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Dettaglio seduta n.377 del 12/12/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.09)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Allemano, Barazzotto, Bertola, Caputo, Cerutti Ferrero, Pentenero, Saitta e Valle.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 328, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2018-2020 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 328, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Volevo solo avvertire il Consiglio che ho depositato un emendamento sulle spese obbligatorie, conseguentemente alle intese raggiunte ieri nella Conferenza dei Capigruppo.
I Capigruppo e i Consiglieri che intendono sottoscriverlo possono firmare.



PRESIDENTE

Invito i Capigruppo e i Consiglieri a venire a firmare l'emendamento presentato dal Vicepresidente Reschigna.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione delle vittime dell'attentato terroristico avvenuto a Strasburgo l'11 dicembre 2018


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, so che accoglierà la nostra richiesta di un minuto di silenzio per la strage di ieri sera a Strasburgo.



PRESIDENTE

Osserviamo un minuto di silenzio per commemorare le vittime di Strasburgo.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 328, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2018-2020 e disposizioni finanziarie" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame degli emendamenti relativi al disegno di legge n. 328).
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 61 presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è di nuovo un emendamento che chiede di dare contributi agli Enti locali per l'impiego di detenuti in semilibertà o messi al lavoro all'esterno per lavori socialmente utili a protezione dell'ambiente.
Come abbiamo detto in Commissione, quest'emendamento avrebbe sostanzialmente un doppio beneficio: da un lato, quello di aiutare il reinserimento sociale lavorativo dei detenuti, in modo da riuscire a ridurre la percentuale di recidive del nostro Paese (come sappiamo l'Italia, rispetto ad altri Paesi del mondo occidentale o comunque del Primo mondo, ha un tasso elevatissimo: la Svezia, ad esempio, ha un tasso di recidive sotto il 20%, mentre noi siamo a un tasso di recidive ben sopra il 50%); dall'altro lato, permetterebbe anche di ottenere un risultato positivo dal punto di vista della tutela dell'ambiente, quindi fare piccoli interventi di manutenzione, magari.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Bono.
Non mi pare ci siano le condizioni per lavorare! Prego.



BONO Davide

Dicevo, piccoli interventi di manutenzione magari del verde, piccoli interventi di pulizia dei Comuni sono molto, molto importanti. Quindi affideremmo i lavori di pubblica utilità - i lavori socialmente utili - ai già dipendenti dei Comuni.
Sappiamo che i Comuni sono in grande difficoltà economico-finanziaria quindi ogni aiuto proveniente dall'esterno, a costo zero o quasi zero perché ovviamente vanno un minimo retribuiti, è sicuramente un qualcosa di importante.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 103) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 101) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 99) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Brevemente, illustrerei anche gli emendamenti n. 101) e 99), che mi sembra siano consecutivi.



PRESIDENTE

Va bene.



FREDIANI Francesca

L'emendamento n. 103) chiede uno stanziamento di 25.000 euro per l'annualità che sta terminando e di 100.000 per le prossime due annualità rispetto al capitolo destinato all'istituzione di centri antiviolenza con case rifugio (siamo sempre nell'ambito della legge 16/2009 e della legge 4/2016). Si accompagna agli emendamenti che ho illustrato ieri, in riferimento a questo tema importantissimo e alla necessità di continuare a fornire risorse alle leggi che vengono emanate dal Consiglio, per evitare che diventino dei contenitori vuoti.
L'emendamento n. 101), invece, chiede lo stanziamento di 100.000 euro per le annualità 2019-2020. In questo caso, si tratta del capitolo destinato alle attività.
C'è qualche problema?



PRESIDENTE

Vada avanti, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie.
Si tratta, dicevo, del capitolo destinato alle attività di promozione regionale per persone detenute ed ex detenute, quindi l'articolo 51 della legge 1/2004, e in particolare ai progetti riferiti a particolari categorie (si fa riferimento ai maltrattanti sex offender). Tra l'altro, è uno stimolo che proviene proprio dal Garante dei detenuti, che in un convegno qualche tempo fa ha evidenziato la necessità di coinvolgere questi soggetti in progetti di recupero e reinserimento, ma soprattutto di presa di consapevolezza delle proprie azioni, per evitare che in futuro si ripetano.
L'emendamento n. 99) fa riferimento alle prossime due annualità, con un importo esiguo di 50.000 euro, ed è riferito agli articoli 11 e 12 della legge 5/2016. Fa riferimento all'implementazione della rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte e per la promozione di azioni positive. Fa il paio con un emendamento che è stato illustrato ieri, in riferimento alla Rete regionale contro le discriminazioni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 63) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente, lo illustro velocemente.
Questo è il fondo a sostegno delle politiche per la famiglia, quindi siamo sul capitolo 17-9629, che chiediamo di incrementare, nel 2019 e 2020, di 500.000 euro. Ci sono 520.000 euro fissi in ognuno dei tre anni; non su quest'anno, perché abbiamo evidentemente delle difficoltà, anche in relazione a quanto detto in discussione generale dal Vicepresidente Reschigna, rispetto all'obbligo di impegnare 107 milioni alla copertura con gli accantonamenti, ma dal prossimo anno uno stimolo sul fondo a sostegno delle famiglie può essere sicuramente importante.
L'Italia è uno dei Paesi con la natalità minore: abbiamo avuto un picco negativo nei primi anni Novanta, poi la ripartita - come sappiamo - con l'immigrazione. Al momento, poiché il Paese si trova in una situazione economica non proprio brillante ed anche per giuste e sacrosante politiche immigratorie, il contributo alla natalità dalle famiglie provenienti da fuori Paese e fuori regione si è ridotto molto, quindi stiamo nuovamente scendendo nella curva della popolazione, che tende a crescere rispetto all'età anziana.
Crediamo, pertanto, che un incentivo minimo nazionale unito a quello regionale possa garantire maggiore serenità alle coppie che decidono di fare spontaneamente dei figli. In questo senso, considero accoglibile un incremento di 500.000 euro, dal prossimo anno, poiché non stravolge il bilancio di quest'anno. Sperando che non metta in crisi il CSI rispetto alle procedure informatiche, penso che dal prossimo anno sia accoglibile.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 125) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 142) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 104) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

L'emendamento n. 104) chiede uno stanziamento di 100.000 euro per le prossime due annualità e fa riferimento al trasferimento di risorse alle Aziende sanitarie per la fornitura di voucher alle famiglie residenti in Piemonte, per l'acquisto di prodotti per la prima infanzia (legge 1/2004).
Così come altri emendamenti (uno illustrato poco fa dal collega Bono e alcuni illustrati ieri), si trova all'interno del pacchetto di tutela delle famiglie e di incentivi alla natalità.
Abbiamo già illustrato ieri le condizioni della nostra Regione rispetto ai dati relativi alle nascite. Sono dati piuttosto preoccupanti, quindi crediamo sia necessario dare un sostegno alle famiglie che decidono di avere figli. In questo caso esiste una legge, la n. 1 del 2004, che prevede sostegni concreti. Crediamo sia necessario incrementare il fondo destinato agli acquisti di questi prodotti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 64) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 65) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Inizio con l'emendamento rubricato n. 65).
Con quest'emendamento, che riteniamo importante, chiediamo 100.000 euro per il servizio civile, per progetti di valenza nazionale. Crediamo che su questo fronte ci sia molto da fare, da parte delle Regioni e dello Stato italiano; Stato italiano che ha provato a creare un corpo civile di pace nazionale che vada a intervenire nelle situazioni di tensione internazionale o nelle situazioni postbelliche dove le tensioni permangono.
Crediamo che il Piemonte possa giocare un ruolo importante su questo fronte, partecipando alla realizzazione di questo corpo civile di pace.
Ogni giorno, lo Stato italiano spende 70 milioni per le spese militari; la NATO, Trump, chiede all'Italia di arrivare a 100 milioni.
Qui parliamo di cifre, se confrontate con queste, decisamente più basse parliamo di 100.000 euro - però è importante, non solo pensare ad un corpo civile di pace, ma anche a un centro, come quello nato a Stoccolma, che valuti le politiche militari e comprenda verso cosa stiamo andando e cosa si debba fare per ridurre le tensioni a livello globale.
Con l'emendamento rubricato n. 64), invece, proponiamo, come competenza per il 2018, 2019 e 2020, di mettere un milione sul fondo regionale per la gestione del sistema integrato degli interventi nei servizi sociali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 66) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento va letto insieme con l'emendamento che abbiamo presentato all'articolato - il Vicepresidente Reschigna si ricorderà che l'avevamo presentato in Commissione - sul tema delle assicurazioni rispetto ai dirigenti che si occupano di vigilanza nelle strutture socio-assistenziali.
L'abbiamo ritirato in Commissione perché ci eravamo detti che avremmo fatto un supplemento di istruttoria o, meglio, gli Assessorati (l'Assessore Ferrari, l'Assessore Saitta, il Vicepresidente Reschigna e l'Assessore Ferraris) avrebbero fatto un supplemento di istruttoria per valutare la fattibilità e la sostenibilità di un intervento in questo senso.
Il tema, come abbiamo già detto, riguarda la copertura assicurativa dei medici, quindi dei dirigenti, ma anche di altri funzionari che si occupano della vigilanza nelle strutture socio-sanitarie. Sappiamo che spesso sono in difficoltà perché subiscono - diciamola così - controcause, denunce ed esposti. Qualcuno potrebbe usare altri termini, non ovviamente io, perch non userei mai termini come "minacce" o "ritorsioni". Sono sicuro che non vengano fatte in questo senso, perché sono tutte aziende serie e chi gestisce le strutture socio sanitarie sono dei professionisti.
Abbiamo ipotizzato una piccola copertura assicurativa di 50.000 euro, per tutte le 12 strutture di vigilanza delle 12 ASL, in modo da garantire maggiore serenità e uno svolgere il proprio compito in maniera più proficua, efficace ed efficiente. L'abbiamo inserito sia alla tabella 1 sia in articolato.
Non so se poi con il Vicepresidente Reschigna, quando arriveremo all'articolato, se ne potrà discutere di più; in ogni caso, se viene approvato l'articolato, poi si potrà tornare indietro e aggiornare la tabella dell'articolo 1.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Passiamo all'esame degli emendamenti relativi alla Missione 13



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 40) presentato da Ravello.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 72) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 69) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 70) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 73) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 71) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 68) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 67) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 74) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 75) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 76) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 77) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 78) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 80) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo sulla Missione 13, relativa alla parte sanità, quindi abbiamo chiuso la 12 relativa alle politiche sociali.
Ovviamente non c'è l'Assessore Saitta, ma è appena entrato in aula il Presidente Chiamparino; un Presidente molto attento alle tematiche in sanità, e non solo alle infrastrutture inutili, quindi possiamo rivolgerci a lui, sapendo che ha a cuore la tematica della sanità ed è molto attento preparato e competente sul tema.
Sul capitolo 13-6173 noi chiediamo un investimento in più sulla mobilità passiva. Non è un investimento, ma una copertura di spesa. Sappiamo che al capitolo 13-6173 la Regione, purtroppo, negli ultimi anni, non ha fatto altro che incrementare la copertura della mobilità passiva, nel senso che sono i nostri cittadini piemontesi che vanno a farsi curare altrove soprattutto in Lombardia oppure a Genova (in particolare all'Istituto Gaslini). Ogni volta che si recano fuori Regione per farsi curare, noi dobbiamo pagare ovviamente le Regioni che ricevono i nostri pazienti, sulla base di un accordo nazionale che viene preso nell'anno successivo all'anno in cui si effettuata la visita, con un po' di tira e molla da parte delle Regioni.
Sappiamo che la Lombardia da sola attira da tutte le Regioni quasi un miliardo di euro! Voi capite che se avessimo un miliardo di euro sulla sanità, altro che costruire ospedali sulle colline, ne costruiremmo anche in cima alle montagne, probabilmente! E avremmo la possibilità di garantire veramente assistenza anche ai nostri anziani non autosufficienti, che magari aspettano gli assegni di cura, un sostegno domiciliare o quant'altro.
Purtroppo, però, la realtà è questa: noi non siamo la Lombardia.
Peraltro, la Lombardia ha anche dieci milioni di abitanti (noi solo quattro milioni), e ha investito su un modello di sanità che come Gruppo non condividiamo; però la Regione Piemonte deve attivarsi per comprende anche cosa fare.
Anzitutto qui c'è la copertura per i prossimi anni. Infatti, saliamo a 298 milioni nel 2018, ma nel 2019 scendiamo a 283: 15 milioni in meno di mobilità passiva. Va bene l'ottimismo, che è una componente dalla forza dalla volontà, quindi essere positivi aiuta veramente a migliorare lo stato delle cose. Tuttavia, da qui a dire che in un anno diminuisce la mobilità passiva di 15 milioni.
Francamente, avendo visto negli anni solo una crescita della mobilità passiva, non sarei così ottimista. Chiediamo, quindi, una copertura in questo senso.
L'emendamento successivo è rubricato al n. 69). Tra l'altro, il collega leggendo il testo dell'emendamento, mi suggerisce anche una modifica correttissima: il Fondo di riserva non è infinito. Purtroppo siamo in un mondo di risorse "finite", per cui possiamo andare a prelevare dalla GSA questa famosa Gestione Sanitaria Accentrata, da cui sono spuntati l'altro giorno 30 milioni; milioni che noi abbiamo inseguito per anni (non "noi" come Movimento 5 Stelle, ma tutto il Consiglio!) per garantire la riduzione delle liste d'attesa, l'assunzione del personale, l'acquisto di macchinari tecnologici adeguati e quant'altro. Però c'era stato detto che eravamo in Piano di rientro e che non c'erano soldi, salvo poi scoprire che nel 2014 erano stati accantonati 30 milioni di Gestione Sanitaria Accentrata.
Non so se i colleghi di maggioranza lo sapessero o meno, però ci sentiamo un po' gli "ultimi". Dovremmo fare un test della verità per verificare se sapevano oppure no. In ogni caso, ci sentiamo un pochettino l'ultima ruota del carro, nel senso che per un principio di trasparenza, correttezza onestà e veridicità, nelle Commissioni queste cose andrebbero dette, e dovrebbero essere dette anche ai cittadini. Perché non si può tirare la cinghia oltre il limite della normale consuetudine per quattro anni e mezzo e poi "sbracare" negli ultimi sei mesi, come si suol dire in termini popolari, nel senso di lasciarsi proprio andare e dimenticarsi anche della cintura! Sappiamo che queste pratiche non portano bene né da un punto di vista elettorale (ma, ovviamente, saranno gli elettori a deciderlo), né da un punto di vista politico e amministrativo, nel senso che chi subentrerà l'anno successivo, si ritroverà a dover restringere di nuovo la cinghia.
Su questo capitolo si parlava di "erogazione agli enti che gestiscono l'emergenza sanitaria", ai sensi del 118: c'è stato un piccolo incremento sul 118, su due capitoli. Di questo siamo contenti, anche perché deve essere fatta la stabilizzazione del personale precario e il 118 ovviamente, è il tema fondamentale. Peraltro, non si è mai capito bene se sia "territorio" o se sia "ospedale", e questo è uno dei punti che, a mio avviso, sia a livello nazionale sia a livello regionale, dovremmo superare.
Ma è sicuramente la cerniera tra il territorio - perché agisce sul territorio, nelle case delle persone che stanno male, magari in sede di incidenti stradali o incidenti d'altro tipo - e l'ospedale. È sicuramente un collante fondamentale. Dunque, una crescita è senz'altro positiva sebbene avremmo chiesto ulteriori risorse nel 2019 e nel 2020 in un'ottica di prospettiva, senza impegnare ulteriormente il 2018.
Come vede, Vicepresidente Reschigna, i nostri emendamenti vanno in una direzione comunque non ostinata e contraria, ma propositiva e costruttiva.
Il prossimo emendamento, che dovrebbe essere rubricato n. 70), chiede un milione di euro - è un emendamento che presentiamo sempre, tutti gli anni sul tema dell'acquisto dei farmaci innovativi, in riferimento al capitolo 16-1081.
Relativamente a questo capitolo, se fossimo riusciti a ottenere la calendarizzazione di una Commissione in più alla settimana sulla sanità forse avremmo avuto modo di affrontare altri temi un po' più specifici, e non solo subire le urgenze della Giunta regionale.
Il tema dei farmaci innovativi sembra che si sia un po' arenato soprattutto per quanto concerne la terapia dell'epatite C: al riguardo, ho presentato anche una mozione che chiede alla Regione di fare un passo in avanti sul tema dell'eradicazione dell'epatite C. A mio avviso, siamo un Paese un po' strano, nel senso che giustamente seguiamo le linee guida dell'OMS sull'eradicazione di alcune malattie infettive nei bambini, ma delle malattie infettive negli adulti invece ce ne strafreghiamo.
L'epatite C è una malattia che oggi si può curare ed eradicare (quindi si può anche pensare di debellare dal pianeta). È una malattia molto grave che, se non scoperta in tempo, può portare a danni irreversibili al fegato con conseguenze anche mortali, compresa la trasformazione in epatocarcinoma (in tumore). Dunque, il fatto di non andare a eradicare la malattia anche nei casi di recentissima diagnosi.
Certo, servirebbe uno screening, quindi bisognerebbe formare i medici di base affinché prescrivano ogni tanto uno screening delle transaminasi (cioè degli enzimi del fegato), con conseguente ricerca del virus; si dovrebbe fare nelle strutture di accoglienza degli homeless, nelle strutture dei SERT, eccetera. Sono tutte cose che devono essere fatte con una medicina di iniziativa: non si può sempre e solo pensare a una medicina di attesa perché se poi si fa la diagnosi, bisognerà pagare.
Questa è una logica sbagliatissima. Mi rendo conto che siamo in difficoltà come Sistema-Paese e come Sistema-Regione, però mi sembra di intravedere una luce alla fine del tunnel (sperando che non sia solo un treno che ci viene incontro!), quindi potremmo forse impegnarci a destinare un milione di euro in più sulla terapia di farmaci innovativi, in particolar modo sull'epatite C. Questo potrebbe essere un segnale importante da accogliere all'interno dell'assestamento di bilancio.
L'emendamento 73) insiste sull'anno 2018, ma lo do per illustrato - con viva soddisfazione, immagino, dei colleghi d'Aula, della maggioranza e della Giunta - in quanto abbiamo discusso del tema sulle assicurazioni dei sinistri e degli incidenti relativi all'attività medico-sanitarie e quindi l'abbiamo affrontato in Commissione e ne abbiamo discusso.
A dire il vero, abbiamo fatto una serie di domande, sia io che il collega Vignale, ma anche i colleghi del Gruppo, sul tema delle assicurazioni, ma non ci avete proprio convinti tantissimo: dovrebbe esserci un risparmio potenziale per il fatto che si sono abbassate le soglie delle franchigie.
Vedremo come andrà avanti.
L'emendamento n. 71) era ancora su un capitolo similare a quello del 69) sull'emergenza sanitaria, quindi due capitoli sulla gestione del 118.
Sul 118 vorrei ancora dire che è necessario affrontare il tema del numero unico dell'emergenza. Invito i Consiglieri regionali e anche la Giunta certamente non in un caso reale d'emergenza, ma in un caso simulato, di provare a chiamare il 112 e vedere cosa succede; penso possa essere un'esperienza importante, perché si può capire se quanto dicono i sindacati non sono cose reali o se in realtà vi sono delle problematiche non indifferenti, perché anche nell'attivazione delle varie forze si creano lungaggini che possono preclude un intervento positivo e risolutivo.
Credo che la centrale interforze debba essere uno dei punti qualificanti sicuramente nel nostro programma elettorale, ma spero e mi auguro della prossima legislatura, chiunque governi; proveremo a fare il possibile per sostenere questo tema: cioè, una centrale del 112 in cui siano incluse la parte sanitaria, la parte dei Vigili del fuoco e la parte delle forze dell'ordine, in modo che possano essere attivati insieme. È del tutto evidente che se il medico arriva in una situazione d'emergenza in cui magari il paziente non è raggiungibile, perché magari è bloccato nelle lamiere contorte dell'auto, se non tramite i Vigili del fuoco e se questi non arrivano diventa un problema. Tra l'altro, è successo recentemente nell'esplosione di una cisterna (non in Piemonte, fortunatamente) giorni fa e purtroppo un vigile del fuoco è rimasto ucciso, era un volontario che non stava lavorando in quel momento, ma è stato uno di quei casi in cui i medici non hanno potuto intervenire. Il tema è francamente reale e non è inventato.
L'emendamento n. 68) riguarda un altro tema molto importante, che mi rendo conto sia da affrontare a livello nazionale, che è quello della formazione dei medici specialisti.
In manovra, se sarà così, ci sarà probabilmente un'approvazione di una norma molto importante o comunque nei provvedimenti successivi, per garantire ai medici specialisti dell'ultimo anno (come chiesto, tra l'altro, dai principali sindacati medici, tra cui l'ANAAO) di partecipare a bandi. Poiché la carriera del medico o, meglio, il corso di studi è molto lungo, anzitutto perché è la laurea più lunga di tutte le altre (tre più due e quella del medico è di sei anni), in più si perde un anno per l'abilitazione e ancora ci sono dai quattro ai sei anni per la specializzazione. Capite che se tutto va bene ed è uno studente molto bravo, si specializza a trent'anni, come minimo; se va male, i 30 anni possono diventare 33, 34, 35 o 36.
Sono anche medici formati, ma prima che riescano a entrare nel mondo del lavoro passano anni e magari il concorso della specialità in cui si vuole veramente entrare per indole, competenze e professionalità (che sono a numero chiuso) non accetta quel medico, quindi magari lo riprova per tre quattro, o cinque anni prima di entrare o prima di cedere e cambiare specialità. Questo crea tutta una serie di problematiche; infine ci sono anche gli abbandoni delle specialità.
Quindi penso possa essere una soluzione permettere ai medici dell'ultimo anno, che sono in formazione, in specializzazione di partecipare ai bandi senza avere un contratto a tempo indeterminato, ma avendo un contratto ponte. Avevamo proposto la possibilità di conseguire la specialità in ospedali non universitari, magari in ospedali che siano almeno sede di DEA non dico nell'ospedale territoriale più piccolo, perché deve acquisire una certa competenza, ma farlo in strutture non universitarie (quindi non solo a Torino e Novara), ma almeno in ospedali spoke e questo darebbe un aiuto pazzesco agli ospedali, che stiamo veramente sottovalutando.
Su questo noi faremo la nostra parte sul Governo per nostra competenza: sarebbe utile che tutti facessimo una valutazione in questo senso, sia a livello regionale che a livello nazionale, perché ospedali come quello di Ivrea (lo cito non a caso, perché se n'è parlato molto negli utili giorni ma potremmo citare quasi tutti i nostri ospedali non hub) faticano a trovare specialisti specializzati che vogliono andare lì. Quindi questo tema non si risolve se non stanziamo risorse in bilancio e se non facciamo un accordo a livello nazionale per fare queste modifiche anche alla normativa.
L'emendamento n. 67) prevede uno stanziamento di 100.000 euro sulla prevenzione e repressione del doping. Di quest'emendamento abbiamo discusso anche con il collega Mighetti che è esperto di sport (non, ovviamente, di doping), avendo seguito un'attività sportiva da professionista quand'era più giovane.
Questo è un tema fondamentale: sappiamo che il centro antidoping è all'Ospedale San Luigi di Orbassano e sappiamo che hanno grosse difficoltà a mandare avanti le attività; credo che sia giusto che i nostri giovani facciano sport, ma anche i meno giovani, perché lo sport è fondamentale per mantenersi in salute, ma è altresì fondamentale garantire che venga effettuato senza il ricorso all'uso di sostanze illecite, che non solo falsano la competizione, ma portano anche a problemi cardiaci, respiratori e di ogni tipo. In passato, abbiamo visto di sportivi che a 35/40 anni hanno dovuto complicazioni importanti, sia nel mondo del calcio, che nel mondo del ciclismo; chi non ricorda, purtroppo, la brutta fine di Pantani ma ne potremmo citare tanti altri, purtroppo. Spesso non lo fanno neanche per scelta, nel senso che gli viene imposto dai loro - insomma non voglio addentrarmi troppo - e, a volte, anche con la complicità di qualche professionista.
L'emendamento n. 74), l'emendamento successivo, chiede uno stanziamento minimo sul capitolo 16-2689 per il finanziamento di livelli assistenziali aggiuntivi, extra LEA o LEA aggiuntivi. Questo era un emendamento che copriva quello presentato in assestamento da parte dei colleghi di opposizione sul tema della fibromialgia, ma non solo, anche sul tema delle malattie orfane, come altre malattie. Vedo che non c'è stata la volontà di stanziare risorse in più, semplicemente per creare quella rete ospedaliera che, tra l'altro, è oggetto di una legge che abbiamo approvato sull'endometriosi e oggetto di una legge del collega Andrissi su tema della psichiatra infantile, su cui si è detto che le reti vanno decise con delibere di Giunta. Bisogna capire chi decide, chi fa cosa e dove stanziare risorse. A forza di approvare leggi, delibere e ordini del giorno che non stanziano risorse io, francamente, inizio a essere veramente in difficoltà a capire dove siamo, chi siamo e dove andiamo, come diceva un film famoso.
La prassi è quella di presentare ordini giorno, anche da parte della maggioranza, demandando allo Stato. Sappiamo bene che le procedure di rivisitazione dei LEA impiegano in media 15 anni. La prima realizzazione dei LEA è stata nel 2001 la seconda nel 2017, a naso mi sa che prima di vedere nuovamente i LEA passeranno altri 15 anni. Non voglio fare valutazioni storico-politiche, ma vediamo cosa succederà nei prossimi anni ma la stima media è questa.
È giusto demandare a livello nazionale, cortesia è rispondere con un sì o con un no. Dovremmo muoverci per attivarci e per garantire che le reti di assistenza ai centri d'eccellenza che assistono malattie come l'endometriosi, su cui abbiamo approvato una legge, la fibromialgia su cui abbiamo approvato un ordine del giorno e le malattie orfane su cui al momento non c'è ancora un provvedimento in tal senso, abbiano una rete di specialisti, abbiano una rete di esperti, sappiano i pazienti dove recarsi e sappiano dove trovare il centro specializzato. Che sia anche uno su base regionale, ma l'ideale sarebbe almeno due: un centro madre e un centro satellite. Ragioniamoci, stanziamo 100.000 euro, e non sono milioni, per garantire almeno l'esistenza dei centri e un coordinamento, magari un sito internet, nulla di trascendentale.
L'emendamento n. 75) era l'emendamento provocatorio della Commissione.
Abbiamo inteso ripresentare e c'era un euro in più nel 2018 sul tema dell'integrazione regionale e finanziamento per il servizio sanitario. Tra l'altro, c'era stato risposto che era relativo al finanziamento degli ospedali, non era un'integrazione al Fondo Sanitario Regionale. Tutto deve poi essere rivisto nell'ottica della GSA e noi aspettiamo con ansia la risposta dell'Assessore Saitta sul tema. Speriamo sia una risposta corposa.
Ovviamente, a seguito della risposta, valuteremo se mantenere la richiesta che abbiamo fatto in IV Commissione al Presidente Rossi per fare il focus sul tema della GSA.
L'emendamento n. 76) lo ripresentiamo ogni anno e riguarda la lotta integrata alle zanzare. Sono stati fatti piccoli passi in avanti su questo bilancio, noi vorremmo solo ottenere l'attenzione del Vicepresidente Reschigna su questo tema. Visto che l'assestamento lo approviamo a dicembre, mentre immagino che il previsionale, non voglio portare sfortuna lo approveremo a febbraio, vorremmo solo sapere se siamo in tempo per stanziare risorse in previsionale per la lotta integrata alle zanzare fermo restando che, secondo noi, il capitolo ha bisogno di maggiori risorse e di tornare anche al passato in cui si faceva un intervento più massiccio.
Se il previsionale lo approviamo ad aprile, poi l'IPLA ci dice che è tardi perché a febbraio si fanno i bandi, le gare e noi restiamo indietro senza avere risorse per la lotta alle zanzare. Ripeto, diventa sempre più non un problema di agricoltura, ma un problema di sanità. L'ho ripetuto per cinque anni, spero di sbagliarmi, ma mi auguro che non arrivino poi focolai di malattie come quelle che si sono viste, ad esempio, in Emilia-Romagna e in Toscana. Malattie tropicali e subtropicali che ormai si sono spostate da noi e rischiano di creare epidemie e un problema di sicurezza sanitaria non irrilevante, perché poi colpiscono gli anziani e i bambini, cioè i soggetti più deboli e gli immunodepressi, e rischiano di essere mortali. Già non sono delle passeggiate per le persone sane, perché possono produrre anche meningiti e reliquati neurologici non indifferenti, quindi su questo bisogna assolutamente intervenire in maniera massiccia.
Illustro anche l'emendamento n. 80) del Consigliere Bertola, che è assente.
Il capitolo 16-1032 è il tema del contrasto al gioco d'azzardo che riguarda le sanzioni amministrative. Forse in Commissione non ne abbiamo parlato oppure non mi ricordo, con una risposta da parte del Vicepresidente Reschigna (forse era più tema dell'Assessore Ferraris). Potete dirci a che punto siamo su questo capitolo con le sanzioni e perché si prevedono 150.000 euro di sanzioni nel 2018 e zero nel 2019 e nel 2020. Non posso ipotizzare che il prossimo anno non ci siano più sanzioni, cioè che tutti sia in regola, tutto sia in ordine e non ci siano problematiche. Visto che ci sono i fondi sul 2018, si può fare una stima - penso sia una stima perché è impossibile sapere oggi quante sanzioni prenderemo durante l'anno la stima si può fare a fine anno - per capire se anche nel 2019 e nel 2020 prevediamo delle sanzioni. Magari in diminuzione, ma non zero, magari 100.000, magari 50.000, ma non zero.
L'emendamento n. 78) - poi lascio la parola alla Consigliera Frediani, so che era desiderosa di intervenire sul suo emendamento, il n. 105) - prevede sempre contributi per l'attuazione di interventi di lotta alle zanzare.
Sostanzialmente è come quello precedente - l'ho detto - e speriamo insomma, che il prossimo bilancio previsionale si chiuda nei tempi garantendo però ai Consiglieri di poter lavorare proficuamente, con efficacia ed efficienza, quindi di essere messi in condizione di avere i documenti per tempo, con le tabelle corrette, con le indicazioni giuste da parte degli Assessorati, di avere il tempo giusto per presentare gli emendamenti e poterli discutere, senza essere magari spinti di corsa verso marzo a dire che dobbiamo approvare il bilancio altrimenti non riusciamo più ad approvarlo.
Ecco, questo è fondamentale perché venga prodotto un buon documento di bilancio previsionale, non una bozza in sei dodicesimi, perché la legislatura scade a maggio e a giugno ci sarà l'insediamento del nuovo Consiglio, ma che vi sia già un bilancio di massima sui 12 mesi; poi ovviamente chi entrerà farà le sue valutazioni e le sue modifiche.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Direzione Didattica "M. Novaro" - Plesso "P. Levi" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare dell'Istituto Direzione Didattica"M. Novaro" - Plesso "P. Levi" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 328, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2018-2020 e disposizioni finanziarie" (seguito)


PRESIDENTE

Continuiamo l'esame degli emendamenti apportati al disegno di legge n. 328.
Emendamento rubricato n. 105) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento chiede lo stanziamento di 100.000 euro per l'annualità 2019-2020 sul capitolo relativo ai contributi per l'attuazione della legge quadro in materia di randagismo derivante da sanzioni amministrative quindi la legge n. 281/1991.
Si tratta di una legge che, per l'appunto, pone tra i suoi principi generali la promozione della tutela degli animali da affezione e la condanna degli atti di crudeltà contro di essi. Nell'articolato si parla ovviamente del trattamento dei cani e di altri animali d'affezione. Vi è poi un articolo in particolare che si riferisce proprio alle competenze della Regione, e tra queste c'è il programma di prevenzione del randagismo un fenomeno che ovviamente si acuisce in alcuni periodi dell'anno e che in alcune aree, soprattutto in quelle montane, può assumere delle dimensioni preoccupanti. Infatti, molto spesso questi cani randagi si uniscono in branchi che possono essere pericolosi, soprattutto per il bestiame che si trova in montagna, tant'è che molte volte si confondono le aggressioni di questi cani con le aggressioni, più rare, dei lupi.
Tra l'altro, colgo l'occasione dell'illustrazione di quest'emendamento per sottolineare che in questi giorni è in corso una raccolta firme per cercare di inserire in Costituzione il concetto di benessere animale. È una raccolta firme che noi stiamo sostenendo e che cerchiamo di diffondere sul territorio regionale, perché si tratta di un concetto importantissimo quello della tutela dei diritti degli animali e del benessere animale, che paradossalmente al momento non è ancora previsto in Costituzione.
Tornando all'emendamento in oggetto, si tratta di uno stanziamento che pu consentire alla Regione di attuare tutti quegli interventi, inclusi anche quelli di formazione e di sensibilizzazione, in grado di evitare, prevenire e contrastare il fenomeno del randagismo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 137) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 140) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 123) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 147) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come nel Consiglio di ieri, illustro gli emendamenti per Missione, quindi procedo all'illustrazione degli emendamenti n. 137), n. 140), n. 123) e n.
147).
Gli emendamenti n. 137) e n. 140) vertono sostanzialmente su un tema che avevamo già ripreso in due emendamenti precedenti, quello del riuso e del riutilizzo o del buon utilizzo del patrimonio edificato esistente all'interno della nostra regione. L'abbiamo fatto con altri due emendamenti, uno per il riutilizzo degli edifici residenziali in area montana, l'altro per il patrimonio abitativo piemontese in generale.
Il n. 137) riguarda le aree industriali non utilizzate, che non significa aree industriali dismesse, cioè aree industriali in cui è necessario un significativo intervento per rimetterle a nuovo, ma in cui è spesso necessario un piccolo intervento per lavori di messa a norma, oppure di buona manutenzione.
Il n. 140) interviene nel concetto che più volte è stato espresso da questa maggioranza e anche dall'Assessore Valmaggia relativamente al riuso, con un grande limite che noi troviamo a oggi, ma di questo ne parleremo poi in Commissione, come abbiamo fatto in Aula: un grande limite non soltanto normativo, ma che non ha alcuna forma incentivante per il riuso di patrimonio edificato (in questo caso, le aree industriali).
Il secondo, invece, tenta di dare applicazione a una legge regionale. Nel 2015, questo Consiglio regionale votò un articolo all'interno di un assestamento di bilancio o una legge finanziaria (ora non ricordo) che prevedeva di mettere a sistema le decine di migliaia di metri quadri di patrimonio industriale in termini di edificato pubblico che, con i tanti progetti di sviluppo finanziati dall'Unione Europea, tanto "in pancia" alla Regione Piemonte nelle varie società che sono all'interno di Finpiemonte partecipazioni, quanto all'interno delle proprietà comunali.
All'interno della Regione Piemonte vi sono centinaia di fabbricati a uso industriale che oggi non sono utilizzati, che comportano un costo per le Amministrazioni comunali o regionali che li hanno fatti costruire e che invece potrebbero diventare un'opportunità anche in termini di marketing territoriale. È evidente che, se noi offriamo, a canone ricognitorio, una serie di aree industriali pubbliche per attrarre o incentivare l'attività occupazionale (imprese piemontesi o di altre aree dell'Italia o dell'Europa). È uno strumento che possiamo attuare quasi a costo zero, cioè investendo quelle poche risorse (noi abbiamo previsto due milioni di euro l'anno) che consentono, laddove vi sia una richiesta, di dare il capannone industriale in uso a un'azienda.
Guardate, l'abbiamo visto in più situazioni di crisi: o noi c'inventiamo degli strumenti, come quelli di mettere a disposizione nei confronti del mondo dell'impresa aree del Piemonte in cui, per esempio, vi è una proprietà pubblica, o diventa sempre più difficile svolgere questo tipo di attività, sia nel mantenere le imprese presenti in Piemonte sia nel cercare di attrarre imprese che non sono ancora presenti nella nostra regione.
Gli emendamenti n. 123) e n. 147) riguardano sempre l'attuazione di una norma che il Consiglio regionale ha votato (la legge sulle attività estrattive n. 26/2006). Di questa legge abbiamo dato applicazione ovviamente a tutta una serie di aspetti riguardanti tutta la parte normativa, come l'adeguamento dei canoni.
Vi è un articolo che riguarda la fruibilità delle aree in cui c'è stata un'attività estrattiva, ma che oggi non sono più oggetto di attività estrattiva, che fa in modo che quelle centinaia e migliaia di ettari che sono stati prima estratti e, poi, ai sensi della legge regionale e nazionale, rinaturalizzati, oggi sono a tutti gli effetti pezzi di territorio piemontese, che ha tutte le fattispecie di un'area naturale, ma che non può essere utilizzato, perché in queste realtà è necessario creare una serie di servizi e di interventi per cui, ancorché magari le convenzioni prevedono che vengano cedute o alle Amministrazioni comunali o agli Enti Parco, le stesse Amministrazioni comunali o gli Enti Parco non le vogliono, perché necessiterebbero di investimenti e interventi.
Va anche detto che, da questo punto di vista, la Regione ha svolto un lavoro: nel 2013, tramite IRES, si provò a censire tutte le aree piemontesi oggetto di rinaturalizzazione dopo un'attività estrattiva, sulle quali soggetti differenti (associazioni sportive, Amministrazioni comunali o quant'altro) volessero attuare progetti di fruizione per i cittadini piemontesi ed anche fruizione turistica. Pertanto, occorre stanziare un po' di risorse affinché qualche progetto pilota parta, per capire che è un vero assurdo avere migliaia di ettari che oggi possono essere riconsegnati ai piemontesi, che sono dei piemontesi, ma che non vengono fruiti perch mancano qualche centinaia di migliaia di euro affinché questo avvenga.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 28) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 29) presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame degli emendamenti relativi alla Missione 15.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 106) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come vi dicevo in discussione generale, nel maxiemendamento abbiamo visto ben chiari in entrata i 20 milioni e qualcosa (arrotondo) provenienti dal livello nazionale per la riforma dei Centri per l'impiego, mentre nello split sui capitoli in uscita (abbiamo visto tre capitoli) la somma non ci riporta a 20 milioni. Pertanto, chiedo se nella discussione generale dell'articolo 1 si volesse fare un punto anche su questo.
Noi chiediamo 500.000 euro di cofinanziamento regionale, ma è ovvio che con 20 milioni provenienti dal livello nazionale di cose ne possiamo fare. Sarà sicuramente interessante - e chiederemo poi conto - vedere all'inizio del prossimo anno come ci muoveremo su questa cifra non indifferente, per assumere (si parlava di livello nazionale) circa 4.000 nuovi dipendenti.
Ovviamente, non si tratta solo di assumere, ma anche di formare, far parlare le banche dati dei lavoratori e delle aziende e metterle in rete.
Quindi, c'è tutto un lavoro da fare.
Vorrei capire se c'è stata interlocuzione tra - immagino - l'Assessora Pentenero e chi si occupa più del tema e il Ministero, in modo che si sappia in che direzione si sta andando, perché gennaio è tra 15 giorni quindi è abbastanza urgente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 133) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso - e tengo a sottolinearlo - l'intervento di prima così come questo, magari non cambia l'esito della votazione, ma, nel momento in cui stiamo votando l'assestamento di bilancio e non un documento qualsiasi, il rischio è che tutti i ragionamenti che proviamo a fare per le migliorie dell'assestamento siano quasi finalizzati a iniziative personali e non a una condivisione, non dico nel voto, ma almeno nell'attività di Consiglio.
Anche l'emendamento n. 133) è legato all'attuazione di una legge. Il Consiglio regionale del Piemonte, nel 2011, con la legge - se non ricordo male - n. 19 approvò un disegno di legge, a larga maggioranza, di sostegno alle professioni ordinistiche. Gli iscritti agli ordini in questa Regione sono 300.000; sono soggetti che ovviamente creano sviluppo economico, ma sono gli unici che non hanno un beneficio economico da parte di nessuna legge regionale. Questo accade per il commercio, per l'artigianato, per l'industria e per tutti i settori produttivi e che garantiscono occupazione al Piemonte, salvo le professioni ordinistiche.
Il nostro emendamento intende stanziare, per il triennio, risorse che diano attuazione alla legge. L'ho detto ieri e lo ridico oggi: anche solo gli ultimi quattro emendamenti, il 140), il 123), il 147) e il 133), riguardano unicamente l'attuazione di leggi votate dal Consiglio regionale.
Da questo punto di vista, bisognerebbe essere coerenti con ciò che il Consiglio, questo o un altro, ha votato. Se c'è una legge, ne va data attuazione; dopodiché si può discutere se le risorse siano tante o poche ma non può avvenire che articoli di legge, o intere leggi, siano a zero avendole votate il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 107) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

È un emendamento ricorrente per il nostro Gruppo e chiede stanziamenti aggiuntivi sul fondo di solidarietà per le vittime degli incidenti sul lavoro, prevista dalla legge n. 25 del 2007.
Gli incidenti sul lavoro continuano a essere una realtà presente, e purtroppo anche in crescita, nella nostra regione, quindi crediamo che sia necessario garantire adeguate risorse per le famiglie delle persone che subiscono un incidente. Queste famiglie, oltre a dover affrontare il dolore per la perdita della persona cara, spesso devono fare i conti con una situazione economica che vede dei peggioramenti proprio in seguito alla mancanza di un reddito.
Torniamo a chiedere, come facciamo ogni anno, l'implementazione di questo fondo con un aumento delle risorse per le prossime annualità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 30) presentato da Tronzano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea

Grazie, Presidente.
È un emendamento che mira, come quello del Consigliere Vignale e quello successivo del Consigliere Gallo, a dare un sostegno alle professioni ordinistiche, mettendo una cifra di 150.000 euro già nel 2018.
Non so che cosa pensa l'Assessore Reschigna dell'emendamento, ma credo che possa essere posticipato al 2019. Se l'Assessore potesse dirci qualcosa in merito, gliene sarei grato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Tronzano.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Gallo, Appiano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

L'emendamento è identico a quello illustrato prima dal collega Tronzano. Io lo ritiro in base agli accordi e alle intese intercorse alla Conferenza dei Capigruppo di ieri. Riproporremmo il tema nel bilancio 2019, in modo da poterlo discutere in quella sede per l'annualità successiva.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Emendamento rubricato n. 108) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento chiede un aumento delle risorse per il 2019-2020, per delle cifre corrispondenti a 200.000 e 500.000 euro, rispetto al capitolo destinato alle spese per il controllo e la certificazione dei rendiconti delle attività di formazione professionale e politiche del lavoro, quindi la legge n. 8 del 2003.
Oltre alla riforma dei Centri per l'impiego, oggetto di un emendamento illustrato dal collega Bono poco fa a mia prima firma, un altro tema che crediamo sia necessario considerare con attenzione è relativo alla formazione. È un tema di grande attualità, sia a causa delle numerose crisi che si verificano sul nostro territorio e che richiedono una formazione ai fini di una ricollocazione dei lavoratori che spesso devono reinventarsi (e molto spesso a un'età in cui è particolarmente difficile reinventarsi), sia nell'ottica dell'attuazione della riforma collegata al reddito di cittadinanza.
La formazione diventerà centrale tanto quanto l'ammodernamento e la riforma dei Centri per l'impiego; formazione che per molti anni è stata vista come una mangiatoia per i numerosi enti che vivono di formazione e che vedono nel disoccupato una risorsa su cui guadagnare. Il disoccupato non deve essere una risorsa su cui guadagnare, ma un soggetto da riqualificare nell'ottica di un reinserimento in ambito lavorativo.
La Regione deve fare la sua parte, ovviamente anche dal punto di vista del monitoraggio e del controllo delle attività di formazione, non solo rispetto all'esito dei percorsi formativi per valutare l'efficacia di questi percorsi, ma anche per verificare che si svolgano in maniera corretta e che i fondi servano realmente per fare dei corsi che siano realmente utili alle persone.
Il fatto di andare a concentrare le risorse su questo servizio, quindi sul servizio di controllo, è anche una tutela e una garanzia che le risorse regionali, risorse che per lo più provengono dall'Unione Europea, siano spese nel modo giusto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Passiamo a esaminare gli emendamenti relativi alla Missione 16.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 152) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 119) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 120) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti 119) e 120) riguardano il contributo necessario per Ambiti Territoriali di Caccia e Comparti Alpini, in particolar modo per il risarcimento dei danni, ma anche per il pagamento dei fini istituzionali.
Perché è evidente che, com'è accaduto in questi anni, il mancato pagamento dei fini istituzionali fa sì che, inevitabilmente, una parte delle risorse destinate al risarcimento dei danni venga utilizzata per il funzionamento di ATC e CA.
Rammento, da questo punto di vista, la differenza fra ciò che annunciamo e ciò che decliniamo e facciamo: ogni qualvolta si incontra il mondo dell'agricoltura si fa presente come sia indispensabile non soltanto la riduzione dei danni in agricoltura, ma anche il pagamento dei danni. Però è sufficiente leggere i bilanci di molte ATC e di alcuni CA di questa Regione per comprendere come il pagamento dei danni (in particolar modo in alcuni) nonostante l'introduzione folle del regime del de minimis per il pagamento dei danni, sia ancora molto indietro, anche di alcuni anni. Una ATC piemontese, recentemente, dopo un'ingiunzione di pagamento da parte della Magistratura, ha pagato senza arrivare a giudizio, sapendo che avrebbe perso.
Questo concetto per cui si annuncia, com'è sacrosanto, il pagamento dei danni nei confronti dell'agricoltore e poi non si stanziano le risorse a bilancio, è davvero incomprensibile e sempre meno compreso dal mondo agricolo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Seguono tre emendamenti del Consigliere Segretario Graglia, rispetto ai quali credo che possiamo procedere.
Emendamento rubricato n. 33 presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 32 presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 31 presentato da Graglia.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tali emendamenti sono dati per illustrati



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 85) presentato da Andrissi, Bono, Bertola Frediani, Mighetti e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che ritengo molto importante: allo stato attuale il Centro fitofarmaci della Regione Piemonte non può fare analisi certificate. Questo crea una difficoltà estrema.
Nel momento in cui si va a verificare la presenza di fitofarmaci nel campo dell'agricoltura convenzionale, che non si possono usare in una determinata coltura, oppure si va a verificare nel campo del biologico la presenza di sostanze chimiche che non possono essere presenti (perché, ovviamente, nel disciplinare del biologico sono vietati i fitofarmaci), si crea un problema. La Regione, infatti, non dispone di un Centro fitofarmaci che possa rilasciare analisi certificate, per cui obbliga chi fa i prelievi su campo ad inviarli in laboratori autorizzati fuori Regione. Tutto ci ovviamente, anche per questioni economiche, limita il numero di analisi che infatti è molto basso: si parla, addirittura, di soli 50 prelievi su campo in tutta la Regione Piemonte. Noi, invece, abbiamo un bisogno assoluto di implementare il numero di analisi sul territorio regionale.
Non voglio rievocare, nel campo del bio, vicende di false coltivazioni bio o di frodi alimentari che sono state purtroppo scoperte sul territorio regionale. Però è un aspetto importantissimo. I laboratori regionali potrebbero certificare le analisi che fanno, abbattendone quindi i costi e moltiplicandone il numero, semplicemente assumendo nel proprio organico un chimico. Basterebbe una persona! Perché le attrezzature e macchinari ci sono, ma manca una figura professionale per certificare tutte le analisi che vengono realizzate in laboratorio. Questo crea un danno alla macchina regionale di svariate migliaia di euro.
Dunque, questo investimento può tornare alla Regione Piemonte moltiplicato per dieci, perché questo laboratorio potrà certificare le analisi anche per altre Regioni, creando, quindi, una sinergia immensa.



PRESIDENTE

Passiamo all'ultima Missione, la n. 18.
Emendamento rubricato n. 139) presentato da Vignale, Gancia Ravello Sinatora.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Perfetto.
Invito i Consiglieri a prendere posto, perché stiamo per iniziare le votazioni. Come tutti sanno, il parere della Giunta regionale è contrario su tutti gli emendamenti. Ricordo, altresì, che il numero legale è 24.
Iniziamo le votazioni in riferimento alla Missione 4.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 117), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 141), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 131), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 145), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 132), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 113), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Vignale su quest'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 118), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Procediamo con la Missione 5.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 114), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 151), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 2), presentato dal Consigliere Appiano, è stato ritirato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Procediamo con la Missione 6.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 135), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione degli emendamenti relativi alla Missione 7.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 121), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 124), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione degli emendamenti relativi alla Missione 8.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 134), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 129), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 126), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 127), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione degli emendamenti relativi alla Missione 9.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 149) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



PRESIDENTE

Proseguiamo con la votazione degli emendamenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 143), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 144) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 136), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 138), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 148), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 112) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 111) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 122), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 110), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 109) , sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 150), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 128), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 146), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 115), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 116), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore "G. Ferraris" di Crescentino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe IV Agraria Geometri dell'Istituto Superiore "G. Ferraris" di Crescentino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 328, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2018-2020 e disposizioni finanziarie" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo le votazioni degli emendamenti al disegno di legge n. 328.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 130), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 102), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 103), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 125), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 142), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 105), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 137), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 140), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 123), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 147), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 106), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 133), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 107), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 4) viene ritirato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 108), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 152), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 119), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 120), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Abbiamo concluso la Missione 16.



PRESIDENTE

Procediamo ora con le votazioni relative agli emendamenti sulla Missione 18.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 139), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Abbiamo concluso le Missioni.
Invito i Consiglieri a prestare attenzione, perché procediamo con la votazione dell'articolato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiederei, se è possibile, prima di arrivare all'articolo 19, di convocare una Conferenza dei Capogruppo - valuti lei il momento più opportuno - per comprendere bene alcune questioni relative agli emendamenti sul tema del personale dei Gruppi.
Piuttosto di una valutazione in Aula, preferirei una riunione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Consigliere Bono, stavamo aspettando il Presidente Boeti: appena rientrerà lo informerò della sua richiesta. Fino all'articolo 19 possiamo comunque procedere.
Vicepresidente Reschigna, possiamo procedere con le votazioni?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta per un minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.12, riprende alle ore 12.13)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Possiamo procedere con la votazione degli articoli 1 e 2, dopodich sospenderemo la trattazione del disegno di legge n. 328.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Consigliere Bono, le do la parola perché non la capisco da qua.



BONO Davide

Chiedo scusa, Presidente.
Immagino siano già stati concordati gli emendamenti anche sull'articolato quelli che passeranno e quelli che verranno rigettati.
Tuttavia, se sull'articolo 1 potessimo esprimere un voto complessivo dopo l'articolato, come abbiamo sempre fatto, potrebbe essere meglio, anche per evitare errori, magari.



PRESIDENTE

Su richiesta della Giunta, sospendiamo la votazione degli articoli riprenderemo dopo la Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame disegno di legge n. 309, inerente a "Istituzione del Comune di Quaregna Cerreto mediante fusione dei Comuni di Quaregna e di Cerreto in Provincia di Biella"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame del disegno di legge n. 309, inerente a "Istituzione del Comune di Quaregna Cerreto mediante fusione dei Comuni di Quaregna e di Cerreto in Provincia di Biella", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Barazzotto, relatore di minoranza è il Consigliere Andrissi. Il testo è stato licenziato all'unanimità dalla I Commissione in data 6 dicembre 2018.
La parola al Consigliere Barazzotto, per la relazione di maggioranza.



BARAZZOTTO Vittorio, relatore

Presidente, non trovo la relazione, ma conosco bene il problema perché ieri il Sindaco si è pure recato qui; tenevo all'approvazione di questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Un attimo solo, gli Uffici le forniranno il testo della relazione.



BARAZZOTTO Vittorio, relatore

Questa è un'altra importante fusione che avviene nel Biellese, tra i Comuni di Quaregna e di Cerreto Castello, e avrà una popolazione complessiva di 2.018 abitanti.
Le motivazioni di questa fusione, come per le altre, prendono le mosse dalla situazione dei municipi che vivono, come sempre, la crescente difficoltà derivante dalla penuria di risorse finanziarie e umane.
Si evidenzia che i Comuni non solo non usufruiranno della possibilità di essere esentati per un mandato dall'obbligo di gestione associata, ma hanno presentato istanza alla Regione affinché sia mantenuta in vita l'Unione sopracitata anche dopo la fusione, quando sarà formata da due soli Comuni in deroga alla vigente normativa che prevede un minimo di tre Comuni.
Al fine di non ostacolare quest'aspirazione, la Regione ha richiesto un parere al Ministero dell'Interno, che ha confermato la competenza regionale a disciplinare l'aspetto testé evidenziato. Alla luce di questa conferma, è stata inserita un'apposita deroga al presente disegno di legge. Questa forse era la parte più importante.
Per quanto riguarda la proposta di fusione del disegno di legge n. 309, è stata sottoposta a referendum consultivo in data 11 novembre 2018, nel rispetto delle procedure delle leggi regionali, con esito favorevole, così come favorevole è stato il parere espresso dal Consiglio provinciale di Biella in ottemperanza alla già citata legge. Inoltre, la I Commissione per l'esame in sede referente del disegno di legge ha approvato il progetto per la fusione e la nascita di un Comune unico.
Non aggiungerei altro, se non esprimere la mia soddisfazione e credo che tutto il Consiglio sia compiaciuto riguardo a questa fusione. Credo che il Biellese, per quanto riguarda le funzioni - lo diremo ancora dopo, perch ce ne sarà una importante - stia dando un buon esempio di unione, di cui ce n'è molto bisogno. So che ieri erano presenti i rappresentati, perch attendevano con ansia la votazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Barazzotto.
La parola al Consigliere Andrissi, per la relazione di minoranza.



ANDRISSI Gianpaolo, relatore

Grazie, Presidente.
Questa è una fusione tra due Comuni che credo abbiano dimensioni simili, è una fusione tra due Amministrazioni che, non per incorporazione, ma per fusione, raccolgono l'istanza di andare a una semplificazione amministrativa. Peccato che non abbiano colto l'occasione per fare una fusione a tre con il Comune vicino più grande Cossato, perché avrebbe dato una dimensione maggiore.
Infatti, nella relazione si evidenzia che i Comuni, da una parte positivamente, non usufruiranno della possibilità di essere esentati, per un mandato, dall'obbligo di gestione associata, ma hanno presentato istanza alla Regione, affinché sia mantenuta in vita l'unione sopra citata anche dopo la fusione, quando sarà formata da due soli Comuni, in deroga alla vigente normativa. Quindi, non si è colta l'occasione di fondersi anche con il Comune di Cossato, per formare un Comune con un numero di abitanti al di sopra di 15.000, che avrebbe dato un senso ben più ampio a questa fusione.
Anche se quest'occasione non è stata colta, noi speriamo che nel prossimo futuro i Comuni della Provincia di Biella, che sappiamo essere numerosi e di limitate dimensioni, colgano la possibilità della normativa regionale che ha accolto questa possibilità in deroga, di andare a una fusione più significativa, soprattutto quando i Comuni sono limitrofi e c'è una continuità anche urbanistica, cosa che non è avvenuta, per esempio, nel Cuneese,dove addirittura c'è stata una proposta di una fusione tra due Comuni distanti tra loro di 23 chilometri. Questo tipo di fusione ci pone invece, addirittura delle difficoltà.
Tuttavia, fondere quando vi è una continuità urbanistica pone anche il vantaggio, oltre al fatto di avere un ruolo politico più significativo, per esempio, di vedere attuato l'Accordo padano sull'inquinamento dell'aria.
Al di là dell'aspetto economico, secondo me, questi Comuni dovrebbero cogliere anche l'aspetto politico: il salto dai 15.000 ai 20.000 abitanti è molto importante, perché questo permetterebbe di entrare nell'Accordo padano, che prevede un limite di 20.000 abitanti.
In ogni caso, a mio parere, l'Accordo padano non dovrebbe tenere tanto conto del confine del territorio comunale, ma del confine urbanistico. Io l'ho detto all'Assessore Valmaggia, poi magari ne riparleremo, però se c'è continuità urbanistica, non ha senso che l'Accordo padano si fermi al confine amministrativo; effettivamente, quell'area ormai è una conurbazione unica e poi, anche dal punto di vista delle politiche sanitarie, nelle assemblee dei Sindaci si ha un ruolo che diventa egemone per tutte le politiche provinciali.
Quindi, questi Comuni, a mio parere, dovrebbero fare uno sforzo in più.
Questo è il senso del mio intervento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, si proceda con l'esame dell'articolato.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 1.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 2.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 3



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 3.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 4



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 4.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 5.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 6



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 6.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 7



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 7.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 8



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 8.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 9



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 9.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 10



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 10.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 11



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 11.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 12



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 12.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 13



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 13.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame disegno di legge n. 310, inerente a "Istituzione del Comune di Valchiusa mediante fusione dei Comuni di Vico Canavese, Meugliano e Trausella, nella Città Metropolitana di Torino"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame del disegno di legge n. 310 inerente a "Istituzione del Comune di Valchiusa mediante fusione dei Comuni di Vico Canavese Meugliano e Trausella, nella Città metropolitana di Torino", di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione della relazione di maggioranza.



VALLE Daniele, relatore

Grazie, Presidente.
Con quest'istanza di fusione accogliamo la richiesta dei Comuni di Vico Canavese, Meugliano e Trausella presentata in Città metropolitana a Torino.
È il secondo caso che riguarda la Città metropolitane e il nuovo Comune prenderà il nome di Valchiusa.
L'istanza di fusione parte dal presupposto che conosciamo, ed è analoga a quella di altre fusioni, cioè particolare difficoltà dei piccoli Comuni a gestire i servizi con risorse ridotte, popolazioni in calo e anche risorse umane in diminuzione di disponibilità.
L'elemento unificante di questi Comuni è che fanno parte tutti della stessa valle, sono ovviamente contigui e si trovano lungo l'asta del torrente Chiusella. L'esame della documentazione trasmessa a supporto dell'istanza ai sensi della nostra legge regionale, ha evidenziato la fondatezza delle ragioni per le quali i Comuni hanno richiesto la fusione, tant'è che anche in Commissione il dibattito è stato abbastanza veloce.
La proposta di fusione è stata sia sottoposta a referendum, con esito positivo, sia al parere, altrettanto positivo, della Città metropolitana di Torino.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tronzano, relatore di minoranza.



TRONZANO Andrea, relatore

Anche noi condividiamo questa fusione, che rispetta il voto popolare.
Aggiungo soltanto, a sostegno delle motivazioni già espresse anche dal Consigliere Valle, che a Trausella non c'è l'ufficio postale né strutture scolastiche, quindi tutti gli abitanti si recano a Vico. A Meugliano non c'è l'ufficio postale, strutture scolastiche, il cimitero e quindi gli abitanti si recano a Vico dove ci sono banche, Carabinieri e servizio veterinario.
Questa fusione è quanto mai opportuna e il nostro voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Solo per sottolineare che nelle relazioni illustrativi di questi progetti di fusione sarebbe importante anche riportare il dato non solo complessivo ma anche il dato Comune per Comune. Mi sembra che leggendo questa relazione non sia stato riportato. In questo caso, la fusione riguarda tre Comuni più o meno tutti piccoli: uno con 70 abitanti, un altro con 150 e un altro ancora con 800. Il parere è stato favorevole: 277 "sì", 65 "no" (si è votato l'11 novembre).
Tuttavia, bisogna ricordare che se l'esito è stato largamente favorevole a Vico, che è il Comune più grosso e che avrà i vantaggi maggiori dalla fusione, e a Meugliano con 17 favorevoli e otto contrari, a Trausella sono stati 35 i contrari alla fusione e 26 i favorevoli. Uno dei tre Comuni è contrario.
Personalmente, ma anche il Gruppo, sono molto favorevole alle fusioni dei Comuni piccoli. Bisognerà forse rivedere sia la legge nazionale sull'entità degli incentivi sia la norma regionale per quanto riguarda la vicinanza non solo geografica, ma anche viaria. I Comuni che si fondono devono essere limitrofi da un punto di vista viario, non solo da un punto di vista di confini, che magari porta a fondere Comuni al di qua e al di là di un crinale di una montagna, cioè su due vallate diverse: devono essere realmente vicini.
In questo caso, i Comuni sono vicini. Speriamo anche che questo progetto sia positivo e possa coinvolgere gli altri Comuni della Valchiusella, in modo che si allarghi la fusione e possa portare a una realtà amministrativa sostanzialmente efficace ed efficiente; che funzioni, che dia risposte alla cittadinanza, che si prenda cura di tutte le varie realtà territoriali avendo però un peso per cui possa contare anche all'interno della Città metropolitana di Torino, all'interno della Regione e anche all'interno delle trattative che dovessero riguardare problematiche di ambito sovraregionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di i intervenire il Consigliere Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea

Grazie, Presidente.
Solo per aggiungere, rispetto alle considerazioni del Consigliere Bono, che il Consiglio comunale di Trausella si è espresso a maggioranza. Questo è importantissimo.
Gli altri due Comuni, cioè Vico e Meugliano, hanno invece espresso un voto unanime, soprattutto dopo il referendum, come richiesto - immagino - anche dalla Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ne abbiamo già discusso non relativamente a questi comuni, ma di questi temi anche in sede dell'ultima Commissione Consiliare.
Credo che andrà fatta una riflessione relativamente al tema delle fusioni in merito ad alcuni parametri, che sono sostanzialmente due. Uno è quello di una valutazione di carattere economico. È evidente che c'è un contributo che non arriva solo dal Consiglio regionale e dalle casse della Regione Piemonte, ma anche dallo Stato.
Tuttavia, credo che il Consiglio si dovrà poi interrogare relativamente alle risorse che investe sugli Enti locali. Avendo 1.200 Comuni all'interno della nostra Regione, mille dei quali hanno un numero limitato di abitanti occorre capire se e come abbia un senso investire un maggior numero di risorse per un numero limitato di Comuni, rispetto alla larga maggioranza dei Comuni piemontesi. Questo è un tema ma, in qualche modo, abbiamo anche posticipato questa riflessione all'anno che viene.
Vi è invece un secondo tema più significativo, che è quello della volontà popolare. Il percorso che porta alla fusione di singole amministrazioni inizia certamente dalle amministrazioni comunali, ma passa attraverso un referendum che, certamente, è consultivo, perché il parere alla fine lo esprime il Consiglio regionale. Visto che ovviamente il Consiglio è sovrano potrebbe, non dico per pura formalità, anche votare contro una fusione laddove vi siano tre Comuni in cui tanto le Amministrazioni comunali prima quanto i cittadini dopo, con il referendum, hanno votato a favore.
Tuttavia, avendo questo percorso un passaggio che io ritengo determinante che è quello della volontà dei cittadini, credo che si debba mettere davanti la volontà dei cittadini rispetto a quella delle Amministrazioni comunali. Ciò non perché le Amministrazioni comunali non siano rappresentative dei cittadini, ma perché altrimenti l'esito referendario è assolutamente inutile.
Se partiamo dal presupposto che la delibera di richiesta del percorso di fusione parte dai Comuni e la richiesta di fusione si conclude sempre all'interno delle Amministrazioni comunali, allora evitiamo il passaggio referendario, perché è assolutamente evidente che, nell'ambito della più antica autonomia esistente all'interno non dello Stato italiano, ma all'interno dei nostri territori, che è l'autonomia comunale, un'autonomia può essere in qualche modo soppressa anche contro la volontà popolare. E questo mi sembra di per sé un ragionamento che difficilmente riesce a dare validità allo stesso referendum che si è celebrato.
In sostanza, perché un cittadino deve partecipare a un voto se tanto, alla fine, è prima il Consiglio comunale e poi il Consiglio regionale - ancor quando il proprio voto sia stato contrario o favorevole, ma soprattutto quando si esprime un voto di contrarietà - a far sì che la fusione avvenga lo stesso? Credo che questo dovrebbe essere un punto che distingue le fusioni che devono trovare un compimento rispetto alle fusioni che non devono trovare un complimento.
Da questo punto di vista, credo che sia essenziale l'espressione dei cittadini. È vero, il numero di voti è limitato, ma noi sappiamo che questi referendum non hanno necessità di quorum. Noi oggi votiamo una fusione all'interno della quale vi è un Comune i cui cittadini hanno espresso contrarietà alla fusione. Non ritengo che questo sia rispettoso della volontà che i cittadini che sono andati a votare - quindi di coloro che in qualche modo hanno ragione perché si sono espressi - e che nel Comune di Trausella hanno votato per il no.
Io non ho sostenuto il Comitato per il no di Trausella e non mi sono occupato di questo tema, perché ritengo sia un tema che attiene proprio all'autonomia, alla scelta che i cittadini fanno all'interno della loro Amministrazione, però credo che vada tenuto in considerazione, altrimenti come dicevo prima - non facciamo celebrare il referendum e chiediamo solo alle Amministrazioni comunali che cosa vogliono fare; Amministrazioni comunali che ovviamente io rispetto, ma che in qualche modo dovrebbero tenere conto di quello che è un esito referendario, altrimenti continuiamo a utilizzare uno strumento che diventa assolutamente inutile.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Vorrei fare qualche passo indietro e tornare all'estate del 2010, quando le piazze erano piene di Sindaci di piccoli Comuni e non (anche per strumentalizzazione politica, seppur legittima). Non erano periodi ancora così gravi, perché il Governo cercava di incentivare o, forse, in quel momento addirittura di obbligare le fusioni dei Comuni piccoli con quelli più grandi e i Sindaci strumentalizzavano questa volontà precisa e determinata dettata da situazioni di studio.
Siamo nel 2019, i metodi e gli strumenti sono cambiati, quindi credo che il dibattito che partì dal 2010 abbia portato e stia portando a delle soluzioni e a delle situazioni che, in certi casi, possono assolutamente rivelarsi anche virtuose - scusate se esco un attimo dal campo - com'è stato il dibattito assurdo e antiscientifico sui vaccini, poiché ha aumentato di fatto la consapevolezza dei cittadini sull'importanza della vaccinazione. Così esattamente sta accadendo per la fusione dei piccoli Comuni.
Riprendendo le parole del collega Vignale, credo che il Piemonte debba favorire sicuramente le fusioni, però occorrerebbe fare un programma sulla base delle omogeneità territoriali. Ritengo poi che la volontà dei cittadini sia assolutamente da rispettare, ma è fondamentale anche che i cittadini siano informati. È inutile che i cittadini si esprimano su qualcosa di cui poi alla fine non sanno nulla, perché se vai nel dettaglio se vai a chiedere quali benefici porta una fusione, quali costi comporta una fusione, ebbene, non sono assolutamente in grado di risponderti. Quindi la volontà popolare rispettata sì, però in coscienza sicuramente, ma soprattutto in scienza, in questo caso in consapevolezza.
Punterei soprattutto sul fatto che il Piemonte si faccia portavoce di una divulgazione dei benefici che possono portare alle fusioni, basandosi per su territori omogenei che abbiano magari la stessa economia e anche perché no? - piccoli Comuni, più Comuni, ma che siano omogenei. Ecco questo è fondamentale, al di là dei referendum e di tutto quello che si pu dire per poi ricercare il consenso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gancia.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Colgo quest'occasione per dire come la penso su questa vicenda e non interverrò durante il dibattito su altri disegni di legge che interessano altre fusioni; ne avremo altri da qui alla fine dell'anno.
Credo sia arrivato il tempo di dire chiaramente alcune cose, perch rischiamo di fare una discussione legittima, ma fuori dal contesto corretta per gli argomenti che ho ascoltato, ma decontestualizzata rispetto a un tema, cioè a cosa servono le Istituzioni? Quali servizi erogano? Il tema è quello della qualità dei servizi stessi e degli ambiti territoriali omogenei entro i quali poter sviluppare al meglio e fornire quei servizi.
Credo sia arrivato il momento, in Piemonte (regione con più di un migliaio di Comuni, molti dei quali piccoli) per dire che il sistema dei Comuni, il sistema degli Enti locali è sull'orlo del collasso, non funziona più, non funziona più! Noi facciamo una discussione che rischia di essere quella che mette il cerotto su ferite molto profonde, un cerotto che non risolve un problema.
Io penso, anzi molti di noi pensano che il tema non debba riguardare il campanile, insomma tutti noi siamo molto affezionati agli oltre 8.000 campanili d'Italia e non siamo per abbatterli; ci sono identità, storie, ci sono comunità che sono cresciute e si sono sviluppate attorno a quei campanili, ma oggi la discussione è un'altra e cioè a cosa servono? I cittadini, al di là della porta d'accesso, cosa trovano nei loro Comuni? Forse, è utile dirlo qui dal Piemonte che è arrivato il tempo d'individuare nelle amministrazioni comunali gli elementi territoriali che lo Stato mette a disposizione dei cittadini e non centri di controllo di spese da tagliare tutti gli anni, per il debito pubblico dalla nostra Nazione. Forse, lo è dire anche che il sistema delle Province è crollato e non funziona più! Ci sono Province che non approvano i bilanci! Anche se non vogliamo chiamarlo "dissesto" o in un altro modo, il sistema degli Enti locali in Italia non funziona più! Forse, stiamo discutendo veramente sul margine del quadro, e cioè se approvare o non approvare un disegno di legge a seconda se si esprime attraverso un referendum, oppure se dobbiamo ascoltare la volontà di chi se ne intende più dei cittadini, cioè gli amministratori locali, che siedono sui banchi dei Consigli comunali. È una "non discussione", se volete, ma è una discussione che siamo costretti a fare, perché è questo il nostro compito, secondo le norme. Tuttavia, non teniamo in considerazione una questione molto più importante, che riguarda - come ho detto sin dal principio di questo intervento - i servizi che vengono erogati ai cittadini: dalla carta d'identità al piano regolatore.
Ho l'impressione che, da qui alla fine dell'anno, qualcuno fra noi, non tutti - per carità - voterà a seconda della composizione del comitato per il sì o del comitato per il no nei vari Comuni. Questo accadrà molte volte non tutti i colleghi alimenteranno così la discussione da qui alla fine dell'anno, ma probabilmente non si potrà non tenere in considerazione questo aspetto.
Io chiedo che all'interno del disegno di legge che il Vicepresidente Reschigna discuterà in Commissione sugli Enti locali, la montagna e non solo, si inseriscano elementi di grande novità utili per il sistema degli Enti locali, altrimenti ho come l'impressione che le fusioni, o per incorporazione o tra due o più Comuni più o meno delle stesse dimensioni risultino essere oggi zattere sopra le quali gli amministratori salgono perché qualche altra imbarcazione sta affondando.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Non ci sono altri iscritti a parlare. Avevamo preso un impegno per la Conferenza dei Capigruppo, però il Vicepresidente Boeti non è ancora rientrato.
Procediamo con l'esame e la votazione dell'articolato.
ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 1.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 2.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 3



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 3.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 4



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 4.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 5.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 6



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 6.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 7



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 7.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 8



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 8.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 9



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 9.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 10



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 10.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 11



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 11.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 12



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 12.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 13



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 13.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Disegno di legge n. 311, inerente a "Istituzione del Comune di Valdilana mediante fusione dei Comuni di Mosso, Soprana, Trivero e Valle Mosso in provincia di Biella" (rinvio)


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 311, di cui al punto 6) all'o.d.g., è sospeso e rinviato.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni - Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 368, inerente a "Recepimento, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, della legge regionale 2 dicembre 1992, n. 51, dei risultati del referendum consultivo per l'incorporazione del Comune di Riva Valdobbia nel Comune di Alagna Valsesia in Provincia di Vercelli"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 368, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di intervento indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 368, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni - Referendum abrogativo e consultivo

Esame proposta di deliberazione n. 367, inerente a "Recepimento, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, della legge regionale 2 dicembre 1992, n. 51, dei risultati del referendum consultivo per l'incorporazione del Comune di Camo nel Comune di Santo Stefano Belbo in provincia di Cuneo"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 367, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 367, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Poiché è arrivato il Presidente Boeti, chiudiamo il Consiglio per capire se convochiamo la Conferenza dei Capigruppo o meno. In ogni caso, ci sarebbero i disegni di legge che prenderebbero più tempo rispetto ai pochi minuti che sono rimasti per il Consiglio.
Ricordo che alle ore 14 ci sarà lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata e che alle 14.30 è convocato il Consiglio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.52)



PRESIDENTE

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