Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.39 del 23/12/14 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



(I lavori iniziano alle ore 14.33 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Boschi e foreste - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 244 presentata dal Consigliere Bertola, inerente a "Nuova agenzia forestale del Piemonte. Quale futuro per l'IPLA"

Argomento: Boschi e foreste - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 240 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Risorse per salvare i posti di lavoro dei dipendenti IPLA"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
244, presentata dal Consigliere Bertola, che la illustra.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come ha anticipato lei, l'interrogazione riguarda il futuro dell'IPLA.
La legge regionale n. 12/1979 ha autorizzato la costituzione dell'Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente, IPLA SpA. In particolare, l'articolo 1 impegna l'istituto ad operare ai fini dell'interesse regionale.
L'articolo 3 della citata legge evidenzia il carattere di strumentalità rispetto ai fini di interesse regionale: l'IPLA è un ente strumentale della Regione.
Con la DGR n. 49-7366 del 2007 e con la DCR n. 190-27730 del 2008 è stata introdotta una revisione organica dello statuto sociale di IPLA al fine di meglio svolgere il ruolo di strumentalità verso gli interessi regionali, in conformità con l'evoluzione del quadro normativo in materia e con il consolidarsi dei principi giurisprudenziali in tema di "in house providing".
Il socio principale dell'IPLA, la Regione Piemonte, insieme ad altri enti pubblici, indicano il numero dei membri del Consiglio di Amministrazione in cinque, di cui quattro nominati dalla Regione Piemonte.
A luglio di quest'anno è stata apportata una modifica che prevedeva l'eliminazione di questi quattro componenti e l'introduzione di un Amministratore unico, che poi è stato identificato nella persona di Igor Boni.
Quest'autunno si è appreso che gli operai forestali e l'IPLA facevano parte di un unico progetto per lavorare in modo sinergico in una nuova struttura. Attualmente, le squadre degli operai forestali sono costituite da circa 500 persone, che hanno un contratto di diritto privato, ma dipendono direttamente dalla Regione. Il 60% di loro ha un contratto a tempo indeterminato, mentre il restante 40% lavora in modo stagionale, con contratto a tempo determinato.
Lo scorso anno, in occasione del bilancio di previsione, un emendamento dell'allora Capogruppo del PD, Reschigna, ma votato anche dalla minoranza (compreso il Movimento 5 Stelle), destinava un milione di euro per attività progettuali di IPLA. Successivamente, con delibera del 7 aprile 2014 tale milione veniva suddiviso in due porzioni. L'ultima parte, ammontante a 500.000 euro, ha subito una decurtazione di 150.000 euro in sede di bilancio di assestamento. I restanti 350.000 ad oggi non sono ancora convertiti in progettualità.
Una delle attività di IPLA è mirata alla lotta alle zanzare in ambito urbano: anche per il 2015 verrà impiegato circa 1 milione e mezzo di euro per tale finalità.
Ad ottobre siamo venuti a sapere che c'era l'intenzione, da parte della Giunta, di costituire un'Agenzia forestale del Piemonte, che, sfruttando le competenze di circa 500 operai forestali - cito le parole dell'Assessore e della controllata IPLA, abbia il compito di valorizzare le risorse economiche dei boschi, arrivando a coprire il 15-20% dei costi. L'Assessore ribadiva che la costituzione di un'Agenzia forestale dovrà valorizzare le risorse dei boschi.
Per tutti questi motivi, chiediamo all'Assessore a che punto sia la Giunta sul progetto per la costruzione di un'Agenzia per le foreste del territorio, che dovrebbe ricomprendere le professionalità presenti all'IPLA. Ovviamente, si chiede anche quale sarà il futuro per i lavoratori dell'IPLA. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 240.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Poiché le premesse sono le stesse rappresentate dal Consigliere Bertola, non mi ripeterò.
Ho avuto l'onore di conoscere l'IPLA in questi anni, anche come amministratore della città di Torino, non solo quando si parla di lotta alle zanzare, di potere calorifero dei rifiuti o delle malattie delle piante. L'IPLA è conosciuto per la sua alta professionalità, per essere stato, prima di tutto, un'istituzione diversa da quelle che abbiamo conosciuto, forse anche più protetto e tutelato, essendo una Spa, con le contraddizioni cui abbiamo assistito dal 2006. Credo che se non fossero state vietate le committenze, probabilmente non ci sarebbero stati così tanti problemi, così come se le istituzioni avessero trovato le risorse adeguate, evitando anche inutili esternalizzazioni. Penso ad una vicenda che ho visto poco tempo fa: il potere calorifero dei rifiuti potrebbe essere utilissimo a tantissime aziende pubbliche. Ma non sto qui a dilungarmi.
Anche per noi l'urgenza è una e una sola: occorre chiarire l'intendimento della Giunta in merito alla possibilità di addivenire ad un'agenzia delle foreste del territorio regionale, e quindi non solo assorbire gli attuali dipendenti dell'IPLA, ma anche le guardie forestali addivenendo ad un istituto nuovo.
Una nostra grave preoccupazione riguarda anche i tempi, pertanto, con questo question time, chiediamo qual è l'intendimento della Giunta, ma soprattutto cosa si vuole fare nel periodo che ci separerà dal possibile disegno di legge o dall'attuazione di questa nuova agenzia. Se non si troveranno le risorse adeguate, si rischia di far fare altri mesi di cassa integrazione deprecabili, vista anche la storia dell'ultimo anno e mezzo.
Quei lavoratori non meritano di trovarsi nuovamente in questo limbo ed è per questo - cari Assessori (sono tutti presenti quelli che possono fare qualcosa in tempi rapidi) - che, insieme ad altri Capigruppo di maggioranza, proponiamo di aggiungere un articolo al 22 (l'articolo 23) come possibile impegno formale. L'articolo 23 si potrebbe definire: "Integrazione delle funzioni dell'azienda IPLA, dei suoi impiegati e degli operai forestali della Regione Piemonte, nella costituenda Agenzia Foreste e Territorio". Tale articolo, soprattutto al comma 3, dovrebbe stabilire che "la Giunta regionale provvede altresì ad elaborare la proposta necessaria alla riunificazione delle strutture, entro giugno 2015".
Ovviamente, se non fosse possibile addivenire già in giornata alla risoluzione, noi siamo per mantenere questo emendamento, anche per assumerci un impegno vero, ma la cosa che più ci preme è sapere se la Giunta ha già un intendimento, cioè se vuole deliberare entro fine anno e soprattutto se l'Assessore Reschigna ha trovato le risorse necessarie per far sì che, da gennaio (noi diciamo come tempo massimo giugno), questi lavoratori possano entrare nello stato di cassa integrazione. Non credo ce ne sia bisogno e ritengo che, se abbiamo un intendimento, debba essere perseguito senza ulteriori induci. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Santis per la risposta congiunta alle interrogazioni n. 140 e 144.
DE SANTIS Giuseppina, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale Grazie, Presidente, e grazie, Consiglieri.
Riassumo brevemente i passaggi della vicenda IPLA, com'è stata affrontata da questa Giunta.
Il Consigliere Bertola ricordava che si è decisa la nomina di un amministratore unico, non soltanto al fine di ridurre i costi del CdA, ma proprio con un mandato specifico, che era quello di operare - ove possibile una riduzione dei costi ed una maggiore efficienza della gestione, ma soprattutto, e fondamentalmente, ridefinire la funzione di IPLA, provando a scrivere un nuovo piano industriale (adesso si usa dire così), un progetto che riguardasse IPLA e l'integrazione di IPLA con il servizio forestale della Regione.
Tutto questo percorso doveva concludersi idealmente con l'approvazione del bilancio 2014, quindi nella primavera 2015.
L'amministratore Igor Boni ha assolutamente svolto il compito che gli era stato affidato, nel senso che i conti di IPLA, nel 2014, chiuderanno in pareggio, sono stati riallacciati una serie di rapporti ed è stata attivata qualche nuova collaborazione. Pare siano in fase di avvio alcuni progetti ulteriori con il Comune di Torino, pertanto, anche dal punto di vista della gestione ordinaria della società, l'amministratore ha svolto il suo compito in maniera assolutamente efficace.
Riguardo, invece, alle ipotesi di lungo periodo, è stato condotto un approfondimento sulla possibile integrazione fra IPLA e il servizio forestale della Regione, approfondimento che ha riguardato l'attività che dovrebbe svolgere questo nuovo soggetto, i costi e, in particolare l'ipotesi che, tramite una soluzione di questo genere, si possano realizzare complessivamente delle efficienze dovute alla razionalizzazione del lavoro di entrambi i soggetti. Dall'altro lato, l'approfondimento ha riguardato i passaggi di tipo giuridico-formale (normativo, insomma) necessari, nonché due o tre opzioni che hanno vantaggi e svantaggi attraverso le quali si può arrivare a questo risultato.
Ieri, la Giunta ha preso atto di questo lavoro e ha deciso di andare avanti, perché, a questo punto, l'iniziativa passa da IPLA direttamente alla Giunta, che dovrà costruire questo percorso, e - naturalmente - al Consiglio, per quanto di sua competenza.
Nel frattempo, fra la chiusura e l'assestamento del bilancio regionale 2014, e il bilancio di previsione del 2015, sono state assicurate (ma questo credo lo sappiate, perché il dott. Boni ha passato due giorni in Consiglio, quindi penso vi abbia informati) le risorse necessarie ad assicurare la transizione ed evitare che, nel momento in cui chiediamo a IPLA di impegnarsi in una sfida importante, poi, magari, la società abbia dei problemi contabili dovuti alla mancanza di continuità aziendale, di prospettive di lavoro.
Al momento, la situazione è a questo punto. Naturalmente, noi intendiamo andare avanti nella direzione che vi ho prospettato. Lo dico giusto per memoria, perché siamo tutti qua e sappiamo tutti in che condizioni siamo: la decisione ultima potremo prenderla quando sapremo effettivamente come sarà il bilancio della Regione nel 2015, di quali risorse disporremo. Una delle motivazioni che avevano spinto la Giunta a valutare un'ipotesi di questo genere, peraltro confermata dal lavoro svolto finora dall'Amministratore unico di IPLA, è stata tuttavia proprio l'ipotesi che per questa via si possano trovare anche efficienze di gestione e, quindi, una riduzione degli oneri sul bilancio, tra l'altro con piena garanzia delle persone che lavorano in entrambi i soggetti, IPLA e Servizio Forestale.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 241 presentata dalla Consigliera Conticelli, inerente a "Approvazione delle proposte transattive per la definizione dei contenziosi giudiziari davanti al TAR in materia di Trasporto Pubblico Locale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 241.
La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Nei giorni scorsi (17 dicembre) c'è stata l'udienza davanti al TAR Piemonte per una serie di cause pendenti in merito a ricorsi presentati sulla delibera della precedente Amministrazione (quella del 22 ottobre 2013) sul Piano Triennale del Trasporto Pubblico da una serie di soggetti di delega, cioè Enti locali, ma anche alcune Agenzie di trasporto. La delibera dell'ottobre 2013, infatti, in qualche modo riconteggiava in riduzione le risorse che erano già state approvate dal Piano di rientro in materia di TPL a luglio del medesimo anno.
La Regione Piemonte, nell'attuale Amministrazione, si è detta disponibile - secondo quella che era stata, peraltro, l'indicazione del Tribunale Amministrativo, trattandosi di trasporto pubblico - a delle proposte transattive, che nella maggioranza dei casi hanno anche dato esito positivo. Ne restano alcune in sospeso.
In pendenza della formalizzazione degli accordi transattivi, il TAR ha rinviato l'udienza al 25 febbraio. Diciamo che gli accordi transattivi sono stati in qualche modo formalizzati dalla Giunta con le assegnazioni per l'anno 2014; peraltro, i ricorsi, tranne uno del 2013, riguardavano tutti il 2014, quindi quella delibera di Giunta del 15 dicembre.
Quello che qui si chiede, che non è specificato nella delibera e che è essenziale per arrivare alla formalizzazione degli accordi transattivi è quali siano stati, stante le risorse che ci sono, i criteri adottati dalla Giunta per il riparto dei fondi per l'anno 2014 e poi per il 2015, perch molti di questi ricorsi sono in pendenza, in attesa di sapere quale sarà il loro destino nel prossimo anno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
In effetti, si sta provvedendo a chiudere queste transazioni a cui sostanzialmente hanno aderito tutti gli Enti, anche quelli che avevano fatto ricorso al Capo dello Stato e non solo quelli che si erano rivolti al TAR; l'unico Ente con cui non si è chiusa, almeno a livello informale, la transazione è la Città di Torino.
Rispetto all'interrogazione, è chiaro che noi ci siamo trovati di fronte a una situazione, essendo ormai superata la metà dell'anno, molto complessa: erano appunto in campo questi ricorsi, erano in campo situazioni molto complicate per quanto riguarda vari Enti in deroga, anche perch molti di questi non avevano applicato quanto previsto dal triennale della precedente Amministrazione. Di conseguenza, in alcune situazioni (per esempio, quella della Città di Cuneo) a settembre si sarebbe dovuto sostanzialmente chiudere il servizio. Questo valeva anche per altre situazioni in Piemonte.
Di fronte a questa problematica, il Vicepresidente mi ha comunicato già tra fine agosto-inizio settembre la disponibilità, che poi è stata regolarmente applicata con l'assestamento di bilancio, di mettere a disposizione 6,6 milioni, al di là della questione delle transazioni, in esercizio. Oltre a queste risorse, erano previste in bilancio altre risorse, quindi non aggiuntive: stiamo parlando di due milioni e 410 mila euro, che passano sotto il titolo "lodo Pichetto", che interessavano la Biella-Alessandria e, per una piccola parte, anche la Città di Alba e che erano già previste a bilancio. Inoltre, sono state reimpostate, come si sa e riconvertite, alcune somme che erano dal conto capitale al conto esercizio.
Per quanto riguarda i 6,6 milioni, la ripartizione è avvenuta secondo criteri più o meno oggettivi, nel senso che si è tenuto conto del fabbisogno delle varie realtà.
Per quanto riguarda Torino e provincia, questa ripartizione ha riguardato oltre il 50% di questi 6,6 milioni (per l'esattezza, il 45,45 in capo all'Agenzia metropolitana e il 4,55% in capo alla Provincia).
Le altre risorse (i due milioni e 410 mila euro del cosiddetto lodo Pichetto) erano già stanziate rispetto a realtà definite, con cui c'erano quindi degli impegni; sto parlando appunto di Biella, Alessandria e Alba.
Per quanto riguarda le somme (i 3,2 milioni) da riconvertire, si sono sostanzialmente mantenute sui territori a cui erano riferite; in parte queste risorse erano già nelle casse degli Enti che avrebbero dovuto usufruirne in conto capitale.
Lei si riferisce anche a una transazione che ha riguardato il 2013, ma anche questa è dovuta ad un obbligo determinato da impegni presi dall'Amministrazione regionale precedente, e si riferisce ai 750 mila euro di Cuneo, se non erro.
Io non ho nessuna remora ad affermare che la ripartizione, tenendo conto di questi vincoli (i 6,6 milioni di risorse nuove), mentre gli altri vincoli erano già in qualche modo bloccati a saldo zero, ma bloccati dagli stanziamenti di bilancio, non sia equa. Certamente dovremo fare una ripartizione equa per quanto riguarda il 2015 e per gli anni successivi. Su questo ci stiamo già impegnando, individuando appunto dei seri criteri oggettivi, che siano legati non solo al numero di abitanti, ma alla dispersione territoriale, alla distribuzione di servizi, ecc.
Questa ripartizione è avvenuta con i limiti - ripeto - delle possibilità di agire sullo stanziamento di bilancio e, comunque, con la prospettiva di avvicinarci il più possibile agli stanziamenti 2013 per i vari Enti. In effetti, ci si è mossi cercando di recuperare il gap 2013 2014, dando sostanzialmente per scontato che quanto previsto nel 2013 e che non era stato, se non in un caso già risolto, oggetto di ricorsi di tipo giurisdizionale, corrispondesse comunque a risorse, benché insufficienti dal punto di vista degli Enti, comunque già raggiunti con le programmazioni precedenti.
Da questo punto di vista, per quanto riguarda Torino, i tre milioni stanziati per AMM si avvicinano ai 3.900, che era invece il gap 2013-2014.
Per quanto riguarda la provincia di Torino, ci si è quasi completamente avvicinati al gap 2013-2014 di 700 su 780, che era il taglio 2013-2014.
Per le altre situazioni, ci si è più o meno avvicinati alle condizioni precedenti.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 243 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Acquisizione del marchio De Tomaso SpA da parte della Regione Piemonte per la salvaguardia occupazionale"


PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata n. 243, presentata dalla Consigliera Frediani.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie.
Torniamo a parlare di De Tomaso, in questi giorni particolarmente duri per i lavoratori.
La vicenda di De Tomaso inizia nel 2012, quando è stato decretato il fallimento, con tutte le successive conseguenze legali e penali.
Oggi i lavoratori, arrivando da un lungo periodo di cassa integrazione in deroga e in proroga (quindi numerosi atti firmati successivamente), si sono praticamente trovati costretti a firmare le proprie dimissioni a metà dicembre, proprio per evitare di incorrere nella riduzione del periodo di mobilità, dovuto alla riforma Fornero.
A questo punto ci troviamo di fronte ad oltre 800 lavoratori profondamente sfiduciati e demotivati, e ad un bando non ancora aperto perché non c'è stata ancora nessuna dimostrazione di interesse da parte di alcun venditore.
Per questi lavoratori potrebbe esserci una prospettiva grazie ad un intervento delle Istituzioni. Noi chiediamo alla Regione se può in qualche modo aiutare i lavoratori, anche motivandoli in questo senso. E' chiaro che si tratta di una scelta piuttosto impegnativa: lavoratori che potrebbero godere di prestiti agevolati e utilizzare fondi che stanno aspettando dalla loro azienda, in termini di stipendi non pagati e TFR. Si potrebbe, quindi promuovere un'azione di acquisto collettivo da parte di questi lavoratori organizzati in una qualche forma societaria, del marchio De Tomaso, a scopo di reimmetterlo sul mercato.
Si tratterrebbe di organizzare i lavoratori e di guidarli in questa operazione (ovviamente se è fattibile).
Proprio per questo motivo sto interrogando l'Assessore, chiedendo se ci sono possibilità in questo senso: un'azione di coordinamento; un'azione di assistenza nel corso di questa delicata operazione e, ovviamente verificare la fattibilità di questo progetto, sia dal punto di vista dell'operatività sia dal punto di vista della disponibilità dei lavoratori ad intraprendere questa via.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente, e grazie Consigliera Frediani.
Questa interrogazione ci permette di esprimervi anche una riflessione che abbiamo fatto nell'arco di questo periodo di tempo, per cercare di rispondere ai tanti lavoratori che chiedono alla Regione Piemonte quali iniziative siano state intraprese per affrontare la questione De Tomaso.
Ci fa piacere, quindi, esprimere le nostre riflessioni.
Innanzitutto, partirei da una valutazione rispetto alle questioni evidenziate nell'interrogazione, paragonando la situazione della De Tomaso alla questione della Romi Sandretto, per la quale c'è una differenza di fondo, ed è su questo che si è arrivati alla non percorribilità del percorso individuato nella De Tomaso.
Oggi ci troviamo di fronte ad un'azienda fallita da molto tempo e che non ha più alcuna attività produttiva; invece nella Romi Sandretto ci trovavamo di fronte ad un'attività in difficoltà, ma che aveva più sedi produttive nel mondo, quindi un contesto assolutamente diverso. E' stata la Romi stessa a chiedere alla Regione Piemonte di intervenire.
La Consigliera Porchietto su questa partita giocò una parte rilevante ed importante, e sicuramente l'intuizione della Romi Sandretto fu colta al volo dalla Regione Piemonte e portò ad un risultato positivo.
Tuttavia, eravamo in una situazione diversa: l'azienda non era fallita ed era produttiva.
In secondo luogo, c'è un problema di carattere economico, nel senso che oggi siamo in presenza di un liquidatore che deve cercare di recuperare quindi ci deve essere un interesse di tipo economico. Non siamo in presenza di una situazione per la quale si può acquistare gratuitamente il marchio della De Tomaso, come è successo per la Romi Sandretto.
In terzo luogo, c'era una società che aveva chiaramente rappresentato in modo chiaro e preciso, quindi con un piano aziendale esplicito, la possibilità di proseguire e di acquistare l'attività stessa della Romi.
La tutela della Regione è stata una tutela in ordine al fatto che per un primo periodo di tempo, che peraltro si concluderà nell'arco dei cinque anni, il marchio possa continuare a restare in seno alla Regione Piemonte e, quindi, l'attività produttiva resti all'interno della Regione.
Questo è stato l'elemento che ha caratterizzato e che ci distingue rispetto al contesto della De Tomaso.
Inoltre, qualora la Regione Piemonte decidesse di acquistare il marcio la stessa correrebbe il rischio di fare un acquisto incauto, se non ha contestualmente, la possibilità di iniziare a produrre.
Con la De Tomaso ci siamo fatti anche una cultura nel valore dei marchi, quindi sappiamo che il marchio cessa la propria efficacia quand'anche fosse registrato, nel momento in cui non si inizia un'attività produttiva.
Noi correremo il rischio, quindi, di avere un doppio effetto: acquisire il marchio e poi di non avere, contestualmente, la possibilità di avere un'operatività, a meno che non ci sia un imprenditore, ma a quel punto il liquidatore ha messo in atto quelli che sono i meccanismi che la legge prevede. Oltretutto, come dicevo, in questo momento il liquidatore ha la necessità di cercare di portare a casa il maggior numero di risorse, per poter chiudere la procedura rispetto alla liquidazione.
Le valutazioni che abbiamo fatto, rispetto ad un'ipotesi di questa natura (perché si sta cercando di percorrere tutte le strade) è di non produrre alcun tipo di efficacia e di beneficio nei confronti dei lavoratori e nei confronti dell'ipotesi di una nuova azienda, soprattutto in considerazione del fatto che oggi abbiamo manifestazioni di interesse che continuano ad essere solo di carattere verbale, ma non esiste nessuna conferma e nessun piano industriale confermato, da un punto di vista ufficiale, che faccia intravedere una possibilità di ripristino dell'attività dell'azienda della De Tomaso stessa.
Abbiamo quindi ritenuto che questa procedura non producesse alcun beneficio.
Ultima considerazione.
Nell'interrogazione si parla di alcuni lavoratori che sarebbero intenzionati e disponibili ad avviare una cooperativa per dare un futuro alla De Tomaso. A noi oggi non risulta nessuna manifestazione di interesse né di carattere informale né di carattere formale. E' evidente che, se ci fosse una cooperativa, questa potrebbe essere tenuta in considerazione. E' evidente che potremmo accompagnarla, rispetto a quelli che sono gli strumenti che abbiamo a disposizione, per costruire insieme una nuova cooperativa e un piano aziendale.
Ad oggi, però, ci risulta che nessun lavoratore abbia espresso questo tipo di intendimento e questo tipo di attenzione.
Pertanto, ringraziamo per il suggerimento che, come ho detto all'inizio, è un suggerimento su cui avevamo anche fatto un po' di analisi e di pensieri, ma ci è sembrata una scelta che non avrebbe prodotto alcun tipo di effetto.
Abbiamo quindi continuato a lavorare ragionando con il commissario liquidatore. Ancora oggi ho verificato, prima di venire qui in Aula, se ci fosse stata la formalizzazione di qualche manifestazione di interesse, ma nessuna offerta, ad oggi, è formalizzata.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 242 presentata dal Consigliere Bono inerente a "Confronto delle prestazioni istituzionali con quella di libera professione intramuraria presso l'Azienda sanitaria di Asti"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 242, presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come detto nell'oggetto dell'interrogazione a risposta immediata chiediamo semplicemente di avere i dati riguardanti l'attività libero professionale, cosiddetta intramoenia dell'ospedale di Asti, in modo da poterlo rapportare con i tempi e le liste di attesa delle prestazioni rese in servizio sanitario pubblico dall'Azienda di Asti, almeno negli ultimi due anni per poter avere un raffronto.
Lo chiediamo perché il 10 novembre abbiamo fatto un accesso agli atti all'assessorato - ci rendiamo conto che non avrà ricevuto solo quello, noi stessi abbiamo contribuito con un numero cospicuo di accessi - in quanto servono per svolgere un'attività di indirizzo e di controllo, soprattutto da parte dei Gruppi consiliare di opposizione, ma anche da parte dei Gruppi di maggioranza.
Questo a seguito di alcune segnalazioni riguardanti alcune discrepanze nell'attività libero professionale, in particolare modo in merito alla segnalazione da parte di alcuni operatori dell'ospedale stesso dell'utilizzo di una sala operatoria dedicata tutti i martedì mattina per l'attività libero professionale intramuraria, senza la previsione di un doppio turno dedicato all'attività pubblica.
Non abbiamo avuto modo di aver dati ufficiali per confermare o smentire la segnalazione, chiediamo all'Assessore in generale dati riguardanti l'attività libero professionale intramuraria ma, in particolar modo riguardo all'utilizzo della sala operatoria per attività relative a cardiologia e correlate.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Volentieri do risposte ai quesiti posti. Sul caso.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di fare silenzio, c'è troppo brusìo.



SAITTA Antonino, Assessore alla sanità

Sulla questione specifica della sala operatoria, non essendo indicata nell'interrogazione confesso di sapere molte cose, ma questo particolare mi sfugge. Volentieri se ci sarà un'occasione per richiedere delle informazioni, darò le risposte. Mi riferisco soltanto al contenuto dell'interrogazione presentata. Se il Consigliere avesse fatto una specificazione, volentieri avrei dato una risposta su quest'ultima questione.
Il Direttore generale dell'ASL di Asti, Galante, al qual mi sono rivolto per ottenere elementi di risposta alla question time del Consigliere Bono, precisa che: l'attività libero professionale intramuraria viene svolta al di fuori degli orari di servizio; l'Azienda attua le verifiche sul corretto svolgimento della libera professione ed in particolare che sia resa al di fuori dell'orario di servizio e delle altre ipotesi di esclusione previste dal regolamento e dalle leggi; l'Azienda ha in corso di adozione un provvedimento con il quale si accolgono (con periodicità annuale) le richieste di variazione di tariffe ed orari da parte dei dirigenti che svolgono l'attività libera professione; l'azienda rileva mensilmente i dati relativi ai temi di attesa.
Tali informazioni sono pubblicate sul sito aziendale; qualora i tempi di attesa siano superiori agli standard previsti, l'Azienda verifica (come previsto dalle norme) che i volumi dell'attività libero professionale intramuraria non siano superiori a quelli dell'attività istituzionale.
Inoltre, l'ASL di Asti mi ha trasmesso gli orari di esercizio dell'attività libero professionale intramuraria svolta dai dirigenti medici e sanitari dell'Azienda che metteremo a disposizione dell'interrogante.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.14 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 15.16)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Baricco e Caputo


Argomento: Trasporti su gomma

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Destinazione fondi legati alla realizzazione della Pedemontana e mancato inserimento dell'opera dell'o.d.g. dell'ultima riunione del CIPE"


PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta regionale è disponibile a rendere le comunicazioni della Giunta regionale in merito a "Destinazione fondi legati alla realizzazione della Pedemontana e mancato inserimento dell'opera dell'o.d.g. dell'ultima riunione del CIPE", di cui al punto 2) bis all'o.d.g.
Prego, Presidente.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri sulla cosiddetta Pedemontanina, cioè il collegamento fra Masserano e Ghemme che è inserito nel decreto "Sblocca Italia". Senza pretesa di ricostruire la storia, raccontando solo i passaggi da come li ho vissuti da quando ricopro la carica di Presidente.
A fine luglio si discuteva, se non ricordo male, lo "Sblocca Italia" e questa opera era fuori dal decreto medesimo. Al posto suo, oltre alle altre opere che coinvolgevano e coinvolgono il Piemonte - ad esempio la Cuneo Ventimiglia, l'aggiunta sul Terzo Valico, il raccordo con la tangenziale di Novara e alcune opere torinesi come la copertura del passante e la metropolitana - c'era un collegamento ferroviario fra Milano e Malpensa.
Ho insistito telefonicamente sia con il Ministro Lupi che con il Sottosegretario Lotti per far inserire quest'opera perché sapevo, se non altro per ragioni personali, il rilievo che ha nel Biellese il problema del collegamento con la rete autostradale del nord-est del Piemonte. Alla fine come sapete, siamo riusciti a farla inserire con un importo di 200 milioni di cui 80 a carico del Governo e 120 a carico della Regione (di cui 74 a carico del fondo per lo sviluppo e la coesione, e 44-42 a carico del bilancio regionale come quota di cofinanziamento).
Questa è la situazione. Sono successi due fatti. Il primo, di cui sappiamo tutti, le alluvioni e le frane tra ottobre e novembre che hanno portato ad un danno stimato, compresi i danni privati, di circa 300 milioni a livello regionale; ad un danno stimato, nella sola Provincia di Biella di circa 30 milioni, senza contare le altre province limitrofe, ad esempio il VCO, in cui ci sono strade statali ancora interrotte. Tutte questioni che i Consiglieri conoscono, in alcuni casi meglio del sottoscritto.
Il secondo fatto è che, in virtù del mancato mantenimento di un impegno assunto nel primo trimestre di quest'anno che sta finendo da parte delle Regioni, il Governo, ad ottobre, ha posto la Conferenza delle Regioni di fronte all'alternativa: o tagliamo 560 milioni che voi avreste dovuto ridurre entro marzo dai trasferimenti, oppure procediamo a tagliare una quota dei fondi per lo sviluppo e la coesione.
La Conferenza delle Regioni non se l'è sentita, credo a ragione, di dirci di tagliare 560 milioni - che avrebbe voluto dire tagliare i fondi che abbiamo ridistribuito, quelli per il diritto allo studio, fondamentalmente e per le politiche sociali - e quindi ha detto di procedere sugli FSC.
Procedendo sugli FSC, al Piemonte ne è toccata una quota in meno di circa 50 milioni. Quindi, diciamo che abbiamo perso una quota di 50 milioni puliti, puliti, puliti sui Fondi di sviluppo e coesione sociale.
Allora, mettendo insieme questi due dati ci si è interrogati. Noi ci troviamo di fronte a 300 milioni di danni. E dimenticavo di dire che proprio nei giorni scorsi, mi è arrivata la lettera del Prefetto Gabrielli che, nel nominarmi Commissario anche di questo tema - oramai sono peggio del Commissario Basettoni - mi dice anche che ci sarà un decreto che ci mette a disposizione 31 milioni di euro come riconoscimento dello stato di calamità di una serie di località, che sono quelle per le quali avevamo fatto la domanda.
Dicevo allora che ci siamo interrogati, anche di fronte alle segnalazioni che ci sono giunte da molte località, segnatamente dal Biellese e dal VCO. In particolare, dal Biellese mi è arrivata una lettera molto documentata su alcune ostruzioni di strade che impediscono tuttora l'accesso dei dipendenti e dei mezzi a una fabbrica (credo di non svelare alcun segreto al collega Pichetto, se dico che sto parlando dell'Angelico nella zona di Ronco Biellese). Quindi, a quel punto, abbiamo fatto una valutazione approfondita.
Purtroppo abbiamo dovuto constatare che l'unica possibilità che avevamo era quella di recuperare qualche risorsa dai cosiddetti FSC (quei 75 milioni che erano appostati sulla cosiddetta Pedemontanina) perché, anche volendo, gli altri fondi appostati sulle altre opere dello "Sblocca Italia" non erano a nostra disposizione: vuoi perché sono fondi non nostri, vuoi perché sono relativi ad opere già contrattualizzate e già cantierizzate e non si possono andare togliere i fondi dal cantiere, per esempio, del collegamento fra Torino e Caselle, perché c'è già una gara svolta e quindi un'operazione tale credo sarebbe suscettibile di qualche perplessità, e anche qualcosa di più.
Abbiamo quindi fatto questa valutazione. Abbiamo fatto una riunione con i Presidenti delle due Province - Biella e Vercelli - e con tutti i Sindaci interessati e, alla fine, è emersa un'ipotesi, che consiste nel chiedere al CIPE che vi sia una rivisitazione del progetto con l'approntamento e dunque la trasmissione al CIPE medesimo, nella prima seduta, di un progetto che preveda la realizzazione di un primo lotto funzionale che colleghi l'A26 nell'uscita di Romagnano-Ghemme, con il superamento dell'abitato di Gattinara e la costruzione di un ponte sul Fiume Sesia, e prendendo l'impegno di riprogrammare, nei prossimi Fondi FSC, quello che mancherebbe per realizzare il tratto che, dalla zona industriale di Gattinara arriverebbe fino a Masserano, dove finiscono adesso la superstrada e la bretella che collega quella zona con Biella.
In questo modo, così facendo, noi potremmo recuperare circa 25 milioni perché sono 75 meno 50, che fa quindi 25 - e in più, come mi diceva proprio stamattina il Vicepresidente Reschigna, lavorando un po' su alcune economie varie di altri finanziamenti FSC, si recuperano altri cinque o sei milioni che possono arrivare a quei 30 che, assommati agli altri 31, fanno una sessantina di milioni a disposizione delle Province più colpite dagli eventi calamitosi, che hanno necessità immediate come quella che ho ricordato a proposito di Ronco Biellese; ma ci sono quella di Cannobbio che riguarda il VCO, e altre nel Biellese tra Portula e Pratrivero, per ricordare una situazione che ho visto recentemente.
Naturalmente capisco benissimo che questo generi un po' di malessere nell'area biellese. Certamente, se ci fossero state altre alternative essendo stato io quello che si è speso in prima persona con due telefoni uno da un orecchio e l'altro dall'altro - per convincere il Ministro Lupi a mettere quell'opera all'interno dello "Sblocca Italia", non avrei condiviso questa scelta. Alternative, però, non ve n'erano e, d'altra parte, non mi sento di lasciare opere urgenti di risistemazione del territorio senza un intervento, perché non ci sono altre risorse.
In questo modo - ripeto - noi abbiamo questi 61 milioni e abbiamo la certezza che al CIPE arriveranno gli 80 milioni del Governo per realizzare quel primo tratto.
Ora, dico però anche questo; e lo faccio sapendo e comprendendo il malessere che può albergare nei biellesi, che da tempo attendono risposte ad un problema di obiettivo relativo isolamento nei collegamenti. Intanto il nodo Ghemme-Gattinara è il nodo più complesso da realizzare ed è quello su cui vi sono più rischi che possano mancare le risorse.
Allora, intanto avere la certezza che si affronta quel nodo e che si collega l'autostrada con un'area industriale a me sembra un primo passaggio fondamentale; anche perché - e lo dico io, prima che lo dica qualcuno negli interventi - so benissimo che in quell'area si dovrà stabilizzare lo stabilimento di Lavazza, che Lavazza ha in programma di partire da quasi 500 dipendenti, per poi salire, come credo il collega Pichetto abbia potuto constatare di persona insieme a me, e che quindi in quella zona 500 dipendenti non sono certo tutti di Gattinara, né tutti di Ghemme, né tutti di quell'area, perché è evidente che l'arco di un insediamento del genere è più ampio. E io credo che in un momento come questo costruire quello che un economista definirebbe un'economia esterna per un insediamento di quel genere non sia una cosa di cui ci si debba vergognare, anzi.
Aggiungo anche che non mi sentirei di scommettere sull'opposto: vale a dire, cioè, se noi avessimo detto "no", con quegli 80 milioni fate il pezzo da San Giacomo fino a Gattinara". A buon senso, infatti, un pezzo di autostrada che arriva nella Baraggia e lì si ferma, evitando di affrontare il nodo più complesso, secondo me avrebbe anche potuto far dire al CIPE essendo soldi loro: "No, no, questi soldi li mettiamo da un'altra parte".
In più aggiungo anche che chi conosce quelle zone sa benissimo che, dal punto di vista viario, il nodo complicato è quello che si affronta da quando si entra in Gattinara: dalla prima rotonda dove si gira per andare verso Rosaio, si articola un percorso tutto urbano - anche le circonvallazioni sono circonvallazioni urbane - e quindi, soprattutto per i mezzi pesanti, il traffico è sostenuto. Ma è quello il problema, perch sull'altro tratto, se non si ha la "sfiga" di trovare davanti uno che proprio non va - scusate l'espressione non propriamente oxfordiana - si viaggia: il punto vero è da Gattinara-Romagnano fino all'autostrada, dove è un susseguirsi di rotonde all'interno del centro abitato.
Allora, credo che risolvere questo problema sia di buon auspicio e renda più facile anche il collegamento successivo, su cui noi ovviamente ci impegniamo formalmente a intervenire, non appena ci saranno forniti i Fondi FSC.
Qui finisco, dicendo ancora due cose. La prima è a proposito dei Fondi FSC futuri. Bisogna essere molto chiari, perché il Governo - come sapete ha cercato di avocarli a sé. La Conferenza delle Regioni ha introdotto un emendamento approvato che permette di gestirli in una definizione di priorità nazionali, ma con una cabina di regia che coinvolge le Regioni però - e da questo punto di vista questo è un altro impegno che prendo oltre a quello di riprogrammarli - bisogna vigilare con grande determinazione perché questi fondi, pur definiti con priorità nazionali siano poi appostati almeno in parte sui bilanci regionali, perché se no non ci saranno più.
Come vedete, quindi, non mi nascondo i problemi che ci possono essere.
Come altra cosa - e ho finito - dico che abbiamo fatto una scelta credo, di buonsenso che ha reso compatibili e non ha messo in alternativa radicale due esigenze entrambe primarie.
Una è quella di dare una risposta ai problemi di riassetto del territorio messi in difficoltà dalle calamità dell'autunno, l'altra è quella di avviare, cominciando dal nodo più complesso, un'opera che è sicuramente fondamentale per tutta la zona nord-est del Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Innanzitutto ringrazio il Presidente della Giunta regionale per la comunicazione, perché così ci permette di avere le risposte sulle intenzioni e sull'agire della Giunta direttamente e non mediate dagli organi di stampa, dovendo esprimere, rispetto a come vengono riportate le notizie, dei dubbi o comunque delle certezze. Prendo atto di quanto è stato comunicato.
Per quanto riguarda il nodo di Gattinara, i ciclisti conoscono bene la difficoltà delle rotonde in centro abitato e tutte queste problematiche particolari.
Quindi, condividiamo il fatto che il nodo più difficile sia quello di Ghemme-Gattinara. E' chiaro che, con questo tipo di scelta, viene ad esserci il pezzo di mezzo. Siamo in una situazione monca e quindi prendo atto dell'impegno a mandarlo avanti nella prossima programmazione.
Non entro nel merito di tutto l'insieme dei fondi ex FAS-FSC, perch non sono in grado oggi di conoscere quanto già impegnato e quanto non impegnato o se sia possibile andare ad attingere da altre parti, perché era già stato uno sforzo notevole il taglio avvenuto nel 2013. Quindi, era anche difficile riuscire a mantenere, con il taglio della quota FAS nazionale che aveva già subito una riduzione, la copertura dell'intera opera.
Fortunatamente gli 80 milioni sono vincolati con legge, con nome e cognome, quindi non si può mettere in legge una diversa indicazione.
Rimane il rammarico che, essendo queste delle procedure lunghe, questa è una procedura di dieci anni da quando la Provincia di Biella decise di archiviare il famoso "peduncolo" che, a parere mio, era sempre la soluzione più valida e migliore, ma il territorio scelse diversamente.
Sono dieci anni che è iniziato l'iter per l'intera opera e poi, a seguito delle difficoltà, si è ridotto al fatto di avere solo la Masserano Ghemme e adesso la Masserano-Ghemme parte solo per un pezzo minimo.
L'importante è partire, però c'è il rammarico per quanto riguarda il pezzo di mezzo. Prendo in parola l'impegno del Presidente della Giunta regionale affinché sia una delle priorità nella prossima programmazione degli FSC.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Relativamente a quanto ho sentito, vorrei chiedere dei chiarimenti che rispondono anche ad una preoccupazione rispetto a quanto è il ragionamento del Governo.
Mi sembra di comprendere che, rispetto ad una situazione economica complessa, ci siano comunque degli elementi di rinvio e di ricerca di risorse finanziarie allocate in altri parti o comunque da definire, il decreto "Sblocca Italia" pone un principio fondamentale che può diventare un problema, cioè che le opere siano cantierabili.
Il fatto che ci sia un rinvio in questo senso vuol dire annullare il finanziamento nazionale che andrà a collocarsi in altri finanziamenti, ma che non è più nello "Sblocca Italia".
Questo è il primo dato che emerge dalla chiacchierata e che pone un problema di annullamento del finanziamento originariamente messo su quest'opera, tenendo presente che il Piemonte, in particolare, e il Nord Ovest, in generale, rispetto al Nord-Est e quindi rispetto al Veneto, ha un ritardo nelle opere infrastrutturali di almeno trent'anni. Sia dal punto di vista logistico sia dal punto di vista del collegamento con il resto d'Europa, siamo assolutamente in ritardo rispetto ad altre porzioni d'Italia.
Quindi, questa era la prima domanda.
La seconda. Sul discorso delle alluvioni noi abbiamo delle risorse finanziarie che riguardano la pulizia dei fiumi, di cui anche la Commissione si sta occupando. In base ad un conteggio fatto dalla precedente Giunta, solamente sul bacino del Po ci sono oltre quattro milioni di metri cubi depositati che a quattro euro al metro cubo fanno parecchi milioni di euro. Perché non pensare di andare a recuperare soldi per le alluvioni anche attraverso elementi di fantasia diversi da quelli che sono stati applicati, che non sono semplicemente le entrate di bilancio, ma incominciare a costruire un percorso virtuoso in modo inverso che andrebbe anche, oltre tutto, a risanare le prossime alluvioni? Infatti sappiate che in primavera incontreremo lo stesso problema.
Infine, esiste la Novara-Malpensa, per la quale ho sentito che c'erano i 70 milioni stanziati dal CIPE in questo senso, quindi già operativi nell'ambito del CIPE, che però hanno due finalità: una possibile attività esclusivamente di tipo ferroviario, quindi attraverso le ferrovie nord Milano con il collegamento nella zona CIM di Novara, passando da Galliate verso Malpensa, oppure un collegamento stradale.
Quello potrebbe essere invece un project financing di altro genere.
Essendoci questi elementi oggettivi sul terreno, non vorrei che il rinvio ponga poi un problema di rinvio definitivo, cioè un funerale, e non solamente un rinvio dal punto di vista finanziario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Avevamo avuto delle anticipazioni sul tema nei giorni precedenti.
Dobbiamo dire che, in linea di massima, saremmo anche favorevoli e concordi su questa riduzione per quanto riguarda il progetto di collegamento nel Biellese, in quanto ricordiamo che nella scorsa legislatura si parlava ancora di un collegamento stradale dal costo di un miliardo di euro.
Tengo a sottolinearlo, perché siamo stati strenui oppositori, forse gli unici in questo consesso e anche in altre sedi, alla realizzazione in Piemonte dell'ennesima autostrada inutile che poi si sarebbe risolta probabilmente in un mezzo flop o totale flop come la famosa Asti-Cuneo, che probabilmente non diventerà mai la Asti-Cuneo ma rimarrà sempre e forse Asti-Bra con il casello a Marene.
Quindi, dal progetto di un miliardo di euro abbiamo spinto più volte per poterlo ridurre ad un collegamento Masserano-Ghemme, che è un collegamento tra la superstrada già esistente e il collegamento autostradale sulla A26.
Questo progetto era un progetto low cost chiamato "Pedemontina" dal costo stimato di circa 200 milioni di euro.
Noi abbiamo chiesto, in un momento di difficoltà per la Regione Piemonte, di poter rivedere ancora al ribasso, ma non al ribasso nel senso di riduzione di un'offerta infrastrutturale per il territorio, ma di poter dare un beneficio immediato con le risorse che sono a disposizione.
Quindi, ha ragione il Presidente Chiamparino a dire - pensi, le do pure ragione - di partire dal primo lotto. Noi consigliamo, appunto, di partire dal primo lotto e magari di pensare di fermarsi al primo lotto perché oggi le risorse sono quelle che sono.
Se poi un domani ce ne saranno altre, vedremo, ma il primo lotto è quello fondamentale, il ponte sul Sesia. Chi ha fatto quella strada, sa benissimo che deve attraversare Gattinara, entrare in Romagnano Sesia tornare indietro e scendere giù a Ghemme in autostrada, per entrare o comunque, per andare verso altre destinazioni. E' veramente un collo di bottiglia, in cui si fermano non solo le auto private, ma soprattutto i camion e altri mezzi.
E' sicuramente un intervento fattibile da subito, che determinerà benefici immediati; poi, si valuterà in un secondo tempo l'utilità di un altro investimento sul territorio.
Noi vogliamo solo chiedere la possibilità di valutare l'ingresso non diretto in autostrada, cioè la possibilità di arrivare alla rotonda subito sopra l'imbocco dell'autostrada, in modo che possa essere utilizzato anche da chi magari vuole andare a nord, verso Borgosesia, o chi vuole andare a sud, verso Vercelli, altrimenti potrebbe essere meno utilizzato. Questa è la prima richiesta che vogliamo effettuare nella programmazione.
In secondo luogo, vorremmo chiedere, su questo spero che a gennaio si aprirà una discussione.



PRESIDENTE

Colleghi, chiedo un po' di silenzio, c'è troppo rumore in aula!



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In secondo luogo, vorremmo chiedere - su questo spero che a gennaio si aprirà una discussione sulle opere infrastrutturali da realizzarsi in Piemonte, anche alla luce dello Sblocca Italia, che non possiamo certo fare qui oggi in Aula - con 80 milioni di euro quale ipotesi infrastrutturale è realizzabile, perché nell'ipotesi SATAP iniziale il ponte era di tipo autostradale, con tre corsie per senso di marcia. Il ponte sul Sesia deve essere abbastanza grosso, perché più che un torrente è un fiume, che quando si ingrossa lo fa sul serio. Allora, dobbiamo capire con 80 milioni di euro, se la Regione non intende mettere altro sul primo lotto, cosa riusciamo effettivamente a fare, poi si vedrà, ricordando che, ai sensi dell'articolo 3, lettera c), dello "Sblocca Italia", deve essere appaltabile entro il 30 aprile e cantierabile entro il 31 agosto, insieme alla metro di Torino.
Se vogliamo veramente dare una risposta - in questo hanno ragione sia il collega Pichetto che il collega Sozzani - al territorio biellese comunque, secondo me, i progetti iniziali erano esagerati e sbagliati - che chiede da anni, dobbiamo farlo in tempi brevissimi.
Questi sono i chiarimenti che vorrei rivolgere al Presidente Chiamparino, fermo restando che per noi rimane fondamentale ridiscutere tutto l'utilizzo dei fondi FSC, come detto, dando veramente le priorità al territorio, come giustamente ha detto richiamando l'esempio del dissesto idrogeologico.
Mi permetto ancora una battuta: è ovvio che se da Torino, intesa come Regione o come Comune, noi diamo un messaggio in cui tagliamo solo e sempre le opere delle Province e non quelle della Città di Torino o dell'Area metropolitana, magari, qualche malumore lo suscitiamo. Sono tante le opere che insistono sul territorio torinese, dal tunnel di corso Grosseto al passante ferroviario, alla metropolitana di Torino, su cui chiederei al Presidente Chiamparino in cuor suo e a tutta la Giunta di individuare una scala delle priorità. Penso che il passante ferroviario e la metropolitana siano al top delle priorità e, magari, il tunnel ferroviario di corso Grosseto sia un po' più in basso. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Il Consigliere Barazzotto ha chiesto di iscriversi per intervenire, ma ci sono anche altri colleghi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto "Giacomo Saudino" di Vico Canavese (TO)


PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Valetti, volevo salutare i ragazzi della II A e II B dell'Istituto "Giacomo Saudino" di Vico Canavese ai quali auguro buona visita a Palazzo Lascaris.
Auguri di buon Natale e buon anno a voi, alle vostre famiglie e ai vostri insegnanti.


Argomento: Viabilità

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Destinazione fondi legati alla realizzazione della Pedemontana e mancato inserimento dell'opera nell'o.d.g. dell'ultima riunione del CIPE"


PRESIDENTE

Proseguiamo il dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale.
La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Era idea del nostro Gruppo, proposta anche in passati atti di indirizzo, risolvere il nodo della viabilità di Gattinara, per evitare al centro abitato l'attraversamento dei camion, in virtù di insediamenti industriali. Adesso gli autoarticolati passano nel bel mezzo del paese! Questa è l'unica giustificazione per un ulteriore consumo di terreno agricolo per cementificazione oppure opere stradali, cioè eliminare il traffico dai centri abitati anche per migliorare la loro vivibilità, quindi la qualità dell'aria e della salute delle persone che vi risiedono. Nessun altro tipo di indirizzo o di motivazione economica giustifica ulteriore consumo di suolo in un terreno che già consta di una densità di infrastrutture stradali e autostradali senza equivalenti nei grandi paesi europei, ma anche fuori, perché di strade ne abbiamo già più che a sufficienza.
Malgrado le infrastrutture esistenti, il territorio del biellese ha vissuto un periodo di grande prosperità industriale, anche grazie al tessile e a molti altri settori, che adesso è terminata. Ovviamente, ci dispiace che la situazione economica non sia più la stessa e che le opportunità economiche siano diminuite, però se finora ce l'abbiamo fatta con le strade che c'erano, evidentemente occorre minimizzare l'impatto di ulteriori infrastrutture. Trasferire il traffico fuori dalle città è l'unica giustificazione.
La nostra posizione, che è chiara da sempre, è quella della bretella non autostradale, a due corsie, con rotonde che si intersechino con le statali e le provinciali e che si innestino sopra Ghemme. Tale soluzione permetterebbe al traffico di confluire sulla statale n. 299 verso nord o verso sud e non obbligatoriamente di inserirsi in autostrada. Infatti, se diventasse un pedaggio obbligatorio, alla fine, verrebbe un pochino meno la motivazione legata alla dissuasione del traffico verso l'abitato di Gattinara, perché, se ci fosse da pagare un pedaggio, probabilmente, ci ritroveremo di nuovo dei camion in Gattinara.
A noi interessa minimizzare i costi e gli impatti sull'ambiente garantendo una migliore qualità della vita e un minore consumo di suolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Barazzotto; ne ha facoltà.



BARAZZOTTO Vittorio

Intervengo molto velocemente, solo per futura memoria.
Ringrazio sia il collega Pichetto per avere richiesto questo chiarimento e sia il Presidente Chiamparino per questa precisazione.
In linea con quei pochi interventi che mi hanno preceduto, vorrei fare una sottolineatura, come avvenuto da parte del Movimento 5 Stelle. Oggi i giornali nel biellese - quest'aspetto molto locale è diffuso in tutto il territorio, ma lo portiamo ad esempio per tutti: - titolano: "Addio alla Pedemontina", ed è quanto di più gentile possano dirci. Insomma, la sostanza dei loro discorsi - così arrivo al dunque, e parlerò un linguaggio molto politico - è dire che tanto non contiamo nulla e che tutto quanto passa sopra le nostre teste.
Poiché anche i colleghi del Gruppo mi sembra non stiano cantando a festa negli altri territori, è necessario compiere uno sforzo. Quanto dico non ho problemi a ripeterlo anche a livello locale: manca un senso di responsabilità da parte della dirigenza politica, indipendentemente dai colori. Se continuiamo a ragionare come avviene a livello italiano pensando che il mondo venga qui a trovarci senza pensare noi di andare incontro al mondo, abbiamo capito poco come classe dirigente politica. E mi sembra che poco abbiamo capito, altrimenti non avremmo un tale debito pubblico.
Nemmeno voglio fare l'agnello sacrificale, allora, alla luce dei conti che abbiamo trovato, dico che la situazione è disastrosa e, anzich Consiglieri, potremmo farci chiamare Commissari. Infatti, credo che la situazione della Regione Piemonte sia analoga a quella di un concordato preventivo, dove - pago le royalties al Presidente Chiamparino - si pu uscire dalla secca, ma si può anche rimanere incagliati, quindi sfociare in quello che, in termini aziendali, si chiama "fallimento".
Un senso di responsabilità deve prevalere su tutto. Allora, alla luce dei risultati di questo bilancio e di quanto vediamo in Commissione chiunque mi sfidi se sono stato preso in giro, ma non credo di essere stato preso in giro - occorre in aggiunta un senso di responsabilità.
Credo che abbia un senso quello che si dice oggi, anche se a Biella si dirà che si perde un'opportunità. Ma è vero quello che dice il Presidente: andare a finire in una risaia, o in un terreno non è che servisse molto inoltre ha un senso questo dell'aggancio autostradale. Ha un senso anche per la Lavazza, un'impresa con 500 persone, ma questo non vuol dire favorire nessuno. Come spiegavo ieri a un biellese, oggi il 10-15% dei biellesi vanno a lavorare là: se ragioniamo stretti nei nostri confini, non credo che andremo molto lontani.
Credo che la scelta di oggi sia necessaria. Certo non mi fa sorridere.
Certo avrei preferito andare a casa e dire altro. Ma richiamo veramente ad un fortissimo senso di responsabilità: se perdiamo quest'occasione, non andremo lontano. Credo che l'epilogo del fallimento sia esattamente la strada verso la quale noi ci avviamo, mentre credo che alberghi in noi un sentimento diverso, quello di poter rilanciare il Piemonte.
Dico al Movimento 5 Stelle che, per quanto riguarda la Provincia di Biella, è vero che il futuro sta nella ferrovia, ma chi ci ha preceduto dal dopoguerra in avanti non aveva questa visione. Non ha avuto questa visione e quindi noi ci troviamo qui. L'ho sempre detto ogni volta che mi spreco e parlo di qualche collegamento: il futuro di Biella sta nel collegamento ferroviario, però è altrettanto vero che è l'unica Provincia di tutto il Piemonte che non è servita da nessuna autostrada. Ma non è di autostrada che si parla, perché questa non è neanche un'autostrada, ma è un collegamento veloce che ci aggancia ad una sorta di strada, perché è in fondo a quel cul-de-sac in cui io vivo e in cui noi viviamo.
Quindi, non sono in linea con voi, ma, pur comprendendone le ragioni con alto spirito di comprensione e di sacrificio, e lo dico oggi in aula vorrei che vi fosse un impegno preciso al fine di poter trovare i fondi e poter riprendere il secondo lotto, sicuramente meno oneroso rispetto al primo, ma altrettanto indispensabile per poterci agganciare ed aprirci a dei collegamenti autostradali, ma non di autostrada si sta trattando.
Non mi voglio dilungare e spero di essere stato chiaro, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Barazzotto.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Vorrei fare una domanda al Presidente, perché ha affermato che ha ricevuto - e questo mi ha fatto preoccupare - una relazione dettagliata dai territori del Verbano e del Biellese. Mi auguro che siano arrivati da tutti. Questa è soltanto la mia preoccupazione. Poi, chiaramente è entrato nel merito, perché ha puntualizzato su questi grossi interventi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
La parola al Presidente Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Soltanto due precisazioni rapidissime.
Apprezzando lo spirito della discussione, prima di tutto dico subito al Consigliere Berutti che probabilmente mi sono spiegato male: intendevo dire che c'è un ammontare complessivo di circa 300 milioni di danni compresi i danni privati e i 30 milioni è quello che stimiamo sia relativo alle Province del Biellese. Questo lo dicevo per mettere in risalto che lì ci sono alcuni interventi prioritari, ma ovviamente l'Alessandrino in primis e il Verbano insieme sono le aree che considereremo con una logica assolutamente paritaria nell'investire questi 62 milioni che contiamo di ricavare tra il nazionale e locale.
Seconda cosa. Vorrei dire al Consigliere Sozzani (se mi sta ad ascoltare) che non è vero che c'è un ritardo e che questi fondi escono dallo "Sblocca Italia": questi sono fondi che il Governo si impegna a portare in tempi utili, perché entro il 15 aprile possano essere fatti gli appalti o, come qualcuno mi diceva, entro il 15 aprile, con un possibile scivolo di un paio di mesi già messo in conto. Ma comunque noi consideriamo il 15 aprile. Certamente, il nostro compito è quello di lavorare perché il Governo mantenga questi impegni.
Noi abbiamo già fatto pervenire al Governo una relazione sulle modalità di intervento. Adesso spetterà al Governo portare avanti il progetto in sede CIPE. Però, dalla nostra decisione non discende alcun ritardo nell'utilizzo degli 80 milioni.
Terza cosa. Non entro nel merito dei progetti, perché non sono in grado di dire se la rotonda si debba fare sull'autostrada oppure no, e me guardo bene. Quello che mi sembra importante, su cui c'è un'ampia convergenza, è che si parte dall'autostrada e non sarebbe il primo caso: ho presente la Firenze-Siena che non è che si rabbocca direttamente con l'Autostrada del Sole, per dirne una. Però lascerei dire questo ai tecnici.
Ultima cosa che intendo dire, riprendendo gli interventi del Consigliere Pichetto e del Consigliere Vittorio Barazzotto (che ho apprezzato anche come tono, se posso permettermi di dirlo) è che, per quel che ci riguarda - e qui c'è una differenza rispetto alle valutazioni, che pure ho apprezzato, dei Consiglieri Bono e Valetti - noi considereremo nostra priorità il tratto per completare il collegamento fra San Giacomo di Masserano e Ghemme, nella prossima programmazione FSC.
Chiedo al Consiglio di darmi una mano nel lavorare, perché ci sia una programmazione FSC regionale. Perché - ripeto - se nessun fondo sarà iscritto nel bilancio regionale, questa possibilità non ci sarà. Ho ragione di ritenere che ci possa essere, però se ognuno fa la sua parte raggiungeremmo meglio quest'obiettivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringrazio il Presidente Chiamparino per i chiarimenti e le comunicazioni.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 66, inerente a "Disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria" (Atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 66, inerente a "Disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria", di cui al punto 3) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 ter Emendamento rubricato n. 203) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto, Marrone: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente: "Art. 5 bis (Restituzione delle quote IRPEF) 1. Le maggiori entrate derivanti da alienazioni del patrimonio regionale di quote di capitale e del patrimonio di società partecipate, del patrimonio di proprietà delle Aziende Sanitarie Regionali e da affidamenti onerosi di proprietà regionale, sono vincolate ai fini della riduzione dell'addizionale regionale all'Irpef per l'anno 2016." La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo è uno degli emendamenti più significativi fra quelli che abbiamo presentato e che vanno, anche sulla scorta di quanto diceva un collega di maggioranza questa mattina, il collega Gallo, che sostanzialmente faceva presente come in questo momento non si potesse non apportare un aumento alla tassazione regionale, ma si sarebbe fatto il possibile per fare in modo che si tornasse a ritoccare le aliquote.
L'emendamento n. 223), che va letto anche in virtù di quanto è stato approvato sul disegno di legge n. 67 in sede di Commissione, prevede che le maggiori entrate derivanti dal patrimonio regionale e quant'altro siano vincolate ai fini della riduzione dell'addizionale regionale IRPEF per l'anno 2016. Una sorta di fiscal drag (credo si chiami così), cioè di restituzione rispetto a maggiori entrate finalizzate appunto alla riduzione della pressione fiscale.
Questo è un emendamento di merito, che crediamo sia opportuno che stia nel disegno di legge n. 66, perché è quello che aumenta le imposte. Per questo motivo riteniamo che fra i tanti emendamenti presentati sia uno di quelli più significativi, che peraltro dà l'opportunità alla maggioranza di garantire non tanto quanto ha avuto modo di promettere, ma una sensibilità che ha manifestato nella seduta di questa mattina.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 227) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Detrazioni all'addizionale regionale all'IRPEF per carichi di famiglia 1) A decorrere dal 1° gennaio 2015, le detrazioni previste dall'articolo 12, comma 1, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica n.
917/1986 sono maggiorate, nell'ambito dell'addizionale regionale all'IRPEF e secondo quanto previsto dall'articolo 6, comma 5, del decreto legislativo n. 68/2011, di E 100,00 per i contribuenti con più di tre figli a carico per ciascun figlio, a partire dal primo, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o affidati.
2) A decorrere dal 1° gennaio 2015, le detrazioni previste dall'articolo 12, comma 1, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica n.
917/1986, maggiorate nell'ambito dell'addizionale regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) dalla legge regionale n. 23 del 19 dicembre 2013, art. 3 comma 1, sono incrementate di ulteriori E 50.
3) Ai fini della spettanza, della determinazione e della ripartizione delle detrazioni di cui ai commi precedenti 1 e 2, si applicano le disposizioni previste dall'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica n.
917/1986 (Approvazione del Testo Unico delle imposte sui redditi) comma 1 lettera c) e commi seguenti.
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Così come comunicato in Commissione, questo è l'emendamento che prevede la detrazione di 100 euro per figlio, per i nuclei familiari da quattro figli in su, più l'incremento da 200 a 250 euro di detrazione per i gruppi famigliari con presenza di disabilità. Grazie.



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 240) (all'emendamento n. 227) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola, Andrissi, Frediani, Mighetti, Valetti, Campo Batzella: "Si abroga il comma 1".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Abbiamo inteso presentare un emendamento abrogativo del comma 1 per cercare di introdurre un tema che è frutto di un ragionamento che abbiamo elaborato nei giorni scorsi.
Fermo restando che ciascuno di noi ha le proprie posizioni sulle detrazioni per le famiglie numerose, riteniamo, comunque, che la norma nazionale a cui è agganciata questa non sia particolarmente riuscita n particolarmente equa. Mi spiego meglio.
La norma non prevede differenze per classi di reddito ISEE. Le famiglie numerose, con più di tre figli (da quattro in su), compresa quella di Angelina Jolie e Brad Pitt - chiedo scusa per il paragone - che, se non erro, hanno diversi figli adottivi e mi sembra che non abbiano problemi di reddito, visto il loro tenore di vita elevato, se vivessero in Piemonte avrebbero, oltre alle detrazioni nazionali di 1.200 euro all'anno, altri 700 o 800 euro di detrazioni IRPEF (non so se hanno sette o otto figli).
Mi rendo conto che non ci troviamo sempre di fronte a questi casi, ma comprendiamo che si tratta di una situazione paradossale.
Prendiamo atto che il Vicepresidente Reschigna e il Presidente Chiamparino abbiano cercato di "indorare la pillola", dicendo: "Non vi preoccupate, aumentiamo di 50 euro le detrazioni per i disabili - giusto e sacrosanto - e aggiungiamo alle detrazioni fiscali già esistenti per le famiglie numerose a livello nazionale anche detrazioni fiscali per famiglie numerose a livello regionale". Sulle finalità, non riscontriamo nulla di contrario. Sulle modalità di applicazione di tali finalità, un po' di discussione all'interno del Gruppo l'abbiamo avuta.
Il Vicepresidente Reschigna ci ha già anticipato che ad oggi purtroppo, la Regione non potrebbe applicare queste detrazioni sulle fasce di reddito, cioè dire: "Lo diamo al di sotto dei 26.000 euro di reddito ISEE". Sarà, ovviamente, un intervento normativo che proveremo a fare a livello nazionale con i nostri Parlamentari, per cercare di rendere più equa questa norma. Perché i pochi milioni di euro che abbiamo, li vorremmo utilizzare per fare detrazioni alle famiglie bisognose, che abbiano zero figli o che ne abbiano dieci.
Noi vorremmo una misura equa: per carità, possono anche capitare parti plurigemellari, quindi tendenzialmente non ricercati, però non penso che ci debba essere una discriminazione (in senso positivo) favorevole verso chi ha più figli rispetto a chi non ne ha, a parità di reddito ISEE (perché nel reddito ISEE si calcola anche il numero di figli, quindi è ovvio che più figli si hanno e più spese ci sono, dalla tenera età in avanti). Questo è il senso dell'emendamento. Stiamo lavorando ad un ordine del giorno in questo senso per impegnare la Giunta a segnalare al Governo romano la necessità di una modifica della norma nazionale in questo senso. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna, per esprimere il parere della Giunta regionale; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Il parere della Giunta è negativo, sia sull'emendamento del Consigliere Vignale (del quale si può anche condividere il merito, ma voglio ricordare che la norma sulla contabilità proibisce di usare proventi di alienazioni patrimoniali per coprire spese correnti, questo è il problema fondamentale), sia sul subemendamento presentato dal collega Bono, perch noi abbiamo l'obbligo di essere ancorati agli scaglioni di reddito. Non abbiamo autonomia né nel modificare gli scaglioni di reddito, n nell'assumere parametri di riferimento diversi ai fini dell'applicazione delle detrazioni fiscali.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 203), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 240), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 227).
Il Consiglio approva.
Quest'ultima votazione si estende al nuovo articolo.
Colleghi, tenevo a fornire una comunicazione: come Presidente del Consiglio, ho il dovere di rispettare l'accordo stipulato in sede di Conferenza dei Capigruppo. Tuttavia, a giudicare dal numero di emendamenti e dall'andamento dei nostri lavori, vi annuncio che non riusciremo a licenziare il provvedimento entro le ore 19.
Ero tenuto a dare quest'informazione.
Detto questo, proseguiamo l'esame degli emendamenti.
ARTICOLO 1 quater Emendamento rubricato n. 199) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Berruti e Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Fondo regionale per la detrazione di imposte comunali finalizzato all'aumento dell'occupazione) 1. La Regione Piemonte, al fine di sostenere le imprese che assumono cittadini piemontesi, istituisce un apposito Fondo regionale per la detrazione di imposte comunali finalizzato all'aumento dell'occupazione destinato a finanziare le amministrazioni comunali che prevedono la riduzione delle imposte comunali per imprese che garantiscono nuovi posti di lavoro.
2. La Giunta regionale, con proprio provvedimento, stabilisce i criteri e le modalità di accesso al Fondo di cui al precedente comma".
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Questo emendamento va in aiuto alle Amministrazioni comunali, qualora prevedano una riduzione delle imposte comunali per imprese che garantiscano nuovi posti di lavoro. Come potete immaginare, diventa un aspetto di grande impatto a livello regionale.
Ci tenevo ad illustrare in modo particolare questo emendamento, perch non è casuale che un rappresentante della Provincia di Novara venga a segnalarvi questo esempio: il Comune di Arona (in provincia di Novara) ha già adottato questo provvedimento. Per la prima volta, un'Amministrazione comunale è andata ad incidere sulle proprie casse, per offrire una riduzione delle tasse in funzione delle imprese che garantiscono nuovi posti di lavoro, demandando alla Giunta la scelta dei criteri e delle modalità di accesso al finanziamento.
A nostro avviso, può essere un esempio virtuoso, perché già adottato positivamente dal Sindaco di Arona. Questo esempio può dunque essere esportato in tutta la Regione Piemonte. Essendo un elemento che evidentemente non sarà facile da applicare in tutta la regione, poich genererebbe sicuramente un circolo virtuoso, diamo indicazione alla Giunta di poterlo considerare anche in funzione di quanto voi potete leggere a pagina 10 del quotidiano La Stampa di oggi. Si parla delle problematiche relative all'applicazione dell'IRPEF in Italia, dove l'Italia, al netto di pochi paesi europei, ha la tassazione maggiore con una differenza sostanziale: mentre noi applichiamo la tassazione della sola IRPEF, i paesi che ci stanno davanti, in particolare la Danimarca, la Francia, il Belgio la Finlandia e la Svezia, applicano una tassazione complessiva. Noi sosteniamo di applicare una tassazione inferiore, ma solo riguardo all'applicazione dell'IRPEF, perché, poi, a questa dobbiamo sommare tutte le altre tasse.
Questo fatto incide anche sugli investimenti degli imprenditori, che non operano, pertanto il fatto che alcuni Comuni - come quello di Arona diano un segnale positivo, deve essere premiato da un ente come la Regione che investe anche nelle proprie imprese. Occorre premiare quei Comuni che virtuosamente, inseriscono quel tipo di procedura nel proprio bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monaco.



MONACO Alfredo

Presidente, vorrei chiedere - se è possibile - una rapida riunione della Conferenza dei Capigruppo. Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.11, riprende alle ore 16.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Presidente, ho chiesto d'intervenire, perché stiamo assistendo ad un meccanismo molto particolare di gestione di questa norma. Perché ho detto "un meccanismo molto particolare"? Perché la maggioranza o la Giunta non hanno chiesto un supplemento di dibattito: potevano chiedere la convocazione di una seduta serale ieri, oppure ieri si poteva chiedere una seduta serale per oggi, ma si poteva anche chiederla questa mattina, perch alle 10 c'è stata una riunione dei Capigruppo.
Durante gli incontri dei Capigruppo, ripetuti (due riunioni questa mattina e una oggi), c'è stato l'impegno, almeno da parte del nostro Gruppo, di permettere il voto nella giornata di oggi, perché noi abbiamo rispetto della democrazia, sappiamo qual è la tempistica, sappiamo benissimo che la Giunta regionale deve trasmettere entro termini brevi il provvedimento, affinché ci sia la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (non è una questione di BUR, ma di Gazzetta Ufficiale della Repubblica).
Pertanto, ci eravamo impegnati a discutere un po' di emendamenti, ad accettare anche il voto di serie su molti di questi, pur denunciando la non possibilità di illustrarli compiutamente, per una questione di tempi. La maggioranza, in seguito ad una riunione dei Capigruppo avvenuta alle 16.20 ha ritenuto di contingentare i tempi, con un contingentamento strong (un'ora di tempo).
Voglio ricordare che in quest'Aula c'è un solo precedente, peraltro fui io a chiederlo, quindi ero parte in causa, ma lo feci per tempo e addirittura il Gruppo del PD ebbe un giorno e mezzo, ore ed ore per discutere i propri emendamenti.
Consideriamo quest'atteggiamento un vulnus ed anche una mancanza di rispetto nei confronti degli impegni che la stessa opposizione (almeno quella del mio Gruppo) aveva assunto nella mattinata. Con ciò, la decisione l'avete presa: noi rappresenteremo ciò che possiamo rappresentare, ma rimanga a verbale di quest'aula che questo è un comportamento di una violenza, in un'aula dove c'è sempre stato il massimo della democrazia, che non è certo buon segno per la continuazione dei lavori dell'Assemblea.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, stavo riflettendo: non voglio ledere, al di là della questione regolamentare, l'accordo preso, ma, in pratica, dobbiamo licenziare il disegno di legge e i relativi atti d'indirizzo entro le ore 17.30.
Questa è l'applicazione della disposizione regolamentare, così come stabilito nella Conferenza dei Capigruppo, pertanto le opposizioni gestiscano il tempo accordato. Alle 17.30 interromperò la discussione e procederò con le votazioni.
Scusate, colleghi, ho la necessità di sospendere per un minuto la seduta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.30, riprende alle ore 16.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
BONO Davide (fuori microfono) Mi scusi, Presidente, posso intervenire sull'ordine dei lavori?



PRESIDENTE

Prego.



BONO Davide

Chiedo scusa, Presidente, non per volerle insegnare il lavoro, che sicuramente conosce benissimo avendo fatto più legislature del sottoscritto, ma di norma - se non ricordo male - quando è stato contingentato il tempo nella scorsa legislatura, si dava mezz'ora di tempo (o un'ora) ad un Gruppo e mezz'ora all'altro, che lo gestiva.



PRESIDENTE

Lo decidevano i singoli Gruppi, l'importante è che un terzo sia dedicato alle opposizioni. L'accordo che abbiamo avuto è che un terzo quindi fino alle 17.30, è dedicato a voi e voi dovete trovarvi un accordo se volete.



BONO Davide

Allora a noi va bene solo se ci dividiamo mezz'ora tutta all'opposizione di centrodestra e mezz'ora al Movimento 5 Stelle, quindi alle 17 finisce il tempo per il centrodestra e alle 17 inizia quello per il Movimento 5 Stelle, perché se ci iniziamo a scambiare un emendamento a testa ci perdiamo.



PRESIDENTE

Man mano che si procede nel lavoro, vi organizzate.



BONO Davide

Ma cosa faccio, cronometro il tempo? Io le dico solo questo: quando vuole darci la parola, noi ci siamo preparati i nostri emendamenti, i nostri Consiglieri intervengono a rotazione per mezz'ora di tempo e poi, senza che lei chiami gli emendamenti.



PRESIDENTE

La regola è l'altra, quella che ho detto. Tuttavia, se volete, mezz'ora magari il Movimento 5 Stelle e poi gli altri l'altra mezz'ora e ogni Gruppo illustra i propri emendamenti. Va bene così? Optate per questa? Ha chiesto la parola la Consigliera Ruffino sull'emendamento n. 199).
Decidete voi su che cosa dovete intervenire.



(Commenti dell'Assessore Reschigna)



PRESIDENTE

Vicepresidente Reschigna, deve stare calmo! Sto dicendo che abbiamo fatto un accordo: ci sono i tempi contingentati e ogni Gruppo decide se vuole intervenire e su che cosa.
Ci sono due strade: o la prima, quando io dico "emendamento n. X" decidete se intervenire o non intervenire e voi vi regolate i tempi; oppure l'altra, che è quella proposta dal Consigliere Bono, che dice "il Movimento 5 Stelle ha mezz'ora e inizia ad annoverare tutti i suoi emendamenti".
Basta, questo è. O una o l'altra. Io faccio solo da arbitro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.
Comunque, le votazioni iniziano sempre alle 17.30.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
E' assolutamente evidente che, se un Gruppo consiliare intende utilizzare il proprio tempo per illustrare gli emendamenti, lo può fare.
Noi chiediamo solo che poi la modalità di approvazione degli emendamenti e della norma segua.
Al di là dell'uno per uno, emendamento articolo, emendamento articolo al di là di come vengono illustrati gli emendamenti.



PRESIDENTE

Non saranno né illustrati né ci sarà la dichiarazione di voto.
Ci sarà solo la votazione.
In questo momento siamo all'emendamento n. 199).
La parola alla Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Una conclusione d'intervento legata alla prima parte dei lavori di questa mattinata sugli emendamenti.
L'ultimo che abbiamo trattato, se non erro, era legato al carico familiare, un argomento che abbiamo detto più volte importantissimo per quest'Aula. E io provo a riassumere, nel disinteresse generale, perch molto probabilmente ormai siamo nell'attesa del tempo che passa Presidente, ed è veramente difficile intervenire in un clima di disinteresse generale da parte di quest'Aula, par di capire legato soltanto al tempo che passa, per arrivare il più velocemente possibile all'approvazione di una legge che ci vede contrariati; contrariati una volta di più per l'impossibilità di esprimere la parte politica che abbiamo inteso racchiudere negli emendamenti che sono stati presentati.
E' assolutamente inutile nascondere che l'aspettativa che avevamo in quest'ultima parte dell'anno fosse completamente diversa, e comunque è nota e arcinota la nostra contrarietà a tutto quello che oggi andrà ad essere approvato, perché va nella direzione opposta a quella auspicata dal nostro Gruppo, legata comunque ad un blocco della tassazione e non ad un aumento delle tasse per i piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 199), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Come dice, Consigliere Vignale?



VIGNALE Gian Luca

Il tempo è un minuto.



PRESIDENTE

Come un minuto?



VIGNALE Gian Luca

Noi abbiamo diritto a 60 secondi di tempo per pensare a cosa votare salvo che non sia cambiato il Regolamento di questo Consiglio..



PRESIDENTE

Allora, è aperta la votazione con parere contrario della Giunta.



VIGNALE Gian Luca

Io voto al cinquantanovesimo secondo.



PRESIDENTE

Lei può votare quando vuole. Di regola, non può votare quando vuole e io devo fermarmi al 30, perché questo è l'accordo, ma nel caso specifico faccio quello che mi ha detto lei, perché a discapito suo. Stavo lavorando per voi, Consigliere Vignale.
Siete voi a perdere tempo; l'avevo detto per voi Consigliere Vignale.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Andrissi, Frediani, Mighetti, Valetti, Campo, Batzella: L'articolo 2 è abrogato.
Tale emendamento è uguale al n. 59), a firma del Consigliere Sozzani ed altri.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Andrissi, Frediani, Mighetti, Valetti, Campo, Batzella: dopo il comma 1 è introdotto il comma 1 bis che recita: "Le maggiori entrate derivanti dalle previsione del comma 1 sono destinate per almeno il 50% alla costituzione di un fondo per il trasporto pubblico locale destinato alla concessione di riduzioni tariffarie sugli abbonamenti per i pendolari, rivolto a giovani, studenti ed alle fasce di popolazione meno agiate".
Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Andrissi, Frediani, Mighetti, Valetti, Campo, Batzella: l'articolo 2 è sostituito come segue: "Con effetto dai pagamenti da eseguire dal 1 gennaio 2015 e relativi periodi posteriori a tale data, gli importi della tassa automobilistica regionale dovuta per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose sono aumentati del 6% nella fascia di potenza tra i 51kw e i 100kw." Emendamento rubricato n. 13) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Andrissi, Frediani, Mighetti, Valetti, Campo, Batzella: al termine del comma 1 sono aggiunte le seguenti parole: "su ogni Kw superiore a tale soglia".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Io interverrei sugli emendamenti n. 10), n. 11), n. 12) e n. 13) insieme, se fosse possibile.



PRESIDENTE

Sì.



BONO Davide

Grazie.
Com'è noto ormai a questo punto della discussione, l'articolo 2 riguarda la rideterminazione degli importi della tassa automobilistica. Si intende quindi aumentare il bollo auto ulteriormente rispetto a già quanto aumentato a livello nazionale, per andare a recuperare un quid in più di gettito fiscale per cercare, da una parte, di avere le coperture per gli anticipi di liquidità ex DL 35 e, dall'altra, per avere risorse fresche per cercare di coprire il buco di spesa corrente e di bilancio della Regione Piemonte.
In particolar modo, la prima determinazione da parte della Giunta era di aumentare il bollo auto del 10% per tutte le autovetture con potenza nominale superiore a 100 kilowatt (per dirla in soldoni, per chi è più abituato a utilizzare i cavalli vapore, sono 136 cavalli, quindi una media vettura oramai), considerato che già le vetture sopra i 100 kilowatt hanno un aggravio di bollo, passando - vado a memoria 258, perché non ho le tabelle dietro - dai 2,58 euro a kilowatt a 387, che aumenta ancora se l'autovettura è immatricolata pre 2006, cioè con norma antinquinamento euro 3 (si chiama euro 3, euro 2, euro 1, euro 0 andando indietro nel tempo) con aumenti consistenti che penalizzano chi tiene un'autovettura più a lungo.
Attenzione: non dobbiamo considerare la pratica di tenere un'autovettura più a lungo come una pratica antiambientale, cioè con un risultato netto negativo per l'ambiente, perché il risparmio migliore e la maggiore tutela dell'ambiente si ottiene tenendo un'autovettura molti anni.
Il procedimento industriale di produzione di un'autovettura è sicuramente molto più impattante di quanto dicono le pubblicità o le case automobilistiche, cioè cambiare autovettura ogni tre/ quattro anni per andare su autovetture che immettono meno CO2, come se il problema fosse l'anidride carbonica e non le immissioni inquinanti come il particolato fine ed altri inquinanti.
Esiste, quindi, un superbollo sulle autovetture con più di 185 kw, che corrisponde a circa 265 cavalli a vapore (quindi parliamo di auto già grosse o comunque sportive), ma la Regione Piemonte, nella seconda determinazione, ha deciso di aumentare il bollo auto del 6% per le autovetture da 51 kw a 100; dell'8% per quelle 100 a 130 e del 10% dai 130 in su.
Noi avevamo chiesto progressività nell'aumento del bollo auto, e per noi progressività voleva semplicemente dire di aumentare la tassazione sul superamento di kw rispetto alla soglia, cioè non dire che tutte le autovetture sopra una certa soglia (51 kw) hanno un aumento di tassazione sul bollo auto, ma dire che ogni kw in più, rispetto ad una soglia, viene tassata con una percentuale in più.
Questo è ben diverso, perché oggi ci ritroviamo con automobili con 51 kw (72 cavalli a vapore, quindi una Punto 1.200 a benzina per capirci) cui sarà applicato un aumento del bollo.
E' vero, il Vicepresidente Reschigna e il relatore di maggioranza ci hanno detto che parliamo di 5 euro (il 6% di 258 sono poco più di 12 centesimi di euro, per 50 fanno 6 euro), però 6 euro qui, 15 euro sull'IRPEF, 20 o 30 euro di TASI, 20 o 30 di TARI, pesano sempre sulle tasche dei cittadini.
E' vero, si potrà parlare di spesa fuori controllo nel passato, di buco di bilancio, di anticipazione di liquidità, però non ci sembra che questo sia il modo di intervenire.
Sul bollo auto avevamo chiesto più progressività e l'abbiamo chiesto negli emendamenti successivi: l'11, il 12 e il 13. In particolar modo, nel 13) si chiede proprio l'aumento solo sui kilowatt oltre la soglia.
Il Vicepresidente Reschigna ci ha dato un parere non favorevole sulla fattibilità di questa operazione.
E' vero, porterebbe meno milioni rispetto a quelli attesi dall'aumento predisposto dalla Giunta, però sarebbe molto più progressivo e molto più equo, se è vero che vogliamo andare verso macchine più leggere con motori più piccoli, perché più è piccolo il motore, meno pesa l'auto, quindi consuma meno benzina (gasolio o altro), immettendo meno immissioni inquinanti.
Le altre sono tutte forme pubblicitarie da parte delle case automobilistiche, che ovviamente cercano di vendere i loro veicoli.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ribadendo quanto detto dal collega Bono, tengo a sottolineare che non siamo soddisfatti dell'indirizzo che si è voluto dare a queste manovre di aumento delle tasse.
Ci aspettavamo che gli aumenti delle tasse fossero indirizzati a qualche tipo di politica: politica redistributiva in maniera progressiva politica ambientale, o qualunque tipo di politica virtuosa si potesse immaginare; non un aumento del bollo così orizzontale che colpisce tutte le fasce, perché ci sono anche persone con auto vecchie con una potenza nominale un po' più alta che non possono permettersi di cambiarla. E' abbastanza ingiusto; perlomeno, tarare questo parametro su un qualche tipo di indice ambientale o economico delle famiglie, sarebbe stato meglio.
Noi avevamo anche sostenuto il riutilizzo di parte di questo introito come sostegno al trasporto pubblico locale. Vincolare le maggiori entrate dovute al provvedimento al trasporto pubblico locale sembrava un atto di indirizzo e un'indicazione politica di qualcosa di virtuoso, oltre ad un semplice aumento delle tasse.
Non dico che ce lo faccia digerire, ma perlomeno si indica una strada di qualche tipo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Emendamento rubricato n. 226) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna: "1. Con effetto dai pagamenti da eseguire dal 1° gennaio 2015 e relativi ai periodi posteriori a tale data gli importi della tassa automobilistica regionale dovuta per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di potenza superiore ai 53 kw sono aumentati: del 6 per cento per i veicoli fino a 100 kw dell'8 per cento per i veicoli di potenza superiore a 100 kw e fino a 130 kw del 10 per cento per i veicoli di potenza superiore a 130 kw.
2. Gli aumenti previsti dal comma 1 non si applicano per i veicoli di proprietà delle società di leasing e loro utilizzatori".
Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento 226) ridetermina l'incremento del bollo auto del 6% da 53 a 100 kw; dell'8% da 100 a 130 e del 10% per quelli oltre i 130.
Gli aumenti previsti non si applicano per i veicoli di proprietà delle società di leasing e loro utilizzatori. Questo per evitare l'emigrazione delle flotte dal Piemonte verso altre Regioni.
E' sostitutivo, non è aggiuntivo. E' sostitutivo dell'articolo 2.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
A norma dell'articolo 86 del Regolamento, "Votazione sugli emendamenti e sugli articoli", il comma 4 recita: "4. Qualora siano stati presentati ad uno stesso testo una pluralità di emendamenti tra loro differenti esclusivamente per variazione a scalare di cifre o date o altre espressioni altrimenti graduate, il Presidente pone in votazione quello che più si allontana dal testo originario e un determinato numero di emendamenti intermedi sino all'emendamento più vicino al testo originario, dichiarando assorbiti gli altri." Suggerirei, quindi, di fare gli ultimi due in coda e uno centrale.
Ovviamente, se passa in votazione quest'emendamento, decadono tutti gli altri.
Emendamento rubricato n. 124) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Ruffino, Porchietto, Pichetto Fratin, Graglia, Marrone: L'articolo 2, del disegno di legge n. 66, è così sostituito: "Art. 2 (Rideterminazione degli importi della tassa automobilistica) Con effetto dai pagamenti da eseguire dal 1° gennaio 2015 e relativi ai periodi posteriori a tale data gli importi della tassa automobilistica regionale dovuta per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose di potenza superiore ai 180 kw sono aumentati del 10 per cento".
Emendamento rubricato n. 123) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Ruffino, Porchietto, Pichetto Fratin, Graglia, Marrone: L'articolo 2, del disegno di legge n. 66, è così sostituito: "Art. 2 (Rideterminazione degli importi della tassa automobilistica) 1. Con effetto dai pagamenti da eseguire dal 1° gennaio 2015 e relativi ai periodi posteriori a tale data gli importi della tassa automobilistica regionale dovuta per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose di potenza superiore ai 180 kw sono aumentati del 9 per cento".
Emendamento rubricato n. 62) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Berutti, Porchietto, Ruffino, Marrone: dopo il comma 1 dell'articolo 2 è aggiunto il seguente: "1 bis. L'aumento è applicato esclusivamente sull'eccedenza rispetto al limite indicato".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Faccio solo presente che, così come è stato previsto, l'emendamento 226) della Giunta regionale è un nuovo articolo. Non è un emendamento all'articolo 2, anche se, comprensibilmente, è una riscrittura dell'articolo 2.
Faccio altresì presente al Presidente che non ci si trova nella situazione a cui lei faceva riferimento, perché, in realtà, gli emendamenti, che pur appaiono vicini fra loro per percentuale, sono un incrocio fra percentuale e kilowatt. Quindi, se noi facessimo l'applicazione di ogni singolo differente emendamento, vedrebbe che ci sono molti milioni di euro di differenza fra un emendamento e l'altro. Se diciamo 1%, o se diciamo 2%, fra l'1 e il 2%, visto che è una misura di entrate, c'è una serie non infinitesimale, anzi, stiamo parlando di molti milioni di euro.
Mi domando, quindi, come si possano assorbire emendamenti che, in termini di minori entrate, riguardano alcuni milioni di euro. Detto ciò, ma è solo una questione non di interpretazione, ma di rispetto regolamentare illustro l'emendamento n. 62) e faccio una considerazione.
E' assolutamente evidente che l'emendamento n. 226) illustrato dal Vicepresidente pone una tassazione alla quasi totalità dei due milioni e 800 mila veicoli immatricolati all'interno della nostra regione.
E' assolutamente evidente che prevedere un aumento del 6% di tutti i veicoli sopra i 53 kilowatt significa che, a partire da una Panda 1.200 cavalli a salire, tutte le auto dei piemontesi saranno tassate. Per l'8 da 100 a 130, per il 10% sopra i 130. Anche questo emendamento dimostra che vi è un interesse esclusivo all'incasso e non vi è alcuna valutazione relativamente alla volontà di attuare politiche fiscali eque. Noi applichiamo percentuali che vanno a crescere a seconda dei cavalli fiscali per tassare più di tutti coloro i quali hanno un veicolo di potenza superiore ai 130 kilowatt, come se individuassimo in un proprietario di un'automobile con più di 130 kilowatt una persona abbiente, che ha un patrimonio significativo, senza pensare alla vetustà del veicolo.
Potrebbe essere un veicolo di dieci anni che ha un valore commerciale assolutamente risibile, ma noi lo tassiamo come se fosse un'auto di lusso.
E' altrettanto evidente, non entreremo nel merito, ma c'è un emendamento e c'è una mozione che, per esempio, rileva che prevedere un numero di autovetture esentate rispetto al valore dell'automobile, significherebbe comprendere anche il momento in cui si vive.
Tant'è che noi abbiamo presentato un emendamento, il n. 62), che lega gli incrementi che la Giunta, in qualche modo, ha presentato relativamente alle eccedenze. Come la modalità fiscale: cioè i cavalli che superano i 53 kilowatt vengono aumentati del 6%, dal 54 esimo al 70 esimo, se ha 70 cavalli, e così via per gli altri scaglioni. Crediamo che, da questo punto di vista, si potesse, anche in questo caso, se non fosse stata una manovra che avesse un'unica volontà di fare cassa, ragionare meglio.
Badate, anche nel fare cassa ci sono modi e modi, anche all'interno di politiche fiscali. E' assolutamente evidente che, per esempio, aver scelto di esentare alcuni scaglioni di reddito può essere condivisibile o meno, ma ha fatto perdere una possibilità di gettito e nemmeno si sono tenuti in considerazione molte altre suggerimenti che, in qualche modo, sono stati dati.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 60) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Berutti, Porchietto, Ruffino, Marrone: Al comma 1, dell'articolo 2, le parole: "superiore ai 100 kw" sono sostituite dalle seguenti: "superiore ai 180 kw".
Emendamento rubricato n. 39) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia Marrone: All'articolo 2, del disegno di legge n. 66, le parole: "10 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "2 per cento".
Emendamento rubricato n. 61) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Berutti, Porchietto, Ruffino, Marrone: Al comma 1, dell'articolo 2, del disegno di legge n. 66, le parole: "del 10 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "del 3 per cento".
Emendamento rubricato n. 40) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia Marrone: All'articolo 2, del disegno di legge n. 66, le parole: "10 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "5 per cento".
Il Consigliere Pichetto Fratin dà per illustrati gli emendamenti rubricati n. 60), 39), 61) e 40).
Gli emendamenti rubricati n. 13) e 10) sono già stati illustrati dal Consigliere Bono.
L'emendamento rubricato n. 62 è già stato illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La votazione dell'emendamento rubricato n. 11) è estesa all'emendamento rubricato n. 59).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 226), interamente sostitutivo dell'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 2 bis, pertanto gli emendamenti rubricati n.
10, 12, 13, 39, 40, 60, 61, 62, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98, 99, 100, 101 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 109, 110, 111, 112, 113, 114, 115, 116 117, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 127, 128, 129, 130, 131 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 141 sono decaduti.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 63) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Berutti, Porchietto, Ruffino, Marrone: L'articolo 3 del disegno di legge n. 66 è soppresso.
Il Consigliere Pichetto dà per illustrato l'emendamento n. 63).
Emendamento rubricato n. 224) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: L'art. 3 disegno di legge 66 "Disposizioni urgenti in materia finanziaria" è soppresso.
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Come annunciato in Commissione, l'incremento sul bollo auto determina l'abrogazione dell'articolo 3, quindi l'eliminazione di contributi impianti termici. L'emendamento è soppressivo dell'articolo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'emendamento rubricato n. 224), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna.
Do atto che gli emendamenti rubricati n. 64, 65, 143, 144, 212, 155, 156 157, 142, 145, 146, 147, 148, 149, 150, 151, 153, 154, 152, 158, 159, 160 161 sono decaduti.
ARTICOLO 3 bis Emendamento rubricato n. 25) presentato dai Consiglieri Ottria, Gallo Grimaldi e Ravetti: Dopo l'articolo XX del disegno di legge n. 66 è inserito il seguente: "Art. XX bis (Disposizioni a favore dei Comuni colpiti dagli eventi alluvionali di ottobre e novembre 2014) 1. Il tributo speciale a favore della Regione per il conferimento in discarica, di cui alla legge 28 dicembre 1995, n. 549 {Misure di razionalizzazione della finanza pubblica), nonché il contributo previsto a favore delle Province dall'articolo 16 della legge regionale 24 ottobre 2002, n. 24 {Norme per la gestione dei rifiuti), non si applica per il quarto trimestre 2014 ai Comuni colpiti dagli eventi alluvionali di ottobre e novembre 2014".
Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Ottria; ne ha facoltà.



OTTRIA Domenico

Si tratta di un emendamento che prevede il non pagamento dell'ecotassa a favore della Regione e della Provincia per i Comuni che sono stati alluvionati, per quanto riguarda l'ultimo trimestre del 2014. è una misura quindi, che va incontro al problema derivante dalla grande massa di rifiuti che sono stati prodotti a seguito dell'alluvione.
Questa misura era già stata adottata anche in occasione dell'alluvione del 2002, per cui costituisce un provvedimento molto semplice che va incontro alle esigenze di questi Comuni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Nell'esprimere una valutazione positiva, nel merito però vorremmo chiedere alla Giunta se aveva fatto, per ciò che riguarda la Regione Piemonte e le Province, un calcolo relativamente al minor gettito che l'approvazione dell'emendamento produce.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Parliamo di stime attorno ai 150.000 euro.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 3 bis.
Invito i colleghi del Movimento 5 Stelle e dell'opposizione a tener presente che nella riunione dei Capigruppo è stato riservato, sempre nell'arco di questo tempo, lo spazio per l'illustrazione di una mozione se ricordo bene.
Abbiamo fatto il calcolo che alle ore 17.30 sarebbe terminato tutto. Io non vorrei poi andare in difficoltà nei vostri confronti.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Io ricordo sempre che di questi 40 minuti di discussione, il Movimento 5 Stelle ne ha utilizzati 30 e noi, come Gruppo, siamo a 11: abbiamo contato i tempi.



PRESIDENTE

Siamo giunti ad esaminare l'articolo 4.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 162) presentato dai Consiglieri Vignale, Pichetto Fratin, Sozzani, Berutti, Porchietto, Ruffino, Marrone: L'art. 4 del disegno di legge n. 66 è soppresso.
In accordo con i proponenti, ne diamo per illustrato il testo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 162), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 bis Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Andrissi, Mighetti, Batzella, Frediani, Campo, Valetti: "Art. 4 bis 1. Il comma 2 dell'art. 6 della Legge regionale n. 14 del 21 aprile 2006 viene così modificato: "2. Le tariffe del diritto di escavazione per le cave sono fissate secondo i seguenti parametri e sono aggiornate con deliberazione della Giunta regionale ogni due anni sulla base dell'indice ISTAT: a) sabbie e ghiaie per calcestruzzi, conglomerati bituminosi, tout-venant per riempimenti e sottofondi, materiali per pietrischi e sabbie: euro 0,75 al metro cubo b) pietre ornamentali: euro 1,05 al metro cubo c) argille, calcari per cemento, per calce e altri usi industriali, gessi sabbie silicee e torba: euro 0,80 al metro cubo d) minerali di I categoria, ai sensi del regio decreto 29 luglio 1927, n.
1443 (Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere nel Regno), euro 0,80 al metro cubo e) altri minerali di cava non compresi nei precedenti punti euro 0,80 al metro cubo".
Emendamento rubricato n. 20) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Andrissi, Mighetti, Batzella, Frediani, Campo, Valetti: "Art. 4 bis 1. Il comma 2 dell'art. 6 della Legge regionale n. 14 del 21 aprile 2006 viene così modificato: 2. Le tariffe del diritto di escavazione per le cave sono fissate secondo i seguenti parametri e sono aggiornate con deliberazione della Giunta regionale ogni due anni sulla base dell'indice ISTAT: a) sabbie e ghiaie per calcestruzzi, conglomerati bituminosi, tout-venant per riempimenti e sottofondi, materiali per pietrischi e sabbie: euro 0,90 al metro cubo b) pietre ornamentali: euro 1,50 al metro cubo c) argille, calcari per cemento, per calce e altri usi industriali, gessi sabbie silicee e torba: euro 1,00 al metro cubo d) minerali di I categoria, ai sensi del regio decreto 29 luglio 1927, n.
1443 (Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere nel Regno), euro 1,00 al metro cubo e) altri minerali di cava non compresi nei precedenti punti euro 1,00 al metro cubo".
Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Andrissi, Mighetti, Batzella, Frediani, Campo, Valetti: "2. Viene così modificato il comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 14 - Legge finanziaria per ranno 2006: "A far data dall'entrata in vigore della presente legge, è prevista a carico del titolare di concessione di acque minerali o di sorgente con annesso stabilimento di imbottigliamento, la corresponsione, a favore della Regione, di un canone annuo pari ad euro 2 per ogni 1000 litri di acqua minerale o di sorgente imbottigliata, comprese anche le bibite confezionate con le suddette acque'".
Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Andrissi, Mighetti, Batzella, Frediani, Campo, Valetti: "2. Viene così modificato il comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 14 - Legge finanziaria per l'anno 2006: 'A far data dall'entrata in vigore della presente legge, è prevista a carico del titolare di concessione di acque minerali o di sorgente con annesso stabilimento di imbottigliamento, la corresponsione, a favore della Regione, di un canone annuo pari ad euro 3 per ogni 1000 litri di acqua minerale o di sorgente imbottigliata, comprese anche le bibite confezionate con le suddette acque'".
Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Illustrerei insieme gli emendamenti n. 19), 20), 23) e 24), ritirando il 22).
Questi, quindi, sono articoli aggiuntivi che abbiamo inteso presentare al disegno di legge n. 66 "Disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria", andando ad intervenire su due canoni: in particolar modo, i canoni per l'imbottigliamento delle acque minerali e le tariffe del diritto di escavazione. Si tratta di due temi molto sentiti e anche molto dibattuti nella scorsa legislatura, che hanno portato a due strade diverse.
Da una parte, i canoni di imbottigliamento delle acque sono stati espunti da un testo legislativo (tolti quindi dalla potestà legislativa dei Consiglieri regionali) e demandati ad un Regolamento della Giunta regionale, il Regolamento 8R (mi sembra, andando a memoria) del settembre 2013, fatto dalla Giunta Cota; questo Regolamento prevede dei canoni variabili da uno a 1,2 euro per metro cubo di acqua imbottigliata, più un tot di euro per ettaro di superficie utilizzata dall'impianto di imbottigliamento.
Sappiamo che ogni anno Legambiente propone un dossier sui costi dei canoni di imbottigliamento delle acque minerali, che ci dice che la regione Piemonte era in miglioramento, soprattutto per quanto riguarda l'incremento da 0,7 ad un massimo di 1,2 euro a metro cubo dei canoni di imbottigliamento decisi dalla scorsa legislatura. Ma c'è un però: noi siamo andati a vedere i capitoli delle entrate dei canoni di imbottigliamento e li abbiamo visti sensibilmente in riduzione. Perché? Perché nel Regolamento 8R del settembre 2013 vi sono anche tutta una serie di sconti, fino al 60 nel caso in cui l'imbottigliamento venga operato in bottiglie di vetro, nel caso in cui l'impianto assuma nuovi lavoratori e nel caso in cui l'azienda si doti di una certificazione energetico-ambientale.
Ora, queste sono tutte cose stimabili, positive e condivisibili; per se ad un canone di imbottigliamento di 1,2 euro per metro cubo - a fronte di 260 euro a metro cubo di ricavo dalla vendita delle acque imbottigliate noi andiamo a fare pure una detassazione del 60%, capite che non viene più niente in tasca alla Regione Piemonte. Noi siamo andati a vedere la progressione dal 2008 (un milione e 89 mila euro di canone) al 2013 che è l'ultimo dato disponibile (200 mila euro).
Pertanto, invece di aumentare, abbiamo diminuito l'incasso. Quindi, con questo emendamento chiediamo alla Giunta di eliminare il ricorso al regolamento, ridarlo alla potestà legislativa e contestualmente aumentare i canoni di imbottigliamento dei valori su cui potremmo trovare anche una convergenza.
Noi abbiamo proposto due euro, perché due euro è il limite massimo che hanno proposto le Regioni Lazio e Sicilia. Per una volta possiamo citare una Regione del sud come regione positiva, che tra l'altro li ha aggiornati da poco, perché fino a due anni fa non aveva canoni di imbottigliamento.
Dopo che le sono state "tirate le orecchie" tante volte ha introdotto i canoni di imbottigliamento.
Quindi, gli emendamenti dal numero 21) al numero 24) riguardano questi aspetti.
In più, abbiamo deciso di aumentare le tariffe del diritto di escavazione, che attualmente variano tra 0,45 e 0,75 euro al metro cubo, a seconda che sia sabbia, ghiaia o pietrisco oppure pietre ornamentali che sono più pregiate.
Ricordiamo che vengono vendute al minimo a 10-15 euro al metro cubo quindi parliamo di 20-30 volte in più come margine di profitto. Quindi quando sento dire che mandiamo in crisi il sistema e la filiera della cavazione, francamente sono un po' perplesso, perché noi chiediamo degli aumenti minimi, ma progressivi, quindi di passare a 0,75 euro a metro cubo non chiediamo di passare a 15.
Chiediamo di fare degli aumenti costanti e progressivi.
Questo dovrebbe portare a degli aumenti di introiti di circa due milioni di euro, complessivi tra canone di imbottigliamento e tariffe del diritto di escavazione. Abbiamo fatto ovviamente delle stime, perché non abbiamo avuto il tempo necessario per fare delle stime al cento per cento attendibili.
Chiediamo quindi che la Giunta li prenda in seria considerazione per poter ridurre all'articolo successivo, che è l'articolo 5, i canoni idrici ai fini idroelettrici.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Condividiamo sul fatto che la materia debba essere rivista e con le questioni sollevate dal Consigliere Bono.
Questo tema lo affronteremo nella legge finanziaria, perché in questo momento rischieremmo di fare una scelta affrettata.
La materia deve essere rivista e nella legge finanziaria la Giunta regionale affronterà questa materia.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Non ho votato.



PRESIDENTE

Non può votare, perché è scaduto il tempo.
Metto a verbale il suo voto.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Rifaccia la votazione.



PRESIDENTE

Non rifaccio la votazione.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, io ho chiesto ai firmatari se potevo fare valere la stessa votazione e lei non ha detto niente.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Qual è la sua richiesta in questo momento?



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Di rimettere in votazione.



PRESIDENTE

Quale?



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Quella successiva all'11).



PRESIDENTE

Non esiste l'11). Abbiamo fatto il n. 20), poi ho dato la stessa votazione per l'emendamento n. 19), per l'emendamento n. 24) e per l'emendamento n. 23).



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Può parlare a microfono?



VIGNALE Gian Luca

Vorrei che mettesse in votazione l'emendamento n. 19) e poi, se ritiene, dare la stessa votazione per quelli successivi.



PRESIDENTE

D'accordo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4 bis, nel testo originario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 4 quater Emendamento rubricato n. 27) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia Marrone: Dopo l'articolo 4, del disegno di legge n. 66, aggiungere il seguente Articolo 4 quater (Modifica dell'art. 5 della LR n. 23 del 23 settembre 2003 - Disposizioni in materia di tasse automobilistiche) al comma 1 viene abrogato il punto b): "autovetture adibite a scuola guida".
Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia Marrone: Dopo l'articolo 4, del disegno di legge n. 66, aggiungere il seguente Articolo 4 quater (Modifica dell'art. 5 della LR n. 23 del 23 settembre 2003 - Disposizioni in materia di tasse automobilistiche) al comma 2 viene inserito il punto i): "E' esentata dalla tassa automobilistica la categoria delle autovetture adibite a scuola guida".
La parola al Consigliere Segretario Benvenuto, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda quest'emendamento, chiaramente chiedevamo di poter esentare da questo provvedimento le scuole guida, ma quello che a me interessa in questo intervento è un po' rimarcare la situazione di oggi nel senso che ancora una volta, come ho già detto ieri durante gli emendamenti sull'aumento dell'IRPEF, la verità è che il regalo di Natale della Giunta Chiamparino sono più tasse per i piemontesi.
Quindi, non voglio entrare nel merito dell'emendamento, ma di quella che era una promessa che in campagna elettorale era stata fatta e soprattutto le grandi polemiche che, durante la scorsa legislatura venivano fatte alla Giunta Cota.
Puntualmente, a distanza di pochi mesi, mi sembra che il Partito Democratico e la Giunta facciano le stesse identiche cose con quella coerenza che probabilmente manca. E rispetto a questo noi lo vogliamo segnalare a tutta l'Aula. E' proprio per questo che ieri il Gruppo Lega Nord aveva presentato alcuni emendamenti che andavano in una direzione esattamente contraria.
Lo strumento del contingentamento è uno strumento poco utilizzato nella scorsa legislatura e dopo pochi mesi l'avevamo già utilizzato. Comincio a pensare che se questa è la strada, nei prossimi mesi ci divertiremo sicuramente molto di più. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Benvenuto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 4 quinquies Emendamento rubricato n. 217) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto, Marrone: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente: "Art. 5 bis. (Modifica dell'articolo 52 della l.r. Legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica") L'art. 52 della l.r. 2/2009 è così sostituito: Art. 52 (Norma finanziaria) 1. Gli oneri di parte corrente e in conto capitale di cui rispettivamente alle UPB DB18091 e DB18092 sono finanziati, per quota parte, dai proventi derivanti dalle riscossioni dei canoni per l'uso delle acque pubbliche iscritti nell'ambito dell'UPB DB0902 dello stato di previsione dell'entrata del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014".
Emendamento rubricato n. 219) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto, Marrone: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente: "Art. 5 bis. (Modifica dell'articolo 52 della l.r. Legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2 "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo in attuazione della normativa nazionale vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili, dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica") 1. Dopo il comma 2, dell'articolo 52, è aggiunto il seguente: "2 bis. A decorrere dall'anno finanziario 2014, agli oneri di cui al comma 1, il cui stanziamento in termini di competenza e di cassa è pari ad euro 8.000.000, si provvede con una quota di quanto accertato dalla Regione a titolo di IRAP nell'esercizio precedente".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento rubricato n. 217), che interviene relativamente alle misure in materia finanziaria, sostanzialmente lega quello che è il finanziamento di una norma, cioè la legge n. 2/2009, all'utilizzo di quota parte dei proventi derivanti dalla riscossione dei canoni per l'uso delle acque pubbliche, in modo tale che, così come avvenuto, ad esempio, per la legge sulla montagna, vi sia un'entrata certa rispetto al finanziamento di una legge regionale.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 219) viene dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 217), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 219), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 4 sexies Emendamento rubricato n. 220) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto, Marrone: "Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente: 'Art. 5 bis (Modifica dell'art. 3 della l.r. 7 dicembre 2007, n. 24. Tutela dei funghi epigei spontanei) 1. Al comma 6, dell'articolo 3, della l.r.
24/2007, come da ultimo sostituito dall'articolo 2, della l.r. 7/2014, la parola 'utilizzate', è sostituita dalla seguente: 'vincolate''.".
Tale emendamento viene dato per illustrato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 220), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Andrissi, Mighetti, Batzella, Frediani, Campo, Valetti: "1. Viene abrogato l'art. 5 (Misura del canone per l'uso energetico e riqualificazione dell'energia) della Proposta Disegno di legge regionale n.
66/2014.".
Emendamento rubricato n. 17) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Andrissi, Mighetti, Batzella, Frediani, Campo, Valetti: La lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 viene così modificato: a) per l'uso energetico 1) 35,00 euro per kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 3.000 2) 32,00 euro per kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 220 e inferiore a kw 3.000;" 3) 30,00 euro per kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 20 e inferiore a kw 220;" 4) 28,50 euro per kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione inferiore a kw 20;" 5) 28,24 euro per kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione inferiore a kw 20;" La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Comunico che ritiriamo gli emendamenti rubricati n. 15 e n. 16, mentre manteniamo gli emendamenti rubricati n. 14, che è abrogativo, e n. 17, che riduce i canoni.
L'intento è ovvio. Rimane la contrarietà all'aumento dei canoni idrici in maniera anche retroattiva, come già detto, per impianti di qualunque taglia. Abbiamo cercato con l'emendamento n. 17 di ridurre almeno gli importi.
Riteniamo che, se l'aumento deve esserci, dovrebbe riguardare solo gli impianti di nuova progettazione e non gli impianti già realizzati, o almeno gli impianti già realizzati solo sopra una taglia, almeno sopra il megawatt, per colpire solo gli impianti di origine industriale. Grazie.
Gli emendamenti rubricati n. 15 e 16 vengono ritirati dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 163) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto, Marrone: L'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 164) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto, Marrone: Il comma 1, dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è soppresso.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Se questa legge è costellata da una serie di misure poco sensate, con l'unico obiettivo di tassare i cittadini piemontesi, l'articolo 5 è l'esatto esempio della ricerca di una fonte all'interno della quale percepire maggiori entrate senza badare minimamente alla finalità, ma soprattutto al danno che noi produrremo.
In questo momento, nella nostra regione i canoni idrici hanno un valore complessivo per tutti gli impianti superiori ai 20 kilowatt di 28,24 euro.
L'Amministrazione regionale ha già chiesto precedentemente, nel 2011 uno sforzo importante alle imprese, portando il canone, che prima era fermo ad un aumento legato all'aumento ISTAT dell'inflazione, da 14 a 27 euro quindi abbiamo raddoppiato tutta una serie di impianti che avevano presentato la domanda con quel tipo di costo al kilowattora, portandolo a 28,5 euro.
Questa proposta interviene complessivamente su 976 impianti e un numero assolutamente limitato sono grandi impianti, per 11 milioni di euro di incasso complessivo. Che sia chiaro, pagheranno i cittadini piemontesi.
Infatti, per essere estremamente chiari, quegli 11 milioni di euro derivano da ENEL, IREN ed ENEL Green Power, quindi è assolutamente evidente che nelle nostre bollette verranno scaricati quegli 11 milioni di euro di maggiori oneri.
Per dare il senso del danno che produce questo emendamento, ricordo che i 700 soggetti che producono energia nella nostra regione sono Amministrazioni comunali e imprese che producono energia proprio per la loro azienda, che ovviamente in gran parte sono situate in aree montane.
Sono soggetti che producono energia rinnovabile ai quali quasi raddoppiamo la tassazione all'incirca per il 70% per quelli grandi, ma soprattutto per una cifra superiore al 40% per quelli piccoli e per quelli medi, che è assolutamente insostenibile. Cioè, un soggetto che ha presentato un progetto, sapendo che il kilowattora era 28 euro, ha fatto un calcolo finanziario cercando di comprendere se ci stava all'interno di quel calcolo e molto spesso, avendo un utile che derivava da quel calcolo, ha stipulato anche delle convenzioni con le Amministrazioni comunali o con singoli territori, per garantire un beneficio economico, e parliamo di centinaia di posti di lavoro.
Nella nostra Regione, con la norma approvata anche con l'emendamento n.
241, se non ricordo male, della Giunta regionale, avremo un incremento assolutamente significativo, che porta sopra i 30 euro il costo per kilowattora; in Lombardia è 15,35 euro; in Liguria è 16 euro; nel Veneto è di nuovo inferiore ai 20 euro.
Qualunque impresa che vorrà produrre energia andrà in Liguria, in Lombardia, in Veneto, ovviamente in Valle d'Aosta, dove il canone è decisamente inferiore, o verrà in Piemonte? La risposta è assolutamente scontata: andrà in un altro luogo.
Noi abbiamo presentato una serie di emendamenti alcuni dei quali di merito, uno in particolar modo, che prevede di lasciare l'incremento esclusivamente per coloro i quali hanno una produzione superiore ai tre megawatt e invece esentare dall'aumento, visto che già la nostra tariffa è decisamente superiore alle altre Regioni, quelle delle altre imprese piemontesi.
Ne abbiamo presentato un altro ancora, che se non ricordo male è il 163, che determina un'altra modalità, cioè prevede che fino a 1.500 kilowatt non ci sia un aumento della tassazione, dai 1.500 ai 3.000 un piccolo aumento, e dai 3.000 a salire quello che la Giunta regionale ha previsto.
Faccio presente che questi due emendamenti hanno una minore entrata per la Regione Piemonte che va dai due milioni e mezzo in un caso, e i quattro milioni di euro l'altro.
E' evidente che la volontà di non confrontarsi stride anche un po' con le sue dichiarazioni. Il Presidente Chiamparino dovrebbe ricordarsi che ha vinto le elezioni con un logo che aveva la montagna dietro. Se avesse la pazienza, come abbiamo fatto noi, di vedere dove sono collocate le 700 imprese, Amministrazione comunali, la società di produzione di energia elettrica della Val Maira, che è di proprietà della Comunità montana della Val di Gezzo, scoprireste che sono quasi tutti in area montana, che garantiscono un'occupazione in area montana, che producono energia pulita in area montana e che in questo modo, anche grazie ai nostri emendamenti si ridurrebbe quella che è l'imposizione fiscale, a tutti gli effetti, nei confronti delle imprese. Cioè, questa legge, che negli articoli 1 e 2 aumenta l'addizionale IRPEF e il bollo auto, con questa misura applica 15 milioni di euro di maggiore tassazione alle imprese che producono energie rinnovabili.
Ora è assolutamente evidente che viviamo in una situazione un po' paradossale, per cui la normativa nazionale incentiva chi produce energia rinnovabile e la normativa regionale penalizza chi produce energia rinnovabile.
Credo che se aveste - lo dico soprattutto come maggioranza - un minimo di rispetto relativamente a quello che avete scritto nel programma elettorale, e quello che in moltissimi casi avete dichiarato sulla green economy, sulla tutela del protocollo di Kyoto, sul Piano 20-20-20, sulla tutela dei territori montani, eccetera, se avessimo ancora l'UNCEM e se facesse ancora il proprio lavoro e noi avessimo presentato un emendamento simile, penso che avrebbe fatto delle battaglie epocali dicendo che si violenta la montagna! In questo momento passa assolutamente sotto silenzio che stiamo votando una tassa per 15 milioni di euro nei confronti delle aziende piemontesi.
Abbiamo anche chiesto un ripensamento che comunque garantiva 11 milioni di euro di maggiori entrate, così almeno non si sarebbero toccati i piccoli e i medi, che sono quelli che garantiscono produzione energetica autoproduzione e, in molti casi, produzione nei confronti dei soggetti pubblici.
Se aveste la pazienza di andare a leggere quelli che saranno gli incrementi che questa norma comporta, voi vedreste che gli incrementi vanno, dalle piccole alle grandi: chi pagava 30 ne pagherà 43 mila, chi ne pagava 10 ne pagherà 14 mila, chi ne pagava nove ne pagherà 13 mila, chi ne pagava 18 ne pagherà 25 mila, per i piccoli...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Allora sono sbagliati i dati che voi ci avete fornito.
Chi ne pagava 56 ne pagherà 82 mila e via dicendo.
Questa è una grande tassa sulle imprese che producono energia pulita sulle imprese in gran parte montane e sulle imprese che hanno fatto un'attività positiva di produzione di energia per sostenere la loro stessa attività d'impresa. Credo che un provvedimento simile non sia accoglibile nel modo più assoluto! In conclusione, inoltre, noi oggi stiamo rincorrendo un'approvazione di una norma che voi ritenete utile e indispensabile, ma che noi riteniamo estremamente dannosa, con una modalità e una leggerezza che rasenta il dilettantesco. Non è stata convocata una sessione serale, non è stata convocata una sessione notturna. Alle quatto del pomeriggio sospendete il Consiglio quando eravamo all'articolo 1 per "ghigliottinare" la discussione in questa...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Di questo si tratta! Allora, in cinque anni di legislatura è stato utilizzato una sola volta l'articolo n. 69 ed è stato dato un giorno e mezzo di tempo alle minoranze per discutere tutto ciò di cui si riteneva.
Non è mai avvenuto che siano state concesse due ore alle minoranze, anzi un'ora e mezza. L'avete scelto voi! E' bene che i cittadini che ci ascoltano sappiano che questi 15 milioni di euro che stiamo approvando oggi vengono approvati solo ed esclusivamente perché, sulla proposta del collega Monaco, tutti i Capigruppo del centrosinistra hanno consentito che si arrivasse all'approvazione entro questa sera di questa proposta di legge che fa 110 milioni di euro in più per i cittadini piemontesi! Perché il Regolamento prevede chiaramente che la richiesta la possano fare e votare esclusivamente i Capigruppo! Non sono certo stati quelli di opposizione, sono stati i Capigruppo di maggioranza che hanno sostenuto non solo la chiusura del dibattito ma, fra le altre cose, così come abbiamo chiesto il voto nominale, lo chiederemo in particolar modo rispetto a questa norma, perché hanno sostenuto non solo 77 milioni di IRPEF in più i piemontesi, non solo 25 milioni di IRPEF in più sul bollo, ma 15 milioni di euro in più per le imprese! Non so cosa intendesse il Presidente Chiamparino quando disse "se si tocca l'IRAP mi dimetto". "Se si tocca l'IRAP mi dimetto", intanto 15 milioni secchi li approviamo, o meglio li approvate, e con l'emendamento di oggi toccheranno un'unica fascia e un'unica realtà produttiva.
Questa è la scelta che fa il centrosinistra che tutela la green economy, che tutela le politiche ambientali, che tutela chi produce energie rinnovabili.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Noi non abbiamo parlato, perché vogliamo rubare poco tempo a questo dibattito, però ci tengo a puntualizzare che le affermazioni del collega Vignale sono profondamente errate, perché questo Consiglio può essere accusato di tutto meno di non aver avuto il tempo di discutere e di approfondire questa tematica.
Due settimane in Commissione, non quattro ore, due giorni di discussione qui, dopo che il testo era stato esaminato, discusso, oggetto di contrattazione e di mediazione, anche nella Commissione! Allora, nella Conferenza dei Capigruppo abbiamo posto chiaro l'obiettivo di raggiungere il risultato indicato dalla Giunta regionale ossia avere questo provvedimento licenziato questa sera non per un incaponimento personale di un Assessore, ma per il fatto che è necessario che queste norme vengano pubblicate ed entrino in vigore per avere efficacia dall'inizio dell'anno prossimo.
Abbiamo offerto la nostra disponibilità a trovarci per discutere mattino, pomeriggio, sera e anche notte, se del caso, ma ci è stato detto "no, non è il caso perché siamo responsabili e garantiamo che questa norma possa essere approvata nei tempi giusti, cioè entro le ore 19 di martedì".
Solo quando alle ore 16.20 si è visto che quello che si era ancora stabilito questa mattina non era più alla portata, si è deciso di ricorrere a un espediente e a un'eventualità che era sempre stata annunciato come clausola di way out per garantire la soluzione.
Allora, ci tengo a dirlo, perché questo è il primo passo di un percorso che ci vedrà discutere varie proposte di legge insieme.
Se l'intendimento di qualche Gruppo è di discutere, come è facoltà dei Gruppi consiliari, in Aula, basta semplicemente saperlo prima. Perché, a questo punto, noi siamo gli ultimi a voler chiudere il dibattito in quest'Aula, e siamo i primi ad aver chiesto la parlamentarizzazione di tutto il dibattito e di tutte le discussioni su questi temi.
La prossima volta, Presidente, decidiamolo fin dall'inizio: se si vuole avere tutto il tempo, questo Consiglio e questa maggioranza è disponibile a trovarsi mattino, pomeriggio, sera e, se serve, anche la notte. Lo abbiamo fatto nella prima legislatura, lo abbiamo fatto quando si è dovuto discutere del Regolamento, anche con il concorso di tanti colleghi che oggi sono all'opposizione, e non abbiamo paura di farlo ancora.
Ma ci tengo a ribadire la verità storica. Noi siamo qui e abbiamo mantenuto il numero legale; abbiamo garantito che potessero intervenire tutti i colleghi, ma non vogliamo essere presi in giro. Per cui, si vada avanti e la prossima volta, se i colleghi dell'opposizione chiederanno una soluzione diversa, siamo disponibili a deciderlo, ma dall'inizio.



PRESIDENTE

Consigliere Bertola, su cosa desidera intervenire?



BERTOLA Giorgio

Sono state chiamate in causa le opposizioni, quindi volevo replicare.



PRESIDENTE

No, no, mi scusi, lo dico nell'interesse vostro.
Volevo solo comunicare all'Aula che prima, quando ho detto che alle ore 17.30 avrei interrotto tutto, cercando di calcolare anche il tempo delle votazioni, è stata una "forzatura comunicativa" da parte del Presidente non mi permetterei mai - perché l'accordo, come giustamente ha fatto notare in modo garbato ed elegante il Presidente Pichetto, prevede un'ora di discussione in tutto, tra il Gruppo di Forza Italia e il Movimento 5 Stelle.
Peraltro, al Movimento 5 Stelle restano ancora quindici minuti. Invece al Gruppo di Forza Italia sei.
Collega Bertola, le concedo un minuto per rispondere al Presidente Gariglio.



BERTOLA Giorgio

Mi sembrava giusto replicare al Presidente Gariglio, perché mi spiace che se la prenda se utilizziamo il termine "tagliola", ma le cose vanno identificate col loro nome: questa è una tagliola.
Il fatto che poi sia uno strumento regolamentare, va bene, ma resta sempre una tagliola e anche voi l'avete chiamata in quel modo nel corso della Conferenza dei Capigruppo, per cui non mi scandalizzerei così tanto.
Sostenete che noi non abbiamo voluto le sedute notturne, ma ritengo che la maggioranza abbia i poteri per convocarle.
Se la Conferenza dei Capigruppo è dominata dalle minoranze, buono a sapersi - è una notizia! - perché vorrà dire che ne terremo conto e nel corso delle prossime Conferenze dei Capigruppo quello che decideremo io e il collega Pichetto sarà legge, insomma.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

In merito all'articolo 5, sul quale era intervenuto già abbondantemente il collega Vignale, ci tenevo a fornire alcune brevi integrazioni, visto il tempo che rimane, per lasciare al nostro Capogruppo le conclusioni.
Mai come in quest'articolo emerge l'inadeguatezza della norma legislativa: qui si è proprio andati a cercare come rubare i soldi ai cittadini! Qui si parla veramente di furto!



(Brusìo in aula)



SOZZANI Diego

Si parla di furto, perché è un elemento assolutamente drammatico.
Questi imprenditori hanno iniziato l'avventura professionale, sotto il profilo economico, tenendo conto dei dati economici e di privilegio che la legge offriva loro in termini di green economy: adesso, noi aumentiamo le tasse in modo sconsiderato! È una cosa unica in Italia. È una prerogativa della Regione Piemonte il fatto che si voglia deliberatamente dire, con questa norma, che la green economy in Regione Piemonte non la faremo più perché andiamo a colpire la risorsa idroelettrica, che è la principale delle energie rinnovabili. Stiamo adottando un'iniziativa assolutamente incomprensibile ai fini legislativi, rispetto a tutta l'Italia che produce e ai territori competitivi.
Questa è la definizione più esatta dell' articolo 5, con il quale si vanno a rubare i soldi a chi aveva investito correttamente in quel settore secondo delle procedure altrettanto precise previste dalla legge.



PRESIDENTE

Il Gruppo di Forza Italia chiede di intervenire? Vi ricordo che avete a disposizione ancora tre minuti.
PORCHIETTO Claudia (fuori microfono) Ci riserviamo di intervenire successivamente.



PRESIDENTE

Colleghi del Movimento 5 Stelle, vi ricordo che avete a disposizione ancora quindici minuti: se volete, potete organizzare il vostro tempo anche per illustrare la mozione da voi presentata.
Nel frattempo, andiamo avanti con gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 165) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto, Marrone: La lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è soppressa.
Emendamento rubricato n. 166) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto, Marrone: Il punto 1) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 175) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino, Marrone: Il punto 1) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 36,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 9.000;" Emendamento rubricato n. 174) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino, Marrone: Il punto 1) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 36,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 8.500;" Emendamento rubricato n. 173) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino, Marrone: Il punto 1) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 36,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 6.000;" Emendamento rubricato n. 172) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino, Marrone: Il punto 1) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 38,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 7.500;" Emendamento rubricato n. 171) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino, Marrone: Il punto 1) della lettera a) del comma 1, dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 38,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 6.500;" Emendamento rubricato n. 170) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino, Marrone: Il punto 1) della lettera a) del comma 1, dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 38,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 5.000;" Emendamento rubricato n. 169) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino, Marrone: Il punto 1) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 40,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 8.000;" Emendamento rubricato n. 168) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino, Marrone: Il punto 1) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 40,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 7.000;" Emendamento rubricato n. 167) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino, Marrone: Il punto 1) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 40,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 6.000;" Emendamento rubricato n. 238) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Graglia, Porchietto, Berutti, Sozzani: I punti 2), 3) e 4) della lettera a) del comma 1, dell'articolo 5, del disegno di legge n. 66, sono soppressi.
Emendamento rubricato n. 176) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Berutti, Ruffino, Porchietto: Il punto 2) della lettera a) del comma 1, dell'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è soppresso.
Emendamento rubricato n. 184) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino.: Il punto 2) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 34,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 500 e inferiore a kw 6.500;" Emendamento rubricato n. 185) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 2) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 34,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 560 e inferiore a kw 7.000;" Emendamento rubricato n. 186) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 2) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 34,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 600 e inferiore a kw 7.500;" Emendamento rubricato n. 183) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 2) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 36,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 550 e inferiore a kw 7.500;" Emendamento rubricato n. 182) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 2) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 36,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 500 e inferiore a kw 6.500;" Emendamento rubricato n. 181) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 2) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 36,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 450 e inferiore a kw 6.000;" Emendamento rubricato n. 180) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 2) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 36,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 400 e inferiore a kw 5.000;" Emendamento rubricato n. 179) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 2) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 38,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 600 e inferiore a kw 8.000;" Emendamento rubricato n. 178) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 2) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 38,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 550 e inferiore a kw 7.000;" Emendamento rubricato n. 177) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 2) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 38,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 500 e inferiore a kw 6.000;" Emendamento rubricato n. 187) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Porchietto, Ruffino: Il punto 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 196) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 31,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 75 e inferiore a kw 750;" Emendamento rubricato n. 195) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 31,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 65 e inferiore a kw 650;" Emendamento rubricato n. 194) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 31,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 55 e inferiore a kw 600;" Emendamento rubricato n. 193) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 33,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 65 e inferiore a kw 750;" Emendamento rubricato n. 192) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 33,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 55 e inferiore a kw 650;" Emendamento rubricato n. 191) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 33,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 45 e inferiore a kw 550;" Emendamento rubricato n. 190) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 35,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 60 e inferiore a kw 700;" Emendamento rubricato n. 189) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 35,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 50 e inferiore a kw 600;" Emendamento rubricato n. 188) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino: Il punto 3) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è così sostituito: "1) 35,00 euro ogni kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 40 e inferiore a kw 500;" Emendamento rubricato n. 197) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Porchietto, Ruffino: Il punto 4) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 198) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Porchietto, Ruffino: La lettera b) del comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge n. 66 è soppressa.
Tutti gli emendamenti succitati sono dati per illustrati.
Emendamento rubricato n. 239) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Reschigna: emendamento all'articolo 5 del disegno di legge n. 66 La lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 risulta così modificato: a) per l'uso energetico 1) 42,00 euro per kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 3.000 2) 38,00 euro per kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 1.000 e inferiore a kw 3.000;" 3) 36,00 euro per kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 220 e inferiore a kw 1.000;" 4) 28,50 euro per kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione inferiore a kw 20;" 5) 33,00 euro per kw di potenza nominale media per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 20 e inferiore a kw 220;" Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Molto sinteticamente, l'emendamento interviene sull'articolo 5 modificando quelli che sono gli importi per alcune fasce.
Non viene toccato l'importo del canone superiore ai tre Mega. Prima la fascia andava unicamente da 220 a 3000: adesso viene creata una fascia intermedia, da 220 a 1 Mega, rispetto alla quale l'incremento diventa del 27,5% (rispetto al 41,6% del testo originario). Viene altresì definito che nella fascia da 1 Mega a 3 Mega, l'incremento è del 34,6% rispetto al 41,6 previsto dal testo originario.
Ci rendiamo conto - lo dico in trenta secondi - per l'ennesima volta che non è semplice affrontare queste materie e che non è semplice affrontare questo tipo di situazione, ma spero che ciascuno abbia ben presente le condizioni entro il quale questo provvedimento è stato costruito. Tanto per raccontare non un aneddoto, ma ciò che è avvenuto l'ultimo giorno al Ministero dell'Economia e delle Finanze, quando il Presidente Chiamparino e il sottoscritto, accompagnati dai Dirigenti del bilancio della Regione, hanno definito l'emendamento poi entrato nella legge di stabilità, con il quale il Presidente Chiamparino viene nominato Commissario ad acta sul decreto legge n. 35, la posizione che per lungo tempo è stata espressa da Direttori e Dirigenti del Ministero dell'Economia e delle Finanze è stata semplicemente questa: "Al Lazio e alla Campagna per queste cose abbiamo imposto l'IRAP al massimo della percentuale".
L'IRAP al massimo della percentuale, collega Vignale, equivaleva a 360 milioni di euro, e non 12 milioni di euro! Ci rendiamo conto che incrementare le tasse non è mai un bel mestiere ma la Giunta Regionale e il Presidente hanno compiuto una dura battaglia per difendere, nel limite del tollerabile, il sistema produttivo piemontese.



PRESIDENTE

Adesso dovremmo illustrare l'emendamento rubricato n. 17) presentato dal Consigliere Bono e altri.



BONO Davide

Ma lo abbiamo già illustrato.



PRESIDENTE

Avete illustrato anche gli emendamenti rubricati n. 16) e 15)?



BONO Davide

Gli emendamenti rubricati n. 16) e 15) sono stati ritirati.



PRESIDENTE

Rimane ancora l'emendamento rubricato n. 228).
Emendamento rubricato n. 228) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Pichetto Fratin, Graglia, Ruffino, Marrone: La lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 è così sostituita: a) per l'uso energetico 1) per le utenze con una potenza media di concessione inferiore a kw 50 non è previsto alcun aumento 2) per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 51 e inferiore a kw 250 è previsto un aumento del 5%;" 3) per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 251 e inferiore a kw 500 è previsto un aumento del 10%;" 4) per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 501 e inferiore a kw 2000 è previsto un aumento del 15%;" 5) per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 2001 e inferiore a kw 4000 è previsto un aumento del 20%;" 6) per le utenze con una potenza media di concessione superiore o uguale a kw 4001 è previsto un aumento del 30%;" Procediamo con le votazioni degli emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Rammento alla Giunta che abbiamo presentato due emendamenti: uno prevede che l'aumento non avvenga per la seconda, terza e quarta fascia l'altro prevede che non avvenga per la terza e quarta fascia e stabilisce un incremento minore rispetto alla seconda. A queste imprese conveniva che fosse aumentato l'IRAP e io non penso che noi possiamo fare cassa utilizzando esclusivamente un settore che peraltro per noi è vitale in termini di produzione di energie rinnovabili, di collocamento in aree deboli e quant'altro. Non credo sia davvero sostenibile.
Ritengo ci sia lo spazio affinché uno dei due emendamenti da noi presentati, che salvano almeno la fascia piccola di produzione di energia vengano accolti. Dopodiché, se non esiste alcun tipo di volontà di confrontarsi su un tema concreto, ne prendiamo atto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Procediamo alle votazioni.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 163), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 164), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 165), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 241), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 166), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 175), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 14 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 174), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 173), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 172), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 171), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 170), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 169), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 168), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 167), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 238), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 176), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 184), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 185), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 186), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 183), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 182), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 184), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 181), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 180), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 179), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 178), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 177), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 187), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 196), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 195), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 194), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 193), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 192), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 191), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 190), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 189), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 188), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 197), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 198), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 239), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Sono stati ritirati gli emendamenti rubricati n. 17), 16) e il 15).
Dichiaro decaduto l'emendamento rubricato n. 228).
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 bis Emendamento rubricato n. 204) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di C.A.A.T. S.c.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale dispone l'alienazione dello 0, 78% del capitale sociale di C.A.A.T. S.c.p.A:" Emendamento rubricato n. 205) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di Ardea Energia S.r.l.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 29,05 per cento del capitale sociale di Ardea Energia S.r.l.".
Emendamento rubricato n. 206) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di Barricalla S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 30 per cento del capitale sociale di Barricalla S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 207) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di C.I.M. S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 30,06 per cento del capitale sociale di C.I.M.
S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 208) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di Consepi S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 30 per cento del capitale sociale di Consepi S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 209) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di M.I.A.C. S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 15 per cento del capitale sociale di M.I.A.C.
S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 210) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di S.A.G.A.T. S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione dell'8 per cento del capitale sociale di S.A.G.A.T.
S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 211) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di S.I.T.O. S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 40 per cento del capitale sociale di S.I.T.O.
S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 213) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di Solar S.r.l.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 40 per cento del capitale sociale di Strambino Solar S.r.l.".
Emendamento rubricato n. 214) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di Terme di Acqui S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 40 per cento del capitale sociale di Terme di Acqui S.p.A.".
Emendamento rubricato n. 215) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Alienazione di quote del capitale sociale di Torino Nuova Economia S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 43,54 per cento del capitale sociale di Torino Nuova Economia S.p.A.".
Gli emendamenti succitati sono da ritenersi illustrati.
Procediamo alla votazione.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 204, sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 205), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 206), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 207), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 208), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 209), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 210), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 211), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 213), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 214), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 215), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 ter Emendamento rubricato n. 216) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente: "Art. 5 bis (Sanzioni per il ritardo nella conclusione del procedimento amministrativo) 1. La pubblica amministrazione procedente o, in caso di procedimenti in cui intervengono più amministrazioni, quella responsabile del ritardo e i soggetti di cui all'articolo 1, comma 1-ter, della legge 7 agosto 1990, n. 241, in caso di inosservanza del termine di conclusione del procedimento amministrativo iniziato ad istanza di parte, per il quale sussiste l'obbligo di pronunziarsi, con esclusione delle ipotesi di silenzio qualificato e dei concorsi pubblici, corrispondono all'interessato, a titolo di indennizzo per il mero ritardo, una somma pari a 30 euro per ogni giorno di ritardo con decorrenza dalla data di scadenza del termine del procedimento, comunque complessivamente non superiore a 2.000 euro.
L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 216), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 quater Emendamento rubricato n. 218) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente: "Art. 5 bis (Applicazione del comma 9, dell'articolo 5, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario" come da ultimo modificato dal D.L. 24 giugno 2014, n. 90 "Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari" convertito con modificazioni dalla L. 11 agosto 2014, n. 114) 1. Le disposizioni di cui al comma 9, dell'articolo 5, del D.L. n. 95/2012, come da ultimo modificato dal D.L. n. 90/2014, si applicato anche agli enti e società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione Piemonte, a far data dall'entrata in vigore del D.L. n. 90/2014".
Il Consigliere Pichetto dà per illustrato l'emendamento n. 218).
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 218), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 221) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: " L'articolo 6, del disegno di legge n. 66 è soppresso".
Emendamento rubricato n. 222) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: "Il comma 1, dell'articolo 6, del disegno di legge n. 66 è soppresso".
Il Consigliere Pichetto dà per illustrati gli emendamenti n. 221) e n.
222).
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 221), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 10 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 222), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 10 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Batzella, Mighetti, Andrissi, Frediani, Valetti, Campo: "1. Nel comma 1 dell'art. 6 del Ddl n.66/2014, dopo le parole: previo parere vengono inserite le parole: obbligatorio e vincolante".
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

All'articolo 6 vogliamo inserire il carattere vincolante del parere della Commissione consiliare competente, per quanto previsto dall'articolo 6. Vale a dire che il regolamento di cui al comma 1 dell'articolo 5, viene approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente.
Il regolamento che poi dovrebbe sostituire l'articolo 5 rendendo permanente la misura. Noi chiediamo che il parere della Commissione consiliare sia vincolante. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 10 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 223), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 10 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 6, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 bis Emendamento rubricato n. 200) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Sozzani, Vignale, Berutti, Ruffino, Porchietto: "Dopo l'articolo 5, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "5 bis. (Disposizioni finali) 1. Le disposizioni di cui alla presente legge entrano in vigore il 1° gennaio 2015 e sono vigenti fino al 31 dicembre 2015".
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Approfitto di questo ultimo nostro emendamento (mi pare che sia l'ultimo, perché l'emendamento n. 225) dovrebbe essere di Giunta) solo per alcune considerazioni, volendo lasciare anche qualche minuto ai colleghi per quanto riguarda le mozioni.
Potevamo arrivare alla fine di questo provvedimento con il ritiro o con meccanismi di votazione, quali ci sono stati, senza il contingentamento dei tempi. Ad un certo punto, avevamo capito che la vostra era una maggioranza così ampia e così compatta, per cui bisognava darne atto. Nel passato abbiamo avuto larghe maggioranze ma, ahimè, non sempre così compatte, tale da rendere impossibile ogni azione di opposizione. Forse opposizione di modifica poteva starci.
Ci rendiamo altrettanto conto che l'accordo nazionale, avendolo provato in certi passaggi, nei primi passaggi, impone assolutamente, entro questa sera, di inviare dei provvedimenti e avere i tempi corretti per le pubblicazioni.
Forse, la Giunta poteva - rispetto a 100 milioni sul complessivo del bilancio, avendo ancora davanti tutto il 2013 - trovare soluzioni diverse rispetto ad alcune penalizzazioni, quale quella citata sull'impresa del settore idroelettrico, oppure interventi tipo quello sul bollo auto che complessivamente, sul bilancio regionale, non hanno un peso così rilevante come, invece, si è voluto far credere.
Vorrei ricordare che tutto questo noi lo facciamo in assenza di una previsione di bilancio 2015, quindi su un numero indeterminato. Su un numero indeterminato, dato il totale, con i 500 milioni che ha indicato il Vicepresidente Reschigna, raggiungiamo l'obiettivo di 500 milioni, poi discuteremo all'interno. Forse sarebbe stato molto più serio già iniziare una discussione certamente condizionata da questo provvedimento che ne determina le entrate, ma iniziare una discussione un po' articolata su tutta la parte interna di bilancio, sui meccanismi di spesa. In quel caso si sarebbero anche trovate soluzioni per penalizzare di meno i cittadini o le imprese, operando sul fronte della spesa, oppure sul fronte di altre entrate.
Alcuni tentativi noi li abbiamo fatti con i nostri emendamenti.
Prendiamo atto che ciò non è avvenuto, quindi ribadiamo la nostra contrarietà al provvedimento, ricordando che l'azione che deve svolgere la Regione è di riforma sulla propria struttura, e non di puro aumento della tassazione. Una parte è imposta, l'altra è voluta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pichetto.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 200), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 16 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 6 ter Emendamento rubricato n. 225) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: Dopo l'articolo 6 è inserito il seguente Art. 6 bis (Entrata in vigore) "1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 47 dello Statuto ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte".
La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

Si tratta della dichiarazione d'urgenza.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 225).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 17 Consiglieri Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 231) presentato dai Consiglieri Vignale, Graglia Pichetto Fratin, Porchietto, Berutti: "Modifica del titolo del disegno di legge n. 66 'Disposizioni urgenti in materia di aumento della tassazione regionale'" Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 231), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 15 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Abbiamo terminato la votazione degli articoli con i relativi emendamenti.
Passiamo ora all'esame degli atti d'indirizzo collegati: a presentazione e all'illustrazione delle mozioni e degli ordini del giorno.
Cominciamo dagli atti di indirizzo presentati dal Gruppo del Movimento 5 Stelle, ai cui Consiglieri do la parola per complessivi 15 minuti: fatevi quindi un ragionamento completo e organico: ordine del giorno n. 148 "Disegno di legge 66, indirizzo delle maggiori entrate derivanti dall'aumento dei canoni idrici, secondo i principi della direttiva 20007607CE" presentato dai Consiglieri Bertola, Bono, Mighetti, Frediani, Andrissi, Campo ordine del giorno n. 149 "Disegno di legge n. 66: Disposizioni urgenti in materia finanziaria - Sospensione per 24 mesi per le imprese del commercio dall'obbligo ad ottenere, da parte del comune competente, il rilascio del modello di verifica della regolarità contributiva e fiscale dell'impresa, denominato V.A.R.A., per svolgere attività su posteggio fisso o in forma itinerante" presentato dai Consiglieri Bertola, Bono, Mighetti, Frediani, Andrissi, Campo mozione n. 165 n. 165 "Disegno di legge 66/2014 - Impegno a modificare l'art. 12 del DPR 917/1986 comma 1 lettera c) e commi seguenti" presentata dai Consiglieri Bono, Bertola, Campo, Batzella Valetti, Mighetti, Andrissi, Frediani Ordine del giorno n. 166 "Disegno di legge 66, chiarezza sui canoni di concessione delle acque minerali e di sorgente destinate all'imbottigliamento" presentata dai Consiglieri Bono, Bertola, Campo Batzella, Valetti, Mighetti, Andrissi, Frediani Ordine del giorno n. 167 "Disegno di legge 66: impegno per rivedere la normativa sulle attività di cavazione" presentato dai Consiglieri Bono, Bertola, Campo, Valetti, Mighetti, Andrissi, Frediani Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione degli ordini del giorno n. 148 e n. 149; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Inizio se c'è silenzio; altrimenti non parlo e mi faccio scalare il tempo.



PRESIDENTE

Mi scuso con lei perché non c'è il silenzio in aula.
Colleghi! Prego, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Illustro i primi due atti di indirizzo e poi penso che il collega Bono illustrerà gli altri.
Il primo, particolarmente importante, è il frutto di un emendamento già presentato in Commissione e ritirato perché, appunto, l'Assessore aveva comunicato la disponibilità a valutarne i contenuti, nel caso in cui fossero stati presentati come atto di indirizzo. Riguarda un vincolo per le maggiori entrate derivanti dall'aumento dei canoni idrici, secondo i principi della Direttiva 2000/60/CE, la "Direttiva acque".
Nello specifico, progressivamente i canoni idrici verranno adeguati secondo le disposizioni contenute nelle linee guida in corso di approvazione e noi, proprio secondo i principi della Direttiva acque - che dice che chi inquina paga - vogliamo legare almeno una parte delle entrate al miglioramento dello stato delle acque e del territorio del Piemonte.
Siccome, come sappiamo, l'ultimo Programma regionale di finanziamento per le bonifiche ambientali risale purtroppo all'anno 2009 e da allora non sono state più rese disponibili delle risorse, vorremmo poter destinare secondo i principi della sopraccitata direttiva, le maggiori entrate derivanti dall'aumento dei diversi canoni idrici per l'uso dell'acqua alle bonifiche ambientali e alla messa a norma delle discariche, con particolare priorità alla discarica "La Luminosa" - per intenderci, l'ex "Ecolibarna" di Serravalle Scrivia - alla prevenzione del dissesto idrogeologico e agli impianti di depurazione delle acque reflue.
Si tratta quindi utilizzare le maggiori entrate derivanti dall'articolo che abbiamo citato per favorire le bonifiche e la depurazione delle acque reflue. Grazie.
Passo poi all'altro ordine del giorno. Qui cambiamo totalmente argomento: essendo alla fine, saltiamo un po' di palo in frasca.
Nel parlare di disposizioni urgenti in materia finanziaria, per abbiamo voluto dare ascolto e porre attenzione ad una grossa problematica che ha una parte dei cittadini piemontesi e - lo possiamo dire - una parte delle attività produttive: stiamo parlando del commercio ambulante.
Come sappiamo, dal luglio 2010 (con la delibera 20-380) e con le successive delibere di modifica che si sono succedute negli anni (specialmente nel 2011), sono state definite le indicazioni per la verifica della regolarità ai fini previdenziali e fiscali delle imprese del commercio su area pubblica, la cui attività si svolge su posteggio fisso o in forma itinerante. Entro il 30 aprile di ogni anno il Comune territorialmente competente verifica la regolarità contributiva e fiscale di queste imprese, che sono tenute a produrre all'Amministrazione comunale entro il 28 febbraio, una documentazione piuttosto complessa, che comprende il famoso DURC (Dichiarazione unica di regolarità contributiva), il Certificato di regolarità contributiva (in mancanza del DURC) e, in caso di azienda che non si avvalga di personale dipendente, gli attestati di versamento dei contributi INPS, riferiti all'anno prima; in difetto di entrambi i documenti sopraindicati, la ricevuta dell'avvenuta presentazione del Modello Unico o di altro tipo di dichiarazione dei redditi, la visura camerale in corso di validità e una copia di un Documento di identità.
Accertata la regolarità di questi documenti, il Comune, entro il 30 aprile di ogni anno, rilascia l'apposito modello di verifica, denominato VARA (Verifica annuale regolarità aree pubbliche), che contiene in allegato l'autorizzazione. Questo documento viene conservato dall'operatore per i controlli amministrativi sui luoghi di esercizio dell'attività e senza questo documento gli ambulanti non possono lavorare. Infatti, il Comune competente, nel caso in cui riscontri un'inadempienza, dispone la sospensione dell'autorizzazione fino all'avvenuta regolarizzazione della posizione dell'operatore, che deve avvenire nei sei mesi successivi, a pena appunto - di revoca dell'autorizzazione.
Sappiamo che per le famiglie, ma anche per le piccole imprese, è un momento difficile, dovuto alla congiuntura nazionale e anche ad altri eventi di natura regionale. L'annata 2014 è risultata inoltre, per chi fa commercio ambulante e lavora all'esterno, ancora meno proficua, per via delle cattive condizioni metereologiche: abbiamo avuto più di 100 giorni di pioggia e un'estate, in pratica, in cui è sempre piovuto.
Purtroppo questi ambulanti hanno anche un problema a rateizzare ulteriormente i debiti che hanno verso Equitalia perché, appunto, sono rimasti indietro con i pagamenti. Si crea quindi un po' un circolo vizioso: non posso più rateizzare i pagamenti, non posso saldare il mio debito quindi non sono a posto con il VARA, non posso lavorare e di conseguenza non avrò mai le risorse per pagare i debiti con Equitalia.
Proprio per questo chiediamo che da parte della Giunta regionale ci sia un'attenzione verso questa categoria di piemontesi e di piccole imprese visto che si parla spesso di piccole imprese un po' a proposito di tutto e quindi impegniamo la Giunta regionale a sospendere per 24 mesi, dando un po' di ossigeno, l'obbligo per le imprese del commercio ad ottenere il rilascio del Modello di verifica della regolarità contributiva e fiscale dell'impresa, denominato VARA, per svolgere attività su posteggio fisso o in forma itinerante: 24 mesi di sospensione dall'obbligo di questo documento, quindi, per far sì che questi nostri concittadini piemontesi questi piccoli commercianti ambulanti possano riprendersi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione della mozione n. 165 e degli ordini del giorno n. 166 e n. 167.



BONO Davide

Grazie.
Spero che il Presidente Chiamparino abbia ascoltato l'illustrazione dell'importante ordine del giorno svolta dal nostro Presidente di Gruppo Bertola sul VARA, un tema molto sentito dagli ambulanti - non soltanto a livello torinese, ma di tutta la Regione Piemonte - con il quale si chiede di poter intervenire nel merito quanto prima.
Mi rivolgo quindi anche al Presidente del Consiglio: vorrei solo sapere se il Vicepresidente della Giunta è assente, visto che non lo vedo, oppure.



PRESIDENTE

Forse è andato a fare una piccola fumatina.
Ecco, sta arrivando.



RESCHIGNA Aldo, Assessore a bilancio e finanze (fuori microfono)

L'ho sentita, Consigliere Bono.



BONO Davide

Fantastico: attento e puntuale come sempre.
Io illustro gli altri tre, nonché ultimi, atti di indirizzo, brevemente e andando per sommi capi.
Il primo è la mozione n. 1649, quella che vedete iscritta come disegno di legge 66/2014, relativo all'impegno a modificare l'articolo 12 del Testo unico sui redditi.
Come ho detto prima, è un atto in relazione alle detrazioni sull'IRPEF per quanto riguarda le famiglie numerose.
Quindi, se è vero che l'emendamento è stato bocciato in quanto non ricevibile da un punto di vista strettamente normativo, anche se forse si sarebbe potuto provare ad approvare e poi valutare un parere di legittimità e di costituzionalità, con questa mozione chiediamo di impegnare la Regione Piemonte a segnalare al Parlamento nazionale di modificare le detrazioni per famiglie numerose in relazione al reddito ISEE del nucleo familiare.
Quindi, vanno benissimo le detrazioni sull'IRPEF per quanto riguarda le famiglie numerose, quindi da quattro figli in su, ma devono essere ovviamente comparate con la situazione reddituale e patrimoniale della famiglia, altrimenti, come ho detto prima, rischiamo di dare delle detrazioni fiscali a famiglie che comunque, nonostante la numerosità dei figli, non ne avrebbero bisogno.
Il secondo atto di indirizzo, il n. 1650, chiede, come detto prima al Vicepresidente Reschigna - ma come anche detto da lui - l'impegno a rivedere la partita dei canoni di imbottigliamento. Quindi, non parliamo di necessario aumento, ma di rendiconto della situazione sui canoni di imbottigliamento.
Come ho detto prima, il gettito fiscale che se ne è ricavato negli ultimi anni è in fortissima diminuzione; quindi, è necessario un rendiconto alla Commissione consiliare competente.
Inoltre, a seguito del rendiconto, una valutazione complessiva nell'insieme, per poter cercare di ripristinare almeno il gettito fiscale precedente. Non diciamo di aumentarlo in assoluto, ma almeno ripristinare il gettito fiscale precedente, proprio perché, come ho detto prima, le aziende dell'imbottigliamento hanno un ritorno economico notevolissimo considerando che pagano un euro per metro cubo e dall'imbottigliato ne ricavano 260. Quindi, un rapporto di 260 a uno penso che, al di là dei costi fissi dell'impianto e i costi per i lavoratori, è un margine di profitto notevolissimo, che, forse non ha riscontri in altri tipi di industria.
In ultimo, non so se è già stato caricato perché l'abbiamo consegnato tardi - e ringrazio l'Ufficio di Presidenza e la segreteria del Consiglio regionale per l'accoglimento - vi è un ordine del giorno riguardante le tariffe del diritto di escavazione.
Anche questo è un tema molto sentito e riguarda la LR 14/2006 precisamente l'articolo 6, comma 2, che prevede al momento dei canoni molto bassi, circa a 0,5 euro per metro cubo di sabbia, ghiaia e pietrisco escavata, e 0,75 euro al metro cubo per pietre ornamentali.
Noi chiediamo con questo ordine del giorno di rivedere insieme la normativa per poter addivenire a delle tariffe che siano più consone ad un settore che ha, comunque, notevoli margini, visto che rivende al metro cubo il materiale escavato a 10-15 e 30 volte quanto pagato a Comune e Regione.
Quindi, anche in questo caso, potremmo avere un'entrata ulteriore. E' per questo che abbiamo presentato gli emendamenti sul disegno di legge n.
66, "Disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria".
Se poi l'Assessore Reschigna ci dice che poi sarà presentato nella legge finanziaria collegata al bilancio previsionale che discuteremo a gennaio, ben venga. Noi l'avremmo visto bene anche su questo disegno di legge, ma l'importante è addivenire ad una sintesi che possa far pagare il giusto e magari sgravare un po' i soliti che continuano a pagare sul reddito da lavoro. Grazie.



PRESIDENTE

Esaminiamo ora la mozione n. 156 "Attribuzioni dell'Agenzia Piemonte Lavoro per garantire l'accesso ai servizi per il lavoro e il contrasto alla disoccupazione" presentata dai Consiglieri Porchietto, Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Il mio è un intervento molto breve nel ricordare, se è possibile, al Vicepresidente Reschigna che così come avevamo condiviso all'interno della Commissione, è stata trasformata in mozione un emendamento, che ritengo che dopo quello che è avvenuto a Roma sulla legge di stabilità - in particolare in merito al tema delle Province - possa essere condiviso anche con la maggioranza.
Quindi, chiederei gentilmente una valutazione al Vicepresidente in merito a questa mozione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
In merito alla mozione presentata dalla Consigliera Porchietto ed altri colleghi, noi crediamo che in questo momento, in cui sono in atto una serie di trasformazioni e di elementi anche complicati che riguardano ad esempio l'emendamento approvato nella Commissione Affari Costituzionali, in merito alle deleghe sulle politiche attive da parte delle Regioni, e anche in riferimento a quanto dovrà essere approvato sul jobs act per quanto riguarda l'Agenzia Nazionale, sia utile soprassedere rispetto ad un indirizzo in merito ai centri per l'impiego. Inoltre, in considerazione dei provvedimenti che dovranno essere presentati, sia utile esprimere le valutazioni successivamente.
Quindi, il parere della Giunta è contrario, in attesa dei provvedimenti di carattere nazionale che saranno discussi all'interno della Conferenza delle Regioni.
Nella premessa c'è scritto di coordinare i Centri per l'impiego e questo riteniamo sia una funzione ad oggi non propria dell'APL in considerazione del quadro che sta cambiando sul piano nazionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per il parere della Giunta sugli altri atti d'indirizzo.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio e finanze

La Giunta regionale dà parere favorevole sull'ordine del giorno n. 166 e sul 149, l'ultimo presentato. E' quello che chiede il differimento dei tempi di entrata in vigore del VARA.
Gli ordini del giorno n. 166 e n. 167 chiedono che all'interno della Commissione si riprenda la discussione su canoni e diritti di escavazione: è un impegno a riaprire la discussione all'interno della Commissione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Reschigna.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 148, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere contrario della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
Preciso che il Consigliere Rostagno ha espresso voto contrario e che il Consigliere Bono ha espresso voto favorevole.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 149, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere favorevole della Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Preciso che le Consigliere Conticelli e Porchietto hanno espresso voto favorevole.
mozione n. 157 "Vincolo di destinazione per le maggiori entrate finanziarie" presentata dai Consiglieri Pichetto Fratin, Ruffino, Graglia Porchietto, Vignale, Berutti, Sozzani Indìco la votazione sulla mozione n. 157, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere contrario della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
mozione n. 158 "Detrazioni per carichi di famiglia - L.R. 23/2013" presentata dai Consiglieri Pichetto Fratin, Ruffino, Graglia, Porchietto Vignale, Berutti, Sozzani Indìco la votazione sulla mozione n. 158, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere contrario della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
mozione n. 159 "Esenzione aumento bollo auto per automobili utilizzate per attività di volontariato sociale" presentata dai Consiglieri Pichetto Fratin, Ruffino, Graglia, Porchietto, Vignale, Berutti, Sozzani Indìco la votazione sulla mozione n. 159, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere contrario della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
mozione n. 162 "Esenzione aumento bollo auto per automobili usate per attività sociali" presentata dai Consiglieri Pichetto Fratin, Ruffino Graglia, Porchietto, Vignale, Berutti, Sozzani Indìco la votazione sulla mozione n. 162, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere contrario della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
mozione n. 163 "Esenzione aumento bollo per attività lavorativa" presentata dai Consiglieri Pichetto Fratin, Ruffino, Graglia, Porchietto Vignale, Berutti, Sozzani Indìco la votazione sulla mozione n. 163, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere contrario della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
mozione n. 160 "Esenzione aumento bollo per automobili immatricolate prima del 31/12/2009" presentata dai Consiglieri Pichetto Fratin, Ruffino Graglia, Porchietto, Vignale, Berutti, Sozzani Indìco la votazione sulla mozione n. 160, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere contrario della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione sulla mozione n. 165, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere contrario della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 166, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere favorevole della Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 167, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere favorevole della Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione sulla mozione n. 156, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso, con il parere contrario della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 Consiglieri votanti 47 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 18 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consiglieri Il Consiglio approva.
Colleghi, nel ringraziare l'opposizione per il brillante comportamento la maggioranza, gli Uffici e tutti i colleghi, vi auguro un sereno e buon Natale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.50)



< torna indietro