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Dettaglio seduta n.37 del 22/12/14 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 15.43)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Ferraris e Marrone.



PRESIDENTE

Comunico che nella Conferenza dei Capigruppo si è deciso che domani alle ore 10, il Presidente Chiamparino relazionerà circa l'annunciata diversa destinazione dei fondi legati alla realizzazione della Pedemontana e al mancato inserimento dell'opera nell'o.d.g. dell'ultima riunione utile del CIPE.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Mozione n. 155 presentata dai Consiglieri Frediani, Giaccone, Grimaldi Bertola, Batzella, Monaco, Mighetti, Valetti, Bono, Chiapello, Campo e Andrissi, inerente a "Ripristino della Commissione regionale di promozione della cultura della legalità e del contrasto ai fenomeni mafiosi" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

C'è una mozione, che dichiariamo iscritta, avente ad oggetto "Ripristino della Commissione regionale di promozione regionale della cultura, della legalità e del contrasto ai fenomeni mafiosi", a firma dei Consiglieri Bono, Frediani, Monaco ed altri (un po' trasversale), che invita il Consiglio regionale e l'Ufficio di Presidenza ad approvare adeguate modifiche allo Statuto ed al Regolamento interno del Consiglio regionale del Piemonte affinché tale Commissione venga introdotta in modo permanente.
Se l'Aula acconsente, rinviamo per qualche minuto l'esame del disegno di legge n. 66. Do la parola a un firmatario per illustrare sinteticamente la mozione n. 155, dopodiché la mettiamo subito in votazione e riprendiamo la discussione dell'articolato del disegno di legge n. 66.



(L'Aula, tacitamente, acconsente)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte della Consigliera Porchietto, di chiarimenti in merito al ricevimento della delegazione Vertek


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Chiedo scusa, Presidente, mi permetta solo un passaggio prima di esaminare la mozione, perché ho cercato prima di inserirmi, ma non ci sono riuscita.
Volevo chiedere una gentilezza, Presidente. La scorsa settimana avete incontrato una delegazione della Vertek. Io ammetto di non aver capito che lei stava salendo a incontrare la Vertek, ma nella precedente legislatura nel momento in cui si incontravano delle delegazioni, quantomeno per una decina di minuti si interrompeva il Consiglio, perché in realtà mi permetto di dire - lo abbiamo visto anche dal comunicato stampa - c'era lei presente, l'Assessore Pentenero e due colleghi, ma credo che, almeno per quanto riguarda il nostro Gruppo.
Vertek, Lucchini, è la stessa cosa. Qualcosa da riferire l'avremmo avuta anche noi in funzione della delega precedentemente ricoperta.
Di conseguenza, le chiederei gentilmente se in futuro, nel momento in cui incontrerete delle delegazioni, all'interno dell'emiciclo potrete dare un'informativa un po' più comprensibile, perché - chiedo scusa, ma ho verificato anche con altri colleghi - non avevamo capito che veniva incontrata la delegazione.



PRESIDENTE

Accolgo e mi impegno in tal senso. C'era solo una sovrapposizione di manifestazioni. Mi hanno chiesto di andare su; io sono andato su e ho detto che, in genere, la prassi vuole che l'ascolto e la disponibilità dei Consiglieri nei confronti delle delegazioni avviene durante la pausa. Vi invito - ho detto - quindi ad aspettare, io scendo giù e poi, nella pausa pranzo, veniamo. Mi hanno detto: no, preferiamo parlare adesso e comunicare adesso. C'erano alcuni colleghi di opposizione: Frediani ed altri.
Ad ogni modo, condivido il suo ragionamento e mi scuso.


Argomento: Gruppi consiliari - Parchi e riserve

Richiesta di chiarimenti, da parte del Consigliere Vignale, in merito al ricevimento di una delegazione degli Enti parco tenutosi presso la sede del Gruppo consiliare PD


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo per una richiesta di comunicazioni anche nella giornata di domani; lo dico principalmente al Presidente del Consiglio, ma anche alla Giunta.
Il Gruppo del Partito Democratico, nella giornata di venerdì, ha svolto una riunione presso la sede del Gruppo, presieduta dalla Presidente della V Commissione, con la presenza dei Commissari degli Enti Parco, dei Direttori degli Enti Parco, del Direttore regionale e del Dirigente delle Aree Protette, unitamente all'Assessore.
Ora, su questo noi vorremmo una comunicazione. Lo diciamo al Presidente: è assolutamente evidente che, se i Gruppi consiliari possono svolgere attività che attengono alle Commissioni, allora ne prendiamo atto e quindi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale. La questione è stata affrontata anche nella riunione dei Capigruppo: poi le saranno date, in ogni caso, le comunicazioni in merito.
Come dicevo prima, adesso rimandiamo l'esame del disegno di legge n. 66 per pochi minuti.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame mozione n. 155 presentata dai Consiglieri Frediani, Giaccone Grimaldi, Bertola, Batzella, Monaco, Mighetti, Valetti, Bono, Chiapello Campo e Andrissi, inerente a "Ripristino della Commissione regionale di promozione della cultura della legalità e del contrasto ai fenomeni mafiosi"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 155, di cui al punto 2 bis) all'o.d.g.
Suggerirei di svolgere un intervento per l'opposizione e uno per la maggioranza. Se riusciste a stare nei tempi, fareste cosa gradita.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani, che interviene per la maggioranza; anzi, per l'opposizione, aspirante maggioranza.
Per la maggioranza (aspirante maggioranza) interverrà la Consigliera Conticelli.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente: grazie per l'augurio.



PRESIDENTE

Perché ho saputo che lei ha fatto domanda per aderire al PD; o no?



FREDIANI Francesca

Eh, ma non volevo che si sapesse in questo modo: volevo preparare i colleghi, prima.



(Commenti in aula)



FREDIANI Francesca

Allora, con questa mozione chiediamo di ripristinare una Commissione già presente nella scorsa legislatura. Si tratta della Commissione regionale di promozione della cultura alla legalità e del contrasto ai fenomeni mafiosi.
Nelle premesse abbiamo ricordato come il nostro territorio, quello piemontese, sia stato interessato negli ultimi anni da diverse inchieste.
La più nota, l'indagine "Minotauro", avviata dalla Procura di Torino nel 2011, si è conclusa con diverse condanne in primo grado proprio per reati legati alla mafia e ha portato alla luce una fitta presenza di organizzazioni malavitose attive sul territorio: associazioni a delinquere che negli anni si sono occupate di estorsioni, appalti e voti di scambio.
Successivamente ci sono state altre operazioni, denominate "Alba chiara", "Maglio" e poi abbiamo visto anche "Colpo di coda", che hanno dimostrato come tutto il territorio sia interessato da questi fenomeni e in particolare le province di Alessandria, Cuneo ed Asti. Per finire l'operazione "San Michele" ha portato alla luce l'esistenza di un'ulteriore articolazione territoriale della 'ndrangheta, operante questa volta in provincia di Torino.
Questa Commissione che noi chiediamo di ripristinare avrebbe una duplice funzione: da una parte dovrebbe porsi l'obiettivo di contrastare le infiltrazioni mafiose nella Pubblica Amministrazione e promuovere provvedimenti legislativi utili a questo scopo e dall'altra dovrebbe svolgere un'attività di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza e in particolar modo dei giovani, diffondendo i valori della legalità in contrasto, appunto, alla cultura mafiosa.
Abbiamo anche dei precedenti. Per esempio, nella Regione Lombardia nell'aprile 2013 è stata istituita una Commissione regionale antimafia, con il compito di vigilare sul fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto lombardo, con particolare attenzione agli appalti per l'Expo 2015. Anche il Comune di Torino nel marzo 2012 ha approvato l'istituzione della Commissione Antimafia e a febbraio il Comune di Milano ha assunto un simile atto, istituendo anch'esso una Commissione consiliare permanente antimafia.
Qui in Regione Piemonte nella scorsa legislatura abbiamo avuto appunto, un precedente, con la Commissione presieduta dal Consigliere dell'IDV Andrea Buquicchio. Il 30 giugno 2014, però, questa Commissione con la decadenza del Consiglio regionale, è di conseguenza decaduta anch'essa dalle sue funzioni.
Abbiamo riscontrato, nella scorsa legislatura, un interesse bipartisan che abbiamo ravvisato anche in questa: infatti, il testo della mozione è stato depositato qualche tempo fa e in seguito ad un confronto con la maggioranza è stato corretto e direi anche ampliato; tant'è che si è deciso, oltre a conferire a quest'organismo i compiti che già prevedevamo nel testo originale, di avvalerci anche di partecipanti esterni alla Commissione, quindi di prevedere una collaborazione con l'Osservatorio regionale sul fenomeno dell'usura e poi anche con rappresentanti esterni della Magistratura, dell'Università, delle Forze dell'ordine e del Terzo Settore, che saranno nominati dal Consiglio stesso.
Oltre a questo, chiediamo che questa Commissione non sia più un'istituzione provvisoria, ma che il Consiglio e l'Ufficio di Presidenza approvino adeguate modifiche allo Statuto e al Regolamento interno del Consiglio regionale affinché la Commissione venga introdotta in modo permanente e che quindi diventi una VII Commissione, che possa esercitare le sue funzioni, a partire da questa legislatura e poi ovviamente nelle successive.
Ringrazio sia gli esponenti della maggioranza sia gli altri colleghi di opposizione per avere accolto o almeno aver dimostrato interesse nei confronti di questa mozione che, come ho anticipato prima, risponde ad un tema che dovrebbe essere caro a tutti noi, proprio perché riguarda il nostro territorio. Credo che per tutti noi sia importante vigilare e fare in modo che la legalità diventi un valore condiviso. Penso che possiamo essere più tranquilli, considerando che sul nostro territorio ci sono opere piccole e grandi - abbiamo visto che la malavita organizzata molto spesso non fa differenza tra grandi e piccole opere - e quindi è importante che noi per primi vigiliamo e ci organizziamo per poter contrastare questi fenomeni.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Frediani.
La parola alla Consigliera Conticelli.



CONTICELLI Nadia

Intanto ringrazio i colleghi del Movimento 5 Stelle per la disponibilità. Il tema di non disperdere - anzi, di rafforzare e riprendere il lavoro fatto dalla Commissione legalità nello scorso mandato era già anche nelle linee di indirizzo e di programma della maggioranza, così come la volontà di superarne il carattere di straordinarietà e di non legarla alla scadenza di una legislatura.
Il fatto di aver potuto concordare con loro un dispositivo comune ci ha consentito di poterci presentare al Consiglio con un documento unico, che credo qualifichi tutta la nostra Assemblea legislativa. Creare una Commissione permanente, sul modello della CPO - con membri anche esterni pur nominati dal Consiglio - ci consente di fare quello per cui siamo qui: cioè proporre anche delle leggi agli Assessorati e alle Commissioni competenti e non solo svolgere attività di sensibilizzazione.
Il tema comprende - è già stato detto - la questione degli appalti e anche della corruzione; ma non solo: la questione dell'usura. Questo naturalmente va raccordato con gli altri organismi che sono presenti in Consiglio regionale, come l'Osservatorio anti usura.
Gli argomenti possono essere diversi, come per esempio il tema del gioco d'azzardo patologico, su cui speriamo appunto di poter arrivare a discutere nel mese di gennaio, dato che ci sono dei documenti depositati anche su questo.
Naturalmente per l'istituzione di questa Commissione è necessario un percorso deliberativo, che auspichiamo possa essere un percorso consiliare trasversale, com'è stato questo della mozione, perché questo istituto diventi davvero patrimonio del Consiglio regionale e dell'istituzione nel suo complesso.



PRESIDENTE

Colleghi della maggioranza, se non ci sono problemi in tal senso, darei la parola alla Consigliera Gancia che mi ha chiesto di poter intervenire brevemente.
Prego, Consigliera Gancia.



GANCIA Gianna

La Lega Nord non parteciperà a questa Commissione, perché pensiamo che sia ora di puntare alla sostanza. Basta operazioni di facciata. Sappiamo tutti dove sta il marcio, anche nelle istituzioni; non parliamo poi delle fondazioni bancarie, e non solo.
Credo quindi che il fatto di fare queste finte e questi bluff appartenga al passato. Noi ci chiamiamo fuori perché tutti sappiamo abbastanza e quindi sarebbe forse ora di smetterla con queste parole parole, parole e di fare, invece, i fatti.
Sarebbe già sufficiente che ciascuno di noi si recasse da qualcuno preposto per dire quello che sa ed evitare questi organismi pleonastici ed inutili, che non servono assolutamente a nulla.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gancia.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 155, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 66, inerente a "Disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 66, inerente a "Disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria", di cui al punto 3) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Pichetto, Ruffino, Porchietto e Berutti: Alla lettera a), del comma 1, del disegno di legge n. 66, le parole: "0,39 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "0,30 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In realtà, vi sono una serie di emendamenti che tendono a mantenere invariata la tassazione o, come in questo caso, solo per le prime due fasce, a ridurla complessivamente. Questo perché, come abbiamo detto anche nella seduta di questa mattina, noi ritenevamo che fosse possibile intervenire con altre modalità di ricerca di maggiori introiti per l'ente che potevano garantire il non aumento della tassazione sia sull'addizionale IRPEF, sia sul bollo che sui canoni idrici, oppure che potevano consentire alcune misure che erano certamente poco più che simboliche - anche di grande valore, ce ne rendiamo conto, da un punto di vista economico - ma che potevano essere individuate come positive in senso di riduzione della tassazione regionale.
L'emendamento rubricato n. 48) va esattamente in questa logica. E' evidente - questa, purtroppo, è la dinamica della politica e delle modalità emendative - che leggere singolarmente un emendamento non dà il senso di quello che è tutto il lavoro che abbiamo cercato di fare. Ovviamente, una riduzione di 0,09 punti comporta minori entrate per l'ente per svariate decine di milioni (non so di quanto, con precisione). Per cui, letto così comprendiamo che sia un emendamento difficilmente accoglibile se non contiene, come non la contiene questo disegno di legge, un'altra serie di proposte che avevamo avanzato per garantire un maggior gettito non derivante da tassazione, ma da alienazioni e migliore utilizzo di tutte quelle che sono le proprietà regionali, siano esse proprietà immobiliari o proprietà in partecipazioni regionali.
Noi auspicavamo che le proposte che avevamo avanzato potessero essere contenute all'interno di questo disegno di legge, ma essendo state respinte nella discussione avvenuta in Commissione, non possiamo fare altro che presentare degli emendamenti che o non prevedono l'incremento dell'addizionale IRPEF, o, come in questo caso, per le motivazioni che dicevo precedentemente, che ne prevedono una riduzione.



PRESIDENTE

Collega Vignale, diamo per illustrati sia l'emendamento 48) che l'emendamento 47), perché sono uguali.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Non è una domanda, è una comunicazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà



SOZZANI Diego

A quanto già detto questa mattina e relativamente anche agli articoli di giornali apparsi su La Stampa - vedete che la soglia di criticità è fissata sui 30.000 euro, mentre qui stiamo parlando della soglia sino a 15.000 euro - ribadisco l'importanza di intervenire rispetto ad una serie di cittadini che oggi faticano ad arrivare alla fine del mese. Questo è il senso dell'emendamento.
Durante la pausa pranzo, mi si è presentata anche l'occasione di andare ad analizzare le nuove proposte del Governo: pensate che sarà introdotta una nuova accisa sulla benzina per finanziare "Roma 2024".
Dunque, tra le nuove tasse del prossimo futuro, oltre a quelle che stiamo già discutendo, ci sarà anche questa. Tutti i cittadini, quindi ogni volta che acquisteranno un litro di carburante per la propria autovettura, saranno magnanimi nel finanziamento delle prossime Olimpiadi.
E' con questa logica che stiamo sbagliando completamente strada, ed è proprio su questo che stiamo cercando di trovare delle soluzioni per portare avanti delle politiche che riescano ad incidere nell'ambito di un'economia disastrata come quella che stiamo vivendo. Sebbene le prospettive di ripresa per il prossimo anno siano positive, è da troppo tempo che manca la certezza che tali prospettive possano trasformarsi in realtà.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Il fondamento di quest'emendamento si ricollega a quanto si diceva questa mattina: da 0,39 a 0,30 non è che cambi la sostanza! Il concetto però, è che in una fascia come quella dei 15 mila, che è la più bassa l'abbattimento dell'aliquota proposta a nostro avviso rappresenta comunque, un segnale di inversione di tendenza: se da sempre il sistema di base non ha mai visto dei decrementi, oggi crediamo sia necessario cominciare ad invertire questa tendenza, anche alla luce di quanto diceva poc'anzi il collega.
Se da una parte si parla di razionalizzazione e di tagli, e poi dall'altra, si continua ad incrementare la spesa - stiamo parlando su scala nazionale - inventando anche situazioni che, in prospettiva, possano offrire delle opportunità, questo è un momento in cui forse è necessario serrare le fila e cercare di stabilizzare certe situazioni, ma soprattutto perché c'è anche un altro elemento che riteniamo importante, quello della stabilità sociale. Perché qui il vero problema è che bisogna stare attenti a scherzare con il fuoco, perché poi la gente e soprattutto le criticità subite dalle fasce più basse, a questo punto, obiettivamente possono innescare, giustamente - giustamente non riferito alle reazioni - delle criticità dove la gente non ce la fa più.
Quindi, credo che sia importante cominciare a dare dei segnali dove veramente ci sono delle situazioni su cui o si interviene aiutando o alla fine si creano dei danni a livello sociale.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Primaria "Carlo Alberto Dalla Chiesta" di Strambino (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Primaria "C. A. Dalla Chiesa" di Strambino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Un affettuoso saluto da tutti i Consiglieri regionali e un auguro per il Buon Natale, a voi, alle vostre famiglie e ai vostri insegnanti.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 66, inerente a "Disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 66, inerente a "Disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Nel contesto di un'operazione sbagliata, come è l'incremento della tassazione, suona sommamente incredibile che proprio una Giunta di sinistra proponga l'incremento del prelievo anche sui redditi minori, dal primo scaglione, che già di per sé non sono in grado di garantire che una famiglia sbarchi il lunario.
E' un provvedimento che si pone in netta contraddizione con la tanto sbandierata operazione degli 80 euro in busta paga, fiore all'occhiello di Renzi, e unica operazione concreta a supporto dei consumi fatta da questo Governo, sia pur con i limiti più volte denunciati, come ad esempio una platea parziale.
Questa operazione potrà determinare qualche effetto positivo solo se i soldi messi in busta paga dei lavoratori resteranno effettivamente tutti nelle loro tasche, perché se li rosicchiamo con le imposte e i balzelli e i vari (troppi) esattori che operano in Italia, si tratterà, come ho già detto in Commissione, solo di una partita di giro, ma prima ancora di una presa in giro. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 29) presentato dai Consiglieri Benvenuto e Gancia: Alla lettera a), del comma 1, dell'articolo 1 del disegno di legge n. 66 le parole "0,39 per cento" sono sostituite dalle seguenti "0,31 per cento".
La parola al Consigliere Segretario Benvenuto in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Il Gruppo della Lega Nord ha presentato alcuni emendamenti che vanno a chiedere la diminuzione dell'addizionale IRPEF, dove la maggioranza invece ha richiesto un aumento delle tasse.
Noi, come Lega Nord, abbiamo chiesto da subito, già in Commissione questo tipo di emendamenti, perché dopo mesi di proclami e dopo anni di opposizione da parte della maggioranza di centrosinistra, mi sembra paradossale oggi trovare questo provvedimento in Aula.
Sicuramente per quanto riguarda i piemontesi questo tipo di provvedimento è un provvedimento che fa male e sicuramente non è un buon Natale per i piemontesi, anche se sappiamo quanto sia difficile oggi in Piemonte la situazione dei conti.
Quello che chiediamo con quest'emendamento è una diminuzione dell'addizionale su questa fascia di reddito proprio per cercare di favorire quelle persone che già oggi si trovano in difficoltà. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Benvenuto.
Emendamento rubricato n. 30) presentato dai Consiglieri Benvenuto e Gancia: Alla lettera a), del comma 1, dell'articolo 1 del disegno di legge n. 66 le parole "0,39 per cento" sono sostituite dalle seguenti "0,33 per cento".
La parola al Consigliere Segretario Benvenuto in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Anche l'emendamento n. 30) va nella direzione della diminuzione dell'addizionale IRPEF.
Per quanto riguarda questo emendamento, chiaramente quello che chiediamo è una considerevole presa di posizione della Giunta e quindi di rivedere questi parametri.
Io ho letto qualche articolo proprio di un anno fa, proprio quando la sinistra si era indignata per il provvedimento di aumento delle tasse della Giunta Cota. Quindi, proprio rispetto a questo ritengo doveroso da parte della Giunta rivedere il provvedimento.
Detto questo, alzare le tasse è uno strumento che sicuramente non va bene. Quello che serve è una politica seria sul lavoro, una politica dove le imprese possano essere estremamente competitive.
Oggi stiamo aumentando le tasse e questo è il regalo che la Giunta Chiamparino ha messo sotto l'albero dei piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Benvenuto.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Sozzani, Pichetto Fratin, Vignale, Ruffino, Porchietto e Berutti: Alla lettera a), del comma 1, dell'articolo 1 del disegno di legge n. 66 le parole "0,39 per cento2 sono sostituite dalle seguenti "0,35 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
So che sono dei decimali quelli di cui stiamo parlando, ma i decimali di cui stiamo parlando in realtà sono parte della misura su cui si fonda questo disegno di legge, ma poiché esso interviene su una platea assolutamente numerosa, anche la riduzione di una parte piccola della percentuale dà comunque un incremento o un decremento non irrilevante del gettito fiscale.
Questa è un'altra delle misure che noi abbiamo proposto per garantire quella che è o sarebbe apparsa come una riduzione dell'imposta, ancorch simbolica, perché siamo ben consci che portare da un incremento dello 0,39 ad un incremento dello 0,35 l'addizionale non cambia di molto, e quindi prevedere una diminuzione dello 0,04 certamente non cambia la situazione delle famiglie piemontesi.
Però credo che, in particolar modo, quando si fa un provvedimento di aumento complessivo del gettito non solo sull'IRPEF - vedremo negli articoli successivi, in particolare l'articolo 2, che interviene sull'aumento del bollo a partire da poco più di 50 cavalli, e interverrà sulla quasi totalità dei piemontesi che possiedono un'auto non certo lussuosa o con un motore particolarmente potente - un emendamento come questo serve per dare un segnale di come si ritenga opportuno e doveroso prevedere delle misure che vadano in riduzione e non certo in aumento delle addizionali locali.
In questi anni soprattutto è diventato un sistema. Mi spiego. Il Governo nazionale prevede leggi di stabilità che garantiscono o prevedono di garantire maggiore efficienza o minori costi per la Pubblica Amministrazione, operando in realtà non tagli significativi delle le spese del Governo centrale e delle sue articolazioni sulla spesa complessiva, ma scaricandole sulle Regioni, sulle Province e sui Comuni che, a loro volta sono obbligati, anche se non in tutti i casi, ad aumentare le imposte ai cittadini. Questo era uno dei casi in cui era possibile non farlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Proprio perché dicevo che i decimali contano tantissimo, soprattutto quando si tratta di pagare e imposte, l'elemento di riduzione che stiamo proponendo in questo senso, e che ha una valenza, come diceva il Consigliere Vignale, di oltre un milione di euro, va ad incidere sotto il profilo complessivo della somma delle tasse che stiamo pagando.
Poc'anzi avevo accennato alle sorprese (magari non è l'ultima) che troviamo in questo maxiemendamento nazionale - e mi riserverò di completarne la lettura - dal quale siamo andati ad estrapolare alcuni elementi che riguardano l'aumento delle tasse che gravano su ciascuno di noi.
L'analisi delle tasse che dobbiamo valutare durante la discussione di disegni di legge, come quello che stiamo discutendo, deve essere complessiva. Complessiva significa che bisogna avere l'accortezza di andare a sommare tutte le tasse, siano esse indicate in percentuale, come quelle che stiamo discutendo, piuttosto che le tasse di tipo specifico che invece, vengono introdotte in settori altrettanto specifici. Quindi l'aumento del bollo, come dicevamo prima, e l'aumento delle accise, la cui somma va ad incidere in modo assolutamente pesante rispetto al pagamento complessivo di ciascuno di noi in considerazione del proprio reddito.
Evidentemente, questa riduzione sulle fasce più deboli, come dicevamo prima - qui c'è la percezione che chi guadagna 15 mila euro può avere una sua dignità - è un aspetto che occorre considerare pesantemente, perch oggi non è più così.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
In merito a questo tema - che per noi, come lei ha ben capito, è dirimente mi permetto di riportare soltanto - perché credo interessi un po' a tutti una delle ultime analisi della CGIA di Mestre - tra le associazioni datoriali è una di quelle con l'ufficio studi che funziona meglio e che fornisce dati assolutamente attendibili - che fa comprendere il motivo per cui in questo frangente è significativo svolgere una valutazione e lanciare un appello ulteriore alla Giunta e alla maggioranza per valutare attentamente le cifre, le percentuali e anche i decimali di cui stiamo parlando in questo frangente.
Teniamo conto che, come si diceva questa mattina in merito alle prime pagine dei giornali, già nell'anno 2014 - possiamo immaginare cosa succederà nell'anno 2015, perché qui abbiamo anche una proiezione - le famiglie formate da tre persone appartenenti a tutte le categorie, ad eccezione degli operai - anche perché in questo frangente già scontano la pesante disoccupazione o, comunque, la precaria occupazione - pagheranno comunque per quanto riguarda le addizionali una cifra significativa più alta sicuramente di TASI e di TARI messe insieme.
Infatti, questo studio evidenzia come mentre una famiglia di tre persone pagherà al Comune di residenza circa 500 euro, tra l'addizionale comunale e quella regionale, un impiegato quest'anno ne verserà 732, e così avverrà per tutte le categorie (lavoratori autonomi, quadri e dirigenti) dove le cifre arrivano ad essere estremamente significative. Solo nella valutazione di un operaio con un salario medio la situazione si capovolge anche se soltanto per poche decine di euro.
Questo lo ritengo comunque un segnale da tenere in considerazione perché se questa è la situazione già nel 2014 non posso immaginare cosa avverrà nel 2015, se continuiamo a mantenere le percentuali delle addizionali contenute nell'articolo 1.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Vicepresidente Ruffino, in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Proseguendo sul tema posto dai miei colleghi, ci chiediamo come faranno le famiglie a programmare le loro spese. E' vero che tutti sono tenuti a concorrere alla spesa pubblica in ragione della loro capacità contributiva però, diventa impossibile programmare il proprio bilancio familiare a fronte dei continui, costanti e non programmati aumenti.
Come ribadito più volte in quest'Aula, riteniamo occorra un segnale forte e un blocco della tassazione ad ogni livello.
Ribadisco e riprendo anch'io un brevissimo sunto delle tasse che nell'ultimo periodo hanno subito un aumento: IRPEF, IMU, TASI, bollo auto e, da ultimo, il pellet e l'IMU sui terreni agricoli.
A seguito di quanto diceva la collega Porchietto, c'è da chiedersi quanto deve pagare, in questo ultimo scorcio di anno, una famiglia tipo che, ad esempio, vive in montagna e possiede un terreno agricolo, che in aggiunta a tutto il resto si ritrova da pagare l'IMU e ad avere un maggiore costo per il pellet. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Abbiamo illustrato l'emendamento rubricato n. 47).
Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Sozzani, Pichetto Fratin, Vignale, Ruffino, Porchietto e Berutti: La lettera b), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66, è soppressa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Sulla falsariga con cui abbiamo impostato i commi precedenti, questo emendamento riguarda la lettera b) del comma 1, sempre per quanto riguarda la riduzione delle tasse per le classi meno abbienti.
Questa mattina, in uno scambio di battute anche con l'Assessore Reschigna, avevamo già anticipato che i redditi compresi tra i 15 e i 28 mila euro - quindi i redditi entro i 30 mila euro, soglia che è stata decretata anche dall'INPS come un elemento di difficoltà per le famiglie non solamente piemontesi, ma di tutta l'Italia - potessero essere riconsiderati. Evidentemente, in una politica di riduzione o di ridiscussione dell'intera programmazione dei bilanci delle pubbliche amministrazioni in relazione all'applicazione delle tasse, l'aumento della tassazione anche per famiglie con redditi dai 15 ai 28 mila euro diventa sicuramente un elemento di grande difficoltà, non compatibile con la situazione economica che stiamo vivendo.
Noi vi stiamo dicendo, come abbiamo detto più volte in Commissione, che relativamente a questa tipologia di famiglie stiamo proponendo delle soluzioni alternative.
E' chiaro che nell'attività emendativa dell'intera legge ci possono essere elementi che vengono accolti ed elementi che vengono rifiutati, ma qui non c'è la possibilità di discutere alcunché. Stiamo dicendo di cercare soluzioni alternative. Nella legge nazionale, alla fine della fiera, la previsione di otto miliardi di tasse in più - otto miliardi in tutta Italia è stata collocata nelle clausole di salvaguardia.
Qui, noi chiedevamo semplicemente che questi due redditi, il comma a) e il comma b) dell'articolo 1, potessero essere rivisti in una logica complessiva, individuando elementi alternativi, che anche noi abbiamo proposto in Commissione, ma vi è stata una chiusura assoluta rispetto ad un principio sacrosanto: la difesa delle categorie più deboli. E' in questo senso che si propone questo emendamento ed è in questo senso che ne chiediamo l'accoglimento.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Sostanzialmente, la soppressione della lettera b) dell'articolo 1 è legata alla fascia tra i 15 e i 28 mila euro. Se, in termini di reddito, la fascia fino ai 15 mila euro è già una di quelle critiche, la fascia tra i 15 e 28 mila non è tanto meglio.
Quindi, alla luce anche di quanto dicevano i colleghi, la pressione fiscale sta interessando tutte le famiglie, perché è innegabile che quello che non ci mette lo Stato lo mette la Regione, quello che non mette la Regione ce lo mettono gli Enti locali a ricaduta, quindi obiettivamente sta diventando una situazione ormai, secondo me, insostenibile.
Quindi devono emergere dei segnali con dei fatti concreti e i fatti concreti non sono altro che cogliere alcuni emendamenti che Forza Italia sta portando avanti. Questo che stiamo ponendo potrebbe essere un ulteriore segnale di attenzione a fasce che sono ormai al limite dell'asfissia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo è un altro degli emendamenti che intervengono nell'abrogare una delle lettere dell'articolo 1 che prevede l'aumento dell'addizionale IRPEF.
Evidentemente, quest'emendamento è parziale, nel senso che interviene solo in una delle parti dell'articolo, ma serve per significare la contrarietà del nostro Gruppo a che si proceda con una prima vera manovra di bilancio (al netto dell'assestamento di bilancio che ha spostato qualche milione di euro, sostanzialmente) che, come primo aspetto, intende aumentare le tasse ai cittadini.
Questo avviene, come altri colleghi ricordavano, in un momento in cui le accise, i canoni e l'IVA vengono aumentati in molte altre realtà per molti altri cittadini e con una legge di stabilità che ha, come copertura per la legge di stabilità stessa con l'IVA al 25,5%, alcune clausole di salvaguardia.
Capite bene che l'utilizzare lo strumento della leva fiscale come unico strumento in grado di garantire la copertura dei bilanci di un ente (sia questo il bilancio dello Stato, il passaggio dell'IVA dal 20 al 22% o sia esso il bilancio della Regione, che come primo strumento pone in essere un aumento delle tassazioni, perché adesso parliamo di aumento dell'addizionale IRPEF per poi parlare di aumento dei bolli, dei canoni idrici e quant'altro) è lo strumento peggiore per poter intervenire in una politica di bilancio, cioè facendo la cosa più semplice, come quella che ricordavano altri colleghi: per esempio, con l'ennesima accisa sulla benzina. Credo che paghiamo ancora quella anteguerra e ne aggiungiamo fra le tante un'altra, che ovviamente porterà ad avere ancora un rincaro della benzina.
Qualcuno di noi si ricorda quando le finanziarie venivano fatte con l'aumento delle sigarette, della benzina e degli alcolici. Non siamo molto distanti da queste modalità. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia: Alla lettera b), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66 le parole: "0,90 per cento" sono sostituite dalle seguenti "0,75 per cento" La parola al Consigliere Segretario Benvenuto in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento chiede una riduzione dell'addizionale IRPEF per quanto riguarda il secondo scaglione. E' uno scaglione dove sono presenti tantissime famiglie e tantissimi cittadini piemontesi. Il segnale che la Giunta può dare con questa riduzione è chiaramente quello di andare incontro ai piemontesi.
Un dato che si potrebbe inserire è che gli 80 euro di Renzi, che hanno effettivamente dato ossigeno per quei pochi giorni ai cittadini di tutta Italia, non devono però creare nuovi tagli sulle Regioni e quindi far sì che la Giunta Chiamparino e tutti i Consigli regionali si trovano in questo momento ad aumentare le tasse.
Quindi, rispetto a questo deve essere un monito: visto che è in aula anche il Presidente Chiamparino, secondo me, bisognerebbe iniziare a lavorare come Consiglio regionale in una direzione che possa andare a vantaggio dell'autonomia della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, collega Benvenuto.
Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Porchietto, Berutti: Alla lettera b), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66 le parole: "0,90 per cento" sono sostituite dalle seguenti "0,80 per cento" La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Questo ovviamente segue la stessa indicazione con cui avevamo affrontato gli emendamenti relativi alla lettera a). Anche nella lettera b), qualora la Giunta non intenda valutare una riduzione o, comunque quello che stiamo dicendo per cercare un'attività di sostegno per le categorie più deboli nell'ambito del Piemonte, proponiamo di ridurre l'addizionale dallo 0,90% allo 0,80%.
Anche in questo caso vi sembrerà una cosa banale, ma parliamo di cifre relativamente importanti per la Regione, ma molto importanti per le famiglie che ne beneficerebbero.
E' chiaro che questo elemento, legandosi poi a degli emendamenti successivi, va a configurarsi come un elemento articolato, che sarà discusso anche in emendamenti successivi, ove con l'aumento del bollo auto piuttosto che l'indiscriminato aumento dei canoni idrici dove avremo due elementi differenti. Ci potranno essere enti o società a livello nazionale che ribaltino semplicemente sulla bolletta i canoni idrici di aumento comporterà un altro aumento per cittadini, mentre per centrali più piccole che invece non hanno questo tipo di possibilità, non vi è questo tipo di differenza. Ebbene, l'attività che intendevamo proporre è incidere su questa fascia di popolazione piemontese che in questo momento soffre in modo particolare.
Questi sono i concetti che sovrintendono l'emendamento n. 45) alla lettera b). E' chiaro che ci sarà - e lo vedrete successivamente - un diverso trattamento per coloro che hanno un reddito maggiore. Vi è una sensibilità da parte del nostro Gruppo per provare, alla fine, a farvi comprendere che cosa stiamo discutendo e qual è la drammaticità della legge che noi stiamo discutendo.
Sembra quasi che dobbiamo solo mettere in sicurezza le casse della Regione; benissimo, aumentiamo le tasse, nessun problema per i cittadini piemontesi. Invece, questo è l'elemento fondamentale, l'elemento su cui noi vogliamo calcare la mano per farvi riconoscere qual è la drammaticità del momento in cui stiamo vivendo e, soprattutto, le pressioni che questo disegno di legge, una volta approvato, potrà portare su moltissime famiglie piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Emendamento rubricato n. 32) presentato dai Consiglieri Benvenuto, Gancia: Alla lettera b), del comma 1, dell'articolo 1, del DDL n. 66, le parole: "0,90 per cento" sono sostituite dalle seguenti "0,82 per cento" La parola al Consigliere Segretario Benvenuto in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Anche questo emendamento, come tutti gli altri, va nella direzione della riduzione dell'addizionale IRPEF. Sempre su questo scaglione, chiedo una particolare attenzione da parte della Giunta, perché è lo scaglione di reddito che tocca il numero più ampio di piemontesi.
Rispetto a questo volevo semplicemente citare una frase del dicembre del 2013, se non sbaglio, quando l'allora Capogruppo del PD, Aldo Reschigna, diceva che era assolutamente contrario all'aumento della pressione fiscale in un momento di crisi economica.
A distanza di un anno, la situazione si è politicamente invertita, per le tasse continuano ad aumentare. Quindi quello che noi chiediamo è un ragionamento, da parte della Giunta, per cercare di poter diminuire questi aumenti, proprio per andare nella direzione di tutti i piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Benvenuto.
Emendamento rubricato n. 77) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Porchietto, Berutti: La lettera c), del comma 1, dell'articolo 1 del disegno di legge n. 66, è soppressa.
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Il tema riproposto più volte oggi in Aula è quello di promuovere la crescita e di ridurre le tasse.
Questo è sicuramente un metodo che riteniamo importante e che porteremo avanti fino alla fine di questo Consiglio regionale, oggi e domani, perch riteniamo che con più tasse avremo una riduzione nei consumi. Paventiamo una riduzione nei consumi nel 2015 e pensiamo che questi segnali negativi portino nelle tasche dello Stato e della Regione minori entrate.
Riteniamo che l'auto non sia un bene di lusso, ma spesso uno strumento di lavoro. Per questo, riteniamo non adeguato l'aumento del bollo auto.
Casa e auto non sono assolutamente beni di lusso e tra il 2010 e il 2015 c'è stato un picco di aumenti di tassazione.
Chiediamo che venga anche mantenuta fede ai vari programmi elettorali che parlavano proprio di un blocco delle tasse, e non certamente di un aumento.
Riteniamo ci debba essere un approccio più consapevole e molto più moderato alla politica fiscale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questi emendamenti sono realmente di merito, nel senso che se abrogassimo la lettera c) del comma 1 eviteremmo, per le fasce che vanno da 28 mila a 55 mila euro, l'aumento dell'addizionale IRPEF.
Riteniamo positiva la proposta che avanziamo, perché non è pensabile che si ritenga, pur nella negatività dell'aumento complessivo della norma (noi ovviamente condividiamo che non vengano toccati i primi due scaglioni di reddito, cioè quelli da 0 a 28 mila euro), che chi ha un reddito complessivo superiore ai 28 mila euro sia un soggetto più benestante e quindi posto, in qualche modo, ad essere tassato.
E' un concetto sbagliato, da un punto di vista proprio del reddito personale e familiare, che non tiene conto di un momento in cui all'interno delle famiglie, i redditi si sono sempre ridotti, anche in termini numerici, dei componenti del nucleo familiare. E' un'altra dimostrazione di come non si tenga in considerazione che proprio il ceto medio è quello che, non solo subisce ogni volta ogni tipo di tassazione, ma è quello che non può beneficiare di alcuna misura prevista dagli Enti pubblici. Se guardiamo le famiglie che stanno all'interno di questo reddito, hanno un ISEE tale per cui pagano di più i servizi scolastici, al di là dell'addizionale, e non possono beneficiare di tutta una serie di contributi che le istituzioni pubbliche mettono a servizio.
Questo è, complessivamente, nelle politiche sociali degli Enti, non solo della Regione Piemonte, un errore all'interno del quale bisogna fare dei ragionamenti.
Abbiamo ancora politiche sociali regionali, e molto spesso anche regolamenti comunali, che fotografano quella che è una situazione di quindici-vent'anni fa, in cui le amministrazioni comunali badavano a chi era davvero in difficoltà, mentre gli altri - tra virgolette - in qualche modo ce la facevano.
Oggi, al di là del reddito, sappiamo che la situazione è molto cambiata.
Da questo punto di vista, quindi, crediamo che questo emendamento, che ricordiamo, interviene su 493 mila famiglie piemontesi, debba essere in qualche modo rivisto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Chiederei al Presidente di seguirci, perché questi emendamenti hanno una loro articolazione. Adesso discutiamo il 77) e poi facciamo il 78) e torniamo alla lettera precedente.



PRESIDENTE

L'emendamento 78) è stato fatto.



SOZZANI Diego

Non è stato fatto il 77).



PRESIDENTE

E' stato fatto, però intervenga sul 77) con un accenno al 78).



SOZZANI Diego

No, no, io sono stato piuttosto attento e non l'abbiamo fatto.



PRESIDENTE

Prego, dica.



SOZZANI Diego

Per quanto riguarda l'elemento di articolazione che noi abbiamo predisposto, parliamo dei redditi dai 28 ai 55 mila.
Seguiranno poi altri emendamenti ma che purtroppo, visto i pochi minuti che abbiamo a disposizione per ogni emendamento, non saremo in grado di poter esplicitare in modo completo gli elementi che vanno a rappresentare come mai abbiamo presentato tutti questi emendamenti.
Nei prossimi emendamenti vedremo una differenza con coloro che si avvicinano ai 30 mila euro. E' per quello che questa mattina dicevano che forse, sarebbe stato meglio indicare in modo diverso la divisione dei redditi, andando a generare una migliore equità, dal punto di vista della disposizione in materia fiscale, perché qui ci sono delle considerazioni errate, rispetto alla situazione economica delle famiglie piemontesi: abbiamo redditi dai 15 ai 18 mila, e poi passiamo dai 28 ai 55.
Qui vi è una differenza sostanziale. Qui stava la possibilità di incidere e di discutere, sotto il profilo di una divisione di questi redditi in scaglioni differenti da quelli proposti, in modo tale che ci poteva essere un equilibrio e un'equità anche nell'applicazione dell'addizionale IRPEF.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie.
Questo incremento porta, alle casse della Regione, circa 15 milioni di euro. E' chiaro che la nostra richiesta eliminerebbe di base questo introito, però anche è vero che questa è la fascia media (quella definita una volta come la fascia media) che oggi si trova a sobbarcare il peso della gestione fiscale di buona parte del Paese e della Regione.
Su questa base dovremmo comunque riflettere e porci un quesito perch nel momento in cui crolla questa fascia, obiettivamente si va a creare una frattura tra un mondo che chiaramente ha un potenziale di reddito molto più sostenuto, rispetto a chi, ormai, non riesce più a sostenere la pressione il meccanismo di spesa.
Naturalmente 15 milioni sono tanti, visti da un punto di vista gestionale, ma è un carico di punta che mettiamo su questo tipo di fasce di famiglie. Sarebbe sicuramente una scelta gravosa da parte della Giunta ma d'altro canto, sarebbe una scelta che probabilmente darebbe ossigeno e libererebbe un meccanismo di spesa votato più al meccanismo commerciale visto che si è sempre decantato il fatto che l'alleggerimento della pressione fiscale avrebbe rimesso in circolo denaro. Ancora di più, quindi questa può essere una strada da perseguire.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
La lettera c) del comma 1 dell'articolo 1 prevede un aumento rispetto alla situazione attuale pari allo 0,44%. Non siamo assolutamente concordi a colpire i cittadini con i redditi oltre 28 mila euro, vicino ai 55 mila. 73 milioni totali di maggior gettito che si andrebbero a generare con quest'articolo, circa 15,6 milioni sarebbero a carico dei cittadini con questo reddito. Questi sono i cittadini che andrebbero aiutati nell'aumentare il loro potere d'acquisto, e non diminuendolo ulteriormente.
Diventa davvero difficile per tutti spiegare l'aumento delle tasse, questo lo capisco.
Diventa difficile soprattutto per un rappresentante della provincia che ha sempre pagato più tasse di quello che ha ricevuto sul territorio, di una provincia la cui spesa pro capite - parlo dell'ASL di Cuneo - è la più bassa d'Italia, come lo sono anche i consumi. Questo dipende ovviamente da molti fattori, ma, soprattutto, anche dall'attenzione di chi lo gestisce.
Ancora una volta essere virtuosi non paga, come non ha pagato in altre situazioni.
La nostra richiesta è quella di rivedere l'aumento e di cercare altre strade.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 78) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Porchietto, Berutti: alla lettera b), del comma 1, dell'articolo 1 del disegno di legge n. 66 le parole: "0,90 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "0,85 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Dal punto di vista operativo mi spiace tornare alla lettera b), che incide rispetto a percentuali che vi chiedo di analizzare rispetto ad altre Regioni.
Questa è una grossa preoccupazione. Con il Consigliere Vignale illustreremo, successivamente, anche nel dettaglio elementi di cosa intendiamo dire. Sul fatto che vi sono altre Regioni limitrofi alle nostre come la Liguria e la Lombardia - lasciando stare per ragioni storiche la Valle d'Aosta, che hanno un'organizzazione, o riorganizzazione, chiamatela come volete, che è differente dalla nostra. Sia nel trattamento del ciclo idrico delle acque, sia nel trattamento dei rifiuti, sia sulle leggi che governano anche i rifiuti in cui in Lombardia vi è una semplificazione delle norme rispetto al Piemonte e sul dispositivo in materia finanziaria in particolare sull'addizionale IRPEF.
Continuiamo a dirlo e lo enfatizziamo in Aula, oltre che in Commissione. Attenzione che questa regione non è più competitiva dal punto di vista industriale, ed - esagero - nell'ambito dell'applicazione più generica, anche della vita quotidiana che vi si svolge. Vi è difficoltà rispetto alla concorrenza territoriale che ci possono portare le regioni limitrofe. Per quanto riguarda una provincia come quella di provenienza del sottoscritto, basta passare il Ticino e abbiamo condizioni operative differenti, quasi come se, in unico Stato, vi fossero Stati differenti. E' vero che la storia si ripete, ma mi dispiace che esistano delle attività o dei trattamenti diversi tra cittadini, fra coloro che abitano in Piemonte e coloro che abitano in Lombardia. Tenete presente che questo è drammatico sembrerà una battuta che continuiamo a ripetere, ma è drammatico.
E' drammatico sia per la pressione quotidiana che i nostri cittadini subiscono nel pagamento delle tasse, sia nell'attività industriale. Vi sono profonde differenze tra trattamento delle industrie che stanno in ambito Regione Piemonte, rispetto ad industrie che stanno in altre Regioni. Questo è il grido di dolore che stiamo cercando di porre all'attenzione dell'Aula durante il dibattito sugli emendamenti al disegno di legge n. 66, ma vedo che non vi è nessuna percezione di accoglimento o di intendimento di accoglimento di questi elementi che noi chiediamo essere considerati in modo positivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Presidente, vorrei tornare a quanto già sottolineato, perché credo che il famoso taglio dei 18 miliardi fatto a livello nazionale sia la madre di tutti i nostri problemi. Mi permetto di portare a conoscenza un passaggio anche se credo che i Consiglieri di maggioranza e di opposizione lo conoscano molto bene, perché sono temi dirimenti legati alla legge di stabilità.
Alla fine la legge di stabilità nazionale, per un motivo o per un altro, ha una ricaduta pesante sulle imposizioni che, in questi giorni abbiamo visto fare alla Regione Piemonte, a partire dal commissariamento e a partire, comunque, da una responsabilità che, tra le altre cose - il Presidente in questo momento non è presente, ma glielo diremo anche successivamente - ricadrà anche sul Presidente quale responsabilità di natura politica, e non sarà una cosa di poco conto.
Le campagne elettorali, come molto spesso ricordiamo, finiscono e ci dobbiamo trovare tutti quanti, com'è già successo negli anni passati, con l'amara realtà che ci porta, comunque, a disconoscere completamente quello che si è detto in campagna elettorale.
Nei giorni scorsi abbiamo visto i dipendenti, in particolare, della Provincia di Torino, ai quali va sicuramente la nostra solidarietà. Tra l'altro, abbiamo visto che nella legge di stabilità sono stati garantiti gli stipendi per tutti i dipendenti delle Province, ma sempre in legge di stabilità vediamo che, comunque, i lavoratori delle Province dovranno essere ricollocati in altri uffici pubblici, Comuni e Regione. Vedremo poi cosa succederà nel 2017.
Mi soffermo su questo particolare in questo momento, ma non mi limiter a questo. Chiaramente tutto questo tema ricadrà, ancora una volta, sulle casse della Regione, dei Comuni e poi indirettamente della Regione. Ci porterà nuovamente ad immaginare di dover fare dei tagli o, comunque chiaramente, a rivalutare sistematicamente non so ancora che cosa, visto che le addizionali le stiamo portando al massimo, ma immagino ad inventarci una nuova imposizione diretta o indiretta dal punto di vista fiscale.
Riporto nuovamente l'attenzione della Giunta regionale su questo passaggio. Guardiamo la legge di stabilità pezzo a pezzo e vedremo che anziché cercare di razionalizzare e fare spending review a livello nazionale, si chiede ancora una volta che i sacrifici vengano fatti sul nostro territorio. Ne è un esempio l'articolo 1 e ne sono un esempio anche gli altri articoli, ma io credo che vada ricordato, pezzo dopo pezzo quello che ci troveremo sotto l'albero di Natale grazie a questo Governo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Correttamente alcuni colleghi facevano riferimento al fatto che quando si analizza una norma come questa nel suo insieme e nel suo articolato, a partire dall'addizionale per guardare il bollo e anche i canoni, bisogna sempre tenere conto che non parliamo a comparti stagni di singoli soggetti cioè, prima le persone fisiche a cui si applica un'addizionale sulla loro tassazione, successivamente le persone fisiche o le imprese a cui si applica una maggiorazione del bollo, ancora dopo i canoni idrici legati alle imprese o le Amministrazioni comunali a cui si applica una maggiorazione del canone demaniale - ma ad una comunità, quella piemontese che rischia di essere sempre meno competitiva.
E' assolutamente evidente, infatti, che, introducendo un'imposizione fiscale più elevata dal punto di vista del gettito IRPEF, da quello di un'imposizione fiscale maggiore sul pagamento del bollo auto (che riguarda tanto le persone fisiche quanto un numero consistente di piccoli e medi imprenditori) e da quello riguardante esclusivamente le imprese (l'imposta dell'articolo 5), questo disegno di legge rischia di fare perdere - come vedremo poi in modo più specifico su ogni singolo articolo - competitività al Piemonte. Quando una Regione perde in competitività significa che è meglio o è più interessante investire in una Regione a noi più vicina - da quelle francesi a quelle italiane a noi più prossime, come la Lombardia, la Valle d'Aosta o la Liguria - ed è assolutamente evidente che il rischio è che, perdendo in competitività, si perda anche in posti di lavoro e opportunità di sviluppo economico per il Piemonte.
Per questo, tanto questo emendamento tanto la valutazione complessiva sul disegno di legge hanno, dal nostro punto di vista, questa finalità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 76), presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Porchietto, Berutti: Alla lettera c) del comma 1 dell'art. 1 del disegno di legge n. 66, le parole "1.52 per cento" sono sostituite dalle seguenti "1 per cento".
Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Questo emendamento riguarda la riduzione dall'1,52%, per quanto attiene la lettera c) del comma 1, all'1%, anche perché - come dicevo poc'anzi e come diceva il Consigliere Vignale - questo andava a configurarsi in una logica identitaria rispetto alle Regioni che ci sono vicine.
Il fatto che ci possano essere degli aumenti tout court in questo senso in un'operazione piuttosto aggressiva che questa Regione sta mettendo in atto, evidentemente va infatti ad incidere pesantemente sulla vita di ciascuno di noi. E il fatto che si cerchi con insistenza, rispetto all'applicazione di questo articolo 1, una soluzione con voi, con la maggioranza, nella quale trovare un elemento immagino di compromesso che possa andare ad incidere positivamente rispetto all'attività di ciascun cittadino è un elemento che vi stiamo proponendo da stamattina nell'ambito della discussione di più emendamenti.
Come dicevamo poc'anzi, per esempio, non si comprende perché su talune situazioni assolutamente identiche che vanno a incidere pesantemente sulle tasse degli imprenditori piemontesi, come quelle dei canoni idrici, vi è la Regione Liguria che fissa al 16% il tetto massimo di tassazione, la Regione Lombardia che per i grandi impianti applica il tetto massimo del 30% e noi dobbiamo mettere il 42: mettere cioè, rispetto alla Lombardia, ben il 12 in più; fate voi i conti con il 26 della Regione Liguria.
Non parliamo poi della situazione della legislazione ambientale del Piemonte, che nel caso specifico io conosco molto bene, che è molto più complessa rispetto a quella di altre Regioni.
Ora, è assolutamente incredibile che non si possa fare un'analisi complessiva sul rilancio di questa Regione, ma si debba organizzare le nostre discussioni meramente sotto un profilo minimo matematico. Questa non è un'Aula: è un grande foglio excel nel quale, evidentemente, sappiamo quali sono gli elementi che dobbiamo riconoscere come debito. Ai fini del riempimento delle caselle nell'ambito economico, senza una discussione politica, i conti tornano e viva la matematica. Siamo tutti contenti a dispetto dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Prima avevo parlato della soppressione del comma c) dell'articolo 1 quello legato ai redditi tra i 28 mila e i 55 mila, dicendo che quelle sono le fasce che oggi possiamo ancora definire stabili dal punto di vista della chiamiamola così - tranquillità di reddito. E' chiaro che, parlando comunque di numeri importanti in termini di introito da parte della Giunta con questa nostra proposta emendativi l'incremento passerebbe dall'1,52 all'1. Sicuramente mezzo punto è importante in termini di quantificazione e potrebbe non caricare tanto il peso legato alla proposta della Giunta, ma naturalmente costituirebbe un importante sgravio e un'importante diminuzione della pressione, consentendo come tale un sostegno al pagamento delle imposte a famiglie che sono ancora quelle che reggono la situazione generale.
Questa, quindi, è la proposta che ci sentiamo di sostenere in modo forte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
A seguito degli interventi dei colleghi Sozzani e Berutti su quello che proponiamo e quindi sugli sgravi, riprendo un tema che porta ad una sorta di parallelismo tra le varie tasse (e balzelli) di cui stiamo parlando. In particolare, in questo caso, mi soffermo legandomi tutto sommato all'emendamento.



PRESIDENTE

Scusi, collega.
Colleghi, chiedo gentilmente un po' di silenzio perché gli emendamenti sono tanti e la Giunta ha necessità di ascoltarli. C'è troppo brusìo.
Prego, collega Ruffino.



RUFFINO Daniela

Faccio riferimento al bollo auto, che è un tributo locale a favore della Regione di residenza e qualificato in tutta Italia come tassa di proprietà dei veicoli e non di circolazione. Perché questo? perché il bollo auto è legato all'acquisto di una vettura, quindi di un bene primario per la famiglia, ed è una tassa iniqua quanto l'IMU, soprattutto quella sulla prima casa dove abitiamo.
Richiamo tutto ciò per dire che in questo momento stiamo parlando di pesanti tassazioni e ribadiamo la necessità di riuscire a bloccare questo picco, perché si indeboliscono gli individui, si indebolisce la famiglia ed è un crescendo che, tutto sommato, giudichiamo assolutamente insopportabile.
Per questi motivi, dieci giorni fa abbiamo indetto una conferenza stampa intitolata "Basta tasse". Noi riteniamo che oggi ci sia la necessità di uno stop in questo senso, con una ripresa legata non all'aumento delle tasse, ma, piuttosto, alle proposte che sono state presentate dal Gruppo di Forza Italia.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Benvenuto e Gancia: Alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66 le parole: "1,52 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "1,01 per cento".
Emendamento rubricato n. 34) presentato dai Consiglieri Benvenuto e Gancia: Alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66 le parole: "1,52 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "1,03 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Benvenuto in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, signor Presidente.
Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 33), volevo citare un articolo del 23 aprile 2013 apparso su un giornale on line torinese, nel quale un noto esponente politico del PD, a proposito dell'aumento delle tasse, dichiarava: "E' l'ennesima promessa di Cota, che finisce nel dimenticatoio. E' l'ennesima dimostrazione dell'incapacità di governare sua e della sua Giunta".
A distanza di un anno e mezzo, o i tempi sono cambiati oppure l'attuale maggioranza vive in un altro Paese. Perché oggi ci presentiamo con degli emendamenti che vanno a toccare sicuramente tutti gli scaglioni di reddito in questo caso parliamo dell'aumento dell'addizionale - e, per quanto mi riguarda, l'unica possibilità che può avere la maggioranza per offrire quella "freschezza" che era stata promessa in campagna elettorale, è proprio quella di accogliere questi emendamenti.
Vorrei ricordare che in campagna elettorale si erano toccate delle tematiche importanti. La "sciagurata" Giunta Cota, perlomeno così veniva definita da parte dell'attuale maggioranza, aveva toccato dei punti che erano fondamentali: ad esempio, sulla sanità si pensava ad una storia completamente diversa; invece, puntualmente, ci troviamo alla stessa riorganizzazione sanitaria; per quanto concerne le tasse, non bisognava aumentarle, e oggi, invece, ci ritroviamo a fare un bel regalo di Natale ai piemontesi.
Infine, anche sulla questione delle firme - non intendo soffermarmi sull'argomento, perché nutro profondo rispetto per alcuni Consiglieri presenti - mi sembra di tornare al passato. Se questa è la nuova Amministrazione regionale, siamo ben messi per i piemontesi! Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Benvenuto.
Emendamento rubricato n. 75) presentato dai Consiglieri Ruffino, Pichetto Fratin, Vignale, Sozzani, Porchietto e Berutti: Alla lettera c), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66 le parole: "1,52 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "1,08 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Questo emendamento si sofferma ancora sulla maggiorazione dell'1,52 per cento.
Visto che nell'ambito della Commissione non c'é stata una risposta specifica in questo senso, con questo emendamento proponiamo una percentuale alternativa dell'1,08%. Questo è un altro elemento che andava ad incidere sempre sulle famiglie piemontesi.
In riferimento alla lettera c), che prevede lo scaglione che va dai 28 mila ai 55 mila euro, sarebbe bene trovare con l'Aula un accordo e proporre un emendamento che vada a divedere questo scaglione. Mi sembrava che in Commissione questa ipotesi non fosse stata proposta solo dal nostro Gruppo ma anche da altri.
A nostro avviso, dovremmo trovare una soluzione per poter meglio articolare, e, quindi, meglio suddividere, le tasse dei piemontesi.
Vi ricordo che andiamo a colpire uno scaglione che va dai 28 mila ai 55 mila euro: all'interno di questo scaglione vi è una differenza sociale, lo semplifico in questo modo.
Se riuscissimo ad intravedere un elemento di discussione nell'ambito di questa proposta che stiamo formulando, potremmo individuare una migliore ridistribuzione: evidentemente, 28 mila rappresenta un limite sicuramente basso, ma 55 mila molto meno. Probabilmente, siamo abituati a ragionare in euro, ma se ritornassimo alle vecchie lire, la differenza sarebbe sostanziale tra le due fasce, quasi della metà.
Questo è il senso degli emendamenti che abbiamo presentato e che stiamo cercando di far comprendere all'Aula.
In Commissione abbiamo registrato una chiusura totale: noi chiediamo un'ulteriore suddivisione degli scaglioni per una più corretta e più equa ridistribuzione fra i redditi dei piemontesi, senza incidere sul valore finale dell'incasso della Regione Piemonte. Sotto questo aspetto, non ci sembra di proporre un elemento di negatività; stiamo semplicemente chiedendo alla Giunta di recepire delle proposte che potrebbero migliorare la legge, sopprimendo tasse, o perlomeno il loro aumento, che graverebbero maggiormente sulle categorie oggi più povere e già bisognose.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Io credo che l'appello che ha rivolto il collega Sozzani sia estremamente significativo.
Noi continuiamo a sostenere, sul tema dell'aumento delle addizionali di dare un segnale forte ai cittadini piemontesi; cittadini che tra l'altro (in apertura, avevo riportato proprio io il tema delle prime pagine dei giornali riguardante le libere professioni) non hanno diritto alla malattia, ma che in questo momento stanno sostenendo, con il loro welfare il welfare delle persone che andranno in pensione nei prossimi anni (mentre loro, probabilmente, quella pensione non la riceveranno mai).
Sono le stesse persone che, proprio perché guadagnano poco - e voi mi direte che non rientrano in quelli che sono i contribuenti di questi incrementi delle addizionali - hanno però alle spalle delle famiglie che, a loro volta, li stanno mantenendo. Quelle famiglie che, magari, sono sopra a quei 28 mila euro, che è quella fascia di reddito borderline di cui il Vicepresidente Reschigna questa mattina parlava, ma che si vede, a questo punto, incrementare in modo significativo l'addizionale proprio togliendo quelle risorse che oggi, molto probabilmente da padre in figlio, stanno passando per sostenere comunque le famiglie dei figli che non riescono a sbarcare il lunario, in funzione del fatto che, ancora una volta, per questo settore il Governo nazionale si è dimenticato completamente di un sostegno significativo (tant'è che ha incrementato ulteriormente la percentuale di contribuzione alla gestione separata previdenziale). Sono proprio quelle famiglie che oggi, dovendo comunque sostenere i propri figli in quella che è l'impossibilità di essere autonomi, si vedono ancora una volta penalizzare non soltanto con i nuovi balzelli comunali, ma anche con l'incremento delle addizionali regionali.
Chiediamo ancora una volta alla Giunta di ripensarci rispetto a questo incremento di aliquote legate all'addizionale IRPEF e poi, chiaramente quando passeremo ai prossimi articoli, anche alle ulteriori imposizioni che abbiamo visto negli altri ambiti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Intanto l'incremento delle addizionali non corrisponde, purtroppo, ad un aumento dei servizi o ad un miglioramento degli stessi. Dunque, questa "pillola" è ancora più amara per i piemontesi.
In genere, c'è l'abitudine a motivare un aumento delle tasse con una miglioria di qualsivoglia servizio o con l'istituzione di un nuovo servizio. Invece in quest'Aula negli ultimi mesi abbiamo assistito a situazioni quali una riduzione della platea degli aventi diritto al buono scuola con un abbassamento della soglia ISEE e problemi legati alla sanità.
Si parla di soppressione di alcune strutture ospedaliere, quindi di una riduzione dei servizi e di una difficoltà nella cura, così come di ulteriori riduzioni al trasporto pubblico locale, ma anche di un aumento del bollo auto, per quanto vi siano famiglie che non riusciranno più a permettersi l'auto.
Riteniamo proprio per questi motivi, ma ce ne sono altri che potrei aggiungere, che non ci sia una motivazione per questo innalzamento delle tasse.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, così come altri che abbiamo presentato, interviene proprio per evitare o ridurre l'aumento anche per quegli scaglioni di reddito che non possono certo essere classificati come relativi a famiglie abbienti.
La lettera c) riguarda lo scaglione che va dai 28 mila ai 55 mila euro.
Come ricordavamo precedentemente, sono famiglie che ovviamente subiscono l'insieme delle tassazioni di cui abbiamo avuto modo di parlare nell'arco della giornata. Sono 496 mila piemontesi che vedranno aumentare anche in modo consistente il loro gettito, che riguarderà circa 15 milioni di euro di maggiori entrate e relativamente ad uno scaglione all'interno del quale si poteva prevedere, come per i due scaglioni precedenti, il non incremento rispetto ad un'addizionale che è una tassazione complessiva, che è già elevata anche per questa fascia reddituale.
Come ricordavamo precedentemente, tra l'altro, sono famiglie o singoli cittadini che non possono beneficiare di una serie di interventi che la Pubblica Amministrazione pone; inoltre, anche rispetto ai servizi pubblici sono famiglie che pagano molti di questi servizi.
Ad esempio, su questo scaglione teniamo conto che un numero consistente di questi cittadini non sono esenti da ticket. Quindi, sono cittadini che in gran parte pagano il ticket, pagano di più tutti i servizi che la Pubblica Amministrazione eroga. Quindi, prevedere anche in questo caso l'aumento di una tassazione già elevata non ci pare una misura equa.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 74) presentato dai Consiglieri Sozzani, Pichetto Fratin, Vignale, Ruffino, Porchietto e Berutti: La lettera d), del comma 1, dell'articolo 1 del disegno di legge n. 66, è soppressa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo emendamento vuole cassare la lettera d), che è quella che prevede un incremento della tassazione per i redditi che vanno da 55 mila a 75 mila euro.
E' un ragionamento simile a quello che abbiamo fatto precedentemente.
E' un numero minore di piemontesi, perché parliamo di 61 mila piemontesi che però vedranno aumentare, questa volta in modo consistente, la loro addizionale.
E' evidente che vi sono una serie di incongruenze che noi vediamo rispetto al ragionamento che si fa a livello nazionale relativamente alla riduzione della tassazione complessiva, che peraltro ha avuto anche molta mediaticità sui giornali e anche negli ultimi giorni dopo l'approvazione al Senato della legge di stabilità, senza che però siano stati indicati con altrettanta puntualità i tanti differenti provvedimenti che invece aumentano la tassazione complessiva.
Questi in qualche modo fanno venire meno quelli che parrebbero essere o degli incrementi del reddito, come gli 80 euro in busta paga. Ricordo per che valgono solo per i lavoratori dipendenti e che non riguardano né i pensionati né i liberi professionisti né i lavoratori autonomi. Quindi sono una parte di cittadini italiani e piemontesi che godono di questo incremento del reddito, ma che in questo mese hanno visto, in modo assolutamente percettibile, che hanno ampiamente utilizzato gli 80 euro anzi, non sono stati sufficienti - per tutti gli incrementi della tassazione locale.
Quindi, quegli 80 euro che, ripeto, non sono bastati, sono stati utilizzati per pagare gli incrementi sulla TASI, sull'IMU, sulla TARI, su questa nuova addizionale, sull'accisa sulla benzina, sull'aumento dell'IVA sul pellet, sui molti aumenti della tassazione che, pur essendo fra loro frammentati perché fatti da un'Amministrazione comunale o fatti da un'Amministrazione regionale o dal Governo nazionale, alla fine incidono pesantemente sul reddito delle famiglie.
Pertanto, crediamo, anche con le proposte che avevamo avanzato rispetto a questo disegno di legge, che la lettera d), che prevede un aumento della tassazione, vada cancellata.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Questo purtroppo va a toccare una serie di redditi - dico purtroppo in senso ironico - che sono percepiti da pochi piemontesi. Dico purtroppo perché probabilmente sarebbero molti di più se tutti denunciassero in modo idoneo la propria situazione economica, mentre in Italia i redditi tra i 55 e i 75 mila euro, ma soprattutto superiori ai 75 mila euro, sono veramente pochi. Infatti, ognuno all'interno delle proprie città vede delle persone che sono più abbienti di quanto dimostra il loro reddito.
Proprio con lo stesso spirito con cui andavamo ad analizzare gli emendamenti precedenti, il fatto che fra i redditi precedenti, cioè quelli che sono sotto i 15 mila euro, fra i 15 mila euro e i 28 mila euro e tra i 28 mila euro e i 55 mila euro, andiamo a colpire con l'addizionale IRPEF la stragrande maggioranza della popolazione piemontese. Ed era l'elemento di semplificazione tassativa - userei questa parola un po' nuova - rispetto all'attività di fantasia amministrativa nella legge di bilancio.
Cosa si è fatto? Si è visto quali sono le categorie maggiori e siamo andati ad aumentare proporzionalmente, magari guardando solamente la percentuale dicendo che abbiamo aumentato poco e abbiamo fatto pagare a quelli che prendono di più, ma essendo pochi nell'ambito della Regione Piemonte, chi contribuisce alle casse della Regione ai fini della messa in sicurezza dei conti della Regione stessa sono coloro che normalmente non appartengono necessariamente alle cosiddette partite IVA, ma sono coloro che sono dipendenti.
Quindi, questa è la categoria maggiore che andiamo a colpire con questa legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie.
Evidenziando chiaramente la contrarietà generale sull'aumento dell'IRPEF - questo è scontato - la soppressione di questo comma, dal punto di vista del reddito, potrebbe essere giustificata, nel senso che brutalmente, potremo dire che li prendiamo a chi li ha.
Il problema è che, secondo me, anche chi li ha, onestamente, non ne pu più. Questa è la dura verità, per cui anche questo tipo di aggressione fiscale diventa sempre più un elemento insopportabile, che - probabilmente non è il caso di questa fascia - sempre di più incentiva, anche da parte di questi soggetti, la volontà di andare altrove o, comunque, di cercare altre strade, proprio per evitare la pressione fiscale. Tra l'altro, ogni giorno scopriamo - se non noi, lo scopre la Guardia di Finanza - che c'è sempre più la ricerca di evasione, che diventa l'elemento collaterale di una politica che sostanzialmente non porta a nulla se non ad una vessazione.
Quindi, la controproposta che viene avanzata dal nostro partito non solo a livello regionale, ma anche nazionale, dovrebbe determinare l'allineamento ad un'aliquota unica, su cui è necessario lavorare per combattere l'evasione. Altrimenti, se piano piano alziamo il livello e continuiamo a prendere sempre più in alto, si determina la situazione per cui, alla fine, se sotto e a metà non ce ne sono più e in alto scappano, il sistema crolla.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Ancora qualche considerazione legata alle tasse e ai servizi. Ci rendiamo conto che tra i partner europei l'Italia è sicuramente un paese in difficoltà e se esaminiamo la tassazione di alcuni paesi d'Europa - parlo di tasse a livello statale, regionale e comunale - ci rendiamo conto che i paesi nordici hanno una pressione più alta della nostra, ma a livello di servizi sono assolutamente più competitivi.
Come ho accennato poc'anzi nel mio intervento, la nostra situazione è ancora più pesante. E' di alcuni giorni fa un articolo apparso su Le Monde in cui sul tema tassazione si parla delle lamentele dei tedeschi rispetto ai francesi, perché pagano più tasse e hanno meno servizi. Noi invece invidiamo gli uni e gli altri, perché abbiamo una pressione molto alta, ma anche dei servizi che annaspano.
Richiamo i due temi che ritengo siano stati più penalizzati in questo periodo da quest'Aula: sapete bene quanta attenzione abbiamo dedicato al buono scuola, piuttosto che a quanto attiene all'offerta scolastica, cioè ai piani per l'offerta formativa, e ancora di più in questo periodo alla sanità, ritenendola un elemento portante per la nostra regione. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 73) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Porchietto, Berutti: Alla lettera d), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66 le parole: "2,09 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "1 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 73) vuole ridurre l'incremento del 2,09 all'1%.
Sostanzialmente, con questo emendamento si prevede l'aumento che il disegno di legge pone relativamente alle fasce comprese dalla lettera d) del provvedimento, che sono quelle che vanno dai 55 ai 75 mila euro peraltro similarmente con quanto è già stato fatto sugli altri scaglioni in cui non è stato previsto un aumento della tassazione o in alcuni casi in particolar modo per lo scaglione da zero a 15 mila, è stata ammessa una piccola riduzione dell'addizionale.
Per i motivi illustrati precedentemente, che riteniamo importante risottolineare, non riteniamo che sia più utile, pur comprendendo la difficile situazione di bilancio della Regione Piemonte, iniziare con un provvedimento che all'articolo 1 trova immediatamente maggiori entrate per più di 70 milioni di euro derivanti dall'aumento delle tasse ai cittadini piemontesi.
Crediamo che, secondo una logica che qualunque azienda o qualunque famiglia attuerebbe, prima occorra ottimizzare e rendere efficiente la propria azienda o il proprio bilancio familiare, dismettendo il superfluo e quanto non sia indispensabile per una logica di bilancio familiare o aziendale, e solo dopo ci si possa rivolgere alla banca per un prestito.
Noi il prestito non lo chiediamo ad un istituto bancario, lo abbiamo fatto molte altre volte. Questa volta le maggiori entrate le troviamo chiedendole ai cittadini piemontesi che, da questo punto di vista, sono un bancomat certo e immediatamente esigibile. E' certamente la scelta più semplice per avere più risorse, ma è anche la scelta più dolorosa e politicamente sbagliata per un'Amministrazione regionale che vuole portare a pareggio il proprio bilancio, ma senza partire da quelle che noi ritenevamo le misure più significative, cioè dall'alienazione dei beni immobili, delle società partecipate e di tutto quanto non indispensabile per l'attuazione di politiche di bilancio corrette, cioè tassando i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Dal punto di vista dell'applicazione di questa legge, relativamente ai redditi che vanno dai 55 ai 75 mila euro vi sono categorie che incidono profondamente sotto il profilo sociale ed economico della nostra regione.
Quindi, la riduzione dell'addizionale IRPEF, rispetto ad un'IRPEF già alta che gli stessi stanno pagando, è sicuramente un elemento di buonsenso che possiamo dare come indicazione a queste categorie, che sicuramente occorre analizzare meglio. Durante le nostre discussioni l'ho detto più volte, ma purtroppo, sia nei lavori di Commissione che in quelli d'Aula non è mai stata intesa questa volontà positiva nella quale tutto il Gruppo di Forza Italia si sta ponendo.
Pur comprendendo le disposizioni e, soprattutto, gli obiettivi finali che una legge di questo genere presenta, evidentemente deve essere articolata in un modo assolutamente consapevole e, soprattutto, organico nei confronti dei cittadini che, anche rispetto a questo tipo di scaglione vengono ad essere penalizzati in modo assolutamente pesante.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Come abbiamo già avuto più volte occasione di ricordare a quest'Aula, i nostri emendamenti hanno lo scopo di portare l'attenzione al momento di difficoltà delle famiglie, quindi per questo sono stati proposti questi emendamenti che chiedono delle riduzioni.
Sappiamo come gli italiani nel 2013 hanno lavorato 158 giorni per pagare le tasse. Nove giorni in più della media europea, e sono già davvero tanti. Ciò significa che dal 1° gennaio al 7 giugno si lavora per lo Stato e non soltanto per le Regioni e per i Comuni, per onorare un impegno che sempre più si fa fatica ad onorare.
Sono tante le tasse a carico dei cittadini, forse superano le 100; il problema è che il prelievo fiscale a carico delle famiglie italiane è cresciuto del 40% contro il 19% dei redditi. Quindi i redditi sono cresciuti meno della metà rispetto alle tasse ed è per questo motivo che portiamo i nostri emendamenti come elemento di riflessione a quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
Emendamento rubricato n. 72) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Porchietto, Berutti: Alla lettera d), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66 le parole: "2,09 per cento" sono sostituite dalle seguenti "1,09 per cento La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento 72) prevede una riduzione dello scaglione di reddito, che va dai 55 mila ai 75 mila euro, dell'addizionale IRPEF, in particolar modo considerando il fatto che l'articolo che stiamo discutendo ne prevede un aumento di più di un punto percentuale.
Come dicevamo precedentemente, crediamo che si potessero intraprendere alcune azioni per garantire un aumento del gettito della nostra Regione perché ben comprendiamo che cercare di stendere un bilancio non crei disavanzo sia una manovra necessaria; non semplice, perché è sufficiente vedere quali sono state le riduzioni solo di trasferimenti nazionali nei confronti delle Regioni, quindi anche del Piemonte, dal 2009 ad oggi, che in modo trasversale hanno riguardato tutti i Governi centrali che, quando hanno avuto necessità di garantire alcune coperture finanziarie o ridurre la spesa, sono spesso intervenuti penalizzando le amministrazioni locali.
Ne hanno patito le Regioni, similarmente ne hanno patito le Amministrazioni comunali, che oggi hanno una tassazione comunale che rispetto anche solo al 2011, è quasi raddoppiata. E' sufficiente leggere un bilancio di un'Amministrazione comunale qualsiasi, in particolar modo se è di un Comune medio-grande, per vedere come, a fronte di una tassazione locale che è quasi raddoppiata in termini di entrate, è corrisposta parimenti una riduzione dei trasferimenti nazionali.
Allora, noi crediamo che tutti debbano concorrere a far sì che venga ridotto complessivamente il disavanzo del sistema Italia, quindi a partire dalla nostra Regione, dalle Amministrazioni comunali e dal Governo centrale. Certamente, se il Governo centrale facesse nelle sue differenti articolazioni gli sforzi che le Amministrazione locali hanno fatto negli ultimi anni, credo che, anche solo in termini percentuali, avremmo risolto i problemi di copertura economica, per esempio, di questa legge di stabilità.
Non è una questione semplice e credo che il Presidente Chiamparino anche in qualità di Presidente della Conferenza Stato-Regioni, lo sappia bene, però è un partita che credo si debba provare a giocare a partire dalla nostra Regione, cercando, non solo dal disegno di legge 66, ma anche dai provvedimenti successivi, di dare esempi che vadano in controtendenza rispetto a chi riduce le imposte, ma cercando poi di farle aumentare alle articolazioni, sempre dello Stato, a livello regionale e comunale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Vorrei risottolineare, come stava già dicendo il Consigliere Vignale, e portare nuovamente all'attenzione della maggioranza un passaggio.
Negli anni scorsi, nel momento in cui i ruoli erano invertiti, e quindi c'era una giusta e dovuta segnalazione rispetto a quello che era il lavoro che stava facendo in quel frangente la Giunta regionale e una serie di gridi d'allarme da parte dell'attuale maggioranza, devo dire che in alcuni frangenti, per una questione non soltanto di correttezza e di stima, ma anche di riconoscimento di un'intelligenza negli interventi che avvenivano in Aula, riuscimmo a condividere alcuni percorsi, che comunque portavano a degli interventi significativi, cercando di non andare, in un numero significativo di casi, ad intaccare le tasche dei piemontesi.
Vorrei ricordare al Presidente Chiamparino - in questo frangente non c'è il Presidente Laus, ma lo ricordo al Presidente della Giunta, perch credo che siano dati significativi pervenuti anche a lui - come negli ultimi anni in Piemonte la ricchezza, non soltanto quella reale, ma anche quella finanziaria delle famiglie piemontesi, sia scesa in modo drastico quasi 41 miliardi di euro nell'arco di pochi anni, il che significa scendere drasticamente non soltanto nelle classifiche italiane, ci mancherebbe (non è quello il tema), ma scalare invece quelle della povertà: una povertà che non tocca soltanto più le famiglie disagiate, ma famiglie che, fino a poco tempo fa, avevano una prospettiva di vita sociale molto diversa rispetto a quella attuale.
Ecco, vorrei toccare nuovamente questa corda, perché ritengo sia importante riuscire a dare un segnale forte di attenzione al Piemonte che vada oltre - mi permetta, Presidente - le promesse forse un po' troppo affrettate fatte per ottenere delle dilazioni corrette da parte di un Governo nazionale che non sempre è attento agli interventi che devono essere fatti a livello territoriale.
Mi permetto di sforare, ma poi non lo faccio più.
Presidente Chiamparino, visto che in questo momento è in aula, mi permetto soltanto di ricordarle com'è fondamentale in questo momento che l'autorevolezza del Piemonte vada oltre ai diktat di carattere nazionale.
Perché credo che in questo frangente, nel momento in cui ci ritroviamo a dover rincorrere continuamente una campagna elettorale del Presidente del Consiglio, questi non ricadano sul nostro territorio. E visto che lei da pochi giorni è anche Commissario di una quota parte degli interventi che sono stati in qualche modo accolti, ma che erano anche la continuazione di una serie di interventi già fatti precedentemente, la esorto a ricorrere alla sua autorevolezza di Presidente della Conferenza Stato-Regioni per cercare di ridurre in qualsiasi modo, in questo frangente, il peso del fisco, che impatta duramente sulle prospettive di vita delle famiglie piemontesi per il 2015. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie.
Alla luce del mio intervento precedente, sulla base della soppressione di questo comma, la controproposta potrebbe essere quella di ridurre la pressione sulla base dell'aliquota, da 2,9 a 1,9%, quindi di un punto percentuale.
Riferendomi all'esortazione che faceva prima la collega Porchietto al Presidente, gli Enti locali hanno chiaramente le mani legate, perché è il Governo centrale ad avere in mano il mazzo. Serve una battaglia, perché gli enti locali non sono più disposti a fare del killeraggio nei confronti dei cittadini.
Serve, comunque, un'azione forte.
E' chiaro e comprensibile che il Presidente della Regione Piemonte non si trova in una situazione comoda, però un segnale va dato; un segnale a dimostrazione - lo vedremo anche nell'emendamento relativo alla successiva lettera e) - del fatto l'aggressione fiscale alle fasce di reddito più alte sta diventando devastante. Una politica di carico e di pressione nei confronti delle fasce più agiate non va da nessuna parte.
Posso capire che questo sia un anno particolare, certamente con tante criticità, però forse sarebbe meglio diminuire leggermente, o quanto è possibile, magari trovando soluzioni parallele che in qualche modo possano decomprimere e, allo stesso tempo, attivare anche procedure di altro tipo.
La nostra controproposta potrebbe avere un senso.
Ci rendiamo conto che la questione delle alienazioni non è semplice però potrebbe avere un senso decomprimere gradualmente la pressione fiscale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Berutti.
Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Benvenuto e Gancia: Alla lettera d), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66 le parole: "2,09 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "1,10 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Benvenuto in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
In questo emendamento chiediamo, per questa fascia di reddito di persone che si trovano magari in una condizione più stabile, una diminuzione per quanto riguarda la possibilità di far sì che ci possa essere un aumento dei consumi.
Torno a toccare un argomento, rispetto a quest'emendamento, toccato sempre in campagna elettorale: il tema delle tasse non era all'o.d.g.
invece dopo pochi mesi se n'è iniziato a discutere, penso già nel mese di settembre, e poi adesso il provvedimento è in Aula.
Rispetto a questo occorre parlarne con il Presidente del Consiglio perché non possiamo pagare i giochi di prestigio del Presidente della Regione.
Questa è la direzione del nostro emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Benvenuto.
Emendamento rubricato n. 36) presentato dai Consiglieri Benvenuto e Gancia: Alla lettera d), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66 le parole: "2,09 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "1,11 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Benvenuto in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Su questo tipo di emendamento volevo ricordare ancora un altro articolo di giornale, praticamente il 18 dicembre di un anno, in cui appaiono colleghi dell'attuale maggioranza, quindi colleghi del Partito Democratico srotolare uno striscione con la scritta: "Cota, se te ne vai un caffè te lo offriamo noi".
Rispetto a questo, non voglio offrirvi un caffè, anche perché siete tantissimi rispetto alla passata Giunta, però un minimo di coerenza ci vorrebbe rispetto a questo emendamento.
Seppur lo scaglione di reddito riguarda persone che possono avere più possibilità, sarebbe un importante passo avanti da parte della Giunta accogliere questo emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Benvenuto.
Emendamento rubricato n. 71) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Porchietto, Berutti: "La lettera e), del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66, è soppressa".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento 71) prevede l'abolizione, così com'è stata prevista per l'aumento degli scaglioni di reddito precedente, anche e soprattutto per l'ultimo scaglione. Non soprattutto perché i redditi più alti siano quelli che non devono contribuire a politiche fiscali di maggiori entrate, che se anche non condividiamo sono contenute all'interno di questa misura, per crediamo che prevedere un incremento complessivo, che solo su uno scaglione e per poco più di 60 mila per segmento di reddito riguarda 50 milioni di euro, sia, oggettivamente, sproporzionato.
Ne comprendiamo le motivazioni, cioè comprendiamo bene che, nella volontà di rastrellare o avere maggiori entrate per più di 70 milioni di euro, si sia scelto di penalizzare maggiormente chi ha un reddito più significativo, rispetto a chi ha un reddito inferiore.
Va però rilevato come nella tassazione non vi siano solo le addizionali. Un sistema fiscale che funziona è un sistema - lo dice la Costituzione - progressivo che, pertanto, prevede un aumento degli scaglioni di reddito, non nelle addizionali, ma già nella tassazione IRPEF.
E' assolutamente evidente, quindi, che i redditi oltre i 75 mila euro sono quelli che già versano maggiormente, non in termini quantitativi per il numero limitato di persone, ma in termini assoluti, allo Stato, e in questo caso, essendo un'addizionale, alla Regione.
Crediamo che, anche relativamente all'aumento delle addizionali, pur in un concetto di equità, ci debba essere anche un concetto di equilibrio altro concetto ripreso nell'imposizione fiscale. Questo ricorda un po' la prima finanziaria del Governo Prodi, che venne battezzata da Rifondazione comunista con un manifesto indimenticabile: "Anche i ricchi piangono".
Per carità, anche questa è una scelta politica - sarà contento il collega Grimaldi o qualche altro collega della maggioranza - ma noi crediamo che, a fronte di una tassazione progressiva, quando si aumenta e si eccede nella tassazione, in realtà sia tutta la nostra comunità a rimetterci.
E' assolutamente evidente che, in un momento come questo, chi ha redditi più elevati può, senza addivenire ad un sistema americano che detassa i consumi, avere maggiori possibilità anche in termini di consumi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie.
Nel predisporre i nostri emendamenti, le considerazioni sono legate alle troppe tasse e ai pochi soldi a disposizione.
Sappiamo che, dal 2007 al 2013, i consumi delle famiglie, al netto dell'inflazione, hanno subito una caduta verticale del 13,4%, in termini assoluti. Tutto questo equivale ad una contrazione media della spesa per ciascuna famiglia di quasi 5.500 euro.
Ovviamente, sempre in questo periodo c'è stato un aumento della disoccupazione, che è praticamente raddoppiata negli ultimi sette anni.
La consapevolezza è quella che ad elevare il peso delle tasse sulle famiglie ha contribuito in maniera determinante la tassazione locale quindi quelle imposte dalla Regione e dai Comuni. Noi siamo coscienti che c'è stato un aumento del 190% ed è per questo che pensiamo che la strada dell'aumento delle tasse non ci porterà da nessuna parte.
Ed è per questo che abbiamo formalizzato la nostra controproposta, che va assolutamente in una direzione diversa e crediamo che la controprova numero più, numero meno - sia quella che ho evidenziato in questo momento: uno smodato aumento della tassazione, una riduzione dell'occupazione e dall'alta parte, una riduzione molto forte dei consumi, che ovviamente porterà nuovamente ad un minor flusso di denaro nelle casse di Stato Regioni e Comuni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Lo accennavo già prima: questa proposta consiste nella soppressione del comma e), quello che riguarda i redditi oltre i 75 mila euro. E' chiaro che questi sono redditi che non hanno criticità nel pagare le varie imposte però è la filosofia che fa acqua: una filosofia, cioè, che può reggere anche con queste fasce forse ancora adesso, ma che io credo segni la strada sbagliata. La strada da seguire è invece quella che deve prevedere una rivoluzione dal punto di vista della pressione, perché il gettito fiscale non può continuare ad essere basato su addizionali, a prescindere da chi le può pagare o meno. Io credo infatti che più di così il sistema non sia in grado di reggere.
E allora, manifestando chiaramente ancora una volta la contrarietà a tutto questo impianto, l'auspicio è che si possa imprimere un cambio di tendenza e che, alla luce di tutto quello che si è detto sul disegno di legge n. 66, si possa rivederne totalmente l'impostazione e cercare di andare su altre strade, tra l'altro con proposte avanzate anche da noi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Emendamento rubricato n. 69) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Porchietto, Berutti: Alla lettera e) del comma 1 dell'art. del disegno di legge n. 66 le parole "2,10 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "1,10 per cento".
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Sozzani ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Nell'ultimo scaglione, quello oltre i 75 mila euro come dicevo prima è sempre di meno la popolazione piemontese interessata, perché incominciamo ad andare su redditi che vengono considerati impropriamente fra i redditi di una certa valenza dal punto di vista della possibilità di spesa quotidiana - andiamo anche ad incidere su una categoria che non è ancora quella che chiamiamo della ricchezza vera e propria: andiamo ad incidere comunque sulla cosiddetta classe media, che oggi si va assottigliando sempre di più, a fronte di una situazione globale che vede la nostra Nazione sicuramente in grandissima difficoltà, soprattutto rispetto a scelte che lo stesso Governo sta cercando di mettere in atto con una manovra economica complessiva che va ad incidere al di là dell'ambito della diffusione mediatica e di ciò che il Presidente del Consiglio fa, con la sua attività comunicativa, nel contesto dell'apparizione televisiva sempre piuttosto frequente: vi sono tutta una serie di elementi apparentemente nascosti nella legge di stabilità in cui - come abbiamo detto pochi minuti fa - l'incidenza delle norme "non note" è maggiore o comunque estremamente rilevante in rapporto con l'articolato della legge di stabilità.
In questo senso, si va a colpire la cosiddetta classe media in modo assolutamente pesante, perché alcune promesse che sono contenute nella legge di stabilità non saranno sicuramente sostenibili ai fini di un'operatività vera, ma sono elementi che vengono enunciati da un punto di vista solo ed esclusivamente mediatico, per poi invece far valere le cosiddette "clausole alternative", dove - pensate - il peso specifico della tassazione è di ben otto miliardi, come ho detto poc'anzi. In questo quadro, i redditi di cui stiamo discutendo, quindi quelli della lettera e) sono i redditi che vengono più colpiti in quell'ambito.
Ecco perché è stata prevista, da parte del nostro Gruppo, la possibilità di una riduzione dal 2,10% all'1,10%, nella proposta complessiva per l'addizionale IRPEF prevista per i cittadini della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 69), come ricordava il collega Sozzani, prevede una riduzione dell'1% dell'incremento previsto sullo scaglione oltre i 75 mila euro, come peraltro è stato fatto per gli altri due scaglioni per cui, nel disegno di legge, è stato pensato un aumento, cioè quelli da 28 mila a 55 mila e da 55 mila a 75 mila.
La motivazione è semplice: è un emendamento che dev'essere correlato con i due precedentemente illustrati che intendevano non prevedere un aumento della tassazione IRPEF per i piemontesi, perché noi riteniamo che aumentare le tasse a 600 mila cittadini, in un momento come questo, sia un errore grave. L'aggravio, infatti, come dicevamo, va ad assommarsi ai molti altri canoni, tasse e imposte locali che sono stati aumentati e che rendono la tassazione locale incidente in maniera sempre più considerevole rispetto al bilancio di una famiglia.
Per questo motivo, crediamo che non si possa andare oltre con le addizionali e anche che politiche di bilancio che procurano maggiori entrate per l'Ente debbano avvenire non con l'aumento delle tasse, ma con misure alternative, quali quelle che abbiamo indicato all'interno di una serie di emendamenti presentati in Commissione su questo disegno di legge che possono garantire maggiori entrate senza aumentare le tasse ai cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Graglia.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Noi non siamo qui a muovere delle critiche pregiudiziali o, peggio ideologiche: quelle le lasciamo volentieri ai professionisti del cosiddetto "altrui-colpevolismo".
Noi vogliamo solo ricordare - riferendoci alla passata primavera quando la parola d'ordine a tutti i livelli era all'insegna del bonus fiscale - che in sei mesi siamo qui a confrontarci sul rischio che sul ceto medio piemontese si abbatta, dopo l'esclusione da ogni agevolazione fiscale, il malus IRPEF, ossia una maggiore addizionale che, annunciata a ridosso della fine dell'anno, avrà l'effetto di deprimere ancora di più i consumi di quella già ampia fascia di nostri concittadini che, con redditi appena sopra i 30 mila euro annui, saranno portati a contrarre la capacità d'acquisto per il timore di una stangata infinita.
Il malus IRPEF, infatti, colpirà, oltre i redditi fissi, anche le piccole e medie imprese individuali, con buona pace di quanti asseriscono che il mondo imprenditoriale non viene colpito da tale manovra.



PRESIDENTE

Ci sono altre richiesta di intervento? Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 38) presentato dai Consiglieri Benvenuto e Gancia: Alla lettera e) del comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66 le parole: "2,10 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "1,20 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Benvenuto, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BENVENUTO Alessandro

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, l'emendamento va nella direzione dell'abbassamento dell'addizionale IRPEF. Quello che chiedevo già prima nei passati interventi, era un cambio di passo che non c'è stato.
Uscendo dall'argomento dell'addizionale IRPEF, vi è anche un parere dell'Avvocatura su nomine fatte poche settimane fa che non si potevano fare, ad esempio su EDISU. Sembrerebbe che ci sia un'inconferibilità.
Anche rispetto a queste tematiche la Giunta aveva promesso una grande innovazione, una nuova stagione per il Piemonte. Invece mi sembra di vedere solamente tasse, sia IRPEF, sia bollo auto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Benvenuto.
Emendamento rubricato n. 37) presentato dai Consiglieri Benvenuto e Gancia: Alla lettera e) del comma 1, dell'articolo 1, del ddl n. 66, le parole: "2,10 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "1,40 per cento".
Il Consigliere Benvenuto dà per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato n. 70) presentato dai Consiglieri Ruffino, Pichetto Fratin, Sozzani, Vignale, Porchietto e Berutti: Alla lettera e) del comma 1, dell'articolo 1, del ddl n. 66, le parole: "2,10 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "1,50 per cento".
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Abbiamo la convinzione che, perseverando, riusciremo a far riflettere la maggioranza e il Governo regionale sulle scelte che, in questo momento si stanno facendo, soprattutto in capo alle famiglie.
Sappiamo bene che è una scelta che, molto probabilmente, è pesante anche per voi. Tuttavia, sappiamo altrettanto bene che non sono state valutate strade che andassero in diverse direzioni.
Ricordo soltanto qualche ennesima ed ulteriore cifra.
Un impiegato quest'anno versa 732 euro di tasse in più, ma un operaio ne versa 500. Abbiamo una possibilità quasi certa per il prossimo anno che con la revisione degli estimi catastali, le tasse sulla casa verranno ulteriormente aumentate. Sappiamo benissimo che c'è stata una riduzione di trasferimenti e che quindi sia la Regione sia i Comuni, in qualche maniera hanno dovuto mettere in campo degli aumenti. Sappiamo, e ne siamo consapevoli e direi anche certi, che il compensare i tagli statali non abbia un'unica soluzione, un'unica direzione di marcia, che è quella degli aumenti. Moltissimi Comuni, forse anche altre Regioni, hanno adottato altre strategie.
E' impossibile pensare oggi che il prossimo anno ci si ritroverà nuovamente, in quest'Aula, a parlare di aumenti di tasse, perché ci sono stati minori trasferimenti e con il portafoglio dei piemontesi che ulteriormente si assottiglia. Parlo sia di aumento di addizionale e di bollo auto, ma, ovviamente, anche dell'aumento legato ai canoni idrici.
Quindi con investimenti molto forti fatti da realtà che pensavano di avere degli introiti che poi, ovviamente, anche in questo caso, non si sono rivelati tali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Mentre parlava la Consigliera Ruffino, ho ripreso alcuni passaggi datati 16 ottobre 2014, di uno scambio.un tempo si poteva dire scambio epistolare, oggi scambio di messaggi via twitter tra il Presidente della Regione Chiamparino e il Presidente del Consiglio Renzi. Lo riporto perch avevo apprezzato l'intervento del Presidente, che diceva che era facile, un po' come con i tagli che venivano nuovamente annunciati, un po' come invitare a cena delle persone e poi far pagare loro il conto. Volevo solo ricordare che stiamo facendo pagare il conto ai piemontesi, rispetto all'invito a cena fatto da Matteo Renzi.
Credo che anche la maggioranza dovrebbe fare alcune riflessioni sul proprio Presidente del Consiglio, nonché Segretario Nazionale di partito.
Il Presidente Chiamparino all'interno di questo scambio ricordava che le parole di Renzi, rispetto alle Regioni, erano parole offensive, quindi chiedeva al Presidente del Consiglio di valutare anche una seria spending review a livello nazionale, partendo ad esempio dai Ministeri e non continuando sempre a puntare il dito sugli elementi territoriali della rappresentanza istituzionale, ma mi pare che, dopo il 14 ottobre, tutto taccia. L'unica cosa che, a gran voce, stiamo sentendo in questo momento in realtà, è un aumento sistematico dell'imposizione fiscale territoriale.
Sarebbe il caso che tutti insieme twittassimo al Presidente del Consiglio.



(Commenti in aula)



PORCHIETTO Claudia

Stavo prendendo le difese del Presidente regionale nei confronti del Presidente del Consiglio.
Vedete quanto sono buona a Natale? Ne è testimone il Vicepresidente Boeti.
Credo che sarebbe importante che noi analizzassimo i sette punti principali della legge di stabilità per capire come, ancora una volta, a livello nazionale, nulla si è fatto, Presidente.
Mi chiedo il motivo per cui non cerchiamo tutti insieme di fare finalmente far qualcosa al Governo nazionale, che molto spesso vede, e in questo mi assumo le responsabilità, anche il consenso del partito che noi rappresentiamo, perché sarebbe importante iniziare a dare un segnale.
Abbiamo visto quali sono stati i non benefici del TFR in busta paga tant'è che, tra l'altro, i fondi di pensione integrativa vedono in questo momento un'incremento della tassazione. Vediamo una tassazione ordinaria per quanto riguarda il TFR a differenza di prima.
Abbiamo visto come - ne abbiamo parlato prima - sul tema delle Province, in realtà, stiamo soltanto rinviando il problema, ma non stiamo trovando la soluzione. Vediamo oggi in Aula a che cosa, in teoria, la Regione potrebbe essere costretta, se non cominciasse ad immaginare ed inseguire quello che l'opposizione, in questo momento, sta cercando di individuare come un percorso alternativo ad un nuovo incremento dell'imposizione dell'aliquota finale.
Magari un twitter al Presidente del Consiglio sarebbe opportuno, perch in questo momento l'Aula dovrebbe essere pronta ad assumersi un impegno a favore dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Porchietto.
Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Ruffino, Pichetto Fratin, Sozzani, Vignale, Porchietto e Berutti: Dopo il comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "1 bis. Le percentuali di cui al comma 1 sono ridotte per i cittadini italiani residenti in Piemonte con invalidità superiore al 75 per cento nel seguente modo: per i redditi sino a 15.000,00 euro: 0,20 per cento per i redditi oltre 15.000,00 euro e sino a 28.000,00 euro: 0,30 per cento per i redditi oltre 28.000,00 euro e sino a 55.000,00 euro: 0,40 per cento per i redditi oltre 55.000,00 euro e sino a 75.000,00 euro: 0,50 per cento per i redditi oltre 75.000,00 euro: 0,60 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Gli emendamenti sono concettualmente differenti, ed è per quello che vogliamo discuterli in modo separato. Vanno a rivedere complessivamente tutti i redditi, e non singolarmente come abbiamo fatto prima con la richiesta di soppressione o di riduzione.
Sono proposte che abbiamo cercato di formulare alla Giunta sotto il profilo dell'analisi complessiva che avevamo fatto del provvedimento. Pur comprendendo il fatto che bisognasse seguire necessariamente, anche se non obbligatoriamente, la strada dell'aumento della pressione fiscale, noi abbiamo presentato tutta una serie di proposte alternative, che potevano rappresentare comunque elementi di salvaguardia della legge di stabilità della Regione Piemonte e, come tali, essere introdotti in ambito di legge (qualora non si raggiungeva quel tipo di proposta, poteva essere applicato l'aumento della tassazione).
Di questo non si è voluto discutere. Abbiamo quindi cercato di proporre una tassazione differente, rispetto alla variazione dell'articolo 1 nell'ambito della suddivisione dei redditi fra il comma a), b), c), d), ed e), andando ad individuare delle percentuali più basse di quelle proposte (comunque compatibili), andando a ledere un po' la filosofia con cui avevamo presentato questi emendamenti, che era di assoluta contrarietà all'aumento delle tasse (lo abbiamo ripetuto sin dalla mattinata).
Abbiamo comunque provato a fare un esercizio emendativo che andasse ad incidere sotto il profilo delle percentuali, cercando di far approvare all'Aula delle percentuali più compatibili e più umane rispetto a quelle proposte, che invece erano il massimo possibile, senza discussione alcuna senza analisi, né possibilità di intervento dal punto di vista legislativo.
Come dicevo prima, ci sembra una migliore ridistribuzione dei redditi ancorché non è possibile andare a differenziare gli stessi - sicuramente più compatibile con la nostra società, con la nostra economia e con il momento economico che stiamo vivendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Alla luce di quanto si è detto prima in termini generali a proposito delle fasce di reddito, dalle più deboli alle più alte, questo emendamento entra nel particolare. E il particolare riguarda proprio le fasce più disagiate, o, comunque, con delle criticità che, chiaramente, hanno una loro importanza e meritano di essere tenute in considerazione.
In questo caso, parlando di cittadini italiani residenti in Piemonte con un'invalidità superiore al 75%, ci riferiamo a soggetti che hanno già tutta una serie problematiche e che, conseguentemente, sopportano dei costi, diciamo così, legati purtroppo alla loro condizione.
Dunque, rispetto alle problematiche generali legate alle fasce di reddito che abbiamo esposto prima, qui ci riferiamo a situazioni particolari, che meritano un'attenzione particolare, considerato il fatto che non parliamo di numeri comunque.
Onestamente, non conosco le cifre esatte, ma non credo siano elevate, e comunque sarebbero sempre divise per fasce.
In ogni caso, meritano un'attenzione particolare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo emendamento tende a riscrivere quelle che sono le percentuali relative all'articolo 1, individuando, in questo come in altre categorie quelli che sono i soggetti che, a nostro modo di vedere, dovrebbero essere esentati dagli aumenti.
In questo caso, parliamo di cittadini piemontesi con un'invalidità superiore al 75%.
Va detto che, unitamente a questo emendamento, che evidentemente è un aumento che diminuisce quelle che sono le entrate previste, sono stati anche presentati dal nostro Gruppo consigliare altri emendamenti (li analizzeremo nella discussione che andrà a seguire) che danno copertura economica all'emendamento presentato.
E' evidente che noi, illustrando un emendamento alla volta, illustriamo delle proposte che, se approvate, comporteranno maggiori spese per la nostra Regione. Tutto ciò per dire che non si intende fare una politica che rischia di mettere a repentaglio il bilancio della Regione Piemonte.
Al contempo, questi emendamenti servono anche per dare alcune indicazioni di quelle che potrebbero essere le attività che la Giunta pu mettere in atto relativamente alle detrazioni che, ancorché annunciate dal Vicepresidente, allo stato attuale a noi paiono troppo poco incisive rispetto a quelle che sono le famiglie piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
In questo caso, la finalità sociale di queste richieste di "mitigazione" della pressione fiscale è evidente, quando si considera che sono rivolte alla fascia più debole della nostra popolazione, affetta da gravi limitazioni nella dimensione fisica.
La nostra proposta ha però anche un significato politico complessivo che va ben oltre il beneficio che mira a riconoscere a questa specifica categoria, ma rappresenta l'esplicazione del nostro convincimento liberale.
Sono anni che si polemizza sui fondi limitati stanziati per l'assistenza alle persone con limitazioni funzionali e non vi è dubbio che vi siano carenze in merito. Il problema, però, non va risolto pensando solo ad incrementare gli stanziamenti relativi. Questa, appunto, è la politica del "tassa e spendi" che, al di là delle valutazioni di merito, è una forma di gestione che non possiamo più permetterci, data la situazione di bilancio.
Il primo intervento che dobbiamo fare è quello di non privare questi concittadini delle risorse che già hanno con l'imposizione di tasse. Questo è un intervento possibile e doveroso che dobbiamo finanziare razionalizzando la nostra spesa e considerando che l'incremento della tassazione non significa "aumento di gettito". Grazie, Presidente.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 67) presentato dai Consiglieri Ruffino, Pichetto Fratin, Vignale, Sozzani, Porchietto e Berutti: Dopo il comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "1 bis. Le percentuali di cui al comma 1 sono ridotte per i soggetti in quiescenza, nel seguente modo: a) per i redditi sino a 15.000,00 euro: 0,20 per cento b) per i redditi oltre 15.000,00 euro e sino a 28.000,00 euro: 0,15 per cento".
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Stavo pensando a quello che sta capitando in questi giorni e a che cosa stanno facendo alcuni Comuni per evitare, o perlomeno per ridurre, la tassazione dei propri concittadini.
Qualche Comune sta spostando la sede legale, perché questo forse permetterà una riduzione della tassazione.
D'altra parte, non posso fare a meno di pensare al 2015 - ne ho già accennato prima - e a che cosa ci arriverà a livello di Governo. Mi chiedo come faranno le Regioni e, soprattutto, i Comuni, a difendersi dai tagli.
Dicevo prima che è impensabile continuare ad immaginare un aumento della tassazione di qualsiasi limite e di qualsiasi livello.
Nei nostri emendamenti abbiamo cercato di riprendere le varie categorie per indurre a riflettere su che cosa succede quando un operaio, piuttosto che un poliziotto o un carabiniere, si trova un aumento di pressione così costante.
Questo perché la nostra nazione, e prima ancora la nostra Regione, è legata ad una sfaccettatura di professioni assolutamente diverse, tutte con esigenze assolutamente importanti.
Dobbiamo essere consapevoli che ci ritroveremo ad un aumento dei servizi a domanda individuale negli Enti locali, quindi le somme che abbiamo stimato come Gruppo andranno ulteriormente ad inasprirsi.
Per contro, ci ritroveremo però ad un blocco degli stipendi. Ci chiediamo da quanto tempo i dipendenti dello Stato e del pubblico impiego hanno avuto il blocco della progressione dei propri stipendi.
D'altronde, molti hanno perso il lavoro e faticano e per alcuni sarà assolutamente impossibile ritrovarlo.
Quindi, ancora una volta ribadiamo la bontà dei nostri emendamenti, che hanno avuto forse il solo scopo, per chi ha avuto la voglia di ascoltarci di far riflettere e cercare di capire e comprendere che questa è una strada che purtroppo non ha sbocchi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Volevo segnalare una curiosità nell'ambito di questo emendamento magari anche al Presidente Chiamparino. Se una persona prende il treno con l'abbonamento da Magenta a Torino, costa meno che non da Novara a Torino perché vi è il contributo della Regione Lombardia che consente un risparmio.
Questo è lo spirito, anche un po' ironico, che vado ad indicare per segnalare che, evidentemente, la competitività della nostra Regione pu essere messa a dura prova anche se si va ad incidere su redditi di queste dimensioni.
Qui stiamo discutendo sulla proposta di riduzione delle percentuali di addizionale su redditi che rappresentano un elemento di povertà e di difficoltà quotidiana.
Questo è il concetto che stiamo ribadendo da stamani rispetto ad una situazione finanziaria difficile. Quindi, crediamo che una politica giusta corretta e liberale che possa interpretare un nuovo modo di pensare vada ad investire sulla crescita e non sulle tasse da aumentare ai cittadini, ma su una crescita diversa, la cui produttività industriale e di forza lavoro generi una possibilità di spesa maggiore da parte dei cittadini piemontesi.
In quel caso, vi sarebbe anche un recupero della tassazione.
Però qui continuiamo a non avere un momento di confronto rispetto a questa ipotesi che riteniamo assolutamente importante.
Questo emendamento va quindi in questo senso, dando un'indicazione per la soppressione o, perlomeno, per la riduzione della percentuale dell'aumento dell'addizionale IRPEF per i redditi fino a questi livelli.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Emendamento rubricato n. 68) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Porchietto, Vignale, Ruffino, Sozzani, Berutti: Dopo il comma 1, dell'articolo 1, del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "1 bis. Le percentuali di cui al comma 1 sono ridotte per gli appartenenti all'Esercito militare, alla Polizia di Stato, al Corpo Forestale dello Stato, alla Guardia di Finanza e al Corpo di Polizia Penitenziaria, nel seguente modo: per i redditi sino a 15.000 euro: 0,20 per cento per i redditi oltre 15.000 euro e sino a 28.000 euro: 0,15 per cento per i redditi oltre 28.000 euro e sino a 55.000 euro: 0,13 per cento per i redditi oltre 55.000 euro e sino a 75.000 euro: 0,11 per cento per i redditi oltre 75.000 euro: 0,10 per cento".
Chi illustra quest'emendamento? Il Consigliere Vignale, da cavaliere, cede la parola alla Consigliera Porchietto.
Prego, Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Era per far sì che il collega Vignale si riposasse un po', perché ha già fatto un lavoro assolutamente egregio, anche perché, come ha potuto vedere.



PRESIDENTE

Purtroppo!



PORCHIETTO Claudia

Presidente, lei è sempre con il sorriso, ma sappiamo che anche lei è provato, soprattutto perché la partita cui è interessato è iniziata da cinque minuti. E so che il Presidente Chiamparino sta tifando altrove, tra le altre cose.



(Commenti in aula)



PORCHIETTO Claudia

Un minuto di distrazione serve per rasserenare gli animi.
Tornando all'emendamento n. 68), noi abbiamo voluto sottolineare come una serie di categorie che, tra le altre cose, lavorano al servizio non soltanto dei piemontesi, ma dei cittadini italiani - quali l'Esercito militare, la Polizia di Stato, il Corpo Forestale, la Guardia di Finanza e il Corpo di Polizia penitenziaria - meritano una particolare attenzione.
Sono anni difficili, lo sappiamo, perché le manifestazioni degli ultimi mesi da parte di queste categorie nei confronti del Governo nazionale sono state significative, perché sono ormai anni che chiedono attenzione su una serie di interventi legati al loro mondo lavorativo, che non è altro che la sicurezza di noi cittadini italiani.
Pur contestando una disattenzione a livello nazionale, credo che sia fondamentale portare quanto meno un'attenzione a livello locale.
Siamo in un contesto in cui molto spesso i lavoratori appartenenti a queste categorie hanno guardato oltre quello che era l'impegno che dovevano prestare, anche svolgendo attività fuori da quelli che sono gli orari canonici, e soprattutto con strumenti e dotazioni che non sono sicuramente quelli che altri governi europei hanno messo a loro disposizione.
Crediamo che, da questo punto di vista, sia importante il fatto di poter dare un segnale a queste categorie, qualora non si riesca a mantenere quello che è l'impegno nei confronti dei cittadini piemontesi, vale a dire di non incrementare le aliquote fiscali, attraverso un'eventuale riduzione delle percentuali.
Chiediamo quindi di tenere in considerazione l'emendamento n. 68) e le percentuali di proposta di riduzione per gli appartenenti a queste categorie, per far sì che almeno dal governo piemontese arrivi un segnale forte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 68), come altri emendamenti - ma questo lo riteniamo uno dei più significativi in termini di esenzione dagli incrementi - è quello che riguarda le forze dell'ordine.
Intanto è un emendamento compatibile con le politiche di bilancio, nel senso che all'interno di questi emendamenti che, in qualche modo, esentano dagli aumenti previsti all'articolo 1, vi sono oggettivamente alcuni emendamenti che servono di più per fare delle valutazioni rispetto a quelle che sono le possibili detrazioni sulle addizionali, mentre ve ne sono altri, come questi, che sono emendamenti che potrebbero essere applicati senza una grande spesa per la Regione Piemonte.
Da questo punto di vista, crediamo che sarebbe estremamente significativo. Le forze dell'ordine svolgono un servizio estremamente importante all'interno della nostra Nazione e, ovviamente, all'interno della nostra Regione. E hanno, come molti altri soggetti del comparto pubblico, il contratto bloccato da molto tempo.
Quindi, crediamo che un segnale di attenzione che non cambierebbe la vita di nessun componente delle forze dell'ordine e dell'esercito, ma certamente darebbe il senso di una sensibilità che questa Regione ha nei loro confronti.
Noi crediamo che sarebbe un segnale positivo che questo Consiglio regionale, pur all'interno di un provvedimento, che noi non condividiamo di inasprimento della pressione fiscale, potrebbe in qualche modo dare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
E', credo, valutazione condivisa da tutti la situazione di particolare difficoltà in cui operano le forze dell'ordine, chiamate a garantire non solo l'opera di contrasto alla criminalità, ma soprattutto difficili problemi di ordine pubblico in una situazione di crescente conflitto sociale, aggravato da infiltrazioni antagoniste che spesso hanno fatto degenerare le manifestazioni di piazza, di per sé legittime, esponendo proprio gli agenti in servizio a seri rischi per la loro stessa incolumità personale, con la costante preoccupazione di passare sul banco degli imputati per la gestione pavida della politica di pubblica sicurezza operata dal Viminale e per la solerzia, non sempre equilibrata, delle Autorità giudiziarie. Il tutto è gravato da una situazione economica che vede stipendi certo non consoni alle responsabilità e ai rischi cui devono fare fronte, nel contesto di un blocco degli stipendi che affligge tutto il comparto pubblico.
La solidarietà a parole non costa niente. Noi proponiamo un gesto concreto di solidarietà, che si esprime con uno sconto, sia pure modesto sul prelievo che la Regione opera sui redditi di cittadini aventi redditi analoghi.
Siccome non abbiamo la possibilità di incidere sugli stipendi e sulle salvaguardie economiche di tali servitori dello Stato, proponiamo questo gesto di solidarietà concreto e di apprezzamento; confidiamo che alle parole di apprezzamento seguano i fatti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Ha ragione il Consigliere Graglia: qui interveniamo in un settore nel quale i contributi a livello nazionale sono stati fortemente ridotti rispetto a tutte queste categorie.
Voi sapete benissimo che, essendo categorie che servono lo Stato, in modo particolare dando assistenza alla nostra sicurezza, questo emendamento è sicuramente un segnale di attenzione rispetto a coloro che operano quotidianamente con grandissima difficoltà ed essendo persone che operano in modo assolutamente silenzioso vengono anche maggiormente colpite, questa è la drammaticità. Non solo a livello nazionale è avvenuta la riduzione di questi contributi, che ha determinato situazioni paradossali, ricordo quella del Corpo Forestale dello Stato piuttosto che quella dei Vigili del fuoco o quelle di altri Corpi simili, che addirittura non avevano il gasolio o la benzina per l'utilizzo dei propri automezzi.
Poter assegnare un premio a queste persone che quotidianamente lavorano per noi è la filosofia di questo emendamento, perché svolgono un lavoro estremamente significativo, che, purtroppo, non viene riconosciuto a sufficienza dallo Stato, cioè da coloro che dovrebbero rappresentare quotidianamente nella loro attività.
Vista l'incidenza minimale sulla manovra che stiamo discutendo pensavamo che questo emendamento potesse essere accettato e, soprattutto recepito da parte della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera.



RUFFINO Daniela

Grazie.
All'interno del nostro Gruppo ci siamo chiesti perché, a fronte della forte tassazione, i giovani, oggi, dovrebbero fare impresa in Italia e non piuttosto, rivolgersi all'estero.
Sappiamo benissimo che la crisi non dà alcuna tregua e, oggi immaginare di creare un'impresa per le giovani generazioni è sicuramente un problema non di poco conto, soprattutto visto l'alto tasso di disoccupazione che si è registrato. Allora perché le giovani generazioni si dovrebbero avventurare in un campo così irto, così difficile, anche così aspro, ovviamente, da reggere? Uno dei motivi per cui il Gruppo di Forza Italia si sta impegnando in questo senso è proprio il tentativo di dare un futuro a queste nuove generazioni che hanno voglia di creare un'impresa, ma che rischiano di essere attanagliati da una tassazione troppo difficile da reggere. Per c'è un barlume di speranza. Infatti, ci siamo resi conto che sul fronte dell'imprenditorialità le nuove generazioni privilegiano l'agricoltura e c'è un segnale confortante.
Se da un lato - e chiudo con una battuta - è vero che l'agricoltura è un traino, dall'altro, è anche vero che, forse, il Governo l'ha scoperto ed è per questo che ha deciso di tassare i terreni agricoli. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se volete illustrare gli emendamenti rubricati n. 51), 52), 53) 54), 55), 56), 57), 58), 79), 80), 81), 82), 83), 84), 85), 86), 87), 88) 89), 90) e 91), per svolgere un ragionamento organico e arrivare fino alle ore 19.
Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Porchietto, Berutti Dopo il comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "2 bis. Dagli aumenti di cui al comma 1 sono esentati tutti i cittadini piemontesi il cui nucleo famigliare sia composto da un numero di persone non inferiore a quattro".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo esclusivamente sull'emendamento rubricato n. 51).



PRESIDENTE

Lo davo per scontato. Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento rubricato n. 51) prevede che dagli aumenti di cui al precedente comma, quelli di cui abbiamo discusso fino ad oggi, che comportano un aumento di tassazione di 77 milioni, siano esentati i cittadini il cui nucleo familiare sia composto da almeno quattro persone che non significa, come avverrà in un emendamento presentato dalla Giunta che ovviamente non potremo non sostenere, anche se limitativo, che le famiglie con almeno quattro figli abbiano una detrazione.
Al di là dei vincoli che impone la normativa nazionale sul tema delle detrazioni, così come indicammo già nell'articolo 3 della legge n. 23 del 2013, crediamo che un lavoro si debba fare. Certamente è positivo quello relativo alle famiglie al cui interno vi è una persona con disabilità, ma è altrettanto necessario prevedere forme di detrazione che incidano sulle famiglie più deboli e sui nuclei familiari più fragili.
Ci sono moltissimi esempi e intervenire sui nuclei familiari nella loro differente composizione numerosa è certamente una misura applicabile soprattutto dà un segnale: sul tema delle detrazioni, in questo disegno di legge partiremo dal gradino sotto il quale non si può andare, ma occorrerà operare successivamente, in quanto, come avremo modo di vedere con gli emendamenti presentati, è necessario anche nella capacità di imposizione fiscale non distinguere esclusivamente con le logiche degli scaglioni.
In realtà, la leva fiscale, con le relative detrazioni, è anche uno strumento di politiche sociali, che però va adottato e va adottato - noi lo capiamo - con modalità difficili da computare in termini di minori entrate perché è evidente che, quando si individua una detrazione, bisogna anche capire quanto di questa detrazione risentono le casse dell'Ente.
Lo vedremo meglio nei successivi emendamenti, ma questa è una logica che, per esempio, altri Stati hanno adottato. Noi lo possiamo fare in modo minimale, ma è certamente una logica positiva. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Chi intende illustrare l'emendamento n. 52)?



(Commenti del Consigliere Sozzani)



PRESIDENTE

L'ha illustrato il Consigliere Vignale.
Per Regolamento, può illustrare l'emendamento una sola persona. Mi dimostra il contrario, collega Sozzani?



(Commenti del Consigliere Sozzani)



PRESIDENTE

Non si può! Va bene, la faccio intervenire sull'emendamento n. 51) e si ricordi che le ho fatto una cortesia.



SOZZANI Diego

Me lo ricorderò in modo sicuramente produttivo.
Su questo aspetto, uno degli elementi che noi intendevamo sottolineare con forza è il fatto che la Giunta ha presentato un emendamento che accoglie uno dei capisaldi su cui noi ci eravamo battuti in Commissione, e cioè la considerazione del nucleo familiare, perché il fatto che ci sia un reddito di un certo tipo deve essere considerato rispetto al numero dei componenti della famiglia che usufruiscono di quel reddito.
Ci sembra importante sottolineare questo passaggio che la Giunta stessa ha accettato. Vedremo poi l'emendamento della Giunta, ma diventa un elemento fondamentale per la battaglia che abbiamo condotto nell'ambito della Commissione, ma che tenevamo a rappresentare anche in Aula.
Questi sono capisaldi di una democrazia matura che purtroppo, invece quando si vede solo ed esclusivamente l'obiettivo finale di salvaguardia economica senza incidere o analizzare quali sono gli aspetti sociali che quella salvaguardia economica comporta, troppo spesso si perde di vista qual è il vero senso della politica e dell'attività amministrativa che abbiamo voluto rappresentare con la presentazione di questo emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Vignale, Ruffino, Sozzani, Porchietto, Berutti: Dopo il comma 2, dell'articolo 1 del disegno di legge n. 66, è aggiunto il seguente: "2 bis. Dagli aumenti di cui al comma 1 sono esentati tutti i cittadini piemontesi che abbiano a carico una persona con invalidità civile superiore al 75%" La parola alla Vicepresidente Ruffino, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Questo è il primo di una serie di emendamenti che sono stati preparati proprio pensando alla famiglia, che per noi è un bene primario: quella industria, quell'impresa che assolutamente deve in primis essere salvaguardata.
Abbiamo valutato il carico dei nuclei familiari, quindi i componenti del nucleo, i figli, i minori, ma sicuramente anche quei nuclei che hanno un invalido, con una percentuale superiore al 75%, pensando a tutte le difficoltà che ci sono per la ricerca di un posto di lavoro, piuttosto che per l'integrazione.
Inoltre, abbiamo pensato che ci debba essere un'esenzione per questi nuclei che spesso hanno un genitore che si occupa in toto dei figli e quindi, con un reddito molto basso.
Riteniamo che le politiche per la famiglia, a partire dal quoziente familiare e da tutte quelle politiche che vanno ad agevolare il nucleo familiare, siano assolutamente da intraprendere. Viene in mente una buona pratica che spesso è utilizzata, quindi risento - ne sono molto cosciente ancora dell'influenza dell'essere stata amministratore locale, nel mio caso Sindaco, come quella dell'abbattimento delle tariffe per quelle famiglie che hanno più di tre figli, o soggetti disabili a carico, o minori in affidamento a carico.
Se vogliamo salvaguardare uno stato sociale che, tutto sommato, a volte ci viene invidiato, e vogliamo essere veramente molto attenti a non perdere questa prerogativa, dobbiamo tenere in conto la serie di emendamenti che vi stiamo presentando. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ruffino.
La parola al Consigliere Graglia.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
La nostra proposta è coerente con la richiesta di esentare dagli aumenti i cittadini che sono affetti da invalidità civile superiore al 75%.
E' naturale che tale beneficio debba essere riconosciuto anche a quanti, avendo in carico persone in simili condizioni, garantiscono la funzione di tutela sociale che evita spesso il ricorso ad interventi dei servizi territoriali o, addirittura, il ricovero in strutture protette alternative dal costo enormemente superiore.
Dare questo piccolo riconoscimento a tali soggetti è anche un intervento opportuno al fine di incentivare l'assistenza all'interno delle proprie famiglie. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Volevo dare indicazione che questo emendamento fa parte di quegli emendamenti che hanno uno scopo sociale e che sono complessivi nell'ambito della presentazione che abbiamo voluto fare riguardo al disegno di legge.
Abbiamo cercato di riassumerli secondo la numerazione che sta seguendo in questo momento.
Riteniamo che ci possa essere una considerazione particolare rispetto a coloro che hanno una persona con invalidità civile superiore al 75 nell'ambito della trattazione del disegno di legge n. 66. A volte si tratta di invalidità che derivano da attività lavorative o che sono congenite.
Sapete benissimo che a volte i contributi che lo Stato dà a questa tipologia di persone non sono mai sufficienti, quindi il fatto che ci possa essere una considerazione autonoma rispetto alla riduzione o alla non applicazione dell'addizionale IRPEF per coloro che hanno familiari a carico con questo tipo di invalidità diventa un elemento socialmente importante.
Con questo spirito seguiranno anche altri emendamenti che hanno la stessa filosofia; noi cercheremo di rappresentarli in Aula, come abbiamo già fatto in Commissione.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.57)



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