Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.356 del 09/10/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


OTTRIA DOMENICO



(I lavori iniziano alle ore 14.04 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Norme generali sui trasporti - Trasporti su gomma - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta immediata n. 2329 presentata da Chiapello inerente a "Quali incentivi per chi deve sostituire un veicolo Euro 3 diesel?"

Argomento: Norme generali sui trasporti - Trasporti su gomma - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta immediata n. 2330 presentata da Ottria, inerente a "Forma di contributo economico per la sostituzione dei mezzi commerciali fortemente inquinanti"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando congiuntamente le interrogazioni a risposta immediata n. 2329 e n. 2330, aventi analogo argomento.
La parola alla Consigliera Chiapello per l'illustrazione dell'interrogazione n. 2329.



CHIAPELLO Carla

Grazie, Presidente.
Puntualmente, con l'arrivo della brutta stagione si ripropone il problema dello smog nelle città. Le città sono sicuramente meno inquinate di un tempo, ma sappiamo che sono stati cambiati i parametri e le misurazioni sono anche più precise.
Le cause dell'inquinamento sono molteplici, non sono solo le automobili, ma ci sono molti altri fattori. Ben vengano queste misure per contenere le emissioni. Sono circa 196 mila le auto euro 3 che dovranno rimanere in garage in Piemonte per circa sei mesi. È un vero e proprio blocco.
Purtroppo a bloccarsi non sarà né l'assicurazione e nemmeno il bollo.
Sappiamo benissimo che per le auto diesel il contributo del bollo è già molto più alto rispetto ad altre auto. L'utilizzo dell'auto, per molti, è una scelta obbligata e non è nemmeno una scelta quella di viaggiare su un'auto datata. Sappiamo benissimo che, oltre che per l'inquinamento, è anche una questione proprio di sicurezza.
Tutti vorrebbero, molto probabilmente, avere un'auto nuova, ma la crisi economica e il potere d'acquisto delle famiglie è ulteriormente diminuito nel tempo. Ci vogliono molti soldi per comprare un'auto nuova e spesso e volentieri le famiglie si indebitano per comprarla.
Alcune Regioni, come ad esempio la Lombardia, hanno previsto dei contributi, anche per i privati, per le rottamazioni e per l'esenzione dei bolli auto per le auto nuove e a bassa emissione.
Chiedo, pertanto, se anche la Regione Piemonte intenderà mettere in campo delle iniziative, in modo particolare per le fasce con un reddito più basso.
Grazie.



PRESIDENTE

Do per illustrata l'interrogazione n. 2330 da me presentata.
La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta a entrambe le interrogazioni.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
È, appunto, una risposta cumulativa ad entrambe le interrogazioni.
Con la deliberazione recente della Giunta regionale n. 57-7628, la Regione Piemonte ha adottato uno schema di ordinanza tipo, al fine di consentire un'attuazione omogenea sul territorio regionale delle limitazioni strutturali e temporanee, previste dall'Accordo di Programma del Bacino padano. Con l'attuazione delle misure strutturali relative alla limitazione della circolazione ivi previste, si prevede la promozione di un bando per la sostituzione di uno o più tipologie di veicoli oggetto dei divieti sopra citati, con veicoli a basso impatto ambientale.
Nel corrente mese di ottobre è prevista l'adozione della deliberazione regionale recante i criteri per la predisposizione di tale bando, la cui attivazione è prevista a partire dalla prima settimana di dicembre 2018.
La contribuzione avverrà con risorse nazionali e regionali. Tali risorse daranno impulso al rinnovo del parco mezzi commerciali.
Tenuto conto delle risorse a disposizione e della numerosità del parco veicolare piemontese, si è ritenuto infatti necessario indirizzare il bando a specifici settori, al fine di massimizzare i risultati in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera.
Attualmente il settore che presenta maggiori criticità in termini di vetustà del parco circolante e in termini di impatto sull'atmosfera risulta essere quello dei veicoli commerciali. A tale proposito, si evidenzia in una tabella allegata il carico emissivo relativo ai veicoli commerciali rispetto alle automobili per il trasporto privato, stimato in termini percentuali pari a circa il 68 per cento di ossidi di azoto e al 57 per cento di PM10.
Relativamente alla possibilità di accesso al credito a livello regionale sono stati attivati due strumenti posti in atto con finanziamenti regionali, quali: lo strumento piccole e media impresa già attivato, chiuso dopo una prima rendicontazione e in corso di riapertura; il bando "Tranched Cover Piemonte" finanziato con fondi regionali del POR FESR 14/20, con cui è possibile accedere ai finanziamenti agevolati attraverso istituti di credito abilitati. Attualmente è già stato selezionato un istituto di credito e sono in corso gli accordi con altri istituti di credito che aderiranno al suddetto bando. Si ipotizza la piena operatività del bando entro la fine del 2018.
Si sta inoltre lavorando, sempre nell'ambito delle risorse stanziate nell'ambito del tavolo del Bacino padano, alla predisposizione di specifici trasferimenti nazionali finalizzati ad avviare importanti investimenti sul tema della mobilità collettiva privata, a partire dal 2019.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2325 presentata da Sinatora inerente a "Struttura sanitaria di Venaria Reale - lavori di completamento"

Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2332 presentata da Accossato inerente a "Nuova Struttura sanitaria di Venaria, preoccupazione per le tempistiche della realizzazione delle opere a carico del Comune di Venaria"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando congiuntamente l'interrogazione a risposta immediata n. 2325 e l'interrogazione a risposta immediata n. 2332.
La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione dell'interrogazione n. 2325.



SINATORA Benito

Grazie, Presidente.
L'oggetto dell'interrogazione è una struttura sanitaria di Venaria Reale e relativi lavori di completamento.
Premesso che si apprende della prossima inaugurazione della struttura sanitaria, avente sede sul territorio di Venaria Reale, fissata per il prossimo mese di gennaio 2019.
Rilevato che i lavori interni alla struttura sono proseguiti anche durante il periodo estivo, al fine di rispettare le tempistiche di completamento dei lavori contenute nel cronoprogramma di corredo al progetto.
Dato atto che risulta ancora da appaltare la costruzione delle opere necessarie a garantire un'idonea viabilità nella zona della struttura quali strade, parcheggi e alcuni sottoservizi, come le condutture fognarie.
Ritenuto opportuno che la Regione Piemonte avvii quanto prima un incontro con il Comune, al fine di capire le tempistiche di realizzazione delle opere accessorie, onde evitare che venga inaugurata una struttura irraggiungibile o, comunque, fortemente limitata nel suo utilizzo e nell'erogazione dei servizi alla cittadinanza, il sottoscritto interroga la Giunta regionale per sapere se siano in essere convenzioni con la società di committenza regionale o con altri organi deputati al perfezionamento delle procedure d'identificazione dei soggetti appaltatori dei lavori di completamento identificati nelle premesse, al fine di garantire una piena fruibilità della futura struttura.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sinatora.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione dell'interrogazione n. 2332.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Assessore Saitta, a un anno di distanza circa, torno a interrogarla sulla questione della struttura di Venaria, non perché preoccupata sull'andamento dei lavori della struttura sanitaria da parte dell'ASL e quindi della Regione stessa; anzi, come ricordava anche il collega Sinatora, abbiamo contezza del rispetto dell'andamento dei lavori, ma il tema riguarda la parte di opere a carico del Comune, su cui già la interrogai oltre un anno fa.
Come ricordo anche nell'interrogazione, sono opere che sono state oggetto di un Accordo di Programma tra la Regione, l'ASL e il Comune, che risale ben al 2004 e poi via, via rinnovato; opere che riguardano una serie d'interventi, tra cui strade, parcheggi e anche il collettore fognario.
Su queste opere l'ASL, anche con un impegno non di poco conto, lo scorso anno ha anticipato 300 mila euro, per consentire il procedere dei lavori ma ovviamente non avrebbe potuto sostituirsi alla realizzazione delle opere più consistenti di queste a carico dell'Ente locale, quali appunto le strade d'accesso e il parcheggio.
Inoltre, si legge sugli organi di stampa che sicuramente i lavori non sono partiti e che, forse, sarebbero in fase d'appalto, anche se, il 21 giugno il Sindaco di Venaria, in una serata pubblica, ha tenuto a dire che tutte le opere saranno realizzate e che le gare partiranno entro l'anno con cinque o sei mesi di lavoro effettivo. Tuttavia, se fossero vere le parole del Sindaco di Venaria, di nuovo, non saremmo allineati con i tempi e le tempistiche previste dall'ASL e dalla Regione sulla realizzazione di questo poliambulatorio. Quindi, la possibilità che la struttura sia completata e consegnabile ai cittadini e che si possa aprire, ma che non sia fruibile perché mancano queste opere d'accesso e di parcheggio, sembrerebbe possibile e non da escludere.
Allora, la domanda di oggi all'Assessore, che ci ha sempre tenuti al corrente sull'evolversi della situazione, è se addirittura si possa pensare a una situazione vera e propria d'interruzione di pubblico servizio, nella fattispecie, nel caso in cui dovessimo trovarci con la struttura sanitaria completata e le opere di collegamento, invece, ancora da eseguire o comunque, non completate.



PRESIDENTE

Grazie, collega Accossato.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta a entrambe le interrogazioni.



SAITTA Antonio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Ringrazio i colleghi Accossato e Sinatora per le interrogazioni, che mi consentono anche d'intervenire su questa questione dopo una presa di posizione anche del Consiglio regionale.
Come la collega ha già ricordato, un anno fa, ma non soltanto, perché mi pare, ormai tante volte, sollevando questo problema ed evidenziando preoccupazioni per quanto riguarda la programmazione della struttura, i parcheggi, la strada, eccetera, avevamo espresso delle perplessità. Un anno fa, avevo detto pubblicamente, e i giornali lo avevano riportato, che ero preoccupato del fatto che i tempi erano diversi. Devo dire che per quest'affermazione sulla mia preoccupazione sono stato pesantemente accusato, da parte del Sindaco di Venaria, che disse che avrei dovuto pensare alla sanità piemontese. Poi, sono intervenuto un'altra volta, e c'è stata un'altra polemica.
Devo dire che del fatto che questo tema sia considerato soltanto una polemica politica sono anche stanco, evidentemente. Il fatto è che il tempo è passato e condivido le preoccupazioni che sono state espresse ancora e siamo alla vigilia del completamento.
Il tema è questo: siamo alla vigilia del completamento.
Allora, per la parte nostra, com'è stato ricordato, noi abbiamo fatto tutto quello che era stato previsto in Accordo di Programma; verifichiamo in modo periodico con L'ASL lo stato d'avanzamento della struttura e si procede; i lavori sono in avanzata fase di completamento, nel rispetto della tempistica prevista dallo stesso cronoprogramma, per la struttura.
Ricordo, come ha ricordato anche la collega Accossato, che le opere d'urbanizzazione, allacciamento alla rete idrica, fognaria ed elettrica sono state tutte già realizzate a carico dell'ASL TO3, in quanto era necessario partire col cantiere.
Non risulta, invece, in essere una convenzione con SCR, per la realizzazione delle altre opere accessorie relative ai parcheggi. Girava questa voce e ho verificato in SCR: non c'è assolutamente nulla, quindi la stazione appaltante, a tutti gli effetti, è soltanto il Comune di Venaria che li deve realizzare, ma per adesso non c'è nulla e non so se lo farà, ma in ogni caso, in questo momento, se l'ipotesi dovesse essere quella di SCR è un'ipotesi e si verificherà un giorno e poi partiranno le procedure.
Sui tempi non sto qui a dire, ma credo che siamo giunti al dunque e le due interrogazioni rafforzano la posizione che ho espresso. Entro il mese di ottobre convocherò una riunione con SCR, ASL TO3 e il Comune di Venaria, in cui sarà verificata l'attuazione dell'Accordo di Programma. In modo puntuale verrà verbalizzata.
È evidente, e lo dico convinto di interpretare la volontà degli interroganti, che il nostro lavoro l'abbiamo fatto. Certo, questo va bene per dire che siamo stati diligenti, ma in ogni caso la struttura non è utilizzabile. Questo fatto lo valuterò sotto tutti gli aspetti, non soltanto di cronaca, perché se facciamo un investimento e poi non possiamo realizzarlo perché gli utenti non possono entrare, è un serio problema.
Dopo la riunione dei prossimi giorni per la verifica dello stato di attuazione del cronoprogramma, è chiaro che dovremo assumere - dovr assumere, la Regione dovrà assumere - un'iniziativa, perché se fa un investimento si deve poter utilizzare, altrimenti abbiamo perso soldi e tempo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Trasporti su gomma - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta immediata n. 2335 presentata da Conticelli inerente a "Piano Antismog. Salvaguardare al massimo il lavoro degli artigiani e dei commercianti"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2335.
La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie.
Abbiamo già parlato in Aula di questo tema e lo affronteremo in maniera ancora più esaustiva giovedì in II Commissione in seduta congiunta con la V Commissione.
A fronte di una precedente interrogazione, l'Assessore era già intervenuto in Aula sul tema che avevamo posto. Allora riguardava soprattutto ambulanti, artigianato e commercio, dicendo che - e così è stato fatto - la nostra Regione si sarebbe allineata con le altre, per prevedere, già nella delibera regionale, possibilità di deroghe che fossero mirate e soprattutto in accompagnamento alla cosiddetta rottamazione dei mezzi, che deve essere da noi sostenuta, non solo con un incentivo economico, ma anche - lo auspichiamo - con una sorta di fondo di garanzia e di interlocuzione, che mi risulta l'Assessore stia facendo, con le associazioni di categoria.
Ora, rispetto all'area metropolitana di Torino, che è una delle zone più complicate, perché in essa confluisce più della metà dell'attività economica in orario di lavoro, abbiamo letto sui giornali del coordinamento che peraltro auspicavamo - di Regione con Città metropolitana, quindi con tutti i Comuni, per dare uniformità e omogeneità su tutta l'area alle deroghe.
A fronte della possibilità prevista - così almeno ci era stato spiegato la volta scorsa - nella delibera regionale di un intervento di deroga per gli artigiani (naturalmente su motivazione del datore di lavoro, quindi non una deroga sine tempore), leggiamo invece che il tavolo di Città metropolitana avrebbe deciso di tagliar fuori gli artigiani.
Oltre al fatto che pensiamo di non poter chiudere le attività economiche c'è anche il rischio che si vada in sforamento rispetto ai divieti, perch naturalmente chi deve lavorare non può chiudere l'attività.
Il tutto entrerà in vigore lunedì prossimo, quindi ci sembra che ci sia anche un clima di incertezza non rispettoso per chi lavora, quindi torniamo a chiedere all'Assessore regionale, ben sapendo che la deroga sta in capo ai Comuni e che c'è un tavolo di omogeneità con Città metropolitana, come la Regione intende, per parte sua, rispondere a questa esigenza reale e concreta, che ci risulta anche focalizzata da Rete Imprese in un documento inviato agli organi competenti e quindi anche a noi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Conticelli.
Risponde l'Assessore Valmaggia; prego.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Ho già risposto in parte alle due precedenti interrogazioni, ma arricchiamo, rispetto a quanto detto dalla Consigliera Conticelli, con due questioni.
La prima. Con la delibera dello scorso venerdì, la Regione Piemonte ha adottato l'ordinanza tipo, che è un'ordinanza omogenea con le scelte anche delle altre Regioni del bacino padano, in modo da dare uno sbocco operativo all'accordo che abbiamo sottoscritto. In questa delibera sono contenute le deroghe che come Regione, in sintonia con le altre Regioni, prevediamo.
Il secondo aspetto relativo al bando per il rinnovo del parco veicoli commerciali è di totale competenza regionale. Si sta lavorando a un bando per la sostituzione di una o più tipologie di veicoli oggetto dei divieti sopra citati, con veicoli a basso impatto ambientale. Nel mese di ottobre è prevista l'adozione della delibera regionale con i criteri. Il bando partirà nella prima settimana di dicembre 2018.
La contribuzione alla rottamazione avverrà con risorse nazionali e regionali, proprio per dare un impulso al rinnovo del parco mezzi commerciali. Siccome le risorse a disposizione sono limitate e la numerosità del parco veicolare piemontese è elevata, si è ritenuto necessario indirizzare il bando a specifici settori, al fine di massimizzare i risultati in termini di riduzione delle emissioni.
Attualmente, il settore che presenta maggiori criticità, in termini di vetustà del parco circolante in termini di impatto sull'atmosfera, risulta essere proprio quello dei veicoli commerciali e artigianali. A tale proposito si evidenzia, con la tabella allegata, il carico emissivo relativo a questi veicoli rispetto alle automobili per il trasporto privato, che è stimato, in termini percentuali, al 68 per cento di ossidi di azoto e al 57 per cento di parte di PM10.
Si sta lavorando a questo bando, che darà una prima risposta e si sta anche lavorando, nell'ambito delle risorse stanziate in vista di specifici ulteriori trasferimenti nazionali, per avviare altri investimenti importanti sia sul tema della mobilità collettiva sia privata, a partire dal prossimo anno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valmaggia.


Argomento: Edilizia scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 2326 presentata da Gancia, inerente a "Agibilità e conservazione degli immobili ospitanti istituti scolastici" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliera Gancia, l'Assessora Pentenero fornirà risposta scritta all'interrogazione a risposta immediata n. 2326.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 2333 presentata da Batzella inerente a "Liste d'attesa per test genetici contro tumore al seno" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che, su richiesta dell'interrogante, Consigliera Batzella, sarà data risposta scritta all'interrogazione a risposta immediata n. 2333.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 2338 presentata da Frediani inerente a "Posizionamento fermata ferroviaria 'Ferriera' SFM3 Deliberazione della Giunta regionale 14 settembre 2018, n. 16-7527"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2338.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, e buongiorno, Assessore.
Torniamo a parlare della fermata di Ferriera, un tema su cui più volte abbiamo interrogato l'Assessore, in questi anni.
Faccio una brevissima cronistoria: nel documento del 21 settembre 2011 l'Osservatorio Tecnico Torino-Lione ha inviato alla Regione per l'istruttoria preliminare e al Ministero dell'Ambiente, all'interno della procedura di VIA, un documento che, al punto 2b - Linea storica, ha evidenziato quanto segue: "Buttigliera Alta: si ritiene necessario l'inserimento nel progetto definitivo della fermata di Ferriera e del relativo parcheggio di interscambio sulla linea FM3".
Con deliberazione del 26 ottobre 2012, la Giunta regionale ha espresso il parere di competenza regionale sul progetto preliminare e al punto 17 ha indicato che il progetto definitivo dovrà essere integrato con un programma di esercizio della linea storica che preveda una fermata del servizio ferroviario metropolitano linea 3 in Comune di Buttigliera, in località Ferriera. Al confine tra Buttigliera e Avigliana deve essere localizzato e progettato un parcheggio di interscambio gomma-ferro atto a sostenere i flussi pendolari vallivi. Questo sito si trova alla confluenza della Val Messa, Val Sangone, Val Susa e Collina morenica.
Il 6 dicembre 2013, la Commissione tecnica di verifica per l'impatto ambientale ha emesso parere positivo sulla valutazione d'impatto ambientale del progetto preliminare della tratta nazionale della nuova linea Torino Lione, redatto da RFI e Italferr. Unitamente, ha prescritto alcuni elementi. Tra queste prescrizioni, la numero 22 recita: "Integrare il programma di esercizio della linea storica con la realizzazione di una fermata del servizio ferroviario metropolitano linea 3 in Comune Buttigliera, località Ferriera, e prevedere la localizzazione in loco di un parcheggio di interscambio".
In data 12 febbraio 2014 è stato sottoscritto l'Accordo di Programma per la realizzazione delle nuove opere infrastrutturali necessarie per l'attivazione della futura linea del sistema ferroviario metropolitano denominata SFM5, in anticipazione rispetto al progetto della nuova linea Torino-Lione.
Con deliberazione della Giunta regionale, il 12 maggio 2014 la Regione ha poi approvato lo schema di Protocollo d'intesa tra Regione Piemonte Provincia di Torino, Comune di Buttigliera e Agenzia per la mobilità metropolitana e regionale, per progettare e realizzare una nuova fermata.
Lo stesso architetto Foietta, in sede di audizione definì quella di Ferriera "non una stazione, ma una fermata", che avrebbe dovuto essere integrata all'interno del modello di esercizio.
Vado a chiudere (le premesse sono un po' ampie).
Nella DGR citata nell'oggetto dell'interrogazione si evidenzia come tutte le forme di garanzia ambientale vengano escluse, escludendo quindi la procedura di VIA. Tra l'altro, questa esclusione risulta abbastanza incomprensibile, perché la fermata ha un alto impatto rispetto all'ambiente, nella zona in cui si trova. La fermata di Ferriera si posiziona a 1,8 chilometri dalla stazione di Avigliana, a 3,2 dalla fermata di Rosta, e ha un forte impatto sui tempi di percorrenza, considerando anche l'esigua distanza fra le due stazioni.
I dati di traffico dei saliti e discesi nel periodo di marzo 2018 identificano nella stazione di Avigliana circa 2.000 viaggiatori saliti al giorno; in quella di Rosta, 500 viaggiatori, difficilmente intercettabili tra l'altro, da una fermata intermedia. La fermata si troverebbe distante dall'area industriale di Buttigliera e sarebbe necessario istituire una navetta per consentire di raggiungere quest'area dalla fermata.
Tra l'altro, l'afflusso di ulteriore utenza andrebbe a impattare sulla viabilità di quel territorio, che è già fortemente compromessa. In questi giorni abbiamo avuto anche i lavori per il cavidotto, quindi è un momento veramente tragico per il traffico in quella zona.
Detto tutto ciò e considerando che probabilmente non è stato eseguito alcun tipo d'indagine sull'utenza potenziale di quella fermata, ci chiediamo se tutto ciò non basti per ripensare a un investimento di fondi pubblici a fronte di un inesistente beneficio per la comunità, con questa fermata.



PRESIDENTE

Grazie. Invito a stare nei tempi, altrimenti sforiamo troppo.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Buongiorno, Presidente.
Vorrei, solo per uno sfizio, precisare che alle 14 ero presente in aula ed ero presente fino alle 14.18, quando lei ha annunciato che non potevamo proseguire con la risposta ai quesiti dei Consiglieri, per assenza degli interroganti stessi. Le devo anche annunciare che dopo questa breve risposta dovrò assentarmi dal Consiglio. Eventualmente, passerò le risposte scritte ad altri Assessori.
Per quanto riguarda l'interrogazione della Consigliera Frediani, preciso semplicemente che la delibera del 14 settembre 2018 è l'atto conclusivo della procedura circa l'intesa Stato-Regione per la localizzazione dell'intervento di cui al DPR 383 del 1994 e non interviene sul finanziamento.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore.
Invito i Consiglieri a fare silenzio, per permettere di ascoltare la risposta.
Grazie.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

La delibera regionale giunge a conclusione della Conferenza dei Servizi presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che ha approvato il progetto riconfermandone la rilevanza e la strategicità e che non ha visto alcuna opposizione da parte del Comune di Avigliana.
La procedura è stata preceduta dalla trasmissione, da parte del Comune di Buttigliera Alta, della sua delibera di Giunta Comunale n. 111 del 31 luglio, in cui è stata approvata la relazione di verifica di compatibilità idrogeologica del progetto definitivo del Servizio Ferroviario Metropolitano SFM3. Di conseguenza, la procedura si ritiene conclusa con i parere positivi dei Comuni interessati.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Lei avrebbe ancora due interrogazioni, ma al momento non sono presenti i proponenti.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica - Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 2331 presentata da Grimaldi inerente a "Nuove Tariffe abbonamenti GTT"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2331, presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessora Cerutti.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come sapete, lo scorso 13 aprile il Comune di Torino ha presentato le nuove tariffe degli abbonamenti del Trasporto Pubblico Locale. In particolare, in questo nuovo piano viene eliminata la differenza tra i tratti urbani e i tratti suburbani, con l'introduzione di abbonamenti unificati validi ovviamente per l'intera area.
Risultano previste quattro fasce di tariffazione agevolata, calcolate in base all'ISEE, per i minori di 26 anni.
Gli importi, tra l'altro, sono i seguenti: 158 euro per ISEE inferiori a 12.000 euro; 178 euro per ISEE tra i 12.000 euro e i 20.000 euro; 208 euro per ISEE compresi tra i 20.000 euro e i 50.000 euro; 258 euro per ISEE superiori a 50.000 euro.
Inoltre, il criterio dell'iscrizione a un istituto scolastico o a un ateneo di Torino risulta sostituito da quello della residenza o domiciliazione sul territorio cittadino o della permanenza presso una residenza EDISU. Infine viene eliminato l'abbonamento agevolato di dieci mesi. Perché abbiamo presentato quest'interrogazione? Intanto perché secondo i criteri sanciti dall'EDISU - soggetto competente in materia di diritto allo studio universitario - la fascia ISEE agevolata per i cosiddetti "capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi" è fino a 23.000 euro. Come ho detto poc'anzi, la fascia ISEE che va dai 20.000 ai 23.000 euro in questo caso sarebbe una delle più alte (e, tra l'altro, rientrerebbe nella fascia fino a 50.000 euro).
Inoltre, come dicevamo, il criterio della residenza esclude dalla platea degli aventi diritto gli studenti e le studentesse che sono iscritti ad istituti della città, ma fuori sede. Sono esclusi anche gli studenti che alloggiano in residenze diverse da quelle EDISU (perché, come sapete, EDISU non è l'unico soggetto che dà ospitalità agli studenti).
Essendo prevista, ai fini della residenza o della domiciliazione, la sussistenza di un regolare contratto di affitto, ciò ha escluso dalle agevolazioni studentesche quelli che non solo stanno nelle altre residenze universitarie, ma anche chi non è ancora in possesso del certificato relativo al nuovo anno accademico.
Similmente, sono stati lasciati fuori dalla platea degli aventi diritto gli studenti che hanno contratti gli affitto inferiori all'anno (parliamo quindi, di tantissimi altri studenti).
Infine, l'eliminazione dell'abbonamento plurimensile ha costituito ovviamente, un danno per tanti soggetti, principalmente per gli studenti che non prendono l'abbonamento annuale proprio perché stanno in questo territorio solo per un una parte del tempo.
Immagino che l'Assessora sia stata informata anche dall'Assemblea degli studenti dell'Ente al diritto allo studio; noi abbiamo un luogo in cui gli studenti discutono e fanno proposte proprio su questi temi e hanno lanciato un appello nelle scorse settimane alla Città di Torino e a GTT per rivedere queste tariffe.
Anche se non è di competenza strettamente nostra (la materia tariffaria è ovviamente delegata agli Enti locali), credo che dovremmo fare di tutto per provare a convincere anche l'Amministrazione torinese a cambiare questi criteri.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Cerutti per la risposta.



CERUTTI Monica, Assessora al diritto allo studio universitario

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Grimaldi.
In effetti, siamo al corrente delle problematiche che pone il collega Grimaldi, tanto che avevamo convocato già l'Assemblea degli studenti a metà settembre (il 14 settembre), ma poi abbiamo dovuto spostarla per indisponibilità degli studenti al 28 settembre.
Siamo comunque consapevoli di questa e anche di altre difficoltà, proprio perché la Regione Piemonte, al fine di concorrere all'attuazione degli articoli 3 e 34 della Costituzione, in conformità dall'articolo 4 dello Statuto regionale, disciplina proprio la materia del diritto allo studio universitario, che, come giustamente sottolineava nell'interrogazione il Consigliere Grimaldi, non riguarda soltanto le borse di studio, su cui noi abbiamo concentrato gran parte della nostra attenzione e dei nostri sforzi ma anche il diritto allo studio in senso più largo.
Vorrei solo sottolineare che, rispetto al tema relativo alle borse di studio - è solo un riferimento all'interrogazione del Consigliere Grimaldi in realtà noi abbiamo innalzato le soglie ISEE rispetto a quelli che sono gli adeguamenti. Quindi il bando pubblicato da EDISU relativamente all'anno accademico 2018-2019 innalza a 23.253 euro la soglia ISEE per l'ottenimento dei benefici.
Per tutto ciò che concerne i trasporti, così come ricordava il collega Grimaldi, è opportuno rammentare che la politica tariffaria di GTT in materia è stata adottata dalla Città di Torino. In questo senso, noi possiamo muoverci ma non abbiamo una competenza diretta.
Con la manovra tariffaria di marzo 2018, il Comune di Torino ha infatti stabilito le tariffe per il trasporto pubblico locale urbano e suburbano a favore degli under 26, estendendo l'agevolazione anche ai non studenti.
I livelli tariffari hanno comportato degli aumenti solo per chi acquistava abbonamenti urbani di Torino, che, fatte salve le mitigazioni in base all'ISEE, hanno visto un aumento da 175 euro (abbonamento a dieci mesi) a 200 euro (abbonamento a dodici mesi), fino a 258 euro, uniformando la durata a 12 mesi. Inoltre, per chi si sposta tra Torino e cintura, le tariffe risultano diminuite: infatti, chi acquistava un abbonamento a dieci mesi studenti e pagava 261 euro, ora ne paga 258; chi acquistava un abbonamento a 12 mesi studenti e pagava 295 euro, ora ne paga 258.
Le agevolazioni relative ai Comuni della cintura torinese non sono state comunque modificate, mentre la Città di Torino le ha introdotte per la prima volta con la manovra tariffaria 2018, in base a tre fasce di reddito ISEE.
Tuttavia, a questi vengono equiparati coloro che domiciliano in città presso residenze universitarie censite dalla Città di Torino. Tra queste vi sono, ovviamente, le residenze EDISU (compresa Villa Claretta, pur se fuori dal territorio torinese).
Ai fini della procedura di rilascio dell'abbonamento (per combinato disposto della normativa relativa alla certificazione e alla autocertificazione), EDISU conferma la condizione di assegnatario di posto letto di coloro che, in fase di sottoscrizione del medesimo, lo abbiano autocertificato.
Si riporta poi per completezza l'elenco delle residenze universitarie o equiparate (anche non universitarie), riconosciute dalla Città di Torino al fine del rilascio dell'abbonamento under 26 a tariffa agevolata ISEE. Evito di leggervi tutta la lista, vi fornirò nella copia scritta della risposta l'elenco puntuale.
Ogni intervento da parte della Regione sulla materia diritto allo studio deve essere contenuto nella delibera che definisce i criteri per il bando di EDISU relativamente alle borse e ai servizi abitativi.
Essendo un bando di rilievo regionale, tra l'altro, ci permettiamo di dire che occorrerebbe - su questo ci siamo confrontati anche con l'Assessore Balocco - uniformare le eventuali agevolazioni sulla base delle differenti offerte di trasporto disponibili negli atenei piemontesi. La quantificazione delle risorse necessarie e del meccanismo di riparto dei benefici richiederebbe, quindi, ulteriori approfondimenti in relazione alla platea variabile degli aventi diritto.
Su questo noi stiamo approfondendo. È chiaro che un intervento per la Regione Piemonte non può che essere su tutto il territorio piemontese.
Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 2334 presentata da Motta, inerente a "Chiusura della sala d'attesa della stazione di Villafranca d'Asti con notevoli disagi per l'utenza"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2334.
La parola alla Vicepresidente Motta, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve anche perché l'interrogazione è molto semplice.
Siamo venuti a conoscenza, tramite i giornali, dei pesanti disagi che ci sono stati per la chiusura della sala d'attesa della stazione di Villafranca. I pendolari hanno scritto anche all'Assessore regionale, oltre che al Sindaco di Villafranca, e a RFI Piemonte, perché questi disagi continuano a essere in attesa di risposta da parte degli utenti.
La sala d'attesa, adesso, incomincia a essere un luogo fondamentale visto il freddo e il cambiamento del clima sia autunnale che invernale. Oltre a lamentare i continui ritardi della tratta, soprattutto quella che riguarda Asti-Torino, si aggiunge questo disagio cronico che incomincia a essere veramente difficile da sostenere da parte dei pendolari.
Permettere alle persone che attendono il treno di essere ospitati in un luogo idoneo, credo che sia fondamentale per il servizio efficiente che deve essere erogato. Interroghiamo l'Assessore per sapere se non ritenga opportuno e urgente porre in essere ogni azione possibile per porre rimedio a questa situazione di disservizio e, soprattutto, perché, ripeto, è diventato intollerabile soprattutto con l'arrivo della stagione autunnale e invernale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Leggo non interamente - ma poi gliela consegnerò - la risposta che ha fornito l'Assessore Balocco.
È stata interpellata RFI nella Direzione territoriale di Torino, la quale dice che Villafranca non risponde (in base ai dati di frequentazione) alle specifiche per la presenza di una sala d'attesa. Tuttavia, per ragioni di opportunità e con la collaborazione degli Enti locali, e sulla base delle sollecitazioni della stessa Regione, si potrebbero intraprendere alcune iniziative, come riprendere contatto con il Comune, provvedere a una sala d'attesa a tempo e altre iniziative che si possono prendere in collaborazione con il Comune.
Si cita la classificazione di Villafranca che ha una frequentazione media di 350-360 persone (quindi al di sotto degli stessi parametri prima citati).
L'interrogazione chiude dicendo che, come Regione, auspichiamo che possa essere trovata un'intesa con il Comune per la gestione della sala d'attesa e solleciteremo la stessa RFI ad adottare, in tempi rapidi, la soluzione temporanea prospettata, con l'obiettivo di garantire, comunque, la fruibilità dello spazio destinato ad accogliere i viaggiatori in attesa.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA


Argomento: Difesa idrogeologica

Interrogazione a risposta immediata n. 2328 presentata da Fluttero inerente a "Stato delle sponde d'argine del torrente Chisone in prossimità della Cardonata nel Comune di Pinerolo"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2328.
La parola al Consigliere Fluttero per l'illustrazione



FLUTTERO Andrea

La do per illustrata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Consigliere Fruttero, le leggo la risposta che poi le consegnerò per iscritto, non è lunga.
Con riferimento ai contenuti dell'interrogazione, si forniscono i seguenti elementi di risposta. Con DGR n. 20 del 1° giugno 2018, la Giunta regionale ha approvato un programma straordinario di manutenzione dei corsi d'acqua sia sui corsi d'acqua di competenza regionale che di AIPO, sulla base di segnalazioni delle rispettive Autorità idrauliche, in corrispondenza di opere trasversali o restringimenti di sezione d'alveo in cui risultano presenti locali depositi che non possono essere presi in carico dalla corrente a causa della presenza della stessa opera trasversale o del restringimento. Sono tratti di corsi d'acqua in corrispondenza di centri abitati, in cui per motivate e verificate esigenze di carattere idraulico è necessario ripristinare la geometria d'alveo di progetto necessaria per il deflusso delle piene.
Nel dettaglio, sono stati redatti due elenchi in relazione alle diverse procedure d'attuazione, ovvero, al punto a) tratti di corso d'acqua sui quali è già stata esperita un'asta pubblica andata deserta e sui quali persiste un'evidente e urgente necessità idraulica, per i quali il canone base può essere posto pari a zero; punto b) situazioni di acclarata necessità idraulica dichiarata dall'autorità idraulica competente (Settori tecnici regionali o AIPO) per i quali il canone a base d'asta con offerte in aumento è ribassato del 50 per cento rispetto a quanto stabilito dalla DGR n. 21 del 9 febbraio 2015.
Nel caso oggetto d'interrogazione, il programma summenzionato prevede un intervento denominato "Cardonata" a monte del Ponte della Strada Statale 589 e Ponte di Via Saluzzo rientrante nella casistica B.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.


Argomento: Caccia

Interrogazione a risposta immediata n. 2337 presentata da Policaro inerente a "Legge regionale sulla caccia"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2337.
Il Consigliere Policaro la dà per illustrata.
La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Collega Policaro, lei mi chiede che cosa abbiamo intenzione di fare rispetto all'impugnazione della legge da parte del Governo.
Il Governo ha fatto dei rilievi sui quali abbiamo risposto e credo che nel provvedimento di legge che stiamo approvando ci siano le risposte, cioè noi abbiamo modificato il testo di legge laddove ci è stata fatta una rilevazione. Nonostante questo, è stata impugnata relativamente a un paio di cose, tra cui la norma che consente ai proprietari o ai conduttori dei fondi di fare una richiesta per ottenere l'esclusione di quei fondi dalla caccia, naturalmente poi non potendo richiedere i danni derivanti da animali selvatici.
Su questa norma, come ci aveva fatto rilevare il Governo, abbiamo abrogato il termine del silenzio-assenso, perché era posta impropriamente su una norma di questo genere, ma è rimasta.
Su questo l'Avvocatura regionale ha il mandato a costituirsi davanti alla Corte costituzionale, quindi andremo a dirimere se questa norma può essere inserita in una norma di legge regionale, oppure no.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione a risposta immediata n. 2327 presentata da Graglia, inerente a "Attività di supporto alla fase applicativa della nuova disciplina prevista dalla legge regionale 'Misure per il riuso, la riqualificazione e la rigenerazione urbana'" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Con il consenso dell'interrogante, Vicepresidente Graglia all'interrogazione a risposta immediata n. 2327 sarà fornita risposta scritta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 2339 presentata da Bono, inerente a "Grave carenza di infermieri negli ospedali piemontesi: come e quando il rientro alla normalità prevista dai parametri OMS"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2339.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho inteso presentare quest'interrogazione più che altro perché il tema sollevato dall'OMS è un tema assolutamente importante e fondamentale.
Parliamo di personale nell'ambito sanitario. Abbiamo parlato spesso e tante volte, anche se non è mai troppo, ma sicuramente di più della carenza di personale medico, perché è evidente a tutti che l'assenza di personale medico crea direttamente anche l'allungamento delle liste d'attesa su prestazioni diagnostiche, oltre che su interventi terapeutici. Tuttavia spesso viene dimenticata la gravissima carenza di personale infermieristico nelle nostre strutture ospedaliere, nonché nelle nostre strutture territoriali a livello piemontese, ma anche nazionale.
Dicevo che l'OMS ha dichiarato come rapporto ottimale infermiere-paziente un rapporto di uno a sei, ma nella realtà italiana si evince, dall'analisi effettuata dal Centro studi della Federazione Nazionale degli Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI) sui dati del conto annuale 2016 in possesso del Ministero dell'Economia, quindi inoppugnabile, un rapporto medio nazionale di uno a dieci, uno a 12.
Diciamo che siamo quasi alla metà del numero di infermieri necessari per garantire quel rapporto ottimale che non è un rapporto numerico inventato come possono essere altri numeri di cui sentiamo spesso parlare in questi giorni nelle televisioni nazionali, ma è un rapporto che, appunto, nella sessantottesima Assemblea generale, quindi mondiale, che si è tenuta a Roma recentemente, si dice che è fondamentale per garantire una corretta assistenza del paziente, ad esempio, allettato in un reparto, quindi ricoverato in un reparto di degenza. Ed è il numero giusto, diciamo, da cui si parte per valutare anche uno standard di complicazioni o mortalità.
Quindi, all'incremento di ogni unità nel rapporto da uno a sei di infermieri-pazienti aumenta del sette per cento la possibilità di complicazioni gravi e/o, addirittura, di mortalità.
Quindi stiamo parlando di outcome, stiamo parlando di esiti. Quando parliamo di PNE (Piano Nazionale Esiti) a livello nazionale non guardiamo solo l'esito immediato dell'intervento chirurgico, che è dato dall'abilità e dalla maturità del chirurgo o del medico, per cui abbiamo fatto chiudere reparti e strutture che non rispettavano la casistica minima di casi decisi a livello nazionale, a volte, in modo arbitrario, come abbiamo detto perché siamo per certificare l'équipe medica e infermieristica e non la struttura; quindi, la struttura secondo noi può avere anche meno, per esempio, di 500 parti, ma avere l'équipe (ginecologo, ostetriche infermieri) che magari si sposta nella struttura periferica montana, con la capacità, la competenza e la casistica acquisite in struttura più grande in pianura, può anche fare gli interventi in una struttura marginale.
Ci preoccupiamo molto di questo e non stiamo a badare a questi dati fondamentali dell'OMS, che ci dice che, con questi rapporti, siamo a rischio di avere pazienti non assistiti. Non parlo delle RSA, perché se parlassi dell'RSA, scoperchierei un vaso ricolmo di negatività e di forti preoccupazioni, perché lì è vero che c'è un'assistenza sanitaria minore rispetto a un reparto di degenza, ma magari c'è un solo infermiere per piano se non addirittura solo un OSS la notte, con esigenze comunque anche sanitarie e non solo assistenziali.
Risulta veramente preoccupante questo dato, quindi chiediamo all'Assessore Saitta, in quanto in questo momento è Assessore alla sanità regionale ancora per qualche mese - di capire, all'interno del piano di assunzioni regionali (su cui, tra l'altro, c'è stata anche una polemica di alcuni sindacati che hanno detto che i piani di assunzione erano partiti e poi sono stati bloccati perché si era già raggiunto il tetto di spesa ad ottobre), qual è il piano da qui al 2019.
Visto che i piani sono triennali, noi abbiamo chiesto ai Direttori generali di poterli avere. Da alcuni sindacati ci è stato risposto che i piani, in realtà, sono solo annuali e non triennali, nonostante fosse stato richiesto un piano triennale dal Ministero e dall'Assessore regionale.
Vorremmo capirne un po' di più. Mi rendo conto che lo spazio in un question time serve solo a sollevare un tema puntuale, quindi magari potremmo approfondirlo meglio in Commissione consiliare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

C'è perfettamente noto che c'è un problema di personale, non soltanto medico e infermieristico. C'è noto, ma le valutazioni del Consigliere Bono mi impongono - e non lo faccio in modo polemico - di tenere conto anche del quadro mutato di responsabilità, perché credo sia utile e importante per il confronto.
Voglio soltanto sottolineare, anzi, invito il Gruppo del Movimento 5 Stelle a leggere il Documento Economico Finanziario per quanto riguarda la sanità.
Tra quanto detto, constato una contraddizione tra ciò che lei dice e il riferimento del DEF per quanto riguarda l'applicazione totale e completa del Decreto Ministeriale n. 70, per quanto riguarda gli standard qualitativi, strutturali e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera.



(Commenti del Consigliere Bono)



SAITTA ANTONIO, Assessore alla sanità

Posso dire che ci sono opinioni diverse?



(Commenti del Consigliere Bono)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Il Governo ritiene che il DM n. 70, così come lo abbiamo applicato, vada bene. Lo dico perché abbiamo avuto.



(Commenti del Consigliere Bono)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Va bene, lo prevede. Il documento approvato dal Governo, Documento Economico Finanziario, Decreto ministeriale n. 70.
Secondo. Sul tema del personale, tra le cose che stiamo chiedendo - e per adesso non abbiamo ottenuto - c'è l'aumento di un miliardo del Fondo sanitario per le assunzioni.
Qui non voglio dare un commento politico, perché credo di avere un sistema di relazioni - spero utili - anche col Ministro, per cui mi affido non tanto a una valutazione che potrebbe essere tacciata come valutazione politica, ma a ciò che ha detto recentemente un sindacato a noi noto, per quanto riguarda il DEF, sul piano del personale. Lo condivido, ma per dire che la fonte non è una fonte politica, ma è sindacale.
"I 104,4 miliardi, non un euro in più per il contratto 2016-2018 che i medici e i dirigenti sanitari aspettano da nove anni, con livelli retributivi inchiodati al 2010, né per i nuovi LEA, come risposta al fabbisogno incrementale", ecc. ecc.
Conclude con un giudizio evidentemente negativo e aggiunge: "Né possiamo sentirci rassicurati dal fatto che non sono previsti tagli o taglietti anche perché non è rimasto più niente da tagliare, come se de-finanziare quanto serve per la tutela della salute individuale o collettiva non fosse di fatto un taglio ai diritti dei cittadini e al valore del lavoro degli operatori".
Ancora, la sanità viene definita dal Governo "una non priorità destinataria della parola 'investire' che, evidentemente, non significa aumento di risorse". È soltanto un'indicazione. "Il cambiamento che si prepara per il Servizio Sanitario Nazionale rischia di essere quello dalla vita alla morte, sotto il peso di un finanziamento che rimane insufficiente, sia in rapporto al PIL che per quota capitaria, della carenza di risorse professionali, in fuga di massa da ospedali o presidi territoriali".
Questa è l'opinione dell'ANAAO dell'altro giorno, indirizzata al Governo.
Io la condivido completamente e totalmente. So che c'è questo problema. Non per nulla abbiamo chiesto l'aumento del Fondo sanitario vincolato alle assunzioni, perché è a contratto. Queste sono le grandi questioni, per cui mi trovo completamente d'accordo. Se non aumenta il Fondo sanitario non possiamo stampare moneta, e lei lo saprà quando avrà delle responsabilità.
Scoprirà che la moneta non si può stampare.
In ogni caso, questa è la posizione che assume il mondo sindacale - tutto unito - nei confronti del Governo. Il tema della sanità non è all'ordine del giorno di questo Governo.
Siccome interessa a tutti l'aumento del numero di dipendenti, abbiamo la possibilità, ognuno per la propria parte, di fare una battaglia affinch aumenti il Fondo sanitario vincolandolo a nuove assunzioni, compresi gli infermieri, per riportarli a equità.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza - Contributi alla cultura

Interrogazione a risposta immediata n. 2336 presentata da Valle, inerente a "Drammatica situazione bilancio Teatro Regio di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2336.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con il question time di oggi volevamo riportare l'attenzione dell'Aula e dell'Assessore su notizie di stampa apparse ieri, in realtà anche oggi, in merito alla drammatica situazione dei conti del Teatro Regio.
Penso - così ho l'occasione per informarla - che torneremo ad occuparcene anche in Commissione, perché il Movimento 5 Stelle ha fatto richiesta di un'audizione del Sovrintendente, quindi immagino, poi a seguire, anche di un'informativa dell'Assessore sulla situazione.
In particolare, ci interessava capire, in attesa che fosse emerso uno sbilancio di circa cinque milioni, parte dei quali imputabili a un taglio dei fondi di derivazione statale e parte derivanti degli squilibri pregressi dei conti, la posizione della Regione Piemonte, soprattutto per quello che riguarda il pregresso, almeno per quello che attiene il periodo dal 2014 a oggi, sia rispetto alle sue esposizioni sia rispetto alla consapevolezza dello squilibrio strutturale o meno della situazione contabile di questa istituzione culturale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
La parola all'Assessora Parigi per la risposta.



PARIGI Antonella, Assessora alla cultura

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliere Valle.
La Regione Piemonte, quale socio fondatore del Teatro Regio di Torino, ha sempre attuato, nei confronti di quest'ultimo, un'azione di controllo, con l'obiettivo di assicurare la coerenza e l'adeguatezza dell'azione amministrativa e la corretta gestione delle risorse pubbliche.
In particolare, a fronte di alcune disfunzioni gestionali emerse sul piano finanziario a partire dal 2014, fin dai primi mesi del 2015 abbiamo più volte ribadito la necessità di avviare una serie di azioni e prassi operative, volte a una semplificazione organizzativa e al contenimento dei costi, tenuto anche conto dell'esigenza di garantire all'utenza pubblica livelli qualitativamente ottimali delle performance e dei servizi offerti.
La Regione ha, pertanto, monitorato e incentivato costantemente gli organi competenti della Fondazione in tal senso, tramite il suo rappresentante nel Consiglio d'Indirizzo.
Nel corso dello scorso anno abbiamo anche sollecitato, ancora una volta, un intervento sia all'Assemblea dei soci sia rivolgendoci al Presidente della Fondazione, chiedendo che venissero individuate soluzioni strutturali che consentissero un equilibrio dei conti, a partire del contenimento dei costi, da un assessment del personale e, allo stesso tempo, un rilancio attraverso efficaci progetti di marketing.
Va detto che negli anni il Teatro Regio ha visto un aumento dei costi, in particolare relativamente al personale, con un incremento del sette per cento e un'incidenza di circa il 60 per cento sul bilancio, un progressivo aumento annuale in termini assoluti e, d'altro canto, un calo dei biglietti venduti nel 2017 (abbiamo perso il sei per cento) e delle risorse investite per la promozione del marketing.
Pertanto, le premesse su cui si fonda la situazione di crisi del Teatro Regio, in particolare dal punto di vista della tenuta dei conti emersa in questi giorni in seguito alla diffusione della notizia che il contributo del Fondo unico per lo spettacolo sarà inferiore di circa due milioni erano note, perché la diminuzione del contributo FUS, potremmo anzi dire rispecchia un po' l'andamento, ovvero costi che superano la capacità produttiva dell'ente.
Di tali circostanze erano informati anche i rappresentanti sindacali della Fondazione, che io stessa ho incontrato lo scorso maggio, a seguito di una loro richiesta, e ho illustrato loro la difficile situazione finanziaria che l'ente stava attraversando, che, tra l'altro, nell'ultimo triennio è stata tamponata attraverso un'anticipazione del contributo triennale dei soci privati; modalità consentita dalla norma, ma che - come pu evidentemente comprendere - ha lasciato scoperto l'ultimo anno della triennalità.
Questo per dire che, pur a fronte di una nostra costante azione di sollecito, il Teatro Regio in questi anni ha registrato un aggravarsi della sua situazione di fragilità e oggi risulta particolarmente evidente un fatto: non è più rimandabile, da parte della Fondazione, l'adozione di misure strutturali per consentire, in primo luogo, un equilibrio dei conti e, in prospettiva di medio termine, la sostenibilità sotto il profilo finanziario e il rilancio di uno degli enti culturali più importanti del nostro territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Parigi.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.14 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(Alle ore 15.15 la Vicepresidente Motta comunica che er mancanza del numero legale, la seduta avrà inizio alle ore 15.45)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 15.46)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Allemano, Balocco, Baricco, Cerutti, Ferraris Giaccone e Pentenero.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana odierna si è svolta la discussione generale sul provvedimento. Sono stati votati gli articoli dall'1 al 7.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Presidente, chiedo un minuto di sospensione, perché stiamo finendo di firmare alcuni emendamenti e li stiamo per presentare. Sono anche sull'articolo 8, quindi, se mi dà un minuto, la ringrazio.



PRESIDENTE

Sospendo brevemente i lavori e invito i Consiglieri a non alzarsi, perch riprendiamo con le votazioni.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.47 riprende alle ore 15.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Se non sbaglio - perché non ce l'ho sottomano - siamo all'articolo 8 e andiamo a modificare la legge 23/2002, all'articolo 7, comma 1.
Ci riferiamo, quindi alla legge 23/2002 "Disposizioni in campo energetico.
Procedure di formazione del piano regionale energetico-ambientale", in particolare all'articolo 7, laddove si parla di Forum regionale per l'energia.
L'articolo recita: "Il Forum regionale per l'energia è convocato dalla Giunta regionale durante la fase di predisposizione del Piano, almeno annualmente, nonché ogni qual volta se ne ravvisi la necessità, anche a richiesta dei soggetti che ne fanno parte".
Già questa definizione è un po' involuta, perché la dicitura "ogni qual volta se ne ravvisi la necessità" è aleatoria.
Il Forum, come si suol dire, è un tavolo di concertazione che comprende gli Enti locali, i rappresentanti delle agenzie per l'ambiente e per l'energia nazionali e locali (è evidente che il tema dell'energia riguarda le realtà produttive, ma anche e soprattutto l'ambiente) e, a seconda di come produciamo quella detta quantità di energia, delle categorie produttive delle forze sociali, delle associazioni ambientaliste (questo è un buon punto da ricordare), degli atenei, delle università e degli enti di ricerca.
Con quest'emendamento chiediamo che vengano inserite anche le associazioni dei consumatori. Tra l'altro, come promozione delle attività del Consiglio regionale, è stato fatto un convegno (o dovrà essere fatto) in relazione alla proposta di legge a prima firma del Consigliere Monaco sulle comunità energetiche, in quanto oramai il futuro (ma anche il presente) è dei prosumer, cioè dei prodotti-consumatori. Nel senso che l'energia è un bene che si può produrre e consumare anche sul posto, oltre che rivenderla al gestore nazionale.
È un tema sicuramente importante, quindi noi crediamo che le associazioni dei consumatori debbano rientrare all'interno di questo articolo 7, proprio perché in futuro pensiamo che si possano chiamare "associazioni dei prosumatori" (in italiano è un termine brutto, lo so, perché deriva da prosumer, ma troveremo una parola che non scimmiotti male la parola inglese).
Noi crediamo che si debba allargare il Forum dell'energia regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.
Ricordo che i minuti a disposizione per l'illustrazione sono due.



CAMPO Mauro

Certo, Presidente.
Questa è una delle tristi limitazioni di questo dibattito sull'omnibus proprio perché su queste materie sarebbe utile fare un discorso molto più complessivo invece di intervenire in maniera puntuale ma solo su alcune parti, a spizzichi e bocconi, tra l'altro rendendo difficile la comprensione della contestualizzazione degli interventi.
Visto che si interviene in questa maniera, con quest'emendamento cogliamo l'occasione, anche in questo caso, di aggiornare questa legge ai tempi e agli obiettivi politici moderni, sebbene sia solo del 2002.
Come giustamente ricordava il mio Capogruppo, per quello che riguarda la produzione e l'utilizzo dell'energia, la questione si sposta anche sul discorso dell'autoproduzione o autoconsumo e messa in rete dell'energia autoprodotta, così come della possibilità che dovrebbe pian piano prendere piede, anche a livello di piccola rete locale, di costruire comunità energetiche, fatte di soli autoproduttori e autoconsumatori, così come di interazione del cittadino-consumatore con il proprio automezzo a batteria (quindi automezzo elettrico) come mezzo anche di accumulo e stabilizzazione della rete a livello locale.
Sappiamo che ENEL, da lungo tempo, tratta già con alcuni dei principali produttori di automobili elettriche a livello internazionale, proprio per costruire questo tipo di sistema.
Ci sembra dunque fondamentale che nel Forum per l'energia vengano anche recepite le istanze di quello che, anche nella Direttiva europea sulle fonti rinnovabili, deve diventare un mondo sempre più orientato al "consumatore consapevole".
Oggi sappiamo molto bene che queste tematiche partono e coinvolgono in maniera.



MOLINARI GABRIELE



PRESIDENTE

Il tempo è terminato, Consigliere Campo.
Ci sono altri Consiglieri che desiderano intervenire? Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'ho già detto a voce poco fa, ma lo dico con orgoglio anche a microfono: ringrazio gli Uffici del Consiglio regionale per aver dimostrato ancora una volta una grandissima efficienza nel caricare questi nuovi emendamenti.
Non è partito il tempo, Presidente: mi fermo.



PRESIDENTE

Può andare!



BERTOLA Giorgio

Parto e mi fermo a due minuti, prometto! Dicevo, voglio ringraziare anche a microfono gli Uffici del Consiglio regionale per avere, ancora una volta, dimostrato grandissima efficienza nel caricare velocemente i nuovi emendamenti. Chiaramente sono effetti collaterali - o fuoco amico - della democrazia, che, a volte, si ripercuotono su di loro, ma li ringraziamo.
L'articolo 8 recita: "Ai fini della predisposizione, dell'attuazione e dell'aggiornamento del Piano regionale energetico ambientale, la Regione con deliberazione della Giunta regionale, istituisce un tavolo di concertazione denominato Forum regionale per l'energia, al quale partecipano gli enti locali, i rappresentanti delle agenzie per l'ambiente e per l'energia, nazionali e locali, delle categorie produttive, delle forze sociali, delle associazioni ambientaliste, degli atenei, degli enti di ricerca e gli operatori maggiormente rappresentativi del settore".
Noi abbiamo proposto di aggiungere anche le associazioni dei consumatori perché parrebbe una cosa decisamente logica coinvolgere i consumatori in un processo importante come quello dell'attuazione e dell'aggiornamento del Piano regionale energetico-ambientale, specie in un momento in cui si parla giustamente, come richiamato anche dal collega Campo, di comunità energetiche, quindi di una gestione dell'energia che coinvolge maggiormente i cittadini, soprattutto in una realtà come l'attuale, in cui da anni ormai si è nel libero mercato dell'energia. Quindi c'è proprio un ruolo attivo dei consumatori nelle scelte che riguardano il modo con cui si approvvigionano dell'energia. A noi è parso assolutamente logico presentare un emendamento di questo tipo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento rubricato n. 99), all'articolo 8, intendiamo dare un ruolo attivo alle associazioni dei consumatori nel Forum energetico per l'energia regionale. Riteniamo che questo sia un aspetto molto importante.
Nel momento in cui le fonti energetiche rinnovabili e non programmabili possono creare un problema alla distribuzione di energia, è chiaro che i consumatori devono avere un ruolo proattivo. Pensiamo allo scambio sul posto e quindi a fare un quadro delle possibilità di accumulo, ai costi e ai vantaggi per i consumatori. Pensiamo alle comunità energetiche dove si passa da uno scambio sul posto a uno scambio tra diversi soggetti, nella stessa cittadina.
Vi sono diverse forme di possibilità di utilizzare l'energia, senza che questa sia trasportata e senza che questo trasporto crei un problema al sistema di distribuzione di energia piemontese. Sappiamo che il sistema energetico piemontese, soprattutto in bassa e alta tensione, ha dei problemi a fare una distribuzione energetica intelligente. Il fatto di inserire l'Associazione dei consumatori potrebbe essere di forte aiuto per i cittadini piemontesi.
Faccio un inciso. Ricordo che l'Italia è il fanalino di coda tra i Paesi europei nell'acquisto di auto elettriche. Noi pensiamo anche che l'accordo padano potrà aiutare su questa strada, cioè l'elettrificazione del trasporto privato. Sicuramente, l'evoluzione nel senso di una maggior diffusione di impianti fotovoltaici all'interno di famiglie piemontesi consentirà anche di avere ricariche delle auto elettriche e di utilizzare le auto elettriche come riserva energetica per il sistema di distribuzione energetico piemontese. Si creerà un'importantissima riserva di energia, una capacità di accumulo importantissima.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Come giustamente ricordava il Consigliere Andrissi, siamo in un momento di grande cambiamento del sistema elettrico nazionale e internazionale.
Quest'anno vi sarà l'apertura completa al mercato elettrico, quindi non vi saranno più le tariffe protette. Le associazioni dei consumatori sono in prima linea per la difesa dei loro diritti, in un contesto sempre più mutevole e diversificato.
Nel Forum dell'energia noi pensiamo alle nuove tecnologie che entreranno prepotentemente, come le smart grid e, sempre di più, la diffusione della mobilità elettrica, insieme al fotovoltaico domestico. Tutte condizioni che permettono di fruire diversamente di questi servizi.
La maggior parte dei cittadini non è preparata e rischia di fare scelte poco convenienti. A oggi, c'è la possibilità di cambiare l'economia familiare con l'autonomia energetica delle famiglie, che produce da sé la propria energia e la riutilizza non solo più per la casa, ma anche per la mobilità.
Tutte queste innovazioni rischiano di lasciare indietro le persone. In un mercato sempre più aperto, chiaramente, chi è meno informato rischia di pagarne le conseguenze e quindi pagare tariffe più alte, oppure non fare le scelte migliori che sono poi scelte economiche per i cittadini, quindi anche per l'Italia. Le scelte delle famiglie ricadono su tutto il sistema Paese, ma occorre anche che siano scelte sostenibili energeticamente ed economicamente.



PRESIDENTE

Benché abbia la totale solidarietà per il Consigliere Bono, la medesima difficoltà è stata rappresentata anche dal Presidente Chiamparino, ma abbiamo ritenuto di rispettare la forma. Se stabiliamo una regola, credo che quella regola debba essere applicata.
Siccome non mi è data possibilità di dispensare, anche perché non mi pare che ci sia un accordo in questo senso, allora faccio una cosa: se gentilmente collabora e si mette la giacca, Consigliere Bono, cerchiamo una soluzione condivisa nell'arco dei prossimi minuti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Se posso iniziare il mio intervento contestando fortemente questa regola e sentendomi anche un po' a disagio.



PRESIDENTE

Assolutamente. Tutto è contestabile, ma rimane il fatto che, cortesemente e capendo anche il senso del mio richiamo, il Consigliere Bono ha indossato la giacca. Adesso cercheremo una soluzione. Se nel frattempo prosegue nel suo intervento, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Se veramente vogliamo l'uguaglianza, dovrebbe imporre la giacca anche a me invece abbiamo un Regolamento.



PRESIDENTE

Sono passati 31 secondi nel frattempo.



FREDIANI Francesca

Quel tempo è a mia disposizione per Regolamento, potrei usarlo anche per parlare delle giacche obbligatorie in Consiglio.
Con quest'emendamento noi chiediamo di modificare l'articolo 8. Prevediamo di inserire nel tavolo di concertazione denominato Forum regionale per l'energia, i soggetti rappresentanti dei consumatori. A questo tavolo sono attualmente previsti gli Enti locali, i rappresentanti delle Agenzie per l'Ambiente e per l'Energia, nazionali e locali, delle categorie produttive delle forze sociali e delle associazioni Come dicevano già precedentemente i miei colleghi, il fatto di prevedere anche rappresentanti dei consumatori rappresenta sicuramente una possibilità di partecipazione dei cittadini che, consapevolmente, possono partecipare alle scelte che riguardano l'energia. Questo, come diceva anche precedentemente il collega Valetti, può consentire di avere dei benefici e delle ricadute positive, non solo sulle singole famiglie, ma anche per l'intera società.
Quello che la singola famiglia riesce a decidere e quindi il risparmio che può ottenere dall'utilizzo ottimale dell'energia, alla fine si ripercuote anche sul benessere dell'intera società.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 100) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento insiste sempre sull'articolo 8 del disegno di legge omnibus, che va a modificare l'articolo 7 della legge n. 23/2002. Andiamo sempre a provare a modificare la composizione del Forum regionale per l'energia.
Come abbiamo già ricordato, è un tavolo di concertazione che serve per predisporre, attuare ed aggiornare il Piano regionale energetico ambientale. Ha al suo interno i rappresentanti degli Enti locali (Comuni e Province), i rappresentanti dell'Agenzia per l'ambiente e per l'energia nazionale e locale, laddove sia stata nominata, i rappresentanti delle categorie produttive (produttori e imprenditori), delle forze sociali (penso alle categorie sindacali, quindi i rappresentanti dei lavoratori) delle associazioni ambientaliste. Sarebbe anche interessante valutare la maggiore o minore rappresentatività di ognuna di queste categorie, forze ed associazioni. Ha al suo interno anche rappresentanti di Atenei ed enti di ricerca ed abbiamo aggiunto le associazioni dei consumatori.
In questo caso, vorremmo aggiungere anche una rappresentanza dei Consiglieri regionali. Perché? Perché noi abbiamo il nostro spazio all'interno della Commissione consiliare, ma in quella sede non vediamo tutto l'iter del percorso formativo del Piano energetico ambientale regionale, ma abbiamo solo la visione a valle, non a monte.
Sarebbe interessante avere una rappresentanza ed abbiamo ipotizzato la presenza di tre Consiglieri regionali con un rappresentante anche delle minoranze, quindi immaginiamo due Consiglieri di maggioranza e uno di opposizione, di modo che questi possano partecipare come rappresentanti del Consiglio regionale, quindi anche della popolazione piemontese che ha votato quelle forze politiche di cui loro sono rappresentanti pro tempore in Aula. In questo possono partecipare alle fasi di scrittura del Piano regionale energetico ambientale, in modo che si abbia una presenza ed una partecipazione del Consiglio regionale a più ampio titolo e non solo che ricevano la relazione della Giunta una volta all'anno, come III Commissione, ma possano partecipare attivamente e fattivamente ai lavori del Forum nella predisposizione, attuazione ed aggiornamento del Piano regionale energetico ambientale.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Bertola, accogliendo la richiesta previo confronto col Presidente, direi che i membri maschili del Consiglio sono dispensati dall'utilizzo dalla giacca, a causa di un evento eccezionale ed imprevedibile.
La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
La ringrazio anche per la gentile concessione, che non accoglierò, poich terrò stoicamente la giacca.
Con l'emendamento n. 100) proponiamo di inserire tra i soggetti facenti parte del Forum regionale anche dei rappresentanti del Consiglio regionale individuati dell'Ufficio di Presidenza, con rispetto ovviamente della composizione del Consiglio stesso, quindi la composizione nel rispetto anche delle minoranze. Questa ci appare come cosa giusta per coinvolgere anche il Consiglio regionale nella redazione e nell'attuazione dell'aggiornamento di un Piano così importante come quello energetico.
Con questa aggiunta, secondo noi, si andrebbe a delineare un quadro nel comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale n. 23/2002, che coinvolge veramente tutti i soggetti fondamentali per la predisposizione l'attuazione e l'aggiornamento del Piano regionale energetico ambientale perché avevamo già la Regione, gli Enti locali, le Agenzie per l'ambiente le categorie produttive, le forze sociali, le associazioni ambientaliste quella dei consumatori - se la Giunta regionale e la maggioranza vorranno accogliere l'emendamento n. 99) - e, se vorranno accogliere anche l'emendamento n. 100), anche i rappresentanti del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questo tema mi sta particolarmente a cuore e l'ho già proposto anche su altre tematiche, in quanto quello che abbiamo notato è che, laddove si parla di predisposizione di Piani, normalmente il Consiglio regionale è relativamente coinvolto, nel senso che normalmente si può dare un parere in Commissione ma, a seconda della buona volontà dell'Assessore di riferimento, si riesce a fare un lavoro sul piano o non si riesce a fare un lavoro sul piano, al di là di una semplice espressione di un parere.
Per questo ci sembrerebbe interessante costruire un cosiddetto percorso ascendente, che ho già citato per il testo unico sull'agricoltura, con la partecipazione dei Consiglieri regionali o di una rappresentanza qualificata dei Gruppi consiliari nei tavoli in cui vengono definite le tematiche, i provvedimenti e le azioni, in definitiva i Piani stessi.
Questo, da un lato, sgraverebbe un po' il lavoro di Commissione e lo renderebbe magari più fruttuoso, nel senso di una miglior definizione di un parere, e permetterebbe di contribuire, da parte del Consiglio, alla redazione di uno di quei provvedimenti che non è una legge, ma è comunque un elemento importante di programmazione.
Qui parliamo del Piano energetico, ma la stessa cosa, a mio parere potrebbe essere comodamente fatta anche per altri piani. Tra l'altro questo tipo di partecipazione non andrebbe neanche ad incidere sui cosiddetti lavori istituzionali, perché avverrebbe al di fuori delle Aule ma comunque permetterebbe di dare anche un contributo di tipo tecnico e, in parte, di indirizzo politico ad aree tematiche sulle quali merita fare degli approfondimenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento 100) all'articolo 8 crediamo sia importante perché chiede che sia data possibilità ai Consiglieri regionali di partecipare ai lavori di questo tavolo di concertazione, che ha dei ruoli, in base all'articolo 8, veramente molto importanti, per quanto riguarda la predisposizione l'attuazione e l'aggiornamento del Piano regionale energetico e ambientale.
Credo che, per un lavoro sinergico da parte della Commissione che ha in capo queste competenze, la partecipazione dei Consiglieri regionali sia importante. In questo modo, i Consiglieri regionali potrebbero apprendere delle necessità e delle problematiche degli stakeholder, delle associazioni ambientaliste e delle associazioni dei consumatori (nel momento in cui quest'Aula deciderà di consentire anche alle associazioni dei consumatori di partecipare a questo importante tavolo di concertazione). Ma non solo anche delle forze produttive e delle forze sociali.
Noi crediamo che per un Consigliere regionale sia importante partecipare a questi lavori, in modo da permettere ai vari Gruppi politici presenti in quest'Aula, o che saranno presenti nella prossima legislatura, di comprendere effettivamente le necessità per l'attuazione e l'aggiornamento del Piano energetico regionale. Per poter far ciò, partecipare ai lavori di concertazione è importantissimo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Per noi è importante che al Forum energetico possano partecipare i Consiglieri regionali, che sono la parte politica di decisione della Regione Piemonte, per alcuni motivi.
Innanzitutto, per uno scambio bilaterale: i Consiglieri possono acquisire lo stato di fatto del Piano energetico regionale e le necessità per la sua sostenibilità, e quelli più informati e più attenti possono portare i loro contributi politici a indirizzare questo tipo di piano. Pensiamo alla questione del mix energetico, alla questione di import-export dell'energia alla questione dell'autosufficienza energetica che, com'è stato ricordato prima dal collega Bertola, è importante anche in vista di alcuni progetti di legge.
Sulle comunità energetiche, la legge già approvata in Consiglio regionale avrà - speriamo - come caso di sperimentazione primo in Italia, l'area del Pinerolese, che già si è offerta, in quanto ha mezzi tecnici e disponibilità del territorio. I Comuni hanno già dato la loro disponibilità a sperimentare questo tipo di attività, una sorta di comunità all free, per cui vi è la minimizzazione dell'uso delle fonti petrolifere e delle fonti esterne alla comunità stessa.
Tutti questi cambiamenti devono vedere la politica in primo piano presente dal punto di vista tecnico e in rappresentanza dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie.
L'emendamento 100) agisce sempre sull'articolo 8 dell'omnibus e va ad aggiungere, al tavolo di concertazione che è finalizzato a predisporre attuare e aggiornare il Piano regionale energetico ambientale, anche i Gruppi consiliari, rappresentanti dei Gruppi consiliari individuati dall'UdP, nel rispetto delle minoranze.
Questa è una motivazione più politica, nel senso che la presenza dei Gruppi e dei rappresentanti dei Gruppi consiliari consente alla parte politica di interagire con gli altri soggetti che siedono a quel tavolo, per garantire anche un equilibrio e un confronto completamente aperto, quindi un dibattito che sia realmente espressione anche delle minoranze rappresentate in Consiglio e che possa portare a una migliore realizzazione del Piano energetico ambientale.
Si tratta di un emendamento che va a completare il precedente, che prevedeva la presenza della Giunta al tavolo dei rappresentanti dei consumatori. In questo modo, aggiungiamo rappresentanti delle parti politiche di minoranza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
È un emendamento che corre ai ripari rispetto all'articolo precedente articolo che faceva sì che questi piani non venissero analizzati a livello di analisi consiliare del Piano stesso.
Con quest'emendamento andiamo a inserire una modalità che, per quanto atipica, coinvolge i Consiglieri regionali nella realizzazione e soprattutto, nel confronto rispetto al piano che si vuole approvare. Si tratta di un meccanismo che, per quanto possa essere una scorciatoia, una via traversa per giungere allo stesso risultato, è comunque un elemento di confronto.
In altri casi, questo elemento di confronto è stato avviato e ha avuto notevoli riscontri. Penso al Piano di tutela delle acque, dove è stato aperto un confronto che ha portato all'attenzione dell'Assessorato molti contributi, sia dal punto di vista degli Enti locali sia dal punto di vista del coinvolgimento di tutti i Consiglieri regionali, come il sottoscritto che hanno potuto ascoltare e capire le motivazioni dei vari stakeholder.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mighetti.
Emendamento rubricato n. 101) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo sempre sull'articolo 8 del disegno di legge 294, in cui andiamo a chiedere una modifica sull'articolo 7 della legge 23 del 2002, quindi sempre la legge per l'attuazione del Piano energetico ambientale regionale.
Sull'articolo 7, in questo caso chiediamo di intervenire sul comma 2 laddove si dice che il Forum citato nel comma 1 è convocato dalla Giunta regionale durante le fasi di predisposizione del Piano e almeno annualmente, nonché ogniqualvolta se ne ravvisi la necessità, anche a richiesta dei soggetti che ne fanno parte. Noi aggiungiamo a questa definizione, che in effetti è un po' contorta e involuta (forse la peggioriamo o forse no), che venga convocato anche per un'analisi dell'attuazione del Piano stesso, nel senso che non è solo come recita l'articolo 1 - che il Forum viene convocato quando si è nella fase di predisposizione del Piano energetico ambientale regionale - ma anche durante l'attuazione e l'aggiornamento. Quindi, la fase di attuazione dovrebbe prevedere anche una valutazione.
Forse avremmo dovuto aggiungere al comma 1 la parola "valutazione", per presi un po' dalla foga emendativa nella pausa pranzo, abbiamo soprasseduto a emendare il comma 1 e siamo intervenuti più sul comma 2.



PRESIDENTE

Colleghi, c'è brusio. Chiedo un po' di collaborazione all'Aula: lasciamo parlare il Consigliere, in modo che si capisca.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Dicevo: in modo che venga convocato almeno annualmente, anche quando se ne ravvisi la necessità, anche a richiesta dei soggetti che ne fanno parte però anche (c'è il terzo "anche", che forse è la ripetizione corretta dal punto di vista della perfezione numerica) della valutazione del piano stesso, perché è molto importante che il Piano venga valutato e abbia dei checkpoint annuali di controllo, valutazione e validazione, affinch vengano fatte delle modifiche e degli aggiornamenti.
Se, per esempio (non sarà così, ovviamente), stiamo costruendo delle centrali a carbone, oppure degli inceneritori che producono energia elettrica e la rivendono sul mercato, occorre pensare, visto che è un Piano anche ambientale, come costruire delle centrali magari a energia solare senza consumo di suolo, sui modelli e le proposte di Rubbia, ecc. Oppure (lo dico anche se porto un po' sfortuna; no, non lo dico perché porta sfortuna) sulle previsioni climatiche, diciamo che il clima continua a surriscaldarsi e quindi c'è un'ipotesi che anche il Piemonte - e chiudo diventi sempre più soleggiato rispetto al passato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento interveniamo sempre sull'articolo 7 della legge regionale 23/2002, ma, a differenza di quanto fatto prima, lavoriamo sul comma 2 dell'articolo, al quale aggiungiamo, in calce, al fondo, "anche per un'analisi dell'attuazione del Piano stesso".
È chiaro che un documento importante come il Piano energetico regionale deve avere tutta una serie di fasi: iniziale (di predisposizione e anche valutazione da parte di tutti i soggetti interessati, che abbiamo citato prima, che attualmente fanno parte della legge e che eventualmente sono quelli che aggiungeremo noi), ma anche in corso d'opera, in corso di validità, in corso d'attuazione. Può e deve prevedere delle fasi di analisi del piano stesso in relazione allo stato di attuazione e alla qualità dimostrata dal Piano, nella sua attuazione.
Quello del Piano energetico è, come dicevo, un argomento per il quale ci siamo battuti parecchio in questi anni, sottolineandone più volte l'importanza. In questo senso, stiamo lavorando sulla legge 23 del 2002 per far sì che anche la sua analisi e la sua valutazione siano il più possibile complete, coinvolgenti e condivise.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Anche con quest'emendamento andiamo ad agire sull'articolo 7 e, oltre alla predisposizione, attuazione e aggiornamento, al comma 1 dell'articolo 8 dell'omnibus andiamo ad aggiungere, al termine del comma 2, anche la valutazione del piano energetico.
Riteniamo che istituire un Forum per l'energia regionale con la partecipazione dei maggiori stakeholder, delle associazioni di consumo delle associazioni ambientaliste, delle forze sociali, ma non prevedere una valutazione sia un po' come ridurre la capacità d'intervento di un forum di concertazione che dovrebbe avere un ruolo fondamentale e quindi dovrebbe poter valutare effettivamente quanto di questo piano è stato realizzato e quanto delle risorse messe in campo, risorse pubbliche, con fondi strutturali, ecc., effettivamente è stato portato a buon compimento.
Crediamo che la sfida del cambiamento climatico sia una sfida importante che andrà affrontata nei prossimi anni con maggiori risorse pubbliche perché ce lo chiede l'IPCC, dove gli allarmi vengono sempre più rivolti alle Istituzioni pubbliche, perché i danni economici e il cambiamento climatico vengono sempre più valutati da importanti economisti mondiali come danni di una portata epocale.
Quindi, riteniamo che anche questa Regione debba fare la propria parte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Anche con quest'emendamento interveniamo sul comma 2 dell'articolo 7 della legge regionale 23/2002. Proponiamo la possibilità per il Forum regionale di ritrovarsi anche per analizzare l'attuazione del Piano energetico.
Questo è uno degli elementi di innovazione riguardo alle definizioni in generale dei piani, perché normalmente li si scrive coinvolgendo l'universo mondo, per cercare di recepire tutte le istanze delle parti sociali e dei cittadini. Su quello, abbiamo avanzato anche le nostre proposte, ma per tenere traccia di quello che effettivamente succede del Piano e della sua successiva attuazione, queste consultazioni non si fanno più.
Oggi - è evidente - di strumenti per mantenere il contatto ce ne sono tanti. Noi, quindi, attraverso queste poche parole dell'emendamento proporremmo di costruire un rapporto che permetta non solo di mantenere il contatto con quelli che oggi chiamiamo stakeholder del Piano regionale ossia con coloro che hanno contribuito alla sua redazione e predisposizione, ma eventualmente anche di seguirne l'evoluzione e l'attuazione attraverso quelli che saranno gli strumenti che non toccherà più a loro giudicare, o, meglio, su cui non avranno più una diretta influenza, come le delibere, i provvedimenti normativi, i regolamenti attuativi, eccetera eccetera, che, però, meriterebbero, invece, di poter commentare in termini di attuazione del Piano.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Campo.
Emendamento rubricato n. 102) presentato da Bono, Bertola, Frediani, Campo Andrissi, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Credo che questo sia l'ultimo emendamento che insiste sull'articolo 7 della legge 23/2002, ma anche l'ultimo che insiste sull'articolo 8 (ci sarà poi l'emendamento aggiuntivo che istituisce l'articolo 8 bis).
Per i motivi che ricordava prima il collega Campo, quando si va a modificare una legge su un punto, nasce poi il desiderio o il bisogno imperativo e categorico di andare a modificare un po' tutto il testo di legge, e quindi di intervenire per migliorarlo.
In effetti, sarebbe veramente interessante convocare delle sedute (si potrebbe fare anche durante gli incontri del Comitato di valutazione della qualità della formazione, e non solo) per verificare anche la correttezza e l'aggiornamento (lo stare al passo coi tempi!) delle normative esistenti normative che hanno una vetustà media. Una legge del 2002 oggi ha 16 anni e avrebbe bisogno di una "manutenzione" legislativa, con alcuni interventi.
Mentre, magari, ci concentriamo solo in forma emergenziale su alcune modifiche puntuali che derivano da modifiche del corpus normativo nazionale.
In questo senso, già solo guardando l'articolo 7, sono venuti alla mente e alla penna, poi - quattro emendamenti. Penso, quindi, che di leggi da riscrivere parzialmente, da integrare, da modificare o da aggiornare, ce ne sarebbero veramente tante. A questo dovrebbe servire, appunto, un disegno di legge omnibus: provare a fare, in breve tempo, una modifica su diverse leggi, su diversi settori e su diverse tematiche.
Così è su questo articolo 7, laddove recita: "Per il funzionamento del Forum è prevista una segreteria tecnica con compiti organizzativi". Noi ipotizzavamo il funzionamento di una segreteria tecnica avvalendosi magari, delle strutture regionali, quindi senza costi aggiuntivi per il bilancio regionale.
È ormai prassi abbastanza consolidata e diffusa quella di inserire in tutte le leggi osservatori, strutture tecniche, comitati, eccetera, senza costi aggiuntivi per il bilancio regionale. A volte è condivisibile, altre volte meno. Diciamo che, purtroppo, anche i rappresentanti degli Enti locali sono abituati a fare ormai attività politica senza retribuzione. Ma è un tema che andrebbe rivisto a livello nazionale. Tra l'altro, i disastri della riforma Delrio sullo pseudo-superamento delle Province li stiamo valutando quotidianamente, quindi, in questo senso, andrebbe rivista molto.
Noi chiediamo, comunque, che questa segreteria tecnica sia senza costi aggiuntivi per il bilancio regionale e possa svolgere la sua funzione tramite il personale degli Assessorati all'energia e all'ambiente della Regione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come diceva il collega, nei disegni di legge omnibus come questo, proprio per la loro caratteristica principale, spesso troviamo delle modifiche a leggi regionali in vigore. E proprio andando a rileggere la norma specifica o l'articolo specifico proposto all'interno del disegno di legge ci si accorge, poi, che la legge in generale, specie quando (come in questo caso) è una legge un po' datata, perché è del 2002, ha bisogno di una revisione più ampia, di un vero e proprio "tagliando", insomma di un'operazione che richiede impegno e attenzione. Poi, come si diceva prima, l'attività che facciamo qui è spesso anonima. Ancora questa mattina ci lagnavamo del fatto che sovente fa più notizia una spiaggia tropicale sullo schermo dell'Aula del Consiglio piuttosto che l'intensa attività delle Commissioni, dell'Aula e di tutte le forze politiche.
Però il nostro senso di responsabilità ci impone di andare ad analizzare i provvedimenti nello specifico ed eventualmente suggerire modifiche ulteriori rispetto a quelle già proposte dal disegno di legge.
In questo caso, lavoriamo sempre sull'articolo 7 della legge regionale 23/2002, ma sul comma 3.
L'articolo 7 fa riferimento al Forum regionale per l'energia e il comma 3 nello specifico, recita: "Per il funzionamento del Forum è prevista una segreteria tecnica con compiti organizzativi".
Con quest'emendamento noi proponiamo di aggiungere la dicitura "senza oneri aggiuntivi per la Regione".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento ha come oggetto la composizione della segreteria che cura l'attività del Forum, prevista nella legge 23/2002, all'articolo 7.
Nell'illustrazione dei precedenti emendamenti abbiamo analizzato il comma 1, relativo alla composizione del tavolo.
Questa volta, invece, ci concentriamo sul funzionamento del Forum, gestito da una segreteria tecnica, con compiti organizzativi. Quello che prevediamo, attraverso il nostro emendamento, è che non ci siano oneri aggiuntivi per il bilancio regionale. Chiediamo che l'attività realizzata da questa segreteria non comporti oneri e che possa essere svolta magari da personale interno della Regione, senza gravare sul bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
La questione è quella di inserire nella normativa di legge l'assunto di non pesare sulle casse regionali con questa Segreteria.
Pensiamo sia una questione che, come diceva l'Assessore Reschigna, non si sia mai verificata, ma non possiamo escludere per principio che si possa verificare in futuro. Per questo motivo, noi inseriamo in legge questo assunto e pensiamo che sia più che giusto.



PRESIDENTE

Abbiamo concluso gli emendamenti all'articolo 8. Passiamo al parere della Giunta sugli emendamenti.
La parola all'Assessora De Santis.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora all'energia Il parere della Giunta sugli emendamenti rubricati n. 99), 100), 101) e 102) è negativo.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto sugli emendamenti? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono per dichiarazione di voto sull'articolo 8; ne ha facoltà.



BONO Davide

Esprimo una posizione che non so se sarà quella di tutto il Gruppo.
Consigliere Appiano, noi difendiamo la libertà di opinione dei colleghi.
Ci spiace ricevere una bocciatura con una risposta così laconica da parte della Giunta regionale. Anche sugli emendamenti precedenti non avevamo avuto una grande risposta in questo senso, ma questo è un no e basta.
Strano perché, al di là della presentazione un po' frettolosa degli emendamenti durante la pausa dei lavori, sono tutti emendamenti di merito.
Ci può essere una valutazione negativa sul fatto che la segreteria tecnica debba, comunque, avere dei costi, ma noi facciamo delle proposte utili, tra cui quella della presenza dell'associazione dei consumatori all'interno del Forum energetico ambientale regionale. Mi sembra un'assurdità dire no.
I Consiglieri, magari, possono esprimere una valutazione di opportunità o meno. Tante volte i Consiglieri regionali chiedono di partecipare, a vario titolo, ad attività e quindi ci sembrava giusto dare questa possibilità tutelando anche le minoranze. Rimaniamo della nostra idea, sono tutti emendamenti votabili.
Ci possono essere pareri favorevoli o discordanti su posizionamenti politici, ma non meritavano, comunque, una bocciatura senza aver avuto neanche una motivazione nel merito. L'atteggiamento dell'Assessora De Santis un po' ci dispiace e un po' ci maldispone ulteriormente, se già non eravamo ben disposti al proseguo dell'attività sul provvedimento.
Penso che, al di là di tutto, sia sempre necessaria una risposta di merito rispetto a proposte di merito. Se fossero state proposte campate in aria potevano anche ricevere una risposta di quel tipo. Proposte di merito adeguatamente esposte e raccontate da sette Consiglieri regionali durante il dibattito, meritavano una risposta nel merito.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire? No, allora votiamo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 102), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Quest'articolo è una correzione..



PRESIDENTE

Consigliere Campo non può intervenire perché siamo in fase di votazione.
Abbiamo illustrato gli emendamenti e stiamo votando. Dopo il voto degli emendamenti, si vota l'articolo.



CAMPO Mauro

Ma sull'articolo non abbiamo fatto dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Abbiamo votato gli emendamenti e dopo gli emendamenti si vota l'articolo.
Lei non può intervenire.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 bis Emendamento rubricato n. 129) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti. .
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento abbiamo pensato, visto che si interveniva sulla legge n. 23/2002, di introdurre un tema che ci è abbastanza caro e che è stato anch'esso, parallelamente al discorso del Piano energetico regionale abbastanza trascurato in questa legislatura, più concentrata forse a cercare di smontare il CSI che su un'effettiva Agenda informatica regionale.
Proponiamo qui un'innovazione, che è quella di definire le parti dell'Agenda informatica regionale per tema, all'interno dei provvedimenti che vanno a incidere sulla pianificazione delle diverse tematiche. Ci sarebbe piaciuto affrontare la legge n. 23 in maniera più strutturale, per ci sembra comunque interessante provare a proporre una bozza di quella che è definita "Agenda digitale energetica piemontese", ovvero il documento di pianificazione degli interventi e individuazione degli obiettivi sulle tematiche informatiche, quindi in particolare relativamente a un sistema informativo regionale dell'energia che vada a integrare e collegare quelli che sono i sistemi già esistenti.
Ricordo, infatti, che abbiamo già vari pezzi, a partire dalla piattaforma utilizzata ad esempio per coinvolgere il pubblico nelle proposte per il Piano energetico regionale sulle varie tematiche. È una piattaforma promossa e utilizzata poco già fin dalla scorsa legislatura. Ricordo, ad esempio, la proposta sul PNire. Si prevede anche lì un sistema informativo atto a sostenere la pianificazione e lo sviluppo dei punti di ricarica in Piemonte, atto a valutare anche le direttrici di traffico, le modalità e così via. Potrebbe essere utile per tutta la serie di attività di pianificazioni e proposte che possono venire in relazione al supporto digitale, al Piano energetico regionale.
La stessa cosa vale parlando di Agenda digitale, quindi si parla di Ente Regione con tutte le sue piattaforme informatiche, che possono anche fornire il supporto informativo non solo direttamente da parte della struttura referente per la parte energetica, ma anche, ad esempio, dalla parte agricola, in relazione all'utilizzo delle biomasse, la parte agricola forestale eccetera.
Inoltre proponiamo che si crei un sistema, perché questi dovrebbero essere gli obiettivi di un'agenda digitale, cioè che sia anche collegabile e interoperabile verso il mondo esterno, quindi gli Enti pubblici nazionali e anche le realtà private, così come la definizione delle modalità per mostrare queste informazioni al pubblico, o almeno quelle informazioni che possono essere utili verso il pubblico per far vedere che cosa si sta facendo sul tema energetico.
In ultimo, due piccoli commi..



PRESIDENTE

Sono passati tre minuti, può proseguire dopo il suo intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo su un'aggiunta veramente di sostanza e di importanza alla legge regionale n. 23/2002 - oggi ci siamo anche sentiti dire che facciamo ostruzionismo, ma io dico "averlo un ostruzionismo del genere" - dove si va a inserire un nuovo articolo nella legge regionale n. 23/2002 così importante, che è la definizione di un'Agenda digitale energetica piemontese per la pianificazione di interventi e l'individuazione degli obiettivi da perseguire, in armonia con l'Agenda digitale nazionale e quella regionale complessiva sulle tematiche relative al sistema regionale informativo dell'energia e tutto quello che ne consegue.
È un'agenda digitale energetica che, secondo l'emendamento che proponiamo verrebbe predisposta dalla struttura regionale competente in materia energetica, con la collaborazione delle strutture regionali competenti nelle materie che incidono sulla materia, nonché dalle strutture che si occupano dei sistemi informativi regionali.
Al comma 3 dell'articolo aggiuntivo che proponiamo si prevede che le strutture regionali possono avvalersi del supporto di Enti strumentali società partecipate regionali e altre collaborazioni esterne nell'ambito delle risorse già disponibili per la predisposizione del Piano regionale energetico ambientale. Quindi, come dicevo prima, è veramente un'aggiunta importante e sostanziale alle norme in vigore sul Piano energetico regionale. È una spinta verso l'innovazione della nostra Regione anche da questo punto di vista.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Parafrasando il collega Bertola, si tratta di un punto di avanzamento importante sulle banche dati della Regione Piemonte, perché abbiamo spesso sottolineato l'importanza della digitalizzazione, di avere le banche dati che comunicano tra loro e possibilmente con dati aperti anche ad altri soggetti che le vogliono utilizzare. Sul sistema energetico abbiamo queste continue evoluzioni di cui dicevamo prima, per cui è molto importante avere banche dati aggiornate e pubbliche, che possano effettivamente registrare quali sono le situazioni di avanzamento anche dei vari progetti che abbiamo. Quindi, in questo caso possiamo avere progetti sulle reti energetiche, progetti di smart grid, progetti come quello delle comunità energetiche, che speriamo si possano replicare sempre di più, con aree del Piemonte che puntano in modo virtuoso con un meccanismo incentivante.
Infatti, chi si inserisce in una comunità energetica ha la possibilità di ridurre i propri costi energetici e, nello stesso tempo, monitorare il graduale passaggio alle energie rinnovabili.
Pertanto, posso dire che una parte del territorio arriva a una certa percentuale di autosufficienza energetica, chiaramente con le proprie fonti rinnovabili, in un'ottica di disallacciamento dalle fonti petrolifere e dalle fonti fossili in generale (parliamo anche del gas), che è un obiettivo ancora più ambizioso, perché effettivamente vi è ancora una criticità strutturale nel sostituire il gas con altre fonti rinnovabili mentre viene più semplice agire sulla mobilità e cominciare a intaccare tutto quello che è il mix petrolifero che in Italia ha una quota molto importante.
Quindi, registrare questi passaggi e renderli disponibili tramite un sistema informativo è una cosa che va fatta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento n. 129) vogliamo inserire il nuovo articolo 8 bis che è un articolo di grande sostanza su cui hanno lavorato i miei colleghi.
Richiede l'inserimento di un'agenda digitale energetica, che consenta effettivamente di fare un salto di qualità al Piano energetico regionale documento che aspettiamo da anni, ma che non abbiamo ancora visto. Questa Agenda digitale piemontese ha un ruolo nella pianificazione degli interventi e dell'individuazione degli obiettivi da perseguire in armonia con l'Agenda digitale nazionale e quella regionale.
È un passo avanti deciso nella modernizzazione del sistema pubblico, che consentirebbe effettivamente di capire a che punto è la realizzazione del Piano e rendere questi dati di comune dominio.
Al comma a), infatti, è prevista la realizzazione di un sistema informatico regionale dell'energia che integri e colleghi tutte le piattaforme informatiche pubbliche esistenti e di realizzare l'inerente settore energetico piemontese.
Al comma b), la definizione delle modalità e regole di interazione del sistema formativo pubblico con i sistemi informativi e l'applicazione privati o pubblici esistenti della Regione Piemonte inerenti lo stesso settore.
Al comma c), la definizione e la modalità per l'apertura verso il pubblico a livello informativo e del sistema informativo regionale; quindi un ruolo duplice di interazione anche con portali privati.
Il tutto si mette a disposizione del sistema pubblico dei cittadini.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anch'io voglio ringraziare il collega Campo per la presentazione di quest'emendamento, un emendamento di grande contenuto all'interno di un provvedimento che sul tema dell'energia non presenta punte di creatività e di innovazione rispetto alla normativa esistente. Sono puntuali modifiche di piccolo cabotaggio su alcune leggi già esistenti.
L'inserimento di questo articolo 7 bis con l'inserimento di un'Agenda digitale energetica ha veramente un quid di innovazione consistente. Si definisce "Agenda digitale energetica" un documento di pianificazione di interventi e di individuazione degli obiettivi da perseguire in armonia con l'Agenda digitale nazionale, quindi la realizzazione di un sistema informativo regionale dell'energia che integri e colleghi tutte le piattaforme informatiche pubbliche esistenti, o anche con le nuove da realizzare, inerente anche al settore energetico piemontese. Definizione modalità e regole di interazione con i sistemi formativi, applicazioni private e pubbliche esterne alla Regione Piemonte. Definizione della modalità per l'apertura verso il pubblico a livello informativo del sistema regionale.
Sappiamo che obiettivo europeo è l'Agenda digitale 2020, con anche obiettivi poi successivi. Credo di poter dire che, purtroppo, l'Italia questi obiettivi li ha mancati e credo li mancherà. L'altro ieri - cito spesso trasmissioni della televisione nazionale - c'era una puntata molto interessante in una trasmissione molto famosa in cui si parlava delle carte di identità elettroniche.
L'avevo già sentito, poi uno con tutte le informazioni se lo dimentica, ma nel 1997 eravamo il Paese all'avanguardia mondiale per la carta d'identità elettronica. Poi, a furia di voler fare troppo, non abbiamo fatto neanche quel poco che poteva servire.
Anche in questo caso, noi diciamo che si possono fare delle azioni: iniziamo a ipotizzare un percorso senza voler strafare, ma delineare un punto e un obiettivo cui tendere potrebbe essere veramente importante.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento a prima firma del collega Campo, che è quello più attento a tematiche che riguardano l'Agenda digitale; in più, è anche il più attento al tema dell'energia.
Direi che i due argomenti si fondono perfettamente in questo testo, dove noi andiamo a proporre di inserire un nuovo articolo, il 7 bis, nella legge 23 del 2002, e proponiamo anche tutta una serie di commi per andare a definire questa Agenda digitale energetica.
Nel primo punto, definiamo quali sono gli interventi e gli obiettivi da perseguire. Qual è il vantaggio di avere un'Agenda digitale energetica? Sicuramente ottimizzare le risorse e mettere in connessione diverse banche dati, quindi la possibilità di accedere rapidamente a dati e anche di definire chi e come si può accedere ai dati. Si tratta sicuramente di un balzo di qualità dal punto di vista dell'informazione.
Occorre partire da una ristrutturazione che abbia solide basi informatiche per questo noi proponiamo, nell'ultimo punto dell'emendamento, che la Regione possa avvalersi del supporto di enti strumentali (società partecipate regionali e altre collaborazioni esterne nell'ambito delle risorse già disponibili), proprio per predisporre questo Piano regionale energetico ambientale. Il fatto di poter utilizzare anche altri soggetti esterni e poter interagire con loro attraverso strumentazioni e piattaforme condivise, sicuramente può costituire un valore aggiunto.
Ricordava poco fa il collega Bono che fino a pochi anni fa eravamo all'avanguardia in questo settore. Sembrava che si aprissero mille prospettive di fronte a noi. Noi crediamo che siano questi gli investimenti su cui dovrebbe puntare la Regione: reti informatiche e non altri investimenti che invece risultano ormai preistoria.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
È un emendamento che è nelle corde del collega Campo da parecchio tempo e se non erro, è anche un pezzo di una proposta di legge che aveva incominciato a elaborare negli anni scorsi.
Un'Agenda digitale piemontese è un'agenda digitale che diventa anche uno strumento di messa a sistema delle informazioni sui dati energetici piemontesi.
È un'Agenda che, da un lato, va a fare sistema su informazioni già in nostro possesso, dall'altro li approfondisce in un'ottica di ottimizzazione e di conoscenza del panorama energetico piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mighetti.
Il parere della Giunta? DE SANTIS Giuseppina, Assessora all'energia Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 129), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 9 La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'articolo interveniamo su una recente legge regionale (la legge n.
16 del 2017), facendo una piccola manutenzione.
Posto che la cosa è assolutamente legittima, in questo caso mi preme segnalare che queste tematiche erano già state portate all'attenzione a suo tempo. Pertanto, oggi aggiungiamo "conformemente agli strumenti di pianificazione territoriale paesaggistica regionale, provinciale e della Città metropolitana di Torino", ma quando scrivemmo quel pezzo relativo all'articolo 76, comma 1, ricordo (poi, può darsi che mi sbagli, perch ormai è passato un anno) che venne cassato, in quanto considerato ridondante rispetto a quanto già stabilito. Fa piacere vedere che adesso lo si introduce. Ogni tanto viene da pensare che le cose vengano rigettate purtroppo - più per spirito di contrapposizione.
Questo l'ho già detto oggi all'inizio della discussione: la speranza che discutere in Aula, come in Commissione, possa essere un'attività costruttiva purtroppo dipende da tanti fattori e spesso con alcuni Assessori non si riesce a ottenere un dialogo costruttivo, perch evidentemente ci sono delle pregiudiziali di fondo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 bis Emendamento rubricato n. 92) presentato da Monaco, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 ter Emendamento rubricato n. 93) presentato da Monaco, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 quater Emendamento rubricato n. 94) presentato da Monaco, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tali emendamenti sono dati per illustrati.
Il parere della Giunta? DE SANTIS Giuseppina, Assessora all'energia Grazie, Presidente.
Esprimo il parere della Giunta sugli emendamenti n. 92), 93) e 94) presentati dal Consigliere Monaco.
Il parere è favorevole, per la semplice ragione che questi emendamenti si riferiscono ad alcune modifiche introdotte nella legge recentemente approvata dal Consiglio regionale in materia di comunità energetiche rispetto alla quale sono state sollevate delle contestazioni da parte del Governo nazionale, che preludevano un'impugnativa. Com'è abitudine in questi casi (ci fa piacere vedere che il Governo è tornato a un regime di confronto più normale con le Regioni), sono stati concordati alcuni interventi di modifica della legge, allo scopo di evitare che la legge medesima fosse impugnata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Monaco; ne ha facoltà.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
Sul tema, voglio ringraziare gli Uffici, perché a volte dimentichiamo la quantità di lavoro che viene svolto.
In realtà, le note del Governo sono arrivate a poche ore dal Consiglio dei Ministri che doveva decidere sul tema, quindi le osservazioni sono state valutate e recepite. Gli Uffici hanno lavorato ventre a terra, presentando i testi che oggi approdano in Aula. Credo sia doveroso ricordare (ce ne dimentichiamo spesso) che, al di là delle nostre idee che vengono proposte e votate, c'è un grande lavoro sommerso e silenzioso, a volte svolto in pochissime ore, ma con grande precisione e puntualità.
Quindi, ringrazio gli Uffici.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo per dichiarazione di voto.



CAMPO Mauro

Ovviamente, la nostra posizione è favorevole. Noi abbiamo contribuito in maniera sentita alla legge sulle comunità energetiche. Sono stato molto contento di sentire che non è stata sollevata l'impugnativa su questa legge e che, tutto sommato, le osservazioni sono state anche prontamente recepite.
A maggior ragione, non possiamo che augurarci che questa legge diventi un tassello importante dello sviluppo energetico della nostra regione continuando a sperare che prima o poi si faccia un intervento complessivo che ridisegni, a partire dal Piano energetico, il quadro complessivo della produzione energetica, muovendosi nel senso delle rinnovabili dell'efficienza energetica e dello spostare l'attenzione su quello che è il beneficio sui cittadini e per i cittadini delle politiche energetiche.
Purtroppo, oggi, il contesto normativo è fortemente polarizzato dai grossi produttori, dalle politiche macro di livello nazionale o internazionale.
Quello che manca - e la legge sulle comunità energetiche è un primo importante segnale di cambiamento di direzione - è proprio uno spostamento dell'attenzione su chi l'energia la usa, la consuma e ha tutto l'interesse a usarne il meno possibile - perché l'energia ovviamente costa - o ad autoprodurla con i sistemi rinnovabili, perché più compatibili con l'ambiente e quindi anche con la propria salute.
Se noi oggi siamo qua, in un contesto regionale dove si va approvando anche una delibera che andrà quasi a eliminare alcuni tipi di mezzi di trasporto dalla circolazione in alcune aree, è perché su questo tema c'è stata veramente troppa poca attenzione o forse troppa poca volontà di intervenire praticamente nel corso degli anni - quindi una vera programmazione soprattutto nei confronti dei cittadini. Perché sono i cittadini che devono essere aiutati a fare le proprie scelte - non lo Stato paterno e paternalista che gli fa cadere dall'alto le cose - quindi a migliorare le proprie case, a scegliere i mezzi di trasporto, eccetera eccetera.
Ben vengano, quindi, questi emendamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Campo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La votazione si estende, ovviamente, all'articolo 9 bis.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La votazione si estende, ovviamente, all'articolo 9 ter.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La votazione si estende, ovviamente, all'articolo 9 quater.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 103) presentato da Bono, Bertola, Frediani Andrissi, Campo, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo passati alla Sezione III del Capo I, "Attività produttive ed estrattive". L'articolo 10 modifica l'articolo 6 della legge 34/2004 ("Interventi per lo sviluppo delle attività produttive"); nello specifico dopo il comma 2 dell'articolo 6 della legge regionale 22 novembre 2004, n.
34 ("Interventi per lo sviluppo delle attività produttive"), chiede di inserire un nuovo comma, che fa riferimento ai casi di particolare urgenza.
Se non ricordo male, ci riferiamo al Documento di Programmazione Economica Finanziaria (DPEF) e agli altri strumenti di programmazione previsti ai sensi di legge, compresi i fondi europei.
C'è un programma pluriennale d'intervento, che è sottoposto al parere del Comitato per le attività produttive e al parere vincolante - lo sottolineo perché, stranamente, in qualche legge è rimasta questa dicitura - della Commissione consiliare competente, che si esprimono entrambi inderogabilmente entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta. Il programma pluriennale di intervento è aggiornato in relazione alle mutate esigenze del quadro economico regionale, con le stesse procedure che abbiamo visto prima.
La legge, ovviamente, è molto articolata e noi chiediamo, sostanzialmente un'aggiunta al nuovo comma 2 bis proposto dalla maggioranza, che prevede in casi di particolare urgenza, che la Giunta possa bypassare questo percorso (quello per cui bisognerebbe sentire in maniera vincolante la Commissione consiliare competente e il Comitato per le attività produttive) e prediligere una procedura più rapida, addivenendo, quindi, alla presentazione del Piano, ma sempre sentendo la Commissione consiliare competente. In questo caso, però, non viene detto in che modo viene sentita la suddetta Commissione consiliare competente. Cioè la dicitura "sentita la Commissione consiliare competente" può significare che viene informata in termini di "comunicazione", ma viene sostanzialmente bypassata.
Noi chiediamo, invece, che la Commissione consiliare competente si esprima con un parere vincolante e obbligatorio, insomma che non si possa non ricevere un parere.
A nostro avviso, quindi, non basta il "sentito". In realtà, bisognerebbe farlo anche per le associazioni imprenditoriali piemontesi, quindi quel Comitato di cui si parla nella legge 34/2004 ("Comitato per le attività produttive" di cui all'articolo 19 della legge regionale 44/2000). Secondo noi dovrebbero essere sentite comunque nella procedura urgente. Detto in maniera papale, la procedura urgente a nostro avviso non dovrebbe esistere.
Quindi tutto questo articolo per noi andrebbe bocciato. Perché è vero che ci possono essere dei ritardi, ma questi sono da ascrivere a delle mancanze della Giunta regionale piuttosto che ad accadimenti particolari.
Tra l'altro, il fatto che si debbano già esprimere inderogabilmente entro 30 giorni mi sembra che sia già una risposta abbastanza cogente rispetto ai tempi della politica. Quindi non capiamo perché si voglia aggiungere questo comma 2 bis.
Se la Giunta volesse dirci quali casi di particolare urgenza possono comparire senza responsabilità politica, per cui noi rischiamo di compromettere i finanziamenti alle attività produttive, noi potremmo anche cambiare idea. Ma così.
Di solito i pareri vengono espressi entro 90 giorni, 120, 150 o 180. Se già adesso sono inderogabilmente 30 i giorni, credo che ci sia anche la possibilità, nel caso in cui non venga espresso il parere in 30 giorni, di bypassare e di andare verso un silenzio-assenso.
A nostro avviso, l'articolo va cancellato o va riscritto meglio. Veramente non capiamo bene la motivazione di questo articolo. Magari è una nostra mancanza: se l'Assessora, l'Assessore o il Presidente (o chi preferite voi) ci potesse dare una spiegazione su questo articolo - probabilmente l'abbiamo anche affrontato in Commissione, ma non ricordiamo un pronunciamento in merito da parte dell'Assessore; magari è una nostra dimenticanza o una nostra mancanza - potrebbe aiutarci a dipanare un po' la matassa rispetto a una deroga di una legge che esiste dal 2004 e che ha sempre funzionato e che non ci risulta abbia portato delle complicanze particolari.
Se no, come diciamo sempre, alla mala parata fate che cancellare l'articolo e dire: "Non si sente la Commissione consiliare né il Comitato per le attività produttive. Decide tutto la Giunta regionale". Così si prosegue in questa visione di potere assolutistico - adesso esagero un po' dell'esecutivo che si sta un po' divulgando non solo in Regione Piemonte ma anche in altre Regioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Non mi resta che concordare con il collega, anche perché s'instaura una procedura d'urgenza, in questo caso, con un comma 2 bis 2 bis che, di fatto, potrebbe essere anche controproducente.
Se nel comma 2 diciamo che c'è un parere vincolante dalla Commissione consiliare competente che si esprime inderogabilmente entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta e, dall'altra, inseriamo una procedura di emergenza in cui non diamo una tempistica, forse abbiamo commesso un errore. Pensiamo che manchi il "verbo". In sostanza, noi diciamo che il parere è sottoposto alla Commissione consiliare competente, ma qui stiamo parlando di un atto che va alla Commissione consiliare e attende qualcosa tende un parere. "Sottoposta" cosa vuol dire? Non vuol dire assolutamente nulla e quindi, a nostro giudizio, mancano anche i presupposti per fare quello che ci pare di aver capito che la Giunta voglia fare.
Vi invito a riflettere un attimo sul comma 2 bis che volete introdurre perché, a nostro giudizio, effettivamente, non ha molto senso l'intendimento di questo comma.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Siamo all'articolo 10, quindi quasi a un decimo del provvedimento. Un provvedimento che, per il momento, consta di 111 articoli che, ovviamente andranno a crescere con l'approvazione di emendamenti sia della maggioranza sia, a maggior ragione, delle opposizioni.
L'emendamento che proponiamo all'articolo 10 propone questa aggiunta: dopo il termine "competente", quindi competente intesa come Commissione consiliare, proponiamo di aggiungere "che si esprime con parere obbligatorio e vincolante".
Questo non tanto e non solo per dare una funzione reale all'espressione del parere della Commissione, quindi un senso alla Commissione, ma anche per dare un senso all'articolo come formulato all'interno del disegno di legge.
Mi sento di concordare con i colleghi che, nella sua formulazione, è tutt'altro che chiaro. Si dice che è sottoposto alla Commissione consiliare competente, ma per cosa? Per dare un parere vincolante? Per dare solo un parere di massima? Solo per un'informativa? Al di là della volontà della Giunta regionale di approvare o meno l'emendamento, o anche solo di considerarlo giacché finora non è stato fatto nemmeno quello, chiediamo di riflettere sul resto dell'articolo proposto dalla Giunta.
A nostro avviso, è tutt'altro che chiaro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente quest'emendamento crea più confusione nell'interpretazione della legge n. 34 del 2004. Il comma 2 prevede un'espressione vincolante da parte dalla Commissione entro 30 giorni. Non si può inserire nell'emendamento 2 bis "nei casi di particolare urgenza, ove la mancata adesione tempestiva al programma pluriennale pregiudichi." senza dare una tempistica. Se il comma 2 prevede 30 giorni, la procedura d'urgenza cos'è? Non viene indicata alcuna tempistica? Se si dice urgente, ma senza quantificare i giorni, l'emendamento che si vuole inserire di modifica della legge regionale n. 34/2004 perde di significato.
Accomunandomi a quanto detto da chi mi ha preceduto, ritengo che quest'emendamento vada ritirato, modificato e ripresentato da parte della maggioranza. Non chiarisce qual è la procedura d'urgenza. Non inserendo una tempistica, valgono i tempi del comma precedente, che indica 30 giorni, non essendo quantificato il numero di giorni. Di fatto, non cambia nulla. È solo un'espressione ridondante, ma dal lato della concretezza non porta nulla di nuovo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Devo dire che quest'articolo mi ha lasciato parecchio perplesso. L'articolo 6 della legge n. 34 parla di adozione del programma pluriennale di interventi e non di adesione al programma pluriennale di interventi. È stato difficile capire anche a che cosa si riferisse, io mi sarei aspettato che l'articolo 10 parlasse di casi di particolare urgenza, ove la mancata adozione tempestiva del Piano possa pregiudicare la sua attuazione.
L'articolo è scritto in maniera alquanto strana. Si dice "sottoposta alla Commissione consiliare", ma per che cosa? Per l'evidente parere di cui si parla al comma 2? Al comma 2 è già definito come vincolante, con un termine tassativo di 30 giorni.
Se l'intento era creare una scorciatoia al comma 2 per dire "se abbiamo fretta, passa in Commissione alla prima data utile", vi faccio solo notare che è scritto malamente, perché dovrebbe essere "adozione" e non "adesione", visto che il programma pluriennale lo presenta la Giunta.
D'altra parte, tanto vale cancellare il comma 2, perché alla fine finirebbe sempre per essere urgente. Lo vediamo già con i disegni di legge che la pubblicazione è urgente, per cui cerchiamo di evitare queste cose scritte malamente e, per di più, con quel vago sentore di ipocrisia che costruisce delle scorciatoie a un'importante attività. Ricordo che la legge n. 34 è una legge cardine, importantissima per quello che riguarda attività produttive e, a mio parere, è estremamente essenziale che il parere sia vincolante. È giusto che la Giunta governi, ma è giusto che ci sia il Consiglio a controllare.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono altri interventi possiamo mettere in votazione gli emendamenti.
Il parere della Giunta? Prego, Assessora De Santis.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora all'energia Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta è negativo, ma semplicemente perché nella concitazione forse non si è colto il senso di questo intervento sulla legge 34, che, rispetto all'articolo originale, recita: "Il programma pluriennale di intervento è sottoposto al parere del Comitato per le attività produttive, di cui all'articolo 19, comma 2, l.r. 26/4/2000, n. 44, di attuazione del decreto legislativo 112/1998". Semplicemente dice che qualora questo comitato, la cui composizione è singolarmente aleatoria - ci siamo misurati con questo problema ed è difficile persino capire chi ne faccia parte - non riesca a essere riunito, convocato o costruito in tempo in luogo del Comitato e prima della Commissione, vengono sentite le associazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative.
Riteniamo pertanto che l'emendamento non sia accoglibile.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, a nome del Gruppo Movimento 5 Stelle, ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Era solo per far capire all'Assessora De Santis e al Vicepresidente Reschigna che, secondo me, è sbagliata la formulazione. Capiamo l'intento ma se, da una parte, nella legge odierna c'è scritto "entro 30 giorni" e poi nell'aggiunta che fate dite "in casi di particolare urgenza sentiamo la Commissione consiliare e sentiamo le associazioni degli imprenditori" senza una tempistica, per me può essere un anno. Quindi, secondo me, dovrebbe essere l'opposto, cioè di base si sentono la Commissione e le associazioni degli imprenditori quando si riesce, nell'arco di un tempo congruo. Quando c'è una particolare urgenza, inderogabilmente devono essere 30 giorni. Poi fate vobis, siete voi che modificate la legge e vi complicate la vita da soli. Poi magari tra sei mesi presenterete ancora una modifica nell'ultima legge disponibile, oppure la presenta la prossima Giunta.
Capiamo l'intento, ma, secondo me, è sbagliato com'è scritto. Poi possiamo sbagliare anche noi, abbiamo sbagliato tante volte, però ci sembra veramente sbagliata la scrittura dell'intenzione giusta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 103), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 bis Emendamento rubricato n. 28) presentato da Ravetti, Valle, Allemano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Ravetti dà per illustrato l'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo settore del disegno di legge prende a riferimento la legge n.
23/2016, "Disciplina delle attività estrattive e disposizioni in materia di cave", che proverò ad aprire sul computer, così ce l'ho sotto mano e riesco a vedere la modifica, perché francamente non avevamo visto l'emendamento del Consigliere Ravetti, che va a modificare l'articolo 10.
L'emendamento modifica l'articolo 19, comma 10: "Per le cave di pietre ornamentali nell'ambito del perimetro di cava oggetto di autorizzazione e nel rispetto dei volumi autorizzati, le modifiche di modesta entità non sono sottoposte alle conferenze di servizi, fatta salva l'eventuale necessità dell'autorizzazione paesaggistica, nel caso di modifica dello stato finale dei luoghi".
Mentre il collega - potrebbe essere utile un'illustrazione - alle parole "non sono sottoposte alle conferenze di servizi, fatta salva l'eventuale necessità dell'autorizzazione paesaggistica" aggiunge, se non sbaglio, "nel rispetto dei volumi autorizzati".
No, infatti, non è così. Farebbe prima a illustrarlo perché, non avendo i testi comparati, risulta veramente difficile. Se fa una presentazione al volo è più facile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Presidente, intervengo trenta secondi per facilitare la discussione.
Nella sostanza, per le modeste entità, così come avviene per il comparto lapideo e anche per gli altri comparti, si prevede di attivare procedure semplificate, per il materiale non idoneo all'attività, mantenendo inalterato il sistema e rafforzando il sistema di controlli degli Enti preposti.



PRESIDENTE

Possiamo passare alla votazione? Consigliere Mighetti, la dichiarazione di voto è una per Gruppo.
Consigliere Bono, non riesco a sentire cosa dice, parli a microfono.



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Ah, è in dissenso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Il collega Bono non ha capito, quindi non esprimerà un voto. Io, invece nella sostanza dico questo: questa legge è stata una legge fortemente concertata, una legge che con quest'emendamento fa una modifica abbastanza sostanziale. Per questo motivo, il nostro parere, di tutti tranne che del collega Bono, è contrario all'emendamento presentato, perché in questo momento fatichiamo a prefigurare quali siano gli affetti di questo emendamento.
Per questo motivo, il nostro voto è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 ter Emendamento rubricato n. 47) presentato da Rossi D., Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi Domenico per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è conseguente a quello presentato dal collega. Interviene sul comma successivo dalla legge 23 e specifica che il regolamento che si occupa di definire i criteri che definiscono quali sono le modifiche di piccola entità deve prevedere che questi criteri si occupino di tutti e tre i comparti e non solo di un comparto, dato che prima la deroga sulle piccole modifiche era prevista solamente per le pietre ornamentali.
Il regolamento esistente si occupa delle pietre ornamentali, quindi noi, in conseguenza dell'emendamento del collega, abbiamo detto che il regolamento dovrà occuparsi anche degli altri comparti, quindi specificando che, per ogni comparto, i criteri specifici di quel comparto possono essere specifici (ma questo lo decideranno gli Uffici con i quali ci siamo confrontati prima di quest'emendamento).
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Mi dispiace dare contro al collega Rossi, perché so che su questo tema c'è stata ampia condivisione anche di intenti, ma ci preme ricordare che ci che scriviamo in una legge lo scriviamo in Aula e lo scriviamo facendo un'analisi anche delle contrapposizioni che nascono in questo Consiglio e dei rispettivi mondi che noi rappresentiamo.
Tutte le modifiche che noi affidiamo ai regolamenti sono modifiche che possono rappresentare non solo una parte politica, ma anche solamente un interesse specifico.
Visto e considerato che non sappiamo che tipologie di forze politiche nel futuro affronteranno il Governo regionale, abbiamo sempre un po' di timore nel definire particolari così importanti all'interno dei regolamenti tralasciando quelli che erano degli assunti che avevamo stabilito in una legge regionale molto concertata e condivisa in quasi tutti i suoi aspetti.
Per questo motivo, il nostro voto è negativo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mighetti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 104) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non mi sembra tanto condivisibile, da parte delle opposizioni, l'azione della maggioranza di presentare emendamenti, come ha detto il collega Mighetti, su un tema che era stato oggetto, non più di un anno e mezzo fa di una legge discussa in Commissione e in Aula.
Secondo noi, questi due emendamenti appena approvati rappresentano un vulnus non sanato dal fatto di demandare al regolamento della Giunta regionale la definizione di limitati interventi. Ripeto, l'ho detto prima fuori microfono al Consigliere Ravetti: comunque vada, tra sei mesi ci sarà un'altra maggioranza, magari dello stesso colore o magari di un altro colore, e l'interpretazione di limitati interventi, per quanto riguarda i criteri di materiale, ossia la qualità del PRAE, potrà variare a seconda delle sensibilità delle maggioranze e anche, all'interno della stesse maggioranze, con le sensibilità delle persone che le rappresentano.
Mi sembra molto pericoloso delegificare e demandare alla Giunta di turno un regolamento in questo senso.
Anche sull'articolo 11 chiediamo un'abrogazione (andremo a discuterlo successivamente, probabilmente nel prossimo Consiglio regionale), in quanto si va a modificare l'articolo 26, comma 7, laddove c'è una suddivisione percentuale del ricavi degli oneri di escavazione, in una percentuale tra Province, Regione ed Enti locali.
Secondo noi, la modifica dell'articolo è da rigettare.
Ricordo che nella legge 23 del 2016 c'era, all'articolo 26, una suddivisione diversa che ci sembrava più equilibrata rispetto a questa. Era al 50 per cento sia alla Regione sia alle Province sia alle Aree protette sia ai Comuni. Ora, questo 25 per cento ai Comuni ci sembra limitante perché sappiamo che c'è grande interesse dei Comuni ad autorizzare cave per avere soldi per ripianare i loro bilanci. Sappiamo che negli ultimi anni 22 miliardi sono stati i tagli agli Enti locali, quindi pensiamo che non sia opportuno ridurre al 25 per cento il ricavo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.59)



< torna indietro