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Dettaglio seduta n.41 del 13/01/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(I lavori iniziano alle ore 14.31 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Musei - Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Interrogazione a risposta immediata n. 254 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Intenzione della Regione Piemonte in merito alla creazione della SuperFondazione"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
254, presentata dalla Consigliera Frediani, che ha la parola per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Abbiamo accennato l'altro giorno in Commissione alla questione della costituzione della Superfondazione e abbiamo detto che ne avremmo parlato successivamente, ma dal momento che il bando per il Direttore scade domani se non erro, credo che sia ora di fare un po' di chiarezza sulle intenzioni della Regione Piemonte.
Superfondazione, che avrebbe dovuto già nascere nel 2013 - quindi la sua costituzione era già prevista un anno fa - e che traeva la sua motivazione principale nel fatto di poter portare ad un contenimento dei costi, quindi ad una sorta di economia di scala che avrebbe consentito di attuare degli ingenti risparmi nella gestione degli Enti che vi fossero rientrati.
Inizialmente, secondo le dichiarazioni dell'Assessore Braccialarghe questo risparmio si sarebbe potuto quantificare in un 30%.
Da lì in poi, nel corso dei mesi, abbiamo assistito ad un evolversi della situazione per lo più in senso negativo, nel senso che il bando è stato aperto e al momento non risultano ancora, a meno che non ci siano informazioni che a noi non sono arrivate, delle manifestazioni di candidatura per ricoprire questo ruolo. E' un bando che, peraltro, è anche abbastanza fumoso, perché non si capiscono bene né i ruoli e neanche il trattamento economico di questo personaggio che andrà a ricoprire questa posizione di Direttore della Superfondazione.
Ultimamente, tra l'altro, in un articolo apparso il 4 gennaio su La Stampa, si dice - poi non so se siano delle congetture giornalistiche o se abbiano un qualche fondamento - che uno degli scopi principali di questa Superfondazione sarebbe garantire la sopravvivenza del Museo di Rivoli, che è un museo a cui so che l'Assessore è particolarmente legata, perché più volte l'ha dichiarato anche in Commissione.
Quindi, con quest'interrogazione chiediamo quali siano le intenzioni.
Chiaramente la domanda poteva essere solo una e non potevamo dilungarci più di tanto e chiedere molti approfondimenti.
Speriamo che nella risposta l'Assessore ci dia un quadro generale della situazione per capire se questo progetto conserva ancora le finalità iniziali e come sia cambiato, se eventualmente la Regione intende ancora portarlo avanti e con quali risultati spera di poterlo concludere. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessore alla cultura

La Fondazione Torino Piemonte Musei potrebbe essere realizzata indicativamente nel mese di maggio 2015, se il relativo progetto gestionale e culturale sarà approvato dalla Regione, dal Comune di Torino e dalle associazioni incorporande (Castello di Rivoli e Associazione Torino Città Capitale Europea) in tempi non eccessivamente lunghi.
Sono già state approvate le linee di indirizzo per la relativa costituzione, nell'intento di valorizzare l'offerta culturale mediante un nuovo modello organizzativo.
La prima tappa dell'iter amministrativo prevede di far confluire l'associazione Castello di Rivoli e l'associazione Torino Città Capitale Europea, delle quali la Regione risulta, tra gli altri, socio fondatore, in forza rispettivamente della deliberazione del Consiglio regionale n. 800 del 5/2/1985 e della deliberazione del Consiglio regionale n. 200-CR 3362 del 28/02/1996, nella già esistente Fondazione Torino Musei, che avrà la sopracitata denominazione provvisoria, per mezzo della procedura di fusione mediante incorporazione, come disciplinata dagli articoli 2.501 e seguenti del Codice Civile.
A cura del notaio Ganelli, è stata redatta, nella versione da ultimo aggiornata alla data del 18/12/2013, la bozza dello Statuto della costituenda "Fondazione Torino Piemonte Musei" e non ancora approvata, in quanto deve essere previamente sottoposta al vaglio analitico di tutte le parti interessate.
In data 17/10/2014 è stato siglato un Protocollo d'Intesa fra il Museo del Castello di Rivoli e la Fondazione Torino Musei per individuare, quanto prima possibile, un unico Direttore per GAM e Castello di Rivoli, stante l'imminente scadenza, a fine 2014, del mandato dei rispettivi direttori.
Qualora non si concretizzasse la costituenda Fondazione, il Direttore unico manterrà il proprio ruolo con due distinti rapporti di lavoro con le due specifiche strutture.
Nonostante, come risulta dal verbale della riunione del 18/07/2013, sia stato concordato con il Comune di Torino che una Società esterna, solo nel mese di luglio dello scorso anno incaricata e finanziata dalla Compagnia di San Paolo e dalla stessa individuata nella Struttura Consulting s.r.l. di Roma, avrebbe dovuto redigere un progetto organizzativo, economico e finanziario della costituenda nuova Fondazione che fotografasse, nel dettaglio, tutti i conti economici delle Associazioni incorporande ex ante alla data del 31/12/2012 (ora da posticipare al 31/12/2014), onde poter proporre ex post una previsione attendibile del flusso dei costi e dei ricavi della versione finale del piano economico della neocostituenda Fondazione, al fine di valutare i costi di investimento del progetto unitamente al potenziale ritorno in termini di risparmio, a tutt'oggi nessuna documentazione in riferimento a tale piano risulta essere stata consegnata alla Regione Piemonte con la quale è stata, peraltro, concertata la decisione unanime di fissare anche un tempestivo incontro con la suddetta società esterna, che non ha mai avuto luogo.
Tale struttura, cui è stato conferito l'incarico dalla suddetta Banca di redigere il piano industriale, conformemente ai risultati dello studio di fattibilità economica effettuato nel 2013, si sta attualmente adoperando per ultimare l'espletamento dell'incarico.
Nello specifico, la società incaricata ha elaborato il piano industriale e consegnerà prossimamente il piano di riorganizzazione aziendale da cui si evince, in via definitiva, mediante la quantificazione dei costi economici eseguita in riferimento a ciascun settore, il perseguimento del risultato dell'ottimizzazione delle risorse, in dipendenza della realizzazione della Superfondazione.
Si confida che ad incarico ultimato, la Fondazione Torino Musei fornisca alla Regione tutta la documentazione di riferimento redatta allo scopo dalla società, affinché possa essere oggetto di analitica e approfondita disamina.
Vorrei però evidenziare che, a prescindere dal raggiungimento dell'obiettivo atteso, sicuramente coincidente anche con un minimo risparmio dei costi, la realizzazione della Superfondazione non si sostanzia unicamente in una mera operazione contabile preordinata alla razionalizzazione della spesa pubblica, ma concretizza un nuovo modello organizzativo che, in sinergia, tra diversi soggetti pubblici, miri alla programmazione di iniziative culturali che ne favoriscano il lavoro comune in una dinamica di raccordo che permetta, a sua volta, di interpretare le esigenze e le aspettative presenti nella comunità territoriale di riferimento.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 252 presentata dal Consigliere Appiano, inerente a "Chiusura del reparto di isolamento per pazienti affetti da TBC dell'Ospedale San Luigi di Orbassano"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 252 del Consigliere Appiano, che ha pertanto facoltà di intervenire.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Parliamo una volta di più di un ospedale del nostro territorio, un ospedale polispecialistico, il San Luigi, e di un problema contingente che ha fatto seguito ad un sopralluogo e ad una relazione tecnica che ha individuato delle criticità in un reparto del medesimo ospedale.
Il che è stato segnalato con lettera da parte del Direttore Generale alla Direzione Sanità della Regione il 23 dicembre 12.
La lettera rubrica "Chiusura temporanea degli otto posti letto per malati di tubercolosi" e l'oggetto e la ragione per cui ho tradotto in interrogazione questa informativa sta un po' nell'ambiguità curiosa della lettera cui è stata data comunicazione con richiesta di chiarimenti, perch se è vero che la lettera è rubricata "Chiusura temporanea", è altresì vero che, nelle conclusioni, il Direttore richiede alla Signoria Vostra (quindi alla Regione) un parere circa l'opportunità, in relazione alla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, in particolare di quella epidemiologica della nostra azienda, di effettuare tale investimento nel regolamento strutturale o indirizzare i pazienti verso altre strutture di infettivologia. Strutture che, tra l'altro, paiono anche difficilmente rinvenibili altrove.
Ora, mi sarei atteso che la comunicazione e la richiesta fosse il finanziamento o l'esigenza economica per rimettere a norma questo reparto che va dai 60 ai 100-120 mila euro o quel che è; chiediamo il finanziamento e quindi anche l'autorizzazione.
Invece, nel momento in cui si chiede un parere sull'opportunità, credo che questo abbia originato alcune notizie giornalistiche, che vengono riprese sui giornali di questa mattina, in merito alle reali intenzioni.
Allora l'interrogazione vuole sgombrare il campo dalle ambiguità di fondo e chiedere tempi e modalità, quindi anche intenzioni, di rimettere a norma il più presto possibile questo reparto, che peraltro riguarda una delle malattie su cui è nato il San Luigi come presidio ospedaliero e che ha caratterizzato la specificità dell'ospedale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Mi pare che la questione da lei sollevata sia opportuna perché permette di fare qualche precisazione e soprattutto di eliminare qualche equivoco quindi è utilissima.
Il reparto, come lei sa, ha in cura i pazienti effetti da TBC con otto posti letto, di cui al momento quattro sono occupati.
Nel mese di dicembre, una valutazione che ciclicamente viene compiuta sulla sicurezza dei vari reparti aveva evidenziato una serie di carenze che impongono lavori di ristrutturazione, in particolare per quanto riguarda l'impianto di climatizzazione e trattamento aria al servizio del reparto stesso.
A seguito del sopralluogo, la Direzione generale del San Luigi ha affidato una perizia tecnica all'ingegner Zanovello, dalla quale si evincono una serie di prescrizioni collegate alle norme sia del Ministero della Sanità che della stesa Regione Piemonte (mi riferisco, ad esempio, al numero di rinnovi dell'aria, al tasso di umidità, all'applicazione di filtri sull'aria di ricircolo, al monitoraggio della pressione delle stanze, ecc.).
I lavori necessari per garantire le condizioni ottimali del reparto potranno iniziare solo e soltanto quando saranno dimessi tutti i pazienti attualmente ricoverati. Al momento della relazione tecnica erano otto oggi, come ho detto, sono quattro e i medici contano di dimetterne altri due nel giro di qualche giorno.
In ogni caso, quando il reparto sarà agibile senza pazienti cominceranno le procedure per i lavori (gara, appalto, ecc.). La Direzione generale, che ho sentito ieri, mi comunica che i lavori avranno una durata minima di tre mesi, massima di cinque o sei, e che avranno inizio appena sarà possibile, cioè appena non ci saranno più i pazienti.
I lavori prevedono l'eliminazione delle griglie di transito sulle porte d'ingresso delle camere di degenza, il ripristino delle chiusure ermetiche con la sostituzione dei serramenti in legno; la sostituzione completa dei ventilatori di estrazione e dei convertitori di frequenza; la taratura dei sistemi di immissione ed espulsione dell'aria; infine la posa di sistemi di rilevazione e visualizzazione del valore di depressione per ognuna delle camere di degenza.
Quindi, mi pare che le scelte che sono state compiute siano coerenti rispetto alle esigenze di avere immediatamente una struttura adeguata ai compiti per la cura dei questi pazienti.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 255 presentata dal Consigliere Campo, inerente a "ASL CN1: convenzione con la società AMOS S.C.R.L. per il servizio di prevenzione e protezione anno 2015"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 255, presentata dal Consigliere Campo, che ha la parola per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Già prima delle feste, a dicembre, feci un'interrogazione su AMOS cominciando la mia descrizione dicendo così: "Per qualcuno è sempre Natale".
Ebbene, anche dopo le festività, le feste continuano sempre per quello stesso qualcuno.
L'interrogazione di oggi parte da un provvedimento che è stato assunto dalla Direzione sanitaria dell'ASL CN1 e che sostanzialmente mette a disposizione della società AMOS quattro dipendenti dell'ASL CN1 per il servizio di prevenzione.
Il metodo con cui questo viene fatto si configura di nuovo come una forma di premialità extra per alcuni dipendenti. Perché? Perché i dipendenti vengono messi in part time al 95%, però vanno a percepire poi un compenso per prestazioni di consulenza ad AMOS ben superiore alla quota di stipendio che viene sacrificata nel part time.
Questa pratica, in una logica in cui AMOS viene proposta come soluzione alla carenza di personale, ci sembra quantomeno deviante, perché l'ASL, che manca di personale, in realtà presta personale alla società che poi glielo fornisce poiché la stessa non ha sufficiente personale (non so se si ricorda la precedente interrogazione sulla questione dell'esternalizzazione degli sportelli).
Inoltre, mostra una spiacevole tendenza dell'ASL a considerare AMOS non come una società a cui vengono affidati dei servizi per delle esigenze quindi su una base di caratteristiche di rapporto ente-fornitore, ma sostanzialmente come un'estensione dell'ASL stessa. Certo, in questo la natura di in house dell'AMOS stessa, in quanto il Direttore dell'ASL CN1 è anche Direttore dell'AMOS, non aiuta a separare le questioni.
Tra l'altro, solleciterei anche un ragionamento, affinché ci sia piena contezza di quello che sta avvenendo, perché questo tipo di attività diventa difficile da controllare. Come si fa, ad esempio, a distinguere nell'orario di lavoro del personale - tra l'altro ci sono anche dei funzionari che non hanno, nel contratto, specifiche limitazioni di orario quali siano le parti di tempo dedicate ad AMOS e quali quelle effettuate per il proprio lavoro reale? Si tratta, a mio parere, di un comportamento sostanzialmente censurabile e, di nuovo, sollevo una questione sui rapporti tra ASL e AMOS anche perché la società continua a tacere rispetto alla nostra richiesta di accesso che ha ormai due mesi e che chiede documentazione che giustifichi con economicità, efficienza, ecc. l'affidamento di questa esternalizzazione dei servizi ad AMOS.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In riferimento al servizio di prevenzione e protezione, AMOS si avvaleva, fino al 30 giugno 2013, della collaborazione di un libero professionista, con un impegno di due giornate e mezza e al mese.
Il Direttore generale dell'ASL CN1, Monelli, riferisce che quel servizio non si è rivelato adeguato alle esigenze aziendali poiché, data la natura dei servizi conferiti, AMOS aveva bisogno di una specifica professionalità che presupponesse la conoscenza approfondita delle attività ospedaliere e, pertanto, ha richiesto la collaborazione alle aziende socie.
L'ASL CN1 e il suo servizio di prevenzione e protezione, formato dal dirigente medico e da tre impiegati del servizio, hanno dato disponibilità a prendere in carico il servizio con le funzioni e le attività collegate.
In particolare, la delibera dell'ASL CN1 n. 428/2014 prevede che il servizio di prevenzione e protezione presso AMOS venga svolto dal personale fuori orario di servizio, con un impegno pro capite minimo di 12 ore e massimo di 20 ore mensili ed un compenso forfettario mensile pro capite lordo di 600 euro.
Inoltre, la convenzione specifica che quest'attività verrà svolta con modalità tali da non pregiudicare il regolare svolgimento dei compiti di istituto, con interventi precedentemente pianificati e concordati (articolo 2) e che per l'introito previsto l'ASL CN1 riconoscerà agli interessati come da regole e prassi ordinarie, una quota pari al 95%, operando sulla stessa le ritenute di legge.
E' altresì importante sottolineare che la possibilità di effettuare consulenze da parte dei dipendenti pubblici è prevista dai vigenti contratti nazionali collettivi di lavoro sia per la dirigenza che per il comparto; tale attività va normata mediante la stipula di apposita convenzione che non rientra tra quelle oggetto di autorizzazione da parte della Regione o anche solo di semplice informazione a quest'ultima.
Insomma, l'Assessorato non poteva essere informato sulle questioni che i colleghi oggi sollevano. Ad ogni modo, mi pare che le risposte alle domande, che mi sono state fornite dal Direttore generale, siano sufficienti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 256 presentata dal Consigliere Mighetti, inerente a "Servizio di parcheggio presso il Presidio ospedaliero di Alessandria: mantenimento della sosta gratuita"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 256, presentata dal Consigliere Mughetti, che ha la parola per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Nei giorni scorsi, abbiamo appreso dalle pagine della stampa locale di Alessandria, che il parcheggio antistante l'Ospedale di Alessandria sarebbe oggetto di una valutazione per il cambio della sua destinazione: da parcheggio con sosta gratuita a parcheggio con sosta a pagamento.
Al di là delle valutazioni generali, diciamo che questo probabilmente è il momento meno opportuno per fare scelte in merito. Nel momento in cui si va a dire al territorio che molti servizi vengono tolti dagli Ospedali della Provincia e viene potenziato, per così dire, quello che è l'hub di Alessandria, al quale dobbiamo fare riferimento per molte specialità proprio in quest'occasione ci viene detto che al momento di parcheggiare dobbiamo cominciare a tirare fuori il portafoglio. E' chiaramente una tecnica abbastanza arcaica; ci sembra di essere tornati un po' all'epoca del dazio, che si pagava quando si passava il fiume.
Questa moda che è stata utilizzata ad Alessandria arriva dopo la decisione di porre in pagamento tutti i parcheggi della stazione di Alessandria (altro centro di smistamento del traffico e dei servizi, questa volta di trasporti), cosa che penalizza chi arriva da fuori.
In questo momento non vogliamo, assolutamente, che chi si reca ad Alessandria per ricevere dei servizi debba anche pagare un ulteriore sovrappiù rispetto all'esborso che già vi è relativamente ai trasporti su gomma verso l'Ospedale di Alessandria. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Mighetti per aver voluto chiedermi conto perfino delle modalità di parcheggio davanti all'Ospedale, quindi entriamo anche nei particolari delle questioni.
Per potergli rispondere, ho ovviamente chiesto conto ai vertici dell'Azienda Ospedaliera, che precisano come l'area sia di proprietà dell'Azienda Ospedaliera con vincolo urbanistico di parcheggio pubblico.
L'Azienda Trasporti Municipale di Alessandria ha proposto in modo informale l'introduzione del parcheggio a pagamento, come si evince anche dagli articoli di stampa di inizio gennaio.
Non risulta agli atti alcuna proposta formale presso l'Azienda Ospedaliera né da parte di ATM né del Comune di Alessandria. Non è pervenuta alcuna proposta di accordo; si è svolto soltanto un incontro informale. L'ATM ha rilasciato unilateralmente un'intervista in cui ha dichiarato affermazioni che l'ASO di Alessandria dichiara di non condividere completamente.
In riferimento alla proposta dell'ATM, per riferirci anche ai giornali e alle interviste, i vertici dell'ASO di Alessandria precisano che devono ancora essere valutati i benefici per il personale e i pazienti che utilizzano il parcheggio nonché i meccanismi posti in essere.
In sostanza, si tratta di una proposta dell'ATM che non viene condivisa da parte dell'Azienda Ospedaliera. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Università

Interrogazione a risposta immediata n. 251 presentata dalla Consigliera Accossato, inerente a "Utilizzo Padiglione 18 della Certosa di Collegno da una parte dell'Università"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 251, presentata dalla Consigliera Accossato, che ha la parola per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Provo a sintetizzare il tema di quest'interrogazione a risposta immediata. Come indica il titolo, riguarda il Padiglione 18 della Certosa e il completamento, diciamo, dell'ipotesi progettuale che lo vedeva destinato a residenza universitaria da parte dell'Università di Torino e dell'allora Università Italo-Francese al momento commissariata, di cui non so le sorti attuali.
Il tema delle residenze universitarie è sempre all'attenzione dei media. Ancora in questi giorni, ogniqualvolta ci siano spazi liberi in questa città o attorno si propone di dedicarli alle residenze universitarie, vista la grave carenza che anche lei, Assessore, sia in quest'Aula che in Commissione, ci ha rimarcato.
In questo caso, sono stati impiegati fondi pubblici per ristrutturare il Padiglione 18 della Certosa di Collegno, ex Ospedale psichiatrico, e i lavori sono terminati, come scrivo nell'interrogazione, credo circa due anni fa, grossomodo; adesso a memoria non potrei ricordare con precisione.
Al momento però non sono utilizzati, quindi il quesito è il seguente: quale destino avrà questo patrimonio oggi ristrutturato e pronto per ospitare studenti, quando partirà l'insediamento di studenti, quando sarà destinato alla sua destinazione originaria? Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Accossato.
La parola all'Assessore Cerutti per la risposta.



CERUTTI Monica, Assessore al diritto allo studio universitario

Grazie, Presidente.
Sicuramente, il tema delle residenze è una delle priorità che, come Assessorato ci poniamo. Per il caso specifico che lei pone, facciamo con questa risposta il punto della situazione.
La Certosa Reale di Collegno si estende su circa 50.000 metri quadrati e al suo interno si trovano 40 edifici, tra i quali il Padiglione 18, sede dell'ASL TO3, che è anche proprietaria dello stesso.
Nell'ambito di un quadro più generale di interventi per il recupero e la valorizzazione della Certosa Reale di Collegno, sulla base di un Protocollo d'Intesa tra Regione Piemonte, Città di Collegno e ASL TO3, nel 2004 venne sottoscritto un Protocollo tra Città di Collegno, Università di Torino e ASL TO3, al fine di procedere in sinergia per il recupero funzionale del Padiglione 18 e destinarlo così a servizi di studio didattica e ricettività a favore dell'Università di Torino e dell'Università Italo-Francese (quest'ultima istituita nel 1998 e concessionaria degli spazi interessati in virtù di atto concessorio determinato dall'ASL TO3).
Sulla base di tale atto convenzionale l'ASL TO3, proprietaria e stazione appaltante, procede nel 2009 ad espletare una gara pubblica per la "Ristrutturazione dell'ex Padiglione 18 dell'Antica Certosa Reale di Collegno, per la realizzazione di una foresteria ed un centro studi, al servizio dell'Università Italo-Francese".
I lavori vengono aggiudicati alla Ditta GF Costruzioni S.r.l. di Ciriè come da BU n. 25 del 25/06/2009, con il seguente finanziamento: 650.000 euro da parte dell'Università di Torino; 300.000 euro da parte dell'Università Italo-Francese; 650.000 euro da parte della Compagnia San Paolo.
Gli interventi sono terminati nel 2012, come lei ricordava, a circa otto anni di distanza dalla sottoscrizione del Protocollo sopraddetto. Tale lasso di tempo, secondo quanto ci ha illustrato il Dipartimento Tecnico Logistico e Operativo dell'ASL TO3, ha mutato le esigenze e le necessità che erano alla base dei citati accordi accordi. Si pensi ad esempio alla nascita e allo sviluppo dei corsi on-line che, assieme ad altre ragioni rendono necessario destinare diversamente gli spazi, non più utili per un utilizzo esclusivo da parte dell'Università Italo-Francese la quale sebbene cofinanziatrice dei lavori, ha inteso farsi da parte poiché non interessata alle nuove ipotesi di utilizzo diverse da quelle alla base degli accordi del 2004.
Pertanto l'ASL TO3, mutato il quadro soggettivo ed oggettivo, dopo l'ultimazione dei lavori ha intrapreso opportuni ragionamenti con l'Università di Torino, anch'essa cofinanziatrice degli interventi, al fine di analizzare e predisporre idonee soluzioni per l'utilizzo degli spazi riqualificati del Padiglione 18, mediante una revisione degli accordi sopra detti.
Tutto ciò ha già comportato la destinazione di parte del piano terra del Padiglione ad aule per corsi universitari: infatti da qualche mese l'Università di Torino, utilizzando gli spazi presenti, tiene un corso per "Servizi di prevenzione e Sicurezza" con circa 90 studenti. Quindi per i locali del piano terra la soluzione alla destinazione degli spazi è in fase di ultimazione.
Per il primo piano del Padiglione, cioè quello destinato ad uso foresteria, la situazione attuale vede la realizzazione di 25 stanze per 50 posti letto. I lavori sono terminati nel 2012 e la destinazione d'uso dei locali non è mutata.
Infatti il Dipartimento Tecnico, Logistico e Operativo dell'ASL TO3 ha proposto all'Università di Torino una serie di ipotesi, al fine di rendere operativa la struttura anche dal punto di vista della ricettività, secondo l'originaria destinazione. Le trattative tra i due enti per giungere ad un accordo sono tuttora in corso e riguardano diversi aspetti e problematiche tra cui il completamento degli impianti e degli arredi e l'acquisto dei suppellettili, un'analisi sull'eventuale utenza interessata e la gestione della struttura dal punto di vista operativo e finanziario, considerando le esigenze degli studenti, la vicinanza ad aule universitarie e la facilità di raggiungere le facoltà site in Torino.
Anche l'EDISU è stato coinvolto in una riunione con i due Enti interessati per le opportune valutazioni in ordine alle analisi relative a costi/benefici, allo scopo di garantire una gestione efficiente e una sostenibilità finanziaria nel tempo. Naturalmente occorre tener conto che a pochi chilometri dalla Certosa, l'EDISU gestisce già una struttura ricettiva per studenti universitari (Villa Claretta) con 430 posti letto che, ad oggi, coprono il fabbisogno per gli studenti che frequentano le facoltà universitarie presenti a Grugliasco.
L'impegno della Regione Piemonte sarà sicuramente quello di monitorare la situazione affinché gli enti interessati, l'ASL TO3 e l'Università di Torino trovino un accordo proficuo in modo da arrivare alla soluzione migliore nel più breve tempo possibile.
Tutto questo in un quadro finanziario, è bene ricordarlo, non facile per la Regione Piemonte.
Anche in quest'ottica abbiamo avviato con la preziosa collaborazione dell'Osservatorio regionale per l'Università e per il Diritto allo studio universitario un'analisi sui costi di gestione delle residenze universitarie e delle mense universitarie piemontesi con il preciso obiettivo di individuare eventuali sprechi da tagliare e di ottimizzare il servizio per gli studenti. Fondamentale per noi è, e sarà, proprio il confronto con questi ultimi, andando a basare le nostre scelte future in merito alle residenze, alle mense e a tutto quello che riguarda il diritto allo studio universitario in generale, proprio sulle loro esigenze.
La situazione è dunque monitorata; è chiaro che avremo modo di riaggiornarci in questa logica: stiamo facendo una ricognizione complessiva di tutto ciò che è offerto agli studenti dal punto di vista delle residenze universitarie, con la consapevolezza che anche il Comune di Torino si sta muovendo in tal senso. Vorremmo però capire quello che c'é allo stato attuale prima di pensare a nuovi investimenti. Grazie.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione a risposta immediata n. 253 presentata dal Consigliere Valle, inerente a "Rinnovo della concessione relativa all'immobile di proprietà della Regione sito in Piazza Bernini 12 a Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 253, presentata dal Consigliere Valle, che la illustra.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione volevo chiedere delucidazioni circa il destino dell'edificio di Piazza Bernini, che un tempo ospitava l'ex Istituto Superiore di Educazione Fisica (oggi Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie).
La concessione con cui la Regione concedeva l'immobile all'Università è scaduta al termine del 2014 e, al momento, rappresenta diverse criticità non solo per il destino dei corsi della scuola universitaria, che in questo momento si tengono sia lì che in altre posizioni della città (in particolare nella ex SAA), ma anche per tutte le attività della galassia ex ISEF, quindi anche della Fondazione ISEF, che ha in comodato alcuni di questi locali, e dell'Associazione Sportiva e della Società Sportiva a responsabilità limitata.
Fornirei alcuni numeri, giusto per sottolineare l'importanza della realtà di cui stiamo parlando: si tratta di un'Associazione che oggi conta all'incirca 80 dipendenti, di cui una quindicina a tempo indeterminato, e più di 5.000 iscritti, e che rappresenta, quindi, non solo per i quartieri limitrofi ma per l'intera città, un patrimonio sportivo rilevante, senza considerare gli aspetti di interesse universitario di cui parlavo poc'anzi.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al patrimonio

Grazie, Presidente.
La situazione rispetto alle convenzioni a cui si fa riferimento nell'interrogazione è andata modificandosi nel corso del tempo. All'inizio il rapporto era prevalentemente con l'Università, e l'ISEF era un istituto di emanazione universitaria.
Nel corso degli anni, l'utilizzo degli immobili di Piazza Bernini è andato trasformandosi: a fianco della Fondazione ISEF è nata questa Associazione ISEF, che è, sostanzialmente, il soggetto che in questo momento sta portando avanti gran parte della gestione degli impianti sportivi.
Alla scadenza della convenzione, l'Università ha rappresentato all'Amministrazione regionale che è molto ridotto il proprio interesse relativamente all'utilizzo dello stabile, limitandosi unicamente al Centro della Medicina dello Sport, quindi ad un'attività che occupa una porzione assolutamente limitata di tutta la proprietà.
A questo punto, l'utilizzo prevalente è quello legato alla gestione degli impianti e delle attrezzature sportive, ed è evidente che mentre vi era un interesse forte da parte della Regione quando il soggetto privilegiato interlocutore era l'Università, questo interesse da parte della Regione si è attenuato di molto nella misura in cui la situazione prevalente di utilizzo della proprietà riguarda l'impiantistica sportiva, e quindi l'associazionismo sportivo e la promozione di attività sportive.
Per queste ragioni, anche in considerazione della difficile collocabilità dell'immobile, nei giorni scorsi abbiamo incontrato l'Amministrazione comunale di Torino, nella persona dell'Assessore al bilancio e al patrimonio, Passoni. Nel corso dell'incontro è emerso sostanzialmente, l'intendimento reciproco, da parte delle due Amministrazioni, affinché la Regioni conceda in comodato d'uso l'immobile di Piazza Bernini alla Città di Torino. Perché mentre non vi è un interesse istituzionale da parte della Regione sull'attività sportiva, c'è un interesse indubbio da parte della Città di Torino.
Tale intesa è stata, in questo momento, oggetto di scambio epistolare tra la Regione Piemonte e la Città di Torino e, qualora fosse confermata (ma non vedo ragione contraria in questo momento), noi concederemo il comodato d'uso, senza alcun onere a carico della Regione Piemonte, alla Città di Torino, la quale diventerebbe sia il soggetto interlocutore per il limitato utilizzo da parte dell'Università per il Centro di Medicina Sportiva, sia il soggetto che dovrà definire le modalità di gestione di tutta la parte relativa all'intervento sportivo.
Spero di aver fornito tutti gli elementi.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 257 presentata dal Consigliere Vignale, inerente a "Qual è il futuro dell'Ospedale di Lanzo?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 257, presentata dal Consigliere Vignale, che la illustra.
Prego collega Vignale, ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Chiederei solo la presenza dell'Assessore.



PRESIDENTE

L'Assessore è qua.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
È un tema che abbiamo cercato di affrontare in altre occasioni, per crediamo sia stato necessario presentare un quesito a risposta immediata.
L'interrogazione riguarda l'ospedale di Lanzo che, come l'Assessore sa bene, oggi ha 48 posti di Medicina Generale e 25 di Lungodegenza, quindi posti ospedalieri. Come l'Assessore sa, l'ospedale di Lanzo non è compreso all'interno della nuova delibera di revisione della rete ospedaliera pertanto non è né ospedale di territorio né ospedale di area disagiata come ad esempio, per parlare della provincia di Torino, è l'ospedale di Cuorgné o di Susa.
Nonostante questo, in un incontro che si è tenuto il 12 dicembre - se non ricordo male (se non è questa data, siamo vicini) - nel Comune di Ivrea, con tutti i Sindaci dell'ASL TO4, a domanda proveniente dagli amministratori delle Valli di Lanzo se i posti di Medicina Generale e di Lungodegenza sarebbero stati chiusi oppure no, l'Assessore ha risposto che sarebbero stati mantenuti.
Se è così, evidentemente non possiamo che rallegrarci, perché è un aspetto che abbiamo sempre richiesto, anche quando la maggioranza, di cui il sottoscritto e non solo faceva parte, aveva inizialmente individuato come ospedale non più di territorio, per poi, non cambiare idea, ma comprendere che era meglio tornare ad individuarlo come tale.
Chiediamo, pertanto, se l'ospedale di Lanzo rimarrà tale, quindi con i posti di Medicina Generale e Lungodegenza all'interno del medesimo, non solo adesso, ma anche con la futura nomina dei Direttori generali, perch in più di un'occasione l'Assessore ha ricordato che l'applicazione della nuova rete ospedaliera non è un'applicazione immediata, ma è un'applicazione che dovrà passare attraverso la nomina dei Direttori Generali e i futuri atti aziendali.
Pertanto, come ho avuto modo di dire anche recentemente, rispetto alla situazione astigiana, ci vorrà un'attività di almeno uno o due anni per attuare la delibera, perché è evidente che se la risposta - come noi ci auguriamo - fosse positiva, dovremmo addivenire anche ad una modifica della delibera, per far sì che quello che oggi è un Presidio ospedaliero rimanga tale anche negli atti della Giunta regionale,e quindi presente all'interno della rete ospedaliera.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Non posso che confermare quanto ho avuto modo di dire ai Sindaci nell'incontro di dicembre. La conferma deriva esclusivamente dal fatto che attraverso una valutazione fatta con il Direttore Generale dell'ASL TO4 Boraso, emerge con grande evidenza che per quel territorio è necessario avere a disposizione 48 posti letto di Medicina e 25 posti di Lungodegenza poiché l'ospedale di Cirié non ha la possibilità, fisicamente, di dare delle risposte. Pertanto, quella struttura, con quei posti letto, è sicuramente importante per dare una risposta di salute a quel territorio.
Sulla base di queste valutazioni, dell'esame che ho fatto con il Direttore e sulla base delle esigenze concrete, non posso che confermare qui ciò che ho avuto modo di dire ai Sindaci. Aggiungo che presto avrò un nuovo incontro con i Sindaci (mi è stato chiesto nell'incontro precedente) e spero di visitare la struttura nei prossimi giorni, in ogni caso prima dell'incontro, perché - come ho detto ai Sindaci - fermo restando quest'attività, che è solo legata all'ospedale di Cirié, quindi struttura ospedaliera a tutti gli effetti, resta l'obiettivo (almeno questa è l'idea ed è uno dei temi di lavoro) di definire quanto prima un Piano riguardante l'assistenza territoriale.
Il territorio delle Valli di Lanzo ha un'esigenza e mi pare che questo sia condiviso dai Sindaci che ho incontrato, ma anche da coloro che ho visto recentemente, cioè il fatto che, al di là degli aspetti di carattere ospedaliero, occorre dare una risposta alla domanda di tipo domiciliare con le modalità che saranno decise prossimamente. E' un'idea che occorre ancora verificare, ma sarà uno dei temi che affronteremo: se oltre alla struttura ospedaliera, quella struttura può essere anche una sede, un luogo fisico per cercare di avviare qualche progetto di carattere innovativo in merito all'assistenza territoriale, nei termini previsti dall'articolo 5 del regolamento del Patto per la Salute.
In ogni caso, ribadisco ciò che ho avuto modo di dire: nel momento della nomina dei nuovi Direttori, questa decisione sarà confermata e quindi, dovranno attuarla.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 258 presentata dalla Consigliera Porchietto, inerente a "Assunzioni personale medico e infermieristico"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 252 presentata dalla Consigliera Porchietto, che ha la parola per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente. Colgo l'occasione per augurare anche al Presidente buon anno - visto che non siamo ancora riusciti a farlo - con piacere anche da parte dei miei colleghi.



PRESIDENTE

Ricambio a lei e a tutti i colleghi. Ed anche ai non colleghi.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve per lasciare spazio all'Assessore Saitta, perch ritengo che quest'interrogazione sia un po' nel cuore e nel pensiero di tutti. Abbiamo letto, nei giorni scorsi, di una situazione molto difficile (tra l'altro auspichiamo che tutto si risolva per il meglio) riguardante la salute di una persona, in particolare, ma non solo, poiché conosciamo le condizioni in cui molto spesso gli operatori sanitari si trovano a dover lavorare.
Il fatto di leggere che sono opportune 600 assunzioni, parlandone come se questa fosse una cosa imminente da fare, ha colto tutti noi abbastanza di sorpresa, perché sappiamo benissimo che stiamo parlando di un costo significativo, valutabile - a regime - tra i 30 e i 50 milioni, ma soprattutto tenendo presente che abbiamo un Piano di rientro che dobbiamo rispettare e che abbiamo dei tetti di spesa sul personale che sono stati predeterminati e che sono ancora vincolanti sia per il 2015 sia per il 2016, inseriti nei Piani operativi delle varie Direzioni.
Poiché negli articoli comparsi sui giornali e nell'intervista fatta all'Assessore si parlava anche di una riunione che è ormai prossima (se non erro, avverrà domani), riteniamo importante sapere dall'Assessore quali saranno le risorse utilizzate e come immagina di poter predisporre subito un Piano per l'assunzione di 600 persone.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

In quest'interrogazione viene posto il problema del finanziamento, come è giusto che faccia un amministratore.
Per quanto riguarda le assunzioni - dico delle cose note, ma solo per riprendere un po' il filo - essendo in Piano di rientro dobbiamo sottostare a questo vincolo.
Abbiamo posto questo problema in una serie di incontri avuti in questi giorni, in modo particolare con il Direttore Generale della sanità - il dottor Moirano - con il Ministero della Salute ed anche con il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Questo problema era uno degli obiettivi annunciati in questa sede, quando si parlava della riorganizzazione della rete ospedaliera ed era anche uno dei motivi della grande accelerazione che abbiamo dato a quella decisione, per dimostrare, attraverso la delibera sulla rete ospedaliera, ma anche insieme a tutte le delibere che abbiamo assunto in questi mesi riguardo all'attuazione dei programmi operativi soprattutto per il contenimento della spesa, che le decisioni assunte erano e sono in linea con l'obiettivo del contenimento della spesa.
Sulla base delle decisioni assunte, come abbiamo già avuto modo di dire anche qui in Consiglio, per quanto riguarda la gestione coordinata degli appalti a livello di quadrante, altre delibere assunte dalla Giunta regionale e altre decisioni assunte dalle singole Aziende; sulla base di un'azione di governo abbastanza presente e continua da parte degli Uffici dell'Assessorato, e sulla base delle decisioni che assumeremo nelle prossime settimane, per quanto riguarda il contenimento della spesa possiamo certamente dire, con una buona sicurezza, che siamo nelle condizioni di contenere, come è stato annunciato, la spesa per la gestione della sanità nel 2015 di 100 milioni.
C'è sicuramente una copertura, quindi, per quanto riguarda l'assunzione di ben 600 persone, in modo particolare infermieri e medici. C'è quindi una certezza, perché abbiamo assunto delle decisioni.
Nella riunione di domani con il Ministero della Salute queste questioni saranno presentate, come verrà presentata anche l'emergenza esistente in alcuni pronto soccorso. Successivamente, oltre a questo incontro con il Ministero della Salute, ci sarà un incontro più generale - parlo di qualche settimana dopo, in ogni caso entro il mese - con quello che una volta si chiamava Tavolo Massicci, per avere la deroga, dimostrando concretamente come abbiamo fatto inviando già tutte le delibere di attuazione dei programmi operativi, che siamo nelle condizioni di poter finanziare, perch c'è una riduzione degli altri centri di costo diversi dal personale.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.24 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.27)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 169 presentato dai Consiglieri Gariglio, Gallo Rostagno, Barazzotto e Ferrentino, inerente a "Condanna della manifestazione No TAV del 6 gennaio 2015 a Torino" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, cortesemente chiedo l'iscrizione dell'ordine del giorno n.
169, "Condanna della manifestazione No TAV del 6 gennaio 2015 a Torino" avente come primo firmatario Davide Gariglio.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Difesa idrogeologica

Richiesta, da parte del Consigliere Bertola, di comunicazione del Presidente della Giunta regionale sul "Taglio sui fondi europei destinati alla prevenzione del dissesto idrogeologico"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Avendo visto la presenza in Aula del Presidente Chiamparino, volevo chiedere se era possibile avere - anche in modo breve e schematico - una comunicazione sulla notizia che abbiamo appreso.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Bertola.
Gli Uffici mi hanno portato a conoscenza dell'acustica di quest'Aula rappresentando il fatto che a volte si sente di più la voce di chi parla fuori microfono rispetto a chi sta parlando al microfono. E' necessario quindi, fare molto silenzio.
Prego, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Un'acustica adatta alle rappresentazioni delle orchestre sinfoniche sicuramente.
Visto che ho notato la presenza del Presidente Chiamparino in Aula volevo chiedere una comunicazione, anche breve, riguardo ad una notizia che abbiamo letto ieri, relativamente al probabile taglio di 50 milioni di euro di fondi FSC non ancora impostati, che sarebbero stati destinati alla prevenzione e al contrasto del dissesto idrogeologico.
Grazie.


Argomento: Centri permanenza temporanea

Ordine del giorno n. 150 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Giaccone Baricco, Rossi, Appiano, Allemano, Conticelli, Chiapello, Accossato e Boeti, inerente a "Chiusura del CIE di Corso Brunelleschi" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Insieme ai tanti colleghi sottoscrittori di questo ordine del giorno nella scorsa Conferenza dei Capigruppo avevamo richiesto di andare al voto.
Come vi ricorderete, in quell'ultima data di Consiglio siamo riusciti a votare tutti i disegni di legge, ma non gli ordini del giorno.
Sarei quindi qui a richiedere, come da nostra normativa, l'ordine del giorno n. 150, "Chiusura del CIE di corso Brunelleschi".
Grazie.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 170 presentato dai Consiglieri Giaccone, Boeti Grimaldi, Monaco, Baricco, Allemano, inerente a "Chiusura dei progetti di somministrazione dei pasti nelle carceri con il coinvolgimento lavorativo dei detenuti" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Chiedo che sia messo all'o.d.g. l'ordine del giorno "Chiusura dei progetti di somministrazione dei pasti nelle carceri con il coinvolgimento lavorativo dei detenuti".
Grazie.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendoci osservazioni in senso contrario, riteniamo accolti ed iscritti gli ordini del giorno n. 159, n. 150 e n. 170 appena proposti.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Ferrari.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 18 e 22 dicembre 2014.


Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 24 dicembre 2014, le seguenti leggi regionali ed ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 16 del 5 novembre 2014: "Rideterminazione del trattamento economico dei membri del Consiglio regionale e della Giunta regionale" legge regionale n. 17 dell'11 novembre 2014: "Ulteriori modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2007 n. 28: norme sull'istruzione e il diritto allo studio e la libera scelta educativa".


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

e) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale, in data 31 dicembre 20014, ha trasmesso, in ottemperanza all'articolo 24 della legge 7/2001, nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte, numero 4 deliberazioni del 10 novembre 2014, n. 5 deliberazioni del 18 novembre 2014, n. 12 deliberazioni del 24 novembre 2014, n. 1 deliberazione del 5 dicembre 2014.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.



PRESIDENTE

Ricordo che domani alle ore 12.30 è convocata la Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 67, inerente a "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 67, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ricordo che nella seduta pomeridiana del 18 dicembre 2014 il Consigliere Appiano ha svolto la relazione di maggioranza. Nella seduta del 29 dicembre il Consigliere Bertola ha svolto la relazione di minoranza ed è terminata la discussione generale.
Consigliere Bertola, la Giunta, in merito alla sua domanda per quanto riguarda le comunicazioni del Presidente Chiamparino, se per il Gruppo potrebbe andare bene, farebbe una comunicazione il Vicepresidente Reschigna magari verso fine giornata, poi magari ci mettiamo d'accordo per un tempo congruo, che possa mettervi nelle condizioni di chiedere dei chiarimenti e ricevere delle risposte.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al comma 1 le parole: "Al fine di migliorare la tempestività del pagamento dei fornitori, di uniformare i tempi di pagamento, " sono così sostituite: "Al fine di adeguare alle disposizioni europee e uniformare i termini di pagamento dei fornitori e di".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Iniziamo l'analisi del disegno di legge n. 67, sull'articolo 1 riguardante i pagamenti centralizzati di fornitori dell'Azienda Sanitaria Regionale. Abbiamo presentato una serie di emendamenti nel merito per migliorare una parte del testo.
Abbiamo delle perplessità sul significato dell'articolo e sulle ricadute che esso avrà, nel senso che non riteniamo che possa essere così risolutivo e rivoluzionario. Soprattutto, abbiamo degli interrogativi riguardanti la funzione di Finpiemonte SpA, la finanziaria regionale piemontese, in merito all'organico e alle capacità che essa abbia nell'adempiere ad un incarico così importante e gravoso, senza valersi di nuovo personale e di nuove assunzioni. Questo è un tema che vorremo comprendere meglio prima della fine dell'approvazione del provvedimento. In Commissione non abbiamo avuto modo di affrontare il tema.
Dubitiamo che la finanziaria regionale sia già oggi in grado di poter svolgere questo compito senza ulteriori potenziamenti di organico, e se dovrà accogliere personale delle ASL, delle Province, visto che si sta affrontando il tema della Province e quant'altro.
Con l'emendamento n. 45) chiediamo di implementare la definizione iniziale riguardante le disposizioni europee per i tempi di pagamento.
Rimane il senso dell'inizio dell'articolo, tempestività del pagamento secondo le disposizioni europee, i 60-90 giorni che si richiedono in Europa per pagare i fornitori, senza portare a delle conseguenze negative, sia per i fornitori che per la Regione stessa.
I fornitori, classicamente, includono nel prezzo di gara e di fornitura il costo degli interessi relativi al ritardo con cui vengono fatti i pagamenti. Questo è un dato di cui abbiamo discusso spesso in Commissione non solo in Commissione bilancio, ma anche sanità. Se riuscissimo a pagare in tempi europei, quindi rapidi e certi (cosa che oggi facciamo solo per i farmaci, perché si tratta di colossali multinazionali, che hanno poteri di persuasione notevoli), abbasseremmo notevolmente il prezzo della fornitura di alcuni punti percentuale. Questo è un dato importante, speriamo che non rimanga solo una dichiarazione di intenti nell'articolo 1, ma che possa realmente avvenire.
Questo può avvenire grazie anche allo "sblocca crediti", il decreto legge n. 35 come convertito in legge nel 2013, che ha permesso di avere quella liquidità per sanare tutto il pregresso. Speriamo, da adesso in avanti, di essere al passo con i tempi di pagamento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al comma 1 le parole: "è autorizzata ad attivare azioni volte a realizzare il pagamento centralizzato", sono così sostituite: "utilizza un sistema di pagamento centralizzato".
Emendamento rubricato n. 44) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al comma 1 le parole: "avvalendosi della società finanziaria regionale Finpiemonte S.p.A.", sono così sostituite: "avvalendosi dei propri Uffici".
Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al comma 2 le parole: "sentita la commissione consiliare competente", sono così sostituite: "previo parere obbligatorio e vincolante della commissione consiliare competente".
Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Il comma 3 è così riscritto: "La Giunta Regionale, a partire dall'entrata in funzione di un sistema di pagamento centralizzato dei fornitori comunica annualmente alla commissione consiliare competente i risultati raggiunti dall'applicazione del comma 1".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà



BONO Davide

Abbiamo fatto delle valutazioni nel merito dell'articolo 1, e poi della maggior parte degli altri articoli, in cui vi sono, più che altro, delle perplessità formali, ma anche di contenuto in alcuni articoli. Abbiamo già avuto modo di evidenziare alcune criticità nella discussione generale e abbiamo colto con piacere che saranno oggetto di modifica emendativa da parte della Giunta; ad esempio, penso al discorso dell'ARAI (Agenzia Regionale delle Adozioni Internazionali) e ad altri articoli.
Sull'articolo 1 abbiamo presentato anche l'emendamento n. 44) che fondamentalmente, è l'emendamento più sostanziale, nel senso che andrebbe a modificare integralmente il contenuto dell'articolo in quanto, invece di avvalersi per i pagamenti centralizzati degli uffici della Finpiemonte SpA chiederemmo di avvalersi degli uffici regionali, ovviamente adeguatamente potenziati, con assunzioni o con spostamento di personale.
Noi speriamo che arrivino norme in questo senso dal livello nazionale che possano permettere di salvaguardare i dipendenti provinciali. Solo ieri abbiamo visto la manifestazione dei precari della Provincia di Torino, che sono solo una quota parte (22 su 500), di lavoratori che non hanno certezza sul proprio futuro, mentre gli altri hanno certezze per due o tre anni sicuramente una norma a livello nazionale, speriamo che possa addivenire in questo senso a questi risultati.
Per evitare di dare all'esterno una funzione importante come quella dei pagamenti centralizzati, condividiamo l'ottica di una centralizzazione e di un allentamento, di uno spostamento della funzione dei pagamenti dalle singole Aziende Sanitarie Regionali o Ospedaliere, alla Regione. La condividiamo. Non abbiamo compreso bene quali potrebbero essere le ricadute rispetto all'utilizzo di Finpiemonte SpA, oggetto di un'altra ipotesi di fusione con Finpiemonte Partecipazioni, di cui dovremo analizzare a breve le partecipazioni regionali per permettere un risparmio di quote e un importante rientro di capitali per una Regione in difficoltà come la nostra.
L'emendamento n. 46) è un emendamento, come ho detto prima, piuttosto formale che contenutistico. La norma è un po' arzigogolata: dice che autorizza ad attivare azioni volte a realizzare pagamento centralizzato. Mi sembra un po' complessa come scrittura; noi l'avremo semplificata con "utilizza un sistema di pagamento centralizzato".
Mi sembra abbastanza chiaro l'intento e non vi è bisogna di dare ulteriori spiegazioni.
Vorremmo porre l'attenzione sull'emendamento n. 47) al comma 2 riguardante la solita puntualizzazione, che però per noi è importante anche perché siamo Consiglieri e quindi ci teniamo al ruolo di indirizzo e di controllo delle Commissioni competenti.
Chiederemmo dunque di inserire, invece dell'espressione "sentita la Commissione consiliare competente", l'espressione "previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente", in merito alle modalità di attuazione delle azioni di pagamento centralizzato.
La Regione, cioè, detta degli schemi o dei regolamenti, su cui vorremmo che la Commissione esprimesse un parere obbligatorio e vincolante.
Posto che tanto la Commissione decide a maggioranza e quindi a maggioranza può dare parere favorevole senza le opposizioni, pensiamo per che la sola formulazione del "sentita la Commissione consiliare competente", che è presente in tante norme anche della passata legislatura svuoti un po' di senso l'attività di indirizzo e di controllo del Consiglio che, come sappiamo, ne è la sua prerogativa fondamentale assieme a quella legislativa.
Come sappiamo, però, c'è un certo ingolfamento di disegni di legge della Giunta, tra le quali faticano ad emergere proposte di legge della maggioranza o dell'opposizione, cioè proposte di legge del Consiglio. La funzione di controllo e di indirizzo, quindi, risulta poi preponderante sull'attività legislativa.
L'emendamento n. 48) chiede di riscrivere il comma 3, perché è poco chiara la cadenza temporale di rendicontazione dei risultati raggiunti. La norma, cioè, dice: "La Giunta regionale, decorso un anno dall'approvazione della presente legge, comunica alla Commissione consiliare competente i risultati raggiunti". Dalla norma così letta, quindi, sembrerebbe che passato un anno, la Giunta comunichi una volta e che poi non lo farà più.
Si tratta quindi, se abbiamo interpretato correttamente il significato che voleva dare la Giunta, di un miglioramento: chiederemmo che la Giunta regionale, passato un anno dall'entrata in vigore della legge, comunichi ogni anno alla Commissione consiliare competente i risultati raggiunti.
Mi sembra che con questo abbiamo terminato l'illustrazione degli emendamenti all'articolo 1. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Intervengo sul complesso di questi quattro emendamenti, per sottolineare alcuni aspetti. Un elemento importante è che nell'articolo 1 (proprio nel titolo) si scriva "Pagamenti centralizzati dei fornitori delle Aziende sanitarie regionali" e poi, all'interno del comma 1, si dica che "è autorizzata ad attivare azioni volte a realizzare.".
Noi abbiamo provato a dire: cerchiamo di essere più precisi, visto che poi, quando le norme lasciano spazi di libertà, questi vengono abilmente utilizzati per mantenere, se possibile, modalità vecchie e meno controllabili di pagamento.
Uno di questi quattro emendamenti, quindi, è volto a dire che dev'essere realizzato un sistema di pagamento centralizzato. Diciamolo chiaramente e in modo definitivo, in maniera che lo si faccia una volta per tutte.
L'altro aspetto molto importante è quello di sottoporre gli esisti di questa riforma alla valutazione del Consiglio regionale. E da qui derivano i due emendamenti n. 47) e n. 48), che introducono il parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente: una cosa che ci sembra molto importante in un periodo in cui si tende a cercare di svincolare gli organi di governo da quelli legislativi e di controllo.
Quello che avviene in Parlamento è esemplificativo e noi spereremmo che in Regione, dove il Consiglio è eletto in maniera proporzionale e con le preferenze - quindi con una rappresentanza democratica decisamente più importante rispetto a quella parlamentare - il valore dei Consiglieri e della rappresentanza democratica venga mantenuto, anche in questa parte che riguarda i pagamenti centralizzati. Per questo motivo si richiede un parere vincolante della Commissione specifica.
Infine, l'emendamento 48) che riguarda il comma vuole porre un vincolo un po' più forte di quello lasco della scrittura originale, dove si dice "dopo un anno": non solo dopo un anno, ma a partire dall'attivazione di un sistema di pagamento centralizzato dei fornitori. Di nuovo, quindi sottolineiamo l'importanza di dare significato vero a questo articolo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per l'espressione del parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

La Giunta dà parere favorevole sugli emendamenti n. 45) e n. 48) e parere contrario sugli altri.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Subemendamento rubricato n. 176) presentato dal Consigliere Appiano: Al comma 2 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 67 le parole: "o comunque di utilità sociale e culturale" sono sostituite dalle seguenti: "o comunque di utilità sociale, culturale, sportiva e ricreativa".
Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano per l'illustrazione; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Intervengo molto velocemente.
Laddove si parla di "utilità sociale e culturale" per l'eventuale valorizzazione di beni immobili precisavo ulteriormente i termini "sportiva" e "ricreativa", per estendere l'alveo delle materie in cui è possibile valorizzare i beni medesimi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Appiano.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Graglia, Pichetto Fratin, Sozzani: Al comma 1 dell'articolo 2, del disegno di legge n. 67, dopo le parole ''Gli immobili di proprietà regionale" sono aggiunte le seguenti: "anche quelli appartenenti alle Aziende Sanitarie Regionali".
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Per quanto riguarda quest'emendamento, anche da parte nostra è una precisazione in più.
Semplicemente, dopo le parole "gli immobili di proprietà regionale", si tratta di aggiungere le parole "anche quelli appartenenti alle Aziende Sanitarie Regionali", in modo tale che nell'attribuzione alle associazioni piuttosto che agli enti pubblici che possono godere di aree o metri quadrati importanti per l'attività della loro funzione siano anche ricomprese le Aziende Sanitarie Regionali, quale patrimonio messo a disposizione rispetto all'individuazione già fatta nell'intero articolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Sozzani.
Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Dal comma 1 sono eliminate le parole "di norma".
Emendamento rubricato n. 50) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Dal comma 2 sono eliminate le parole "di norma".
Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al comma 3 dopo le parole "Con apposito regolamento regionale" sono inserite le seguenti parole ", approvato previa il rilascio di un parere obbligatorio e vincolante da parte della commissione consiliare competente,".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione congiunta degli emendamenti; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sull'articolo 2 insistono tre emendamenti del Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle, che riguardano piccole precisazioni che vorremmo porre all'attenzione dell'Aula e degli Assessori competenti.
L'articolo 2 riguarda l'attribuzione in uso gratuito o a canone agevolato di immobili regionali. E fin qui potremmo essere tutti abbastanza d'accordo, nel senso che sono immobili con, ovviamente, un costo per la Regione Piemonte già solo per la manutenzione ordinaria e il pagamento delle tasse riguardanti la proprietà degli immobili stessi. Quindi, la possibilità di darli in concessione in uso gratuito o a canone agevolato ad associazioni di utilità sociale e culturale o, come aggiunto dal collega Appiano, sportiva e ricreativa, ci vede abbastanza favorevoli.
Praticamente, in cambio viene chiesto a queste associazioni di farsi carico degli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Allora, ci siamo posti delle domande, anche con il collega Andrissi e con i colleghi del Gruppo, in quanto la manutenzione ordinaria è fattibile mentre la manutenzione straordinaria dipende dalle condizioni dell'immobile, che può assumere anche un costo notevole, che per le associazioni di volontariato senza finalità lucrative può diventare un problema insormontabile.
In effetti, c'è scritto "di norma". Però, in una norma - chiedo scusa per il gioco ci parole - inserire la locuzione "di norma" a noi non ci aggrada granché. Infatti, scrivere "di norma" vuol dire che può esserci un'interpretazione, cioè una discrezionalità notevole nel momento dell'attribuzione di questi immobili, che già potrebbero essere in uso gratuito o a canone agevolato.
Quindi, chiederemmo con due emendamenti di eliminare le parole "di norma" nel caso in cui si volesse anche intervenire sui costi della manutenzione straordinaria.
Dal nostro punto di vista, la manutenzione ordinaria si può affidare sempre alle associazioni, mentre la manutenzione straordinaria può esserlo di norma, quindi spacchettare le due proposte. Proprio per questo, con il terzo emendamento, chiediamo, al comma 3, la possibilità che sul regolamento regionale si possa esprimere la Commissione competente.
Noi abbiamo chiesto un parere obbligatorio e vincolante, però siamo disponibili ad autoemendare il nostro emendamento, addolcendo un po' il senso della norma, inserendo solo le parole "sentita la Commissione consiliare competente", in modo che con il regolamento si possa esprimere un parere su una migliore specificazione della norma di legge. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 164) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: 1. Nella rubrica sostituire la parola "agevolato" con la parola "ricognitorio".
2. Al comma 3 dopo le parole "commi 1 e 2" sostituire il periodo con il seguente "ed i criteri per la determinazione dell'ammontare dei relativi canoni".
Testo risultante: "Art. 2 (Attribuzione in uso gratuito o a canone ricognitorio di immobili regionali) Gli immobili di proprietà regionale possono essere oggetto di attribuzione in uso gratuito o a canone ricognitorio in favore delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1. comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), per le finalità istituzionali di queste ultime. In tali casi gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni sono di norma posti a carico delle amministrazioni utilizzatrici.
Gli immobili di proprietà regionale possono altresì essere oggetto di attribuzione in uso gratuito o a canone ricognitorio in favore delle amministrazioni pubbliche di cui al comma 1, nonché in favore di soggetti di natura pubblica o privatistica senza finalità lucrative, ai fini della realizzazione di progetti di valorizzazione del patrimonio e promozione del territorio o comunque di utilità sociale e culturale. In tali casi gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni sono di norma posti a carico dei soggetti utilizzatori.
Con apposito regolamento regionale sono disciplinate le modalità di attribuzione in uso degli immobili ai sensi dei commi 1 e 2 e di determinazione dell'ammontare dei relativi canoni.".
Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento, di fatto, riscrive l'articolo, ma non lo cambia.
In effetti, le uniche due modifiche rispetto al testo del disegno di legge riguardano il titolo, dove al posto di "canone agevolato" ci sono le parole "canone ricognitorio", e l'ultimo comma, dove, dopo i commi 1 e 2 vengono aggiunte le parole "e di determinazione dell'ammontare dei relativi canoni".
Quindi, è solo una specificazione che riguarda unicamente questioni di rappresentazione del testo.
Avendo la parola, esprimo il parere sugli emendamenti.
Sull'emendamento rubricato n. 16) il parere è contrario, perché noi non possiamo impegnare il patrimonio delle Aziende Sanitarie, possiamo impegnare con legge regionale il nostro patrimonio.
Sull'emendamento rubricato n. 49) il parere è contrario: le questioni che sollevava il Consigliere Bono nel suo intervento le vediamo nel regolamento, dove disciplineremo questi elementi.
Sull'emendamento rubricato n. 51) - mi sembra che lo stia già correggendo se vengono tolte le parole "obbligatorio e vincolante", il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 176), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



(La Consigliera Gancia espone un cartello recante la scritta: "No ipocrisia")



PRESIDENTE

Collega Gancia, la invito a rimuovere il cartello a sue mani. Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 164).
Il Consiglio approva.
Sia messo a verbale che il Consigliere Monaco ha votato in maniera favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Mighetti, Valetti e Andrissi: Al comma 1 sono eliminate le parole "anche finalizzata a non aumentare la tassazione nei confronti dei cittadini piemontesi".
Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Mighetti, Valetti e Andrissi: Al termine del comma 1 sono inserite le parole "inutilizzato e non strumentale all'esercizio delle funzioni istituzionali ".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il terzo articolo riguarda l'alienazione del patrimonio regionale.
Quindi, se nel secondo articolo abbiamo parlato di attribuzione in uso gratuito a canone agevolato di immobili regionali, nell'articolo 3 parliamo di alienazione del patrimonio regionale.
Quindi, bisognerà poi fare ovviamente un censimento molto attento del patrimonio, per capire quali immobili possono essere oggetto della norma di cui all'articolo 2 e quali immobili possono essere invece oggetto di alienazione, cioè della norma di cui all'articolo 3. E questo sarà molto importante, perché è ovvio che in un momento di difficoltà delle casse regionali, forse si spingerà di più sulla norma dell'articolo 3 (alienazione) per avere in cassa dei soldi immediatamente, piuttosto che un uso gratuito o a canone agevolato di natura ricognitoria come emendato dal Vicepresidente Reschigna all'articolo 2.
Però sull'articolo 3, al di là di questo, sono anni che parliamo di alienazione del patrimonio regionale, penso addirittura dall'VIII Legislatura.
Vorremmo solo specificare una questione che può sembrare banale, per di norma si aggiunge e nelle precedenti proposte di legge l'avevamo aggiunta, quindi che sia patrimonio inutilizzato attualmente e non strumentale all'esercizio delle funzioni istituzionali.
E' vero che normiamo l'ovvio, però è meglio specificare, perché non sempre l'ovvio, se non lo si specifica in norma, poi si tramuta in realtà.
Si potrebbe anche pensare di alienare il patrimonio regionale utilizzato e strumentale ai fini istituzionali e poi magari pagare un affitto. Perché in passato, con la logica dei fondi immobiliari - il Vicepresidente Reschigna lo sa bene - quando ci siamo opposti alla logica del fondo immobiliare soprattutto in tema sanitario e di immobili sanitari, questa ipotesi era stata ventilata.
In sanità ovviamente è una follia, magari in altre funzioni istituzionali dell'Ente potrebbe esserlo un po' meno, ma in sanità pensare di avere la proprietà dei muri delle Aziende sanitarie, venduti poi a dei fondi privati a cui poi si paga l'affitto, era veramente una proposta assurda, che per fortuna è tramontata.
Quindi, con quest'emendamento n. 53) chiediamo di potere specificare che non devono essere immobili utilizzati e non devono essere immobili strumentali alle attività istituzionali dell'Ente.
Illustro anche l'emendamento rubricato n. 52), visto che ho appena illustrato l'emendamento n. 53).


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media Statale"A. Avogadro" di Vercelli


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media Statale "A.
Avogadro" di Vercelli in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 67, inerente a "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 67, inerente a "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale", di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione dell'emendamento n.
52).



BONO Davide

L'emendamento n. 52) vuole eliminare solo una definizione che, se non sbaglio, è stata aggiunta in fase di discussione in Commissione. Cioè, la specifica che l'alienazione del patrimonio immobiliare regionale deve essere fatta anche al fine di non aumentare la tassazione nei confronti dei cittadini piemontesi.
Quindi, non è ovviamente un emendamento contro i proponenti. Mi sembra che fosse un emendamento di Forza Italia, però è un emendamento che vuole prendere atto della situazione, cioè la tassazione è già stata aumentata e abbastanza massicciamente (per 103-104 milioni di euro), quindi non credo ormai che un'eventuale alienazione del patrimonio immobiliare regionale che avverrà nei prossimi mesi o nei prossimi anni, - poi potrei sbagliarmi ed essere smentito - farà tornare indietro sull'aumento della tassazione.
Cioè, a fronte di una riduzione, che poi è una tantum, perché se si vendono immobili regionali non è che l'entrata è tutti gli anni, si ha un'entrata un anno e negli anni successivi non c'è più.
Quindi, non penso che ci sarà un riduzione della tassazione, anzi noi temiamo, visti i tagli che vengono da Roma, ulteriori aumenti di tasse.
Pertanto, chiederemmo di fare una modifica in questo senso per un'operazione non dico verità, ma almeno realtà e trasparenza rispetto alla situazione delle casse della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 171) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: le parole "la pubblicazione di bandi" sono sostituite da "un programma".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento n. 171) sostituisce le parole "dispone la pubblicazione di bandi" con le parole "dispone un programma di alienazione".
La motivazione dell'emendamento è solo che non tutta l'alienazione del patrimonio immobiliare può andare per bando, perché possono esserci operazioni che non richiedono l'emissione del bando.
Questa è l'unica ragione dell'emendamento.
Visto che sto intervenendo, esprimo parere favorevole sia sull'emendamento n. 52) sia sull'emendamento n. 53).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Chiedo l'appello nominale sull'emendamento n. 52).



PRESIDENTE

Bene.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri astenuti 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Submendamento rubricato n. 177) (all'emendamento rubricato n. 170) presentato dal Consigliere Vignale: sostituire "50" con "60".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo per un aspetto anche di correttezza istituzionale.
Gli articoli 3, 4, 5, 6 e 7 sono nati dalla discussione in sede di Commissione, in cui la Commissione ha recepito degli emendamenti presentati dal nostro Gruppo consiliare.
Devo dire che, sia per ciò che riguarda le modalità che per i tempi tanto sull'articolo 3 quanto sul 4 - vedremo su quelli successivi - la Giunta ha presentato una riscrittura dell'intero articolo.
Alcune precisazioni in relazione all'emendamento n. 170) della Giunta regionale, che contiene la possibilità di prevedere attribuzioni in uso a titolo oneroso di immobili regionali.
Facciamo presente che noi abbiamo presentato questo emendamento in sede di Commissione e che è diventato un articolo, che si distingue rispetto all'articolo 2, perché prevede la possibilità di concederlo a soggetti che hanno finalità di lucro. E' infatti assolutamente evidente che, rispetto a proprietà della Regione Piemonte o ad enti strumentali o a partecipate dalla Regione Piemonte che necessitano di interventi per svariati milioni di euro, se non individuiamo un soggetto che ne può trarre anche un beneficio, è assolutamente evidente che diventa difficile riqualificarli.
Per questo motivo, abbiamo presentato un subemendamento che porta da 50 a 60 gli anni di attribuzione a titolo oneroso. Noi abbiamo una serie di patrimoni, ma faccio un esempio per tutti, perché è già stato oggetto di bando da parte della Giunta regionale: il Borgo Castello della Mandria, che necessita di un intervento non inferiore ai dieci milioni di euro. Allora è assolutamente evidente che, se noi riduciamo quella che può essere l'attività di concessione, difficilmente riusciamo a trovare un soggetto interessato.
Al riguardo, devo dire che i nostri interessi sono due. Il primo è che quella struttura venga riconsegnata ai piemontesi e quindi non rimanga com'è oggi, una struttura inutilizzata, ma una struttura che può essere utilizzata per esempio con un'attività di tipo alberghiero. Su quello, la Giunta fece un bando con un vincolo ventennale, che fu quello che non fece partecipare poi nessuno al bando stesso. Il secondo motivo è che la riqualificazione di un immobile come quello (ma potremmo fare molti altri esempi) porta ricadute economiche assolutamente positive sul territorio in termini di tutte le imprese e i soggetti che andranno a operare nella riqualificazione di quello come di altri stabili.
Quindi crediamo che i sessant'anni vadano mantenuti, così come chiederemmo, anche se non abbiamo avuto tempo di presentare il subemendamento perché in realtà l'emendamento è stato pubblicato da pochi minuti, al Vicepresidente, che è il firmatario dell'emendamento, che al comma 3, dove si introduce una disciplina regolamentare, venga inserito un "sentita la Commissione", insomma, in modo tale che, visto che si stabiliscono durate e criteri per la determinazione dell'ammontare dei canoni, vi sia quello.
Faccio solo presente che è tale e tanta la diversità degli immobili di proprietà della Regione che - ma sarà, al limite, oggetto di discussione in sede di Commissione competente - un regolamento, in alcuni casi, rischia di porre delle condizioni che potrebbero blindare troppo i bandi che si vanno a fare. Questo, però, lo vedremo nel momento in cui si scriverà il Regolamento.
Chiederemmo anche per gli articoli successivi di poter fare un'attività come questa cioè, nel momento in cui viene sostituito un articolo, di poter presentare subemendamenti.
Detto ciò, vi è un aspetto meramente regolamentare. Chiedo scusa Presidente, lo dico perché le modalità di rispetto del Regolamento devono essere uguali tanto che una legge sia urgente e indifferibile quanto che una legge sia meno urgente e meno indifferibile.
Rammento che, quando discutemmo il disegno di legge n. 66, allorquando la Giunta presentò emendamenti sostitutivi dell'articolo, decaddero gli emendamenti che sostituivano il testo uscito dalla Commissione. Ebbene sull'articolo 3 non è accaduto questo, cioè la Giunta ha presentato un emendamento interamente sostitutivo e abbiamo votato anche gli emendamenti che erano stati presentati al disegno di legge uscito dalla Commissione.
Delle due, l'una: o si fa come oggi, o si fa come abbiamo fatto sul disegno di legge n. 66. Decida lei, Presidente, però vorrei che vi sia una modalità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 170) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: "Art. 4 (Attribuzioni in uso a titolo oneroso di immobili regionali) 1) La Regione, fatto salvo quanto previsto all'art. 2, nel perseguimento delle finalità di valorizzazione e riqualificazione del proprio patrimonio procede alla pubblicazione di bandi per l'attribuzione di immobili in uso a terzi a titolo oneroso, in concessione e per un periodo non superiore ad anni cinquanta per i beni appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile o con contratti di locazione per quelli del patrimonio disponibile.
2) Le attribuzioni in uso di cui al comma 1, ferme restando le disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42, possono prevedere interventi di manutenzione straordinaria a carico dell'assegnatario finalizzati al recupero del patrimonio, a fronte di una riduzione del canone.
3) Il regolamento di cui all'art. 2, comma 3, disciplina le modalità per l'attribuzione in uso degli immobili ai sensi dei commi 1 e 2, la durata ed i criteri per la determinazione dell'ammontare dei relativi canoni".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Anzitutto, vorrei precisare che le riscritture sono derivanti dagli Uffici, quindi sono riscritture di natura tecnica; altrimenti, mai mi sarei permesso di intervenire su quegli emendamenti che riconosco sono stati introdotti nel dibattito in Commissione sulla base di iniziative da parte dei Gruppi consiliari di opposizione. Quindi, la sostanza non cambia: è una riscrittura tecnica.
Ho ascoltato l'intervento del Consigliere Vignale e ho già provveduto a modificare l'emendamento, con la previsione dell'intervento da parte della Commissione consiliare, relativamente alla fase di approvazione del Regolamento. Per cui, sostanzialmente, non cambia.
L'unico elemento significativo che cambia rispetto al testo del disegno di legge è quello relativo alla durata massima delle concessioni.
Proprio per la correttezza del lavoro positivo svolto all'interno della Commissione, annuncio che esprimerò parere favorevole sul subemendamento presentato dal Consigliere Vignale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Non è in linea perché è stato...
Ora c'è! E' appena stato aggiornato.
Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al comma 1, le parole "quello degli enti parco e delle società partecipate" sono sostituite con le parole "quello degli enti pubblici vigilati e delle società partecipate".
Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al comma 1, le parole "per un periodo fra i dieci e i sessanta anni" sono sostituite con le parole "per un periodo fra i cinque e i trenta anni".
Emendamento rubricato n. 56) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al comma 2, le parole "non utilizzato" sono sostituite con le parole "assegnato".
Vuole illustrarli, Consigliere Bono?



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Sì, decadono. Prima ho continuato, perché c'era il voto favorevole però ha senso l'osservazione del collega Vignale.
Li illustri ugualmente.
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non abbiamo avuto tempo di ripresentarli come subemendamenti all'emendamento della Giunta. Quindi, se la Giunta ha presentato altri emendamenti sostitutivi degli articoli, se fosse possibile, chiederei di comunicarcelo un po' prima, così abbiamo il tempo, eventualmente, di ripresentarli come subemendamenti all'emendamento della Giunta, dal momento che - mi pare evidente - tutti gli emendamenti che abbiamo presentato sono di merito e non ostruzionistici.
Sulla logica che ha portato alla presentazione degli emendamenti del Consigliere Vignale, ne comprendiamo le motivazioni.
Noi avevamo presentato un emendamento, il n. 55) in senso opposto, cioè ci sembrava troppo ampio il tempo di cinquant'anni, fermo restando che capiamo le motivazioni di chi dice che, se c'è un investimento di dieci milioni di euro, è ovvio che deve essere ammortizzato nel tempo più ampio possibile.
Non tutti gli immobili che potranno essere oggetto di affidamenti onerosi, di cui all'articolo 4, sono immobili che necessitano di investimenti così ampi. Quindi, pensavamo che si potesse trovare un accordo in questo senso. E' vero che il caso specifico potrebbe richiedere questo ampliamento.
Fermo restando che decadrà, e non l'abbiamo ripresentato, rimaniamo con questa perplessità e valuteremo appunto come votare in merito all'emendamento.
L'emendamento n. 54) era una specificazione, per quanto riguarda gli enti, nel senso che c'è un riferimento specifico agli enti parco: noi avremmo inserito "enti pubblici vigilati e società partecipate". Capisco il riferimento agli enti parco, ma oltre alle società partecipate e agli enti parco, esistono anche gli enti pubblici vigilati dalla Regione Piemonte quindi bisogna capire se questa dicitura è più corretta. Ne abbiamo discusso in Giunta per le elezioni tra enti vigilati e enti controllati, e bisogna capire se questa definizione possa essere più corretta nell'emendamento presentato dalla Giunta.
Infine, per quanto riguarda l'articolo 2, però dovrei andare a rivedere, perché penso non ci sia più nell'emendamento ripresentato dall'Assessore Reschigna, quindi era una correzione al comma 2. Penso non abbia neanche più senso illustrare questo emendamento, perché è il testo dell'articolo cambiato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 177), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 170).
Il Consiglio approva.
Dichiaro decaduti gli emendamenti n. 54 ), n. 55) e n. 56).
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5



(Commenti del Consigliere Bertola)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.31, riprende alle ore 16.59)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Subemendamento rubricato n. 57) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Subemendamento all'emendamento n. 169 all'art. 5 del disegno di legge n. 67 "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale".
Al comma 1 dopo le parole "mediante permuta con immobili" sono aggiunte le parole "di pari valore di mercato".
Subemendamento rubricato n. 58) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Subemendamento all'emendamento n. 169 all'art. 5 del disegno di legge n. 67 "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale".
Dopo il comma 1 è aggiunto il comma 7bis che recita: "7 bis. In caso di valori di mercato differenti degli immobili di cui al comma, la permuta può essere effettuata a fronte di adeguato conguaglio atto a pareggiare la differenza del valore di mercato degli immobili".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Relativamente all'articolo 5, inerente la permuta di beni immobili regionali, avevamo presentato due emendamenti. Ma visto che la Giunta ha presentato un emendamento sostitutivo, nello specifico il n. 169), nel corso della pausa li abbiamo trasformati in subemendamenti.
Farò dunque riferimento all'emendamento della Giunta rubricato n.
169), che recita: "Al fine di ridurre i costi gestionali, la Giunta regionale è autorizzata a disporre la dismissione di beni immobili non funzionali all'attività istituzionale mediante permuta con immobili anche utilizzati in regime di locazione".
La logica è che la Giunta, che è in affitto in alcuni immobili, per ridurre i costi gestionali attua una permuta di immobili per quanto riguarda gli immobili di sua proprietà.
Noi vorremmo inserire, però, una specifica: con il subemendamento n.
57) chiederemmo che ci fosse una stima dei valori sul mercato degli immobili. Perché è ovvio che sarà difficile avere immobili aventi lo stesso valore, non solo e non tanto perché di diversa dimensione o metratura, ma anche perché ubicati in zone diverse (Comuni o quartieri del Comune di Torino), quindi aventi un valore immobiliare diverso, oppure per la realizzazione dell'immobile stesso.
Chiederemmo, quindi, di poter aggiungere la dizione "di pari valore di mercato", affinché la permuta avvenga solo a queste condizioni. Oppure di aggiungere un comma suppletivo, l'1 bis, che poi diverrebbe il 2, che recita: "In caso di valori di mercato differenti degli immobili oggetto di permuta, la permuta può essere effettuata a fronte di adeguato conguaglio atto a pareggiare la differenza nel valore di mercato individuata".
La logica mi sembra semplice: se c'è un valore di mercato uguale o molto similare, la permuta può essere effettuata; nel caso in cui ci sia una differenza di valore notevole, chiediamo alla Giunta o di non effettuare la permuta oppure di effettuarla dietro valutazione di un conguaglio.
Abbiamo voluto inserire questa specifica in quanto manca, a differenza di altri articoli, un comma in cui si predisponga un Regolamento regionale tramite cui regolamentare, appunto, la permuta immobiliare. Dunque, in carenza di un Regolamento, abbiamo inteso subemendare questo articolo, per evitare un danno patrimoniale alle Regione Piemonte.
Questo è il significato molto chiaro e molto evidente dei nostri emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 169) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna: L'articolo 5 è sostituito dal seguente: "Art. 5 (Permuta di beni immobiliari regionali) 1. Al fine di ridurre i costi gestionali, la Giunta regionale è autorizzata a disporre la dismissione di beni immobili non funzionali all'attività istituzionale mediante permuta con immobili anche utilizzati in regime di locazione".
Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Questa è una semplice riscrittura dell'articolo formulata dagli Uffici.
Già che ci sono, esprimo anche il parere negativo sui due subemendamenti testé illustrati, ma non tanto per il contenuto. E' implicito, nel concetto giuridico di "permuta", che la stessa possa avvenire o con pari valore di valutazione degli immobili, oppure con conguaglio monetario che copra la differenza.
Per cui sono sostanzialmente inutili, per questa ragione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 57), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 58), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 169).
Il Consiglio approva.
Essendo l'emendamento n. 169) integralmente sostitutivo dell'articolo dichiaro l'articolo 5 approvato.
ARTICOLO 5 bis Emendamento rubricato n. 168) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna: Dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente: "Art. 5 bis 1. La Regione è autorizzata ad accedere alle operazioni di rinegoziazione del debito regionale, avente come controparte la Cassa Depositi e prestiti S.p.A., per i prestiti sottoscritti con oneri di rimborso a totale carico della Regione e con le modalità e i criteri stabiliti dalla medesima Cassa depositi e prestiti S.p.A.".
Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Questo è l'emendamento che apre la strada all'operazione che stiamo tentando di costruire con la Cassa depositi e prestiti di rinegoziazione con richiesta di pre-ammortamento, sul debito che la Regione ha direttamente con Cassa depositi e prestiti.
È una sorta di autorizzazione che viene espressa dal Consiglio regionale nei confronti della Giunta.
Anche se non c'è scritto l'impegno della Giunta regionale, com'è avvenuto sulle altre operazioni di rinegoziazione, è comunque previsto prima della loro chiusura, un momento di confronto all'interno della I Commissione del Consiglio regionale.
Siccome è nostra informazione che la Cassa depositi e prestiti dovrebbe aprire un bando a ciò dedicato entro il mese di gennaio, in questo modo anticipiamo i tempi.
L'emendamento è finalizzato a tentare di chiudere, almeno con la Cassa depositi e prestiti, il tema della rinegoziazione del debito e pre ammortamento sul 2015 e 2016.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, vuole intervenire?



(Commenti del Consigliere Vignale)



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Ho inserito un secondo comma, che recita: "2. La Giunta regionale è impegnata, prima della chiusura dell'operazione, a ottenere il parere della Commissione consiliare competente".



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Pertanto, l'emendamento è integrato con il secondo comma, presentato dalla Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 168).
Il Consiglio approva.
La votazione dell'emendamento è estesa al nuovo articolo.
ARTICOLO 5 ter Emendamento rubricato n. 178) presentato dai Consiglieri Mighetti, Bertola Andrissi, Bono, Campo, Batzella e Frediani: Dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente: "Art. 5 ter (Attribuzione a base agevolata di immobili regionali per persone in condizioni di esigenza abitativa) 1. Gli immobili di proprietà regionale possono essere oggetto di attribuzione a canone agevolato in favore di persone in condizioni di emergenza abitativa. In tal caso gli oneri di manutenzione ordinaria sono posti a carico delle persone utilizzatrici.
2. Con apposito Regolamento regionale, sentita la Commissione consiliare competente, sono disciplinate le modalità di attribuzione in uso degli immobili ai sensi del comma 1 e l'ammontare dei relativi canoni, anche ai sensi della l.r. 3/2010 e smi".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento è quello che abbiamo illustrato brevemente prima al Vicepresidente Reschigna e riguarda un tema sicuramente molto sentito: l'emergenza abitativa.
Abbiamo inteso presentarlo in questo provvedimento di legge non per bypassare il tavolo regionale, su cui speriamo si possa lavorare proficuamente nel merito, per raggiungere dei risultati concreti (questo è importante), per cercare non dico di risolvere (sarà difficile), ma mitigare l'emergenza abitativa e le sue conseguenze più nefaste, dure e pesanti per la popolazione piemontese. Abbiamo inteso presentarlo in questo disegno di legge proprio perché si parla di alienazione di patrimonio immobiliare regionale di assegnazione e attribuzione in uso gratuito o a canone agevolato a pubbliche amministrazioni o a soggetti di natura pubblica o privatistica, senza finalità di lucro.
Non ci avevamo pensato in occasione della Commissione, ma ci è venuto in mente per la seduta d'aula: occorre prevedere la possibilità di destinare immobili di proprietà regionale e/o eventualmente delle Aziende Sanitarie (questo lo vedremo successivamente negli articoli riguardanti le Aziende Sanitarie regionali), a famiglie, soggetti, nuclei familiari in emergenza abitativa, con apposito regolamento, da adottarsi ovviamente tenendo conto della legge regionale n. 3/2010, riguardante l'edilizia sociale e le modifiche che sono intercorse e che intercorreranno nei prossimi mesi.
Mi rendo conto che la maggior parte degli immobili regionali sono adibiti ad uso uffici e quindi non sono utilizzabili tout court per abitazioni civili, ma, in un momento di grave e dura crisi e poiché abbiamo letto sui giornali che nel Comune di Torino la possibilità di utilizzare le Caserme non è andata in porto (i proventi della vendita delle Caserme saranno utilizzati per l'edilizia sociale, ma non saranno utilizzate le Caserme stesse, pertanto probabilmente i tempi si allungano di anni, anche se c'è di mezzo la Cassa Depositi e Prestiti che ha già garantito l'acquisto e una quota parte da destinarsi al Comune di Torino), vorremmo capire se è possibile operare in questo modo anche in Regione.
Certamente, non abbiamo le caserme, poiché sono di proprietà comunale anche ai sensi del cosiddetto federalismo demaniale, ma abbiamo tutta una serie di immobili regionali e - ribadisco - delle Aziende Sanitarie, che magari, con piccoli interventi, potrebbero essere destinati a tamponare delle falle di emergenza abitativa. Ci rendiamo conto, cioè, che non sono abitazioni di uso civile come quelle di proprietà dell'ATC, però, per tamponare l'emergenza vera e propria, in attesa che vengano smaltite le liste per gli alloggi di edilizia sociale, si potrebbero utilizzare questi spazi, dando un sollievo temporaneo ed evitando che alcune famiglie piemontesi dormano in auto o addirittura per strada, quando sono pieni i centri di accoglienza caritatevole.
Pensiamo, pertanto, che l'emendamento possa avere un significato offrendo diverse possibilità: la possibilità della permuta, la possibilità dell'alienazione, la possibilità dell'assegnazione ad associazioni no profit e la possibilità di assegnazione ai fini dell'emergenza abitativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Come Gruppo, nel Comune di Torino siamo stati fra i firmatari di un emendamento non dissimile, ma in quel caso il patrimonio immobiliare era costituito soprattutto da palazzi, ceduti temporaneamente a famiglie in emergenza abitativa, che non avevano, in quel momento, la possibilità di accedere alla casa perché non c'erano spazi idonei. Quelle poche abitazioni potevano essere date temporaneamente in uso a quelle famiglie già vincitrici (cioè in emergenza abitativa), beneficiarie, ma non ancora con un luogo idoneo affidato dall'ATC.
Devo dire che abbiamo fatto una ricognizione e che non ci sono attualmente, immobili che possano essere utilizzati in quella forma (lo dicevate, in parte, anche voi). Pertanto, formalmente possiamo anche votare a favore dell'emendamento, ma sarebbe un po' ridicolo, anche perché in realtà servono sempre più luoghi per l'emergenza abitativa, soprattutto nelle grandi città, dove noi abbiamo il patrimonio immobiliare, per le famiglie (lo diceva bene il Consigliere Bono), perché ovviamente i dormitori o gli spazi temporanei sono adatti a uomini e donne, ma non alle famiglie complete.
Le sedi regionali purtroppo non rientrano tra queste possibilità mentre la vicenda delle caserme che lei citava era utile in quanto nelle caserme c'è una parte adibita ad uso foresteria, quindi idonea da subito.
Pertanto, sarebbe meglio ritirare l'emendamento, per arrivare, però, ad un punto per cui, in momento di crisi, il patrimonio pubblico può essere utilizzato anche per queste finalità. Non so se possiamo attuarlo più nella parte della permuta, ma non certo in quella della riqualificazione dei nostri uffici. Questo mi sembra impossibile, però è una domanda che vi rivolgo.
Se, poi, deve essere un gesto più politico, approvando un qualcosa che non si realizzerà, si può anche fare. Noi diamo la disponibilità a votare favorevolmente, sapendo, però, che non ci sarà l'idoneità di quegli immobili. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato attentamente quanto espresso dal Consigliere Grimaldi e ritengo che le sue siano affermazioni di buonsenso. Il nostro emendamento però, è altrettanto di buonsenso, così come risponde a buonsenso dire che sappiamo benissimo che quella soluzione non rappresenterebbe l'optimum, ma sarebbe una misura volta alla riduzione del danno.
Purtroppo, oltre alle persone che dormono per strada o in auto, già oggi alcune famiglie occupano delle palazzine che in passato erano adibite ad uffici. So che lo scorso anno c'erano svariate famiglie negli uffici di un'azienda sita in corso Traiano, che poi ha chiuso (ora penso sia stato operato uno sgombero).
Sappiamo benissimo che non sono condizioni ottimali per una famiglia abitare un luogo del genere, però - come diceva il collega Bono - è sempre meglio che dormire per strada o in auto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 178), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 59) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al comma 1 dopo la parola "promuove" sono inserite le parole "senza oneri aggiuntivi".
Emendamento rubricato n. 60) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al termine del comma 2 sono inserite le parole "previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente promuove".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione congiunta degli emendamenti n. 59) e n. 60).



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'articolo 6 ha come titolo "Censimento ed utilizzo delle aree industriali pubbliche", quindi sembra già evidente il suo senso. E' sicuramente una norma di legge interessante, però almeno si potrebbe, non dico evitare ma disincentivare la creazione di nuove aree industriali nei nostri Comuni e nei nostri territori.
Leggevo proprio oggi sui giornali di un piano regolatore di un Comune della seconda cintura di Torino, il Comune di Pianezza, a cui sono state apportate, a seguito di diverse richieste, moltissime modifiche da parte degli uffici regionali, in quanto prevedeva una crescita notevolissima di edifici residenziali privati in più, anche rispetto all'andamento demografico della popolazione, rispetto ad aree industriali di cui purtroppo in questo momento - lo dico con rammarico - non v'è bisogno essendo già vuote e sfitte quelle esistenti.
Come diciamo sempre, il censimento è il primo passo per un utilizzo ed un riutilizzo più razionale dell'esistente, quindi non serve solo per le aree industriali pubbliche, ma un po' per tutto, quindi anche per l'edilizia residenziale in generale.
Con i nostri emendamenti chiediamo che la Regione preveda modalità di locazione agevolata delle aree di cui al comma 1, previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente.
Anche in questo caso, prevedendo che probabilmente non avremmo ricevuto un parere positivo da parte della Giunta, siamo disponibili ad eliminare le parole "obbligatorio e vincolante", lasciando almeno la possibilità di avere un parere della Commissione consiliare competente.
Questo è quanto richiesto nell'emendamento 60).
All'emendamento 59) chiediamo che detto censimento avvenga senza oneri aggiuntivi. Ci rendiamo conto che può non essere semplice, per chiederemmo, anche in un momento in cui c'è il blocco del turnover per i nostri uffici, uno sforzo ulteriore ai nostri uffici regionali per fare il censimento senza oneri aggiuntivi, quindi senza consulenze esterne, oppure avvalendosi dei nostri uffici della Direzione urbanistica, dell'IRES o di altri Enti che lavorano sul consumo del territorio e sull'urbanistica.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

A dire la verità, mi sembra un articolo un po' vetusto.
Nel rilevarlo alla Giunta, possiamo anche lasciarlo così, però fare la ricognizione delle attività produttive delle aree industriali solo per finalità di attrazione di nuove imprese, è una scrittura di almeno dieci o quindici anni fa, proprio perché in quei tessuti produttivi si potrebbero fare tantissime altre cose.
Per carità, non mi metto a ripetere le finalità di cui parlavamo neanche dieci minuti fa, perché anche quelli spesso sono spazi meno idonei però, oggettivamente, le finalità non sono quelle dell'attrazione di imprese.
Come sapete, spesso quegli immobili pubblici costano di più, rispetto a tante altre aree rese ormai vuote dalla crisi. Forse avrei tolto solo quelle finalità e avrei detto che quelle ricognizioni, in questo momento di crisi, servono per molteplici finalità. Basta vedere cosa è successo nel mondo, pensando ad alcune esperienze pubbliche, non solo di rigenerazioni di luoghi di socialità e di aggregazione, ma anche di avvio di nuove imprese di diverso tipo, non solo produttive. Penso al campo dei servizi o a quello che sta succedendo a Torino, in almeno tre ex fabbriche, in cui ci sono luoghi di coworking e di nuove imprese.
Forse sarebbe meglio rivedere questo articolo e magari, se è possibile mi rivolgo all'Assessore competente che si occupa di fondi strutturali questa ricognizione potrebbe essere, proprio per le nuove imprese, le cosiddette start up, un momento di discussione per capire che cosa si pu dare, con i pochi fondi che abbiamo, a queste nuove imprese nascenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta regionale.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Forse non è stato compreso bene il senso dell'articolo, che nasce da una discussione in Commissione su iniziativa del Gruppo di Forza Italia.
Qui non parliamo del tema delle aree industriali dismesse, ma parliamo dei nuovi impianti realizzati nelle aree industriali dismesse, che la crisi oggi ci consegna come un elemento di immobilizzo forte, molto forte.
Il senso non è quello di intervenire, altrimenti avrebbe totalmente ragione il Consigliere Grimaldi, perché personalmente sono convinto che gran parte delle aree industriali dismesse abbiano necessità di ben altri utilizzi e possano concorrere ad operazioni di riqualificazione urbana.
Sostanzialmente, qui parliamo di quel patrimonio, costituito prevalentemente da società di intervento e da società partecipate da Finpiemonte Partecipazione Spa, che oggi rappresentano un immobilizzo molto forte.
Ragionare su come rimettere in circolo questo patrimonio, che è stato totalmente urbanizzato (e per la sua ubicazione non si presta ad altre operazioni), non mi sembrava un'idea sbagliata.
Parliamo, quindi, di questi elementi.
Relativamente agli emendamenti, per quanto riguarda quello rubricato 60), credo che i pareri delle Commissioni si esprimano sui regolamenti e qui non è previsto un regolamento.
Per questo motivo, sull'emendamento 60) esprimiamo parere negativo mentre sull'emendamento 59) esprimiamo parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Come ricordava il Vicepresidente Reschigna, tra ciò che abbiamo pienamente condiviso in Commissione c'è il fatto di poter inserire questo articolo.
E' importante, soprattutto negli ultimi anni, fare una valutazione attenta di aree pubbliche che altrimenti, lo ricordo ai colleghi continuerebbero ad essere solo un costo per la pubblica amministrazione.
Porto un esempio tra tutti: il SITE è proprietaria di un sito ormai al centro dell'attenzione da molti anni, che è quello dell'ex Pininfarina De Tomaso, che costa qualcosa come tre milioni all'anno.
Il fatto di poter immaginare, dopo aver fatto un censimento non soltanto delle proprietà regionali (perché sono molti i Comuni che in questo momento hanno comunque in pancia proprietà immobiliari di aree industriali), significa creare un volano per l'economica, ma anche togliere costi alla pubblica amministrazione, che in questo momento sono significativi. Il fatto di aver condiviso un percorso anche insieme alla Giunta, che ringraziamo per aver voluto cogliere un percorso di razionalizzazione della spesa, ma, contestualmente, anche di volano dell'economia piemontese, non credo che sia vetusto.
Ritengo che qualsiasi iniziativa possa aiutare la spending review, ma soprattutto permettere ad imprese di insediarsi attraverso iniziative che agevolino questo percorso, laddove - ricordo - per noi è sempre più difficile immaginare delle agevolazioni a fronte del fatto che non siamo un'area di convergenza ma un'area di sviluppo, può sicuramente aiutare il sistema piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Porchietto.
Non essendoci altre richieste di intervento, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 64) presentato dai Consiglieri Bono, Frediani Bertola, Valetti, Batzella, Campo, Mighetti, Andrissi: All'articolo 7 "Valorizzazione del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie regionali" al comma 1 la parola "sei" è sostituita dalla parola "tre".
Emendamento rubricato n. 62) presentato dai Consiglieri Bono, Frediani Bertola, Valetti, Batzella, Campo, Mighetti, Andrissi: Al comma 2 dopo le parole: "nell'edilizia sanitaria", sono inserite le parole: "e per l'acquisto di macchinari e attrezzature".
Emendamento rubricato n. 61) presentato dai Consiglieri Bono, Frediani Bertola, Valetti, Batzella, Campo, Mighetti, Andrissi: All'articolo 7 Valorizzazione del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie regionali. Al comma 2 dopo le parole: "Giunta regionale", sono aggiunte le parole: "entro il 30 giugno 2015".
Emendamento rubricato n. 63) presentato dai Consiglieri Bono, Frediani Bertola, Valetti, Batzella, Campo, Mighetti, Andrissi: All'articolo 7: "Valorizzazione del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie regionali". Al comma 2 dopo le parole: "Giunta regionale", sono aggiunte le parole: "approvati dalle Commissioni regionali competenti".
Emendamento rubricato n. 65) presentato dai Consiglieri Bono, Frediani Bertola, Valetti, Batzella, Campo, Mighetti, Andrissi: All'articolo 7: "Valorizzazione del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie regionali". Al comma 2 dopo le parole: "Giunta regionale", sono aggiunte le parole: "e dal Consiglio regionale".
Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Bono, Frediani Bertola, Valetti, Batzella, Campo, Mighetti, Andrissi: Al termine del comma 2 sono inserite le parole: "previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente e della Conferenza dei Sindaci dell'ASL di riferimento".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Proverò andare in ordine con gli emendamenti all'articolo 7 che riguarda, in questo caso, sempre la valorizzazione del patrimonio immobiliare, non più di proprietà della Regione, ma delle Aziende Sanitarie Regionali.
Il primo emendamento in ordine è il n. 64). Con quest'emendamento chiediamo alle Aziende Sanitarie Regionali di individuare gli immobili di proprietà non utilizzati per la diretta erogazione dei servizi sanitari entro tre mesi, e non sei mesi. Mi sembra che 90 giorni sia un termine già congruo. Penso sia abbastanza facile individuare immobili che, al momento non sono utilizzati, a meno che non si pensi a piani immobiliari di lunga durata, in cui un immobile oggi non utilizzato, lo può essere domani.
Tendenzialmente, penso che 90 giorni possano essere sufficienti per individuare immobili atti ad alienazione.
L'emendamento n. 62) è un'aggiunta che noi faremmo al comma 2 riguardante i proventi delle alienazioni. Come giustamente detto, sono reinvestiti nell'edilizia sanitaria e noi vorremo anche aggiungere per eventuali acquisto di macchinari e attrezzature. Come sappiamo, la quota di investimenti, le quote di proventi da alienazioni immobiliari possono essere utilizzate per gli investimenti sia di edilizia sanitaria, sia di acquisto di macchinari e attrezzature.
Non vogliamo, con questo, dare il là all'acquisto di un numero cospicuo di TAC e risonanze, sappiamo che ce ne sono già in numero elevato, ma bisogna fare una ricognizione, al più presto, di macchinari presenti. Una parte sfuggono a questo censimento in quanto sono in service, cioè sono in affitto e non di proprietà regionale. Serve, sicuramente, un censimento. In alcuni ospedali ci sono macchinari rotti e vetusti, c'è bisogno di acquistarne di nuovi. Facciamo attenzione che se mancano i 150 milioni di euro degli accantonamenti per l'edilizia sanitaria nel 2014, vuol dire che mancano anche i fondi per la sostituzione e l'acquisto di nuovi macchinari.
Proprio per questo viene fatto il giochino di dirottarli sui servizi, su acquisto in service.
L'emendamento n. 61) dà un termine per la Giunta regionale per definire i programmi di investimento dei proventi dalle alienazioni. Non intendiamo dire che entro il 30 giugno 2015 ci saranno già i soldi in tasca. E' ovvio che, se entro tre mesi, si individuano gli immobili da alienare, magari ci vorrà un anno prima di alienarli e ricevere i soldi, a meno che si ricorra alla Cassa Depositi e Prestiti, ma questa Cassa Depostiti e Prestiti la stiriamo in lungo e in largo, non so poi quanto un domani saranno contenti i correntisti postali che hanno depositato i loro fondi speranzosi di rivederli tra pochi anni, visto che chiediamo il rinvio del pagamento dei mutui, chiediamo acquisto di immobili e poi non sappiamo cosa succederà.
Entro il 30 giugno possiamo pensare che si possono fare programmi di edilizia sanitaria. Sappiamo tutti cosa serve oggi in Piemonte: ci sono due ospedali che devono essere terminati e scelti, anni addietro, in località pessime. Mi riferisco all'ospedale di Verduno e a quello di Nizza Monferrato. Tra l'altro, Nizza Monferrato non bisogna chiamarlo ospedale altrimenti passa che anche il Movimento 5 Stelle lo definisce tale; in realtà sarà una struttura a valenza sanità, ma non sarà ospedale, così come Venaria.
C'è poi qualche altro intervento importante, magari di manutenzione straordinaria, oltre le due famose Città della Salute di Torino e Novara.
Il programma non mi sembra così lungo e lontano nel tempo da richiedere anni per redigerlo. Altrimenti facciamo i programmi oggi e poi li farà la prossima Giunta regionale, posto che ci siano le risorse.
Sappiamo che a Roma è importante andare a depositare il fascicolo, il documento in cui si dice: questi sono i piani di edilizia sanitaria, poi mettersi in coda e ricevere i fondi magari tra cinque o dieci anni. E' importante, almeno, essere tempestivi nel deposito delle proposte.
L'emendamento n. 63) è speculare agli emendamenti già presentati chiede il pronunciamento della Commissione regionale competente, in questo caso senza parere obbligatorio e vincolante.
L'emendamento n. 65) chiede la possibilità di intervento nei programmi di edilizia sanitaria anche del Consiglio regionale, quindi un dibattito in Commissione, ma anche un dibattito in Consiglio regionale. Ricordo che la Commissione è un organo del Consiglio regionale, quindi per definizione vi è ricompreso.
Nell'emendamento n. 66) chiediamo anche un'espressione di parere da parte della Conferenza dei Sindaci dell'ASL di riferimento. Ieri ero ad Asti con la Consigliera Motta e tutti i Sindaci dell'Astigiano, perché è importante coinvolgere nella revisione della rete ospedaliera, ma anche nei piani di edilizia sanitaria, i Sindaci di un territorio di riferimento di un'Azienda Sanitaria. Sono le massime autorità sanitarie del loro territorio e poi i diretti interessati, coloro con i quali si rapportano direttamente i cittadini.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Sull'emendamento n. 61) lascerei "sei mesi", anche se la maggior parte dei dati del censimento sono già a posto. Quindi il parere è negativo.
Sull'emendamento n. 62) il parere è favorevole; sull'emendamento n. 63) parere favorevole; sull'emendamento n. 65) parere contrario sull'emendamento n. 66) parere contrario, perché la parte relativa alla Commissione consiliare è già ricompresa nell'emendamento n. 63).
Il parere è contrario anche all'emendamento n. 64).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 bis Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti e Pichetto Fratin: Dopo l'art. 7 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. 7 bis (Restituzione delle quote IRPEF) 1. Le maggiori entrate derivanti da alienazioni del patrimonio regionale di quote di capitale e del patrimonio di società partecipate, del patrimonio di proprietà delle Aziende Sanitarie Regionali e da affidamenti onerosi di proprietà regionale, sono vincolate ai fini della riduzione dell'addizionale regionale all'IRPEF per l'anno 2016".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale per l'illustrazione ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo è uno degli emendamenti più importanti; non voglio dire qualificanti perché altri emendamenti qualificanti che abbiamo presentato sono, fino a questo momento, quelli che insistono sugli articoli dal 3 al 7 di questo disegno di legge, a dimostrazione che quando vi è un percorso di ascolto possiamo anche trovarci (come spesso accade) su posizioni differenti, ma quando si tende a fare dei provvedimenti che hanno come interesse i piemontesi siamo ovviamente disponibili a fare, come in questo caso, delle proposte al Consiglio e naturalmente anche alla Giunta.
Questo intervento è nello stesso spirito dell'emendamento 33. I colleghi e la Giunta ricorderanno che noi abbiamo presentato tutta una serie di emendamenti di maggior entrata, perché fossero sostitutivi del DDL n. 66 che aumentava l'imposizione fiscale. La risposta della Giunta regionale per voce del suo Vicepresidente è che, mentre il disegno di legge n. 66 di aumento dell'IRPEF, del bollo auto e dei canoni idrici garantiva entrate certe, le iniziative che abbiamo approvato in questi articoli del disegno di legge n. 67 non garantiscono entrate certe.
Allora, l'emendamento n. 33) è una sorta di restituzione fiscale.
Prevede cioè che tutte le risorse derivanti da alienazione di patrimonio regionale, di quote di capitale del patrimonio di Società partecipate, del patrimonio delle Aziende Sanitarie Regionali e da affidamenti onerosi cioè quanto previsto da una parte degli articoli che abbiamo sin qui votato siano vincolati ai fini della riduzione dell'addizionale IRPEF per l'anno 2016. In questo modo non mettiamo a rischio i conti della Regione, ma possiamo prevedere che la totalità o una parte delle maggiori entrate siano finalizzate alla riduzione fiscale.
Se poi non vogliamo specificare che l'obiettivo sia l'addizionale IRPEF, ma vogliamo introdurre altre modalità di riduzione - ad esempio, per alcune categorie, la riduzione dell'IRAP -, noi siamo ovviamente disponibili. E' sufficiente che quelle che possono configurarsi o si configureranno come maggiori entrate rispetto agli articoli fin qui approvati vengano in qualche modo restituite ai piemontesi sotto forma di riduzione della pressione fiscale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

La Giunta esprime parere contrario, per la semplice ragione che i proventi dell'alienazione del patrimonio immobiliare non possono essere utilizzati per spesa corrente.
Noi abbiamo avviato - e nei prossimi giorni e nelle prossime settimane spero di poterne presentare in Commissione consiliare lo stato dell'arte un programma di alienazione del patrimonio immobiliare, ma è evidente che questo programma è finalizzato o può essere utilizzato in investimenti di spesa in conto capitale oppure in riduzione di debito o disavanzo e non per finanziare la spesa corrente.
Su questo emendamento, quindi, noi esprimiamo parere contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

A noi interessa che vi sia un qualche vincolo: avendo fatto un provvedimento che in ogni caso aumenta le entrate, a noi interessa che quelli che possono essere i maggiori introiti derivanti dagli articoli che abbiamo fino a questo momento votato siano finalizzati.
Se si vuole indicare, come diceva il Vicepresidente, che le entrate sono vincolate alla riduzione dell'indebitamento della Regione Piemonte noi siamo assolutamente disponibili. E' importante, cioè, che vi sia un intervento per cui si veda che, a fronte di una dismissione di una proprietà regionale - un immobile, delle società partecipate, ecc. - questa dismissione non vada in interventi generici, ancorché di investimento, ma possa andare, per esempio, a incidere sull'abbattimento del debito.
Se la Giunta lo condividesse, noi saremmo ovviamente disponibili a modificare l'emendamento e a introdurre questo principio che ci sembra positivo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Allora, ho enucleato alcune delle questioni, ma ve ne sono altre che dovranno trovare una loro composizione: riduzione del debito e del disavanzo, reimpostazione dei fondi dove abbiamo ancora una serie di elementi di incertezza.
Io capisco lo spirito della richiesta e noi rappresenteremo, poi, come verranno utilizzate le risorse e i proventi delle alienazioni patrimoniali perché non abbiamo alcuna intenzione di collocarli in modo indistinto; lo faremo. Non ritengo però opportuno, in questo momento, un articolo di legge, che peraltro non può aggiungere né togliere molto alla normativa che già regolamenta i proventi delle alienazioni patrimoniali.
Ripeto, però, che l'impegno è quello di rappresentare la diretta finalizzazione degli eventuali proventi - mi auguro di poter togliere presto la parola "eventuali" - delle alienazioni immobiliari.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 8 L'emendamento rubricato n. 95) è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 96) presentato dai Consiglieri Frediani, Valetti Mighetti, Bono, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: "Al comma 1 dell'art. 8 la parola "possono" è sostituita con "devono in via prioritaria".
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo che al comma 1 dell'articolo 8 la parola "possono" sia sostituita con le parole "devono in via prioritaria".
In questo caso, noi chiediamo che nell'articolo in cui si parla della razionalizzazione dei costi del personale si intervenga sulla riduzione dei costi in via prioritaria - quindi con l'obbligo di dare priorità a questa opzione - sulle misure previste per il prepensionamento, per evitare che si utilizzino altri interventi che possano danneggiare in qualche modo il personale precario.
Pertanto, qualora sia possibile utilizzare gli strumenti che vengono esplicitati nell'articolo 8, per consentire alle persone prossime al pensionamento di essere accompagnate verso questa opzione, si deve introdurre l'obbligatorietà dell'utilizzo di questo strumento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 96) presentato dai Consiglieri Frediani, Valetti Mighetti, Bono, Bertola, Batzella, Campo, Andrissi: Dopo il comma 1 si aggiunge il comma 1 bis.
"1 bis. Gli elementi variabili della retribuzione, per il personale degli enti di cui al comma 1 sono ridotti del 10% per il personale dirigente".
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Qui chiediamo che, dopo il comma 1, si aggiunga un comma 1 bis, nel quale si definisca la riduzione degli elementi variabili della retribuzione per il personale degli enti esplicitati nel comma 1 nella misura del 10 per il personale dirigente.
Quindi, nell'ottica di un contenimento dei costi, si chiede che la parte variabile relativa alla retribuzione venga ridotta in una misura che incide marginalmente sul valore totale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 173) presentato dai Consiglieri Bertola, Mighetti Frediani, Andrissi, Bono, Campo: Dopo l'art. 8 comma 1 si aggiunge il comma 1 bis.
"Gli enti di cui al comma 1 dell'art. 8 dal 2015 dovranno fornire annualmente alla Giunta regionale e al Consiglio Regionale la programmazione del fabbisogno organico, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente, delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri. Le assunzioni saranno autorizzate dalla Giunta Regionale previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente secondo le disposizioni del comma 5 dell'art. 3 del D.L. n. 90 del 24 giugno 2014 'Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari'.
Nel caso in cui dal monitoraggio si rilevino incrementi di spesa che possano compromettere gli obiettivi e gli equilibri di finanza pubblica, la Giunta Regionale, su parere vincolante e obbligatorio della commissione consiliare competente, adotta misure correttive volte a neutralizzare l'incidenza del maturato economico del personale cessato nel calcolo delle economie da destinare alle assunzioni previste dal regime vigente".
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo che venga aggiunto un comma 1 bis.
Tale comma prevede che annualmente gli enti identificati nel comma 1 dell'articolo 8 forniscano alla Giunta e al Consiglio regionale la programmazione del fabbisogno organico corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente, quindi delle conseguenti economie, e dall'individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri.
In pratica, chiediamo che, ogni anno, si faccia il punto della situazione in merito all'impiego del personale e ad eventuali risparmi, in modo da poter impiegare le risorse che possono derivare da un risparmio per garantire maggiore flessibilità al turn over e valutare le reali necessità di personale, nell'ottica di ottimizzazione e potenziamento delle funzioni svolte da ogni Amministrazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se la Giunta vuole esprimere un parere sugli emendanti rubricati n. 172), n. 96) e n. 173).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per chiedere un chiarimento alla Presidenza rispetto agli atti che noi stiamo leggendo.
L'emendamento n. 96) che abbiamo in linea prevede una riduzione della retribuzione variabile, quindi quella accessoria.



PRESIDENTE

Tale emendamento è stato modificato. La percentuale è stata rettificata, passando dal "30" al "10".



VIGNALE Gian Luca

Per il personale dirigente, ma "il 20% per il personale non dirigente" non c'è più?



PRESIDENTE

E' stato cancellato.
In pratica, l'emendamento recita: "Gli elementi variabili della retribuzione, per il personale degli enti di cui al comma 1 sono ridotti.".
Poi, sono state cancellate le parole "del 20% per il personale non dirigente". Successivamente, il testo prosegue con "del 10% per il personale dirigente".



VIGNALE Gian Luca

Va bene.
Relativamente all'articolo sarebbe importante comprendere dal Vicepresidente la relazione svolta in sede di Conferenza Stato-Regioni rispetto all'applicazione dei requisiti pre-Fornero, sostanzialmente.
Come il Vicepresidente sa bene e come si evince anche dall'articolato perché è stato cassato l'articolo 14 della legge finanziaria del 2013 che introduceva il concetto della "pre-Fornero", in realtà ancorché rispondente alle norme nazionali, anche in questo caso con la dichiarazione di cui all'articolo 8 per quanto riguarda le eccedenze, alcuni mesi fa - oggi magari è diverso - non vi era un'intesa tra le Regioni e il Governo nei confronti dell'INPS. Allora, le Regioni proposero addirittura al Governo di garantire per i dipendenti che andavano in pensionamento anticipato il pagamento dei contributi, per non far mancare un'entrata all'INPS garantendo ovviamente l'Istituto Nazionale di Previdenza il pagamento degli assegni di quiescenza.
Questo non è mai avvenuto; ovviamente, se c'è un'intesa in tal senso siamo lieti che ciò avvenga. Da questo punto di vista, dobbiamo solo prestare estrema attenzione, perché è già avvenuto che all'interno delle Regioni - solo lo scorso anno siamo riusciti a sanarli - il personale - non solo nella nostra Regione, ma in molte altre Regioni ed Enti pubblici italiani - che aveva interrotto il proprio rapporto di lavoro tramite un accordo con la Pubblica Amministrazione poi si sia trovato per molti mesi sostanzialmente esodato, in quanto non beneficiava più del contributo di rescissione anticipata del proprio contratto, ma non poteva neppure godere del requisito pensionistico.
Questo è un aspetto importante, estremamente significativo nel settore sanitario - è presente l'Assessore Saitta - tant'è che l'emendamento che noi avevamo scritto non prevedeva le professioni sanitarie. E' evidente che con il blocco del turnover, quindi nell'impossibilità di assumere, se apriamo a tutto il mondo dei dipendenti pubblici regionali largamente intesi (quindi ASR, Regione, partecipate e altro), per esempio sulle professioni mediche e infermieristiche avremmo una fuoriuscita estremamente significativa. Su tutti i dipendenti regionali, noi quantificammo circa duemila persone che oggi hanno i requisiti della pre-Fornero, tant'è che quando dicemmo che entro due anni potevamo ridurre di duemila dipendenti il Sistema Regione dicevamo una cosa che ovviamente era vera.
In questo caso, c'è un doppio aspetto, non solo quello relativo alla possibilità di utilizzare lo strumento della pre-Fornero, ma quello di poter poi assumere, non solo per il blocco del turnover, ma perché la normativa in qualche modo impedisce/impediva che, in caso di dichiarazione di eccedenza, si potesse nello stesso settore procedere a nuove assunzioni.
Quindi, è un tema certamente importante, perché può ridurre il costo del personale, ma soprattutto, cosa più importante, può dare garanzia a persone, che sapevano di poter andare in quiescenza, di andare in quiescenza.
Pertanto, è un aspetto che, per una volta, coniuga l'esigenza dell'Amministrazione con esigenze di cassa e anche con le richieste dei dipendenti.
Quindi, è doppiamente positivo, ma va trattato con grande attenzione.
Sappiamo e crediamo che la Giunta lo farà, ma per i motivi che dicevamo nel settore della sanità è estremamente delicato, altrimenti il rischio è di avere ulteriore riduzione di personale che non possiamo poi sostituire.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Rispetto all'emendamento n. 96), noi non possiamo ridurre, per legge l'entità della retribuzione di risultato, perché questo è un fondo che è contrattualmente stabilito.
Quello che certamente appartiene ai ragionamenti dell'Amministrazione regionale, e che è già stato trasmesso ai Direttori, è che nell'erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti, come alle alte professionalità e come alle posizioni organizzative, occorre che ci sia una differenziazione reale, in funzione degli effettivi obiettivi raggiunti.
Infatti, non è possibile - e credo che non sia neanche corretto immaginare che la stragrande maggioranza dei dipendenti percepisca il massimo, tutti nello stesso identico modo.
Però intervenire su legge in termini di riduzione del fondo è una cosa che non è possibile, perché definita a livello contrattuale.
Anche sugli altri emendamenti esprimiamo parere negativo.
Circa le questioni sollevate dal Consigliere Vignale, è evidente che su questo articolo abbiamo già avviato il lavoro ed è evidente che vogliamo gestirlo in una condizione di tranquillità e di sicurezza, cioè senza determinare nessun esodato all'interno dell'organico della Regione Piemonte.
Abbiamo già cominciato direttamente i rapporti con INPS sia a livello regionale sia a livello nazionale. Nei prossimi giorni o settimane si intensificheranno, perché molto dipende soprattutto da questo elemento.
Noi riteniamo che ci siano le condizioni per operare in termini di pre Fornero rispetto alla riduzione del personale e del costo del personale attraverso le dichiarazioni di eccedenza, però è una procedura che stiamo seguendo con molta attenzione per evitare proprio di creare condizioni di precarietà anziché una soluzione dei problemi.
Per quanto riguarda il tema della sanità, abbiamo escluso categoricamente che lo stesso possa estendersi a personale di ruolo sanitario sia in ambito medico sia in ambito degli infermieri professionali. Anzi, le considerazioni che più volte fa l'Assessore Saitta sono quelle di una carenza, non totale ma con situazioni certamente di criticità, mentre riteniamo che ci siano le condizioni per una riduzione per quanto riguarda il personale amministrativo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 172), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 173), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 bis Emendamento rubricato n. 38) presentato dal Consigliere Vignale, Berutti e Pichetto Fratin: Dopo l'art. 8 del disegno di legge n. 67, è aggiunto il seguente: "Art. 8 bis (Applicazione del comma 9, dell'articolo 5, del DL 6 luglio 2012, n. 95 "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario" come da ultimo modificato dal DL 24 giugno 2014, n. 90 "Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari" convertito con modificazioni dalla L. 11 agosto 2014, n. 114) 1. La disposizione di cui al comma 9, dell'articolo 5, del DL n. 95/2012 come da ultimo modificato dal DL n. 90/2014, si applica anche agli enti e società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione Piemonte, a far data dall'entrata in vigore del DL n. 90/2014".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che sia la quarta volta che presentiamo questo emendamento, con ampia rassicurazione ogni volta di essere recepito.
Questo emendamento non vuole far altro - lo dico al Presidente Gariglio che estendere quanto previsto dal Decreto Madia non soltanto ai dipendenti della Regione Piemonte, ma anche agli Enti e società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione Piemonte. Ci pare normale che una legge dello Stato relativamente al pubblico impiego certamente non intervenga rispetto al settore privato, dove le dinamiche sono legittimamente altre, e non intervenga in quelle società in cui la maggioranza non è della Regione, ma relativamente alle società e agli Enti strumentali, che sono, a tutti gli effetti, totalmente in possesso della Regione Piemonte o in maggioranza in possesso della Regione Piemonte.
Pertanto, ci pare che questo emendamento, in teoria, sarebbe persino superfluo, nel senso che ci sembra normale prevedere il rispetto e l'estensione della legge nazionale agli Enti vigilati e alle società controllate.
Però, visto che questo non sempre è accaduto, crediamo sia utile trasformarlo in legge regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Noi consideriamo con molto favore questo emendamento, perché su questo testo la Giunta regionale si era già espressa in senso possibilista quando è stato presentato in occasione di un altro provvedimento di legge. Quella non era la sede propria e già in quella occasione avevamo avuto modo di invitare il presentatore a ritirarlo per presentarlo in un'altra sede, ma dall'altro anche noi avevamo sottolineato, insieme alla Giunta regionale il fatto che ci pareva utile estendere una ratio di una norma voluta da questo governo nella logica di favorire anche la rotazione ai vertici delle società partecipate ed una maggiore apertura alle società partecipate.
Quindi, avevamo sottolineato l'opportunità di presentare questo testo in un'altra norma più adeguata.
Credo che questo possa essere il veicolo su cui far viaggiare anche questo provvedimento normativo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gariglio.
La Giunta si rimette all'Aula.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.10, riprende alle ore 18.11)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 17) presentato dai Consiglieri Graglia, Pichetto Fratin, Sozzani: Al comma 1, dell'articolo 9, del disegno di legge n. 67, le parole "ed opportune" sono soppresse.
L'emendamento rubricato n. 17) è dato per illustrato.
Ho l'attenzione dei Capigruppo? Se volete, possiamo illustrare e votare, se lo ritenete, gli ordini del giorno, visto che mi sono stati richiesti oggi.
Ci vuole poco tempo per illustrarli e votarli, così potete "portarvi a casa" politicamente la votazione. Inoltre, propongo di passare successivamente alla comunicazione del Vicepresidente Reschigna.
Faccio questo atto di gentilezza per voi. Riflettete sulla mia proposta. Consigliere Gariglio, è d'accordo con la mia proposta? GARIGLIO Davide (fuori microfono) Presidente, potrebbe non andare bene la sua proposta?



PRESIDENTE

Allora è d'accordo! Emendamento rubricato n. 68) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Dopo il comma 1 è inserito il comma 1 bis che recita: "1 bis. Entro 180 giorni dall'approvazione della presente legge la Giunta Regionale presenta un Piano di razionalizzazione e riorganizzazione alla commissione consiliare competente che si esprime con parere obbligatorio e vincolante".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sull'articolo 9, riguardante l'integrazione di Finpiemonte Partecipazioni SpA con Finpiemonte SpA, abbiamo presentato una serie di emendamenti.
L'emendamento n. 68) aggiunge il temine di 180 giorni per presentare un piano di razionalizzazione e riorganizzazione alla Commissione consiliare competente.
Va bene la finalità, che è illustrata nella legge, relativa all'integrazione dei due soggetti, ma vorremmo che venisse presentato un piano in Commissione competente, che presentasse le razionalizzazioni e le riorganizzazioni con anche i risparmi che se ne potrebbero ottenere dall'efficientamento, insieme ad un'espressione del parere da parte della Commissione competente, in merito al piano stesso. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dai Consiglieri Graglia, Pichetto Fratin, Sozzani: Al comma 2, dell'articolo 9, del disegno di legge 67, dopo le parole: "la Giunta regionale adotta" sono aggiunte le seguenti: "previo parere della Commissione consiliare competente reso entro trenta giorni dalla richiesta a pena di silenzio assenso".
L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 69) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al comma 2 le parole "riconducibili alle finalità di cui al comma 1" sono sostituite con le parole "riconducibili all'integrazione in Finpiemonte S.p.A. di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 70) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Frediani, Batzella, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi: Al termine del comma 3 sono aggiunte le parole "da presentarsi alla commissione consiliare competente che si esprime con parere obbligatorio e vincolante".
L'emendamento rubricato n. 67) non è ricevibile, in quanto non coerente con il testo dell'articolo.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione degli emendamenti n.
69) e n. 70).



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 69) è soltanto un'integrazione di testo, quindi non ha bisogno di una particolare specifica illustrazione.
L'emendamento n. 70) chiede la presentazione delle proposte necessarie alla riunificazione delle due società alla Commissione consiliare compente.
La Giunta regionale, nel dettato di legge, provvede a rielaborare queste proposte, ma non dice a chi le presenta: le elabora, ma non le presenta alla Commissione competente. In tal modo, di nuovo, verrebbe meno il senso del Consiglio regionale e della Commissione competente.
Pertanto, chiederemmo che queste proposte di integrazione per la riunificazione delle due società (Finpiemonte e Finpiemonte Partecipazioni) siano preventivamente illustrate alla Commissione consiliare competente affinché questa possa dare anche un parere in merito alla proposta. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
La Giunta esprime parere favorevole sull'emendamento n. 68), che ci sembra quello più significativo anche per produrre gli effetti della razionalizzazione delle due finanziarie e delle società partecipate, mentre sugli altri il parere è negativo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Procediamo all'esame degli ordini del giorno testé iscritti all'o.d.g.
Inviterei i colleghi ad illustrarli in maniera sintetica, per poter garantire lo spazio alle comunicazioni del Vicepresidente della Giunta Reschigna, e la possibilità di replica ai colleghi del Movimento 5 Stelle che avevano richiesto tali comunicazioni.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Esame ordine del giorno n. 170 presentato dai Consiglieri Giaccone, Boeti Grimaldi, Monaco, Baricco, Allemano, inerente a "Chiusura dei progetti di somministrazione dei pasti nelle carceri con il coinvolgimento lavorativo dei detenuti"


PRESIDENTE

Iniziamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 170, avente ad oggetto "Chiusura dei progetti di somministrazione dei pasti nelle carceri con il coinvolgimento lavorativo dei detenuti", presentato dai Consiglieri Giaccone, Boeti, Grimaldi, Monaco, Baricco e Allemano, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Dal 2004 in dieci carceri italiane è attiva una sperimentazione che coinvolge nella gestione delle mense anche i detenuti, ovviamente appositamente formati.
Questa iniziativa ha dato ottimi risultati ai fini del reinserimento degli stessi detenuti, tanto che la percentuale di recidiva tra chi ha partecipato a questo genere di iniziative è del 2%, mentre la media della recidiva, e quindi di chi viene nuovamente recluso, è del 70%.
Oltretutto, tale iniziativa risponde pienamente all'articolo 27 della Costituzione, che prevede la rieducazione e la reintroduzione del detenuto all'interno del sistema di lavoro e all'interno della società.
La Cassa delle Ammende, che prevede il finanziamento di tale iniziativa, ha deciso di interrompere l'erogazione del finanziamento stesso, mettendo quindi a repentaglio la stessa iniziativa e compromettendone le ricadute positive di cui vi ho detto.
Vi ricordo che a Torino sono 34 gli assunti nella Cooperativa "Liberamensa", che è proprio quella che si occupa di catering, sia nella struttura pubblica che presso privati, e che è gestita da detenuti.
L'impegno che vorremmo che la Giunta si assumesse è quello di attivarsi presso il Ministero della Giustizia affinché si riconsideri la prosecuzione dell'esperienza delle mense carcerarie, eventualmente individuando nuovi possibili finanziamenti; al tempo stesso, di avere attenzione significativa per i progetti del sistema penitenziario piemontese anche esterni alle carceri, e di trasmettere tempestivamente l'atto che stiamo per andare a votare al Presidente del Consiglio e al Ministro della Giustizia. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Impiegherò quindici secondi perché il tema mi sembra piuttosto chiaro.
Confesso che all'inizio eravamo rimasti basiti, perché l'ordine del giorno recava come titolo "Chiusura.".
Chiederei quindi, se fosse possibile, di modificare il titolo in "Impegno a non chiudere".
Voteremo convintamente in senso favorevole.
GIACCONE Mario (fuori microfono) Lo facciamo subito.



PRESIDENTE

Bene.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 170, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Centri permanenza temporanea

Esame ordine del giorno n. 150 presentato dai Consiglieri Grimaldi Giaccone, Baricco, Rossi, Appiano, Allemano, Conticelli, Chiapello Accossato e Boeti, inerente a "Chiusura del CIE di Corso Brunelleschi"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'ordine del giorno n. 150 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Giaccone, Baricco, Rossi, Appiano Allemano, Conticelli, Chiapello, Accossato e Boeti, inerente a "Chiusura del CIE di Corso Brunelleschi", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Cercherò di essere rapido, anche se il tema è molto complesso.
Come sapete, con i Consiglieri Accostato, Appiano, Allemano, Baricco Boeti, Chiapello, Conticelli, Giaccone e Rossi, abbiamo voluto affrontare un tema complesso, inerente al superamento dei CIE.
Siamo partiti dal rapporto della Commissione De Mistura, che già nella scorsa legislatura denunciava i tanti episodi di rivolta, fuga, suicidio autolesionismo, racconti di violenze subite, lo stato di prostrazione che provocano appunto i giorni di detenzione in questi luoghi.
Già quella Commissione, presieduta dall'Onorevole Marcenaro, chiedeva il superamento di questi luoghi, anche perché nel corso degli anni meno della metà delle persone detenute nei centri è stata effettivamente rimpatriata, a fronte di costi elevatissimi di gestione.
Peraltro, i diritti delle persone trattenute non sono ancora disciplinati, dopo quindici anni, da norme primarie, ma sono affidati ad una generica e lacunosa disposizione regolamentare.
I CIE si sono dimostrati, dunque, inefficienti e fallimentari - lo dicono in tanti, per fortuna - ma nel frattempo si sono sviluppate tantissime alternative alla detenzione. Basti pensare che le persone che sono state carcerate (quindi che sono andate prima nelle nostre carceri) non sono identificate. Invece, per coloro che si trovano lì per altri reati, come quello dell'immigrazione, non c'è un'alternativa alla ricerca della loro identità.
Per questi motivi - come ha già ribadito il Comune di Torino pochi mesi fa con una mozione di indirizzo - e perché, in qualche modo, una norma già approvata da questo Governo prevede che l'identificazione sia fatta direttamente nelle carceri, rendendo superfluo quindi quel tipo di detenzione, noi vorremmo impegnare la Giunta, così come hanno fatto gli Enti locali di questo territorio, a chiedere al Prefetto di trovare subito una sistemazione alternativa per le persone presenti in quel luogo, e ribadire a tutte le istituzioni, a partire dal Parlamento italiano, che i CIE sono un'esperienza fallimentare, per cui vanno superati e definitivamente chiusi.
Noi chiediamo che non si ripetano più i fatti che abbiamo visto, che il Presidente si è fatto raccontare. Ma quello che è successo a dicembre è solo la punta di un iceberg.
Il fatto che solo un anno e mezzo fa si siano spesi milioni di euro per raddoppiarlo e arrivare a 200 posti, e nel giro di neanche otto mesi siamo di nuovo a 20 posti, evidenzia uno spreco di denaro pubblico pari quasi a mezzo milione di euro a posto letto: è una cosa incredibile! Per 20 persone, ce ne sono 60! Io credo che quest'esperienza sia fallimentare da tutti i punti di vista. Sono orgogliosissimo che col Partito Democratico in particolare, ma con tutte le forze di maggioranza, siamo arrivati ad un testo complesso neanche così semplice da articolare in poche settimane.
Tra l'altro, ringraziamo l'Assessore che dopo i fatti successi.
Come sapete, si è rotta una caldaia, anche se era segnalata da tempo, e purtroppo quelle persone sono rimaste per una settimana a dormine in giacca! Stiamo parlando di luoghi che già, di per sé, non sono così a norma come le carceri italiane: immaginate di dormire per una settimana, in inverno, con i giubbotto addosso! Credo che finalmente anche la Regione si possa esprimere e credo che sia giusto che il Parlamento, entro beve tempo, passi dalle parole ai fatti, quindi al superamento dei CIE, con la chiusura di Corso Brunelleschi. Mi auguro che questa sia la prima notizia positiva di questo anno. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla mozione n. 150, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame ordine del giorno n. 169 presentato dai Consiglieri Gariglio, Gallo Rostagno, Barazzotto e Ferrentino, inerente a "Condanna della manifestazione No TAV del 6 gennaio 2015 a Torino"


PRESIDENTE

Esaminiamo infine l'ordine del giorno n. 169, avente ad oggetto "Condanna della manifestazione No TAV del 6 gennaio 2015 a Torino" presentato dai Consiglieri Gariglio, Gallo, Rostagno e Barazzotto, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ferrentino per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno è stato predisposto per cercare di ricondurre il legittimo dissenso che può esserci contro quella o qualsiasi altra infrastruttura, in un alveo di rispetto delle Istituzioni, cosa che non è sicuramente avvenuta il giorno dell'Epifania.
Il movimento No TAV aveva chiesto di poter allestire un banchetto per manifestare legittimamente la propria avversione all'opera della TAV, ma poi, la manifestazione ha assunto delle caratteristiche che consideriamo assolutamente da condannare. Non solo è stata raggiunta l'abitazione dell'ex Magistrato Giancarlo Caselli, per omaggiarlo di un sacco di carbone (ovviamente il messaggio era diverso: non era la consegna del carbone, ma il far sapere che si è bene a conoscenza della sua abitazione), ma - ancora più grave - con la presenza di un nostro collega Consigliere, si è inscenata una sorta di tiro al bersaglio contro alcune figure istituzionali: il Presidente della Giunta, Sergio Chiamparino, un rappresentante del Senato della Repubblica, come il senatore Esposito, e i Magistrati che si stanno occupando di tutto quello che attiene agli atti di violenza che sono stati messi in atto specialmente in questi ultimi mesi da parte di alcuni esponenti di questo movimento.
Pertanto, l'ordine del giorno chiede a tutte le forze politiche di condannare questi atti e cercare di indirizzare il legittimo dissenso verso l'opera in un alveo di maggiore rispetto, anche nei confronti delle Istituzioni.
Noi non siamo assolutamente d'accordo a minimizzare questo episodio poiché lo consideriamo estremamente grave, quindi chiediamo al Consiglio alle forze politiche presenti in Consiglio, di prendere posizione, perch non è assolutamente ipotizzabile che si possa continuare a manifestare con atteggiamenti di questo tipo.
Abbiamo presentato questo documento confidando sull'apprezzamento del Consiglio e delle forze politiche, affinché riconduca il dissenso in un alveo di maggiore correttezza istituzionale, rispetto a questo particolare episodio, così come è avvenuto qualche settimana fa in merito ad un manifesto che abbiamo stigmatizzato in Aula.
Chiediamo, pertanto, un pronunciamento delle forze politiche.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, voglio far notare come, invece, il Presidente Chiamparino abbia accolto con assoluta ironia (se è vero quanto hanno riportato i giornali) l'iniziativa del Movimento No TAV.
Se mi è consentito dirlo, dovremmo prendere un po' tutti esempio dallo stile - in questo caso - del nostro Presidente, cosa che purtroppo manca ad un rappresentante del suo stesso partito, che - combinazione - risiede nella mia stessa valle, ma nel lato opposto, dove il sole batte poco (pu darsi che ci sia un problema nel vedere le cose con la dovuta lucidità e tutto risulti un po' confuso!).



(Commenti in aula)



PREDIANI Francesca

La Val di Susa è fatta così: c'è una zona della valle che rimane tutto l'anno in ombra, vede la luce per un periodo molto limitato, quindi questo potrebbe influire sulla visione che si ha delle questioni.
A partire dalle premesse dell'ordine del giorno, tengo a precisare anche se può sembrare una sottigliezza - che quello che nel documento è definito come "un tiro al bersaglio con carbone", in realtà era costituito da palline di carta, quindi carta appallottolata e colorata, in modo che sembrasse carbone, riuscito bene evidentemente, forse sempre per il problema di visione che hanno alcune persone. Soprattutto, non si è trattato di un tiro al bersaglio, ma di un gioco - direi un gioco da fiera che può essere visto anche con cattivo gusto, ma in realtà c'erano delle maschere, che avevano stampato su fogli A4 il volto delle persone che il Consigliere Ferrentino ha appena indicato.
Il gioco non consisteva in un tiro al bersaglio, ma nel dover fare centro in un sacco, che queste maschere tenevano. Questo è il modo con cui il movimento No TAV ha voluto indicare quale, fra tutti gli ultras del TAV quindi i sostenitori dell'opera (colgo l'occasione per ricordare che è inutile, dannosa e costosa) meritasse più carbone. Anche i miei bambini aspettano il carbone la notte della befana, non si offendono se al mattino trovano del carbone nella calza! E' logico che aspettano i dolci, per essendo bambini, sanno che il gioco è questo e sanno che è un gioco, quindi accettano di buon grado sia le caramelle sia il carbone. Mi sembra normale.
Tra l'altro, l'ordine del giorno, oltre alle premesse sbagliate ripeto, si è trattato di un gioco e il Presidente Chiamparino l'ha capito così come l'ha capito il Procuratore Caselli, che ha risposto con ironia non ha colto questo senso di minaccia - arriva in un momento in cui, sì, il cattivo gusto la fa da padrone. In questi giorni ci troviamo a dire che dovremmo essere liberi di esprimere con ironia le nostre opinioni, qualora ovviamente, non si arrivi alla violenza, cosa che in questo caso assolutamente non c'è stata. E' ridicolo affermare che questa è un'istigazione alla violenza. Si vede anche dalle foto comparse sui quotidiani: mi chiedo dove abbiate visto l'intento violento.
In ogni caso, proprio nel momento in cui chiediamo a tutti di ragionare sulla libertà di esprimere anche con ironia il proprio pensiero, in Consiglio regionale piomba un ordine del giorno come questo. C'è veramente da vergognarsi! Io non mi vergogno di aver fatto centro preferibilmente - lo ammetto nel sacco sorretto dalla persona che aveva il volto del Presidente Chiamparino, perché è una delle persone con la quale mi confronto frequentemente e so che è un sostenitore dell'opera. Io sono esattamente dall'altra parte, quindi, in quanto a befana (in quel giorno io ero la befana!) mi sono permessa di consegnare un po' di carbone. Tra l'altro, ho fatto cinque centri stupendi.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Mi sono astenuto dal dire che le viene bene!



FREDIANI Francesca

Grazie! Ho fatto cinque tiri e cinque centri, quindi sono anche soddisfatta di questo risultato e sono contenta che lei abbia ricevuto con ironia questo mio dono, contrariamente a qualche collega. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Invito gentilmente il Consigliere Bertola e, poi, il Consigliere Monaco a svolgere un intervento flash, perché mi sono preso la responsabilità di prevedere la comunicazione del Vicepresidente Reschigna, più il tempo necessario ai colleghi del Movimento 5 Stelle per la replica. Pertanto, se andiamo oltre le 19 non interrompo la seduta.
Prego, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Giustamente lei, come Presidente, si assume la responsabilità di chiedere tempi brevi per la discussione di atti di indirizzo che sono chiaramente rivolti contro una forza politica che è rappresentata in questo Consiglio regionale.
Riprendendo quanto affermava la collega Frediani, parlando di sole ed ombra, voglio ricordare che mia nonna diceva: "Madurà a l'ombra", cioè maturato all'ombra! Io pensavo che, dopo gli eventi di Parigi - molto gravi - a qualche Consigliere di maggioranza venisse in mente di presentare un atto di indirizzo per esprimere solidarietà e condanna verso una violenza così grave ed inaccettabile, contro persone che esprimevano un diritto alla satira, anche sconveniente, in molti casi, sia contro la religione islamica sia, anche, in questi giorni sono persone restie a dirlo e a far vedere queste vignette, ma anche contro la religione cattolica (posso dirlo io che religioso non sono), e invece troviamo un ordine del giorno - firmato da Gariglio, presentato da Ravetti ma illustrato da Ferrentino (che forse non lo ha neanche firmato) - di condanna, a loro dire, di un così grave atto.
Posto che fare della satira contro il potere è un qualcosa che risponde ad una tradizione forse millenaria, va avanti da centinaia di anni (penso che già nel Medioevo persone appartenenti al popolo e non legati al potere irridessero e in qualche modo cercassero di sdrammatizzare i problemi magari tirando palline di stracci contro immagini rappresentanti persone al potere), faccio notare che gli organi di stampa, che non possiamo certo dire che siano appartenenti al Movimento 5 Stelle, se hanno riportato la verità, hanno detto che, in un caso, il Presidente Chiamparino ha detto: "ringrazio per il carbone, però dovevate portarmelo alla mia casa di campagna, perché in Piazza Castello non mi serve", nell'altro caso, l'ex Procuratore Caselli ha ringraziato per il carbone.
Secondo me, ma penso di parlare a nome del Gruppo, portare oggi in un'Aula di Consiglio un atto di indirizzo del genere, ridicolizza le persone oggetto di quello scherzo - ridicolizza le persone oggetto di quello scherzo - ancora di più di quanto non abbiano fatto gli organizzatori di quello scherzo. Non ridicolizza solo il Presidente Chiamparino, l'ex Procuratore Caselli e le altre persone tirate in causa ma ridicolizza anche quest'Aula di Consiglio, quindi è totalmente irricevibile.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Solo un flash e vi ringrazio.
Io ho reagito con una battuta, aggiungendo anche di chiedere al Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Cossato, che conosce bene l'indirizzo della casa di campagna di mia moglie, di portarlo lì perch abbiamo le stufe, e quindi potrebbe essere utile.
Io sono un vecchio sessantottino, quindi ho sempre presente quel motto che voi conoscete bene: un sorriso vi seppellirà.
Per questo motivo penso di reagire con ironia anche ad iniziative indubbiamente non gradevoli.
Sempre per fare dell'ironia, sabato sono andato sul Musiné (magari una volta ci sfidiamo) e raccogliendo un paio di battute di alcuni che erano con me sulla cima, ho telefonato al Sindaco per consigliargli di rinnovare le bandiere No TAV, perché effettivamente sono un po' scolorite: in parte per la lotta - e capisco - ma probabilmente molto anche per l'usura del tempo.
Visto che sono bianche e rosse, bisogna ridare brillantezza ai colori altrimenti danno un senso di appassimento che non credo giovi alla Val di Susa in quanto tale.
Fatta la battuta, secondo me l'ordine del giorno è molto opportuno. Non tanto per la mia vicenda personale, ma perché credo possa essere un invito ad una riflessione che dovremo fare in altri momenti con maggior tempo a disposizione.
Quando la politica comincia ad individuare, per legittimissime battaglie e polemiche, la persona in quanto tale, si mette su una china obiettivamente insidiosa.
Non faccio tanto riferimento al mio caso, ma ad altri episodi. Tutti ricorderanno quando alcuni andarono a manifestare e ad insultare l'ex Ministro Fornero sotto casa sua nel Canavese.
E' solo questo. Altra epoca, altre forze politiche, ma è una riflessione che faccio. Prendo spunto da questo ordine del giorno perch secondo me occorre stare molto attenti nel fare diventare obiettivo di polemiche anche feroci e radicali le singole persone, chiunque esse siano perché si rischia di prendere una strada dalla quale non si riesce più a tornare indietro.
Questo mi sembra il punto che solleva l'ordine del giorno, al di là delle persone e al di là dello spirito che io, le do atto, poteva benissimo essere ironico e festoso, del quale la ringrazio ancora, invitandola, per la prossima volta, a fare qualche centro in più.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Chiamparino.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 169, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Difesa idrogeologica

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Taglio sui fondi europei destinati alla prevenzione del dissesto idrogeologico"


PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per la comunicazione richiesta a inizio seduta dal Consigliere Bertola, di cui al punto 7) all'o.d.g.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Sarò molto breve.
Il tema che ieri il Presidente Chiamparino ha proposto durante l'incontro con i giornalisti al termine della seduta di Giunta regionale è un tema che affronterei velocemente, partendo da una considerazione più di carattere generale.
Personalmente, credo sia impossibile continuare ad affrontare situazioni delicate nel rapporto tra le Regioni e il Governo nazionale senza avere la certezza delle effettive risorse a disposizione. Se si ha la certezza delle effettive risorse a disposizione, si è in grado di ridefinire, una volta per tutte, i propri programmi e gli obiettivi. Quello che sta avvenendo nell'ultima fase di gestione della programmazione PAR FSC ha questo tipo di caratteristiche.
Tre settimane fa finalmente abbiamo avuto la comunicazione di un provvedimento che riduceva lo stanziamento di 50 milioni di euro alla Regione Piemonte, come a tutte le Regioni d'Italia con proporzioni diverse.
Da qui, quell'iniziativa di riprogrammazione del programma PAR FSC (già oggetto di una comunicazione da parte del Presidente in quest'Aula), con lo sdoppiamento e la separazione del progetto della Pedemontanina, dando priorità, in termini temporanei, al collegamento tra Gattinara e l'autostrada e il casello di Ghemme, ma rinviando in un secondo tempo il collegamento fra Gattinara e Cossato, liberando anche risorse per l'intervento sul dissesto idrogeologico.
Venerdì scorso, con una comunicazione assolutamente informale da parte del Dipartimento, è stato comunicato, durante un momento di confronto che doveva portare alla presentazione al CIPE della riprogrammazione del programma PAR FSC, che probabilmente ci sarà un ulteriore taglio di 50 milioni di euro, dovuto ad una norma contenuta nella legge di stabilità del 2012.
E' chiaro che ciò determina questa costante situazione di incertezza.
Da qui l'elemento che ha voluto rappresentare ieri il Presidente. Noi cosa intendiamo fare? Innanzitutto chiederemo un incontro al Dipartimento perché siamo alla fine della programmazione. Teoricamente la programmazione è scaduta alla fine del 2014, quindi è vero che c'è tempo entro il 31/12/2015 per assumere gli atti vincolanti di spesa ed entro il 2017 per completare le opere, però, se ci fossimo trovati di fronte ad un'amministrazione particolarmente efficiente, in questo momento, un intervento che aveva già le caratteristiche per essere cantierato, verrebbe ridotto.
E' evidente che, a questo punto, non è più sufficiente quell'ipotesi di riprogrammazione del programma PAR FSC a cui ha fatto riferimento il Presidente nella precedente comunicazione al Consiglio regionale, perché è un problema che riguarda tutte le Regioni. La Regione Piemonte si sta muovendo, il Presidente Chiamparino si muoverà come Presidente della Conferenza delle Regioni. Se fossimo di fronte alla conferma della riduzione di trasferimenti sul programma PAR FSC attuale, è evidente che noi dovremmo nuovamente riprogrammare e i contenuti di quella riprogrammazione saranno urgentemente presentati alla Commissione consiliare competente. A questo punto, è difficile fare ulteriori aggiustamenti, occorre far saltare ulteriori interventi che non sono ancora partiti (e non sono neanche moltissimi sotto questo aspetto).
Dobbiamo avere un quadro di certezza, altrimenti noi non siamo nelle condizioni di presentare il nuovo programma ridefinito e quindi non riusciamo neanche a sbloccare i famosi 150 milioni di euro di intervento sui FAS per la copertura del disavanzo sul trasporto pubblico locale 2011 2012 e 2013.
Questo è quanto corrisponde alle cose che ieri il Presidente ha dichiarato in conferenza stampa e che oggi sono oggetto di un'attenta iniziativa da parte nostra.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ringrazio per la relazione che ci ha fatto il Vicepresidente Reschigna.
Chiedo, comunque, di avere, il prima possibile, in Commissione bilancio, il quadro della situazione del Fondo Sviluppo e Coesione; lo chiedo prima di entrare nella fase di discussione del bilancio di previsione, con le varie proposte di riduzione.
Se così fosse, è ovvio che ci troveremmo di fronte ad una situazione complessa e difficile che noi avevamo già paventato nelle settimane precedenti. Noi ci sentiamo già di suggerire una soluzione al Vicepresidente Reschigna, così come abbiamo fatto la scorsa volta quando abbiamo parlato della pedemontana biellese. Penso che tutti i territori debbano essere trattati in maniera uguale, il Torinese come il resto del Piemonte.
Mi rivolgo al Vicepresidente, che viene da fuori Torino e che mi pu dare ragione su questo. Già da questo momento, se fossi il Presidente Chiamparino inizierei a valutare, come abbiamo già suggerito, un progetto low cost anche per il tunnel di Corso Grosseto. Così come abbiamo optato per una variante low cost della pedemontana biellese, pensare un progetto low cost per quanto riguarda il tunnel ferroviario di Corso Grosseto che interessa Torino, sarebbe una misura di equità per la regione.
Se verranno a mancare quei 50 milioni di euro, Presidente, le suggerirei di prestare attenzione al territorio interessato dal dissesto idrogeologico. Ultimamente c'è stata una puntata, molto toccante, di una trasmissione molto nota della televisione nazionale che ha fatto vedere come il dissesto idrogeologico rappresenta veramente un costo notevolissimo e si approfondisce sempre di più, man mano che mancano gli interventi sul territorio. Se non interveniamo oggi, domani il costo sarà il 30% in più dopodomani sarà il 50% in più.
Rinvio la discussione, con dati alla mano, in I Commissione, ma sollecito il Presidente della Giunta, in qualità anche di Sindaco del Comune di Torino per dieci anni, di valutare un progetto low cost per quanto riguarda l'opera prevista a Torino, in modo da salvaguardare l'intervento sul dissesto idrogeologico e salvaguardare il rientro da debiti sul trasporto pubblico locale, che sono le due vere priorità di questa regione con i fondi FSC.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono altre richieste di intervento per chiarimenti, chiudiamo i lavori odierni.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.52)



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