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Dettaglio seduta n.368 del 13/11/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



(I lavori iniziano alle ore 14.33 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 2409 presentata da Andrissi inerente a "Interventi SS 34 del Lago Maggiore"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2409.
La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda la vicenda di una frana lungo la SS34, strada che collega la SS33 di Gravellona-Verbania con la Svizzera; una strada che consente un collegamento con uno Stato importante come la Svizzera.
Purtroppo è stata oggetto di un incidente molto grave che ha portato alla morte di un cittadino che transitava lungo quella strada, nel marzo del 2017.
Il problema è che i terreni da cui cadono massi e frane lungo questa Statale sono, da una parte, di proprietà di privati, dall'altra, del demanio regionale, almeno da quanto ci è stato comunicato (poi il Vicepresidente mi chiarirà meglio con la risposta).
Detto ciò, sappiamo che è stato fatto un gran lavoro dalla Giunta regionale e si è arrivati, il 16 ottobre 2018, a sottoscrivere un Accordo di Programma tra Regione Piemonte, i Comuni rivieraschi da Verbania a Cannobio e ANAS S.p.A., perché la strada è di competenza statale, quindi di competenza dell'ANAS.
Da fonti di stampa si è venuto a sapere che il 21 ottobre 2018 ANAS avrebbe stanziato tre milioni di euro per avviare i lavori della messa in sicurezza della SS34, nell'ambito del protocollo d'intesa del 16 ottobre di cui dicevo poco fa.
Il protocollo d'intesa prevede lo stanziamento di 60 milioni di euro: 25 milioni per la messa in sicurezza dei versanti; 27 milioni per la realizzazione di due gallerie paramassi e otto milioni per ulteriori interventi di messa in sicurezza.
Quello che chiediamo con questa interrogazione è un'accelerazione degli interventi. Dopo l'ennesima frana avvenuta recentemente, che ha creato l'interruzione di un'importante strada di collegamento, soprattutto per i lavoratori transfrontalieri (che sappiamo sono alcune migliaia nella provincia di Verbania), chiediamo se la Regione intende accelerare i tempi dell'inizio dei lavori di messa in sicurezza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Innanzitutto per correggere un'affermazione del Consigliere Andrissi riportata anche nel testo del question time. I versanti non appartengono al demanio regionale; sono di proprietà privata o dei singoli Comuni.
La Regione è intervenuta indipendentemente dalle sue competenze, perch comunque quell'arteria rappresenta uno snodo essenziale nei collegamenti tra l'Italia e il Canton Ticino.
Prima ancora dell'Accordo di Programma cui faceva riferimento il Consigliere Andrissi, che prevede uno stanziamento complessivo di 60 milioni di euro, era stato sottoscritto un Accordo di Programma, all'inizio dell'estate, tra i Comuni appartenenti all'Unione montana della Valle Cannobina, il Comune di Verbania e la Regione Piemonte, in base a cui questi soggetti hanno definito di compartecipare ai costi per i rilievi relativamente ai versanti, in modo da predisporre i progetti di intervento sugli stessi.
L'Accordo di Programma prevede che gli incarichi venissero attribuiti dall'Unione dei Comuni montani della Valle Cannobina e l'incarico è stato conferito al Politecnico di Torino.
Ora, fino a quando non vengono completate queste operazioni, di cui la responsabilità gestionale non è in capo alla Regione, ma all'Unione dei Comuni montani, e, conseguentemente, non si predispongono i progetti esecutivi, è evidente che i 25 milioni di euro non possono essere spesi.
L'interesse e la sollecitazione della Regione è che queste fasi vengano completate al più presto, perché vi è un'oggettiva condizione di instabilità sui versanti.
Una volta completati gli studi, si porrà poi il problema di individuare meccanismi che non siano i canonici tradizionali attraverso i quali procedere, almeno sui versanti, all'affidamento dei progetti e dei lavori.
Dal mio punto di vista, ci sono tutte le condizioni di emergenza ed urgenza perché i versanti - e quello che è avvenuto ancora pochi giorni fa ne è testimonianza - hanno forte carattere di instabilità e di pericolosità.
Occorrerà uno strumento, anche in accordo con il Ministero, per trovare le ragioni e le condizioni per attuare pronti interventi all'interno di quell'area.
Questo è l'impegno della Regione Piemonte, che è la prima a essere interessata affinché i lavori vengano affidati al più presto. Ricorderà il Consigliere Andrissi che proprio ieri, nella discussione preliminare sull'assestamento di bilancio, c'è un allegato c), alla legge di assestamento di bilancio, che definisce il cronoprogramma di tutta una serie di interventi previsti all'interno di assi sul PAR-FSC 2014-2020.
Ora noi saremmo nelle condizioni, con le convenzioni fatte con il Ministero delle Infrastrutture, di finanziare in tre anni 25 milioni di euro: quattro milioni di euro nel 2019, 12 milioni di euro nel 2020 e la restante parte nel 2021.
Quindi siamo in condizione di finanziare velocemente queste opere e non aspettiamo altro che ci siano i progetti per poterli avviare.


Argomento: Sistema informativo regionale - Innovazione tecnologica

Interrogazione a risposta immediata n. 2401 presentata da Graglia, inerente a "Progetto MUDE (Modello Unico Digitale per l'Edilizia) Piemonte e SUAP (Sportello Unico Attività produttive) Piemonte" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione a risposta immediata n. 2401 del Vicepresidente Graglia sarà fornita risposta scritta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta immediata n. 2408 presentata da Valetti, inerente a "Quali misure più incisive antismog intenda dotarsi la Regione Piemonte al fine di evitare un'ulteriore condanna a livello europeo"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2408.
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Aggiorniamo la situazione smog, nel senso che, dopo due anni di misure e blocchi antismog, pagate anche duramente dai cittadini che hanno visto il limitarsi della loro libertà di spostamento nella città.



(Brusìo in aula)



VALETTI Federico

Chiedo scusa, Presidente, c'è poca gente, ma il sottofondo è.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Se c'è silenzio procedo velocemente; diversamente, procederò più lentamente.



PRESIDENTE

Per favore, il Consigliere Valetti ha il diritto di essere ascoltato dall'Assessore Valmaggia.



VALETTI Federico

Non ho pretese complicate.
La Regione, insieme al bacino padano, ha ottemperato a delle misure antismog che, sostanzialmente, prevedono blocchi del traffico e misure restrittive per i cittadini. Vi sono, invece, poche misure incentivanti per cambiare il sistema produttivo e il sistema di trasporto delle Regioni del bacino padano.
Nello specifico, il Sindaco di Venaria scrive una lettera alla Commissione europea, alla quale il Commissario all'ambiente risponde nell'ottobre 2018 (quindi solo il mese scorso) con una lettera in cui viene sottolineato come la Regione Piemonte (non parliamo, quindi, dell'Italia in generale, e neanche delle Regioni del bacino padano, ma proprio della Regione Piemonte!) non sta adottando misure sufficienti per la tutela della salute e della qualità dell'aria, in particolare sui due inquinanti che ci vedono protagonisti, ovvero un eccesso di particolati sottili e di ossidi di azoto (i famosi NOx emessi dalle motorizzazioni diesel).
Solo pochi giorni fa il Commissario europeo ha confermato che la Regione Piemonte è inadempiente, e se non intraprende misure più efficaci di quelle che sta attuando, verranno confermate le sanzioni già riconosciute negli anni precedenti.
L'Italia in generale per lo smog nella Pianura Padana è sotto procedura di sanzione europea. Tale procedura riguarda anche il momento che stiamo vivendo, perché le misure attuate sono considerate insufficienti.
Da questo punto di vista, chiediamo di non sottovalutare il pericolo perché la stima dell'OMS è di 80.000 morti premature solo in Italia a causa dell'inquinamento dell'aria. E, purtroppo, la percezione della politica e dei cittadini in merito a questo problema non è reale: vi è una sottostima di questo pericolo, perché lo smog non si vede e, dunque, non si avverte come pericolo reale.
Sapendo, quindi, che le misure antismog messe in campo dalla Regione sono state giudicate insufficienti dal Commissario all'ambiente della Commissione europea, Karmenu Vella, vorremmo conoscere quali misure più incisive intende adottare la Regione Piemonte per evitare un'ulteriore condanna a livello europeo e, quindi, tutelare anche la salute dei cittadini piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Valmaggia; prego.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
È un tema importante, anche corposo. Le lascerò una memoria di quattro pagine con tutti gli elementi di risposta, perché nei tre minuti a mia disposizione non sono in grado di articolare un ragionamento organico ed esaustivo.
Segnalo solo che intanto non sono due anni di misure, ma il Piano dalla qualità dell'aria che stiamo rivedendo adesso è datato 2000, quindi sono anni che la Regione Piemonte porta avanti delle misure per migliorare la qualità dell'aria.
Preciso, altresì, che non è il Commissario Vella che richiama il Piemonte ma è la Commissione europea, Servizio giuridico, che si esprime contro la Repubblica italiana, e ogni Regione ha il suo pezzettino di responsabilità e competenza.
Per la nostra parte, come Regione Piemonte, nella giornata di ieri è stato riadottato il Piano della qualità dell'aria.
Ne richiamo rapidamente i passaggi precedenti: siamo partiti all'inizio del 2015 per rivedere il Piano della qualità dell'aria. Nell'estate 2015 è stata fatta una consultazione online con i cittadini - una forma di democrazia partecipativa - che ha visto quasi 2.000 cittadini rispondere ai quesiti.
A giugno 2015 abbiamo approvato il documento di specificazione dei contenuti del nuovo Piano regionale per la qualità dell'aria.
Successivamente, nel 2017, a seguito di tutte le fasi istruttorie precedenti, si è arrivati all'adozione della proposta di Piano regionale per la qualità dell'aria, per procedere nell'iter con la Valutazione Ambientale Strategica.
È stata fatta la VAS e proprio in data 12 novembre la Giunta regionale ha adottato la proposta del Piano, che, quindi, arriva alla fase finale del suo percorso. Viene quindi trasmesso alle Commissioni del Consiglio regionale per l'approvazione definitiva.
Questo è quanto stiamo facendo. Con il Piano della qualità dell'aria diamo risposte puntuali all'Europa, che non eccepisce sulle misure che abbiamo inserito; misure che vanno dall'agricoltura, alla mobilità, ai trasporti all'energia, al riscaldamento, all'industriale.
L'Unione Europea ha eccepito solo sul tempo finale che la Regione ha proposto, cioè il 2030, per raggiungere i parametri europei.
Avremo modo, in sede di Commissione, di riprendere l'argomento, di entrare nel merito delle singole misure e di portarle all'approvazione di quest'Aula, speriamo nel più breve tempo possibile, con un voto complessivo finale di un Piano che verrà attuato attraverso piani stralcio, quindi attraverso passaggi più operativi e concreti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione a risposta immediata n. 2407 presentata da Ottria, inerente a "Copertura dei danni del maltempo nelle giornate di allerta arancione di fine ottobre e inizio novembre"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2407 presentata dal Consigliere Segretario Ottria, che la illustra in qualità di Consigliere.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Brevemente, l'interrogazione riguarda il maltempo che ha colpito anche il Piemonte, per fortuna in maniera molto più limitata rispetto al Veneto e al Trentino. Tuttavia, anche nella nostra regione ha creato, comunque, delle situazioni di disagio in parecchie zone. In particolare, ci sono stati episodi legati a frane e anche al forte vento che ha abbattuto moltissimi alberi in diverse zone. I Comuni hanno fatto numerose ordinanze e segnalazioni e sono state chiuse scuole in moltissimi casi.
Per questo motivo chiedo se è già stata fatta una quantificazione dei danni segnalati e se ci sono eventualmente, da parte della Regione, delle risorse disponibili per poter, almeno in parte, sopperire ai danni che moltissimi Comuni hanno ricevuto alle strutture pubbliche e anche private.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore alla difesa del suolo

Grazie, Presidente.
Tutti i Settori Tecnici decentrati stanno completando i sopralluoghi e anche raccogliendo le indicazioni dei Comuni. Allo stato attuale quest'analisi non è ancora stata completata. Mi risulta che per coprire ordinanze sindacali dell'area di Alessandria-Asti occorrano circa 100.000 euro, per l'area Biella-Vercelli 130-135.000 euro, per l'area Cuneese 56.000 euro, mentre mancano ancora le segnalazioni da parte del VCO e di Torino.
Per quanto riguarda le misure urgenti, quelle finora segnalate ammontano a circa un milione e mezzo. Per quanto riguarda la copertura di questi interventi, che ovviamente dovranno poi essere analizzati, a parte le ordinanze sindacali, in modo preciso dai Settori Tecnici decentrati e dal Settore di primo intervento, ovviamente si attingerà dalle risorse ancora presenti che finanziano la legge n. 38 e, se fosse necessario, con risorse ulteriori.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 2404 presentata da Chiapello inerente a "Ripristiniamo la linea ferroviaria Ceva-Ormea"


PRESIDENTE

Passiamo alla trattazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2404.
La parola alla Consigliera Chiapello per l'illustrazione.



CHIAPELLO Carla

La scorsa settimana un camion si è scontrato con il bus che trasporta gli studenti, lungo la Statale 28 del Colle di Nava; un brutto incidente inutile dirlo. La Statale 28, si sa, è molto frequentata e, per giunta,il traffico si è quasi triplicato da quando al Tenda c'è il divieto di transito dei TIR che, di conseguenza, si riversano tutti sul Colle di Nava per andare in Liguria e in Francia.
Nel 2016 la linea ferroviaria Ceva-Ormea è stata riattivata ma soltanto per permettere il passaggio dei treni storici a vapore che trasportano i turisti alla scoperta della valle. È senz'altro una bella iniziativa ma l'investimento che è stato fatto potrebbe essere utilizzato meglio.
Riaprendo la linea a tutti i cittadini, parte degli spostamenti su gomma si trasferirebbero su rotaia e pertanto è probabile che il traffico lungo la Statale 28 diminuirebbe. Il treno servirebbe anche per trasportare in sicurezza gli studenti da casa a scuola e viceversa. Per questo chiedo alla Regione se intende riaprire questa linea ferroviaria.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

La linea, come lei sa, è stata sospesa nel 2012. Allora era servita da nove treni più quattro bus, ma gli utenti normalmente non arrivavano a 300 al giorno. Si è fatta un'ulteriore analisi da parte di AMP e i risultati sono visibili sul sito di AMP stessa. La linea, grazie al fatto di essere stata inserita tra le linee turistiche, ci ha permesso, attraverso risorse non della Regione ma di RFI, di ripristinarla almeno per l'uso turistico. Non solo, ma come lei sa, dopo l'alluvione del 2016 c'era stata un'interruzione importante della linea stessa, una parte dei binari era stata addirittura divelta dall'alluvione e questa è stata ripristinata nell'estate scorsa tant'è che è ripreso il traffico di natura turistica.
L'implementazione per un ritorno anche al servizio di linea implicherebbe ulteriori finanziamenti da parte di RFI, non onerosissimi proprio perch comunque una parte degli interventi strutturali è già stata fatta, grazie all'inserimento tra le linee turistiche, ma le norme sempre più cogenti sugli aspetti della sicurezza ovviamente implicherebbero l'inserimento del sistema SCMT e, quindi, ulteriori investimenti di una certa entità.
Sul recupero e ripristino della funzione di linea stiamo verificando la situazione anche con il territorio, con i Comuni della zona e con l'Unione montana. È chiaro che allo stato attuale un ripristino in tempi brevi non è ipotizzabile, proprio per l'esigenza di interventi strutturali ancora da realizzare e, in secondo luogo, per le valutazioni sulla sostenibilità economica della linea stessa.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.
Sospendiamo un momento l'esame delle ultime due interrogazioni che la riguardano, che hanno lo stesso oggetto, perché non è ancora arrivato uno dei due interroganti.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 2412 presentata da Ravello, inerente a "Per quale ragione non è ancora stato adottato il Regolamento attuativo della legge regionale per la promozione e il riconoscimento della lingua dei segni" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliere Ravello, all'interrogazione n.
2412 viene fornita risposta scritta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 2402 presentata da Sinatora inerente a "Mobilitazione per chiusura stabilimento Pernigotti di Novi Ligure"

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 2405 presentata da Vignale, inerente a "Pernigotti: cosa farà la Regione Piemonte?"

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 2414 presentata da Rossi Luca inerente a "Tutela dei dipendenti dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame delle interrogazioni a risposta immediata n. 2402, n.
2405 e n. 2414.
Tali interrogazioni saranno illustrate singolarmente, ma la risposta dell'Assessore sarà unica.
La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2402.



SINATORA Benito

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione diventa un integrativo dopo l'incontro avuto alle 12.30 con le maestranze, dalle quali abbiamo appreso quali sono le prospettive future.
Mi permetto di leggerla comunque, perché l'ho presentata qualche giorno fa ed è giusto che perdiamo qualche minuto.
Riteniamo dovere della Regione esprimersi per valorizzare e, soprattutto tutelare le realtà produttive più note e titolate del territorio, a beneficio dei lavoratori della cittadinanza tutta. Appresa la situazione in cui versa attualmente lo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria), che il gruppo turco Toksoz (proprietario del sito da cinque anni) ha deciso di chiudere.
Consideriamo che la scelta di chiusura comporti, per i 200 lavoratori al momento ivi occupati, la prospettiva di godere degli ammortizzatori sociali per soli 12 mesi, senza ulteriori sostegni per il futuro (scenario che, in caso di cassa integrazione per ristrutturazione, avrebbe invece comportato due anni di ammortizzatori e altrettanti di disoccupazione) e discuteremo quale saranno gli ammortizzatori più idonei.
Noto come i sindacati abbiano già dichiarato di voler prospettare il problema sia alla Regione Piemonte sia al Ministero dello Sviluppo Economico; noto altresì come anche il Sindaco di Novi Ligure Marco Malpassi abbia richiesto l'intervento della Regione, affinché si ricerchino soluzioni alternative a un proposito ritenuto "inaccettabile" e non adeguatamente motivato dalla proprietà.
Acclarato come la chiusura del sito di Novi comporta il trasferimento all'estero della produzione di cioccolatini, cioccolato, crema al torrone e altri prodotti; evidenziato in ultimo quanto la Pernigotti testimoni, oltre a una conosciuta azienda dolciaria, anche un simbolo del territorio alessandrino e delle sue eccellenze e specificità artigianali, il sottoscritto interroga la Giunta per sapere quali azioni si intendono intraprendere nella ricerca di soluzioni alternative, che salvaguardino il futuro lavorativo delle persone coinvolte, nonché delle loro famiglie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2405.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non ricordo le premesse, anche se le ha fatte il collega Sinatra, perch abbiamo avuto modo, nell'incontro precedente, di affrontare il tema. In realtà mi vorrei focalizzare sulla domanda che noi poniamo, cioè se la Regione Piemonte abbia intenzione, nel momento in cui siederà al tavolo di confronto con il Ministero, di mettere in campo delle misure economiche per superare questa situazione di crisi. È già avvenuto in situazioni passate che, a limite, avremo modo di rammentare - ma crediamo gli strumenti economici, e non solo, possano essere l'unica possibilità per dare una soluzione reale alla situazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi Luca per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2414.



ROSSI Luca Angelo

Grazie, Presidente.
Anche noi saltiamo le premesse, perché la situazione è abbastanza chiara e oggi la maggior parte dei Consiglieri regionali era presente nella Sala delle Bandiere. Anche chi non era a conoscenza della situazione ha avuto modo di apprenderla e nei giorni scorsi molti di noi si è recata ai cancelli dello stabilimento, dove è in corso un'occupazione permanente da parte delle maestranze che sono non soltanto i lavoratori direttamente dipendenti, ma anche quelli che lavorano in quello stabilimento attraverso il lavoro somministrato, attraverso cooperative o con altre forme di lavoro.
Bisogna tener conto anche dell'indotto e dell'impatto sull'occupazione nella città di Novi e nei Comuni circostanti. L'interrogazione è stata volutamente generica, si chiede semplicemente di sapere quali azioni si intendono adottare a tutela della posizione lavorativa dei dipendenti dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure (sappiamo che ci sarà un incontro dopodomani).
Lascerei a questo punto la parola all'Assessore per una risposta senza aggiungere altro ai fatti che sono già stati esposti anche dai colleghi auspicando che ci sia una volontà comune di fare tutto quanto in nostro possesso per risolvere, nel migliore dei modi, la situazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessora al lavoro

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa ai Consiglieri se darò un'unica risposta, tuttavia mi sembra opportuno dare una risposta che tenga in considerazione le tre interrogazioni, che, sostanzialmente, chiedono tutte che cosa s'intenda fare.
Mi permetto di dire che cosa si possa fare in questi contesti che si ripetono in modo quasi sistematico e pesante all'interno della nostra regione, dove c'è un elemento comune. Vi sono imprese e aziende che hanno localizzato la propria attività all'interno del nostro Paese, soprattutto in Piemonte, che, a un certo punto, con il loro piano aziendale e la loro strategia, per eventi diversi e per situazioni assolutamente diverse decidono di non investire più, con conseguenze di depauperamento dell'attività produttiva presente all'interno della nostra regione con made in Italy che ha caratteristiche diverse.
Tanto per citare un'azienda, ricordo l'"Hag", che ha una storia di made in Italy sicuramente riconosciuta in molti Paesi europei e in molti Paesi del mondo, ma non è un prodotto italiano. Se parliamo, invece, dell'azienda Pernigotti, parliamo di un'azienda che dovrebbe usare prodotti piemontesi ma che ha anche una sua specificità legata al territorio, in modo particolare al territorio di Novi.
Il quadro della situazione è stato già rappresentato nell'incontro precedente, così come è stato raccontato dalle interrogazioni che avete presentato. Parliamo di un'azienda che, negli ultimi quattro anni, ha perso più di dieci milioni all'anno ed è evidente che questa situazione era, in qualche modo, un preliminare in base al quale non avrebbe potuto reggere nel tempo. Sono circa 100 i lavoratori a tempo indeterminato, 80 gli stagionali e un indotto che genera circa altri 50 posti di lavoro. Sono i numeri che derivano da questa presa di posizione da parte della famiglia Toksoz, che è la nuova proprietaria dello stabilimento di Novi Ligure.
Intanto, il tavolo di giovedì, convocato presso il MISE (lo ricordo ancora a quest'Aula), sarà un tavolo chiuso su base regionale, perché, non essendo un plurilocalizzato, appartiene alla Regione Piemonte per quanto riguarda gli aspetti formali. In questa fase, ovviamente, è giusto che abbia la condivisione e l'appoggio pieno del Governo per individuare le soluzioni possibili e percorribili.
Nell'incontro di giovedì, occorrerà lavorare per modificare la causale richiesta dall'azienda, che non può essere una causale per cessazione perché contiene già nella sua motivazione una dinamica per cui s'intende chiudere l'azienda. Pertanto, è necessario innanzitutto riconvertire la causale con la quale si presenteranno al tavolo, cioè chiedere all'azienda di modificare la causale in cassa per riorganizzazione. Nel momento in cui la cassa viene riconvertita per riorganizzazione, significa che vi è in cantiere un nuovo piano aziendale e una nuova volontà d'investire nel territorio e nell'azienda.
Questo è il primo elemento intorno al quale occorrerà lavorare.
La convergenza di tutte le forze istituzionali e di tutte le forze politiche ci fa pensare che si possa lavorare anche sul mantenimento del collegamento tra la produzione e il relativo marchio. Non è un percorso semplice e di questo bisogna avere la consapevolezza, ammesso che ci possano essere le condizioni per poterlo realizzare. Certo, è una strada che va percorsa ed analizzata in tutta la sua potenzialità e articolazione.
Credo davvero che mantenere alta l'attenzione, anche quella mediatica, sia uno strumento importante.
Pertanto, partiamo giovedì con il primo tavolo e mi auguro che, come ho detto, si presenti un legale rappresentante che abbia la possibilità di prendere decisioni: non ci servono aspetti formali, ma soggetti in grado di prendere decisioni.
Sicuramente, non ci sono premesse positive o che facciano sperare in una situazione di cambiamento, ma occorre lavorare affinché questa situazione così difficile e complicata possa cambiare velocemente e invertire rapidamente la tendenza.
Nel frattempo, il timer della procedura avanza, perché la procedura è stata formalmente avviata, pertanto, al momento, discutiamo presso il Ministero e seguiamo con grande attenzione l'evolversi della situazione.
Grazie.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 2406 presentata da Conticelli inerente a "Tangenziale di Torino"

Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 2413 presentata da Tronzano inerente a "Affidamento della gestione della Tangenziale di Torino a un soggetto pubblico"


PRESIDENTE

Esaminiamo congiuntamente le interrogazioni a risposta immediata n. 2406 e 2413.
Le interrogazioni saranno illustrate singolarmente, seguirà una risposta unica dell'Assessore Balocco.
La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2406.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Il question time riguarda un tema di cui abbiamo parlato anche questa mattina e riprende, in particolare, quanto votato da questo Consiglio regionale nella mozione n. 1200, relativamente al fatto che da febbraio marzo dello scorso anno non abbiamo più avuto notizie sulla gara per il riaffidamento della concessione della tangenziale dell'area metropolitana di Torino. Credo che la proroga sia ormai oltre ogni tempo lecito.
Questo Consiglio regionale, passando anche per la Commissione competente aveva espresso alcune richieste rispetto al riaffido della concessione, che avrebbero dovuto essere inserite nel bando di gara. In primo luogo, la libera circolazione sulla tangenziale e il riordino del sistema dei caselli, ma anche una serie d'interconnessioni per l'interscambio e l'intermodalità, anche alla luce delle nuove opere, come il Movicentro di Orbassano, che sono in fase di realizzazione.
Si erano fatte delle ipotesi ed era stata valutata anche la possibilità di uno studio trasportistico, perché oggi il tema dei caselli è il principale tema riguardante la tangenziale, ma non solo: c'è anche il tema del forte intasamento lungo l'asse nord della tangenziale stessa.
In questi giorni, il Ministro Toninelli ci informa attraverso i giornali che, rispetto alla tangenziale di Torino, ha sospeso la gara, per una sorta di piccola analisi costi-benefici. Si sta valutando la possibilità di creare una società pubblica partecipata o di affidare la gestione alla Città Metropolitana di Torino, pertanto ritengo sia arrivato il momento di parlarne nuovamente in Consiglio regionale, anche alla luce delle affermazioni fatte questa mattina in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tronzano per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2413.



TRONZANO Andrea

Grazie, Presidente.
Aggiungo, alle considerazioni della Consigliera Conticelli, la richiesta di conoscere la posizione dell'Assessore, che posso immaginare, ma che voglio sentire dalla sua viva voce, riguardo all'eventuale pubblicizzazione di questo tratto stradale, perché la convenzione è scaduta, ma naturalmente prevede degli obblighi. Pertanto, un conto sono le dichiarazioni e un conto è la realtà di tutti i giorni, nel governo di questo sistema.
Certamente, il fatto che sia scaduta da così tanto tempo ha impedito di portare avanti la discussione sulle manutenzioni o, comunque, di continuare in maniera adeguata le manutenzioni di questo tratto, che per fortuna è ancora assolutamente percorribile, ma il mio ragionamento centrale Assessore, oltre alle considerazioni svolte nell'interrogazione, è anche il nodo idraulico di Ivrea, perché quello è uno dei problemi centrali. Se dovesse esserci un'alluvione, non auspicabile (speriamo non avvenga mai) quella parte di territorio, nell'Eporediese, rischierebbe di andare sott'acqua. Su questo, ATIVA aveva presentato un project al Ministero pertanto esistono già degli studi in merito.
Vorrei conoscere la posizione dell'Assessore in merito alla pubblicizzazione e sapere cosa pensa di chiedere al Ministro Toninelli riguardo al progetto che lui ha in mente, perché bisogna capire anche gli investimenti: di cosa si sta parlando, di quanti soldi si sta parlando, di che tipo d'impostazione si sta parlando? Ecco, queste sono alcune domande che avevo posto attraverso l'interrogazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda lo stato della compilazione del capitolato di gara, ha ragione la Consigliera Conticelli: siamo ormai da oltre sei mesi più o meno fermi, nel senso che non sappiamo quali siano effettivamente le intenzioni del Ministero rispetto a come proseguire e se proseguire la procedura di gara.
Ancora ultimamente abbiamo avuto un incontro al Ministero in sede tecnica e il tema non era tanto quello di sospendere la gara, quanto piuttosto quello di come affrontare la questione del nodo idraulico di Ivrea. Ma non solo: noi pensiamo che, nelle more di un nuovo affidamento, si debba intervenire nella misura necessaria e quindi non obbligatoriamente secondo quanto ipotizzato dalla società ATIVA già oltre due anni fa sia sul nodo idraulico di Ivrea sia su altri interventi di assetto idrogeologico riguardanti le linee e i tronchi autostradali di ATIVA. Ciò, per esempio, riguarda evidentemente anche l'intervento sulla Torino-Pinerolo, in particolare nell'ambito di None e del Bacino del Chisone.
In sostanza, noi siamo fissi su queste notizie, cioè che la gara è ferma e che l'intenzione da parte del Ministero è comunque di "ordinare" (tra virgolette) ad ATIVA alcuni interventi, quelli ritenuti necessari dal punto di vista dell'assetto idrogeologico e della messa in sicurezza dell'autostrada stessa, che tra l'altro significa mettere in sicurezza anche alcune parti del territorio.
Per quanto riguarda le altre richieste che erano emerse anche in Consiglio regionale con vari ordini del giorno, come Assessorato abbiamo puntualmente trasmesso tali richieste al Ministero in più occasioni, devo dire senza aver avuto risposte esaurienti, se non una risposta molto vaga, già di alcuni mesi fa, che rimanda appunto ad approfondimenti in sede di compilazione del capitolato di gara. Mi riferisco in particolare al tema del pedaggiamento, ma anche ad altri interventi inerenti alle strade di adduzione all'autostrada stessa.
Per quanto riguarda la questione di un affidamento pubblico a una società pubblica dell'autostrada, ebbene - parlo in qualche misura a titolo personale, perché non abbiamo ancora avuto modo di effettuare i necessari approfondimenti - di per sé non mi spaventerebbe come ipotesi. Perché? Perché esistono scelte di questo genere fatte per altre tratte autostradali, addirittura già dal precedente Governo, che poi hanno avuto anche il via dalla Commissione europea e che stanno avviandosi proprio in questi tempi verso un'applicazione contrattuale vera e propria. Sto riferendomi ad Autostrada del Brennero e Autovie, che sono due società pubbliche che vedranno la possibilità di avere in concessione queste tratte, tra l'altro, d'importanza notevole.
Primo. Personalmente non ritengo che sia così assurda l'ipotesi di avviare un ragionamento in questo senso, però il ragionamento in questo senso certamente non va nel verso delle indiscrezioni che sono emerse, di cui non ho altre informazioni, tantomeno informazioni di carattere ufficiale. Direi che ciò rientra negli aspetti che il Presidente denunciava stamattina nel suo intervento, e cioè contatti tra Ministero e forze politiche che scavalcano le istituzioni: questo è evidentemente molto grave. Che si possa ipotizzare una società pubblica, certo, ma escludere la Regione da questo ragionamento mi pare assolutamente improponibile, anche perché stiamo ragionando, se vogliamo fare delle similitudini rispetto alle società di cui dicevo (la Brennero e Autovie), di una presenza forte delle Regioni.
Secondo. Attenzione: non si può comunque ipotizzare un affidamento a un ente pubblico (ad esempio, la Città metropolitana), perché in ogni caso diventerebbe un aiuto di Stato, e in quel caso non potrebbe essere un percorso fuori da una procedura di gara. Laddove non c'è stata la procedure di gara è perché il controllo analogo veniva garantito dallo Stato stesso attraverso ANAS o attraverso il Ministero in modo diretto. Quindi il percorso per raggiungere un eventuale risultato di questo genere, tutto da verificare e tutto da analizzare, evidentissimamente non può non passare attraverso un ragionamento con la Regione.


Argomento: Sicurezza sul lavoro - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2403 presentata da Monaco, inerente a "Sicurezza cantieri ASL"


PRESIDENTE

Passiamo ora alla trattazione dell'interrogazione a risposta immediata n.
2403.
La parola al Consigliere Monaco per l'illustrazione.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente, e grazie all'Assessore, che ha già prestato attenzione al tema nelle settimane scorse, quando ci siamo confrontati.
Prendo spunto da un episodio di cui sono stato testimone occasionale.
Praticamente nell'ala storica dell'ex ospedale di Giaveno, attualmente polo sanitario, destinato probabilmente - ancora non ha una destinazione quell'area - a costituire corpo della futura Casa della Salute della Val Sangone, a seguito delle violenti piogge che c'erano state a metà e fine ottobre, si è verificato un imponente allagamento di quest'area allagamento con laterizi completamente infiltrati e con caduta letteralmente a pioggia dai soffitti e con delle signore addette alle pulizie, che normalmente mantengono in ordine le strutture interne all'ospedale, destinate a rimuovere l'acqua. Peraltro, l'acqua usciva dalle canaline elettriche e qualcuno dice che gli impianti elettrici fossero chiusi e sezionati; forse, questo è vero altrimenti avremmo visto scintille.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Monaco.
Consigliere Chiapello e Conticelli... Il Consigliere Monaco ha difficoltà a parlare.



MONACO Alfredo

Grazie.
Ci sono dei server in piena operatività e connessi alla rete elettrica e coperti con dei mezzi di fortuna. Ho fatto personalmente allontanare queste donne dall'area in cui erano destinate a lavorare in condizioni di sicurezza che definirei decisamente improbabili, poi ho chiamato i Vigili del Fuoco, anche perché risultava che fossero stati già chiamati da altri ma tenuti lontani dal posto. Vedremo quali saranno le rimostranze dei Vigili del Fuoco e le attenzioni che porranno sul cantiere.
L'oggetto dell'interrogazione, invece, non è quello di avere una risposta sul caso, perché evidentemente sembrerebbe anche perfino non gradevole che l'Assessore debba rispondere su un tema cui ha già risposto a mezzo stampa dagli organi dell'ASL; quello che mi preme invece sottolineare è che poiché le ASL hanno compito di vigilanza nei cantieri privati e su tutti i cantieri di competenza territoriale, in casa propria credo debbano dare il buon esempio.
Mi chiedo e chiedo (la domanda quindi viene al nodo), avendo prestato, sia come Consiglio sia come Giunta, massima attenzione alla sicurezza del lavoro e degli ambienti lavorativi, prendendo spunto da questo a da eventuali altri episodi, se l'Assessorato intende fare una nota o una circolare alle varie ASL e alle nostre ASO affinché pongano massima attenzione alle norme vigenti in tema di sicurezza, con particolare riferimento ai cantieri aperti.
Ricordiamo che il più delle volte i cantieri sono aperti in concomitanza con i servizi sanitari erogati, quindi in funzione l'uno, ma col cantiere a fianco, per cui a volte ci possono essere dei problemi. Credo che la sicurezza debba essere tenuta in massima considerazione, a maggior ragione proprio perché si tratta di ASL, e chiedo se s'intende prendendo spunto da questi episodi facendo una nota o una circolare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Monaco.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho verificato con la Direzione Generale dell'ASL TO3 la situazione dei lavori in corso al polo sanitario di Giaveno. Riporto dunque di seguito quanto riferito dal Direttore generale.



(Commenti del Consigliere Monaco)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

No, infatti. Però ci tenevo.
MONACO Alfredo (fuori microfono) Ho detto che abbiamo utilizzato impropriamente i Vigili del Fuoco.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Volevo anche riferire perché rimanesse agli atti del Consiglio.



(Commenti del Consigliere Monaco)



PRESIDENTE

Va bene, però faccia rispondere.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

I lavori oggetto dell'interrogazione sono gli ultimi interventi volti al rinforzo strutturale e al miglioramento della vulnerabilità sismica della rete, ala storica dell'edificio, che consistono in particolare nel consolidamento delle pareti perimetrali e nel rifacimento della copertura.
Tutti e tre i piani del fabbricato sono liberi da persone e cose, al fine di preservare la sicurezza di operatori e pazienti.
Le condizioni meteorologiche che si sono verificate fra la festività del 1 novembre e il weekend immediatamente successivo, con piogge e forte vento hanno provocato lo spostamento della copertura provvisoria in teli plastici, permettendo all'acqua di fluire al piano sottostante.
Lunedì 5 novembre, alla ripresa dei lavori, dopo giorni in cui non vi era stata presenza continua di personale all'interno del cantiere, sono state rinvenute pozze d'acqua a terra su una porzione minimale, circa un terzo della superficie interessata dai lavori di rifacimento del tetto e sulla porzione del terzo e ultimo piano non interessata da lavori strutturali.
Tutti gli impianti elettrici dell'area interessata dai lavori erano comunque stati sezionati a eccezione di un locale utilizzato a supporto dalla ditta appaltatrice e del servizio di pulizia cui ora l'ASL ha assegnato un nuovo spazio. L'ASL inoltre ha aumentato la segnalazione di divieto d'accesso ai non addetti ai lavori in tutti i possibili punti d'ingresso al cantiere, almeno due per ogni piano, e ha ulteriormente rinforzato l'ordine agli addetti di chiudere sempre a chiare tutte le porte, anche con cantiere presidiato.
Per quanto riguarda la domanda specifica che è stata fatta, ci tenevo soltanto perché viene richiamata.



(Commenti del Consigliere Monaco)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Va beh, però.



(Commenti del Consigliere Monaco)



PRESIDENTE

Consigliere Monaco, però non va bene così.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Vengono richiamati dei fatti e mi pare giusto che quei fatti.



(Commenti del Consigliere Monaco)



PRESIDENTE

Consigliere Monaco, vi parlate fuori, allora.
La risposta è quella dell'Assessore.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Allora, per quanto riguarda la questione specifica, sicuramente il Consigliere Monaco sa, anche per quanto riguarda la sicurezza, che non sono le singole ASL a effettuare le verifiche sul proprio territorio. Le verifiche sulla sicurezza, soprattutto sugli impianti pubblici, vengono fatti in modo incrociato; ad esempio, per quanto riguarda l'ASL TO3 i controlli vengono fatti dagli altri. Mi risulta così, anche perché molto spesso si crea una certa tensione. Devo dire anche che queste azioni che vengono fatte per la sicurezza determinano spesso verbali e anche ammende di carattere amministrativo e, a volte, anche non solo amministrativo, e che questo sistema dei meccanismi incrociati è un sistema che funziona.
Quindi non è l'Azienda che.
Tuttavia, credo che la prima riunione che avrò, cosa che faccio ogni mese con i Direttori, è di richiamare all'osservanza delle norme, così come è stato fatto dal Consigliere Monaco.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2410 presentata da Bono, inerente a "Mantenimento esecuzione esami routinari nei laboratori di analisi spoke rispetto al trasferimento presso il laboratorio di analisi hub"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2410.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho inteso presentare quest'interrogazione per risollevare un tema che era già stato sollevato probabilmente la scorsa settimana da alcuni colleghi cercando di generalizzarlo un po' a tutta la Regione. Il tema è quello dei laboratori di analisi del sangue presenti, come sappiamo, in maniera diffusa nei nostri ospedali hub e spoke.
Con un primo piano di organizzazione che deriva dal Piano di rientro e dell'addendum al Piano di rientro con i programmi operativi della scorsa legislatura, quindi parliamo del 2013 e poi, con le DGR 178 e 50, del 2015 si è deciso d'individuare una serie di aree sovra-aziendali con un laboratorio hub, cioè di riferimento, sostanzialmente per diversi ospedali e diverse Aziende sanitarie.
L'obiettivo è quello di trasferire via via gli esami specialistici dagli ospedali con dei laboratori spoke (di riferimento, ma non di riferimento regionale) verso l'ospedale hub. In questo caso sappiamo però che è impensabile e ovviamente inattuabile sopprimere del tutto i laboratori analisi degli ospedali spoke, in quanto fortunatamente negli ospedali spoke vengono ricoverate anche persone e quando ci sono i ricoverati non si pu pensare di prendere le provette, spedirle all'ospedale hub di riferimento e farle tornare indietro in reparto.
Rimangono quindi vivi i laboratori analisi, che altrimenti farebbero ben poca analisi. Ci sono alcune aree del nostro territorio dove non sono stati fatti investimenti notevoli, perché ogni Azienda Sanitaria locale, ogni Azienda Ospedaliera Regionale, universitaria o meno, avrà ovviamente il suo laboratorio analisi con i suoi macchinari, il suo personale, i suoi tecnici di laboratorio e l'acquisto di reagenti.
Per tale ragione, pensare di trasferire complessivamente tutti gli esami specialistici degli esterni verso gli ospedali con un laboratorio che ho definito di riferimento sovraziendale, quindi hub, a noi sembra un costo aggiuntivo.
Dico velocemente il perché. Ho parlato di investimenti, ma occorre parlare anche della logistica: vuol dire avere decine, centinaia e migliaia esagero, ovviamente - magari nell'arco di una settimana, di camion ovviamente a gasolio, che girano per la nostra regione con le provette e con le analisi del sangue. Se gli esami per i ricoverati vengono fatti nel laboratorio dell'ospedale, o dell'ASL, non capiamo perché gli stessi esami anche non ultraspecialistici, debbano andare verso l'hub.
Siamo d'accordo a far sì che alcuni esami di particolare complessità e di particolare specificità, magari ammontanti a poche centinaia in un anno per singola Azienda, vengano concentrati in un laboratorio hub.
Per quanto riguarda gli esami poco sopra la routine, diciamo quelli intermedi, o para-routinari, riteniamo corretto che continuino a essere fatti nell'ASL di riferimento perché, secondo i nostri calcoli molto sommari (non abbiamo a disposizione le strutture dell'Assessorato), ci sarebbe un risparmio per quanto riguarda la logistica, il personale e gli investimenti fatti nei laboratori analisi.
Cito, non a caso, l'esempio dell'ASL TO3. Oggi su vari giornali si leggeva addirittura di una rivolta degli operatori del settore che hanno, forse un po' tardivamente, visto, analizzato, considerato, individuato e compreso le delibere del 2013-2015, e si trovano oggi a dover fare questo trasferimento al Mauriziano, individuato - l'abbiamo detto tante volte: non si sa perch come l'ospedale di riferimento per l'area di Torino ovest. Il Mauriziano è dentro la città di Torino, quindi il perché di questa suddivisione non l'ha capito nessuno: risale al 2013, ma questa Giunta ha deciso di non modificare nulla.
Abbiamo gli ospedali di Rivoli e di Pinerolo, c'è l'Azienda Ospedaliera Università del San Luigi; troviamo una modalità diversa per gestire gli esami di laboratorio nell'ASL TO3, che è l'urgenza oggi quotidiana che mi ha permesso di presentare quest'interrogazione, ma rivediamo il tutto a livello regionale.
Si può ancora agire in questi ultimi sei mesi di legislatura. Chiediamo uno scatto di orgoglio da parte di questa Giunta e proviamo a lavorare per andare incontro alle richieste dei cittadini e degli operatori.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Volevo ricordare che abbiamo parlato di questo problema in Consiglio (ho qui i miei appunti), mi pare il 24 novembre 2015, quando avevo riferito della delibera assunta sulla riorganizzazione.
Tanto per essere chiari, il finale è stato riferito ai cittadini, cosa che mi pare utile e fondamentale: concentrando l'attività non cambia nulla per i cittadini, quindi mettiamo da parte i cittadini e non utilizziamoli.
Non cambia nulla per i cittadini.
Questa non è soltanto una mia opinione, perché basta vedere che cosa è stato fatto in tutti i sistemi sanitari europei, dove la concentrazione dell'attività di laboratorio è avvenuta in modo articolare. Basta vedere che cosa è stato fatto in Emilia, in Toscana, in Veneto e in Lombardia dove quest'operazione è stata fatta utilizzando la modalità prevista dal DM 70, quello dell'hub e spoke.
In modo particolare, tanto per essere chiari, l'indicazione contenuta nella deliberazione è strettamente legata al Piano di rientro. L'uscita dal Piano di rientro era condizionata all'applicazione di questa condivisibile riorganizzazione della rete ospedaliera. Abbiamo presentato l'attività svolta, ma soprattutto lo stato di avanzamento.
L'avanzamento della riorganizzazione dell'attività di laboratorio di analisi è alla fase conclusiva. C'è quest'ultima zona dove si sta facendo nelle altre parti del Piemonte è già avvenuta con grandi risparmi.
Voglio ricordare al Consigliere Bono che quando parliamo di uscita dal Piano di rientro ci riferiamo anche ad efficientamento (e qui si tratta di efficientamento).
I vantaggi economici che si ottengono attraverso questa operazione di grande automazione e accentramento, sono dimostrabili in modo puntuale e preciso.
Non è soltanto una nostra opinione; sono valutazioni fatte anche dal Ministero dell'Economia e dal Ministero della Salute, che hanno valutato la rete e lo stato di avanzamento effettuato.
Se oggi possiamo dire che siamo usciti dal Piano di rientro perché abbiamo fatto efficientamento, è perché l'abbiamo fatto anche con quest'operazione.
Questo sarà ancora una fonte che ci consentirà di investire in altri settori: penso in modo particolare al personale, che ci sta molto a cuore.
Per quanto riguarda l'interrogazione, non posso che confermare quanto già fatto. È coerente con gli atti di programmazione regionale che non intendiamo assolutamente modificare. In ogni caso, il processo è già in corso e sono stati fatti investimenti. È chiaro che, trattandosi di laboratori, quindi con attività di lungo periodo, gli investimenti sicuramente vengono ammortizzati; non solo, ma c'è un recupero. Se vogliamo discutere in modo preciso e attento, siamo in grado di dimostrare gli importanti vantaggi, dal punto di vista economico, riversati in altri settori importanti. Cito il tema delle assunzioni, delle liste d'attesa e altre cose che abbiamo finanziato.
Non c'è una situazione particolare. Quest'organizzazione può non piacere ma è un'operazione già decisa a suo tempo. Questa, quindi, è l'attuazione di una decisione già assunta e oggetto di verifica, altrimenti, se non ci fosse stata, non saremmo usciti dal Piano di rientro.
Se vogliamo ritornare alla situazione di prima, si può fare qualunque cosa anche quello suggerito da lei.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2411 presentata da Batzella inerente a "Ipotesi di un Pronto soccorso oculistico presso l'ospedale San Giovanni Bosco - ASL Città di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2411.
La parola alla Consigliera Batzella per l'illustrazione.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Martedì 23 ottobre, rispondendo in Aula alla mia interrogazione con cui chiedevo di conoscere la data del trasferimento del pronto soccorso oculistico dall'ospedale oftalmico di via Juvarra a quello di via Cherasco complesso Molinette, l'Assessore alla sanità Saitta aveva dichiarato che nei giorni successivi avrebbe fornito informazioni precise al riguardo.
A distanza di venti giorni, però, non è stata ancora comunicata la data del trasferimento, nonostante lei avesse confermato che sarebbero stati sufficienti pochi giorni per stabilirla.
Da notizie pubblicate su La Stampa il 7 novembre scorso, si è appreso che si è svolto un incontro tra i sindacati della Città della Salute, che chiedevano un aggiornamento sull'operazione, e la Dirigenza dell'Azienda Sanitaria.
Negli stessi articoli si fa riferimento all'ipotesi presentata proprio durante quell'incontro che oltre al nuovo pronto soccorso in Via Cherasco possa entrarne in funzione un secondo, all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino, che dovrà essere dotato di un percorso oculistico.
La Stampa ha riportato le dichiarazioni del Direttore generale dell'ASL Città di Torino, dottor Valerio Fabio Alberti, secondo il quale questa ipotesi è concreta e rappresenterebbe un potenziamento dell'offerta sia per Torino Sud che per Torino Nord.
Sempre dagli articoli pubblicati il 7 novembre si apprende che il progetto del nuovo Pronto Soccorso al San Giovanni Bosco potrebbe diventare già definitivo questa settimana.
Con quest'interrogazione vorremmo sapere dall'Assessore se è prevista la realizzazione anche di un secondo pronto soccorso oculistico all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino, in considerazione del fatto che a oggi non è stato aperto neppure quello di Via Cherasco.
Mi chiedo, dunque, che cosa sta succedendo: a che gioco stiamo giocando? Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Batzella.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Non stiamo giocando ad alcun gioco, non è mia abitudine; trattiamo questioni delicate, quindi ritengo che occorra essere attenti. Ci è perfettamente chiaro che questa è un'operazione delicata.
Richiamo quello che ho detto la volta scorsa: il trasferimento dell'Oftalmico - così com'è stato definito - è un'operazione che vogliamo fare congiuntamente al potenziamento dell'offerta, in termini di ambulatori ed anche di pronto soccorso.
Man mano che si è entrati nel merito delle questioni anche di carattere organizzativo, i due Direttori si sono resi conto che avere due pronto soccorso anziché uno, è un'operazione possibile sul piano organizzativo contemporaneamente ai laboratori aperti in tutto il territorio della Città di Torino.
Pertanto, siamo in una fase di valutazione. Mi pare che la riflessione abbia aumentato complessivamente alcune indicazioni per aumentare l'offerta e le stiamo valutando insieme alle Direzioni sanitarie.
Quando avremo concluso il lavoro, sarà data comunicazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.40 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 15.46)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Graglia e Mighetti.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 349 "Commissione regionale per i diritti umani"- Nomina di 1 esperto in sostituzione della signora Maria Grazia Breda (dimissionaria)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 351 "Ufficio del Difensore Civico " Designazione del Difensore Civico"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 348 "Comitato regionale INPS per il Piemonte" - designazione di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 353 "ASFIM - Azienda speciale della Camera di commercio di Vercelli"- Collegio dei Revisori dei conti - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 350 "Fondazione Camillo Cavour"(articolo 13 Statuto Fondazione) - Collegio dei Revisori dei Conti - Designazione di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 352 "Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico - artistico, paesaggistico o documentario" - Nomina di 1 esperto in sostituzione della signora Chiara Galvan (dimissionaria)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 347 "Commissione Tecnico Urbanistica" Designazione di un esperto in sostituzione del signor Giovanni Pierro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 357 "Fondazione Marco Ballerini" - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 rappresentante

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 359 "Azienda Sanitaria Locale di Alessandria" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 358 "Azienda Sanitaria Locale Torino 4" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 355 "Azienda Sanitaria Locale Torino 3" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 356 "Azienda Sanitaria Locale di Vercelli" Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente


PRESIDENTE

Rammento inoltre che, ai sensi del comma 4 dell'articolo 79 del Regolamento interno del Consiglio regionale, nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone saranno considerati eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti, salvo quanto previsto dal comma 3 riserva di posti per le minoranze. Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione sono eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti.
Ricordo, infine, ai Consiglieri di prestare attenzione agli eventuali casi di omonimia e in tale ipotesi di riportare sulla scheda anche il nome di battesimo del candidato, perché è già successo.



PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Molinari e Bertola.
Prego la Vicepresidente Motta di procedere all'appello nominale.



(La Vicepresidente Motta effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Enti strumentali

Esame proposta di deliberazione n. 322, inerente a "Legge regionale 3 settembre 1991, n. 43 e smi. Approvazione del Programma Annuale di ricerca 2018 dell'Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte (IRES Piemonte)"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 322, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Si tratta del Piano di attività dell'anno 2018, che è stato valutato con esito favorevole dal Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche e dalla I Commissione del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Non essendoci Consiglieri che desiderano intervenire, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 322, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018", di cui al punto 6) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana del 31 ottobre sono stati votati gli articoli dal n. 39 al n. 75, lasciando in sospeso gli articoli 65 ter, 65 quater, 66 bis e 66 ter.
Riprendiamo con l'articolo 76.
ARTICOLO 76



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 11) presentato da Ravello, Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 12) presentato da Ravello, Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 252) presentato da Conticelli, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 87) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Quest'emendamento nasce dal lavoro svolto in Commissione, a fronte della volontà della maggioranza e dell'opposizione di rivedere complessivamente la legge n. 3 del 2010. Poteva essere davvero l'occasione per ridiscutere tutta la legge, ma, in ogni caso, abbiamo questo spazio di discussione e l'abbiamo accolto con favore, cercando di ottenere un miglioramento della legge stessa.
Nella riscrittura dell'articolo 3, ci sono i requisiti riguardanti l'accesso all'edilizia sociale. La lettera b) viene sostituita con "essere residente o prestare attività lavorativa da almeno tre anni nel Comune che emette il bando di concorso o in uno dei Comuni del medesimo ambito territoriale di cui all'articolo 5, comma 2, oppure essere residente o prestare attività lavorativa esclusiva o principale da almeno 5 anni nel territorio regionale".
In origine, la legge prevedeva che ci fossero i tre anni, eventualmente prorogabili a cinque, sul territorio comunale. Avere ampliato a tutta la regione coglie sicuramente un aspetto positivo, che è quello di dare una risposta generale a livello regionale, però può provocare anche delle problematiche. La problematica è quella di trasformare Torino nel ricettacolo (non mi viene un termine migliore, non vorrei che venisse interpretato in senso totalmente negativo) delle fragilità, delle problematicità che ci sono sul territorio regionale. Concentramento, dove? Nel territorio che ha la maggiore risposta abitativa. E quindi, andare a concentrare ulteriormente le problematiche sociali che già sono pesanti su Torino, anche di persone che magari non sono residenti a Torino. Questo credo possa essere un grosso problema.
Pertanto, noi chiediamo con forza all'Aula di permettere di modificare in questo senso: che sia o residente da tre anni nel Comune che emette il bando del concorso, o in uno dei Comuni del medesimo ambito, oppure essere residente da almeno cinque anni nel territorio regionale. Cioè, o l'una o l'altra, in modo che ci sia una premialità nel garantire la priorità a chi era residente nel Comune ed eventualmente un punteggio minore - e chiudo Presidente - a chi è residente nel territorio regionale, per creare, non dico un doppio binario, ma una priorità a chi è residente realmente nel Comune o nell'ambito, altrimenti andiamo a creare una possibile risposta esplosiva sul Comune di Torino.



MOLINARI GABRIELE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 87) nasce dalla preoccupazione che ha appena illustrato il Vicepresidente della IV Commissione, Bono: si scaricano sulla città di Torino le problematiche sociali e abitative di tutta la regione.
Pertanto, con quest'emendamento si chiede concretamente di riconoscere un punteggio maggiore ai residenti nel territorio comunale dove effettivamente hanno sede gli edifici ATC e, quindi, gli alloggi ATC che vengono messi a bando. In questo modo eviteremmo effettivamente che sulla città di Torino vengano scaricate da tutto il territorio regionale le problematiche dell'intero territorio.
Questa è una preoccupazione, perché ovviamente le aree metropolitane spesso e volentieri sono quelle che fanno gravitare su di loro, dai territori anche più lontani e periferici, quelle famiglie che sono in difficoltà e che cercano delle occasioni di lavoro, come del resto avviene in altre regioni.
Al fine di evitare ciò, noi proponiamo appunto una doppia graduatoria che dia un riconoscimento maggiore alla residenza nel Comune e all'attività lavorativa nel Comune rispetto a una presenza sul territorio regionale e a un'attività lavorativa nel territorio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento intendiamo andare a modificare una previsione della nostra legge sull'edilizia residenziale pubblica per operare, diciamo, una migliore redistribuzione dell'offerta sul territorio, anche al fine di favorire all'interno della regione la migrazione delle persone che hanno bisogno di una collocazione nell'edilizia residenziale pubblica per non aggravare troppo su territori magari più centrali. Correttamente il collega Bono ha fatto l'esempio di Torino, dove magari c'è una concentrazione più alta di domanda, mentre magari fuori ci può essere un'offerta che non ha una domanda conseguente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 240) presentato da Conticelli, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riprende lo stesso tema posto dal collega.
Non il n. 252), ma il n. 240). È giusto? Allora, l'emendamento n. 240), riprende la questione.



PRESIDENTE

Quello che ho qui è il n. 252), però a questo punto ci dobbiamo.
Quello dopo, okay.



CONTICELLI Nadia

Allora, sull'emendamento n. 252) - solo per fare ordine - ho chiesto prima di intervenire, ma eravamo già passati oltre e mi avete detto che non potevo illustrarlo. Pazienza.
L'emendamento n. 240) invece.



PRESIDENTE

Chiedo anche agli Uffici se possiamo procedere. Procediamo così Consigliera, okay.



CONTICELLI Nadia

Solo per spiegare: siccome il n. 240) riprende lo stesso tema posto dal collega Bono, credo che per questo sia.



PRESIDENTE

Sì, sì.



CONTICELLI Nadia

Anche quest'emendamento parte dalla corretta esigenza del fatto che lasciare i cinque anni su tutto il territorio regionale può comportare dei problemi, a mio avviso non tanto che tutto vada su Torino, ma piuttosto che molte delle problematicità - lo dico per esperienza - di Torino si scarichino su altri Comuni.
Comunque, secondo quanto emerso anche in Commissione dalle audizioni dell'ATC e dei Sindacati inquilini, noi qui proponiamo una formulazione che prevede cinque anni sul territorio regionale, però con una restrizione: almeno tre anni, anche non continuativi, all'interno non dello stesso Comune (che va bene per Torino), ma dell'ambito di competenza degli enti gestori delle politiche socio-assistenziali. Ciò per portare la territorialità al livello del consorzio, cioè al livello territoriale su cui vengono gestiti i servizi, che naturalmente per Torino sarà Comune sarà Torino città; per gli altri è l'ambito loro di servizi, che poi è anche l'ambito su cui vengono calati i fondi o i finanziamenti relativi agli interventi alla persona.



PRESIDENTE

Grazie, collega Conticelli.
Emendamento rubricato n. 80) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Il Consigliere Bono lo dà per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 253) presentato da Conticelli, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento abbiamo raccolto una questione sorta in maniera abbastanza trasversale anche in Commissione relativamente alle verifiche sul patrimonio degli assegnatari, che abbiamo esteso dal solo territorio regionale (com'è a oggi nella legge n. 3) all'intero territorio nazionale (l'avevamo già fatto in Commissione), aggiungendo qui anche l'estero secondo una linea che è già stata introdotta anche da altre Regioni naturalmente nella consapevolezza - questo discorso l'abbiamo già fatto in Commissione - che è una verifica non sempre agevole e che quindi si baserà anche su una sorta di autodichiarazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Conticelli.
Emendamento rubricato n. 239) presentato da Conticelli, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Qui assumiamo anche all'interno dell'articolo e dei commi modificati, oltre al caso della separazione consensuale, anche la parte dell'unione civile (quindi il convivente di fatto), in seguito ad accordo o provvedimento secondo la normativa vigente. Peraltro, questo raccordo tra la legge n. 3 e la normativa vigente rispetto al regime di convivenza civile era già stato fatto più o meno un anno fa, nell'altro omnibus, per cui andiamo a riportare anche qui la nuova normativa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Conticelli.
Emendamento rubricato n. 88) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sono lieto che la Consigliera Conticelli abbia presentato un emendamento credo il n. 253), che riporta in auge, almeno in Aula, il dibattito sul tema della proprietà degli immobili all'estero. In effetti, in Commissione era stato presentato dal PD, sicuramente da noi e credo anche una forza di centrodestra, ma gli Uffici della Commissione, anzi dell'Assessorato, ci avevano detto che era fattibile, perché in alcuni Paesi, per esempio dell'Africa, non esiste un catasto immobiliare.
Noi non ci siamo scoraggiati rispetto a questa risposta. Condividiamo quindi quanto detto dalla collega Conticelli, anche perché è una cosa che viene richiesta penso da tutti i cittadini quando si parla di tema di edilizia sociale. I cittadini chiedono dei controlli in più, perché non è accettabile che i controlli siano solo sul patrimonio immobiliare italiano ci possono essere residenti francesi, cittadini somali di origine francese possono esserci cittadini anche del Nord Africa, del Marocco, dell'Egitto non certamente Paesi in cui non esista nulla, neanche un catasto immobiliare.
Nella nostra formulazione abbiamo pensato di andare incontro anche alle esigenze lavorative degli Uffici dell'Assessorato, chiedendo che venga valutata la proprietà di titoli immobiliari di qualunque tipo (proprietà usufrutto, uso o abitazione) a eccezione della nuda proprietà, com'era in origine la formulazione della lettera c) sull'alloggio ubicato in qualsiasi Stato del mondo che disponga di un catasto immobiliare consultabile possibilmente online.
La motivazione qual è? È ovvio che se andiamo a chiedere ai nostri Uffici regionali di consultare il catasto - non vorrei citare un Paese facendo un torto a un altro - per esempio, del Paese con il PIL più basso del mondo (non mi ricordo mai quale sia, ma insomma ce ne sono), come il Burkina Faso o altri Paesi del genere che, magari, non hanno un catasto immobiliare esistente, risulta difficile, i nostri Uffici non possono andare direttamente a Roma al Consolato magari del Burkina Faso e chiedere i dati diventerebbe una procedura un po' complicata. Quindi vorremmo limitarla a quei Paesi che hanno un'architettura sociale, economica, produttiva burocratica e amministrativa, quindi statale, che permetta una consultazione agevole, cioè che ci sia la possibilità di richiedere da un catasto e avere una risposta in tempi ragionevolmente rapidi per effettuare il controllo.
Credo che con questa formulazione si possano aggirare anche le giuste rimostranze degli Uffici dell'Assessorato cui non possiamo dare un compito infattibile: dobbiamo mettere in legge dei compiti che siano fattibili. Se mettiamo in legge un compito che è infattibile, in effetti è come non aver legiferato. Chiediamo di poter valutare anche questa formulazione. Se tra le righe, sotteso s'inserisce anche quello della collega Conticelli a noi va bene, l' importante è che sia chiarito che si devono controllare i patrimoni mobiliari anche degli altri Paesi del mondo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 89) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Riteniamo quest'emendamento molto importante. Dicevo prima, nelle premesse relative al primo emendamento illustrato oggi pomeriggio, che ci aspettavamo in questa legislatura di poter finalmente rivedere complessivamente e organicamente tutta la legge 3 del 2010; non è stato possibile anche per il sovraffollamento della Commissione in termini di provvedimenti, soprattutto della sanità, però anche in II Commissione: abbiamo fatto forse tanti approfondimenti anziché leggi, questo forse un è un po' un rimpianto che ho come II Commissione. Questo era più un tema da Commissione non legislativa, ma daCommissione regolamentare: rivedere i regolamenti sull'accesso all'edilizia popolare.
Cosa succede? Oggi i regolamenti dicono che accedi a 20.000 euro (arrotondo ma, in realtà, con gli aggiornamenti ISTAT è un po' più alto), cioè si accede fino a 20.000 euro di ISEE e poi permanere fino al doppio dell'ISEE.
Sfido chiunque a dirci che 40.500 euro di ISEE sia un valore per cui una persona possa stare in una casa di edilizia popolare, pagando l'affitto. A me sembra fantascienza, perché una famiglia con due figli, per arrivare a 40.000 euro di ISEE deve avere un reddito di parecchie decine di migliaia di euro. Quindi vuol dire qualcosa di non facilmente riproducibile, a meno che il dirigente o il manager di un'azienda stia all'interno di una casa popolare, perché quando è entrato non aveva lavoro, l'ha trovato ed è diventato il manager di una grande azienda e decide di rimanere all'interno di una casa popolare, per pagare poco d'affitto.
Non mi si dica che è impossibile, può succedere di tutto nel mondo sappiamo anche che la necessità di mantenere questo livello così alto dell'ATC è per avere, da una parte, un set di utenza che paga molto poco (il limite dei 40 euro mensili); dall'altra parte, per avere una minima percentuale di utenti che pagano magari anche 300-400 euro al mese d'affitto e così garantiscono un'entrata sufficiente per garantire anche la morosità incolpevole e il fatto che alcune famiglie non riescono a pagare i servizi e l'utenza.
A noi non sembra che sia questa la mission dell'ente: la mission dell'ente deve essere il diritto all'abitare a tutte le persone che ne hanno bisogno.
Quindi la persona che ha 22.000 euro di ISEE (40.000 mila magari non c'è) è benestante, possiamo dirlo. Magari benestante è un po' troppo, ma che sta bene e non ha bisogno quindi del sostegno all'abitare.
Penso che dobbiamo fare delle regole più stelle per permettere un turnover: con l'emergenza abitativa, la persona deve avere la possibilità di avere una casa per sei mesi, un anno, un anno e mezzo o due, con quelli che sono gli strumenti del passato, del presente e del futuro di sostegno al reddito, sia reddito di cittadinanza o quello che sarà, formazione professionale, deve potersi sistemare, rientrare nel mondo lavorativo uscire dal sistema delle case popolari e lasciare lo spazio ad altri. Non possiamo pensare che una volta che viene assegnata una casa popolare una famiglia ci sta per tre generazioni. Non è questo il significato della legge sull'edilizia popolare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento lo riteniamo molto importante, perché sappiamo che il sistema delle assegnazioni in Piemonte copre un fabbisogno che è molto basso di alloggi. Sappiamo che il 44 per cento degli alloggi viene dato alle situazioni d'emergenza e si vanno a coprire le necessità, le liste d'attesa soltanto per circa il cinque per cento; se non sono preciso l'Assessore Ferrari mi correggerà. Quindi abbiano la necessità di alloggi in edilizia popolare, abbiamo anche una grossa necessità di ristrutturare e di rendere, a volte, abitabili alcuni alloggi. Mi riferisco a quanto ho visto nel Vercellese, dove ci sono situazioni di grosse difficoltà per l'incuria trascinata da anni e anni.
L'obiettivo dell'edilizia sociale è di andare incontro a famiglie che non possono coprire, con i propri redditi, le spese per un affitto di una casa al di fuori del sistema di edilizia sociale. Sappiamo che una famiglia va in crisi quando la cifra che deve mettere a disposizione per prendere in affitto un alloggio è intorno al 30 per cento. È una linea di demarcazione del proprio reddito che indica una grossa difficoltà, perché una famiglia che deve spendere più del 30 per cento per locare un alloggio, entra in effettiva difficoltà.
Crediamo che il reddito superiore a 20.000 ISEE, per una famiglia di quattro componenti - anche se forse in Piemonte è un po' più piccola la famiglia, ma tendenzialmente la famiglia media italiana è di quattro componenti - sia un reddito che sicuramente indica, da qui in su, una capacità di locare alloggi nel privato tranquillamente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento interviene sull'articolo 76 dell'omnibus, proponendo di inserire un comma aggiuntivo. Siamo al Capo che riguarda le disposizioni in materia di edilizia sociale e siamo agli articoli che modificano la legge 3 del 2010, la nostra legge di riferimento sull'edilizia sociale.
Noi chiediamo d'inserire, al termine del comma 4, comma che parla dell'indicatore della situazione economica ISEE e di un patrimonio mobiliare non superiore ai limiti stabiliti dal Regolamento (articolo 19 comma 2) le parole: "L'ISEE non deve comunque essere superiore a 20.000 euro".
Abbiamo calcolato questa cifra limite di reddito ISEE seguendo i parametri che hanno descritto prima i colleghi. Se non è cambiato qualcosa rispetto al passato, la quota del 30 per cento era anche quella che le banche stesse ritenevano sostenibile per una famiglia, ai fini dell'erogazione di un mutuo. È un parametro generalmente riconosciuto come la quota limite di sostenibilità per pagare un affitto o un mutuo.
Sulla base di quello riteniamo che la quota limite di reddito ISEE debba essere non superiore ai 20.000 euro.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Emendamento rubricato n. 13) presentato da Ravello, Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento interviene su un tema già trattato, anche se in modo diverso dai colleghi. Noi chiediamo, com'è noto, a chi beneficia di una casa popolare, di non godere di proprietà usufrutto o uso abitazione, di un altro immobile. Può anche essere una porzione di immobile avuta in eredità che oggi non ha più nessun valore, o quasi nessun valore, in una zona in cui non c'è un grande valore immobiliare, ma questo elimina la possibilità di avere questo beneficio.
Se questo avviene per cittadini italiani, non avviene per i cittadini stranieri. Rammento che le direttive, anche relativamente all'aspetto positivo della norma, non possono mai vedere, ai sensi delle direttive europee, un soggetto beneficiario che, per esempio, siano i cittadini italiani o solo i cittadini comunitari. Non si può fare distinzione, salvo alcuni aspetti che anche la legge 3 ha.
Personalmente credo che questa non distinzione vada attuata sotto tutti i punti di vista, non solo sotto i punti di vista in cui un soggetto pu trarne un beneficio, perché è assolutamente evidente che, all'interno delle case possedute o gestite da ATC, ci sono centinaia di cittadini stranieri che, certamente o quasi certamente (o in molti casi), posseggono una casa nel loro territorio di origine, ma che ben si guardano ovviamente dal dichiarare, dichiarando il contrario.
Credo che, come sempre avviene quando ci troviamo di fronte a situazioni come queste, debba essere in capo a chi vuole ottenere un beneficio il dimostrare di non avere alcun tipo di proprietà.
Faccio presente che in tutti gli Stati africani esiste il catasto e le modalità per rilevare le proprietà; non stiamo parlando di richiedere un qualcosa che non è esibibile.
Quest'emendamento fa semplicemente giustizia e mette tutte le persone, che fanno richiesta della casa popolare, allo stesso piano, altrimenti, quando c'è il controllo biennale di ATC, ci sono alcuni soggetti che devono dimostrare di non avere proprietà immobiliari e ve ne sono altre che invece possono esclusivamente auto dichiararlo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Non essendoci altre richieste d'intervento, la parola all'Assessore Ferrari per il parere della Giunta sugli emendamenti.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Grazie, Presidente.
Emendamento 11), parere negativo; emendamento 12) parere negativo emendamento 252) parere positivo.
Le ragioni per cui diamo parere negativo: c'è una riscrittura più complessiva dell'articolo di legge che introduce il tema della cittadinanza e non si limita più esclusivamente al tema della residenza.
Sull'emendamento rubricato n. 87), il parere è negativo.
Sull'emendamento rubricato n. 80) mi domando, Consigliere Bono, se sia necessario: il parere, di per sé, non è negativo, in quanto si fa riferimento all'iscrizione all'anagrafe per chi è cittadino italiano ma residente all'estero.



(Commenti fuori microfono)



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Siccome si introduce il tema della cittadinanza come elemento.



(Commenti fuori microfono)



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

A questo punto, se è un elemento che precisa ulteriormente, potremmo aggiungere "iscritto all'AIRE". In tal caso, il parere è positivo.
Sull'emendamento rubricato n. 240), il parere è positivo.
Sull'emendamento rubricato n. 253), il parere è positivo, perch introduciamo anche il principio che il controllo va fatto anche sulle proprietà all'estero, e non soltanto sul territorio regionale o nazionale.
BONO Davide (fuori microfono) L'avete bocciato in Commissione!



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

No, no, è positivo.
Consigliere Bono, era una bocciatura relativa al fatto che, se ricorda bene, stavamo analizzando la problematica con gli Uffici.
La questione è stata affrontata: introduciamo il principio, dopodich valutiamo concretamente come esercitarlo.
Consigliere Bono, introdurre il principio secondo cui il controllo va fatto soltanto sui Paesi stranieri che hanno uno strumento online ingenera inevitabilmente, una sorta di discriminazione. Pertanto, in legge introduciamo il principio, dopo interveniamo anche sulle modalità dell'esercizio.
Sull'emendamento rubricato n. 239), il parere è positivo.
Sull'emendamento rubricato n. 88), il parere a questo punto è negativo, per i problemi che dicevo prima.
Sull'emendamento rubricato n. 89), il parere è negativo: capisco la discussione, ma ritengo che sia un intervento da fare in sede di regolamento e non in sede di legge.
Il parere è negativo sull'emendamento rubricato n. 13).



PRESIDENTE

Collega Bono, alla luce di quanto è stato detto in merito all'emendamento rubricato n. 80), se vuole procedere alle modifiche, può accomodarsi al tavolo dalla Presidenza.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo approfondiremo al tavolo della Presidenza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
C'è solo un aspetto da rilevare, che è più di metodo che non di merito.
L'emendamento rubricato n. 13), ancorché formulato in modo differente, è assolutamente identico all'emendamento rubricato n. 253).
Quando si condivide una parte delle proposte che il Consiglio fa, credo che vada approvato l'ordine del giorno che viene prima. Poi, per quanto ci riguarda, se viene approvato l'emendamento n. 253) non cambia niente, ma è un po' singolare che, a fronte dello stesso ottenimento - cioè la verifica delle residenze per chi abita all'estero - si respinga un emendamento e se ne approvi un altro, uno perché è presentato dall'opposizione, l'altro perché è presentato dalla maggioranza.
È singolare, se si considera che siamo un'Assemblea legislativa.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.37 riprende alle ore 16.40)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 252), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Ricordo che l'emendamento n. 80), con le opportune modifiche, è diventato subemendamento all'emendamento n. 240).



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese al subemendamento rubricato n. 80), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 240), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 253), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 239), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



PRESIDENTE

Abbiamo terminato la votazione degli emendamenti all'articolo 76.
Indìco la votazione palese sull'articolo 76, così come emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 77



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 254) presentato da Conticelli, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

L'emendamento raccoglie una delle esigenze emerse in Commissione relativamente alla necessità oggi prevista in legge di fare il censimento ogni quattro anni. Elemento che diventa particolarmente oneroso sia per l'ATC, sia per i Comuni in realtà complesse come quella di Torino.
Proponiamo di sostituire l'obbligatorietà oggi presente in legge entro quattro anni dal precedente bando, secondo quanto previsto dal regolamento e di rimandare al regolamento una soluzione magari differenziata rispetto alla popolazione residente, immediatamente dopo in Commissione.
Sono tre le questioni che dalla legge rinviamo al regolamento: le fasce ISEE, l'operatività della verifica del patrimonio immobiliare e le modalità eventualmente differenziate per popolazione residente per il censimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per il parere della Giunta.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Parere positivo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 254), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 77, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 82), che introduce l'articolo 77, bis è ritirato.



PRESIDENTE

ARTICOLO 77 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 81) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'articolo 8, comma 1, tratta dei punteggi da attribuire ai richiedenti che abbiano superato 65 anni di età che vivono, soli, in coppia, quali coniugi o parti di unione civile o conviventi di fatto (questa è un'aggiunta che avevamo presentato l'anno scorso) entrambi non esercitanti alcuna attività lavorativa, anche se con uno o più minori a carico.
Il concetto è arrivare a una definizione di anziano che sia più commisurato al passo con i tempi. Non voglio sempre citare il Presidente Chiamparino non me ne voglia, ma ci sono diversi Assessori o componenti del Consiglio regionale che hanno più di 65 anni di età e che io non definirei anziani (non definisco anziano neanche mio padre che ne ha molti di più, perché si offenderebbe, ma questo è un altro concetto).
Diciamo che fino a 70-75 anni di età, definirli anziani ormai non è più al passo con i tempi. Ci può essere un deperimento organico per malattie croniche e quant'altro, ma ora il consensus internazionale sta spostando la definizione di anziano a 75 anni. Il Presidente Chiamparino pu ricandidarsi, rivincere le elezioni e portare a termine il suo mandato senza essere considerato anziano.
Con l'accordo anche del Presidente Chiamparino, l'Assessore Ferrari non potrà che esprimere parere positivo su quest'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per il parere della Giunta.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Consigliere Bono, comprendo e condivido, tuttavia emerge un problema che mi porta a esprimere un parere non positivo.
In tutte le altre norme - penso al sociale e penso al socio sanitario - c'è il limite dei 65 anni. Dovrebbe esserci un intervento organico ovunque vi siano riferimenti all'età anziana e fissare un nuovo limite, che non è più quello dei 65, ma dei 70. Se lo facciamo solo su questo provvedimento creiamo obiettivamente un problema.
Per il momento soprassiederei su questo punto, con l'impegno eventualmente di intervenire con un ragionamento complessivo, cioè su tutti gli interventi sociali, socio-sanitari e di edilizia sociale che vanno a intervenire sull'età anziana, tenendo conto del fatto che l'età si è allungata e quindi viene spostata in avanti. Intervenire su uno solo secondo me, rischia di essere controproducente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Comprendo le motivazioni dell'Assessore Ferrari, è ovvio che è un inizio.
Si inizia sempre da una legge. Tuttavia ha ragione da questo punto di vista, si creerebbe poi una discrepanza. Non ho pensato, in effetti, di andare a cercare tutte le leggi dove c'è il limite dei 65 anni, ma è un tema su cui si dibatte da un po'.
Se non vuole approvare quest'emendamento, presenteremo un ordine del giorno collegato all'omnibus che chieda di rivedere la normativa quanto prima. Se è una DGR, si può fare con una DGR. Se sono leggi, dobbiamo intervenire in Consiglio. Oppure avere un'elencazione delle norme in modo da poter intervenire in maniera puntuale. Però decidiamo anche quando.
Grazie.



PRESIDENTE

Con l'impegno dell'ordine del giorno lo ritira o lo votiamo?



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

È ritirato.
A questo punto, l'articolo 78 risulta privo di emendamenti, quindi lo poniamo in votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 78.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 79 Emendamento rubricato n. 90) presentato da Andrissi, Bono, Bertola Frediani, Campo, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento nasce da una vicenda, quella sul partenariato pubblico privato per il rinnovo delle caldaie negli edifici gestiti da ATC nelle Province di Vercelli e Biella.
In quel caso, purtroppo, gli assegnatari degli alloggi di residenza pubblica (i locatari) non hanno potuto usufruire di alcun beneficio di tipo economico dal miglioramento tecnologico. Con quest'emendamento proponiamo la Energy Service Company.
È una vicenda lunga quella della Energy Service Company in Italia. Il primo che propose questo tipo di contratto fu Maurizio Pallante, il quale giustamente, per non usare la terminologia anglosassone, parlava all'inizio degli anni Novanta del cosiddetto "paga chi vende". È questo il concetto che vorremmo introdurre, che oggi viene riconosciuto e normato. Allora veniva proposto per gli impianti di cogenerazione, in grado di produrre sia calore che elettricità. Si trattava di un'invenzione di un ingegnere della FIAT, che prese il motore della 127 e lo utilizzò per il riscaldamento.
Questo consentì, con lo stesso calore, di produrre anche energia elettrica portando un beneficio sia dal punto di vista ambientale che economico beneficio che consentiva a chi forniva l'impianto, a parità di costi per il locatario, di coprire i costi per il miglioramento tecnologico.
È questo l'obiettivo che vogliamo perseguire con tale proposta.
Per quanto riguarda gli edifici pubblici, crediamo che sia possibile intervenire con dei costi pari a zero per l'Amministrazione Pubblica; costi che vengono gestiti in modo trasparente nei confronti dei locatari, se parliamo di case popolari. Viene quindi fatta una proposta agli assegnatari degli alloggi; si fa un piano di rientro dell'investimento e si ha immediatamente un beneficio di tipo ecologico, perché i consumi calano decisamente del 30 per cento o del 40 per cento. Ma questo beneficio di tipo ambientale, che è consentito dal miglioramento tecnologico, diventa anche un beneficio di tipo economico, senza che l'Ente pubblico strumentale della Regione (con finanziamento statale o con finanziamento regionale) debba in qualche modo intervenire. Questa è una strada che è normata. È sicura e traspare, consente un salto tecnologico e un miglioramento sotto molti profili per tutti.
Grazie.



PRESIDENTE

Collega Andrissi vuole illustrare anche l'emendamento rubricato n. 91)?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questa richiesta di emendamento del collega Andrissi ha veramente il significato e le gambe per poter essere approvata e diventare una parte importante di modifica della normativa sulla legge n. 3, perch permetterebbe di risolvere insieme due problematiche: da una parte, la carenza di risorse degli Enti, che non dovrebbero anticipare le risorse per fare interventi di efficientamento energetico; dall'altra, permetterebbe agli utenti dell'edilizia sociale di non vedere caricati in bolletta i costi delle anticipazioni da parte delle ATC. In pratica, è la classica logica win-win, vincenti sotto tutti i punti di vista.
Ci teniamo a ribadire che quest'emendamento è veramente fondamentale per l'omnibus e per la revisione della legge n.3/2010.
So che da un punto di vista normativo può essere cesellato meglio. Mi spiego: la definizione dell'obbligo o della totalità in legge è sempre complessa e complicata, quindi so di interpretare il pensiero del Consigliere Andrissi - ne abbiamo parlato poc'anzi - nel dire che siamo disponibili a modificare testualmente l'emendamento affinché diventi accoglibile da un punto di vista normativo e legislativo, quindi diventi lo strumento prioritario, lo strumento prevalente, lo strumento a cui si fa sempre ricorso come benchmark. Insomma, troviamo la modalità per attivarci in tal senso.
Sono sicuro che l'Assessore Ferrari, i colleghi di maggioranza, il Presidente Chiamparino e il Vicepresidente Reschigna ritengano questo strumento importante e fondamentale per poter rinnovare e svecchiare il nostro patrimonio edilizio popolare, senza insistere ulteriormente sui bilanci delle ATC, che non stanno in piedi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
È un tema importante, anche dal punto di vista di un'indicazione di direzione chiara sul tema dell'efficientamento energetico.
Non stiamo parlando, tra l'altro, di grosse novità dal punto di vista dello scenario. Stiamo parlando, però, di provare a dare un'indicazione affinch si vada in una direzione diversa.
Le ESCo sono state anche oggetto di una direttiva europea nel 2008, che in realtà avevamo già visto citate in un decreto italiano del 2004 come delle realtà private che hanno l'obiettivo di migliorare i consumi energetici quindi efficienza energetica, migliore impatto, ecc., e poi recepite nel decreto legislativo n. 115/2008, che va a definirle chiaramente come "persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici, ovvero misure di miglioramento dell'efficienza energetica nelle installazioni dei locali dell'utente, che ciò facendo accetta un certo margine di rischio finanziario e il pagamento dei servizi forniti si basa totalmente o parzialmente sul miglioramento dell'efficienza energetica conseguiti".
È un tema importante; ce ne sono e non hanno mai trovato un grande successo di mercato in Italia, perché ovviamente da noi vi è tutta una serie di ostacoli alla diffusione di questo tipo di servizi, non ultimo il fatto che vi sono dei finti servizi energetici che vengono erogati da grandi soggetti, quindi sostanzialmente è un mercato ancora tutto da sviluppare.
La nostra opinione è che, con un'indicazione di questo, si possa provare ad andare nella direzione giusta, spingendo qualcosa che in Italia esiste e che però ancora oggi, a più di dieci anni di distanza dalla definizione non trova uno spazio significativo e importante.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Emendamento rubricato n. 91) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Approfitto del tempo per l'illustrazione dell'emendamento n. 91) per proporre anche una possibile modifica - se l'Assessore la può valutare - al n. 90). In pratica, anziché "tutti gli interventi", proporrei "prevalentemente gli interventi"; modificherei anche "90 giorni" in "180 giorni".
Invece, per quanto riguarda l'emendamento n. 91), lo proponiamo perch d'altro canto, quando vi è invece un intervento di tipo economico, un cofinanziamento regionale o statale che interviene nel miglioramento energetico degli edifici, siccome la missione dell'edilizia sociale pubblica è quella di andare incontro a delle fragilità familiari importanti, riteniamo che queste famiglie debbano beneficiare del miglioramento tecnologico così come beneficiano del miglioramento tecnologico le famiglie che hanno una disponibilità finanziaria economica maggiore. In sostanza, non deve esserci una disparità.
Così come non deve esserci una disparità nell'accesso ai servizi sanitari noi crediamo che anche la differenza di capacità finanziaria crei dei costi, dal punto di vista dei benefici sociali, nell'accesso a un riscaldamento dal punto di vista sanitario adeguato o nell'accesso a una serie di servizi che creano il benessere di una famiglia (diciamo così).
Riteniamo che in qualche modo, non andando a riconoscere questo interamente alle famiglie più fragili che hanno accesso all'edilizia sociale, creeremmo una disparità di trattamento in qualche zona del Piemonte.
Mi riferisco soprattutto al Piemonte nord, purtroppo - nelle altre province non l'ho potuto verificare - dove dei contratti di partenariato pubblico privato che facevano gravare sul costo della fornitura del gas il miglioramento tecnologico di sostituzione delle caldaie e quindi la fornitura di caldaie più performanti dal punto di vista energetico hanno vanificato - sia questi contratti sia i riconoscimenti di punteggi variabili nell'aggiudicazione della gara - il miglioramento economico per le famiglie.
Ecco perché crediamo che quest'emendamento sia importante da quel punto di vista.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta?



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Grazie, Presidente.
Abbiamo discusso con una certa profondità su questo tema in Commissione ed eravamo tutti d'accordo sull'introduzione di un principio. Il principio era quello che qui è contenuto: che una quota del risparmio energetico fosse riconosciuta a favore degli assegnatari e che questa quota parte venisse approvata nell'occasione delle assemblee condominiali. Mi pare che questo sia l'elemento centrale.
L'emendamento proposto dal Gruppo dei 5 Stelle allarga ulteriormente anche a una modalità di esecuzione del risparmio energetico. Ora, così com'è nella formulazione originaria, non potevamo sostenerlo, perché introduce un elemento forzato, vincolato, cioè che tutti gli interventi vanno eseguiti in questo modo, e sappiamo che non avviene così.
Allora potremmo trovare l'accordo, sulla base dell'indicazione che anche il collega Andrissi ha lanciato, dicendo: "Gli interventi - quindi togliere tutti - possono essere prevalentemente eseguiti tramite.", e via dicendo.
Accolgo volentieri "180 giorni", perché mi sembra ragionevole. Chiedo che nella parte successiva, se necessario, mantenere "fino al termine del contatto con la company", visto che è introdotto come un elemento non unico; chiedo se quella parte lì può essere tolta, in modo tale che quella parte rimanga così come l'avevamo formulata all'inizio, mentre si introduce questa.
Formulato in questo modo, il parere è positivo. Va bene?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Accolgo le modifiche proposte dall'Assessore.



PRESIDENTE

Venga a sottoscriverle.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), così come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 79, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 80



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 80.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 81



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 81.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 81 bis



PRESIDENTE

Gli emendamenti n. 86) a prima firma Bono e il n. 19) a prima firma Valle sono stati ritirati.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 83) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'articolo n. 51 della legge 3 nel 2010 riguarda il Capo IV, "Alienazione degli alloggi di edilizia sociale", in particolar modo, la gestione e l'impiego dei rientri. Quest'articolo è già stato emendato una serie di volte.
Noi chiediamo che i proventi derivanti dall'alienazione degli alloggi di edilizia sociale non vengano utilizzati per sanare il bilancio dell'Ente tra l'altro, penso che da prassi contabile "alienazione" (questo ce lo pu confermare sia il Vicepresidente Reschigna sia chiunque sia minimamente esperto di bilancio) significa spesa per investimento, dall'altra parte cioè, entrata, in Titolo IV (se non ricordo male, con le modifiche del 118) e uscita, in Titolo II, a investimento.
Dire che, in via del tutto eccezionale - ho già visto alcuni emendamenti che ha ripresentato l'Assessore Ferrari - per tre bilanci, con le entrate delle vendite del patrimonio andiamo a tenere in pareggio i conti delle ATC.



(Commenti dell'Assessore Ferrari)



BONO Davide

Capisco tutto, capiamo che ci sono delle difficoltà finanziarie, però a questo punto la domanda è: questa Regione - chiedo scusa se la pongo oggi con forza, in Aula - è interessata e ritiene la sua attività fondamentale quella di garantire il diritto all'abitare, oppure no? Perché se l'obiettivo principale è solo e, di nuovo, l'obiettivo del pareggio di bilancio delle proprie partecipate, allora è un altro discorso. Non possiamo, però, "impiccarci" solo all'albero maestro del pareggio di bilancio; c'è la possibilità da parte della Regione di aiutare le ATC con risorse proprie e mantenere il proprio patrimonio mobiliare.
Poi si possono vendere degli alloggi o acquistarne altri da un'altra parte va benissimo; su questo abbiamo fatto anche delle proposte e riteniamo che sia possibile spostarsi, magari di città o di quartiere, a seconda della pressione abitativa che vi è sul territorio, ma alienare patrimonio dell'edilizia sociale per ripianare i debiti dell'Ente, sarà anche per la copertura di debiti, quindi sempre accettabile da un punto di vista contabile, ma significa impoverire il nostro patrimonio.
Noi a quest'impoverimento non ci stiamo, quindi crediamo che debbano essere vincolati all'incremento del patrimonio abitativo di edilizia sociale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento va a toccare un punto dolente, cioè la situazione economica finanziaria delle tre ATC piemontesi; una situazione di grande difficoltà stigmatizzata dalle relazioni dell'OIT, che l'Assessore Ferrari impost all'inizio del suo mandato.
Queste relazioni mostrano una situazione economica-finanziaria di grande difficoltà.
Sappiamo che lei, Assessore, ha l'obiettivo di utilizzare i proventi delle alienazioni solo in via del tutto eccezionale e per un breve periodo, per andare a coprire una difficoltà economica-finanziaria decisamente elevata.
D'altro canto, sappiamo anche che la richiesta di alloggi in edilizia popolare viene mediamente soddisfatta, se non sbaglio i calcoli, in circa dieci anni.
Questa situazione ci impone di utilizzare i proventi, non tanto per andare a coprire i debiti, ma per andare a migliorare una situazione di emergenza.
Da un lato, quindi, ci impone di investire questi fondi per andare a recuperare alloggi già di proprietà ATC, che sono circa un migliaio (diceva l'Assessore in una delle Commissioni), che andrebbero ristrutturati e quindi recuperati alla funzione abitativa; dall'altro, se è possibile, a incrementare, magari con forme nuove, che non sono quelle di costruire i 10.000 alloggi dell'era Bresso. Vista l'offerta di alloggi che vi è sul territorio regionale, anche a prezzi contenuti, bisognerebbe migliorare la possibilità di offerta di alloggi in edilizia popolare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 37) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per l'illustrazione.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Capisco perfettamente le ragioni dell'emendamento proposto, però mi sono trovato a dover affrontare con le ATC questo problema con estremo realismo e con un sano pragmatismo.
Se io salvaguardo un principio sacrosanto, senza però garantire la sostenibilità del sistema che quel principio deve garantire e mantenere, il rischio è che faccio saltare l'uno e l'altro.
Oggi abbiamo il problema di garantire, in questa fase, una sostenibilità economico-finanziaria al sistema delle ATC. Questo è dovuto principalmente a due fattori: un fattore più generale, legato alla crisi economica che ha portato a una difficoltà di introiti da parte delle casse delle ATC e dall'altra, le nuove regole della contabilità pubblica introdotte con l'articolo 118, per cui le ATC rientrano nel perimetro del bilancio consolidato della Regione, e deve accantonare un fondo, sui crediti di dubbia esigibilità, che richiede di avere disponibilità di questo genere.
A fronte di questa congiuntura, perché trattasi di una congiuntura particolare, noi ci siamo trovati a intervenire realisticamente con una modalità - altre non ne abbiamo trovate - che è quella dell'emendamento che noi proponiamo.
Dopo una lunga discussione, fatta anche con le Agenzie, sulla possibilità abbiamo optato per un'aliquota massima del 20 per cento, in via straordinaria, e per un massimo di tre esercizi consecutivi, che questa aliquota possa essere definita in sede di approvazione di bilancio previsionale. Autorizziamo dopo il bilancio consuntivo.
Diamo la possibilità, straordinariamente, per un massimo di tre bilanci, di fare questa operazione in sede di bilancio di previsione.
Il comma 2 bis eleva questa aliquota fino a un massimo del 65 per cento per utilizzare gli introiti derivanti dalle alienazioni, per costituire questo fondo sui crediti di dubbia esigibilità.
Questo è il senso per rispondere, in una congiuntura particolare, a un'esigenza che esiste e che dobbiamo comunque garantire.
Questo è il senso dell'emendamento e su questo chiediamo la votazione da parte del Consiglio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 84) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'Assessore ha sicuramente ragione nel chiedere pragmatismo e realismo, ma noi, un po' perché non vogliamo fare l'opposizione scriteriata o non responsabile, comprendiamo le esigenze di bilancio. Ne abbiamo parlato anche quando abbiamo affrontato il bilancio consolidato con il Vicepresidente Reschigna: c'è obiettivamente un problema di crediti di dubbia esigibilità.
Sostanzialmente non sappiamo se l'utenza, che è un'utenza socialmente fragile, pagherà con quali tempi, quanto e quando. È ovvio che FCDE, questo fondo crediti di dubbia esigibilità, con la contabilità, finalmente armonizzata dall'articolo 118, che ci chiede di inserire nei bilanci di tutte le partecipate, e non solo della Regione, va necessariamente rimpinguato.
Sul farlo, quindi, siamo d'accordo; sul come e con quali risorse non siamo d'accordo. Noi siamo andati addirittura in una direzione ostinatamente contrarietà, addirittura di eliminare il comma 2 dell'articolo 51, comma che dice, a oggi, che fino al 20 per cento può essere utilizzato per ripianare il disavanzo di cui all'articolo 37, sempre della legge 3.
Noi siamo addirittura per eliminarlo.
Potrebbe anche esserci un vuoto normativo, però dal combinato disposto delle norme, con l'emendamento successivo che abbiamo proposto, chiedevamo che l'alienazione venisse utilizzata per acquistare nuovi alloggi di stessa metratura, di più o meno simile qualità architettonica e sociale, ma magari da altre parti, per cercare di ricostituire anche un'organicità del patrimonio mobiliare dell'edilizia sociale, che sappiamo essere uno dei grandi problemi.
Nel tempo siamo andati ad alienare alloggi di edilizia sociale, quindi siamo partiti da condomini che erano totalmente pubblici, cioè totalmente di edilizia sociale, quindi ad avere, sostanzialmente, condomini al 50%, al 40% o al 30% di proprietà pubblica. A quel punto, non avendo più la maggioranza, sappiamo benissimo che sorgono i problemi, perché nella gestione dell'amministrazione condominiale ci si deve riferire a un amministratore esterno. L'Ente pubblico gestore, l'ATC, non ha più la possibilità di andare a intervenire e avere la maggioranza in seno all'assemblea di condominio, e poter decidere quando fare interventi di investimento e di manutenzione straordinaria e quindi, sostanzialmente, non ha più la possibilità di decidere quando spendere e come spendere i soldi.
È un grosso problema che, in qualche modo, va risolto. Ma credo che andare a incentivare ulteriormente la parcellizzazione, la separazione o la divisione del patrimonio immobiliare non vada a favorirlo.
Siamo d'accordo sul concetto, ma non siamo d'accordo sul come.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 85) presentato da Bono, Andrissi, Frediani Bertola, Campo, Mighetti e Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come dicevo prima, con quest'emendamento il comma 3 dell'articolo 51 viene riscritto.
Il comma 3 oggi recita: "La quota di rientri derivanti dall'alienazione delle unità immobiliari ad uso non abitativo eccedente la quota indicata al comma 1, può essere destinata, oltre che al reinvestimento in programmi di edilizia sociale, anche alla realizzazione o all'acquisto di unità immobiliari, ad uso abitativo e non, da destinare alla locazione a canoni di mercato o alla realizzazione di interventi di pubblica utilità".
Come abbiamo detto prima, bisogna comprendere le finalità della rivisitazione della norma. Noi crediamo che la quota di rientri derivanti dall'alienazione di unità immobiliari, che siano a uso abitativo o non abitativo, debba essere vincolata al reinvestimento in programmi di edilizia sociale ad uso abitativo.
È abbastanza semplice da comprendere (poi, magari, è più difficile da attuare, come sempre, nel mondo della politica).
Abbiamo sentito tante volte i colleghi di maggioranza raccontarci come l'Italia e il Piemonte abbiano un patrimonio immobiliare per numero di 1.000 residenti che è meno della metà della media europea, dei Paesi OCSE eccetera eccetera.
Se vogliamo incrementare il patrimonio, bisogna approvare questi emendamenti. Se invece vogliamo vivacchiare o galleggiare, perché le norme del decreto n. 118 ci chiedono che l'FCDE sia aumentato (per la contabilità, il pareggio di bilancio, eccetera eccetera eccetera), vendiamo e i proventi fino all'85 per cento vengono utilizzati dall'FCDE, non facciamo piani di acquisto di alloggi di edilizia sociale e stiamo fermi sulla costruzione di nuovi alloggi (del resto, il "Piano 10.000 case" ormai è fermo da illo tempore!). Così facendo, sostanzialmente sopravviviamo. Non andiamo a rilanciare o a investire.
È stato fatto un piano di investimento - quello sì, per fortuna - coi fondi nazionali della manutenzione straordinaria negli alloggi resi inagibili.
Però sul nuovo non rilanciamo.
Penso che questa sia un po' una pecca da parte dell'Amministrazione regionale, anche nella visione che si consegna alla prossima legislatura ai posteri, nel senso di dire: "Con i chiari di luna e di bilancio all'interno di un bilancio di un miliardo o di un miliardo e mezzo - non dico di 11 undici miliardi, perché nove miliardi e anche di più sono vincolati tra sanità, trasporti e personale - potete andare a trovare quei cinque o dieci milioni che possano servire per ovviare a questa limitatezza del patrimonio immobiliare di edilizia sociale".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento rubricato n. 85) ribadiamo un concetto: in Piemonte viviamo una situazione di grossa difficoltà, con ristrutturazioni che vanno immediatamente fatte, per le quali non si può più perdere tempo. In Via Palli, a Vercelli, non si può più accedere ai balconi. A Trino ho visto delle situazioni veramente al limite dell'abitabilità. Non so se i dipendenti dell'ASL siano andati a verificare, ma quando mezzo appartamento risulta ammuffito per infiltrazioni dal balcone sovrastante, siamo ben oltre l'abitabilità! Questi interventi non possono più aspettare, vanno realizzati il più presto possibile. Sappiamo che sono stati fatti molti interventi anche grazie ai fondi di origine statale di manutenzione straordinaria. Ciò non toglie però, che vi siano ancora delle situazione di grande difficoltà.
Noi crediamo che le alienazioni di unità immobiliari anche a uso non abitativo siano un momento importante per il rilancio, anche in una situazione di gravissima difficoltà. Riconosciamo all'Assessore Ferrari di aver fatto un lavoro importante con le relazioni Deloitte, che hanno certificato una situazione che era decisamente fuori dal controllo. Il lavoro svolto è stato sicuramente importante, perché ha portato effettivamente a rendicontare, cosa che purtroppo non è stato possibile fare prima, una situazione di crediti non esigibili che venivano continuamente riportati a bilancio.
Ora il decreto n. 118 ci impone uno sforzo in più. Però, dall'altra parte c'è una grossa difficoltà sociale.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale aveva chiesto di intervenire in discussione generale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che sia evidente l'intendimento dell'articolo 37, che non è finalizzato al futuro, ma è finalizzato a risolvere i problemi di bilancio gestionale del passato. Ed è chiaramente visibile non tanto da quanto previsto dall'emendamento n. 37) relativamente all'estendibilità del 20 per cento fino all'85 per cento, ma dal fatto che questa previsione di vendita si possa iscrivere nel bilancio preventivo.
In questi giorni abbiamo esaminato il bilancio consolidato della Regione e non casualmente mancano le ATC. Come scritto all'interno del documento presentato dalla Giunta regionale, nonostante in più occasioni sia stato richiesto ai Presidenti delle ATC di presentare un bilancio ai sensi del decreto n. 118, questo non è avvenuto. Pertanto, non si può inserire nel bilancio consolidato della Regione, cioè quanto è scritto nel documento illustrato dal Vicepresidente Reschigna.
È evidente che cosa avverrà. Avverrà che se io oppure un'ATC ha un debito per i motivi più differenti, certamente il fatto è ascrivibile alla difficoltà di ottenere tutti i pagamenti e anche alla difficoltà di non averlo fatto in passato, perché ricordiamo che non tutte le ATC hanno gli stessi debiti. Questo è un colpo di spugna, perché con questa modalità le ATC che si sono ben comportate nel corso degli anni, e che quindi hanno chiamato le persone, hanno proposto i piani di rientro e tutto quanto è iniziato ad avvenire da un anno e mezzo a questa parte con la modifica della norma che ha imposto alle ATC di farlo. Tutto quel pregresso, che oggi sono diventati crediti di dubbia esigibilità, entrerà e sarà coperto dalla vendita dell'alienazione.
Di fatto, con quest'emendamento - e, secondo me, la parte grave è il fatto che sia sul bilancio previsionale e non sul consuntivo - noi facciamo sì che gli Enti, a oggi, non abbiano redatto un bilancio ai sensi del 118.
Quindi, nessuno ha evidenziato la sua cattiva gestione, anzi cattiva o buona gestione non importa, ma è la sua gestione.
Con quest'emendamento dal prossimo anno, con quello che sarà - non un trucco contabile, ma una partita di valore immobiliare delle singole ATC noi faremo mascherare le cattive gestioni delle ATC piemontesi; non di tutte, alcune più di altre. E l'Assessore Ferrari sa perfettamente che l'ATC del Piemonte orientale, rispetto alle modalità di recupero dei crediti, era quella messa peggio di tutte, ma lo dimostrano i dati che lo stesso Assessore ha presentato in Commissione.
Quindi, non credo sia un buon emendamento, non perché non comprenda le modalità, ma perché andava inserito successivamente alla presentazione di un bilancio consuntivo. Altrimenti è troppo facile, ognuno di noi lo fa tutte le Pubbliche Amministrazioni si sono adeguate al 118 e il 118 ha evidenziato, come in alcuni Comuni, debiti fuori bilancio o non coperture di bilancio assolutamente significative. Noi consentiamo in questo modo che il 118 non venga rispettato e venga aggirato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per il parere della Giunta sugli emendamenti.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Le ragioni che ho illustrato nel presentare l'emendamento della Giunta fanno già orientare la posizione, quindi il parere è negativo sull'emendamento n. 83), mentre è negativo sull'emendamento n. 84). Il parere è positivo sull'emendamento n. 85), perché crediamo che la formulazione originaria fosse già sufficientemente chiara, laddove si diceva che "può essere destinata" e individuava diverse modalità di destinazione.
Qui l'intervento su quella voce verbale è ancora più preciso e si mette un indicativo, per cui è "vincolata a". Crediamo che sia comunque un rafforzamento utile e per questo riteniamo di poterlo accettare positivamente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrari.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 82



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 82.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 83



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 83.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 84



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 84.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 85



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 63) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento chiede di introdurre la possibilità per "di istituire un programma di aiuti per sostenere le attività agricole compatibili con la tutela dell'ambiente per la prevenzione e il risarcimento causati alle attività agricole dalla fauna selvatica e per l'applicazione dei metodi di produzione integrata o biologica".
Abbiamo già discusso con l'Assessore un paio di piccole modifiche cambiando con le parole "può istituire" e aggiungendo anche "o da cause fitosanitarie". Penso che l'emendamento possa considerarsi illustrato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 85, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Gli emendamenti relativi agli articoli 85 bis, ter, quater e quinquies sono stati ritirati.



PRESIDENTE

ARTICOLO 85 sexies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 259) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ANDRISSI Gianpaolo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo ritiro, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 264) presentato da Andrissi, Accossato, Bertola Bono, Campo, Frediani, Ottria, Mighetti, Valetti, Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Parliamo della normativa riguardante i fanghi. È una normativa molto stagionata, per usare un eufemismo. Parliamo del decreto n. 99 del 1992 che imponeva alle Regioni di normare gli aspetti qualitativi e quantitativi dei fanghi riutilizzati in agricoltura. Già con un altro emendamento proposi una tecnologia (l'ossidazione a umido) che utilizza l'umidità, la pressione e la temperatura. Grazie a brevetti internazionali che dagli anni Sessanta sono stati molto utilizzati per il trattamento dei fanghi sia contenenti rifiuti tossico-nocivi o pericolosi, come dice la normativa odierna, sia di fanghi da depurazione che presentano, già all'inizio degli anni Novanta, più di 100impianti attivi.
L'ossidazione a umido ha avuto grossi riconoscimenti e grosse applicazioni anche in Lombardia. Consentirebbe di dare sicurezza ai fanghi per quanto riguarda i marker cancerogeni che sono contenuti, come indica l'articolo 41 del decreto Genova, tra i marker che andranno valutati per un possibile riutilizzo dei fanghi di depurazione, quindi riutilizzo in una direzione di economia circolare.
Uno dei problemi fondamentali che ha l'agricoltura è l'impoverimento dei terreni agricoli che, mano a mano che si usano sostanze chimiche, oltre che inquinare l'ambiente, impoveriscono il terreno di capacità produttiva. Il terreno perde anche una delle sue funzioni principali, che è quella di serbatoio di composti carboniosi.
Con questo decreto, impegniamo finalmente la Regione a recepire le indicazioni del 1992 e che, purtroppo, le nostre Regioni hanno dimenticato.
Capite che dal 1992 a oggi sono passati 36 anni: in 36 anni si poteva fare meglio (tuttavia, meglio tardi che mai, come dice il detto).
Con quest'emendamento, recepiamo le indicazioni e interveniamo su un ritardo patologico che ha messo in difficoltà questo settore dell'economia circolare, che poche settimane fa ha visto il sistema dei consorzi regionale pietire all'associazione agricoltori l'utilizzo dei fanghi in agricoltura.
È fondamentale intervenire su questo settore, perché dobbiamo stabilire delle regole e valutare la composizione qualitativa e quantitativa dei fanghi che si possono usare in agricoltura.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Questo è un tema molto importante: costruiamo un sistema per la depurazione con l'implicita convinzione che, poi, dei fanghi di depurazione si possa fare qualcosa e siano addirittura utili come ammendante agricolo.
È evidente che il problema è che, nella pratica, questo succede su una percentuale piuttosto infima dei fanghi che vengono prodotti in depuratore.
Pertanto, con quest'emendamento proponiamo che la Regione si faccia promotrice affinché ci sia un corretto riutilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura. Per fare in modo che questo avvenga, occorre fare tutta una serie di verifiche preliminari, proprio per determinare la qualità del prodotto e quindi le necessità di stoccaggio, trattamento, preparazione e le modalità d'impiego, come l'utilizzo agricolo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 264), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo)



PRESIDENTE

ARTICOLO 86



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 64) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Si tratta di un emendamento abrogativo: chiediamo di sopprimere l'articolo 86, che è un elenco di disposizioni abrogative in materia di agricoltura.
Abbiamo già approvato in III Commissione il riordino della norma in materia di agricoltura e sviluppo rurale, che ha già, al suo interno (al Capo III) un articolo di abrogazione di norme. Pertanto, lo fa in maniera molto più organica e strutturata all'interno di una norma che riordina il complesso delle leggi agricole della nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 86 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 232) presentato da Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

VALLE Daniele (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valle.
ARTICOLO 87 Emendamento rubricato n. 74) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Questo è un emendamento che ho concordato con gli Uffici, che corregge un errore più che altro formale di un emendamento approvato in Commissione.
Va a modificare l'articolo 87 del disegno di legge n. 294, che recita: "La Giunta regionale, con proprio provvedimento e acquisito il parere vincolante della Commissione consiliare competente, sottopone i regolamenti di attuazione a revisione e aggiornamento con cadenza triennale". Stiamo parlando della legge 34 del 1993, relativa alla tutela dei diritti degli animali.
La modifica che proponiamo per riportare il testo alla condizione precedente rispetto alla votazione avvenuta in Commissione, che ha provocato l'errore, è: "Il Consiglio regionale, con cadenza triennale approva su proposta della Giunta regionale un regolamento di aggiornamento dei provvedimenti di cui al comma 1)". Quindi, riportiamo nelle facoltà del Consiglio regionale l'approvazione del regolamento emanato dalla Giunta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo)



PRESIDENTE

ARTICOLO 87 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 66) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 67) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 68) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 69) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 70) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 71) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 72) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi sembra - se non erro, ma chiedo agli Uffici di verificare - che dal n.
66) al n. 72) siano tutti emendamenti relativi allo stesso tema, cioè alla modifica della legge n. 11 del 2010. Si tratta di modifiche formali che illustrerei tutte insieme, proprio perché mi sembra - ripeto, se non sbaglio - che facciano tutti riferimento allo stesso tema; poi dovrei aprirli uno per uno, ma l'Intranet si "inchioda" abbastanza.



PRESIDENTE

Bene.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti dal n. 66) al n. 72) fanno tutti riferimento all'inserimento, nella legge regionale relativa alla pet therapy, della sigla relativa all'educazione assistita con gli animali. Ciò va nella direzione di recepire le linee guida nazionali, che attualmente non sono interamente recepite nella legge regionale.
La Conferenza Stato-Regioni ha approvato sia l'accordo sia le linee guida in materia di interventi assistiti con gli animali, che hanno come finalità la definizione di regole omogenee su tutto il territorio nazionale e determinano quali siano gli standard di qualità per applicare correttamente questo tipo di co-terapie.
Attualmente, nella legge regionale si indicano soltanto alcuni tipi di intervento e mancano, per l'appunto, gli interventi relativi all'educazione assistita con gli animali. Adesso, se trovo l'emendamento corretto in cui si va a definire.
Sì, è in particolare l'emendamento n. 68): "Si definisce educazione assistita con animali ogni intervento di tipo educativo che è al fine di promuovere, attivare e sostenere le risorse e potenzialità di crescita e progettualità individuale di relazione e di inserimento sociale delle persone in difficoltà". Ecco, questa parte non è attualmente prevista all'interno della legge regionale n. 11/2010, che attualmente, all'articolo 1, tra le finalità, definisce soltanto la promozione della terapia assistita con animali e l'attività assistita con animali, quindi non prevede la parte relativa all'educazione assistita con animali.
Oltre a proporre l'inserimento in legge regionale di un aspetto che attualmente non è contemplato, colgo l'occasione, anche per chiedere di emanare finalmente il regolamento che consentirà l'accesso degli animali da affezione all'interno delle strutture sanitarie. È già da un po' di tempo che è stato approvato il provvedimento in Consiglio, ma ancora non è stato definito il regolamento. So che in qualche ASL stanno lavorando per cercare di perfezionare le modalità di accesso e che poi si intende utilizzare questo regolamento per estenderlo magari ad altre strutture, però spero veramente che si riesca a fare il tutto in tempi brevi.
Tutti gli altri emendamenti dal n. 66) fino al n. 72) sono correzioni formali relative all'inserimento di questa nuova dicitura.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per il parere della Giunta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Posso dare un giudizio positivo. Mi propongo, se è possibile, di sospendere l'esame di tale articolo solo per verificare la coerenza con il riferimento alle linee guida nazionali; ciò più che altro da un punto di vista tecnico però complessivamente il giudizio è positivo.
Non so se sia possibile la sospensione di quest'articolo per trattarlo in un altro momento. Possiamo farlo nella prossima seduta?



PRESIDENTE

Allora, in attesa che l'Assessore approfondisca, sospendiamo l'esame degli articoli 87 bis, 87 ter, 87 quater, 87 quinquies e 87 sexies.
Tali articoli sono già stati discussi; poi, quando l'Assessore riterrà, li metteremo in votazione.
ARTICOLO 87 septies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 158) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Siamo sempre sulla legge n. 11 del 2010 e chiediamo di ridefinire la composizione della Commissione per la terapia e le attività assistite con animali. Ci risulta - questo ovviamente potrà poi confermarlo anche l'Assessore, oppure verificarlo - che questa Commissione abbia qualche difficoltà di funzionamento, nel senso che non si riunisce molto spesso e non è molto efficace dal punto di vista dell'operatività.
Noi abbiamo provato un po' a sentire qualche esperto, se possiamo così definirlo, per capire come si possa rendere più efficace l'attività di questa Commissione e abbiamo cercato di riassumere le nostre proposte in alcuni emendamenti.
Questo primo emendamento, che è il n. 158), va a ridefinire l'articolo 7 quello che per l'appunto individua la composizione della Commissione per la terapia e le attività assistite con animali, che è una Commissione costituita presso l'Assessorato regionale e che chiediamo di comporre in questo modo: un rappresentante dell'Assessorato competente in materia di tutela della salute e sanità pubblica; un rappresentante dell'Assessorato competente in materia di politiche sociali; un medico di Direzione sanitaria di presidio ospedaliero; un medico responsabile di distretto; uno psicologo o psicoterapeuta; un medico veterinario ASL con competenza in pet therapy; un rappresentante di enti con comprovata esperienza in attività e terapie assistite con animali presso strutture sanitarie socio assistenziali.
Inoltre, abbiamo pensato di proporre di far coincidere la durata della Commissione con l'intera legislatura, quindi fare in modo che a fine legislatura vengano ruotati questi ruoli.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta? Favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 158), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 87 octies Emendamento rubricato n. 157) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Questo lo ritirerei.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 157) è ritirato.
ARTICOLO 87 novies Emendamento rubricato n. 156) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
L'emendamento precedente prevedeva l'istituzione di un comitato scientifico, un'altra struttura piuttosto stabile. Abbiamo pensato invece di rendere l'attività più flessibile e anche adatta, a seconda del tipo di argomento che si affronta, a essere più preparata rispetto al tema trattato.
Con quest'emendamento proponiamo una modifica dell'articolo 8, comma 2 della legge 11 del 2010, dicendo: "La Commissione si avvale in via occasionale o permanente di figure professionali sanitarie e non". Poi c'è un elenco a titolo esemplificativo, "medico psichiatra, neuropsichiatra infantile, fisiatra, psicologo". A seconda del tema che viene trattato durante la seduta di Commissione può variare la composizione o, meglio, la presenza di esperti rispetto al tema, "con esperienze in terapia e attività assistite con animali che ritengono opportuno consultare e di cui pu richiedere la presenza per lo svolgimento dei propri lavori".
Prevediamo che, al di là della Commissione, composta com'è previsto dall'emendamento precedente, sia possibile consultare, a seconda del tema affrontato, gli esperti con una figura professionale differente a seconda del tema che si deve affrontare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 162) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sempre come riferimento all'interazione tra questa Commissione e gli esperti di cui si può avvalere, andiamo a definire il comma 2 dell'articolo 8, in coerenza con quanto proposto nell'emendamento precedente: "La Commissione nell'espletamento delle proprie funzioni deve avvalersi della collaborazione degli esperti del comitato scientifico in materia di pet therapy".
In realtà qui c'è un errore, perché si fa riferimento al Comitato scientifico, quindi lo ritiro, perché era nel caso in cui fosse previsto.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 162) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 159) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è un po' in risposta al tema sollevato rispetto alla difficoltà di riunire questa Commissione; noi proponiamo che la Commissione si riunisca non meno di tre volte all'anno, secondo una programmazione quadrimestrale e in via straordinaria ogni volta che se ne rilevi la necessità. Per dare un minimo di obiettivo a questa Commissione, affinché possa svolgere una funzione e un ruolo efficaci, occorre prevedere almeno un minimo di riunioni e comunque tre volte l'anno ci sembra veramente un numero accettabile.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 160) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche qui, sempre rispetto alla trasparenza dell'attività della Commissione e anche per elaborare un po' e mettere a punto le scelte che vengono prese e i documenti che vengono elaborati durante le riunioni, chiediamo che per ogni seduta di Commissione sia redatto un processo verbale che viene poi depositato e conservate agli atti presso gli Uffici dell'Assessorato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 161) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Come capita rispetto ad altri tipi di Commissione o di soggetti che interagiscono con la Regione, crediamo opportuno che la Commissione predisponga una relazione rispetto alla propria attività e la trasmetta anche alla Commissione Consiliare competente, anche per rendere partecipi i Consiglieri rispetto all'attività svolta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per il parere della Giunta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Fermo restando il giudizio positivo sul contenuto, pongo solo un problema di fluidità della norma, nel senso che entriamo nel dettaglio del funzionamento della Commissione. Mi chiedo e propongo se non sia il caso mi riferisco all'emendamento 155) - di redigere un regolamento che individui le modalità operative e se tutte le questioni precedenti le possiamo inserire all'interno del regolamento. Mettere in norma che si riunisce ogni tre volte, mi sembra più materia di regolamento.



(Commenti fuori microfono)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Ah, no. Sono andato oltre e chiedo scusa.
Il regolamento può contenere gli altri emendamenti, nel senso che fa parte di un regolamento più completo e generale.
Nessun problema: sono d'accordo sul piano della norma, visto che bisogna fare un regolamento, ma stabilire il numero di volte che si deve riunire mi pare più da regolamento e non da legge, in sostanza, per una questione di gerarchie delle norme, nel senso che si può precisare un altro punto oltre il punto e) che sintetizza le altre questioni.
Mi sembra che la norma sia un po' più snella, perché penso alle norme anche nel momento in cui vengono lette, se sono così un po'.



(Commenti fuori microfono)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Secondo me, sì.
Possiamo anche ragionare su questo e si potrebbe anche rinviare. Sono il 156), il 159), il 160), il 161) e anche il 155).



PRESIDENTE

Va bene, rinviamo.
ARTICOLO 87 undecies Emendamento rubricato n. 212) presentato da Bono,Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Cambiamo argomento con questa serie di emendamenti che insistono sulla legge 18 del 2007, che sostanzialmente è la legge quadro in materia di programmazione socio-sanitaria della Regione Piemonte.
Devo dire, è una norma quadro purtroppo disattesa in questi anni.
L'Assessore lo sa, gliel'ho detto anche recentissimamente poco tempo fa privatamente, in un colloquio informale. Anche il Vicepresidente Reschigna e il Presidente Chiamparino sanno che tra le più gravi carenze di questa legislatura vi è la mancata adozione di un Piano Socio Sanitario Regionale.
Anche nelle condizioni peggiori, come quella della scorsa legislatura, con un Piano di rientro e una situazione dei conti economici della Regione e del disavanzo delle ASL totalmente fuori controllo, la Regione Piemonte si è comunque dotata di un Piano Socio Sanitario (buono, cattivo o medio lo lasciamo ai posteri).
Pertanto, non rispettare una legge regionale, per me equivale a non rispettare una legge dello Stato, quindi una grave violazione delle norme che noi stessi ci siamo dati nel 2007, che dovremmo rispettare e che abbiamo anche modificato e rivisto in questi ultimi anni.
Si prevede che ci sia un Piano Socio Sanitario Regionale triennale e noi dal 2012, non abbiamo un Piano Socio Sanitario. Abbiamo fatto i programmi operativi del Piano di rientro; abbiamo fatto l'addendum ai Piani operativi; abbiamo fatto le DGR 1-600 e 1-924 nell'inverno tra il 2014 e il 2015, tutta una serie di altri provvedimenti, o meglio, come Giunta avete fatto delle delibere, che però noi non abbiamo potuto né discutere n modificare.
Ci sono precisi strumenti della programmazione Piano Socio Sanitaria: il Piano Socio Sanitario Regionale e, a livello locale, i PES, i profili Piano di Salute, i Piani attuativi delle Aziende Sanitarie Locali, i Piani attuativi delle Aziende Ospedaliere e i Piani di zona. Sono strumenti triennali di valutazione e di monitoraggio dalla programmazione Socio Sanitaria Regionale.
C'è poi la relazione Socio Sanitaria Regionale, di cui all'articolo 13, e la relazione Socio Sanitaria Aziendale di cui all'articolo 17.
Il concetto è chiaro: il Consiglio regionale fa la programmazione l'Assessorato della Regione fa un documento di monitoraggio che porta in Commissione e i Commissari devono valutare se la programmazione del Consiglio è stata rispettata o meno, con approfondimenti puntuali sulle singole diciotto Aziende Sanitarie Locali, Ospedaliere e Ospedaliere Universitarie.
Questa è una legge regionale, una legge di buonsenso che non stiamo rispettando.
L'emendamento chiede che questi provvedimenti di monitoraggio, che non sono stati portati in questi anni, dalla prossima legislatura diventino annuali quindi una norma di valutazione, una clausola valutativa che però faccia sì che diventino annuali.
Quanto prima chiederemo, comunque, che le relazioni di cui sopra vengano portate in Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questa legislatura ha visto una serie di provvedimenti fondamentali e importanti per la programmazione sanitaria della nostra Regione, portati avanti con atti di Giunta e non con atti di Consiglio.
La scelta fu motivata, in modo formale, dal fatto che il Piemonte era in Piano di rientro, quindi in una sorta di commissariamento, dove la Regione è praticamente il Commissario di sé stessa, ma pur sempre un commissariamento.
Una scelta che ha completamente tagliato fuori il Consiglio dalle decisioni prese, se non per interlocuzioni e pareri relativi ai documenti più importanti, tra cui le delibere 1-600 e 1-924.
Certamente il Consiglio regionale si deve riappropriare in maniera completa della programmazione sanitaria. È una delle priorità, a nostro modo di vedere, della prossima legislatura. Chiunque vinca, dovrà preparare un Piano Socio Sanitario.
All'interno di questo contesto, crediamo fondamentale che il monitoraggio sullo stato di attuazione del Piano Socio Sanitario e lo stato di salute della sanità debba avere una cadenza annuale, di modo che il Consiglio regionale, e non la Giunta regionale, possa valutare in modo puntuale lo stato di avanzamento del Piano regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
È un emendamento molto importante, perché ha un impatto per tutto il Consiglio regionale. Un Consigliere non può inseguire i dati della singola Azienda Sanitaria, o della singola Azienda Ospedaliera, e fare un monitoraggio di persona della situazione Socio Sanitaria regionale. È importante consentire ai Consiglieri regionali di poter svolgere il loro lavoro in IV Commissione e in Consiglio nel migliore dei modi.
Nostro compito istituzionale è valutare e monitorare l'indirizzo e il controllo, e verificare che i vari Direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere rispettino quanto scritto nel Piano Socio Sanitario e lo portino avanti nel rispetto delle indicazioni del Consiglio regionale.
Ciò non è avvenuto in questi anni in Regione. Crediamo sia una carenza veramente pesante che vada sopperita con un emendamento che noi riteniamo decisamente importante.
Avendo fatto parte del Comitato per la Qualità della normazione, chieder al Comitato per la Qualità della normazione (se l'Assessore non accetterà il nostro emendamento), di valutare anche una clausola valutativa del testo legislativo, perché è importantissimo. L'abbiamo visto, per esempio, nel settore trasporti, dove è stata migliorata una clausola grazie all'intervento dei Consiglieri e dei Commissari del Comitato.
È uno strumento importante che ha consentito, nel settore dei trasporti (un altro settore importante del trasporto pubblico locale), di fare le valutazioni sulla qualità del servizio a livello regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 212), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole. (voto esteso al nuovo articolo) Il Consiglio approva.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 349 "Commissione regionale per i diritti umani"- Nomina di 1 esperto in sostituzione della signora Maria Grazia Breda (dimissionaria) Proclamo nominato, in seno al Comitato Regionale per i diritti umani quale esperto in sostituzione della signora Maria Grazia Breda, il signor Gabriele Piovano.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 351 "Ufficio del Difensore Civico" Designazione del Difensore Civico"



PRESIDENTE

Proclamo designato, quale Difensore Civico regionale, il signor Augusto Fierro.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 348 "Comitato regionale INPS per il Piemonte" designazione di 1 rappresentante



PRESIDENTE

Proclamo designato, quale rappresentante in seno al Comitato regionale INPS per il Piemonte, il signor Mauro Cimino.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 353 "ASFIM - Azienda speciale della Camera di commercio di Vercelli"- Collegio dei Revisori dei conti - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente



PRESIDENTE

Proclamo nominato, in seno al Collegio dei Revisori dei conti dell'ASFIM Azienda speciale della Camera di commercio di Vercelli quale membro effettivo il signor Andrea Giuseppe Capra.



PRESIDENTE

Successivamente, si procederà all'integrazione dell'organo con il membro supplente mancante.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 350 "Fondazione Camillo Cavour" (articolo 13 Statuto Fondazione) - Collegio dei Revisori dei Conti - Designazione di 1 rappresentante



PRESIDENTE

Proclamo designato, in seno al Collegio dei Revisori dei conti della Fondazione "Camillo Cavour" quale rappresentante la signora Patrizia Antonella Doni.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 352 "Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico - artistico, paesaggistico o documentario" Nomina di 1 esperto in sostituzione della signora Chiara Galvan (dimissionaria)



PRESIDENTE

Proclamo nominata, in seno alla Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico - artistico, paesaggistico o documentario, quale esperta in sostituzione della signora Chiara Galvan, la signora Daniela Bosia.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 347 "Commissione Tecnico Urbanistica" Designazione di un esperto in sostituzione del signor Giovanni Pierro



PRESIDENTE

Proclamo designato, in seno alla Commissione Tecnica Urbanistica, quale esperto in sostituzione del signor Giovanni Pierro, il signor Ilario Abate Daga.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 357 "Fondazione Marco Ballerini" - Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 rappresentante



PRESIDENTE

Proclamo designato, quale rappresentante, in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Marco Ballerini, il signor Andrea Lux.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 359 "Azienda Sanitaria Locale di Alessandria" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente



PRESIDENTE

Votazione non valida per mancato raggiungimento del numero legale ai sensi dell'articolo 79, comma 4 del regolamento interno del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 358 "Azienda Sanitaria Locale Torino 4" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente



PRESIDENTE

Votazione non valida per mancato raggiungimento del numero legale ai sensi dell'articolo 79, comma 4 del regolamento interno del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 355 "Azienda Sanitaria Locale Torino 3" (articolo 1, comma 2, l.r. 15/2014) - Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente



PRESIDENTE

Votazione non valida per mancato raggiungimento del numero legale ai sensi dell'articolo 79, comma 4 del regolamento interno del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 356 "Azienda Sanitaria Locale di Vercelli" Collegio sindacale - individuazione di 1 componente con funzione di Presidente



PRESIDENTE

Proclamo individuato il signor Cristiano Baucè, quale componente con funzioni di Presidente, in seno al Collegio sindacale dell'Azienda Sanitaria Locale di Vercelli, ai fini della successiva designazione da parte del Presidente della Giunta regionale.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 1498 presentato da Ottria, Accossato e Grimaldi inerente a "Il Governo e la Regione difendano lo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure"; ordine del giorno n. 1500 presentato da Ravetti, Barazzotto Caputo, Conticelli, Corgnati, Ferrentino e Valle, inerente a "Pernigotti di Novi Ligure, attivare tutte le possibili misure per scongiurare la chiusura dello stabilimento e il conseguente licenziamento collettivo"; ordine del giorno n. 1502 presentato da Vignale, inerente a "La Regione acquisisca il marchio Pernigotti"


PRESIDENTE

Era stata ipotizzata la trattazione di alcuni ordini del giorno, di cui al punto 42) all'o.d.g., con l'intendimento di una votazione unanime, relativi alla situazione dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1498, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1500, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine n. 1502, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Diamo atto per il verbale che hanno espresso voto favorevole sia la Consigliera Accossato sia il Consigliere Grimaldi.



PRESIDENTE

Comunico che questa settimana non si terrà la Conferenza dei Capigruppo perché nella giornata di domani si terrà un convegno. Verrà convocata regolarmente mercoledì prossimo.
L'ordine del giorno proseguirà, così com'era stato impostato, con l'esame del disegno di legge in discussione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.31)



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