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Dettaglio seduta n.68 del 05/05/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



(La seduta ha inizio alle ore 14.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Boeti.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 84, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2015-2017"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 84, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2015-2017", di cui al punto 3) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta antimeridiana del 5 maggio 2015 il Consigliere Rostagno ha svolto la relazione di maggioranza, il Consigliere Bono la relazione di minoranza.
Eravamo in fase di chiusura di discussione generale: risultava ancora iscritta ad intervenire la Consigliera Gancia, che al momento è assente.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Ha chiesto la parola il Consigliere Bono, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Più che una dichiarazione di voto negativo su quest'articolo (così come negativa - presumo - sarà la dichiarazione di voto sull'intero provvedimento, proprio per le distanze che ci separano su alcune valutazioni di scelta politica e di finanziamento di alcuni capitoli all'interno del bilancio stesso), avremmo alcuni quesiti da porre.
Questo articolo fa riferimento ai fondi speciali riguardanti provvedimenti legislativi che si potranno perfezionare dopo l'approvazione del bilancio, cioè se si approvasse una legge regionale che ha delle spese (sia per quanto riguarda la spesa corrente sia per investimenti), anche se oggigiorno, sappiamo che è molto difficile anche solo discutere di una legge che preveda non solo delle dichiarazioni di intento, ma anche un impegno economico.
Per quanto riguarda la domanda sull'articolo 7 e, in generale, sui fondi di riserva su economie da fondi statali vincolati, mi premeva comprendere meglio qual era lo stato di tutti i fondi di riserva, dei fondi speciali e dei "fondi rischi" per varie evenienze che si potrebbero verificare nel bilancio della Regione Piemonte.
Ricordiamo che il fondo di riserva di parte corrente dovrebbe essere di circa 13 milioni di euro. So che l'Assessore Reschigna nell'ultima Commissione aveva detto che questo fondo di riserva prudenzialmente doveva essere aumentato di circa 20/25 milioni di euro in relazione alla possibilità, non tanto remota, di un mancato rinvio di tre mutui con Cassa Depositi e Prestiti.
Poi nell'Allegato C, quindi nella spalmatura del disavanzo del 2014. vi erano alcuni fondi rischi, per una serie di sentenze, tra cui quella del Mauriziano, che sappiamo essere spalmata al 2016, ma anche un fondo rischi per debiti da reimpostare di 100 milioni, che immagino farà parte di quell'emendamento che ha presentato la Giunta, mi pare, all'articolo 11 bis, che prevede l'iscrizione su questi due capitoli coperti dal DL 35.
Però, una ricognizione più generale sui fondi, come dire, speciali, i "fondi rischi", per poter comprendere anche a quali evenienze potrà sopperire la Regione Piemonte in caso venissero degli accadimenti non previsti nel corso dell'anno (ovviamente, facendo tutti gli scongiuri) come eventi meteo molto forti che magari danno conseguenze alluvionali oppure altri eventi di questo tipo.
Vorremmo solo comprendere un po' meglio la situazione dei vari fondi di riserva e rischi e fondi speciali della Regione Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Gli stanziamenti sono i seguenti: all'UPB A11012, che è quella che finanzia le spese in conto campitale, il fondo di riserva ammonta a 1.150.000 euro, dei quali 500.000 fondi di riserva in conto capitale 550.000 fondi speciali in conto capitale e 100.000 concessione di crediti e anticipazione.
Mentre all'UPB A11011, che riguarda la spesa corrente, il fondo di riserva complessivo ammonta a 15.282.943,83, che sarà incrementato con un emendamento, che ho depositato, di 25 milioni di euro a garanzia del fatto che, qualora non riuscissimo a rinegoziare un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti, che da solo vale 19 milioni di euro di quota di ammortamento nel corso dell'anno, c'è la capienza sulla legge di bilancio, dei quali 13.032.943, 83 fondi di riserva parte corrente e 2.250.000 fondi speciali di parte corrente.
Questi sono gli stanziamenti a bilancio.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 La parola al Consigliere Bono per dichiarazione di voto.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche qui, per comprendere meglio la questione, perché la domanda di prima, e ringrazio l'Assessore Reschigna per aver dato una risposta, rende evidente l'impossibilità fattiva di finanziare alcunché nei fondi di riserva che sono stati precedentemente illustrati. E' evidente a tutti 1.150.000 sulla parte investimenti e 15 milioni sulla parte di spesa corrente.
Questi immagino vadano letti integrati con l'emendamento n. 220), che iscrive sulle stesse UPB una serie di fondi, di cui agli Allegati E, F, G e H. Quindi, penso che la discussione vada poi fatta insieme.
Ho comunque illustrato questo emendamento anche prima, proprio anche per una sorta di comprensione dell'impianto globale del bilancio in cui questi fondi, se di nuovo non sbaglio, andranno comunque spostati sulla gestione commissariale del Presidente Chiamparino. Quindi, votare un articolo, come l'articolo 9, non avendo votato l'articolo 3, l'Allegato A modificato dall'emendamento 220) nell'articolo 11, praticamente è un non senso. Era solo per chiarire che in questo momento, approvando l'articolo 9, approviamo una cosa di fatto impossibile, cioè finanziare con 15 milioni di euro la reiscrizione di debiti di residui perenti per 900 milioni di euro. Lo dico solo per comprenderci.
Siamo nella fattispecie dell'impossibile e, forse, anche del surreale.
Poi, arrivando all'articolo 11 bis, magari le cose saranno un po' più chiare e capiremo quanti di questi residui perenti saranno reiscritti e pagati nel 2015.
Specifico ulteriormente un voto contrario rafforzato su questo articolo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Nonostante l'irritualità non tanto di fare dichiarazione di voto perché mi sembra che l'orientamento del nostro Gruppo sia abbastanza evidente alle prime votazioni, vorremmo comprendere meglio la situazione su alcuni punti che non sono stati toccati in sede di Commissione.
In Commissione ci siamo concentrati sugli emendamenti in merito all'Allegato A degli colo 1, 2 e 3, quindi sulle variazioni dei capitoli di bilancio e meno su tutto quello che sta intorno al bilancio.
Questo sulla cassa è un articolo su cui ero perplesso sin dall'inizio.
Ammetto di non aver guardato all'indietro gli ultimi bilanci, per vedere quanto fosse il fondo di cassa. Storicamente, abbiamo sempre avuto problemi di cassa, quindi un fondo di riserva di 450 milioni di euro è un fondo notevole.
Volevo comprendere quanto, al netto del fondo che è stato prelevato impropriamente dal fondo sanitario regionale, il fondo che deve essere destinato e vincolato alla spesa sanitaria, negli anni passati, è stato utilizzato impropriamente dalla Regione Piemonte per tamponare alcuni consistenti buchi di cassa.
Volevo capire se il fondo di riserva di cassa della Regione è già stato calcolato al netto di quanto dobbiamo restituire alle Aziende Sanitarie Regionali, per pareggiare quello che era stato un utilizzo improprio di fondi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ribadisco, oltre alle dichiarazioni, che se l'Assessore volesse rispondere alle domande che poniamo, sarebbe un di più che apprezzeremmo.
Sul disavanzo abbiamo già detto in discussione generale. E' un disavanzo che fondamentalmente si sposta in là negli anni. Se l'anno scorso avevamo coperto un decimo del disavanzo del 2013, cioè 36,4 milioni di euro, quest'anno facciamo ancora meno, un ventesimo: 19 milioni e 300 mila.
Quindi spostiamo in là al 2016, soprattutto al 2017, il disavanzo.
E' ovvio che - faccio una facile previsione - quando ci porterete il rendiconto, che è già in Commissione, e quando presenterete l'assestamento il disavanzo verrà spalmato ancora di più sul 2017 e, nel bilancio di previsione del 2016, verrà spostato sul 2018. Faccio questa facile previsione.
Al di là delle previsioni facili che possono magari essere irritanti nel momento in cui si gestisce un bilancio con gravi difficoltà finanziarie per responsabilità pregresse, giusto per non fare i soliti gufi e provare a scrivere almeno una sillaba nella pagina di storia, volevo chiedere al Vicepresidente Reschigna se l'Allegato C, alla luce dell'emendamento 220) quindi all'articolo 11 bis, è corretto.
Mi spiego meglio. Al netto che, secondo noi, il disavanzo 2014 sarà molto di più - ma questo lo vedremo a breve - sulla tabella che ci avete presentato, sono iscritti alcune delle passività pregresse del TPL: 157 milioni di euro.
La domanda che ci siamo posti è: questi 157 milioni di euro non dovrebbero sparire dall'Allegato C e andare nella gestione commissariale? E' corretto scriverlo nell'Allegato C attendendo che vadano nella gestione commissariale? Verrà quindi ridotto? Oppure si potrebbe già epurare di questa cifra l'Allegato C, quindi il disavanzo, quindi dire che il disavanzo è 506 al netto di quello che emergerà dal rendiconto? Questa è la domanda fondamentale.
Se così fosse, potremmo - ed ecco la proposta conclusiva - mettere magari qualcosa in più di 19 milioni e 300, visto che 157 vanno sulla gestione commissariale. Forse potremmo mettere una fettina in più di disavanzo coperto nel 2015, per evitare di gonfiare eccessivamente la copertura nel 2017.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Anzitutto per chiarire un aspetto.
Vi è una differenza tra disavanzo finanziario e disavanzo sostanziale.
Il disavanzo finanziario è quello che emerge dal conto consuntivo del bilancio ed è quello che dà sostanzialmente conto della somma algebrica tra rimanenza di cassa, entità dei residui attivi e entità dei residui passivi.
Ed è quello al quale occorre dare copertura.
L'Allegato C parla di disavanzo sostanziale. Il disavanzo sostanziale tiene conto, anche se per poste che non trovano una collocazione all'interno delle tabelle della legge di bilancio, dell'entità della massa dei debiti potenziali che oggi ha la Regione Piemonte. Ecco perché è corretto che ci siano 147 milioni di euro nell'Allegato C.
Peraltro, in uno degli emendamenti che presenterà la Giunta, che discuteremo domani, l'articolo aggiuntivo 11 bis, noi riscriviamo al bilancio il disavanzo, la copertura del disavanzo del trasporto pubblico locale. Questa è la precondizione per poi trasferirlo alla gestione commissariale.
Non solo è corretto che in questa fase stia sull'Allegato C, ma con un emendamento noi lo portiamo anche nella tabella del bilancio della Regione.
Vengo alla questione del disavanzo degli esercizi precedenti. Qui parliamo di disavanzo presunto. E' evidente che, in questa fase, noi stiamo ancora completando non tanto il rendiconto, quanto la questione legata alla riconciliazione dei residui attivi e passivi: operazione che, se fatta seriamente, è assolutamente complicata perché occorre analizzare, voce per voce, ciascun impegno.
E' evidente che il disavanzo che risulterà dal rendiconto dell'esercizio 2014 è superiore a questo che viene indicato come disavanzo presunto. E' superiore, se non altro, per tutta una serie di ragioni.
La prima è che nell'esercizio 2014 erano iscritte cinque entrate che poi non hanno avuto seguito, che sono: 900 milioni di euro dell'operazione di anticipazione 35 milioni sulla sanità, che non è stata poi fatta; questo è un problema, perché i 900 milioni di euro non erano iscritti nel bilancio come residui perenti, quindi questo è un problema che si pone davanti come saldo.
558 milioni di euro dell'operazione 35 articolo 2; Questo non è un problema, perché può determinare sicuramente un forte disavanzo nel 2014 ma che viene compensato di fatto nel 2015, trasferendo i residui passivi e la gestione commissariale. Quindi, quello che diventa disavanzo nel 2014 automaticamente viene coperto dall'operazione 2015 sul trasferimento della gestione commissariale.
150 milioni di euro dei fondi FAS sulla copertura del disavanzo TPL; le coperture rispetto al 2014 sul disavanzo pregresso del TPL non erano iscritte a bilancio per 150 milioni, quindi questo crea un altro saldo negativo.
I proventi da alienazioni immobiliari; anche se nell'assestamento di bilancio abbiamo calato questo importo, però rimane comunque iscritto e non si è venduto niente.
I proventi dalle alienazioni delle società partecipate che erano iscritti per una posta di 15 milioni di euro.
Quindi, il disavanzo crescerà sicuramente al termine del 2014. E' un problema innanzitutto determinarne l'esatta quantità alla luce di serie di verifiche e di approfondimenti che si stanno facendo.
Inoltre, voglio ricordare che noi, presentando il rendiconto del 2014 presenteremo anche la ricognizione straordinaria dei residui attivi e passivi, per i quali le previsioni relative ad un differenziale negativo purtroppo sono confermate. A seguito della ricognizione straordinaria dei residui attivi e passivi pari ad almeno un miliardo e 200 milioni, posso dire che le previsioni negative sono confermate. Questo rappresenterà per trent'anni un ulteriore accantonamento di circa 40 milioni di euro all'anno sul bilancio della Regione.
Spendo due parole in relazione a questo tipo di situazione. Ho ascoltato con molta attenzione il dibattito generale che si è svolto stamattina sulla Legge di Bilancio. Non posso che condividere alcune preoccupazioni e anche alcune segnalazioni espresse nel corso del dibattito generale attorno ai limiti profondi di questa legge, limiti di stanziamento e anche limiti che rappresentano la reale situazione di grande difficoltà.
Siamo a poco meno di un anno da quando è cominciata questa esperienza regionale. Credetemi, in questo periodo più volte ho avuto anche momenti di cedimento personale rispetto all'inadeguatezza nell'affrontare la situazione, perché quando si pensava di avere coperto un pezzo, se ne scopriva un altro. E non è bello amministrare in questo modo e non è bello dover gestire situazioni di questo tipo ogni giorno.
Personalmente, sono ancora convinto che con molti sacrifici e con molti sforzi, questa Amministrazione può tentare di affrontare la situazione, ma continuo ad essere convinto che si possa fare con molti sacrifici e molti sforzi.
Purtroppo quello che per molti anni non è stato posto come elemento prioritario per salvaguardare il futuro delle Amministrazioni regionali piemontesi, oggi non lo stiamo affrontando in termini di salvaguardia del futuro, ma lo stiamo cercando di affrontare in termini di garanzia del presente e anche del futuro di una Regione che sia in grado di garantire presenza ed utilità come istituzione ai tanti problemi che sono di fronte ai nostri occhi.
Avrei anch'io preferito che questo primo anno fosse dedicato ad un grande sforzo progettuale. Purtroppo la realtà molte volte ti fa abbassare le ali e ti fa tenere i piedi piantati per terra.
Questo non vuol dire - e lo dicevo in conclusione del dibattito sulla Legge Finanziaria - che noi, con la stagione dei fondi strutturali, non dobbiamo rilanciare il dibattito sul progetto futuro del Piemonte innanzitutto come Giunta regionale, come maggioranza e come Consiglio regionale, perché questo dibattito è assolutamente vitale sotto molti aspetti. Però purtroppo la situazione è veramente complicata.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
La votazione dell'articolo 11 bis è rinviato per alcuni approfondimenti sui quali sta lavorando la Giunta.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 218) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore dall'Assessore Reschigna:



TABELLA ALLEGATA

Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

E' un emendamento che interviene sul pluriennale, iscrivendo 20 milioni di euro sul 2016 e 12 milioni di euro sul 2017, per l'attuazione degli interventi del POR FSE 2014 e 2020.
In modo particolare, questo è relativo all'avvio della programmazione dei corsi di formazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 218).
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 76) presentato dai Consiglieri Rostagno Accossato, Allemano, Appiano, Barazzotto, Baricco, Caputo, Chiapello Corgnati, Gallo, Ferrentino, Gariglio, Giaccone, Grimaldi, Monaco, Ottria Ravetti, Rossi:



TABELLA ALLEGATA

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ruberò pochi minuti per dire alcune parole. L'emendamento mira a dare sostanza e costituisce un tassello importante rispetto a un argomento che abbiamo più volte affrontato anche in quest'Aula: il cosiddetto Castello di Miasino.
Non sto qui a ripercorrere la storia che abbiamo affrontato con una mozione votata all'unanimità, però ne approfitto per raccontare anche all'Aula che da quella mozione è scaturito un percorso che ha visto l'Agenzia nazionale assegnare alla Regione Piemonte il Castello di Miasino così come il Consiglio aveva spinto e chiesto alla Giunta di dare la disponibilità. La Giunta lo ha fatto e l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati ha destinato, appunto, il Castello alla Regione Piemonte.
Chiaramente il Castello adesso seguirà un percorso che, come prevede la legge nazionale, porterà a un bando per arrivare a un riutilizzo sociale del bene confiscato. E' un bene immobile che, però, ha bisogno di essere sistemato dal punto di vista della sicurezza dell'impiantistica e, in questo senso, nel bilancio pluriennale sono previste delle risorse affinch il bene possa essere restituito alla collettività. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento sul quale si poteva avere sicuramente un fondo di positività; in realtà, non capiamo quanti possano essere gli edifici della Regione interessati rispetto a questo emendamento.
Di conseguenza, porre 250.000 euro in questo settore, quando evidentemente abbiamo altri settori nell'edilizia sociale piuttosto che nell'attività sociale più importanti, non ci sembra coerente con una finalità di priorità nell'ambito del bilancio della Regione che stiamo discutendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Nell'ambito della discussione sul bilancio, possono esserci emendamenti che fanno riferimento alle varie UPB, con le indicazioni nell'ambito delle UPB dei capitoli che si vogliono alimentare, incrementare o spostare anche da un capitolo all'altro. Normalmente, quindi, si dà di fatto l'indicazione alla Giunta, che poi ha lo spazio, anche in forza dell'articolo che abbiamo approvato precedentemente, di spostare, ma che assume però, nel momento in cui il Consiglio approva l'emendamento, quello che è l'impegno politico.
Per cui ha una doppia valenza: spostamento finanziario e atto di indirizzo da parte del Consiglio.
Poi può esserci anche tutto il settore degli emendamenti puntuali quale quello che è stato testé illustrato.
Io, a questo punto, chiederei alla Giunta e alla maggioranza con che criterio hanno individuato gli emendamenti puntuali, perché la nostra Regione di castelli ne ha qualche centinaio, se non qualche migliaio nonché edifici storici classificati in varie residenze. Ci sono le Residenze Sabaude piuttosto che tutta una serie di immobili regionali di pregio, ci sono immobili destinati ad attività sociale con inserite naturalmente volenterose e meritevoli associazioni che, non solo le mantengono in vita, ma le manutengono.
Credo che qualche criterio politico di sequenza, di priorità, la maggioranza o la Giunta, se darà parere favorevole a questo emendamento, se lo sia dato. Oppure è una semplice carambola delle casualità.
Ho apprezzato l'intervento che ha svolto precedentemente il Vicepresidente Reschigna, perché è stato molto realistico e ha anche espresso quello che, in certi momenti, è il suo stato d'animo nel gestire una partita e una sfida così difficile come quella del bilancio di questa Regione, e chi vi parla ve lo conferma che non è per niente facile, quindi è anche solidale e vicino in questi momenti particolari. Ma proprio perch viviamo un momento come questo, mi chiedo se il Consiglio regionale del Piemonte deve mettersi a fare l'elenco delle micro-puntualità.
Prendo spunto da questo emendamento solo perché è il primo in merito a tutto ciò, perché naturalmente poteva essere benissimo un altro tema e quindi questo intervento avrei potuto svolgerlo sull'altro tema. Il mio quesito rivolto alla maggioranza è se ritiene di sostenere l'emendamento alla Giunta è se ritiene di accettarlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non devo certo spiegare al Consigliere Pichetto il senso di questo emendamento puntuale, che vuole dare semplicemente piena attuazione a quella che è stata una svolta politica e culturale che nel 1982 cambiò il senso della legislazione italiana con la "Rognoni-La Torre", spiegando non solo per la prima volta alla storia dell'umanità (neanche solo dell'Italia) il senso del delitto di associazione a delinquere di tipo mafioso, ma mise tra l'altro per la prima volta nella storia in generale della legislazione europea, il tema della confisca dei beni utilizzati da queste organizzazioni criminali. Qualche anno dopo, la legge n. 109/1996 la completò col senso del riutilizzo sociale di questi stessi immobili.
Credo che sarebbe assai sbagliato che la Regione chiedesse alle autorità nazionali di togliere la redditività, perché non stiamo parlando di luoghi che hanno delle perdite: si tratta di luoghi che fanno reddito perché ci hanno fatto i matrimoni fino all'altro giorno (e li hanno fatti fare alle stesse famiglie delle organizzazioni criminali presenti nel territorio).
Allora non c'è niente di più stupido di una Regione che chiede a quelle autorità di smetterla con questo tipo di atteggiamento ambivalente dicendo: "Ah, noi non sapevamo che quelle famiglie erano ancora presenti nel nostro territorio. Ah, non sapevamo che continuavano a lucrare". Magari sono le stesse che negli ultimi 15 anni hanno di fatto gli stessi diritti e hanno commesso gli stessi reati.
La cosa peggiore per una Regione è chiedere la confisca di un bene e poi lasciarlo lì. Allora il senso della restituzione e dell'utilizzo sociale dei beni è proprio il fatto di non fare un regalo doppio alle mafie, cioè pensare che in realtà la legalità non conviene.
Anche per dare seguito a quanto hanno fatto le varie comunità locali noi abbiamo semplicemente detto: "Guardate, non è che la Regione" - per rispondere a Sozzani - "se ne farà carico in termini definitivi". Anzi, no.
A noi serve invece fare un piccolo investimento per poterlo ridare alla comunità e restituire a quei luoghi. Tra l'altro, ricordo che quella legge ha creato centinaia e centinaia di posti di lavoro a giovani cooperative associazioni e imprese, che, soprattutto in altri luoghi d'Italia, hanno anche dato speranza ad alcuni territori.
Ritengo, pertanto, che questo emendamento - che è, sì, un emendamento puntuale - faccia parte di una strategia che vedrete, e che vi abbiamo già raccontato, di un piccolo investimento per ridare speranza alla nostra comunità. Credo abbia fatto bene la Regione a chiedere la confisca; adesso fa bene a riaprire una speranza, soprattutto in quel territorio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Ritengo di poter dire tranquillamente, a nome del mio Gruppo, che ogni immobile portato via alla criminalità organizzata non ci fa altro che piacere, dal punto di vista economico, sociale, politico e culturale.
Pertanto, quest'operazione l'abbiamo sposata in pieno.
Detto ciò - ne abbiamo parlato fino a pochi minuti fa - le grosse difficoltà economiche della Regione impongono sacrifici ovunque, pertanto vogliamo capire se è possibile esperire e valutare anche una strada alternativa, che può essere quella della convenzione, affidando la gestione del Castello di Miasino, che comunque dava degli utili, ad una società. Non so se avete fatto delle valutazioni di questo tipo, ma con una convenzione in pratica, si va a coprire la ristrutturazione di questi edifici e la messa in sicurezza.
Nell'emendamento, l'entità della spesa è indicata in 250 mila euro: volevamo capire se l'attività che è già in essere consente di avere un profitto, pur gestito da una società no profit, che permetta di espletare i lavori di manutenzione necessari all'edificio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Premesso che condivido pienamente quanto dichiarato dal mio Capogruppo su questo tema non è solo una questione di emendamento puntuale, ma è anche la possibilità di utilizzare strumenti diversi dall'appostamento in una UPB di 250 mila euro.
Pongo un tema tra tutti, a titolo esemplificativo: possiamo tranquillamente immaginare di poter riqualificare e ricollocare tanti lavoratori attraverso il Fondo Sociale Europeo, che - ricordo, ma l'Assessore Pentenero lo sa meglio di me - può anche immaginare di utilizzare degli immobili e coprire una quota parte di costi fissi: l'importante è che la riqualificazione del personale sia il punto principe rispetto al progetto. Lo dico perché, in questi mesi, abbiamo sentito e condiviso con senso di responsabilità una serie di tagli significativi, che non riguardavano solo numeri a tanti zeri, ma anche cifre piccole, rispetto a dei progetti importanti per la Regione. Vedere questo, oggi, è un po' come se io, quando ero Presidente di un'associazione, avessi posto un tema riguardante la mia associazione. Ci vedo anche un po' di conflitto di interesse, non me ne abbia il Consigliere Rossi.
Considero importante provare ad immaginare un percorso che abbia al centro dell'attenzione il Castello di Miasino, senza dover fare, però, un appostamento specifico in questo frangente, altrimenti apriamo ad una serie di indicazioni di operazioni puntuali, che non sono soltanto legate - come in questo caso - ad un immobile e ad un'operazione sicuramente importante (la lotta alla mafia sta a cuore a tutti noi), ma, possiamo aprire a tutta una serie d'iniziative che porterebbero a richiedere alla Regione un intervento puntuale, ad ogni presentazione di bilancio o di assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, ma prima ho dato per scontate una serie di questioni perché mai avrei pensato di trovarmi, dopo una mozione votata all'unanimità, in questa situazione. Sono costretto, pertanto, a ripassare su alcune questioni.
Perché è un emendamento su un bene unico? Chiaramente - come maggioranza - ce lo siamo chiesti e lo spiego: perché è l'unico bene, tra i beni confiscati alle mafie, in Piemonte (e sono decine), in capo alla Regione.
Ecco perché la Regione Piemonte, su questo tema, per quanto riguarda il patrimonio - di questo stiamo parlando - non può che presentare un emendamento su un bene unico, perché è l'unico bene.
Se questo è un invito dell'opposizione a investire altro denaro su tutti gli altri beni confiscati e presenti sul nostro territorio regionale da parte mia, ma credo anche da parte dei colleghi, c'è la massima disponibilità. Però, questo è il motivo per cui si tratta di un emendamento su un bene unico.
Mi chiedo, Presidente, quali altri beni abbiano, come supporto politico, una mozione votata all'unanimità, perché ritengo che questo giustifichi una specificità sulla questione del Castello di Miasino. Non mi risulta che in Aula abbiamo trattato questioni relative ad alcuni beni e alla lotta alle mafie, con ordini del giorno e mozioni votati all'unanimità.
E' una questione che, troppo spesso, in Italia, viene affrontata da tutti a parole, ma poi, quando si tratta di entrare nello specifico, nel merito del problema, ci sono sempre mille motivi perché le cose non vadano avanti.
Mi permetta solo due puntualizzazioni, Presidente. Una, per scongiurare il fatto personale: non sono Presidente di alcuna associazione e, quando mi sono candidato, ho avuto cura di dimettermi da tutte le Presidenze che ricoprivo in associazioni no profit.
La questione del Castello di Miasino seguirà un iter di natura pubblica, quindi non ci sono associazioni che hanno beneficio, come eventualmente è stato detto, ma è la collettività che ne beneficia. In Italia (e rischiamo di farlo anche in Piemonte) rischia di passare un adagio, un motto, per cui le cose funzionano quando ci sono i mafiosi mentre quando le prende lo Stato non funzionano.
La Giunta, su spinta del Consiglio ed anche delle opposizioni (lo riconosco, ecco perché oggi mi stupisco di questi interventi), ha messo fine ad una situazione che era di vergogna per la nostra regione, perché la richiesta dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati giaceva in Regione Piemonte, senza risposte dal 2012. La richiesta alla Regione era già stata fatta nel 2012 e nessuno mai aveva risposto a tale richiesta.
Questa Giunta, su spinta del Consiglio, risponde a quella richiesta e si fa carico di una situazione problematica che, chiaramente, ha bisogno di gambe per poter camminare. Mettere sul territorio un bene che, per essere gestito da associazioni no profit - ripeto - attraverso gara pubblica, deve ricevere centinaia di migliaia di euro, tutti come investimento privato significa non avere partecipazioni alla gara. Non so a quali interventi questa cifra riuscirà a dare risposta: certamente non a tutti e certamente una quota sarà in carico di chi gestirà il bene.
Questo serve a mettere il bene in sicurezza, affinché, nel momento in cui si arrivi al bando pubblico, ci siano le condizioni per restituirlo alla collettività. Se, per sbaglio, noi dovessimo fallire in questo faremmo un danno, non soltanto sul breve periodo, riguardante la cultura generale di questa regione.
Colgo l'occasione per ringraziare questo Consiglio per la mozione presentata e la Giunta per quello che ha fatto, ma anche per questo emendamento, perché noi il Castello lo abbiamo trasformato da un esempio di prassi negativa ad un esempio di prassi positiva. Siamo passati da una Regione cui era mancato il coraggio di farsi carico di un problema nazionale, come quello dei beni confiscati alla mafia, a una Regione coraggiosa, che oggi va avanti guardando al futuro. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.
Ricordo ai colleghi di rimanere nei tempi previsti: due minuti.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Proviamo ad evidenziare una differenza: dal 2009 al 2013, questa Regione è seconda per beni confiscati alle mafie, dopo la Sicilia, e la provincia di Torino dopo la provincia di Palermo.
Vi è una differenza rispetto a quello che abbiamo provato a dire: tutti i beni confiscati alle mafie sono uguali, ancorché appartengano all'Agenzia o alla Regione, perché la procedura utilizzata, in grandissima parte dei casi, è l'individuazione (la legge regionale lo prevede all'articolo 7) di un bando pubblico, perché il sottoscritto, insieme ad altri colleghi emendarono quella proposta di legge che, diversamente, prevedeva l'assegnazione diretta del bene, nel nostro caso di 150 beni, di cui una parte sostanziale è stata affidata senza che la Regione abbia speso un euro, nel senso che sono state individuate associazioni o soggetti che si sono fatte carico della ristrutturazione e della gestione del bene.
Questo sarebbe il primo caso in cui la Regione interviene direttamente investendo risorse per mettere a dimora un bene che, poi, deve essere, in qualche modo, gestito da terzi.
Poi, c'è un tema - non interessa solo la nostra Regione, è di carattere nazionale - che riguarda l'agenzia e anche le alienazioni, in quanto ormai, grazie all'importate opera di sequestro dei beni alla mafia, non siamo più in grado a dare in gestione tutti i beni che sequestriamo.
I temi che noi poniamo sono due (lo dico per questo emendamento e lo diremo per quelli successivi): innanzitutto, il pacchetto emendamenti presentato dalla maggioranza sul bilancio pluriennale fa più di sei milioni di euro; poi l'Assessore Reschigna ci dirà da quale cappello sono usciti questi sei milioni di euro.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, c'è un limite alle indicazioni di bilancio rispetto agli interessi territoriali o alle sensibilità personali, nel senso che la Regione Piemonte ha una capienza del suo bilancio all'interno del patrimonio e all'interno di quel bilancio e del patrimonio, se lo ritiene, fa gli interventi che ritiene necessari anche nel Castello di Masino. Fare un emendamento, che ha singoli presentatori per fare un singolo intervento presuppone un aspetto differente che non rientra negli atti di un'Assemblea legislativa; stando all'interno di una mozione di indirizzo non si fanno interventi con appostamenti economici mirati per singole questioni.
Poi, esplicito con molta franchezza un altro aspetto: se non stessimo parlando dell'Associazione Libera e di un contributo, del quale può anche diciamo così, beneficiare l'Associazione Libera, e ci fosse stata l'associazione "xy" che avesse un rappresentante...



(Commenti del Consigliere Rossi)



VIGNALE Gian Luca

Io parlo, poi se ritiene che vi sia il fatto personale...



(Commenti del Consigliere Rossi)



VIGNALE Gian Luca

Sarà una stupidaggine, ma io significo...



(Commenti del Consigliere Rossi)



VIGNALE Gian Luca

Non c'entra nulla...



PRESIDENTE

Colleghi, non interloquite tra di voi.
Consigliere, finisca, gentilmente, perché ha sforato i tempi, poi se ritiene...



VIGNALE Gian Luca

Il Castello di Masino è ancora da assegnare, ci sarà un bando, ma se vado su Facebook vedo che l'Associazione "Libera" sta già all'esterno del castello, cioè già sono stati dati appuntamenti, sono pubblici, per cui ognuno lo può vedere all'interno...



(Commenti del Consigliere Rossi)



VIGNALE Gian Luca

Lei credo che nella vita abbia fatto parte dell'Associazione "Libera" ma se io, allora, avessi fatto parte di un'associazione privata e avessi avanzato un emendamento che, in qualche modo, interveniva con un intervento economico a favore di un soggetto all'interno del quale ho - legittimamente svolto parte della mia attività associativa? C'è un limite a tutto perché poi qualcuno si offende quando si definiscono marchette. Ma non è che dare 250 mila euro a Tizio è un bene e individuarne 250 mila euro per Caio è una marchetta! O sono marchette tutte e due o non lo sono né l'una e né l'altra.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, ritiene di intervenire? ROSSI Domenico (fuori microfono) No.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 74) presentato dai Consiglieri Rostagno Accossato, Allemano, Appiano, Barazzotto, Baricco, Caputo, Chiapello Corgnati, Gallo, Ferrentino, Gariglio, Giaccone, Grimaldi, Monaco, Ottria Ravetti, Rossi:



TABELLA ALLEGATA

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emendamento in oggetto mira a destinare 500 mila euro sul bilancio pluriennale ai fini di assicurare la prosecuzione anche nel 2016 del programma regionale di cui alla DGR 11-5559 del 25 marzo 2013 per la concessione di contributi negli interessi sui prestiti contratti da imprenditori agricoli singoli od associati e da cooperative agricole per esigenze di conduzione aziendale.
La fonte da cui ricerchiamo tali importi è l'unità A11 02.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 73) presentato dai Consiglieri Rostagno Accossato, Allemano, Appiano, Barazzotto, Baricco, Caputo, Chiapello Corgnati, Gallo, Ferrentino, Gariglio, Giaccone, Grimaldi, Monaco, Ottria Ravetti, Rossi:



TABELLA ALLEGATA

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Come sapete, quest'emendamento è frutto di un'analisi compiuta con la Commissione competente, con il Presidente Valle e lo speaker del PD Appiano, in Commissione.
La discussione è abbastanza nota: l'Ente per il diritto allo studio purtroppo, negli scorsi anni, non è riuscito con l'utilizzo dei fondi della 338 e ad un cofinanziamento con proprie risorse a terminare la ristrutturazione di alcune residenze, anzi, alcune di esse, addirittura sono state chiuse per la mancata manutenzione ordinaria o straordinaria.
Uno dei casi più eclatanti è stato proprio quello della Residenza Verdi, di cui abbiamo discusso nella scorsa fase di assestamento del bilancio; questa residenza ha più di 200 posti non utilizzati, così come la residenza di Novara. In realtà, questi fondi servono al non utilizzo improprio del fondo di riserva dell'EDISU, che, a fronte degli impegni assunti, rischiava di attingere da quel fondo, che invece servirà per le borse di studio.
Ringrazio - credo di poterlo fare a nome della maggioranza - il Gruppo del Movimento 5 Stelle che anche in Commissione ha richiesto con noi un utilizzo diverso delle risorse sugli investimenti per l'EDISU, anche in materia pluriennale.
Il compromesso raggiunto con la Giunta - che ringraziamo - è di non metterlo direttamente nelle risorse di quest'anno - questa era una prima ipotesi: nel fondo della legge dell'EDISU - ma metterlo nel pluriennale così per dare mandato, come abbiamo convenuto con l'Assessore Cerutti, che proverà nei prossimi mesi a capire come chiudere questi investimenti e ridare alle comunità studentesche di Novara e di Torino ulteriori possibilità.
Oltre a queste residenze, come già accennato dall'Assessore stesso, ci sarà un piano in generale del welfare studentesco, così per capire se riusciremo ad accedere, per la prima volta in tanti anni, di nuovo, ai fondi della 338, magari integrando questo tipo di offerta dell'EDISU al piano di alcune città universitarie, prima fra tutte, ovviamente, il capoluogo torinese, che sta predisponendo un suo piano di residenze.
Credo si capisca bene che questo piano pluriennale serve a ridare speranza ad una comunità che, negli ultimi anni, aveva visto chiudere queste residenze. Ovviamente, un bene come quello della Verdi, tra l'altro inserito nel complesso assai più grande della Cavallerizza, così inutilizzato è uno spreco palese a tutti, quindi speriamo che con quest'ultima tranche si possa riaprire, così come a Novara la residenza che deve essere completata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Vorremmo poi sapere dall'Assessore, visto che questi sono tutti emendamenti che prevedono maggiori entrate, da dove arrivano le maggiori entrate, perché quelli che vediamo sono solo i primi di una serie di emendamenti.
Al di là di questo, però, noi facciamo presente un aspetto che abbiamo già fatto presente in sede di Commissione. Tendenzialmente ognuno deve provare a fare il proprio lavoro, rispetto alle dinamiche consiliari: esiste una Giunta, che governa e che fa una proposta di bilancio; esistono poi i Consiglieri, che legittimamente avanzano delle proposte di modifica al bilancio regionale.
E' assolutamente evidente, però, che ciò che non può essere ammesso almeno dal nostro Gruppo consiliare, è che ci sia il teatro di "chi" si intesta "cosa". Secondo questo meccanismo, quindi, sul diritto allo studio i colleghi della maggioranza intervengono cercando intanto di portare a casa quelle risorse che l'Assessore non è riuscita ad ottenere quando si è scritto il disegno di legge; ma poi hanno inevitabilmente una via preferenziale, per cui scrivono un emendamento sapendo che la Giunta dà parere favorevole e che l'emendamento viene accolto. E la minoranza invece, sta a guardare.
In una dinamica di relazioni consiliari trasparenti, ognuno presenta le proprie proposte che vengono valutate nel merito. Nel merito, infatti, noi non abbiamo una contrarietà rispetto ad uno stanziamento sul diritto allo studio che, soprattutto in termini di investimenti, riesce a terminare il completamento di alcune strutture; le avremmo sui requisiti per le borse di studio, ma quello è un tema differente.
Facciamo solo presente questa modalità, che non può essere consentita certo, può essere consentito tutto, ma voglio dire che noi stiamo discutendo da due mesi (un mese e mezzo) in Commissione, con il Vicepresidente che ci sottolinea il fatto che il nostro è un bilancio risicatissimo sul quale non c'è un euro e che quindi il bilancio di quest'anno è così, perché è un bilancio "di guerra". Dopodiché arriviamo in Aula, dopo due mesi che il Vicepresidente ci ha raccontato la sua verità, e scopriamo invece che ci sono risorse aggiuntive- non sappiamo quali, quante e con che coperture - sulla base delle quali ogni Gruppo consiliare o la maggioranza - e solo la maggioranza - predispone in questa sede, come ha cercato di fare in I Commissione, il suo pacchetto di modifica.
E' evidente che non funziona: la Giunta governi e il Consiglio cerchi di approvare o meno le norme. E' chiaro che se la relazione è questa - cioè che ci sono la Giunta "A" e la Giunta "B", con la Giunta "B" che poi assume gli emendamenti per piantare le bandierine - ne prendiamo atto, anche se non è una dinamica che funziona.
Faccio presente una cosa, a scanso di equivoci: le norme o gli atti si contingentano una tantum. Sul bilancio, infatti, c'è la possibilità di farlo; però questo accade una volta ogni tanto. La vita consiliare è lunga in Commissione e in Aula, e chi fa il furbo una volta la paga nelle volte successive; è una regola di vita: non è una regola da Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Io voglio innanzitutto ricordare che questi sono emendamenti che interessano il pluriennale e non il bilancio annuale. Sono emendamenti su cui la Giunta ha espresso un orientamento positivo, considerando la natura degli stessi.
Qui non si tratta di fare marchette individuali, qui si tratta di affrontare alcuni nodi che riguardano il tema degli investimenti universitari, quindi delle residenze studentesche, occupandosi del completamento di alcuni interventi. Non è che, quindi, "miracolosamente" sono comparsi dei soldi; peraltro i margini sono quelli che ho sempre detto anche in Commissione e non li ho mai nascosti anche rispetto al bilancio pluriennale, su cui ritengo opportuna una riflessione prima che emendamento per emendamento, cominciamo l'esame e l'illustrazione all'interno della Conferenza dei Capigruppo.
Volevo solo precisare questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Condivido interamente quanto detto dal collega Vignale e voglio esprimere tutta la nostra perplessità, come Gruppo consiliare, sulla presentazione di questi emendamenti.
Il primo motivo è abbastanza evidente e cioè che il bilancio pluriennale 2015-2017 sugli anni 2016-2017 ha una marea di voci a "zero".
Quando abbiamo interrogato gli Assessori, chiedendo loro conto del perch non ci fossero risorse stanziate sul 2016-2017, ci è stato risposto in modo sbrigativo: "Eh, ma poi lo vedremo nel prossimo bilancio, quello del 2016 perché adesso non sappiamo, perché adesso non è importante"; pur ricordando che il bilancio triennale è autorizzatorio, sia sul 2015 sia sugli anni successivi. Quindi, a rigor di logica, un buon bilancio avrebbe già dovuto prevedere gli stanziamenti del 2016 e del 2017.
Noi, quindi, non ci siamo messi ad emendare il bilancio pluriennale in questo senso; e bisognerebbe prendere atto del fatto che le opposizioni non si sono messe a presentare 300 emendamenti sul bilancio pluriennale 2016 2017.
Ora, vediamo cosa stanno facendo i Gruppi consiliari di maggioranza e quindi prendiamo atto che questo Consiglio è un po' sovvertito nelle regole e nell'andamento; poi, a noi piace anche cambiare modalità e regole dell'attività e dell'ingaggio - come qualcuno direbbe, visto che si parlava di "bilancio di guerra" - ma siamo veramente stupefatti.
Che senso ha, infatti, andare a mettere oggi nel bilancio del 2016 cinque milioni per l'EDISU, se non - non usiamo il termine "marchetta" perché magari è un termine che non piace e litighiamo tra colleghi e tra Gruppi consiliari - per mettere una bandierina del Capogruppo Grimaldi che con l'Assessore Cerutti, è particolarmente attento al tema dell'Università? Tra l'altro, l'Assessore ha già le deleghe a quella materia, quindi non capisco perché il suo collega di Gruppo debba pure fare gli emendamenti "suggeriti" - mi si passi il termine - dalla stessa Assessore Cerutti. Se li facesse la Giunta, se li facesse l'Assessore Cerutti, saremmo tutti più o meno "contenti", li accettiamo e, in questo caso, li accogliamo anche favorevolmente. Ma non si può, sul bilancio 2016-2017, presentare oggi un emendamento di cinque milioni sull'EDISU, quando non sappiamo neanche a quanto chiuderemo il rendiconto del 2015.
Noi non capiamo e non accettiamo queste modalità di svolgimento veramente. Non discutiamo poi su altri casi, quando saremo sull'Allegato A di "modalità diverse", di "dialogo costruttivo", "perché la situazione della Regione Piemonte bla, bla bla": se questi sono gli atteggiamenti! E giustamente ricordiamo che stranamente gli emendamenti della maggioranza passano proprio con le cifre giuste con il parere favorevole della Giunta (perché, combinazione, proprio quelli erano i numeri), mentre quelli dell'opposizione vengono sempre bocciati, o perché la cifra non è corretta, o perché non si tratta del capitolo giusto, o perché presentati dall'opposizione.
Quindi, si tenga almeno un minimo di trasparenza e di correttezza in Aula; poi, fuori dall'Aula e negli incontri di maggioranza, potete discutere, fare, trigare e tutto quello che volete; ma, almeno in Aula cerchiamo di mantenere un minimo di decoro e di correttezza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Intervengo in merito a quanto già esplicato dai colleghi che mi hanno preceduto.
Devo dire che in ambito di Commissione noi abbiamo assunto come indirizzo l'orientamento di non intervenire sugli anni 2016 e 2017, proprio perché di fatto già per l'Assessore Reschigna era un onere difficoltoso.
Quindi, l'andare a prevedere un ragionamento sui due anni successivi avrebbe significato proprio solo tentare di allungare il brodo e non era assolutamente nostra intenzione farlo. Ecco perché non abbiamo previsto interventi di questo genere.
Invece - e mi richiamo integralmente all'ultimo intervento del collega Bono - ci troviamo in una situazione completamente diversa in Aula. Ne prendiamo atto.
Ma, a questo punto, ne prendiamo atto anche entrando nel merito. Perch il ragionamento dell'EDISU ci permette di valutare che l'annuncio della riforma fatto dall'Assessore Cerutti sia stato quello di stabilire, come unico criterio, il reddito - se abbiamo letto bene - eliminando quasi tutte i riferimenti di merito. Ciò significa che il Piemonte, che è sempre stato all'avanguardia su questo tema - è stata infatti una delle prime regioni a recepire la riforma nazionale, a legiferare e a costituire l'EDISU nel 1992, che ha permesso anche di soddisfare il 100% delle richieste in alcuni anni - oggi vede completamente ribaltata la precedente impostazione: il merito non conta più, salvo i minimi parametri (ma molto minimi) richiesti dal decreto ministeriale del 2001; addirittura, anche il dettato costituzionale non ha più peso, perché laddove parlava di "capace e meritevole", adesso cita solo più il "reddito", stante, peraltro, la scarsità di risorse in cui ci troviamo.
Non si fa alcuna differenza fra i vari corsi di studio (e noi sappiamo bene che, invece, c'è differenza fra i vari corsi di studio) e, peraltro non si fa differenza tra coloro che devono presentare la dichiarazione dei redditi e coloro che possono non presentare la dichiarazione dei redditi in particolare i cittadini stranieri. Non sono una persona che vuole discriminare a tutti i costi, ma, di fatto, la discriminazione avviene nei confronti dei cittadini italiani; in particolare, nei confronti dei cittadini italiani e dei più meritevoli.
Ho preso spunto anche da quest'emendamento, che non condivido per il metodo e per il fatto di andare ad imporsi nel 2016, per chiedere all'Assessore quanti milioni ha liberi a disposizione sul 2016, in modo che possiamo anche esercitarci nel presentare emendamenti.
In questo modo, andiamo a modificare quello che è stato anche un po' il metodo e il rapporto che ci ha permesso di arrivare in Aula con una discreta tranquillità. Perché, comunque, abbiamo iniziato la discussione in Aula nella seconda metà di aprile, abbiamo stabilito un calendario e, come vedete, lo stiamo rispettando. Ma, a forza di novità, anche se piace ogni tanto cambiare le regole di ingaggio, come diceva Davide Bono, perché pu vivacizzare l'ambiente, un eccesso di vivacità potrebbe nuocere al sistema.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Vorrei fare una considerazione generale e una più specifica sull'emendamento, ma sarò velocissimo.
Partirei da quella generale: non mi sembra che i Gruppi di maggioranza abbiano presentato una miriade di emendamenti sul bilancio pluriennale investendo qualunque tipo di capitolo, di UPB, eccetera, e quindi di avere avanzato delle proposte stratosferiche di natura economica. Non mi sembra neanche che siano state presentate proposte fini a se stesse o non ragionate.
Qual è la logica dietro a questo emendamento? E perché oggi ci si è posti il tema di allocare delle risorse sul 2016? Perché i due interventi in questione, quello della residenza universitaria di Torino e quello Novara, sono potenziali beneficiari anche di trasferimenti e contributi statali. Senza la alla compartecipazione regionale alla spesa (o dell'EDISU), verrebbero revocati anche i potenziali contributi statali e l'opera non verrebbe fatta.
Allora, due erano le strade: o si cercava sul bilancio del 2015 di allocare risorse sul diritto allo studio tali da garantire, con le sole risorse regionali, l'85% delle borse di studio rispetto agli aventi diritto ma, in questo caso, 17 milioni non bastavano, serviva qualche milione in più - oppure, immaginando una compartecipazione dell'EDISU, col proprio avanzo di amministrazione, ad integrazione dei 17 milioni di risorse che presumibilmente, trasferiremo come Regione per ottenere l'85% di copertura occorreva dare una copertura al progetto di investimento sull'edilizia universitaria rispetto alle due residenze.
Questa metodologia ha fatto sì che non gravasse sul 2015 una cifra troppo grande, ma si allocasse una risorsa su un bilancio che è pur pluriennale e autorizzatorio, che permetta di andare avanti con i lavori.
Tutto qui. Non vi è alcuna volontà di prevaricazione, di stravolgimento o di novità certosina.
Vorrei che fosse riconosciuta anche ai Consiglieri di maggioranza la possibilità di presentare qualche emendamento, senza essere tacciati qualunque sia l'argomento, di marchetta, di ingiustizia o di irregolarità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sul metodo, più che sul merito (perché è difficile per noi dire di "no" ad uno stanziamento su quel tipo di capitolo!).
Sul metodo sono costretto a ripetere quello che ha detto non solo il mio collega Bono, ma anche quello che hanno ribadito i colleghi del Gruppo di Forza Italia.
È una situazione un po' paradossale, perché ci siamo dati la regola di cercare di lavorare sul bilancio 2015 tenendo presente che le risorse sono poche. Quindi, almeno per quanto ci riguarda, abbiamo proposto interventi in un numero limitato, sia in Commissione che in Aula, e su cose molto puntuali e molto specifiche.
Invece, ci troviamo una maggioranza che va a lavorare su un bilancio pluriennale e sugli stanziamenti per gli anni prossimi.
È un aspetto paradossale, perché facendo un discorso tra virgolette egoistico da apposizione, di carne da mordere ce n'era - passatemi il termine - per cui potevamo veramente presentare centinaia di emendamenti.
Ma abbiamo ritenuto di non farlo appunto per limitare la discussione a ci che riguardava il 2015.
Da questo punto di vista, non va assolutamente bene. Poi, come ripeto fin qui si è arrivati in modo non dico agevole, ma seguendo i tempi prestabiliti. Sappiamo bene che la Giunta ha i suoi strumenti e li pu usare; però, dopo il bilancio, cominceranno altre partite, dove magari certi strumenti non si potranno usare: diventerà lunga e noiosa!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per aggiungere degli elementi rispetto alla cifra, che ha una certa importanza. Sebbene prima abbiamo cercato di far capire che in un ambito di bilancio non devono essere indicati temi specifici, come quello relativo all'emendamento precedente, ma parlavamo di cifre contenute rispetto al bilancio complessivo, qui stiamo parlando di ben cinque milioni, che vengono spostati.
Premesso che sotto l'aspetto della finalità dello spostamento di questa cifra vi è un'attenzione positiva, ci sembra di comprendere che, poiché la Giunta ha definito un'azione programmatica, è sintomatico che il Capogruppo vada a recuperare ciò che l'Assessore non è riuscito a discutere nell'ambito del lavoro della propria Giunta. Questo, evidentemente, è assolutamente certo, ed emerge da questa chiacchierata, dove si vede che l'Assessore, probabilmente, ha detto al suo Capogruppo: "Guarda, più di così non ce l'ho fatta". Allora interviene una discussione nell'ambito dell'aula per portare delle cifre di questa importanza.
È un elemento innovativo nella discussione del bilancio in Regione Piemonte. Prendiamo atto, quindi, che la Giunta, da adesso in poi, farà delle proposte in linea di massima all'Aula. In seguito in Aula deciderà cosa dire alla Giunta e la Giunta, a quel punto, porterà a casa il risultato finale oggetto di una discussione.
In passato è stato abbastanza facile comprendere che la discussione di emendamenti fra esponenti dello stesso partito che stanno nei banchi della Giunta, e nei banchi della maggioranza, si può fare in un ambito più diretto.
Forse ci sono problemi di comunicazione che vengono risolti con emendamenti specifici di queste proporzioni; oppure ci sono emendamenti di questo genere che andrebbero discussi nell'ambito della relative Commissioni e poi portate a verificare in un ambito di politica di quell'Assessorato per poi arrivare in Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Sì, Presidente, semplicemente per ribadire quanto esposto dai colleghi che mi hanno preceduto.
Secondo noi è squalificante, non solo nel metodo (che ribadisco essere inqualificabile), ma anche nel merito. Per quanto riguarda il criterio, si parla solo di reddito. Credo sia opportuno fare una riflessione, ma soprattutto non è accettabile che una situazione di tale importanza venga liquidata con un metodo direi così poco ortodosso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Pochi secondi.
Mi permetto di fare appello a quanto già detto precedentemente dai colleghi, con grande senso di responsabilità, al Vicepresidente Reschigna non essendoci in Aula in questo momento il Presidente.
Ribadisco anche quanto detto questa mattina in fase di discussione generale. Ho ringraziato il Vicepresidente per l'attenzione, il senso di responsabilità e la serietà con cui ha condotto la I Commissione partecipandovi in rappresentanza della Giunta, ma trovo effettivamente demotivante, per non dire squalificante, dover assistere oggi in Aula ad una serie di iniziative sul cui contenuto - ribadisco quanto già detto dai miei colleghi, sia del Movimento 5 Stelle sia di Forza Italia - sicuramente non c'è nulla da eccepire.
Mi permetto di dire ai colleghi Consiglieri della maggioranza che se vanno a scorgere anche solo per un momento i contenuti degli emendamenti presentati dalle opposizioni, noteranno che si tratta di emendamenti condivisibili da tutti nei contenuti.
Mi diventa quindi difficile immaginare che successivamente taluni emendamenti, in funzione di prospettive che stiamo costruendo per la Regione Piemonte, non vengano magari accolti. Delle due, l'una, e mi spiego.
Possiamo partire dal presupposto che qualsiasi cosa, anche corretta e lecita presentata da un'opposizione responsabile e seria, come siamo stati da un anno a questa parte, supportando quando potevamo anche la maggioranza in scelte non facili da fare, non venga accolta a prescindere dai contenuti, perché si ritiene non opportuno dare spazi di politica costruttiva alle opposizioni.
Ci mancherebbe, è una strada, ma ne prenderò atto nel momento in cui la maggioranza e la Giunta mi diranno qual è la strada che vogliono percorrere. Noi valuteremo e ne trarremmo chiaramente le conseguenze rispetto al metodo di fare opposizione in Aula.
Diversamente, qualcuno ci deve spiegare, come già si chiedeva prima, il motivo per cui stiamo sicuramente parlando di pluriennale, Vicepresidente.
Ne prendiamo atto, ma all'interno delle Commissioni si era condiviso un percorso diverso.
Noi, partendo dal presupposto che la Giunta è composta da persone serie e di parola, avevamo preso atto di quanto ci avevano detto gli Assessori in merito ad una discussione sul bilancio pluriennale.
Poiché mi pare che questo non stia avvenendo, vorrei veramente chiedere alla maggioranza - e lo chiedo con senso di responsabilità - di motivare perchè (questo è il film che mi aspetto) alcuni emendamenti, che sono emendamenti per costruire un percorso, come già dicevamo questa mattina, di politiche di bilancio della Regione Piemonte, non verranno presi in considerazione.
Se giochiamo questa palla tra Giunta e maggioranza sul bilancio pluriennale, e non diamo risposte rispetto ad una serie di valutazioni fatte in Commissione, mi chiedo come sia possibile che successivamente, non ad emendamenti che in modo molto diplomatico il Capogruppo Pichetto prima ha chiamato puntuali (definiamoli pure puntuali), ma su emendamenti di sostanza che aiuterebbero a condividere un percorso strategico sulla Regione, ci sarà un diniego da parte della Giunta.
Sarà veramente un messaggio non positivo che daremo ai piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie. Solo per rassicurare i colleghi che parleremo di borse di studio quando ne discuteremo negli emendamenti e sulla spesa corrente di quest'anno.
Tranquillizzo già Pichetto Fratin: noi non abbiamo fatto nessun atto di disubbidienza civile. Abbiamo fatto un atto di obbedienza civile nel rispetto del DCPM, e mi dispiace che lei abbia la memoria corta, perché, in realtà, la Regione Piemonte è stata l'unica a non applicarlo e l'unica a fare una cosa contro le regole dello Stato. Il merito c'è - si studi meglio la materia - perché i crediti sono il merito previsti dal DCPM.
Voglio solo dire una cosa: credo sia legittimo discutere del nostro ruolo e di quello delle opposizioni.
Ricordo sommessamente, come ha già fatto il Consigliere Appiano, che noi abbiamo fatto una proposta organica grazie al lavoro, riconosciuto da tutti, di Rostagno, che ha cercato di mettere insieme, come relatore di maggioranza, tutte le nostre argomentazioni e il nostro lavoro. Ricordo che questo lavoro vale 26 milioni di euro; mentre invece la somma delle opposizioni, come diceva il Consigliere Appiano, è di 250 milioni di euro.
Giusto per dire che noi abbiamo provato a dare un contributo, tra l'altro di un decimo rispetto a quello che ci avete proposto. Sono poche se guardate le risorse sul pluriennale, quindi ci sembrava giusto, non solo in termini tecnici, ma anche in termini politici, affermare un principio: avere delle residenze chiuse perché la Regione non riesce a co-finanziare i propri lavori e perché non riesce a prendere i soldi dalla 338, è uno spreco di risorse pubbliche. E' anche uno spreco per quello che è l'unico vero ascensore sociale della nostra Regione, ossia lo studio e il diritto allo studio.
Abbiamo fatto un'operazione proprio per evitare di prendere le risorse dalle bozze e metterle sul pluriennale, perché queste risorse vengano riaperte nell'anno prossimo.
Oggettivamente, come abbiamo visto in Commissione, ci dovrebbe essere lo stesso atteggiamento da parte delle opposizioni, visto che nel merito condividete anche il tipo di emendamento. Spero, quindi, che ci sia un esito positivo.
Se voi invece ci chiedete di rinunciare al nostro ruolo politico di maggioranza, e che quindi non è possibile per la maggioranza presentare emendamenti, scusate, ma respingiamo al mittente la richiesta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Prima di procedere con gli altri emendamenti, faccio notare ai colleghi che state sforando del 100% il tempo a vostra disposizione. Vi invito a non mettermi in difficoltà.
Emendamento rubricato n. 75) presentato dai Consiglieri Rostagno Accossato, Allemano, Appiano, Barazzotto, Baricco, Caputo, Chiapello Corgnati, Gallo, Ferrentino, Gariglio, Giaccone, Grimaldi, Monaco, Ottria Ravetti, Rossi:



TABELLA ALLEGATA

Ha chiesto la parola il Consigliere Ottria per l'illustrazione; ne ha facoltà.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere molto breve.
Mi auguro che questa proposta di emendamento non venga ritenuta squalificante. Fa parte di una serie di interventi che abbiamo individuato per andare ad intervenire rispetto a delle criticità evidenziate in questi anni.
In questo caso si tratta del finanziamento alla legge 24 del '90, in cui non vengono messe risorse dal 2012, e riguarda i contributi alle SOMS per la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria degli immobili e per interventi di conservazione del patrimonio culturale e degli arredi.
Nel bilancio pluriennale mettiamo 300 mila euro che abbiamo previsto nel bilancio del 215 vanno a compensare i progetti che sono stati presentati in questi anni. Ricordo che il patrimonio delle SOMS è un patrimonio che svolge un'importante funzione sociale e aggregativa mutualistica; in alcuni casi, i progetti riguardano addirittura anche alloggi abitativi, per cui vanno anche a sopperire carenze strutturali più grandi.
Questo è un piccolo intervento che però avrebbe una grossa ricaduta e per questo motivo lo abbiamo proposto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ottria.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Continuiamo a non aver compreso, perlomeno il sottoscritto, qual è la disponibilità economica maggiore che vi è all'interno delle entrate, nel senso che l'UPB a cui gli emendamenti fanno riferimento, è l'UPB generica legata alle risorse finanziarie, dove si individuano gli aumenti.
Non ci è chiaro se, nell'individuazione delle entrate, le entrate non sono state computate correttamente, se vi sarà all'interno delle UPB 01102 una destinazione legata alle alienazioni, a maggiori trasferimenti, ad aumento di gettito erariale; in qualche modo questi, come altri emendamenti, dovranno avere una copertura economica.
Riguardo al 2016, possiamo dire, in particolare modo rispetto all'emendamento precedente che era un emendamento corposo, ma che almeno aveva una finalità più di carattere generale, torniamo ad intervenire su emendamenti un po' più particolari che, per quanto le SOMS, peraltro si potevano finanziare, ovviamente, già sul 2015. Però vogliamo solo capire se sono stati fatti male i conti relativamente alle entrate sul bilancio che è stato presentato o quali sono le novità che ci fanno dire che sul triennale avremo più risorse.
Un aspetto appare abbastanza evidente, parlando di 2016. Come veniva ricordato, avendo molti capitoli a zero, noi oggi sul 2016 possiamo scrivere quello che vogliamo, perché è sufficiente vedere quello che è il bilancio, che è un bilancio che, così come oggi è scritto, ha più di 300 milioni di euro in meno in entrate e quindi in uscita. A fronte di questo dato, che però è il dato che noi stiamo approvando con la votazione dell'articolo 15, è evidente che possiamo scrivere tutto ciò che vogliamo che tanto non ha quasi nessun valore nel momento in cui viene modificato e non viene poi recepito dal bilancio preventivo dell'anno 2016.
Sembrano un po' la riserva gli emendamenti di cui stiamo discutendo cioè ciò che la Giunta non ha garantito per il 2015 e quindi si sposta per il 2016, perché se queste cose avessero questo fondamento e soprattutto fossero così sentite dalla Giunta regionale, le avrebbe finanziate nel 2015 e non certamente negli anni a venire.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 72) presentato dai Consiglieri Rostagno Accossato, Allemano, Appiano, Barazzotto, Baricco, Caputo, Chiapello Corgnati, Gallo, Ferrentino, Gariglio, Giaccone, Grimaldi, Monaco, Ottria Ravetti, Rossi:



TABELLA ALLEGATA

La parola al Consigliere Ravetti, per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Questo emendamento nasce dalla legge regionale n. 1 del 2006 votata il 9 gennaio ed è, quindi, qualcosa in più di un accordo di programma tra la Regione Piemonte, Provincia di Alessandria e i Comuni del versante alessandrino dell'Appennino, dove si è svolta nelle prime settimane di aprile del 1944 una delle battaglie più atroci per il movimento resistenziale piemontese: settantacinque partigiani, cinque alla volta sono stati fucilati e uccisi da plotoni nazifascisti. In quel periodo, ogni anno viene organizzata una commemorazione che ha una dimensione di carattere nazionale.
Dal 2006, su un progetto voluto da quelle popolazioni, dentro quella legge è stato individuato un percorso amministrativo per la realizzazione di un centro di documentazione nell'area, cosiddetta de La Benedicta, la cascina entro la quale trovavano rifugio i partigiani del movimento della resistenza alessandrina.
Proprio da quella legge si può evincere che ogni anno la Regione Piemonte dovrebbe mettere a disposizione delle risorse per il completamento di quel centro di documentazione.
Per questa ragione, la proposta che facciamo è di individuare 250 mila euro nel pluriennale, quindi a partire dal 2016, le risorse per ultimare quell'opera.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, Presidente. Capisco l'insofferenza, ma mi permetta...



PRESIDENTE

Le sembro insofferente?



PORCHIETTO Claudia

Un pochino.



PRESIDENTE

Ma ho un velato, leggero mal di testa.



PORCHIETTO Claudia

Mi scusi se ho interpretato male.
Mentre io invece lo sono molto, quindi lo dichiaro, così almeno se anche non si vedesse, lo dico.



PRESIDENTE

Io sono dispiaciuto per voi, perché registro un clima...



PORCHIETTO Claudia

Assolutamente negativo, ma io glielo dichiaro con molta serenità.



PRESIDENTE

Creerò le condizioni per facilitare questo clima.



PORCHIETTO Claudia

La ringrazio, Presidente, però vi chiedo scusa.
Io non ce la faccio, perché ho preso atto, prima, per quanto riguardava il Castello di Miasino, di quella che è stata l'attenta e puntuale relazione successiva del collega Rossi e prendo atto di quello che sta dicendo adesso il Consigliere Ravetti.
Sarà un caso strano che stiamo parlando della Provincia di Alessandria sicuramente è un caso strano, ma poiché io per cinque anni, anzi per quattro, ho fatto il membro di Giunta, sfido chiunque a trovare un solo emendamento presentato e sottoscritto - me lo faccia definire così "puntuale".
Torno a chiedere al Vicepresidente, di cui ho grande rispetto (parlo con il Vicepresidente solo per un motivo, perché ha la delega al bilancio altrimenti chiederei al Presidente) il motivo per cui continuiamo a seguire una strada e chiedo gentilmente soltanto di dare un'indicazione all'opposizione. Se la scelta della Giunta è di andare avanti per un giorno e mezzo su emendamenti "puntuali" che hanno nomi e cognomi, ne prendiamo atto, ma ditecelo: è una questione di correttezza nei confronti dell'opposizione. Perché io continuo a scorgere emendamenti che non hanno una strategicità rispetto ad una politica della Regione, ma emendamenti cosiddetti "puntuali".
Allora, mi scusi, Vicepresidente, sarò un po' testona, ma vorrei solo capire qual è la linea che dà come indicazione della Giunta e chiaramente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Due cose. La prima: sono quasi al decimo anno che seguo il Consiglio regionale; non è la prima volta che la maggioranza presenta emendamenti alla legge di bilancio, è sempre successo.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Eri dall'altra parte, Aldo: avveniva l'opposto.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Consigliere Vignale, visto che tu hai buona memoria, ce l'ho anch'io.
Poiché entrambi siamo abbastanza ancora in salute, tu in maggioranza presentavi gli emendamenti alla Legge di Bilancio.



(Commenti del Consigliere Vignale)



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Questo è un altro discorso, atteneva ai tuoi rapporti con la maggioranza. Questo era un problema tuo, non mio! Permettetemi! Seconda questione. Io non leggo, all'interno di questi emendamenti situazioni "puntuali" perché...
Faccio l'esempio dell'ultimo emendamento, quello relativo alla Benedicta. C'è una legge regionale...



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

C'è una legge regionale che, da quando non c'è stato più un Governo di centrosinistra, per quattro anni, non è più stata finanziata! Ma quella legge regionale c'è, e non è che dice cose generiche e generali. Dice sostanzialmente, che la Regione Piemonte riconosce, all'interno del suo patrimonio storico e culturale, la necessità di salvaguardare alcuni luoghi della memoria come elemento fondante per il futuro. Questa è la legge regionale. Quella legge parla di Benedicta, di Lys, di Casa della Resistenza di Verbania. Parla di queste cose.
Lo dico esplicitamente: se un Consigliere di maggioranza avesse presentato alla Giunta un emendamento con cui chiedeva, non in funzione di una legge, non in funzione di soggetti indefiniti, ma in funzione di sostenere alcune politiche, non lo avrei accolto. Anche sulle SOMS c'è una legge regionale che prevede interventi a favore delle società operaie di mutuo soccorso che sono interessate da un processo di riconversione del proprio patrimonio immobiliare, in relazione ad un ruolo nuovo, perch all'interno del patrimonio immobiliare delle SOMS sono nati i fatti di social housing.
Possiamo discutere o non discutere se sul piano dei rapporti in Consiglio regionale questi emendamenti li doveva presentare la maggioranza o la Giunta. A me interessa che non siano emendamenti che rappresentino delle marchette, ma che sostengano delle politiche su cui indipendentemente da chi li presenta, c'è l'assenso da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Abbiamo visto che sulla Benedicta c'erano 250 mila euro su tre anni e poi non ci sono più stati stanziamenti. Sarebbe interessante vedere cosa è stato fatto in quegli anni e quindi, di conseguenza, cosa non è stato fatto più quando non c'erano quegli stanziamenti. Dico solo una cosa: bisogna anche andare a vedere con i fondi cosa si fa. In questo momento, non riusciamo verificarlo.
Per carità, la puntualità, visto che adesso li abbiamo chiamati così di questi emendamenti è fin troppo evidente ed è inutile rimarcarla.
Massimo rispetto per il centro di documentazione dell'area della Benedicta nulla da dire. Voglio solo sottolineare che sono 250 di qua, 300 di là e poi vediamo un sacco di capitoli a zero. Pur nel massimo rispetto, noi non parteciperemo alla votazione di questo emendamento. Decida la maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Comprendo un po' le ragioni che spingono alcuni autorevoli delle opposizioni ad intervenire. Mi spiace per i toni che ho sentito in quest'aula. La maggioranza consiliare ha fatto un lavoro che ha presentato congiuntamente, e non c'è spazio per protagonismi personali. Un lavoro che si è fatto carico di recepire istanze che provenivano dal territorio e non istanze a beneficio di elettorato di parte o di singoli segmenti territoriali. Ha lavorato di intesa con la Giunta regionale per provare a trovare delle soluzioni che andassero a beneficio della nostra comunità.
Noi rivendichiamo il nostro ruolo di Gruppo consiliare, di singoli Consiglieri regionali, di poter fare degli interventi che vanno ad integrare le proposte avanzate dalla Giunta regionale in una logica che non è mai stata antitetica, che è stata costruttiva, dialettica, che è stata tesa ad individuare problemi che ancora rimanevano sul tavolo. Tanti di questi problemi, riconosciamo, sono stati risolti dall'intervento della Giunta regionale e degli Assessori che hanno saputo confezionare un quadro che, anche nelle ristrettezze, andava a rispondere alla maggioranza dei problemi che si pongono di fronte a chi deve governare questa Regione.
L'abbiamo fatto come Gruppi consiliari, è nostra facoltà farlo.
Siamo disposti ad un confronto e ad una discussione su tutto, ma abbiamo onorato alcuni impegni previsti da legge regionale. Non pretendiamo di essere esaustivi e di aver individuato in toto tutti i bisogni che ci sono, ma rivendichiamo di aver fatto un lavoro, sia sul pluriennale sia con gli emendamenti, che presenteremo sul bilancio 2015, per risolvere alcuni problemi specifici lasciati aperti. Il più grande di tutti, come vedremo, è quello relativo al TPL. Sono cose su cui nessuno potrà mettere la bandiera.
Non si potrà dire che, invece di 520 milioni, ne avete 535 e di questi i 15 in più sono frutto di un lavoro consiliare. Emergerà come frutto di un lavoro della Regione in quanto tale, ma è un lavoro che noi abbiamo fatto con orgoglio e con determinazione, e rivendichiamo a quest'Aula il compito di fare questo lavoro.
Abbiamo detto che avremmo appoggiato l'azione di risanamento della Giunta regionale e l'azione di revisione delle normative attuali, così come di trovare soluzioni nuove per rispondere ai problemi della nostra comunità. Abbiamo detto che questa cosa volevamo parlamentalizzarla, ed è quello che stiamo facendo. Mi spiace che questo sia visto come un vulnus perché credo che anche i colleghi dei Gruppi di opposizione possono partecipare a questo lavoro incrociando le intelligenze e collaborando così si scoprirà che tante posizioni emendative che arrivano dalle varie parti, rispondono alle stesse problematiche.
Tutti quanti ci siamo fatti carico di rispondere ai bisogni che arrivavano dalla comunità e che si rivolgono sia alle forze di maggioranza sia a quelle di opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

E' vero che il Vicepresidente Reschigna dice di essere in Consiglio da dieci anni, ma è anche vero che i tempi sono cambiati completamente e siamo in una situazione di difficoltà estrema. Credo che potremo dare un buon esempio ritirando tutti gli emendamenti che la Consigliera Porchietto definisce, in modo elegante, "puntuali". Nella prima e seconda Repubblica si chiamavano marchette.
Sarebbe un bel gesto da parte di tutti, soprattutto in una situazione come questa dove tutti i territori soffrono e, soprattutto, un bel gesto da parte sua, Vicepresidente Reschigna, fare in modo che vengano ritirati questi emendamenti.
Prevediamo, piuttosto, un momento in cui ognuno dà sfogo alle proprie libidini, ma uno spettacolo come questo, in un momento storico come questo credo che possiamo risparmiarcelo.
Credo che uno scatto tutti insieme lo si possa fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Vorrei intervenire per riportare un po' nell'area di discussione più corretta.
E' vero che stiamo parlando di un monumento che rappresenta un ricordo particolare nella storia d'Italia. Tuttavia, nella fase in questione proporrei, se fosse possibile, siccome non stiamo discutendo di questa storia che ormai è consolidata, ma stiamo discutendo di un'opera pubblica non finita, probabilmente con un impatto ambientale che andrebbe rivisto (un edificio di cemento armato, che poteva essere costruito in modo diverso, in un parco), a fronte di un emendamento del genere, che ci sia in ambito di Commissione - non mi permetterei mai in Consiglio - una puntualizzazione sullo stato dell'arte dell'opera.
Chiedo se fosse possibile aggiungere, all'emendamento che stiamo discutendo, la possibilità di conoscere lo stato della costruzione.
Altrimenti rischiamo di mettere 100-150 mila euro in opere che non servono assolutamente a nulla, senza completare l'opera medesima.
Tra poco chiederemo ulteriori 100 mila euro, a sfavore, invece, di altre iniziative che possono avere benefici immediati. Se fosse possibile con questi soldi, vorremmo sapere che facciamo di quest'opera. La completiamo? La inauguriamo? Andrà il Presidente Chiamparino ad inaugurarla perché ci tiene in modo particolare? Se è cosi, portiamola a casa, ma se è un elemento di aggiunta di una goccia di denaro rispetto al fatto che non portiamo a casa nemmeno il completamento e nemmeno l'inaugurazione dell'opera, voglio solo dimostrare che, forse, è il caso di investire questi soldi in settori più utili in questo momento.
Quindi, la richiesta è, se possibile, di fare in ambito di Commissione uno stato di presentazione dell'opera medesima.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 244) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore presentato dall'Assessore Reschigna:



TABELLA ALLEGATA

Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Questo è un emendamento sul pluriennale che non aggiunge risorse, ma sposta un milione di euro, che era collocato all'interno della Direzione del Gabinetto della Presidenza, alla Direzione Turismo. E' un milione di euro che riguarda il completamento degli impegni della Regione su Expo.
Voglio ricordare, a scanso di equivoci, che la precedente Amministrazione regionale aveva stabilito un investimento di tre milioni di euro su Expo (un milione di euro sul 2014, un milione di euro sul 2015 e un milione di euro sul 2016).
Quindi, non ampliamo le risorse, ma in questo modo si pagano i contratti. Non l'ho fatto io, ma l'ha fatto il collega Pichetto Fratin, che tutti sappiamo essere stato un ottimo Assessore al bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Vicepresidente per l'intervento che ha chiarito la paternità della scelta di bilancio triennale sull'Expo. E' ovvio che quando si prendono degli impegni, poi bisogna onorarli, ma volevo porre una domanda, anche se daremo parere negativo a questo emendamento, perché non mi sembra che ci sia bisogno di ulteriori investimenti per quanto riguarda l'Expo, soprattutto da parte della Regione Piemonte, per la quale non sappiamo quali saranno le ricadute positive, e ad oggi non sappiamo neanche quali saranno le ricadute positive per Milano e la Regione Lombardia.
Per ora abbiamo visto ricadute negative, cioè una colata di cemento su un territorio dove i soliti noti - sembra, dalle prime indagini che si stanno aprendo - ci hanno guadagnato e ci lucreranno ancora successivamente. E' però interessante vedere il quadro di quanto investiamo su Expo.
Lei ha parlato di un milione, un milione e un milione, ma per il 2015 sulla UPB A12001 (Segreteria del Gabinetto della Presidenza) era stato posto un milione e mezzo e non un milione per Expo. Quindi, rimangono 500 mila euro nel 2015 e un milione viene spostato nel 2016. Era per comprendere bene.
Oltre a quel famoso capitolo che di cui lei aveva detto che non era a conoscenza della parte del turismo dell'Assessore Parigi.



(Commenti in aula)



BONO Davide

Allora siamo noi che abbiamo capito male.
Sulla cultura, la cosiddetta legge n. 58 in generale, per cui non abbiamo capito come verranno utilizzati, c'è circa un altro milione e mezzo di investimenti. Questa è spesa corrente sull'Expo, e l'ho chiamata investimento nel senso di investire risorse.
Alla fine non è un milione, un milione e un milione, ma probabilmente il conto è di più. Non so sul bilancio precedente e vedremo il bilancio 2016, ma iniziamo a parlare di una quantità di risorse notevole e francamente non so se ne valga la pena.
Siamo ancora all'inizio dell'Expo, ma mi sembra che l'inizio già non sia stato dei migliori e credo che con il tempo potremmo dire che sarà stato un flop e soprattutto, purtroppo - temo questo - un flop finanziario per le casse della Regione Lombardia, per le casse dello Stato e dei cittadini italiani che sono sempre chiamati a ripianare i debiti per le ennesime grandi ed inutili opere che vengono fatte sul nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Parigi; ne ha facoltà.



PARIGI Antonella, Assessore al turismo

Solo un chiarimento.
La parte di Expo, quella che viene chiamata "investimento su Expo" riguarda tutto quello che la Regione Piemonte ha dentro Expo, quindi tutti gli affitti degli spazi, tutto quello che concerne gli allestimenti e tutta la produzione di materiale, cioè quell'impegno che è stato preso ancora prima dell'arrivo della nostra Giunta.
A parte, sul capitolo cultura, ci sono iniziative culturali, che sono iniziative che sono state fatte anche in funzione di Expo. All'interno sempre dell'investimento su Expo c'è poi tutta la parte di Shuttle e tutta la parte di promozione che abbiamo condiviso in parte con la Città di Torino.
Lo Shuttle è il pullman e gli altri sono il "Cachmere Express", il "Barolo Express", eccetera.
Questo è l'impianto che è stato fatto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente. Sarò brevissima.
Voteremo contro questo emendamento e volevo solo ricordare che questo grande evento, che suscita così tanto interesse ed emozione nella stragrande maggioranza delle persone presenti qui in Aula e anche al di fuori, è solo un business di mercato.
Provate ad andare a chiedere a tutti quei dipendenti e tutti quei lavoratori che sono stati assunti e che vengono pagati miseramente. Tutti sappiamo benissimo che cosa c'è dietro.
Non voglio continuare, perché siccome sono molto arrabbiata potrei dire delle cose che sinceramente preferisco evitare. Penso sempre a chi veramente ha bisogno e ai soliti cittadini che pagano le tasse. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Vorrei solo fare un riepilogo: una parte di questi fondi erano già stati impegnati dalla Giunta precedente, una parte li assegniamo adesso.
Questo significa che la Giunta precedente e la Giunta attuale sono entrambe convinte (o lo sono state) che questo sia un ottimo investimento per cultura, per il turismo e per il Piemonte, e che siano soldi ben spesi dei quali vedremo le ricadute sul nostro territorio.
Questa è una cosa che vi accomuna, perché siete tutti d'accordo e siete convinti che questo sia un buon investimento per il Piemonte e che avremo delle ricadute. Finora abbiamo visto solo cadute di pannelli, ma vedremo se con il tempo ci sarà qualcosa di meglio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 244).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 15, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Facciamo così: passiamo agli emendamenti sempre per ogni UPB e svolgiamo l'illustrazione (chiaramente i firmatari dell'emendamento che voglio intervenire) per ogni UPB. Poi, anziché fare la votazione, passiamo avanti e le votazioni le facciamo alla fine.
Emendamento rubricato n. 221) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna:



TABELLA ALLEGATA

La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Penso di aver già illustrato quest'emendamento; comunque è quello che colloca 25 milioni di euro sul Fondo di riserva.
Noi abbiamo in corso un'operazione di rinegoziazione mutui Cassa Depositi e Prestiti. Preciso anche un dato che stamattina, mi sembra nell'intervento del Consigliere Andrissi, era stato esposto non correttamente (non per malevolenza).
L'operazione, se riguardasse tutti i mutui attualmente in corso, nel 2015 comporterebbe un risparmio di pagamento di rate di ammortamento, quota capitale e quota interessi, pari a 161 milioni di euro.
Ad oggi, abbiamo tre mutui con Cassa Depositi e Prestiti, rispetto ai quali non abbiamo la certezza che possano essere negoziati. L'ammontare complessivo delle rate di ammortamento di questi tre mutui nel 2015 ammonta a poco più di 24 milioni di euro: due sono molti limitati d'importo e d'incidenza di rata; uno è molto consistente.
Perché Cassa Depositi e Prestiti ancora oggi ritiene di avere delle problematicità nella rinegoziazione? Perché questo mutuo, che riguardava vecchi disavanzi sulla sanità, è assistito al 30% da un intervento del Ministero dell'Economia e Finanze e al 70% è a carico del bilancio della Regione. I mutui Cassa Depositi e Prestiti assistiti dal Ministero dell'Economia e Finanze a totale carico del Ministero non vengono rinegoziati perché il Ministero non è interessato a questa operazione.
Allora, noi non abbiamo ancora chiuso la situazione; prudenzialmente riteniamo però di dover collocare al Fondo di riserva lo stanziamento che se anche alla fine non riuscissimo a ottenere da Cassa Depositi e Prestiti ripeto, i due mutui più piccoli non ci interessano, gli importi sono limitati, in quanto parliamo di tre o quattro milioni di ammortamento all'anno, mentre questo invece è più consistente - almeno abbiamo accantonato le risorse. Questa è la ragione di tale accantonamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il motivo dell'accantonamento è ovviamente chiaro, come aveva avuto modo di illustrare il Vicepresidente in sede di I Commissione. Vi è solo un dato che non possiamo non sottolineare.
E' evidente che il nostro, per i tanti motivi che abbiamo detto in corso di discussione di bilancio, avendo cominciato a chiusura dei 160 milioni di non restituzione, è un bilancio più previsionale degli altri anni - diciamo così - nel senso che giustamente accantoniamo 25 milioni di euro perché, nel caso in cui non si rinegozi, le rate le dobbiamo riconoscere interamente.
E' altrettanto evidente che, derivando i 25 milioni da una quota indistinta di maggiori entrate, significa che, qualora questo dovesse avvenire, avremo 25 milioni di euro (rispetto alle uscite non indistinte ma alle uscite puntuali sulle singole UPB) da reperire.
E' vero che noi abbiamo non solo l'assestamento di bilancio, ma - come provavo a ricordare pure alla precedente Amministrazione - esistono anche le leggi di variazione, che non è vietato farle. Questo per dire che siamo davvero sulla discussione di un bilancio che è al limite della sostenibilità, posto che si voglia garantire quello che abbiamo riconosciuto come uno degli aspetti positivi - non voglio dire l'unico - di questo bilancio, che tende il più possibile a far avvicinare le entrate rispetto alle uscite.
Alle molte cose che sono state correttamente dette nella discussione di oggi, voglio anche aggiungere che, ancorché negli anni precedenti a volte avessimo fatto - il Gruppo a cui apparteneva anche il sottoscritto - alcune valutazioni critiche rispetto al non perfetto allineamento fra entrate e uscite, credo che vada anche ricordata qual era la situazione che si era ereditata, non dico la situazione precedente, ma solo la situazione in cui questa Regione, cinque anni fa, spendeva un miliardo e mezzo di euro più di oggi, per cui la discesa.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Le entrate le aveva, per cui poteva.



VIGNALE Gian Luca

Sì e no, come il Vicepresidente sa bene. Le entrate le aveva perch poteva accendere i mutui.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

C'è stato anche l'altro effetto della diminuzione dei trasferimenti dello Stato.



VIGNALE Gian Luca

Il combinato disposto fra la riduzione dei trasferimenti dello Stato (900 milioni) e l'impossibilità di accensione di nuovi mutui ha fatto sì che la spesa, negli anni, si sia ridotta. E lo vediamo rispetto a quelle che sono le sollecitazioni che i territori legittimamente manifestano ai Consiglieri regionali e alla Giunta regionale, altrimenti non saremmo qui a rappresentarli.
Non è semplice arrivare a questa situazione, però - lo dico, perché poi affronteremo la discussione successiva - tutto questo ci deve far tenere in conto una serie di valutazioni che abbiamo di nuovo un ipotetico (sottolineo: ipotetico) meno 25.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Tenevamo ad intervenire in quanto, come Gruppo consiliare, abbiamo citato più volte questo emendamento nella discussione generale.
Se il collega aveva citato erroneamente la cifra di 126 milioni è stato perché tale era l'importo riferito nel Piano di riequilibrio economico finanziario riguardante solo le quote capitale. E' ovvio che poi si vanno ad aggiungere gli interessi e si arriva a quei 160-161 milioni di euro.
Ad ogni modo, la riduzione dell'importo dei mutui è notevole. In effetti, se uno va a guardare oggi il Titolo 3 delle spese non vede un importo intorno ai 700 milioni (quello che era ipotizzato all'inizio), ma un importo intorno ai 300 milioni, che viene dal combinato disposto, da una parte, di passaggio alla gestione commissariale di penso 200-220 milioni del DL 35 e, dall'altra, una riduzione di 160 meno 25 (possibilmente meno 25) dei mutui con Cassa Depositi e Prestiti.
Pertanto, il Titolo 3, "Rimborso di prestiti e mutui" è molto ridotto ma - come ho avuto modo di dire - nel 2016 e 2017 (soprattutto nel 2017) tornerà a salire in maniera - temiamo - insostenibile.
Pertanto, ben venga, in questo momento, una soluzione di questo tipo così come è stata la soluzione del DL 35 per la Giunta Cota-Pichetto della scorsa legislatura, anche se sono tutte tecniche che allungano un po' la sopravvivenza dell'Ente, ma non sappiamo per quanto.
Non voglio parlare di pessimismo totale o pessimismo cosmico, ma di un ottimismo che sicuramente non è possibile manifestare a medio o lungo termine, ma solo nell'immediato, perché, se il bilancio si chiude, dal nostro punto di vista è un bilancio sovrastimato, con artifizi di rinvio del pagamento delle quote dei mutui.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dal Consigliere Marrone: All. A "Lo stanziamento previsto all'UPB A11021 denominato Risorse Finanziarie e Patrimonio Ragioneria Titolo 1 è aumentato di euro 1.500.000 e lo stanziamento previsto all'UPB A11011 denominato Risorse Finanziarie e Patrimonio Bilancio Titolo 1 è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento propone di aumentare le risorse stanziate all'UPB A11021, "Risorse finanziarie e patrimonio ragioneria Titolo 1", con la motivazione di andare a incrementare nel dettaglio il capitolo relativo alle agevolazioni contributive per gli apprendisti artigiani.
E' una misura che intende dare un sostegno ad un comparto dell'imprenditoria della piccola e media impresa piemontese che ha bisogno sicuramente di essere sostenuto e motivato, soprattutto nella parte riguardante il turnover di questo genere di professione. L'apprendistato per una categoria imprenditoriale che ha ancora un mercato che potrebbe costituire una ricchezza anche in termini occupazionali per le nuove generazioni, merita sicuramente un sostegno e uno stimolo da parte della Regione Piemonte.
Occorre incentivare le nuove generazioni a percorrere questa strada, in un momento sicuramente non facile per la piccola e media imprenditoria. E' una voce che riteniamo meritevole di maggiore finanziamento, per non limitarsi a contribuire, anche con la partita dei fondi europei limitatamente alla grande impresa - che è l'industria, spesso anche di gruppi societari, che poi rischia di delocalizzare al di fuori del controllo delle politiche della Regione Piemonte - ma estendere all'artigianato, che dà garanzia di ritorno in termini di sviluppo e quindi anche di occupazione, benessere e tessuto economico e commerciale anche sul territorio, prevalentemente quello piemontese.
In questo ambito, c'è meno rischio di delocalizzazione e c'è la possibilità di dare uno sbocco occupazionale alle nuove generazioni: insomma, ci sono tutti i presupposti per dare una virata di politiche di sostegno al lavoro e all'imprenditoria, guardando all'artigianato e soprattutto alla formazione e all'apprendistato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marrone.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Gancia e Benvenuto:



TABELLA ALLEGATA

La parola al Consigliere Segretario Benvenuto in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BENVENUTO Alessandro

Questo emendamento tratta il tema della legge regionale n. 11/2000 "Interventi regionali in materia di usura". Noi riteniamo che il capitolo di bilancio sia sottostimato e chiediamo un intervento, in questa parte emendativa, con una votazione favorevole, proprio perché il tema è estremamente importante e non può essere così sottostimato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 64) presentato dai Consiglieri Rostagno Accossato, Allemano, Appiano, Barazzotto, Baricco, Caputo, Chiapello Conticelli, Corgnati, Gallo, Ferrentino, Gariglio, Giaccone, Grimaldi Monaco, Ottria, Ravetti, Rossi, Valle:



TABELLA ALLEGATA

La parola al Consigliere Giaccone per l'illustrazione.



GIACCONE Mario

Con il presente emendamento s'intende dotare di adeguate risorse l'attività di cooperazione internazionale promossa dalla Regione Piemonte.
Ci preme sottolineare che la normativa di riferimento (la legge regionale n. 67/1995) recita: "Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale". Pertanto, emergono due aspetti: il primo, legato al senso del gesto; il secondo, legato all'aspetto culturale, cioè al fatto che questo tipo di iniziative abbiano anche una ricaduta sul senso del loro essere messe in atto, e non solamente sull'effetto che hanno nell'immediato.
Un terzo aspetto interessante, relativo a quest'argomento, è legato al fatto che, per sviluppare questo tipo dei strategia e di interventi si è sviluppata una cooperazione decentrata tra diversi attori.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Giaccone, ci sono delle "musiche inopportune" che disturbano.
Prego, Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Dicevo, l'altro aspetto che consideriamo importante è che questo strumento ha sviluppato una strategia di intervento che si basa su una metodologia di cooperazione decentrata, che coinvolge diversi attori alcuni dei quali non operano necessariamente sempre nella cooperazione.
Pertanto, vi è un ulteriore significato, perché si crea una rete di collaborazione, scambi e crescita tra diversi attori. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giaccone.
Emendamento rubricato n. 61) presentato dai Consiglieri Rostagno Accossato, Allemano, Appiano, Barazzotto, Baricco, Caputo, Chiapello Conticelli, Corgnati, Gallo, Ferrentino, Gariglio, Giaccone, Grimaldi Monaco, Ottria, Ravetti, Rossi, Valle:



TABELLA ALLEGATA

La parola al Consigliere Rostagno per l'illustrazione.



ROSTAGNO Elvio

L'emendamento prevede un ripiano di debito che grava sulla società di committenza SCR. L'abbiamo subemendato, quindi da tre milioni passa a due milioni, poiché c'è stata segnalata una minore esigenza.
Ovviamente, questo mette in luce la necessità sempre più urgente di una ristrutturazione di questo ente che ovviamente ha dei tempi che non sono così immediati, quindi ci auguriamo che, nell'arco di quest'anno, si riesca a ridefinire scopi e competenze di questo ente in modo tale che tali debiti non si verifichino più.
(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Adesso stiamo facendo l'illustrazione.
BONO Davide (fuori microfono) Facciamo almeno la discussione sull'UPB...



PRESIDENTE

Ho bisogno di alcuni secondi per riflettere.
BONO Davide (fuori microfono) Posso intervenire?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bono, non lo considero un precedente: intervenga.



BONO Davide

Intervengo, in particolare, sull'emendamento n. 61).
Solo per comprendere bene la situazione di SCR, non intendo aprire una discussione qui, in generale, perché è un tema sicuramente molto più impegnativo, che andrebbe affrontato nella Commissione bilancio, una volta terminata la discussione del bilancio e della legge finanziaria. Magari ci sarà il collegato e magari, nel collegato, si potrà discutere anche di questo, cioè comprendere se è possibile che la stazione appaltante regionale abbia un debito di tre milioni di euro, se questo è il debito visto che avevamo approvato, se non sbaglio, una norma legislativa in cui si valutava la possibilità di percorrere alcune strade alternative sul futuro di SCR. Infatti, se continua a fare acqua da tutte le parti, forse vuol dire che non funziona proprio il sistema, visto che sono diverse le possibilità di acquisto da parte delle ASL; poi, per quanto riguarda i farmaci le gare uniche vanno bene, adesso ci sono le ASL capofila.
C'è tutta un'altra serie di valutazioni che deve compiersi magari per quanto riguarda le opere pubbliche, però siamo perplessi su quest'emendamento. Ovviamente, non conosciamo correttamente la situazione economico-finanziaria di SCR, probabilmente è una nostra mancanza e non se n'è discusso in Commissione, quindi su questo emendamento valuteremo la posizione, probabilmente esprimendo un voto negativo oppure dando la presenza.



PRESIDENTE

Sempre sull'emendamento rubricato n. 61), ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

In realtà, ne avevamo già discusso di questa società, in Commissione ne avevamo anche chiesto e ottenuto l'audizione: è una società di ingegneria che costa sei milioni all'anno. Lo dico per esperienza, si può lavorare molto di più con molto meno rispetto alle attività che svolgono queste società, in generale per la società di ingegneria, lo dico con competenza.
Mi domando se, con tutti i dipendenti che ha la Regione, dobbiamo esternalizzare un'attività di questo genere. Non è possibile farlo all'interno della Regione creando un nucleo dedicato con le migliaia di persone che ci sono (tecnici e operatori sicuramente qualificati)? Pensate che noi dobbiamo mettere tre milioni per far svolgere questo lavoro ad una società, ancorché di proprietà della Regione Piemonte, che ha dirigenti e il direttore del personale - avrà 50 persone e ha il direttore del personale! Non ho mai visto in un'azienda con 50 persone un dirigente, un direttore del personale e tutta una serie di attività, magari ci sono anche dei quadri all'interno per, alla fine, potere comandare se stessi, perch se riduciamo un'attività di questo genere, andiamo a comandare noi stessi.
E tre milioni li mettiamo in questo ambito, quando più volte si è chiesta la soppressione e il reinserimento di competenze del genere, che possono essere assolutamente gestite con grande competenza da personale della Regione.
L'attività non è l'andare incontro, come dicevamo prima, sotto il profilo della finalità, quella di centro d'acquisto o di verifica - è meglio dove sono più semplificate - ma riguarda la società specifica. Così potremmo non solo ridurre l'investimento di tre milioni, ma anche il costo di questa società, che alla Regione costa sei milioni all'anno: riportiamola all'interno della Regione e cominciamo a dare un segnale di risparmio vero rispetto a questo tipo di attività.
Chiedo scusa per l'enfasi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Intervengo solo per dire che in relazione a questo tema credo che entro due o tre settimane al massimo, l'Assessore De Santis, con il nuovo Presidente di SCR, sarà nelle condizioni di presentare un piano industriale all'interno della I Commissione, che ha l'obiettivo di ridefinire il ruolo e la funzione della società di committenza regionale, con i relativi costi.
Infatti, anche questa Amministrazione ritiene che la Società di Committenza Regionale non possa proseguire con questo peso organizzativo ed economico.
Non solo siamo obbligati per legge ad avere una società siffatta, ma crediamo che la Società di Committenza Regionale debba avere quella funzione e non altre.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 134) presentato dai Consiglieri Ruffino, Berutti Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Sozzani, Vignale: "All. A Lo stanziamento previsto all'UPB Al3 001 denominata Affari Istituzionali e Avvocatura Rapporti con le Autonomie locali Titolo 1 è aumentato di euro 2.200.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB A11 011 denominata Risorse Finanziarie e Patrimonio Bilancio Tit. 1 è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento prevede lo stanziamento di due milioni di euro sul capitolo che riguarda le attività, fra le altre cose, di gestione associata di funzioni degli enti locali.
Al di là della valutazione economica sull'importo indicato nell'emendamento, abbiamo una situazione un po' anomala, per cui nel momento in cui discutiamo del riordino delle Province abbiamo una cifra stanziata per le Province stesse. Questo può essere giusto o sbagliato, lo vedremo quando concluderemo la discussione sul riordino delle deleghe delle Province, perché le risorse stanziate potranno essere tante o poche.
Invece non abbiamo neppure un euro stanziato, contro il milione e mezzo dell'anno passato, che non era una grande cifra; certamente non aiuta le Amministrazioni comunali, proprio nell'anno in cui queste iniziano obbligatoriamente a svolgere tutte le funzioni associate previste da legge nazionale e da legge regionale.
Riguarda la maggior parte dei Comuni piemontesi, almeno quelli che, ad oggi, con unioni e con convenzioni, rispettano la norma. Certamente, questo aiuterebbe nel momento in cui, al di là di quanto da più parti si è detto lo svolgimento di funzioni fondamentali obbligatorie per moltissime Amministrazioni locali rappresenta un aggravio di spesa e non certo un'efficienza, in molti casi per il motivo molto banale che alcune di quelle funzioni piccoli o piccolissimi Comuni non le svolgevano, quindi quell'onere in qualche modo non ce l'avevano.
E proprio quest'anno, che è il primo di attuazione delle funzioni fondamentali, noi decidiamo di non trasferire neanche un euro ai Comuni.
Capite che è anomala la situazione per cui lo Stato e la Regione, da una parte, impongono una modalità di gestione del territorio individuando anche funzioni obbligatorie che devono svolgere insieme e, dall'altra, a differenza di quanto dice la legge (tanto la legge nazionale quanto la legge regionale n. 11 prevedono, invece, degli stanziamenti per lo svolgimento delle funzioni associate), non si prevede un euro di stanziamento per le funzioni stesse.
Per intervenire su questioni generali che riguardano il Comune dalla "a" alla "zeta", senza aspetti particolari, questo è un tema - poi come il Consiglio vorrà esprimersi lo vedrà, ovviamente noi contiamo per sette sul quale riteniamo doveroso apportare una modifica all'interno di questo bilancio, altrimenti ci sarebbe una disomogeneità rispetto ad interventi che si fanno a favore di alcuni enti ed interventi che si fanno non contro ma senza alcun aiuto nei confronti di altri enti, ai quali, però, con legge regionale, ancorché il recepimento di quella nazionale, abbiamo dato loro un obbligo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

La motivazione per cui abbiamo presentato questo emendamento ha delle implicazioni operative perché riteniamo che la proposta, se accolta favorevolmente, possa generare sicuramente dei risparmi.
Il fatto è che in questo momento, come risulta anche dal tour che effettuato nelle singole Province, la Giunta ha riscontrato in talune situazioni elementi di positività e in altre, invece, di negatività. Ci sembra che i Comuni, siccome hanno anche difficoltà di tipo economico preferiscano le convenzioni alle unioni. E questo è un contributo che rispetto al tipo di legge e all'obiettivo che mi pare di aver compreso anche la Giunta si fosse proposta di raggiungere (quindi con un'enfasi maggiore sulle Unioni dei Comuni e dunque verso tutta una serie di servizi che vengono gestiti in modo univoco tra più associati), dà uno start up affinché ci possa essere un'attività di condivisione degli obiettivi, in vista di un futuro in cui probabilmente dovremo ragionare, anche a livello nazionale e non solamente locale, dell'Unione dei Comuni intesa come fusione dei piccoli Comuni, perché oramai questi non stanno più in piedi e non vi è più, in taluni casi, nemmeno la possibilità economica per la loro stessa esistenza.
Quindi, lo si veda in una logica di questo genere, cioè con l'obiettivo di favorire le Unioni ai fini, poi, di una successiva identificazione di nuovi territori comunali, che penso possa essere il passo successivo dopo l'abolizione delle Province.
A latere, vi è il tema di una serie di attività che questi Comuni più piccoli debbono svolgere proprio a causa dell'abolizione delle Province dovendo sopperire ad una serie di compiti che prima erano demandati alle Province e che oggi ritornano necessariamente ai Comuni, che hanno il dovere di occuparsene nelle aree di loro competenza: parlo, per esempio dello smaltimento della neve in strade provinciali che passano all'interno dei Comuni, ai quali questo compete nell'ambito dell'attività comunale stessa.
Ho detto ciò per portare un esempio concreto sul motivo per cui abbiamo presentato questo tipo di emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Graglia.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Parlo con cognizione di causa, essendo anche Consigliere comunale in un piccolo paesino della Provincia di Cuneo ed avendo fatto parte per dieci anni, come Sindaco, di un'Unione più grande. E quindi come non condividere il concetto che, nel momento in cui devono essere unite le funzioni, sia un problema che non ci siano le risorse? Questa, infatti, è veramente una controindicazione.
Al netto del fatto che l'anno scorso ci fosse un milione e mezzo di euro, noi chiediamo un milione in più, per venire incontro a queste Amministrazioni comunali che sono già in difficoltà - lo ripetiamo ormai da giorni - e quindi per dare un segnale positivo.
E' anche vero il fatto - e questo, di nuovo, lo dico per cognizione di causa - che in ogni caso le convenzioni, dal punto di vista economico, sono molto più favorevoli rispetto alle Unioni. Quindi daremmo sicuramente un incentivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 245) presentato dai Consiglieri Ruffino, Berutti Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Sozzani, Vignale:



TABELLA ALLEGATA

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani per l'illustrazione ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Questa, invece, è una richiesta più cospicua che va ad incidere profondamente e consiste, nell'ambito del Titolo 1, nel portare delle risorse finanziarie dell'UPB Patrimonio e Ragioneria nell'UPB Affari istituzionali, Avvocatura, Rapporti con le Autonomie locali.
In questa fase, quindi, noi cerchiamo di spostare questo denaro ai fini della competenza più specifica dell'Avvocatura e dei Rapporti con le Autonomie locali, proprio legandolo con quanto dicevamo prima sull'identificazione e sulla semplificazione amministrativa che nella Regione Piemonte dovrà necessariamente avvenire, sia dal punto di vista della semplificazione in ambito di agglomerazione di Comuni sia in un rapporto più diretto della collaborazione fra le stesse Province per la gestione delle attività congiunte da svolgere rispetto a questa nuova prospettiva.
Questo è un emendamento che segue un po'quello procedente, proprio per dare la possibilità del compimento completo di questa iniziativa.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Emendamento rubricato n. 135) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani e Vignale: All'Allegato A, lo stanziamento previsto all'UPB Al3 O11 denominata Affari Istituzionali e Avvocatura, Rapporti con le Autonomie Locali Tit. 1 è aumentato di euro 1.500.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB A11 011 Tit. 1 è diminuito di pari importo.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo emendamento riguarda nuovamente l'UPB legata ai rapporti con le Autonomie locali, perché si fa presente anche in questo caso la necessità del finanziamento legato alle funzioni associate che riguardano, appunto la legge 11, ma che riguardano più in generale tutti gli obblighi che alle Amministrazioni comunali - tanto che abbiamo scelto lo strumento delle Unioni quanto abbiano scelto lo strumento delle convenzioni - da quest'anno competono.
Noi crediamo quindi - come già detto precedentemente nell'illustrazione di un emendamento simile - che sia importante che vengano sostenute le Amministrazioni locali in un anno di particolare complessità. Ricordiamo che un numero consistente di Comuni della nostra Provincia che non avevano ancora ottemperato entro il 1° gennaio 2015 all'espletamento delle funzioni fondamentali, hanno già ricevuto la comunicazione da parte dei Prefetti che le esortavano a rispettare quanto previsto dalla legge Delrio, pena il commissariamento dell'Ente.
E allora, come dicevamo prima, in uno Stato equilibrato nelle sue differenti articolazioni, tendenzialmente il legislatore, qualunque esso sia - in questo caso quello nazionale e quello regionale - nel momento in cui pone degli obblighi - che peraltro sono anche vincolanti, perch all'interno della legge Delrio ci sono anche aspetti che rischiano di portare coloro i quali non svolgono le funzioni non solo al commissariamento, ma poi alla fusione dei Comuni - prevede sempre un bilanciamento fra i nuovi obblighi e i nuovi adempimenti e un trasferimento da parte dello Stato e anche da parte della Regione.
Come dicevamo stamattina in apertura di seduta, rileviamo due aspetti: ad oggi non c'è, almeno iscritto a bilancio, un trasferimento di fondi statali legato allo svolgimento delle funzioni obbligatorie e non c'è per le Amministrazioni comunali un trasferimento su fondi regionali. In questo momento, quindi, se il bilancio venisse approvato così come lo stiamo discutendo, le Amministrazioni comunali avrebbero, per lo svolgimento delle funzioni associate, un trasferimento pari a zero.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Questo emendamento segue le indicazioni che avevamo già espresso nell'emendamento precedente, illustrato dalla collega Ruffino. Nell'ottica di aiutare le amministrazioni comunali, attraverso le forme delle Unioni di Comuni, si richiede lo stanziamento di 1.500.000 euro.
È una cifra piuttosto ridotta rispetto al numero dei Comuni che potrebbero esserne beneficiati, ma va comunque fatta una distinzione fra i grandi Comuni, o le Città metropolitane, che non hanno bisogno di aiuti rispetto alle Province più piccole, che a loro volta hanno Comuni più piccoli che, nella situazione economica e amministrativa in cui si trovano per la gestione dei loro bilanci, non riescono ad essere più competitivi e soprattutto, ad erogare i servizi necessari alla popolazione.
Ecco che con questo emendamento si vuole incidere in modo proficuo rispetto a questo obiettivo, finalizzato al mantenimento di una serie di servizi, ancorché associati fra i vari Comuni, e al mantenimento di una serie di obiettivi, che non vadano ad incidere sull'utente finale, che è il cittadino, che viene ad esserne sacrificato rispetto ad una politica di risparmio, ma anche ad politica che ha generato troppi costi che oggi non sono più sostenibili da queste entità troppo piccole di Comuni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Questo emendamento si ricollega al precedente nella finalità. Noi proponiamo di stanziare un milione e mezzo di euro nell'ambito della predisposizione e realizzazione di progetti per attività finalizzata alla gestione associata delle funzioni di Enti locali e per l'incentivazione dei livelli ottimali e per la gestione associata di funzioni e servizi.
L'intervento è proposto nell'ottica della continuità e della stabilità proponendo un aumento pari agli importi stanziati nei bilanci precedenti nel medesimo settore.
Lo abbiamo già detto prima e lo ribadiamo: nel momento in cui chiediamo ai Comuni di rispettare e di realizzare la gestione associata delle funzioni, dobbiamo anche permettere loro di farlo con una certa tranquillità, mettendo loro a disposizione delle risorse che sono molto importanti, anche perché le convenzioni sono molto più favorevoli dal punto di vista economico rispetto alle Unioni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 228) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Graglia, Porchietto, Sozzani:



TABELLA ALLEGATA

Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Come ho già avuto modo di dire prima, nel momento in cui mi rivolgevo in particolare al Vicepresidente, che giustamente passeggia un attimo ma è attento, la serie di emendamenti che abbiamo presentato avevano l'obiettivo di andare ad individuare quei capitoli di spesa che ritenevamo non essere opportunamente finanziati in funzione di una serie di esigenze che sono state evidenziate dai territori.
Noi arriviamo da una serie di riunioni fatte con le Amministrazioni comunali non sempre e soltanto di centrodestra, ma è chiaro che, in particolare per quanto riguarda l'area metropolitana di Torino ma non solo ci sono state varie occasioni di incontrare le Amministrazioni comunali e di definire con loro dei percorsi che debbono aiutarli, soprattutto nel momento in cui i tagli che sono stati apportati in modo estremamente lineare da parte della Amministrazione centrale e dal Governo Renzi li hanno portati sempre più a dover guardare più per una questione di necessità che di opportunità ad una razionalizzazione dei costi e, quindi ad un efficientamento non soltanto legato alle norme che abbiamo contribuito anche noi a costruire, ma proprio perché mancavano le risorse.
Questo è un altro degli emendamenti con i quali cerchiamo di trovare quelle risorse che permettano alle Unioni dei Comuni collinari e di pianura di ottenere una serie di finanziamenti per svolgere delle funzioni associate che sono obbligatorie.
Noi abbiamo portato - di questo se ne fa carico anche la Giunta precedente - i Comuni a unirsi nelle funzioni associate obbligatorie. Oggi quello che manca per far sì che la legge regionale del 2012 abbia un senso compiuto è finanziare queste iniziative obbligatorie e "spintanee". E continuiamo a ricevere segnalazioni pesanti da parte di Comuni che, tra l'altro, non sono sempre così vicini alle aree metropolitane.
Anche la provincia di Torino, pur essendo la provincia che forse potrebbe maggiormente beneficiare della vicinanza rispetto al capoluogo regionale, ancora oggi sconta, soprattutto nei Comuni della seconda cintura, una pesante riduzione di quelle che sono le risorse e anche un distaccamento sempre più sentito rispetto alle politiche torinocentriche che portano a concentrare le risorse laddove ci sono necessità anche di bilancio, dimenticandosi, invece, quelle che sono le esigenze dei Comuni più lontani.
Qua stiamo parlando, in particolare, dei comuni collinari e dei comuni di pianura, che - lo ricordo - non sono vicini ai capoluoghi di provincia o al capoluogo di Regione. Noi riteniamo che l'importo non sia sicuramente sufficiente, ma sia almeno significativo per continuare a dare un segnale forte in questo percorso e per sostenere a questo punto i Comuni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Porchietto.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dal Consigliere Marrone: Lo stanziamento previsto all'UPB A13 051 denominato Affari istituzionali e Avvocatura Polizia locale e Politiche per la sicurezza Titolo 1 è aumentato di euro 2.500.000 e lo stanziamento previsto all'UPB A11 011 denominato Risorse finanziarie e Patrimonio Bilancio Titolo 1 è diminuito di pari importo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 13) chiede di aumentare, peraltro incisivamente, l'UPB intitolato "Affari istituzionali e Avvocatura Polizia locale e Politiche per la sicurezza", anche a fronte del diminuito impegno del Ministero degli Interni rispetto alla Polizia di Stato, alle chiusure dei commissariati, alla desertificazione dei presidi territoriali sparsi nelle nostre Province, soprattutto nei centri più piccoli, l'aumentare di fenomeni di delinquenza, che noi definiamo "microcrominalità", ma che sono "micro" fino ad un certo punto nella percezione della cittadinanza.
Cito, a titolo di esempio, un episodio della cronaca odierna che penso avremmo visto tutto sui giornali: a Nole Canadese un pensionato si è trovato una banda di delinquenti albanesi in casa si è visto costretto, per difendere se stesso e la sua proprietà, a fare fuoco. Uno dei rapinatori è ferito e adesso, verosimilmente, questo pensionato, che non ha fatto altro che cercare di supplire a quella che è una mancanza dello Stato e delle istituzioni nel difendere la cittadinanza dalla delinquenza, si ritroverà probabilmente a passare dei guai, come sta capitando a tanti cittadini o commercianti ed esercenti che si ritrovano nella stessa situazione.
Di sicuro la Regione non ha una competenza primaria, però ha una voce anche di finanziamento, che è quella che ho citato, della Polizia locale che, sebbene non possa essere ritenuta sostitutiva rispetto alla Polizia di Stato, ai Carabinieri o alla Guardia di Finanza nel reprimere la delinquenza, può e deve costituire una risorsa di presidio territoriale.
Il fatto di aumentare la dotazione finanziaria di questo capitolo di spesa potrebbe dare un segnale di maggiore presenza, di maggiore fiducia e di maggiore decisione politica di investire in questo campo; un segnale positivo non solo per la cittadinanza, ma anche per le Amministrazione locali, che spesso si trovano costrette, anche senza essere unite come Unioni di Comuni, a condividere addirittura i Commissariati di polizia municipale o gli stessi vigili, con il risultato che intere comunità si ritrovano scoperte, senza quindi una rapidità di intervento nel caso di bisogno di sicurezza.
Ricordo, in conclusione, che questo particolare capitolo di spesa non riguarda solo - cito - "Spese e contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale", ma riguarda anche i progetti locali e i progetti integrati in materia di sicurezza. E' un segnale importante per un periodo così difficile.
Ricordo che un ordine del giorno di questo Consiglio regionale approvato ad un'unanimità, che chiedeva al Ministero Alfano di procedere all'assunzione degli allievi di Polizia già ritenuti idonei negli ultimi concorsi (e con il Presidente Chiamparino che in attuazione ha mandato questa comunicazione al Ministero degli Interni), non è stato però accolto perché il Ministro Alfano non ha ritenuto di procedere in questa misura; ha scelto la via di misure molto propagandistiche, l'ennesimo affastellamento di misure legislative che poi tanto non verranno approvate, o tardivamente applicate.
Non ha scelto di rimpinguare l'organico di Polizia, quindi cerchiamo di farlo noi, sostenendo con un finanziamento maggiore la Polizia locale e i progetti di Polizia locale integrato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Gancia e Benvenuto:



TABELLA ALLEGATA

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Benvenuto in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
L'emendamento riguarda il capitolo di bilancio sulla sicurezza e sul servizio di video sorveglianza OBSERVO.
Nella scorsa legislatura ero stato inserito un quantitativo che aveva permesso ad alcuni Comuni di creare dei progetti sul sistema OBSERVO di videosorveglianza.
Oggi non è presente in questo capitolo di bilancio. C'è stata solo una piccolissima modifica, ma per noi è completamente sottostimato, anche perché ci sono parecchi Comuni che si sono portati avanti con l'implementazione del progetto OBSERVO, ad esempio il Comune di Pianezza che oggi si trovano nell'impossibilità di proseguire su questo tipo di investimento.
Per questo motivo, trattandosi di un tema molto importante, chiediamo di approvare l'emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Benvenuto.
Emendamento rubricato n. 77) presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi Batzella, Bertola, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti:



TABELLA ALLEGATA

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è l'unico emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle e riguarda una richiesta di finanziamento di 300 mila euro su un capitolo della sicurezza - l'UPB 13051 - che, come molte altre UPB e poi il capitolo specifico, sono state fortemente ridimensionate - per usare un eufemismo ovviamente - nell'ambito della razionalizzazione della spesa della Regione Piemonte.
E' ovvio che su tutto si deve fare un'analisi di priorità, da parte della Giunta e del Consiglio che propone emendamenti ed eventualmente li vota in senso favorevole o in senso negativo, ma nell'illustrazione in Commissione ci aveva colpito questo capitolo perché riguardava contributi per progetti locali in materia di sicurezza, ai sensi della legge regionale 23 del 2007.
E' ovvio che, in momento in cui si parla tanto di sicurezza e di interventi a sostegno delle forze dell'ordine, già in grande difficoltà economica perché non hanno i mezzi per operare correttamente sul territorio, si rischia di avere - come ho già avuto modo di dire in Commissione - quelle risposte "fai da te", di sicurezza "fai da te", come abbiamo visto in Veneto nel caso eclatante del benzinaio che ha sparato ad alcuni malviventi e poi, io dico giustamente, è stato perseguito dalla legge. Oggi la legge in Italia è così: se si vuole cambiare, la si deve ovviamente cambiare, ma noi prestiamo fede alle leggi che ci sono oggi nel nostro ordinamento.
Per questo motivo, e per evitare questa deriva, ritengo essenziale un investimento da parte della Regione Piemonte, seppur minimo - parliamo di 300 mila euro - in progetti integrati di sicurezza, che siano le telecamere o progetti complementari ed alternativi alla presenza stessa delle Forze dell'Ordine.
E' ovvio che alle Forze dell'Ordine serve un finanziamento molto maggiore da parte dello Stato e non della Regione Piemonte, perché non pu essere la Regione a finanziare correttamente le politiche della sicurezza nazionale e locale, essendo di competenza dello Stato, però possiamo dare il nostro minimo contributo anche in un bilancio molto difficile, molto tirato e molto tagliato com'è quello di previsione del 2015.
Un minimo di ripristino in questo capitolo - il 151120 - crediamo possa essere un segnale importante in questa direzione, anche comunicativamente oltre che fattivamente, e che quindi vada ampiamente sostenuto da tutto il Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Per comprendere l'utilità di quest'emendamento basta fare una cosa molto semplice: leggere i programmi elettorali di tutte le liste che si presentano alle elezioni comunali, senza distinzione di simbolo, sia quest'anno sia durante gli anni passati.
Io lo faccio spesso, un po' per passione ma molto per lavoro, nel senso che si va sempre a vedere cosa propongono le altre forze politiche. Anche quest'anno mi sta capitando, essendoci le elezioni nel mio Comune, di leggere i programmi elettorali che sempre di più, per alcune cose, si assomigliano. Tutte le forze politiche inseriscono, nel loro programma elettorale, la sicurezza a livello cittadino, che può riguardare campagne di informazione e vere e proprie campagne di prevenzione della legalità oltre a strumenti che possono aiutare a prevenire o ad disincentivare l'illegalità, come ad esempio le video sorveglianze.
Si registra sempre la difficoltà a reperire risorse per quei tipi di interventi; ecco perché abbiamo ritenuto di presentare questo emendamento.
Pensiamo sia una tematica molto sentita da tutti i cittadini piemontesi (non solo quelli che si riconoscono nel Movimento 5 Stelle) e sia un aiuto concreto che la nostra Regione può dare alle comunità locali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Come diceva il Consigliere Bono, è notizia di oggi su La Stampa di un pensionato di 79 anni di Nole Canavese che, trovatosi in casa tre ladri, ha sparato: uno di loro rischia di rimanere paralizzato e il pensionato avrà le sue conseguenze legali.
Tutto questo è una conseguenza del fatto che, purtroppo, nel nostro Paese si vanno a combinare alcuni effetti nefasti, tra cui il presidio del territorio sempre più scarso a causa di tagli che hanno colpito anche le Forze dell'Ordine: riduzione di risorse in termini di mezzi e di personale e l'aggravio di lavoro burocratico, per cui molto personale delle Forze dell'Ordine finisce a lavorare negli uffici.
Tutto questo lascia gran parte del territorio esposto alla malvivenza spicciola, soprattutto nella nostra regione. Lo vedo nella mia provincia che penso che sia esemplare a livello nazionale: è sparsa per il territorio ed ha un'altra percentuale di gente anziana.
Qui si pone un problema serio di sicurezza, per cui i cittadini non si sentono tutelati e ricorrono sostanzialmente a pratiche di difesa propria irregolari e che portano a un eccesso di difesa, che appunto è una violazione di legge.
Però, il problema di fondo è proprio il presidio del territorio, il fatto che chi compie reati deve essere intercettato: deve esserci la possibilità di una risposta immediata delle Forze dell'Ordine, se uno si trova il ladro in casa, anche se a Nole Canavese o a Peveragno, dove abito io. Mentre, spesso, quello che succede è che quando qualcosa accade in casa tua speri solo che non ti succeda niente di male e che il ladro se ne vada quanto prima con quello che è necessario, se tu sei in casa, oppure ti ritrovi semplicemente la casa violata (adesso ti rubano persino il contenuto del freezer, quindi è veramente diventato un problema).
Per questo motivo, riteniamo sia necessaria una risposta di maggiore presidio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Emendamento rubricato n. 78) presentato dai Consiglieri Bono, Andrissi Batzella, Bertola, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti:



TABELLA ALLEGATA

La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 78) è il primo emendamento sulla Direzione 14, quindi sanità; il primo di due emendamenti che hanno come oggetto lo stesso ambito, cioè quello dell'edilizia sanitaria. Spese in conto capitale, UPB 14012.
Su questo tema, al netto degli stanziamenti che ci saranno dai fondi "Sviluppo e Coesione", ex FAS, che dovrebbero essere 50 milioni di euro come ci ha detto il Vicepresidente Reschigna, che tra l'altro adesso non vedo in aula, dovrebbero essere appunto stanziati per l'edilizia sanitaria a vario genere.
Noi riteniamo ovviamente che non siano soddisfacenti, per le motivazioni evidenti a tutti, perché già solo per la manutenzione ordinaria e in parte straordinaria dell'ospedale principale della Città di Torino cioè la Città della Salute, servono dai dieci ai 20 milioni di euro. Solo per terminare l'Ospedale di Verduno, tra Bra e Alba, su cui interverrà ovviamente, il collega Campo, servono decine di milioni di euro e gli ospedali in generale del territorio regionale piemontese sono tutti molto vecchi.
Il collega Bertola interverrà sicuramente per il recente episodio della chiusura delle sale operatorie, scandaloso, dovrei dire, senza avviso dell'Ospedale di Moncalieri, ma ognuno dei 50 Consiglieri che oggi siedono qui oggi potrà raccontare un episodio, la situazione reale dell'ospedale della propria area, eccetto, come ho già avuto modo di dire, Biella, che è nuovo di zecca, anche sovrastimato, o gli ospedali di Asti e di Mondovì anche questi praticamente nuovi. Tutti gli altri hanno grandissime difficoltà e devono addirittura essere realizzati nuovi ospedali, così come la nuova Città della Salute di Torino, la nuova Città della Salute di Novara e tanti altri opere di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Ad oggi, le risorse non ci sono, non sono stanziate sul bilancio regionale. E' vero che l'articolo 20 della legge nazionale, che finanzia l'edilizia sanitaria, prevede fino a un tetto del 95% di contribuzione nazionale e 5% regionale. Però almeno quel 5% ci deve essere, soprattutto se si vogliono fare nuove realizzazioni, tra l'altro, molto imponenti come le due Città della Salute dal costo una di un miliardo di euro e l'altra di 300/350 milioni di euro. Poi i colleghi novaresi saranno più precisi.
Qui parliamo soprattutto di manutenzione, cioè l'emergenza, l'oggi.
Veramente, avere le sale operatorie aperte e non dover dire di dover operare in altre strutture temporanee, non vedere i pronto soccorso sovraffollati di barelle, proprio perché non abbiamo spazi. Questo richiede un finanziamento immediato e puntuale: occorrono non solo i grandi progetti di nuove realizzazioni, ma bisogna, da un lato, progettare nuove struttura dall'altro cercare di finanziare e mantenere l'esistente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo in piano di rientro per la sanità e logicamente le risorse sono limitate. Lo scorso anno, secondo quello che ci ha detto l'Assessore Saitta in Commissione, ma sono dati oggettivi, i conti della sanità piemontese sono rimasti in equilibrio, perché non abbiamo utilizzato 170 milioni di euro che erano stati accantonati per gli investimenti. Quindi, senza fare quegli investimenti, che pure erano necessari, siamo riusciti a tenere in equilibrio i conti della sanità.
Se da un lato, tra virgolette, ci si rallegra del non peggioramento dei conti della sanità, dall'altro non si può non rilevare che comunque il non spendere per investimenti genera dei problemi, perché al di là delle strutture nuove sulle quali un po' si favoleggia e sulle quali anche si fanno progetti, quando non sono semplici fantasie, c'è un patrimonio esistente che va comunque tenuto in ordine, altrimenti succede (qui è il collega Bono, che mi ha preceduto, che mi ha stimolato su questo) quanto è successo a Moncalieri, dove c'era una situazione di mancanza di rispetto delle normative delle sale operatorie che era, si può dire, conosciuta da anni, ma sulla quale non si è intervenuti, ma adesso siamo arrivati a chiudere le sale operatorie. Tra l'altro, dopo l'adeguamento non avremo più lo stesso numero di sale, ma soltanto la metà.
Fermo restando il fatto che siamo in piano di rientro, bisogna cercare di conservare quello che abbiamo, perché rischiamo di trovarci con una realtà nuova che ancora non c'è, strutture nuove che ancora non ci sono perché i fondi per l'edilizia sanitaria, soprattutto quelli nazionali, che sono i più ingenti, non ci sono, però quello che abbiamo sta cadendo a pezzi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Riprendo brevemente il discorso del Consigliere Bono, che mi ha stimolato sul tema, e ripeto che la questione dell'edilizia è quanto mai spinosa in quanto, in passato, sono stati fatti investimenti sostanzialmente proporzionati, almeno nella mia provincia, e adesso la Regione si trova a far fronte a qualcosa che si è impegnata a portare a termine, ma per la quale evidentemente non ha le risorse.
Continuo a sottolineare il fatto che nella Legge Finanziaria abbiamo previsto un articolo specifico per poter mandare avanti il cantiere dell'ospedale di Verduno, che però prevede, da quanto ci è stato comunicato in Commissione, un anticipo (mi fa sempre sorridere questa cosa) sulle alienazioni dei due ospedali di Alba e Bra, che arriverà fino a circa 20 milioni. Questo perché, per ammissione dello stesso Vicepresidente Assessore al bilancio Reschigna, la stima originale di 25/28 milioni per l'alienazione era evidentemente eccessiva, calcolata già ottimisticamente in tempi molto più floridi.
Di conseguenza, il problema di fondo è che anzitutto servirebbero almeno quei 25 milioni, perché su quello si è fatto il piano economico dell'ospedale di Verduno, e soprattutto perché questi soldi, in realtà sono la metà del fabbisogno ancora previsto per parte pubblica nell'ultimo piano economico, che è quello di fine 2013.
Ricordo che comunque anche questi sono insufficienti, in quanto si prevede già la necessità di un ulteriore decina di milioni.
Quindi, tirando le somme, già solo per la sventurata struttura di Verduno bisognerebbe tirare fuori, tra quest'anno e metà dell'anno prossimo, se si vogliono fare i collaudi e dire che si è finito, anche se poi ci sarà ancora altro da fare, almeno altri 50/60 milioni, ma si prevede di tirarne fuori, forse, solo 20.
E' evidente che se pensiamo di fare così tutti gli investimenti e la pianificazione in edilizia sanitaria non andiamo da nessuna parte. Se metto in proporzione quello che è successo a Verduno, o anche a Biella per fare un altro esempio di lievitazione improvvida, con quello che si prevede di spendere per le varie Città della Salute, c'è di che far rizzare i capelli.
Quei soldi non li avremo mai e poi mai!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Volevo intervenire perché, al di là di quanto è stato già detto, alla fine, se non stiamo attenti con un'analisi complessiva della manutenzione straordinaria degli ospedali in generale, questi soldi, comunque, la Regione li spende. Li spende perché vi è una mobilità passiva da parte di pazienti che vanno in altre regioni. Bisogna stare attenti che la sanità comporta due aspetti: la sanità effettiva ma, soprattutto, l'elemento di percezione che il paziente ha quando entra in ospedale.
Se la percezione è negativa, ancorché i medici siano bravi nella loro attività quotidiana, vi è una ricerca, comunque, di punti di cura sicuramente migliori rispetto a quello in cui si è andati.
E' stato citato il discorso della Città della Salute di Novara. In questo momento l'Ospedale Maggiore della Carità di Novara sta cadendo a pezzi, la manutenzione straordinaria è assolutamente inadeguata e vi è un'uscita di tantissimi pazienti dal Piemonte a favore della vicina Lombardia, apparentemente con una situazione sanitaria migliore.
Attenzione: mentre andiamo a fare un'azione di risparmio, questo risparmio nell'ambito della sanità verrà meno per il fatto che ci sarà una percezione sempre più negativa da parte di pazienti che utilizzeranno le strutture ospedaliere. In questo modo, ci sarà comunque la spesa di queste cifre che andranno a beneficio delle altre regioni, non degli ospedali presenti in Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Mi ricordo quando, in IV Commissione, si paventava un buco da 150 milioni e poi, da uno studio, si è capito che la Giunta aveva autorizzato ad utilizzare questi soldi per investimenti ad infrastrutture e ristrutturazioni. Utilizzarli per ripianare le spese del comparto sanitario.
Ritengo che il nostro sia un emendamento importante valutando sia la vicenda di Verduno, ma anche valutando che, in prospettiva, ci sarà bisogno di intervenire per la Città della Salute anche a Novara, probabilmente anche con il coinvolgimento della Città di Vercelli, in modo da poter attingere a maggiori disponibilità finanziarie. Se questo fosse possibile credo che potrebbe risolvere maggiori problematiche di tipo economico considerando che c'è una valutazione di donazioni per 100 milioni per quanto riguarda l'ASO di Novara e 70 milioni per quanto riguarda l'ASO di Vercelli.
Questa potrebbe essere una soluzione praticabile e percorribile al fine di ovviare alle problematiche finanziarie per la realizzazione di un'opera che, sicuramente, potrà portare benefici sui costi di manutenzione straordinaria e ordinaria che sono veramente notevoli per quanto riguarda l'ospedale maggiore di Novara.



PRESIDENTE

Chiedo una sospensione di 15 minuti e chiedo ai colleghi Capigruppo di accomodarsi.
Per cosa, Consigliere Gariglio?



GARIGLIO Davide

Presidente, le chiedo scusa.
Se ha in animo di fare una convocazione della Conferenza dei Capigruppo per definire le modalità dei nostri lavori, la ringrazio per aver preso questa iniziativa.



PRESIDENTE

L'iniziativa non è mia, mi sono permesso di interpretare.



GARIGLIO Davide

Le chiedo, Presidente, siccome immagino che la questione possa essere anche non così breve e siccome alcuni colleghi hanno pessime abitudini e pessime passioni che li portano ad essere impegnati fuori di qui, proporrei di liberarli e di chiudere la seduta.



PRESIDENTE

Accolgo il suo invito.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.56)



PRESIDENTE

ENTRATA UPB |2016 |2017 A11 02 RISORSE FINANZIARIE E PATRIMONIO RAGIONERIA |+20.000.000,00 A11 02 RISORSE FINANZIARIE E PATRIMONIO RAGIONERIA | |+ 12.000.000,00



PRESIDENTE

Totale ENTRATA |+20.000.000,00 |+ 12.000.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 218) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: L'allegato B al Disegno di legge regionale n. 84 è integrato dalle variazioni di cui all'allegato A al presente emendamento.



PRESIDENTE

SPESA UPB |2016 |2017 A11 011 RISORSE FINANZIARIE E PATRIMONIO RAGIONERIA | |- 43.733.267,40 A11 043 RISORSE FINANZIARIE E PATRIMONIO ACQUISIZIONE RISORSE FINANZIARIE TITOLO 3: SPESE PER RIMBORSO PRESTITI 44.521.828,50 A15 001 COESIONE SOCIALE SEGRETERIA DIREZIONE A15 TITOLO 1: SPESE CORRENTI |+ 41.600.000,00 A15 001 COESIONE SOCIALE SEGRETERIA DIREZIONE A15 TITOLO 1: SPESE CORRENTI | |+ 32.479.461,00 A19 002 COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE SEGRETERIA DIREZIONE A19 TITOLO 2: SPESE IN CONTO CAPITALE 22.921.828,50 A19 002 COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE SEGRETERIA DIREZIONE A19 TITOLO 2: SPESE IN CONTO CAPITALE 23.253.806,40 Totale SPESA |+ 20.000.000,00 |+ 12.000.000,00 SALDO (ENTRATA - USCITE ) |+ 0,00 |+ 0,00



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