla

Grazie, Presidente.
Premetto che, comunque, termini come "marchette" o "rottamazione delle persone" dovrebbero stare al di fuori di un'Aula consiliare: se c'è un regolamento per l'abbigliamento, analogamente dovrebbero esserci delle regole per il linguaggio.
Detto ciò, oggi ci apprestiamo a votare un bilancio buono; non essendoci persone con poteri magici all'interno di questa Giunta, credo che questo sia il migliore bilancio possibile, vista la situazione di partenza.
Dobbiamo poi considerare che il periodo economico che stiamo vivendo forse, è uno dei peggiori della storia, quindi credo che non si potesse fare di meglio. Leggendo il bilancio, ho visto con piacere che si sta risalendo la china, soprattutto in determinati settori.
So che tra le opposizioni si è storto il naso, perché le risorse dedicate ad alcuni settori, purtroppo, sono esigue. Credo che in questo momento sia opportuno concentrarsi su ciò che è veramente importante fare in attesa di tempi migliori. Non voglio con questo affermare che alcune voci siano meno rilevanti di altre, ma quando i soldi sono pochi bisogna decidere dove metterli e in questo caso credo che si sia fatto un buon lavoro. Infatti, ci sono più soldi anche per settori come la cultura, il diritto allo studio e le attività produttive.
Per concludere, sono rassicurata dall'apertura e dalla comprensione reciproca che hanno caratterizzato la stesura di questo bilancio. Questa non è la Giunta delle tasse, come qualcuno afferma, ma è la Giunta della ripresa e del dialogo. Il voto del nostro Gruppo sarà favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Per la dichiarazione di voto del Movimento 5 Stelle è già intervenuto il Consigliere Bono.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie.
Premetto che mi appassiono sempre agli interventi del mio compagno di banco, perché li condivido nella sostanza, anche se provo a dare una lettura delle medesime decisioni in chiave un po' meno pop e un po' più moderata.
Senz'altro, a nome del Gruppo Chiamparino per il Piemonte, esprimo apprezzamento per il lavoro compiuto e per il bilancio che la Giunta ha predisposto. A mio avviso, è un lavoro serio, che, sulla base delle risorse disponibili e considerata la necessità di procedere senza tentennamenti sulla strada del risanamento finanziario, ha fissato delle priorità allocando le risorse disponibili in modo ragionato e ponderato. E' chiaro che di fronte ad una situazione come quella in cui ci troviamo non si pu coprire tutto, ma bisogna fare delle scelte.
Il dibattito in Consiglio ha dato spazio ad interventi e proposte in astratto condivisibili e spesso - lo dico senza difficoltà - mi sono anche trovato a essere d'accordo sulle proposte dell'opposizione, ma queste si scontrano con il principio di realtà che recita in modo inequivocabile che non solo non si può eccedere le risorse disponibili (alcune decisioni erano già state prese), ma che si devono altresì eliminare dal bilancio le coperture di spesa sovrastimate, a cui in passato si è fatto troppo spesso ricorso.
Qui il problema è che noi ci troviamo a confrontarci con dei disastri i cui presupposti non sono stati messi dalle persone che sono presenti ora in Consiglio.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, ma c'è il collega Gariglio che sta disturbando l'intera Aula. Questo è un richiamo formale: lei, Consigliere Gariglio ha un primo richiamo formale; al secondo viene espulso dall'Aula.



(Commenti in aula)



GIACCONE Mario

I minuti persi a causa del collega Gariglio me li fa recuperare dopo il novantesimo.
Le critiche alla legge di bilancio che eccepiscono lo sbilanciamento verso il rigore, a scapito dello sviluppo, non considerano che ormai abbiamo toccato con mano - e non solo a livello regionale - che non esiste sviluppo con conti fuori controllo e men che meno con conti ritoccati ed abbelliti con interventi di finanza creativa. Io più volte ho sentito il Vicepresidente Reschigna, sia in Commissione sia in Aula, ripetere che non avrebbe facilitato né fatto in modo che i conti tornassero con acrobazie che poi avrebbero comunque compromesso il lavoro e la sua, come la nostra serietà.
Per questo credo che le proposte di incremento di spesa della maggioranza, allocando le nuove risorse reperite, diano il senso preciso delle priorità. Abbiamo messo i soldi sul TPL, sul diritto allo studio, ma pure su stanziamenti per la cooperazione, anche internazionale, per indicare che questa è una Giunta che non si ripiega su se stessa, ma che punta a costruire un futuro per il territorio e i cittadini.
Ho sentito dai banchi dell'opposizione - non solo oggi, ma anche nei giorni precedenti - un corretto invito al coraggio; e condivido l'invito basta che ci mettiamo d'accordo su cosa intendiamo per coraggio. Io intendo la volontà ferma e responsabile a chiudere i debiti del passato e a farlo badate bene - senza star a verificare chi li ha fatti. Capire come sono stati fatti magari non lo è, ma trovo sia una perdita di tempo andare a vedere chi li ha fatti, perché tanto questo non rileva ai fini della soluzione dei nostri problemi. Per serietà io intendo la necessità di guardare in faccia il baratro dei debiti e decidere di affrontarlo con rigore e determinazione, essendo anche sicuri di andare incontro a momenti di forte resistenza, non solo nell'opposizione, ma all'interno della società civile. Si tratta di una scelta che un Amministratore e un governo responsabile devono fare.
Passatemi il paragone, perché sono un padre di famiglia e in Aula ce ne sono altri: è meglio, per un padre di famiglia, decidere di chiudere il mutuo sulla casa e i debiti accumulati, magari non da lui, o decidere di comprare una macchina nuova? E' importante che faccia investimenti sul futuro dei suoi figli e noi l'abbiamo fatto, mettendo i soldi sugli assegni per lo studio con il trasferimento all'EDISU; ma abbiamo anche provato a sostenere chi già lavora, come con il sostegno al credito cooperativo per garantire la continuità dei contributi sui prestiti agli agricoltori e alle cooperative. E abbiamo deciso di sostenere chi lavora con intelligenza e spirito innovativo, tramite la voce che riguarda le start up.
E' chiaro che si tratta di operazioni che hanno una valenza simbolica ma è chiaro anche che prima la situazione sembrava irreparabile; anzi peggiorava ogni giorno. E' innegabile, ma non ci si può sorprendere e non si può neanche fare una colpa all'Assessore al bilancio se ogni settimana la stampa scopriva nuovi debiti: non era certo colpa del Vicepresidente Reschigna se questi saltavano fuori, era anzi un ulteriore aggravio sulle sue spalle sulla via della soluzione.
Ora c'è una rotta, ci sono dei conti che iniziano a tornare, anche se con prospettive di lungo periodo. L'atteggiamento, però, è maturo e la situazione, per quel che riesco a vedere io, è sotto controllo. Ora sembra di vedere la luce in fondo al tunnel e a mio avviso l'importante non è quanto sia difficile o quanti siano i sacrifici da fare per raggiungere la fine del tunnel, ma sapere dove stiamo andando e come lo facciamo.
Da questo punto di vista mi sento ragionevolmente tranquillo e rassicurato, perché vedo il Vicepresidente determinato: vedo, con la sua presenza costante ad ogni Commissione, la presenza della Giunta. Io penso che a volte il lavoro di un intero gruppo di persone - di un Consiglio come di un governo - passi anche simbolicamente attraverso il comportamento di alcune persone. Non lo dico per piaggeria: non mi importa, ma io a volte sono sorpreso - tanto da essere preoccupato per la sua salute - dall'aria stravolta e affaticata del Vicepresidente, ma leggo in quell'elemento.



(Commenti in aula)



GIACCONE Mario

Francamente, l'over size sarebbe il minore dei problemi: penso sia di ben altro peso la preoccupazione, per noi che abbiamo un minimo di competenze sanitarie! Devo dire, però, che per me questo ha una valenza simbolica: vedo una persona che viene rispettata ed apprezzata anche dall'opposizione, come vedo un Presidente che sa far valere le nostre ragioni a Roma; e per me entrambi sono simbolo e sinonimo della ripresa della nostra Regione e garanzia per il suo sviluppo futuro.
Questo è il motivo per cui sosterremo e voteremo a favore del bilancio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazia a lei, collega Giaccone.
La parola al Consigliere Monaco.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
E' evidente che, anche alla luce di quanto si è svolto in Aula, mi preme rappresentare immediatamente il voto favorevole a questo bilancio. A questa dichiarazione, però, voglio aggiungere qualche nota.
Ebbene, uno dei detti del Presidente Chiamparino - non me ne voglia se non lo so dire nel suo dialetto, almeno non così bene - è "non esageriamo".



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Esageroma nen.



MONACO Alfredo

Ecco, bravo: grazie del suggerimento. Non volevo sbagliare la dizione.
In realtà, in modo oserei dire tranquillo e in questo stile, si è "esagerato". Si è "esagerato" di fronte a quello che era un vero e proprio dissesto di bilancio e un fallimento finanziario. Non è che siamo stati sul ciglio del baratro: secondo me eravamo già nel baratro, ampiamente. Ma si è agito con molta sobrietà, tranquillità e serenità, avendo attenzione ad un punto - ci ha tenuto il Presidente della Giunta, ma credo tutti gli siano stati abbastanza dietro - che è stato quello di marcare la necessità di non incrementare il livello di tassazione del Piemonte, se non in misura minima su alcuni temi e sulle tasche di chi forse poteva metterci qualche cosina in più; ma si è cercato di fare uno sforzo enorme di non ritoccare cercando di mantenere più servizi possibili.
Rispetto al baratro e rispetto al dissesto finanziario, però, mi sembra che si sia "esagerato": visti il quadro e la cornice nei quali si è dovuto inserire il lavoro fatto in queste settimane e in questi mesi, cioè, credo si sia andati proprio in quella direzione. E' evidente, quindi, che è forte l'apprezzamento rispetto ad un grande lavoro, anche di presenza, di cui ringrazio la Giunta, il Presidente e l'Assessore, partecipe sempre in tutto l'iter della discussione in Consiglio, a recepire, ad ascoltare e a confrontarsi.
Mi piace rappresentare che in quest'Aula, al di là delle necessità di dover addurre delle motivazioni per dire "no", tutto sommato gli interventi che ho sentito dai Gruppi di opposizione, sono stati di obbligo: il ruolo cioè, indicava la necessità di dire "no", ma sostanzialmente mi sembra che si sia trattato di apprezzamenti forti rispetto al lavoro e alla serietà messi in campo in queste settimane in riferimento a questo bilancio.
A titolo personale, poi, devo dire che io, abituato ad un altro mestiere, ho trovato molti rituali di questi giorni piuttosto stucchevoli e forse comincio a comprenderne adesso le ragioni. Di fronte ad un quadro iniziale che è stato presentato dall'Assessore al bilancio quando è venuto in Aula - che ci ha più volte richiamati all'ordine rispetto alla cornice che ho cercato di descrivere - ci sono state istruite e presentate decine e centinaia di istanze, che forse sono tutte condivisibili. A chi non piacerebbe avere un ospedale per ogni Comune della nostra Regione? A chi non piacerebbe avere un sistema trasporti che porti il treno, la gomma, il taxi, ecc. esattamente sotto la casa di tutti? E' evidente che al meglio non c'è mai fine. Quindi la mia difficoltà è stata forte: vedere, di fronte ad un quadro così difficile, presentare centinaia di istanze, ma forse - rifacendomi alla battuta dell'amico Grimaldi che ha detto: "il marchettificio" - era insito nelle pieghe di tante richieste, oppure nella necessità di dover rappresentare all'esterno: "Noi l'abbiamo chiesto, ma la Giunta brutta e cattiva ci ha detto no".
Forse è il motivo che riesco a comprendere.
Tuttavia, rispetto a tante istanze, con le opposizioni si è fatto un lavoro di cucitura e di raccordo che ci ha portato poi a condividere alcuni aspetti e alcune possibilità.
Il lavoro del Consiglio, rispetto ai temi del bilancio, era oggettivamente risicatissimo. Più di tanto non si poteva fare. E' un lavoro marginale, in cui la Giunta ci ha permesso di metterci mano e di dare un ritocchino.
Non voglio entrare nei singoli temi ampiamente rappresentati dai colleghi del Gruppo, però mi sembra che a distanza di pochi mesi - meno di un anno - il primo bilancio che presenta questa Giunta e questo Consiglio è caratterizzato - lo vorrei sintetizzare in una parola - dalla "sicurezza" la sicurezza di cercare di uscire da un baratro; di salire, di fare questa barricata sulla cima di questo baratro e cercare di venirne fuori. Mettere in sicurezza i conti significa mettere un ponte di prospettiva sul futuro immediato e, auguriamoci, prospettico.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Sono terminati gli interventi per le dichiarazioni di voto.
La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Credo che il Presidente chiuderà questo dibattito, quindi solo poche riflessioni.
E' legittimo che, di fronte ad una legge di bilancio, emergano posizioni politiche differenti e sensibilità politiche differenti.
Quello che mi sembra non debba mai venir meno, indipendentemente dalla nostra collocazione, è la consapevolezza della situazione nella quale ci stiamo trovando.
Innanzitutto, vorrei rappresentare un fatto.
Questa legge di bilancio fa i conti con la storia della Regione Piemonte, e credo che, più dei provvedimenti nazionali, questa legge di bilancio subisca la storia dei Governi regionali del Piemonte, una storia che non dobbiamo limitarci a raccontare e che ci ha lasciato un'eredità pesantissima.
Voglio ricordare che la riduzione della capacità di spesa su questo bilancio è evidente; certamente il lavoro fatto in questi mesi l'ha reso più tollerabile, rispetto al quadro drammatico che avevamo di fronte solamente nel mese di dicembre, quindi quattro mesi fa, dove non avevamo stanziamenti per un'infinità di politiche.
Oggi stiamo lavorando per creare una condizione di certezza. Voglio ricordare che meno di un anno fa ci siamo trovati con un giudizio di parifica della Corte dei Conti che sollevava impugnative alla Corte costituzionale su leggi di bilancio e dell'assestamento di bilancio, che metteva in discussione oltre due miliardi e 500 milioni di euro.
Credo che l'aver ottenuto la nomina del Presidente della Regione come Commissario straordinario sia stato un segno, non solo di attenzione che il Governo nazionale e il Parlamento hanno rivolto nei confronti della Regione, ma è il riconoscimento di una Regione che stava facendo i conti con la propria realtà, non nascondendocela.
Abbiamo cominciato un percorso difficile, che tende a riformare fortemente la Regione Piemonte. Quando parliamo di politiche di bilancio non parliamo di amministrazione dello status quo e dell'esistente, perch questa Regione ha solamente una carta per poter sopravvivere: guardare avanti, ma capace di compiere grandi percorsi di riforma. Lo abbiamo fatto su alcuni tratti della politica regionale; lo dovremo fare con maggiore intensità nei prossimi mesi sul tema del trasporto pubblico locale e sul tema del rapporto tra la Regione, le Province e gli enti locali in Piemonte.
Vorrei dire, anche in relazione ad un ordine del giorno che continuava a chiedere ulteriori stanziamenti di risorse, che l'anno scorso la legge di bilancio del 2014 stanziava nove milioni e 700 mila euro per le funzioni delegate alle Province. In questa legge di bilancio saranno pochi, ma ne stanzia 40 milioni di euro. Rendiamoci conto che in questo momento la trattativa in corso deve vedere la Regione Piemonte, come tutte le Regioni d'Italia, protagonista senza essere un soggetto che si fa stritolare perché la pressione, da un lato del Governo nazionale, dall'altro lato delle legittime preoccupazioni degli amministratori provinciali e dei dipendenti delle Province, rischia di determinare un abbraccio mortale scaricando totalmente il problema sulle spalle delle Regioni, e in modo particolare della Regione Piemonte.
Lo dovremmo fare facendo, quest'anno, un piano forte, realistico e concreto di alienazione del patrimonio immobiliare della Regione. Durante l'intervallo ho avuto un incontro con i responsabili di Cassa Depositi e Prestiti e della SGS, cioè della società di gestione di risparmio di Cassa Depositi e Prestiti, per dare veramente avvio ad un'operazione di alienazione del patrimonio immobiliare della Regione.
Lo dovremmo fare recuperando risorse, anche come abbiamo incominciato a fare sul tema dell'evasione e dell'elusione fiscale.
Dobbiamo continuare a fare politiche di riforma, perché è l'unico modo attraverso il quale noi costruiremo un'istituzione Regione che sia in grado di reggere alla sfida dei tempi.
Certo, oggi conosciamo il lavoro fatto, ma vorrei che riconoscessimo che c'è ancora una marea di lavoro da fare.
Il quadro, che emergerà tra qualche giorno e tra qualche settimana della situazione della Regione è ancora un quadro che dice che alla fine dell'anno scorso abbiamo cinque miliardi e 326 milioni di euro di residui passivi; che oltre a questi abbiamo 900 milioni di euro, pagati sulla sanità al 35 del 2015, che non erano nel bilancio e che oltre a questo, con la legge di bilancio attuale riconosciamo debiti fuori bilancio, passività pregresse e residui perenti per 314 milioni di euro.
Questo significa che la Regione Piemonte ha ancora oggi, sia pur con alcuni lievi miglioramenti rispetto alla situazione precedente, problemi da affrontare che, complessivamente, ammontano a oltre sei miliardi e 600 milioni di euro.
Certo, ci sono segnali positivi, perché sulla sanità ci stiamo avvicinando ad essere una Regione che paga in tre mesi; ma su tutto il resto che non riguarda la sanità siamo ancora una Regione che paga ad un anno e mezzo.
Questo è un grosso problema e sta alterando vita economica, rapporti con le Istituzioni e con gli Enti locali all'interno della nostra Regione.
E' un problema che dobbiamo affrontare, anche se non con la bacchetta magica. Ci vorrà del tempo e dovremo essere in grado e capaci di affrontarli.
Quando una Regione fa i conti con la propria realtà, non significa appiattirsi sull'amministrazione dell'esistente e dello status quo, perch signori, io credo che riuscire a saldare, progressivamente, una massa di debiti enorme come quella che questa Regione aveva accumulato nel corso di 15 anni della propria storia, significa corrispondere oggi a dei bisogni impellenti che esprimono gli Enti locali, che non ce la fanno più; che emettono decreti ingiuntivi nei confronti della Regione; che fanno ricorso ai Tribunali civili e amministrativi; che esprime un sistema economico che sta pagando l'incertezza su tempi di pagamento che in alcuni casi dura da alcuni anni.
Certo, questo non è l'unico nostro compito, sarebbe triste immaginare che questa legislatura debba essere una legislatura di rigore che ponga unicamente attenzione a ripristinare condizioni di normalità nella gestione delle politiche di bilancio, perché significherebbe essere spettatori di una fase molto delicata, con segnali postivi che stanno emergendo nel tessuto economico piemontese, ma che vanno sostenuti e alimentati con segnali positivi di ripresa, timida, della vita economica in questa Regione come in molte altre Regioni d'Italia.
Ecco perché - lo diceva il collega Grimaldi nel suo intervento - la discussione sugli obiettivi della politica dei fondi strutturali europei che avverrà nei prossimi mesi sarà una discussione importantissima, che indipendentemente dalle competenze, dovrà necessariamente coinvolgere anche tutto il Consiglio regionale. Si tratta di darci degli obiettivi comprensibili, dei messaggi di futuro e di speranza, per una Regione che sta uscendo da una crisi terribile e pesante, per la sua vita economica ed istituzionale. Una Regione che farà molta fatica, per molti anni, a garantire o a ritornare ad una condizione di normalità sui propri conti e sulla propria capacità di essere un soggetto positivo, nel rapporto con il sistema economico e sociale.
Ho la consapevolezza di aver fatto molta strada in questi 11 mesi, ed è una strada - e lo riconosco, anche se la discussione di queste settimane a volte non ha dato questo tipo di sensazione - che ha visto fortemente un senso di corresponsabilità da parte di tutto il Consiglio regionale. Questo lo ha riconosciuto molte volte il Presidente e lo voglio riconoscere anch'io, perché senza questo atteggiamento ci sarebbe stato un prolungamento maggiore dell'esame dei provvedimenti, e avrebbe prevalso l'impedimento a governare, piuttosto che la voglia di dare dei contributi ciascuno per cercare di governare al meglio possibile.
Non abbiamo finito di camminare, perché anche i prossimi mesi ed i prossimi anni saranno un cammino lungo e faticoso, dentro il quale - come in tutti i viaggi - ci saranno dei momenti di cedimento. Dobbiamo cercare tutti insieme, di dare il nostro migliore contributo possibile di idee e capacità, mettendo tutto quello che siamo in grado di fare, affinché questa Regione possa tornare ad essere un'istituzione utile.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Da parte mia è doveroso, ma sentito, prima di tutto, un ringraziamento al Consiglio, perché mi pare di poter dire, ancora una volta - e lo dico senza alcuna piaggeria - che ha fatto prevalere le ragioni dell'incontro dell'interesse dell'istituzione e della comunità che rappresenta, rispetto alle più che legittime istanze che ogni forza politica esprime.
Così come ci tengo, ancora una volta (l'ho già fatto in occasione della discussione della legge finanziaria), ringraziare il Vicepresidente Aldo Reschigna, perché ritengo abbia guidato questo dibattito con grande abilità, passione e professionalità, sia nelle discussioni romane - che sono spesso le più complicate - sia nei dialoghi all'interno della Giunta che non sempre sono i più semplici, e poi nel confronto con le varie componenti di questo Consiglio. Quindi, grazie - ci tenevo a dirlo - anche perché a volte è stato in condizioni di salute non sempre eccellenti, come è stato da parte mia! Due questioni: l'ha detto la Consigliera Gancia, ma è un tema che ricorre ogni tanto, secondo cui questa Regione non avrebbe sufficiente visione. Può essere, però io dico una cosa, con molta nettezza e grande soddisfazione: questa Regione si è rimessa sulla rotta giusta. Si è rimessa sulla rotta giusta, perché noi abbiamo preso in mano una nave, o una barca (quello che volete), che era in balia delle onde. Lo dico volutamente con una metafora marinara, essendo uno che patisce il mal di mare, proprio per evidenziare ancora di più la intrinseca contraddittorietà delle cose che si vivono. Però - ripeto - l'abbiamo rimessa sulla strada giusta.
Rispetto alla sanità - adesso l'Assessore Saitta non è presente - non vi è chi non possa o non voglia vedere come, partendo dalla situazione in cui eravamo, siamo quasi riusciti ad uscire dal Piano di rientro. Ritengo di poter dire, senza timore di vendere fumo, che siamo vicini all'uscita del tunnel, e - per richiamare quanto diceva il Consigliere Giaccone e citare anche Woody Allen - la luce che si vede in fondo al tunnel non è il treno! Abbiamo avuto un anticipo significativo, con la possibilità di riprendere una significativa quota di assunzioni; abbiamo dato - credo - un segnale, che è stato riconosciuto da tutti, sulla nomina dei Direttori delle ASL, dove ritengo si sia dimostrato che, quando si vuole esercitare indipendenza e autonomia della politica rispetto alla gestione e all'amministrazione delle cose, lo si può fare. Usando un altro termine più direttamente giornalistico, non è obbligatorio lottizzare, e questo a volte serve molto di più dei programmi, dei voli più o meno pindarici che lasciano relativamente il tempo che trovano. Questi sono segnali forti che vengono percepiti.
Sul bilancio, lasciate che lo dica con soddisfazione e orgoglio: lo considero un grande risultato politico, pur con tutti i problemi che ci sono e che l'Assessore Reschigna ha appena annunciato. Abbiamo dato una risposta significativa a una parte di situazione pregressa, che avrebbe impedito, non dico di navigare, ma anche solo di uscire letteralmente dal porto, perché questa è la verità.
Sulla questione dei tagli, lo dico, non rispondendo, ma interloquendo sia con l'amico e compagno Grimaldi sia con il Consigliere Bono: guardate che noi - e non l'abbiamo fatto con soddisfazione (lo sapete) - abbiamo aumentato l'addizionale IRPEF ed altri tributi, ma vorremmo lavorare per non farlo più, tanto per essere chiari, anzi. Però l'abbiamo fatto, così come abbiamo dovuto ridurre le spese - lo dico molto chiaramente - non a causa dei tagli del Governo Renzi, ma per tamponare una situazione preesistente, che ci siamo ritrovati.
Io ho fatto il Sindaco per dieci anni ed anche il Presidente dell'ANCI e non è che i tagli non ci siano stati. Qui, non sono del tutto d'accordo (d'altra parte, sarebbe strano se lo fossimo) con il collega Grimaldi perché il problema vero è che le Amministrazioni locali hanno fatto i tagli, ma solo nel campo degli investimenti, perché non c'è stata la capacità di mettere in campo - e io spero che questa sia la volta buona una riforma della Pubblica Amministrazione che è l'unica che ha bisogno di tempo e che è l'unica che può far risparmiare spesa corrente.
Se voi andate a vedere i tagli di quest'anno (parlo solo delle Regioni perché li conosco) i quattro quinti dei tagli sono mancato aumento del Fondo Sanitario (poi dedico due parole, visto che il Consigliere Bono ha interloquito su questo) e il resto sono tagli agli ex FSC, nel campo degli investimenti, della programmazione precedente. Il resto sono due fondi: materiale rotabile ed edilizia sanitaria, che sono di nuovo investimenti.
Pertanto, non è che.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) I tagli sono dello Stato alle Regioni.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Sì, però il problema è che non c'è un taglio della spesa corrente, che è quello che crea crescita non produttiva della spesa pubblica. Basta guardare i Comuni, si percepisce ad occhio nudo: la prima problematica riguarda le manutenzioni, che sono investimenti. Questo è il punto, secondo me.
Ma ritorno al fondo della sanità. A dire la verità è il Governo che non vuole, perché adesso la situazione è abbastanza ambigua: in legge di stabilità è scritta una cifra, che è quella che c'era. E' altresì scritto che quella cifra dev'essere ridotta, per cui ci devono essere altri importi. Però non c'è l'intesa per dire come questo debba avvenire.
Immagino che tutti, anche se in epoche diverse, alle scuole elementari abbiamo risolto quei problemini in cui si diceva: "Se un rubinetto, in una vasca a forma quadrata, con un lato alto un metro, versa tanti litri al secondo, eccetera eccetera", ma qui è la stessa cosa. Se una manovra di due miliardi e 350 milioni, pensata per un anno, viene realizzata in cinque mesi anziché in dodici, a quanto si ridurrà la manovra? Questo è l'atteggiamento che cerco di tenere. Nei primi mesi si dà per scontato che il recupero di risorse sia inferiore. Poi non è che si può fare in cinque mesi la stessa manovra che è prevista per dodici! Questo sarà il terreno di confronto e di discussione che porteremo avanti.
Sia sulla sanità che sul bilancio - lo ripeto - abbiamo lavorato per far recuperare credibilità all'istituzione, e mi pare che questo sia riuscito. Peraltro, è riuscito anche nei confronti del MEF. Perché la funzione di Commissario, che credo sia stata decisiva (e lo sia tuttora) in questa fase per riuscire a mantenere la rotta, come dicevo, è una funzione che abbiamo avuto non perché io sono bello - cosa falsa, che chiunque pu attestare - e nemmeno perché sono particolarmente autorevole, ma perch abbiamo dimostrato di non andare, come avevamo ribadito all'inizio, con il cappello in mano a chiedere di essere aiutati, cioè di andare con delle proposte che implicano anche una disponibilità a fare dei sacrifici, sia fiscali che di riduzione delle spese.
Ultima considerazione: dobbiamo certamente guardare allo sviluppo.
Però, anche in questo senso, dobbiamo guardare allo sviluppo con un'attenzione che sia capace di incrociare le risorse che possiamo mettere in campo, che sono fondamentalmente quelle dei Fondi europei nei due ambiti fondamentali (sociale e innovazione), con i problemi che però ci afferrano quotidianamente.
Le questioni di cui abbiamo parlato ieri con la Commissione Lavoro della Camera per quel che riguarda la possibilità di studiare un Fondo rotativo che consenta di anticipare l'aggancio alla pensione per quei lavoratori cui mancano due o tre anni e che non hanno altra soluzione, mi sembra il classico esempio di un problema che quotidianamente ci afferra in tutte le parti del territorio; problema al quale, utilizzando delle risorse appostate per lo sviluppo, cerchiamo di dare una risposta. Così come - lo dico in piccolo, ma la cosa si può moltiplicare - quando riusciamo a fare sistema (ne sono molto orgoglioso, sebbene sia un piccolo esempio) com'è avvenuto a Roccavione sabato pomeriggio, dove una cartiera storica nata alla fine dell'Ottocento, in fallimento, è stata rilevata da 70 lavoratori insieme alle banche del territorio. In questo modo, la Regione riesce ad essere uno "snodo" fondamentale per fare sistema. Di nuovo, un problema che ti afferra dal basso, usando gli strumenti per lo sviluppo lo si fa diventare una leva per creare imprenditoria.
Non voglio amplificare questi due episodi, ma la crescita, e quindi la visione, la dobbiamo costruire partendo dai problemi che quotidianamente ci interrogano sui nostri territori. Perché, altrimenti, non costruiamo una visione, ma un'ideologia o una narrazione vacua. E noi, di ideologie e di narrazioni vacue, credo che ne abbiamo abbastanza.
Abbiamo bisogno di stare con i piedi per terra, in una Regione che sia in grado di dare risposte ai problemi concreti, come credo abbiamo fatto e come faremo con l'approvazione di questa legge di bilancio.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Procediamo con le votazioni degli ordini del giorno collegati alla legge di bilancio.
Sull'ordine del giorno n. 299 la maggioranza ha espresso un orientamento negativo.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 299, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
MARRONE Maurizio (fuori microfono) Presidente, chiediamo l'appello nominale per le future votazioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Sull'ordine del giorno n. 317 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 317, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 46 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 318 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 318, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 45 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 319 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 319, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 45 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Poniamo in votazione l'ordine del giorno n. 323, così come modificato sul quale la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
BONO Davide (fuori microfono) Presidente, può leggere la modifica?



PRESIDENTE

Ne dà lettura l'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

La modifica recita: "Impegna la Giunta ad assumere una delibera d'indirizzo ai Direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali finalizzata a garantire l'economicità degli affidamenti, la qualità dei servizi e l'applicazione dei contratti collettivi di lavoro, e a riferire periodicamente in Commissione sull'applicazione della delibera".



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 323, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 297 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 297, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Sull'ordine del giorno n. 296 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 296, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Sull'ordine del giorno n. 328 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 328, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 14 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Sull'ordine del giorno n. 329, con la modifica "a dar corso dal 2016, per gli anni successivi", la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 329, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 330, alla luce della modifica apportata con le parole "dal 2016 e per gli anni successivi", la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 330, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 331 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 331, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Sull'ordine del giorno n. 332 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 332, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 45 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 333 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 333, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Sull'ordine del giorno n. 334 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 334, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Sull'ordine del giorno n. 60 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 60, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 10 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Sulla mozione n. 77 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole con le modifiche apportate nel testo illustrate precedentemente.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 77, come modificata, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Comunico che la mozione n. 168 è stata ritirata.
Sull'ordine del giorno n. 336 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 336, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 339 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 339, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Sulla mozione n. 338 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 338, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Sull'ordine del giorno n. 340 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole, con le modifiche illustrate precedentemente.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 340, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Gli ordini del giorno n. 341 e n. 342 sono stati ritirati dai proponenti.
Sulla mozione n. 343 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 343, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sulla mozione n. 346 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole con le modifiche illustrate precedentemente.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 346, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 344 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sulla n. 344, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 352 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 352, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 347 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 347, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 348, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 45 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Assessore Ferrari, vuole leggere le modifiche sull'ordine del giorno n.
349, sia nel titolo che nel dispositivo?



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali

Il titolo cambia perché riguarda la consultazione degli operatori del settore per quanto riguarda la revisione della normativa sui servizi inerenti i pazienti psichiatrici.
Il dispositivo riguarda espressamente questo tema. Non c'è più nessun riferimento di natura finanziaria, ma si dice: "Il Consiglio impegna la Giunta regionale nella revisione della normativa riguardante i servizi destinati ai pazienti psichiatrici e alla loro diversa articolazione affinché vengano direttamente consultate le realtà rappresentative degli operatori del settore"



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 349, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 46 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 350 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 350, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Prima di mettere in votazione la mozione n. 353, chiedo ai Capigruppo che non mi devono rispondere subito, se intendono convocare la Conferenza dei Capigruppo in coda alla seduta odierna o domani.
Sulla mozione n. 353 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 353, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 354 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 354, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 355 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 355, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 358 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 358, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 357, ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Il titolo è modificato. Le parole "rinuncia alla firma" sono sostituite dalle parole "non sottoscrizione del contratto per l'assegnazione dei lavori dell'interconnessione Torino-Ceres al passante ferroviario", quindi abbiamo tolto la rinuncia.
Le richieste sono: "Impegna la Giunta affinché indirizzi SCR Piemonte a non sottoscrivere in via cautelativa il contratti di lavoro per il tunnel di interconnessione della linea Torino-Ceres, in attesa di un chiarimento della situazione giuridica e migliore comprensione dei profili di responsabilità penale".
In sostanza, abbiamo rimosso del testo.



PRESIDENTE

Su tale ordine del giorno vi è l'orientamento favorevole della maggioranza.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 357, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 360 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 360, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 38 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Sull'ordine del giorno n. 361, alla luce delle modifiche, vi è un orientamento favorevole della maggioranza.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 361, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 46 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 362 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 362, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 46 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 363 la maggioranza ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 363, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 46 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 364, sono state aggiunte le parole "a valutare la possibilità di utilizzare le risorse presenti presso Finpiemonte".
L'orientamento della maggioranza è favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 364, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 365 la maggioranza ha espresso un orientamento contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 365, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri hanno votato NO 15 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame mozione n. 289 presentata dai Consiglieri Vignale, Benvenuto Berutti, Marrone, Porchietto e Ruffino, inerente a "Mantenimento emodinamica all'ospedale S. Croce di Moncalieri. Modifica della DGR 1-600" mozione n. 290 presentata dai Consiglieri Bertola, Andrissi, Batzella Bono, Campo, Frediani, Mighetti e Valetti, inerente a "Mantenimento del laboratorio di emodinamica di Moncalieri"; ordine del giorno n. 346 presentato dai Consiglieri Gariglio, Ravetti, Rostagno, Boeti e Appiano inerente a "Riorganizzazione dei Laboratori di Emodinamica dell'area torinese"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 289, avente ad oggetto "Mantenimento emodinamica all'ospedale S. Croce di Moncalieri. Modifica della DGR 1-600", presentata dai Consiglieri Vignale, Benvenuto, Berutti Marrone, Porchietto e Ruffino, e della mozione n. 290, avente ad oggetto "Mantenimento del laboratorio di emodinamica di Moncalieri", presentata dai Consiglieri Bertola, Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Frediani, Mighetti e Valetti, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione della mozione n.
289.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La mozione è estremamente semplice, ma tenta di coniugare le dichiarazioni con gli atti amministrativi: non è il primo caso, certamente è un aspetto significativo.
I colleghi sanno che la DGR n. 1-600, come anche la successiva modifica del mese di gennaio, ha previsto che nell'ASL TO5 non vi fosse più un servizio di emodinamica. Sottolineiamo che vi è una differenza tra quanto avvenuto, per esempio, nell'ASL TO5 e quanto verificatosi in altre ASL (pensiamo alla TO4 o ad altre), dove, a fronte di due servizi di emodinamica, la delibera riporta in fondo un asterisco con la dicitura: "Da valutare l'eventuale chiusura entro il 31/12/2016". Quindi, mentre su altre realtà è prevista la possibilità che il servizio venga mantenuto, non è previsto all'interno non solo dell'ospedale di Moncalieri, ma di tutta l'ASL TO5.
Vogliamo sottolineare che non è necessariamente rilevante la modalità con cui assumiamo alcuni parametri nazionali e li facciamo cadere sul nostro territorio quanto la capacità di relazione con il tavolo di verifica romano e, in modo più largamente inteso, con lo Stato centrale.
Evidentemente, se oggi possiamo dire che le proposte di revisione della rete sono state accolte a livello nazionale, altresì possiamo dire che relativamente alla precedente revisione ospedaliera, che aveva un numero maggiore di emodinamiche e anche, per esempio, un LEA di II livello in più c'è un documento dell'aprile 2014 che certifica la bontà del percorso della Regione Piemonte. Il rischio è che, in qualche modo, si sia voluto - poi lo vedremo in modo più approfondito nella discussione della Commissione essere più zelanti di quanto, in realtà, ci chiedesse lo stesso tavolo romano.
Altri due aspetti riguardano le dislocazioni: è evidente che la nostra Regione ha un problema, intanto, in termini di dimensioni rispetto alle altre Regioni e, poi, di caratteristiche morfologiche del territorio regionale stesso. In questo caso, a un'intera ASL verrebbe meno un servizio salvavita qual è quello dell'emodinamica e, al tempo stesso, stante l'attuale delibera, avremmo tre servizi di emodinamica (due pubblici e uno privato) ad un chilometro e mezzo l'uno dall'altro. Per carità, è un po' la stessa dinamica che ha permesso che due dei tre LEA di II livello di questa provincia fossero ad un chilometro di distanza e che il San Luigi venisse declassato, però, davvero, non riusciamo a comprendere il motivo per cui ciò avviene.
Detto ciò, queste sono le motivazioni che riteniamo utili.
Poi, c'è una questione sulla quale crediamo si debba mantenere la parola data, passatemi il termine: sul tema delle emodinamiche, anche su quella di Moncalieri, ma non solo, su quella del San Luigi o su quella di Cirié, specificatamente, il precedente Consiglio - preciso "il precedente Consiglio" e non la precedente minoranza - votò tre mozioni - in realtà due, perché su Ciriè si riuscì a trovare una modalità diversa - in modo assolutamente trasversale, che fecero sì che l'Assessore Cavallera venne in Commissione, poi venne commissionato alla Società Italiana di Cardiologia uno studio, il quale ha certificato che non sono state chiuse perché utili per i motivi che possiamo leggere nello studio, che li esplicita molto meglio del sottoscritto.
Non so quale sarà l'esito degli atti d'indirizzo presentati questa sera. Ovviamente noi ci auguriamo che vengano approvati, ma non vorremmo solo, come avvenuto in precedenza, fosse una manovra elettorale, visto che tra pochi giorni c'è la scadenza elettorale del Comune di Moncalieri. E' assolutamente evidente che un atto d'indirizzo fa sì, secondo noi, che la Giunta (perché è un organo collegiale), prima delle elezioni - o dando garanzia che ciò avvenga in termini certi - modifichi la DGR n. 1-600 e reinserisca il servizio di emodinamica all'interno della DGR, altrimenti il rischio, come in altre occasioni, è che ci siano certezze verbali che però, non corrispondono ad atti amministrativi.
Infatti, è noto a tutti che, dal più piccolo dei Comuni allo Stato centrale, si governa esclusivamente facendo parlare gli atti e non le parole, pur essendo impegni importanti e sacrosanti; i nostri stessi atti d'indirizzo chiedono alla Giunta la modifica della DGR, altrimenti il nostro atto d'indirizzo non servirebbe a nulla. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione della mozione n.
290.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Parliamo quindi del reparto di emodinamica di Moncalieri.
Ora, sul presidio di Moncalieri va fatta una breve premessa, perch purtroppo in questi ultimi tempi non ci siamo dovuti occupare solo del reparto di emodinamica, ma anche di altri aspetti, se possibile ancora più preoccupanti. Meno di un mese fa - circa tre settimane fa -,a seguito di un sopralluogo e un'irruzione dei NAS e dello SPreSAL, sono infatti state chiuse le sale operatorie: sono state chiuse perché sono state rilevate delle grosse criticità sulla sicurezza, sulla struttura in generale e sull'adeguamento alle normative delle sale operatorie. La struttura adesso starà quindi per alcuni mesi senza le sale operatorie; il servizio verrà effettuato da altri ospedali dell'ASL TO5 - parliamo dunque di Chieri e Carmagnola - e alla fine dei lavori ci ritroveremo con una possibilità inferiore di dare cure ai cittadini dell'ASL TO5, perché non avremo più quattro sale operatorie, ma due; questo per dire che la struttura è in grosse difficoltà.
E' stato detto da più persone, facenti parte di più forze politiche che parliamo proprio di un ospedale sotto attacco. Per anni non sono stati fatti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle sale operatorie, che probabilmente erano necessari, perché anni fa era stata fatta la promessa - ripeto, la promessa - di un nuovo ospedale; e oggi la realtà dei fatti ci ha presentato il conto.
Torniamo però al discorso dell'emodinamica. Su questo aspetto c'è un certo accanimento da parte dei Governi della regione Piemonte. Nella scorsa legislatura, infatti, la Giunta Cota ne aveva previsto la disattivazione con una delibera, la DGR 26-5149 del 28 dicembre 2018, "Programma attuativo dell'addendum al piano di rientro. Riorganizzazione della rete dei laboratori di emodinamica". Ecco, uno dei laboratori di emodinamica che secondo la Giunta Cota andava chiuso era proprio quello di Moncalieri.
Va detta una cosa: che rispetto ad altri servizi, sui quali pure c'è un dibattito in ordine alla necessità di mantenerli o non mantenerli l'emodinamica di Moncalieri ha una sua particolarità, perché ha due aspetti fortemente positivi: fa i numeri e svolge anche un servizio di qualità. Non stiamo parlando, quindi, di mancanza di sicurezza per chi si affida all'emodinamica di Moncalieri e nemmeno di numeri troppo bassi di interventi effettuati.
Per questi motivi era stato richiesto un parere tecnico al GISE (la Società italiana di cardiologia invasiva) che, prendendo in esame i volumi effettuati nel 2012, diceva che i dati segnalavano come l'esistenza dei laboratori in oggetto rispondesse ad un'effettiva necessità e difficilmente potesse essere vicariata dal potenziamento di laboratori vicini.
Concludeva dunque il GISE: "Si ritiene che sarebbe quindi opportuno continuare a garantire l'attività corrente del laboratorio di emodinamica di Moncalieri".
Non un giudizio politico, pertanto, non una valutazione campanilistica di difesa di strutture del territorio, ma un giudizio tecnico fornito da un organo terzo, che evidenzia come l'ipotesi di chiusura dell'emodinamica sia totalmente sbagliata. E' vero: abbiamo la Città della Salute a pochi chilometri, ma è chiaro che, se quella quantità notevole di interventi che oggi si fanno presso l'emodinamica di Moncalieri si dovessero spostare alle Molinette, quella struttura non sarebbe più sufficiente a supplire alla domanda, così come detto dal GISE.
Per questi motivi noi oggi chiediamo che il Consiglio regionale si esprima in modo chiaro per chiedere alla Giunta regionale un impegno preciso a mantenere il servizio di emodinamica di Moncalieri. E qui mi riferisco all'atto d'indirizzo presentato dalla maggioranza: noi non accetteremo alcun documento interlocutorio, alcuna vaga richiesta di "approfondire" o di "valutare", perché riteniamo sarebbe pura propaganda per superare lo scoglio del 31 maggio, giorno nel quale a Moncalieri ci saranno le elezioni per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio comunale.
Se c'è la volontà e l'impegno a mantenere il reparto di emodinamica di Moncalieri, quindi, il Consiglio si esprima; alla prima Giunta regionale utile l'Assessore modifichi la delibera 1-600 e si tiene aperta l'emodinamica; se non c'è questa volontà, la maggioranza e la Giunta regionale si prendano la responsabilità di votare no. Non si accetta alcuna dilazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Sullo stesso tema vi è anche l'ordine del giorno n. 346 presentato dai Consiglieri Gariglio, Ravetti, Rostagno, Boeti e Appiano, avente ad oggetto "Riorganizzazione dei Laboratori di Emodinamica dell'area torinese".
La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Nell'intervento che mi ha preceduto i richiami al "o votate in un modo oppure verrà tutto visto come una manifestazione d'opinione in vista delle elezioni" e il fatto che vengano ribaditi con tanta forza mi farebbe quasi sospettare che questa fosse l'intenzione originaria di chi ha presentato le precedenti mozioni e soprattutto l'ultima mozione illustrata.
La necessità di fare un ragionamento organico con il tavolo ministeriale è una necessità dettata dal fatto che ancora oggi siamo in Piano di rientro, ma certamente l'intenzione dei Gruppi di maggioranza - e io sono convinto, anche della Giunta - è quella di andare a Roma non con una posizione timida, ma con una posizione responsabile che dica che i due servizi di emodinamica - i due laboratori di emodinamica di cui si tratta nel nostro ordine del giorno (cioè quello di Moncalieri, certamente, ma anche quello del San Luigi, dall'altro lato) sono dei laboratori di cui non possiamo fare a meno.
Parlando di Moncalieri, non ne possiamo fare a meno perch l'emodinamica di Moncalieri si colloca al settimo posto a livello regionale in quanto ad attività; in quanto si rivolge ad un bacino territoriale di 315 mila abitanti e quindi sta all'interno dello standard dai 300 mila ai 60 mila abitanti; perché annualmente esegue 1.000 coronarografie, di cui il 70% in regime d'urgenza; perché - secondo i dati del 2012, che venivano anche citati prima - sono stati effettuati ben 770 interventi di angioplastica coronarica, di cui 112 su pazienti colpiti da infarto acuto e perché, se venisse meno quel laboratorio, oltre 300 mila persone dovrebbero convergere su un ospedale già ampiamente asfittico e che sicuramente avrebbe difficoltà ad accoglierle.
I parametri fissati a livello centrale e nazionale devono necessariamente adattarsi alle specificità territoriali. Il Piemonte è una Regione che ha delle specificità diverse rispetto a tantissime altre Regioni: vedasi la distribuzione territoriale; vedasi il fatto che i due terzi del territorio sono a marginalità geografica, collinare o montana vedasi le diverse comunità locali.
Ragionamento analogo si può certamente fare sull'emodinamica del San Luigi, che non a caso viene richiamato nell'ordine del giorno che abbiamo presentato come Gruppo PD, ma penso di poter parlare anche a nome degli altri Gruppi di maggioranza. E' vero che, teoricamente, nella delibera l'emodinamica del San Luigi è un gradino leggermente più in su rispetto a quella di Moncalieri, perché compare il famoso asterisco che ha cambiato dico positivamente - il suo volto, tra la prima e la seconda versione della delibera di Giunta. A novembre l'asterisco diceva: si valuterà la chiusura al 31 dicembre 2016; a gennaio di diceva: si valuterà il mantenimento.
Il San Luigi si trova in un'ASL che ha 600 mila abitanti, quindi addirittura doppia rispetto agli standard precedenti. Certo, all'interno della medesima ASL c'è anche l'emodinamica di Rivoli, ma comunque sempre di 600 mila abitanti si tratta.
Anche in quel caso, il tasso di dispersione territoriale e la lontananza di alcune realtà comunitarie rispetto agli ospedali di San Luigi e di Rivoli (a maggior ragione per quelli di Torino se si dovesse mai convergere su Torino), sono ancora più ampie.
Occorre quindi sciogliere anche il dubbio di questo asterisco.
L'oggetto di questo ordine del giorno è dichiarare che si può fare razionalizzazione individuando centri di riferimento, pur articolati in più laboratori, e che vi siano lavori affinché venga recepito in delibera la presenza di due centri di riferimento, uno a Moncalieri e uno al San Luigi mantenendo, ciascuno di questi centri, più laboratori, con un unico responsabile e con un'unica organizzazione di personale, perché non si perdano professionalità, competenze, strumentazioni, macchinari (per quello del San Luigi diventeremo pieni proprietari proprio quando si potrebbe, in teoria, immaginare la chiusura dell'emodinamica), mantenendo un servizio di straordinaria ed essenziale importanza per la salute dei nostri cittadini.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monaco; ne ha facoltà.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Il tema che si tocca è particolarmente sentito sui territori e nel mondo sanitario, tuttavia ci dimentichiamo ancora di un aspetto legato a tutta la riorganizzazione sanitaria e ospedaliera.
Tutti i servizi nati nel corso della storia della sanità nazionale e piemontese nascono da un modello di tipo funzionale, dove ognuno andava a moltiplicare ed implementare le funzioni all'interno delle proprie strutture, ritenendole spesso congeniali, convenienti e compatibili con i territori.
Oggi siamo in una condizione di ristrettezze, al di là del piano di rientro imposto dal Sistema Sanitario Nazionale, che pone particolare attenzione su una serie di servizi ritenuti di altissima specificità ma ahimè, ad altissimo costo.
Non voglio entrare nella disamina del singolo reparto o del singolo aspetto di cui si sta andando a discutere, perché se dovessimo fare quest'operazione dovremmo rivisitare tutta la rete ospedaliera che, in realtà, è in attesa di essere integrata dalla delibera e dall'obiettivo principale posto, correlato ai servizi territoriali, quindi al riordino della rete territoriale che bene si deve integrare con quella della rete ospedaliera.
E' vero che esistono parametri precisi sui quali bisogna misurare e commisurare, ma purtroppo manca, al di là degli aspetti meramente politici di opportunità, elettoralistici e di compatibilità con il piano di rientro un'analisi più puntuale che potrebbe meglio sostenere alcune tesi piuttosto che altre, smontandone anche alcune, laddove fosse necessaria una dettagliata analisi dei tempi di percorrenza rispetto agli hub di riferimento (in questo caso dove ci sono le emodinamiche, ma va bene anche per altri servizi di emergenza e di urgenza).
Nella fattispecie, in Aula ho già sollevato qualche suggerimento, tra cui l'ipotesi - che spero l'Assessorato stia valutando - di non parlare più di servizi in termini di autonomia, ma di integrazione degli stessi in funzione dei reparti, con un'assoluta autonomia che andrebbe a rilevare le vere autonomie di scala, laddove ci fossero reparti funzionalmente operativi insieme, ma concentrati con un'unica direzione.
In tal caso si potrebbe anche ipotizzare che, nell'ambito della delibera 1-600 e successive modificazioni, alcuni servizi al cittadino possono essere resi senza apparenti modifiche, ma sostanzialmente modificati, perché mancherebbero alcune direttrici.
Ancora una volta, senza entrare nella disamina e nel dettaglio, mi piace ricordare che, è vero, su alcuni territori insistono strutture viciniore, ma ancora una volta esiste il tentativo, in alcune situazioni (non mi riferisco al tema specifico di Moncalieri), di difendere se stessi in quanto tali.
Sarebbe utile fare questo esercizio che vi propongo tra due strutture sanitarie, una con un'emodinamica, l'altra che non ha territorio ma ha l'emodinamica. I tempi di percorrenza con una vettura normale, senza sirene e senza alcunché, sono di sette minuti.
Non so, quindi, quale nocumento avrebbe una struttura se fosse chiusa a vantaggio, secondo alcuni, di altre.
Questi sono i temi in campo, ma mi preme pensare che, quando vogliamo operare questo tipo di attenzione e di rilevazione sui singoli servizi che parrebbero cancellati dalla rete ospedaliera, innanzitutto andrebbero fatti degli studi tenendo puntualmente conto dei tempi di percorrenza, facendo rilevare all'Assessorato che ci potrebbero essere delle incompatibilità non solo territoriali, ma di discriminazione rispetto ai cittadini.
Difendere una struttura, perché a volte vengono difese posizioni esistenti, mi sembra anacronistico. Occorre superare questi tentativi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sull'ordine del giorno presentato dal Partito Democratico, al di là di alcune valutazioni già fatte da altri colleghi, ricordo che oggi esiste un'unica struttura all'interno della nostra Regione, che ha un'equipe che lavora su due ospedali: la struttura di Cirié e di Ivrea, non citate sul documento.
Per carità, sta ai presentatori indicarlo o meno, però è paradossale che si individua un modello che oggi esiste già e, laddove esiste quel modello, non venga citato.
Dopodiché, non credo sia la risposta alle esigenze che vi sono anche sul territorio di Moncalieri, ma sia solo un ordine del giorno interlocutorio e pre-elettorale.
Questo era per puntualizzare un aspetto che mi sembra singolare che non vi sia.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

I colleghi intervenuti sono stati precisi a motivare le proposte che hanno sottoposto al Consiglio.
Mi preme richiamare la discussione ad alcune responsabilità che abbiamo come Regione Piemonte. Se la politica dovesse limitarsi soltanto ad una testimonianza, è chiaro che sarebbe molto più semplice, ma poiché chi governa non deve solo testimoniare, ma governare, abbiamo qualche dovere in più.
Il primo dovere deriva dal fatto che non abbiamo autonomia, perch siamo in Piano di rientro. Lo dico perché questo aspetto viene spesso dimenticato.
La delibera 1-600 è condivisa dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e immaginare che oggi sia possibile modificarla, vuol dire assumersi la responsabilità di far saltare quel processo che abbiamo messo in moto e che ci ha portati alle assunzioni. Questo deve essere chiaro.
Dobbiamo sottostare a questi vincoli, non per colpa di chi governa attualmente, ma a causa di un'eredità antica (possiamo dire così).
Mi chiedo se abbia senso assumere una posizione per cui l'emodinamica resta, ma poi ci si ritrova, il giorno dopo, con il Ministero che dice di no, perché in tutte le partite c'è sempre il secondo tempo.
Voglio riprendere il ragionamento che faceva il Consigliere Vignale nel suo intervento. Il collega Vignale illustrava un percorso: io lo riprendo e lo completo, perché la Giunta precedente aveva affrontato il tema dell'ospedale di Moncalieri ed anche di Orbassano affidando un'ipotesi di soluzione alla Società italiana di cardiologia, che aveva non soltanto compiuto uno studio, ma redatto un documento. Quel documento venne preso sintetizzato e inserito nel Programma Operativo del 2013/2015, approvato nell'aprile 2013.
Il collega sa - lo ricordo perché non l'ha detto, ma sicuramente lo sa che lo studio fatto dalla Società italiana di cardiologia non era servito a nulla, perché il Tavolo Massicci aveva detto: "No, non mi convince".
Pertanto, nonostante il Programma Operativo prevedesse quell'ipotesi sulla base dello studio fatto, il Tavolo Massicci non la accettò e la Giunta si adeguò. Diversamente, non saremmo in questa situazione.
Molte delle osservazioni che ho ascoltato hanno un senso: la strada migliore è quella di riprendere il rapporto con il Ministero, per poter rispondere a qualche logica, non soltanto di carattere economico. L'ipotesi che era stata formulata allora, ma non era stata sostenuta in termini di risultati, era quella del Centro unico del laboratorio. Era un'ipotesi avanzata, ma non approvata.
Lo dico, perché la strada è stretta. Nel Centro unico ci sono due laboratori di analisi: ogni laboratorio perderebbe la sua autonomia e ci sarebbe un unico responsabile ed un'unica equipe di personale. Questa potrebbe essere una soluzione.
E' una soluzione da tentare e va motivata in modo diverso, rispetto alla motivazione che ha dato in passato la Società Italiana di Cardiologia che probabilmente aveva portato avanti uno studio finalizzato, o realizzato dagli operatori stessi dell'ospedale (possiamo dire cosi).
In ogni caso, quel percorso va ripreso e magari vanno individuati gli elementi di debolezza, per dare forza ad una proposta diversa.
Mi rivolgo al collega Appiano, che è intervenuto: fino a quando non avremo realizzato un approfondimento, trovati nuovi elementi e verificati con il Ministero, la delibera non sarà modificata. C'è, pertanto, un lavoro di approfondimento che ci impegniamo a fare.
Voglio far notare ai colleghi che sul tema dell'emodinamica, oltre alle questioni che citava il collega Monaco (i tempi di percorrenza l'emergenza, non sto a ripetere questioni note), ci sono le questioni che solleva da tempo, non soltanto in Piemonte, ma in tutta Italia, il Ministero della Salute e dell'Economia, che sono relative ad un numero eccessivo di prestazioni.
Io, nel 2000, ero in quest'aula ad intervenire proprio su questi temi e sono passati ormai 15 anni. Le emodinamiche nacquero a Moncalieri e ad Orbassano, in questo modo: in modo irrazionale.
Ricordo che la discussione di allora (penso che anche il collega Pichetto, che è qui a fianco, la ricordi) era abbastanza precisa: immaginavo (non voglio dare l'impressione di essere uno che sa tutto, ma ho riletto le cose che avevo scritto allora) che nel giro di un decennio sarebbe emerso quello che è emerso, cioè un'irrazionalità nella collocazione.
Questo, anche perché nelle nostre riflessioni c'è un elemento che normalmente sfugge. Il dottor Davini, alle Molinette, ha trovato uno slogan molto efficace, che ha espresso in un recente convegno: "Metti un ecografo in un deserto e lasci la lista d'attesa". Quante volte, cioè, è capitato nel nostro Paese, che le tonsille siano state tolte nell'ospedale dove lavorava l'otorino che aveva fatto la visita. Cioè, molto spesso è l'offerta che determina la domanda. Possiamo dire così: è l'offerta che determina la domanda.
E' una tentazione questa: è l'offerta che determina la domanda.



(Commenti del Consiglieri Bono e del Consigliere Bertola)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

No, e vengo al dunque, perché l'emodinamica è fatta di parte diagnostica e parte interventistica.
Detto questo, che è una preoccupazione che bisogna avere, che esiste sempre (che l'offerta è in grado di determinare la domanda), per quanto riguarda l'ospedale di Moncalieri, occorre fare un approfondimento, per vedere se è possibile realizzare un Centro unico utilizzando i due laboratori, modificando l'impianto realizzato dalla Società Italiana di Cardiologia, perché non ha prodotto nessun risultato. Vediamo cosa è possibile fare sul piano pratico, per aprire un confronto. Questo mi sembra ragionevole.
Noi ci assumiamo l'impegno di lavorare, al fine di aprire un confronto con il Ministero.
Un'ultima cosa (mi pare lo dicesse il collega Bertola): stiamo discutendo dell'emodinamica, cioè di una piccola parte dell'ospedale. Ha perfettamente ragione - non soltanto lui - chi ha ricordato che il tema più importante che abbiamo su quel territorio è quello di realizzare un nuovo ospedale. Ahimè, non è stato fatto nulla, altrimenti non soltanto le attività chirurgiche, ma credo anche altre attività, prima o poi, per come è cresciuto quell'ospedale e per la storia che ha, anche in termini di invecchiamento, non avrebbero quel problema.
Ritengo che un giorno dovremo discutere su come arrivare alla costruzione di un nuovo ospedale, in quella zona.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Presidente, rimango un po' basito dalle affermazioni dell'Assessore Saitta: "Dove non ci sono i numeri bisogna chiudere i reparti. Perché non ci sono i numeri, non c'è la sicurezza. Dove, invece, i numeri ci sono, è l'offerta che crea la domanda", quasi come se uno dicesse: "Mi faccio venire un infarto, tanto ho un ospedale a pochi metri". Veramente, rimango basito.
Al di là di tutto, chiedo soltanto che con la votazione di un ordine del giorno come quello presentato dal Partito Democratico non si vadano a prendere per i fondelli - chiedo scusa per il termine - le persone. Perch il Consiglio comunale di Moncalieri, la cui maggioranza non è certo composta dal Movimento 5 Stelle ma è di centrosinistra, ha votato in maniera unanime un atto d'indirizzo con il quale chiedeva alla Regione di intervenire subito e in modo certo, non con una cosa del genere.
Chiedo solo che poi non si vadano a raccontare frottole sul territorio!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano, per una breve replica; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Se volessimo prendere in giro le persone approveremmo oggi un ordine del giorno senza soppesare la praticabilità dei percorsi. Siccome non vogliamo prendere in giro le persone, ci riconosciamo assolutamente nell'impegno che la Giunta, e l'Assessore nello specifico, anche a seguito dell'approvazione eventuale del nostro ordine del giorno, vorrà portare avanti nella trattativa con il Ministero nell'ambito del Piano di rientro in cui la nostra Regione è ancora inserita.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Appiano.
BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Presidente, chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Le votazioni avverranno per appello nominale.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 289, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 11 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 346, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 290, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 10 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Auguro a tutti i Consiglieri una buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.00)



< torna indietro