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Dettaglio seduta n.46 del 17/02/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(I lavori iniziano alle ore 9.32 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 259 presentata dai Consiglieri Gallo e Valle, inerente a "Progettazione e successiva realizzazione della fermata San Paolo di Torino della linea 5 del servizio ferroviario metropolitano"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi. Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 259 presentata dai Consiglieri Gallo e Valle, avente ad oggetto "Progettazione e successiva realizzazione della fermata San Paolo di Torino della linea 5 del servizio ferroviario metropolitano".
La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato questa interrogazione per una fermata specifica del servizio ferroviario metropolitano, che oggi in tutti i progetti del servizio metropolitano è indicata come una stazione di fermata da pianificare, da costruire e da realizzare, ma che in tutti gli atti della Giunta regionale e del Consiglio regionale precedente non viene per niente citata né viene mai considerato il suo finanziamento e la conseguente progettazione.
Si tratta della fermata denominata San Paolo del SFM 5. Ricordo che il servizio ferroviario metropolitano è una delle più grandi infrastrutture che è stata realizzata a seguito della costruzione del passante ferroviario di Torino e oggi rappresenta un'infrastruttura centrale nel sistema di mobilità metropolitano, ma anche regionale, perché l'SFM arriva a toccare nuove altre province, al di là della provincia di Torino, e sempre più dovrà essere potenziato e sviluppato. L'SFM 5 è una nuova linea di servizio ferroviario metropolitano che va a collegare Settimo Torinese a Orbassano attraverso l'asse ferroviario esistente oggi in quel bacino, in quell'asse di sviluppo con tre fermate previste. Partendo da Porta Susa: fermata San Paolo, fermata Le Gru di Grugliasco e fermata San Luigi di Orbassano.
Quest'asse ferroviario è stato finanziato o comunque è stato individuato come prioritario con un accordo di programma nel 2014, siglato da Provincia di Torino, Regione, Comune e Ferrovie dello Stato, in cui è stata finanziata la progettazione e la realizzazione delle due fermate di Orbassano San Luigi (ospedale San Luigi) e di Le Gru di Grugliasco.
Non è stata inserita nel protocollo d'intesa la fermata San Paolo, che rappresenta una fermata importante per la Città di Torino perché ubicata in un tessuto urbano oggi non servito dalla metropolitana, ma in fase di sviluppo, al confine tra la Circoscrizione 2 e la Circoscrizione 3. La fermata San Paolo è prevista all'interno dello scalo San Paolo, quindi in parte è già realizzata nella sua struttura e nella sua forma odierna: sarebbe da adeguare al trasporto passeggeri con la realizzazione delle infrastrutture necessarie. Chiedo quindi all'Assessore se la mancanza di questa fermata derivi dal fatto che non è più considerata strategica e quindi non è più considerata da progettare e da finanziare nella sua realizzazione. Se non è così, chiedo all'Assessore di sapere quali sono i tempi e le modalità di progettazione e realizzazione di questa fermata San Paolo, anche perché la realizzazione dell'SFM 5 è prevista entro il 2018 e non so se può essere inserita all'interno della progettazione e realizzazione entro il 2018 o successivamente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Questa iniziativa non è certo stata sottovalutata dall'Amministrazione regionale. Devo dire che, nell'incontro del 18 luglio scorso con Trenitalia, cui erano presenti oltre che l'Amministrazione regionale anche la città di Torino, si erano focalizzate, sia dal punto di vista della progettazione che della realizzazione, appunto la fermata di San Luigi a Orbassano, Le Gru e poi ovviamente le due stazioni Dora e Zappata. Questo non significa che si sottovaluti l'importanza di San Paolo e, per quanto riguarda la Giunta regionale e il mio Assessorato, sicuramente seguiremo con più attenzione questa questione, in accordo ovviamente con la città.
E' in previsione la stesura di un aggiornamento dell'accordo di programma con RFI proprio per quanto riguarda in particolare l'area metropolitana e quindi sicuramente lavoreremo su questa possibilità rispetto alla quale qualche iniziativa di tipo progettuale di larga massima è già in atto.
Penso che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi si arriverà alla definizione anche di quest'importante stazione, che tra l'altro collegherebbe SFM 5 con SFM 3 e, quindi, di un'importanza decisamente rilevante.


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 245 presentata dalla Consigliera Chiapello, inerente a "Barriere architettoniche nella stazione di Centallo" (risposta scritta)


PRESIDENTE

L'Assessore Balocco invierà risposta scritta all'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 245, poiché l'interrogante, Consigliera Chiapello, è in congedo.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 163 presentata dai Consiglieri Giaccone, Allemano, Chiapello, Grimaldi, Monaco e Motta inerente a "Continuità assistenziale"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione indifferibile e urgente n. 163 presentata dai Consiglieri Giaccone, Allemano, Chiapello, Grimaldi, Monaco e Motta, avente ad oggetto "Continuità assistenziale".
La parola al Consigliere Giaccone per l'illustrazione.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
La fase della post acuzie è connotata da un rilevante impegno terapeutico e riabilitativo che è considerato a totale carico del Servizio Sanitario. Risulta, per essere rapidi (perché così ci è stato segnalato) che all'ASL TO4, in fase di post acuzie, ci sia una richiesta di compartecipazione del 50% della spesa al cittadino che ne è stato coinvolto.
La domanda è volta a sapere se tutto ciò risulta anche a voi e se si intendono adottare degli strumenti di tutela per evitare che permanga questa disparità di trattamento tra l'ASL TO4 e le altre.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Il Direttore dell'ASL TO4 Flavio Boraso, alla nostra richiesta di chiarimenti in merito alle domande poste dal Consigliere Giaccone, precisa che non corrisponde al vero l'affermazione che l'ASL TO4 richiede una compartecipazione del 50% della spesa ai pazienti in fase di post-acuzie che vengono inseriti nel relativo piano terapeutico.
In sostanza, i pazienti in dimissione dai reparti ospedalieri con necessità di interventi in post acuzie, che sono trasferiti nei posti letto di Lungodegenza (compresi i reparti aziendali di Cuorgné e di Lanzo), di Recupero e Riabilitazione Funzionale e nei reparti di Deospedalizzazione Protetta, di Lungodegenza e di Recupero e Riabilitazione Funzionale presso l'Ospedale di Settimo Torinese, non compartecipano in alcun modo alla spesa. Anche per gli interventi in post-acuzie effettuati a domicilio non è prevista alcuna compartecipazione alla spesa.
Si tratta di pazienti che, una volta superata la fase acuta della malattia, necessitano del proseguimento di cure per raggiungere la stabilizzazione clinica o di riabilitazione di primo o di secondo livello.
Mi aggiunge, inoltre, che vi sono delle persone dimissibili dall'ospedale i cui familiari, per problematiche socio-familiari richiedano al Distretto un supporto assistenziale, che si può concretizzare nel cosiddetto ricovero di sollievo alla famiglia in Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA). In questo caso è prevista la compartecipazione del 50 alla spesa, in aderenza ai Livelli essenziali di assistenza (di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29/11/2001). Terminato il periodo previsto dal progetto assistenziale di presa in carico, l'assistito può continuare ad usufruire della permanenza in RSA, ma totalmente a proprio carico, come previsto dalla normativa vigente.
Questa è l'informazione.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 164 presentata dal Consigliere Giaccone, inerente a "Modalità e tempi di consegna presidi dell'assistenza integrativa"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 164.
La parola al Consigliere Giaccone per l'illustrazione.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Nell'area di competenza dell'ASL TO1 e TO2 vengono segnalati ritardi fino ad un mese, relativamente all'invio alle farmacie e ai rivenditori autorizzati dell'autorizzazione per la consegna dei presidi dell'assistenza integrativa. Tali ritardi sono particolarmente gravosi per i cittadini perché riguardano presidi per loro decisamente preziosi (ricordo: catetere materiali per stomizzati, prodotti per la medicazione e così via).
Oggettivamente, si crea un grave disservizio nei confronti degli stessi, proprio per l'urgenza della necessità di quel tipo di materiale.
Poiché l'utilizzo del canale di posta elettronica, oppure del fax, per l'invio dell'autorizzazione doveva essere sostituito da idonea piattaforma web, come già avviene in altre ASL dove questi tipi di ritardi non sono più presenti, si interroga per sapere quali sono i provvedimenti e le azioni che si intendono adottare per rimediare a questo disservizio, e se è possibile uniformare il sistema, in modo da avere tempi certi e omogenei su tutte le ASL.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Innanzitutto, concordiamo con la segnalazione e le questioni che il collega Giaccone ha voluto porre nella sua interrogazione. L'ASL TO1 e TO2 ai cui Direttori abbiamo chiesto informazioni per questi ritardi, fanno sapere che i rallentamenti contenuti nell'interrogazione sono nati a partire dal dicembre 2013, quando è stato affiancato un sistema telematico che nella fase iniziale ha fatto registrare tempi di risposta di circa 21 giorni di attesa, perché si sono registrati - così mi dicono - problemi anche per la formazione del personale amministrativo e poi problemi di carattere tecnico.
Tuttavia, l'ASL TO2 in particolare, segnala di aver sempre dato disponibilità a ditte e farmacie del territorio per verificare puntualmente i disagi segnalati, e aggiunge che proprio in occasione di verifiche puntuali si è riscontrato che la maggior parte dei ritardi non è legata a ritardi nelle autorizzazioni, bensì ad anomalie prescrittive (ad esempio il cambio di farmacia da parte del cittadino o la scadenza del piano terapeutico).
Oltre a questo, l'ASL TO2 fa sapere - ed ho qui la documentazione a disposizione del collega - che era stato programmato un tempo, al momento dell'affiancamento di questa piattaforma, di cinque o sette giorni, che però non è stato rispettato. Mi dicono, però, che lentamente hanno recuperato queste lunghe liste di attesa. Fanno sapere che al momento della risposta - la data era novembre - ad una gestione di circa 200 e-mail giornaliere, circa l'80% delle autorizzazioni vengono rilasciate in pochissimi giorni e, comunque, entro i limiti temporali su indicati. Mi pare, quindi, che ci sia uno sforzo per poter recuperare.
Possiamo chiedere come sta andando in questi giorni e volentieri seguirò la vicenda con attenzione.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 278 presentata dai Consiglieri Sozzani e altri, inerente a "Discarica di Barengo Pianificazione della gestione dei rifiuti solidi urbani"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 278.
La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Per la verità, era un'interrogazione che aveva già avuto un epilogo in Commissione, in cui avevo indicato all'Assessore Valmaggia la preoccupazione che da tempo i Comuni novaresi hanno rispetto alla chiusura della discarica di Barengo stessa, che è prevista nell'anno 2017, per quanto riguarda i tempi di riempimento attuali.
Questo porta ad una situazione di criticità dello smaltimento dei rifiuti nella nostra zona, che va probabilmente ad incidere in modo pesante sui bilanci dei Comuni stessi, qualora dovessero provvedere a soluzioni diverse da quelle dello smaltimento in loco, andando ad individuare impianti - immagino - extra regionali, perché nella zona di quadrante, cioè quella che la famosa legge 7 aveva individuato come la zona nella quale organizzare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, non ci sono impianti idonei allo smaltimento di tali quantità.
Un lavoro sul piano dei rifiuti, da quanto abbiamo appreso in Commissione, ha dei tempi di realizzazione di un certo tipo, rispetto a considerazioni di dove esistono dei punti, come nel caso specifico della provincia di Novara, di difficoltà o di possibile criticità.
Al di là degli aspetti che l'Assessore ha già annunciato in Commissione, cioè del piano dei rifiuti, ci sono due lavori paralleli: primo, eventuali modalità di smaltimento; due, una tecnologia dello smaltimento, visto che nell'elenco dei consorzi con gli indici di riciclabilità dei rifiuti, i due consorzi del Novarese rappresentano due eccellenze. Essi raggiungono percentuali sopra il 60%.
Vi è la possibilità di andare ad individuare impianti che continuino sulla filosofia della raccolta differenziata dei rifiuti e, quindi sull'utilizzo di impianti che non sono quelli classici di incenerimento che invece andrebbero ad incidere sotto un profilo di filosofia completamente diversa, anche della raccolta a monte, per lo smaltimento dei rifiuti.
Chiedo anche se è possibile, dopo la risposta dell'Assessore, avere una risposta scritta, in modo da tenercela sotto un profilo di rendicontazione dell'attività qui svolta, in funzione dell'applicazione sul territorio.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
In effetti, la discussione l'abbiamo avviata in Commissione lo scorso giovedì, ma non ho potuto replicare perché il Consigliere Sozzani è uscito prima dalla Commissione, quindi non abbiamo potuto proseguire. Proseguiamo adesso sul tema della pianificazione della gestione dei rifiuti urbani.
Stiamo rivedendo un piano regionale della gestione dei rifiuti che è datato, quindi un nuovo piano regionale della gestione dei rifiuti che tenga conto del quadro generale e normativo, sia a livello europeo sia a livello nazionale, in particolare, a livello europeo, del VII Programma d'Azione Ambientale, ovvero il programma generale di azione dell'Unione in materia di ambiente fino al 2020, che è riassumibile in queste poche parole: "Viviamo bene entro i limiti ecologici del pianeta". Dal momento che il VII Programma non ha ancora avuto una traduzione in documenti programmatici nazionali, il riferimento è al VI Programma d'Azione che è definito nella Strategia di Azione ambientale, che è l'attuazione in ambito nazionale delle disposizioni comunitarie. In questo quadro, si è inserito il decreto "sblocca Italia", con l'articolo 35 riguardante l'impiantistica di cui abbiamo anche discusso a lungo.
Noi stiamo lavorando su una proposta di Piano che vedrà, nel corso del corrente anno, un'approvazione in sede di Consiglio, ma in questa fase transitoria - ed era un po' la domanda riferita alla discarica di Barengo quello che possiamo fare, anche rispetto ai dettami dell'articolo 35 dello "sblocca Italia", è quello di utilizzare le risorse impiantistiche presenti sul territorio regionale che, per quanto riguarda gli impianti di trattamento meccanico e biologico, potranno fornire un deciso contributo alla soluzione di eventuali problematiche riguardanti la gestione del rifiuto urbano indifferenziato.
Sul territorio regionale abbiamo 11 impianti di trattamento meccanico biologico in grado di trattare oltre trecento mila tonnellate di rifiuti urbani, nonché un impianto di combustione operante a pieno regime dal 2014.
Abbiamo, quindi, una capacità operativa piemontese in grado di affrontare eventuali e future emergenze del Piemonte riguardanti la gestione del rifiuto urbano indifferenziato, così come stiamo facendo a partire dall'autunno scorso rispetto alla Regione Liguria per la quale, dagli ultimi mesi del 2014, sono stati trattati 30.000 tonnellate di rifiuti e si prosegue, ancora in questi primi mesi del 2015, con un quantitativo che è di circa 10.000 tonnellate al mese.
Pertanto, la disponibilità complessiva di impiantistica ci fa stare tranquilli su criticità che, nei singoli territori del Piemonte, si possono evidenziare. Grazie.



PRESIDENTE

Non c'è il diritto di replica, Consigliere Sozzani. Ma se vuole chiedere un chiarimento, glielo concedo.



SOZZANI Diego

Capisco che, con l'articolo 35, gli impianti piemontesi possano sopperire, ma ricordo all'Assessore che il costo dello smaltimento complessivo di un rifiuto, è fatto dal momento dello smaltimento ma soprattutto, dal trasporto.
Tenete presente che, se fornite dei parametri di 50 chilometri, costa talmente tanto ai cittadini che non conviene più smaltire e i rifiuti vengono buttati nei primi fiumi che si trovano nell'ambito dei 50 chilometri. L'emergenza consideratela anche in funzione di questo elemento.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.04 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 10.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 219 presentato dai Consiglieri Ottria, Caputo e Chiapello, inerente a "Crediti pregressi delle aziende di autotrasporto fornitrici del Gruppo ILVA" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Vi chiedo se vi sono proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ottria; ne ha facoltà.



OTTRIA Domenico

Chiedo che venga iscritto un mio ordine del giorno relativo ai crediti pregressi delle aziende di autotrasporto fornitrici del Gruppo ILVA.


Argomento: Musei

Richiesta, da parte del Consigliere Bertola, di comunicazioni della Giunta regionale in merito allo stato di attuazione dell'ordine del giorno n. 149 presentato dai Consiglieri Bertola, Bono, Mighetti, Frediani, Andrissi e Campo, inerente a "Disegno di legge n. 66: Disposizioni urgenti in materia finanziaria - Sospensione per 24 mesi per le imprese del commercio dall'obbligo ad ottenere, da parte del comune competente, il rilascio del modello di verifica della regolarità contributiva e fiscale dell'impresa denominato VARA, per svolgere attività su posteggio fisso o in forma itinerante"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Fermo restando la richiesta che ha inviato la Consigliera Frediani via e-mail nei giorni scorsi relativa alla richiesta di comunicazioni della Giunta in Aula riguardo all'indagine relativa al Museo del Risorgimento e le implicazioni che ha, ricordo che è un Museo interessato anche da contributi regionali.
Al di là di questo, penso che non si possa fare a meno, in questo momento, visto gli accadimenti, di chiedere una comunicazione all'Assessore De Santis, perché la questione legata ad un ordine del giorno al quale non è stata data attuazione è ancora aperta. Non è stata data attuazione quindi, ad un ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio regionale; è stata richiesta in modo - posso dire? - tardivo un'audizione in Commissione; l'audizione in Commissione si è tenuta giovedì 12; in tale sede è emerso in modo chiaro e cristallino che quel documento, quell'ordine del giorno, era ritenuto necessario dalle associazioni di categoria. A questo punto, vorremmo proprio sapere cosa intende fare l'Assessore De Santis.
La questione, ormai, esula anche dal merito specifico, perché - lo ripeto - ci troviamo di fronte ad un atto di indirizzo approvato all'unanimità e quindi la vicenda attiene anche al rapporto che può avere la nostra opposizione con la Giunta e con la maggioranza che governa la Regione. Tanto per intenderci, suonano bene i richiami e anche i complimenti per la responsabilità e l'atteggiamento costruttivo del Movimento 5 Stelle, però se non si chiarisce questa questione vuol dire che il linguaggio che viene compreso non è questo, ma è un altro; e allora ci sarà un altro tipo di linguaggio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 203 presentato dai Consiglieri Marrone, Ruffino Benvenuto, Gancia, Graglia, Pichetto Fratin, Vignale, inerente a "Ospedale di Carmagnola" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Vorrei anch'io richiamare un mio ordine del giorno, relativo alla riapertura del punto nascite del San Lorenzo di Carmagnola, collegato per oggetto al n. 203 già iscritto all'o.d.g.
Grazie mille.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 175 presentato dai Consiglieri Appiano, Accossato Allemano, Boeti, Caputo, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Giaccone, Grimaldi Ottria, Ravetti, Rossi, Rostagno e Valle, inerente a "Piano di stabilizzazione dei precari della scuola" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Vorrei solo che fosse richiamato l'ordine del giorno n. 175, "Piano di stabilizzazione dei precari della scuola".
Grazie.


Argomento: Nomine - Personale del servizio sanitario

Richiesta, da parte della Consigliera Ruffino, di esaminare l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 301 presentata dai Consiglieri Ruffino, Benvenuto, Berutti, Gancia, Pichetto Fratin e Vignale inerente a "Stato dell'iter di selezione per la predisposizione dell'elenco regionale di idonei alla nomina di Direttore generale di Azienda sanitaria"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Io ho presentato l'interrogazione indifferibile ed urgente n. 301 recante "Stato dell'iter di selezione per la predisposizione dell'elenco regionale di idonei alla nomina di Direttore generale di Azienda sanitaria" e mi pareva assolutamente quanto mai opportuno ritrovarla in discussione oggi, proprio per l'attualità di questo tema. Chiedo quindi venga inserita all'o.d.g.
Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 217 presentato dai Consiglieri Sozzani, Berutti Ruffino e Vignale, inerente a "Città della Salute e della Scienza di Novara - Ricorso alla concessione di costruzione e gestione"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie.
Ho presentato questa mattina un ordine del giorno relativamente alla Città della Salute e della Scienza di Novara, rispetto al ricorso alla concessione di costruzione e gestione con il project financing. Chiedo dunque la possibilità di iscrivere all'o.d.g. della seduta odierna anche questo atto di indirizzo.
Grazie.


Argomento: Condizione femminile

Ordine del giorno n. 198 presentato dai Consiglieri Conticelli, Accossato Appiano, Baricco, Boeti, Caputo, Ferrentino, Gallo, Grimaldi, Motta Ottria, Ravetti e Rostagno, inerente a "Opzione Donna"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Vorrei chiedere l'iscrizione di un atto di indirizzo (primi firmatari Conticelli, Grimaldi ed altri), il cui titolo è "Opzione donna".


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi rilievi sulle iscrizioni all'o.d.g., l'o.d.g. è approvato, così come modificato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Comunico alla Consigliera Frediani che l'Assessore Parigi oggi non era nelle condizioni di dare le comunicazioni, per un impegno istituzionale ad Alessandria. Era in Aula prima perché era venuta a portare dei documenti ma è andata via perché doveva recarsi ad Alessandria per un impegno inderogabile. Si scusa quindi con lei, Consigliera Frediani, e mi faccio carico di portarle le scuse. Vediamo poi quando poter svolgere queste comunicazioni.
Per quanto riguarda la richiesta del Consigliere Bertola, prendendoci il tempo di contattare l'Assessore De Santis e cerchiamo di capire quando può svolgere le comunicazioni per concertarlo insieme.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 13 e del 20 gennaio 2015.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Chiapello, Ferraris e Molinari.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 3 febbraio 2015.


Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 10 febbraio 2015 la seguente legge regionale ed ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 20 del 15 dicembre 2014 "Norme in materia di conferimento alle Unioni montane delle funzioni amministrative già attribuite dalla Regione alle Comunità montane e modifica alla legge regionale 14 marzo 2014, n. 3 (Legge sulla montagna)".


Argomento:

d) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 9 febbraio 2015 ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della LR 7/2001 ("Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte"), n.
5 deliberazioni del 15 dicembre 2014, n. 4 deliberazioni del 22 dicembre 2014, n. 7 deliberazioni del 29 dicembre 2014.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

e) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a n. 3 decreti di nomina della Presidenza della Giunta regionale e a n. 1 deliberazione di nomina della Giunta regionale.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

f) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del signor Michele Ferrero, deceduto il 14 febbraio 2014


PRESIDENTE

Sabato scorso è scomparso Michele Ferrero, Cavaliere del lavoro e protagonista internazionale dell'imprenditoria italiana che ha reso onore al nostro Piemonte.
Con Michele Ferrero se ne va un imprenditore straordinario, che ha saputo conquistare il mondo mantenendo l'azienda saldamente radicata al territorio.
L'insegnamento che ci viene da Ferrero è che alla fine, su tutto, vince la qualità del prodotto, frutto di un'attenzione quasi esasperata che trasforma una semplice merce in eccellenza. Questa qualità è più forte di tanti miracoli dell'economia fondata sugli stratagemmi finanziari, sulle astuzie della borsa, sui sotterfugi della speculazione.
La storia di Michele Ferrero e la significativa esperienza di welfare che la sua azienda ha saputo costruire ad Alba dimostrano che, mettendo al centro il prodotto, si finisce per mettere al centro l'uomo.
La Regione parteciperà in forma ufficiale alle esequie, che saranno celebrate domani mattina alle ore 11 nella Cattedrale di Alba.
Chiedo ora all'Assemblea di osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Opere pubbliche

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Recenti indagini della Procura della Repubblica di Torino sulla costruzione del palazzo unico della Regione"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al patrimonio

La Giunta ritiene atto doveroso fare una comunicazione al Consiglio regionale in merito alle recenti vicende relative ad un'indagine da parte della Procura della Repubblica di Torino in relazione alla costruzione del nuovo palazzo unico della Regione.
Facciamo questa comunicazione - con riserva da parte del Presidente di intervenire in chiusura del dibattito, se eventualmente emergerà tale necessità da parte del Consiglio regionale - anzitutto con la consapevolezza che, in un momento nel quale la Procura della Repubblica di Torino sta svolgendo un'attività di indagine che, allo stato attuale, si configura con l'emissione di alcuni avvisi di garanzia nei confronti di dipendenti della Regione, ex dipendenti della Regione e un funzionario responsabile di Coopsette, le comunicazioni che svolgiamo in Aula non possono assolutamente interferire né entrare nel merito delle questioni che in questo momento sono oggetto di indagine della Procura della Repubblica non soltanto per doveroso rispetto nei confronti della stessa, ma anche in relazione al fatto che le informazioni che l'Amministrazione regionale ha in questo momento sono quelle che abbiamo ricavato dalla lettura della cronaca dei giornali in questi ultimi giorni, non possedendo, per ovvie ragioni di riservatezza legate allo svolgimento di un'indagine, altro genere di informazione da parte della Procura della Repubblica.
Nello svolgere queste comunicazioni, voglio anzitutto ricapitolare alcuni elementi della vicenda del palazzo unico. Alla luce degli articoli apparsi sui giornali e anche del provvedimento che è stato notificato in termini di acquisizione di atti nella giornata di giovedì mattina scorso da parte del Nucleo di Polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, ci sembra utile fare riferimento anche ad atti che sono stati assunti nel corso di questa vicenda. Tutti gli atti che citerò nella mia comunicazione ho provveduto a depositarli in copia presso il Presidente del Consiglio regionale, in modo tale che possano essere messi a disposizione dell'interno Consiglio regionale.
Il primo atto cui voglio fare riferimento è la determina n. 684 del 31 luglio 2012, a firma del responsabile del procedimento, architetto Robino.
All'interno della stessa si dà atto dell'avvenuto svolgimento della gara di appalto che ha determinato l'aggiudicazione in via definitiva all'ATI mista Coopsette, CMB, UNIECO Società Cooperativa, DEGA spa., KOPA engineering spa., Idrotermica COOP. Società Cooperativa, Monte dei Paschi di Siena Leasing &Factoring, UBI leasing spa, Agrileasing spa., Credemleasing spa ABF leasing spa, Credito piemontese spa.
Avendo proposto, con riferimento all'importo dei lavori, il prezzo più basso, quantificato in euro 202.312.132,58 rispetto ad una somma base gara di 255.994.094,12, nonché uno spread relativamente al contratto di locazione finanziaria pari all'1,485 oltre all'Euribor.
Successivamente, sono stati svolti il perfezionamento degli atti in relazione al contratto di locazione finanziaria, in relazione alla concessione del diritto di superficie dell'area, e poi è stato sottoscritto, in data 30 maggio 2011, il contratto di appalto tra la Regione Piemonte, committente, e la Coopsette Società Cooperativa capogruppo mandataria dell'ATI costruttrice appaltatore.
In data 21 luglio 2011, il direttore dei lavori, l'ingegner Carlo Savasta, funzionario della Direzione Risorse umane e Patrimonio, ha proceduto alla consegna parziale dell'opera; con deliberazione di Giunta regionale n. 20-2534 del 30 agosto 2011, è stato nominato l'architetto Luigi Robino responsabile di struttura dirigenziale come responsabile unico del procedimento, di cui all'articolo 9 del DPR 207/2010. In data 30 novembre 2011, il direttore dei lavori ha proceduto alla consegna definitiva dei lavori. Con nota in data 6 aprile 2012, con il numero di protocollo 580/1518, il soggetto esecutore ATI-Coopsette, facendo riferimento agli approfondimenti relativi al progetto, ha proposto alla valutazione della Regione varianti migliorative, con la finalità di garantire ancor meglio i tempi di esecuzione e la qualità dell'opera.
Con nota del 14 giugno 2012, il Rupar ha sollecitato gli elaborati di perizia che l'ATI intendeva proporre, comunicando di aver proceduto a interpellare in via preliminare il progettista, informandolo delle varianti migliorative proposte dall'ATI esecutrice dell'opera.
Con le varianti migliorative proposte dall'ATI, il quadro economico con opere in incremento e in diminuzione configura un totale di importo, al netto del ribasso d'asta, in diminuzione di 513.191,58 euro, dei quali 500 mila euro da destinarsi a spese tecniche di progettazione (sulla quale mi soffermerò dopo) e 13.191,58 euro in termini di minor costo a carico della società, nonché una diminuzione del tempo di esecuzione dell'opera pari a 60 giorni lavorativi.
Nella determina cui ho fatto riferimento, il Dirigente responsabile della struttura, responsabile unico del procedimento, scriveva altresì che le varianti migliorative "richiedono un intervento diretto del progettista per la tutela artistica dell'opera progettata". Occorre, in sostanza, che la Regione incarichi il progettista affinché sviluppi una vera e propria riprogettazione architettonica della torre, alla luce delle variazioni proposte dall'appaltatore, ed esegua anche la direzione artistica in modo da tutelare in primis l'Amministrazione dal punto di vista della qualità dell'opera ed in secundis il progettista quale ideatore, sempre limitatamente alla miglioria proposta e con somme che si ricavano dalla miglioria stessa.



(Commenti del Consigliere Bono)



RESCHIGNA Aldo, Assessore al patrimonio

La determina. La determina a cui ho fatto riferimento, la n. 684 del 31 luglio 2012.
In effetti, in data 3 luglio 2012, da parte dello Studio Fuksas, venne mandata una lettera alla Regione Piemonte, alla dottoressa Ferreri Maria Grazia, quale Direttrice della Direzione Patrimonio e Personale all'ingegner Savasta, quale direttore dei lavori, e all'architetto Robino come responsabile unico del procedimento, nella quale vengono esaminate le quattro varianti migliorative che sono state proposte e vengono espresse delle valutazioni tecniche in merito a ciascuna delle stesse.
In modo particolare, le stesse riguardano il sistema fondale, con una sostanziale modifica delle fondazioni e un sostanziale ampliamento delle dimensioni dei pilastri. Su questo punto, la lettera a firma dell'architetto Giancarlo Marra, business development director dello Studio Fuksas, dice: "Riteniamo quindi che tale proposta possa essere accettata".
Gli orizzontamenti per le strutture del solaio, rispetto alla quale viene scritto che si ritiene che tale soluzione possa essere approvata; i pilastri, per quanto attiene alla parte strutturale di elevazione, rispetto alla quale viene detto: "Riteniamo che la soluzione possa essere perseguita sviluppando l'elemento strutturale da un punto di vista formale, secondo le indicazioni sopra descritte e individuando, insieme all'impresa, le modalità di finitura dell'elemento stesso, ad esempio attraverso l'impiego di casseri industriali che consentano di realizzare una superficie perfettamente piana e priva di discontinuità di materiale"; le facciate rispetto alle quali viene detto: "Per quanto sopra illustrato, per le attività relative alle strutture in elevazione alle facciate, si ritiene necessario approfondire alcuni temi che saranno specifici argomenti di discussione per la redazione del progetto costruttivo. Infine, sarà cura di questo Studio, come ideatore e progettista, seguire tali approfondimenti nelle modalità sopra descritte. Tale attività di tutela artistica dell'opera progettata sarà da noi eseguita a fronte di un compenso omnicomprensivo pari ad euro 500 mila, così come rileviamo disponibili nel quadro economico di perizia di cui alla nota in premessa". E sono quei 500 mila euro parte di quei 513 mila euro e rotti che il quadro economico della variante migliorativa individua come minor costo a carico dell'Amministrazione.
Quali sono gli effetti della variante ai fini della superficie calpestabile per piano? E in questo mi permetto di dare già una risposta al question time che il Consigliere Bono ha formulato. La relazione scritta così come mi è stata richiesta - ho provveduto a depositarla agli atti del Consiglio. Sostanzialmente, avviene, per effetto dell'incremento delle dimensioni dei pilastri, una diminuzione media per piano pari a 6,12 metri quadrati di superficie calpestabile. Sviluppato per il complesso dei piani considerando che non tutti i piani hanno la stessa conformazione (perch c'è il grande vuoto, perché ci sono i solai a getto, ecc.), la diminuzione della superficie calpestabile adibibile ad uffici è di circa 820 metri quadrati, pari allo 0,75% del totale della superficie utile calpestabile relativamente al progetto originale.
Questi elementi si ricavano da una lettera che l'architetto Maria Luisa Tabasso mi ha inviato ieri, a seguito del question time del Consigliere Bono, e da una relazione del direttore operativo delle strutture, ingegner Giuseppe Borgogno. In data 23 dicembre 2013, rispetto alla determina originaria (che era del 31 luglio 2012), avviene l'approvazione della variante migliorativa attraverso una determinazione da parte del responsabile unico del procedimento, architetto Robino (la determina n. 110 del 23-12-2013).
Quali sono gli elementi sostanziali contenuti all'interno di questa variante? In modo particolare, sempre il riferimento ai rapporti tra direzione lavori e responsabile unico del procedimento e Regione Piemonte e il progettista incaricato, architetto Fuksas. La lettera cui ho fatto riferimento poc'anzi nel mio intervento è del 3 luglio 2012, da parte dello Studio Fuksas. Viene detto che, in data 11-12-2012 il progettista architetto Massimiliano Fuksas ha effettuato un approfondito sopralluogo presso il cantiere, di cui è stato redatto verbale, che sono state inviate da parte della direzione lavori le tavole di progettazione relative al sistema di facciata V1 e V2 - quel pezzo che doveva essere sviluppato come soluzione architettonica, l'ultima questione legata alle varianti migliorative - e che, con messaggio di posta elettronica in pari data acclarata al protocollo del 16 gennaio 2013 con il n. 1922, il director engineer Giancarlo Marra, per conto del progettista architetto Massimiliano Fuksas ha comunicato: "Abbiamo visionato il documento inviato e non abbiamo obiezioni e integrazioni". Viene dato atto all'interno della determina dei sopralluoghi e incontri che incaricati dello Studio Fuksas hanno sviluppato all'interno della fase intercorrente tra la prima determina del 2012 e questa determina del 23 dicembre 2013. Viene confermato il quadro economico.
Cosa succede, però, successivamente? Che quello che veniva indicato all'interno della prima determina, cioè la necessità di affidamento del coordinamento artistico all'architetto progettista Massimiliano Fuksas non viene attuato dall'Amministrazione regionale, e di questo viene dato atto con la deliberazione della Giunta regionale n. 212-836285 del 2 agosto 2013, dove viene dato atto che nei mesi scorsi, a seguito dell'esame degli ultimi elaborati progettuali di variante migliorativa sottopostavi dalla stazione appaltante, il professionista ha, tra l'altro, comunicato a più riprese di voler rigettare completamente quanto inviatogli in merito alla proposta di variante migliorativa, ritenendola alterante in modo definitivo il progetto originario, ed ha altresì diffidato la direzione lavori dall'apportare modiche al progetto approvato.
Quali sono le ragioni per cui, nel 2012, il progettista acconsentì a quelle varianti e, successivamente, le negò come opere che stravolgono e modificano l'impianto del progetto originario, non è dato a questa Amministrazione regionale poterlo conoscere, così come non è dato a questa Amministrazione regionale poter conoscere le ragioni per cui nella prima determina del responsabile unico del procedimento si fa esplicito riferimento alla necessità di incaricare l'architetto Fuksas come coordinatore della direzione artistica dell'intervento, ma tutto ciò poi non avviene negli atti successivi. L'architetto Fuksas non è mai stato formalmente incaricato del coordinamento della direzione artistica.
Nella delibera della Giunta regionale del 2 agosto 2013, cui ho fatto riferimento, non solo si dà atto di questa situazione di tensione tra la fase di realizzazione del progetto e il progettista incaricato, ma viene dato mandato agli Uffici della Direzione Patrimonio di cercare di definire l'affidamento della direzione artistica allo Studio Fuksas, previa definizione del contenzioso che era in atto relativamente all'ammontare della parcella corrisposta dall'Amministrazione regionale all'architetto Fuksas. In modo particolare, in questa deliberazione si dà atto che c'è una richiesta, da parte del professionista, di maggiori compensi per 2.719.388,05 euro per prestazioni di progettazione svolta in dipendenza del contratto.
Sostanzialmente, il contenzioso che si era aperto e che oggi è pure formalizzato con un atto di citazione nei confronti dell'Amministrazione regionale presso il Tribunale di Torino, era relativamente al fatto se il compenso professionale relativo alla fase di progettazione dell'opera fosse da definirsi e calcolarsi sull'importo del progetto o sull'importo del progetto a seguito del ribasso determinatosi a seguito della gara di appalto. Viene detto - con questa deliberazione - di esperire i tentativi per definire un affidamento del coordinamento artistico dell'intervento all'architetto Fuksas, previa rinuncia dello stesso al contenzioso e quindi alla richiesta di maggiori oneri relativamente alla propria parcella contrattuale.
Non avviene né l'affidamento della direzione artistica all'architetto Fuksas né avviene la definizione del contenzioso - che, ripeto, è ancora oggi aperto - relativamente alla parte della determinazione dei compensi professionali per la progettazione.
Presumo, sotto questo aspetto, che l'atteggiamento prudenziale su questa ultima parte del contenzioso da parte dell'Amministrazione regionale che è lo stesso che ha ispirato questa Amministrazione regionale nel non definire in via transativa il contenzioso con l'architetto Fuksas - sia legato al fatto che era notoria l'apertura di un'indagine, da parte della Procura della Corte dei Conti del Piemonte, relativamente all'entità della parcella professionale corrisposta all'architetto Fuksas, e che sarebbe stato, probabilmente o sicuramente, poco prudente da parte dell'Amministrazione regionale, nel momento in cui è aperta un'attività di indagine da parte della Procura della Corte dei Conti sull'entità della parcella, definire un maggiore compenso allo stesso professionista.
In merito alla questione della direzione artistica è evidente che quando questa Amministrazione si è insediata, si è trovata uno stato di avanzamento dei lavori che, in quel momento, era relativo al trentunesimo piano, con le modifiche ai pilastri, le modifiche alle strutture di elevazione, le modifiche ai solai e alle facciate già, di fatto, realizzate per gran parte dell'intervento. Pertanto, per correttezza non era più possibile affrontare in quella sede questo tipo di rapporto.
Perché ho fatto riferimento in questa comunicazione ai contenuti della variante migliorativa? Perché, dalla lettura dei giornali, è una delle questioni che appartiene all'attività di indagine da parte della Procura della Repubblica, nella misura in cui viene evidenziato come elemento sottoposto oggi ad un'attività di indagine il fatto che, sulla variante migliorativa, si è concretizzato o si sarebbe concretizzato - lo metto tra virgolette perché è attività d'indagine, quindi non è un elemento di certezza che può essere espresso in questa fase - l'accordo in origine preventivamente definito tra funzionari dell'Amministrazione regionale e la responsabile dell'associazione temporanea d'impresa Coopsette relativamente anche alla vicenda dell'affidamento di parte dei subappalti a favore della ditta LES Srl.
Dagli atti risulta che sono stati affidati una serie di subappalti (due diretti e un altro in associazione temporanea di impresa con altre imprese) alla società LES Srl per un ammontare di circa cinque milioni di euro.
Inoltre, dagli atti e dalle verifiche, che abbiamo compiuto sia al momento dell'insediamento di questa Amministrazione regionale sia nei giorni scorsi, emerge che dal novembre 2013 la società LES Srl non ha più alcun rapporto ed alcuna attività all'interno del cantiere.
Novembre 2013 è un periodo che si avvicina alle note vicende relative ai lavori di sistemazione delle aree esterne di Venaria, che erano state oggetto di una comunicazione da parte del Vicepresidente Pichetto all'Aula del Consiglio regionale durante la precedente legislatura.
La variante la si può esaminare sotto quattro elementi. La prima riguarda le questioni migliorative e i rapporti intervenuti tra Direzione lavori, Regione e progettista. Su questo ho rappresentato tutti gli elementi desumibili dagli atti ufficiali. Una seconda fase di consenso nella quale il rapporto si è modificato, arrivando ad espressioni che sono state usate dall'architetto Fuksas quali "stanno realizzando un progetto diverso rispetto a quello che io avevo progettato".
Il secondo elemento - com'è emerso anche da alcuni articoli di giornali è se sulla variante siano stati applicati nuovi prezzi, non concorrenziali rispetto all'importo dei lavori. E su questo tornerò in conclusione del mio intervento.
Sul terzo elemento, ovvero se la variante è diventata lo strumento di realizzazione di quel disegno che prevedeva una pattuizione di subappalti a favore della LES Srl, è chiaro che l'Amministrazione regionale non ha nulla da riferire, perché non è in possesso di nessun elemento. E' attività dell'indagine che oggi è in corso e pertanto su questo punto noi non possiamo esprimere alcun tipo di considerazione, se non seguire con la dovuta attenzione e con il dovuto rispetto l'attività di indagine che viene compiuta da parte dell'autorità giudiziaria.
Quali sono, ricostruendo i fatti, le questioni che oggi sono oggetto di intervento da parte dell'Amministrazione regionale? Questo credo sia l'elemento più interessante delle comunicazioni che intendiamo fare all'Aula questa mattina.
In primo luogo, dopo che giovedì mattina gli ufficiali del nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza hanno provveduto all'acquisizione di atti, è stata immediatamente data massima disponibilità dal Capo di Gabinetto e dal sottoscritto. In quel momento il Presidente era a Roma per impegni legati alla sua funzione di Presidente della Conferenza delle Regioni. Quindi, massima disponibilità e collaborazione da parte dell'Amministrazione regionale.
Successivamente il sottoscritto ha avuto incontri con l'architetto Tabasso, oggi responsabile unico del procedimento, e con l'ingegner Savasta, direttore dei lavori.
In modo particolare, l'incontro con l'architetto Tabasso si è svolto nella giornata di venerdì scorso, mentre l'incontro con l'ingegner Savasta si è svolto nella mattinata di sabato scorso.
Non abbiamo ritenuto, né io né il Presidente, di avere incontri con l'architetto Robino, perché non può esserci in questo momento un'attività parallela da parte dell'Amministrazione regionale all'attività di indagine.
Gli incontri con l'architetto Tabasso e l'ingegner Savasta erano unicamente finalizzati a valutare le problematiche relative alla conduzione del cantiere e alla prosecuzione dei lavori.
Nell'incontro di sabato mattina l'ingegner Savasta mi ha informato della sua volontà di rassegnare le dimissioni da Direttore dei lavori dicendo che non poteva più garantire serenità nella conduzione di un cantiere che, ogni giorno, richiede l'assunzione di responsabilità nel momento in cui è sottoposto ad un'attività di indagine.
Tale volontà da parte dell'ingegner Savasta è stata formalizzata nella giornata di ieri con una lettera inviata al Presidente e al sottoscritto con la quale l'ingegner Savasta ha ritenuto di dare le dimissioni irrevocabili da direttore dei lavori.
Noi prendiamo atto di questa volontà dell'ingegner Savasta, che è stata l'oggetto dell'incontro che ho avuto sabato mattina, anche perché riteniamo che questo corrisponda ad una sua messa a disposizione relativamente all'attività d'indagine, ma che consenta anche di proseguire nella realizzazione dell'opera in una condizione di serenità e di tranquillità rispetto all'esecuzione della stessa.
Allo stato attuale dei fatti non riteniamo, come Amministrazione regionale, di assumere alcuni provvedimenti nei confronti dell'architetto Robino, in quanto l'architetto Robino in questo momento non è più impegnato nell'attività di realizzazione del Palazzo e, allo stato attuale degli atti e delle informazioni, riteniamo che un avviso di garanzia, così com'è stato formulato, non debba determinare un provvedimento automatico da parte dell'Amministrazione regionale.
Stamattina il Presidente, il sottoscritto e il Capo di Gabinetto, sulla base di valutazioni e anche a seguito del mio colloquio con l'ingegner Savasta, hanno incontrato e hanno definito un rapporto che sarà oggetto di formalizzazione in queste ore, relativamente sia alla direzione dei lavori sia alle attività della commissione di collaudo.
In modo particolare, nell'incontro di questa mattina è stato deciso di affidare l'incarico di direttore dei lavori o di consulente alla direzione lavori (la formalizzazione e l'esatta precisazione avverrà in queste ore da parte degli uffici della Giunta regionale) al professor ingegner Paolo Napoli, docente ordinario di tecnica delle costruzioni al Politecnico di Torino, perché riteniamo che, relativamente alla fase di completamento di queste opere, ci sia la necessità, anche attraverso l'inserimento di professionisti esterni alla struttura che oggi opera all'interno del palazzo, di rafforzare gli elementi di tranquillità e di responsabilità all'interno della costruzione e dell'intervento.
Così come abbiamo deciso, come Amministrazione regionale, di rafforzare la commissione di collaudo relativamente al collaudo del Palazzo Unico.
Ricordo che la commissione di collaudo oggi è composta da un ingegnere della Provincia di Torino per quanto riguarda il collaudo statico e da due ex direttori della Regione Piemonte per quanto riguarda gli altri aspetti del collaudo. Sotto questo aspetto, il rafforzamento della commissione di collaudo prevede la nomina del professor ingegner Francesco Ossola ordinario di produzione edilizia al Politecnico di Torino. Rafforzando la commissione di collaudo, noi riteniamo di rafforzare gli elementi di controllo e di verifica relativamente a tutte le questioni inerenti alla fase di costruzione del palazzo unico.
E torno a una delle considerazioni che avevo fatto: sarà compito della commissione di collaudo non intervenire sugli aspetti oggetto dell'indagine penale da parte della Magistratura, ma, visto che il collaudo ha anche il compito e la funzione di valutare tutto l'andamento e tutti i rapporti all'interno dell'opera, intervenire sostanzialmente sul fatto se nell'applicazione di nuovi prezzi con la variante migliorativa, sono stati mantenuti atteggiamenti coerenti rispetto ai rapporti derivanti dalla gara di appalto che è stata affidata con quegli atti.
Questi inserimenti non significano sfiducia nei confronti della struttura che da anni segue il cantiere e la realizzazione del palazzo anzi, è un modo attraverso il quale l'Amministrazione regionale affiancando questi professionisti, intende esprimere ancora una volta fiducia nei confronti delle decine e decine di funzionari della Regione Piemonte che da anni seguono l'andamento di questo cantiere. Non ho potuto farlo personalmente in questi giorni, ma lo farò nei prossimi giorni recandomi nuovamente all'interno del cantiere e chiedendo sostanzialmente che venga proseguita l'attività di costruzione del palazzo in una condizione di serenità e di fiducia nel rapporto tra l'Amministrazione regionale e i dipendenti regionali che stanno seguendo quest'opera nella sua fase di realizzazione.
Alcune considerazioni finali. Lo dico facendo riferimento anche e avendo rappresentato nella mia comunicazione la complessità dei rapporti intercorsi tra il progettista, architetto Massimiliano Fuksas, e la Regione Piemonte e anche la "alternità" di questi rapporti, non solo - sia ben chiaro - da parte dell'architetto Fuksas, ma anche da parte della stessa Amministrazione regionale, che prima individua la necessità di un coordinamento della direzione artistica e poi non dà attuazione a questo tipo di elemento.
Però lo faccio in relazione a una recente intervista apparsa su un quotidiano torinese nella settimana scorsa. L'Amministrazione regionale ha grande rispetto nei confronti dell'architetto Fuksas, riconoscendone le grandi doti sotto il profilo professionale e artistico. E credo che l'Amministrazione regionale consideri elemento di prestigio il fatto che il progetto di realizzazione del nuovo palazzo sia stato affidato, a seguito di gara, allo studio del l'architetto Massimiliano Fuksas. Ma questa Regione e questa istituzione chiede altrettanto rispetto.
Io non ho apprezzato alcune considerazioni tendenti sostanzialmente a considerare fortunato l'architetto Renzo Piano perché ha avuto l'incarico della costruzione, da parte di un soggetto privato, del grattacielo di Intesa Sanpaolo e un po' meno fortunato lui, che ha dovuto avere a che fare con il pubblico. Il pubblico, al di là di queste vicende, rispetto alle quali l'attenzione massima dell'Amministrazione regionale è forte su questo piano, non è sinonimo di corruzione, di incapacità, di inefficienza. E credo che anche questa istituzione, che sta vivendo una fase molto delicata, non dico richiede, ma pretende rispetto da tutti.
Terza e ultima considerazione. E' chiaro che l'Amministrazione regionale sta seguendo con molta attenzione tutti gli sviluppi della vicenda, pronta a rafforzare gli elementi e le decisioni che sono state già assunte, rispetto alle quali aggiungo anche il fatto che venne incaricato un responsabile, un addetto dell'ufficio di comunicazione della Giunta, a garantire un continuo aggiornamento del sito internet con tutte le informazioni.
Annuncio inoltre, benché non collegato a questa vicenda perch decisione maturata in tempi antecedenti alla via d'indagine, il rafforzamento dell'Ufficio trasparenza e anticorruzione della Regione, una scelta che è stata assunta qualche settimana fa e che è stata formalizzata ieri da parte della Giunta regionale. Ripeto, scelta non collegata a questa vicenda, ma che testimonia sostanzialmente la volontà con cui questa Amministrazione regionale affronta, non su un piano formale, ma su un piano sostanziale, tematiche rilevanti come quella della trasparenza e dell'anticorruzione.
Chiudo rinnovando la piena fiducia alle decine di impiegati e tecnici provenienti dalle diverse direzioni della Regione, che da anni stanno seguendo con passione e con grande intelligenza la costruzione di questo palazzo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Chiedo ufficialmente che si apra il dibattito su queste comunicazioni.



PRESIDENTE

Va bene.



BERTOLA Giorgio

Grazie.
Ci sarebbero molte cose da dire sulla vicenda, molte ne sono già state dette e ringrazio la Giunta per queste comunicazioni, anche se suona un po' strano sentir dire, da parte del Vicepresidente della Regione nonch Assessore responsabile del patrimonio, che la comunicazione si può limitare a ciò che abbiamo letto sui giornali, perché - come il Vicepresidente Reschigna saprà bene - i giornali li leggiamo con attenzione non solo i nostri concittadini piemontesi e anche elettori delle varie fare politiche ma anche noi, che abbiamo avuto l'onere e l'onore di rappresentare i cittadini piemontesi.
Questa è un'opera che nasce male, nasce molto male. Al di là delle valutazioni politiche che abbiamo già fatto e che non ripeteremo relativamente alla necessità di costruire un grattacielo come sede della Regione, nasce male perché è un progetto che nasce su un'altra area (nell'area dell'ex Materferro), nasce come un'opera da 75 metri, poi viene spostata, così com'è, sul terreno dell'ex FIAT Avio e diventa di 200 metri: senza toccare nulla, senza rifare il bando, senza rifare nulla, così, viene traslocata e cresce nel trasloco (dalla Materferro fino al Lingotto c'è un bel pezzo di strada e nel frattempo cresce). Un'opera da 202 milioni ricordiamolo: è una somma assolutamente rimarchevole, al di là di tutte le considerazioni e le valutazioni che si possono fare, relativamente alla dismissione di immobili di proprietà e quant'altro.
Ma andiamo avanti, e poiché è stato fatto riferimento a ciò che hanno scritto i giornali, ci basiamo anche noi su quello che scrivono i giornali.
C'è un momento saliente: la nomina dell'architetto Robino a responsabile unico del procedimento; nomina fatta dall'allora direttore della Direzione Patrimonio Ferreri.
E' il momento saliente, perché dopo inizia tutta una serie di questioni. Viene data, da parte di Coopsette, una serie di subappalti non autorizzati, della cui esistenza se ne prende atto in seguito. Vengono dati ad una serie di aziende, tra cui anche la citata LES, dell'ex Presidente della Regione Piemonte Enrietti, nonché anche, incidentalmente, marito della dirigente regionale Ferreri.
Poi si arriva a questa cosiddetta "variante migliorativa", che va a cambiare l'opera rispetto a quella che aveva progettato Fuksas.
Relativamente a questo, mi ricordo ancora la narrazione e la comunicazione fatta proprio in una seduta della I Commissione della scorsa estate perché, ad una mia specifica domanda ("come mai ad un certo punto questo progetto cambia e da vetro e acciaio diventa vetro, cemento e un po' di acciaio?"), l'architetto Robino, in un modo che personalmente trovai anche convincente, disse che in Italia non c'era la cultura del grattacielo, non c'era la cultura di un'opera così alta fatta di acciaio che è molto elastica, molto flessibile. Raccontava che l'opera, così come progettata da Fuksas, all'ultimo piano avrebbe avuto uno sbandieramento di circa 15 centimetri.
In effetti era un aspetto sul quale anch'io riflettei e dissi che effettivamente noi non eravamo abituati, non essendo - per fortuna statunitensi, ad un'oscillazione del genere. Lui rispose che sicuramente non c'erano problemi con la stabilità dell'opera progettata da Fuksas assolutamente no; semplicemente l'aggiunta di cemento, oltre a portare - a quanto dicono - un risparmio, avrebbe dato una percezione di maggior stabilità dell'opera.
Invece i giornali - ripeto: riferisco quello che scrivono i giornali arrivano ad ipotizzare che forse questa cosiddetta "variante migliorativa" era legata al fatto che probabilmente la Coopsette, l'impresa che in qualche modo doveva vincere l'appalto e che l'ha vinto, non era strutturata e organizzata e forse non aveva le competenze per realizzarlo così come lo aveva voluto Fuksas.
Infine, nasce la contesa con Fuksas, che ha già ben riassunto l'Assessore Reschigna, quindi non potrei fare altro che ripetermi e non voglio.
Tuttavia, è strano un dettaglio, un fatto temporale.
Nello stesso periodo abbiamo la Coopsette, che versa in condizioni finanziarie piuttosto gravi, che lavora in contemporanea su tre grandi opere che riguardano il territorio di Torino: il cantiere dell'inceneritore del Gerbido (che è in fase di ultimazione), il cantiere del prolungamento della metropolitana fino a Piazza Bengasi (aveva già fatto una tratta di Lingotto) e la sede unica, il grattacielo della Regione.
Ad un certo punto cosa succede? Succede che l'inceneritore viene ultimato (quindi lì i lavori finiscono), mentre i lavori alla metropolitana di Torino si fermano totalmente, al punto che Infra.To prende il rischio di stare ferma dei mesi con i lavori, pur di estromettere la Coopsette.
Infatti i lavori restano fermi per un anno, o anche più, e poi vengono riaffidati ad un'altra impresa.
La Coopsette, quindi, per i problemi che ha, esce dai lavori per la metropolitana, ma non esce dai lavori per la sede unica della Regione e contrariamente a quanto si era udito (si parlava di libri in Tribunali, di concordato preventivo, cioè si parlava di chiudere) rinasce e continua a fare i lavori alla sede unica della Regione.
Questo è un fatto sul quale probabilmente ci dobbiamo interrogare.
In questo momento c'è un'indagine della Magistratura e le indagini devono fare il proprio corso, però una serie di considerazione politiche le possiamo e le dobbiamo fare, essendo qui per questo. Se verranno accertate responsabilità, o meglio, se si andrà, com'è probabile, ad un processo relativamente a questa vicenda, il danneggiato sarà la Regione, anche.
Chiedo fin da ora quindi, che se si andrà a processo sulla questione, la Regione si costituisca parte civile.
La seconda osservazione - e qui faccio un discorso generale che non vale solo per questa Giunta che, come ha ricordato il Vicepresidente Reschigna, si è insediata la scorsa estate, quando l'edificio era al trentunesimo piano - riguarda il fatto che su tutto il procedimento c'è stata una scarsa trasparenza, anzi scarsissima. E' stato fatto in pompa magna quel sito regionale, non aggiornato per anni, sul quale adesso compaiono foto e video nuovi (quel sito ha ripreso vita e ce ne rallegriamo).
C'è stata sicuramente e soprattutto, ma, ripeto, ne faccio un ragionamento generale e trasversale parlando delle Giunte e delle amministrazioni regionali che si sono susseguite da quando sono iniziati i lavori, una scarsa vigilanza. Non si può non dire che è così.
Altra questione: i collaudi.
Voglio rinforzare quanto detto da Reschigna: a questo punto massima attenzione sui collaudi della struttura. Il Vicepresidente rinnova la fiducia a tutte le persone che hanno lavorato e stanno lavorando all'opera (ed io esprimo il mio massimo rispetto verso le persone che hanno lavorato), però, visto tutto quello che sta emergendo, massimo controllo sui collaudi. Sarebbe anche interessante sapere quanto ci costa questo rinforzo della Commissione collaudo.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al patrimonio (fuori microfono)

Ci costa ma ci tranquillizza.



BERTOLA Giorgio

Ci costa ma ci tranquilla, certo.
L'ultima osservazione la faccio sulle persone coinvolte: c'è chi è andato in pensione, alcuni hanno incarichi in società private, per attualmente è indagato anche un dirigente della nostra amministrazione. È chiaro che non è più responsabile unico del procedimento, per oggettivamente ha avuto una promozione, diventando responsabile di una struttura, Direttore della Direzione Lavori pubblici, Trasporti e Difesa del suolo.
E' quindi imbarazzante - fermo restando che, al momento, c'è solo un avviso di garanzia e non ci sono rinvii a giudizio - che la Regione abbia a capo di una struttura così importante, una persona che, in questo momento, è sotto indagine per fatti che, oggettivamente, vengono riconosciuti come gravi sia da noi sia anche da tutti i cittadini che leggono i giornali. Gli stessi cittadini che leggono i giornali, poi vanno sul sito della Regione e scoprono che la stessa persona adesso è anche a capo di una struttura.
Penso sarebbe il caso di sospendere gli incarichi finché non si chiarisce la questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà



SOZZANI Diego

Volevamo affrontare questo tema ponendo delle domande rispetto alle procedure che ci preoccupano. Mi sembra di comprendere che nel momento in cui vi sono delle indagini della Procura della Repubblica, poi si corre nell'essere più realisti del re, quasi come dire "diamo tutte le informazioni e tutti gli elementi", quasi ammettendo implicitamente che forse, non si aveva agito, per quanto era successo prima, in modo corretto.
Questo, secondo me, è un atteggiamento non corretto. Se esiste una commissione di collaudo, esiste un direttore dei lavori, esistono una serie di figure professionali che la legge prevede nella conduzione delle opere pubbliche, è chiaro che la parte politica deve essere considerata in seconda battuta. Evidentemente, le relazioni che arrivano sui tavoli della Giunta, piuttosto che di un singolo Assessore - che, magari, normalmente non ha un'attività professionale specifica rispetto alle competenze che va a discutere - devono essere valutate attentamente rispetto alle informazioni che contengono.
Nel caso specifico, rivolgo una serie di domande (manca l'Assessore Reschigna, ma è presente il Presidente). Sono stati dati due incarichi a due autorevolissimi professionisti di grido del Politecnico di Torino.
Tuttavia, mi risulta che i professori del Politecnico di Torino non siano esentati nella definizione di quanto è la loro parcella e se questa vada in gara, o doveva essere messa in gara, rispetto ad altri professionisti. Mi sembra di comprendere che questa mattina siano stati affidati, nelle more come diceva l'Assessore Reschigna, del perfezionamento, incarichi di tipo fiduciario a due autorevoli professionisti. Ma questo non è possibile rispetto al costo complessivo che può avere questo tipo di incarico. A quanto ammonta questo incarico? Oltre allo scandalo dei 20 milioni della parcella dell'architetto Fuksas, aggiungiamo allo scandalo un'altra cifra.
Questi professionisti lavorano gratis per il bene della Regione? Oppure secondo parcelle professionali? Magari, in una logica di gara, avremmo sicuramente individuato dei professionisti di pari grado, ma secondo una metodologia che viene applicata a tutti i professionisti che partecipano.
Un'altra domanda è conoscere se esiste una procedura, in questo senso e se questa procedura è stata attuata.
Secondo. Si parla di collaudo o di rafforzamento dell'elemento di collaudo. Esistono due tipologie di collaudi: collaudi statici e collaudi amministrativi. Di cosa si parla? Di una commissione di collaudo unica in cui il professor Ossola, se non sbaglio, diventerà presidente? Dovrà valutare sia i collaudi amministrativi che quelli statici? Oppure i collaudi amministrativi e quelli statici vengono fatti in corso d'opera e quindi ce ne sono più di uno? Oppure vi è un collaudo definitivo? Nell'ambito di questo collaudo definitivo, come saranno rappresentati? Ci sembra che ci sia quasi una corsa a giustificare una serie di elementi teoricamente negativi (anche se io non vedo nelle indagini aprioristicamente, una condanna, l'ho detto più volte in questa sede). Se esiste un'attività illecita, la Magistratura ha tutto il diritto di verificarne l'esistenza o meno. Sicuramente va continuata un'opera che deve essere garantita nella struttura migliore, nella realizzazione secondo le migliori soluzioni, ma anche una soluzione finale che possa essere conforme a prezzi compatibili con i prezzi delle opere pubbliche.
Rilevo e vi faccio notare che la questione non è tanto la costruzione di questi palazzi, ma anche la manutenzione. Quanto più vetro si utilizza tanto più si deve pulire. Avete fatto anche delle indagini di collaudo finale sotto il profilo dei costi di manutenzione di un'opera di questo genere? Del mantenimento della stessa o meno? Un'opera di questo genere deve essere vista secondo una logica dello stato avanzamento lavori. A che punto siamo? Quanto manca al completamento del grattacielo? È importante capire e conoscere quali sono i tempi di consegna dell'opera. Mi sembra di comprendere che solo con la concentrazione di tutti gli uffici regionali in un grattacielo del genere, i risparmi successivi possono giustificare la realizzazione del grattacielo stesso.
Queste sono le domande che volevamo porre.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Alcuni chiarimenti ma, come altri colleghi hanno fatto, una brevissima considerazione.
È normale che le notizie su un'indagine abbiano molto più rilievo di quello che è il buon funzionamento di un'attività amministrativa.
Ricordiamo e giustifichiamo - almeno io mi giustifico - anche alcune prese di posizione dell'Architetto Fuksas, ma ricordiamo un aspetto. La struttura interna della Regione Piemonte, che ha predisposto e si è occupata di tutta la direzione lavori, ha garantito alla Regione Piemonte, quindi ai contribuenti piemontesi, un risparmio superiore ai dieci milioni di euro.
Se la direzione lavori non l'avesse fatta, la direzione interna, la struttura speciale per il palazzo unico, qualcuno, anche lo studio dell'Architetto Fuksas, avrebbe beneficiato (beneficiato in modo assolutamente legittimo) di una parcella superiore ai dieci milioni di euro. Questo può spiegare anche tutta una serie di contraddittori che vi sono stati con la Regione Piemonte.
Ovviamente, le buone attività, tenendo sempre conto che è stato fatto con una percentuale nei confronti dei dipendenti che non superava complessivamente, l'1,50%, e che, nella vecchia norma, in ogni caso quell'1,50% non poteva superare lo stipendio di chi svolgeva quell'indennità. Dopodiché noi ci troviamo, come in questo momento, delle norme, quale la norma Madia, che non consente più ai dirigenti della Regione, dei Comuni e delle Province di fare attività che diano loro una percentuale aggiuntiva nel salario. Ed è estremamente evidente che questo favorirà, come sta avvenendo, l'utilizzo dei soggetti esterni. E' evidente infatti, che prendersi l'onere delicato come nel caso del palazzo unico ma ce ne sono molte e molte altre - di essere responsabile unico del procedimento, senza alcun tipo di riconoscimento economico, è un errore che il legislatore nazionale ha fatto e che oggi noi stiamo pagando. Lo ricordava correttamente il collega Sozzani e su questo voglio porre la domanda.
Intanto, quanto spenderemo? Perché, al di là della trasparenza relativamente all'individuazione dei professori Napoli e Ossola, che sono certamente due persone di sicura garanzia - ancorché in un'opera così grande non so quanto sia corretto individuare direttamente due persone e non mettere a gara quest'attività - quanto costeranno? Questo, infatti, è un vero tema.
L'altro è quanto abbiamo risparmiato ad oggi, perché non qua, ma magari in sede di II Commissione, sarebbe interessante fare la cronistoria non solo dell'attività di indagine (che quindi prende più spazio sugli organi di stampa, cosa che è assolutamente legittima) ma su quanto beneficio economico ha portato la modalità di internalizzazione del lavoro che si svolge all'interno degli Uffici della Giunta regionale, cioè l'utilizzo dei propri dipendenti per svolgere lavori che prima sarebbero stati svolti da altri. Credo che si tratti di un aspetto che interessa pochi, che non fa certamente notizia, ma che è di grande, grande rilevanza.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Molto ha già detto il mio collega e Capogruppo Bertola su quest'opera il grattacielo della Regione Piemonte o "palazzo unico della Regione": una soluzione che abbiamo contestato fin dall'inizio come Movimento 5 Stelle anche da prima di essere seduti in Consiglio regionale.
Siamo quindi ad un epilogo, sia nel senso della realizzazione dell'opera (che probabilmente sarà finita a breve) sia nel senso di una conclusione data in mano alla magistratura, come spesso accade con le opere pubbliche in Italia e non solo in Piemonte.
Per non ripercorrere - magari lo farò successivamente - le varie tappe che hanno visto coinvolte ("coinvolte" in quanto promotrici e patrocinatrici politiche dell'opera) la Giunta Ghigo (soprattutto) e la Giunta Bresso, con il ribaltamento dell'opera e la trasformazione ovviamente ne ascrivo la responsabilità politica, perché le carte parlano chiaro, alla Giunta Bresso - di un grattacielo che era più largo e più basso (75 metri di altezza) ad un grattacielo di 200 metri di altezza quindi anche con un danno non indifferente da un punto di vista paesaggistico, vorrei concentrarmi soprattutto sui risultati e gli esiti delle gare d'appalto in questa strana Regione e in questa strana Città.
L'ha già detto il mio collega, ma vorrei rimarcare la stranezza per cui i tre principali appalti degli ultimi cinque anni della Regione Piemonte vengono vinti dalla stessa cooperativa. Ci sarà qualcosa di strano per cui in questa Regione i tre appalti più grandi - parliamo di centinaia di milioni di euro (forse, sommati tutti insieme, arriviamo anche al miliardo) vengono vinti da una cooperativa, la Coopsette - definita dai giornali il "colosso emiliano" - che, tra l'altro versava in condizioni molto gravi dal punto di vista finanziario: la stessa Coopsette che - come si legge da un articolo di giornale del 13 febbraio - vede rinviati a giudizio 32 suoi dirigenti per un altro maxi cantiere in corso in Italia, cioè il sottoattraversamento dell'alta velocità a Firenze.
E' ovvio che bisogna sempre essere garantisti: ci ricorda giustamente chi ha più esperienza di noi che occorre aspettare l'esito delle indagini.
Qualche domanda, però, forse ce la facciamo: o sono dei maghi degli appalti e dei bandi di gara - perché li vincono tutti - o c'è qualcos'altro che non funziona nella procedura dei bandi di gara; o forse funziona fin troppo bene, da parte di chi li stende. Anche questo, quindi, sarà un dato che ne siamo sicuri - sarà oggetto dell'attenzione della Procura della Repubblica, oltre che della Corte dei Conti. Non possiamo pensare, infatti che in una Regione come il Piemonte e in una Città come Torino vincano sempre le stesse aziende, perché tra quelle citate, oltre alla Coopsette ci sono nomi già sentiti: DE-GA, UNIECO, KOPA Engineering. Vediamo insomma, che tendenzialmente vincono sempre le stesse aziende.
Si ventilava sui giornali che, probabilmente grazie a questo appalto del grattacielo, Coopsette si sia salvata, perché si diceva fosse decotta probabilmente anche grazie all'appalto vinto a Firenze, e anche a questo proposito bisognerebbe capire come vengono fatti i bandi di gara in questo Paese.
Le perplessità, quindi, restano e rimarranno e spero venga quanto prima accertata la verità, anche in relazione agli scandali di Firenze e alle indagini che in quella città hanno riguardato, come ho già detto, il sottoattraversamento dell'alta velocità.
Atra perplessità è quella che riguarda l'ex funzionaria, oggi in pensione, Maria Grazia Ferreri, per cui è già un anno - sia alla fine della scorsa legislatura sia all'inizio di questa - che ho chiesto della possibilità di redigere un'anagrafe dei dirigenti, dei direttori e dei funzionari che hanno potere di firma. Noi, infatti, ci concentriamo spesso e giustamente con attenzione sui possibili e potenziali conflitti di interesse della parte politica, ma ci dimentichiamo che poi il potere di firma ce l'hanno i funzionari, i dirigenti, i direttori. Giustamente, per questo, anche l'ex Assessore Quaglia diceva in un'intervista ad un giornale l'altro giorno che, se si fosse frapposta in una decisione di un direttore dell'Assessorato al patrimonio, alla parte politica magari sarebbe stato contestato l'abuso d'ufficio.
Dobbiamo quindi anche accendere un faro sulle persone che lavorano all'interno della Regione Piemonte, ma non per punire, reprimere e colpevolizzare, ma semplicemente per consentire di avere migliore conoscenza e controllare meglio. La trasparenza, dunque, non è - come diceva giustamente il Capogruppo Bertola - solo aggiungere delle foto sul sito del palazzo unico della Regione con il grattacielo terminato.
Noi vorremmo veramente - e riproporremo degli atti in questo senso venisse fatta un'anagrafe anche dei funzionari e dei dirigenti, con i loro curriculum vitae, ma anche i loro possibili conflitti di interesse. Se un funzionario, un dirigente, un direttore della Regione Piemonte, quindi, ha in famiglia un marito, o comunque un parente di primo grado, che ha un'azienda che poi lavora nelle opere pubbliche che vengono affidate e assegnate dalla Regione Piemonte, forse un riflettore bisognerebbe accenderlo e un campanello d'allarme attivarlo. Non si tratta solo del caso in cui il funzionario stesso abbia un'azienda, cosa che magari è difficile però, se un parente di primo grado ha un'azienda a cui vengono affidati - o potenzialmente possono essere affidati - dei lavori dall'Ente stesso, forse bisognerebbe mettere questa come causa di incompatibilità per evitare evidenti possibili conflitti di interesse (che è la cosa più semplice) abusi o reati (nel caso più complesso). Questo, quindi, è un dato evidente penso a tutti e spero possa essere oggetto di un intervento legislativo da parte dell'Ente quanto prima.
Prendiamo atto - nel senso che ieri abbiamo visto l'o.d.g. della Giunta e non abbiamo ancora avuto accesso, perché non sono state ancora pubblicate, alle delibere, ma l'abbiamo letto sui giornali, che hanno mezzi più pervasivi e potenti di noi, poveri Consiglieri di opposizione - che sono stati nominati il responsabile unico dell'anticorruzione e della trasparenza e un dirigente in associazione a questi, e sarebbero la dottoressa Faina e la dottoressa Russo. Siamo andati a vedere i curriculum vitae; non vogliamo ovviamente disquisirne qui, ne disquisiremo in Commissione, proprio perché non sarebbe corretto parlare alle spalle di alcuni funzionari, ma almeno vorremmo sapere come sono stati scelti, perch penso che il procedimento di scelta sia interessante, in quanto nei curriculum, almeno quelli oggi presenti in Regione Piemonte, non ci sono, a nostro avviso, particolari competenze per quanto riguarda il settore dell'anticorruzione e trasparenza.
In particolar modo, segnaliamo che la dottoressa Russo è una "staffista" intermedia ad esaurimento della Direzione Opere pubbliche e Trasporti, la stessa Direzione di cui oggi è direttore l'architetto Luigi...



RESCHIGNA Aldo, Assessore al patrimonio (fuori microfono)

E' dirigente in posizione di staff e non "staffista". E' diverso.



BONO Davide

Sì, chiedo scusa. Ha ragione. E' un'abitudine che abbiamo all'interno del nostro Gruppo.
Dirigente in posizione di staff intermedio ad esaurimento, e quindi della stessa Direzione di cui è architetto il direttore Luigi Robino.
Vorremmo fugare possibilmente ogni eventuale dubbio sulla questione anche perché, come ha detto giustamente il collega Bertola, riteniamo comunque al momento non compatibile la funzione di direttore da parte dell'architetto Luigi Robino, viste le indagini in corso.
Ribadisco: è vero che non c'è ancora il rinvio a giudizio, ma a maggior ragione, per una questione di trasparenza, di coerenza, per una questione di informazione all'esterno, senza nessuna ipotesi di ritorsione verso una persona, crediamo che sia opportuna, quantomeno opportuna, la momentanea e temporanea sospensione dall'incarico, perché nello stesso momento la Direzione può affidare, o affiderà incarichi, appalti e quant'altro. Questo è un consiglio che diamo alla Giunta, perché riteniamo che possa essere sicuramente utile.
Chiudo, dicendo che, dai dati che ci ha riferito l'Assessore Reschigna sulla riduzione della superficie calpestabile, sarebbero 820 metri quadrati. Magari non torna tanto il conto, ma la media dei metri quadrati per piano (che sono sei) per il numero dei piani (41) più uno, non arriva a 820, quindi probabilmente sarà un po' di più, ma, ad occhio, sembra un dato non particolarmente rilevante, perché sarebbe mezzo piano che si è perso con questa variante.
E' ovvio che sono comunque posti disponibili in meno per i dipendenti quindi, rimaniamo sul tema più importante che, se fosse vero, cioè che l'ATI-Coopsette ha fatto le varianti perché non in grado di eseguire l'opera con l'acciaio ma solo con il cemento, perché non era di sua competenza, questo svelerebbe ovviamente dei retroscena inquietanti, che ovviamente non spetta a noi dipanare, ma magari stigmatizzare sì. Speriamo che la Magistratura faccia il suo corso e che ci sia sempre più trasparenza in questa Regione, soprattutto sui bandi di gara, su come vengono effettuati e come vengono assegnati gli appalti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Ricordo all'Aula il comma 4 dell'articolo 52 del Regolamento, "Sedute pubbliche e segrete": "Le questioni riguardanti l'operato di persone vanno comunque trattate in seduta segreta".
La parola al Consigliere Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Anzitutto ringrazio la Giunta per la comunicazione che ha ritenuto di dover dare - peraltro erano annunciate interrogazioni - e per la ricostruzione che è stata fatta.
Mi permetto di partire da una riflessione.
Un'opera di queste dimensioni, che ha avuto il suo inizio, come pensiero, oltre dieci anni or sono (ideata negli anni 2002-2003), ha avuto peraltro un percorso procedurale-amministrativo discusso, perché ha un peso notevole sulla città. Quando dico procedurale-amministrativo intendo anche il passaggio da un'area all'altra, la modifica rispetto ai piani originari dove si è aperta una discussione, non so se giusta o non giusta, perché in questa sede non ho un ruolo tecnico sulla questione. Tuttavia, permette di poter dire, oggi, che siamo ormai al 41° piano, che comunque questa è una delle scelte giuste nell'interesse dell'Ente Regione.
Vorrei ricordare che, trattandosi di un leasing, la Regione comincerà a pagare il canone nel momento in cui entrerà, e da quel momento ci saranno meno affitti che la Regione paga in giro per la città di Torino, per una cifra molto superiore - almeno secondo la stima che ho in mente, ma l'Assessore Reschigna, probabilmente, può essere più preciso - ma eravamo sui 17-18 milioni di affitto complessivo contro i circa 13 che dovrebbe essere il costo del leasing, sia pure con risparmi maggiori dovuti al fatto che vengono meno qualcosa come 15 o 16 portinerie, strutture, gente che deve passare da un palazzo all'altro con fascicoli, in alcuni casi non sempre pieni, perché comunque c'è un po' di tutto e alcune volte la cartellina è vuota tra un fascicolo e l'altro. Credo di non offendere nessuno, anzi di dare merito di quelli che girano con la cartellina con i documenti sotto il braccio.
Questa scelta ha certamente portato ad una serie di valutazioni che sono quelle giunte sui giornali. Io l'ho vissuta in parte nell'ultimo anno da metà del 2013 fino alle elezioni; peraltro, rallentando molto negli ultimi cinque mesi, non avendo particolari poteri di intervento trattandosi di ordinaria amministrazione.
Cosa è emerso dagli organi di stampa? C'è una questione che sinceramente, mi auguro che, nel più breve tempo possibile, abbia una soluzione positiva e senza alcuna rilevanza penale.
Poi, è emerso il dibattito sulla questione tecnica, quindi ben vengano i collaudatori a verificare questa parte.
Infine, è emersa la questione che riguarda l'architetto Fuksas, che è certamente persona di massimo prestigio nazionale e internazionale, il quale ha aperto un contenzioso che la Giunta precedente non ha voluto chiudere. Deve andare anche a merito della Giunta precedente il fatto di aver chiesto alla Corte dei Conti una valutazione in proposito.
Mi pare che gli elementi emersi siano tali che sulla congruità, non sulla correttezza, dell'onorario, abbia più ragione la Regione rispetto al professionista. In quest'Aula, un anno fa, rispondendo in merito, dissi che la Regione non poteva transare con l'architetto Fuksas, perché come Giunta regionale non volevamo avere né troppa ragione né troppo torto; quindi essendoci una procedura di valutazione di congruità in corso, era giusto ritenere di attendere fino al termine.
Tutto ciò certamente può avere innervosito anche gli interlocutori così come erano già stati innervositi con la scelta di struttura interna di direzione dei lavori. Struttura interna che - mi unisco alle considerazioni del Vicepresidente Reschigna - è una squadra che, nell'ambito della costruzione, ha lavorato in modo serio, almeno nella valutazione che posso dare di ordine politico, e che ci ha permesso di aver rispettato i tempi e di essere oggi al 41° piano.
Quindi, la scelta che fece la Giunta Cota di una struttura interna è una scelta che ha permesso di utilizzare il personale regionale, ma nel contempo di avere un risparmio, rispetto alla scelta di una struttura esterna, di una decina di milioni, vorrei ricordare - e creandosi al proprio interno o aumentando le capacità professionali al nostro interno.
Invito, pertanto, la Giunta a prestare la massima attenzione al prosieguo dell'iter procedurale tecnico-giuridico, nei limiti del potere di indirizzo della Giunta, perché parliamo più di determine e meno di delibere, e giustamente, a norma di legge, deve essere così (posso anche dissentire).
Non andrei, in questo momento, sulle altre questioni, peraltro potendo sì - fare tutte le considerazioni, ma sarebbero opinioni molto soggettive. Non ho mai avuto la propensione a "pacioccare" nella melma; di conseguenza, avrei difficoltà e andrei a fare delle congetture o ad esprimere delle opinioni che non avrebbero alcuna rilevanza.
Concludo, invitando la Giunta a seguire, in questo momento particolare la fase conclusiva - quella dei collaudi - con la massima attenzione seguendo sia la tempistica sia la parte tecnica, proprio perché quel palazzo è un prestigio per questa Regione e per questa Città, contenzioso con Fuksas o non contenzioso, cioè indipendentemente da tutto ciò, per quanto il contenzioso ha forse permesso di avere anche un risalto nazionale che altrimenti non avrebbe avuto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pichetto.
La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Anch'io, come i Consiglieri che mi hanno preceduto, in particolare ricalcando quanto detto dal collega Bono, rilevo delle perplessità; quanto meno, voglio rilevare come la Coopsette, che ha vinto l'appalto per la costruzione del grattacielo, sia spesso interessata in numerosi appalti pubblici.
Mi è capitata sotto mano la notizia di un'indagine che ha coinvolto la Coopsette a Firenze, con dettagli secondo i quali i reati ipotizzati sono traffico illecito di rifiuti, associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, frode e truffa. Beh, c'è da dire che, in un momento in cui in Italia si lavora poco e c'è crisi, chi lavora bene viene riconosciuto specialmente dalla Pubblica Amministrazione, perché riesce a vincere, a Torino, l'appalto per la costruzione della metropolitana - poi andato a perdersi in un tempo infinito, tanto che è stato poi affidato ad un'altra azienda - per il grattacielo della Regione ed anche per l'inceneritore, che vede coinvolto prevalentemente il Comune di Torino.
Pertanto, ci sentiamo abbastanza sicuri ad andare in quella costruzione, anche perché i reati ipotizzati per l'azienda, i cui dirigenti si sono già dimessi una volta, riguardano lo smaltimento inadeguato dei fanghi come normali terre da scavo. Un'indagine riguarda anche una scuola che è stata fortemente lesa e che ha rischiato di crollare in piena Firenze, per gli scavi, quindi modalità di lavoro abbastanza precise.
C'è qualcosa che non funziona, perché è vero che l'indagine è successiva, però i fatti erano già conclamati da tempo. Sono sempre i soliti a vincere gli appalti, pertanto abbiamo forti dubbi sulle modalità con cui questi vengono espletati.
Bisognerebbe fare maggiore attenzione prima di nominare dei dirigenti che controllano ulteriormente l'operato all'interno della Regione. Non crediamo che questa sia la soluzione definitiva, perché c'è qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui si vigila e nel modo in cui si assegnano le opere: parliamo di ben tre cantieri plurimilionari solo nell'ambito del Torinese ed altri cantieri in Toscana, per la TAV.
Mi sembra logico sospettare un pochino che le caratteristiche tecniche dell'edificio possano essere state cambiate per venire incontro all'azienda (perché no?), visto che le notizie sono quelle che conosciamo e forse questo sarebbe il minore dei mali. Speriamo di non scoprire ulteriori irregolarità o problematiche in questo cantiere, che non è ancora finito: siamo sempre in tempo! Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Credo sia doveroso ricordare che noi (chi guarda la RAI e chi paga il canone), per anni, abbiamo dovuto sentire, in trasmissioni spesso schierate verso una parte politica, il moralizzatore Fuksas, pagato fior di quattrini, che ci faceva la morale e ci impartiva le lezioni. Dovremmo fare una riflessione su questo.
Qualche anno fa la Provincia di Cuneo - che io presiedevo - in un confronto con oltre 8.000 enti, tra cui anche l'Agenzia delle Entrate, fu considerata l'ente più trasparente. Io fui colpita, sorpresa e amareggiata da questo dato, perché è chiaro che se c'è un dato del genere significa che qualcosa non funziona.
Detto questo, credo che la Giunta Cota sia stata obbligata a continuare quello che già era stato avviato dalla Giunta precedente, quindi sono assolutamente convinta che occorra riflettere prima di fare processi, anche mediatici. Va bene la libertà di stampa, però domenica la Repubblica si permetteva di ipotizzare un'inchiesta (la politica, sia a destra sia a sinistra, viene a conoscenza dei fatti prima dai giornalisti che dai Magistrati, sicuramente alla destra succede questo), delle indagini, in base alle quali comparivano tre nomi: la Giunta Cota, l'Assessore Quaglia e l'Assessore Pichetto. Chiedo che queste cose non avvengano più. Non è possibile, perché non possiamo più vivere in un Paese dominato dalla Magistratura saldata con alcuni giornali, e sappiamo quali.
Questa è una denuncia che faccio: è una cosa che sapete tutti, che conosciamo tutti. Avete visto cosa ha dichiarato Soria, e lo sapevamo tutti, quindi una riflessione su questo stato di cose va fatta seriamente nel modo più assoluto, perché le cose funzionano così. Non può più accadere che il fatto di essere di sinistra - legata a certe cordate - sia un lasciapassare! E io ho molta fiducia in lei, Presidente Chiamparino, perch questa è una moralizzazione del Paese.
Non possiamo più accettare questi fatti e io sono sicura che se la sua figura venisse messa in dubbio oltremodo (firme false, Soria che rilascia quelle affermazioni, tutto quello che sta succedendo), lei potrebbe arrivare, con la dignità che l'ha sempre caratterizzata, alle dimissioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Quello che vediamo, con il grattacielo della Regione, è l'ennesimo esempio del fallimento sostanziale della riforma del Titolo V della Costituzione, che diede alle Regioni il potere - che hanno oggi - di legiferare e gestire la cosa pubblica. Ormai è grande il numero delle opere post 2001 lanciate in una specie di orgia spendacciona, di cui il grattacielo è un evidente esempio. Iniziato nel 2003, senza neanche particolari idee sulle effettive esigenze cui avrebbe dovuto rispondere, si giunse poi a un sostanziale raddoppio dell'opera e a un suo spostamento in una nuova area. Il tutto senza ritenere necessario passare da ulteriori bandi, nuovi appalti ecc., cosa che viene anche contestata dalla Corte dei Conti.
Come sempre, come vediamo in altre grandi opere (io ho sempre in mente l'ospedale di Verduno o la sanità piemontese in generale), si nota l'estrema disinvoltura con cui l'Amministrazione regionale.
Non sappiamo ancora perché lo deciderà la Magistratura, non sappiamo se ci sia dolo oppure inefficienza, superficialità o semplice incompetenza o mancata voglia di lavorare, di fare quello che dovrebbe fare...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Campo.
Chiedo all'Aula il silenzio, poiché è impossibile riuscire ad ascoltare gli interventi. I Consiglieri che desiderano interloquire tra di loro, sono pregati di uscire fuori dall'emiciclo.
Prego, Consigliere, continui pure.



CAMPO Mauro

La questione, appunto, è sempre questa: ci troviamo di fronte all'ennesima opera costosa, il cui obiettivo iniziale era poco chiaro, se non l'avere un grattacielo. Sembra che qualcosa accomuni la classe politica italiana da quasi sempre, ma in particolare nell'ultimo ventennio: l'esigenza di costruire delle piramidi come facevano i faraoni all'ego del politico di turno.
Questa avventura ha tipicamente permeato le tre legislature successive alla modifica del Titolo V, coinvolgendo tutti quanti. A me quello che non lascia perplesso, ma decisamente irrita in maniera profonda, è notare come anche in questa legislatura, che sta subendo gli effetti del malgoverno e della malversazione amministrativa, si tende a dire: "Va tutto bene, è tutto sotto controllo, lasciamo che la Magistratura faccia il suo corso e poi vedremo se ci sono responsabilità del caso". Ma il problema è già chiaro e sotto gli occhi di tutti: questo grattacielo, costato più del previsto, ha comunque avuto delle irregolarità. Ne cito una per tutte: all'architetto Fuksas la direzione artistica avrebbe dovuto essere affidata solo se il progetto esecutivo l'avesse fatto la ditta appaltatrice, ma invece l'architetto fece anche il progetto esecutivo. Inoltre, vengono contestate continue richieste di fondi e aumenti di costi.
Allora è evidente - così come è evidente nella situazione sanitaria regionale, come certificato già dalla Corte dei Conti - che qualcuno non ha fatto il proprio lavoro. E se abbiamo una classe di amministratori, di funzionari, una categoria di funzionari che aveva la responsabilità di stare dietro a queste cose, non capiamo perché si continua a dire: "Non è mai colpa di nessuno, bisogna aspettare che arrivi la Magistratura". E certo che poi la Consigliera Gancia dice: "Siamo in un Paese dove siamo nelle mani di Magistratura e giornali". Grazie al cavolo! Abbiamo una classe politica che continua ad affidare opere, come sembra, a propria insaputa e su cui nessuno esercita i controlli. Tra l'altro, tutte persone che percepiscono lauti stipendi, premi di obiettivo, premi di risultato e infine anche sostanziose pensioni con integrazioni milionarie. E non è mai colpa di nessuno! Mi sono già sentito dare questa risposta: "Tanto vanno in pensione tanto oramai sono fuori dal giro e quindi perché dobbiamo andare a inseguire, a cercare le responsabilità? Tanto i soldi pubblici oramai li abbiamo buttati nel water!".
Io mi aspetterei una classe politica responsabile, che vuole provare a cambiare il modus operandi con cui si è andato avanti nell'ultimo quindicennio e che ha raso al suolo la Regione Piemonte; non solo la Regione Piemonte, anche questa Italia, con le conseguenze che stiamo facendo a pezzi anche tutti gli Enti locali, perché poi i sacrifici si chiedono ai piccoli, non li fanno i grandi, quelli che i lauti stipendi li percepiscono, come abbiamo ben visto negli ultimi mesi nel non voler eliminare i vitalizi, nel non voler ridurre sensibilmente i compensi dei Consiglieri, nel non voler intervenire sul premio per l'uscita dal lavoro per la pensione, sul lauto premio unito a laute pensioni e laute buonuscite: beh, scandaloso! E di persone che comunque dovrebbero avere responsabilità e che evidentemente non le hanno assolte bene. Mi dispiace dirlo, perch bisognerebbe entrare nel merito. E' vero, non è giusto demonizzare una categoria o un insieme di funzionari, di persone ecc., però qui non si vuole mai entrare nel merito, non ci si chiede mai chi è che doveva controllare il corretto andamento dell'amministrazione e della gestione di questi appalti. Chi è che doveva preoccuparsi che la legge venisse rispettata? Chi doveva evitare che quest'anno e negli anni scorsi la Corte dei Conti dovesse intervenire per verificare se sono stati buttati via soldi pubblici in maniera inopinata? Nessuno.
Nessuno si preoccupa di andare a cercare le responsabilità puntuali non è mai colpa di nessuno in questo Paese. In questo Paese non paga mai nessuno politicamente, né penalmente, e allora qui mi chiedo: perch dobbiamo prendere lauti stipendi, visto che tanto siamo dei sostanziali irresponsabili? Non si risponde mai di quello che si decide qua dentro! E c'è chi prende i lauti stipendi dal lato della struttura amministrativa e poi comunque il suo lavoro non lo fa, ma chi se ne frega, non viene neanche sanzionato lui! E poi ci ritroviamo la Magistratura che ci dice che abbiamo buttato via i soldi, e poi ricorsi su ricorsi, ma nulla cambia.
Ebbene, rispetto a questa grande opera, mi dispiace, ma avviene come per altre, quando si arriva al punto di pensare: eh già, oramai è lì, è costruita, finiamola, infiniti problemi, bisogna ancora capire la viabilità, se mai ci arriverà la metropolitana. Poi viene fuori che chi ci lavora è una grande azienda che vede 11 dei suoi dirigenti su 32 che sono stati rinviati a giudizio, ma tanto qui, anche quando si rinvia a giudizio non si interviene e si dice: "Aspettiamo l'esito del processo", quindi non serve mai a un tubo niente! Quello che noi chiediamo e chiediamo fortemente è che si cambi veramente il modo in cui si fanno le cose, soprattutto quando ci sono evidenti indicazioni di danno erariale. Anche perché il Procuratore della Corte dei Conti l'ha detto chiaramente, ha detto "sono evidenti" e si aspetta nuove sorprese. Questo l'ha detto l'anno scorso, adesso aspettiamo le sorprese.
Sono evidenti le indicazioni che il danno erariale c'è e che ammonta a diversi milioni di euro. E io vedo lo stesso discorso per l'ospedale di Verduno, dove l'esposto penale è stato archiviato, ma leggere le motivazioni dell'archiviazione è interessante: non ci sono i risvolti penali, ma sono evidenti anche in questo caso le indicazioni che il denaro pubblico è stato mal speso e poco controllato. E continuiamo così.
Aspettiamo la prossima grande opera o magari di nuovo la relazione della Corte dei Conti sulla sanità regionale. L'Assessore Saitta ci nega la Commissione d'inchiesta sulla sanità regionale perché dice: "Non ci sono scandali". Aspettiamoli: arrivano. Non c'è stata legislatura in cui non c'è stato lo scandalo in sanità: vogliamo prevenirlo in questa? E così via.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Concordo pienamente con tutto ciò che è stato affermato e dichiarato dai miei colleghi, ma voglio aggiungere anche la mia considerazione in merito.
La nascita, la costruzione di questo grattacielo, come sappiamo tutti ebbe inizio con la Giunta Ghigo, poi con la Giunta Bresso, con la Giunta Cota ed infine arriviamo alla Giunta Chiamparino. Io rimasi colpita dalle dichiarazioni rilasciate dal Procuratore della Corte dei Conti regionale Corrado Croci, il quale rilasciò una sua dichiarazione - posso dire apertamente a quale giornale: La Stampa, un articolo che risale al 22 luglio 2014 - in cui definì il grattacielo un pozzo senza fondo.
Il Procuratore Corrado Croci definì il grattacielo un pozzo senza fondo.
Poi disse ancora: "Sono rimasto sgomento, così pure i miei tecnici, per il volume delle cifre e per come sono state trattate". Rispetto al progetto iniziale Fuksas, le dimensioni dell'immobile sono raddoppiate, infatti i colleghi Bono e Bertola hanno ben precisato quant'era l'altezza iniziale e qual è adesso l'altezza definitiva, con l'incremento di cemento e di denaro pubblico che è stato versato e che continuerà ad essere versato.
Volevo fare una riflessione e vorrei invitare tutti i presenti a riflettere, perché qui stiamo parlando di soldi pubblici. Qui si tratta di soldi che riguardano tutti i cittadini, perché stiamo continuando a sottrarre soldi dalle tasche dei cittadini.
Si tratta ancora di più - e volevo sottolinearlo - di una grave negligenza, una negligenza che non ha scusanti, per una gestione di denaro pubblico che non è stata gestita come doveva essere gestita. Nel linguaggio della giurisprudenza si dice che non si è utilizzato il buonsenso del buon padre di famiglia. Non si è dato l'esempio del buon padre di famiglia.
Allora io confido in questa Giunta, in questo nuovo Governo regionale.
Abbiamo criticato e giudicato le vecchie Giunte e lo sperpero del denaro pubblico, e allora, signori, iniziamo qui a dare il buon esempio, se vogliamo essere diversi.
Diamo il buon esempio, con l'obiettivo principale di controllare tutte queste gare di appalto e tutti questi conflitti di interesse, perch abbiamo bisogno di persone oneste che oggigiorno, ahimè, purtroppo sono rare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Noi non avremmo voluto, come credo nessun altro in quest'Aula, trovarci qui questa mattina per commentare queste vicende e per discutere di queste vicende che proiettano un'ombra grigia e triste sull'istituzione pubblica da parte di tutti i cittadini.
Ho molto apprezzato le modalità con cui la Giunta regionale, in particolare il Vicepresidente Reschigna, si è voluta relazionare con l'Aula, illustrando lo stato dell'arte, lo stato del procedimento, per quanto, ovviamente, di conoscenza della Giunta regionale.
E' stata una ricostruzione obiettiva; una ricostruzione non celebrativa di quanto è stato fatto fin'ora; una ricostruzione obiettiva che ha elencato anche punti d'ombra, punti inquietanti e dubbi su quanto è successo.
Obiettivamente, il Vicepresidente Reschigna si è astenuto dal dare risposte, perché in questo momento non è competenza nostra, però ha dato un quadro chiaro. Lo ringrazio anche per la documentazione che è stata depositata, perché ci evita ogni fatica nell'acquisizione, e ci dà la possibilità di studiare gli argomenti che sono molto complessi.
Credo sia anche apprezzabile e comprensibile la decisione assunta dalla Giunta in merito alle modalità con cui relazionarsi ai dipendenti regionali coinvolti in queste indagini.
E' chiaro che quando succedono queste cose, la spinta dell'opinione pubblica e il fervore del momento possono portare anche a scelte di impulso; credo, invece, che chi riveste incarichi istituzionali debba comportarsi da Istituzione e il comportarsi da Istituzione significa avere sangue freddo, mente lucida, agire nel rispetto delle regole, sapere che un avviso di garanzia non è un atto di colpevolezza di una persona e sapere che in questo Paese c'è una presunzione di innocenza che nessuna riforma ha, fino a questo momento, fortunatamente mutato.
La Pubblica Amministrazione, quindi, deve andare avanti con attenzione verso le scelte, le operazioni e gli atti della Magistratura, ma procedendo in autonomia. Ciò vale finché si è a questo livello di procedimento, quindi finché si è a livello di un avviso di garanzia che permette a noi, come a tutti, di conoscere quali sono gli addebiti rispetto ai quali c'è un'ipotesi di indagine, in attesa che questo porti a sviluppi che nel nostro caso, ci auguriamo siano positivi per tutte le persone interessate.
Non è stato oggetto, ma credo sia inteso, che c'è il massimo rispetto per l'operato della Magistratura, che si deve muovere in piena autonomia e alle cui risoluzioni noi ci atterremo com'è stato nostro stile fino a qui e come lo sarà di qui in avanti.
Tuttavia, in questa vicenda ci sono aspetti problematici che il Vicepresidente ha messo in rilievo e che ripercorro, perché penso che possano e debbano anche essere oggetto di un'attività di lavoro di questo Consiglio e delle sue Commissioni (la I, la II o una Commissione sulla legalità per la cui costituzione si sta lavorando in questa Assemblea).
La prima questione è il cambiamento del progetto.
Ormai è un fatto storico che rappresenta chiaramente un elemento patologico di un sistema: una Pubblica Amministrazione compra un progetto lo appalta, e poi, una volta appaltato, c'è una rivisitazione dell'idea originale e si cambia.
Questo è un problema. Come se noi decidessimo in quale casa andare a vivere: si sceglie la casa, si fa fare il progetto, la si compra e poi, una volta acquisita ed entrati dentro, la si scombussola completamente perch non piace più.
E' un elemento patologico che succede spesso. Il caso del grattacielo è emblematico perché si è cambiato l'assetto fondamentale, la struttura portante del grattacielo, ma non è l'unico.
Personalmente ho fatto rilevare più volte in questa Assemblea, alla Giunta e agli Assessori competenti in particolare, come un caso di cambiamento progettuale potrebbe ravvisarsi nel grande appalto appena bandito dalla Giunta regionale, ossia quello dei lavori di corso Grosseto.
Anche qui: opera progettata, opera appaltata, opera di cui si parla della variante fondamentale e strutturale del progetto quando non è ancora nemmeno partita.
È un elemento patologico. Chiaramente queste varianti iniziali creano dei problemi, perché possono nascondere di tutto.
Un secondo elemento di inquietudine, annunciato anche questo dal Vicepresidente, riguarda una direzione artistica proposta, una direzione artistica accettata, una direzione artistica mai formalizzata.
E' un aspetto di dubbio, al netto delle considerazioni che ognuno pu fare sulla figura del professionista incaricato, che prima si esprime in un senso e poi, una volta che la direzione non arriva, pare esprimersi in altro senso.
Terzo elemento: i subappalti. Qui apprendiamo le notizie dai giornali.
Non sappiamo se è vero (i Consiglieri del Gruppo Movimento 5 Stelle ci sono tornati): subappalti effettuati ancora prima di essere autorizzati. Pare.
Se è così, è un elemento dubbio.
Quarto aspetto: il fatto che anche in questo caso, e non è l'unico nella storia degli ultimi dieci anni di Regione, si trovi una commistione di interessi fra funzionari apicali dell'Ente ed esecutori di prestazioni solleva un problema che, ovviamente, può essere non noto a chi di noi non si occupa della materia, ma che è più facilmente riconoscibile a chi si occupa professionalmente di queste materie. Non siamo in una grande metropoli, siamo in una città tutto sommato di dimensioni contenute, per cui tutti quanti ci si conosce.
L'ultimo punto che è toccato nella parte finale dell'intervento del Vicepresidente riguarda la comunicazione. Credo che questa sia la vicenda che ci tocca più da vicino. Era stata annunciata una comunicazione piena una trasparenza piena sull'attività del grattacielo, ma la comunicazione è stata irrisoria e la gestione del sito è stata assolutamente carente. C'è una totale assenza di trasparenza.
Alcuni casi di opere pubbliche importanti sono state gestite in Regione Piemonte. Penso ai lavori della metropolita automatica di Torino, che il Presidente conosce bene. Se si confronta l'attenzione alla comunicazione del progetto, anche attraverso i social media di cui in quell'occasione, e questa, si vede che c'è una disparità fortissima di attenzione alla comunicazione. Credo che da parte nostra si debba fare di tutto per comunicare meglio ai cittadini, ma anche parallelamente mettere on line tutte le delibere. Più volte in campagna elettorale abbiamo detto che tutto deve essere trasparente. Credo che le varianti contenute e tutte le comunicazioni debbano essere messe nel sito, perché ci saranno uno, due tre, dieci cittadini che possono essere interessati, ma basta uno solo a rendere valido e premiante questo lavoro.
Infine, qui c'è un problema che voglio cogliere e che si apre per il futuro. Stanno sviluppando in questi giorni le procedure di selezione dei nuovi direttori delle Aziende Sanitarie Ospedaliere e delle Aziende Sanitarie Locali. Una problematica da affrontare nel prossimo futuro sarà quella del nuovo direttore di SCR, perché la procedura è rimasta monca.
Credo che rispetto a queste procedure ci debba essere la massima attenzione affinché le procedure siano organizzate in modo da selezionare il meglio che questo meglio sia selezionato in modo obiettivo, che la procedura di selezione e gli attori della procedura di selezione non possono, in alcun modo, essere condizionati da percorsi pregressi di amicizie, di colleganze professionali, di vicinanze territoriali, perché la Regione Piemonte merita il meglio.
Noi siamo convinti che, politicamente, il meglio ce l'abbia, ed è la nostra Giunta regionale. Su questo, probabilmente, i colleghi che stanno alla mia sinistra hanno ancora vedute differenziate, ma avranno modo di ravvedersene nei quattro anni che mancano di qui allo scioglimento di questo Consiglio. Confidiamo di poter far cambiare loro idea.
Il meglio necessita anche sul piano della struttura burocratica.
Lavoriamo perché questa esperienza ci induca ad avere grande attenzione per selezionare, per quanto di nostra competenza di qui ai prossimi mesi, il meglio. Senza una struttura burocratica all'altezza, nessuna amministrazione è in grado di realizzare ciò per cui ha chiesto e ottenuto la fiducia dei cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Solamente alcuni riflessioni molto brevi. Non voglio fare la disanima del passato, perché è stata fatta ampiamente. È stata fatta una cronistoria abbastanza precisa di tutte le traversie che hanno caratterizzato la costruzione del grattacielo.
Penso che le questioni in campo in questo momento, e che la Regione pu dirimere, sono sostanzialmente due. In primo luogo la questione fondamentale è quella di andare a vedere quali sono i legami dei dirigenti della Regione Piemonte nei confronti del mondo produttivo che si aggancia a finanziamenti pubblici. Non è possibile ritrovarsi nella stessa condizione in cui ci troviamo ora, in cui dei legami economici vanno direttamente a connettersi con la struttura amministrativa della Regione Piemonte. Questi legami vengono portati sotto la lente di ingrandimento della Magistratura.
L'altro elemento che volevo portare all'attenzione del Consiglio è il seguente. Noi abbiamo poche cose da fare in questo momento, ma una verifica dobbiamo farla. La verifica è questa. Dalle fonti giornalistiche noi sappiamo che l'elemento fondamentale su cui si basa l'inchiesta è la modalità in cui sono stati acquisiti i subappalti. In questo momento sappiamo che chi autorizza i subappalti è il responsabile unico del procedimento, non è il direttore dei lavori. Il direttore dei lavori si occupa della contabilità, si occupa di verificare se il progetto sia rispondente a quanto approvato; si occupa di verificare se il progetto è corrispondente al progetto strutturale, ma non si occupa di verificare e di autorizzare i subappalti. Ogni direttore dei lavori si prende quello che gli viene dato come appaltatore. Oggi apprendiamo che il direttore dei lavori viene meno, mentre il responsabile del procedimento rimane in carica. La domanda fondamentale è: perché? La domanda è sostanzialmente questa. Non vediamo connessione tra le evidenze portate dalla Magistratura e queste azioni che sono state portate avanti in Giunta in questi giorni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò brevissima, perché i colleghi hanno esposto abbondantemente la nostra posizione in merito.
Vorrei uscire dall'Aula con delle garanzie. Garanzie sul fatto che episodi come questi non si ripeteranno. Certo, ce lo auguriamo tutti, ma sta a voi, in questo momento, impegnarvi in prima linea. Un giorno, magari toccherà a noi, ma per il momento facciamo da stimolo.
Nella vicenda del grattacielo i problemi più evidenti sono stati già descritti dai colleghi, sia da quelli del mio Gruppo che da quelli della maggioranza. Riconosciamo tutti che qualcosa è andato storto, attendiamo l'esito delle indagini dell'inchiesta per capire di chi saranno le responsabilità. Speriamo veramente di capire, questa volta, di chi sono state le responsabilità, se c'è stata una responsabilità anche da parte della politica che non ha adeguatamente vigilato. In riferimento a questo chiedo che le garanzie arrivino dalla politica.
Da quanto ho capito, la nomina di due dirigenti per puro caso coincide con questa vicenda, perché era una cosa già prevista, quindi vorrei che il riferimento alla trasparenza non si riduca a comunicare tutto quello che si intende fare, ma che sia un piccolo tassello per costituire una struttura più articolata e che sia in grado di vigilare al meglio.
Non posso non notare alcune similitudini rispetto al cantiere che riguarda la mia valle, di cui alla fine si finisce sempre per parlare.
Nello spostamento del cantiere da Venaus a Chiomonte, anche in quell'occasione, non ci fu soltanto una variante di progetto, ma si ritenne valido il bando precedente, che riguardava la precedente assegnazione alla ditta CMC. Non si è bandito un nuovo bando per assegnare i lavori. Anche in quel caso la Regione non ha, forse, adeguatamente vigilato.
In questo caso, forse, siamo ancora in tempo, quindi vi chiederei, come primo caso di applicazione di maggiore vigilanza, di impegnarvi su alcuni aspetti che riguardano le grandi opere. Mi riferisco anche alla grande opera che interessa il sud Piemonte, quindi il Terzo Valico, e di usarla come palestra di trasparenza.
E' notizia di qualche giorno fa l'archiviazione di un esposto alla Corte dei Conti in merito alle spese relative al cantiere.
Non ho visto prese di posizione della Regione in merito, però sappiamo che in seguito ad un esposto presentato da un ex amministratore del mio stesso Comune e da un esponente di Pro Natura, la notizia è che in soli 11 mesi sono stati spesi 174 mila euro per la pulizia di 11 moduli container.
Questa cosa dovrebbe preoccuparci, dovrebbe essere un campanello d'allarme che dovrebbe far scattare una procedura di verifica, anche da parte della Regione.
Mi chiedo come mai la Regione a questo proposito taccia. Non so se siete a conoscenza di questo esposto, dell'archiviazione e se avete qualcosa da dire in merito, perché questa è una vicenda che chiunque pu apprendere dai giornali, anche se comunque i giornali non ne hanno dato grande diffusione, come sempre. Però, se volete, alcune informazioni io le ho e sono disponibile a fornirvele.
Chiudo con questo appello, sperando che ci sia veramente una svolta. In alternativa, potrei suggerirvi di aggiungere delle nuove fasi dopo il fine lavori e magari mettere "inchieste e arresti", così possiamo farli entrare tutti in un quadro che sia regolamentato. Ma credo che sia meglio vigilare prima e spero che lo crediate anche voi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio il Vicepresidente Reschigna per la precisione e la puntualità con cui ha messo a fuoco tutte le questioni aperte su questa vicenda.
Sinceramente, non saprei né aggiungere né togliere una parola a quello che lui ha detto, né sulla parte dei fatti, perché quelli sono fatti, n sulla parte dei giudizi e neanche sui toni con cui ha rimarcato i diversi passaggi.
Quindi, non posso che ribadire anche gli impegni assunti in ordine al potenziamento di tutti gli elementi di trasparenza, ivi inclusi quelli che avevamo già deciso prima, a dire il vero, come gli ultimi citati in alcuni interventi del Movimento 5 Stelle.
Anche noi auspichiamo che la Magistratura faccia il più in fretta possibile, compatibilmente con i tempi dell'inchiesta, e la maggior chiarezza possibile, perché questo credo sia prima di tutto interesse nostro, e ovviamente - ma questo mi sembra veramente un "ovviamente" da sottolineare cinque volte - se si dovesse andare ad un giudizio è chiaro che, valutando la concreta situazione, la Regione non potrà che essere parte civile in quella sede. Adesso vorrei evitare di mettere il carro davanti ai buoi, perché avremo tempo eventualmente di tornare su questo.
Ripetendo quindi che non ho da aggiungere assolutamente nulla e faccio mio in tutto e per tutto quello che ha detto il collega Reschigna, vengo solo ad una considerazione. Mi pare che nella sostanza la relazione che ha fatto il Vicepresidente sia stata accolta positivamente da tutto il Consiglio, perché non ho colto elementi, toni, sottolineare o richieste di precisazioni. Però mi pare che sia una relazione in cui si è riconosciuto tutto il ventaglio degli interventi.
Vengo quindi a quelli che sono stati presentati come consigli - come ha detto il Consigliere Bono - o richieste.
Sulle richieste - lo dico al Consigliere Sozzani - gli Uffici mi hanno informato che è stato chiuso il diciottesimo stato di avanzamento lavori per una spesa di 168 milioni e 169 mila euro. In ogni caso, faremo avere il materiale in modo che possa essere verificato.
Per quanto riguarda i consigli e anche le richieste sui professionisti dico francamente che, sulla base di un avviso di garanzia, credo che sia un elemento di coerenza e di principio non chiedere, da parte dell'autorità politica e amministrativa, nessun atto a nessun dirigente. Perch parliamoci chiaro, la vita amministrativa è un'attività complessa. Un avviso di garanzia, che teoricamente è un atto a difesa dell'indagato, non può essere motivo affinché uno venga rimosso.



(Commenti in aula)



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Non esiste la sospensione. A parte che non esiste la sospensione, ma ammesso e non concesso, perché come sanno benissimo i Consiglieri della scorsa legislatura, il caso cui molti hanno fatto riferimento - quello della dottoressa Ferreri - non fu una sospensione: fu una messa in ferie cui poi seguirono le dimissioni, che è un'altra cosa.
Quindi, non esiste l'istituto della sospensione. Esiste l'istituto della revoca di una funzione, che io credo sarebbe sbagliato in questa fase, per coerenza. Perché, ripeto, sia a noi sia a qualsiasi Dirigente pu capitare di essere sottoposto ad indagine.
Sono stato abbastanza chiaro quando la vicenda ha interessato alcuni di noi non molti mesi fa e sono altrettanto chiaro adesso. In questa fase possono solo esserci atti individuali, come quello dell'ingegner Savasta.
In proposito, vorrei fosse molto chiaro e ripeto quello che ha già detto il Vicepresidente Reschigna. Comprendo e comprendiamo, alla luce del fatto che l'ingegner Savasta si trovava a lavorare in quella realtà che è oggetto dell'indagine, ma assolutamente non prendiamo, nemmeno lontanamente, le sue dimissioni come un'ammissione di qualche forma di colpevolezza. Al contrario! BONO Davide (fuori microfono) Questo lo decidono i tribunali. Noi vogliamo tutelare l'Ente.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Ripeto, in una fase di indagine e di avvisi di garanzia, quindi a tutela dell'indagato, io credo che ci possano essere solo valutazioni individuali, che quindi spettano agli individui, e valutazioni di opportunità politica, che in questo caso non ci portano a rimuovere la persona indagata dalla funzione che attualmente svolge. Questo allo stato attuale degli atti.
Poi la situazione evolverà, e vedremo come, ma sulla base dell'evoluzione della vicenda vedremo se assumere altre determinazioni o meno.
Tuttavia, per ora, per quel che mi riguarda, il principio generale è che fino a quando non c'è una condanna, non ci sono gli elementi per rimuovere una qualsiasi persona dalla funzione che svolte. Mi metto nei panni di un dirigente e mi chiedo come sarebbe possibile assumere un qualsiasi minimo atto di responsabilità a fronte di un'Amministrazione che di fronte ad un avviso di garanzia, ti rimuove. Ma scherziamo? Per quanto riguarda i due professionisti, dato che l'obiettivo è quello di garantire che si arrivi alla conclusione dei lavori il più in fretta possibile e di garantire massima trasparenza davanti a tutti - quindi nulla è più che trasparente che affidare a terzi tutti gli atti - ci siamo rivolti a quella che, fino a prova contraria, è la massima autorità in materia, cioè il Politecnico di Torino, attraverso il suo Rettore, il quale ci ha indicato dei professionisti.
Lo dico per inciso: il professor Franco Ossola è appena stato nominato Commissario del MOSE, insieme ad un Generale della Guardia di Finanza.
Quindi, credo che abbia qualche titolo per affiancare la Commissione di collaudo, è un incarico fiduciario e quindi non passa attraverso nessuna procedura pubblica.
Non a caso, il Vicepresidente si è invece espresso sull'ingegner Napoli, usando l'espressione "incarico o consulenza" sulla direzione dei lavori, proprio perché abbiamo ritenuto che, in questa fase, fossero da privilegiare le referenze del Politecnico di Torino.
Un'ultima cosa sull'architetto Fuksas. Io non faccio commenti, ma i fatti raccontano che c'è stato, tra il 2012 e il 2013, qualche comportamento contraddittorio, nel senso che prima si è detto che le varianti andavano bene e che si chiedevano 500 mila euro per fare la direzione artistica, cosa che sembrava in un primo tempo la Regione fosse disposta a concedere, tant'è che 500 mila euro dei risparmi erano destinati a quello. Poi, probabilmente perché è intervenuta l'inchiesta della Corte dei Conti, si è cambiata opinione ed è cambiata anche l'opinione sulle varianti del professionista. Questo è quello che i fatti ci raccontano; io non aggiungo altro.
Da parte mia, visto che pubblicamente lui ha chiesto cosa io avessi da dire, non ho niente da dire al riguardo. Ritengo che, se si va per carte bollate, si vada per carte bollate; vale per il signor Pautasso, il signor Esposito, il Comune di Pinco, la clinica Caio e vale per lo Studio Fuksas.
Se si vuole parlare, invece, prima di tutto si ritirano le carte bollate.
Poi, quando la Corte dei Conti ci dirà quali sono le risultanze della sua inchiesta, potremo tranquillamente e serenamente anche sederci attorno a un tavolo.
Se la scelta, pero, è quella delle carte bollate, ci andiamo tutti e quindi, fino ad allora, è inutile chiedere cosa si pensa della vicenda che riguarda l'architetto Fuksas, se non quello che i fatti ci raccontano, cioè un comportamento quanto meno contraddittorio tra il 2012 e il 2013.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Presidente Chiamparino.
Avrebbe chiesto di intervenire il Consigliere Bono, ma il dibattito è terminato e quindi non è possibile; mi spiace.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame proposta di legge n. 36, inerente a "Nuove disposizioni in materia di agriturismo", presentata dai Consiglieri Vignale, Benvenuto, Ravetti Ferrentino, Gancia, Caputo, Rostagno, Sozzani, Berutti, Porchietto Graglia, Motta, Marrone, Ruffino, Pichetto Fratin, Ottria, Accossato e Corgnati


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 36, inerente a "Nuove disposizioni in materia di agriturismo", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Correlatori di maggioranza sono i Consiglieri Vignale e Rostagno e il relatore di minoranza è il Consigliere Mighetti.
La proposta di legge è stata licenziata a maggioranza dalla III Commissione il 5 febbraio.
Do la parola ad uno dei correlatori di maggioranza, Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elvio

Chiederemmo, dal momento che vi sono alcuni emendamenti e che questa proposta di legge ha avuto in Commissione un cammino bipartisan e molto ben gestito, la sospensione dei lavori per un quarto d'ora-venti minuti, per verificare insieme gli emendamenti.



PRESIDENTE

Consigliere Rostagno, se accordiamo questa sospensione, credo arriveremo a ridosso delle ore 13 e quindi riprenderemo i lavori direttamente con la seduta del pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.34)



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