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Dettaglio seduta n.400 del 07/03/19 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Accossato, Balocco, Bertola, Cerutti, Conticelli Ferraris, Molinari e Pentenero.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 342, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2019-2021"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 342, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2019-2021", di cui al punto 4) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana del 26 febbraio 2019 è iniziato l'esame del provvedimento. Il Consigliere per Appiano ha svolto la relazione di maggioranza e i Consiglieri Bono e Tronzano quelle di minoranza.
Nella sedute antimeridiane del 6 marzo si è svolta la discussione generale del provvedimento, cui è seguita la replica dell'Assessore Reschigna.
Nella seduta pomeridiana del 6 marzo è iniziata l'illustrazione degli emendamenti all'articolo 2, allegato 2.
Si prosegue con l'emendamento rubricato numero 23).
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 23) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 189) presentato da Vignale, Fluttero, Rossi L.
Bona, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 26) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a prendere posto. Consigliere Rossi, per cortesia, sì può accomodare al suo posto, così procediamo con i lavori del Consiglio?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Peraltro, fino a questo momento, non sono presenti i Consiglieri che possono illustrare gli emendamenti. Il Consigliere Vignale non è ancora arrivato, il Consigliere Graglia nemmeno.
Invito i Consiglieri a stare seduti al loro posto e ad acconsentire ai Consiglieri che devono intervenire di poter parlare.
Emendamento rubricato n. 116) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento chiede uno stanziamento per le prossime tre annualità di 50.000 euro ed è destinato al capitolo 187411 relativo alle spese per la formazione professionale dei maestri di sci e degli addetti al turismo.
Facciamo riferimento al decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 1972 e alla legge regionale n. 50 del '92.
Questo capitolo, ovviamente, serve per attivare dei corsi di formazione destinati proprio.



PRESIDENTE

Scusi un attimo, non sono solo i Consiglieri regionali che devono consentire lo svolgimento dei lavori, ma anche le persone che sono al di fuori del Consiglio, che invito a stare zitte.



FREDIANI Francesca

Stiamo parlando di un settore, quello dello sci, che è un settore trainante per la nostra regione nonostante la carenza di neve degli ultimi anni. Noi destiniamo parecchi fondi all'innevamento artificiale perché cerchiamo di sostenere, sbagliando o meno, questo settore, che attira sicuramente molti turisti nella nostra regione.
Questo capitolo, in particolare, è destinato alla formazione degli operatori ed è un tema importantissimo, perché è strettamente legato al discorso della sicurezza sulle piste. Purtroppo abbiamo assistito, anche quest'anno, a diversi incidenti sulle nostre piste, quindi è quanto mai necessario formare delle persone che poi, ovviamente, formano, al loro volta, degli sciatori, e mantenere costante il loro aggiornamento.
Il tema della sicurezza è un tema che va trattato da più punti di vista quindi dal punto di vista delle dotazioni delle piste e della sicurezza dei tracciati, ma il tema della sicurezza gestito attraverso la formazione degli operatori, quindi dei maestri di sci, è sicuramente un tema fondamentale.
Chiediamo, insomma, lo stanziamento di queste risorse per consentire l'attivazione dei corsi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, che prevede un contributo minimo di 50.000 euro per ciascuna delle annualità dal 2019 al 2021, prevede di aggiungere queste risorse su un capitolo che al momento non è finanziato, ed è il capitolo per l'attivazione di corsi di formazione per maestri di sci e gli addetti al turismo.
Chiaramente è un'iniziativa che andrebbe portata avanti dalla Regione iniziativa che potrebbe far sì che gli aspiranti operatori dello sci possano fare corsi all'interno della regione Piemonte e non in altre Regioni, magari confinanti.
Sullo sci abbiamo investito parecchio negli ultimi anni, questo invece è un capitolo che rimane vuoto, ma pensiamo che debba essere opportunamente finanziato, anche se con una somma direi minima e accettabile dal punto di vista economico.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Professionale per i Servizi Commerciali "Q. Sella" di Asti


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Professionale per i Servizi Commerciali "Q. Sella" di Asti in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 342, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2019-2021" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 342, ancora sull'emendamento n.
116) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Purtroppo, per degli eventi infausti la questione della sicurezza sulle piste da sci è tornata prepotentemente di attualità in queste ultime settimane. Ci sono stati incidenti, alcuni anche molto gravi, uno anche mortale.
Bisognerebbe quindi investire di maggiormente sul tema della sicurezza sulle piste da sci, anche tramite la formazione professionale dei maestri di sci, non insegnando loro a sciare perché, evidentemente, sanno sciare bene, ma formandoli anche e soprattutto sulla gestione dei folti gruppi che vengono portati sulle piste da sci, sui controlli e sulla sicurezza.
Inoltre, sono abbastanza evidenti, a chiunque frequenti un minimo la montagna, i cambiamenti e le mutazioni delle condizioni della neve.
Infatti, abbiamo assistito, forse da almeno un quindicennio, all'anno peggiore da questo punto di vista, con condizioni di neve veramente pessime, nel senso di neve ghiacciata o neve acquosa. Gli incidenti sono avvenuti per queste condizioni e bisogna quindi spiegare, anche a chi approccia allo sport montano, che è un po' come andare in bicicletta o su un mezzo motorizzato: le condizioni del manto nevoso differenziate e diversificate devono produrre un diverso comportamento. E questo pu passare solo tramite i maestri di sci.
È vero che i maestri di sci oggi si pagano i corsi (il capitolo è a zero per questo motivo), però un'aggiunta in più per fare dei corsi aggiuntivi sulla sicurezza in questo caso, visti gli incidenti che sono accaduti in questi giorni, noi crediamo sia una proposta intelligente, interessante e utile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente, quello che diceva il Consigliere Bono è un ragionamento molto importante, perché a seconda delle condizioni della neve la velocità dello sciatore cambia drasticamente. Sappiamo che la neve può variare di composizione in base alla temperatura e alle condizioni climatiche anche dei giorni precedenti, quindi è fondamentale spiegare allo sciatore che una pista che potrebbe essere sicuramente tranquilla in determinate condizioni ma può diventare estremamente pericolosa in altre circostanze.
Quello che è successo nei primi giorni di gennaio a Sauze d'Oulx o a Cesana (o comunque in quelle zone), dove una ragazzina, se ben ricordo, romana purtroppo è morta andando a sbattere contro le barriere antivalanga, è la testimonianza che in quei giorni la neve era molto ghiacciata, soprattutto al di sotto dei 2.000 metri di altitudine. Perché, poi, le condizioni mutano anche in base alle altitudini.
Non tutti hanno modo di parlare con i maestri di sci, per cui sarebbe importante dare un'informazione agli sciatori che in quelle giornate devono prestare particolarmente attenzione alla velocità. Perché anche un ragazzino di dieci o dodici anni sugli sci può facilmente superare i 100 chilometri orari! Questo è un dato veramente impressionante.
In più, le piste sono spesso affollate: anche solo le pinete lungo il percorso diventano delle pericolose barriere. Dunque, informare gli sciatori sulle condizioni delle nevi è sicuramente importante; occorre indicare che in determinate condizioni bisogna rallentare molto la propria andatura.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 190) presentato da Vignale, Fluttero, Rossi L.
Bona, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 191) presentato da Vignale, Fluttero, Rossi L.
Bona, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Illustrerò insieme gli emendamenti rubricati n. 190) e n. 191), visto che sono fra loro correlati e riguardano sempre la legge n. 2/2009.
Quest'anno, in qualche modo, ricordiamo che dieci anni fa questo Consiglio regionale votò la legge n. 2, unica legge in Italia di sicurezza sulla neve e di sostegno all'innevamento programmato, che garantisce che le più di 50 aziende di impianti di risalita e le decine di associazioni che gestiscono anelli di fondo possano avere un sostegno per la loro attività e per garantire le piste più sicure.
Perché questo per noi è estremamente importante? Perché riteniamo che sia una delle norme che ha impattato in modo migliore sull'economia montana piemontese? Perché non c'è valle alpina piemontese che non abbia un impianto di risalita (anche il più piccolo) o un anello da fondo. E, in particolar modo laddove esistono gli impianti di risalita delle piccolissime, delle piccole, delle medie e delle grandi stazioni, sono i veri motori dell'economia di quelle valli, non solo nel periodo invernale ma anche nel periodo estivo. Perché molto spesso chi sceglie una località la sceglie anche per un'offerta che nei mesi invernali l'impiantistica di risalita sa offrire. Questo non va in contrasto con i molti ragionamenti corretti che abbiamo fatto sull'avvicinamento alla montagna con il cosiddetto "turismo slow"; anzi, sono due strumenti che, in qualche modo si compenetrano l'uno con l'altro.
Potrei porre tanti esempi di realtà che hanno una grande presenza di turismo outdoor montano, ma che hanno anche una buona e grande presenza di turismo invernale. Poi lo dicono i numeri: un milione di sciatori ogni anno atterra all'aeroporto di Caselle. Il limite è che noi ne sappiamo trattenere in Piemonte solo 300.000.
Allora, noi crediamo che, da questo punto di vista, sia necessario continuare a garantire quelle risorse che hanno fatto sì che queste imprese, che sono uno strumento vitale per l'economia delle valli, possano rimanere aperte. Perché quei 10.000, 15.000, 20.000, 30.000 o 50.000 euro che vengono concessi per la garanzia delle piste sono anche lo strumento che ha consentito in questo decennio, soprattutto ai piccoli impianti di risalita, di rimanere aperti (perché, altrimenti, oggi non lo sarebbero).
Se nel decennio passato gli impianti chiudevano, dalla legge n. 2 a oggi cinque impianti hanno riaperto.
L'emendamento n. 190) prevede uno stanziamento di un milione sugli investimenti, perché la nostra legge prevede che vi debbano essere risorse per le revisioni generali, le revisioni tecniche e tutto quello che è necessario per garantire l'esistenza di questi impianti.
Invece, l'emendamento 191), al quale ho apposto una correzione, prevede uno stanziamento aggiuntivo di cinque milioni di euro nel 2019 e nel 2020. Ho modificato la posta del 2019 a tre milioni, semplicemente per far sì che avvenisse ciò che la Commissione ha licenziato e ciò che era nei patti con il Consiglio regionale, cioè fare in modo che quest'anno si svolga il bando saltato lo scorso anno, quando i quattro milioni, con il bilancio di assestamento, sono stati cancellati e messi nel 2019, garantendo che nel 2019 ci sarebbero stati due bandi, 2016/2017 e 2017/2018. Stiamo parlando di annualità lontane.
Questo era l'affidamento e proprio rispetto a questo abbiamo modificato anche nella legge omnibus, la norma; sennonché, abbiamo scoperto solo ieri mattina che è stato apportato un taglio di tre milioni di euro.
Ora, senza voler fare polemiche rispetto alle tante aggiunte che sono avvenute, anche quelle non prioritarie per la nostra Regione, credo che, a fronte di un'insufficienza di risorse per soddisfare tutte le legittime attese di un territorio, un'Amministrazione regionale dovrebbe individuare le priorità.
Per noi questa è una priorità.
Vede, Vicepresidente, nessuno mette in discussione il lavoro fatto sugli accordi di programma. L'articolo 3 della legge di bilancio del 2018 (o 2017, adesso non ricordo) io l'ho votato, perché quando un'iniziativa è positiva, almeno da parte mia, non vi è mai una contrarietà pregiudiziale però, come lei sa, gli accordi di programma riguardano un numero limitato di soggetti, mentre la legge n. 2 dà benefici a tutti i soggetti piemontese.
Non solo. Mentre gli accordi di programma prevedono un potenziamento o un miglioramento dell'offerta, la legge 2 consente a un'azienda di vivere. È come se noi avessimo potenziato delle auto alle quali però leviamo la benzina.
Noi crediamo che quella benzina, almeno non di più com'era l'emendamento originario, ma almeno quanto licenziato dalla Commissione (i quattro milioni di euro che annualmente vengono stanziati) debba essere mantenuta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Graglia, Rossi L., Vignale Bona.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 29) presentato da Graglia, Rossi L., Vignale Bona.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 24) presentato da Graglia, Rossi L., Vignale Bona.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Graglia, in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Le rubo pochi minuti per riprendere brevemente anche gli emendamenti precedenti.
Poiché riguardano la legge n. 36 e la legge n. 75, articolo 16, non vorrei finire questo mandato senza far salire la voce a favore delle Pro Loco, un mio personale un cavallo di battaglia e di tutto il Gruppo, quindi non vorrei lasciare questa pecca.
Torno un momento indietro, ricordando l'emendamento 23), sul quale chiediamo un milione di euro. Sarebbe una chiusura in bellezza, invece dei soliti 500 mila strappati al Presidente. Ogni anno la nostra proposta è di un milione sulla legge 36 e di 250 mila sulla legge 75.
Gli emendamenti 27) e 29) - se mi permette, li illustrerei insieme riguardano la legge n. 2, in particolare la sicurezza degli impianti di risalita, con particolare riferimento al patrimonio post-olimpico.
Se mi permette, farei anche il 24), che è subito dopo, che riguarda la legge n. 4: due milioni. Era stato fatto un bando ancora dall'Amministrazione precedente. Sarebbe importante riuscire a far scorrere la graduatoria.
Grazie mille.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Vicepresidente Graglia.
Emendamento rubricato n. 186) presentato da Vignale, Fluttero, Rossi L.
Bona, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

In realtà, è un subemendamento alla tabella presentata dal Vicepresidente però non c'è nessun problema ad illustrarlo.
Quest'emendamento riprende i ragionamenti che facevo prima, ma subemenda la tabella che il Vicepresidente ha presentato ieri mattina, cioè l'emendamento 84), andando a stanziare, per il 2019, quei tre milioni e 40.000 euro tagliati dal subemendamento presentato nella giornata di ieri come recita l'emendamento: "La presente variazione si rende necessaria per garantire le risorse necessarie a coprire le annualità 2016-2017 e 2017 2018".
Personalmente credo che, da questo punto di vista, non si possa non rimarcare come - e lo dicevo prima - vi siano delle priorità da un punto di vista numerico.
Peraltro, quest'annata, com'è evidente a tutti, è stata un'annata caratterizzata da scarsissime precipitazioni nevose, ma la nostra legge impone la necessità di garantire manti nevosi in assoluta sicurezza e tutta un'altra serie di disposizioni. Sarebbe stato sbagliato comunque, ma è doppiamente sbagliato prevedere un taglio in questo comparto, in un anno che ha visto moltissime stazioni pagare inevitabilmente sia il prezzo di una scarsa precipitazione sia maggiori oneri.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 194) presentato da Vignale, Fluttero, Rossi L.
Bona, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 192) presentato da Vignale, Fluttero,Rossi L.
Bona, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 193) presentato da Vignale, Fluttero, Rossi L.
Bona, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento n. 192) lo do per illustrato, perché riguarda sempre gli investimenti relativi alla legge n. 2.
Ci permettiamo anche in questo caso di ricordare la necessità di quest'attività, in particolar modo rispetto agli investimenti e ricordando che, quando parliamo di patrimonio impiantistico regionale, parliamo di un patrimonio che, nella grandissima parte dei casi, è patrimonio pubblico.
Almeno il 50% delle società di risalita, da quelle più grandi come Monterosa Ski alle medie e alle piccole, sono del pubblico, delle Comunità montane, dei Comuni quando, negli anni in cui gli imprenditori non riuscivano più a sostenere i costi della gestione di quella realtà, è subentrato il pubblico che poi dà in gestione a terzi le stesse stazioni.
L'emendamento successivo, il 193), riguarda i contributi alle Pro Loco, in particolar modo sulla legge n. 86 relativamente ai programmi di attività.
Riteniamo che, da questo punto di vista, le Pro Loco siano diventate il più grande strumento o uno dei più grandi strumenti di promozione del nostro territorio, non soltanto, come dice la parola, a vantaggio del luogo in cui sorgono, ma con un interesse che ormai è quello di centinaia di migliaia di cittadini che arrivano da altri luoghi del Piemonte o addirittura al di fuori del Piemonte per partecipare a iniziative.
Si tratta di iniziative che molto spesso hanno due risvolti: il primo è di carattere enogastronomico, ma in realtà è culturale rispetto alle tradizioni che, da un punto di vista culinario ma non solo, ricordano la storia di quel paese.
In secondo luogo, devo dire, un po' come gli emendamenti precedenti, che credo non ci sia strumento né norma che abbia un rapporto costi-benefici così elevato come quello delle Pro Loco e come quello degli impianti di risalita. Abbiamo alcune leggi regionali che stanziano molti milioni per effetti che sono difficilmente comprensibili o valutabili, mentre riusciamo facilmente a capire, senza alcun parametro economico, che le poche centinaia di migliaia di euro stanziate per le Pro Loco o i pochi milioni stanziati per l'industria della neve riguardano due realtà che promuovono il territorio, dando direttamente o indirettamente lavoro a decine di migliaia di persone.
Da questo punto di vista, crediamo che queste siano le norme prioritarie da finanziare, perché l'effetto che l'utilizzo del denaro dei cittadini ha con una ricaduta benefica e positiva sul territorio piemontese è elevatissimo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 45) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Passiamo agli emendamenti relativi alla missione 8.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 195) presentato da Vignale, Fluttero e Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento è estremamente importante rispetto alla finalità, cioè il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione. Ha uno stanziamento che è certamente non congruo alle necessità, cioè un milione di euro per ogni annualità.
Perché riteniamo che sia estremamente importante? Perché sempre di più vi è una difficoltà, da parte di condomini che non possono accedere ai benefici della legge sull'edilizia sociale perché hanno un reddito più elevato, ma non sono certamente persone che possono essere definibili né abbienti n del ceto medio. Sono persone che hanno certamente difficoltà a condurre una vita dignitosa con le risorse a loro disposizione e non possono accedere a benefici quali quelle delle case di edilizia sociale. Per questo ceto medio o ceto medio impoverito non vi è alcuna provvidenza.
Questo si ribalta non soltanto sulle famiglie e sulle persone, che sono la nostra attenzione primaria, ma si ribalta anche sui proprietari di case.
Questo porta a un effetto che è sempre peggiore, che è quello della non locazione, cioè piuttosto che non avere la certezza di prendere l'affitto ogni mese, lascio libera la mia abitazione.
Noi dal 2014, cioè dalla prima modifica della legge n. 3 - quella che invece di intervenire sulla legge stessa, intervenne sull'istituzione della norma, cioè la creazione delle tre ATC - abbiamo insistito rispetto al fatto che quella legge andasse modificata.
Riteniamo che vada modificata, perché o l'Ente pubblico diventa intermediario nei confronti del privato, per garantire il pagamento dell'affitto e, senza dover costruire più nessuna casa e senza dover acquistare più nessuna casa, fa semplicemente l'intermediario, anche da un punto di vista fideiussorio - un po' come avviene nelle dinamiche turistiche - oppure avremo un numero sempre maggiore di alloggi sfitti e un numero sempre maggiore di alloggi non a un prezzo calmierato. Cosa che invece, sarebbe possibile, perché è comprensibile a tutti che se io affitto l'abitazione di cui sono proprietario e ho la certezza che ogni mese ATC, e non un privato, mi paga l'affitto, è evidente che sono disposto anche ad abbassare la quota di affitto mensile.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 46) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 43) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 42) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 44) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tali emendamenti sono dati per illustrati.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 117) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
È un tema su cui siamo intervenuti ripetutamente in questi anni e, devo dire, anche con parecchie ragioni, perché la Regione non copriva quanto doveva della morosità incolpevole, riguardante i cittadini locatari degli edifici pubblici che non hanno la possibilità di pagare completamente il canone, quindi una quota spetta alla Regione (il 60%).
Dal 2014 (per circa tre anni) la Regione non ha coperto tale somma interamente; poi, è andata a recupero. Sappiamo che dall'anno scorso l'ha coperta interamente, però quest'anno vi è stato, prima, un taglio sostanzioso e, poi, con il maxiemendamento, sono stati rimessi dei fondi anche se ne mancano ancora per arrivare alla cifra ipotizzata (in Commissione, l'Assessore Ferrari ha presentato un dato che dovrebbe essere a completa copertura, di otto milioni). Pertanto, presentiamo l'emendamento per arrivare a completa copertura di quello che noi riteniamo un dato importantissimo.
A livello regionale sono anche stati attivati dei Tavoli e voglio dire una cosa in merito al Tavolo di Novara: non comprendo il comportamento del Direttore dell'ATC Nord, che ha abbandonato un Tavolo istituito con atto della Regione, per protestare contro una mancanza da parte del Comune. Il Tavolo non va strumentalizzato per fare delle richieste come ATC.
Questo è un comportamento, Assessore Ferrari, che noi non condividiamo assolutamente. Il tavolo deve essere utilizzato per svolgere un lavoro tecnico, che deve portare a riconoscere i morosi incolpevoli e i morosi colpevoli, facendo quindi una distinzione, ma non va strumentalizzato con atti di protesta. Le proteste si fanno con il Comune e questo può farlo anche la Regione, perché l'ATC è un ente strumentale della Regione. Non deve essere il direttore dell'ATC ad alzarsi dal Tavolo. È un comportamento scorretto, che consideriamo inaccettabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, come ha detto il collega Andrissi, cerca doverosamente di rimpolpare il fondo per le morosità incolpevoli, riportandolo allo stanziamento del 2018, di 7.800.000 euro. Pensiamo occorra fare un lavoro di controllo più attento per stabilire chi effettivamente è bisognoso e ha necessità dell'alloggio di edilizia popolare e quindi non riesce a pagare la retta per questioni reali, per problemi economici reali, distinguendo queste persone da quei furbetti che cercano di non pagare l'affitto.
Abbiamo visto che ci sono situazioni esplosive un po' ovunque, in Italia: vi è una situazione di quartieri degradati, per cui diventa un po' una lotta fra poveri. È importante che l'Istituzione faccia la differenza tra chi è veramente bisognoso e chi no, affinché i fondi vadano a chi ne ha effettivamente bisogno.
Noi chiediamo di mantenere le cifre storiche e di effettuare un migliore controllo. Siamo convinti che si possa raggiungere un numero di persone bisognose più alto anche con un controllo più attento, quindi dando più soldi a chi non riesce a pagare le rette, già basse, degli alloggi di edilizia convenzionata negli ATC. Chiediamo anche, se possibile, aumentando di un milione sul triennio, sul 2020 e sul 2021, di arrivare a otto milioni, che potrebbero coprire il 60% della morosità incolpevole.
Siamo ben lontani dal soddisfare le esigenze dei cittadini che si trovano in condizioni disagiate, ma proviamo a fare il meglio possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Mi chiedevo solo dove fosse il Vicepresidente Reschigna.



PRESIDENTE

Magari è uscito per un momento, come capita ogni tanto alle persone; ci sono, però, tre rappresentanti della Giunta. Lei può parlare lo stesso.



BONO Davide

Sì, sì, infatti parlo con l'Assessore Ferrari.



PRESIDENTE

Riferiranno le sue parole al Vicepresidente Reschigna. Non possiamo bloccare il Consiglio perché il Vicepresidente Reschigna è uscito un minuto.



BONO Davide

No, infatti, ma mi sembra sia più di un minuto. Se poi lo richiamiamo all'ordine.



PRESIDENTE

In genere non ha bisogno di essere richiamato; avrà avuto qualche ragione per uscire qualche minuto.



BONO Davide

Ero ironico, però.



PRESIDENTE

Diciamo richiamato in Aula. Poi, tutti possiamo essere richiamati.



BONO Davide

Ci mancherebbe.
Dicevo questo, perché l'emendamento è molto importante.
Noi sappiamo che c'era stato un taglio di 840.000 euro sul fondo della morosità incolpevole (il Fondo sociale), che è stato ripristinato. In origine, però, il fondo cubava otto milioni di euro. Ci è stato riferito che con la cifra impegnata nel 2018, che era un po' superiore ai sette milioni di euro (erano 7.800.000 euro), si copriva il 60%, in base alla legge n. 3/2010. Qui siamo a sette milioni e non credo che la morosità tenda a diminuire, semmai aumenterà (se non sbaglio, guardo sempre l'Assessore), pertanto ritengo che il milione di euro sia necessario.
Noi modificheremo l'emendamento, trasformando la cifra in un milione anche per il 2019, perché gli 840.000 euro sono già stati ripristinati dal maxiemendamento del Vicepresidente Reschigna.
Cerchiamo di capire se riusciamo ad arrivare ai due milioni o ai 7.800.000 per coprire il 60% della morosità incolpevole. Non vorremmo che anche quest'anno non coprissimo il 60% come da legge, quindi, Assessore Ferrari e Vicepresidente Reschigna, su questo punto chiediamo un supplemento d'istruttoria per valutare con attenzione il tema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo perché questi emendamenti sono tra i più importanti che abbiamo presentato e riguardano direttamente la vita di alcune persone che risiedono nella nostra regione e che versano in condizioni di difficoltà economica.
Quest'emendamento, che stanzia 1,8 milioni di euro sul 2019 e un milione per ciascuna delle annualità 2020 e 2021, vuole implementare il capitolo 171636, "Fondo sociale per la corresponsione di contributi per i servizi accessori all'abitazione destinato agli assegnatari di alloggi di edilizia sovvenzionata".
Chiaramente questi contributi per i servizi accessori rappresentano un aiuto molto valido e concreto verso molte famiglie, perché va da sé che anche rispetto al canone pagato, i servizi accessori alle volte sono un elemento dirimente, un elemento talvolta più pesante da sostenere dello stesso canone, quindi dare una mano alle famiglie piemontesi che non riescono, per varie difficoltà, ad arrivare alla fine del mese e pagare questi servizi accessori è un elemento veramente di pacificazione e di aiuto concreto a queste famiglie in difficoltà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questo è un tema che abbiamo trattato tante volte nel corso di questa legislatura e mi viene anche da ricordare che uno dei primi interventi legislativi che abbiamo fatto nel 2014 è stato proprio quello della riforma della governance delle ATC; riforma della governance cui avrebbe dovuto seguire un riordino complessivo del sistema, che però poi non c'è stato.
Evidentemente, nella gestione complessiva di tutti i problemi economico finanziari della Regione, il tema di nuovo delle categorie deboli, della difficoltà abitativa, in certi casi dell'emergenza abitativa, si è andato a sposare con l'aumento dell'indebolimento sociale diffuso legato al contesto economico generale e ha portato all'emersione in modo molto, molto forte della questione della morosità incolpevole.
Si tratta di una questione cui, purtroppo, questa Regione ha tardato a dare risposta, creando significativi disagi: io lo vedo tutti i giorni per quello che riguarda l'area da cui provengo. Di conseguenza, in alcuni casi siamo ridotti anche a fare concerti di beneficenza per supportare gente che, non riuscendo a ottenere risorse, rischia di perdere l'alloggio di edilizia sociale per morosità incolpevole.
Quindi la questione è fondamentale e quest'emendamento non fa altro che cercare di garantire il fatto che la Regione riesca ad adempiere a quella che è la sua specifica competenza, nonché un suo obbligo anche morale, di riuscire a far fronte al 60% della spesa per la morosità incolpevole, come da norma.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento importantissimo, come sottolineavano i colleghi nel loro interventi precedenti, chiede degli stanziamenti per le prossime annualità (1.840.000 euro per il 2019 e 1.000.000 per le annualità successive) per il capitolo dedicato al "Fondo sociale per la corresponsione di contributi per i servizi accessori all'abitazione destinato agli assegnatari di alloggi di edilizia sovvenzionata".
Si tratta di un tema molto rilevante e, come evidenziava poco fa il collega Campo, è un dovere della Regione far sentire la sua vicinanza e adempiere a questo compito importantissimo, che è quello di sostenere le famiglie che non possono permettersi di pagare l'affitto in alloggio ATC.
Il tema della povertà è un tema sicuramente molto sentito anche nel nostro Piemonte. Purtroppo, in questi anni abbiamo dovuto affrontare e stiamo tuttora affrontando le conseguenze di una grave crisi economica: tante famiglie hanno perso il loro reddito e molte non sanno più come far fronte alle spese più quotidiane, e la spesa per la casa è sicuramente una di queste.
Il tema della morosità incolpevole è quindi un tema che va affrontato, che la Regione ha il dovere di affrontare e noi crediamo che le risorse messe a disposizione non siano sufficienti, quindi con quest'emendamento chiediamo di ripristinare la somma, in quanto le assegnazioni finali del 2018 risultavano di 7,8 milioni di euro, mentre gli stanziamenti iniziali del 2019 ammontano a sette milioni di euro, per cui c'è stata una riduzione di 840.000 euro proprio con il maxiemendamento della Giunta.
Questa è dunque una richiesta di ripristino delle risorse.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 118) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo di aggiungere 1.240.000 euro e quindi di cancellare il taglio di 240.000 euro per l'Agenzia sociale per la locazione, di aggiungere un milione per il 2019 e di aggiungere poi un milione nel 2020 e 2021.
Diciamo che vi è un problema dei cittadini che privatamente cercano delle case in affitto, soprattutto quando l'importo dell'affitto si avvicina al 30% del reddito delle famiglie che cercano queste locazioni, quindi è stata un'iniziativa giusta questa dell'Agenzia sociale per la locazione, per crediamo che sia importante contribuire al successo di quest'operazione.
Per questo motivo, presentiamo quest'emendamento. L'Agenzia, in pratica, da un lato fornisce una garanzia al proprietario che fornisce l'alloggio in locazione, quindi da una parte viene messo a disposizione il proprio alloggio che riceve un contributo, a fondo perduto, per un valore massimo di 2.000 euro, e anche un fondo di garanzia.
Questo sicuramente può invogliare tanti proprietari, anche piccoli, di alloggi che spesso non si fidano a mettere a disposizione le proprie case e sarebbe anche un'importante iniziativa dal punto di vista delle nuove costruzioni. Non c'è bisogno di costruire quando abbiamo un numero sterminato di alloggi vuoti e si va anche incontro all'esigenza di limitare il consumo di suolo.
D'altra parte, per quelle famiglie che hanno la dichiarazione ISEE sotto i 26.000 euro, consente di avere delle mensilità coperte da fondi regionali ci sono tre scaglioni tra 26.000, 10.000 e 6.000 euro - di coprire fino a otto mensilità, e quindi di andare incontro anche alle esigenze di un nuovo nucleo familiare o un nucleo familiare in difficoltà, di avere una copertura, di non andare incontro a un possibile sfratto e di rassicurare i proprietari.
Noi crediamo che questa sia una strada corretta e giusta, che può dare dei benefici ai soggetti locatari e al proprietario ma, ovviamente, anche su questo settore, bisogna investire e dare gambe a un progetto che sicuramente, può dare grossi risultati, soprattutto in quelle fasce dove si va, come dicevo inizialmente, ad un utilizzo di fondi che raggiungono il 30% del budget familiare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un altro emendamento molto importante di edilizia sociale e, a differenza dell'altro sul fondo per la morosità incolpevole, per le case popolari e per l'ATC, questo riguarda l'edilizia privata, il libero mercato con l'intermediazione delle Agenzie sociali per la locazione.
A differenza dell'altro, dove il Vicepresidente Reschigna ha "trovato" le risorse per coprire il taglio effettuato nel documento di bilancio in Commissione, su questa riduzione di 240 mila euro non ha trovato copertura quindi anche su questo chiedo al Vicepresidente Reschigna - ovviamente immagino di avere l'assenso per competenza dell'Assessore Ferrari - se riusciamo a trovare 240.000 euro per coprire il taglio.
Mi spiego meglio. È una misura che funziona, almeno questo dicono i nostri Uffici, mentre altre misure come il salva sfratti e il sostegno agli affitti (misura nazionale che era cofinanziata dalla Regione) "tiravano" ma non funzionavano. I proprietari che hanno un affittuario che non paga anche se interviene la Regione con un fondo, prendono i soldi e poi procedono allo sfratto per morosità, ma questa è una misura che interviene all'inizio, interviene per fare incontrare domanda e offerta.
Come diceva il Consigliere Andrissi, non c'è bisogno di costruire altre case, perché ce ne sono tante vuote e sfitte. La domanda è, magari, un po' debole e un po' fragile, quindi c'è bisogno di andare a un canone calmierato e spesso concordato, un po' sotto la cifra di mercato, con una garanzia che la Regione intervenga laddove ci sono difficoltà e mancanze così anche il privato proprietario è intenzionato a dare in affitto l'alloggio perché c'è la Regione che interviene con i Comuni come garanzia.
Noi chiediamo uno sforzo per trovare almeno 240.000 euro su questo bilancio. Se c'è il consenso, noi modifichiamo l'emendamento che prevede invece, un milione in più. Se c'è il consenso sui 240.000 euro noi siamo d'accordo, quindi chiediamo al ricevente, Vicepresidente Reschigna, di fare tutti insieme uno sforzo per trovare la copertura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Intervengo a sostegno della richiesta del Consigliere Bono.
È necessario fare uno sforzo per cercare di trovare queste risorse. Come diceva il collega rispetto all'emendamento precedente, che pare abbia trovato soluzione, così come su molti emendamenti proposti e illustrati nella giornata di ieri, su questo tema, invece, ancora non si sono state date risposte.
Al momento attuale pare che non ci sia l'importo necessario a sostenere questa misura. Una misura importantissima perché, come dicevano sia il primo firmatario che il Consigliere Bono, parliamo di diritto alla casa e ne parliamo con una misura che cerca di sostenere l'incontro tra domanda e offerta, cercando quindi di dare anche una garanzia ai proprietari di case sfitte che mettono a disposizione le loro abitazioni per questo tipo di inquilini, avendo la Regione come garante e come tutela del rapporto che si va ad instaurare.
Da parte dei proprietari, molto spesso, c'è proprio il timore di affittare la casa sia perché si rischia, a volte, di affittarla a inquilini che non si comportano proprio in modo corretto - e a volte si faccia fatica anche a mandare via - sia perché non c'è garanzia di avere il pagamento dell'affitto. Tutte queste paure possono essere superate e possono trovare risposta con questa misura, che merita di essere sostenuta da tutti i punti di vista.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'altra misura è destinata a mettere in conto la domanda di alloggi e l'offerta da parte di privati che spesso sono restii a mettere in affitto le proprie proprietà per il timore che, effettivamente, non venga corrisposto loro l'affitto da parte del locatario.
Questo timore spesso è fondato, ma spesso è anche una paura che blocca comunque, degli immobili. In tutta la regione decine di migliaia di immobili sono, comunque, lasciati sfitti, a fronte di una domanda di edilizia molto alta, in particolare nelle fasce basse. Con un incremento di questo fondo, che è stato ridotto a 240.000 euro con il maxiemendamento noi lo incrementiamo rispetto al valore precedente, quindi di un milione e 240.000 nel 2019 e un milione sugli altri due anni del biennio, per dare un po' di sostegno a questa misura e renderla stabile.
Ovviamente anche la domanda di alloggi è relativamente stabile, mentre le condizioni economiche della regione, quindi lo stato generale della popolazione, non sono certo in crescita in questo periodo. Dobbiamo supportare questo tipo di attività, anche perché si tratta di una garanzia: è un fondo che può benissimo essere rimpolpato con le risorse che non vengono spese.
Questa garanzia è senza dubbio un qualcosa che sblocca il mercato immobiliare, anche perché stiamo andando in un'ottica di sempre minore nuova edilizia e abbiamo città con qualche migliaio di alloggi sfitti (anche piccole città) che hanno bisogno di un'occupazione, dal momento che le risorse immobiliari deperiscono ancora di più se non utilizzate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

È un emendamento complementare al discorso ATC. Si chiede di garantire risorse a un sistema che permetta un più facile incontro di domanda-offerta di affitti di case private a prezzi calmierati.
È un tema importantissimo, perché è legato anche alla capacità di ripristino e riuso di unità abitative disponibili nei centri urbani, che spesso rimangono libere dalla locazione e, alla fine, vanno anche incontro al degrado, perché non vengono fatti gli interventi necessari agli adeguamenti di legge, all'efficienza energetica e a tutte le questioni che si stanno incentivando.
Se vogliamo pensare di riqualificare il nostro patrimonio edilizio esistente, di fare interventi importanti anche sulle aree urbane per il ripristino e il riuso e di supportare le tematiche della ricerca di abitazione, questo tipo di sostegno è un "pezzo" di una possibile strategia che mira a superare quella logica volta a continuare a costruire edilizia nuova, anche di tipo sociale, che però non fa altro che consumare suolo e portare ad abbandono le strutture già esistenti.
Se si calcola che in molti centri urbani l'abitativo oramai vuoto e non utilizzato arriva a cifre che possono sfiorare un terzo delle unità abitative, il problema appare evidente anche dall'altro lato. Da un lato quindi, si avverte un'emergenza abitativa perché c'è una richiesta che non riesce a trovare un'offerta adeguata alle proprie capacità, legate anche al tema delle difficoltà economiche e al disagio sociale. Dall'altro, abbiamo un'offerta che oramai non diventa neanche più offerta. Perché se da un versante abbiamo delle unità abitative un po' decrepite, su cui non si fanno più investimenti di ristrutturazione, dall'altro versante non c'è neanche più una certezza sul matching e sulla corrispondenza tra domanda e offerta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Emendamento rubricato n. 119) presentato da Andrissi, Bono, Bertola, Campo Frediani, Mighetti e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento rubricato n. 119) chiediamo un aumento dei fondi per il 2019, 2020 e 2021 per il pagamento degli esercizi pregressi del fondo sociale per la corresponsione di contributi agli assegnatari di alloggi sociali.
Abbiamo potuto accertare che sul territorio vi è una morosità incolpevole che non è ancora stata coperta. Infatti, il 60% degli oneri a carico della Regione per gli anni pregressi ancora oggi non è stato coperto da fondi regionali. Quest'aspetto crea dei problemi rilevanti, perché l'esperienza c'insegna che chi va a pagare, alla fine, sono gli stessi cittadini morosi incolpevoli. Nel senso che le ATC arrivano a un certo punto di non comprensione della situazione, una sorta di punto critico di stress, per cui imputano a questi morosi incolpevoli delle cartelle decisamente significative, non tenendo più conto, visto che sono passati degli anni delle dichiarazioni ISEE che non si trovano o di altre situazioni che si complicano di anno in anno.
In pratica, si arriva a imputare a cittadini che hanno dei redditi veramente inferiori al limite per la morosità incolpevole cartelle con cifre significative, che metterebbero in difficoltà persino le famiglie con redditi più alti (ben al di sopra di quelli che portano alla morosità incolpevole).
Questo è uno degli aspetti della situazione. Vi è, poi, un altro aspetto che riguarda i Comuni, che sono in arretrato con le rendicontazioni. Ciò fa sì che vi siano ancora degli arretrati diffusi sul territorio comunale e regionale, per cui vi sono ancora dei fondi pregressi che non sono stati coperti dalla Regione.
Per questo motivo, abbiamo avanzato questa richiesta, che è volta a prevedere dei fondi per la copertura delle morosità incolpevoli pregresse in modo tale da andare a coprire tutti i contenziosi che via via vengono segnalati dai Comuni.
La Regione, in questo modo, può coprire quello che per legge effettivamente è dovuto ai Comuni ed è dovuto ai cittadini che sono stati effettivamente riconosciuti morosi incolpevoli, per cui avevano diritto a ricevere la copertura da parte della Regione del 60% del proprio canone.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, che prevede un milione di euro per il triennio 2019 2021, va ad agire sul capitolo 171639, relativo a "Esercizi pregressi del fondo sociale per la corresponsione di contributi agli assegnatari di alloggi sociali che non sono in grado di provvedere al pagamento del canone di locazione e dei servizi accessori".
Questo capitolo, che va un po' a coprire quella che è stata una problematica del passato, dev'essere implementato con nuove risorse anche negli anni successivi al 2018.
Stiamo parlando di morosità incolpevole. Stiamo parlando di somme relative sia al sostegno alla locazione, sia al sostegno ai servizi accessori quindi tutta una serie di spese che, per ragioni non legate a una morosità incolpevole, ci si trova a dover pagare anche per annualità pregresse.
Pertanto, è chiaramente importante andare a implementare questo capitolo per chiudere tutta una serie di obbligazioni di queste persone relative ad anni passati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, questo è un emendamento che va ad aggiungersi agli altri due.
Ovviamente riteniamo fondamentali i primi due, proprio per garantire continuità di copertura nell'anno in corso (una parte per la morosità incolpevole e una parte del sostegno all'Agenzia sociale per la locazione).
Nell'altro caso, riteniamo importante coprire esercizi pregressi.
L'abbiamo fatto nel 2018 con uno stanziamento, ma io credo - se poi sbagliamo, l'Assessore competente Ferrari o il Vicepresidente Reschigna ce lo diranno - che ci siano ancora dei pregressi, molti pregressi, per gli anni passati, cioè di utenza che aveva diritto alla copertura della morosità incolpevole, sia per ISEE sia per dimostrata incolpevolezza rispetto ai soldi che dovevano per utenze e canoni, che noi non abbiamo coperto e abbiamo lasciato ai Comuni coprire con una quota più elevata del 40%.
Da questo punto di vista, potremmo inserire risorse in più, però, ripeto, è fondamentale garantire che dal 2019 in avanti ci sia una copertura (o forse anche dal 2018 in avanti) di quanto previsto per legge: 60% morosità incolpevole e tutela delle Agenzie sociali per la locazione, che svolgono un ruolo importante di incontro tra domanda e offerta nella casa privata andando in linea con la delibera che abbiamo votato nelle ultime settimane secondo cui la casa è un diritto fondamentale dell'individuo e andiamo a tutelarlo con una serie di misure che s'intrecciano tra edilizia sovvenzionata ed edilizia agevolata, un'insieme di misure unite alle misure delle politiche sociali, del reddito di cittadinanza e di contrasto alla povertà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Anche con quest'emendamento non facciamo altro che ribadire che ci deve essere una visione, una logica e una strategia. Certamente una parte importante di questa strategia passa attraverso il supporto regionale, che forse sta rischiando di venire a mancare. Nella carta, dal punto di vista della normazione e degli obiettivi, questo supporto regionale c'è, ma rischia di venire a mancare nell'elemento fondamentale, come purtroppo è già successo, con il fatto di addossare, alle amministrazioni comunali (che anche loro, in molti casi, non hanno bilanci proprio in espansione) il costo di questi interventi di natura sociale.
Si tratta di interventi di natura sociale che, però, devono far parte di una strategia più ampia che mira ad affrontare il tema dell'abitazione.
Il tema dell'abitazione è, sì, un tema sociale, un tema di fabbisogno e di incontro tra offerta e domanda di una società che si è indebolita anche economicamente, ma è un tema che riguarda anche l'utilizzo razionale delle strutture che abbiamo.
È un tema di politica economica su che cosa si vuole investire: sulla riqualificazione, sul riutilizzo, sul ripopolamento delle aree urbane già edificate, sull'evitare che le difficoltà sociali si vadano poi a complicare nelle aree periferiche. Ciò che abbiamo fatto nelle passate legislature è stato quello, oltre al tema del consumo di suolo, di allargare le città oltre i confini della vivibilità urbana, per cui vi sono aree residenziali che non hanno servizi, non hanno negozi, non hanno strutture d'incontro sociale. Saranno il problema del futuro, perch diventeranno la suburbia americana, chiaramente non con le dimensioni e le problematiche americane, ma rischiano questo tipo di problematiche.
Una strategia messa in atto adesso può permettere di affrontare quel tema prima che si manifesti come emergenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Mentre cerchiamo di migliorare la situazione per le morosità incolpevoli e per gli anni futuri nella situazione degli alloggi di edilizia popolare dobbiamo tenere presente che abbiamo ancora dei pregressi non sanati, di canone di locazione e di servizi non pagati da famiglie che non sono state in grado di corrispondere.
Riteniamo, quindi, che sia ancora lontano il momento in cui possiamo azzerare questo fondo. Abbiamo molte morosità pregresse da coprire e da sanare, sia per la garanzia dell'equilibrio economico delle ATC sia per sanare situazioni di difficoltà reale di famiglie che non possono e non potranno mai corrispondere affitti non pagati.
Si tratta di un'operazione per sanare situazioni, sempre con l'attenzione e il controllo che si vada a spendere laddove c'è effettivo bisogno e non in quelle situazioni dove, anche chi avrebbe potuto pagare, non l'ha fatto.
La competenza che modifichiamo è d'incrementare di un milione di euro il fondo su ogni anno del triennio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento va a complemento degli altri due precedenti e riguarda il tema degli esercizi pregressi.
Chiediamo uno stanziamento di un milione per ognuna delle tre annualità quindi 2019, 2020 e 2021.
Nella motivazione dell'emendamento, ricordiamo che nel capitolo 171639 capitolo che fa riferimento a esercizi pregressi, sono stati assegnati oltre quattro milioni di euro per sanare le mancanza di stanziamenti del Fondo sociale; mentre nel triennio risultano zero risorse.
Crediamo sia necessario andare a coprire queste voci del bilancio e che debbano essere trovate le risorse.
Ribadisco che il tema della casa, come abbiamo già detto negli interventi precedenti, è un tema assolutamente centrale, soprattutto per andare a sostenere quelle famiglie che vivono momenti di difficoltà e che rischiano di ritrovarsi addirittura senza un'abitazione.
La Regione ha tutti gli strumenti per intervenire, per andare a sostenere queste famiglie e per risolvere queste situazioni. Quindi, riteniamo che siano risorse che vanno assolutamente trovate e messe a disposizione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 121) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento introduciamo un argomento nuovo, quello dell'edilizia agevolata e della difficoltà da parte dei locatari delle cooperative di edilizia agevolata. È quello che ci ha relazionato l'Assessore Ferrari in Commissione.
Iniziano a vedersi famiglie che hanno difficoltà anche in edilizia agevolata. Purtroppo quel fenomeno sociale che, in particolar modo, ha colpito il Piemonte come Regione del Nord, cioè uno scivolamento verso il basso delle famiglie a redditi più bassi e più contenuti, è un fenomeno che pare andare avanti e non avere avuto un ripiegamento in questi anni di leggera ripresa economica.
Quindi, quello che giunge poi ai servizi sociali regionali è che, anche nell'ambito dell'edilizia agevolata, vi sono delle difficoltà a coprire il canone locatario.
L'Assessore giustamente ha inserito per il 2019 uno stanziamento di 600.000 euro. Noi abbiamo previsto pari cifra anche per gli anni successivi, cioè per il 2020 e il 2021, in modo tale da dare copertura a questo che è un fenomeno sociale nuovo, purtroppo a testimonianza di una difficoltà di tipo economico e sociale diffusa sul territorio, che va a colpire anche i canoni che hanno agevolazioni da parte della Regione e hanno già avuto delle agevolazioni, perché la Regione ha fornito alle cooperative una parte del mutuo per la costruzione. Ciononostante, vi sono delle famiglie che vanno incontro a delle difficoltà. Vi è una sorta di morosità incolpevole anche nell'edilizia agevolata.
Per questo motivo, vogliamo dare strategicamente una visione di insieme nel triennio, come prevede la legge n. 118, e mettere risorse anche per il 2020 e per il 2021 a copertura delle future morosità incolpevoli anche nell'edilizia agevolata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ha detto bene il collega Andrissi. Abbiamo espresso un parere su una delibera di Giunta con un piano che prevedeva un impegno aggiuntivo politico e finanziario sugli alloggi delle cooperative a proprietà indivisa, quindi sull'edilizia agevolata, dicendo che avremmo anche stanziato delle risorse - adesso rischio di dare delle cifre non esatte perché non ho il documento - per agevolare l'affitto dei proprietari di questi alloggi di cooperative indivise, in quanto, com'è stato detto, il prezzo dell'affitto di questi alloggi oramai è addirittura sopramercato perché il mercato si è abbassato molto negli anni.
Sappiamo che è stato costruito molto, che c'è molto invenduto e che c'è molto sfitto. Sostanzialmente, questi alloggi rischiano di rimanere vuoti perché le famiglie si trasferiscono o, comunque, non vengono affittati.
Quindi, rischiamo di avere minori entrate e di avere un danno per quanto riguarda le cooperative a proprietà indivisa. Ed era stato detto: spostiamo i fondi che entrano dalla realizzazione di nuovi alloggi al sostegno. Noi non abbiamo capito se poi nel bilancio questa misura c'è, nel senso che abbiamo visto un capitolo con meno 600 e un capitolo con più 600. Per sostanzialmente la somma fa zero.
Se nel 2019 è stata fatta questa misura, come diceva il collega Andrissi nel 2020 e nel 2021 la stessa misura non risulta esserci, quindi chiediamo che venga ripristinata anche nel 2020 e nel 2021.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Professionale Agrario "A. Prevert" di Osasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Professionale Agrario "A.
Prevert" di Osasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 342, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2019-2021" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame del disegno di legge n. 342, segnatamente all'emendamento n. 121).
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Come facevano notare i colleghi, vi è stato un appiattimento, oltre che della situazione economica delle famiglie, anche dei canoni di locazione degli alloggi sul libero mercato, che ha schiacciato un po' tutto il mercato verso il basso. Questo ha messo in difficoltà anche la situazione delle cooperative indivise, che si sono spesso viste in concorrenza con gli alloggi sul libero mercato.
Riteniamo necessario anche uno stanziamento minimo, che non è chiaramente paragonabile alle misure che abbiamo chiesto sugli altri tipi di sovvenzioni per gli alloggi ATC. Si tratta di 600.000 euro sul biennio 2020 2021 per cercare di non far saltare il sistema delle cooperative indivise da un momento all'altro. Si tratta di una misura che cerca di attenuare il fenomeno in corso di abbassamento del prezzo degli alloggi.
In questo modo, tentiamo di compensare anche la perdita del valore del patrimonio edilizio, che evidentemente andrà a rinnovarsi, e non è detto che vi sarà una sopravvivenza sine die del modello della cooperativa indivisa, vista come strumento per rendere più facile l'ottenimento di un alloggio e anche l'acquisizione dell'alloggio, in certi casi, perché si passa da una corresponsione, in qualche caso anche al riscatto.
In questi casi, riteniamo che probabilmente questo modello con la questione del mercato vede forse più favorevole sul lungo periodo la messa in contatto dell'offerta di alloggi sul libero mercato, in modo del tutto indipendente dalle famiglie, semmai con un aiuto della Regione per venire incontro e calmierare questi prezzi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questa volta il tema lo spostiamo al discorso 2020-2021. È un contributo più contenuto, perché parliamo di "cooperative a proprietà indivisa per consentire i canoni di locazione degli alloggi realizzati".
Abbiamo notato che, dal 2019 in avanti, i supporti sono calati. Parliamo di una strategia ed è evidente che una strategia - se c'è - deve tener conto di tutte le opzioni disponibili. Diversamente, facciamo interventi un po' a spot.
La critica che ho provato a sollevare all'inizio dei miei interventi sul tema dell'emergenza abitativa è legata a questo: non avendo avuto il coraggio, il tempo o la forza d'intervenire sul discorso complessivo dell'edilizia sociale, forse abbiamo perso un po' lo slancio sul tema dell'emergenza abitativa. Avevo avuto l'impressione che, nel discorso sul patto per il sociale - nel discorso più generale - ci fosse l'idea di voler affrontare il complesso delle emergenze sociali, tra cui quella abitativa è sicuramente un elemento di notevole rilievo.
Per questo motivo, ci chiediamo come mai esista questo strano andamento ondulatorio delle risorse, che non era già il massimo, ma che vede una flessione significativa in questa programmazione. Questo sembra andare in contrasto con gli obiettivi e con quanto normato, con gli indirizzi diciamo - di questa Giunta regionale.
Forse stiamo un pochino rinnegando l'attività svolta in questi cinque anni e gli indirizzi che ci eravamo dati. Per questo, non chiediamo un aumento delle risorse, ma una conferma almeno nella tenuta della strategia che si voleva impostare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Emendamento rubricato n. 40) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 196) presentato da Vignale, Fluttero, Rossi L.
Bona, Tronzano. (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 196) interviene sul finanziamento di due leggi regionali (la legge n. 31/2004 e la legge n. 13/1989), che hanno la finalità di superare le barriere architettoniche negli edifici privati.
Questo è un tema di cui da Regione Piemonte, come testimonia la stessa legge del 1989, per molti anni si è fatta carico. Quando la legge è nata cercava d'intervenire sulle esigenze delle persone con disabilità spesso motoria, che avevano necessità di migliorie all'interno della propria abitazione, di cui si fanno carico esclusivamente le famiglie. Oggi, la legge, che è stata utile nelle sue stesure (tanto la legge 31 quanto la legge 13), è più che mai attuale, perché esistono sempre più situazioni in cui le persone che non avevano alcuna necessità di superamento di barriere con l'invecchiamento, con problemi di deambulazione e molto altro, hanno la necessità di questi interventi.
Questi interventi non sono sempre o esclusivamente - come spesso si pensa l'adeguamento del servizio igienico; molto spesso riguardano tutta una serie di attività di facilitazione nella deambulazione all'interno dell'abitazione privata. Pertanto, necessitano di risorse che per un bilancio regionale non sono significative (sono poche migliaia di euro), ma che per una famiglia incidono in maniera importante o, addirittura, non possono essere sostenute.
L'emendamento, che prevede uno stanziamento che noi consideriamo compatibile con le dinamiche di bilancio (un milione di euro all'anno, nel triennio dal 2019 al 2021, quindi tre milioni complessivi in tre anni) credo sia sostenibile; è insufficiente - ci permettiamo di dirlo - ma certamente sostenibile e avente una finalità estremamente diffusa e sentita.
È il classico esempio in cui un ente pubblico si fa carico di un bisogno collettivo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 120) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 120) chiediamo d'implementare i fondi in competenza per il 2019-2020-2021 di un milione, sul capitolo 236364, "Contributi ai Comuni per la realizzazione di interventi costruttivi da destinare agli anziani e ai privati cittadini per il superamento delle barriere architettoniche negli edifici destinati alla propria abitazione, legge regionale 31/2004 e legge 13/1989".
Chiediamo d'implementare il fondo regionale. Sappiamo che esiste un fondo nazionale e che questo, tra l'altro, è stato finanziato recentemente. Ha consentito di andare a coprire le richieste da bando e quindi di andare a esaurimento dei bandi (almeno, si suppone così; se poi l'Assessore volesse fornirci un dato, sarebbe ben accetto). Alcuni Comuni hanno segnalato un non esaurimento; almeno nel Novarese, alcuni Comuni mi hanno chiesto recentemente informazioni sui fondi per le barriere architettoniche. Posso anche supporre che vi siano dei bandi non ancora del tutto esauriti.
In questo caso, si parla anche di pazienti anziani.
Chiaramente, con l'invecchiamento della popolazione, si va incontro a non autosufficienze e a problemi di deambulazione che possono creare delle difficoltà laddove tali problematiche non sono supportate dalla presenza di ascensori o, comunque, da abbattimenti di barriere che possono diventare importanti per un anziano che, con l'età, per l'appunto va incontro a problemi di deambulazione.
Quindi noi crediamo che questo fondo, che probabilmente non ha copertura regionale perché ha zero risorse da parte della Regione (almeno a noi risulta a zero risorse), possa essere implementato per andare incontro alle numerose necessità dettate dall'invecchiamento della popolazione. Sul territorio regionale e comunale si può andare incontro a un sempre maggior numero di richieste di abbattimento di barriere architettoniche, per cui occorre consentire a questi cittadini, che hanno difficoltà a superare tali barriere, di fare una vita che gli permetta di partecipare ad attività nel proprio Comune o, perlomeno, di andare incontro alle proprie necessità fisiologiche e alle comuni necessità di giorno, come fare la spesa e avere relazioni sociali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Pure questo è un emendamento importante, anche in funzione del fatto che per molti anni questo capitolo ha purtroppo subito un definanziamento pressoché totale, mentre le esigenze non sono mutate: l'esigenza di andare ad agire su edifici privati e su condomini per adeguare gli stessi all'utilizzo, all'accessibilità e alla fruibilità da parte dei disabili è invero, un fatto che ci troviamo ad affrontare ogni giorno. Ed è un fatto che ci troviamo ad affrontare ogni giorno, perché questa è una sensibilità nata soprattutto negli ultimi decenni.
Prima si progettava e si realizzava in maniera totalmente scevra da ogni valutazione in questo senso. Infatti, abbiamo tantissimi edifici ancora privi di impianti d'ascensore; abbiamo tanti edifici che hanno un semplicissimo scalino all'ingresso che li rende di per sé inaccessibili ai disabili; abbiamo una popolazione sempre più anziana, che ha disabilità motorie non dovute a degli handicap pregressi, ma semplicemente all'invecchiamento e a quei problemi che nascono dall'età.
Tanto si è fatto nel passato, ma tanto c'è ancora da fare. Per questo motivo, pensiamo che le somme all'interno di questo capitolo vadano rinforzate, per far sì che le esigenze vengano il più possibile soddisfatte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Qui veniamo di nuovo un supporto ai Comuni per interventi costruttivi da destinare agli anziani e ai privati cittadini per l'abbattimento delle barriere architettoniche all'interno delle proprie abitazioni.
È, di nuovo, parte di tutto il tema del supporto sociale a una società che invecchia, perché un'altra delle grandi questioni che ci è stata rappresentata anche dall'ultimo rapporto IRES sullo stato economico e sociale del Piemonte ci dice che uno dei grossi problemi che dobbiamo affrontare è l'invecchiamento della popolazione. Abbiamo di fronte la tematica della difficoltà a superare le barriere architettoniche di una popolazione non più giovane, che dovrà anche rivedere la propria abitazione in funzione delle proprie abilità motorie.
È evidente che sono di nuovo temi che, stante anche oramai tutte le norme vigenti in relazione alla sicurezza, all'accessibilità e all'agibilità dovranno vedere una capacità d'intervento e di modifica delle abitazioni anche private.
Per questo riteniamo importante che, in un pacchetto che riguarda tutto il tema abitativo, sia incluso anche il fatto che le fasce più deboli, non solo per questioni di economia, ma anche per disabilità e problemi di età che avanza, possano intervenire per tempo ad adeguare le proprie abitazioni, per non dover ricorrere ai ricoveri protetti, alle strutture sanitarie e a quei tipi di assistenza di natura più onerosa. Anche perch la tecnologia di oggi permette - permetterebbe - di rendere le abitazioni molto più fruibili da parte di chi ha maggiori difficoltà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come dicevamo, esiste questo finanziamento per la rimozione delle barriere architettoniche negli edifici destinati alla propria abitazione. Dicevamo che, oltre alle risorse nazionali, che, come sappiamo, sono finalmente arrivate negli anni e hanno permesso di far scorrere la graduatoria fino a parziale esaurimento di anni di richieste molto pregresse (parliamo di diversi anni fa), esiste anche un capitolo regionale di finanziamento in questo senso.
Comunque, già nel tempo noi avremmo potuto finanziare questo capitolo e potremo farlo nei prossimi anni, perché questa è una misura importante, che aiuta le persone che diventano non autosufficienti a causa dell'età. Come sappiamo, la popolazione invecchia, fortunatamente l'età media si alza, ma sfortunatamente le patologie croniche aumentano sempre di più, per cui le difficoltà a condurre una vita normale e autosufficiente, soprattutto per gli anziani, sono sempre maggiori.
Spesso le coppie sono composte da anziani, magari entrambi, e a volte sono anziani anche gli stessi caregiver familiari, nel senso che spesso i figli iniziano già loro stessi a essere anziani, quindi è importante intervenire nelle case private per evitare che, proprio a causa delle barriere architettoniche, magari si debbano spostare in RSA o in strutture private convenzionate e su cui la Regione poi deve pagare la quota sanitaria e magari, sociale, sempre con risorse regionali, la quota alberghiera e quindi spendere molto di più.
Riteniamo necessaria una graduatoria con requisiti molto stringenti, in modo che non si diano fondi a tutti perché, ovviamente, un milione di euro non permette di fare investimenti su tutte le case, ma almeno d'intervenire per renderle più accessibili.
Ovviamente, nella progettazione, servono anche gli architetti. Scusate, ma trovo sconvolgente che in Italia, nella progettazione di nuovi marciapiedi e di nuova viabilità, nel 2019 non si tenga conto di carrozzine e dei disabili. Ma questo è un discorso che riprenderemo un'altra volta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 171) presentato da Bono, Andrissi, Campo Frediani. Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il capitolo è quello del social housing, quindi, al di là poi del fatto che sia un cofinanziamento del PAR FSC, dovremmo individuare anche in FSC una misura, nel Fondo Sviluppo e Coesione, che vada a stimolare e finanziare questo capitolo, "Contributi ai Comuni per la realizzazione di interventi nell'ambito del progetto over 65".
Come ho già avuto modo di dire, i 65 anni sono una soglia che dovremo andare a rivedere, lo abbiamo detto tante volte. Avremmo dovuto fare una legge, ma sarà la prossima legislatura a farla, recependo un indirizzo riconosciuto dalla comunità internazionale per cui, francamente, a 65 anni non si è anziani (si lavora ancora e non si è anziani). Probabilmente le nuove valutazioni sulla terza età sono a 70, 75 anni e poi ci sono i grandi anziani che, come sappiamo, sono oltre gli 85-90 anni.
Pensiamo che interventi di social housing siano misure utili e interessanti. Si tratta di un mix di interventi, che vanno dal diritto all'abitare - parliamo di edilizia sovvenzionata e di edilizia agevolata a un mix di social housing. Misure che si dovrebbe portare avanti nel bilancio con azioni sull'edilizia privata, laddove c'è concentrazione di persone anziane, come si è fatto con alcune azioni sui giovani universitari. In quei casi, si affitta un alloggio o si coabita con le persone anziane, magari a titolo gratuito o a importo molto basso, ma in cambio il giovane universitario che è venuto a studiare a Torino svolge piccole attività domestiche, come fare la spesa o piccole pulizie.
Questo permette di mantenere a domicilio delle persone che sono sole perch hanno perso il marito o la moglie e non hanno un nucleo familiare intorno a costo zero. Sono misure, secondo noi, su cui spingere.
Chiediamo d'inserire un milione e 270 mila euro per quest'anno perch crediamo in questa misura e che debba essere maggiormente incentiva.
Bisogna mettere in campo anche iniziative creative, non solo le vecchie misure standard della casa e dell'alloggio assegnato; misure alternative e creative che possano permettere di mantenere a domicilio persone e garantire un affitto anche a tasso molto ridotto a persone che ne hanno bisogno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente, l'inizio della condizione di anzianità si è spostato negli anni e l'attività lavorativa è prevista fino ad età avanzata. La speranza di vita è aumentata, ma gli ultimi dati sullo stato di salute delle persone ci indicano che l'incidenza delle malattie, soprattutto in Italia, arriva prima che in passato. C'è un'aspettativa di vita un po' più lunga, ma c'è anche questo fenomeno dovuto, secondo quanto dicono gli epidemiologici all'incidenza dell'inquinamento.
Sicuramente un social housing creativo, come dice il Consigliere Bono potrebbe dare ottimi risultati, soprattutto nelle città sede di Università laddove vi è un'esigenza, da parte degli studenti, di trovare affitti calmierati, dall'altra le esigenze di persone anziane, che nel corso dalla loro vita sono rimaste sole, hanno i figli lontani dalla loro abitazione hanno difficoltà a svolgere attività dalle più semplici come fare la spesa o andare all'ufficio postale o in banca, o hanno difficoltà solo per il banale prelievo dei soldi al bancomat, che a una certa età potrebbe essere difficile e anche pericoloso.
Avere un giovane universitario in quel condominio che possa svolgere queste attività di quotidiano svolgimento sarebbe importante e consentirebbe, a beneficio dell'anziano, di non avere necessità di un badante e di altre persone in aiuto che hanno un costo altamente significativo, così come di ovviare alle problematiche della solitudine e alle difficoltà nello svolgere attività quotidiane, ma consentirebbe anche di andare incontro alle esigenze dello studente con un affitto calmierato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Di nuovo, andiamo a un tema di natura sociale.



PRESIDENTE

Consiglieri, per favore, chiedo un po' di silenzio in Aula e permettere al Consigliere Campo di illustrare l'emendamento.



CAMPO Mauro

Stiamo parlando sempre del tema del progressivo invecchiamento della popolazione e di un progetto di social housing a cofinanziamento regionale a supporto dei servizi dei Comuni per gli over 65.
Il tema è importante, perché s'incrocia con un dato di fatto: oltre al progressivo invecchiamento della popolazione, rileviamo un abbassamento progressivo dell'aspettativa di vita sana, conseguenza da un lato della crisi economica, quindi dell'impoverimento sociale, dall'altro, purtroppo della diffusione e aumento dell'inquinamento.
Che cosa è successo? Praticamente, dal 2004 al 2014 abbiamo perso in Italia (in Piemonte in particolare) quasi dieci anni di aspettativa di vita sana.
Se prima erano 69 e 71 anni (per uomini e donne) le prime età in cui si manifestavano patologie serie e croniche, adesso l'età è scesa a 62 e 61 anni, sotto la media europea, quando prima eravamo ben al di sopra! Il problema è dunque importante. Al di là degli interventi da attuare a livello ambientale, di cui abbiamo già parlato, e a livello sanitario, di cui parleremo, il supporto alla capacità di una vita autonoma in condizioni di difficoltà fisica, legate all'invecchiamento, a patologie e a disabilità connesse anche all'età, è un tema importantissimo. Pertanto, tutti gli interventi e i progetti che sono già di fatto previsti (notate che non stiamo chiedendo di farne di nuovi), sono misure su cui bisogna intervenire per dare gambe e affrontare problemi che ci vengono segnalati oramai da tutti coloro che si occupano dello stato economico e sociale della nostra Regione.
Ce lo dicono anche i numeri più grandi di Eurostat; ce lo dice anche l'ISTAT.
Avendo le misure e la normazione - è tutto pronto - quello che serve sono le risorse. Di nuovo, chiediamo di permettere l'attuazione di queste misure che già sono previste.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Siamo alla Missione 9.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 41) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 25) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 197) presentato da Vignale, Fluttero e Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 198) presentato da Vignale, Fluttero e Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 199) presentato da Vignale, Fluttero e Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Illustrerò insieme gli emendamenti rubricati n. 197), 198) e 199). Sono tre emendamenti che hanno temi differenti, ma hanno una cosa in comune, come molti altri emendamenti che abbiamo presentato: riguardano le spese di investimento.
Riguardano le spese di investimento per due motivi. Il primo, perch riteniamo che in questi anni la Regione Piemonte (ma complessivamente la Pubblica Amministrazione, in particolar modo lo Stato nazionale) abbia tagliato in modo significativo le spese di investimento a favore della spesa corrente. O, meglio, a fronte dei tagli avvenuti dallo Stato alle Pubbliche Amministrazioni, si è fatto un risparmio decisamente più significativo sulle spese di investimento che non sulla spesa corrente.
In qualche modo è anche comprensibile, nel senso che è evidente che la spesa corrente riguarda tutta una serie di obblighi (il pagamento degli stipendi, le utenze e quant'altro) che sono sì comprimibili, ma che non si possono non rispettare. Una riduzione degli investimenti, invece, è una riduzione del lavoro. Perché è evidente che i tanti piccoli e medi cantieri che venivano finanziati con leggi regionali e con provvidenze dello Stato garantivano una serie di vantaggi: il primo, che fossero cantieri e opere immediatamente cantierabili; il secondo, che quasi sempre venissero svolti da aziende che risiedono nel nostro territorio; il terzo, che erogano servizi.
Nei tre emendamenti individuiamo tre differenti necessità: la prima sull'emendamento n. 197), quella di continuare a finanziare piani di rilocalizzazione di immobili a rischio idraulico e idrogeologico, così come previsti da una delibera della Giunta regionale del 1° agosto 2003 stanziando complessivamente quasi quattro milioni di euro nel triennio.
Il secondo emendamento, il n. 198), che è il più importante, riguarda la legge regionale che finanzia le opere pubbliche comunali (quindi la realizzazione e l'ampliamento di cimiteri, la manutenzione straordinaria di strade comunali, quelle di palazzi comunali) e prevede uno stanziamento complessivo di 26 milioni di euro nel triennio (sei nel 2019, dieci nel 2020 e dieci nel 2021).
Se negli ultimi anni qualcosa in più è stato fatto in termini d'investimento, abbiamo ancora da scontare anni in cui nulla era stato fatto: pensiamo, per esempio, al tema dell'edilizia scolastica. All'interno della nostra regione abbiamo una percentuale elevatissima di scuole che non hanno il certificato sismico, o che hanno necessità di superamento di barriere architettoniche, o ancora che hanno una necessità di garanzie di manutenzione straordinaria programmata, e non soltanto di quella necessaria e indispensabile.
Il terzo emendamento, il n. 199), che ha per noi un'importanza pari a quelle precedenti, riguarda il finanziamento alla legge n. 30/2008, con un incremento di spesa rispetto a quello previsto nel bilancio di 500.000 euro l'anno. È, quindi, un emendamento assolutamente sostenibile e fondamentale perché la legge n. 30/2008 interviene a favore della rimozione e bonifica di manufatti contenenti amianto.
La Giunta regionale non rispetta neppure quello che è stato votato all'interno di questo Consiglio.
Quest'Assemblea, nel 2016 se non ricordo male, ha approvato un piano straordinario sull'amianto, che prevede, fra le tante misure, la rimozione dell'amianto negli edifici pubblici. Solo per ciò che riguarda le case di edilizia sociale, così era scritto in quel documento, sono necessari cinque milioni di euro.
Ciò che io credo faccia risultare distante la gestione della cosa pubblica dai cittadini, che sono coloro che fanno sì che noi possiamo discutere di un bilancio, perché il bilancio di cui stiamo discutendo è fatto delle tasse dei cittadini, è proprio il non rispetto degli stessi patti che il Consiglio regionale ha fatto.
All'interno delle abitazioni di edilizia sociale vivono decine di migliaia di cittadini piemontesi; sappiamo che per moltissimi di loro vi è la necessità di fare interventi, non soltanto di manutenzione ordinaria, cioè la stabilizzazione dell'amianto, ma di manutenzione straordinaria, cioè la rimozione.
È poi indispensabile una misura straordinaria, che certamente non sono i 500 mila euro, per fare in modo che, anche nelle tante abitazioni private in cui è presente l'amianto, si possa smaltire a un prezzo più calmierato.
Questa misura, oltre a essere utile da un punto di vista - ovviamente e principalmente - legato alla salute e oltre a essere utile allo sviluppo economico, è anche estremamente utile alla salubrità del nostro territorio.
È evidente che, pur ovviamente sbagliando coloro i quali lo fanno, che chiunque si rechi a passeggiare in un parco, anche urbano, o si rechi in un bosco, a un certo punto troverà una catasta di fondi di amianto evidentemente mal stoccati, sui quali si deve poi intervenire a totale spesa del pubblico.
Noi crediamo che per queste ragioni sia importante un investimento maggiore rispetto a quello che oggi c'è, rispetto alla legge n. 30, ma, soprattutto noi crediamo - ed è un limite che abbiamo posto anche nelle valutazioni in Commissione nella discussione generale, infatti i nostri emendamenti sono stati posti per limitare questo difetto - che ancora una volta questo bilancio ha prestato troppa attenzione alle spese correnti e troppa poca attenzione alle spese in conto capitale.
Se ricordiamo le parole del relatore di maggioranza e del collega Appiano (li cito perché sono gli unici due che sono intervenuti, se non ricordo male, per la maggioranza), tutti gli esempi di positività fatti relativamente al bilancio riguardano sempre ed esclusivamente spese di natura corrente, che sono indispensabili, ci mancherebbe, perché con quelle si pagano i servizi, ma è indispensabile implementare gli stanziamenti per ciò che riguarda gli investimenti, perché sono gli unici che garantiscono sviluppo economico e miglioramento dei servizi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 122) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento riguarda i contributi in capitale a Comuni e Province per la realizzazione di messa in sicurezza e bonifica delle aree inquinate.
È un emendamento che abbiamo presentato tutti gli anni di questa legislatura. Chiediamo un incremento di 500 mila euro a all'anno per ogni anno del triennio, per avere una costante messa in sicurezza e bonifiche per procedere con le bonifiche delle aree inquinate, che sono tantissime.
Se guardiamo la mappa dei siti inquinati in Piemonte, vediamo migliaia di puntini rossi, che sono le zone potenzialmente a rischio.
Sovente abbiamo siti inquinati messi in sicurezza, ma non bonificati.
Questo cosa vuol dire? Vuol dire che "messo in sicurezza" non significa che non possa avere dei rischi di causare seri problemi, in particolare ai terreni e alle falde acquifere: pensiamo ai migliaia distributori di carburanti non bonificati che restano sul territorio, con le cisterne ancora interrate; pensiamo a siti industriali che hanno ospitato attività industriali ad alto impatto ambientale, sia per l'aria sia per l'acqua.
Serve che questo fondo non venga mai azzerato per mantenere il progressivo.
Infatti, noi ci limitiamo sempre a chiedere una cifra piuttosto contenuta purché non vi sia un'annualità priva di fondo e purché le attività di bonifica possano procedere un poco alla volta ma costantemente, fino ad arrivare a un risultato di totale bonifica dei siti inquinati.
A oggi, le normative vigenti sono più attente alle attività che si aprono oggi; sono più ecologicamente sostenibili di una volta; pensiamo, ad esempio, all'impatto che avrà già la sola mobilità elettrica nel nostro Paese, quindi presto, in pochi anni, in due o tre anni ci troveremo altre migliaia di distributori di carburante in chiusura, semplicemente per la riduzione della mobilità a petrolio.
Queste sono cose cui dobbiamo pensare. Chi bonificherà tutti questi siti? Purtroppo le attività economiche, quando cessano, non incorporano in sé la capacità di bonificare quello che resta dell'attività. Il più delle volte non vi è questo meccanismo, specialmente quando queste variazioni economiche avvengono troppo velocemente. Dobbiamo farci trovare pronti a questa crescita di potenziali siti inquinati che arriverà di qui a poco nei prossimi due o tre anni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
È un capitolo che piange sempre e come a ogni bilancio siamo a presentare emendamenti sui contributi in conto capitale a Comuni e Province per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree inquinate, inseriti nel programma annuale di finanziamento, in base alla legge regionale 42/2000.
In passato, questo capitolo era veramente ricco, nel senso che c'erano le risorse idonee a intervenire ogni anno su diverse attività e, siccome si parla di bonifiche, a intervenire in maniera coordinata. Infatti, sappiamo bene che nelle bonifiche si parte con un'attività preliminare, che è un'attività molto dispendiosa, perché le caratterizzazioni sono un'attività propedeutica molto costosa e che non può essere addossata completamente a enti come le Province e i Comuni.
Inoltre, queste attività sono soprattutto propedeutiche non solo a capire l'entità dell'inquinamento e a capire l'entità economica dell'esborso, ma anche a comprendere quale sia lo stato dell'arte dell'inquinamento e la sua gravità nel complesso. Quindi, sono attività che venivano portate avanti in parallelo: da una parte si finanziavano questi piani di caratterizzazione e, dall'altra, si andavano a finanziare gli interventi analizzati gli anni prima con questi approfondimenti.
Per questo motivo, il meccanismo si è un po' inceppato in questi anni, anzi si è totalmente inceppato e interventi di questo tipo andrebbero a sanare una situazione che, in alcuni casi, è veramente drammatica.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "G. Salvemini" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Elementare "G. Salvemini" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 342, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2019-2021" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 342, emendamento n. 122).
Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Come hanno già bene illustrato i colleghi che mi hanno preceduto, siamo a chiedere quello che chiediamo ogni anno in questo periodo e anche nell'assestamento, ossia di continuare a implementare il fondo che serve ad alimentare la pratica delle bonifiche.
Tutte le volte ricordiamo che abbiamo più siti da bonificare. Per carità non sono tutti siti di interesse nazionale, tipo Casale Monferrato o ACNA di Cengio, ma in Piemonte abbiamo più siti da bonificare che Comuni e di Comuni ne abbiamo tanti.
È un settore che va dall'ex pompa di benzina a siti d'interesse addirittura nazionale, passando per aree industriali dismesse, aree inquinate e discariche. Tutti temi che vanno affrontati progressivamente, proprio perché i siti sono tanti, ma bisogna starci dietro, altrimenti rischiamo di nuovo che vadano ad accumularsi, perché quello che abbiamo oggi è un effetto di accumulo nel tempo di aree deteriorate, spesso pericolose per l'ambiente ma anche per la salute umana, sulle quali bisogna intervenire quanto prima.
È chiaro che con 500.000 euro all'anno non ne facciamo tantissimi, ma si spera di riuscire a farne di più rispetto a quanti se ne creano di nuovi anche perché, forse, con i nuovi interventi normativi, i livelli di inquinamento nelle pratiche industriali, nelle pratiche commerciali e nelle pratiche urbane generiche dovrebbero creare meno siti da bonificare in seguito.
Di conseguenza, ci sembra un elemento importante di strategia ambientale visto che continuiamo a vivere in un ambiente profondamente deteriorato che è un rischio per la nostra salute e per quella di chi ci sta intorno e anche per la continuazione della nostra vita sana su questa terra.
Auspichiamo che ci sia un supporto costante e continuo negli anni anche per il tema delle bonifiche.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Chiediamo per il 2019-2020-2021 la somma di 500.000 euro per le bonifiche dei siti regionali da bonificare. È un argomento su cui abbiamo sempre lavorato con grande assiduità negli anni e abbiamo sempre presentato emendamenti su questo fronte.
Purtroppo in Piemonte abbiamo più siti da bonificare che Comuni, quindi è un capitolo che richiederebbe immense risorse. Abbiamo presentato quest'emendamento, perché il capitolo ovviamente non ha immense risorse sfortunatamente questa è la situazione. È un capitolo che comunque va supportato negli anni, quindi proponiamo di aggiungere 500.000 euro per il 2019-2020-2021.
In particolar modo, voglio sottolineare una cosa: la messa in sicurezza come diceva il Vicepresidente Valetti, spesso e volentieri significa mettere un sarcofago sul sito inquinato e sperare che, negli anni successivi, questo inquinamento non vada in falda e nell'aria. Questa soluzione per noi momentaneamente può essere praticabile, visto che la normativa lo consente, ma non è la migliore delle soluzioni. I siti vanno bonificati con interventi anche di tipo innovativo, ad esempio con l'utilizzo della fitodepurazione o altri accorgimenti, perché i dati sull'inquinamento sono, purtroppo, bruttissimi.
I dati sulla presenza della diossina nell'aria dicono che la diossina ha superato ormai un inquinamento atmosferico di 400 particelle per milione ha superato le 400 parti per milione. E sappiamo che la patologia sentinella della presenza di diossina è una patologia bruttissima, quale il sarcoma. Quindi, bisogna fare molta attenzione a quello che si autorizza e agli interventi di bonifica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Abbiamo cambiato missione e siamo passati alla missione riguardante l'ambiente, quindi la parte del bilancio che riguarda l'ambiente e la tutela dell'ambiente della nostra Regione. È un tema molto importante anche per tutelare le generazioni future, non solo quelle presenti ma soprattutto quelle future, in quanto gli inquinanti impattano molto, soprattutto nelle età estreme, cioè nei bambini e, come ho detto ieri, anche sui nascituri quando sono ancora nel grembo materno, e anche sulle persone più anziane.
Le bonifiche ambientali sono molto importanti per diminuire il carico di inquinanti presenti soprattutto nel suolo e quindi nel sottosuolo perch se il terreno lo permette, tendono ad accumularsi nelle falde acquifere superficiali e a volte addirittura profonde.
Pertanto, le bonifiche sono fondamentali: ci sono bonifiche nazionali su cui sono stanziati dei fondi, quando i siti sono riconosciuti d'interesse nazionale, poi ci sono bonifiche regionali, quando i siti sono d'interesse regionale.
Il collega Valetti faceva l'esempio molto concreto della possibile trasformazione del mondo della mobilità con evidenti necessità di bonifiche, veramente molto diffuse sul nostro territorio, quindi serve un costante rifornimento di risorse. Non si possono abbandonare, negli anni dei capitoli così importanti, perché bisogna fare le bonifiche da amianto (se n'è parlato tanto, per evidenti motivi) o le bonifiche da siti industriali inquinati abbandonati. Ne abbiamo un esempio nell'area FIAT ex Avio, dove la Regione si accolla la bonifica di un terreno comprato con una plusvalenza, su cui la magistratura ha fatto delle indagini. Non commento gli esiti di tali indagini, ma siamo sicuramente rimasti un po' tutti perplessi per quella storia.
Pertanto - e chiudo - ci sono tante situazioni sulle quali occorre investire soldi; purtroppo soldi regionali, ma dobbiamo farlo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 123) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Con quest'emendamento proponiamo un incremento di 36.000 euro, perché il capitolo per il miglioramento del raggiungimento degli obiettivi nella pianificazione regionale in materia di rifiuti è stato abbassato di 36.000 euro.
Possiamo dire tante cose su questo fronte: tra gli atti che la V Commissione ha, prima, analizzato e, poi, approvato in Consiglio regionale c'è il Piano regionale rifiuti. Questo Piano regionale contiene degli obiettivi, a nostro parere, sicuramente sottostimati, nel senso che circa 160 chilogrammi per abitante di rifiuto indifferenziato lo consideriamo un valore molto contenuto. Ci sono anche degli obiettivi per il trattamento del rifiuto indifferenziato, per la produzione del CSS in alcune parti della regione, una serie di obiettivi che sono cogenti per tutti i consorzi che fanno attività sul territorio regionale.
A noi stanno a cuore soprattutto le iniziative che possono portare a un miglioramento della raccolta differenziata, quindi consideriamo importante rispettare ciò che è stato approvato dalla legge n. 1/2018, cioè dare attuazione all'articolo 2 e prioritariamente portare a compimento quei commi dell'articolo 2 che prevedono l'attivazione della tariffazione puntuale su tutto il territorio regionale. Si tratta del riconoscimento del principio europeo per cui chi inquina paga e di applicarlo a tutti i cittadini piemontesi, com'è già stato fatto anche in altre nazioni (in Francia, ad esempio c'è la tarification incitative) e non, come nel caso citato dal Consigliere Bono, relativo alla bonifica dei terreni ex Avio dove chi inquina non paga, anzi probabilmente fa plusvalenza.
In Veneto c'è il miglior consorzio europeo - il Consorzio Priula, audito dalla nostra Regione - che è ormai sceso sotto i 50 chilogrammi di rifiuto indifferenziato per abitante; in Piemonte siamo a 200 chilogrammi di rifiuto indifferenziato per abitante, pertanto abbiamo tantissima strada da percorrere e possiamo ottenere grandissimi risultati portando a compimento quello che abbiamo previsto sia nella norma sia nel Piano rifiuti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Con quest'emendamento chiediamo di ripristinare una cifra irrisoria, ma che ha un importante valore anche dal punto di vista simbolico. Chiediamo di ripristinare 36.000 euro sui 300.000 complessivi che avrebbero dovuto essere previsti, perché parliamo di trasferimenti alle Amministrazioni locali per il sostegno agli obiettivi della pianificazione in materia di rifiuti.
Si tratta di un intervento importante che abbiamo realizzato in questa legislatura, per il quale ci siamo veramente "sbattuti" (permettetemi il termine). Noi abbiamo discusso mesi in Commissione, abbiamo istituito un Tavolo, abbiamo lavorato in maniera molto costruttiva, proprio perch quello dei rifiuti è un tema importantissimo: va a toccare e s'incrocia anche con le normative nazionali, con questioni di sostenibilità economica dei bilanci dei Comuni che sono sede di discariche, con tutto il discorso dell'impiantistica, della riorganizzazione, della gestione del servizio sia dei rifiuti urbani sia di quelli speciali. E poi, cosa facciamo? Andiamo a ridurre le risorse. Noi pensiamo di fare le riforme e anche di risparmiare! Per carità, erodiamo 36.000 euro, ma si tratta di più del 10% di quello che si prevedeva di mettere a bilancio.
Questo è un brutto segnale: vuol dire che, a parole, ci lanciamo in idee sfidanti al minimo possibile, però, poi, non stanziamo neanche le risorse minime necessarie, quelle che avremmo già previsto e che probabilmente sappiamo già che non sarebbero state sufficienti.
Pertanto, o stiamo scherzando oppure manteniamo almeno quel poco che abbiamo messo e andiamo avanti nella direzione che ci siamo dati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ci sembra che mantenere lo stato attuale del dimensionamento del fondo per i Comuni per migliorare la propria gestione dei rifiuti urbani sia una priorità assoluta. La maggior parte dei consorzi dei rifiuti che ancora si stanno adeguando alla nuova legge regionale in tutto il Piemonte sono indietro sulle strategie di miglioramento della raccolta urbana dei rifiuti, in particolare nell'applicazione di sistemi virtuosi di raccolta e di tariffazione puntuale per ridurre la quantità di rifiuti che vengono avviati a discarica e incenerimento e nel migliorare la quantità di rifiuti avviati effettivamente al riciclo.
Abbiamo avuto problemi annosi, che questa volta non riguardano le terre dei fuochi, ma riguardano noi da vicino, con decine di impianti industriali e capannoni della filiera del riciclo della plastica andati a fuoco, come abbiamo visto anche nell'indagine effettuata con le nostre Commissioni competenti in Consiglio regionale: è un problema sistemico che denota una vera crisi del sistema della gestione dei rifiuti.
Occorre innanzitutto ridurre le quantità di rifiuti che vengono immesse nel circuito dello smaltimento e nel circuito del riciclo, in modo da ridurre anche gli scarti e ridurre le probabilità che l'inquinamento dovuto ai rifiuti aumenti. Quindi per noi quest'emendamento è veramente politico: si tratta di 36.000 euro che colmano la riduzione effettuata dalla Giunta sulle annualità dal 2019 in avanti rispetto allo stanziamento del fondo attuato finora.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Emendamento rubricato n. 126) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, chiediamo di incrementare lo stanziamento di competenza iniziale di un milione di euro per il triennio 2019, 2020 e 2021, per l'ordinario funzionamento e la gestione delle aree regionali protette.
Come vi ho già detto in discussione generale, riteniamo fondamentale portare avanti uno degli elementi distintivi di questa legislatura: il fatto di essere voluti intervenire in maniera strutturale sul riordino dell'intero sistema delle Aree protette regionali e dei Parchi regionali.
L'abbiamo fatto con una legge che ha impiegato un bel pezzo del 2015 ed è entrata in vigore nel 2016, e lo stiamo completando con una legge che avrebbe dovuto essere presentata entro sei mesi dall'entrata in vigore della precedente, ma che invece ha avuto una gestazione di oltre due anni ed è attualmente incardinata qua in Consiglio, dove abbiamo fatto già la discussione generale, che rivede il sistema complessivo dei confini delle Aree protette e delle Aree contigue regionali.
Il tema è importantissimo, perché riguarda la tutela naturalistico ambientale del nostro territorio, un fiore all'occhiello di questa regione regione che, per quanto ancora non raggiunga gli obiettivi europei, ha comunque un'importante quota di Aree protette e ha Aree protette regionali che sono oramai di dimensioni superiori, ad esempio, persino del Parco nazionale del Gran Paradiso.
È un obiettivo che è stato raggiunto grazie anche a una fruttuosa interlocuzione tra maggioranza e opposizioni, per cui quello che ci ha fortemente stupito è notare che nel maxiemendamento di Giunta vi è una riduzione significativa delle risorse per far funzionare le Aree protette regionali, visto che le abbiamo rimesse in ordine, abbiamo creato enti più grandi, ne ampliamo i confini, diamo loro nuovo vigore riorganizzandole e cercando di riordinarne le competenze. Qui stiamo parlando dell'ordinario funzionamento e della gestione.
Sono rimasto veramente stupito, per non dire cose più forti. Di conseguenza, chiediamo veramente con molta forza che si ripristinino e s'incrementino queste risorse, perché la tutela e il corretto funzionamento di tali realtà rappresenta un elemento centrale della salvaguardia del nostro ambiente, dell'ecosistema, della biodiversità, della nostra salute.
Lo ricordo: guardate che un pezzo del funzionamento della tutela del territorio, quello delegato alle Province, non funziona più tanto bene perché sono state depauperate, per cui le Aree protette regionali suppliscono a questi malfunzionamenti, dunque è fondamentale metterci le risorse necessarie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo per rinforzare quanto detto dal collega Campo.
Le Aree protette sono un elemento di pregio della nostra regione e sono un elemento non solo di valorizzazione, ma anche di governo del territorio. E il governo del territorio ha necessità di idonee risorse per essere effettivamente un governo che persegue la valorizzazione delle risorse naturali, ma che è anche attento alla convivenza tra la natura, la flora la fauna e la presenza umana.
Uno degli emendamenti che andremo a illustrare successivamente verterà, per esempio, sui danni da fauna selvatica alle aziende agricole che insistono sulle Aree protette: è un altro argomento compreso all'interno delle azioni regionali nei confronti di queste Aree protette e della loro valorizzazione.
Le Aree protette hanno bisogno di risorse, e hanno bisogno di risorse specialmente per il personale, per far sì che il personale possa lavorare e agire su di esse, possa essere uno strumento di confronto con la popolazione e uno strumento di confronto con le aziende agricole, al fine di rendere tale sistema veramente efficiente ed efficace.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Abbiamo condiviso il percorso fatto dalla Regione di includere nelle aree parco delle aree contigue della Rete Natura 2000, tuttavia non comprendiamo come si possa pensare di definanziare, dopo che si sono ampliati i parchi regionali, le risorse per le aree parco. Anche perché in questi anni sempre di più siamo andati incontro al pensionamento dei guardiaparco su tutto il territorio.
Parlo per quello che conosco, ma so per certo che per il Parco del Ticino mancano numerosi componenti di guardiaparco; ormai i guardiaparco sono una testimonianza, li vedi solo in foto quando vai a visitare la sede del Parco, ma non più sul territorio perché, ovviamente, sono aumentati i chilometri quadrati di competenza per ogni guardiaparco.
Vogliamo fare un ampliamento dei parchi pensando di sguarnire maggiormente il territorio di quello che è un presidio fondamentale, quindi di andare incontro a una situazione di parchi che sono sulla carta, ma difficilmente trovano una concretezza poi sul territorio? Oppure, se riteniamo che i guardiaparco o il personale dei parchi non siano necessari e se vogliamo che si possa dire che sono parchi regionali invitiamo l'Assessore Valmaggia a venire in Commissione a spiegarci che la pianta organica dei parchi è stata ripensata, che sono state fatte delle valutazioni che ci portano a dire che non sono più necessari tot guardiaparco per chilometro quadrato o altre valutazioni, altrimenti questi tagli effettivamente non li comprendiamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

L'emendamento interviene sul tema delle aree protette, perché abbiamo un po' di perplessità sulla questione di un taglio alle Aree protette che va a ricadere su territori che hanno sia un valore naturalistico sia turistico e attrattivo. Riteniamo che sia assolutamente da perseguire una logica in questo senso, quindi non solo Aree protette come aree museali. Tra l'altro i musei attraggono persone, altrimenti non investiremmo in cultura e in musei, né faremmo tutti gli anni la conta di quanti visitatori sono passati al Museo Egizio o al Museo del Cinema. Anche questa definizione è un po' obsoleta e superata.
Le Aree protette sono aree vive in cui si deve investire per mantenerle per renderle attrattive e per fare sì che, comunque, garantiscano il mantenimento del nostro patrimonio e del nostro capitale naturale, com'è stato definito da ricercatori, studiosi e scienziati negli ultimi anni.
Tali territori permettono di mantenere l'ecosistema e quindi tutte le funzioni collegate all'ecosistema e che permettono alla vita, non solo a quelle delle piante e degli animali, ma anche all'uomo, per i servizi ecosistemici che forniscono, di vivere e sopravvivere.
Penso sia un errore tagliare sui fondi che si ripercuoteranno sul personale delle Aree protette e sulla gestione delle stesse.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 125) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Con l'emendamento n.125) interveniamo su un altro dei temi secondo me centrali delle nostre strategie dal punto di vista ambientale. Parliamo di fondi per l'ordinario funzionamento, ed è complementare a quello precedente, nel senso che nell'emendamento in oggetto chiediamo semplicemente il ripristino di quello che è stato tagliato.
Con l'emendamento precedente ci proponevamo un obiettivo più ambizioso cioè quello di rilanciare quella che sembrerebbe la ratio legis, la ragione per cui abbiamo legiferato sulla materia delle Aree protette, cioè quella di dare nuovo impulso alla tutela ambientale e naturalistica del territorio.
Con quest'emendamento, invece, in maniera molto più ragionieristica, ma comunque volta alla preservazione di quello che era stato previsto chiediamo di reintegrare 384.000 euro per l'annualità 2019, ben consci che dall'anno prossimo ci toccherà discuterne (lo faremo noi o lo dovremo discutere con interlocutori diversi).
Certo, preferiremmo venisse approvato l'emendamento precedente che, come minimo, dà un'idea della volontà di investire su questa tematica, ai fini del corretto funzionamento e della corretta applicazione delle norme che abbiamo costruito noi, che abbiamo approvato in questo Consiglio dopo un lavoro costruttivo in Commissione. Con alcuni Assessori, ogni tanto, è possibile lavorare per ottenere delle norme che trovano una corrispondenza un po' più ampia rispetto a quella della sola maggioranza di governo di questa Regione.
Chiediamo, quindi, che vengano reintegrati 384.000 euro rispetto al taglio che si era andato configurando con il maxiemendamento di Giunta. Tuttavia ricordo che la nostra preferenza - mi rivolgo alla maggioranza - è per l'emendamento precedente, quello che investe per un triennio e dà una prospettiva.
Vorrei far notare, perché ne abbiamo l'esempio nella mia provincia, che un parco regionale ben funzionante attiva valore attraverso progettualità di livello nazionale e internazionale. Si è appena tenuto a Cuneo l'incontro sui progetti europei Alps che ha visto, ad esempio, la relazione del Parco delle Marittime sul tema Life Wolfalps, che è stato ripresentato a livello europeo in maniera ancora più ampia per l'intero arco alpino dati gli ottimi risultati, e che catalizza decine di milioni di euro di investimento internazionale a conduzione italiana. E non sono solo questi i progetti.



PRESIDENTE

Concluda, Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Quindi è un investimento che si moltiplica, non è solo una cosa per la tutela a fondo perduto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Proseguo sulla scia del collega Campo. Con quest'emendamento prevediamo di recuperare 384.000 euro sul 2019.
Noi crediamo che gli investimenti nelle Aree protette regionali siano fondamentali, perché questa Regione ha un estremo bisogno sia di aree tutelate regionali, sia di una Rete Natura 2000 che vada a proteggere quelle specie e quegli habitat in maggiore difficoltà. Pensiamo alle Alpi dove insistono habitat caratterizzati dalla presenza di importanti innevamenti che vanno incontro a una forte riduzione dovuta al cambiamento climatico. Qui numerose specie vedono il proprio areale di presenza ridursi di anno in anno.
È quindi fondamentale che queste specie, che risentono di una difficoltà dovuta a un cambiamento che avviene purtroppo per un'azione antropica vedano protetti i loro areali, che negli anni si restringono sempre più. È indispensabile creare anche dei corridoi ecologici, che l'Unione Europea riconosce.
Per l'Italia è molto difficile prevedere percorsi per la fauna selvatica (e non solo), che si trova sempre più in difficoltà. Perché, al di là di alcuni areali, dove è più difficile l'attività umana agricola (e non solo) nella Pianura Padana e in altri ambienti vi è un attacco alla biodiversità sempre maggiore. La riduzione della biodiversità è un indice della difficoltà che l'ambiente risente in questi ultimi anni; indice che non è solo dettato dal cambiamento climatico.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Proprio oggi riceviamo notizie allarmanti sulla drastica riduzione delle specie esistenti sul nostro pianeta. Vi è una curva che si sta impennando e che descrive le specie in via di estinzione in tutto il pianeta. Abbiamo concentrazioni di inquinanti che limitano la vita del pianeta, dai mammiferi ai pesci.
Poco fa il collega Andrissi parlava dell'aumento delle concentrazioni di diossina nell'aria. Rileviamo un grande aumento delle quantità di plastica negli oceani e nei nostri terreni. Vediamo che sono sempre più delimitate le aree protette di fatto. Perché un conto è delimitare su una mappa un'area protetta e fare delle politiche che la rendano più protetta dall'impatto antropico; altro discorso è dire che queste siano immuni da quello che sta succedendo in tutto il mondo. Non basta infatti tracciare una linea su una carta per delimitare gli effetti dell'uomo sulla natura.
Con quest'emendamento, che aumenta di 384.000 euro i fondi per la gestione delle aree protette, rimarchiamo un intento politico volto a riportare al centro dell'attenzione il tema della preservazione delle specie naturali sia di flora che di fauna, nel nostro Paese.
La Pianura Padana è una delle zone più antropizzate e urbanizzate di tutto il mondo. Quindi, malgrado la grande biodiversità che interessa specialmente il Piemonte (le aree montane e le aree collinari), è anche quella sotto la più grande pressione umana.
Crediamo, quindi, che queste risorse debbano essere mantenute stabili anche nei prossimi anni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Emendamento rubricato n. 124) presentato da Mighetti, Andrissi, Bono Bertola, Campo, Frediani e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Si tratta di un emendamento che ho già citato precedentemente e che farà il paio con un altro emendamento, che esamineremo successivamente, sulle emissioni relative all'agricoltura.
Quest'emendamento riguarda i danni da fauna selvatica a coltivazioni e predazioni all'interno delle aree protette.
In quest'emendamento inseriamo una posta di 295.500 euro per ciascuna delle annualità tra il 2019 e il 2021, somma che va a coprire quello che è l'ammontare dello stanziamento finale del 2018. Ci pare una somma giusta per sopperire al fabbisogno idoneo di quella che è la realtà dei fatti e dei danni che sono arrecati alle coltivazioni agricole nelle aree protette.
Il discorso dei danni alle aziende agricole è una problematica che ho già citato in fase di discussione generale. Nelle Aree protette si registrano numerosi danni, per cui il fatto di non poterli rimborsare in maniera tempestiva fa sì che il rapporto tra gli agricoltori e le stesse Aree protette spesso vada in crisi. Perché le esigenze dell'agricoltura, e quindi le esigenze di chi lavora e produce su questo territorio, non sono conciliabili se non vi sono adeguati strumenti di prevenzione e di risarcimento, per cui può diventare veramente un rapporto non idilliaco.
Anzi, talvolta decisamente difficoltoso.
Gli agricoltori subiscono dei danni e se non vengono rimborsati nel momento giusto, cioè nel minor tempo possibile, diventano dei danni veramente letali per le attività stesse, per cui tante volte le attività subiscono non solo un depauperamento della consistenza dell'azienda agricola, ma proprio dei danni che inficiano il proseguimento dell'attività.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento stiamo cercando di ripristinare dei fondi, anche se ci è stato detto che questo tipo di competenze passerebbe, in maniera più unitaria, all'agricoltura, per il complessivo risarcimento dei danni da fauna selvatica.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Notizia infondata!



CAMPO Mauro

È infondata? Ecco, appunto. Siccome tutte queste cose purtroppo svolazzano tra le vari Commissioni, vorremmo capire se effettivamente i fondi così com'erano, almeno nel volume complessivo, verranno mantenuti.
La tematica è comunque ben viva, alimenta le usuali polemiche sul territorio, per cui, che si mantenga il sistema attuale (che vede più o meno tripartita la modalità di rimborso dei danni da fauna selvatica) o che la si accentri in un'unica entità o in un'unica direzione di competenza quello che ci interessa è che il volume complessivo delle risorse, nel gioco delle varie carte, non si riduca.
Con quest'emendamento intendiamo garantire almeno quella che era la situazione proposta nell'ordinata discussione in Commissione (anche con la presentazione dell'Assessore); dopodiché, vorremmo che ci chiariste una volta per tutte come finirà la questione, perché questo è un tema che sui territori, chi vive gli incontri con la campagna e con le organizzazioni ambientaliste ha molto ben presente.
Anche se non sono importi enormi, è un problema molto sentito.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come dicevamo, forse la missione dell'ambiente è una di quelle, insieme all'istruzione e alla cultura, più tagliata. Ha subito pesanti tagli all'interno del maxiemendamento in Commissione e non sono state ripristinate nel nuovo maxiemendamento presentato per l'Aula.
In questo caso, parliamo di danni da fauna selvatica prodotti all'interno delle Aree protette, quindi crediamo sia necessario intervenire per ripristinare lo stanziamento di fondi originali.
Non capiamo le motivazioni di questi tagli, per cui, com'è già stato detto le vorremmo conoscere dall'Assessore: ha visto un calo della spesa storica? Anche se purtroppo temo che il trend sia opposto, cioè sia in incremento oppure sono stati fatti investimenti per ridurre i danni della fauna selvatica con recinzioni elettrificate e quant'altro? Funziona come deterrente rispetto alla fauna stessa? Il ripopolamento mi pare sia evidente: un dato anche positivo, se non ordinato e coordinato con la selezione della fauna presente all'interno delle nostre Aree protette.
Riteniamo un errore andare a proporre questo taglio. Chiediamo il rifinanziamento del capitolo e di ripristinare i capitoli dell'ambiente perché non possiamo pensare che anche questo sia un tema ridotto e che nell'interesse dell'Amministrazione regionale, sia un tema che non venga portato avanti con la stessa veemenza, forza e coerenza degli altri capitoli.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie.
Dagli anni passati sappiamo che la fauna selvatica, anche all'interno dei parchi regionali, fa numerosi danni all'attività agricola. È importante quindi, procedere alla valutazione degli effettivi danni. Sappiamo che i parchi regionali si sono anche attivati con un'attività di controllo della fauna selvatica (penso ai cinghiali), un'attività di selecontrollori, che svolge attività di abbattimento di capi di cinghiali.
Sappiamo anche che negli anni sono state lanciate specie non autoctone di cinghiali, ma specie alloctone, che hanno una stazza maggiore e che prolificano maggiormente, sia numericamente sia come numero di proliferazioni, comportando una crescita dalla popolazione che ha poi un impatto sull'attività agricola nel territorio, anche all'interno dei parchi regionali.
Vi è anche stata una sentenza che ha limitato al solo personale guardiaparco l'attività di selecontrollori; quindi vi è stata una riduzione di questa attività negli anni. Ciò non toglie che per il futuro bisogna innanzitutto, stare molto attenti a ciò che si lancia sul territorio, sia nell'ambito dalla caccia sia nell'ambito dalla pesca. Penso alla trota iridea, che limita in modo pesante la presenza di specie autoctone come la trota marmorata, tant'è vero che ci sono i pescatori, quelli reali, quelli che percorrono chilometri sui torrenti, che si lamentano per una presenza di questa specie alloctona che non è neanche in grado di riprodursi nell'ambiente piemontese e nell'ambiente italiano.
Siamo nella contraddizione assoluta: poiché non è in grado di riprodursi si giustifica un suo lancio nei corsi d'acqua.
Assolutamente no.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 200) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 201) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Illustro l'emendamento n. 201) distintamente dagli altri, perché sono due problemi completamente diversi.
L'emendamento n. 200) interviene con uno stanziamento che è piccolo, cioè 200.000 euro ogni anno, per le spese di compensazione di aree boscate.
Quest'emendamento, in realtà, vuole in qualche modo porre l'attenzione sulla legge sulla forestazione, la legge n. 4, e anche sulla - noi riteniamo - inadeguatezza, non tanto quando è stata approvata, ma soprattutto oggi in virtù di due aspetti.
Il primo è che è entrato in vigore il Codice delle foreste nell'aprile 2018 e la nostra legge, avendo dieci anni, inevitabilmente non è completamente rispettosa del Codice delle foreste.
Però vi è un secondo aspetto che, secondo noi, è più significativo. La legge n. 4/2009, nella volontà di tutelare le aree boschive inserì la voce "Spese di compensazioni forestali".
Faccio un esempio, perché alcuni territori da poco sono diventati patrimonio UNESCO.
Se un agricoltore vuole recuperare dei terrazzamenti in un'area che era seminativo ma è diventata boscata, se sempre un agricoltore vuole recuperare un pascolo che è sempre accatastato come area pascoliva ma oggi in realtà, è diventato un bosco per il bosco di invasione, se semplicemente un normale cittadino vuole recuperare una vecchia baita in una realtà montana, o ancora se un imprenditore deve fare attività che prevedono il taglio di piante, ha due possibilità, ai sensi della nostra legge. O reimpianta quelle piante in un altro luogo o, più facilmente, ed è la cosa che avviene, paga per una compensazione forestale per il danno che, in qualche modo, ha causato.
Forse era già tardi nel 2009 inserire questo concetto, ma che questo concetto molti anni fa, quando il bosco in qualche modo andava tutelato fosse da inserire, in qualche modo è corretto. Oggi abbiamo il problema esattamente opposto, cioè oggi abbiamo la necessità non solo di coltivazione del bosco, ma abbiamo la necessità di riportare ad area a pascolo, a seminativo, a vite e a nocciola tutta una serie di terreni che erano tutti dedicati all'agricoltura, ma che nel tempo si sono coperti di boschi per abbandono.
Questo è un'enorme limite, perché se io devo recuperare un vecchio vigneto ma devo spendere 15.000 euro - dico una cifra a caso - per compensazione forestali, è evidente che questo è un vincolo. Lo dico proprio agli Assessori Valmaggia e Ferrero, perché nel testo unico dell'agricoltura abbiamo inserito misure estremamente interessanti sul recupero. Pensi Assessore Ferrero, a tutto il tema dei terreni incolti.
Non voglio interpretare le sue parole, però in alcune parti - come credo lei suggeriva all'Assessore Valmaggia - non si pagano le spese, mentre in altri casi sì, nel senso che vi sono alcune situazioni in cui viene comunque richiesta la compensazione forestale. Questo è un piccolo emendamento per portare all'attenzione questo tema.
Non sottraggo tempo e illustro anche l'emendamento n. 201), che molto semplicemente intende stanziare risorse maggiori sul fondo regionale per la montagna. Due milioni per quest'anno e otto negli anni successivi semplicemente perché negli anni successivi c'è già uno stanziamento, ma è decisamente inferiore rispetto a quello dello scorso anno.
Perché crediamo che sia indispensabile? Crediamo sia indispensabile perch come più volte declamiamo all'interno di quest'Aula e in convegni esterni a quest'Aula e quant'altro, la montagna deve essere presidiata e deve essere presidiata con servizi, con interventi e quant'altro. Non si presidia solo con le risorse, la si presidia anche con i tanti Fondi europei che molto spesso cadono nei Comuni montani, ma non sono utili allo sviluppo economico o alla salvaguardia, alla conservazione paesaggistica e alla tutela dell'agricoltura e dell'ambiente di quei territori.
Certamente anche con il bilancio della Regione possiamo fare una parte.
Faccio solo l'esempio che per noi è più significativo, quello legato all'istruzione. Abbiamo sempre maggiore necessità di implementare queste risorse, perché il conto che il Provveditorato e la Direzione regionale didattica fa sulle teste degli insegnanti che lavorano in montagna, lo fa non pensando ai chilometri che percorrono. Per cui è vero che magari il numero di ore è corretto, ma non viene tenuto in conto il fatto che se io insegno a Germagnano, a Mezzenile o a Pessinetto, devo prevedere che fra una scuola e l'altra mi devo spostare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 53) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 49) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 202) presentato da Vignale, Fluttero, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Al di là di un errore che c'è nella citazione della norma, nel senso che non è la legge n. 16/99, ma è la n. 3/2014, semplicemente anche in questo caso si tratta di un capitolo che, di nuovo, riguarda le spese destinate al fondo per la montagna, all'interno del quale vi è stato un taglio di 400.000 euro nel triennio.
Riteniamo che si debbano almeno mantenere le stesse risorse presenti nell'anno passato. Poi vi sarebbe da fare una lunga discussione rispetto a quanto sia importante intervenire sulle politiche della montagna esternamente al bilancio e alle competenze dell'Assessore alla montagna o meglio, rispetto alle competenze attribuite da delibera.
Faccio un solo esempio: in termini di trasporti, di sanità e di politiche sociali, è evidente che le aree marginali del Piemonte, non soltanto quelle montane, scontano (ce lo dicono i dati) minori servizi, relativamente ai servizi essenziali. Si tratta, cioè, di quei servizi in base ai quali una persona decide se andare a vivere o continuare a vivere in un territorio oppure no.
Certamente, come dicevo, il tema legato all'istruzione, ai trasporti, alla sanità e alle politiche sociali non rientra tra gli strumenti fondamentali per garantire, non come a volte si dice, la parità di trattamento fra le aree alpine e appenniniche e quelle di pianura (non sarà mai possibile), ma almeno occorre prestare particolare attenzione affinché chi vive in quelle realtà possa essere cittadino piemontese come gli altri, avendo almeno i servizi essenziali garantiti.



PRESIDENTE

I lavori del mattino terminano qui.
Ricordo che l'esame delle interrogazioni a risposta immediata è fissato alle ore 14.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



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