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Dettaglio seduta n.42 del 20/01/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(I lavori iniziano alle ore 9.38 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione indifferibile e urgente n. 116 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Intervento della Regione Piemonte in favore dei lavoratori della società Arcese Trasporti S.p.A."


PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 116.
Ricordo che vi sono a disposizione due minuti per l'interrogante e tre per la Giunta.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione è stata depositata un po' di tempo fa, quindi probabilmente nel frattempo ci sono stati anche degli sviluppi, dunque cogliamo l'occasione anche per fare qualche aggiornamento in merito a quanto richiesto.
La società Arcese Trasporti dispone di nove sedi produttive dislocate in tutta Italia, di cui una rimasta in provincia di Torino, a Rivalta Torinese. L'azienda ha adottato, da qualche tempo, una strategia nazionale di crescita ed espansione, con una particolare attenzione ai poli strategici nelle aree emergenti. Nonostante questo, l'organico del gruppo Arcese, a livello nazionale, è andato via via riducendosi, arrivando oggi ad un numero di circa 180 autisti, in seguito a procedure di riduzione del personale. Questo risultato è stato ottenuto attraverso delle procedure di messa in mobilità applicate negli anni.
Il gruppo Arcese ha usufruito, per le sue sedi dislocate su tutto il territorio nazionale, di ammortizzatori sociali nel periodo compreso fra il 2009 e il 2015. Vi è poi stata una serie di articoli di giornale che hanno descritto l'evolversi della situazione e ovviamente la preoccupazione per il destino dei lavoratori cresce di giorno in giorno. Ora vediamo a che punto siamo, quindi spero che l'Assessore voglia fare il punto della situazione in merito agli ultimi sviluppi, essendo - appunto un'interrogazione un po' datata.
Di conseguenza, chiediamo all'Assessore Pentenero come intenda intervenire per preservare la forza lavoro ancora in essere presso il gruppo Arcese nel sito di Rivalta Torinese, evitando l'esternalizzazione delle attività svolte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
La questione che riguarda la ditta Arcese è una questione non solo datata dal punto di vista dell'interrogazione, ma datata anche dal punto di vista dell'attenzione che la Regione ha dedicato.
Giusto alcune parole per cercare di riassumere la questione. Nel 2014 l'Arcese, reduce da vari periodi di cassa integrazione e perdurando lo stato di crisi, ha richiesto ulteriore cassa integrazione fino a fine gennaio 2015. L'azienda ha sempre paventato il rischio della totale cessione dell'attività della Business Unit FTL (Trasporto Completo) se non si fosse riusciti ad operare un riallineamento fra costi e ricavi, non essendo possibile una gestione della divisione in strutturale perdita.
L'azienda ipotizzava di raggiungere il necessario riequilibrio attraverso l'uscita volontaria di un numero consistente di autisti, in modo da avere un rapporto ottimale con la flotta, e con una ripresa del mercato che all'epoca era in qualche modo stata prevista. Entrambe queste aspettative non si sono verificate. I dati di bilancio 2013 si sono chiusi secondo l'azienda - in modo molto inferiore alle attese, con una perdita complessiva aziendale di 2,3 milioni di euro, in gran parte attribuibile alla BU FTL, che ha continuato a perdere marginalità nel corso del 2014.
Pertanto l'Azionista ha chiesto al management aziendale la messa in campo di un piano straordinario, ulteriore rispetto al piano industriale 2011-2015, per salvare la BU FTL altrimenti destinata alla chiusura.
Il piano industriale che è stato posto in essere, e che avrà effetti anche nel corso del 2015, consta di azioni indipendenti per le diverse business units di Arcese Trasporti: BU Logistica; BU Trasporti Completi FTL; BU Trasporti Groupage/Distribuzione LTL, richiedendo per ciascuna di esse approcci diversificati e commisurati al diverso andamento del mercato.
Questo è un po' il riassunto della situazione. Che cosa è successo nell'ultima parte dell'anno 2014 e che cosa è successo all'inizio del 2015? Partirei dall'ultima parte di quanto è successo con l'inizio del 2015: si è tenuta una riunione al tavolo ministeriale su Arcese, perché - com'è stato giustamente ricordato - la società Arcese non ha un unico stabilimento in Piemonte e quindi è un problema di natura nazionale, nel senso che si cercano soluzioni locali, ma il tavolo deve essere ricongiunto ad un tavolo nazionale). Il tavolo ministeriale si è svolto alla presenza del dottor Castano, Direttore dell'Unità per la Gestione delle Vertenze delle Imprese in crisi.
L'azienda ha comunicato che, a seguito di alcune adesioni volontarie il numero degli esuberi si è ridotto in modo significativo; una parte di essi maturerà i requisiti alla pensione nel periodo della mobilità eventualmente usufruendo di un incentivo aziendale, i restanti verrebbero ricollocati all'interno della stessa azienda o all'interno di aziende che non afferiscono al nostro Paese, ma ad altri Paesi europei.
Le organizzazioni sindacali, al di là dei chiarimenti pertinenti il caso riguardanti le mansioni e le tipologie dei contratti dei ricollocamenti degli esuberi, la certezza del possesso dei requisiti alla pensione, che verranno chiariti in sede di contrattazione separata tra le parti per addivenire ad un accordo, hanno espresso preoccupazione per i problemi strutturali del settore dell'autotrasporto, che richiede l'attenzione delle istituzioni relativamente alle normative che regolamentano il lavoro del personale viaggiante e la loro applicazione.
Il dottor Castano ha espresso la disponibilità da parte del MISE ad attivarsi per la predisposizione di un tavolo congiunto con tutte le istituzioni competenti e l'impegno da parte del Ministero a monitorare la trattativa sindacale sulla mobilità di Arcese, riconvocando il tavolo prima della fine della fase sindacale (il 28 gennaio 2015).
C'è stato un successivo incontro tra le organizzazioni sindacali e l'azienda il 12 gennaio, avvenuto presso l'Associazione di categoria ANITA.
In quella sede si sono rincontrati l'azienda e i sindacati per l'avvio della fase dell'esame congiunto.
L'azienda ha presentato un piano per la gestione dei 65 esuberi, volto a dare un'opportunità di ricollocazione interna o esterna al gruppo, per 53 di essi. Per quanto riguarda le ricollocazioni interne, con cambio di mansioni, è stato specificato che avverranno con un "adeguamento del corrispondente livello di inquadramento, fatte salve le prerogative in termini di anzianità già maturate". Per quanto riguarda le ricollocazioni in altre aziende, si tratterebbe comunque di assunzioni a tempo indeterminato.
E' stata data disponibilità ad una ricollocazione di cinque unità di personale sempre nel personale viaggiante, subordinata a una revisione degli accordi di secondo livello (per una riduzione complessiva del costo del lavoro). Per i lavoratori che non volessero accettare la proposta di ricollocazione, interna o esterna, l'azienda mette a disposizione un percorso di outplacement e, per tutti coloro che andranno in mobilità volontaria entro il 26 di questo mese (dopo l'accordo che dovrebbe scaturire, ci auguriamo, perché diversamente la situazione sarebbe molto più complicata), un incentivo all'esodo pari a 12.000 euro lordi.
I 13 lavoratori per i quali non sarebbe prevista la ricollocazione corrispondono al numero delle persone che potenzialmente potrebbero già aver maturato i requisiti per l'aggancio alla pensione. Se, da una più precisa verifica, tali requisiti non dovessero essere maturati nel corso dei 24 mesi di mobilità indennizzata, l'azienda si rende disponibile a integrare, fino a un massimo di un ulteriore anno, i versamenti contributivi volontari per il conseguimento della pensione.
L'azienda ha specificato che, in assenza di un accordo, procederà comunque - ed ha facoltà per poterlo fare - al licenziamento collettivo ai sensi della legge 223/1991, nei termini comunicati il 18/12/2014.
Per quanto riguarda il Piemonte, le persone da ricollocare sarebbero 18 su 24.
Le organizzazioni sindacali hanno deciso che avrebbero convocato congiuntamente alle RSU, le assemblee dei lavori nei giorni 16, 17 e 19 gennaio 2015 (si stanno tenendo in questi giorni, anzi l'ultima si è tenuta ieri) per presentare la proposta aziendale affinché i lavoratori esprimessero la loro volontà o meno alla sottoscrizione di un possibile accordo.
Sappiamo che questo accordo - così sembra - non sarà sottoscritto e quindi, decorsi i termini, immaginiamo che l'azienda proceda secondo il proprio piano e lo può fare nei termini di legge.
Stiamo lavorando per cercare di comprendere quale margine ci possa ancora essere per addivenire ad un accordo che, in qualche modo, crediamo sia più tutelante nei confronti dei lavoratori.
Rispetto a quello che la Regione Piemonte ha fatto nei confronti del gruppo Arcese, abbiamo messo a disposizione tutti gli strumenti che come Regione possiamo mettere a disposizione per cercare di offrire loro un supporto rispetto al loro piano aziendale. Al momento, però, gli strumenti che noi abbiamo a disposizione non sembrano essere sufficienti per la società e quindi attendiamo l'esito degli accordi sindacali, augurandoci che sia un accordo che veda il favore dei lavoratori.



PRESIDENTE

Pacta sunt servanda: tre minuti, Assessore, mi raccomando.
Lei ha sforato di sei minuti.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 191 presentata dal Consigliere Marrone, inerente a "Stato di attuazione della legge sul riconoscimento della Lingua internazionale dei segni"


PRESIDENTE

Pur se in ritardo, è arrivato il collega Marrone.
Procediamo dunque con l'esame dell'interrogazione n. 191.
La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Si tratta di un'interrogazione che chiede conto dell'attuazione di una legge approvata nella scorsa legislatura: una legge rivoluzionaria - perch la Regione Piemonte è stata tra le prime ad approvarne una con questo contenuto - di riconoscimento della Lingua internazionale dei segni, ovvero una legge che riesce finalmente a dare dignità ad una forma di comunicazione nella quale si esprime un'enorme comunità presente in tutte le Regioni italiane a partire dalla nostra, ovvero la comunità dei sordi.
E' una comunità che vuole, non solo formalmente, vedere riconosciuta dignità al mezzo di comunicazione dei segni (quindi della gestualità), ma farlo anche per poi andare a colmare tutti quei gap che vedono il nostro Paese indietro, rispetto a tanti altri dell'Unione europea, circa l'assistenza alle persone sorde nella comunicazione, in diverse situazioni a partire dall'assistenza, dall'inserimento nel mondo del lavoro, per cominciare in realtà dal primo ambito, quello dell'istruzione.
Questo è il motivo per cui vorrei capire come intendono l'attuale legislatura, ma soprattutto l'attuale Giunta, onorare l'attuazione di questa legge. E' stato un impegno legislativo assunto nella scorsa consiliatura, ma c'è ovviamente una continuità dell'azione legislativa e anche amministrativa dell'Ente. Sappiamo bene che l'interruzione anzitempo della scorsa legislatura, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale, ha di fatto impedito che venissero emanati i regolamenti attuativi.
Per questo motivo chiedo all'attuale Giunta Chiamparino di capire qual è lo stato dell'arte sull'attuazione di quella legge, sperando che costituisca in realtà una priorità dell'azione politica di questa Giunta visto che poi non richiede neanche particolare impegno - e quindi chiedo di avere una risposta sulle tempistiche di emanazione di questi regolamenti e sui passaggi successivi per quello che è un impegno politico dovuto, a prescindere dalle differenze di appartenenza politica, rispetto ad una legge che è ormai patrimonio legislativo della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Condivido la premessa, e quindi su questo non mi soffermerei, rispetto al fatto che doveva esser approvato - e poi la legislatura interrotta non l'ha permesso - il regolamento.
Faccio una considerazione: io quella legge l'ho votata e ho lavorato in Commissione perché fosse approvata all'interno della nostra Regione; quindi sono consapevole dell'importanza che questa ricopre, sia all'interno della Regione Piemonte sia sul panorama nazionale, perché non tutte le Regioni hanno una legge di questa natura. Non l'abbiamo presa in considerazione fino ad oggi, perché ci sono state altre priorità che avevano un carattere più generale.
Ora abbiamo ripreso a lavorare sul regolamento e ci auguriamo di poterlo approvare quanto prima. E' evidente che poi questo regolamento devo trovare anche una sintesi e una risposta all'interno della situazione difficile del nostro bilancio. Il regolamento, quindi, è lo strumento normativo con il quale noi discipliniamo l'attuazione della legge, ma è evidente che poi questo deve trovare una copertura all'interno del bilancio e che non dobbiamo dimenticarci le difficoltà all'interno delle quali oggi ci troviamo ad operare per quello che concerne le risorse che abbiamo a disposizione.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 226 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Quali prospettive occupazionali per gli 80 lavoratori della Worksys srl di Rivarolo Torinese"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 226.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Questa volta parliamo di un'altra azienda che si inquadra all'interno di una crisi più ampia, che è quella di Olisistem.
Worksys è un'azienda nata nel 2009 ed è un centro di competenza per progetti di ricerca, laboratori e servizi dell'ICT. Dispone di 3 sedi, di cui una a Rivarolo Torinese. Inizialmente Worksys era titolare della forza lavoro e delle commesse di Olosistem, che è un'altra società sempre con sede a Rivarolo Torinese.
Abbiamo appreso da alcuni articoli apparsi su alcuni giornali locali che nello scorso novembre la Olisistem è stata protagonista di un contenzioso con Tigrillo, l'azienda che gestisce l'immobile sito a Rivarolo. Quest'azienda ha chiuso e ha sgomberato i locali, come disposto dal tribunale, in quanto il contratto di leasing dell'immobile è stato sciolto. Di conseguenza, i lavoratori della Olisistem sono stati trasferiti temporaneamente nella sede di Moncalieri e i locali sono stati riconsegnati alla proprietà. Sembrerebbe che le intenzioni siano quelle di riportare la forza lavoro a Rivarolo, attraverso un contratto di affitto diretto tra la proprietà e Olisistem stessa.
All'interno di questa vicenda si è scoperto un avvicendarsi di appalti subappalti e scatole cinesi, all'interno delle quali vi è la Società Worksys, che ad oggi conta 80 lavoratori che ovviamente rischiano di perdere il loro posto di lavoro.
Chiediamo a questo punto quali tutele la Regione Piemonte intenda adottare e garantire per i lavoratori della Worksys, se sia a conoscenza di un qualche piano industriale dell'azienda e se le intenzioni siano effettivamente quelle di riportare i posti di lavoro a Rivarolo e di mantenerli.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Non si può non parlare di Worksys senza risalire al crack e al successivo fallimento di Network Italia e Olisistem ITQ del 2013, che è all'origine della situazione attuale che caratterizza la Worksys. Su quella vicenda vi fu l'intervento della Procura della Repubblica e l'Amministratore della Società Network Italia risulta tuttora in carcere.
E' una storia complessa, perché la società, già prima del crack, si confrontava con una galassia di realtà e, con l'acuirsi della crisi economico-finanziaria derivante da un drastico calo delle commesse, si cominciarono ad avere problemi di pagamento delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti dalla Società, che avevano in essere un rapporto commerciale di appalto e subappalto di servizi con Worksys, Work Service Factory ed Eureka ICT.
A luglio del 2013, ritenendo la situazione insostenibile, la FIM-CISL propose una prima vertenza collettiva, avente ad oggetto la richiesta di costituzione del rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con Worksys, in quanto ritenuto l'effettivo datore di lavoro. Alla vertenza visto il peggioramento della situazione complessiva, aderirono i lavoratori delle altre società coinvolte: Eureka ICT e Work Service Factory.
I lavoratori di Eureka ICT erano tutti in regime di affitto di aziende della Network Consulting in liquidazione. Quest'ultima manifest l'intenzione di recedere da tale contratto di affitto dell'azienda e di stipulare uno o più contratti di affitto con Worskys e Olisistem ITQ Consulting. Furono avviate intense trattative, che si articolarono a partire dal mese di novembre 2013 e alle quali parteciparono tutte le diverse società che abbiamo citato prima.
Olisistem, in quanto importante azionista di Worksys, si fece parte attiva nei confronti dei maggiori clienti che stavano minacciando la recessione dai contratti, assicurando stabilità e continuità ai rapporti di lavoro in essere e intervenendo in modo diretto per dare soluzione ad una rilevante parte delle richieste dei lavoratori. Fu quindi sottoscritto un verbale di accordo con la FIM-CISL, con il quale vennero definite le azioni relative al passaggio dei lavoratori alla Worksys e alla Olisistem.
La Worksys avrebbe provveduto ad assumere alcuni dipendenti delle altre società che abbiamo prima citato. Sempre Worksys avrebbe stipulato un idoneo contatto di affitto con la stessa Work Service Factory del ramo di azienda individuato come desktop management. Tutti i rapporti di lavoro sarebbero proseguiti a far data dal 1° gennaio nella Worksys o nella Olisistem, con modalità che prevedevano, tra l'altro, la trasformazione dei rapporti di lavoro a progetto in contratto di lavoro subordinato e a tempo indeterminato, contratti di lavoro di apprendistato tutti confermati a tempo indeterminato, la prosecuzione senza soluzione di continuità dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Questa operazione ha coinvolto 400 lavoratori, di cui 300 sono stati assunti da Olisistem.
Ad oggi, la società ha comunicato alle organizzazioni sindacali che al termine della cassa integrazione ordinaria, stante lo strutturale stato di crisi, avrebbe dovuto ricorrere alla cassa integrazione guadagni straordinaria.
Al fine di dare una illustrazione della situazione in essere, d'intesa con le organizzazioni sindacali, si è cercato di contattare l'amministratore della società, che però risulta irreperibile.
Detto questo, cercheremo di mettere in atto tutti gli strumenti affinché le informazioni che il Consigliere chiedeva entrino in possesso della Regione, ma attualmente non ne siamo stati in grado perché non è stato possibile reperire i responsabili dell'azienda per poter comprendere come muoversi all'interno di un quadro così complicato della situazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Asili nido - Famiglie

Interrogazione n. 239 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Contributi regionali LR 1/2004 - Baby parking"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 239.
Trattandosi di un'interrogazione ordinaria, ricordo che l'interrogante ha diritto di replica dopo l'intervento dell'Assessore.
La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
La DGR cui l'interrogazione fa riferimento stabiliva i criteri per l'assegnazione dei contributi volti al sostegno all'utilizzo dei servizi per la prima infanzia privati nei comuni privi di nidi comunali, nonché per il prolungamento dell'orario di apertura dei nidi comunali da applicarsi con riferimento al solo anno 2004.
Analoghe azioni a sostegno dell'utilizzo dei servizi per la prima infanzia nei comuni privi di servizi comunali sono state approvate e finanziate con apposite deliberazioni della Giunta regionale anche negli anni successivi, fino al 2009/2010.
Successivamente, con deliberazione n. 12-4884 del 7 novembre 2012, la Giunta regionale ha riproposto un'iniziativa con analoghe finalità nell'ambito delle schede attuative delle Intese CU n. 24 e n. 48/2012, in materia di politiche per la famiglia, concernenti, tra l'altro, il sostegno alla rete dei servizi per la prima infanzia.
Rispetto alle azioni realizzate negli anni precedenti, la deliberazione sopra richiamata individuava, quali destinatari dei contributi, i Comuni sede di asili nido e micro nidi, centri di custodia oraria (baby parking) e nidi in famiglia, autorizzati ed operanti sulla base della normativa regionale vigente, estendendo, pertanto, la possibilità di accesso ai finanziamenti anche ai comuni sede di asili nido e micro nidi a titolarità pubblica.
Il finanziamento complessivamente assegnato ammonta ad euro 8.877.000, di cui: euro 8.500.000,00, a valere sul Fondo Nazionale Politiche per la Famiglia (Intese CU n. 24/2012 e CU n. 48/2012) euro 377.000 a valere sul Fondo nazionale di cui all'Intesa CU n. 199 del 2012 in tema di Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro euro 3.774.000,00 a titolo di cofinanziamento a carico del bilancio regionale.
Le risorse regionali sono state impegnate sul competente capitolo del bilancio 2012, laddove le risorse statali sono state impegnate negli anni 2012, 2013 e 2014, ad avvenuto accertamento delle relative quote di entrata.
I Comuni beneficiari dei contributi, in piena autonomia, hanno individuato una o più tra le seguenti modalità di utilizzo: 1) sostegno alla gestione dei servizi comunali 2) convenzionamento con i servizi privati autorizzati al fine di ridurre gli oneri a carico delle famiglie 3) istituzione del buono servizio a favore delle famiglie utenti degli asili-nido, dei micro-nidi, dei centri di custodia oraria e dei nidi in famiglia presenti sul territorio, indipendentemente dalla residenza delle stesse.
A seguito dell'esame delle istanze pervenute, i fondi specificati sono stati interamente assegnati a sostegno dell'utilizzo di n. 21.471 posti nei servizi per la prima infanzia, pubblici e privati, aventi sede in 273 comuni piemontesi e gli acconti del 50% dei medesimi contributi sono stati regolarmente erogati.
La scadenza per l'invio delle rendicontazioni era fissata al 31-12 2013: a seguito di numerosi solleciti, la raccolta delle rendicontazioni si è conclusa a settembre 2014. Gli uffici competenti della Direzione Coesione Sociale hanno esaminato e verificato tutta la documentazione pervenuta e le liquidazioni di tutti i saldi contributivi spettanti sono state emesse entro il 30-09-2014.
Alla data odierna, n. 52 comuni, rispetto al totale dei 273 beneficiari individuati, risultano tuttora in attesa dell'erogazione del saldo spettante da parte degli uffici contabili competenti. Ad essi si aggiunge un ulteriore comune, che risulta al momento in attesa di una sola quota parte del saldo spettante, non erogata entro la fine dell'anno 2014.
Completato l'esame di tutte le rendicontazioni, è risultata disponibile una somma pari ad euro 127.000 circa, non erogabile ai comuni beneficiari in quanto non utilizzata, a causa di una scarsa frequenza dei relativi servizi, alcuni dei quali, a causa della difficile situazione economica hanno nel frattempo chiuso l'attività.
Tale somma residua è stata destinata, previa autorizzazione del Dipartimento per le Politiche della Famiglia, ad incremento del budget disponibile per l'azione avviata nell'anno 2014 di cui si dirà di seguito.
Nel corso 2014, in assenza di risorse disponibili, non è stata riproposta un'azione regionale specifica a sostegno dell'utilizzo della rete dei servizi per la prima infanzia, in quanto i trasferimenti statali assegnati alla Regione Piemonte ai sensi dell'Intesa n. 103/2014 in materia di politiche per la famiglia, ammontavano a soli E359.000.
Tale trasferimento risultava chiaramente insufficiente ad assicurare adeguato sostegno all'utilizzo della rete dei servizi per la prima infanzia piemontesi. Inoltre, non è stato possibile prevedere un eventuale cofìnanziamento regionale all'iniziativa, in quanto la somma stanziata sul competente capitolo n. 179629/2014, Fondo regionale per le Politiche della famiglia, pari ad euro 532.000, è stata interamente destinata a garantire la continuità di iniziative altrettanto prioritarie avviate negli anni precedenti, diverse delle quali realizzate in attuazione di specifici protocolli e convenzioni sottoscritti dall'Amministrazione regionale con Enti ed organizzazioni del territorio.
Le risorse di cui sopra, unitamente alla quota residua disponibile ai sensi delle Intese del 2012, pari ad euro 127.000, sono state comunque destinate, con DGR n. 10-484 del 27.10.2014, al sostegno di attività promosse dai Comuni a favore della prima infanzia e delle responsabilità genitoriali, attraverso il sostegno a progettualità dirette ai bambini nella fascia zero-cinque anni ed alle loro famiglie, nell'ambito della rete dei Servizi per la prima infanzia, che coinvolgano gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, i Consultori pediatrici e familiari, i Centri per le famiglie e gli altri servizi ed organizzazioni impegnati nel settore.
I Comuni beneficiari dei contributi sono: a) i 30 Comuni piemontesi con maggiore capacità di offerta nei Servizi per la prima infanzia b) i restanti Comuni piemontesi sede di Servizi per la prima infanzia a titolarità comunale.
Quindi, è stata svolta un'attività residua in base alle risorse che noi avevamo a disposizione nell'anno 2014 rispetto alla programmazione che è partita dal 2010 e che si è completata con le risorse rimanenti nel 2014.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per la replica.



FREDIANI Francesca

Volevo solo ringraziare l'Assessore perché la risposta, come sempre, è stata esaustiva, peccato che ne ho sentito solo la metà, quindi confido nella risposta scritta.
L'acustica era ottimale alle ore 9.30, come ha evidenziato il Presidente Laus, ma a quest'ora è veramente improponibile riuscire a seguire le risposte che gli Assessori rendono alle nostre interrogazioni.
Chiederei al Presidente di invitare chi non fosse interessato ad ascoltare le interrogazioni a tacere o ad uscire, perché così diventa perfettamente inutile il nostro lavoro, non si riesce veramente a sentire nulla. Per un certo momento, davanti a me ho anche avuto due Consiglieri in piedi, tra me e l'Assessore. Non sono riuscita a sentire niente, aspetto la risposta scritta e la ringrazio comunque.



PRESIDENTE

Consigliera, mi scuso con lei e invito gentilmente l'Assessore a dare nuovamente la risposta.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

No.
Assessore Pentenero, so che le chiedo tanto, però le chiedo gentilmente di rispondere.
Invito gentilmente i colleghi al silenzio, non è mai successo che un Assessore risponda per due volte sullo stesso argomento.
Assessore, mi scuso con lei e con la Consigliera.
La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Come dicevo poc'anzi, la DGR del 2004 a cui l'interrogazione fa riferimento stabiliva i criteri per l'assegnazione dei contributi volti al sostegno all'utilizzo dei servizi per la prima infanzia privati nei comuni privi di nidi comunali, nonché per il prolungamento dell'orario di apertura dei nidi comunali da applicarsi con riferimento al solo anno 2004.
E' la prima parte dell'interrogazione, quindi è giusto fare la cronistoria della situazione, per capire oggi dove siamo.
Analoghe azioni a sostegno dell'utilizzo dei servizi per la prima infanzia nei comuni privi di servizi comunali sono state approvate e finanziate con apposite deliberazioni della Giunta regionale anche negli anni successivi, fino al 2009/2010.
Successivamente, con deliberazione n. 12-4884 del 7 novembre 2012, la Giunta regionale ha riproposto un'iniziativa con analoghe finalità nell'ambito delle schede attuative delle Intese CU n. 24 e n. 48/2012, in materia di politiche per la famiglia, concernenti, tra l'altro, il sostegno alla rete dei servizi per la prima infanzia.
Rispetto alle azioni realizzate negli anni precedenti, la deliberazione sopra richiamata individuava, quali destinatari dei contributi, i Comuni sede di asili nido e micro nidi, centri di custodia oraria (baby parking) e nidi in famiglia, autorizzati ed operanti sulla base della normativa regionale vigente, estendendo, pertanto, la possibilità di accesso ai finanziamenti anche ai comuni sede di asili nido e micro nidi a titolarità pubblica.
Il finanziamento complessivamente assegnato ammonta ad euro 8.877.000, di cui: euro 8.500.000,00, a valere sul Fondo Nazionale Politiche per la Famiglia (Intese CU n. 24/2012 e CU n. 48/2012) euro 377.000 a valere sul Fondo nazionale di cui all'Intesa CU n. 199 del 2012 in tema di Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro euro 3.774.000,00 a titolo di cofinanziamento a carico del bilancio regionale.
Le risorse regionali sono state impegnate sul competente capitolo del bilancio 2012, laddove le risorse statali sono state impegnate negli anni 2012, 2013 e 2014, ad avvenuto accertamento delle relative quote di entrata.
I Comuni beneficiari dei contributi, in piena autonomia, hanno individuato una o più tra le seguenti modalità di utilizzo: 1) sostegno alla gestione dei servizi comunali 2) convenzionamento con i servizi privati autorizzati al fine di ridurre gli oneri a carico delle famiglie 3) istituzione del buono servizio a favore delle famiglie utenti degli asili-nido, dei micro-nidi, dei centri di custodia oraria e dei nidi in famiglia presenti sul territorio, indipendentemente dalla residenza delle stesse.
A seguito dell'esame delle istanze pervenute, i fondi specificati sono stati interamente assegnati a sostegno dell'utilizzo di n. 21.471 posti nei servizi per la prima infanzia, pubblici e privati, aventi sede in 273 comuni piemontesi e gli acconti del 50% dei medesimi contributi sono stati regolarmente erogati.
La scadenza per l'invio delle rendicontazioni era fissata al 31-12 2013: a seguito di numerosi solleciti, la raccolta delle rendicontazioni si è conclusa a settembre 2014. Gli uffici competenti della Direzione Coesione Sociale hanno esaminato e verificato tutta la documentazione pervenuta e le liquidazioni di tutti i saldi contributivi spettanti sono state emesse entro il 30-09-2014.
Alla data odierna, n. 52 comuni, rispetto al totale dei 273 beneficiari individuati, risultano tuttora in attesa dell'erogazione del saldo spettante da parte degli uffici contabili competenti. Ad essi si aggiunge un ulteriore comune, che risulta al momento in attesa di una sola quota parte del saldo spettante, non erogata entro la fine dell'anno 2014.
Completato l'esame di tutte le rendicontazioni, è risultata disponibile una somma pari ad euro 127.000 circa, non erogabile ai comuni beneficiari in quanto non utilizzata, a causa di una scarsa frequenza dei relativi servizi, alcuni dei quali, a causa della difficile situazione economica hanno nel frattempo chiuso l'attività.
Tale somma residua è stata destinata, previa autorizzazione del Dipartimento per le Politiche della Famiglia, ad incremento del budget disponibile per l'azione avviata nell'anno 2014 di cui si dirà di seguito.
La somma residua del bando iniziato ammonta a 127 mila euro ed è stato destinato nel 2014 per attività a sostegno delle famiglie.
Le risorse che ho citato un attimo fa unite alla quota residua delle intese del 2012 sono state destinate a sostegno delle attività promosse dai Comuni a favore della prima infanzia e della responsabilità genitoriale come da bando scaduto il 31/12.
I Comuni beneficiari dei contributi sono i 30 Comuni piemontesi con maggiore capacità di offerta dei servizi per la prima infanzia e i restanti Comuni piemontesi sede di servizi per la prima infanzia a titolarità comunale.
Questa è la storia rispetto ai contributi per i Comuni sede di baby parking e sede anche di offerta per la prima infanzia.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 246 presentata dalla Consigliera Ruffino, inerente a "Blocco assistenza scolastica alunni con disabilità sensoriale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 246.
La parola alla Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
La richiesta della mia interrogazione è legata alla necessità di avere informazioni rispetto al blocco dell'assistenza scolastica possibile con il passaggio dalla Provincia alla Città Metropolitana e alle competenze che verranno imputate alla nuova Città Metropolitana e alle risorse.
C'è una grande preoccupazione legata all'assistenza scolastica per gli alunni disabili nelle scuole superiori, al trasporto degli alunni disabili delle scuole superiori, ma non soltanto: anche a quelli della scuola dell'obbligo.
Aggiungo, a fronte di un incontro che ho avuto ieri sera con gli amministratori locali sulla questione lavoro per i centri per l'impiego, un servizio importantissimo come il CID che raccoglie, elabora e distribuisce delle informazioni relative ovviamente alle attività esistenti sul territorio in tema scolastico e socio-sanitario con una grande consulenza di auto mutuo aiuto e con informazioni importantissime alle famiglie legate anche agli ausili e alle nuove tecnologie, un tema che ho già portato in questo Consiglio.
Risulta, peraltro, che il Centro di informazione disabilità sia appaltato ad una cooperativa sociale e che il contratto scade ad aprile.
Cerco di sintetizzare ancora di più, dicendo che questo è un mondo che ha mille difficoltà e che ha assolutamente bisogno di certezze, che - ahimè al di là di tutto, oggi non ci sono.
Certezze che devono essere date al mondo della scuola, ma certezze che le famiglie e i ragazzi hanno di assoluta necessità.
Ritengo che, al di là della risposta che verrà data in Aula, le Commissioni e i Presidenti debbano iniziare a calendarizzare queste tematiche per cercare di permetterci di capire che cosa intenda fare in questo senso il Governo regionale e per permettere ai Consiglieri regionali di dare delle risposte sui territori. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Innanzitutto vorrei sottolineare un aspetto, ma credo che sia stata semplicemente una disattenzione, nel senso che è evidente che la Provincia di Torino è stata trasformata in Città Metropolitana e le altre sette Province continuano ad essere vive e vegete.
Quindi, noi oggi ci troviamo a dover gestire una situazione, che per da un punto di vista normativo al momento è molto chiara, nel senso che l'assistenza ai disabili rimane in capo alle Province e alle Città metropolitane per quello che riguarda gli alunni delle scuole superiori.
Mentre, per quello che concerne gli alunni delle scuole dell'obbligo continua a restare in capo ai Comuni di riferimento.
Nell'anno 2014 abbiamo ereditato una situazione tale per cui alle Province erano stati assegnati soltanto quattro milioni, a fronte dei 22 che venivano assegnati negli anni precedenti sull'assistenza scolastica.
Abbiamo dunque ritenuto di integrare di sei milioni per l'assistenza scolastica alle otto Province piemontesi, o meglio una Città metropolitana e sette Province. Quindi, sono stati integrati sul 2014 di ben sei milioni rispetto a quella che era la dotazione iniziale dell'anno, cioè solo di quattro milioni.
E' evidente che, per il 2015, il quadro continua a restare delicato anzi, sarà più delicato rispetto al 2014, in quanto la dotazione di risorse del bilancio potrebbe essere ulteriormente ridotta, quindi potrebbe esserci un quadro ancora più complicato.
Ovviamente, noi abbiamo delle leggi che oggi continuano ad essere vigenti, malgrado ci sia stata la trasformazione delle competenze. Queste leggi sono la legge n. 28 e la legge n. 104, quindi le leggi di riferimento continuano ad essere vigenti. Pertanto bisognerà ragionare su che cosa fare per il 2015.
Per quanto riguarda i centri per l'impiego, oggi abbiamo una norma che non ha completato il proprio iter di definizione. Le norme sulle quali il Governo e il Parlamento stanno lavorando sono due, per quello che riguarda i centri per l'impiego: da un lato, la modifica dell'articolo 117 del Titolo V della Costituzione e, dall'altro, il jobs act.
Quindi, per poter capire quale sarà il destino dei centri per l'impiego occorrerà attendere l'approvazione sia dell'articolo 117 sia l'approvazione del jobs act. In quel momento, il ruolo delle Regioni sarà determinato in base a quella che sarà la concertazione necessaria prevista dal job act e vedremo quello che uscirà dal 117.
Per quanto riguarda invece il consorzio di cooperative che citava la Consigliera, queste rientrano nei finanziamenti che la Provincia assegna ai territori per l'assistenza scolastica dei disabili (afferisce all'attività delle singole Province).
Per altre, stiamo inserendo dei costi standard, perché abbiamo verificato esserci una situazione abbastanza eterogenea su tutto il territorio della nostra Regione.
Il dibattito quindi è aperto per quanto riguarda il 2015 rispetto a quelle che saranno le dotazioni di bilancio a nostra disposizione. Per oggi, però, la situazione è stata affrontata, aggiungendo sei milioni di euro sul finire del 2014.


Argomento: Trasporti su ferro - Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 227 presentata dai Consiglieri Barazzotto e Grimaldi, inerente a "Urge la revisione dell'orario invernale di Trenitalia per non penalizzare ulteriormente i viaggiatori biellesi"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 227.
La parola al Consigliere Barazzotto per l'illustrazione.



BARAZZOTTO Vittorio

L'interrogazione potrebbe apparire, di primo acchito, datata; in realtà, è di estrema attualità, perché si potrebbero prendere i giornali dal 14 dicembre 2014 ad oggi per vedere che il tema è sempre di estrema attualità.
Questo è un Paese che, fra le varie cose che ha sbagliato, ha sbagliato completamente anche l'impostazione delle ferrovie. Mentre il resto dell'Europa investiva in quel settore, noi investivamo al contrario.
La cosa difficile è trovare un interlocutore, qualcuno che dia una risposta. Al di là del Comitato dei pendolari che cerca, in qualche modo di rappresentare i disagi, siamo saliti anche agli onori della cronaca grazie a Radio 24 che al 15 dicembre riportava alcune notizie. Vorrei sapere dall'Assessore se queste notizie corrispondono a verità, non sapendo a chi altro rivolgermi.
Tale notizia parlava di un'ipotesi di voler deliberatamente rendere sfavorevoli i trasporti nelle piccole linee periferiche, al fine di eliminare dal futuro piano dei trasporti ferroviario i piemontesi.
Chiedo se non ritenga opportuno, di concerto con Trenitalia, il cui atteggiamento è del tutto da stigmatizzare, non prendere in considerazione i viaggiatori mediante l'associazione che li rappresenta e se non sarebbe il caso di riportare una revisione al nuovo orario.
Perché queste strane coincidenze? Perché per tutti quelli che provengono da Biella, per due minuti si trovano.
Capisco che l'argomento non sia di interesse comune, però.



PRESIDENTE

Scusate, io ho un diritto e un dovere. Ho il dovere di assicurare il silenzio e il diritto e/o - a seconda dei punti di vista - il potere di allontanare persone dall'aula, tanto i Consiglieri quanto i non Consiglieri.
Intervenire ogni volta per invocare il silenzio offende e umilia la mia persona e chi ascolta. Vi chiedo gentilmente oggi di silenziare leggermente la tonalità, anche perché l'acustica di quest'aula è veramente particolare quindi a si sente addirittura di più la voce delle persone che non parlano al microfono rispetto alle persone che parlano al microfono.
Consigliere Barazzotto, a lei vanno le mie scuse. Prego, prosegua il suo intervento.



BARAZZOTTO Vittorio

Continuo brevemente. Le domande, in pratica, sono tre.
Vorrei sapere quali provvedimenti intende adottare la Giunta e, in particolare, l'Assessore; se era a conoscenza di queste proteste; se è vero o non è vero che, da parte di Trenitalia, ci sia un atteggiamento atto a sfavorire qualcuno per favorire non si sa bene chi.
Se non ne parliamo in Aula, non si sa a chi rivolgersi, perché il Comitato dei pendolari e tutte le persone che quotidianamente si sottopongono a un viaggio, che sembra più un calvario che non un viaggio in treno, non ottengono risposta, e questo non fa altro che aumentare la rabbia.
Infine, mi chiedo se lei ritenga opportuno, di concerto con Trenitalia procedere ad una consultazione dei viaggiatori, vedere di rettificare l'orario e chiedersi come mai per due minuti ogni giorno si perde la coincidenza.
Queste cose accadono in questo Paese, che si definisce progredito e civile ma probabilmente, considerando questi esempi, tanto civile e progredito non è.
Quindi, chiedo alla Giunta che cosa intenda fare nei confronti di Trenitalia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Barazzotto.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Credo che quest'interrogazione del Consigliere Barazzotto sia assolutamente opportuna.
Per quanto riguarda la variazione degli orari, vi è una precisazione da fare: sostanzialmente, non è stato cambiato l'orario tra il pre-invernale e l'invernale, quindi non ci sono stati cambi, se non per una questione di un minuto in più che riguarda una tratta, altrimenti non ci sono stati cambi di orario. Questo non toglie che ci siano dei seri problemi su quella linea, sia sulla Biella-Santhià che sulla Biella-Novara.
In più occasioni abbiamo sentito i comitati pendolari biellesi. Tra le altre cose, già in passato sono avvenute delle modifiche di orario a seguito di loro richieste. Per esempio, il Biella-Santhià è stato spostato di alcuni minuti, proprio per favorire la coincidenza e far attendere meno le persone che prendono la coincidenza a Santhià.
Tuttavia, su quella linea in particolare il problema certamente rimane.
Direi che i dati di gennaio sono assolutamente preoccupanti, nel senso che abbiamo una puntualità media che è sotto l'82%, mentre da contratto dovrebbe essere almeno del 92%.
In tal modo, evidentemente, Trenitalia accumula penali da pagare. In qualche misura, sarà nostra cura fare in modo che l'ammontare venga in parte utilizzato per risarcire gli abbonati.
La situazione dei ritardi, dicevo, è preoccupante. Ne cito anche semplicemente qualcuno: pensate che la tratta Santhià-Biella delle ore 21.40, da Santhià per Biella, 21.59, ha nel mese di gennaio un livello di puntualità che raggiunge ben il 30,8% e quello delle 19.40, da Santhià per Biella, raggiunge una puntualità del 46%.
Una situazione un po' meno peggiore è quella sulla Biella-Santhià, dove i peggiori ritardi si aggirano sul 70%. La media comunque è attorno all'82%, quindi veramente molto bassa.
Non c'è nessuna intenzione, sicuramente non da parte della Regione, ma neanche da parte di Trenitalia, ovviamente, di scoraggiare l'uso del treno per chiudere la linea. Sarebbe assolutamente assurdo e questa notizia, data da non so da chi, deve essere ovviamente e assolutamente smentita.
Rimane il fatto che questi ritardi ci sono e sono imputabili a varie ragioni, in particolare allo stato della rete. Lei ha ragione quando dice che in Italia non si è investito sulle reti ferroviarie e le conseguenze ricadono anche sull'efficienza del sistema. Questa è una delle linee peggiori dal punto di vista dell'efficienza in Piemonte.
Come sapete, stiamo cercando gli elementi di soluzione. Gli strumenti che oggi noi abbiamo con il contratto in vigore sono assolutamente labili.
Questo contratto è molto oneroso e, nello stesso tempo, non ci dà strumenti di intervento, se non quello delle penali posteriori ai fatti e alle inefficienze che avvengono.
L'impegno da parte mia è quello di contattare ancora una volta (molte volte è già avvenuto) il responsabile di Trenitalia per verificare ancora di più la situazione di questa linea.
Per quanto riguarda gli interventi strutturali, stiamo redigendo un protocollo nei confronti di RFI, proprio per segnalare le situazioni di maggiori problematicità dal punto di vista strutturale, che sono una delle cause di questi ritardi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.25 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 10.27)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Richiesta, da parte del Consigliere Grimaldi, di comunicazioni della Giunta regionale in merito a "Riorganizzazione sanità piemontese"


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne fa facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Fin dall'inizio della Legislatura, la stampa locale ha concesso ampio spazio al dibattito sulla sanità piemontese e anche qui abbiamo più volte discusso sui cambiamenti in atto in questo settore.
Negli ultimi giorni il dibattito sulla riorganizzazione ospedaliera sulla situazione nei pronto soccorso e sul tema delle assunzioni si è fatta ancora più serrata.
Come il Presidente Ravetti sa, come centrosinistra abbiamo sollecitato una discussione specifica in IV Commissione che credo a breve, anzi di sicuro è stata già calendarizzata, ma crediamo a questo punto che sarebbe opportuno, in occasione della seduta di oggi, dare comunicazioni più precise proprio in merito a quello che abbiamo letto, soprattutto sulle assunzioni, sullo sblocco del turnover e sulle condizioni critiche che appunto stiamo vedendo nei pronto soccorso.
So che il Consigliere Bono ha presentato un question time per oggi pomeriggio. Presidente, se c'è la disponibilità dell'Assessore Saitta credo sarebbe opportuno che questa discussione venga fatta in Aula in presenza dei Consiglieri.
Questa è un'opportunità che sto chiedendo a lei. Ovviamente, se c'è l'assenso dell'Assessore Saitta, quando possibile, però, ovviamente se c'è il favore dell'Aula. Se non c'è il favore, aspetteremo la discussione in Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 188 presentato dal Consigliere Marrone, inerente a "Ampliamento dei posti nella Polizia di Stato al fine di assumere gli allievi che hanno superato i concorsi 2012-2014" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Scusandomi di non aver posto in Conferenza dei Capigruppo il tema volevo chiedere se era possibile aggiungere, alla scaletta di oggi l'ordine del giorno relativo a, presentato dal sottoscritto. L'atto d'indirizzo si riferisce alla richiesta al Ministero degli Interni di assunzione degli allievi di Polizia dell'ultimo concorso, anche in relazione all'emergenza sicurezza e terrorismo che sappiamo aver alzato al massimo l'attenzione nel nostro Paese.
Aumentare di 900 unità l'effettivo organico della Polizia, senza ulteriori spese di aggiornamento, credo che sia un messaggio positivo per la nostra Regione, che, con l'urgenza di questo momento, potrebbe farsi soggetto attivo nei confronti del Governo. Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Richiesta, da parte dei Consiglieri Pichetto Fratin, Bono e Gancia di comunicazioni della Giunta regionale in merito a "Riorganizzazione rete ospedaliera"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Brevemente, solo per cogliere le considerazioni che faceva poc'anzi il Presidente Grimaldi nel suo intervento, nel senso di chiedere, in tempi brevi, una discussione sulle modifiche del Piano di riordino del sistema della sanità, peraltro ricordando che non siamo ancora a conoscenza dei dati di base che hanno portato al primo Piano presentato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come rappresentante del mio Gruppo consiliare, avanzerei una richiesta.
È vero che c'è una nostra interrogazione a risposta immediata in merito, però difficilmente un'interrogazione, per la quale non è previsto dibattito, può essere esaustiva.
Su nostro stimolo e richiesta, con la condivisione anche del Presidente della Commissione sanità Ravetti, stiamo cercando, con l'Ufficio di Presidenza, di convocare una Commissione ad hoc per venerdì 23 gennaio sul tema del riordino della rete ospedaliera.
In assenza dell'Assessore Saitta, chiederei al Presidente Chiamparino o al Vicepresidente Reschigna, di prendere quest'impegno per portare tale argomento in discussione in Commissione sanità venerdì 23, prima dell'approvazione in Giunta (non so quando la Giunta pensa di approvarla) della delibera di "revisione bis" della rete ospedaliera. Venisse meno questo impegno (ma so che c'è la condivisione del Presidente Ravetti in tal senso), anche noi chiederemmo una comunicazione al riguardo in Aula.
Vorremmo evitarlo, perché in Aula significherebbe sviscerare il tema in maniera decisamente impegnativa, mentre penso che sia più consono, per quanto riguarda la revisione della rete ospedaliera, la discussione in Commissione.
Giudico invece correttissima la richiesta di comunicazione in Aula per quanto riguarda il Pronto Soccorso e l'emergenza avanzata dal collega Grimaldi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Mi unisco anch'io alla richiesta avanzata dal Presidente Grimaldi e dal Presidente Pichetto, chiedendo un po' più di rispetto per i Consiglieri regionali: desidereremmo avere - Presidente Laus, le chiediamo di farsi portavoce - un trattamento almeno al pari dei giornalisti.
Noi dobbiamo comprarci il giornale per sapere quello che accade! Comprendo bene che proprio nel nostro Paese.



PRESIDENTE

Di deve far girare l'economia: dobbiamo comprare un po' di giornali!



GANCIA Gianna

Infatti, tanto è vero che il Presidente Chiamparino è venuto in Provincia di Cuneo accompagnato dal Direttore Calabresi, quindi meglio di così.
Però chiediamo almeno pari dignità con loro. Grazie.



PRESIDENTE

Gli uffici stanno sentendo l'Assessore Saitta in merito alla vostra richiesta di comunicazione. Cerchiamo di organizzarci e tra qualche minuti fornirò una risposta in tal senso. Stiamo lavorando per trovare una soluzione.
Inoltre, la richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 188 del Consigliere Marrone è accolta.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 18 e 22 dicembre 2014.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Non ci sono Consiglieri in congedo.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 23 e 29 dicembre 2014.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Assessore e Consigliere regionale professor Marcello Garino, deceduto il 31 dicembre 2014


PRESIDENTE

Il 31 dicembre 2014 è scomparso, all'età di 74 anni, il professor Marcello Garino, Assessore e Consigliere regionale nella V Legislatura.
L'8 giugno 1940, a Verzuolo (CN), si è laureato in lingue e letterature straniere presso l'Università di Torino ed è stato docente di lingua inglese dell'Istituto Denina di Saluzzo.
Esponente di spicco del Partito Socialista Italiano del territorio cuneese, è stato Consigliere comunale a Verzuolo e a Busca. Negli anni Settanta e Ottanta è stato Consigliere provinciale a Cuneo per tre tornate amministrative.
Marcello Garino è stato eletto in Consiglio regionale nel 1990, nella circoscrizione di Cuneo, lista PSI. Ha ricoperto la carica di Assessore alla Difesa del suolo, Trasporti fino al giugno 1994 ed è stato componente della III Commissione (Agricoltura), della IV Commissione (Sanità), della II Commissione (Urbanistica) e, dal luglio 1994, della V Commissione (Ambiente).
Nel gennaio 1994, quando il Gruppo consiliare regionale PSI si divide il Consigliere Garino è nominato Presidente del nuovo Gruppo laburista PSI.
È stato, inoltre, Vicesegretario generale della Federazione mondiale delle Città Unite e promotore del Comitato per la riabilitazione di Sacco e Vanzetti.
Coloro che con lui hanno condiviso esperienze politiche e amministrative hanno evidenziato le sue doti umane, la sua determinazione il profondo senso delle istituzioni.
I funerali del Professor Marcello Garino si sono svolti a Busca il 2 gennaio scorso. Alla moglie Francesca e alla figlia Katouche desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra solidarietà e vicinanza.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio in memoria del già Assessore e Consigliere regionale professor Marcello Garino.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.37, riprende alle ore 10.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

c) Riassunzione progetti di legge ex articolo 92 del Regolamento (adempimenti)


PRESIDENTE

Chiedo se l'Aula acconsente al rinvio in Commissione dei provvedimenti di cui la Consigliera Conticelli ha chiesto la riassunzione, ai sensi dell'articolo 92 del Regolamento, e per i quali la fase referente non è stata esaurita.
Si tratta delle seguenti proposte di legge: n. 390, n. 352, n. 79, n.
103, n. 175 e n. 261.


Argomento:

d) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta e dal suo Presidente, ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis, dello Statuto


PRESIDENTE

Si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a: n. 23 di decreti di nomina della Presidenza della Giunta regionale e a n. 3 di deliberazioni in nomina della Giunta regionale.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, invito ad anticipare il punto 4) all'o.d.g.
rispetto al punto 3), relativo all'elezione dei tre delegati della Regione Piemonte per l'elezione del Presidente della Repubblica, a norma dell'articolo 28 comma 2 dello Statuto, e articolo 80 del Regolamento interno.
A fine mattinata daremo la proclamazione degli eletti.
Per quanto riguarda le comunicazioni dell'Assessore Saitta, l'Assessore ha dato la disponibilità a farle, come suggerite anche dai Consiglieri dell'opposizione, in modo particolare dal Consigliere Bono, venerdì mattina in Commissione.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame proposta di deliberazione n. 45, inerente a "Elezione di tre delegati della Regione Piemonte per l'elezione del Presidente della Repubblica"


PRESIDENTE

Procediamo, pertanto, con l'esame della proposta di deliberazione n.
45, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Visto l'articolo 83 comma 2 della Costituzione, che prevede che all'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale, in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze visto l'articolo 28 comma 2 dello Statuto della Regione Piemonte, che prevede che il Consiglio elegge nel proprio seno tre delegati della Regione, di cui uno espressione delle minoranze, per l'elezione del Presidente della Repubblica; visto l'articolo 80 del Regolamento interno che prevede che il Consiglio elegge nel proprio seno tre delegati della Regione, di cui uno espressione delle minoranze, per l'elezione del Presidente della Repubblica, per l'elezione dei delegati ciascun Consigliere vota per non più di due nominativi, procedo, con l'assistenza dei Consiglieri Benvenuto e Molinari nominati scrutatori, alla votazione a scrutinio segreto mediamente schede e con voto limitato ai due nomi.
La votazione, per appello nominale in doppia chiamata sarà effettuata dalla Consigliera Segretaria Angela Motta.
Invito i commessi a distribuire le schede.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
A nome dei Gruppi consiliari di maggioranza noi indichiamo nelle persone di Sergio Chiamparino, Presidente della Giunta regionale, e di Mauro Laus, Presidente del Consiglio regionale, i due candidati per l'elezione del Presidente della Repubblica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come lei ha giustamente richiamato, facendo riferimento allo Statuto della Regione Piemonte e al Regolamento del Consiglio regionale, uno dei tre grandi elettori spetta alle minoranze, inteso proprio al plurale. Noi quindi, non solo come forza politica di minoranza, ma anche come principale forza politica di opposizione (ricordiamolo), proponiamo Davide Bono come grande elettore.
Tuttavia, non siamo insensibili ad un richiamo che abbiamo sentito nei giorni scorsi, sull'opportunità di rispettare una quota di genere all'interno dei grandi elettori. Saremmo quindi anche favorevoli ad una proposta della maggioranza che esprimesse due nomi, un nome femminile e un nome maschile, visto che alla maggioranza spettano due nominativi e alle minoranze uno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
A nome di Forza Italia, Fratelli d'Itala e Lega Nord, noi proponiamo il nome di Gilberto Pichetto Fratin.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Prego la Consigliera Segretaria Motta di procedere all'appello nominale.



(La Consigliera Segretaria Motta effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Invito gli scrutatori, Consiglieri Segretari Benvenuto e Molinari, a recarsi in Sala A per lo spoglio delle schede.
L'esito della votazione lo comunicheremo a fine mattinata, così diamo la possibilità ai giornalisti di assistere ai nostri lavori.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 67, inerente a "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 67, inerente a "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale", di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Ricordo che sono stati votati gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 5 bis, 6, 7, 8, 8 bis e 9.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 98) presentato dai Consiglieri Frediani, Valetti Mighetti, Bono, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: Il comma 1 dell'art. 10 del disegno di legge n. 67 "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale" è così modificato: "1. Gli enti, le agenzie, i consorzi, le società direttamente partecipate o partecipate tramite Finpiemonte S.p.A. o Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
in cui la Regione sia socio unico o di maggioranza procedono entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge ad approvare programmi di riduzione del personale dirigente e non, applicando le disposizioni legislative nazionali vigenti in riferimento al comma 1 del nuovo art. 8 del disegno di legge n. 67 ed escludendo l'erogazione di indennità supplementari".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo una modifica del comma 1, dell'articolo 10 del disegno di legge 67 in tal senso: "Gli Enti, le agenzie, i consorzi le società direttamente partecipate o partecipate tramite Finpiemonte S.p.A. o Finpiemonte Partecipazioni S.p.A. in cui la Regione sia socio unico o di maggioranza procedono entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge ad approvare programmi di riduzione del personale dirigente e non, applicando le disposizioni legislative nazionali vigenti in riferimento al comma 1 del nuovo articolo 8, del disegno di legge n. 67 ed escludendo l'erogazione di indennità supplementari".



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 174) presentato dai Consiglieri Frediani, Valetti Mighetti, Bono, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: Il comma 1 dell'art. 10 viene così modificato: "Gli enti, le agenzie, i consorzi e le società direttamente partecipate o partecipate tramite Finpiemonte S.p.A. o Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
in cui la Regione sia socio unico o di maggioranza procedono entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge ad approvare piani di razionalizzazione e contenimento dei costi avvalendosi per gli anni 2015 e 2016 delle disposizioni legislative nazionali vigenti di cui ai commi 1 e 1 bis dell'art. 8".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Con questo emendamento chiediamo sempre la modifica del comma 1 dell'articolo 10 in questo modo:"Gli Enti, le agenzie, i consorzi e le società direttamente partecipate o partecipate tramite Finpiemonte S.p.A. o Finpiemonte Partecipazioni S.p.A in cui la Regione sia socio unico o di maggioranza procedono entro tre mesi dell'entrate in vigore della presente legge ad approvare piani di razionalizzazione e contenimento dei costi avvalendosi per gli anni 2015 e 2016 delle disposizioni legislative nazionali vigenti di cui ai commi 1 e 1 bis, dell'articolo 8".
L'intento è quello di riduzione della spesa sostenuta da tali enti per il personale, attraverso l'applicazione delle stesse disposizioni legislative nazionali delle Agenzie regionali e degli enti ausiliari citati al comma 1, articolo 8, favorendo così una maggiore flessibilità del turnover ed evitando tagli indiscriminati sull'organico, che andrebbero a compromettere le funzioni svolte dalle stesse partecipate.
La necessità di riduzione del periodo da sei a tre mesi, oggetto dell'emendamento della pianificazione dei soggetti piani di contenimento dei costi è dettata, oltre che dall'urgenza della loro applicazione, dalla maggiore semplicità e omogeneità degli stessi, perché rispondenti alle disposizioni nazionali vigenti.



PRESIDENTE

Grazie Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 99) presentato dai Consiglieri Frediani, Valetti Mighetti, Bono, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: Il comma 2 dell'art. 10 del disegno di legge n. 67 Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale è così modificato: "2. I soggetti di cui al comma 1 possono ricorrere, in casi di documentate necessità, a procedure di assunzione a tempo determinato e indeterminato con priorità alla stabilizzazione dell'organico precario".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Il comma 2, dell'articolo 10, del decreto legislativo n. 67 è così modificato:"I soggetti di cui al comma 1 possono ricorrere, in caso di documentate necessità, a procedure di assunzione a tempo determinato ed indeterminato con priorità alla stabilizzazione dell'organico precario".
Questo, come altri emendamenti che abbiamo presentato, è volto ad avere un occhio di riguardo nei confronti dei precari, quindi la possibilità di adottare delle procedure che consentano la loro stabilizzazione.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "M. Polo" di Nichelino (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola Elementare "Marco Polo" di Nichelino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 67, inerente a "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 67.
Siamo giunti all'emendamento rubricato n. 71).
Emendamento rubricato n. 71) presentato dai Consiglieri Bono, Frediani Valetti, Mighetti, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: Al termine del comma 2 sono aggiunte le parole: "previo parere favorevole della Giunta e comunicazione scritta alla commissione consiliare competente".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
E' un emendamento molto semplice: se ne comprende il significato e il senso politico anche leggendolo.
Al termine del comma 2 chiederemmo che, sulle documentate necessità per derogare al divieto di assunzione di personale a tempo determinato e indeterminato all'interno delle società partecipate, vi sia previamente un pronunciamento della Giunta e una comunicazione scritta alla Commissione consiliare competente, in modo che ne possano prendere cognizione. Questo per ovviare ad assunzioni che, come sappiamo, sono state fatte anche all'inizio dello scorcio di questa legislatura, senza - appunto - che la Commissione ne conoscesse le motivazioni alla base (carenza di organico o comunque, di funzioni che devono essere espletate dalle nostre società partecipate).
Di conseguenza, chiediamo una maggiore trasparenza e quindi il pronunciamento della Giunta e la comunicazione della Commissione competente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 72) presentato dal Consigliere Bono, Frediani Valetti, Mighetti, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: Al comma 2, le parole "inferiore all'80 per cento rispetto a quanto speso nell'anno 2012" sono sostituite con le parole "proporzionata ai costi di personale interno entro i limiti definiti annualmente dalla Giunta regionale e previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo caso, credo che ci sia un errore nella dicitura dell'emendamento: il comma non è il 2, ma è il 3, in quanto si parla di "inferiore all'80 per cento a quanto speso nell'anno 2012". Noi chiediamo che il costo non sia una percentuale, perché abbiamo visto che con le percentuali è poi un po' difficile rendere conto di quelle che sono le funzioni necessarie all'espletamento dei compiti delle società partecipate.
Chiediamo che i costi del personale siano definiti annualmente dalla Giunta con una valutazione propria e previo parere della Commissione consiliare competente.
Tendenzialmente le percentuali sono un po' dei numeri a se stanti, che non rendono conto delle esigenze di organico e di funzioni delle società partecipate. La Giunta, che ha più cognizione, magari anche con un piano di revisione delle funzioni delle partecipate e delle partecipazioni stesse può delineare i limiti di spesa per personale e, in base a questo, dare mandato alle società partecipate di rispettarlo in maniera coordinata e organica.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 97) presentato dal Consigliere Bono, Frediani Valetti, Mighetti, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: Al comma 3 dell'articolo 10 del disegno di legge 67, le seguenti parole: "a quanto speso nell'anno 2012", sono sostituite dalla seguente frase: "3.
all'importo minore raggiunto negli ultimi 5 anni".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sempre al comma 3, sostituiremmo "a quanto speso nell'anno 2012" con "all'importo minore raggiunto negli ultimi 5 anni". Quindi, anzich prendere come riferimento il 2012, perché francamente non sappiamo se è un anno in cui si è speso tanto, poco, di meno, di più rispetto al 2013, al 2014 o al 2010, chiederemmo di prendere la spesa storica più bassa dell'ultimo lustro come riferimento per la spesa del personale delle società partecipate.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta sugli emendamenti.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Sull'emendamento n. 71) diamo parere negativo, per la semplice ragione che qui parliamo di società partecipate da Finpiemonte o Finpiemonte Partecipazioni S.p.A. La Giunta regionale non può intervenire su atti di gestione che riguardano queste società: può esprimere atti di indirizzo com'è espresso all'interno dell'articolo.
Sull'emendamento n. 72), dai dati che ho io, come obiettivo di risparmio è preferibile la formulazione indicata nell'articolo, perché la riduzione delle consulenze rispetto al 2012 dell'80 per cento ci crea sostanzialmente anche elementi di maggior certezza. Per cui sull'emendamento n. 72) diamo parere negativo.
Sull'emendamento n. 97) diamo parere favorevole.
Sull'emendamento n. 99) diamo parere favorevole.
Sugli emendamenti n. 98) e n. 174) diamo parere negativo perché il processo di applicazione delle eccedenze, con l'applicazione della pre-Fornero difficilmente può essere esteso a società di diritto privato partecipate dalla finanziaria regionale.
Queste sono le ragioni dell'orientamento di voto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 174), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10, così com'emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 73) presentato dal Consigliere Bono, Frediani Valetti, Mighetti, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: Al comma 1 è eliminata la parola "Partecipazioni".
Emendamento rubricato n. 74) presentato dal Consigliere Bono, Frediani Valetti, Mighetti, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: Al comma 1, la parola "vendita" è sostituita con "alienazione" .
Emendamento rubricato n. 75) presentato dal Consigliere Bono, Frediani Valetti, Mighetti, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: Al comma 1, dopo la parola "patrimonio" è inserita la parola "inutilizzato" .
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione contemporanea di tutti e tre gli emendamenti; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sono emendamenti molto semplici, in quanto non ci sono particolari ostative da parte del nostro Gruppo su questo articolo 11, che riguarda l'alienazione del patrimonio delle società partecipate.
Con il primo emendamento abbiamo chiesto l'eliminazione della parola "Partecipazioni", in quanto Finpiemonte dovrebbe andare incontro a un percorso di sintesi tra Finpiemonte S.p.A. e Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
Con il secondo emendamento, vorremmo sostituire la parola "vendita" con "alienazione".
Con il terzo emendamento, dopo la parola "patrimonio", inseriremmo "inutilizzato".
In sostanza, la definizione classica di patrimonio inutilizzato da società partecipata che può essere messa in vendita e quindi alienata. A meno che, appunto, la Giunta abbia intenzione di costituire un fondo immobiliare anche a riguardo di patrimonio utilizzato dalle società partecipate e poi affittarlo dal fondo immobiliare stesso, ma credo che non siano queste le intenzioni della Giunta.
Ad ogni modo, chiedo un pronunciamento nel merito da parte della Giunta stessa.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Reschigna per il pronunciamento dei pareri della Giunta regionale.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

La Giunta esprime parere negativo sull'emendamento n. 73) e parere favorevole sugli emendamenti n. 74) e n. 75).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione sull'articolo 11, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 bis Emendamento rubricato n. 22) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di C.A.A.T.
S.c.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale dispone l'alienazione dello 0,78% del capitale sociale di C.A.A.T. S.c.p.A.".
Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: ''Art 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di Ardea Energia S.r.l.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 29,05 per cento del capitale sociale di Ardea Energia S.r.l.".
Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di Barricalla S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 30 per cento del capitale sociale di Barricalla S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 25) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di C.l.M. S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 30,06 per cento del capitale sociale di C.l.M.
S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di Consepi S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 30 per cento del capitale sociale di Consepi S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 27) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di M.I.A.C.
S.c.p.a.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 15 per cento del capitale sociale di M.I.A.C.
S.c.p.A.".
Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di S.A.G.A.T.
S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione dell'8 per cento del capitale sociale di S.A.G.A.T.
S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 29) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di S.I.T.O. S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 40 per cento del capitale sociale di S.I.TO. S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 30) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di Solar S.r.l.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 40 per cento del capitale sociale di Strambino Solar S.r.l.".
Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di Terme di Acqui S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 40 per cento del capitale sociale di Terme di Acqui S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 32) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: Dopo l'art. 11 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. 11 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di Torino Nuova Economia S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 43,54 per cento del capitale sociale di Torino Nuova Economia S.p.A.".
Chiederei al Consigliere Vignale la cortesia di voler procedere ad un'illustrazione complessiva di tutti gli emendamenti istitutivi dell'articolo 3 bis.
La parola al Consigliere Vignale, che ringrazio per la disponibilità.



VIGNALE Gian Luca

Comincio intanto con una premessa. Come i colleghi possono vedere questi emendamenti partono da un presupposto più volte enunciato dalla Giunta, indicato anche nel Piano di riqualificazione della spesa regionale ma oggi non attuato, cioè quello della vendita delle partecipazioni che la Regione ha in molte società.
Partiamo da due presupposti. Il primo è che se noi siamo in una situazione di gravissima crisi di liquidità, in particolar modo - come dice il Piano di riqualificazione della spesa regionale - per gli anni 2015 e 2016. Evitiamo di fare gli esempi, perché tanto non appena inizieremo la discussione sul bilancio, sarà semplice farli: è sufficiente prendere tutti quei capitoli del bilancio approvato dalla Giunta regionale, che oggi sono a zero perché non sono ancora imputati i fondi regionali.
Crediamo che in questi due anni si debba provvedere ad una vendita massiccia delle partecipazioni regionali, proprio per ottenere due obiettivi.
Il primo è quello di dare liquidità all'Ente in un momento di particolare necessità; il secondo è quello di far finire o limitare l'attività imprenditoriale della Regione Piemonte.
Certamente un soggetto privato sa gestire meglio attività legata alla logistica, alla gestione dei rifiuti, alla produzione di energia, ai tanti altri ambiti gestiti dalle altre Società che abbiamo indicato come oggetto di possibile alienazione. Teniamo conto che su alcune di queste, quelle particolarmente significative - faccio l'esempio di SITO, che verosimilmente è anche la società che potrebbe dare il maggior gettito noi non prevediamo la totale cessione delle quote, ma di una parte significativa, per tenere solo una percentuale che ci consenta di sedere nel CdA. Invece, il mantenimento di altre percentuali è oggettivamente non comprensibile.
Noi abbiamo delle Società, come Ardea Energia o come Solar, in cui i due soggetti sono un imprenditore privato e la Regione Piemonte. E' assolutamente evidente che non sono società strategiche, ma che potrebbero dare una maggiorazione di entrate significativa.
E' vero che il Presidente, in più comunicazioni - dalla lettura dei media noi abbiamo letto più volte che il Presidente Chiamparino ha detto che vorrà provvedere ad una vendita massiccia delle partecipazioni regionali - ed è altrettanto vero che il Vicepresidente, tanto nell'illustrazione del provvedimento di riqualificazione della spesa quanto nella discussione che vi è stata in sede di I Commissione, ha anch'egli sottolineato come la vendita delle società partecipate non sia la soluzione per questa Regione, ma certamente sia uno strumento importante: è sufficiente vedere quante altre Amministrazioni pubbliche abbiano venduto quote significative di partecipazione azionaria; e sottolineo il "lo abbiano venduto". Poi si può fare la polemica che l'abbiano fatto in un momento in cui il mercato non ha consentito un'entrata pari al valore della società stessa, però certamente queste sono state vendute.
Le società, quindi, e in particolar modo alcune di queste, oggi sono alienabili. Se, cioè, è stata venduta una percentuale che supera il 30% di azioni Sagat, credo che difficilmente il nostro 8% non avrebbe mercato; se sono state vendute altre partecipazioni importanti, credo che anche quelle regionali potrebbero essere vendute.
Diciamo questo e lo sottolineiamo per due motivi. Innanzitutto perch in sede di I Commissione noi chiedemmo al Vicepresidente Reschigna - forse anche ritirando gli emendamenti (adesso non ricordo) o non insistendo su questi emendamenti nel dettaglio, quanto piuttosto sul tema che abbiamo voluto porre in Commissione e anche qui oggi - che si arrivasse in Aula con una proposta di alienazione di alcune società. Altrimenti, infatti, il rischio è che tra l'enunciazione e l'attività di vera alienazione passino molti mesi.
E guardate, però, che questo non è casuale: non appena e ogniqualvolta tanto nella precedente legislatura, in cui non siamo stati in grado di vendere quello che si poteva vendere, quanto in questa - si pone il tema dell'alienazione/vendita di una società partecipata, c'è qualche collega del Consiglio regionale (in modo assolutamente trasversale) che alza la mano e sostiene come la Regione possa e debba fare l'imprenditore meglio di un imprenditore privato. L'abbiamo visto in quest'Aula, anche in questa legislatura, sul caso delle Terme di Acqui.
Crediamo quindi che una posizione vada non solo dichiarata, ma vada declinata in atti concreti. E allora i nostri emendamenti, che non sono indispensabili per vendere - lo sappiamo bene. Se la Regione decide di alienare una quota societaria non deve predisporre una legge, ma certamente, redigendo una legge è obbligata a farlo, altrimenti si assiste come avviene da un po' di anni - anche il Vicepresidente lo ha fatto, in questo caso in qualità di Vicepresidente e nell'altra legislatura in qualità di Presidente di un Gruppo consiliare - a tentativi di alienazione che non vanno a buon fine.
Allora - e concludo - è assolutamente evidente che - lo dico per vicinanza ai banchi della Giunta - se, per esempio, nel 2015, avremo un problema assolutamente significativo sulla garanzia dei servizi extra LEA considerando che non arriveranno risorse aggiuntive, salvo che non intervenga la modifica del fondo nazionale sulle non autosufficienze e quant'altro, noi ci precipiteremmo nella vendita di alcune di queste partecipate, che possono garantire la copertura anche solo di una parte di quel problema.
Ho indicato uno dei problemi tra quelli che riteniamo più significativi nella stesura del bilancio per il 2015. Infatti, se non c'è questa correlazione tra necessità di alienazione, finalizzata a tamponare una situazione che, come dice il piano di riqualificazione della spesa della Giunta, dovrebbe essere biennale, per poi trovare una situazione di ricomposizione del bilancio regionale, allora è evidente che non comprendiamo i motivi.
Ovviamente, manteniamo i nostri emendamenti.
A differenza di quanto detto dal Vicepresidente, riteniamo che oggi non ci sia una proposta emendativa che, per esempio, assuma anche solo quanto c'è scritto nel documento di pianificazione economica. In tale documento si dice che, per esempio, ARPEA - faccio un esempio - viene ceduta, allora dovrebbe essere approvato l'emendamento, in questo caso, che prevede la cessione di ARPEA.
Ricordo ad alcuni colleghi che il possesso di alcune piccolissime quote di partecipazione - lo 0,79% di CAAT - ovviamente, non comporta un incasso da parte della Regione, ma evita che la Regione ogni anno spenda centinaia di migliaia di euro per ripianificare il bilancio di quella società.
Quindi, gli aspetti positivi sono due: da una parte, la possibilità di entrata e, dall'altra, il mancato intervento in termini di chiusura dei bilanci.
Questa è una delle partite più significative, unitamente ad altri emendamenti che sono stati approvati (l'alienazione del patrimonio sanitario e del patrimonio pubblico), su cui possiamo garantire una sostenibilità del bilancio 2015; in assenza di questa misura, crediamo che il nostro bilancio non sarà sostenibile.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Reschigna per esprimere il parere sugli emendamenti.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Le considerazioni sull'emendamento n. 22) sono le stesse che svolger quindi non le ripeterò - su tutti gli emendamenti fino al n. 32).



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Li ho illustrati tutti.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Svolgo una considerazione complessiva.
Come ha detto lo stesso Consigliere Vignale, ricordando affermazioni del Presidente Chiamparino e del sottoscritto, siamo impegnati in un forte programma di riduzione delle participazioni e delle società, soprattutto dipendenti da Finpiemonte Partecipazioni. Gli effetti, che in parte sono già stati assunti con atto di deliberazione, del ruolo che con questa legge attribuiamo in capo a Finpiemonte S.p.A. nei confronti della stessa Finpiemonte Partecipazioni S.p.A. determinano un'accelerazione del programma di riduzione delle partecipazioni.
Ancora ieri mattina in Giunta regionale, l'Assessore De Santis ha presentato alcuni atti di indirizzo, a fronte di una convocazione dell'Assemblea ordinaria, del rappresentante della Regione, all'interno dei quali c'è anche la messa in liquidazione di società o la riduzione del patrimonio immobiliare o l'affidamento a terzi di quote relative a questo particolare tema.
Ribadisco l'assenza di un parallelismo tra gli eventuali proventi determinati dall'alienazione delle società partecipate e le problematiche sulla spesa corrente del bilancio della Regione sul 2015, per una questione temporale: gli eventuali proventi dall'alienazione delle società o delle quote di partecipazione finirebbero sul bilancio di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A. e, solo dopo l'approvazione del bilancio di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., semmai, potrebbero essere oggetto di distribuzione di dividendi gli eventuali utili - se ci saranno degli utili.
Però, indipendentemente da questi elementi e da queste considerazioni ivi compreso che gli eventuali proventi da alienazione di partecipazioni hanno un vincolo di destinazione, peraltro avremo molte opportunità per assolvere questo vincolo (copertura di disavanzo, spese di investimento e quant'altro), noi riteniamo che la volontà politica che la Giunta regionale continua ad esprimere su questo tema sia una volontà ferma, che sta cominciando a produrre un'accelerazione del processo di razionalizzazione delle società partecipate direttamente da Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
Non crediamo sia opportuno che tutto questo processo trovi una sua collocazione all'interno della presente legge, dove vengono fissate le percentuali di riduzione delle quote di partecipazione della Regione perché in alcuni casi possiamo anche immaginare di uscire del tutto e in certi casi ancorarsi ad una quota di riduzione della propria partecipazione può scontrarsi con le condizioni complessive del mercato.
Allora, su questi emendamenti esprimiamo un parere contrario, ma non è un cambiamento di linea politica rispetto all'impegno di ridurre fortemente l'intervento e la presenza della Regione, ma soprattutto delle due finanziarie regionali, su questa materia.
Entro la fine dell'anno, noi saremo nelle condizioni di rappresentare al Consiglio le conseguenze degli atti e delle decisioni che progressivamente la Giunta regionale, con il ruolo che l'Assessore De Santis ha assunto su questa materia, sarà in grado di prendere.
Quindi, il nostro parere contrario non è un cambiamento di rotta rispetto alla volontà, sostanzialmente, di ridurre l'ambito di intervento della Regione o delle finanziarie regionali in società o in enti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ovviamente, la Giunta può assumere degli atti e non è tenuta a comunicarlo al Consiglio, in quanto rientra nelle sue potestà. Per ritenendolo un aspetto assolutamente significativo, per le motivazioni che richiamavamo e che ricordava anche il Vicepresidente, chiederemmo - non nella prossima Commissione, quando la Giunta lo riterrà, ma non a settembre lo svolgimento di una comunicazione sul piano di alienazione 2015.
Poi, se ci fosse una comunicazione su un piano di alienazione pluriennale sarebbe meglio, ma già sarebbe sufficiente sugli effetti degli articoli che oggi abbiamo votato, quindi relativamente all'alienazione delle società, del patrimonio delle ASL, del patrimonio delle partecipate e del patrimonio della Regione Piemonte. Questo ci permetterebbe di avere un'ipotesi delle entrate nel 2015 e nel 2016, in quanto nel documento di revisione della spesa regionale queste due linee sono indicate come possibili fonti di maggiore gettito ma non sono quantificate. Quindi sarebbe un addendum estremamente utile ai documenti che oggi abbiamo in mano.
Ovviamente, per gli stessi motivi che abbiamo espresso in Commissione e nell'illustrazione degli emendamenti, noi voteremo a favore di questi emendamenti, convinti che avrebbero costituito un'accelerazione verso la politica di dismissioni, ma attendiamo rispetto anche alle parole del Vicepresidente di contrarietà, ma non sostanziale contrarietà, rispetto al metodo, attendiamo che una politica di alienazione venga fatta, altrimenti rischia di esserci una distonia rispetto alle dichiarazioni che più volte sono state fatte e che condividiamo.
Il Vicepresidente Reschigna forse ricorderà che nella precedente legislatura il Gruppo di cui facevo parte promosse una proposta di alienazione che era "vendere tutto e vendere subito", giusto per non sbagliarsi.
Poi riuscimmo solo parzialmente ad incidere su quella che fu la deliberazione di razionalizzazione delle partecipate, ma l'idea rimane immutata, in particolar modo in un momento come questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Non ho nessun problema a svolgere quella comunicazione. Credo che il tempo potrebbe essere quello della discussione, in sede di I Commissione del disegno di legge di bilancio.
Per dire, però, quanto la Giunta sta prendendo sul serio i contenuti di questo piano di qualificazione della spesa, anche anticipandone l'iter o l'avvio del lavoro, ho detto quello che sta facendo l'Assessore De Santis.
Personalmente abbiamo costituito un gruppo di lavoro di funzionari regionali sull'alienazione del patrimonio immobiliare della Regione.
Ieri mattina l'Assessore Saitta non ha potuto illustrare per mancanza di tempo un provvedimento che riguardava il tema dell'alienazione del patrimonio immobiliare disponibile delle Aziende Sanitarie.
Quindi, stiamo incominciando veramente a muovere dei passi concreti in questa direzione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli emendamenti.
ARTICOLO 11 ter Emendamento rubricato n. 39) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Sozzani e Graglia: "Dopo l'art. XX del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. XX (Razionalizzazione dell'utilizzo delle auto di servizio) E' abolito l'utilizzo delle auto di servizio in tutte le società regionali e le agenzie regionali.
Le auto di servizio nelle aziende sanitarie locali e ospedaliere possono essere utilizzate soltanto se finalizzate all'erogazione del servizio sanitario.
Al fine di conseguire maggior risparmio e ridurre gli oneri organizzativi le sedi delle agenzie, aziende o società regionali sono ubicate, salvo indisponibili, esclusivamente in immobili adeguati alle attività di proprietà della Regione Piemonte. Entro trenta giorni dall'approvazione della presente legge la Giunta regionale presenta un piano di razionalizzazione alla Commissione competente".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte ha già provveduto nel corso degli ultimi anni ad una riduzione del 40% dell'utilizzo delle auto di servizio.
L'emendamento n. 39) prevede una razionalizzazione dell'utilizzo delle auto di servizio regionali, tanto per ciò che riguarda la Regione Piemonte quanto per ciò che riguarda le Aziende Sanitarie Ospedaliere, evidentemente escludendo tutte quelle auto che svolgono servizi all'interno dell'Ente: pensiamo alla Protezione Civile, alle ASL, alla stessa Regione in tutto ci che riguarda una serie di attività.
Questo consentirebbe un'ulteriore riduzione della spesa all'interno della Regione. Capiamo bene, come altre volte è avvenuto, che non è certamente con questo emendamento che si risolve l'aspetto relativo al bilancio, ma sappiamo altresì bene che è con la somma di una serie di razionalizzazioni che si riesce a fare quadrare il bilancio della nostra Regione.
Poi potremmo fare delle valutazioni rispetto all'utilizzo tutto italiano delle auto di servizio, avendo un numero spropositato di auto pubbliche (complessivamente intese) rispetto ad altri Stati, ma vogliamo evitare l'aspetto della facile demagogia per un dato di fatto. Non riguarda solo chi ha un compito elettivo, ma riguarda complessivamente un numero significativo di auto di servizio che vengono utilizzate.
Come dicevo, vi è stata negli ultimi anni una riduzione del 40% delle auto di servizio, senza apportare alcuna riduzione di servizi nei confronti dei cittadini piemontesi. Per cui devo dire che è possibile intervenire in tal senso, e comunque ricordo che quel meno 40% fa alcune centinaia di migliaia di euro risparmiate ogni anno. Quindi, è una cifra non stravolgente, ma certamente utile nelle difficoltà del nostro bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Capisco la ratio dell'emendamento e per molti aspetti mi trovo anche decisamente favorevole. Però se riusciamo a vedere almeno i primi due commi nella legge di bilancio, non per altro, perché giustamente l'emendamento esprime un concetto (quello dell'abolizione delle auto di servizio) e poi nello stesso momento si rende conto che per quanto riguarda le aziende sanitarie (non le auto blu) le auto sono indispensabili per lo svolgimento.
Ma lo stesso ragionamento riguarda altri Enti (ad esempio, l'ARPA) e tutta una serie di altre realtà.
Se riuscissimo a stralciare i primi due commi, li ragioniamo anche in relazione ad una revisione complessiva nella legge di bilancio.
Sul terzo comma invece sono favorevole ad accogliere l'emendamento anche perché è un obiettivo che ci stiamo ponendo, che è quello di concentrare, fin dove è possibile, nel patrimonio immobiliare della Regione tutta una serie di sedi delle società partecipate o delle agenzie o della riorganizzazione complessiva.
Pertanto, se il Consigliere Vignale fosse d'accordo, chiederei momentaneamente di stralciare i primi due commi e lo vediamo complessivamente nella legge di bilancio.
Sul terzo comma invece siamo favorevoli.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come Gruppo siamo ovviamente disponibili, perché riteniamo che anche il terzo comma sia significativo, con un'unica raccomandazione.
Noi abbiamo ottenuto da parte della Giunta regionale su una serie di emendamenti presentati un parere favorevole posticipato.
Vorremmo solo che questa posticipazione non fosse ad aeternum altrimenti il rischio è che uno incassa un "sì", ma non lo declina mai in attività normative.
Comunque siamo a favore, quindi vengo a modificare l'emendamento relativamente alla cancellazione, posticipando la discussione sulla legge di bilancio dei commi 1 e 2.
Invece manteniamo il comma 3.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, deve venire al banco della Presidenza a modificarlo.
Il comma 3, a questo punto, diventa comma 1.
L'emendamento si legge così: "Al fine di conseguire maggior risparmio e ridurre gli oneri organizzativi, le sedi delle agenzie, aziende o società regionali sono ubicate, salvo indisponibilità, esclusivamente in immobili adeguati alle attività di proprietà della Regione Piemonte. Entro trenta giorni dall'approvazione della presente legge la giunta regionale presenta un piano di razionalizzazione alla Commissione competente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Essendo l'emendamento complessivamente rappresentativo di un articolo possiamo estendere il voto all'articolo n. 11 ter.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 bis Emendamento rubricato n. 183) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Al disegno di legge regionale n. 67 è aggiunto il seguente nuovo articolo dopo l'articolo 12.
"Art. 12 - Disposizioni contabili in merito al DL 35/2013.
1. In attuazione dell'art. 1, comma 456. della Legge 23 dicembre 2014, n.
19 "Legge di stabilità 2015" ed al fine di dare copertura agli oneri derivanti, nel bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015, sono istituiti i seguenti capitoli di entrata e di spesa: a) Entrate UPB A1102. n. 2 capitoli.
uno relativo al maggior gettito derivante dalle variazioni dell'aliquota dell'addizionale regionale IRPFF di cui all'art. 1 della L.R. 22/2014 per il finanziamento degli oneri derivanti dalle anticipa/ioni di liquidità di cui agli articoli 2 e 3 del D.L. 35/2013 ovvero dell'art. 1. comma 456.
della Legge 23 dicembre 2014, n. 190, "Legge di stabilità 2015", con una dotazione di euro 70.000.000,00 l'altro quale quota del gettito dell'addizionale regionale IRPFF per il finanziamento degli oneri derivanti dalle anticipazioni di liquidità di cui agli articoli 2 e 3 del D.L. 35/2013 ovvero dell'art. 1 comma 456 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190, "Legge di stabilità 2015", con una dotazione di Euro 81.000.000.00: b) Spese UPB A11041 denominato "Concorso agli oneri assunti dalla gestione commissariale - art. 1, comma 456, L. 190/2014", con una dotazione di Euro 151.000.000.00 relativo al concorso agli oneri derivanti dalle anticipazioni di liquidità di cui agli articoli 2 e 3 del D.L. 35/2013 assunti dalla gestione commissariale.
2. Agli stanziamenti di cui al precedente comma 1, lettera a), si dà copertura mediante variazione compensativa all'interno dell'UPB A1102. La Giunta Regionale è autorizzata con proprio provvedimento ad apportare eventuali ulteriori variazioni compensative all'interno dell'UPB AI 102 che si rendano necessarie.
3. Agli oneri di cui al precedente comma 1, lettera b), si dà copertura mediante variazione compensativa all'interno dell'UPB A11041 e riduzione dell'UPB A11043".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Si tratta dell'emendamento che ho anticipato ieri pomeriggio in sede di I Commissione. Nell'ultimo incontro con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, è stato chiesto di rappresentare in modo separato le entrate derivanti dalle addizionali IRPEF, collegandole agli oneri relativi al rimborso delle anticipazioni ottenuti o in corso di ottenimento per quanto riguarda il decreto legge 35.
Pertanto, sono stati individuati capitoli di entrate e capitoli di uscite in modo da creare un vincolo di destinazione relativamente alle restituzioni che la Regione Piemonte dovrà operare su questo piano nel corso dei prossimi anni.
Si tratta di un emendamento molto tecnico che ho spiegato ieri in Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Stavo leggendo l'emendamento proprio adesso, perché ieri in Commissione bilancio l'aveva annunciato, correttamente, il Vicepresidente Reschigna.
Mi è chiaro il meccanismo della richiesta di istituire due capitoli uno in entrata e l'altro in uscita, per compensare le anticipazioni e la copertura delle anticipazioni di liquidità (ex decreto legge 35 del 2013).
Tuttavia, non mi è chiaro l'importo, nel senso che l'aumento dell'addizionale IRPEF e del bollo auto nel disegno di legge n. 66 (recentemente approvato, prima della pausa festiva) cubavano circa 100 milioni di euro. Quindi, non riesco a comprendere da dove derivi la somma di 151 milioni di euro: 70 milioni di euro di aumento dell'addizionale IRPEF (legge regionale 22/2014, che penso sia quella citata) e poi un'ulteriore entrata di 81 milioni di euro di addizionale IRPEF.
Non riesco a comprendere se si riferisca all'aumento di addizionale IRPEF dell'anno precedente (2014) che però, se non sbaglio, cubava per 150 milioni di euro in totale. Quindi, se può solo spiegarci quali "pezzi" di IRPEF andiamo a prendere come entrata a copertura dell'uscita. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Richiamo soltanto un aspetto, che peraltro abbiamo richiamato in altre parti del disegno di legge n. 66, proprio laddove la questione era legata alla gestione commissariale.
Il comma 2 prevede: "La Giunta regionale, autorizzata con proprio provvedimento, apporta ulteriori variazioni compensative".
Considerato che tutta questa partita di bilancio che non è in capo al Consiglio regionale, ma è in capo alla Giunta regionale, per le motivazioni della norma nazionale, chiederemmo alla Giunta di inserire una comunicazione alla Commissione o qualcosa di simile, perché se fa un atto di bilancio, scavalcando il Consiglio, legittimamente, di fatto è un atto consiliare della Giunta regionale e il Consiglio potrebbe non esserne informato.
E' vero che ognuno di noi legge le deliberazioni, per carità, ma è proprio un aspetto è anche in correlazione con altre parti che abbiamo fatto. Se la Giunta intende modificarlo, altrimenti chiederemo le comunicazioni. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Non so se convenga metterlo nella legge. Quello che è certo è che (a parte che il Consiglio regionale, in qualunque momento, ha modo di chiedere, sia in Commissione che in Aula), io credo, il Commissario straordinario dovrà relazionare periodicamente in I Commissione, proprio in merito allo stato di svolgimento di attuazione della propria attività.
Quindi, anche se non lo inseriamo, questo è un impegno che diventa assolutamente reale.
Seconda questione. Qui parliamo di 151 milioni di euro, dove c'è parte delle operazioni pregresse sul DL 35. Quelle che il Commissario straordinario sottoscriverà quest'anno non sono ancora comprese, perché non entrano come impegno di restituzione nel bilancio 2015; l'ammortamento di quelle anticipazioni varrà dal 1° gennaio 2016. Questo è l'importo che tutte le operazioni sottoscritte sul DL 35 sino ad ora determinano come carico sul bilancio.
Quindi quella del 2013 è l'unica, quella del 2014 è fatta dei 500 e rotti milioni sulla sanità.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione...



(Commenti dell'Assessore Reschigna)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 183).
Il Consiglio approva.
Con l'emendamento è considerato approvato l'articolo 12 bis.
ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 175) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Frediani, Bono, Andrissi, Campo e Batzella: Il comma 1 dell'art. 13 è così modificato: dopo la parola "spesa" si aggiunge la seguente frase: "garantendo il rispetto delle funzioni all'art. 3 della l.r. n. 60 del 1995".
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento all'articolo 13 è legato alla riorganizzazione dell'ARPA; riorganizzazione che, se da una parte si può ritenere necessaria, dall'altra parte pone qualche interrogativo relativamente alla possibilità, per questo importantissimo Ente strumentale della Regione, di garantire per i prossimi anni lo stesso livello di servizi.



PRESIDENTE

Consigliere Bertola, scusi se la interrompo, ma poiché i suoi emendamenti riguardano tutti lo stesso argomento, se preferisce pu illustrarli congiuntamente.



BERTOLA Giorgio

Mi organizzo meglio illustrandoli uno per uno, grazie.



PRESIDENTE

Come desidera.



BERTOLA Giorgio

Dicevo, dall'altra parte pone qualche interrogativo relativamente alla possibilità, per questo importantissimo Ente strumentale della Regione, di continuare ad assicurare i servizi che ha garantito finora.
Questo primo emendamento serve a specificare meglio il testo: dopo la parola "spesa", chiediamo di aggiungere la frase "garantendo il rispetto delle funzioni di cui all'articolo 3 della legge n. 60/1995", che è la legge che ha istituito l'ARPA, dopo che un referendum nazionale aveva deciso di separare, com'è giusto che sia, l'Ambiente dalla Sanità.
Le modalità e i criteri con cui si procederà alla riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture organizzative dell'ARPA dovranno rispettare e garantire le attività tecnico-scientifiche svolte dall'Ente altrimenti si rischia di sminuire l'attività così importante che l'ARPA svolge a tutela dell'ambiente e, quindi, della nostra salute.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 103) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Frediani, Bono, Andrissi, Campo e Batzella: Dopo il comma 1 viene aggiunto il comma 1 bis.
"1 bis Al fine di consentire la completa attuazione del comma 2 dell'art. 8 della proposta di legge n. 67, le economie derivanti dalle riduzioni della spesa, ottenute per effetto dell'attuazione delle misure di cui al comma 1 verranno destinate in misura necessaria all'assunzione a tempo pieno del personale precario stabilizzato".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

L'emendamento rubricato n. 103) è ritirato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 179) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Frediani, Bono, Andrissi, Campo e Batzella: Al comma 1 dell'art. 10 della l.r. 60/1995, come sostituito dal comma 3 dell'articolo 13 del disegno di legge, viene stralciata la frase "un numero massimo di".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Parallelamente a questo disegno di legge, c'è anche un Piano di riorganizzazione dell'ARPA che è stato predisposto e presentato negli scorsi mesi dal Direttore dell'ARPA Robotto. Può esserci anche una discrepanza tra i due Piani di riorganizzazione.
Noi riteniamo che all'articolo 13 la dicitura "un numero massimo di quattro dipartimenti" sia piuttosto vaga, perché può voler dire uno, due tre o quattro.
Noi riteniamo che si debbano eliminare le parole "un numero massimo di" per stabilire una cifra certa e precisare che il numero di dipartimenti a livello regionale deve essere quattro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 180) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Frediani, Bono, Andrissi, Campo e Batzella: Al comma 1 dell'art. 10 della l.r. 60/1995, come sostituito dal comma 3 dell'articolo 13 del disegno di legge, dopo "quattro dipartimenti" viene inserito ", dalle sedi provinciali".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Poiché vengono eliminati dei dipartimenti, vorremmo avere la garanzia che l'ARPA non perda delle sedi provinciali; sedi che comunque svolgono un lavoro molto importante. La scorsa settimana, in V Commissione, abbiamo ascoltato con attenzione anche le rappresentanze sindacali dell'ARPA.
Con questo emendamento proponiamo di aggiungere, dopo "quattro dipartimenti", le parole ",dalle sedi provinciali", per avere la garanzia che, pur chiudendo i dipartimenti di riferimento, rimangano le sedi provinciali.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 100) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Frediani, Bono, Andrissi, Campo e Batzella: Dopo il comma 4 viene inserito il comma 5: "5. Tutte le economie derivanti dalla riorganizzazione dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale sono vincolate per la stessa".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

In merito al Piano di riorganizzazione, parlavamo della necessità di mantenere invariate le funzioni dell'ARPA e la possibilità, per la stessa di proseguire il lavoro a tutela dell'ambiente e della nostra salute.
Dall'audizione che abbiamo fatto mesi fa del Direttore dell'ARPA regionale è emerso che disponiamo di una serie di importanti strumentazioni per la misurazione degli inquinanti, come le diossine o il articolato fine che hanno un'età media che supera i 12 anni (parliamo di circa dodici anni e mezzo).
La riorganizzazione e la riduzione del numero di laboratori dovrebbe consentire di gestire meno macchinari, ma di gestirli meglio, con una più corretta manutenzione e, possibilmente, con la facoltà di acquistarne di nuovi, qualora ve ne fosse la necessità.
Con quest'emendamento vorremmo far sì che le economie derivanti dalla riorganizzazione dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale siano vincolate per la stessa ARPA, per aumentarne l'efficacia.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 101) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Frediani, Bono, Andrissi, Campo e Batzella: Dopo il comma 5 viene inserito il nuovo comma 5 bis.
"5 bis. In via preferenziale le risorse vengono destinate per il potenziamento della dotazione strumentale tecnico-scientifica e per il potenziamento dei campi di ricerca di cui si occupa l'Agenzia".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Con quest'emendamento abbiamo fatto riferimento all'importante attività di ricerca svolta dall'ARPA.
In questa fattispecie, vorremmo dare una priorità al potenziamento della dotazione strumentale tecnico-scientifica per i campi di ricerca perché senza la ricerca - quindi non solo il monitoraggio dell'esistente è impossibile che l'ARPA possa svolgere un lavoro di protezione e di prevenzione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 102) presentato dai Consiglieri Bertola, Valetti Mighetti, Frediani, Bono, Andrissi, Campo e Batzella: Dopo il comma 5 viene inserito il nuovo comma 6.
"6. Fatto salvo l'art. 3, comma 4, della l.r. 60/95, viene rilevato come incompatibile con l'esigenza di imparzialità nell'esercizio delle attività di cui ai commi 1 e 2 della l.r. 60/95, l'utilizzo del marchio e del simbolo ARPA Piemonte su documenti redatti da terzi in maniera soggettiva di cui le analisi scientifiche siano state condotte dall'Agenzia".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Questo emendamento propone un comma aggiuntivo. L'ARPA può privatamente erogare prestazioni a pagamento, secondo un prezziario stabilito ovviamente, dalla Giunta regionale.
Noi chiediamo che sia garantito l'utilizzo del marchio e del simbolo "ARPA Piemonte" sui documenti redatti da terzi in maniera soggettiva, di cui le analisi scientifiche sono state condotte dall'Agenzia. Perché deve essere garantita la sicurezza anche della fonte di queste analisi e di queste indagini.
Dev'essere dunque garantita la presenza del marchio e del simbolo ARPA Piemonte su queste analisi.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola l'Assessore Valmaggia, per esprimere il parere della Giunta regionale sugli emendamenti testé illustrati.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Questo articolo riguarda, sostanzialmente, la riorganizzazione territoriale di ARPA, prevedendo il nodo dell'articolo e la presenza al massimo di quattro dipartimenti in ambito regionale, tenendo conto che la normativa precedente ipotizzava, oltre che dipartimenti provinciali, anche subprovinciali.
Fatto salvo il principio che è garantita la presenza in tutte le Province, ma non solo, anche in tutto il territorio attraverso i servizi territoriali, vengo immediatamente agli emendamenti.
Come Giunta regionale, accogliamo l'emendamento rubricato n. 175), che ribadisce, al comma 1 dell'articolo 13, le finalità dell'ARPA.
Per gli altri emendamenti, l'orientamento sarebbe negativo, anche perché vanno a toccare temi che sono al di là del succo di questo articolo di legge che riguarda, nello specifico, i dipartimenti, con un massimo di quattro dipartimenti in ambito regionale.
Quindi, parere favorevole all'emendamento 175) e contrario agli altri.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 175), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 179), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 180), sul l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101), sul qualel'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 102), sul quale l'Assessore Valmaggia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13, così com'emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 bis Emendamento rubricato n. 20) presentato dai Consiglieri Porchietto Vignale, Pichetto Fratin, Graglia, Berutti, Sozzani: Dopo l'art. XX del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. XX. (Esenzione IRAP per le start up-innovative) 1. Le imprese di cui all'articolo 25 del Decreto legge 18 ottobre 2012, n.
179, convertito in legge 17 dicembre 2012, n. 221 (Ulteriori misure per la crescita del Paese) che incrementano, nei tre anni di imposta successivi a quelli in corso al 31 dicembre 2014, il numero dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato o con contratto a tempo indeterminato, sono esentate, per i tre anni successivi all'assunzione, dal versamento dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)".
Emendamento rubricato n. 21) presentato dai Consiglieri Porchietto Vignale, Pichetto Fratin, Graglia, Berutti, Sozzani, Ruffino: Dopo l'art. XX del disegno di legge 67, è aggiunto il seguente: "Art XX (Riduzione dell'IRAP per le imprese che procedono a nuove assunzioni) Per i soggetti passivi dell'Imposta regionale per le attività produttive è ammessa la deducibilità dalla base imponibile IRAP dei costi del lavoro retribuzioni, oneri sociali e di formazione professionale - per l'assunzione di personale in eccedenza rispetto all'organico in servizio al 31 dicembre 2014.
Tale agevolazione è ammessa a partire dal 2015, per tre anni fiscali successivi all'assunzione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Se non ricordo male, l'emendamento rubricato al n. 20) - però chiedo un aiuto alla Giunta e al Presidente del Consiglio - è stato approvato all'interno del disegno di legge n. 66.
Gli emendamenti 20) e 21), che riprendono una proposta che è contenuta nel programma elettorale del candidato Presidente Pichetto Fratin per il centrodestra, prevedono l'esenzione del versamento e l'imposta regionale sulle attività produttive, cioè l'IRAP, per i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato o con contratto a tempo indeterminato.
Altresì, all'emendamento 21) si chiede l'ammissione della deducibilità dalla base IRAP dei costi del lavoro per l'assunzione di personale in eccedenza rispetto all'organico in servizio al 31 dicembre 2014.
Credo che l'emendamento 20) sia in qualche modo ricompreso nella normativa nazionale; mentre l'emendamento 21), che prevede la deducibilità dalla base imponibile IRAP per l'assunzione di personale in eccedenza rispetto al 31 dicembre 2014, andrebbe sostenuto ed approvato, intanto per le finalità che pone. A dire la verità, anche l'emendamento precedente ha ad oggi, una copertura finanziaria che rischia - per usare un eufemismo di non garantire i benefici che la legge pone, cioè ha una copertura finanziaria troppo limitata rispetto a quelli che potrebbero essere i beneficiari.
Su questo crediamo vada fatta una riflessione, anche relativamente ai fondi della Regione Piemonte. Occorre fare una valutazione, che so essere estremamente delicata, però è già utilizzata da altri Stati. Uno dei ragionamenti principali sulle nuove programmazioni europee sarà quella di cercare di utilizzare, quanto più possibile, fondi che diventino fondi strutturali del bilancio regionale e non solo fondi aggiuntivi.
La Svizzera, che so bene non essere appartenente all'Unione Europea (anche se percepisce fondi dall'Unione europea nel progetto Italia Svizzera), utilizza una parte dei fondi provenienti dall'Unione Europea per politiche di detassazione.
E' evidente che per noi questo è particolarmente complesso, però, tanto su questo come su altri temi, il ragionamento sulle nuove programmazioni, e soprattutto sulle nuove programmazioni su bandi dei fondi europei, dovrà essere sempre più mirato a cercare di garantire una serie di prestazioni ed una serie di interventi che prima facevamo con fondi regionali, perché, tra mille motivi, i trasferimenti erano maggiori, il gettito era maggiore e quant'altro.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Prego, Assessore Reschigna, per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Questa materia è già stata affrontata nel disegno di legge n. 66 trovando un punto di mediazione rispetto alle proposte presentate da diversi gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione, per cui non vorremmo modificare l'impianto che abbiamo inserito nel disegno di legge 66.
Pertanto, sia sull'emendamento 20) sia sull'emendamento 21) esprimiamo parere negativo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 13 ter Emendamento rubricato n. 34) presentato dalla Consigliera Porchietto Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani: Dopo l'art. XX del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. XX. (Sanzioni per il ritardo nella conclusione del procedimento amministrativo) 1. La pubblica amministrazione procedente o, in caso di procedimenti in cui intervengono più amministrazioni, quella responsabile del ritardo e i soggetti di cui all'articolo 1, comma 1-ter, della legge 7 agosto 1990, n.
241, in caso d'inosservanza del termine di conclusione del procedimento amministrativo iniziato ad istanza di parte, per il quale sussiste l'obbligo di pronunziarsi, con esclusione delle ipotesi di silenzio qualificato e dei concorsi pubblici, corrispondono all'interessato, a titolo di indennizzo per il mero ritardo, una somma pari a 30 euro per ogni giorno di ritardo con decorrenza dalla data di scadenza del termine del procedimento, comunque complessivamente non superiore a 2.000 euro".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il Vicepresidente ricorda bene che il Consiglio, non molti mesi fa, ha approvato una legge sulle modalità di semplificazione all'interno della macchina amministrativa. Mi riferisco alla legge n. 8 del 2014, che prevede tutta una serie di aspetti positivi: tempi certi per lo svolgimento della Conferenza dei Servizi, responsabile unico da parte della Regione per la partecipazione nelle Conferenze dei Servizi, digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione. Tutta una serie di aspetti che ricordo solo in termini generali.
Ciò che non è stato inserito all'interno della norma - che, secondo noi, è invece indispensabile - è una sanzione per la Pubblica Amministrazione qualora non rispetti quanto indicato all'interno della legge. Altrimenti, come spesso accade, abbiamo delle norme che, da un punto di vista del principio, se applicate, sarebbero perfette, ma che non vengono poi applicate, senza che vi sia un danno per la Pubblica Amministrazione. Noi sappiamo bene che se ci confrontassimo con il mondo che, invece, è nel mondo dell'impresa, laddove si sottoscrive un contratto molto spesso quel contratto ha delle penali rispetto ai tempi di consegna se è un'impresa di produzione secondaria, qualunque sia il patto sottoscritto. Questo non c'è nella Pubblica Amministrazione.
Riteniamo che introdurre un indennizzo per il ritardo che la Pubblica Amministrazione compie nei confronti di coloro i quali si confrontano con la stessa, ha due vantaggi: il primo quello di rendere una Pubblica Amministrazione più amica. Nel senso che riconosce l'errore non soltanto dicendo "le risponderemo quanto prima", che è quello che un po' fa la Pubblica Amministrazione, ma con una corresponsione economica. Molto spesso, quasi nella totalità dei casi, le domande che provengono all'interno della nostra amministrazione, in qualche modo, costano così come i tempi di attesa.
Il secondo vantaggio perché responsabilizzerebbe maggiormente le singole strutture dell'Ente. Sapendo che ci può essere una sanzione o meglio, un costo dovuto al ritardo, questo sarebbe un aspetto di per s positivo.
Ovviamente non ci soffermiamo né sui 30 euro per giorno di ritardo, n sui 2.000 euro massimi di indennizzo. Siamo pronti a discutere e modificare gli uni e gli altri. Ci interessa molto il principio.
Se anche si cominciasse con un procedimento in cui ci sono i cinque euro di ritardo e un indennizzo massimo di 500 euro, certamente non andrebbe a corrispondere a quello che è il reale danno che un imprenditore piuttosto che un cittadino, ha sostenuto, ma certamente renderebbe la Pubblica Amministrazione più amica e più responsabile.
Ci auguriamo che questo emendamento venga accolto, anche con delle modifiche. Non è certamente punitivo nei confronti dei nostri dipendenti ma rende la Pubblica Amministrazione molto più responsabile e trasparente e, come dicevo prima, amica nei confronti dei cittadini.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Il principio che l'emendamento introduce è fortemente innovativo, ma anche interessante. Non lo nascondo anche perché altrimenti, a fronte del mancato rispetto dei tempi, il tutto rimane in una condizione di limbo.
E' chiaro che si tratta di un tema che va affrontato con molta attenzione e delicatezza. Oggi non sono nelle condizioni di esprimere un parere positivo. Mi impegno a valutare questo tema e a dare una risposta anche rispetto all'esatta articolazione delle sanzioni pecuniarie indicate.
Chiedo se il Consigliere Vignale fosse disponibile a presentarlo in sede di legge finanziaria. Ripeto, il principio mi solletica in senso positivo. Credo che abbiamo tutti bisogno di fare in modo che il rapporto tra cittadino, imprese e Pubblica Amministrazione sia fondato su una parità di diritti. Il mancato rispetto dei tempi entro il quale vengono chiusi alcuni procedimenti altera questa parità di rapporto.
Chiederei cortesemente al Consigliere Vignale di ritirare l'emendamento e di ripresentarlo in sede di legge finanziaria. Io m'impegno a fare operare gli Uffici in questa direzione, anche con una proposta che poi ci confronteremo in sede di Commissione.
Altrimenti, in questo momento, per queste ragioni, esprimerei parere negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo sulla richiesta della Giunta.
Siamo disposti a ritirarlo. Ovviamente, lo ripresenteremo in legge finanziaria con l'invito, di cui si è assunto l'onere il Vicepresidente, di fare una verifica. Per quanto ci riguarda, se introducessimo un principio in cui la sanzione quotidiana, rispetto al ritardo, fosse anche solo di un euro, introdurremo un principio positivo rispetto alla valutazione di come la nostra amministrazione sia in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini.
Noi ritiriamo l'emendamento sperando che questo ritiro sia utile per la discussione in legge finanziaria.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
ARTICOLO 13 quater Emendamento rubricato n. 94) presentato dai Consiglieri Grimaldi, Gariglio Giaccone, Appiano, Chiapello, Monaco: "Art. 23 (Integrazione delle funzioni dell'azienda IPLA, dei suoi impiegati e degli operai forestali della Regione Piemonte nella costituenda Agenzia Foreste e Territorio) Al fine di conseguire gli obiettivi di razionalizzazione delle società partecipate e migliorare l'efficacia delle azioni a protezione del territorio, la Giunta regionale è autorizzata ad adottare le misure necessarie e opportune per costituire l'Agenzia Foreste e Territorio della Regione Piemonte tramite l'integrazione di IPLA S.p.A., dei suoi impiegati e degli operai forestali della Regione A tal fine, la Giunta regionale adotta i provvedimenti volti all'attuazione dei predetti obiettivi, mantenendo fermo l'assetto proprietario a capitale interamente pubblico della nuova realtà regionale e le funzioni strumentali a essa attribuite La Giunta regionale provvede altresì a elaborare le proposte necessarie alla riunificazione delle due strutture entro giugno 2015".
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Sono il primo firmatario dell'emendamento, ma ho l'onore di presentare una proposta che è a firma dei Consiglieri Gariglio, Giaccone, Appiano (relatore di maggioranza), Chiapello e adesso ha aggiunto la sua firma anche il Consigliere Monaco.
Visto gli intendimenti anche delle opposizioni, spero sia un emendamento di tutti che è diventato un articolo intero che, in realtà, è una proposta. Una proposta alla Giunta che chiede di risolvere la vicenda come da mesi i lavoratori dell'IPLA ci chiedono, così come il nuovo Presidente e così come è successo nelle scorse settimane anche da parte di tanti Consiglieri.
Qual è il punto? Dal 2006, le difficoltà dell'IPLA le conosciamo, anche perché dall'approvazione della legge n. 248, che ha vietato alle società in house di lavorare per committenti che non siano suoi proprietari, l'azienda si è trovata in quella grande sofferenza che conosciamo.
Recentemente, la Giunta ha anticipato l'idea di istituire un'Agenzia delle foreste del territorio regionale che, a questo punto, assorbirebbe le attività e i dipendenti dell'IPLA e quelli che, dentro il nostro Ente lavorano per la forestale.
Che cosa facciamo in questo articolato? Chiediamo che le integrazioni e le funzioni dell'azienda IPLA, dei suoi impiegati e degli operai forestali della Regione Piemonte siano, di fatto, inserite nella costituenda Agenzia Foreste e Territorio al fine di conseguire questi obiettivi di razionalizzazione della società partecipate che, in qualche modo, è al centro della nostra discussione e migliorare l'efficacia delle protezioni del territorio. Autorizziamo la Giunta ad adottare misure necessarie ed opportune per questa costituzione.
E' chiaro che, nel frattempo, noi diamo un termine limite che è quello di giugno 2015 ma, come di diceva il Vicepresidente Reschigna, speriamo di farlo entro breve tempo. Qui ci sono tanti Assessori competenti, non c'è solo l'Assessore all'Ambiente, non solo l'Assessore alle Partecipate, ma anche l'Assessore all'Agricoltura che potranno darci una mano in tutto questo.
L'unica cosa che chiediamo, oltre a quello che c'è scritto nell'articolato, dove si chiede che ci siano provvedimenti attuativi, è che ci sia, in fretta, in qualche modo, un'attuazione che comunque mantenga il capitale interamente pubblico nella nuova società e le funzioni strumentali ad essa attribuite.
In più chiediamo che, nel frattempo, l'IPLA abbia la possibilità di reggere, anche economicamente, pagando gli stipendi. Ma su questo - devo dire la verità, e ringrazio la Giunta, che ha anticipato il suo parere favorevole nella scorsa seduta - ringraziamo anche la Giunta, che si è data disponibile a dare una boccata di ossigeno e a rassicurare i lavoratori che non si possono permettere un altro anno di cassa integrazione, perch poi questa vicenda - come sapete - l'hanno già pagata a caro prezzo negli anni scorsi.
Quindi spero che questo articolo, che è di fatto una legge autorizzativa, prenda subito corpo e che nelle prossime ore la Giunta inizi anche un'interlocuzione con le Commissioni competenti - che ringraziamo già in anticipo - per dare finalmente delle rassicurazioni e delle soluzioni che da tempo in molti ci chiedono.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta?



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
E' sempre un po' anomalo che il Consiglio regionale, che ha potere di legiferare, demandi a se stesso di fare una legge, nel senso che entra uno arriva con una proposta di legge, la discute e l'approva, ma - ci mancherebbe! - è avvenuto da qualunque parte, l'abbiamo sempre fatto presente e quindi non possiamo non farlo.
Su questo, secondo me, ci sono due aspetti estremamente delicati, e lo dico perché anche insieme al Consigliere Pichetto ci siamo occupati nell'anno passato di cercare di dar fiato - come poi è avvenuto - a IPLA.
Gli aspetti sono due: uno è quello legato agli operai forestali.
Bisogna solo fare attenzione, perché noi abbiamo esperienze già a livello regionale: la Regione Calabria. Lo dico proprio come modello che è stato utilizzato: gli operai forestali, se non sono stati cambiati i numeri cubano 15 milioni di euro l'anno su una agenzia, quindi si grava in modo non indifferente, ricordando anche che una parte di quelle risorse derivano dal PSR, quindi sarebbe non semplicemente trasferibile all'interno di un'agenzia.
Il secondo aspetto è quello del capitale interamente pubblico, ma con quali modalità. Cioè noi, per far vivere un soggetto, che sia la nuova IPLA o altro soggetto, dobbiamo garantire che torni ad essere quello che era cioè che abbia possibilità, con le grandi professionalità che possiede al proprio interno, di lavorare anche esternamente, perché è quello che faceva IPLA prima della legge Bersani.
Quindi noi, non tanto perché non riteniamo che sia da riformare l'Istituto piante da legno, perché certamente è da fare, ma perch preferiremmo confrontarci sul tema della futura proposta di legge esprimeremo - solo per questo motivo - un parere di partecipazione al voto e non favorevole rispetto a questo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Noi non abbiamo firmato l'emendamento, ma ne condividiamo lo spirito tant'è vero che, prima della pausa natalizia, io stesso avevo presentato un'interrogazione a risposta immediata, nella quale si chiedevano lumi e certezze sul futuro dell'IPLA.
Di conseguenza, condivido e apprezzo che l'approvazione di quest'emendamento possa portare a definire la questione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale l'Assessore Ferrero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La votazione è estesa all'articolo 13 quater.
ARTICOLO 13 quinquies Emendamento rubricato n. 42) presentato dai Consiglieri Vignale Porchietto, Berutti, Pichetto Fratin, Sozzani, Ruffino: Dopo l'articolo XX del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Articolo XX (Fondo regionale per la detrazione di imposte comunali finalizzate all'aumento dell'occupazione) 1. La Regione Piemonte, al fine di sostenere le imprese che assumono cittadini piemontesi, istituisce un apposito Fondo regionale per la detrazione di imposte comunali finalizzato all'aumento dell'occupazione destinato a finanziare le amministrazioni comunali che prevedono la riduzione delle imposte comunali per imprese che garantiscono nuovi posti di lavoro.
2. La Giunta regionale, con proprio provvedimento, stabilisce i criteri e le modalità di accesso al Fondo di cui al precedente comma".
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Questo emendamento ci sembra particolarmente importante, perché non coinvolge soltanto la Regione, ma anche le Amministrazioni comunali.
Noi chiediamo di creare un fondo apposito per la detrazione delle imposte comunali finalizzate all'aumento dell'occupazione e che questo fondo venga destinato proprio a quelle Amministrazioni che prevedono la riduzione delle imposte comunali e ovviamente garantiscono nuovi posti di lavoro.
Sono parecchie le Amministrazioni che hanno fatto questa scelta, con cifre assolutamente simboliche. Ci sono tantissime Amministrazioni che vorrebbero avviare questo percorso virtuoso e ci sembra particolarmente importante segnalare questa azione di sensibilità da parte del Governo regionale, perché sicuramente si faciliterebbe la creazione di occupazione.
Credo che questo sia un obiettivo importante e primario che la Regione Piemonte oggi debba avere, dando così un segnale molto forte ai Comuni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

E' un tema già discusso sul disegno di legge n. 66, quindi confermiamo il parere negativo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 13 sexies Emendamento rubricato n. 160) presentato dai Consiglieri Bertola, Bono Campo, Batzella, Valetti, Mighetti, Andrissi, Frediani: Dopo l'articolo 8 del disegno di legge 67/14 (Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale) è inserito il seguente: "Articolo 8 bis (Fondo di sostegno volontario alle piccole medie imprese) 1. E' istituito, per il biennio 2015-2016, il 'Fondo di sostegno volontario alle piccole medie imprese' all'interno dell'unità previsionale di base (UPB) DB16141 (Attività produttive Valorizzazione e sostegno del commercio piemontese Titolo I spese correnti) del bilancio pluriennale per gli anni 2014-2016, il cui stanziamento è collegato alle risorse finanziarie derivanti dalla partecipazione di ciascun cittadino attraverso i versamenti su apposito conto corrente istituito presso la Regione nello stato di previsione dell'entrata nell'ambito dell'UPB DB0902.
2. Le risorse finanziarie allocate sul fondo di cui al comma 1 vengono utilizzate dalla Regione per la concessione di prestiti alle piccole medie imprese nella forma del microcredito per garantirne e promuoverne le attività e la crescita dei livelli occupazionali.
3. Alla disciplina delle modalità con cui concedere i microcrediti di cui al comma 3 la Giunta regionale provvede, previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente, con apposito provvedimento da emanarsi entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento è molto importante perché vuole dare un sostegno alle piccole e medie imprese attraverso un fondo di sostegno volontario.
Praticamente, noi vorremmo permettere di poter acquisire delle risorse finanziarie reperite attraverso versamenti volontari e liberalità che possano apportare risorse al bilancio regionale. Quindi ci sarebbe la possibilità, per ogni cittadino, di versare liberamente nell'importo un finanziamento che, attraverso l'accensione di un apposito conto corrente presso la Regione Piemonte, possa stabilire un vincolo di destinazione; un vincolo per un fondo di sostegno volontario per le piccole e medie imprese.
Parliamo in generale anche di una nuova modalità di reperimento di fondi per l'impresa che si chiama crowdfounding (se ne parla molto): attraverso, appunto, questo finanziamento collettivo si possono sostenere tutta una serie di progetti e si può attuare la partecipazione della collettività e dei cittadini. Si tratta quindi di un micro-finanziamento dal basso che può mobilitare le persone per istituire e trovare delle risorse.
Tra l'altro, così come avevamo garantito prima dell'elezione - quindi così com'era nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle, questo è un impegno che ci siamo presi e che vogliamo mantenere - a questo fondo noi destineremo la parte eccedente dei nostri stipendi di Consiglieri regionali, rispetto alla quota che noi tratteniamo che - lo ricordiamo - è di 2.500 euro mensili, più una quota per i contributi: l'eccedenza che abbiamo accantonato finora, appunto, la verseremo in questo fondo, non appena verrà istituito dalla Regione Piemonte, e invitiamo ovviamente tutti coloro che volessero fare altrettanto a fare dei versamenti liberi a questo fondo nel caso venga istituito, come speriamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola all'Assessore Reschigna per l'espressione del parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Questa è materia che, più che in una legge di riqualificazione della spesa regionale, potremmo più opportunamente discutere nella legge di bilancio.
In questo momento, noi esprimiamo parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 160), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 13 septies Emendamento rubricato n. 88) presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi Batzella, Bono, Campo, Frediani e Valetti: Art. XX (Abrogazione lettera c), comma 4, dell'art. 11, LR 32/1982) "1. La lettera c) del comma 4 dell'art. 11 della Legge regionale 2 novembre 1982, n. 32 - Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale, così come sostituito dalla Legge regionale n. 18 del 3 agosto 2010 - Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e disposizione finanziarie è abrogata".
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento n. 88) è già stato presentato durante l'esame di questo disegno di legge in Commissione e l'Assessore ci aveva detto che avremmo potuto rivalutarne l'approvazione successivamente, in Aula.
Praticamente, andiamo a ripristinare un articolo e un comma della legge regionale n. 32/1982, che riguarda la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale, rispetto ad una modifica che era stata fatta dalla legge regionale del 3 agosto 2010 (l'assestamento del bilancio di previsione per il 2010). Come spesso accade, durante l'approvazione di leggi di bilancio vengono inserite norme che hanno poco a che vedere con il bilancio.
Cosa dice questo articolo 11 della legge n. 32/1982? Parla dell'interdizione al transito dei mezzi motorizzati su strade di competenza della Provincia e dei Comuni: interdizioni che possono essere decise. La modifica esclude i Comuni e la Provincia dalla possibilità di interdire il passaggio di mezzi motorizzati a quelli guidati dai cacciatori: l'abrogazione di quel comma, quindi, permette ai cacciatori di passare su strade e piste forestali che normalmente dovrebbero essere interdette al passaggio di coloro che non sono proprietari o affittuari dei fondi.
Noi, quindi, intendiamo ripristinare il dettato originale della legge 32/1982, togliendo la modifica inserita con la legge di assestamento di bilancio del 2010.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola all'Assessore Reschigna per l'espressione del parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Mi stavo consultando con l'Assessore Ferrero.
Sull'emendamento appena illustrato, che elimina la lettera c) del comma 4 dell'articolo 11, noi esprimiamo parere favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Devo dire che, nella modalità con cui è stato condotto il lavoro sulla riqualificazione della spesa regionale, credevamo che vi fosse una similarità di comportamento relativamente agli emendamenti: che quelli cioè, che non intervengono sulla riqualificazione della spesa regionale fossero rimandati ad altri provvedimenti. Invece verifichiamo che la limitazione di alcune categorie che possono accedere alle strade che possono essere bloccate ai sensi della LR 32 - non solo i cacciatori - si configurerebbe come una norma di riqualificazione della legge di bilancio.
Devo dire che, iniziando una non semplice discussione sulla nuova legge sulla caccia, che io mi auguro che prima o poi avverrà, non è stato proprio un buon inizio l'accoglimento di questo emendamento.
Noi, ovviamente, voteremo contro, prendendo anche atto che questa è una "navetta", nella quale si può presentare, cioè, assolutamente qualunque cosa: se interveniamo su una norma che riguarda l'accesso alle strade interdette dalla legge 32, infatti, ovviamente può essere presentato qualunque emendamento in qualunque momento, che parli di qualsiasi cosa. Lo dico anche al Presidente, perché sinceramente non l'avevo neanche visto: lo dico al Presidente, perché il Presidente insieme agli Uffici è stato molto zelante nel non accogliere, in sede di I Commissione, degli emendamenti al disegno di legge 66 in quanto non attinenti alle finalità della noma.
Allora, questa noma - lo rammento perché come l'ha dimenticata il sottoscritto, che difatti è andato a vederne il titolo, può essere dimenticata anche dalla Presidenza e dagli Uffici - ha una rubrica che cita "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale", che adesso ovviamente diverrà "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale e sul transito sulle strade interdette dalla LR 32".
Ne prendiamo atto, perché - l'ho già detto nel precedente Consiglio dipende sempre come s'interpreta il Regolamento.
Noi voteremo in modo contrario. Chiediamo su questo l'appello nominale e poi porremo una questione in sede di Giunta per il Regolamento, perch insomma - ce n'è uno di Regolamento, non ce ne sono tre; ed è già la terza volta che lo interpretiamo in modo differente!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'istituto "Maxwell" di Nichelino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'istituto "Maxwell" di Nichelino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 67, inerente a "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 67.
Procediamo con la votazione dell'emendamento n. 88).
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 88), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Comunque, ho recepito le sollecitazioni del Consigliere.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Le ho recepite le sollecitazioni del Consigliere Vignale: non era proprio la stessa argomentazione, però si può discutere, è chiaro il ragionamento.
Volevo solo farle notare che sono attento.
Procediamo con la votazione dell'emendamento rubricato n. 157), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



(Commenti del Consigliere Bertola)



PRESIDENTE

Non l'avete illustrato?



(Commenti del Consigliere Bertola)



PRESIDENTE

Allora perché abbiamo votato questo?



(Commenti del Consigliere Bertola)



PRESIDENTE

Va bene. Procediamo con l'illustrazione dell'emendamento rubricato n.
157).
Emendamento rubricato n. 157) presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi Batzella, Bono, Campo, Frediani e Valetti: "1. Il comma 5-bis, dell'art. 11 della Legge regionale 2 novembre 1982, n.
32 - Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale, così come sostituito dall'art. 24 della l.r. 10/2011, è abrogato".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 157), di nuovo, incide sulla legge n.
32/1982, "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale".
E' una legge quadro ancora importante per la nostra Regione, su cui noi riteniamo di intervenire - lo dico anche al collega Vignale - con questo provvedimento, posto che possono esserci state da parte della Giunta delle interpretazioni differenti su norme diverse. Ad esempio, anche il nostro precedente emendamento, il n. 160), non è stato ritenuto accoglibile in questo provvedimento, anche se noi ritenevamo che istituire un fondo di microcredito per le imprese potesse essere un tema in linea con quanto discusso nel disegno di legge di riqualificazione della spesa.
Questi provvedimenti insistono sulla riqualificazione della spesa, in quanto vi sono anche delle sanzioni accessorie collegate alla violazione di alcune delle norme contenute.
Quindi, nel caso dell'emendamento n. 157) noi chiederemmo all'articolo 11, che riguarda sempre i percorsi che i mezzi motorizzati possono percorrere nella nostra regione, di eliminare il comma 5 bis. Tale comma è stato introdotto recentemente, se non sbaglio, con una legge finanziaria dell'ultima legislatura (precisamente la legge n. 10/2011), per - ritorno all'articolo 11 - limitare le deroghe ai mezzi motorizzati.
In questo caso, il Comune poteva autorizzare temporaneamente lo svolgimento di manifestazioni e gare motoristiche fuoristrada di mezzi ovviamente, assicurati, per un massimo di due volte all'anno e di durata non superiore a tre giorni ciascuna (ne avevamo già discusso in Commissione).
Comunque, la riteniamo una deroga notevole per quanto riguarda l'utilizzo del nostro patrimonio boschivo e di montagna, nonostante l'obbligo di ripristino dei luoghi interessati dalle gare (sono gare a tutti gli effetti). Francamente, consideriamo eccessiva la durata di tre giorni per due volte l'anno. Quindi, chiederemmo di intervenire sul disegno di legge con un'abrogazione iniziale e, poi, con un'eventuale discussione più generale della norma, per contemperare le opposte esigenze, da una parte, di chi ha interesse allo svolgimento delle gare (quali le federazioni sportive) e, dall'altra, del mantenimento dello stato dei nostri boschi e delle nostre montagne. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 89) presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi Batzella, Bono, Campo, Frediani e Valetti: Art. 23 1. Viene inserito il nuovo comma 3 che recita: "L'art. 38 comma 1 lettera c) della Legge regionale 32 del 2 novembre 1982 '1 C) per le violazioni di cui ai commi 1, 2 e 4 dell'articolo 11, per le quali è sempre possibile il sequestro amministrativo del mezzo, si applica la sanzione da euro 50 a euro 300. La sanzione è maggiorata da euro 100 a euro 600 nei casi in cui il mezzo motorizzato: 1. non risulti regolarmente immatricolato 2. sia privo di targa 3. sia privo di assicurazione 4. sia privo di libretto di circolazione 4 bis. sia impiegato nei territori posti ad altitudine superiore a mille metri sul livello del mare" È così riscritto "c)per le violazioni di cui ai commi 1, 2 e 4 dell'articolo 11, per le quali è sempre possibile il sequestro amministrativo del mezzo, si applica la sanzione da euro 200 a euro 900. La sanzione è maggiorata da euro 300 a euro 1000 nei casi in cui il mezzo motorizzato: 1. non risulti regolarmente immatricolato 2. sia privo di targa 3. sia privo di assicurazione".
Consigliere Bertola, mi aveva dato l'impressione di averli illustrati tutti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Presidente, avevo illustrato solo l'emendamento n. 88).
L'emendamento rubricato n. 89), come gli emendamenti precedenti n. 88) e n. 157), riguarda la legge n. 32/1982.
Qui interessiamo anche le entrate della Regione, perché il nostro emendamento punta ad aumentare le sanzioni per chi nei percorsi fuoristrada si trovasse non in regola con quanto previsto dall'articolo 38, comma 1 della legge n. 32/1982, vale a dire nei casi in cui il mezzo non risulti regolarmente immatricolato, sia privo di targa, sia privo di libretto di circolazione e sia impegnato nei territori posti ad altitudine superiore a mille metri sul livello del mare.
Questo emendamento aumenta le sanzioni di cui a quell'articolo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per il parere sugli emendamenti.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Sull'emendamento rubricato n. 157) il parere della Giunta è contrario.
Scusandomi per la brevità della replica precedente, voglio ricordare che noi abbiamo abrogato una norma che non impedisce, qualora i Comuni e le Province lo autorizzino, ai mezzi dei cacciatori di entrare nelle strade di loro competenza, che normalmente sono interdette al traffico, ma impedisce il diritto in assoluto di poterlo farlo anche quando gli amministratori comunali non fossero favorevoli. Questa è la differenza sostanziale.
Questa norma - tema molto caro al Consigliere De Magistris che, nella precedente legislatura, riusciva a impantanare tutte le discussioni sulla legge finanziaria non proponendo questo tipo di emendamento, ma cercando di rendere ancora più fortemente invasivo il tema - sostanzialmente dice che i Comuni possono autorizzare, e nel limite di due volte all'anno, l'utilizzo di percorsi esterni per attività sportive.
E' una facoltà, non è un obbligo dei Comuni. E' una facoltà che il legislatore regionale ha fortemente ridotto e ridimensionato nella durata e anche nell'effettiva possibilità di utilizzo. Ecco perché non ci sentiamo di accogliere questo emendamento, in quanto rappresenta una facoltà che è stata lasciata ai Comuni; non è un diritto esclusivo che appartiene alle persone con questo tipo di esigenza.
Sull'emendamento rubricato n. 89), invece, esprimiamo parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 157), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La votazione è estesa all'articolo 13 septies.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 octies L'emendamento rubricato n. 163) della Giunta regionale è ritirato.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Graglia, Pichetto Fratin: Al comma 4 bis, della l.r. 13 aprile 1995, n. 63 (Disciplina delle attività di formazione e orientamento professionale), come introdotto dal comma 1 dell'articolo 14, del disegno di legge 67, le parole: "può essere supportata" sono sostituite dalle seguenti: "è supportata".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 76) presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi Batzella, Bono, Campo, Frediani e Valetti: Al termine del comma 4 bis introdotto dall'art. 9 all'art. 20 della l.r.
63/1995, sono aggiunte le seguenti parole: "tale disposizione non si applica al personale delle associazioni datoriali e sindacali la cui presenza è funzionale alle attività di servizio da esse svolte." La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Questo emendamento propone, al termine del comma 4 bis introdotto dall'articolo 9 all'articolo 20 della LR 63/1995, di aggiungere "tale disposizione non si applica al personale delle associazioni datoriali e sindacali la cui presenza è funzionale alle attività di servizio da esse svolte." Si fa riferimento qui al gettone di presenza, quindi agli esponenti e ai rappresentanti delle associazioni che partecipano alle commissioni tecniche, quindi possono essere a vario titolo esperti del mondo del lavoro, tecnici, personale delle agenzie formative, che percepiscono un gettone di presenza per la loro partecipazione a queste commissioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per il parere della Giunta.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Sia sull'emendamento rubricato n. 19) sia sull'emendamento n. 76) esprimiamo parere negativo, in quanto la norma, così com'era iscritta introduce un gettone di presenza e viene utilizzato soltanto in alcune situazioni, ed è stato ridotto già in modo significativo anni addietro.
Dobbiamo tenere in considerazione che noi abbiamo un Piemonte molto vasto e quindi spesso quando si chiamano - perché si tenta di utilizzarle il meno possibile - le figure tecniche, laddove un profilo professionale esiste già, hanno dei costi aggiuntivi.
In un momento di grosse difficoltà corriamo il rischio, com'è successo per un certo periodo, di non avere nessun tecnico all'interno delle commissione e, quindi, di compiere un processo un po' faticoso per la definizione del profilo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Vorrei solo precisare che la proposta era riferita soltanto agli Enti che fungono già funzione di rappresentanza, quindi a sindacati ed associazioni di categoria che già dovrebbero essere coperti rispetto a questa loro funzione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale l'Assessore Pentenero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale l'Assessore Pentenero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, nel testo originario.
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame proposta di deliberazione n. 45, inerente a "Elezione di tre delegati della Regione Piemonte per l'elezione del Presidente della Repubblica" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame della proposta di deliberazione n. 45, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Dobbiamo comunicare i nominativi dei Consiglieri eletti che rappresenteranno la Regione Piemonte per l'elezione del Presidente della Repubblica.
In base allo scrutinio effettuato, comunico l'esito della votazione: Presenti 51 Consiglieri.
Votanti 51 Consiglieri Hanno ottenuto voti: CHIAMPARINO Sergio 31 LAUS Mauro 31



PICHETTO FRATIN Gilberto 16

BONO Davide 10 Schede bianche 0 Visto l'esito della votazione, e constatato che è stata assicurata la rappresentanza delle minoranze, proclamo eletti dalla Regione Piemonte delegati per l'elezione del Presidente della Repubblica, ai sensi dell'articolo 83, comma 2 della Costituzione, i Consiglieri regionali Sergio Chiamparino, Mauro Laus e Gilberto Pichetto Fratin.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



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