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Dettaglio seduta n.43 del 20/01/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(I lavori iniziano alle ore 14.38 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Comunita' montane

Interrogazione a risposta immediata n. 268 presentata dal Consigliere Vignale, inerente a "Unioni montane, quando finirà la paralisi?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
268, presentata dal Consigliere Vignale, che ha la parola per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato quest'interrogazione a risposta immediata, perch come l'Assessore e i colleghi sanno - nel marzo 2014 il Consiglio Regionale del Piemonte ha prodotto una norma (la legge sulla montagna) che stabiliva delle scadenze: alcune, alle Amministrazioni comunali, nel termine del mese di aprile, per la costituzione delle Unioni montane e altre, invece, alla Giunta regionale, per svolgere una serie di attività.
La prima di queste attività è la definizione del Fondo regionale per la montagna (la norma ha modificato i parametri esistenti precedentemente), la seconda è il riconoscimento delle Unioni montane costituite o costituende in modo che si potesse procedere al riconoscimento delle Unioni montane. La terza attività è relativa alla definizione degli ambiti, mentre una quarta è legata alla ricognizione delle funzioni che oggi svolgono le Comunità montane, da trasferire alle Unioni montane.
Tutto ciò è indispensabile per far sì che le Unioni montane, da una parte, con il Fondo regionale, e quindi con la dotazione di risorse economiche, possano iniziare ad operare, avvalendosi del personale delle Comunità montane, delle sedi e di tutti gli strumenti in possesso delle stesse. Dopo molti mesi, salvo l'approvazione di una deliberazione di riconoscimento del mese di dicembre, che ha riconosciuto 25 Unioni montane (molte altre sono ancora da riconoscere), tutti gli altri adempimenti non sono stati ancora svolti.
Questa inerzia pone in gravi difficoltà le Amministrazioni comunali unitamente alle Unioni montane, perché le Amministrazioni comunali hanno costituito, in moltissimi casi, le Unioni, non solo per svolgere le funzioni della montagna, ma anche per svolgere le funzioni fondamentali previste dalla legge nazionale.
In queste settimane, a quasi tutti i Sindaci sono pervenute lettere di richiamo da parte dei Prefetti, ma è assolutamente evidente che finché non parte l'attività delle Unioni montane, le stesse avranno difficoltà ad assolvere le funzioni obbligatorie.
Ricordo alla Giunta e al Consiglio che il 21 maggio 2014 noi portammo in Giunta, per l'approvazione, quattro delibere di assolvimento rispetto agli obblighi che ho ricordato, che non potemmo approvare perché, secondo una valutazione dell'Ufficio legislativo della Segreteria di Giunta, ci si trovava in una situazione di urgenza; situazione che a noi parve poco congrua, avendo approvato la legge dopo il 9 gennaio, e quindi già in una situazione di urgenza. Le delibere non sono state approvate, ma sono a mano della Giunta regionale, che ovviamente può modificarle, ma dovrebbe assumerle.
Pertanto, la domanda è la seguente: entro quando (e il "quando" ci pare il termine più significativo) saranno approvati gli atti previsti dagli articoli citati nell'interrogazione, per evitare che l'inerzia delle Unioni montane continui e il commissariamento delle Comunità montane prosegua?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore regionale

Grazie, Presidente. Rispondo volentieri al Consigliere Vignale.
Abbiamo a monte due leggi (la legge regionale n. 3 del 2014 e la legge regionale n. 11 del 2012) che hanno previsto un percorso lungo ed articolato per arrivare, da un lato, alla chiusura e liquidazione delle Comunità montane e, dell'altro, al subentro delle nuove Unioni montane anche nelle funzioni amministrative.
Tale percorso, come correttamente richiamato dal Consigliere Vignale passa dalla valutazione di rispondenza delle Unioni montane ai requisiti di cui all'articolo 7 della legge regionale n. 3. Questo iter è stato avviato nel novembre scorso, con DGR n. 1 del 18/11/2014, nella quale un primo gruppo di Unioni montane sono state riconosciute: sono state riconosciute 28 Unioni montane, per un totale di 331 Comuni (il 62% dei Comuni montani).
A questa delibera ne seguirà un'altra - nelle prossime settimane - per riconoscere un altro gruppo (sono una decina) di nuove Unioni montane arrivando così all'82% di Comuni montani riconosciuti all'interno delle Unioni. Come si diceva, il percorso di valutazione è in atto, quindi si arriverà, probabilmente nel mese di febbraio, alla ratifica anche di questo secondo blocco di Unioni montane.
In parallelo, nell'ambito dei lavori dell'Osservatorio, previsto dall'articolo 91 della legge n. 56, "Osservatorio regionale in materia di riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi provinciali", le funzioni amministrative attualmente di competenza delle Comunità montane saranno oggetto di attenta revisione, alla luce delle riforme istituzionali in itinere, con l'obiettivo di pervenire, in tempi brevissimi, ad un elenco di funzioni amministrative compiuto e definito.
Intanto - come sappiamo - c'è stata la modifica delle Province in Enti di secondo livello ed ora occorre affrontare anche tutta la problematica che si lega e, in parte, si sovrappone alla gestione del personale delle vecchie Comunità montane, aggiungendosi, quindi, alla problematica relativa al personale delle Province.
Per quanto riguarda il Fondo per la montagna, in concomitanza con l'approvazione del bilancio regionale di previsione per l'anno 2015, sarà approvato il provvedimento previsto dall'articolo 10 della legge n. 3/2014 di ricognizione delle funzioni amministrative da conferire alle Unioni montane e di determinazione della data di rispettiva ricorrenza. Questo anche per assegnare competenze, personale e risorse, ma risorse che devono essere reperite in ambito di bilancio.
Questa coincidenza temporale è dettata dall'esigenza di assicurare ai nuovi Enti una dotazione finanziaria certa per l'esercizio delle loro funzioni attribuite.
A tale data, peraltro, sarà stato verosimilmente completato l'iter di valutazione delle diverse Unioni montane presenti sul territorio piemontese e sarà, dunque, possibile applicare i meccanismi di riparto del Fondo regionale per la montagna previsti dall'articolo 6 della legge n. 3/2014 al fine di individuare le risorse da attribuire a ciascuna Unione montana.
Spero di essere stato esaustivo.


Argomento:

Interrogazione a risposta immediata n. 270 presentata dalla Consigliera Caputo, inerente a "Completamento dei restauri in corso al Castello di Moncalieri"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 270, presentata dalla Consigliera Caputo, che ha la parola per l'illustrazione.



CAPUTO Valentina

Grazie Presidente.
Il question time presentato riguarda i lavori di restauro del Castello di Moncalieri.
Il Castello di Moncalieri è un complesso architettonico di epoca sabauda, parte del patrimonio architettonico della nostra regione: infatti è parte del circuito "Residenze sabaude" ed è anche patrimonio dell'UNESCO dal 1997.
Nel 2008 un incendio devastò purtroppo il torrione sud est e sembra che da alcuni mesi i lavori si siano conclusi, almeno in parte.
Sembra, infatti, che siano terminati i lavori di consolidamento del torrione e che il sistema antincendio, unitamente all'impianto elettrico degli appartamenti reali, siano stati rivisti, (ovviamente, con ingenti investimenti).
Tuttavia, sembra che al castello ci siano ancora tre cantieri aperti la cui conclusione era in realtà prevista per la fine del 2014. Vi sono altresì gli appartamenti che dovrebbero rientrare nel percorso di visita turistico: per esempio, mi riferisco all'appartamento di Maria Letizia alla scala di collegamento con gli alloggi di Maria Clotilde e soprattutto, allo storico ascensore che consentirebbe l'abbattimento delle barriere architettoniche, che sappiamo essere importante per consentire l'accesso a tutti durante i tour di visita guidata.
Per questi lavori sembra che siano stati investiti circa un milione di euro in restauri ed allestimenti evocativi, mirati ad evitare che vi possano essere anche altri problemi legati al degrado.
Penso che, in vista dei grandi eventi (Expo 2015, duecentesimo anniversario di Don Bosco, ostensione della Sindone, Torino capitale dello sport; insomma, è un anno ricco di eventi) che si svolgeranno quest'anno nella nostra città, ma che toccheranno anche diversi Comuni della Provincia di Torino e che porteranno un grande indotto sulla nostra area, sia importante che il cronoprogramma della Sovrintendenza venga rispettato e che i lavori del castello possano comunque terminare nel più breve tempo possibile.
Si interroga pertanto l'Assessore competente proprio per sapere quale sia il temine previsto per il definitivo completamento dei lavori di restauro che, ad oggi, sono ancora in corso.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Parigi, per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Rispondo all'interrogazione di cui all'oggetto.
Al riguardo, assunte informazioni aggiornate alla data odierna dalla competente Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, Amministrazione aggiudicatrice dei lavori in oggetto, rendo noto quanto segue.
L'intervento relativo all'appartamento di Vittorio Emanuele II è suddiviso in tre cantieri: il restauro delle sale non bruciate è concluso il consolidamento delle sale bruciate è concluso.
Per quanto riguarda l'installazione di un apparato evocativo (nelle citate sale bruciate) che, tramite un sistema di rivestimento brevettato sufficientemente "trasparente" da lasciar intravvedere l'effettiva condizione delle murature sottostanti, possa appunto "evocare" ambienti praticamente persi, consentendo nel contempo di percepire ciò che ancora è stato possibile salvaguardare, tale cantiere è attualmente in corso e sarà verosimilmente terminato entro la fine di questa primavera (giugno 2015).
Durante i tre eventi dell'Expo, dell'ostensione della Sindone e del duecentesimo anniversario di Don Bosco, sarà possibile visitare le sale non bruciate completamente restaurate, mentre per le restanti è forse possibile valutare la possibilità di permettere occasionali visite nei weekend, a cantiere chiuso e lavori fermi.
L'intervento di restauro dell'appartamento della principessa Maria Letizia è anch'esso suddiviso in tre cantieri: il restauro delle sale del torrione è concluso; il restauro delle scale di collegamento e ambienti adiacenti è concluso. Per quanto riguarda la rifunzionalizzazione dell'ascensore storico è stato stabilito un intervento in aggiunta a quanto inizialmente previsto.
Durante i tre eventi sopraccitati, l'appartamento sarà visitabile poiché la rimessa in funzione dell'ascensore non compromette l'accesso al pubblico. Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro - Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 271 presentata dal Consigliere Ottria, inerente a "Situazione del trasporto ferroviario Pontecurone Tortona"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 271, presentata dal Consigliere Ottria, che ha la parola per l'illustrazione.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda una forte penalizzazione che i pendolari residenti del Comune di Pontercurone stanno subendo dall'entrata in funzione dell'orario ferroviario dal dicembre 2013.
In particolare, gli studenti che frequentano le scuole superiori di Tortona (percorrenza tra Pontecurone e Tortona è di sei minuti) potevano usufruire di un treno che si fermava a Pontecurone alle ore 7.02 e con questo arrivavano a scuola a Tortona in tempo utile per lezioni.
Attualmente, dal dicembre 2013, questo treno è stato sostituito da un altro treno (n. 23608), che parte alle ore 6.45, quindi in anticipo rispetto al precedente e avendo soltanto sei minuti di percorrenza, i ragazzi stanno un'ora fuori dalla scuola ad aspettare l'orario delle lezioni.
Durante il 2014, il Comune di Pontecurone ha cercato di trovare soluzioni per risolvere questo problema, individuando in un treno regionale veloce, che passa da Pontecurone alle ore 7.20, quindi in tempo utile per portare i ragazzi non troppo in anticipo rispetto all'orario delle lezioni.
Questa soluzione passerebbe attraverso un accordo con Trenitalia Liguria per istituire una fermata supplementare nel Comune di Pontecurone. Parliamo di un'utenza abbastanza numerosa.
Il 27 gennaio 2014, Trenitalia Liguria si era resa disponibile a prescrivere questa fermata del treno, previa una richiesta in tal senso della Regione Piemonte. Durante il 2014 non è stato possibile arrivare a questo accordo, nonostante le sollecitazioni più volte arrivate dal Comune anche attraverso lettere degli stessi Dirigenti scolastici.
Per far fronte al disagio degli studenti questa soluzione appare percorribile, senza costi aggiuntivi, ma - ripeto - unicamente con un eventuale accordo tra le due Regioni, la Regione Piemonte e la Regione Liguria. Questo accordo consentirebbe la fermata del treno a Pontecurone ed inoltre non renderebbe più necessaria una corsa suppletiva, che è stata richiesta e ottenuta dal Comune di Pontecurone, di un autobus del trasporto locale su gomma della Provincia di Alessandria, quindi con costi aggiuntivi, proprio per poter alleviare il disagio degli studenti.
Quindi, da una parte vi sarebbe un risparmio di una corsa dell'autobus e dall'altra, senza costi aggiuntivi, si darebbe sfogo a questa esigenza.
L'interrogazione è stata presentata per sapere dall'Assessore quali siano le intenzioni e se ci sono le possibilità per la Regione Piemonte di ottenere la soluzione di questa problematica, che riguarda il trasporto ferroviario nella tratta Pontecurone e Tortona. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ottria.
La parola all'Assessore Balocco, per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Come ricordava il Consigliere Ottria, quella linea di competenza è della Regione Liguria. Le confermo che il 29 settembre scorso, ancora una volta, è stato chiesto alla Regione Liguria di occuparsi di questa questione ma, ad oggi, non abbiamo avuto risposta. Inoltre, confermo che Trenitalia continua ad essere disponibile ad effettuare la fermata, qualora questa venga richiesta dalla Regione Liguria.
A questo punto, mi impegno a sentire, come avevo già sentito informalmente, l'Assessore Vesco, e lo sentirò anche direttamente, affinch ci dia una risposta in un senso o nell'altro.
Per quanto riguarda la questione del bus, che è stato istituito correttamente e che ha una fermata a Pontecurone alle ore 7.16, se non erro, mi risulta (almeno così risulta agli Uffici) che questa linea di bus non sia aggiuntiva, ma semplicemente sia la modifica di un percorso già esistente ed esiste quindi, appunto, sia la fermata del mattino alle ore 7.16 sia la fermata del pomeriggio alle ore 13.27. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione a risposta immediata n. 272 presentata dal Consigliere Valetti, inerente a "Pracatinat: quali azioni intende intraprendere la Giunta per la sopravvivenza del centro d'eccellenza per la formazione ambientale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 272, presentata dal Consigliere Valetti.
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Abbiamo appreso dai giornali che la Regione ha scelto di svincolarsi o di modificare la sua partecipazione nel centro di Pracatinat, che, come molti sapranno, è un centro di "eccellenza" nella formazione ed educazione ambientale: ogni anno ospita centinaia di studenti, effettua corsi di formazione sui temi ambientali anche per insegnanti.
Ricordo che è situato nel comune di Fenestrelle, in Val Chisone (Pinerolese). La mia generazione, ma anche quelle successive, sono comunque passate di lì per i corsi di educazione ambientale, tanto più che ora anche il Ministero dell'Istruzione ha riconosciuto l'educazione ambientale come materia di educazione nelle scuole.
Abbiamo, quindi, un centro di eccellenza che fornisce preparazione ed esperienze didattiche in un ambiente naturalistico e decine di migliaia di studenti sono passati di lì per trascorrere almeno una settimana di formazione e di educazione a contatto con la natura.
La Regione Piemonte, come Ente partecipato della società, costituisce un perno fondamentale. Sappiamo che il bilancio dell'Ente negli ultimi anni è stato in pesante passivo, ma abbiamo anche sentito da persone che vi lavorano e dallo stesso Consiglio di Amministrazione che questo deficit è stato ridotto notevolmente.
Noi pensiamo che ci possano essere delle alternative, anche con il coinvolgimento parziale di privati, per dare un sostegno economico ad un centro che ha, prima di tutto, un valore sociale e di istruzione. È un qualcosa che va al di là del mero valore monetario.
Noi abbiamo stigmatizzato un po' questa presa di posizione dell'Assessorato, perché speriamo che ci siano ancora dei margini di discussione. Chiediamo che tipo di azioni si intendano intraprendere, e che tipo di opzioni prenderà in considerazione la Regione per mantenere arrivo questo centro di eccellenza e, soprattutto, per non disinteressarsi al suo futuro e alle persone che ci lavorano. Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Valmaggia; ne ha facoltà.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Qualche rapida premessa. Da qualche anno la società Pracatinat sta vivendo un periodo di difficoltà, caratterizzata dal periodo contingente e da altri accadimenti che hanno fortemente influenzato in senso negativo il risultato di bilancio a partire dall'anno 2011 (primo anno conclusosi in perdita). Le cause sono da annoverarsi nella riduzione delle presenze alberghiere e degli stage educativi, nel minore finanziamento di servizi da parte degli Enti soci, nel mancato conseguimento di risparmi energetici per mancanza di interventi strutturali sugli impianti, nella persistenza di un quadro negativo riferito agli Enti soci e agli altri usuali committenti pubblici.
La situazione di difficoltà che sta attraversando la società Pracatinat è ben nota ai soci ed è stata evidenziata dai verbali delle Assemblee dei Soci di tutto il 2014, da cui si evincono gli sforzi effettuati dal Consiglio di Amministrazione per arginare le criticità e gli appelli rivolti dalla Regione Piemonte agli altri soci al fine di sostenere le strategie di sviluppo della società. Chiaramente è un appello per lavorare insieme.
Purtroppo, a fronte di tale situazione, i soci non hanno saputo fornire sostanziale riscontro alle carenze di liquidità con soluzioni strutturali e concreti impegni finanziari, neppure a seguito delle formali richieste effettuate dalla Presidente del Consiglio di Amministrazione nel corso delle Assemblee del 5 e 29 settembre e del 14 novembre 2014 di esprimersi in merito alla continuità aziendale, anche su sollecitazione del Collegio dei Sindaci, i quali, con lettera del 10 ottobre 2014, avevano segnalato "la necessità che la situazione economica prospettica della società abbia almeno sotto il profilo revisionale per l'esercizio 2015, un risultato positivo. In assenza di tale prospettiva il bilancio al 31 dicembre 2014 dovrà essere redatto secondo criteri diversi dal funzionamento e, comunque il Collegio Sindacale esprimerà, in tal caso, un parere positivo soltanto se il documento di bilancio 2014 verrà redatto secondo criteri di liquidazione".
Nella medesima Assemblea del novembre 2014, il sottoscritto, anche a nome delle colleghe De Santis, Parigi e Pentenero, ha invitato i soci a "considerare il profondo cambiamento di scenario economico e sociale intervenuto negli ultimi anni e ad attivarsi per individuare un soggetto privato che gestisca la parte turistico/alberghiera" per inserire tutta la progettualità di educazione ambientale. La proposta di individuare un soggetto privato per la gestione turistico-aiberghiera è dunque pervenuta dalla Regione Piemonte, ma a tale proposta non è seguita alcuna ulteriore azione dei Soci.
In data 23 dicembre 2014, il Collegio Sindacale ha inviato una raccomandata al Consiglio di Amministrazione e alla Presidente per richiedere la "convocazione dell'adunanza del Consiglio di Amministrazione e successiva convocazione dell'Assemblea degli azionisti con previsione di messa in liquidazione e scioglimento della società Pracatinat s.c.p.a.".
Tale richiesta è stata giustificata da una ulteriore verifica effettuata dal Collegio dei Sindaci in data 18 dicembre 2014, che confermerebbe, anche nella prossima gestione, una perdita di circa 300.000 euro.
A fronte di tale situazione il predetto Collegio sostiene che i Soci nel corso dell'Assemblea del 13 novembre, non abbiano dato sostanziale riscontro alla segnalata situazione di difficoltà di liquidità con soluzioni strutturali.
Sul punto occorre precisare che a nome della Regione il sottoscritto sempre nel corso dell'Assemblea del 14 novembre 2014, si è impegnato a sondare la possibilità di mantenere costante per l'anno 2015 l'impegno finanziario dell'anno precedente; impegno che ammonta complessivamente ad euro 270.000,00 come previsto dalla Convenzione relativa ai "Servizi educativi, culturali, formativi, didattici e scientifici in materia di sostenibilità e green economy".
A ciò si deve aggiungere l'impegno suppletivo assunto con la Direzione del Settore "Sostenibilità e Recupero Ambientale, Bonifiche" della Direzione Ambiente che ha determinato di avvalersi, nell'ambito dell'istituto in house providing, della società Pracatinat s.c.p.a., al fine della realizzazione del progetto "Green economy fuori dalla nicchia! L'innovazione e la conoscenza: fattori primari dello sviluppo" - seconda parte - quantificando la partecipazione finanziaria regionale in euro 75.000,00.
Dunque, gli impegni concreti, scritti e firmati, la Regioni li ha dati.
Le convenzioni con gli altri soci, fatta eccezione per quella con il Comune di Torino che scadrà a breve, sono scadute e non sono state rinnovate.
Va evidenziato, infine, che la legge 147/2013 (legge di Stabilità 2014) all'articolo 1, commi 550-569 ha stabilito che le Pubbliche Amministrazioni che detengono partecipazioni di società che presentano un saldo finanziario negativo debbano accantonare nell'anno successivo in un apposito fondo un importo pari al risultato negativo non ripianato.
Inoltre, la legge 190/2014 (legge di Stabilità 2015) all'articolo 1 comma 611 e seguenti, prevede che le Regioni, le Province Autonome e gli enti locali, a decorre dal 1° gennaio 2015, avviino un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015, fornendo altresì alcuni criteri cui attenersi.
Tanto premesso, si informa che il dibattito avviato nell'Assemblea degli azionisti del 15 gennaio a seguito della richiesta di convocazione di Assemblea straordinaria dei soci avente in oggetto la messa in liquidazione della società ha smosso la situazione di stallo creatasi tra i soci di maggioranza, che hanno richiesto ed ottenuto di sospendere l'Assemblea al fine di avviare in tempi brevissimi un confronto che produca concrete soluzioni alternative possibili.
Siamo in questa fase.
E' stata prorogata l'Assemblea ai primi di febbraio.
In queste settimane e in questi giorni si sta cercando di esplorare con i soci, tutte le soluzioni che permettano una continuazione dell'attività della Pracatinat, in funzione di una ricerca di un partner privato che possa gestire la parte alberghiera.
Grazie.


Argomento: Presidi socio-assistenziali pubblici e privati - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 276 presentata dal Consigliere Graglia, inerente a "Fondi regionali per il servizio ed assistenza alla persona Istituto Giolitti Bellissario di Mondovì"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 276, presentata dal Consigliere Graglia, che ha la parola per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
L'Istituto alberghiero Giolitti Bellissario di Mondovì offre un servizio di assistenza alla persona dedicato agli studenti diversamente abili, che completa l'azione svolta dagli insegnanti di sostegno.
Tale servizio è svolto da cooperative specializzate attraverso un bando annuale. La spesa annuale è di circa 100 mila euro. Le risorse sono trasferite dalla Regione alle Province e poi alle scuole. Attualmente l'Istituto sembra aver ricevuto solo 10.000 euro, invece del 50 solitamente anticipato.
E' ovvio, quindi, che riteniamo necessario che la Regione trasferisca al più presto i fondi per mantenere il servizio, il cui contratto rischierebbe di non essere più rinnovato.
Chiedo, quindi, al Presidente della Giunta e all'Assessore di sapere entro quali tempi si intenda procedere al trasferimento dei fondi per il servizio di assistenza alla persona per questi studenti diversamente abili.
La ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

Grazie a lei per la rapidità, Consigliere.
Prego, Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Avendo letto l'interrogazione, ho visto che stava semplicemente rileggendone il testo, quindi conosco l'oggetto e la ringrazio anch'io come ha detto il Presidente, per la sinteticità.
Proverei a contestualizzare il tema da lei posto, riferendolo ad un istituto specifico, il Giolitti Bellissario di Mondovì.
Intanto la competenza, per quello che attiene all'assistenza scolastica e degli alunni disabili, è delle Province, per la scuola superiore, e dei Comuni per le scuole dell'obbligo. Ciononostante, la Regione Piemonte, con la legge n. 28, ha riconosciuto questa attività e la necessità di dare un sostegno ai Comuni e alle Province sull'assistenza scolastica.
Nell'anno appena concluso abbiamo trovato, a fronte di un trasferimento che nel 2009 destinava 22 milioni alle Province (non solo per l'assistenza scolastica), soltanto la somma di quattro milioni trasferite alle Province.
Con l'assestamento, ne sono stati trasferiti altri sei, per un totale di dieci milioni.
Le Province hanno effettuato i bandi e su questi bandi vengono assegnate le risorse ai singoli Istituti.
Resta il tema dei pagamenti.
La Regione, sui progetti già conclusi, ha già messo in liquidazione e soprattutto, è già stato dato l'anticipo in favore delle Province.
Ovviamente, la parte di cassa che non è ancora stata trasferita afferisce alla parte di risorse che sono all'interno del decreto, per il quale c'è un'istruttoria con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, per poter ottenere un'anticipazione di liquidità e, quindi, provvedere al saldo per quello che riguarda la delibera di Giunta regionale, che assegnava sei milioni in più sul 2014.
Tengo a sottolineare che le risorse del 2014 afferiscono all'anno scolastico 2014-2015 e quindi, quello che afferirà all'anno scolastico 2015 2016 dovrà trovare allocazione sul bilancio 2015.
Ad oggi, il bilancio è in fase di predisposizione. Compatibilmente con la complessità e la difficoltà all'interno della quale si trova la nostra Regione, e della quale dovremmo discutere nell'approvazione di bilancio, il tema sarà tenuto in considerazione. Occorre però sempre partire dal presupposto che la competenza è dei Comuni e delle Province, mentre la Regione sostiene un'attività attraverso una legge specifica.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 267 presentata dalla Consigliera Gancia, inerente a "Riordino rete ospedaliera"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 267, presentata dalla Consigliera Gancia, che ha la parola per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Dagli organi di stampa è emerso che è in corso la revisione della delibera della rete ospedaliera, che all'ospedale Sant'Andrea di Vercelli resteranno aperti i reparti di "malattie infettive" e "pneumologia", che resteranno come servizi territoriali diabetologia, psichiatrica, medicina legale e neurologia infantile, mentre oncologia resterà un reparto senza letti e, stando ad una dichiarazione dell'Assessore Saitta, per gli altri "saranno mantenuti i servizi anche senza i primari".
Da quanto riportato, il salvataggio delle altre due specialità, la cura delle patologie polmonari e di quelle infettive, passa invece attraverso l'accordo con gli ospedali di Novara e di Biella. Non solo i reparti resteranno aperti, ma diventeremo un "riferimento di quadrante", ovvero una delle carte che l'ospedale di Vercelli potrà giocarsi nella competizione con gli ospedali di zona, dai quali rischierebbe, altrimenti, di finire stritolato.
Interroghiamo quindi l'Assessore competente e la Giunta per capire se la stessa intenda revocare la delibera di riordino della rete ospedaliera e se stia predisponendo un nuovo documento.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Stiamo lavorando ad un'integrazione della deliberazione assunta e ad un adeguamento alle indicazioni ricevute, e che stiamo ricevendo, dal Ministero della Salute che ha esaminato la deliberazione.
Colgo quest'occasione per dire e confermare al Consiglio che la Giunta procederà in questo senso nella giornata di venerdì, e che sarà preceduta da una riunione della Commissione sanità.
In relazione alla questione specifica illustrata prima dalla collega Gancia, a Vercelli, come in altri incontri, è stata aperta una discussione locale in qualche modo fuorviata dal fatto che la deliberazione della rete ospedaliera riguardasse strutture ospedaliere, in modo particolare strutture complesse, e non i servizi di carattere territoriale. Rispetto ad alcuni servizi che sono stati citati, penso ad esempio alla medicina legale, che si dice che è stata tolta. No, sono servizi di carattere.
Questo e altri: riguarda neuropsichiatria infantile e molte altre attività.
Le questioni sono ben indicate dalla collega Gancia. In ogni caso quelle immaginate sono esclusivamente soluzioni non aggiuntive rispetto alla dimensione complessiva definita nella delibera, altrimenti non ci sarebbe stato un via libera da parte del Ministero della Sanità. E' esclusivamente il lavoro di una collocazione più attenta, e probabilmente più utile, di alcune attività ospedaliere all'interno del quadrante (non per nulla, la collega fa riferimento al quadrante).
La dimensione che abbiamo indicato nella delibera, e che abbiamo utilizzato come dimensione territoriale, è proprio quella del quadrante, al cui interno sono stati fatti questi aggiustamenti che ci hanno consentito di rispondere un po' meglio e di fare alcune precisazioni che saranno contenute, dopo gli incontri che ci sono stati a livello di assemblee di Sindaci che hanno posto queste questioni specifiche, nella delibera che approveremo venerdì.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 273 presentata dalla Consigliera Batzella, inerente a "Adeguamento della rete ospedaliera: monitoraggio corretta erogazione dei servizi all'interno dei DEA e PS del territorio regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 273, presentata dalla Consigliera Batzella.
L'interrogante ha due minuti a disposizione, mentre l'Assessore ha tre minuti per la risposta. Poiché su quest'importante questione l'Assessore ha preparato una relazione di risposta più lunga, utilizzerà più tempo per rispondere.
La parola alla Consigliera Batzella per l'illustrazione.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
La mia interrogazione si riferisce all'adeguamento della rete ospedaliera, quindi il monitoraggio della corretta erogazione dei servizi all'interno dei DEA e dei pronto soccorso di tutto il territorio del Piemonte. Alla luce dei fatti avvenuti ultimamente e dei tanti articoli apparsi sui quotidiani, non ultimo anche quelli apparsi oggi, la mia interrogazione è sulla grave situazione che si sta verificando nei pronto soccorso e nei DEA, in particolare a Torino città e nella provincia di Torino.
Cito, ad esempio, l'ospedale Martini, l'ospedale Mauriziano, l'ospedale di Rivoli. Ricordo che a Rivoli oggi c'è un presidio organizzato dalle forze sindacali CGIL, CISL e UIL e, probabilmente, nei prossimi giorni sarà presente anche presso l'ospedale di Pinerolo. Non ultimo cito l'ospedale di Susa e il pronto soccorso andato in tilt. C'è una vera emergenza, una vera urgenza. I pronto soccorso sono saturi di pazienti, non solo legati al picco dell'influenza, ma legati fondamentalmente alla realtà che tutti conosciamo, alla grave carenza di personale sanitario, quindi una grave carenza di risorse umane. Mancano posti letto, quindi bisogna incrementare non tagliare i posti letto e cercare di sbloccare il turnover e assumere personale.
Come riportato da più quotidiani in questi giorni, non in tutti i DEA e pronto soccorso della regione vengono garantiti i livelli essenziali di assistenza e di sicurezza previsti dalla normativa (DPCM del 29 novembre 2001, "Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza"). Il sovraffollamento dei DEA e dei pronto soccorso costringe a tenere i pazienti nei corridoi per ore e ore, anche dei giorni, sistemati anche sopra barelle da campo, che continuano ad essere costantemente utilizzate poiché saturi di pazienti.
Nella DGR del 17 dicembre 2014, ad oggetto "Obiettivi 2014 dei Direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali per il riconoscimento del trattamento economico integrativo", non è previsto alcun obiettivo riguardo il raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza e, dunque del regolare funzionamento di tutti i servizi. Per questo motivo si interroga l'Assessore e il Presidente della Giunta per conoscere gli accorgimenti che l'Assessorato alla Sanità intende adottare per eliminare tutte le criticità che ho evidenziato e che evidenziano i quotidiani giorno dopo giorno, nell'erogazione dei servizi all'interno dei DEA e dei pronto soccorso di tutto il territorio della Regione Piemonte



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Ho chiesto al Presidente di avere qualche minuto in più per la risposta.
E' chiaro che il tema richiede lo spazio necessario per dare risposte puntuali all'interrogazione della collega.
Il punto di partenza non può che essere una questione nota; chi segue queste vicende sa perfettamente che le difficoltà che hanno i pronto soccorso negli ospedali derivano dalle difficoltà del nostro sistema sanitario. Quando parlo di difficoltà mi riferisco sicuramente a problemi di personale, che sono noti: il turnover è stato bloccato (non da noi, ma dal Governo, perché eravamo nel piano di rientro).
Le difficoltà sono anche la conseguenza di un'incapacità, fino ad ora ne parlo da parecchi anni - a dare delle risposte alternative rispetto al ricovero, e parlo del tema dell'assistenza territoriale. Anche questo tema è noto.
Quello che vediamo al pronto soccorso è il segno evidente di un'incapacità complessiva del governo del sistema e di dare delle risposte non soltanto ospedaliere, a problemi che possono trovare una risposta diversa.
Detto ciò vorrei precisare, per evitare equivoci ma, soprattutto, per ribattere alcune interpretazioni non sempre corrette, che quello che è capitato, quello che sta capitando e quello che probabilmente capiterà ancora, non è il frutto della nostra deliberazione. Molti hanno detto: si riducono i posti letto. Non è stato toccato nessun posto letto, la collega lo sa. La nostra delibera non è ancora stata attuata, dico qui ciò che ho avuto modo di dire anche in Commissione.
Si può dire quello che si ritiene per far valere la propria posizione politica, ma è opportuno farlo qui: non sarà adottato alcun accorgimento coerente con quello del piano, se prima non c'è una soluzione alternativa in termini di assistenza territoriale. Non capiterà più come in passato che si chiude qualcosa e poi chissà cosa capita. Quando ci sarà la riorganizzazione, bisogna che sia affrontato, contemporaneamente, il tema dell'assistenza territoriale. Non per nulla noi pensiamo di dotarci, entro aprile, di un piano dell'assistenza territoriale che accompagnerà il piano di riorganizzazione. Inviterei tutti a dare un po' di tranquillità, a non strumentalizzare la situazione. Ripeto, non si è chiuso nulla, non si sta toccando nulla, quando si interverrà ci dovrà essere una soluzione alternativa, perché anche noi sappiamo quali sono i problemi.
Non so se sia utile, mi dispiace dire questo, ma la situazione sul pronto soccorso generalmente mi è nota: anche una mia zia, come tanti altri, è stata ricoverata cinque giorni in un pronto soccorso di un ospedale torinese. So perfettamente, quindi, quali sono le situazioni e siamo totalmente sensibili sulla necessità di dare una risposta che evidentemente, riguarderà la struttura complessiva del sistema sanitario e poi le questioni dell'emergenza.
Inviterei anche i colleghi, dopo aver detto ciò, ad avere una memoria un po' lunga, e deve averla soprattutto chi è operatore sanitario. Leggo su La Stampa di Torino del 5 gennaio 20014: "San Giovanni Bosco: pazienti in rivolta. Tempi troppo lunghi al pronto soccorso. I familiari dei pazienti forzano la porta della sala medici, la sorveglianza dell'ospedale ha chiamato i Carabinieri. 170 minuti di attesa per una visita medica non urgente, 130 minuti per i pazienti in codice bianco che, colpa del periodo festivo, non hanno potuto rivolgersi al proprio medico di famiglia".
Leggo su Quotidiano sanità, ancora più indietro, febbraio 2012: "Alle Molinette di Torino gravi difficoltà. Pronto soccorso in difficoltà da mesi. Il numero di barelle nelle corsie è indice di un problema di mancata organizzazione, bisogna rafforzare l'assistenza ospedaliera. La protesta sul tavolo di Cota. Ieri, nel principale ospedale del Piemonte, c'erano 24 ammalati in barella. Al Maria Vittoria si è arrivati fino a 50 pazienti in attesa di ricovero perché nei reparti c'è il tutto esaurito".
Questo è un modo per guardare un po' la realtà, questa non è una giustificazione, ma è per dire che è passato il tempo e non si è posto mano al problema vero, che è quello dell'organizzazione del sistema sanitario che sia coerente con i cambiamenti avvenuti.
La situazione del 2015, questa situazione, noi l'abbiamo gestita, per quello che era possibile - non avendo deroghe per quanto riguarda l'assunzione di personale - ancora prima delle vacanze, chiamando i Direttori generali di tutte le ASL. Sapendo che le situazioni si ripetono abbiamo chiesto di studiare gli accorgimenti necessari per far fronte alla difficoltà.
Poi abbiamo incontrato nuovamente i Direttori, in modo particolare di quegli ospedali dove i problemi sono più gravi. Voglio solo ricordare che il tema, a Torino dell'area metropolitana o della provincia di Torino, è diverso dal resto del Piemonte. Quella situazione che oggi vediamo sui giornali, che viene descritta dalla stampa, non è la realtà delle altre province. Bisognerebbe anche interrogarsi per quale motivo avviene questo non mi pare che in quelle situazioni ci sia un esubero di personale, per mi pare che nel resto della Regione venga gestito con una maggiore determinazione.
Certamente abbiamo voluto chiedere ai Direttori - per la verità, questo dovrebbe essere un compito naturale di un Direttore - di avere, nei momenti di emergenza, la capacità concreta di governare la struttura sanitaria anche nei confronti dei primari, liberando i posti letto che magari, per una tradizione antica, vengono mantenuti all'interno del primariato. Per cui abbiamo detto ai Direttori: muovetevi, liberate i posti letto che ci sono e che sono liberi all'interno dell'ospedale. Questo accorgimento ha permesso di dare una risposta alle difficoltà. Non è stato sufficiente perché - come dicevo - il problema non è soltanto questo.
Abbiamo iniziato a lavorare per quanto riguarda il futuro. Abbiamo chiesto, laddove il problema è più forte, che cosa, dal punto di vista degli spazi - poi c'è un problema strutturale del quale vi dirò - si pu fare per evitare che l'anno prossimo, dopo le discussioni, dopo le proteste, dopo le conferenze stampa, dopo gli articoli, dopo le strumentalizzazioni, ci ritroviamo nella stessa identica situazione. Il tema è questo. Allora c'è sicuramente un problema di spazi, ma è chiaro che gli spazi sufficienti non sono l'unica risposta, perché ho già detto prima che il tema è di carattere strutturale.
Indipendentemente dal picco dell'influenza (questa settimana ci sarà il massimo), credo che il sistema sanitario debba organizzarsi per far fronte alle emergenze che possono essere legate non soltanto all'influenza: pu esserci qualunque emergenza. Purtroppo noi non disponiamo di un sistema complessivamente in grado di affrontare questi temi. Siamo abituati a una funzione, a una modalità: ritenere il Pronto Soccorso come un sistema per dare una risposta in relazione a. Ma se dovesse esplodere qualcosa di più complesso, mi domando - e ho chiesto - siamo veramente attrezzati per far scattare l'emergenza all'interno del sistema sanitario, all'interno della struttura? E' questo il tema.
C'è una cultura dell'emergenza sicuramente nel 118, c'è sicuramente una cultura dell'emergenza nel Pronto Soccorso, ma non sempre c'è una cultura dell'emergenza all'interno del resto degli ospedali.
Nei momenti di emergenza - chi ha trattato questi temi lo sa, e io personalmente l'ho fatto in Provincia e lo so perfettamente - nei momenti di difficoltà, tutti, indipendentemente dal ruolo e dalla gerarchia dei reparti, devono mettersi a disposizione con orari, turni, ecc., perché è così. Nei momenti di emergenza, non si può organizzare un sistema in termini di personale sulle punte, non ha senso: bisogna organizzarlo con una modalità in grado di rispondere all'emergenza.
Il nostro sistema, invece, è un sistema troppo diviso per compartimenti stagni e non sempre i Direttori hanno la forza - ahimè, questo cercheremo di superarlo negli atti aziendali - di assumere un ruolo determinato all'interno dell'organizzazione. Per questo motivo abbiamo detto che indipendentemente dalla vicenda dell'influenza, l'organizzazione per quanto riguarda il Pronto Soccorso deve contenere degli spazi, dei luoghi per consentire, nei momenti di difficoltà, di evitare lo spettacolo indegno dei malati nei corridoi e nelle barelle. Per far ciò, occorre avere degli spazi fisici, perché bisogna avere il tempo per poter seguire, capire e distribuire.
Spazi fisici vuol dire proprio luoghi. Per questo, negli ospedali che prima sono stati citati a Torino, dal Mauriziano alle Molinette e via dicendo, ho chiesto ai Direttori concretamente come, con quali modalità e con quali tempi sono in grado di creare spazi sufficienti. Per cui abbiamo concordato al Mauriziano, al San Giovanni Bosco, al Maria Vittoria, alle Molinette, ecc. le modalità concrete, nel senso che ogni Direttore si è presentato con un suo progetto. Come Amministratore, per me il progetto non è sufficiente per dire che le cose si fanno: evidentemente ho chiesto il finanziamento, la copertura e i tempi, e ritengo che nel mese di settembre saremo nelle condizioni (seguiremo ovviamente con la dovuta attenzione) di avere, nei punti più critici, degli spazi che, nei momenti di crisi rappresentino una sorta di polmone ospedaliero in grado di dare respiro.
Però è chiaro che il tema è più complesso, ne parleremo in Consiglio quando discuteremo di assistenza territoriale. Il tema riguarda naturalmente anche i medici di base, coi quali abbiamo avviato un confronto utile e debbo dire che ho constatato una grande disponibilità a discutere di assistenza territoriale. Su questo aspetto, ci ritorneremo nei prossimi mesi. E' un problema di carattere strutturale e dobbiamo risolverlo velocemente.
Ma, venendo alla situazione degli ospedali di chi la collega prima mi chiedeva, la situazione è diversificata da ospedale a ospedale. Nel dettaglio, la situazione è questa.
Al Mauriziano, la Direzione sanitaria segnala un incremento di accessi al Pronto Soccorso del 20% rispetto allo stesso periodo del 2014, quindi c'è stata una crescita diversificata da ospedale a ospedale, c'è stata una concentrazione che probabilmente richiede, con questa semplice constatazione di numeri, una modalità per una migliore distribuzione dell'emergenza, poiché c'è una concentrazione soltanto e prevalentemente da qualche parte.
Allora, il Mauriziano per questo incremento del 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente segnala due cause: l'aggravarsi delle difficoltà di accesso agli studi medici (difficoltà di accesso agli studi medici per la concomitanza dei lunghi ponti festivi) e le difficoltà delle cosiddette dimissioni protette.
Il Mauriziano ha dato delle risposte, qualcuna l'ha fornita subito altre le ha date successivamente attraverso alcune sollecitazioni, perch abbiamo visto che cos'è capitato. Si è organizzata attraverso i nuclei distrettuali di continuità delle cure, i nuclei ospedalieri di continuità delle cure in hoc, ecc. In qualche maniera qualche risposta, evidentemente non in grado di dare qualche modalità organizzativa idonea a fornire una risposta sufficiente, è stata avviata.
ASL 1: la situazione è nota.
Ospedale di Rivoli: è stato deciso (così mi comunica il Direttore, ma evidentemente abbiamo spinto in tal senso) l'utilizzo di 16 posti letto di ala chirurgica per ricoveri dai DEA dei pazienti di area medica; sono temporaneamente ridotti gli interventi per patologie non gravi e vengono garantite le urgenze chirurgiche. Questa decisione è stata, in qualche maniera, diffusa in tutti gli ospedali, cioè quando c'è l'emergenza bisogna pensare evidentemente all'emergenza.
Mi fermo qui. Ad ogni modo, sono nelle condizioni per dare delle risposte concrete quando il Presidente vorrà, fornendo una situazione dettagliata Azienda per Azienda, dalla quale emergono differenze quindi modalità di risposte diverse che implicano probabilmente (bisogna verificarlo) che una cultura in grado di dare una risposta alle questioni dell'emergenza non sempre è simile, il che vuol dire che c'è qualche problema organizzativo all'interno dell'ospedale. Bisogna esaminarla, ma ad ogni modo oggi la situazione è chiara.
Sicuramente posso dire che questo fascicolo del pronto soccorso non lo accantoneremo appena finisce l'emergenza, ma continuerà ad essere il fascicolo di riferimento da completare e che ci permetterà di completare il lavoro dell'assistenza territoriale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS


Argomento: Nomine - Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 275 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Per la nomina del Direttore della Reggia di Venaria ci vuole un bando"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 275, presentata dal Consigliere Grimaldi.
La parola al Consigliere Grimaldi: 30 secondi per l'illustrazione.
Scherzavo... Prego, collega Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Speravo che scherzasse anche Franceschini, invece ha solo reso ridicola questa discussione. Lo dico perché a fine novembre parlavamo di un Consiglio di amministrazione che stava per fare il bando, poi a inizio dicembre abbiamo saputo che c'era stato un raffreddamento da parte del Ministero.
Qualche giorno dopo, rileggo che Franceschini dice (proprio qua a Torino): "Nomineremo 18 Direttori dei grandi Musei, compreso il Polo Reale di Torino, con un bando internazionale mirato a coinvolgere grandi personalità della cultura italiana e straniera, in base ovviamente al cronoprogramma che si concluderà, ma anche in base al curriculum internazionalmente riconosciuto. Perché così si fa in Europa".
Allora io mi preoccupo perché, fra i 18 Musei, non c'è la Venaria Reale e quindi interrogo il Presidente e l'Assessore Parigi dicendo: "Guardate che Vanelli scade fra 20 giorni. Com'è che non c'è questo nuovo polo?".
Giustamente l'Assessore (ovviamente un po' imbarazzato) e il Presidente dicono: "E' perché Franceschini non ha molto in mente di fare questo". E io capivo la difficoltà del mio.



PRESIDENTE

Il Ministro Franceschini.



GRIMALDI Marco

Sì, il Ministro Franceschini. Ma anche se lo chiamiamo Ministro, non aumenta la sua autorevolezza, in questo caso, Presidente, perché io mi stupisco di questo atteggiamento del Ministero.
Cosa succede? Che faccio un'interrogazione, alla quale mi hanno risposto, dicendo: "In realtà, abbiamo delle difficoltà".
Polemica sui giornali, Franceschini legge i giornali e dice: "Eh, ma che polverone in questo Piemonte! Ma io ho mica ho mai detto che non volevo fare il bando!".
Andate a leggervi i giornali: "Franceschini: Un bando a Venaria per la Direzione. Mi hanno frainteso".
E io dico: abbozzo, Presidente, e chiedo scusa: non avevo capito io.
Avevo sempre capito che il Presidente Chiamparino e l'Assessore Parigi volessero fare il bando, ma non avevo capito che anche Franceschini volesse fare il bando. Abbozzo e chiedo umilmente scusa. Ci eravamo fraintesi.
Passano due settimane e non succede niente, quindi dico: "Ma sono io che non ho capito o c'è qualcuno che qua sta ciurlando nel manico?". Cosa scopro? Franceschini - il Ministro Franceschini - di nuovo, dice: "No, ci eravamo capiti male. In realtà, il Direttore lo nomino io, il bando si fa per i 18 grandi Musei italiani, la Venaria no".
Allora, come ho detto nel comunicato stampa, non siamo la terra dei cachi e quindi "bando sì, bando no, Turetta sì, Turetta no" non è un gioco non è un gioco e la Venaria non è una presa in giro per l'Italia, come lui pensa che sia, perché non è cosa sua.
Io penso semplicemente che la mediazione era a portata di mano. Si vuole mettere un Sovrintendente che ha fatto bene il suo lavoro? Io non ho mai parlato del dott. Turetta negli altri interventi, adesso mi tocca farlo.
Per un uomo delle istituzioni, che ha fatto bene il suo lavoro vogliamo fargli coordinare in un progetto, con una convenzione, le nostre regge? Io credo che Chiamparino e l'Assessore avrebbero detto: "Sì".
Presidente, la proposta la voterò sempre e l'ho votata anche oggi, a differenza di altri suoi colleghi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, non offenda i suoi colleghi.



GRIMALDI Marco

No, altrimenti avrebbe preso 50 voti: non l'hanno votato tutti. Io l'ho votato.



PRESIDENTE

Non offenda i suoi colleghi: può essere che qualcuno abbia sbagliato a votare.



GRIMALDI Marco

Volevo solo ricordarlo.
Dicevo che al dott. Turetta facciamo coordinare le nostre regge, pagato ovviamente dal Ministero, perché lo scelgono loro, le coordinano loro e dunque è a carico loro. Noi ci scegliamo, non noi, ma il Consorzio fa un bando internazionale perché la Venaria non è un soggetto di serie B, sta perfettamente a pieno titolo nei primi 18 Musei italiani. Quindi, io dico: come mai non si è arrivati a questa cosa? Chiudo con una parentesi. Avevo chiesto i verbali per capire cos'era successo. Adesso mi dicono, giustamente, che i verbali non sono ancora stati approvati, perché si approvano la volta successiva. Però vorrei solo capire, perché l'unica cosa che non accetto - la polemica non è verso il mio Presidente né verso la mia Giunta - è che ci sia un ricatto di fondo: il Ministero non può permettersi di ricattare in nessun modo questa Regione.
Se questo fosse avvenuto, anche solo minacciando di non mettere le risorse adeguate, credo che quest'Aula meriterebbe almeno delle scuse ufficiali da parte del MIBAC e del Ministro Franceschini.



PRESIDENTE

Collega Grimaldi, vuole la risposta scritta o orale?



GRIMALDI Marco

Come vuole lei.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Ricordo che il Direttore, ai sensi dello Statuto vigente, è nominato dall'assemblea dei consorziati su designazione del Presidente della Regione, d'intesa con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e sottolineo la parola intesa.
A seguito dell'insediamento di questa Giunta, la nostra presenza nell'assemblea dei consorziati e nel Consiglio di amministrazione del Consorzio è stata fin da subito caratterizzata dalla volontà di costituire un gruppo di lavoro per la definizione di un bando che individuasse il ruolo direttivo della struttura, nonché di un piano di fattibilità per estendere l'attività alla rete delle Residenze sabaude, nell'ottica di una loro unione e messa a sistema in termini gestionali e promozionali.
In questa occasione, vorrei ribadire che lo strumento del bando rappresenta la modalità attraverso cui la pubblica amministrazione in genere, e in particolare questa Giunta, intende individuare funzioni di tal genere, non soltanto per ragioni di selezioni meritocratiche, ma per garanzie di trasparenze e, non ultimo (parlo per me), per il valore simbolico che esso assume nei confronti della collettività e specialmente nei confronti delle giovani generazioni.
Nelle riunioni con il Ministero è introdotta, su proposta dello stesso Presidente Chiamparino, la possibilità di prevedere due diverse figure: una, messa a disposizione dal Ministero, con il compito di coordinare il progetto delle Residenze reali e corrispondente all'attuale Direttore generale di Beni culturali del Piemonte, dottor Mario Turetta; l'altra secondo il modello da noi sempre perseguito, da individuare attraverso il bando e destinata a guidare la Reggia di Venaria.
Nell'assemblea dei consorziati di novembre, viene ritirato il bando in attesa che venisse stilato e siglato un protocollo d'intesa che tratteggiasse questo nuovo modello di cui ho accennato.
Nei comunicati stampa diffusi dal Ministero, come ricordato dal Consigliere Grimaldi, a fine dicembre sembrava che tale impostazione fosse accettata anche dal Ministero.
Nell'ultima assemblea dei consorziati, tale impostazione è stata rimessa in discussione: quando l'affidamento viene proposto dal rappresentante del Ministero, l'affidamento della direzione al dottor Mario Turetta, con l'attuazione pressoché immediata, rimandando invece a non meglio precisato futuro la pubblicazione di un bando per la direzione culturale di Venaria, senza peraltro specificare attribuzioni, funzioni e caratteristiche del ruolo.
Come già sottolineato dal Consigliere Grimaldi, risulta contraddittoria questa linea adottata per la Reggia di Venaria dal Ministero della Cultura che appunto esclude Venaria dal metodo che è stato adottato dai 20 principali Musei del Paese, i cui Direttori saranno individuati con il metodo del bando internazionale.
Riteniamo però che proseguire in questo disaccordo, benché certi della bontà delle nostre posizioni, largamente condivise anche sul nostro territorio, risulterebbe rischioso per la governabilità del Consorzio e la sua messa in sicurezza, priorità che oggi riteniamo assolute. E' per questo che non ostacoleremo ulteriormente l'iter proposto dal Ministero accogliendone l'approccio dal punto di vista tecnico, pur non condividendolo sotto il profilo metodologico e nel merito.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 274 presentata dal Consigliere Bono inerente a "Modifiche alla DGR 1-600 di riorganizzazione della rete ospedaliera"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 274, presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Abbiamo inteso interrogare l'Assessore Saitta, in quanto questi sono gli strumenti regolamentari che ci sono dati in Consiglio regionale.
Abbiamo scritto e depositato l'interrogazione prima di avere la certezza che è arrivata oggi con la comunicazione dell'Ufficio di Presidenza, della convoca della seduta della IV Commissione, proprio per poter approfondire la annunciata dai giornali delibera n. 1-600.
Vorremmo comprendere oggi, senza entrare nel dettaglio - ci rendiamo conto che sarebbe difficile, anche se immagino il Presidente darà ampio spazio a questa risposta da parte dell'Assessore - le motivazioni e le basi da cui discendono, nel dettaglio, le modifiche della DGR e se c'è stato già un accordo a livello nazionale che ha permesso di derogare al numero delle discipline per abitanti. Sappiamo che lo schema di regolamento ospedaliero prevede per ogni disciplina un range per bacino di popolazione, quindi per un punto nascita occorre un determinato numero di nascite, ma si deve prendere in considerazione anche il numero di parti effettuati e il bacino di popolazione.
Quindi, vorremo capire se delle deroghe permettono di superare questi range oppure se si parla solo di una riorganizzazione all'interno dei quadranti.
Come ricorda sicuramente l'Assessore Saitta, sono stato all'incontro di Asti, mentre i colleghi hanno partecipato agli incontri svolti ad Alessandria e anche in altre province, da cui ho evinto che non c'è molta chiarezza. Mi chiedo se le discipline che dovrebbero essere ridistribuite oppure non oggetto di tagli in alcuni presidi ospedalieri, siano discipline, reparti, strutture in più rispetto al numero deciso nella delibera n. 1-600 oppure se vadano a sottrazione di altri presidi all'interno del solo quadrante oppure all'interno di una riorganizzazione regionale più ampia.
Pertanto, sarebbe utile conoscere i criteri che sono alla base di questa delibera, che immagino avrete già in forma di bozza. Infatti, se domani vi recherete a Roma al tavolo congiunto MEF e Ministero della Salute, ovviamente avrete la bozza con i dettagli da richiedere, che potrà essere resa definitiva, essendo ancora in piano di rientro, solo quando il tavolo esprimerà un parere positivo; quindi, a quel punto, immagino scriverete il testo definitivo della vera e propria delibera che verrà approvata in Giunta.
Noi speriamo di poter già discutere del testo definitivo, comunque la bozza va bene lo stesso, perché in questo momento è molto importante anche per tutti i ricorsi al TAR che sappiamo sono in procinto di essere depositati tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima.
Quindi, sicuramente, potrà essere una guida interessante la risposta a questa interrogazione, che potrà essere più o meno dettagliata a seconda della volontà politica dell'Assessore Saitta e della disponibilità anche di tempo e di criteri, sulla base dei quali vorremmo comprendere meglio questa bozza di revisione. Infatti, immaginiamo che non si basi solo su un'analisi più approfondita della realtà territoriale, altrimenti sarebbe facile dire che probabilmente la delibera precedente è stata redatta un po' troppo di corsa, senza conoscere bene le realtà territoriali del Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Innanzitutto, essendo stata utilizzata un'altra definizione, preciso che la deliberazione che assumeremo venerdì è di integrazione. La delibera è di integrazione alla delibera che è stata assunta e conterrà - avremo modo di entrare nel merito nella Commissione - quei punti che sono stati definiti attraverso il confronto nelle assemblee.
Ripeto quanto detto poco fa alla collega Gancia: non c'è un'aggiunta alla dimensione complessiva del disegno che è stato definito, ma una puntualizzazione oppure una collocazione di alcune attività ospedaliere parlo di quelle delle strutture complesse ospedaliere - esclusivamente all'interno del quadrante.
Anche qui ripeto quanto ho avuto modo di dire prima alla collega Gancia, che ha presentato un'interrogazione con contenuto simile: quella delibera non contiene, e non conterrà - è una delibera che riguarda soltanto le strutture complesse - la parte relativa, evidentemente, alle attività di carattere territoriale. Comunque, venerdì avremo modo di entrare nel merito.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Fondi sanitari

Interrogazione a risposta immediata n. 269 presentata dal Consigliere Gariglio, inerente a "Modifica dell'Atto aziendale ad opera della deliberazione n. 1039/2014 dell'ASL TO1" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che la risposta all'interrogazione presentata dal Consigliere Gariglio, inerente a "Modifica dell'Atto aziendale ad opera della deliberazione n. 1039/2014 dell'ASL TO1", sarà consegnata in forma scritta dall'Assessore Saitta.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.54 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.56)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Non ci sono Consiglieri in congedo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 67, inerente a "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento del disegno di legge n. 67, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Siamo giunti all'articolo 14 bis.
ARTICOLO 14 bis Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Porchietto Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Graglia, Berutti, Sozzani: Dopo l'art. XX del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Articolo XX (Inserimento dell'articolo 14 bis nella l.r. 10/1995) 1. Dopo l'art. 14 della legge regionale 10/1995 è aggiunto il seguente: Art 14 bis (Controllo societario e di gestione e obbligo di certificazione del bilancio).
Al Collegio Sindacale compete il controllo societario e di gestione dell'Azienda Sanitaria Regionale.
Il controllo legale dei conti deve essere assegnato a una società di revisione iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze.".
Emendamento rubricato n. 40) presentato dai Consiglieri Porchietto Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Graglia, Berutti, Sozzani: Dopo l'art. XX del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. XX .(Inserimento dell'articolo 11 bis nella l.r. 10/1995) 1. Art. 11 bis (Organismo di valutazione) 1. L'attività del Direttore generale, il rispetto degli obiettivi indicati dalla Giunta regionale, l'adeguatezza dei servizi erogati da parte delle Aziende Sanitarie Regionali, sono valutati da un organismo indipendente.
2. L'organismo di valutazione è nominato dal Direttore dell'Assessorato regionale alla Sanità tra i vincitori di un bando pubblico.'".
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino, in qualità di Consigliera, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Intervengo per poter brevemente illustrare gli emendamenti rubricati n.
40) e n. 41).
Con l'emendamento n. 40) chiediamo l'inserimento dell'articolo 14 bis (Controllo societario e di gestione e obbligo di certificazione del bilancio), che recita: "1. Al Collegio Sindacale compete il controllo societario e di gestione dell'Azienda Sanitaria Regionale.
2. Il controllo legale dei conti deve essere assegnato a una società di revisione iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze".
Con l'emendamento n. 41) chiediamo l'inserimento dell'articolo 11 bis (Organismo di valutazione), che recita: "1. L'attività del Direttore generale, il rispetto degli obiettivi indicati dalla Giunta regionale, l'adeguatezza dei servizi erogati da parte delle Aziende Sanitarie Regionali, sono valutati da un organismo indipendente".
Sicuramente, in questi giorni, è un aspetto particolarmente di interesse e importante. Infatti, tutti osserviamo quali sono le difficoltà attraversate dalla nostra sanità e i problemi; c'è la necessità di avere degli interventi qualificati da parte dei direttori generali, con la consapevolezza che la sanità è uno dei principi e dei temi più importanti affrontati dalla nostra Regione.
Riteniamo anche che l'Organismo di valutazione debba essere nominato dal direttore dell'Assessorato regionale alla sanità tra i vincitori di un bando pubblico, per permettere un'ampia e qualificata partecipazione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna, per esprimere il parere sugli emendamenti.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

L'Assessorato sta valutando, come abbiamo detto in altre circostanze la certificazione dei bilanci delle aziende sanitarie, per cui il tema è di grande attualità anche per la Giunta. In questo momento, esprimiamo un parere negativo sia sull'emendamento n. 40 e sia sull'emendamento n. 41.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 165) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: L'articolo 24, comma 2 ter della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 18 (Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e disposizioni finanziarie) è così sostituito: "2 ter. La gestione liquidatoria ha una durata definita con deliberazione della Giunta regionale. Il commissario liquidatore provvede all'accertamento della situazione debitoria e creditoria dell'ARESS e presenta le risultanze dell'attività e una relazione finale alla Giunta regionale".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo emendamento - così come abbiamo già fatto in altri comparti inserisce semplicemente tra gli obiettivi generali della legge sul TPL anche quello della centralizzazione/razionalizzazione di acquisti di beni e servizi.



PRESIDENTE

Chiedo scusa: ho fatto un po' di confusione con le "camicie" che contengono gli emendamenti. Vi chiedo un attimo di pausa.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.02, riprende alle ore 16.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
All'Assessore Reschigna mancava la copia dell'emendamento n. 162) perch nel frattempo, infatti, è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 81), presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani e Mighetti: Dopo il comma 10 viene inserito il comma 10 bis: "Al comma 2 bis dell'articolo 8 della L.R. 1/2000 viene inserito il comma 2 ter: 'Per i membri del Consorzio di cui al comma 2 dell'Art. 8 della L.R.
1/2000, incluso l'eventuale Consiglio di Amministrazione, non è prevista alcuna indennità di carica aggiuntiva'".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Abbiamo pensato quest'emendamento seguendo la linea guida del non aumentare i costi di gestione della nuova Agenzia regionale per la mobilità. Quindi abbiamo richiesto che, in sostituzione della presente Agenzia della mobilità metropolitana, per i membri del Consiglio di Amministrazione del nuovo soggetto e gli altri membri del Consorzio non sia prevista alcuna indennità di carica aggiuntiva.
Questo dovrebbe garantire, dunque, che il nuovo Ente non impatti ulteriormente sul capitolo dei trasporti, viste le numerose scuri che pendono sul bilancio del 2015.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sempre sull'emendamento rubricato n. 81), il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
In questo modo ho risollevato un po' anche la sua attenzione altrimenti, infatti, a forza di andare avanti velocemente, ci si abitua e si fa fatica a riadattarsi alla realtà quotidiana.
Questo emendamento appena illustrato dal collega Valetti, è molto importante. In un disegno di legge che parla della riorganizzazione della spesa, infatti, è importante puntare l'attenzione sulle modifiche che possono essere fatte alle normative regionali per migliorare l'efficienza ma anche per ridurre i costi.
Nel momento stesso in cui istituiamo una nuova Agenzia - l'Agenzia per la mobilità regionale - noi vogliamo far sì che i membri della stessa non percepiscano indennità o gettoni di presenza legati all'attività presso questo soggetto, proprio per non causare un aggravio di costi per la nostra Regione.
Vogliamo quindi che quest'Agenzia sia composta da membri che non percepiscono gettoni e da un C.d.A. che non percepisca indennità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliere Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Tengo particolarmente ad intervenire in quanto pendolare e quindi tutto quello che riguarda i trasporti ed un possibile risparmio di costi mi interessa particolarmente.
Come dicevano i colleghi Valetti e Bertola, con quest'emendamento noi intendiamo fare in modo che, qualora si istituisse questa Agenzia regionale per la mobilità, coloro che facessero parte di questa Agenzia - che siano già eletti o dipendenti in Enti pubblici - non abbiano diritto ad alcuna indennità o gettone.
Questo costituirebbe soltanto un costo ulteriore che non deve assolutamente gravare sulle casse della Regione, soprattutto considerando i pesanti tagli ai trasporti e le disastrose condizioni in cui versano le nostre finanze.
Riteniamo quindi che sia necessario operare un risparmio e questa è proprio una delle voci su cui è indispensabile intervenire e su cui è possibile farlo, anche per rispetto - appunto - verso tutti i pendolari che si vedono tagliati i servizi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 104), presentato dai Consiglieri Valetti Andrissi, Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani e Mighetti: Dopo il comma 13 viene aggiunto il comma 13 bis: Al comma 2 dell'articolo 9 della l.r 1/2000 le parole "La Regione, stipula con le province ed i comuni con popolazione superiore a trentamila abitanti" sono seguite da aggregati nel consorzio denominato "Agenzia per la Mobilità Piemontese".
In accordo con i proponenti, diamo per illustrato il testo.
Emendamento rubricato n. 186) presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi Bertola, Frediani e Mighetti: Al comma 15 vengono aggiunte le seguenti parole: "con preferenza per quelli su rotaia a basso impatto di emissioni di scarico" tra le parole "trasporto pubblico locale"' e "per l'arredo di linea".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Con quest'emendamento vogliamo ribadire la priorità del trasporto su rotaia rispetto a quello su gomma e quindi questo sottintende che, nella pianificazione, si dia un privilegio al finanziamento e alla progettazione di servizi di linea su rotaia, piuttosto che su bus.
Questo dà per scontato una cosa che attualmente non lo è, cioè che la Regione non si impegni a pianificare - e dunque a finanziare - servizi di trasporto su gomma laddove ci sono delle ferrovie presenti.
Abbiamo visto, infatti, come la concorrenza interna dei vari servizi finanziati sottragga passeggeri agli uni e agli altri e spesso possa essere un pretesto per andare ad incidere o a tagliare servizi ferroviari perch di fatto, ci sono autobus cofinanziati che interessano la stessa utenza e la stessa clientela. Questo è molto poco razionale, perché aumenta la spesa della Regione a parità di servizi e rende tutto poco efficiente.
Quindi, laddove ci siano linee concorrenti, il privilegio va alle linee su treno che devono essere saturate, dopodiché si valuta se inserire linee bus concorrenti in appoggio, ma non in concorrenza. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Stiamo cercando di riorganizzare la spesa di questa Regione e quindi anche di razionalizzare il sistema dei trasporti regionali e sappiamo quanto in questi ultimi anni si stia affrontando un problema di risorse anche per quanto riguarda il TPL. Queste risorse sono sempre di meno, gli stanziamenti nazionali sono sempre di meno, quindi, giocoforza, dobbiamo razionalizzare per evitare di andare a togliere dei servizi ai piemontesi.
Il nostro obiettivo è quello di operare una razionalizzazione che eviti i doppioni tra il trasporto su gomma ed il trasporto su rotaia, nell'ottica di favorire una mobilità sostenibile a più basso impatto ambientale vorremmo dare la preferenza, ove possibile, a quelli su rotaia, perché sono a basso impatto di emissioni di scarico. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Esaminiamo ora l'emendamento n. 158), che sostituisce il n. 79).
Emendamento rubricato n. 158), presentato dal Consigliere Valetti: Dopo il comma 15, viene aggiunto il comma 15 bis: Al termine del comma 2 dell'art. 10 della l.r. 1/2000, sono inserite le seguenti parole: "Nel caso in cui, a seguito di tale verifica, gli obiettivi previsti dal contratto non siano stati rispettati, il contratto di servizio stesso può essere sciolto o modificato".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento molto importante, perché va ad incidere sui rapporti tra i soggetti finanziatori, ovvero l'Agenzia regionale per la mobilità e la Regione Piemonte, e i gestori del trasporto. In particolare sulla parte contrattuale la Regione si avvale della possibilità di scindere o modificare i contratti ai gestori nel caso in cui gli obiettivi previsti dai contratti stessi non siano rispettati.
Quindi, questo è un qualcosa che ad oggi manca ed è uno di quegli aspetti che contribuisce alla posizione di netta debolezza dell'Ente nei confronti dei gestori, che sappiamo scontano in questo momento un contratto molto svantaggioso sia dal punto di vista economico che dal punto di vista delle clausole contrattuali.
Ribadiamo il primato ed il potere dell'Ente nel regolare la politica dei trasporti. Pertanto, non devono essere i gestori a regolare la politica dei trasporti, avvalendosi anche - diciamo - di ricatti più o meno mascherati da contratti che, alla fine, presentano clausole molto penalizzanti per l'Ente, sia per la qualità del servizio che per l'economia del bilancio del settore. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento di buonsenso.
Nel senso che in un Paese normale dovrebbe essere possibile l'applicazione di norme che permettano di revocare o modificare un contratto se una delle due parti non rispetta gli obiettivi che vengono fissati nello stesso.
Quindi, è giusto, ma non solo perché c'è un rapporto tra il pubblico ed il privato, ma sarebbe anche normale in un rapporto tra due privati che stipulano un negozio giuridico, ossia stipulano un contratto che prevede tutta una serie di clausole ed una serie di impegni che vanno rispettati.
Vorremmo permettere alla nostra Regione di poter interrompere un contratto di servizio prima della scadenza, nel caso in cui siano stati rispettati i punti previsti dal contratto stesso e di poter inserire una serie di controlli, che la stessa legge regionale prevede, sull'adempimento e sul raggiungimento di determinati obiettivi di servizio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrà mica negarmi il diritto di dire la mia su quest'argomento cui tengo particolarmente? Soprattutto su questo perché, conoscendo bene i disservizi del TPL, credo che sia quantomeno doveroso consentire alla Regione Piemonte di poter recedere da un contratto, qualora l'operatore non garantisca tutti i criteri definiti nel contratto stesso.
In un qualsiasi contratto privato, quando non si tiene fede alla parola data (per dirla banalmente), si ha diritto di poter recedere. Quindi, credo che sarebbe anche un gesto di riguardo nei confronti dei cittadini dire che la Regione si prenda il potere di dire al concessionario che se non vengono soddisfatti determinati requisiti di servizio, ad un certo punto, il contratto non è più valido.
Questo è un atto doveroso nei confronti degli utenti che utilizzano tutti i giorni il nostro trasporto pubblico. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 78) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Bertola, Batzella, Campo, Frediani, Mighetti, Andrissi: Dopo il comma 24, viene aggiunto il comma 25.
Alla lettera i) del comma 4 dell'art. 10 della l.r. 1/2000, sono aggiunte le seguenti parole: "che sottostà alle medesime condizioni contrattuali dell'azienda che ottiene l'affidamento principale, sempre come da comma 4 dell'articolo 10".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento agisce nello stesso senso di quello precedente quindi a livello contrattuale noi stabiliamo che in casi di subappalti...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Valetti, lei è primo firmatario degli emendamenti n.
78), n. 106) e n. 107). Se vuole illustrarli insieme...



VALETTI Federico

Ci terrei solo a fare delle brevi puntualizzazioni.
Con quest'emendamento intendiamo che le stesse condizioni contrattuali cui deve sottostare l'azienda appaltatrice, siano riservate anche alle aziende subappaltatrici. Questo per evitare che si tenti di aggirare le condizioni imposte tramite subappalti e quindi, diciamo, per fare in modo che non sussistano più gli stessi vincoli iniziali.
Ad oggi, viviamo una situazione un po' diversa, perché siamo praticamente in una situazione di monopolio. Nonostante ciò, è importante che, nel caso dell'ingresso di nuovi soggetti, si evidenzi bene che non ci siano possibilità di aggirare i dettami imposti dal contratto iniziale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola al Consigliere Bertola, sempre sull'emendamento n. 78).



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
E' chiaro che le regole devono essere chiare fin dall'inizio! C'è un contratto che ha delle condizioni ben precise, che devono valere anche se l'azienda, cui è stato affidato questo contratto di servizio, subappalta questo servizio ad altri. Quindi, i parametri di qualità che il fornitore deve offrire devono rimanere invariati, evitando che, con la logica dei subappalti, ci sia un meccanismo per cui si punta a risparmiare, o meglio chi subappalta, avendo chiaramente un guadagno inferiore rispetto a chi ha avuto l'appalto direttamente (altrimenti non avrebbe senso il subappalto) va a risparmiare su tutta una serie di aspetti che si ripercuotono sul servizio offerto ai cittadini piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, riteniamo di poter introdurre una sorta di controllo sui subappalti, che molto spesso sono soltanto una via per poter risparmiare e non per garantire un servizio di buona qualità. Pertanto occorre vigilare sui subappalti e verificare che il servizio, man mano che viene affidato ad altri Enti, perda in qualità.
Spesso assistiamo a scene - riportate anche dai quotidiani - di bus rotti, perché magari non ci sono gli adeguati controlli di sicurezza oppure di personale utilizzato che non è all'altezza del lavoro che deve svolgere.
Nel sistema dei subappalti, non solo nel trasporto pubblico, ovviamente però adesso stiamo parlando di questo - molto spesso si trova il nodo della perdita di qualità del servizio. Con quest'emendamento chiediamo di avere uno strumento in più per controllarla. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 106) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Bertola, Batzella, Campo, Frediani, Mighetti, Andrissi: Dopo il comma 17 bis viene inserito il comma 17 ter: Al comma 2 dell'articolo 12 della l.r. 1/2000 vengono inserite al termine le seguenti parole: "e devono essere omogenee tra i diversi mezzi di trasporto operanti sullo stesso tragitto".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riguarda l'omogeneità del servizio nelle varie zone quindi chiede che il costo del servizio all'utenza sia omogeneo su aree di pari percorrenza, nelle diverse zone del Piemonte, per dare agli utenti del servizio le stesse condizioni di viaggio ovunque ci si trovi. Questo sottintende che, qualunque mezzo si utilizzi per spostarsi in una determinata area o zona, il costo sia lo stesso, a prescindere dal mezzo cosa che oggi non avviene. Infatti, specialmente nell'area metropolitana le persone sono portate ad affidarsi al trasporto su bus dell'azienda locale, piuttosto che su treno, perché le tariffe sono grossolanamente disomogenee, disincentivando molto un mezzo piuttosto che un altro.
Con questo tipo di linea giuda dovremmo cercare di risolvere, il più possibile, questa problematica. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso intendiamo adeguare la legislazione regionale a ciò che è in uso presso altre città, ma soprattutto presso altri Paesi dove ci sono delle tariffe chiare per le tratte, sia nel trasporto con bus sia nel trasporto con treno.
Chiediamo, quindi, che ci sia uno standard di tariffa sullo stesso tragitto, in modo che, nel caso in cui ci siano dei doppioni tra ferro e gomma (ed è quello che vogliamo evitare: i doppioni), almeno non ci sia una concorrenza in termini di costo, che poi va a penalizzare un aspetto o l'altro, creando degli squilibri.
Pertanto, alla stessa tratta deve corrispondere la stessa tariffa, a prescindere dal mezzo di trasporto scelto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Emendamento rubricato n. 107) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Bertola, Batzella, Campo, Frediani, Mighetti, Andrissi: Dopo il comma 17 ter, viene aggiunto il comma 17 quater: Al comma 6 dell'articolo 12 della l.r. 1/2000 vengono inserite le seguenti parole al termine del periodo: "inclusa la possibilità di poter utilizzare biglietti di diverse aziende validi sullo stesso percorso".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Il tentativo di rendere il servizio il più possibile omogeneo prosegue con la parte sulla bigliettazione, lavoro che l'Assessorato ha già iniziato a svolgere con l'introduzione e l'estensione del biglietto elettronico, per rendere il sistema di bigliettazione completamente uniforme e superare le diverse tipologie di biglietti delle varie compagnie che operano sul territorio, poiché questo crea confusione tra l'utenza, che spesso si trova di fronte a molteplici scelte. Per carità, questo sarebbe anche apprezzabile, in certi casi, ma può anche succedere di comprare un biglietto di una compagnia, magari dover passare ad un bus di un'altra compagnia e non poterlo prendere, perché sia le tariffe sia la validità dei biglietti sono disomogenei.
Pertanto, anche se avremmo auspicato qualcosa in più rispetto all'emissione dei biglietti da parte della Regione, in questo momento ci limitiamo ad accettare un qualcosa che è fattibile subito, chiedendo che ci sia omogeneità tra i diversi titoli di viaggio. Questo, unito ad un monitoraggio dell'utenza e delle tratte seguite dagli utenti, deve permettere di avere una stima più efficace degli utilizzi delle varie linee, anche se di compagnie diverse. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è collegato al precedente, quindi la stessa tariffa su una stessa tratta, che magari è comune ad una gestione bus-treno, oppure due bus, nel caso in cui ci siano due aziende private che gestiscono una stessa linea o un tratto di linea.
L'emendamento prevede che, essendoci la stessa tariffa, ci sia anche lo stesso tipo di biglietto. Pertanto, se una tratta è comune a due gestori dei bus, che ci si possa affidare, con lo stesso biglietto, ad una compagnia piuttosto che all'altra. Questo, per dare una razionalità al trasporto regionale, che, seppure affidato in appaltato a privati soprattutto per le linee dei bus, è pur sempre un trasporto pubblico.
Occorre un'uniformità di trattamento, di tariffa ed anche di acquisizione del titolo di viaggio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Crediamo sia necessario, anzi doveroso, garantire il massimo della comodità, agevolando il più possibile i cittadini che, alla fine, sono dei clienti. Molto spesso dimentichiamo che i cittadini non sono solo utenti ma sono soprattutto clienti di un servizio, pertanto qualsiasi azione che possa agevolare la fruizione dei mezzi di trasporto deve essere promossa dalla Regione.
In questo caso, poter utilizzare lo stesso biglietto di viaggio su mezzi di proprietà di diversi gestori è sicuramente una facilitazione che può migliorare la vita dei cittadini e, di conseguenza, degli utenti, o meglio clienti, del servizio di trasporto pubblico locale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 185) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Bertola: Dopo il comma 17 dell'articolo 15 viene inserito il comma XX: Dopo il comma 6 dell'articolo 12 della L.R. 1/2000 viene inserito il comma XX: "Al fine di garantire migliore rapporto tra gli utenti del servizio di trasporto pubblico, l'azienda espletante il servizio, attraverso il suo personale di servizio o tramite comunicazione audio, è tenuta a dare tempestiva comunicazione agli utenti sulle motivazioni di ritardi superiori a 5 minuti o disservizi che interessano la corsa. L'AMM utilizza le informazioni così raccolte dagli utenti, tramite gli strumenti informatici a disposizione della stessa Agenzia e della Regione Piemonte, come ulteriore indicatore per il monitoraggio del servizio".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, giunto - così - all'ultimo, mi è stato ispirato dalle lunghe maratone di trasporto pubblico, dagli inaccettabili ritardi quotidiani dei treni per raggiungere il Consiglio regionale. Ho pensato di fornire uno strumento alla clientela, all'utenza viaggiante, per potersi rivalere dei disservizi e poter avere innanzitutto delle risposte ai problemi esistenti.
L'emendamento chiede, anzi impone, alle compagnie del servizio di trasporto di rispondere dei disagi e dei disservizi in corso sulle linee in cui la clientela sta viaggiando.
Questo servizio impone, ovviamente, di rispondere con le motivazioni dei disguidi alla clientela o, in alternativa, con comunicazioni, anche a mezzo audio, delle motivazioni dei disguidi.
Siccome su alcune linee ferroviarie i disservizi sono diventati un fattore cronico piuttosto imbarazzante, c'é un una sorta di "tacito silenzio", al punto che l'utenza non si osa più a chiedere le motivazioni e lo stesso personale è scocciato nel dover rispondere, tant'è che spesso nei casi più plateali, è assente proprio per evitare di incorrere nell'ira dei passeggeri, che sono veramente ai limiti della pazienza.
Questo fornisce dunque uno strumento in più, se non altro per rappacificare il rapporto tra cliente e fornitore del servizio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vedo che si è abbattuto un po' prima, ma non ha perso il ritmo, nel senso che adesso ha preso l'abitudine a concedermi la parola. D'altra parte, vorrei che non si desse più di tanto pena, anche perché altrimenti diventa difficile, essendo solo all'inizio della legislatura, fare più anni in questo modo: tanto vale non darsi pena.
In ogni caso, la pena che avrebbe potuto provare lei è sicuramente inferiore alla pena che provano molti nostri concittadini che si trovano a dover affrontare, quotidianamente, il problema del trasporto pubblico locale a causa dei continui disservizi e dei periodici ritardi.
Mi preme sottolineare che gli emendamenti che ha proposto il Movimento 5 Stelle in materia di trasporto sono il frutto di sofferenze che patiscono alcuni miei colleghi, che quotidianamente si affidano al trasporto pubblico locale e, allo stesso modo, a segnalazioni che periodicamente ci arrivano per denunciare continui disagi.
Noi vorremmo che il Piemonte diventasse una Regione "normale" da questo punto di vista, ovvero che fosse garantito un servizio normale, così come esiste in molti Paesi più moderni del nostro, dove, tendenzialmente, non si registrano continui ritardi dei mezzi pubblici, oppure, nel caso in cui questi ritardi si verificano, gli utenti vengono avvisati per tempo.
L'avviso di un ritardo, fa sì che questo venga percepito in modo diverso e non si crei magari quel malcontento che va a causare altri problemi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Sarò brevissima, anche perché i miei colleghi mi hanno sapientemente preceduto. Anch'io mi associo alle considerazioni già svolte e rivolgo un appello all'Assessore affinché si possano risolvere i problemi legati al trasporto pubblico locale.
Io sono una pendolare e tutti i giorni utilizzo i mezzi pubblici, in primis il treno. Sui treni spesso non funziona il riscaldamento, pur essendo dotati di tale servizio. Si registrano continui disservizi, ritardi e soppressioni dell'ultimo momento.
I clienti, che pagano un biglietto, per cui investono dei soldi per avere in cambio un servizio, non sono mai avvisati. Le stesse problematiche si registrano anche per i tram o i bus.
Mi auguro vivamente che i nostri emendamenti vengano presi in considerazione, perché non sono solo proposte espresse da una forza di opposizione - il Movimento 5 Stelle - ma rappresentato tutte le criticità che quotidianamente i cittadini vivono (noi in primis). Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi associo, ovviamente, all'appello della collega Batzella, che è anche mia collega di pendolarismo, perché - penso che ormai lo abbiate capito tutti - abitiamo nella stessa zona, essendo entrambe valsusine.
Ritengo sia molto importante questo servizio che viene proposto attraverso il nostro emendamento, perché uno dei problemi principali che vive il pendolare è proprio la mancanza di informazione, il trovarsi molto spesso in stazione e vedere che il treno non è presente al binario, non sapere se partirà, se arriverà a destinazione, non sapere il motivo del disservizio.
Peraltro, il fatto di non conoscere il motivo del disservizio è un qualcosa che va anche a discapito dell'azienda che fornire il servizio: talvolta sussiste un motivo indipendente dalle possibilità del fornitore (nel mio caso Trenitalia), ma l'utente non lo sa e quindi giudica in modo negativo il ritardo, senza concedere alcun beneficio di dubbio al gestore.
Vi potrei descrivere alcune scene particolarmente "ridicole", finché se ne parla, ma quando le si vive sono meno divertenti, per cui ci sono due treni in ritardo su binari diversi e i pendolari corrono da un treno all'altro, non sapendo bene quale dei due partirà prima, se uno dei due verrà trasformato in regionale e l'altro resterà un diretto; si assiste ad una sorta di "transumanza" tra un binario e l'altro, senza che sia data informazione corretta ai passeggeri, che, lo ricordiamo ancora una volta sono clienti, e non solo utenti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 105) presentato dai Consiglieri Valetti, Mighetti Bertola, Frediani, Batzella, Bono, Campo e Andrissi: Dopo il comma 17 viene aggiunto il comma 17 bis: "Dopo il comma 7 dell'articolo 12 della l.r. 1/2000 viene aggiunto il comma 7 bis: 'I servizi di infomobilità previsti al comma 7 devono essere integrati anche con i già esistenti servizi di mappe ondine ed essere disponibili come applicazioni per i principali sistemi operativi mobili'".
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Qui estendiamo alcuni dei sistemi già presenti per la gestione dell'infomobilità, facendo in modo che siano accessibili a tutti i supporti, quindi anche alle piattaforme mobili.
Quel piccolo germoglio di infomobilità che vediamo adesso attraverso i vari portali, che di fatto sono però scollegati tra loro (quindi ci sono i portali delle diverse compagnie: portale della GTT e portale di Trenitalia) dovrebbero via via integrarsi in un qualcosa che verrà gestito dall'agenzia nascente della mobilità regionale, e garantisca le diverse piattaforme di accesso.
È un aspetto importante per una mobilità integrata: anche per chi non usa spesso il servizio o per i turisti fornisce un'attrattiva e un'accessibilità che è molto importante per un servizio che, in realtà, è mediamente di discreta qualità. Tuttavia, il fatto di essere difficilmente raggiungibile o difficilmente comprensibile da chi non lo usa spesso contribuisce al calo di una potenziale utenza per il nostro servizio, con relative conseguenze economiche.
Con un aggravio di costo decisamente moderato - un portale comunque esiste già - andiamo ad investire un po' di più su un'informazione corretta e omogenea a livello regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'obiettivo è utilizzare la tecnologia per migliorare i servizi offerti ai cittadini. Infomobilità è una questione che abbiamo già affrontati anche in altri provvedimenti: faceva parte anche del nostro programma elettorale in quanto avevamo l'intenzione di istituire un sito unico sull'infomobilità regionale, appunto per integrare le informazioni che oggi si trovano su siti e applicazioni diverse.
Come diceva il collega Valetti, dove c'è l'abitudinarietà ad un servizio, se ne conoscono bene le caratteristiche e gli orari, quindi magari serve meno. Gli utenti che invece, per la loro attività o per altri motivi, hanno accesso a linee diverse, necessitano di un supporto in più.
Anche le persone che vengono in Piemonte come turisti hanno bisogno di riferimenti certi per poter pianificare i loro trasporti con il mezzo pubblico all'interno della nostra regione.
Dare quindi la possibilità di avere, su un'unica piattaforma. tutti i servizi di Infomobilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Si sa che il Movimento 5 Stelle è favorevole allo sviluppo delle nuove tecnologie, molto spesso siamo anche oggetto di scherno per questo motivo ma questo è proprio di uno di quei casi in cui lo sviluppo di nuove tecnologie e l'utilizzo della rete potrebbero fornire un valore aggiunto ai servizi che la Regione può offrire.
Per questo motivo, come diceva il collega Valetti, attraverso un investimento minimo si può offrire un servizio di eccellenza, sia ai pendolari che usufruiscono tutti i giorni del trasporto pubblico sia ai turisti. E' possibile, quindi, implementare un servizio che, attraverso nuove tecnologie, potrebbe dare informazioni in tempo reale ai turisti o alle persone che si recano sul nostro territorio per lavoro, accelerando in modo rapido e veloce informazioni che al momento richiedono il passaggio in un ufficio informativo spesso oberato dalle code.
Questo è veramente un emendamento di buonsenso, perché la spesa è irrisoria rispetto al vantaggio. Possiamo anche considerarlo un investimento nei confronti del turismo.
Ciò che noi vogliamo rilanciare nella nostra Regione può anche iniziare con questo semplice strumento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Stavolta la collega mi ha anticipato, dicendo anche gran parte di ci che volevo dire.
Ribadisco l'importanza di quest'emendamento.
Spero veramente che i colleghi ne facciano tesoro ed abbiano prestato attenzione, anche se in realtà non vedo grande attenzione da parte dei colleghi presenti (complimenti invece all'Assessore Reschigna che ascolta con attenzione e con interesse, forse l'unico che sta ascoltando).
Personalmente credo sia di fondamentale importanza, visto che siamo nel terzo millennio, nel 2015. Ritengo veramente ammirevole l'emendamento presentato dal collega Valetti: investire su nuove tecnologie per dare a tutti la possibilità di accedere in modo rapido e tempestivo.
A tal proposito volevo fare un appello per i disabili, i portatori di handicap, che spesso non hanno alcuna informazione. Mi risulta che per poter salire a bordo di un treno devono avvisare per tempo, credo il giorno prima, affinché qualche addetto ai servizi possa poi accompagnarlo e farlo salire all'interno del treno. Credo che questo, per le pari opportunità e per garantire autonomia e dignità a tutti, non sia corretto.
Questo nuovo strumento potrebbe anche essere l'occasione per semplificare l'acceso a tutti quanti, nessuno escluso, dando pari opportunità a tutti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Batzella.
Emendamento rubricato n. 43) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Balocco: Dopo il comma 17 dell'art. 15 è inserito il seguente comma: dopo le parole "contratti di servizio di cui all'articolo 10" del comma 3 dell'articolo 13 della l.r. 1/2000 sono inserite le seguenti parole: "Le aziende di trasporto dotate di sistema di bigliettazione elettronica BIP (Biglietto Integrato Piemonte) dovranno fornire i dati raccolti e con il protocollo individuati con apposito provvedimento della Regione".
Ha chiesto la parola l'Assessore Balocco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Direi semplicemente che l'emendamento 105) illustrato poco fa completa il senso di quest'emendamento, che va appunto nel senso di utilizzare il biglietto integrato in modo omogeneo su tutto il territorio, utilizzandolo anche come strumento statistico e di controllo per i flussi di traffico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 159) presentato dal Consigliere Valetti: Dopo il comma 25 viene aggiunto il 26: il comma 4 dell'articolo 15 della l.r. 1/2000 è sostituito dal seguente: "La verifica della ripartizione viene stabilita dalla Regione a seguito del monitoraggio del grado di attuazione e del conseguimento degli obiettivi dell'accordo di programma, nonché dell'aumento o diminuzione dell'utenza sulla base della qualità del servizio offerto, che potrà essere effettuato per decisione unilaterale della Regione stessa e almeno una volta ogni 3 anni".
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo emendamento verifica semplicemente che sia la Regione a stabilire quale sia la corretta ripartizione dei servizi sul territorio.
Stiamo semplicemente parlando di distribuire la qualità del servizio non in base a logiche poco decifrabili o politiche, come abbiamo visto spesso anche con aziende locali a volte consorziate con Enti locali, la cui fornitura di un servizio va in base a logiche che non sono esattamente trasportistiche o scientifiche, ma piuttosto di tipo economico o di interesse politico localistico.
Con questo tipo di intervento andiamo a far sì che sia la Regione, in modo centralizzato, a stabilire i criteri di ripartizione.
E' un passaggio importante perché evita disomogeneità di servizio ed evita che ci siano zone scoperte e altre troppe coperte, con tratte o sotto utilizzate o sopra utilizzate.
Ripartendo la domanda in modo puntuale noi siamo sicuri che ci sia un risparmio di spesa, che il contenimento sia migliore e che una qualità del servizio sia abbinata all'efficienza economica del bilancio dei trasporti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'erogazione e la ripartizione dei fondi per il trasporto pubblico locale deve seguire criteri oggettivi. A pesare nelle scelte, quindi, non deve solo essere - com'è accaduto in passato - la forza politica di un territorio piuttosto che di un altro.
Ci devono essere criteri oggettivi: almeno una volta ogni tre anni gli uffici preposti della Regione dovrebbero effettuare un monitoraggio sulla qualità e sulla quantità del servizio che in quel momento viene offerto, ed eventualmente proporre modifiche che si rendono necessarie, ma sempre basando le scelte su dati scientifici, su dati oggettivi di qualità e di quantità di servizio, e non secondo altre logiche che non dovrebbero appartenere alla buona amministrazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Con quest'emendamento, introduciamo un criterio di ragionevolezza nella ripartizione dei fondi.
Riteniamo che, laddove si debba realizzare dei risparmi, non sia necessario intervenire con tagli indiscriminati, come succede non solo nel trasporto pubblico ma anche nella sanità (come stiamo vedendo anche in questi giorni). Analizzare una situazione per capire dove sono le efficienze, le inefficienze, dov'è più opportuno investire e dove invece effettuare qualche risparmio, dovrebbe essere la logica alla base di tutte le decisioni di ripartizione dei fondi.
Con l'emendamento chiediamo che questo diventi una prassi: effettuare periodicamente ricognizioni sul servizio e valutare come ripartire i fondi quindi con delle decisioni ben ragionate che alla fine possano soltanto portare un vantaggio per tutti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Comunico che l'emendamento rubricato n. 77 è ritirato perché sostituito dall'emendamento rubricato n. 159) Emendamento rubricato n. 108) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Bertola, Batzella, Campo, Frediani, Mighetti, Andrissi: Dopo il comma 26 viene aggiunto il comma 26 bis: dopo il comma 4 dell'articolo 15 della l.r. 1/2000 è aggiunto il comma 5: "La programmazione, e conseguente erogazione di fondi ai titolari di contratto di affidamento del servizio di trasporto pubblico, avviene sulla base dell'utenza potenziale, definita da analisi basate su un modello uniforme e scientifico. La programmazione può essere confermata o rivista a costi invariati in seguito all'analisi dei dati pervenuti al monitoraggio dell'utenza".
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Questo emendamento completa quello precedente, perché stabilisce che le norme che la Regione utilizza per l'assegnazione dei servizi, devono essere basate sul modello uniforme e scientifico. Noi, quindi, abbiamo valutato alcuni di questi modelli.
In particolare, ci riferiamo a modelli che considerano l'utenza effettiva e l'utenza potenziale per basare e dimensionare i servizi di trasporto. Questo dovrebbe garantire il più possibile che, a monte dei monitoraggi, la calibrazione dei servizi sia quanto più rispondente alle esigenze trasportistiche della zona e alla potenziale domanda di trasporto pubblico che proviene, auspichiamo, sia da quello che, ad oggi, è trasporto privato, ma anche da una potenziale domanda di persone che sono prive di mobilità e a cui noi possiamo darla, fornendo servizi laddove questa domanda potenziale c'è.
Si aggiunge che la programmazione può essere confermata o rivista, in seguito ai dati pervenuti dal monitoraggio che deve essere periodico in modo attivo da parte della Regione che fornito tramite la bigliettazione ma anche attraverso i feedback, il contatto costante con l'utenza e i comitati locali di pendolari.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Si va nella logica enunciata nell'emendamento precedente, quindi un monitoraggio continuo sulla quantità e la qualità del servizio e anche sull'utenza e l'esigenza di trasporto che c'è in una determinata zona.
Questo dovrebbe permettere di avere una gestione del trasporto regionale sempre aggiornata alla realtà dell'utenza e alla quantità e qualità di servizio ed evitare che poi, negli anni, si creino delle situazioni in cui ci sono magari delle tratte - è raro, ma può succedere - dove c'è un servizio ridondante a fronte di un'utenza non eccessiva, e ci siano delle aree dove c'è una grande domanda di servizio pubblico e, per contro, un trasporto pubblico locale che non riesce a soddisfare appieno le esigenze di utenza delle linee.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

L'utilizzo di questo modello uniforme e scientifico di cui si parla nell'emendamento, serve soprattutto a non perdere il contatto con il territorio. Quindi, attraverso un continuo monitoraggio dell'utenza, si riesce a tenere sotto controllo la richiesta che arriva da parte degli utenti, quindi capire dove si possa intervenire sia per implementare il servizio, sia per ridurlo là dove sia eccessivo rispetto all'offerta. E' come se trattassimo il servizio di trasporto pubblico locale come un qualsiasi prodotto che troviamo sul mercato, quindi chiediamo di fare delle analisi attraverso le quali possiamo capire se la nostra utenza, se i nostri clienti, saranno soddisfatti.
Anche il fatto di utilizzare dei metodi di questo tipo, evita di generare delle battaglie tra territori. Molto spesso, il dover scegliere di privilegiare un territorio piuttosto che un altro si rifà a delle logiche che vanno ben al di là dell'efficienza del servizio, quindi attraverso l'applicazione di questi modelli si possono utilizzare dei criteri oggettivi che possono rendere il servizio realmente efficace ed efficiente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 109) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Bertola, Batzella, Campo, Frediani, Mighetti, Andrissi: Dopo il comma 26 viene aggiunto il comma 27: Al comma 4 dell'articolo 18 della l.r. 1/2000 segue il comma 5:" La Regione, d'intesa con le province e i comuni capoluogo e sentite le organizzazioni delle associazioni dei gestori dei servizi di trasporto pubblico, sviluppa un sistema di monitoraggio per la raccolta, elaborazione ed archiviazione dei dati relativi ai servizi di trasporto pubblico locale, omogeneo sul territorio regionale. Il sistema è finalizzato alla verifica del livello di efficacia efficienza e qualità dei servizi erogati. Il sistema di monitoraggio è alimentato dai dati rilevati dagli enti affidanti, sulla base di specifiche clausole previste dai contratti di servizio. I dati di monitoraggio sono utilizzati dalla Regione e dagli enti locali a supporto dello sviluppo e della programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale di rispettiva competenza, nonché per la valutazione e il controllo delle attività svolte dai soggetti gestori".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Sarò breve. Con quest'emendamento completiamo il discorso sulla pianificazione per avere il sistema di monitoraggio che ci consente di avere quei dati che poi fungono da driver, da calibratore del servizio.
Ci basiamo, quindi, sui dati rilevati dagli enti affidanti, tenendo presente che le clausole sono quelle omogenee previste dai contratti di servizio e quindi dati ricevuti dagli Enti, in particolare modo attraverso la bigliettazione elettronica, servono poi per la valutazione e il controllo delle attività svolte dai soggetti gestori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Un monitoraggio che non avviene solo in modo unilaterale da parte degli uffici regionali sul trasporto pubblico, ma coinvolge tutti gli attori del servizio pubblico, quindi sia le aziende affidatarie del servizio, sia anche gli utilizzatori del servizio in modo che si possano avere dati sempre reali e aggiornati e predisporre una programmazione del servizio e una valutazione del servizio che sia il più possibile attinente alla realtà; una valutazione non condizionata, quindi, da una visione di parte che magari possono avere le aziende affidatarie del servizio stesso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Balocco: Dopo il comma 18 dell'art. 15 è inserito il seguente comma: "1. bis. Dopo il comma 2 dell'articolo 20 della l.r. 1/2000 sono inseriti i seguenti: 2 bis. Gli utenti dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale sono altresì tenuti, in occasione del primo accesso al servizio e ad ogni cambio mezzo, agli obblighi di validazione dei titoli di viaggio caricati su supporto elettronico.
2 ter. La sanzione relativa al mancato rispetto degli obblighi di validazione di cui al comma 2 bis, è pari a 2 volte la tariffa ordinaria in vigore relativa alla prima zona tariffaria. Per i titoli di viaggio il cui periodo di validità è determinato solo a seguito della prima validazione la sanzione, per mancata prima validazione, è regolata dal precedente comma 2.
2 quater. Le aziende di trasporto pubblico regionale e locale dovranno restituire ai propri clienti fidelizzati mediante smart-card nominativa sotto forma di premialità, almeno il 70% degli incassi dovuti all'applicazione delle sanzioni regolate dal precedente comma 2 ter. Le norme di validazione e le forme di premialità dovranno essere riportate all'interno dei contratti di servizio e portate a conoscenza del pubblico da parte delle aziende, in modo chiaro e permanente".
La parola all'Assessore Balocco per l'illustrazione.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Con quest'emendamento s'incentiva ulteriormente il biglietto integrato ed elettronico introducendo anche quel principio della premialità che, in qualche modo, incentiva l'uso del mezzo pubblico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.
Emendamento rubricato n. 161) presentato dal Consigliere Appiano: All'art. 15 (Modifiche alla legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1), dopo il diciannovesimo comma, inserire il seguente comma 19 bis: "19 bis. Dopo il comma 5 bis dell'art. 22 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1, inserire il seguente: 5 ter. Gli affidamenti dei contratti di trasporto pubblico locale urbano ad Aziende Pubbliche in essere alla data del 31 dicembre 2014 possono essere prorogati o rinnovati fino alla data di conclusione dei procedimenti di gara da parte delle province".
La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
L'emendamento introduce un comma per permettere il rinnovo e la proroga degli affidamenti dei contratti di trasporto pubblico locale urbano in essere al 31 dicembre 2014, nelle more dei nuovi affidamenti e delle nuove procedure di gara da parte delle Province. Esso mira, essenzialmente, a permettere agli Enti locali la dismissione delle quote di capitale sociale senza un depauperamento del proprio patrimonio storicizzato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Appiano.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Balocco All'articolo 15, comma 20, le parole: "30 giugno 2015", sono sostituite dalle parole: "31 marzo 2015".
La parola all'Assessore Balocco per l'illustrazione.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Semplicemente porta alla nascita dell'Agenzia al 31 marzo 2015, forse in modo un po' ottimistico, ma per accelerare i tempi ne abbiamo bisogno anche per motivi di risparmio economico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.
Emendamento rubricato n. 80) presentato dai Consiglieri Valetti, Bono Bertola, Batzella, Campo, Frediani, Mighetti, Andrissi: Al comma 22 le parole: "1,2 per cento" sono sostituite dalle parole: "1 per cento".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Si tratta di un emendamento che incide sull'aspetto economico.
Abbiamo visto che il costo della nuova Agenzia è stato calibrato sulla base della spesa totale sul trasporto pubblico assegnato da parte della Regione, in una quota percentuale che era definita dell'1,2%. Noi abbiamo visto che questa quota era da incrementare rispetto a quanto dedicato agli Enti di coordinamento nell'attuale Agenzia, che è quella della mobilità metropolitana, quindi siamo ritornati alla quota di spesa precedente. L'1 del totale della spesa sul trasporto pubblico è dedicata al mantenimento dell'Agenzia per la mobilità regionale. E' un emendamento contenitivo dalla spesa, dal punto di vista dell'Ente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Dicevamo prima: ristrettezze, problemi di reperimento di risorse per un servizio importante come quello del trasporto pubblico locale.
Questo emendamento è un tentativo di muovere tutto quello che si pu muovere per far sì che le poche risorse che abbiamo a disposizione vadano al trasporto, al servizio erogato in quanto tale e non alla programmazione.
Ovviamente non si tolgono le risorse necessarie alla programmazione semplicemente si riducono di un 0,2%, come ha detto il collega, per destinarle all'erogazione del servizio stesso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per l'espressione dei pareri della Giunta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Per la Giunta gli emendamenti sono tutti accoglibili. Anzi, ringrazio il relatore Appiano ma anche i Consiglieri di minoranza - in particolare il Consigliere Valetti - che hanno avuto la bontà di confrontarsi nella presentazione degli emendamenti e, in alcuni casi, anche di modificarli.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Invito i colleghi a prendere posto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 184), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 162), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 186), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 158) sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 106), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 107), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 185), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 105), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 159), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 108), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 109), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 161), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80), sul quale l'Assessore Balocco, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 15, così com'emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 91) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna.
Dopo il comma 1 dell'art. 16 del disegno di legge 67 è aggiunto il seguente comma: "1 bis 'L'articolo 40 septies, comma 3, della legge regionale 11 aprile 2001. n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) è così sostituito: 3. Il Collegio si riunisce validamente con la presenza di due componenti tra cui il presidente, e delibera validamente a maggioranza dei suoi componenti. In caso di impedimento del Presidente, le sue funzioni sono assunte dal componente del collegio più anziano di età'" Emendamento rubricato n. 92) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna.
Dopo il comma 1 dell'art. 16 del disegno di legge 67 è aggiunto il seguente comma: "1 ter 'L'articolo 40 undecies, comma 1, della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) è così sostituito: 1. Ai componenti del Collegio spetta una indennità definita con deliberazione della Giunta regionale, maggiorata del 15 per cento per il presidente del Collegio, al netto di IVA e oneri.'".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione congiunta dei due emendamenti.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento n. 91) prevede che Collegio dei revisori si riunisca con la maggioranza dei propri componenti e che, in caso di assenza del Presidente, le sue funzioni siano assunte dal componente effettivo più anziano.
L'emendamento n. 92) prevede che l'indennità di carica dei revisori sia stabilita dalla Giunta regionale, con la previsione della maggiorazione del 15% per il Presidente del Collegio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16, così com'emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 181) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: L'articolo 17 è abrogato.
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Ho spiegato ieri in Commissione che nel provvedimento che è stato licenziato dal Consiglio regionale alla fine dell'anno la norma che prevede l'abrogazione della legge regionale sulla costituzione del Consorzio obbligatorio contiene un errore. Noi possiamo abrogare la legge regionale ma non possiamo con legge regionale abrogare il Consorzio, che può vivere con altri soggetti.
L'emendamento n. 181), quindi, prevede che venga abrogato l'articolo 17. Poi ci sarà un successivo emendamento che invece prevedrà la scrittura esatta della norma.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 181).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Su quest'articolo insistono due emendamenti, di analogo contenuto: il primo a firma dei Consiglieri del Gruppo Movimento 5 Stelle, il secondo presentato dalla Giunta regionale.
Emendamento rubricato n. 82) presentato dai Consiglieri Campo, Andrissi Batzella, Bertola, Bono, Frediani, Mighetti e Valetti: L'articolo 18 viene abrogato.
Emendamento rubricato n. 93) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: L'articolo 18 (Modifiche della legge regionale 16 novembre 2001, n. 30 e disposizioni transitorie) del disegno di legge n. 67 "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale" è interamente soppresso.
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Abbiamo spiegato che abroghiamo l'articolo 18. Poi, credo sia stato approntato un atto di indirizzo che sulle adozioni internazionali impone una spending review con una riduzione della spesa rispetto al 2014.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Chiaramente, decade l'emendamento rubricato n. 93).
ARTICOLO 18 bis Do atto che gli emendamenti rubricati n. 5) e n. 6) sono stati entrambi ritirati.
ARTICOLO 18 ter Emendamento rubricato n. 90) presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi Batzella, Bono, Campo, Frediani e Valetti: "Art. XX (Abrogazione Lr 29/2002 'IMA Piemonte') 1. Al fine di contenere la spesa a carico del bilancio regionale, dal 1 gennaio 2015 è abrogata la Legge regionale 20 novembre 2002, n. 29".
La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Noi proponiamo quest'emendamento per l'abrogazione della legge regionale n. 29/2002 che istituisce l'IMA Piemonte. Sostanzialmente si tratta di un istituto regionale che si occupa di marketing agroalimentare che consta di due dipendenti e un Presidente e che è, dal nostro punto di vista, un doppione del Settore agricoltura, programmazione e valorizzazione del sistema agroalimentare.
Negli ultimi tre anni ha incassato 260.000 euro, impegnandone, solo per spese di funzionamento del personale, 200.000 e per attività istituzionale dai 20 ai 60.000 euro. E' per questo che noi pensiamo si possa provvedere alla sua abolizione e a risparmiare questi soldi che annualmente impieghiamo in un'attività che può essere circoscritta all'attività del settore agricoltura, con un vantaggio, dal punto di vista economico, per le casse della Regione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Per quanto riguarda l'IMA, credo che provvederemo presto a togliere gli emolumenti all'organo di gestione, su questo sono assolutamente d'accordo con voi.
Relativamente al costo del personale dipendente, ritengo stia svolgendo una funzione, per cui è ancora utile mantenerlo, eliminando almeno il costo della gestione del Consiglio d'Amministrazione. Quindi, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale l'Assessore Ferrero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'articolo 19.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 bis Gli emendamenti rubricati n. 10), 11), e 12) sono stati ritirati dai proponenti.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 83) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: All'articolo 20 "Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2007, n. 18", dopo le parole "della rete ospedaliera" sono aggiunte le parole "e territoriale".
Emendamento rubricato n. 84) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Dopo il comma 1 bis è inserito il comma 1 ter che recita "1 ter. Le forme di contribuzione pubblica ai progetti di project financing non possono superare il limite del 50% del valore dell'opera".
Emendamento rubricato n. 85) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Dopo il comma 1 bis è inserito il comma 1 ter che recita "1 ter. Il contratto di finanziamento non potrà in ogni caso prevedere quale corrispettivo il ricorso all'affidamento in concessione di servizi sanitari ospedalieri". TESTO" Emendamento rubricato n. 86) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: L'art. 20 è abrogato.
Emendamento rubricato n. 87) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: All'articolo 20 "Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2007, n. 18", dopo il comma 1 bis, è inserito il comma 1 ter che recita: "i progetti che prevedono il coinvolgimento di soggetti e capitali privati devono essere presentati ai cittadini mediante pubblicazione sui siti istituzionali della regione e delle aziende sanitarie interessate".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'articolo 20 presenta delle modifiche alla legge quadro sulla programmazione sanitaria regionale n. 18 del 6 agosto 2007, in particolar modo si riferisce all'articolo 12, inserendo, dopo il comma 1, un comma aggiuntivo riguardante il Piano Socio Sanitario Regionale, quindi la programmazione socio-sanitaria in senso più ampio.
In questo caso si parla di edilizia sanitaria, quindi in generale anche di rete ospedaliera, prevedendo il ricorso di soggetti e capitali privati attraverso il cosiddetto project financing, il leasing in costruendo (di cui abbiamo un esempio nel grattacielo che sarà la futura sede unica della Regione Piemonte), la concessione d'uso o altre forme di finanziamento compatibili con l'attività della Pubblica Amministrazione.
E' vero che è possibile ampliare le possibilità dell'edilizia sanitaria in una norma di legge, però non ne comprendo molto il senso in un provvedimento avente per oggetto "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale". Altresì, non ne capisco il senso in un momento in cui non siamo di fronte ad una riduzione di risorse pubbliche, per cui potremmo ricorrere in parte anche a quote, risorse e capitali privati, ma proprio c'è l'assenza delle risorse pubbliche.
Quindi, ritengo difficile ipotizzare la realizzazione di nuovi ospedali: il privato, anche in un project financing, non fa da mecenate e non regala i soldi per realizzare l'ospedale (magari per avere l'ospedale si pensa di mettere una bella targhetta con il suo nome), c'è comunque una restituzione sotto forma di rate, come avviene per il leasing in costruendo, come è avvenuto per il grattacielo della Regione Piemonte, di cui inizieremo a pagare le cospicue rate appena sarà terminato il cantiere.
Avviene per il project financing, dove, in genere, si danno in concessione dei servizi. Ad esempio, per la realizzazione delle autostrade si dà in concessione la riscossione del pagamento del pedaggio autostradale. A maggior ragione, avviene in sanità, dove per la realizzazione con il project financing, in Italia, di strutture di edilizia sanitaria si è previsto l'affitto delle strutture stesse o, comunque, la concessione di alcuni servizi non core, quali le pulizie, la mensa e alcuni servizi sanitari e di assistenza, ad esempio il laboratorio analisi e la radiologia.
Qui per noi la china è pericolosa, nel senso che si danno i servizi non core, tipo la lavanderia, la pulizia, la ristorazione, e, poi, si dice che non è sufficiente per ripianare l'investimento del privato, allora magari si esternalizza il laboratorio analisi o il servizio di radiologia, come già abbiamo visto accadere in parte, magari anche con il personale iniziando da quello infermieristico, con gli operatori socio-sanitari, come sta succedendo in alcune ASL del Piemonte, soprattutto del Piemonte sud, in provincia di Cuneo e di Asti, con Amos. Partendo da lì, pian pianino andiamo a cedere le attività sanitarie, quando - come ripete spesso l'Assessore Saitta, in maniera convinta e direi quasi convincente - siamo a larga maggioranza per la sanità pubblica, quindi dovremo prestarvi attenzione.
Questo articolo presuppone - immagino nella testa del Presidente Chiamparino e del Vicepresidente Reschigna - l'ipotesi della Città della Salute 1 e della Città della Salute 2, quindi Torino e Novara.
E' ovvio che su queste opere c'è una larghissima condivisione, e siamo favorevoli anche noi, ma rimane il nodo delle risorse: quindi, realizzarle sì, ma realizzarle a tutti i costi no. O lo Stato individua all'interno del capitolo delle risorse certe per l'edilizia sanitaria, il cosiddetto articolo 20, oppure non andiamo a complicarci la vita con questi provvedimenti che, secondo noi, ingenerano un futuro affanno della Regione Piemonte. Quindi, l'emendamento n. 86 ne chiede l'abrogazione e gli emendamenti successivi chiedono che sia data adeguata trasparenza all'informazione del progetto riguardante le Aziende sanitarie interessate.
L'emendamento n. 85) chiede che il contratto di finanziamento non possa prevedere comunque il ricorso all'affidamento in concessione dei servizi sanitari ospedalieri, di cui dicevo prima.
L'emendamento n. 84) chiede di recepire una delibera del 2010 delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, che ha stabilito che nelle prassi operative è dato riscontrare contratti nei quali l'intervento pubblico è elevato, superando anche la metà del valore dell'opera. Si tratta di un uso improprio del contratto di project financing, anche in relazione ai parametri stabiliti in sede comunitaria per il partenariato pubblico-privato. Quindi, con l'emendamento n. 84 chiediamo che le forme di contribuzione pubblica non possano superare il 50% del valore dell'opera nel caso di partenariato misto pubblico-privato.
Infine, con l'emendamento n. 83) chiediamo di prevedere non solo interventi in merito alla rete ospedaliera, ma anche alla rete territoriale, visto che in questi anni tanto si è parlato di centri di assistenza primaria (i cosiddetti CAP). Su questo la nostra visione è diversa, tra l'altro è in linea con quanto detto dal decreto Balduzzi, cioè la richiesta di realizzazione dell'aggregazione funzionale temporanea e delle unità complesse di cure primarie, cioè strutture un po' più avanzate rispetto alla realizzazione delle Case della Salute o dei CAP, ma anche su queste occorrerà fare investimenti, magari di edilizia sanitaria, o magari non realizzando strutture ex novo, andando a intervenire - se possibile su immobili già di proprietà delle ASL, riattandoli e rimettendoli in condizioni d'uso per una funzione sanitaria.
Questi sono gli emendamenti sull'articolo. Noi crediamo che la sede della discussione non sia la più consona per la presentazione di articoli di questo tipo; potremmo discuterne in una fase successiva, in cui analizzeremo una rivisitazione della legge di programmazione socio sanitaria regionale, visto che abbiamo alcune cose da dire nel merito della revisione della rete ospedaliera, quindi chiediamo di eliminare l'articolo.
Se ciò non fosse, restano i nostri emendamenti di merito, per cercare di rendere un po' più stringente una pratica - quella del project financing che ci preoccupa, sia nella realizzazione delle grandi infrastrutture sia adesso, soprattutto nella realizzazione di strutture sanitarie che, per definizione, devono rimanere - e lo sottolineo - pubbliche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vado nel solco di quanto detto dal collega Bono: su questo articolo del disegno di legge n. 67 l'obiettivo primario per noi rimane l'abrogazione, e abbiamo presentato un emendamento in questo senso.
In mancanza della volontà di tale abrogazione, proponiamo una serie di emendamenti che - a nostro avviso - andrebbero a limitare e a mitigare effetti potenzialmente dannosi e deleteri che l'applicazione di questo articolo potrebbe avere.
Come è stato evidenziato, non siamo nella condizione in cui il project financing è lo strumento che può permettere l'edilizia sanitaria dove non ci sono assolutamente le risorse. Non è quel quid che manca, ma mancano totalmente le risorse. Allo stesso modo, la limitatezza delle risorse per l'edilizia sanitaria potrebbe far sì che un uso ripetuto e non misurato del project financing porti i privati, una volta costruite le strutture, ad avere la gestione di servizi non solo sanitari, ma anche di tipo sanitario.
Vorremmo veramente evitare questo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna, per esprimere il parere della Giunta regionale.
Invito i colleghi a prendere posto, perché tra poco procederemo con le votazioni degli emendamenti.
Prego, Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Noi riteniamo che questo articolo introduca una nuova possibilità ed una nuova opportunità. Voglio ricordare che la condizione dell'edilizia della rete ospedaliera piemontese - più volte l'Assessore Saitta si è soffermato su questo tema - è una condizione edilizia vetusta, con la maggior parte degli ospedali piemontesi fortemente energivori, e che oggi la qualità dei servizi sanitari è molte volte collegata anche alla qualità degli ambienti.
Assistiamo con una certa preoccupazione alla riduzione degli stanziamenti nazionali sull'ex articolo 20, avendo degli obiettivi importanti, che certamente non possono essere risolti attraverso strumenti come il project financing o il leasing in costruendo, come la costruzione della Città della Salute di Torino e della Città della Salute di Novara.
Pertanto, questa è un'opportunità che la Giunta ha colto all'interno del provvedimento, che, però, intendiamo gestire con molta intelligenza ed equilibrio.
Per questa ragione, esprimiamo parere contrario all'emendamento n. 86) mentre riteniamo che gli altri emendamenti introducano degli elementi coerenti con l'impianto del provvedimento che noi vorremmo, con questo articolo, costituire.
Pertanto, sugli altri emendamenti il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 110), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20, così com'emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 bis Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia: Dopo l'articolo 20 viene aggiunto il seguente articolo 20 bis (Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 'Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale') all'articolo 2 della legge regionale 28 luglio, 2008, n. 23 è aggiunto il seguente comma 1 bis: 1. bis L'organizzazione del lavoro, fermo restando la responsabilità individuale di ciascun dipendente per le funzioni affidategli e per i suoi apporti, è informata al principio della collegialità che si realizza in base a criteri di efficienza e produttività secondo le funzioni da svolgere e gli obiettivi da perseguire.
Emendamento rubricato n. 3.1) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia: Dopo l'articolo 20 viene aggiunto il seguente articolo 20 bis (Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 'Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale') all'articolo 2 della legge regionale 28 luglio, 2008, n. 23 è aggiunto il seguente comma 1 ter: 1. ter. L'organizzazione regionale è intesa a valorizzare gli apporti tecnici e la professionalità dei dipendenti e garantisce l'efficienza e la produttività delle strutture.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia: Al disegno di legge n. 67/2014, dopo l'articolo 20, viene aggiunto il seguente articolo 20 bis (Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n.
23 'Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale') 1. Il comma 3 bis dell'articolo 14 della legge regionale 28 luglio 2008, n.
23, è abrogato.
Emendamento rubricato n. 2.1) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia: Al disegno di legge n. 67/2014, dopo l'articolo 20, è aggiunto il seguente articolo "Articolo 20bis (Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 'Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale') 1. Il comma 3 dell'articolo 15 della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 è abrogato".
La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione congiunta degli emendamenti.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 2.1) è finalizzato al concorso degli obiettivi di riduzione della spesa pubblica regionale. S'intende chiedere di abrogare la facoltà, per il Presidente della Giunta regionale e per il Presidente del Consiglio regionale, di avvalersi, per lo svolgimento delle proprie funzioni, del supporto di professionalità esterne in numero non superiore a tre, scelte sulla base di rapporti fiduciari.
L'emendamento n. 3.1) prevede che la formazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti regionali rappresentino e costituiscano un metodo permanente di qualificazione delle risorse umane impiegate all'interno della Regione Piemonte, al fine di addivenire ad un più qualificato ed efficace espletamento delle funzioni loro assegnate. In tale contesto, l'organizzazione del lavoro non può che essere uniformata al principio della collegialità, che si realizza in base a criteri di efficienza e di produttività, secondo le funzioni da svolgere e gli obiettivi da perseguire per ciascun dipendente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

La Giunta esprime parere contrario agli emendamenti n. 2) e n. 2.1) e parere favorevole agli emendamenti n. 3) e n. 3.1).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.1), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.1), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il voto si estende all'articolo 20 bis.
ARTICOLO 20 ter Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Porchietto Vignale, Pichetto Fratin: Dopo l'art. XX del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. XX. (Modifica della l.r. 22 dicembre 2008, n. 34 Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro) L'articolo 6, della l.r. n. 34/2008 è sostituito dal seguente: Art. 6 (Agenzia Piemonte Lavoro) 1. E' confermata l'istituzione dell'Agenzia Piemonte Lavoro, con sede in Torino, quale ente strumentale della Regione, dotato di personalità giuridica pubblica, avente autonomia patrimoniale e contabile nell'ambito delle risorse ad essa attribuite dal bilancio regionale.
2. Lo statuto dell'Agenzia è approvato con deliberazione del Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale.
3. All'Agenzia, in attuazione del piano annuale di attività approvato dalla Giunta regionale, con il parere della Commissione consiliare competente sono attribuite le funzioni ed i compiti in materia di collocamento servizi per l'impiego e politiche attive del lavoro di cui all'art. 2 del D.Lgs. 469/1997.
4. L'Agenzia Piemonte Lavoro esercita le seguenti funzioni: a) concorso nella elaborazione del programma triennale delle politiche del lavoro previsto all'articolo 15 b) predisposizione e approvazione dei piani provinciali degli interventi di cui all'articolo 17 c) organizzazione e gestione del collocamento e delle attività ad esso connesse, nonché avviamento a selezione presso le pubbliche amministrazioni d) organizzazione e gestione delle attività concernenti le politiche attive del lavoro di cui al capo VI, fatta eccezione per quelle che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale, individuati ai sensi dell'articolo 4, comma 2 e) istituzione, organizzazione e gestione dei centri per l'impiego di cui all'articolo 20, nell'ambito dei bacini individuati dalla Regione assicurando lo svolgimento integrato dei compiti di cui alle lettere c) e d) f) esercizio del governo della rete locale dei servizi per il lavoro, da svolgere attraverso il coordinamento degli operatori pubblici e privati accreditati e l'affidamento di servizi ai soggetti pubblici e privati anche mediante il conferimento di risorse pubbliche, nel rispetto delle disposizioni concernenti le procedure ad evidenza pubblica g) gestione delle attività connesse all'esercizio unitario, da parte della Regione, delle funzioni indicate all'articolo 4 h) supporto alla programmazione e gestione delle politiche regionali del lavoro, della formazione professionale ed alla programmazione e gestione del Fondo Sociale Europeo (FSE) i) monitoraggio e valutazione degli interventi in materia di politiche del lavoro e di formazione professionale l) monitoraggio e valutazione dei tirocini di cui all'articolo 38 m) monitoraggio e valutazione dei soggetti autorizzati e dei soggetti accreditati; n) realizzazione degli interventi di ricollocazione lavorativa dei dirigenti previsti dall'articolo 20 della legge 7 agosto 1997, n. 266 (Interventi urgenti per l'economia).
5. L'Agenzia Piemonte Lavoro assicura la concertazione con le parti sociali nell'esercizio delle funzioni loro attribuite.
6. Allo scopo di ampliare l'offerta di servizi agli utenti in relazione a specifici bisogni locali specie in materia di progettazione di iniziative e di interventi integrati per lo sviluppo locale, l'Agenzia Piemonte Lavoro può stipulare convenzioni con gli enti locali nell'ambito del bacino dell'impiego, o con apposite agenzie da essi costituite.
7. L'Agenzia Piemonte Lavoro, in coerenza con gli atti di indirizzo della Regione e dell'Agenzia nazionale, individuano opportuni strumenti di raccordo con gli altri enti locali presenti nel bacino territoriale dell'impiego, di cui all'articolo 4, comma 1, lettera e), o, laddove siano presenti più bacini in uno stesso comune, a livello comunale, al fine di rappresentare adeguatamente le esigenze delle comunità nell'ambito del Comitato istituzionale al lavoro di cui all'articolo 10, nonché per favorire la partecipazione degli stessi enti locali e delle organizzazioni non lucrative e di utilità sociale, presenti sul territorio all'individuazione degli obiettivi e all'organizzazione dei servizi connessi alle funzioni e ai compiti attribuiti alle province medesime.
8. L'Agenzia provvede, altresì, a: a) redigere la relazione annuale dell'attività da presentare alla Giunta regionale, che ne informa la commissione consiliare competente b) svolgere attività finalizzate alla definizione, da parte della Giunta regionale, degli standard del sistema dei servizi per il lavoro e della formazione professionale.
9. L'Agenzia esercita a favore della Regione, su richiesta, compiti di assistenza tecnica finalizzati al coordinamento tra gli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale in materia di politiche del lavoro, nonché a rendere omogenei sul territorio regionale i metodi e le tipologie di intervento. A tal fine, la Giunta regionale dota l'Agenzia delle necessarie risorse finanziarie.
10. L'Agenzia esercita compiti di assistenza tecnica agli enti locali e alle loro associazioni, su richiesta dei medesimi, per la progettazione valutazione di programmi e di interventi connessi alle politiche ed ai servizi per il lavoro.
11. L'Agenzia fornisce al consigliere o alla consigliera di parità il supporto tecnico necessario allo svolgimento delle attività previste all'articolo 15 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 (Codice delle pari opportunità tra uomo e donna a norma dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246).
2. L'articolo 9, della l.r. n. 34/2008 è abrogato".
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Direi che quest'emendamento lo posso condensare con un concetto che in questo periodo si esplica molto bene.
Per quanto riguarda la Provincia di Torino, con la fine del percorso della Provincia, quindi la necessità di definire e chiarire i rapporti legati al lavoro, quindi agli ambiti e ai contesti tra Regioni, Province e Città metropolitane (in questo caso) e Comuni, quindi dei contenitori diversi che poi trovano una sintesi nella Regione, la nostra richiesta va in questo senso.
Come abbiamo già avuto occasione di dire questa mattina e di chiedere attraverso l'emendamento in cui si richiedeva un fondo a favore dei Comuni che abbiano delle particolari attenzioni nella creazione dei nuovi posti di lavoro, anche in quest'emendamento riprendiamo - direi con grande forza il tema dell'occupazione, del lavoro, del ruolo della Regione più importante che mai con questa proposta e con quest'emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Il parere è contrario, per la semplice ragione che in questo momento, a seguito dell'approvazione da parte del Parlamento dei provvedimenti sul Jobs Act, c'è una questione per cui le competenze in materia di politiche attive sul lavoro e del mercato del lavoro ritornano alla gestione nazionale.
Tanto è vero che anche nell'accordo sottoscritto tra le Regioni e il Governo nazionale in applicazione della legge Delrio non è prevista nessuna possibilità di riordino della materia, in quanto demandata ad una competenza a livello nazionale.
Pertanto, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 20 quater Emendamento rubricato n. 36) presentato dai Consiglieri Ruffino, Vignale Pichetto Fratin: Dopo l'art. XX del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. XX (Modifica dell'art. 3 della l.r. 7 dicembre 2007. n. 24. Tutela dei funghi epigei spontanei) 1. Al comma 6, dell'articolo 3, della l.r. 24/2007, come da ultimo sostituito dall'articolo 2, della l.r. 7/2014, la parola "utilizzate" è sostituita dalla seguente: "vincolate".
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Abbiamo già avuto modo di discutere di questo tema legato alla raccolta funghi: avevamo già fatto una proposta legata all'utilizzo dei proventi che arrivano dai certificati di raccolta sulla manutenzione ordinaria del territorio, quindi con un vincolo ben specifico.
Per questo motivo, propongo la sostituzione della parola "utilizzate" con "vincolate".
Capisco bene che questo tema, magari sotto in un certo aspetto, può far sorridere, però invito i colleghi Consiglieri a ragionare, perch pochissime sono le risorse che vengono dedicate al territorio. Spesso i proventi della raccolta funghi non vengono assolutamente riversati sul territorio ed è un territorio che, invece, ha assolutamente bisogno di interventi.
La ratio del nostro emendamento e della proposta è per l'appunto questa. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'espressione categorica con cui l'Assessore Valmaggia si è rivolto al sottoscritto mi impone di esprimere un parere contrario. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 21 Emendamento rubricato n. 111) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Bono, Mighetti, Frediani, Batzella, Campo: Il comma 1 dell'articolo 21 viene così modificato: dopo la parola " rinnovabile" viene aggiunto "per un solo mandato".
Emendamento rubricato n. 112) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Bono, Mighetti, Frediani, Batzella, Campo: Il comma 1 dell'articolo 21 viene così modificato: viene sostituita la frase ", con contratto di lavoro di diritto privato a persona esterna all'amministrazione dell'ente in possesso dei requisiti di cui al comma 3.", con la seguente ", si attinge dalla graduatoria della Dirigenza anche scaduta, ma regolarmente sottoposta a procedura di bando".
Emendamento rubricato n. 113) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Bono, Mighetti, Frediani, Batzella, Campo: Il comma 2 viene così modificato: la frase "I requisiti per l'affidamento di incarico di direttore a persona esterna all'amministrazione dell'ente sono in possesso... [...]" viene così modificata "I requisiti per l'affidamento di incarico di direttore dell'ente di gestione sono in possesso... [...]".
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 111) è semplicissimo: la nostra proposta è quella che il direttore sia rinnovabile per un solo mandato, quindi, viene aggiunta questa dicitura. Pertanto, uno stesso direttore non può avere più di due mandati in un'ottica anche di ricambio.
Con l'emendamento n. 112) s'intende modificare il comma 1 dell'articolo 21. La frase ", con contratto di lavoro del diritto privato a persona esterna all'Amministrazione dell'Ente in possesso dei requisiti di cui al comma 3" si sostituisce alla frase "si attinge alla graduatoria della dirigenza anche scaduta, ma regolarmente sottoposta a procedura di bando".
Questo perché la nuova disciplina che si vorrebbe introdurre permetterebbe di dare l'incarico di direttore delle aree naturali a persone esterne all'Amministrazione, quindi anche con contratto di diritto privato e con costi a carico della Pubblica Amministrazione ovviamente più alti essendo costi ulteriori.
Per ovviare a questo vorremmo che, in mancanza di personale attingibile dalle risorse regionali, si andasse ad attingere anche dalla graduatoria della dirigenza scaduta.
L'emendamento n. 113) modifica il comma 2 dell'articolo 21. La frase che recita "i requisiti per l'affidamento di incarico di direttore a persona esterna all'Amministrazione dell'Ente sono in possesso." viene modificata con le parole "i requisiti per l'affidamento di incarico a direttore dell'Ente di gestione sono in possesso".
Questo emendamento è una conseguenza di quello precedente: avendo noi escluso il ricorso a personale esterno, siamo anche andati a togliere quella dicitura, poiché se venisse approvato l'emendamento n. 112) non sarebbe possibile l'affidamento dell'incarico ad una persona esterna all'Amministrazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola all'Assessore Valmaggia per il parere della Giunta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta è contrario relativamente a tutti e tre gli emendamenti.
Mi spiego: mentre concordo sul doppio mandato per incarichi di natura politica e amministrativa (su questo il Consigliere Bertola con me sfonda delle porte aperte), invece, nell'incarico di Direttore e di Dirigente cioè di un dipendente, ritengo che vincolare al doppio mandato l'incarico di direttore dei Parchi non sia funzionale. E' importante il controllo, ma è possibile anche per più mandati.
Per quanto riguarda gli altri due emendamenti, la norma prevede che per la qualifica di Direttore si scelga nell'ambito delle figure della Regione e nell'ambito degli Enti pubblici di pari livello, ma se queste due prime verifiche non trovano risposta, anche esternamente.
Chiaramente, non approvando l'emendamento n. 112), automaticamente non si approva neanche il n. 113). Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 111), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 112), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 113), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 21, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Emendamento rubricato n. 156) presentato dai Consiglieri Mighetti, Valetti Bertola, Bono, Frediani, Batzella, Campo e Andrissi: L'art. 22 è abrogato.
Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Voglio ricordare che il contenuto dell'articolo 22 è già stato inserito nel provvedimento che il Consiglio regionale ha approvato a fine anno, con relativo atto di indirizzo. Pertanto, chiederei di non procedere all'illustrazione degli emendamenti, ma di votare unicamente l'abrogazione dell'articolo 22 di questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Farò un intervento unico.



PRESIDENTE

Offrirei all'Aula un suggerimento: sembrerà strano, ma abbiamo quasi terminato l'esame della legge, il che rappresenta un grande risultato per tutti (a tal riguardo, ringrazio tutti i colleghi per la collaborazione).
Ci sono, però, almeno 14 o 15 atti di indirizzo collegati, sui quali è molto forte la vostra attenzione (oltre che di tutta l'Aula, ovviamente).
Se facciamo in fretta, a mio avviso oggi riusciamo a licenziare anche tutti gli atti di indirizzo.
Mi rimetto alla vostra responsabilità.



MIGHETTI Paolo

Farò un'illustrazione generale, poi andremo ad esprimere le intenzioni relativamente agli emendamenti.
Innanzitutto, da cosa sono nati questi emendamenti? L'intenzione della Giunta era quella di prorogare di due anni il cosiddetto "Piano casa".
Nella prima stesura di questa legge era anche inserita la proroga relativa alla legge sui sottotetti, che, successivamente, dopo l'azione in Giunta, è stata stralciata.
Adesso, nell'approvazione della legge su SCR, se non erro, l'articolo 22 è stato traslato su questo provvedimento ed è stato approvato un nostro ordine del giorno che prevedeva di rivedere questa legge e renderla un po' più "edibile" dal punto di vista dei nostri convincimenti sull'urbanistica e sulle continue deroghe alle normative vigenti. Chiaramente, adesso sarà compito della Commissione consiliare andare a lavorare su questa normativa e prevedere idonei aggiustamenti.
Io credo che all'interno di questo dibattito si possano affrontare argomenti più estesi, anche alla luce dei mutamenti che si sono verificati negli ultimi anni a livello nazionale in termini di deregolamentazione urbanistica.
Qualche settimana fa abbiamo potuto apprendere dai giornali le intenzioni della Giunta, nella fattispecie dell'Assessore Ferrero, in merito al consumo del suolo. Diciamo che queste normative, che sono importanti, presuppongono che se non vengono riviste, si rende vano ogni tentativo di fare leggi contro il consumo del suolo. Perché quando una normativa nazionale, come la n. 106/2011, prevede una serie di deroghe recepite a livello regionale con una sola circolare esplicativa (dal punto di vista di eventuali ricorsi in merito alle autorizzazioni rilasciate dai singoli Comuni questa circolare ha poco peso a livello legale), non possiamo esimerci dal fare delle valutazioni di merito su queste normative che incidono sul programma della Giunta sull'urbanistica.
Dunque, da una parte bisogna fare delle proposte per disincentivare il consumo del suolo, ma dall'altra parte bisogna vedere quello che è in atto quello che si può bloccare e quello che si può rivedere dal punto di vista regionale sulle normative nazionali. Perché qualunque sforzo può essere vanificato da altre norme in deroga che vanno ad inficiare i presupposti sostanziali e ideologici che andiamo a pronunciare magari sulla stampa.
Per questi motivi, intendo ritirare gli emendamenti: mi sembra inutile andare a discutere di ogni singolo emendamento in questa sede. Ci tengo però, a porre l'accento su queste normative e, prossimamente, chiederò che questa circolare esplicativa sulla legge n. 106/2011 diventi un qualcosa di più pregnante, e non solo una circolare che, dal punto di vista legale, ha veramente poco peso. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 156), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Gli emendamenti rubricati n. 115), 116), 117), 118), 119), 120), 121) 122), 123), 124), 125), 126), 127), 128), 129), 130), 131), 132), 133) 134), 135), 136), 137), 138), 139), 140), 142), 141), 143), 144), 145) 146), 147), 148), 149), 150), 151), 152), 153), 154), 155), 114), sono stati ritirati dai proponenti.
ARTICOLO 22 bis Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia: Dopo l'articolo 22 è aggiunto il seguente: Articolo 22 bis (Modifiche alla legge regionale 27 dicembre 2010, n. 25 "Legge finanziaria per l'anno 2011") Il comma 1, dell'articolo 8, della legge regionale 27 dicembre 2010, n. 25 "Legge finanziaria per l'anno 2011", è abrogato.
Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Chiederei una particolare attenzione, perché riguarda i disposti dell'articolo 8 della legge regionale 27 dicembre 2010 n. 25, in cui viene prorogato, a tempo illimitato, la validità delle graduatorie di alcuni concorsi pubblici per l'accesso ai ruoli della dirigenza e delle categorie dell'Ente Regione Piemonte.
Questi concorsi sono ormai conclusi da dieci anni.
L'articolo 8 della legge regionale 27 dicembre 2010 n. 25 risulta palesemente in contrasto con la normativa nazionale vigente, in quanto tale norma non prevede la durata a tempo illimitato - ribadisco: illimitato delle graduatorie dei concorsi pubblici.
Inoltre, impedisce di bandire nuovi concorsi pubblici dell'Ente Regione Piemonte, volti alla copertura di tutti i posti liberi presenti nella dotazione organica regionale dirigenziale, in quanto garantisce per sempre la possibilità per le persone facenti parte di quelle graduatorie di essere assunte. Oltretutto, nega anche le legittime aspettative assunzionali a coloro - mi riferisco in particolar modo ai giovani, a quelli senza lavoro che aspirano ad una occupazione a tempo indeterminato all'interno del mondo del lavoro pubblico.
Per questo motivo, chiediamo l'abrogazione dell'articolo.



PRESIDENTE

Per il parere della Giunta, prego, Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Noi non stiamo più dando attuazione a quell'articolo, tanto che la Giunta regionale ha sospeso e revocato una delibera che prevedeva, nel 2014, di utilizzare quattro ulteriori posizioni per inserirli all'interno del ruolo dei dirigenti.
Non diamo attuazione a quella norma. Peraltro, la norma nazionale prevede che entro il 2016 le graduatorie cessino di avere la loro efficacia. Vorremmo evitare che su una materia così delicata, che è materia anche di relazione con le organizzazioni sindacali della Regione, votassimo una norma senza avere un confronto ed una spiegazione complessiva con le organizzazioni sindacali, con le quali stiamo, faticosamente ma positivamente, procedendo ad un'operazione di riorganizzazione dell'Ente e ad una riduzione del numero dei dipendenti della Regione.
Per questa ragione, diamo parere contrario. Capisco il senso dell'emendamento e la ratio illustrata correttamente dalla Consigliera Gancia, ma in questo momento vogliamo compiere l'operazione di riorganizzazione della Regione con una forte riduzione del costo del personale. Quello che posso dire è che, in questo momento, la Giunta regionale non ha nessuna intenzione di procedere all'utilizzo della citata norma.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 22 ter Emendamento rubricato n. 13) presentato dal Consigliere Benvenuto: Dopo l'articolo 22 è aggiunto il seguente articolo: "Art. 22 ter (modifica dell'art. 3 della legge regionale 17 febbraio 2010 n. 3) La lettera a) del comma 1, dell'Articolo 3 (Requisiti per l'assegnazione) della l.r. 3/2010, è sostituita dalla seguente: "a) essere cittadino italiano o comunitario da almeno 10 anni, ed essere residente o prestare attività lavorativa da almeno 5 anni nel comune che emette il bando di concorso o in uno dei comuni nel medesimo ambito territoriale di cui all'Art. 5, comma 2. I comuni hanno facoltà, in sede di bando, di incrementare tale requisito fino ad un massimo di ulteriori cinque anni".
Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia: Dopo l'articolo 18 è aggiunto il seguente articolo: "Art. 18 ter (modifica dell'art. 8 della legge regionale 17 febbraio 2003 n. 3) La lettera a) del comma 1 dell'articolo 8 (punteggi da attribuire ai richiedenti) della l.r. 3/2010, è abrogata.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia: Dopo l'articolo 18 è aggiunto il seguente articolo: "Art. 18 ter (modifica dell'art. 8 della legge regionale 17 febbraio 2003 n. 3) La lettera p) del comma 1 dell'articolo 8 (punteggi da attribuire ai richiedenti) della l.r. 3/2010, è abrogata".
Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia: Dopo l'articolo 18 è aggiunto il seguente articolo: "Art. 18 ter (modifica dell'art. 8 della legge regionale 17 febbraio 2003 n. 3) Ai commi 1 dell'art. 8 (punteggi da attribuire ai richiedenti) della l.r.
3/2010, viene aggiunta la seguente lettera: "t bis) cittadini italiani da almeno 10 anni, sopra i sessantacinque anni di età che percepiscono pensione o hanno redditi inferiori agli 800 euro mensili".
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Benvenuto in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Questi emendamenti sono già stati trattati nel mese di luglio, quando si affrontano il tema della riforma delle ATC.
Sono emendamenti che cercano di riequilibrare un problema sentito a Torino, ma penso in tutta Italia, legato all'accesso e alle graduatorie per l'accesso alle case popolari.
Questi quattro emendamenti toccano modifiche di requisiti, tra cui il passaggio da tre a dieci anni di cittadinanza italiana per poter accedere e l'introduzione di un reddito mensile per i cittadini italiani inferiore a 800 euro.
Sono tutte misure per poter far sì che le persone che possano accedere alle case popolari siano cittadini italiani.
E' una battaglia storica della Lega Nord, su cui il Gruppo della Lega Nord ha voluto presentare questi emendamenti.
Il tema non è tanto solo relativo agli emendamenti oggi all'interno del disegno di legge 67, ma crediamo che la Giunta debba modificare la legge regionale n. 3, proprio per poter far sì che queste modifiche siano ancora più puntuali, e non solo rispetto a questi emendamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Benvenuto.
Prego, Assessore Reschigna, per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Il parere della Giunta è contrario, in quanto questa materia l'Assessore Ferraris intende affrontarla nella revisione complessiva del tema dell'edilizia residenziale pubblica.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Preciso a verbale che tutto il Gruppo Movimento 5 Stelle voleva solo garantire la presenza.
ARTICOLO 22 quater Emendamento rubricato n. 37) presentato dai Consiglieri Ruffino, Vignale Pichetto Fratin, Berutti: Dopo l'art. XX del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. XX(modifica dell'articolo 52 della l.r. 26 gennaio 2009 n. 2 'norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica') L'art. 52 della l.r. 2/2009 è così sostituito: Art 52 (Norma finanziaria) 1. Gli oneri di parte corrente e in conto capitale di cui rispettivamente alle UPB DB18091 e DB18092 sono finanziati, per quota parte, dai proventi derivanti dalle riscossioni dei canoni per l'uso delle acque pubbliche iscritti nell'ambito dell'UPB DB0902 dello stato di previsione dell'entrata del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014".
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
E' un emendamento che l'Aula conosce già.
La prima parte dell'emendamento riguarda le norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo, rese importanti e forse ancora di più attuali in un inverno in cui non c'è neve con grande sofferenza da parte di tutte le stazioni sciistiche. Inoltre, la possibilità di utilizzare i proventi delle riscossioni dei canoni idrici per l'innevamento.
Noi riteniamo che la certezza dei finanziamenti su alcune attività della Regione possa dare garanzia e stabilità, mentre riteniamo defaticante andare a ricercare ogni anno le risorse per finanziare attività sicuramente importanti per il turismo, ma molto importanti anche per l'occupazione.
Quest'anno, tantissimi addetti al sistema della neve non hanno potuto iniziare la loro attività. In questo caso c'è perdita di reddito, di posti di loro e di occupazione.
Riteniamo che il nostro emendamento sia assolutamente qualificante e dia, nella maniera più ampia e possibile, garanzia e certezza, non solo alle stazioni, ma anche a chi lavora nel sistema.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è contrario, in quanto questa è una legge di contenimento della spesa, non è una legge che prevede nuova spesa.
Sia chiaro che, personalmente, condivido il fatto che il turismo invernale rappresenti una componente rilevante del PIL della nostra Regione, ma queste discussioni le faremo nelle prossime settimane sulla legge di bilancio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 22 quinquies Emendamento rubricato n. 165) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: L'articolo 24, comma 2 ter della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 18 (Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e disposizioni finanziarie) è così sostituito: "2 ter. La gestione liquidatoria ha una durata definita con deliberazione della Giunta regionale. Il commissario liquidatore provvede all'accertamento della situazione debitoria e creditoria dell'ARESS e presenta le risultanze dell'attività e una relazione finale alla Giunta regionale".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Purtroppo la fase liquidatoria di ARESS va oltre le previsioni, anche per alcune questioni legate a vertenze tutte vinte dall'amministrazione regionale, ma promosse dall'ex Direttore e dal Vicedirettore di ARESS, con soddisfazione economica per l'Amministrazione regionale.
Con quest'articolo prolunghiamo la gestione liquidatoria di ARESS con una delega alla Giunta regionale a definirne tempi e modalità.
E' chiaro che entro il 2015 ARESS e la gestione liquidatoria dovrà essere conclusa.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 165).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 22 quinquies.
ARTICOLO 22 sexies Emendamento rubricato n. 182) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Dopo l'articolo 22 è aggiunto il seguente articolo: " (Modifica alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 24) Il comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 30 dicembre 2014 n. 24 è sostituito dal seguente: " 2. Allo scopo di non far venir meno i servizi erogati e prevenire i danni alla salute ed all'ambiente, con particolare riferimento alla corretta eliminazione delle carcasse degli animali morti, nonché per consentire la transizione del consorzio operante in Piemonte verso le soluzioni operative che le aziende aderenti vorranno autonomamente darsi a seguito dell'abrogazione di cui al comma 1, la Giunta regionale provvede agli adempimenti conseguenti all'abrogazione di cui al comma 1." Il comma 4 dell'articolo 3 della legge regionale 30 dicembre 2014 n. 24 è sostituito dal seguente: "4. Alla copertura finanziaria degli oneri di cui al comma 3 per l'anno 2015 e successivi, si fa fronte mediante riduzione dell'UPB A11011".
La parola all'Assessore Ferrero per l'illustrazione.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Con l'emendamento introduciamo l'articolo di soppressione della legge istitutiva del COSMAN nella sua versione originale, che va a sopprimere la legge. Così come ha detto il Vicepresidente Reschigna, non si va a sopprimere il Consorzio. Il Consorzio ha una natura civilistica che noi non possiamo sopprimere.
Tra l'altro, c'è anche un dimezzamento dei fondi disponibili rispetto l'anno precedente e nel triennio a seguire.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 182).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 22 sexies.
Qualcuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto sull'intero testo del disegno di legge n. 67? Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

La nostra è una posizione che, in termini di principio, condivide anche la posizione e l'impostazione che è stata data su questa legge. C'è stata anche una buona condivisione legata a tutta una serie di proposte che erano arrivate dal nostro Gruppo e dai Gruppi di minoranza della Lega e Fratelli d'Italia.
Come in tutte le proposte di legge, naturalmente si può anche fare meglio. Ci sono una serie di elementi che ci trovano ancora contrari, se vogliamo usare un termine improprio, comunque non soddisfatti.
In questi termini, facendo presente che per noi è stato altamente positivo vedere il recepimento di una serie di proposte che già in emendamenti precedenti, legati ad altre situazioni e ad altre proposte di legge, erano stati accolti, la nostra posizione sarà di astensione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Manca ovviamente la discussione sugli atti di indirizzo collegati, che avremo modo discutere tra poco. Ordini del giorno che vedranno una nostra presenza, un nostro voler affermare degli indirizzi del nostro Gruppo consiliare relativamente al provvedimento che si va oggi ad approvare.
L'avevamo detto in sede di relazione di minoranza. E' un provvedimento abbastanza complesso e composito che riguarda la qualificazione della spesa regionale su tutta una serie di aspetti che riguardano la spesa della Regione.
Con il lavoro fatto in Commissione e con il lavoro fatto in Aula attraverso i nostri emendamenti, siamo andati a migliorare il testo in quanto, non tutte, ma parecchie nostre istanze, parecchie nostre proposte modificative, hanno trovato accoglimento. L'articolo al quale eravamo più fermamente contrari, che era quello che riguardava la proroga del Piano casa, è stato stralciato ma, a nostro avviso, non si è ancora risolto il problema, o, meglio, non si è, con questo, arrivati ad un accoglimento delle nostre richieste perché, semplicemente, il provvedimento è stato spostato su un altro disegno di legge, quindi rimangono sul campo tutti i problemi che avevamo segnalato.
Non c'è una piena e totale condivisione del contenuto di questo disegno di legge, quindi, come Movimento 5 Stelle, ci limiteremo a dare la nostra presenza, ma non parteciperemo al voto in modo positivo.



PRESIDENTE

Illustriamo ora gli atti di indirizzo collegati al disegno di legge n.
67.
Darei per illustrata la mozione n. 161 presentata dai Consiglieri Rossi Accossato, Appiano, Caputo, Chiapello e Giaccone, "Indirizzi per la prosecuzione delle attività dell'Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali".
Procediamo con l'esame della mozione n. 174 presentata dai Consiglieri Campo, Bertola, Batzella, Bono, Mighetti, Andrissi e Frediani, inerente a "Indirizzi per la prosecuzione delle attività dell'Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali".
La parola Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il primo firmatario si è purtroppo dovuto assentare per motivi di salute, quindi è andato via prima che contagiasse tutta l'opposizione.
Volevo illustrare brevemente la mozione da lui presentata, analoga a quella di altri colleghi perché si è arrivati a questo pronunciamento discutendo con l'Assessore competente, ma anche con altre parti del Consiglio. Infatti i due documenti vanno nello stesso senso: quello di adottare indirizzi di revisione della spesa nel 2015 per poter conseguire dei risparmi effettivi per i servizi offerti dall'Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali, che svolge anche un'attività per altre Regioni: quindi, ha possibilità di estendersi e creare veramente un servizio utile e fondamentale di natura pubblica, visto che ovviamente ci sono molte altre agenzie di natura privata che fanno quest'attività; ma noi crediamo, anche per le esperienze che ci sono state raccontate nell'audizione che è stata fatta in Commissione sanità e per la delicatezza delle questioni in campo e del business svolto - è importante che rimanga in mano pubblica, anche per questioni di privacy e di professionalità presenti in ARAI, frutto di anni di impegno e dedizione; professionalità che da altre parti non ci sono (parliamo anche di psicologi dell'età evolutiva e di tutta una serie di figure professionali che rendono molto specifica quest'Agenzia regionale).
Riconoscendo le potenzialità e le capacità di sviluppo dell'Agenzia sono state poste una serie di basi per un'ulteriore evoluzione, sia della natura che dell'attività dell'Agenzia stessa, e sappiamo che 800.000 euro l'anno sono la cifra minima che serve per le sole spese di funzionamento.
Si può alleggerire l'entità dell'Agenzia stessa, quindi, ma bisogna salvaguardare sia le figure professionali che le finalità del soggetto.
Noi abbiamo segnalato che già dal 2012 è stata avviata una riorganizzazione dell'Ente, che ha portato ad una riduzione dei costi anche grazie al trasferimento presso la struttura di proprietà della Regione Piemonte di Via Bertola 34, con risparmi di circa 100.000 euro. La stessa strutturazione delle adozioni ha permesso un risparmio di altri 30.000 euro l'anno nel 2012 e quindi una spending review è già stata fatta.
Come dicevo, inoltre, dalle convenzioni con le Regioni Liguria, Valle d'Aosta, Calabria e Lazio contiamo di ottenere degli introiti che possano permettere di mantenere il funzionamento dell'Agenzia.
In questo senso, quindi, impegniamo la Giunta a fare - come ho detto una revisione della spesa dell'Ente, ma a mantenere le sue fondamentali funzioni pubbliche.
Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 179 presentato dai Consiglieri Appiano, Fermentino, Conticelli, inerente a "Previsione delle clausole sociali nella disciplina regionale in materia di trasporto pubblico locale" La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente. Sarò velocissimo.
Si tratta di un impegno alla Giunta a che, nella fase "B" - cioè dopo l'approvazione della legge, quando dovranno essere siglati i criteri generali per i prossimi appalti sul TPL - per garantire l'occupazione e la qualità della stessa si inseriscano i precetti denominati "clausole sociali".



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Appiano: lei è sempre puntuale.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 178 presentato dai Consiglieri Appiano, Ferrentino, Motta e Conticelli, inerente a 'Attribuzione delle funzioni di pianificazione dei servizi di TPL in ambito provinciale autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, costruzione e gestione delle strade provinciali, nonché regolazione della circolazione stradale ad esse inerente' La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente. Sarò veloce quanto prima.
Siccome sulla materia del TPL in questi ultimi tempi si stanno sovrapponendo diverse normative - dalla legge Delrio sul riassetto delle competenze alla legge di riqualificazione della spesa in cui abbiamo previsto l'estensione dell'operatività dell'Agenzia sulla mobilità, al futuro disegno di legge regionale (che poi probabilmente diverrà legge) sul riassetto delle competenze e delle deleghe - quest'ordine del giorno impegna la Giunta a costituire un tavolo permanente di confronto con gli Enti amministrative di area vasta - quindi Province e Comuni - al fine di un buon coordinamento e una buona applicazione di queste competenze, oltre che per la stesura dello Statuto dell'Agenzia regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 181, inerente a "Disegno di legge 67, stabilizzazione del personale precario dell'ARPA attraverso le procedure di riorganizzazione, ristrutturazione e razionalizzazione dell'ente" presentato dai Consiglieri Frediani, Mighetti Valetti, Andrissi, Batzella, Bertola, Campo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola per l'illustrazione ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Quest'ordine del giorno riguarda, appunto, la stabilizzazione del personale precario dell'ARPA, attraverso le procedure di riorganizzazione ristrutturazione e razionalizzazione dell'Ente.
Abbiamo visto nel provvedimento che stiamo licenziando in Aula che ci sono articoli - e, nello specifico, un articolo - che riguardano anche la riorganizzazione dell'ARPA. Noi vorremmo che fosse garantita l'efficacia di quest'Ente - il controllo capillare che svolge sul territorio nei vari settori di intervento - e per far questo vorremmo ovviamente innanzitutto che non ci fossero conseguenze negative per il personale in organico all'ARPA, quindi che venissero mantenuti invariati i suoi livelli occupazionali, ma anche che si potesse utilizzare la parte residuale delle economie derivanti dalla ristrutturazione e dalla razionalizzazione della spesa per la stabilizzazione del personale precario attualmente in forze all'ARPA.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 182 presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi, Frediani, Batzella, Bono, Campo, inerente a "Previsione sanzioni a operatori TPL in caso di inadempienza contrattuale".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente Intervengo brevemente: per questo ordine del giorno che abbiamo presentato cercheremo di essere telegrafici, anche perché è composto da alcune parti che sono diventate parti integranti della legge sull'istituzione dell'Agenzia regionale per la mobilità. Mi limito quindi a descrivere la parte che è stata lasciata fuori, in particolare la necessità di prevedere dei tipi di sanzione per le inadempienze dei gestori del TPL.
Nel precedente emendamento, infatti, noi abbiamo parlato di possibile recessione o modifica dei contratti, ma non abbiamo parlato di penali.
Andiamo quindi ad intervenire perlomeno perché si possano definire le penali sulle inadempienze dei gestori.
Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame ordine del giorno n. 184 presentato dai Consiglieri Valetti, Bono, Andrissi, Frediani, Batzella e Campo, inerente a "Eliminazione sovrapposizioni servizi e assegnazione linee sospese".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Per la parte della sovrapposizione ci siamo già espressi nella discussione della legge n. 67; invece, sull'assegnazione dei servizi tengo particolarmente ad intervenire.
Si parla della possibilità di assegnare linee sospese che non vengono incluse nei bandi di trasporto ferroviario o perché non ritenute profittevoli. Ricordiamo infatti che negli appalti previsti dall'Assessorato c'è la facoltà opzionale dei gestori di includere nel bando, come miglioria, l'assegnazione delle linee sospese. Nel caso questo non avvenga, noi vogliamo riservarci la possibilità di farli gestire a consorzi locali di autobus. Questo già succede, nel senso che abbiamo gestori locale che hanno preso in carico il servizio su gomma laddove il treno è stato soppresso.
Occorre trovare degli accordi con le suddette compagnie, perché il finanziamento venga dato in via prioritaria alla linea ferroviaria, a patto che questa compagnia si occupi di questa invece di quella di trasporto bus laddove ci sono le potenzialità per garantire un servizio con un minimo di utenza. Quindi, si intende non completamente fuori da logiche di mercato quanto meno nella media dell'utenza che abbiamo sulle linee locali. Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 183 presentato dai Consiglieri Valetti, Bono, Andrissi, Frediani, Batzella e Campo, inerente a "Funzioni e membri dell'Osservatorio sul trasporto pubblico locale".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Qui abbiamo preso spunto da altre leggi sul trasporto pubblico regionale, laddove c'è un Osservatorio sul trasporto pubblico composto da associazioni di pendolari rappresentanti degli utenti, pertanto vorremmo che questo soggetto fosse l'interlocutore dell'AMM nello stabilire anche la calibrazione del servizio.
L'Agenzia deve colloquiare con un soggetto composto, in sostanza dall'utenza che chiede il servizio e lo vive, quindi le associazioni locali. Questa figura è prevista non ricordo se nella legge della Lombardia o della Liguria (non ho il testo sotto mano), comunque siamo disponibili ad un confronto, anche tecnico, se richiesto, con l'Assessorato, per indicare con precisione cosa si intende per questo soggetto. Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 186 presentato dai Consiglieri Valetti, Bono, Andrissi, Frediani, Batzella e Campo, inerente a "Miglioramento del materiale rotabile e delle informazioni al viaggiatore".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Qui mi soffermo un attimo perché è un qualcosa che è stato lasciato fuori dall'Agenzia Metropolitana, anche volendo, perché riguarda un po' più la programmazione delle linee. Abbiamo ricevuto segnalazioni.
Scusi, Presidente, chiedo solo un po' di attenzione e di silenzio, se possibile.



PRESIDENTE

Chiedo al Consigliere Grimaldi di accomodarsi.
Prego.



VALETTI Federico

Grazie.
Abbiamo pensato quest'ordine del giorno osservando, anche attraverso associazioni di tecnici, il materiale rotabile impiegato sulle linee locali, che non sempre è adatto al servizio che viene effettuato.
Sappiamo che esistono margini di manovra, se si opera con materiale di cui la regione già dispone, mentre il discorso può cambiare un po' se di questo materiale attualmente non disponiamo. Faccio riferimento a linee che per affrontare percorsi in montagna necessitano di un certo tipo di convoglio sostanzialmente.
Per cui, questo testo impegnerebbe la Giunta a tentare di reperire quel materiale laddove manca, anche colloquiando con altre regioni, per trovare il convoglio più adatto a quella linea, laddove i ritardi e i malfunzionamenti del servizio siano dovuti anche alle tipologie dei convogli impiegati. Insomma, è un aspetto puramente tecnico, ma almeno è un impegno al reperimento, compatibilmente con le risorse disponibili, di questo tipo di materiale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere.
Procediamo ad esaminare la mozione n. 180 presentata dai Consiglieri Pichetto Fratin, Marrone, Graglia, Gancia, Berutti, Vignale e Ruffino inerente a "Relazione del Commissario straordinario del Governo al Consiglio regionale".
La parola al Consigliere Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Il documento si illustra da solo, anche perché è di poche righe. La disponibilità era già stata manifestata questa mattina di fronte al diniego di inserirlo in una norma di legge, e su questo abbiamo compreso. Quindi di fatto, è la presa d'atto della risposta del Vicepresidente Reschigna come illustrazione.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 185 presentato dai Consiglieri Valetti, Bono, Andrissi, Frediani, Batzella e Campo, inerente a "Miglioramento interscambi tra mezzi pubblici".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

In merito alle questioni di interscambio, chiediamo, oltre a promuovere le intermodalità, di utilizzare maggiormente quelle infrastrutture che sono già state pensate ma non sviluppate, in particolare i famosi Movicentro sulle periferie. Ne ricordo uno su tutti, quello di Moncalieri, che è stato pensato, collocato e mai utilizzato, che è un ottimo punto di allaccio visto che spesso con il Comune di Torino si parlava della difficoltà del traffico urbano e del famoso tunnel sotto il Po, cioè di ipotesi molto mirabolanti di risoluzione della congestione.
Noi abbiamo pronta un'area di interscambio non allacciata alla bretella autostradale che gli passa di fianco: è un Movicentro che dispone di un parcheggio, che attualmente è occupato da nomadi, quindi è anche una zona piuttosto degradata per questo motivo.
Con un investimento, secondo noi, minimo può diventare l'area ideale per tenere il traffico urbano fuori dalla città, senza realizzare colossali opere di viabilità stradale privata, che in questo momento sono anche un po' improponibili.
Questo è l'esempio cardine, ovviamente vale per tutte le aree che come la Stazione Stura e altri luoghi in periferia possono togliere il traffico dalla città, migliorando i problemi di inquinamento e di viabilità che noi conosciamo. Grazie



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 187 presentato dai Consiglieri Valetti, Bono, Andrissi, Frediani, Batzella e Campo, inerente a "Incremento del servizio in aree a domanda debole".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Con questo ordine del giorno vogliamo ribadire il ruolo della Regione: non si deve pensare solo all'aspetto economico del servizio, ma soddisfare quelle aree che, probabilmente, in un regime di mercato leggermente agevolato non possono essere oggetto di copertura del servizio, in quanto nessun gestore sarebbe disposto ad investirvi. Però, questo tipo di investimento fa sistema e permette di avere una rete molto capillare che non lascia aree scoperte neanche laddove la popolazione è molto dispersa sul territorio, e penso a vallate alpine o a zone di campagna con una bassa densità abitativa. Laggiù l'investimento del privato non è profittevole, ma facendo sistema togliamo auto e portiamo altra utenza sul servizio, il che è un risparmio apprezzabile.
Noi riteniamo che ogni euro investito in questo tipo di logica di sistema garantisca una grande efficienza a livello di collettività, quindi va visto sempre a livello sistemistico e non a livello della singola linea pensando che, se una linea ha una bassa affluenza, non si investe.
Ovviamente, si tratta di linee di un certo tipo, presumibilmente su gomma, perché si tratta di servizi capillari, quindi a basso costo relativo, ma di grande utilità, nel complesso.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Se mi permette, esprimo un'opinione complessivamente sugli ordini del giorno e sulle mozioni che, di fatto, vanno ad inserirsi sulla modifica della legge n. 1/2000.
La prima considerazione è anche di apprezzamento sul fatto che questo Consiglio regionale riesca a modificare la legge n. 1/2000. Devo dire che nell'ultimo anno si è tentato più volte e prendo atto con favore del ravvedimento positivo dell'Assessore Reschigna, che precedentemente l'ha impedito in ogni modo.
Questo, naturalmente, è motivo di apprezzamento.



(Commenti dell'Assessore Reschigna)



PICHETTO FRATIN Gilberto

Naturalmente! Ce l'ho qui di fianco e non posso attaccarlo direttamente (è più facile attaccare chi si ha di fronte!).
Mi permetto anche di dire che quello dei trasporti è uno dei temi delicati ed importanti di questa regione. Sappiamo bene che i 485 milioni del Fondo trasporti nazionale potrebbero essere modificati, utilizzando criteri uguali per tutti, senza chiedere un trattamento di favore per il Piemonte. Infatti, riguardo ai 485 milioni, invito il Presidente Chiamparino a fare pressione per una revisione, perché il Presidente sa bene che quando è stato fatto quel tipo di riparto e quel tipo di conteggio non è stato tenuto conto, per il Piemonte, della metropolitana di Torino mentre per Milano, Roma e Napoli si è tenuto conto della realtà del centro urbano.
Dall'altra parte, però, lo sforamento dei 485 milioni - prima erano 630, adesso siamo a 530-540; non conosco l'importo con cui si è chiuso il 2014, ce lo potrà dire l'Assessore Balocco - è dovuto ad una serie di disservizi, di criticità esistenti su alcune aree piemontesi ed anche sull'area urbana della Città di Torino.
Sono convinto, proprio perché lo proponevamo, che occorra superare questo meccanismo, eccessivamente a circoli chiusi, di programmazione del sistema dei trasporti. Occorrerà porre - e questo è l'invito che rivolgo alla Giunta - la massima attenzione anche ai criteri di aggregazione che ci saranno da parte delle aziende, forse non tanto nella parte del nord-est dove le aziende sono poche, ma nella provincia di Cuneo, ad esempio saranno una ventina o una trentina. Pertanto, credo che la difficoltà sia maggiore e questa alta parcellizzazione crea alcune situazioni di diseconomia.
Ritengo, però, che - così come si è chiesto per la sanità - debbano essere coinvolte e sentite le realtà locali. Io sostengo sia meglio sentirle, perché non sono per la concertazione; penso che chi governa debba assumersi le responsabilità, quindi c'è una Giunta che deve assumersi la responsabilità delle scelte. Se la poniamo come concertazione, arriviamo ai continui blocchi e a forza di blocchi questo Paese sta andando a rotoli, a livello nazionale! Ecco perché dico che noi approviamo quasi tutti gli ordini del giorno che hanno, peraltro, come oggetto il confronto, o l'Osservatorio, o comunque l'inserimento - nelle gare - di clausole sociali che diano garanzia. Su questo, stiamo attenti a distinguere clausole sociali che sono un beneficio: parliamo di trasporto pubblico, quindi penso che l'interesse di tutti sia non solo quello di servire l'utenza, ma anche di cercare di acquisire clienti, altrimenti rischiamo che la clausola sociale lasci a piedi proprio coloro che ne hanno più bisogno, cioè i poveri.
Pertanto, la valutazione è un invito alla Giunta, al quale mi unisco rispetto ai proponenti dei vari ordini del giorno, a prestare la massima attenzione, così come massima attenzione va posta sulla realtà di Torino e sulla GTT. Parliamo di Agenzia e dobbiamo stare attenti all'identificazione in un unico soggetto, che è cresciuto molto negli anni e sul quale forse alcune diseconomie, dovute a svariati fattori, si sono anche create. Ad esempio, dobbiamo sempre sperare che non ci siano le elezioni frequentemente, altrimenti 500 dipendenti della GTT vanno a fare gli scrutatori o i rappresentanti di lista per il PD, bloccando il trasporto.
Sono preoccupazioni che abbiamo per fare in modo di avere un funzionamento efficiente.
Con questo, al di là delle battute, voglio dire che questo è un tema molto delicato per il Piemonte e da questo tema dipende, prima di tutto, il servizio agli utenti e, poi, anche un equilibrio del bilancio regionale che so preoccupare molto sia il Presidente Chiamparino sia l'Assessore Reschigna.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Mi rivolgo alla Consigliera Frediani, che è la prima firmataria dell'ordine del giorno del Movimento 5 Stelle riguardante il personale di ARPA: sulla materia noi vorremmo fare un approfondimento, pertanto chiederemmo di non procedere alla votazione oggi e di iscriverlo, con l'impegno della Giunta a discuterlo, martedì prossimo, in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Una brevissima dichiarazione di voto, in merito all'ordine del giorno in materia di ARAI, l'Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali.
Ci sono due documenti che, nella parte delle premesse, sono molto simili, perché si fondano sul riconoscimento della bontà di quest'Agenzia sul valore dell'autonomia dell'Agenzia medesima e del servizio che viene reso.
Nelle conclusioni e nell'impegno, invece, si differenziano, in quanto il nostro documento - al quale, ovviamente, daremo voto favorevole impegna la Giunta a stringere un po' le maglie del trasferimento all'Agenzia, in nome della spending review che ispira tutto il provvedimento, avendo, in cambio, ottenuto la soppressione dell'articolo soppressivo e, quindi, il mantenimento dell'autonomia, mentre l'altro documento prevede la possibilità di mantenere lo stesso trend di spesa, non la contrazione, comunque.
BONO Davide (fuori microfono) Non compare nessuna cifra, ma il contenimento delle spese.



APPIANO Andrea

Noi, invece, abbiamo quantificato il contenimento, quindi ci asterremo sulla mozione presentata dal Movimento 5 Stelle (non voteremo contro perché in tutte le premesse ci riconosciamo), mentre voteremo a favore del nostro documento in cui è quantificata la cifra tendenziale di spending review.



PRESIDENTE

Grazie, collega Appiano.
L'ho fatta parlare, Consigliere, perché sono gentile, nel senso che non ci sono dichiarazioni di voto sugli ordini del giorno, però se gli interventi servono per dissipare dubbi, per carità, qualche volta ben vengano anche in deroga al Regolamento. Grazie.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 161, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.40, riprende alle ore 18.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
A parziale rettifica della dichiarazione precedente, in cui ci riconoscevamo pienamente nelle premesse, ora ci riconosciamo anche nelle conclusioni, quindi associamo il nostro voto favorevole anche alla mozione del Movimento 5 Stelle. Grazie.



PRESIDENTE

Perfetto! Indìco la votazione palese sulla mozione n. 174, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 179, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 178, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 182, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 184, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 183, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 186, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 180, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 185, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 187, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Approvati gli atti di indirizzo, passiamo alla votazione dell'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Ordinamento regionale - Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di legge n. 17, inerente a "Modifiche alla legge regionale 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte). Pubblicità dei lavori delle Commissioni Consiliari"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 17, inerente a "Modifiche alla legge regionale 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte). Pubblicità dei lavori delle Commissioni Consiliari", di cui al punto 5) all'o.d.g.
I relatori sono i Consiglieri Bono e Appiano.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide, relatore

Grazie, Presidente.
Come sicuramente ricordano i colleghi, in Commissione abbiamo approvato all'unanimità la modifica della legge statutaria, che riguarda il Regolamento dei lavori delle Commissioni consiliari. Si chiederebbe di aggiungere, dopo il comma 5 dell'articolo 30 del nostro Statuto il comma 5 bis, cioè demandare al Regolamento la disciplina delle forme di pubblicità dei lavori delle Commissioni consiliari.
C'era una proposta di legge a prima firma del Presidente del Consiglio Laus che andava in questa direzione: rimandiamo al Regolamento le modalità e le norme per stabilire e disciplinare la pubblicità dei lavori delle Commissioni consiliari.
L'ottica è quella, soprattutto per chi ha fatto il Consigliere comunale o il Sindaco, di cercare di aprire il più possibile le Commissioni consiliari alla presenza anche di collaboratori dei Gruppi consiliari tecnici, funzionari della Regione e quant'altro, perché noi riteniamo che le Commissioni consiliari siano una parte del funzionamento del Consiglio regionale.
Come il Consiglio regionale è aperto e ci sono le videoriprese, si pu valutare anche per non avere un'affluenza di pubblico eccessivo le videoriprese, o quant'altro.
Lo rimandiamo, ovviamente, con l'approvazione di questa legge, al Regolamento e avremo tempo in una riunione prossima della Giunta per il Regolamento di discuterne. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea, relatore

Grazie, Presidente.
Il fatto che sia correlatore credo la dica già lunga sul fatto che abbiamo condiviso in Commissione questo percorso.
L'idea che si dia una qualche forma di pubblicità e trasparenza ai lavori delle Commissioni, che attualmente sono invece chiuse, è condivisa anche dalla maggioranza. E' evidente che poi in sede regolamentare andremo a disciplinare le modalità, perché la Commissione deve comunque avere una capacità e una possibilità di funzionamento che sia un po' celere approfondita, per toccare magari argomenti anche un po' sensibili, ma questo non osta il fatto che ci sia una partecipazione di qualche esterno o un lavoro più trasparente delle medesime. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Appiano.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Ricordo l'iter: anzitutto, l'approvazione a maggioranza assoluta, e poi una seconda lettura con un intervallo non minore di due mesi.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva in prima lettura.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame proposta di deliberazione n. 41, inerente a "Indizione, ai sensi del Titolo III della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo), di referendum consultivo per l'istituzione del nuovo comune di Borgomezzavalle mediante fusione degli attuali comuni di Seppiana e Viganella (Provincia del Verbano Cusio-Ossola)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 41, di cui al punto 6) all'o.d.g., licenziata all'unanimità dalla I Commissione.
Potremmo altresì votare le proposte di deliberazione n. 42, inerente a "Indizione, ai sensi del Titolo III della legge regionale 16 gennaio 1973 n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo), di referendum consultivo per l'istituzione del nuovo comune di Lessona mediante fusione degli attuali comuni di Crosa e Lessona (Provincia di Biella)", e n. 43, inerente a "Indizione, ai sensi del Titolo III della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo), di referendum consultivo per l'istituzione del nuovo comune di Mortigliengo mediante fusione degli attuali comuni di Casapinta e Mezzana Mortigliengo (Provincia di Biella)" di cui ai punti 7) e 8) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

La mia vuole essere una proposta sull'ordine dei lavori: visto che segue un'abbinata di due ordini del giorno inerenti referendum per l'istituzione di un Comune, nella fattispecie Mappano, chiediamo l'apertura di un dibattito congiunto, che possa coinvolgere tutti questi provvedimenti.



PRESIDENTE

Le proposte di deliberazione riguardano delle fusioni, mentre lei pone una questione differente.
Visto che le tre proposte di deliberazione sono state licenziate all'unanimità dalla I Commissione, proporrei di metterle in votazione.
Nel prossimo Consiglio regionale, il suo atto di indirizzo verrà posto come primo punto all'o.d.g.



MARRONE Maurizio

Sono due gli atti di indirizzo collegati, il mio e quello dei colleghi del Movimento 5 Stelle.



PRESIDENTE

Sì, vale per entrambi.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Ma se licenziamo le tre proposte di deliberazione, potremmo fare in tempo anche ad aprire la discussione generale. V'invito, quindi, a non perdere ulteriore tempo.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 41, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame proposta di deliberazione n. 42, inerente a "Indizione, ai sensi del Titolo III della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo), di referendum consultivo per l'istituzione del nuovo comune di Lessona mediante fusione degli attuali comuni di Crosa e Lessona (Provincia di Biella)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 42, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 42, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva..


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame proposta di deliberazione n. 43, inerente a "Indizione, ai sensi del Titolo III della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo), di referendum consultivo per l'istituzione del nuovo comune di Mortigliengo mediante fusione degli attuali comuni di Casapinta e Mezzana Mortigliengo (Provincia di Biella)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 43, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 43, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame ordine del giorno n. 21 presentato dal Consigliere Marrone, inerente a "Mappano Comune, anche i contrari rispettino il risultato referendario"

Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame ordine del giorno n. 29 presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi Bono, Frediani, Mighetti e Valetti, inerente a "Collaborazione della Regione Piemonte al percorso di istituzione del Comune di Mappano (TO) previsto dalla legge regionale 1/2013"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 21, avente ad oggetto "Mappano Comune, anche i contrari rispettino il risultato referendario", di cui al punto 9) all'o.d.g., presentato dal Consigliere Marrone, che lo illustra; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno, in realtà, è già stato inserito più volte nell'o.d.g. delle sedute passata del Consiglio regionale.
Ci tenevo a collegare codesta discussione con le delibere appena approvate perché ritengo piuttosto inutile, da parte di questo Consiglio regionale, continuare a consentire lo svolgimento di referendum per l'istituzione di nuovi Comuni se poi, in realtà, anche di fronte all'esito positivo degli stessi (nella giornata di oggi il fatto che un altro famoso referendum viene bocciato dalla Corte Costituzionale forse assume un'importanza politica maggiore), non segue l'impegno e la serietà delle istituzioni a garantire l'applicazione gli esiti referendari.
Sul comune di Mappano sappiamo che ci sono delle operazioni in corso in particolare un ricorso al TAR promosso dall'Amministrazione comunale di Settimo Torinese, che, di fatto, stanno continuando ad ostacolare la costituzione di questa nuova Amministrazione comunale, composta da diverse frazioni momentaneamente smembrate fra i diversi comuni.
Il problema qual è? Intanto i cittadini di Mappano continuano a vedersi negata l'esistenza in quanto "Comune autonomo": abbiamo addirittura assistito, nel corso delle ultime elezioni regionali - cito il caso perch riguarda tutti noi in quanto eletti - alla negazione della facoltà di votare a tutti quegli elettori che arrivavano con i certificati elettorali che facevano riferimento al comune di Mappano, che non venivano recepiti dai seggi già previsti e istituiti, ma dipendenti dalle altre Amministrazioni comunali.
Io sono dell'idea che un'Amministrazione o un Ente come quello regionale debba entrare quantomeno nella mediazioni tra le diverse Amministrazioni comunali e porsi come "arbitro" per cercare di fare in modo che l'ostruzionismo di fronte a questa volontà popolare che è stata sancita con un referendum da parte del comune di Settimo Torinese finisca.
Piuttosto, se persistono controversie, come quelle già annunciate sulla gestione del Parco Europa, che sia la Regione a creare dei "tavoli di mediazioni" tra le diverse Amministrazioni comunali per risolvere tali polemiche.



PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 29 inerente a "Collaborazione della Regione Piemonte al percorso di istituzione del Comune di Mappano (TO) previsto dalla legge regionale 1/2013" Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Saro rapidissimo, poiché la vicenda di Mappano è già stata ricordata dal Consigliere Marrone.
Prima parlavamo di fusione di Comuni; qui invece, riferendoci a Mappano, parliamo di un'identità territoriale, una realtà geograficamente autonoma composta da 7.500 abitanti, che negli anni si è frammentata tra i Comuni di Leinì, Borgaro, Caselle Torinese e Settimo Torinese.
C'è un percorso di trent'anni, nel quale i cittadini mappanesi hanno chiesto alle istituzioni la possibilità di esprimere la propria volontà per istituire un Comune autonomo. Per due volte, nel corso della VIII Legislatura, la nostra Regione ha indetto un referendum, e in entrambi i casi il TAR aveva annullato la consultazione popolare, che, invece successivamente, è stata legittimata dalle sentenze del Consiglio di Stato e dalla Corte Costituzionale.
Nel novembre 2012 - finalmente - i cittadini di Mappano, Leinì Borgaro, Caselle Torinese e Settimo si sono espressi in modo democratico con una consultazione popolare e hanno avallato la prospettiva di un comune di Mappano autonomo.
Allo stesso modo, il Consiglio regionale, sempre attento all'istanza mappanese, a larghissima maggioranza ha approvato la legge n. 1/2013, che riguarda proprio l'istituzione del comune di Mappano. Successivamente, nel 2013, una pronuncia del TAR ha congelato il processo di formazione del Comune a seguito di ricorsi presentati, impedendo lo svolgimento dell'elezione amministrativa che avrebbe potuto eleggere gli organi di amministrazione del Comune di Mappano.
L'11 giugno 2014, la Corte Costituzionale ha nuovamente dichiarato non fondate le questioni di illegittimità sollevate, e ha dichiarato la legge regionale n. 1 del 2013 coerente con il dettato costituzionale, quindi è pienamente legittima l'istituzione di Mappano come Comune.
A questo punto, con questo atto di indirizzo chiediamo che la Regione per quanto di propria competenza, avvii un dialogo proficuo con gli Amministratori dei Comuni cedenti, quei Comuni che perderebbero una parte di territorio e di popolazione per la creazione del Comune di Mappano, per evitare ulteriori ricorsi alla Giustizia amministrativa contro la legge regionale 1 del 2013; ricorsi che semplicemente allungherebbero i tempi perché la Corte Costituzionale ha già ribadito la legittimità di Mappano Comune.
Oltretutto, quando c'è l'istituzione di un nuovo Comune, e quindi non si è più sotto un Comune ma sotto un altro, le aziende devono anche sostenere dei costi per modificare i loro documenti. Poiché in questo caso non è una loro scelta, un loro trasferimento, chiediamo che la Regione, per quanto di propria competenza, agevoli e velocizzi gli iter burocratici dovuti al passaggio dai Comuni cedenti al nuovo Comune di Mappano riguardanti appunto le aziende situate sul territorio di Mappano, in modo che non abbiano lungaggini e problemi di tipo burocratico-amministrativo per il cambio di denominazione del Comune.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
L'ordine del giorno n. 21 e l'ordine del giorno n. 29 sono stati illustrati.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.00)



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