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Dettaglio seduta n.66 del 30/04/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.37 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Incarichi e consulenze esterne - Nomine

Interrogazione a risposta immediata n. 447 presentata dalla Consigliera Caputo, inerente a "Deliberazione di nomina dell'attuale Presidente della Fondazione 20 Marzo 2006 - TOP (Torino Olympic Park) quale consulente della Fondazione stessa"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
447, presentata dalla Consigliera Caputo, che ha la parola per l'illustrazione.



CAPUTO Valentina

Grazie, Presidente.
La deliberazione in oggetto riguarda la nomina dell'attuale Presidente della Fondazione 20 Marzo 2006 quale consulente della Fondazione stessa.
Per chi non la conoscesse, la Fondazione 20 Marzo 2006 - TOP (Torino Olympic Park) è un Ente di diritto privato, il cui collegio dei fondatori è composto attualmente dai seguenti Enti: Regione Piemonte, Comune di Torino e Provincia di Torino (oggi Città metropolitana) e dal CONI.
La Fondazione è stata istituita al termine dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 e correlata ai IX Giochi Paraolimpici Invernali proprio per raccogliere e valorizzare anche l'eredità di questo grandissimo evento che aveva visto protagonista la città di Torino.
In base all'articolo 3 dello Statuto, la Fondazione ha lo scopo di amministrare il patrimonio mobiliare e immobiliare che viene costituito dai beni realizzati, ampliati e ristrutturati proprio in vista dei Giochi Olimpici 2006.
Il Consiglio di amministrazione della Fondazione è però attualmente in fase di rinnovo. Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 47 del 20 novembre 2014 è stato pubblicato il bando della Commissione consultiva per le nomine relativo alla nomina del membro dell'organo di spettanza del Consiglio regionale, con scadenza della presentazione delle domande fissata al 22 dicembre 2014. I termini per la presentazione delle candidature sono poi stati riaperti, con la proroga al 4 maggio prossimo (pubblicata sempre sul Bollettino Ufficiale).
Constatato quindi che l'8 aprile 2015 il Consiglio di amministrazione risulta aver deliberato di nominare l'attuale Presidente della Fondazione stessa come consulente, con un contratto avente un compenso tra i 28 e i 35 mila euro annui, e la funzione di coordinare le tre unità di personale peraltro ancora da assumere, si interroga l'Assessore competente per comprendere se si ritenga legittima la deliberazione di nomina dell'attuale Presidente di questa Fondazione quale consulente della Fondazione stessa assunta dal Consiglio di amministrazione che risulta essere in fase di rinnovo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Nel breve tempo intercorrente tra la formulazione dell'interrogazione e la risposta odierna, si sono attivati i necessari contatti con la Fondazione ed acquisita la deliberazione del Consiglio di amministrazione adottata sulla base del parere legale pro veritate, con cui è stato conferito l'incarico di consulenza all'architetto Valter Marin.
Dalla lettura del documento, si evince che l'incarico ha per oggetto il coordinamento tecnico delle risorse necessarie per l'attuazione dei compiti stabiliti dalla legge n. 65/2012 in merito alla valorizzazione e promozione dei siti dei Giochi Olimpici Invernali Torino 2006, successivamente richiamati nel protocollo d'intesa dell'ottobre 2013 siglato tra Fondazione 20 Marzo, Agenzia Torino 2006 e SCR S.p.A.
Detto protocollo affida proprio al Consiglio di amministrazione della Fondazione un lavoro di valutazione e vigilanza che presuppone un'intensa e puntuale attività tecnica nell'esercizio del potere di gestione del Consiglio di amministrazione rispetto alla citata legge n. 65/2012. Da qui si ritiene che vi sia stata la necessità di individuare un soggetto altamente qualificato, competente e conoscitore della materia che supportato da uno staff tecnico adeguato, fornisca al Consiglio di amministrazione gli opportuni elementi per l'attuazione delle disposizioni di legge in materia.
L'incarico, il cui compenso sarebbe pari a 28 mila euro all'anno, IVA inclusa, con scadenza al termine del corrente anno, con conseguente frazionamento in dodicesimi, consisterebbe non semplicemente nel coordinare tre unità di personale, ma anche nel raccordo di una sintesi tecnica tra la struttura assegnata e il Consiglio di amministrazione, ruolo che ben difficilmente potrebbe essere altrettanto efficacemente svolto da persone esterne all'organizzazione e che per la prima volta vengano a contatto con le problematiche in oggetto.
Si sottolinea inoltre come, ai sensi del decreto legislativo n. 39/2013 in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le Pubbliche Amministrazioni e gli Enti di privati in controllo pubblico, non parrebbero, ad un primo esame, emergere gli estremi di un'illegittimità dell'atto di nomina, dal momento che l'incarico è stato conferito dalla Fondazione per l'espletamento delle proprie funzioni ed è finanziato dall'Agenzia con i fondi di cui alla legge n. 65/2012.
Quanto ad eventuali profili di incompatibilità che non rendano illegittimo l'incarico, esiste la possibilità di rimuoverlo in ogni momento dell'azione amministrativa, riferita agli adempimenti oggetto dell'incarico.
Ad ogni modo, ci si riserva di effettuare maggiori approfondimenti in materia, che saranno oggetto di tempestiva informazione, pur rilevando che detto incarico - che si giustifica, per alcuni aspetti, per la complessità del lavoro e dell'attività che viene oggi messa a carico della Fondazione 20 Marzo - ha indubbiamente un problema di opportunità nei tempi in cui si colloca per le ragioni che la stessa interpellante ha rappresentato.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 440 presentata dal Consigliere Bertola, inerente a "Messa a norma del presidio ospedaliero Santa Croce di Moncalieri"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 440, presentata dal Consigliere Bertola, che ha la parola per l'illustrazione.
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Parliamo dell'ospedale Santa Croce di Moncalieri, una struttura che possiamo definire, per tutta una serie di motivi, sotto attacco e in grande difficoltà, da una parte, per le scelte di questa Amministrazione regionale, che con la delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera ha deciso di disattivare il servizio di emodinamica e di chiudere la terapia intensiva neonatale; dall'altra parte, per caratteristiche specifiche del presidio, che è un ospedale di concezione fine '800- inizio '900, che non può crescere nello stesso posto e che ha problemi anche di obsolescenza e di non adeguatezza di alcune strutture.
Va detto che anche in questo senso probabilmente si sta pagando il prezzo di promesse non mantenute, fatte nel 2008, quando si parlava di un ospedale nuovo per Moncalieri, da costruire in zona Carpice, e si sono spesi circa 250.000 euro solo di carta, per non fare esattamente nulla.
Questo ha fatto sì che gli interventi, pur necessari sulla struttura, non si facessero perché c'era in previsione di costituirne una nuova da lì a poco.
Ma veniamo ai fatti recenti. Il 17 aprile (venerdì 17, in tutti i sensi) sono intervenuti i NAS e lo SPreSAL all'ospedale di Moncalieri.
Hanno fatto un sopralluogo e hanno chiuso le sale operatorie, rilevando 14 criticità. Per citarne alcune: mancanza di un dispositivo passamalati mancanza della separazione tra il percorso sporco e pulito, più altro, come ad esempio spogliatoi non separati per uomini e donne, ecc.
In base a quanto emerso dagli organi di stampa, si è appreso che la chiusura delle sale operatorie doveva essere circoscritta a 120-150 giorni (quindi, quattro o cinque mesi), invece l'Assessore Saitta su La Stampa del 25 aprile indica solo tre mesi (90 giorni).
Lo scorso venerdì, ho fatto un sopralluogo presso la struttura sanitaria, accompagnato dal direttore, che mi ha riferito che per i lavori ci sono sei mesi di tempo, quindi il periodo potrebbe anche essere più lungo.
Tra l'altro, va segnalato che, al termine di questi lavori di adeguamento, la struttura di Moncalieri non avrà più quattro sale operatorie, ma una e mezza/due, quindi l'offerta di servizi ai cittadini sarà molto depotenziata. A questo si aggiunge la notizia di ieri secondo la quale ci sarebbero problemi anche sul reparto di ginecologia.
Sullo stesso argomento abbiamo sentito e letto versioni diverse: purtroppo, c'è anche qualcuno sul territorio che getta un po' di fumo negli occhi, soprattutto con la promessa di altri ospedali, che, in questo momento, purtroppo, pur essendo necessari, non sono realizzabili per mancanza di fondi di edilizia sanitaria.
Visto che abbiamo anche sentito parlare di una struttura prefabbricata e provvisoria, che verrebbe posizionata nel piazzale del parcheggio del pronto soccorso, per supplire la mancanza delle sale operatorie in questi mesi, vorremmo conoscere dall'Assessore Saitta l'esatto cronoprogramma degli interventi per la messa a norma del presidio Santa Croce di Moncalieri.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Il Consigliere ha posto una domanda precisa, poi ha svolto alcune valutazioni, dalle quali inizio.
Al di là del tema dell'emodinamica, la questione vera concerne l'edificio, come è stato ricordato, perché se non c'è l'edificio non è possibile puntare sull'emodinamica, però mi pare che qui ci sia una totale consapevolezza.
Su questo tema abbiamo una convinzione: innanzitutto, non sono stati fatti interventi di edilizia sanitaria nel tempo, in ogni caso resta un tema che non riguarda solo Moncalieri, ma anche altri ospedali che sono nati nell'Ottocento come ospedali degli infermi e conventi, con cameroni.
Nel tempo, tutte queste strutture sono state ampliate e sistemate, i soffitti ribassati, sono state fatte le camere, ma in ogni caso continuano ad esistere problemi di funzionalità.
E' nostra convinzione, utilizzando anche una norma che ha approvato il Consiglio relativamente al patrimonio delle ASL, mettere in vendita tutto il patrimonio per riprendere qualcosa di serio in termini di programmazione per quanto riguarda l'edilizia sanitaria, utilizzando anche eventuali risorse nazionali.
Per quanto riguarda questa ASL, c'è la necessità, che era stata oggetto di valutazione anche in passato, con quelle conclusioni e quelle modalità che prima sono state richiamate dal collega Bertola, di realizzare un ospedale nuovo.
Dopo le elezioni che si svolgeranno a Moncalieri tra un po', è mia intenzione convocare i sindaci per compiere una scelta velocemente, al limite utilizzando il lavoro svolto in passato, con qualche impegno preciso. Per quanto riguarda l'utilizzo delle vecchie strutture, c'è un meccanismo anche di copertura di parte del finanziamento, anche evidentemente attraverso la valorizzazione degli ospedali esistenti, che sono in una zona di carattere centrale. Se questa è un'esigenza, come mi pare, ed è un'esigenza anche dei Comuni, i Comuni devono attivarsi immediatamente con un'azione di questo tipo.
Anche qui, così come un po' stiamo facendo per la Città della Salute si dovrebbe adottare lo schema per cui disporre insieme una valorizzazione delle strutture esistenti, avviare una procedura per quanto riguarda l'articolo 20 e individuare modalità di finanziamento da parte dei privati.
E' chiaro che occorre reperire le risorse per gli interventi immediati, ma la prospettiva deve essere di lungo periodo, altrimenti non ha senso obiettivamente, è inutile continuare gli interventi su quelle strutture.
Per quanto riguarda il cronoprogramma dettagliato, oggi non sono in grado di dare indicazioni precise, perché nella fase attuale il direttore non è stato più confermato e sta arrivando il nuovo. Ho dato tre mesi perché mi era stato riferito tre mesi; in ogni caso, nella prima decade di maggio, cioè nei prossimi giorni, credo sarò in grado di chiedere un cronoprogramma preciso e dettagliato, e per quanto riguarda le sale chirurgiche di avere qualche utile precisazione rispetto alle indicazioni date.
Al nuovo direttore Uberti - che oggi firmerà il contratto - chieder tutte le informazioni necessarie, attraverso una verifica diretta da parte sua, poi informerò il collega Bertola.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita") - Contributi allo sport e al tempo libero

Interrogazione a risposta immediata n. 445 presentata dal Consigliere Ferrentino, inerente a "Contributo della Regione al progetto di ricostruzione dello Stadio Filadelfia"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 445, presentata dal Consigliere Ferrentino, che ha la parola per l'illustrazione.
La parola al Consigliere Ferrentino per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Alcune anticipazioni di stampa sembra seguano l'auspicio dell'interrogazione.
A seguito del concorso di idee bandito dalla Fondazione per lo Stadio Filadelfia (l'obiettivo della Fondazione è di mantenere e valorizzare quanto è anche patrimonio non solo sportivo della città), a dicembre 2013 era stato approvato lo studio di fattibilità, a cui, nel 2014, è seguita la consegna del progetto preliminare alla Fondazione.
La Fondazione ha posto questo progetto come base di gara e l'interrogazione si pone l'obiettivo di chiedere all'Assessore un chiarimento per quanto riguarda l'impegno economico della Regione Piemonte così come previsto dall'articolo 38 della legge n. 8/2013, rispetto all'impegno economico di 3,5 milioni di euro. Qui era sorta un'interpretazione circa l'importo, se fosse o no comprensivo di IVA quindi, per evitare di vedere invalidato l'intero percorso compiuto, si chiedeva all'Assessore se la Regione intende confermare il contributo alla ricostruzione dello Stadio Filadelfia, consentendo la completa copertura del mutuo contratto dalla Fondazione, compresi gli interessi sulla cifra che erano maturati nel frattempo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ferrentino.
La parola all'Assessore Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie.
Rispondo velocemente.
Il problema è risolto, nel senso che l'articolo 11 della Legge Finanziaria che abbiamo votato nei giorni scorsi precisa nel merito sostanzialmente esplicitando l'impegno della Regione Piemonte a corrispondere le rate del contratto di finanziamento sottoscritto dalla Fondazione per la durata dello stesso, che è di 15 anni.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Tutela del consumatore - Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 441 presentata dal Consigliere Valetti, inerente a "Anomalie dati di puntualità sulla linea SFM2 e analisi dei tempi di percorrenza contrattuali delle linee locali"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 441, presentata dal Consigliere Valetti, che ha la parola per l'illustrazione.
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Con questa interrogazione vogliamo chiarire l'episodio che vi è stato in seguito ad una denuncia del nostro Gruppo consiliare, riguardo a delle anomalie sulle registrazioni dei tempi di Trenitalia; anomalie che fino ad ora ci risultano confermate da dati che provengono dalla stessa Trenitalia.
Abbiamo rilevato che i criteri con cui vengono registrati i tempi di percorrenza di questa linea sono addirittura cambiati in modo vistoso dopo che è stata fatta la segnalazione. Abbiamo fatto un confronto sulla base degli stessi dati dell'anno precedente e addirittura sulla base del mese precedente alla denuncia - febbraio - in cui si avevano tempi molto diversi e più bassi, malgrado le condizioni meteorologiche che d'inverno causano un incremento dei tempi.
Parliamo, quindi, di dati abbastanza evidenti: un minuto per fare sei sette chilometri. Adesso sono diventati otto-nove minuti, quindi è cambiato platealmente il metodo di rilevazione.
Con il question time non vogliamo stabilire il dolo del fatto, ma vogliamo capire se queste denunce sono circostanziate dai dati. Vogliamo avere la conferma che i dati su cui noi abbiamo rilevato anomalie, ed anche un cambiamento a seguito di questa segnalazione, corrispondono ai dati in possesso all'Assessorato e, quindi, sono meritevoli di una verifica dall'Assessorato, se non già fatta.
E' un episodio che ha valenza contrattuale e potenzialmente, se si dovesse ripetere su altre linee piemontesi o anche altrove, sarebbe opportuno fare indagini puntuali per capire quali sono i metodi di rilevazione dei tempi, perché questi valori influiscono sui contratti tra Trenitalia e Regione, e influiscono sulle sanzioni contrattuali.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Balocco.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Constato - ed è la prima constatazione da fare - che sicuramente in questo episodio non c'è stato, da parte di Trenitalia, un dolo. In effetti però, a seguito di accertamenti effettuati dal Settore regionale del servizio di trasporto pubblico, nei primi giorni di marzo è stato rilevato come ci fosse un disallineamento tra gli orari di arrivo dei treni alla stazione di Pinerolo, rispetto a quelli certificati dal sistema.
Il problema lo riconosce la stessa Trenitalia. In realtà, però, il problema non è imputabile a Trenitalia, bensì a RFI, in quanto è RFI ad occuparsi della segnaletica e degli apparati di segnalamento degli arrivi.
C'è una lunga risposta che probabilmente ho già fatto avere al Consigliere Valetti (altrimenti gliela farò avere in giornata) da parte di Trenitalia in cui, tra le altre cose, si constata che, fermo restando la correttezza del dato rilevato a destino, la funzione di interpolazioni presente nella tratta intermedia può generare lievi scostamenti nella fermata di Pinerolo Olimpica e sul dato di Piscina di Pinerolo.
Come Regione, abbiamo agito per far correggere il sistema di rilevamento sulle fermate intermedie, con interventi concordati con RFI che si è impegnata, nell'ambito del progressivo miglioramento tecnologico della rete, entro il primo semestre 2016, ad attivare, qui e altrove nuovo apparato di comando e controllo che consentirà il rilevamento del dato in arrivo in stazione, eliminando, in tal modo, la necessità di ricorrere a rielaborazioni con correttivi o interpolazioni.
Per quanto riguarda i tempi di percorrenza nel periodo 14 marzo-13 aprile di quest'anno, rispetto allo stesso periodo 2014, possiamo affermare di aver effettivamente registrato un aumento dei tempi di percorrenza sulla linea Chivasso-Pinerolo, nella sola direzione di Chivasso-Pinerolo cioè verso Pinerolo, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, ma ci potendo rientrare nelle normali fluttuazioni delle tempistiche di erogazione del servizio. Non può quindi essere considerato automaticamente indice di manipolazione dei tempi o di arrotondamento dei dati rilevati automaticamente dal sistema terzo.
Non abbiamo pertanto elementi per contestare la correttezza dei dati forniti dall'ente terzo e certificati.
In sostanza, si è rilevato - lo stesso RFI e la stessa Trenitalia - che ci sono stati dei problemi tecnici di rilevazione, che paiono non avere conseguenze dal punto di vista delle penali, in quanto anche questi allungamenti rientrerebbero, normalmente, entro i cinque minuti.
Si stanno comunque facendo ulteriori controlli, confrontando i tempi odierni e gli sforamenti che si sono registrati, o che si registreranno sulla puntualità, rispetto all'anno 2014.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 442 presentata dal Consigliere Bono inerente a "Dimensionamento del personale delle Aziende Sanitarie Regionali"


PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata n. 442, presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Con questa interrogazione intendiamo avere dei dati dall'Assessore Saitta. Abbiamo quindi pensato di fare un'interrogazione urgente, in quanto con l'accesso agli atti spesso si fatica ad avere risposte dall'Assessorato alla sanità, sicuramente perché oberato di lavoro rispetto alle richieste dei tavoli romani. Tuttavia, ci sembrava giusto avere queste informazioni riguardanti il piano di dimensionamento delle Aziende sanitarie.
Da notizie giornalistiche non smentite dall'Assessorato, sarebbe stata fatta richiesta a tutte le Aziende sanitarie regionali di trasmettere entro e non oltre il 10 aprile, il piano per il dimensionamento del personale, per le relative nuove assunzioni.
Stiamo parlando di quelle famose 600 circa assunzioni che dovrebbero essere fatte all'interno della Regione Piemonte, divise per ASL, quindi divise tra medici, infermieri ed operatori del settore sanitario, a seguito dell'uscita dal piano di rientro (se mai usciremo, o se usciremo in tempi brevi, a seconda della risposta del Ministero del salute e soprattutto del MEF, quindi del tavolo congiunto).
Mi sembra che questa sia una richiesta importante.
Spero che l'Assessore faccia oggi in Aula una comunicazione, ma vorrei anche che il dibattito si spostasse in IV Commissione, andando a discutere di una serie di questioni sospese per via della sessione di bilancio proprio perché sul personale si gioca molto della sostenibilità del sistema sanitario regionale, già in grave difficoltà, e su cui riteniamo non si debba imporre ulteriori vincoli di spesa. Ovviamente, sì, a quelli che ci sono a livello nazionale, ma uno sblocco del turnover, visto che molti sono andati in pensione, lo riteniamo fondamentale, proprio per mantenere il livello minimo di fruibilità del servizio, senza avere ulteriori ricadute sulle liste d'attesa e sulla qualità del servizio stesso.



PRESIDENTE

Credo sia difficile che ci possa essere una comunicazione complessa visto che il tempo assegnato per la risposte è di tre minuti, ma probabilmente la discussione continuerà in Commissione.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Relativamente alla questione posta dal collega, abbiamo immediatamente chiesto ai Direttori, all'indomani dell'autorizzazione dei Ministeri per l'assunzione dei 600 dipendenti delle Aziende Sanitarie Locali, di avere un quadro delle esigenze, dando anche qualche indicazione sulla riduzione delle liste di attesa in modo particolare per ridurre il precariato (la seconda indicazione che abbiamo dato). Abbiamo chiesto il quadro delle necessità in modo da poter stabilire qualche priorità.
Le risposte ci sono state fornite entro la data stabilita da parte di tutte le 19 Aziende Sanitarie; sommando tutte le richieste (fornisco il numero, perché è indicativo delle esigenze complessive del nostro sistema sanitario), la domanda è di 2.159 unità, che all'incirca equivale alla riduzione dei dipendenti nei quattro anni, quella che ha consentito la riduzione dei costi, con questa distribuzione: 564 medici; 52 dirigenti sanitari non medici; 1.543 unità di personale non dirigente, di cui 944 personale infermieristico e 40 amministrativi.
E' chiaro che complessivamente, tranne qualche Azienda, le richieste non hanno tenuto conto, di fatto, della possibilità concreta di un'autorizzazione per 600 nuove assunzioni. In ogni modo, il quadro è chiaro e preciso.
Questo ci consentirà con i nuovi Direttori, nelle prossime due settimane, di avere ancora qualche approfondimento e, in ogni caso, la Direzione sanità provvederà a redigere una deliberazione per modificare la destinazione dei fondi per la spesa del personale sulla base dei criteri che abbiamo indicato.
Quindi, c'è una richiesta che supera concretamente la possibilità di nuove assunzioni, ma faremo le valutazioni in modo da essere completamente coerenti con quell'obiettivo di riprendere l'attività sanitaria e ridurre le liste di attesa. Ci pare corretto fare questo approfondimento con i Direttori che oggi firmeranno il contratto, però la dimensione è questa, il che sta ad indicare che 600 assunzioni sono sicuramente importanti; non risolveremo sicuramente il problema, però anche l'auspicio del collega Bono di uscire quanto prima dal piano di rientro è quello che ci consentirà spero a gennaio, di riaprire di nuovo le assunzioni. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Comuni

Interrogazione a risposta immediata n. 448 presentata dal Consigliere Graglia, inerente a "Nuovi tagli statali ai Comuni"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 448, presentata dal Consigliere Graglia, che ha la parola per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Faccio una premessa che è quella che tutti conosciamo. Capisco benissimo che la Regione non è competente, in quanto i tagli sono statali.
Tuttavia, mi fa anche piacere che le Amministrazioni comunali abbiano ancora fiducia nei Consiglieri regionali e, soprattutto, nella Giunta e nel Presidente, perché mi faccio portavoce delle loro esigenze.
In questi ultimi mesi, essendo anche amministratore comunale di un piccolo paese, ci sono stati e continuano ad esserci dei tagli importanti.
Se paragoniamo gli ultimi tagli, per esempio quelli sul decreto legge sul bonus IRPEF, paragonando il 2015 e il 2014, si passa da 376 milioni a 563 quindi, la pressione è veramente pesantissima.
Se mi permette, vorrei dire anche che gli amministratori mal sopportano anche il fatto che, da una parte, i Sindaci e gli amministratori siano diventati degli esattori e, dall'altra parte, arrivano i contributi direttamente dal Governo ai Comuni bypassando magari le Regioni.
Allora, la mia domanda è molto semplice e lei l'ha già compresa: nella sua qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni, le chiedo di farsi portavoce in difesa di questi Comuni, soprattutto i piccoli e i medi perché sono quelli più deboli, perché che vivono veramente una grave situazione di difficoltà. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
La parola al Presidente Chiamparino, per la risposta.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In questi pochi minuti, mi consigliano di mettere da parte quello che avevo pensato di dire stimolato da questa interrogazione, mettendo a frutto, diciamo, la mia lunga, forse troppo lunga, esperienza di rappresentante prima degli Enti locali e dei Comuni, come Presidente dell'ANCI, e adesso di Presidente della Conferenza delle Regioni.
Tuttavia, credo che il Consigliere Graglia (che tra l'altro ringrazio per il lavoro che svolge e anche per l'affermazione sulla fiducia che i suoi interlocutori sindaci ripongono nel sottoscritto e nella nostra Amministrazione) non mancherà di rivolgersi all'insostituibile ANCI per avere risposte più precise su quelle che sono sfere di attività politico rappresentativa da parte dell'ANCI stessa.
Per quel che ci riguarda, vorrei dare una risposta puntuale; alcune cose le abbiamo già anche discusse nel corso di queste giornate. Per esempio, dopo l'incontro che facemmo grazie alla sua iniziativa, la norma che consente ai Comuni e alle Unioni di Comuni di utilizzare i canoni concessionari dell'acqua, non ancora utilizzati, per interventi di riassetto idrogeologico, mi sembra una norma che va comunque a favore dei Comuni che fanno interventi di emergenza in quel campo.
Mi permetto di dire che la stessa attività, che grazie al Governo mi è stata concessa, di Commissario liquidatore, dei debiti commerciali, ex legge 35, per la parte non sanitaria, che pensiamo entro l'estate di poter corrispondere fino in fondo, fino a un importo complessivo di circa 700 milioni, per una parte, è anche un sostegno a quei Comuni che attendevano in alcuni casi da tempo, che fossero regolati i loro crediti.
Anche l'aumento di stanziamento, che il Vicepresidente Reschigna ha già ricordato, per le Province, indirettamente consente di dare una mano a quei Comuni che più ne hanno bisogno per interventi, per esempio, nel campo della manutenzione stradale, migliorando una situazione complessivamente assai critica.
Più in specifico e anche facendo riferimento al mio ruolo di rappresentanza nazionale, il punto principale, che abbiamo ottenuto con una norma limitativa, è quello del cosiddetto "patto verticale incentivato". Si tratta di circa 805 milioni, che nella legge di stabilità sono a disposizione delle Regioni per riconoscere una flessibilità nel Patto di stabilità per quei Comuni che utilizzano pro-quota queste risorse per pagare debiti commerciali.
Questa è la clausola limitativa. Tant'è che, fatti tutti i conti alla Regione Piemonte, c'è una disponibilità di circa 64-65 milioni, ma ad oggi sono arrivati soltanto 25 milioni di richieste, perché essendoci questa clausola limitativa, che riguarda la finalizzazione al pagamento dei debiti commerciali, molti Comuni lo hanno già fatto utilizzando a suo tempo la legge 35.
Pertanto, bisognerà cercare, se è possibile, di modificare questa norma in modo da rendere utilizzabile l'intera capienza del patto verticale incentivato che è previsto nella legge di stabilità. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Chiamparino.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 439 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Whirlpool - Indesit - 1.350 esuberi"

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 444 presentata dal Consigliere Vignale, inerente a "Futuro del centro ricerche Indesit di None"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 439, presentata dal Consigliere Grimaldi, e l'interrogazione a risposta immediata n. 444, presentata dal Consigliere Vignale, che trattiamo congiuntamente poiché incentrate sullo stesso tema.
Lascerei all'Assessore De Santis un tempo doppio per la risposta, anche perché l'argomento è abbastanza complesso.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione dell'interrogazione n. 444.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'interrogazione verte sulla complessa situazione del Centro Ricerche Indesit di None non solo perché ci troviamo di fronte al rischio di perdita di 90 posti di lavoro, ma perché nella lunga trattativa che vi fu nel 2010 per la riduzione del numero di occupati del Centro Indesit di None si ottennero almeno due cose: la prima, che None diventasse il punto di riferimento per i Centri di Ricerche Indesit nel mondo, quindi con un'alta valenza di professionalità che, in qualche modo, era anche la garanzia di non delocalizzazione, nel senso che non si trattava di un aspetto legato al costo del lavoro; in secondo luogo, perché proprio in quell'occasione presso il Ministero venne istituito un Comitato tecnico per controllare la regolarità dell'avanzamento dei Piani di ricollocazione e reindustrializzazione dell'area di None, Comitato presieduto dalla Regione Piemonte.
Allora è evidente che vi sono due aspetti. C'è un aspetto certamente significativo, che è quello che riguarda l'aspetto occupazionale dei dipendenti della Indesit di None, ma ve n'è un altro altrettanto significativo, che è quello che riguarda il settore generale degli elettrodomestici, che - lo ricordiamo - in Italia, dal punto di vista della manifattura e anche all'interno della nostra Regione, è il secondo dopo la produzione dell'automotive.
Pertanto, chiediamo all'Assessore come si intende intervenire, anche in virtù del tavolo del Comitato tecnico che venne istituito nel 2012, per garantire un futuro al Centro Ricerche di None dopo le decisioni e le comunicazioni che vi sono state da parte di Whirlpool.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In realtà avevamo rimandato l'interrogazione per permettere all'Assessore Pentenero di dirci quali sono stati gli esiti del tavolo nazionale, che credo si sia in queste ore più volte incontrato a Roma anche perché per noi le dichiarazioni di Whirlpool sono - come in parte hanno dichiarato non solo i sindacati, ma anche lo stesso Governo inaccettabili, soprattutto quelle sulla stigmatizzazione degli attacchi che gli sono arrivati, perché in qualche modo per loro gli investimenti dovrebbero ripagare quello che è lo sforzo dei lavoratori.
No, più di 1.200 esuberi non sono barattabili coi 500 milioni di euro di investimenti che pur farà la Whirlpool. Per noi, però, c'è un doppio problema: non solo per l'ennesima volta pagheranno i lavoratori, ma qui non si sta rispettando un accordo fatto con le stesse parti sociali e con la Regione a fronte di investimenti che servivano per mantenere qui le attività produttive e di ricerca.
Ieri abbiamo affrontato la questione anche in sede di Conferenza dei Capigruppo e non c'è niente da aggiungere rispetto a quello che diceva il Consigliere Vignale, se non un fatto: che noi dobbiamo ancora adempiere a quegli accordi, e ce l'ha ricordato ancora ieri il Vicepresidente Reschigna dicendo: "Ah, finalmente nel pacchetto sblocca crediti riusciremo anche a fare quei pagamenti".
Ebbene, siamo al paradosso di dover confermare i nostri impegni quando l'azienda, per quanto sia quella che ha acquistato la ex Indesit, non rispetta nessuno degli accordi. Allora mi chiedo sommessamente, e lo chiedo al Presidente, perché la Regione deve continuare ad adempiere ai suoi accordi e al rispetto di quella che è stata una vicenda che serviva (come pensate allora a TNE) a mantenere un pezzo del.
In questo caso è un accordo ancora diverso, però c'erano dei patti da rispettare.
Ecco, a fronte del pagamento della Regione - che avverrà, e questo potrebbe avvenire nelle prossime settimane - credo che bisognerebbe stare molto attenti a dire alla Whirlpool che non si scherza sugli accordi siglati, e su questo spero che ci siano delle buone notizie dal tavolo nazionale.
Credo che questa volta sarà l'Assessore De Santis a risponderci, e spero che siano stati fatti presenti all'azienda gli accordi presi in sede non solo sindacale, ma anche davanti alla Regione stessa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Santis per la risposta.
DE SANTIS Giuseppina, Assessore regionale Grazie Presidente, grazie Consiglieri.
In effetti, sostituisco la collega Gianna Pentenero, che questa mattina a quest'ora aveva un impegno e non poteva essere qui, ma do un'informazione fondamentalmente sullo stato a cui è oggi la discussione, che poi è riferita al fatto che il 27 aprile (lunedì scorso) si è tenuto il primo tavolo convocato dal Ministero. A quel tavolo, per la Regione Piemonte (era un lunedì mattina, per cui sia la collega Pentenero che io eravamo in Giunta e comunque è stato un tavolo che non è entrato nel merito delle singole questione) ha partecipato il Direttore del Settore competitività.
E' evidente che la notizia delle intenzioni formalizzata da Whirlpool è stata una sorpresa non soltanto in Piemonte. Il 27 aprile l'azienda ha presentato il piano industriale per l'Italia e questo piano prevede investimenti in quattro anni per 500 milioni e 1.350 esuberi; si prevede la chiusura di None e la concentrazione delle attività di ricerca insediate a None in Polonia (a Wroclaw), con la concentrazione invece della logistica a Piacenza.
Naturalmente l'azienda ha descritto il piano come contenente le scelte migliori possibili, le scelte più efficienti per l'azienda e ha confermato di essere disposta a onorare l'impegno di non procedere a licenziamenti unilaterali sino alla fine del 2018, nel rispetto del Piano Italia Indesit 2013. Chiaramente, tuttavia, il 2018 non è così lontano.
Il tavolo è stato condotto direttamente e personalmente dal Ministro Federica Guidi, la quale ha ribadito che considera il piano proposto soltanto un punto di partenza per un confronto tra le parti, ossia sostanzialmente che non lo considera accettabile come base d'accordo su tutti gli aspetti, nessuno escluso, quindi rimettendo in discussione le scelte di Whirlpool su tutti gli stabilimenti italiani, e ha offerto il Ministero quale sede per la trattativa, calendarizzando una serie di incontri a cui in prima battuta parteciperanno aziende e sindacati e il MISE si è impegnato a partecipare, collaborando operativamente per l'individuazione di proposte migliorative rispetto al piano.
L'azienda ha dichiarato che l'Italia diventerà il principale polo europeo per la ricerca e lo sviluppo del gruppo, con una spesa annua di circa 90 milioni di euro investita in ricerca e sviluppo, corrispondente a più del 75% della spesa complessiva per l'area europea, con oltre il 50 del personale ricerca e sviluppo basato in Italia.
Di fronte a queste dichiarazioni, la Regione Piemonte ha chiesto per quale motivo proprio le attività collocate a None debbano venire trasferite in Polonia, come vi ho detto prima. La risposta dell'azienda è stata che la ragione di questa scelta è che None, in quanto centro di ricerca, sarebbe debole perché privo di un'unità produttiva, che è un tema sul quale dobbiamo riflettere in generale. Il giudizio della Regione non può che essere negativo.
Sappiamo tutti che la decisione di Indesit nel 2012 di chiudere il sito produttivo di None ha provocato la perdita di 286 posti di lavoro per il nostro territorio. Il punto su cui era stato raggiunto l'accordo - i Consiglieri lo sanno meglio di me - era proprio che lì il Centro di ricerca rimanesse e fosse anche sviluppato.
In realtà, il 27 tutte le Regioni - Piemonte compreso - hanno manifestato al Ministro e all'azienda la propria contrarietà alla scelte prospettate e, nello stesso tempo, la disponibilità a discutere di proposte migliorative rispetto al piano e le misure di sostegno volte al mantenimento degli insediamenti.
Il confronto, a questo punto, prosegue in sede sindacale alla presenza del Ministero; il tavolo con le Regioni sarà riconvocato dopo una fase di trattativa diretta tra l'azienda e il sindacato.
Naturalmente, noi stiamo seguendo direttamente questa trattativa. Siamo consapevoli di un fatto, ma questo è condiviso con le altre Regioni: è l'intero piano che deve essere ridiscusso. Nel frattempo, proveremo anche a svolgere qualche ragionamento su se e quali strumenti abbiamo specificamente rispetto al destino del Centro di ricerca di None, per discuterne poi con i soggetti che se ne stanno occupando a livello nazionale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore De Santis.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale) - Attivita' di promozione

Interrogazione a risposta immediata n. 446 presentata dal Consigliere Gariglio, inerente a "Gestione e valorizzazione del Forte di Exilles"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 446, presentata dal Consigliere Gariglio, che ha la parola per l'illustrazione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Da parte della Giunta regionale vogliamo avere dei chiarimenti.
Sappiamo che dal 1993 il Forte di Exilles è affidato in gestione al Museo Nazionale della Montagna: c'è una convenzione tra Regione Piemonte e Museo Nazionale della montagna per la gestione della fortezza e anche per la realizzazione, che è avvenuta, del Museo delle Truppe Alpine, che attualmente è sito presso il Forte di Exilles.
Il Museo Nazionale della Montagna è una struttura legata, come sappiamo, al CAI (Club Alpino Italiano), che in questi anni ha gestito il proprio Museo occupandosi della manutenzione di tutto il comprensorio, che va dalla sinistra idrografica del fiume di fondovalle fino alla statale della Val di Susa, quindi il Forte con tutto il bacino territoriale che lo circonda.
Abbiamo appreso la notizia che la Regione intende risolvere il rapporto con il Museo Nazionale della Montagna e che è già stata inoltrata una lettera per il rilascio dell'immobile. Ci risulta che il Museo Nazionale della Montagna abbia chiesto un incontro con la Giunta regionale per decidere il destino di tutti i beni ivi conservati, che per la maggior parte sono di proprietà del Museo Nazionale della Montagna e del CAI compresa l'intera dotazione relativa agli impianti museali, in particolare le divise e i cimeli.
La preoccupazione per questo territorio dalle forti tradizioni alpine di cui il Presidente della Giunta regionale, oltre al sottoscritto, più volte si è fatto paladino, ci ha portati a chiedere lumi alla Giunta regionale per conoscere il destino della fortezza e dei cimeli ivi conservati, soprattutto la garanzia affinché si dia continuità dal punto di vista museale ad una struttura che è stata ristrutturata nel corso degli anni con fortissimi investimenti da parte della Giunta regionale, che è stata finora manutenuta e gestita dal Museo Nazionale della Montagna con costi, tutto sommato, contenuti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
La parola all'Assessore Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Grazie, Consigliere Gariglio.
Naturalmente, si è addivenuti ad immaginare una nuova governance per il Forte di Exilles, perché come Giunta riteniamo giusto lavorare sempre con i Comuni che sussistono sul territorio.
Da tempo c'era un'incomunicabilità tra il Forte e non solo il Comune di Exilles, ma l'Unione montana. Abbiamo scelto una strada strategica rendendo protagonista il territorio attraverso l'affidamento del bene al Comune di Exilles e all'Unione montana, per successivamente mettere in piedi un impianto di valorizzazione con diversissimi enti culturali.
Più specificatamente per quanto riguarda questa fase, a seguito della richiesta del Direttore del Museo nazionale della montagna di un incontro diretto a risolvere le problematiche inerenti la riconsegna del bene l'Assessorato ha doverosamente provveduto ad organizzazione una riunione con la Direzione Patrimonio, competente sulla materia.
Successivamente, su iniziativa della stessa Direzione Patrimonio e alla presenza della Direzione Cultura, è stata organizzata per il giorno 20 aprile u.s. una riunione con il Museo Nazionale della Montagna, a seguito della quale è stato effettuato dal Settore Patrimonio un sopralluogo presso il Forte ai fini della riconsegna.
Contemporaneamente, sempre d'intesa tra la Direzione Cultura e la Direzione Patrimonio, è stato definito un testo di Accordo tra la Regione e il Comune di Exilles avente ad oggetto la gestione del bene nell'immediato.
L'accordo è in avanzata fase di definizione e verrà sottoscritto non appena conclusi i relativi procedimenti di approvazione da parte delle due Amministrazioni.
Sono tuttora in corso le verifiche e gli approfondimenti delle proposte progettuali pervenute all'Assessorato a seguito della manifestazione di interesse indetta con la DGR del dicembre 2014.
Voglio ricordare che abbiamo provveduto ad una manifestazione d'interesse pubblica perché ci interessa costruire, dopo una fase di avvio immediato, con il Comune, un'associazione temporanea di scopo finalizzata alla valorizzazione del Forte, ma che ricomprenda tutti gli attori che naturalmente sono coinvolti.
GARIGLIO Davide (fuori microfono) E i beni museali?



PARIGI Antonella, Assessore alla cultura

I beni museali fanno parte della trattativa che in questo momento è in corso tra il nostro Assessorato e il Museo della montagna.
Tra l'altro, c'è un piano per riavere il Forte di Exilles dal Demanio e, successivamente, poterlo nuovamente valorizzare. Quindi, stiamo mettendo a punto questo passaggio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Parigi.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 10.35 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 10.37)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 28 aprile.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo la Consigliera Ruffino.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione vittime e feriti del terremoto in Nepal del 25 aprile 2015


PRESIDENTE

Sabato 25 aprile, una scossa di terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito il Nepal: si tratta del più forte terremoto registrato in quella zona negli ultimi 81 anni, che ha causato numerose vittime e danni gravissimi.
I morti, secondo gli ultimi dati forniti dal Ministero dell'Interno nepalese, sono oltre 4.500, mentre i feriti sono circa 8.000. In alcuni villaggi, il 70% delle abitazioni è stato completamente distrutto. Un milione sono i senzatetto e oltre sei milioni e mezzo le persone che soffrono gravissimi disagi a causa della scarsità di viveri, di luce elettrica e carburante. Vittime si registrano anche in alcune zone dell'India, del Tibet e del Cina.
Tra i morti per il terremoto del Nepal ci sono anche quattro italiani: Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, due speleologi del Soccorso Alpino che si trovavano a Langtang, uno dei villaggi distrutti dal sisma alle pendici dell'Himalaya, e Renzo Benedetto e Marco Pojer, travolti da una frana che li ha sorpresi mentre si trovavano a 3.500 metri di quota, su un sentiero a nord di Kathmandu.
Dagli organi di stampa apprendiamo che sono ancora cinque i nostri connazionali di cui si sono perse le traccce. Altri italiani bloccati in Nepal stanno rientrando da Kathmandu con voli commerciali messi a disposizione dalla Farnesina.
Questo luttuoso evento ha profondamente colpito l'opinione pubblica mondiale e, convinto di interpretare i sentimenti di tutta l'Assemblea desidero esprimere un profondo cordoglio ai familiari delle vittime e sincera solidarietà e vicinanza ai feriti e a tutta la popolazione nepalese, anche da parte della comunità piemontese, in questo difficile momento.
Chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 83, inerente a "Legge finanziaria 2015" (atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 83, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Colleghi, ieri abbiamo finito l'illustrazione degli atti di indirizzo tranne quelli che necessitavano della presenza dell'Assessore Saitta.
Intanto, chiedo all'Aula se si può considerare attratta la mozione n.
287, inerente a "Utilizzo fondi tesoretto olimpico".



(L'Assemblea, tacitamente acconsente)



PRESIDENTE

L'Aula la considera attratta, quindi poi la metteremo in votazione.
Procediamo con il parere della Giunta su emendamenti già illustrati e poi proseguiamo con gli ordini del giorno.
ARTICOLO 8 bis Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Berutti, Graglia, Porchietto, Ruffino, Sozzani, Vignale: dopo l'articolo 8) è inserito il seguente: Art. xx (Inserimento dell'articolo 14 bis nella l.r. 10/1995) Art. 14 bis (Controllo societario e di gestione e obbligo di certificazione del bilancio) 1. Al Collegio sindacale compete il controllo societario e di gestione dell'Azienda Sanitaria Regionale.
2. Il controllo legale dei conti deve essere assegnato a una società di revisione iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze.
ARTICOLO 13 bis Emendamento rubricato n. 130) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Graglia, Porchietto, Sozzani: dopo l'articolo 13, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: articolo 13 bis (Inserimento dell'articolo 11 bis nella l.r. 10/1995) Articolo 11 bis (Organismo di valutazione) L'attività del Direttore Generale, il rispetto degli obiettivi indicati dalla Giunta regionale, l'adeguatezza dei servizi erogati da parte delle Aziende Sanitarie Regionali, sono valutati da un organismo indipendente.
L'organismo di valutazione è nominato dal Direttore dell'Assessorato regionale alla sanità tra i vincitori di un bando pubblico.
Prego, Assessore.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Il parere della Giunta sull'emendamento 47) è contrario, perch contrasta con l'impianto e con tutta la norma del decreto legislativo 502 e delle successive modificazioni, che definisce il ruolo del Collegio sindacale non come indicato qui, soltanto un correlativo socio-sanitario ma un controllo preciso.
Faccio riferimento, in modo particolare, all'articolo 3 ter.
Per quanto riguarda l'emendamento 130), che prevede una modalità di valutazione del lavoro dei Direttori generali, anche se comprendiamo l'esigenza di individuare modalità attente alla valutazione del ruolo dei direttori, c'è comunque un problema di coerenza con il decreto legislativo 502, dove all'articolo 2, sulle competente regionali, in modo esplicito è indicato che spettano alle Regioni, nel rispetto dei principi stabiliti da leggi nazionali, le funzioni legislative in materia di assistenza sanitaria ed ospedaliera, e non prevede modalità discrezionali attraverso leggi regionali, di intervenire sull'impianto complessivo del decreto legislativo 502.
In sostanza, tutti e due gli emendamenti sono in contrasto con il decreto legislativo 502 e le successive modifiche.
Quello che posso dire, per quanto riguarda questi aspetti che sono anche di un certo interesse, soprattutto per la certificazione dei bilanci è che sicuramente possono essere oggetto di una valutazione complessiva di tutte le Regioni, per un'eventuale modifica del decreto legislativo 502.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie.
Ho ascoltando la risposta dell'Assessore, ma personalmente dissento anche sull'interpretazione data rispetto al decreto legislativo 502. Tale decreto non dice che è vietato incrementare il controllo; semmai impone i limiti minimi di controllo, che a sua tempo, al momento del decreto legislativo 502, erano il semplice collegio sindacale, e non si procedeva alla certificazione. Lo strumento della certificazione, nella Pubblica Amministrazione in particolare, è arrivato successivamente.
La prima fase è arrivata sulle società quotate in borsa, poi è stato successivamente esteso. Pertanto, in assenza di citazione, nel decreto legislativo 502, dell'ulteriore controllo, credo che possa benissimo starci.
Ecco perché dico che dissento, non rispetto ad una risposta politica perché lei, Assessore, ha dato una risposta di ordine tecnico e giuridico ma mi permetto di arrivare, leggendo il non scritto sul decreto legislativo 502, ad una conclusione esattamente opposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Non ripeto quanto detto dal Presidente, ovviamente, relativamente alla norma. Potremmo dimostrare tranquillamente che non è così, non fosse altro perché ci sono altre Regioni che fanno, quindi vi sarebbero delle Regioni che violano la legge.
Detto ciò, rammento che l'emendamento n. 47) fu oggetto della presentazione, in sede di assestamento, anzi non in sede di assestamento ma una legge omnibus, la Giunta regionale chiese di trasformarlo in mozione con l'impegno che sarebbe stato presentato o in assestamento o al più tardi all'interno della legge finanziaria.
Noi l'abbiamo presentato perché la Giunta ha dimenticato un atto d'indirizzo del Consiglio, però, voglio dire, si ripete e lo vedremo anche nell'emendamento successivo sul quale non so se poi...



PRESIDENTE

No, ha già dato parere negativo.



VIGNALE Gian Luca

Allora, anche sull'emendamento successivo, il n. 130), se non ricordo male, di nuovo vi sono due aspetti...
Guardate - lo dico alla Giunta e all'Assessore - uno dovrebbe avere almeno la responsabilità di dire che non lo condivide e lo boccia, perch non si può dire né sul 47), tanto meno sul 130), che questa norma viola la 502.
Questo per due motivi. Il primo, perché la valutazione può essere identica a quella che fa l'OIV, cioè può essere una valutazione che è di supporto a chi fa la valutazione finale; in secondo luogo perché, di nuovo altre Regioni italiane oggi violano la 502, ma da molti anni, perché da molti anni hanno un controllo terzo rispetto a quella che è l'attività dei Direttori generali L'Assessore Saitta non perde occasione - e bene fa - per dire quanto la politica debba essere, al di là del fatto che le nomine si fanno in Giunta ma quanto debba essere terza rispetto alla valutazione, e poi presentiamo due emendamenti, il primo che certifica i bilanci, sostanzialmente, e quindi rileva la discrezionalità delle discussioni (meno 200, più otto meno 80, eccetera), perché è un bilancio certificato, ma non quello di una società; il secondo, perché interviene sulla valutazione da parte di terzi dei Direttori generali e, di nuovo, sull'uno e sull'altro invece si dice che non si può per legge. Non è vero. Se fosse vero, noi chiediamo agli Uffici legislativi del Consiglio di fare una verifica sulla 502, perch ripeto - altre Regioni italiane la violano ed evidentemente non è così, è un trucco per esprimere un parere negativo su un tema sul quale non si vuole prendere una posizione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale l'Assessore Saitta, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 130), sul quale l'Assessore Saitta, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Passiamo agli atti d'indirizzo collegati.
Ordine del giorno n. 300 "Disegno di legge n. 83, legge finanziaria 2015.
Prevenzione della corruzione in sanità", presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
La parola al Consigliere Bertola, per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non è stato ancora illustrato, perché era stato chiesto un rinvio per l'assenza dell'Assessore Saitta alla tarda ora di ieri.
Questo atto d'indirizzo riprende il contenuto di un emendamento presentato durante l'esame in Commissione finanziaria. Abbiamo inteso non ripresentarlo in Aula come emendamento, ma di presentarlo come atto d'indirizzo, perché in qualche modo si tratta di un intervento che pu essere oggetto di recepimento da parte della Giunta, anche non in un provvedimento di legge.
Stiamo cercando di portare trasparenza e anche prevenzione della corruzione, anche in armonia, possiamo dire, con gli interventi e le osservazioni fatte da noi negli ultimi tempi, ma anche dallo stesso Assessore Saitta secondo quanto abbiamo appreso anche dagli organi di stampa.
Ultimamente, avevamo avuto anche noi modo di segnalare, ad esempio, con un'interrogazione alcune anomalie presenti nella gara per l'affidamento della fornitura di beni e servizi per apparecchiature informatiche nelle ASL. Da questo punto di vista, sulle procedure di approvvigionamento di beni e servizi e l'utilizzo di centrali di committenza c'è ancora molto da fare per dare dei costi certi, sicuramente, anche delle economie di spesa e per dare la certezza che le operazioni si svolgano in modo regolare.
Noi chiediamo in quest'atto d'indirizzo tutta una serie di impegni e di procedure da attivare da parte della Giunta regionale, quindi chiediamo entro 60 giorni, proprio per perseguire una maggiore efficienza, efficacia trasparenza ed economicità di gestione del Servizio Sanitario Regionale.
Chiediamo che tutti gli uffici coinvolti nell'acquisto di beni e servizi presentino al proprio responsabile dell'anticorruzione e della trasparenza una relazione trimestrale, indicando gli affidamenti diretti e le procedure negoziate con le ragioni che hanno fatto preferire questi metodi e l'indicazione degli importi, quindi motivare, per esempio, perché si è proceduto all'affidamento diretto. Queste relazioni devono essere tempestivamente pubblicate all'interno dell'area "Trasparenza" sul sito dell'Amministrazione.
Inoltre, si chiede di prevedere l'obbligo, per chi vuole diventare fornitore o appaltatore dell'Azienda Sanitaria Regionale, di dichiarare eventuali propri finanziamenti a partiti, uomini politici, fondazioni onlus o consorzi, sempre entro 60 giorni dall'approvazione del provvedimento le ASL dovranno costituire un Albo dei Dirigenti e dei funzionari membri di Commissione. Questi ultimi dovranno essere chiamati ad espletare il loro ruolo esclusivamente attraverso sorteggio pubblico.
Quindi, procedure chiare, trasparenti e anche una possibilità di controllo, che separi la funzione del controllore da quella di controllato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo, tanto non credo che la Presidenza voglia seguire gli interventi sui singoli numeri, sull'ordine del giorno n. 327, presentato nella serata di ieri, relativamente al sostegno alle famiglie numerose. Il collega Rostagno non l'ha illustrato, però i Gruppi di maggioranza hanno presentato un ordine nel giorno che riguarda le famiglie numerose.



PRESIDENTE

Ieri ho dato per scontato, così come abbiamo fatto per prassi di questa legislatura, avendo un numero corposo di atti d'indirizzo, che ne era stata fatta e completata l'illustrazione. Ma non solo: per diversi ordini del giorno, oltre al proponente, ha parlato anche qualche altro collega del Gruppo e non.
Quindi, per quello che mi riguarda, ad oggi, è chiusa la trattazione degli atti d'indirizzo, tranne quello che ha illustrato prima e se su quello vuole intervenire il Consigliere Bono, lo può fare.
La discussione sugli atti d'indirizzo, secondo me, è chiusa. Adesso potrei dare la parola ai Consiglieri che intendono intervenire sull'ordine del giorno illustrato dal Consigliere Bertola. Poi c'è l'altro ordine del giorno che abbiamo attratto fuori tempo senza illustrazione, perché va messo in votazione; così ho detto quando l'ho introdotto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno interviene proprio "a fagiolo" - come si suol dire - a seguito dell'approvazione in Giunta dei criteri e degli obiettivi per i nuovi Direttori generali della sanità.
Noi abbiamo avuto modo di leggerli ieri e non ci è sembrato di intravedere - lo dico all'Assessore Saitta ma anche al Presidente Chiamparino - quella rivoluzione, quel cambiare verso e direzione di cui si è sentito parlare tanto. Ad oggi, si è sentito solo parlare, poi in concreto non si è visto granché.
Negli obiettivi generali dei Direttori generali non abbiamo letto le parole chiave che volevamo leggere, dalla trasparenza alla lotta alla corruzione e a tutta una serie di valori e dati di cui avevamo discusso in VI Commissione sanità, in I Commissione e in Consiglio Regionale, ma che poi non abbiamo recepito.
Siamo un po' perplessi e proprio per questo, a maggior ragione, ne discende il nostro ordine del giorno per dare delle linee in più e stimolare di più la Giunta, dando degli obiettivi aggiuntivi per quanto riguarda i Direttori generali e, in generale, l'attività delle Aziende Sanitarie Regionali.
E' vero che il punto fondamentale è quello dell'acquisto di beni e servizi, ma non tanto e non solo con la logica del massimo ribasso, come abbiamo visto ieri per il discorso delle pulizie e del personale. Poi è vero che veniva scelta l'opzione dell'offerta economicamente più vantaggiosa, però sappiamo che il 60% del punteggio della gara viene assegnato all'offerta più bassa, mentre il 30% ha una valutazione a volte un po' soggettiva del servizio offerto.
Crediamo che, ad esempio, si debbano ruotare le persone coinvolte nell'acquisto di beni e servizi, quindi il Provveditorato e comunque chi si occupa in generale degli acquisti e degli appalti. Questo per un principio logico che dovrebbe essere abbastanza evidente nella Pubblica Amministrazione, cioè la necessità di rotazione e la necessità di rendere pubblici e trasparenti i dati riguardanti gli appalti.
Poco tempo fa è stato approvato un ordine del giorno presentato dal Capogruppo del Partito Democratico per la pubblicazione e il mantenimento online degli esiti delle gare. Però sarebbe anche importante seguire l'iter del processo e avere i pregressi della formazione degli appalti. Quindi tutta una serie di dati che, dal nostro punto di vista, dovrebbero essere oggetto di una Commissione di inchiesta sulla sanità. Non si dovrebbe, dal nostro punto di vista, evitare questa Commissione come sostenne l'Assessore Saitta quando, alcuni mesi fa mi rispose, dicendo: "Ad oggi non sono successi grossi scandali". E ho ricordato all'Assessore Saitta che nella VII Legislatura lui era Presidente della Commissione di inchiesta relativa allo scandalo "Odasso" e alle varie situazioni accadute in quegli anni nella sanità piemontese.
Scandali e situazioni imbarazzanti, difficili e complicate nella sanità piemontese sono successe sicuramente in questi mesi e sono sotto gli occhi di tutti, ma penso che un amministratore pubblico non dovrebbe aspettare lo scandalo per agire e controllare.
Penso, ad esempio, alle ultime notizie sui lavori dell'Expo, in cui la Regione Lombardia ha detto "abbiamo avvisato l'Autorità Nazionale Anticorruzione" dopo che un giornale aveva pubblicato le notizie degli intrecci, che poi la Magistratura dovrà verificare. Non si deve aspettare il dopo, bisogna prevenire.
Noi chiediamo questo alla Giunta Chiamparino, che è un semplice atto d'indirizzo, ma cerchiamo di mettere giù delle norme cogenti e molto precise sulla trasparenza degli appalti in sanità. La trasparenza è fondamentale.
Se abbiamo la trasparenza, domani potremmo dire "magari abbiamo delle responsabilità per non avere controllato", ma se noi, come Consiglio, non abbiamo la possibilità di accedere alle informazioni, come procediamo? Quanti accessi agli atti abbiamo fatto all'Assessorato alla sanità e non abbiamo avuto risposte? Penso che non sia un fatto successo solo al nostro Gruppo, perché mi risulta che anche alcuni Gruppi della maggioranza fanno fatica ad accedere a documenti dell'Assessorato alla sanità (noi dell'opposizione, poi figuriamoci).
Quindi tutt'oggi c'è una carenza di trasparenza. Io non voglio dire che sia una responsabilità, cioè un dolo da parte dell'Assessore Saitta o dell'Assessorato, magari ci sono delle difficoltà di struttura, quindi manca personale, sicuramente siamo presi dal Piano di rientro, sicuramente ci sono le richieste del Ministero da Roma. Però si può e si deve lavorare in questo senso, quindi tutto quello che si può fare per garantire l'economicità, ma anche l'efficienza, degli appalti della sanità regionale è fondamentale.
Relazioni. Le relazioni devono essere tempestivamente pubblicate all'interno dell'area delle Amministrazioni a trasparenza, quindi delle ASL e della Regione Piemonte. Quindi occorre avere una relazione trimestrale indicando gli affidamenti diretti, come ad esempio le procedure di proroga se ancora ce ne saranno, perché abbiamo visto ancora in questi giorni che forse - mi si permetta una battuta - sulle pulizie sarebbe stata meglio una proroga dei vecchi appalti che i nuovi appalti con un ribasso del 50%.
Si preveda un elenco per chi intende diventare fornitore o appaltatore delle Aziende sanitarie regionali, dove dichiarare i finanziamenti appunto, a parti politiche, a Fondazioni, dopo che abbiamo visto lo scandalo delle Fondazioni legate ad alcuni medici dell'Azienda universitaria di Modena (Emilia Romagna) relativo, ad esempio, alla fornitura di alcuni ausili nell'ambito dell'area della cardiochirurgia. E poi un albo dei dirigenti e dei funzionari membri della Commissione di valutazione e di aggiudicazione delle gare.
Pensiamo che siano tutte indicazioni molto semplici, facilmente accoglibili, insieme - ribadisco - a una discussione allargata sugli obiettivi dei Direttori generali. E' vero, Assessore Saitta, che gli obiettivi dei Direttori generali li dà la Giunta, però veramente credo che non ci sarebbe nessun problema, visto che abbiamo aspettato tanto, a portare questo documento in Commissione sanità e fare una discussione dedicata, in cui i Commissari della Commissione sanità fanno delle proposte che poi la Giunta sarà libera di accogliere o meno, però almeno i Consiglieri della Commissione sanità possono fare delle loro proposte delle loro valutazioni su questo documento.
E' ovvio che stiamo - lo dico anche come Vicepresidente della Commissione sanità - caricando di richieste la Commissione, però penso che sia anche questo il luogo dove poter discutere di atti fondamentali come quello degli obiettivi dei Direttori generali. Altrimenti, se giustamente la Giunta vuole solo fare la sua strada senza avere impicci e quant'altro da parte delle Commissioni, è ovvio che anche le Commissioni - immagino dal lato delle opposizioni, ma penso anche della maggioranza - reagiranno di conseguenza, magari su provvedimenti di legge che stanno a cuore alla maggioranza o che stanno a cuore alla Giunta.
In sostanza penso che, se veramente si vuole - e su questo credo che siamo tutti d'accordo - lavorare sulla trasparenza, sulla lotta alla corruzione, sull'efficienza, sull'efficacia e sull'economicità degli appalti, un'ampia discussione in Commissione sanità, e non in Aula per evidenti motivi, sia la decisione migliore. Quest'ordine del giorno va in questa direzione e quindi speriamo che venga accolto..



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Saitta. Ricordo che, quando chiede di intervenire la Giunta, si dà subito la parola.
Prego, Assessore.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa se intervengo adesso, ma è solo perché devo andare in Comune alla Commissione sanità, dove sono stato convocato, e voglio dare subito un'opinione della Giunta su quest'ordine del giorno, di cui condividiamo il principio e anche l'obiettivo.
Si tratta, se ho capito bene, di linee d'indirizzo che concretamente dovranno trovare una modalità di applicazione e, in questo senso, siamo disponibili a lavorarci sopra. Non abbiamo assolutamente alcuna necessità di non favorire meccanismi di controllo che siano sicuramente coerenti con la lotta alla corruzione, tanto per essere molto chiari, quindi tutto ci che è utile e che non costituisce un appesantimento nel lavoro mi pare che abbia una sua logica.
Per questo motivo, nella parte conclusiva occorra apportare una modifica. C'è un problema di carattere generale, certo, ma questo lo vedremo successivamente. Tuttavia, essendo un'indicazione di linee d'indirizzo, può essere accolta; bisogna poi vedere i rapporti con l'autonomia che hanno le ASL, però in ogni caso credo che la nostra parte ci conviene farla per renderlo concretamente applicabile. In sostanza, dove è previsto, nella parte finale ("Tutto ciò premesso, si impegna la Giunta affinché entro 90 giorni tutti gli uffici coinvolti nell'acquisto di beni e servizi presentino."), credo che convenga mettere un tempo più ragionevole perché questa operazione si possa fare, indicando 90 giorni, quindi un allungamento più realistico, in sostanza.
Per quanto riguarda le relazioni trimestrali, io direi, per essere ancora più realistico, di indicare almeno semestrali, poi vediamo come le cose si mettono; la diamo come indicazione e poi vediamo concretamente.
Questo deriva dal fatto che non ho avuto neppure il tempo di verificare concretamente, per cui allargare un po' i tempi credo che sia utile.
Così come nell'ultimo periodo, laddove si indica: "A 60 giorni dall'approvazione, le ASL costituiscono un albo dei dirigenti". Anche qui direi 90 giorni, coerentemente alla modifica precedente.
Per quanto riguarda i membri di Commissione delle gare d'appalto, dove è previsto il sorteggio, pensiamo che bisogna che i membri di Commissione siano suddivisi per competenza. E' chiaro che, se c'è una gara di prodotti sanitari, bisogna avere delle competenze sanitarie; se c'è una gara per prodotti informatici, bisogna avere delle competenze informatiche. Un albo indistinto e non suddiviso per competenze, obiettivamente, non è che aiuta a fare le migliori scelte.
Quindi sostanzialmente sono tre le modifiche che si possono, almeno per noi, apportare: 90 giorni prima e dopo, periodicità almeno semestrale e per quanto riguarda i membri di Commissione, la suddivisione per competenza. In questa maniera, credo che ci sia la base per un lavoro da compiere un po' più di dettaglio anche all'interno della Commissione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Consigliere Bertola, se vuole avvicinarsi un attimo per conferire con l'Assessore Saitta, sospendiamo i lavori un minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.13 riprende alle ore 11.15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'ordine del giorno n. 300 è stato così modificato: nel dispositivo dopo le parole ". si impegna la Giunta" sono aggiunte le parole " a fornire indirizzo"; le parole "entro 60 giorni" sono sostituite con le parole "entro 90 giorni"; le parole "una relazione trimestrale" sono sostituite con le parole "una relazione semestrale" e dopo le parole "membri di commissione" sono aggiunte le parole "suddivisi per competenza").
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 300, come modificato il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 287 "Utilizzo fondi tesoretto olimpico", presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi, Bertola, Bono, Mighetti, Valetti.
BONO Davide (fuori microfono) Presidente, chiedo se la collega Frediani può illustrare l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Senza aprire la discussione. Prego.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

No, Presidente, mi scusi. Lei ha un'interpretazione tutta personale...



PRESIDENTE

Consigliera Frediani, se lei illustra l'ordine del giorno, poi vorranno intervenire gli altri colleghi e mi mette in difficoltà.
BONO Davide (fuori microfono) Però non è stato illustrato.



PRESIDENTE

Collega Frediani, lo illustri.
Prego.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò brevissima, in realtà, volevo solo precisare un aspetto.
Quest'ordine del giorno l'ho depositato il 14 aprile: mi sembrava inutile aspettare che la discussione arrivasse in Consiglio, considerando che tocca un tema che è stato trattato ieri da un ordine del giorno depositato dal collega Vignale. Quindi, era solo per unire le votazioni ed evitare di rendere l'atto totalmente inutile, perché sarebbe stato discusso chissà quando.
Con quest'ordine del giorno, semplicemente chiediamo di promuovere un percorso che coinvolga tutte le realtà dei territori olimpici, per consentire adeguato trattamento e pari condizioni nell'accesso ai fondi del tesoretto.
Come spiegava correttamente ieri il collega Vignale, si è verificata una situazione per cui alcuni territori interessati dalle Olimpiadi sono riusciti a programmare degli investimenti utilizzando il tesoretto olimpico, in sinergia con fondi privati. Noi lo abbiamo ritenuto un buon modello, che si può riproporre, però coinvolgendo anche gli altri territori. Sappiamo che c'è una sorta di divisione tra i gestori degli impianti e tra le varie Amministrazioni, quindi chiediamo un equo trattamento.
Noi abbiamo solo fatto una piccola aggiunta, forse, rispetto all'ordine del giorno del collega Vignale, che chiede di avere attenzione per tutti quei territori che non rientrano nell'applicazione della legge n. 65, che è quella destinata alla gestione del tesoretto olimpico, quindi anche gli altri territori piemontesi.



(Commenti del Consigliere Vignale)



FREDIANI Francesca

E' uguale. Non si tratta di un plagio, perché - ripeto - è stato depositato il 14 aprile; non c'è concorrenza, nel senso che, evidentemente abbiamo la stessa visione su questo tema.



(Commenti in aula)



FREDIANI Francesca

Amiamo la montagna entrambi, evidentemente.



(Commenti in aula)



FREDIANI Francesca

Essendo genovese, amo anche molto il mare.
Chiederei di avere attenzione per gli impianti olimpici che attualmente, sono inutilizzati.
Noi abbiamo accolto con favore l'accordo relativamente al Comune di Cesana, però ricordiamoci che a Cesana c'è una pista da bob che, al momento, giace inutilizzata sulla montagna e rischia di diventare un mostro abbandonato in mezzo ad una natura che è splendida; e pensiamo anche al trampolino di Pragelato. Quindi, cerchiamo di recuperare il territorio con questi fondi e di non effettuare soltanto investimenti. Ricordiamoci che il tesoretto dovrebbe essere prima di tutto impiegato proprio per consentire la gestione corretta di questi impianti che sono rimasti dopo le Olimpiadi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire, intanto, per un aspetto procedurale; poi faccio presente che non c'è l'ordine del giorno caricato, lo troveremo.
Al di là di questo, richiamo solo un aspetto: nella serata di ieri tutti i primi firmatari degli ordini del giorno hanno illustrato i loro documenti.



PRESIDENTE

Invito i colleghi a fare silenzio.



VIGNALE Gian Luca

Uno dopo l'altro si è svolta l'illustrazione, tant'è che mancavano due ordini del giorno della maggioranza e il Presidente, in chiusura di serata ha detto che si ritenevano illustrati anche gli ordini del giorno - se non ricordo male - n. 196 e n. 326 - o qualcosa di simile - presentati in termini numerici dai colleghi della maggioranza.
Quindi, si è conclusa l'illustrazione degli ordini del giorno e si apre la discussione generale.



(Commenti del Presidente)



VIGNALE Gian Luca

Può piacere o no, è così, non è che in sede di.



(Commenti del Presidente)



VIGNALE Gian Luca

Prego.



PRESIDENTE

Lei ha perfettamente ragione. Ieri, faccio un esempio, sull'ordine del giorno n. 301 c'è stata l'illustrazione - così come da verbale - del Consigliere Mighetti, sono seguiti i Consiglieri Ottria e Bono.
Sull'ordine del giorno n. 302 c'è stata l'illustrazione del Consigliere Mighetti, cui è seguito il Consigliere Bono.
Altro esempio: sull'ordine del giorno n. 308 c'è stata l'illustrazione del Consigliere Valetti, cui sono seguiti i Consiglieri Frediani, Campo e Batzella.
Quindi, non ho motivo per precludervi la possibilità di intervenire, è per essere corretto: non do un'interpretazione mia per forzare, è stato così.
Passiamo dunque all'ordine del giorno n. 324 "Finanziamento alle Valli Olimpiche - L 65/2012, a tutto il 'Sistema neve' della Regione Piemonte e riposizionamento degli impianti ex- olimpici" presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti, Graglia, Sozzani.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Guardi, Presidente, sono due aspetti. Ieri li abbiamo fatti tutti, non li abbiamo affrontati uno alla volta; poi se si può illustrare un ordine del giorno va bene.
C'è un dato certo: quello presentato dal sottoscritto, cioè quello sulle valli olimpiche, io l'ho presentato - credo ci sia anche l'ora - a mezzanotte, cioè ho finito alle ore 11.58.
Visto che ho finito alle ore 11.58, materialmente nessun collega ha potuto intervenire, né tanto meno siamo potuti intervenire sugli ordini del giorno successivi di cui lei ha dato l'illustrazione, ma, certamente, non ha chiesto se qualcuno voleva intervenire, perché ha chiuso la seduta.
Spiego anche il motivo: noi non abbiamo alcun interesse ad intervenire in più sulla legge finanziaria, solo non ci piace tanto essere presi in giro - e lo dico perché siamo in un'Aula - perché l'Assessore Saitta deve imparare ad avere rispetto per l'Istituzione in riferimento a ciò che blatera - questo lo dico proprio: "ciò che blatera".
Cioè, se quotidianamente lui e la sua addetta stampa blaterano "trasparenza e quant'altro", non può venirci a dire che due ordini del giorno li respinge perché non sono rispondenti alla legge; deve dire: "I due ordini del giorno li respingo - come ha fatto tante volte il Vicepresidente - perché la Giunta non li condivide", altrimenti sono scorciatoie troppo semplici e, quando uno imbocca una scorciatoia, spesso tenta di tagliare fregando quello che ha davanti, ma non sempre gli riesce perché se trova qualcuno che se ne accorge non fa bella figura, ed è quello che vogliamo manifestare.
Della discussione degli ordini del giorno non è vero che non ce ne frega niente, perché l'abbiamo fatta e, tecnicamente, dal n. 324 in poi, la possiamo ripetere.
Se noi oggi affrontiamo - non si perde mai tempo - con più compiutezza alcuni temi, ne conosciamo il motivo, perché ci sono anche delle modalità comportamentali rispetto ad un tema su cui, ieri, il Presidente e il Vicepresidente hanno detto: "Sospendiamoli perché - lo dico come l'ho capito io - non vi è una preclusione da parte della Giunta regionale, per manca l'Assessore competente, attendiamolo, visto che ci sarà domani mattina". Perfetto. C'è anche una modalità di relazione per quanto riguarda un tema su cui sembrava non esserci una contrarietà preconcetta da parte della Giunta regionale, e alzarsi a dire che "c'è la legge nazionale che ce lo impedisce", quando molte altre Regioni italiane lo fanno, è prendere in giro non il nostro Gruppo, che è rappresentato, ma l'Aula.
In più, è la terza volta! E lo presentiamo, e non va bene; allora presentiamo la mozione, che viene votata all'unanimità.
L'Assessore Saitta, dall'approvazione della mozione ad oggi, non si è accorto che quella mozione violava la norma? Non se n'è accorto perché non la viola, per un motivo molto banale, ma almeno si sarebbe dovuto accorgere, dal settembre 2014 al quasi maggio 2015, che aveva un atto d'indirizzo che lo riguardava, che si sarebbe dovuto trasformare - perch quello dice l'atto d'indirizzo - in un atto normativo nella legge finanziaria. Quindi, sarebbe dovuto arrivare in una delle mille sedute di IV Commissione che abbiamo fatto dicendo: "Guardate, c'è questo atto d'indirizzo che ha assunto il Consiglio e che impegna la Giunta a presentare un articolo all'interno della Finanziaria. Mi dispiace, ma dopo una verifica normativa fatta non è possibile presentarlo".
Così ci si comporta.
La campagna elettorale è finita, spiegateglielo. Io ho provato anche a dirglielo, ma non serve. Spiegateglielo! Essere tutti i giorni sui giornali e poi non saper condurre neanche la relazione con 50 persone.
Se uno non sa gestire le relazioni con sette persone del nostro Gruppo consiliare, vuol dire fare male l'amministratore, che si ha qualche problema - e poi si spiegano tante cose - nel capire che le relazioni anche con tante comunità, sono difficili da tenere.
Detto ciò, mi permetto, utilizzando lo strumento che la collega Frediani ci ha dato, cioè l'ordine del giorno, di intervenire.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Vignale, vorrei darle una risposta, perché mi vedo onesto intellettualmente.
La mia onestà intellettuale mi porta a dire che lei ha perfettamente ragione sugli ordini del giorno n. 326 e 327, che effettivamente non poteva illustrare perché era mezzanotte.
Se ritiene - le sto dando ragione, per una parte - di intervenire lei e i suoi colleghi sugli ordini del giorno n. 326 e 327, ne ha facoltà.
Tenevo a fare questa precisazione.
Mi ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna, ma se preferisce può continuare il suo intervento.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, chi mi conosce sa che sono puntiglioso, quindi ripartirei dal n. 324 in poi: il 324 si è concluso alle 23.59, quindi era un po' difficile continuare, ma non è questo il tema.
Il tema è quello che dicevo prima.
Dell'illustrazione dell'ordine del giorno n. 324 nessuno è responsabile. Ieri sera molti di noi non sono stati attentissimi (io per primo) ai lavori del Consiglio; in più ho avuto la sfortuna di illustrare l'ordine del giorno n. 324 alle 23.50, per cui, dopo una giornata di Consiglio, il livello di attenzione era po' calato.
Approfitto quindi dello strumento che ci ha fornito la collega Frediani del Movimento 5 Stelle con la mozione n. 287, per ricordare alcuni punti dell'ordine del giorno che abbiamo presentato noi.
Nel titolo c'è scritto: "Valli olimpiche". In realtà riguarda tanto le valli olimpiche quanto il sistema non-olimpico piemontese.
L'ordine del giorno ha tre punti secondo noi importanti.
Il primo, come veniva ricordato, è di garantire che i fondi vengano utilizzati con la stessa modalità estremamente intelligente: un euro al pubblico e un euro al privato nel resto delle aree olimpiche montane.
Dopodiché, sappiamo bene che all'interno della legge 65 ci sono anche gli impianti non del sistema neve, quindi i palazzi del ghiaccio o quelli che sono stati impianti olimpici. Si tratta di una dotazione significativa, ma da usare con grande attenzione, perché abbiamo visto che il rischio è crescente quando ci sono tante risorse. In questo caso ve ne sono tante perché la norma è stata fatta - lo dissi anche nel 2013 - non benissimo nel senso che ha vincolato tanti soldi ad un numero limitatissimo di impianti e di realtà; mentre meglio sarebbe stato prevederne una percentuale sul sistema complessivo, non soltanto della neve (ma principalmente della neve), ma diciamo degli sport olimpici.
Questo è un tema, e quindi che ci sia un'equità nei confronti di coloro per i quali, come è stato fatto con l'Unione dei Comuni della Via Lattea si voglia individuare la stessa modalità: un euro e un euro.
Il secondo aspetto è quello che, non casualmente, scriviamo negli ordini del giorno scriviamo 2015, 2016 e 2017.
Sappiamo dove viviamo; sappiamo che gli strumenti e le disponibilità di bilancio sono risicati e che questi sono fondi di investimento, non è spesa corrente, sulla quale la Regione Piemonte ha l'unica legge di comparto di tutto il sistema, non solo alpino ma di tutto il sistema neve italiano (questo è un aspetto positivo); mentre sul tema degli investimenti riteniamo che sia importante provare a prevedere risorse, tra il 2015 e il 2017, per il sistema neve non olimpico, altrimenti rischiamo di creare una frattura fra quelli che sono i pochi beneficiari di risorse significative e i molti beneficiari di risorse oggi inesistenti.
Il terzo aspetto è che, quest'anno, una legge dello Stato ha eliminato fortunatamente - la vita tecnica degli impianti, per cui se è vero che un impianto non scade più, è altrettanto vero che quell'impianto deve essere revisionato per poter essere utilizzato. E allora lo vediamo dagli aspetti banali, perché la Regione Piemonte è un soggetto gestore di impianti funiviari, perché le funivie del Mottarone sono, come il Vicepresidente sa bene, di proprietà della Regione Piemonte. Siamo anche noi all'interno di questo sistema, ma soprattutto servono risorse che in anni passati, salvo l'anno scorso, sono state stanziate per permettere le revisioni parziali e generali, ed anche un po' di investimenti, in quelle aree che olimpiche non sono.
Potremmo anche permetterci di indicare alcune modalità che si stanno realizzando: il caso di Alagna, per esempio.
La modalità utilizzata fra Finpiemonte e la garanzia del Comune con un leggero aumento dell'IMU sulla seconda casa mi sembra una modalità che tiene conto del periodo in cui viviamo: le nostre casse non hanno risorse ingenti (uso un eufemismo), e allora bisogna inventarsi modalità che comunque consentano uno sviluppo, perché sempre di più il mondo della neve è ormai un mondo ormai globale, grazie ai vettori low cost, per cui chi si sposta dall'est Europa (lo dico perché è un bacino che ha dato grande aumento di flussi turistici nel settore neve), o da altre parti d'Europa o del mondo, deve in qualche modo poterne beneficiare.
L'ultimo aspetto che ci pare significativo è quello del riposizionamento degli impianti, tanto di risalita quanto di innevamento.
Nelle aree olimpiche andremo a sostituire impianti di risalita e impianti di innevamento (più impianti di risalita) che in quelle aree non sono più efficienti per il grande numero di passaggi, ma che invece, in aree sciabili medie o piccole, sono assolutamente utili ed importanti.
Peraltro, sono investimenti che piccole e medie stazioni non potrebbero sopportare.
Visto che in qualche modo noi garantiamo (dico "noi" con la contribuzione pubblica) un beneficio all'impresa privata, ciò che chiediamo nell'ordine del giorno è che quell'impianto, che abbiamo finanziato e che va a sostituire un impianto che, sì, è vecchio perché magari ha 15 anni ma davanti ha ancora molte decine di anni di vita tecnica, e soprattutto è funzionale ad un'altra stazione, possa essere riposizionato.
Questo dovrebbe essere oggetto di una convenzione ed essere riposizionato all'interno di un'altra area sciabile, piccola o media. In questo modo cercheremmo almeno di ottenere, anche se in misura non enorme il beneficio che con i costi della legge 65, non solo finanzio la grande stazione, ma riesco anche a dare un sollievo alla piccola e media stazione che ha beneficiato di quell'impianto sostituito.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Edi Franchetti" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe V E della Scuola elementare "Edi Fianchetti" in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 83, inerente a "Legge Finanziaria 2015" (atti d'indirizzo collegati) (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
Non voglio interrompere il dibattito, ma avendo ascoltato l'intervento del Consigliere Vignale, vorrei ribadire un'esigenza. Nei nostri dibattiti possiamo esprimere giudizi politici anche molto aspri che riguardano anche i componenti della Giunta, tuttavia è sempre bene che i giudizi non vengano espressi sui dipendenti del Consiglio, sui dipendenti della Giunta e sui componenti degli Uffici di Comunicazione degli Assessori. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno che andiamo a discutere ora riguarda una serie di aspetti che, come ha già detto il collega Vignale, al di là che alcuni Comuni oggi hanno già beneficiato di una serie di compensi economici rispetto agli investimenti realizzati nell'ambito dei propri territori in ambito turistico e sportivo, con il periodo delle Olimpiadi, oggi si trovano ad avere ulteriori soldi assegnati rispetto all'ammodernamento degli impianti e alla modifica degli impianti stessi.
Tenete presente che il Piemonte, dal punto di vista turistico, rispetto a questo tipo di attività, ha un peso specifico notevole; lo si vede anche in altre Regioni italiane, siano esse la Lombardia, il Veneto o il Trentino. Evidentemente, in questo settore particolare hanno sempre avuto una sensibilità accentuata, ma soprattutto rientra in una politica turistica d'importanza regionale assolutamente prioritaria.
Il fatto che, nell'ambito dell'ordine del giorno, si vada a individuare, nel triennio 2015-2017, la possibilità che si valutino questi impianti in modo generico e soprattutto si valutino nell'ambito di una programmazione di tipo turistico che possa valorizzare i singoli territori diventa un elemento che, in ambito finanziario, rappresenta una priorità per l'intera Regione Piemonte.
Lo dico perché noi, nel caso specifico della vecchia Provincia di Novara, che univa le attuali due Province di Novara e del VCO, vi sono soprattutto per quanto riguarda la Provincia del VCO, delle stazioni sciistiche estremamente importanti, ma anche località turistiche con un'attività sciistica marginale. E' il caso della funivia del Mottarone: il Comune di Stresa e i Comuni del VCO sono interessati ad una valutazione comune affinché si possano risolvere i problemi legati alla gestione della funivia in un periodo difficile di programmazione economica.
Lo ha spiegato il Consigliere Vignale: Alagna ha individuato una modalità in accordo fra Regione, Comune e operatori di tipo privato che gestiscono le stazioni sciistiche, e nell'ambito di questa riorganizzazione sono state anche individuate le modalità economiche per il finanziamento degli stessi impianti, che peraltro collega la Valsesia con la Valle D'Aosta, in un comprensorio sciistico estremamente importante.
La stessa cosa la si può fare in altre zone del Piemonte, in cui questa attività possa essere organizzata in una logica di programmazione, ma soprattutto di idee che devono essere poi "lanciate" sui singoli territori.
In tal modo ci potrebbe essere, da parte della Regione, una politica di coinvolgimento e soprattutto di organizzazione degli Enti pubblici locali delle comunità locali e delle pro loco, affinché questi possano essere attivi nella riprogrammazione degli impianti. Questo è un elemento di grandissima portata turistica e anche di entrate sotto vari profili, sia a livello di operatori locali, sia a livello di impiantistica locale, sia a livello delle varie tassazioni e in ultima istanza a vantaggio della Regione stessa.
Senza una programmazione di questo genere non è possibile avere una "fantasia" (chiamiamola in questo modo) da parte dell'operatore locale, che diventa l'attore principale rispetto a questo tipo di iniziative. Ed è per questo motivo che proponiamo un ordine del giorno, partendo da un principio sacrosanto. Vi è una disponibilità economica accantonata e purtroppo vincolata a favore degli impianti olimpici, ma si poteva fare un'analisi completamente differente sull'intero territorio regionale, se da parte della Giunta ci fosse stata una considerazione positiva nell'adozione delle strategie programmatiche rispetto a questo obiettivo finale.
Questo sicuramente è un elemento fondamentale ai fini di recuperare un'attività turistica e imprenditoriale, che può trasformarsi in una somma di attività imprenditoriali, sia quella specifica dell'impiantistica, sia quella dell'attività imprenditoriale alberghiera, sia quella dell'attività imprenditoriale locale nello sviluppo delle sagre o di tutta una serie di attività che vengono fatte a latere di questi impianti. In tal modo si potrebbe creare veramente un circolo economico virtuoso sull'intero territorio regionale, in particolare sul territorio alpino.
Ecco, questa è la filosofia con la quale volevamo presentare quest'ordine del giorno. Tuttavia, non abbiamo preclusioni per eventuali modifiche del testo. Siamo disposti ad un confronto con la Giunta, purch ci sia l'inserimento di questo sacrosanto principio, che riteniamo fondamentale ai fini di una corretta politica di sviluppo turistico della nostra regione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
La parola al Consigliere Graglia.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Intervento brevemente, cercando di essere concreto.
Il nostro ordine del giorno è uguale a quello presentato dal Movimento 5 Stelle, però non importa che siano uguali o chi arrivi prima, ma l'importante è prestare attenzione e cercare di portare a casa qualche risorsa.
Come hanno fatto i miei colleghi che mi hanno preceduto, parto dal territorio e dalla manifestazione che è stata fatta qualche settimana fa a Prato Nevoso dagli addetti ai lavori, alla quale sono seguiti dei comunicati stampa. Ho visto che anche il Presidente Chiamparino aveva risposto a questa manifestazione, dando la piena disponibilità ad incontrarli.
Capiamo benissimo che i fondi olimpici siano vincolati, anche se sono tantissimi: tanti soldi per pochi, non è la scelta migliore, però sono vincolati e non si può fare niente. Tuttavia, è ovvio che chiediamo un'equa distribuzione sugli impianti che ne hanno diritto, soprattutto poniamo l'attenzione anche sul fatto che coloro che in questo momento non vengono beneficiati dai contributi, che però hanno difficoltà e sono situazioni magari minori debbano anche avere l'opportunità di essere considerati e di poter portate a casa qualche contributo.
Condivido anche la proposta compresa nel nostro ordine del giorno di poter riutilizzare gli impianti sostituiti delle stazioni olimpiche, anche se onestamente bisognerebbe fare una riflessione perché non vorrei che la salsa costasse più del pesce e quindi bisogna capire gli effettivi costi per la sostituzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Il tema trattato in quest'ordine del giorno non è un tema di parte: è un tema che riguarda un grande pezzo di economia di questa Regione. Come tale, chiaramente, chiama in causa quello che nel 2006 è stato un evento straordinario per questa Regione (le Olimpiadi), ma soprattutto quello che ha creato in termini di economia, di indotto e di ricaduta non nel breve ma nel medio e lungo termine.
E' chiaro che questo patrimonio non può essere perso, soprattutto per quello che è stato fatto in termini di lavoro, di comunicazione di marketing, di sviluppo infrastrutturale e strutturale di impianti. Quindi tutta questa riflessione, che nasce appunto dall'ordine del giorno del collega e della collega del Movimento 5 Stelle, chiaramente porta, oltre alla necessità di intervenire, anche a una profonda attenzione verso quelle che sono le strategie quando si arriva di fronte a determinati eventi, o meglio, quando si va oltre determinati eventi. Questo è l'auspicio che potrà esserci anche con Expo, piuttosto che altri eventi che ci sono stati e che ci saranno in questo Paese e in questa Regione.
Alla luce di questo ragionamento, quindi, bisogna considerare non solo le aree olimpiche o le valli olimpiche, quelle che comunque hanno beneficiato di un flusso in termini immediati, ma occorre cercare di operare in un'orbita che abbracci sempre di più questo mondo; mondo che tra l'altro, a livello di economia, a livello di ritorno, a livello di PIL ha un'importanza strategica.
Naturalmente il Piemonte ha la fortuna di avere una forte struttura di carattere montano e, di conseguenza, una buona possibilità di creare economia in aree che altrimenti non avrebbero possibilità di sviluppo e di crescita né opportunità di economia. Ma, come tale, credo che debba andare a intervenire anche - come cita il secondo punto, in termini di impegno in quelle zone che non hanno avuto la fortuna di essere teatro di Olimpiadi, ma che possono fruire o magari sfruttare impianti rimossi che hanno comunque vita e che possono essere sostituiti o implementati, e quindi lavorare sempre di più nella crescita di questo segmento.
Ecco, noi riteniamo che ciò possa essere veramente una strategia. Ma una strategia che va pianificata, che va pensata; una strategia che parte da un qualcosa che è stato comunque il clou di questa Regione nel 2006.
Di conseguenza, l'impegno che si chiede è non solo di ragionare sempre nell'ambito del mero meccanismo gestionale (li ho fatti, ce li ho, cerco di governarli, qualche pezzo lo chiudo o non funziona più), ma invece di continuare a lavorare, perché si tratta comunque di patrimoni innanzitutto. D'altro canto, sono spese fatte, investimenti fatti nel tempo e quindi, come tali, l'opportunità di far sì che questi continuino a essere base economica credo che sia un elemento importante. Se in più si implementa anche, allora questo diventa veramente il conseguimento di una strategia positiva quando si punta all'evento.
Quando si punta all'evento solo per tagliare dei nastri e solo per fare un po' di maquillage nell'anno dell'evento stesso, allora questo non porta a nulla. O porta a vincere qualche campagna elettorale. Ma obiettivamente credo che non siano più i tempi per attuare queste strategie.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 301 "Disegno di legge n. 83 - Legge finanziaria per l'anno 2015. Vendita delle partecipazioni in Terme di Acqui S.p.A." presentato dai Consiglieri Mighetti, Batzella, Bertola, Bono, Campo Frediani, Valetti.



PRESIDENTE

Sull'ordine del giorno n. 301 ha chiesto la parola l'Assessore De Santis; ne ha facoltà.
DE SANTIS Giuseppina, Assessore alle attività produttive Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta su quest'ordine del giorno è favorevole subordinatamente alla disponibilità dei presentatori a modificare il secondo "impegna" in maniera lievemente meno restrittiva e in base a questa formula: "A garantire che la procedura di vendita tuteli prioritariamente l'uso della risorsa acqua ai fini termali". Grazie.



PRESIDENTE

Quindi c'è un orientamento favorevole da parte della Giunta.
Se va bene, metto in votazione il documento con questa correzione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ottria; ne ha facoltà.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Come ho già detto ieri sera, condivido l'impianto di quest'ordine del giorno e accolgo favorevolmente anche le modifiche concordate con l'Assessore. Di conseguenza, daremo voto favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ottria.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 301, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 302 "Disegno di legge n. 83 - Legge finanziaria per l'anno 2015. Criteri di ecosostenibilità per determinare la premialità del canone di imbottigliamento" presentato dai Consiglieri Mighetti, Andrissi Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani, Valetti.
L'orientamento della Giunta?



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

L'orientamento della Giunta è favorevole, se emendato.



PRESIDENTE

L'Assessore dichiara che ci può essere un orientamento positivo della maggioranza se quest'ordine del giorno venisse emendato.
Assessore, vuole specificare come dovrebbe essere emendato?



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Nell'illustrazione di ieri sera avevo inteso che la replica e la Giunta si sarebbero svolte questa mattina.
Accenno semplicemente al fatto che il regolamento che riguarda i canoni di concessione delle acque minerali, entrato in vigore il 1° gennaio 2014 prevedeva delle premialità ambientali e delle premialità sociali.
Dal 1° gennaio 2014 sono state introdotte le premialità ambientali riferite ai contenitori in vetro, soprattutto ai contenitori in vetro che vengono recuperati; mentre dal febbraio 2015 è stata introdotta la norma (ancora in itinere, in fase sperimentale), che riguarda i contenitori eco sostenibili.
Il primo punto relativo allo specificare "per il materiale bio degradabile PLA e le corrette modalità di smaltimento" è accoglibile; il secondo punto invece, che rimanda al decreto del Ministero della Sanità per il 50% come tetto (mentre il regolamentano si ferma al 20%), creerebbe grossi problemi nella fase gestionale. Questo secondo punto, quindi sarebbe da eliminare o, al limite, da correggere, come indicazione tendenziale verso il 50% indicato dal Ministero, ma non certo come riferimento assoluto per il regolamento.



PRESIDENTE

Consigliere Mighetti, è disponibile alla modifica? Ordine del giorno n. 303 "Disegno di legge n. 83 - Legge finanziaria per l'anno 2015. Programmazione della messa in sicurezza del territorio per realizzare gli interventi urgenti, necessari a prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico" presentato dai Consiglieri Rostagno, Conticelli Ferrentino, Gariglio, Grimaldi, Rossi.
Intanto che il Gruppo riflette, proseguo con l'ordine del giorno n.
303.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

Poiché per com'era predisposto l'ordine del giorno si impegnava economicamente la Giunta, lo subemendiamo (ne ho già parlato con l'Assessore), eliminando l'ultimo capoverso che recita: "Impegna la Giunta regionale a completare il censimento degli interventi necessari alla messa in sicurezza del territorio individuando le priorità di intervento; ad utilizzare tutte le forme di finanziamento possibili per eseguire gli interventi ritenuti prioritari, nell'ottica della prevenzione dei rischi idrogeologici".



PRESIDENTE

Va bene, procediamo alla votazione dell'ordine del giorno come illustrato nella modifica da parte del proponente, invitando subito dopo la votazione a recarsi al banco della Presidenza per apporre la modifica.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 303, come emendato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Preciso che le Consigliere Batzella e Gancia volevano votare a favore.
Ordine del giorno n. 305 "Disegno di legge n. 83 Legge finanziaria per l'anno 2015. Valorizzazione del patrimonio archeologico minerario piemontese", presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Mighetti.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 305, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 306 "Disegno di legge n. 83 Legge finanziaria per l'anno 2015. Finanziamento del Fondo di garanzia per l'accesso al credito a favore dell'imprenditoria femminile", presentato dai Consiglieri Frediani Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

L'ordine del giorno è condivisibile. Chiediamo solo che dopo le parole "Il Consiglio impegna la Giunta regionale", al posto di "finanziare", che in questo momento esprimerebbe un impegno di cui non siamo certi, inserire "a valutare la possibilità di finanziare il fondo di garanzia".
Questo per correttezza.
Se viene accolto, il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Collega Frediani, va bene? Perfetto, allora procediamo con la votazione.
Dopo la votazione la invito a recarsi al banco della Presidenza per la modifica.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 306, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 307 "Disegno di legge n. 83 Legge finanziaria per l'anno 2015. Sostegno alle biblioteche non regionale presenti sul territorio piemontese", presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi Batzella, Bertola, Bono, Campo, Mighetti.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 307, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 308 "Abbonamenti mezzi pubblici a costo ridotto per studenti scuole superiori - Disegno di legge n. 83 odg collegato ex art.
87 del R.I.C.R.", presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 308, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 309 "Efficientamento delle linee ferroviarie SFM e messa in sicurezza delle aree di passaggio a livello luogo di incidenti mortali lo scorso anno - Disegno di legge n. 83 art. odg collegato ex art.
87 del R.I.C.R.", presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

La Giunta darebbe parere favorevole all'ordine del giorno purché siano modificate le parole dell'ultimo comma. Dopo le parole "Il Consiglio impegna", al posto di "Siano stanziate a bilancio", con le parole "A ricercare le risorse, assieme a RFI-Trenitalia, per la messa in sicurezza".



PRESIDENTE

Le potrebbe andare bene, Consigliere Valetti? Perfetto, allora procediamo con la votazione e poi invito il Consigliere Valetti a recarsi al banco della Presidenza per la modifica.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 309, come modificato, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 310 "Stanziamento fondi per la messa in opera delle aree 'Movicentro' già individuate e individuazione e progettazione di ulteriori aree di interscambio - Disegno di legge n. 83 collegato ex art.
87 del R.I.C.R.", presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Così com'é scritta la "parte impegnativa" non possiamo assumerlo perché prevede proprio un impegno a stanziare delle risorse sul bilancio sia per i nuovi Movicentro, che per gli attuali. Purtroppo, in questo momento le condizioni non ce lo consentono.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 310, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno n. 320 "Individuazione di un unico bacino territoriale integrato Cuneo-Asti-Alessandria ad addivenire ad una programmazione unitaria dei servizi di TPL su gomma, ad un'unica gara per l'affidamento dei trasporti di servizio su gomma delle tre province. Piena attuazione su scala regionale del sistema di bigliettazione elettronica BIP", presentato dai Consiglieri Motta, Allemano, Chiapello, Gariglio, Ravetti.
La Giunta ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 320, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Mozione n. 322 "Disegno di legge regionale n. 83 'Legge finanziaria per l'anno 2015'. Impegno per la predisposizione di un nuovo capitolo di entrata atto a recepire le erogazioni liberali", presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
La Giunta ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 322, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Approfitto per fornire una comunicazione ai colleghi: l'incontro previsto per oggi, alle ore 13, con i Capigruppo (o con un loro delegato) sulla questione della legge elettorale, verrà posticipato, causa stanchezza del sottoscritto. So che voi, invece, siete tutti arzilli!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 324 "Finanziamento alle Valli olimpiche - L. 65/2012 a tutto il 'Sistema neve' della Regione Piemonte e riposizionamento degli impianti ex olimpici", presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Graglia, Sozzani.
La Giunta regionale ha espresso un orientamento favorevole.
GARIGLIO Davide (fuori microfono) Presidente, le chiedo la cortesia di andare più lentamente, perché non sappiamo che cosa votiamo!



PRESIDENTE

Sull'ordine del giorno n. 324 ha chiesto la parola l'Assessore Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
La Giunta condivide nella sostanza il contenuto, però chiederei la modifica di un verbo, proprio per la non certezza di poter impegnare soprattutto nell'anno in corso, delle risorse. Pertanto, sostituirei il verbo "adottare" con il termine "perseguire".
Con questa sostituzione, in ogni caso, siamo impegnati nell'avanzare proposte nel prossimo futuro.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, accetta le modifiche?



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Sì.



PRESIDENTE

Dovrebbe avvicinarsi al banco della Presidenza per siglare la modifica.
GARIGLIO Davide (fuori microfono) Scusi, ha chiesto la sostituzione del termine "adottare" con "perseguire"?



PRESIDENTE

Esatto.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 324, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 326 "Impegno a procedere al riordino del sistema tributario regionale e, in particolare, all'adeguamento delle tariffe del diritto di escavazione contestualmente alla regolazione della pianificazione delle attività estrattive in sede di disegno di legge collegato alla finanziaria 2015", presentato dai Consiglieri Rossi Andrissi, Barazzotto, Bertola, Corgnati, Ferrentino, Gariglio, Giaccone Grimaldi, Monaco, Ottria, Ravetti, Rostagno.
La Giunta regionale ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 326, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 196 "Definizione e pubblicazione obiettivi del personale dirigente", presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola, Valetti La Giunta regionale ha espresso un orientamento favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 196, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 327 "Revisione delle politiche di sostegno alle famiglie numerose", presentato dai Consiglieri Rostagno, Gariglio Giaccone, Monaco, Ravetti.
L'orientamento della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 327, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Mozione n. 287 "Utilizzo fondi tesoretto olimpico", presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi, Bertola, Bono, Mighetti, Valetti.
La mozione n. 287 è modificata come segue: "Promuove un percorso che coinvolga tutte le realtà dei territori olimpici al fine di consentire adeguato trattamento per condizioni nell'ambito dei fondi della legge n.
65".
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 287, come modificata, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 302 "Disegno di legge n. 83 - Legge finanziaria per l'anno 2015. Criteri di ecosostenibilità per determinare la premialità del canone di imbottigliamento", presentato dai Consiglieri Mighetti, Andrissi Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani, Valetti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Viene espunto l'ultimo impegno.



PRESIDENTE

L'orientamento della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 302, come modificato il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
E' aperta la fase delle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Intervengo brevemente per alcune considerazioni dopo il dibattito che c'è stato sulla Legge Finanziaria e prima di svolgere la parte di valutazione sul bilancio.
Innanzitutto mi permetto personalmente di esprimere l'apprezzamento per il rapporto che c'è stato, in particolare con l'Assessore Reschigna, nel confronto con le opposizioni e nel dibattito e dell'attenzione rivolta durante tutta la discussione.
Non altrettanto posso dire del metodo utilizzato da altri Assessori quali Saitta - cito solo la parte politica - le cui valutazioni e anche interpretazioni ci hanno lasciati perplessi, quanto meno nel metodo perché non è che ci sia una rilevanza di chissà quale appropriazione nel chiedere alcune cose o un maggior controllo. Quindi, nel metodo utilizzato nei rapporti forse qualche accenno di negatività va rilevata. Lo dico perché da parte di tutta l'opposizione c'è stato un rapporto di correttezza estrema nei confronti della Giunta e di quella che è la scelta che la maggioranza deve fare.
La Legge Finanziaria, di fatto, è la norma che poi blinda il bilancio e che ne definisce i tetti, quindi definisce i percorsi di ristrutturazione.
Peraltro, ancora ieri c'è stata una I Commissione, nella quale, in progress, abbiamo preso atto di quelli che sono stati i cambiamenti da quando abbiamo cominciato la discussione in Commissione. Infatti, abbiamo iniziato una discussione in Commissione - e di questo credo che, come opposizione, debba esserci dato atto - senza avere ancora la blindatura e senza avere ancora il riferimento di tetto. Anzi, se vogliamo, ancora ieri durante la I Commissione, abbiamo preso atto che ci sono ancora dei punti interrogativi e delle parti dubbie che vanno definite rispetto all'entità delle entrate che questa Regione ha. Naturalmente l'abbiamo fatto cogliendo l'impegno della Giunta di comunicarcele man mano.
E' chiaro che la Legge Finanziaria blinda tutto questo, ma dovrebbe anche fornire l'azione di governo o almeno, come ho detto nell'intervento di apertura, essendo la prima Legge Finanziaria, avrebbe dovuto fornire il canovaccio dell'azione politica programmatica. E questo - mi sia permesso dirlo - l'abbiamo trovato molto scarso; forte e chiaro nella parte finanziaria, ma debole - se mi permette, Presidente Chiamparino - nella parte di proiezione politica sui vari settori.
Avremmo preferito avere nella parte di dibattito, principalmente nel dibattito di Commissione, un po' più di chiarezza su quelle che sono le linee che i vari Assessorati e le varie Direzioni intendono svolgere per il disegno di cambiamento che questa Giunta vuole per la Regione Piemonte in questa legislatura.
Quindi, mi sia permesso di segnalare questa criticità, che spero non sia poi nei fatti reale, ma che sia solo dovuta ad una difficoltà di dialogo o legata semplicemente alla tipicità piemontese di non dire mai troppo per non compromettersi eccessivamente e per non farla troppo fuori dal cosiddetto seminato.
Prendendo atto dell'azione di ristrutturazione finanziaria, devo dire che alcune cose le dobbiamo ancora segnalare.
Da un lato, voglio essere molto sincero: nel soggetto pubblico, negli Stati, nelle Regioni e nei Comuni la tassazione ha un fondamento, quello di garantire all'azienda i flussi di erogazione per svolgere i servizi pubblici. Poi, a seconda della posizione politica, se ne vedono di più o di meno. Addirittura la tassazione, per gli Stati, ma anche per alcuni soggetti a dimensione più vasta, quale può essere la Regione, c'è stato un momento dov'era molto di moda l'utilizzo della tassazione come strumento di politica dei redditi e di riequilibrio. Vorrei citare, a questo proposito la progressività delle imposte dirette in luogo del meccanismo puramente percentuale.
Ciò che non va bene - e lo dico in modo chiaro - è quando la tassazione diventa strumento di punizione: dire, cioè, "mi tolgo la soddisfazione di punire" questa o quell'altra categoria. Per fortuna c'è stato un ripensamento. Mi riferisco, per esempio, agli emendamenti che riguardavano la tassazione sul materiale estrattivo. Noi non ci opponiamo ad una ridefinizione, ad una valutazione complessiva dei canoni; però, come ho già avuto modo di dire in Aula proprio su quegli emendamenti, le valutazioni da farsi sono di due tipi: uno, che ha l'effetto sull'interno, e l'altro, che ha l'effetto sull'utenza (in questo caso sull'impresa, ma direi anche sul consumatore finale). Va fatta, quindi, una valutazione costi/benefici, e non va applicata una punizione di una categoria rispetto ad un'altra categorie, peraltro, alcune delle quali già punite dalla crisi di mercato che stiamo vivendo.
L'invito, quindi, è quello di abbandonare questa prospettiva. Poi naturalmente, nell'occasione di questa legge finanziaria - che ci ha portato a discutere e a fare la panoramica su un piano di ristrutturazione del bilancio regionale, portato avanti con fatica ma bene, in questo caso da parte della Presidenza e dall'Assessorato al bilancio - vorrei mettere l'accento sulla necessità di tenere ancora d'occhio la partita "derivati".
Questa, infatti, come ha avuto modo di dire il Vicepresidente Reschigna in Aula, non è questione di "domani mattina" e quindi si potrebbe dire che non ci riguarda immediatamente. Vorrei ricordare, però, che il miliardo e 800 milioni della partita "derivati" 2006-2007 oggi ha una quotazione che è sul 60-65%. E' vero: la speranza è l'ultima a morire; ma se il fondo accantonato vale il 60% del miliardo e 800.000, vuol dire che il buco è di 800 milioni (o 700, mal contati). E' vero che abbiamo letto sui giornali che lo Stato italiano ne ha per 160 miliardi e che pressappoco la quotazione è della stessa entità (perché noi veniamo "agganciati" allo Stato); quindi possiamo dire che quando lo Stato italiano si troverà di colpo una sberla da 60 miliardi, anche noi ci troveremo quella da 700 milioni.
Questa, però, è una risposta che può essere data al bar, ma io devo dire che apprezzo che da parte dell'Assessore Reschigna ci sia stato il pensiero a guardar oltre, agli anni dove ci sarà una ricaduta pesante, a partire dal 2025. C'è infatti il rischio che, oltre alla partita pesante del piano "fondo di ammortamento", ci sia poi comunque quella spada di Damocle e quindi siamo di fronte alla necessità di arrivare a valutare, sui bilanci del futuro, anche degli accantonamenti per coprire il buco di quella sciagurata operazione dei derivati del 2007. Questo è l'altro elemento.
Ribadendo la non soddisfazione per la parte politica della legge finanziaria - e quindi il rammarico per l'azione che poteva essere compiuta su questa legge - ma con le considerazioni di apprezzamento che ho fatto prima, dichiariamo da parte nostra il voto contrario.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pichetto.
Ricordo che per le dichiarazioni di voto, sono a disposizione cinque minuti. Naturalmente lo ricordo solo - e infatti non l'ho interrotta collega Pichetto - perché alle ore 13 la seduta dovrebbe chiudere ed esclusivamente per cercare di permettere a tutti i Gruppi di esprimere la dichiarazione di voto.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Giungiamo quindi alla fine della discussione su questa Finanziaria: una discussione che ha visto le opposizioni, ma anche la maggioranza e soprattutto la Giunta, illustrare un gran numero di emendamenti. Questo è uno degli aspetti critici che abbiamo evidenziato durante la discussione.
Se da una parte, infatti, è più che lecito andare a proporre interventi migliorativi del testo con iniziative consiliari - che possono essere di opposizione, ma anche di maggioranza - e se, anche dal punto di vista regolamentare, è altrettanto lecito da parte della Giunta proporre delle modifiche in sede di discussione in Aula, il tutto stride un po', spesse volte, con la logica e con il buonsenso.
E' chiaro che la maggioranza e l'opposizione - quindi il Consiglio regionale - ricevono un testo dalla Giunta regionale e che, nell'attività prima di Commissione e poi di Aula, lo valutano e, se del caso, lo emendano; la Giunta regionale, invece, presenta un testo che in linea di massima, salvo alcuni aggiustamenti, dovrebbe già essere un testo dalla stessa ritenuto più o meno definitivo. Al contrario, abbiamo un disegno di Legge Finanziaria che è stato presentato con circa due articoli in Commissione è che poi, invece, è cresciuto in numero di articoli anche durante l'esame in Aula, con emendamenti presentati un po' alla spicciolata da parte della Giunta.
In questo caso, abbiamo evidenziato come molti degli interventi proposti dalla Giunta riguardassero materie non di stretta attinenza alla Legge finanziaria, motivati spesse volte dalla necessità e dall'urgenza.
Abbiamo rimarcato questo fattore perché già nei mesi scorsi lo avevamo fatto e perché spesso noi stessi ci rendiamo conto che andiamo a ritrovare nelle leggi finanziare tutta una serie di discipline importanti riguardanti varie tematiche. Questo, quindi, porta un po' di dispersione e di confusione normativa.
Durante la relazione di minoranza avevo evidenziato, al di là degli aspetti che erano presenti nel disegno di legge, anche quelli assenti. Mi dolgo di dover fare la stessa analisi anche in sede di dichiarazione di voto, perché l'esame dell'Aula, a questo proposito, non ha portato delle novità. Mi riferisco ai costi della politica.
Noi abbiamo ripresentato le nostre proposte: da un lato quelle sui vitalizi, che erano proposte da noi già avanzate mesi fa, sulle quali siamo rimasti sulle nostre posizioni, anche se avevamo proposto un'alternativa all'abrogazione, che era quella di applicare un contributo di solidarietà più elevato che a noi pare più consono; dall'altro lato, invece riguardante il trattamento economico dei Consiglieri regionali coscientemente e anche con l'intenzione di venir incontro alle dichiarazioni - sia di esponenti di maggioranza, ma soprattutto del Presidente della nostra Regione Chiamparino e anche del Presidente del Consiglio Renzi - siamo andati vicino alle loro posizioni e abbiamo riproposto di equiparare il trattamento dei Consiglieri regionali a quello del Sindaco del capoluogo della Regione o, se preferite, del Sindaco della Città metropolitana.
Abbiamo purtroppo dovuto constatare che sui costi della politica sia il Presidente del Consiglio Renzi sia il Presidente della Regione Chiamparino sia la maggioranza del Partito Democratico hanno, in questi mesi, fatto della demagogia e del populismo. Solo in questa chiave, infatti, si possono definire degli annunci e delle promesse che poi non vanno a trovare riscontro nella realtà.
Noi avremmo sperato che, magari, anche con delle modifiche a ciò che avevamo proposto nell'esame di quest'Aula, si potesse arrivare ad un intervento sui costi della politica già in questa Finanziaria (questa era l'intenzione anche del Vicepresidente Reschigna e del Presidente Chiamparino).
Purtroppo, non è stato possibile. Su questo scontiamo la non volontà del Partito Democratico di intervenire, mentre gli stessi rimandano la soluzione ad altri tempi, alla cosiddetta scrittura della pagina di storia che starebbero per fare a Roma. Scrittura di una pagina di storia che, in realtà, noi denominiamo scempio della Costituzione.
Tuttavia, all'interno di questa modifica radicale dei principi della Costituzione si potrebbe anche trovare, alla fine, un intervento sui costi della politica.
Stiamo in trepidante attesa. Ieri ho fatto notare che, forse, ci avevano impiegato minor tempo i Padri costituenti a riscrivere la Carta Costituzionale del nostro Paese, ma tant'è.
Anche per questo motivo, nonostante la soddisfazione che dobbiamo rilevare per l'approvazione di parecchi nostri atti d'indirizzo soprattutto quello riguardante le norme anticorruzione nella sanità per la nostra regione e anche l'istituzione di un capitolo di entrata per le erogazioni liberali e per il fondo di microcredito, il nostro giudizio complessivo sulla legge finanziaria sarà negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

La Lega Nord ha avuto un atteggiamento di rispetto nei confronti della Presidenza e del Consiglio. Abbiamo cercato, sicuramente, di dare il nostro piccolo contributo e ci siamo resi conto che avete finalmente compreso, in questo anno, qual era lo stato dei conti della Regione, peraltro ereditato dalla Giunta Bresso.
Devo dire che è stato corretto il vostro atteggiamento nell'averlo ricordato spesso, ma lo facciamo ancora oggi perché le responsabilità sono diffuse ed è giusto che questo aspetto venga sottolineato. Un aspetto di correttezza e coerenza da parte vostra.
Noi avremmo preferito più coraggio per quello che riguarda l'organizzazione, la liquidazione, la dismissione delle partecipate sicuramente una maggiore attenzione - ma avremo ancora tempo per discutere ai derivati, così come ha anche sottolineato il Consigliere Pichetto.
Vogliamo, inoltre, assolutamente chiedere, in modo costruttivo, che ci possa essere un diverso metodo. Molto spesso i documenti sono arrivati in ritardo, avevamo pochi elementi a disposizione. Abbiamo deciso di non fare un'opposizione demagogica. Ieri ho fatto un calcolo sul costo di alcuni emendamenti proposti, e ridendo, potremmo arrivare al miliardo di euro. Con una battuta, anche per sdrammatizzare il momento, pur ribadendo il nostro voto negativo alla Finanziaria, vorremmo chiedere al Presidente di farci un pensiero, stampare il "Chiamparinum" e vedere che, magari, queste richieste non possono essere tutte esaudite.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

Intanto inizierei con il ringraziamento all'Aula e alla Giunta per questo percorso che abbiamo fatto insieme e che ha visto molti di noi impazienti e annoiati. Ricordo che molti arrivano da amministrazioni comunali e non sono abituati a questa liturgia.
Credo che, in questi giorni, al di là dei tempi morti, abbiamo fatto alcuni approfondimenti, alcuni dei quali hanno visto anche delle condivisioni. Su alcune tematiche, le soluzioni vanno trovate insieme.
E' chiaro che gli emendamenti presentati, come gli ordini del giorno esprimono sensibilità diverse. E' giusto che sia così. Tuttavia, mi sembra che sia da sottolineare il fatto che la maggior parte degli ordini del giorno, che sono comunque un'espressione significativa dell'intento politico, abbiano avuto un parere unanime nel voto.
E' stato sottolineato un passaggio che ci ha visti contrapposti per alcune ore, legato alla proposta di aumento delle tariffe. Vorrei che fosse chiaro che ne abbiamo preso atto, ma eravamo anche consapevoli che era opportuno che si inserisse questo passaggio in un collegato diverso da quello della Finanziaria. Ora, il nostro Gruppo, in questi mesi, ha fatto una maturazione su una tematica e vuole dare un segnale che non deve essere percepito come un accanimento nei confronti di una categoria, anzi, vuole essere percepito come una ricerca di riequilibrio finanziario in termini della tariffazione. Ed è per questo che l'emendamento presentato ci vedrà tutti coinvolti nel prossimo futuro a definire un riequilibrio della tariffazione, che consenta di pagare il dovuto per tutte quelle attività che usano i beni, che sono beni collettivi, alcuni dei quali sono beni finiti. Che sappia rispettare il rapporto che ci deve essere fra giusto profitto e restituzione alla comunità, in modo tale che la comunità possa investire in pianificazioni, controlli e quant'altro.
E' stato sottolineato che da questa Finanziaria non emerge la politica.
In un momento come questo, credo che politica sia mettere a posto i conti e, fatto salvo quant'è la spesa obbligatoria, la parte rimanente è allocare le risorse con una scelta che è politica. Non è stato facile, con minori risorse, definire quali erano le scelte da portare avanti per garantire alcuni settori, per garantire alcune tematiche della nostra società.
Questa è politica e, probabilmente, ci vedrà ancora in difficoltà il prossimo anno, ma la politica vuol dire fare strategie, in modo tale che solamente individuando una serie di riforme si potrà ridurre il peso di questi costi indispensabili e fissi che dobbiamo affrontare ogni anno.
Infine, un auspicio. L'auspicio è che la prossima Finanziaria la si faccia entro la fine dell'anno, come è giusto che sia in qualsiasi amministrazione, chiariti i limiti che ci vengono posti dal Governo chiarite le risorse e definito anche - me lo auguro più facile - il percorso. Arriviamo alla Finanziaria ad un terzo dell'anno perch ovviamente, bisognava individuare delle strategie e bisognava portare avanti accordi con il Governo. Cosa che è stata fatta, avrà ancora delle fasi di assestamento e completamento, ma mi auguro che non ci vedrà più in prima linea l'anno prossimo. Quindi, se tutto va bene, credo che a novembre dicembre si possa fare, come in tutte le Amministrazioni, una nuova Finanziaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monaco.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
E' la prima Finanziaria che andiamo a votare, su cui abbiamo avuto una discussione oserei dire serena in quest'Aula, ma si era entrati nell'Amministrazione di questa legislatura con un convincimento iniziale: che il dramma e il problema più grosso fosse quello della sanità, dove i conti non erano in ordine, e che bisognava mettere mano a un sistema che sembrava - ed è - sull'orlo del collasso.
Facendo un'analisi e una ricognizione di quanto c'era in cassa, si è evidenziato che il problema della sanità forse era quello minore rispetto ai ben più gravi problemi che, negli anni, si erano stratificati a mo' di polvere nascosta sotto il tappeto. E si è avuto il coraggio di sollevare quel tappeto. Forse, tra i tanti motivi, si può annoverare anche quello reale del fatto che siamo arrivati in scadenza dei termini ultimi per presentare questa Legge Finanziaria che stiamo andando a votare.
Da più parti e da più anni si considerano sempre le maggioranze di centrosinistra come le maggioranze delle tasse. Mi piace invece ricordare e sottolineare come in realtà non sia esattamente così, almeno per questa Amministrazione, questa legislatura e questo governo della Regione Piemonte. Infatti, a fronte di quello che era un quadro dalla cornice di dissesto finanziario, si è invece avuto il coraggio di metterci mano e, con piccoli e modesti ritocchi, cercando di non lasciare indietro nessuno, si è cercato di mettere quantomeno inizialmente in sicurezza i conti.
In pochissimi mesi di lavoro si è avuto il coraggio di tirar fuori tutto quanto era nascosto nelle pieghe e nei cassetti impolverati della Regione Piemonte. Si è riusciti a tirar fuori tutto con la pazienza e la consapevolezza delle difficoltà che ancora ci aspettano, perché è evidente che, a fronte di tutto questo, non è ancora passata la crisi, sebbene ci siano dei modestissimi segnali di riapertura e di incoraggiamento rispetto a questo tema. Ebbene, direi che comunque lo sforzo è stato ciclopico.
Nelle settimane scorse, siamo stati accusati di fare una sorta di "marchettificio". Tuttavia, rispetto alle dimensioni del bilancio, se per marchette si intende la cifra residuale che è stata messa a disposizione per lavorarci sopra, allora credo che ne abbiano apposte ben poche di marchette sui tesserini appositi per questo tema.
Ad ogni modo, il tema è quello, secondo me, di far passare il messaggio a me piace sottolineare questo messaggio, e lo vorrei lasciare all'Aula di una Finanziaria che per la prima volta, rispetto a tutto quello che si dice del centrosinistra, non è una Finanziaria di incremento di tasse, ma all'interno della quale si è tenuta molta, molta attenzione a non incrementare o fare incrementi minimali rispetto a quelle che sono e potevano essere le necessità e i pericoli nascosti.
E' evidente che il prestigio e il peso politico, la forza, la determinazione, la serietà che la Giunta porta come corredo anche sui tavoli di discussione di trattative ha influenzato positivamente rispetto alla nostra Regione.
Certo, si sta cercando di mettere in sicurezza anche la sanità con una serie di delibere e di azioni che si stanno compiendo, e mi sembra che ci sia stato un ottimo lavoro anche rispetto ai Gruppi di opposizione, con i quali si è avuta la passibilità di discutere, dialogare e accogliere una serie di istanze da loro proposte, fermo restando quella cornice oggettivamente minimale, ristretta oserei dire, pari quasi allo zero, dando comunque una voce e ascoltando tutte le forze che sono oggi disponibili in quest'Aula, credo tutte animate dalla buona volontà di mettere in sicurezza la Regione.
Naturalmente votiamo con forte convincimento questa Finanziaria ringraziando il lavoro svolto dagli uffici che hanno operato a fianco della nostra Giunta, che evidentemente ci ha messo tanto del suo e tanto anche di politica, perché è politica cercare di mettere in sicurezza qualcosa di contabile senza incrementare le tasse.
Un ultimo ricordo rispetto a molte altre Amministrazioni. Anni fa nella mia Regione (Campania), quando si insediò il Presidente Caldoro, il Presidente uscente, come ultimo atto, firmò il dissesto finanziario.
Avrebbe potuto farlo questa Giunta come primo atto, e invece vi ringrazio del grande sforzo che avete fatto di mantenere un livello di tassazione pressoché inalterato e mettere in campo delle energie nuove per una prospettiva futura. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Impiego meno di un minuto per ricordare che ci eravamo ripromessi di riportare credibilità e speranza a una comunità e a un'istituzione, e vorrei dire che siamo solo all'inizio. Ci eravamo ripromessi di farlo nel segno dell'uguaglianza e dell'opportunità, e vorrei dirvi, proprio perché è solo la prima Finanziaria, che - appunto - siamo solo all'inizio. Per questo, ci siamo ripromessi anche questa volta di trovare più risorse per assegni di cura, trasporti, welfare, diritto allo studio e cultura.
Visto che ci rivedremo martedì e la Finanziaria è appena stata discussa, ribadisco che siamo solo all'inizio.
Ci rivedremo martedì per vedere se ci siamo riusciti e se il lavoro fatto in queste ore dalla Giunta e da tutti i colleghi di maggioranza e di minoranza possa essere ancora migliorato e reso possibile. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Chiapello; ne ha facoltà.



CHIAPELLO Maria Carla

Grazie, Presidente.
Personalmente ho molto apprezzato la buona volontà con cui quest'Aula la Giunta e la I Commissione hanno cercato di far quadrare i conti in un momento così difficile.
La legge Finanziaria in Aula è stata anche molto migliorata grazie a degli emendamenti. Ne cito uno in particolare, quello di ieri sera sui contratti di affitto, che ha avuto anche il merito di semplificare le procedure per le domande. Questa è anche una lotta alla burocrazia in un settore in cui la burocrazia è davvero molto invasiva.
Dunque il nostro voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Do la parola al Presidente Chiamparino, che chiude la discussione.
Alla fine del discorso del Presidente Chiamparino metterò in votazione l'intero testo.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Non sarà un discorso: è una doverosa replica, prima di tutto per esprimere piena soddisfazione mia e dell'Amministrazione per l'esito di questa discussione, e poi per deludere con rammarico la Consigliera Gancia sulla possibilità e sull'intenzione di mettermi a stampare moneta. Ho molte presunzioni, ma a questa non sono ancora arrivato. A parte gli scherzi, la ringrazio comunque per l'auspicio.
Ci tenevo a fare un duplice ringraziamento, che però è anche una considerazione di metodo politico.
Il primo ringraziamento è al Vicepresidente Reschigna, perché mi pare che, sia in sede di trattative con il Ministero dell'Economia sia in sede di gestione in Giunta, in Commissione e poi in Aula, abbia saputo abbinare in modo mirabile il rigore indispensabile per chi fa questo mestiere, a prescindere dalle appartenenze politiche; il rigore a favore delle istituzioni in una situazione data, con quella sensibilità e quell'attenzione politica che è necessaria per cercare, sempre nella situazione data, comunque di far sì che la discussione della Legge Finanziaria e poi della Legge di Bilancio non sia solo una discussione contabile, ma invece una discussione che usa la contabilità per cercare di far fare dei passi in avanti all'istituzione. Mi pare di poter dire che sia stato ben corrisposto dal Consiglio.
Dico solo dei titoli, perché non voglio abusare del tempo. Però, già anche questa mattina, abbiamo visto passi in avanti, per me significativi e cito tre esempi.
In primo luogo, richiamo la questione degli impianti olimpici - adesso uso questa espressione, è un tema che tutti sentiamo - e, ovviamente l'utilizzo dei fondi della legge n. 65 in tutti i siti olimpici, oltre a mettere le altre località sciistiche del Piemonte nella condizione di investire fino in fondo sulle loro risorse. Quindi, l'atto d'indirizzo che ne è scaturito ci impegna fortemente a lavorare in questa direzione. Non c'è un risultato sicuro, non voglio creare illusioni, ma una strada è stata individuata.
Analogamente, sulle cave - è stata una vexata quaestio, forse la principale - il confronto, magari anche un pochino aspro, alla fine ci ha consentito di trovare una strada che affronta, come diceva l'altra sera il Consigliere Rossi, prima di tutto il problema del riordino della programmazione e, solo successivamente in rapporto a questo, il problema della tassazione.
Ripeto, non voglio abusare, ma ci tengo a richiamare quanto con molta nettezza ha detto, rispondendo ad un intervento del Vicepresidente Reschigna, il Consigliere Vignale.
Mi sembra anche importante avere acquisito, di fatto, che le questioni fiscali vengono affrontate in un'unica soluzione. A prescindere dal fatto che, poi, si può non essere d'accordo sulle soluzioni, ma questo è un elemento di certezza per il mondo esterno, affinché sappia che non tutte le volte che un provvedimento va in Consiglio regionale può scapparci l'aumento di tasse. Infatti, questo è un elemento che già in una situazione non particolarmente densa di certezza, qual è il nostro sistema complessivamente inteso, costituirebbe un elemento di ulteriore incertezza che certamente non giova al nostro sistema economico.
Ho indicato questi tre punti per sintesi, in quanto sono stati oggetto di una discussione e mi pare abbiano consentito di compiere passi in avanti.
Sono certo anch'io, e qui riprendo il brevissimo intervento del Presidente Marco Grimaldi...



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Tra noi comunisti possiamo concederci queste libertà di espressione.
Per dire che nel bilancio, che discuteremo da martedì, possiamo fare ulteriori passi in avanti in questo modo - ci tenevo a dirlo - non solo su quello che io non sottovaluterei. Cioè - qui torna il rigore di Aldo sull'Istituzione - mettere a posto i conti sul passato e chiudere tutte le pendenze passate, ivi incluse quelle che non erano a bilancio, non è una piccola cosa dal punto di vista della politica - non dal punto di vista della contabilità, dal punto di vista della politica! Oltre a questo, sono convinto che su alcuni temi - cito anch'io solo i titoli, anzi, ne cito meno di Marco Grimaldi, cito solo il trasporto pubblico locale, il diritto allo studio, le politiche sociali e la cultura nella discussione del bilancio ci siano le condizioni, se lavoriamo come abbiamo fatto in questa legge finanziaria, per ulteriori passi in avanti.
Infine, richiamo due questioni più critiche sulle quali non voglio prendere un impegno, ma voglio svolgere la mia considerazione.
Innanzitutto, i "due emendamenti Saitta", per capirci, sulla valutazione dei direttori.
Premesso che mi pare, anche dal dibattito pubblico che vi è stato, che la scelta fatta sui direttori - cioè, la non interferenza della politica intesa come rapporto tra partiti e Gruppi all'interno dei partiti - abbia pagato - diversa è la responsabilità che ha un'Amministrazione nel decidere, sbagliando o facendo bene, ma credo abbia pagato - penso che il tema non vada lasciato cadere.
Pertanto, fermo restando che io stesso ho sostenuto la valutazione data sulla proposta di emendamento da parte dell'Assessore, perché in contrasto con l'indicazione di legge - o, per lo meno, dalla lettura che è stata data sembrerebbe essere in contrasto con le disposizioni di legge - mi impegno a produrre una valutazione legislativa più approfondita ed, eventualmente, a riprendere il tema quando esamineremo, per esempio, il collegato alla finanziaria, in un'altra sede, che sia congrua a questo fine.
Analogamente - qui non assumo un impegno io - esprimo una fiducia relativamente ai temi inerenti ai costi della politica, che stanno a cuore a me come al Presidente Bertola, e penso a tutta quest'Aula; credo quando la Presidenza del Consiglio assumerà sotto la sua guida sicura l'individuazione di una legislazione organica - e in questo mi permetto di dire che Bertola è l'esatto opposto - cioè non attraverso battute che possono essere più o meno efficaci per il titolo del giornale di domani, ma con una regolazione che strutturalmente riduca i costi della politica - i nostri costi.
Ho fiducia che presto quest'Aula potrà avere alla sua attenzione una proposta, che sono sicuro ci vedrà tutti convergere, così come è avvenuto relativamente a molti temi su cui abbiamo lavorato in questa sessione di legge finanziaria, per la quale ancora vi ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Chiamparino.
Anziché ringraziare voi, ringrazio gli Uffici per l'apporto e il supporto dato.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 15 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.06)



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