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Dettaglio seduta n.361 del 30/10/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente della Giunta regionale Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Come ho avuto modo di preannunciare in I Commissione.



PRESIDENTE

Colleghi, il Consiglio è incominciato. Non so se è chiaro.
Prego, Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Come ho già preannunciato in sede di I Commissione, chiedo l'iscrizione all'o.d.g. della proposta di deliberazione n. 343 del Consiglio regionale "Applicazione dell'articolo 116, III comma della Costituzione per il riconoscimento di un'autonomia differenziata della Regione Piemonte", con le modalità che prevedono il dibattito generale nella seduta di domani e il voto nella seduta di martedì prossimo.



PRESIDENTE

Se non ci sono opposizioni, faremo in questo modo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, alcune sedute fa avevo chiesto, qui in Aula, di poter discutere e avere comunicazioni da parte del Presidente Chiamparino sul tema delle infrastrutture, in particolare della Torino-Lione. Sono a chiedere l'iscrizione subito, in apertura di seduta, della possibilità di avere comunicazioni su questa vicenda, anche alla luce di quanto successo ieri in Comune, a Torino.



PRESIDENTE

Lei sta chiedendo una comunicazione del Presidente Chiamparino su questo tema? Se il Presidente della Giunta lo ritiene, può svolgere comunicazioni quando vuole. Presidente Chiamparino, è disponibile alla richiesta del Consigliere Ravetti?



(Assenso del Presidente della Giunta fuori microfono)



PRESIDENTE

Benissimo.
Ha chiesto la parola la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Chiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1488 "Condanna della strage di Pittsburgh, nonché, espressa anche attraverso scelte politiche che vanno ad incidere in maniera negativa su valori simbolici fondamentali, riconosciuti e garantiti dalla nostra Carta costituzionale".



PRESIDENTE

Va bene.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiediamo brevemente un aggiornamento sulla situazione meteo e le ricadute sul territorio piemontese delle bombe d'acqua di ieri. Abbiamo visto i comunicati diramati dall'Assessorato: la situazione è sotto controllo, però sappiamo che ci sono stati, in alcune località molto circoscritte, pesanti danni (penso al Torinese, alle Valli di Lanzo e ad alcune aree dell'Alessandrino, nonché alcune aree del Novarese o del Verbano).
Pertanto, chiedo una comunicazione in Aula (non so se ci sia già una conta dei danni) in merito alle situazioni più urgenti e con più limitazioni o ai danni alla popolazione piemontese.
Grazie.



PRESIDENTE

Assessore Valmaggia, lei pensa di svolgere una comunicazione nell'arco della giornata, su questo? L'Assessore Valmaggia è disponibile.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Balocco, Ottria, Pentenero, Rostagno e Barazzotto.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 23/10/2018.


Argomento:

c) Audizione Comitato Torinese per ritiro proposta di legge


PRESIDENTE

Informo che oggi, alle ore 13, in sala Viglione, è prevista l'audizione del Comitato torinese per il ritiro della proposta di legge presentata dal Senatore Pillon, in merito alla proposta di legge n. 735 (primo firmatario Senatore Pillon), relativa a "Norme in materia di affido condiviso mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità".


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 16/10/2018.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 23 ottobre 2018 è proseguito l'esame dell'articolato e degli emendamenti ad esso preposti. Abbiamo votato fino all'articolo 19.
Ricordo che è stato sospeso l'esame dell'emendamento rubricato n. 39) all'articolo 18 ter.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 78) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento all'articolo 20 abroga la parola "connessi". Sembra una banalità, ma, dal punto di vista urbanistico, questa parola risulta fondamentale. Durante il dibattito in Commissione - che ha visto un'attività emendativa che non penso sia stata vana - si è dibattuto a lungo sul tema e si è giunti, più o meno, ad una quadratura del cerchio.
L'ultima questione in ballo riguarda l'aggettivo "connessi". In sintesi su che cosa verte la questione? La questione verte.



PRESIDENTE

Consiglieri, così non va bene. Consigliere in piedi che parlano l'uno con l'altro mentre un collega interviene: ci vuole un po' di rispetto e di attenzione per quelli che hanno la parola, perché poi è un fatto reciproco.



MIGHETTI Paolo

Il paragrafo sulla modifica della legge sugli sport invernali riguarda le edificazioni all'interno delle aree sciabili. Quest'aggettivo, aggiunto all'altro già presente in legge, "necessario", fa sì che le destinazioni d'uso che possono essere inserite in queste aree, siano ampliate in maniera abbastanza arbitraria. Passare dalle strutture "necessarie" a quelle "connesse" può dare adito ad interpretazioni molto diverse tra loro. Per questo motivo noi chiediamo l'abrogazione perché, se da un lato, possiamo avere delle interpretazioni molto allargate - quelle che ci preoccupano maggiormente - dall'altra ci possono anche essere delle interpretazioni più restrittive.
La legge urbanistica, come sappiamo bene, è interpretabile, ha un vizio di interpretazione, ragion per cui noi chiediamo di eliminare parola questo termine per evitare interpretazioni che vadano oltre a quello che immaginiamo sia il senso della norma.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo a rinforzare quanto detto dal Consigliere Mighetti.
L'articolo 20 riguarda le modifiche all'articolo 5 bis della legge regionale n. 2 del 2009, la legge in materia di sicurezza della pratica degli sport invernali/estivi e la disciplina dell'attività di volo in zona di montagna. Due materie, secondo noi, ben diverse, ma inserite nella stessa legge, con una norma ad hoc che, dal nostro punto di vista, in passato, era totalmente negativa.
In questo caso si parla della realizzazione di "pubblici servizi e attività commerciali necessarie e connesse alla pratica degli sport montani invernali o estivi". Come diceva giustamente il collega Mighetti la definizione "connessi" allarga notevolmente, da un punto di vista urbanistico, le possibili interpretazioni della norma. Come al solito quando si interviene su una norma e la si allarga ai Comuni, si rischia di fare un danno, soprattutto si riproducono discrasie e divergenze nell'applicazione della norma da Comune a Comune.
Si chiede di eliminare la parola "connessi" alla lettera d) del comma 2 dell'articolo 5 bis, che è quello della "pianificazione di interventi urbanistici nelle aree sciabili e di sviluppo montano". Ne abbiamo discusso per settimane, in quasi tutte le leggi in cui c'era un omnibus assestamenti finanziari e quant'altro. Chiederei una norma chiara eliminando la parola "connessi".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo di eliminare la parola "connessi" come hanno specificato i colleghi che mi hanno anticipato. Noi crediamo che le norme, soprattutto nell'ambito urbanistico, non debbano dare adito a possibili interpretazioni.
Queste interpretazioni, anche se il legislatore ha un'intenzione positiva, spesso possono essere in qualche modo stiracchiate con comportamenti che possono portare a risultati che, effettivamente, non erano neanche prevedibili, soprattutto in un Paese dove, purtroppo, viene ricercata qualsiasi scappatoia ad un testo legislativo. Là dove vi sono aree sciabili, la parola "connessi" crediamo dia adito a possibili interpretazioni che potrebbero portare a ulteriore cementificazione del suolo montano.
Proprio in questi giorni vediamo come il clima stia cambiando pesantemente e laddove vi sono bacini imbriferi come quelli montani, che portano a portate d'acqua sempre maggiori, dobbiamo evitare di cementificare ulteriore suolo, in qualsiasi modo. Questo porta ad un ulteriore aumento delle bombe d'acqua che poi scendono a valle. Predisporre testi legislativi che, in qualche modo, possono essere interpretati in modo tale da ampliare le casistiche di cementificazione in aree montane potrebbe essere molto rischioso, oltre che provocare un danno all'ambiente montano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi unisco a tutte le considerazioni già espresse dai colleghi e che tra l'altro, sono state oggetto di un lungo confronto ad un Tavolo di lavoro tra tutte le parti rappresentate in Consiglio, rispetto alla definizione delle aree sciabili e a ciò che è consentito al loro interno.
Stiamo dunque facendo un'ulteriore modifica su un qualcosa che avrebbe dovuto trovare una condivisione già precedentemente.
Al di là di tutte le considerazioni sulle possibili implicazioni e ricadute di un emendamento di questo tipo, mi chiedo, dal punto di vista della lingua italiana, che cosa significhi un articolo scritto in questo modo: "La realizzazione di pubblici esercizi e attività commerciali necessari connessi alla pratica degli sport montani invernali o estivi."; è vero che, avendo un passato da correttrice di bozze in una casa editrice i colleghi lo sanno - sono un po' pignola sull'uso della lingua italiana però mi sfugge davvero il senso di questa frase in italiano. Forse, manca una congiunzione, ma non saprei come correggerla, se non seguendo l'indicazione espressa nell'emendamento del collega Mighetti, cioè andando a rimuovere il termine "connessi" , cosa che contribuirebbe sicuramente a definire meglio quanto l'articolo intende indicare; ed anche dal punto di vista della forma, mi sembra che il modo in cui è scritto sia poco chiaro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Non posso che ribadire i concetti espressi dai colleghi, in quanto conosco bene le problematiche delle nostre aree montane; problematiche socio-economiche che non è possibile risolvere pensando di esportare il modello di sport impattanti sulle aree montane, in tutte le nostre Valli sia perché non è geograficamente possibile, ma anche perché abbiamo già avuto aree pesantemente stravolte nel loro aspetto originario, nel loro aspetto colturale dalla pratica intensiva di alcuni sport invernali.
Certamente questo ha portato ricchezza, concentrata in alcune aree alpine ma spesso non le ha concentrate neanche in un'intera valle, ma in alcuni Comuni, con un danno sul paesaggio e sugli aspetti idrogeologici piuttosto pesante.
Certo è che non si torna indietro nei luoghi dove il danno è fatto però una norma scritta in modo così vago ci fa pensare a un'apertura a qualunque tipo d'intenzione urbanistica in aree già fortemente provate dal punto di vista idrogeologico e anche dal punto di vista estetico. Un modello di turismo molto di moda nel Novecento diventa poco sostenibile in un periodo in cui dobbiamo far fronte a problemi ambientali sempre più crescenti, ed allo spopolamento delle montagne. Il turismo "mordi e fuggi" non porta a un aumento e a un ritorno delle popolazioni nei luoghi d'origine, porta a un aumento di ricchezza per le aziende del settore e a chi possiede i terreni e i complessi edilizi alberghieri: non porta ricchezza distribuita. Quindi, cerchiamo di dare, anche nella legge urbanistica, una direzione più chiara e più sostenibile alla tutela delle nostre montagne.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Non ci sono altri interventi.
La parola all'Assessora Parigi.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Grazie, Presidente.
Come appunto è stato ricordato, abbiamo discusso a lungo nel Tavolo tecnico. La parola "connessi" è una parola necessaria, per evitare nell'area sciabile strutture di vendita fini a se stesse, dove la vendita è l'attività prevalente. Mentre si deve trattare di attività di servizio allo sciatore dove la vendita non sia l'attività prevalente.
Quindi, il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione palese sull'articolo 24.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Indìco la votazione palese sull'articolo 25.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Indìco la votazione palese sull'articolo 26.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Indìco la votazione palese sull'articolo 27.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 bis Emendamento rubricato n. 40) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessora Parigi per l'illustrazione.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Grazie, Presidente.
La modifica proposta si rende necessaria per coordinare il quadro normativo sanzionatorio, escludendo dalla potestà sanzionatoria dei Comuni la sospensione e la cessazione delle attività relative alla fattispecie delle locazioni turistiche, al fine di non creare ingerenze nella sfera dei rapporti privati ascrivibile alla competenza dell'ordinamento civile differenziandone così l'ambito applicativo rispetto a quello configurato per le strutture ricettive.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40).
Il Consiglio approva.
La stessa votazione si estende anche all'articolo 27 bis.
ARTICOLO 27 ter Emendamento rubricato n. 73) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
L'emendamento è la riformulazione di un altro già presentato in Commissione. Parliamo della legge n. 93 del 1995, la legge che va disciplinare gli interventi della Regione per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie; in particolare, interveniamo sull'articolo 7, quello relativo alla promozione delle attività sportive e fisico motorie.
Con l'emendamento n. 73), proponiamo di aggiungere al comma 1 dell'articolo 7, dopo la lettera e), la lettera f), il seguente testo: "L'attribuzione di benefici economici e l'erogazione di voucher a parziale o totale copertura delle spese di iscrizione e frequenza per lo svolgimento di attività sportive o di acquisto di attrezzatura sportiva a favore di giovani in età scolare in disagiate condizioni economiche".
Secondo noi, questo è un intervento doveroso e necessario, soprattutto considerando che l'attività sportiva dovrebbe essere un diritto di tutti i bambini, ragazzi e adolescenti, mentre molto spesso ci sono famiglie che vivono in condizioni disagiate e che non riescono a far praticare attività sportiva ai loro figli perché comunque, bene o male, le attività sportive hanno dei costi.
Noi chiediamo che la Regione intervenga da questo punto di vista e così come si interviene nell'ambito del diritto allo studio, si agisca anche nell'ambito di quello che potremmo definire un diritto allo sport, un diritto all'attività fisica, ma in senso più ampio anche un diritto alla salute, perché siamo purtroppo consapevoli del diffondersi di problemi di salute, soprattutto nella fascia dei più giovani (bambini e ragazzi) che non svolgono attività fisica e che vivono in condizioni di sovrappeso o con un aumento dell'incidenza delle malattie diabetiche.
Tutte queste patologie possono essere contrastate attraverso l'attività fisica, quindi si tratta di una scelta che può contribuire a prevenire degli stati di malattia nei bambini e, nel contempo, anche a diffondere la pratica dell'attività sportiva, magari individuando pure dei talenti all'interno di questi ragazzi, che altrimenti non si avvicinerebbero allo sport.
Questa è la nostra proposta; ovviamente bisognerà poi trovare le modalità per intervenire attraverso delle graduatorie che facciano riferimento alle condizioni reddituali delle famiglie, ma ci sembra un concreto segnale, un segnale molto forte da parte della Regione per sottolineare l'importanza dell'attività fisica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Grazie, Presidente.
E' un emendamento che ribadisce la nostra sensibilità alle pari opportunità dei ragazzi nelle pratiche sportive.
Purtroppo abbiamo grosse disparità sociali, in Piemonte e in tutta Italia, che non vengono colmate in modo adeguato da politiche di distribuzione sia dei servizi sia economiche. Tuttavia, siamo fiduciosi nell'intervento del Governo che sta dedicando grande spazio al problema della redistribuzione del reddito e della tutela delle fasce di povertà che in Italia sono drammaticamente cresciute negli ultimi anni a parità di reddito, ovvero, le disparità sono aumentate a parità di reddito. Vuol dire che ci sono più poveri, mentre i ricchi sono più ricchi di prima.
Questa disparità va combattuta sin dalla tenera età, perché crediamo che sia molto provante per i ragazzi, anche dal punto vista psicologico non poter avere le stesse possibilità dei loro coetanei.
Noi crediamo che sostenere il diritto allo svolgimento di attività sportive sia uno strumento di miglioramento e mantenimento delle condizioni psicofisiche della persona, della salute, della formazione educativa e dello sviluppo delle relazioni sociali.
In un certo senso, questo tipo di attività è alla base del quieto vivere sociale e di corrette relazioni paritarie.
Lo Stato, quindi, nel suo quadro di Stato sociale che tutela tutte le persone, anche i meno abbienti, deve provare a tutelare queste relazioni e tutelare la salute e la crescita dei ragazzi meno abbienti e delle fasce di popolazione che non possono permettersi di far fare ai figli attività fisica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega Frediani per quest'emendamento molto importante che mira a introdurre nell'omnibus il tema delle attività sportive (da sempre un po' la "Cenerentola" di questo Consiglio regionale, di quest'Amministrazione), richiamando la legge n. 93 del 1995: "Norme per lo sviluppo dello sport e l'attività fisico motoria", su due temi: il tema dello sport inteso come attività ludico-ricreativa e sociale, e il tema dell'attività fisica motoria come strumento di benessere e di contrasto alla sedentarietà, condizioni e patologie che possono correlarsi, quindi anche con uno spunto sulla salute. Come sappiamo, è uno dei temi principali, non solo per bilancio, ma anche per competenza della Regione.
L'emendamento chiede che vengano attribuiti i benefici economici eventualmente voucher, a parziale o totale, copertura delle spese di iscrizione e di frequenza, per lo svolgimento di attività sportiva o l'acquisto di attrezzatura sportiva, a favore di giovani in età scolare, in condizioni economiche disagiate.
Sappiamo benissimo che è un tema fondamentale: ci sono diverse Associazioni presenti sul territorio piemontese che semplicemente comprano un paio di scarpe da ginnastica per ragazzi le cui famiglie non hanno neanche i soldi per acquistare un paio di scarpe per fare corsa, attività sportive, calcio, pallavolo o basket.
Il tema è sicuramente importante.
Le risorse nel capitolo dello sport sono poche; noi le metteremmo nel capitolo dell'Assessorato allo sport; anche una piccola misura, calata nell'assestamento di bilancio o nel previsionale, potrebbe essere un grande segnale di attenzione di questa Regione alle condizioni delle persone e delle famiglie più in difficoltà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
In quest'emendamento proponiamo di modificare la legge regionale n. 93 del 1995, aggiungendo un punto molto importante: l'attribuzione di benefici economici e l'erogazione di voucher, a parziale o totale copertura delle spese di iscrizione e frequenza per lo svolgimento di attività sportive o di acquisto di attrezzatura sportiva a favore di giovani in età scolare in disagiate condizioni economiche.
Sappiamo che le famiglie in difficoltà sono in numero sempre maggiore è chiaro che quando ci sono difficoltà in famiglia, spesso, per arrivare a fine mese, questo tipo di spese vengono tagliate, non già per volontà, ma più che altro per necessità.
E' invece importante garantire ai nostri ragazzi la possibilità di svolgere attività sportiva, sia perché questo permette di garantire loro una migliore socializzazione con gli altri (sappiamo qual è l'importanza dell'attività sportiva nella formazione di un giovane, di un ragazzo), ma va anche a tutela della salute.
Con questo, quindi, siamo anche a garantire il diritto universale alla salute, specie in un periodo in cui verifichiamo un certo aumento dell'obesità in età infantile. Il tutto non è necessariamente connesso al mangiare tanto, ma più che altro al mangiare male; come ribadito diverse volte, c'è troppa attenzione e pubblicità verso quello che definiamo "cibo spazzatura".
L'attività sportiva, quindi, è importante anche in questo senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io la Consigliera Frediani, perché trattiamo di un argomento molto importante.
Quest'emendamento ha un'importanza politica fondamentale, perché ci sono giovani in Piemonte che non riescono ad accedere all'attività sportiva e, quindi, a sviluppare quell'intelligenza emotiva che gli consentirà di sfruttare appieno le proprie doti quando arriveranno in età adulta e dovranno affrontare il mondo professionale.
E' chiaro che categorie sociali importanti non consentono a questi giovani di raggiungere degli obiettivi nella loro vita personale e nella loro attività futura, perché non hanno potuto sviluppare quelle attitudini e quelle capacità che sicuramente il fare attività sportiva consente di sviluppare.
Per cui, già a partire dalla più tenera età, c'è un differenziale dovuto a capacità economiche e relazionali delle famiglie che potremmo in qualche modo colmare, con un aiuto economico, e cercare di dare quello che viene chiamato "ascensore sociale" a queste classi sociali.
Purtroppo, ci sono sempre più giovani che non possono praticare attività sportiva, perché la famiglia non ha neanche la possibilità di comprare, ad esempio, un paio di scarpe, come diceva prima il Presidente Bono. Oggi, un paio di scarpe da atletica costa 130 euro! L'iscrizione ad una società di atletica costa 250 euro all'anno! La situazione non cambia se andiamo nel mondo agonistico o dilettantistico del calcio: parliamo di cifre che alcune famiglie non possono permettersi.
Allora, o la società ha la possibilità di intervenire, magari suddividendo i costi tra le famiglie più abbienti, sempre che abbia questa sensibilità sociale, oppure alcuni soggetti sono già svantaggiati in partenza.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Andrissi.



PRESIDENTE



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA

La parola al Vicepresidente Reschigna, per esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Al di là del merito del contenuto, il parere è negativo perché è un emendamento che ha natura finanziaria: imporrebbe una variazione al bilancio affinché vengano prelevate delle risorse da una UPB di un'altra Direzione per metterle sulla UPB della Direzione Sport Turismo e Cultura.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto sull'emendamento n. 73), lo pongo in votazione con il parere negativo della Giunta regionale.
Scusate, annulliamo la votazione perché aveva chiesto la parola la Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi scuso per l'intervento, ma mi sono consultata con i colleghi.
Io ritirerei l'emendamento per non vederlo bocciare, trattandosi un tema che riteniamo molto importante.
Lo ripresenterei successivamente, in fase di assestamento.



PRESIDENTE

Dunque, l'emendamento n. 73), che istituiva l'articolo 27 ter, è ritirato.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "G. Casati" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe 5^ B della scuola elementare "G. Casati" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Ordinamento regionale

Esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018", di cui al punto 4) all'o.d.g.
ARTICOLO 27 quater Emendamento rubricato n. 75) presentato da Frediani, Bono, Bertola, Campo Andrissi, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Parliamo di sport e di giovani, quindi fa anche piacere avere un pubblico adatto.
Si tratta sempre di una modifica alla legge n. 93/1995, che sostiene la diffusione delle attività sportive. Sono attività importantissime in qualsiasi fascia di età, per le ricadute sugli aspetti connessi alla salute dell'individuo.
Nello specifico, proponiamo di aggiungere a questa norma l'articolo 7 bis, intitolato "Tutela della salute dei praticanti sportivi", che recita: "Al fine della corretta diffusione della pratica sportiva, in relazione alla tutela della salute, con particolare riguardo alla lotta al doping all'aumento o recupero del benessere psico-fisico, nonché al rispetto delle diverse abilità, la Giunta regionale promuove iniziative finalizzate ad elevare il livello professionale o a riqualificare gli operatori delle strutture sportive, i dirigenti, gli operatori, tecnici ed animatori impegnati nel settore dello sport".
Purtroppo sul territorio ci sono diverse realtà che vivono nell'ambito sportivo pur non avendo spesso le professionalità adatte per promuovere questo tipo di attività. Si tratta, soprattutto, di volontari, che hanno la passione per lo sport, ma che non hanno le competenze per affrontare alcune tematiche, ad esempio quelle legate alla lotta al doping. Noi chiediamo che la Regione, all'interno della norma che regola la promozione dell'attività sportiva, preveda dei momenti di formazione e, quindi di qualificazione per gli operatori che, a vario titolo, si muovono in ambito sportivo.
Si tratta, questa volta, di un'iniziativa che non prevede oneri; è un intervento di promozione di alcune buone pratiche, quindi si può, poi trovare il metodo attraverso il quale raggiungere queste figure, che sarebbe opportuno fossero professionali, poiché molto spesso hanno a che fare con atleti che devono affrontare con serietà e disciplina le attività sportive.
Da questo punto di vista, crediamo che la Regione possa svolgere un ruolo e contribuire ad accrescere la professionalità nel settore sportivo su tutto il nostro territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Facciamo sempre riferimento alla tutela della pratica delle attività sportive: prima ci riferivamo ai ragazzi che non hanno disponibilità economiche, o, meglio, le cui famiglie sono in difficoltà; ora parliamo della buona pratica sportiva.
Con questo emendamento vogliamo tutelare una pratica sportiva sana, che tuteli la salute, in particolare riguardo alla lotta contro il doping.
Teniamo a che la Regione si faccia promotrice di azioni che tutelino una pratica sportiva sana e senza doping. Sono aspetti che non hanno solo a che vedere con l'educazione alla salute, ma anche con la correttezza e la pratica equa dello sport, che, purtroppo, spesso non fornisce buoni esempi nemmeno ad alti livelli. Dobbiamo quindi cercare di far capire qual è il modo giusto di competere nelle pratiche sportive e, conseguentemente, di competere nella vita, ad armi pari o, comunque, ciascuno con i propri mezzi, senza compromettere la propria salute e quella degli altri. Perché è un circolo vizioso che ha spinto via via lo sport a livelli sempre più professionali, dove purtroppo le questioni economiche spesso prevalgono sulla mera competizione e sulla sportività.
Dobbiamo quindi cercare di diffondere buoni principi ai nostri ragazzi affinché non devino da un percorso sano e virtuoso, ma continuino a praticare lo sport come miglioramento di se stessi e come miglioramento della società, e non come deperimento fisico, psicofisico e anche morale che purtroppo offre già abbastanza esempi nella vita comune.
Le istituzioni devono quindi cercare di diffondere un messaggio corretto, e questo emendamento lo fa con risorse molto limitate.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo sempre sulla legge n. 93/95 e in questo caso siamo dopo l'articolo 7, dove chiediamo di inserire un articolo 7 bis, che prevede la tutela della salute dei praticanti sportivi e che recita: "Al fine della corretta diffusione della pratica sportiva, in relazione alla tutela della salute, con particolare riguardo alla lotta al doping, all'aumento o recupero del benessere psicofisico, nonché al rispetto delle diverse abilità, la Giunta regionale promuove iniziative finalizzate ad elevare il livello professionale o a riqualificare gli operatori delle strutture sportive, i dirigenti, gli operatori, tecnici ed animatori impegnati nel settore dello sport".
Siamo quindi a promuovere iniziative contro il doping. Sappiamo, spesso anche da fatti di cronaca, che purtroppo non è pratica diffusa solo ad altissimi livelli, dove peraltro ci sono controlli molto serrati, ma si è diffusa a livelli anche più bassi. Da questo punto di vista, al di là della delle operazioni di controllo e repressione del fenomeno, sarebbe utile che anche la Regione si attivi per quello che riguarda la formazione e la riqualificazione degli operatori professionali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Direi che il punto è molto importante. Vorrei sottolineare quella che secondo me, è un'attinenza della questione sport e doping con la sicurezza in generale. Quando parliamo ad esempio di sicurezza sul lavoro, ho sempre immaginato, venendo dal mondo dell'edilizia, che un atteggiamento sbagliato porti ad atti sbagliati e pericolosi. Un qualcosa che ho sempre trovato molto efficace nel non portare a comportamenti sbagliati è mostrare ciò che può avvenire in conseguenza di questi comportamenti. Trovo un parallelismo della questione sicurezza nella pratica degli sport e nel doping. Che cosa succede ad un atleta quando si dopa? Cosa succede ad un ragazzo giovane quando si avvicina a sostanze che nell'immediato possono dargli grandi soddisfazioni a livello sportivo, ma che in futuro possono creargli grande delusione? Bene, da qui la strada si biforca su un doppio binario, ovvero il binario della salute e il binario di quello che avviene anche a grandi sportivi caduti nella trappola del doping. Da una parte, ci sono esiti allarmanti per la salute e per la vita delle persone, ma dall'altra ci sono anche esiti sportivi imbarazzanti e penalizzanti anche per la vita stessa di alcuni atleti. Non dobbiamo fare mistero di personaggi del mondo sportivo che hanno ceduto, anche dal punto di vista psicologico, dopo scandali legati al doping. Quindi, forse questa è una delle armi ed uno dei metodi di sensibilizzazione che abbiamo per i ragazzi che praticano sport nella nostra regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, come hanno ben illustrato i miei colleghi, si mira ad introdurre delle iniziative finalizzate ad elevare il livello professionale o a riqualificare gli operatori delle strutture sportive eccetera. Il tutto attraverso almeno un'attenzione alla tutela della salute, con particolare riguardo alla lotta al doping e all'aumento e al recupero del benessere psicofisico. L'intento è iniziare a dare un segnale dal punto di vista regionale - ovvero l'Ente programmatore cui spetta la competenza su questo tipo di politiche - per costruire percorsi unitari atti ad affrontare tematiche da alcuni anni al centro dell'attenzione per quello che riguarda una pratica sportiva che spesso diventa non solo più un'attività amatoriale o volta alla pratica di attività che divertono e che ricreano, ma che possono portare ad una successiva professionalizzazione di tali attività. Questo proprio perché lo sport oggi non è più mero sport, ma spesso è anche spettacolo e spesso è anche un lavoro che può diventare ben remunerato.
Sotto questo profilo, negli ultimi anni, è stato molto sotto i riflettori anche dei media il fatto che questo comporta tutta una serie di distorsioni che riguardano il potenziamento delle prestazioni (parliamo del doping) degli atleti, così come una strana disattenzione verso quelli che possono essere gli impatti psicofisici e sulla salute degli atleti stessi in caso di pratiche sportive portate ad un eccesso di agonismo o di attenzione verso la tensione per la vittoria.
Con quest'emendamento non risolveremo il problema alla radice, perch ci vorrebbero risorse e coordinamento tra i vari livelli istituzionali e anche con le realtà private che su queste attività impegnano le proprie risorse e i propri sforzi, ma un segnale di attenzione da parte dell'Ente che programma, coordina e che, attraverso le proprie norme, regoli il settore a livello regionale, dal nostro punto di vista sarebbe molto importante. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Primaria "Maria Mazzarello" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Primaria "M. Mazzarello" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Parlerò meno perché il collega che mi ha preceduto ha sforato un po' i tempi. Sottolineerò però l'importanza che riponiamo in questo emendamento vedo che l'Assessore Ferraris ha chiesto la parola e quindi spero ci possa dare un riscontro positivo - perché riteniamo che la corretta diffusione della pratica sportiva abbia bisogno di promozione e investimenti per elevare il livello professionale degli operatori, anche nel contrasto e nella lotta al doping e, comunque, per promuovere la regolarità dello sport come attività che promuove non solo il benessere psicofisico, ma che è anche socializzante, ludico-ricreativa - e quindi non solo agonistica e professionista.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Ritengo che questo sia un emendamento molto importante, perché nel mondo agonistico sportivo l'anticamera del doping possiamo definirla "il precocismo": i giovani vengono sfruttati per le loro capacità in una certa fase dell'età evolutiva, magari avvantaggiati per uno sviluppo fisico anticipato rispetto ad altri, e poi vengono "gettati".
Basterebbe una regola nel mondo agonistico: stabilire che una squadra di tipo professionistico, nel senso che ha i livelli superiori, ecc.
quando prende un giovane deve investire nella crescita agonistica del ragazzo per almeno tre anni; si smetta "l'usa e getta" dei ragazzini, che vengono tenuti un anno, sfruttati per vincere il campionato, la coppetta ecc., e l'anno successivo, quando magari hanno un leggero calo, vengono abbandonati.
Si tratta del benessere psicofisico dei giovani. Cosa impara un ragazzo da questo comportamento degli adulti, che sfruttano ragazzi minorenni per raggiungere il piccolo trofeo, ma non fanno crescere i giovani che superata la crisi dell'età evolutiva - che può capitare - possono diventare atleti agonisti di tutto rilievo? Dovremmo stabilire delle regole: quando una società prende un ragazzo, deve tenerlo almeno tre anni tra le proprie file e non abbandonarlo; diversamente, insegniamo solo cattivi percorsi che sono l'anticamera del doping. Nel momento in cui un ragazzo viene usato e gettato, capisce che si cercano solo scorciatoie: non la sua crescita psicofisica e non il suo benessere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore allo sport

Quasi quasi, inducete gli Assessori a doparsi di caffè per ascoltarvi con così tanta convinzione e così tanti interventi! In sintesi, l'emendamento si riassume nel concetto di una buona cultura sportiva. Si parla di doping, ma anche di formazione degli istruttori - che è quello che penso sia più pregnante di significato - dirigenti, operatori e tecnici, insomma tutti coloro che hanno titolo per operare e insegnare.
Oserei dire che questo non riguarda solo i giovani, perché il doping è diffuso anche nell'età più adulta, anzi è diffuso soprattutto in quell'età dove nelle competizioni non sempre ci sono controlli. Peraltro, non è solo una questione di controlli, ma una questione di cultura e prevenzione.
Non ho nulla da aggiungere, se non il fatto che possiamo accogliere questo contributo, da inserire nella legge, immaginando di far crescere anche il tessuto di chi offre l'opportunità della pratica sportiva facendolo crescere anche nei valori che, forse - come diceva l'ultimo intervento - mancano, poiché si utilizza più l'uomo come strumento che come fine.
Grazie.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, non abbiamo capito: l'emendamento viene accolto?



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore allo sport

Sì, lo accolgo.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 quinquies Ora, abbiamo degli emendamenti riguardanti l'Assessore Balocco, cui risponderà il Vicepresidente Reschigna per i pareri.
Emendamento rubricato n. 153) presentato da Valetti Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Chiedo scusa Presidente, mentre cerco l'emendamento le chiedo se l'Assessore Balocco sarà assente tutto il giorno.



PRESIDENTE

Sì; risponderà il Vicepresidente Reschigna.



VALETTI Federico

Grazie.
Quest'emendamento introduce il parere vincolante della Commissione trasporti, al fine dell'approvazione dei contenuti dei piani di settore e programmi di attuazione sui trasporti.
Abbiamo ritenuto d'inserire questo vincolo, perché abbiamo constatato una carenza, da parte della Regione, nello sviluppare questo tipo di piani.
Vicino al Piemonte ci sono punti di riferimento d'eccellenza: la Regione Lombardia ha sviluppato un programma dei trasporti e dei piani estremamente efficaci e dettagliati, che hanno portato il trasporto pubblico a livelli notevoli; non direi d'eccellenza, perché ci sono esempi migliori all'estero, ma sicuramente a livelli d'eccellenza in Italia.
Il Piemonte, rinunciando alla sua potestà programmatoria, purtroppo continua a distribuire le risorse del trasporto pubblico riferendosi a basi storiche, politiche, senza utilizzare criteri di efficacia e buon svolgimento del servizio di trasporto pubblico. Questo lo verifichiamo sui treni: si vede subito la differenza passando dal Piemonte a una delle regioni vicine, in particolare la Lombardia, l'Emilia Romagna, ma anche la Toscana.
Il livello del trasporto pubblico in Piemonte è in deciso calo ed anche le risorse stanziate quest'anno dalla Regione, aggiunti per integrare i tagli subiti dai precedenti Governi sul fondo nazionale dei trasporti, non sono sufficienti a colmare l'esigenza di trasporto. Tutt'oggi, il Piemonte continua ad andare avanti con il 25% delle ferrovie chiuse; in gergo tecnico si dice sospese: ma, di fatto, il 25% del territorio piemontese non ha più le proprie ferrovie.
In questo contesto, con la spesa attuale, con un bilancio siffatto, è necessario intervenire con strumenti programmatori efficaci ed efficienti lavoro che va fatto puntualmente, su tutti i bacini della regione che corrispondono ad altrettanti bacini dell'agenzia della mobilità.
Riteniamo, come Consiglio, di dovere vigilare pienamente su questo processo, dando un parere vincolante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 153 è molto importante perché affronta il tema del trasporto pubblico locale in regione Piemonte. Un tema molto forte che vede disparità di servizio in ambito regionale pesantissime, con aree che hanno subito il periodo di crisi di questo Ente pubblico in modo pesantissimo. Mi riferisco all'Est del Piemonte dove c'è una provincia completamente scollegata dal servizio pubblico rispetto al resto della regione (parlo del VCO) e la provincia di Novara che vive una situazione paradossale, con una linea che dovrebbe diventare il Corridoio 24, cioè una linea importantissima per l'Europa (la famosa linea Genova-Rotterdam) e una dove passano tre treni per i pendolari al giorno, nella parte della provincia di Novara più popolata. Questa la situazione praticamente di abbandono del servizio pubblico, dove è stata chiusa anche la linea Novara-Varallo; la linea Arona-Santhià è sospesa, senza alcuna data di termine di questa sospensione. Viviamo una situazione paradossale, dove una linea internazionale che va da Torino fino in Svizzera, viene sospesa, di fatto perché l'Arona-Santhia consentirebbe, se elettrificata e potenziata, un collegamento sicuramente più celere. E' praticamente una bretella che consentirebbe di arrivare in Svizzera molto più celermente. In questa regione le merci sono più importanti delle persone, quindi le merci meritano degli interventi economici importanti. Le persone, invece, devono prendere il pullman, intasare di traffico e di inquinamento le strade (e poi arrivano le sanzioni sull'inquinamento) e raddoppiare i tempi di percorrenza. Da Varallo a Novara i tempi di percorrenza sono raddoppiati con il pullman, così da Arona a Novara e così da Oleggio a Novara. Parliamo di oltre cento mila persone scollegate dal proprio capoluogo provinciale e dal proprio capoluogo regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Sicuramente la situazione dei trasporti in Piemonte non è idilliaca specialmente del trasporto su ferro (il mio arrivare in ritardo stamane e illustrare un emendamento con la borsa in mano, è dovuto a problematiche di questo genere). Problematiche non solo legate a situazioni di emergenza quali quelle che stiamo vivendo in queste ore, ma a una situazione di abitudine dei pendolari a subire ritardi e s tutta una serie di disfunzioni di questo servizio. Disfunzioni che creano anche disaffezione al servizio stesso e abbandono di questo tipo di trasporto.
È un peccato perché il Piemonte ha una linea ferroviaria molto estesa in un territorio come quello del Nord Italia, in cui vi è vasta antropizzazione del territorio, sarebbe opportuno creare nuovi spazi per poter passare con arterie di comunicazione. In realtà, il Piemonte, dal punto di vista ferroviario, ha ampi spazi dedicati a queste arterie, spazi che stiamo perdendo per abbandono di un servizio che sta creando anche abbandono di alcune aree del nostro Piemonte. Occorrerebbe far sì che il servizio abbia una pianificazione coordinata con i territori, rassicurando i bacini d'utenza sulla persistenza del servizio sul territorio. La gente si trasferisce anche se ha la sicurezza di un collegamento diretto con il posto dove lavora e nel posto dove, per esempio, i figli possono studiare



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento chiede di modificare il comma bis dell'articolo 4 della legge regionale n.1 del 4 gennaio 2000, che è la legge fondamentale per il sistema dei trasporti locali piemontesi. In questo caso si chiede che si aggiunga "vincolante" dopo "previo parere", ovviamente per far sì che i pareri della Commissione trasporti siano vincolanti per garantire la piena approvazione di contenuti dei piani di settore e i relativi programmi di attuazione.
Questo è un intervento molto puntale e specifico sull'importante tema del trasporto pubblico locale nella nostra regione. Il collega Andrissi ha usato un'espressione felice: le persone, alla fine, sono più importanti delle merci. La qualità della vita dei cittadini è più importante dei sogni di gloria e quindi è importante partire proprio da ciò che riguarda la vita quotidiana dei cittadini piemontesi, in questo caso il trasporto pubblico locale. In questo senso, abbiamo detto più volte che serve un deciso cambio di passo: rivedere non solo le linee e le tratte sospese - usando quell'espressione un po' ipocrita per tagliare dei servizi - ma anche l'ottimizzazione di altre linee rispetto a tutti i servizi a disposizione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento vorremmo sollevare nuovamente un tema annoso molto importante anche per il futuro delle Assemblee legislative, sia regionali sia nazionali.
Riteniamo che sui documenti di programmazione, sia programmazione sanitaria che programmazione del trasporto o di altri tipi di programmazione, di stretta competenza regionale, la Commissione regionale si debba esprimere con parere vincolante, perché - l'ho già detto tante volte - se una maggioranza ha i numeri per votare un provvedimento, il parere vincolante non deve spaventare l'Assessore di turno, perché o l'Assessore di turno non si fida della sua maggioranza, oppure noi non comprendiamo perché eliminare da tutti i pareri delle Commissioni le definizioni "obbligatorio" e "vincolante".
L'abbiamo detto tante e tante volte; in alcuni casi possono essere dei Regolamenti, magari non così importanti, magari attuativi di disciplinari o di norme approvate in Regione - e passi - ma quando parliamo di Piani ripeto, sia il Piano socio-sanitario - che tra l'altro questa Regione non ha approvato, non ha discusso, probabilmente perché ha avuto paura della sua maggioranza o del Consiglio - sia il Piano dei trasporti sono documenti fondamentali di programmazione della Regione Piemonte e le competenze sono chiare: c'è la competenza legislativa e quella esecutiva, ma c'è anche la competenza di pianificazione e di programmazione in capo al Consiglio regionale.
È vero anche che negli ultimi anni si sta facendo sempre più confusione tra potere legislativo, esecutivo, e su chi deve fare programmazione - che ora si fa con delibere di Giunta e non più con delibere di Consiglio.
Questa confusione, usciti dalla contingenza del Piano di rientro, deve finire; chiedo fortemente di approvare l'emendamento del collega Valetti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento importante per il suo contenuto, dal punto di vista dell'attenzione che il nostro Gruppo da sempre dedica al trasporto pubblico locale, con tutte le considerazioni che finora hanno fatto i colleghi: dobbiamo assolutamente concentrarci sulla qualità del servizio pubblico, che è quello che interessa realmente ai cittadini, quello che i cittadini tutti i giorni utilizzano per raggiungere i luoghi di lavoro o le scuole; un servizio pubblico che, purtroppo, soprattutto in alcuni territori, presenta ancora delle criticità. Rispetto all'impatto di questo emendamento sul tema del trasporto pubblico, l'importanza è stata sottolineata fin qui dai colleghi e, in particolare, dal primo firmatario il collega Valetti.
Ritengo sia importante, come ha sottolineato poco fa il collega Bono l'aspetto relativo al ruolo delle Commissioni; infatti, dal punto di vista formale, l'emendamento propone di rendere vincolante il parere espresso dalle Commissioni rispetto ai Piani di Settore e i relativi programmi d'attuazione. L'intervento della Commissione deve servire a migliorare i documenti e deve garantire anche l'equilibrio fra tutte le visioni rappresentate dalle diverse forze politiche presenti in Consiglio e nelle Commissioni competenti.
Il fatto di analizzare insieme un testo e di poter contribuire portando ognuno la propria visione e arrivando alla fine a un documento il più possibile condiviso all'interesse dei cittadini, è sicuramente un obiettivo condivisibile, se questo parere è reso anche vincolante e non soltanto un passaggio formale che non influisca sul contenuto dei documenti stessi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento affrontiamo un tema che, dal nostro punto di vista è anche d'inquadramento dell'influenza o di quello che è il parere del Consiglio su quelle che non sono semplici leggi; non volevo dire "semplici" nel senso di "semplicità", ma dal punto di vista dell'attività legislativa, ciò che non è una mera norma organizzata in articoli, su cui si discute approfonditamente prima in Commissione e poi in Consiglio, ma che spesso appunto, come i piani di Settore, hanno una pesante influenza su quelle che sono effettivamente le politiche portate avanti che, spesso sono anche in stretta correlazione con la produzione normativa.
Una delle cose che a me è sempre parsa strana è proprio il fatto che mentre si discute approfonditamente sulle norme, laddove s'interviene su quella che è squisitamente un'attività d'indicazione politica, ci sia questa differenza profonda che sembra anche mettere in dubbio a quello che è un rapporto tra la parte di governo della Regione e la maggioranza che la sostiene. Perché, tendenzialmente il dialogo tra l'esecutivo e la parte legislativa non dovrebbe costituire un problema anzi, semmai, un momento di costruzione e di verifica dell'attuazione del programma e delle iniziative politiche che la parte di governo prende.
Da questo punto di vista, riteniamo importante che si arrivi a un momento anche vincolante di espressione delle opinioni del Consiglio su quelli che sono i Piani; in passato ci sono state ampie discussioni in Commissione anche sui Piani di Settore; il problema di fondo è che si tratta di passaggi che possono - o no - essere presi in considerazione dalla Giunta regionale. Questo comporta un limite, dal nostro punto di vista, ad un sano rapporto costruttivo tra legislativo ed esecutivo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Emendamento rubricato n. 152) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti, per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento intendiamo inserire, esplicitamente, il riferimento agli studi sulla domanda potenziale di trasporto per identificare le esigenze di mobilità complessiva dei territori.
Quest'emendamento cita un refrain che portiamo avanti da un po' di tempo. Noi riteniamo che per la programmazione sia necessario dotarsi degli studi necessari per calibrare giustamente i servizi di trasporto pubblico poiché i fondi del trasporto pubblico sono gestiti dalla Regione Piemonte e dall'Agenzia, non possiamo lasciare questo compito programmatorio ai piccoli interessi locali o, peggio, non possiamo lasciare che siano le compagnie di autobus e ferroviarie a determinare qual è la ripartizione dei servizi sul territorio. Non ci nascondiamo che oggi è così: i servizi si fanno in base a chi "sgomita" di più e in base alle esigenze, anche legittime, di sostento economico delle aziende di trasporto pubblico. Per carità! Non possono fare loro la programmazione.
La Regione, per poter dire cos'è giusto e cos'è sbagliato, deve avere chiarezza sulla domanda di trasporto pubblico sul territorio. Di conseguenza, noi chiediamo che questo tipo di analisi sia esplicitata all'interno dei piani e dei programmi di trasporto che dovranno affrontare e definire le utenze della Regione Piemonte.
Ad oggi, abbiamo una situazione di ripartizione delle risorse su una base storica, quindi l'Agenzia della mobilità piemontese (una volta metropolitana) ha ereditato i limiti delle precedenti gestioni; e possibilmente li peggiora. Dovendo decidere anche le ripartizioni economiche sui livelli provinciali, se noi continuiamo a basarci sui criteri storici, possiamo dire ciao alle efficienze e alla corretta ripartizione dei servizi.
Abbiamo province molto in difficoltà dal punto di vista del trasporto pubblico e altre più fortunate; abbiamo sicuramente più risorse sulle province di Torino e Cuneo e meno sulle province del Nord, nel vercellese e biellese, ma lo stesso Alessandrino e Astigiano hanno comunque sofferto programmazioni e ripartizioni dei servizi non adeguate: sono territori ampi e spesso poco urbanizzati, che si tende un po' a dimenticare, dicendo: "Va beh, dove non c'è la grande città, in fondo il trasporto pubblico non serve.
Questo tipo di osservazione è smentita da molte analisi: ci vuole un trasporto pubblico adatto all'esigenza di quei territori, senza sprecare risorse e specialmente controllando che non si paghino compagnie per far girare dei bus vuoti: perché non possiamo permetterci di spendere i soldi in modo così inavveduto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Penso di aver già introdotto il tema nel precedente emendamento: credo sia fondamentale il passaggio di una programmazione che va a definire la domanda potenziale di trasporto tesa ad identificare l'insieme delle esigenze di mobilità necessaria ai territori. Cosa vuol dire? Vuol dire che facciamo un passo in più, cambiamo un paradigma nella pianificazione e passiamo ad analizzare un dato concreto che può far sì che la programmazione non si basi più sugli elementi statici e storici di un sistema che non funziona, ma sulla vera potenzialità di questi territori in tema di domanda di trasporto pubblico.
Tutto questo vuol dire poter investire su un sistema che effettivamente, con una giusta pianificazione e un giusto coordinamento può funzionare e può essere addirittura un sistema remunerativo per l'ente pubblico; vuol dire dare servizi laddove questi sono necessari e laddove vengono veramente utilizzati, ma per fare questo dobbiamo stabilire realmente quale sia la domanda potenziale e costituire servizi veramente efficienti ed efficaci per rispondere a questa domanda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Innanzitutto un off topic fuori dall'emendamento: sono a chiedere, se possibile, l'audizione alle ore 13 dei rappresentanti sindacali e delle RSU dei lavoratori della Regione Piemonte, che sono qui fuori. Mi sembrerebbe un buon gesto, anche rispetto a quanto detto ieri in Commissione Bilancio poterli audire alle 13, possibilmente con l'Assessore al personale e/o l'Assessore al Bilancio.



PRESIDENTE

Alle 13 però abbiamo già un'audizione in Sala Viglione, sul diritto e garanzie della bigenitorialità.



BONO Davide

Non so, faccia la Presidenza un quarto d'ora prima o un quarto d'ora dopo.



PRESIDENTE

Un quarto d'ora prima va bene. Allora chiudiamo alle ore 12.45. Mi dicono che in Commissione avete fissato l'audizione per lunedì .



BONO Davide

Sì, io riporto - "relata refero" - che sono fuori del Palazzo 30 rappresentanti sindacali RSU dei lavoratori della Regione Piemonte: faccia la Presidenza.



PRESIDENTE

Va bene. Li riceviamo un quarto d'ora prima della chiusura.
Ci organizziamo solo per decidere in quale sala riceverli.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Illustro brevemente l'emendamento. Siamo sempre sulla legge n. 1/2004 al comma 5 dell'articolo 4, dove c'è una serie di lettere - dalla a) alla g). Si tratta del programma triennale dei servizi di trasporto pubblico in conformità col Piano regionale della mobilità e dei trasporti, col Piano di settore, definendo anche gli obiettivi di efficienza e di efficacia l'assetto quantitativo, qualitativo e i servizi minimi, le risorse per gli investimenti, la politica tariffaria per l'integrazione, le modalità di attuazione e revisione dei contratti di servizio pubblico, il sistema (molto importante) di monitoraggio dei servizi, la rete e l'organizzazione dei servizi regionali amministrati dalla Regione.
Con quest'emendamento, si chiede di aggiungere la lettera g) bis per definire la domanda potenziale di trasporto tesa a identificare le esigenze di mobilità necessarie al territorio. Questo è un dato fondamentale. Se noi in qualunque atto di programmazione non abbiamo idea di quale sia la domanda di trasporto, non possiamo programmare i servizi minimi e i servizi generali del trasporto pubblico locale. Così come l'Amministrazione comunale di Torino sta facendo correttamente per quanto riguarda la definizione della linea 2 della metropolitana di Torino - a differenza di precedenti Amministrazioni che si muovevano su interessi politici nel definire un tracciato - con la rilevazione delle celle telefoniche TIM, e quindi la presenza degli spostamenti delle persone - così si dovrebbe fare a livello regionale, magari con la "bippatura" e l'analisi delle celle telefoniche, per comprendere quali sono gli assi principali di trasporto dove potenziarli e dove mantenerli, in modo da arrivare ad un Piano regionale finalmente calato sulle esigenze della mobilità dei trasporti e non su analisi storiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento 152) inseriamo un concetto molto importante.
Come diceva il Consigliere Bono, nell'audizione della scorsa settimana del Comune di Torino abbiamo potuto ricevere informazioni molto interessanti sullo studio della potenziale domanda di trasporto usando le celle telefoniche - quindi origine-destinazione. E' chiaro che si tratta di una domanda potenziale di trasporto pubblico che andrebbe investigata ulteriormente: quante di queste persone sono disponibili ad accedere al servizio pubblico e che cosa chiedono al servizio pubblico? Se la Regione Piemonte avesse l'intenzione di valutare effettivamente una domanda potenziale di trasporto pubblico e verificare quanti cittadini sarebbero disponibili ad abbandonare il trasporto privato, riducendo l'impatto ambientale del proprio spostamento, consentirebbe una valutazione della riduzione che noi potremmo ottenere dando un servizio che effettivamente vada incontro alle esigenze dei cittadini.
Noi riteniamo indispensabile una tale analisi; abbiamo inserito l'emendamento 152), dove si inserisce "la domanda potenziale di trasporto" intesa ad identificare l'insieme delle esigenze di mobilità necessarie ai territori.
L'ho detto precedentemente: il trasporto pubblico locale in Piemonte ha subito una riduzione, non tanto del dato potenziale, ma del servizio effettivo, che in alcune fasce della regione è sotto i minimi termini.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
In quest'emendamento proponiamo di modificare una parte del comma 5 dell'articolo 4 della legge regionale 1 del 4 gennaio 2000, inserendo, dopo la lettera g), la seguente lettera: "La domanda potenziale di trasporto intesa ad identificare l'insieme delle esigenze di mobilità necessaria ai territori".
Vorremmo che nell'analisi, a monte dei piani e dei programmi, ci fossero rilevazioni più puntuali della domanda, al fine di poterla interpretare meglio e darle risposte, e rilevazioni su basi p puntuali e scientifiche non basate solo su dati storici, che spesso fotografano un dato di più lungo periodo, ma non la realtà dei fatti.
Il collega Valetti ha fatto l'esempio dello studio preliminare dell'ipotesi di costruire una nuova linea di metropolitana di Torino, in cui sono stati inseriti i dati delle celle telefoniche, dando una rilevazione ben comprensibile, anche dal punto di vista visivo, della domanda di trasporto e delle direttrici di traffico.
Dunque, è opportuno che in queste analisi ci si avvalga delle metodologie più avanzate e più moderne per interpretare al meglio la domanda di trasporto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questi sono gli elementi che andiamo chiedendo da un po' di tempo visto che a inizio legislatura si è fatto lo sforzo di costituire l'Agenzia per la Mobilità Piemontese, per dare una programmazione più unitaria e più coordinata ai sistemi di trasporto pubblico locale.
Ci saremmo aspettati fin da subito che si espandessero un po' le tradizionali attività di raccolta informazioni, proprio al fine di costruire una programmazione ben calata sulle esigenze dei territori.
Con questo emendamento chiediamo di acquisire una valutazione ben costruita della domanda potenziale di trasporto.
E' un elemento assolutamente fondamentale.
Molto spesso, nei Paesi di matrice anglosassone si fa riferimento al case study, cioè si studiano le tipologie di utenza e di trasporto e poi area per area, si individuano le omogeneità e le caratteristiche specifiche (in questo caso dei territori e dei sistemi di trasporto). Si va ad identificare quale potrebbe essere lo sviluppo della richiesta, la cosiddetta "domanda potenziale".
Fino ad oggi si è sempre agito in maniera molto empirica, nel senso che si modificavano, laddove c'era poi un tentativo di programmazione (perch in molti posti non si aveva assolutamente la consapevolezza di quanto si stesse facendo), giocando sugli orari e sui mezzi, e poi si vedeva come andava il servizio.
Questo ovviamente non ha funzionato: sappiamo tutti come abbiamo trovato il trasporto pubblico piemontese a inizio legislatura. Purtroppo abbiamo posto ben pochi rimedi perché, pur essendo in attività dal 2016 l'Agenzia per la Mobilità è ancora alle prese con una definizione - anche per mancanza di risorse, per carità - delle effettive necessità, delle possibilità e quant'altro.
Con questi emendamenti stiamo cercando di fornire degli strumenti che rendano più veloce e più coerente quelle che sono le attività di programmazione dell'Agenzia.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Chiedo cortesemente alla barcaccia di fare silenzio.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente. Sarò breve, visto che il collega Campo ha sforato di un minuto, approfittando della momentanea distrazione della Presidenza.
Con quest'emendamento, il collega Valetti sottolinea l'importanza dell'analisi della domanda potenziale di trasporto, al fine di identificare l'insieme delle esigenze di mobilità necessarie ai territori.
È un punto che più volte abbiamo posto all'attenzione delle Commissioni competenti (in particolare della Commissione trasporti) e che ci preme sottolineare anche in questa sede, perché riteniamo che sia la base per poter pianificare la politica dei trasporti della Regione. L'obiettivo è intervenire per cercare di rispondere alle domande di mobilità sui territori, che sono legate, per lo più, a trasporti giornalieri e quotidiani: quelli che influiscono maggiormente sulla vita dei cittadini.
Ci stiamo concentrando troppo sulla logistica e sul trasporto merci senza guardare l'impatto che, invece, ha la mobilità quotidiana soprattutto sul nostro ambiente.
Proprio ieri sono stati diffusi i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che evidenziano come le prime vittime dell'inquinamento e dello smog siano i bambini. L'Italia, purtroppo, risulta tra i Paesi che hanno una qualità dell'aria peggiore. Non ci onora essere in questa classifica. A questi dati, aggiungiamo quelli relativi alla Pianura Padana che sono altrettanto allarmanti.
Nonostante ciò, ogni volta che si va ad intervenire sulla mobilità chiedendo magari ai cittadini dei sacrifici, si riscontrano delle resistenze. Bisognerebbe far capire l'importanza dell'attenzione all'ambiente e alla qualità dell'aria, ma bisognerebbe, nel contempo offrire dei servizi adeguati.
Per portare la mobilità nella direzione più sostenibile possibile, non impattante e non inquinante, bisogna anche offrire un servizio adeguato.
Ciò che proponiamo nell'emendamento è il primo passo per arrivare a questo tipo di offerta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 219) presentato da Valetti, Frediani, Andrissi Bono, Bertola, Campo e Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
In quest'emendamento, nel contesto delle consultazioni relative alle pianificazioni del trasporto pubblico della Regione Piemonte e dell'Agenzia della mobilità, tra gli stakeholder interessati alla pianificazione aggiungiamo le associazioni di disabili e le associazioni per la tutela dei consumatori.
Vi è stato, tra l'altro, un incontro molto interessante in Assessorato con le associazioni dei consumatori, alla presenza dell'Assessore Balocco relativamente ai diritti degli utenti del trasporto pubblico. Come sappiamo, i piemontesi non solo pagano le tasse sul trasporto pubblico (che in gran parte è sostenuto dalle tasse!), ma pagano ingenti cifre per gli abbonamenti e per i biglietti, e di fronte ai disservizi spesso non si vedono risarciti. La cosa peggiore è che non si vedono risarciti dei disagi che vengono loro arrecati nella vita di tutti i giorni, anche sul posto di lavoro, perché c'è gente che rischia di perdere il proprio impiego grazie ai treni e ai pullman che arrivano in ritardo. Non è uno scherzo! Se l'alternativa è rischiare di perdere il lavoro, il più delle volte si opta per prendere l'auto, perché si sa che il trasporto pubblico è inaffidabile.
Questo concetto, ovviamente, non deve passare, ma, quando capita, la Regione dev'essere al fianco di questi soggetti.
Noi crediamo che nella stesura dei piani e dei programmi di trasporto non certo per venire a fare lamentele sparse in Consiglio regionale o in Commissione, che serve a poco - debbano essere coinvolte le associazioni dei consumatori. La stessa cosa dicasi per le associazioni dei disabili, i primi a patire una situazione di inaccessibilità o vetustà del trasporto pubblico. Infatti, oltre all'età dei mezzi in circolazione e all'inquinamento, altro grosso problema è l'accessibilità ai servizi accessibilità che si garantisce anche con la cura delle stazioni ferroviarie, spesso inadeguate. Anche Torino, capoluogo del Piemonte, ha delle stazioni ferroviarie (comprese quelle nuove) che spesso presentano dei disservizi - che peraltro ho già denunciato - che rendono inaccessibili i luoghi del trasporto pubblico.
Lo stesso trasporto su treno è difficile, inaccessibile o complicato per i disabili, che per muoversi devono obbligatoriamente prenotare un viaggio, perché non possono viaggiare semplicemente quando lo desiderano.
I pullman sono inaccessibili. Non parliamo, poi, delle fermate degli autobus: Torino va un po' meglio sotto questo punto di vista, ma appena si esce dalla città il trasporto pubblico su gomma è completamente inaccessibile ai disabili.
Questi soggetti devono quindi far parte della redazione dei piani e delle misure da intraprendere per la Regione in sede istituzionale.



PRESIDENTE

Presidente Bono, le comunico che riceviamo la delegazione dei rappresentanti sindacali RSU dei lavoratori della Regione Piemonte nella Sala delle Bandiere.
Prego, ha facoltà di intervenire.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo sempre sulla legge 1/2000. Il comma 7 dell'articolo 4 recita: "Il programma triennale è approvato dalla giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente". Intanto noi vorremmo che il parere fosse obbligatorio e vincolante. Inoltre, alla fine del periodo chiediamo di aggiungere le seguenti parole: ".di cui alla legge 24/2009 'Provvedimenti per la tutela dei consumatori e degli utenti', nonché delle associazioni di disabili di cui alla legge regionale n. 37/2000 'Compiti associativi di rappresentanza e tutela delle categorie protette'".
Nel momento in cui si mette mano al Piano regionale della mobilità e dei trasporti, strumento strategico di lungo periodo, di indirizzo e di sintesi delle politiche di settore, previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente, e previa consultazione delle organizzazioni sindacali confederali e delle associazioni delle aziende di trasporto, chiediamo che vengano comprese le associazioni dei consumatori attraverso il richiamo della legge n. 24/2009, e si richiamino anche le associazioni dei disabili, in quanto un trasporto senza barriere è fondamentale. Vediamo spesso tram vetusti che non hanno la possibilità di avere una pedana semovente che si allinei al piano del marciapiede in cui c'è la fermata dell'autobus o del tram, creando un disagio notevole per le persone con differenti mobilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola al Consigliere segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo ancora sulla legge n. 1/2000 e precisamente all'articolo 4, comma 7, dove proponiamo di aggiungere queste parole "provvedimenti per la tutela dei consumatori e degli utenti, nonché delle associazioni dei disabili, di cui alla legge regionale n. 37/2000". Vogliamo inserire le associazioni dei disabili e l'associazione per la tutela dei consumatori alla platea degli stakeholders da ascoltare. Siamo proprio al fondamento del concetto di trasporto pubblico locale per tutti, perché - forse lo sanno in molti forse lo sanno tutti o forse no - la stessa parola "bus" deriva da omnibus proprio perché le prime carrozze non erano per tutti; poi sono nate le carrozze omnibus, per tutti. Questo è stato il primo passo per un trasporto pubblico locale che fosse per tutti, dunque anche per i disabili e per le categorie che hanno più difficoltà. Quindi, è fondamentale che anche loro vengano inseriti tra i soggetti da ascoltare, tra coloro che hanno rappresentatività all'interno di queste consultazioni.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, la parola alla Giunta per il parere.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è negativo sull'emendamento n. 153), perché il parere è quello che prevede l'intervento delle Commissioni su una serie di atti, e il parere vincolante è un'eccessiva forzatura regolamentare. Il parere è negativo sull'emendamento n. 152), in quanto la domanda potenziale potrebbe variare al variare dei servizi offerti e ai vincoli esterni. Inoltre, al fine di una corretta distribuzione dei servizi del TPL sul territorio, sarà introdotto il concetto di "livelli adeguati di servizio", per la definizione dei quali si è in attesa di un decreto del Ministero delle infrastrutture. Ulteriori norme aumenterebbero l'indeterminatezza nella programmazione dei servizi.
Il parere è invece favorevole sull'emendamento n. 219).



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 153), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 152), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 219), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 sexies Emendamento rubricato n. 218) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ancora un emendamento che riguarda l'accessibilità e la fruibilità del trasporto pubblico regionale da parte delle persone disabili. Vogliamo aggiornare la normativa, al fine di migliorare le condizioni di viaggio per le persone disabili e nel comma 2 introduciamo la Carta della qualità, come previsto dal DPCM n. 30 del dicembre 1998.
Questo è un elemento cui teniamo molto, poiché introduce criteri di accessibilità a tutela delle fasce più deboli, all'interno del trasporto pubblico.
Se il trasporto pubblico riesce a soddisfare le esigenze delle persone con disabilità, che normalmente sono le più impossibilitate ad utilizzarlo tutela anche tutti gli altri passeggeri, perché ci sono vari gradi di disabilità e di difficoltà di mobilità. Non è tutto bianco o nero. Un trasporto pubblico che ha dei criteri oggettivi e omogenei per l'accessibilità tutela non solo le persone disabili, ma anche i cittadini normodotati, poiché si tratta di un servizio di qualità.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta?



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è negativo, perché l'emendamento è pleonastico, essendo tutti obiettivi contenuti nella legislazione di riferimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 218), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 28 Indìco la votazione palese sull'articolo 28.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 bis Emendamento rubricato n. 149) presentato da Valetti Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento intende ampliare come partecipanti agli Accordi di Programma tutti i soggetti previsti dalla normativa. L'emendamento è stato modificato in modo tecnico, definendo i soggetti, perché - in realtà questa parte è già definita all'interno della legge regionale con l'estensione delle platee dei partecipanti alle Unioni di Comuni e alle Unioni montane che vogliono farne parte, con una fascia di popolazione minima.
Si tratta, pertanto, di un emendamento che va già nella direzione di quanto definito dalla Giunta regionale, nell'aumentare la partecipazione dei territori marginali alla programmazione, perché le aree montane marginali, le nostre valli alpine, sono tra le prime a soffrire una mancanza di servizi e di trasporto pubblico. Pertanto, è molto utile che possano partecipare alla programmazione, portando le proprie esigenze e contribuendo a invertire quell'impoverimento di servizi che purtroppo esiste e continua tuttora, anche con gli ultimi tagli che ci sono stati nella Città metropolitana di Torino, almeno per quanto mi è dato sapere sulle linee che coprono le valli.
Si continua a tagliare sui territori marginali. Questo, non è un buon viatico, non è un qualcosa che inverte il progressivo spopolamento e impoverimento delle nostre montagne.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore "G. Ferraris" di Crescentino (VC)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe II Agrari Geometri e la classe II Ragionieri dell'Istituto Superiore "G. Ferraris", sede distaccata di Crescentino (VC), in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 294.
Siamo all'emendamento rubricato n. 149).
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo sempre alla legge n. 1 del 2000 - la legge quadro in materia di trasporto pubblico locale - in attuazione del decreto legislativo 422 del '97.
In questo caso, siamo all'articolo 9, Capo III ("Strumenti e procedure di attuazione dei piani di trasporto pubblico locale") e siamo agli Accordi di Programma.
Ha ragione il collega Valetti nel voler chiedere un ampliamento della platea dei soggetti pubblici (Province e Comuni; ovviamente parliamo dei Comuni) con popolazione superiore a 15 mila abitanti e non più solo con popolazione superiore a 30 mila. La platea dei Comuni, in questo caso, si amplierebbe notevolmente anche perché - come sappiamo - la nostra regione è composta da tantissimi Comuni (più del 50% dei quasi 1200 Comuni sono sotto i 5 mila abitanti), pertanto, non l'amplieremmo eccessivamente, ma permetteremmo a quei Comuni che hanno tra i 15 mila e i 30 mila abitanti di partecipare agli Accordi di Programma che servono per l'assegnazione delle risorse da destinare soprattutto al finanziamento dei servizi minimi.
Magari un Comune in bassa valle supera il limite dei 15 mila abitanti ma non quello dei 30 mila, perché solo i Comuni molto grossi superano questo limite di abitanti e sono molto pochi nella nostra regione. Questo permetterebbe di avere risorse per garantire servizi minimi di trasporto pubblico locale anche verso l'intera vallata o comunque permetterebbe di fare gli interessi della vallata.
Ritengo sia un emendamento accoglibile, di buonsenso, anche perché è una norma che esiste già per l'Agenzia della Mobilità Metropolitana.
Chiediamo che venga approvata e inserita anche nella legge quadro regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Pochi secondi per illustrare quest'emendamento, che propone di modificare il comma 1 dell'articolo 9, della legge regionale n. 1 del 4 gennaio 2000, aggiungendo le Unioni di Comuni, per ampliare la platea dei partecipanti agli Accordi di Programma per i trasporti.
Come diceva il collega, pensiamo che possa essere una proposta di buonsenso.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 150) presentato da Valetti Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 229) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
All'articolo 9, comma 2, dopo le parole "stipula con" sostituire con le parole "le Province i Comuni con popolazione superiore ai 30 mila abitanti aggregate nel consorzio denominato" Questa è una semplificazione per le procedure amministrative, dando a AMP il ruolo programmatorio auspicato perché, comunque, sappiamo che vi è una platea di soggetti da consultare per la programmazione, ma in alcuni casi è auspicabile un accorpamento dei pareri, un accorpamento delle rappresentanze nelle programmazioni dei servizi attuati ad opera di AMP.
Ad oggi, secondo noi, al di là della formalità, vi è ancora un ruolo troppo marginale dell'AMP rispetto ai soggetti consorziati. Ovvero, vi sono ancora le strutture dei reciproci enti, Province e Città metropolitane e Regione che mettono mano e contribuiscono ad elementi di programmazione. È chiaro che, con le risorse attuali, la cosa è comprensibile, ma pu generare del caos: diversi Uffici che spesso non lavorano all'unisono sotto una stessa direzione, producono output diversi, a volte difficilmente comprensibili anche dal territorio che non sa con chi debba consultarsi. Se emerge un problema per spostare un autobus in un Comune o ripianificare dei servizi, non so mai se devo sentire l'Agenzia, la Città metropolitana o la Regione. Questa cosa andrebbe un po' superata, secondo noi, anche se non è l'oggetto dell'emendamento ne approfitto per ricordare questo problema di organizzazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 151 presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento tende ad ampliare la platea dei partecipanti agli Accordi di programma aggiungendo le Unioni dei Comuni. In fondo, quello che interessa, è tutelare le aree marginali, non solo le aree montane. Se togliamo tutte le città medio-grandi già incluse, se togliamo le Comunità montane, i Comuni sopra i 15 mila abitanti è chiaro che resta fuori una vasta platea di Comuni non montani ma che, secondo noi, hanno pari dignità.
Spesso sono assembramenti di piccoli comuni della pianura e collinari, che hanno anch'essi diritto di partecipare alla stesura degli accordi e della programmazione dei servizi sul proprio territorio. Grossa parte del Piemonte è composta di queste realtà che noi intendiamo includere nella programmazione.



PRESIDENTE

Abbiamo concluso l'esame degli emendamenti.
La parola al Vicepresidente Reschigna per il parere.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Su tutti e tre gli emendamenti, il parere è positivo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 149), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 229), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 151), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 ter Emendamento rubricato n. 220 presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Anche qui siamo su un emendamento abbastanza tecnico, che aggiorna la normativa al DPCM 30 dicembre 1998, sulla carta e la qualità dei servizi che diventa parte integrante della normativa dei contratti di servizio.
Abbiamo visto la Regione un po' in difficoltà - specialmente verso l'operatore ferroviario nazionale - nella stesura dei contratti di servizio che, spesso, vengono redatti un po' dietro le quinte, con scarsa partecipazione. Anche la Commissione Consiliare e lo stesso Consiglio vengono resi partecipi a contratti stipulati. Sapevamo di una contrattazione riguardo al rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia, ma non sapevamo che cosa vi dentro fosse all'interno. Questo modo di procedere spesso dà adito a mancanze importanti, che afferiscono alla qualità del servizio, alle tutele dei cittadini viaggiatori, e alla tutela della Regione Piemonte stessa. In fondo siamo due parti unite da un contratto: vi è la Regione da una parte e gli operatori del trasporto pubblico dall'altra. Se questi processi non sono trasparenti, partecipati e non coinvolgono i cittadini, come prima abbiamo chiesto, ad esempio, sulla programmazione in Agenzia e sui Piani di Settore, spesso emergono cose un po' strane.
Riteniamo si debba avere rispetto della Carta della qualità dei servizi, in modo che il processo sia partecipato, al fine di garantire per contratto standard di qualità, di comfort, di affidabilità e di accessibilità. Questo l'intento dell'emendamento; crediamo sia tutelante prima di tutto per la Regione Piemonte, oltre che per i fruitori del trasporto pubblico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento insiste sull'articolo 10 della legge n. 1 del 2000 che riguarda i contratti di servizio.
Al comma 4, sono elencati tutti i contenuti minimi specifici del contratto di servizio: il periodo di validità - ci mancherebbe - le caratteristiche dei servizi offerti, i programmi, l'importo eventualmente dovuto all'ente affidante per le prestazioni oggetto del contratto, le compensazioni dovute a fronte degli obblighi di servizio, le eventuali agevolazioni tariffarie, le modalità di modifica dei servizi presenti nel contratto, le modalità di revisione e risoluzione, le garanzie, le tariffe del servizio, le modalità del servizio con eventuali utilizzazioni dei veicoli sostitutivi, la disciplina da applicare in caso di sub-affidamento il fattore di qualità e comfort, gli obiettivi di efficienza ed efficacia le sanzioni (altro tema molto importante), l'obbligo d'applicazione dei Contratti Collettivi Nazionali, la sicurezza in ambienti di lavoro, la contabilità separata, i dati necessari per il monitoraggio e le definizioni dei piani d'investimento.
Con questo emendamento, chiediamo di sostituire la lettera j), relativa ai fattori di qualità e comfort e standard qualitativi minimi di servizio con una definizione più precisa e più puntuale, che aggiorna la normativa DPCM del 30 dicembre 1998, sulla Carta della qualità dei servizi, che diventa parte integrante della normativa e soprattutto dei contratti sostanzialmente, descrive dei contratti di servizio che abbiano all'interno la velocità commerciale, gli standard qualitativi, le formazioni ai clienti, le modalità d'accesso alle informazioni, le possibilità anche di adire vie conciliative e giudiziarie, il rispetto dell'ambiente, l'età dei veicoli, la manutenzione, comfort e pulizia, sicurezza personale e patrimoniale dei viaggiatori, integrazione modale, livello di servizio aspetti relazionali di comunicazione e i servizi per gli utenti con ridotta capacità motoria e sensoriale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 221) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti, per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Torniamo su un emendamento che vuole aggiornare la normativa, al fine di migliorare le condizioni di viaggio per le persone disabili.
Poiché in precedenza è già stato approvato un emendamento sull'inclusione delle Associazioni dei disabili all'interno del processo pianificatorio, siamo molto fiduciosi su questo comma, che in fondo chiede che venga applicato un diritto sacrosanto: all'articolo 10, comma 4 aggiungiamo "L'obbligo di assicurare le persone con disabilità, la fruizione e la sicurezza dei mezzi di trasporto pubblico locale, nonch delle infrastrutture ad essi correlati".
Questo è un emendamento di civiltà minima per un Paese come l'Italia che è ancora uno dei dieci paesi più ricchi al mondo. Vedo che l'Assessore storce un po' la faccia il così come Vicepresidente Reschigna: quando chiedo qualcosa di questo tipo, sembra quasi una richiesta fuori dalla realtà.
Chiediamo di assicurare alle persone disabili la fruizione e la sicurezza dei mezzi di trasporto pubblico locale. È una richiesta da Paese civile, è un impegno che deve vedere coinvolti certamente la Regione, i Comuni e il Governo centrale, ma anche, direi, la Comunità europea, perch sui diritti dei disabili non ci sono norme di bilancio che tengano. Credo che dovrebbe cogliere la palla al balzo e usarla in modo politico verso il Governo e verso gli Enti sovraordinati per richiedere il rispetto di un diritto fondamentale, cioè la mobilità delle persone con disabilità sui servizi di trasporto pubblico.
Questa vicenda s'interseca, ovviamente, anche con la vicenda smog perché noi chiediamo alla popolazione di utilizzare i mezzi pubblici e non l'auto; chiediamo di cambiare l'auto e molti non lo possono fare economicamente e non diamo loro, in nessun modo, un'alternativa. Un Commissario europeo, rispondendo a una lettera di un amministratore locale ha appena detto che la Regione, continuando così, vedrà confermate le sanzioni per le misure contro lo smog, perché la Pianura Padana conta il 95% dei danni da smog di tutta l'Unione europea; la Pianura Padana è l'area più inquinata d'Europa, con una stima di circa 80 mila morti premature all'anno (dati OMS). Mi sembra che le nostre richieste stiano, tutto sommato, nella realtà delle cose, se oltre i malanni e far morire la gente non vogliamo prenderci anche le sanzioni.
Questo emendamento può sembrare irrealistico solo in un ente pubblico che ha perso un pochino il senso delle cose che deve fare come Amministrazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con quest'importante emendamento, all'interno dell'articolo 10, comma 4, si chiede di aggiungere una lettera importante: la lettera r).
Intervengo, perché al di là del ruolo istituzionale, quale Vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche sociali penso sia un tema di civiltà che credo sia condiviso dal Vicepresidente Reschigna, che storceva magari il naso, ma non per l'emendamento.



(Commenti del Vicepresidente Reschigna)



BONO Davide

.tema sicuramente condiviso da tutti, tra l'altro. Anche perché chi non vorrebbe garantire l'accessibilità e la mobilità a tutte le persone con disabilità? La questione, quindi, è più che altro legata agli investimenti e alle risorse.
Tuttavia credo che un Paese che si definisce - come ha detto giustamente il collega Valetti, Vicepresidente della Commissione trasporti nei G10, nei grandi 10 dell'economia mondiale, debba garantire mezzi di trasporto all'onore di questa responsabilità nel consesso internazionale. E troppe volte vediamo - basta andare in Germania o anche in altri Paesi mezzi assolutamente efficaci, viaggianti a raso della superficie stradale dove si sale sul tram, sul treno o quant'altro, mentre in Italia vediamo che purtroppo questi mezzi hanno dei dislivelli, degli scalini notevoli che rendono impossibile l'accesso al mezzo a persone con disabilità.
Credo che questo sia un qualcosa che almeno in legge si debba mettere come primo passo; poi, andremo a individuare le risorse, anno per anno, per garantire questo servizio minimo indispensabile e in seguito valuteremo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento siamo sempre sulla legge n. 1/2000 e in questo caso proponiamo di aggiungere una lettera all'articolo 10, comma 4, che contempla l'obbligo di assicurare alle persone con disabilità, la fruizione e la sicurezza dei mezzi di trasporto pubblico locale, nonché delle infrastrutture ad essi correlati.
Il collega sottolineava come questo possa certamente attenere più alle risorse allocabili che alla volontà del legislatore - che diamo per scontata e si spera sia tale - ma è chiaro che oggi, proprio nell'ottica di garantire lo status di omnibus per tutti al servizio pubblico locale, si deve prevedere in modo obbligatorio una simile previsione all'interno della legge n. 1/2000 e far sì che non rimanga solo una dichiarazione di intenti ma fare in modo che abbia un seguito nell'attenzione anche relativamente agli investimenti. Di conseguenza, è fondamentale per noi mettere in legge che occorre assicurare alle persone con disabilità la fruizione e la sicurezza dei mezzi e delle infrastrutture collegate al trasporto pubblico.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 222) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo è un altro emendamento che richiede l'aggiornamento della normativa al DPCM 30 dicembre 1998 sulla Carta della qualità dei servizi.
Cito alcune di queste introduzioni: la previsione dell'obbligo, per i soggetti gestori del trasporto pubblico, ad emanare la Carta della qualità dei servizi (sembra quasi assurdo doverlo ancora chiedere oggi), in conformità alle intese con le Associazioni di tutela dei consumatori, le Associazioni dei disabili, le Associazioni imprenditoriali interessate ecc. Questo conferma solo quanto approvato in uno degli emendamenti precedenti - ringrazio l'Aula e la Giunta per averne compreso il significato.
Andiamo anche qui in quella direzione: consultazione obbligatoria dell'Associazione dei consumatori disabili e previsione di un sistema di monitoraggio permanente del rispetto dei parametri fissati nei contratti di servizio. In sostanza, diciamo che la Regione impone delle regole per il trasporto pubblico e poi vi vigila: altra cosa di una banalità incredibile.
Inoltre, istituzione di una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi della Regione Piemonte come ente affidatario dei servizi di trasporto pubblico, quindi su gomma e su treno. In sostanza bisogna dar conto ai reclami e alle proteste dei cittadini: le risorse per i rimborsi non sono mai a sufficienza e fra i disagi subiti dai pendolari non si tiene mai conto del tempo perso e delle condizioni di viaggio subite. Almeno chiediamo che vengano ascoltati.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi sull'emendamento n. 222)? Prego, Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento bello e corposo riassumiamo complessivamente le nostre richieste, quelle di inserire in norma tutta una serie di garanzie che vadano a tutelare e proteggere la qualità del servizio, anche come percepita da chi ne fruisce.
È cosa del più banale buonsenso, ma che purtroppo ad oggi rimane sostanzialmente inattuata. Ricordo che in parecchie delle varie convenzioni provinciali - su com'era e com'è ancora gestito il servizio di trasporto pubblico locale - sono a volte presenti indicazioni relative a una Carta della qualità dei servizi; il problema è che di fatto rimangono disattese proprio perché previste non da una norma di rango legislativo, ma da un accordo tra le parti, un contratto che rimane in alcune parti lettera morta.
Quindi chiediamo tutta una serie di previsioni, compreso - fatto che ci sta sempre molto a cuore - il monitoraggio permanente del rispetto dei parametri, che è un altro degli elementi fondamentali. È vero che siamo un Ente programmatorio, però non si può fare programmazione per poi dimenticarsi di quanto si è fatto e aspettare che altri enti, magari di rango inferiore e molto spesso con risorse del tutto insufficienti attendano a quanto noi abbiamo previsto, chiedendo addirittura anche un feedback.
Soluzione che evidentemente non ha funzionato, se alla fine, siamo ricorsi alla costituzione di un'Agenzia regionale per la programmazione che tendenzialmente dovrebbe ricevere i feedback, e tutto sommato, alla fine dovrà procurarseli.
Queste sono tra le varie cose che abbiamo chiesto.
Il tempo è tiranno, per cui chiudo qua.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie.
L'emendamento dal collega Valetti va a modificare la legge n. 1 del 2001 e propone l'inserimento, nell'articolo 10, di un comma, il comma 4 quater, che va a definire alcuni elementi a tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e regionali. Questi elementi devono essere previsti in sede di stipula dei contratti di servizio e devono essere applicati dai soggetti affidatari.
Si vanno poi a definire, in un emendamento molto lungo e articolato (ovviamente per motivi di tempo non riusciamo ad illustrarlo nella sua interezza), tutte le varie disposizioni che si devono osservare nella stipula dei contratti; in particolare, nella lettera a) si prevede l'obbligo di emanare la Carta della qualità dei Servizi, secondo uno schema approvato con provvedimento della Giunta regionale.
Nelle lettere successive si prevede la consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori, come previsto anche in un emendamento precedente sempre illustrato dal collega; e, nelle lettere successive, il sistema di monitoraggio.
Sono tutti elementi - ovviamente per mancanza di tempo non riusciamo ad illustrare - nell'ottica di un miglioramento del servizio; elementi che introducono metodi di monitoraggio per consentire anche eventuali correttivi nelle fasi di programmazioni successive alle stipule dei contratti.
Il fatto di coinvolgere anche le Associazioni di consumatori consente di mantenere il contatto con i clienti, ovvero i cittadini che usufruiscono del servizio, e monitorare che il servizio sia all'altezza dei livelli definiti negli affidamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
In questo emendamento proponiamo di modificare l'articolo 10 della legge regionale n. 1 del 2000, inserendovi un'integrazione rispetto alla normativa DPCM 30 dicembre 1998, riguardante la Carta dalla qualità dei Servizi, che in questo caso diventerebbe parte integrante della nostra legge regionale.
L'emendamento è piuttosto lungo, poiché cita un ampio stralcio del DPCM, dov'è contenuta una serie di disposizioni: l'obbligo per il soggetto gestore di emanare la Carta della qualità dei Servizi, la consultazione obbligatoria dell'Associazione dei consumatori e delle Associazioni di disabili, già citata in un altro emendamento; la verifica, da parte delle associazioni, dell'adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato; la previsione di un sistema di monitoraggio permanente l'istituzione di una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi tra Regione Piemonte, Ente affidatario e gestori dei servizi e la previsione che le attività, di cui alle lettere precedenti, siano finanziate con un prelievo a carico dei soggetti gestori del servizio predeterminato nel contratto di servizio stesso per l'intera durata del contratto.
Pensiamo che integrare la nostra legge regionale di riferimento con contenuti di questi PCM contribuisca a migliorare la qualità di questa legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Rapidamente, pur avendo in Aula l'Assessore Balocco risulta difficile comprendere se sono emendamenti che vengono accolti oppure no.
Questo mi sembra un emendamento di buonsenso, che va ad inserire un'aggiunta importante nella nostra legge-quadro sul trasporto pubblico locale, la n. 1 del 2000. Si parla poco di "tutela dei diritti dei consumatori", perché gli utenti del trasporto pubblico locale sono consumatori di un servizio erogato con fondi pubblici dalle Pubbliche amministrazioni, tramite anche aziende in alcuni casi privati, e hanno dei diritti, ovviamente insieme a dei doveri (quale quello di avere il biglietto regolarmente validato con sé), ben precisi che devono essere tutelati.
Inserire la Carta della qualità dei servizi pensiamo possa essere veramente una rivoluzione, in modo che si sappia realmente, salendo su un mezzo di trasporto pubblico in Piemonte, quali sono i diritti e i doveri.
Deve essere fatto tutto in maniera trasparente con verifiche e monitoraggi permanenti con l'istituzione di una sessione annuale di verifica del funzionamento, magari anche con il coinvolgimento dalla Commissione consiliare competente.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per il parere.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è favorevole sull'emendamento 220); è contrario sull'emendamento 221), non per il contenuto, ma perché, come ho già avuto modo di dire in precedenza, questi obiettivi sono già contenuti all'interno della legislazione. Parere contrario sull'emendamento 222), che non fa altro che recepire il contenuto di un DPCM già recepito, sia pure con formulazioni diverse, all'interno della legislazione regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Se non ci sono dichiarazioni di voto, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 220), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 221), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 222), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 29 Emendamento rubricato n. 224) presentato da Valetti, Frediani, Bono Bertola, Andrissi, Campo e Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento è gemello di quelli che insistevano sugli articoli precedenti. Alla legge regionale n. 37/2000 chiediamo di inserire le Associazioni dei disabili, l'Associazione per la tutela dei consumatori e tutta la platea degli stakeholder.
Non mi dilungo ulteriormente, perché l'emendamento ribadisce gli stessi concetti dei precedenti.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna, per esprimere il parere della Giunta regionale.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Come per gli analoghi emendamenti precedenti, il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 224), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 29, così come emendato.
Il Consiglio approva.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Diamo atto che i Consiglieri Bono e Andrissi hanno espresso il voto favorevole all'articolo 29.
ARTICOLO 29 bis Emendamento rubricato n. 154) presentato da Valetti, Frediani, Bono Bertola, Andrissi, Campo e Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento apportiamo delle modifiche agli articoli 18 e 19 della legge n. 1/2000 (legge quadro sui trasporti), che riguardano una serie di misure sulla qualità dei servizi e sulle inadempienze dei gestori del trasporto pubblico.
Si tratta di un miglioramento di una proposta già formulata in passato e bocciata, almeno a detta dell'Assessore e dei tecnici, per motivazioni tecniche. La ripresentiamo, quindi, in modo più circostanziato.
Parliamo delle funzioni di controllo, monitoraggio e vigilanza da parte degli esercenti e descrive che cosa devono fare gli operatori del trasporto pubblico per controllare la bontà del servizio, il pagamento dei biglietti la sicurezza dei mezzi, la tutela dei viaggiatori e il servizio di assistenza ai viaggiatori. Parla, altresì, degli adempimenti relativi alla trasparenza dei dati del trasporto pubblico da parte degli operatori verso la Regione Piemonte, e illustra che cosa devono fare gli operatori per garantire la trasparenza dei dati, in particolare, relativamente alle persone che salgono e scendono dei mezzi, quanta gente viene caricata sugli autobus, sui treni e sulle varie corse.
Sappiamo che oggi non è così, perché i gestori (in particolare uno quello ferroviario) non garantiscono alla Regione tutte le informazioni di cui ha bisogno per programmare. È un aspetto molto grave, che ho voluto portare all'attenzione di quest'Aula e dell'Assessore, ma anche del nostro gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle a Roma, perché credo che il problema della trasparenza dei dati degli operatori verso le Regioni che devono pianificare sia una questione nazionale.
Non sono in grado di dire esattamente cosa succede nelle altre Regioni ma immagino che in Piemonte la situazione sia peggiore per il fatto che è stata una pessima pagatrice e debitrice verso i gestori negli anni passati.
Questo sicuramente non ha migliorato le relazioni. Ci dispiace, però i debiti sono stati via via saldati verso gli operatori, quindi non ci sono scuse: la trasparenza deve essere garantita in legge. Con questo emendamento lo facciamo imponendo delle sanzioni permanenti sul fondo del trasporto pubblico ai gestori che non ottemperano. Prima la legge specificava solo una sospensione del contributo. Noi, invece, chiediamo il blocco completo del contributo, ovviamente entro certi parametri predefiniti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento lungo e articolato, che, come spiegava il Presidente Valetti, ha un fine molto importante, quello di rendere trasparenti i dati delle aziende che effettuano il trasporto pubblico locale. È un dato di partenza fondamentale, perché se non abbiamo effettivamente contezza di quelli che sono i servizi resi sul territorio ovviamente la programmazione e la pianificazione regionale del trasporto pubblico locale diventano particolarmente ardue. L'abbiamo visto anche nel Comitato di valutazione della qualità della normazione, nel momento in cui è stata data risposta alla clausola valutativa sulla legge dei trasporti: quando il settore trasporti fornisce una serie di dati recuperati con grande fatica, la comprensione delle difficoltà sul territorio regionale è sicuramente semplificata. Riteniamo necessario inasprire le penali per chi continua pervicacemente a rallentare la fornitura di questi dati informativi che, secondo noi, sono importanti per un Ente come quello regionale, che ha fra i suoi compiti fondamentali pianificare il trasporto locale: competenza importantissima, con una voce di spesa tra le più importanti a livello regionale.
L'inasprimento presentato con questo lungo ed articolato emendamento riteniamo sia un aiuto che consentirebbe alla Regione di avere più celermente i dati fondamentali per pianificare il trasporto a livello regionale.



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 79) e n. 79.1) sono ritirati dai proponenti.
La parola alla Giunta per il parere.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere della Giunta è favorevole. Confidando nella comprensione esprimo già, con benevolenza, anche il parere favorevole sull'emendamento n. 154.1).



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 154.1) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Questo emendamento fa coppia col precedente, poiché impone l'applicazione delle sanzioni introdotte nell'emendamento precedente. Lo dico con un po' di soddisfazione, perché ci abbiamo lavorato tanto e credo che sia un passaggio abbastanza epocale nella garanzia di migliore tutela del trasporto pubblico e anche migliore tutela dell'Ente pubblico Regione nei confronti dei gestori del trasporto pubblico.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Concludiamo i lavori della seduta antimeridiana.
Ricordo che nel pomeriggio non ci sarà il question time e quindi il Consiglio regionale inizierà alle 14,30.
Ci sono due audizioni, la prima nella Sala delle Bandiere e la seconda in sala Viglione.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 18.57) (La seduta ha termine alle ore 18.57)



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