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Dettaglio seduta n.4 del 10/09/14 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(Alle ore 09.30 il Presidente Laus comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 10.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'art. 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Corgnati e Marrone.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

È a disposizione e riproducibile, su richiesta, il processo verbale della seduta del 29 luglio 2014 ed è approvato il verbale dell'8 luglio 2014.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione in memoria delle vittime del tragico scontro tra due Tornado avvenuto il 19 agosto 2014


PRESIDENTE

Il 19 agosto scorso, due Tornado in missione addestrativa, che erano decollati dalla base aeronautica del sesto Stormo di Ghedi, si sono scontrati nei cieli marchigiani.
Nell'incidente hanno perso la vita il Capitano pilota Alessandro Dotto il Capitano navigatore Giuseppe Palmiteri, il Capitano pilota Mariangela Valentini e il Capitano navigatore Paolo Piero Franzese.
I quattro piloti erano professionisti, legati all'Aeronautica Militare da comuni tradizioni e valori, che svolgevano il loro lavoro quotidiano con passione, competenza, etica e senso dello Stato.
Due delle quattro vittime erano piemontesi.
Il Capitano pilota Alessandro Dotto nato a Ivrea il 28 giugno 1983 e residente a San Giusto Canavese: proveniva dai corsi dell'Accademia Aeronautica, frequentata negli anni dal 2003 al 2007 con il Corso "Drago V", dove aveva conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Aeronautiche presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Era stato promosso Capitano nel settembre 2012.
Anche il Capitano pilota Mariangela Valentini, nata a Borgomanero il 14 settembre 1982 e la cui famiglia vive a Oleggio, aveva frequentato i corsi dell'Accademia Aeronautica dal 2001 al 2006 con il Corso "Borea V", dove aveva conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Aeronautiche presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Era stata promossa Capitano il 15 settembre 2010.
Inoltre era stata insignita di una serie di onorificenze: Medaglia Militare Aeronautica di Lunga Navigazione Aerea di 3° Grado (Bronzo) Medaglia NATO non art. 5 in riconoscimento dei servizi prestati con la NATO in relazione all'Operazione ISAF; Croce Commemorativa per la partecipazione alle operazioni di concorso al mantenimento della sicurezza internazionale nell'ambito delle operazioni militari svolte con le Forze Armate Nazionali a favore della pacificazione in Afghanistan.
Il 2 settembre scorso ho partecipato, in rappresentanza della Regione Piemonte, alle esequie dei quattro militari celebrate in un hangar dell'aereobase militare di Ghedi e, convinto di interpretare i sentimenti di tutta l'Assemblea, ho espresso il nostro profondo cordoglio ai familiari delle vittime e sincera solidarietà e vicinanza all'Aeronautica Militare.
Ora chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio in ricordo dei nostri piloti.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico inoltre:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

c) Comunicazione relativa all'articolo 30, comma 9, del Regolamento interno


PRESIDENTE

Comunico che in data 4 settembre 2014 la V Commissione consiliare riunitasi in sede legislativa, ha approvato all'unanimità la deliberazione legislativa avente ad oggetto "Modifiche alla legge regionale 17 dicembre 2007, n. 24 (Tutela dei funghi epigei spontanei)"


Argomento:

d) Riassunzione progetti di legge, ex articolo 92 del Regolamento: adempimenti


PRESIDENTE

Chiedo se l'Aula acconsente al rinvio in Commissione dei provvedimenti di cui è stata chiesta la riassunzione ai sensi dell'articolo 92 del Regolamento e per i quali la fase referente non è stata esaurita.



PRESIDENTE

Si tratta della richiesta del Consigliere Marrone relativamente alle seguenti proposte di legge: proposta di legge n. 64 "Istituzione del museo dei crimini contro l'umanità" proposta di legge n. 160 "Norme e criteri per la programmazione, gestione e controllo dei servizi consultoriali" proposta di legge n. 223 "Riconoscimento e promozione delle comunità giovanili" proposta di legge n. 229 "Istituzione del registro regionale dell'endometriosi" proposta di legge n. 234 "Attività della Regione Piemonte in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo istriano, giuliano e dalmata" proposta di legge n. 256 "Indicatore del quoziente familiare" proposta di legge n. 360 "Modifiche alla legge regionale 12 novembre 1999 n. 28 (Disciplina, sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte, in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114)" proposta di legge n. 375 "Norme per il riconoscimento e la tutela del diritto di proprietà della casa, per l'accesso all'edilizia sociale e all'autorecupero".



PRESIDENTE

dei Consiglieri Vignale e Pichetto Fratin della seguente proposta di legge: proposta di legge n. 323 "Gestione, tutela faunistica e promozione programmata del territorio rurale piemontese"



PRESIDENTE

del Consigliere Vignale della seguente proposta di legge: proposta di legge n. 288 "Nuove disposizioni in materia di agriturismo e di attività connesse all'agricoltura"



PRESIDENTE

del Consigliere Gariglio della seguente proposta di legge: proposta di legge n. 292 "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta"



PRESIDENTE

della Consigliera Motta delle seguenti proposte di legge: proposta di legge n. 43 "Misure per il potenziamento delle risorse tecniche dei distaccamenti volontari del Corpo Nazionale Volontari dei Vigili del Fuoco (CNVVF) siti nella Regione Piemonte" proposta di legge n. 26 "Promozione della filiera corta dei prodotti agroalimentari piemontesi e loro utilizzo nella ristorazione collettiva pubblica e privata" proposta di legge n. 8 "Tutela, valorizzazione e promozione della conoscenza e dello sviluppo delle lingue storiche del Piemonte" proposta di legge n. 284 "Modifiche alla legge regionale 7 aprile 2009, n.
11 (Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte)" proposta di legge n. 136 "Promozione di interventi di recupero e valorizzazione dei beni invenduti" proposta di legge n. 293 "Disposizioni per la lavorazione, trasformazione e vendita di limitati quantitativi di prodotti agricoli nell'ambito della filiera corta e produzione locale" proposta di legge n. 9 "Indirizzi a favore delle politiche pubbliche per la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva" proposta di legge n. 77 "Disposizioni per la programmazione delle risorse idriche destinabili alla produzione di energia elettrica sulle aste fluviali e torrentizie" proposta di legge n. 347 "Disposizioni in materia di tutela della salute dei minori dai rischi alimentari" proposta di legge n. 377 "Norme in materia di Birra Artigianale Piemontese".



(L'Aula tacitamente acconsente)


Argomento:

e) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Passiamo ora alla parte dedicata al sindacato ispettivo, con la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
La prima è l'interrogazione n. 11 presentata dal Consigliere Graglia ad oggetto "Situazione finanziaria delle Province a seguito del ."



(Interruzione del Consigliere Pichetto Fratin)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Preliminarmente all'apertura del Consiglio io vorrei far presente che come Gruppo, abbiamo presentato una mozione relativa alla questione "buoni scuola" di cui chiederemmo la relativa iscrizione.
Correttamente, anche in forza degli impegni che abbiamo assunto durante una riunione dei Capigruppo trascorsa, porremo poi la questione della sua discussione nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo delle ore 13.
Nel contempo, però.



PRESIDENTE

Consigliere, mi scusi: solo una questione procedurale. Al di là della questione che stava argomentando, lei avrebbe potuto intervenire prima dell'approvazione dell'o.d.g.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Eh, ma lei stava leggendo, Presidente.Quindi lei, a fine lettura avrebbe dovuto alzare gli occhi un attimo.



PRESIDENTE

Avevo chiesto se ci fossero delle proposte di modifica.
Detto questo, consideri il suo intervento una deroga.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Ho avuto delle difficoltà ad incrociare il suo sguardo.



PRESIDENTE

Mi scuso, allora, se non ho alzato gli occhi.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Può succedere, perché lei normalmente non guarda quelli con la capigliatura come la mia. Capisco e quindi mi rendo perfettamente conto.



PRESIDENTE

Continui l'argomentazione, Consigliere Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Concludo brevemente, proprio per dire che, essendo prevista una riunione dei Capigruppo alle ore 13, noi abbiamo depositato una mozione non ne chiediamo in questo momento l'iscrizione all'o.d.g. perché porremo la questione nella riunione delle 13. Se lei ritiene comunque di chiederne già l'iscrizione all'o.d.g. del Consiglio, valuti lei; altrimenti valuteremo successivamente in sede di Capigruppo. Questo lo lascio alla sua valutazione, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pichetto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Dalla lettura dei provvedimenti assegnati, risulta quello sulla modifica alla legge sui funghi, assegnato in sede referente alla V Commissione. In realtà, la V Commissione ha già licenziato in sede legislativa il suddetto provvedimento, quindi credo non le vada più attribuito.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbale dell'8 luglio 2014.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Interrogazione n. 11 presentata dal Consigliere Graglia. inerente a "Situazione finanziaria delle Province a seguito del DL 66/14, convertito in L. 89/14"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione n. 11.
La parola per la risposta all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore agli enti locali

Grazie, Presidente.
L'interrogazione del Consigliere Graglia pone un problema reale. È evidente che le ulteriori riduzioni dei trasferimenti dallo Stato alla Province operati con il DL 66,che si assommano a tutte quelli che sono avvenuti nel corso degli anni, hanno penalizzato in modo particolare la realtà delle Province piemontesi, perché era stato assunto come riferimento quello della determinazione dei costi intermedi. Voglio ricordare a questo riguardo che in Piemonte, per effetto del forte decentramento amministrativo operato dalla Regione nei confronti delle Province, c'erano dei trasferimenti che erano stati considerati costi intermedi da parte dello Stato e quindi le Province piemontesi hanno subito una penalizzazione più forte.
La preoccupazione sulla situazione che viene evidenziata con l'interrogazione è reale ed è una preoccupazione che viene assunta dall'Amministrazione regionale.
In questo senso, proprio in questi giorni, la Conferenza delle Regioni e il Presidente Chiamparino stanno trattando con il Governo la chiusura dell'accordo quadro previsto dalla legge Delrio, per quanto riguarda la definizione delle funzioni fondamentali e non fondamentali in capo alle Province. Dentro quest'accordo quadro la Conferenza delle Regioni ha posto al Governo la necessità che venga urgentemente non solo definita la quotazione finanziaria del costo di queste funzioni, ma venga anche definito come s'intende affrontare la fase transitoria, particolarmente delicata, che vede le Province piemontesi, per effetto dei tagli ulteriori del DL 66, essere molto vicine ad una condizione di dissesto finanziario.
La preoccupazione è molto forte, soprattutto in relazione al fatto che non tanto nei prossimi giorni con l'apertura dell'anno scolastico dell'istruzione secondaria superiore (che, come servizio, è un elemento delicato), ma nelle prossime settimane in Piemonte riguarda soprattutto il mantenimento di un diritto fondamentale dei cittadini - quello alla mobilità - che, senza le risorse economiche per garantire lo sgombero neve rischia di essere fortemente pregiudicato.
Nella chiusura della trattativa con il Governo, quindi, le Regioni hanno posto la necessità che venga adeguatamente finanziata la fase transitoria della riorganizzazione delle Province, soprattutto per quelle funzioni fondamentali che rimangono in capo ad esse. E dentro le funzioni fondamentali ci sta anche la viabilità, che rimane attribuita alle Province.
C'è un'ipotesi che speriamo venga concretizzata nei prossimi giorni e che consentirebbe non di risolvere totalmente il problema, ma di affrontarlo in modo un po' più sereno rispetto alla condizione attuale.
Come Giunta regionale, stiamo cercando di definire con l'Unione delle Province piemontesi una modalità che preveda che, in sede di assestamento di bilancio (che assumeremo martedì prossimo, come Giunta regionale), ci possa essere un intervento regionale teso sostanzialmente a ridurre il delta tra i trasferimenti che ha operato la Regione sulla base della legge di bilancio 2014 - che, ricordo, ammonterebbero a 9 milioni e 700 mila euro: meno del 50% di quelli operati l'anno scorso dall'Amministrazione regionale nei confronti delle Province - e quello che riteniamo possa essere uno stanziamento che, da un lato, vada a coprire alcuni dei costi relativi alle funzioni fondamentali e, dall'altro, vada però anche a coprire il complesso delle funzioni delegate dalla Regione al sistema delle Province.
Quindi stiamo operando in termini di pressione nei confronti del Governo affinché ci sia uno stanziamento che garantisca la gestione della fase transitoria e che garantisca soprattutto il diritto alla mobilità delle persone. Come Amministrazione regionale, stiamo operando anche per cercare di costruire un'intesa con l'Unione delle Province piemontesi che sostanzialmente trovi un punto di equilibrio.
Voglio ricordare che quattro anni fa i trasferimenti alle Province per le funzioni delegate dalla Regione ammontavano a 50 milioni di euro e che quest'anno nella legge di bilancio gli stanziamenti alle Province ammonterebbero a 9 milioni e 700 mila euro.
Il punto è che nessuno ha mai quantificato economicamente il costo dell'esercizio di queste deleghe, per cui io ritengo spropositata in eccesso la cifra di quattro anni fa e ritengo spropositato in forte diminuzione il trasferimento di quest'anno.
Colgo l'occasione per dire - e chiudo il mio intervento - che, da qui alla fine dell'anno, noi dovremo operare per incominciare a rimettere a regime e a riflettere sul complesso del decentramento amministrativo attuato dalla Regione nei confronti delle Province. Dovremo fare un'operazione di rassegnazione delle funzioni amministrative e, nello stesso momento, proprio per evitare che i rapporti della Regione con le Province e della Regione con le gestioni associate dei Comuni siano influenzati più dalle disponibilità del bilancio piuttosto che dall'effettivo costo dell'esercizio delle funzioni, quando definiremo le funzioni, dovremo dare inevitabilmente anche un costo economico all'esercizio delle stesse, altrimenti i rapporti rischiano di rasentare l'aleatorietà.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 26 presentata dal Consigliere Benvenuto, inerente a "Verifica dei conti delle ASL-ASO piemontesi"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 26 del Consigliere Benvenuto.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Cari colleghi, l'interrogazione n. 26 presentata dal Consigliere Benvenuto rappresenta un'occasione per dare un'informazione anche qui in Consiglio in relazione alla situazione, così come viene chiesto, dei conti (se così possiamo definirli) delle ASL.
Come molti di voi sanno, soprattutto chi c'era prima, gli ultimi bilanci delle Aziende sanitarie e gli ultimi bilanci consuntivi che sono stati approvati si riferivano al 2011. Rispetto a ciò, già un certo lavoro è stato fatto e abbiamo dato un'accelerazione in modo da approvare i bilanci più velocemente. I bilanci sono approvati dalle singole Aziende e poi c'è l'approvazione da parte della Regione. L'approvazione della Regione non è un atto di carattere formale, ma è una verifica puntuale dei bilanci consuntivi che vengono preparati, quindi c'è una fase anche di osservazione in ordine al contenuto del documento contabile. Sostanzialmente nell'ultima seduta della Giunta i bilanci sono stati approvati, ad eccezione del bilancio della Città della Salute (Molinette, tanto per semplificare).
Il ritardo delle Molinette - ovviamente abbiamo sollecitato ripetutamente - è dovuto al fatto che è un bilancio molto più complesso perché mette assieme i vecchi Ospedali, le vecchie Aziende; in ogni caso l'impegno che si è assunto il Direttore è di presentare il bilancio consuntivo del 2012 il 20 di questo mese e quindi, a quel punto, diciamo che possiamo considerare conclusa l'approvazione dei bilanci consuntivi.
È chiaro che quest'esame ci consente anche di capire quali sono le perdite delle Aziende, perché risulta evidente, e ci sono indicazioni precise nelle delibere di approvazione dei bilanci consuntivi - aspettiamo ancora il bilancio, appunto, dell'Azienda della Città della Salute, ma all'incirca lo possiamo dire, secondo una stima di quello che hanno riferito gli uffici - che complessivamente nelle Aziende sanitarie per il 2012 è prevista una perdita, com'è stato anche detto pubblicamente dell'ordine di 20 milioni di euro.
Gli uffici stanno lavorando per i consuntivi 2013. Voi sapete che normalmente i consuntivi vanno approvati ad aprile dell'anno successivo quindi siamo su tempi incredibilmente lunghi. Ad ogni modo, stiamo lavorando. Sono stati presentati i bilanci consuntivi 2013, gli uffici dell'Assessorato li stanno esaminando e l'obiettivo che ci poniamo entro il mese di ottobre di quest'anno è l'approvazione dei bilanci 2013, così avremo modo di conoscere anche le perdite del 2013.
Una prima informazione che mi è stata riferita è che la perdita del 2013 è di molto superiore rispetto a quella del 2012 e c'è una stima secondo la quale - non sono in grado di dare un giudizio preciso perché non ho visto i conti, ma mi dicono che all'incirca dovrebbe essere così - è 3 o 4 volte quella del 2012. Quindi parliamo di cifre consistenti. È chiaro che questo lavoro che ci viene chiesto dal tavolo Massicci - giustamente d'altronde vuol dire l'applicazione di una norma che, ahimè, non è stato fatto prima per motivi diversi, qualche volta giustificabili, altre volte per negligenza - sta facendo riemergere qual è veramente la situazione economica delle Aziende sanitarie e, di conseguenza, siamo fortemente preoccupati.
Per quanto riguarda il 2014, tanto per dare un'informazione precisa avendo raggiunto l'intesa nella Conferenza Stato-Regioni non soltanto per la cifra complessiva del fondo sanitario nazionale, ma avendo fatto il riparto all'interno delle Regioni, appena arriverà la comunicazione ufficiale (ovvero il decreto di applicazione di quell'accordo) saremo nelle condizioni di ripartire il fondo sanitario regionale della Regione Piemonte alle singole Aziende. Questo sarebbe un fatto obiettivamente positivo perché normalmente arriva sempre molto tempo dopo. Se i tempi verranno rispettati e nel giro di un mese, un mese e mezzo avverrà il riparto sulla base del decreto che aspettiamo, le Aziende saranno nelle condizioni (anzi dovranno farlo, possiamo dire così) di approvare i bilanci consuntivi entro aprile del 2015. A quel punto, riportiamo a normalità il sistema che era fuori controllo.
Quindi, in sostanza, il 2012 e il 2013 possiamo considerarli ormai governati; aspettiamo il fondo sanitario e avremo la situazione completa.
Tutto questo ci consente di rispondere a quello che è stato chiesto diverse volte dal tavolo Massicci (economia, salute, ecc.), tra i tanti e numerosi rilievi. Rilievi che, tra l'altro, è interessante leggere, perché danno il senso anche di una non sempre capacità di governo del sistema delle Aziende. Ad ogni modo, è una lettura che io consiglio, e non sto qui a ripetere il perché, poiché può sembrare una posizione pregiudiziale nei confronti di chi ha governato prima, ma leggere quella documentazione credo che illumini su quello che è capitato in questi anni.
Ci riportiamo, in ogni caso, in una situazione di normalità e, nel mese di novembre, alla prossima riunione del tavolo Massicci, assolveremo a un compito che ci è stato chiesto ormai da anni e anche recentemente: porteremo i consuntivi approvati e la definizione delle perdite. Quindi riportiamo normalità.
La situazione è questa. È chiaro che il lavoro del tavolo Massicci continua attraverso l'advisor e vedremo, strada facendo, anche la situazione del successivo trimestre (parlo della KPMG).
L'altra domanda dell'interrogazione è relativa al dettaglio trimestrale di cassa di ogni singola Azienda. Gli uffici mi fanno notare che, per quanto riguarda quest'aspetto, anzitutto arriverà la relazione dell'advisor relativamente al secondo trimestre. Per quanto riguarda le Aziende, avremo sicuramente le conclusioni di KPMG, perché ricordo che il regime delle aziende ASO è economico o patrimoniale, secondo quanto è previsto dalla riforma 502, quindi non esiste un trimestrale di cassa.
Ho dato delle risposte rispetto alle questioni poste.
Avremo occasione, appena la situazione emergerà, come sta emergendo dai consuntivi e dal monitoraggio dell'advisor, di avere una precisione certificata - possiamo dire così - attraverso i bilanci delle Aziende ed il lavoro dell'advisor per quanto riguarda il 2014, di individuare qual è il tema che dobbiamo affrontare, che è sempre stato molto indefinito.
Debbo dire che, da quanto emerge dai bilanci del 2012 e del 2013, come spesso capita quando si compilano i bilanci nelle Aziende pubbliche, i bilanci possono essere fatti in funzione degli obiettivi. Molto spesso il risultato - e risulterà ancora credo per il 2014 - è che ci sono delle poste sui bilanci, soprattutto nelle entrate, dove magari è prevista la vendita di patrimoni immobiliari, che serve evidentemente per creare un equilibrio, anche se non sempre questo capita, ma credo che riporteremo un po' di ordine sotto questo aspetto.
Il nuovo Direttore attraverso la struttura è organizzato, si sta organizzando, possiamo dire così, giorno per giorno, per seguire puntualmente quello che capita e per arrivare soltanto a certificare, alla fine dell'anno, magari qualche posta che viene indicata esclusivamente per le esigenze di carattere contabile, ma non sempre poi trova concretezza.
Potrei fare riferimento all'ASO Alba-Bra per quanto riguarda la vicenda dell'ospedale, la vendita del patrimonio, o alle tante vendite che sono state indicati.
In ogni modo, la situazione devo dire che è drammatica.
Non so se ce la faremo ad uscire fuori dal piano di rientro nel 2015 ma la situazione è difficile. Non dico nulla di nuovo: era nota anche a chi mi ha preceduto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
La parola al Consigliere Benvenuto, per la replica.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta, che non mi soddisfa pienamente per due semplici motivi.
Intanto sul trimestrale di cassa speravo di avere qualche dato in più perché era un modo per capire cos'era successo in questi due mesi del 2014 visto che sui giornali abbiamo letto notizie che erano un po' diverse rispetto a quanto lei ci ha detto quest'oggi.
Sappiamo benissimo che la situazione è molto, molto drammatica e nasce da precedenti Giunte. Nella Giunta precedente si è provato a cominciare a sistemare i conti e, giustamente, lei dovrà continuare su quella strada perché altrimenti il Piemonte non potrà salvarsi.
Il dato che a me non risulta era proprio quello legato al consuntivo 2013. Rispetto a questo si era detto da parte di tutti, dal tavolo Massicci in primis, che si stava andando verso una riduzione del debito e che i bilanci, seppure in una situazione estremamente drammatica, comunque cominciavano a vedere un "pizzico" di luce.
Quindi, su quest'aspetto presenterò altre interrogazioni più puntuali rispetto al trimestrale di cassa, perché ritengo che proprio nel trimestrale di cassa 2014 ci possa essere la risposta al problema.
Intanto, però su alcune informazioni che lei ha fornito la ringrazio perché sicuramente erano informazioni che mancavano. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Benvenuto.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 28 presentata dal Consigliere Benvenuto inerente a "Problema Ebola"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 28.
La parola all'Assessore Saitta, per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
È noto ai colleghi che l'epidemia da virus Ebola, in corso in alcuni Paesi dell'Africa Occidentale - non sto qui a ripetere questioni che abbiamo letto con una certa apprensione sui giornali - in quella zona ha causato una situazione complessivamente preoccupante di decessi che aumentano da un giorno all'altro.
Immediatamente dopo l'esplosione di quest'epidemia, l'Organizzazione internazionale ha adottato attente misure per il controllo di viaggiatori in ingresso e in uscita da questi Paesi (Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone); ulteriori e specifiche misure di sorveglianza alle frontiere sono state attuate in tutti gli altri Paesi, tra cui l'Italia. L'attenzione si concentra soprattutto sulle frontiere aeree, mentre sono considerate a minimo rischio anche quelle marittime, anche se sono attive ugualmente misure di controllo.
Sono attive misure di controllo anche nei confronti degli immigrati che arrivano via mare, anche se il rischio è praticamente inesistente data la diversa provenienza di quegli immigrati e i lunghi tempi che precedono il tentativo di ingresso.
In Italia e in Piemonte resta quindi minima (ovviamente, dal punto di vista statistico) la probabilità di arrivo di casi sospetti ed estremamente bassa quella di importazione occasionale. Questo per via delle caratteristiche epidemiologiche della malattia e per le misure di intervento adottate con tempestività dal nostro sistema sanitario.
L'assessorato alla Sanità della Regione Piemonte ha allertato la propria rete regionale di emergenza riunendo il Gruppo tecnico regionale per le emergenze infettive. Ha convocato le direzioni sanitarie aziendali e i laboratori di analisi dei presidi ospedalieri per valutare le capacità di risposta dell'organizzazione sanitaria piemontese nell'attuale situazione epidemiologica favorevole, ma anche in caso di un'eventuale situazione di emergenza.
Gli esperti concordano sulla bassissima probabilità di importazione di casi di Ebola in Piemonte.
Per questo i piani attivati in via precauzionale dall'Assessorato servono soprattutto a verificare la capacità del servizio sanitario regionale di gestire casi sospetti a basso rischio ed eventualmente identificare e indirizzare verso il sistema nazionale d'emergenza i casi sospetti di rischio elevato.
Lo scopo principale è stato quello di minimizzare il rischio d'intasamento dei servizi di emergenza da parte di false segnalazioni.
Il Piemonte non è interessato in modo diretto dalle misure che il Ministero della Salute ha attivato negli aeroporti. Tuttavia, essendo presenti nella regione alcune comunità originarie dei paesi interessati, è stata comunque prevista la possibilità che alcuni pazienti rientrati da meno di tre settimane dal proprio Paese si possano rivolgere ai nostri servizi di emergenza qualora avvertano anche soltanto sintomi generici come, ad esempio, la febbre.
Per agevolare l'inquadramento dei casi, le raccomandazioni regionali prevedono l'adozione (da parte dei Pronto soccorso e delle Centrali 118) di una speciale scheda di screening nonché la disponibilità 24 ore su 24 di consulenti in malattie infettive per controllare tutte le segnalazioni di sospetto.
Gli eventuali casi sospetti a basso rischio saranno invece presi in carico dagli otto ospedali dotati di reparti di malattie infettive in grado di garantire anche l'isolamento temporaneo dei malati, come peraltro è già previsto anche per altre malattie infettive: l'Ospedale Regina Margherita (per i casi pediatrici del proprio bacino), l'Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, l'Ospedale di Novara, l'Ospedale di Vercelli, l'Ospedale di Cuneo l'Ospedale di Alessandria, l'Ospedale di Asti e di Casale.
Nelle ultime ore sono state emanate, con la collaborazione di strutture sanitarie territoriali del 118 e alla rete infettivologica piemontese le raccomandazioni e le istruzioni operative di carattere tecnico per garantire la presa in carico di questi pazienti e l'esecuzione degli accertamenti diagnostici previsti nel protocollo concordato con i laboratori di analisi ospedaliere.
Va detto che già nel mese di agosto l'Assessorato aveva emanato le prime linee guida regionali per emergenze infettive e le aveva diramate insieme ad alcune indicazioni operative, alle ASL e alle ASO.
Ora, ad integrazione delle istruzioni operative, si contemplano tutti i possibili punti di accesso al Sistema Sanitario regionale, medici di medicina generale, Pronto soccorso, 118, guardia medica, eccetera, indicato le procedure da mettere in atto per la valutazione del caso, l'attivazione della consulenza infettivologica sul territorio, l'isolamento e l'eventuale trasferimento o trasporto dei casi con il 118.
Qualora si dovessero evidenziare casi sospetti, come dicevo prima, è prevista l'attivazione del sistema di emergenza regionale e dell'Ospedale nazionale di riferimento, l'Ospedale Spallanzani di Roma, nel rispetto rigoroso delle procedure definite dal Ministero della Sanità per la gestione di questi casi.
Colgo questa occasione per ringraziare la struttura regionale che ha fatto un grande lavoro e credo che possiamo sentirci tranquilli nell'organizzazione del Sistema Sanitario regionale per fondare eventuali casi.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Assessore.
Chiaramente quest'interrogazione è stata protocollata quando non c'erano ancora informazioni dal Ministero e quindi, rispetto alla sua relazione, ci possiamo ritenere soddisfatti.
Grazie.


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 3 presentata dal Consigliere Bertola, inerente a "Fattori da utilizzarsi per il calcolo del DMV disciplinati dal PTA e dal Regolamento regionale 8R/2007"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 3.
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Com'è scritto nel titolo, l'interrogazione riguarda i fattori da utilizzarsi per il calcolo del Deflusso Minimo Vitale per le derivazioni dei corsi d'acqua, disciplinati dal PTA e dal Regolamento Regionale 8R/2007.
Per i non addetti ai lavori ricordo - essendo molto importante - che il Deflusso Minimo Vitale è quello che garantisce e permette la sopravvivenza di forme di vita nei corsi d'acqua.
Il Piano territoriale delle acque, Regolamento Regionale 8R/2007 dispone che le concessioni di derivazione siano utilizzate previa determinazione e prescrizione di un Deflusso Minimo Vitale.
Per il calcolo di questo Deflusso occorre valutare diversi tipi di Deflusso Minimo Vitale (quello base e quello ambientale) e la modulazione dei rilasci.
Per quanto attiene al Deflusso Minimo Vitale di tipo ambientale, la Regione da anni disattende la definizione dei fattori correttivi riguardanti diversi parametri, come la naturalità, la qualità dell'acqua la fruizione e la modulazione.
La mancata definizione di questi parametri ha fatto sì che fosse difficile l'applicazione delle nuove disposizioni alle concessioni esistenti.
Ricordo, tra l'altro, che esiste una direttiva europea - la cosiddetta direttiva "Acque", la 2060CE - che chiede a tutti gli Stati membri il raggiungimento dello stato di buono, entro certi parametri, di tutti i corsi d'acqua entro il 2015. Pare ormai dato assodato, ammesso sia dall'ARPA Piemonte sia direttamente dalla Regione, che questo stato di buono difficilmente potrà essere raggiunto entro il limite fissato.
Anche su questo, quindi, entreremo in sanzione da parte dell'organismo europeo.
Considerato che c'è un ritardo sul punto, oltretutto segnalato anche dal Comitato Tutela dei Fiumi di Biella, chiediamo quando e come sarà data attuazione al PTA, con la pubblicazione di quei fattori correttivi ai quali mi riferivo; quando e secondo quali criteri saranno individuate le aree inidonee per la produzione idroelettrica; quando e in quali contesti saranno ridotte le deroghe al Deflusso Minimo Vitale descritte nell'allegato B del Regolamento 8R/2007.
Grazie, e mi scuso per aver sforato il tempo a mia disposizione.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Prima di venire al merito, una breve premessa.
Attualmente è in corso l'aggiornamento del Piano di Gestione del Distretto Idrografico del fiume Po, che nel secondo ciclo di pianificazione che riguarderà i prossimi anni: 2015/2021 - dovrà recepire anche le indicazioni della Commissione europea in materia di deflussi ecologici.
Nel corrente anno, infatti, siamo in attesa delle linee-guida europee riguardanti proprio i deflussi ecologici, che forniranno gli indirizzi per aggiornare anche l'importante tema della disciplina del Deflusso Minimo Vitale (a tal proposito voglio ringraziare i proponenti per averlo sollevato).
Dai lavori preparatori a livello europeo sta emergendo l'esigenza di superare il concetto del Deflusso Minimo Vitale finalizzato a preservare le portate minime necessarie per la funzionalità degli eco-sistema durante i periodi di magra, per passare ad una visione più ampia, che considera l'intero spettro delle portate che compongono il regime idrologico.
Questa è la premessa: dobbiamo riprendere in mano il Piano regionale e aspettiamo le indicazioni dell'Unione europea.
Vengo alle questioni più puntuali.
Alla prima domanda ho già dato in parte risposta: si procederà alla rivisitazione della normativa, a seguito dell'emanazione delle linee-guida europee.
Secondo, sui tempi e sui modi di identificazione delle aree inidonee va precisato che, a seguito dell'approvazione del cosiddetto "burder sharing", che definisce gli obiettivi energetici regionali ai sensi delle linee guida nazionali sull'attuazione del decreto legislativo 387/2003 l'individuazione delle aree inidonee all'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili deve necessariamente essere inserita e compiuta all'interno del Piano Energetico Ambientale Regionale.
Anche su questo, quindi, c'è un lavoro in corso per la predisposizione di tale Piano. La Giunta valuterà in tale contesto come contemperare le esigenze di tutela dell'ambiente con gli obiettivi energetici regionali in materia di fonti rinnovabili.
In merito alla terza ed ultima domanda, sui tempi di superamento delle deroghe, si ricorda che l'Europa ha messo l'asticella al 53%. Noi, su 14 dei 39 corsi d'acqua interessati, il risultato è inferiore al buono. Su 21 siamo superiori al buono.
L'obiettivo non è quello di stare sopra l'asticella, ma di migliorare ulteriormente.
Per questo, la Direzione Ambiente si sta raccordando con la Direzione Agricoltura per identificare e valorizzare le possibili ed ulteriori sinergie tra il Piano di tutela e quello del PSR, per intervenire sulle aree che presentano maggiori criticità.
In ultimo avrei ancora il tema dei controlli.
È un tema che riguarda specificatamente le Province. È un tema importante, perché se non si fanno i controlli, le prese d'acqua dei nostri canali potrebbero superare i limiti del Deflusso Minimo Vitale creando dei problemi.
Abbiamo sensibilizzato e cerchiamo di sensibilizzare le Province sull'argomento, proprio per favorire una maggiore puntualità di controllo.
Mi sono dilungato già troppo, quindi termino qui.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Colleghi, gentilmente vi chiedo, a titolo di cortesia, di stare nei tempi a voi concessi.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 10 presentata dai Consiglieri Graglia, Berutti, Pichetto Fratin e Ruffino, inerente a "Proroga per la posa di impianti di termoregolazione e contabilizzazione del calore"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 10.
La parola al Consigliere Graglia.



GRAGLIA Franco

Presidente, l'interrogazione è superata, in quanto, nel frattempo, un procedimento successivo ha risolto il problema.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, quindi la dichiariamo superata.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 9 presentata dai Consiglieri Bertola e Bono, inerente a "Sostenibilità e stato di servizio della bioraffineria di Crescentino, progetto finanziato da fondi regionali"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 9.
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

L'interrogazione riguarda l'esercizio della bioraffineria di Crescentino, che, come ricorda anche il titolo, è un progetto finanziato in parte con fondi regionali. Parliamo di un impianto autorizzato, ai sensi del decreto legislativo n. 387/2003, con determinazione dirigenziale del 2012, che, di fatto, è stato annunciato come "il primo impianto al mondo per la produzione di bioetanolo da biomasse non alimentari".
Lo stabilimento a regime dovrebbe avere una capacità produttiva di 75 milioni di litri l'anno di bioetanodo di seconda generazione per il mercato europeo, utilizzando praticamente 13 MW di energia elettrica prodotti utilizzando la lignina. Per quanto ci risulta, il progetto è stato finanziato con un contributo di 15 milioni di euro da parte della Regione Piemonte.
Sul tema avevamo già presentato un'interrogazione nel 2013 a firma del collega Bono, dove risultava che la canna prevista per la questa biomassa denominata "arundo donax", era di difficile approvvigionamento e al tempo non era mai stata utilizzata. E la lignina che doveva essere utilizzata proprio per produrre l'energia elettrica necessaria a far funzionare l'impianto doveva essere ricavata proprio dalla canna arundo donax, di conseguenza si è determinata una condizione di non praticabilità.
In relazione a questa situazione, il gestore dell'impianto aveva chiesto alla Provincia l'autorizzazione per bruciare anche biomassa estranea al processo di produzione del bioetanolo, quale il cippato.
Nel febbraio 2014, c'è stato un sopralluogo da parte di alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle, ai quali, però, non fu permesso di visionare l'area nella quale si diceva si producesse già il bioetanolo.
Quindi, chiediamo quale sia la quantità di bioetanolo prodotta alla data di evasione della nostra interrogazione; se siano state espletate, da parte degli Uffici regionali, le opportune verifiche sull'utilizzo dei fondi erogati per il progetto, visto che ad oggi pare che l'impianto abbia funzionato quasi solo come centrale a combustione di biomassa, più che per la produzione di biocarburante; infine, quale sia stata la valutazione complessiva della sostenibilità del progetto, viste le criticità emerse nel reperimento della materia prima e riguardo all'area su cui sorge l'impianto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Tralascio le premesse che riguardano tutta una serie di autorizzazioni che sono in capo alla Provincia di Vercelli, essendo una partita legata alla Provincia, e vengo nello specifico, anche per rispettare i tempi assegnati.
Le informazioni relative alle quantità di bioetanolo effettivamente prodotto dall'impianto non sono al momento in possesso né della Provincia né di ARPA, in quanto il quadro autorizzativo sopra illustrato non prevede la comunicazione di tali dati agli enti di controllo. Pertanto, si è provveduto a richiedere le informazioni riguardanti i quantitativi di bioetanolo prodotto direttamente alla Ditta IBP, che ha fornito le seguenti indicazioni: "Dall'avviamento dell'impianto - ribadisco che sono notizie rilasciate dalla ditta - sono state prodotte parecchie migliaia di tonnellate. Nell'ultima settimana in particolare sono state prodotte 500 tonnellate, che avrebbero potuto essere molte di più, se il mese così meteorologicamente instabile non avesse ridotto la disponibilità di materia prima".
Per quanto riguarda il secondo punto, la Ditta IBP S.p.A. non risulta avere ricevuto fondi regionali per la progettazione e realizzazione della bioraffineria di Crescentino; a sostegno delle attività di ricerca e innovazione per la messa a punto del processo la Società Chemtex Italia ha beneficiato nel tempo di due contributi a valere sui fondi regionali PROESA e PROFER, rispettivamente: 1) Progetto PROESA. Si tratta di un progetto di ricerca industriale il cui obiettivo finale è stato lo sviluppo di una tecnologia per il pretrattamento di materiale ligneocellulosico e lo sviluppo di un innovativo reattore per l'idrolisi enzimatica della biomassa pretrattata.
Costi complessivi del progetto: 15,2 milioni di euro.
Contributo concesso a valere sui fondi regionali: 9,96 milioni di euro di cui 8,84 al capofila del progetto, Chemtex Italia srl, e 1,1 al Politecnico di Torino. Tale importo di 9,96 milioni di euro è stato impegnato sul capitolo 278274 del bilancio di previsione 2009 e risulta ad oggi totalmente erogato con atti di liquidazione del 2010.
2) Progetto PROFER. Si tratta di un progetto di ricerca e innovazione finalizzato all'individuazione di un microrganismo ad elevata prestazione e all'individuazione delle condizioni ottimali di processo per la fase di fermentazione. Il contributo concesso su fondi regionali è di 3 milioni di euro, impegnati nel bilancio 2010.
Il progetto dell'impianto IBP di Crescentino nel suo complesso bioraffineria e impianto di produzione di energia elettrica, è stato sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale - questa è la parte più strettamente ambientale, e vi informo che questa risposta è stata redatta congiuntamente all'Assessorato dell'Assessore De Santis - che ha ritenuto accettabili gli impatti ambientali derivanti dalla realizzazione del medesimo progetto, purché sia data attuazione a tutte le cautele e misure di mitigazione degli impatti indicate nella documentazione tecnico ambientale del progetto e siano rispettate le prescrizioni e raccomandazioni specificate nel giudizio di compatibilità ambientale.
Sono state oggetto della fase di Verifica di Compatibilità Ambientale anche le successive richieste di modifica, come dettagliatamente indicato nelle premesse. Questo è quanto. Grazie.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Abbiamo esaurito il punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".
Proseguiamo ora con l'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Disegno di legge n. 3: 'Modifiche ed integrazioni alla l.r. 28 luglio 2008, n. 23 (Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale)'", licenziato dalla I Commissione a maggioranza dei Consiglieri presenti, in data 2 settembre 2014.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, in quanto, successivamente alla Conferenza dei Capigruppo, mi avevano contattato per informarmi che nella seduta odierna ci sarebbe stata l'intenzione da parte della Giunta di realizzare un momento informativo relativamente alle nuove determinazioni sulla fecondazione eterologa.
Pertanto, non avendo visto tale comunicazione inserita all'o.d.g.
chiedo se è comunque prevista nella giornata e in quale momento si svolgerà. Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Bertola chiede se, relativamente alla fecondazione eterologa, la Giunta intende intervenire con una comunicazione e quando.
Sempre sulla stessa questione, ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo aveva annunciato e, poi, depositato un'interrogazione a risposta urgente, ma poiché c'è la disponibilità - che spero adesso verrà riannunciata dall'Assessore Saitta - preferiamo - come in parte credo sollocitasse il Consigliere Bertola - che questa comunicazione, invece, sia rivolta a tutti, pertanto ritiriamo di fatto l'interrogazione a risposta urgente.
Presidente, suggerisco che sarebbe bene svolgere queste comunicazioni magari all'inizio della seduta pomeridiana, dopo i disegni di legge. Questo lo dico più che altro sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Suggerirei, visto che in coda ai lavori d'Aula di questa mattina si svolgerà la Conferenza dei Capigruppo, in quel contesto assumeremo una decisione. Grazie.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Esame disegno di legge n. 3, inerente a "'Modifiche ed integrazioni alla l.r. 28 luglio 2008, n. 23 (Disciplina dell'organizzazione degli Uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale)'"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 3, inerente a "'Modifiche ed integrazioni alla l.r. 28 luglio 2008, n. 23 (Disciplina dell'organizzazione degli Uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale)'", di cui al punto 4) all'o.d.g., licenziato dalla I Commissione a maggioranza dei Consiglieri presenti in data 2 settembre 2014.
Relatori sono, per la maggioranza, il Consigliere Ottria e, per la minoranza, il Consigliere Bono. Ricordo che per la relazione sono a disposizione 15 minuti La parola al Consigliere Ottria.



OTTRIA Domenico, relatore di maggioranza

Grazie, signor Presidente.
Egregi Consiglieri, con il presente disegno di legge s'intende modificare ed integrare la legge regionale che disciplina l'organizzazione dell'Ente Regione, la legge regionale n. 23 del 2008 e la legge regionale n. 7 del 2011, legge approvata in attuazione del decreto legislativo n. 150 del 2009 e in adeguamento al decreto legge n. 78 del 2010 convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010, in tema di organizzazione e contenimento della spesa del personale.
Si tratta di un insieme di norme volte a ridefinire e rafforzare il coordinamento tra strutture dirigenziali di vertice, con l'introduzione della figura del Segretario generale della Giunta regionale, già presente in altre Regioni italiane, la cui connotazione non è gerarchicamente sovraordinata alle altre, ma a cui spetta un coordinamento funzionale per l'attuazione del programma della Giunta regionale.
Per motivi di tecnica legislativa, il disegno di legge n. 3 è stato riorganizzato in due capi: il primo riguarda le modifiche alla legge regionale n. 23 del 2008, il secondo capo contiene le modifiche alla legge regionale n. 7 del 2011.
L'esame in Commissione del disegno di legge n. 3 è iniziato con l'illustrazione del testo normativo da parte dell'Assessore al personale e dell'Assessore al bilancio, nella quale si è fatto riferimento all'esigenza di avviare una nuova fase di razionalizzazione delle strutture organizzative apicali del ruolo della Giunta regionale, attivando dei nuovi processi di adeguamento volti a rendere maggiormente coerenti i propri modelli di gestione con gli obiettivi strategici dell'Ente, rivolti principalmente all'attuale contesto economico-finanziario, al contenimento del costo del lavoro e al recupero di una maggiore competitività, per meglio rispondere alle esigenze e ai bisogni della collettività.
Tale riorganizzazione dell'Ente è volta a razionalizzare l'azione amministrativa per una maggiore efficienza, anche in ossequio e correntemente all'articolo 97 della Costituzione repubblicana, nella parte relativa al buon andamento della Pubblica Amministrazione.
Nella prima settimana di agosto scorso sono state svolte le consultazioni con le organizzazioni sindacali. Infine, è proseguita l'analisi del testo legislativo con la presentazione, da parte dei Consiglieri di un Gruppo di opposizione, di modifiche emendative al testo iniziale, alcune delle quali sono state accolte dall'Assessore al personale in sede di esame in Commissione. In particolare, mi preme sottolineare l'accoglimento di due emendamenti: il primo era volto a stralciare dal testo iniziale la norma che introduce la delega della responsabilità di procedimenti amministrativi a personale di qualifica non dirigenziale anche con riferimento all'adozione dei provvedimenti finali. Il secondo era quello relativo ai requisiti per la nomina a Segretario generale della Giunta regionale, che sono stati uniformati a quelli per gli incarichi affidati a persone esterne all'Amministrazione regionale.
Sono state inoltre proposte alcune modifiche alla legge regionale n. 23 del 2008 e alla legge regionale n. 7 del 2011 dal Presidente del Consiglio regionale. Nello specifico, un emendamento confluito nell'articolo 4 ha riguardato lo stralcio dalla legge n. 23 del Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale e della sua struttura. Permane la figura professionale di supporto al Presidente del Consiglio regionale.
Altri emendamenti, confluiti negli articoli 1, 7, 8 e 11, hanno riguardato modifiche di tecnica legislativa necessarie per il coordinamento conseguente alla soppressione di questa figura.
Per quanto attiene all'organizzazione dell'Esecutivo, l'attuazione di quanto previsto all'art. 2 del disegno di legge comporta, come anticipato l'introduzione del Segretario generale della Giunta regionale. Preposto a specifica struttura di livello direzionale, egli sovrintende funzionalmente alla gestione dell'azione amministrativa della Giunta regionale, coordina le Direzioni regionali per il perseguimento degli indirizzi e degli obiettivi stabiliti dagli organi di direzione politico-amministrativa interviene con poteri sostitutivi in caso di loro inerzia rispetto agli obiettivi assegnati ai Direttori regionali, presiede il Comitato di coordinamento, costituito dal Capo di Gabinetto della Giunta e dai Direttori della Giunta regionale (art. 3), propone provvedimenti di accertamento di responsabilità dirigenziale dei medesimi, cura il raccordo per l'attuazione delle politiche in tema di organizzazione, di personale e di articolazione di nuovi assetti strutturali. Il Segretario generale della Giunta regionale è preposto, inoltre, ad incentivare progetti con una rilevanza programmatoria, al fine di coinvolgere più Direzioni regionali attraverso l'istituzione di gruppi di lavoro o di strutture temporanee o di progetto.
Gli articoli 1, 5, 6 e 8 sono articoli di coordinamento a seguito dell'introduzione della figura del Segretario generale della Giunta regionale.
L'articolo 8, comma 3, prevede che la nomina del Segretario generale da parte dell'Esecutivo, su proposta del Presidente della Regione, avvenga con procedure di evidenza pubblica, in base ad una scelta anche tra persone esterne all'Amministrazione regionale, ai sensi dei commi 3 bis e 4.
L'articolo 9 conferisce l'incarico di vicario al Vicedirettore, laddove nominato.
L'articolo 10 prevede l'impossibilità di estendere agli enti dipendenti della Regione l'istituzione del Segretario generale, in particolare per motivi di contenimento della spesa.
La 1.ma Commissione, come ha ricordato il Presidente, in sede referente ha approvato il disegno di legge n. 3, a maggioranza, martedì 2 settembre 2014. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide, relatore di minoranza

Grazie, Presidente.
Ci troviamo in fase di relazione illustrativa del disegno di legge n.
3, inerente a "Modifiche ed integrazioni alla l.r. 28 luglio 2008, n. 23 (Disciplina dell'organizzazione degli Uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale)", che è la legge quadro per quanto riguarda l'organizzazione degli uffici regionali e altre disposizioni concernenti la dirigenza e il personale a vario titolo, nonch della legge n. 7 del 2011, che era già intervenuta modificando la stessa legge n. 23/2008, recependo il decreto legislativo n. 150/2009 e il decreto legge n. 78/2010.
Veniamo da un'approvazione in Commissione abbastanza celere: in realtà la maggioranza e la Giunta temevano, in questa sede, un'approvazione più accidentata, in quanto l'introduzione della figura del "super Direttore" come l'abbiamo chiamata noi, o del Segretario generale della Giunta, ha suscitato alcune perplessità, non solo nell'opposizione, ma credo anche a livello mediatico.
In questo momento, infatti, seppur si possa condividere l'esigenza di ristrutturare e rifunzionalizzare - concedetemi questo neologismo - le attività della Giunta e le funzioni del personale, compresa la parte dirigenziale, posso azzardare a dire che sicuramente non si sentiva il bisogno di creare un'altra figura di Direttore.
Noi abbiamo assistito in Commissione alla presentazione della bozza di piano da parte dell'Assessore al personale Ferraris insieme al Vicepresidente Reschigna, che ringraziamo. Tuttavia, già allora pensavamo (e lo pensiamo tuttora) che l'ordine doveva essere inverso: prima si doveva avviare la razionalizzazione e la rifunzionalizzazione di quelle che sono le Direzioni, le strutture e i Settori, e poi avremmo potuto procedere eventualmente, alla creazione di una nuova figura di Direttore. Dal nostro punto di vista, quindi, vediamo l'ordine rovesciato. Si può avere fede e fiducia nel fatto che la riduzione delle Direzioni avverrà, e sarà a dieci più uno. Già nella scorsa legislatura ci si era innamorati del numero dieci lo dico guardando il collega Vignale - ma scopriamo che invece saranno undici, ovvero dieci più una, cioè più il "super Direttore": il Segretario generale.
Noi avremmo voluto, innanzitutto, esaminare questo provvedimento, che spero non sia assorbito dal vortice di conti che stanno per piovere sulla Regione Piemonte e sul Consiglio; conti riguardanti il bilancio (il rendiconto del 2013, l'assestamento di bilancio, come ha annunciato il Vicepresidente Reschigna - che arriverà a breve - e il bilancio di previsione del 2015).
Su questo provvedimento rimane una contrarietà: l'introduzione di una nuova figura (il Segretario generale), di un super direttore con le funzioni che sono state illustrate anche dal relatore di maggioranza, che creano sicuramente un precedente, un unicum nella storia della Regione Piemonte. Sarebbe interessante avere, a tale proposito, un'analisi su quante sono le Regioni in Italia (non pretendo di vedere i département in Francia o i lander in Germania!) che hanno la doppia figura del Capo di Gabinetto e del Segretario generale.
Infatti, intelligentemente e coraggiosamente (forse più sapientemente che coraggiosamente), il Presidente del Consiglio, Laus, ha abolito la figura del Capo di Gabinetto del Consiglio, così i giornali si sono concentrati su tale decisione e non sulla creazione della figura del Segretario generale (ma conosco il Presidente Laus da quattro anni e mezzo e so che ha grandi doti comunicative), nonostante il Capo di Gabinetto non fosse stato nominato, quindi non c'è un risparmio effettivo conseguente all'eliminazione di tale figura, ma un aumento di spesa, derivante dall'istituzione della figura del Segretario generale.
Poiché sui giornali è comparsa la notizia: "Il Consiglio regionale, il PD, il Presidente Laus sopprimono il Capo di Gabinetto, quindi c'è un risparmio di 184 mila euro", a noi tocca ripristinare un minimo di verità.
Certamente la verità non sta solo dalla nostra parte, ci mancherebbe (nella scorsa legislatura spesso ci è stato contestato questo); non voglio assolutamente dire questo, ma far sapere che al momento le direzioni e i direttori sono nel numero della scorsa legislatura, pertanto non c'è stata alcuna riduzione, mentre si va ad istituire un direttore in più. Questo, ad oggi, è lo stato dell'arte, sono i fatti. Poi, ovviamente, si può dire che domani vogliamo ridurre le direzioni a dieci, che vogliamo ridurre la spesa, che vogliamo uscire dal Piano di rientro della sanità, che vogliamo fare tante cose. Ci mancherebbe, è la capacità, la volontà di programmazione di una Giunta e di una maggioranza che legittimamente propongono le proprie istanze di modifica anche relative al programma elettorale con cui si sono presentati agli elettori ed hanno vinto le elezioni.
La figura del Segretario generale, però, rimane un po' indigesta perché in questo momento non c'è bisogno di partire, nella riorganizzazione degli Uffici della Giunta, con la creazione di un nuovo direttore, un nuovo super manager, che immagino verrà retribuito correttamente (qualcuno direbbe lautamente o giustamente). Io non lo so, però sicuramente inciderà sui conti della Regione Piemonte e quindi nelle tasche dei contribuenti piemontesi.
Tutto questo, inoltre, avviene utilizzando una definizione simpatica: "la possibilità di nomina anche fra persone esterne all'Amministrazione regionale". Questo "anche fra persone esterne all'Amministrazione regionale", come ho già avuto modo di battezzarlo in Commissione, è scritto con una forma di timidezza da parte dell'estensore del provvedimento. Con i colleghi del Gruppo abbiamo fatto una scommessa (non me la fate perdete!): il direttore sarà sicuramente una persona esterna! Dal nostro punto di vista - abbastanza condiviso - sarà sicuramente una persona esterna pertanto la parola "anche" forse si potrebbe togliere.
Questa figura andrà a pesare ulteriormente su quel 10% di figure esterne che si possono nominare, per quanto riguarda le figure dirigenziali. Come abbiamo detto in Commissione, era stato fissato un tetto di possibilità di nomina di figure esterne al 30%; poi, la Corte Costituzionale aveva stabilito che il 30% non era assolutamente pensabile poiché su un numero totale di dirigenti era eccessivo e soprattutto non bisognava dare un motivato e giustificato parere per la nomina di persone esterne con incarichi dati dalla Regione Piemonte. Quindi, si è passati al 10%, inserendo il parere motivato.
In questo senso, anche con la figura del Segretario generale andiamo a bypassare, con una modifica della legge, la legge stessa, nel senso che se si introduce in legge la figura di un direttore anche esterno - che vuol dire esterno - significa che automaticamente bypassiamo la necessità di specificare l'esigenza per la quale ricorriamo ad un incarico esterno e non troviamo magari la figura, la professionalità, all'interno della Giunta regionale.
Pertanto, saremo molto attenti nel leggere il parere che sarà espresso nel momento in cui verrà attribuito l'incarico ad una persona esterna. Io avevo avanzato la proposta di sceglierlo tra i direttori che ridurrete (portandoli al numero di dieci), scegliendo un direttore facente funzioni del Segretario generale. Quindi un primus inter pares che possa svolgere le funzioni che avete assegnato in questa legge.
Questo si potrebbe fare, si può fare; probabilmente manca la volontà .
Anche questa potrebbe essere una figura esterna, se dovesse esserci un problema di mancanza di professionalità, anche se non lo credo, perché con tutti i dirigenti, l'alta dirigenza e l'alta professionalità che abbiamo in Regione pensare che manchi una professionalità del genere mi sembra un po' strano. Se ci fosse un problema politico (anche qui non credo, perché sono professionisti e lavorano per il bene della Regione Piemonte), se si verificassero queste ipotesi si potrebbe ricorrere ad uno dei direttori che nominerete tra le persone esterne, e questo potrebbe essere il primus inter pares che ha la funzione del super direttore e del Segretario generale, con tutti i poteri - e mi accingo a chiudere - che avete proposto.
Secondo noi questi poteri sono eccessivi, pertanto abbiamo presentato un numero minimo (e ribadisco minimo) di emendamenti, per dimostrare che non intendiamo fare ostruzionismo neanche su questo provvedimento.
Riteniamo sia una vostra scelta e pensiamo che, ovviamente, ne risponderete (anche rispetto all'aumento della spesa) agli elettori.
Gli emendamenti che abbiamo presentato sono mirati alle funzioni. Dal nostro punto di vista è eccessivo leggere che il Segretario generale eserciterà il potere sostitutivo, previa diffida nei confronti dei direttori regionali in caso di inerzia rispetto agli obiettivi assegnati soprattutto nel momento in cui sarà una figura esterna superiore rispetto agli altri, e non - come ho detto - primus inter pares.
In più, la lettera f) secondo me è qualcosa di fantastico dal punto di vista legislativo, veramente notevole anche dal punto di vista del contenuto del messaggio politico, nel senso che il Segretario generale svolgerà ogni altra attività necessaria per il proseguimento degli obiettivi assegnati ai direttori regionali dagli Assessorati, dagli organi di direzione politico-amministrativa.
In Commissione avevo ironizzato (non so se ricordate) dicendo che "qualunque altra attività necessaria" potrebbe essere, ad esempio crocifiggere in sala mensa - riprendendo dei film della nostra gioventù un direttore che fosse inadempiente! Con la lettera f), cioè, si finisce anche un po' nel ridicolo, se me lo permettete. Dire, cioè, "ogni altra attività necessaria al proseguimento degli obiettivi assegnati" è veramente come dire che il Segretario generale può fare quello che vuole.
Tra l'altro, consigliamo di sceglierlo bene tra le persone esterne perché, a questo punto, avrà un potere che potrebbe addirittura "sfuggirvi di mano", nel senso che più che il braccio destro di Chiamparino diventerà un po' la mente di Chiamparino, poiché agirà su tutti i Direttori della Giunta.
A questo punto chiederemmo all'Assessore Reschigna, di chiedere al Presidente Chiamparino, di avere lo stesso coraggio e intelligenza che ha avuto il Presidente del Consiglio: eliminiamo il Capo di Gabinetto della Giunta.
Se abbiamo eliminato il Capo di Gabinetto del Consiglio e teniamo solo il Segretario Generale del Consiglio, facciamo la stessa anche cosa in Giunta.
Il Consigliere Gariglio ci ha provato a spiegare, difendendo giustamente la riforma della sua maggioranza, che una figura si doveva occupare della comunicazione esterna (il Capo di Gabinetto) e l'altra, il Segretario Generale, delle comunicazioni interne, cioè verso i direttori.
Adesso ci ritroviamo con un altro Direttore, il Capo di Gabinetto. Spesso ci lamentiamo che, nelle nostre aziende, nelle partecipate, abbiamo un numero di dirigenti e direttori, rapportato al numero di dipendenti elevatissimo. Un capo di Gabinetto ha, ad oggi, sotto di sé, tre persone quindi il rapporto è di 1 a 3. Diversi Enti della Regione, tra cui l'IRES sono stati criticati lungamente perché avevano un numero di dirigenti di 1 a 5, 1 a 6, 1 a 7, il Capo di Gabinetto ha un rapporto di 1 a 3.
I veri temi della riforma, dell'organizzazione degli Uffici regionali dovrebbero essere il rapporto di dirigenti/personale, le posizioni organizzative e le alte professionalità. Tema che l'ex Assessore Vignale aveva provato a toccare, ma è un tema sicuramente spinoso che necessiterà di un secondo disegno di legge - che spero che prima o poi arriverà - in cui possiamo veramente discutere di questi temi chiave e con cui si pu cambiare la capacità e la funzionalità dell'Ente della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Approfitto, nel contempo, per una maggiore puntualizzazione e chiarezza. La ringrazio per i complimenti sulla comunicazione, gentilissimo come sempre. Tuttavia, la proposta dell'emendamento da me sottoscritta finalizzata all'eliminazione del Capo di Gabinetto, non è una proposta a firma del Partito Democratico, ma una proposta del Presidente. Mi sembrava doverosa questa precisazione per rispetto dell'Aula.
Chiusa l'illustrazione da parte dei relatori, dichiaro aperta la discussione generale. Per la discussione generale può intervenire ogni singolo Consigliere per una durata massima di dieci minuti. I Consiglieri che intendono iscriversi possono rivolgersi all'Ufficio di Presidenza.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale, ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Riprendo la sua ultima battuta solo per facilità di collegamento.
Se non ricordo male, l'emendamento presentato in Commissione non è dell'Ufficio di Presidenza, ma del Consigliere Laus. Come tale, non è del Presidente.
Nel senso che lei sa bene che vi è una prassi, in questo Consiglio, che laddove sia la Presidenza del Consiglio ad interpretare una volontà avviene quasi sempre tramite un emendamento dell'Ufficio di Presidenza, un provvedimento dell'Ufficio di Presidenza, quindi come tale credo sia un provvedimento del Partito Democratico. Che non ha una riduzione di costi così come invece ha una maggiorazione di costi il Segretario Generale. Ed è uno dei motivi principali, ma non l'unico. Ridurre poi tutto, all'interno di un'assemblea legislativa - in questo caso stiamo parlando di personale come di attività che la Giunta finanzia, è un po' riduttivo. È la modalità in cui a volte ci vorrebbero portare, ma non sempre una riduzione di costi comporta un beneficio. Questo è il caso opposto. Se è utile, o può essere utile in alcuni casi, individuare delle figure o individuare delle attività, le quali inevitabilmente hanno un costo, va anche ricordato che nell'ordinamento legislativo regionale, oggi esiste già una figura - veniva ricordato anche dal Consigliere Bono - cioè il Capo di Gabinetto della Giunta regionale, che svolge un'attività di coordinamento fra la Presidenza della Giunta e i Direttori.
Se questo non vi fosse e il Presidente dovesse, senza una possibilità di omogeneità negli interventi, rimbalzarsi fra i singoli direttori, senza che vi fosse la possibilità di dare delle indicazioni precise e omogenee allora l'introduzione del Segretario Generale, Capo di Gabinetto (molto spesso questa figura, salvo numero limitatissimo di Regioni che le hanno entrambe, si chiama in un modo o nell'altro).Chiunque abbia la volontà di leggersi il comma 2 dell'articolo 15 leggerà che il Capo di Gabinetto ha compito di interpretare la volontà del Presidente e della Giunta, nei confronti degli altri Direttori. È una figura che esiste già. Bisogna domandarsi perché viene introdotto il Segretario Generale, perché cambiano le competenze.
Il tema vero non è soltanto quello del costo, c'è anche quello del costo, ma c'è anche quello delle professionalità esterne. È un po' singolare che il principale partito, oggi di maggioranza prima di opposizione, cambi nell'arco di poche settimane la propria valutazione. È sufficiente prendere qualunque testo, o qualunque intervento dei Partiti che sedevano già nella IX legislatura, per vedere come la contrarietà rispetto alle professionalità esterna fosse più volte stata significata all'interno di quest'Aula. Oggi bisogna scegliere un soggetto esterno potremmo già fare il toto nomine fra i due che adesso si stanno contendendo (non so chi adesso sia più avanti o più indietro) la nomina a Segretario Generale, ma poco interessa ai piemontesi, in questo momento - e visto che sono esterni all'amministrazione, è evidente che anche le figure esterne vanno bene.
Se non ricordo male è quanto prevede l'articolo 2 della presente legge che è quello che, unitamente ad un costo aggiuntivo, in qualche modo, pone alcune valutazioni che sono di contrarietà. Va sempre ricordato che questa è un'assemblea legislativa, che le Direzioni fanno capo ad Assessori di un'assemblea legislativa e non è un Consiglio comunale. Invece mi sembra sarà anche per l'esperienza del Presidente Chiamparino, che in qualche modo stia avvenendo questo.
Che cosa fa il Segretario Generale? Il Segretario Generale coordina le attività delle Direzioni - lo fa già il Capo di Gabinetto - ma ne esercita il potere sostitutivo, previa diffida dei Direttori regionali, in caso di inerzia rispetto agli obiettivi assegnati; propone i provvedimenti di accertamento e di responsabilità dirigenziale nei confronti dei Direttori regionali, svolge alta necessità per il perseguimento e gli obiettivi assegnati ai Direttori regionali dagli organi di direzione politica e amministrativa. Sostanzialmente è l'undicesimo Assessore oppure il Vicepresidente aggiunto che ha, fra le altre cose, una competenza indicata.
Tutte le altre competenze sono generiche, mentre il Direttore generale deve occuparsi di personale. L'Assessore Ferraris sappia che il Segretario Generale si occuperà un po' di tutto, con un potere che non è mai esistito all'interno della pubblica amministrazione di questo Ente (c'era in Comune di Torino con Vaciago). Ricordo anche che i Segretari generali costosissimi, sono stati anche aboliti dalla normativa nazionale e un perché ci sarà anche stato.
Ma si occuperà anche di politica del personale, quindi avremo l'Assessore che darà gli aspetti di direzione politica, avremmo il direttore al personale e poi avremo il Segretario Generale che, oltre a tutte queste attività che ho elencato, si occuperà anche lui di personale.
È evidente che se noi nominiamo un soggetto che ha potere di diffida nei confronti dei Direttori - potere sostitutivo nei confronti dei Direttori - è, a tutti gli effetti, una figura sovraordinaria. Questo, da un punto di vista gerarchico, ci sta perché gli Enti che non hanno una struttura gerarchica, come le aziende, sostanzialmente funzionano un po' poco, ma qui si tratta di un potere oggettivamente spropositato rispetto a ciò che si vuole fare.
Devo dire che è un'ottima modalità per sostituire il lavoro degli Assessori nei confronti degli altri Direttori. È magnifica, nel senso che io nomino un soggetto che ha potere di vita e di morte nei confronti dei Direttori, i quali non è che lavoreranno più di prima, ma faranno anche le cose che non si potrebbero/vorrebbero fare.
Ricordo che quest'Ente ha tutta una serie di provvedimenti che svolgono le Direzioni. Faccio un esempio: la legge n. 58, cioè la legge sulla cultura, che eroga milioni di euro di contributi. Mica li delibera la Giunta Regionale; li delibera la Direzione. Cioè, questo Ente spende il 99,9% delle proprie risorse non come nei Comuni con le deliberazioni di Giunta che assegnano X euro a Tizio, Caio e Sempronio. Questo Ente le risorse le spende con le Direzioni e con i Direttori.
Pertanto è assolutamente evidente che se c'è un Direttore che non vuole prendere un provvedimento, gli mando il Segretario Generale che ha potere di diffida nei confronti degli obiettivi assegnati da un punto di vista politico, non dà il contributo - sto banalizzando - all'associazione Y e può esercitare il potere di diffida e di ammenda.
Quindi, passata questa legge, è evidente che i Direttori non eserciteranno più una legittima potestà di equilibrio nei confronti della macchina, ma faranno ciò che la Giunta, tramite il Segretario Generale dirà loro.
Questa è la finalità della legge, non ce ne sono altre. Poi costa anche di più, tant'è che in un nostro emendamento porremo anche un tetto alla spesa. Ma il tema vero non è il costo eccessivo, perché se fosse una figura utile, ciò che è utile si paga, tanto in un Ente pubblico quanto in un'azienda e quanto nella vita.
È inutile, è ridondante e soprattutto spropositato per la figura che andrà a ricoprire e, in più, costa. Questi sono quattro buoni motivi per esprimere un parere di contrarietà rispetto a questa norma.
Poi ne vedremo altre all'interno degli emendamenti. Dico solo una battuta al Presidente. Non mi risulta che tanto il Presidente della Giunta quanto il Presidente del Consiglio, così zelante nei costi, abbiano modificato il comma 3 dell'articolo 13, che è quello che riguarda gli uffici di comunicazione.
Ergo, a legislazione vigente e modificata con questo provvedimento, che cosa può avvenire? Che le risorse degli uffici di comunicazione stanno in capo ad un nuovo Capo di Gabinetto, che non si chiama più Capo di Gabinetto, ma che si chiama - in base all'articolo 4, comma 2 - "figura professionale di supporto al Presidente del Consiglio regionale".
Da un punto di vista comunicativo è magnifico - lo vedremo dal bilancio che ci presenterà - ma dal punto di vista del denaro che viene impiegato è esattamente la stessa cosa.
Ricordo infine che oggi stiamo discutendo di una legge che interviene sulla legge n. 23, che è quella che riguarda gli uffici di comunicazione.
Segnalo, e ho già avuto modo di farlo, che questo è un Ente in cui Giunta e Consiglio non solo hanno pari dignità, ma il Consiglio regionale certamente è quello che fa le leggi e la Giunta le presenta.
Rammento che all'interno del comma 3 dell'articolo 13, Giunta e Consiglio sono trattati allo stesso modo rispetto alla possibilità di fare politica con personale interno o esterno: questo prevede la nostra legge.
La Giunta ha un budget (260 mila), il Consiglio ne ha un altro.
Questo è un altro tema su cui andrebbe fatta una riflessione, perché se si vogliono fare i moralisti con le tasche altrui non va bene.
Il Consiglio ha dimostrato con la discussione di lunedì pomeriggio che è stato estremamente virtuoso, con un risparmio di 17 milioni di euro. La precedente Giunta ha dimostrato di essere virtuosa nella riduzione delle spese degli uffici di comunicazione. Questo percorso va intrapreso, perch se si vuole cancellare il Co.Re.Sa., se si vogliono ridurre le ATC e altro guardate in casa vostra e riducete in modo consistente, con delibera di Giunta, quella che è la spesa per gli uffici di comunicazione. In caso contrario, è una presa in giro.



PRESIDENTE

Grazie, soprattutto per il tempo e la precisione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Integro la relazione di minoranza del collega Bono per ricordare e segnalare che questo provvedimento giunge alla discussione in Aula dopo essere stato licenziato dalla Commissione.
Ricordo brevemente il percorso che ha avuto fino a qui, perché rispetto alla versione iniziale presentata dalla Giunta, nella Commissione bilancio è stata praticamente stralciata una delle due parti fondamentali del disegno di legge.
Dell'introduzione della figura del Segretario Generale abbiamo già parlato.
L'altra figura fondamentale, ovvero l'altro pilastro del disegno di legge era l'introduzione della possibilità per il personale dirigente di delegare tutta una serie di funzioni ed adozioni di provvedimenti amministrativi al personale non dirigente.
Noi abbiamo espresso la nostra perplessità e la nostra contrarietà a questo tipo di impostazione, sia all'istituto della delega al personale non dirigente sia all'introduzione del Segretario regionale. Dalla discussione e dalla votazione in Commissione è stata stralciata la parte riguardante la delega al personale, e quindi non c'è più nel testo licenziato per l'Aula.
Quindi, se da una parte ci rallegriamo per l'accoglimento degli emendamenti del Movimento 5 Stelle in quel senso, d'altra parte è rimasta invariata l'introduzione della figura del Segretario Generale che è quella su cui si concentra la nostra attività emendativa e il tentativo di miglioramento del testo che facciamo in Aula.
Quindi, ribadisco la nostra contrarietà all'introduzione di una nuova figura dirigenziale all'interno della Regione, con tutti i problemi che sono già stati segnalati, quali l'introduzione di un costo aggiuntivo che andrebbe in parte a vanificare e a depotenziare la riduzione dei costi operata con la diminuzione del numero delle Direzioni regionali. E dall'altra parte, all'anomalia di avere nella nostra Regione due figure quali il Capo di Gabinetto, che a stesso punto verrebbe svuotato di quasi tutte le sue prerogative, e il Segretario Generale della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ho seguito la discussione su questo provvedimento con molta attenzione e, essendo al primo mandato, anche con l'inesperienza di chi affronta simili decisioni.
Ho seguito il dibattito e ribadisco quello che hanno già detto i miei colleghi: la parte più preoccupante per noi era innanzitutto quella relativa a questa figura di super Segretario, proprio perché l'introduzione di una figura di questo tipo pone numerosi problemi, che i colleghi hanno già evidenziato.
Oltre a questo, ovviamente, noi ci poniamo il problema del costo di questa figura e faremo molta attenzione nella fase in cui si andrà a definire chi sarà effettivamente la persona che ricoprirà questo ruolo.
Ho seguito il problema ancora con gli occhi da lavoratore, quindi l'ho vissuto forse dalla parte opposta rispetto alle persone che ne stavano discutendo.
Da questo punto di vista, l'altro aspetto molto preoccupante - e che per fortuna è stato risolto - era proprio quello relativo alla facoltà di delegare la responsabilità dei procedimenti amministrativi a figure non dirigenziali.
Unito a quest'argomento, farei un appello rivolto in particolare all'Assessore Ferraris che ci ha presentato la sua bozza di riorganizzazione: ci sarà molto da lavorare per razionalizzare l'organizzazione della nostra Regione. In particolar modo abbiamo anche visto con l'Assessore Reschigna che ci saranno delle problematiche da affrontare anche rispetto al trasferimento nel nuovo palazzo della Regione quindi ci sarà proprio anche un cambiamento nel modo di lavorare dei dipendenti della Regione, per i quali ci vorrà ovviamente un occhio di riguardo.
Oltre a queste figure apicali e dirigenziali, dovremo prestare molta attenzione alle persone che lavorano a livello di mansioni più basse, anche considerando che a livello centrale - a livello romano - da qualche giorno abbiamo saputo che di fatto sono stati bloccati gli aumenti per il personale della Pubblica amministrazione e questo ovviamente ha posto e porrà anche dei problemi, in futuro.
Quello che chiedo, quindi, sempre parlando dal punto di vista del lavoratore, è di fare attenzione non tanto alla distribuzione dei compiti a livello apicale, che ovviamente rimane elemento determinante - e anche in questo caso sarà fondamentale controllare i costi e in particolare quelli di questa nuova figura che abbiamo istituito, nostro malgrado - ma soprattutto di avere un occhio di riguardo per i lavoratori che si trovano ai livelli più bassi della struttura regionale.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo non solo andando un po' a ripercorrere quello che forse è stato già detto dai colleghi, ma puntualizzando il provvedimento che si genera con la modifica data dall'Art. 2, comma 1, del disegno di legge n.
3.
Questo Segretario generale assume un potere sostitutivo, previa diffida nei confronti dei dirigenti, in caso d'inerzia. La riflessione su quest'articolo è fondamentalmente questa: noi andiamo a creare una figura che non rappresenta più una figura solamente dirigenziale, ma politica perché, di fatto, assume una prerogativa del Presidente della Giunta e va a modificare l'impianto del governo della Regione.
Come detto prima dal collega Bono, questo più che il braccio destro sembrerebbe il cervello. Io faccio un ulteriore approfondimento e chiedo: non sarà mica la testa di legno? Noi, cioè, andiamo a dare delle responsabilità a una personalità fuori dalla politica: responsabilità nel bene e nel male, responsabilità nel prendere decisioni che possono essere difformi da quanto stabilito dai dirigenti, che hanno una responsabilità nel loro mandato. Questo dirigente si assume responsabilità politiche in luogo dei dirigenti. Si tratta di una personalità che, a pensar male, viene molto comoda ad una dirigenza politica che vuole scaricare il barile o una patata bollente.
Oltre a questa riflessione c'è da farne un'altra, che ho già posto in Commissione. Questa figura va a by-passare la piramide e il modo di operare della Regione, che parte da un Presidente di Regione, da una Giunta e che diffonde la sua volontà di governo sulla parte dirigenziale. Andare a mettere una figura che può agire nei diversi campi di questa piramide andando a sostituirsi ai vari dirigenti, può creare dei problemi in futuro problemi che io vedo anche nel campo privato: nessuna azienda pu permettersi di destabilizzare la propria struttura gerarchica con una figura terza che va ad agire ogni volta in un punto diverso di questa piramide.
La destabilizzazione del lavoro dei dirigenti può essere un futuro problema per la Regione Piemonte, con un stato che possiamo definire di mobbing su dirigenti che, a fronte della loro preparazione e della loro esperienza, operano e magari si oppongono a decisioni politiche che non sono del tutto giuste, o sono totalmente sbagliate.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Mighetti.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Qui c'è da fare un ragionamento abbastanza articolato, relativamente a questo provvedimento, innanzitutto a partire dall'urgenza con cui si è mossa la Giunta in relazione a questo atto.
Il Vicepresidente ha sostenuto in Commissione che l'azione nasce dalla necessità di riorganizzare una struttura generale, ma la considerazione che emerge è la seguente: si necessita di un'ulteriore persona - un Segretario generale - per riorganizzare una struttura o per impostare la riorganizzazione di una struttura? Questo è un elemento che onestamente ci dà da pensare, perché se dobbiamo coinvolgere un soggetto tecnico che in qualche modo metta le mani nella struttura - cosa di cui vi è necessità perché questo è un aspetto che nasceva già dalla precedente legislatura ed era stato appunto confermato in Commissione - questo sicuramente rappresenta un primo elemento di riflessione.
Quello che sostanzialmente diceva già qualche collega è l'aspetto legato anche al fatto che un Segretario generale - o comunque una figura al di sopra dei Direttori generali - può in qualche modo minare una funzionalità. È vero che, tra l'altro, ci sono una serie di elementi che nascono dal disegno di legge, che sono: potere sostitutivo sui Direttori generali, accertamento della responsabilità, organizzazione e assetto strutturale, impulso sui progetti, presidenza del Comitato di coordinamento; insomma, tutta una serie di elementi che, visti in modo razionale, possono far pensare ad un miglioramento della funzionalità (questo ci può anche stare). D'altro canto, però, non dimentichiamo che abbiamo già visto su qualche Governo nazionale che l'innesto dei tecnici ha fatto dei danni che io oserei dire quasi irreparabili.
Bisogna quindi fare molta attenzione perché a volte, come diceva qualche collega, con uomini che non vengono dalla politica - naturalmente si è inserita l'espressione "anche soggetti esterni", anche persone esterne le prospettive conseguenti ci sono tutte. Questo, dunque, è un ulteriore elemento che la politica deve ponderare e valutare, perché ci sono delle dinamiche e delle logiche che non possono essere lasciate al caso.
Naturalmente, come diceva il collega Vignale, c'è la figura del Capo di Gabinetto. Quindi sostanzialmente si va a creare - anche se sono state definite le deleghe, le responsabilità e i ruoli - sicuramente un dualismo ma soprattutto si va ad inserire una figura che avrà certamente dei costi.
Io mi auguro - visto che siamo in tempi di spending review - che a questo punto questa figura non abbia dei costi sproporzionati rispetto alle altre Direzioni, perché questo potrebbe ulteriormente aggredire o destabilizzare gli equilibri della struttura, come succede a volte nelle squadre di calcio: se si alzano troppo gli stipendi, a questo punto potrebbe saltare lo spogliatoio.Anche su questo aspetto, quindi, credo sia molto importante la prudenza.
Però c'è un elemento che io ritengo poi il più importante ed è quello che, alla fine, chiedono i cittadini - perché poi noi ci chiudiamo non nelle segrete stanze, ma comunque nelle strutture -, cioè la funzionalità dei palazzi e della politica e la risposta alle necessità.
E allora a questo punto io credo sia determinante, se si procederà in ogni caso alla nomina e all'assunzione di questa figura, che poi si comincino a fare delle valutazioni sullo snellimento procedurale, la velocità, l'esecutività e tutta un'altra serie di aspetti che, a mio avviso, sono quelli che la politica deve tenere in considerazione.
Altrimenti, infatti, si rischia di finire nelle famose nomine post elettorali o comunque tutta una serie di azioni che non hanno quell'impostazione votata alla risoluzione dei problemi.
Avendo fatto tutti un po' politica, sappiamo come funziona, però poi appunto - al cuore di tutto c'è il risultato finale, quindi è naturale che in funzione di quello che potrà essere l'eventuale passaggio e poi una riorganizzazione, naturalmente bisognerà dare i risultati. Questo è l'elemento su cui certamente ci sarà un monitoraggio costante perché, alla luce di tutto, credo che l'aspetto più importante sia poi quello, unito chiaramente ai costi di chi andrà a prendere eventualmente questo posto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Volevo anch'io esprimere la mia contrarietà, perplessità e preoccupazione riguardo all'introduzione della nuova figura del Segretario Generale, in aggiunta al Capo di Gabinetto, questo super dirigente che non comporta riduzione di costi, bensì un incremento degli stessi. Non è una figura utile, come già ribadito da altri colleghi, e, come al solito vengono sottratti soldi dalle tasche dei cittadini.
Il Movimento 5 Stelle, è risaputo, è contrario e si batte contro i costi della politica. Ieri l'Assessore Saitta - e mi rincresce che in questo momento non sia presente - ha ribadito il fatto che si vuole cambiare il sistema, che abbiamo bisogno di innovazione, di sistemi più snelli, più semplici. La mia domanda è: si vuole abolire il CORESA - perch è stato citato, ormai lo sappiamo, siamo in ballo e quindi parliamone - che ha solo un costo di 3.200 euro l'anno, per poi cosa? Incrementare i costi della politica e continuare a sottrarre soldi ai cittadini.
Ci sono un sacco di problemi, e io sarei lieta e felice se i cittadini fossero presenti in quest'Aula per ascoltare e udire con le proprie orecchie quello che sta accadendo. Come ribadito, noi siamo contrari alle nomine politiche, ma siamo favorevoli a delle nomine per competenze meriti, titoli, esami.
Come diceva il collega Bono, il quale ha fatto veramente una scommessa con tutti i componenti del Gruppo, sicuramente questa figura sarà una figura esterna, sarà una figura probabilmente ben gettonata e conosciuta.
Noi controlleremo e vi preghiamo gentilmente che vengano adottati il principio di trasparenza e i principi dei conflitti di interesse.
Concludo ironicamente con una frase che siamo soliti sentire nel gergo popolare: "Fatta la legge, trovato l'inganno". Quindi chiedo veramente a tutti di riflettere e di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale (la coerenza, la trasparenza, che dovrebbero essere alla base di ciascuno di noi). Se veramente vogliamo ridurre i costi, riduciamoli, ma non incrementiamoli attraverso queste finte e inutili cariche politiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Finte e inutili cariche politiche, diceva adesso la Consigliera Batzella. Ma non è stata l'unica a usare certi toni e delle iperbole. Ho sentito parlare di destabilizzazione, prudenza, rischio, preoccupazione testa di legno, braccio destro, 11° Assessore.
Allora vorrei che i Consiglieri, soprattutto gli ultimi che sono intervenuti, se possibile, andassero su www.regione.piemonte.it e, sempre se possibile, andassero alla voce "organizzazione e uffici" per fare con un ditino il calcolo delle Direzioni. Scoprirebbero che, anche se si arriva al n. 20, in realtà oggi abbiamo 16 Direzioni.
Se questa riforma, che tra l'altro prevede solo l'istituzione del Segretario Generale, non fosse stata anticipata - ieri, mi pare, in Giunta Presidente - dallo schema della riorganizzazione delle Direzioni, che passa da 16 a 11 (come avevate detto bene, 10+1), avrei capito parte di questa polemica. Ma alla fine, Consigliera Batzella e Consigliere Bertola, mi fate un attimo il calcolo di quanto è il risparmio di questa riorganizzazione? Perché mi pare che 5 Direttori (facciamo un calcolo rapido) sui 200 mila euro per 5 in meno, più o meno il risparmio netto è subito 1 milione e 100 o qualcosa di più. Poi, togliamoci anche magari il Capo di Gabinetto del Consiglio regionale, che costava 180 mila euro.



BATZELLA Stefania

Non c'era, scusami.



GRIMALDI Marco

Quanto poteva costare nella riforma? 180? L'abbiamo tolta. No, c'era nella proposta iniziale e l'abbiamo tolta nella fase finale, quindi anche quello poteva essere un delta in meno; no, invece quella cosa lì è stata del tutto stralciata.
Quindi, alla fine di questa discussione, rimangono i dubbi, se volete sulla sovrapposizione fra un Capo di Gabinetto e un Direttore generale.
Posto che però i dati sono davanti a tutti, cioè quanto hanno funzionato quel tipo di soluzioni? Vorrei anche però che guardassimo un attimo nello schema di ieri perché è importante rivederlo nella vicenda di oggi, per capire che cosa va a fare questo Segretario Generale. Allora, se il Segretario Generale è anche quello che si occupa di personale, di sistemi informativi e di audit scopriamo che in realtà il passaggio da 16 a 11 Direzioni ce lo riporta ad essere un Direttore con un po' più chiaro il fatto che è sopra gli altri.
Mentre al Capo di Gabinetto, almeno se capisco bene dalla revisione dell'altro giorno, si va di fatto a dare le funzioni da cerimoniale, ma anche di relazioni esterne. Allora io ritornerei un po' lì, Consiglieri.
Sono d'accordo con tutti quelli che vogliono dirci oggi - cosa che non hanno fatto negli altri anni - che forse il vero tema è quanto costano queste figure apicali rispetto al nostro funzionario che prende poco e allora, se volete parlare del sistema olivettiano, ritornare a parlare del rapporto 1 a 10, sono il primo a dire: facciamolo nei prossimi anni e diciamo che un dipendente non può prendere meno di 10 volte di quanto prende l'apicale. Però fermiamoci lì, perché la riforma dell'organizzazione è appena partita e per fortuna la Giunta ha deciso di mandarla ieri, prima della costituzione di fatto di una legge nuova con l'individuazione del Segretario Generale. Però smettiamola di parlare di cose strane.
Ho sentito dire: "Ma questo Segretario Generale non verrà dalla politica". Perché, i Direttori devono venire dalla politica? E ancora: "Questo Segretario sarà l'11° Assessore". No, spero proprio di no. Anzi, spero che farà quello che, in qualche modo, è chiamato a fare: coordinare i Direttori, far sì che magari fra questi Direttori ci siano dei gruppi di lavoro un po' più chiari, con una responsabilità degli stessi Direttori di prendersi alcune patate bollenti che probabilmente ci saranno dentro la macchina.
Vi chiedo anche un po' più di rispetto, secondo me, verso l'opinione pubblica rispetto a quello che stiamo facendo, perché dire che stiamo semplicemente aumentando i costi aggiungendo il Segretario Generale omettendo il fatto che stiamo per cancellare 5 Direzioni, facendo risparmiare all'Ente più di 1 milione di euro, è un errore politico, ma che vi ritornerà indietro, perché lo state comunicando oggi quando la decisione è stata presa in Giunta ieri.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione di quanto, in modo molto accorato, ha detto in questo momento il Consigliere Grimaldi - ahimè, facendo anche altro mestiere, i conti li sappiamo fare abbastanza bene - per invitarlo a guardare attentamente anche quelli che sono gli effetti moltiplicatori, perch potrebbe trovare delle sorprese.
Parto dal principio che sicuramente non è il tema soltanto di un risparmio o meno della spesa, quanto un tema di contenuti. Io sono sempre stata una fautrice, anche nella Giunta precedente, di assunzione di responsabilità. Vorrei partire da quello e mi piacerebbe poter non sentire in giro soltanto un "toto nomine". Per chiunque faccia la spola tra Torino e Roma, sarebbe interessante prendere l'aereo un po' di più con alcune persone che si stanno già provando ad immaginare il loro ruolo all'interno della Regione in qualità di Segretario Generale.
Permettetemi la battuta, ma comunque ogni tanto qualche gossip serve anche a capire che cosa sta succedendo, in funzione magari anche di supporti in campagna elettorale. Ma io sono certa che il nostro Presidente saprà scegliere a prescindere da quello che è stato il sostegno in campagna elettorale e si baserà sulle competenze professionali delle persone.
Detto questo, credo che comunque una riflessione vada fatta in merito alla riorganizzazione, perché non è soltanto andando a nominare un Segretario Generale che noi risolviamo problemi che, mi permetto di dire, anche la precedente Giunta aveva iniziato a risolvere. Inoltre sul fatto di utilizzare figure esterne l'allora opposizione non solo era molto più "calda", ma diciamo anche colorita nell'esprimere quelli che potevano essere i dissensi. Guardo con grande affetto il Presidente del Consiglio regionale perché era uno dei primi che si scaldava molto su questo argomento e mi fa piacere vederlo oggi, in una veste diversa in cui non solo anticipa addirittura le riforme facendo le sue dichiarazioni e quindi evitando di nominare il Capo di Gabinetto, ma si dichiara sicuramente d'accordo su questa riorganizzazione.
Credo che però il tema della riorganizzazione e quindi della figura del Segretario non sia soltanto da gestire in un ambito "costa di più, costa di meno". Abbiamo un problema serio, un problema che diventa difficile immaginare di risolvere con una sorta di ulteriore Vicepresidente della Regione che nei confronti dei nostri direttori, futuri o attuali, potrà decidere se avranno lavorato bene o meno. Perché leggo nella disamina della norma presentata una serie di possibilità di autonomie di questa figura che si sostituiscono anche da un punto di vista politico.
Credo che questo sia un tema comunque su cui dibattere.
Sul Segretario credo che eventualmente nessuno avrebbe nulla da dire se la funzione fosse realmente quella di Segretario. Mi sembra che ci siano delle difficoltà nel capire le funzioni di questo Segretario. Ribadisco continuo a non parlare di costi, perché sono sempre stata dell'idea che le persone competenti hanno un loro valore anche dal punto di vista economico vorrei che non fosse soltanto il valore economico quello ad essere preso in considerazione.
Sono stati presentati molti emendamenti. Auspico che magari la maggioranza li possa prendere seriamente in considerazione, perché il tema della riorganizzazione della nostra struttura è un tema che sta a cuore a tutti, anche perché per chi ha governato in passato sa quanto non sia stato facile, in un contesto come quello precedente, in cui molto spesso era necessario praticare tagli a causa dell'insufficienza delle risorse.
Mi permetto anche di ricordare che sul tema della riorganizzazione della riduzione delle Direzioni la Giunta precedente si era già assolutamente mossa e credo anche che questa Giunta stia comunque accogliendo una serie di operazioni che sono state fatte dalla Giunta precedente, in cui la riduzione dei direttori era già stata ben definita.
Auspico che su questo tema si possa ancora dibattere e non si scelga invece, come stavo dicendo prima, di andare dietro soltanto ad una pura non solo illazione, ma ad una valutazione delle "toto-nomine" e che si tenga in considerazione quanto noi abbiamo prospettato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Come Gruppo consiliare noi abbiamo convintamente sostenuto quest'iniziativa legislativa della Giunta regionale consapevoli della realtà, della veridicità dell'osservazione che i colleghi dell'opposizione hanno fatto, ossia che è necessaria una riorganizzazione complessiva della macchina amministrativa della Regione, quindi è necessario un intervento organizzativo molto maggiore. Anzi, noi l'abbiamo sostenuto per primi, non abbiamo mai omesso questa necessità. Questo è lo stesso discorso che potremmo fare per il provvedimento sul riordino delle ATC che dovremmo esaminare oggi in questo Consiglio.
C'è necessità, forte necessità, che si arrivi a ridisegni complessivi delle materie, ma nel mentre c'è la necessità che si ponga mano a quelle riforme che nell'immediato consentono di creare le condizioni per fare questi interventi.
Allora, grazie a questi interventi normativi oggi mettiamo le condizioni affinché la Regione possa avviare la procedura per la nomina dei nuovi direttori calibrandosi non più su sedici direzioni generali, ma su undici.
Certo, si poteva fare altrimenti, decidendo di bandire solo un certo numero di Direzioni e di lasciare le altre non bandite, ma sarebbe stata una soluzione spuria, un artificio: si sarebbe tolta la competenza sostanziale a questo Consiglio di ridisegnare la macchina.
Quindi, si è correttamente proceduto andando a cambiare l'impostazione complessiva e creando una figura, di cui noi riconosciamo pienamente la necessità, del Segretario Generale, cioè di una figura che è sempre mancata nell'ordinamento di questa Regione, una figura che consenta di avere un vertice burocratico in grado di far sì che le decisioni politiche della Giunta diventino efficaci, cioè in grado di coordinare complessivamente l'azione delle Direzioni generali e dei Settori della Giunta regionale.
Va da sé che non è un intervento risolutivo, ma è il primo passo di un intervento più complessivo che sappiamo che la Giunta e l'Assessore Ferraris stanno accingendosi a fare. Il passo immediato è la riarticolazione, la riorganizzazione dei Settori che oggi sono in numero assolutamente eccessivo, e all'accorpamento delle Direzioni non potrà non seguire anche un accorpamento dei Settori.
Ma se vogliamo esaminarlo in una logica più complessiva, prenderei a prestito le parole del Consigliere Pichetto Fratin quando in I Commissione abbiamo esaminato questo provvedimento, ossia la necessità di partire da un'analisi delle funzioni svolte oggi dalla macchina amministrativa regionale. Mi permetterei di dire sia le svolte della Giunta regionale con i propri Assessorati, sia quelle svolte in outsourcing dalle nostre Partecipate.
E' necessario, alla luce del nuovo quadro di bilancio che ci verrà proposto, capire quali sono le funzioni oggi necessarie da parte della macchina regionale. Tutto ciò che facciamo è ancora necessario? Quello che facciamo lo stiamo facendo bene? Quante persone servono per fare le cose che riteniamo di dover continuare a fare? Credo che se noi partiamo da questo discorso, che è un discorso organizzativo e di analisi anche tecnico-organizzativa della struttura che necessiterà molto tempo, riusciremo a evitare di muoverci sulla logica dello storico che è quello che in genere si fa nella Pubblica Amministrazione: facevamo queste cose e continuiamo a farle, c'erano cento persone e ci servono ancora cento persone per farle.
È necessaria un'analisi più complessiva.
Sappiamo che la Giunta lo condivide, l'Assessore e il Vicepresidente Reschigna ce l'hanno comunicato in Commissione. Noi interpretiamo questo disegno di legge, questa legge come il primo passo per creare le condizioni per fare questo lavoro.
Va da sé che nel fare questo lavoro sarà determinante il sostegno l'approfondimento tecnico e la conoscenza della macchina. Questi sono i requisiti che chiederemo ai nuovi Direttori Generali della Regione, in particolare a quello che, avendo la competenza di Segretario Generale e anche la titolarità delle competenze sul personale, dovrà essere il primo artefice della riorganizzazione della macchina.
Credo che questo sia un discorso coraggioso da fare. Ci lamentiamo tanto dei tagli lineari e degli effetti devastanti che questi hanno nel nostro Paese e l'unico modo per evitarli, quando c'è la necessità invece di risparmiare risorse, è quello di andare a vedere ciò che si fa, come lo si fa e con quali risorse lo si fa. Questo provvedimento è un primo passo in quella direzione.
Alla collega Porchietto, che simpaticamente si raccomandava di valutare le professionalità, penso di poter assicurare che questo Gruppo consiliare oltre che la Giunta, sarà il primo custode di questa necessità. Noi chiediamo che ci sia la massima pubblicazione, la massima conoscibilità dei bandi che verranno fatti, che ci sia una valutazione il più possibile attenta dei requisiti e dei percorsi professionali delle persone che verranno chiamate a ricoprire questi ruoli e soprattutto, Presidente, che ci sia una verifica puntuale dell'operato di queste persone.
Noi siamo disposti a lasciare alla Giunta regionale una discrezionalità ampia nel valutare, fermo restando che le competenze sono intoccabili, ma chiediamo anche una valutazione, perché, Presidente, una cosa non può più succedere: che alla fine di un lavoro, di una legislatura, di un anno venga fuori che i conti non sono in ordine, che ci sono dei buchi, che gli Amministratori che dovevano controllare, dare delle certezze, non ce le hanno date, che i Revisori dei Conti che dovevano controllare non lo hanno fatto.
Si è tornato a parlare in questo Paese di merito e noi siamo contenti ma al merito si deve associare la responsabilità.
Presidente, noi chiediamo che lei garantisca anche i controlli sulle persone cui affidiamo gli incarichi. Questo varrà e vale per i Direttori ma anche per coloro che gestiscono le nostre ASL e le nostre ASO.
Chi non rispetta i propri obiettivi e chi non raggiunge il proprio risultato deve essere controllato, e non ci deve essere rapporto personale di sorta in grado di sottrarlo alle responsabilità che si assume.
Saranno persone pagate; persone cui andrà la nostra solidarietà nei momenti difficili; però saranno persone da cui pretendiamo e abbiamo il diretto di pretendere che raggiungano gli obiettivi per i quali sono responsabili nella macchina regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Devo dire che l'intervento del Consigliere Gariglio che mi ha preceduto mi facilita in un ragionamento che voglio condividere con tutti voi.
Chi viene posizionato ai vertici di ruoli di responsabilità deve essere controllato; ma il vero problema è: chi controlla il controllore? Vedete, sarà il decennio del passato amministrativo del Presidente Chiamparino che l'ha visto Sindaco della Città di Torino, ma su questo dibattito, su questo testo di legge, e soprattutto sugli articoli che riguardano il Segretario Generale della Regione e il suo ruolo, vedo aleggiare un fantasma, il fantasma del più noto e famoso passato City Manager della Città di Torino.
Per quanto quella figura fosse un Direttore e non un Segretario, come Consigliere comunale di Torino negli ultimi tre anni devo dire e testimoniare - credo che anche il collega Grimaldi, forse inconsciamente riferendosi alle "patate bollenti" che potrebbe dover trattare il nuovo Segretario, ha implicitamente portato l'esperienza di questi ultimi tre anni - che, in termini di quantità di lavoro d'Aula, il Consiglio comunale è stato costretto a dover passare più tempo per indagare su scandali dell'amministrazione precedente che non a deliberare provvedimenti attuali o futuri.
Ma perché voglio condividere con voi quest'esperienza? Perché ogni analoga o diversa dinamica di approfondimento di qualsiasi tipo di vicenda poco chiara amministrativamente, ha sempre portato al medesimo copione: uno scarica-barile con deresponsabilizzazione di tutti i livelli, anche dirigenziali, che fossero sottoposti al City Manager, ad una deresponsabilizzazione politica degli Assessori o dello stesso Sindaco, che riconducevano al City Manager non solo l'imputazione amministrativa che emergeva dalle Commissioni d'indagine interne, ma anche le inchieste penali (e sono state parecchie: lo "scandalo Murazzi", il concorso dei dirigenti annullato dal Consiglio di Stato, la parentopoli all'interno del settore cultura). Inchieste che hanno sempre portato ad un'imputazione, che fosse politico-amministrativa o giudiziaria-penale, nei confronti del City Manager.
Peraltro, l'allora Capogruppo del collega Grimaldi era sempre tra gli inquisitori più caldi (quindi sicuramente il collega non l'ha dimenticato).
In questo testo di legge, quindi, vedo un film già visto, un film con un finale negativo pressoché scontato: la creazione di una figura sostanzialmente plenipotenziaria che, attraverso il potere sostitutivo ogni qualvolta ragioni di superiore necessità politica lo imporranno, potrà tranquillamente sostituirsi alle figure sottoposte (anche apicali) e quindi assumersene la responsabilità, attuando dinamiche che potrebbero rivelarsi non virtuose e non trasparenti. D'altra parte, dopo tutta una serie di mandati onnipotenti e plenipotenziari si potrebbe poi arrivare un giorno quando magari le magagne e le patate bollenti saranno diventate troppe, ad uscirne con un'ottima buona uscita, veleggiando verso qualche prestigioso altro incarico - magari nell'EXPO, giusto per citare, anche lì, una storia già vista - diventando il capro espiatorio di tutti i mali delle vicende amministrative viste in passato.
Dunque, soprattutto ai colleghi non torinesi, voglio lanciare un appello: evitare che il problema si riproponga. Anche senza voler essere profeta di malaugurio, quale sono stato io nel mio intervento, direi che è abbastanza evidente che in una macchina amministrativa - in questo caso addirittura legislativa, a maggior ragione più complessa ed articolata l'accentramento è sempre nemico della trasparenza.
L'accentramento, il potere sostitutivo e l'unificazione di un ruolo di comando che trascende tutti gli altri, inevitabilmente porta ad un'assenza di controlli reciproci.
Allora vede, Presidente Chiamparino, o lei prevedrà un responsabile alla sicurezza e alla legalità ammanettato o unito tipo gemello siamese al futuro Segretario generale - a maggior ragione se sarà esterno - oppure come opposizione e per la mia vicenda trascorsa da Consigliere comunale e non per pregiudizio, inizierò il mio mandato regionale con tutto il pessimismo del caso.
Personalmente ritengo un controsenso sfoltire la macchina amministrativa accompagnandola ad una centralizzazione che invece di stabilizzare deresponsabilizza; si finisce per responsabilizzare eccessivamente una sola figura che poi rischia - e concludo - di passare dall'essere una sorta di deus ex machina ad essere il capro espiatorio di tutto quanto potrebbe non andare e non essere andato.
Questo, pero, noi, i media, l'eventuale autorità giudicante, ma soprattutto i piemontesi, saremo o saremmo in grado di giudicarlo solo a danno già avvenuto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo per aggiungere alcune considerazioni ad un dibattito peraltro già articolato da altri colleghi nell'ambito della discussione per delle indicazioni assolutamente di invidia. Invidia perch personalmente ritengo che questa figura, che avrà una sua caratteristica e che per alcuni aspetti dovremo vedere all'opera, darà una grossa mano al Presidente Chiamparino con tutta una serie di indicazioni; una figura forte all'interno della stessa e medesima Giunta regionale. Una figura che direi, va anche a sminuire il ruolo politico della Giunta.
Prima sentivo alcune considerazioni su questa figura: "è la necessità riporto pari pari una frase del collega Gariglio - dell'efficacia nelle decisioni prese dalla Giunta e riportate nell'ambito della struttura regionale". Si tratta, dunque, di un ridimensionamento della Giunta stessa dell'attività degli Assessori nominati dal Governatore nel prossimo futuro.
Vi è, quindi, la stima che occorra una nuova figura aggiuntiva rispetto all'attività condotta sino ad oggi in quest'Aula; una figura che possa essere sostitutiva degli Assessori nel far sì che le delibere che gli stessi portano avanti e vengono approvate nella Giunta, possano essere poi applicate dalla struttura.
A mio parere, pur avendo vissuto un'esperienza amministrativa diversa la Provincia sottostà alle leggi, mentre questa è un'Aula legislativa aver scelto questa filosofia, peraltro costosa (vedremo se sarà oltre 200 mila euro o se sarà accettato un nostro emendamento in modo da essere parificata ad un Direttore), mi sembra dimostri che non vi sia la considerazione necessaria della struttura attualmente esistente e dell'efficacia amministrativa delle decisioni. E' un elemento di novità della Regione Piemonte. Non so dire se potrà fare scuola anche in altre Regioni italiane. Perché no.
Su questo aspetto vi è anche il dimensionamento particolare dell'Assessore al personale, che, a questo punto, deve avere un Segretario generale che sovrintenda alle decisioni, in diretto contatto con il Governatore Chiamparino e l'Assessore al personale; dovrà essere colui che sovrintende all'attività dei direttori, o comunque dell'azione complessiva del personale, verificandone magari l'efficienza. Immagino che i direttori della Regione Piemonte, come tutti i direttori e i dirigenti anche di enti di secondo grado, abbiano uno stipendio formato da due componenti, quella fissa, che immagino sia la parte maggioritaria, e quella variabile determinata dal raggiungimento degli obiettivi.
Bene, il raggiungimento degli obiettivi non spetta alla Giunta e non spetta agli Assessori - a volte vi sono dei professionisti esterni che possono aiutare la Giunta a verificarne il raggiungimento - ma a questo Segretario generale, che diventa una sorta di vicepresidente in pectore che può intervenire con un'autonomia decisamente ampia nell'ambito dell'attività della Giunta e dell'applicazione delle leggi; può essere anche un elemento di controllo da parte del Presidente Chiamparino su tutta l'attività che viene svolta, compresa quella degli Assessori.
Quindi, immagino che, in questo senso, ci sia stato un accordo tra la Giunta e il Governatore nell'individuare questo tipo di percorso, che si possa portare comunque a compimento. Una volta non c'era, ed è per quello che ho iniziato ironicamente dicendo che c'è un po' di invidia.
Effettivamente, è una figura assolutamente comoda nell'azione amministrativa, in quell'azione che va ad incidere profondamente nell'attività amministrativa, ma che, sicuramente, è di tipo operativo e in un certo senso, sgrava l'Ufficio di Presidenza e lo stesso Presidente rispetto al controllo complessivo sugli Assessori.
Allora, attenzione, se vogliamo incidere su una nuova idea di organizzazione della macchina burocratica della Regione Piemonte - sia nell'ambito dei lavori d'Aula che in quelli di Commissione abbiamo condiviso la necessità di un ridisegno della pianta organica - in funzione anche del cambiamento dei direttori, non si capisce perché non si possa farlo insieme, anche utilizzando una piantina, come è stato detto anche dai banchi della maggioranza, per individuare le nuove professionalità, le nuove funzioni, le nuove attività dei direttori, in funzione anche di una figura quale il Segretario generale.
Qui, invece, in un certo senso, si vuole anticipare, con la scelta del Segretario generale tout court, probabilmente senza avere idea di come dovrà essere questa pianta organica che è stata pensata dalla Giunta - per lo meno, questo non ci è dato sapere a noi Consiglieri della minoranza che ci dice che occorre comunque la figura del Segretario. Quindi, si indica l'architettura di quella che sarà la futura gestione amministrativa dell'intera macchina burocratica della Regione, definendo chi è il capo, ma non la struttura, che deve essere articolata secondo idee di cambiamento pensate nell'ambito della Giunta.
Questa è stata una forzatura rispetto ad un'esigenza personale del Governatore, e non vi è, invece, un'esigenza di struttura complessiva della macchina burocratica della Regione Piemonte. Proprio in quest'ambito vi è una criticità fortissima, sulla quale invito tutti i Consiglieri regionali a ragionare rispetto ad un'autonomia, come dicevamo prima, paritetica di Giunta e Consiglio. Un Segretario generale di tale portata e con questa natura è un elemento dirompente in un ambito consolidato d'efficienza amministrativa, quale quella comunque dimostrata negli anni scorsi dalla Regione Piemonte, a fronte della durissima riduzione dei costi attuata dalla Giunta precedente.
In quest'ottica, invito a rivedere questa legge, anche in funzione di emendamenti piuttosto semplici, seppure articolati, comunque positivi presentati dai Gruppi della minoranza, pensando magari ad un eventuale rinvio della legge medesima ad un altro momento, quando ci verrà presentata l'intera architettura, che è stata citata precedentemente dal Consigliere Gariglio, rispetto alla quale, però, non abbiamo compreso bene quali sono gli intendimenti della Giunta oggi in carica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Procediamo con l'ultimo intervento.
La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ribadendo quanto espresso da molti dei colleghi, anche del mio Gruppo rilevo che durante i dibattiti in Commissione e in Aula si è delineato via via un nuovo orientamento su questo inizio di riforma della Regione.
Cominciano a tratteggiarsi i possibili obiettivi, che non sono quelli inizialmente dichiarati di razionalizzazione, perché, finora, in questa proposta, di razionalizzazione non abbiamo visto praticamente nulla; sono altri gli obiettivi.
Ovviamente, siamo felici che alcuni emendamenti del Movimento 5 Stelle siano stati adottati, anche se, effettivamente, questi non modificano in sostanza le colonne portanti di questa proposta, ma quelle più marginali che riguardano la delega verso il basso.
Il problema principale dell'assunzione di poteri da parte di questa nuova figura, cioè la delega di potere dall'alto, è la questione principale, qui deve essere letta questa norma.
Noi rifiutiamo di sentire motivazioni che parlano di efficientamento e di ristrutturazione della macchina amministrativa attraverso questa proposta.
Se qualcuno non l'avesse compreso, ribadiamo che siamo a favore del primato della politica contro il primato dei tecnici e delle deleghe a persone che non hanno un mandato direttamente politico. Quindi, è necessario che colui che viene eletto si assuma la responsabilità e risponda ai cittadini anche delle scelte che compie.
L'introduzione di questa figura rischia di configurare la situazione per cui non c'è più una risposta diretta dell'eletto, in questo caso del Presidente della Regione, a determinate questioni, a causa di questo accentramento di poteri verso una figura che non risponde agli elettori.
Noi vogliamo osservare cosa succederà nei prossimi tempi. Non intendiamo rivedere per nulla la nostra posizione, malgrado le modeste aperture sugli emendamenti che abbiamo portato, dal momento che quelli più sostanziali sono stati rifiutati. Comunque, il discorso non cambia, non abbiamo cambiato idea, le spiegazioni della Giunta finora non ci hanno convinti. Non crediamo che questo sia l'inizio della razionalizzazione, che dobbiamo ancora vedere.
Questa è semplicemente una manovra che tenta di spostare delle responsabilità, a mio parere allontanando quelle della politica. Quindi, in un momento in cui c'è già un accentramento di poteri, sia a livello nazionale che a livello regionale, e la situazione economica e finanziaria non è buona, non vorremmo mai che questa figura diventasse uno specchietto per le allodole o, comunque, una figura introdotta per assumersi le responsabilità in futuro su un'andamento non facile della gestione della macchina pubblica o eventuali problemi in cui si dovesse incorrere. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se la Giunta vuole intervenire.
Ha chiesto la parola l'Assessore Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore al personale e organizzazione

Ritengo sia importante intervenire e, magari, riassumendo gli appunti che ho preso, anche dare delle risposte in relazione a quanto ho ascoltato durante il dibattito.
Intanto, ringrazio i Consiglieri di maggioranza e minoranza per il lavoro svolto in Commissione, in quanto non è solo un lavoro di analisi, ma è anche un arricchimento per quelli che sono i desiderata della Giunta e anche le convinzioni (e forse anche le conferme) che stiamo procedendo su una buona strada. Per questo motivo, visto che è la prima volta per me come per altri colleghi, che sono interessato da un disegno di legge ringrazio anche gli uffici e tutto il personale che si è adoperato per portare al meglio questi provvedimenti.
Vedete, è sempre questione di punti di vista: ogni Amministrazione quando parte è criticabile, e lo è durante tutto il mandato. Ma come diceva il collega Gariglio (forse lo confermavano anche altri interventi), da qualche parte bisogna pur partire! Questa è una partenza.
Nel frattempo ci siamo conosciuti, c'é stato modo di presentare gli intendimenti dell'Amministrazione e della Giunta su questo provvedimento prima dell'estate; dopo la pausa estiva si è lavorato parallelamente anche sulle prospettive che la Giunta vuole raggiungere anche in termini di riorganizzazione, che sono quelle di rivedere il sistema delle Direzioni e la figura del Segretario generale, che sarà un Direttore, benché figura apicale (primus inter pares).
È una figura che ancora non era stata individuata dal legislatore regionale, quindi si è avvertita la necessità di procedere con questo disegno di legge. Parallelamente - lo ha ricordato qualcuno - già questa settimana abbiamo proceduto con un provvedimento di Giunta, cui ne seguiranno altri, proprio per bandire nelle nuove Direzioni, in attesa che anche questo processo di analisi della nostra legge regionale vada in porto (mi auguro oggi, ma anche successivamente) con la ratifica del Governo.
In realtà, quindi, siamo già in partenza su almeno due binari, di cui uno direttamente organizzativo, che stiamo procedendo a rivedere. Dopo le Direzioni, seguiranno anche i settori, i Dirigenti e la revisione di quello che ci serve oggi. Oltre al disegno generale della macchina perché funzioni bene, abbiamo bisogno di ridisegnare anche alcune esigenze che la storia della nostra nazione, oltre che della nostra Regione, ci ha portato ad evidenziare come più peculiari o prioritarie rispetto ad altre (per cui magari, mancano delle figure o delle operatività specifiche). È evidente che, partendo dagli apici, andiamo a scalata a rivedere le posizioni.
Questo processo, presentato anche alle organizzazioni sindacali di categoria, è condiviso e necessario, e ovviamente non si deve trascurare nulla. Da qui l'invito alla responsabilità, alla prudenza, a non guardare solo i piani alti della struttura, ma anche quelli bassi, e magari valorizzarli tutti in quel modo.
Si partirà in questo senso, dando respiro a tutta la macchina, ma cercando anche di accettare e condividere il progetto di ridurre le spese.
E per farlo, in qualche modo dobbiamo cercare di capire dove siamo funzionali ed efficaci - lo chiedeva qualcuno - e individuare le strategie e le funzioni oggi necessarie rispetto a quelle di una volta, e magari anche accorparle. Bisogna avere il coraggio di assumere delle scelte.
È stato detto che l'accentramento è nemico della trasparenza. Io non vedo figure accentratrici. Sarà una validissima figura di supporto, così come validissima è la figura attuale del Direttore del personale che mi supporta. Come vede, Consigliere Sozzoni, non mi sminuisce. In realtà, noi abbiamo bisogno di figure che eseguano e che provvedano a verificarne la corretta esecuzione. Ci sono anche dei Ministeri ideati apposta per i programmi di Governo.
Noi abbiamo bisogno di una figura che si raccordi bene, come cerniera tra la volontà politica del Consiglio, ma anche della Giunta, e le azioni da compiere in merito, proprio per raggiungere quegli obiettivi che saranno anche i loro premi di risultato, ma saranno soprattutto i nostri obiettivi di soddisfazione politica, il riuscire ad esser utili per il bene comune.
Cercherò di essere sintetico - non so quanto tempo mi è concesso - per cui partirei da questo assunto: per ridisegnare l'organigramma e lo scenario che vi ho presentato in Commissione tempo fa, che è già partito questa settimana con una delibera di Giunta, abbiamo la necessità di procedere con l'individuazione del Segretariato generale in maniera tempestiva, proprio per avviare il nuovo processo regionale.
Qualcuno criticava dicendo: "Siete arrivati e già fate.", ma noi dobbiamo fare. Avendo la necessità di partire bene, io credo che anche gli altri colleghi condividano l'esigenza di rivedere il sistema come punto di partenza, facendo lavorare tutti gli uffici per scoprire dove migliorarsi ma partendo anche dalla volontà politica di farlo.
Il Segretario generale è l'espressione di questa volontà politica, il primo degli impegni concreti assunti da questa Giunta in materia di riorganizzazione ed efficienza.
Ringrazio voi per essere arrivati alla fase del dibattito, perch significa che è un provvedimento sentito. Non verranno meno altri sforzi (uno l'ho già ricordato) enunciati in questi giorni nei confronti di un altro obiettivo, quello di valorizzare il personale (la stabilizzazione dei precari è stato un passaggio necessario). Vogliamo andare avanti per coordinare e organizzare meglio la macchina.
Si è detto che la figura del Capo di Gabinetto della Presidenza pu essere confusa con quella del Segretario generale: non sarà così, perch hanno funzioni diverse. Forse prima gli si chiedeva troppo, nel coordinamento degli obiettivi e, al tempo stesso, nella loro comunicazione.
Tra l'altro, il Presidente del Consiglio regionale stesso, avendo anche chiesto di rivedere la figura in seno al Consiglio regionale, a maggior ragione dà la possibilità della sussistenza di questa importante figura che comunica con l'esterno e rappresenta il nostro Ente, la nostra istituzione.
Dunque, le due figure non andranno a sovrapporsi, né a mescolarsi, ma insieme, per scelta di questa Amministrazione, ci accompagneranno nella crescita, nello sviluppo e nella programmazione.
Nella puntualità, avevo scritto alcune risposte in merito alle osservazioni di Consiglieri che al momento non vedo in Aula. Cercher ugualmente di fornire loro una risposta.
Si è detto che occorre fare molta attenzione con l'avvento dei tecnici: in realtà tutti i Direttori, esterni o intervi che siano, sono dei tecnici di cui la Giunta si avvale proprio per la necessità di procedere.
Presteremo tutta l'attenzione necessaria affinché siano individuati nel modo migliore, con evidenza pubblica. Anche questa figura sarà individuata in questo modo; certamente non si può prescindere dalla necessità di doverla individuare, pertanto non possiamo costruire attorno ad essa tutti gli ostacoli affinché questo non avvenga.
Ovviamente, bisognerà ponderare - e lo faremo attraverso dei provvedimenti di deliberazione di Giunta organizzativi - anche i requisiti le professionalità, la capacità che dovrà possedere questa figura, così come gli altri direttori, e controllare l'efficienza del suo mandato.
Non ho timore di fare questo e di confrontarmi costantemente con il Consiglio e le Commissioni interessate: lo faremo, comunque, per quanto riguarda la revisione e la riorganizzazione dei Settori. Non ho paura di dualismi e di mancanza di scena da parte della politica rispetto alle figure che andiamo ad individuare, perché hanno due responsabilità e due funzioni ben diverse e ben rimarcate dalla legge.
Rimango fermamente convinto che questo sia un provvedimento necessario per avviare un nuovo iter, con una legge (il nostro ordinamento prevede di fare in questo modo) che istituisce questa figura.
In merito agli emendamenti - Presidente - risponderò successivamente quindi farò eventualmente dei commenti a riguardo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferraris.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 13), presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Gancia, Marrone, Vignale, Berutti, Graglia, Ruffino, Porchietto, Sozzoni: L'articolo 1 del disegno di legge n. 3 è soppresso.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.
Prego Consigliere, ha tre minuti a disposizione.
Gli altri Consiglieri firmatari dell'emendamento possono intervenire per due minuti.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento è molto semplice: l'articolo 1 del disegno di legge è quello che introduce, all'interno dell'articolo 5 della legge regionale n.
23, non solo la figura del Capo di Gabinetto, ma anche quella del Segretario generale. Riteniamo che quest'articolo debba essere abrogato semplicemente perché va in omogeneità con quanto detto negli interventi svolti, non ritenendo utile questa figura, per i motivi già espressi.
Come vedremo nel corso dell'esame degli emendamenti, ve ne saranno alcuni che interverranno su questa modalità, cioè la soppressione dell'introduzione della figura, ed altri, invece, che interverranno sulla limitazione di alcuni poteri che si intendono attribuire al Segretario generale. Ma questo lo vedremo nel corso della discussione dei singoli emendamenti.
Con questo emendamento, dunque, chiediamo, molto semplicemente l'abrogazione dell'articolo 1, affinché non vengano introdotte le parole "ed il Segretario generale della Giunta regionale", che è l'unica modifica che viene apportata all'articolo 5 della legge regionale n. 23.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Andrissi, Bono Bertola, Frediani, Batzella, Valetti: Si richiede la sostituzione con il seguente testo: "Art. 1 (Modifiche all'articolo 5 della l.r. 23/2008) 1. La lettera d) del comma 1 dell'articolo 5 della l.r. 23/2008 è così riscritto "d) le modalità ed i criteri per il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali a personale interno ed esterno".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Presidente, volevo solo confermare che il primo firmatario è il sottoscritto: Davide Bono.



PRESIDENTE

Sì, ha messo una sigla non tanto decodificabile. Mi scusi.
Prego Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il primo emendamento del Gruppo Movimento 5 Stelle è simile a quello presentato dai colleghi del centrodestra, testé illustrato dal Consigliere Vignale. Chiede una modifica dell'articolo 1, al comma 1, laddove la norma legislativa prevede il collegamento alla nuova figura del Segretario generale.
Noi, in questo caso, chiediamo di eliminare, alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 5 della legge n. 23/2008, tutti i riferimenti ai Capi di Gabinetto, sia del Consiglio sia della Giunta regionale. Pertanto, non solo, in armonia e conformità con quanto proposto dal testo di legge della Giunta, si toglie il riferimento al Capo di Gabinetto del Consiglio, ma si toglie anche il riferimento al Capo di Gabinetto della Giunta regionale.
Infatti, negli emendamenti successivi chiediamo l'eliminazione del Capo di Gabinetto della Giunta regionale, per le motivazioni che abbiamo già espresso ampiamente.
Come ribadito da molti altri Consiglieri, non consideriamo necessaria una duplicazione delle figure, pertanto, anche in risposta ad alcuni colleghi del centrosinistra (soprattutto il Capogruppo Grimaldi), che ci hanno spiegato che ci sarà un risparmio che è già stato conteggiato, ecc.
diciamo che va bene tutto, ma noi tendenzialmente vogliamo analizzare lo stato dei fatti. Al momento, non essendo ancora stata ratificata la riduzione del numero delle direzioni, e quindi dei direttori, c'è un aumento di spesa. Questo non contraddice le sue tesi - Consigliere Grimaldi né quelle della maggioranza e della Giunta, perché se un domani provvederete alla riduzione dei direttori, probabilmente discuteremo della riduzione di spesa di cui lei parlava poc'anzi. Al momento, però, abbiamo solo un aumento di spesa.
In questo senso - come ho detto - non vediamo la necessità di questa duplicazione, o meglio di questo spostamento delle funzioni fondamentali (lo dico anche guardando l'Assessore Ferraris) dal Capo di Gabinetto al Segretario generale, lasciando al Capo di Gabinetto funzioni residuali. Non sentiamo tutta questa necessità, insieme ad un discorso che mi trova pienamente concorde - quello del Consigliere Vignale - sulla riduzione della spesa della comunicazione.
In tutto il mare magnum di spese fondamentali della Giunta regionale forse la parte della comunicazione potremmo anche ridurla. È vero che il Presidente Renzi è bravissimo a comunicare e punta tantissimo sulla comunicazione, però forse in Regione, anche se probabilmente il Presidente Chiamparino non è bravo come Renzi, possiamo ridurre un po' la spesa della comunicazione.
Pertanto, non c'è alcun bisogno dell'esistenza del Capo di Gabinetto per quanto riguarda la comunicazione istituzionale della Giunta regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Questo emendamento trae spunto da una riflessione che abbiamo fatto.
Come è giusto che sia vengono presentati i disegni di legge, vengono discussi in Commissione e anche dal confronto con le altre forze politiche così come dall'evoluzione stessa del disegno di legge che si ha in Commissione, magari si fanno delle riflessioni diverse.
Noi, relativamente a ciò, abbiamo iniziato a fare una riflessione sulla figura del Capo di Gabinetto, anche in armonia con l'emendamento presentato dal Consigliere Laus , che cancella la figura del Capo di Gabinetto del Consiglio regionale. Figura per la quale, ricordo al Consigliere Grimaldi non stavamo spendendo nulla perché non presente in Consiglio regionale. In caso in cui il Presidente Laus avesse ritenuto di non modificare il disegno di legge e di non nominare il Capo di Gabinetto, non avremo spesa.
Questa riflessione che abbiamo fatto ci impone dire che se Segretario Generale deve essere, piuttosto lavoriamo sulla figura del Capo di Gabinetto, come ricordava poc'anzi il Consigliere Bono. Questo emendamento corregge quella parte di articolo in cui si parla del Capo di Gabinetto.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento sull'emendamento n. 6? Passiamo alla discussione generale degli emendamenti e dell'articolo 1.
Se non ci sono richieste di intervento, procediamo alla votazione.
La parola all'Assessore per il parere della Giunta.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore al personale e organizzazione

Sugli emendamenti esprimo parere contrario



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13 sul quale l'Assessore Ferraris, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6 sul quale l'Assessore Ferraris, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Sono le ore 13.00, comunico ai Consiglieri Capigruppo che è convocata la Conferenza dei Capigruppo in sala A.
I lavori riprenderanno alle ore 14.30 con il question time La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.01)



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