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Dettaglio seduta n.40 del 29/12/14 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(Alle ore 14.33 il Vicepresidente Boeti comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 15.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Non vi sono Consiglieri in congedo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 67, inerente a "Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il punto proseguendo l'esame del disegno di legge n. 67, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 18 dicembre u.s., il Consigliere Appiano ha svolto la relazione di maggioranza. Adesso darei la parola al Consigliere Vignale o al Consigliere Bertola per le relazioni di minoranza.
Poi abbandoneremo il disegno di legge n. 67, che riprenderemo dopo le vacanze.
La parola al Consigliere Bertola per lo svolgimento della relazione di minoranza.



BERTOLA Giorgio, relatore

Grazie, Presidente.
Dopo il disegno di legge n. 66, che è stato approvato il 23 dicembre e che riguardava l'aumento delle entrate della Regione con provvedimenti che ovviamente ci vedevano contrari (come l'aumento dell'addizionale IRPEF e l'aumento del bollo auto), analizziamo un altro disegno di legge, questo riguardante le spese (l'altro riguardava le maggiori entrate, questo riguarda in qualche modo la riorganizzazione delle spese della Regione, con l'obiettivo di ottenere dei risparmi, e si dovrebbe abbinare appunto alle maggiori entrate, per vedere di risanare i conti disastrati di questa Regione).
Riguardando la spesa, colpisce e va a trattare i vari aspetti della spesa della nostra Regione, quindi il sistema dei pagamenti, tutto quello che riguarda gli immobili, dunque l'uso degli immobili, l'alienazione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare e regionale in generale.
C'è poi l'aspetto che riguarda il personale, con la razionalizzazione dei costi del personale e l'obiettivo di arrivare anche a una riduzione del 10%. C'è una razionalizzazione delle partecipate. C'è anche la riorganizzazione di un'Agenzia molto importante come l'ARPA, che svolge un servizio fondamentale per la nostra Regione. Ci sono i provvedimenti che riguardano il trasporto pubblico locale e l'ordinamento contabile. Ci sono inoltre due articoli: uno che riguarda l'Agenzia regionale per le adozioni internazionali e poi si parla di edilizia sanitaria, aree naturali e il poco amato da noi Piano casa. Questo per fare una panoramica.
Abbiamo fatto un lavoro di merito già in Commissione con la nostra attività emendativa. In alcuni casi sono già stati approvati dei nostri emendamenti e anche sul testo che è stato licenziato per l'Aula abbiamo ancora molte cose da dire, quindi andremo a tentare proprio di migliorare alcuni aspetti di questo disegno di legge.
Innanzitutto, ci lasciano un po' perplessi alcune misure che riguardano l'ARPA perché, se è comunque necessario andare a delle riduzioni di spesa non si deve penalizzare il servizio e ovviamente si devono mantenere anche i livelli occupazionali. Noi siamo preoccupati che un servizio così importante per la nostra regione, che riguarda appunto il monitoraggio della salute e dell'ambiente della nostra regione, non venga penalizzato.
Gli articoli che riguardano il trasporto pubblico locale hanno già avuto delle modifiche grazie ad alcuni nostri emendamenti; ci stiamo ancora lavorando e contiamo che altre modifiche possano essere apportate per migliorare il testo e renderlo più chiaro nella parte relativa ai trasporti pubblici locali.
Vi è inoltre una vecchia abitudine, diciamo mutuata un po' dalle Giunte precedenti, ma un po' anche dal livello nazionale, che fa sì che anche in questo disegno di legge, che riguarda in qualche modo le spese della Regione, ci siano norme che con la spesa regionale hanno molto poco a che vedere. Una di queste è stata stralciata: la norma sui sottotetti, da noi molto contrastata. E' stata stralciata a seguito dell'approvazione di un nostro emendamento abrogativo. L'altra riguarda il Piano casa: proroga che all'inizio era di due anni, alla quale noi ci siamo opposti con forza e che al momento è stata ridotta ad un anno (il massimo che in questo momento siamo riusciti ad ottenere). Su questo vorremmo aprire anche una discussione di merito, perché non siamo d'accordo con l'impostazione del Piano casa dato dalla Giunta Cota, che obbliga al raggiungimento dell'efficienza energetica non su tutto l'edificio, ma sono sulla parte ampliata, e su questo abbiamo già aperto in Commissione una discussione di merito che speriamo possa proseguire anche in Aula.
E poi voglio ricordare anche un po' la sorpresa e lo stupore che abbiamo avuto in Commissione quando ci è stato presentato un emendamento che riguardava il Gradenigo (anche qui con la spesa regionale aveva ben poco a che vedere); un emendamento che doveva in qualche modo "sistemare" la questione del Gradenigo permettendo un facile passaggio al gestore privato e anche l'esercizio dell'attività di pronto soccorso, che oggi non è permessa - per fortuna - dalla nostra legge regionale ad un privato.
Questo ci ha lasciato molto perplessi, ma devo dire che non ha lasciato perplessi solo noi. In Commissione l'emendamento è stato ritirato ed è stato fornito l'impegno a non ripresentarlo nemmeno in Aula. Su questo, il messaggio che vogliamo dare proprio all'Assessore Saitta - anche se oggi non c'è - è probabilmente di imparare a confrontarsi meglio col Consiglio perché giusto il giorno prima avevamo avuto una lunga discussione in Commissione sempre sugli stessi temi con una evidenziata mancanza di informazioni riguardo alla riorganizzazione della sanità regionale e ci sarebbe forse stato il tempo per comunicare l'intenzione di adottare quel tipo di misura, quindi noi auspichiamo che l'Assessore Saitta ne venga a parlare diffusamente in Commissione.
Cosa manca in questo disegno di legge, dove si parla dei costi e delle spese della Regione? Manco a dirlo, mancano i costi della politica. Su questo il tempo per noi è ampiamente scaduto, perché l'argomento dei costi della politica è stato affrontato a partire dall'estate scorsa, è stato ampiamente discusso quest'autunno in Commissione e poi in Aula, dove è stata approvata una proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza che applicava una diminuzione molto limitata, quasi simbolica, delle competenze, degli stipendi dei Consiglieri regionali pari al 10%, mentre da una parte c'erano e ci sono gli annunci sia del Presidente del Consiglio dei Ministri Renzi, sia del Presidente della Regione Piemonte, che oggi è qui presente, che propongono riduzioni molto più consistenti e sostanziosi degli stipendi dei Consiglieri regionali al punto di andarli ad equiparare allo stipendio del Sindaco di Torino e siamo a circa il 36% di riduzione contro un 10% che è stato applicato.
Voglio ribadire che non so se fosse il caso di mettere delle norme che riguardavano i costi della politica qui dentro, questo non lo so, però so dire che, al di là del gioco dei rimpalli, un po' il gioco delle parti tra la maggioranza del Consiglio e Giunta regionale, la possibilità per intervenire in quel senso è stata ampiamente data e non è stata colta quindi, probabilmente, manca la volontà politica. Non solo, forse è mancata anche l'attenzione a livello nazionale, perché a me sembra un po' il sistema che ha adottato Renzi ultimamente, cioè di fare delle riforme un po' pasticciate, come la finta abolizione delle Province. Questo Consiglio regionale, giustamente, aveva un'istanza per risolvere questioni legate anche al trattamento contributivo, al trattamento pensionistico e da Roma su questo non sono arrivate delle risposte, però comunque c'era modo di intervenire anche sui costi della politica. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
E' aperta la discussione generale sul disegno di legge n. 67.
Chi chiede di intervenire? La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Velocemente, anche perché poi l'analisi del provvedimento nei singoli articoli e con i singoli emendamenti verrà posticipata a inizio anno.
Questo provvedimento fa parte del pacchetto "risparmio" che andava a braccetto insieme al pacchetto "più tasse", chiamiamolo così, appena approvato nel disegno di legge n. 66 all'interno del primo disegno di legge, cosiddetta finanziaria presentata dalla Giunta circa un mese fa.
Poi, è stato spacchettato per procedere con una più celere approvazione delle norme di aumento della tassazione della Regione Piemonte. Forse questa è stata una manovra azzeccata da parte della Giunta regionale perché, nonostante sia sicuramente più osteggiato il provvedimento di aumento delle tasse, grazie al contingentamento dei tempi, che noi abbiamo ribattezzato "tagliola", così come detto a Roma, per questo strumento regolamentare applicato alla Camera con solerzia, diciamo, dalla Presidente della Camera, ha permesso di portare a casa un primo obiettivo della Giunta regionale che era quello di aumentare le entrate per complessivi 107 milioni di euro, almeno stante la proiezione della tassazione, come aumentata dal disegno di legge n. 66.
Ricordo l'aumento dell'addizionale IRPEF, l'aumento del bollo auto l'aumento dei canoni idrici. Tutto ciò si deve accompagnare ad una riduzione della spesa che dovrebbe cubare al 2017 circa 74 milioni di euro.
Questi sono i risparmi che dovrebbero venire dall'insieme degli articoli del disegno di legge che stiamo affrontando, il n. 67, andando ad incidere però - leggo il piano di riequilibrio finanziario della Regione Piemonte - su alcuni capitoli che non sono necessariamente ricompresi nel disegno di legge n. 67.
Un esempio su tutti è il TPL, su cui però interverranno dopo altri colleghi. Noi siamo scettici sulla possibilità di riduzione di 30 milioni di euro, come segnato nel piano di riequilibrio finanziario, nel 2017 visto che non saranno ancora effettuate le gare e ci potrà essere solo il rinnovo dei contratti cosiddetti "a ponte". Vedremo se si riuscirà a portare questo risparmio. Questo già cuba per quasi metà del risparmio al 2017.
Parte del risparmio dovrebbe venire dal personale, quindi ci spiace segnalare che, ancora una volta, come è stato fatto dalla scorsa Giunta sia sul settore sanità che sulla Regione in generale, si vada ad incidere molto sul personale. Parliamo di otto milioni di euro nel 2015 e fino a 15 milioni nel 2017.
Gli altri risparmi sono poca cosa: un milione di euro dalle ATC, 560 mila euro dall'IPLA, probabilmente - vado a memoria - 300 mila euro dalla ARAI (Agenzia Regionale delle Adozioni Internazionali), tre milioni di euro dall'ARPA. Anche se sulla realizzazione dell'effettivo risparmio di tre milioni di euro dovremmo appunto discuterne approfonditamente in Commissione, perché l'ultimo testo dell'articolo prevede la riduzione dei Dipartimenti, ma non la riduzione delle sedi, se abbiamo capito bene. Le sedi periferiche sono mantenute con delle specificità (vedo che l'Assessore scuote la testa, poi magari specificherà meglio) territoriali, quindi ogni sede ha una sua specificità. Poi, ovviamente, saranno ridotti, non saranno presenti tutti i servizi in tutte le sedi, ma l'idea di specializzare ogni sede periferica con delle specifiche competenze basate sulla territorialità; quindi, magari, la sede di Omegna per quanto riguarda le specifiche della balneabilità delle acque, per fare un esempio, o altre sedi legate alla territorialità.
Un milione e 6.000 euro di risparmio dalle spese del Consiglio regionale. Su questo mi riallaccio a quanto detto dal collega Bertola. Tra l'altro, oggi abbiamo assistito a una gaffe, se mi passa il termine il Vicepresidente Reschigna, tra l'Assessore e il Presidente del Consiglio Laus. Nel senso che sul bilancio di previsione erano iscritti 49,9 milioni e il Presidente del Consiglio regionale ci ha presentato al Consiglio approvato un bilancio del Consiglio regionale un bilancio con 59,8 milioni.
Novecentomila euro in più. Non è una tragedia, però bisogna ovviamente a stare attenti ai documenti che si presentano. Non voglio neanche chiedere chi dei due ha sbagliato tra l'Ufficio di Presidenza e l'Assessorato quello non importa, ma ovviamente cerchiamo di capire se sono più corretti i 49,9 milioni o i 59,8 sul Consiglio regionale.
Quegli 800 mila euro o 900 mila euro li avremmo facilmente ottenuti facendo quel taglio degli stipendi che il Movimento 5 Stelle chiede da più tempo, che il PD e il centrosinistra annunciano, ma che a oggi non c'è.
Insomma, avevamo presentato in merito delle proposte di legge che ci sono state bocciate. Sicuramente avrebbe reso, come ho detto, dopo un Natale parecchio amaro con l'aumento delle tasse, un inizio anno un po' meno duro per i piemontesi che si vedono aumentare le tasse, quando magari molti posti di lavoro si perderanno in Regione e nelle Partecipate, né si avrà di pari passo una riduzione degli emolumenti dei Consiglieri regionali. Non perché questo risolva la situazione della Regione Piemonte, ma sempre per una questione di messaggi, messaggi che vengono mandati, per cui la classe dirigente dell'Ente si rende conto che la situazione è grave, difficile complessa, quindi dovrebbe essere la prima a fare dei sacrifici e tirare la cinghia.
Di pari passo, mi viene in mente di citare la deliberazione che ha consentito la buonuscita ai dirigenti, su cui, come sapete, il Movimento 5 Stelle ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, anche semplicemente per comprendere meglio, perché, da quello che abbiamo potuto capire, c'è un fondo di contributi versati dai dirigenti, ma non si capiva l'utilità di mantenere...
E' vero, utilizzando una norma approvata dalla scorsa Giunta, ma comunque utilizzarla anche in questa nuova legislatura e cercare invece magari un accordo che potesse far risparmiare 4,8 milioni di euro all'Ente: insomma, non sono pochi soldi.
Quindi, dicevo il grosso della norma sul risparmio deriva dal trasporto pubblico locale, dal personale e, in ultimo, dal patrimonio.
La previsione di risparmio dal patrimonio, che non comprende solo i beni immobili, ma credo anche beni e servizi, arriverà, nel 2017, a 20 milioni di euro. Nel documento che ci ha fornito oggi l'Assessore nel corso della Commissione bilancio si evidenzia una riduzione, per quanto riguarda il palazzo unico della Regione, di 12 milioni e otto (probabilmente riguarda l'area di trasformazione intorno al grattacielo, che non è in leasing, perché lo stesso partirà dal momento in cui ci daranno le "chiavi in mano" del palazzo). Vorrei quindi sottolineare come nel Piano di riequilibrio finanziario vengano citati dei risparmi (scaturiti, appunto dal fatto che non si pagheranno più affitti, né manutenzione, eccetera), ma non mi risulta che siano stati inseriti i 17 milioni di leasing del grattacielo.
Dunque, non vorrei che ai 20 milioni di euro di risparmio dal patrimonio si dovessero sottrarre questi 17 milioni di euro del leasing del grattacielo.
Dalla lettura di questo documento, collegato ovviamente al disegno di legge, perché vanno di pari passo, essendo uno l'illustrazione dell'altro nutriamo diversi dubbi che non ci sono stati ancora chiariti in sede di Commissione. Speriamo, quindi, di poter ricevere ulteriori chiarimenti a gennaio in Aula (peraltro, abbiamo presentato diversi emendamenti all'articolato).
Sicuramente, ci concentreremo su alcuni articoli, che poi verranno segnalati anche successivamente, nel corso dell'analisi del documento. Mi preme sottolineare, in particolare, il Piano casa, all'articolo 22, che costituisce l'ennesima proroga di una deroga (suona quasi come un gioco di parole, ma è così che funziona l'Italia!), senza la certezza di una norma scritta e pensata per rimanere. Noi ne abbiamo chiesto l'eliminazione ottenendo invece (ad oggi) la riduzione a un anno, senza la modifica delle norme approvate la scorsa legislatura, come ricordava il collega Bertola.
Anche l'articolo 20 è da noi giudicato molto importante, perché riguarda il project financing per quanto riguarda la realizzazione di nuovi ospedali.
Su questo chiederei sia all'Assessore Saitta che all'Assessore Reschigna oltre che al Presidente Chiamparino, di prestare particolare attenzione agli emendamenti che presenteremo in tal senso, perché vorremmo ricevere garanzie che se si dovessero costruire in futuro ospedali in project financing, non vengano dati in affidamento servizi sanitari "core", cioè servizi sanitari. Questo sarà uno degli emendamenti che presenteremo all'articolo.
Concludo, ribadendo che sarà rivolta molta attenzione a tutta quella che è l'alienazione immobiliare e alla permuta (è stato introdotto questo articolo che prevede la permuta dei beni immobiliari), perché vorremmo garanzie, ovviamente, che la permuta, anche in questo caso, avvenisse a pari valore. E' ovvio che se si permutano due immobili di valori totalmente diverso, magari subito si ottiene una minor perdita, ma si registra comunque una perdita patrimoniale netta..



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Abbiamo cercato di proporre una linea emendativa che entrasse nel merito, non per nulla si sono trovati diversi punti di dialogo con l'Assessorato: a nostro avviso, si tratta di norme di buonsenso che probabilmente, non sono state inserita anche per la fretta con cui si fanno questi provvedimenti a fine anno, che però intervengono molto sulla pianificazione e sugli obiettivi di lungo periodo. Non si può certo dire quindi, che si tratti di ostruzionismo becero e fuori dai temi.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, non si può dire che non si apprezzi la linea perseguita dall'Agenzia Regionale della Mobilità, che è un obiettivo assolutamente condivisibile, che manca, però, di molte linee guida. Noi abbiamo tentato di inserire un maggior controllo del servizio da parte della Regione, attraverso l'Agenzia e un maggior coordinamento che mira a superare quei localismo e quei rapporti un pochino clientelari con le compagnie locali, che spesso generano perdita di denaro per la Regione servizi poco efficienti, zero pianificazione, zero coordinamento fra i vari servizi.
Noi vorremmo imporre alla Regione, attraverso l'Agenzia, un parere definitivo sulla programmazione, quindi anche con la possibilità di recidere o modificare i contratti di servizio qualora i termini non vengano rispettati; il che può essere, prima di tutto, stabilito tramite dei criteri scientifici per modellare i servizi, perché se questi vengono applicati, non si genera spreco.
Noi abbiamo richiesto che questi criteri vengano adottati in tutta la Regione per stabilire quali sono le linee e le spese da affrontare, quindi dove la Regione deve metterci i soldi, e dove invece deve lasciare che il mercato ci pensi autonomamente (se lo vuole fare), e non viva di sussidi causando quelle inefficienze che conosciamo tutti (bus che girano vuoti o servizi che si fanno concorrenza fra loro, pur essendo tutti finanziati dalla Regione).
Peraltro, noi ci troviamo anche in una posizione un po' delicata perché siamo consapevoli - lo abbiamo visto anche nel previsionale - che se permane questa situazione, c'è un notevole ammanco che potrebbe ballare dai 30 ai 70 milioni di euro, a seconda che i fondi europei trasferiti vengano collocati sul trasporto pubblico e a seconda che si ottengano condizioni migliori nel contratto coi gestori. Si tratta comunque di una cifra che, se si verifica lo scenario peggiore, va nuovamente a generare del debito ancora prima che si sia finito di pagare quello precedente. E la cosa non farà certamente piacere ai gestori. Anche perché noi, come Regione indebitata, siamo in una posizione di debolezza rispetto ad un gestore di dimensioni nazionali, come Trenitalia, che può fare la voce forte con noi come Regione, e imporre le sue condizioni, ovvero condizioni maggiormente capestro, tanto più che noi, come ente, non paghiamo.
Quindi, visto che questo ha già comportato un pessimo contratto nel corso della scorsa legislatura, sembra paradossale dover cedere ai ricatti di un gestore che, per quanto posseduto dallo Stato, è una SpA. Vedere la Regione ricattabile da una società per azioni è umiliante! Noi ci siamo messi in questa condizione di pesante indebitamento, per cui adesso siamo ricattabili dai gestori. Da qui, tutti gli intenti di miglioramento della normazione e della pianificazione, con un maggior coinvolgimento dei cittadini e degli utenti, con un feedback e un ritorno sulla qualità dei servizi che possa comunque generare consenso verso la Pubblica Amministrazione e verso chi gestisce il servizio, e faccia risultare la politica come dalla parte dei cittadini e non dalla parte delle società che gestiscono.
Anche perché, in numerosi casi, gli utenti sono veramente vessati da una qualità di trasporto decisamente "non commentabile", senza che l'ente si ponga come "difensore" dell'utenza che usa i mezzi magari per andare a lavorare.
Dunque, bisogna innanzitutto uscire da questa situazione paradossale in cui la Regione è parte debole nella contrattazione dei servizi. Quindi auspichiamo al più presto la fine del monopolio delle ferrovie e la gestione clientelare dei servizi locali. Dopodiché, tutte le opzioni che abbiamo potuto prevedere in sede emendativa, che facevano parte di un nostro disegno più complessivo, come Movimento 5 Stelle, di Piano regionale dei trasporti, le abbiamo proposte: sono state apprezzate e votate, perch entrano nel merito. Non sono, quindi, motivo di ostruzionismo, ma di confronto.
Non siamo per il confronto, qualunque cosa si voglia ottenere. Ma vista la mancanza di soldi, ci teniamo a vigilare e a verificare che vengano spesi nel migliore dei modi, che non si facciano più sprechi come si è fatto in precedenza, e si eviti, possibilmente, di tagliare i servizi e generare altro debito, che finirà per impegnare la Regione ad altri aumenti di tasse, che sono sicuramente inaccettabili in questo momento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Voglio fare un focus sull'articolo 22: la proroga del cosiddetto Piano casa. Conoscete la nostra posizione in merito, ma voglio fare alcune puntualizzazioni, anche in merito ad una semplice domanda che mi sono posto: perché una proroga al Piano casa? Negli ultimi anni, in Italia, gli interventi basati su questa normativa nazionale, poi recepita dalle Regioni, sono stati un po' a macchia di leopardo. Sicuramente non hanno rappresentato un motore per riavviare il mercato dell'edilizia, che attualmente è in uno stato di asfissia pressoch totale. Dove è stato utilizzato il Piano casa, in un panorama nazionale? E' stato utilizzato nelle zone in cui vi è una densità abitativa molto alta e in cui non si poteva andare a costruire ulteriormente. E' stato utilizzato molto in Liguria, per esempio, e meno in Piemonte. L'evidenza di questo fatto sta proprio nelle caratteristiche delle due regioni: dove c'è mancanza di suolo per l'edificazione, il Piano casa ha avuto più risultati.
Cosa vuol dire? Vuol dire che, in un territorio congestionato, il Piano casa funziona, cioè viene utilizzato. In un territorio congestionato non bisognerebbe più costruire, e questo è un dato di fatto. Noi andiamo a prorogarlo ulteriormente.
Il Piano casa non ha funzionato negli anni passati a livello economico e, presumibilmente, non funzionerà negli anni futuri. In più, abbiamo una deroga alla cieca, perché noi non ci poniamo il problema se questo Piano casa sia stato utilizzato cinque, dieci, duemila volte in Piemonte. Noi non abbiamo dati: sappiamo solo che i dati di riferimento sull'economia non esistono, perché non c'è stato un ritorno.
Cosa vuol dire prorogare il Piano casa? Vuol dire subire la spinta di alcuni, interessati al Piano casa. Il Piano casa non interessa le famiglie perché in un momento in cui è difficile vendere una casa di oltre 80 metri quadrati, è molto improbabile che qualcuno si avventuri ad ampliare una casetta, rendendola ancora più grande e invendibile.
Il Piano casa funziona per qualche impresa costruttrice che ha dei lotti all'interno di un'area densamente popolata, che - ad esempio - vuole abbattere e ricostruire. Cosa vuol dire? Vuol dire che io vado ad abbattere una volumetria, spesso risalente a parecchi anni fa, costruita prima dell'avvento dei Piani regolatori, e costruisco qualcosa di più grande, che ospiterà un maggior numero di persone che andranno a congestionare quegli spazi. Pertanto, mentre pigiamo un bottone, ricordiamoci che, qualche tempo dopo, non potremo andare in un alloggio nuovo, comprato recentemente, in uno spazio dove non troveremo parcheggio o un parco per trascorrere mezza giornata la domenica, dove non troveremo, cioè, servizi adeguati.
Il Piano casa genera questo, genera il fatto che gli oneri di urbanizzazione vengono monetizzati, perché non ci sono gli spazi, quindi io vado a dare dei soldi al posto di generare i giusti servizi comparabili a quello che vado a costruire. Poi, si può disquisire lungamente sui parametri che sono stati utilizzati finora rispetto agli standard urbanistici, ma non è assolutamente accettabile dire che questi non servono.
Cosa potrebbe diventare il Piano casa? Se fosse governato in maniera diversa, se fossero state accolte alcune proposte, se ci sarà un dialogo prossimamente, questo provvedimento potrà avere dei miglioramenti. In che senso? Il Piano casa è un provvedimento in deroga, un provvedimento in deroga reiterato (ancor peggio). Ma cosa si può ottenere? Si possono ottenere diversi miglioramenti. Cosa possiamo inserire all'interno del Piano casa? Prima di tutto, degli interventi di miglioramento energetico effettivi, fattivi, che modifichino veramente l'impatto energetico degli edifici. Si può ottenere, ad esempio, un miglioramento sismico. Noi abbiamo un territorio che è, in buona parte, soggetto a rischio sismico: si potrebbe prevedere un adeguamento sismico legato a questi interventi e ridurre i premi di cubatura rispetto alle demolizioni e ricostruzioni.
L'aspetto sismico è anche legato, in maniera più ampia, all'aspetto di sicurezza. Noi abbiamo un Piano casa che può essere sfruttato anche in zona Classe 3 della normativa dell'adeguamento al PAI. Abbiamo alle spalle un'alluvione (neanche tanto alle spalle, perché gli effetti sono ben visibili) e non ci poniamo il problema di andare a relegare in un angolo gli ampliamenti in deroga nelle zone a rischio. Dobbiamo andare a vedere bene come sono normati i nostri Comuni a livello urbanistico e fare delle scelte che siano più mirate e non un semplice spostamento di data che, di fatto, non cambia nulla rispetto a quanto è stato fatto precedentemente.
Un'ultima considerazione in merito al posticipo relativo alla norma sui sottotetti, che è stata stralciata da questo provvedimento. Per fortuna è stata stralciata! Sapete che la normativa è nata per disciplinare un singolo momento e poi è stata prorogata di volta in volta. Cosa ha generato? Pur essendo nata per recuperare dei sottotetti esistenti, in realtà, negli anni, sono stati costruiti dei nuovi sottotetti per sfruttare la normativa.
Pertanto, nel momento in cui non poniamo dei severi e seri contrappesi a questi interventi, andiamo solamente a generare un abusivismo dilagante e una sostanziale violazione dei parametri urbanistici. Sapete bene che un costruttore che può costruire 5.000 metri cubi, ne realizza 5.000 e poi costruisce dieci sottotetti non abitabili, che, con la nostra normativa diventano dieci sottotetti abitabili. E si ripete la storia degli standard che mancano, dei posteggi che mancano, degli spazi verdi che mancano.
Andremo avanti all'infinito con questo modo di fare, che è il modo di fare specificatamente italiano. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale del disegno di legge n. 67.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame disegno di legge n. 4, inerente a "Modifiche alle leggi regionali 6 agosto 2007, n. 19 e 14 luglio 2009, n. 20 e abrogazione della legge regionale 25 maggio 2001, n. 11" (Atto d'indirizzo collegato: mozione n. 153)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 4, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Appiano, che ha facoltà di intervenire.



APPIANO Andrea, relatore

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge contiene una modifica sostitutiva dell'articolo 5 della vigente legge regionale n. 19 del 2007, inerente alla costituzione della società di committenza della Regione Piemonte (SCR Piemonte SpA).
Nello specifico, si propone di riportare gli organi della società all'Assemblea dei soci, al Consiglio di Amministrazione (composto da tre membri compreso il Presidente o, in alternativa, un amministratore unico) e il Collegio sindacale. Il disegno di legge ha lo scopo di ottimizzare le procedure inerenti al funzionamento di SCR SpA. La finalità è quella di ripristinare, nella società, il modello di amministrazione e controllo cosiddetto "tradizionale", di cui ai paragrafi 2, 3 e 4 della Sezione VI bis del Libro Quinto del Codice Civile. Tale modello originario era stato adottato nella società all'atto della sua costituzione con la legge regionale 19/2007 e poi modificato con l'articolo 30, comma 9, della legge regionale 8/20013. Infatti, l'articolo 30, comma 9, della legge regionale 8/2013, aveva introdotto il cosiddetto "sistema dualistico", di cui al paragrafo 5 della Sezione VI - bis del Libro Quinto, basato su un consiglio di gestione ed un consiglio di sorveglianza.
Il comma 2 dell'articolo 5, così come modificato dal disegno di legge in oggetto, prevede che gli organi siano composti secondo quanto stabilito dallo Statuto sociale in armonia con le norme vigenti.
Nel nuovo testo legislativo è prevista l'eventuale presenza di un Direttore Generale, a cura dell'organo amministrativo di SCR, per coordinare l'attività tecnica nei settori di interesse della società.
La I Commissione, in sede referente, ha approvato, mercoledì 3 dicembre 2014, il disegno di legge n. 4 a maggioranza.
L'auspicio è che questo disegno di legge, se approvato, trovi una rapida traduzione, quindi una rapida concretizzazione.
Questo, infatti, sarà oggetto di alcune proposte emendative su cui, nel corso del dibattito, si interverrà.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Appiano.
Relatore di minoranza è il Consigliere Pichetto Fratin; prego.



PICHETTO FRATIN Gilberto, relatore

Brevemente, rifacendomi alla relazione testé ascoltata.
L'esperienza del modello duale, anche sull'onda dell'introduzione al modello duale su diversi tipi di società, in questo caso - lo dico anche per esperienza diretta - non è stata una scelta brillante, perché ha creato una situazione di difficoltà nel rapporto stesso con la Giunta sul sistema di comando (Giunta, organismo controllato: partecipato al 100%, quindi è un ente strumentale della Regione Piemonte).
Di fatto, nell'organo di indirizzo c'erano tre Assessori, ma non c'era l'Assessore con la delega alle partecipate, perché altrimenti avrebbe avuto un conflitto di interesse. Si sono coinvolti quattro Assessori, più il Presidente che comunque sta al di sopra, e la Giunta, creando notevoli difficoltà, oltre al fatto che nel Consiglio di amministrazione, quale organo di gestione, c'era la presenza di un Direttore e di un solo soggetto esterno.
Noi riteniamo che, in questo caso, la scelta di semplificazione permetta un sistema di comunicazione e di rapporto tra il soggetto che detiene la proprietà, la Giunta regionale (che è il vero organo di indirizzo) e il Consiglio di amministrazione, più corretto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pichetto Fratin.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendoci richieste di intervento, procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 1 bis Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: "1. Al fine di contenere la spesa a carico del bilancio regionale, dal 1 gennaio 2015 è abrogata la legge regionale 25 maggio 2001, n. 11 (Costituzione del consorzio obbligatorio per lo smaltimento o il recupero dei rifiuti di origine animale provenienti da allevamenti ed industrie alimentari).
2. La Giunta regionale provvede agli adempimenti conseguenti all'abrogazione di cui al comma 1 allo scopo di non pregiudicare i servizi erogati e di prevenire i danni alla salute ed all'ambiente, con particolare riferimento alla corretta eliminazione delle carcasse degli animali morti nonché per consentire la transizione del consorzio operante in Piemonte verso le soluzioni operative prescelte dalle aziende aderenti a seguito della soppressione del consorzio stesso,.
3. Per le finalità di cui al comma 2 è autorizzata la spesa fino ad un massimo di euro 2.000.000,00.
4. Alla copertura finanziaria degli oneri di cui al comma 3 per l'anno 2015 e successivi si fa fronte mediante riduzione dell'UPB DB09011".
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie.
L'emendamento prevede l'abolizione della legge regionale n. 11 del 25 maggio 2001, "Costituzione del consorzio obbligatorio per lo smaltimento e recupero dei rifiuti di origine animale provenienti da allevamenti e industria alimentare".
Con l'abolizione del consorzio obbligatorio noi stimiamo una riduzione della spesa, per questo servizio, di due milioni di euro su base annua passando da una gestione diretta ad una gestione che viene garantita attraverso la copertura di premi assicurativi.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo.
ARTICOLO 1 ter Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Valmaggia: Al comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale 14 luglio 2009 n. 20, le parole "31 dicembre 2014", sono sostituite dalle seguenti: "31 dicembre 2015".
Ha chiesto la parola l'Assessore Valmaggia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Si è già discusso prima del Piano casa. Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei Consiglieri regionali sul tema.
Questo emendamento introduce quello che era previsto nel decreto legge 67 all'articolo 23, cioè la proroga di un anno con l'impegno a rivedere la normativa nei prossimi mesi, ma senza creare un'interruzione in questa partita del piano casa.
La proposta, quindi, è di una proroga annuale con l'impegno, come ho già detto in Commissione, di riprendere la materia e di trasformarla, non in uno strumento di deroga e di continua rivisitazione, ma in un atto legislativo del Consiglio regionale, volto a recuperare le cubature esistenti, senza cementificare ulteriormente, valorizzando quanto già presente nell'ottica della ristrutturazione e del recupero dell'esistente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Vorrei specificare alcune piccole cose, relativamente a questo articolo che ha trovato posto in questo provvedimento.
Noi in Commissione abbiamo fatto un lavoro, anche insieme all'Assessore, per cercare di avere un provvedimento più consono ai nostri indirizzi, questo provvedimento che, chiaramente, prima era una proroga di due anni, poi è diventata di un anno. Gli indirizzi sono stati enucleati in una mozione del Movimento 5 Stelle che dava alcuni input per una verifica successiva all'approvazione della legge che doveva dare corpo ad una nuova visione del Piano casa che andasse incontro ad un intervento in deroga per ottenere fattori positivi per le nostre città: minore consumo energetico maggiore sicurezza e, chiaramente, un controllo delle eccessive volumetrie e dell'eccessivo intasamento del tessuto urbano.
Chiaramente ci sarà la nostra mozione, che spero venga accolta, di accompagnamento successivamente alla votazione di questo articolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Relativamente a questo emendamento volevo dire che il Gruppo Forza Italia darà parere favorevole. E' un emendamento già accennato durante la discussione in Commissione, dove si era verificato lo stato di avanzamento del Piano casa e si era verificata la necessità di un prolungamento di questo tempo che andava ad incidere non in elementi di novità sostanziale ma a completare attività lavorative già in corso.
Questo ci sembra opportuno che venga presentato anche in ambito del disegno di legge che stiamo discutendo, in modo tale da poter dare, prima della scadenza del 31/12/2014, una certezza normativa anche a coloro che operano dal punto di vista professionale, oltre che i cittadini che avevano messo in campo iniziative specifiche nell'ambito dell'applicazione del piano casa, affinché ci possa essere una certezza normativa che gli consenta di portare a termine burocraticamente o dal punto di vista professionale o edilizio, opere che erano già state iniziate nell'ambito dell'applicazione della legge pregressa.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo.
ARTICOLO 1 quater Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Appiano: Dopo l'articolo 1 del disegno di legge n. 4, è inserito il seguente: "Art. 2 (Norma transitoria) Gli organi in carica della società SCR - Piemonte SpA decadono all'entrata in vigore della presente legge.
Nelle more dell'adeguamento dello Statuto della società, il Presidente della Giunta regionale nomina un commissario onde consentire l'operatività della società senza soluzione di continuità fino alla nomina dei nuovi organi sociali".
Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano per l'illustrazione; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
La proposta d'emendamento vuole dare un contributo a passare dalle parole ai fatti nel tempo più breve possibile, data la rilevanza della Società di Committenza Regionale e la necessità che è stata illustrata in corso di relazione e di correlazione, di tornare al sistema tradizionale superando quello dualistico.
Questo emendamento prevede che gli organi attualmente in carica, quelli frutto del sistema dualistico, decadano all'entrata in vigore della legge medesima, e che, nelle more dell'adeguamento dello statuto della società il Presidente della Giunta regionale nomini un commissario per consentire l'operatività della società senza soluzione di continuità fino alla nomina dei nuovi organi sociali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Mi domando l'utilità dell'emendamento. Approvando questo disegno di legge, con tutta la sua articolazione - mi rivolgo al Presidente del Consiglio, ma anche alla Giunta regionale - è assolutamente evidente, con ciò che abbiamo votato su un provvedimento che ha come titolo "Modifiche all'articolo 5, legge regionale 6 agosto 2007" che non c'è più l'articolo.



PRESIDENTE

C'è un emendamento che modifica il titolo.



VIGNALE Gian Luca

E' evidente. Modificando la legge, si modifica la rubrica. Questo è tecnica legislativa, le direbbe la dottoressa Bertini.
Quando in sede di I Commissione è stato detto che emendamenti ad una norma possono essere presentati solo che siano attinenti ai sensi del Regolamento, al titolo della norma, è assolutamente evidente che oggi in Aula abbiamo stabilito che quell'articolo del Regolamento non vale. Ergo viene presentato ciò che uno vuole e qualora gli emendamenti vengano approvati, viene modificata la rubrica. E' evidente che su una legge che prevede la modifica di SCR votare - e noi l'abbiamo votata a favore - il prolungamento di una legge urbanistica, è assolutamente evidente che nulla c'entra con questo.
Anche se ciò che abbiamo detto lo potevamo dire anche fuori da questo articolo, mi domando - e domando - se questo emendamento, che prevede la decadenza degli organi di SCR e il commissariamento, sia utile. Magari mi sa dare una risposta l'Assessore o un presentatore. Ricordiamoci sempre che quando legiferiamo parliamo anche di responsabilità cui andiamo incontro. A me sembra che questo emendamento sia meraviglioso per fare in modo che qualcuno faccia una causa, e verosimilmente la vinca, nei confronti dell'Amministrazione regionale.
Che noi possiamo modificare le norme, è nella nostra potestà; che queste norme, che in questo caso vanno ad interrompere un sistema duale, è altrettanto nella nostra possibilità; che oggi ci sia una necessità di commissariamento di SCR, deve essere motivato da un punto di vista politico, ed è per questo che si fanno le norme. Altrimenti la società va avanti, quando scade un mandato si rinnova, oppure la Giunta ha nelle sue facoltà quella di commissariare un soggetto qualora ritenga che il Presidente e il Consiglio di amministrazione non stiano operando secondo le indicazioni della Giunta.
Questo ci sembra davvero uno strumento poco utile a chi vuole nominarsi un Commissario. Ma è una cosa diversa e va chiamata con il suo nome e non con modalità tecniche di necessità. Quando si nomina un commissario, perch c'è la volontà di interrompere una modalità di gestione, con il rischio cui si va incontro, e si mette una persona di fiducia, il commissario ha quelle caratteristiche.
Il commissario è nominato dalla Giunta regionale ed è un soggetto di fiducia. Mentre l'attuale Presidente è stato indicato con una modalità di selezione che aveva alcuni requisiti, quindi differente. Se si ravvisa la necessità di un commissariamento ne prendiamo atto, ma vorremmo anche conoscerne i motivi, considerando che questo tema non è mai stato neanche tema di discussione né di questa norma né della legge n. 67. Vorremo sapere perché è sorta questa necessità.



PRESIDENTE

Collega Vignale, il testo non era un testo organico. In ogni caso però, nella riunione dei Capigruppo siamo addivenuti a questa conclusione per evitare una convocazione della Commissione bilancio domani ove presentare un nuovo DDL, per poi rivenire in Aula. Si è quindi addivenuti a questo percorso e gli Uffici hanno dato la disponibilità proprio perché non si trattava di un testo organico. In ogni caso ho capito il suo ragionamento.
Facciamo una piccola sospensione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.06, riprende alle ore 16.07)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore De Santis; ne ha facoltà.
DE SANTIS Giuseppina, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale Grazie, Presidente.
La Giunta è molto perplessa sul testo dell'emendamento presentato questo perché, pur condividendo interamente la motivazione dell'emendamento medesimo, ossia quella di accelerare e di comprimere nel più breve tempo possibile l'approvazione del nuovo Statuto e la nomina degli nuovi Organi di SCR - gli Organi attualmente in carica decadono per legge all'approvazione del nuovo Statuto - riteniamo che, essendo la Regione Piemonte l'unico socio di SCR, questo percorso di per sé richieda al massimo qualche settimana. Proprio per questa ragione, e perché ci teniamo a fare questa operazione rapidamente, temiamo che quest'ipotesi di commissariamento possa introdurre invece la possibilità di ricorsi e dunque, eventualmente, di allungamento dell'iter, che noi - ripeto vogliamo rapido.
Chiedo pertanto ai Consiglieri che hanno presentato quest'emendamento di riconsiderare la possibilità di ritirarlo, con la garanzia dell'impegno della Giunta a concludere l'iter (modifica dello Statuto e rinnovo degli Organi) nei tempi tecnici strettamente indispensabili, considerato il fatto che i nostri Uffici riaprono, a questo punto, il 7 di gennaio.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Commosso della disponibilità al voto favorevole da parte del Movimento 5 Stelle, a noi quel che preme è l'impegno - peraltro condiviso - ad addivenire ad una modifica statutaria in tempi brevi per passare, appunto dalle parole ai fatti e, quindi, da un vecchio e preesistente sistema ad un nuovo sistema di gestione della Società.
Pertanto, con quest'impegno assunto, ritiro la proposta di emendamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Ne approfitto per mandare un messaggio al collega Vignale: non c'è alcun precedente, in ogni caso, sul ragionamento articolato da lei prima.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Appiano e Gariglio: Dopo l'articolo 1 del disegno di legge n. 4, è inserito il seguente: "Art. 2 (Dichiarazione d'urgenza) 1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 47 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Appiano per l'illustrazione ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

In questo caso vado ancora più velocemente: si tratta della dichiarazione d'urgenza da apporre alla legge.



PRESIDENTE

Grazie, collega Appiano.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Il titolo del disegno di legge n. 4 risulta così modificato: "Modifiche alla legge n. 19/2007, abrogazione della legge regionale n. 11 del 25 maggio 2001 e modifiche alla legge regionale 14 luglio 2009, n. 20".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
Il Consiglio approva.
Vi è, inoltre, un atto d' indirizzo collegato: mozione n. 153 "Disegno di legge 67, art. 13. impegno per una legge condivisa di rivisitazione della legge regionale 14 luglio 2009, per avere un efficientamento energetico dell'intero edificio soggetto ad ampliamenti in deroga" presentata dai Consiglieri Mighetti, Batzella Bertola, Bono, Campo, Frediani, Valetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti per l'illustrazione ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Diciamo che i contenuti di questa mozione sono già stati anticipati dai miei precedenti interventi. Chiaramente illustro solo velocemente qual è l'impegno, che è quello di realizzare un tavolo di lavoro in Commissione che approdi entro 90 giorni ad una legge condivisa di rivisitazione della legge n. 20/2009.
Ovviamente penso che questo bisogno di condivisione sia patrimonio di tutto il Consiglio e della II Commissione. Si dovrà andare a mettere mano a questa normativa con un po' più di tempo, un po' più di senso di responsabilità e un po' più di precisione in un intervento normativo che incide sul nostro territorio.
Il secondo comma dell'impegno, poi, ravvisa la necessità sostanziale di un monitoraggio degli interventi effettuati tramite la legge n. 20/2009.
Ribadisco, oltre a quello che è rappresentato dal passato, che bisognerà capire anche quale sarà il futuro e magari mettere in atto dei sistemi per cui questo monitoraggio sia un qualcosa che avviene in tempo reale e in fase progressiva ed automatica, con un meccanismo di comunicazione maggiormente certo, affinato, ed affidabile tra gli Uffici tecnici comunali e la Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

Io vorrei fare una considerazione.
Sono personalmente d'accordo sul fatto che una legge derogatoria non possa essere prorogata all'infinito e che quindi vi sia necessità di una chiusura oppure di un processo di stabilizzazione della legge.
Sono anche d'accordo che in un processo di rivisitazione di una legge si vadano a correggere alcune norme. E quindi mi sento di proporre alla maggioranza di mantenere, nell'arco dei prossimi due-tre mesi al massimo l'impegno di rivisitare la legge. Però, vorrei che i termini di rivisitazione fossero oggetto di un approfondimento nella giusta sede, cioè nella Commissione competente.
Pertanto, una mozione di questo tipo mi vede non contrario in linea di principio, però mi asterrei sugli aspetti specifici della normativa.



PRESIDENTE

Grazie.
Dispongo cinque minuti di sospensione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.16, riprende alle ore 16.24)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico una modifica alla mozione n. 153: il primo capoverso del dispositivo è così modificato: "a realizzare un tavolo di lavoro che approdi, entro 90 giorni, ad una legge condivisa di rivisitazione della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica) finalizzato al miglioramento prestazionale dell'intero edificio;" Indìco la votazione palese sulla mozione n. 153, come modificata, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 17 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame proposta di deliberazione n. 39, inerente a "Bilancio annuale di previsione del Consiglio regionale per l'esercizio 2015. Bilancio pluriennale per gli esercizi 2015-2016-2017. Determinazione del fabbisogno finanziario del Consiglio regionale per l'anno 2015, ai sensi degli articoli 42 e 43 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 39, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Sul provvedimento, come ho avuto modo di dire prima, volevo solo che l'Assessore al bilancio ci spiegasse a quale delle due cifre riguardanti il bilancio del Consiglio regionale dobbiamo tenere fede, se ai 49,9 milioni iscritti nel bilancio previsionale o se ai 50,8 presenti del documento che andiamo ad approvare.
Vorrei solo chiarire questa dicotomia di cifre. Non è notevole, per sono 900 mila euro, quindi sono numeri importanti.
Proseguendo nel solco della tradizione della scorsa legislatura, in cui comunque il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle non votava i bilanci del Consiglio regionale, volevo anche illustrare le motivazioni, sempre per la questione che sono presenti.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere.



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per specificare il motivo per cui non votiamo il provvedimento di bilancio del Consiglio regionale. All'interno di tale provvedimento si autorizzano le spese per i vitalizi a cui noi siamo contrari per definizione, direi quasi dall'inizio della nostra attività consiliare. Riteniamo queste mini pensioni come un qualcosa di fortemente negativo per l'opinione pubblica, anche per le conseguenze che si determinano nell'uguaglianza tra cittadini e cittadini rappresentanti nelle istituzioni.
E' una spesa che cuba per circa otto milioni di euro. Avremmo potuto ridurla molto più di quanto abbiamo fatto con la riduzione dal 6 al 10 circa 600 mila euro, se non sbaglio, di riduzione della spesa per i vitalizi. Avremo potuto redigere un provvedimento che non durasse solo cinque anni, cioè la durata della legislatura, ma fosse senza termine quindi una norma a tutti gli effetti avente funzioni.
Potevano inserirsi dei divieti di cumulo, in presenza, ad esempio, di vitalizi derivanti dall'attività di parlamentare nazionale o parlamentare europeo, con altre pensioni da lavoro, ma ciò non è stato fatto per paura dei ricorsi. I ricorsi ci saranno lo stesso - immagino - vedremo quali saranno gli esiti. Noi pensiamo che saranno comunque positivi per il Consiglio regionale, ma è necessario attendere l'ultimo grado di giudizio poi vedremo se è possibile, con il concorso del livello nazionale modificare questa norma per fare in modo che coloro i quali si prestano all'attività politica non siano né discriminati rispetto ai lavoratori che versano i contributi alle casse previdenziali di riferimento, n ovviamente, privilegiati perché dopo cinque anni possono accedere ad una pensione.
Ovviamente, non riguarda più i Consiglieri eletti dalla X Legislatura qualche Consigliere nuovo del centrosinistra o dell'opposizione poteva sottolineare questo dato - ma tutti i Consiglieri eletti fino alla IX Legislatura, che costituiscono un buon numero, mi sembra siano oltre 160.
E' una misura che avrebbe portato sicuramente un risparmio e un segnale ulteriore di equità e di riequilibrio nella disparità tra politica e resto del Paese, se mi potete passare il termine. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Vicepresidente del Consiglio regionale, Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

La disparità tra l'iscrizione nel disegno di legge di bilancio dei trasferimenti al Consiglio regionale e quanto iscritto nel bilancio preventivo del Consiglio regionale per il 2015, che sarà oggetto di un successivo esame da parte del Consiglio regionale, la sistemeremo quando arriverà in Aula il disegno di legge di bilancio.
Ci confronteremo con il Consiglio regionale, se saranno indispensabili quegli ulteriori 900 mila euro, saranno oggetto di un'attività emendativa ma, rispetto ai problemi che abbiamo, quei 900 mila euro non cambiano la vita.
Mi preme evidenziare e sottolineare in senso positivo la riduzione significativa dei trasferimenti tra il bilancio della Regione e il bilancio del Consiglio regionale che, ancora per il 2015, ci saranno rispetto al 2014. Questo è un elemento sicuramente significativo, credo che avrete modo di poterlo valutare nel successivo esame del bilancio del Consiglio regionale del 2015.
Anche con l'esercizio provvisorio e l'autorizzazione in dodicesimi di spesa, credo che assolutamente non creerà problemi rispetto all'attività del Consiglio regionale avere in questo momento uno stanziamento di 900 mila euro inferiore rispetto al proprio bilancio.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 39, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 85, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del Bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2015"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 85, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il relatore di maggioranza è il Consigliere Ottria; i relatori di minoranza sono i Consiglieri Bono e Berutti.
La parola al Consigliere Ottria.



OTTRIA Domenico, relatore

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge n. 85 prevede la possibilità, per il Consiglio regionale, di autorizzare l'esercizio provvisorio per l'anno finanziario 2015. Questa condizione è prevista dal Regolamento di contabilità per un periodo non superiore ai quattro mesi (ovvero fino al 30 aprile).
Proprio stamattina in Commissione è stato oggetto di una modifica da parte di un emendamento proposto dal Vicepresidente, che ha portato questo termine ultimo al 31 marzo 2015.
Con l'approvazione di questo disegno di legge, l'esercizio provvisorio è applicato sugli stati di previsione delle entrate e della spesa del bilancio di previsione contenuto nel disegno di legge n. 84, approvato dalla Giunta il 18 dicembre scorso. Ciò consente di impegnare gli stanziamenti nel limite di un dodicesimo per ogni mese, fatte salve le spese obbligatorie, le spese per le calamità naturali, per la tutela dell'incolumità pubblica, per la copertura dei contratti già esistenti (già stipulati), per la sanità e i trasferimenti al settore della sanità il pagamento dei residui perenti reclamati dai creditori. Consente anche i trasferimenti finanziari al Consiglio regionale e le somme da trasferire alle Province per garantire la continuità d'esercizio delle funzioni ad esse trasferite.
Prevedere oggi l'attuazione di questo esercizio provvisorio in questa difficile situazione finanziaria e la complicata e ancora incerta definizione con il Governo centrale dei provvedimenti riguardanti le Regioni nelle loro complessità, in particolare il Piemonte, riguardo la natura dei tagli derivanti dalla legge di stabilità, rappresenta una preoccupante incognita.
Dicevo, questo atto rappresenta oggi un importante segno di serietà e impegno per la Giunta, che consentirà di dare continuità gestionale a settori importanti e vitali per l'azione amministrativa della nostra Regione.
Ovviamente il tempo previsto per questo esercizio provvisorio dovrà essere impiegato al meglio, per chiarire quali sono più precisamente i paletti entro i quali ci si potrà muovere e contemporaneamente disegnare un bilancio di previsione il più possibile corrispondente ai bisogni dei cittadini.
Questa mattina, la I Commissione consiliare ha approvato o maggioranza il testo del disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono, in qualità di relatore di minoranza.



BONO Davide, relatore

Grazie, Presidente.
Questa mattina, com'è stato ricordato, abbiamo approvato in Commissione il disegno di legge per l'autorizzazione provvisoria del bilancio 2015.
Come ho avuto modo di dire al Vicepresidente Reschigna, il bilancio pareggia a 10.900.000.000 (arrotondando), a fronte di entrate previste nel Piano di riequilibrio finanziario della Regione Piemonte di 10.450.000.000: quindi si sono materializzati, in un mese, 450.000.000 di euro: 270.000.000 hanno avuto una spiegazione grazie alla consegna di un documento in Commissione bilancio (riguarderebbero il Fondo Sanitario Nazionale, cioè aumento di entrate vincolate alla sanità, dunque sono 270.000.000 di euro in più, ma che non possiamo usare se non per la sanità); gli altri 180.000.000 di euro sono invece del Titolo II in entrata, quindi trasferimenti dallo Stato o dall'Unione Europea, e anche questi per dovrebbero essere vincolati, nel senso che, se sono fondi europei, sono da spendersi per i capitoli dedicati al FESR o al FSE o alla politica agricola comunitaria, o, se sono fondi statali o del FSC altrettanto.
Quindi la situazione non è cambiata rispetto a prima: abbiamo sempre quell'ammanco di 588.000.000 di euro. A cui vanno a togliersi, se teniamo fede al Piano di riequilibrio finanziario, i 33.000.000 di euro che ci sarebbero in più rispetto alle spese, quindi scenderemmo a 555.000.000, da cui dobbiamo togliere maggiori entrate per 107.000.000 di euro, riduzione di spesa nel 2015 per 18.000.000 di euro e - voglio essere ottimista perché siamo alla fine dell'anno e quindi bisogna essere un po' speranzosi 126.000.000 di euro dalla moratoria dei mutui contratti con Cassa Depositi e Prestiti, che l'Assessore Reschigna sta contrattando direttamente.
Se tutto questo andasse in porto con questi numeri, mancherebbero 303.000.000 di euro. Quindi è ovvio che il Vicepresidente Reschigna, con il Presidente Chiamparino, sta già lavorando da adesso; poi s'è letto che l'8 gennaio farete una Giunta in cui deciderete i provvedimenti con cui ripartire; immagino che il passo successivo sarà Roma perché, se mancano 303.000.000 di euro per fare un bilancio, chiederete quanto prima una norma "salva Piemonte" bis, in cui siano ricompresi i 107.000.000 di euro di rinvio dei mutui questa volta contratti col MEF e poi, così, 200.000.000 di euro di liberalità da parte del Governo nazionale (cioè 200.000.000 di trasferimenti in più alla Regione Piemonte).
E' ovvio che, a nostro giudizio - poi vado all'esercizio provvisorio è una mission non dico impossible, perché siamo ovviamente un po' combattuti come piemontesi e amministratori del Piemonte e vorremmo che ci fosse un lieto fine (non un lieto fine nel senso di una fine e basta, ma un esito positivo con un miglioramento delle condizioni anche per gli anni successivi). Non siamo però ottimisti e speranzosi al massimo, perch chiedere un rinvio dei mutui contratti col MEF quando noi abbiamo appena contratto mutui per quattro miliardi (i mutui sono chiamati anticipazioni ma sono mutui perché trentennali) e chiediamo per due anni di non pagarli mi sembra strano poter ottenere nel decreto mille proroghe un parere favorevole e in più avere una norma che dà 200.000.000 di euro al Piemonte.
E' vero che nella legge di stabilità hanno dato (se non sbaglio) 110.000.000 di euro a Roma capitale; ho letto velocemente la legge di stabilità, quindi non ne sono sicurissimo, però fondi - com'è stato detto a Roma sono stati dati spesso, sono stati dati a Catania, al Molise, a diverse Regioni. È ovvio che immagino che 200 milioni in più saranno a fronte di nuove coperture.
Quindi, quando il Presidente Chiamparino, attraverso un'ANSA, per augurare un buon anno ai piemontesi (anche se non so quanto sarà buono) dice che non ci saranno più nuovi aumenti di tassazione, e speriamo ovviamente di sì, lo speriamo tutti, però, voglio ricordare che, a fronte di questi 200 milioni di euro che si chiederanno a Roma e di rinvio per altri 100 dei mutui, non sono state calcolate le possibili ricadute sulla legge di stabilità dei tagli alle Regioni.
L'Assessore Reschigna ha detto più volte - sembra un po' paradossale di sperare vivamente, come ha detto anche Chiamparino, che due miliardi siano di tagli al Fondo Sanitario Nazionale. La logica la capiamo. Per anni siamo stati a chiedere aumenti al Fondo Sanitario Nazionale; adesso paradossalmente, la politica chiede, se proprio bisogna tagliare, di tagliare sul Fondo Sanitario Nazionale.
Se così fosse, nella migliore delle ipotesi, ci sarebbe un miliardo di euro di tagli alle Regioni e per la Regione Piemonte, se non sbaglio dovrebbe essere di circa 75-80 milioni. Quindi sono ulteriori fondi che andrebbero in decremento rispetto al bilancio che vi accingete a presentarci.
La situazione è difficile, anche perché bisogna poi vedere se ci saranno tutte le entrate, se saranno accertate, se le riduzioni di spesa arriveranno effettivamente a 74 milioni di euro. Abbiamo visto sul bilancio previsione (mi riferisco al bilancio previsionale, perché il dodicesimo dell'esercizio provvisorio è collegato al bilancio previsionale) che, nel 2015, sui trasporti mancano 40 milioni (in realtà sono 30, perché sarebbero i 30 aggiunti dalla Regione, però sul bilancio, in teoria rispetto a quanto iscritto nel piano di riequilibrio, sarebbero 40), poniamo 30, va bene lo stesso. Questo significa inevitabilmente dei tagli ulteriori, perché non credo che si possa ricontrattare (quando faremo il bilancio ad aprile) per fare nuovi contratti ad anno già iniziato, con Trenitalia e con i gestori del trasporto pubblico su gomma, per 30 milioni di euro. Non parliamo di cinque o sei milioni, ma di 30 milioni di euro.
Non a caso, nel piano di riequilibrio finanziario si era iscritto questo risparmio nel 2017 e non tra tre giorni, o nel gennaio 2015, ma nel 2017! Inoltre, le gare dovrebbero avere effetto dal 2019. Quindi perplessità e difficoltà continuano a rimanere.
Questo è un segnale che vogliamo dare anche a Roma, al Parlamento, che forse avrebbe bisogno di segnali un po' più forti dalle Amministrazioni pubbliche locali, che siano Comuni e dalle Regioni che ovviamente rappresentano un po' la guida. Non cito le Province perché conoscete la posizione del Movimento 5 Stelle: salvaguardare il personale, perché ci è stato pure detto che è colpa del Movimento 5 Stelle il fatto che si rischiavano i posti del personale delle Province. Noi abbiamo sempre detto salvaguardando il personale, ripeto, salvaguardando il personale.
Al di là delle proposte di teoria politica fatta anche del Presidente Chiamparino sul numero delle Regioni da rivedere, su cui si potrebbe discutere, resta il fatto che gennaio 2015 è dopodomani e noi dobbiamo fare un bilancio in dodicesimi (ma non abbiamo il bilancio) su una serie di capitoli che sono a zero.
Mi sono segnato una serie di voci rispetto al previsionale 2014, che leggo velocemente. È vero che il previsionale 2014 non è lo storico, perch bisogna vedere gli impegni degli ultimi tre anni per vedere lo storico però è significativo vedere che sull'edilizia residenziale pubblica si passa da 68 milioni di euro a 14 milioni; sulla zootecnica da nove milioni a zero; sulle foreste da 63 a 38; sullo sviluppo agricolo da 37 a otto milioni; sull'innovazione tecnologica da 263 a 82; sul sostegno alle imprese da 22 a cinque; sulle politiche attive del lavoro da 87 a 59; sulla formazione professionale da 231 a 152; sul turismo da 21 a 1; sulla programmazione dei trasporti da 150 a 63, poi abbiamo visto qual è stata la riduzione; sull'ambiente da 13 a zero; sulla protezione civile da quattro a zero; sul dissesto idrogeologico da 14 a zero.
A questo proposito, una domanda che vorrei porre al Vicepresidente è la seguente: dove potremmo trovare il fondo (poi lo vedremo magari nel bilancio previsionale, non so se vuole anticiparcelo) dell'imposta regionale aggiuntiva sulla benzina che dovrebbe andare sul dissesto idrogeologico? Infine, sulla cultura da 52 a zero; sull'edilizia scolastica da tre a uno; sull'assistenza scolastica da 36 a sette; sullo sport da 28 a otto.
Quindi una somma che francamente fa rabbrividire, perché è ovvio che in dodicesimi...
Dicevo questa mattina che un dodicesimo di zero è zero, ovviamente. Ed è anche ovvio che se ad aprile, quando avremo approvato il bilancio previsionale, non avremo trovato 300 milioni di euro da spalmare su questi capitoli, pur considerando che sono pochi, il bilancio su questi capitoli sarà sempre uguale a zero.
E' ovvio che è un aspetto che dovrà essere palesato a Roma, nella norma "Salva Piemonte bis", però è ovvio che la Regione deve trovare delle risorse e delle risposte, soprattutto, anche locali, perché non può fare affidamento solo sul Governo centrale, che come sappiamo non mi sembra molto attento alle autonomie periferiche, anzi mi pare lievemente centralista.
Noi avevamo fatto delle proposte: avevamo detto e lo ribadiamo ancora oggi al Presidente e al Vicepresidente di utilizzare il più possibile gli ex fondi FAS, ora FSC.
Lo so, si tolgono risorse a infrastrutture, opere e quant'altro.
Tuttavia, ciò che è stato fatto sulla "Pedemontanina" di Biella, dove probabilmente sono stati stornati 120 milioni di euro, bisognerebbe fare per il tunnel di Corso Grosseto, come ho già avuto modo dire (140 milioni di euro) e saremmo già a 260. Questo per non colpire soltanto la periferia del Piemonte, ma anche il centro del Piemonte; non colpire nel senso letterario del termine, ma cercare di razionalizzare dove si pu razionalizzare. Inserire 260 milioni di euro, magari con un decreto nel "Milleproroghe" insieme al CIPE, permetterebbero di avvicinarsi a quella cifra che darebbe la facoltà di iniziare a chiudere un bilancio molto risicato.
Questa è una proposta semplice che viene dal Movimento 5 Stelle rinviando a un domani, alla nuova programmazione di FSC, quando magari ci saranno più risorse o saranno utilizzate meglio le risorse da trovare.
Altre ipotesi, ovviamente, ben vengano. Noi non ne abbiamo valutate se non esaminando capitolo per capitolo per fare una vera spending review, ma i tempi sono questi, c'è un'urgenza, e quindi a gennaio, quando ci si troverà a Roma per capire quali misure prendere, spero che tra le tante che avete pensato, possiate prendere in considerazione questa proposta del Movimento 5 Stelle.
Chiudo dicendo che l'autorizzazione al bilancio provvisorio ovviamente, su un bilancio siffatto non può avere un voto favorevole da parte del nostro Gruppo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti, in qualità di secondo relatore di minoranza.



BERUTTI Massimo, relatore

Grazie, Presidente.
L'esercizio provvisorio ha chiaramente un fine più legato all'operatività della struttura, per cui non entra nel dettaglio, se non per qualche aspetto che ci è stato fornito questa mattina. Diventa quindi difficile entrare nel particolare.
Certo è che gli elementi che nascono da quelle che sono le situazioni che abbiamo affrontato la settimana scorsa relativamente all'aumento di determinate aliquote, non possono che rafforzare ulteriormente la nostra posizione, che non ci trova naturalmente in linea con questa impostazione.
La linea che ha prevalso, almeno per quanto riguarda il punto di vista delle entrate, è stata quella di una forzatura della pressione fiscale rispetto ad altre strategie che, in qualche modo, potevano non essere rapportate al 2014, ma potevano comunque essere contemplate (mi riferisco alle alienazioni) a favore di azioni meno importanti, ma sicuramente orientate verso un percorso alternativo che si poteva impostare considerato che di fronte c'è un anno di tempo.
Chiaramente dai numeri che si evincono dalla tabella diventa difficile fare una valutazione, perché poi si toccano determinati capitoli, che sono poi quelli legati alla funzionalità della macchina; balza un po' all'occhio, però, la questione legata alla spesa degli operai forestali. A tal riguardo, questa mattina il Vicepresidente, in sede di Commissione aveva chiarito questa ipotetica negatività, che veniva compensata con altre azioni.
Per non parlare, poi, del palazzo unico, che effettivamente lascia un pochino allibiti - a meno che non mi sia sfuggito qualche chiarimento - per il fatto che, rispetto allo schema iniziale, alla bozza, vede una partita negativa di 12 milioni di euro. Il fatto che si voglia chiudere entro il 2015 - ribadisco che potrebbe trattarsi di una mia mancanza - tutta la partita relativa al Palazzo, come dichiarato a suo tempo, con i relativi pagamenti, dà da pensare. Però, magari, il Vicepresidente avrà modo di chiarire questa faccenda.
Rispetto alle altre considerazioni che faceva prima il collega Bono saranno tutti elementi che andremo ad approfondire nell'anno nuovo, quando inizieremo questo percorso, anche alla luce di quello che stamattina il Consigliere Pichetto ha suggerito in termini di tempi: di fronte alla proposta ipotetica di approvazione del bilancio del previsione al 30 aprile, si è ribadito che, forse, sarebbe meglio giocare un pochino in anticipo. Naturalmente, prima si mette mano alla norma e prima si riesce a dare operatività.
La nostra convinzione è quella per cui la struttura funzioni meglio quanto prima sono definiti bene gli elementi legati al bilancio di previsione.
Un altro elemento importante che non credo vada sottovalutato, anche alla luce di questo provvedimento, riguarda il sostegno alle attività delle Province. A tal riguardo, credo che vada parallelamente definito cosa vogliamo far fare, innanzitutto, alle Province. A prescindere dalla questione dei dipendenti, che sicuramente è un aspetto che va ponderato analizzato e monitorato, credo che sia importante capire cosa vogliamo fargli fare. Perché chiaramente c'è molto caos al riguardo e questo stato di incertezza non può che generare altro caos, sia sulle strutture provinciali, sia su tutte quelle figure che vi lavorano, compresi gli stessi cittadini che si devono avvalere di tali strutture.
Credo, quindi, che vada immediatamente messa in campo una strategia per arrivare ad una definizione del problema.
Naturalmente, la mia considerazione personale - non mi dilungherò al riguardo - era che forse la strada da percorrere relativamente alle Province era diversa. In ogni caso, credo che questo sia un elemento che insieme al bilancio di previsione, vada affrontato rapidamente alla ripresa dei lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Ci sono alcune questioni che è bene chiarire.
Innanzitutto, vorrei ricordare che stiamo discutendo dell'esercizio provvisorio e non della legge di bilancio, che avremo modo di affrontare successivamente. Anche i documenti tecnici che vi ho consegnato questa mattina vanno valutati per quello che sono.
Comunque, per quanto riguarda le questioni che sollevava il collega Bono, i 27 milioni di intervento sulle alluvioni sono alla UPB 14042; a tal riguardo, ci sono due capitoli: il 233982, che ha 10 milioni, e il 229280 che ha 17 milioni (la cui somma coincide con i 27 milioni di cui alla tabella).
In secondo luogo, è evidente - lo dicevo già stamattina in Commissione che più entriamo nel merito delle questioni che riguardano le politiche di bilancio della Regione, e più ci rendiamo conto tutti delle condizioni in cui stiamo vivendo.
Sotto questo aspetto, accolgo l'auspicio che la discussione sulla legge di bilancio possa avvenire nel più breve tempo possibile, perché credo che rappresenterà un elemento importante di scelte e di priorità.
Non intendo mettermi adesso a ragionare sui numeri, come ha fatto il Consigliere Bono, per cui mi limiterò ad esprimere una sintesi, che è la stessa che il Presidente Chiamparino ha espresso nell'incontro coi giornalisti alle ore 13 di oggi, quando ha detto, grossomodo, che dovremmo calare di 150 milioni di euro di spesa nel 2015 rispetto al 2014. Questa è la sintesi più aderente alla realtà che abbiamo di fronte.
Quei 150 milioni di euro non sono costi strutturali, ma sono minori politiche che dovremo fare, operando naturalmente delle scelte: le scelte saranno improntate dalla individuazioni di quelle che dovranno essere le priorità nel corso del 2015.
Per quanto riguarda il tema della rinegoziazione del debito, o perlomeno l'ipotesi di far entrare il proprio debito in pre-ammortamento per due anni, come richiesto dalla Regione Piemonte, 104 milioni di euro è la quota capitale del 2015 relativamente ai mutui contratti direttamente dalla Regione Piemonte con Cassa Depositi e Prestiti.
Abbiamo, poi, una seconda partita di mutui con Cassa Depositi e Prestiti: sono mutui contratti dal Ministero che, però, paghiamo noi direttamente come Regione. Questa seconda partita, inserita anch'essa nel tavolo delle discussioni con Cassa Depositi e Prestiti, vale circa 130 milioni di euro come quote capitali.
Noi non abbiamo rinunciato ad affrontare con il Ministero dell'Economia il tema del pre-ammortamento sul decreto n. 35. Abbiamo di fronte non dico tre possibili opzioni, ma voci su cui poter intervenire (l'auspicio è che tutto fosse ricompreso): se riuscissimo anche solo ad affrontare le questioni legate ai mutui diretti con Cassa o contratti dal Ministero con Cassa, il cui onere è a carico del bilancio della Regione, è evidente che ragioneremo sempre con l'ordine di grandezza che dicevo prima: nel 2015, la legge di bilancio deve abbassare di almeno 150 milioni di euro le proprie politiche. Questo è il dato ed è il tema che sarà oggetto di un confronto non semplice all'interno della Giunta regionale, alla ripresa dei lavori dopo le festività di Capodanno, ed è il tema che, poi, sarà oggetto del confronto con il Consiglio regionale sulla legge di bilancio.
In merito al contenuto delle tabelle che ho fornito questa mattina relativamente ai 14 milioni di euro del palazzo unico, ribadisco che questa era la quota a carico del bilancio della Regione relativamente alla ZUT quindi alla realizzazione delle opere di urbanizzazione e di infrastrutturazione esterne all'area. Noi contiamo di non caricare questa parte sul bilancio della Regione, ma pensiamo di collocarla nella riprogrammazione del programma PAR FSC 2013, tanto che nella riprogrammazione che stiamo presentando al Dipartimento inseriamo circa 40 milioni di euro sulla programmazione PAR FSC, relativamente alla realizzazione delle opere di urbanizzazione esterne all'area.
Terza e ultima considerazione: ad oggi, abbiamo una serie impressionante di Direzioni che non hanno stanziamenti sul disegno di legge del bilancio, ma questa è la nostra situazione. Noi riteniamo, però, che dalla fine di gennaio si possa aprire la discussione relativamente ad una legge di bilancio, avendo definito alcune questioni romane. Io non faccio affidamento su richieste di trasferimenti straordinari alla Regione; faccio più affidamento sulla qualità delle nostre proposte e richieste relativamente al tema del debito, per cercare di riportare la discussione su un piano in cui il merito dell'individuazione delle priorità sia il merito dell'individuazione delle priorità e non uno zero sparso in troppe direzioni.
Questo è quanto emerge da questo tipo di discussione.
Per quanto riguarda l'esercizio provvisorio, pensiamo veramente di fare in modo che duri sino alla fine di marzo e non di più. Vuol dire, però, che questo diventa un impegno anche sul piano del confronto di merito che dalla fine di gennaio, impegnerà il Consiglio regionale e la Giunta regionale in modo molto netto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Pichetto Fratin, per dichiarazione di voto sull'intero testo.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Svolgo brevemente alcune considerazioni. Questa è la prima fase di bilancio: ci rendiamo conto della difficoltà esistente nel redigere un bilancio con una legge di stabilità nazionale approvata qualche giorno prima di Natale (ahimè, la consuetudine nel nostro Paese ormai è questa) con le difficoltà note a tutti noi, in particolare riguardo all'esercizio 2015 e 2016, quindi nel reperire risorse o rimodulare le stesse.
Inoltre, nella legge di stabilità c'è quell'escamotage giuridico che individua il Presidente della Giunta regionale nella figura del Commissario, ai fini dell'applicazione della legge 35, permettendo di chiudere le partite di disavanzo ed anche il passato, rispetto naturalmente - a maggior ragione - al presente e al futuro, e la necessità aggiungiamo - illustrata dal Vicepresidente Reschigna pochi minuti or sono di trovare anche e ancora soluzioni per diminuire le uscite, quindi per quanto riguarda la competenza, non solo la cassa, e naturalmente fare in modo di avere gli spazi per svolgere quella che potrà essere la politica regionale.
Pertanto, poco o nulla emerge da questa proposta di bilancio regionale che ci apprestiamo a votare con l'esercizio provvisorio rispetto alla politica che la Giunta può esprimere. Anche le azioni di spending, al momento, sono molto ridotte.
Emergono, in particolare, due questioni: da un lato, il fatto positivo (lo dichiaro palesemente) di prevedere, nell'Allegato 1, 15 milioni per gli Enti locali - in particolare le Province - quindi con una possibilità non di spesa in dodicesimi, ma di spesa completa; dall'altro, però, gradiremmo conoscere la proposta di riprogrammazione degli FSC (ex FAS). Chiedo pertanto, se è possibile trasmetterla alla Commissione competente, affinch ci sia una conoscenza di questa materia.
Voglio ricordare alla Giunta regionale che sono ormai sette mesi che governa questa Regione e, al di là delle nuove politiche regionali che vorrà svolgere, delle nuove azioni e della propria impostazione del disegno politico (è giusto che le maggioranze diano la propria impostazione), ci sono una serie di azioni che rispetto al fronte dei costi potevano essere svolte. Alcune, sul fronte sanità, con il proprio disegno stanno andando avanti, ma questa Amministrazione ha ereditato, ad esempio, un piano di riduzione della spesa del TPL che prevedeva di arrivare, partendo da 600 e più milioni, a 540 milioni, nel 2014 a 520, e nel 2015, a 485 o 490 milioni.
Mi pare che, nella bozza di questo bilancio di previsione, così come è stato illustrato, già solo per l'esercizio provvisorio, dal Vicepresidente questa mattina in I Commissione, nel 2014 questo non sia stato raggiunto.
Mi si potrà dire che il 2014 è stato un anno strano, poiché metà anno ha avuto un'Amministrazione che non poteva più operare perché c'era stata la sentenza il 10 gennaio, e con la nuova amministrazione non aveva ancora totalmente conoscenza della situazione.
Tuttavia, prima di nuovi piani e di nuove azioni, il continuare su quello che era il piano, a suo volta discusso in Consiglio regionale e mai disconosciuto, poteva essere fatto per creare immagini utili in questa situazione.
Quindi, pur apprezzando la disponibilità della Giunta regionale espressa questa mattina ed avendo, da parte nostra, rispetto alla richiesta del 28 febbraio, colto il 31 marzo, capendo le ragioni quando il Vicepresidente ha motivato la tempistica anche dei rapporti a livello nazionale, anche perché a Roma prima del 14 gennaio faticano a ragionare e i tempi delle trattative, ahimè, sono quelle che sono, tuttavia chiediamo davvero al Governo regionale che i piemontesi hanno bisogno più in fretta possibile di uno strumento, essendo anche il primo strumento della vostra amministrazione, che dia il disegno completo di ciò che si vuole fare, con la certezza delle risorse, altrimenti, in questo momento, nell'assoluta incertezza, si aggiunge danno al danno già incorso.
Lo dico in dichiarazione di voto per motivare il voto contrario, non tanto sull'obbligo dell'esercizio provvisorio, ma sul fatto che è su un bilancio di previsione e non su un bilancio precedente, quindi è il primo atto dell'amministrazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pichetto Fratin.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri hanno votato NO 15 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 37, inerente a "LR n. 11/2014, art. 4 Statuto tipo delle Agenzie Territoriali per la Casa"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 37, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Procediamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Marrone: All'articolo 4, comma 1, lettera a) dell'allegato alla PDCR 37, le parole "Il recupero", sono sostituite dalle seguenti: "l'autorecupero".
Emendamento rubricato n. 2) presentato dal Consigliere Marrone: All'articolo 3, comma 3, dell'allegato alla PDCR 37, le parole "Il recupero", sono sostituite dalle seguenti: "l'autorecupero".
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone per l'illustrazione congiunta dei due emendamenti; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente, e grazie colleghi.
Chi era presente in II Commissione lo sa: si tratta di correggere, in modo più preciso, un'indicazione di apertura già arrivata dalla Giunta dall'Assessore Ferrari, in ambito di dibattito di Commissione, rispetto alla possibilità di inserire un riferimento all'autorecupero nello Statuto delle ATC, Statuto tipo.
Vorrei ricordare, prima che si vada a votare e di chiedere il parere formale della Giunta, che in realtà la proposta è arrivata, in termini di dibattito, da un Gruppo di maggioranza e che, in realtà, il fatto di inserire una previsione in Statuto non crea alcuna anticipazione foriera di chissà quali rischi, nella misura in cui consente uno strumento che quando con tempistiche che personalmente auspico celeri (anche se capisco che non possono essere immediate), questo Consiglio regionale arriverà a legiferare sull'autorecupero, proprio per dare una cornice legislativa. Quantomeno, le ATC si troveranno nella possibilità di dare poi uno sviluppo.
Non credo che ci sia nessun pericoloso passo in avanti, nella misura in cui, chiunque abbia letto La Stampa di oggi, alla cronaca di Torino avrà visto che lo stesso Comune di Torino sta avviando una sperimentazione, su un'immobile peraltro già individuato. Qui addirittura si parla a chi ancora non è assegnatario.
Personalmente non credo sia così pericoloso, in ambito interno ATC scrivere "auto", e non solo "recupero" come ha proposto la Giunta prevedendo la possibilità di esplicitare un orientamento e un indirizzo che dia alle ATC gli strumenti per mettere poi in pratica quelle che saranno le indicazioni che questa stessa maggioranza - non giriamoci troppo intorno andrà a disciplinare con l'intervento legislativo, che peraltro la Giunta ha già annunciato di avere cominciato ad elaborare, se non addirittura finito.
Si tratta, quindi, di dare una maggiore sottolineatura a quello che è un indirizzo politico, che personalmente credo che questa maggioranza e questa Giunta abbiano già dato.
Si tratta di chiamare le cose con il proprio nome, perché, come ho già detto in Commissione, senza alcun intento polemico, dire che le Aziende territoriali per la casa danno peso al recupero delle strutture è un po' una tautologia. Sarebbe abbastanza strano che le ATC non dessero peso al recupero del proprio patrimonio immobiliare.
Scrivendo "autorecupero" si introduce quella che è una novità politica cioè il protagonismo degli assegnatari.
Auspico, anche se ricordo che in Commissione non era così, un parere favorevole della Giunta e un voto trasversalmente positivo a questi emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Noi non abbiamo presentato un emendamento, però voglio portare all'attenzione di tutti i colleghi una considerazione che potrebbe anche essere valutata, in relazione al fatto che prima le ATC avevano una situazione territoriale minore, mentre oggi sono più ampie.
Poiché oggi le deleghe al Presidente sono totali, poter inserire all'interno di una modifica di un articolo, la possibilità di delegare Vicepresidente e Consiglieri ad avere deleghe specifiche, o deleghe che in qualche modo possano mettere in condizione il Consiglio di Amministrazione di lavorare in modo organico, come la Giunta, potrebbe avere un senso dal punto di vista funzionale nella ripartizione dei ruoli.
Tutto questo in una funzione territoriale più ampia; penso alla mia (Cuneo, Alessandria ed Asti), che già non è una delle più piccole.
E' una proposta che, se accolta, potrebbe avere un senso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per il parere della Giunta.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Grazie, Presidente.
Premetto una considerazione, anzi due.
L'approvazione dello Statuto tipo è un passaggio decisivo per far nascere le nuove ATC. Questo è l'atto di nascita delle tre nuove Agenzie per la Casa, perché in questo modo, effettivamente, quello che la legge ha previsto, inizia a prendere corpo.
Secondo elemento. Lo statuto tipo è frutto di una proposta avanzata dall'Assessore, arricchita, integrata e migliorata da due riunioni di Commissione. Mi pare che lo sforzo che abbiamo fatto insieme sia stato quello di raccogliere e di integrare, all'interno del testo, una serie di sollecitazioni e di proposte venute trasversalmente, a più voci, che credo abbiano portato un contributo migliorativo al testo, così come era stato presentato originariamente.
Sul tema cui faceva riferimento il Consigliere Marrone per quanto riguarda l'autorecupero, mi preme fare una precisazione. Con l'emendamento abbiamo modificato un articolo in due punti, raccogliendo sollecitazioni che, ricordo bene, venivano sia dal Consigliere Grimaldi, sia dal Consigliere Vignale. Un emendamento che non introduce qualcosa di nuovo al testo originario, ma ne modifica l'ordine. Ricordo bene che era così.
L'esigenza emersa era quella di sottolineare in maniera particolare anche attraverso le priorità date alle parole, che è un'esigenza specifica di questa fase, la prevalenza dell'azione del recupero degli immobili prima ancora della costruzione di nuovi. In questo senso non si tratta di una tautologia o di qualcosa di assolutamente inutile, ma è stato il voler sottolineare come l'azione di recupero è prioritaria, in questa fase rispetto ad altre. In questo senso va colto il significato di quella discussione.
Sui due emendamenti presentati dal Consigliere Marrone la Giunta esprime una posizione, in questo momento, non favorevole per le ragioni che ho già spiegato in Commissione. Dal nostro punto di vista, non è coerente inserire in uno Statuto un elemento che non ha ancora un supporto di carattere normativo. Tanto è vero che nella discussione che abbiamo fatto in Commissione, Consigliere Marrone, era evidente che sul tema dell'autorecupero c'erano concezioni diverse. Non c'era ancora un chiarimento, una specificazione di cosa deve essere e cosa può essere l'autorecupero.
L'esempio cui faceva riferimento, Consigliere, rispetto al Comune di Torino, è un riferimento che ha anche altre esperienze, non soltanto torinesi. Ma è qualcosa di specifico. Si tratta di fare un accordo tra ATC e associazioni, per cui sono le associazioni che intervengono per fare un certo tipo di lavoro e fare certi tipi di interventi finalizzati a dare risposte all'emergenza abitativa. Noi stiamo parlando di autorecupero immaginando che gli assegnatari possano essere messi nelle condizioni di fare degli interventi di piccola manutenzione. Questa è un'altra cosa. Si rende necessario chiarire questo punto in sede di intervento normativo.
Mi pare che sia già stata convocata una Commissione, prima della metà di gennaio, in cui è all'o.d.g questo argomento: lì potremmo discutere la proposta del Consigliere Marrone, che è già confezionata in maniera organica. La proposta che viene dalla Giunta è una bozza di proposta che ha già degli elementi sufficientemente solidi dal nostro punto di vista.
Credo che da quel dibattito possa emergere un intervento che sia il più possibile integrato e condiviso, capace di dare un sostegno normativo rispetto ad un problema che noi, Consigliere, condividiamo e che non vogliamo assolutamente trascurare. In questo momento ci sembra foriero di incomprensioni o, comunque, di diverse valutazioni, dal momento che non c'è ancora un chiarimento sul punto. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Ringrazio le opposizioni per il lavoro svolto in Commissione anche perché ci eravamo presi l'impegno, entro 90 giorni, di deliberare uno Statuto tipo.
Ha ragione l'Assessore: credo che con quel comma 3 in cui spieghiamo che l'ATC persegue le sue finalità, e in via prioritaria, e per la prima volta, lo mettiamo proprio così, in questo Statuto, mediante la riqualificazione recupero, si dà un segnale doppio.
Il primo segnale, come diceva l'Assessore, inverte le priorità, tanto è vero che mediante il suo incremento diventa quasi un elemento secondario ovviamente, rispetto alla prima finalità, che è quella del recupero.
Il seconda segnale è a tutti quei cittadini che sono stati, in queste settimane, portati all'esasperazione. Diversi movimenti, di varia estrazione politica, hanno iniziato a soffiare sul fuoco, visto anche probabilmente un decreto mal interpretabile del Governo sulla possibile dismissione del patrimonio pubblico, soprattutto delle ATC.
Visto che mi pare - la Giunta l'ha detto in diverse occasioni, ma non è mai emerso sui giornali - che non ci sia nessuna volontà di mettere in vendita, soprattutto con delle previsioni un po' strane anche da parte di quel decreto, magari col solo diritto di prelazione verso i cittadini, e visto che non è questo l'oggetto e, anzi, nelle finalità dello Statuto mettiamo il senso del recupero, credo che questo primo lavoro sia importantissimo.
Non voglio evadere dalla richiesta del Consigliere Marrone visto che implicitamente, anche se educatamente, ci citava. Noi siamo sostanzialmente d'accordo, lo diceva anche l'Assessore, ad aggiungere in futuro anche il tema dell'autorecupero. Dico aggiungere perché, in realtà, l'emendamento è scritto in maniera contraddittoria perché toglierebbe l'elemento del recupero, sostituendolo con l'autorecupero, e non è questo il nostro oggetto.
Sostanzialmente l'Assessore mi ha convinto quando ha detto che possiamo anche fare la fuga in avanti aggiungendo "autorecupero" (aggiungendolo, non in sostituzione) ma, di fatto, non avremo ancora nessuna normativa esistente. Conoscendo il Consigliere Marrone, credo che sappia benissimo che, alla fine, a prescindere dalle bandierine politiche l'importante è arrivare al risultato.
Se fra 15 giorni inizieremo a discutere le due leggi insieme, vediamo se poi riusciremo a trovare un testo unico, se uno sarà migliore dell'altro; l'importante è che, nei prossimi mesi, in qualche modo, il modo dell'autorecupero e il modo diverso delle sperimentazioni diventino una realtà per tantissimi cittadini piemontesi.
Con questo, ringrazio il Presidente per la parola concessami fuori dal tempo massimo e spero che presto approveremo lo Statuto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Abbiamo visto con piacere che alcune delle valutazioni, che peraltro abbiamo fatto insieme ad altri colleghi in sede di II Commissione, sono state recepite all'interno della nuova bozza di Statuto. Per esempio quanto cui faceva riferimento il Consigliere Grimaldi all'articolo 1, cioè inserire all'interno dello Statuto di ATC che primariamente si devono occupare del recupero del patrimonio esistente e poi, eventualmente, della costruzione di altro patrimonio, va incontro a quella che è una necessità ma anche una buona prassi.
Vediamo, anche solo nel progetto della delibera del 2006-2007, mi sembra 10 mila case entro il 2012; quante, in realtà, la possibilità di acquisizione di immobili già realizzati o di ristrutturazione sia stata più funzionale all'interno della provincia di Torino, rispetto alla costruzione di nuovi immobili. Soprattutto, a fronte di un mercato dell'edilizia che fa sì che anche la più grande rappresentanza di costruttori edili venga in Regione a dire "noi siamo disponibili a cedere all'Amministrazione regionale i nostri manufatti ad un prezzo di costo per l'impresa", perch questo salverebbe alcune imprese, dimostra che la via del recupero e dell'utilizzo del patrimonio immobiliare esistente è certamente l'aspetto più significativo.
Poi, certamente, vi sono altri elementi che oggi non fanno parte della norma regionale e che sono comunque contenuti all'interno dello Statuto che andranno approfonditi nella discussione della legge. Sicuramente infatti, l'aspetto secondo cui ATC si occupi primariamente di questo, ma non solo - quindi possa anche diventare un soggetto che svolge funzioni che non sono solo la gestione/assegnazione del proprio patrimonio, è un aspetto significativo.
Vi sono poi alcune parti dello Statuto che ci convincono meno; o meglio, sono da aggiornare, seguendo il ragionamento che fa l'Assessore secondo cui dovranno essere modificate qualora venissero cambiate le norme che oggi governano ATC che, a nostro modo di vedere, sono norme vecchie anche se di cinque anni fa. Anche se risalgono al 2009, infatti, da allora è passato un mondo e quella legge, la n. 3 - noi ricordiamo sempre le norme con la data di quando vengono approvate - è stata approvata nel 2009 o nel 2010 (non ricordo), ma aveva alle spalle due anni di gestazione, perché è una legge organica di più di 50 articoli e scritta in realtà in un momento se vogliamo, pre-crisi e con dei numeri di accesso all'edilizia popolare che non erano paragonabili rispetto a quelli attuali. Eravamo cioè ancora in quel mondo, fortunatamente, in cui si faceva un bando e, a conclusione del medesimo, c'era la completa assegnazione e la totale soddisfazione di coloro i quali avevano un punteggio; cosa da cui oggi siamo ben lontani.
Noi potremo quindi, a seconda di come ci atteggeremo nella discussione delle norme, andare a modificare lo Statuto di ATC, se crederemo che ATC non possa e non debba più solo essere, in quanto Agenzia Territoriale per la Casa, un soggetto che gestisce un patrimonio pubblico, ma un soggetto che intermedia anche un patrimonio non necessariamente pubblico ma di terzi. Questo, infatti, è il vero problema che oggi noi scontiamo, con una disponibilità di immobili assolutamente rilevante che in moltissimi casi però, sono sfitti e non locati.
Vi sono poi alcuni aspetti contenuti all'interno dello Statuto che avevamo già fatto rilevare in sede di Commissione e che non sono stati modificati. Ne sottolineiamo uno.
E' vero che si tratta di una possibilità, ma si dà la potestà ai Consigli di Amministrazione di utilizzare società di revisione per la verifica dei propri bilanci. Apparirebbe un po' anomalo aver voluto ridurre secondo noi erroneamente - da tre ad un componente il Collegio di revisione e poi, in realtà, vedere quelle risorse risparmiate - perch questa era stata la motivazione - spese in misura maggiore per società di revisione esterne.



PRESIDENTE

Lei aveva due minuti, collega Vignale, ma - come vede - l'elasticità mentale aiuta me e, qualche volta, anche lei.
Può prendersi anche qualche altro minuto; prego.



VIGNALE Gian Luca

Mi scuso: non ci ho fatto caso, ma ho finito.
Crediamo quindi che questo ovviamente sia un passaggio obbligato rispetto ad una legge che questo Consiglio regionale ha approvato, ma la vera partita sulle tematiche della casa certamente non si fa sull'approvazione dello Statuto, ma nella discussione che faremo a proposito della legge sulla casa.
Nel merito dell'emendamento, è evidente che uno Statuto può riportare aspetti che non sono direttamente indicati all'interno della nostra legge perché la nostra legge ha una flessibilità rispetto a ciò che è possibile fare, non sempre direttamente, da ATC e quindi questo può essere possibile.
Noi, però, pur esprimendo un voto favorevole sugli emendamenti sull'autorecupero - perché quell'orientamento è contenuto non solo nell'emendamento che abbiamo fatto approvare in sede di assestamento di bilancio, ma anche in proposte di legge che abbiamo presentato esprimeremo invece un voto di astensione sul provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola alla Consigliera Conticelli.



CONTICELLI Nadia

Grazie.
Intervengo solo per riprendere alcuni passaggi che sono stata trattati in Commissione.
Intanto, il tema dell'autorecupero posto dal collega Marrone, che si è preso anche l'onere di presentare una proposta di legge completa, era già stato calendarizzato un paio di volte in Commissione. Purtroppo - questo che lo siamo già detto - essendo verso la fine dell'anno, hanno avuto priorità le questioni di bilancio e quindi non siamo ancora riusciti a fissarne la discussione. L'ha già anticipato l'Assessore Ferrari: l'abbiamo calendarizzata per il 15 di gennaio, avviando il doppio percorso, quello dell'esame in Commissione della legge presentata dal collega e quello della bozza delle linee guida che presenterà l'Assessore, a seguito delle risultanze del gruppo di lavoro che ci aveva già annunciato nell'autunno scorso.
L'Assessore si era preso l'impegno di portare una bozza e un pacchetto di proposte per la fine dell'anno e l'impegno è stato rispettato. Non siamo riusciti a trattare l'argomento in Commissione, perché - appunto - non ci sono stati i tempi.
Circa l'autorecupero, quanto richiesto qui dall'emendamento era già stato giustamente segnalato dal collega anche in Commissione. Ed è frutto anche della discussione in Commissione, cui hanno partecipato tutti i Gruppi politici, il fatto che si metta in evidenza, proprio nei primi articoli dello Statuto-tipo dell'ATC, la necessità di partire dal patrimonio abitativo esistente e quindi dal suo recupero, cosa che assume un po' la questione che è stata posta.
Sull'autorecupero in sé, siccome un conto è parlare dell'autorecupero delle parti comuni e un conto è parlare di quello vero e proprio del patrimonio abitativo, che implica il coinvolgimento anche di soggetti terzi, serve - l'abbiamo spiegato anche in Commissione - un pacchetto di norme specifiche.
Circa il piano delle politiche abitative, è chiaro - concordo con quanto diceva il collega Vignale - che oggi non ci si può limitare, da parte dell'ATC (e non credo neanche che sia quello che ha fatto veramente nell'ultimo anno) a fare gli amministratori di condominio: serve un piano che liberi alloggi, un piano di politiche abitative che diventi strutturale e anche variegato, perché oggi, appunto, l'esigenza e la domanda superano di molto la disponibilità dell'edilizia pubblica. Bisogna quindi pensare al co-housing - anche questo è citato nella delibera - e occorre pensare anche al coinvolgimento del patrimonio abitativo privato.
Sono cose che ci siamo detti in quest'Aula: è stato approvato un documento da tutte le forze politiche che l'Assessore, appunto, tradurrà in una proposta legislativa di riforma della legge sulle politiche abitative.



PRESIDENTE

Grazie, collega Conticelli.
Invito i colleghi a prendere posto per poter procedere alle votazioni.
Indico la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Procediamo con la votazione della proposta di deliberazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.
Ricordo però che avrebbe dovuto svolgerla prima.



BONO Davide

Tanto vado abbastanza veloce.
Sulla deliberazione, come abbiamo avuto modo di dire in Commissione sono stati approvati diversi emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle riguardanti proposte di merito.
So che il Presidente Chiamparino si stupisce ancora nel vedere un Movimento 5 Stelle che formula proposte e che non solo protesta. Gli mostreremo nei prossimi anni - ovviamente se durerà la legislatura - che il Movimento 5 Stelle è capace di avanzare molte proposte di merito, se ci sarà la possibilità di confronto e di interesse reciproco.
Con gli emendamenti in particolar modo è stata approvata una serie di norme per quanto riguarda l'incompatibilità, l'incandidabilità e l'inconferibilità per le cariche; sono state approvate anche delle norme riguardanti i compiti del Consiglio d'Amministrazione.
Ovviamente, condividiamo un fatto: la legge regionale sull'edilizia popolare dovrà essere oggetto di modifica. Occorre stanziare le risorse perché, come ho avuto modo di dire prima, ad oggi, nel bilancio di previsione c'è la riduzione ad un quarto delle somme stanziate, quindi risulta difficile immaginare ipotesi non solo di ristrutturazione dell'edilizia residenziale pubblica, ma anche di realizzazione di nuove unità da destinare a questo.
Noi abbiamo presentato anche degli emendamenti per poter riutilizzare parte del patrimonio immobiliare della Regione Piemonte e - perché no anche delle ASL per l'edilizia residenziale pubblica. Quindi, non una semplice e mera dismissione, che - è vero - dà dei soldi subito, ma sono pochi e, magari, non svolgono funzioni fondamentali per la Regione Piemonte, quale la consegna di immobili a destinazione pubblica. Questo è un altro tema molto importante.
Per quanto riguarda gli altri punti, anche quello relativo al revisore legale e quello della gestione economico-finanziaria, abbiamo presentato delle proposte di modifica anche in questo senso, ma, in generale, alla deliberazione intendiamo dare un parere favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 37, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame proposta di deliberazione n. 17, inerente a "Richiesta di modifica della denominazione del comune di 'Castellinaldo' a 'Castellinaldo d'Alba' ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale 2 dicembre 1992, n. 51"


PRESIDENTE

Nella Conferenza dei Capigruppo si è deciso di porre in votazione anche la proposta di deliberazione n. 17 inerente a "Richiesta di modifica della denominazione del comune di 'Castellinaldo' a 'Castellinaldo d'Alba', ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale 2 dicembre 1992, n. 51", di cui al punto 9) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 17, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Comunico che il Consiglio sarà convocato nel pomeriggio di martedì 13 gennaio, dove inizierà la discussione degli articoli e degli emendamenti del disegno di legge n. 67.
Informo che i lavori consiliari di domani, mattina e pomeriggio, sono sconvocati.


Argomento: Boschi e foreste - Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Situazione IPLA"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Lo avevamo già chiesto al Vicepresidente Reschigna, prima della chiusura della seduta, visto che il punto relativo al disegno di legge n.
67 è stato rinviato per evidenti limiti di tempo e i 160 emendamenti hanno determinato un ottimo lavoro con quell'accordo che avete visto.
Come sapete, come Capigruppo di maggioranza, la scorsa settimana abbiamo depositato un emendamento sulla vicenda legata all'IPLA e all'Agenzia forestale solo ed esclusivamente - la Giunta lo sa - con l'intento di chiedere rassicurazione affinché quei lavoratori non entrassero in cassa integrazione al 31/12.
Visto che non mi pare sia mutato l'orientamento della Giunta relativamente al parere favorevole sull'intendimento, che, a questo punto avrà luogo il 13 gennaio, cioè successivamente alla scadenza del 31/12 semplicemente chiediamo rassicurazione al Vicepresidente, o alla Giunta insomma, chi vorrà rispondere, per non lasciare questi lavoratori e il Presidente pro tempore dell'IPLA per venti giorni senza una risposta.
Pertanto, vorrei solo che questa richiesta, così come l'abbiamo concordata in sede di Conferenza di Capigruppo, venga formalizzata e chiedo se la Giunta può semplicemente anticipare il parere favorevole sull'oggetto in questione. Grazie.



PRESIDENTE

Per la Giunta, do la parola al Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente del Consiglio regionale

Tra gli interventi che dovremo attuare nel corso del 2015, la Giunta conferma ancora una volta la scelta della costituzione dell'Agenzia forestale piemontese. E' evidente che non è sufficiente l'inserimento di un emendamento all'interno di un disegno di legge per dare attuazione a tutto ciò, per cui non sono in grado di garantire i tempi di questa operazione.
Noi siamo convinti di muoverci in questa direzione, anche perché il piano industriale predisposto - sia pure in corso d'approfondimento da parte dei diversi Assessorati - conferma che questa è una scelta sostenibile sotto il profilo del bilancio della Regione e anche la necessità di recuperare risorse sotto questo aspetto.
Cosa succederà per quanto riguarda i tempi non sono in grado di poterlo esprimere in termini di garanzia; possiamo confermare l'orientamento che porta ad immaginare la costituzione di quest'Agenzia forestale regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Il Consigliere Grimaldi esprime soddisfazione.
Auguri e buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.51)



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