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Dettaglio seduta n.412 del 27/03/19 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 14.54)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Montagna

Proseguimento esame disegno di legge n. 332 inerente a "Disposizioni in materia di valorizzazione e di sviluppo della montagna"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 332, inerente a "Disposizioni in materia di valorizzazione e di sviluppo della montagna" di cui al punto 4) all'o.d.g.
Mercoledì 27 marzo, nella seduta antimeridiana, è iniziato l'esame del provvedimento.
Il Consigliere Vignale ha svolto la relazione di minoranza e il Consigliere Rostagno quella di maggioranza. Il Consigliere Mighetti deve svolgere la sua relazione.
In sede di discussione generale è intervenuto il Consigliere Campo.
La parola al Consigliere Mighetti, relatore di minoranza.



MIGHETTI Paolo, relatore

Intanto, ringrazio il Presidente e il Consiglio per avermi dato l'opportunità d'intervenire nel pomeriggio, poiché ero impegnato - sempre in Consiglio - in un incontro importante.
Voglio parlare del percorso che questo provvedimento ha effettuato all'interno del Consiglio regionale e della Commissione. Una prima riflessione parte dai primi giorni della legislatura, e questo viene naturale, visto che oggi siamo, invece, alle ultime battute delle sedute di Consiglio.
Nei primi giorni di questa legislatura, quando per la prima volta, in I Commissione, si è parlato delle forme di autonomia e di aggregazione dei nostri Comuni in Unioni, noi abbiamo manifestato le nostre perplessità poiché dopo il 2012 si era aperta una fase nuova per le Unioni: partiva dalle Comunità montane, arrivava alle Unioni montane e garantiva un futuro secondo noi - non roseo per questi Enti. Infatti, rispetto alla realtà del 2014, già molto frammentata, la situazione forse è addirittura peggiorata.
Noi eravamo molto diffidenti rispetto al fatto di pensare a una risoluzione politica delle incongruenze di queste Unioni e siamo stati facili profeti. Secondo noi, lo sbaglio è stato non intervenire con una nuova legge nella parte iniziale della legislatura, quindi andare a lavorare proprio in quella fase per creare i presupposti per le Unioni che fossero confacenti alle funzioni che devono portare avanti.
Siamo arrivati alla fase finale della legislatura con un provvedimento della Giunta che raccoglie la parte dedicata alle Unioni di Comuni e la parte relativa alla montagna. Eravamo favorevoli a lavorare sulla prima parte - quella della governance - e meno favorevoli ad intervenire sulla legge sulla montagna, che - peraltro - esisteva già. È stato intrapreso il percorso contrario e noi abbiamo manifestato in Commissione la nostra contrarietà a questo tipo di percorso, con la nostra attività emendativa.
Pensiamo che l'approccio delle aree omogenee sia importante e da perseguire. Non condividiamo l'arrendevolezza con la quale è stato redatto il testo di legge, che consideriamo talmente debole da vanificare i principi della legge stessa, che condividevamo.
Oggi, però, ci troviamo a discutere solo della parte relativa alla montagna, perché la parte relativa alle Unioni di Comuni è stata stralciata. Rimane una legge sulla montagna, che non ci sembra una priorità da perseguire a fine legislatura. Una priorità che, peraltro, era già stata portata avanti nella scorsa legislatura proprio nella sua fase finale.
Detto questo, dopo aver svolto la nostra attività emendativa in Commissione, che manifestava una forte contrarietà a portare avanti questo disegno di legge, ci siamo concentrati maggiormente sui temi e abbiamo cercato di capire, poiché la maggioranza ha tutti gli strumenti per portare a termine questo disegno di legge, quali fossero i punti da migliorare e quali fossero le condizioni per poter lavorare in maniera costruttiva al testo di legge.
In questa fase, si è occupato maggiormente del testo e dell'attività di proposizione il collega Campo, che ringrazio.
Penso che con l'attività emendativa che andremo a presentare in queste sedute porteremo un qualcosa di nuovo al testo, un qualcosa di importante.
Uno degli aspetti che vorrei sottolineare, che è uno dei concetti portati avanti appunto dal collega Campo, verte proprio sulla ricerca di inserire in legge quelli che sono gli elementi fondamentali da garantire al territorio montano; un discorso che non si era mai affrontato e che, a mio avviso, è molto importante.
Noi possiamo fare tutte le leggi di valorizzazione dalla montagna, ma dobbiamo conoscere bene quali sono i limiti che impediscono alle persone di vivere su quei territori. E per farlo dobbiamo non solo scrivere in legge questo concetto, ma dobbiamo anche svilupparlo con l'attività della Regione Piemonte e con le risorse di personale e di competenze che la Regione Piemonte ha a disposizione.
Individuare degli elementi cardine su cui lavorare e portare avanti le politiche regionali per garantire i servizi minimi alle aree montane secondo noi è un punto focale, che va di pari passo con delle modifiche da noi proposte e.



(Brusìo in aula)



MIGHETTI Paolo

Ce l'avevo con i miei compagni di banco.
L'altro concetto verte su una politica che, a nostro avviso, è fondamentale inserire all'interno del disegno di legge: mi riferisco alla politica sui trasporti.
Una delle proposte della Giunta prevedeva di lavorare con le Unioni montane sulla tematica dei trasporti e su un'attività delle Unioni che andasse a coprire i cosiddetti "buchi del servizio", chiamiamoli così. Nel confrontarci con l'Assessore Valmaggia abbiamo comunque trovato un punto di sintesi. La nostra preoccupazione era quella di evitare, da parte delle Unioni montane, delle azioni "spot", cioè delle azioni che, prendendo risorse dalla Regione con progetti puntuali, magari anche molto virtuosi avessero però un lasso temporale di vita molto limitato, che chiaramente ne limita l'efficacia. Sappiamo benissimo, infatti, che quando parliamo di trasporti è molto importante la continuità del servizio, perché le persone impostano la loro vita non aspettando il servizio pubblico, ma sapendo quali sono i servizi duraturi ed effettivi e basandosi su questi.
Altrimenti le persone scelgono altri posti dove vivere o altri mezzi per spostarsi.
La nostra preoccupazione era dunque questa e il nostro obiettivo era quello di far sì che queste azioni fossero coordinate con l'Agenzia della Mobilità Piemontese (AMP), che in questi anni ha svolto un ruolo di coordinamento del servizio della mobilità nella Regione Piemonte.
Non diciamo che AMP è la risoluzione di tutti i mali del trasporto piemontese. Diciamo, però, che se si è scelta quella strada, quella strada bisogna rispettare.
Bisogna far sì che quando si fanno dei progetti, soprattutto quando sono virtuosi, questi progetti siano coordinati con l'Agenzia della Mobilità Piemontese.
Ci sono altri piccoli discorsi che affronteremo nel corso dell'illustrazione degli emendamenti e, di volta in volta, andremo a spiegare quali sono le nostre proposte e perché sono state formulate.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Sono concluse le relazioni introduttive.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bona; ne ha facoltà.



BONA Angelo Luca

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola solo per sottolineare il carattere fortemente elettorale di questa norma.
Noi andiamo ad approvare la legge sulla montagna che è una legge al ribasso: dopo che è partita con la prospettiva di riformare in modo completo il sistema delle autonomie locali del Piemonte, ha perso i due terzi di quella che era la sostanza iniziale dalla legge, per arrivare all'ultimo secondo della partita, quindi oltre la zona Cesarini, ad approvare una legge sulla montagna, che, effettivamente, ha delle caratteristiche fortemente elettorali.
Ci sono due criticità importanti da segnalare (quindi ci chiediamo anche il senso di un'approvazione all'ultimo minuto). La prima verte sull'articolo 4, dove troviamo una serie di rimandi a ulteriori attività legislative, a regolamenti, ad attività di abrogazione e di modifica di leggi esistenti. Mi sembra chiaro, quindi, che sia un rimandare la palla al futuro, come abbiamo visto nei comunicati stampa già emessi dalla maggioranza, che "vende la cosiddetta pelle dell'orso" prima di averla approvata. Chiaramente ci sono i numeri, quindi fanno anche bene da un certo punto di vista. Noi sottolineiamo, però, che questa legge viene già venduta come approvata quando ne stiamo parlando solo oggi.
Direi che l'articolo 4 fotografa in pieno il carattere assolutamente elettorale della norma.
L'altra criticità riguarda l'articolo 10, che rappresenta il core business, la sostanza, quello che determina i fondi a disposizione delle aree montane. Ebbene, il 90% di questi fondi che vengono messi a disposizione penalizzano i piccoli centri, cioè quelli che avrebbero più bisogno di un'attività legislativa di garanzia e di sostegno da parte della Regione. Infatti, il 60% dei fondi a disposizione viene erogato in base alla popolazione e alla superficie delle Unioni montane; il 30% viene erogato in funzione dei dipendenti (come per dire che più si hanno dipendenti, più si può incassare dalla Regione, al contrario di ciò che avviene in un regime virtuoso); il 10% non viene stanziato in base a meccanismi che tengono conto della virtuosità o della qualità dei progetti ma viene stabilito in forma assolutamente arbitraria dalla Giunta regionale. Quindi non garantisce in nessun modo la virtuosità degli Enti soprattutto di quelli piccoli, che saranno assolutamente penalizzati dall'attività della Giunta.
Ovviamente il parere sarà fortemente contrario, sia nei modi che nei tempi. Perché il tema della montagna è un tema importante, che riguarda la maggior parte del territorio piemontese, , che, tra l'altro, ha una ricaduta diretta su tutto il paesaggio piemontese.
Questi i temi principali.
Un'ultima annotazione riguarda l'articolo 10 sui fondi.
Abbiamo girato nei Comuni seguendo l'iter della legge già nella prima versione del ddl 332. Viene stanziato questo fondo della montagna non legato, o meglio, slegato completamente da flussi certi, quindi via via in base a decisioni del Consiglio regionale o della Giunta. Conseguentemente ne deriva una difficoltà di pianificazione degli interventi, perché questi fondi possono variare, di volta in volta, a seconda della disponibilità di bilancio della Regione e non ci sono elementi che garantiscano un'entrata certa e continua per i territori delle terre alte del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per discussione generale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Cercherò di non ripetere considerazioni esposte durante la relazione ma vorrei soffermarmi su alcuni articoli della norma che riteniamo sarebbe stato meglio, se stessimo discutendo in un periodo non così vicino alla scadenza della conclusione della legislatura, osservare in modo più puntuale e sui quali abbiamo presentato emendamenti a nostro avviso migliorativi.
Provo a fare una serie di valutazioni.
La prima riguarda le risorse.
L'articolo 10, che è il Fondo regionale per la montagna, riprende una modalità che condividemmo, non soltanto con la maggioranza di centrodestra nella precedente legislatura, ma anche con gran parte dei colleghi del centrosinistra. Certamente con il Vicepresidente Reschigna, che era il Capogruppo ed era presente in III Commissione quando discutemmo la legge sulla montagna.
Volemmo confermare quella grande intuizione che ebbe la legge 16, cioè destinare risorse certe (nella legge 16 erano quelle che arrivavano dall'accisa sul gas metano), per il mondo della montagna.
La legge 3 del 2014 venne votata a bilancio approvato, anche se era un bilancio tecnico, quindi non ebbe, in quel bilancio, un suo effetto. Va detto, però, che non lo ebbe mai. Così come l'articolo 10, perché introduce un principio estremamente corretto, non riguardo alla ripartizione, ma all'individuazione del fondo.
L'aspetto che invece non condividiamo riguarda la modalità di ripartizione, come faceva presente il collega Bono e come ho avuto modo di dire questa mattina, relativamente a un tema. Intanto che vi sia una ripartizione del 60% fra popolazione e superficie, non essendo per definita la popolazione e la superficie. E' ben noto che, tanto più si dà una percentuale alta alla superficie, tanto più si incentivano Comuni di area montana; tanto più si dà una percentuale alta alla popolazione, tanto meno si incentivano Comuni montani ad alti livelli altimetrici, cioè Comuni di media e bassa valle. Tali Comuni, ancorché definiti montani, hanno tanta popolazione e poca superficie, mentre i Comuni presenti nelle altimetrie più elevate della nostra Regione hanno tanta superficie e pochi abitanti.
La legge 3 faceva anche una distinzione che troviamo solo dopo, e non qua, rispetto alle aree alpine e appenniniche, che invece andrebbe apportata, perché è evidente che i 600 metri a livello alpino sono una cosa, i 600 metri a livello appenninico sono un'altra cosa.
Vi è poi una serie di aspetti su cui ci pare opportuno fare una considerazione.
Al capo IV c'è una serie di misure estremamente conservative della visione dell'economia montana. Lo dico perché l'Assessore Valmaggia ha partecipato e ha patrocinato, come Assessorato alla montagna, numerose convegni che vedono, nella filiera bosco-energia e nella prevenzione ai dissesti idrogeologici, alcune misure, non soltanto utili a garantire maggiori servizi e più sicurezza territoriale, ma anche a garantire sviluppo economico.
L'articolo 15, relativo alla sistemazione idrogeologica e idraulico forestale, al comma 2 prevede che la sistemazione idrogeologica e idraulico forestale, di cui al presente articolo, presenta interventi di rinaturalizzazione dei corsi d'acqua. E' chiaro che la rinaturalizzazione che discende da una legge dello Stato sulla rinaturalizzazione, impedisce perché è quello che avviene all'interno dalla nostra Regione - la pulizia dei corsi d'acqua; tant'è che noi abbiamo presentato un emendamento che sostituisce la parola "rinaturazione" con "pulizia". Noi non abbiamo bisogno di rinaturalizzare i nostri corsi d'acqua; i nostri corsi d'acqua sono eccessivamente rinaturalizzati, anche quelli montani e soprattutto quelli dei Comuni di media montagna.
All'articolo 16 si dice che la costituzione di ".Consorzi, anche in forma coattiva (parliamo della gestire del patrimonio agro silvo pastorale) sono finalizzati al rimboschimento, alla tutela e alla migliore gestione dei boschi e degli alpeggi".
Noi non dobbiamo rimboscare nulla! Noi dobbiamo fare una gestione migliore della filiera del legno che non preveda il rimboschimento: abbiamo troppo legno di cattiva qualità all'interno della nostra regione.
Così come, laddove si dice, sempre allo stesso articolo, che "Le Unioni montane svolgono compiti specifici di tutela paesaggistica, di salvaguardia del territorio", sono termini che, se s'inseriscono all'interno di una norma, hanno una loro valenza, poiché sono disposizioni previste dalle leggi dello Stato, dal Piano paesaggistico, da tutto quanto previsto in termini di obbligatorietà, di valutazione d'incidenza ambientale e quant'altro; se lo scriviamo in una norma, è perché intendiamo sottolinearne l'importanza.
Credo che tanto più tuteliamo paesaggisticamente i territori montani tanto più prevediamo le parole "salvaguardia dei territori", tanto meno interverremo in una reale promozione economica delle montagne piemontesi che stanno morendo di tutela e di salvaguardia, che stanno morendo d'impossibilità di lavorazione del bosco, ma che hanno bisogno di una gestione dei boschi e di una possibilità di rendere meno museali, ma più vive, le realtà montane. Fortunatamente, però, le realtà montane stanno riavendo una crescita proprio per il fatto che vi sono nuovi insediamenti vi sono giovani agricoltori che puliscono i boschi che hanno invaso i pascoli, che stanno rimanutenendo quelli che erano pascoli non ancora compromessi definitivamente dal bosco d'invasione.
Così come - è un aspetto formale, ma anche sostanziale - io penso che un articolo come il n. 19, che prevede che "La Giunta regionale, entro sei mesi dall'entrata in vigore determini il settore artigiano e i mestieri tradizionali da considerare come espressioni autentiche della montagna" sia un vero errore. L'espressione autentica della montagna sono i lavori che si svolgono in montagna con una modalità differente rispetto a quelli che si svolgono in pianura. Purtroppo vi è questo concetto dirigistico dell'economia da far svolgere nelle aree montane, che ha la sua apoteosi nell'articolo 7, cioè nel programma annuale di attuazione per la montagna prevedendo che "Il programma annuale d'attuazione per la montagna approvato dalla Giunta regionale, a seguito dell'approvazione del Consiglio del bilancio che individua le risorse economiche per l'anno di riferimento approvato il Piano annuale, le singole Unioni montane, nell'adeguarsi alla programmazione regionale, predispongono annualmente i Piani strategici". Ma è una "roba" - voglio dire - da piani quinquennali o annuali del Soviet dell'Unione Sovietica! Secondo voi, il Consiglio regionale è in grado di fare una pianificazione regionale annuale all'interno del quale s'intersecano i piani annuali delle singole Unioni? Io credo che, intanto non abbiate idea dei tempi con cui lavora il Consiglio regionale, ma soprattutto le singole realtà alpine, appenniniche e collinari piemontesi hanno tempi, luoghi, modi e modalità differenti fra loro (in una l'attività turistica è quella predominante su quella agricola, in un'alta quella artigianale su quella turistica e quell'agricola) che non ci pu essere un piano regionale, se non un piano assolutamente generalista, che è un nuovo strumento di accrescimento di burocrazia regionale, di cui certamente la montagna piemontese non ha bisogno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, si proceda con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 6) è ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 47) presentato da Rostagno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Tutti gli emendamenti a mia firma sono dati per illustrati.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rostagno.
Emendamento rubricato n. 50) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 50) modifica una parte del comma 1 dell'articolo 1.
Non si tratta di emendamento formalistico, nel senso che s'intende modificare le parole "aree montane" sostituendole con le parole "aree alpine appenniniche delle alte colline piemontesi". Lo dico perché noi molto spesso, avendo avuto la fortuna di nascervi, dimentichiamo di vivere sulle Alpi.
Mentre la gran parte della promozione delle attività delle altre Regioni alpine nasce proprio sull'utilizzo della parola "Alpi", infatti non casualmente i periodici di montagna di tutto l'arco alpino utilizzano questa parola, non casualmente si usa la parola "alpinismo" nell'individuare l'attività che si svolge in montagna in qualunque luogo del mondo, non casualmente il bacino delle Alpi attira il 70% del turismo mondiale montano. Tuttavia, noi ogni volta usiamo "terre montane" o "terre alte", dimenticandoci che ci siamo in Piemonte e che siamo all'interno della più grande e più importante realtà montana, che è quella della cornice delle Alpi.
Per questo motivo abbiamo inserito le parole "delle aree alpine" e poi ovviamente non dimenticando il resto della montagna piemontese, anche "gli Appennini e le alte colline".



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 7) è ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 39) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Brevemente, questo è il primo emendamento in cui inseriamo quello che riteniamo essere uno dei temi importanti sui quali abbiamo dato il nostro contributo costruttivo a questa proposta di legge, ossia inserire proprio nell'articolo dei principi generali e finalità la frase: ". individua i livelli essenziali di servizi pubblici per garantire vivibilità e residenzialità".
La questione essenziale è che, oltre a garantire le risorse e a cercare di fare in modo che si possano esprimere progettualità, siano incentivate le attività produttive, sia tutelata la biodiversità, il territorio, ecc.
soprattutto si diano gli strumenti per farlo. In questo il pubblico ha un ruolo fondamentale attraverso i servizi pubblici, in particolare quelli programmati dalla Regione Piemonte, di competenza appunto regionale.
Quindi intendiamo porre l'attenzione sul fatto che sia fondamentale individuare dei livelli essenziali di servizio pubblico, in modo da creare anche una modalità di valutazione delle diverse aree montane e vallive (le cosiddette aree interne) della nostra Regione. Ed è un tema che svilupperemo anche negli emendamenti successivi.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 48) presentato da Rostagno.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Il Consigliere Rostagno lo dà per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 51) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Al comma 2, il nostro emendamento intende cassare le seguenti parole: ". nel rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile, della tutela dei beni comuni, della biodiversità, della protezione dell'ecosistema, della sicurezza idrogeologica".
Se prendiamo questi concetti in modo singolo, certamente non siamo contrari allo sviluppo sostenibile, alla tutela dei beni comuni, degli usi civici, della biodiversità o altro, però è evidente che, quando si prevede un comma, quello delle finalità di carattere generale, che individua la promozione, tutela e valorizzazione del territorio montano e del suo patrimonio umano, culturale e sociale, nel rispetto di tutte queste cose messe insieme, si dà un taglio che è di nuovo quello vincolistico presente nel Piano paesaggistico e presente nella Misura legata all'inquinamento dell'aria, che si occupa ovviamente dell'emissione dei gas di scarico delle automobili, dell'emissione di fumi derivanti dal consumo di legname, ma non si occupa affatto, o meglio, si occupa solo formalmente dell'inquinamento derivante da riscaldamento.
Lo stesso Piano dell'aria, che prevederebbe 20 gradi in tutte le case piemontesi e 19 gradi quando scatta il semaforo rosso (com'è capitato in qualcuno di questi anni), sappiamo che non è rispettato nemmeno all'interno degli uffici regionali: certamente non in quest'Aula, certamente non nei nostri uffici, certamente non negli uffici della Giunta. Sinceramente, io non sono mai entrato in un ufficio che avesse meno di 23, 24 o 25 gradi; la legge da intendersi "tutta";è il Protocollo d'intesa sulla qualità dell'aria del Bacino padano vale interamente, non valgono solo i pezzi che interessano.
Allora, noi limitiamo l'utilizzo di filiera derivante da energia proveniente da legname, limitiamo una serie di aspetti e questi stanno tutti un po' in queste paroline che, vedendole singolarmente, sono evidentemente condivisibili, ma gli effetti che purtroppo ha dato l'attuazione estrema di questi concetti nell'arco di questa legislatura è stato invece il motivo per cui abbiamo presentato questo emendamento.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a prendere posto perché mettiamo in votazione i primi emendamenti.
L'emendamento n. 6) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 7) è ritirato dal proponente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale dichiara di avere votato a favore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 1, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 2.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 3



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 9) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 9) è stato ritirato dal proponente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 40) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento intendiamo proporre l'inserimento di una fase di definizione di coordinamento tra quelle che sono le attività; si individua nelle Unioni montane la forma organizzativa idonea a rendere effettive le misure di promozione e sviluppo economico e valorizzazione della montagna.
Però riteniamo importantissimo il fatto che queste misure e queste attività siano svolte in armonia con le specifiche politiche settoriali regionali.
Una legge per la montagna è una legge che riguarda la Regione, che giustamente individua gli attori sul territorio e dà loro le gambe per potersi muovere, ma ha anche un importante ruolo di coordinamento e di definizione generale delle politiche.
Inoltre introduciamo il concetto che, oltre alla promozione e allo sviluppo economico e valorizzazione - che suona sempre un po' come sfruttamento - introduciamo il concetto di "tutela dei territori montani" che è un altro degli elementi importantissimi, soprattutto in questo periodo - finalmente - di maggiore attenzione alla questione ambientale.
Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 4



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 52) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 53) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti n. 52) e n. 53) tentano di riscrivere in modo, secondo noi utile, l'articolo 4. Si parla di funzioni delle Unioni Montane e si dice che le Unioni Montane, oltre alle funzioni previste per legge esercitano le funzioni di tutela, promozione e sviluppo della montagna conferite in attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 44, comma 2 della Costituzione, e della normativa in favore dei territori montani.
Noi chiediamo di sopprimerlo e, contestualmente, di recepire il comma 1, inserendo nel comma 2: "in attuazione alle disposizione dell'articolo 44 della Costituzione, le Unioni montane gestiscono." eccetera, eccetera.
Questo perché la norma prevede che, relativamente al fondo per la montagna vi sia una parte di esso trasferito per la gestione delle funzioni previste dalla presente legge. Mentre il comma 2 e il comma 3, ancorché generali definiscono funzioni specifiche (gestiscono il territorio montano organizzano e amministrano nelle aree a domanda debole i servizi di trasporto, promuovono l'associazionismo fondiario, riconoscono le scuole di sci, ecc. ecc.), quindi individuano delle funzioni ben precise che, in qualche modo, devono svolgere direttamente o concorrere alla gestione della rete escursionistica, difesa dalle valanghe, ecc. ecc., se si sancisce un principio che le Unioni Montane, oltre alle funzioni di cui al comma 1 devono svolgere un'altra serie di funzioni, le funzioni di cui al comma 1 sono assolutamente generiche.
Tanto l'articolo 44 della norma quanto la cosiddetta "legge Carlotto" cioè tutta la normativa relativa alle aree montane, soprattutto il dettato costituzionale, è inevitabilmente un dettato generico, che non riguarda le Unioni. Ad esempio, la legge dello Stato relativa al finanziamento delle aree montane - e quest'anno il Governo ha di nuovo finanziato il fondo per la montagna - non prevede un fondo destinato esclusivamente alle funzioni che le Unioni o i Comuni devono svolgere ai sensi della presente legge: è un fondo destinato a tutta una serie di attività non sono presenti all'interno di questa legge.
Secondo noi, diventerebbe assolutamente non verificabile l'attuazione del comma 1, ma riprendiamo il principio che captiamo del comma 1 modificando il comma 2 che, se passassero i nostri due emendamenti strettamente correlati l'uno all'altro (l'emendamento n. 52 non è finalizzato a cassare il comma 1 perché non lo vogliamo, ma viene ripreso nell'emendamento n. 53 che integra il comma 2, riprendendo il dettato costituzionale), indicherebbe in modo puntuale, così come fa la legge e non noi, le funzioni dirette e concorrenti delle Unioni montane.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, li dobbiamo considerare tutti e due?



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 10) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti. .



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento n. 10 è stato ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 41) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti. .



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento sottolineiamo di nuovo l'importante ruolo del lavoro collettivo sulle tematiche della montagna, ossia il coordinamento visto che a livello regionale si sono fatti degli sforzi per migliorare la capacità programmatoria, soprattutto considerato il deficit delle Province.
In questo caso, riteniamo importante l'inserimento del fatto che, nelle aree a domanda debole, i servizi di trasporto pubblico, che, giustamente potranno essere stimolati, gestiti e anche coordinati a livello locale dalle Unioni montane, debbano comunque vedere un coordinamento con l'Agenzia per la Mobilità del Piemonte. Non fosse altro proprio per la necessità di avere un quadro a livello regionale di tutte le iniziative e anche gli esperimenti che si possono fare sui territori e che eventualmente, possono essere portati a sistema, se di successo, evitando iniziative spot che non danno nessuna garanzia né ai residenti né a chi vuole andare sul territorio per lavorare, per turismo o per divertimento.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 11) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti. .



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento n. 11 è stato ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 42) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

L'emendamento n. 42 è semplicemente di completamento, perché riteniamo che, venendo essendo una legge partita dall'anno scorso, non tenga conto di alcune importanti innovazioni normative attuate nel frattempo. Il riferimento esclusivamente alle Associazioni fondiarie è limitato e, per quanto si faccia riferimento a un allegato che poi riporta i riferimenti alle norme, ci sembra importante che si colleghi alle iniziative volte al recupero dei terreni incolti e abbandonati o insufficientemente coltivati che sono contenute sia nel Testo unico per l'agricoltura approvato a inizio anno - quindi il discorso della Banca della Terra che dovrà essere gestita dai Comuni e dalle Unioni di Comuni - sia la proposta di legge sulla manutenzione del territorio che coinvolgerà in modo importante proprio le entità comunali e sovracomunali come le Unioni. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Colgo l'occasione dell'emendamento per fare alcune considerazioni. In questa legislatura abbiamo lavorato molto su alcune tematiche e in maniera abbastanza concorde per trovare soluzioni.
La tematica è quella del recupero dei terreni incolti e della manutenzione del territorio. È stata approvata una legge, a mia prima firma, sulla manutenzione del territorio; è stata approvata una legge sulla Banca della Terra confluita all'interno del Testo Unico e c'è una legge sull'associazionismo fondiario.
Sono tutte leggi importanti che hanno aperto diversi spiragli ad intervenire sul territorio, facendo sì che, intanto, terreni agricoli non vengano abbandonati ma possano essere recuperati e che parte del territorio venga strappato all'incuria dal punto di vista idrogeologico e dal punto di vista paesaggistico. Penso - per esempio - agli emendamenti del collega Vignale sui terrazzamenti, sui muri a secco.
Abbiamo fatto tanto, l'abbiamo fatto con tutte le forze politiche, per dobbiamo porre l'accento - anche in questo caso, quando si parla di Unioni montane - sul fatto che i veri attori sul territorio facciano tesoro di questo sforzo normativo. È uno sforzo normativo importante, ma sarebbe completamente vanificato se i grandi Comuni, le Unioni di Comuni e i piccoli Comuni, che esercitano le funzioni da sé, non s'impegnassero per intervenire sulla Banca della terra, sulla manutenzione del territorio con nuovi regolamenti e far sì che tutte queste leggi abbiano un senso e un risvolto diretto sul territorio e sulla manutenzione dello stesso.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 54) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 55) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 56) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 57) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 58) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 59) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 60) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 61) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 62) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 63) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione congiunta degli emendamenti.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Tenderei, ovviamente non in tre minuti, ad illustrarli tutti, poich riguardano una filosofia differente di servizi in capo alle Unioni montane.
Parto dalle considerazioni del collega Mighetti. L'aspetto anomalo dell'articolo 2 è di essere scollegato da un'altra serie di normative che abbiamo emanato, che vedono proprio nella montagna o - meglio - nei territori montani di alta collina, il loro luogo più naturale per essere attuati.
È evidente che, in tema di potenziamento e promozione dell'ingegneria umana in agricoltura, in tema di difesa dei terrazzamenti, in tema di recupero dei terreni parzialmente incolti o incolti, in tema di recupero delle aree pascolive a seminativo, non la totalità (in realtà ve ne sono anche collinari e non montane), ma un numero consistente di interventi previsti almeno da un punto di vista normativo nel Testo Unico dell'agricoltura riguardano le aree appenniniche montane.
Il legislatore regionale, correttamente, non deve ripetere leggi che esistono, ma io ritengo che sarebbe stato opportuno riprendere, almeno citandolo, il Testo Unico dell'agricoltura o singoli articoli dello stesso.
Io non so se sia una dimenticanza o una volontà; tenderei a dire che è una volontà, perché esamino ciò che viene scritto e non ciò che viene pensato.
Al comma 3, la lettera d) del testo licenziato dalla Giunta recita: "A promuovere le attività economiche tra cui il turismo, l'artigianato e le produzioni tipiche delle aree montane". È stato presentato un emendamento che modifica la lettera d) in: "A promuovere le attività economiche tra cui il turismo e l'artigianato".
Anche il successivo emendamento all'articolo 37 - quello che è stato introdotto - pur inserendo una serie di norme come quelle sulla legge 1/2019, la legge 22/2016, la legge sulla specificità del VCO e quant'altro non individua l'agricoltura nella promozione delle attività economiche.
È bene citare le norme che sono state riportate, ma io ritengo che quando si parla di montagna, ci siano quattro aspetti, quattro aree economiche, quattro attività economiche che riguardano sempre il territorio montano. Certamente, il turismo e l'artigianato, ma anche l'agricoltura e l'economia forestale, unitamente alla manifattura. Infatti, va ricordato che, all'interno dei Comuni montani piemontesi, considerando ovviamente anche quelli di bassa e media valle, in gran parte di questi territori la manifattura è ancora una delle realtà che comporta il maggior numero di lavoratori all'interno di molte valli: in alcuni casi, su insediamenti di media e bassa valle e, in altri casi, su insediamenti di media e alta valle.
Comprendo che si possa anche non inserire all'interno di una legge sulla montagna, però sarebbe un vero errore dimenticare l'agricoltura nelle attività economiche che si citano, anche se richiamata nelle norme, e dimenticare completamente l'economia forestale che, in questo momento unitamente all'agricoltura e al turismo, rappresenta le tre aree che, con modalità differenti e con crescita diversa, in territori differenti, sono più vive nel territorio montano.
Dico questo - e lo dico anche alla Presidenza del Consiglio - perch noi abbiamo presentato un emendamento che andava a modificare la lettera d), introducendo le parole "l'agricoltura e l'economia forestale". La Giunta regionale ha presentato un altro emendamento che modifica la lettera d), pertanto chiedo solo che venga considerato come una sorta di subemendamento all'emendamento 24), presentato dalla Giunta regionale semplicemente perché, nel momento in cui l'abbiamo presentato, non era ancora presente.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Se vuole, lo ripeto, oppure è chiaro?



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Perfetto.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Occorre un secondo: io ho presentato un emendamento alla lettera d) che inserisce le parole "l'agricoltura e l'economia forestale". La Giunta regionale ha presentato un nuovo emendamento. Chiedo solo che venga inteso come subemendamento all'emendamento 24), altrimenti voteremmo l'emendamento 24) e poi, inevitabilmente, decadrebbe quello che noi abbiamo presentato.
Aggiungo altri aspetti che abbiamo inteso inserire come lettere dalla f) a seguire. Innanzitutto il rispetto al sostegno demografico, perch riteniamo che tutto il territorio piemontese, ma in particolar modo il territorio montano (ci sono splendidi esempi nell'arco alpino italiano che lo dimostrano, una o due Comunità montane nella Provincia di Varese, una a Sondrio, nell'Alto Adige, che hanno introdotto un assegno di natalità per i territori montani), sia l'unica area d'Italia in cui registriamo un incremento demografico. Non sono percentuali spaventose (0.9%, 1% e quant'altro), però, come tutti sanno, avere qualche culla in più in territori fragili come quelli montani è un segno fondamentale: è un segno di mantenimento dei servizi scolastici laddove ancora esistono, di mantenimento in vita e di rinvigorimento di una comunità, perché laddove c'è una culla, ovviamente c'è una giovane famiglia. Per cui io credo che questo tema, che non casualmente abbiamo posto fra i primi temi da inserire, sia fondamentale.
Un secondo aspetto, che abbiamo distinto i due emendamenti ma che vanno sotto una singola voce, riguarda la sanità e l'assistenza domiciliare. È un tema di cui si deve occupare la legge sulla montagna? Io credo proprio di sì. Peraltro, faccio presente che non c'era nella legge n. 3.
È stato inserito un tema che non è una delega delle Unioni montane, e non lo è mai stata (se non un minimo di intervento che facevano le Comunità montane relativamente alla lettera b) del comma 2, ovvero nelle aree a domanda debole i servizi di trasporto pubblico). Io credo che su questo tema, di cui l'Assessorato alla montagna e la Direzione montagna si occupa anche con risorse dedicate del Fondo sociale europeo o di alcune misure dei GAL, occorrerebbe prevedere misure dedicate al potenziamento, proprio con risorse dell'Assessorato alla montagna; ad esempio per una figura in più di un infermiere di comunità, che non viene pagato con risorse dell'Assessorato alla sanità ma che viene in qualche modo riconosciuto con risorse dell'Assessorato alla montagna.
Stiamo parlando di aspetti compatibili con il bilancio assessorile. E come l'Assessore sa, conoscendo le aree montane, in una singola valle un infermiere in più di comunità o alcune figure che garantiscano direttamente o indirettamente (tanto che siano dipendenti di un Consorzio quanto che sia un bando fatto con società che erogano questi servizi) servizi di assistenza domiciliare, in questo caso socio-sanitaria, sarebbe uno degli strumenti migliori che le politiche per la montagna della Regione potrebbero attuare: se poi esse passano attraverso una sensibilità da parte dell'Assessorato alla montagna o della Direzione montagna tramite la Direzione sanità e assistenza, meglio; se invece passano attraverso linee dedicate, linee anche economiche, e spazi di bilancio dedicati in tal senso dalla Direzione o dall'Assessorato, è indifferente.
In ultimo - ma non per ultimo - nella volontà di far presente quanto presentato negli emendamenti, abbiamo inserito una serie di altri emendamenti che riguardano l'aspetto culturale.
Lo dico perché quando ho avuto l'onore di ricoprire il ruolo di Assessore alla montagna c'eravamo fatti fare una piantina molto semplice (coi puntini, con le aree, coi colori, insomma quelle cose che fa bene l'IRES!) dei servizi di area montana.
Era evidente che ve ne erano alcuni a maggior caratterizzazione, altri a minore, eccetera.
Se c'era un servizio in cui si vedeva come la programmazione, devo dire in particolar modo nella provincia di Torino ma non solo, fosse perimetrata quasi ad escludere le aree montane (non volutamente), era esattamente quello culturale.
Perché noi indichiamo le strutture museali? Perché abbiamo una legge sugli ecomusei che interviene in tal senso. Ma abbiamo anche dei musei che non sono ecomusei, ma. Il museo delle miniere di Traversella, piuttosto che alcuni ecomusei, hanno anche una ricaduta significativa, come quello di Prali. Mi riferisco, cioè, a tutto ciò che, in qualche modo, rappresenta non soltanto il mantenimento della cultura in territorio montano, ma che ha anche ricadute economiche oltre che un risvolto culturale. Perché in decine di occasioni questo Consiglio si è occupato di cultura (io, devo dire la verità, un po' meno, anche nella discussione della nuova legge sulla cultura).
Ma se ci facessimo fare una cartina rispetto al numero di interventi che sono finanziati dalla Regione e che ricadono in aree montane (ciò che mi ero fatto fare), ci renderemmo conto che sembra quasi che ci sia un vincolo di non finanziabilità. Nel senso che molte di queste iniziative arrivano a ricadere al limite nei Comuni di bassa valle, ma difficilmente.
salvo, ovviamente, montagne che per l'attrazione turistica hanno interventi che fanno i singoli Comuni in tal senso.
In ultimo - ma di nuovo non per ultimo - nelle funzioni concorrenti delle Unioni montane abbiamo inserito anche quelle delle Pro loco. Perch l'unico soggetto che in questo momento garantisce.



(Brusìo in aula)



VIGNALE Gian Luca

Sono ampiamente sotto il mio tempo. Sto illustrando tutti, quelli dell'articolo 4.
Dicevo, l'ultimo è quello che riguarda l'indicazione, fra le funzioni concorrenti, quelle relative alle Pro loco. Proprio perché, agganciandomi a quanto dicevo precedentemente, credo che il soggetto che più di ogni altro garantisca iniziative di carattere culturale, di ricordo della cultura materiale, di mantenimento delle lingue minoritarie, di tutto ciò che riguarda in qualche modo il patrimonio culturale e linguistico (e per "patrimonio culturale" intendo anche le colture, non solo le culture) evidentemente quest'oggi è svolto molto più dal sistema delle Pro loco in area montana, piuttosto che non dai finanziamenti che le istituzioni sovracomunali garantiscono.
Per questo, secondo noi, è importante che si individuino queste funzioni. E' evidente che una parte degli emendamenti presentati siano di merito, perché non credo vi siano enormi distinzioni. E' difficile dire che uno di questi emendamenti sia di una parte o dell'altra.
Non abbiamo presentato alcun tipo di emendamento correlato relativamente all'articolo 10, cioè a quello del riparto, perché è evidente che se si aumentano le competenze dirette e concorrenti, si potrebbe dover aumentare il fondo sulla montagna (dico potrebbe), oppure queste attività dovrebbero essere legate a una programmazione di area vasta, o anche comunale, all'interno dei singoli territori.
Tenendo conto di questi aspetti, uno ha titolo per intervenire.
Faccio un esempio sull'assistenza socio-sanitaria. E' evidente che ogni Sindaco presente all'interno dell'Assemblea dei Sindaci di ogni Distretto Sanitario piemontese, quindi anche di quelli di area montana, ha titolo per discutere con il Direttore generale in merito a servizi che vorrebbero potenziare o meno. E' altrettanto evidente che se noi assegniamo alle Unioni montane una competenza rispetto alla sanità e all'assistenza domiciliare, il Presidente di quell'Unione ha certamente titolo di far presente che, ai sensi di una legge regionale, una parte delle risorse in area montana va dedicata a questo tema.
E' un tema che riguarda certamente tutto il Piemonte, ma ogni collega e ogni componente della Giunta sa bene che, tanto più sono lontani gli ospedali, tanto più abbiamo necessità di portare noi la sanità verso i cittadini. Questo vale anche nella centralissima Torino.
E' assolutamente evidente che, qualunque esempio noi vogliamo fare - a partire dall'Ossola, dall'alta Val Sesia, dalla Valle dell'Elvo (possiamo fare il giro delle Alpi piemontesi fino ad arrivare agli Appennini alessandrini) - è importante che una serie di questi servizi siano in capo alle Unioni, per essere garantiti ai cittadini.
Faccio ancora quest'ultima valutazione e poi chiudo.
rafforziamo Occorre rafforzare le competenze reali delle Unioni, anche solo come interlocuzione con gli Assessorati. Se io sono il Presidente di un'Unione e ho il compito, come diceva la norma, di occuparmi di trasporto pubblico in area debole, di assistenza sanitaria, di politica socio sanitaria e domiciliare e di sostegno demografico, ho anche titolo a relazionarmi, non solo direttamente con l'Assessore alla montagna, ma anche con l'Assessore alla sanità, alle politiche sociali e al trasporto della Regione Piemonte, chiedendo che rispetti, nel garantire una serie di aspetti che abbiamo indicato in norma, quanto la stessa legge del Consiglio regionale prevede.
L'unico vero vantaggio - e concludo davvero - nel votare una norma a conclusione di legislatura, è che a volte (non sempre, ma a volte) si pu osare un po' di più, perché non si dovrà fare i conti con il bilancio che dovremo approvare a legge votata.
Ciò che mettiamo è troppo sfidante? Lo vedremo; cioè, lo vedranno, ma penso sia utile inserire e fare, di questi comma 1, 2 e 3, o di questo articolo 4, un articolo davvero sfidante rispetto alle politiche della montagna piemontese; sarebbe una buona opportunità per chi verrà nella legislatura futura.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Vignale, il subemendamento va considerato il 58), il 59) o tutti e due?



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Tutti e due, va bene.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 37) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

Grazie, Presidente.
Una precisazione sugli emendamenti all'articolo 4, in particolare gli emendamenti rubricati n. 52) e 53).
L'emendamento 52) vuole abrogare il primo comma dell'articolo 4, ma il primo comma si chiude, come ha detto bene prima il Consigliere Vignale facendo riferimento, non solo all'articolo 44), II comma, della Costituzione, ma alla normativa in favore dei territori montani. Questa normativa è stata esplicitata nel testo dell'allegato A, dove ci sono tutte le leggi che si richiamano alla montagna.
Poiché il testo era stato confezionato prima che fosse approvata la legge 1/19, cioè il Testo Unico dell'agricoltura, non era stato messo, per cui viene recuperato in questa fase con un emendamento, perché in quell'ambito ci stanno tutte le normative di riferimento.
Questo per dire che questi due emendamenti - il 52) e il 53) - non li riteniamo accoglibili.
Faccio ancora una precisazione.
Avendo potuto approfondire in Commissione, anche attraverso un Tavolo tecnico (mi dispiace non fosse presente il Consigliere Vignale), entrando nel merito si è condivisa con il Movimento 5 Stelle una serie di emendamenti.
Per cui, il parere sugli emendamenti del Movimento 5 Stelle, che poi sono stati condivisi, è positivo.
Vengo agli altri emendamenti.
L'emendamento 24) è una specificazione che semplifica e chiarisce la lettera d del comma 3 dell'articolo 4 "Promuovere l'attività economica, in particolare il turismo e l'artigianato": parere favorevole.
Parere positivo all'emendamento 58), agricoltura; al 59), economia forestale, e al 60), che richiama la promozione delle attività culturali proposti dal Consigliere Vignale.
Ci pare che nel 60), laddove si parla delle attività culturali, possa essere ricompreso anche il tema museale, nonché quello delle Pro Loco sugli altri emendamenti il parere non è favorevole. C'è dunque l'accoglimento degli emendamenti 58), 59) e 60).
L'ultimo emendamento della Giunta, rubricato n. 37, è un aggiornamento dell'Allegato A, con quelle leggi come il Testo Unico, che non erano state inserite, che dà il quadro complessivo di quelle norme: dalla normativa in favore dei territori montani che, insieme alla "legge Carlotta", alla legge del 1994 e all'incipit della Costituzione, è il riferimento complessivo per questa legge.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Mi rivolgo all'Assessore, perché ha ben chiarito il parere motivandolo, sugli emendamenti dal 58) al 63), tuttavia, relativamente agli emendamenti dal 54) al 56), che riguardano il sostegno domiciliare assistenziale e sanitario e - diciamo - demografico, non ho capito se il parere è negativo, così come su quelli precedenti, oppure no.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

È negativo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 10 è ritirato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 11) è ritirato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 58), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 59), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 4, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.30, riprende alle ore 16.32)


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 398 "Azienda Sanitaria Locale di Novara (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio Sindacale - Individuazione di 1 componente con funzione di Presidente"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 402 "Agenzie Territoriali per la Casa A.T.C. del Piemonte Sud - (articolo 31, l.r. 3/2010 modificato dalla l.r. 11/2014) - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 membro in sostituzione del signor Giuseppe Colace"

Argomento: Nomine

Commissione di Garanzia - (Articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) - Elezione di 1 membro in sostituzione del signor Paolo Cattaneo.

Argomento: Nomine

Azienda Sanitaria Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo (art. 1, comma 2 l.r. n. 15/2014) - Collegio Sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente


PRESIDENTE

La votazione avviene a maggioranza dei due terzi il Consiglio regionale.
Ricordo che, nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone, saranno eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti. Se tale maggioranza non è raggiunta nella prima votazione, in seconda votazione sono eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti.
Le minoranze consiliari sono state invitate. In caso di omonimia vi consiglio di scrivere nome e cognome della persona.
Invito le minoranze a fare il nome del candidato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Noi facciamo il nome di Arata Marco.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Nomino scrutatori i Consiglieri Ottria e Bertola.
Prego la Vicepresidente Motta di procedere all'appello nominale.



(La Vicepresidente Motta effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Montagna

Proseguimento disegno di legge n. 332, inerente a "Disposizioni in materia di valorizzazione e di sviluppo della montagna" (seguito)


PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a prendere il proprio posto.
Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 332.
ARTICOLO 5



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 64) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 65) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti n. 64) e 65) intervengono sull'articolo 5 e introducono il concetto che le funzioni all'interno delle Unioni possono essere svolte dalle Unioni montane o dai Comuni montani, che hanno obbligo di coordinarle e non di svolgerle, con un'Unione montana confinante.
Ritengo, infatti - lo dico per esperienza, rispetto alla precedente norma - che svolga una funzione coercitiva rispetto a gestioni di territori che sono a tutti gli effetti di competenza comunale. Ritengo che nella possibilità di aderire a un'Unione, volontariamente e non obbligatoriamente, debba essere mantenuto certamente il concetto del coordinamento, ma non debba essere inserito il principio dell'obbligatorietà.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 29) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 29.1) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

Grazie, Presidente.
Solo una correzione, un refuso: avendo tolto la prima parte del testo originario dove si richiamavano gli ambiti territoriali ottimali, operiamo una soppressione dell'ambito territoriale ottimale in due punti (al comma 1 e al comma 2).
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29.1).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 6



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 12) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 12) è stato ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 26) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia, per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

Grazie, Presidente.
Quest'articolo è stato modificato ricalcando, sostanzialmente, la legge n. 16/1999, laddove era già inserita nella Conferenza dei Presidenti la presenza sia della Giunta esecutiva dell'UNCEM sia di due rappresentanti delle Province piemontesi (così era scritto allora).
Recuperando in questa legge l'istituto della Conferenza dei Presidenti che era stato abrogato dalla legge n. 3/2014, viene proposto un emendamento dove si inserisce, assieme ai Presidenti delle Unioni montane, anche il Presidente dell'UNCEM, o un suo delegato, e due rappresentanti designati dal Consiglio delle Autonomie Locali (CAL). Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 66) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 66), come gli altri che sono stati presentati, è evidentemente un emendamento di merito. Ci terrei a spiegarlo in modo puntuale.
Il comma 1 recita: "1. È costituita la Conferenza dei Presidenti delle Unioni montane quale organo consultivo della Giunta regionale. Fanno parte della Conferenza i Presidenti delle Unioni montane e vi partecipa l'Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti montani (UNCEM) Piemonte".



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Sta diventando veramente difficile ascoltare il Consigliere Vignale. Se riusciste ad andare fuori a parlare sarebbe meglio.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Dicevo, l'articolo 6 è certamente condivisibile. La Conferenza dei Presidenti delle Comunità montane esisteva già quando c'erano le Comunità montane (peraltro, sono stato l'ultimo a convocarla prima del loro scioglimento). Era uno strumento estremamente utile, non solo per discutere di rapporti istituzionali fra Assessorato, Regione e Comunità montane, ma proprio per comprendere quelle che erano le necessità dei territori, per cui non ravviso nessuna contrarietà.
Alla Conferenza dei Presidenti hanno sempre partecipato, quando invitate (perché vi erano casi in cui era importante svolgerla solo fra Presidenti), le associazioni degli Enti locali, prima fra tutte ovviamente l'UNCEM. Al riguardo, quindi, non ho nessuna contrarietà al fatto che l'UNCEM, come soggetto di rappresentanza, vi partecipi. Faccio solo presente che è corretto, come il nostro emendamento prevede, dire che vi partecipano "le associazioni degli Enti locali". Perché non credo che si possa dire che l'ANCI non abbia titolo a partecipare a questa Conferenza oppure che non ce l'abbia la Provincia di Verbania, che è una delle tre Province montane, per legge dello Stato.
Per questo motivo, abbiamo presentato un emendamento che prevede che vi partecipino le associazioni di Enti locali, semplicemente perché nel più sta il meno.
Questo emendamento, evidentemente, non impedisce all'UNCEM di partecipare alla Conferenza, ma dà la possibilità a tutti i soggetti rappresentanti gli Enti locali di partecipare.
Ricordo che, anche rispetto alla modalità con la quale noi legiferiamo dobbiamo tener conto di quella che è la nostra normativa regionale. Cioè se noi abbiamo un Consiglio delle Autonomie Locali che è costituito da una serie di soggetti, che, per esempio, sono quelli che siedono nell'Ufficio di Presidenza, mi sembrerebbe scorretto che noi ne citassimo.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Chiedo scusa.
Però credo che sarebbe utile appunto estenderlo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
La parola al Consigliere Mighetti



MIGHETTI Paolo

Grazie.
Solo per specificare un punto sulla questione: noi avevamo presentato emendamento in cui la Conferenza veniva depurata da tutte le associazioni.
Secondo me le posizioni sono due: o si fanno entrare tutti o non si fa entrare nessuno. Non ci sono vie di mezzo.
La proposta emendativa dell'Assessore, in cui si inseriscono due rappresentanti del CAL, mi sa un po' del meccanismo di nomina delle ATC e dei CA, per cui poi ci sarà sempre, per tutta la vita di queste associazioni, la questione per cui uno dice: è un membro definito dalla "tale" categoria, però è anche membro dell'altra categoria ivi rappresentata.
Se due membri designati dal CAL sono anche membri di UNCEM, non è che risolviamo la situazione facendo questa modifica.
Per questo motivo voteremo "no" all'emendamento proposto dall'Assessore e voteremo in maniera positiva l'emendamento proposto dal collega Vignale.



PRESIDENTE

Assessore, qual è il suo parere sull'emendamento 66)?



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

Contrario.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Faccio presente alla Presidenza e agli Uffici che non credo che noi per legge regionale, possiamo definire l'esclusione di soggetti rappresentanti il Consiglio delle Autonomie locali. Non è solo una questione di opportunità. E' evidentemente un errore, cioè noi definiamo che nella nostra legge è l'unico soggetto deputato a rappresentare gli Enti locali e l'UNCEM.
Non è così.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Nel Consiglio delle Autonomie locali istituito con legge regionale, in rappresentanza degli Enti locali, collochiamo tre rappresentanti del CAL e lo stesso deciderà da chi si farà rappresentare.
Vuole nominare tre rappresentanti dell'UNCEM? Nomini tre rappresentanti dell'UNCEM. Ne vuole nominare tre dell'ANCI o uno, uno e uno? Rammento che i soggetti rappresentanti al CAL, peraltro, sono più di tre, quindi escluderemmo qualcuno, ma non si può; non che sia vietato, ma nutro dei dubbi sul fatto che noi possiamo individuare un soggetto di natura privatistica all'interno di una norma rappresentata a discapito di altri ma, soprattutto, produciamo una legge che istituisce il Consiglio delle Autonomie Locali, non audiamo in Commissione singole associazioni, perch parliamo con il CAL, e poi nella legge della montagna diciamo che c'è un soggetto certamente presente e poi altri due su quattro - visto che i soggetti sono cinque - devono cercare di essere presenti, perché nominati dal CAL.
Non è il modo di legiferare. L'Assessorato dialoga con chi vuole: l'Assessorato vuole parlare con l'UNCEM, con l'ANCI, con la Lega delle Autonomie? Convocherà in Assessorato chi crede e chi vuole, ma questa è una norma che riguarda tutti. Non è una relazione, non possiamo individuare un privilegio nei confronti di un'associazione rispetto ad altre.
E' sbagliato. Lo dico per un motivo, Assessore e colleghi, perch quando si introducono precedenti sbagliati, questi si mutuano.
Visto che questa Regione è abituata all'alternanza di Governo, avremmo leggi sempre più gemmate di contributi ad hoc, di rappresentanza ad hoc ogni volta chi vince prevede la rappresentanza di un singolo soggetto che gli è più simpatico.
Non si legifera così.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

Chiedo scusa, ma mi pare che il Consigliere Vignale non abbia ascoltato l'intervento che ho fatto sul mio emendamento.
Ho ripreso "paro paro" la legge 16 del 1999, legge intitolata "Testo Unico delle leggi sulla montagna", non prodotta da questa maggioranza, che dice espressamente "E' costituita la Conferenza dei Presidenti delle Comunità montane, oggi Unioni montane. Della Conferenza fanno parte, oltre ai Presidenti delle Comunità montane.", addirittura c'era la Giunta esecutiva della delegazione regionale dell'Unione dei Comuni montani UNCEM; la Giunta esecutiva e due rappresentanti dell'Unione province piemontesi". Legge regionale 16 del 1999.



(Commenti del Consigliere Vignale)



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

La proposta della maggioranza è di non mettere più ".la Giunta" e di inserire "il Presidente dell'UNCEM e due rappresentanti designati dal Consiglio delle Autonomie Locali", cioè tre rappresentanti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 6, come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva



PRESIDENTE

ARTICOLO 6 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 43) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo, per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questo è l'emendamento che riteniamo più importante tra quelli presentati, con il quale s'introduce l'individuazione dei livelli essenziali di servizi pubblici nelle aree montane.
Chiediamo che "La Giunta regionale entro 180 giorni dalla pubblicazione della presente legge individua, previo parere della Commissione Consiliare competente, i livelli essenziali dei servizi pubblici nelle materie di competenza regionale." con particolare riferimento ai seguenti temi.
Il Presidio sanitario e socio-assistenziale delle aree montane: riteniamo importantissimo capire, finalmente, cosa significhi garantire i servizi di presidio (medici di famiglia, pediatri, servizi socio assistenziali) in relazione ai territori montani, alla distribuzione della popolazione e ai bisogni dei territori montani; i servizi per la persona e le famiglie, includendo una varietà di tematiche importantissime, per garantire la residenzialità e anche il ritorno dei giovani e delle famiglie nelle aree montane; la parte d'istruzione e di formazione, di nuovo un tema importante collegato a tutte le tematiche di sviluppo economico e di prospettiva di un futuro per le aree montane; l'organizzazione del Trasporto Pubblico Locale, perché tutti sappiamo che solo in quelle aree dove il sistema di trasporto pubblico locale è con una frequenza e una capillarità adeguate s'invertono i trend negativi, dal punto di vista sia economico sia sociale. Infine, un tema che ci è caro da tempo: la disponibilità dei servizi Internet a banda ultralarga, sulla quale oramai abbiamo perso qualsiasi speranza, essendo il programma per l'infrastrutturazione a banda ultralarga ancora alla fase 1; peraltro riguarda esclusivamente l'infrastruttura spenta. Infatti, è ancora lontana la garanzia che effettivamente ci sia l'erogazione del servizio di connettività, perché è necessario eseguire una serie di passaggi che auspichiamo vengano individuati e programmati dalla Regione, proprio per il suo ruolo importante di garanzia e di programmazione per tutto il territorio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo perché ritengo questo emendamento fondamentale per introdurre il concetto dei servizi minimi nelle aree montane. Pensiamo sia un elemento da indagare in maniera molto attenta, per far sì che questa legge sulla montagna istituisca alcuni principi cardine che siano non solo un elemento su cui basare politiche di promozione a livello delle aree montane piemontesi, ma anche un elemento di guida per le politiche della Regione Piemonte in tanti altri ambiti che coprono tutto il territorio regionale. In particolare, per quei servizi essenziali che noi giudichiamo fondamentali, come penso anche tutti gli altri colleghi, per mantenere una presenza una vitalità nei territori montani.
Con questo emendamento forniamo un elenco di cinque punti (sanità trasporti, servizi di banda ultralarga, istruzione e servizi per la persona e le famiglie), perché vivere in montagna non è una scelta semplice e se vengono meno questi servizi, diventa impossibile non solo mantenere in quei luoghi le persone che vivono in montagna, ma anche consentire ai giovani d'insediarsi serenamente in alcuni territori, pensando di formare lì una famiglia e crescere i propri figli.
Per questo abbiamo presentato questo emendamento che pensiamo sia veramente importante per questa legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo)



PRESIDENTE

ARTICOLO 7



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 67) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 68) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 69) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Torno un attimo sulla votazione precedente.
Dicevo, prima che l'emendamento venisse posto al voto - ovviamente, con insulsa testardaggine - che noi creiamo un precedente. Vorrei ricordare all'Assessore Valmaggia che l'UNCEM non è più un'Associazione con rappresentanza nazionale e neppure regionale; all'interno del CAL, l'UNCEM rientra nell'ANCI, ma è un'Associazione privata, a tutti gli effetti, che si occupa di montagna. Con tutto il rispetto nei confronti di quest'associazione, venendo meno le Comunità montane, il ruolo di rappresentanza che aveva anche nei Tavoli nazionali non c'è più. Detto ci se avesse riguardato l'UPI o avesse riguardato l'ANCI o l'ANPCI, sarebbe stata la stessa cosa.
Il fatto che io non contesto, ma segnalo poiché rappresenta un precedente, è che il Consiglio regionale, relativamente a un tema, pu decidere e scrivere in legge che viene invitato periodicamente un soggetto piuttosto che un altro. L'Assessore Ferrero o un Assessore all'agricoltura con questo precedente, potrebbe fare una norma dicendo che si istituisce il Tavolo verde della Regione Piemonte all'interno del quale partecipano i Presidenti di Coldiretti, piuttosto che di Unione, piuttosto che di CIA. È evidente che da tutti sarebbe intesa come una stupidaggine, ma è quanto avete appena votato. Punto.
Detto ciò, arrivo invece all'articolo 7. L'articolo 7 ha tre emendamenti abrogativi, ma non per contrastare una norma: sono tre emendamenti abrogativi di merito. Ve n'è un primo che cassa l'intero articolo 7, perché ha un concetto: il Programma annuale di attuazione per la montagna è semplicemente inapplicabile dal punto di vista della temporalità.
La Giunta regionale presenta alla Commissione competente, a seguito dell'approvazione del bilancio del Consiglio regionale, un Programma. Ci significa, per trasformarlo nei tempi del Consiglio regionale, che la Giunta presenta alla Commissione competente il Programma annuale a maggio del 2020, ovvero a bilancio approvato. Questo Programma annuale viene poi trasferito alle Unioni montane e le Unioni montane, nell'adeguarsi alla programmazione regionale, predispongono annualmente i Piani strategici.
Quindi, verso giugno o luglio del 2020, le Unioni montane inizieranno a presentare i loro Piani strategici; Piani che costituiscono elemento essenziale per la partecipazione economica di interventi e che vengono trasmessi alla Regione, appunto, entro il 30 giugno di ogni anno.
Ciò significa che noi creiamo un Moloch burocratico che fa sì che l'attività di attuazione dei Programmi avvenga sostanzialmente da settembre in poi per ogni singolo anno.
Ma al di là di questi aspetti che sono meramente di esecuzione temporale, vi è un aspetto più generale di comprensione e di conoscenza del territorio montano. Noi abbiamo un territorio montano così diverso che è assolutamente impossibile fare un Piano annuale puntuale, impossibile e inutile. Impossibile: pensate cosa significa coniugare un Piano annuale che tenga conto delle esigenze della Via Lattea piuttosto che dell'Alta Valsesia, delle esigenze di valli agricole come la Val Pellice piuttosto che di valli prevalentemente montane come altre valli piemontesi o delle esigenze di valli in cui la presenza delle attività estrattive è la prima o la seconda misura d'incidenza occupazionale, o altre aree in cui è invece la presenza turistica l'aspetto predominante, oppure altre ancora in cui le presenze fra loro unite di artigianato, agricoltura, turismo e quant'altro fanno l'economia montana. Non è possibile.
In secondo luogo, la nostra Regione è dotata - credo che l'Assessore abbia delega e in tal senso questo dovrebbe saperlo - di tredici soggetti che sono i GAL (Gruppi di Azione Locale), i quali gestiscono un bene: risorse economiche decisamente superiori ai 5 o 6 milioni di euro che verrebbero messi in dotazione. I GAL (tredici nella nostra Regione) coprono tutto l'Arco alpino, appenninico e collinare delle montagne piemontesi e hanno - guarda caso - un Piano di sviluppo locale previsto dall'Unione Europea. Allora, quel Piano di sviluppo locale viene realizzato con un lavoro di un anno e mezzo, due anni e noi oggi siamo dotati, valle per valle, di singoli Piani di sviluppo locale che le singole realtà territoriali hanno redatto.
Ebbene, voi mi dovete spiegare a cosa serve un Programma annuale di attuazione per la montagna. Faccio l'esempio dell'Escartons, perché tiene insieme realtà più prettamente agricole (come le Valli Pellice, Chisone o Germanasca) con realtà più prettamente o quasi esclusivamente turistiche come l'Alta Val di Susa. Ecco, pur essendo all'interno di uno stesso GAL già quando devono individuare le linee su cui intervenire vi è difficoltà.
Pensate rispetto a un Piano annuale di attuazione per la montagna! Devo anche dire, proprio per mettere i puntini sulle "i", che in italiano Piano annuale di attuazione per la montagna ha un significato che se fossi un docente di lettere, non saprei come classificare. Questo attiene esclusivamente alla forma, ma anche nelle norme, quando uno legge un titolo, dovrebbe capire un minimo che cosa dice.
Detta questa frivolezza, credo sia inutile: è un documento che noi abbiamo, sono documenti che noi abbiamo. Invito chi non l'avesse fatto a leggerli con estrema attenzione, i nostri Piani di sviluppo dei GAL piemontesi, anche quelli delle alte colline astigiane o della Langa o delle colline alessandrine, perché anche zone non così individuabili come alpine o appenniniche sono zone che hanno il loro Piano di sviluppo delle terre alpine, appenniniche o delle altre colline del Piemonte.
Non ne abbiamo bisogno, e questo è un esempio di come vi siano a volte schizofrenie politiche, in quanto facciamo le leggi di semplificazione e poi invece, sia nelle leggi di riordino che in questa normativa, andiamo ad accrescere la burocrazia regionale, perché dovremo far fare alla Direzione e all'Assessorato un Piano di sviluppo, dovremo impegnare le cinquanta (o quante sono) Unioni montane a singoli Piani di sviluppo.
Produciamo più carta che effetti pratici per i pochi milioni di euro a disposizione.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 1) presentato da Bertola, Campo, Andrissi, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 1) è ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 44) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
All'articolo 7, in linea con l'introduzione dell'articolo 6 bis chiediamo di introdurre una lettera aggiuntiva che preveda gli interventi regionali per garantire i livelli essenziali dei servizi pubblici nei territori montani. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 27) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

Grazie, Presidente.
Approfitto per precisare e chiarire che, intanto, l'UNCEM ha ancora una valenza nazionale e, casualmente, il Presidente UNCEM nazionale è anche un piemontese. L'UNCEM nazionale, che aveva aderito ad ANCI, non vi aderisce più ed è autonoma, - l'UNCEM regionale è sempre stata una struttura autonoma non aderente ad ANCI. Solo per chiarire il punto precedente.
Su questo articolo vorrei spiegare che il concetto di "Piano strategico", effettivamente, creava un equivoco rispetto ai Piani di sviluppo delle Unioni montane. L'emendamento presentato serve proprio a chiarire: il Consiglio regionale approva il bilancio regionale successivamente la Giunta individua il programma annuale di attuazione sentita la Commissione. Su questo programma annuale di attuazione, le Unioni montane presentano le proprie proposte progettuali. Quindi, si tratta di una declinazione delle risorse regionali che vengono declinate alle Unioni montane, con proposte progettuali, e con riferimento al Piano di sviluppo.
Quindi, non è un appesantimento, ma è una declinazione concreta, anno per anno, rispetto alle risorse che la Regione mette con l'approvazione del bilancio. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 7, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 8



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 70) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'articolo 8 credo sarà uno degli articoli su cui certamente esprimer un voto favorevole. Lo dico perché per coerenza quando scrivemmo la legge n. 3, quella che poi diventò la legge n. 3 2014, conteneva anche conteneva anche il riferimento all'Osservatorio che, invece, fu uno di quegli articoli che dovemmo cassare per motivi che i colleghi ricordano.
Nell'emendamento presentato (che abbiamo modificato di concerto con l'Assessore) chiedo che annualmente l'Osservatorio presenti al Consiglio regionale uno stato sulla salute della montagna.
Da una valutazione e da un lavoro che facemmo in modo periodico con l'IRES Piemonte, ma anche con i GAL, quando ricoprii la carica di Assessore, ci si rese conto, di semestre in semestre, come quelle fossero e siano tuttora, le idee sulla montagna, in realtà, sono confutate dai dati. Ne dico uno per tutti: dal 2013, in termini generali, non in termini assoluti, e per singolo paese, lo spopolamento in area montana si è bloccato. Addirittura ci sono realtà in cui abbiamo una crescita in termini di numero di presenze scolari; quindi, non vi è solo una crescita di popolazione legata al fatto che la gente invecchiando di più muore di meno ma è anche legato al fatto che vi è un numero significativo di nuove presenze o, molto banalmente, di persone che non si allontanano perché non più attirate da manifattura di media e bassa valle.
Esempi simili ne potremmo fare molti altri, ovviamente non vale per tutto, ma solo per alcune aree del Piemonte. Credo che avere annualmente una media fotografia.



PRESIDENTE

Scusate, Consigliere, ma è veramente difficile sentire l'illustrazione dell'emendamento del Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
. dicevo, una fotografia sulla salute o meno della montagna piemontese e come intervenire in diversi comparti. Per esempio c'è un bel lavoro realizzato dai GAL; fatto 100 il valore occupazionale si verifica la percentuale che si ottiene area per area: il turismo, l'agricoltura l'artigianato, la manifattura e quant'altro.
Credo siano tutti dati utili per chi fa il nostro lavoro, che dovrebbe basarsi su una conoscenza puntuale dei territori; non soltanto conoscenza geografica o di relazioni con le Pubbliche amministrazioni, ma anche socio economica.



PRESIDENTE

Con la modifica penso che il parere della Giunta sia positivo.
Leggo per precisione il testo: "l'Osservatorio, di cui al presente articolo, annualmente presenta al Consiglio regionale un rapporto sulla montagna piemontese"



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 8, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 9



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 25) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore allo sviluppo della montagna

Grazie, Presidente.
È solo una norma di coordinamento con l'emendamento n. 27, che abbiamo approvato precedentemente, che viene recuperata anche su questo articolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 9, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 10



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 15) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 2) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 14) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 15), 2) e 14) sono ritirati.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 71) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 72) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 73) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti all'articolo 10 sono significativi, perché riprendono un concetto che abbiamo già sottolineato nella discussione generale.
L'articolo 10 riguarda il riparto del fondo della montagna, che sostanzialmente - presenta il limite di non fare volutamente una scelta: non sceglie chi premiare, ma, in modo indistinto, ripartisce un fondo del 60% fra popolazione e superficie, un fondo del 30% fra le Unioni montane per la spesa del personale e un fondo del 10% per interventi funzionali allo sviluppo e promozione della montagna, non soltanto attuati da Unioni montane, ma anche da altri soggetti e associazioni.
Qual è il limite che noi intravediamo in quest'articolo? Quello di fare un grande passo indietro rispetto alla legge 3. Cioè, come nella legge 16 che prevedeva un riparto 70-30 fra territorio e popolazione - riparto nelle Comunità montane - questa norma non garantisce una premialità a coloro i quali vivono in altezze più elevate. Per certi versi, questo lo comprendo nel senso che anche la legge 3 - che, invece, la prevedeva - di fatto, non è stata mai attuata, perché la premialità è assolutamente insignificante.
Perché? Perché ci sono grandi comunità come la Valle di Susa, che certamente, salvo una parte, ha un'area non montana, ma che ha un numero significativo di abitanti e quindi viene, per questo motivo, avvantaggiata.
Ma non è l'unico caso: ho fatto l'esempio di quella più grande anche in termini di contributi erogati.
Il vantaggio della legge 3 è che individuava (un grande lavoro che fecero gli Uffici, con il concerto del CSI) la popolazione residente per fascia altimetrica. Pertanto, per singolo Comune, anche ai Comuni di testa e di valle che magari vanno dai 900 ai 1.300 metri è stato fatto un riparto della popolazione residente in area montana e ad un Comune non si sarebbe dovuto dare un trasferimento economico in base al numero di abitanti e al territorio e basta, ma si sarebbe dovuto dare un valore economico in base all'altimetria in cui vivevano quegli abitanti. Se vi è una realtà fra i 900 e i 1.400 metri che ha 400 abitanti e ne ha 100 che vivono a 1.400 metri, è evidente che si tratta di una realtà che devo preservare e che si tratta di Amministrazioni che devo sostenere. Questo, anche per le fasce altimetriche che, se non ricordo male, erano sotto i 400, da 400 a 600, da 600 a 800, da 800 a 1.000 e sopra 1.000 metri.
Le ultime due fasce (sopra gli 800 e sopra i 1.000 metri) sarebbero dovute essere o dovrebbero essere quelle verso le quali prestiamo maggiore attenzione, da un punto di vista dell'incentivazione. Oggi, la Giunta regionale fa un regolamento di attuazione dell'articolo 10 - ripeto facendo un enorme passo indietro - al comma 5, lettera b), definendo eventuali criteri premianti, con riferimento alle fasce altimetriche e alle situazioni di svantaggio.
Il nostro emendamento (il n. 73) riscrive la lettera b), stabilendo: "Criteri premianti per il riparto economico con riferimento alle fasce altimetriche e alle situazioni di svantaggio" e non "eventuali criteri premianti". L'emendamento n. 72) riscrive il comma 3 dell'articolo 10: "I criteri per il riparto del fondo hanno come principale riferimento una premialità altimetrica calcolata fra altimetria e cittadini residenti" essendo estremamente chiaro l'obiettivo che intende perseguire. Infine l'emendamento n. 71) cassa, al comma 2, la lettera a), riferita alla percentuale non inferiore a un terzo ai progetti presentati dalle Unioni montane, in attuazione del programma annuale per la montagna, perch crediamo - come abbiamo detto precedentemente - che quel programma sia inutile per una cifra così residuale. Parliamo, sostanzialmente, di 3 milioni di euro, che devono essere ripartiti fra tutte le Unioni montane piemontesi per progetti di sviluppo. Capite bene che è più utile aumentare il finanziamento dei GAL che non fare misure come quella prevista.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
L'Assessore Valmaggia esprime parere contrario su tutti e tre gli emendamenti.
Ricordo che il numero legale è 24.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 10, nel testo originario.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 11



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 11.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 12



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 12.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 13



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 13.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 14



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 45) presentato da Campo, Mighetti, Frediani, Bono Bertola, Andrissi e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo, per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
È di nuovo un emendamento di raccordo.
Al comma 1 dell'articolo 14, dopo le parole: "La Regione Piemonte per la salvaguardia e lo sviluppo sociale ed economico del proprio territorio montano, oltre a quanto espressamente indicato nei successivi articoli del presente Capo IV, promuove, sostiene ed agevola specifiche azioni" vengono aggiunte le parole: " volte a garantire i livelli essenziali dei servizi pubblici di cui all'articolo 6 bis, nonché".
È semplicemente un riferimento all'articolo che abbiamo aggiunto.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 28) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'Assessore Valmaggia lo dà per illustrato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 14



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 14.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 15



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 15.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 16



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 30) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato dall'Assessore Valmaggia.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 74) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 75) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Riprendo quanto detto nella discussione generale.
Noi crediamo che vi sia, nella gestione del patrimonio agro-silvo pastorale, una serie di esigenze, alcune delle quali indicate nell'articolo 16.
Tuttavia, ci pare che la costituzione di consorzi, anche in forma coattiva, debba certamente essere finalizzata alla tutela e alla migliore gestione dei boschi e degli alpeggi, ma non al rimboschimento di boschi e alpeggi. Spesso, i nostri boschi hanno una necessità differente: hanno la necessità di essere meglio gestiti e non certo rimboschiti, ancor più gli alpeggi, all'interno dei quali si fa un lavoro complesso.
Alcune Amministrazioni hanno già iniziato attività positive di mantenimento degli alpeggi, soprattutto quelli pubblici, grazie all'erogazione di contributi per il mantenimento degli stessi.
Questa, per esempio, è un'ottima misura che ha il PSR della Regione Lombardia, che stanzia risorse per chi, residente in montagna, fa manutenzione del territorio con la pulizia degli alpeggi e con il mantenimento delle aree "malghive".
Sono buoni propositi per la futura programmazione, per cui certamente vanno eliminate, come i nostri emendamenti prevedono, quelle parole.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 16) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Illustro questo, e poi ce ne sono altri due sullo stesso contenuto.
Semplicemente andiamo ad aggiungere la parola "sostenibile" ad alcune azioni di promozione e di sviluppo economico, anche perché è stata citata nelle finalità. Ci sembra importante che venga riproposta in tutte le intenzioni, anzi, in tutte le azioni volte a promuovere l'attività economica.
Per cui, oggi, la parola "sostenibile", per la montagna e per le attività che si sono svolgono in montagna, è un elemento fondamentale, alla luce del valore che la sostenibilità in montagna ha, anche a tutela delle aree di pianura, in termini idrogeologici e in termini di risorse che dalla montagna scendono verso la pianura, come l'acqua o altri prodotti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.



(Commenti dell'Assessore Valmaggia)



PRESIDENTE

indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 16, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 17



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 17.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 18



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 31) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 32) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Entrambi gli emendamenti sono dati per illustrati.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 18, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'articolo 19.
ARTICOLO 19



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 19, nel testo originario.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 20



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 20.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 21



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 17) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 18) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 19) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 46) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione di tali emendamenti.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questi emendamenti insistono tutti più o meno sullo stesso discorso. I primi due riguardano l'inserimento della tematica sulla sostenibilità quindi per quello che riguarda il comma 2 dell'articolo 21 (Turismo sostenibile in ambiente montano), dopo le parole: "Le Unioni montane, in forma singola o associata, pianificano, ed organizzano nel rispetto degli indirizzi della Regione, lo sviluppo turistico", è aggiunta la parola: "sostenibile". È uno dei temi importanti, emerso anche in occasione degli Stati generali del turismo.
Idem dicasi per quanto riguarda l'emendamento n. 18). Al comma 5 dell'articolo 21 (Turismo sostenibile in ambiente montano), dopo parole: "gli strumenti e modalità di pianificazione della fruizione turistica", è aggiunta la parola: "sostenibile". Il periodo è riscritto nel seguente modo: "a) gli strumenti e modalità di pianificazione della fruizione turistica sostenibile del territorio rurale montano".
Con l'emendamento n. 19), invece, andiamo ad aggiungere la lettera d bis), ritenendo di inserire un elemento che abbiamo trovato innovativo rispetto a quanto emerso, appunto, dagli Stati generali del turismo, ossia il fatto che ci sia una profonda necessità di formazione degli operatori pubblici e privati affinché l'offerta turistica nelle aree montane venga presentata in maniera più organica e sistematica, quindi che ci sia una capacità di avere una narrazione comune da parte di tutti gli operatori che promuovono turisticamente un certo territorio. Non solo, ma anche il fatto di provare a rendere i residenti delle aree turistiche attori della promozione dell'identità locale, quindi consapevoli del fatto che l'accoglienza turistica è anche una questione di chi vive in quelle aree e di chi è capace anche di rappresentarle, perché chi vive nelle aree a vocazione turistica, attraverso il modo in cui tratta i luoghi in cui vive e il modo in cui presenta anche la sua attitudine verso i visitatori, è il primo ambasciatore nei confronti di un'identità locale e di una cultura dell'ospitalità turistica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo, per la sintesi e complimenti per la camicia molto pittoresca. È sempre un figlio dei fiori! Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 21, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 21 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 13) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.



PRESIDENTE

ARTICOLO 22



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 22.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 23



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 33) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 34) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'Assessore Valmaggia dà per illustrati entrambi gli emendamenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 23, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 24



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 20) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 21) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 20) e n. 21) sono stati ritirati.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 35) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'Assessore Valmaggia dà per illustrato tale emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 24, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 25



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 25.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 26



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 26.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 27



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 27.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 28



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 22) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 22) è stato ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 23) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 28, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 29



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 29.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 30



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 4) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 4 è stato ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 36) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Volevo intervenire sull'articolo per sottolineare che, purtroppo, ci sono alcune forme di agevolazione per gli insediamenti in montagna sparse tra diverse leggi. Ad esempio, quanto volevo introdurre sugli oneri di urbanizzazione si trova, in realtà, all'interno di un'altra norma. Sarebbe pertanto utile in un altro momento - perché siamo stati un po' tallonati dalla scarsità di tempo - riprendere poi in mano la questione, perch cavarsela con tre righe di articolo su uno dei temi fondamentali, a nostro parere, per facilitare l'insediamento in zone montane è una cosa che andrebbe rivista in un quadro complessivo delle forme diverse di agevolazioni. Lo dico, perché io ho vissuto proprio un'esperienza di questo genere, trasferendomi dal centro di Cuneo in una cittadina montana. E le complicazioni dal lato dell'acquisto di una vecchia cascina, la ristrutturazione e complicazioni varie sono state abbastanza onerose; tra l'altro, complicate anche da mutamenti normativi regionali che mi hanno fatto pagare due volte alcuni oneri. Quindi, su questo sarebbe utile poi avere una revisione complessiva delle facilitazioni. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 30, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 30 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 76) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 30 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 77) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 30 quater



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 78) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 76), 77), 78.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento n. 76 prevede che l'addizionale IRPEF e l'aliquota IRAP siano azzerate per le imprese aventi sedi unità operativa, ubicata nei Comuni montani della regione Piemonte.
Il comma 3 prevede che con delibera della Giunta regionale, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione per parere vincolante della Commissione, siano determinate le modalità di applicazione del beneficio.
Per noi è estremamente importante l'emendamento n. 76 perché questo Consiglio regionale, credo due anni fa, ha votato un ordine del giorno per la fiscalità di vantaggio in area montana. Noi l'abbiamo tradotto rispetto all'addizionale IRPEF e l'aliquota IRAP, ma certamente questo disegno di legge avrebbe dovuto contenere, nel rispetto degli indirizzi dati dal Consiglio regionale, un articolo che, in ogni caso, prevedesse una fiscalità. posso fare anche un comizio, ma è impossibile intervenire.



PRESIDENTE

Ha ragione Consigliere Vignale.
Prego i Consiglieri di fare un po' di silenzio.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Dicevo che il Consiglio regionale, non ricordo se all'unanimità o a larghissima maggioranza, ha votato un ordine del giorno che prevedeva proprio perché era un atto di indirizzo, fiscalità di vantaggio in area montana. Credo che nel rispetto delle indicazioni del Consiglio, la Giunta regionale avrebbe dovuto licenziare un disegno di legge che, al proprio interno, prevedeva, nelle modalità che la Giunta riteneva, fiscalità di vantaggio. Questo è il ruolo che ha il Consiglio: può legiferare o può dare indirizzo alla Giunta, non appena individui o con legge o con delibere delle modalità o degli atti di attuazione della norma. Purtroppo questa norma non prevede nessuna fiscalità di vantaggio.
Faccio presente che anche l'UNCEM fa riferimento alla necessità di introdurre fiscalità di vantaggio e faccio riferimento come, laddove le fiscalità di vantaggio sono state inserite, ahimè non nella nostra Nazione se non raramente, ma in altre Nazioni nelle aree montane, ha prodotto significativi ritorni di carattere economico.
Se il Presidente vuole, visto che riguardano sempre temi di carattere generale, anche se sono tre articoli distinti, io li illustrerei.
L'emendamento 77, invece, prevede un contributo a fondo perduto incentivi fino a trenta mila euro, per coloro i quali avviino o trasferiscano la propria impresa agricola, turistica, artigianale commerciale e professionale in un Comune montano, impegnandosi a non modificarla per cinque anni. Si rimanda poi l'attuazione di questa agevolazione a una delibera della Giunta regionale.
Evidentemente noi abbiamo inserito un quantum di carattere generale che può anche essere cassato fino a un massimo di, ma è altrettanto evidente che sarà proprio l'atto della Giunta regionale a prevedere la modalità di applicazione di questo beneficio.
In ultimo, l'emendamento, 78 è collegato alla lettera f) che abbiamo inserito all'articolo 4 della legge, cioè quello rispetto alle funzioni delle Unioni montane o dei Comuni montani, quello relativo al sostegno all'incremento demografico nei Comuni montani: "Per favorire l'incremento demografico dei Comuni montani è concesso alle famiglie ivi residenti un contributo per ogni nuova nascita o adozione, pari a 3 mila per il primo figlio e 4 mila euro per ciascun figlio successivo. Il beneficio non è cumulabile con altri contributi regionali e/o statali della stessa natura".
Il successivo comma 2 prevede che poi sia sempre la Giunta regionale con propria delibera, a determinare la differenza dell'attribuzione dei benefici. Perché fiscalità di vantaggio, sostegno all'imprenditorialità e sostegno alla natalità demandando gli atti alla Giunta regionale? Perch di nuovo, noi crediamo fortemente in queste misure che, peraltro, non avrebbero un grande costo ma, invece, una grande ricaduta (noi crediamo) dando anche la possibilità alla Giunta regionale, con proprio atto, di differenziare il beneficio a seconda di dove si trova un'impresa. E' ben chiaro (lo dico pensando al paese in cui ho vissuto per trent'anni) che un conto è dare un contributo ad un Comune come Givoletto, che si trova a 400 metri di altezza, e un altro è, all'interno della stessa Unione montana dare un contributo a Balme, perché uno è a 400 metri, mentre l'altro è sopra i 1.000 metri. Per questo motivo, nei tre emendamenti abbiamo previsto un atto della Giunta, proprio per differenziare il contributo.
Credo, altresì, però, che queste misure - che sono le principali siano indispensabili, perché noi abbiamo svolto un esercizio non di stile ma politico, significativo.
Ho apprezzato gli emendamenti presentati dai colleghi del Movimento 5 Stelle rispetto ai limiti minimi dei livelli essenziali dei servizi. È evidente, però, che se questo non viene coniugato con politiche per la montagna che sappiano davvero distinguere le differenti realtà montane piemontesi, rischia di essere un esercizio di stile che, da un punto di vista normativo, fa di quelle parti inserite delle buone parti, ma che poi, rischiano di non trovare applicazione all'interno della stessa norma.
Questo, anche in virtù di un aspetto: la precedente norma, ancorch avesse dei limiti - come tutte - provava a individuare i cespiti che costituivano il fondo per la montagna: principalmente, quelli derivanti dalle acque, ma anche quelli derivanti dalle attività estrattive, dai canoni di imbottigliamento, cioè tutta quella tassazione oggi esistente che grava sulle aziende in area montana o che non riconosce alle aree montane un beneficio quale quello - per esempio - dell'acqua o sul canone dell'energia elettrica, per fare in modo che vi fosse un'entrata certa rispetto a quella norma.
Quella norma era troppo sfidante, perché quelle risorse erano eccessive rispetto a quanto è poi stato allocato a bilancio? Era sufficiente modificarla facendo in modo che vi fossero cespiti certi e finanziamenti certi a ciò che abbiamo scritto in legge.
Se noi manteniamo - e ho finito - la destinazione economica prevista nelle disposizioni finanziarie dell'articolo 34, che sono simili agli anni precedenti, ma aumentiamo il numero di servizi che vogliamo garantire, è evidente che, a parità di servizi, non si garantiranno livelli minimi essenziali di servizi, ma i servizi rimarranno quelli che sono.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Per motivare il parere contrario espresso dall'Assessore Valmaggia.
La legge sulla montagna non è il luogo nel quale poter disporre un provvedimento che appartiene alla legge di bilancio, sulla diminuzione della pressione fiscale sulle aziende in montagna. Questo deve essere chiaro, altrimenti questa legge verrebbe immediatamente impugnata dal Governo. Nel momento in cui viene collocato un articolo nel quale viene prevista la fiscalità di vantaggio, o vengono individuate le minori entrate sulla legge di bilancio oppure è una legge che immediatamente verrà impugnata.
Sotto questo profilo, non è che vi sia un ostracismo da parte dell'Amministrazione regionale! Ricordo che, nella precedente legislatura, il sottoscritto ha fatto abbassare l'aliquota IRAP per le imprese che operano in montagna, perché lo considero un tema serissimo, che va affrontato con serietà. Inserirlo però, in questa legge, vuol dire farsi impugnare la legge stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Il Vicepresidente ha ragione rispetto all'articolo 76, riguardante il sostegno alla natalità, mentre non ha ragione rispetto all'articolo relativo al sostegno alle imprese, perché quelle comportano una spesa certo - come altri articoli che, però, noi abbiamo inserito.
Il tema è un altro (lo dico alla Giunta e lo dico ai colleghi): il Vicepresidente ricordava correttamente che, su sua proposta e su proposta ovviamente, del Partito Democratico, quando discutemmo la legge sulla montagna e, successivamente, quando discutemmo il Piano strategico del lavoro e la successiva legge di bilancio, l'allora Capogruppo del Partito Democratico, oggi Vicepresidente, Reschigna, presentò un emendamento per ridurre l'IRAP ai lavoratori in area montana, che venne accolto.
Io ritengo che la differenza rispetto all'aver voluto individuare fiscalità di vantaggio o no stia qua, perché due anni fa abbiamo votato quasi all'unanimità, un ordine del giorno che prevedeva la fiscalità di vantaggio, ma non abbiamo chiesto (noi non siamo al Governo regionale) con quali modalità. Nell'ordine del giorno non era scritto quali modalità attuare, perché comprendo bene - come sostiene il Vicepresidente - che è un compito che sta nei limiti e nelle competenze della normativa regionale e in capo, ovviamente, alla Giunta regionale.
Ci saremmo soltanto attesi che fosse stato fatto. Tutto qui.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



(Vedi esito votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



(Vedi esito votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 78), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



(Vedi esito votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 31



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 79) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale lo dà per illustrato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 79), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



(Vedi esito votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 31, nel testo originario.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 32



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 32.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 33



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 33.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 34



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 34.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Abbiamo concluso l'esame dell'articolato.



PRESIDENTE

Ci sono degli emendamenti che insistono sul Titolo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 5) presentato da Campo, Mighetti, Bono, Bertola Frediani, Andrissi e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 5) è stato ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 38) presentato da Campo, Mighetti, Bono, Bertola Frediani, Andrissi e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo, per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Brevissimamente. Abbiamo introdotto al titolo del disegno di legge il tema della tutela, perché si tratta di una legge che è rivolta alla valorizzazione e allo sviluppo, temi che sono ovviamente importanti, ma che al giorno d'oggi vanno assolutamente coniugati con la tutela e con la sostenibilità delle attività umane nelle aree montane.
Sono cose perfettamente possibili, come dimostrano le attività economiche in sviluppo, soprattutto all'interno delle aree protette regionali, che devono rispettare alcuni importanti vincoli, ma che non sono, di fatto, ostacolate da una tutela dell'ambiente circostante.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, capisco la stanchezza, però bisogna finire in maniera decente, senza che ognuno parli con un altro.



CAMPO Mauro

Ci sembra quindi importante che il titolo di una norma, che comunque sarà cardinale dal punto di vista delle politiche regionali, per quello che riguarda un'importante area della nostra Regione - quella montana contenga anche il riconoscimento dell'importanza della tutela insieme alla valorizzazione e allo sviluppo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 49) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 49) fa una distinzione sostanziale, ancorché nel Titolo: la legge dice "Disciplina in materia di valorizzazione e sviluppo della montagna". Noi lo vogliamo cambiare in "Valorizzazione e sviluppo delle Alpi, degli Appennini e delle altre colline piemontesi". Non è per niente un sofisma.
Io credo che il più grande patrimonio ambientale di questa Regione senza ombra di dubbio, siano le Alpi. E, al di là del nome che porta la nostra stessa Regione, fra i motivi per cui il Piemonte è noto a livello mondiale, oltre ai suoi vini, ci sono anche le sue montagne.
Non si potevano dimenticare né gli Appennini né le alte colline piemontesi. Personalmente credo che, per una Regione come il Piemonte, non mettere la parola "Alpi" , parlando di montagna, sarebbe un errore gigantesco.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Ci sono dichiarazioni di voto sull'intero testo? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere voto contrario sulla legge, non soltanto per alcune delle motivazioni espresse durante la discussione generale, ma perché se è possibile - e l'ultimo emendamento l'ha dimostrato - questa legge è, ovviamente a mio modo di vedere, peggiorata.
Ogni qual volta noi inseriamo la parola "tutela" o "ambientalmente sostenibile" diciamo, da un punto di vista normativo, una banalità, perch sono tali e tante le norme che garantiscono la tutela di aree fragili come la montagna, che non abbiamo bisogno di questo.
In realtà questa legge - e lo si è visto anche dall'assenza delle parole "agricoltura" o "economia forestale" all'interno delle attività economiche, che sono state introdotte solo grazie ai nostri emendamenti ha una filosofia, che è la filosofia che ha contraddistinto la politica di questa Amministrazione, che ben si sposa con la filosofia del Movimento 5 Stelle, che infatti ha visto un numero significativo di emendamenti accolti dal centrosinistra.
E' una montagna pensata per chi vuole divertirsi in montagna.
E' una montagna pensata per il turismo, elemento essenziale, ma non pensata per chi svolge un'attività agricola, per chi svolge un'attività artigianale, per chi svolge un'attività manifatturiera, ancora in area montana o per chi svolge un'attività legata all'utilizzo della filiera legno ed energia.
Nella precedente norma, la filiera legno ed energia aveva un suo articolo ad esso dedicato; in questa legge ha un piccolo comma all'articolo 30.
E' ben chiara la filosofia che si ha, che è quella che ha prodotto una serie di interventi di divieto; è quella che ha fatto un piano paesaggistico che penalizza le nostre aree montane; è quella che non è voluta intervenire sui grandi carnivori all'interno della nostra Regione; è quella che ha seguito il de minimis nei danni in agricoltura. Insomma tutto quel numero significativo di norme che avete fatto, che penalizzano chi vive 365 giorni in montagna, per fare la montagna "parco giochi".
Il nostro voto sarà convintamente contrario rispetto a questa legge non che questa legge non contenga alcuni articoli che condividiamo, perch alcuni sono condivisibili (l'Osservatorio sulla montagna, l'aspetto della composizione fondiaria), ma è la sua filosofia generale, che ormai sta in capo al titolo stesso della norma, che definisce una montagna che non è solo quella su cui avete legiferato, ma è anche quella che avete comunicato.
Voi cosa avete comunicato? Il Presidente Chiamparino che fa il giro del Monviso. Questa è la comunicazione che avete dato della montagna, di chi d'estate, legittimamente, come fa anche il sottoscritto, utilizza, per passione, la montagna per qualche giorno, dimenticando chi invece è il vero protagonista delle nostre montagne e il vero manutentore delle nostre montagne.
Coloro che tengono vive le nostre montagne sono gli agricoltori, gli artigiani, gli abbattitori, che vivono 365 giorni l'anno nelle realtà montane. Di queste persone - non oggi, ma in questa legislatura - senza fiscalità di vantaggio, senza sostegno alla natalità e senza sostegno all'attività, non vi è stata traccia.
Guardate, lo posso dire in coerenza, anche contro una parte della mia area politica e anche di chi sedeva al tavolo verde, ma sulla programmazione dei fondi europei io per la prima volta ho aumentato, da Assessore alla montagna, facendolo condividere dalla Giunta regionale, la percentuale sopra il 5% per i fondi GAL. Le aree montane, grazie ai GAL non hanno mai avuto tante risorse come in questa programmazione.
E allora c'è coerenza in ciò che provo a dire e c'è coerenza nel dire che c'è un pezzo di montagna dimenticata, che è perfettamente rappresentata in una pessima legge.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Rubo un paio di minuti per dire che pur ritenendo importante questa norma, non voteremo a favore - daremo la presenza - perché, purtroppo, è stata compressa la possibilità di lavorarci nella sua complessità e anche di ragionare in maniera più approfondita sulle singole voci.
Siamo soddisfatti, comunque, per essere riusciti a dialogare su alcuni punti importanti, in particolare, sul tema del coordinamento delle politiche regionali di Settore con le progettualità locali, il tema della sostenibilità e, soprattutto, la questione dei livelli essenziali dei servizi pubblici sulle tematiche fondamentali.
Alla fine, l'elemento centrale, al di là di tanti bei progetti - per carità - è garantire la qualità della vita delle persone che in montagna vivono e lavorano, ma soprattutto vivono, perché si può anche lavorare in fondovalle o in città, ma per questo tipo d'attività dev'essere possibile vivere in montagna e avere la garanzia di poter svolgere la propria vita professionale almeno in maniera ordinata e bilanciata rispetto alla vita lavorativa, così come tutto quello che riguarda il sistema dei servizi sanitari, delle politiche per la famiglia, eccetera.
Per certi versi, siamo soddisfatti e ringraziamo per la disponibilità l'Assessore e i funzionari che ci hanno assistito, anche nella scarsità di tempo che c'è stata. Purtroppo, riteniamo che questa legge, che nasce in un momento sbagliato, che sarà difficile vedere attuata, che non ha la clausola valutativa o, meglio non c'è stato il tempo, perché richiede alcuni passaggi, quindi sarà difficile comprende come procedere con l'applicazione e l'attuazione delle politiche che dovranno essere conseguenti a questa norma. È evidente che si richiederà un eventuale lavoro aggiuntivo, per cui riteniamo sia monca, anche perché non ha affrontato in maniera più decisa le problematiche delle Unioni di Comuni che nell'area montana si sono sovrapposte alla liquidazione delle Comunità montane - anche questa, purtroppo, è conseguenza di una pessima gestione precedente. Le Comunità montane hanno lasciato strascichi che, in alcuni casi, stanno ancora trascinandosi e di fatto stanno impedendo una corretta allocazione delle risorse che si potranno mettere nel fondo della montagna per coordinare progettualità del territorio con interventi sistemici cui dovrà provvedere la Regione.
Questo è il motivo per cui non potremo dare il nostro pieno sostegno a questa legge che pur riteniamo importante.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 398 "Azienda Sanitaria Locale di Novara (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio Sindacale - Individuazione di 1 componente con funzione di Presidente" E' stato individuato il signor Paolo Monti, quale componente con funzioni di Presidente, in seno al Collegio sindacale dell'Azienda Sanitaria Locale di Novara, ai fini della successiva designazione da parte del Presidente della Giunta regionale.
Proposta di deliberazione n. 402 "Agenzie Territoriali per la Casa A.T.C.
del Piemonte Sud - (articolo 31, l.r. 3/2010 modificato dalla l.r. 11/2014) Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 membro in sostituzione del signor Giuseppe Colace".
Nomino, quale membro, in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia Territoriale per la Casa A.T.C. del Piemonte Sud, in sostituzione del signor Giuseppe Colace, il signor Marco Arata.
Commissione di Garanzia - (Articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) - Elezione di 1 membro in sostituzione del signor Paolo Cattaneo.
La votazione è dichiarata non valida per mancato raggiungimento del numero legale previsto dall'articolo 3, comma 1, della legge regionale 26 luglio 2006, n. 25.
Azienda Sanitaria Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo (art. 1, comma 2 l.r. n. 15/2014) - Collegio Sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente.
La votazione è dichiarata non valida per mancato raggiungimento del numero legale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.01)



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