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Dettaglio seduta n.399 del 06/03/19 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Accossato, Balocco, Bertola, Cerutti Chiamparino, Ferraris, Molinari e Valmaggia Non è presente l'Assessore Saitta.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 342, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2019-2021"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame del disegno di legge n. 342, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2019-2021", di cui al punto 4) all'o.d.g.
ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 1) presentato da Gancia, Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione.



SINATORA Benito

L'emendamento viene presentato per ripristinare il principio di equità per chi ha più investito e per inquinare di meno, acquistando un'auto a GPL o a metano. Credo che, oltretutto, l'imposizione fiscale sia stata adottata in modo retroattivo, cioè penalizzando coloro che hanno acquistato un'auto a GPL con impianto montato dal costruttore, convinti di avere l'esenzione perpetua (ne avevo già parlato con l'Assessore).
L'emendamento concordato con l'Assessore Reschigna..



PRESIDENTE

Scusate Consiglieri, così non si può lavorare. Fate un po' di silenzio.



SINATORA Benito

.inserisce nella doppia alimentazione (benzina-elettrica), anche benzina e GPL che, tra l'altro, non impattano sul PM10.
Per queste motivazioni chiediamo di ripristinare l'agevolazione ex ante per agevolare le fasce più deboli, le quali non si trovano nella condizione economica di poter acquistare un'auto nuova, e poter quindi utilizzare un veicolo datato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Gancia, Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione.



SINATORA Benito

Quest'Amministrazione, al momento dell'insediamento, per rientrare dal debito eliminava l'agevolazione che vedeva una riduzione consistente del pagamento del bollo per le auto immatricolate dai venti ai trent'anni fa adesso che la Regione ha trovato nuovamente l'equilibrio finanziario sarebbe opportuno ripristinare questa agevolazione per tutte le autovetture che si possono definire datate.
Come ricorderà l'Assessore Reschigna, il sottoscritto, prima di venire in aula, aveva già fatto un incontro proprio per affrontare queste problematiche; adesso ho visto la disponibilità e anche la benevolenza dimostrata, quindi è giusto che si faccia avanti la mia richiesta. Sarebbe un'applicazione del principio di equità verso quei cittadini, soprattutto anziani, che non hanno la possibilità di rinnovare il parco auto.
Ricordiamoci che in vent'anni il bollo pagato copre, a volte l'effettivo valore dell'autoveicolo. Inoltre si penalizza pesantemente un settore economico che interessa le piccole officine meccaniche cui si rivolge maggiormente questa categoria di automobilisti, evitando le officine delle case ufficiali che hanno un altro target di costi. Infine si colpisce un patrimonio storico che ha caratterizzato pesantemente la cultura della nostra regione (non dimentichiamo che siamo la "culla" dell'automobile).
Torino, per decenni considerata la capitale dell'auto, sede del Museo dell'Automobile, ora si vede penalizzata nel settore per il quale è conosciuta al mondo intero. Alcuni modelli costruiti in Piemonte, che oggi vengono tassati ingiustamente, penalizzando coloro che per passione hanno conservato quelli che possono essere considerati capolavori della tecnologia (modelli come la Delta integrale - ne possiedo una - la Stratos la Lancia Delta HF, l'Abarth, della quale è stato da poco celebrato l'anniversario), vengono aggravati da un balzello che diventa estremamente oneroso, essendo calcolato sui cavalli fiscali e che, a volte, supera lo stesso valore commerciale dell'autovettura.
A questo sommiamo che anche la tassazione sul passaggio di proprietà che, tra l'altro, è la più elevata d'Europa, fa desistere dal recupero di modelli oramai non più in produzione, favorendo la via della demolizione (ed è un peccato perché sono modelli veramente favolosi).
Per queste motivazioni molti proprietari di questi modelli sono costretti a far demolire le autovetture, oppure venderle all'estero dove esiste un fiorente mercato di modelli italiani. All'estero esistono addirittura contributi pubblici per il comparto museale delle autovetture autoctone (modelli come Citroen e Renault), pertanto chiediamo all'Amministrazione di avere questa sensibilità verso categorie di persone che vivono sulle autovetture datate, proprietari non facoltosi, meccanici dalle minute officine, piccole, carrozzieri artigianali che chiedono solamente di non far scomparire questo pezzo di storia della provincia di Torino e del Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Abbiamo presentato i primi due emendamenti sulle entrate, adesso continuiamo con gli emendamenti sulle spese.
Emendamento rubricato n. 61) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento abbiamo voluto andare in soccorso e rispondere con un atto concreto, all'allarme recentemente lanciato dall'Assessora Cerutti durante l'esame del provvedimento in Commissione, rispetto all'incapienza del fondo di cui alla legge n. 5 del 2016, dedicata al contrasto di ogni forma di discriminazione.
Come certamente sapete, all'articolo 16 questa legge prevede che sia creato un apposito fondo, ma se resta incapiente, viene da sé che non sia necessario essere in possesso di particolari titoli di studio per immaginare quanto sia inutile la previsione normativa.
Abbiamo voluto, quindi, non solo dare un senso a questa norma, ma anche dare un senso all'Assessora Cerutti all'interno di questa Giunta mettendola in condizione di poter operare concretamente a favore della comunità piemontese, soprattutto a favore delle vittime di ogni forma di discriminazione.
Diversamente, credo sia altrettanto lecito domandarsi che senso abbia mantenere in piedi un impianto normativo che non fa altro che implementare una banca dati con riferimento a tutte le norme prodotte e in vigore in Regione Piemonte, ma che non ha nessun effetto sulla qualità della vita dei cittadini piemontesi.
Per andare in soccorso anche all'Assessorato al bilancio, abbiamo anche previsto, com'era d'obbligo, da quale capitolo attingere le risorse necessarie.
Tengo a precisare, in particolare rivolgendomi al Presidente Boeti, che la nostra non è una volontà persecutoria nei confronti degli Istituti storici per la Resistenza. Tuttavia, abbiamo previsto di attingere dal fondo relativo ai contributi agli Istituti storici per la Resistenza, per un semplice motivo: perché ad oggi vi sono 410.000 euro di residui. Quindi delle due, l'una: o il bilancio della Regione Piemonte è il bilancio di una Regione particolarmente ricca, oppure esiste una parte del sistema culturale piemontese (penso agli Istituti storici per la Resistenza) che non ha dentro di sé le competenze e le capacità necessarie per far fronte ad una capacità di spesa che, evidentemente, è superiore alle loro possibilità.
Credo che con questo unico emendamento gli obiettivi a cui andare incontro possano essere più di uno: da un lato, appunto, rendere funzionale uno strumento utile, intelligente e direi quasi necessario per soggetti vittime di violenza, che ne hanno un particolare bisogno; dall'altro razionalizzare le scarse risorse che sono a nostra disposizione. Grazie.



PRESIDENTE

Gli Uffici ritengono che non sia ricevibile l'emendamento rubricato n.
7) poiché la missione e il programma sono gli stessi.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Gancia e Sinatora.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sinatora, per l'illustrazione.



SINATORA Benito

La Lega è da sempre favorevole ad ascoltare i cittadini, specie quando si tratta di temi di fondamentale importanza per la nostra società e per la nostra economia.
L'emendamento presentato va proprio in questa direzione: prevedere le necessarie risorse per l'organizzazione di un referendum, per concedere ai cittadini di esprimersi sulla possibilità di realizzare o meno la TAV; un referendum necessario per uscire dall'impasse nella quale siamo caduti e che siamo sicuri vedrà la netta prevalenza di un "sì" all'opera che si deve fare senza ulteriori ritardi.
Ricordo - lo dico una volta pere tutte - che Lega Nord Piemont è sempre stata favorevole a queste grandi opere. Che a qualcuno girino le palle non mi dispiace, non me ne frega niente. Noi siamo favorevoli: ve lo sto certificando, l'ho letto in italiano e se volete lo dico anche in cinese visto che lo conosco, però basta così. La cosa finisce lì.



PRESIDENTE

Conosce anche il cinese, Consigliere Sinatora? Complimenti!



SINATORA Benito

Il mio intervento si riferiva all'emendamento rubricato n. 10).
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 96) presentato da Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Campo, Mighetti e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi, per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

L'emendamento nasce da una lettura delle variazioni del bilancio previsionale, dove vengono tagliati pesantemente i fondi.
Presidente, c'è un'insurrezione in Aula!



PRESIDENTE

Consiglieri, così non è possibile lavorare. Chi desidera interloquire può uscire.
Prego, Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Dicevo, vi sono stati dei tagli pesanti nel settore ambiente. Questo è uno di quelli che noi vogliamo segnalare: mi riferisco a 205.000 euro tagliati al sistema informativo del settore ambiente.
Francamente, non riusciamo a capire perché è stato predisposto questo taglio, se non per una volontà di risparmio. Tuttavia, così com'è stato previsto un taglio di 1.600.000 sull'Agenzia regionale protezione ambiente anche qui...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Andrissi, vada avanti.



ANDRISSI Gianpaolo

Dicevo, anche qui si va a tagliare nuovamente sul settore ambiente colpendo il sistema informativo della Regione Piemonte, dove rileviamo un problema di pubblicizzazione dei dati ambientali.
Lunedì ho partecipato a Milano al Convegno sul riso "biosystem" e sono rimasto allibito nell'appurare che i dati che avevo richiesto all'ARPA relativi alla presenza di erbicidi nelle acque superficiali nel 2018, che non avevo ricevuto, erano invece a disposizione del ricercatore del CREA. A noi era stato detto che non vi erano dati, mentre questi signori hanno potuto mostrarli nel corso di un convegno pubblico, cui peraltro ha partecipato anche un Ministro. C'è dunque qualcosa che non va.
Se poi andiamo a tagliare ulteriormente i fondi, rischiamo veramente il blackout totale su questo fronte ambientale, che è fondamentale. Vi ricordo che abbiamo in discussione un Piano qualità dell'aria, un Piano energetico ambientale regionale; abbiamo in attuazione un Piano rifiuti; abbiamo una serie di questioni sul tavolo che vanno portate avanti. Credo, quindi, che tagliare questi fondi sia completamente sbagliato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento riguarda gli stanziamenti del bilancio 2018 sul capitolo 134951, spese relative ai servizi di gestione del sistema informativo territoriale e ambientale della Direzione A 16000 "Ambiente, governo e tutela dei territori".
Effettivamente, l'emendamento cerca di riportare a una spesa coerente con quella passata, il sistema informativo territoriale; sistema molto importante per la Regione Piemonte, soprattutto dal punto di vista strategico, perché raggruppa in sé tutta una serie di informazioni, non solo di natura ambientale, ma anche di natura territoriale.
Informazioni che hanno una vasta gamma di applicazioni anche per i professionisti che operano sul territorio regionale e che con questi dati e con questa cartografia svolgono il proprio lavoro.
Chiaramente, un sistema informativo territoriale avanzato come quello che la Regione Piemonte sta provando a darsi è un plus per far sì che i nostri professionisti lavorino bene e meglio, sia dal punto di vista della qualità del lavoro svolto sia dal punto di vista della velocità e della possibilità di reperire dati territoriali all'interno delle banche dati regionali.
E' stata fatta la scelta di avere banche dati completamente aperte, in contrapposizione con le scelte di parecchi anni fa, per cui i dati territoriali venivano acquisiti e acquistati dai professionisti. Noi condividiamo questa scelta, però occorrono giuste risorse, affinché queste banche dati vengano sempre implementate e aggiornate.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Alla fine, andiamo sempre a toccare i sistemi formativi. Ormai è una vita che, quando bisogna fare qualche risparmio o grattare ancora qualche soldo (magari anche per lodevoli iniziative), lo si fa togliendo da quello che dovrebbe essere il sistema nervoso più importante e fondamentale per il buon funzionamento di una qualsiasi attività di un'Amministrazione pubblica moderna.
Oggi, a mio parere, pensare di decurtare fondi dal sistema informativo della Direzione Ambiente è da suicida, visto che sull'ambiente abbiamo lavorato tanto.
In discussione generale abbiamo citato vari temi che finalmente in Regione Piemonte si sono affrontati: il Piano energetico (che, tra l'altro si chiama Energetico Ambientale); il Piano della qualità dell'aria; il Piano dei rifiuti; il Piano dei rifiuti speciali; il Piano paesaggistico.
Sono tutte questioni che riguardano l'ambiente e che hanno un mostruoso bisogno. Lo dico anche per quello che poi è inerente al Testo unico sull'agricoltura, che magari ha un impatto sul tema dei sistemi informativi agricoli, ma il sistema informativo agricolo dovrebbe essere strettamente integrato con quello ambientale e con quello del territorio (lo è sul tema della cartografia).
Sono elementi che avrebbero già dovuto vedere una strategia coerente di sviluppo e di integrazione all'inizio di questa legislatura. Non abbiamo discusso, ad esempio, di uno dei Piani più importante e trasversale a tutto: l'Agenda Digitale Piemontese. Non ce l'abbiamo, o meglio, ce l'abbiamo, ma è una roba tenuta in un cassetto. E cosa facciamo? C'è da grattare 200 mila euro qua; 100 mila qua; 50 mila qua, da dove li prendiamo? Mah, togliamoli da qualche sistema informativo, tanto stanno in piedi anche da soli.
E no, Signori, questo vuol dire che non evolvono; non si fanno gli aggiornamenti; non si aggiungono nuove cose; non si integrano. Questo vale per le anagrafi come per la cartografia e per i sistemi dell'agricoltura.
Se togliamo i soldi con cui si paga il lavoro, con cui si pagano le macchine, con cui si paga l'elettronica e l'intelligenza del sistema queste cose non serviranno più e pian pianino verranno sorpassate. In information communication technology si parlava - ma oggi i tempi sono ancora più veloci - di diciotto mesi per l'obsolescenza di un sistema.



PRESIDENTE

Consigliere Campo, le ricordo che lei ha due minuti a disposizione ed è già al terzo minuto.



CAMPO Mauro

Sì, scusate, però veramente non se ne può più di vedere tagli ai sistemi informativi.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma tanto non stiamo votando, sull'articolo 2 ci sono quasi cento emendamenti.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Finiamo questi tre e poi sospendiamo per qualche minuto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Devono solo votare, non devono fare niente.
Intanto finiamo questi qui.
L'emendamento n. 96) l'abbiamo presentato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'ho detto fuori microfono e lo ripeto adesso a microfono: giusto per rispetto alle colleghe assenti (che poi immagino fossero più interessate le colleghe di opposizione ad ascoltare il dibattito che non quelle di maggioranza). Poiché sta avvenendo una votazione per il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza della Consulta delle Elette, le colleghe si sono dovute assentare, quindi chiediamo una sospensione al termine del mio intervento, e forse anche del collega Valetti.
L'emendamento è già stato illustrato e vi restituisco anche il minuto in più, perché sono buono, usato dal collega Campo. Credo che su questo tema dovremo fare un po' di chiarezza.
Abbiamo altri emendamenti sul medesimo tema per capire se, con questa riduzione, i sistemi informativi riescono a superare le carenze e le esigenze del momento, senza venire depauperate rispetto ad una costruzione sicuramente importante, perché il debito formativo e informativo è sicuramente importante all'interno dei nostri Assessorati, anche nei rapporti con il Governo e con gli Enti locali.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Rispettando i tempi già usati dagli altri colleghi, vorrei rimarcare la necessità, in questo periodo storico, volto all'informatizzazione dei servizi, di non cedere un solo euro sulla questione delle banche dati e dei sistemi informativi; settore che porta, per ogni euro investito, un valore aggiunto assai maggiore di quello di altre attività di tipo materiale: la smaterializzazione, la conoscenza dei dati e le banche-dati, specialmente la condivisione di banche-dati tra i diversi settori dell'Amministrazione.
La cartografia, ad esempio, è un settore importantissimo, perché consente a più settori di parlare la stessa lingua e scambiarsi le informazioni con gli stessi sistemi.
Crediamo che, per un bilancio regionale che ammonta a circa 10 miliardi di euro, 200 mila euro sui sistemi informativi sono qualche cosa che pu portare veramente valore aggiunto, dematerializzare sempre di più la gestione della Pubblica Amministrazione e far parlare meglio i diversi settori, con tutta una serie di risparmi, che si traducono anche in un migliore lavoro dei dipendenti della Pubblica Amministrazione.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi.
Possiamo presentare l'emendamento del Consigliere Sinatora.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.25, riprende alle ore 15.34)



PRESIDENTE

Non è ancora arrivata la Consigliera Frediani? Eccola.
Proseguiamo con l'intervento della Consigliera Frediani sull'emendamento n. 96). Consigliera Frediani, vuole intervenire o consideriamo chiusa la discussione sull'emendamento n. 96)?



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Ci sembrava che lei ardesse dal desiderio d'intervenire sull'emendamento n. 96). Se vuole, può farlo; se ha cambiato idea, non importa.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Va bene così? Andiamo avanti.
Emendamento rubricato n. 97) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Consigliera Frediani, lei è la prima firmataria dell'emendamento n.
97).



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Io andrei avanti, adesso, perché non stiamo giocando. Abbiamo sospeso la seduta e l'abbiamo aspettata. Va bene? Allora intervenga il Consigliere Campo e incominciamo la discussione.
Prego, Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo di incrementare le risorse di 100.000 euro sulla competenza 2020-2021, relativa alla legge n. 13/1978 sul Consorzio per il Sistema Informativo.
Questo è un emendamento simbolico. Noi abbiamo "lasciato a bagno" (era già stato fatto dalla Giunta precedente) il CSI per lunghi anni, anche in un'indecorosa avventura di tentata privatizzazione. Il Consorzio, che ancora oggi è un importante mattone del funzionamento dei sistemi informativi regionali e dell'intera Pubblica Amministrazione operante in Piemonte, ha bisogno di segnali di riavvio.
Abbiamo trovato interessante e positiva la presentazione del Piano strategico per questo ente, che da più di quarant'anni opera nella nostra regione come ente strumentale per l'informatizzazione della Pubblica Amministrazione. Consideriamo importante dare un segnale di ripartenza e fiducia anche dal punto di vista del bilancio.
Ricordo che - come ho detto per l'emendamento precedente, riguardante un sistema informativo di un settore regionale - quando si sono dovute reperire le risorse, purtroppo si sono andate a reperire laddove si pensa che tutto continui a funzionare (magicamente, i computer continuano a funzionare e ad accendersi!). Purtroppo, questo non basta, perché - come ben sapete - le procedure, le leggi, tutto cambia continuamente e dovrebbe essere continuamente aggiornato e reso molto più dinamico e interattivo tutto ciò che è sistema informativo della Regione Piemonte.
I minuti scorrono velocemente, ma quello del CSI è veramente un tema enorme e quest'emendamento non è che una goccia in un mare di necessità.
Ricordo che questo Consorzio ha un valore strategico che è cresciuto rispetto agli anni Settanta, in quanto è diventato un elemento di coesione e visione strategica per la Pubblica Amministrazione regionale, anche dal punto di vista infrastrutturale e non solo per i servizi, di presidio degli standard internazionali.
Io ho avuto l'onore di lavorare e spero di tornare a farlo quando terminerò questo periodo da legislatore: ricordo che in questo ente si parlava - alla pari - con multinazionali americane per l'innovazione tecnologica, con il Fraunhofer Institute tedesco o con Università inglesi sui modelli di sviluppo del cloud, dei servizi, dell'infrastruttura come servizio, del servizio come servizio.
Sono tutte questioni che oggi, se fossero state applicate quando si è partiti con queste discussioni, avrebbero prodotto sicuramente dei frutti che ci darebbero del respiro ed anche una capacità di visione diversa sulla gestione delle nostre stesse politiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, essendo riguardante - com'è indicato nel titolo - la vecchia Direzione A15, riguarda in particolar modo i servizi del CSI riferiti al Sistema Informativo Socio Sanitario, quindi al SISS. Tema che ritroveremo anche nella valutazione della Missione 11, sulle politiche sociali; tema molto importante, nel senso che senza un sistema informativo socio sanitario presente e radicato sul territorio noi siamo un po' ciechi o miopi, insomma non riusciamo a conoscere bene le nostre realtà sociali e quindi ad intervenire. Si è detto tante volte che bisogna prima conoscere per poi deliberare e decidere correttamente (parafrasando Einaudi) ed è ovvio che, senza una conoscenza minima di quello che c'è sul nostro territorio, noi siamo impossibilitati ad assumere decisioni univoche e uniformi.
Il tema dei Consorzi Socio Assistenziali, il tema del Distretto Sanitario, il tema dell'identità con il Distretto Sociale, quindi il Distretto Socio Sanitario, l'ipotesi - adesso scartata frettolosamente del fondo socio sanitario che doveva andare verso l'ASL e quindi depauperare il territorio, che in parte vi siete rimangiati con il tema del più 20.000.000 sul 2020 sugli assegni di cura, è un qualcosa che ritorna.
In questi cinque anni, non abbiamo quasi mai avuto una continuità d'informazioni in IV Commissione, pertanto sul tema dei dati trimestrali della disabilità, delle liste d'attesa nelle RSA. Ogni tanto, a spot quando chiediamo, per la decima volta di seguito - e chiudo - i dati, ci vengono forniti, ma non abbiamo tutti quelli degli anni precedenti.
Su questo tema è fondamentale continuare a lavorare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Voglio fare una premessa: non è che io stessi giocando: ero uscita con le colleghe Consigliere per votare la Presidente della Consulta delle Elette (la Consigliera Gancia, che ha avuto esito positivo nella votazione). Ci aspettavamo una sospensione del Consiglio, dal momento che tutte le Consigliere sono uscite, quindi.



PRESIDENTE

L'abbiamo fatto, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Mi lasci finire, per cortesia: sto usando i miei 2 minuti. Lei ha il brutto vizio di interrompermi.
Nel momento in cui sono rientrata, io non sapevo se il Consiglio fosse stato sospeso e se fosse ripreso, se ci fosse un mio emendamento in discussione - dia almeno il tempo di accendere il PC e verificare, perch nessuno di noi stava giocando - e personalmente stavo semplicemente cercando di capire. Dopodiché ho realizzato che non si trattava di un mio emendamento e il tempo è passato senza che io sia riuscita a intervenire.
Ma va bene così.
Tornando a quest'emendamento, che invece è a mia prima firma, si chiede uno stanziamento di 100.000 euro per l'annualità 2020-2021, per il capitolo 137230, che è quello relativo alle spese per il sistema informativo della Direzione A15.
Con quest'emendamento, intendevamo chiedere uno stanziamento di risorse per consentire il miglioramento delle dotazioni informatiche destinate alla struttura definita dall'articolo 7 della legge 13 del '78, quindi la struttura che consente i rapporti funzionali di carattere tecnico tra gli organi della Regione e quelli del Consorzio CSI, di cui ha lungamente parlato il collega Campo.
Diciamo che ovviamente l'emendamento non poteva scendere così nel dettaglio nel momento in cui è stato formalizzato, però era mirato soprattutto a questa struttura, al fine di consentire alle persone che operano in tale ambito di avere una strumentazione informatica all'altezza del compito che devono svolgere, che è per l'appunto quello di coordinamento e di interazione funzionale tra gli organi della Regione e il Consorzio CSI.



PRESIDENTE

Altri Consiglieri desiderano intervenire? Prego, collega Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, che fa il paio col precedente e con quello che illustreremo successivamente, va ad evidenziare le riduzioni di fondi sul sistema informativo regionale. Noi pensiamo che il sistema informativo regionale, come diceva il collega Campo, sia un elemento fondamentale per il funzionamento del nostro Ente, e dobbiamo evidenziare una problematica problematica che abbiamo sottolineato anche in Commissione, ma diciamo che in quella sede l'Assessora De Santis non ha prestato una grande attenzione a quanto da noi segnalato.
Da quando il sito della Regione Piemonte è stato aggiornato, non c'è il verso di "beccare" una pagina del sito della Regione Piemonte su qualsiasi motore di ricerca d'uso corrente. Questo per il nostro Ente è un problema e lo è per i piemontesi, perché ci sono tanti piemontesi - io ero uno di quelli - che per professione devono confrontarsi col sito della Regione Piemonte. Adesso bisogna fare un po' di attenzione in più per andare a trovare quello che si otteneva in maniera rapida e veloce prima e che oggi è molto complicato recuperare.
Più chiaramente, se la variazione di tutta l'architettura interna al sito si accompagna a una difficoltà d'indagine con il motore di ricerca tradizionale, è chiara la difficoltà di riprendere confidenza con tale strumento. Questa è un'occasione per evidenziare nuovamente tale problema sperando che nei prossimi giorni si possa arrivare a una soluzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'importanza di quest'emendamento è evidente, perché andiamo a incidere su un settore dove l'integrazione tra sistemi informativi è importantissima: il settore socio-sanitario. Tale settore ha le sue interfacce con gli operatori che vi lavorano ed hanno bisogno di avere quadri clinici e situazioni il più chiare possibili, nei tempi inferiori possibili. Ne consegue l'importanza che nell'incrocio dei dati hanno le strutture socio-sanitarie rispetto agli altri settori della Pubblica amministrazione, sia sul fronte degli operatori regionali sanitari sia nazionali.
Peraltro, è evidente il vantaggio strategico che può portare anche a una riduzione dei costi gestionali. Immediatezza, velocità delle procedure quindi anche servizi migliori all'utenza, alle persone che usufruiscono del servizio sanitario regionale per vari motivi. Ovviamente, questo comporta successivamente anche la fornitura di servizi diretti in cui gli utenti sono i cittadini e non più gli operatori. Di conseguenza crediamo che anche se questo è un passaggio successivo, sicuramente il sistema si configura intorno a delle basi di dati comuni e ben strutturate che si parlano tra di loro.
Questo problema l'abbiamo già visto nell'ottica dell'integrare le basi di dati delle varie ASL piemontesi e poi ancora - obiettivo più ambizioso di integrare le basi di dati delle ASL italiane, quindi noi crediamo veramente che anche su questo settore - forse ancora di più del precedente è molto importante fare un lavoro di squadra e far parlare tra di loro i vari settori della pubblica amministrazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Credo che il settore informatico regionale abbia un'estrema necessità di investimenti; basti pensare che, quando un paziente esce da una fase acuta e va in fase riabilitativa, ancor oggi tutte le informazioni degli esami effettuati nella fase acuta non vengono trasferiti alla fase riabilitativa. Ciò determina costi enormi, perché gli esami che magari solo dieci giorni prima sono stati fatti dal paziente vengono richiesti nuovamente in fase riabilitativa: questa è una cosa che, valutata di persona, mi ha proprio lasciato scioccato.
Ma non solo. Pensiamo, per esempio, ai pazienti minorenni che accedono ai servizi di neuropsichiatria infantile; al numero di specialisti che danno informazioni al settore neuropsichiatrico infantile, perché questi pazienti hanno dei percorsi estremamente vari; al fatto che vi è un sistema di monitoraggio (speriamo che verrà approvata la legge di riordino regionale a mia prima firma); al sistema informativo che consentirà di mettere insieme tutti questi dati e di rendere pubblici dei dati epidemiologici estremamente importanti, quindi rendere pubblici e mettere su una piattaforma pubblica dei dati che consentono poi delle valutazioni sia regionali che nazionali, perché in questo settore vi è purtroppo un'evoluzione di patologie estremamente attuale ed estremamente grave.
Però, per fare tutte queste valutazioni, bisogna ovviamente investire nel sistema informatico.
Quest'emendamento è estremamente importante - pur non aprendo il discorso sui pazienti non autosufficienti o su altre problematiche di tipo sanitario e sociale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 95) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questo è, purtroppo, un altro taglio molto importante che abbiamo trovato nel bilancio previsionale nella Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio. In questo caso si parla, addirittura, di più di mezzo milione. L'Assessore all'Ambiente non ci ha spiegato questa operazione e, sinceramente, siamo rimasti un po' senza parole nel vedere questo taglio in un settore molto delicato. Come dicevo nella fase finale dell'intervento di prima, stiamo andando incontro all'approvazione di Piani molto importanti nel settore ambientale. Penso al Piano sulla tutela dell'aria o al Piano energetico ambientale regionale. E' chiaro che bisogna pensare, con questi interventi, ad un sistema informativo sempre più implementato e sempre più capace di dare informazioni.
Penso alla vicenda delle migliori tecnologie - cosiddette BAT - nel mondo dell'industria. Non abbiamo la capacità di avere dei dati su questo settore che, sono d'accordo nel dire, dal 2005 ad oggi ha avuto una riduzione dei consumi energetici, quindi dell'impatto ambientale, enorme (si parla di meno 59%). Le chilo tonnellate equivalenti di petrolio, il consumo energetico settore industriale piemontese, vado a memoria, sono passate da 4600 chilo tonnellate equivalenti di petrolio, a meno di 2000.
Perché abbiamo un margine operativo nel raggiungimento degli obiettivi ambientali? Perché in Piemonte è avvenuta una deindustrializzazione.
Capisco che il Presidente si accanisca sulla TAV, dica rilanciamo il Piemonte con fondi pubblici, ma in realtà il problema del Piemonte è che in questi anni la crisi finanziaria dei mutui subprime del 2008 e del 2011 questi due picchi di crisi, hanno voluto dire una deindustrializzazione notevolissima che possiamo vedere con la radiografia dei consumi energetici. Abbiamo un margine operativo sul Piano energetico ambientale, e un po' meno sull'inquinamento dell'aria per colpa del traffico. Lì abbiamo avuto un aumento dei consumi dovuto al fatto che abbiamo una sospensione di linee ferroviarie e quindi è aumentato il trasporto pubblico privato (purtroppo è successo questo). Mi fermo qui perché sono scaduti i tre minuti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è complementare al n. 96 che trattava del biennio 2020-2021: questo riguarda il 2019, in cui il taglio che abbiamo notato è particolarmente significativo.
Io non so se si pensa che poiché ci sarà uno iato legato al periodo elettorale, anche i sistemi informativi si possano prendere un po' di riposo, ma temo che così non possa essere. Parliamo sempre di sviluppo del sistema informativo della Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio. Una Direzione che dovrebbe - visto le varie norme e i piani che abbiamo approvato in questa legislatura - lavorare ventre a terra, proprio per dare corpo a tutto ciò che serve come sistema nervoso per far funzionare le norme che abbiamo emanato. Questo perché un sistema informativo è l'insieme di basi dati e dei processi che permettono a questi dati di essere rappresentati e utilizzati anche magari in maniera incrociata tra sistemi informativi diversi che insistono, magari nell'ambito della stessa Direzione o di Direzioni diverse da cui si pu pensare di utilizzare quello stesso dato.
Faccio sempre il banale esempio dei dati sulla qualità dell'aria che poi possono avere un impatto, anche se li si potesse incrociare bene con i dati sulla qualità del traffico veicolare nelle aree urbane e sul territorio, così come su quelli relativi alle emissioni industriali e riscaldamenti, eccetera, eccetera. Tutte cose bellissime, ma che ad oggi non ci sono. Abbiamo tanti sistemi informativi diversi, ognuno fa la sua meravigliosa cosa che, magari, ha anche delle belle rappresentazioni cartografiche, ma poi non si parlano, non costruiscono il quadro di informazioni, quello che i tecnici chiamano il cruscotto a disposizione dei vari ruoli di governo, che possa essere un direttore di Assessorato o un Assessore, che gli permettono di vedere e di capire quali siano le relazioni e correlazioni tra quello su cui deve vigilare e tra quello che deve governare.
E' una questione gravissima quella della mancanza di messa a sistema per cui ci sembra assolutamente importante almeno non far venire.



PRESIDENTE

Consigliere Campo, ha tre giorni davanti per esprimere tutti i suoi pensieri.



CAMPO Mauro

Il concetto fondamentale è: stanziamo gli stessi soldi dell'anno prima senza tagliare così pesantemente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento mira a compensare il taglio che c'è stato su questo capitolo importantissimo, sulla Direzione Ambiente per lo Sviluppo del Sistema informativo. Il Sistema Informativo e ambiente non solo non dovrebbe essere contratto, ma dovrebbe essere in espansione, come dovrebbero essere in espansione gli investimenti sul settore ambiente.
Abbiamo molti problemi, l'intero settore ambiente in Regione cuba veramente una frazione percentuale del bilancio regionale, mentre i problemi ambientali che vive la Regione Piemonte sono molto grandi.
Capiamo che anche su questo, come su altri temi, vi è una concomitanza di competenze tra i vari settori dello Stato, tuttavia riteniamo che la Regione, come ente territoriale è dotata di maggiore capacità economica e finanziaria rispetto agli altri. Di fronte a Province, Città metropolitane cui competono anche compiti di controllo ambientale - e non parliamo poi dei Comuni, che hanno problemi di liquidità sempre maggiori man mano che si va sui comuni più piccoli - la Regione ha il polso della situazione e la capacità di integrare dati e sistemi che interagiscano tra loro e con gli altri Enti. Quindi sul settore ambiente, se pensiamo a tutte le aree di inquinamento (pensiamo alla qualità dall'aria, al monitoraggio degli inquinamenti delle acque e molti altri), abbiamo veramente necessità di investire di più.
Con quest'emendamento di 560.000 euro integriamo la cifra inizialmente prevista, che era di 1.500.000 euro per il 2019, che non è assolutamente sufficiente al fabbisogno, soprattutto in una visione politica che mira ad espandere questo settore e a tutelare meglio l'ambiente dalla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 98) presentato da Bono, Bertola, Frediani, Campo Andrissi, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani, per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Con l'emendamento rubricato n. 98) chiediamo uno stanziamento di 450.000 euro per le prossime tre annualità (quindi 450.000 euro per ogni annualità) relativamente al capitolo 109136, relativo alle spese per la partecipazione ai tirocini formativi rivolti ai disabili, secondo quanto previsto dalla legge n. 68/1999.
Questo capitolo non risulta essere finanziato. Mettendo a disposizione i fondi da noi richiesti si potrebbero finanziare sei mesi di tirocinio part-time per 250 disabili.
Si tratta di un'iniziativa prevista, per l'appunto, all'interno della legge n. 68/1999, relativa al diritto al lavoro dei disabili. In questa norma il tirocinio è visto come forma di inserimento al lavoro, finalizzato quindi all'assunzione.
Parliamo, dunque, di una proposta, di un'offerta e di un'opportunità formativa rivolta alle cosiddette "categorie protette". Parliamo, cioè, di un percorso protetto per l'inserimento al lavoro all'interno di un'azienda.
Ogni tirocinio viene plasmato, diciamo così, sulle caratteristiche della persona. Nel corso del tirocinio è prevista una parte di orientamento/formazione e una di accompagnamento all'inserimento in azienda.
È un'iniziativa assolutamente centrale e importante per consentire ai disabili di accedere al mondo del lavoro. Abbiamo licenziato da poco in quest'Aula una legge proprio relativa alle politiche rivolte ai disabili la legge non stanziava risorse aggiuntive, ma, come ricordavo anche stamattina nell'intervento in fase di discussione generale, andava un po' a fare il quadro e il riassunto delle norme presenti in Regione che abbiano come tema centrale le politiche rivolte ai disabili.
Con quest'emendamento chiediamo un impegno preciso e concreto, proprio per il numero di persone che potrebbero essere coinvolte grazie a questo stanziamento: parliamo, infatti, di 250 persone part-time; è un qualcosa di tangibile e concreto, che si può mettere in campo da subito, nel rispetto di una legge che è assolutamente importantissima per tutto il mondo della disabilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Di nuovo, si tratta un importante segnale da dare, in questo caso anche abbastanza corposo. Noi chiediamo di stanziare 450.000 euro per ogni anno del prossimo triennio (2019, 2020 e 2021) per i tirocini formativi rivolti ai disabili.
È un capitolo che ad oggi non è finanziato, quindi stiamo cercando di ragionare in termini di inclusione sociale. È un tema che ci pare aver visto molto sensibile la Giunta in questa legislatura, ma, purtroppo sempre solo dal punto di vista delle dichiarazioni di principio, delle buone intenzioni e della pianificazione degli interventi; tuttavia, quando si arriva al nocciolo della questione, ossia quando bisogna prevedere le risorse, queste alla fine scarseggiano.
Capisco le esigenze di bilancio che ci siamo trovati di fronte in questa legislatura; capisco anche tutte le osservazioni del caso. Però uno degli elementi fondanti di una società civile è l'attenzione alla parte più debole della società stessa: in questo caso, parliamo dei disabili.
Ricordo che i tirocini formativi sono un elemento importante nella partecipazione alla società, anche per una possibilità di realizzazione individuale e magari anche di accesso al mondo del lavoro, ultimo passaggio per una piena integrazione sociale.
Riteniamo molto importante, e sicuramente determinante, il fatto che con queste cifre si potrebbero finanziare sei mesi di tirocinio part-time per 250 disabili. Non riusciremmo, comunque, a raggiungere tutta la platea possibile, ma è un'offerta sicuramente interessante, oltre ad essere una dichiarazione di intenti supportata da risorse. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Hanno già detto i colleghi che mi hanno preceduto, cui ho ceduto volentieri i primi interventi. Il tema dei tirocini formativi per i disabili è un tema molto, molto importante.
In effetti, forse, il capitolo andrebbe ricatalogato all'interno della missione relativa alle politiche sociali oppure all'interno della missione inerente il lavoro. Dovremo valutare questo aspetto attentamente, proprio per non perderci il capitolo del tutto, nel senso che da anni non è finanziato, sebbene sia un preciso obbligo di legge, ai sensi della legge n. 68/1999, che richiede proprio questa particolare attenzione con gli obblighi di assunzione; norma di legge che è stata rinovellata dal cosiddetto Jobs Act nel 2015, con una gradazione per quanto riguarda gli obblighi di assunzione in merito alle dimensioni aziendali. Sono norme che spesso non vengono rispettate, lo sappiamo: le aziende preferiscono pagare delle sanzioni, che vengono poi riutilizzate per incentivare le misure di collocamento mirato per disabili. Peraltro, è un po' un assurdo che le aziende paghino delle sanzioni e poi quei soldi servano per ripianare le stesse carenze aziendali.
Sicuramente, occorre andare incontro alle aziende, magari con aiuti in questo senso, con rispetto della normativa, tanto a livello regionale quanto a livello nazionale.
Come mai, se il capitolo esiste e negli anni passati era stato finanziato, oggi non viene più finanziato? Verrà finanziato dal "capitolone" delle sanzioni?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Gancia, Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione.



SINATORA Benito

Grazie, Presidente.
La crisi economica che attanaglia tuttora la nostra Regione, anche per la delocalizzazione delle aziende collegate all'automotive, costringe l'Ente pubblico ad incrementare le risorse destinate a finalità sociali.
In un momento storico, in cui per gli italiani è difficile trovare un lavoro, lo sforzo è senz'altro superiore per chi soffre di particolari patologie. Per questo, riteniamo indispensabile reperire risorse da destinare ai tirocini formativi rivolti ai disabili, previsti dalla legge n. 68 del 1999. Questo, coerentemente al lavoro svolto dal nostro Gruppo riferito ai temi della disabilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sinatora.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 180) presentato da Vignale, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 181) presentato da Vignale, Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento prevede uno stanziamento, non solo sul 2019, ma anche sul 2020 e sul 2021, di risorse destinate all'erogazione di contributi per edifici di proprietà di Enti locali per le scuole dell'infanzia primaria e secondaria.
Quest'emendamento, come altri, è stato predisposto precedentemente alla presentazione degli emendamenti della Giunta regionale, che in parte riprendono queste sollecitazione già avvenute in sede di I Commissione.
Riteniamo estremamente importante sottolineare questo tema, così come sarebbe interessante, se vi fosse anche l'Assessore Pentenero, comprendere come e dove si trova la corretta copertura economica relativamente alla comunicazione fatta dalla Giunta regionale nella giornata di ieri, rispetto ai nidi gratis.
Questa mattina, il Vicepresidente ha fatto presente che vi è stato un aumento su alcuni capitoli legati all'infanzia, ma, prendendo banalmente una calcolatrice e moltiplicando solo il valore della retta o l'ipotetico voucher comunicato per il numero di beneficiari, è facilmente comprensibile che le risorse stanziate a bilancio non possono garantire questa.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Non iscritte a bilancio.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Certo, ma anche rispetto ai dodici milioni di euro complessivi risulta difficile capirlo.
Dopodiché, ma lo dico così, perché so che in questo periodo richiamare al rispetto delle regole è un po' difficile, questo Consiglio regionale era abituato a una prassi e a una regola: allorquando vi erano misure strutturali di programmazione, lo Statuto, che il Presidente del Consiglio dovrebbe far rispettare, dice che questo è un atto di programmazione del Consiglio regionale.
E' evidente che la Giunta può intervenire con piccole misure di miglioramento della vita dei cittadini piemontesi, ma questo non deve essere sempre un atto di Consiglio regionale.
Illustro anche l'emendamento successivo.
Vi sono alcuni casi, come questo o come quello sui ticket, in cui non ci avete neanche chiesto qual era la nostra posizione, ma, soprattutto, non avete neanche ritenuto opportuno condividerli con l'unica Aula sovrana che è, piaccia o non piaccia, il Consiglio regionale. Noi non siamo un'Istituzione come i Comuni in cui, per legge, tocca alla Giunta la quasi totalità dei compiti di governo e al Consiglio comunale tocca esclusivamente l'approvazione dei documenti di bilancio e i documenti organistici (in alcuni casi solo di programmazione).
Tutto ciò lo dice lo Statuto della Regione Piemonte: la programmazione o una nuova programmazione, è una competenza del Consiglio regionale.
E' talmente tanto una competenza del Consiglio regionale, che in questi giorni si diletterà anche nel discutere di singoli e piccoli interventi perché in questa Assemblea, per legge e per Statuto, l'unico soggetto sovrano è il Consiglio. La Giunta esegue.
Questo è anche ciò che diciamo, quando ci invitano nelle scuola, per spiegare la differenza tra l'organo legislativo e l'organo esecutivo.
Io non ho mai visto un organo esecutivo che si sostituisce a quello legislativo, senza averne la facoltà. Mentre il Parlamento dello Stato ha la possibilità di delegare il Governo a funzioni anche di legislazione, in Consiglio regionale, non per caso, la funzione di delega non esiste o è estremamente limitata.
Siamo ancora lontani dalla fine delle votazioni e dico "delle votazioni". Perché non dico dell'attività normativa del Consiglio regionale? Perché mentre ci occupiamo di una serie di norme che abbiamo a calendario e che vedremo nella giornata di lunedì e che la maggioranza e anche l'opposizione vorrà portare in votazione, da oggi a quando si conclude l'attività del Consiglio regionale, in realtà la Giunta, come è noto, è in carica sempre. Pertanto, bisognerebbe anche che vi fosse una puntualità da parte della stessa Giunta e di chi la supporta nel verificare che cos'è "ordinario", che cos'è "straordinario", che cos'è "competenza consiliare" e che cosa non è "competenza consiliare". Lo dico perché - e concludo, visto che ho finito il tempo - sostenere in modo così significativo le famiglie piemontesi può essere giusto, ma io non l'avrei fatto in quel modo, e lo posso dire perché quasi in ogni discussione di bilancio ho sempre presentato una misura che si chiama "voucher bebè", che consente non soltanto l'utilizzo del nido, ma anche di potersi pagare, per esempio, la babysitter in casa propria, ovviamente se regolarmente contrattualizzata. Le esigenze delle famiglie sono molte e, non a caso, la Francia ha 32 istituti differenti di sostegno ai primi anni di maternità e paternità.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 99) presentato da Frediani, Andrissi, Bono, Campo Mighetti, Valetti



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento prevede uno stanziamento di 500 mila euro per le prossime 3 annualità sul capitolo 139760, che è quello relativo alle "Spese per la promozione e la valorizzazione del sistema universitario piemontese e per lo sviluppo della cultura scientifica e della sua divulgazione".
Intanto evidenzio che si tratta di un capitolo che, al momento, non risulta finanziato e facciamo riferimento nelle motivazioni dell'emendamento, in particolare, agli articoli 4 e 5 della legge n. 78 che si intitolava "Promozione della tutela e dello sviluppo delle attività e dei beni culturali". In particolare, negli articoli citati nelle motivazioni si fa riferimento a tutto quello che è il sistema di divulgazione degli Enti culturali, soprattutto delle Università. Quindi, si parla dei nuovi musei, ma soprattutto delle biblioteche e dei sistemi bibliotecari con la possibilità di riordinare le biblioteche esistenti ed incentivare l'apertura di biblioteche nuove, secondo criteri di scientificità e di fruibilità da parte del pubblico, in particolar modo degli studenti. Si tratta di un'attività importantissima quella di divulgazione che è anche un po' alla base del concetto di rete che è stato il perno intorno al quale si è attuata tutta la riforma del Testo unico della cultura. In questo caso, chiediamo che ci sia uno stanziamento piuttosto sostanzioso per sostenere i soggetti previsti all'articolo 4 della legge n. 68. Teniamo conto che si tratta di attività svolte principalmente dalle Università, quindi ritorniamo con questo ad uno dei principi che vengono definiti sempre all'interno del Testo unico, che è la collaborazione con le Università, quali soggetti imprescindibili e centrali del nostro sistema culturale e del sistema di divulgazione scientifica.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo passati con i nostri emendamenti alla missione 404 e alla promozione e la valorizzazione del sistema universitario piemontese per lo sviluppo della cultura scientifica e della sua divulgazione, ai sensi della legge n. 58/68. La collega Frediani diceva che è una norma che oramai è stata riordinata nel nuovo Testo unico della cultura, però sappiamo che è presente un emendamento della Giunta che dice che il finanziamento con il nuovo fondo unico della cultura partirà dal 1° gennaio 2020. Quindi, oggi possiamo ancora ragionare su questi capitoli per il 2019.
Per il 2020-2021 obiettivamente dovrà essere all'interno del fondone nuovo, quindi oggi possiamo anche emendare l'articolato, basandoci su questo capitolo che resisterà ancora per questo anno. Poi dovremo trovare insieme "una quadra" per garantire sia l'efficacia e l'efficienza dei finanziamenti dell'Assessorato, ma anche la trasparenza e la democrazia della decisione. È vero che gli emendamenti devono essere sempre fatti per missioni e per programma, poi noi aggiungiamo i capitoli per dare un indirizzo politico; se poi, al di là di missioni e programmi diversi addirittura si ha un unico fondone, diventa veramente difficile capire dove vengono allocate le risorse e provare ad allocarle diversamente. Potremmo fare atti di indirizzo e ordini del giorno collegati alla misura di bilancio, ma sappiamo tutti che gli ordini del giorno sono importanti, per molte volte non vengono attuati. È molto più cogente andare ad emendare per capitolo e sapere che quel capitolo porta una cifra diversa rispetto ad un'altra.
Poi all'interno delle missioni e programma si possono sempre fare spostamenti interni, ma chiediamo che venga data conoscenza, trasparenza ed informazione rispetto alle modifiche che vengono poste sui singoli capitoli; in questo caso è un capitolo che riteniamo altresì importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Qui facciamo riferimento ad un capitolo di spesa di una legge del '78 che poi è stata ricompresa all'interno del Testo unico che è stato realizzato sul tema della cultura. A me quello che preme sottolineare è che abbiamo un corpus normativo degli anni '70 e, per carità, sono gli anni della nascita delle Regioni all'interno dei quali si possono trovare dei motivi ispiratori che a 40 anni di distanza dovrebbero farci riflettere.
All'articolo 4 della legge n. 58/78, i commi 8 e 9 ci dicono una cosa interessantissima: si pensava che il servizio per i beni e le attività culturali dovesse provvedere, in collaborazione con gli organi centrali e periferici dello Stato, al censimento dei beni culturali ed alla pubblicazione di quanto può essere utile per una migliore conoscenza e per l'utilizzazione sociale di tali beni. L'articolo 4, al comma 9, recita: "Promuovere e coordinare, in accordo con enti e istituzioni.", ecc. ecc.
"nell'ambito di apposite convenzioni, con l'Università e con il Politecnico, l'attività di ricerca e raccolta di dati su problemi attinenti alla storia umana e naturale della Regione e sulle strutture e attività culturali esistenti sul territorio, avvalendosi, anche per tali scopi nonché per quelli previsti dal numero 8 del presente comma, del Consorzio Piemontese per il trattamento automatico dell'informazione", anch'esso all'epoca, nato forse da un anno.
Stiamo parlando di qualcosa che ancora oggi non abbiamo. Noi abbiamo costruito sistemi informativi, abbiamo costruito un Sistema Piemonte che è stato un fiore all'occhiello di questa Regione per anni (gli anni dell'e gov, dal 2002 fino a forse il 2005-2007). Sono stati anni in cui si è veramente provato a credere nella costruzione di un sistema informativo piemontese, che fosse pervasivo dell'attività della Pubblica amministrazione.
Pertanto, chiediamo che vengano incrementati i fondi anche in questo ambito, che abbiamo ricompreso in una nuova norma.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Prometto di recuperare il tempo in più che il collega Campo ha utilizzato, rispetto ai due minuti canonici.
Questo è un emendamento che porta 500.000 euro su ciascuna annualità (2019-2020-2021) e richiede un aumento delle risorse disponibili per il capitolo 139760 (Spese per la promozione e la valorizzazione del sistema universitario piemontese e per lo sviluppo dalla cultura scientifica e della sua divulgazione).
Abbiamo sentito in Commissione bilancio e nella seduta di questa mattina come l'Assessore Reschigna abbia dato una lettura, all'interno di un emendamento, di una fase transitoria della gestione dei fondi sulla cultura, in cui si opera ancora con le modalità delle precedenti normative che sono entrate a far parte del testo unico. Quest'emendamento coglie appieno il senso della proposta emendativa dell'Assessore, andando ad implementare un capitolo esistente sulle questioni relative alla cultura scientifica, alla sua divulgazione e alla valorizzazione del sistema universitario piemontese.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 37) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 39) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 38) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Poiché il Consigliere Ravello non è presente, gli emendamenti sono dati per illustrati.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 100) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti. ed altri.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Questo è un emendamento che abbiamo presentato in Commissione ovviamente con esito infausto. C'è stata anche una discussione con l'Assessore rispetto alle sue finalità.
Intanto, chiariamo cosa chiede: uno stanziamento di 200.000 euro per le prossime tre annualità. Nelle motivazioni, abbiamo indicato che esiste la legge sulla montagna (la legge n. 3/2014) che prevede contributi a favore delle Unioni montane nel cui territorio hanno sede plessi scolastici, per la copertura dei costi sostenuti per l'impiego di personale nella Scuola dell'infanzia, della Scuola primaria e scuola secondaria di primo grado nell'ambito di iniziative finalizzate al mantenimento dell'offerta scolastica negli istituti scolastici statali in accertate situazioni di sofferenza ed alla razionalizzazione di particolari realtà di pluriclasse (una realtà piuttosto diffusa soprattutto nei nostri territori montani).
Su cosa è avvenuta la discussione con l'Assessore? Riguardo al fatto che noi vorremmo riservare questo stanziamento ai plessi scolastici che si trovano in aree territorialmente disagiate, ma non montane. Poiché la legge sulla montagna prevede già degli interventi destinati alle scuole di area montana, per consentire di tenere viva l'offerta scolastica in territori che potenzialmente potrebbero essere più soggetti di altri alla desertificazione e allo spopolamento, in questo caso noi ci rivolgiamo ai territori che non si trovano in area montana, ma in aree considerate disagiate.
Ci sono diverse aree, nella nostra regione, che sono classificate in questo modo. Tra l'altro, con il collega Campo - se non sbaglio - avevamo fornito qualche esempio, ma ce ne sono alcune anche nella provincia di Torino.
La finalità dell'emendamento è quella di rivitalizzare queste zone, per far sì che venga tenuta viva l'offerta scolastica e che non rischino di diventare anch'esse zone periferiche dei grandi centri, dove vengono a mancare anche i servizi più basilari ed elementari come quelli legati all'istruzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Mentre i miei colleghi si accapigliano sul fatto di provenire o meno da un'area disagiata o montana, io provo a illustrare l'emendamento.
Io provengo da un'area montana disagiata, ma al confine con aree ugualmente disagiate non montane. L'emendamento risulta veramente confacente a quelle che sono le realtà che vedo e vivo ogni giorno specialmente nella zona dell'Astigiano, che confina con l'Acquese. Nella provincia di Alessandria ci sono tantissimi piccoli centri che vivono tutti i disagi della loro perifericità, ma che non sono situati in aree montane: sono aree collinari, sono aree molto poco popolate e che, con grande fatica, mantengono servizi scolastici di natura minimale. Per questo motivo, un sostegno della Regione è fondamentale per mantenere un servizio che altrimenti andrebbe perso e costringerebbe però i piccoli studenti a percorrere ogni mattina grandi distanze per recarsi a scuola.
Questo è un vero e proprio problema, non solo di natura squisitamente pratica per questi alunni, ma anche un problema dal punto di vista delle comunità, perché va da sé che andare a vivere e creare una famiglia in queste zone dove stanno languendo questi servizi minimi diventa veramente difficile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riporta, attraverso i contributi alle Unioni montane una certa dignità a tutti i territori disagiati, che siano montani oppure no, perché il Piemonte marginalizzato e non urbanizzato è molto grande, non comprende solo le vallate alpine, che pure sono una grande parte dei territori in decrescita sia economica sia demografica.
Intendiamo riportare dignità attraverso il supporto alla scuola per mantenere un'offerta scolastica adeguata e all'altezza - o almeno il più vicino possibile - di quello che accade in territori economicamente non svantaggiati. Su questo vi è poi tutta un'altra serie di politiche a cui potersi agganciare; noi siamo molto sensibili alla questione del ripopolamento delle aree montane, ma anche del mantenimento delle realtà tipiche culturali, quindi si può pensare anche a delle offerte scolastiche che prevedano, ad esempio, l'insegnamento delle lingue minoritarie del posto. Ci sono diverse operazioni che possono stabilizzare quella che è la fuoriuscita e l'abbandono delle persone da queste aree per farle ritornare o farle restare.
L'offerta scolastica è importante perché tante volte dà modo ai genitori, che si spostano anche di molti chilometri per raggiungere il posto di lavoro, di poter meglio gestire la realtà familiare (quindi i ragazzi che vanno a scuola) con orari allargati o altre offerte di tipo scolastico che permettano questa flessibilità, cosa che sui territori marginali purtroppo fa la differenza sul decidere se restare o andarsene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Vivendo in un Comune che è per metà in territorio montano e per metà no, ci si trova all'interno di quella che alla fine è un'incongruenza.
Giustamente le definizioni andrebbero superate, perché oggi il problema è la marginalizzazione di intere aree di territorio e la penalizzazione in termini di servizi per i cittadini che vi abitano. E purtroppo, laddove ci allontaniamo anche solo di 10, 15 chilometri da un principale centro urbano, i servizi decrescono in maniera esponenziale.
Qui parliamo di fondi che si riferiscono a uno degli elementi centrali per pensare di mantenere il presidio abitativo e la residenza delle persone sul territorio, che è la disponibilità dell'istruzione obbligatoria.
Parliamo della scuola primaria e della secondaria di primo grado, un patrimonio di scuole che è andato impoverendosi nel tempo, a volte in maniera del tutto indipendente dall'effettiva richiesta del territorio, che in alcuni casi ha visto anche un ripopolamento da parte di fasce d'età di popolazione più giovane in fuga dall'insalubrità degli ambienti urbani.
Per questo non possiamo che sottolineare l'importanza della legge sulla montagna, che però andrebbe rivista e purtroppo oggi viene rivista all'interno di una legge dove è un pezzo di un altro tema di riassetto istituzionale. La legge sulla montagna andrebbe piuttosto rivista come norme per le aree marginali, per le aree svantaggiate, ovvero per quelle aree dove i servizi fondamentali si sono impoveriti in questi anni di vacche magre, perché laddove comunque si è costruito - è vero - in modo del tutto italiano, con sprechi, lassismi e a volte in maniera disordinata, poi si è andati a depauperare invece la carne viva dei servizi essenziali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento (n. 100) chiediamo incrementare la competenza di cassa per il 2019, 2020 e 2021 di 200.000 euro, legge regionale 3 del 2014 (legge sulla montagna), in particolar modo sui servizi per le realtà scolastiche dalla scuola primaria dell'infanzia alla scuola secondaria di primo grado. È chiaro che in queste realtà a volte si trovano delle difficoltà addirittura a reperire i docenti che normalmente devono seguire le materie presenti nel programma scolastico normale.
Con quest'emendamento si chiede di dare dei servizi aggiuntivi, quindi una promozione culturale potenziata e dunque di andare oltre le esigenze che il più delle volte sono le pluriclasse: sappiamo che spesso e volentieri queste realtà sono in estrema difficoltà.
Noi crediamo che sia importante anche nelle realtà più disagiate e più lontane del territorio regionale dare un'offerta che consenta a questi studenti di avere le stesse competenze culturali e scolastiche e gli stessi stimoli che si hanno in altre realtà e in altri plessi scolastici più facilmente raggiungibili nel nostro territorio.
Ritengo che quest'emendamento abbia un senso al fine di sostenere questi interventi laddove sappiamo esservi delle difficoltà nel fornire dei servizi di tipo anche culturale e formativi che altrimenti non raggiungono questi territori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente, dopo i colleghi che già sono intervenuti sul tema. L'importanza di quest'emendamento è evidente. Noi chiediamo all'interno della legge regionale sulla montagna, che dovrebbe essere rivista con un provvedimento improvvido - nel senso che, al di là del gioco di parole, arriva sostanzialmente a marzo del 2019, a due mesi dal voto che sui plessi scolastici ci sia una copertura dei costi sostenuti per l'impiego di personale, la scuola dell'infanzia, primaria, secondaria.
eccetera eccetera, per mantenere l'offerta scolastica negli istituti statali in accertate situazioni di sofferenza e per la razionalizzazione di particolari realtà di pluriclasse.
E' un intervento importante laddove la popolazione è, come dire fragile nel senso che numericamente ha dei numeri che non permetterebbero di mantenere i plessi scolastici delle singole classi e permettono di far sì che si eviti lo spopolamento di alcune aree del nostro territorio che come dice il nome della nostra regione, si trova ai piedi delle montagne quindi spesso ha grossi centri urbani in pianura, ma anche tante are disperse su territori molto ampi oreogeograficamente anche complessi e impegnativi da raggiungere, oltre che da tutelare.
Crediamo che un intervento in questo senso, insieme ad altre misure sul sostegno alla scuola, sugli scuolabus, tutta una serie di misure sulla rete, Internet, permetta di mantenere famiglie, popolazione sul territorio significa mantenere servizi, mantenere il territorio, prevenire il dissesto idrogeologico, fare investimenti e rilanciare are che non siano solo quelle già congestionate dal punto di vista dell'ambiente, del traffico, dei servizi, delle necessità e dei bisogni che sono quelle della pianura.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 101) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il capitolo 170980 intendiamo sostenere i progetti sperimentali di supporto alle autonomie scolastiche, quindi alle scuole, per l'integrazione degli alunni disabili con esigenze educative speciali, oppure altri bisogni educativi.
Diciamo che se n'è parlato spesso di questo tema nel dibattito in Commissione ma poi, sostanzialmente, non se n'è più sentito parlare, quindi anche a livello di bilancio ci siamo un po' un po' persi su questo tema questo va detto. Il capitolo, da quanto mi ricordo (stavo cercando di riaprire il capitolo con la tabella di bilancio) non è finanziato, e quindi noi chiediamo, con quest'emendamento, la possibilità di finanziare questo capitolo proprio per l'importanza che ricopre. I disturbi specifici dell'apprendimento e gli altri bisogni educativi speciali sono in incremento, come mi insegna il collega Andrissi, anche per tutta una serie di fattori antropici ambientali che vanno ad interferire, e lo dicono le recenti ricerche scientifiche, anche sul feto, quindi sul nascituro che è ancora all'interno del grembo materno. Spesso, purtroppo, uno dei vettori che veicolano gli inquinanti è, inconsapevolmente e in maniera ovviamente non volontaria, la mamma a prescindere da comportamenti individuali pericolosi o scorretti. Basta pensare alla presenza di diossina nel sangue che, come sappiamo, purtroppo si riducono fortemente dopo una gravidanza perché transitano dalla mamma al nascituro, e questo per tutta una serie di altri inquinanti come metalli pesanti e anticancerogenieni. Quindi ha un effetto molto forte sull'encefalo informazione, sistema nervoso centrale perché informazione è molto delicato - si è visto anche tutto un tema di plasticità neuronale, ma non voglio addentrarmi su questo - è un organo fatto e finito, nel senso che non si rinnovano le cellule neuronali, quindi creare un danno alla nascita significa portarselo dietro e avere solo un possibile peggioramento, nonostante intervenendo si potrebbe, con la plasticità neuronale, recuperare alcune competenze e alcune capacità.
Tuttavia è un discorso molto ampio e molto complesso, chiediamo che la scuola, come strumento fondamentale di formazione, debba intervenire per fare già inclusione a quell'età e recuperare le potenzialità per non dover poi spendere di più nell'ambito sociale o sanitario negli anni successivi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Riprendo il discorso che ha appena introdotto il Consigliere Bono.
Effettivamente vi è una crescita esponenziale di quelli che sono i disturbi quale segnalato nell'emendamento il disturbo dell'attenzione, ma pensiamo anche alla dislessia, alla discalculia una serie di disturbi che impegnano i servizi scolastici sempre maggiormente. Vi è poi anche tutto il discorso dello spettro dell'autismo, che è in forte crescita. Come diceva il Consigliere Bono vi è un carico chimico che passa direttamente dalla mamma al feto, purtroppo, e vi è, purtroppo, una correlazione tra i disturbi dello spettro dell'autismo e alcune mutazioni che rendono più debole, nei soggetti che vanno incontro a questi disturbi, il sistema emuntorio cellulare. Questo proprio a testimonianza che la crescita di queste esigenze scolastiche ha una motivazione ambientale, non da ultimo giovedì scorso alla presentazione del partenariato pubblico-privato per la Città della Salute di Novara una professoressa ha fatto un intervento molto interessante, parlando proprio di impatto ambientale e di approccio nutrizioni stico a questo tipo di impatto ambientale. Un approccio che consente, in qualche modo, di ridurre l'intossicazione degli organismi giovani che, come diceva il Consigliere Bono, in particolar modo l'impatto sul sistema neuronale perché è difficile arrivare a una detossificazione soprattutto in quei soggetti che hanno queste carenze emuntorio come dicevo prima.
Dall'altra, quindi, le esigenze scolastiche aumentano. Per questo motivo abbiamo presentato quest'emendamento che sottolinea la necessità di fondi per andare incontro a questi disturbi dell'attenzione, della capacità di concentrazione che, tra l'altro, vengono accentuati anche dalla diffusione di reti Wireless come il wi fi, perché è dimostrato che riduce la capacità di attenzione e di concentrazione e capacità mnemoniche degli studenti. Sarebbe buona cosa cablare le nostre scuole e usare anche nel Consiglio la cablatura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Continuiamo con una serie di emendamenti che riguardano il mondo dei servizi scolastici. La scuola è un elemento fondamentale per la coesione sociale, per la partecipazione, per l'integrazione. È un elemento di socializzazione, di incontro e anche di indipendenza, di vita diversa rispetto a quella familiare, di confronto con modalità di vita diverse: tutti questi fattori fanno sì che i nostri figli si approccino al mondo con una visione multidisciplinare e imparino delle nozioni che gli serviranno per la crescita e per integrarsi meglio nella società.
Parliamo nuovamente di categorie di studenti particolarmente disagiate i disabili - e della necessità che la nostra scuola, oltre ad essere presente (era l'oggetto dell'emendamento precedente), sia anche inclusiva e capace di affrontare le sfide che la società ci pone di fronte da tanti anni, in modo innovativo.
Si è visto che da molti anni si affrontano questi temi con enormi difficoltà, a volte anche con spirito pionieristico, con l'introduzione del sostegno e le molte problematicità a reggerlo anche economicamente, a metterlo a disposizione di tutti coloro che ne hanno effettivamente bisogno. Spesso, invece, si riconosce il minimo indispensabile, e solo a chi ne ha un'estrema necessità.
Chiediamo di fare uno sforzo anche su questo tema, per una scuola più presente sul territorio, soprattutto nelle aree disagiate, molto più attenta, interattiva e sperimentale nei confronti di coloro che hanno più difficoltà e che nella scuola possono vedere un'ulteriore speranza di integrazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento, come hanno già abbondantemente illustrato i miei colleghi, mira ad aumentare le risorse destinate ai progetti sperimentali di supporto alle autonomie scolastiche per l'integrazione degli alunni disabili o con esigenze educative speciale. Facciamo quindi riferimento alla legge n. 28/2007.
Devo rilevare che inizialmente c'è stato un grande impegno da parte della Regione attraverso alcuni progetti che sono stati avviati, ma di cui adesso - sarà per il nuovo sito, che non rende proprio facilissimo recuperare le informazioni - non si trova più traccia.
L'inclusione scolastica è rivolta quindi sia agli allievi disabili che a quelli che presentano bisogni educativi speciali e prevede un certo tipo di intervento, che può variare dal supporto educativo per gli allievi e le allieve con disabilità, al rimborso del trasporto specifico degli stessi studenti, agli ingrandimenti dei libri di testo. Si tratta, dunque, di interventi mirati e ovviamente correlati alla difficoltà dell'allievo difficoltà che viene valutata nel momento in cui si vanno ad avviare i progetti finalizzati all'inclusione scolastica; inclusione che deve essere sicuramente un obiettivo prioritario in ambito scolastico nella nostra Regione.
Per questo motivo, andiamo a chiedere con quest'emendamento uno stanziamento di risorse adeguato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo finanziamento ai progetti sperimentali ha un grande valore sociale, anche perché crediamo che la prima integrazione si faccia già a scuola, e questo riguarda, per esperienza, anche i ragazzi con disabilità.
Questi progetti possono essere, quindi, una prima sperimentazione che aiuta sia le persone con disabilità, sia le persone normodotate, che si interfacciano con questa differenza.
Sappiamo che quando s'impara a convivere con queste differenze in tenera età è molto più facile che si realizzi un'integrazione vera anche in età adulta. È una questione di civiltà che vale non solo per le disabilità ma anche per tutti i tipi di differenze: occorre imparare a conoscere il diverso e creare un contesto e un humus favorevole alle persone che hanno disabilità per potersi sentire maggiormente integrati, anche con dei progetti scolastici fatti su misura per loro. Ovviamente, questo tipo di progetti richiedono un minimo di stanziamento economico, che abbiamo quantificato in 150.000 euro per ogni anno del triennio. Grazie.



PRESIDENTE

Abbiamo terminato l'illustrazione dell'emendamento n. 101).
Emendamento rubricato n. 35) presentato da Ravello, Policaro.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello, per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Se lei è d'accordo, illustrerei insieme gli emendamenti rubricati n.
35), 36), 37), 38) e 39), poiché la missione è la stessa.



PRESIDENTE

Erano precedenti, quindi.



RAVELLO Roberto Sergio

Mi scusi, ma lei adesso mi ha chiamato sull'emendamento n. 35)?



PRESIDENTE

Sì, sull'emendamento n. 35).



RAVELLO Roberto Sergio

Chiedo scusa, allora.



PRESIDENTE

Erano in ordine, ma erano precedenti, sono stati chiamati quando lei non c'era: emendamenti n. 36), 37), 38) e 39).



RAVELLO Roberto Sergio

D'accordo, mi scusi.
Con quest'emendamento chiediamo il reintegro dello stanziamento iniziale della capienza prevista a copertura della legge 9/2012 (Promozione del riconoscimento della lingua dei segni e partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva), ritenendo assolutamente necessario, oltre che facilmente condivisibile, lo spirito che ha portato all'approvazione della legge, che è quello di permettere a determinate categorie di soggetti di potersi dotare di uno strumento efficace per avere i necessari strumenti comunicativi che sono indispensabili all'educazione e alla crescita soprattutto dei più giovani.
Lo stanziamento iniziale previsto era di 150.000 euro: noi riteniamo che questa cifra debba essere mantenuta. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 17) presentato da Graglia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Vicepresidente Graglia, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo 2 milioni di euro sui tre anni a venire, per "Contributi ai Comuni per concorrere al funzionamento delle scuole materne autonome, di cui alle leggi n. 61 del 1996 e n. 28 del 2007.
Intendiamo chiedere di assegnare ulteriori risorse al capitolo relativo, per consentire di erogare il contributo aggiuntivo alle scuole materne autonome del Piemonte, che versano in una situazione di sofferenza economica nel fronteggiare gli elevati costi di gestione e dell'attività formativa alternativa a quella garantita dallo Stato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 102) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti. (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 107) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie.
Questi due emendamenti, che possiamo dire essere stati recepiti e accolti dalla Giunta, prevedono una richiesta di aumento di risorse.
L'emendamento 102) richiede 825 mila euro per il 2019. E' una cifra che consentirebbe di mantenere stabile lo stanziamento relativo al capitolo 151941, capitolo destinato ai contributi ai Comuni per concorrere al funzionamento delle scuole materne autonome (quindi siamo nell'ambito della legge n. 61 del 1996 e della legge n. 28 del 2007).
Con quest'emendamento chiediamo di garantire un livello di copertura adeguato e comunque pari alle assegnazioni finali del 2018, che erano di 6 milioni e 741.949,80 euro. Per l'anno 2019 si prevedeva uno stanziamento di 6 milioni e 50 mila euro.
Per cui, attraverso questa cifra, noi chiediamo di ripristinare lo stesso livello di risorse.
Nell'emendamento 107), invece, lo stanziamento richiesto per il 2019 era di 158 mila e 500 euro, mentre per le due annualità successive - quindi 2020 e 2021 - un importo pari a 250 mila euro.
Siamo sul capitolo 144283, capitolo relativo alle azioni per garantire e migliorare l'attività didattica-formativa e l'ampliamento dell'offerta formativa. Siamo nell'ambito della legge n. 28, relativamente agli articoli 16-18-21 e 4, comma 1, lettera g.
Anche in questo caso, il ragionamento alla base dell'emendamento è sempre lo stesso: cercare di garantire una copertura del capitolo che fosse costante e dello stesso livello, rispetto agli stanziamenti degli anni precedenti.
Anche rispetto a questo tema, negli emendamenti proposti dalla Giunta c'è stata una copertura che noi giudichiamo come un parziale accoglimento delle nostre richieste.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Interverrò su tutti e due gli emendamenti, cercando di stare, al massimo, nei quattro minuti di tempo.
Come ha detto giustamente la collega, il primo emendamento è stato recepito, quindi siamo sicuramente lieti per il risultato; lo siamo un po' meno per il fatto che il nostro emendamento verrà bocciato, o dovremmo ritirarlo, mentre verrà approvata la variazione nel maxiemendamento riassuntivo di Giunta.
Noi, nel piccolo di un Gruppo Consiliare importante dell'opposizione abbiamo analizzato le tabelle del bilancio; abbiamo presentato emendamenti in Commissione; li abbiamo ripresentati rispetto al maxiemendamento abbiamo valutato il nuovo maxiemendamento, per cui, in teoria, sarebbe servito un giorno - o due o più - per presentare altre valutazioni sul nuovo maxiemendamento.
C'è da dire che la riduzione degli interventi sulle scuole materne autonome ai Comuni era un taglio non spiegabile e non comprensibile; per cui noi, con questo maxiemendamento, vogliamo raccontare la verità ovviamente rispetto ad un'interpretazione politica della maggioranza e della Giunta.
Non è stato aumentato un euro. Abbiamo fatto una serie di tagli che poi sono stati semplicemente annullati dal nuovo maxiemendamento. Pertanto rispetto al previsionale, non è cambiato nulla e rispetto al dato del 2018 non sono stati previsti incrementi su questo capitolo, che prevede 6 milioni e 800 mila euro.
Questo taglio di 825 mila euro ripristinato, quindi, riporta le assegnazioni finali a come erano nel 2018, qualcosina in più o qualcosina in meno, a seconda degli anni.
Una misura importante che va a intervenire su questo tema.
L'altro capitolo riguarda la legge n. 28, quindi bambini e ragazzi più grandi, la scuola dell'obbligo e la parte dell'ampliamento del P.O.F.
(offerta formativa, libri e trasporti).
Su questo mi ricordo che c'era stata tutta una serie di tagli che avevamo analizzato e che solo in parte sono stati ripristinati.
Da qui, l'importanza del nostro emendamento: avevamo visto un taglio da 44 mila euro; un altro taglio da 36 mila e il taglio più grosso da 804 mila, che verrà ripristinato, come vedremo dopo. Secondo la nostra lettura però, rimane ancora un taglio di circa 100 mila euro.
L'incremento che chiediamo è necessario per ripristinare definitivamente le risorse sulla scuola. E' quello che abbiamo sempre detto: bene l'attenzione sulle Università e sulle borse di studio (poi vedremo se ci sarà la copertura al 100%), però non trasformiamo la scuola dell'obbligo in un qualcosa di serie B.
Noi riteniamo che la scuola dell'obbligo, proprio per definizione debba essere finanziata dallo Stato e debba essere dato un aiuto alle famiglie. Già abbiamo fatto disastri negli anni passati, con il ritardo nei pagamenti a famiglie che non chiedevano neanche più i fondi e con ISEE elevatissimo, quindi chiediamo che su questo sia fatto uno sforzo in più quest'anno, per dare un segnale al sistema scolastico piemontese.



PRESIDENTE

Sono stati illustrati gli emendamenti n. 102 e n. 107.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 184) presentato da Vignale, Tronzano, Fluttero.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 182) presentato da Vignale, Tronzano, Fluttero.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 183) presentato da Vignale, Tronzano, Fluttero.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 184 prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro per ogni anno nel triennio dal 2019 al 2021, in attuazione alla legge sul diritto allo studio (la legge n. 28/2007) sull'articolo 29, cioè quello del trasferimento alle Province per il Piano annuale degli interventi in campo scolastico.
Se era già importante in anni precedenti una sorta di sostegno che la Regione Piemonte dava alle Amministrazioni provinciali in tema di manutenzione straordinaria e Piano degli interventi, direi che dalla soppressione delle Province - intese come Enti eletti direttamente dai cittadini dalla riforma Delrio in poi con i tanti tagli che vi sono stati alle Amministrazioni provinciali, oggi è più che mai importante e significativo garantire questo tipo di intervento. Questo articolo 9 nel 2007 era stato inserito proprio per produrre una norma - com'è, peraltro la legge n. 28, che tenga conto di tutti i soggetti presenti nel mondo della scuola pubblica statale e comunale, di quella paritaria, delle scuole dell'infanzia, delle Province e delle realtà montane. Differentemente in molte altre situazioni, quello che doveva essere o dovrebbe essere l'intervento dell'Amministrazione provinciale o della Città Metropolitana viene meno nei confronti dei singoli istituti, in particolar modo quelli della scuola media superiore, che sono direttamente gestiti dalle Amministrazioni provinciali.
L'emendamento n. 182), invece, riguarda l'aumento - l'abbiamo visto nella tabella di bilancio presentata dal Vicepresidente - sugli assegni di studio per trasporto, libri ed ampliamento POF. Sappiamo che vi è la necessità di far fronte ad un certo numero di domande non coperte dagli attuali stanziamenti previsti. È evidente che queste risorse possono essere utili per garantire una maggior copertura del bando che è stato fatto, le cui domande non hanno totale copertura.
L'emendamento n. 183), invece, riguarda sempre l'aspetto legato all'istruzione ed è finalizzato, per il triennio 2019-2021, al finanziamento "delle azioni volte a garantire e migliorare l'attività didattica e formativa e l'ampliamento dell'attività formativa". Sono sempre aspetti che prevede la legislazione regionale. Sono parti contenute negli articoli 16, 18, 21 e 4 della legge regionale n. 28/2017. Questi stanziamenti, anche se in modo non totale, però consentirebbero che alcuni articoli di quella norma che oggi sono dimenticati di non esserlo più.
Quando discutiamo di legge n. 28 prestiamo molta attenzione giustamente all'articolo 12, quello sugli assegni di studio per frequenza, per trasporto, libri e POF, ma dimentichiamo che, all'interno di quella legge quadro, in realtà sono previsti molte altre tipologie di finanziamenti che fanno riferimento ad altre fattispecie come, negli emendamenti illustrati prevedono, le Amministrazioni provinciali, l'ampliamento dell'Offerta Formativa e l'implementazione delle risorse per gli assegni legati al trasporto, libri ed POF.



PRESIDENTE

Sono stati illustrati gli emendamenti n. 184, 182 e 183.
Emendamento rubricato n. 105) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento chiede uno stanziamento di 600 mila euro per il 2019.
Facciamo riferimento al capitolo 147294, relativo al trasferimento alle Province per il Piano annuale degli interventi in campo scolastico, quindi come diceva poco fa il collega Vignale, all'articolo 9 della legge n. 28. È un articolo che riguarda il ruolo delle Province nel pianificare degli interventi finalizzati alle scuole.
La cifra di 600 mila euro è una cifra che è stata scelta per ripristinare i fondi necessari a garantire i necessari interventi, in particolar modo in ambito di trasporto ed assistenza specialistica a studenti disabili. Quindi, è un po' collegato all'emendamento illustrato poco fa relativamente all'attenzione che la Regione dovrebbe avere nei confronti degli alunni disabili e con difficoltà di apprendimento.
Ricordiamo che le assegnazioni finali del 2018 sono pari a 5 milioni di euro e lo stanziamento iniziale del 2019 è pari a 4 milioni 400 mila euro.
Pertanto, la cifra di 600.000 euro è finalizzata a ripristinare lo stanziamento allo stesso livello delle annualità precedenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
È un emendamento che porta sul 2019 un adeguamento dello stanziamento in conformità con quanto previsto nelle annualità successive; un finanziamento su questo capitolo, che al 2019 è pari a 4.400.000 euro e negli anni successivi è pari a 5.000.000.
L'emendamento è atto a sostenere le Province, in merito agli interventi in ambito di trasporto e assistenza specialistica a studenti disabili. È un'attività molto importante della Regione, come Ente che trasferisce risorse ad altri Enti come la Provincia, che si occupa di una delle sue funzioni principali: l'istruzione.
Giocoforza, il nostro intervento è importante per far sì che questi livelli di attenzione e di attività della Provincia riguardante gli studenti disabili non subisca delle variazioni in senso negativo. Pensiamo che questi fondi siano oltremodo necessari e siano a malapena sufficienti per soddisfare le effettive necessità delle Province, che sappiamo essere in grave difficoltà, in questi anni, dopo la riforma che ne ha depotenziato in maniera draconiana le capacità di spesa e di azione politica sul territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Interveniamo nuovamente sul tema scolastico. Qui parliamo di ripristino dei fondi necessari a garantire - da parte delle Province - i necessari interventi in ambito di trasporto e assistenza specialistica a studenti disabili. Stiamo parlando nuovamente del tema dei servizi e parliamo di Enti che sono stati depotenziati dall'ultimo giro di "razionalizzazione" legato a politiche nazionali scellerate, che hanno visto nella Delrio una legge nazionale che ha dissestato l'amministrazione del territorio a livello delle Province, non abolendole e quindi non effettuando una vera redistribuzione delle funzioni e delle risorse ad esse dedicate, ma lasciandole e togliendo, però, le risorse, quindi rendendole mute sui temi di loro competenza.
Stiamo parlando di un elemento centrale, se vogliamo garantire la presenza scolastica sul territorio, in particolare nelle aree marginali dove già di per sé la logistica è complessa. È difficile vivere lontano dal posto in cui si lavora, si studia, si riceve assistenza medica. È difficile per i giovani, che devono farsi trasportare, ed è difficile per gli anziani, che hanno problemi di mobilità. È difficile per le fasce ancora più deboli, come i poveri o i disabili, che magari potrebbero o vorrebbero ma non riescono, perché si trovano in aree disagiate.
Con quest'emendamento non chiediamo di aumentare, ma almeno di ripristinare l'esistente.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
È un problema, quello della mobilità delle persone disabili, in questo caso dei ragazzi in ambito scolastico, veramente cardine.
A suo tempo, affrontammo il problema dei fondi sul trasporto pubblico per agevolare la disabilità. Oggi abbiamo letto sui giornali di episodi poco felici riguardanti i rapporti tra le persone con disabilità e il trasporto pubblico: spesso si trovano ad affrontare dei vincoli legati alla mobilità, insieme ad una cultura della disabilità poco sviluppata anche purtroppo, nella nostra città e una generale disorganizzazione dei servizi pubblici.
Sul trasporto scolastico registriamo una riduzione dei fondi di 600.000 euro, mentre sul triennio addirittura il fondo risulta azzerato. È vero che questo è un problema che deve riguardare la Giunta che verrà (i bilanci 2020 e 2021 non riguardano direttamente quest'Amministrazione), ma azzerare il fondo non è un bel segnale politico, perché chi ha la disabilità non sparisce nel 2020 o nel 2021! Ci saranno gli stessi problemi per i ragazzi che devono raggiungere i luoghi scolastici, gli stessi problemi di finanziamento da parte della Città metropolitana e delle Province, che hanno un bilancio più in difficoltà rispetto a quello regionale, per non parlare dei Comuni - specie quelli piccoli - che gestiscono come possono i servizi di scuolabus. Proprio ora si paventano ulteriori tagli a quei pochi Comuni che condividono ancora la gestione del trasporto scolastico con la Regione e l'Agenzia della Mobilità.
Si tratta di una spesa che grava interamente sui Comuni; almeno sulle disabilità dobbiamo cercare di dare una mano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Brevemente, perché hanno già detto molto i colleghi.
Parliamo di un taglio che non riusciamo a comprendere, nel senso che avviene solo sul 2019, mentre sul 2020 e 2021 il fondo viene ripristinato.
Tra l'altro, non risulta tra i capitoli che vengono ripristinati dal nuovo maxiemendamento, nel senso che il capitolo 147294 non è tra i capitoli ripristinati, pertanto chiediamo chiarimenti al Vicepresidente Reschigna.
Tra i tanti che illustreremo, quest'emendamento riguarda un capitolo che è stato ridotto. Se vuole, glielo ripeto, per correttezza; in ogni caso, è l'emendamento n. 105) - forse è più facile ricordare il numero dell'emendamento che il numero del capitolo - che nel 2019 vede 600.000 euro in meno sul trasporto disabili, mentre nel 2020 e 2021 la cifra è di 5.000.000 di euro, pari a quella del 2018.
Tutto qui. Chiedo al Vicepresidente Reschigna se riesce a darci una risposta nel corso del dibattito: se c'è un perché. Se si riesce a ripristinare, ne saremmo lieti.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 103) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 103) indica una cifra ben precisa e la spiegazione è sempre riferita al fatto che chiediamo il ripristino di uno stanziamento fino ad arrivare a un determinato livello ben definito. La cifra è di 822.353,34 euro ed è riferita al capitolo 177132, relativo agli assegni di studio per trasporto, libri e ampliamento Piano offerta formativa. Quindi siamo sempre sulla legge 28 (diritto allo studio), articolo 12. In questo caso, si parla della graduatoria destinata alla scuola pubblica; si tratta di un capitolo cui prestiamo più attenzione e che cerchiamo di sostenere con maggiori risorse .
Chiediamo che ci sia una copertura. Fino al 2018, le assegnazioni erano pari a 17.451.095,24 euro, ma riferite a due annualità; per il 2019, lo stanziamento iniziale era pari a 5.897.646,66 euro e invece per il 2020 e 2021 si parla di una cifra di 6.720.000 euro. Abbiamo visto che ci sarà una nuova gestione dei fondi destinati ai voucher e ci sarà anche qui una piccola grande rivoluzione, perché tutte le risorse regionali e statali andranno a confluire in un unico fondo che poi verrà gestito direttamente dalla Regione; attraverso quest'operazione, si spera di poter arrivare alla totale copertura delle graduatorie, perché purtroppo non si è mai riusciti a soddisfare la richiesta di tutti gli aventi diritto.
Possiamo dire che anche quest'emendamento è stato in parte accolto dall'Assessore che, attraverso i suoi emendamenti, ha riportato il capitolo allo stanziamento da noi richiesto. Il nostro obiettivo è garantire la copertura totale, in particolare di questa graduatoria, riferita proprio al trasporto, libri e Piano offerta formativa, perché parliamo di scuola dell'obbligo e le famiglie devono essere sostenute, soprattutto quando sono famiglie che si possono trovare in difficoltà economica e infatti qui parliamo di famiglie che ovviamente presentano un ISEE al di sotto dei 26.000 euro.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Altri Consiglieri desiderano intervenire? Prego, collega Bono, prenda pure la parola.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Sarò brevissimo.
Come ha detto la collega Frediani, il capitolo 177132 viene ripristinato sui POF: offerta formativa della scuola dell'obbligo e scuola pubblica. A dir la verità, viene ripristinato. Non vedo più il Vicepresidente. Va beh, più o meno come Frediani, che prima voleva intervenire sull'emendamento.



PRESIDENTE

Ma la Giunta è rappresentata. Reschigna non è certo uno cui si pu imputare il fatto di non esserci.



BONO Davide

Dovrei capire come i Radicali facessero un tempo. però non voglio addentrarmi nei dettagli, perché potrebbe essere.



PRESIDENTE

I Radicali?



BONO Davide

Quando intervenivano per 36 ore di seguito. Però, andiamo sull'emendamento, che è meglio.



PRESIDENTE

Avevano un catetere.



BONO Davide

Infatti, ma non volevo i dettagli crudi. In ogni assemblea elettiva c'è sempre un medico o un infermiere professionale.
Dicevo, 804.000 euro vengono ripristinati dall'emendamento. A dire il vero, a essere proprio pignoli - a volte siamo un po' pignoli e un po' precisi - per ripristinare la cifra 2018 servirebbero 822.000 euro, come abbiamo detto noi, e quindi mancherebbero 18.000 euro che, con i 36.000 euro dell'emendamento precedente, fanno 50.000 euro circa. Quindi, tutto sommato.
Non credo che l'offerta diminuisca. Come ha detto la collega Frediani con una proposta della Regione più chiara, con i voucher, ecc., noi riusciamo probabilmente ad incrementare la richiesta, quindi vedremo che nel corso dell'assestamento avremo bisogno di più risorse. Ci sarà un'altra maggioranza, ma se riuscissimo già a inserire 50.000 euro o 100.000 euro in più potremmo fare un buon risultato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 104) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche qui si tratta di una cifra ritagliata appositamente per arrivare a un livello di copertura del capitolo 177133. Siamo sempre nell'ambito della legge 28/2007 (diritto allo studio), articolo 12; siamo però sul comma 1, lettera a), che fa riferimento agli assegni di studio per iscrizione e frequenza.
In questo caso, le assegnazioni finali del 2018 erano pari a 7.629.545,24 euro; nel 2019 lo stanziamento iniziale risultava essere 3.854.821,11 euro e per le annualità successive ci troviamo di fronte a una cifra di 4.480.000 euro per entrambe le annualità. Anche qui non si arriva alla copertura totale delle graduatorie; speriamo che sia il prossimo obiettivo che la Giunta attuale e le Giunte future di qualunque colore esse siano dovranno cercare di raggiungere.
Noi, come accennavo durante l'illustrazione dell'emendamento precedente, siamo più orientati alla copertura totale della graduatoria per libri, trasporti e ampliamento Piano offerta formativa, perché è quello che fa proprio più riferimento alla scuola pubblica. Nonostante questo riconosciamo il ruolo che hanno le scuole paritarie, quelle che richiedono un pagamento all'iscrizione, che vanno a supplire alla mancanza del pubblico soprattutto in alcune zone della nostra regione, e questo anche per lo strascico di una normativa che impediva l'apertura di una scuola pubblica nel momento in cui fosse presente una paritaria sul territorio.
Il nostro auspicio è che su tutto il territorio piemontese sia garantita la presenza di scuole pubbliche e che non si debba pagare per essere iscritti; consideriamo questo un periodo transitorio, e speriamo che nel giro di pochi anni si possa arrivare ad avere, su tutto il territorio piemontese, una diffusione capillare di un servizio scolastico, e non scolastico, quindi anche di scuola materna come in questo caso, pubblico e gratuito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
I nostri interventi sono mirati e di merito, la dimostrazione è che anche Quest'emendamento, sostanzialmente, non in toto, ma in grande parte è stato recepito nel maxi emendamento della Giunta. Non sono emendamenti presentati un po' a caso, estratti a sorte tra i vari capitoli di bilancio.
C'era una forte riduzione di 525 mila euro sul tema di studio per iscrizione e frequenza, quindi scuole paritarie, incomprensibile perch ripeto, c'è uno storico che, nel corso degli anni, ci dice che la somma stanziata è di quattro milioni e 480 mila e c'era un taglio di 525 mila euro ed è stato ripristinato nel maxiemendamento. Tuttavia, dobbiamo ricordare che arrivare alla cifra storica - dovremmo anche capire se lo storico è il vero riferimento, dovremmo avere degli standard, dovremmo un'analisi nel dettaglio delle richieste degli assegni con la rivisitazione della norma per l'iscrizione e frequenza delle scuole paritarie - ad essere onesti mancano ancora 100 mila euro. Su questo siamo almeno coerenti nel senso che diciamo: esiste una spesa storica. vabbè, se facciamo una colletta, siamo in 50, mettiamo due mila euro a testa e possiamo arrivarci.
Lo so che il Consigliere Appiano vorrebbe intervenire, se vuole può firmare i nostri emendamenti, se vuole può anche intervenire in dissenso all'emendamento.
Cento mila euro, se ancora riusciamo a trovare questa cifra, servono per chiudere il fabbisogno storico del capitolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Effettivamente quello che stiamo chiedendo è proprio semplicemente - e qui con grande attenzione agli equilibri di bilancio, vi contiamo anche i centesimi e spero che apprezziate la precisione - di recuperare almeno la spesa storica. Notate bene che stiamo parlando di un tema che, dal nostro punto di vista, è per lo meno controverso, ma non possiamo che riconoscere che in un deficit di servizio pubblico ci sono aree che sono coperte dalle scuole paritarie in modo egregio.
Ci sembra giusto, e ci siamo chiesti come mai ci siano stati questi tagli. Se fino all'anno scorso servivano determinate risorse, sembra abbastanza incomprensibile che ci sia un calo così significativo della richiesta. Come ha detto giustamente il collega che mi ha preceduto, in realtà basterebbe raggranellare molto poco per garantire le richieste che sono arrivate fino ad oggi. Ovviamente, noi pensiamo che si possa fare di più, proprio nell'ottica degli emendamenti che abbiamo presentato in precedenza, cioè per il fatto che bisogna smetterla di puntare alla semplice sussistenza. Il problema di fondo, che è stato un problema di tutta la legislatura legato ovviamente a tutti i pasticci di bilancio che ci siamo ritrovati a dover affrontare, è stato quello anche di non aver avuto una visione che traguardasse un'evoluzione futura, almeno sui servizi fondamentali.
Sicuramente la formazione, la scuola, il presidio del territorio in termini di servizio per i cittadini che vi abitano è l'elemento cardine per una Regione che ha un territorio anche complesso e differenziato come il nostro.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 106) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Sarò breve nel senso che siamo sempre sullo stesso tema. Parliamo dell'offerta formativa, siamo sempre sulla legge n. 28 e facciamo riferimento agli articoli 16, 18, 21 e 4, comma 1) lettera g), e) e h) e parliamo di trasferimenti alle famiglie.
Il capitolo è il 179584, la richiesta di copertura è di 200 mila euro per le prossime tre annualità. Quest'emendamento è mirato alle azioni per garantire e migliorare l'attività didattica e formativa e l'ampliamento dell'offerta formativa.
Le assegnazioni finali 2018 sono pari a euro 182.583,70 per gli anni 2019-2020 e per il 2021 ci risulta che siano pari a zero. Non vorrei aver mal interpretato le tabelle, però ci sembra un dato piuttosto preoccupante soprattutto considerando che, sempre più spesso, viene richiesto alle famiglie di integrare di tasca propria per consentire ai figli di partecipare a tutte le attività integrative e di cogliere occasioni che all'interno del normale percorso formativo nella scuola, non sarebbe consentito cogliere.
Si fanno sempre più convenzioni con associazioni esterne, con soggetti che possono, magari, integrare l'offerta scolastica con delle materie in più o con delle esperienze diverse che, sicuramente, costituiscono un arricchimento del percorso formativo degli studenti, ma è necessario dare sostegno alle famiglie che devono sostenere e affrontare queste spese in più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come dicevo ci sono diversi capitoli del bilancio che riportano sostanzialmente, la stessa finalità, quindi la legge n. 28 del 2007, la parte dell'ampliamente dei piani in offerta formativa, trasporto e libri.
In effetti, servirebbe forse un'uniformità di divisione anche all'interno dei capitoli di bilancio. Forse si sta andando verso questa direzione, nel senso che questo capitolo è a zero nel triennio, ma dobbiamo ricordare come ha detto la Consigliera Frediani, che nel 2018 c'erano 182 mila euro almeno come assegnazione finale. Non sappiamo poi se ci siano state delle economie di spesa a fine anno, non abbiamo ovviamente il rendiconto del 2018, ma le assegnazioni finali erano 182 mila euro. C'erano tre piccoli capitoli, più il capitolo più grosso che abbiamo toccato prima con i quattro milioni, se non ricordo male -chiedo scusa, sei milioni perché si arriva a 6 milioni e 400 con la somma.
Un po' di riduzioni ci sono: potremmo dire che siamo sui 200.000 250.000 euro circa di riduzione rispetto all'anno scorso.
Questo è un dato che, esaminando le tabelle, giudico inoppugnabile. Poi lo ripeto - se il Vicepresidente Reschigna ha il rendiconto in mano e ci conferma che ci sono state queste economie, noi ovviamente le valuteremo con attenzione, ma la richiesta su questo capitolo per noi rimane.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 108) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani, per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Con quest'emendamento chiediamo uno stanziamento di risorse piuttosto contenuto - parliamo di 55.000 euro - per le prossime tre annualità. Siamo sul capitolo 187246, che fa riferimento a "Contributi ad enti e istituzioni per la promozione e il sostegno di iniziative culturali a favore della scuola".
Non siamo più nell'ambito della legge n. 28, ma siamo nell'ambito della legge 58/1978, che è quella che abbiamo già precedentemente preso in considerazione nell'emendamento che faceva riferimento al sostegno alla divulgazione scientifica.
In questo caso, abbiamo un'assegnazione finale per il 2018 pari a 105.000 euro e uno stanziamento iniziale per gli anni 2019 e 2020 pari a 50.000 euro; dal punto di vista degli importi, quindi, si scende decisamente.
Nella legge 58/1978 si dice che dev'essere compito della Regione coordinare le attività degli Enti locali e territoriali per favorire l'utilizzo delle strutture e dei servizi culturali pubblici da parte degli uffici scolastici e che per lo svolgimento di questa funzione del servizio può operare in veste di consulente degli Enti locali e territoriali e, a richiesta, di coordinatore tecnico dell'attività.
Stiamo ovviamente analizzando una legge che sarà abrogata, anzi che è già stata abrogata nel momento in cui è entrato in vigore il Testo Unico della cultura. Tuttavia, questa funzione del servizio regionale rimane assieme al fatto che sia fondamentale cercare di garantire una connessione e un rapporto tra gli Enti locali e le scuole, per consentire una migliore interazione con le associazioni e i soggetti che operano in ambito culturale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Siamo di nuovo sulla tematica relativa alla scuola. Qui parliamo sostanzialmente, di incentivare progetti e iniziative culturali a favore della scuola.
È evidente che siamo in un periodo di transizione tra una vecchissima legge, che dava comunque disposizioni molto precise e, per certi versi ancora in parte da realizzare, e il nuovo Testo Unico, che è stato licenziato in questa legislatura. È chiaro che bisogna ancora predisporre tutta la nuova programmazione; dunque, nel frattempo, non è che quello che si è fatto fino ad oggi sparisca nel nulla.
Io sostengo sempre che quando si fanno delle riforme, mentre si costruisce il sistema nuovo bisogna comunque tenere in piedi quello che si è fatto fino ad oggi e provare a dare una transizione e una continuità delle politiche anche nell'evoluzione: in pratica, si deve fare in modo che le politiche evolvano e che non ci siano dei "salti" per certi versi un po' nel vuoto. Vi sono operatori che queste cose magari le fanno da anni, che hanno costruito, grazie appunto ad una legge che ha avuto una sua continuità nel tempo e anche un minimo di risorse a disposizione iniziative sulle quali, eventualmente, si potrebbero andare a fare delle valutazioni. Probabilmente, è proprio quello che di cui ci sarà necessità nell'evoluzione rispetto al nuovo Testo Unico.
Quello che andiamo a chiedere con quest'emendamento, stante il fatto che fino ad oggi si è spesa una determinata cifra, e in attesa di capire quale sia la redistribuzione delle risorse ma anche la programmazione nell'ambito delle nuove regole che ci siamo dati e che ci daremo attraverso gli atti applicativi, è di continuare a favorire la realizzazione di progetti per la diffusione culturale nelle scuole. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi premeva dare una mano ai colleghi nell'illustrazione di quest'emendamento; emendamento che va a definire una piccola risorsa da aggiungere al capitolo di bilancio 187246, relativo a "Contributi ad enti e istituzioni per la promozione e il sostegno di iniziative culturali a favore della scuola", al fine di garantire la copertura di 105.000 euro come da assegnazione finale del 2018. Ricordo che attualmente lo stanziamento è pari a 50.000 euro.
Sono somme importanti, che, a nostro avviso, vanno distribuite ai sensi di quanto prevede ancora la legge 58/1978, oggi assorbita dal Testo Unico se non erro.
Queste procedure, infatti, garantiscono di premiare sostanzialmente quelle che sono le iniziative più virtuose, quelle che danno luogo ad effetti più importanti, che vanno ad inserirsi in un'attività scolastica e di formazione per i ragazzi della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Molto velocemente, perché hanno già detto in maniera esaustiva i colleghi che sono intervenuti prima di me.
Siamo sempre in una logica di spesa storica, sebbene ci si renda conto che il bilancio non si può estendere o allargare oltre ogni limite.
Tuttavia, si fa presente che l'anno precedente su questo capitolo erano previsti 105.000 euro, mentre quest'anno ne sono previsti solo 55.000.
Vorremmo quindi individuare tutta una serie di tagli. Magari sono relativi a progetti nelle scuole, che quest'anno non ci saranno, perché se si dimezza il contributo, ovviamente si dimezza il numero di interventi o si dimezza la qualità degli interventi stessi. Sono progetti che riteniamo importanti: progetti di iniziativa culturale nelle scuole - a favore delle scuole e per le scuole - quindi non crediamo debbano essere riassorbiti da altri interventi in ambito della cultura.
Non abbiamo avuto sentore che venissero riassorbiti nell'ambito dei capitoli relativi alla cultura - poi vedremo - anche perché la "cultura" stessa ha avuto dei tagli, a dimostrazione che il bilancio della Regione Piemonte è ancora in grande sofferenza. Già solo su diversi capitoli dell'anno precedente (non che il 2018 fosse stato il Bengodi ed è vero che il 2019 è un anno di transizione, perché siamo al previsionale e poi, chi ci sarà successivamente, farà anche un assestamento) si è fatta molta fatica per trovare coperture e risorse per questi capitoli.
E poi, lo dico così il Vicepresidente Reschigna è contento (e non ho avuto tempo di dirlo all'interno della discussione generale), si farà l'ipotesi di ricomperare floor di un derivato, ovviamente a un prezzo, come vediamo nei vari capitoli, elevato, oltre a quegli slittamenti che abbiamo visto sugli investimenti.
Per cui, vediamo se da qui a martedì riusciamo ad apportare ancora qualche modifica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo alla missione 05.
Emendamento rubricato n. 109) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

L'emendamento chiede un aumento delle risorse sul capitolo 153604 capitolo relativo ai finanziamenti a Enti, Istituzioni e Associazioni culturali la cui costituzione è stata promossa dall'Amministrazione regionale e con cui vigono apposite convenzioni.
Siamo nell'ambito della legge n. 58 del '78.
Il motivo di questa cifra, che come sempre è piuttosto definita, è che vogliamo garantire una copertura costante per il triennio 2019-2021. Nel 2018, le assegnazioni finali erano pari a 814 mila e 300 euro, mentre lo stanziamento iniziale per il 2019 era pari a 343 mila e 200 euro.
Per il 2020 e 2021 si ritorna sulla cifra di 890 mila euro.
Ci sembra che manchi questa cifra per arrivare a garantire, nel 2019 una copertura adeguata. Siamo all'interno di una legge in ambito culturale.
Questa mattina, in discussione generale, abbiamo avuto modo di parlare del cambiamento in atto nell'ambito normativo, per tutto quello che riguarda la cultura, con il passaggio al Testo unico.
Siamo ancora in una fase transitoria e proprio questa mattina abbiamo appreso che il passaggio ai nuovi capitoli e alla creazione di questo fondo unico, all'interno del quale verranno riportate tutte le risorse destinate all'ambito culturale, durerà un po' di più. E' un passaggio piuttosto complicato anche per gli Uffici della Regione che devono capire come.



PRESIDENTE

Mi scusi un attimo, Consigliera Frediani.
Non sempre la Consigliera Frediani ha ragione, ma se si lamentasse adesso, ce l'avrebbe completamente, quindi vi prego di lasciarla parlare.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

E' un passaggio che deve essere gestito anzitutto dagli Uffici, quindi dalle persone che devono lavorare sui nuovi capitoli e capire in quale modo riportare le risorse alle nuove definizioni riferite al nuovo Testo unico.
Speriamo che, alla fine, tutto questo passaggio non lo paghino gli operatori e che sia un momento il più lineare e trasparente possibile, in tutte le sue varie fasi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con celerità siamo passati dalla missione 04, relativa alla scuola alla missione 05, relativo alla cultura.
Siamo al programma 05/02.
Anche in questo caso siamo di fronte a un taglio, una riduzione nel capitolo 153604 "Finanziamenti a Enti, Istituzioni e Associazioni culturali la cui costituzione è stata promossa dalla Regione" - quindi da noi - "e con cui vigono apposite convenzioni", sempre ai sensi della legge n. 58 del '78.
E' come se queste convenzioni nel 2019 fossero sospese (mi si permetta una battuta ovviamente, perché non credo che sia così, perché è come se si trattasse della sospensione di un ammortamento delle rate dei mutui) e poi si riprendono nel 2020-2021 con le cifre correnti, cioè 890 mila euro.
Tra l'altro, è stato oggetto di un ulteriore taglio anche nel primo maxiemendamento, quindi francamente noi presentiamo questi emendamenti perché non comprendiamo la ratio: com'è possibile che ci sia una norma che rappresenta delle convenzioni che la Regione ha fatto con Enti e Associazioni culturali, che un anno è di 900 mila, l'anno dopo è di 300 e poi ritorna a 900 mila? Probabilmente non è, nell'ambito del bilancio regionale, un taglio stratosferico (parliamo di 500 mila euro), però ci sfugge proprio la ratio con cui andiamo a fare questi interventi, che non sono misure estemporanee che un anno si possono accendere e l'anno dopo, se si è in difficoltà, si possono spegnere o sospendere. Qui stiamo parlando di convenzioni, per cui ripeto, Vicepresidente Reschigna, o ci dice che per quest'anno una convenzione è saltata su questo capitolo e il prossimo anno verrà riaperta oppure verrà ridotta anche la voce nel 2020-2021, oppure veramente noi non comprendiamo il perché di questa riduzione in questo 2019.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Di nuovo questa situazione strana, per cui ci sono voci di bilancio che sembrano inclini a fornire significativi risparmi, però in aree in cui l'attività, a quanto pare, ferveva.
Ci chiediamo come mai, visto che la spesa storica c'è e visto che si tratta di Associazioni o Enti la cui costituzione è stata promossa dall'Amministrazione regionale e con cui si hanno delle convenzioni, si vadano a fare dei tagli corposi.
Si può discutere di tutto, però il problema è che di nuovo su questi temi non è che ci sia stato più di tanto un chiarimento quando li si è visti illustrati in Commissione dall'Assessore competente, perché il problema poi è tutto qua. A noi vengono illustrate delle tabelle di bilancio due mesi prima della discussione in Aula. Però visto che li promuoviamo noi, li abbiamo finanziati e presumibilmente hanno realizzato le opere per cui sono finanziati, perché presumo che le cose vengano pagate in seguito alla realizzazione dei progetti, immaginarsi che ci possa essere un ridimensionamento significativo di tali progetti per un anno è quanto meno singolare, soprattutto perché, come ha già sottolineato il collega non veniamo da anni di vacche grasse.
Per cui chiediamo di ripristinare almeno quella che è la spesa storica proprio per dare una continuità a queste attività che riteniamo importanti anche se di un settore spesso considerato un po' Cenerentola come il turismo. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 3) presentato da Gancia, Sinatora.
Tale emendamento non è ricevibile, perché è solo una variazione di capitoli.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 13) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo 100 mila euro per i prossimi 3 anni a sostegno delle associazioni di musica popolare iscritte all'Albo. Sono risorse utili alla piena attuazione delle norme regionali in materia di sostegno all'attività musicale popolare svolte dai soggetti iscritti all'Albo regionale piemontese. Praticamente sono le bande musicali. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 110) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento chiede lo stanziamento di 124.800 euro sul capitolo 152108, relativo ai "Contributi per l'avvio e la realizzazione dei sistemi bibliotecari e del sistema bibliografico regionale". Siamo nell'ambito della legge n. 78/78.
Partiamo dalle risorse: le risorse nelle assegnazioni finali del 2018 avevano un importo pari a 1.269.613 euro. Lo stanziamento iniziale per l'anno 2019 è di euro 915.200 e si ritorna alla cifra di 1.040.000 euro per le annualità 2020-2021. Quindi, con questo importo, come sempre ritagliato ad hoc, chiediamo di ristabilire un livello di copertura adeguato anche per l'annualità 2019. Tra l'altro, sottolineiamo che siamo all'interno della legge che riguarda le finalità e le funzioni delle biblioteche pubbliche di Enti locali o di interesse locale. Quindi, è un presidio importantissimo sul nostro territorio che serve proprio a salvaguardare il patrimonio culturale regionale che è custodito nelle biblioteche e anche ad incrementare il materiale bibliografico, eventualmente anche attraverso l'acquisto di materiale e di nuovi testi.
L'obiettivo della legge era arrivare ad una progressiva organizzazione di un sistema regionale unitario ed articolato di biblioteche che fossero proprio dei centri culturali, quindi dei punti di riferimento culturale per il nostro territorio. Per tutti questi punti di vista crediamo che sia necessario sostenere le biblioteche.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un altro dei capitoli che, nella sua infinita magnanimità e nella sua saggezza, il Vicepresidente Reschigna ha voluto accogliere sostanzialmente, un nostro emendamento viene accolto nel maxiemendamento riassuntivo della Giunta. L'emendamento al capitolo 152108, che riguarda i "Contributi per l'avvio e la realizzazione dei sistemi bibliotecari e del sistema archivistico regionale" viene sostanzialmente accolto. C'era stata una riduzione di 124.800 euro solo per l'anno 2019 e viene ripristinato sempre per il 2019 con il nuovo maxiemendamento, per ritornare alla cifra di 1.040.000. Fa piacere quando la Giunta riconosce i nostri emendamenti, e troveranno forse in futuro un modo per far sì che gli emendamenti delle opposizioni vengono accolti anche nei maxi emendamenti di Giunta. Vedremo chi ci sarà nella prossima legislatura.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 111) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

L'emendamento n. 111) chiede uno stanziamento di 84 mila euro per il capitolo 187576 relativo ai contributi ad Enti ed associazioni culturali che operano con continuità nel campo teatrale e con adeguate strutture secondo principi e criteri di professionalità per la realizzazione di iniziative di produzione teatrale e per lo svolgimento di attività, al fine di garantire una copertura costante per il triennio.
Anche in questo caso è una cifra che viene ritagliata appositamente per arrivare a garantire adeguata copertura. Le assegnazioni finali per il 2018 erano pari a 797 mila euro e lo stanziamento iniziale per l'anno 2019 è pari a 616 mila euro e per le successive due annualità 2020-2021, arriviamo ad un importo di 700 mila euro. Anche in questo caso siamo nell'ambito di una norma che sarà inglobata nel Testo unico, anche dal punto di vista dei capitoli previsti per la sua copertura. Nel titolo del capitolo si fa riferimento a criteri molto precisi: parliamo di fondi destinati a soggetti che abbiano certe caratteristiche e che, quindi, operino con continuità nel campo teatrale ed abbiano adeguate strutture.
Non sappiamo ancora quali saranno le modalità attraverso le quali saranno erogati i fondi nel momento in cui s'inizierà a emettere i bandi relativi al nuovo testo unico. È chiaro che il riconoscimento della stabilità delle realtà e della professionalità degli operatori dovrà andare di pari passo con la possibilità data alle nuove realtà che desiderano accedere ai fondi.
Noi speriamo venga prestata grande attenzione a questo aspetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questo è un tema legato nuovamente alla cultura. Parliamo di teatro, di associazioni culturali che operano con continuità nel campo teatrale. Sono le risorse preziose dei nostri territori, sono quegli appassionati (quando si parla di teatro bisogna anche parlare di passione, data l'esiguità delle risorse disponibili ed anche la difficoltà nel riuscire ad accedervi).
Pertanto, è importante avere delle realtà che operano con continuità e con strutture stabili e criteri di professionalità; bisognerebbe tenerne un elenco e cercare di incentivarle, affinché quelle che non sono ancora stabili, ma hanno produzioni di qualità, possano diventare elementi presenti e continui sul nostro territorio.
Sono realtà importanti per l'espressione culturale, per il mantenimento delle rievocazioni storiche, di tradizione ed anche di progetti innovativi e tutto quel potenziale di fermento culturale di cui il nostro tessuto sociale ha bisogno, soprattutto in un periodo in cui, purtroppo, per la carenza di risorse, per il depauperamento dell'informazione pubblica e per la sempre maggiore commercializzazione di quanto riguarda l'offerta culturale e la spettacolarizzazione della stessa, le realtà che operano sui territori e che provano a dare un'offerta teatrale e culturale a volte originale, legata soprattutto alle peculiarità dei territori, e lo fanno in maniera stabile e continuativa nel tempo, sono realtà che vanno preservate e potenziate, prestando anche una grande attenzione a farne sviluppare di nuove.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è un'altra dimostrazione dei piccoli tagli che vengono fatti sugli ambiti un po' più fragili, in particolar modo quello della cultura, che vive ormai da anni un depauperamento molto forte da parte degli Enti tutti, non solo la Regione. Quindi, anche tagli di 84.000 euro, come abbiamo visto in questo caso, sul capitolo 187576, sono importanti.
La collega Frediani diceva correttamente che il 2018 si è chiuso con quasi 800.000 euro; oggi siamo a 700, quindi 100.000 euro in meno (un ottavo). È una riduzione importante di contributi ad enti e associazioni culturali che operano con continuità nel campo teatrale, con strutture adeguate e secondo criteri di professionalità per la realizzazione di iniziative di produzione teatrale e per lo svolgimento di altre attività correlate.
È un taglio di un ottavo su un fondo che non è molto consistente: 800.000 euro non è poco, ma non è neanche tanto se consideriamo la professionalità, le strutture e crediamo nella cultura, come ha dichiarato quest'Amministrazione e questa Giunta.
Spiace constatare la piccola costellazione di tagli: sull'istruzione in parte ripianati (quelli più importanti), quindi i 525.000 delle scuole materne, gli 800.000 degli assegni di studio e gli altri 500.000, ma anche una serie di tagli sulla cultura che, invece, non sono stati minimamente ripianati.
Pertanto, ai posteri l'ardua sentenza: qualcuno potrebbe dire che ad oggi la cultura è forse l'ambito che subisce ulteriori tagli e non vediamo uno sbocco positivo se non durante il dibattito, per poterli ripristinare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 111) chiediamo di implementare di 84.000 euro la competenza del 2019 sul capitolo 187576, al fine di garantire una copertura costante per il triennio 2019-2021. In questo caso, parliamo di fondi per enti e associazioni culturali che operano con continuità nel campo teatrale e con adeguate strutture.
Sul territorio regionale è difficile, per i giovani che vogliono avvicinarsi all'attività teatrale, accedere a corsi di livello medio-alto.
È molto complicato, richiede anche spostamenti di tipo logistico impegnativo, pertanto considero importante per questa Regione supportare i corsi, valorizzare, scegliere dei percorsi che consentano ai nostri giovani di accedere a corsi di tipo teatrale che permettano, magari anche in futuro, di esercitare una professione sicuramente molto interessante, che offre possibilità professionali importanti.
Ad oggi, per esempio, per quanto riguarda il territorio novarese ci sono grosse difficoltà, quindi apportare dei tagli a questo tipo di iniziative è un errore, anzi occorrerebbe fare una selezione di quei corsi che diventano imprescindibili per lo sviluppo di attività culturali di un territorio.
Auspico che quest'Amministrazione abbia un ripensamento su questo fronte.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 112) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
La cifra richiesta attraverso l'emendamento per il 2019 è di 60.000 euro. Siamo sul capitolo 174937, relativo alle imprese che operano in campo teatrale. Abbiamo appena illustrato un emendamento simile e abbiamo rimarcato la necessità di sostenere le realtà che operano in modo professionale in ambito teatrale, ribadendo come secondo noi sia importante continuare a sostenere queste realtà.
Anche nel momento in cui si andranno a modificare le modalità di erogazione dei fondi e magari si individueranno dei nuovi criteri auspichiamo che venga riconosciuta la capacità innovativa di moderne realtà che si affacciano del panorama teatrale della nostra Regione.
In questo caso, noi chiediamo una copertura di 60.000 euro. La cifra è come sempre, cesellata sull'importo che vogliamo raggiungere, in grado di garantire una copertura costante per il triennio 2019-2021. Attualmente le assegnazioni finali per il 2018 sono pari a 410.000 euro e lo stanziamento iniziale per il 2019 è pari a 440.000 euro. Per gli anni 2020 e 2021 ammonta a 500.000 euro, motivo per cui chiediamo che si arrivi a questo arrotondamento (definiamolo così) al fine di garantire un livello di copertura costante di questo capitolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che verte sulla sola annualità 2019 e incrementa - vorrebbe incrementare - il capitolo 1749367 (contributi alle imprese che operano in continuità nel campo teatrale e con adeguate strutture) con 60.000 euro.
Chiaramente si tratta di una cifra quasi simbolica, ma importante per alcune attività che possono rimanere in piedi e continuare a operare grazie a piccoli interventi regionali di sostegno. È importante mantenere questo finanziamento; finanziamento che, nell'assegnazione finale del 2018, ha avuto un plafond iniziale per il 2019 di 440.000 euro, mentre per gli anni 2020 e 2021 gli stanziamenti sono di 500.000 euro. Praticamente quest'emendamento non fa che portare a livello del 2020 e 2021 gli stanziamenti del corrente anno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Sostanzialmente questo è un emendamento complementare del precedente che parla di imprese che operano con continuità nel campo teatrale con adeguate strutture secondo principi e criteri di professionalità per la realizzazione di iniziative di produzione teatrale e anche per le attività di distribuzione.
È evidente quale sia l'importanza di risorse, neanche così enormi, che permettano a realtà anche imprenditoriali di portare avanti tutti quei servizi importantissimi per chi fa teatro sul territorio, proprio per tutte quelle strutture (perché qui parliamo di operazioni con continuità e con adeguate strutture) che hanno bisogno, anche perché oggi l'attività teatrale spesso si avvale - grazie al cielo - della modernità dell'innovazione tecnica, della multimedialità, della capacità di usare il suono e l'immagine in modo innovativo ad arricchimento della capacità teatrale degli attori.
Io ho avuto modo di seguire parecchie iniziative teatrali sul territorio che coniugavano un'attività teatrale tipica, magari anche di rievocazione storica, a modalità di presentazione con audio e video proiettate ad esempio su aree monumentali, oppure con effetti di luce e di suoni che coinvolgessero maggiormente il pubblico e lo facessero sentire più addentro all'opera interpretata.
Quindi è interessante che queste cose si riescano a fare anche con risorse non particolarmente significative, ma comunque disponibili con continuità, perché parliamo di un'attività continua, che deve avere continuità, anche perché la cultura, il teatro e la professionalità non si improvvisano, ma sono il frutto di un impegno costante e di un'evoluzione continua.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 112) chiediamo di aumentare la competenza del 2019 di 60.000 euro di risorse per il capitolo 174937 (contributi alle imprese che operano con continuità nel campo teatrale con adeguate strutture secondo principi e criteri di professionalità per la realizzazione di iniziative di produzione teatrale per lo svolgimento di attività di distribuzione).
In questo modo riusciamo anche per il 2019 ad arrivare a una cifra finale di 410.000 euro, mentre per gli anni 2020 e 2021 sono stati messi in bilancio previsionale 500.000 euro. Lo riteniamo un emendamento necessario sappiamo che questo tipo di iniziative teatrali sono in sofferenza sul territorio regionale, per cui è importante sostenere questo tipo di iniziative culturali e dare la possibilità ai giovani e ai meno giovani che vogliono intraprendere questo percorso di poter accedere e arrivare a contatto con un'attività teatrale diffusa sul territorio.
Attualmente sul territorio, in particolar modo nelle province fuori dal capoluogo regionale, dove le iniziative culturali e teatrali sono molteplici, vi sono delle grosse difficoltà di accesso che impongono ai giovani, presi dall'entusiasmo e dalla voglia di intraprendere questo tipo di attività, e alle loro famiglie dei grossi sacrifici per accedere a questo tipo di iniziative.
Tagliare su questi fronti credo voglia mette in difficoltà le associazioni culturali che operano sul territorio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento, come dice la Consigliera Frediani, è sempre riguardante una serie di imprese, tra l'altro erano associazioni, se non ricordo male, che operano, comunque, con continuità nel campo teatrale con adeguate strutture ecc. ecc. Un taglio che si somma a quello precedente (80 mila euro, se non ricordo male), questo è di 60 mila, quindi siamo ad un taglio, rispetto al 2018, di 140 mila euro. Volevo capire il perché visto che nel 2020 e nel 2021 poi si arriva a 500 mila euro. In realtà già nel 2018 c'era un decremento della spesa storica, ma c'è un trend in crescita nel 2020-2021.
Vorremmo capire se, per valutare e superare l'ammanco che c'è su un altro capitolo che abbiamo citato prima, riusciamo ad intervenire anche su questo capitolo e permettere, quindi, un finanziamento complessivo che ripristina almeno la spesa storica del 2018. Dobbiamo intenderci se riteniamo importante la produzione professionale, ripeto professionale, con continuità nel campo teatrale. Se, ovviamente, non riteniamo opportuno o riteniamo opportuno che si riescano a ridurre gli importi di 100 mila euro sull'altro capitolo e 60 su questo, possiamo anche decidere di non intervenire.
Ripeto, mi sembra che sulla cultura manchi un po' di afflato politico per cercare di intervenire ed evitare dei tagli che, pur piccoli nelle cifre, diventano importanti per le ricadute economiche produttive e lavorative. Parliamo spesso di lavoro e occupazione, ma poi la cultura sembra un mondo alieno, sembra che le persone non lavorino, non abbiano una loro retribuzione, un loro reddito lavorando con continuità e professionalità nell'ambito teatrale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 113) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Siamo su un altro tema che è stato recentemente affrontato in quest'Aula e che è stato oggetto di una riforma normativa.
Se non sbaglio, un paio di settimane fa, abbiamo approvato una nuova legge sulle politiche giovanili e questo capitolo fa ancora riferimento alla legge n.16 del 1995, che è la precedente legge in tema di politiche giovanili. Chiediamo un aumento delle risorse disponibili sul capitolo 146624 sempre premettendo che, ovviamente, non possiamo mettere risorse direttamente sul capitolo, ma ragioniamo per missioni e programmi.
Tuttavia, giusto per sottolineare l'importanza del tema, l'importo richiesto è di 42 mila euro e parliamo di contributi ad enti locali associazioni e cooperative giovanili per la realizzazione di interventi a favore dei giovani.
Cerchiamo, quindi, con questa nostra proposta, di garantire una copertura costante per il triennio 2019-2021. Nel 2018 le assegnazioni finali sono pari a 200 mila euro, per il 2019 e 2021 si parla rispettivamente, di 308 mila e di 350 mila. L'impegno sulle politiche giovanili, dimostrato anche in Aula con l'approvazione di questa nuova legge, deve trovare poi anche una applicazione concreta che avviene attraverso l'assegnazione di risorse adeguate. In particolare, nella discussione dell'ultima legge approvata a prima firma dall'Assessora Cerutti, noi abbiamo chiesto di sostenere gli accordi all'interno dei Comuni e degli Enti locali, per far sì che si possano trovare degli spazi per i giovani. Spazi che, molto spesso, mancano e che potrebbero consentire di contrastare e, soprattutto, prevenire il disagio giovanile che è un fenomeno, purtroppo, sempre più diffuso. Anzi, un fenomeno che sta tornando prepotentemente all'onore delle cronache e che riguarda anche piccole comunità.
Durante l'illustrazione della legge in Aula, qualche settimana fa, ho fatto riferimento ad un fenomeno che si è verificato nel mio Comune dove alcuni giovani annoiati hanno sfasciato le bacheche dell'ANPI e si sono divertiti - tra l'altro a favor di telecamera, quindi in modo talmente incosciente e stupido - a sfasciare altre vetrine e, addirittura, a danneggiare delle auto. Un fenomeno del disagio giovanile che, molto spesso, deriva dalla noia e dall'incapacità di offrire delle alternative.
Un fenomeno che un ente pubblico deve essere in prima linea nel contrastare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Anche questo è un altro emendamento del Movimento 5 Stelle che viene accolto nel maxiemendamento della Giunta e lo prendiamo come un fatto positivo.
Chiedevamo 42 mila euro e 42 mila euro c'erano nel maxiemendamento: una delle tante vittorie. Sono già sei gli emendamenti della Consigliera Frediani approvati, quindi devo dire che il buon lavoro porta a dei frutti alle volte, anche se non sempre. In questo caso possiamo dire che sono positivi i contributi agli Enti locali, Associazioni, cooperative giovanili per realizzazione di interventi a favore dei giovani, ancorché c'è una nuova legge che deve essere istruita nelle pratiche dell'analisi del bilancio, su cui ci sono anche dei fondi in più e viene ripristinato questo capitolo.
Il nostro emendamento sarà contenuto nel maxiemendamento della Giunta non verrà approvato singolarmente ma noi lo manteniamo comunque perch ritirarlo ci sembrerebbe non voler riconosce il lavoro svolto e noi vogliamo, invece che, venga riconosciuto. L'emendamento, ripeto, verrà bocciato, ma verrà accolto poi nel maxiemendamento complessivo.
Ci spiace che non potremo dare, per evidenti motivi, un voto favorevole a tutto il maxiemendamento. Ci piacerebbe - mi rivolgo gli uffici del Consiglio regionale - ma penso sia difficile - potere esprimere un voto separato, capitolo per capitolo (vedo che scuote la testa, so che non è possibile), ma questo ci permetterebbe di esprimere un voto favorevole su alcuni capitoli su cui abbiamo presentato degli emendamenti identitari, e magari di votare "no" nel complessivo.
So che non è fattibile, però l'intento è questo e l'abbiamo già in parte annunciato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 114) presentato da Frediani, Bono, Bertola, Campo Andrissi, Mighetti e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani, per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Si tratta, anche in questo caso, di una proposta emendativa che cerca di ristabilire un'adeguata copertura sul capitolo 128095, relativo alle spese per la promozione e la realizzazione di attività culturali.
Siamo nell'ambito della legge n. 58/1978, in particolare relativamente agli articoli 4 e 7. Anche questa sarà una di quelle voci di bilancio che verranno poi ricomprese all'interno del nuovo fondo che verrà istituito non a partire da quest'anno, ma a partire dal prossimo anno, in corrispondenza della piena realizzazione del cosiddetto "Testo Unico della cultura".
In questo caso, lo stanziamento di risorse cerca di garantire più che altro una copertura costante per tutto il triennio 2019-2021. Le assegnazioni finali del 2018 corrispondevano a 134.984,15 euro. Per l'anno 2019 lo stanziamento iniziale corrisponde a 242.880 euro, mentre per il 2020 e 2021 a 276.000 euro. Dunque, questa differenza di 33.120 euro porterebbe anche lo stanziamento per il 2019 al livello di quello del 2020 e 2021, sempre nell'ottica di non effettuare dei tagli sulla cultura ma cercare di mantenere sempre lo stesso livello di finanziamento, con l'obiettivo di accrescere le risorse su questo importante settore che pu essere veramente un motore di sviluppo e di crescita per la nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Di nuovo, siamo a chiedere il ripristino di capacità di spesa degli anni precedenti, che, come abbiamo già avuto modo di dire più volte, non è che fosse ai massimi storici, ma in questo caso ha visto un'ulteriore riduzione, anche se non di cifre estremamente significative. In ogni caso si è trattato pur sempre di una riduzione.
Quando parliamo di promozione e realizzazione di attività culturali facciamo già riferimento, comunque, ad un'area poco sussidiata, su cui tutto sommato, non ci aspettavamo che si intervenisse in questo modo proprio perché era stata oggetto di un intervento di riordino normativo. Ma laddove si riforma, si cambia; conseguentemente, si pensa anche che ci si investa sopra.
Ciò che chiediamo con quest'emendamento, come abbiamo già fatto per i precedenti, sempre in tema di cultura, è che questa transizione non comporti rischi di estinzione, tanto per fare una rima.
Nell'ambito di un cambiamento della programmazione generale di un contesto normativo che ha riassorbito, ovviamente, le vecchie norme (quindi non è che si sono perse le finalità e i motivi ispiratori delle norme che sono state abrogate), comunque si vede un'innovazione normativa e il trasferimento ad una diversa struttura di programmazione. Qualche dubbio su come questo verrà fatto l'avevamo già espresso, sebbene avessimo partecipato positivamente ai lavori sul Testo Unico.
Quello che ci aspettiamo, però, è che non vengano meno le già esigue risorse per quello che è l'ambito culturale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo per il 2019 un incremento di competenze di 33.120 euro per il capitolo 128095, relativo alle spese per la promozione e la realizzazione di attività culturali.
Effettivamente, siamo preoccupati che col nuovo Testo Unico della cultura, come diceva prima il collega Campo, si perdano un po' le risorse sui diversi capitoli e si vada verso un fondo unico che faccia perdere un po' le tracce.
Per questo motivo, ci stiamo portando avanti, e solo per l'anno 2019 chiediamo degli adeguamenti che in parte, come diceva il Presidente Bono sono stati già riconosciuti.
Crediamo che nell'ambito culturale sia fondamentale garantire dei finanziamenti, per i ritorni importantissimi per tutte le fasce di età e per tutti i cittadini piemontesi. Noi riteniamo che il settore vada sostenuto da parte della Regione con risorse pubbliche.
Per quanto concerne il taglio previsto, si passa da uno stanziamento iniziale per il 2019 di 242.000 euro a 276.000 euro nel 2020 e 2021. Per questo motivo, chiediamo un incremento di 33.120 euro per il 2019, perch vi è stata una riduzione di copertura di competenza non giustificata rispetto agli anni successivi, con una conseguente diminuzione delle attività culturali.
Noi crediamo che anche in questo anno di transizione verso il Testo Unico il fondo cultura non debba in qualche modo subire riduzioni. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come diceva correttamente il collega Andrissi, che ho ascoltato con grande attenzione, , ci sono alcuni capitoli nell'ambito della cultura che sono stati ripristinati, come ad esempio quello che abbiamo visto prima sulle cooperative giovanili, associazioni o comunque interventi sui giovani; altri, invece, come questo, hanno subito un taglio di 33.120 euro (molto preciso, al singolo euro) e non hanno visto un ripristino nel maxi emendamento.
Stiamo andando a sommare importi da 30.000, 60.000, 80.000 o 100.000 euro, che iniziano a costituire, in negativo, un tesoretto cospicuo.
Noi, quindi, ci rivolgiamo con forza all'Aula, che è molto attenta sul tema, e anche agli Assessori che sono rimasti, stoici, ai loro banchi l'Assessore Ferrero e l'Assessore Ferrari. Penso che il Vicepresidente Reschigna si sia allontanato per motivi impellenti e fisiologici: ma noi ovviamente, terminato questo mio intervento lo attendiamo perché, senza nulla togliere alle competenze, nei loro ambiti, degli Assessori presenti chi ha i cordoni della borsa, purtroppo per voi. Ecco, sta rientrando).



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

Stavo producendo quasi una difesa del Vicepresidente Reschigna; quasi delle sue competenze, nel senso di deleghe.



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

Termino, perché i due minuti sono passati, dicendo che il Vicepresidente sa che sulla cultura, da qui a martedì, se riuscissimo a trovare "qualcosina", potremo fare un buon servizio anche per questo bilancio previsionale alla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La conclusione mi sembra interessante.
Non essendoci altri interventi, passiamo alla missione 06.
Emendamento rubricato n. 21) presentato da Graglia, Bona, Rossi L.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, che presentiamo tutti gli anni, chiediamo la cifra di un milione di euro (magari è anche eccessiva) per l'acquisto di defibrillatori per Associazioni sportive.



(Commenti fuori microfono)



GRAGLIA Franco

Sarebbero contente tutte le Associazioni sportive, ma anche meno potrebbe bastare.
E' una richiesta che arriva dalle associazioni sportive e che va a favore della salute.
Ogni anno ci proviamo, diciamo con scarsi risultati.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 34) presentato da Graglia, Bona, Rossi L.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Questo è l'emendamento che più mi sta, non dico a cuore, ma tra i più importanti; chiediamo 100 mila euro per i prossimi anni sul fondo per i danni causati da predatori al patrimonio zootecnico, con particolare riferimento alla sempre più diffusa notizia di cronaca degli attacchi rivolti ad animali domestici e di avvicinamento graduale alle aree urbane e all'uomo (mi riferisco al lupo).
Sarebbe molto importante utilizzare questi soldi per monitorare la presenza del lupo nella nostra regione.
Vi ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n.185) presentato da Vignale, Tronzano, Flutteri.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento 185) nasce dall'esigenza che, stanziando due milioni di euro sul triennio (quindi sei milioni di euro complessivi), la nostra Regione possa indire un bando sull'impiantistica sportiva, per la quale da tempo, purtroppo, non viene fatto nulla, magari limitando a interventi manutentivi o di media entità. Lo dico perché, in altre occasioni, il numero di interventi con poche risorse economiche, un numero poco significativo molto ridotto, copriva l'intera esigenza.
Avevo avuto modo di vedere, rispetto all'impiantistica outdoor, che dando un taglio di alcune decine di migliaia eravamo riusciti a soddisfare un numero significativo di interventi.
E' ciò che manca in molti dei nostri impianti: in alcuni casi necessitano di interventi manutentivi di media entità; in altri casi, di interventi di potenziamento dell'impiantistica.
Non parliamo di centinaia di migliaia di euro: si tratta di coprire una struttura scoperta con un pallone o di rifare un campo: tutti quei piccoli e medi interventi che, interpellando le Associazioni sportive, più volte vengono richiesti.
Certo, vi sarebbe anche la necessità in alcuni casi (e potrei fare degli esempi) di prevedere anche risorse per la realizzazione di impianti importanti, ma evidentemente direbbe la logica (poi a volte il bilancio dice cose diverse), che non è il momento per quel tipo di investimento.
Noi, invece, crediamo che questo lo sia, perché riteniamo che sia uno dei temi maggiormente trascurati da quest'Amministrazione che relativamente allo sport, ha investito un po' di risorse sui grandi appuntamenti; non tutti, ma ha dimenticato tutta quella che era, per esempio, un interessante aspetto del supporto a tutte le giovanili di attività importanti, quella che era l'eccellenza sportiva.
Da questo punto di vista crediamo che, su questo settore, cioè le politiche di promozione allo sport, ci sarebbe molto da fare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 28) presentato da Graglia, Bona.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 22) presentato da Graglia, Bona, Rossi L.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Presidente, prima ho commesso un errore: ho illustrato il n. 34) e invece era il n. 28), che voglio illustrare perché me lo sollecita anche il Presidente della Federazione di pallapugno e tamburello, l'on. Enrico Costa.
Anche qui ogni anno chiediamo un piccolo contributo di 40 mila euro a favore degli Enti di promozione sportiva e delle associazioni sportive per la valorizzazione, promozione e sostegno degli sport della palla a pugno e del tamburello. Quindi, tengo a chiedere scusa per l'errore.
Con l'emendamento n. 22, invece, chiediamo un milione e mezzo; ma qui ci sta, perché si tratta del "Fondo regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive", relativo alla legge n. 93 e alla successiva legge n. 18. Ha lo scopo di attivare nuove misure per assegnare contributi agli Enti locali e alle associazioni sportive per la realizzazione e messa a norma ed adeguamento degli impianti sportivi, oltre all'eventuale scorrimento di graduatorie già approvate, di cui ai bandi già attivati nel 2018. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 115) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti. .



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Su questo se volete rifare la palestra a Bussoleno ben venga, nel senso che chiediamo uno stanziamento di 1 milione per il 2019-2020-2021 destinato al capitolo 293652, che è relativo al potenziamento e alla qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive. Quindi, facciamo riferimento alla legge n. 93/95 e alla successiva legge n. 18/2000 e chiediamo di arrivare ad un livello adeguato, perché le assegnazioni finali del 2018 erano pari a 2.954.636,90 euro, mentre lo stanziamento iniziale per gli anni 2019-2020-2021 ci risultano essere pari a 1.480.000 euro.
Questo Consiglio regionale, soprattutto per impulso del nostro ex Presidente del Consiglio che tutti rimpiangiamo - anche perché adesso sta presentando delle proposte e preferivamo quando parlava di sport almeno era più coerente - da subito ha manifestato la sua attenzione verso l'attività sportiva, tant'è che sono stati istituiti gli Stati Generali dello Sport. È in discussione anche una proposta di legge del collega Bono legata allo svolgimento di attività fisica, vista anche come una cura e una terapia quindi un qualcosa che può consentire di diminuire i costi della sanità. Lo sport è un qualcosa che può portare benefici dal punto di vista della salute e anche delle politiche giovanili. Infatti, attraverso lo sport si possono anche educare i giovani. Sappiamo che non hai mai provato questa ebbrezza, però è così. Lo sport è importante ed è importante garantire che si possa svolgere all'interno di strutture adeguate, cosa che purtroppo sul nostro territorio non è sempre garantita.
Abbiamo delle strutture che sono spesso fatiscenti. I grossi investimenti si fanno soltanto sui grandi impianti, magari quando la squadra locale è promossa in una categoria superiore e quindi ha necessità di avere un impianto sportivo adeguato oppure quando magari gli sponsor sono più interessati e quindi investono di tasca propria. Però dobbiamo cercare di garantire adeguate strutture a tutti i livelli, perché nel momento in cui i nostri ragazzi si avvicinano allo sport, hanno diritto di praticarlo in sicurezza e in strutture adeguate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questo è un tema molto importante, perché a livello regionale viviamo una situazione di impianti sportivi obsoleti, che richiedono manutenzione e che spesso non possono ospitare manifestazioni di tipo provinciale o anche regionale, perché le attrezzature non sono più funzionanti. Occorrerebbe, a mio parere, fare un monitoraggio delle attrezzature sportive regionali fare una pianificazione e valutare gli interventi, dando delle priorità a livello regionale.
Mi spiace che in Aula non sia presente l'Assessore Ferraris, però se domani sarà in Aula gli rivolgeremo questa richiesta, anche perché poi gli Enti locali, senza alcun coordinamento da parte di un Ente superiore come quello regionale, fanno delle iniziative estemporanee di realizzazione di palazzetti faraonici, che diventano delle cattedrali nel deserto e che, 2-3 anni dopo la fiammata della Società che ha avuto quel momento di successo rimangono lì e spesso l'Assessore Reschigna poi si trova a dover coprire come è successo negli anni passati, la realizzazione di opere di tipo sportivo che effettivamente non hanno un gran senso. Penso a Gravellona Toce.
Secondo me, ma penso secondo tutti i Consiglieri, un'azione di buonsenso a livello regionale sarebbe necessaria, facendo delle valutazioni magari anche insieme al CONI - perché il CONI dà dei mutui a tasso zero per la realizzazione di opere sportive - in accordo con l'ANCI. Bisognerebbe trovare un accordo con il CONI, fare una pianificazione a livello regionale e, territorio per territorio, valutare quali sono le necessità.
So che questa legislatura sta finendo, ma se non prendiamo in mano queste realtà saremo veramente in mano ad iniziative estemporanee, magari anche con finanziamenti di partenariato pubblico-privato a tassi astronomici, perché i Comuni vogliono evitare un indebitamento ed ovviamente si buttano su quella scorciatoia, che amplifica poi i problemi perché il canone diventa un cappio al collo che li va a strozzare. Pertanto credo che su questo fronte dobbiamo fare un grosso sforzo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Questi fondi in questi anni sono veramente necessari, perché tutta l'impiantistica sportiva deriva anche da un preciso momento storico.
Infatti, fra gli anni '70 e gli anni '80 quasi tutti i Comuni si sono dotati di impianti sportivi, il che coincide con un momento di grande sviluppo della pratica sportiva a livello giovanile. Oggi questi impianti sportivi segnano il tempo e segnano tutti i gap di edifici che hanno ormai più di 40 anni.
Inoltre c'è tutto un discorso relativo a diversi fattori: dall'adeguamento sismico all'adeguamento energetico, all'adeguamento degli stessi per il superamento delle barriere architettoniche. Perché va da s che oggi un impianto sportivo deve essere accessibile e fruibile anche dai disabili, favorendo la loro integrazione nella pratica sportiva.
Gli impianti esistenti, oltre ad essere vecchi e con varie problematiche di tipo strutturale, non sono stati concepiti per la fruizione da parte dei portatori di handicap. Questo dovrebbe essere un punto fermo per i futuri bandi e i futuri interventi che faremo sul territorio piemontese, dando una mano ai Comuni piemontesi per intervenire sulle strutture sportive esistenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questo è nuovamente un emendamento che mira al ripristino di fondi: parliamo del potenziamento e della qualificazione di impianti e attrezzature sportive.
Il problema è che le nostre strutture sportive sono vecchie e hanno bisogno di rinnovamento e novità. Non esiste solo il rinnovamento per i grandi eventi sportivi: i campi sportivi che dovrebbero essere dedicati alla pratica amatoriale, alla possibilità di favorire la pratica sportiva per i giovani, la prova di nuovi sport e nuove discipline anche olimpiche (faccio sempre l'esempio del triathlon), dovrebbero essere incentivati poiché lo sport è stato ed è ancora uno degli elementi di vanto del nostro Paese, anche a livello internazionale. Nonostante l'impoverimento dei vivai giovanili, riusciamo a non perdere troppi gradini nelle competizioni internazionali anche non professionali.
È evidente, però, come la carenza di strutture moderne e adeguate sia d'intralcio; è evidente come renda più difficile la partecipazione e, in particolare, l'avviamento allo sport dei giovani. Questo ricade anche come onere sulle famiglie. È un po' il caso di tanti servizi pubblici: come per la scuola, anche per le attrezzature sportive sempre più spesso spetta alle famiglie fornire anche gli elementi strutturali per la pratica sportiva cosa che non accadeva venti o trent'anni fa.
Ovviamente, il mondo è cambiato profondamente, ma in una società attenta, gli enti pubblici e le Amministrazioni che guardano ai fondamentali dovrebbero garantire almeno la continuità della capacità d'investimento su questi temi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mentre ci avviciniamo rapidamente alle ore 19, entriamo nella Missione 06 - la Missione dello sport - Programma 0601.
Cosa dire più di quanto hanno già detto i colleghi? È un emendamento molto importante, perché si tratta del fondo regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive al fine di garantire maggiori interventi e mantenere risorse non calanti rispetto agli anni precedenti.
Se siamo d'accordo che lo sport - come ha detto la collega Frediani - è uno strumento fondamentale di salute, socialità ed educazione, e quindi creazione anche di una comunità coesa e forte sul territorio, dobbiamo ritenere che gli investimenti debbano essere fatti su questo ambito.
Questo fondo ha visto, nell'ultimo anno, una riduzione, un dimezzamento: passiamo da 3.000.000 (arrotondo) a 1.500.000 nel triennio 2019-2020-2021. Non è che si possono fare o si può voler fare solo grandi eventi (continuo a dirlo): occorre una logica di continuum, di continuità amministrativa, investendo tutti gli anni delle risorse costanti sul territorio che portino a un miglioramento generale e diffuso delle attrezzature e degli impianti sportivi. Diversamente, aspettiamo sempre il grande evento calato dall'alto, con centinaia di milioni di euro dal Governo, che magari non li ha da stanziare, o da sponsor privati e poi le piccole realtà (le palestre delle scuole, le piccole realtà locali) cadono a pezzi e non riusciamo a far crescere neanche i grandi sportivi e i grandi professionisti del futuro.
Ritengo che su questo occorra intervenire, pertanto oltre al tema della cultura che abbiamo visto prima, anche lo sport è uno dei temi su cui andare a provare a trovare delle risorse da qui a martedì.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 187) presentato da Vignale, Bona, Rossi L.,Tronzani, Fluttero.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 188) presentato da Vignale, Bona, Rossi L.,Tronzani, Fluttero..



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questi emendamenti, in particolar modo il n. 187) e il n. 188) sono finalizzati a garantire, tanto per le ATL - per la promozione turistica relativamente all'emendamento 187) - quanto per l'Agenzia regionale risorse finalizzate alla promozione e - come prevede l'emendamento n. 188) la commercializzazione del prodotto turistico.
Perché questo aumento? Perché c'è stata una riduzione rispetto alle risorse previste nell'assestamento per quest'anno. Soprattutto, noi crediamo che, in una situazione come quella attuale, in cui anche questa Giunta ha potuto vantare successi e risultati che indubitabilmente da molti anni la nostra Regione - anche in controtendenza rispetto ad altre regioni italiane - ha avuto sulla crescita del prodotto turistico, non può in qualche modo fermarsi rispetto a questo tema. Ciò per una serie di motivi e la battuta più semplice da fare è: immaginiamo che la Borgogna investa più di noi in termini di promozione e valorizzazione territoriale.
In realtà, per un aspetto più profondo, noi crediamo che la valorizzazione e la commercializzazione del prodotto turistico passi sempre di più all'interno di una strategia che non è soltanto quella dell'Assessore al turismo, ma indubitabilmente non può non essere quella dell'Assessore all'agricoltura e di quella dell'Assessore allo sport, cioè di tutte quelle eccellenze che fanno della nostra regione una delle poche a mettere insieme almeno tre fondamentali aspetti.
Infatti abbiamo un patrimonio ambientale unico (stiamo illustrando due emendamenti, Presidente), in quanto siamo non solo nell'area delle Alpi, ma siamo la regione delle Alpi che ha più chilometri di Alpi e più infrastrutture montane. Siamo anche la regione che ha un'enogastronomia quasi senza pari e soprattutto siamo l'unica regione dell'Arco alpino e della Pianura padana che a questi due grandi aspetti sa unire anche una valenza culturale enorme. Se guardiamo regioni a noi concorrenti, quasi nessuna sa mettere insieme una valenza naturalistico-ambientale o paesaggistica pari a quella enogastronomica e culturale, cioè in nessuna regione d'Italia, perlomeno dell'Arco alpino, è così semplice raggiungere nell'arco di poche decine di minuti, dalle Alpi o da una zona appenninica o da una zona collinare, la Basilica di Oropa, Venaria, la Reggia di Venaria o la Palazzina di Stupinigi, piuttosto che i Castelli canavesani o le Regge sabaude.
Allora questo elemento va inevitabilmente messo insieme, promosso e commercializzato, perché abbiamo visto come, anche in termini di crescita economica e di ritorno all'utilizzo per esempio di terreni agricoli, questi aspetti si fondano l'uno con l'altro. Ciò che ci pare essere mancato in questi anni - lo vedremo quando arriveremo al tema della neve, non soltanto per l'aspetto dei 3 milioni, ma per un progetto più generale - è saper combinare in una logica di governo e dell'attrazione turistica settori differenti in un progetto unitario.



PRESIDENTE

Bene, il Consiglio finisce qui.
Buonasera a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.58)



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