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Dettaglio seduta n.401 del 07/03/19 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


OTTRIA DOMENICO



(I lavori iniziano alle ore 14.35 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta immediata n. 2591 presentata da Sinatora inerente a "Chiusura Castello di Moncalieri"

Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta immediata n. 2587 presentata da Appiano inerente a "Chiusura del Castello di Moncalieri"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando le interrogazioni a risposta immediata n.
2591 e 2587, dallo stesso oggetto.
Risponderà a entrambe, con un'unica risposta, l'Assessora Parigi.
La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione dell'interrogazione n. 2591.



SINATORA Benito

Grazie, Presidente.
Non sapevo che un altro Consigliere avesse presentato la stessa interrogazione. ascoltate la mia illustrazione e poi ascolteremo la sua.
La mia interrogazione si riferisce alla chiusura del Castello di Moncalieri.
Le allarmanti notizie apparse sui giornali in data 3 marzo 2019 (qualche giorno fa) circa la chiusura al pubblico del Castello di Moncalieri hanno destato profonda preoccupazione tra la comunità cittadina e gli operatori che dall'apertura del castello avevano tratto benefici economici per i rinnovati flussi turistici (pare che attragga parecchia gente).
La causa della chiusura è imputabile alla progressiva riduzione del personale, giacché in servizio vi era rimasto un solo dipendente.
Malgrado i suoi 20.000 ingressi totalizzati in un anno (su un totale di soli 12 giorni al mese disponibili per la visita), il MiBAC non è riuscito a garantire personale sufficiente per consentire un'apertura regolare. Non ci sono, cioè, abbastanza addetti per i servizi essenziali al corretto funzionamento della struttura (poi vogliamo che la gente venga a visitarci!).
Il Castello di Moncalieri è uno dei luoghi più belli del Piemonte, incluso dal 1997 nel patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO (quindi non è una "cosettina" qualsiasi), assieme alle altre residenze sabaude presenti sul territorio regionale.
Lo stesso castello è rimasto chiuso per nove anni a seguito dell'incendio divampato il 5 aprile 2008 in uno dei torrioni, causando tra l'altro danni economici stimati per una cifra superiore ai quattro milioni di euro.
Il Castello di Moncalieri era incluso tra i beneficiari di uno stanziamento regionale in vista delle ricorrenze dell'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia, avvenuto nel 2011. I locali sono stati riaperti al pubblico solamente il 9 novembre 2017. La riapertura è stata resa possibile dai lavori di ripristino e messa in sicurezza finanziati con quattro milioni di euro dalla Compagnia di San Paolo, che da subito ha affiancato il Comune in questa impresa. Sono stati, così, riaperti gli appartamenti di Vittorio Emanuele II, di Maria Clotilde e di Maria Letizia.
In quell'occasione, il Sindaco di Moncalieri, sdegnato, non sottolineava pur considerandolo, "Un appuntamento importante per Moncalieri che sta puntando sempre di più su cultura e turismo", che molti lavori rimangono ancora da fare. A dimostrazione di ciò basta fissare lo sguardo sulle facciate del torrione per vedere, tra l'altro, a titolo di esempio, la mancanza della maggior parte dei serramenti alle finestre, che denotano uno stato di abbandono in cui versa da tempo la parte museale del castello.
Il Castello di Moncalieri dovrebbe avere la stessa dignità e la stessa attenzione delle altre Regge, ad esempio la Reggia di Venaria, su cui la Regione Piemonte è intervenuta sia economicamente sia in termini di pressione politica nei confronti del MiBAC.
Tutto ciò premesso, mi permetto di interrogare il Presidente della Giunta e l'Assessore per conoscere gli atti e le iniziative che l'Assessore alla cultura della Regione Piemonte intende intraprendere a sostegno dell'Amministrazione comunale di Moncalieri, affinché venga garantita la riapertura del castello.
Grazie per avermi ascoltato.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Sinatora.
La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione dell'interrogazione n.
2587.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
È evidente che il fatto oggetto dell'interrogazione è lo stesso e una buona parte delle considerazioni esposte dal collega Sinatora sono analoghe.
In questi giorni si è molto parlato della chiusura inaspettata, improvvisa del Castello di Moncalieri, dopo gli sforzi finanziari e anche umani che non solo la Compagnia di San Paolo, ma anche la Regione e il Comune, in prima persona, hanno per anni portato avanti.
Si è anche parlato, se non erro ieri, in un articolo, delle ricadute commerciali e turistiche, come veniva detto prima, cioè, in prospettiva, se dovesse permanere la chiusura, tutta una serie di previsioni di maggiori incassi, introiti e operatività della florida realtà commerciale moncalierese subirebbe un danno, oltre al danno turistico e d'immagine oltre al fatto che l'apertura che era stata tanto attesa per nove anni e i soldi spesi per permettere l'apertura medesima sono stati vanificati, per motivi futili e assolutamente semplici da risolvere, con un po' di buona volontà.
Il Comune si è messo subito in contatto con i piani alti (ricordo che il castello non è di competenza della Regione, ma la sua gestione dipende dal livello statale e ministeriale) e, nell'immediato, non ha ricevuto alcun tipo di risposta. Sono pervenute alcune affermazioni general generiche, che non permettono di guardare con sufficiente tranquillità al prossimo futuro.
Pertanto, l'interrogazione presentata all'Assessora non è volta certamente a confondere le responsabilità rispetto a questa chiusura repentina - che sono del Ministero e del Polo Museale - ma, proprio per l'importanza e la centralità nella realtà delle Regge sabaude e del patrimonio culturale piemontese e nazionale del Castello di Moncalieri, è per sapere quali iniziative possiamo - può, la Giunta e l'Assessora, quindi la nostra Regione - intraprendere al fianco dell'Amministrazione comunale, affinch la triste parentesi di queste settimane abbia a chiudersi il prima possibile.
Ricordo - e di questo ringrazio - che l'Arma dei Carabinieri garantisce e ha garantito, in queste settimane, così come negli ultimi anni, in termini assolutamente volontari e spontanei, una serie di visite e di accessibilità a questa struttura. Questa, però, merita un'attenzione istituzionale e la centralità nel dibattito pubblico e politico della riapertura e valorizzazione ulteriore, perché, come veniva ricordato, i lavori da fare per la piena valorizzazione dell'opera sono ancora tanti.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente.
Vi chiedo scusa se risponderò a queste interrogazioni prendendola un po' da lontano.
Quando è stato nominato il Ministro Bonisoli, la prima cosa che ho fatto è stata quella di scrivergli una lettera di due pagine con il cuore in mano dicendogli che non era accettabile che dei beni come il Castello di Agli come Villa della Regina, come il Castello di Moncalieri, come il Forte di Gavi e - non voglio metterli sullo stesso piano, perché sono leggermente meglio, ma sto dicendo "leggermente meglio" - il Castello di Racconigi e l'Abbazia di Vezzolano, che ha un'associazione di volontari "santi", che colgo l'occasione per ringraziare per il proprio impegno, si trovassero in uno stato, in parte, di abbandono o sicuramente sottovalorizzati.
Ho scritto una lettera con il cuore, perché lo penso veramente: in un Piemonte in crisi di lavoro, in un Piemonte che ha bisogno di trovare nuove forme di economia, questi beni rappresentano per i propri territori una speranza e la possibilità di sviluppare una piccola o grande economia fatta di recettività, di ristorazione, di enogastronomia, di artigianato di qualità.
Naturalmente, questa speranza è molto sentita dai territori: nel mio iPhone ho memorizzate le lettere disperate che insieme a me hanno scritto, per esempio, il Sindaco di Racconigi o il Sindaco di Aglié.
Voglio ricordarvi gli spettacoli che abbiamo dovuto annullare a Villa della Regina e a Racconigi, per un atteggiamento che oserei dire non certo lungimirante su quello che vuol dire la valorizzazione.
Ho scritto questa lettera al Ministro Bonisoli dicendo: "Ministro, il Piemonte ha fame di lavoro: cerchiamo di fare qualcosa per questi beni" Naturalmente, la mia ipotesi iniziale, su cui, peraltro, abbiamo cambiato uno statuto, era quella di far confluire questi beni nel Consorzio delle Residenze Sabaude. Credo che da parte mia non ci sia bisogno di particolari aggiunte per mettere in luce la differenza tra Aglié, per fare un esempio e Venaria.
Al di là dei dissidi che ci possono essere, quello che conta sono i numeri sono le ricadute sul territorio e sono le persone che ci lavorano, non le beghe interne.
Questa lettera non ho mai ricevuto una risposta. Come Regione Piemonte, voi in quest'Aula avete deliberato la mia richiesta di autonomia sulla valorizzazione dei beni. Vi pregherei di seguirmi su Facebook e sui giornali, perché continuamente - continuamente - polemizzo su questo.
Continuamente, a qualsiasi conferenza stampa io vada, polemizzo su questo perché penso che questi beni siano una ricchezza del Piemonte; siano una ricchezza dei nostri giovani in questo momento sono completamente sottoutilizzati e, quindi, sono una perdita di possibilità per il nostro territorio.
Vengo poi al dunque e non faccio perdere ulteriore tempo.
Solo domenica, tanto per dire, ho scritto alla RAI, a La Stampa e sulla mia pagina Facebook, riportando gli orari, cioè quando è visitabile, per esempio, il Castello di Aglié.
Questo, quindi, è un problema di portata più ampia; è un problema che riguarda tutti i beni che ho elencato e che riguarda anche il Castello di Moncalieri. Se veramente noi volessimo bene a questo territorio, tutti insieme faremmo una battaglia per l'autonomia della valorizzazione.
La Regione Piemonte ha detto al Ministero: "Noi siamo disponibili a prenderci in carico i beni". Questo ha detto, non la tutela, ma la valorizzazione dei beni, autonomia o non autonomia. Questo è un tavolo e se tutti noi volessimo bene a questo Piemonte, tutti noi faremmo una battaglia perché questi beni vengano dati a chi la valorizzazione la sa fare.
Detto questo, voglio solo dire che quando il Castello di Moncalieri è stato aperto, è stato aperto con una convenzione con la Reggia di Venaria, che naturalmente ha supportato questa apertura.
Stamattina ho chiamato il Sindaco Montagna e gli ho detto: "Noi siamo disponibili - noi come Consorzio di Venaria - a rifare una convenzione in cui, in accordo con la Città, e a sostenere i costi della riapertura".
Noi naturalmente siamo disponibili a rendere fruibile questo bene, però io chiedo a tutti voi, anche se purtroppo il Consiglio non mi sembra così affollato, di sorreggere l'istanza per la valorizzazione di questi beni che ripeto - sono ricchezza del territorio piemontese.
Vi dico solo - e con questo concludo - che un "bene faro" come, faccio un esempio, può essere Aglié, è un bene che fa promozione per tutta una terra il Canavese, che fa promozione per l'Erbaluce e per le ceramiche di Castellamonte.
Questo solo per farvi capire che cosa stiamo perdendo.
Non credo che il problema sia Moncalieri. Il problema è molto più ampio e credo che veramente non ho perso occasione per proporlo.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione a risposta immediata n. 2585 presentata da Frediani inerente a "Fondazione Teatro Coccia Onlus di Novara"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2585.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, e buon pomeriggio Assessore.
Prometto di diventare una sua follower, così potrò vedere tutte le sue rimostranze. Io seguo, non chiedo l'amicizia perché so che potrei rimanere delusa.
Parliamo della Fondazione Teatro Coccia di Novara, che è stata riconosciuta, nel 1967, unica realtà in Piemonte quale teatro di tradizione.
È un riconoscimento unico in Piemonte. È conferito soltanto a 29 enti in tutta Italia e viene attribuito proprio a quelle strutture che hanno il compito di promuovere, agevolare e coordinare le attività musicali nel territorio delle rispettive Province (ovviamente qua siamo sunovara).
Da tempo, la Regione sostiene i progetti della Fondazione Teatro Coccia e riconosce in essa l'istituzione culturale di maggior prestigio del territorio novarese.
Ricordiamo che la DGR n. 31-7734 del 19 ottobre dello scorso anno ha autorizzato la stipula della convenzione tra la Regione Piemonte e la Fondazione. Nella stessa delibera si è anche riconosciuto un contributo di 200.000 euro complessivo per il progetto culturale del 2018 e si ipotizzava un'eventuale proroga per l'anno 2019.
Da organi di stampa abbiamo appreso che nel corso del 2018 si è acuita la tensione tra la Presidente della Fondazione Teatro Coccia, Carmen Manfredda, e il Sindaco di Novara, Alessandro Canelli, con il C.d.A. della Fondazione. Ci sono stati dei problemi; evidentemente sono rimasti per un po' latenti, sopiti o, comunque, non così evidenti, però a fine dicembre 2018 c'è stata una seduta del Consiglio di Amministrazione, dove quattro Consiglieri hanno sfiduciato la Presidente Manfredda e ne hanno richiesto le dimissioni. La motivazione principale pare sia stata la mancata condivisione con il C.d.A. di una serie di iniziative assunte dalla Presidente, in ordine a dichiarazioni di stampa, comportamenti in Consiglio comunale, in Commissione consiliare ed esposti alla Magistratura.
A seguito di tale seduta, la Prefettura di Novara avrebbe deciso di preparare un provvedimento di commissariamento dell'Ente, rimuovendo, di fatto, la Presidente.
Nel corso di una Commissione del Consiglio comunale di Novara, in particolare una congiunta bilancio e cultura, la Direttrice della Fondazione Baroni afferma di aver ripetutamente cercato di incontrare, da settembre 2018, l'Assessore alla cultura della Regione Piemonte, la qui presente Antonella Parigi, senza riuscirci.
Nel corso della stessa seduta, la Direttrice afferma che la Regione debba ancora versare al Teatro Coccia 325.000 euro di contributi relativi agli anni 2017-2018.
Nelle premesse poi riportiamo una serie di articoli di giornale, che sono stati la nostra fonte principale d'informazione, nei quali si legge che l'Assessora avrebbe vincolato la successiva erogazione di fondi alla Fondazione a un maggior coinvolgimento, quindi condivisione di obiettivi e di linee di indirizzo.
Ovviamente, per mancanza di tempo non sto a leggere tutti i botta e risposta circolati a mezzo stampa, quindi la domanda con la quale concludo la mia illustrazione è se corrisponda al vero quanto riportato dagli organi di stampa, in particolar modo in riferimento alle intenzioni sulla prosecuzione dell'impegno della Regione sul progetto culturale della Fondazione Teatro Coccia.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessora Parigi; prego.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie della parola.
Consigliera Frediani, l'amicizia su Facebook se vuole gliela do, però io le darei, se lei è d'accordo, per iscritto la risposta in "regionalese" e farei alcune considerazioni in italiano.
Cominciamo col fare alcune precisazioni.
La Direttrice Baroni, se ha chiesto un appuntamento, come già ho avuto modo di dire alla stampa, lo ha fatto in modo telepatico. Purtroppo, io non sono ancora dotata di queste capacità, né lo è la mia Segreteria. Naturalmente ce ne doteremo.
Io l'ho incontrata l'altro giorno e credo che, di fronte a me, fosse abbastanza imbarazzata. Evidentemente - così si dice a casa mia - l'ha fatta fuori dal vaso. Ma diciamo che la prendiamo per buona.
Come ho detto, l'ho incontrata a Verbania durante un cocktail, in cui stavo ripartendo da una presentazione di una Fondazione. Ho scambiato due parole ma non mi è parso che avesse questa urgenza di parlare con me. O perlomeno, io non l'ho colta.
In ogni caso, Consigliera Frediani, tutto si può dire di me - qualsiasi cosa - ma non che non abbia ricevuto chicchessia abbia chiesto un appuntamento. E ne ho fatto anche un punto d'onore del mio mandato.
Quanto a Carmen Manfredda, l'abbiamo incontrata con l'Assessore Ferrari nel maggio 2018 e il nostro dialogo si è concluso con un whatsapp - cui la stessa Carmen Manfredda fa riferimento - del 30 maggio. Da allora non l'ho mai più sentita.
Ci fu una telefonata del Sindaco Canelli per sollecitare i pagamenti.
Confermo che dobbiamo 325.000 euro al Teatro Coccia. È inutile ripetervi che siamo la Regione più indebitata dopo la Sicilia, e che stiamo facendo del nostro meglio. Stiamo comunque cercando di andare avanti con i pagamenti e di concludere quantomeno il 17. Ora entro nel merito della questione.
Ho sempre ritenuto il Teatro Coccia un'eccellenza di questo territorio tant'è vero che è stato riportato anche dalla stampa. In alcuni casi, ero perfino invidiosa delle produzioni del Teatro Coccia, perché ricordo una Traviata del mio amico Daniele Abbado che avrei voluto vedere al Teatro Regio di Torino.
Il rapporto tra la Regione e gli enti finanziatori non è un rapporto per cui basta mandare un telegramma: solitamente, noi ci curiamo e incontriamo anche le persone che fanno domanda sui nostri bandi, perché naturalmente vogliamo sapere quali sono i progetti e qual è la loro visione del futuro.
Vi è, poi, un aspetto che mi rendo conto che non va più tanto di moda di questi tempi, che si chiama "garbo istituzionale", che dovrebbe regolare i rapporti tra due enti.
Innanzitutto, quando ho incontrato la Presidente Carmen Manfredda mi sembra che si fosse appena allontanata Renata Rapetti, e che ci fosse una diatriba all'interno per nominare il Direttore artistico. Come potrà ben immaginare un teatro che "litiga" per nominare un Direttore artistico è un teatro che non ha una programmazione, il che, come dire, ci mette un pochino in allarme.
Per questo motivo abbiamo deliberato il nostro contributo lanciando questo allarme. Ci tengo anche a precisare che la Fondazione CRT e altri soggetti hanno tolto il finanziamento. Noi invece no, abbiamo dato un segnale.
È stato nominato un Direttore, ma anche qui nessuno mai ci ha informato neanche con una telefonata, del tipo "noi nomineremmo.", così abbiamo letto della questione della Prefettura dai giornali. Anche in questo caso sarebbe bastata una telefonata: "Sai, sta succedendo questo.", cioè garbo istituzionale.
Ora, al di là del garbo, che è un aspetto formale, ci sono degli aspetti sostanziali. Ed è il motivo per cui voglio vederci chiaro prima di deliberare. Perché le ricordo che noi siamo anche "organo di controllo" e ho delle responsabilità; pertanto, nel momento in cui sono a conoscenza di talune cose, non posso far finta di non saperle.
Io adesso gliele dico. Innanzitutto, vorrei vederci chiaro sulla questione della biglietteria, perché, come lei, l'ho letta sui giornali. Come ho detto, su questo voglio vederci chiaro.
Ci tengo a sottolinearvi - potrete trarne le conseguenze che riterrete su quanto vi dirò - che i biglietti emessi sono uno dei parametri su cui il Ministero concede i contributi. Questo è il primo punto.
Veniamo al secondo punto: naturalmente, c'è una questione di conti. Io non posso erogare un contributo a un ente in dissesto, lo capite anche voi. Ci vuole, quindi, un piano di rientro, una prospettiva. Perché, altrimenti, la Corte dei Conti potrebbe dirmi: "Lei, Assessora, sapeva che i conti erano in rosso e non è andata a fondo della questione? Ha erogato un ulteriore contributo?". Questo si configurerebbe come "mancato controllo". Vi ripeto che sono un organo di controllo e non posso far finta di non sapere.
Qual è la governance di questa Fondazione? Perché, a quanto leggo dai giornali, c'è un ricorso della dottoressa Manfredda. È vero? Non è vero? Non lo so, però ci voglio vedere chiaro.
Vi è, poi, una ciliegina sulla torta: la Fondazione Coccia deve a Piemonte Live la bellezza di 220.000 euro. Anche lì, non è che chiedo che glieli dia oggi, in contanti. Ma non posso far finta di non sapere che in una partecipata al cento per cento della Regione Piemonte c'è un debito di 220.000 euro.
Stamattina ho chiesto ai miei Uffici di valutare com'è la situazione. Non ho ancora assunto delle decisioni, però è mio dovere valutare se e come possiamo deliberare.
Ecco perché le mie non sono parole da campagna elettorale, ma sono le parole di un Assessore prudente, che cerca di tutelare un'istituzione l'istituzione che fino al 27 maggio io rappresento e che non voglio che in nessun modo si trovi invischiata, per un mio mancato controllo, in una storia che, al momento, mi sembra poco chiara.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora. Lei ha concluso le sue risposte.
Passiamo alle interrogazioni cui risponderà l'Assessore Ferrari.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 2590 presentata da Caputo, inerente a "Lavori ferrovia Canavesana: risolvere definitivamente i ritardi dovuti alla doppia gestione dei binari della stazione di Settimo"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2590 presentata dalla Consigliera Caputo, che la illustra.



CAPUTO Valentina

Grazie, Presidente.
Ritorno di nuovo sulla questione della ferrovia Canavesana, che sappiamo essere una ferrovia d'interesse regionale. Parliamo di una tratta di 40 chilometri, con 44 passaggi a livello, che ormai è elettrificata soltanto tra Settimo e Rivarolo.
Nella Commissione consiliare del 27 febbraio 2019, l'Assessore aveva dichiarato che sarebbe stata riammodernata e resa più sicura elettrificando proprio quel tratto che manca tra Pont e Rivarolo, entro il 2020.
Oltretutto, RFI sta progettando diversi interventi già finanziati, che prevedono anche l'installazione del SCMT (Sistema per il Controllo della Marcia del Treno) e l'adeguamento di segnali e dispositivi di sicurezza su tutta la linea.
Si apprende, inoltre, che questi lavori dovrebbero concludersi entro aprile 2020 per la tratta Settimo-Rivarolo, ed entro dicembre del medesimo anno (quindi 2020) tra Rivarolo e Pont.
Nel bilancio di previsione attualmente in discussione in Aula sono previsti 6,3 milioni di finanziamento, che permetteranno l'elettrificazione della tratta montana fino a Pont Canavese, e 1,4 milioni per l'installazione di impianti tecnologici nella stazione di Settimo. Questi lavori sono ormai fondamentali, perché sono urgenti e necessitano di essere ultimati. Ci sono stati tantissimi ritardi.
Proprio perché c'è una tempistica che è stata comunicata, credo che sia fondamentale che questo cronoprogramma sia mantenuto, anche perché sono continui i disagi cui gli utenti della Canavesana sono sottoposti. Anche a metà febbraio dagli organi di stampa abbiamo appreso che ci sono stati dei disagi relativi a un problema tecnico di collegamento tra la centrale operativa, la linea e le stazioni, che ha provocato sia problemi ai passaggi a livello sia notevoli ingorghi, perché i treni sono stati fermati.
In base anche a ciò che l'Assessore ha sempre detto in Commissione, cioè che si sta elaborando una convenzione con RFI e GTT S.p.A. per la stazione di Settimo, in modo da risolvere il problema dei ricorrenti ritardi dovuti alla doppia gestione dei binari di stazione, interroghiamo per sapere come l'Amministrazione regionale intende attivarsi affinché questa convenzione venga sottoscritta in tempi rapidi, in modo tale da risolvere definitivamente i ritardi, dovuti proprio alla doppia gestione dei binari in questa tratta della stazione di Settimo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari, che risponderà per conto dell'Assessore Balocco.



FERRARI Augusto, Assessore regionale

Come già comunicato durante l'informativa in sede di II Commissione consiliare nella seduta del 27 febbraio u.s., la Regione sta predisponendo insieme a RFI e GTT la convenzione necessaria a risolvere la problematica della gestione dei binari della stazione di Settimo, attraverso la gestione unitaria della stazione da parte di RFI, integrando il segnalamento dei binari gestiti da GTT negli apparati di stazione di RFI.
A distanza di una settimana, si conferma che è in fase di stesura il testo della convenzione ed è intenzione di tutte le parti procedere speditamente per arrivare nei tempi più rapidi alla firma dei documenti di accordo.


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 2583 presentata da Chiapello inerente a "Quando gli interventi da parte di ANAS per limitare la velocità a Ronchi - Provincia di Cuneo?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2583.
La parola alla Consigliera Chiapello per l'illustrazione.



CHIAPELLO Carla

Grazie, Presidente. Ripresento questa interrogazione, che avevo già presentato il 17 aprile e la do per illustrata.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore regionale

Rispondo sempre per conto dell'Assessore Balocco.
Sul tema era già stata presentata un'interrogazione, cui era stata fornita risposta in data 17 aprile 2018. In tale risposta, si evidenziava come sul tema la Regione non abbia competenze, ed è invece del Comune sul quale insiste la strada.
A seguito dell'interrogazione, è stato dapprima sollecitato al Comune di Cuneo un intervento che, nel caso d'installazione di sistemi per la segnalazione della velocità, deve essere attivato in raccordo con la Prefettura. Risentito il Comune stesso, non risulta che siano state attivate iniziative in tal senso. A tale scopo sarà richiesto un incontro con il Comune di Cuneo e ANAS per fare il punto della situazione e per valutare modalità e tempistiche di eventuali provvedimenti.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta immediata n. 2584 presentata da Andrissi inerente a "Valutazione delle spese a carico del concessionario nella proposta di partenariato pubblico-privato per la gestione e manutenzione delle apparecchiature elettromedicali in uso all'Ospedale Maggiore della Carità di Novara"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2584.
La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Ho perso il conto, perché non so se è la terza o la quarta interrogazione che presentiamo su questo partenariato pubblico-privato novennale dal valore di circa 100 milioni. In questo caso, abbiamo fatto un lavoro certosino di verifica dei costi che la società veicolo, che si è aggiudicata questa gara in partenariato, ha dichiarato.
Devo dire che ci ha lasciato un po' allibiti il risultato di questo lavoro che ci siamo permessi di fare, perché la verifica e il controllo sono dei compiti istituzionali. Sarebbe stata una buona cosa e ci saremmo aspettati dall'altra parte una traccia di questa operazione di puntuale verifica dei prezzi di riferimento da gare CONSIP, da gare pubblicate, sull'Osservatorio regionale sugli appalti, da parte di Confindustria.
Purtroppo non abbiamo trovato tracce nella mole di delibere che, vi assicuro, superano credo il mezzo metro. Questo ci ha lasciati veramente perplessi, perché credo che un compito della dirigenza pubblica sia quello di verificare i costi, considerando che a questa gara ha partecipato un solo proponente. C'è un solo proponente, un solo partecipante che ovviamente, si è aggiudicato la gara.
In questa situazione era importante andare a vedere se effettivamente i costi dichiarati che entrano nel canone di disponibilità erano stati verificati. Traccia scritta non c'è stata. Quindi, ci siamo permessi di lasciare noi delle tracce scritte e ai posteri l'ardua sentenza. Per possiamo dire che vi sono delle discrepanze. Io faccio solo un accenno, per esempio, all'aggiornamento del sistema PACS-RIS.
Vi è una gara INAIL fatta che non è riguardante solo l'aggiornamento perché quella del partenariato era solo aggiudicata a 600 mila euro, ma la fornitura, la manutenzione e l'aggiornamento sono tutte cose che vanno verificate. Noi non siamo persone che non possono sbagliare, però le cifre sono decisamente più contenute.
Allo stesso modo, l'ASL TO5 ha fatto una gara per i PACS-RIS con cifre più contenute. Siamo andati a vedere le gare per la fornitura dei macchinari e anche in quel caso le cifre sono decisamente più contenute.
Vedo che l'Assessore Saitta è assente; forse si è stufato di leggere risposte fornite dall'Azienda Ospedaliera Universitaria, sebbene noi abbiamo sempre chiesto il suo parere. Quindi, Assessore Ferrari, la prego se la risposta è scritta dall'Azienda Ospedaliera Universitaria, me lo dica, esco, non ascolto e magari, se vuole, mi dà una copia.



(Commenti dell'Assessore Ferrari)



ANDRISSI Gianpaolo

Ma l'ha scritto il Settore sanitario o l'Azienda Ospedaliera? Lo specifico: noi chiediamo all'Assessore alla sanità per sapere, dopo aver verificato la veridicità dei fatti e la fondatezza delle conclusioni, quali azioni s'intendano intraprendere a tutela dell'azione amministrativa. Lo chiediamo non da parte dell'Azienda Ospedaliera, ma da parte del Settore sanitario regionale, da parte dell'Assessore.
Fino a oggi mi ha solo letto risposte dell'Azienda Ospedaliera e sinceramente voglio sapere il parere dell'Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore regionale

Io non so se riesco a trattenerla, Consigliere Andrissi, perché ovviamente la risposta che ho tra le mani è quella che mi ha fornito l'Assessore Saitta, quindi di più non sono in grado di dire. Per me è la risposta dell'Assessore Saitta, della quale do semplicemente lettura e non posso aggiungere altro. Gli antichi avrebbe detto sine glossa, senza alcun commento.
In data 5 e 19 febbraio scorsi, la Giunta regionale ha già risposto all'interrogazione del Consigliere Andrissi in merito al contratto di concessione per la gestione dei servizi di manutenzione delle apparecchiature elettromedicali stipulato dall'Azienda Ospedaliero Universitaria di Novara. In entrambi i casi, la Giunta ha verificato con la Direzione generale dell'Azienda di Novara quanto segnalato dal Consigliere dandone riscontro in Aula.
In particolare, nella risposta fornita dall'Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara lo scorso 19 febbraio si ricordava come la stipula del contratto di partenariato pubblico-privato sia stata pienamente conforme alle indicazioni ANAC e come la deliberazione 791-2016 dell'azienda stessa fosse stata trasmessa in modo tempestivo alla competente Sezione Controllo della Corte dei Conti, circostanze che non possono che essere ribadite anche in questa occasione.
Nella fine della risposta, viene precisato che fin dal mese di novembre la Direzione Generale dell'Azienda di Novara ha messo a disposizione del Consigliere Andrissi tutta la documentazione inerente alla gara in questione e il materiale deve essere ancora ritirato da parte del Consigliere stesso.



PRESIDENTE

Il Consigliere Andrissi non è soddisfatto della risposta.



(Commenti del Consigliere Andrissi)


Argomento: Presidi socio-assistenziali pubblici e privati

Interrogazione a risposta immediata n. 2588 presentata da Graglia, inerente a "LR 26/2002 - erogazione dei finanziamenti per le attività svolte dagli oratori, anno 2018"


PRESIDENTE

Proseguiamo con la trattazione dell'interrogazione a risposta immediata n.
2588.
La parola al Vicepresidente Graglia, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
La legge regionale n. 26/2002, "Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa, formativa, aggregatrice sociale svolta dalle Parrocchie, dagli istituti cattolici e dagli altri enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di oratorio", all'articolo 3, riconosce alle Parrocchie e ad altri soggetti previsti dalla legge stessa la titolarità a promuovere programmi, azioni e interventi che si realizzano negli oratori per la diffusione dello sport, la promozione di attività culturali nel tempo libero al fine di contrastare l'emarginazione sociale, il disagio anche a causa di handicap e la devianza in ambito minorile.
Visto inoltre l'articolo 4 della medesima legge, che prevede l'accesso ai finanziamenti previsti della norma sulla base della presentazione di specifici progetti.
Tenuto ancora conto che con DGR 24-7212 del 13 luglio 2018 sono stati approvati i criteri per l'assegnazione dei finanziamenti per il sostegno delle attività svolte dagli oratori nel periodo dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2019, per un importo complessivo di 750 mila euro.
Considerato che di tale importo 500.000 euro dovevano essere erogati nel 2018 e 250.000 nel 2019, a saldo per le attività svolte nel 2018 e nel primo semestre del 2019.
Considerato infine che, a oggi, i finanziamenti relativi all'anno 2018 non sono ancora stati corrisposti, interrogo l'Assessore per sapere entro quali tempi s'intenda procedere all'erogazione dei finanziamenti relativi all'anno 2018.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali

Adesso posso parlare con cognizione di causa, perché tra tutte le interrogazioni cui ho dato risposta, questa è l'unica di mia competenza.
Noi abbiamo sempre costantemente finanziato la legge, anche in momenti particolarmente difficili e complicati come quello di due-tre anni fa; il nostro impegno è stato sempre quello di mantenere costantemente il finanziamento.
Abbiamo sempre tenuto aperto il Tavolo, con tutte le espressioni religiose non solo quella cattolica. Ricordiamoci che la legge finanzia cinque espressioni religiose, che svolgono attività educative e sociali a favore dei minori e che quindi sono riconosciute dalla Regione come importanti attività di socializzazione e di educazione; motivo per cui abbiamo sempre mantenuto aperto il tavolo con questa realtà, condividendo con loro i criteri e le modalità con cui queste risorse dovevano essere utilizzate. La stessa cosa abbiamo fatto proprio recentemente, con un'altra riunione proprio sull'ultimo finanziamento.
Con la DGR di luglio 2018, al fine di favorire una progettazione di più ampio respiro, sono stati assegnati 500.000 euro per l'anno 2018 come acconto e ulteriori 250.000 euro sul bilancio 2019 come saldo per la medesima progettualità; proprio perché da due-tre anni a questa parte abbiamo tenuto conto del fatto che la progettualità di queste realtà è a scavalco.



(Commenti fuori microfono)



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali

No, no era solo per ribadire. È quasi sempre a scavalco ed è bene ribadirlo, perché questo prima non c'era e abbiamo condiviso questa modalità direttamente con loro.
Per venire alla risposta puntuale, in data 28 novembre 2018 sono stati emessi dagli Uffici del Settore competente dell'Assessorato alle politiche sociali gli atti di liquidazione, quindi le risorse che erano di competenza sono state impegnate e liquidate.
È chiaro che - ma di questo abbiamo parlato direttamente con loro - il tema delicato, non solo qui, è l'erogazione materiale che deve essere fatta nel momento in cui la cassa lo consente e lo permette.
Da questo punto di vista, siamo costantemente in relazione con la Ragioneria per verificare l'effettiva.
GRAGLIA Franco (fuori microfono) Quando avverrà?



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali

Speriamo di farlo rapidamente in queste settimane, in questo mese, ma questo è il tema. Non c'è stata una - come posso dire? - superficialità precedente: il problema è questo, è l'ultimo atto. Ci stiamo lavorando.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 2589 presentata da Valle, inerente a "Regolamento attuativo per la promozione e il riconoscimento della lingua dei segni (ex art. 3 l.r. 9/2012)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2589.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
È un'interrogazione molto semplice, perché la legge n. 9 del 30 luglio 2012 assegnava alla Giunta in allora sei mesi di tempo per emanare l'apposito regolamento contenente le disposizioni per l'attuazione degli interventi previsti dall'articolo 2, nonché i criteri di ripartizione degli stanziamenti previsti dalla legge stessa.
Sono abbastanza sicuro che il 2012 sia ormai terminato e recentemente ci sono state alcune interrogazioni: un'interrogazione nel 2014 presentata dal Consigliere Marrone, una nel 2017 presentata dal sottoscritto e, in entrambe le occasioni, l'Assessora Pentenero aveva assicurato che l'approvazione del regolamento sarebbe avvenuta quanto prima, ragion per cui chiedevamo informazioni sull'iter del procedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore regionale

Consigliere Valle, la risposta è stata fornita dall'Assessora Pentenero perché di sua competenza, ma questo lavoro coinvolge in parte anche altri Assessorati. Leggo testualmente.
Il regolamento attuativo della legge regionale 9/2012 allo stato attuale è in avanzata fase di elaborazione in considerazione della complessità dello stesso, che tocca vari settori quali la Sanità, l'Istruzione, il Lavoro e le Politiche Sociali.
Già sul finire dell'anno 2018 la Direzione Coesione sociale, in sinergia con la Direzione Sanità, ha elaborato un primo schema di regolamento che è stato posto come base di discussione con i vari Settori regionali che seguono le tematiche sopracitate, nonché con tutte le organizzazioni maggiormente rappresentative dell'utenza interessata.
Sono sopraggiunte nei mesi di gennaio e febbraio 2019 numerose osservazioni e spunti di riflessione che ora sono in fase di valutazione anche da parte dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte e dell'Agenzia Piemonte Lavoro. Non appena terminerà questa fase di confronto e di valutazione della proposta formulata, sarà cura dell'Assessore alla Sanità, in sinergia con quello dell'Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale, inviare alla Commissione consiliare competente la proposta regolamentare al fine di una sua compiuta valutazione.


Argomento: Contratti ed appalti - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2586 presentata da Bono, inerente a "Servizio dei Elisoccorso regionale: quali intendimenti per l'affidamento trasparente, corretto, economico e di buona gestione"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2586.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'interrogazione verte sul tema dell'elisoccorso regionale.
Nell'interrogazione e anche oggi nell'esposizione in Aula riportiamo pedissequamente i testi che sono apparsi sugli articoli di giornale, quindi non sono nostre osservazioni, elucubrazioni, valutazioni o dichiarazioni personali.
Alcuni giornali in data 27 febbraio hanno riportato la notizia della sentenza emessa dall'Autorità Garante per la concorrenza sulle gare di elisoccorso e antincendio boschivo in Italia, avente titolo "Condanna a una multa monstre - oltre 67 milioni di euro complessivi - per intese anticoncorrenziali". Un quotidiano riporta che "le otto società Airgreen Babcock Mission, Elifriulia, Eliossola, Elitellina, Heliwest, Star Work Sky e Air Corporate, per un quindicennio si sono divise il ricco mercato dei servizi antincendi boschivi. Dal 2005 si sono spartiti una torta da 197 milioni di euro, accordandosi per vincere gran parte delle 43 gare bandite da Regioni e Province, eliminare anche il più piccolo barlume di concorrenza ed estromettere ogni possibile avversario". Sostanzialmente facevano ribassi prossimi allo zero o, comunque, di entità ridottissima.
"Su 43 procedure censite tra il 2005 e il 2017, ben 24 sono state aggiudicate con un ribasso inferiore all'1% e le altre sette con un ribasso inferiore al 5%".
Non vado a leggere tutto, altrimenti non sto nel tempo utile per illustrare l'interrogazione.
Arrivo alla parte in cui sempre quel giornale riporta che in una mail citata sempre dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e inviata il 7 dicembre 2005, si ricorda come in una recente gara, in Piemonte, nel 2004 non ci fosse stata - così riporta la lettera - una concertazione tra le aziende e la mancanza di colloqui ha fatto sì che qualche azienda, al fine di aggiudicarsi l'appalto, sia stata costretta a fare un grosso regalo all'Amministrazione - nella lettera riportavano questo - applicando un notevole ribasso al solo vantaggio delle Regioni.
Questo, per comprendere il quadro - ripeto - riportato dai giornali.
Per arrivare alla Regione Piemonte, noi avevamo trasferito, con la DGR del 2008, le funzioni della gestione dell'emergenza territoriale all'Azienda Sanitaria Ospedaliera CTO, poi entrata all'interno dell'Azienda Città della Salute. Al momento, l'appalto era, fino al giugno 2012, con Airgreen e dopo il 2012, da RTI Airgreen e INAER Aviation, ora diventata Babcock.
I costi vengono riportati successivamente, quindi i costi complessivi non danno l'idea se la spesa sia eccessiva o meno (non è questa la nostra intenzione), comunque si parla di 11.880.000 euro, IVA esclusa (possiamo fare i calcoli complessivi) per sei anni. Pertanto, il canone mensile di 165.000 euro per ognuna delle quattro basi diurne: Borgosesia, Torino Alessandria e Cuneo.
C'è, poi, una parte variabile, dove c'è un costo orario di volo aggiuntivo mensile (oltre a quello compreso nella convenzione), di 2.240 euro ogni ora di volo. L'importo complessivo per ogni singola base è 6.128.000, IVA esclusa.
Poiché la nuova convenzione Airgreen e Babcock Italia sarebbe scaduta il 30 giugno 2018 in Piemonte, con quest'interrogazione chiediamo se è stata fatta una proroga, se si è in attesa della nuova gara, come si muoverà la Regione in relazione a quanto emerso - ripeto - dall'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, che in ogni caso non è un tribunale, quindi lungi da noi fare valutazioni con ipotetici giudizi o quant'altro.
Vogliamo sapere se la Regione riuscirà a fare una gara che possa rispettare tutti i crismi e non andare - se si è andati - in prorogatio rispetto a un bando scaduto il 30 giugno 2018.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, la risposta è fornita direttamente dall'Assessore Saitta.
Le funzioni in materia di organizzazione dei sistemi di elisoccorso regionale, come rilevato anche nel testo dell'interrogazione, sono state trasferite, a partire dal 2008, all'Azienda Sanitaria Ospedaliera CTO-Maria Adelaide, oggi Città della Salute, la quale ha provveduto a effettuare nel 2012 la gara per l'affidamento del servizio elisoccorso a livello regionale.
A seguito d'indagine conoscitiva rispetto ad aggiudicazioni per attività di elisoccorso di analoga portata in diverse Regioni, si è potuto rilevare che il valore di assegnazione nella gara per la Regione Piemonte presentava un importo di per sé già molto contenuto a base d'asta.
L'attuale contratto scadrà il 30 giugno 2020 e sono già state avviate le procedure propedeutiche alla gara per il prossimo affidamento, che saranno in capo a SCR Piemonte.
In dettaglio, in data 21 gennaio 2019 la Regione Piemonte ha dato il proprio nullaosta alla richiesta da parte della Città della Salute di porre in carico a SCR la gestione delle procedure. Il nucleo tecnico di valutazione sarà formato, oltre che da componenti della Regione, anche da professionalità provenienti da altre regioni e da eventuali esperti ENAC ente al quale verrà sottoposta preventivamente la bozza di capitolato prima della pubblicazione del bando di gara, nel rispetto di tutti i principi di trasparenza, imparzialità e correttezza.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.04 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.07)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi Hanno chiesto congedo Balocco, Baricco, Bertola, Cerutti, Chiamparino Ferraris, Ferrero, Molinari e Motta. Non è presente l'Assessore Saitta.

Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Ricostituzione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Ricostituzione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale" A seguito delle dimissioni dalla carica di Consigliere Segretario del Consigliere Gabriele Molinari, occorre procedere alla votazione per l'elezione di un Consigliere Segretario espresso dalla maggioranza. Ai sensi dell'articolo 5 del Regolamento, sarà eletto Segretario il Consigliere espresso dalla maggioranza che avrà ottenuto il maggior numero di voti.
Invito i rappresentati delle forze politiche a intervenire per indicare i candidati alla carica di Consigliere Segretario.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Presidente, candidiamo il collega Giovanni Corgnati.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione.
Procediamo con la votazione relativa all'elezione di un Consigliere Segretario del Consiglio, espresso dalla maggioranza.
Nomino scrutatori il Consigliere Graglia e il Consigliere Valle.
Invito i Consiglieri a ritirare la scheda dai funzionari incaricati posizionati alla mia destra, a votare nel seggio precedentemente costituito nella parte retrostante il muro alle spalle della Presidenza e infine a deporre la scheda nell'urna.
Procedo ad effettuare l'appello nominale per la votazione.



(Il Consigliere Segretario Ottria effettua l'appello nominale)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(Il Presidente Boeti effettua il II appello nominale)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione e procedo, coadiuvato dai Consiglieri Segretari, allo spoglio delle schede.
Lo spoglio delle schede è terminato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 hanno ottenuto voti: Corgnati Giovanni 31 Appiano Andrea 2 Schede bianche 3 Schede nulle 0 Non ha partecipato al voto 1 Visto l'esito della votazione, proclamo eletto Consigliere Segretario espresso dalla maggioranza il Consigliere Corgnati Giovanni, che ha riportato il maggior numero di voti.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Invito il nuovo Consigliere Segretario ad accomodarsi al posto che gli spetta.



(Il neo Consigliere Segretario Corgnati si reca al posto riservato all'Ufficio di Presidenza presso i banchi della Presidenza del Consiglio)


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 342, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2019-2021"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 342, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2019-2021", di cui al punto 4) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 69) presentato da Tronzano, Rossi L..



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che segnala uno spostamento su questo tipo di capitolo per 100.000 euro. Sarebbe interessante - e lo dico anche all'Assessore Reschigna e non solo all'Assessore Ferrero, con il quale ha fatto due parole su questo - perché il nostro settore florovivaistico è un settore molto forte e molto valido, con una coltivazione di piante che vengono esportate in tutto il mondo. Le piante, come sappiamo, sono anche fonte di salute e di salubrità dell'aria, e quale esperimento migliore non potrebbe essere il posizionarle nelle aule scolastiche? Credo sarebbe importante per dare un segnale di questo genere sia al settore sia alla lotta contro l'inquinamento dell'aria, soprattutto quella degli ambienti interni. Ormai sappiamo, e lo dimostrano tutte le ricerche comprese quelle del CERN, che l'aria interna è, in molti casi, più inquinata rispetto a quella esterna. Quindi, quale migliore occasione potrebbe essere questa, attraverso i Comuni e naturalmente attraverso dei bandi che verranno predisposti dagli Uffici ai Comuni, per dare la possibilità di acquistare delle piante per diminuire l'inquinamento all'interno delle aule scolastiche? Credo sia un piccolo segnale, ma penso che possa essere altrettanto grande dal punto di vista sociale e delle emozioni, perché niente più che la terra e più che la nostra terra, e quindi la coltivazione che noi della terra facciamo, può ridare un senso di appartenenza al nostro modo di vivere in questa società liquida.
Per questo motivo, Assessore Reschigna, potrebbe essere un primo piccolo esperimento che potrebbe donare, sia al settore florovivaistico sia ai bambini delle scuole piemontesi, un buon grado di efficacia e di salute.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Tronzano.
Emendamento rubricato n. 11) presentato da Gancia e Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

È un emendamento per quel che riguarda il blocco del traffico in linea con gli emendamenti precedentemente presentati anche dal collega Sinatora.
Con quest'emendamento, chiediamo alla Regione di apportare una variazione di cassa per quel che riguarda l'acquisto di un certo numero di veicoli meno inquinanti da destinare al trasporto pubblico locale, anche per aiutare soprattutto il commercio, gli imprenditori e le attività produttive.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sinatora; ne ha facoltà.



SINATORA Benito

Quanto ha detto la mia Presidente è già compatibile e lo condivido in pieno.
Approfitto di questi due minuti che mi spettano per dire che è da stamattina che sento parlare di ambiente e case popolari. Sono tutti argomenti sui quali anche io, come Lega, volevo dire la mia opinione, solo che sono vincolato dalle regole. Io non le conosco, abbiate pazienza trattatemi come volete, però ero abituato a rispondere alle domande e quando qualcuno parla volevo dire la mia opinione per aiutare.
Adesso vedo alcuni emendamenti accettati ed alcuni no quando altri emendamenti trattano lo stesso argomento e vengono convalidati. Non mi sembra una cosa tanto bella. Magari fra un paio di mesi riuscirò a decidere io chi deve parlare, però per adesso mi devo sottomettere a voi e accetto quello che dite. Grazie.



PRESIDENTE

Non canti vittoria troppo presto, Consigliere Sinatora, che la partita non è ancora vinta.
Emendamento rubricato n. 127) presentato da Valetti, Bono, Campo, Frediani Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento si rivolge alla misura per la sostituzione dei veicoli commerciali. È una misura che è stata ideata dalla Giunta regionale e inizialmente era rivolta alla sostituzione dei veicoli commerciali, eccetto le automobili. Quindi, una platea di veicoli che ha trovato scarsa affluenza, anche a causa delle condizioni di mercato. Di questo abbiamo parlato anche negli emendamenti precedenti.
Vi sono dei problemi sia a livello dell'offerta di mercato per le aziende e vi sono anche dei problemi relativi al fatto che il settore sta cercando di fare un certo ostruzionismo sul rinnovo del parco mezzi, perché le aziende di autoveicoli hanno giacenze di magazzino molto consistenti sul fronte dei veicoli diesel. Quindi, anche i concessionari e tutta la rete di vendita non agevola per nulla la vendita di autoveicoli.
In seguito a ciò che è stato detto in Commissione relativamente all'intenzione di questa Giunta di estendere la platea di potenziali utenti di questo bando regionale anche agli autoveicoli destinati alle aziende e alle piccole partite IVA, in modo da finanziare anche altri tipi di veicoli, come le autovetture, crediamo che con una platea allargata possa esserci il rischio di un numero di domande molto alto che supera la capienza del fondo destinato dalla Regione.
Per questo chiediamo l'aumento di due milioni, anche se probabilmente non basterebbero dieci milioni di euro per finanziare le potenziali domande su questo settore, in modo da raddoppiare il finanziamento regionale annunciato inizialmente per la sostituzione dei veicoli commerciali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Chiediamo due milioni di risorse in più per il 2019-2020-2021.
Stiamo vivendo una fase particolare, perché si sta vedendo una fase di un cambiamento tecnologico importante per quanto riguarda le motorizzazioni per le vetture a uso privato e commerciale. Stiamo anche vivendo un momento in cui per i motori diesel viene fatta tutta un'operazione di marketing e vengono proposti a prezzi anche inferiori rispetto ai motori benzina. Per sappiamo dalle audizioni che abbiamo fatto all'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente che l'85% delle emissioni di micropolveri nelle aree urbane proviene proprio dai motori diesel, che sono i grandi accusati.
Oltre a ciò, sono anche quelli che emettono grandi quantità di biossido di azoto, a causa dei catalizzatori che consentono la formazione di quelle polveri secondarie che sono una bella fetta delle micropolveri che causano migliaia casi di premorienza. Addirittura gli studi epidemiologici parlano di 90.000 morti nell'area padana che, dal punto di vista climatico, ha un basso ricambio d'aria e ha un'inversione termica molto frequente nel periodo invernale. Se poi succede come quest'anno, che è un anno anomalo e siccitoso, sebbene con temperature decisamente più elevate, inesorabilmente si ha un aumento della presenza di micropolveri.
Sappiamo anche che rischiamo un'infrazione - ancora di più dopo ieri pesante per l'inquinamento dell'aria. Crediamo che la Regione Piemonte debba fare uno sforzo enorme e uno sforzo proprio perché l'industria cerca di piazzare veicoli con una motorizzazione che in Pianura Padana non è accettabile. Lo dico a chiare lettere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è assolutamente in linea con la logica delle azioni volte a ridurre l'inquinamento dell'aria e in linea con il recente Piano sulla qualità dell'aria, che è attualmente in discussione in Commissione e arriverà in Aula appena si libererà un posto per la discussione.
Tra l'altro è di oggi l'ennesima notizia di deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per vari tipi di inquinamento, tra cui quello da NO2 dell'aria che si va ad aggiungere al deferimento dell'anno scorso per i PM10. In entrambi i casi, tra le aree del Paese citate per gli eccessivi sforamenti, risulta il Piemonte e, in particolare Torino. Per quanto siamo in buona compagnia insieme a Germania, Francia e Regno Unito, sicuramente non è lusinghiero il fatto che noi avremmo dovuto raggiungere obiettivi di delimitazione dell'inquinamento dell'aria rispettivamente tra il 2002 e il 2005, ma siamo arrivati al 2019 con sforamenti ancora abbondanti.
Ci sembra del tutto imprescindibile aumentare il più possibile le risorse per tutti i tipi di iniziative volte alla riduzione dell'inquinamento dell'aria e del traffico veicolare. In questo caso, parliamo di veicoli a uso commerciale, quindi quelli delle attività produttive sono anche quelli che, effettivamente, è più difficile bloccare nei momenti di maggior sforamento, perché le attività produttive producono ricchezza e reddito.
È giusto convincerli, aiutarli e incentivarli affinché i veicoli siano sostituiti con quelli a minor impatto ambientale e a minor emissioni di inquinanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo passati alla missione relativa ai trasporti e crediamo che questo sia un emendamento molto importante, in quanto chiede alla Regione di fare uno sforzo con risorse proprie per l'incentivazione alla sostituzione dei veicoli più inquinanti con veicoli più ecologici.
Si parla del capitolo con i contributi ai soggetti privati per la sostituzione di veicoli commerciale a basso impatto ambientale concessi per il tramite di Finpiemonte S.p.A. Sono risorse derivanti dalla riduzione di capitale sociale di Finpiemonte, quindi diciamo che il disastro Finpiemonte della Giunta Chiamparino può diventare un qualcosa di utile per restituire quelle risorse sottratte per un periodo di tempo anche abbastanza lungo (parliamo più di un anno e mezzo) all'utilizzo più consono, quello del sostegno alle imprese del territorio, per il stravagante tentativo di costituzione di una banca regionale.
Parliamo della sostituzione di veicoli inquinanti, parliamo sempre di indotto e filiera dell'automotive. Parliamo sempre di crisi del settore produttivo e di aree di crisi. Chiediamo soldi e piani di investimento delle aziende, ma se non siamo noi i primi a rilanciare questa filiera, è ovvio che non andiamo molto in là. D'altra parte, condivido quanto detto dal collega Valetti, non è più accettabile che noi continuiamo a incentivare la sostituzione di veicoli a motore a scoppio, quindi endotermico, con un ulteriore motore a scoppio, quando andiamo verso la mobilità elettrica.
Il gasolio è più inquinante di tutti e possiamo dire quello che vogliamo sui filtri antiparticolato, ma il gasolio inquina perché è un carburante di per sé, sporco e inquinante. Ci possono essere forme meno inquinanti tra cui il GPL e il metano, ma l'unica soluzione veramente innovativa, che si può rifornire con fonti rinnovabili e che non inquina localmente, ma inquina anche molto poco in maniera più globale, è l'elettrico.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 128) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento stanzia un aumento di 500.000 euro sulla competenza del 2019 per le misure di miglioramento della qualità dell'aria, quindi siamo in procinto di approvare il piano della qualità dell'aria proposto dalla Giunta. Abbiamo già discusso in V Commissione sulle misure descritte all'interno del Piano, ma crediamo che il limite maggiore di questo piano siano le coperture economiche per sostenere le misure che vi sono descritte.
Pensiamo che i contributi per la sostituzione dei veicoli siano una misura dovuta e necessaria, ma non sufficiente a livello di stanziamento economico. Nel precedente emendamento abbiamo un'assegnazione per il 2018 di due milioni che sono stati scarsamente utilizzati, forse anche a causa della conformazione del bando e delle esigenze del mercato. Crediamo nella modifica dei perimetri di adesione a questo bando proposti dalla Giunta stessa, ma crediamo altresì che si allarghi talmente tanto la platea dei potenziali fruitori di questa misura da doverne incrementare l'importo quindi da 500.000 euro incrementiamo a due milioni e 500, che è un importo inferiore di quanto richiesto dall'emendamento precedente, ma è comunque qualcosa in più che, secondo noi, se dimensionato giustamente nella descrizione e nel perimetro dei potenziali fruitori, può sicuramente trovare un'adesione molto alta.
Se pensiamo a due milioni e mezzo di stanziamento abbiamo un perimetro. Se ipotizziamo un importo di 5.000 euro a veicolo, abbiamo 5.000 potenziali fruitori di questa misura che sono, comunque, un risultato buono per iniziare la sostituzione del parco veicoli, specialmente nelle aree cittadine maggiormente colpite dalle misure di blocco del traffico, Torino prima di tutto, più le altre città e i capoluoghi di regione, più alcune altre città anche di minore dimensione che spesso non immaginiamo.
Ad esempio, in Provincia di Cuneo abbiamo Bra, che è fortemente colpita da alte concentrazioni di particolato e di inquinanti, pur non essendo una città molto grande. In questo anche la conformazione geologica influisce molto. Talvolta succede che città di piccole e medie dimensioni siano colpite dal fenomeno dell'inquinamento dell'aria più di altre, a causa della conformazione geologica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Ancora un altro emendamento sul tema dell'incentivazione alla sostituzione dei veicoli commerciali. Questo riguarda l'anno in corso, quindi 500.000 euro aggiuntivi alla concessione di contributi a imprese per la sostituzione dei veicoli commerciali. Al di là del costo che deriva dalle infrazioni europee che - ricordo - ammonta a oltre 500 milioni di euro (120.000 euro al giorno, per cinque infrazioni in atto), da oggi si aggiunge un altro deferimento alla Corte di Giustizia Europea.
Sarebbe più opportuno investire questi soldi in un processo di rivoluzione tecnologica, di cambiamento improcrastinabile. Non è più possibile pensare di continuare a vivere all'interno di atmosfere avvelenate, perché il problema è questo. Io lo dico ormai da anni: venire a Torino o vivere a Torino in certi periodi dell'anno è come andare in fonderia. Quando arrivo con il treno, sento un odore allucinante di metallo bruciato.
Questo problema deve essere risolto e non con il solito blocco del traffico, che non può certo avvenire a tempo indeterminato. Occorre porre soluzione e l'unica soluzione è quella d'intervenire sul parco veicoli sulle modalità della mobilità; intervenire a 360 gradi e non solo sulla parte veicolare, ma muovendosi anche con il Piano della qualità dell'aria con il Piano energetico e, soprattutto, con risorse adeguate per attuare le strategie che si vogliono mettere in campo.



CORGNATI GIOVANNI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo di aumentare di 500.000 euro l'importo dell'investimento per il rinnovo dei veicoli commerciali.
In questi ultimi anni abbiamo vissuto la vicenda del "dieselgate" e della falsificazione dei dati valutati in laboratorio. Da un paio d'anni l'inquinamento delle auto non viene più valutato in laboratorio, pertanto quei dati che venivano registrati come dati anomali, soprattutto quando il FAP scaricava, non è più possibile correggerli. Tra l'altro, a pochi chilometri dal nostro confine di regione c'è il laboratorio europeo ISPRA dove vengono fatti i test sulle autovetture per l'Europa. Si può andare a visitarlo e forniscono tutte le condizioni tecniche necessarie.
Sappiamo che vi è un grosso divario rispetto ai dati dichiarati prima che la normativa cambiasse e fosse prevista la misurazione dei dati reali.
Occorre dire che la richiesta di miglioramento dei valori delle emissioni di micropolveri e di riduzione di gas climalteranti sta diventando sempre più stringente e difficoltosa da raggiungere da parte delle case automobilistiche.
Pertanto, come dicevano anche i miei colleghi, nel prossimo futuro sarà sempre più necessario cambiare il tipo di motore a scoppio in un altro tipo di motore (che sia l'idrogeno o all'elettrico), altrimenti da questa situazione non se ne esce.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Emendamento rubricato n. 129) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che voleva essere un pochino cattivo, perch consideriamo ingiusto operare dei tagli dopo l'accorpamento dei laboratori di ARPA.
In Commissione, e non solo, ci era stato detto che la capacità diagnostica dell'ARPA, che è una capacità importantissima, non sarebbe stata assolutamente ridotta, mentre ora troviamo un taglio dei fondi per l'ARPA di 1.680.000 euro. Questo ci lascia parecchio l'amaro in bocca: a Vercelli (l'attuale Presidente del Consiglio lo potrà confermare) c'era un centro ricerche sui fitofarmaci che era un riferimento nazionale e che aveva messo a punto una metodologia a basso costo per indagare la presenza del glifosato e dei suoi cataboliti, ma è stato smantellato.
Sicuramente, rispetto ai fitofarmaci abbiamo fatto un passo indietro enorme e lo possiamo vedere con l'accesso agli atti: mentre prima si facevano le analisi tutti i mesi, quindi si vedeva il trattamento effettuato in agricoltura e l'aumento nelle acque superficiali, ma anche in quelle di falda superficiale e, a volte, purtroppo, anche in quelle potabili di falda profonda, oggi queste analisi non vengono più effettuate con la sequenzialità del passato, perché sono state ridotte le spese per le indagini.
Questo non è un buon servizio per la Regione. L'agricoltura ha scelto strade sbagliate: ad esempio, una finta sostenibilità basata, nella risicoltura, su piante rese resistenti a erbicidi, che, da scheda tecnica non possono venire a contatto con l'acqua, dove, invece, si trovano superando i valori limite di presenza nelle acque superficiali. È chiaro che, diminuendo le analisi, magari queste vengono fatte quando quei trattamenti non hanno luogo, pertanto i valori magicamente rientrano nei parametri limite.
Questo è molto sbagliato e non fa bene neanche al settore, perché le cose vanno verificate con attenzione e grande serietà.
È inaccettabile che vengano tagliati 1.680.000 mila euro oggi, in questa situazione, proprio per quello che ho detto finora e sarà ancora più inaccettabile nel prossimo futuro.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi riallaccio al discorso del collega Andrissi: l'ARPA è un'agenzia importante per la Regione, un elemento importante per i compiti che la Regione deve svolgere da quando, dalle Aziende Sanitarie, è nata l'Agenzia che si occupa della tutela ambientale.
Oggi, dopo anni di ristrutturazione di tale Agenzia, vediamo ulteriori tagli al suo budget e questi tagli non fanno bene alla nostra Regione, non fanno bene all'ambiente e, soprattutto, non fanno bene ai cittadini e alla loro salute.
Sappiamo quanti compiti è chiamata a esperire l'ARPA e sappiamo che il personale e le strumentazioni sono limitate rispetto al fabbisogno. Un taglio del genere mette a repentaglio le attività di ARPA, poich essendoci del personale ed essendo quella per il personale una spesa difficilmente comprimibile - si tende a comprimere su altre spese: il funzionamento, le attrezzature, ecc.
Questo vuol dire paralizzare anche quelle persone che lavorano in ARPA e che si vedono costrette a non poter operare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie.
Intervengo anch'io a sostegno di quest'emendamento, proprio per ribadire il ruolo fondamentale dell'ARPA nella sua qualità di Ente che si preoccupa di monitorare l'ambiente; un ruolo sicuramente di primo piano e importantissimo. Lo sappiamo bene anche noi che viviamo nei pressi di un cantiere che deve essere costantemente monitorato dal punto di vista ambientale.
L'emendamento chiede un stanziamento di un milione e 680.000 euro sul capitolo 167091, capitolo relativo ai trasferimenti correnti per il finanziamento dell'ARPA, in base alla legge n. 60 del 1995 e alla legge n.
28 del 2002.
Questi fondi sono stati tolti nell'ultima variazione al previsionale.
Sappiamo che la spesa storica è di circa 14 milioni, a eccezione, come viene indicato anche nelle motivazioni dell'emendamento, del 2013, dove è stata di 14,5 milioni, ma nel 2014 si è arrivati addirittura a 16.
Questa spesa è da attribuire all'esercizio delle funzioni e competenze in materia ambientale, quindi quelle funzioni importantissime cui facevo riferimento in apertura d'intervento. È chiaro che se queste risorse non dovessero essere ripristinate, potremmo trovarci di fronte a una struttura meno efficiente e meno efficace, con grave danno per l'ambiente e, di conseguenza, per la salute di tutti noi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Questo è un emendamento che, insieme a quello che proposto io sulle aree protette, fa parte di quei due particolari che abbiamo notato sul tema ambiente nel maxiemendamento presentato dalla Giunta, cioè due tagli significativi.
Purtroppo, l'ARPA è già stata ridimensionata attraverso ciò che è stato definito una riorganizzazione e un riordino, ma che, di fatto, è stato un taglio. Trovarsi con una riduzione così significativa dei fondi destinati al finanziamento dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente è stato veramente un colpo basso; un colpo basso perché, come abbiamo già avuto modo di dire più volte in questa discussione, sull'ambiente si è fatto parecchio lavoro, sia dal punto di vista normativo sia dal punto di vista dei piani, quindi della programmazione e della pianificazione.
Pertanto, è sbagliato pensare di arrivare in finale di legislatura con una serie di tagli importanti e significativi proprio sulle questioni ambientali.
In questo caso, parliamo dell'ARPA, che si occupa di tutte quelle verifiche che riguardano lo stato dell'ambiente in Piemonte (c'è anche il suo bel portale con tutti i dati, in tempo reale, e con studi e analisi sullo stato dell'ambiente in Piemonte), che viene decurtata di una cifra così significativa.
Pensiamo sia stata una svista - fra virgolette - quindi prontamente ci prestiamo con un emendamento a ripristinare i fondi mancanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Crediamo che l'aspetto dei monitoraggi non debba essere trascurato, per cui l'emendamento del Consigliere Andrissi è assolutamente doveroso, perch l'ARPA è già in carenza di capacità nel monitorare tutte le situazioni d'inquinamento ambientale che si trova a dover fare per conto della Regione Piemonte. È un ente posto spesso sotto grande pressione economica, anche rispetto agli interessi economici che vanno in contrasto con gli interessi ambientali.
L'aspetto di un monitoraggio accurato e indipendente (ricordiamo che ARPA può fornire anche servizi esterni a pagamento su commissione) è un grosso pericolo per l'indipendenza dei monitoraggi dell'Ente Regionale per la Protezione dell'Ambiente, che deve essere assolutamente super partes. Non deve sottostare a nessun tipo di influenza, non voglio dire ricatto ma almeno influenza, da parte di interessi particolari o privati.
È molto importante garantire l'indipendenza di questo ente sul fronte della trasparenza dei monitoraggi. A oggi, abbiamo il problema della qualità dell'aria che è, anche grazie all'intervento politico delle forze in quest'Aula, all'attenzione dell'opinione pubblica. Abbiamo poi altri pericoli meno noti, come l'inquinamento delle falde acquifere e dei nostri terreni agricoli, che sono meno all'attenzione, ma sono altrettanto importanti.
Per questo non bisogna abbassare la guardia, ma mantenere almeno la costanza sull'investimento di questo fondo, se non addirittura aumentarlo per avere sempre una maggiore tutela ambientale per la salute dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il tema dei trasferimenti correnti per il finanziamento dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente riguarda ancora la missione 9.
In effetti, anche le misure di incentivazione alla trasformazione dei veicoli inquinanti rientravano nella missione dell'ambiente e non ai trasporti. Mi ero confuso prima, speravo di essere già arrivato alla missione 10, invece eravamo ancora alla 9.
Chiediamo di ripristinare i fondi per l'ARPA, in quanto è stato sottratto almeno un milione e mezzo nel capitolo 167091. Crediamo che la cifra debba essere ripristinata per le funzioni importanti che, come sappiamo, svolge l'ARPA; quindi non comprendiamo perché uno stanziamento di 14 milioni sul capitolo 167091, quando negli anni passati vi era uno stanziamento maggiore.
Riteniamo che le funzioni svolte dall'ARPA, per tutte le materie dette prime (controllo dell'ambiente e valutazione degli inquinanti) siano fondamentali per una Regione che vuole essere, sì, pronta ad accogliere lo potenzialità di sviluppo e di crescita, ma in un'ottica di sostenibilità e di compatibilità ambientale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Passiamo alla missione n. 10.
Emendamento rubricato n. 130) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento si riferisce alle spese per i servizi di trasporto ferroviario regionale e locale sulle funzioni conferite. L'obiettivo è il ripristino di alcune linee locali sospese. Ricordiamo che le linee sospese durante il mandato della Giunta precedente, la Giunta Cota, nel 2012 ancora a oggi non sono state ripristinate.
Crediamo sia necessario incrementare il fondo trasporti sul capitolo dell'esercizio corrente, per supportare la riapertura di alcune linee ferroviarie.
In particolare, dobbiamo segnalare che alcune di queste linee sono state sospese senza che ci fosse uno supporto da parte dei numeri. Sono state sospese per motivi tecnici di problemi idrogeologici e di cedimento di alcune infrastrutture che andavano supportate e ripristinate il prima possibile.
Vi era stata una domanda di trasporto ferroviario consistente, in particolare sulle linee Asti-Castagnole e Alessandra-Castagnole-Alba, dove d oggi abbiamo ancora un intervento pendente sulla galleria Ghersi in Comune di Neive, in Provincia di Cuneo, intervento già stimato e richiesto dalla Regione per l'inserimento nel contratto di programma delle infrastrutture tra le Ferrovie nazionali e il Ministero dei Trasporti. Ma a oggi la Regione non ha richiesto l'inserimento di alcun esercizio ferroviario su queste linee. Quindi abbiamo l'intero territorio delle Langhe completamente scoperto.
Sono stati implementati servizi sostitutivi automobilistici, che però non sono assolutamente appetibili e concorrenziali con l'esercizio ferroviario precedente, perché hanno dei tempi di percorrenza quasi doppi. Tra l'altro dovendosi muovere su un terreno collinare anche piuttosto difficile dal punto di vista stradale, sono trascurati dall'utenza, che preferisce l'utilizzo dell'automobile (ci riferiamo sia ai lavoratori che agli studenti, che si muovono verso Asti o verso Alba per motivi scolastici).
La linea ferroviaria impiegava circa venti minuti di percorrenza; oggi c'è un autobus che percorre le colline in circa il doppio del tempo, tra l'altro con tutti i pericoli in cui possono incorrere linee di questo tipo nella stagione invernale, e con il conseguente intoppo sulla circolazione stradale, dal momento che le linee di autobus su questi territori scoscesi e un po' impervi spesso "frenano" il traffico stradale.
Noi chiediamo un'integrazione sul capitolo relativo al servizio ferroviario di 5.000.000 euro sul 2019 e 2020, e di 1.200.000 euro sul 2021 ipotizzando anche una crescita del servizio ferroviario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Personalmente, reputo quest'emendamento molto importante, perché è da parecchi anni che, insieme al collega Valetti e a tanti utenti della Valle Belbo, portiamo avanti il discorso dalla riapertura delle due linee gemelle della Valle Belbo, che congiungono Alessandria, Nizza Monferrato, Canelli Castagnole Lanze, e della linea che incontra a Castagnole la linea Asti Alba.
È una ferrovia che ha una sua storia e che aveva una sua importanza fino al momento in cui è stata aperta. Ha fatto da tratto di congiunzione sul basso Piemonte per tanti anni e ha rappresentato un punto di incontro tra l'Alessandrino, il basso Astigiano e l'Albese, territori che storicamente condividevano tante relazioni, sia di tipo economico che di tipo più amministrativo, e che oggi invece sono completamente slegati; territori che un tempo utilizzavano questa ferrovia anche per scopi prettamente economici, come il trasporto dei prodotti locali, come il vino.
È una linea che oggi manca veramente a questa popolazione, perch permetteva agli studenti dell'Alessandrino di frequentare, per esempio, gli istituti tecnici enologici di Alba, o che permetteva ai ragazzi della Valle Belbo di frequentare le scuole della città di Alessandria.
Insomma, era un bel mezzo che purtroppo non c'è più. Oggi con quest'emendamento, cerchiamo ancora una volta, anche se magari con scarso successo, di portare all'attenzione del Consiglio questa problematica, che per noi è molto importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Consigliere.
Le linee sospese sono un tema che portiamo avanti dall'inizio della legislatura. Abbiamo fatto numerose proposte in merito.
Anche recentemente, nell'ultimo Consiglio, in occasione della discussione sulle eventuali consultazioni popolari per il TAV, abbiamo cercato di sensibilizzare l'attenzione dell'Aula sulle 12 linee sospese che ci sono nella nostra Regione, diverse delle quali incidono sulla provincia di Cuneo, che io rappresento in questo Movimento.
In merito a quest'emendamento, il riferimento che in particolare mi interessa è la linea Saluzzo-Cuneo. Sappiamo tutti bene che viene citato come elemento positivo il fatto di aver riaperto al servizio passeggeri la Saluzzo-Savigliano, ma continuo a ricordare che la linea era Cuneo-Saluzzo Savigliano, quindi in realtà abbiamo riaperto solo il tratto più piccolo che serve, tra virgolette, solo metà della linea che era stata sospesa. Ci sono altre linee importanti, come la Cuneo-Mondovì, e altri temi che andrebbero sviluppati.
Il problema che hanno già citato i colleghi che mi hanno preceduto riguarda il fatto che si sono richiesti anche interventi dal punto di vista infrastrutturale, ma fino a oggi, purtroppo, ben poco si è fatto per ripristinare il servizio sulla maggior parte delle linee citate in quest'emendamento.
Chiediamo innanzitutto lo sforzo di allocare risorse, perché stante anche una disponibilità che mi sento di confermare da parte governativa, in riferimento sia all'inserimento nel programma quadro della Rete Ferroviaria Italiana per la parte infrastrutturale, sia in tema di sensibilità sul Fondo trasporti per l'implementazione del servizio, di fronte a un evidente impegno della Regione per la riapertura dei servizi, probabilmente si riuscirebbe a ottenere di più e a far ripartire queste linee.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Sulle linee sospese crediamo che sia importante cambiare assolutamente passo per questa Regione, che è stata segnalata anche come caso nazionale per il record di chilometri ferroviari sospesi.
Comprendiamo che vi sono state delle difficoltà economiche e finanziarie notevoli per questa Regione, però crediamo che sul trasporto pubblico locale si debba assolutamente cambiare passo.
Crediamo, altresì, che per quanto riguarda la linea Arona-Santhià si sia commesso un errore strategico importante.
Nel corridoio Reno-Alpi sono state messe importantissime risorse, ma questa linea, che ha una valenza anche internazionale - perché consentirebbe di avere un collegamento diretto tra Torino e la Svizzera e tra il VCO e Torino - è stata sospesa. Come ho detto, è un errore strategico importantissimo.
Non solo. È un errore anche politico il fatto che il Piemonte, nell'accordo del 2012 di Berna (MoU 2012) non abbia sollevato alcuna questione per il miglioramento del trasporto passeggeri. Questo aspetto lo paghiamo ulteriormente laddove stiamo andando incontro a opere importanti, che porteranno a un impatto notevole sul nostro territorio, senza prevedere alcun miglioramento del trasporto passeggeri, elemento che potrebbe essere benissimo previsto laddove si pianificasse la realizzazione di trasporti ferroviari a carattere internazionale, ma a valenza anche regionale, e trasporti interregionali con valenza anche locale.
Ovviamente, bisogna avere una capacità pianificatoria, cosa che questa Regione sino a oggi non ha avuto. Questo aspetto va cambiato, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo giunti finalmente alla missione 10, quella relativa ai trasporti e giustamente, i colleghi hanno voluto focalizzare la loro attenzione sul tema delle ferrovie sospese. È un tema che ci portiamo dietro almeno dal 2010, ossia dall'inizio della legislatura Cota, quando appunto si decise visto il debito mostruoso della Regione Piemonte, di tagliare sulla sanità e sui trasporti. Fondamentalmente, erano i due capitoli principali, oltre al tema delle politiche sociali e la cultura.
Parliamo, dunque, del tema delle ferrovie sospese. Oltretutto, dobbiamo non far passare troppo tempo da quando queste ferrovie sono finite in disuso perché, come sappiamo, tutto il materiale delle ferrovie si deteriora e si rovina e gli investimenti che potevano essere effettuati per far ripartire un esercizio ferroviario sulla linea in disuso sono molto maggiori e crescono anno dopo anno.
Noi dobbiamo far sì che almeno un esercizio provvisorio temporaneo ci sia prima si è ipotizzata una cadenza domenicale turistica, ma bisogna anche vedere se, in realtà, c'è un turismo tale che possa garantire una linea. Di norma, le linee sono frequentate nelle fasce orarie della mattina per chi va a scuola e al lavoro, con il rientro prandiale per gli studenti e pomeridiano per i lavoratori. Ipotizzare che ci sia un flusso turistico domenicale su alcune linee è difficile. In alcuni eventi particolari oppure quando ci sono delle feste patronali magari sì, ma nel resto dell'anno è difficile ipotizzare un riempimento tale da garantire un esercizio della linea solo giornaliero.
Quindi, chiediamo cinque milioni di euro e il ripristino delle linee ferroviarie sospese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Intervengo anch'io a sostegno di quest'emendamento per sottolineare l'importanza di riattivare le linee sospese, che è una proposta che periodicamente sottoponiamo all'Aula e che è anche oggetto di una proposta di legge del collega Valetti.
Con quest'emendamento chiediamo uno stanziamento per le prossime tre annualità di cinque milioni per il 2019-2020 e un milione 200.000 per il 2021 sul capitolo 170534, che si riferisce proprio a "Spese per l'esercizio dei servizi di trasporto ferroviario regionale e locale", quindi il trasferimento all'Agenzia per la mobilità metropolitana.
Ovviamente definiamo nelle motivazioni, e non possiamo fare diversamente che la destinazione di queste risorse dovrebbe essere l'avvio dell'esercizio di alcune delle linee ferroviarie sospese, quale la Asti Castagnole, l'Alessandria-Castagnole, la Chivasso-Brozolo, l'Arona-Santhià la Saluzzo-Cuneo. Tutto nell'ottica di garantire un'offerta di trasporto pubblico locale capillare sul territorio e promuovere gli spostamenti sostenibili delle persone. È con interventi sulle linee che utilizziamo tutti i giorni che si può pensare di risolvere i problemi di traffico e di inquinamento.
Quindi, è lì che bisogna mettere le risorse e non su altri interventi mastodontici, che alla fine non porterebbero nessun miglioramento alla vostra vita.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 131) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Su quest'emendamento si chiede un aumento di 200.000 euro su ogni anno del triennio, per i contributi al trasporto ferroviario merci. È il cosiddetto ferro bonus, che è stato inaugurato dalla Giunta. È una misura, secondo noi, giusta che aiuta le aziende a cominciare a pensare di inoltrare le proprie merci sul territorio nazionale e internazionale, attraverso il trasporto ferroviario.
Come sappiamo, i canoni d'accesso all'infrastruttura ferroviaria in Italia non sono molto accessibili per le aziende di piccole e medie dimensioni e richiedono perlomeno un aiuto da parte pubblica per poter essere concorrenziali con il trasporto su gomma, che è più capillare e più economico. L'emendamento andrebbe a sostenere il canone d'accesso all'infrastruttura ferroviaria da parte delle aziende che viene addebitato dalle ferrovie alle società che vogliono accedere a queste infrastrutture.
Alcune aziende di grandi dimensioni hanno già il proprio accesso all'infrastruttura ferroviaria e spesso è inutilizzato. Pensiamo, ad esempio, a realtà piuttosto grandi, come FCA, che ha spesso installato i propri insediamenti industriali in prossimità di ferrovie e dispone già di infrastrutture e binari che accedono direttamente ai magazzini e in alcuni casi sono inutilizzati per lo stesso motivo, perché il trasporto su gomma è più conveniente e più flessibile. In questo modo, detiene praticamente il monopolio del mercato del trasporto industriale.
Con 200.000 euro andiamo a incidere su questa differenza di costo per le aziende tra il trasporto su gomma e il trasporto su ferro almeno per innescare un processo virtuoso. Dopodiché è assai probabile il consolidarsi di un certo volume di trasporto merci e un certo numero di direttrici e anche di convogli, perché il trasporto merci su ferro richiede un minimo di merci per poter assemblare un convoglio che vada verso le direttrici principali nazionali e internazionali. Per questo è necessario che più aziende concorrano alla formazione di queste direttrici.
La Regione Piemonte è l'ente che deve occuparsi di questo, visto che promuove il trasporto pubblico su ferro in ottica anche ambientale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Crediamo che sia un emendamento molto importante, considerando anche che siamo stati deferiti alla Corte di Giustizia Europea per l'inquinamento dell'aria. È importante invertire il trend d'aumento di trasporto su gomma rispetto a quello su ferro. Per farlo dobbiamo rendere più appetibile il trasporto cargo su ferro.
Tre anni fa abbiamo fatto anche un'audizione dei sindacati dei ferrovieri i quali ci spiegarono che uno dei motivi del fallimento del trasporto cargo ferroviario, o comunque della riduzione del trasporto cargo ferroviario, è stato anche una privatizzazione del servizio, che ha portato in modo significativo a una riduzione del trasporto su ferro delle merci. Lo possiamo vedere anche sulla linea convenzionale Torino-Milano, dove è veramente una rarità vedere dei treni merci che viaggiano su questa linea.
Oltretutto, è stato fatto anche un errore strategico madornale, cioè investire tutti quegli euro in una linea ad alta velocità dove non pu passare neanche un treno merci. È una linea costata 52 milioni al chilometro per non consentire il trasporto merci; una linea sottoutilizzata, perché delle quasi 400 tracce per treni per passeggeri ne vengono utilizzate solo 70. Quindi, è veramente uno spreco di risorse pubbliche, quando invece la saturazione tra Chivasso e Torino e tra Novara e Milano andava risolta con un potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, programmando in questo modo una maggiore capacità e un miglioramento anche del trasporto merci.
Questo ci ha messo in grande difficoltà su tutto l'asse Torino-Milano.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento andiamo a chiedere di incrementare e di rendere disponibili ulteriori 200.000 euro per anno di competenza per il Fondo a sostegno del trasporto ferroviario delle merci sull'infrastruttura regionale.
Questo è un tema di quelli cosiddetti strategici, perché sappiamo molto bene che spesso l'utilizzo della ferrovia per l'uso merci è stato persino disincentivato dall'operatore ferroviario stesso nei confronti soprattutto delle medie e grandi aziende delle province che andavano a chiedere quanto sarebbe costato e a chiedere la possibilità, come si faceva in passato, di utilizzare infrastrutture merci per approvvigionarsi o spedire le proprie merci e si vedevano fare prezzi esorbitanti. ovviamente, a quel punto ci si ridirigeva verso il trasporto merci su gomma.
È evidente che ci sono due aspetti da affrontare: il primo verso l'operatore ferroviario. Chi svolge i servizi ferroviari dovrebbe essere anche vincolato a una contrattualistica che nel contratto di servizio prevedesse anche il servizio merci per le aziende, a un prezzo che si pu comodamente valutare facendo i confronti a livello internazionale ed europeo sull'uso del trasporto merci.
Come secondo aspetto, ovviamente, con i capitoli di bilancio già esistenti incentivare e sostenere l'utilizzo della ferrovia per il trasporto delle merci: a questo è finalizzato il nostro emendamento. Ovviamente, il tutto con l'invito, anche se siamo oramai in scorcio di legislatura, a una strategia molto più ambiziosa e audace nei confronti del contratto di servizio con gli operatori di trasporto ferroviario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento deriva dal fatto che, comunque, riteniamo importante far vedere l'interesse dimostrato forse più alla realizzazione di grandi opere e grandi infrastrutture più che sul reale interesse, da parte di questa Amministrazione, a trasferire realmente le merci su ferro.
Noi riteniamo, comunque, che servono altre opere e, soprattutto, servano incentivi e opere diffuse sul territorio, soprattutto sul quadrante nord sud come diceva il collega Andrissi, piuttosto che su altre direttrici che negli anni si sono viste molto calanti dal punto di vista trasporto merci.
Poi servono incentivi per far sì che le merci si spostino da gomma a ferro.
Finché non ci sono queste misure possiamo stare a parlare per secoli di buchi nelle montagne, ma non risolveremo mai nulla.
Servono anche misure per creare delle circonvallazioni nei centri abitati perché non possiamo pensare di fare passare merci pericolose all'interno dei centri abitati (abbiamo già visto cos'è successo, purtroppo, a Viareggio) con l'usura dei carri che servono per il trasporto merci.
Dobbiamo fare tutta una serie di interventi che, tra l'altro, richiedono nel medio e termine grandi investimenti di risorse pubbliche, quindi sicuramente un'ottica di buone e positiva crescita dell'economia e del prodotto interno lordo.
Quindi non solo PIL inutile, ma PIL buono e che serve a far sì che le merci possano viaggiare su ferro e non su gomma, quindi diminuendo non solo l'inquinamento - perché possiamo ipotizzare che un domani ci siano anche camion a idrogeno, camion elettrici - ma anche l'incidentalità.
Sappiamo che tanti camion sulle strade significano costi per la manutenzione delle strade (le strade vengono danneggiate dal peso dei camion) e anche incidenti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Gancia e Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione.



SINATORA Benito

In un contesto dove l'inquinamento atmosferico condiziona la mobilità urbana, ci sembra singolare che una Regione come la nostra, ricca di infrastrutture ferroviarie, pensi di abbandonare un patrimonio infrastrutturale efficiente. A nostro giudizio, l'inquinamento si contrasta fornendo ai cittadini che si spostano alternative ecologiche come il treno non con blocchi anacronistici di un territorio.
La Regione dovrebbe aprire un tavolo di concertazione con RFI per farle capire che in Piemonte non esiste solamente la linea veloce Torino-Milano ma tutta la rete secondaria usata dai pendolari (noi che lavoriamo sappiamo cosa vuol dire).
La Regione sente come prioritario il tema del recupero delle linee ferroviarie secondarie, anche quelle che sono state dismesse da poco e sulle quali sono state investite ingenti risorse pubbliche per il rinnovamento. Cito, ad esempio, le linee Chivasso-Casale, Asti-Chivasso Cantalupa-Cavallermaggiore, Savona-Carmagnola e, non ultima, la linea Cuneo Nizza.
Noi focalizziamo momentaneamente l'attenzione sulla Pinerolo-Torre Pellice perché, nell'ottica di attivare politiche di contrasto dello spopolamento delle aree di montagna, questa linea collega una delle nostre vallate alpine che soffre per la carenza dell'infrastruttura di collegamento con il capoluogo Torino.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sinatora.
Emendamento rubricato n. 205) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 57) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 132) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 132) si riferisce al Fondo regionale trasporti per i finanziamenti dei servizi minimi; quindi, rispetto all'emendamento precedente, che si riferiva al trasporto ferroviario regionale, questo si riferisce al trasporto su gomma regionale, quindi ai servizi minimi.
L'emendamento chiede l'aumento di cinque milioni di euro sul biennio 2019 2020 e un incremento di un milione e due sul 2021.
Quest'emendamento tiene conto dei numerosi territori piemontesi specialmente delle aree marginali che, a oggi, sono sprovviste o hanno servizi di trasporto pubblico su gomma insufficienti alle proprie esigenze.
Questo è anche dovuto a una scelta politica della presente Giunta, che ha ritenuto di continuare a ripartire il Fondo Nazionale Trasporti su criteri storici e politici tra le varie Province, forse per non scontentare nessuno, forse per non dire a nessuno che gli spettano meno soldi di quello che gli servirebbe, ma questo nega anche a molti territori, che hanno davvero bisogno di incrementare il proprio trasporto pubblico, di avere un adeguato supporto da parte della Regione, in modo che tutti i territori piemontesi abbiano.



(Brusìo in aula)



VALETTI Federico

Scusi, Presidente. È molto fastidioso avere voci di fondo durante l'intervento.



PRESIDENTE

Un richiamo al suo Gruppo.
Prego.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente. Per garantire l'intervento da parte di tutti, a prescindere dalle forze politiche che disturbano.
Quest'emendamento cerca di garantire a tutte le Province e a tutti i territori parità di dignità nel trasporto pubblico. Ricordo che la presente Giunta Chiamparino non ha rivisto in modo sostanziale la ripartizione dei fondi, quindi garantendo sempre la ripartizione politica e storica dei fondi al trasporto pubblico. Questo è senz'altro un segnale di debolezza nei confronti dei territori, d'incapacità di provare a ripartire le risorse in modo più equo.
Pensiamo a Province come quella di Biella, del Verbano, dell'Alessandrino ma anche dell'Astigiano che, secondo noi, hanno risorse per il trasporto pubblico inferiori al fabbisogno. È vero che la Città metropolitana e l'ambito torinese concentrano molte risorse, ma concentrano anche un ambito di persone molto alto; tuttavia questa ripartizione, a oggi, non segue criteri omogenei per tutta la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 132) operiamo una valutazione sui servizi minimi del trasporto pubblico locale. È una questione che il Consigliere Valetti porta avanti da anni: la distribuzione delle risorse sul territorio in base a criteri oggettivi.
Sappiamo (lo diceva il Consigliere Bono) che sono stati fatti tagli importanti a livello regionale sul trasporto pubblico locale; tagli che però, non sono equamente distribuiti. Hanno colpito maggiormente alcuni territori come l'Astigiano, il Novarese e il Vercellese, raggiungendo anche il 30%, mentre su altri territori hanno avuto percentuali decisamente inferiori.
Per procedere a un riequilibrio nella distribuzione dei fondi regionali occorre fare una valutazione dei servizi minimi di trasporto pubblico locale. Se non siamo in grado di svolgere questa valutazione, si pu procedere con una consulenza.
Solitamente, quando presentiamo una richiesta di questo genere, non ci viene data risposta. Io ritengo che una risposta la meritiamo, perch occorre quantificare i servizi minimi, altrimenti si verificano dei tagli come nel Novarese, dove è stata sospesa l'Arona-Santhià, la Novara-Varallo e la Novara-Arona praticamente è semisospesa.
Cosa facciamo? Andiamo tutti in bicicletta? No, perché non ci sono neanche le piste ciclabili! Prendiamo tutti la macchina, intasiamo le strade di pullman e macchine e poi riceviamo le infrazioni dall'Unione Europea.
Questo è il minimo!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo di riportare a un livello vicino a quello dell'assegnazione finale del 2018 lo stanziamento previsto per il 2019-2020 2021. Pertanto, con un aumento di cinque milioni per le competenze 2019 e 2020 e di 1.200.000 per quelle del 2021.
Il tema dei trasporti pubblici ci sembra fondamentale, in particolare quello dei servizi minimi di trasporto pubblico locale. Sin dall'inizio della legislatura abbiamo provato a costruire un sistema che ha trasformato l'Agenzia della mobilità torinese nell'Agenzia della mobilità piemontese purtroppo senza aumentarne gli organici, quindi anche con una difficoltà di lavoro, di avviamento, per la necessità delle Province di delegare una parte delle proprie funzioni specifiche in materia di programmazione del trasporto pubblico. Una volta resa operativa quest'Agenzia, ciò che non pu mancare (come ho già detto su tanti altri temi) per la sua riorganizzazione, in qualsiasi tipo di politica che voglia innovare e rilanciare, è il fatto di avere le gambe economiche per poterlo fare.
Anche su questo tema, ci troviamo - a fine legislatura - con le ennesime decurtazioni, non tanto spiegabili. Quello che chiediamo è almeno di ripristinare una quota significativa della spesa che è già stata prevista per gli anni precedenti.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è uno degli emendamenti più importanti della missione dei trasporti e riguarda il finanziamento dei servizi minimi di trasporto pubblico locale.
Innanzitutto, occorre avere un Piano triennale del trasporto pubblico locale che individui correttamente il fabbisogno, quindi la domanda, da una parte, e l'offerta, dall'altra. Parliamo di servizi minimi di trasporto pubblico locale, ma bisognerebbe anche andare oltre, quindi riconoscere la suddivisione tra aree a domanda consistente e aree a domanda debole e, in base a questo, assegnare le somme, senza depauperare né i centri forti di traffico, di richiesta di mezzi di trasporto pubblico, né le aree periferiche, magari cercando di rendere un trasporto pubblico molto più legato alle ore di punta rispetto alle ore di non afflusso e non richiesta di mezzi.
È un risultato che si può ottenere anche senza aggiungere troppe risorse.
All'inizio di una trasformazione del trasporto occorre pensare a un incremento di risorse, per fare una programmazione e una pianificazione, ma poi - ovviamente - bisogna cercare di standardizzare l'offerta ed efficientarla al massimo, magari anche con il controlli. Infatti, con l'utilizzo del servizio di bigliettazione elettronica come il BIP occorrono i controlli: ad esempio, l'utilizzo dei tornelli, come sta avvenendo su alcune linee a Torino, che selezionano maggiormente gli ingressi massimizzando gli introiti e minimizzando l'accesso abusivo ai mezzi pubblici (succede maggiormente sui pullman, ma capita anche sui treni).



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 56) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 16) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 133) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Parliamo dell'importante Accordo di Programma per la realizzazione della conca di navigazione presso la diga di Porto della Torre, rendendo navigabile il Naviglio Grande da Milano, risalendo il Ticino e arrivando a Locarno, in Svizzera. È sicuramente una navigazione importante dal punto di vista turistico e forse non solo.
Sappiamo che la Giunta ha scelto di posticipare parte dell'investimento al 2020, pertanto presentiamo quest'emendamento, poiché crediamo che rendere navigabile il Naviglio e percorribili le vie d'acqua offra la possibilità di rivivere le vie navigabili sul fiume Ticino, da Castelletto sopra Ticino a Sesto Calende fino all'imbocco del canale industriale, con un costo di 3.850.000 euro da erogare all'affidamento dei lavori che, secondo il cronoprogramma contenuto nel primo atto aggiuntivo, dovrebbe avvenire il 31 maggio 2019. Pertanto, vi è anche un cronoprogramma e una sequenza di investimenti.
Ovviamente, il punto critico è il passaggio al Porto della Torre, dove bisogna fare dei lavori di ingegneria idraulica molto importanti per consentire il passaggio dal Ticino al canale industriale.
L'emendamento vuole mantenere il rispetto del cronoprogramma e consentire il rispetto dei tempi di realizzazione di questi lavori, che sicuramente potranno dare un'ulteriore via di comunicazione tra il Lago Maggiore e Milano. Capite, quindi, che ha una valenza turistica sicuramente importante. Tra l'altro, si potrebbe sfruttare anche quella cicloturistica perché vi è una pista ciclabile importantissima e un'altra parallela all'interno del Parco del Ticino molto bella, con aree di ristoro ristoranti e una seria di attività agrituristiche che si potrebbe sviluppare.
Inoltre, apriamo l'accesso anche a importanti campeggi sul lago Maggiore quindi il Consigliere Bona sarà contentissimo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 134) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento tende ad aumentare la quota di finanziamento regionale sul Piano Nazionale di Sicurezza Stradale: chiediamo 150.000 euro su ogni anno del triennio.
Abbiamo due emendamenti di questo tipo: uno, cofinanzia gli interventi a favore dei Comuni; l'altro finanza gli interventi a favore delle Province e Città metropolitane.
Abbiamo visto che anche nell'ultimo anno si è registrato un aumento dell'incidentalità stradale, in particolar modo nell'ambito urbano specialmente a Torino, città di Torino e Città metropolitana. Questo c'impone di avere maggiore attenzione a tutte le misure di coesistenza del traffico di mobilità sostenibile, che dobbiamo continuare a incentivare per un suo aumento, e quella del traffico tradizionale automobilistico di mezzi pesanti, che ha grosse difficoltà a coesistere con un traffico di mobilità leggera.
Le nostre infrastrutture stradali sono progettate per un traffico pesante quindi con mezzi motorizzati, per cui abbiamo pensato ad adeguare alle normative di sicurezza i mezzi stradali (automobili e camion) affinché sia ridotto al minimo il rischio di impatto sull'uomo, all'interno di mezzi di trasporto pesante.
Non abbiamo però pensato a tutto ciò che succede quando vi è una pesante interazione tra traffico leggero di mobilità ciclabile e pedonale in ambito urbano. Forse questo è anche uno dei motivi per cui registriamo un aumento di mortalità e di incidentalità in ambito urbano e metropolitano.
Abbiamo infrastrutture non all'altezza per sostenere un incremento della mobilità sostenibile. Nello stesso piano di qualità dell'aria, puntiamo a obiettivi molto ambiziosi, anche intorno al 15-20% di mobilità ciclabile in ambito urbano; dopodiché, abbiamo un'incidentalità che scoraggerebbe qualunque persona a muoversi in bici o a piedi all'interno della città.
Dobbiamo pensarci in modo molto attento e supportare le nostre città piemontesi nella modifica dell'infrastruttura urbana, che consenta la coesistenza di questi diversi tipi di mobilità.
Questo richiede una prevenzione, una riduzione e un controllo rispetto all'incidentalità stradale che è in aumento, invece che essere in diminuzione. Vi è anche stata una responsabilità nell'Amministrazione regionale, che ha vigilato poco.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Condivido quanto detto dal Consigliere Valetti: abbiamo un sistema stradale altamente insicuro, soprattutto per chi vuole percorrere le strade con mezzi quali le biciclette, quindi con mezzi non inquinanti.
Andrebbe completamente capovolto il paradigma: le strade non sono delle macchine, sono prima dei mezzi che consentono uno spostamento con più basso inquinamento. Il più basso inquinamento è il pedone o la bicicletta. Questo paradigma deve essere fondamentale, per cui dobbiamo ripensare completamente alle nostre città, se vogliamo cambiare e se vogliamo raggiungere livelli virtuosi quali le città del Nord Europa, dove si vedono fiumane di cittadini, in tutte le condizioni meteorologiche, percorrere le strade con la bicicletta.
Oggi, muoversi nelle metropolitane italiane in bicicletta è estremamente pericoloso; tant'è vero che i ciclisti sono un numero piccolissimo pochissime persone, e soprattutto se devono portare anche i loro figli in bicicletta, non si avventurano. Anzi, quello che viviamo è l'acquisto di auto sempre più robuste. Come dice un venditore di auto dalla provincia di Novara, il cittadino deve salire sulla macchina, nel senso che deve avere l'auto alta, corazzata.
Questo porta, tra l'altro, a un peggioramento dei dati di inquinamento perché ovviamente il fattore di attrito con l'aria aumenta più si alza l'automobile, proprio perché c'è una situazione di insicurezza delle strade che porta il consumatore, che ha paura, a un acquisto di questo tipo di auto.
Noi dobbiamo invertire completamente questa situazione, perché è completamente sbagliata.
Termino perché è finito il tempo a mia disposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo di aumentare le risorse per il Piano nazionale della sicurezza stradale, per quello che riguarda la quota di cofinanziamento regionale.
Si tratta di una cifra tutto sommato contenuta, che va a compensare e aumentare quel taglio di 30.000 euro che abbiamo notato sul 2019.
Ciò che ritengo importante sottolineare è che la sicurezza stradale è uno degli elementi forse un pochino negletti, per quello che riguarda il traffico nella nostra Regione.
Le statistiche sono altalenanti.
Io vengo da una città, Cuneo, che per un certo periodo ha avuto anche il record delle persone in bicicletta investite, a livello italiano, per cui si tratta di prevedere tutta una serie di iniziative volte a ridurre il livello di incidentalità, un livello di incidentalità che magari non è percepito come un elemento particolarmente significativo dalla popolazione ma esiste, è notevole e comporta un costo in termini sanitari e in termini di manutenzione assicurativi e, soprattutto, ha una rilevanza importante per quello che è la scelta, come ha detto prima il collega Andrissi, di mobilità personale.
Certi tipi di scelte, che in passato venivano fatte molto di più, come una mobilità attraverso le biciclette, oramai sono poco incoraggiate nelle nostre città, complice anche l'invecchiamento della popolazione e una maggiore fragilità nei confronti di una maggiore incidentalità dovuta alla mancanza di infrastrutture.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Bono per la cavalleria, che dimostra soltanto in questi momenti.
Il tema della sicurezza stradale è sicuramente molto importante, come hanno anticipato anche i miei colleghi. Tra l'altro, stavo esaminando velocemente le statistiche: le ultime uscite relative al mese di gennaio indicano che gli incidenti stradali sono aumentati, ma ci sono meno vittime. Ovviamente il fatto che le vittime siano inferiori è un dato positivo; in ogni caso gli incidenti continuano a essere numerosi.
Servono quindi interventi finalizzati a migliorare la viabilità, ma anche a controllare le condizioni di chi si mette alla guida, anche per evitare che non si mettano in pericolo vite altrui.
Una cosa che noto spesso e sulla quale bisognerebbe fare forse più formazione è il modo in cui si fanno viaggiare i bambini nelle auto. Credo che bisognerebbe veramente portare su questo tema l'attenzione di tutte le istituzioni e fare delle campagne informative, oltre che aumentare i controlli, perché spesso vedo bambini tenuti in braccio, bambini seduti sui sedili, bambini che, pur non avendo né il peso né l'altezza adatta, sono già seduti sul sedile senza gli appositi seggiolini.
C'è anche tutto un tema di consapevolezza e di formazione che potrebbe tranquillamente essere preso in carico dalle istituzioni attraverso campagne informative e di sensibilizzazione, che potrebbero sicuramente servire a salvare vite umane.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
È un emendamento che insiste sul tema della sicurezza stradale. È dunque un tema sicuramente importante.
Purtroppo, è un capitolo che è stato fortemente ridotto, nel senso che vi erano quasi 300.000 euro e siamo scesi notevolmente, quasi a 200.000 euro.
Riteniamo che si debba ripristinare il Fondo iniziale; anzi, che si debba anche investire un po' di più. Sono connessi alle risorse nazionali del Piano nazionale per la sicurezza delle strade, ma sono fondi regionali e sono relativi all'avvio di progetti volti alla prevenzione, riduzione e controllo di incidenti.
Magari potremmo ipotizzare anche dei corsi nelle scuole o nelle università: è vero che esiste già il corso per l'acquisizione della patente di guida ma i luoghi e gli spazi di formazione ed educazione al corretto utilizzo dei veicoli possono essere tanti. Possono essere fatte campagne di pubblicità da parte della Regione; in effetti, gli incidenti stradali sono ancora una delle prime cause di morte (se si esclude la malattia, le morti sul lavoro e quelle nell'ambito domestico). Molti incidenti spesso sono in itinere, perché avvengono nel momento in cui ci si reca al lavoro, quindi rientrano nelle cause di morte sul lavoro.
Si può fare molto con gli interventi di prevenzione e di messa in sicurezza delle strade, perché talvolta sono proprio le strade, la segnaletica e quant'altro che rendono difficoltosa e pericolosa la stessa guida.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 135) presentato da Valetti, Andrissi, Bono Bertola, Campo, Frediani e Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Scusi, Presidente, ha richiamato l'emendamento n. 135) o n. 137)?



OTTRIA DOMENICO



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 135).



VALETTI Federico

Giustamente, i colleghi mi fanno notare che sono emendamenti simili, ma uno è incentrato sul sostegno alla sicurezza stradale per i Comuni, l'altro su Province e Città Metropolitane. Se si esclude il riferimento di legge, gli emendamenti appaiono identici.
Il problema della sicurezza stradale interessa tutte le infrastrutture stradali del Piemonte, quindi dobbiamo distinguere i fondi che supportano le Province da quelli che supportano i Comuni.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Sono i suoi colleghi che la stanno disturbando!



VALETTI Federico

Lo so, Presidente. Ma io confido nella sua titolarità di essere super partes.



PRESIDENTE

Devo fare un richiamo ufficiale ai suoi colleghi!



VALETTI Federico

Non faccia fare a me un lavoro che non mi compete; sarebbe anche piuttosto imbarazzante.
Come dicevo, quest'emendamento si riferisce al sostegno ai Comuni per l'implementazione di misure sulla sicurezza stradale, intese come misure di mitigazione del traffico, riduzione della velocità o, al limite, piste ciclabili, che spesso vedono anche l'intervento della Regione come ente coordinatore delle vie ciclabili regionali.
Abbiamo numerose vie ciclabili (pensiamo al famoso Progetto Ven-To), ma vi sono anche altri progetti di ciclabilità regionale che si intersecano all'interno dei Comuni e all'interno delle varie Province, e che cambiano di competenza. Sovente vi è un certo abbassamento della qualità dell'infrastruttura quando si entra all'interno dei territori comunali cui, peraltro, competerebbe la manutenzione e la progettazione di questi interventi. Tuttavia, spesso non sono effettuati con adeguata periziare e sostegno, perché i Comuni non dispongono né delle capacità tecniche n delle risorse.
Noi chiediamo, appunto, che con questi soldi si vada a intervenire proprio su questo aspetto di coordinamento della ciclabilità in un'ottica di sicurezza. In generale, la sicurezza può riguardare sia l'interazione del traffico esclusivamente automobilistico, sia l'interazione tra traffico automobilistico e traffico leggero, come la mobilità ciclabile e pedonale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento parliamo del cofinanziamento regionale del Piano nazionale sulla sicurezza stradale. La necessità è quella d'incrementare le attività connesse all'attuazione del Piano nazionale sulla sicurezza stradale, con particolare riferimento all'avvio di progetti volti alla prevenzione, riduzione e controllo degli incidenti stradali.
Credo che la strada percorsa fino a oggi, che prevede una "tassazione accessoria" agli automobilisti attraverso gli autovelox nascosti dietro i paletti delle strade, sia una misura sbagliata. Se vogliamo migliorare la sicurezza delle strade, sicuramente possono servire gli autovelox, ma non quelli nascosti, semmai quelli che rispettano la normativa. E magari non mettendo degli autovelox calibrati a 50 chilometri orari laddove il limite di velocità è invece di 70 chilometri orari, com'è successo in provincia di Novara! Ma chiudo la parentesi.
Oltretutto, parliamo di autovelox comunali sul territorio provinciale quindi siamo oltre l'immaginabile! Detto ciò - ho aperto una piccola parentesi - è necessario cambiare completamente il modo di concepire lo spostamento privato nelle città laddove è possibile. Occorre innanzitutto sfavorire i mezzi più inquinanti che emettono più particolato. Perché quando parliamo di mezzi e di sicurezza stradale, dobbiamo anche pensare alle conseguenze che questi mezzi provocano ai centri abitati. Dobbiamo quindi dare priorità ai mezzi a minor rischio per la sicurezza stradale e a minor inquinamento, quali la deambulazione o le biciclette.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 206) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato dal Consigliere proponente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 209) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato dal Consigliere proponente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 137) presentato da Policaro, Ravello.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato dal Consigliere proponente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 207) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato dal Consigliere proponente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 136) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riguarda l'investimento per le Province e riguarda la realizzazione di interventi sulla rete stradale di interesse regionale per le funzioni conferite dalla Regione alle Province, quindi pulizia stradale e manutenzione ordinaria.
Abbiamo avuto nel 2018 uno stanziamento di tre milioni 150 mila euro circa ma lo stanziamento del 2019 è di un milione 150 mila euro. Quindi, abbiamo ridotto a un terzo lo stanziamento per la manutenzione stradale a favore delle Province. Non mi pare che i problemi della viabilità provinciale siano risolti e che ci sia stato un incremento di qualità e di manutenzione tale da giustificare una riduzione dei fondi di due milioni di euro.



PRESIDENTE

Per cortesia, prego osservare un po' di silenzio.
Prego, Consigliere Valetti, prosegua.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente, per non delegare a un Consigliere l'ordine dell'Aula e il mantenimento del silenzio.
Dicevo che abbiamo una riduzione di due milioni di euro di stanziamenti sulla manutenzione della rete stradale provinciale.
Come dicevo, avendo un po' il polso della situazione anche da parte dei cittadini, non mi pare che vi sia stata una manutenzione della rete provinciale tale da giustificare una simile riduzione. Secondo noi, questo fondo va mantenuto, perché siamo in ritardo costante sulla manutenzione. È vero che il Piemonte ha una rete stradale molto capillare e difficile da manutenere, in particolare nei territori marginali, dove vi è anche una mancanza di sostegno della popolazione locale che presidia e paga anche le tasse, e quindi paga la manutenzione. Tuttavia, o decidiamo di tagliare fuori delle fette di Piemonte, dove togliamo le strade e lasciamo che la gente si muova a piedi o con i fuoristrada, oppure la manutenzione stradale va fatta.
Ridurre da tre a un milione i fondi è decisamente troppo, quindi l'emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle va nell'ottica di stimolare il dibattito politico su questo problema, perché richiede un aumento di 100.000 euro, che è del tutto simbolico e non sufficiente. Ma la Giunta con la sua approvazione darebbe un segnale politico sul fatto che tiene a questo tema.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Qui veramente siamo oramai alle parti in commedia sul tema della rete stradale provinciale.
Sappiamo tutti che abbiamo un gravissimo problema di deficit di funzionamento delle Province, in particolare di risorse per la manutenzione delle strade. Io vengo da una Provincia che ha 3.500 chilometri di strade provinciali e che, ai bei tempi, spendeva quasi 30 milioni all'anno di manutenzione (chiaramente inclusa la pulizia strade per la neve); Provincia che, negli ultimi anni, ha visto decurtarsi a meno di un terzo le disponibilità economiche per queste attività. Ovviamente la parte del leone la fanno i tagli statali e sappiamo che la Regione ha fatto qualche sforzo per cercare di fornire supporto.
Ci lascia, purtroppo, parecchio delusi vedere questa riduzione a un terzo (quasi sullo stile nazionale) dei soldi messi a disposizione delle Province per gli interventi sulla rete stradale d'interesse regionale. Magari sarà conseguenza del fatto che si è siglato l'accordo per il passaggio di strade regionali ad ANAS, però non mi risulta che, al momento, questo passaggio sia ancora avvenuto nei fatti e che ci siano dei nuovi piani di manutenzione o dei piani d'investimento. Per cui queste cose ancora cascano in testa alle Province e anche alla Regione.
Effettivamente abbiamo un fitto reticolo stradale, tant'è che mi pare che nel film "Angeli e demoni" i protagonisti sfuggono all'inseguimento della polizia, rifugiandosi nel dedalo di strade della provincia di Cuneo. Questo lo dico giusto come folklore, ma per dire che da fare c'è tanto.
La rete stradale è importante e la nostra rete stradale provinciale versa in condizioni veramente tristi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento vogliamo aumentare le competenze nel triennio 2019 2020-2021 di 100.000 euro sul capitolo 218311, "Spese di investimento a favore delle Province per la realizzazione di interventi sulla rete stradale di interesse regionale".
Purtroppo sul nostro territorio vi sono stati anche incidenti di mortali soprattutto nel VCO e sulla statale che porta alla Svizzera vi sono state delle frane e anche in Val Vigezzo. Il territorio, soprattutto laddove è montuoso, richiede continue manutenzioni e continui interventi per consentire la messa in sicurezza delle strade e della nostra rete stradale che è molto diffusa sul territorio provinciale.
È un capitolo molto delicato, che richiede continue risorse. Per questo motivo abbiamo presentato un emendamento volto a dare una maggiore capacità d'intervento economico-finanziario per interventi di manutenzione stradale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Stavamo informandoci su alcune provinciali particolarmente delicate e fragili come quella di Elva, e citavamo un altro Comune non della Provincia di Cuneo ma di Vercelli, che è anche un'area provinciale abbastanza delicata. Quindi, è importante andare a incrementare gli investimenti a favore delle Province per la realizzazione degli interventi provinciali o regionali.
In questo caso, i 100.000 euro servono giusto per la manutenzione ordinaria o per la pulizia stradale. Sul capitolo al momento ci sono un milione 150.000 euro, mentre l'anno scorso c'erano tre milioni e 100.000, quindi c'erano due milioni di euro in più. Sappiamo bene che anche nei Comuni succede spesso questo, cioè che quando mancano i fondi, si tende a tagliare i fondi per la manutenzione stradale e lo vediamo tutti i giorni.
A un certo punto, dovremo fare ben altro che ridurre i limiti di velocità nelle strade, perché le macchine sono più performanti. Le macchine sono più performanti, ma le strade sono ridotte molto peggio, quindi dovremo diminuire i limiti. Avremo il paradosso di avere un'auto media che ormai ha 150 cavalli e fa i 220 chilometri all'ora, ma deve andare a 50, perché il manto stradale è pieno di buche e rovinato, quindi si rischia non solo di spaccare una ruota, un cerchione o l'assale della macchina, ma proprio di farsi male fisicamente.
Chiedo che anche questa sia una priorità.
Una delle priorità che le Province ci chiedono, ad esempio, è lo spazzamento della neve. Non dico che quest'anno non ha nevicato, altrimenti domani viene giù una nevicata di mezzo metro e poi mi vengono a cercare fino a casa.



(Commenti del Consigliere Campo)



BONO Davide

L'ha detto il Consigliere Campo, quindi la colpa è sua.



PRESIDENTE

Beh, un po' di neve forse farebbe bene.
Grazie.
Emendamento rubricato n. 208) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale dà per illustrato l'emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 2) presentato da Gancia e Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione.



SINATORA Benito

L'emendamento propone di incrementare i contributi agli Enti locali per finanziare gli interventi per la sicurezza stradale (visto che rappresento l'Automobile Club Padania, è un problema che m'interessa personalmente).
È noto che la sicurezza è frutto di diversi fattori; tra questi, vi è la manutenzione delle infrastrutture, la segnaletica, oltre all'educazione.
Dobbiamo disincentivare i Comuni a fare cassa con gli autovelox per poter finanziare la manutenzione.
Sono stato veloce, ma abbastanza chiaro.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiarissimo.
Grazie, Consigliere Sinatora.
Emendamento rubricato n. 138) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento chiede 200.000 euro su ogni anno del triennio per l'infomobilità, anche in vista del nuovo affidamento ferroviario che, come sappiamo, tra dieci giorni, avrà il suo esito, nel senso che verranno aperte le buste dei concorrenti per la gestione del Servizio Ferroviario Metropolitano torinese, che è anche il servizio ferroviario più redditizio dal punto di vista del trasporto di utenti in tutta la Regione Piemonte.
Sarà necessario sempre di più.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate. Facciamo apposta a disturbare il Consigliere Valetti? Per cortesia!



VALETTI Federico

Presidente, c'è un complotto per estendere il mio intervento oltre i tre minuti. Quindi, ogni secondo di disturbo verrà interpretato come un secondo in più di intervento.
Come dicevo, l'infomobilità è assolutamente necessaria per fornire l'integrazione dei vari mezzi di trasporto pubblico, in modo che i cittadini piemontesi possano usare indistintamente il servizio pubblico senza doversi chiedere che biglietto devono acquistare, dove lo devono acquistare, qual è l'operatore che fornisce il servizio che gli serve.
Grazie all'infomobilità, presto tutto questo sistema sarà trasparente verso il cittadino, che deve solo stabilire dove deve andare, mentre il sistema di trasporto pubblico gli fornisce le alternative di trasporto che pu essere un mezzo pubblico automobilistico, ferroviario, tramviario o mezzi di car sharing o di altro tipo, anche di bike sharing.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia! Chiedo un po' di silenzio: lasciamo intervenire il collega Valetti affinché possa esporre il suo emendamento.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente, per aver citato la destra, visto che sembra che gli emendamenti siano esclusivo mandato del Movimento 5 Stelle, mentre la destra preferisce parlare nel sottofondo.
L'infomobilità è necessaria per implementare i servizi di trasporto pubblico, perché garantisce un'accessibilità maggiore ai servizi di trasporto pubblico. Gli ostacoli maggiori che riscontrano gli utenti sono nell'utilizzare più sistemi di trasporto senza doversi chiedere che cosa prendere, quindi spesso è necessario sapere che tipo di biglietto si deve fare.
Spesso i nostri treni vengono cancellati e quindi non viene garantito nessun rimborso sui biglietti, per cui si è costretti ad acquistare altri biglietti anche di trasporto su gomma per fare lo stesso percorso. Con l'infomobilità questo sistema dovrebbe essere superato, perché si ha la garanzia di poter scegliere il mezzo appropriato per lo spostamento senza essere sempre ostaggio dei malfunzionamenti o dei disguidi che, a oggi ancora sono ben lungi dall'essere risolti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Credo che questo sia un passaggio fondamentale per il miglioramento del servizio del trasporto pubblico locale, quello dell'infomobilità, unito anche alla possibilità di una bigliettazione unica sui mezzi pubblici e di un pagamento postumo, com'è stato anche presentato in una sperimentazione in II Commissione.
Questo consentirebbe all'utente di pagare successivamente, alle tariffe più contenute, in base agli abbonamenti più convenienti. Questo passaggio sarebbe proprio permesso anche grazie all'infomobilità. Sono passaggi fondamentali se noi vogliamo prendere quote di utenti del trasporto privato e portarli sul trasporto pubblico. Cioè dobbiamo far comprendere a questi utenti che il trasporto pubblico dà una garanzia di servizio, ma anche la garanzia di un servizio facilitato, con un pagamento postumo che, comunque consente di avere la scontistica massima e di avere una semplificazione anche nei tempi, di bigliettazione da parte dell'utente.
Laddove sono fatte queste sperimentazioni, importanti quote di utenti del servizio trasportistico privato sono passate al pubblico; però noi dobbiamo dare queste facilitazioni e agevolare la comprensione del sistema. Per farlo, bisogna investire nell'infomobilità. Questo è un passaggio fondamentale.
Vedo che lei, Presidente, annuisce, quindi credo che concorda con noi.



PRESIDENTE

Io la ascolto attentamente.



ANDRISSI Gianpaolo

La ringrazio, ci fa piacere perché, da quando abbiamo iniziato questa discussione importante, forse è il primo Presidente che ci ascolta con così grande attenzione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Infomobilità: cos'è? Nel senso che dove risiedo io, l'infomobilità non c'è l'infomobilità è data da pezzi di carta infilati dentro bustine di plastica appesi alla fermata del bus, sulla provinciale, dove non c'è neanche l'attraversamento pedonale e la fermata è da un lato solo della strada e dall'altro si scende direttamente all'incrocio. Quindi stiamo parlando di qualcosa che a Torino esiste, magari anche in qualche altro posto qua nei dintorni, ma nelle aree più lontane non c'è e sarebbe bene andare finalmente ad attuare in maniera più generalizzata.
Così come abbiamo apprezzato l'idea che si sta portando avanti del BIP anche se - veramente - con una faticosità e una lentezza tutta cuneese oserei dire. Piccoli passi, 50 persone in provincia di Cuneo che provano questa nuova tecnologia, che dovrà permettere di avere le migliori tariffe possibili per l'utenza, di incentivare il maggiore uso, eccetera, eccetera.
Ttuttavia, ancora non c'è, è veramente ancora a piccoli pezzettini, per cui non possiamo che chiedere di dare un "andi" (come si suol dire in piemontese) a questa operazione.
Dotiamo finalmente i servizi di trasporto pubblico locale di una tecnologia più pervasiva e veramente più generalizzata sia per il discorso del monitoraggio e per la bigliettazione, quindi il BIP, sia per tutto ciò che adesso consegue, quindi la possibilità di digitalizzare un'informazione che possa essere fruita da chi usa i mezzi pubblici ovunque si trovi, per cui io posso sapere quando e dove passa un autobus a Torino così come a Peveragno, a 12 chilometri da Cuneo, avendo lo stesso livello d'informazione e servizio. Questo, a maggior ragione perché in provincia i biglietti costano persino di più.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Ci tengo a intervenire soprattutto dopo questa suggestione di Peveragno come Torino! CAMPO Mauro (fuori microfono) Non come aria.



FREDIANI Francesca

Peveragno con l'aria di Peveragno, ma con i sistemi informativi di Torino: un sogno, praticamente. Ci trasferiremo tutti a Peveragno! Quest'emendamento chiede uno stanziamento di 200.000 euro per l'attuazione del Piano regionale dell'infomobilità. Facciamo riferimento alla legge n.
9/2007. In particolare, nelle motivazioni citiamo l'articolo 53, relativo all'innovazione tecnologica dei sistemi di trasporto, quindi tutte quelle metodologie che si possono mettere in atto per agevolare la mobilità possibilmente sostenibile, dei cittadini.
Come affermava il collega Campo, è un qualcosa più facile da trovare nelle città, dove si hanno facilmente informazioni sui tempi di arrivo dei mezzi è più complicato quando si va al di fuori dei centri urbani, dove forse è ancora più utile averlo. Pertanto, sapere con quali mezzi ci si pu spostare, quali sono le tempistiche di spostamento e le varie opzioni potrebbe sicuramente essere un servizio molto utile ai cittadini, tant'è che c'è una legge che norma questi aspetti.
Secondo noi, questa legge è sottofinanziata, tant'è che il nostro emendamento chiede di ristabilire la quota del 2018 anche per il triennio 2019-2021, in modo da garantire la possibilità di avviare nuovi progetti e raggiungere delle aree che al momento risultano scoperte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento presentato sempre nell'ottica di fare piccole modifiche, ma importanti. È importante stanziare 200 mila euro sul Piano regionale dell'infomobilità ai sensi della legge n. 9/2007, articolo 53 (lo diceva correttamente il collega Campo), non tanto rispetto ai treni, perch ci sono le App di Trenitalia ed altri servizi ferroviari, quanto riguardo agli autobus.
Qualche anno fa mi è capitato di prendere qualche autobus fuori dalla città di Torino ed è stata un'esperienza mistica, nel senso che alla fine mi sono dovuto arrangiare quasi con l'autostop: non si sapeva quando e se passava un autobus.
A Torino, per fortuna, il sistema informativo funziona (diciamo funzionicchia), nel senso che a volte si aggiorna un po' in tempo reale cioè il mezzo può accelerare o ritardare a seconda della velocità impressa dal conducente, anche se bisogna rispettare i limiti fissi, a seconda dei semafori e del numero di persone che salgono, ma almeno si sa più o meno a che ora passano i pullman e si può organizzare il proprio tempo in relazione a questo dato.
Fuori città è veramente un mondo molto più complicato. Tra l'altro, questo servizio avrebbe molto più senso fuori città, perché se a Torino un autobus passa ogni tre, cinque o dieci minuti, fuori città passa ogni 30 o 60 minuti e se si perde la corsa magari si aspetta anche un'ora il pullman successivo. Conoscendo esattamente gli orari dei passaggi, magari si potrebbe rimane di più in ufficio, oppure prendere un caffè al bar! In questo modo, agevoleremmo un po' la vita dei piemontesi che scelgono nonostante tutto, di utilizzare i mezzi pubblici.
Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo alla missione n. 11.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 70) è ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 12) presentato da Graglia, Rossi L., Bona..



PRESIDENTE

Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 58) presentato da Ravello, Policaro.



PRESIDENTE

Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo - tra l'altro, è una ricorrenza cui ormai abbiamo abituato l'Assessore Valmaggia - un incremento del contributo all'Associazione di volontariato Antincendi Boschivi.
La Giunta sa certamente quanto sia importante conoscere l'entità delle risorse per mantenere in efficienza un sistema che fa particolare riferimento ad attività che provvedono a un aggiornamento periodico come quello di formazione o di tutte le attività di manutenzione dell'importante parco mezzi in dotazione alle associazioni.
Non voglio approfittare dell'attenzione dell'Assessore per ricordare quanto sia importante il contributo all'associazione AIB nella lotta agli incendi boschivi e al sistema, più in generale, di protezione civile, perché sono certo che non sia necessario farlo, convinto che la sensibilità sia sufficientemente alta anche in relazione agli eventi cui abbiamo assistito cui hanno fatto fronte gli AIB, negli ultimi anni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravello.
Emendamento rubricato n. 139) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Sarò breve.
Quest'emendamento chiede uno stanziamento di 150.000 euro per le prossime tre annualità ed è destinato a incrementare le risorse per il corpo dei volontari AIB Piemonte (siamo sul capitolo 185871). Queste risorse devono servire a contribuire alla formazione e alla preparazione professionale dei volontari attivi per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi.
Purtroppo, sul nostro territorio abbiamo avuto esperienze recenti di gravi incendi e gli esiti nefasti sono ancora ben visibili. Tra l'altro, il rischio che episodi di questo genere si possano ripetere è piuttosto alto considerando il clima, il fatto che non piove da molto tempo e che il terreno, così come le piante, è particolarmente secco.
C'è, quindi, il rischio che tutto questo, unito alla stupidità umana, possa portare a nuovi episodi di gravissimi incendi. Poter contare sul corpo degli AIB è sicuramente una risorsa per tutti noi e bisogna garantire che queste persone siano formate, che possano affrontare i pericoli cui si espongono in modo consapevole, con tutte le cautele del caso. Tutto questo ovviamente, serve a tutelare noi dal rischio che gli incendi si propaghino e anche loro, nell'affrontare queste calamità senza rischiare la vita.
Ci sembra che una cifra di questo tipo possa essere trovata tra le risorse della Regione.
La nostra richiesta è di 150.00 euro per le prossime tre annualità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
In quanto ormai orfano del Terzo Valico, mi presto alla causa dell'illustrazione degli emendamenti.
Parliamo di AIB, di ulteriori fondi per questi volontari, per la loro formazione e preparazione professionale, che è fondamentale per sopperire a una mancanza dovuta alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato, che effettivamente agiva da coordinatore e da responsabile delle attività di spegnimento degli incendi boschivi.
Negli anni scorsi, specialmente nei primi eventi calamitosi di incendi, non solo nella nostra regione ma in tutta Italia, si è proprio sentita la mancanza di questo coordinamento e di questa attività del Corpo Forestale.
In questo caso, gli AIB sono stati l'elemento di forza e di resilienza del sistema nei confronti di un Corpo Forestale che veniva meno nel settore dell'emergenza degli incendi boschivi.
Per questo motivo, servono risorse per formare il personale, nuovo personale degli AIB, che vada a sopperire a questa mancanza. Si è fatto uno sforzo negli anni passati, specie dopo gli incendi della Val di Susa, che hanno evidenziato grandemente il problema, però bisogna ancora lavorare su questo fronte.
Quest'emendamento non fa altro che sottolineare e agire su questo tema.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Chiediamo 150.000 euro per incrementare risorse destinate a favore del Corpo Volontari Antincendio boschivi del Piemonte, contribuendo alla formazione e preparazione professionale dei volontari attivi per la prevenzione e lotta agli incendi boschivi.
È un tema su cui è importante intervenire. Siamo anche intervenuti con risorse nostre - e lo sapete - derivanti dal taglio degli stipendi dei Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, misura che riteniamo sempre attuale e importante, proprio per un segnale di vicinanza alla popolazione che ha tutt'altri stipendi rispetto a quelli che possiamo avere noi nonostante opinioni che abbiamo visto e valutato in questi anni.
Credo che 150.000 euro siano una misura importante che non destabilizza il bilancio della Regione Piemonte, ma con una funzionalità rilevante. In questi anni abbiamo anche smantellato il Corpo forestale, creando un ulteriore rallentamento e riduzione di efficacia negli interventi verso gli incendi.
Sappiamo che gli incendi derivano dalla scarsa manutenzione dei territori sempre più esposti a fenomeni atmosferici tipo la siccità, quindi la possibilità di inneschi dolosi (anche se non ho mai capito, in realtà, se esistono incendi che partono spontaneamente anche alle nostre latitudini anche se ormai le temperature sono molto alte anche da noi, ma forse sono più tipici di altre aree geografiche, ma tutto può essere).
In ogni caso, occorre intervenire rapidamente, celermente ed efficacemente.
Bisogna avere formazione e prevenzione del personale AIB.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Con l'emendamento puntiamo a incrementare le risorse destinate a favore del Corpo Volontari Antincendio boschivi del Piemonte, una voce di bilancio alla quale abbiamo contribuito anche noi, in seguito alle criticità emerse nel corso dell'anno scorso e del 2017.
Parlo delle problematiche di controllo degli incendi boschivi legate a tante questioni, soprattutto per un anno particolarmente secco, che aveva visto il rischio di incendi segnalato da ARPA già a fine primavera, e con alcuni eventi legati a un inverno secco (cosa che, tra l'altro, sembrerebbe ripetersi anche quest'anno).
Il tutto è anche legato al fatto che la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato, all'interno dell'Arma dei Carabinieri, ha portato alla necessità di ridefinire il Piano di intervento antincendi regionale che forse è ancora in attesa di essere realizzato.
Molta della capacità di supporto all'intervento per il contenimento degli incendi boschivi ricade su un corpo volontario, che spesso ricorre ad anticipare risorse, addirittura personalmente, per intervenire tempestivamente e appropriatamente sul territorio.
L'intento dell'emendamento è di garantire risorse a livello regionale proprio perché si possa lavorare in sicurezza e avere tutto quello che serve per intervenire prontamente e tempestivamente in caso d'emergenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Come Gruppo, avevamo dato delle risorse; avevamo accantonato le nostre indennità da Consiglieri e le avevamo versate a favore del sistema volontario dell'antincendio AIB.
L'esperienza dell'incendio della Val di Susa è stata importante e molto dura, ma sicuramente ha portato alla comprensione dell'importanza di investire in questo settore.
Anche sulle nostre Alpi, in annate particolari (purtroppo temiamo che, che con il cambiamento climatico, queste annate particolari possano ripresentarsi con una certa frequenza) abbiamo bisogno di un presidio antincendio importante.
Anche quest'anno vi è stato qualche focolaio qua e là, per esempio a Campo dei Fiori, nella zona limitrofa alla Provincia di Novara, in Provincia di Varese, dove un incendio importante ha ricordato l'incendio dalla Val di Susa.
È importante contribuire per far sì che il sistema dell'antincendio volontario, parte fondante dell'ossatura del sistema antincendio regionale sia fornito delle migliori attrezzature e abbia le migliori capacità operative coordinate dai corpi forestali dei Carabinieri forestali.
Per questo motivo, proponiamo di aumentare le risorse di 150.000 euro per il 2019, 2020 e 2021.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 59) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Il discorso che abbiamo fatto per la presentazione dell'emendamento precedente e i discorsi che ho sentito pronunciare dai colleghi fino a pochi attimi fa non avrebbero molto senso se a quelle proposte emendative non si accompagnasse una medesima proposta di emendamento al bilancio, con la quale prevedere un incremento di pari entità - quindi di 500.000 euro sul capitolo.
Però, scusi Presidente, devo dire che questo sottofondo mi disturba un po'.



PRESIDENTE

Colleghi, il collega Ravello lamenta il fatto di non riuscire a intervenire.
Vi prego di riprendere il vostro posto.



RAVELLO Roberto Sergio

Dicevo, con quest'emendamento chiediamo un incremento delle risorse per il Fondo regionale di Protezione Civile di pari entità rispetto a quello per l'Associazione antincendi boschivi del Piemonte.
Vi sono alcune questioni che riteniamo siano improcrastinabili e che richiedano tassativamente un intervento che non può che giustificare un impegno e un impiego di risorse.
Ad esempio, penso al fatto che circa il 50% dei mezzi della Colonna mobile regionale ha un'anzianità media di 14 anni. Penso ancora, ad esempio, ad alcune sedi: non so se la situazione sia sempre critica, ma ricordo che la sede del coordinamento provinciale di Asti era in condizioni assolutamente precarie, prossime all'inagibilità. Insomma, ci sono determinate situazioni che richiedono un intervento di emergenza.
Tutto questo, ovviamente, non per simpatia, o comunque non solo per simpatia nei confronti del mondo del volontariato di Protezione Civile, ma soprattutto - ed è lo stesso discorso che riguarda gli antincendi boschivi per garantire al sistema adeguate condizioni che gli permettono di rispondere al bisogno, così com'è sempre stato da quando il sistema è nato e da quando sul sistema si è investito.
Non si può pensare di vivere di rendita. Il sistema di Protezione Civile richiede un contributo continuo e non emergenziale, non straordinario. Ma evidentemente, questo messaggio non è così chiaro a tutta la Giunta.
Su questo mi aspetto una risposta puntuale e un'attenzione particolare da parte dell'Assessore Valmaggia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravello.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 30) presentato da Graglia, Rossi L., Bona.



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 210) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 50) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Non vi annoierò ricordando e snocciolando i dati (come faccio sempre, ogni volta che parlo di questi argomenti) rispetto alla fragilità dal punto di vista idraulico e idrogeologico del territorio della Regione Piemonte, e di quanto la Regione Piemonte, così come ormai tutte le altre Regioni italiane, sia soggetta al ripetersi di fenomeni importanti di calamità naturali che richiedono non solo interventi in emergenza, ma soprattutto interventi di ripristino.
Con quest'emendamento chiediamo di aggiungere tre milioni di euro per ogni anno del prossimo triennio a copertura della legge n. 38, per sostenere gli interventi e la realizzazione di opere di soccorso e ripristino a seguito di calamità naturali.
Il tema, peraltro, mi pare sia stato trattato anche nelle scorse ore dal Presidente Chiamparino, che ha lamentato una scarsa attenzione da parte del Governo nazionale su questo fronte. È evidente che anche in questa partita non si può aspettare che sia solo un attore a recitare una parte, ma l'attenzione deve essere corale. Quindi se è legittimo chiedere un'attenzione da parte del Governo nazionale, non si può non dare il buon esempio e garantire concretamente un'attenzione anche a livello regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravello.
Emendamento rubricato n. 211) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 212) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 8) presentato da Gancia e Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione.



SINATORA Benito

Se la presente maggioranza vuole ascoltare la futura maggioranza, mi farebbe una cortesia.
Come si diceva per l'emendamento precedente, il territorio piemontese è stato anche recentemente martoriato da disastri di natura idrogeologica.
Ecco perché si ritiene di aumentare di due milioni di euro la previsione di spesa del capitolo dedicato agli interventi necessari a fronteggiare gli eventi calamitosi verificatisi sul territorio regionale.
Solo così le Amministrazioni locali, le imprese e i cittadini potranno avere risposte veloci e serie da parte dell'Ente Regione nel caso dovessero verificarsi eventi calamitosi, cosa non prevedibile e speriamo non auspicabile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 14) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 213) presentato da Vignale, Fluttero e Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 140) presentato da Frediani, Bono, Bertola Andrissi, Campo, Mighetti e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento chiede uno stanziamento di 229.875 euro per il 2019 e di 1.000.000 di euro per il 2020 e 2021. È un finanziamento destinato al capitolo 179580, relativo a contributi una tantum a sostegno della natalità per i residenti in Piemonte. Facciamo quindi riferimento alla legge regionale 1/2004.
Questo capitolo risulta finanziato per il 2019 per una cifra pari a 770.125 euro, ma non risulta per nulla finanziato per le annualità 2020 e 2021.
Abbiamo quindi pensato di proporre un'integrazione per l'anno 2019 per arrivare alla cifra di 1.000.000 per l'appunto.



PRESIDENTE

Mi scusi se la interrompo.
Consigliere Cassiani, la collega Frediani sta intervenendo e lei dà le spalle.
Non si può lavorare in questo modo.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Dicevo, chiediamo 1.000.000 per le due annualità successive.
Si tratta di una misura che si applica nell'ambito delle politiche per la famiglia, per il sostegno alla natalità. È una misura rivolta ovviamente a tutti i cittadini residenti in Piemonte. Sappiamo che il calo demografico nella nostra Regione è quantomai attuale e preoccupante. Abbiamo una popolazione che invecchia ogni giorno di più e non abbiamo nascite che possano compensare questo invecchiamento generale della popolazione.
Bisogna investire sulla famiglia. Bisogna sostenere la natalità.
Ovviamente, servono risorse adeguate per farlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Il tema della denatalità italiana è oramai all'attenzione anche della pubblica opinione da qualche anno e purtroppo le cifre ogni anno peggiorano. Anche quelle del 2018 sono state peggiori rispetto a quelle dell'anno precedente.
È, in particolare, triste il fatto che molti rinunciano addirittura al primo figlio. Quindi, è una situazione che vede una difficoltà anche solo nel ricambio della popolazione esistente.
A questo proposito, purtroppo, non possiamo che sottolineare la continuità delle nostre posizioni.
Mi ricordo, avendo partecipato a tante campagne elettorali da quando è nato il Movimento, che già prima della tornata elettorale cui partecipammo nell'anno 2013 si parlava della legge sulla famiglia, della necessità di sostenere in maniera strutturale la famiglia in termini di supporto anche alla genitorialità. Se n'è parlato tantissimo, ma poi alla fine questi aiuti, in maniera veramente strutturale, in termini di servizi e in termini di supporto sono sempre stati sporadici e discontinui.
Mi ricordo, nell'epoca in cui ho partecipato al sostegno alla natalità nella mia provincia e in cui ho avuto due figli nell'arco di un paio d'anni, per il primo figlio ci fu una misura all'epoca nazionale, che era un prestito a tasso agevolato fino a 5.000 euro, e per il secondo figlio questa cosa già non esisteva più. Inoltre, immaginatevi che era un prestito, non era neanche una misura una tantum a favore della natalità e comunque, era una tantum.
Stiamo parlando veramente di un'assenza di misure; con la Giunta Cota si fece un bonus bebè (pannolini e cose di varia natura), ma a livello strutturale ben poco. Quello che stiamo chiedendo qui è veramente il minimo sindacale che, di nuovo, è una tantum. Ovviamente è uno stimolo a ragionare in termini più strutturali, anche se bisognerebbe provare a fare veramente un discorso più ampio sulla tematica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Riteniamo quest'emendamento un altro emendamento importante, tra l'altro credo anche condivisibile dall'Assemblea. Poi la questione tratta sempre risorse, ma forse sulla misura che era stata lanciata la scorsa legislatura c'erano state tante polemiche dietro, perché sul cosiddetto "bonus bebè" sembrava che i soldi non ci fossero e poi sono arrivati molto in ritardo.
Però è stato comunque un aiuto alle famiglie insieme a tutta una serie di aiuti che si stanno ponendo. Prova ne è che anche voi adesso avete lanciato in fotofinish, nell'ultimo mese prima della campagna elettorale, una misura di sostegno alle famiglie che hanno bambini un po' più grandi, nel senso che vanno ai nidi, quindi di due-tre anni di età.
Quindi, anche il bonus bebè a zero-sei mesi, che è il momento in cui forse si spende di più, anche perché c'è la pratica indotta di utilizzare i pannolini usa e getta, che già il nome stesso fa capire come si sia perso di significato (panno di lino, ma adesso dovremmo chiamarlo panno di plastica, panno plastica). A parte questa valutazione, ci sono magari le spese maggiori per l'alimentazione, le spese mediche se ci sono problemi di salute e quant'altro. È il momento un po' più difficoltoso, che mette alcune famiglie troppo in difficoltà sulla progettazione della genitorialità e sul futuro.
Anche una misura come il bonus bebè, criticata in anni passati perché non era stata probabilmente pubblicizzata bene e fatta funzionare bene, pu essere una misura che va ad aiutare una regione che invecchia, una regione che non fa figli e una regione che quindi è in difficoltà anche dal punto di vista previdenziale, sanitario e socio-assistenziale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente c'è anche il discorso dei pannolini usa e getta.
Sappiamo che adesso i materiali assorbenti sono stati riconosciuti nell'End of Waste nel Consorzio Priula, quindi questo impianto può essere sicuramente diffuso, perché incentivando i pannolini lavabili vi sono delle famiglie che non cambiano idea e continuano a percorrere la strada degli usa e getta. Immaginare però di riciclare materiali che oggi sono riciclabili è sicuramente importante, ma sarebbe anche importante incentivare con il bonus natalità questo tipo di percorsi virtuosi dal punto di vista ambientale.
Certo, il Piemonte è una regione che perde abitanti di anno in anno e che ha un tasso di natalità molto basso. Quindi, occorre andare incontro alle esigenze economiche e programmatorie di una famiglia.
Essendovi purtroppo molti giovani con un tasso di disoccupazione giovanile molto elevato e un precariato purtroppo sempre presente sul territorio nazionale e regionale, riesce difficile alle giovani coppie di programmare di avere dei figli e di far crescere i componenti familiari. Però se la Regione ha intenzione di mettere delle risorse, questo può essere un aiuto a chi è in un momento d'indecisione nel percorrere la strada di incrementare i componenti familiari.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 31) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 142) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento è finalizzato ad aumentare le risorse per le annualità 2020 e 2021 per un importo rispettivamente di due milioni e di un milione e 200.000 euro per il capitolo 153020, che è quello destinato alle "Risorse regionali per la copartecipazione al fondo nazionale per il sistema integrato di educazione e di istruzione".
Quindi, siamo nell'ambito del decreto legislativo n. 65/2017, sull'articolo 12 in particolare. È il decreto legislativo che ha istituito il sistema integrato di educazione e istruzione per la fascia che va da zero a sei anni e che aveva come finalità quella di riconoscere il valore anche educativo e formativo della scuola dell'infanzia.
È una finalità sicuramente condivisibile, che riconosce l'importanza nel percorso formativo dei bambini, che poi diventeranno persone adulte, di questo importante momento di inserimento nella società, che avviene nei primissimi anni di vita.
Ricapitolando, dal punto di vista delle risorse, chiediamo che si mantengano i fondi e le assegnazioni finali; nel 2018 erano pari a tre milioni 135 mila euro, lo stanziamento iniziale era pari a quattro milioni di euro per il 2019 e a due milioni di euro per gli anni 2020-2021.
Quest'emendamento è finalizzato al mantenimento di queste risorse.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, siamo di nuovo a chiedere il mantenimento delle assegnazioni previste. Nuovamente interveniamo su un capitolo di spesa che ha visto sparire dei fondi con il maxiemendamento di Giunta.
Quello che possiamo dire è che sono le risorse regionali per la copartecipazione al Fondo nazionale per il sistema integrato di educazione e istruzione. Noi ogni anno siamo a difendere questo tipo di misure proprio perché il supporto all'istruzione e a tutta la questione della formazione e dell'istruzione e dell'abbandono scolastico è un tema che ha segnato questa legislatura, fin dalle polemiche iniziali, anche in relazione ai voucher per le famiglie e agli assegni di studio.
È sempre stata un po' una pantomima sull'effettiva disponibilità di risorse per l'anno in corso e su quanto programmato per gli anni successivi. Per questo, vedere l'emendamento di Giunta, che andava a riordinare tutti i capitoli di bilancio dopo tutte le discussioni già sostenute ed emendamenti pronti e già presentati in Commissione, ci ha lasciato di nuovo molto perplessi nello scoprire significative decurtazioni a questo capitolo di spesa.
Con quest'emendamento, chiediamo il ripristino dei fondi per le annualità 2020-2021.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Com'è stato detto, quest'emendamento interviene sugli anni 2020-2021 sul tema della compartecipazione regionale al Fondo nazionale per il sistema integrato educazione e istruzione, quindi alla luce della normativa dal decreto legislativo n. 65 del 2017 che prevede, sostanzialmente, un'unica integrazione tra i nidi, le scuole materne e le classi primavera (sostanzialmente, la fascia d'età zero-sei anni).
Vediamo che nel 2019 si è fatto uno sforzo interessante, nel senso che nel 2018 erano assegnati tre milioni e cento, adesso siamo arrivati a quattro ma nel 2020-2021 scendiamo a due milioni: c'è un po' un'altalena.
Insieme al cofinanziamento che abbiamo visto all'utilizzo dei fondi europei, di cui si è detto nei giorni scorsi con la conferenza stampa dalla Giunta, vorremo capire come si stabilizzano queste risorse. Vediamo sempre un saliscendi nelle risorse che non permette, forse, di fare una politica stabile, coerente e unitaria.
Oppure servirebbe comprendere se un capitolo diminuisce ed è sussidiato da un altro capitolo magari di fondi europei. Non lo dico per quest'anno perché tanto non si farà, ma per capire le misure anche in questo senso ossia il sostegno all'educazione nella fascia dei più piccoli, perché è importante dare una continuità e seguirla negli anni nel bilancio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 32) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 141) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento, che poi immagino vorrà illustrare anche il Consigliere Campo che sul tema si era speso parecchio, chiede un aumento delle risorse per il 2019 di 62.400 euro. Sono risorse destinate al capitolo 112042, che è quello riferito alle spese per l'attività del Servizio Adozioni Internazionali, quindi facciamo riferimento alla legge n. 7 del 2018 articolo 12, per garantire una copertura costante per il prossimo triennio.
Le assegnazioni finali del 2018 erano pari a zero euro, lo stanziamento iniziale per il 2019 vede un importo di 457.600 euro per il 2020 e di 520.000 per il 2021.
Si tratta di un servizio importantissimo, che consente di offrire alle famiglie un supporto attraverso prestazioni professionali specialistiche quindi un percorso di accompagnamento e di consapevolezza per le famiglie che decidono di intraprendere il percorso che li porta poi all'adozione di un bambino che proviene al di fuori del nostro Paese.
Si tratta, quindi, di un'attività importantissima, svolta da questo ente che è stato internalizzato, che rimane un'eccellenza della nostra Regione e la cui attività è riconosciuta anche a livello nazionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questo è un tema su cui abbiamo condotto un lunga battaglia negli anni precedenti e durante questa legislatura per cercare di salvaguardare l'unico ente pubblico italiano che si occupava di adozioni internazionali.
Ente pubblico riconosciuto a livello internazionale e, addirittura, unico interlocutore italiano in alcuni Paesi esteri che pretendono il fatto che l'interlocutore sia un ente pubblico. Un elemento, tra l'altro, pietra di paragone, preso a modello addirittura in una proposta di legge a livello nazionale da una parlamentare del PD; proposta di legge che avevamo sottoscritto anche noi nella precedente legislatura.
È un tema che seguiamo con grande attenzione e per il quale riteniamo fondamentale la presenza di una pietra di paragone pubblica, di un ente che, magari, abbia anche un ruolo di monitoraggio delle operazioni che vengono fatte sulle adozioni internazionali in Italia da altre entità e che, purtroppo, molto spesso, sono state anche agli onori della cronaca proprio negli ultimi anni per pratiche molto poco virtuose, in particolare con alcuni Paesi africani, che hanno bandito il nostro Paese.
Un tema importantissimo, anche dal punto di vista delle garanzie occupazionali e per le professionalità importanti che si sono maturate negli anni in cui questo ente ha operato con le risorse necessarie.
Purtroppo la Regione ha faticato a riconoscerlo, in questa legislatura, che ha visto un'internalizzazione di questo ente.
Devo lamentare, purtroppo, il fatto che quando si decise di internalizzare l'ente, si fece un ordine del giorno che venne approvato affinché venisse trovata una soluzione per garantire il dinamismo, dal punto di vista economico e finanziario e per permettere l'anticipazione di cassa.
È un emendamento veramente importante.



PRESIDENTE

Consigliere Campo, lei ha una naturale tendenza allo sconfinamento. Il tempo è quello che è, può riprendere il discorso sul prossimo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Abbiamo affrontato il tema della soppressione, sostanzialmente dell'Agenzia Regionale delle Adozioni Internazionale (ARAI), seguendola con attenzione, soprattutto grazie all'intervento del Consigliere Campo e facendo sì che non venissero disperse le competenze e la credibilità creata negli anni con l'attività di questa importante Agenzia.
Ora l'attività viene svolta in Assessorato, sostanzialmente, quindi chiediamo solo che almeno le risorse non vengano ulteriormente compresse per pagare il personale e le procedure che sono costose. Si parla di adozioni internazionali, di rapporti con Paesi esteri, di analisi della documentazione per evitare fenomeni incresciosi come la compravendita e la tratta di bambini anche per finalità nude e crude dell'adozione ma che comunque, sono fenomeni da perseguire e non da agevolare.
È un'attività difficile e costosa; abbiamo notato un'ulteriore diminuzione del finanziamento nell'anno 2019 rispetto anche al 2020-2021. Mi sembra siano 62.000 gli euro che mancano all'appello; non è una cifra enorme, ma è ovvio che 60.000 qua e 60.000 là alla fine diventano una cifra importante.
Crediamo - poi vedremo nel complesso delle politiche sociali - che la somma che chiediamo non sia enorme. Si sono trovati nel 2020, non nel 2019, per ipotetici assegni di cura. Penso che tutti insieme potremmo trovare un milioncino, magari appunto già nel 2019, per tutta una serie di misure delle politiche sociali.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 143) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Questo è un emendamento importantissimo, e non lo dico con ironia. Chiede uno stanziamento di 931.815 euro per il 2019 e di un milione per il 2020 2021.
Dico che è importantissimo, perché si riferisce a un aumento delle risorse disponibili per il capitolo 225066, relativo al fondo regionale per il potenziamento della rete di servizi per la prima infanzia. Quindi, ci riferiamo all'articolo 25 della legge n. 9/2007.
A cosa servono questi fondi? Servono a stanziare risorse a favore dei Comuni per realizzare interventi di adeguamento strutturale, messa in sicurezza, adeguamento impiantistico e miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie su immobili ospitanti nidi d'infanzia e micronidi.
Credo sia chiaro a tutti perché quest'emendamento è così importante: perch parliamo di luoghi in cui i nostri figli passano gran parte delle loro giornate.
Ci risulta che questo capitolo non sia finanziato dal 2012 e che sia previsto per il 2019 un importo di 68.185 euro, probabilmente per concludere qualche intervento, e poi zero per il 2020 e il 2021. Ritengo che questo fatto gridi vendetta e che la discussione del bilancio sia una buona occasione per dimostrare tutto l'impegno dell'Aula e soprattutto della Giunta nei confronti di questo tema, dimostrando attenzione alla sicurezza dei nostri bambini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, come ha precisato la collega Frediani, chiediamo d'incrementare le risorse disponibili per il potenziamento della rete dei servizi per la prima infanzia. Stiamo parlando di stanziamenti di risorse a favore dei Comuni, perché servono ovunque. I Comuni in Piemonte sono tanti e le strutture per l'infanzia purtroppo soffrono di una obsolescenza per scarsità di interventi, anzi a volte mancano del tutto.
Quello che chiediamo è un po' di forza e di risorse per mettere in sicurezza, adeguare gli impianti e migliorare le condizioni igienico sanitarie dei nidi d'infanzia e dei micronidi. Interventi che vedono un minimo finanziamento - purtroppo - sulla quota 2019 e pari a zero per i due anni successivi.
Purtroppo, parliamo di un definanziamento prolungato e i risultati sul territorio si vedono. Occorre dare struttura ai servizi a supporto delle famiglie. Quando parliamo di famiglie, parliamo di denatalità e di infanzia, ci riempiamo la bocca in loro difesa (il primo ammortizzatore sociale, ecc. ecc., la struttura portante del nostro Paese), però poi, nei fatti, le risorse, anche quando abbiamo i capitoli di spesa, non ci sono.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche i colleghi Andrissi e Valetti interverranno dopo di me ed esprimeranno la loro opinione su quest'importante emendamento, che prevede stanziamenti aggiuntivi per quasi un milione di euro l'anno, per interventi di adeguamento strutturale, messa in sicurezza, adeguamento impiantistico e miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie su immobili ospitanti nidi d'infanzia e micronidi.
Pertanto, oltre ad aiutare le famiglie in difficoltà nel pagamento delle rette (cosa giusta e sacrosanta, cosa che noi vorremmo fare in generale anche con il reddito di cittadinanza), si tratta, poi, di garantire la presenza di nidi e micronidi in condizioni accettabili, perché se mancano i sistemi di sicurezza e i sistemi antincendio, oppure se le condizioni igieniche e sanitarie sono precarie, è ovvio che non andiamo da nessuna parte, perché la sicurezza e la salute dei nostri figli viene prima di tutto.
Pertanto, credo che la spesa corrente vada bene, ma occorrono anche investimenti, quindi bisogna avere strutture adeguate e a norma. Il capitolo 225066 non è finanziato dal 2012 ed anche il previsionale 2019 non prevede risorse su questo capitolo. Occorre prevedere delle risorse, perch o sono previsti fondi di altri capitoli che vanno su questo tema, oppure risulta difficile dare una spiegazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
È stato evocato il mio intervento e quindi intervengo, ho preso questa grande decisione! Con quest'emendamento, chiediamo d'incrementare nel 2019 di 931.815 euro e nel 2020 e 2021 di un milione di euro le risorse disponibili per il capitolo 225066, "Fondo regionale per il potenziamento della rete di servizi per la prima infanzia", al fine di consentire lo stanziamento di risorse a favore dei Comuni per la realizzazione d'interventi di adeguamento strutturale, messa in sicurezza, adeguamento impiantistico e miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie su immobili ospitanti nidi d'infanzia e micronidi.
È un capitolo su cui non risultano risorse, quindi crediamo sia importante oltre che aiutare le famiglie nel pagamento della retta, che tra l'altro varia parecchio da Regione a Regione, perché ci sono delle Regioni che danno dei sostanziosi aiuti, e mi riferisco al Trentino-Alto Adige, che credo sia la Regione in assoluto.
C'è un brusìo, qui.



PRESIDENTE

Per cortesia! Capisco la stanchezza, ma ancora una mezzoretta e ce la facciamo.
Consentiamo al Consigliere Andrissi di parlare.
Prego.



ANDRISSI Gianpaolo

Dicevo che ci sono differenze da Regione e Regione. Ci sono delle Regioni come il Trentino-Alto Adige, in particolar modo l'Alto Adige, che aiuta le famiglie in modo molto significativo.
Quest'intervento invece è sulle strutture degli asili nido, per migliorare la sicurezza igienico-sanitaria.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 144) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento chiede uno stanziamento per il 2019 di 18.065,14 euro (anche questo è un emendamento ritagliato per arrivare a una certa cifra tra poco vedremo quale) e per il 2020 di 173.030 euro. La stessa cifra per il 2021.
Il capitolo di riferimento è il 225066, relativo al fondo regionale per il potenziamento della rete di servizi per la prima infanzia, quindi siamo nell'ambito della legge n. 9/2007, articolo 25.
Queste cifre dettagliate servono per ripristinare i fondi come da stanziamento finale nel 2018, quando era pari a 173.030 euro; mentre per il 2018 le assegnazioni finali risultavano essere 86.515.
Per il 2019, l'importo definito è di 154.964,86; mentre per il 2020 e il 2021 sono pari a zero.
Abbiamo letto, come diceva il collega Bono, gli articoli relativi ai fondi europei che la Regione mette a disposizione delle famiglie per integrare le rette per l'iscrizione dei bimbi ai servizi per la prima infanzia. Qui si tratta del fondo per il potenziamento delle rete, quindi cercare di offrire un servizio il più possibile diffuso e capillare, andando a dare una risposta a tutte quelle domande di servizio che non vengono soddisfatte con l'offerta attuale.
Si tratta di un sostegno fondamentale per le famiglie, soprattutto quando entrambi i genitori lavorano e c'è bisogno di affidare i propri figli ad altre persone, all'interno di servizi che siano il più possibile garantiti protetti e sicuri.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Continuiamo con la prima infanzia. Siamo di nuovo a chiedere che si sostengano le voci di bilancio che prevedono stanziamenti per la rete di servizi per la prima infanzia.
Continuo a dire: noi facciamo le leggi e abbiamo un quadro normativo ricco variegato e che prevede interventi interessanti e utili. Forse sarebbero da sistemare di nuovo in un quadro di Piano, un quadro di contesto che miri e abbia obiettivi chiari sotto diversi profili, tra cui la costruzione di una vera rete per i territori che verifichi, laddove ci sono le maggiori criticità e debolezze, quali sono le difficoltà che devono sostenere le famiglie che hanno bambini piccoli.
Pertanto, costruire una rete pervasiva su tutto il territorio regionale di servizi per la prima infanzia.
Questo è un elemento di partenza. Abbiamo le norme, abbiamo i capitoli di bilancio. Mettiamoci le risorse e magari si potrebbe ragionare di costruire finalmente un piano che traguardi gli interventi verso le famiglie e verso la popolazione (in questo caso verso la prima infanzia, ma in realtà tutte le età della vita familiare).
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento 144) agisce sul 2019, sul 2020 e sul 2021, con una competenza di poco più di 18.000 euro sul 2019, mentre sul 2020 e sul 2021 è pari a 173.000 euro per ciascuno degli anni. È il capitolo 225066, "Fondo regionale per il potenziamento della rete di servizi per la prima infanzia".
Il senso dell'emendamento è un ripristino dei fondi, come da stanziamento finale del 2018, pari a 173.030 euro.
La definizione di quest'emendamento non è altro che la definizione finale degli stanziamenti dello scorso anno; se, come Giunta regionale, nella scorsa annualità avete speso questa cifra, pensiamo che, giocoforza, anche in questa annualità sia necessaria la stessa cifra.
Per questo motivo, andiamo ad agire su questo capitolo, ritenendo che i fondi per il potenziamento della rete dei servizi per la prima infanzia siano necessari, particolarmente necessari, in un periodo di crisi economica come questo, per far sì che le famiglie piemontesi abbiano più servizi a loro disposizione e anche più flessibili.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mighetti.
Emendamento rubricato n. 214) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 215) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tali emendamenti sono dati per illustrati.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 145) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Interveniamo sul tema delle politiche sociali sulla disabilità e sulla non autosufficienza.
Il primo capitolo è il 153722 che, come sappiamo, negli ultimi anni è stato stabilizzato a 12 milioni di euro. Fortunatamente, in questo caso non c'è stata una diminuzione o un decremento, ma noi proveremmo - o abbiamo provato - a incrementare lo stanziamento su questo capitolo. Abbiamo inserito due milioni, due milioni e un milione, un po' anche per andare a prevedere un incremento sulle misure negli interventi sulla disabilità quindi sia i progetti di vita indipendenti, sia le borse lavoro e la domiciliarità, cioè tutti interventi che necessitano di risorse.
Non so se nell'ipotesi 2020, in cui dicono che la Regione traguarda 2020.
Tra l'altro ripeto - e lo rivedremo poi dopo nell'emendamento - le risorse sono solo più sul 2020. Sul 2021 non risultano stanziati 75 milioni di euro sugli extra LEA, ma solo nel 2020, quindi nel 2021 è ancora un punto interrogativo.
Per noi l'obiettivo "assegni di cura" dovrebbe essere quello originario della legge n. 10 del 2020 che, se non ricordo male, era di 90 milioni di euro. A oggi, ne avremmo stanziati 35 (cioè i 20 più i 15).
Chiediamo un'analisi reale del ritorno dell'intervento sulla domiciliarità cioè quanto la persona stia meglio a casa se accudita correttamente con un minimo di professionalità, che può essere acquisita dal familiare o tramite un vero e proprio badante, però con un minimo di formazione assistenziale non dico sanitaria, ma assistenziale, anche se molte delle misure fornite al disabile, come al non sufficiente, hanno per forza un esito sanitario in quanto l'alimentazione, la movimentazione, l'igiene e l'aiutare la corretta deglutizione sono tutte misure che, se non correttamente applicate, portano a problemi sanitari e addirittura ad exitus.
Per cui, sono tutte misure sanitarie.
Chiediamo risorse in più. So che è difficile trovarne, ma vediamo se si può.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo l'aumento di risorse nella competenza del 2019 e del 2020 di due milioni, e del 2021 di un milione, sul capitolo 153722, "Contributi per la realizzazione di interventi a favore della disabilità", legge regionale n. 1 del 2004, per consentire maggiore sostegno e assegnazioni finali 2018, come testé detto il Consigliere Bono di 12 milioni.
Crediamo vi sia spazio per incrementare le risorse. Riteniamo sia necessario incrementarle per interventi di domiciliarità educativa territoriale e borse lavoro per i disabili.
Il tema delle borse lavoro è un tema molto delicato; spesso e volentieri i datori di lavoro preferiscono pagare le multe piuttosto che offrire un posto di lavoro a una persona svantaggiata.
Se la Regione avesse intenzione di incrementare le risorse a favore di borse lavoro a sostegno anche della domiciliarità per curare al proprio domicilio queste persone, andremmo incontro ad esigenze molto importanti non solo in questo settore: pensiamo, ad esempio, al mondo della psichiatria, o al mondo dei carcerati, che spesso viene dimenticato ma che risente di grandi necessità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
È un intervento che stanzia due milioni di euro in più sugli anni 2019 e 2020 e un milione sul 2021 per interventi a favore della disabilità. Noi riteniamo che quest'incremento di fondi sia necessario per migliorare gli interventi di domiciliarità educativa territoriale e borse lavoro per i disabili.
Pensiamo, comunque, di cercare di innescare anche un cambiamento culturale all'interno della nostra società, che non dev'essere solo incentrata sulla produttività o sul valore della persona in quanto soggetto produttivo all'interno di un mondo economico, ma che deve valorizzare al massimo l'integrazione delle persone al proprio interno, e non può essere solo dipendente da criteri meramente produttivi...
Non è colpa di nessuno, la gente.
Scusate per i colpi di tosse.



PRESIDENTE

Stando assieme i germi circolano, c'è il pericolo che.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non si può impedire di tossire, però.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lasciamo continuare il Consigliere Valetti.
Prego, Consigliere Valetti. Se desidera, può continuare a parlare.



VALETTI Federico

Sto aspettando il silenzio.



PRESIDENTE

Il silenzio assoluto è difficile ottenerlo alle 18.45. Se vuole parlare parli, come hanno fatto tutti i suoi colleghi prima di lei.



VALETTI Federico

Altrimenti aspetto anche in silenzio.



PRESIDENTE

Vi prego di consentire al collega Valetti di intervenire.



VALETTI Federico

Può darsi che la qualità dell'aria su cui così tanto ha fatto questa Giunta abbia qualche effetto sulla salute dei presenti!



PRESIDENTE

Vuole continuare a parlare, collega Valetti, o vuole interrompere il suo intervento?



VALETTI Federico

Io non sento neanche la mia voce.



PRESIDENTE

Io la sento, però.
Coraggio, collega Valetti, concludiamo questa serata in maniera civile così come l'abbiamo cominciata.
Finisca il suo intervento, se vuole.



VALETTI Federico

Ignoro serenamente le battute da parte della maggioranza, tanto il tempo passa comunque, quindi che parli o no non cambia nulla.
Anche perché parliamo di contributi per la disabilità, quindi se c'è tutta questa ilarità, ne prendo atto.
Dicevo, appunto, che vi è la necessità di integrare maggiormente gli interventi a favore delle persone con disabilità anche in età educativa per assicurare un livello d'integrazione che supera ciò che è il valore produttivo della persona, quindi far sentire le persone integrate nella società a prescindere da quello che può essere il valore economico del loro intervento, per creare una società in cui le persone stanno e vivono meglio.
Noi chiediamo uno stanziamento di cinque milioni di euro nel triennio per gli interventi a sostegno della domiciliarità educativa territoriale e le borse lavoro per i disabili.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente, ero leggermente disabilitato e mi sono dotato dei presidi.
Con quest'emendamento chiediamo di nuovo di incrementare i contributi per la realizzazione di interventi a favore della disabilità, per garantire almeno lo stesso importo per gli anni 2019, 2020 e 2021.
Sono interventi di domiciliarità educativa territoriale e borse lavoro per i disabili.
Solleviamo, di nuovo, il tema del disagio sociale, del fatto che abbiamo norme, abbiamo capitoli di spesa, avevamo anche previsioni di spesa significative su questi argomenti, ma purtroppo andiamo poi a disattenderle. Ricordo, però, che parliamo delle categorie più deboli perché di nuovo sono interventi a favore della disabilità; disabilità che in un territorio particolarmente complesso come quello piemontese spesso incontra difficoltà; un territorio che è fatto anche di tanti piccoli centri, di una viabilità complicata, di servizi di trasporto pubblico spesso inadeguati, che quindi dipende veramente tanto dagli interventi specifici.



(Brusìo in aula)



CAMPO Mauro

Io capisco che ve ne vogliate andare.



PRESIDENTE

Il Consiglio non è ancora terminato! O decidiamo tutti assieme che andiamo a casa oppure consentiamo al Consigliere Campo di intervenire. Fino a quando non decidiamo di andare a casa, il Consigliere Campo deve poter intervenire. Chi vuole può andare via, se desidera: firma, ma senza fare capannelli.
Prego, Consigliere.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Il concetto di base è sempre questo: nel momento in cui ci troviamo in un territorio che ha, anche per sua configurazione, delle aree marginali o delle aree con difficoltà maggiori, proprio per come è costruita anche la residenzialità sul territorio piemontese, che vede un unico grande centro di aggregazione nella città di Torino e poi tantissimi piccoli centri, è evidente che le persone più deboli avranno sempre più bisogno di interventi specifici.
Noi chiediamo, in questo caso, di supportare tali interventi a favore della disabilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale non è presente, quindi proseguiamo con gli altri emendamenti.
Emendamento rubricato n. 217 presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 146) presentato da Bono, Bertola, Frediani Andrissi, Campo, Mighetti e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento - lo illustrerò solo io - riguarda i servizi domiciliari per persone anziane non autosufficienti. Ci tengo a illustrarlo perch riguarda la legge n. 10/2010 (così viene riportato anche nel nome del capitolo).
Negli anni passati erano stati stanziati 15 milioni di euro, poi sono diventati cinque a causa del Piano di rientro; successivamente, una parte è stata spostata sulla sanità e ora non è ben chiaro chi copra queste risorse. Nel senso che alla fine abbiamo ricevuto, dopo una richiesta di accesso agli atti, lo split, ovvero la suddivisione dei fondi per gli anziani non autosufficienti delle ASL.
Sappiamo che ci sono 240 milioni di euro destinati alle RSA; ci sono una quarantina di milioni di euro per la domiciliarità e poi il grosso della spesa in più, circa 35 milioni, sono per i CAVS. Quindi non è aumentata n la spesa per la residenzialità, né quella per la domiciliarità.
Potremmo dire che nel 2020 ci saranno 20 milioni di euro in più, però nel 2020 ci sarà un'altra Amministrazione, ci sarà un'altra Giunta, ci saranno altri Consiglieri che faranno un altro bilancio, quindi è un po' una scommessa sul futuro; scommessa positiva, in questo caso, non negativa però chi lo sa. Vedremo cosa succederà.
Noi chiederemmo che si possano incrementare già nel 2019, che è l'ultimo anno di quest'Amministrazione regionale, gli stanziamenti per gli anziani non sufficienti, soprattutto per il tema della domiciliarità. Ma già da adesso, senza rimandare al 2020.
Grazie.



PRESIDENTE

Il Consiglio regionale termina qui.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.49)



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