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Dettaglio seduta n.407 del 19/03/19 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



(I lavori iniziano alle ore 14.37 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 2616 presentata da Grimaldi inerente a "Grave situazione degli stabilimenti Blutec di Rivoli e Borgaretto"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2616.
Consigliere Grimaldi, posso aggiungere "stabilimento di Asti", anche se lei non l'ha riportato? La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come avrete appreso dai giornali, in data 12 marzo, con un'operazione congiunta dei finanzieri di Palermo e di Torino, gli stabilimenti di Rivoli, Borgaretto e Asti della Società Automotive Blutec - che nel 2015 ha rilevato lo stabilimento FIAT di Termini Imerese - sono stati messi sotto sequestro dalla Guardia di Finanza.
L'ambito è quello dell'inchiesta, coordinata dalla procura di Termini Imerese, che ha portato agli arresti domiciliari e all'interdizione per 12 mesi dall'attività d'impresa del Presidente del Consiglio d'Amministrazione e dell'Amministratore delegato.
L'accusa, molto grave è di malversazione ai danni dello Stato e le indagini della Guardia di Finanza si concentrano sui fondi trasferiti da Invitalia e Blutec per il rilancio dello stabilimento di Termini Imerese.
In particolare, gli indagati sono accusati di aver distratto di ingenti finanziamenti pubblici erogati da Invitalia (per conto del Ministero dello Sviluppo economico), per sostenere il programma di sviluppo finalizzato alla riconversione e riqualificazione del polo industriale che prevedeva la realizzazione di una nuova unità produttiva presso gli opifici dell'ex FCA Italy.
L'azienda s'impegnava, inoltre, a riassorbire una parte di personale della fabbrica, anche grazie alle commesse per produrre 7.000 motocicli elettrici di Poste Italiane e per elettrificare, come sapete, 7.200 Doblò di FCA in quattro anni.
Nel 2015 la Bluetec S.p.A., costituita nel 2014, con sede a Pescara, ha sottoscritto un accordo di programma con i Ministeri dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Politiche sociali e con la Regione Sicilia per un importo di circa 95 milioni di euro. Tuttavia, pare che una volta incassati i fondi nulla di quanto promesso sia stato fatto.
Secondo le dichiarazioni dei vertici Blutec, l'azienda continua a essere operativa e sono attualmente in corso le attività d'immissione in possesso della società e, nelle prossime ore, sarà cura dell'Amministratore nominato prendere contatti con tutti gli stakeholder interessati, i clienti, i partner commerciali e i fornitori per garantire continuità del ciclo produttivo e la tutela dei posti di lavoro.
Tuttavia, le rappresentanze sindacali locali e regionali non solo hanno espresso la preoccupazione per le vicende giudiziarie che coinvolgono i vertici della Blutec, ma hanno chiesto l'intervento delle Istituzioni locali e nazionali per tutelare i 300 lavoratori degli stabilimenti della Ingegneria italiana, della Blutec chimica e della Blutec di Asti, affinch non perdano il lavoro.
Inoltre, le rappresentanze sindacali a livello nazionale hanno chiesto al MISE di riconvocare tutte le parti in tempi rapidi e al Governo di farsi garante di trovare una soluzione che tuteli i livelli occupazionali affinché i lavoratori non paghino in prima persona l'effetto di comportamenti - lo dico sempre in termini condizionali - "illeciti" e di una condotta aziendale scorretta.
In seguito all'arresto dei manager, il Ministro dello Sviluppo economico ha annunciato di aver mandato agli Uffici del Ministero di contattare l'Amministratore giudiziario per salvaguardare i livelli occupazionali.
So che, nelle ultime ore, l'Assessora ha seguito con particolare scrupolo questa vicenda, anche perché trovare una modalità di lavoro con l'Amministratore giudiziario immagino sia la vicenda più complicata.
Tuttavia, chiediamo di sapere quali siano le azioni messe in campo, al fine di garantire non solo la continuità produttiva, soprattutto per gli stabilimenti coinvolti, ma anche per salvaguardare i livelli occupazionali e assicurare a tutti i lavoratori e le lavoratrici degli stabilimenti piemontesi continuità sia dal punto di vista occupazionale che dal punto di vista economico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
La parola all'Assessora Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
Credo siano evidenti a tutti, come ha detto il Consigliere Grimaldi, la delicatezza e la complessità della situazione che riguarda la società Blutec, che, come sapete, fa parte del Gruppo METEC e che ha diverse sedi in Italia e in Piemonte, con circa 300 dipendenti nelle sedi di Rivoli Beinasco e Asti.
La situazione, peggiorata negli ultimi giorni, è assurta agli onori della cronaca in questi giorni ed è emersa a seguito dell'arresto del titolare e dell'Amministratore delegato della società ed è legata ai fondi statali concessi per la reindustrializzazione dello stabilimento ex FIAT di Termini Imerese.
Noi avevamo sentito sia l'Amministratore delegato sia il Presidente della società, non meno di 20 giorni fa, e avevamo fatto il punto della situazione, organizzando anche un incontro con i sindacati per il 21 marzo.
Nel frattempo, l'arresto e la nomina del Commissario giudiziario ha stravolto completamente la nostra linea d'indirizzo e di lavoro nei confronti della Blutec.
Pertanto, per il momento, soprassederemo rispetto alla convocazione del 21 marzo, ma abbiamo bisogno di approfondire quanto è successo e di comprendere quanto il Ministero sia intenzionato a fare.
La scorsa settimana abbiamo inviato una lettera al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, chiedendogli intanto di partecipare al tavolo perché il tavolo era già stato insediato presso il Ministero, ma la Regione Piemonte non era stata coinvolta, poiché in quel momento sembrava che le questioni toccassero soltanto gli stabilimenti di Termini Imerese.
Ovviamente, oggi la situazione è completamente ribaltata e stravolta stiamo attendendo anche un incontro con il Commissario giudiziario, il quale ci ha chiesto di avere un po' di tempo per comprendere meglio i termini della questione e, quindi, attendiamo nuove evoluzioni e sviluppi.
Nell'attesa che si fissi il tavolo al Ministero, continueremo a monitorare la situazione per capire come poter svolgere al meglio i nostri interventi e per poter lavorare nella direzione, intanto di salvaguardare quella che è un'azienda importante e che - è utile anche dircelo - ha un ruolo importante all'interno di FCA; dall'altra, dobbiamo lavorare per garantire la salvaguardia dell'occupazione all'interno degli stabilimenti presenti in Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Pentenero.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Edilizia scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 2607 presentata da Graglia, inerente a "Bando edilizia scolastica e 'difetti' oggettivi del software applicativo messo a disposizione delle Regioni dal Ministero competente"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2607.
La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione nasce dall'esigenza di diversi Comuni che si trovano in difficoltà.
Partiamo dalla premessa: la Regione ha emanato un bando per interventi su edifici scolastici di proprietà pubblica sedi di scuole statali e dell'infanzia primaria e secondaria di primo e secondo grado, per interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica, volta a interventi di miglioramento delle palestre scolastiche esistenti, nonché la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e la realizzazione di palestre scolastiche nelle scuole.
Tra i vari potenziali soggetti beneficiari rientrano le Province, le Città metropolitane, i Comuni e gli Enti gestori degli edifici scolastici di proprietà pubblica, considerato che il ruolo delle Regioni consiste nella richiesta di partecipazione attiva nella fase istruttoria e la definizione delle relative graduatorie di ammissione al contributo e la successiva verifica delle rendicontazioni predisposte, ma su applicativi resi disponibili dal Ministero competente.
Qui sta il problema. Abbiamo verificato che alcuni soggetti assegnatari del contributo che, per mere imprecisioni, dovevano correggere o imputare diversamente alcuni dati di rendicontazione inseriti in modo errato o diverso, si sono purtroppo ritrovati nella condizione spiacevole di non poterlo fare a causa di difetti oggettivi del relativo software applicativo messo a disposizione delle Regioni dal Ministero competente.
Tenuto conto delle segnalazioni della Direzione Coesione Sociale e Settore Edilizia Scolastica e dell'Osservatorio sull'edilizia scolastica e sulla scuola al Ministero competente, al fine di correggere prontamente tali bachi informatici che non consentono agli Enti stessi di caricare correttamente i propri dati di rendicontazione per far proseguire in modo spedito il conseguente iter di liquidazione delle somme spettanti interrogo l'Assessore per sapere quali iniziative intende adottare con la massima urgenza, affinché le difficoltà sopra segnalate siano risolte nel più breve tempo possibile, in maniera efficace e definitiva.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessora all'istruzione

L'applicativo ministeriale citato nell'interrogazione prevede la segnalazione, tramite ticket interno alla procedura, di eventuali malfunzionamenti. In determinati casi l'accesso al ticket è inattivo e occorre inoltrare una segnalazione diretta alla società gestrice dell'applicativo.
Ricordo che quest'applicativo non è un applicativo di cui noi abbiamo la manutenzione diretta, ma è un applicativo del Ministero, quindi dobbiamo segnalare eventuali anomalie direttamente al Ministero, il quale dovrebbe provvedere alla sistemazione. In questi tre anni di applicazione sono stati riscontrati in tutte le Regioni, che sono obbligate a utilizzare l'applicativo per poter rendicontare le varie fasi di attuazione dei progetti, numerosi malfunzionamenti risolti successivamente dal MIUR. Man mano che è stata fatta la manutenzione, in alcune situazioni è rientrato il disagio. Ad esempio, in occasione della finestra di pagamento dello scorso ottobre 2018, le Regioni tramite il proprio coordinamento hanno segnalato al MIUR il manifestarsi diffuso di difficoltà di accesso, che ha addirittura compromesso la rendicontazione e, quindi, il pagamento di alcuni stati di avanzamento delle opere.
Ovviamente, se risulteranno altre situazioni di disagio sarà nostra cura come abbiamo fatto in tutte le altre occasioni, segnalarlo, anche perch mette in difficoltà gli uffici stessi, che non possono procedere solertemente sia alle rendicontazioni sia alla definizione delle graduatorie. Ricordo soltanto che noi oggi stiamo gestendo 34 graduatorie per un totale di 600 progetti su tutta la regione. Quindi, cerchiamo di dare il miglior servizio possibile di accompagnamento ai Comuni, ma non sempre la tecnologia ci viene in aiuto.


Argomento: Immigrazione

Interrogazione a risposta immediata n. 2606 presentata da Sinatora inerente a "Corso di yoga agli immigrati"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2606.
La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione.



SINATORA Benito

Grazie, Presidente.
Il mio intervento si riferisce ai corsi di yoga per gli immigrati. Esiste un progetto denominato "YogAround", che si definisce: mai stanziale sperimentato attraverso lo yoga e volto a portare solidarietà ai migranti rifugiati, prigionieri politici e personale in contesto di disagio sociale come forma di scambio, unione e trasformazione di un intento collettivo.
Questo è un progetto che nasce a Bologna nel marzo del 2016 con il nome di "YogGaza" (perché rivolto al popolo palestinese che vive nella Striscia di Gaza) dall'idea di un'insegnante di yoga e finanziato da subito dalla solidarietà dello spazio pubblico Autogestito dalla stessa città che è XM24.
Sul sito di YogAround emerge lo scopo prioritario ed una non neutra collocazione politica del progetto, nonché la specifica la posizione di contrapposizione a Israele, poiché essa "partì per la sua prima spedizione nel marzo 2016 verso la Striscia di Gaza al fine di inserirsi nel Festival Italia-Gaza per la condivisione dei saperi, dello sport, delle arti, del multimedia e dell'informatica open source, contribuendo alla rete di associazioni, ONG e gruppi informali, nella realizzazione di momenti di formazione dedicati ai giovani della Striscia".
Tutti questi saperi non potevano essere rivolti esclusivamente ai giovani della Striscia. pertanto, il 9 marzo 2019, qualche giorno fa, si è svolto su iniziativa dei maestri di yoga di Torino, in collaborazione con Refugees Welcome Italia e con la Regione Piemonte, un evento costituito dallo svolgimento di lezioni di yoga ovviamente gratis per i migranti in difficoltà (ovviamente lo yoga non è disciplina da promuovere verso gli italiani in difficoltà, che sono dediti a sbarcare il lunario da soli e quindi non possono trovare le risorse per pagarsi una lezione di yoga).
La manifestazione consiste in una giornata di yoga e un roboante confronto in segno di solidarietà nei confronti di tutti coloro che entrati irregolarmente e senza permesso, rischiano, finalmente, di non veder rinnovato l'effimero permesso di soggiorno, grazie al "Decreto sicurezza" voluto tenacemente dal Ministro Matteo Salvini, che io sono orgoglioso di rappresentare.
L'appuntamento si è svolto sabato 9 marzo al Circolo dei Lettori per l'iniziativa "Yoga for Refugees". La giornata offerta da maestri di varie discipline avrebbe voluto controbattere mediaticamente alle recenti decisioni legislative che finalmente riguardano la regolamentazione dei migranti in Italia, con un cospicuo costo a carico dell'erario italiano.
All'appuntamento sono stati invitati i ragazzi immigrati africani della cooperativa "La Volpe e il Mirtillo", che non potranno più restare in Italia legalmente, poiché soggiornanti irregolari per la legge italiana.
Purtroppo il Piemonte è stata la prima Regione a presentare il ricorso alla Consulta contro il Decreto sicurezza, ancorché impedisca finalmente il rinnovo dell'effimero e immotivato permesso di soggiorno per motivi umanitari. Questo decreto cosiddetto "Salvini" avrà finalmente ripercussioni positive sulla gestione dei servizi sanitari e assistenziali che la Regione garantisce ai migranti, a spese degli italiani.
Tutto ciò premesso, s'interroga l'Assessore per richiedere il contributo economico corrisposto direttamente o indirettamente dalla Regione a "Refugees Welcome Italia".
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Cerutti per la risposta.



CERUTTI Monica, Assessora all'immigrazione

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Sinatora per quest'interrogazione, che forse aiuta anche a chiarire i termini dell'iniziativa.
L'iniziativa Yoga for Refugees, che non ha tutte queste partenze cui il Consigliere ha fatto riferimento, era semplicemente un'iniziativa aperta a tutti coloro che volessero esprimere solidarietà ai migranti principalmente. Quindi non era tanto rivolta agli stessi migranti, che comunque erano ben accetti.
La solidarietà è stata manifestata in modo particolare verso - li ha citati anche lei - quei migranti ragazzi di Ormea che si sono integrati e ora rischiano, proprio in virtù delle nuove regole, di non poter stare in Italia legalmente, pur avendo un percorso lavorativo. Nello specifico questi giovani hanno tra l'altro aiutato la comunità di Ormea nella quale vivono anche durante i periodi difficili, come l'alluvione che ha interessato quella zona.
Il Decreto Salvini li penalizza e crea, con un effetto esattamente opposto rispetto a quello dichiarato, problemi di sicurezza: non li risolve. Di fatto, i migranti esistono nel nostro Paese e - lo ricordo - i 500.000 rimpatri previsti nell'accordo di Governo, che probabilmente rimarranno puri numeri sulla carta, non hanno nessun tipo di possibilità di essere effettivamente attuati. Dunque rendere invisibili queste persone non aiuta anzi rischia di lasciarli in balia di associazioni criminali. Tra l'altro noi riteniamo che il decreto sia incostituzionale e abbiamo fatto ricorso come lei faceva riferimento.
Per concludere, questa giornata Yoga for Refugees non è costata nulla alle casse pubbliche: i maestri di yoga mi hanno invitato, dopo aver letto che abbiamo presentato ricorso contro il Decreto sicurezza, e ho accettato volentieri anch'io manifestando un intento comune.
Noi riteniamo che questo provvedimento creerà grandi problemi di organizzazione di quelli che sono anche i servizi della nostra Regione, a partire dai servizi sanitari, paradossalmente con un aggravio di costi.
Quindi in questo senso l'iniziativa di quel sabato non è costata nulla, se non l'essere presenti come Assessora e come maestri di yoga che hanno dato lezioni gratuitamente a tutti coloro che hanno deciso di parteciparvi e di manifestare la loro vicinanza all'associazione Welcome Refugees.


Argomento: Nomine - Enti strumentali

Interrogazione a risposta immediata n. 2609 presentata da Accossato inerente a "Incarico di nomina del Responsabile di Struttura Complessa Dipartimento Patrimonio e Contabilità di ARPA Piemonte"


PRESIDENTE

I lavori procedono con la trattazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2609.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Assessore, torniamo a porre la sua attenzione sulla situazione di ARPA Piemonte, di cui ci siamo occupati più volte. È chiaro che non è competenza di questo Consiglio dettare indicazioni o dare disposizioni sulla gestione e sulla partita organizzativa di quest'Agenzia, quindi sono ben consapevole delle autonomie gestionali e organizzative in capo all'Agenzia stessa e alla sua dirigenza; è altrettanto vero, però, che stiamo parlando di un'Agenzia pubblica e di un'Agenzia a diretta emanazione della Regione Piemonte per la quale valgono le stesse norme e le stesse regole, dal punto di vista della gestione del personale, della Regione e del sistema pubblico in generale.
Allora, nel caso specifico, il tema è quello della nomina del Responsabile della Struttura Complessa Patrimonio e Contabilità, dove ancora una volta così come in altre funzioni dirigenziali - non si è trovata disponibilità all'interno delle numerose maestranze delle Agenzie stesse e si è ricorsi a un bando esterno per un contratto di natura privatistica. Anche qui i contratti di natura privatistica sono numerosi nell'Agenzia.
La situazione che poi si è venuta a creare, dove alla fine la persona individuata è una figura che in realtà è stata presente a lungo, ha avuto una duratura collaborazione con l'Agenzia, però in un altro incarico quello di Direttore amministrativo, dove peraltro la stessa figura non è stata ritenuta poi valida o idonea per la riconferma in quell'incarico suggerisce alcuni interrogativi e alcune perplessità rispetto, da un lato alle procedure e, dall'altro, anche alle scelte che vengono effettuate.
In particolar modo, è l'occasione per sottoporre all'Assessore - siamo nell'ambito di opportunità, ovviamente, più che di inadempienze - se non possa sembrare, come lettura delle scelte fatte, che una figura che aveva appena concluso una sua collaborazione sia uscita da una parte per rientrare dall'altra e che quindi, in qualche modo, si agisca - come peraltro spesso si fa nelle strutture private, ma che hanno un'altra autonomia e altre norme - nel riconfermare e nel "rimuovere per promuovere".
Ecco, la politica lo fa spesso, ma nelle procedure tecniche bisognerebbe invece avere probabilmente una coerenza di altro tipo. Quindi l'interrogazione è per capire anche la valutazione dell'Assessore rispetto a questa situazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
L'interrogazione fa riferimento a due procedure amministrative distinte e autonome che si sono intrecciate temporalmente: la prima è relativa all'individuazione del Direttore amministrativo di ARPA, la seconda è quella inerente alla scelta del Responsabile della Struttura Complessa Dipartimento Patrimonio e Contabilità di ARPA Piemonte.
Questa seconda procedura è iniziata a seguito del decreto del Direttore generale di ARPA nel dicembre 2017. Con tale atto è stato pubblicato un avviso interno per il conferimento di sette incarichi quinquennali di Responsabile di altrettante Strutture Complesse dell'Agenzia.
A seguito dell'espletamento della procedura comparativa riferita al Dipartimento Patrimonio e Contabilità, si dava atto dell'esito negativo della ricerca avviata, dovuta all'impossibilità di prendere in considerazione le domande pervenute per difetto dei requisiti professionali.
L'Agenzia, in proposito, fa osservare che la Struttura Patrimonio e Contabilità ha caratteristiche peculiari: si tratta, infatti, di una struttura di nuova istituzione, che richiede una particolare attenzione nella fase di costruzione e d'integrazione delle competenze e delle funzioni interne, che non si esauriscono nel governo organizzativo e gestionale della stessa, come si legge nel provvedimento del 28 agosto 2018.
Conseguentemente il Direttore generale ha deciso di ricorrere all'esterno adottando il decreto n. 1 del 9 gennaio 2019, avente a oggetto l'avviso pubblico per il conferimento dell'incarico di Dirigente, citato nell'interrogazione.
A seguito della pubblicazione dell'avviso, l'Agenzia fa sapere che sono pervenute dieci istanze. Con decreto del Direttore generale, nel febbraio 2019 è stata nominata un'apposita Commissione che ha concluso i suoi lavori ritenendo idonee due candidature. Il Direttore generale, sulla scorta delle considerazioni che "uno dei due candidati era in possesso delle caratteristiche maggiormente conformi al profilo ricercato e da rinvenirsi in misura significativa e convincente nella particolare dimostrata qualificazione professionale", ha ritenuto di conferire l'incarico al soggetto che aveva ricoperto per anni (e fino al 31 dicembre 2018) l'incarico di Direttore amministrativo di ARPA.
Al fine di eliminare qualsiasi possibilità di equivoco, l'Agenzia precisa che, a differenza di quanto riportato nell'interrogazione, il soggetto in questione non è mai stato "inserito nel novero delle candidature non ritenute idonee all'incarico" di Direttore amministrativo.
La motivazione era che, "a prescindere dalla qualificazione professionale in considerazione dell'attuale momento storico di consolidamento dell'organizzazione di ARPA Piemonte", il Direttore generale aveva ritenuto "maggiormente proficuo affidarsi nella Direzione Amministrativa a un esperto che, in ragione della propria provenienza esterna e delle esperienze maturate in contesti assimilabili, ma diversi, possa opportunamente valutare e regolare l'azione amministrativa dell'Ente da un rinnovato angolo prospettico, apportando elementi innovativi e di sviluppo".
In conclusione, l'attuale responsabile della Struttura complessa Dipartimento Patrimonio e Contabilità non è mai stato ritenuto inidoneo a svolgere le funzioni di Direttore amministrativo. L'incarico è stato conferito dopo l'espletamento di procedura selettiva, all'esito della quale si è ritenuto di individuare il soggetto più idoneo, anche in considerazione dell'esperienza maturata.
Le valutazioni operate dal Direttore generale, tanto sull'avvio quanto sulla conclusione del procedimento in questione, sono state ponderate ed effettuate nell'interesse esclusivo e a garanzia del buon funzionamento e dell'efficienza dell'Agenzia della quale, come peraltro riconosciuto dall'interrogante, il Direttore in questione ha la responsabilità di direzione e di gestione.
Alla luce di quanto sopra e tenuto conto dell'autonomia organizzativa garantita per legge all'Agenzia, l'Amministrazione regionale non può che prendere atto delle scelte gestionali compiute dal Direttore generale e delle ragioni organizzative poste a fondamento degli atti assunti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 2613 presentata da Policaro inerente a "Situazione alla discarica di Ghemme"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2613.
Il Consigliere Policaro dà per illustrata l'interrogazione.
La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
La discarica di Ghemme è stata chiusa nel 2008 e da allora è stata avviata la bonifica, la gestione post mortem. Ancora oggi il Consorzio Medio Novarese si sta attivando per individuare le soluzioni tecniche e amministrative per portare alla chiusura definitiva della discarica minimizzando, ove possibile, i costi a carico della collettività.
Esternamente all'impianto, nelle aree adiacenti la discarica di Ghemme, è presente un altro sito, inserito nell'anagrafe regionale dei siti contaminati con codice regionale n. 1431, che riguarda la cosiddetta "area vasta".
Presso tale area vasta è presente una situazione di contaminazione delle acque sotterranee da composti alifatici clorurati, solventi aromatici e metalli, non connessa alla gestione dell'impianto e verosimilmente dovuta a episodi di smaltimento non controllato di rifiuti industriali, risalenti presumibilmente agli anni Settanta e Ottanta.
I risultati della caratterizzazione, realizzata dalla Provincia, hanno mostrato che i fenomeni di contaminazione riscontrati sono attribuibili a sversamenti a macchia di leopardo effettuati in passato. Sì è partiti con un monitoraggio fatto da ARPA Piemonte nel periodo novembre 2011-novembre 2015 e lo stesso monitoraggio è stato ripreso e riavviato a novembre 2017 finalizzato a confermare se le concentrazioni di un set prescelto di sostanze organiche volatili in atmosfera, tra cui il vinile cloruro rispettassero i valori di soglia.
I risultati analitici sono stati confrontati con i valori di concentrazione soglia, ai quali corrisponde un livello di esposizione accettabile.
Relativamente al cloruro di vinile, parametro di maggiore interesse nell'ambito dell'indagine, i risultati analitici hanno confermato, per tutti i punti di campionamento, il non superamento del limite di quantificazione del metodo, compatibile con il valore soglia di riferimento.
I risultati ottenuti a novembre 2017 confermano, pertanto, le conclusioni tratte per le precedenti attività di monitoraggio dell'aria svolte nel periodo novembre 2011-novembre 2015 presso l'area d'interesse.
Per quanto riguarda le acque sotterranee, gli esiti delle misure condotte da ARPA Piemonte nell'autunno 2017 confermano che la contaminazione della falda rimane confinata all'interno dell'area delimitata in fase di caratterizzazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Montagna - Contributi all'agricoltura

Interrogazione a risposta immediata n. 2605 presentata da Valle, inerente a "Diminuzione di fondo indennità compensativa per le zone montane" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliere Valle, all'interrogazione a risposta immediata n. 2605 sarà fornita risposta scritta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 2604 presentata da Vignale, inerente a "Procreazione medicalmente assistita, la Regione oltre agli annunci cosa sta facendo per evitare lunghe liste d'attesa e il rischio chiusura per i centri pubblici?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliere Vignale, all'interrogazione a risposta immediata n. 2604 sarà fornita risposta scritta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 2612 presentata da Rostagno inerente a "Proroga nella procedura di affidamento del servizio ferroviario SFM Torino - bacino metropolitano" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliere Rostagno, all'interrogazione a risposta immediata n. 2612 sarà fornita risposta scritta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 2614 presentata da Ravello, inerente a "Quali azioni ha avviato la Giunta regionale sulla fibromi algia, in coerenza con le indicazioni formulate dal Consiglio regionale" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliere Ravello, all'interrogazione a risposta immediata n. 2612 sarà fornita risposta scritta.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Trasporti su ferro

Interrogazione n. 2615 presentata da Chiapello, inerente a "Più controlli sui treni regionali cuneesi, in occasione delle festività " (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliera Chiapello, all'interrogazione a risposta immediata n. 2615 sarà fornita risposta scritta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 2610 presentata da Ottria, inerente a "Frecciabianca Torino-Lecce soppresso a dicembre 2018: a quando la soluzione del problema"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2610.
La parola al Consigliere Segretario Ottria, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Mi spiace non ci sia l'Assessore Balocco. Questa è la terza interrogazione che presento sul tema e sono stati approvati anche più ordini del giorno sulla questione della soppressione dei Frecciabianca che collegano Torino con Lecce.
Treni che sono stati soppressi o, meglio, dirottati sull'alta velocità Torino-Milano, lasciando di conseguenza completamente sguarnita la linea tra Asti e Alessandra che non ha più collegamenti diretti, non solo con il Sud, ma anche, paradossalmente, con la vicina Piacenza. Da Alessandria e Asti, per andare a Piacenza bisogna effettuare un cambio a Voghera.
L'ordine del giorno approvato in Consiglio regionale chiedeva di evitare se possibile - tale soppressione; inoltre, chiedeva alla Giunta d'incontrare gli Amministratori per verificare le criticità e trovare eventualmente delle soluzioni. Chiedeva, inoltre, di convocare un tavolo di confronto con Trenitalia, in primis, e i Sindaci delle città capoluogo per trovare soluzioni che potessero rimediare a questo aggravio nei collegamenti con le altre regioni.
Questo - non essendo un servizio di competenza regionale - comporta anche l'interessamento diretto del Ministero, del Governo, e ovviamente di Trenitalia, perché sono linee cosiddette commerciali.
Il tavolo richiesto è stato convocato nelle settimane successive all'approvazione dell'ordine del giorno e l'Assessore, in una delle interrogazioni che avevo presentato successivamente, aveva prospettato la possibilità di una soluzione che prevedesse il prolungamento su Alessandria, fino ad Asti e Torino, di alcuni treni Intercity che da Bari raggiungono attualmente Bologna.
Questa era una possibilità concretamente fattibile, proposta da Trenitalia.
Nelle settimane successive è stata valutata tale possibilità in maniera positiva sia dalla Regione sia dagli interlocutori. Ovviamente, questa soluzione prevede un via libera anche dal punto di vista finanziario sia da parte di Trenitalia sia da parte del Ministero, che dovrebbe autorizzare la spesa.
Da quanto appreso successivamente, in una di queste riunioni effettuate a Roma sul tema, risulta mancasse la quantificazione finanziaria (un preventivo, sostanzialmente) di quanto sarebbe costata questa soluzione. Di fatto, però, a oggi non c'è ancora alcuna concreta possibilità e non si è più saputo nulla, nonostante le continue sollecitazioni da parte dei cittadini e degli organi di stampa, ma anche alla luce degli incontri anche istituzionali che ci sono stati tra le Amministrazioni di Alessandria e Asti.
Per questo motivo, chiedo se sia prevedibile arrivare in tempi brevi a una definitiva soluzione della problematica che interessa questi territori attualmente isolati. Chiedo alla Giunta se è possibile sperare di arrivare in tempi brevi a una soluzione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Il tema, come giustamente ricordato, è stato oggetto di precedenti interrogazioni da parte del Consigliere Ottria.
Com'è noto, la Regione non ha competenze in merito alle decisioni dell'operatore circa l'offerta a mercato, alla quale i treni Frecciabianca appartengono.
In data 6 dicembre, abbiamo formalmente scritto al MIT e a Trenitalia per chiedere di rivedere la decisione di sopprimere il Frecciabianca 8807 Torino Porta Nuova-Lecce, che ha privato le fermate intermedie di Asti e Alessandria dell'unico collegamento veloce con Piacenza e Bologna sostituendolo con un Frecciarossa su Milano che può raggiungere la Romagna e la Puglia, e di attivare urgentemente un Tavolo tecnico congiunto che consentisse di valutare soluzioni alternative sia sulla direttrice tirrenica sia su quella adriatica, dalle quali la stessa Trenitalia avrebbe potuto trarre vantaggi economici, in quanto l'offerta che andrebbe a implementare non risulterebbe concorrenziale alla rete Alta Velocità, ma andrebbe a intercettare quote di mercato che ora sono delocalizzate parzialmente sui bus e principalmente su mobilità poco sostenibile.
Trenitalia ha subito manifestato la disponibilità ad avviare il suddetto tavolo. In mancanza della disponibilità da parte di Trenitalia di fornire i dati sulle frequentazioni di questo treno e, in particolare, salite e discese di Asti e Alessandra in direzione Piacenza e Adriatico, per poter fare una valutazione sull'entità dei flussi, sia per eventuali utenze pendolari sia, in corrispondenza dei mesi estivi, per i flussi turistici come Regione abbiamo predisposto rilevazioni per valutare il numero di utenti.
Sono state effettuate osservazioni sul campo ed è stato utilizzato il sistema City Forecast di TIM per l'analisi degli spostamenti tra origine e destinazione. Dalle osservazioni, l'utenza da Torino a Piacenza è risultata certo non trascurabile, così come il numero dei passeggeri saliti ad Asti e Alessandria (270 saliti tra Torino, Asti e Alessandria e arrivati a Piacenza). Ma, soprattutto, esistono significativi flussi che utilizzano altri mezzi e che, con un'offerta adeguata, potrebbero essere adeguatamente convogliati sul treno, rendendo sostenibile l'offerta anche per un operatore a mercato.
In una prima riunione del tavolo da noi richiesto, svoltasi a Roma il 19 febbraio scorso, abbiamo sollecitato Trenitalia a fornire una proposta di soluzione come, ad esempio, il prolungamento da Bologna fino a Torino, e viceversa, della linea adriatica, che, al momento, non è ancora pervenuta.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrari.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 2617 presentata da Bono, inerente a "Assistenti familiari: figura cardine dell'assistenza domiciliare a persone disabili ed anziani cronici non autosufficienti: quali iniziative intende prendere la Regione per assicurare livelli qualitativi e assistenziali congrui"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2617.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Abbiamo colto al volo l'occasione di poter interrogare l'Assessore Ferrari in merito alla nota che era stata letta e illustrata durante l'ultima seduta della IV Commissione, non sapendo se ci sarà ancora una seduta di Commissione in questa legislatura (domani ci sarà la riunione dei Capigruppo) e se avremo il tempo di parlare di quest'argomento. Pertanto abbiamo inteso interrogare la Giunta in merito al tema degli assistenti familiari.
La nota sosteneva che le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto hanno attivato i registri regionali degli assistenti familiari, precisandone i requisiti occorrenti per l'iscrizione. La nostra Regione, invece, insieme al Friuli-Venezia Giulia, ha demandato la raccolta nominativa ai Centri per l'impiego, competenti sicuramente per quanto riguarda il diritto al lavoro, ma non per il diritto alla salute n all'assistenza socio-sanitaria.
A oggi, ci risulta che i nominativi vengano raccolti in base a sommarie e generiche informazioni fornite dal soggetto stesso durante il colloquio nel momento dell'orientamento formativo, della ricerca del lavoro presso il Centro per l'impiego.
È evidente che il Centro per l'impiego non assume né la funzione né la responsabilità di qualificazione del soggetto che intende ricoprire un ruolo importante come quello dell'assistente familiare, che svolge funzioni di accompagnamento alla corretta assunzione dei farmaci, all'igiene personale e alla corretta alimentazione. Quindi, il sostegno alla sopravvivenza dell'individuo assistito.
In passato, la nostra Regione ha realizzato alcuni interventi di welfare legati all'assistenza familiare; non ho il tempo di illustrarli tutti, ma ricordo il POR FSE 2007-2013 (quindi non quello in corso), che mirava a stimolare le Province a proporre progettualità che rispondessero ad alcune indicazioni: sviluppare e rafforzare la governance nell'area dell'assistenza familiare (fondi europei). Si trattava, quindi, di promuovere percorsi di qualificazione professionale per gli assistenti familiari, gli operatori e le operatrici dei servizi dedicati.
Era a bando, ovviamente, e si rivolgeva principalmente alle Province (Città metropolitana compresa), ma anche agli Enti gestori delle funzioni socio assistenziali (consorzi o Comuni, come nel caso di Torino e di Novara), e attori del terzo settore (privato sociale).
Questa misura sembrerebbe aver dato buoni risultati; tuttavia, mi sembra che sia stata interrotta prematuramente. Sono state attivate altre misure come gli assegni di cura, ma sappiamo che è una misura monca al di fuori del territorio della Città di Torino.
Sicuramente, di questa misura che ho citato (POR FSE 2007-2013) c'era stata una forte richiesta, al punto che aveva saturato la disponibilità economica della Regione.
Tralascio tutte le altre premesse dell'interrogazione, ma noi riteniamo che sia fondamentale fissare uno standard o dei requisiti, insomma istituire un registro - non possiamo certo istituire un albo, né una nuova professione ci mancherebbe, perché sono competenze nazionali - che caratterizzi le persone che fanno l'assistente familiare in relazione a esperienze e competenze: competenze acquisite magari con un corso di un tot ore da parte della Regione, senza istituire nuovi attestati di qualificazioni particolari, professionali e non professionali. Ma chiediamo che la competenza acquisita venga, appunto, certificata dalla Regione e non dai Centri per l'Impiego, che hanno funzioni diverse: da una parte si parla di assistenza regionale, demandata poi ai Comuni, dall'altra si parla di lavoro e di ricerca del lavoro.
Chiediamo all'Assessore regionale se ha già ("già" è un eufemismo!) qualche misura in corso per la questione o comunque se gli Uffici hanno lavorato a percorsi di formazione e di costruzione di registi in questo senso. Magari ne parlerà chi ci sarà nella prossima legislatura.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Ferrari; prego.



FERRARI Augusto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Consigliere Bono, la risposta scritta è molto articolata, quindi non la leggerò tutta (avrà comunque modo di esaminarla con puntualità).
La prima parte della risposta focalizza l'attenzione sull'intervento sviluppato nell'ambito della programmazione 2007-2013, che concretamente ha significato l'intervento nel triennio 2010 che si è concluso a dicembre 2013.
Vengono messe in evidenza le risorse impiegate e quali sono state le fonti di finanziamento: oltre al POR FSE, cui lei ha fatto riferimento, ci sono anche risorse del Fondo politiche migratorie e del Fondo regionale delle politiche sociali.
Segue, poi, una puntuale disamina degli esiti che in quel momento sono stati evidenziati attraverso quell'intervento per quanto riguarda i soggetti reali destinatari (le persone prese in carico, quelle che sono state assunte e via dicendo). A fine 2016 è stato approvato un nuovo atto di indirizzo su questo punto; atto di indirizzo che contiene criteri e modalità per la realizzazione di un intervento a favore dell'assistenza familiare. In quest'atto di indirizzo di fine 2016 si fa riferimento, nello specifico, a risorse del POR FSE 2014-2020 (quindi siamo nella programmazione successiva) pari a circa due milioni e mezzo di euro, che ha cercato intanto di tener conto del patrimonio di esperienze costruite e implementate nella programmazione precedente, e poi ha provato a immaginare come fare in modo che si potesse proseguire, cioè dare continuità a queste esperienze.
L'intervento definito nell'atto di programmazione del 2016 prevedeva due tappe: una prima tappa (che è stata realizzata) è stata dedicata a un'indagine di tipo propedeutico, finalizzata alla ricognizione e alla lettura critica delle esperienze sperimentate sul territorio piemontese all'individuazione di soluzioni innovative e sostenibili a supporto delle famiglie; a evidenziare le condizioni per un concreto sviluppo di interventi efficaci ed efficienti sul territorio regionale.
Successivamente a quest'indagine propedeutica, si è deliberato un bando per la realizzazione di un intervento di sistema sul territorio regionale per la realizzazione di servizi integrati nell'area dell'assistenza familiare da realizzarsi mediante reti di partenariato territoriali che coinvolgessero diversi enti e diversi soggetti del territorio.
L'obiettivo di quell'intervento e dell'attuale intervento avviato con il bando è quello di proseguire nel percorso intrapreso di sostegno e di consolidamento delle reti di strutture pubbliche e private che operano nell'area dell'assistenza familiare, e di adeguare il modello regionale al mutato contesto economico, sociale e normativo.
Quindi la prima fase si è chiusa a fine 2017. A inizio 2018 è stato approvato il bando, scaduto il 15 giugno 2018, che ha tenuto conto degli elementi rilevanti emersi e riaffermati all'esito dell'indagine (abbiamo un elenco scritto abbastanza lungo di questi elementi).
Il bando consente di attivare servizi integrati alle assistenti familiari e alle famiglie di questo tipo: l'incrocio domanda-offerta di lavoro; il supporto per la collocazione delle assistenti familiari nelle famiglie l'accompagnamento all'inserimento lavorativo; l'attivazione di percorsi di qualificazione delle assistenti familiari mediante il riconoscimento delle competenze acquisite in contesti informali e non formali; l'erogazione della formazione complementare volta al conseguimento della qualifica professionale di assistente familiare (qui si aprirebbe il tema dell'albo inevitabilmente, dovrebbe essere l'evoluzione naturale di questo percorso) l'erogazione di incentivi economici alle famiglie (qui c'è il tema dell'assegno di cura) finalizzati alla regolazione dei contratti di lavoro.
È chiaro che le risorse con cui abbiamo attivato questo percorso non possono essere utilizzate per fare assegni di cura, ma per fare il percorso di qualificazione dei soggetti che poi operano presso le famiglie. Per finanziare gli assegni di cura sono altre le risorse che devono essere utilizzate.
Per quanto riguarda le reti di partenariato, abbiamo cercato di fare in modo che si costituissero tenendo conto di progettualità per ambiti territoriali omogenei. Per noi hanno significato i distretti della coesione sociale singoli o confinanti tra di loro, con progetti condivisi.
Queste reti di partenariato vedono coinvolte amministrazioni locali (Enti gestori o Enti locali con funzioni di capofila), APL, Centri per l'impiego operatori dei servizi al lavoro accreditati, Enti di formazione accreditati, imprese sociali, associazioni attive nell'area dell'assistenza familiare, rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative e patronati.
Concludo. Le proposte progettuali sono state raccolte entro il 15 giugno 2018. La risposta dei territori al bando è stata molto significativa: ha visto coinvolti tutti gli ambiti territoriali piemontesi. Sono risultate ammesse al finanziamento 12 proposte progettuali.
La graduatoria è stata approvata con determina dirigenziale il 28 agosto 2018. Sono stati costruiti solidi partenariati territoriali, attraverso i quali potrà essere garantita l'offerta dei servizi sopra indicati praticamente a tutto il territorio piemontese. Sono coinvolti 160 Enti pubblici e privati e 529 persone in qualità di staff di Progetto.
L'avvio dei progetti ammessi al finanziamento è già avvenuta a fine 2018.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2608 presentata da Batzella inerente a "Ennesimo caso di sovraffollamento al Pronto soccorso dell'Ospedale di Susa (TO)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2608.
La parola alla Consigliera Batzella per l'illustrazione.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Non è la prima volta che porto in Aula un'interrogazione che riguarda il sovraffollamento dal Pronto soccorso dell'Ospedale di Susa, ma è un problema ormai noto anche in altri pronto soccorso della nostra regione.
Assessore Saitta, non è la prima volta, come lei ben sa, che parliamo di sovraffollamento nei pronto soccorso.
Il Pronto soccorso di Susa, seppur sia un ospedale di area disagiata, un piccolo ospedale di frontiera, un piccolo ospedale di una piccola valle, è importante come tutti gli altri ospedali e come altri pronto soccorso.
Cos'è successo, Assessore? Nella serata di sabato sera, sabato 20, mi sono recata al pronto soccorso dell'Ospedale di Susa, perché ho un ricevuto diverse segnalazioni, per l'esattezza cinque cittadini mi hanno telefonato chiedendomi di recarmi al pronto soccorso per verificare con i miei occhi la situazione, perch avevano dei loro familiari all'interno del pronto soccorso.
Mi sono recata sul caso e intorno alle 20 erano presenti 33 pazienti: nove di questi erano codice giallo, gli altri 24 codice verde. Tutti i nove posti letto dell'OBI (Osservazione Breve Intensiva) erano occupati e il resto dei pazienti stazionava nelle barelle in corridoio.
Altro particolare è che erano terminate anche le barelle, non c'erano più neanche le barelle.
La situazione sconvolgente e inaccettabile, Assessore, è che alcuni pazienti si trovavano in pronto soccorso da giorni, come capita spesso addirittura anche da sei giorni. Sei giorni buttati su una barella in pronto soccorso, perché nei reparti non c'erano più posti letto per poterli ricoverare.
Tra l'altro, la sala d'attesa era strapiena, c'erano persone che attendevano il proprio turno, per poi essere chiamati e visitati, oltre all'afflusso dei parenti che erano fuori e che attendevano notizie dei loro familiari.
Alle ore 8 è entrato in turno il medico strutturato, che si occupa di codice ad alta intensità; alle ore 9 è entrato in turno il medico che si occupa dei codici a bassa e media intensità. Quest'ultimo, il sabato e la domenica osserva il seguente orario: dalle 9 alle 19.
Come in altri ospedali, come l'Assessore ben sa, oltre al medico strutturato c'è proprio il medico che si occupa dei codici a bassa e media intensità. Proprio per affrontare il sovraffollamento ed evitare che si formino le code e i tempi di attesa molto lunghi, è stata creata la soluzione di un medico in supporto al medico strutturato. C'è però un problema: questo medico che si occupa dei codici a bassa e media intensità durante la settimana, dal lunedì al venerdì, svolge l'orario dalle 8 otto 22 e il sabato e la domenica dalle 9 alle 19.
Assessore, avevo già presentato un'interrogazione dove chiedevo di rivalutare l'orario di questo medico e di estenderlo, il sabato e la domenica, fino alle 22, come avviene nell'orario feriale. Questo però non è avvenuto; evidentemente l'ASL non l'ha ritenuto necessario.
Avevo anch'io interrogato l'Assessore, proprio un ventina di giorni fa, su quali azioni erano state messe in atto. Avevamo parlato di un piano di sovraffollamento messo in atto dall'ASL TO3, proprio per affrontare questo sovraffollamento. In realtà, questo piano di sovraffollamento, che era limitato solo all'emergenza influenzale (che ormai è superata), sta diventando un'abitudine, perché il Pronto soccorso è sovraffollato al di là della sindrome influenzale e quindi, Assessore, bisogna trovare una soluzione.
Concludo, e chiedo scusa per il tempo che sto prendendo in più, chiedendo all'Assessore quali interventi vogliamo mettere in atto per incrementare i posti letto che non ci sono nell'ospedale di Susa, perché i posti letto non sono sufficienti per ricoverare e far fronte a un sovraffollamento. Come possiamo ridurre i tempi d'osservazione nella terapia Breve Intensiva, se non abbiamo i posti letto? Così come l'incremento dell'orario dei medici che si occupano dei codici a bassa intensità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Batzella.
Vi chiedo scusa, ma ci sono 16 interrogazioni. Se tutti sforano, stiamo qui tutto il pomeriggio. Il rispetto dei tempi serve anche per questo.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Anche nel territorio dell'ASL TO3, come in tutte le altre Aziende sanitarie piemontesi, è stato predisposto un piano per l'iperafflusso stagionale nei pronto soccorso. Sono stati incrementati i posti letto di CAVS ed è stata ampliata l'offerta di continuità assistenziale residenziale, mettendo a disposizione i posti letto in RSA. Dal mese di maggio in particolare, a fronte di 71 segnalazioni effettuate dai reparti per rinvio in strutture di continuità assistenziale, 29 pazienti sono stati dimessi verso strutture di riabilitazione; dieci pazienti in RSA; dieci pazienti in ADI e cinque pazienti in CAVS; un in lungodegenza; sei pazienti sono rientrati a domicilio; dieci pazienti sono ancora in corso di valutazione.
A livello ospedaliero, i posti letto aggiuntivi attivati per il sovraffollamento sono sempre stati operativi. L'ASL TO3 sta inoltre lavorando per migliorare la durata della degenza media presso i reparti per acuti.
Per quanto riguarda l'Ospedale di Susa, il tasso di occupazione dei posti letto, per tutto il presidio, nel corso del 2018, è stato dell'85%; un dato considerato adeguato a soddisfare i bisogni di salute della popolazione.
In caso di iperafflusso è possibile attivare, presso l'ospedale, ulteriore personale infermieristico a supporto dell'équipe presente al pronto soccorso, peraltro già incrementata per la gestione del piano di sovraffollamento. In particolare, nella sera del sabato 16 è stata attivata la reperibilità degli infermieri dalle 19.30 alle 23, per garantire l'assistenza in un momento di maggiore presenza di pazienti in pronto soccorso.
Per quanto riguarda il personale medico, l'orario dei medici addetti ai codici di bassa intensità è stato strutturato anche in base ai flussi di accesso dei pazienti. In caso di effettiva necessità, è prevista la possibilità di attivare, in pronta disponibilità, un medico in supporto del collega di turno.
In ogni caso, alle ore 23 della stessa giornata di sabato, i pazienti presenti erano 16, significativamente diminuiti rispetto a quelli presenti nelle ore precedenti..



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta immediata n. 2618 presentata da Andrissi inerente a "Valutazione della spesa sostenuta nel 2016 dall'AOU Maggiore della Carità per le attività oggetto della proposta di Partenariato Pubblico Privato per la gestione e manutenzione delle apparecchiature elettromedicali in uso all'AOU di Novara, di cui alla delibera 791/2016"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2618.
La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questa è la quinta volta che presento un'interrogazione sulla vicenda del partenariato pubblico-privato relativamente alla gestione biomedicale di Novara. Alle precedenti interrogazioni non ho mai ricevuto una risposta però, noi andiamo avanti, fiduciosi che l'Assessore, prima o poi, una risposta ce la darà.
In passato, sono state fornite risposte dall'Azienda ospedaliera quando io Assessore, chiedevo una sua risposta e una sua valutazione. Quindi, spero sono un ottimista di natura - che almeno quest'ultima interrogazione ottenga risposta.
Assessore, mi sono permesso di mandarle una nota via PEC, così ho concluso un grandissimo lavoro che ha impegnato per oltre un anno parte del nostro personale. Un lavoro minuzioso, attento e accurato di verifica delle gare effettuate sul territorio nazionale; abbiamo eseguito confronti dei benchmark e dei prezzi, ma non solo, anche con le gare svolte dalla nostra SCR.
Un lavoro incredibile e molto delicato. Ci siamo permessi di farlo, forse disturbando l'attività dell'Assessorato, anche se spero di no, però credo che lasceremo una testimonianza: perlomeno, dopo tutto questo lavoro nessuno potrà dire "io non sapevo".
Sul confronto con la gara di SCR abbiamo una tabella molto bene rappresentata, credo a pagina 5 (non sono numerate, però poiché le pagine sono sette, è la quinta pagina).



(Commenti fuori microfono)



ANDRISSI Gianpaolo

Se ci fossero delle slide, sarebbe una bella cosa.
Si nota che sui contratti di manutenzione la gara SCR, cui ha partecipato la stessa Azienda che ha vinto la gara in partenariato pubblico-privato, ha fatto un'offerta decisamente inferiore.
Assessore, ci siamo permessi di non inserire il dato numerico della gara che ha vinto, perché ci sarebbe stato anche il 22% di sconto in più, ma relativamente alla base d'asta, confrontando il dato (dico solo questo e poi concludo, perché finisce il mio tempo) vi è una differenza di 1.600.000 euro l'anno per il contratto novennale, insomma una "cifretta" significativa. Credo sia una cifra che meriterebbe una valutazione.
Assessore, anche in questo caso, se ritiene che da parte sua e dell'Assessorato non debba essere fatta una valutazione, rispetterò la sua opinione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Andrissi ha presentato quest'interrogazione nella giornata di ieri, e questa notte, alle ore 23.23, mi ha inviato una nota aggiuntiva.
Ho grande rispetto per il Consiglio, ma ricevere alle 23.23 una nota di diverse pagine, anche per avere.



(Commenti del Consigliere Andrissi)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Sì, se vuole leggo la lettera che lei mi ha mandato, che dice: "Poich domani mi deve rispondere, legga anche questo che può essere utile".
Sicuramente, sono sempre in attesa delle sue interrogazioni, ma devo dire che a quell'ora mi ero addormentato - ma ho sbagliato occorre essere sempre pronti alle interrogazioni del collega Andrissi!



(Commenti del Consigliere Andrissi)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Mi dispiace.



(Commenti del Consigliere Andrissi)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Questo per dire che c'è sempre qualcosa in continua evoluzione.
La Giunta regionale ha già risposto il 5 febbraio, il 19 febbraio e il 7 marzo scorso alle interrogazioni del Consigliere Andrissi in merito al contratto di concessione per la gestione dei servizi di manutenzione delle apparecchiature elettromedicali stipulato dall'AOU di Novara.
Sorprende, dunque, che il Consigliere intenda tornare nuovamente su un tema che è stato abbondantemente trattato e cui è stato fornito puntuale riscontro attraverso una verifica con la Direzione generale dell'Azienda ospedaliera di Novara, che ha la responsabilità totale e completa.
In particolare, nella risposta fornita dall'Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara, lo scorso 19 febbraio, si ricordava che la stipula del contratto di partenariato pubblico-privato sia stata pienamente conforme alle indicazioni di ANAC e come la deliberazione n. 791/2016 dell'Azienda stessa fosse stata trasmessa in modo tempestivo alla competente Sezione Controllo della Corte dei Conti.
Inoltre ribadisco che, fin dal mese di novembre, la Direzione generale dell'Azienda Ospedaliera di Novara ha messo a disposizione del Consigliere Andrissi tutta la documentazione inerente alla gara in questione. Devo dire che, casualmente, ho avuto modo di vedere la documentazione, mi pare in un corridoio, e ho potuto notare che vi è una grande quantità di materiale su cui è scritto "Consigliere Andrissi" e che non è stata ritirata.
Il materiale quindi continua a essere disponibile per il ritiro da parte del Consigliere. Se il Consigliere ritiene di non dover ritirare il materiale.
ANDRISSI Gianpaolo (fuori microfono) Avevo chiesto che fosse inviato tramite posta elettronica.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Il materiale è lì, da mesi.
Voglio essere magnanimo. Qualora il Consigliere ritiene inopportuno ritirare quel materiale che è stato richiesto, faremo in modo che lo abbia: un giorno, lo metterò in macchina e glielo porto a casa sua.



(Commenti del Consigliere Andrissi)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Lo porto io a casa sua, così la smettiamo.
Posso farlo tranquillamente, ci attrezziamo. Mi pare sia stato richiesto un bancale di carta, che è lì depositato.



(Commenti del Consigliere Andrissi)



PRESIDENTE

Consigliere Andrissi, non potete dialogare.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

A ogni modo, la documentazione c'è e credo che il Consigliere sia in grado anche di leggere documentazione che non sia digitale.
In ogni caso, rispetto alle questioni che sono state poste, quelle che lei mi ha inviato questa notte alle 23.23, questioni puntuali, che non sono state ancora esaminate, le trasferirò al Direttore dell'Azienda che mi fornirà le risposte e chiederò anche al Direttore dell'Azienda di fornire direttamente delle risposte, perché - ripeto - la responsabilità, completa e totale (credo di dire delle cose abbastanza scontate), è sempre dell'Azienda sanitaria che ha svolto tutte le procedure di affidamento.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 2611 presentata da Conticelli inerente a "Problematiche della clinica Villa Papa Giovanni XXIII"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2611.
La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda la situazione del personale, in particolare della cooperativa.
In questa struttura, si sono succedute tre cooperative per il personale parasanitario e personale - diciamo così - di assistenza e di cura della struttura.
C'è già stato un presidio e un altro è annunciato per denunciare problematiche legate ai carichi di lavoro, alla carenza di personale e anche a questioni di sicurezza e di condizioni igienico-sanitarie. Siccome il prossimo 2 aprile è indetto un analogo presidio, si chiede all'Assessore che cosa la Regione e l'Assessorato per propria competenza possono e intendono fare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Ho segnalato quanto riportato dalla Consigliera Conticelli alla Direzione Generale dell'ASL TO3, che di conseguenza ha già provveduto ad allertare la competente Commissione di vigilanza per effettuare i controlli.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2593 presentata da Graglia, inerente a "Danni rivendicati dal soggetto privato nell'operazione ospedaliera di Fossano"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2593.
La parola al Vicepresidente Graglia in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Torniamo su questa questione penso per l'ultima volta. Ci risulterebbe che nei giorni scorsi la società proprietaria delle aree del comparto a destinazione sanitaria, su cui doveva essere realizzato il nuovo ospedale "Polo riabilitativo di Fossano", abbia presentato al TAR Piemonte un'istanza per accertamento tecnico preventivo dei danni che la proprietà asserisce di avere subito a diverso titolo.
Tale procedura sarebbe resa possibile dal fatto che sono già intervenute due sentenze in sede civilistica che hanno dato ragione al privato, che contesta il mancato adempimento di Regione e ASL Cuneo 1 all'obbligazione che avevano assunto di procedere, mediante accordo di programma all'adeguamento delle previsioni urbanistiche relative al comparto sanitario, per consentire la realizzazione del nuovo nosocomio e compensare il soggetto privato rispetto agli impegni dallo stesso assunti per l'acquisto delle aree necessarie per il nuovo ospedale e per la predisposizione dell'intera progettazione necessaria per la definizione dell'accordo di programma.
In virtù di tale presupposto, in pratica, la società interessata chiederebbe al Tribunale di accertare l'ammontare dei danni che, a diverso titolo, ritiene di avere subito. L'istanza, tenuto conto delle spese sostenute, gli oneri finanziari, la mancata possibilità di attivare l'operazione benché la stessa fosse disciplinata da un PEC stipulato e tuttora vigente, rivendicherebbe un ammontare pari addirittura a 26,7 milioni di euro.
Richiamate le diverse interrogazioni già presentate sul medesimo argomento per rappresentare il rischio concreto che le modalità di gestione dell'importante operazione potessero determinare il pericolo di un provvedimento di condanna al pagamento dei danni; sottolineato ancora una volta come lo sviluppo della richiesta di accertamento dei danni dimostri la fondatezza di tale preoccupazione, a tutela dei diritti e degli interessi della stessa Regione; ricordato, in particolare, l'ordine del giorno n. 1385 votato all'unanimità del Consiglio regionale, con cui s'impegnava la Giunta regionale ad attivare concrete iniziative volte a verificare la possibilità della definizione stragiudiziale della vertenza come peraltro risulta che la società abbia già proposto più volte in questi anni; rilevato che, data l'istanza al TAR, l'impegno di tale ordine del giorno oggi sembrerebbe essere stato disatteso, s'interroga per sapere come si ritenga di poter ancora intervenire, al fine di evitare la formalizzazione del diritto della proprietà a ottenere il pagamento degli ingentissimi danni.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Non è la prima volta che constato come il Consigliere Graglia sia molto informato dell'azione che intraprende questa società privata, la Iris S.r.l., e attraverso interrogazioni espone in Consiglio le azioni che sono state avviate, e devo dire non soltanto una semplice comunicazione, ma entrando nel merito in modo puntuale e preciso, esprimendo un'opinione che mi pare abbastanza nota e che credo non necessiti neppure di ulteriore commento.
Come il Consigliere sa, essendo un amministratore pubblico l'Amministrazione regionale ha sua Avvocatura e per noi le opinioni dell'Avvocatura non possono essere ignorate. Questo mi sembra più che logico, in qualunque azione, anche nel caso di una transazione.
L'Avvocatura ha un'opinione per noi non soltanto utile, ma necessaria per qualunque azione venga intrapresa.
A differenza del collega, che è stato immediatamente informato, io soltanto ieri sono stato informato, su richiesta da parte dell'Avvocatura, perché è stata notificata questa istanza di accertamento tecnico preventivo finalizzata all'accertamento del danno. L'Avvocatura sta valutando questa richiesta e la stessa Avvocatura deciderà le azioni da assumere.
Quindi, riferisco, ma non per negligenza o per disattenzione, che noi ci atteniamo alle decisioni, perché diversamente credo che per chiunque di noi, maggioranza o minoranza, non tenere conto dell'Avvocatura vorrebbe dire tenere conto di altre esigenze, che normalmente, mi pare, non rappresentiamo, perché preferiamo le esigenze pubbliche anziché quelle private.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.55 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 15.59)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Balocco, Ferraris, Mighetti, Molinari, Reschigna e Rostagno.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Esame proposta di deliberazione n. 364, inerente a "Piano regionale per la qualità dell'aria. Adozione degli elaborati definitivi, in esito alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica, approvazione ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 43/2000"


PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo l'iter della proposta di deliberazione n. 364, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana odierna, dopo l'illustrazione della proposta di deliberazione da parte dell'Assessore Valmaggia, sono intervenuti i Consiglieri Ravello, Accossato, Valetti, Conticelli, Andrissi, Tronzano Campo e Ferrentino. Sono iscritti a intervenire i Consiglieri Bono Grimaldi, Sinatora e Bona.
Voleva dire qualcosa, collega Bona? Prego.



BONA Angelo Luca

Grazie, Presidente. Era per chiedere alla Giunta, se possibile, di relazionare, magari anche la prossima volta, in merito alla visita di ieri dei due Ministri all'Asti-Cuneo.
Visto che a suo tempo il Presidente ci aveva detto che ci avrebbe tenuti aggiornati e visto che ieri i Ministri sono finalmente arrivati, vorremmo almeno sapere qual è lo stato dell'arte sull'opera.
Grazie.



PRESIDENTE

Domani ne discuteremo alla Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo dunque arrivati alla discussione del Piano della qualità dell'aria della Regione Piemonte. Come hanno detto diversi colleghi che mi hanno preceduto, ovviamente soprattutto del mio Gruppo, siamo arrivati sostanzialmente.
Lo dico all'Assessore Valmaggia, che però non vedo: spero che prima o poi rientri in aula. Oltre alla presenza di altri Assessori, tutti molto attenti e molto "sul pezzo", sicuramente la presenza dell'Assessore Valmaggia sarebbe auspicabile.
Pronto? Presidente, mi sente? Chiedevo solo la presenza dell'Assessore Valmaggia: sarebbe cosa gradita. Sono presenti altri Assessori e adesso arriva anche il Presidente Chiamparino, quindi già di questo siamo soddisfatti e lieti.



PRESIDENTE

Graglia, per portarsi avanti con i lavori, si era seduto al suo posto!



BONO Davide

Al suo posto, ma era un po' diverso dall'Assessore Valmaggia.



PRESIDENTE

Però è cuneese uguale! Questa è una cosa che conta!



BONO Davide

Non è sufficiente. È necessario, ma non sufficiente.



PRESIDENTE

Appunto, è cuneese uguale: quello è un valore, non è un disvalore!



BONO Davide

Comunque, io vado avanti.



PRESIDENTE

Eccolo qui, l'Assessore Valmaggia! È bastato parlare di Cuneo ed è subito comparso: è una parola d'ordine!



BONO Davide

Grazie, Presidente. Non volevo richiamare l'Assessore, ma siamo in fase di discussione generale sul Piano della qualità dell'aria e quindi abbiamo piacere che l'Assessore competente ci sia.
Dicevo che è un Piano lungamente atteso, nel senso che è sicuramente da più di dieci anni, quasi vent'anni, che non si fa una programmazione per quanto riguarda la qualità dell'aria; tema che, ripeto, non è un'invenzione n degli ambientalisti né del Partito Democratico né del Movimento 5 Stelle checché a un certo centrodestra potrebbe piacere per un ritorno elettorale ma è un qualcosa che ci chiede l'Europa.
L'Europa non può essere utilizzata una volta in un modo e una volta nell'altro, cioè quando fa comodo si dice: "eh beh, questa è una cosa che vuole l'Europa e noi facciamo parte dell'Europa, dell'area euro e quant'altro e allora andiamo avanti su questo percorso"; poi, quando ci sono cose scomode, diciamo di no. Perché o l'Europa funziona, e funziona nel giusto più o meno sempre, oppure la si rigetta. Quindi prendiamo una posizione, perché io vedo un po' di schizofrenia nelle attività dei partiti politici. Qualcuno potrà dire "magari anche nel Movimento 5 Stelle" e forse anche a ragione, però cerchiamo di avere un minimo di coerenza nelle politiche che poi andiamo ad attuare in Regione.
Il Piano della qualità dell'aria serve ed è necessario. Come hanno già detto i colleghi, siamo in procedura d'infrazione europea e quindi rischiamo non solo di pagare delle sanzioni, ma di perdere dei fondi europei che ci vengono erogati proprio perché stiamo sforando.
Purtroppo - o per fortuna, a seconda dei punti di vista - abitiamo nella Pianura Padana, quindi un'area che oro-geograficamente è compresa tra le Alpi, che ci circondano praticamente per 180 gradi (e forse anche qualcosina di più), e il pezzo dell'Appennino ligure, quindi siamo, da un punto di vista di ricambio dell'aria, praticamente in una situazione di assenza di ricambio d'aria. Ciò si aggrava soprattutto nei periodi invernali, quando l'aria fredda, per una questione proprio di fisica elementare, ristagna verso il basso, mentre l'aria calda tende a salire quindi tutte le polveri rimangono schiacciate a terra.
Innanzitutto, smentiamo le solite frottole che la mobilità produca praticamente il 2% (come ho sentito dire) dell'emissione di particolato addirittura ho sentito il Consigliere Tronzano dire - mi spiace che i colleghi di Forza Italia non ci siano, ma capita spesso ultimamente, e che non ci sia neanche il collega Tronzano - che non capisce da quali fonti scientifiche deriva derivi il fatto che il gasolio e il diesel inquinano.
Io ora avanzo una provocazione, ma non voglio che poi lo faccia, perché da medico mi sentirei in colpa: se vuole, sfido il collega Tronzano - lui, io non lo faccio ovviamente, perché sono convinto che inquini - a mettersi attaccato a un tubo di scappamento di una macchina a gasolio, accendere il motore a freddo e farsi delle belle inalazioni. Ripeto, è una provocazione: non lo faccia, collega Tronzano! Anche se adesso è assente, magari mi sentirà successivamente, perché non vorremmo avere sulla coscienza le sue cattive future condizioni di salute.
Quindi gli autoveicoli inquinano, e inquinano soprattutto dove? Nelle città, perché nelle città l'aria ristagna ancora di più. E poi la tipologia di mobilità automobilistica delle città è accelerazione, frenata accelerazione, frenata, quindi le città rappresentano il 60%, il 70%, l'80 dell'inquinamento.
Dove vivono le persone? Grossomodo, perché ovviamente c'è il fenomeno dell'urbanizzazione. Le persone vivono nelle città: su 4,4 milioni di abitanti, possiamo dire che la metà viva nelle medie e grandi città, quindi dove ci sono le condizioni di maggiore inquinamento. E allora smettiamola di dire cavolate - mi si permetta di dire - su questo.
Purtroppo c'è un problema: che le case automobilistiche e la politica negli anni hanno fatto dei grandissimi errori. Sì, perché vent'anni anni fa si diceva: "Comprate le macchine a gasolio, non tenete più le macchine a benzina perché c'è il piombo". Quindi la politica, soprattutto quella che ha governato negli ultimi venti, trenta, quarant'anni - e il Presidente Chiamparino è sicuramente un esponente di primo rilievo - ha delle responsabilità in questo e noi adesso siamo qui costretti a fare provvedimenti urgenti per intervenire, altrimenti l'Europa ci riprende.
E allora ben venga il Piano della qualità dell'aria. Non è un provvedimento cogente, come qualcuno ha detto, e magari non è con molte risorse, ma si cerca di fare quello che si può. Noi abbiamo presentato degli emendamenti e ci sorprende il fatto che centrodestra e centrosinistra, insieme a Casa Pound - lo dico anche al collega Grimaldi - poi vadano in piazza a manifestare contro l'Amministrazione comunale di Torino.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Io non c'ero!



BONO Davide

C'erano comunque i tuoi colleghi del PD, dell'alleanza, con Casa Pound.
Vadano a manifestare contro il provvedimento di un'Amministrazione, che fa cosa? Un provvedimento sostanzialmente uguale a quello di Milano, fatto in primis - lo dico al collega Tronzano, che è rientrato in Aula - dalla Sindaca di centrodestra Letizia Moratti.
Cioè, ma nel 2008 non c'era il Movimento 5 Stelle a Milano! Chi è che ha fatto l'Ecopass? La Letizia Moratti! E la prima interruzione della misura ha portato a una riduzione del 30% dei veicoli in centro e del 30% delle emissioni inquinanti. Sono dati che ho preso dal sito del Comune di Milano (la storia), Wikipedia, Google, ecc., quindi penso che siano attendibili.
Poi il provvedimento è stato un po' smontato perché sono iniziate le polemiche. Tra l'altro, anche all'interno della maggioranza di centrodestra che allora amministrava la Città di Milano, c'erano polemiche, divisioni e fratture. Come al solito, si è iniziato a fare deroghe su deroghe, nel 2011 è diventato Sindaco Pisapia e ha fatto un ulteriore provvedimento.
Sono provvedimenti in linea con quello che stanno facendo le principali città del mondo. Nel 2003 ha iniziato Londra e nel 2006 ha proseguito Stoccolma. Non mi sembra siano le ultime città del mondo, mi sembrano città evolute: modello di socialdemocrazia Stoccolma e modello di liberal capitalismo Londra, quindi possono piacere sia al centrodestra che al centrosinistra. Hanno fatto misure di questo tipo sul congestion charge neanche sul pollution charge, per cercare di diminuire il numero di macchine, non come sta facendo l'Amministrazione comunale di Torino, che cerca di diminuire solo l'inquinamento, meno impattante da un punto di vista della libertà dell'individuo di muoversi con la propria macchina.
È proprio questa la politica, nel senso che si deve intervenire per garantire la libertà del singolo di fare quello che ritiene più giusto senza però scontrarsi con l'interesse della collettività.
Vi faccio un esempio molto semplice, un esempio che avete cavalcato strumentalmente e state continuando a cavalcare strumentalmente in questi mesi: sanità e salute. Mi riferisco ai vaccini. Sui vaccini c'è l'interesse del singolo individuo che, per sua scelta filosofica, culturale o religiosa non li vorrebbe fare, ma l'interesse della collettività è che tutti facciano i vaccini perché ci sia la copertura di gregge.
Questa è la stessa identica cosa. Vogliamo dare a tutti la libertà di muoversi come vogliono e con qualunque mezzo, ma c'è anche l'interesse della collettività che non vuole le città inquinate e piene di macchine. I commercianti, forse, sono stati un po' strumentalizzati, visto che in piazza c'erano Giachino e i Consiglieri regionali del Partito Democratico.
Forse ai commercianti non è stata spiegata la misura della modifica della ZTL. Mi spiegate perché si è deciso di tenere la ZTL dalle 8.30 alle 10.30? Penso che siamo l'unica città al mondo che ha due ore di ZTL, che andrebbe estesa fino alle 19.30 come fanno Milano, Stoccolma e Londra.
Tra l'altro, alle persone viene garantito il pedaggio gratuito, quindi o stiamo difendendo coloro i quali arrivano e lasciano la macchina sopra il marciapiede, come vediamo tutti i giorni, per non pagare la sosta, oppure le persone arrivano, vanno in centro, pagano, gli viene dato il pedaggio gratuito, si fermano e fanno shopping.
Non mi dite che è la tassa sui poveri. Non prendiamoci in giro, perché il povero non viene a parcheggiare in centro con il SUV.



(Scampanellìo del Presidente)



BONO Davide

Mi hanno preso due minuti di tempo all'inizio, quindi ho due minuti di tempo in più. Ho iniziato due minuti in ritardo.
Non ditemi che il povero viene in centro a comprare nei negozi di via Roma perché non ci credo. Non ci prendiamo in giro, non è sicuramente una tassa sui poveri, ma una misura identica a quello che ha preso Milano, che ha funzionato. Tale provvedimento ha ovviamente degli aspetti che possono non funzionare e che verranno limati. Ritorniamo nell'ambito del Piano della qualità dell'aria, non riconduciamo l'attività del Piano della qualità dell'aria solo a questo, quindi mettetevi davvero d'accordo.
Adesso sarei curioso di leggere gli emendamenti della Consigliera Conticelli e del Consigliere Ferrentino. Infatti, la Giunta fa un provvedimento che viene licenziato in un modo dalla Commissione, poi arriva in Aula e per prendere - mi permetto di dirlo, spero non si offenda nessuno quattro preferenze in più, il primo della classe di una forza politica deve sempre dire: faccio l'emendamento per differenziarmi.
Ci sono misure sull'agricoltura, ci sono misure sui trasporti, ci sono misure sul trasporto privato, e non solo sul trasporto pubblico, ci sono misure sui condomini e sulle rigenerazioni, ma noi siamo intervenuti con emendamenti di merito.
L'ambiente è lo spazio in cui viviamo tutti. Tutti respiriamo la stessa aria, sia chi viene da fuori sia chi vive a Torino. Penso che sia una scelta importante, per dare una risposta ai giovani che hanno manifestato venerdì e che continueranno a manifestare nei prossimi venerdì.
Non basta andare a manifestazioni una tantum per sentirsi la coscienza pulita, ma bisogna agire coerentemente sia nella vita di tutti i giorni che quando siamo qua in Aula a votare i provvedimenti, senza pensare al ritorno che garantirebbero in occasione delle elezioni tra due mesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sinatora; ne ha facoltà.



SINATORA Benito

Non avrei voluto intervenire, però ti tirano per la giacchetta e, come rappresentante della Lega, devo dire come la penso.
La mattinata era iniziata bene perché il Presidente Chiamparino mi aveva riempito l'animo di ottimismo, parlando di FCA, PSA, nuovi modelli di macchine, i milioni di euro investiti e il futuro dell'auto elettrica e ibrido. Mi ha fatto piacere sentire le parole del Presidente, una cosa che fa piacere al Piemonte.
Poi, qualche suo collega di corrente - non faccio nomi, mi pare si chiami Grimaldi - ha fatto un intervento e mi sembrava di ritornare al cimitero.
L'intervento di Grimaldi mi ha buttato di nuovo giù, allora ho pensato che fosse meglio intervenire per dire qualcosa, anche perché vi comunico che fra qualche mese, sarò costretto, come Lega, a prendere in mano le redini di questa Regione e mi toccherà azzerare..



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Lasciate intervenire il Consigliere Sinatora, che ha il diritto di essere ottimista.



SINATORA Benito

Mi riferisco al bilancio della sanità, in quanto sto provando sulla mia pelle gli effetti.
Chiusa questa parentesi, torniamo al presente. Presidente Chiamparino, la mia considerazione era rivolta più che altro all'Assessore Saitta. Comunque va bene così, non c'è problema, siamo abituati anche ad altro.
Stiamo vivendo una stagione simile a quella di alcuni anni fa, quando erano in auge i vari Manconi, Pecoraro Scanio, Rutelli ecc. ecc., non certo leghisti, che hanno strumentalmente usato l'ambiente per le loro fortune politiche.
Vi ricordate la legge Rutelli: un albero per ogni neonato. Dov'è finita quella norma quando sappiamo che, per contrastare e ridurre il CO2, lo strumento più efficace sono gli alberi, quindi forse il contrario di quello che hanno fatto tutte le Amministrazioni del passato, cioè disboscare i nostri territori? Che dire di coloro che hanno amministrato Torino e le città dell'area metropolitana, che hanno varato piani regolatori che hanno totalmente cementificato il territorio? Andate a vedere Nichelino, Grugliasco e Collegno, guarda caso amministrate da amministrazioni di sinistra (non sono razzista, ma è giusto sottolinearlo). Ora quegli stessi personaggi accompagnano i figli a manifestare senza farsi un esame di coscienza.
Vi ricordate di Agenda 21? Una presa in giro, si favorisce la speculazione edilizia delle cooperative. Siamo oramai abituati ad assistere alla strumentalizzazione politica dell'ambiente, facendo pagare il conto ai semplici cittadini. Dove sono finiti gli alberi della legge Rutelli? A quest'ora, avremmo avuto delle querce più vecchie di me (e non ci vuole molto).
Una parola sull'auto elettrica. Una legge della fisica, che la sinistra non è riuscita ad abrogare, recita: nulla si crea, nulla si distrugge. Con l'auto elettrica spostiamo solamente il punto inquinante dalle città alle periferie, dove sono posizionate le centrali elettriche, quindi fino a quando non saremo in grado di controllare la fusione nucleare, si farà solamente della demagogia.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Presidente, non intervengo sulla discussione generale: interverrò dopo sulle dichiarazioni di voto. Chiedo, invece, una sospensione di cinque minuti per vedere gli ultimi emendamenti insieme alla maggioranza.
La ringrazio.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.17, riprende alle ore 16.59)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo i lavori che abbiamo sospeso su richiesta della maggioranza.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 8.1) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Sono due emendamenti di correzione del testo, nel senso che c'è una precisazione nell'emendamento n. 8) con il termine "adottato" al posto della parola "approvato". E poi vi è una diversa delibera richiamata nella premessa: non la delibera del 16 febbraio 2018, ma quella del 14 dicembre 2018.
Quindi, sono due correzioni di errori materiali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Conticelli e Ferrentino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 2) presentato da Conticelli e Ferrentino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 3) presentato da Conticelli e Ferrentino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

L'emendamento n. 1) riguarda le misure legate all'ambito dei trasporti e della logistica. È un emendamento sostitutivo che specifica meglio il tema della logistica urbana, per la distribuzione cittadina delle merci, quindi con un'attenzione al tema dell'ultimo miglio e del penultimo miglio, per rivolto non solo agli acquisti in e-commerce ma al commercio di prossimità.
Li illustro tutti.
L'emendamento n. 2) riguarda l'istituzione delle aree pedonali e delle ZTL che naturalmente sono finalizzate in maniera prioritaria alla riduzione dell'inquinamento, ma anche della congestione, nonché alla riorganizzazione degli spazi urbani. Riteniamo però che non sia solo il divieto a poter produrre questi effetti, ma che debbano essere coniugate anche delle politiche pubbliche di tutela e di valorizzazione della qualità dell'ambiente urbano.L'emendamento n. 3) invece riguarda la terza misura cioè la congestion charge. Quindi, in linea con quanto previsto in Commissione, la si collega in qualche modo al preventivo PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), specificando che l'introduzione della congestion charge prevede la possibilità di realizzare un sistema di pedaggio, con l'indicazione però per i Comuni di fare una preventiva valutazione degli aspetti ambientali, sanitari e socio-economici sull'ambiente urbano.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 25) presentato da Andrissi, Valetti, Bertola Bono.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, in pratica, evidenziava due problemi: il problema dei sovracanoni che non sono di competenza regionale, ma credo che in parte sia già stato recepito; il problema del pompaggio di notte delle acque che vengono usate dall'idroelettrico.
A quest'ultimo proposito, noi ci chiediamo se questa è la strategia giusta per migliorare la qualità dell'aria. Sicuramente consente di utilizzare energie rinnovabili nel momento della massima richiesta di energia, cioè nelle ore di punta, e quindi consente di regolare la produzione di energia idroelettrica in quelle fasi di maggiore richiesta; ma detto ci strategicamente, credo che per il Piemonte sia decisamente poco.
È comunque una misura che richiede energia anche nelle fasi notturne.
Allora, se andiamo a vedere dove è concentrato l'idroelettrico, cioè da che fonte si ottiene l'energia elettrica per pompare poi l'acqua di nuovo a monte in quelle zone (pensiamo al VCO), io non credo da fonti rinnovabili di notte, quindi vi è comunque una produzione di micropolveri che consente il ripompaggio di acqua nelle alte quote.
Di conseguenza, sinceramente non vediamo una grande utilità per questo tipo d'iniziativa. Vi è una problematica per quanto riguarda l'idroelettrico che ho già citato stamattina: la produzione di idroelettrico a livello nazionale è in forte calo, perché nelle zone alpine sono si sono ridotte fortemente le riserve d'acqua; venendo meno i ghiacciai e i nevai perenni giocoforza, la produzione di energia idroelettrica è in calo.
La Regione ovviamente si attacca un po' a tutto quello che ha, però mi sembra una misera cosa. Sinceramente, se avessi delle risorse, le spenderei per lo sviluppo di fonti alternative che non emettono gas climalteranti.
Qui in Piemonte abbiamo poche strategie, cioè abbiamo poche possibilità: o incentiviamo in qualche modo e aiutiamo l'installazione di pannelli fotovoltaici, oppure puntiamo sul geotermico; sicuramente l'eolico ha poco margine di sviluppo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Prego, Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Intanto ne approfitto, come incipit su quest'emendamento, per chiedere all'Assessore, appena potrà intervenire, anche di delucidarci brevemente sul motivo per cui abbiamo aspettato quasi un'ora di tempo in Aula. Non conosciamo il motivo di tale attesa e vorremmo sapere se avrà qualche influenza sui lavori del Piano, che finora è proceduto in maniera fluida e anche collaborativa sia dalle parti politiche sia con gli Uffici regionali.
Su quest'emendamento, ne approfitto per evidenziare un dato molto allarmante sulla decrescita in rapporto anche alle nuove installazioni di potenza di impianti idroelettrici, decrescita paurosa e vertiginosa della produzione. Abbiamo osservato, con un'analisi dei dati Terna, che dal 2000 nonostante l'aumento della potenza installata, abbiamo avuto una riduzione della produzione di circa un terzo, quindi siamo passati da un fattore 3.000 a un fattore 2.000 di megawattora per megawatt installato: questo significa che la redditività e la produttività degli impianti in tutta Italia sta diminuendo a causa del cambiamento climatico e delle sempre minori piogge.
Tutto questo deve anche fornire un'ottica delle aspettative che abbiamo noi sullo sviluppo delle energie rinnovabili, perché a oggi l'idroelettrico incide in maniera preponderante su quel 30% del nostro mix energetico rinnovabile e, se continuiamo con la decrescita della produttività dobbiamo alzare anche gli obiettivi sulle altre fonti rinnovabili per riuscire a soddisfare le finalità non sono ambientali di qualità dell'aria ma anche quelle energetiche.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Inizia la discussione del testo di questa delibera dopo la lunga pausa nella quale probabilmente la maggioranza e il Partito Democratico hanno trovato una sintesi tra le anime spesso insite nella stessa persona tra chi il venerdì manifesta con Greta e il lunedì sera contesta le misure sulla ZTL. Una volta si parlava della sindrome di Greta Garbo; questa qui magari è la sindrome di Greta Sgarbo.
A ogni modo, quest'emendamento riguarda la richiesta che formuliamo di stralciare la misura EE01 dal Piano di tutela della qualità dell'aria poiché, a nostro avviso - come segnalato dal collega - tale misura non è sostenibile né dal punto di vista economico né, tantomeno, da quello ambientale, visti anche purtroppo i problemi crescenti con l'afflusso di acqua (il deflusso minimo vitale) e comunque con la quantità di acqua presente nei nostri corsi d'acqua, anche in considerazione dell'ultimo periodo.



PRESIDENTE

Consigliere Campo, lei non l'ha firmato: qui ho soltanto le firme di Andrissi, Valetti, Bertola e Bono. Se vuole venirlo a vedere.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

È un emendamento che introduce un riferimento alla recente normativa sui sovracanoni dell'idrico. Con la legge n. 12 dell'11 febbraio 2019 vengono trasferite alle Regioni le competenze future sulla gestione degli stessi quindi è utile che sia inserito nel Piano della qualità dell'aria anche questo nuovo riferimento e questo nuovo percorso.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 43) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Siamo sul ragionamento di indicatori riguardo alla riqualificazione energetica degli edifici. Questo è uno dei pochi emendamenti che abbiamo presentato sul settore di riqualificazione energetica, non perché meno importante, ma perché è un settore molto delicato. Sappiamo che mancano anche alcuni indicatori che ancora non è stato possibile reperire e probabilmente, stando alle indicazioni dell'Assessore, arriveranno con i piani stralcio.
In quest'emendamento, dove abbiamo l'unità di misura degli indicatori di attuazione, impostiamo il numero 50 per impostare delle risorse destinate a riqualificazione energetica. Tali risorse ammontano a euro cinque milioni assegnati secondo la legge regionale del 29 giugno 2018, la n. 7.
Facciamo presente che, ai fini della qualità dell'aria, vi è questo grosso problema dell'incidenza dei riscaldamenti domestici e non, sul comparto emissivo. Settore difficile da aggredire, ma aggredibile solo modificando gli impianti termici perché spesso, come ricordavo stamattina in discussione generale, gli impianti termici sono stati sostituiti, grazie agli incentivi, con impianti a biomasse. A oggi, abbiamo bloccato una serie di utenze su impianti che, in realtà, fanno più male che bene.
Probabilmente alcune persone sono passate dal riscaldamento a metano al riscaldamento a biomassa (legno o pellet) godendo delle misure incentivanti, ma ora diventa difficile prevedere che questi stessi soggetti sostituiscano nuovamente le caldaie prima di avere ammortizzato la spesa.
Quello che noi dobbiamo fare e che, comunque, porta un vantaggio a prescindere dal tipo di tecnologia usata è, ovviamente, la riqualificazione energetica di edifici, che riduce l'apporto energetico necessario a scaldare gli stessi. In tutti i casi questa misura è vincente a prescindere dalla tecnologia, quindi il suggerimento da adottare, che noi suggeriremo anche a livello nazionale, è piuttosto rimodulare il quadro incentivante sugli impianti a biomasse per riportare questo sulle misure di isolamento e riqualificazione energetica degli edifici esistenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Con quest'emendamento pensiamo d'intervenire sulla riqualificazione e l'efficientamento energetico degli edifici privati.
La questione è sempre quella che, a nostro parere, è necessario indicare delle unità di misura, in particolare quelle che sono le quantificazioni economiche. È evidente che sia necessaria una maggior precisazione sia degli indicatori sia delle unità di misura, altrimenti la misura non risulta costruita in maniera da essere strutturata o, meglio, richiede poi una ridefinizione successiva.
Poiché noi stiamo comunque definendo un piano, avremo la necessità di dare delle indicazioni precise almeno a livello di Piano, almeno dal punto di vista degli obiettivi preliminari. Altrimenti trasferiamo alla parte attuativa tutta la parte di definizione, ed è più o meno il discorso che facciamo sempre anche sul tema delle norme. Se noi non riusciamo a essere precisi nell'indicare le quantità e le definizioni in modo chiaro negli atti programmatori e negli atti di regolamentazione, rimandiamo poi a un arbitrio successivo, a una ulteriore definizione successiva. che rischia di snaturare il piano stesso.
Dal nostro punto di vista, i numeri vanno sempre messi, anche se sono numeri indicativi e quantitativamente stimati.



PRESIDENTE

Consiglieri, vi ricordo che avete due minuti a testa.
Emendamento rubricato n. 44) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Su quest'emendamento relativamente alla tabella di indicatori e di attuazione, chiediamo di eliminare il simbolo dell'asterisco nella colonna "Unità di misura" e dalla relativa nota, tenendo conto che, attualmente non si dispone della dotazione finanziaria di riferimento alle risorse erogabili, ai sensi di legge regionale n. 23/2002.
Non si possono nemmeno stimare gli interventi potenzialmente finanziabili quindi questo è un emendamento che riteniamo necessario per consentire l'aggiornamento rispetto alla destinazione finanziaria della legge regionale del 2002 sulle disposizioni in campo energetico.
Tali risorse ammontano a cinque milioni di euro, secondo la legge di bilancio 2018, cui si aggiungono un milione e 8000.000 euro già stanziati per la legge citata precedentemente sul risparmio energetico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento riteniamo di eliminare quell'asterisco che fa riferimento alla nota sul fatto che non si dispone della dotazione finanziaria.
Stiamo di nuovo ragionando sul fatto che se noi costruiamo un piano e lo costruiamo con misure che non siamo in grado di quantificare sostanzialmente.
Una cosa che ho detto di questo piano è che ha dentro delle misure e un budget, cioè si cerca almeno di quantificare la logica degli interventi. Il vizio di fondo è che noi ragioniamo nella logica degli interventi sulle risorse disponibili e non sugli obiettivi da raggiungere, perché noi avremmo la necessità di quantificare le risorse necessarie a raggiungere gli obiettivi preposti.
Dopodiché, si può fare il raffronto sulle risorse disponibili per effettuare i vari tipi di interventi e sull'eventuale ammanco di risorse per perseguire gli obiettivi che ci si è dati nell'arco temporale programmato. Questo, purtroppo, manca, ma almeno ci sono le misure; cosa che, ad esempio, nel Piano energetico (nella parte che abbiamo visto noi e che dovremo ancora discutere) per adesso manca.
Non disponiamo della dotazione finanziaria, perché non è possibile stimare la quantificazione degli interventi potenzialmente finanziabili e, nella scheda oggetto di successivi emendamenti, non siamo neanche in grado di quantificare gli obiettivi di riduzione delle emissioni: allora è una misura finta, una misura che abbiamo, ma che è un segnaposto. A questo punto, tanto valeva risparmiarsi qualche pagina in più da emendare introducendola successivamente nei momenti di ripianificazione.
Continuiamo a mettere delle bandierine simboliche che, però, non dicono niente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quando andiamo a discutere e approvare un provvedimento di legge è obbligatorio affiancare, alle misure, gli stanziamenti previsti nella norma finanziaria, altrimenti la legge non è valida neanche ai fini della Costituzione italiana.
Qui stiamo parlando di qualcosa di diverso, perché si tratta di un Piano ma l'asterisco presente vicino a una voce così importante come le risorse erogabili ai sensi della legge regionale 23/2002 stride un po'. È chiaro che, come richiamato anche stamattina, questo Piano darà origine a una serie di Piani stralcio che, complessivamente, saranno molto più importanti di questo stesso Piano, ma dovrebbe esserci una definizione più precisa di questi interventi.
Come abbiamo segnalato nella nostra motivazione, le risorse ammontano a cinque milioni di euro, assegnati dalla legge regionale n. 7 del 28 giugno 2018, cui si aggiungono un milione e 800.000 euro già stanziati ai sensi della legge 23/2002, nell'ambito del bando "Risparmio energetico", edizione 2013, che risultano ancora disponibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento togliamo un asterisco che sottolinea l'assenza della dotazione finanziaria. Infatti, nel nostro emendamento segnaliamo che i finanziamenti ci sono già.
Sarebbe interessante comprendere quanto questi finanziamenti potrebbero impattare, potenzialmente (perlomeno potenzialmente), riguardo alle emissioni di micropolveri e sostanze che catalizzano la formazione di micropolveri secondarie, in modo da poter valutare quanto senso abbia quest'intervento finanziario e quanto possa impattare sull'inquinamento dall'atmosfera del Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 44) verte sempre sul tema dell'efficientamento energetico degli edifici. Il Piano ha dei contenuti sicuramente condivisibili e positivi, però, se non stanziamo le risorse o se non definiamo quali sono le risorse stanziate nel bilancio, i cofinanziamenti e quant'altro risultano parole prive di una loro attuazione. Hanno un significato, ma sono prive di una loro attuazione.
Pertanto, è fondamentale accogliere questa nostra modifica e inserire la parte riguardante il finanziamento. Diversamente, avrebbe una mancanza di senso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 14) presentato da Ravello.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 15) presentato da Ravello.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Presidente, se lei è d'accordo illustrerei insieme l'emendamento n. 14) e il n. 15), visto che sono molto simili.



PRESIDENTE

Come faccio a negarle qualcosa, Consigliere Ravello?



RAVELLO Roberto Sergio

Presidente, non metta in piazza cose che riguardano solo noi due! Con questi due emendamenti, interveniamo su un punto che abbiamo trattato questa mattina (il nodo delle risorse), ben consapevoli che ci sono questioni tecniche che probabilmente renderanno difficile - a prescindere l'approvazione o comunque la discussione nel merito dell'emendamento.
Resta, a nostro avviso, più che necessario dare consistenza a un Piano che nel momento in cui prevede e si dà degli obiettivi, rischia che non vengano raggiunti, in assenza di risorse.
Ci riferiamo, in particolare, a due interventi: un finanziamento pari a 100 milioni di euro per interventi sulla riqualificazione energetica degli edifici privati e un finanziamento pari a 50 milioni di euro per il potenziamento del teleriscaldamento.
Perché lo chiediamo? Semplicemente perché, in coerenza con quanto contenuto nelle tabelle del Piano, i dati riportati dimostrano come il comparto civile risulti essere tra le principali fonti inquinanti, in particolare per quanto riguarda le polveri sottili (parlo di PM10 e PM2,5). In più, nel Piano si parla di una riduzione attesa del 38%, in termini di CO2, sul solo comparto riscaldamento.
Noi continuiamo a domandarci come sia possibile conseguire risultati tanto ambiziosi senza contributi economici per l'ammodernamento degli impianti di riscaldamento civili e per l'ulteriore sviluppo del teleriscaldamento.
Ci aspettiamo una spiegazione, perché questa non l'abbiamo ancora avuta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravello.
Emendamento rubricato n. 45) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Il tema è sempre lo stesso: relativamente alla tabella "Indicatori finanziari", nella colonna "Unità di misura euro" riteniamo necessario sostituire il testo "NQ" (NQ presumo significhi non quantificato) con il testo "6.800.000".
Il tema è, di nuovo, quello: qui stiamo proponendo un'importante misura relativa all'efficienza energetica degli edifici privati; però, a oggi, non siamo in grado di quantificarla. O, meglio, dichiariamo di non essere in grado.
Il problema è tutto lì: tutto sommato, si potrebbe anche provare a lanciare il cuore al di là dell'ostacolo, proprio perché stiamo parlando di un Piano e non di una legge. Dunque, si potrebbe provare a indicare delle quantità: il fatto che poi siano tarate su un'aspettativa di tiraggio della misura, o che siano tarate su una previsione (o, meglio, su un intento di raggiungimento di un certo tipo di obiettivi), sono valide entrambe le ipotesi.
Ovviamente, uno spererebbe di quantificare in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere più che sul fatto che qualcuno possa richiedere o meno tali cifre. Perché un altro elemento importantissimo del costruire piani fare misure e finanziare norme, è quello di creare le condizioni affinch le norme possano avere effetto.
Siccome stiamo parlando di nuovo di una politica che è critica - dovrebbe essere oramai un elemento cardine dell'attività politica di qualsiasi livello istituzionale, stante le problematiche gravissime che ci troviamo ad affrontare - il fatto di non aver provato a dare delle quantificazioni ci sembra una pecca di coraggio.
È positivo il fatto che ci siano le misure: è importantissimo, perché sono i "muscoli" del Piano. Un corpo ben costruito deve avere i suoi muscoli. E le misure - quindi i muscoli - per potersi muovere, devono avere quell'energia che è data almeno da una stima; stima che si può fare in un modo o nell'altro, conservativo o meno, ma che deve dire quanta energia vogliamo spendere in questa misura. Perché in questo modo, tra le varie misure, saremmo anche in grado di capire qual è il bilancio, su cosa puntiamo di più, su cosa puntiamo di meno, perché, per come, eccetera.
Sono elementi attuativi importantissimi, che condizionerebbero e condizioneranno la stesura successiva di leggi e di regolamenti per l'attuazione del Piano.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento mira a dare una quantificazione in una tabella dove dovrebbero essere riscontrabili degli indicatori finanziari: invece troviamo la sigla "NQ", ovvero "non quantificabile". In questo caso quindi, proponiamo di inserire la cifra di 6.800.000 euro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 46) presentato da Valetti, Bono, Bertola Frediani, Andrissi, Campo.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Anche l'emendamento n. 46) interviene sulla misura EE.03, quindi rientra nuovamente nel campo dell'efficienza energetica. Siamo sempre sul discorso degli edifici privati e la questione verte ancora sul tema della quantificazione.
Noi proponiamo di eliminare la dicitura "*" e la relativa nota "attualmente non si dispone della dotazione finanziaria in riferimento alle risorse erogabili ai sensi della legge regionale 23/2002", perché veramente ci facciamo del male! Stiamo parlando di una scheda che dovrebbe fare il paio con la precedente la EE.02, che invece i numeri li ha: c'è la dotazione, 76 milioni di euro ci sono i target di riduzione e tutto quanto. Lì gli asterischi hanno un senso, perché fanno riferimento a tutta una serie di analisi e di stime fatte partendo da studi.
Ci chiediamo come mai, per una misura che è rivolta alla parte privata parliamo, quindi, di iniziative che hanno visto nel tempo misure dal livello nazionale e misure dal livello regionale, e che vedono una legge disponibile per attuarle - non si sia in grado di fare delle stime, di darsi degli obiettivi e, quindi, di dimensionare la misura.
Mi chiedo quanto debba pesare una misura di questo genere paragonandola all'intervento che ci si propone di fare sugli edifici pubblici. Le due cose dovrebbero andare assolutamente a braccetto: da un lato, temo che le misure in tema di efficienza energetica risentano del fatto che, purtroppo siamo ancora al palo con il Piano energetico regionale. Ma, dall'altro lato, cioè dal punto di vista delle emissioni climalteranti e dell'inquinamento dell'aria, i dati li dovremmo già avere, perché abbiamo fatto fare quel bellissimo lavoro all'ARPA; lavoro che ci è stato presentato anche con il source apportionment, cioè la suddivisione per sorgenti, sia attraverso modelli statistici, sia attraverso valutazioni empiriche.
Ma non riusciamo ad inserire queste considerazioni e questi dati all'interno della misura che dovrebbe intervenire su questi temi.
L'elemento fondamentale di questo Piano si va ad accoppiare con la logica dell'efficienza energetica, il che vuol dire riduzione dei fabbisogni energetici degli edifici (diciamolo sempre chiaro e forte). Dunque, devono essere scritti anche in questo Piano e vanno dimensionati.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Emendamento rubricato n. 24) presentato da Valetti, Bono, Bertola Frediani, Andrissi, Campo.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 24) vuole apportare una modifica all'ultimo capoverso, nel paragrafo che titola "Descrizione" nella misura EE.05: "La misura potrà essere attuata mediante la piena implementazione della normativa che attiene alla revisione e controllo degli impianti termici" . Tale testo verrebbe sostituito così: "La visura potrà essere attuata mediante la piena implementazione della normativa anche attraverso l'estensione dei controlli di secondo livello, nonché tramite l'ottimizzazione della piattaforma del catasto impianti termici al fine di migliorarne l'accessibilità e l'utilizzo anche con i dispositivi mobili".
Cogliamo l'occasione per inserire nel piano un'indicazione specifica riguardo alla necessità di effettuare controlli sugli impianti termici e migliorare la piattaforma del catasto impianti termici, migliorandone l'accessibilità e l'utilizzo anche con dispositivi mobili.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 26) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento vogliamo superare quella che è la semplice certificazione energetica. In pratica, ci proponiamo di dare piena efficacia alla normativa in tema di diagnosi energetica degli edifici anche attraverso una raccolta di dati utili alla Regione, al fine di evidenziare gli aspetti critici e intervenire con incentivi in maniera prioritaria sul patrimonio edilizio energeticamente meno efficiente.
È un audit energetico, quindi, che consente anche alla Regione di intervenire in modo efficace.
Allo stesso modo, questo strumento di diagnosi sarebbe molto utile anche ai proprietari privati degli edifici, nel senso che, superando una semplice certificazione, che al di là della classificazione dell'edificio non ti dà una strategia per migliorare la classe energetica, con una valutazione delle possibili prestazioni energetiche, quindi la valutazione di possibili interventi migliorativi sull'edificio, i condomini, o il proprietario unico privato, potrebbe mettere in campo un investimento, oltretutto con gli sgravi fiscali e gli incentivi, che potrebbe consentire di essere ampiamente ripagato e ridurre il consumo di energia, abbattendo la produzione di micropolveri, che vanno a gravare sull'ambiente urbano e non urbano.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento rubricato 27) proponiamo di istituire uno sportello "energia sovracomunale"; quindi il concetto di mettere insieme più Comuni cioè la possibilità di realizzare uno Sportello Energia (magari per tot abitanti), che consentirebbe di dare, come abbiamo detto nell'emendamento antecedente, indicazioni su strategie per migliorare l'efficienza energetica della propria abitazione o la possibilità di installare impianti per la produzione di energie rinnovabili non programmabili.
In questo modo si ridurrebbe il consumo di energia da fonti fossili e l'emissione di particolati che, purtroppo, ammorbano gli ambienti urbani e meno urbani.
Questo Sportello Energia sarebbe sicuramente un volano alla realizzazione del Piano "Tutela dell'aria" e consentirebbe anche ai cittadini (non solo ai cittadini, magari anche a tecnici che vogliono approfondire alcuni in particolare, tipo le sovvenzioni regionali e statali, o incentivi di tipo comunale), di realizzare un miglioramento sulla strada dell'efficienza energetica, con una riduzione dei consumi e dell'immissione di sostanze dannose per la salute.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 23) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 28) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento merita di riportare in parte l'illustrazione fatta nel Tavolo di lavoro in Commissione.
Il testo recita: "Inseriamo questo secondo capoverso nella misura relativa allo smart working, ovvero la misura di R01. Oltre al telelavoro e allo smart working, anche il co-working può determinare effetti positivi sulla qualità dell'aria, attraverso il coinvolgimento di più figure della stessa azienda in sedi distribuite con la logica di ridurre le percorrenze verso i poli attrattori e l'entità degli spostamenti casa-lavoro".
La premessa importante è che spesso noi studiamo come far spostare le persone in modo più efficiente e pulito, senza pensare che si può evitare di far spostare le persone.
A questo serve lo smart working, cioè consentire il lavoro da casa a rotazione in azienda, permettendo due livelli di risparmio: uno, evitare di far spostare una persona; due, meno esplicito, è la possibilità, cercando di governare anche le politiche aziendali, di ridurre gli spazi all'interno delle aziende, facendo ruotare il personale in sedi più piccole e più efficienti, che quindi consumano meno energia elettrica, meno energia per il riscaldamento e il raffrescamento. In questo modo si avrebbe una riduzione anche nel risparmio nella gestione aziendale.
Riguardo al co-working, è una misura che prevede sedi decentrate, per il lavoro, nella prossimità delle città dove risiedono gli stessi cittadini che normalmente fanno pendolarismo; posso avere una sede di una certa azienda decentrata o posso avere una sede, che può essere di proprietà di un Ente pubblico o di una società che si occupa di affittare locali per co working, dove ho persone di diverse aziende che lavorano insieme negli stessi uffici.
Con questo unisco sia la questione del risparmio sugli spostamenti sia la questione di politiche aziendali e di socialità perché, a differenza dello smart working e lavorare sempre da casa, ho persone che vanno a lavorare in un luogo con socialità e con tutti i benefici della riduzione degli spostamenti in ogni senso.
Sappiamo che non è possibile avere tutti gli indicatori e gli obiettivi finalizzati a misurare questo tipo di obiettivi, però chiediamo che si valutino sperimentazioni, anche in piccola scala, di progetti di questo tipo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Emendamento rubricato n. 16) presentato da Ravello.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Spero che su quest'aspetto, che a caldo potrà non suscitare una particolare attenzione, ci sia quanto meno la voglia di ascoltare ed entrare nel merito.
La misura TR02, logistica in ambito urbano, prevede la realizzazione di piattaforme e di centri distribuzione dove far confluire le merci multimarca e organizzare l'ultimo miglio.
L'Assessore saprà certamente meglio di me qual è la differenza tra ultimo e penultimo miglio. L'ultimo miglio è quel percorso che copre la distanza tra il produttore di un prodotto e l'acquirente finale.
Detto questo, ripensando a un tema, già trattato ampiamente questa mattina nel dibattito generale, significa che il combinato disposto tra il sostegno alla realizzazione di piattaforme per l'ultimo miglio e l'estensione delle zone a traffico limitato nei centri città comporterà ulteriori sofferenze per un comparto economico produttivo del centro e per gli esercizi commerciali che già si troveranno a dover far fronte a un calo delle loro vendite e dei loro fatturati o, comunque, dei loro acquirenti, cui sarà reso sempre più difficile avere accesso al centro; d'altra parte, i loro acquirenti saranno avvantaggiati, perché potranno più facilmente fare i cosiddetti acquisti online, perché di questo stiamo parlando.
Ora, ci sono due possibilità: la più violenta è quella rappresentata da quest'emendamento, che chiede lo stralcio di questa misura; in subordine invito quantomeno l'Assessore a pensare a rimodulare la misura, prevedendo il sostegno alla realizzazione di piattaforme per il penultimo miglio: la differenza e rappresentata da tre lettere (P, E, M), che aggiunte a "ultimo" è dirompente ed è sicuramente attesa e sentita da un territorio e dalle esigenze di un territorio da cui, io credo, voi non possiate astrarvi.
La mia preoccupazione è che nel fare questo mestiere, nel fare l'Assessore all'ambiente, la sua attenzione sia concentrata esclusivamente sulle tematiche ambientali, ma è del tutto estranea alle problematiche che toccano la società, l'economia e i nostri territori.
La invito a riflettere serenamente su quest'aspetto e, eventualmente, mi rendo ovviamente disponibile anche a correggere l'emendamento o addirittura a firmarne uno di Giunta, se questo può far piacere o essere utile



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravello.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Conticelli e Ferrentino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 5) presentato da Conticelli e Ferrentino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Questi emendamenti, aventi come prima firmataria la Consigliera Conticelli sono dati per illustrati.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 29) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento si riferisce alla misura sui trasporti Euro 02 "Logistica in ambito urbano".
Nel terzo capoverso del paragrafo "Descrizione", dopo le parole "centri di distribuzione" inseriamo "a partire dal riutilizzo del patrimonio edilizio esistente al fine di limitare il consumo di suolo".
L'emendamento cerca di rendere coerente la misura contenuta nel Piano regionale sulla qualità dell'aria con quella già contenuta nel Piano della mobilità e dei trasporti rispetto al consumo di suolo.
Vi sono altre misure avviate dalla Regione nello stesso modo, come il bando per la sostituzione dei veicoli commerciali; vi sono molti punti di contatto tra i due Piani, quindi riteniamo che la nostra situazione urbanistica attualmente non manchi di soluzioni possibili sul patrimonio esistente, per cominciare a imperniarvi nuovi centri di distribuzione da cui far partire quella logistica, anche cittadina, del penultimo miglio e dell'ultimo miglio, di cui hanno parlato alcuni colleghi in precedenza.
Avremo modo di vedere altri emendamenti con cui cercheremo di armonizzare i contenuti dei due Piani.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Emendamento rubricato n. 48) presentato da Conticelli, Ferrentino Cassiani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Quest'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 30) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Dopo il secondo capoverso del paragrafo "Descrizione" inseriamo il seguente periodo: "La Regione Piemonte si propone di incentivare la sostituzione di mezzi commerciali e auto aziendali in circolazione con altri meno inquinanti, stanziando delle somme a contributo per la rottamazione dei mezzi inquinanti con contestuale acquisto di autoveicoli di tipo elettrico ibrido, metano, GPL".
Di nuovo, ci allacciamo al Piano della mobilità dei trasporti e anche a dei criteri, che qui non vengono riportati, ma che ormai - speriamo - diamo per assodati e acquisiti, sulla progressività degli incentivi in base alle emissioni delle varie motorizzazioni. Magari, qualche collega avrà anche qualcosa da dire sul fatto che non tutti i veicoli sono ecologici allo stesso modo (alcune tecnologie lo sono di più e altre no).
Ovviamente, stando nel Piano della qualità dell'aria, anche qui, ci concentriamo più sugli aspetti legati agli inquinanti direttamente dannosi per l'uomo, quindi sul problema della qualità dell'aria nella Pianura Padana in Piemonte; un po' meno ci concentriamo sugli aspetti legati alle emissioni di CO2.
Anche se qualche volta le due cose vanno di pari passo, ad esempio, nel caso delle motorizzazioni ibride, metano e GPL non è proprio così, perch alcuni degli inquinanti, tra cui i particolati sottili, vengono emessi in maniera minore da queste tecnologie, ma non si risolve il problema del CO2 che, in qualche caso, è anche peggiore di altre motorizzazioni, come ad esempio il gasolio.
Facciamo comunque delle scelte politiche. Noi siamo per promuovere, e l'abbiamo fatto anche con ordini del giorno ed emendamenti sulla misura già in atto di incentivazione alla sostituzione veicoli, una progressività seguendo i principi usati anche a livello nazionale, quindi con maggiore incentivazione per l'elettrico e via a discendere su ibrido e motorizzazioni a gas di altra natura.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Emendamento rubricato n. 31) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Sempre relativamente alla misura di logistica, inseriamo prima dell'ultimo capoverso il seguente periodo: "La misura si propone di facilitare, anche attraverso l'avvio di progetti pilota, il sistema di consegna a domicilio per il piccolo, medio e grande commercio, con il fine di limitare l'uso dell'auto privata per raggiungere i centri commerciali o i negozi nelle aree cittadine dedicate al commercio", garantendo così un sistema per cui la merce acquistata, anche direttamente in negozio, venga consegnata a domicilio riducendo così la necessità di trasporto privato.
Quest'emendamento si cala proprio in una questione che è all'ordine del giorno e anche all'attenzione della stampa, ovvero i commercianti che protestano per la chiusura della ZTL. Pensiamo di sperimentare la realizzazione di sistemi di consegna da parte dei negozi, quindi una logistica anche sul commercio di dettaglio, organizzata in modo da fornire la consegna a domicilio delle merci ingombranti o di tutte quelle merci che sono difficili da trasportare, per chi magari raggiunge il centro commerciale (noi speriamo meno centro commerciale e più centro cittadino) o il piccolo commercio a piedi, in bici o con i mezzi pubblici e che poi difficilmente può trasportare la merce a casa.
Pensiamo all'importanza di questo messaggio e diciamo alla gente di andare pure ad acquistare con i mezzi pubblici o a piedi, perché portarsi la merce a casa non è un problema: c'è un servizio di trasporto dedicato. Poi possiamo pensare che possa essere un aggravio di costi, ma in realtà una logistica merci ben organizzata a livello cittadino è molto più efficiente della singola persona o famiglia che si sposta con l'automobile, perch l'automobile è un costo assai più alto di quello che può sembrare. Non vi è solo il costo del percorrere due chilometri per arrivare in negozio, ma vi sono anche i costi di gestione.
Questa è una misura che ovviamente può servire sia agli abitanti della città, ma anche a chi si muove magari in treno e raggiunge i centri. Chi vuole muoversi in treno, difficilmente arriva vicino al negozio, quindi è abbastanza logico. Il servizio a domicilio è un qualcosa di molto interessante che riguarda poco con la qualità dell'aria, ma riguarda il sostegno al commercio tradizionale rispetto ai centri commerciali e rispetto al commercio online. Perché se posso andare a controllare la merce e poi questa mi viene spedita a casa a costi competitivi, i negozi possono avere di nuovo una ragione di esistere e di sopravvivenza anche all'interno dei centri storici.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Sempre di più i consumatori stanno chiedendo e accedono al servizio online da ultimo chilometro. Quindi, pensare a una misura che vada ad aiutare un servizio a domicilio, a impatto zero dal punto di vista delle emissioni di sostanze che inquinano l'aria con particolati eccetera, è un aspetto positivo. Ci andiamo a inserire in un segmento di mercato, che è sempre più richiesto dai consumatori che accedono a servizi di distribuzione online con piattaforme, oppure vanno anche sulla GDO chiedendo addirittura la consegna a casa della merce con il furgone diesel.
Invece, con questa misura noi pensiamo di fare l'ultimo chilometro, che potrebbe servire sia per i negozianti che subiscono una grande concorrenza da parte delle grosse piattaforme del commercio online e della grande distribuzione organizzata, fornendo un servizio sostenibile dal punto di vista del trasporto. Ma si potrebbe pensare anche a una filiera corta per quegli agricoltori che spesso hanno difficoltà nella distribuzione dei loro prodotti, perché non riescono a fornirli alla grande distribuzione organizzata, e in questo modo potrebbero, se ben organizzata, dare una distribuzione online compatibile con l'ambiente e far vivere anche piccole realtà agricole e piccole aziende (pensiamo ad esempio al biologico) che oggigiorno hanno una grossa difficoltà nella distribuzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 17) presentato da Ravello.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Non lo dico con tono polemico, ma mi spiace che in questo momento non sia in Aula il Presidente Chiamparino, e non lo critico per questo. Devo dire che, tra tutti i difetti che ha, uno dei pochi che gli manca è il presenzialismo.
Perché avrei voluto che ci fosse? Perché con quest'emendamento abbiamo voluto fare un regalo prezioso alla Giunta e alla maggioranza. Infatti, non abbiamo ben capito il motivo per il quale nel Piano qualità dell'aria, a maggior ragione nelle misure dedicate al trasporto (nell'allegato A), dove si considera la realizzazione e lo sviluppo di importanti manufatti di trasporto pubblico, quali la metropolitana di Torino e il potenziamento del sistema dell'SFM, non ci sia alcun riferimento all'Alta Velocità, alla TAV.
È sicuramente rimasto nella tastiera dei computer dei redattori? Io credo che non possa essere una dimenticanza tollerabile, a maggior ragione quando per settimane e da settimane, anzi da mesi, sentiamo il Presidente di questa Giunta ricordare in ogni occasione buona quali sono i benefici attesi dalla realizzazione dell'Alta Velocità.
Bentornato, Presidente! Approfitto del rientro del Presidente Chiamparino.
Presidente, non le sembra strano che nel Piano qualità dell'aria non ci sia alcun riferimento ai benefici ambientali derivanti dall'Alta Velocità? Infatti, il regalo che io ho voluto fare a lei e alla Giunta, sebbene non ve lo meritiate, è questo: un emendamento con il quale ricordo all'allegato A quali sono i benefici derivanti dalla realizzazione dell'Alta Velocità.
Nell'allegato in cui si parla delle varie misure legate al trasporto pubblico - quindi metropolitana di Torino, potenziamento del Sistema Ferroviario Metropolitano - riteniamo che non sia opportuno mantenere una dimenticanza di questo tipo, a meno che voi stessi non crediate a quello che da mesi raccontate, non solo a noi e non solo al popolo piemontese ma al popolo italiano, quando parlate di quanto è utile e quali e quanto sono importanti i benefici della realizzazione dell'Alta velocità.
Ma non mi dovete ringraziare! Guardate, lo faccio davvero per spirito di appartenenza a questo territorio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravello.
Emendamento rubricato n. 32) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
C'era un certo accordo di non parlare troppo di certi argomenti, ma questo accordo purtroppo non è che possa valere per tutte le forze politiche e qualcuno ha citato alcuni argomenti che noi, invece, vogliamo tralasciare per concentrarci sull'emendamento n. 32). Qui stiamo parlando del potenziamento del Sistema Ferroviario Metropolitano.
Non le cito testualmente, ma le spiego perché è molto più chiaro: vi erano delle citazioni rispetto a delle configurazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano che non corrispondono attualmente a nessun tipo di piano di esercizio esistente. Qui si parla della linea SFM che, a oggi, è Torino Ceres, poi verrebbe innestata nel passante ferroviario con il passante di corso Grosseto. Si citavano alcune ipotesi, tra le quali anche il proseguimento verso la linea SFM2 verso Pinerolo, cose che a oggi non corrispondono a verità. Abbiamo fatto alcune correzioni, perché si citano spesso programmi di esercizio che erano mere ipotesi che, a oggi, non trovano riscontro nella realtà.
Quindi, vedremo poi quando arriveremo ad altri emendamenti che descrivono la situazione del nodo ferroviario. Su questo noi siamo particolarmente attenti, perché pensiamo che l'SFM come le ferrovie regionali sia uno degli elementi fondamentali su cui investire per ridurre l'impatto sia energetico che emissivo della mobilità in Piemonte. Quindi è indispensabile per la qualità della vita delle nostre città e non solo, ma è indispensabile per raggiungere anche i target di riduzione dell'emissione, per cui dobbiamo lavorare per rendere il nostro servizio sempre più efficiente.
Purtroppo non abbiamo constatato aumenti di risorse significative in questi anni né dai Governi precedenti né dalla Regione, se non avere colmato un ammanco, appunto, che è stato impostato dal Governo Gentiloni, che ha visto poi un taglio al fondo trasporti nel 2019.
Serve fare qualcosina di più e il Piano dovrebbe dettare degli elementi che speriamo siano poi confermati dai fatti, quindi dagli investimenti sui trasporti regionali.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 9) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Assessore Valmaggia, lo vuole illustrare?



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente.

Presidente, ne approfitterei per illustrare tutti gli emendamenti della Giunta.



PRESIDENTE

Perfetto.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 11) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 47) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per l'illustrazione.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 20) è semplicemente una modifica che sgancia la costruzione dell'SFM5 Orbassano-Torino dai lavori connessi alla tratta internazionale della Torino-Lione.
L'emendamento n. 10) è una correzione di numeri, una precisazione numerica così come il n.1 1). Anche per quanto riguarda l'emendamento n. 47) si tratta di correzioni, sostituendo la parola "trasporto traffico" all'interno dell'allegato B e quindi c'è una riapprovazione intera dell'allegato, ma semplicemente perché in tutte i grafici c'è da fare questa modifica.
Ecco, questi sono gli emendamenti della Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 33) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Sempre per citare il collegamento Torino-Ceres, qui togliamo il riferimento al collegamento SFM2 Pinerolo-Chivasso con l'innesto dell'SFMA sul passante Rebaudengo perché le due linee, a oggi, non hanno alcuna prospettiva di essere unite e non sappiamo ancora quale sarà la configurazione. Poi c'è chi dice che l'attuale Torino-Caselle-Ceres avrà una cadenza di 30 minuti ma c'è chi dice 15: noi siamo molto scettici, specialmente sulla seconda ipotesi, perché a oggi non vi è la fattibilità tecnica per le ferrovie di riuscire a coniugare il traffico presente sul passante ferroviario di Torino con quello di altre quattro corse all'ora che si innestino alla stazione di Rebaudengo Fossata.
Possiamo dire che, a oggi, lo stato dei fatti conferma alcune nostre perplessità e critiche che abbiamo sempre avuto su questo progetto rispetto al fatto che meglio sarebbe stato ripensare all'infrastruttura nella sua via originale, cioè nel percorso che la vedeva portarsi fino al centro di Torino, nei pressi di Porta Milano, servendo tutta una zona del centro anche parecchio degradata che non dispone di infrastrutture adeguate, tra l'altro con un progetto molto semplice e low cost.
Per fare questo dovremo aspettare la metro 2, che tuttavia è un'infrastrutture di grande portata e costo ed ha tempi di realizzazione di tutt'altro genere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Emendamento rubricato n. 34) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Siamo sempre alla misurati TR04 sul servizio ferroviario metropolitano.
Nel paragrafo sulla calendarizzazione, sostituiamo le parole "per realizzazione della nuova SFM5: l'Accordo di Programma sottoscritto nel 2014 è in corso di revisione. L'avvio del servizio SFM5 sarà prevedibilmente nel 2020" con le parole "per realizzazione della nuova SFM5: l'Accordo di Programma sottoscritto nel 2014 è stato modificato nel 2017 e la convenzione è stata firmata il 5 febbraio 2018. L'avvio del servizio SFM5 avverrà prevedibilmente nel 2022".
Qui vi è stato tutto uno slittamento di eventi causato da spostamenti di finanziamenti per SFM5 da varie fonti, quindi tutto questo iter ha provocato un rallentamento dei lavori, cosa che noi ovviamente abbiamo visto in maniera molto critica, anzi tutt'oggi siamo piuttosto critici sull'impostazione del progetto SFM5, che vede un terminal sostanzialmente piazzato in un'area poco raggiungibile, densa di problematiche di traffico e persino allontana dall'ospedale San Luigi.
Tuttavia, l'SFM5 è in sé una linea utile, che speriamo ancora di migliorare in corso d'opera, rendendola un po' più utile ai cittadini che la usano e un po' meno utile in vista di altre opere che poco c'entrano con gli interessi del cittadino e poco c'entrano con le misure sulla qualità dell'aria.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Emendamento rubricato n. 35) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 35) riguarda di nuovo il tema del potenziamento dell'SFM.
Parliamo di SFM5, quindi della connessione Torino-Ceres. Riteniamo che sia necessario aggiornare i dati, quindi partiamo sempre da costi stimati di 180 milioni di euro per la realizzazione della connessione e 18,5 com'erano previsti. Invece riteniamo che sia giusto e corretto mettere 58,5 milioni di euro per la realizzazione, di cui 18,5 erogati da Regione Piemonte, come da Accordo di Programma sottoscritto a febbraio 2014.
Quindi stiamo parlando di scrivere il complesso delle risorse definite.
Vedo che l'Assessore ha compreso e quindi ce lo accetterà sicuramente.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Direi che sia l'Assessore sia la Giunta sia la maggioranza potranno certamente accettarcelo, visto che si tratta di un emendamento semplicemente tecnico che corregge alcune impostazioni di cifra e precisa qual è stato un po' il corso finanziario ed economico di quest'opera; opera che noi conosciamo piuttosto bene, perché l'abbiamo anche molto criticata i cui costi, rispetto all'assegnazione a bando sono via via lievitati fino a consumare anche potenziali avanzi che potevano servire per le opere accessorie.
Comunque, questa al momento è una partita che non ci interessa, quindi cerchiamo solo di dar corso alla verità dei fatti, citando le cifre nel modo più corretto e attualizzato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Emendamento rubricato n. 36) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 37) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento siamo alla misura TR05, "Realizzazione del prolungamento della linea 1 della metropolitana di Torino". Con questo intendiamo sostituire il secondo capoverso. Il prolungamento della linea 1 incrementerà il servizio offerto dal trasporto pubblico locale e interesserà numerosi poli d'attrazione e, inoltre, sarà realizzata per permettere interscambio con la mobilità ciclabile in superficie.
Quest'emendamento si è reso necessario per aggiornare i contenuti della scheda di misura rispetto a modificazioni intervenute a seguito dell'avanzamento dei lavori e le relative variazioni. Sappiamo che la linea 1 della metropolitana, da un lato, è in previsione di essere prolungata dall'attuale capolinea alla stazione Fermi di Collegno fino a Cascine Vica dall'altra ha un prolungamento che già dovrebbe essere attivo e completo da anni, ma ancora si attende la fine dei lavori. Un prolungamento dal Lingotto a Piazza Bengasi, un chilometro e 900 che stanno richiedendo veramente tantissimo tempo.
Anche qui, come già accaduto in occasione del grattacielo della Regione Piemonte, per il fallimento dell'azienda che aveva in carico i lavori (prima c'era la Coopsette e ha portato i libri in Tribunale anche la subentrante). Adesso c'è un accordo per proseguire i lavori ma, ovviamente ci vuole ancora un po' di tempo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Solo per sottolineare che questo nuovo servizio, che ha avuto un parto molto lungo ed è ancora in corso, è un'infrastruttura assolutamente fondamentale.
Noi, ovviamente, vogliamo aggiornare il corso di proseguimento dell'opera secondo gli ultimi interventi che sono stati necessari e anche i ritardi nell'esecuzione del progetto. Ovviamente ferma restando l'importanza per servire poli di attrazione principale che sono serviti da questa linea e con l'utilità di effettuare sempre servizi di interscambio tra le varie modalità di trasporto, nei pressi delle nuove stazioni della metropolitana 1. Questo, ovviamente, in attesa di poter completare le nostre reti metropolitane che vedrebbe, in una città delle dimensioni di Torino, il suo sviluppo ideale con la realizzazione della famosa X, che sono le due linee della metropolitana.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Emendamento rubricato n. 38) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento attualizza le date di ultimazione prevista del progetto verso piazza Bengasi, ai confini con Moncalieri. Si citava un termine lavori previsto nel 2019, ma questa data non è più realistica. Qui vedo comunque che, insieme agli Uffici, la scelta è stata prudenzialmente di scegliere il 2022 come data di termine lavori. Ricordiamo che le proroghe sono state dovute a fallimenti di alcune aziende che avevano vinto l'appalto per la realizzazione e ad altre difficoltà che hanno fatto emergere dei costi aggiuntivi con le ultime aziende che hanno ricevuto l'appalto.
Noi speriamo anche un po' prima del 2022 ma, com'è stato fatto notare anche da parte di Giunta, è giusto e necessario specificare le date previste per la fine delle opere per capire l'impatto che queste hanno poi sulla risoluzione dei problemi della qualità dell'aria, ma anche riferire all'Unione Europea ciò che sta facendo la Regione nel suo complesso.
Anche se la metropolitana è un cantiere e un progetto in carico alla Città di Torino, si tratta comunque di una delle misure che hanno effetti sensibili sulla qualità dell'aria di tutta la Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Emendamento rubricato n. 22) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 42) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Prima si parlava della Linea 1, ora si tratta della Linea 2 con la proposta di sostituire completamente il testo del paragrafo come presentato nella proposta di deliberazione.
La Linea 2 della metropolitana ha lo scopo di servire l'asse metropolitano nord-est e sud-ovest della città di Torino. Il percorso della Linea 2 incentiverà notevolmente il servizio offerto dal trasporto pubblico locale e interesserà numerosi poli d'attrazione e potrà contare su migliaia di utenti interessati.
Sarà realizzata per permettere l'interscambio con la mobilità ciclabile in superficie, con il servizio di trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano e con i sistemi di sharing mobility. L'intersezione delle due linee metropolitane comporterà un ulteriore incremento del loro utilizzo perché permetterà degli spostamenti rapidi su una porzione di territorio più ampia di quella considerata singolarmente per ognuna delle due linee.
Ovviamente, abbiamo preferito concentrarci sulle finalità che si vogliono e sono importanti - raggiungere con l'implementazione di una seconda linea di metropolitana a Torino, piuttosto che sul suo percorso, giacché su questo poi magari sono state fatte delle considerazioni diverse.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento si è trattato di un'attualizzazione della misura che riporta realisticamente ciò che è ora lo sviluppo della metropolitana 2 che, inizialmente, si pensava dover seguire un certo tipo di tracciato e ipotizzando la partenza della linea da un certo polo.
A oggi sviluppiamo il testo in questo modo, quindi la linea 2 della metropolitana ha lo scopo di servire l'asse metropolitano nord-est e sud ovest, quindi taglierà la città praticamente in senso obliquo e interesserà numerosi poli di attrazione, permettendo l'interscambio con mobilità ciclabile di superficie e servizio TPL urbano e extraurbano e sistemi di sharing mobility.
È previsto chiaramente - questo lo dico io traducendo un po' il testo, che è scritto in modo molto tecnico - un potenziamento a vicenda delle linee di metropolitana. La linea metropolitana 2 intersecando, in pieno centro, la linea 1 (presso Corso Vittorio Emanuele), caricherà più passeggeri anche sull'altra linea, perché nascono nuove possibili combinazioni di tracciato.
Quindi, io posso partire da San Mauro oppure da Orbassano e dirigermi verso tutte le altre direzioni: un domani, con il prolungamento della metropolitana, verso Rivoli e, ovviamente, verso Moncalieri e Nichelino sull'altro capo dalla metro 1.
È abbastanza noto che le metropolitane, per funzionare bene ed essere al massimo carico, devono fare un minimo sistema, intersecandosi a vicenda.
Siamo un po' più in ritardo rispetto a Milano, anche se non abbiamo la portata di Milano, che ha realizzato la sua quinta linea, ma avere finalmente un progetto preliminare della metropolitana 2 è vissuto, per Torino, come un notevole passo avanti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Emendamento rubricato n. 18) presentato da Ravello.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
La misura TR0.9 parla dell'estensione delle zone a traffico limitato con riferimento ai Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti. In questa misura, nella sua presentazione, viene correttamente richiamato il fatto che la Regione non ha su questo tema una competenza diretta nell'attuazione, ma si può limitare a formulare linee guida e strumenti d'indirizzo. Questo, perché? Perché esiste una norma statale che disciplina e regola l'individuazione delle linee guida per i piani di mobilità sostenibile.
Alla luce di questo, è evidente che un richiamo nel Piano per la qualità dell'aria all'estensione della ZTL ha solo un valore simbolico, teorico rappresenta un richiamo normativo, ma il valore di sostanza è molto edulcorato. Pertanto, ci domandiamo che senso abbia mantenerlo. Ci domandiamo che senso abbia intervenire su un argomento peraltro prosaicamente così caldo, comunque così sentito, su cui si confrontano posizioni molto distanti tra loro e i cui effetti sono oggettivamente problematici - io direi dirompenti, ma sarebbe una visione certamente più soggettiva, quindi diciamo che sono oggettivamente problematici - per diversi comparti economici dei centri delle città interessate a questo provvedimento.
Pertanto, chiediamo lo stralcio di questo passaggio e quindi di dare una ripulita al documento, riportando magari un minimo di serietà al dibattito togliendo soprattutto il pretesto a qualche Amministrazione che sta procedendo a testa bassa, in questo caso - sì - come un treno ad alta velocità, contro gli interessi di un territorio e dei suoi stessi concittadini.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravello.
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Conticelli e Ferrentino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 7) presentato da Conticelli e Ferrentino.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 19) presentato da Ravello.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Anche questo è un tema di cui si è dibattuto molto; un tema che da diversi mesi sta scaldando gli animi degli esercizi commerciali del centro di Torino.
Io parlo da torinese e lo dico soprattutto ai non torinesi o ai non habitu del centro della città di Torino: non vi capiterà di entrare in un'attività commerciale senza trovare esposto e affisso alla vetrina un cartello recante il "no" all'estensione della ZTL e il "no" all'introduzione di un pedaggio all'accesso, senza simboli politici, senza simboli di partito, in maniera del tutto trasversale, apartitica, apolitica.
Il commercio cittadino è unitamente, compattamente contrario all'introduzione del provvedimento riguardante l'estensione della ZTL e, in aggiunta, l'introduzione di un pedaggio.
Ritengo che il valore educativo del pedaggio per l'accesso al centro città sia molto scarso. Un veicolo o inquina o non inquina: non è che se il cittadino paga, inquina meno; non è che con cinque euro si risolve il problema della salute dei nostri figli, si salverà il mondo nel quale vivranno i figli dei nostri figli, e così via (potrei andare avanti dei giorni). No, con cinque euro semplicemente si darà un motivo in più a un cittadino torinese, alessandrino, novarese, per non andare a comprare nel negozio in via XX Settembre, ma nel centro commerciale di Grugliasco (non faccio nomi, ho già dato sufficienti indizi), che magari è più lontano rispetto alla propria residenza e, quindi, recandosi nel centro commerciale fuori città (a Grugliasco, piuttosto che Vinovo, piuttosto che Settimo Torinese) consumerà e inquinerà di più. Tutto questo, per non spendere ragionevolmente cinque euro per entrare nel centro.
Allora, chi ci guadagna? Non ci guadagno io, non ci guadagnano i miei figli, non ci guadagneranno i figli dei miei figli in termini di miglioramento del contesto ambientale, di miglioramento della qualità dell'aria, non ci guadagnerà il povero commerciante che paga affitti proporzionati a un centro storico e aulico di una città bella come Torino non ci guadagna neanche l'acquirente, perché dovrà rinunciare ad andare magari più vicino, ma in centro, e recarsi in un centro commerciale più distante.
Scusate, chi ci guadagna? Alla fine di tutto, ha senso introdurre una misura quando almeno una delle parti in gioco trae un vantaggio, ma io, tra tutte le parti in gioco, non ne vedo una che tragga un vantaggio. Non ne vedo una. Allora, io probabilmente sarò anche miope, ma vi prego di aiutarmi: illuminatemi su questo! Fatemi capire dove sono, quali sono i vantaggi derivanti dall'introduzione di un pedaggio per l'accesso al centro.
È evidente che, alla luce di queste promesse, non posso che chiedere, con l'emendamento, di stralciare questa parte della misura.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravello.
Emendamento rubricato n. 21) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 39) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento fa parte della Misura 16, relativa alla gestione delle tariffe dei parcheggi. È necessario al fine di tenere in conto delle situazioni in cui esistano già parcheggi di interscambio, perché la misura fa menzione della necessità di prevedere nuovi parcheggi di interscambio senza tenere conto che in alcuni luoghi questi parcheggi ci sono già.
Pertanto, è una precisazione di tipo tecnico.
Approfitto per citare alcune delle opere messe in campo anche grazie al contributo del Movimento 5 Stelle e un'iniziativa della Regione, insieme ad altri Enti locali: un tentativo di Accordo di Programma tra Comune di Torino, Comune di Moncalieri, Ferrovie e Regione sull'installazione di un parcheggio di interscambio con allacciamento autostradale presso la stazione di Moncalieri.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Emendamento rubricato n. 40) presentato da Valetti, Bono, Bertola Andrissi, Frediani, Campo e Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
È uno degli ultimi emendamenti, non meno importante dei precedenti, che verte sul rinnovo dei veicoli adibiti al TPL. Nel quinto capoverso si chiede di sostituire il testo "Entro il 2018 è prevista la sostituzione di circa 200 mezzi con il contributo regionale, non sono invece quantificabili in maniera certa le sostituzioni realizzabili in autofinanziamento dai gestori del TPL" con una dicitura che precisa il numero di risorse allocate: Piano autobus 2017-2020, pari a 49 milioni di euro, tra risorse regionali e statali, che sostituiranno circa 490 autobus sul territorio regionale in quattro anni.
È una misura imponente, anche se non è ancora sufficiente. Senz'altro è una delle misure più grandi che sono state effettuate su un parco circolante (quello piemontese) che supera di gran lunga i 12/13 anni medi di vita. I mezzi che circolano a Torino superano anche uno o due milioni di chilometri, oltre al fatto di essere inquinanti e diesel. Insomma presentano notevoli problemi anche in termini di sicurezza.
Siamo in corso d'opera, che però vogliamo precisare bene, anche perch dovrà essere quantificato il finanziamento di tutto ciò che ancora non è sostituito nel Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Emendamento rubricato n. 41) presentato da Valetti, Bono, Bertola Andrissi, Frediani, Campo e Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Anche qui aggiorniamo i dati relativi alla sostituzione dei mezzi.
Nell'elenco puntato del paragrafo "Calendarizzazione" chiediamo di sostituire il secondo punto, che recita "Fornitura di 430 autobus Euro 6: 200 entro dicembre 2018, 230 tra gennaio 2019 e dicembre 2020".
Anche in questo caso, si è registrato uno spostamento di date, per cui precisiamo che vi sarà una fornitura di 490 autobus Euro 6/metano: 122 entro dicembre 2018, 368 tra gennaio 2019 e dicembre 2020.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Questo era l'ultimo emendamento da illustrare.
Ricordo che l'emendamento n. 11), presentato dalla Giunta regionale, è stato già illustrato. L'emendamento n. 13) è stato ritirato; l'emendamento n. 47) è stato già illustrato.
Abbiamo terminato l'illustrazione di tutti gli emendamenti, quindi l'Assessore Valmaggia può esprimere il parere sugli stessi, dopodich possiamo procedere con le relative votazioni.
Prego, Assessore.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Volevo solo raccogliere gli emendamenti e partire da quelli che non verranno accolti: mi riferisco a quelli che hanno introdotto degli stralci di misure (la misura sull'energia, la TR2).
Le misure che vengono tolte vanno a inficiare l'insieme del Piano dalla qualità dell'aria, perché ogni misura ha dei risultati numericamente misurati che vanno a costruire tutto il castello.
Alla luce di ciò, sugli emendamenti n. 25), 26), 27), 16), 17), 18), 19) esprimiamo parere contrario.
Tutti gli altri sono precisazioni o aggiustamenti, pertanto su di essi esprimiamo parere favorevole, anche in virtù del lavoro che è stato svolto in Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Possiamo cominciare con le votazioni sugli emendamenti.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 17) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 18) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale che il Consigliere Tronzano ha espresso voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Se non ci fossero le dichiarazioni di voto, potremmo votare subito l'intero testo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Certo, ci sono anche gli ordini del giorno.
Va bene, rimandiamo alla prossima seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.58)



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