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Dettaglio seduta n.378 del 12/12/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



(I lavori iniziano alle ore 14.09 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 2456 presentata da Monaco, inerente a "Deroga al divieto di circolazione veicoli diesel per reddito ed alimentazione mixed-fuel e dual-fuel"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2456.
Risponderà l'Assessore Valmaggia.
La parola al Consigliere Monaco per l'illustrazione.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Credo che questo sia un tema di grandissima attualità e molto sentito, dove entrano in campo delle istanze sociali e ambientali importanti che - ahimè confliggono fra di loro.
È stato approvato un piano importante della qualità dell'aria in tutto il territorio padano, coinvolgendo alcune regioni importanti, come la nostra la Lombardia e il Veneto. In questo Piano di tutela dell'aria, alla fine anche dagli elaborati che sono discesi da questa attività, risultano penalizzati i veicoli diesel, che sono considerati ormai i colpevoli di tutto.
Il particolato è - sembrerebbe - il responsabile principale di una serie di inquinamenti ambientali, soprattutto nelle aree urbane fortemente urbanizzate. Ovviamente, appena salgono i livelli di particolato, viene prestata una particolare attenzione e deciso il blocco di tantissimi veicoli diesel.
La domanda che rivolgo è la seguente: alcuni veicoli diesel possono munirsi di una strumentazione aggiuntiva che li definisce dual-fuel o mixed-fuel, a seconda che utilizzino il metano o il GPL come combustibile aggiuntivo al gasolio. Attenzione: il meccanismo non è alternativo, come accade per il sistema a benzina, ma è aggiuntivo. Quindi, c'è una miscela di gasolio e gas: né l'uno né l'altro, ed è per questo che è definito diversamente dal bi-fuel, che è per gas e benzina.
Poiché nella camera di combustione c'è una minore quantità d'ingresso di sostanze che producono i particolati e una minore quantità di gasolio ovviamente anche a discapito delle prestazioni della vettura, c'è, in ogni caso, una minore quantità e si presume (alcuni dati lo suggeriscono) che ci sia una minore emissione di sostanze altamente inquinanti.
Non è irrilevante sottolineare che sono tantissimi i veicoli altamente inquinanti cui è stata concessa una deroga. Alla fine, le categorie più penalizzate sono quelle più fragili. Intendo il privato cittadino che un po' di anni fa, nemmeno tantissimi, ha acquistato una vettura Euro 3 o Euro 4, che avesse un motore solido, robusto, che durasse molti anni, perch quelle erano le sue potenzialità economiche.
Ebbene, noi siamo andati a penalizzare questa fascia di lavoratori per il bene dell'aria. Per carità, nessuno pensa che questo sia illegittimo, per imponiamo a queste persone di pagare il bollo di circolazione l'assicurazione, ma poi non possono entrare in tantissime aree urbane perché hanno un diesel. Le persone ricche possono permettersi, avendo i soldi, di cambiare il veicolo ogni anno o ogni due-tre anni, mentre chi ha comprato la macchinetta che oggi è un Euro 3 si vede fortemente penalizzato e non va da nessuna parte, nemmeno a lavorare. Questo va a detrimento anche delle casse dell'IRPEF regionale e nazionale.
L'idea quale potrebbe essere? Se c'è la possibilità di valutare nell'ambito delle azioni della Regione, corrette fino a questo punto, di tutelare il nostro ambiente e la nostra aria, di aprire uno spiraglio per queste persone affinché, invece di acquistare un veicolo nuovo, di corsa non avendone le risorse, possano entrare, con una strumentazione relativamente a basso costo, nella griglia di impedimento di accesso alla città.
Non si chiede l'esonero completo, come abbiamo fatto per tanti veicoli anche quelli - io dico benevolmente - della Croce Rossa, che viaggiano da trent'anni e che inquinano il nostro territorio, ma almeno dare la possibilità ai lavoratori che un Euro 3 possa essere equiparato a un Euro 4, un Euro 2 a un Euro 3, e così via. Se c'è questa chance, eventualmente poi la valutiamo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
L'Accordo di Bacino Padano e le deliberazioni attuative successive, così come la nuova proposta del Piano regionale della qualità dell'aria, hanno come obiettivo quello di rientrare, nel più breve tempo possibile, nei limiti di qualità dell'aria previsti per due ordini di inquinanti: il PM10 e gli ossidi di azoto.
Peraltro, le procedure d'infrazione che vedono coinvolta la Regione Piemonte sono due, relative ai suddetti inquinanti, e le azioni volte a disincentivare l'utilizzo dei veicoli diesel concorrono in maniera sostanziale a contrastare le emissioni di ossidi di azoto e, in misura minore, le emissioni di PM10.
Preme anche sottolineare che il biossido di azoto è inquinante che porta alla formazione di particolato secondario.
A differenza della Regione Piemonte, la Regione Veneto - che ha attuato provvedimenti di limitazione della circolazione degli Euro 3 meno restrittivi - non è coinvolta nella procedura d'infrazione per il biossido di azoto. Di conseguenza, sul territorio veneto le misure sono maggiormente incentrate sulla riduzione dell'emissione di polveri sottili generate in particolare dalla combustione di biomassa.
Altre deroghe alla circolazione, quali quelle per reddito, seppure ritenute condivisibili, andrebbero a ridurre l'effetto delle misure previste dalla Regione Piemonte per la riduzione degli inquinanti PM10 e NO2.
In merito al tema delle esenzioni per veicoli diesel mixed-fuel e dual fuel, allo stato attuale le informazioni a disposizione di Regione Piemonte, soprattutto in riferimento ai mezzi leggeri e pesanti di categoria N1, N2 e N3, non consentono di ritenere la conversione dei veicoli diesel una strada che porta ad un'accertata riduzione delle emissioni in atmosfera. Ripeto, allo stato attuale delle ricerche anche scientifiche.
In particolare, la poca letteratura scientifica disponibile mette in evidenza che un veicolo Euro 3 diesel convertito in dual-fuel consente sicuramente di ridurre la quota emessa di PM da parte del motore originario, ma non in misura tale da garantire riduzioni paragonabili a quelle di veicoli di categoria successiva (da Euro 4 in su), dotati di sistema DPF (Diesel Particulate Filter).
Relativamente alla riduzione di altri inquinanti critici, viene allegato uno studio, che avrà insieme alla risposta.
Non risulta, quindi, a oggi pervenuta presso gli uffici del MAT idonea documentazione tecnica per la valutazione della conversione dual fuel dei veicoli diesel quale migliore tecnica disponibile, quindi non vi sono sufficienti evidenze - dico sempre ad oggi - circa i reali benefici ambientali tali da favorire sul territorio regionale un'importante campagna di conversione del parco Euro 3. Anche perché, qualora la Regione favorisse tale tecnologia di conversione sul proprio territorio, si troverebbe nella condizione di dover dimostrare, con scarsi dati a disposizione, alla Commissione europea, in sede di procedura di infrazione, come tale percorso possa contribuire in maniera efficace al rientro nei limiti di qualità dell'aria.
Allo stato attuale, date le informazioni scientifiche in merito, non sembrano sussistere le condizioni per introdurre anche questo sistema di riconversione all'interno del Piano della qualità dell'aria, ma comunque nella discussione e negli approfondimenti del Piano della qualità dell'aria avremo tempo di riprendere e approfondire anche queste tematiche. Ringrazio comunque della sollecitazione.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 2457 presentata da Sinatora inerente a "Stazione integrata di interscambio della linea AC/AV Torino Milano nel nodo ferroviario di Chivasso, denominata Porta Canavese Monferrato"

Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione n. 2464 presentata da Valetti, inerente a "Stato degli studi e delle analisi per lo sviluppo di nuove stazioni sulla linea ferroviaria ad Alta Velocità in Piemonte"


PRESIDENTE

L'Assessore Balocco darà una risposta unica alle interrogazioni n. 2457 e n. 2464.
La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2457.



SINATORA Benito

Grazie, Presidente.
L'oggetto della mia interrogazione si riferisce alla stazione integrata d'interscambio della linea Torino-Milano nel nodo ferroviario di Chivasso denominata porta Canavese-Monferrato.
Premetto che questa stazione è fortemente voluta dal territorio, come dimostra la richiesta di oltre 100 Sindaci trasmessa alla Città Metropolitana di Torino, alla Regione Piemonte e al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture in data 3 marzo 2018; che è un'opera inserita nel Piano strategico 2018 di Confindustria Canavese; che è indispensabile per assicurare l'accesso alla linea nazionale nel nodo dove confluiscono ferrovie e strade dalla Valle d'Aosta, dal Canavese e dal Monferrato per dare a questi territori i collegamenti strategici necessari al loro sviluppo, specie turistico.
RFI ha sempre motivato la sua contrarietà con l'esigenza di non cambiare la natura stessa dei collegamenti ad Alta Velocità rallentando il servizio con fermate intermedie. L'11 aprile 2018, presso la sede del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, la Regione Piemonte, nella persona dell'Assessore Francesco Balocco, ha preso atto della disponibilità di Rete Ferroviaria Italiana, nella persona del Direttore commerciale, ad approfondire l'ipotesi di questa stazione ed ha preso l'impegno di costituire un tavolo tecnico con RFI e il Politecnico di Torino.
Il 28 giugno 2018, la Regione Piemonte ha aperto il tavolo tecnico ed affidato a SITI e al Centro Studi e Progetti Innovativi di RFI uno studio in merito con una prima fase tecnica che avrebbe dovuto concludersi ad ottobre. Il 27 settembre 2018, l'Assessore Francesco Balocco ha ribadito con un comunicato che i risultati dello studio affidato a SITI e RFI sarebbero stati presentati al tavolo tecnico voluto dalla Regione entro il mese di novembre.
A oggi, non c'è stata più alcuna riunione del tavolo tecnico n comunicazioni in merito ai risultati dello studio, sia parziali sia finali quindi il sottoscritto interroga il Presidente, la Giunta e l'Assessore sul perché la Regione Piemonte, che pure ritiene i collegamenti ferroviari a livello nazionale e internazionale strategici per lo sviluppo del territorio regionale, non si adoperi con la stessa sollecitudine in questo progetto, che permetterebbe proprio lo sfruttamento della linea AC/AV Torino-Milano ad aree importanti come il Canavese ed il Monferrato per il rilancio della loro economia, oggi fortemente in crisi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2464.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo tema è nato un po' delle proposte dei territori di provare a progettare e ideare delle stazioni intermedie dell'Alta Velocità che rispondano a esigenze di comunicazione di territori importanti, che a oggi si vedono un po' scollegati dalle grandi metropoli del Nord, principalmente Torino e Milano, ma che spesso si vedono anche scollegati da qualunque rete ferroviaria: pensiamo al Monferrato, che comunque ha perso numerose ferrovie locali sospese come la Asti-Chivasso; pensiamo ad altri territori altrettanto importanti come l'Eporediese e la Valle d'Aosta, che hanno una linea ferroviaria funzionante verso Chivasso ma, per una questione di coincidenze e programmazione dei servizi ferroviari, hanno o tempi lunghi o scarsamente affidabili oppure grandi difficoltà a connettersi con i capoluoghi Torino e Milano.
Specialmente Milano ora, con l'Alta Velocità, è molto più vicina, ma è comunque un problema per quei territori piemontesi che si trovano in una fascia intermedia di collegarsi con questi capoluoghi, che ormai sono un po' il centro lavorativo del Nord-Ovest dell'Italia.
Quindi quello che noi chiediamo - non nascondo che, come Gruppo, lo auspichiamo - è che la Regione divenga fautrice di uno studio sulla mobilità non solo sull'asse dell'Alta Velocità, ma su tutto il Piemonte per capire effettivamente come sono cambiate le esigenze di mobilità dei piemontesi e che cosa possiamo fare per rivalorizzare e far tornare le persone in quei territori che oggi sono un po' marginalizzati.
La gente tende a spostarsi verso le città perché mancano i collegamenti manca il lavoro ed è difficile coniugare la permanenza su un territorio marginale (come possono essere le colline del Monferrato, che citavo) e l'esigenza di lavorare in città. Da tutto ciò parte questa richiesta, visto che era in programma uno studio, commissionato dalla Regione Piemonte sull'eventualità di aggiungere fermate all'Alta Velocità (le opzioni erano se ricordo bene, Chivasso, Carisio e Novara), per aggiungere nuovi collegamenti per questi territori.
Noi chiediamo quali sono le previsioni di pubblicazione di questo studio come tempi, se c'è qualche anticipazione, se c'è già il risultato di questo studio e se vi sono evidenze sull'utilità di sviluppare nuove fermate AV in Piemonte per fornire i territori che ad oggi ne sono sprovvisti.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta a entrambe le interrogazioni.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio i due Consiglieri per aver permesso di accorpare la risposta.
Consigliere Sinatora, non solo non abbiamo dimenticato questo progetto, ma direi che l'abbiamo seguito con particolare lena.
Il progetto non è formalmente commissionato dalla Regione, ma è attuato da SITI, un'organizzazione di studio e di ricerca del Politecnico di Torino e della Compagnia di San Paolo. Non era possibile finanziare questo studio attraverso l'ampliamento della convenzione che la Regione Piemonte ha con SITI, perché avrebbe significato una modifica dello Statuto, quindi una procedura piuttosto complessa e lunga.
Questo ha significato individuare risorse che non fossero regionali e pubbliche. È stato piuttosto laborioso perché ha significato finanziamenti sia della Compagnia di San Paolo, in aggiunta a quanto già finanzia le attività di Siti, sia della Fondazione CRT sia di Cariplo sia delle realtà finanziarie del territorio novarese.
Mettere assieme tutti questi pezzi non è stato facile. Il progetto comunque è andato avanti. Nella sua prima parte ha sostanzialmente rispettato i tempi previsti, infatti mi pare che a settembre, o giù di lì, sono stati presentati i risultati della prima fase.
Per quanto riguarda la seconda fase, effettivamente siamo in ritardo rispetto all'indicazione data di fine novembre/inizio dicembre, proprio a causa sia dei problemi di conclusione e completamento dei finanziamenti che hanno un po' rallentato lo studio di SITI (mentre RFI ha continuato, perch ovviamente non viene finanziata per questo studio) sia per i ritardi dovuti al fatto che una serie di questionari già consegnati a luglio da SITI ai vari stakeholder sono tornati con notevole ritardo e solo in seguito a molte sollecitazioni.
Direi che per questi motivi lo studio ha un certo ritardo, però mi dicono che entro la metà o la fine gennaio i risultati saranno possibili.
Mi riferisco anche a quanto chiesto dal Consigliere Valetti. Mi pare che questa risposta lo possa soddisfare, nel senso che lo studio sta procedendo con i ritardi cui abbiamo fatto riferimento. Si aggiunge anche un terzo motivo: il fatto che, essendo l'utenza sulla linea Alta Velocità un'utenza mercato, abbiamo forti resistenze sia da parte di MTV - e ce lo aspettavamo sia da parte di Trenitalia - e ce lo aspettavamo di meno - di condivisione dei dati di uso della linea stessa, cioè di utenza. Questo ovviamente, ha ulteriormente rallentato l'analisi e lo studio, perché si è dovuto provvedere, SITI in particolare, a fare valutazioni in proprio quindi allungando i tempi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.


Argomento: Navigazione (lacuale e fluviale)

Interrogazione a risposta immediata n. 2460 presentata da Bona, inerente a "Cronoprogramma effettivo per la realizzazione della conca di navigazione di Porto della Torre"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2460.
La parola al Consigliere Bona per l'illustrazione.



BONA Angelo Luca

Grazie, Presidente.
Ho ripresentato un'interrogazione che avevo già presentato a maggio, perch proprio in questi giorni, il 18 dicembre, sono cinque anni da quando la Regione, con l'allora Presidente Cota, ha stipulato l'Accordo di Programma con il Parco del Ticino per la realizzazione della Conca di Porto della Torre.
Ho colto l'occasione della ricorrenza dei cinque anni e dell'attualità di questo progetto. Nelle ultime settimane, infatti, abbiamo letto numerose notizie di stampa sulla decisione del Comune di Milano di riaprire i Navigli e del sistema idroviario di interconnessione tra il Lago Maggiore e la darsena di Milano, opere che la Lombardia ha portato avanti, anche per il tratto che prevede il collegamento verso sud, cioè verso il Mare Adriatico, con la Regione Lombardia, la Regione Emilia-Romagna e la Regione Veneto, che hanno proseguito nelle opere realizzandone parecchie. Anche Isola Serafini, un progetto di 46 milioni di euro partito con il nostro, è già stato inaugurato.
Non voglio dire che se questo progetto avesse riguardato la Provincia di Torino o la Città di Torino sarebbe già stato realizzato, però quantomeno vorremmo avere notizie certe, anche perché sembra che ci siano resistenze da parte del Parco.
Cinque anni sono passati, quindi vorremmo veramente avere notizie certe. Le opere che ormai mancano, a livello infrastrutturale, sono Turbigo e il nostro Porto della Torre.
Turbigo è già stato inquadrato, e comunque la Regione Lombardia ha le sue giustificazioni, in quanto ha realizzato oltre 100 milioni di opere nel frattempo. Noi abbiamo fatto il porto di interscambio e tutta una serie di opere, ma ancora manca una certezza.
Vorrei ricordare che addirittura nel 2012 è stato individuato come miglior progetto di turismo sostenibile, a livello italiano, con l'ENIT, quindi è assolutamente necessario che la Regione ci indichi e, soprattutto, dia indicazione, conseguentemente al Parco del Ticino, che dipende in tutto e per tutto dalla Regione, di fare questa benedetta opera, di cantierarla e cercare di finirla in tempi quanto meno compatibile, perché siamo già veramente in un ritardo inaccettabile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Come lei sa, quest'opera prevedeva e continua a prevedere un forte cofinanziamento da parte della Regione Piemonte per un progetto di navigazione del Po che interesserà poco il territorio della Regione Piemonte, ma quest'Amministrazione ha comunque inteso proseguire quell'Accordo di Programma che era stato sottoscritto dal Presidente Cota e si è impegnata a individuare le risorse del cofinanziamento.
L'opera è rimasta ferma, anche per problemi, come lei ha ricordato inerenti all'Ente gestione del Ticino; la questione è stata ripresa a inizio anno, con forza da parte nostra, ossia da parte della Regione, e ha portato a un atto aggiuntivo rispetto al cronoprogramma di realizzazione dell'opera. Nonostante questo, sulla progettazione eravamo ancora fermi da parte dell'Ente e, quindi, sfruttando anche un po' la mia posizione pro tempore di Presidente dell'AIPO abbiamo definito, ed è stato firmato, un atto tra l'Ente gestore e AIPO proprio per la realizzazione definitiva del progetto dell'opera.
Da questo punto di vista, ciò che bisogna fare è stato fatto e ora spero proprio che non si perderà altro tempo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 2458 presentata da Ravello, inerente a "Vaccino antipneumococco: la Regione intende revocare la gara e garantire maggior sicurezza per i bambini?"

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 2459 presentata da Vignale, inerente a "La Regione ha consultato la Commissione Vaccini rispetto alla scelta di tipologia del vaccino meningococcico?"


PRESIDENTE

Passiamo alla trattazione delle interrogazioni a risposta immediata n. 2458 e 2459.
Risponderà congiuntamente a entrambe le interrogazioni l'Assessore Balocco al posto dell'Assessore Saitta.
La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2458.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Devo dire che non mi lamento mai, sapendo che gli impegni degli Assessori rendono abbastanza naturale che siano altri componenti di Giunta a sostituirli, talvolta, alla risposta alle interrogazioni. Credo però che su questo tema in particolare sarebbe stato certamente più opportuno il supporto di competenza specifica dell'Assessore Saitta, senza nulla togliere ovviamente alla disponibilità dell'Assessore Balocco, che comunque ringrazio.
Una brevissima storia doverosa. Partiamo dal presupposto che la normativa nazionale indica accanto all'obbligatorietà di una serie di vaccinazioni per i ragazzi di età compresa tra zero e i 16 anni, anche l'offerta attiva e gratuita di altre vaccinazioni, tra cui l'antipneumococica.
La ricerca scientifica ha messo a disposizione del mercato sostanzialmente due tipi di vaccini specifici, il PCV-10 e il PCV-13; la differenza tra questi due sta nel fatto che il PCV-13 ricomprende la protezione di tre sierotipi in più rispetto al PCV-10.
Su questo tema, sia l'AIFA che il Ministero della Salute hanno categoricamente e formalmente escluso l'equivalenza tra i due vaccini tanto che, non a caso e, a nostro avviso, più che correttamente, la Regione Piemonte nel 2011 ha scelto il PCV-13 al posto del PCV-10, ritenendo opportuno offrire una copertura vaccinale superiore e, quindi, un maggior livello di sicurezza e di tutela della salute pubblica.
Non abbiamo ancora capito i motivi, se non quelli pubblici e ufficiali dichiarati pubblicamente dall'Assessore Saitta, ma nel settembre del 2017 la Regione Piemonte prima e unica tra le Regioni italiane, nel ri-bandire le operazioni per l'acquisto delle forniture di vaccinazioni antipneumocociche, ha stabilito come requisito per il bando di gara l'economicamente più vantaggioso; di fatto - ma viene da sé - escludendo la possibilità che la Regione Piemonte acquistasse forniture di PCV-13, poich è naturale ritenere che questo sia chiaramente più costoso del PCV-10.
Di fronte a questa scelta di metodo e di merito il "Board del Calendario della vita" ha espresso pubblicamente e formalmente una fortissima preoccupazione.
Successivamente a questa decisione ci sono stati dei momenti in cui alcune Regioni italiane hanno, per un attimo, pensato di poter emulare la Regione Piemonte e tra queste evidenzio il caso della Regione Emilia Romagna, che aveva optato per l'acquisto di PCV-10 e, quindi, la somministrazione di vaccini decavalenti invece che tredicivalenti, riducendo quindi la copertura della portata vaccinale. Tuttavia, messa di fronte a dati oggettivi e non a polemiche e sollevazioni politiche, espresse dalle associazioni medico-scientifiche, proprio di recente ha rivisto questa decisione, ritirato il bando di gara e ri-confermato la scelta del tredicivalente (vaccino PCV-13).
Di fronte a queste e di fronte al fatto che ci risulta che la convenzione che regola i rapporti tra la Società di Committenza Regionale e il soggetto che si è aggiudicato la gara pare possa permettere di ritirare quest'affidamento, senza alcuna penale a carico della Regione, del soggetto committente, ci domandiamo se l'Assessorato alla sanità non ritenga opportuno, finalmente - mi sia consentito sottolinearlo - analizzando in maniera puntuale e certamente più attenta e corretta tutte le questioni di natura medico-scientifica, sollevate da soggetti ben più autorevoli del sottoscritto, che hanno evidenziato i rischi che si determinano per la popolazione piemontese e non solo, poiché certi tipi di malattie non hanno evidentemente confini, che si verrebbero a determinare, anzi che si verranno molto probabilmente a determinare a causa della scelta di somministrare il decavalente al posto del tredicivalente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravello.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2459.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Evidentemente, non ripeterò alcune delle considerazioni già svolte dal Capogruppo Ravello. Rammento solo un aspetto, che crediamo sia importante cioè le tante dichiarazioni rilasciate dall'Assessore Saitta rispetto alla validità vaccinale e all'importanza del sistema vaccinale.
Ancora nel mese di agosto, relativamente a ipotesi di arretramento sull'obbligatorietà vaccinale e anche sull'efficacia vaccinale da parte del Governo nazionale, l'Assessore Saitta ha avuto modo di ricordare che, se fosse stato necessario, avrebbe ricorso alla Consulta per garantire non soltanto l'obbligo, ma ovviamente anche l'utilità dell'aspetto vaccinale.
La cosa che oggettivamente non si comprende, anche relativamente a tutta una serie di dati scientifici esistenti, che, evidentemente, non manifestiamo né io né collega Ravello.
Il "Board Calendario della vita" è composto da tutta una serie di soggetti che hanno una validità scientifica estesa, dalle associazioni di pediatria alle società scientifiche e quant'altro. Da questo punto di vista, sarebbe interessante leggere quanto è avvenuto in altri Stati europei, per esempio in Belgio, per comprendere che verosimilmente abbiamo fatto una scelta che ha un solo interesse, che è quello del risparmio dei costi, sul rischio però, della salute dei cittadini.
La Regione Piemonte, come molte altre, ha una Commissione vaccini, anche se non è molto utilizzata. La Regione Emilia Romagna, per esempio, che ha intrapreso un percorso simile a quello della Regione Piemonte, anche dopo aver audito la Commissione vaccini ha scelto di tornare indietro.
Ricordiamo, altresì, che pur avendo stipulato una gara, una convenzione eccetera eccetera, l'articolo 2 della convenzione di SCR per l'acquisto del vaccino antipneumococco prevede che la stipula della presente convenzione non vincoli in alcun modo le Amministrazioni contraenti, né tantomeno SCR Piemonte, all'acquisto di quantitativi minimi o predeterminati di prodotto.
Dunque, se la Regione Piemonte intendesse fare una scelta differente, la potrebbe fare in qualunque momento.
Nella nostra interrogazione chiediamo se sia stata sentita la Commissione vaccini per addivenire alla scelta che poi la Regione ha inteso intraprendere, che è stata indicata all'interno dell'interrogazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta a entrambe le interrogazioni.



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ovviamente do lettura di quanto l'Assessore Saitta mi comunica.
Le motivazioni della scelta rispetto alle due possibilità sono basate esclusivamente su evidenze scientifiche legate al contesto regionale.
Sulla base dei dati di letteratura disponibili, entrambi i vaccini si sono dimostrati sicuri ed efficaci nei confronti delle patologie pneumococciche.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato di recente i risultati sull'efficacia dei due vaccini coniugati, sgomberando definitivamente il campo da ogni dubbio. L'OMS afferma che entrambi i vaccini hanno un impatto considerevole contro la polmonite e non ci sono, al momento, evidenze di un impatto netto differente sul carico complessivo della malattia tra i due prodotti.
Il Ministero della Salute, con una nota emanata successivamente all'approvazione del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019, ha rilevato come nell'attuale contesto normativo definito debbano essere i centri di acquisto delle Regioni a dover stabilire i criteri da includere nei bandi di gara per l'approvvigionamento dei vaccini.
Il Ministero ha chiaramente invitato le singole Regioni a verificare il livello effettivo di circolazione dei sierotipi 3 e 19A prima di aprire la competizione tra i due vaccini. Ciò è quanto è stato fatto dalla Regione Piemonte, secondo una dettagliata e approfondita relazione che voi sicuramente avrete.
La decisione della Regione è stata oggetto di contenzioso, non da parte di organizzazioni relative alla sanità, ma da parte della ditta che commercializza il vaccino PCV 13. Questo contenzioso ha superato i vari livelli di giudizio, compresa la discussione nel merito delle scelte regionali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 2461 presentata da Ottria, inerente a "Soppressione dei collegamenti ferroviari per la dorsale adriatica dal basso Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2461 presentata dal Consigliere Segretario Ottria, che la illustra in qualità di Consigliere regionale.



OTTRIA Domenico

Grazie. Presidente.
Questa è la seconda interrogazione che presento in tre settimane relativamente alle problematiche scaturite a seguito del nuovo orario ferroviario, entrato in vigore il 10 dicembre.
Quello che più interessa le stazioni di Asti e di Alessandria è la soppressione dei Frecciabianca 8807 e 8824 sulla tratta Torino-Lecce tratta che permetteva, comunque, i collegamenti con Piacenza, Bologna e la dorsale adriatica.
Questi due treni, in realtà, non sono stati soppressi, ma dirottati sulla linea Alta Velocità Torino-Milano. Questa modifica, in particolare per i territori dell'Astigiano, dell'Alessandrino e delle zone a loro connesse rappresenta un'ulteriore penalizzazione rispetto all'isolamento che si è già registrato nei collegamenti ferroviari degli ultimi dieci anni.
A seguito di questa soppressione, ho personalmente ricevuto parecchie sollecitazioni da parte di cittadini, ma anche del personale che lavora presso Trenitalia. Mi è stato detto che il Frecciabianca soppresso era un treno molto frequentato: ne usufruivano parecchi viaggiatori, in particolare studenti, per raggiungere, ad esempio, l'Università di Bologna.
In generale, questa penalizzazione ripropone il tema dei collegamenti interregionali. Aggiungo una riflessione sull'efficacia della regionalizzazione del trasporto ferroviario che, da una parte, garantisce i trasporti ferroviari interni per i pendolari che raggiungono principalmente i capoluoghi di regione; dall'altra, se pensiamo ai collegamenti tra l'Acquese e Genova e i rapporti con le altre Regioni nelle relazioni ferroviarie, ci sono molti problemi. Anche nei Comuni di Asti e di Alessandria si sta pensando di promuovere un'azione di sensibilizzazione in particolare, si sta pensando di convocare un Consiglio comunale congiunto e aperto tra il Comune di Asti e quello di Alessandria per chiedere soluzioni e interventi immediati.
Per questo motivo, avevo presentato una precedente interrogazione in prossimità del cambio orario dei treni. Ricordo che in Consiglio sono stati presentati atti di indirizzo, uno anche dal sottoscritto e firmato anche dalla collega Motta, la quale la scorsa settimana ha presentato un'ulteriore interrogazione, così come il Consigliere Mighetti. Negli atti presentati si chiede alla Giunta di intervenire politicamente sulla questione.
In particolare, nell'immediato, si chiede alla Giunta quali misure urgenti s'intende ricercare per trovare soluzioni che possono, almeno nell'immediato, assicurare un collegamento veloce e unico tra Asti Alessandria e la dorsale adriatica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Cerco di non ripetermi rispetto alle risposte già date alle precedenti interrogazioni. Come avevo già ricordato, questi sono servizi a mercato quindi non coinvolgono direttamente la Regione. Della soppressione del treno Frecciabianca Torino-Lecce del mattino siamo stati informati da Trenitalia solo pochi giorni fa.
Abbiamo sentito direttamente l'Amministratore delegato di Trenitalia - che incontrerò anche nei prossimi giorni - e con i nostri Uffici abbiamo anche fatto una rilevazione per verificare l'esatta consistenza dell'utenza che si avvale del Frecciabianca in questione. Evidentemente è stata una rivelazione puntuale, quindi non esaustiva, tuttavia mi piace ricordarla riportando i dati.
I nostri ispettori hanno rilevato i seguenti dati. Alla stazione Torino Porta Nuova sono saliti 181 persone; a Torino Lingotto 39, ad Asti 29 e ad Alessandria 49. Fino a Piacenza erano presenti, calcolando anche quelli che nel frattempo sono scesi, 270 persone, che coprono quasi la metà dell'utenza disponibile su quel treno. Evidentemente, numeri significativi.
Trenitalia non ci ha ancora fornito i dati definitivi delle sue rilevazioni, ma mi è stato comunicato verbalmente che la media sarebbe attorno ai 50 passeggeri saliti tra Asti e Alessandra. Maggiori approfondimenti dovremmo farli rispetto ai dati ovviamente precedenti alla chiusura della linea.
Abbiamo chiesto quindi l'istituzione di un tavolo tecnico. Devo dire che Trenitalia, per adesso verbalmente, mi ha dato la piena disponibilità e abbiamo chiesto anche di individuare, come prima possibile soluzione l'estensione del treno Bologna-Bari, oppure altri tipi di interventi di questo genere, sempre ovviamente sulle linee gestite o a mercato (Frecciabianca), o direttamente dal Ministero (i cosiddetti intercity). In questo senso Trenitalia ha dato la disponibilità a verificare la possibilità di questa estensione su una di queste tratte.
Nei prossimi giorni, come dicevo, incontrerò l'Amministratore delegato anche per altre questioni inerenti il servizio ferroviario piemontese - che negli ultimi tempi soffre un po' più del normale - e nei prossimi giorni credo di poter ricevere da Trenitalia delle risposte esaustive.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 2462 presentata da Mighetti inerente a "Pagamento delle rate spettanti per i servizi di trasporto pubblico locale alle aziende esercenti il servizio - il caso dell'Azienda SAAMO S.p.A."


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2462.
La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Rubo qualche secondo all'illustrazione per chiedere all'Assessore se posso avere anch'io copia della risposta all'interrogazione del Consigliere Ottria perché mi interessa molto (si sentiva molto poco a livello di audio).
Questione SAAMO. Quest'interrogazione prende spunto da articoli comparsi nelle scorse settimane sulla stampa locale. Negli ultimi due giorni la notizia è stata ribattuta e rinvigorita da dichiarazioni dell'Amministratore della SAAMO, Gian Piero Sciutto, che lamenta una situazione di sofferenza dettata, a suo dire, da un mancato versamento da parte dell'Agenzia della mobilità piemontese del relativo contributo di funzionamento.
Il panorama delle aziende che eserciscono il trasporto pubblico locale su gomma, in provincia di Alessandria, e quelle che aderiscono in particolare alla SCAT, non è il più roseo che possiamo immaginare nella nostra regione.
Proprio per le problematiche relative ai pagamenti su aziende che hanno già delle difficoltà, questo potrebbe, ancora una volta, mettere in ulteriore difficoltà quest'azienda. Ragion per cui abbiamo presentato quest'interrogazione. Sentire solo la voce dell'Amministratore dell'azienda e non capire stanzialmente le problematiche che ci sono dietro al presunto ritardato pagamento, ci sembrava effettivamente una parzialità che non poteva far fronte alle possibili soluzioni di un problema che poi si riverbera sul servizio che diamo ai cittadini del basso Piemonte.
Interroghiamo l'Assessore in merito agli adempimenti dell'Agenzia della mobilità piemontese, nel rispetto del contatto e delle erogazioni fatte all'azienda SAAMO, attraverso la SCAT.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Come lei sa, ovviamente, la gestione dei contratti è in capo all'Agenzia della mobilità piemontese, che mi ha preparato la risposta di cui do lettura.
La SAAMO non ha contratti diretti con l'Agenzia, perché fa parte del consorzio SCAT, che effettua i servizi di trasporto pubblico in tutta la provincia di Alessandria, con contratto di servizio attualmente in capo all'Agenzia.
L'articolo 72 di detto contratto prevede che i pagamenti avvengano entro 90 giorni dalla data di ricezione della fattura. Nel 2018 sono pervenute le seguenti fatture del Consorzio SCAT di cui fa parte l'impresa SAAMO liquidate con i mandati riportati nella tabella che le lascerò.
La tabella riporta anche il tempo trascorso tra la ricezione della fattura e l'emissione del mandato. Nelle ultime righe sono riportate le fatture pervenute, per le quali non sono ancora emessi mandati di pagamento, perch ancora entro i termini, e si definiscono le date di scadenza. Lei vedrà la tabella, comunque le posso anticipare che si va da pagamenti entro i nove giorni fino a pagamenti entro l'ottantaduesimo giorno, quindi sempre all'interno dei 90 giorni previsti dal contratto stesso.
Oltre a queste risorse, questi pagamenti, si precisa che l'azienda SAAMO è anche beneficiaria di contributi per l'adeguamento del contratto nazionale autoferrotranvieri, che non ha scadenze precise, perché dipende anche da quanto lo Stato onora i pagamenti del Fondo Nazionale Trasporti. Comunque anche i dati di questi pagamenti sono riferiti al contratto nazionale. Il Vicepresidente Reschigna ha più volte sollecitato il Governo a chiudere le pendenze. Vi ricordo che, per quanto riguarda il Fondo Nazionale Trasporti era stato liquidato l'80% e stiamo ancora aspettando il 20% di competenza 2018.
La distribuzione di questo 20% era stato concluso all'inizio di novembre però finora queste risorse non sono arrivate, non solo alla Regione Piemonte, ma a tutte le Regioni. Questo, evidentemente, crea dei problemi anche perché, se arrivassero dopo la scadenza del 31 dicembre scatterebbero problemi anche inerenti alla possibilità di impegnare le risorse stesse.
Pertanto, confidiamo sul fatto che ci siano, da parte di tutti, le necessarie pressioni nei confronti del Governo, affinché questa liquidazione avvenga nel più breve tempo possibile.


Argomento: Fondi sanitari

Interrogazione a risposta immediata n. 2463 presentata da Bono, inerente a "Stato della Gestione Sanitaria Accentrata in Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2463.
Al posto dell'Assessore alla sanità risponderà l'Assessore Balocco.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mi spiace che non ci sia l'Assessore, ma immagino sia impegnato a Roma su tematiche nazionali, sovraregionali.
Quest'interrogazione nasce dalla presentazione delle due bozze di delibere di Giunta riguardanti i fondi aggiuntivi per la realizzazione - inizio progettazione e poi realizzazione - dei due dei quattro nuovi ospedali: l'ospedale unico dell'ASL Verbano-Cusio-Ossola e l'ospedale unico dell'ASL TO5, quindi Torino Sud.
La sorpresa nasce dal fatto che, con un colpo di bacchetta magica l'Assessore Saitta ha tirato fuori dal cilindro 30 milioni di euro dalla Gestione Sanitaria Accentrata del 2014, neanche del 2018 o 2017.
La Gestione Sanitaria Accentrata è una nuova struttura organizzativa regionale che nasce a seguito del 118, il decreto legislativo che finalmente sancisce l'armonizzazione delle procedure dei sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Regioni e degli Enti locali, quindi Comuni e Province, rispetto allo Stato.
Il Titolo II è quello che tratta la parte sanitaria. Questa GSA è considerata un autonomo centro di responsabilità all'interno dell'organizzazione regionale, incaricato di tenere la contabilità di tipo economico-patrimoniale, redigere un proprio bilancio, che - sottolineo noi non abbiamo mai visto né in I Commissione bilancio né in IV Commissione sanità, e redigere, poi, il bilancio consolidato con tutte le Aziende Sanitarie all'interno del bilancio consolidato dalla Regione.
Anche questo tema è stato visto rapidamente all'interno dell'ultimo bilancio consolidato.
Le Regioni, a partire dal 1° gennaio 2012, hanno potuto scegliere se gestire direttamente una quota del finanziamento al Servizio Sanitario Nazionale destinato a questa GSA. Quindi, una sorta di accantonamento che dovrebbe servire ad armonizzare i bilanci delle ASL con quello della Regione e garantire un consolidato certo.
La Regione ha attivato questo tema, questo centro autonomo di organizzazione di una parte del fondo sanitario regionale e avrebbe dovuto seguire tutte le altre norme del 118, quindi anche l'articolo 22, che prevede un responsabile regionale che certifichi la rendicontazione trimestrale e poi la rendicontazione annuale.
Noi, di tutto questo - ripeto ancora una volta e vado a chiudere - non abbiamo mai discusso: una prima volta ci è stato detto che i fondi del rinnovo dei contratti del personale dirigente medico erano presenti nella GSA, accantonati, anni 2016-2017-2018. Adesso scopriamo che ci sono 30 milioni di euro per due ospedali.
Ci dica (risponderà l'Assessore Balocco, ma ovviamente sentiremo in Commissione anche l'Assessore Saitta ed eventualmente anche il Vicepresidente Reschigna) di quanto consta questo fondo, perché sono 30 milioni più il rinnovo contrattuale, non sono pochi soldi. Vorremmo capire com'è stato possibile che in una Regione in Piano di rientro, che non aveva i soldi per il personale, che chiudeva ospedali, che chiudeva reparti e tagliava su tutto quello che poteva tagliare, si è creato in un anno un tesoretto di 30 milioni di euro.
Qualcosa a noi non torna, quindi chiediamo lumi al riguardo. Poi, se saremo soddisfatti, la discussine potrà essere chiusa qui; diversamente chiederemo una discussione in Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

Lei ricordava che il GSA è stato introdotto con il decreto legislativo 118.
Si tratta della parte del Fondo sanitario che non viene attribuita alle Aziende, ma che è, invece, destinata alla copertura delle spese direttamente gestite dalla Regione e alla copertura di eventuali perdite delle stesse Aziende.
Negli ultimi anni, grazie al riequilibrio e al miglioramento dei conti ottenuti con i provvedimenti collegati al Piano di rientro, è stato possibile effettuare degli accantonamenti che hanno poi permesso, nei periodi successivi, il finanziamento di opere e di azioni ritenute strategiche, sempre nell'ambito delle spese del Fondo Sanitario Nazionale.
Gli utilizzi complessivi sono stati pari a 158 milioni; è stato così possibile finanziare opere che in passato, a causa delle criticità del bilancio regionale, erano rimaste bloccate o senza copertura, in particolare il completamento del nuovo ospedale di Verduno e l'acquisto delle attrezzature necessarie al completamento del presidio della Valle Belbo, per un totale di 80 milioni.
Grazie agli accantonamenti effettuati, si è provveduto inoltre al finanziamento di interventi di edilizia sanitaria, ad esempio le nuove sale operatorie di Alessandria, il Piano per la riduzione delle liste d'attesa il cofinanziamento regionale per i nuovi ospedali dell'ASL VCO e dell'ASL TO5, le cui delibere saranno approvate nei prossimi giorni dalla Giunta regionale. Tali accantonamenti sono sempre stati puntualmente illustrati al tavolo di monitoraggio istituito presso il Ministero, dove in questi anni la Regione Piemonte ha sempre garantito l'equilibrio finanziario.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, voleva aggiungere qualcosa sull'interrogazione? Prego.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'interrogazione a risposta immediata che ho presentato conteneva una domanda semplice: chiedeva al Presidente e all'Assessore se fosse stata sentita la Commissione vaccini.
Nella risposta ciò non è contenuto: io la prendo come una dimenticanza.
Vorrei solo - tanto basta un "sì", un "no" o un "quando" - che la risposta fosse integrata con il quesito posto.



PRESIDENTE

Va bene, inviamo una comunicazione all'Assessore Saitta per integrare la risposta.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.07 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.09)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Baricco, Bertola, Corgnati, Ferrentino e Saitta.
Il numero legale è 24.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame disegno di legge n. 333, inerente a "Incorporazione del Comune di Riva Valdobbia nel Comune di Alagna Valsesia in Provincia di Vercelli"


PRESIDENTE

C'è una richiesta di chiudere i due disegni di legge (n. 333 e n. 336) sulle incorporazioni dei Comuni.
Il primo disegno di legge è il n. 333, "Incorporazione del Comune di Riva Valdobbia nel Comune di Alagna Valsesia in Provincia di Vercelli", di cui al punto 9) all'o.d.g.
Il relatore di maggioranza è il Consigliere Valle, il relatore di minoranza è il Consigliere Andrissi.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione della relazione di maggioranza.



VALLE Daniele, relatore

Grazie, Presidente.
Con questo provvedimento, noi recepiamo i risultati del referendum consultivo per l'incorporazione del Comune di Riva Valdobbia nel Comune di Alagna Valsesia e, proprio perché alcuni colleghi mi stavano sollecitando recepiamo un risultato sostanzialmente favorevole delle due consultazioni: in particolare, il referendum consultivo nel Comune di Riva Valdobbia ha registrato 111 favorevoli e 60 contrari, mentre quello di Alagna Valsesia ha registrato 216 favorevoli e 26 contrari.
Un po' in ossequio ai ragionamenti che abbiamo condiviso questa mattina non solo sull'opportunità di procedere per quanto possibile a una semplificazione nel nostro comparto amministrativo, anche per dare possibilità di efficientare i servizi, risparmiare sulle risorse utilizzare meglio le scarse risorse umane di questi piccoli Comuni che fanno sempre più fatica a svolgere le loro funzioni, e in ossequio alle deliberazioni positive che hanno adottato entrambi i Consigli comunali nonché al riscontro positivo che ha dato la popolazione, si propone di deliberare e di passare alla fase successiva all'approvazione del disegno di legge.
In particolare, si propone di procedere con l'incorporazione del Comune di Riva Valdobbia all'interno di quello di Alagna Valsesia, una realtà dove peraltro la Regione sta investendo in maniera considerevole: l'abbiamo già visto, l'abbiamo visto ancora nell'assestamento, ma anche in altri momenti importanti relativamente a investimenti importanti sul comparto sciistico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi, per lo svolgimento della relazione di minoranza.



ANDRISSI Gianpaolo, relatore

Grazie, Presidente.
Sappiamo che il Comune di Alagna è un Comune di riferimento della Valsesia e arriva a Valdobbia. Valdobbia è limitrofo ad Alagna, quindi riteniamo sia una fusione positiva che va nella direzione di una semplificazione amministrativa anche nella Valsesia, che sta procedendo anche sul territorio vercellese. Riteniamo sia importante che questi Comuni trovino il modo per recuperare risorse importanti, considerando che Alagna è un Comune di riferimento per il turismo piemontese (Monterosa Ski, sul quale la Regione sta investendo). Abbiamo impianti gestiti da un ente controllato da Finpiemonte Partecipazioni e da quote dei Comuni, quindi una società completamente controllata dal pubblico.
È importante una semplificazione, quindi, per il fatto che gli impianti di Mera e di Macugnaga vengano dati in gestione a un'unica società a controllo pubblico.
Questo porterà a un miglioramento delle sinergie e potrà creare un comprensorio sciistico di valenza regionale e interregionale.
Se i Comuni hanno intenzione di semplificare la loro dimensione amministrativa, questo potrebbe portare nuove risorse in Valsesia per puntare a un turismo dolce e sostenibile, perché vi sono posti fantastici in Valsesia che vanno sicuramente riscoperti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Se non ci sono interventi in discussione generale sul disegno di legge n.
333, procediamo con l'esame dell'articolato e le relative votazioni.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 1.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 2.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 3



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 3.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 4



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 4.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 5.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 6



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 6.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 7



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 7.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero disegno di legge.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame disegno di legge n. 336, inerente a "Incorporazione del Comune di Camo nel Comune Santo Stefano Belbo in Provincia di Cuneo"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame del disegno di legge n. 336, inerente a "Incorporazione del Camo nel Comune di Santo Stefano Belbo in Provincia di Cuneo", di cui al punto 10) all'o.d.g.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Appiano; relatore di minoranza è il Consigliere Campo, oggi non presente.
Le relazioni sono date per illustrate dai relatori.
Non essendoci richieste di intervento in discussione generale, procediamo con l'esame dell'articolato e le relative votazioni.
ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 1.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 2.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 3



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 3.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 4



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 4.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 5.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 6



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 6.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 7



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 7.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero disegno di legge.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 328, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2018-2020 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 328, inerente a "Assestamento di previsione finanziario 2018-2020 e disposizioni finanziarie", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana sono stati illustrati e votati tutti gli emendamenti all'articolo 1 dell'assestamento di bilancio.
Riprendiamo con la votazione dell'articolo 1 dell'assestamento di bilancio.
ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 1.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 2.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 3



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 153) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che avevo già anticipato in Commissione e cambia l'allegato B dell'articolo 3 non nei contenuti, ma nella forma, perché è l'allegato B, licenziato dalla Commissione, che non rispecchiava il prospetto del Ministero dell'Economia e Finanze.
Quindi, i contenuti sono esattamente identici, ma sono stati solamente riportati sul prospetto del MEF.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 153).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 4



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 4.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 5.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 6



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 155) presentato da Bono, Andrissi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
È un subemendamento rispetto all'emendamento 154).
So che potrebbe sembrare un po' irrituale, ma ieri nella Conferenza dei Capigruppo abbiamo concordato l'emendamento 154), devo dire, anche e soprattutto grazie all'azione del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle, nel senso che ci sembrava un po' assurdo che la maggioranza presentasse tre emendamenti, che magari sarebbero stati approvati, magari, con parere contrario dalla Giunta (cosa che abbiamo già visto con altri emendamenti) mentre sarebbero stati respinti gli emendamenti dell'opposizione.
Abbiamo poi trovato una quadra in Conferenza dei Capigruppo. Non succede spesso, a volte succede come dovrebbe succedere quando si prova a lavorare tutti per il bene comune; noi non vogliamo fare il "più uno" con quest'emendamento, ma volevamo sollevare comunque l'importanza politica di un tema, che immaginiamo verrà bocciato, perché è extra-accordo, ma è un tema che presenteremo anche con un ordine del giorno, alla fine della discussione sull'assestamento.
La questione riguarda il capitolo della morosità incolpevole, un tema che come abbiamo detto in questi anni, è stato toccato più volte in questi anni, ma non è mai stato approfondito fino in fondo. La legge 3/2010 all'articolo 20, comma 2, prevede che la Regione, con proprie risorse, vada a coprire almeno il 60% annuo della morosità incolpevole degli inquilini delle case popolari, quota che non è mai stata rispettata.
Quest'anno, dopo ennesime pressioni, siamo riusciti a ottenere un incremento da parte della Giunta di un milione e sette: si tratta - lo ripeto - di un obbligo di legge, non è una volontà politica del Movimento 5 Stelle o di altre forze politiche. È un obbligo di legge! Insieme al collega Andrissi lo abbiamo ripetuto mille volte: o si cambia la legge, oppure la legge si rispetta. Ma questo vale per tutti!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Chiedo al Gruppo del Partito Democratico se intende andare avanti con l'assestamento o se invece possiamo andare a casa, perché abbiamo altro da fare! Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Dicevo, quindi, che le leggi si rispettano. Oppure, se si è un Consigliere regionale, un parlamentare o anche un cittadino con un referendum abrogativo (si parla tanto di referendum, speriamo di introdurli anche propositivi in futuro), si cambiano.
Noi chiediamo che venga integrato l'elenco delle norme dei capitoli e delle spese obbligatorie e d'ordine dell'Allegato 13 della legge 4/2018, il capitolo 17-1636, relativo alla morosità incolpevole.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 154) presentato da Graglia, Frediani, Ravetti Vignale, Tronzano, Rossi Luca, Motta, Batzella, Reschigna.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

L'emendamento n. 154), che peraltro credo sia stato sottoscritto dalla stragrande maggioranza dei Consiglieri regionali, è quello che, recependo l'intesa raggiunta ieri nel corso della Conferenza dei Capigruppo, rende i tre capitoli "capitoli di spesa obbligatoria".
Già che ci sono, vorrei esprimere anche il parere sul subemendamento presentato dal Presidente Bono, ricordando un aspetto: l'inserimento di un capitolo, tra i capitoli di spesa obbligatoria, non garantisce di per s che ci sia il cento per cento degli stanziamenti. Garantisce unicamente il fatto che gli stanziamenti possano anche essere aggiornati con provvedimento amministrativo, attingendo dal Fondo di riserva.
Siccome nel 2018 il fondo sulla morosità incolpevole - è uno degli elementi dell'assestamento di bilancio - è stato incrementato (è il primo anno che succede), proprio perché viene totalmente coperto il 60% degli aventi diritto sulla morosità incolpevole, non c'è ragione né motivazione di rendere anche il capitolo della morosità incolpevole "capitolo di spesa obbligatoria".



PRESIDENTE

Riassumendo, la Giunta esprime parere negativo sul subemendamento e naturalmente, parere positivo sull'emendamento n. 154).
Ho interpretato bene, Vicepresidente?



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Sì.
BONO Davide (fuori microfono) Lo ritiro, Presidente.



PRESIDENTE

Il subemendamento n. 155) è ritirato dal proponente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 6, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale del voto favorevole del Consigliere Bona.



PRESIDENTE

ARTICOLO 7



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 7.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 8



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 8.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 9



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 9.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 1), che introduce l'articolo 9 bis, è ritirato.



PRESIDENTE

ARTICOLO 10



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 10.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 11



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 56) presentato da Andrissi, Bono, Frediani Valetti e Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Parliamo dei lavoratori degli Enti Parco che hanno vinto delle cause in Tribunale perché hanno ricevuto incarichi la cui mansione non corrispondeva un'indennità. Questo ha portato a delle cause di lavoro che tre lavoratori hanno già vinto. Ragion per cui noi ci siamo permessi di aggiungere, dopo il comma 3 dell'articolo 11 il seguente: "A seguito della sentenza del Tribunale, di cui al comma 1 e simili, la Regione provvede a convocare i dipendenti nella medesima situazione, proponendo loro un concordato secondo i principi di economicità ed efficienza". Ovviamente economicità ed efficienza perché, in questo modo, ci evitiamo delle cause in Tribunale che possono essere molto gravose nel momento in cui si perde e si devono pagare anche le spese processuali.
Sicuramente risparmiamo dei soldi per l'Amministrazione e vediamo se riusciamo anche a spuntare qualcosa con i lavoratori.
Questo è il senso della dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è negativo, Consigliere Andrissi, solo per una ragione: quello che lei propone è un auspicio, è un'indicazione, non è una norma. Non pu esistere che, all'interno di una legge di assestamento di bilancio, ci sia un articolo con la quale viene invitata la Regione a ricercare una transazione con gli ex dipendenti delle aree protette.
Può essere un atto di indirizzo, ma non può essere certamente una norma quello che lei propone.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 11, nel testo originario.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 12



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Era solo per rimarcare il nostro piccolo contributo a quest'articolo perch è stato accolto un nostro emendamento che ha consentito di aggiungere, tra gli interventi previsti, anche le emergenze sugli edifici scolastici.
Ogni volta che un edificio scolastico si troverà a dover affrontare delle emergenze, si potrà attingere a questo fondo per fare fronte alle spese impreviste.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 13



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gian Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'intervento vuole giustificare il nostro voto di astensione.
Non siamo contrari affinché vengano messe delle risorse per realizzare una strada che, ovviamente, serve per raggiungere un ospedale. Siamo contrari alla realizzazione di un ospedale in un'area collinare, con consumo di suolo.
Si poteva, di conseguenza, evitare quest'opera con consumo di suolo individuare un'area dismessa considerando che nel VCO ve ne sono numerose e, con l'accordo di tutti gli Enti locali, evitare di realizzare, in zona collinare, una strada che è decisamente costosa. Anche perché le aree dismesse, solitamente, sono già infrastrutturate, quindi non necessitano di realizzare nuove strade.
Crediamo che, con un piccolo sforzo, mettendo dei paletti ben delineati nel senso di andare come prima regola a utilizzare suoli già cementificati, si poteva evitare di cementificare ulteriormente suolo. Il cambiamento climatico in corso comporta un apporto maggiore di acqua ai corsi d'acqua che possono diventare ulteriormente pericolosi.
Crediamo che questa scelta sia logisticamente errata. Come forza politica siamo stati i primi, in questa legislatura, a proporre l'ospedale unico con un atto di indirizzo. Crediamo che nel VCO sia importante realizzare un ospedale unico, centrale per questa Provincia, che ha una situazione logistica territoriale particolare, quindi era importante individuare un'area centrale dove realizzare l'ospedale unico. Consideriamo sbagliato però, cementificare una collina e, per questo motivo, ci asteniamo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Il collega ha ragione: ci siamo parlati sul tema, avendolo di fianco, e cogliendo l'occasione della presenza del Presidente Chiamparino (non capita spesso, perché è quasi sempre assente dall'aula, per vari impegni speravamo che fosse un po' più presente in aula durante le sedute del Consiglio regionale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Io faccio veramente fatica.



BONO Davide

Ricordo benissimo, però sintetizzo, come ci siamo detti alla Conferenza dei Capigruppo. Ho due minuti, quindi non è quello il problema.
Spero si sia informato correttamente su quella lontana provincia del Piemonte che è il Verbano-Cusio-Ossola (tra l'altro, è la provincia dell'autorevole Vicepresidente Reschigna), dove stiamo andando - o state andando - a compiere di nuovo una scelta che rischia di essere molto simile a quella dell'ospedale di Verduno, tra Bra e Alba.
Avete scelto una località collinare, che intendete spianare per rendere pianeggiante e poi costruire una strada che non c'è, gli allacci fognari gli allacci dell'energia elettrica, del metano e quant'altro. Non voglio fare sempre quello che porta sfortuna per il futuro (la Cassandra della situazione), però questo significa che ce le andiamo proprio un po' a cercare, perché, con tutte le aree pianeggianti che ci sono, possiamo andare a cercare un'area che non sia troppo vicina al Toce, quindi non esondabile, ecc., se possibile già cementificata o interclusa tra aree cementificate, e che abbia già tutti gli allacci. In questo modo, spendiamo meno e non andiamo a costruirlo in collina.
Io non so come sia venuta fuori la scelta di Ornavasso, che - tra l'altro non accontenta nessuno: non accontenta Verbania, non accontenta Domodossola e forse non accontenta neanche i progettisti che dovranno costruire l'opera.
Siamo ancora in tempo per ripensarci. Noi ve lo diciamo ancora una volta: valutate se ripensarci e cercate di fare una scelta con buonsenso. In alcuni posti il buonsenso è stato adottato, in altri meno; diciamo che si poteva prendere una decisione. In ogni caso, non è mai troppo tardi per cambiare idea - questo almeno possiamo dirlo - fino a che non si è partiti con l'affidamento dei lavori. Pensateci ancora un attimo.



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

Facciamo un'analisi costi-benefici anche su questo, sulla localizzazione.
Chiediamo ai progettisti se è giusto realizzarlo su una collina da spianare o se è meglio costruirlo in pianura. Vediamo cosa viene prodotto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 14



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 14.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 15



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 15.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 15 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 55) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è l'emendamento cui mi riferivo quando ho illustrato l'emendamento sulla vigilanza, all'interno della Missione 12, Programma 07, sulle politiche sociali.
L'emendamento, relativamente alla tabella, era di 50.000 euro, mentre sull'articolato abbiamo fatto delle valutazioni ulteriori e abbiamo ipotizzato una spesa di 70.000 euro, sempre riguardo al tema delle assicurazioni rispetto al personale che svolge la funzione di vigilanza nelle residenze e strutture socio-sanitarie.
Si tratta di un problema reale, molto sentito, in quest'attività un'attività fondamentale, che avrebbe bisogno di più risorse, perché i controlli sono importanti. Alcune volte, purtroppo, è successo che, in seguito a segnalazioni dei familiari di ricoverati, sono state installate delle telecamere nelle strutture e sono emersi maltrattamenti o vere e proprie percosse nei confronti dei ricoverati.
Il tema della videosorveglianza l'abbiamo affrontato parzialmente anche nell'omnibus. Qui, invece, parliamo della vigilanza in carne e ossa, cioè da parte di personale dell'ASL (dirigenti medici, funzionari, ecc.) che va a controllare il rispetto della pianta organica, delle misure standard dei bagni, delle stanze, della corretta dieta alimentare e quant'altro. Penso che siano questioni importanti, visto che la Regione paga circa 240 milioni di euro solo per il ricovero in RSA (parte sanitaria); poi c'è una fetta non meglio misurabile di sociale, perché ovviamente in parte spetta ai Comuni anche con fondi regionali e in parte alle famiglie.
Si tratta quindi di cifre importanti e noi dobbiamo garantire che le strutture siano vigilate, controllate e rispondenti ai requisiti e agli standard minimi (se possibile, anche massimi) di legge. In tal senso, penso che dare una copertura assicurativa a chi svolge quest'importante compito di vigilanza possa essere sicuramente il segnale che intendiamo dare fiducia e che garantiamo anche la tutela di queste persone, che fanno comunque un mestiere complicato e difficile, esposto a ricorsi e quant'altro.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta? Prego, Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho chiesto all'Avvocatura della Regione di valutare attentamente l'emendamento proposto e l'Avvocatura della Regione mi ha scritto questa nota: "È principio di carattere generale che trova origine nell'articolo 28 della Costituzione che la responsabilità civile della Pubblica Amministrazione che comporta pregiudizi economici conseguenti al risarcimento danni prodotti a terzi può costituire fonte di responsabilità personale e pubblico-dipendente di tipo amministrativo-contabile solo in caso di colpa grave. Ne consegue che, per il primo tipo di responsabilità la Pubblica Amministrazione stipula già una polizza assicurativa viceversa, è principio giurisprudenziale consolidato che la stipula di polizze o il pagamento, anche parziale, del relativo premio da parte degli Enti pubblici a favore dei propri dipendenti a copertura della responsabilità amministrativa e contabile costituisce danno erariale".
Sentenza della Corte dei conti Toscana del 2017; idem Emilia Romagna del 2012; idem Puglia, idem Lombardia.
"Diversa è la posizione dei medici, per i quali la legge Gelli n. 24/2017 all'articolo 10 obbliga le strutture sanitarie o socio-sanitarie a estendere la copertura anche ai danni cagionati dai medesimi. Tuttavia il sanitario dovrà stipulare, con oneri a proprio carico, una polizza professionale per colpa grave a garanzia dell'azione di rivalsa dell'azienda".
Ho voluto leggere testualmente il parere resomi dall'Avvocatura della Regione proprio perché il Consigliere Bono aveva proposto il tema già nell'omnibus, poi avevamo chiesto di affrontarlo nell'assestamento, ma per queste ragioni sono costretto a dare parere negativo all'emendamento.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Proprio per l'importanza della materia, per evitare di ricevere una bocciatura su un tema che però è importante, vorrei fare degli approfondimenti ulteriori. Vicepresidente Reschigna, se mi potesse fornire il parere dell'Avvocatura potrei eventualmente "prenotare" un incontro con l'Avvocatura dalla Regione, in modo da poter chiarire dubbi e quesiti.
Quindi ritiro l'emendamento; chissà che ci sia uno spazio, magari nel bilancio previsionale o nella prossima legislatura, per tornare su questo tema.



PRESIDENTE

Bene, l'emendamento è ritirato.
ARTICOLO 16



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 16.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 17



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 17.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 18



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 18.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come ho già avuto modo di dire in Commissione, più che ringraziare per la sospensione e non per la cancellazione dell'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili non posso fare. Resta un po' il rammarico dell'incapacità delle Regioni tutte di trovare una "quadra" su questa norma, nel senso che, se esiste una norma nazionale che prevede l'introduzione di un'imposta - giusta o sbagliata che sia - questa deve essere applicata. E di nuovo sono a dire che le leggi, giuste o sbagliate si applicano.
Abbiamo Regioni che hanno introdotto l'imposta e poi l'hanno tolta (tra cui anche la Lombardia) e Regioni come il Piemonte, che molto dopo - circa 17 anni, perché la legge nazionale è del 2000 o del 2001, non ricordo esattamente l'anno - l'hanno introdotta. In seguito, abbiamo avuto delle difficoltà nei rapporti con i vettori del trasporto civile passeggeri aereo e l'abbiamo messa in stand by, anche perché la norma nazionale - ricordava correttamente il Vicepresidente Reschigna - impediva fino all'anno in corso di introdurre o di aumentare delle tasse; dal prossimo anno dovremmo essere liberi su questo punto, quindi poteva essere l'anno giusto per introdurre questa imposta.
Come spesso succede, si sono sollevati interessi di parte - legittimi ripeto, legittimi - su questa imposta, che tra l'altro era minima, perch si trattava sostanzialmente di un incremento magari di pochi centesimi o pochi decimi di euro, che non fanno la differenza sull'opportunità di scegliere l'aeroporto di Torino Caselle rispetto all'aeroporto di Malpensa su cui, dobbiamo dircelo, le differenze sono di diverse decine di euro magari per la stessa destinazione (tra l'altro, il numero di voli da Malpensa è maggiore).
Pertanto, credo fortemente che questa imposta non modificherà nulla nel rapporto di forza chi ci vede soccombere in questo momento tra Malpensa e Caselle.
La Regione Piemonte avrebbe dovuto fare di più in questi anni; forse anche la Città metropolitana; forse anche il Comune di Torino e invece, come tutta risposta per potenziare il traffico aereo su Caselle e l'arrivo di turisti e passeggeri, è stata cancellata la quota di partecipazione di questi tre enti all'interno di SAGAT, la compagine che gestisce l'aeroporto di Torino Caselle.
Questa è stata la risposta. Diventa quindi difficile poter condizionare le scelte degli operatori turistici in questo modo. Certo, si potrebbero fare incentivi turistici, pacchetti turistici o fare convenzioni con altre città, tipo quella fatta con Pietroburgo, con volo aereo direttamente da Torino. Si tratta, però, di voli che durano circa un anno e poi spariscono: Copenaghen è durato un anno e Stoccolma, il nuovo volo dell'estate scorsa mi sembra che non sarà rinnovato.
Non riusciamo a garantire stabilità e solidità a dei percorsi aerei, se non con le classiche destinazioni turistiche estive della Spagna, Grecia e Sud Italia.
Occorrerebbe fare delle logiche diverse, ma ovviamente negli ultimi sei mesi non si riuscirà a fare molto. Secondo noi, non era questa l'imposta che avrebbe creato dei disastri. Sarà sospesa, ma vedremo se il Governo riuscirà a fare finalmente una norma nazionale che coinvolga in maniera uguale tutti gli aeroporti, perché è evidente che se Caselle lo applica e Malpensa no, qualche problema politico potrebbe sorgere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Non essendoci altre richieste di intervento, procediamo con la votazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 19.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 19 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 5) presentato da Rostagno, Appiano..



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 19 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6) presentato da Rostagno, Appiano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno per l'illustrazione.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Illustro insieme i due emendamenti, perché entrambi intervengono sulla legge n. 24, la legge che finanzia, come sostegno finanziario, i Comuni per l'adeguamento obbligatorio degli strumenti urbanistici.
L'emendamento 5) consente un ampliamento della capacità del finanziamento portandola al 90% per le copianificazioni intercomunali e al 70% per i singoli Comuni. In più, va a comprendere anche l'onere dell'IVA e della previdenza.
L'emendamento 6), invece, entra nel dettaglio degli allegati inseriti nell'istanza. Era una legge di vecchia concezione con un dettaglio notevole, per cui si circoscrivono gli allegati, consentendo una più agevole gestione dei bandi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Semplicemente per una dichiarazione di voto.
Noi voteremo favorevolmente questi emendamenti, perché penso siano scaturiti anche dal dibattito di Commissione, dibattito relativo all'assestamento sui fondi per l'adeguamento della strumentazione urbanistica; fondi che, seppur non elevati a livello generale, non sono stati spesi durante il corso di quest'anno.
In Commissione abbiamo ragionato su alcuni meccanismi che potessero essere premiali per chi intendesse adeguare i piani regolatori con economia di scala, come avevamo pensato nella logica dell'adeguamento al Piano paesaggistico regionale, per cui, condividendo il tema, voteremo a favore degli emendamenti in questione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mighetti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 19 quater



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 156) sottoscritto da tutti i Capigruppo.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
È strano che di quest'emendamento si disconosca un po' la paternità, nel senso che nessuno lo vuole illustrare. Sembra ci sia un po' di pudore e timidezza su quest'emendamento e non ne capisco il motivo, in quanto, come sapete, prima ho chiesto la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo per discutere sull'applicazione di questa norma, ma non sulla norma in s la norma in sé per noi non è del tutto sbagliata o negativa, tant'è che il nostro rappresentante dell'Ufficio di Presidenza l'ha sottoscritta.
Si chiede che le risorse finanziarie, di cui al comma 4 dell'articolo 4 quater della legge 20 del 1981 (parliamo di spesa del personale dei Gruppi consiliari) non utilizzate nel corso dell'anno siano traslate nel corso dell'anno successivo, non oltre la fine della legislatura. Sostanzialmente s'inizia a traslare da un anno all'altro e i soldi vanno a costituire la dotazione per l'assunzione di personale del Gruppo Consiliare fino al termine della legislatura.
Non voglio anticipare l'intervento sull'articolo 25 quinquies o sexies (mi sono perso ormai con il numero degli emendamenti): il tema non è se fare questo, ma quando fare questo. Quindi, per noi il nodo è non farlo da questa legislatura, ma dalla prossima.
Solitamente, le norme, soprattutto quando si è al termine di legislatura e quando si tratta di soldi e di risorse, siano questi stipendi dei Consiglieri, vitalizi dei Consiglieri o stipendi del personale del Gruppo consiliare, è bene che si spostino sulla legislatura successiva.
Presidente Boeti, non so se vuole seguire un attimo, oltre che stare al telefono, non per altro, ma per dare anche la dimostrazione di essere al di sopra di ogni sospetto. Prima il collega Ravello parlava di logica del sospetto: proprio per non dare adito a nessun sospetto, cerchiamo di essere sopra ogni possibile sospetto dall'esterno.
Chiediamo che le risorse in più (quelle non spese, quindi non sono neanche risorse in più, ma sono risorse non spese) vadano sull'anno successivo, non per gennaio il 2019, ma per giugno 2019.
Come facciamo a spiegare all'esterno che andiamo a spendere per dei contratti che ci vengono in mente a gennaio 2019, quando siamo nel pieno della campagna elettorale? La campagna elettorale inizia sostanzialmente è vero - quando viene emanato il decreto del Presidente della Giunta regionale, quindi poniamo il 27 o il 28 marzo, ora non ricordo più la data ma sappiamo tutti che da gennaio due coalizioni su tre hanno già chiamato il Presidente, aspettiamo di sapere se la terza ci fa la sorpresa per Natale o meno e siamo già in campagna elettorale già dal prossimo gennaio.
Diciamocelo: risulta poco spiegabile fuori se noi andiamo a chiedere queste risorse, per la prima volta nella storia della Regione Piemonte, che saranno traslate sull'anno successivo a partire da gennaio, considerando che a marzo, tra l'altro qui non si fa più nulla; possiamo dircelo questo? A marzo qui si chiude e non si fa più nulla, non si fanno più Commissioni si farà qualche delibera di Giunta, ma forse il Consiglio non si convoca neanche più; soltanto ordinaria amministrazione, se non per la questione dei vitalizi che, se riusciremo mai a trovare l'intesa e ad approvarla a febbraio/marzo, non si fanno più provvedimenti.
Ripeto, lungi da noi fare valutazioni di qualunque tipo, ma il sospetto secondo me, da fuori verrà. Avevo chiesto di modificare questa norma, lo vedremo dopo e finché non arriviamo all'articolo 25, valutiamola con attenzione come una possibilità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 156), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole dei Consiglieri Tronzano e Rossi Luca.



PRESIDENTE

ARTICOLO 19 quinquies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 157) sottoscritto da tutti i Capigruppo.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 157), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 19 sexies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 158) sottoscritto da tutti i Capigruppo.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 158), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 19 septies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 159) sottoscritto da tutti i Capigruppo.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 159), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 20



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 20.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 21



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 21.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea

Chiedo scusa per l'interruzione. Volevo solo comunicare il voto favorevole del sottoscritto e del collega Rossi agli emendamenti rubricati n. 156) 157), 158) e 159).
Grazie.



PRESIDENTE

Sarà riportato a verbale, collega Tronzano.



PRESIDENTE

ARTICOLO 22



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 22.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 23



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 23.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 24



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 24.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 24 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 54) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

È l'emendamento che aggiorna l'elenco degli allegati, secondo i modelli ministeriali.
Si tratta, quindi, di note integrative e quant'altro.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 24 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 46) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

L'emendamento prevede, sostanzialmente, che dal 1° gennaio 2019 la Giunta regionale subentri in tutti i rapporti attivi e passivi in essere con l'Agenzia Regionale sulle Adozioni Internazionali.
Per procedere all'estinzione della stessa e per evitare la nomina di un Commissario liquidatore, abbiamo assunto la decisione di presentare quest'emendamento, che porta, sostanzialmente, al subentro di tutti i rapporti attivi e passivi in essere.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 25



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 25.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 25 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 47) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Tutti gli emendamenti che recepivano le osservazioni del Governo sulla legge del riuso sono ritirati.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
ARTICOLO 25 novies



PRESIDENTE

Submendamento rubricato n. 161) presentato da Bono, Andrissi, Frediani Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Cercherò di spiegarmi in maniera molto placida e tranquilla come ho fatto in Conferenza dei Capogruppo, anche se nonostante questo il nostro Gruppo consiliare ha ricevuto alcuni attacchi e, paradossalmente, non dal centrosinistra, ma dal centrodestra.
Ripeto, mi sono stupito di aver ricevuto più contestazioni e attacchi dal centrodestra che dal centrosinistra (non da Forza Italia). Mi ha stupito anche perché quest'emendamento è stato presentato dall'Ufficio di Presidenza, perché quando si richiede un intervento sui Gruppi consiliari che sia comprensivo di tutte le istanze, si chiede all'Ufficio di Presidenza di comporre l'emendamento. Francamente mi sarei aspettato dal Presidente del Consiglio o, comunque, da un altro componente dell'Ufficio di Presidenza, almeno l'illustrazione degli emendamenti. Poteva essere importante soprattutto per comprendere l'indirizzo verso il quale andiamo.
Con l'emendamento n. 160) si fa una norma che, secondo me, non è molto chiara, almeno da un punto di vista comunicativo e politico verso l'esterno. O si chiarisce meglio, oppure fioriscono interpretazioni non tanto corrette.
Mi spiego meglio. Abbiamo approvato all'articolo 19 bis una serie di norme che vincolano le tipologie di contratti che potremo fare al personale dei Gruppi dalla prossima legislatura (quindi Co.Co.Co.) che dovranno essere solo consulenze verso personale con elevata competenza professionalità e titolo di laurea (titoli che, a oggi, non abbiamo rispettato); tra l'alto con una norma nazionale che dice che i Co.Co.Co. devono essere sostanzialmente residuali, cioè consulenze limitate a un certo periodo.
Anche sui tempi determinati andiamo a sancire che devono essere rispettati i contratti collettivi nazionali: giustissimo e sacrosanto. È stato fatto un altro ragionamento, che ha un'origine su cui non so se qualcuno vorrà dirci qualcosa. L'origine è che, tendenzialmente, a fine anno, se i Gruppi hanno risparmiato un po' di risorse, si tendono a fare dei contratti dell'ultimo mese, cercando di spendere il budget dei Gruppi consiliari (magari non l'ha fatto nessuno dei presenti, ma in passato è stato fatto).
Ciò comporta un problema. È evidente che, magari, a fine anno, si fanno dei contratti che poi, da un punto di vista contabile, qualcuno potrebbe chiederci di rispondere come Capigruppo e, soprattutto, come Uffici che firmano questi contratti. C'è la particolarità che i contratti dei Gruppi consiliari, sostanzialmente, li firma il Presidente del Gruppo Consiliare ma poi sono autorizzati dagli Uffici legislativi.
Per evitare questa prassi che in anni passati è stata applicata probabilmente da qualcuno, non so chi, non lo voglio sapere e non mi interessa - si è detto: facciamo slittare l'avanzo di fine anno del tesoretto degli stipendi per i Gruppi consiliari all'anno successivo. Norma che ci vede d'accordo, tant'è che il nostro membro all'Ufficio di Presidenza ha firmato l'emendamento.
Su cosa non siamo d'accordo? Le norme più stringenti sui contratti, il rispetto dei contratti collettivi nazionali e l'alta professionalità partono dalla prossima legislatura, non siamo d'accordo sul fatto che la parte sul budget in più parta da gennaio. Su questo non siamo d'accordo.
Comprendiamo che rispettare quelle nuove regole stringenti per alcuni contratti in essere vorrebbe dire o rimuovere dei contratti o passare a tempo determinato (non necessariamente devi licenziare i Co.Co.Co. se rispetti le norme nazionali, li trasformi in tempi determinati e, tra l'altro, non costano neanche tanto in più rispetto a come era precedentemente). Pensare, invece, di introdurre risorse in più da gennaio ci trova assolutamente contrari.
Non capiamo che tipologia di contratti dovremmo fare da gennaio. Ce lo possiamo dire: da marzo qui non si farà più nulla, non si convocheranno n Commissioni né Consigli perché siamo in campagna elettorale. A fine marzo ci sarà il decreto d'indizione delle elezioni regionali, quindi non capiamo perché uno dovrebbe avere soldi in più da questa legislatura che slittano sul 2019, per fare dei contratti di sei mesi di cui tre saranno di campagna elettorale. Non facciamo un errore del genere! Noi chiediamo di emendare quest'emendamento dicendo che tutte le norme partono dalla prossima legislatura. Più chiaro di così! Spero che i colleghi, quantomeno, accolgano le nostre richieste e non ne facciano una questione personale o una questione politica, perché alla Conferenza dei Capigruppo ne abbiamo sentite diverse in questo senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea

Poiché la demagogia non è il mio forte, mi permetto di non condividere le osservazioni del Consigliere Bono, perché è inutile rincorrere questo tipo di situazioni.
Noi, molto più modestamente (tra l'altro, non abbiamo neanche fondi così cospicui alla fine dell'anno, per cui non è un vantaggio per il nostro Gruppo) questo tipo di risparmi li utilizzeremmo, il prossimo anno, per aumentare gli stipendi agli attuali collaboratori, che molte volte non sono in linea a seguito della carenza di risorse che mette in soggezione il Consiglio regionale, i Consiglieri e i Gruppi consiliari rispetto alla Giunta. Ricordo sempre che l'autonomia della politica è fondamentale e quando ci sono dei soldi che vengono spesi bene, nel modo lecito e legittimo, è sempre opportuno, perché questo garantisce l'autonomia del Consiglio rispetto alla Giunta.
Pertanto, noi, con molta modestia, utilizzeremmo questi fondi per aumentare gli stipendi ai nostri dipendenti. Non ci vedo niente di male, su questo.
Non vedo come possa essere perseguito anche solo politicamente un ragionamento di questo genere. pertanto, abbiamo firmato più che volentieri quest'emendamento, perché consideriamo opportuno che molti nostri collaboratori, che purtroppo paghiamo con le risorse che abbiamo (non tantissime), possano avere un aumento di stipendio.
Tutto qua.



PRESIDENTE

Grazie, collega Tronzano.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 161), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 160).



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sospendo brevemente i lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alla ore 16.36, riprende alle ore 16.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 160).
Il Consiglio approva



(vedi esito votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 26



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 26.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto, procediamo con l'esame degli ordini del giorno collegati.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 1526 presentato da Valetti, Frediani, Andrissi Bertola, Bono e Rostagno, inerente a "Revisione progettuale per il potenziamento della linea Torino-Pinerolo con raddoppio parziale dell'infrastruttura".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno raccoglie un po' il risultato del lavoro di questi mesi, se non di questi anni, anche grazie al supporto dell'Agenzia della mobilità.
Occorre riconoscere, anche in questo, all'Assessore Balocco un interessamento alla questione dei problemi annosi che riguardano questa linea ferroviaria all'interno del bacino SFM (la linea Torino-Pinerolo), da cui arriva una lunga storia di progetti per risolvere i problemi della linea stessa. Partiamo da un progetto di raddoppio integrale della linea ferroviaria del 2011, con un costo stimato piuttosto alto, che ha visto poi, rimandare - di volta in volta e di anno in anno - la realizzazione.
Grazie a un po' di approfondimenti e anche all'interesse di più parti politiche sul tema, grazie anche all'interessamento delle Commissioni competenti in Parlamento (Camera e Senato), forse si è riusciti a trovare una formula per sbloccare una situazione di investimento. L'Agenzia della mobilità ha realizzato una bozza di studio per prevedere un raddoppio parziale di questa linea ferroviaria, che consentirebbe di migliorare l'affidabilità e le prestazioni di questa ferrovia, che ha una grande domanda di mobilità, ma che è spesso soggetta a problemi di esercizio.
Per venire al dunque, nell'ultimo incontro tenutosi presso RFI qui a Torino, insieme all'Assessore Balocco e all'Agenzia della mobilità, è emersa una disponibilità della società a effettuare un aggiornamento di questo progetto di raddoppio, alla luce delle mutate condizioni normative avvenute in questi nove anni; progetto che comunque richiede un impegno economico minimo per quanto riguarda la progettazione, mentre per quanto riguarda la realizzazione l'obiettivo - del sottoscritto, ma spero anche che di quest'Aula - è raggiungere un finanziamento da parte nazionale.
Bisogna specificare quali risorse servono per poter finanziare tale progetto all'interno dei Contratti di programma con le Ferrovie e ovviamente, per poter effettuare questa richiesta all'interno del Contratto di programma, occorre un progetto che determini quali risorse sono necessarie. Quindi l'intento di quest'ordine del giorno - che spero sia condiviso anche dalla maggioranza - è ottenere dalle Ferrovie l'aggiornamento del progetto per stabilire quali risorse sono necessarie.
A ogni modo, ringrazio tutti i soggetti che hanno partecipato per poter arrivare fin qua. Mi auguro di poter avere il consenso dell'Aula e anche della Giunta su un una questione che può essere sbloccata con risorse minime e forse addirittura neanche con risorse, ma solo con un'azione politica da parte della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Devo dire che l'ordine del giorno è condivisibile, anzi sottoscrivo l'ordine del giorno, ma - l'ho anticipato prima al Consigliere Valetti condizionerei il voto favorevole alla presenza di un terzo punto che dica: "La Giunta regionale si faccia parte attiva presso il Governo affinché si reperiscano le risorse necessarie a finanziare gli interventi derivanti dal prossimo Contratto di programma RFI-MIT o integrando quello attuale".
Se c'è disponibilità all'emendamento da parte del proponente, ci sarà ovviamente da parte nostra il voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Come dicevo nel mio intervento, le risorse per la realizzazione non possono che arrivare da parte nazionale, quindi ben venga il sollecito alla Giunta regionale a richiedere al Governo uno stanziamento per interventi sulla ferrovia.
Accolgo dunque la richiesta del collega Rostagno e modificherò l'ordine del giorno in tal senso.



PRESIDENTE

Venga pure al banco della Presidenza a sottoscrivere la modifica, collega Valetti.
Bene, allora possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno del Consigliere Valetti, così com'è stato emendato su richiesta del Consigliere Rostagno.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1526, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 1527 presentato da Valetti, Frediani, Andrissi Bertola e Bono, inerente a "Maggiori fondi alle Province e Città Metropolitana per attività di polizia amministrativa locale e pulizia stradale dai rifiuti".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
È un ordine del giorno che viene incontro ad alcune carenze che vi sono nelle manutenzioni e nelle pulizie stradali delle nostre strade provinciali, quindi è un documento che nasce grazie a una collaborazione anche tecnica con gli uffici della Città metropolitana, che hanno suggerito alcune misure necessarie.
Mi rivolgo prevalentemente alla Giunta anche perché, trattandosi di una richiesta economica, mi interessa sapere se è accoglibile; riguarda un incremento dei fondi destinati alla vigilanza e alle pulizie delle strade provinciali, quindi è una misura che parte da una collaborazione con la Città metropolitana, ma che è da intendersi come applicabile ovviamente a tutte le Province per incrementare dei fondi sulla pulizia stradale.
Abbiamo un grosso problema di dispersione di rifiuti e anche di pulizia delle aree di discariche abusive lungo le nostre strade provinciali (ne vediamo molte), ma questo problema non è affrontato perché le Province non hanno le risorse né le attrezzature necessarie a svolgere questo tipo di interventi, quindi si limitano alla manutenzione della sicurezza (diciamo così), quando possibile, e della pulizia del verde.
Avendo un grosso problema di rifiuti che spesso si cospargono lungo le aree marginali boschive e anche agricole, se non lungo i corsi d'acqua, sono richieste delle risorse per attuare delle misure (tra cui la vigilanza anche con fotocamere) e alcuni interventi destinati alla pulizia fatta appositamente anche in collaborazione con i Consorzi dei rifiuti. Si tratta, purtroppo, di misure che sono finanziate e quindi vengono sempre fatte in modo eccezionale, ma mai in modo sistematico.
Con queste risorse, si ritiene di poter dare una risposta a una tutela e una pulizia del territorio, che è anche una questione di decoro e di immagine del Piemonte, non solo verso i cittadini che.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere.
Non riesco a sentire cosa dice il Consigliere Valetti. Se la Giunta vuole fare una riunione, si può accomodare nel locale attiguo, di cui il Presidente della Giunta dispone.
Prego, Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'intento è di dare una risposta a questa pulizia del territorio che non ci fa uscire bene dal punto di vista dell'immagine, sia perché chi viaggia vede questi rifiuti tutti i giorni, sia perché spesso si ha un riscontro concreto nell'inquinamento delle aree agricole e dei rii.
Per chi viene a visitare il Piemonte come turista non è un grande biglietto da visita.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non è una questione del merito del contenuto del problema che solleva il Consigliere Valetti, ossia avere una pulizia nei bordi strada delle strade provinciali, ma è che si tratta di una funzione che io lascerei tranquillamente all'autonomia, che per me vuol dire responsabilità delle Province della Città metropolitana.
La Regione ha poco titolo a dire a un altro ente cosa deve fare.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1527, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 1528 presentato da Vignale, inerente a "Amministrazione diretta, la Giunta dia immediata applicazione al disegno di legge n. 294".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Di per sé, l'ordine del giorno è molto semplice.
Nel recente disegno di legge n. 294 è stato approvato un articolo, che nel testo che avevate in Aula era l'articolo 110, che prevede che all'interno della Regione Piemonte, come peraltro prevede il Contratto Nazionale degli Appalti, siano consentiti i lavori in amministrazione diretta, quelli che venivano definiti i lavori in economia.
Correttamente, però, l'articolo prevede, al comma 2, che vi siano 90 giorni di tempo, da parte della Giunta, per individuare modalità e criteri con cui far svolgere i lavori in amministrazione diretta.
Qual è il rischio? Visto che con il mese di gennaio abitualmente molti bandi vengono pubblicati (penso all'agricoltura, ad alcuni bandi sul turismo, sugli impianti di risalita e quant'altro), il rischio è che, non essendo stata ancora approvata la delibera d'individuazione dei criteri quei bandi, nonostante la legge sia già stata approvata dal Consiglio regionale, non tengano conto di questa disposizione.
Ciò che noi chiediamo al Consiglio regionale è di impegnare il Presidente e la Giunta a dare precise istruzioni agli Uffici competenti affinché nei bandi che verranno pubblicati nel mese di gennaio il disposto normativo che il Consiglio regionale ha votato venga recepito.
Una volta approvata la delibera, coloro i quali svolgeranno lavori in amministrazione diretta si atterranno a quanto previsto dal decreto della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1528, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 1530 presentato da Bono Frediani, Andrissi e Valetti, inerente a "Fondo Morosità incolpevole".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Avevo presento un emendamento che andava a velina con questo tema, ma l'ho ritirato perché avevamo pensato di presentare quest'ordine del giorno.
Questo documento chiedo che, dal prossimo anno, il capitolo 17-1639, Fondo sociale per la corresponsione dei contributi per i servizi accessori all'abitazione, quindi fondo sociale per la morosità incolpevole, diventi un capitolo delle spese obbligatorie d'ordine di cui all'allegato 13 della legge n. 4 del 2018.
Crediamo sia fondamentale rispettare la legge n. 3 del 2010, che all'articolo 20, comma 2, prevede che la Regione copra, con il fondo sociale, almeno il 60% della morosità incolpevole; ripeto, il termine "almeno", sottolineando una seconda volta, per cui almeno il 60% e la restante parte spetta ai Comuni.
Personalmente credo che si potrebbe anche salire sopra il 60%, ma almeno il 60% deve essere la linea da raggiungere, al di sotto della quale non scendere, cosa che purtroppo è stata fatta in questi anni.
Secondo noi questa potrebbe essere la strada, com'è stata fatta, per la prima volta, anche per le borse di studio universitarie, ossia inserirlo nelle spese obbligatorie e d'ordine. In questo caso, se la cifra è otto milioni, si devono stanziare otto milioni; se la cifra è di 28 milioni 500 si devono stanziare otto milioni e 500.
Tra l'altro, mi sembra di poter dire che, anche al netto della crisi congiunturale, strutturale ed economica, la morosità incolpevole non sia cresciuta più di tanto (non so se poi su questo l'Assessore Ferrari ci pu confortare o meno).
Stiamo parlando di cifre con una variabilità non troppo elevata e stabile intorno agli otto milioni. Garantire questa cifra, inserendola dal prossimo anno nelle spese obbligatorie e d'ordine, prendendo l'impegno oggi in assestamento e andando a inserirlo nella legge di previsione di bilancio credo sia un segnale importante.
È un segnale che la Regione, dopo anni di disattenzione su questo tema, o comunque di impossibilità a rispettare una legge della Regione (mettiamola come vogliamo), dà la garanzia che questo venga coperto e non lasci la responsabilità del rispetto della norma della copertura del 60% della morosità incolpevole solo ai Comuni, ma se ne faccia carico in prima persona.
Credo che questo sia un impegno che la maggioranza e la Giunta possono prendersi.
Ripeto, quest'anno siamo alla copertura, come ha detto il Vicepresidente Reschigna, del 100% che sappiamo essere intorno agli otto milioni. Siamo a 7,7 milioni circa, adesso non so se sarà proprio il 100%.
A gennaio chiederemo all'Assessore Ferrari il rendiconto dalle ATC per capire se siamo veramente al 100%, o, comunque, molto prossimi. Fare previsioni all'inizio dell'anno è veramente difficile, ma inserirlo invece, nelle spese obbligatorie e d'ordine fa sì che automaticamente, a fine anno, si impegni dal fondo di riserva e si possa garantire la copertura almeno del 60% della morosità incolpevole, dal 2019 per tutti gli anni in avanti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Molto sinteticamente, il parere è negativo per le stesse ragioni per cui ho dato parere negativo all'articolo dell'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1530, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 1531 presentato da Andrissi, Bono, Frediani.
Mighetti e Valetti, inerente a "Analisi certificate Settore Fitosanitario Regione Piemonte".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Illustro l'ordine del giorno presentato dal collega Andrissi.
Questo argomento è stato oggetto d'interlocuzione, se ricordo bene, a livello di Commissione tra il collega e l'Assessore Ferrero e riguarda il potenziamento del Settore Fitosanitario, con personale tecnico-scientifico.
Non mi sto a dilungare troppo, faccio solo un flash sulla nostra attività rispetto ai temi del settore fitosanitario.
Ricordo come, nei primi anni di legislatura, abbiamo parlato molto del laboratorio biochimico di Alessandra, che è stato chiuso perché aveva delle spese di gestione relative al fabbricato dov'era ubicato nettamente fuori scala, però a me sembrava un servizio interessante da mantenere. Peccato che non si è trovata una soluzione e si è deciso di eliminare il laboratorio biochimico di Alessandria nella sua localizzazione, ma anche nella sua impostazione. Quel laboratorio, oltre al personale regionale impiegava alcuni borsisti, se non erro, dell'Università del Piemonte Orientale, appunto, con sede in Alessandria.
In questo caso, andiamo un po' a ripercorrere quelle che erano le competenze allora presenti, chiedendo un impegno per il bilancio 2019, per l'assunzione di nuovo personale nel Settore Fitosanitario specializzato in analisi chimiche. Effettivamente, le attività del Settore Fitosanitario, in questi anni, sono state fondamentali; non abbiamo più il classico lavoro di sostegno a quelli che si chiamavano una volta SAV, ma abbiamo tutto un complesso di attività determinate dalle emergenze che ogni anno ci troviamo ad affrontare e che derivano da una globalizzazione dei mercati e delle problematiche fitosanitarie.
Oggi, riceviamo prodotti agroalimentari da ogni parte del mondo e ogni parte del mondo ci regala ogni anno un insetto non troppo gradito, che crea danni milionari alla nostra agricoltura, quindi per noi il potenziamento del Settore Fitosanitario è un elemento imprescindibile per contrastare questo che ormai è un dato di fatto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1531, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 1532 presentato da Boeti, Fluttero, Ravello Ravetti e Vignale, inerente a "Risorse a favore di biblioteche associazioni Pro Loco e assegni di studio".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1532, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Interrompiamo la votazione.
Le Pro Loco sono nel cuore, quindi è comprensibile! L'ordine del giorno è così emendato: "sistemi bibliotecari 250.000", "Pro Loco 325.000", "assegni di studio 200.000", così come concordato.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1532, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Possiamo procedere con la votazione dell'intero testo di legge.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Avevo chiesto se qualcuno intendeva fare dichiarazioni di voto, ma nessuno è intervenuto.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Gli ordini del giorno li abbiamo votati tutti, non ce ne sono altri.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Avevo chiesto prima, ma nessuno è intervenuto. Però se vuole fare una dichiarazione di voto la può fare, non c'è problema.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Non cambia niente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ci tenevo a intervenire brevemente in dichiarazione di voto sull'assestamento - tanto abbiamo tre minuti di tempo - anche solo per dare il giusto risalto a un documento comunque importante, qual è l'assestamento di bilancio.
Non dirò cose particolarmente innovative e trascendenti rispetto all'intervento iniziale in fase di discussione generale sul disegno di legge che abbiamo svolto ieri mattina.
Ripeto ancora una volta che siamo dispiaciuti di questa compressione un po' forzosa e un po' forzata, in parte per fatti esterni, in parte - forse per qualche volontà o qualche limite politico di questa Amministrazione nel dover arrivare al 12 dicembre ad approvare l'assestamento dicendo che gli emendamenti non possono essere accolti perché le procedure informatiche di questa Regione non ci permettono una modifica veloce delle tabelle all'articolo 1 rispetto ad eventuali accoglimenti di emendamenti.
In pratica, la volontà politica è coartata dal software informatico che si utilizza per l'analisi del bilancio. Detto questo, penso che potremmo anche chiuderla qui e non dire altro! È ovvio che il 12 dicembre è comunque tardi, perché dall'assestamento di bilancio si dovrà poi lavorare sul previsionale, che dovrà essere adottato in Giunta e portato in Commissione, quindi è del tutto evidente che le tempistiche, visti i limiti informatici che abbiamo (così ci hanno riferito, nel senso che noi non abbiamo mai lavorato su quel software, ma non possiamo che crederci), hanno impedito, sostanzialmente, di fare degli interventi e delle modifiche mirate.
Devo dire, però, che si è trovato comunque un accordo su tre emendamenti che rappresentano uno degli interessi o dei focus delle varie rappresentanze politiche: il tema dei sistemi bibliotecari per il centrosinistra, il tema delle Pro Loco per il centrodestra (anche se la collega Gancia non era d'accordo con il resto dalla compagine di centrodestra) e il tema degli assegni di studio delle scuole pubbliche (quindi POF, libri e trasporti) per il Movimento 5 Stelle, con 200.000 euro.
Stiamo parlando, comunque, di 200.000-300.000 euro. Si sorrideva, prima nella Conferenza dei Capigruppo, perché anni addietro si parlava di ben altre cifre, con qualche zero in più. Adesso lavoriamo, sostanzialmente, su emendamenti che rappresentano la dimensione di un Comune di media grandezza, più che di una Regione con un bilancio da 11 miliardi di euro! A ogni modo, tutto quello che si riesce a ottenere in più per il territorio è positivo. Noi siamo contenti di aver delineato ancora volta la vicinanza del Movimento 5 Stelle alla scuola, alla scuola pubblica, alla scuola che frequentano i ragazzi del Piemonte.
Sono interventi che abbiamo sostenuto anche con altre misure (non lo voglio dire troppo forte in Aula, altrimenti la collega Conticelli si adira e protesta), fra cui la riduzione dei nostri stipendi, con cui abbiamo finanziato interventi a vario titolo nelle scuole piemontesi. Ovviamente è una misura estemporanea, che non va a sostituire le misure strutturali che devono essere portate avanti dalla Giunta regionale e che, in parte, sono state portate avanti e le abbiamo anche sollecitate più volte in Consiglio regionale.
Tutto sommato, è un bilancio che ha visto alcune riduzioni e alcuni incrementi: si parlava del Fondo sociale per la morosità incolpevole degli inquilini delle ATC; si parlava della misura che rende obbligatorie le spese a copertura delle borse di studio universitarie.
Insomma, alcune luci e le solite grosse ombre, che sono soprattutto sul sociale, sulla non autosufficienza, sui servizi domiciliari agli anziani disabili, che avrebbero bisogno, ovviamente, di altre cifre (non basterebbero certo 200.000 euro!). Dovremmo lavorare, in concerto con la sanità, per capire come indirizzare correttamente le risorse su questa misura.
Per tutte queste motivazioni - si dovrebbe dire molto di più, ma non voglio tediare i colleghi - il nostro voto non potrà essere favorevole su questo assestamento, perché sostanzialmente non c'è stata data la possibilità di intervenire nel merito, fatti salvi, appunto, quei 200.000 euro, di cui siamo contenti, sugli assegni di studio per le scuole pubbliche, e l'approvazione di due ordini del giorno che danno, comunque, un indirizzo su temi importanti.
Mi riferisco all'ordine del giorno sui trasporti, con il potenziamento della linea ferroviaria Pinerolo-Torino, e all'ordine del giorno del collega Andrissi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Sono le ore 17.10. Avevamo ipotizzato di finire per le ore 18 - e per tale ora finiremo di sicuro.
Tuttavia, se il Consiglio vuole, c'è ancora un po' di tempo per esaminare qualche ordine del giorno. Mi dicano i Capigruppo cosa pensano di fare altrimenti continuo con l'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Confrontandomi un po' con i colleghi del Gruppo - e credo di interpretare anche la posizione della maggioranza - noi vorremmo dar seguito agli accordi convenuti in Conferenza dei Capigruppo, cioè terminare alle ore 18.
Ci sono un paio di ordini del giorno che potrebbero essere trattati, quindi potremmo concludere alle ore 18.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

L'accordo era che martedì avremmo esaminato con calma, serenità e tranquillità gli ordini del giorno programmati. Abbiamo accondisceso a un'approvazione tranquilla e serena dell'assestamento di bilancio, come c'eravamo detti. A volte strafare non porta bene. Abbiamo già lavorato bene, e visto che alcuni nostri colleghi devono andare via per impegni politici, chiederei di terminare qui con i nostri lavori, anche perché in 40 minuti non riusciremo a fare granché.
Il nostro impegno è, visto che martedì non c'è nulla (ci sarà solo la variazione del DEFR) e l'abbiamo già deciso in Conferenza dei Capogruppo di iniziare con gli ordini del giorno. Sul bilancio del Consiglio regionale c'è un'unanimità complessiva e c'è tutta la giornata per discutere sugli ordini del giorno. Almeno iniziamo e finiamo la discussione sui documenti altrimenti non arriviamo neanche a metà.
Chiederei di chiudere qui i lavori del Consiglio.



PRESIDENTE

Potrei anche concordare con quello che dice il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, martedì abbiamo effettivamente tutto il pomeriggio a disposizione.
Ricordo effettivamente che questo era l'accordo che avevamo definito alla Conferenza dei Capigruppo.
Tuttavia devo anche dire, per amore di onestà, che il Consigliere Rostagno aveva chiesto di discutere qualche ordine del giorno, anche se l'accordo complessivo era, finito l'assestamento, di andare a casa.
C'è questa situazione: la maggioranza chiede di andare avanti con i lavori così come la Lega Nord, ma il Consigliere Bono non è d'accordo. Se non si è d'accordo, devo mettere in votazione la questione. Eviterei di discutere inutilmente fino alle ore 18.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

L'obiezione è se mettere ai voti qualcosa. C'è un ordine dei lavori, la chiusura dei lavori è prevista per le ore 18, ci sono dei punti successivi non dobbiamo votare nulla. Non è che dobbiamo votare per andare avanti oltre i termini.
Mi scusi, ma io non condivido né la ricostruzione del Consigliere Bono n il fatto che il punto sia la legittimità: ognuno in Aula dice quello che vuole. Non è che si è deciso di fare solo una cosa e qualcuno ci ha minacciato dicendo che stiamo esagerando (è chiara la minaccia da parte delle opposizioni).
Non credo che esageriamo se chiediamo, da cinque sedute, di esaminare qualche ordine del giorno. È legittimo che le minoranze ci vogliano far fare il meno possibile, ma - per favore! - si può anche far politica.



PRESIDENTE

Il Regolamento dice che può intervenire a favore o contro solo un Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Penso che dopo due giornate che hanno portato all'approvazione dell'assestamento di bilancio la maggioranza si possa ritenere soddisfatta.
Visto che sembrerebbe che gli ordini del giorno da discutere ferocemente e ardentemente per risolvere i problemi del Paese e dell'Italia negli ultimi dieci minuti della seduta siano tutti della maggioranza, penso che oggi la maggioranza possa dirsi soddisfatta e mandarci a casa, anche senza risolvere i problemi del Paese con due ordini del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Guardi, Presidente, ci sono momenti in cui deve decidere il Presidente! Decida lei se c'è il clima, oppure no, per continuare questo Consiglio. Noi siamo qua, disponibili ad affrontare la discussione così come prevista dalla sua convocazione.
A questo punto, ci dica lei cosa dobbiamo fare!



PRESIDENTE

Siete molto carini e vi ringrazio! Sono abituato a non rifuggire dalle responsabilità, anche per il mestiere che, come ognuno di noi, svolgo al di fuori di qui. Ci sono abituato.
A me sembra che il Consiglio regionale ragioni in maniera serena e civile e il fatto di chiudere qui il Consiglio consentirebbe di continuare su questa strada. È chiaro, però, che se qualcuno - come il Consigliere Grimaldi afferma che bisogna continuare con l'o.d.g. così come previsto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Bono, facciamo finta di essere in una sorta di riunione dei Capigruppo.
Noi abbiamo preso l'impegno di discutere e approvare martedì soprattutto gli ordini del giorno che sono in sospeso e che, da un punto di vista politico, interessano la maggioranza. Se questo è l'accordo, credo che martedì possiamo approvarli o respingerli con certezza e andare a casa.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Però, qualcuno della maggioranza li ha presentati.
Il Consiglio regionale finisce qui.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 17.22) (La seduta ha termine alle ore 17.22)



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