Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.360 del 23/10/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Argomento:


OTTRIA DOMENICO



(I lavori iniziano alle ore 14.34 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Interrogazione a risposta immediata n. 2360 presentata da Cassiani inerente a "Costituzione di parte civile contro i responsabili dei fatti avvenuti a Torino, in piazza San Carlo, la sera del 3 giugno 2017"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2360.
La parola al Consigliere Cassiani per l'illustrazione.



CASSIANI Luca

Grazie, Presidente, e grazie, Vicepresidente Reschigna.
La vicenda è nota a tutti.
Ho pensato di presentare un'interrogazione per porre l'attenzione, da parte del Consiglio, ai fatti avvenuti a Torino in data 3 giugno 2017.
Questi fatti sono stati una ferita gravissima ancora aperta, sia per la città di Torino, capoluogo della Regione, sia per il Piemonte.
Guarda caso, proprio stamattina, nella maxiaula vicino al carcere delle Vallette, inizia il procedimento penale con oltre 500 parti civili un'udienza preliminare con la presenza di 20 imputati. Stasera sapremo se saranno rinviati a giudizio direttamente o se ci sarà una serie di altre vicende giudiziarie, tra cui l'unificazione di questo processo con un altro riguardante altri indagati che in questo momento non sono ancora a giudizio, di cui poi eventualmente parleremo, che sono i responsabili dell'utilizzo di questi spray urticanti, che avrebbero provocato parzialmente le vicende di cui parliamo, oppure anche in modo totale.
Questo, comunque, verrà accettato dalla Magistratura.
Perché mi rivolgo alla Giunta regionale? Perché credo che, alla luce di quello che sta succedendo nella Città di Torino, ovvero la Città di Torino ha dichiarato in Consiglio comunale di non iscrivere all'o.d.g. la richiesta di costituzione di parte civile quindi un diniego forte della presenza della città in un processo così importante, che vede 1.500 feriti e una persona scomparsa, come sappiamo (tra l'altro neanche torinese, di Domodossola), sarebbe opportuno, anche per motivi di rispetto e di dovere di giustizia, rappresentare le vicende che sono capitate.
La Città di Torino e la Regione Piemonte sono state citate sulle maggiori testate internazionali, come New York Times, The Times, Le Figarò, Bild che parlano di "Turin, Piemont" e in tutte le occasioni Torino è stata citata per il fatto che è il capoluogo della nostra Regione.
Personalmente ritengo che il grave danno di immagine e di reputazione inferto alla Città di Torino e alla nostra Regione debba essere sottolineato dall'Istituzione del territorio. La Città di Torino ha preso una posizione che io non condivido e che, per la prima volta, sta creando un vulnus particolarmente grave rispetto a fatti di questo genere. Ricordo fatti accaduti a Genova - la Torre dei Piloti e l'alluvione con alcuni morti - ma anche fatti gravi che hanno riguardato il Piemonte: dal caso Eternit al caso Thyssen.
La presenza delle Istituzioni nel processo penale è tutela della reputazione, del buon nome e dei cittadini di questa Regione e di questa città.
Pertanto, chiedo che venga valutata con attenzione la costituzione di parte civile e che sia poi il Giudice a decidere se o meno la Regione Piemonte ha titolo per rimanere in questo giudizio, ritenendo che l'assenza della Città crei un pericoloso buco istituzionale rispetto a una vicenda che ha colpito moltissime persone che ancora oggi hanno ferite, sia nel fisico sia nel morale, e che ricordano quella vicenda in modo particolarmente drammatico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cassiani.
La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Voglio ricordare anzitutto al Consigliere Cassiani che la costituzione di parte civile può avvenire in sede di udienza preliminare di richiesta di rinvio a giudizio o in sede di avvio del dibattimento per i soggetti che il GIP riterrà di rinviare a giudizio.
Ricordo al Consigliere Cassiani che la costituzione di parte civile è competenza della Giunta regionale, che attua queste valutazioni anche sulla base di valutazioni prettamente tecniche e giuridiche che redige l'Avvocatura della Regione e poi la Giunta regionale, assumendosi la responsabilità politica degli atti che emana.
A oggi, la Giunta regionale non ha svolto nessuna valutazione, né positiva né negativa, in merito all'eventuale costituzione di parte civile.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 2366 presentata da Andrissi inerente a "Anomalia quantitativi DL-PCBs nei pressi della SACAL S.p.A. di Carisio (VC)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2366.
La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Policlorobifenili. Prima vorrei ricordare un piccolo antefatto.
Ieri non ho ben accettato le pressioni che mi sono state fatte per non presentare questa interrogazione a risposta immediata.
Nel momento in cui uno studio epidemiologico dimostra che vi è un aumento della mortalità su una parte del territorio piemontese, io credo che tutte le interrogazioni al riguardo meritino risposta.
Questo aumento di mortalità ha ancora incidenza oggi, perché i dati ARPA dimostrano che ancora oggi vi sono emissioni inquinanti. E' inaccettabile cercare di impedire di presentare un'interrogazione su questa vicenda.
Gli epidemiologi mostrano con i loro dati, che avranno bisogno di ulteriore conferma (ma in Europa vige il principio di precauzione), che in quella zona le persone muoiono di più per tumori cerebrali, ma non solo, anche per altre forme di neoplasie al colon retto e al polmone.
Cercare di fermare un'interrogazione come questa, secondo me è un fatto molto grave, Presidente. Questo lo segnalo a tutta la Presidenza.



PRESIDENTE

Consigliere, la invito a rimanere.



ANDRISSI Gianpaolo

Io rimango nei tempi, però questo fatto è un fatto grave.



PRESIDENTE

Non è stato chiesto di ritirare l'interrogazione, ma di attualizzarla rispetto alla.



ANDRISSI Gianpaolo

Sì, con i tempi che conosciamo, perché le interrogazioni a risposta immediata .



PRESIDENTE

La invito però a esporre l'interrogazione.
Grazie.



ANDRISSI Gianpaolo

Le risposte si hanno anche un anno e mezzo dopo ed io a maggio non ci sar più in quest'Aula.
Qual è la problematica della zona di Carisio? È che vi è una un'azienda, la ditta SACAL, una fonderia di seconda fusione che applica l'end of waste cioè il fine vita di alcuni materiali. Ovviamente in quest'attività intervengono anche materiali plastici e vi è la produzione di sostanze quali diossine e policlorobifenili o furani, che hanno un impatto sulla salute. Questo è il motivo per cui ci tenevo a presentare questa interrogazione.
La domanda che rivolgo immediatamente all'Assessore, visto che i tempi sono passati, è la seguente: com'è possibile che da quest'azienda fuoriescano policlorobifenili dal momento che queste sostanze non vengono più prodotte e che in Italia ne è vietata la produzione da anni, dopo la vicenda Caffaro di Brescia? Siccome Carisio è una piccola Caffaro e poiché i PCB non piovono dal cielo quali interventi la Giunta regionale intende porre in essere - è la domanda che indirizziamo all'Assessore - per fare fronte alla situazione di emergenza sanitaria evidenziata nel mese di ottobre dal Sindaco di Carisio relativa ad immissioni anomale non giustificabili di PCB (che tutti conoscono) da parte di una fonderia di seconda fusione come la SACAL? Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Valmaggia; prego.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Da un punto di vista ambientale, dal 2007 si controlla quella che è la deposizione atmosferica nelle aree circostanti lo stabilimento SACAL di Carisio.
Nel 2010 il monitoraggio è stato incluso dalla Provincia di Vercelli nel provvedimento di aggiornamento per modifica non sostanziale dell'Autorizzazione Integrata Ambientale. Il monitoraggio presso le tre postazioni individuate è stato continuato nel 2011 e ribadito nel 2012.
Nel luglio 2013 veniva definito di inserire un'ulteriore postazione di monitoraggio, portando da tre a quattro il numero complessivo di postazioni.
Nel 2017 la prosecuzione del monitoraggio è stata indicata nei provvedimenti di riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale.
Ai fini della valutazione dei microinquinanti organici in aree esterne alla SACAL, il monitoraggio è stato realizzato mediante deposimetri per la raccolta delle deposizioni totali secche e umide, ubicato presso la ditta Raymond, presso Cascina Baraggia Vecchia, presso Cascina Baraggetta. Per i microinquinanti nelle deposizioni atmosferiche non esistono valori limite stabiliti dalla normativa vigente a livello europeo e nazionale. ARPA Piemonte evidenzia che si può far riferimento a valori guida proposti da alcuni Stati membri della UE (Belgio, Francia e Germania).
I dati relativi alla campagna di monitoraggio dell'anno 2017 risultano trasmessi da ARPA alla Provincia di Vercelli e al Comune di Carisio. Invece quelli dalla campagna 2018 sono ancora in fase di elaborazione.
Rispetto ai dati del 2017 ricordo che c'è una storicità a partire dal 2007.
Per quanto riguarda le diossine, sono declinate meglio nella risposta che per brevità, non sto richiamare, ma che avrà per iscritto.
Per quanto riguarda i policlorobifenili (PCB) e i policlorobifenili dioxin like, ARPA Piemonte evidenzia quanto segue.
La concentrazione media annuale di PCB rilevata nel 2017 presso il sito Raymond (postazione di monitoraggio più vicina allo stabilimento SACAL) è risultata inferiore alle medie annuali rilevate negli anni precedenti.
La concentrazione media mensile di PCB dioxin like rilevata nel 2017 presso tutti i quattro siti di monitoraggio indica che è la postazione Raymond a presentare i valori medi mensili più elevati, a conferma di una dipendenza della concentrazione in funzione della distanza.
Anche per la sommatoria di diossine e PCB dioxin like si conferma un decremento di valori di concentrazione media mensile nel secondo semestre 2017. Questo per quanto riguarda la parte ambientale.
Sotto il punto di vista sanitario, l'ASL di Vercelli continua l'attività di monitoraggio dell'area di Carisio e dei Comuni circostanti in collaborazione con la Regione Piemonte, all'interno della quale esiste un gruppo di coordinamento secondo quanto previsto dal Piano locale della prevenzione.
Sulla base di tali rilevazioni, l'ASL non ritiene sia in corso un'emergenza sanitaria e non esistono dati attuali di eccesso di patologie legate al problema ambientale.
I microinquinanti considerati si distribuiscono nella catena alimentare che da tempo è tenuta sotto controllo e che è stata oggetto di specifiche ordinanze per evitare il consumo di prodotti potenzialmente contaminati.
Grazie.



(Commenti del Consigliere Andrissi)



PRESIDENTE

Consigliere, la prego!



(Commenti del Consigliere Andrissi)


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2357 presentata da Chiapello inerente a "Quando l'apertura della nuova cucina dell'Ospedale Saluzzo?"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2357 presentata dalla Consigliera Chiapello, che la illustra.



CHIAPELLO Carla

Grazie, Presidente.
Ho presentato quest'interrogazione perché i lavori per il rifacimento della cucina della mensa dell'ospedale di Saluzzo sono fermi da agosto. La denuncia è stata fatta da un organo di stampa.
I lavori erano stati avviati a maggio e durante la conferenza stampa si era detto che sarebbero terminati a settembre. Si tratta di un intervento molto importante di riqualificazione. Non so se vi siano state delle controversie fra appaltante e appaltatore, né conosco quali sono stati gli elementi ostativi. Tuttavia, siccome è importante che questa mensa funzioni, anche perché è funzionale all'ospedale di Savigliano, chiedo in quale data è prevista l'apertura.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio, Assessore all'edilizia sanitaria

Con l'ASL CN1 ho verificato lo stato dei lavori di rifacimento della cucina dell'Ospedale di Saluzzo che mi ha inviato il quadro tecnico della situazione.
In sintesi, i lavori sono stati aggiudicati da AMOS attraverso idonea procedura d'appalto alla ditta Quintino Costruzioni S.p.A. Il cantiere è stato avviato in data 2 luglio 2018.
Durante l'effettuazione dei lavori, è stata riscontrata la necessità di un intervento imprevisto e non compreso nel progetto di rifacimento del vespaio sottostante il pavimento sull'intera superficie dei locali interessati.
In data 13 agosto il cantiere è stato sospeso per eseguire le indagini e le verifiche necessarie nei locali.
Il 24 agosto è stata proposta alla ditta appaltatrice l'esecuzione di queste opere aggiuntive. L'impresa si era resa disponibile verbalmente a eseguire i lavori complementari senza però trasmettere accettazione formale.
In data 19 ottobre - quindi recentemente - l'impresa ha comunicato il diniego all'esecuzione dei lavori aggiuntivi e complementari e la volontà di risolvere il contratto stipulato. AMOS convocherà l'impresa per verbalizzare lo stato di consistenza delle opere regolarmente eseguite e procederà urgentemente al riaffidamento delle opere restanti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2358 presentata da Batzella inerente a "Trasferimento del Pronto Soccorso dell'Ospedale Oftalmico di via Juvarra presso il complesso della Città della Salute in via Cherasco"

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2356 presentata da Sinatora inerente a "Nuovo Pronto Soccorso Oftalmico"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2358 e l'interrogazione a risposta immediata n. 2356, dallo stesso oggetto.
La parola alla Consigliera Batzella per l'illustrazione dell'interrogazione n. 2358.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Torniamo su questo argomento dopo un periodo di stallo in Consiglio regionale, ma l'Assessore Saitta conosce bene la vicenda e sa quanto mi stia a cuore l'Ospedale Oftalmico. Detto questo, la DGR 1-600, come la n. 1 924 d'integrazione, ha provveduto ad adeguare la rete ospedaliera. Questa DGR non prevede più l'Ospedale Oftalmico nella rete ospedaliera, tant'è che l'Oftalmico è diventato una Casa della salute e non è più un ospedale nonostante all'interno dell'ospedale - io continuo a chiamarlo così, perch è ancora tale - ci siano tantissime attività ambulatoriali, così come ci sono ancora dei reparti. L'oggetto dell'interrogazione è il pronto soccorso, ancora attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette, dove vi sono oltre 50.000 passaggi all'anno Il 22 novembre 2016 l'Assessore, rispondendo ad una mia interrogazione in Aula, aveva dichiarato che i lavori del nuovo pronto soccorso oculistico che avrà sede in via Cherasco nel complesso Molinette Città della Salute di Torino sarebbero stati completati entro il 31 marzo 2017, con un impegno economico di 500 mila euro.
Il 9 novembre 2017, quindi un anno fa, rispondendo a un'altra mia interrogazione sullo stesso tema, l'Assessore aveva dichiarato che, entro la prima settimana di dicembre, avrebbe aperto h24, presso il complesso della Città della Salute, il nuovo attrezzato Pronto Soccorso Oftalmico.
L'apertura del nuovo pronto soccorso in via Cherasco era stata in seguito programmata prima ad aprile 2018, poi a settembre 2018. Il mancato trasferimento - credo sia noto a tutti e che l'Assessore lo sappia bene - è dovuto principalmente a cosa? Ai lunghi tempi per la ristrutturazione, per gli arredi e fondamentalmente per le gare d'appalto necessarie, quindi all'acquisto delle apparecchiature e ha ridotto il numero di medici oculisti, di infermieri e di OSS insufficienti per garantire le attività in pronto soccorso. È questo il motivo per il quale, ad oggi, non è avvenuto ancora il trasferimento.
Tra l'altro, Assessore, il pronto soccorso dell'Ospedale Oftalmico, come già detto inizialmente, è attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette mentre il nuovo pronto soccorso di via Cherasco sarà attivo soltanto 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20; dalle ore 20 alle ore 8 del giorno successivo i pazienti dovranno recarsi presso il DEA delle Molinette di Corso Bramante.
A oggi, quindi, non c'è ancora una data certa del trasloco, ed è per questo che interrogo l'Assessore per sapere quando è previsto il trasferimento del pronto soccorso presso la struttura di via Cherasco, che garantisca i locali, le attrezzature e il personale in numero adeguato per iniziare le attività con gli stessi standard attualmente garantiti presso l'Ospedale Oftalmico di via Juvarra.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione dell'interrogazione n. 2356.



SINATORA Benito

Grazie, Presidente.
La mia è un'integrazione rispetto a quello che ha detto adesso la collega.
Premesso che, nonostante le dichiarazioni ufficiali dell'Assessorato alla sanità, con le quali si afferma che i lavori per il trasferimento della nuova sede del Pronto Soccorso Oftalmico sono ultimati, questa struttura è ancora da inaugurare. La data di apertura è oramai slittata alcune volte e l'apertura, già prevista per il 1° aprile, è stata poi differita a settembre. Ora le indiscrezioni giornalistiche informano che il taglio del nastro in via Cherasco è previsto per metà dicembre.
Il Pronto Soccorso Oftalmico con i suoi 50.000 passaggi, come diceva giustamente la collega, interessa un elevato bacino di utenza, che vede in quella struttura di eccellenza la possibilità di risolvere il proprio problema sanitario, quindi dimostrandosi un presidio irrinunciabile e insostituibile nel contesto sanitario. I residenti in Piemonte sono già stati penalizzati dai provvedimenti adottati per osservare le condizioni dettate dal Ministero della Salute, che ha portato alla chiusura sul territorio torinese dell'Ospedale Valdese, dell'Ospedale Ortopedico Maria Adelaide e quella proprio dell'Ospedale Oftalmico.
L'approssimarsi della campagna elettorale potrebbe far slittare ulteriormente i tempi dell'inaugurazione, penalizzando ulteriormente gli utenti che subiscono già disagi di una sanità che vede, tramite una draconiana razionalizzazione dei servizi, l'allungamento dei tempi di attesa.
Tutto ciò premesso, interrogo il Presidente della Giunta e l'Assessore per conoscere la data ufficiale effettiva di apertura del Pronto Soccorso Oftalmico.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta a entrambe le interrogazioni.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Sarò in grado di indicare nei prossimi giorni una data precisa per il trasferimento dal Pronto Soccorso Oftalmico. Le Aziende sanitarie e i Direttori generali sono stati coinvolti recentemente per porre una grande attenzione sul tema delle liste d'attese, cioè si è pensato di inserire l'operazione di trasferimento dell'Oftalmico con l'obiettivo dell'abbattimento delle liste d'attesa, a seguito della deliberazione che abbiamo assunto. Come sapete, nonostante l'Oftalmico, c'è una lunga lista di attesa, quindi non è che l'Oftalmico risolve i problemi.
Tenendo conto di quest'altro elemento (le liste di attesa), il progetto che stanno predisponendo i Direttori condurrà alla creazione di una rete per l'intera città di Torino, all'ampliamento delle sedi di erogazione su tutta la città, alla riduzione delle liste d'attesa per la prima visita oculistica, attraverso l'istituzione del percorso ad accesso diretto (quindi senza prenotazione) e la riduzione dell'attesa sia per le prestazioni ambulatoriali che per le prestazioni chirurgiche.
I Direttori stanno lavorando con impegno in questa direzione.
Nel momento in cui avrò il quadro preciso, mi sarà fornito anche il cronoprogramma per l'attuazione e ne darò comunicazione al Consiglio.
Ci tenevo, però, a sottolineare la presenza dell'elemento di novità che abbiamo utilizzato: ampliare l'offerta sull'intero territorio non in un unico punto, ma in parecchie sedi, con la modalità della prima visita oculistica senza liste d'attesa.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 2363 presentata da Accossato inerente a "Mutuabilità del percorso post operatorio per i casi di chirurgia refrattiva essenziale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2363.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Interrogo l'Assessore per una questione sicuramente di piccole dimensioni ma che tocca la vita quotidiana di molte cittadine e cittadini. Come spesso capita, anche in questo caso ho ricevuto una sollecitazione da una persona direttamente interessata. Il tema riguarda non tanto e non solo gli interventi di chirurgia refrattiva (la riduzione della miopia), che a oggi non sono presi in carico dal Servizio Sanitario Nazionale, quindi le persone che si sottopongono a questi interventi li sostengono a proprio carico, anche laddove questi sono necessari per motivi di lavoro o - come nel caso che mi è stato segnalato - per poter svolgere un'attività di volontariato, peraltro preziosa (quella dei vigili del fuoco volontari) dove è richiesta la piena capacità visiva e non è possibile utilizzare occhiali, non potendo sopportare lenti a contatto.
La questione che mi è stata posta è ancora più modesta rispetto all'impegno dell'intervento: riguarda le cure post-operatorie che sono necessarie (l'uso di colliri e altri medicinali), che sarebbero (così mi sembra di aver capito dalle preoccupazioni espresse dai cittadini e se non è così sarà l'Assessore a chiarirlo) a totale carico dei pazienti.
Pertanto, la domanda è la seguente: quali possibilità possono esserci in futuro, affinché almeno la parte di cura possa essere inserita all'interno dei trattamenti medici previsti dal Sistema Sanitario Nazionale? Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Ringrazio la Consigliera Accossato per la sollecitazione su un argomento di grande rilevanza, che senza dubbio richiede una riflessione più ampia anche di carattere nazionale e non solo regionale.
Dato il tempo ristrettissimo a disposizione (l'interrogazione mi è stata inoltrata solo ieri, nel tardo pomeriggio), mi riservo di effettuare i dovuti approfondimenti.
Posso assumermi l'impegno, ma, in realtà, oggi posso dare soltanto un'informazione: tutte le Regioni, in questo momento, sono impegnate nella definizione di tutte le tariffe LEA (perlomeno stiamo sollecitando la Commissione che è stata istituita nazionalmente, dove c'è una presenza delle Regioni), dove è presente anche quest'attività.
Spero che si proceda quanto prima alla definizione, oltre che delle tariffe, anche delle risorse necessarie, perché quando venne approvato il cosiddetto Decreto LEA (dove sono state aggiunte delle nuove attività) venne approvato con un impegno a verificare, attraverso le tariffe, se le risorse stanziate fossero sufficienti, perché, come Regione, ritenevamo allora e siamo convinti ancora oggi, a maggior ragione, che fosse necessario aggiungere ulteriori risorse.
Questo lavoro dovrebbe essere completato tra circa un mese (così mi è stato detto). A quel punto, saremo in grado di avere un quadro più completo e avremo modo di affrontare la questione indicata. Mi riservo di approfondirla con più attenzione nelle questioni puntuali, perché, mentre mi è noto il rapporto che abbiamo con il Ministero per quanto riguarda i LEA, non so se la questione particolare può rientrare se prima non c'è una decisione in merito alle tariffe dei LEA.


Argomento: Università - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 2361 presentata da Grimaldi inerente a "Chiusura della mensa Borsellino"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2361.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
La vicenda è nota ai più, al Consiglio e ovviamente anche all'Assessora: il 31 luglio di quest'anno sono giunti a scadenza i contratti d'affitto tra il gestore della mensa Borsellino e la società proprietaria, che - ricordo ha in concessione tutta la Residenza Borsellino e la cosiddetta convenzione con l'EDISU.
Benché la scadenza fosse nota, purtroppo ciò ha determinato la chiusura della mensa. Questa vicenda, come avevamo già descritto a luglio rappresenta un problema, poiché, per più di 80-90 mila (si dice 100 mila) studenti universitari, questa mensa rappresentava più di 500 pasti al giorno (100 mila l'anno), tra l'altro con un aumento considerevole legato proprio alle linee d'indirizzo che la Giunta ha cambiato in corso diminuendo le tariffe l'anno passato. Solo questo ha comportato un aumento del 41 per cento dell'offerta.
La chiusura della mensa ha comportato, tra l'altro, non solo un problema per gli studenti, che sono stati dirottati nella mensa limitrofa (avrete visto nei giorni scorsi tantissime code, all'ora di pranzo, di fronte alla mensa Castelfidardo, unica convenzionata con l'EDISU), ma anche la perdita di dieci posti di lavoro.
In quei mesi (era il 26 giugno, per l'esattezza) avevamo interrogato l'Assessora in merito alla vicenda e lei, giustamente, ci aveva ribadito che, non essendo noi proprietari e non essendo l'EDISU concessionario, ma solo gestore della convenzione, avremmo dovuto adoperare tutta la nostra moral suasion nei confronti del Politecnico per far sì che lo stesso risolvesse la situazione con un affidamento diretto o con una proroga o con l'individuazione anche di un'altra area.
Inoltre si era riproposto, così com'è avvenuto, di aprire un'interlocuzione con gli studenti per addivenire a una soluzione. Qual è il problema più generale? Sono circa 34.000 gli studenti fuori sede che oggi gravitano nel nostro sistema, con una crescita di quasi il dieci per cento rispetto al passato, quindi la vicenda della mensa è sempre di più, soprattutto per loro, ma non solo per loro, parte di un sistema del diritto allo studio.
Con tutte le difficoltà che hanno avuto le nostre mense, quelle del Politecnico rappresentano da sempre più della metà delle offerte.
Congestionare in un'unica mensa di Corso Castelfidardo - fin dall'inizio lo abbiamo detto - non sarebbe stata la soluzione, per cui abbiamo lanciato appelli verso il Rettore e l'EDISU per trovare una soluzione. L'Assessora lo sa, non è tanto un'interrogazione contro il suo operato, ma il punto è capire se, da questa vicenda, riusciamo a uscirne con un'altra soluzione.
Credo che, strutturalmente, dobbiamo trovare una soluzione, quindi chiediamo all'Assessora che cosa si sta facendo per risolvere questo problema.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo all'Aula di fare un po' di silenzio, perché c'è troppo brusio.
La parola all'Assessora Cerutti per la risposta.



CERUTTI Monica, Assessora al diritto allo studio universitario

Grazie, Presidente.
Ringraziamo il Consigliere Grimaldi per aver dato modo di parlare pubblicamente della questione, poiché anche i media, giustamente, hanno dato attenzione al problema.
Coerentemente con la risposta che avevo dato all'interrogazione del 26 giugno 2018, prima della scadenza della convenzione stipulata dall'EDISU con la ditta che erogava il servizio di ristorazione presso la mensa Borsellino, in data 6 luglio 2018 ho incontrato l'Ente suddetto al fine di valutare la possibilità di stipulare una nuova convenzione per la somministrazione di pasti a tariffe agevolate agli studenti presso la predetta mensa, nonché di tutelare i lavoratori (come giustamente ha anche ricordato il Consigliere Grimaldi, c'è anche questo problema non secondario).
Nel corso dell'incontro l'EDISU ha comunicato che, con sentenza 490/2018 del 14 giugno 2018, il Tribunale ordinario di Roma ha dichiarato il fallimento della società Residence Luciani. Società che, inizialmente aveva stipulato il contratto di affitto con il proprietario dei locali della mensa, aggiungendo un'ulteriore incertezza in ordine alle possibilità di far valere i diritti dei lavoratori della mensa, in quanto l'esito della procedura fallimentare non potrà essere noto prima del mese di febbraio 2019.
Pertanto, l'Ente ha suggerito di rinviare la risoluzione della questione a seguito dell'individuazione del nuovo gestore della mensa Castelfidardo con il quale, come previsto dai documenti di gara per l'affidamento della gestione della stessa, l'EDISU può stipulare convenzioni per l'erogazione di un servizio ristorativo agli studenti in regime di tariffe agevolate anche in relazione ad altri servizi individuati dall'ente successivamente agli esiti della gara suddetta.
Per le ragioni appena dette, dopo un primo tentativo di incontro in data 14 settembre 2018, rinviato su richiesta degli studenti, il 28 settembre ho incontrato i componenti dell'Assemblea regionale per il diritto allo studio universitario, l'EDISU e l'Osservatorio regionale per il diritto allo studio universitario, proprio per discutere delle possibili alternative alla chiusura della mensa Borsellino.
Nel corso dell'incontro l'EDISU ha comunicato di aver espletato una manifestazione d'interesse per la gestione della mensa che, tuttavia, era andata deserta. Inoltre, l'Ente ha evidenziato la necessità di monitorare anche se per breve periodo, i flussi degli utenti della mensa Castelfidardo, prima di verificare eventuali possibilità di integrare l'offerta di servizi di ristorazione nell'area del Politecnico di Torino anche perché il rapporto 2018 predisposto dall'IRES Piemonte, Osservatorio Istruzione e Formazione professionale, al capitolo 7 "Diritto allo studio" evidenzia che, in Piemonte, gli studenti che usufruiscono del servizio di ristorazione, in media, consumano quattro pasti l'anno a fronte di una media nazionale di 12 pasti. Si tratta di una questione che è alla nostra attenzione.
Pertanto, in accordo con i rappresentanti degli studenti, è stata condivisa la proposta di monitorare l'affluenza alla mensa Castelfidardo nelle prime settimane di ottobre (il Presidente riferiva anche in modo esperienziale quello che è il problema).
Nel frattempo, la Regione, nell'ambito del tavolo tecnico sulle tematiche del diritto allo studio universitario, nel corso dell'incontro del 3 ottobre 2018, ha chiesto ai rappresentanti degli Atenei piemontesi di approfondire le criticità segnalate dagli studenti. Il 15 ottobre si è poi svolto un ulteriore incontro tra gli Uffici regionali e gli Uffici amministrativi del Politecnico, anche al fine di verificare l'inserimento di futuri investimenti in servizi di ristorazione nel masterplan dell'Ateneo.
Il Politecnico si è reso disponibile a collaborare con la Regione e l'EDISU per trovare una soluzione per la gestione dalla mensa Borsellino, ma ha evidenziato che tali investimenti, al momento, non sono previsti nel suddetto masterplan.
Sulla base delle informazioni raccolte, la Regione, nell'ipotesi di attivare un nuovo bando per la gestione della mensa Borsellino, ritiene opportuno approfondire preliminarmente le ragioni della mancata presentazione di offerte - questo bando è andato deserto - alla precedentemente citata manifestazione d'interesse, con particolare attenzione alla ripartizione del rischio tra EDISU o altro soggetto pubblico e partner privato.
Sottolineo che siamo sul pezzo, nel senso che non stiamo perdendo tempo; ci sono delle difficoltà sia di carattere burocratico che, man mano, anzich risolte, si sono rese ancora più complesse, sia nel capire se ci sono effettivamente opportunità in quella zona.
Non abbiamo ancora convocato il tavolo proprio perché stiamo approfondendo questi aspetti, in modo da avere una riunione che sia il più possibile proficua e non rimandi a un'altra riunione, per ulteriori approfondimenti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 2364 presentata da Bono, inerente a "Assistenza alle persone anziane non autosufficienti - mancata spesa dei fondi stanziati con DGR n. 18-1326 del 20 aprile 2015 ammontanti a euro 208 milioni"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2364.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Abbiamo fatto un accesso agli atti dell'Assessorato alla Sanità, nelle scorse settimane, e venerdì abbiamo ricevuto la risposta, che ci ha lasciato un po' sconcertati.
Sappiamo che dalle ultime DGR della Regione Piemonte, in particolar modo la DGR n. 14 del 25 giugno 2013 e la DGR 18 del 20 aprile 2015, la Regione ha incrementato la dotazione del Fondo Sanitario Nazionale vincolata all'assistenza sanitaria e ai non autosufficienti in strutture residenziali e semiresidenziali della nostra Regione; nella scorsa legislatura erano 265 milioni di euro, che sono diventati 280 milioni.
La motivazione, che appunto è a cavallo tra la scorsa e l'attuale legislatura, è quella di arrivare a una dotazione standard di posti letto per anziani non autosufficienti ricoverati in residenze o semiresidenziale lo standard nazionale è di 1,7 posti letto ogni cento oversessantacinquenni. La Regione Piemonte, sostanzialmente, aveva una dotazione di posti letto inferiore, intorno all'1,6 e nella delibera c'è già un tetto di spesa, come ho detto, di 280 milioni di euro, con cui le varie ASL regionali dovevano, con i loro Distretti territoriali, garantire la presenza, il riempimento - chiedo scusa per il termine, magari, poco sanitario, ma più tecnico - dei posti letto (1,7 posti letto ogni 100 oversessantacinquenni) e la copertura della quota sanitaria. Ricordo che i LEA nazionali prevedono una copertura del 50 per cento.
Abbiamo fatto dei calcoli con la suddivisione Azienda per Azienda e abbiamo scoperto che le Aziende sanitarie avevano speso complessivamente solo 240 milioni di euro per il ricovero dei non autosufficienti. Questo è il primo dato fondamentale: di 280 milioni di euro, che era il tetto massimo sostanzialmente destinati a coprire il numero di posti letto e la retta sanitaria, ne sono stati spesi solo 240 milioni.
Dicevo che abbiamo fatto dei calcoli: se prendessimo uno standard di 280 milioni di euro, l'unica ASL con una spesa ripartita addirittura superiore secondo la popolazione oversessantacinquenni, era quella di Torino città che ha una storia di grande sensibilità e attenzione non solo negli ultimi anni, ma negli ultimi venti-trent'anni di attenzione al problema degli anziani non autosufficienti e anche di forte presenza - bisogna dirlo - di associazioni molto attente al tema, che sollecitano più volte le Giunte comunali e quelle regionali. Tutte le altre ASL sarebbero sotto, a partire dall'ASL TO3, con sede a Collegno, Val di Susa e Pinerolese, che è sotto di dieci milioni di euro; l'ASL di Alessandra è sotto di oltre otto milioni e mezzo; l'ASL di Asti è sotto di quasi sei milioni; l'ASL di Biella di quasi quattro e potrei andare avanti, ma sono tutte al di sotto dello standard di 280 milioni di euro che dovrebbe essere garantito.
Facendo un breve conto del numero di posti letto attesi, cioè 18.898 suddividendoli per il numero di oversessantacinquenni (dati ISTAT) verrebbe fuori che per l'ASL di Asti la retta media sanitaria sarebbe di 700 euro. Ora, chiunque abbia un minimo bazzicato nell'ambito sanitario anche in politica o fuori dalla politica, sa che con 700 euro di retta sanitaria non andiamo da nessuna parte. Anche prendendo la bassa intensità che sono 35 euro al giorno, parliamo di 1.050 euro, e soprattutto sappiamo che i ricoverati normalmente sono persone con alta intensità assistenziale quindi hanno una retta di 1.550 euro al mese. A Torino, diciamo 1.500 e fuori possiamo dire 1.400-1.300.
Vorrei solo capire se l'Assessore può darci una risposta nel merito, se è stato garantito il raggiungimento di questi posti letto e che questi posti letto siano però riempiti, cioè che i pazienti ci siano e non siano vuoti costringendo a lunghissime liste d'attesa, oppure di rivolgersi al privato puro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore ai livelli essenziali di assistenza

Grazie, Presidente.
La Regione impiega annualmente oltre i 320 milioni di euro per interventi a favore degli anziani non autosufficienti in tutte le modalità. I 280 milioni di euro, cui fa riferimento nell'interrogazione, rientrano fra queste risorse e sono effettivamente stati utilizzati per queste finalità con interventi non soltanto di residenzialità, ma anche semi residenzialità, domiciliarità e non per altre attività.
Ci tengo a precisare che sono stati tutti destinati agli anziani.
Quanto al setting, molto più ampio non soltanto per la residenzialità, c'è un equivoco che ha consentito al Consigliere di fare alcune valutazioni che non corrispondono alla realtà. I 280 milioni sono stati tutti destinati agli anziani non autosufficienti.
Ogni singola Azienda ha dato le risposte in funzione della domanda del suo territorio, che non è uniforme nell'intera regione. Immaginare di adottare un metro unico mi pare proprio errato.
In ogni caso, occorre rilevare che, al di là della distribuzione sui diversi setting assistenziali, occorre rilevare come i fondi nazionali dedicati a quest'ambito non siano assolutamente sufficienti. Questo è il grande tema, poi possiamo fare tutte le operazioni possibili, quindi auspico e sono convinto che il Governo nazionale, in base alla sensibilità espressa poco fa e in diverse occasioni dal collega Bono, nell'ambito della nuova legge di bilancio, riuscirà ad aumentare le risorse per gli anziani non autosufficienti. Noi siamo d'accordo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.


Argomento: Opere di bonifica e consorzi

Interrogazione a risposta immediata n. 2362 presentata da Graglia, inerente a "Diffusione in Piemonte del tarlo asiatico del fusto"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2362.
La parola al Vicepresidente Graglia in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Semplicemente, per capire meglio come potrebbe essere contrastata la diffusione del tarlo asiatico, a salvaguardia delle coltivazioni delle aziende agricole piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Rispondo, come già abbiamo avuto modo di approfondire, dicendo che su questa vicenda del tarlo asiatico (non le dico il nome in latino) abbiamo già fatto anche riunioni insieme all'Assessorato all'ambiente, al Fitosanitario e all'IPLA, che sta lavorando in merito. Le misure di contrasto sono il tentativo di eradicazione totale, così come ci impone l'Unione Europea.
Adesso, per farla breve - poi lei avrà tutto l'excursus, Consigliere Graglia - noi ci stiamo attivando in un abbattimento degli alberi colpiti che vengono "cippati" e mandati all'incenerimento, quindi a produrre calore attraverso le centrali di combustioni. Qua c'è tutto l'excursus: abbiamo un focolaio in provincia di Torino e ne abbiamo uno in provincia di Cuneo. Si pensa che l'introduzione nel nostro Paese sia avvenuta attraverso imballaggi di legno che non sono stati opportunamente sterilizzati. Questo è quanto si pensa, ma sappiamo che è una tesi con un fondamento corretto.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica - Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 2359 presentata da Valle, inerente a "Situazione abbonamenti trasporto studenti Bassa Valle di Susa" (risposta scritta)


PRESIDENTE

All'interrogazione a risposta immediata n. 2359 del Consigliere Valle inerente a "Situazione abbonamenti trasporto studenti Bassa Valle di Susa" sarà data risposta scritta.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 2365 presentata da Frediani inerente a "Tutela della libera circolazione dei vignaioli e dei proprietari dei terreni all'interno dell'area interessata dai cantieri della NLTL"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2365.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Parliamo di un'attività produttiva che si svolge all'interno dell'area attualmente interessata dal cantiere per la nuova linea Torino-Lione. Ho incentrato l'interrogazione e le sue premesse sul fatto che da diversi anni in questa zona si produce un vino di eccellenza - in realtà, diverse qualità di vini d'eccellenza - in vitigni che sono stati recuperati faticosamente utilizzando anche fondi europei. Nelle premesse, infatti, ho ripreso un po' tutti i passaggi che hanno portato al recupero di questi vigneti.
Ho poi inserito le osservazioni del Comune di Chiomonte inerenti alla procedura di valutazione di impatto ambientale proprio in riferimento alla zona in oggetto. Le leggo rapidamente: "Il cantiere per la realizzazione del tunnel geognostico di Chiomonte, in località La Maddalena, dal 2011 a oggi ha prodotto evidenti danni e disagi, nonché gravi conseguenze socio economiche di notevole rilievo per il territorio e la popolazione, perdite economiche per le attività commerciali, in particolare per le imprese presenti su quella che prima era una vasta area soleggiata, dedita all'agricoltura e al turismo, nonché fortemente simbolica e identitaria per la comunità e che oggi si trova parzialmente preclusa alla disponibilità e fruizione dei locali a causa dell'ampio e permanente presidio delle Forze dell'ordine".
Si sommano più problemi, in primis il problema dello spazio; spazio che un tempo era utilizzato dai vignaioli per esercitare la loro attività e che attualmente è per l'appunto occupato dalle Forze dell'Ordine. Vi è poi anche un problema di utilizzo delle strade; strade che non sono accessibili normalmente, in particolare una strada principale che non può più essere utilizzata per raggiungere i vigneti. Oltre a questo, si sommano diverse ordinanze prefettizie che, a partire dal 2011, vengono rinnovate anche senza evidenti problemi di sicurezza, o perlomeno imminenti problemi di sicurezza, e ciò impedisce di raggiungere i vigneti.
È successo anche pochi giorni fa (il 9 ottobre) e abbiamo potuto leggere su un sito di informazione No TAV la seguente testimonianza: "Erano da poco passate le otto. Mi hanno telefonato i vignaioli dicendo che avevano bloccato tutto al check-point della centrale e che non li facevano passare per completare la vendemmia" - infatti siamo in periodo di vendemmia "chiedendo se erano previste manifestazioni, ma gli ho detto che noi non avevamo previsto niente proprio per non bloccare la vendemmia". Quindi insomma, il territorio e i suoi cittadini si rendono conto che in alcuni periodi bisogna salvaguardare maggiormente le attività produttive. Tra l'altro, i vignaioli avevano pagato dei lavoranti per la vendemmia e ogni minuto che passava erano soldi che se ne andavano.
Ora, in considerazione del fatto che la Regione Piemonte prevede una legge (la n. 4/2011) che dovrebbe consentire di avere delle ricadute positive sui territori interessati dalle grandi opere, in considerazione del fatto che sono investiti fondi pubblici per recuperare questi vigneti e che vengono prodotti dei vini di eccellenza, noi chiediamo se la Regione possa in qualche modo tutelare questi produttori.
Non so per quale motivo mi risponderà l'Assessore Balocco, ma questo è anche un segnale del fatto che tutto quello che riguarda la zona di Chiomonte ormai è considerato di sotto al gran cappello della nuova linea Torino-Lione. In realtà, qua parliamo di persone che coltivano vigneti e quindi io mi aspettavo.



PRESIDENTE

Per cortesia, concluda.



FREDIANI Francesca

Guardi, Presidente, sono stata qua dall'inizio delle interrogazioni e sono sempre l'ultima cui viene data risposta; ho assistito a interrogazioni e illustrazioni che duravano cinque minuti, per cui mi consenta soltanto di far notare che, secondo me, la risposta mi viene data dall'Assessore sbagliato, perché parliamo di produttori che coltivano vigneti e non capisco perché mi debba rispondere l'Assessore Balocco.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La risposta è molto semplice: questa Giunta agisce in collegialità. Detto questo.



(Commenti della Consigliera Frediani)



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

.le nostre competenze non sono ministeriali: noi agiamo molto in collegialità, non abbiamo competenze in qualche modo definite, chiuse e che non possono avere un'interlocuzione.
Rispondo anche a nome dell'Assessore Ferrero, anzi il problema ci è ben presente.
Personalmente ho avuto modo di incontrare questi vignaioli e l'Assessore Ferrero li ha incontrati più volte assieme alle associazioni di categoria che li rappresentano e che rappresentano comunque il mondo agricolo di quel territorio. Il problema esiste e le rispondo io semplicemente perch appunto, lei fa riferimento alla legge n. 4 e fa riferimento al cantiere infatti cita la relazione del Comune di Chiomonte (ne ha dato lettura).
Sottolineo quello di cui lei ha dato lettura, e cioè che questa problematica è legata al fatto che l'accessibilità di alcune di queste zone agricole, in particolare quelle dei vigneti, si trova parzialmente preclusa alla disponibilità e fruizione dei locali a causa dell'ampio e permanente presidio delle Forze dell'Ordine. Ora, immagino che lei sappia perché lì ci sono queste Forze dell'Ordine e perché il presidio delle Forze dell'Ordine sia così consistente.



(Commenti della Consigliera Frediani)



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

Immagino che lo sappia. È dovuto sostanzialmente a motivi di sicurezza: è proprio per difendere il cantiere da interventi, spesso anche condannati dalla Magistratura a più livello, che il suo Movimento perlopiù appoggia.
Lei personalmente mi risulta.



(Commenti della Consigliera Frediani)



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

.mi risulta che abbia anche appoggiato direttamente questi movimenti quindi la presenza di questi.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Per cortesia, lo dico a entrambi: lei lasci parlare l'Assessore e l'Assessore risponda alla domanda nel modo più corretto possibile nei confronti della Consigliera.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

È questione di buona educazione, Presidente, non possiamo pretendere altro.
Allora, se lei mi consente di concludere, è semplicemente questo: la presenza delle Forze dell'ordine è dovuta a quel motivo. Se lei mi chiede che la presenza di quelle Forze dell'ordine deve essere in qualche modo ridotta o ridimensionata, questa, come lei sa, non è competenza della Regione.



(Commenti della Consigliera Frediani)



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Io la invito, da questo punto di vista, a rivolgersi al suo Governo, al Ministro dell'interno, alleato al suo Movimento e richieda.



PRESIDENTE

Assessore, concluda l'intervento, così possiamo cominciare i lavori.



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

Benissimo.
Concludo l'intervento con questo invito, ricordando peraltro che, per quanto riguarda le agevolazioni ai vignaioli - ripeto: ci sono stati più incontri con loro - è previsto nel piano di sviluppo, approntato già in parte anche con le associazioni, oltre che con i Comuni del territorio. I famosi 32 milioni, già deliberati dal CIPE, verranno utilizzati anche per questi interventi di agevolazione a quelle produzioni, nella misura in cui quelle risorse saranno disponibili, cosa che adesso non sappiamo più.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.32 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Baricco, Campo, Ferraris, Motta e Pentenero.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 329, inerente a "Modifiche della legge regionale 29 giugno 2018, n. 7 (Disposizioni urgenti in materia di Bilancio di previsione finanziario 2018-2020)"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 329, inerente a "Modifiche della legge regionale 29 giugno 2018, n. 7 (Disposizioni urgenti in materia di Bilancio di previsione finanziario 2018-2020", di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta antimeridiana odierna è iniziato l'esame del provvedimento.
Il Consigliere Appiano ha svolto la relazione di maggioranza, la Consigliera Frediani e il Consigliere Vignale quelle di minoranza.
È stata aperta la discussione generale e sono intervenuti i Consiglieri Fluttero e Vignale.
Qualcuno desidera ancora intervenire? Altrimenti lo pongo in votazione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Devo rilevare che oggi in Aula si lavora male, non perché le opposizioni fanno ostruzionismo, ma perché non c'è rispetto per i tempi, né per gli accordi.
È successo poco fa che un Assessore si permettesse di esprimere dei giudizi rispetto alle azioni di una forza politica.
Assessore, non se ne vada, la prego. Io l'ho ascoltata, purtroppo. Cioè lei si è permesso di dire, in risposta a un question time, che il mio Movimento appoggia delle azioni discutibili rivolte al cantiere: si rende conto di quello che ha detto?



(Commenti del Consigliere Cassiani)



FREDIANI Francesca

Vorrei solo sapere se si rende conto di quello che ha detto.



(Commenti del Consigliere Cassiani)



PRESIDENTE

No, no, no! Consigliere Cassiani, mi faccia la cortesia! Non c'entra niente con questa discussione, non intervenga!



FREDIANI Francesca

Io ho chiesto di intervenire e credo di poter continuare.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Invito tutti i Consiglieri al buonsenso e al rispetto reciproco. E nel buonsenso e nel rispetto reciproco includo, ovviamente, anche i rappresentanti della Giunta.
Siamo qui per curare l'interesse dei piemontesi: evitiamo di farlo in maniera scomposta, perché sarebbe una modalità che non risponde ai requisiti che dovrebbero avere dei consiglieri regionali eletti dai cittadini.
Consigliera Frediani, capisco quello che dice, ma affinché funzioni tutto bisogna che il buonsenso ce lo mettano tutti i Consiglieri regionali.
Altrimenti è difficile proseguire.
Mi rivolgo a tutti, Assessori compresi.



FREDIANI Francesca

Visto che parliamo di un provvedimento che dovrebbe favorire lo sviluppo nella mia interrogazione avevo posto una domanda riferita all'impossibilità dei produttori di un vino eccellente, recuperato con fondi pubblici.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Il mio tempo penso di poterlo usare come voglio.
Quanti minuti ho per intervenire in dichiarazione di voto? Lei può scuotere la testa, ma.



PRESIDENTE

La dichiarazione di voto è una per Gruppo.



FREDIANI Francesca

Sì. Penso che i colleghi mi consentano di intervenire.



PRESIDENTE

Interviene per il Movimento 5 Stelle? Va bene.



FREDIANI Francesca

Sì. Mi spiace, ma non trova appigli per impedirmi di parlare.
L'interrogazione che ho presentato cercava di capire, per l'appunto, come tutelare dei cittadini piemontesi - perché anche in Val di Susa siamo cittadini piemontesi, a volte ve lo dimenticate! - che non riescono a svolgere la loro attività perché il territorio è soggetto a militarizzazione.
Io non ho posto il tema della militarizzazione né quello delle ordinanze prefettizie, perché so che non è questa la sede. Tra l'altro, ieri abbiamo lavorato con il dottor Poppi per cercare di modificare il quesito in modo da renderlo compatibile con l'Aula, anche se mi sembrava già che fosse compatibile prima. Comunque ci abbiamo lavorato e, alla fine, la domanda che ne è scaturita era molto pertinente, perché parlava di sviluppo di un prodotto di eccellenza del territorio valsusino.
Quindi mi consentirà di dire che sono un po' perplessa per il fatto che mi abbia risposto un Assessore che, a mio avviso, non è competente sul tema (non nel senso che non ne sa, ma nel senso che non ha la competenza per dirmi come ci si comporta in questa situazione di disagio per i produttori) e che si è permesso, durante la risposta, di insinuare che io e il mio Movimento (immagino si riferisse al Movimento 5 Stelle, anche se faccio orgogliosamente parte anche del Movimento No TAV) appoggiamo.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

E cosa vuol dire?



(Commenti dell'Assessore Balocco)



PRESIDENTE

Assessore Balocco, per cortesia lasci finire la Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Le crea disturbo? Le crea fastidio?



(Commenti dell'Assessore Balocco)



PRESIDENTE

Non commenti e non faccia gesti; abbiamo bisogno di riprendere i lavori del Consiglio.



FREDIANI Francesca

Se la disturba.
Non ho detto che sono un pregiudicato o un mafioso!



PRESIDENTE

Non è disturbata, continui pure! Non è disturbata.



FREDIANI Francesca

Ho detto che appartengo da anni al Movimento No TAV: non sono né un mafioso né un pregiudicato, men che meno appoggio azioni violente. Quindi, mi consenta di dire che in quest'Aula noi stiamo lavorando male e, di conseguenza, rischiate di lavorare male anche voi.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori interventi, poniamo in votazione l'intero testo di legge.
Vi ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'orientamento regionale. Anno 2018"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 16 ottobre 2018 sono stati votati e approvati gli articoli dall'11 al 16.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 128) presentato da Bono, Andrissi, Campo, Bertola Frediani, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il n. 128) è il primo emendamento sull'articolo 17, che recita "Modifiche all'articolo 5 della legge n. 24/90", in cui si parla di percentuale di intervento del 50 per cento ad avvio dei lavori o secondo quanto richiesto con specifico provvedimento. Noi presentiamo un emendamento per far sì che venga abrogato tutto l'articolo, proprio perché non ne condividiamo l'essenza, che è quella di modificare le percentuali del finanziamento.
Siamo sempre sulla legge delle SOMS, quindi relativa a tutte le promozioni del patrimonio e valori storici, sociali e culturali delle Società di Mutuo Soccorso. La legge originale all'articolo 5 aveva una modalità di definizione dei contributi e noi crediamo che questa riscrittura vada sostanzialmente abolita. Quindi, era assolutamente migliore la definizione precedente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 128) chiediamo di abrogare l'articolo 17. Questo articolo va a modificare la lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale n. 29/1990 e lo sostituisce da quanto segue.
Sulla lettera a) "Del 50 per cento di avvio dei lavori o secondo quanto richiesto con specifico provvedimento regionale". Al comma 2, lettera b) del comma 1 dell'articolo 5 della l.r. 24/1990 è sostituita dalla seguente: "Del 50 per cento a presentazione di tutta la documentazione di dettaglio richiesta con specifico provvedimento.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Andrissi, lei sta parlando senza giacca e anche il Consigliere Bono non l'ha indossata. Effettivamente fa caldo e abbiamo chiesto di spegnere il riscaldamento, però non si vedono ancora i risultati. O la mettete voi o la tolgono anche gli altri.
Prego, Consigliere Andrissi, può proseguire.



ANDRISSI Gianpaolo

Condivido la sua azione, Presidente, perché credo di essere quello che disperde più facilmente il calore in quest'aula, ma c'è un effetto serra pesantissimo.
Dicevo che il comma 2, lettera b) del comma 1 dell'articolo 5 della l.r.
24/1990 è sostituito dal seguente: "Del 50 per cento a presentazione di tutta la documentazione." Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Con quest'emendamento chiediamo l'abrogazione dell'articolo 17, che è quello che, all'interno del provvedimento omnibus, va a modificare le modalità di erogazione dei contributi per le Società di Mutuo Soccorso. In particolare.



PRESIDENTE

Consigliera Frediani, mi scusi.
Se volete, interrompo i lavori del Consiglio e non li riapro fin quando non avete finito. Se qualcuno vuole fare delle riunioni, esca dall'aula! È un avviso alla maggioranza soprattutto, che ha la responsabilità di far condurre i lavori.
Prego, Consigliera Frediani, prosegua.



FREDIANI Francesca

Dicevo che, in particolare, il punto su cui vorremmo attirare l'attenzione è la lettera a) del comma 1, che dice: "Il 50 per cento del contributo viene concesso alla stipula del contratto dei lavori da parte degli Enti".
Noi crediamo che sia necessario mantenere questo tipo di impostazione, cioè che il 50 per cento del contributo venga erogato all'atto della stipula del contratto anziché andare a modificare, così come previsto dall'articolo 17 dell'omnibus, che alla lettera a) del comma 1 prevede "del 50 per cento ad avvio dei lavori o secondo quanto richiesto con specifico provvedimento regionale".
Riteniamo necessario ancorare l'erogazione del contributo alla stipula del contratto, piuttosto che ad un provvedimento regionale che potrebbe avere uno spostamento temporale che potrebbe causare dei problemi alle Società di Mutuo Soccorso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per il parere della Giunta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Il parere è contrario. La dicitura "secondo quanto richiesto con specifico provvedimento" non fa riferimento alla tempistica, ma all'individuazione dei documenti da presentare.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 128), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 bis Emendamento rubricato n. 77) presentato da Mighetti, Andrissi, Bono, Campo Bertola, Frediani e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Arriviamo, a questo punto, alla legge sui cinema e agli emendamenti a essa correlati.
Conoscete la nostra contrarietà al primo provvedimento su questa legge inserito nello scorso omnibus; provvedimento che ha instaurato una sorta di regime derogatorio per quanto riguarda le sale cinematografiche che vogliono realizzare interventi di ampliamento, ristrutturazione e parziali cambi di destinazione d'uso.
Questo è l'emendamento n. 77) e va ad agire sui due articoli inseriti nella legge 17/2005, che - a nostro giudizio - avevano introdotto un qualcosa di diverso rispetto alla legge Franceschini. La legge Franceschini inseriva il presupposto di intervenire con ampliamenti in deroga, definiti dalla legge regionale, attraverso la legge 106.
Secondo noi, quest'assunto della legge Franceschini è stato bypassato andando oltre.
La fine del percorso di questa modifica normativa si ha in questo omnibus dove si superano ulteriormente i limiti della legge 106, che non opera sui centri storici. Noi, nel successivo articolo, stabiliremo che, oltre agli ambiti già individuati nello scorso omnibus, andremo ad agire anche sui centri storici.
Come abbiamo già spiegato, la legge 106 permette di realizzare questi interventi e avere delle compensazioni tra l'intervento e gli oneri dovuti.
Riteniamo che questo meccanismo eviterà anche il distorcersi di un sistema che è stato pensato per agevolare le sale cinematografiche.
Pertanto, la nostra riscrittura non fa altro che ripercorrere la legge nazionale e riportare gli articoli inseriti nella legge regionale in maniera più fedele a quest'ultima.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Mighetti per la chiara esposizione.
L'emendamento è molto chiaro: pone dei paletti alle deroghe che si vogliono inserire nell'omnibus, ovvero che il recupero delle sale cinematografiche all'interno dei centri storici sia limitato da una normativa, che è propositiva, inserita con l'emendamento n. 77).
Si pongono dei paletti importanti, perché l'emendamento recita: "Gli interventi di cui al presente articolo non possono riferirsi: a) all'utilizzo in qualunque forma di terreni a destinazione agricola;" questo è un paletto importante, perché limita il consumo di suolo - "b) a fabbricati che, al momento della richiesta dell'intervento e fino alla loro regolarizzazione, risultano eseguiti in assenza o in difformità anche parziale dal titolo abilitativo; c) a fabbricati siti nei centri storici d) a fabbricati siti in aree a inedificabilità assoluta o fabbricati localizzati nelle fasce fluviali classificate A e B del PAI, o in ambiti riconosciuti in dissesto dal PAI, nonché nelle aree individuate dai piani regolatori in classe di pericolosità IIIa, IIIc, IIIb3 e IIIb4 ove indicata, secondo le indicazioni della circolare del Presidente della Giunta regionale n. 7/LAP dell'8 maggio 1996; e) alla realizzazione o all'ampliamento di medie e grandi strutture di vendita, che restano sottoposte alle disposizioni di settore".
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un tema che il collega Mighetti, che è nel ramo - è esperto - ha sollevato in Commissione. Ha sollevato un tema sicuramente interessante che rischia di essere pericoloso.
Alcuni dietrofront sono già stati fatti dalla maggioranza e continuiamo a non comprendere bene le motivazioni della volontà di procedere all'approvazione dell'articolo 18.
Interveniamo con quest'emendamento, che, come già detto, pone dei paletti in modo che possa costituire un articolo 17 bis e, insieme al 18, poi modificato, possa evitare che nei centri storici non vengano realizzate opere di recupero di vecchi cinema che potrebbero tornare ad avere una loro finalità anche culturale, oltre che d'intrattenimento - come devono essere i cinema - ma ci si presti a grandi speculazioni. Speculazioni riguardanti la presenza di ulteriori centri commerciali, catene di ristoranti, negozi e quant'altro. È una realtà di cui i centri storici non hanno sicuramente bisogno: patiscono già la concorrenza dei grandi centri commerciali presenti nelle periferie urbane o addirittura fuori città, dove oggi ci si reca con navette, shuttle, autobus e quant'altro e depauperano i nostri centri storici. Questi, da fiori all'occhiello delle nostre città rischiano non dico di diventare cattedrali nel deserto (ci sono anche cattedrali nel senso di chiese, ma non ci sono strutture così grandi da rappresentare le cosiddette cattedrali nel deserto), ma di svuotarsi, di desertificarsi, di avere muri e negozi sfitti, di non avere più alcun appeal anche dal punto di vista turistico e, di conseguenza, diventare insicuri.
Pertanto, chiediamo di procedere con l'approvazione del nostro emendamento e recedere da quell'intento di cui continuiamo a non comprendere le motivazioni.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

È un emendamento piuttosto tecnico, come tutti quelli che presenta il collega Mighetti, che tra l'altro sta seguendo.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Ve lo leggo, se volete; poi me lo faccio spiegare da lui! È un tema che stiamo seguendo da tempo, rispetto al quale il collega Mighetti ha sollevato molte osservazioni, anche in fase di discussione in Commissione. Credo che ci si sia anche un po' resi conto dell'errore che si rischiava di commettere, se non ricordo male, con un emendamento del Consigliere Rostagno.
È un tema che sta molto a cuore al collega per quello che riguarda l'aspetto urbanistico e sta molto a cuore anche a noi per quello che riguarda, invece, l'impatto sui cinema, quindi sull'attività dei cinema che devono essere, principalmente, dei promotori e diffusori di cultura cinematografica. Quello che vorremmo evitare dal punto di vista urbanistico, chiaramente, è andare contro la legge nazionale, quindi farci delle leggi di livello regionale che potrebbero essere in conflitto con la norma nazionale all'interno della quale dovremmo muoverci.
Quello che ci sta a cuore dal punto di vista culturale è evitare che ci siano delle speculazioni all'interno dei centri storici e che i cinema si trasformino in un qualcosa di diverso, che diventino magari dei piccoli centri commerciali, dei piccoli ristoranti, magari con annessa attività cinematografica. Il sistema cinema va sostenuto sicuramente, va anche valorizzato, ma sempre nel rispetto delle peculiarità dell'attività cinematografica e, soprattutto, senza andare contro le norme di urbanistica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi per il parere della Giunta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

L'emendamento è respinto. Noi stiamo lavorando per consentire la riattivazione di sale cinematografiche dismesse, ma commercialmente inattive. Non viene introdotto nulla di nuovo.



PRESIDENTE

Mi sono distratto sul parere della Giunta, l'Assessora ha parlato da seduta, ma si deve alzare.
Capita, si può distrarre.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 18



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 76) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Veniamo all'emendamento abrogativo dell'articolo 18 che inserisce nel testo di legge gli interventi nei centri storici.
La motivazione non è semplicissima da spiegare, proverò a essere il più possibile comprensibile.
Circa un anno fa abbiamo licenziato una legge che permetteva ampliamenti e interventi di ristrutturazione pesante su edifici che ospitano sale cinematografiche. Nei centri storici si può aprire un nuovo scenario che è questo. Ci sono tante sale cinematografiche che sono in crisi, ci sono anche tante sale cinematografiche poste in zone che, di per sé, hanno un'appetibilità commerciale.
Poiché questa legge permette di realizzare degli spazi extracinematografici abbastanza cospicui, perché permette di realizzare spazi di servizio alla sala cinematografica già orientati verso i servizi e la somministrazione altrettanta superficie può essere gestita in altra maniera, con attività di somministrazione e attività commerciale. Questo cocktail fa sì che si possa arrivare a un organismo molto, ma molto differente rispetto al cinema iniziale, organismo che, di per sé, può avere una parte marginale nell'ambito cinematografico e una parte preponderante dal punto di vista commerciale.
Quello che abbiamo detto in Commissione, e che ribadiamo oggi, è che non vorremo che da una legge che, comprendiamo benissimo, ha lo spirito di valorizzare le sale cinematografiche, si arrivi ad una legge che "cannibalizza" alcune piccole realtà ancora esistenti sul nostro territorio.
Per fare questo, per comprendere questa nostra analisi, ci vorrebbe un po' di silenzio, un po' di attenzione da parte dell'Aula e, soprattutto bisognerebbe anche non solo ragionare su parti del Piemonte limitate, sui centri principali della nostra regione, ma anche sui centri più piccoli.
Centri più piccoli dove questo tipo di speculazione potrebbe avere un ritorno economico.
Negli emendamenti successivi spiegheremo anche alcune proposte per salvaguardare questo tipo di politica.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo di abrogare l'articolo 18. Il motivo è apparentemente molto semplice. Nel senso che la richiesta abrogazione si rende necessaria in quanto l'articolo 18 del DDL 294 permetterebbe la disposizione dell'articolo 4 bis, comma 1, lettera c): "La ristorazione e l'adeguamento strutturale e tecnologico di sale cinematografiche esistenti anche mediante interventi di demolizione totale o parziale successiva alla ristorazione mediante utilizzo per interventi di completamento e di ampliamento di pertinenza o parte accessoria avvengano anche nei centri storici".
Noi chiediamo, appunto, di stralciare i centri storici, perché questi sono soggetti ai piani di recupero e questo articolo di legge stravolgerebbe quello che è previsto dalla normativa. Infatti, si trova in contrapposizione all'articolo 18, "con quanto previsto dalla legge 220 del 14 novembre 2016, articolo 28, comma 5, il quale prevede l'attuazione dei disposti della legge" - la famosa legge 106, che continuiamo a citare, del 12 luglio 2011, articolo 5, commi 9 e seguenti - in particolare, il comma 10, che dice esplicitamente: "Gli interventi, di cui al comma 9 non possono riferirsi a edifici abusivi o siti nei centri storici o in aree di inedificabilità assoluta, con esclusione degli edifici per i quali sia stato rilasciato il titolo abilitativo in sanatoria".



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
I nostri interventi servono a rimarcare il tema, perché crediamo che l'articolo 18 vada superato. Riteniamo che sia stato un grosso errore non aver accolto l'emendamento precedente (n. 77) che introduceva un articolo aggiuntivo, il 17 bis.
Nelle motivazioni dell'emendamento si dice: "Le disposizione dell'articolo 4 bis, comma 1 lettera c), ristrutturazione e adeguamento strutturale e tecnologico di sale cinematografiche esistenti, anche mediante interventi di demolizione totale o parziale e successiva ricostruzione o mediante utilizzo per interventi di completamento o di ampliamento di pertinenza o parte accessoria o terreni confinati possono avvenire anche nei centri storici". Tale disposto si trova in contrapposizione con la cosiddetta legge Franceschini (legge 220/2016), all'articolo 28, comma 5, il quale prevede l'attuazione del decreto legge convertito nella legge 106 del 2011 (articoli 5, commi 9 e seguenti). In particolar modo, il n. 10 che dice chiaramente: "Gli interventi dei commi precedenti, quindi gli interventi di demolizione, ricostruzione o ampliamento, non possono riferirsi a edifici abusivi o siti nei centri storici o in aree di inedificabilità assoluta con l'esclusione degli edifici per i quali sia stato rilasciato il titolo abilitativo in sanatoria".
Mi pare che queste norme di legge siano abbastanza chiare; a questo punto se siete convinti di andare avanti su questa strada, vedremo se verrà impugnata la norma dal livello nazionale e vedremo chi avrà ragione su questo tema. Non mancheremo, ovviamente, di segnalare quella che riteniamo sia un'incostituzionalità della norma, appunto, perché va in contrapposizione con due norme nazionali e non una.
Crediamo che questo sia veramente un errore abbastanza grossolano.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno per rimarcare, qualora ve ne fosse bisogno, che si tratta di emendamenti molto sul merito: sono osservazioni tecniche portate rispetto a un tema che potrebbe provocare delle conseguenze, cui accennava poco fa il collega Bono.
Tra l'altro, ci stiamo muovendo nell'ambito dei centri storici, che sono luoghi che normalmente dovrebbero essere tutelati e rispetto ai quali bisognerebbe avere un occhio di attenzione. Parliamo dell'attività cinematografica che è sicuramente importante, che va sostenuta, promossa e valorizzata. Il tutto però senza aprire degli spiragli di irregolarità, che in questo caso potrebbero derivare, dando delle possibilità che non potrebbero essere previste secondo la norma nazionale.
Il nostro appello è di valutare attentamente gli emendamenti, perché è già successo in altre situazioni di approvare una versione del testo e di dover trovare successivamente dei correttivi. Noi mettiamo a disposizione la competenza, in questo caso, del collega Mighetti e chiediamo che il testo sia valutato in modo approfondito e con serietà.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Comunico che l'emendamento rubricato n. 27) è stato ritirato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 77.1) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento 77.1) non è altro che lo split dell'emendamento 77), già discusso, mentre il 77.1), che verte sul presente articolo, è abrogativo del articolo 4 bis della legge regionale 17 del 2005 e il successivo 77.2) sarà abrogativo dell'articolo 4 ter, sempre della legge regionale 17 del 2005.
Il ragionamento è molto semplice: abbiamo già detto quali siano le nostre perplessità, sia sul testo originario sia sul presente; il testo originario presentava il vulnus, per cui non si faceva riferimento alla procedura della legge 106 che a noi sembrava la legge di riferimento, tant'è che è espressamente citata dalla legge Franceschini; oggi andiamo ad aggravare la situazione con l'inserimento di un elemento palesemente in contrasto con il disposto normativo della legge Franceschini e della legge 106 del 2011.
Pensiamo che, oltretutto, ci siano queste problematiche non solo di compatibilità legislativa, ma anche nell'applicazione della legge.
Successivamente, proveremo a inserire qualche "anticorpo" rispetto a queste problematiche. Ci sono degli anticorpi che non possiamo inserire con un testo del genere, che riguardano la trasformazione delle sale cinematografiche e degli edifici che le ospitano in qualcosa di diverso e che marginalizzando il cinema, non abbiamo possibilità di agire in questo senso, ma abbiamo la possibilità - con un piccolo accorgimento - di agire invece su quello che riguarda la tutela dell'intervento rispetto al contesto dove noi agiamo, quindi alla tutela del centro storico in quanto tale e creare degli interventi che non siano lesivi della natura del centro storico.
Sappiamo benissimo che all'interno di piccole comunità, magari anche a livello tecnico, non ci sono tante risorse per osteggiare dei progetti che arrivano da parte privata, se noi andiamo a stabilire delle procedure che non sono altro che le procedure normali degli attuali piani di recupero in aree di centro storico, possiamo in qualche modo far sì che questi interventi non siano fuori scala o estranei al tessuto storico esistente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.
Emendamento rubricato n. 133) presentato da Rostagno, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 134) presentato da Rostagno,Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 135) presentato da Rostagno,Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno per l'illustrazione.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Illustro gli emendamenti n. 133), n. 134) e n. 135).
Premesso che sono ovviamente su una posizione differente rispetto al collega Mighetti e, tra l'altro, essendo stato io il proponente di un emendamento che ha istituito gli articoli 4 bis e 4 ter, mi è un po' difficile trovare dei motivi per abrogarli. Tuttavia in Commissione mi sono preso un impegno: quello di riguardare attentamente l'articolato, con l'obiettivo di verificare se vi fossero alcuni elementi che necessitavano di correttivi. L'ho fatto e da questo lavoro nascono questi tre emendamenti, che illustro brevemente.
Il primo emendamento, il n. 133), è circoscritto al punto b), comma 1 dell'articolo 4 bis, dove specifica l'ampliamento della capacità edificatoria perché, senza quelle parole, un'interpretazione molto restrittiva poteva dare dei problemi.
L'emendamento n. 134), invece, inserisce il comma 1 bis, che mette in evidenza l'espressione di sala cinematografica, estendendola alle realtà individuate dalla cosiddetta legge Franceschini.
Il terzo emendamento, ossia il n. 135), interviene sul comma 3 dell'articolo 4 bis e circoscrive l'ambito di vincolo decennale per le parti che sono oggetto di premialità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rostagno.
Emendamento rubricato n. 98) presentato da Policaro, Vignale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Lo diamo per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Bene.
Emendamento rubricato n. 217) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Va da sé che in questo colloquio a due sulle materie di urbanistica - che avviene con il collega Rostagno e non a tre con l'Assessore - in generale io e Rostagno parliamo e poi l'Assessore ci boccia gli emendamenti.
A parte gli scherzi, su questa questione io e il collega Rostagno non ci troviamo molto d'accordo e, nella fattispecie, proprio su quest'emendamento; emendamento che ho un po' già anticipato nelle precedenti illustrazioni, con il quale noi cerchiamo di porre degli "anticorpi" a interventi che non siano rispettosi dei centri storici.
La proposta è molto semplice: far vagliare questi interventi all'interno dei centri storici, che riguardano la demolizione e la ricostruzione di interi edifici, dalla Commissione regionale per gli insediamenti storico artistici. Questa è la Commissione preposta all'analisi dei piani di recupero, cioè alla normale procedura di valutazione di questo tipo di interventi; procedura che noi riteniamo procedura principe, normale e attuabilissima anche in questi casi.
Si vuole fare un passo avanti e una velocizzazione del procedimento, da quanto abbiamo capito. Tuttavia, su questi interventi noi pensiamo che ci debba essere un contrappeso; un contrappeso che deve valere sulla parte regionale che oggi promulga la legge, ma che di fatto, stanti così le cose darebbe il potere alle autorità comunali di eseguire tutto il procedimento.
Va da sé che c'è bisogno di un controllo, va da sé che prima della legge n.
56/1977 si costruivano dei palazzoni di sei piani all'interno dei centri storici, per cui abbiamo la necessità di limitare in qualche modo l'azione di questi interventi in deroga e controllare che non siano fuori scala n estranei al contesto in cui si collocano.
L'autorità regionale ha già previsto questo tipo di Commissione e ha già previsto questo iter procedimentale; dal canto nostro, non chiediamo altro che questi progetti vengano vagliati da questa Commissione per accertare che non vengano creati dei danni d'immagine ai nostri centri storici.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento aggiunge un elemento, che è quello per l'appunto del parere vincolante della Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico-artistico. Il primo firmatario ha pensato di prevedere il vaglio degli interventi da parte di questa Commissione, che è una Commissione prevista ovviamente da legge regionale (legge n. 56/1977). Per quanto ci riguarda, crediamo che questa sia una proposta di buonsenso proprio perché va nella direzione della tutela dei centri storici rimanendo nella cornice disegnata dalla norma e coinvolgendo anche una struttura che è regionale, quindi ha tutte le carte in regola per monitorare e verificare che non ci siano quelli che poco fa il collega Mighetti definiva dei danni d'immagine.
Crediamo che si tratti di un emendamento accoglibile dalla Giunta proprio perché non stravolge l'impianto normativo che la Giunta ha in mente, ma introduce quell'elemento di controllo che può consentire di offrire maggiore tutela per i cittadini e soprattutto per i nostri centri storici che potrebbero rischiare di vedere delle speculazioni o comunque delle trasformazioni urbanistiche che andrebbero a impattare fortemente arrecando danno quindi a tutto il centro storico.



PRESIDENTE

Ci sono nuovi interventi? Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

Se c'è questo dubbio, io taccio e aspettiamo fiduciosi il parere positivo dall'Assessora Parigi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Solo per sottolineare un aspetto. Gli emendamenti presentati dal collega Rostagno e dalla maggioranza, se li confrontassimo con la stessa discussione che si è tenuta in quest'Aula quando abbiamo discusso la nuova legge urbanistica regionale, sembrerebbero fatti, non soltanto da due maggioranze diverse, ma anche da persone diverse.
Ciò che non comprendo, che però è molto tipico del centrosinistra di questi anni, è di occuparsi di singoli settori che richiedono, a una maggioranza e a una Giunta, interventi.
È difficilmente comprensibile come questa maggioranza dica che il consumo di suolo è una priorità per il Piemonte, perché per me non lo è. È importante il consumo di suolo, ma non ne faccio di questo un totem. Il sottoscritto non ritiene che la legge urbanistica, con tutte le distinzioni e le limitazioni che ha, possa essere utile. Lo ritiene questa maggioranza e poi presenta quest'emendamento.
Vi faccio l'esempio di un imprenditore che non ha un cinema e non vuole fare un cinema, ma vuole ristrutturare un immobile all'interno di un qualunque paese del Piemonte. Ai sensi della normativa vigente di questo Consiglio regionale, dovrà attendere che l'Amministrazione comunale rediga la delibera in cui individua i beni soggetti a riqualificazione urbanistica e se uno di questi beni può avere una premialità edificatoria per procedere.
In questo momento, quindi, nessun imprenditore piemontese potrà presentare una domanda che abbia una premialità edificatoria, salvo chi vuole fare un cinema.
Io non contesto il merito della norma, pongo un problema, ma lo pongo anche alla Presidenza del Consiglio e agli Uffici legislativi: noi possiamo fare una norma che viola una norma-quadro esistente? Ai colleghi dico: voi potete pensare di discutere per un anno - per un anno o per sei mesi - una norma di carattere generale e poi, per un interesse specifico di una categoria, quella norma non vale più e quindi quella categoria non risponde alla legge? Non credo che sia questo il nostro compito. Se quella legge vi piace - a me non piace perché ritengo che la modalità sia questa: posso fare un intervento di rigenerazione e lo faccio a parità di cubatura o con una premialità di cubatura, perché recupero un edificio esistente - oggi in Piemonte lo potrà fare, se approvate questi emendamenti, esclusivamente chi vuole fare un cinema. Se uno vuole fare un'impresa artigiana non lo pu fare con un'incentivazione di cubatura, perché il Comune non ha ancora individuato l'elenco degli stabili che possono beneficiare della cubatura.
Io credo che questo sia un Consiglio regionale che legifera per la totalità dei piemontesi e non per gli interessi particolari di alcune lobby che legittimamente, in modo trasparente, chiedono modifiche normative che semplifichino la loro vita.
È giusto il concetto di questa norma, non è sbagliato e lo condivido anche, ma il problema è che vale solo per una categoria. Questo è sbagliatissimo, perché voi avete fatto, qualche settimana fa, una norma che impedisce a tutta l'imprenditoria piemontese di fare quello che gli emendamenti 133), 134) e 135) prevedono.
Non sono neanche in deroga alla legge, cioè non sono in deroga alla norma che noi abbiamo approvato. Secondo me non è votabile.
Non possiamo votare una legge che viola una legge della Regione Piemonte.
Non è votabile. Io credo che non sia neanche approvabile. Scritta in questo modo non è neanche approvabile, altrimenti devo capire quale legge vale: la legge sui cinema o la legge in generale?



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Rispondo solo sull'ultimo intervento del Consigliere Vignale.
Lei sa che quest'emendamento l'aveva presentato più o meno simile anche lei.



(Commenti fuori microfono)



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

E che, peraltro, questo tipo di emendamento permette agli esercenti dei centri storici di accedere ai fini.



(Commenti fuori microfono)



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Quindi stiamo verificando, solo per mettere.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Non sono contrario.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Solo questo volevo rispondere.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Prima di procedere, la parola all'Assessora Parigi per il parere della Giunta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Diamo parere su tutti, giusto?



PRESIDENTE

Forse il Consigliere Vignale vuole ancora intervenire per dichiarazione di voto?



(Commenti fuori microfono)



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

No, intendevo solo dare il parere sugli emendamenti.
Allora, sul 76) "no", per le motivazioni che avevamo già detto.
Sul n. 77.1) "no"; 133), 134) e 135) "sì"; 98) "no" e 217) "sì", che è l'ultimo emendamento proposto dal Consigliere Mighetti e che in qualche modo risponde anche a lei, Consigliere Vignale, perché naturalmente tutto questo verrà valutato nell'ambito di una Commissione.
Quindi non è un via libera a tutti, ma è un via libera sulla valutazione progettuale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, che interviene in dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Mi soffermo su due aspetti: il primo, per chiarirlo all'Assessora, ma probabilmente anche ai colleghi e a chi ci ascolta.
Ripeto che non sono contrario a misure che riqualificano parti di terreno o di aree piemontesi già costruite e che vengono, in qualche modo migliorate, anche rispetto alle premialità.
Posto che la firma al collega Policaro l'avevo messa, così come l'ho messa alla collega Frediani, per la presentazione degli emendamenti, ribadisco non sono contrario al principio.
Mi soffermo su un altro aspetto, e mi rivolgo al Presidente della Giunta e al Vicepresidente Reschigna, che è l'Assessore ai rapporti con il Consiglio: vi pare normale e possibile che il Consiglio regionale approvi una norma che impedisca, fintanto che non vi siano le delibere dei Consigli comunali, la possibilità di riedificare sull'edificato e che, invece, per una sola e singola fattispecie, preveda una sorta di deroga? Attenzione non c'è neanche scritto "in deroga alla legge". Cioè abbiamo due legislazioni.
Consiglierei la sospensione di questi tre emendamenti, per farne un'analisi compiuta. Perché se votiamo questi tre emendamenti, credo che si crei un precedente pericoloso da un punto di vista normativo. Cioè approvo una legge e poi ne approvo un'altra che dice l'esatto contrario di quella che ho approvato due settimane prima (peraltro, se l'avessi scritta anche sei anni fa non importa!).
Da questo punto di vista, credo che sarebbe opportuno verificare se è rispondente alla normativa. Credo che non siano neanche votabili i tre emendamenti, ma non svolgo il lavoro del Presidente, quindi non è compito mio.
Però credo che, da questo punto di vista, ci vada un po' di attenzione.
Dopodiché, l'Assessore Valmaggia è noto per la modalità con cui difende i suoi provvedimenti: le rammento, però, che l'articolo 3 della legge che abbiamo approvato prevede che la possibilità di riqualificazione - anche se lei scuote la testa - si faccia con delibera del Consiglio comunale che individua gli edifici. Noi possiamo prevedere una fattispecie differente? No. Se lo facciamo, è perché rispondiamo a una legittima esigenza di un singolo comparto.
Di conseguenza, è evidente che ci faremo carico di rispondere a tutti gli altri singoli comparti - come, ad esempio, tutto il mondo dell'edilizia che chiedono che non ci siano delibere del Consiglio comunale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiaramente accogliamo con favore il parere positivo della Giunta sull'emendamento n. 217).
Ci preme ricordare che rimane in piedi l'altra nostra critica, quella che verteva sul fatto che potrebbe essere marginalizzato il ruolo del cinema in questo tipo di interventi.
Cercherò di porvi un esempio esplicativo, perché anche il collega Bono non aveva capito e gliel'ho dovuto spiegare; e se non aveva capito Bono probabilmente ci saranno altre persone che potrebbero non aver capito un discorso che è molto tecnico.
Se pensiamo a una legge regionale che oggi, con quest'aggiunta, interviene sui centri storici e consente di fare delle sale cinematografiche con superfici annesse, come foyer e altre sale (di svago, di lettura o di ascolto), con una non limitazione di superficie minima della sala cinematografica, e, dall'altra, permette il raddoppio di questa superficie ossia un altro 50 per cento destinato ad attività di somministrazione e ristorazione e attività commerciali, abbiamo sostanzialmente quello che si può definire un piccolo centro commerciale.
Se domani qualcuno si rivolgesse a Paolo Mighetti non Consigliere regionale ma architetto e gli dicesse "voglio fare un piccolo centro commerciale in un centro storico", io gli risponderei: "In teoria non potresti, ma cercati un cinema e potrai farlo". Perché questo è un po' il concetto. Siamo in Italia, il Paese delle mille scappatoie, il Paese con una storia linguistica ormai millenaria (anzi, più che millenaria) e abbiamo questo tipo di implicazioni, che non dobbiamo mai trascurare.
A nostro avviso c'è questa problematica. Io sono convintissimo che sia la Giunta regionale sia chi ha fatto lobbying per avere questo tipo di intervento legislativo voglia andare nella direzione dalla valorizzazione del cinema. In realtà, c'è la possibilità che i cinema vengano in parte cannibalizzati grazie a questa disposizione legislativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

È marginale ed è a latere rispetto a quello che stiamo discutendo. Ci terrei però a ricordare che tutte le produzioni RAI stanno andando via da Torino, e non c'è nessuno che faccia nulla. Presto i lavoratori saranno a spasso.
Torino sta anche perdendo un centro di produzione importante, con delle professionalità importanti che, in questo momento, non stanno lavorando.
Colgo dunque l'occasione per dire che, in aggiunta a tutto quello che sta andando via da Torino, c'è anche questo centro di produzione, che aveva in programma fiction e programmi già affidati e trasferiti ora a Roma.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Parigi, per esprimere il parere della Giunta regionale.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Volevo solo aggiungere una riflessione al Consigliere Mighetti.
Posso anche condividere l'impianto generale che lei porta avanti, ma le cose si possono sempre vedere sia da destra che da sinistra. Io, almeno, lo vedo come un aiuto ai nostri cinema a rimanere aperti, perché il mondo della narrazione cinematografica si sta completamente trasformando. Sono entrati in campo dei nuovi attori e credo che non si possa far finta che le cose non stiano cambiando. Dobbiamo anche vedere le possibilità di trasformazione che i nostri cinema possono avere.
Concludo, dicendole che il Cinema Massaua la prossima settimana, ad esempio, fa un esperimento, chapeau, di proiettare dei film su Klimt, cioè sulla storia dell'arte. Questo è proprio il segno della trasformazione che i nostri cinema stanno avendo. Dico solo alla Consigliera Gancia che, in questo momento, il nostro Centro di produzione RAI è saturo, perché è vero che abbiamo perso una produzione, ma ne abbiamo recuperata una e mai come oggi il nostro Centro di produzione sta andando bene. Quindi, non so, lei magari ha dei dati diversi da quelli che il Direttore mi comunica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

Mi sento in dovere di fare anch'io una dichiarazione di voto, anche a seguito degli ultimi interventi. Solo per precisare che gli articoli 4 bis e 4 ter si inseriscono in adempimento a una normativa nazionale che ha preso atto della crisi del cinema, come è stato poc'anzi detto dall'Assessora Parigi. Ha ragione il Consigliere Vignale a mettere in evidenza una molteplicità di interventi sul riuso che queste due norme esplicitano.
Tutte le volte che ho parlato di queste proposte di legge, soprattutto di quelle del riuso, credo di aver sempre detto che dobbiamo andare verso un testo unico dell'edilizia, dove trovino corpo tutte quelle norme che hanno una componente edilizia, e questa è una di quelle. Nel percorso e soprattutto nell'attività in II Commissione, abbiamo fatto una parte del lavoro, ma non l'abbiamo completato. Quindi, sono convinto che nella prossima legislatura, se avrà la voglia e la forza, si completerà questo Testo Unico e inserirà e armonizzerà queste norme. L'una non confligge con l'altra, perché noi adesso potremmo fare altre norme in adempimento a norme nazionali che prevedono delle deroghe. È nelle nostre facoltà.
Mi rendo conto come ci sia una poca armonia, però assicuro che quello che abbiamo fatto è assolutamente legittimo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rostagno.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 133), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 134), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 135), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 217), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 18, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 18 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 77.2) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 199) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77.2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 18 ter



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 203) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 202) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Mi stavo chiedendo se non fosse più sensato illustrare prima l'emendamento e poi i subemendamenti.



PRESIDENTE

Normalmente non è così, però mi dicono che si può fare anche diversamente.



FREDIANI Francesca

Per me è indifferente: li illustro anche insieme, poiché il tema di fondo è lo stesso.
Abbiamo scelto di subemendare l'emendamento n. 39), perché introduce un elemento nuovo e di non poco conto: parliamo dei contributi per le testate giornalistiche online.
La scelta d'inserire un emendamento di questo tipo all'interno dell'omnibus ci ha un po' presi alla sprovvista, perché, tra l'altro, in Consiglio regionale vi è la Commissione Editoria, che si riunisce un paio di volte l'anno. In questa Commissione, noi incontriamo anche i rappresentanti degli editori e delle testate locali e il problema principale che viene affrontato è quello dell'entità dei contributi.
Pertanto, il fatto di vedere un emendamento che va a modificare la legge regionale n. 18, relativa agli interventi a sostegno dell'informazione e dell'editoria piemontese, prevedendo l'estensione della platea dei soggetti destinatari di contributo, ci ha un po' sorpresi, a maggior ragione perch l'emendamento ha assenza di oneri. Questo, secondo noi, potrebbe prefigurare qualche problema nei rapporti con gli editori di testate non online, proprio per un problema di scarsità di risorse.
Ovviamente, non siamo contrari a prescindere dall'estensione dei contributi alle testate online, che sono una realtà ormai consolidata e fanno parte del sistema dell'informazione soprattutto regionale, perché molto spesso si tratta di testate che riportano notizie locali, tra l'altro aggiornate in modo continuo, quindi rappresentano anche un elemento di novità, poich danno un'idea dell'attualità delle notizie rispetto magari al settimanale locale cartaceo, che è un po' più lento nel diffondere le informazioni.
Tutto ciò premesso, non possiamo non notare che il fatto di non prevedere un maggiore onere è un po' preoccupante. Ci saremmo aspettati un primo passaggio perlomeno in Commissione e secondo noi sarebbe stato opportuno anche un passaggio preventivo in Commissione editoria, proprio per valutare come affrontare questi soggetti che non possiamo più definire nuovi, ma che sono elemento importante del sistema dell'informazione della nostra regione.
Abbiamo, quindi, proposto questi due subemendamenti, fermo restando che rimaniamo contrari alla presentazione in questa fase, collegata al provvedimento omnibus, di una simile novità. Ci sembra una forzatura che potevamo evitare in Aula. Infatti, con questi due emendamenti solleviamo anche il tema dell'opportunità di discutere di un argomento così importante direttamente in Aula, in un provvedimento omnibus.
Con il primo emendamento, il n. 203), andiamo ad abrogare "la media di visualizzazioni non inferiore al milione all'anno certificabile", quindi interveniamo su quel criterio che è definito nell'emendamento di Giunta poi interveniamo su un'altra caratteristica. Dopo il comma 7, dell'articolo 9 bis, della legge regionale 25 giugno 2008 n. 18 è inserito il seguente: "Le testate giornalistiche online, che ricevono i contributi di cui al presente articolo, pubblicano la lista integrale delle fonti di finanziamento in un'apposita sezione accessibile dal proprio sito web".
Questo perché nell'emendamento di Giunta si fa riferimento al fatto che le testate beneficiarie dei contributi non devono essere espressioni di partiti o, comunque, di forze politiche. Noi crediamo che se una testata online riceve contributi, dovrebbe pubblicare le altre fonti di finanziamento proprio per evitare che ci siano delle testate che, magari ricevono contributi da forze politiche o da qualche esponente politico, che non siano proprio la voce dell'imparzialità. Abbiamo qualche esempio anche nella nostra regione, quindi ci sembra che, a tutela della libertà di informazione e della correttezza di informazione, soprattutto, si debba prevedere un parametro di questo tipo, fermo restando la nostra perplessità rispetto all'emendamento di Giunta che, secondo noi, non dovrebbe essere discusso in Aula e con queste modalità, perché introduce un cambiamento troppo importante che va valutato con molta più attenzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mentre la temperatura in Aula diventa da tropicale a equatoriale, proviamo a resistere e a corroborare, con la nostra testimonianza, gli emendamenti della collega Frediani.
Innanzitutto ha ragione. È vero che nell'emendamento viene scritto che sostanzialmente, il contenuto finanziario nella norma è neutro. Nel senso che ci sarebbe uno spostamento di risorse, all'interno dello stesso capitolo, da una platea di giornali a un'altra, da quelli cartacei a quelli online.
Sottolineo e dico al Vicepresidente Reschigna che non mi risulta ci siano stati altri emendamenti che prevedono uno spostamento di spesa. Ripeto, è vero che non c'è un incremento di spesa, il Vicepresidente Reschigna ha ripetuto più volte che non potevamo presentare emendamenti nell'omnibus con un aumento di spesa, ma in questo caso c'è uno spostamento di risorse sempre all'interno dello stesso capitolo, da una parte all'altra.
Sostanzialmente, secondo noi, è più un emendamento da analisi di assestamento previsionale, comunque è uno spostamento o una creazione di un sottocapitolo all'interno di un capitolo. Penso che non sia così fondamentale approvarlo oggi, quindi chiediamo di poter soprassedere all'approvazione di quest'emendamento in Aula e poterlo rivedere successivamente in analisi di assestamento.
Tra l'altro, ci sono alcuni emendamenti che riteniamo anche corretti e presentati dal nostro Gruppo consiliare - qualcuno potrebbe dire non potrebbe essere diversamente in quanto li abbiamo presentati noi - ma ci sono alcune modifiche da fare che consentono anche alla Commissione sull'editoria di valutarne la portata. Nel momento in cui c'è un finanziamento per le testate locali - che siano cartacce o online, in effetti, non siamo contrari alla normativa - vanno però segnalati sicuramente nell'insieme dei contributi che vengono recepiti e va anche valutata attentamente il numero di visualizzazioni. È una tematica importante e noi chiederemmo che non venga analizzata in fretta e furia in Aula, con un emendamento dalla Giunta senza approvarlo in Commissione.
A maggior ragione, ripeto ancora volta, nel momento in cui c'è, comunque uno spostamento di risorse, la norma finanziaria c'è, non è che si può dire che il totale è neutro, ma c'è uno spostamento da una parte all'altra. È un emendamento da legge di bilancio, non è un emendamento da omnibus. Non modifica solo una norma, il testo di una legge, ma modifica anche uno stanziamento finanziario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Una riflessione del tutto politica su quest'emendamento. Penso che oggi, a pochi mesi dalle elezioni, quest'emendamento sia inopportuno. Sembrerebbe proprio che la maggioranza si sia accorta dell'importanza dell'informazione online e faccia di questo elemento un elemento di compiacimento di questo tipo d'informazione. Non sarebbe un emendamento che noi osteggiamo in maniera totale in un altro tempo non sospetto, ma in questo periodo pensiamo che sia oggettivamente un emendamento che dà da pensare.
Condivido anche tutte le critiche sollevate dai colleghi e, soprattutto quest'emendamento va valutato con una certa calma e non con un'analisi all'interno di un provvedimento come questo, in provvedimento omnibus che non dà spazio a valutazioni che siano più precise rispetto a una problematica del genere.
Noi abbiamo un rapporto diretto con l'informazione, abbiamo un rapporto delicato e non possiamo permetterci di fare degli interventi del genere proprio a cuor leggero e in un momento come questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Avevo firmato gli emendamenti per consentirne la presentazione, ma intervengo volentieri nel merito.
Credo che si debbano distinguere due aspetti. Un aspetto di merito, sul quale io non ho nessuna contrarietà. Le testate giornalistiche online sono a tutti gli effetti, uno strumento di informazione importante nel panorama piemontese.
Ma segnalo anche un aspetto di metodo. Rammento che questa norma è sempre stata affrontate e discussa, dal giorno della sua approvazione, con molta mi permetto di dire, delicatezza, perché riguarda il mondo dell'informazione, ma prevede anche l'istituzione di una Commissione Editoria, all'interno della quale esistono sia la maggioranza, il Consiglio e l'opposizione del Consiglio regionale, ma anche il mondo dell'editoria.
Non mi risulta - però mi posso sbagliare - che all'interno della Commissione Editoria sia passata questa norma; soprattutto, però, questa norma ha un rilievo economico, nel senso che è assolutamente evidente anche che questa legge, senza un suo finanziamento, non soltanto non dà un aiuto a questo mondo (se se non ricordo male, erano stati stanziati 250 mila euro per il 2018, 2019 e 2020, o qualcosa di simile, cioè una cifra molto piccola), ma rischia di non portare alcun aiuto al sistema delle testate online, creando difficoltà al sistema delle testate tradizionali.
Credo che abbiamo un appuntamento (peraltro, molto prossimo) che sarebbe il luogo ideale dove discutere questa legge, che è l'assestamento di bilancio.
Se si ritiene di modificare la legge n. 18, avremmo il tempo per portarla all'interno della Commissione Editoria, per presentarla all'interno dell'assestamento di bilancio e, magari, se la Giunta lo ritiene prioritario, inserire anche delle risorse adeguate. Oggettivamente, mi sembra siate poco propensi, lo dico in particolar modo perché sarà presentata dalla Giunta regionale. Mi pare non sia la modalità più corretta di rispettare una norma e le istituzioni che sono create a tutela del Consiglio. Poi, voglio dire, vediamo tutto, quindi, possiamo vedere anche questo, però io credo vi sia un minimo di forma che dovremmo rispettare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 39) presentato dalla Giunta regionale.
Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Prego, Assessora, lo illustri.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Grazie, Presidente.
Ringrazio anche i Consiglieri che sono intervenuti a presentazione dei loro emendamenti, ma credo che la proposta di questa norma al Consiglio da parte della Giunta nasca dal fatto che.
Per la verità, ritenevo che fosse un elemento condiviso il fatto che l'editoria, la stampa e le testate online facciano effettivamente un servizio d'informazione, esattamente come quelle cartacee rivolte magari a un pubblico, per età e per abitudini, parzialmente differente.
Aggiungo che la ragione per la quale si è dovuto ricorrere a una norma e non semplicemente prendere atto, nel bando col quale si destinano le risorse attualmente al bilancio, del fatto che oggi esistono giornali di carta e giornali online, è che quella legge parla esplicitamente di "carta" che, evidentemente, è un oggetto che, per chi ha delle testate online, non è sovvenzionabile.
Poiché, come ben sappiamo, molte testate locali storiche del nostro territorio sono nate cartacee e si stanno spostando in modo crescente verso una presenza online, questa norma vuole anche aiutarle nella transizione perché consente a chi ha l'edizione cartacea e l'edizione online di scegliere su quale delle due investire e chiedere il contributo regionale.
A me sembrerebbe strano rifiutarsi di prendere atto del mutamento in corso è chiaro che, per il momento, non possiamo che introdurre questa previsione a "costanza", diciamo, di risorse in bilancio; si sono introdotte ovviamente, alcune norme, alcune precisazioni per garantire che si tratti veramente di testate giornalistiche online, ivi compresa una soglia minima di accessi che dia la garanzia di sostenere qualcuno che esiste davvero e che non esiste soltanto in virtù di un ipotetico contributo pubblico.
Questa è la ragione per la quale il limite di un milione di eccessi, che è stato peraltro verificato con gli operatori, a me sembra del tutto ragionevole e l'emendamento della Consigliera Frediani non mi sembra accoglibile.
Quanto al fatto di obbligare alla pubblicizzazione dei finanziamenti, a me non risulta che ci sia un tema specifico di finanziamenti dietro all'editoria online, non più di quanto ci sia nell'editoria cartacea sicuramente sono un po' antiquata, però non vedo la ragione per la quale l'editoria online debba essere vista, per definizione, con sospetto rispetto all'editoria cartacea, alla quale non si chiede un adempimento equivalente.
Questa è la ragione anche per la quale esprimo parere contrario sull'altro emendamento.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Grazie, Assessora De Santis.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 203), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Consigliera Frediani, l'Assessora, esprimendo il parere negativo rispetto ai due emendamenti presentati n. 202) e n. 203), ha illustrato, con il tempo che aveva a disposizione, anche l'emendamento n. 39).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 202), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione sull'emendamento n. 39).



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Siamo in votazione.
Sentiamo cos'ha da dire, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Abbia pazienza, Presidente. Non so se siamo noi che sopravvalutiamo quest'emendamento, ma mi sembra che l'illustrazione sia stata un po' sbrigativa. Insomma, abbiamo chiesto un approfondimento in Commissione e abbiamo sentito una replica con parere negativo su tutti gli emendamenti con un'illustrazione dell'emendamento da parte dell'Assessora articolata nel giro di tre minuti. Ecco, mi sembra che si stia affrontando un po' alla leggera un tema legato all'informazione, che invece dovrebbe essere affrontato con un pochino più di attenzione.
vorrei chiedere soltanto dei chiarimenti rispetto all'emendamento della Giunta sul comma 3, lettera a): se l'Assessore mi può spiegare che cosa significa "edizione in formato digitale dinamico e multimediale". Perché io per testata online intendo una testata cui mi collego tramite un indirizzo web, un'URL e lì ci sono delle notizie con dei link, quindi notizie in formato multimediale e magari ci sono anche dei video, ma per me un'edizione in formato digitale significa che una testata ha il formato cartaceo e ha l'edizione digitale e quello che trovo in edicola in formato cartaceo lo ritrovo in edizione digitale, dunque per me l'edizione è un numero di un quotidiano, legata a una data precisa. Un sito di notizie online non ha un'edizione, quindi vorrei dei chiarimenti rispetto a questo se possibile.



PRESIDENTE

Assessora, vuole rispondere alla Consigliera Frediani? DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Grazie Presidente; grazie, Consigliera Frediani.
In realtà, credo che la differenza sia intuitiva ed è fra il fatto di avere un giornale cartaceo e mettere online il formato pdf del giornale cartaceo o l'avere una vera e propria edizione online che viene aggiornata nel corso, appunto, della giornata, con contenuti interamente o parzialmente diversi da quelli del giornale cartaceo.
Chiunque di noi frequenti, ad esempio, il sito de La Stampa sa che quello è un sito, nel senso che fornisce delle informazioni, dà delle notizie, che viene costantemente aggiornato e non è semplicemente l'edizione cartacea riportata online.
Grazie.



PRESIDENTE

Possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 39)? Vuole intervenire Consigliere Vignale? Se è stato discusso? No, non è stato discusso. Non è stato discusso, però non è che il Consiglio dice all'Assessora.
Come? Non è stato discusso.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora regionale Confermo che non è stato discusso in Commissione editoria.
Grazie.



PRESIDENTE

Però non c'era l'obbligo di discuterlo in Commissione editoria.
Dica pure, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, lei ha fretta di fare le cose, ma le fa male.



PRESIDENTE

Non ho fretta di fare le cose.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, le comunico - e lei dovrebbe saperlo, perché è qua da tanti anni - che la Commissione Editoria è uno strumento del Consiglio regionale: le persone che la compongono sono nominate dal Consiglio regionale. Ebbene perché, secondo lei, è stata costituita la Commissione Editoria? Provo a spiegarglielo. Perché, mettendo insieme maggioranza e opposizione, si tenta, con uno strumento così delicato qual è quello del finanziamento all'informazione privata, di trovare una sorta di camera di compensazione legittima fra esigenze del mondo imprenditoriale e pubblica informazione finanziata col denaro del contribuente.
Ora, a lei non interesserà il fatto che questa norma, che - badate stravolge il concetto della legge, perché la legge n. 18 nasce per i piccoli giornali locali, - senza che i colleghi si offendano - poco pu intervenire, ma finanzia La Stampa, la Repubblica, cioè finanza qualunque.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) No!



VIGNALE Gian Luca

Sì, non no. Dove lo vede che c'è scritto no? Si vede che non l'ha scritta lei la legge, questo è evidente, perché non sa neanche capire qual è la differenza tra un'edizione dinamica e l'aspetto multimediale. Ma non no: sì.
La Stampa non fa domanda, ma se fa domanda prende 35.000 euro di contributo: è di che questo stiamo parlando, e stiamo parlando del fatto che non si discute in Commissione Editoria una legge che finanzia l'editoria online, provvedimento finanziario che ritengo giusto perché è uno strumento presente nel territorio, ma non è che tutte le cose si possono fare così, tanto poi c'è l'omnibus.
Credo che, da questo punto di vista, la Presidenza del Consiglio, nel rammentarsi ogni tanto il ruolo che le è stato affidato, dovrebbe ricordare anche all'Amministrazione regionale, per il compito che le compete.
Non deve fare né la maggioranza né l'opposizione, perché credo che, se lei fosse seduto in quel banco là come nelle scorse legislature, ci avrebbe correttamente ricordato che non si può passare sopra a strumenti che ha voluto il Consiglio regionale per volontà della Giunta. E allora se lo ricordi, anche se siede là sopra ed è più in alto di tutti. Però, proprio perché è là, dovrebbe fare l'interesse del Consiglio e non di altri.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, come lei sa, io faccio rigidamente ed esclusivamente l'interesse del Consiglio, ma lei naturalmente ha il diritto di pensarla anche in maniera diversa.
L'Assessore non aveva l'obbligo di passare, da un punto di vista normativo.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Aspetti, mi lasci finire, come io ho acconsentito a lei di intervenire.
L'Assessore non aveva l'obbligo normativo di portare questa discussione alla Commissione Editoria. Se lei mi chiede - magari con un po' più di gentilezza non le farebbe male - se sarebbe stato opportuno che l'Assessore discutesse questa cosa in Commissione Editoria, le rispondo che lei ha ragione e che sarebbe stato opportuno che l'Assessore lo discutesse.
Sono due questioni diverse e quindi, da un punto di vista normativo, io faccio il Presidente del Consiglio e non c'è niente che impedisca che l'Assessore lo porti. Non c'è una norma che lo impedisce.
Da un punto di vista dell'opportunità e della disponibilità, però, posso essere d'accordo con lei.
L'Assessore vuole dire qualcosa in merito? Prego, Assessora De Santis.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Semplicemente, non mi sono neanche posta il problema, onestamente, nel senso che un po' mi stupisce la discussione di oggi, nel senso che è talmente evidente che l'informazione, anche quella locale, passa sempre più attraverso il web e sempre meno attraverso la carta, che dire che una cosa è editoria e l'altra non lo è.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive



PRESIDENTE

È semplicemente perché la nostra legge.
Secondo me sarebbe bastata la legge com'era prima, salvo il fatto che prevede un finanziamento specifico sulla carta. È evidente che per chi ha edizioni online, il finanziamento sulla carta serve a poco.
Sinceramente non riesco a vedere una complicazione ulteriore rispetto a questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Presidente, dopo tanti anni cercherò di essere gentile, perché i colleghi mi dicono che non ci riesco tanto, almeno con i colleghi del Gruppo, ma ci proverò almeno nei rispetti del Presidente, più che altro per la carica che ricopre.
Chiederei gentilmente a lei di farsi portavoce di una richiesta che mi sembra che venga dai banchi di opposizione, ma mi sembra - non voglio parlare per altre persone - che un po' di imbarazzo sia stato suscitato anche nei colleghi di maggioranza (magari ho capito male), di poter soprassedere a questa norma, rinviarla all'assestamento che sarà - adesso non voglio portare sfortuna al Vicepresidente Reschigna e alla maggioranza tra due o tre settimane, perché tanto dobbiamo approvare l'assestamento entro fine novembre. Penso che non succeda nulla.
Spero che non se ne faccia una questione personale. Ogni tanto ci sono scontri e incomprensioni, però chiederei al Presidente del Consiglio, come Consigliere, ma anche al Presidente Chiamparino come Presidente della Giunta ed anche come primo Consigliere su 51, di farsi portavoce interprete e latore di questa nostra richiesta.
Non succede nulla. Non andiamo oltre nelle incomprensioni e nei litigi diciamo litigi politici - perché mi sembra una richiesta sensata. Non chiedo di convocarla adesso interrompendo i lavori, perché la Commissione Editoria sarebbe poco credibile, ma la convochiamo la prossima settimane e poi questa norma di un articolo passerà con le eventuali modifiche in assestamento.
Ripeto: l'assestamento lo approveremo - non voglio portare sfortuna - tra un mese, perché siamo al 23 di ottobre, non penso si possa andare oltre fine novembre, quindi penso sia una richiesta di cui lei si possa fare interprete come Presidente del Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Assessora.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Grazie, Presidente.
Se ci sono tutte queste preoccupazioni che, ripeto, trovo un po' singolari possiamo tranquillamente fare un passaggio in Commissione Editoria. Ho guardato un attimo e mi sembra che in realtà non ci sia nessuno in quella Commissione che rappresenti i soggetti che lavorano sulle testate online ma non è un problema. Credo che l'omnibus impegnerà il Consiglio ancora per un paio di settimane, per cui chiederò immediatamente, oggi pomeriggio stesso, una convocazione urgente della Commissione Editoria.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Tronzano, l'Assessora ha dato la disponibilità, quindi penso che possa essere sufficiente.
Dopodiché, se vuole intervenire intervenga, come sono intervenuti gli altri, ma su un argomento che ha preso una strada diversa da quella orientata.



TRONZANO Andrea

Grazie, Presidente, sarò telegrafico.
Ringrazio l'Assessore di questa disponibilità, anche se è un po' forzata perché le motivazioni all'interno dell'emendamento sottolineano un passaggio: "Azione avvalorata dalla tendenza che dimostra la perdita di lettori dei quotidiani cartacei e l'aumento dell'utenza di giornali online".
Questo mi pare un passaggio politico fondamentale, perché il web è sicuramente una piattaforma in fase di sviluppo e, quindi, anche pubblicitariamente è appetibile, mentre ricordo che sia le televisioni locali - e lo sottolineo a beneficio anche dei Consiglieri regionali ultimo presidio democratico all'interno della politica locale - sia i giornali locali sono due aspetti fondamentali.
Quindi bene fa, grazie anche alle richieste del Movimento 5 Stelle e del collega Vignale, l'Assessore ad andare in Commissione Editoria. Il rischio è che trascuriamo qualcosa che in questo momento ci sfugge.
Grazie.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 39) è sospeso, mentre gli altri sono stati votati con parere negativo.
ARTICOLO 18 quater Emendamento rubricato n. 120) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 145) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento intendiamo inserire, all'articolo 3 della legge regionale n. 18 del 1999, "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica", la definizione del punto g bis) "enti e associazioni per il turismo sostenibile".
Al momento, i soggetti beneficiari di interventi previsti da questa legge sono, e li elenco in ordine: piccole e medie imprese ed enti no profit operanti nel settore turistico; proprietari di alloggi, case e appartamenti per vacanze gestiti direttamente o indirettamente in forma imprenditoriale e non imprenditoriale; privati che esercitano in forma imprenditoriale o non l'attività di B&B e affittacamere; imprenditori agricoli che fanno l'ospitalità rurale e familiare, di cui abbiamo parlato lungamente negli anni passati, i gestori di esercizi ristorativi o servizi turistici a supporto di attività del tempo libero, i proprietari e i gestori di impianti di salita e di innevamento programmato.
Insomma, la legge 18/1999 ha una platea di beneficiari di contributi importanti e noi, come abbiamo ribadito anche con l'ordine del giorno presentato sul disegno di legge inerente a Finpiemonte, in cui si parla di una ridistribuzione di 200 milioni di euro che derivano, appunto, dalla minore capitalizzazione di Finpiemonte dopo il ritiro della progettualità e della creazione di una istituto con finalità bancarie, dovremmo dare risorse anche ai beneficiari di cui all'articolo 3.
Come dicevo, per questo motivo abbiamo prestato un ordine del giorno che sebbene sia stato approvato, ha visto la trasformazione della parola "garantire" in "valutare", ossia "valutare che vengano presi in considerazione con un punteggio maggiormente tutelante le associazioni, le realtà e gli enti che si occupano di turismo sostenibile".
Noi vorremmo che quest'aspetto venisse inserito anche in legge. Per quale motivo? Perché crediamo che il turismo, di per sé, debba essere sostenibile. Poi è vero che c'è anche il turismo fatto con le motociclette con le auto storiche o quant'altro, ma è una fetta di turismo minoritaria.
Soprattutto nelle Regioni italiane che hanno una varietà paesaggistica e territoriale orografica come il Piemonte, quindi di montagna, di collina di valli, di laghi e di fiumi non dico incontaminati, ma ancora abbastanza preservati rispetto ad altri ambienti di altre Regioni o di altri Paesi, o comunque rispetto alla più antropizzata Pianura Padana, pensiamo che il turismo sostenibile debba essere una carta da giocare.
Noi crediamo che una parte dei contributi debba andare in maniera prioritaria a queste realtà, in modo che si possa stimolare e incentivare questo tipo di attività.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Credo che questa sia una carta che il Piemonte deve giocare e in cui deve credere, perché è un aspetto importante.
Chiaramente, il turismo può essere praticato in svariati modi e può avere un'impronta ecologica ben differente rispetto alle attività che si svolgono e che si permettono, ad esempio, nelle zone alpine. Perché un conto è andare a camminare nella neve con le ciaspole, un altro conto è andare con una motoslitta a sgasare tra i boschi. Pensiamo, ancora, all'eliski attività che magari può anche provocare una slavina! L'impatto di un'attività turistica che porta economia in un ambiente montano è ben differente. Chiaramente, vi sono impatti fortemente differenti e questo aspetto va tenuto in considerazione. Sempre più l'uomo vuole girare e conoscere realtà differenti, apprezzare e fruire di bellezze naturali e artistiche, grazie al cielo anche in Piemonte.
Se privilegiamo un turismo che ha un'impronta ecologica inferiore, da un lato proteggiamo di più le nostre bellezze naturali e artistiche dall'altro lato svolgiamo anche un ruolo educativo.
Sarebbe anche importante fare informazione: perché da turista faccio fatica, per quelle due settimane all'anno, a riconoscere spazi, luoghi e percorsi più sostenibili di altri, perché è un concetto che fa ancora fatica ad entrare nell'offerta turistica regionale e nazionale.
Se per primi percorriamo questa strada, saremo innovativi e raccoglieremo sicuramente una fetta di popolazione che attualmente fa fatica a veder riconosciute le proprie esigenze.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
È un emendamento importante - anche se attiene un settore che alcuni colleghi seguono meglio di me - perché come fattore comune abbiamo il sostegno alle attività economiche compatibili con l'ambiente.
In questo caso, aggiungiamo la peculiarità di avere una sintonia e una compatibilità anche con le popolazioni e le culture locali. Infatti, fra gli obiettivi che sosteniamo, rimarchiamo il mantenimento delle diversità e delle tipicità culturali piemontesi, che sono enormi e che variano da zona a zona, e che vanno tutelate come oggetto di divulgazione culturale invece che come omologazione di un sistema di turismo più internazionalizzato, che punta su concetti che possiamo ritrovare ovunque nel mondo e che non distinguerebbero il Piemonte da una qualunque altra zona d'Italia o di un altro Paese.
Per "modello di turismo ecosostenibile" intendiamo anche un modello socialmente e culturalmente compatibile con i luoghi. Questo probabilmente, è anche uno strumento per mantenere le società locali e per presidiare i territori marginali del Piemonte che soffrono economicamente ma specialmente culturalmente, dal momento che vi è stato un impoverimento anche di popolazione. Il turismo non deve essere un qualcosa fine a s stesso per attirare semplicemente denari e investimenti a caso, ma deve avere anche una leva culturale sulle popolazioni locali.



PRESIDENTE

Altri Consiglieri desiderano intervenire? Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento del collega Campo, che tra noi è quello più attento alle problematiche relative al turismo, e vuole proporre, all'interno dell'articolo 3 della legge n. 18, il punto "Enti e associazioni per il turismo sostenibile". Si prevede il finanziamento per tutti quegli enti e associazioni che promuovono un tipo di turismo che non va ad impattare fortemente sul territorio.
Per essere più precisi, c'è una definizione dell'Organizzazione Mondiale del Turismo che spiega esattamente che cos'è il "turismo sostenibile": è quel tipo di turismo capace di soddisfare le esigenze dei turisti e delle Regioni ospitanti, prevedendo e accrescendo le opportunità per il futuro.
Tutte le risorse - sempre secondo questa definizione - dovrebbero essere gestite in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo l'integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi di vita dell'area in questione.
È chiaro che si tratta di una visione di turismo che ha poco a che fare con il turismo impattante a cui, purtroppo, siamo spesso abituati sui nostri territori, soprattutto quelli montani; è un turismo che, comunque, serve anche alla nostra economia, ma che noi vorremmo fosse gradualmente sempre più accompagnato in modo preponderante, se non totalmente sostituito (chissà in futuro), da un turismo più rispettoso e più sostenibile, come da definizione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 122) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento fa il paio con quello precedente, sempre sull'articolo 3 della legge n. 18/1999 "Interventi a sostegno dell'offerta turistica" e come già detto, vuole ampliare la platea dei soggetti beneficiari degli interventi a fondo perduto o rotativi o di garanzia.
In questo caso, chiederemmo di intervenire su imprese o, comunque, privati che esercitano attività ricettive e turistiche basate sul concetto del turismo accessibile, cioè quella tipologia di turismo che permette anche alle persone con disabilità o diversabilità di potervi accedere. Pensiamo soprattutto a strutture ricettive, ma anche di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande senza barriere architettoniche o comunque, con scivoli che permettano l'ingresso anche a persone magari in carrozzella o con spazi adeguati nei bagni e almeno una stanza ogni tot stanze per coloro i quali offrono ricettività. Sappiamo che c'è una norma nazionale in questo senso che permette l'accesso con la carrozzella anche al bagno, con spazi adeguati, doccia e quant'altro.
Pensiamo che questa sia una grave mancanza nel nostro territorio, ma non solo, anche di tutta Italia, che non si pone mai nell'ottica di un turismo accessibile, ma non solo nei confronti del turismo. Mi riferisco a tutte le barriere che esistono nella vita quotidiana anche nelle nostre città, dai marciapiedi senza scivoli alla carenza di parcheggi dedicati e quant'altro.
Crediamo che sia un gesto e un segnale di civiltà e che si debba intervenire, inserendo una norma per questa platea, sempre nell'ottica poi decide la Giunta come farlo all'interno dei propri Uffici - di garantire un punteggio maggiore a chi fa investimenti e interventi di questo tipo e garantisce quindi un turismo accessibile, libero a tutti abili e diversamente abili e disabili.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento chiede di inserire enti e associazioni per il turismo accessibile, quindi parliamo di un turismo aperto anche a chi ha delle difficoltà speciali, difficoltà che possono essere di vario grado e di diversa natura nel deambulare, ma anche a chi ha esigenze speciali (anziani e disabili), oppure a persone che necessitano un regime dietetico particolare. Crediamo che sia importante garantire anche a queste persone da una parte, per l'invecchiamento della popolazione e, dall'altra parte per esigenze di spostamento delle famiglie che hanno al loro interno persone con queste esigenze speciali, la possibilità di fruire di un percorso turistico adeguato che abbatta le barriere architettoniche e che dia garanzia anche a loro di poter fruire dei beni architettonici e naturali presenti nella nostra Regione.
È importante assicurare l'accessibilità e la recettività a questo tipo di persone. per questo motivo, abbiamo presentato un emendamento volto a riconoscere questa tipo di offerta turistica al turismo accessibile.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 122) è d'identico contenuto del n. 147).
Possiamo passare alle votazioni.
La parola all'Assessora Parigi per il parere sugli emendamenti.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Devo respingere entrambi gli emendamenti, il n. 145) e il n. 147) per la stessa motivazione detta in precedenza, ovvero perché è un appesantimento normativo, nel senso che parla già di enti no profit operanti nel settore turistico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 120), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 122), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.



PRESIDENTE

Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 18 quinquies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 121) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 146) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo sempre alla legge n. 18/1999, però all'articolo 4. Come si evince chiaramente dall'articolo 4, siamo sulla parte degli ambiti di intervento e questo è un emendamento conseguente a quello precedente relativo ai beneficiari. Quindi, se l'Assessora Parigi volesse, non dico cambiare idea però ritenere opportuno l'inserimento in legge di un richiamo al turismo sostenibile e, con l'emendamento successivo, al turismo accessibile, noi ne saremmo lieti, in quanto possiamo non inserire i beneficiari in quanto parlava di enti no profit alla lettera a) "operanti nel settore turistico".
Bisognerebbe aggiungere anche turismo sostenibile e accessibile, magari con una premialità.
Ripeto sempre questo tema. So che è anche nelle linee guida dell'Assessorato, quindi non è una particolare problematica.
Pertanto, gli ambiti d'intervento, in questo senso, nella formazione e informazione sul turismo sostenibile ed eventualmente, poi, nella formazione e informazione sul turismo accessibile, sono ambiti d'intervento che consideriamo importanti, per le ragioni che ho detto prima, e fortemente condivisibili.
Non penso di doverlo spiegare nuovamente, perché, tra l'altro - ripeto sono linee condivise sia da questa maggioranza sia, sicuramente sul turismo accessibile, da qualunque maggioranza; sul turismo sostenibile forse potrebbero esserci differenziazioni maggiori tra le forze politiche, ma lo considero un segnale di civiltà per il turismo accessibile ed un segnale di lungimiranza per il turismo sostenibile.
Poiché ci sono state lunghe diatribe tra i Parchi, le Aree protette, le montagne che non devono essere musei (c'era chi diceva che non devono neanche diventare dei luna park), possiamo trovare una mediazione, un compromesso, ma al rialzo e non al ribasso, dicendo che sostenibilità significa fruire di un territorio, quindi anche sfruttarlo, non estraendo semplicemente risorse in maniera non recuperabile, ma usandolo in senso positivo, rendendo anche un servizio economico alla collettività, alle persone che vi abitano, permettendo anche il ripopolamento della montagna di cui abbiamo molto bisogno anche per mantenere il dissesto idrogeologico entro limiti di accettabilità.
Pertanto, solo a fronte di casi emergenziali possono avvenire accadimenti importanti in senso negativo. Ritengo che l'emendamento vada anche in questa direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessora Parigi; ne ha facoltà.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Grazie, Presidente.
È evidente che da parte della Giunta c'è la piena condivisione in merito all'attenzione al turismo sostenibile e al turismo accessibile. Proprio in questi giorni - come forse lei saprà, Consigliere Bono - abbiamo firmato un manifesto sull'accessibilità, quindi è un valore che condividiamo totalmente.
Nella legge 18, però, si disciplinano interventi strutturali in conto capitale, quindi, per prevedere questa tipologia d'interventi, bisognerebbe avere una copertura finanziaria da destinare a spese correnti. Questa non è una legge di spesa corrente. Le spese correnti sono già previste nella legge regionale 14/2016, all'articolo 2, comma 1.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Emendamento rubricato n. 123) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'Assessora ha ragione. In effetti, capita spesso che quando si presentano molti emendamenti (qualcuno su questo potrà sorridere, ma mi hanno ascoltato in pochi) si possa anche.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Bono.
Ricordo ai Capigruppo e ai Consiglieri che alle 18 è fissata la Conferenza dei Capigruppo. Naturalmente, se qualcuno non può essere presente, pu andare via, ma è per ricordarlo.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Sarò breve, su quest'emendamento.
Dicevo che può capitare che non si scrivano proprio tutti gli emendamenti in maniera corretta, pertanto in questo caso l'Assessora Parigi ha ragione.
Provvederei, dunque, a modificare gli emendamenti affinché possano essere accoglibili, nel senso che l'informazione e la formazione sul turismo è una spesa corrente e non una norma d'investimento.
Se l'Assessora è d'accordo, non illustrerei gli emendamenti e proverei a emendarli in un senso che vada nella possibilità di un accoglimento.
Presidente, mi avvicino un attimo al banco della Presidenza.



PRESIDENTE

Prego.



(Il Consigliere Bono si reca presso il banco della Presidenza)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Raccogliendo lo stimolo e la correzione anche dell'Assessora Parigi modificheremo l'emendamento rubricato n. 121) inserendo, invece che una lettera aggiuntiva, una modifica alla lettera c) che parla di ristrutturazione di immobili già destinati all'uso ricettivo che determinano un incremento di posti letto. Noi aggiungeremo "anche nell'ottica del turismo accessibile e del turismo sostenibile".
L'emendamento n. 123) è ritirato perché superato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 121), come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Gli emendamento n. 123) e n. 148) sono stati ritirati.



PRESIDENTE

ARTICOLO 19



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 144) presentato da Campo, Andrissi, Bertola, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all' Assessora Parigi per il parere della Giunta.



PARIGI Antonella, Assessora al turismo

Parere favorevole sull'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 144), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 19, così come emendato.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Prima di concludere i lavori del Consiglio stamani, incontrando i lavoratori della Comital, avevo detto che ero disponibile - in sostegno ai lavoratori e in prospettiva dell'incontro di lunedì - a far votare un ordine del giorno. Tuttavia non è stato presentato nessun documento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se i Capigruppo sono d'accordo, noi abbiamo una bozza di testo, potremmo vederlo tutti insieme un attimo. Chiederei ai colleghi di sospendere per qualche minuto la seduta e se siete d'accordo votare il documento.
La proposta del Presidente Boeti - Consigliere Bono, non so se era presente all'incontro - era quella di vedere un testo firmato da tutti i Consiglieri. Possiamo non essere noi i primi firmatari, io proponevo che fosse addirittura l'Ufficio di Presidenza, ma poi il Presidente ha proposto di presentarlo come Capigruppo.
Il punto è: avete voglia di sospendere un minuto i lavori, di guardare il testo e votarlo tutti insieme?



PRESIDENTE

Avanzo questa proposta. Ci sono un po' di articoli che non hanno emendamenti, potremmo continuare con l'esame degli articoli fin quando non è pronto il documento.
Ditemi quello che pensate di fare, possiamo aspettare un momento sospendere la seduta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Nulla in contrario a valutare e a costruire, ma abbiamo un altro ordine del giorno che era già stato richiesto nella Conferenza dei Capigruppo e che riguarda il decreto immigrazione e sicurezza. Era già pronto ed era in calendario già il martedì precedente.



PRESIDENTE

Allora, il suo ordine del giorno era al terzo posto dell'o.d.g., ma è già stato variato e quindi è al primo posto.
Il Consiglio è disponibile a discutere questo documento? No. Non è disponibile. Se lei lo presenta, lo dobbiamo mettere in discussione; se il Consiglio fosse d'accordo, potremmo votarlo, ma presumo che non siano d'accordo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Però è stata fatta la variazione; era al terzo posto ed è andato al primo perché il PD ha rinunciato al suo.
Prego.



GRIMALDI Marco

Sommessamente, a che ora si chiude il Consiglio? Alle ore 19, da convocazione.
Il Presidente ha chiesto di fare una Capigruppo ed è d'accordo a finire un'ora prima, ma poiché ci siamo presi un impegno a concludere, ripeto, si può usare il testo dei 5 Stelle o si può usare la base del nostro documento. Ci possiamo riunire cinque minuti? Il Presidente dice: "In questi cinque minuti, possiamo andare avanti? Per me è sì. Non volete andare avanti con la discussione? Fermiamoci e facciamolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Presidente, mi permetto di dire che, se riusciamo a sospendere il Consiglio per una Capigruppo, dove vediamo anche il testo, ritorniamo tra dieci minuti, tanto le questioni da discutere non sono molte. Votiamo il testo e poi andiamo a casa.



PRESIDENTE

I Capigruppo sono d'accordo con la proposta del collega Ravetti? La Conferenza dei Capigruppo si tiene in Sala A.
Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

Poiché ci sono colleghi che vengono da lontano, propongo di sospendere un paio di minuti il Consiglio, vediamo l'ordine del giorno, lo stampiamo, lo firmiamo e lo votiamo al massimo in dieci minuti e poi andiamo a fare la Capigruppo.



PRESIDENTE

Facciamo così. Poi discuteremo in Conferenza dei Capigruppo, perché abbiamo bisogno di un po' di tempo per chiarire un paio di cose, prima che si continui a lavorare nei prossimi mesi.
Il Consiglio è sospeso per qualche minuto, in attesa di aver definito questo testo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.05 riprende alle ore 18.24)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 1487 presentato da Boeti, Bertola, Chiapello Frediani, Giaccone, Graglia, Grimaldi, Monaco, Ravello, Ravetti, Sinatora Tronzano e Vignale, inerente a "La Regione eviti lo smantellamento dei sito produttivo Comital-Lamalù"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 1487, inerente a "La Regione eviti lo smantellamento dei sito produttivo Comital-Lamalù", di cui al punto 40) all'o.d.g.
Il documento è sottoscritto dall'Ufficio di Presidenza e da tutti i Capigruppo.
Intanto che l'ultimo Capogruppo appone la propria firma, do lettura del documento e vi prego di fare un attimo di attenzione.
"Oggetto: La Regione eviti lo smantellamento del sito produttivo Comital Lamalù.
Questa mattina, il Consiglio regionale ha incontrato i lavoratori della Comital. Il 9 ottobre si sono recati al Ministero del Lavoro l'Assessora regionale al Lavoro e i curatori fallimentari di Comital-Lamalù, le due aziende di Volpiano dichiarate fallite a giugno dal tribunale di Ivrea, per capire se nel cosiddetto 'decreto Genova', che riattiva la cassa integrazione per i lavoratori delle aziende che hanno cessato la produzione, potevano rientrare anche i 127 dipendenti dei due stabilimenti volpianesi, senza stipendio da giugno.
Il bando per l'acquisizione, appena scaduto, non ha ottenuto alcuna offerta.
In data 12 ottobre i lavoratori e le lavoratrici della Comital, assieme alle rappresentanze sindacali, hanno organizzato un presidio davanti alla fabbrica in presenza di alcuni parlamentari, dell'Assessora al lavoro Pentenero, e di alcuni consiglieri regionali.
Il cosiddetto 'decreto Genova' ha reintrodotto la cassa per cessata attività, che avrebbe dovuto comprendere anche le aziende in procedura concorsuale, come dichiarato dal Ministro del Lavoro.
Nei giorni successivi, la circolare interpretativa ha fatto esplicito riferimento proprio a questo tipo di aziende, tra cui Lamalù e Comital.
Tuttavia, il decreto non ha considerato che le norme che esentavano le aziende in procedura concorsuale dal dover pagare i costi derivanti dall'utilizzo della cassa integrazione sono state abolite nel frattempo con la Legge Fornero del 2012.
A tal proposito, i liquidatori hanno ribadito l'impossibilità di sostenere il contributo per la cassa e per il TFR maturato durante la cassa, circa 600 mila euro in tutto, senza incorrere in eventuali denunce degli altri creditori.
I lavoratori hanno proposto "a tutti i parlamentari piemontesi e i consiglieri regionali di unirsi in una doppia richiesta al Ministero: se con una nota interpretativa si può sbloccare questa vicenda, lo si faccia entro l'inizio della settimana o altrimenti si cambi il decreto".
impegna la Giunta regionale a fare tutto il possibile per evitare lo smantellamento del sito degli stabilimenti Comital e Lamalù, in attesa che tutte le iniziative necessarie per la vendita dell'impresa e per l'ottenimento degli ammortizzatori sociali siano espletate invita il Parlamento a rendere possibile da subito l'accesso agli ammortizzatori sociali da parte di questi lavoratori".
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1487, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.27)



< torna indietro