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Dettaglio seduta n.373 del 04/12/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



(I lavori iniziano alle ore 9.37 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione n. 2398 presentata da Sinatora, inerente a "GTT - a quando i nuovi autobus?"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione ordinaria n. 2398.
Essendo un'interrogazione ordinaria a risposta orale, è prevista la risposta dell'Assessore e successivamente l'interrogante ha facoltà di replica.
A tale interrogazione risponde, al posto dell'Assessore Balocco l'Assessore Valmaggia, che ha pertanto facoltà di intervenire.



VALMAGGIA Alberto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo GTT ha deliberato il 19 gennaio 2018 l'appalto per l'acquisto di autobus urbani destinati al trasporto pubblico locale: lotto 1 - 12 autobus da 12 metri e autobus 18 metri a gasolio; lotto 2: autobus 12 metri a metano, per una fornitura complessiva fino a 178 nuovi autobus. Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
In base alla documentazione concernente la suddetta procedura di gara reperibile e consultabile alla pagina internet della GTT dedicata ai bandi e, in particolare, in base al verbale dichiarante l'esito di gare, si evince che, non essendo pervenute offerte entro il termine di scadenza del 19 aprile 2018, la procedura risultava deserta.
Con deliberazione del Consiglio di Amministrazione GTT del 24 aprile 2018 è stata poi bandita una procedura negoziata per la fornitura di autobus destinati al trasporto pubblico locale con identiche condizioni dell'iniziale bando di gara n. 5/2018.
In base alla documentazione riguardante il bando in oggetto e in base al verbale dichiarante l'esito di gara, si evidenzia che alla seduta di gara pubblica del 5 novembre 2018 abbia partecipato un unico offerente, peraltro solo in relazione al lotto 1 che, dopo l'esame del plico presentato, la Commissione escludeva dalla gara, dichiarando conseguentemente deserti entrambi i lotti.
Dalla consultazione del verbale della seduta pubblica del 5 novembre 2018 emerge che nessuna offerta era stata presentata in relazione al lotto 2 mentre in relazione al lotto 1, pur risultanti effettivamente presenti l'offerta tecnica e l'offerta economica - questa non completa, in quanto mancante della parte relativa al finanziamento - l'unico partecipante volontariamente non aveva prodotto la documentazione amministrativa, in quanto sarebbe stata non completamente aderente alle richieste del disciplinare.
La Commissione, stante la possibilità di effettuare un soccorso istruttorio, chiedeva al rappresentante dell'unico offerente se vi fosse l'effettivo interesse ad aderire a un'eventuale richiesta di sanatoria vedendo confermata la volontà di non aderire al soccorso istruttorio.
Tutto quanto sopra considerato, la procedura negoziata di cui si parla è da ritenersi a tutti gli effetti conclusa. Resta in capo alla stazione appaltante il dovere di accertare cause e criticità che hanno determinato esiti non positivi delle procedure.
La Giunta regionale, per quanto consentito dalla legislazione vigente, non mancherà di assumere tutte le iniziative necessarie a favorire il rinnovo del parco rotabile destinato ai servizi di trasporto pubblico locale piemontese, al fine di alleviare le situazioni di disagio all'utenza in qualche modo riconducibili alle vetustà dei mezzi.



PRESIDENTE

Consigliere Sinatora, questa è un'interrogazione diversa rispetto alle altre: lei ha diritto di replica per esprimere se è soddisfatto o meno della risposta.
La parola al Consigliere Sinatora.



SINATORA Benito

Grazie, c'è sempre una prima volta e questa è la mia.
Questo è l'annoso problema della GTT, quindi vengono al pettine i nodi e gli errori di chi precedentemente l'ha amministrata. Si penalizzano, come al solito, gli automobilisti privati che non hanno i soldi per cambiare l'auto e poi si fanno circolare mezzi inquinanti da parte del pubblico.
Torino è proprio la città che fa da specchio a questo e che le gare vadano deserte o non deserte, non è più possibile assistere a una cosa del genere proprio nella nostra città. Chiedo scusa, ma era giusto andare avanti perché sono state fatte due gare. Bisogna risolvere questo problema anche per tutti gli automobilisti, perché alla fine paghiamo sempre noi questa situazione.
Grazie.


Argomento: Parchi e riserve - Valutazione impatto ambientale - Valutazione ambientale strategica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 2396 presentata da Valle, inerente a "Nuovi possibili utilizzi Riserva Orientata della Vauda"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 2396.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
La Riserva Orientata della Vauda fa parte del Parco cosiddetto dei Parchi Reali ed è un'area protetta che si trova tra i Comuni di Leinì, Lombardore Nole, Rivarossa, San Carlo e San Francesco. È una Riserva Orientata istituita con la legge regionale n. 23/93 sulla quale, nel corso degli anni, si sono affacciati diversi interessi, perché è un'area ancora intonsa, soprattutto di quasi unica proprietà di demanio militare.
È nota alle cronache per una vicenda relativa alla volontà di istituire sopra un parco fotovoltaico alcuni anni fa che poi, grazie al cielo, è venuta meno. Oggi fa parte del Parco e devo dire su questo che abbiamo istituito degli Enti Parco forse troppo grandi rispetto al territorio di cui si devono occupare, perché effettivamente, dal punto di vista del rilancio e della valorizzazione di quest'area, non è stato fatto molto stante la complessità di tutto quello che deve gestire l'Ente.
Al netto di questo, quello che interessa con questa interrogazione è la notizia riportata da alcuni organi di stampa, e confermataci da alcuni amministratori locali che hanno avuto modo di interloquire con alcuni operatori privati, relativamente al fatto che c'era l'interesse e c'erano delle interlocuzioni con i militari, che ancora sono titolari del demanio per un grosso investimento relativo all'impiantazione di noccioli sul territorio della Vauda.
La Vauda è l'ultimo residuo di brughiera planiziale del nostro territorio ha un valore naturalistico che non sto qua a richiamare. Il nostro interrogativo era se di queste informazioni era a conoscenza anche l'Amministrazione regionale e se, nonostante i vincoli paesaggistici e naturalistici sull'area, sia possibile impiantare delle coltivazioni intensive con fini commerciali di specie non autoctone.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
La Riserva naturale della Vauda coincide con il sito Natura 2000 IT 1110005 Vauda, che è stato designato quale Zona speciale di conservazione con il decreto del Ministero dell'Ambiente del 3 febbraio 2017. Le misure di conservazione sito-specifiche sono state approvate con la DGR del 10 ottobre 2016. In materia di specie non autoctone e di coltivazioni in generale è prevista una serie di divieti al Titolo III, articolo 3, nonch dei divieti in ambito forestale al Capo I, articolo 9, dove ci sono delle precisazioni specifiche.
In relazione a quanto riportato, si riferisce all'interrogazione che non si è a conoscenza degli interessi privati rilevati nella presente interrogazione. Sussistono divieti generali relativamente all'introduzione e coltivazione delle specie alloctone invasive, come sopra descritto. Le specie non naturalmente presenti sul territorio e storicamente non coltivate nell'area, quindi specie alloctone, non necessariamente sono anche invasive. Quindi il divieto è sulle invasive, ma non sulle specie non autoctone.
Le misure di conservazione della ZSC Vauda prevedono alcune limitazioni specifiche e la modificazione delle aree in cui sono presenti habitat naturali e/o habitat di specie orientata a convertire tali aree di pregio per la biodiversità in aree coltivate o è espressamente vietata, oppure comporta l'attivazione della procedura di valutazione d'incidenza, ai sensi dell'articolo 43 della legge regionale n. 19/2009. La procedura è in capo all'Ente di gestione delle Aree protette dei Parchi reali, soggetto gestore delle Aree protette e della ZSC.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Lei ha ancora un'altra interrogazione, ma il Consigliere Bono non è ancora arrivato: se arriva entro le 10, daremo risposta in Aula, altrimenti daremo risposta scritta. Attendiamo un attimo, quindi sospendiamo le interrogazioni.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 9.48, riprende alle ore 9.59)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1966 presentata da Bono, inerente a "Dussmann Service srl. Accertamento su trattamento economico dei dipendenti, rispetto del CCNL e del principio di non discriminazione"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1966.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mi scuso per il ritardo.
L'interrogazione risale ad un po' di tempo fa, però ritengo sia ancora attuale, quindi procedo velocemente all'illustrazione e a rivolgere la domanda, così l'Assessore può rispondere. Si tratta del tema della Dussmann Service, quindi l'appalto delle pulizie in alcuni nostri ospedali soprattutto cittadini. Le problematiche riguardano il trattamento economico dei dipendenti, il rispetto del contratto collettivo nazionale applicato e il principio di non discriminazione.
Salto del tutto le premesse, che sono note, poiché avevamo presentato diverse interrogazioni in merito. C'era stato un forte ribasso (del 33%) sull'importo a base d'asta ed era stata garantita la continuità lavorativa grazie alla riduzione delle ore. La riduzione delle ore lavorative comportava, però, alcune difficoltà, evidenziate anche con i fatti, ad esempio ispezioni, ictu oculi delle pulizie negli ospedali, presentando il rischio di un aumento delle infezioni.
È passato un po' di tempo e vorremmo sapere qual è la situazione attuale.
L'Assessore avrà delle informazioni più aggiornate rispetto a quello che ha fatto l'ASL per garantire i livelli occupazionali.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ripercorro sinteticamente per punti la vicenda, che si è svolta nell'anno 2017.
Il bando di gara indetto dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino per l'affidamento del servizio integrato di pulizia e sanificazione ambientale e servizi annessi occorrenti alla Città della Salute, all'ASL TO1 e TO5, è stato elaborato estrapolando integralmente il bando tipo emesso in materia di pulizia dall'ANAC. Il criterio di aggiudicazione è stato quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa, con i seguenti parametri: massimo 50 punti per la qualità massimo 50 punti per il prezzo.
A fronte del disagio espresso da parte dei lavoratori, derivante sia dalla conseguente riduzione dei livelli salariali sia dalla nuova organizzazione operativa del servizio, su richiesta delle organizzazioni sindacali l'Assessorato al lavoro ha avviato un tavolo di trattativa per riaprire il dialogo tra le parti, ovvero l'Aziende Ospedaliero-Universitaria, la società Dussmann Service, vincitrice dell'appalto, e le organizzazioni sindacali, al fine di ridurre l'impatto sui lavoratori e garantire la regolarità del servizio.
Dopo alcuni incontri, la trattativa è stata interrotta dai noti fatti occorsi in data 29 marzo u.s.
Per consentire il prosieguo della trattativa è stata concessa dalla stazione appaltante una proroga fino al 30 aprile 2017 e l'Assessorato al lavoro ha operato per ricomporre il tavolo della trattativa incontrando separatamente, a più riprese, nel mese di aprile 2017, le parti, al fine di operare un'utile mediazione che ha portato al riavvio della trattativa culminata il 26 aprile 2017 in un incontro congiunto anche alla presenza del Presidente della Regione e dell'Amministratore Delegato della Dussmann.
Si è raggiunta un'intesa verbale tra le parti, che hanno concordato una forte riduzione sull'impatto dei salari, contenuta in una riduzione lineare pari all'11% in luogo di quella iniziale, pari al 33%.
Dopo tali accadimenti, risulta che il servizio sia stato erogato regolarmente, che le organizzazioni sindacali abbiano operato, nell'ambito degli appositi tavoli sindacali e nelle sedi previste, le valutazioni e le istanze necessarie e non sono state evidenziate, neanche in forma verbale ulteriori problematiche.
Il ruolo della Regione e dell'Assessorato non comporta, peraltro, il controllo amministrativo dell'applicazione dei contratti di lavoro né degli accordi sindacali, che sono di competenza degli enti preposti.
La vigilanza sull'appalto e sul comportamento dell'azienda Dussmann Service Srl in merito al servizio fornito e al rispetto delle condizioni contrattuali spetta alle Aziende Sanitarie e anche da queste non risultano essere pervenute, per quanto di nostra competenza, segnalazioni in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.05 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 10.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Monaco; ne ha facoltà.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, ringrazio l'Ufficio di Presidenza e la Conferenza dei Capigruppo per aver calendarizzato molto in alto, tra i punti all'o.d.g.
l'ordine del giorno n. 1507 riguardante le vaccinazioni ai "senza tetto".
Chiedo se è possibile discuterlo per primo quando avverrà la discussione delle mozioni e degli ordini del giorno, poiché siamo in piena campagna vaccinale (non per avere una precedenza che abbia una valenza maggiore delle altre) e rischiamo di andare fuori tempo massimo per vaccinarli.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Intervengo semplicemente per chiedere l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno relativo a "Potenziamento dei collegamenti ferroviari tra le stazioni di Asti, Alessandria e le dorsali ferroviarie tirreniche e adriatiche", presentato dai colleghi Ottria, Appiano, Grimaldi, Motta Ravetti e Rossi Domenico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non faccio valutazioni sull'aggiunta di nuovi ordini del giorno, in quanto il Presidente sa, ne abbiamo parlato lungamente nella Conferenza dei Capigruppo, abbiamo trovato un accordo. se si modificano gli accordi, non facciamo più le riunioni dei Capigruppo. La settimana scorsa avevamo annunciato che l'avremmo chiesto, però, anche rispetto alle esigenze della Giunta dichiarate in Conferenza dei Capigruppo, sapevamo che non avremmo avuto accoglimento della nostra richiesta (questa settimana dovremmo finire l'esame dell'omnibus, quindi magari potremmo avere un piccolo spazio) vorremmo chiedere comunicazione all'Assessore Saitta in merito al caso ribattezzato "Sanitopoli", riguardante.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Bono, può alzare la voce? E i Consiglieri possono smettere di parlare, visto che abbiamo iniziato a lavorare? Non riesco nemmeno a sentire cosa chiede il Consigliere Bono: come faccio a rispondergli? Prego.



BONO Davide

Mi avvicino un po' al microfono.
Come dicevo, la settimana scorsa non l'abbiamo chiesto perché temevamo di sapere già la risposta, visto il poco tempo per approvare l'omnibus. Questa settimana chiediamo comunicazione all'Assessore Saitta sul tema ribattezzato "Sanitopoli in Piemonte"; non tanto sulla fattispecie di reati penali, che ovviamente sono oggetto di indagine della Magistratura, ma vorremmo sapere dalla viva voce dell'Assessore se ci sono in atto ipotesi di atti aziendali o di atti d'indirizzo e di coordinamento della Regione insomma delle sollecitazioni che si possono fare rispetto alle Direzioni generali delle ASL coinvolte, senza ovviamente toccare la parte di indagine che non attiene a noi.
Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta farà sapere. Non vedo l'Assessore Saitta: bisognerà contattarlo e poi vedremo.
Consigliere Monaco, per quanto riguarda la sua richiesta, l'ho presentata alla Conferenza dei Capigruppo, così come anche la necessità che l'approvazione sia tempestiva; però i Capigruppo hanno stabilito un o.d.g.
diverso.
Vediamo come procede la discussione nel pomeriggio sugli ordini del giorno se l'abbiamo inserito nell'o.d.g. e sono tutti d'accordo, si può approvare nel pomeriggio. Al momento, però, non è il primo: ce ne sono già altri catalogati e inseriti.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Balocco, Bertola, Cerutti, Chiamparino, Gallo Pentenero e Rostagno.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 27 novembre 2018.


Argomento:

d) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 28 novembre 2018, la seguente legge regionale e ha deliberato la non impugnativa: legge 24 ottobre 2018 n. 17, "Modifica alla legge regionale 29 giugno 2018 n. 7 Disposizioni urgenti in materia di bilancio di previsione".


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018", di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana del 27 novembre è proseguito l'esame del provvedimento.
Sono stati votati gli articoli dal 93 bis al 96. Segue l'articolo 96 bis con l'emendamento rubricato n. 44), in precedenza ritirato.
ARTICOLO 96 ter L'emendamento rubricato n. 136) è stato illustrato la settimana scorsa dall'Assessore Ferrero.
L'emendamento rubricato n. 43) è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 136).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 97 L'emendamento rubricato n. 42), presentato dalla Giunta regionale, è già stato illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 98 Indìco la votazione palese sull'articolo 98.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 99 Indìco la votazione palese sull'articolo 99.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 100 Indìco la votazione palese sull'articolo 100.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 101 Indìco la votazione palese sull'articolo 101.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 101 bis Emendamento rubricato n. 132) presentato da Appiano, Valle, Ottria Accossato e Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 101 ter Emendamento rubricato n. 200) presentato da Appiano, Valle, Ottria Accossato e Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Il primo emendamento, presentato dal sottoscritto e da alcuni colleghi prende spunto da due fatti: il primo è la legge nazionale del 2017, con la quale si permette di conferire al Difensore Civico regionale la funzione di "Garante della salute".
Il secondo si riferisce alle relazioni del nostro Difensore Civico, che ogni anno, dedica al tema della salute, in particolare al tema dell'integrazione socio-sanitaria, al tema delle liste d'attesa e del trattamento che viene riservato ai pazienti e ai malati all'interno delle strutture sanitarie convenzionate, una particolare attenzione.
L'emendamento in questione attribuisce alla figura del nostro Difensore Civico, come la legge nazionale permette, il ruolo di Garante per il diritto alla salute, con facoltà anche di intervento rispetto a tutti quegli atti o provvedimenti relativi a strutture sanitarie (anche quelle in regime di convenzione) che, in punto di principio, potrebbero essere lesivi dei diritti del malato.
Illustrerei, per celerità, anche l'emendamento n. 200), che è il seguito logico di quest'emendamento, perché permette al Difensore Civico la facoltà di visita nelle strutture sanitarie (anche in quelle in convenzione) proprio per assicurarsi, in prima persona, delle condizioni di salute e delle modalità di trattamento dei malati.
Questi due emendamenti sono parte di un progetto di legge che diversi colleghi, compreso il sottoscritto, avevano presentato in Aula. Abbiamo estrapolato solo questi due articoli che ne sanciscono il principio affinché entrino in vigore il prima possibile, sfruttando - lo ripeto - una facoltà che la legge nazionale dall'anno scorso ci permette.
In tal modo, ho illustrato sia l'emendamento 132) sia l'emendamento n.
200).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questi emendamenti intervengono su un tema che io giudico utile, perché non riconoscono soltanto la funzione più propriamente afferente al Difensore Civico, come prevede l'emendamento n. 132), cioè quella di verificare che venga soddisfatto il buon funzionamento e l'interesse pubblico dei cittadini, ma gli conferiscono un'ulteriore potestà, che non è soltanto quella di verifica sulla carta (verifica che, molto spesso, è quanto fa il Difensore civico), ma è la facoltà di visita senza preavviso. Quest'aspetto mi sembra estremamente corretto.
Rammento soltanto che un anno fa questo Consiglio regionale votò un emendamento simile al n. 200) per ciò che riguardava le associazioni dei pazienti psichiatrici. Quell'emendamento, che è stato accolto dall'Aula prevedeva, affinché la legge fosse attuativa, che la Giunta regionale definisse criteri e modalità con le quali le associazioni, senza preavviso potessero entrare all'interno delle strutture.
È più di un anno che attendiamo: nell'anno precedente era stato presentato l'emendamento, che era stato trasformato dicendo che la Giunta si sarebbe occupata della questione, ma non è avvenuto. Nell'anno successivo, cioè il 2017, è stato approvato credo all'unanimità da quest'Aula l'emendamento che consente l'ingresso senza preavviso all'interno delle strutture. Manca sempre, però, la delibera.
Condividendo assolutamente quanto è previsto nell'emendamento n. 200), mi sembra che un'attesa così lunga non si possa imputare alla "lentezza degli Uffici". Io credo che due anni siano una volontà politica.
Per questo motivo, chiedo al Vicepresidente Reschigna, anche in qualità di Assessore con i rapporti con il Consiglio, di dare garanzie rispetto all'attuazione di una legge. Non chiediamo niente di più se non che una legge regionale venga attuata.
Ma per fare questo ci va un atto di Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire anch'io su quest'emendamento, che giudico condivisibile lo avevo già anticipato al primo firmatario Appiano - e che probabilmente verrà votato favorevolmente dal nostro Gruppo consigliare.
Sottolineo solo che a furia di presentare proposte di legge, emendamenti e quant'altro, che hanno come impegno di spesa "zero", credo che diventiamo poco credibili come Ente; lo dico anche al nostro Gruppo consiliare che, a volte, pur di presentare delle proposte di legge nella speranza che vengano accolte per le quali, magari, si trovano le risorse per svolgere delle funzioni che riteniamo importanti, le presenta lo stesso, con risorse zero: ne abbiamo parlato, ad esempio, sulla proposta di legge della collega Baricco.
Non so se l'ultima parte sia stata stralciata ed è diventato un altro emendamento, quindi chiedo lumi al primo firmatario su questo; di sicuro le attività del Difensore Civico non si possono ampliare ulteriormente, se non viene fornita un'ulteriore dotazione di organico e/o economica (ovviamente se è di organico lo è anche economica) o trasferimento di personale dalla Giunta o dal Consiglio regionale, anche se non so quale funzione del Consiglio o quale Assessorato regionale abbia personale in eccedenza almeno a me non risulta. Quindi vorrei capire come queste lodevoli funzioni del Difensore Civico possano essere esercitate senza ulteriore organico o trasferimento economico.
Sottolineo anch'io quanto detto dal collega Vignale, il quale aveva presentato un emendamento sulle strutture psichiatriche. Noi avevamo presentato un emendamento sulle strutture per anziani e per minori; alcuni emendamenti hanno avuto più o meno fortuna, a seconda dei punti di vista nel senso che il nostro non era neanche stato approvato, quello di Vignale era stato approvato, ma non attuato e il nostro è stato addirittura bocciato. Quindi, le norme di legge vengono attuate oppure no, a seconda di chi le presenta e di chi le vota.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'emendamento con il parere favorevole della Giunta.
BONO Davide (fuori microfono) Ho chiesto una risposta all'Assessore Saitta!



PRESIDENTE

Vuole rispondere? Prego.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Non credo di dover rispondere e sostituirmi a chi dà il parere, però è chiaro che stiamo ragionando all'interno di una legge di riordino della legislazione regionale ed è chiaro che, se ci mettessimo ad analizzare la sola legge sul Difensore Civico e magari riattualizzarla, visto che è una legge del 1981, allora potremmo probabilmente avere degli spazi per fare ragionamenti più a 360 gradi.
Se avete letto la proposta di legge di riforma della legge 81, da cui sono stati estrapolati questi due articoli, avrete visto che si fa un ragionamento molto più articolato, molto più esteso: si ragiona anche di dotazioni strumentali e organiche.
In sede di omnibus mi sembrava utile e opportuno attribuire formalmente quella funzione che la legge nazionale permette di attribuire ai Difensori Civici. Peraltro, nell'emendamento 132), che viene esaminato o eliminato il punto n. 6, dove si parla di dotazioni organiche (gli Uffici mi hanno fatto notare che, dal punto di vista dell'ordinamento, non ha più senso parlare di dotazione organica), il Difensore Civico di questi temi si occupa già quotidianamente e in tutte le relazioni e dà conto di alcune attività.
Credo che le attività, che svolge già, di monitoraggio e attenzione verso atti, provvedimenti e trattamenti riservati a malati o, comunque, a persone che afferiscono al sistema sanitario o socio-sanitario, avendo un ruolo formale riconosciuto e un'etichetta in più, possano essere svolte con un'ufficialità e una titolarità maggiore.
Credo che di più in questa sede fosse ben difficile fare; dopodiché, se ci saranno modi e tempi per analizzare la proposta di legge nel suo complesso o altre iniziative legislative, ben volentieri si potrà approfondire e arricchire ancora di più.



PRESIDENTE

Grazie, collega Appiano.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il collega Appiano sa che, nonostante tutto e le distanze politiche, ci è pure "quasi non antipatico", dico così. È il massimo che posso dire altrimenti i colleghi del Gruppo mi riprendono.
Mi rivolgo a questo punto alla Giunta e al Vicepresidente Reschigna: la sopportazione ha un limite. Anzitutto, vengono approvati emendamenti dichiaratamente incostituzionali, per fare "marchette" (ci sono i ragazzi e non posso dirlo) per mettere in difficoltà - diciamo così - il Governo nazionale, cose che una politica seria non dovrebbe fare. Secondo, stanno per essere approvati emendamenti per i quali occorre una controparte economica, che però non inseriamo nell'omnibus, ma, in seguito, nella legge di bilancio.
Eh, no! In questo caso, chiedo anche agli Uffici del Consiglio regionale d'intervenire, perché o vale per tutti o non vale per nessuno.
Ci è stato detto di non presentare emendamenti che avessero una controparte di spesa economica, noi su questo siamo stati ligi e il Vicepresidente Reschigna può dire se è vero oppure no. Se si dice che s'inserisce nell'omnibus e dopo s'inseriscono le risorse nella legge di bilancio torniamo indietro di anni, quando si trovavano le coperture genericamente nella legge di bilancio! Questa norma ha bisogno di una copertura economica.
Ieri abbiamo deciso che una proposta del collega Vignale sull'assestamento di bilancio (che non era economica) venisse discussa oggi (tra l'altro, lo ricordo all'Aula) all'interno dell'omnibus (sul turismo o qualcos'altro) e su questa, francamente, se c'è una controparte economica, siamo più o meno tutti d'accordo nel volerla approvare: la si porti nell'assestamento, che voteremo a breve, almeno c'è anche la parte economica.
Chiedo al Presidente, a questo punto, di rappresentarci tutti e di tutelarci rispetto all'applicazione giusta e corretta delle norme, se no diventa un Far West, non nel senso che creiamo noi il Far West, ma diventa un Far West politico, in cui ognuno fa quello che ritiene più giusto rispetto agli organi di stampa, ai mass media e alla pubblicazione d'informazioni giornalistiche.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Nell'emendamento presentato non ci sono indicazioni di un aumento della retribuzione al Difensore Civico e noi ci basiamo su questo. Quando discuteremo l'assestamento, lo vedremo, ma in questo momento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Nella discussione generale può intervenire chi vuole.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei ricordare al Gruppo Movimento 5 Stelle, che è sempre libero di votare o non votare, anche se ci piacerebbe ovviamente che si unisse a noi nella richiesta dell'emendamento.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Eh, no, perché state bloccando una discussione su un tema che, secondo me.
Avete fatto una domanda e il relatore vi ha risposto.
Provo a suggerire un'altra risposta: ricordo al Movimento 5 Stelle che il Difensore Civico tratta già molte vicende sanitarie, anzi dai vostri banchi lo avete ricordato più volte.
Vi ricordo uno dei temi che ha affrontato il Difensore Civico? Tutto il tema, per esempio, degli assegni di cura, tutto il tema dei ricorsi. Cosa vuol dire questo? Che semplicemente il Consigliere Appiano ha voluto inserire, nero su bianco, in una legge che non prevedeva le funzioni afferenti al Sistema Sanitario Nazionale, quanto non previsto dalla legge.
Di fatto, è il Garante che si occupa già di questi temi; noi, attraverso l'omnibus abbiamo la possibilità di rivedere le leggi, modificarle se necessario, in questo caso tra l'altro con lo stesso bilancio. E sono solo funzioni.
Credo che la risposta del Consigliere Appiano fosse già chiara, dopodich chiederemo di mettere in votazione quest'emendamento, perché non mi pare che ci siano altre vicende da sciogliere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Noi non vogliamo bloccare nessuna discussione, né fare ostruzionismo, ben venga questa norma, innanzitutto. Ha fatto bene il Consigliere Appiano, ha grande sensibilità su questo tema, anche noi abbiamo parimenti grande sensibilità, ma se si scrive che "il Garante per il diritto alla salute nell'esercizio della quale è chiamato a verificare che venga soddisfatto dall'Amministrazione l'interesse alla qualità, all'efficienza e al buon funzionamento dei servizi apprestati.", o il Garante diventa un supereroe o gli diamo una funzione che materialmente non può esplicare. È impossibile, non è umanamente possibile.
Condividiamo l'emendamento, ma alle parole non corrispondono poi i fatti.
La relazione del Garante noi l'abbiamo sempre apprezzata, primo perché è super partes - almeno dovrebbe essere - e poi anche perché ci dà delle informazioni in più.
Tutti i componenti della IV Commissione sanno che la prima difficoltà che abbiamo avuto in questi anni è avere dei dati sulla situazione sanitaria piemontese. Una relazione del Garante è sempre utile, va analizzata, letta e studiata. Tuttavia, passare da una relazione che tende a far rispettare un diritto universale, alle liste d'attesa, diventa un'operazione molto complicata e economicamente impegnativa. Il Garante non ha la capacità di diventare ubiquitario e di moltiplicarsi, attualmente è fisicamente è impossibile.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "G. Allievo " di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "G. Allievo" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 294; segnatamente, la discussione sugli emendamenti n. 132) e n. 200).
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi riferisco, in particolare, all'emendamento n. 200), dove si fa riferimento alla facoltà di visita in tutto il territorio regionale.
Ricordo soltanto che qualche tempo fa è stato approvato un emendamento a mia prima firma che garantiva agli ispettori del lavoro la libera circolazione sui mezzi pubblici, su tutto il territorio regionale. Questo proprio perché gli ispettori del lavoro non riuscivano più a effettuare i sopralluoghi per mancanza di risorse.
Mi chiedo come si possa immaginare che il Difensore Civico possa muoversi su tutto il territorio regionale, senza sostenere spese. Forse il Difensore Civico è già esentato dal pagare lo spostamento su mezzi pubblici? Possiede un'auto di servizio? Mi sembra che, veramente, in questo caso, le risorse siano necessarie, altrimenti diamo una facoltà che il Difensore non pu attuare e ripartiamo da capo.
Diversa cosa, invece, è se si decide di dare questa facoltà associando le corrette risorse. In quel caso, per carità, siamo tutti più che favorevoli ad ampliare le capacità di intervento del Difensore.



PRESIDENTE

Il Difensore Civico, come tutti i Garanti, non ha nessuna macchina di servizio, ma ha un budget di spesa e l'emendamento sta dentro il budget di spesa.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Forse non è chiaro il fatto che siamo estremamente perplessi che questi emendamenti non prevedano ulteriori oneri. Voi state ampliando in modo significativo le facoltà di queste figure. Abbiamo parlato del Difensore Civico, ma anche del Garante per la salute, ma non prevedendo strumenti ulteriori, se non quelli già a disposizione di queste figure.
È evidente che se le risorse erano già previste per funzioni che non prevedevano questa tipologia di interventi, il fatto che poi abbiano facoltà di fare ulteriori cose o, addirittura, come nel caso del Garante si preveda una maggior capacità di intervento, la capacità di intervento rischia di rimanere sulla carta.
Come al solito, si fa una bella legge - ne abbiamo fatte tante - che tendenzialmente rimarrà sulla carta e magari in tanti incontri che si faranno in giro si dirà "abbiamo una legge regionale che dice queste cose".
Peccato che poi la legge regionale non abbia efficacia. Se non ci sono le risorse, le cose non si fanno. Questo è il problema di fondo che si vuole segnalare. Purtroppo, molto spesso, ormai si riduce a questo l'attività consiliare, l'attività di emendamento dopo lo sventurato intervento della Corte dei Conti nell'attività legislativa, che io trovo un'aberrazione assoluta.
Qualsiasi cosa si scriva e si proponga in un'assemblea democratica, non prevede alcun costo aggiuntivo. Non prevedere alcun costo aggiuntivo, vuol dire che non si fa nulla di concreto in più. Al limite, possiamo prevedere che scrivano qualcosa in più, perché almeno lo strumento per scrivere tendenzialmente ce l'hanno già. Ma il fatto che qualcuno debba spostarsi possa intervenire, debba prendere provvedimenti, debba muovere uffici, vuol dire costi. Le riforme a costo zero non esistono, sono prese in giro.
Di questo stiamo parlando: prendiamo in giro noi stessi prima di altri.



PRESIDENTE

Altri Consiglieri desiderano intervenire? Se non ci sono altri interventi, la Giunta si è espressa in maniera favorevole rispetto agli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 132), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 200).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo)



PRESIDENTE

ARTICOLO 102



PRESIDENTE

Sull'articolo 102 non vi sono emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Non è la prima volta che mi ripeto. Facevo presente che un anno fa esattamente nell'omnibus dell'anno passato, il Consiglio regionale ha approvato una norma.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non ne sono a conoscenza.
L'impegno è, per la prossima Conferenza dei Capigruppo, di dare informazioni al Consigliere Vignale relativamente ai tempi entro i quali questo regolamento verrà assunto. Non ho voluto intervenire prima, ma gli emendamenti, dal mio punto di vista, non hanno contenuto finanziario per la semplice ragione che il bilancio di riferimento non è quello della Giunta quindi non è l'assestamento, ma eventualmente il bilancio del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'articolo 102.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 102 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 20) presentato da Caputo e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Caputo per l'illustrazione.



CAPUTO Valentina

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento - illustro anche il successivo visto che sono collegati - s'intende modificare la legge n. 37/2000, considerando che il panorama delle rappresentanze è mutato occorre allinearsi a quello che avviene a livello nazionale e tenendo come riferimento la Convenzione ONU ratificata nel 2009, per estendere l'esercizio della rappresentanza a tutte le federazioni e coordinamenti regionali più rappresentativi che poi saranno iscritti al registro del terzo settore, secondo quanto previsto dal decreto legge n. 117/2017.
L'obiettivo è di dare un'ottica di maggiore inclusività, visto anche che quella in questione è una legge datata e che, a oggi, esistono più coordinamenti ai quali sono iscritte le varie associazioni.
Oltretutto si chiede, con l'emendamento successivo, di far sì che si possa procedere alla nomina, di un rappresentante in modo tale da coinvolgerli nelle problematiche e nelle tematiche trattate, a seconda di quello a cui la Giunta farà riferimento. Credo che questo sia un percorso importante anche in vista di quello che è stato messo in atto con la proposta di legge sulla disabilità, che va in questa direzione, in un'ottica di maggiore coinvolgimento, ascolto e inclusività.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Solo una domanda alla presentatrice e alla Giunta che ha espresso il parere positivo sulla modalità con cui si individuano le federazioni e i coordinamenti regionali più rappresentativi, perché il tema della rappresentanza è ovviamente soggettivo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Caputo.



CAPUTO Valentina

Prima esisteva solo un coordinamento regionale quando è stata istituita mentre oggi ne risultano tre, rifacendosi a quello che avviene già a livello nazionale, perché sono quelli che già, a livello nazionale, sono coinvolti all'interno dei percorsi che riguardano comunque questi temi.
In questo caso, essendo una legge datata, alcuni non erano ancora pienamente coinvolti in maniera ufficiale. Ad esempio, ho in mente quello che riguardano i trasporti.Quando è stata fatta questa modifica sui trasporti e sui disabili, soltanto alcune associazioni, quelle che facevano riferimento alla legge n. 37/2000, sono state invitate ad un tavolo. In questo caso occorre invece estenderlo, perché a oggi abbiamo una platea molto più ampia, che sono le associazioni che ci riconducono a quello che avviene già a livello nazionale. E poi con il registro unico del terzo settore ovviamente si fa riferimento al fatto che possano essere quelle più rappresentative a livello regionale, riconducendole a quelle che saranno iscritte appunto al registro unico.
Questo sarà uno dei criteri, però sempre per non escludere, ma per avere l'opportunità di includere tutte queste nuove federazioni che comunque si sono costituite e che sono ufficialmente operative.



PRESIDENTE

Grazie, collega Caputo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo)



PRESIDENTE

ARTICOLO 102 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 20.1) presentato da Caputo e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è già stato illustrato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo)



PRESIDENTE

ARTICOLO 102 quater



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 206) presentato da Gallo e Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, rendiamo definito e omogeneo il quadro normativo igienico-sanitario di sicurezza di riferimento relativo alle piscine di carattere condominiale, che al momento è invece regolato soltanto dai singoli regolamenti condominiali.
Grazie.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta su questo emendamento? È positivo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Mi domando solo se si può, rammentando il fatto che i regolamenti condominiali discendono dal Codice Civile. Ad esempio, penso - alcuni colleghi che sono stati in Comune di Torino lo ricorderanno - all'annosa tematica del far giocare i bambini all'interno dei cortili della città di Torino: non solo spetta al regolamento condominiale, ma addirittura, se questo non lo prevede, non vi è nessuna norma che lo possa prevedere perché il Codice Civile dà mandato ai proprietari dei millesimi di un condominio di regolamentarsi (ovviamente non come credono, ma ai sensi del Codice Civile stesso). Di conseguenza, io mi domando se possiamo farlo.
Poi faccio una breve considerazione e mi domando che cosa ce ne frega detto proprio in termini terra terra - di andare a normare le piscine dei condomini, parlando di semplificazione burocratica.
Mi domando solo se lo possiamo fare. Io non credo.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Prego, Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Mi azzardo a rispondere, anche se la materia l'ha seguita il collega Gallo primo firmatario dell'emendamento.
Diciamo che qui parliamo soltanto ai fini della regolazione dal punto di vista igienico-sanitario, quindi penso che ciò possa rientrare nelle nostre competenze. Quanto alla seconda questione che lei poneva, invece, l'affido a un suo consulto col collega.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, gli Uffici hanno ritenuto che l'emendamento, in qualche modo, sia compatibile.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 206), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 103 Indìco la votazione palese sull'articolo 103.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 104 Indìco la votazione palese sull'articolo 104.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 104 bis Emendamento rubricato n. 23) presentato da Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, ripristiniamo lo stanziamento sul 2018 per il progetto Servizio Comunic@Ens. Si tratta di quel sistema per cui i non udenti possono telefonare attraverso un servizio di videochiamate che è gestito in convenzione con la Regione e che avevamo erroneamente eliminato con la legge n. 4/2018.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Va bene, collega Valle.
Chiederei solo di cancellare il comma 2, non perché abbia dei problemi, ma perché non vorrei dare l'interpretazione, a chi poi esaminerà la legge in questione, che siamo intervenuti sul piano finanziario, cioè che abbiamo una non coincidenza tra lo stanziamento alla legge e lo stanziamento nella legge di bilancio.
Non vi è un problema di impedimento, insomma.



PRESIDENTE

Collega Valle, è d'accordo per cancellare? Prego, venga a sottoscrivere la modifica.
Come dice, Vicepresidente Reschigna?



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Dunque, il primo comma è un errore che ha compiuto il Consigliere Valle, il quale ha presentato un emendamento sulla legge di bilancio per un servizio molto importante che viene affidato storicamente e che offre la possibilità alle persone sordomute di poter accedere a una pluralità di servizi. Noi avevamo un accordo triennale.
Il Consigliere Valle in legge di bilancio, per errore, ha previsto sostanzialmente il mantenimento di questo servizio per i prossimi tre anni ma di fatto, abrogando la vecchia norma, ha tolto il servizio sul 2018. Con quest'emendamento, si ripristina tale servizio sul 2018.
Il collega voleva poi correggere - giustamente, voglio dire - riportando lo stanziamento della legge e lo stanziamento a bilancio. Io preferirei che questa seconda parte, che è il secondo comma, la cancellassimo, tanto non è un problema, insomma.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 105



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 105.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 106



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 106.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 107



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 107.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 108



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 108.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 109



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 109.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Sia riportata a verbale la non partecipazione al voto della Consigliera Frediani.



PRESIDENTE

ARTICOLO 109 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 9) presentato da Ravello e Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento si cerca d'intervenire su un problema di cui le cronache locali spesso sono costrette a parlare. Mi riferisco a tutta una serie d'incidenti che spesso si sono verificati nel corso degli interventi di recupero degli automezzi incidentati da parte dei cosiddetti carri attrezzi.
Soprattutto chi vive nelle città più grandi - in particolare Torino spesso è testimone oculare di alcuni comportamenti scorretti da parte di chi conduce quei mezzi e di quella che è, di fatto, una corsa a chi arriva primo sul luogo dell'incidente. Tra l'altro, alcuni casi sono stati oggetto d'attenzione da parte degli organi investigativi e della magistratura, in seguito ad alcune prassi illecite di monitoraggio e controllo dei mezzi di comunicazione delle Forze dell'Ordine e dello scambio di informazioni relative agli incidenti.
L'ispirazione l'abbiamo tratta da alcuni casi specifici, dove è emerso come non siano così pochi i conduttori di mezzi di recupero di autovetture incidentate privi del possesso del requisito minimo per consentire lo svolgimento di quest'attività (la patente scaduta o, sottoposti a controlli specifici, la presenza di sostanze stupefacenti o altre sostanze).
Questo ha messo spesso a rischio l'incolumità di incolpevoli cittadini incolpevoli automobilisti o incolpevoli pedoni, pertanto consideriamo utile fornire ai Comuni uno strumento - evitando di fare di tutta un'erba un fascio - per poter escludere quei soggetti privi dei necessari requisiti di qualità e di efficienza, serietà e correttezza nell'esercizio della loro attività.
I Comuni avrebbero così la possibilità di sottoscrivere delle convenzioni dei protocolli d'intesa con le imprese autorizzate a svolgere quest'attività, come peraltro è accaduto in altre zone d'Italia. Credo di non sbagliare ricordando, in particolare, il Comune di Grosseto, che è stato uno dei primi a utilizzare questo strumento che cerca di porre un freno ad alcuni comportamenti che, come ho ricordato, hanno messo a rischio l'incolumità dei cittadini e soprattutto degli automobilisti che si sono trovati incolpevolmente in situazioni di pericolo a causa di comportamenti poco corretti.
Non è uno strumento coercitivo: è uno strumento che rappresenta semplicemente un qualcosa in più; rappresenta la possibilità di mettere in evidenza i comportamenti virtuosi e, soprattutto, isolare quelli meno virtuosi.
Grazie.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di intervento, la parola al Vicepresidente Reschigna per il parere della Giunta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Esprimo solo una preoccupazione e una perplessità. Per caso, non stiamo entrando con la logica di dover regolamentare e disciplinare tutto comprese le modalità attraverso cui intervengono i servizi di soccorso alle macchine ferme per incidenti o per altri danni? Mi sembra che affrontare queste materie e disciplinare le modalità attraverso cui questo servizio viene erogato non sia un ruolo che compete alla Regione.
Per questo motivo, esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Potrei anche trovarmi d'accordo con il principio che ha portato la Giunta a esprimere parere contrario su questa proposta, a lo considero solo tardivo anche solo di qualche minuto, perché ritengo che un'analisi, rispetto alla coerenza degli interventi di modifica di norme contenuti in un omnibus qualunque, debba essere fatta.
Questo perché, fino a oggi, nelle settimane che sono trascorse lentamente e che ci stanno portando all'approvazione del documento, abbiamo osservato in diverse situazioni, segnali di sconfinamento rispetto a una competenza sui quali però la Giunta, soprattutto quando questi segnali sono provenuti dalla maggioranza, ha taciuto.
L'ultimo esempio è di pochi minuti fa ed è quello con il quale si è previsto che nelle piscine condominiali fosse previsto l'obbligo della presenza di un bagnino. Anche in quel caso, noi riteniamo che si sia sconfinato rispetto alle competenze della Regione.



(Entra in funzione la sirena antincendio dell'impianto di sicurezza installato a Palazzo Lascaris)



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori, perché non è possibile parlare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.07, riprende alle ore 11.27)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Eravamo rimasti all'intervento del Consigliere Ravello, in replica all'intervento del Vicepresidente Reschigna.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 109 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 228) presentato da Ravello e Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Con quest'emendamento, Presidente, intendiamo introdurre un elemento che consideriamo di equità sociale e di tutela di tutti i soggetti erogatori di prestazioni di natura sociale.
Qual è il contenuto? In sintesi, si prevede che tutte le richieste di contributi economici, come ad esempio il sostegno alla locazione l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica e ogni altra prestazione subordinata al rilascio di attestazioni e di dichiarazioni ISEE, per i cittadini stranieri sia subordinata a una dichiarazione rilasciata da un'autorità competente dello Stato straniero di cui il richiedente è originario, in particolare penso ai consolati. Dunque, a certificare la non proprietà di beni immobili o mobili nello Stato di appartenenza non sarà più la semplice autocertificazione dell'immigrato richiedente, ma dovrà essere un organo deputato a questo, ai sensi della legge italiana, cioè il consolato.
Questo - lo ripeto - serve per evitare che possano esserci degli abusi e soprattutto, per mettere i soggetti erogatori in condizione di potersi assicurare della veridicità delle dichiarazioni poste a sostegno di una richiesta di qualsivoglia contributo.
A oggi, infatti, sulla base della sola autocertificazione, i soggetti erogatori non sono in condizione di fare questa verifica: sono nella assoluta impossibilità di verificare che quanto dichiarato corrisponda a verità, e questo determina un'oggettiva discriminazione di trattamento tra i soggetti di nazionalità italiana e i soggetti di nazionalità straniera.
Tutto questo - lo voglio sottolineare - viene proposto ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999, un regolamento in attuazione del testo unico sull'immigrazione approvato dall'allora Presidente Ciampi. Il Presidente del Consiglio all'epoca era D'Alema.
Perché lo voglio sottolineare? Per due ordini di ragioni: il primo ha una natura normativa, nel senso che mi pare doveroso assicurare il Consiglio e l'Aula del fatto che questa proposta ha piena copertura normativa; l'altro è di natura politica, perché, evidentemente, anche un Governo di un colore di un'appartenenza e di una cultura di provenienza diversa da quella del sottoscritto, che avanza questa proposta, già allora ritenne fondamentale che lo Stato si dotasse di strumenti onde evitare abusi e/o discriminazioni, soprattutto a sfavore dei cittadini italiani.
In ultimo, mi fa piacere ripetere ancora una volta il fatto che riteniamo che questo strumento sia innanzitutto a tutela della Regione Piemonte e a tutela di tutti i soggetti pubblici, che, con risorse che sono di tutti mettono a disposizione servizi a beneficio di tutta la comunità. E ciò deve avvenire senza alcun abuso.
Sottolineo - e chiudo - che recentemente questa modifica normativa è stata introdotta dalla Regione Veneto e ciò è avvenuto con una larga convergenza in particolare con l'approvazione e con il sostegno di questa proposta anche da parte del Movimento 5 Stelle, altro elemento di natura politica che mi auguro possa contribuire a una valutazione serena ed obiettiva su questa proposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo per aggiungere a quanto ha già detto il Presidente Ravello un aspetto: non è casuale che nel 1998 sia stato approvato questo Decreto del Presidente della Repubblica. Va ricordato che l'anno precedente entrò in vigore nello Stato italiano il principio dell'autocertificazione: quindi se prima i cittadini di qualunque Stato.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusi un attimo, Consigliere Vignale.
Consiglieri, così non si può lavorare! E non mi rivolgo solo ai Consiglieri, ma anche ai collaboratori degli Assessori e dei Consiglieri.
Non siamo al mercato! Prego, collega Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Dicevo che bisogna ricordare che non avviene casualmente l'approvazione di questo Decreto nel 1998.
Nel 1997 entra in vigore, fortunatamente, il principio dell'autocertificazione, cioè di una semplificazione da parte dei cittadini nell'autocertificare ciò che una pratica pubblica richiedeva. Però il principio dell'autocertificazione poggia sempre su un aspetto, che è fondamentale: cioè la possibilità, da parte della Pubblica Amministrazione di verificare se l'autodichiarazione è veritiera o mendace. Perché è evidente che senza questo principio non sarebbe possibile reggere lo stesso strumento dell'autocertificazione.
Non è casuale che nel 1998 viene approvato questo Decreto del Presidente della Repubblica, che riguarda anche i cittadini stranieri e non è un aspetto politico che, in qualche modo, può sembrare divisivo o che attiene minimamente al tema della differente valutazione che si dà sull'immigrazione rispetto al centrodestra, centrosinistra o al Movimento 5 Stelle. È semplicemente un aspetto che riguarda tanto l'applicazione della norma, ma soprattutto un principio di equità e congruità, cioè il poter verificare che una dichiarazione sia veritiera o mendace, qualora sia mendace, e la possibilità che non vi siano soggetti verso i quali, non essendo possibile eseguire una valutazione rispetto alla propria autodichiarazione, possano liberamente dichiarare il falso, sapendo che non potranno mai essere perseguiti.
Lo dico anche ai colleghi del Consiglio regionale sia di maggioranza sia degli altri schieramenti politici, perché credo vada valutato per quanto è scritto e non per valutazioni terze che attengono alla cronaca politica di tutti i giorni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Ravello ha illustrato l'emendamento con un riferimento al Testo unico citato del 31 agosto 1999.
La portata di quest'emendamento, così com'è scritto, è molto più ampia perché coinvolge, in un principio, che personalmente posso condividere, di uguali diritti e di uguali doveri, tutti i cittadini o tutti quei soggetti che entrano in un rapporto con la Pubblica Amministrazione, sul piano della locazione o sul piano dell'erogazione di contributi o di utilità di qualunque genere. Vi renderete conto che questo diventa assolutamente devastante, diventa impossibile.
Sotto questo profilo, chiederei al Consigliere Ravello di ragionarci rispetto a un'eventualità di ritiro; chiedo di lavorarci rispetto a un emendamento su cui possiamo ragionare in termini di assestamento, perch sul principio di equità e di possibilità di esercitare dei controlli, credo che nessuno possa esprimere posizioni pregiudiziali, ma così com'è formulato, ogni volta che c'è un intervento in un'associazione culturale noi dovremmo esaminare la situazione familiare dei rappresentanti di quell'associazione culturale, perché non c'è solamente quell'elemento legato all'accesso all'edilizia residenziale pubblica.
Magari lavorando su quei temi con l'Assessore Ferrari e con l'Assessora Pentenero che, dal modo in cui l'emendamento è stato illustrato, sono i due soggetti più coinvolgibili attorno a quest'operazione, potremmo riuscire a costruire una norma che esprima questo principio di equità e, nello stesso momento, abbia anche un elemento di praticabilità.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
La parola al Consigliere Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Sì, è d'accordo anche il collega Vignale, che ha condiviso la firma di questa proposta. Accogliamo la disponibilità della Giunta ad approfondire il tema e a evitare che le ricadute siano eccessive. Quindi, ringraziamo la Giunta per questa disponibilità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravello.
L'emendamento n. 228) è ritirato.



PRESIDENTE

ARTICOLO 110



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 110.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 110 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 205) presentato da Gallo, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 205), in realtà è un "di cui del 206)" che è stato approvato prima, quando non ero in aula, e determina soltanto che, entro 90 giorni, la Giunta approvi il regolamento previsto nell'emendamento precedente.
Colgo quest'occasione per spiegare l'emendamento precedente, perché va a modificare una norma del 2012 che, in materia di piscine condominiali delegava ai singoli regolamenti condominiali la normativa di riferimento per la tutela igienico-sanitaria, la qualità dell'acqua e quant'altro.
Con quest'emendamento, invece, si rende più omogeneo il quadro, perché si demanda a una successiva norma di Giunta regionale, che però rende più omogeneo e fissa i paletti relativi a questa materia in tutto l'ambito regionale con norma regionale, senza demandare a ogni singolo regolamento condominiale che possa essere diverso uno dall'altro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 205).
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 111 Indìco la votazione palese sull'articolo 111.
Il Consiglio approva.
Adesso dobbiamo tornare indietro, esaminando gli emendamenti rimasti in sospeso.
ARTICOLO 18 sexies Emendamento rubricato n. 281) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Quest'emendamento, depositato tardivamente, cancella la soppressione che era stata disposta dalla legge n. 11 del 2018, quella relativamente alla soppressione della lettera n), comma 2, dell'articolo 45 che rimane in vita perché, all'interno del testo unico sulla cultura, era stata inserita l'abrogazione della legge regionale n. 17 del 2005 in materia di esercizio cinematografico e del suo regolamento attuativo.
Poiché la materia cinematografica è stata poi estrapolata dal testo unico della cultura, non possiamo abrogare il regolamento vigente.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 281).
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo)



PRESIDENTE

ARTICOLO 19 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 251) presentato da Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ieri in I Commissione è stata espressa la volontà di trattarlo nella legge omnibus.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, lo mettiamo in votazione? Mi pare ci sia il consenso della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

È un emendamento che avevo presentato sull'assestamento.
Non ha valore finanziario e nella Commissione di ieri c'era stata la disponibilità - per questo ringrazio i Gruppi consiliari - a discuterlo nella legge omnibus. Per questo motivo è stato presentato in tal senso, era già presentato precedentemente, ma l'avevo inserito nella legge di assestamento in modo non corretto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 251), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo)



PRESIDENTE

ARTICOLO 19 ter



PRESIDENTE

L'emendamento n. 251.1) è stato ritirato dal proponente.



PRESIDENTE

ARTICOLO 65 ter



PRESIDENTE

L'emendamento n. 204) è stato ritirato e sostituito dal n. 269).



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 269) presentato da Rostagno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Procedo a illustrare sia l'emendamento n. 269) sia l'emendamento n. 270) del Consigliere Rostagno che oggi non è presente.
L'emendamento n. 269) l'abbiamo riformulato secondo le indicazioni emerse proprio nel corso del Consiglio, in cui avevamo trattato la materia. È ampia la possibilità che abbiamo previsto nella recente legge sul riuso edilizio, anche alle piccole strutture commerciali, escludendo le medie e le grandi e, comunque, non derogando ad una normativa di carattere commerciale (la prima formulazione era più ambigua sul punto) L'emendamento n. 270) interviene sulle aree protette, consentendo gli interventi a patto che ci sia una deliberazione di assenso del consiglio di ente di gestione dell'area protetta, non costituendo né variante ai piani d'area né al piano regolatore.
Aggiungo ancora che gli emendamenti n. 231 e n. 231.1) agli articoli 66 bis e 66 ter sono ritirati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Su questi emendamenti c'è una perplessità in questo senso. Innanzitutto c'erano degli emendamenti sospesi e qui ci sono degli emendamenti sostitutivi. Se si può fare, ne prendiamo atto, prendiamo atto che su un articolo sospeso si possono presentare altri emendamenti. È una novità di cui terremo conto in seguito.
La seconda valutazione è di merito a quanto espresso negli emendamenti.
Pensiamo che la riscrittura sia consona a risolvere alcune problematiche degli emendamenti presentati in prima istanza.
La terza considerazione prende anche spunto da quanto detto sulle norme relative alla caccia. Se l'Assessore Ferrero diceva che non bisognava intervenire da parte dei Consiglieri su parte della norma oggetto d'impugnativa, mi domando come possiamo intervenire sulla legge n. 16 che è stata oggetto, non ancora di impugnativa, ma di forti rilievi da parte di almeno due Ministeri: il Ministero della Giustizia e il Ministero dei Beni Culturali.
Sui secondi rilievi c'è una serie di problematiche riscontrate che non sono tanto puntuali, ma relative a gran parte del testo normativo e, in più, noi andiamo ad agire, con questi emendamenti, sulla parte relativa alle aree protette.
Su questo elemento sarei molto prudente. Fino a dieci giorni fa avremmo dato parere positivo a questi emendamenti, ma in questo momento non siamo in grado di dare parere positivo per i rilievi fatti, che ci mettono nelle condizioni di non intraprendere nuove perigliose attività legislative.



PRESIDENTE

Da un punto di vista formale, l'emendamento n. 269) è stato presentato contestualmente al ritiro di quello precedente, per cui è corretto, perch sostituisce l'emendamento n. 204).



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 269), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 65 quater



PRESIDENTE

È stato ritirato l'emendamento n. 204.1) ed è stato sostituito, sempre contestualmente, con l'emendamento n. 270).



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 270) presentato da Rostagno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è già stato illustrato dal Consigliere Valle.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 270), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo)



PRESIDENTE

ARTICOLO 66 bis



PRESIDENTE

È stato ritirato l'emendamento n. 231), introduttivo dell'articolo 66 bis.



PRESIDENTE

Altrettanto dicasi per l'emendamento n. 231.1), introduttivo dell'articolo 66 ter.



PRESIDENTE

ARTICOLO 87 octies decies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 260) presentato da Bono, Frediani, Andrissi Bertola, Campo, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Tale emendamento è già stato discusso.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Su questi emendamenti è in corso un'interlocuzione anche con l'Assessorato di cui ringrazio l'Assessore Saitta. Tra l'altro, è una normativa in discussione sia a livello nazionale che a livello di altre Regioni. Ad esempio, stavamo giusto vedendo adesso che la Regione Lombardia l'ha approvato solo, se ci risulta correttamente, nei nidi e nelle strutture comunali per bambini, mentre la Regione Liguria l'ha già approvato con una norma sulla legge del 2017, che è tutta la legge in materia di autorizzazione e accreditamento di strutture sanitarie, sociosanitarie e sociali pubbliche e private. Quindi, il tema è molto attuale.
Pur di non avere una bocciatura, farei questa proposta: ritirerei l'emendamento e chiederei, se fosse possibile, di collegare comunque un ordine del giorno lato sensu al provvedimento che impegni l'Amministrazione sia a fare le dovute valutazioni sia a presentare eventualmente un testo di legge, per il quale ovviamente l'auspicio è di approvarlo prima di maggio.
Se non ci riusciremo, lo lasceremo ai posteri, però con l'impegno di lavorare sul tema in questi tre mesi di tempo che ci avanzano su questa materia, prendendo spunto dalla Regione Liguria per capire anche quali problematiche e quali difficoltà sta incontrando.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Questa mi pare la modalità più utile, anche perché, pur essendo d'accordo sulla videosorveglianza delle strutture private accreditate per i noti motivi, c'è un problema di relazioni con i dipendenti, di carattere sindacale, nel senso che poi c'è un controllo continuo da parte del datore di lavoro, che in questo caso è il privato. Questo, per l'esperienza di questi anni, molto spesso fa scattare meccanismi che bisogna in qualche maniera gestire.
Credo che valga la pena, pur essendo d'accordo sul principio, provare a fare qualche consultazione a livello sindacale che ci permetta di calibrare puntualmente le misure che si vogliono adottare. In ogni caso, concordo sulla modalità che il Consigliere Bono poco fa ha indicato, cioè un ordine del giorno che ci permette di affrontare il tema con queste finalità: garantire la videosorveglianza, ma anche la tutela della privacy anche di chi lavora nelle strutture private.



PRESIDENTE

È un ordine del giorno non collegato all'omnibus, ma svincolato. A parte l'emendamento, non ci sono elementi che lo collegano all'omnibus, in quanto nell'omnibus non c'è un argomento che tratti questo punto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Non le chiedo di fare favori a una parte o all'altra dell'Aula, perché lei deve essere imparziale, però chiederei all'Aula tutta che, come si è fatto altre volte, se un impegno o un provvedimento è sentito ed è condiviso credo che anche dalla maggioranza sia condiviso in relazione agli eventi accaduti in questi mesi - lo accogliamo in relazione alle modifiche anche della 18/2007 che sono state approvate, che è la norma quadro sulla sanità.
Questo per fare in modo che almeno approviamo l'impegno adesso.
Poi, come ho già detto, siamo a dicembre e probabilmente non vedrà mai la luce prima di giugno, però almeno l'impegno lo prendiamo oggi, perché ho paura che se non approviamo neanche l'ordine del giorno oggi, rischia di passare un po' in cavalleria. Questo, ovviamente, se c'è l'accordo degli autorevoli Capigruppo di maggioranza e di opposizione, come abbiamo fatto altre volte, tra l'altro.



PRESIDENTE

Da un punto di vista procedurale, non è corretto, nel senso che non si potrebbe fare. Se però i Capigruppo sono d'accordo, io non ho niente in contrario. Va bene, mi pare che siano d'accordo. L'emendamento n. 260) viene ritirato e si prepara l'ordine del giorno.
Viene ritirato anche l'emendamento n. 261), poiché tratta lo stesso argomento.
ARTICOLO 87 novies decies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 262) presentato da Bono, Frediani, Andrissi Bertola, Campo, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per il parere della Giunta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Secondo me, questo è un emendamento condivisibile; poi, è chiaro che avrà modo di illustrarlo il presentatore. Vi è soltanto una necessità dal punto di vista applicativo: che i criteri e gli indicatori di qualità vengano definiti con una delibera di Giunta, sentita evidentemente la Commissione.
Mi sono solo limitato a questo.



PRESIDENTE

Quindi, Consigliere Bono? Lo sta modificando? Per modificarlo deve venire al banco della Presidenza.



BONO Davide

Sì, sono favorevole, perché mi sembra una correzione normativa corretta cioè un "Regolamento di Giunta (.) sentita la Commissione consiliare competente".



PRESIDENTE

Dunque, l'emendamento n. 262) è stato modificato aggiungendo "secondo Regolamento di Giunta da approvarsi entro 120 giorni, sentita la Commissione consiliare competente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 262), come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 89 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 29) presentato da Ravello.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 282) presentato da Ravello, Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Non voglio spiegare al Consiglio regionale che cos'è la fibromialgia n voglio annoiarvi elencando i sintomi e sottolineando quanto siano invalidanti e quanto siano difficili da sopportare, nonché quanto siano pesanti i disagi che in generale questa patologia comporta e soprattutto quanto siano costose le terapie per farvi fronte.
Non lo farò, perché do per scontato che tutto questo sia già ben noto all'Aula, poiché nel 2015 quest'Assemblea ha approvato una mozione, la n.
258, primo firmatario il Presidente Boeti, sottoscritta anche dall'allora Capogruppo Gariglio, dall'attuale Capogruppo del Partito Democratico Ravetti, dal Presidente della IV Commissione, Rossi, con la quale s'impegnava la Giunta a una serie di azioni sul Governo nazionale e sulle ASL.
A giudicare dalla situazione attuale, da quanti sono i disagi e i costi che i malati di fibromialgia continuano a sopportare, dover sostenere e patire mi pare si possa affermare che, se non nulla, molto poco sia stato fatto in attuazione di quel documento politico.
Alla luce di questa considerazione, ho ritenuto che un nuovo atto d'indirizzo politico fosse troppo debole per andare incontro a un'esigenza manifestata, tra l'altro, da associazioni che rappresentano migliaia di persone. Ritengo opportuno intervenire a livello normativo, così come peraltro è stato fatto da altre Regioni, in Italia, innanzitutto, ed è la proposta del primo emendamento - Presidente, se lei è d'accordo, li illustrerò insieme - con la richiesta di formale riconoscimento di una malattia che in Italia colpisce quasi due milioni di persone e in Piemonte circa 150 mila concittadini, che si devono far carico di tutti i costi per le cure, perché l'Italia è in ritardo e la Regione Piemonte non ha ancora ritenuto opportuno intervenire in questo senso.
Voglio ricordare, però, che dal 1992 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l'esistenza della fibromialgia e che è ormai da diverso tempo che il Parlamento europeo ha invitato gli Stati membri ad adottare una strategia comune per contrastare questo male. È recente il parere del Consiglio Superiore di Sanità con cui si sostiene che la fibromialgia è una malattia cronica invalidante e meritevole di esenzione dal ticket.
Con il primo emendamento, si chiede il formale riconoscimento, con tutte le conseguenze sul piano degli oneri, sul piano economico e finanziario, che ciò comporta. Abbiamo cercato di allargare il nostro sguardo e procedere per passi, però questa volta con interventi concreti. È questa la ragione per cui abbiamo presentato, in subordine, in caso di non approvazione del primo, un altro emendamento chiaramente più edulcorato, ma comunque di.



PRESIDENTE

Presenta anche il secondo? Può continuare.



RAVELLO Roberto Sergio

Sì, presento anche il secondo; l'ho detto, ma lei era distratto Presidente. Ormai, per farmi ascoltare da lei devo far suonare l'allarme anti bomba! Ho finito i petardi da tirare nel corridoio, quindi per il prossimo martedì cercherò di venirne munito! Con il secondo emendamento - dicevo - in una formulazione più edulcorata si chiede di effettuare un intervento sperimentale nelle strutture dove tra l'altro, la competenza è anche già abbastanza matura (penso, in particolare, alla struttura di reumatologia delle Molinette).
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Ravello, secondo me sono stati gli istituti storici: appena lei ha preso la parola.
La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Quest'emendamento, come altri due presentati dal Consigliere Bono, si riferisce a delle patologie che non sono state riconosciute, com'è noto nei LEA nazionali. C'è, pertanto, un'esigenza e un tentativo di fare in modo che queste patologie rientrino nei LEA. È chiaro che la competenza e il riconoscimento dei LEA, con tutti i meccanismi che voi conoscete, è una competenza esclusiva dello Stato. Questo non vuol dire che le Regioni non si occupano concretamente di questi temi. Nel caso particolare, è vero che c'è un'esperienza, però noi crediamo nella gerarchia delle norme, pertanto il riconoscimento deve avvenire a livello nazionale.
Posso dire, però, al collega Ravello che su questa patologia e sulle modalità d'intervento la Regione Piemonte ha già assunto alcune decisioni e soprattutto ne ha in progettazione altre. Potrei andare nello specifico di ciò che è in progetto, attraverso le strutture che si occupano di questo tema, attraverso i PDTA e la presa in carico. Mi sembrerebbe più logico però è chiaro che questa è una valutazione che può fare esclusivamente chi ha presentato l'emendamento.
Oggi siamo nelle condizioni d'illustrare - in Commissione o in Aula, quando e dove il Consiglio ritiene - un progetto specifico d'intervento per cui in base alle competenze che abbiamo, saremo in grado di dare delle risposte, senza un'operazione che è sicuramente importante, ma che contrasta con la norma nazionale. Noi preferiamo mantenere il criterio per cui le scelte riguardanti i LEA e il riconoscimento avvengono a livello nazionale.
Pertanto, l'invito è - se si condivide - di ritirare gli emendamenti, con l'impegno a presentare tra 10-15 giorni, quando si ritiene, il piano che abbiamo fatto predisporre dai nostri Uffici, attraverso tutti i professionisti che si occupano di questo tema.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Caputo.



CAPUTO Valentina

Grazie, Presidente.
Accogliamo, ovviamente, con interesse quanto dichiarato dall'Assessore Saitta.
Come Gruppo, abbiamo presentato una mozione, che chiediamo di collegare all'omnibus, in quanto si tratta di una patologia importante, sulla quale occorre intervenire. Siamo già intervenuti su altre patologie femminili come l'endometriosi, che colpiscono fisicamente, ma che hanno anche delle ripercussioni, ad esempio, sul lavoro delle donne. Si tratta di patologie in cui occorre intervenire su più aspetti, per cui chiediamo di dare vita all'interno dello sviluppo della rete reumatologica che dovrebbe essere avviata a breve (noi auspichiamo in tempi brevissimi), a un gruppo ad hoc che si occupi dello studio della prevalenza e dell'incidenza della fibromialgia.
Ci sono anche altre patologie, come il lupus o l'artrite reumatoide, per quella in oggetto non è inserita tra le patologie croniche, pertanto chiediamo d'intervenire presso il Ministero della Salute e la Conferenza Stato-Regioni per inserirla nei LEA.Si tratta di un percorso fondamentale così com'è avvenuto per altre patologie.
Segnalo anche l'importanza dei PDTA, affinché possano essere dedicati a quest'intervento per chi soffre di questa malattia reumatoide.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Voglio ringraziare innanzitutto il collega Ravello, per aver portato all'interno dell'omnibus un tema importante: quello di alcune malattie come la fibromialgia, che potremmo definire orfane, nel senso che vengono scarsamente riconosciute o che non sono ancora riconosciute nei livelli essenziali di assistenza e creano grandi sofferenze soprattutto alle pazienti donne, che ne soffrono.
Ho presentato un emendamento sulla patologia Ehlers-Danlos, una sindrome che colpisce il collagene, quindi la connettivopatia, e provoca danni vascolari molto seri, con conseguenze che potete ovviamente immaginare.
Delle due, l'una: o la Regione, sostanzialmente, abdica un po' al suo ruolo, che poi è un ruolo primario di assistenza sanitaria, e demanda di volta in volta a Governi amici, meno amici, più simpatici, meno simpatici l'inserimento all'interno dei LEA.
Come sappiamo, non è impedito da volontà politiche di centrosinistra, di centrodestra o dei 5 Stelle. Diciamo che è reso più difficoltoso dal fatto che le risorse sono un po' scarse; si sta lavorando da più anni per aumentare queste risorse, ma sono scarse per riconoscere dei percorsi e degli approcci, come ricordava l'Assessore Saitta.
Però, le singole Regioni, all'interno del loro perimetro d'intervento sanitario, hanno un obbligo politico, etico, sanitario, economico finanziario (mettiamola come vogliamo), che è quello di garantire un'assistenza sanitaria di qualità. Quindi, nel caso della fibromialgia così come nel caso del Danlos (sono stato presente, insieme all'Assessore alla sanità, a un incontro al Giovanni Bosco sul tema di una serie di patologie non riconosciute e di malattie rare, insieme al professor Roccatello), il tema è quello, cioè garantire all'interno del territorio regionale uno o più centri riconosciuti di eccellenza che possono dare delle risposte alle pazienti, anche ai pazienti in altri casi di altre patologie rare, che altrimenti si rivolgono spesso a Internet - e Internet non sempre dà la risposta corretta - o magari vanno fuori regione, e soprattutto in Lombardia. Dove? Nel privato, quindi noi paghiamo due volte: diamo dei soldi un po' alla Lombardia - si può essere più o meno contenti e, in secondo luogo, al privato lombardo.
Tra l'altro, la formulazione del collega Ravello, che io e la collega Frediani abbiamo ripreso e corretto, non interferisce con la normativa nazionale, cioè non dice che è un LEA, però la riconosce quale patologia che comporta una serie di pesanti riduzioni di capacità di vita lavorativa.
Con l'emendamento, si chiede alla Giunta regionale di inviare alla Commissione consiliare una relazione e di adottare i provvedimenti necessari per far fronte alle patologie. Non mi sembra che sia qualcosa che non si possa fare. Immagino che se verrà bocciato quello del collega Ravello (con questo ho illustrato anche il mio), verrà bocciato anche il mio e quello della collega Frediani, ma non capisco perché poi si dica "faremo poi tutti i provvedimenti necessari".
Approviamo questi tre emendamenti e poi, di conseguenza, la Giunta farà tutti i regolamenti e i percorsi che servono.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Apprendo con piacere la presentazione degli emendamenti del collega Ravello e di quelli che si stanno interessando a questa patologia, una malattia che come tale non viene riconosciuta, perché sappiamo bene che non rientra nei livelli essenziali di assistenza.
Qui ne abbiamo parlato nel 2015 - l'ha ricordato il Consigliere Ravello con una mozione presentata dal Presidente Boeti, allora Vicepresidente, ma anche con una mozione a mia prima firma, la n. 278, che chiedeva a quest'Aula - e il Consiglio ha votato all'unanimità e ha impegnato l'Assessore e la Giunta - di sollecitare il Governo e l'allora Ministra della Salute Lorenzin ad inserire nei LEA questa patologia altamente invalidante. Ricordo che in Italia ci sono oltre due milioni di persone che soffrono di questa malattia, un esercito di malati invisibili, perché non vengono riconosciuti come tali nella nostra regione.
È vero, Assessore: lei, allora, aveva preso l'impegno, anche come Presidente della Conferenza Stato-Regioni; purtroppo non ce l'abbiamo fatta, non solo lei, ma non è stata riconosciuta a livello nazionale, in realtà, anche se in tal senso si sta lavorando.
Mi risulta che ci sono delle forze politiche, anche una delle forze politiche che governa il nostro Paese, che hanno presentato un disegno di legge e che stanno spingendo affinché questa malattia venga riconosciuta e inserita nei livelli essenziali di assistenza. In attesa di tutto questo cioè che venga riconosciuta e inserita nei LEA, credo che la Regione debba fare la sua parte.
Il fatto che, a distanza di tre anni - dal 2015 siamo nel 2018 - stiamo di nuovo trattando, riparlando e portando in Aula un caso così importante - e c'è anche la disponibilità, mi pare, a parte gli emendamenti che sono stati presentati, di poterne discutere, di mettere in atto un progetto, una rete è di grande rilievo. Nella nostra regione - attenzione - qua a Torino vedasi le Molinette e anche il San Giovanni Bosco, ci sono degli ambulatori dove finalmente trattano (tra virgolette) questa patologia, perché ci sono dei medici reumatologi che comunque trattano questa patologia.
Però - e concludo - serve una maggiore formazione; bisogna istituire dei centri, come è già stato detto anche da chi mi ha preceduto. È molto importante che nella nostra Regione ci siano dei centri, almeno uno in ogni provincia, perché non è possibile che questi malati vadano fuori regione.
Grazie.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Consigliere Ravello ha illustrato sia l'emendamento n. 29) che il n.
282).
Ha chiesto nuovamente la parola il Consigliere Ravello; ne ha facoltà.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente, ma devo una risposta alla Giunta, in particolare all'Assessore Saitta.
Io non potrei non essere lieto del fatto che l'Assessorato alla sanità abbia elaborato un progetto, un piano prossimo alla presentazione e alla condivisione. Spero che nessuno pensi che questo Gruppo intende fare di questo tema una battaglia politica, quindi sono più che disponibile al ragionamento nel merito della questione.
Vado per punti, quindi, se sull'emendamento n. 29) mi viene da dire che si possa affermare che la Giunta ha condiviso il primo comma, cioè la Regione ha riconosciuto la fibromialgia e l'encefalomelite mialgica benigna quali sindromi che provocano pesanti riduzioni della capacità di vita lavorativa sociale e di relazione a causa delle conseguenze gravemente invalidanti dei sintomi. Altrimenti non avrebbe elaborato un progetto.
Posso anche capire che sia presto, perché immagino che il progetto che ci dovrà essere presentato porterà alla luce dei dati, delle evidenze e delle risultanze che dovranno essere analizzate e che potranno, eventualmente portare la Regione a mettere per iscritto questo principio e ad affermarlo in maniera perentoria e definitiva. Dunque, posso anche essere disponibile a sospendere l'emendamento n. 29), diciamo così, ritirandolo formalmente oggi.
Credo che il discorso sia leggermente diverso in merito all'emendamento n.
282), perché, di fatto, va incontro a quanto l'Assessore Saitta ci ha detto di aver fatto e di essere pronto a presentarci, cioè una sorta di sperimentazione.
Se ritiene, Assessore, possiamo modificarlo in modo tale che il contenuto risponda in maniera più puntuale a quanto lei ha accennato nel suo intervento. Credo, però, che sia giusto, ma non tanto nei nostri confronti quanto nei confronti di chi, da più parti, ha sollevato il tema. Io non ne faccio una battaglia politica - lo ripeto e lo sottolineo - ma m'impegno nei confronti della comunità che attende comunque un cenno di risposta da parte della Regione e da parte del soggetto che è competente alla predisposizione e all'attuazione delle politiche sanitarie.
Credo che sia ora di dare un segnale in questo senso, e che questo segnale come ho già detto nel primo intervento, non possa ridursi a un atto di natura politica, qual è un ordine del giorno o una mozione.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione dell'emendamento n. 29)



RAVELLO Roberto Sergio

L'emendamento n. 29) è ritirato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravello.
L'impegno dell'Assessore è di presentare, in tempi brevi, il progetto relativo a questa patologia.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 282), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 89 quinquies



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 18), introduttivo dell'articolo 89 quinquies, è stato ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 266) presentato da Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento sostituiamo l'emendamento n. 18), che avevamo già esaminato sia in Commissione sia in Aula, quando avevamo sospeso la trattazione in attesa di arrivare a una definizione più appropriata, che è quella che proponiamo oggi.
Come in precedenza, andiamo a intervenire sul tema dell'attività prevalente per le cooperative, ai fini della loro iscrizione al registro regionale: da un canto, lasciamo alla Giunta (così com'era stato richiesto anche dai Gruppi di opposizione) la definizione di che cos'è l'attività prevalente dall'altro, stabiliamo che questo requisito non si applica alle cooperative già iscritte da almeno tre anni. Questo per dare loro modo di allargare il margine d'azione anche fuori dalla nostra Regione e non farle incorrere in rischi di decadenza, come è avvenuto finora.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 266), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 89 sexies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 61) presentato da Andrissi, , Bertola, Bono Campo Frediani, Mighetti e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento, come mi suggeriscono gli Uffici, introduce una norma che potrebbe essere incostituzionale, perché interviene su una materia riservata alla potestà esclusiva statale.
Analoga iniziativa in Lombardia è stata dichiarata incostituzionale.
Se il Consiglio regionale intende comunque porre in votazione l'emendamento.
Intanto, indipendentemente dalla questione di incostituzionalità, la Giunta vuole esprimere il parere sull'emendamento?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere contrario.
BONO Davide (fuori microfono) Lo illustriamo.



PRESIDENTE

Lo ritirate? BONO Davide (fuori microfono) No no, lo illustriamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Ci siamo già confrontati con l'Assessore, che ringrazio per la consultazione, e ritengo che comunque questo emendamento sia importante.
Prima che inizi la procedura di privatizzazione delle IPAB, già alcuni dipendenti (perché, ovviamente, campano del proprio lavoro e vogliono rassicurazioni in merito) hanno provato a partecipare ai concorsi indetti dalle ASL (parliamo di personale OSS o credo anche infermieristico), ma si sono imbattuti in grosse difficoltà non tanto per partecipare, ma per uscirne in qualche modo premiati dal percorso del concorso.
Noi crediamo che non siano difficoltà dettate dalla carenza di preparazione, visto che comunque questo personale svolge egregiamente il proprio lavoro da anni, per cui ha una grande esperienza e sarebbe in grado apportare, giustamente, dei benefici al Sistema Sanitario regionale.
Crediamo, piuttosto, che le difficoltà siano dettate da altre ragioni.
Noi riteniamo che sia importante prevedere per questi lavoratori la possibilità di avere un concorso in piccola parte riservato, come avviene nella scuola quando a un docente si riconosce l'esperienza e si fanno dei concorsi non dico privilegiati, ma in parte riservati: in pratica, si riconosce che un insegnante ha esercitato l'attività di supplente per tre anni, cinque anni o otto anni, quindi ha già nel suo curriculum un'esperienza tale che gli viene riconosciuta nel momento in cui partecipa ad un concorso.
Con quest'emendamento cerchiamo di portare avanti semplicemente questo discorso, per far sì che questi lavoratori possano risolvere, anche prima dell'inizio della privatizzazione delle IPAB, un riconoscimento che consenta loro di uscire da questo percorso delle IPAB e di entrare in quello delle aziende pubbliche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento su cui io e i colleghi Andrissi, Mighetti, Bertola e Frediani abbiamo provato a trovare una soluzione per risolvere, in parte quella che noi riteniamo un'ingiustizia lavorativa, nel senso che, come ha detto il collega Andrissi, erano persone che in buona parte, anni fa, hanno fatto un concorso per entrare nell'IPAB e adesso si trovano in una situazione molto, molto complicata. Quindi noi chiediamo che sia data la possibilità di trasferimento al personale IPAB, per una quota non inferiore al 20 per cento, rispetto alle Aziende del sistema sanitario regionale.
Sono persone che hanno acquisito una grande competenza, in particolar modo infermieri e OSS, quindi non mancano.



PRESIDENTE

Consiglieri, possiamo lasciar parlare il Consigliere Bono?



BONO Davide

Grazie.
Dicevo, sono persone che hanno innegabili competenze acquisite sul campo perché hanno lavorato per 20, 25, trent'anni. Mi rendo conto che ci potrebbero essere delle problematiche di competenza legislativa. Non so, a questo punto, se verrà approvato o meno, ma proviamo a lavorare per promuovere un accordo in Conferenza Stato-Regioni, perché il tema è condiviso da tutte le Regioni, per capire come dare a queste persone garanzie di lavorare in ambito sanitario.
Non so se, in qualche modo, possiamo impegnare l'Assessore Saitta con un ordine del giorno; sicuramente, è anche un tema di competenza dell'Assessore Ferrari, anzi a metà tra sanità e sociale, ma anche dell'Assessora Pentenero. Vorremmo approvare una norma scritta insieme, tra tutte le Regioni, se questa non dovesse essere approvata, che ci dica come poterci muovere in questa direzione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Volevo aggiungere una questione.
Prima, parlando con l'Assessore Ferrari, mi è parso che l'Assessore avesse chiaro un percorso da seguire nei prossimi mesi. Però, c'è un "però", nel senso che siamo agli sgoccioli di questa legislatura, una legislatura che terminerà tra poco se non tra pochissimo e non sappiamo neanche bene quale sarà il futuro assetto politico della Regione Piemonte, quindi rimaniamo un po' nel limbo su questo fronte; forse, era necessario anticipare un po' i tempi e capire quali fossero le iniziative da mettere in campo nel range di questa legislatura.
È problematico capire come, per esempio, una nuova maggioranza si possa confrontare direttamente con questa situazione che dovrà essere trattata caso per caso, struttura per stortura, andando ad aprire tavoli che andranno a sopperire alla problematica di un ricollocamento automatico di questo personale. Quindi, vedo molto difficile questo percorso nei prossimi mesi e la nostra era una proposta per dare un taglio un po' più netto alla questione.
Apprendiamo quanto detto dagli Uffici, però effettivamente la nostra preoccupazione relativamente ai lavoratori è una preoccupazione che non ci lascia tranquilli.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.
La parola all'Assessore Ferrari.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Grazie, Presidente.
Volevo precisare il percorso individuato. Ricordate la discussione sull'articolo, mi pare, 30 o 32? Ricordo che ci fu una discussione molto ampia e ci fu anche una revisione per tentare il più possibile di forzare un po' politicamente, in modo da garantire il più possibile, fin dov'era possibile, le situazioni lavorative di chi si trova oggi all'interno di un contratto di natura pubblica che deve transitare all'interno di un contratto di natura privatistica. Volevamo fare in modo che questa transizione avesse tutte le garanzie e le tutele necessarie.
Il percorso è fissato nella legge, quindi non dipende adesso dalla volontà politica di questa o di quella maggioranza: lì dentro è scritto che, dalla trasformazione dell'ente, scatta un momento che deve durare almeno un anno quindi anche di più, in cui con le organizzazioni sindacali s'intraprende un confronto per favorire la transizione, garantendo anche eventuali mobilità presso Enti pubblici.
Credo che di più non potevamo scrivere e non eravamo nelle condizioni di scrivere, altrimenti quella norma sarebbe stata dichiarata impugnabile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrari.
I Consiglieri del Gruppo Movimento 5 Stelle chiedono che la votazione avvenga per appello nominale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 61), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 89 septies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 271) presentato da Bono, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Questo emendamento è già stato illustrato.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

È aperta la votazione su quest'emendamento.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Li abbiamo già illustrati.
Siamo in votazione.
Se crede, lo chieda privatamente all'Assessore, ma il parere è negativo.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Stiamo votando, Bono.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Però così non si può lavorare! Le regole vanno rispettate!



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Eravamo in votazione.
Non ha detto che voleva interviene in discussione generale.
La votazione è sospesa.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

So che lei è molto efficace ed efficiente ma, purtroppo.



PRESIDENTE

C'era un impegno a chiudere per le ore 13 con l'approvazione del provvedimento ma, se andiamo avanti così, mi pare che l'impegno non sia possibile mantenerlo. Sono abituato a rispettare gli impegni che prendo.



BONO Davide

Volevo solo sapere dall'Assessore se su quest'emendamento c'erano delle attività in corso, in fieri, come quello sulla fibromialgia del Consigliere Ravello, allora lo ritiro.
Se invece non c'è nulla in corso, lascio l'emendamento e lo faccio bocciare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Nel momento in cui sarà presentato il piano operativo e, quindi, il PDTA della fibromialgia, può essere l'occasione per fare il punto, anche per quanto riguarda queste due altre patologie, per parlarne in Commissione.
Sulla fibromialgia siamo avanti, ma chiederò agli Uffici di preparare una relazione sullo stato della situazione per queste patologie.
Non so se questo sia sufficiente, ma il parere sull'emendamento è negativo.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 271) è ritirato dai proponenti.
ARTICOLO 89 octies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 272) presentato da Frediani, Bono, Mighetti..



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Questo è un emendamento della stessa serie di quelli dei miei colleghi e pone all'attenzione dell'Aula e della Giunta una malattia che si chiama cheratcongiuntive vernal. Una malattia poco conosciuta, ed è il motivo principale per cui ho deciso di presentare questo emendamento, più che altro perché se ne parli.
È una malattia difficilmente diagnosticabile e riconoscibile. Purtroppo questo comporta per le famiglie gravi disagi. Colpisce principalmente i bambini, soprattutto i maschi, fino all'età adolescenziale,e si presenta con sintomi ben precisi, che possono essere attribuiti a diversi disturbi.
Per questo è di difficile diagnosi.
Nel momento in cui viene diagnosticata ci sono delle terapie che curano i sintomi, ma non la malattia, e che consentono ai bambini di avere una vita normale. Dico una vita normale, perché i sintomi sono, soprattutto, legati alla non sopportazione della luce (luce naturale e luce artificiale).
Considerando che è una malattia che si manifesta soprattutto dalla primavera all'autunno, immaginate che tipo di vita può avere un bambino che soffre di questa patologia, costretto a vivere quotidianamente - i sintomi si possono anche aggravare e portare anche a delle complicazioni - con gli occhiali da sole.
Sempre più spesso si vedono dei bambini che girano tutto il giorno, anche a scuola e d'estate al mare, quando dovrebbero godersi la luce del sole e le giornate all'aria aperta, indossando occhiali da sole che, molto spesso non sono nemmeno sufficienti a sopportare ed attenuare i sintomi.
Questo mio emendamento è finalizzato più che altro a chiedere alla Regione di fare un quadro complessivo della diffusione della malattia sul nostro territorio e, soprattutto, a dare comunicazione e informazione alle famiglie.
Sul territorio regionale non è presente nessun centro specializzato, che invece è presente in Lombardia, a Milano, e in Toscana. Ho sentito ovviamente i pareri dell'Assessore rispetto ad altri.
È veramente difficile parlare in queste condizioni!



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri, potete abbassare il tono di voce?



FREDIANI Francesca

Il fine ultimo di quest'emendamento, nonché principale, è proprio quello di consentire di iniziare a parlare di questa patologia. Ci sono delle famiglie che hanno magari dei casi e non sanno nemmeno che esista questa malattia, quindi sarebbe il caso di iniziare ad accendere i riflettori per dare corretta informazione alle famiglie e consentire di avere adeguata assistenza.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Non ci sono altre richieste d'intervento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 272), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 89 novies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 273) presentato da presentato da Bono, Andrissi Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Su questo chiederei, come su tutti gli emendamenti, attenzione da parte dell'Aula, ma anche da parte della Giunta.
Oggi e la scorsa settimana abbiamo interloquito con l'Assessore Saitta su questi emendamenti, che riguardano sempre la videosorveglianza, ma per una categoria diversa. Prima abbiamo deciso di convenire a un rinvio dell'adozione normativa per uno studio e un confronto, anche con i sindacati, rispetto a strutture private che hanno dei lavoratori che sarebbero sottoposti a videosorveglianza e potrebbero eventualmente essere oggetto di controllo da parte della struttura privata, che tra l'altro potrebbe essere una scelta dell'azienda stessa.
In questo caso parliamo di medici, liberi professionisti che non dovrebbero avere problematiche di controllo parte del datore di lavoro, proprio perch sono liberi professionisti che fanno una convenzione come continuità assistenziale. Chiediamo, sostanzialmente, d'inserire dei sistemi di videosorveglianza, oltre che di videocitofono, presso strutture di continuità assistenziale perché, purtroppo, abbiamo visto che sono accaduti casi di violenze fisiche, fino a violenze sessuali (per fortuna non nella nostra regione, ma in Puglia, se non ricordo male) nei confronti di persone con problemi psichici o, comunque, con condotte penalmente rilevanti.
Sappiamo che stanno intervenendo diverse Aziende Sanitarie in Piemonte inserendo automaticamente dei sistemi di videosorveglianza, però il percorso è un po' lungo e, soprattutto, non uniforme. Ci sono alcune aree in cui c'è, altre in cui non c'è. Ci sono medici di continuità assistenziale che sono dentro a RSA presidiate h24 e ci sono medici, magari fuori Torino o fuori i principali centri, che sono in strutture territoriali non dico abbandonate, ma isolate o poco illuminate, senza sistemi di videosorveglianza e quant'altro.
La funzione dovrebbe essere quella di deterrenza, perché sapendo che c'è la telecamera magari il paziente non chiede la prescrizione del farmaco stupefacente o dell'oppioide, oppure non chiede sette giorni di malattia quando magari non ha nulla. In molti casi il diniego del medico pu diventare violento, oltre ai fenomeni di violenza sessuale che sono purtroppo, un'altra categoria ancora più odiosa. Credo, quindi, che la Regione potrebbe mettere un obbligo alle ASL per inserire questa videosorveglianza.
Abbiamo anche pensato di mettere una sanzione perché, come m'insegnano gli Uffici regionali, se non si mette una sanzione la norma non è mai attuativa. Chiedo all'Aula se può esserci un voto favorevole, che penso sia importante. Mi rimetto quindi al voto e al pronunciamento sia dei colleghi di maggioranza sia dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per il parere della Giunta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Come il Consigliere ha ricordato, già diverse ASL hanno iniziato a dotarsi di videocamere e anche di videocitofoni. Non possiamo che concordare sulla necessità che tutte le Aziende Sanitarie si dotino velocemente di questa apparecchiatura. Devo dire che lo strumento della legge mi sembra per esagerato.
Sono nelle condizioni di assumermi quest'impegno, e l'ho già fatto, perch ieri abbiamo incontrato i Direttori e ne abbiamo parlato. Fra due settimane potrò sicuramente dare indicazioni precise, stabilendo una data, cioè che entro - adesso dico una data a caso - il mese di febbraio o marzo del prossimo anno tutte le Aziende siano dotate di questa strumentazione.
Mi sembra esagerata una norma, non tanto per il contenuto, perché in ogni caso lo faremo, con atto di governo, nel senso che darò un'indicazione precisa perché questo avvenga. Poi se dovesse essere necessario, nel momento in cui, come atto di governo, indichiamo gli obiettivi ai Direttori, possiamo indicare anche questo proprio per il 2019. In ogni caso, nel giro di pochi mesi devono dotarsi di questo strumento.
Anche sul tema della sanzione, trattiamo una materia che obiettivamente è oggetto di un'azione di governo che intendo assumermi con maggiore determinazione dopo le sollecitazioni arrivate da parte dei Consiglieri che hanno posto questo problema. È chiaro che contemporaneamente, anche per affrontare questa questione che riguarda tutto il mondo sanitario, è necessaria l'approvazione della legge nazionale che prevede un aggravamento del reato per azioni di questo tipo che vengono fatte nei confronti del personale sanitario e, contemporaneamente, tutti i meccanismi che sono stati previsti all'interno della norma nazionale.
In ogni caso, c'è la condivisione e l'impegno a fare immediatamente quest'azione attraverso un atto di governo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Il Consigliere Bono chiede una breve sospensione dei lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.52, riprende alle ore 12.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 273), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 111 bis Emendamento rubricato n. 283) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 283).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Do lettura della nota di coordinamento sul disegno di legge regionale n.
294.
In riferimento al disegno di legge regionale n. 294 si rende necessario apportare le seguenti modifiche di coordinamento già anticipate nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.
A seguito del ritiro, in sede di Commissione, dell'emendamento della Giunta regionale che, intervenendo a modifica dell'articolo 28 bis della legge regionale n. 2/2009 in materia di regolamentazione del volo alpino intendeva, attraverso l'introduzione di una lettera d) bis al comma 10 escludere dall'applicazione del medesimo articolo 28 bis i voli da effettuarsi per il recupero dei capi abbattuti in attività venatoria, è necessario espungere dalle strutture dell'articolo 35 della legge regionale 2/2000 ogni riferimento sanzionatorio all'ipotesi prevista da tale lettera d) che, come detto, non ha mai costituito oggetto di approvazione.
A seguito del coordinamento, il testo del comma 6 dell'articolo 22 del disegno di legge di modifica dell'articolo 35 della legge regionale n.
2/2019 risulta così formulato: "Modifiche all'articolo 35 della legge regionale 2/2009, commi da 1 a 5, dopo il comma 9 quater dell'articolo 35 sono aggiunti i seguenti: '9 quinquies. Ferme restando le norme di carattere penale per inosservanza degli obblighi di cui all'articolo 28 bis, comma 10, si applicano le sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla normativa vigente in calce alle attività condotte in assenza della procedura di valutazione di incidenza, di cui all'articolo 43 della legge regionale 19/2000 o in difformità del giudizio di valutazione di incidenza.
9 sexies. In caso di recidiva, le sanzioni amministrative pecuniarie di cui al comma 9 quinquies sono raddoppiate. 9 septies. Per le sanzioni amministrative pecuniarie di cui al comma 9 quinquies si applicano le disposizioni di cui ai commi 4-5 e 6'".
Ci sono interventi in dichiarazione di voto? Perché dobbiamo decidere.
C'eravamo impegnati a votare la legge entro le ore 13 e ci sono però 11 ordini del giorno collegati.
Potremmo, come abbiamo fatto altre volte, votare la legge e discutere oggi pomeriggio gli ordini del giorno collegati, subito dopo il DEFR: è un modo per chiudere il capitolo della legge e riprendere oggi pomeriggio con gli ordini del giorno collegati.
Se i Gruppi sono d'accordo, possiamo fare così.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per una breve dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non sono contrario; faccio solo presente che oggi pomeriggio avevamo anche preso l'impegno di discutere degli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Verranno discussi assolutamente, secondo me.



VIGNALE Gian Luca

Vi è solo il rischio che poi concludiamo il pomeriggio con la discussione degli ordini del giorno collegati.
Comunque, solo per una valutazione non esclusivamente di merito, ma anche di metodo, la legge che noi votiamo, ovviamente a scadenza d'anno, che ha passato molto tempo in Commissione e molto tempo in Consiglio, credo che abbia dimostrato quest'anno, come già l'anno passato, un aspetto: io non credo sia più uno strumento né efficace né corretto, nel senso che, quando la legge sarà licenziata, sarà una legge di 120 articoli dentro la quale c'è davvero qualunque cosa.
Avevano un senso - lo ricordo, così come lo ricorda il Vicepresidente qualche altro collega e anche il Presidente del Consiglio - delle disposizioni collegate alle vecchie norme finanziarie di 20, 30, 40 articoli che servivano ad "aggiustare" parte del corpus normativo regionale senza che si dovesse entrare nel merito di decine di leggi, ed erano uno strumento oggettivamente snello e utile. Tuttavia, credo che questa legge non sia utile, intanto per il tempo che impieghiamo: fra il tempo impiegato in Commissione e il tempo impiegato in Consiglio (credo che questo sia la sesta giornata di Consiglio regionale che dedichiamo all'omnibus), penso che non sia neppure più uno strumento che accelera i tempi.
Ritengo che la legge abbia un altro grande limite. Soprattutto nei lavori di Consiglio, più che nei lavori di Commissione, devo dire, l'attenzione rispetto alle norme che si producono è maggiore o, meglio, c'è una relazione fra il Consiglio (non dico né la maggioranza né la minoranza, ma il Consiglio) e la Giunta, per cui c'è una sorta di valutazione degli emendamenti presentati. Senza voler fare nessun esempio, la modalità con cui durante la discussione vengono presentati emendamenti discutibili, non solo nel merito, ma discutibili nel metodo, credo non sia uno strumento da replicare, ancor meno quello di usare la norma per fare delle vere e proprie revisioni di legge. È accaduto per la legge n. 19, è accaduto per la legge n. 3 e io credo che la V e la II Commissione sarebbero stati luoghi più opportuni in cui discutere queste leggi.
Mi permetto però di fare solo un riferimento, facendo anche un esempio così è più semplice. Abbiamo utilizzato tanto tempo per discutere questa legge, che ovviamente è un po' una marmellata di tutto, com'è inevitabile che sia un testo che viene dall'inizio chiamato "omnibus", però è importante che diventi anche attuativo. E mi permetto di fare un esempio di un aspetto che ovviamente a me interessa maggiormente rispetto ad altri articoli approvati.
Abbiamo approvato un articolo che consente i lavori in economia (io li chiamo ancora così) e lo facciamo nei primi giorni di dicembre; nel mese di gennaio saranno presentati dalla Giunta regionale molti bandi che oggi non consentono la possibilità di svolgere lavori in economia. Allora, visto che c'è una circolare di Giunta, io chiedo che la Giunta - e non vale solo per questo - se anche non fa la delibera entro il 31 dicembre, in qualche modo si relazioni, essendo un organo collegiale, con il resto del Consiglio regionale per far presente che quella e altre modifiche normative diventino almeno attuative, perché altrimenti poi si rischia di aver perso tanto tempo senza vedere neanche l'attuazione delle norme.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(vedi esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.02)



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