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Dettaglio seduta n.63 del 29/04/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(Alle ore 10.30 il Presidente Laus comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



MOTTA ANGELA



(Alle ore 11.05 la Consigliera Segretaria Motta comunica che la seduta avrà inizio dopo la conclusione dell'incontro con la delegazione delle cooperative che effettuano le pulizie presso le ASL)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 11.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 28 aprile 2015.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Baricco, Benvenuto, Chiamparino e Conticelli.


Argomento:

b) Convocazione I Commissione


PRESIDENTE

Il Vicepresidente Reschigna chiede gentilmente se si può posticipare la convocazione della I Commissione dalle ore 14 alle ore 14.30, poiché sono previsti altri incontri istituzionali.
Per me non ci sono problemi, nemmeno per l'Aula.
L'Aula acconsente.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Gariglio, di una convocazione di VI Commissione per esaminare le problematiche occupazionali delle cooperative che effettuano le pulizie nelle ASL


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 83.
GARIGLIO Davide (fuori microfono) Mi scusi, Presidente, chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Non c'è l'ordine dei lavori, ma prego.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Alla luce dell'audizione che abbiamo fatto e dei serrati impegni che questo Consiglio regionale ha per questa settimana e per l'inizio della prossima, la prego di valutare, anche attraverso una Conferenza dei Capigruppo, l'opportunità di calendarizzare una riunione della Commissione competente per affrontare con la Giunta regionale, e in particolare con i tecnici della Giunta regionale, la questione che è stata sollevata nell'audizione che abbiamo testé svolto, perché il quadro che emerge e che ci è stato dato oggi - non entro nel merito - è assolutamente sconcertante e inaccettabile per una società corretta e per uno svolgimento corretto delle operazioni.
E' inaccettabile che questo succeda in Amministrazioni pubbliche quindi la prego, signor Presidente, di trovare una modalità affinché questo Consiglio, compatibilmente con le priorità che abbiamo e che sono sotto gli occhi di tutti, affronti la questione e quindi attivi la Giunta regionale a intervenire sul punto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In realtà noi crediamo che l'audizione, che è stata certamente utile fotografi una situazione che - ahimè - non riguarda esclusivamente le ASL di cui abbiamo ascoltato i lavoratori e non riguarda neppure solo il settore della sanità, ma riguarda molti altri settori, parlando sempre di commesse della Regione Piemonte o di Enti strumentali o di soggetti partecipati, perché poi le ASL sono Aziende, non è la Regione Piemonte.
Pertanto, credo sia utile, come chiedeva il Consigliere Gariglio, una valutazione su quanto accade, che non è solo un aspetto di riduzione degli orari, ma è un aspetto combinato fra riduzione degli orari e paga oraria (salario orario), tema che riguarda molti e molti altri settori: il settore delle politiche sociali, il settore della cultura e tutti quei settori dove, al di là del numero di ore, viene utilizzato il mondo della cooperazione.
Noi chiediamo che la Giunta prenda un impegno, ma che non riguardi esclusivamente i due casi che abbiamo audito nell'incontro con le organizzazioni sindacali appena terminato, ma riguardi tutto il mondo della cooperazione e dei servizi che, in qualche modo, la Regione Piemonte e i suoi soggetti (Enti strumentali, società partecipate, ecc.) utilizzano anche con differenti modalità contrattuali.
E' un tema di cui si è già discusso all'interno di questo Consiglio tuttavia, se lo si affronta, credo sia opportuno farlo a tutto tondo e non soltanto relativamente a un'audizione importante, ma che ha significato come ha avuto modo di dire il collega precedentemente - solo la punta di quello che è un iceberg molto più grande.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo di Carmagnola (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Comprensivo di Carmagnola, II e III C, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Gariglio, di una convocazione di VI Commissione per esaminare le problematiche occupazionali delle cooperative che effettuano le pulizie nelle ASL (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono.
Scusate, io mi rimetto a voi, perché siamo proprio fuori dal Regolamento.
Prego.



BONO Davide

Grazie, Presidente, intervengo brevissimamente.
Non devo certo ricordare all'Aula gli atti già approvati e le proposte legislative fatte da diversi Gruppi, perché tutti abbiamo memoria storica di questo scorcio di inizio legislatura, quindi tutti ricordiamo un ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale riguardante appunto, il discorso dei contratti delle cooperative che vengono fatti in Regione Piemonte per cercare di vincolarle a una paga oraria minima e quindi ai contratti collettivi nazionali, nonché il tema evidente oggi in audizione delle ore richieste a parità di servizi, e non solo nelle ASL come diceva il collega Vignale, - ma anche nel mondo più variegato della cooperazione (penso, ad esempio, al settore della guardiania degli ospedali, ma non solo: della cultura, dei musei e quant'altro).
Dunque, un ordine del giorno è già stato approvato. Noi, come Gruppo consiliare 5 Stelle, avevamo presentato una proposta emendativa di una legge e è stato risposto che, essendo stato approvato l'atto di indirizzo non c'era bisogno in Commissione di approvare una modifica legislativa in questo senso.
Riteniamo quindi opportuno che, in merito al discorso delle cooperative delle pulizie in sanità, ci sia il prima possibile una comunicazione in Aula dell'Assessore, in modo che si possa sapere quali sono i provvedimenti immediati che intende assumere, anche in relazione alla nomina dei nuovi Direttori generali. Poi siamo d'accordo a una discussione la più ampia possibile nella Commissione competente (che sia la III, che sia la I, che sia una congiunta) sul tema in generale della cooperazione, delle cooperative e dei diritti dei lavoratori. Questi due passaggi, secondo noi potrebbero essere non dico risolutivi, ma almeno esplicativi per quanto riguarda le intenzioni del Consiglio e della Giunta nel merito. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Il tema è già stato oggetto di numerosi momenti di confronto e di atti di indirizzo che il Consiglio regionale ha espresso. Per la verità l'incontro di questa mattina ha rappresentato una fase diversa e nuova perché ricordo che gli atti di indirizzo chiedevano sostanzialmente che nelle gare non si usasse il criterio del massimo ribasso, ma dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Questo di per sé non risolve il problema alla luce delle cose che stamattina sono state rappresentate, e quindi il tema ha una particolare urgenza.
Ho sentito poco fa l'Assessore Saitta: non c'è nessuna difficoltà a riunire una Commissione ad hoc per la prossima settimana, nella quale sia l'Assessore Saitta che l'Assessore Ferrari, relativamente a tutte le tematiche riguardanti le politiche sociali, potranno rappresentare non solo il quadro della situazione, ma come concretamente l'Amministrazione regionale intende intervenire sul tema. Ed è un confronto che sarà assolutamente considerato prioritario da parte della Giunta regionale, da calendarizzarsi immediatamente nel corso della settimana prossima.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Ho registrato gli interventi e metteremo in atto tutti gli strumenti necessari a far sì che il problema in materia di appalti - non solo nel comparto della sanità, ma anche cultura, trasporti e ovunque - possa essere monitorato e quindi chiederemo e ci saranno sicuramente gli interventi da parte degli Assessori competenti. Poi, magari, approfondiremo la questione nella riunione dei Capigruppo e troveremo gli strumenti più idonei.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 83, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2015"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 83, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta serale del 28 aprile u.s. è proseguita la votazione degli articoli del disegno di legge n. 83. Sono stati votati gli articoli 7,7 ter, 7 quater, 7 duodecies, 8, 8 ter.
L'esame dell'articolo 8 bis è stato sospeso per approfondimenti.
L'esame dell'articolo 9, dopo l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 15), è stato rinviato per approfondimenti.
Per quanto riguarda l'articolo 9 bis, vi è stata l'illustrazione dei subemendamenti presentati all'emendamento rubricato n. 13).
Siamo giunti al subemendamento n. 95).
ARTICOLO 9 bis Subemendamento rubricato n. 95) presentato dai Consiglieri Vignale Berrutti, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Sozzani: "L'emendamento 13, al disegno di legge n. 83, è sostituito dal seguente: 'Nuovo articolo 9 bis (Modifica alla legge regionale 21 aprile 2006, n. 14) 1. L'articolo 6 della l.r. 14/2006 (Legge finanziaria per l'anno 2006), è sostituito dal seguente: 'Art. 6 (Tariffe del diritto di escavazione) 1) A decorrere dal 1° gennaio 2015, gli esercenti di cave e di miniere sono tenuti a versare un diritto di escavazione secondo le tariffe stabilite al comma 2. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente definisce le modalità di applicazione delle tariffe, tenendo conto del diverso rapporto per tipologia di materiali estratti tra materiale estratto e materiale utilizzabile, i termini di versamento e le modalità di presentazione della dichiarazione.
2) Le tariffe del diritto di escavazione per le cave sono fissate secondo i seguenti parametri e sono aggiornate con deliberazione della Giunta regionale ogni due anni sulla base dell'indice Istat: a) sabbie e ghiaie per calcestruzzi, conglomerati bituminosi, tout-venant per riempimenti e sottofondi, materiali per pietrischi e sabbie: euro 0,50 al metro cubo b) pietre ornamentali: euro 0,70 al metro cubo c) argille, calcari per cemento, per calce e altri usi industriali, gessi sabbie silicee e torba: euro al metro cubo d) minerali di I categoria, ai sensi del regio decreto 29 luglio 1927, n.
1443 (Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere nel Regno), euro 0,45 al metro cubo e) altri minerali di cava non compresi nei precedenti punti euro 0,50 al metro cubo 3) Le tariffe del diritto di escavazione relativamente alle miniere sostituiscono la tassa regionale istituita dalla legge 16 maggio 1970, n.
281 (Provvedimenti finanziari per l'attuazione delle Regioni a statuto ordinario). A tal fine il diritto proporzionale è commisurato al volume estratto in ragione di euro 0,50 al metro cubo.
4) Le tariffe del diritto di escavazione sono dovute ai comuni in cui sono ubicate le attività, alla Regione e agli enti gestori delle aree protette ove esistenti, secondo la seguente suddivisione: 70 per cento al comune e 30 per cento alla Regione. In caso di attività ricadenti in aree protette 60 per cento al comune e 40 per cento all'ente di gestione.
5) Gli introiti degli enti locali, derivanti dall'applicazione del presente articolo, sono prioritariamente finalizzati alla realizzazione di opere di recupero e riqualificazione ambientale. Il controllo in merito al pagamento delle tariffe è effettuato dalle amministrazioni comunali.
6) Per le cave di prestito finalizzate al reperimento di materiale per la realizzazione di opere pubbliche comprese in accordi Stato-Regioni, la tariffa del diritto di escavazione si applica in sostituzione dell'onere già previsto dalla legge regionale 3 dicembre 1999, n. 30 (Norme speciali e transitorie in parziale deroga alle norme regionali vigenti per l'esercizio di cave di prestito finalizzate al reperimento di materiale per la realizzazione di opere pubbliche comprese in accordi Stato-Regioni).
7) La tariffa del diritto di escavazione dovuta ai comuni o enti parco di cui al comma 4 è ridotta in relazione ad eventuali contributi previsti in convenzioni in atto, alla data del 26 aprile 2007, tra esercenti di cave o miniere autorizzate e comuni o enti parco, sino alla data della scadenza delle convenzioni stesse. Decadono i contributi previsti nei regolamenti comunali, che non siano legati all'utilizzo dei proprietà comunali.
8) Sono mantenute a discapito della quota regionale le tariffe attualmente percepite dai comuni sulla base di convenzioni in atto, alla data del 26 aprile 2007, nel caso in cui tali tariffe risultino maggiori rispetto alla quota parte spettante ai comuni sulla base delle disposizioni di cui al comma 4.''".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Rammento soltanto che, alla chiusura del Consiglio regionale (nello specifico, nell'ultima mezz'ora della seduta di ieri sera), noi abbiamo posto un quesito rispetto al quale non è stata data comunicazione.
Abbiamo chiesto se la Giunta avesse provveduto a stimare l'aumento di gettito derivante dall'eventuale approvazione dell'emendamento, da una parte, e documentazione in tal senso non l'abbiamo mai avuta. Lo dico anche al Presidente del Consiglio, oltre che al Vicepresidente della Giunta: così come la Giunta ha chiesto di riservarsi nella valutazione di alcuni articoli di riduzione, o di aumento, delle imposte, sarebbe importante svolgere una verifica con gli Uffici, come è accaduto sul bollo auto.
Credo che il Consiglio regionale debba essere messo nella facoltà di poter approvare o respingere l'emendamento sapendo quanto questo vale in termini di maggiore gettito, quindi quanto vale in termini di aumento delle entrate derivante dall'approvazione dell'emendamento; poi, occorrerebbe capire, per esempio, come vengono utilizzate le risorse in tal senso.
Ricordo che questa non è un'entrata di gettito che per il 100% entra nelle casse della Regione. E' un'entrata che prevede un gettito del 30% per le casse della Regione e del 70% per le Amministrazioni comunali. Per esempio, non definiamo, o non vi è un'indicazione, al di là di quanto dice il comma 5 dell'articolo, quale sarà la finalità del maggiore onere soprattutto, questo emendamento, qualora approvato, potrebbe cambiare in modo sostanziale, per esempio, le entrate per gli enti gestori delle aree protette.
E' evidente che il 60% di una tariffa fa un'entrata "x" e il 60% di alcune tariffe decisamente aumentate fa un'entrata differente. Quindi anche rispetto alla discussione che svolgeremo sul bilancio relativamente ai capitoli delle aree protette, ovviamente, ci saranno delle modifiche.
Al di là di questo aspetto, chiedo al Presidente e al Vicepresidente di metterci nella condizione di esaminare l'emendamento con dei dati, che ad oggi non abbiamo. Credo che il Consiglio abbia le stesse prerogative della Giunta regionale, cioè legiferare nel momento in cui conosce le ricadute di una proposta di legge. Oggi, non conosciamo le percentuali e non conosciamo le ricadute, le abbiamo chieste ieri alla Giunta; quindi, questo è quanto chiediamo.
Altresì, ricordo che il Consiglio si è chiuso nella tarda serata di ieri con una proposta avanzata dal Presidente del Consiglio e con una richiesta presentata anche dal sottoscritto. Così come abbiamo saltato altri articoli, per esempio quello immediatamente precedente, chiedo di saltare questo articolo - peraltro, fra non molto, alle ore 14, è convocata la I Commissione - di arrivare in I Commissione con i dati che abbiamo richiesto e, successivamente, analizzarli in sede di I Commissione; quindi saltando l'esame dell'articolo 9 bis, di procedere con gli articoli successivi della legge finanziaria.
Da questo punto di vista, vorremmo dal Vicepresidente una risposta vorremmo sapere rispetto alla nostra proposta cosa ne pensa non solo la Giunta, ma anche la maggioranza che ha presentato questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Per la seduta pomeridiana, la Giunta è nelle condizioni di poter fornire sugli emendamenti n. 13) e n. 24), i calcoli relativamente all'ipotizzato maggiore gettito, assumendo come riferimento l'ultima annualità prevista.
Credo sia possibile soprassedere sull'esame di questi emendamenti riprendendolo quando forniremo questi dati nel pomeriggio - e proseguire con il restante articolato.
Quindi, all'inizio della seduta pomeridiana forniremo al Consiglio i dati possibili, calcolati rispetto all'ultimo anno, con tutte le stime e le conseguenze, in termini di maggiore gettito, sia applicando l'emendamento n. 13) che applicando l'emendamento n. 24).



PRESIDENTE

L'articolo 9 bis è rinviato.
ARTICOLO 9 ter Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Monaco: "Dopo l'articolo 9 del disegno di legge regionale n. 83 del 24 dicembre 2014 {Legge finanziaria per l'anno 2015 è inserito il seguente: 'Art. 9 ter (Modifica all'articolo 3 della legge regionale 17 dicembre 2007, n. 24 "Tutela dei funghi epigei spontanei") 1. Dopo il comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 17 dicembre 2007 n. 24 (Tutela dei funghi epigei spontanei) è aggiunto il seguente: "2bis.
Le Unioni montane di comuni di cui all'articolo 12 legge regionale del 28 settembre 2012, n. 11 (Disposizioni organiche in materia di enti locali) hanno facoltà di rilasciare ai residenti l'autorizzazione alla raccolta dei funghi epigei spontanei, valida sul solo territorio dell'unione montana di comuni, previo versamento di una somma inferiore, al massimo, di un terzo rispetto a quella stabilita con deliberazione della Giunta regionale di cui al comma 2, fermo restando le modalità di versamento stabilite dalla Giunta regionale stessa.'".
Ha chiesto la parola il Consigliere Monaco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
E' un emendamento relativamente piccolo che introduce un elemento di equità, riconducendolo ad una legge che è stata approvata recentemente. La legge, che esisteva precedentemente, dà la facoltà ai territori montani di potere eventualmente applicare una sorta di sconto o di riduzione per i residenti di quel territorio. La legge che è stata recentemente applicata introduce elementi di eguaglianza in ordine alla tassazione.
Con questo emendamento si propone di ridurre, introducendo una condizione di equità. quello che i territori montani, in qualche maniera ritengono sia un patrimonio che loro custodiscono, curano e tutelano quindi costituirebbe una sorta di attenzione e di equità.
Comunque, è una facoltà, che sarebbe data in concessione alle unioni dei comuni montani, l'applicazione di questa tariffa di sconto pari ad un terzo rispetto alla tariffa considerata. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La votazione è estesa al nuovo articolo.
ARTICOLO 9 quater Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Frediani, Bono Batszella, Valetti, Mighetti, Campo,Bertola, Andrissi: "Dopo l'articolo 9 del disegno di legge n. 83 è inserito il seguente: 'Art. 9 quater (Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23) Dopo il comma 3 dell'Art. 11 (Settori) della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale è introdotto il comma 3 bis che recita: 3 bis. La Giunta regionale deve provvedere ad un accorpamento dei settori con meno di 10 dipendenti, innalzato a 12 qualora sia presente anche una posizione organizzativa e di ulteriori 3 unità per ciascuna posizione organizzativa aggiuntiva.'".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo di aggiungere dopo il comma 3 dell'articolo 11 della legge regionale n. 23/2008 - che disciplina l'organizzazione degli uffici regionali e anche le disposizioni concernenti la dirigenza e il personale - il comma 4.
Il comma 4 prevede che la Giunta regionale accorpi i Settori con meno di dieci dipendenti, innalzando questa cifra a dodici qualora sia presente anche una posizione organizzativa ed ulteriori tre unità per ciascuna posizione organizzativa aggiuntiva.
Questo, come già anticipato in Commissione, è per consentire un risparmio e una maggiore efficienza dei Settori, laddove abbiamo magari delle posizioni di responsabilità, quindi posizioni organizzative, che non hanno al di sotto una quantità di personale sufficiente per garantire l'efficienza.
Riteniamo necessario, proprio per razionalizzare maggiormente e per consentire un risparmio, ridurre le posizioni organizzative. Ovviamente il tutto deve essere fatto conservando la capacità di gestire i diversi Settori, e quindi non andando ad inficiare sulla capacità dell'Ente di affrontare le diverse problematiche che vengono affrontate all'interno degli uffici.
Quindi, ovviamente va visto nell'ambito di una razionale riorganizzazione globale dei Settori che non provochi invece un'ulteriore confusione ed incertezza sui compiti assegnati ai lavoratori. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per rinforzare quanto detto dalla collega Frediani.
Riteniamo questo un emendamento prettamente finanziario, che avrebbe un ritorno in termini di risparmio economico, in quanto si ridurrebbe il numero di personale dirigente in relazione al numero di dipendenti.
Ovviamente vorremmo anche anticipare un'eventuale bocciatura da parte della Giunta, portando queste motivazioni.
Penso che oggi, avendo approvato in questa Finanziaria articoli sui temi più disparati non riguardanti temi finanziari - non ultimo quello del piano scolastico del 2015 - ritengo che questa proposta di emendamento sia facilmente accoglibile, o meglio, abbia il suo diritto di discussione all'interno della Finanziaria.
Poi ci possono essere divergenze nell'applicazione della norma stessa e nella valutazione della bontà della stessa, ma ritengo che sia evidente a tutti una discrepanza nei Settori della Giunta, con Settori molto numerosi per numero di dipendenti per Dirigente, mentre ce ne sono altri molto poco rappresentati.
Quindi, riteniamo che questa sia una discrepanza da ridurre al minimo ferme restando le differenze, che è giusto che ci siano, all'interno dei vari Settori e delle varie Direzioni, e relazionarlo anche al numero di posizioni organizzative distribuite all'interno del Settore.
E' ovvio che una posizione organizzativa richiede anche delle funzioni e degli obiettivi di spesa aggiuntivi, quindi riteniamo che in questo senso un Settore debba avere la dignità di settore con almeno dieci dipendenti innalzato a 12 quando vi sia una posizione organizzativa all'interno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 17) presentato dai Consiglieri Frediani, Bono Batszella, Valetti, Mighetti, Campo,Bertola, Andrissi: Dopo l'art. 26 (Responsabilità dirigenziali e Comitato dei garanti) della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 "Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale" è introdotto l'art. 26 bis: "26 bis. La formulazione degli obiettivi deve obbligatoriamente tenere conto dei seguenti elementi: raggiungimento di obiettivi di efficienza di spesa rispetto dei termini di liquidazione previsti dalla normativa di riferimento rispetto dei termini previsti per l'adozione dei provvedimenti amministrativi.
Gli obiettivi formulati devono essere chiaramente riferiti al raggiungimento di un risultato coerente con le attività del settore di competenza".
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento ritorniamo su un tema che ci sta molto a cuore.
Chiediamo di aggiungere dopo l'articolo 26, che è relativo alla responsabilità dirigenziale e comitato dei garanti, un articolo 26 bis.
Torniamo ad affrontare quello che per noi è un problema, ovvero gli obiettivi dei Dirigenti; obiettivi che, a nostro avviso, dovrebbero tenere conto nella loro formulazione di quanto specificato nell'emendamento che stiamo trattando. In particolare, bisognerebbe considerare nell'assegnazione di questi premi il raggiungimento di obiettivi di efficienza di spesa, quindi consentire un guadagno all'Ente e, di conseguenza, ai cittadini. Questo dovrebbe essere uno degli obiettivi dell'Amministrazione pubblica.
In secondo luogo, dovremmo considerare il rispetto dei termini di liquidazione previsti dalla normativa di riferimento. Uno dei grossi problemi che sia i cittadini sia le Pubbliche Amministrazioni e gli Enti locali si trovano molto spesso ad affrontare è la lentezza dei tempi di risposta della Regione, ad esempio rispetto all'assegnazione di fondi.
Quindi, riteniamo che il rispetto dei termini di liquidazione sia un parametro assolutamente fondamentale e da considerare quando si definiscono premi e obiettivi per i Dirigenti.
Infine, vi è il rispetto dei termini previsti per l'adozione dei provvedimenti amministrativi. Questo anche per evitare quelle lungaggini che molto spesso impediscono una corretta efficienza ed impediscono all'Amministrazione di portare a termine dei provvedimenti o, comunque, di garantire risposte in tempi adeguati, sempre nel rispetto dei cittadini e nei confronti delle altre Amministrazioni e degli Enti locali.
Specifichiamo che gli obiettivi formulati devono essere chiaramente riferiti al raggiungimento di un risultato coerente con le attività del Settore di competenza.
Pertanto, quello che chiediamo (e che speriamo venga accolto) attraverso questo emendamento è che si metta mano a questo sistema dei premi, che è un sistema che, a nostro avviso, assolutamente non funziona e non garantisce l'efficienza dell'Ente Regione.
Abbiamo denunciato più volte e in più modi che questo sistema di premi non è assolutamente adeguato. Anche vedendo quali sono state in passato le caratteristiche che venivano valutate rispetto al lavoro dei Dirigenti abbiamo rilevato come molto spesso si andassero a premiare delle attività che dovrebbero in teoria far parte dell'ordinaria amministrazione, quindi dell'attività normale di un ufficio, e non dovrebbero certo essere considerate un valore aggiunto.
Per questo motivo, chiediamo che si metta veramente mano a questo sistema a partire da questo nostro emendamento e che si possa ragionare in nuovi termini rispetto ad obiettivi e premi dei Dirigenti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il tema degli obiettivi della dirigenza è un tema importante. E' un tema che è stato trattato anche recentemente in una puntata di una trasmissione televisiva molto nota della rete nazionale (RAI). Tra l'altro era stato intervistato anche il Presidente Chiamparino, proprio perché era stato sollevato il caso particolare della Regione Piemonte, e si citata il fatto che, in questo Paese, i premi in relazione agli obiettivi vengono dati in maniera del tutto aleatoria e casuale, se non addirittura standard nel senso che anche se non si raggiungono gli obiettivi, vengono dati i premi.
Infatti, si evidenziava come il montepremi totale italiano - almeno a livello statale - viene erogato per una quota del 90%, mentre in altri Paesi (Francia, Germania o Gran Bretagna) la media si aggira intorno al 30%.
Quindi, mi sembra evidente che in Italia non c'è una valutazione dei risultati raggiunti in merito agli obiettivi dati, mentre negli altri Paesi c'è.
Per questo motivo, bisogna assolutamente correre ai ripari. Lo stesso Presidente Chiamparino nell'intervista in questa trasmissione ha detto che avrebbe quanto prima messo mano ad un provvedimento che rivisitasse gli obiettivi. Quindi, con questo emendamento vogliamo non anticipare, ma aiutare la Giunta e il Presidente Chiamparino per iniziare a fare un po' di chiarezza sugli obiettivi.
Innanzitutto, obiettivi di efficienza e di spesa, e rispetto dei temi di liquidazione. E' vero che abbiamo problemi di cassa e forse li avremo anche in futuro (forse li abbiamo risolti con il decreto legge 35, o forse no), ma è ovvio che i tempi di liquidazione devono essere rispettati, visto che abbiamo approvato anche una norma che chiedeva il rispetto del pagamento in tempi europei, per quanto riguarda tutta una serie di spese della Regione Piemonte.
Inoltre, rispetto dei temi previsti per l'adozione di provvedimenti amministrativi, perché molte volte approviamo leggi con obblighi e vincoli temporali di adozione di provvedimenti, poi non li rispettiamo e non viene neanche sanzionato o, comunque, non premiata quella dirigenza cui si affidano questi obiettivi.
Questi, quindi, non essendo obiettivi correlati o correlabili alla carenza di risorse finanziare, o carenza di cassa, sono facilmente perseguibili.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come ha ricordato il collega Bono, abbiamo sollevato il caso dei premi la cosiddetta parte variabile della retribuzione dei dirigenti regionali dapprima in Commissione.
A seguito di un nostro comunicato, che aveva interessato anche organi di stampa, eravamo stati contattati dalla trasmissione Report, e un paio di settimana fa c'è stato un breve passaggio, sia mio sia della collega Frediani.
Nella stessa puntuta di Report si è evidenziato come questo non sia tanto un vizio sabaudo, ma italico, quindi diffuso su tutto il Paese nazionale. E' comunque un qualcosa su cui si può e si deve agire mettendosi d'accordo: se si dice che la parte variabile viene comunque corrisposta, allora deve diventare un tutt'uno con la retribuzione e non la chiamiamo più parte variabile; se invece è variabile, deve essere legata a degli obiettivi sensati.
Quello che noi vogliano dare con questo emendamento è una certezza rispetto a questo punto. Ovviamente è un criterio di efficienza, quindi va molte bene ed è molto positivo premiare funzionari che hanno raggiunto obiettivi veri di efficienza di spesa e di rispetto dei termini, perché noi non abbiamo nulla contro i funzionari della Regione (come non abbiamo nulla contro un tipo di retribuzione che sia premiale), ma ciò deve essere legato ad obiettivi concreti e non deve essere un qualcosa corrisposto in ogni caso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
In realtà, qualcosa contro i funzionari della Regione ce l'abbiamo perché abbiamo visto che in alcune situazioni, ad esempio nella sanità (e recentemente con la questione del PSR) qualcosa purtroppo non funziona.
Il fatto che vengano erogati le parti legate ai risultati della retribuzione, indipendentemente dagli effettivi risultati conseguiti dalle strutture regionali, non ci sta più bene. Se questa è semplicemente un'ulteriore parte della retribuzione, allora non chiamala premio di risultato o parte variabile, perché di variabile c'è ben poco.
Ricordo che è compito della politica decidere quali sono gli obiettivi e i risultati attesi. La responsabilità funzionale è in capo alle strutture della Regione, ma la responsabilità di decidere cosa si deve fare, come farlo e quali obiettivi raggiungere, è in capo a chi governa.
Le uniche leve che ha in mano il Governo regionale sono proprio quelle di definire le condizionalità cui sono soggette le parti variabili della retribuzione. Poiché ci pare che l'andazzo sia piuttosto lasco, forse sarebbe il caso di cominciare a tirare un po' le redini e far vedere che non è più tempo di vacche grasse in cui i soldi si regalano a tutti indipendentemente da quello che fanno, compreso il fatto di andare in pensione con buone uscite milionarie aggiuntive, ma che bisogna far vedere che il lavoro lo si sa fare, che lo si fa con competenza ed i risultati si ottengono nei modi e nei tempi previsti, altrimenti i problemi non li risolveremo mai e continueremo ad avere una Regione incapace di gestire quello che deve gestire.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Frediani, Bono Batszella, Valetti, Mighetti, Campo, Bertola, Andrissi: "Dopo l'articolo 9 del disegno di legge n. 83 è inserito: art. 9 quater (Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23) dopo l'art. 26 (Responsabilità dirigenziali e Comitato dei garanti) della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 "Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale"è introdotto l'art. 26 ter: 26 ter. In caso di mancato raggiungimento di obiettivi da parte del personale dirigenti, gli importi non assegnati costituiscono un'economia per l'amministrazione".
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Illustro sempre io perché è un tema che mi sta a cuore, visto che il tutto è partito da un'interrogazione presentata qualche mese fa, che aveva proprio svelato come dei fondi fossero fermi in Regione proprio per le lungaggini derivate dall'analisi delle risposte ad un bando.
Con quest'emendamento ci soffermiamo sul destino delle risorse che verrebbero risparmiate da una diversa e migliore definizione degli obiettivi.
In particolare, per chi avesse seguito la trasmissione Report citata dal mio Capogruppo, avrà visto andare in onda una parte di una telefonata fatta da una giornalista ad una dirigente, dalla quale si evinceva come anche in caso di non raggiungimento dell'obiettivo, molto spesso il premio venisse comunque elargito.
Questa è una cosa inaccettabile.
E' chiaro che, nel momento in cui si definiscono degli obiettivi risibili, il raggiungimento è quasi dato per certo. Nel momento in cui l'obiettivo non viene raggiunto, ma magari si fa anche solo un qualcosa di propedeutico al raggiungimento dell'obiettivo, il premio viene comunque erogato. In quel caso si parlava di un sopralluogo al Palazzo della Regione, che non era poi stato effettuato, ma c'era comunque tutta l'azione preparatoria e, quindi, si considerava obiettivo raggiunto.
Per noi questo è inaccettabile, nel senso che occorre innanzitutto definire obiettivi un po' più ambiziosi e che consentano un effettivo risparmio per l'Ente (e con questo ritorniamo al nostro emendamento precedente). Dopodiché, nel momento in cui si definiscono obiettivi di questo tipo, bisogna verificare o meno il raggiungimento. Se l'obiettivo è stato centrato, perfetto, a noi va benissimo che i dirigenti vengano premiati (non abbiamo particolare accanimento contro certe figure e chi lavora bene deve essere premiato), però, qualora l'obiettivo non fosse raggiunto, riteniamo giusto che il premio non venga assegnato e che questo generi un risparmio.
Chiediamo che venga utilizzato in altro modo, portando un vantaggio per l'ente, e quindi per i cittadini.
Tra l'altro, sempre durante l'intervista al Presidente Chiamparino in quella trasmissione, abbiamo sentito dire dalla sua voce che anche lui è assolutamente favorevole e ben disposto nei confronti di questa riforma delle premialità, quindi ci aspettiamo che ci sia una particolare sensibilità da parte della sua maggioranza nel votare questi emendamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento è a completamente dell'altro.
Si dice che i fondi che non vengono assegnati quale premialità costituiscono un risparmio, un'economia per l'amministrazione.
Questo è fondamentale, perché occorre essere chiari: l'obbligazione che si assume il lavoratore non è solo di mezzi, ma anche di risultato. La collega Frediani ha citato la dirigente, la funzionaria della Regione che intervistata telefonicamente, ha detto: "Eh sì, alla fine il premio l'ho preso lo stesso perché comunque il lavoro l'avevo fatto, anche se l'obiettivo non era stato raggiunto".
Non è proprio così: è un'obbligazione di risultato e non solo di mezzi.
Questo è un principio secondo noi importante.
Il Presidente Chiamparino, durante la stessa trasmissione, in qualche modo concordava. Poi si è dilungato in un'analisi che non condividiamo, nel senso che diceva: "Allora, diamo a tutti un contratto privatistico".
Insomma, per citare lo stesso Chiamparino, "esageruma nen".
Dall'offrire un rapporto di lavoro privatistico al fissare degli obiettivi decenti, chiari e logici, ne passa! Questa è una cosa che possiamo fare subito, in modo veloce, senza andare a toccare la disciplina nazionale dei rapporti di lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Sicuramente l'attuale metodo di lavoro non tutela né il buon nome del dipendente pubblico regionale, né la Regione come Ente. Perch l'appiattimento derivante da questo sistema non rende giustizia né al buon lavoro che viene svolto dagli uffici, né dalla meritocrazia che deve essere alla base di un Ente come la Regione.
Sicuramente, con obiettivi più chiari, precisi e netti avremo la possibilità di premiare chi non solo lavora di più, ma anche chi lavora meglio e chi produce un prodotto migliore per la Regione Piemonte.
D'altra parte, chi non riesce a mettersi in carreggiata e a dare a questo Ente un servizio degno, si vedrà comunque non riconosciuto un premio, che, per meritocrazia e giustizia, deve andare invece a chi ha avuto meriti in tal senso. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mi sembra che i colleghi abbiano già ampiamente specificato qual è la motivazione alla base di quest'emendamento.
Noi riteniamo che sia abbastanza scandaloso aver scoperto che la parte di retribuzione variabile dei dirigenti non assegnata in un anno, che, come ho detto nel mio precedente intervento, è già una quota molto piccola del monte stanziato a inizio anno nel bilancio previsionale, venga comunque stornato dal bilancio, non vada in economia e costituisca, anzi, un fondo aggiuntivo per l'anno successivo. È dunque una quota aggiuntiva, non un residuo che, poi, va a ridurre lo stanziamento dell'anno successivo.
Riteniamo che questa prassi, se consolidata e se confermata, o, meglio, se non smentita da parte dell'Assessore al bilancio o al personale, che sono entrambi presenti in Aula oggi.
L'Assessore Reschigna o l'Assessore Ferraris ci potranno dire qual è l'indirizzo da prendere a partire da quest'anno, ma anche per il prossimi al fine di mettere questi fondi in economia e valutare in maniera più attenta e più cogente quelli che sono gli obiettivi, i risultati ottenuti e, quindi, la retribuzione aggiuntiva. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Frediani, Bono Batszella, Valetti, Mighetti, Campo,Bertola, Andrissi: Dopo il comma 2 dell'art. 30 (Conferimento degli incarichi non dirigenziali) della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale, è introdotto il comma 2 bis che recita: "2 bis L'assegnazione delle posizioni organizzative può avvenire solo in presenza di almeno uno dei seguenti requisiti minimi: a) soggetto cui è delegata, con atto formale, la responsabilità di un procedimento ai sensi dell'art. 10 comma 3 della legge regionale n. 14 del 14 ottobre 2014 b) coordinamento operativo di almeno cinque persone c) responsabilità di un progetto europeo o di un'iniziativa straordinaria che preveda la gestione diretta di un budget di almeno 250 mila euro".
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Facciamo un passo indietro e torniamo al discorso della riorganizzazione degli uffici regionali, tema che peraltro sta molto a cuore all'Assessore Reschigna, perché abbiamo già affrontato l'argomento in Commissione e sappiamo che anche lui sta ragionando in tal senso (non so se proprio in questi termini, in ogni caso sappiamo che anche lui sta facendo i suoi ragionamenti).
Ritorniamo a parlare delle posizioni organizzative, anche perché noi preferiamo parlare dei livelli più alti del personale piuttosto che agire sui livelli inferiori (parlando, ovviamente, in termini di remunerazioni).
Anche perché sui livelli inferiori molto spesso si agisce di più che sui livelli alti.
In questo caso, noi chiediamo che si assegnino le posizioni organizzative in presenza di almeno uno dei requisiti minimi che vengono indicati nell'emendamento.
Il primo è che il soggetto a cui si dovrebbe assegnare la pozione organizzativa riceva una delega con atto formale relativamente alla responsabilità di un procedimento; sia dunque responsabile di un procedimento che lo renda "meritevole" di posizione organizzativa.
Il secondo criterio - sono ovviamente criteri alternativi, non sono requisiti che devono essere presenti contemporaneamente per l'assegnazione di questa posizione - riguarda il coordinamento operativo di almeno cinque persone. Il senso è che la posizione organizzativa gestisca un team di almeno cinque persone.
Il terzo è che abbia la responsabilità di un progetto europeo o di un'iniziativa straordinaria, che preveda la gestione diretta di un budget di almeno 250.000 euro.
Ribadisco il concetto che non sono tre requisiti che devono essere tutti contemporaneamente soddisfatti, ma la presenza di uno di questi tre dovrebbe consentire di poter assegnare questa Posizione Organizzativa.
Parliamo, quindi, di una responsabilità rispetto ad un procedimento, il fatto di avere almeno cinque persone da gestire e coordinare, oppure la responsabilità di un progetto o di un'iniziativa straordinaria e la gestione di un budget che noi abbiamo individuato in 250.000 euro. Questo sempre nell'ottica di efficientamento e di risparmio che potrebbe derivare da una migliore organizzazione degli uffici.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, come ha detto la collega Frediani, è strutturato sul tema del personale e sulle pozione organizzative, ed è sempre finalizzato ad attuare una razionalizzazione che comporti anche un eventuale risparmio per la Regione Piemonte (non stiamo parlando di riduzione delle posizioni organizzative, ma semplicemente di ristrutturazione delle stesse). Queste devono essere correlate ad una serie di requisiti minimi per i soggetti a cui verrà attribuita la nomina, e riguardano la responsabilità di un procedimento ai sensi della legge n. 14 approvata nell'ottobre 2014, il coordinamento operativo di almeno cinque persone all'interno del settore, oppure la responsabilità di un progetto europeo o di una iniziativa straordinaria che preveda la gestione di un budget diretto da noi stimato attorno ai 250.000 euro (sul budget diretto possiamo discuterne, perché è una cifra che abbiamo valutato congrua, ma ovviamente, può essere vista anche al ribasso).
Noi riteniamo che uno di questi tre criteri debba essere vincolante perché ci risulta che in passato siano state riconosciute delle posizioni organizzative in maniera aleatoria e siano poi rimaste "incrostate" o attaccate alla persona senza una revisione degli obiettivi, delle competenze e dei ruoli che sono cambiati negli anni.
Questo è un problema sicuramente importante; lo abbiamo visto anche nella discussione di ieri e lo vedono tutti i giorni gli Assessori, che a volte hanno qualche difficoltà nell'organizzazione del personale che si è ereditato negli anni passati dalle precedenti Giunte; personale spesso assunto anche senza bando (volevo aggiungere anche questo dato).
Noi riteniamo che non si debba per forza fare una ristrutturazione penalizzante, ma si debba fare una rivisitazione delle modalità e dei criteri con cui vengono assegnate le posizioni organizzative.
All'interno di questi criteri, quindi - poi se ne possono trovare tanti altri - noi vediamo una base per l'inizio di una discussione, che pu avvenire qui in sede di legge finanziaria e poi ovviamente essere demandata successivamente ad una Commissione competente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 21) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Al disegno di legge n. 83 è aggiunto il seguente nuovo articolo: "Art. 9 quater (Modifica dell'articolo 36 quinquies della Legge regionale 28 luglio 2008, n. 23) '1. Il comma 2 dell'articolo 36 quinquies della legge regionale 28 luglio 2008 n. 23 ( Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale) è sostituito dal seguente: 2. L'Organismo di cui al comma 1 è composto da tre esperti esterni in possesso di comprovata esperienza di management, di valutazione della performance, di gestione, organizzazione e valutazione del personale e di controllo di gestione . I componenti sono nominati dalla Giunta regionale di questi uno è designato dalla Giunta regionale, uno dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ed uno è scelto d'intesa tra i due organi e svolge funzioni di presidente dell'Organismo indipendente di valutazione. Gli stessi sono supportati dai Direttori regionali competenti in materia di risorse umane dei due ruoli della Giunta e del Consiglio regionale'.
2. All'articolo 36 quinquies, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente comma: '4. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui al comma 2, quantificati per un ammontare massimo pari ad E 67.500,00 si provvede attraverso le risorse iscritte nell'ambito dell'UPB A11001'".
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

L'emendamento n. 21) vuole affrontare a partire dalla testa il tema che è stato oggetto degli emendamenti illustrati sino a poco fa da parte del Movimento 5 Stelle e riforma l'Organismo indipendente di valutazione, che verifica gli obiettivi che vengono dati ai Direttori e il raggiungimento degli stessi.
Oggi l'Organismo indipendente di valutazione è composto da due esperti esterni e da e tre Direttori tra Giunta e Consiglio. La proposta che interviene ora con questo emendamento è che tale Organismo sia composto unicamente da soggetti esterni, cioè che non ci sia alcun Direttore interno al Consiglio o alla Giunta che ne faccia parte.
Da chi sarebbero nominati i componenti? Uno sarebbe indicato dalla Giunta regionale, uno indicato dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e il terzo, con funzione di Presidente, indicato dai due componenti. Perché questo è importante? Perché, sia nella fase in cui vengono individuati gli obiettivi - e sotto questo aspetto vorrei dire che la Giunta regionale attuale è responsabile dell'individuazione dell'indicazione degli obiettivi ai Direttori a partire dal 2015: non potevano affrontare il tema del 2014 né tanto meno quello del 2013 - ma anche nelle riflessioni che sono state fatte all'interno della Giunta regionale, dev'essere chiaro che quest'anno gli obiettivi che i singoli Assessori danno ai Direttori saranno obiettivi raggiungibili, non impossibili, ma concreti, misurabili e sufficientemente ambiziosi.
L'indipendenza di un Organismo di valutazione esterna, però, è data dal fatto di togliere una condizione di imbarazzo che vede dei Direttori interni alla Giunta o al Consiglio giudicare il raggiungimento degli obiettivi di colleghi. Io credo che questo sia un impaccio; non dico che questo tolga capacità di indipendenza e di autonomia ai Direttori, ma rappresenta una condizione di potenziale imbarazzo. Questo, quindi, è il senso dell'emendamento della Giunta.
Colgo l'occasione di esprimere l'orientamento della Giunta sugli emendamenti che sono stati presentati dal Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Le proposte pongono questioni reali. Il parere negativo della Giunta su tutti gli emendamenti è dato per alcuni aspetti dal fatto che tutte queste materie sono state oggetto di intervento di delegificazione e che una, quella del riutilizzo dei fondi non corrisposti, appartiene alla dimensione della contrattazione collettiva nazionale, a cui l'intervento legislativo non può opporsi.
E' indubbiamente un problema reale, però, quello di una riduzione dei Settori, che dà origine ai dirigenti. Proprio oggi alle ore 13 con l'Assessore Ferrari avremo un nuovo incontro con le Organizzazioni sindacali della Regione per chiudere una proposta che sarà oggetto di comunicazione lunedì pomeriggio in I Commissione da parte del collega Ferrari, che vede ridurre i Settori della Giunta da 131 a 95-96.
Noi, quindi, andiamo verso una forte riduzione dei Settori, rispetto ai quali non sono applicabili dati aritmetici; certamente, però, l'esigenza di avere delle strutture che abbiano personale e capacità di spesa è assolutamente condivisa dalla Giunta. Poi ci sono alcuni Settori - quello dell'Anticorruzione, per essere chiaro - che, indipendentemente dal numero dei dipendenti, è previsto dalla legge nazionale.
Noi crediamo quindi - ma lo diciamo senza atteggiamento vessatorio nei confronti dei dipendenti della Regione - che affrontare il tema del salario accessorio sulla base di obiettivi non impossibili, ma realizzabili e verificabili concretamente, sia un'esigenza che una moderna organizzazione debba porsi e che questo vada anche a rafforzare le qualità professionali rinvenibili sia in Giunta sia in Consiglio, tra i dipendenti della Regione.
Non si tratta di una mortificazione: io credo che sia mortificante, per un buon dipendente, per un buon dirigente, per una buona posizione organizzativa, ottenere lo stesso trattamento di chi non è stato in grado a volte per difficoltà oggettive, non certamente per valutazioni di tipo soggettivo - di raggiungere quegli obiettivi.
Il nostro fine, dunque, è di andare verso un'organizzazione moderna. Il primo elemento è quello della modifica della composizione dell'Organismo indipendente di valutazione, ma quello che stiamo facendo - come la partita odierna di chiusura della trattativa con il Sindacato sulla revisione dei Settori - va in questa direzione.



PRESIDENTE

Invito i colleghi a prendere posto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi riteniamo che l'emendamento sia positivo, non fosse altro perch era stato presentato in occasione del disegno di legge in materia finanziaria: l'ultimo che poi invece venne fortemente "asciugato" per i motivi che i colleghi ricorderanno, cioè che ne era già stata individuata la decadenza.
La proposta è positiva perché, senza necessariamente creare delle volontarie difese, il sistema attuale - con l'Organismo di valutazione composto, come oggi, in maggioranza da Direttori della Giunta e del Consiglio regionale - opera una valutazione che non è certo differente, ma che tiene conto se non altro delle relazioni umane, della conoscenza personale o di quant'altro esista in un ambiente di lavoro.
E' evidente che questo è un aspetto di principio fattivo, ma che poi si deve trasformare in un reale meccanismo di controllo in cui la Giunta dà gli obiettivi. L'Organismo di valutazione rimane un soggetto consultivo perché continua ad essere la Giunta, alla fine, a dare le valutazioni conclusive: infatti, salvo che non sia cambiata la norma - ed è possibile perché tante volte è avvenuto in questi mesi - fino ad almeno un anno fa non era possibile che un soggetto terzo facesse la valutazione conclusiva sull'operato dei Direttori.
Certamente, però, si tratta di uno strumento utile e sarà poi utile, al di là dell'individuazione della composizione dell'OIV, che eventuali pareri difformi che la Giunta desse rispetto a quest'organismo siano adeguatamente motivati; altrimenti, essendo quello un soggetto consultivo, introdurremmo un principio utile, ma che poi non avrebbe concretezza.
Esprimiamo allora un voto favorevole su questo tema e poi affronteremo un emendamento che invece riguarderà la sanità, da una parte sulle certificazioni; sempre da questo punto di vista, anche se riguarda le Aziende, ricordo che, come fanno altre Regioni, sarebbe utile estendere questo sistema alle Aziende Sanitarie, che oggi invece vedono una modalità di verifica assolutamente identica a quella che stiamo modificando.
Pertanto, voteremo favorevolmente l'emendamento n. 21), augurandoci che questa modalità venga estesa quanto più possibile e abbia poi un riscontro fattivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Monaco.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Mi sembra che oggi stiamo toccando un tema di particolare sensibilità molto sentito dalla collettività, ma direi che è percepito trasversalmente perché in vario modo è rappresentato in quest'Aula da tutte le forze politiche.
E' una percezione forte quella di avere un maggiore trasparenza efficienza ed efficacia e che i dirigenti a tutti i livelli della Pubblica Amministrazione possano essere valutati in modo sereno e serio rispetto al loro operato.
Lo dico da quella che è una posizione di chi vive una condizione strana, cioè di dirigente di un'amministrazione pubblica, quale quella sanitaria, ma senza, di fatto, dirigere nulla, perché noi siamo dei medici in particolare, che nulla dirigono ma siamo dirigenti e molto spesso o troppo spesso, anche in sanità, vediamo dei contratti o, meglio, degli obiettivi che sono, oserei dire, quasi fittizi, concordati, ma non realmente conformi alle oggettive esigenze.
Mi sembra di percepire, invece, che c'è una volontà unanime di andare indipendentemente dall'argomento specifico, sui dirigenti della nostra Regione, ma credo che il settore di estensione sia proprio più ampio quindi mi sembra un esperimento interessante, una palestra interessante suggerire modalità diverse.
Modalità diverse che mi sembra l'Assessore abbia sintetizzato in modo concreto, e cioè un gruppo di valutazione che sia terzo rispetto ai valutati e rispetto anche alla Giunta, volendo, perché di nomina, ma da più parti, quindi come parte datoriale; va bene, come dice il collega Vignale giustamente, però la responsabilità è in capo al datore di lavoro.
Tuttavia, il fatto che ci siano degli obiettivi che siano oggettivi misurabili e condivisi rappresenta il primo elemento con il quale bisogna poi andarci a misurare e confrontare ed avere la possibilità di recuperare una reale efficacia, efficienze ed economicità, che è quella che da anni si chiede alla Pubblica Amministrazione, che con grande difficoltà e molta ruggine riesce a malapena e qualche volta a togliersi di dosso.
La sintesi dell'Assessore anche in quelle che sono gli orientamenti prospettici che si stanno improntando, vanno in quella direzione e mi sembra ampiamente e trasversalmente condivisa.
Suggerirei, se fosse possibile, trovare anche nell'espressione di voto dell'Aula rispetto all'emendamento dell'Assessore, eventualmente con degli atti di indirizzo, ai colleghi del Gruppo Cinque Stelle che hanno presentato degli emendamenti, di valutare l'opportunità di trovare sintesi rispetto ad atti di indirizzo, di votare l'emendamento suggerito dall'Assessore e quindi di trovare una piena condivisione dell'Aula.
Grazie.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Grazie, collega Monaco.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Vediamo, come Gruppo del PD, con molto favore questa innovazione, e parlo ovviamente dell'emendamento presentato testé dalla Giunta regionale.
Il fatto di mettere nell'organismo di valutazione persone indipendenti persone che soprattutto non siano coinvolte nelle dipendenze gerarchiche della Giunta regionale, quindi in qualche modo colleghi delle persone che devono essere valutate, lo consideriamo sicuramente un passo in avanti significativo, che va nel senso di voler valutare le performance dei dirigenti apicali della Regione in modo obiettivo.
Ovviamente, va fatto un passo in avanti, ossia quello di avere il coraggio di dare degli obiettivi chiari. Quando divenni Presidente del Consiglio regionale, ricordo che ci fu molto stupore perché decisi che era opportuno dare gli obiettivi. Mi si disse che qui non erano mai stati dati perché i direttori si davano da soli gli obiettivi.
Credo sia un problema che ci porta ad interrogarci sulla nostra capacità, sulla capacità della politica di dare obiettivi ai direttori.
Spesso, sono i vertici politici, gli Assessori, i membri dell'Ufficio di Presidenza che in passato non hanno assunto la responsabilità di considerare il rapporto con i direttori fondandolo su obiettivi deliberati statuiti e sulla valutazione ex post.
Il passaggio successivo, che ci aspettiamo, è una valutazione attendibile. Vicepresidente Reschigna, sappiamo che lei concorda, ma non è attendibile una valutazione che veda tutti al massimo, quindi la valutazione significa che o si assumono tredici direttori che sono fratelli gemelli, anche come quoziente intellettuale e come capacità operative, o avremo necessariamente un divario delle valutazioni e questo divario bisogna accettarlo, perché soltanto questo dimostra l'obiettività di una valutazione.
Il passaggio successivo che stimola la presentazione di questo emendamento è riprendere la questione del Segretario generale della Giunta.
Noi abbiamo modificato, anche con polemiche con l'opposizione, la legge sull'organizzazione sul personale, prevedendo una funzione apicale molto contestata. Ricordo un dotto intervento del collega Pichetto, che contestava questa necessità in un organo legislativo, in una Giunta regionale di un ente con funzioni legislative, mentre diceva che poteva valere in un Ente locale. La mia obiezione era basata su quanto avviene nella Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, dove questa funzione c'è; io credo che una Giunta regionale, una struttura apicale non può funzionare, cioè una struttura burocratica non può funzionare se non c'è un vertice burocratico che la governa.
Allora, anche qui - e mi rimetto al Vicepresidente della Giunta, che so essere disponibile sul punto - per arrivare ad una valutazione congrua dell'attività dei direttori bisogna rendersi conto che ogni direttore non è una monade dell'universo della Regione, ma si interrelaziona con gli altri.
Occorre in qualche modo un capo struttura che tenga le correlazioni e garantisca che, quando un direttore ha bisogno di parlare con l'altro possa parlare, possano incontrarsi. Tenete conto che veniamo da una situazione in cui era difficile persino organizzare incontri tra direttori di Giunta regionale, perché uno non rispondeva alle convocazioni dell'altro, perch tutti preordinati.
Ecco, credo che finché non faremo quest'ultimo passo, che abbiamo appena abbozzato, cioè individuare una responsabilità gerarchica e chiara di una persona che viene e risponde dell'attuazione delle linee politiche della Giunta regionale, questa ristrutturazione sarà monca.
L'emendamento illustrato dal Vicepresidente è un passo in avanti che apprezziamo. Invitiamo però anche ad andare in avanti su un percorso che abbiamo annunciato: abbiamo fatto un bando, siamo in stand by, il tempo è poco, bisogna darsi una mossa. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gariglio.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Accogliamo ovviamente favorevolmente l'emendamento proposto dall'Assessore Reschigna, che è comunque un passo avanti rispetto alla nostra posizione. Ribadiamo l'importanza di una migliore definizione degli obiettivi; quindi, l'organismo esterno di valutazione sicuramente è un'iniziativa apprezzabile e sicuramente va nella direzione che noi auspichiamo di intraprendere. Tuttavia, ribadiamo il fatto che proprio il contenuto degli obiettivi deve essere assolutamente rivisto per dare anche una maggiore credibilità all'operato dei dirigenti della Regione.
Per questi motivi, riteniamo sia meglio ritirare i nostri emendamenti quindi, il n. 4) e il n. 17). Ci riserviamo di presentare, a breve, un ordine del giorno collegato che riassuma i contenuti da noi proposti con questi emendamenti. Auspichiamo un'approvazione da parte del Consiglio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti n. 17) e n. 4) sono stati ritirati dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5) ), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21).
Il Consiglio approva.
La votazione è estesa al nuovo articolo.
La votazione dell'articolo 9 quinquies è rinviata a oggi pomeriggio.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 bis Emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pentenero: Al disegno di legge n. 83 è aggiunto il seguente nuovo articolo: (Sostituzione dell'articolo 60 della legge regionale n. 22/2009) "1. L'articolo 60 della Legge regionale 6 agosto 2009, n. 22 (Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2009) è sostituito dal seguente articolo: Art. 60 (Misure a favore delle Agenzie formative) 1. La Regione Piemonte, nell'ambito degli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale, utilizza le risorse del Fondo istituito presso Finpiemonte S.p.a. per supportare le Agenzie formative nell'attuale fase di crisi economico-produttiva e per procedere alla necessaria ristrutturazione del sistema stesso, anche attraverso contributi a fondo perduto e l'utilizzo di fondi rotativi di finanziamento e/o di garanzia.
2. L'utilizzabilità dei fondi di cui al comma 1 da parte delle Agenzie formative è subordinata all'approvazione di piani aziendali che contengano i necessari elementi di razionalizzazione, nonché l'indicazione dei settori e delle azioni di investimento per la qualificazione. La Giunta regionale stabilisce i criteri, le modalità ed i termini di concessione dei contributi, dei finanziamenti agevolati e/o delle garanzie per l'accesso al credito di cui al comma 1.
3. La gestione dei fondi è affidata, con apposito contratto, a Finpiemonte S.p.a. nel rispetto degli indirizzi formulati dalla Giunta regionale sentita la Commissione consiliare competente".
La parola all'Assessore Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna, Assessore alla formazione professionale

L'emendamento è volto a sostituire l'articolo 60 della legge regionale 22 del 2009 all'interno del quale era stato istituito un fondo di garanzia per le agenzie formative. Con questo si vuole modificare la parte rispetto al fondo di garanzia che era stato istituito con legge regionale 2009.
Il fondo prevedeva misure a sostegno delle Agenzie formative che sono in condizione di difficoltà e che propongono un piano di ristrutturazione e riqualificazione all'interno della loro attività. La differenza, rispetto a quello che era stato proposto nel 2009, è la possibilità di procedere attraverso contributi a fondo perduto, quindi una parte di risorse sarà destinata a risorse a fondo perduto e un'altra come fondo rotativo.
Attualmente, il fondo è istituito presso Finpiemonte e ha una dotazione di risorse pari a sei milioni e 500 mila euro, di cui quattro milioni derivanti da fondi PAR e due milioni e mezzo derivanti da fondi regionali che erano stati attribuiti a Finpiemonte, come si cita all'articolo 3.
Ovviamente, i nuovi criteri saranno definiti da apposita delibera di Giunta, sentita la Commissione consiliare, quindi con la condivisione della Commissione rispetto a quelli che saranno i criteri indicati e le azioni previste per le agenzie formative.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Premesso che questo è un uso dei fondi già fatto, come ricordava l'Assessore Pentenero, anche precedentemente, mi permetto di sottolineare alla Giunta un passaggio per il quale, a parere mio, varrebbe anche la pena verificare se sia possibile e opportuno fare un'integrazione all'emendamento.
In passato, l'utilizzo di fondi, come l'Assessore sicuramente ricorderà, non è stato dei più lodevoli. Alcune Agenzie, che poi hanno visto percorsi di natura fallimentare, hanno utilizzato questi fondi. Se non ricordo male, la Regione vanta ancora un credito, chiaramente non più esigibile, di circa 400 mila euro o qualcosa del genere. Questo perché nel 2009 non si era ipotizzato di inserire il fatto che la valutazione non dovesse essere fatta soltanto in premessa, ma anche nel corso dell'utilizzo dei fondi.
Tradotto, mi permetto di suggerire che l'utilizzabilità dei fondi non sia soltanto subordinata all'approvazione dei piani aziendali, ma anche ad una valutazione semestrale. Stante che l'approvazione dei fondi viene fatta in un momento temporale ben preciso, si può, eventualmente, chiedere di restituire i fondi anche durante il periodo in cui gli stessi vengono utilizzati, in modo che si evitino le situazioni che poi danneggiano il sistema formativo piemontese, in cui ci accorgiamo soltanto alla fine che i fondi regionali sono stati distratti, come è in effetti accaduto, o quanto meno utilizzati male.
Pertanto, mi permetto di dire che l'emendamento potrebbe subire una minima variazione che aiuta, comunque, a rendere più chiara e trasparente la situazione dell'utilizzo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore alla formazione professionale

Il suggerimento della Consigliera Porchietto è più che opportuno.
Ricordo che la delibera precedente, che aveva attivato il fondo e poi non aveva avuto un destino così semplice e, soprattutto, ha incontrato sul proprio percorso situazioni complicate, prevedeva un periodo di monitoraggio.
Si può, all'interno della delibera della Giunta, quando si individueranno i criteri, stringere la tempistica di verifica, quindi ridurla a sei mesi, quindi dare verificabilità rispetto al piano aziendale che le Agenzie formative sono obbligate a fornire, quindi dare una verificabilità con tempi più brevi.
Credo sia utile inserirlo all'interno dei criteri della Giunta. La verificabilità è uno dei criteri.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.54, riprende alle ore 12.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore alla formazione professionale

Grazie, Presidente.
Avremmo concordato di inserire all'interno dell'emendamento all'articolo 2, ultimo capoverso: "La Giunta regionale stabilisce i criteri, le modalità, i termini di concessione dei contributi e i tempi di verifica dei finanziamenti agevolati o delle garanzie per l'accesso al credito di cui al comma 1".
Se questo può essere condiviso e può rispondere all'esigenza che è stata rappresentata prima, lo darei per accettato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Noi siamo un po' in difficoltà, perché l'emendamento è stato caricato da poco e non abbiamo avuto modo di approfondirlo. Mi corregga se sbaglio non so se era già presente.



PRESIDENTE

Da ieri.



FREDIANI Francesca

Da ieri. Comunque, è logico, noi stavamo discutendo su altro e non abbiamo una visione complessiva degli emendamenti a mano a mano che vengono caricati, quindi un emendamento del genere va ad agire su un sistema, che è quello delle Agenzie formative, che dal nostro punto di vista deve essere riformato, come abbiamo detto più volte anche in Commissione.
Nell'emendamento viene citato il fatto che si dovrà procedere alla necessaria ristrutturazione del sistema, però a nostro avviso doveva essere fatto prima di intervenire con questo emendamento, nel senso che qui si va subito a precisare che si istituiranno questi fondi (tra l'altro, una parte a fondo perduto), ma si rimanda poi a dei criteri, modalità e termini di concessione sui quali probabilmente noi non avremo neanche modo di intervenire successivamente.
Quindi troviamo la modalità poco accettabile, quindi intervenire in questo modo su una materia che andrebbe sottoposta a una riforma, anche perché conosciamo bene quali siano le attuali modalità di azione delle Agenzie formative e lo scarso controllo che riusciamo ad avere sulla loro attività.
Noi chiediamo che ci sia un attimo di sospensione rispetto a questo emendamento e che si possa discutere successivamente, magari nel collegato alla Finanziaria. Questa è la nostra posizione, che speriamo venga accolta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore alla formazione professionale

Provo ad aggiungere ulteriori elementi per cercare di far meglio comprendere all'interno di quale situazione ci troviamo.
Intanto, il fondo era stato istituito con legge regionale nel 2009 e serviva per sostenere le Agenzie formative che si trovavano in una situazione di difficoltà determinata da una serie di fattori.
Semplicemente, rispetto al fondo, che attualmente è in vigore (quindi non è inesistente, ma esiste ed è istituito presso Finpiemonte), si modifica la norma con la quale si prevede la destinazione delle risorse.
All'articolo 2, si definisce il fatto che la Giunta individuerà le azioni di sostegno specifiche (su questo ovviamente ci stiamo già ragionando), soprattutto interventi di azione di ristrutturazione in termini di laboratori e in termini di attività all'interno delle Agenzie formative stesse.
Questa è un'azione di supporto, perché siamo consapevoli che le Agenzie ovviamente quelle che lavorano in modo corretto, serio e che in questi anni lo hanno dimostrato attraverso diverse prove, verifiche e controlli effettuati - sono in una condizione di difficoltà: proviamo soltanto a pensare ai tempi lunghi rispetto ai pagamenti da parte della Regione (e sono diverse le interrogazioni che quest'Aula, giustamente e correttamente ogni tanto presenta), mentre nel frattempo le Agenzie formative devono continuare ad erogare il servizio e pagare gli stipendi alle persone che lavorano al loro interno, con la necessità di garantire una qualità dell'azione formativa e dell'attività professionalizzante all'interno dei laboratori e quindi la necessità di rinvigorire anche l'attività e le azioni che svolgono all'interno delle proprie strutture.
Quindi non c'è nulla di nuovo; il Consiglio, o meglio, la Commissione e quindi i Commissari avranno la possibilità di interagire rispetto ai nuovi criteri che saranno fissati e alle nuove azioni sulle quali la Giunta intenderà utilizzare il fondo. Ma il fondo è tuttora vigente con una delibera che individua alcune azioni, che riteniamo siano superate rispetto alle esigenze attuali delle Agenzie formative.
Quindi non è un nuovo fondo: è un fondo già esistente, per il quale si chiede una modifica.



PRESIDENTE

Registro la volontà dell'Assessore di mettere in votazione l'emendamento, chiaramente dopo aver dato la parola ai colleghi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Stiamo cercando di tenere la discussione sulla Finanziaria nel campo del merito, però segnalo che anche questa volta, così come già avvenuto con i disegni di legge n. 66 e n. 67 (e già lo avevamo indicato), arriviamo in Aula con degli emendamenti corposi, decisamente di sostanza, molto tecnici da parte della Giunta, che tra l'altro non hanno proprio pienissima attinenza alla Finanziaria. Tant'è vero che qua andiamo a toccare un articolo che era inserito in un collegato alla Finanziaria, quindi - come abbiamo già detto ieri - si tratta di articoli che magari stanno meglio in un collegato.
Lo segnalo perché penso che un conto siano gli emendamenti consiliari che arrivano dopo un provvedimento quando lo si analizza, altro conto sia il disegno di legge della Giunta, che è qualcosa che la Giunta regionale può e dovrebbe riuscire a programmare. Di conseguenza, se arriva in Commissione con due articoli e poi in Aula c'è una sfilza di emendamenti uno per ogni argomento, diventa anche difficile per noi mantenere la discussione nell'ambito del merito, perché avremmo voluto poter ragionare meglio su tutta una serie di aspetti.
Lo evidenzio perché l'abbiamo già fatto alla fine del 2014 sui disegni di legge n. 66 e n. 67, ma siamo al punto di prima e quindi forse è il caso di ricordarlo ancora una volta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Ribadisco che siamo di nuovo di fronte alla schizofrenia della Giunta perché l'Assessore Reschigna in Commissione è stato chiarissimo e tranchant: solo cose che riguardano Finanziaria e bilancio. Invece, abbiamo visto ieri con l'Assessore Ferrero e adesso con l'Assessore Pentenero che stiamo facendo un altro omnibus.
La questione è pesante, nel senso che, se si può fare così, allora possiamo farlo anche noi, e non veniteci a dire: "Non c'entra con la Finanziaria".
Inoltre, una considerazione sul merito di questo tipo di emendamento.
Mi pare che, come al solito, quando si interviene in maniera urgente bisogna per forza fare qualcosa, cacciare un po' di soldi per tenere in piedi questo sistema che abbiamo sostanzialmente ignorato fino ad oggi finché - appunto - il pus viene fuori dalla ferita suppurante, senza per indicare chiaramente che cosa si vuole fare sul piano delle Agenzie formative.
Cosa vuol dire "L'utilizzabilità è condizionata all'approvazione di piani aziendali che contengano i necessari elementi di razionalizzazione"? Quali sono questi necessari elementi di razionalizzazione? Dov'è la discussione per fare questo tipo di intervento? Mi sembra veramente penoso provare a infilare provvedimenti di questo genere, come anche quello di ieri, che in realtà servono solo a nascondere una negligenza da parte della Regione nel lasciar marcire un problema o nell'essersene magari accorta e cercare poi di metterci una pezza in fretta e furia in Finanziaria, perché c'è fretta di approvare la Finanziaria, tra l'altro. Questa cosa, secondo noi, va trattata in maniera appropriata, con i tempi giusti e non in questo provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. 20), come modificato dall'Assessore Pentenero.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 10 bis.
Ricordo ai colleghi Capigruppo la riunione in Sala A.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.05)



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