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Dettaglio seduta n.355 del 09/10/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



(I lavori iniziano alle ore 9.40 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1244 presentata da Frediani e Bertola, inerente a "Tempistiche di riapertura e ricollocazione occupazionale nei punti vendita piemontesi del Gruppo Mercatone"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1244.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Assessore. È curioso ricevere una risposta da lei trattandosi di lavoratori di mobili e non di mobilità. So che l'Assessora Pentenero è impegnata a Roma nel tavolo per Comital. Colgo l'occasione per esprimere i miei auguri ai lavoratori nella speranza che la situazione trovi, oggi, una soluzione.
Parliamo di Mercatone. Devo premettere che questa interrogazione è piuttosto datata, risale a circa un anno fa, quindi potrebbe sembrare un po' anacronistica, ma in realtà ci permette di fare il punto su una questione che è iniziata nel 2015 e che ha visto chiudere i punti vendita di Mercatone, uno dopo l'altro, fino ad arrivare alla situazione attuale che è quella sulla quale chiediamo lumi all'Assessore con l'interrogazione di oggi.
Ad aprile 2015 il Tribunale di Bologna ha dichiarato lo stato di insolvenza della società e il programma dei Commissari è stato approvato dal MISE il 14 gennaio 2016, con scadenza al 13 gennaio 2017.
Ad aprile 2016 i dipendenti del gruppo Mercatone risultavano 3.354, inclusi 254 lavoratori già occupati con contratto di associazione in partecipazione. Il 27 maggio 2016 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha concesso la proroga della cassa integrazione, scaduta il 6 aprile (la proroga era fino al 14 gennaio 2017).
In data 16 giugno 2016 è stato pubblicato il bando di gara e relativo disciplinare per l'acquisizione di manifestazioni di interesse da parte di potenziali acquirenti.
Il 12 luglio 2016 i Commissari straordinari delle società di Mercatone1 in amministrazione straordinaria hanno incontrato, al Ministero dello Sviluppo Economico, i rappresentanti nazionali e territoriali delle organizzazioni sindacali per monitorare l'andamento del gruppo e le azioni volte alla salvaguardia occupazionale dei creditori. In tale sede, è stata ribadita la validità degli obiettivi indicati nell'integrazione del piano triennale dei Commissari, approvata dal Ministero il 20 maggio 2016. Previsione di fatturato a 400 milioni di euro per l'anno in corso, a fronte dei 347 milioni di euro registrati nel 2015. Nel corso dell'incontro, i Commissari hanno confermato che, in presenza delle necessarie condizioni organizzative economiche e finanziarie, è prevista la riapertura dei punti vendita di Mappano e Arzano (ricordo che si tratta di un'interrogazione depositata qualche tempo fa).
Il bando, che prevedeva una base d'asta del valore di 280 milioni di euro è scaduto il 7 settembre 2016 e pare non siano pervenute manifestazioni di interesse in quell'occasione.
L'interrogazione chiedeva quali fossero le tempistiche di riapertura dei punti vendita di Mappano e Brandizzo e dei restanti localizzati sul territorio regionale, quali fossero le prospettive occupazionali, inclusi anche gli eventuali associati in partecipazione non ricorrenti in giudizio e quanti lavoratori siano stati ricollocati nel punto vendita di Beinasco (ex tre stelle e che al momento ci risulta aperto sotto altro marchio).
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

Grazie, Presidente; buongiorno, Consigliera Frediani.
Do lettura di una nota che mi è stata data dagli Uffici dell'Assessora Pentenero. Riprendo l'iter della vicenda da dove lei si è fermata, quindi a dicembre 2017, e a seguito di quella procedura che si era conclusa con delle offerte (sette offerte) che non rispettavano gli obiettivi della procedura stessa.
In seguito, con provvedimento del 17 maggio 2018, il Ministero dello Sviluppo Economico, previo parere favorevole del Comitato di Sorveglianza ha autorizzato i Commissari ad accettare l'offerta della Shernon Holding.
Successivamente, in seguito ad ulteriori trattative, ha aderito anche un'ulteriore azienda, la Cosmo S.p.A. Non si tratta di aziende in contrapposizione tra di loro, da come mi pare di aver capito, perch assumerebbero rami d'azienda diversi.
La Shernon, società di diritto italiano, con sede in Milano, ha assunto l'impegno a garantire il mantenimento, per almeno un biennio, dei livelli occupazionali in forza alla data della cessione, intervenuta il 31 luglio 2018. L'impegno è mantenere il livello occupazionale del personale operativo presso i punti vendita sul territorio nazionale. L'impegno riguarda anche i lavoratori operanti nel punto vendita piemontese di Caltignana, Trecate, Pombia, Romagnano, Preglia, Gravellona, Villafranca Beinasco e Mappano.
Anche Cosmo, marchio abruzzese, ha assunto l'impegno di garantire il mantenimento, per almeno un biennio, dei livelli occupazionali in forza alla data di cessione (31 luglio 2018). Inoltre, per il periodo strettamente necessario alle operazioni di ristrutturazione dei punti vendita, al fine di adeguarli al nuovo marchio "Globo", i lavoratori addetti punti-vendita, ancorché rientranti nei perimetri di cessione resteranno sospesi a zero ore nell'ambito della cassa integrazione speciale già autorizzata sino al 13 gennaio 2019.
Successivamente a tale data, i relativi rapporti di lavoro verranno trasferiti a Cosmo, che farà ricorso al trattamento di cassa integrazione per riorganizzazione aziendale. Tra i punti vendita oggetto del trasferimento risulta esserci quello di Biella.
Tali accordi prevedono che i lavoratori non ricompresi nel trasferimento dei complessi aziendali siano o saranno ricollocati in cassa integrazione a zero ore nell'ambito della CIGS già autorizzata e potranno usufruire della cassa sino al 13 gennaio 2019.
Per quanto concerne i lavoratori risultanti in esubero, si è svolto un incontro, in data 25 luglio scorso, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, con la presenza delle organizzazioni sindacali, dei commissari di ANPAL e delle Regioni interessate, tra cui la Regione Piemonte ovviamente, per discutere possibili linee d'intervento volte a favorire la ricollocazione di questi lavoratori.
Dalla discussione è emersa la volontà comune di procedere alla sottoscrizione dell'apposito accordo tra i commissari e le organizzazioni sindacali volto all'applicazione del dettato normativo, di cui all'articolo 24 bis del D.Lgs. 148/2015, ovvero alla possibilità d'anticipazione dell'assegno di ricollocazione per i lavori durante il periodo di CIGS.
Nello specifico, si è dato incarico ad ANPAL di effettuare una ricognizione presso le Regioni, al fine di verificare le modalità d'intervento con politiche attive per il lavoro eventualmente integrabili con l'assegno di ricollocazione.
La Regione Piemonte ha dato la propria disponibilità ad aderire all'intervento e a mettere a disposizione le proprie misure di politiche attive, confermando un modello d'intervento già adottato con altre aziende.
I lavoratori piemontesi interessanti sono complessivamente 61 e l'Assessorato al lavoro è in contatto con le organizzazioni sindacali e con ANPAL e procederà ad attivare gli interventi dovuti non appena sarà sottoscritto l'accordo sindacale di cui sopra e sarà avviato il piano d'intervento da parte di ANPAL.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 2272 presentata da Sinatora, inerente a "Parco mezzi GTT e cofinanziamento regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 2272.
La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione.



SINATORA Benito

Grazie, Presidente.
La mia è un'interrogazione riguardante la struttura sanitaria di Venaria Reale, per i lavori di completamento.
Premesso che si apprende dalla prossima inaugurazione della struttura sanitaria, avente sede sul territorio di Venaria Reale, fissata per il prossimo mese di gennaio 2019.
Rilevato che i lavori interni alla struttura sono proseguiti anche durante il periodo estivo, al fine di rispettare le tempistiche di completamento dei lavori contenute nel cronoprogramma di corredo al progetto; dato atto che risulta ancora da appaltare la costruzione delle opere necessarie a garantire un'idonea viabilità della zona della struttura, quali strade parcheggi e alcuni sottoservizi, come le condutture fognarie; ritenuto opportuno che la Regione Piemonte avvii, quanto prima, un incontro con il Comune, al fine di capire le tempistiche di realizzazione delle opere accessorie, onde evitare che venga inaugurata una struttura irraggiungibile o comunque fortemente limitata nel suo utilizzo.



PRESIDENTE

Consigliere, non è quella. Lei sta illustrando il question time di questo pomeriggio. Lei ha un'interrogazione presentata sul parco mezzi GTT.
Adesso gli Uffici gliene danno una copia, un attimo solo.
Ci sono due momenti di risposta alle interrogazioni da parte della Giunta uno, al mattino che è questo.
Un attimo solo.



SINATORA Benito

Chiedo scusa, Presidente.



PRESIDENTE

Gli Uffici mandano sempre la comunicazione al Gruppo.
Le diamo ora il testo esatto.
Adesso lei ha il testo corretto e può illustrare la sua interrogazione.



SINATORA Benito

Chiedo scusa.
Il tema è il parco mezzi GTT e cofinanziamento regionale.
Premesso che, con delibera del Consiglio d'Amministrazione del Gruppo Torinese Trasporti del 19 gennaio 2018, si apprende di un "Appalto 5/2018 acquisto di autobus urbani destinati al trasporto pubblico locale del servizio di manutenzione full-service e, in via opzionale, del servizio di finanziamento Lotto 1 autobus 12 metri, autobus 18 metri a gasolio - Lotto 2 autobus 12 metri a metano"; dalla medesima delibera si apprende che si prevede il cofinanziamento regionale pari al 50 per cento del costo dell'autobus al netto dell'IVA per autobus a gasolio euro 6 a metano o altri veicoli a basso impatto ambientale.
Dalla deliberazione della Giunta regionale 8 maggio 2017 n. 40-5004 si apprende che l'entità del cofinanziamento regionale previsto ammonta al 50 per cento del costo d'acquisto dell'autobus al netto dell'IVA, per veicoli alimentati a gasolio, con motorizzazione almeno conforme alle Direttive Euro 6 o alimentati a metano o di altri mezzi a basso impatto ambientale (elettrici o altro), che ai soli fini contributivi saranno ritenuti assimilabili ad autobus alimentati a metano.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali, cioè il sottoscritto, interrogano la Giunta regionale per sapere se la Regione Piemonte abbia già elargito il cofinanziamento e per sapere se la Regione Piemonte intenda destinare il contributo per finanziare la parte di spesa esclusivamente relativa all'acquisto di mezzi a metano meno impattanti sull'ambiente rispetto a quelli a gasolio.
Mi scuso ancora per l'incidente di prima.



PRESIDENTE

Nessun problema, Consigliere Sinatora. Abbiamo risolto.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Consigliere. Le rispondo sinteticamente, poi magari le lascio una risposta scritta più dettagliata.
In sostanza, lei fa riferimento a due delibere che prevedono, appunto, il cofinanziamento da parte della Regione attraverso le risorse proprie e risorse che derivano, invece, dallo Stato, dal precedente Governo, che sono destinati al rinnovo dei mezzi del trasporto pubblico locale.
GTT, grazie alla possibilità di ottenere queste risorse, ha già avviato una gara per l'acquisto di bus, che però è andata deserta. Evidentemente la Regione co-finanzia nel momento in cui è stato perfezionato l'acquisto da GTT o da qualunque altra impresa.
Finora la Regione, attraverso l'Agenzia della mobilità Piemontese non ha ancora cofinanziato nulla, perché non si è definito, non si è perfezionato l'acquisto.
Le risorse cui lei fa riferimento, in particolare per quanto riguarda la seconda delibera (ricordo che le risorse attualmente disponibili ammontano a 45 milioni, 29 più 16, cui seguiranno altrimenti 24 milioni, che sono in fase di perfezionamento per la ripartizione), per circa la metà sono destinate a GTT. Nel caso di acquisto di mezzi a metano, da parte di GTT o delle imprese che insistono sulle aree urbane, il cofinanziamento è integrato, da parte della Regione, con un'ulteriore somma che ammonta a circa 20 mila euro, se ricordo bene, e che va a coprire la differenza di costo dei mezzi metano rispetto ai mezzi diesel euro 6.
Sostanzialmente, in questo momento la storia è ferma perché le gare di GTT non si sono ancora concluse.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.56 la Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 10.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Vorrei richiamare in Aula l'ordine del giorno relativo a "Emanazione di una normativa a livello nazionale di regolamentazione e armonizzazione della caccia nelle giornate domenicali" che abbiamo depositato, con il collega Barazzotto, da parte del Gruppo del Partito Democratico.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Conticelli.
Non essendoci altre richieste, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Ferraris, Giaccone e Pentenero


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 2 ottobre 2018.


Argomento:

c) ) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 4 ottobre 2018, le seguenti leggi regionali e ha deliberato la non impugnativa: legge 3 agosto 2018, n.
12 "Promozione dell'istituzione delle comunità energetiche"; legge 3 agosto 2018, n. 13 "Riconoscimento degli ecomusei del Piemonte".


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 25 settembre 2019.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Esame proposta di deliberazione n. 336, inerente a "Fondazione museo delle antichità egizie, di cui alla DCR 16 giugno 2004, n. 372-18668 e s.m.i. Modifiche statutarie a seguito del recesso della Provincia di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 336, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Riferisce l'Assessore e Vicepresidente Reschigna; prego.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

La relazione sarà breve, perché il titolo del provvedimento già lo definisce nella sua chiarezza: è una modifica statutaria che si rende necessaria a seguito del recesso della Città metropolitana dalla Fondazione del Museo Egizio.
Pertanto, conseguentemente, si prende atto di questa situazione e si modifica lo Statuto.



PRESIDENTE

Grazie.
Nel frattempo, l'ordine del giorno era stato inserito con il preavviso mentre devo comunicare che la proposta di legge è stata licenziata all'unanimità il 4 ottobre 2018.
Ci sono interventi? La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Le chiedo cortesemente, Presidente, cinque minuti, se ci sono le condizioni, perché avremmo bisogno di analizzare alcune questioni. Se è possibile; se non è possibile.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Credo che i colleghi possano rientrare in aula e votare la proposta di deliberazione.
Il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 336, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 294 inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta del 2 ottobre è iniziato l'esame del provvedimento. Il Consigliere Valle ha svolto la relazione di maggioranza; i Consiglieri Mighetti e Vignale le relazioni di minoranza.
Siamo in sede di discussione generale.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo in discussione generale su questo provvedimento, che è sicuramente importante, non solo per l'Amministrazione, ma direi per la Regione tutta in quanto, in oltre 110 articoli, per la precisione 111.
In 111 articoli sono state riassunte anche una serie di istanze dei Gruppi consiliari, sia di maggioranza sia di opposizione. Tra l'altro, alcuni punti li presenteremo ancora con altri emendamenti in Aula. L'abbiamo in grande parte anticipato ieri, alla cortese attenzione del Vicepresidente Reschigna, nella speranza che venissero distribuiti tra gli Assessorati e gli Assessori competenti, affinché possano essere visti con un poco di anticipo e poter svolgere una discussione uniforme, che permetta a tutti di conoscere gli emendamenti e poterli valutare nel merito e non solo per un posizionamento di parte.
Ci sono - dicevo - diverse sezioni, suddivise in Capi. Il primo è "Disposizioni in materia di competitività del sistema regionale". Vi è la parte del commercio e su questo, come il Vicepresidente Reschigna sa, ho presentato in Commissione - non è la prima volta, ma proverò ancora a presentarlo in Aula - un emendamento che tratta la possibilità di promuovere i negozi cosiddetti sfusi, cioè i negozi che vendono al dettaglio prodotti alimentari o prodotti per la casa o per l'igiene personale sfusi, in modo da avere un vantaggio sia come riduzione di spesa per l'utente, perché di norma dovrebbero costare meno rispetto ai prodotti imballati, sia anche una riduzione del peso ambientale, quindi a metà tra la parte commercio e la parte ambiente.
È del tutto evidente che, con meno imballaggi, si producono meno rifiuti ha un minore costo per le casse comunali la raccolta differenziata e si ha minore smaltimento in discarica o incenerimento dei prodotti non recuperabili, come sono purtroppo molte pellicole e molti imballaggi primari di molti prodotti, soprattutto, soprattutto quelli freschi.
Ci saranno altri emendamenti del Gruppo su questa materia, perché il commercio è sicuramente un tema che dev'essere promosso e valorizzato insieme a quello della competitività del sistema regionale.
In materia di cultura e turismo sottolineiamo come siano stati apportati ulteriori emendamenti su diverse leggi. Nonostante si sia approntato da poco un testo unico sulle leggi in materia di cultura, abbiamo ancora una normativa disorganica.
Ancora ieri un'importante trasmissione sottolineava come.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Bono, io non la sento, quindi non so come il Vicepresidente Reschigna possa riuscire ad ascoltare i vostri interventi.
I colleghi che desiderano parlare possono accomodarsi fuori, oppure possono farlo in maniera più silenziosa.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Mi avvicino comunque di più al microfono.
La trasmissione di cui vi parlavo sosteneva, appunto, come l'Italia rispetto al resto del mondo (sicuramente rispetto all'Occidente) fosse uno dei Paesi con più leggi esistenti (tra quelle dello Stato e quelle del livello regionale).
Dunque, un'opera di semplificazione sarebbe auspicabile. Come dico sempre è molto meglio inserire degli emendamenti su leggi già esistenti piuttosto che fare un insieme di inserimenti normativi in una nuova legge, che la renderebbero di difficile consultazione anche per il mondo produttivo, per il turismo e per la cultura, per fare qualche esempio.
Anche in questa direzione, se riuscissimo a fare un'ulteriore opera di miglioramento (magari anche con i nostri emendamenti, che hanno bisogno di essere localizzati in una precisa legge), otterremmo sicuramente un risultato positivo.
Sul turismo si va ancora a modificare la legge 14/2016, seguita in particolar modo dal collega Campo, di cui si parla almeno una volta l'anno (dal 2016). Anche questa volta, quindi, ci sarà una modifica in tal senso e ciò dimostra - per carità, tutti sbagliamo, si può sbagliare - come alle volte si facciano delle riforme senza avere ancora le idee ben chiare e forse, senza aver fatto un percorso di dialogo partecipativo sul territorio che permetta di coinvolge tutti gli stakeholder e arrivare ad una modifica di legge chiara, precisa e ben determinata.
In ogni caso - lo ripeto - accorgersi degli errori e andarli a modificare è comunque sempre un atto di onestà intellettuale, quindi sicuramente è un aspetto positivo.
In merito al Capo III, "Disposizioni in materia di trasporti", ci sono alcune proposte puntuali di modifica di cui vi parlerà meglio il collega Valetti successivamente. Non si tratta, comunque, di modifiche fortemente impattanti.
Relativamente all'urbanistica, al governo del territorio e del paesaggio ne ha già parlato estesamente il collega Mighetti, ma interverremo ancora in maniera puntuale su questo punto. Notiamo, sostanzialmente, una riscrittura della legge 19/2009: non dico che sia "totalmente" riscritta, ma rilevo che ci sono veramente tante e tante modifiche su questa legge in materia di aree naturali protette. Anche questa, quindi, sarà sicuramente oggetto di approfondimento e di discussione.
Proseguo velocemente, perché il tempo è tiranno, fino al Capo VII "Disposizioni in materia di edilizia sociale". Anche su questo devo rilevare che, con un po' di rammarico, la Giunta regionale ha abdicato al suo tentativo di rivedere in maniera organica tutta la legislazione.
Qualche mese fa c'eravamo lasciati con l'Assessore Ferrari a ipotizzare una modifica organica della legge 3/2010. Abbiamo sostanzialmente rinunciato a questa modifica, facendo poi variazioni puntuali sia della legge sia dei regolamenti.
Si trattava, tra l'altro, di richieste di modifica che venivano sostanzialmente dalle opposizioni: mi spiace constatare come poi, in Commissione, tutti gli emendamenti dell'opposizione siano stati respinti mentre è stato approvato un pacchetto di emendamenti della maggioranza.
Devo rilevare che, in buona parte, si trattava di emendamenti condivisibili, tra cui quelli relativi alla modifica dei requisiti dell'articolo 3 della legge 3/2010, che accoglievano una richiesta che veniva dalle opposizioni (basata forse più su una percezione piuttosto che su un dato reale) relativamente all'assegnazione di case in proporzione maggiore agli italiani rispetto al numero di immigrati presenti: quindi si chiederà di essere cittadino italiano o di uno Stato aderente all'Unione Europea o di avere un permesso di soggiorno di lunga durata (quindi non un permesso di soggiorno breve). Si chiede, dunque, una maggiore stanzialità sul territorio anche alle persone immigrate.
Ciò che noi contestiamo è la lettera b) del comma 1 dell'articolo 3 relativo alla residenza anagrafica, che a oggi era nel Comune o nell'ambito comunale sede di assegnazione di case da almeno cinque anni. Nella nuova versione si chiede di avere la residenza anagrafica nel territorio regionale.
Noi abbiamo già manifestato questa problematica al Comune di Torino, oltre che alla Presidente della II Commissione, Conticelli, in quanto non vorremmo che da domani le persone "fragili" del Piemonte venissero poi caricate tutte su Torino, che già vive un problema di emergenza e di fragilità sociale notevole.
Aprendo la residenza a tutta la Regione, significherà che da Domodossola a Cuneo a Novi Ligure si potrà trovare una risposta abitativa a Torino: Torino non può permetterselo, sia per carenza di case (come, d'altra parte tutto il territorio), sia dal punto di vista della gestione di queste fragilità per quanto riguarda il settore dei servizi sociali.
Sicuramente, Torino è più "forte" come organizzazione, come risorse e quant'altro rispetto ad altri capoluoghi di provincia, ma non può sostenere il peso di tutta la Regione. Chiederemo quindi di modificare questa norma.
Abbiamo presentato un'altra serie di modifiche puntuali all'articolato e chiedo ovviamente all'Assessore Ferrari di prenderne visione - ci sarà comunque tempo per esaminarle in anticipo - in modo che possa poi fornirci un parere motivato su questi emendamenti.
Si va a intervenire anche sul tema delle alienazione degli immobile di edilizia sociale, affinché non si depauperi troppo il patrimonio di edilizia sociale. Oggi c'è questa tendenza a vendere sostanzialmente gli immobili a prezzi non dico stracciati, ma comunque molto bassi: a nostro avviso, è necessario cercare di difendere il proprio patrimonio e tutelarlo soprattutto laddove si è al di sopra del 50 per cento della proprietà condominiale. Sappiamo infatti - e vado a concludere - che l'ATC ha difficoltà nella gestione del patrimonio immobiliare laddove non è più in maggioranza, perché ovviamente l'amministratore condominiale diventa un soggetto esterno e quindi le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria si vanno poi a perdere, senza poi avere la possibilità di decidere su questo tema.
In materia di sanità, ci sono modifiche presentate dalla Consigliera Frediani, che riguardano la tutela degli animali d'affezione, ma c'è un articolo sul gioco d'azzardo patologico, di cui parlerà meglio e con più tempo il Consigliere Bertola.
Diciamo subito che non siamo assolutamente disponibili ad alcuna modifica ulteriore della normativa sul gioco d'azzardo patologico. Già questa norma non ci vede completamente soddisfatti, ma la norma proposta dal Consigliere Ravetti e dai colleghi della maggioranza può avere un suo significato e un suo senso. Tuttavia, non siamo disponibili a ulteriori modifiche.
Lo dico visto perché in I Commissione ieri si è palesata una richiesta irrituale - mi rivolgo alla Presidenza - del Presidente Boeti di voler ricevere un'ulteriore delegazione, dopo l'ennesima, di aziende e lavoratori del settore slot e VLT. Non siamo assolutamente disponibili.
In ultimo il tema della caccia, di cui parlerà ancora il collega Bertola.
Chiederemo veramente che sia vietata la caccia di domenica, dopo gli ultimi accadimenti, dopo l'ennesimo morto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Arriva in Aula questo disegno di legge omnibus, un provvedimento molto complesso perché, come dice il nome stesso, tratta una pluralità di tematiche ed è stato, oltretutto, modificato parecchio nell'esame in Commissione, sia nell'articolato sia in aggiunta rispetto a quanto era stato presentato dalla Giunta regionale, al punto da diventare un provvedimento di 111 articoli.
Anche la trattazione in Aula presumo sarà piuttosto lunga e complessa, se tale strumento, che una volta era il collegato alla finanziaria e oggi è omnibus, serve in un dato punto dell'anno a riordinare la legislazione regionale, a mettere a posto, a svecchiare o a correggere magari qualche errore che si è fatto nell'approvazione di leggi anche recenti. D'altra parte, dobbiamo dire che, soprattutto in questo caso, ma era già accaduto in passato, sta diventando uno strumento un po' debordante. In un tempo tutto sommato ristretto, costringe i Consiglieri regionali a occuparsi di una pluralità di tematiche, con un esame in Commissione che spesso è frammentato e confusionario. Tuttavia è arrivato in Aula e arriva portandosi ancora il fardello di alcune cose discusse e non risolte in Commissione.
Tra quelle risolte - ne cito uno su tutte, perché è una questione che ho seguito personalmente - è un tentato fallito blitz della maggioranza sulla legge regionale che disciplina l'attività dell'elisky. Un emendamento, in particolare, voleva praticamente renderlo possibile non solo per il territorio che non era nominato nella legge, ma era proprio un provvedimento "ad comunem", voleva rendere possibile questa attività praticamente su tutto il territorio della regione. Per fortuna, da quel punto di vista, c'è stato un redde rationem e si è fatta una modifica a quanto proposto.
Un'altra questione molto importante che rimane aperta è quella sulla legge regionale n. 9 del 2016, quella sul contrasto al gioco d'azzardo patologico. Una legge entrata in vigore poco meno di un anno fa, a novembre 2017, che ha maturato i suoi effetti, per i Comuni che vi hanno adempiuto alcuni mesi dopo l'approvazione, per la parte che riguarda la limitazione degli orari per il gioco d'azzardo, e per la parte relativa al distanziometro, solo per determinate categorie (soprattutto bar e tabaccherie). Per quanto riguarda le misure sulle distanze, per le attività che hanno come scopo principale quello del gioco, quindi le sale slot entrerà in vigore più avanti.
Abbiamo avuto diversi attacchi alla legge nei mesi scorsi, anche dal passato Governo nazionale (per fortuna non c'è più). Attacchi che poi avevano portato anche a forti pressioni in Consiglio regionale per far cambiare questa legge e siamo ancora a doverla difendere.
Dovremmo essere nella fase in cui tutti noi legislatori regionali, ancor di più la Giunta regionale, ci dovremmo occupare di far applicare questa legge, far sì che questa legge sia utile, invece ci troviamo ancora a doverla difendere dagli attacchi. Attacchi di chi non l'ha votata, non l'ha potuta votare in quest'Aula perché fisicamente non era in quel momento in Consiglio regionale perché altrove. Ricordo che questa è una legge votata all'unanimità dal Consiglio regionale, non è la legge di una Giunta, non è la legge di una forza politica, ma è una legge approvata dall'unanimità del Consiglio, ed è una legge regionale vigente che ha resistito anche a diversi ricorsi.
Il provvedimento è attaccato da una parte della maggioranza ed anche da una parte dell'opposizione. Noi non vorremmo, visto che - è inutile che ce lo nascondiamo - si va verso un periodo elettorale, si vanno a cercare nicchie di consenso, magari lasciate libere da altri, perché probabilmente, in periodi come questo, alcune nicchie di consenso fanno comodo.
Sarebbe stato grave, a nostro avviso, se - per fortuna non è accaduto fossero passati alcuni degli emendamenti presentati in Commissione. In particolare ce n'era uno che rendeva completamente inutile la norma sulle distanze, la disinnescava completamente, ed è una delle norme più importanti della legge.
L'ha già detto il collega Bono, ma lo voglio ribadire: noi non eravamo disponibili prima a quel tipo di modifiche e non lo siamo nemmeno ora in Aula. Qualsiasi tentativo di blitz in Aula, su questo argomento, verrà da noi fortemente contrastato con tutti i metodi che il Regolamento ci mette a disposizione.
C'era poi una parte della legge regionale poiché, come dicevo prima, a volte l'omnibus serve anche a correggere alcune imperfezioni delle leggi che approviamo. C'era una parte della legge 9 del 2016 che, in realtà, non contemplava l'ipotesi in cui un determinato esercizio si potesse trovare fuori regola rispetto alle norme sulle distanze per fatti accaduti successivamente, quindi se aprono successivamente, sia alla sua apertura che all'entrata in vigore della legge dei punti sensibili nei pressi di quest'attività.
In quel caso, si è applicato un correttivo, dando un tempo anche a queste attività per adeguarsi, però in un modo non corretto, poiché a nostro avviso andava meglio la prima versione proposta dalla Giunta regionale, che prevedeva un tempo di adeguamento più breve. Se da una parte si voleva semplificare la legge e renderla migliore, dall'altra parte si è introdotto un possibile ulteriore elemento di criticità che può anche dare adito a contenziosi. Quindi, anche su questo non siamo d'accordo.
Ho lasciato per ultima una questione che per me però è altrettanto importante: quella relativa alla caccia. Abbiamo recentemente approvato non con i nostri voti, una nuova legge regionale sull'attività venatoria dopo una lunghissima discussione in Commissione e un'altrettanto lunga discussione in Aula.
Uno dei temi forti della discussione della legge era quello della caccia la domenica, poiché al di là delle varie opinioni (noi, ad esempio, avremmo permesso la caccia solo il mercoledì e il sabato), la questione della domenica era diventata anche una questione mediatica, purtroppo anche per via di fatti tragici di cronaca, e c'era stato un ampio dibattito su questo. Alla fine, si era giunti a un compromesso, un compromesso per noi estremamente al ribasso, che prevedeva il divieto di caccia la domenica solo nelle domeniche di settembre, che è come dire nulla o quasi nulla.
La questione, purtroppo, è stata di nuovo riportata in auge da un altro fatto tragico. Noi prendiamo spunto da questo, ma non perché ci abbia fatto cambiare idea, avevamo la stessa idea anche prima; appunto, anche sull'onda di questo nuovo fatto tragico e anche di prese di posizione abbastanza chiare da parte di esponenti del Governo nazionale, abbiamo ripresentato un emendamento che vada a vietare la caccia tutte le domeniche dell'anno, non solo le due domeniche di settembre, quando la caccia c'è in modo solo parziale, poiché pensiamo che i cittadini si debbano e si possano riappropriare del diritto di passeggiare tranquillamente per i boschi almeno un giorno la settimana.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente, perché i colleghi che mi hanno preceduto hanno già fatto una panoramica decisamente esaustiva rispetto al testo che stiamo andando ad analizzare in Aula. Un testo che, come già dichiarato dei miei colleghi, proprio per sua natura, può includere un po' tutto e per questo noi siamo sempre un po' sul chi va là, soprattutto quando arriviamo in Aula, per capire se magari all'ultimo può essere inserito qualcosa che non era.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Sì, ma noi restiamo sempre e comunque sul chi va là, per natura, non per mancanza di fiducia verso l'Assessore.
Dicevo che proprio per sua natura è un testo predisposto un po' ad accogliere tutte le iniziative e, anzi, per noi può essere anche un'opportunità per fare delle proposte che, altrimenti, non troverebbero spazio o dovrebbero essere inserite all'interno di percorsi normativi piuttosto lunghi e complessi; invece, in questo modo noi possiamo intervenire direttamente su leggi già esistenti, proponendo delle piccole modifiche.
Ciò, ad esempio, è avvenuto, per quanto mi riguarda, con un emendamento che è stato accolto in Commissione, che prevede, al comma 4 dell'articolo 11 della legge 6/2010, un ulteriore comma che va a sottolineare e prevedere l'impegno della Regione in collaborazione con i Comuni, per sostenere le attività circensi e gli spettacoli viaggianti che non prevedano l'utilizzo di animali. Questo nell'ottica di un superamento di quelle pratiche che per il divertimento dell'uomo vanno, invece, a infliggere sofferenze o comunque, disagi agli animali.
Questa è stata una piccola vittoria, che speriamo possa segnare un primo passo nella nostra regione per arrivare al superamento definitivo di spettacoli che ormai hanno decisamente fatto il loro tempo.
Per quello che riguarda le altre materie che possono essere più d'interesse della sottoscritta, non perché gli altri non lo siano, ma perché sono magari temi che seguo più assiduamente, nel Capo VI troviamo le indicazioni rispetto al personale. Si fa riferimento alla dirigenza regionale e quindi, si va riordinare la disciplina dell'organizzazione degli Uffici regionali, proprio in riferimento ai contratti applicabili alla dirigenza ma soprattutto si fa riferimento al percorso del lavoratori precari della Città metropolitana che devono essere stabilizzati all'interno della Regione oppure in APL; un percorso che sappiamo non essersi ancora concluso, del quale si è parlato nel corso dell'ultima Commissione (nella III Commissione, se non sbaglio) con l'Assessora Pentenero.
È un percorso che auspichiamo veda al più presto la sua conclusione e possa servire a dare finalmente stabilità a questi lavoratori che svolgono una funzione così importante nei Centri per l'impiego, che sono un'istituzione sul nostro territorio, sicuramente utile soprattutto in questo periodo in cui abbiamo purtroppo molte crisi aziendali e necessità di creare percorsi formativi di alto livello e di alta qualità per i lavoratori che devono reinserirsi nel mercato del lavoro. Queste disposizioni le troviamo per l'appunto al Capo X.
Sulle disposizioni in materia d'istruzione, vogliamo soltanto rilevare il fatto che si è dovuta adeguare la norma approvata quest'anno in Consiglio regionale sul bullismo e cyberbullismo (la legge 2 delle 2018), cosa che può capitare quando si va a normare un tema che è già oggetto di normativa nazionale. Avevamo fatto presente, ovviamente, i rischi di andare a normare un qualcosa che era già stato normato, tra l'altro, molto recentemente a livello nazionale, però abbiamo comunque collaborato in modo molto propositivo alla redazione di questo testo e al suo miglioramento, proprio perché si tratta di una tematica importante. Ritenevamo che portare la discussione in Consiglio regionale, creando anche una normativa di livello regionale, potesse essere utile.
Per quanto riguarda le proposte che andremo a fare oggi in Aula, tornerò a proporre degli interventi di sostegno a coloro che desiderano praticare attività sportiva, in particolare i giovani e i ragazzi, perché c'è anche lo sport oltre che la tavola, collega Appiano.
Tornerò a chiedere l'introduzione di voucher che possano sostenere le famiglie di ragazzi che altrimenti non potrebbero permettersi la pratica di attività sportive che, comunque, costituisce sempre un costo per le famiglie.
Sull'onda di un'apertura dell'Assessore Saitta durante un convegno sulla pet therapy, cui ho partecipato un paio di settimane fa, ho proposto una piccola modifica alla legge regionale, introducendo anche il concetto di educazione con pet therapy. Mi è parso di capire che l'Assessore regionale intenda promuovere un percorso che porti a inserire la pet therapy all'interno dei LEA.
Noi ovviamente sosteniamo questo percorso; è un qualcosa su cui abbiamo già lavorato e abbiamo lavorato anche rispetto alla possibilità di accesso degli animali da affezione all'interno delle strutture sanitarie. È una proposta che ha trovato l'accoglimento da parte del Consiglio, ma che purtroppo non è ancora attuata per via della mancanza di un regolamento.
Speriamo che attraverso tutti questi piccoli passaggi si arrivi al completamento di questa procedura, che consenta finalmente la realizzazione di quanto proposto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Anche quest'anno giungiamo all'usuale appuntamento con l'omnibus, verso il quale ho ripetutamente espresso, nel corso degli anni, un notevole scetticismo.
Mentre può avere un senso e una logica l'annuale manutenzione di alcune leggi, magari anche recenti, perché intervengono questioni di errori, di interpretazioni o di impugnazioni a livello nazionale (per cui può starci che nel giro di uno o due anni debba essere fatta una revisione ad alcune delle ultime leggi fatte in questa legislatura, con un appuntamento più o meno preordinato col quale intervenire), è veramente o leggermente esecrabile il fatto che diventi l'occasione per infilare di tutto e di più quindi per intervenire su decine di norme, spesso già ampiamente articolate e modificate, rendendo molto complesso tenere traccia dell'impatto che le modifiche su queste norme hanno.
Faccio parte del Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche. È già difficile in quella sede riuscire a far mantenere gli appuntamenti a tutti gli osservatori, verificare le clausole valutative e gli strumenti vari che tendenzialmente e teoricamente - molto spesso purtroppo, teoricamente - il Consiglio avrebbe proprio per riuscire a capire che cosa sta funzionando, cosa è stato scritto bene e cosa invece andrebbe corretto. In queste condizioni, ci troviamo a dover affrontare modifiche su leggi ampiamente consolidate e già più volte modificate, che per la maggior parte arrivano proprio dalla Giunta, che ha strumenti e dotazioni ben superiori per poterlo fare.
In questo caso, l'attività dell'omnibus diventa un momento di scarsa trasparenza, anche nei confronti della comunicazione verso i cittadini perché diventa difficile riuscire ad avviare un qualsiasi tipo di confronto costruttivo, anche per le modalità in cui la questione viene trattata prima in Commissione e poi, spesso in modo molto più spedito, in Consiglio.
Le modifiche alle varie leggi proposte dalla Giunta vengono certamente illustrate dagli Assessori di competenza. Tuttavia, come già avviene per le discussioni sul bilancio, quando si arriva alla discussione degli emendamenti, spesso l'Assessore di competenza non è particolarmente disponibile, non c'è o c'è sempre e solo il buon Vicepresidente Reschigna sempre presente, che fa da baluardo a tutte le discussioni.
Quest'anno abbiamo fatto qualcosa di un po' più strutturato, cercando di condensare anche il confronto sulla parte emendativa nei momenti di presenza degli Assessori. È sicuramente meritorio il tentativo, però il tutto è comunque sempre più limitato alle singole sedute di Commissione, in cui c'era la disponibilità degli Assessori.
È stato molto più difficile portare avanti un discorso che andasse per fasi di raffinamento successivo dell'attività emendativa e anche di maggioranza.
Di nuovo, come già detto dai miei colleghi, veniamo a trovarci di fronte ad un disegno di legge abbastanza esteso, che spazia dal commercio all'agricoltura, dall'eliski alle modifiche di varia natura (ho notato emendamenti anche per quello che riguarda l'Ente Nazionale Sordi, ma non solo), che quindi presenta grossi limiti che emergeranno in questa discussione in Consiglio. Se dovesse andare per le lunghe, sarà eventualmente contingentata, almeno di solito succede così.
Purtroppo, a oggi, le discussioni in Commissione non sono pubbliche, per quanto riuscimmo a suo tempo a modificare una legge in modo che anche le discussioni in Commissione potessero essere aperte al pubblico, ma per ora non è stata data piena attuazione a tale provvedimento. Il Consiglio quindi, resta l'unico spazio pubblico significativo di discussione. Ricordo che l'opera che facciamo con questa discussione, a questo punto, è quasi più importante rispetto all'attività che abbiamo svolto nelle Commissioni durante tutto l'anno, su ben pochi provvedimenti, anche se certamente trattati in maniera più approfondita.
Ci troviamo in una situazione triste: andiamo a intervenire su tanti provvedimenti in maniera meno approfondita rispetto a quello che si farebbe se ogni provvedimento avesse la piena dignità a essere trattato per conto suo.
È per questo che distinguerei in maniera significativa quelle che sono opere di manutenzione (leggi impugnate e questioni magari superate dall'evoluzione normativa nazionale o dal mutamento degli assetti istituzionali, sia locali sia dei livelli superiori) da modifiche che invece, dovrebbero andare a incidere proprio in una discussione più strutturata sullo specifico argomento. Perché? Perché sono nel merito di specifiche variazioni delle politiche che si vogliono attuare con queste modifiche, che - come hanno citato i colleghi - sono importanti: i possibili "assalti" alla legge sulle ludopatie o alcune modifiche alla legge sul commercio o sul turismo.
Siamo di fronte a un dibattito che consideriamo molto importante, in cui andrebbe fatto capire bene anche a chi segue e a chi è interessato all'evoluzione delle politiche regionali, cosa stiamo effettivamente facendo con questa norma.
Il problema di fondo è proprio questo: sono, tutto sommato, soddisfatto o meglio, sono relativamente rassicurato dall'affermazione del Vicepresidente Reschigna, quando dice che tutti gli emendamenti della Giunta sono già depositati, perché ne è stato depositato un quantitativo abbastanza limitato, quindi non ci sono molte sorprese. Speriamo che.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Non poniamo limiti alla Provvidenza!



CAMPO Mauro

Va beh, comunque non ci sono troppe sorprese: adesso vedremo cosa emergerà.
Ci aspettiamo un confronto costruttivo.
Ci rendiamo conto, ovviamente, che siamo nell'ultimo scorcio di questa legislatura, per cui ci si troverà sicuramente, per un certo verso, anche in pre-campagna elettorale e gli animi potrebbero essere più accesi, ma non dimentichiamo che, comunque, con la produzione normativa noi non stiamo solo facendo comunicazione e magari cercando di dire cosa vorremmo fare e quali sono le nostre politiche, i nostri intenti politici, ma stiamo effettivamente intervenendo su norme vigenti (come in questo caso), perch modificheremo tantissime leggi vigenti, con un impatto direttissimo sulle attività produttive, sull'ordinamento regionale, sulle politiche che coinvolgono i cittadini.
Per questo, mi auguro che la discussione sia magari anche accesa e convinta, ma indirizzata verso spazi di costruzione e non di semplice confronto muro contro muro.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Ormai è un appuntamento annuale quello del disegno di legge "omnibus". Ci fa piacere, perché è un appuntamento: è come il campionato di calcio, che attendiamo tutta l'estate. Di solito d'estate vinciamo lo scudetto, per poi la realtà, per noi neroazzurri.
Mi concentrerei su alcuni aspetti che ho seguito in modo particolare: mi riferisco alle ATC, alle case popolari.
Credo che la vicenda della gara in partenariato pubblico-privato che abbiamo sollevato noi, riguardo al rinnovamento delle caldaie e la fornitura del gas in provincia di Vercelli e Biella, abbia fatto nascere una modifica importante alla legge n. 3 del 2010. Quella gara d'appalto per noi è stata un motivo di confronto anche acceso con l'attuale maggioranza perché consideriamo un comportamento inaccettabile, da parte di ATC, quello di prevedere un appalto che non consente ai cittadini più fragili, coloro che vivono nelle case popolari, di beneficiare del cambio tecnologico di una caldaia.
Questo è un aspetto importante, perché è un po' come il ragionamento sulle detrazioni fiscali: chi può pagare, può avere la detrazione. E così, chi può dotarsi della tecnologia più performante, chi ha i soldi per mettere il pannello fotovoltaico o la geotermia, ha il beneficio di non pagare il riscaldamento. Non trovo giusto che i cittadini che potrebbero avere una caldaia nuova, aggiornata e risparmiare un 30 per cento sul costo del gas non abbiamo potuto usufruire di questo beneficio tecnologico, cosa che invece accade al di fuori delle case popolari (e sottolineo "delle case popolari"), dove vivono i cittadini economicamente più fragili, ma che, non per questo, devono avere minore accesso a diritti importanti come quello di beneficiare del risparmio economico dovuto a un cambio biotecnologico.
Così è avvenuto nella provincia di Biella e Vercelli e abbiamo scoperto che così era avvenuto anche nella provincia di Novara, dove questo giochino era già stato fatto negli anni passati. Non voglio incolpare nessuno, per apprezzo che questa maggioranza abbia voluto porre un parziale rimedio prevedendo nell'omnibus che parte del beneficio economico dovuto al risparmio energetico venga conferito ai cittadini delle ATC.
A mio parere, il beneficio economico del risparmio energetico deve andare tutto a questi cittadini, come fuori da quelle case popolari va tutto al cittadino che giustamente investe nel risparmio energetico, considerato cosa ha detto il Panel IPCC proprio ieri (era su tutti i giornali): se non conteniamo di un grado e mezzo l'aumento della temperatura terrestre rischiamo veramente molto anche in termini di danno economico. Credo anche che su questo il Premio Nobel conferito abbia fatto studi importanti.
Si tratta di un aspetto rilevante e su questo noi abbiamo presentato degli emendamenti, affinché i benefici economici dovuti ai benefici ambientali vengano conferiti completamente ai cittadini delle ATC. Una delle strade è sicuramente quella di investire in tecnologia, per far beneficiare questi cittadini di un possibile risparmio economico.
Altra vicenda importante, su cui noi abbiamo lavorato e su cui presenter un emendamento fondamentale, è la vicenda dei lavoratori IPAB, i lavoratori pubblici delle IPAB.
Sapete che nelle IPAB lavorano sempre di più i lavoratori delle cooperative, i quali hanno contratti che purtroppo portano un abbassamento delle retribuzioni molto significativo. Con la legge sulle IPAB, molte di queste cooperative (quelle che non hanno un fatturato tale da permettere loro la sopravvivenza come ente pubblico) andranno incontro a una privatizzazione, cosa che comporterà grosse difficoltà per questi lavoratori pubblici.
Purtroppo questi lavoratori hanno riscontrato delle difficoltà nell'essere assorbiti da altri Enti pubblici. Ci è stato segnalato che hanno provato a partecipare a dei concorsi aperti anche ai trasferimenti da altri Enti pubblici (mi riferisco a concorsi delle ASL), ma hanno incontrato dei "muri di sbarramento" notevoli.
Noi cerchiamo, con un emendamento che riteniamo importante, di intervenire su questa difficoltà. Purtroppo - devo sottolinearlo - il mondo sta andando nella direzione sbagliata, che è quella di assumere lavoratori con sempre meno riconoscimenti economici e orari di lavoro che solo nel settore pubblico venivano riconosciuti.
Il nostro è un modo per preservare dei diritti acquisiti nel tempo; diritti che, purtroppo, si stanno perdendo con la direzione in cui andranno parecchi Enti di beneficenza.
Vorrei fare un'ultima considerazione, associandomi a quanto diceva il collega Bertola. L'anno scorso, in Provincia di Novara, un signore che passeggiava in un bosco vicino a Ghemme era stato ucciso da alcuni cacciatori. Anche in quel caso, si stavano cacciando cinghiali: è una caccia particolare, perché si tratta di una battuta collettiva, che induce i relativi partecipanti ad una particolare eccitazione. Mi è stato segnalato da alcune guardie parco che partecipano a queste battute come osservatori che, per le armi che vengono usate e per l'azione collettiva diventano battute di caccia fortemente pericolose. E questa pericolosità aumenta soprattutto di domenica. Non è un caso, purtroppo, che anche quest'anno è deceduto un povero ragazzo ligure.
Mi associo quindi alla richiesta formulata dal collega Bertola affinché la domenica, laddove vi sono più persone che fruiscono degli spazi verdi, si vieti la caccia, così com'è stato chiesto anche dal Ministro dell'Ambiente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto comprensivo "Pavone" di Banchette (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe II A della scuola secondaria di primo grado Istituto comprensivo "Pavone" di Banchette, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 294, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2018" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo la discussione generale sul disegno di legge n. 294.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Approfitto ancora della discussione generale per segnalare alcune questioni più puntuali.
La prima è stata oggetto di una breve interlocuzione con l'Assessore Valmaggia pochi minuti fa. E nei minuti che sono intercorsi tra il mio intervento e la chiacchierata con l'Assessore ho potuto verificare una particolare questione.
L'articolo 57 dell'omnibus prevede la cancellazione di un comma della legge 4/2009; comma che, sostanzialmente, toglieva dal range delle compensazioni forestali la realizzazione di nuova viabilità forestale in area non servita. L'Assessore sostiene che la realizzazione di viabilità forestale non sarebbe più considerata una trasformazione di area boscata.
Ci tenevo a far notare, però, che nella legge forestale in vigore.
Se ci fosse un po' di silenzio sarebbe meglio, visto che è un argomento molto tecnico.



PRESIDENTE

Ha ragione, Consigliere.



MIGHETTI Paolo

Dicevo, sono andato a verificare la definizione di "trasformazione forestale" e la definizione di "bosco" e di "foresta".
Ciò che mi pare di comprendere è che non sia più considerata trasformazione forestale non tanto la realizzazione di nuova viabilità forestale, ma la realizzazione di vie di esbosco, che sono due cose un po' differenti.
Le vie di esbosco, per definizione, sono realizzazioni temporanee: dunque realizzo la via di esbosco, svolgo la mia operazione forestale, dopodich sistemo perché il sedime su cui vado a fare questa via di esbosco ritorni un sedime boscato.
La viabilità forestale è un'altra cosa: è una viabilità che di per sé ha carattere di staticità e di permanenza sul territorio.
Sollecito in questo caso l'Assessore a verificare questo passaggio, che mi sembra importante per evitare futuri fraintendimenti con le Amministrazione locali.
Volevo focalizzarmi un attimo sulla vicenda "cinema" e sui relativi emendamenti che troviamo nell'omnibus, ma anche sull'emendamento che avevamo trovato nell'omnibus del 2017; emendamenti che, insieme costituiscono un nuovo regime derogatorio in materia di realizzazione di sale cinematografiche.
Volevo spiegare in cosa consisteva la nostra contrarietà alla modifica normativa e alla modifica normativa che era già stata precedentemente proposta.
In primis, noi pensiamo che a livello di cinema non sia tanto il processo derogatorio urbanistico a far sì che questi esercizi possano riprende vita e tornare a essere elemento centrale nella nostra cultura e nella nostra società. Ci sono tanti altri elementi che concorrono in questo senso.
Tuttavia, noi pensiamo che la legge Franceschini avesse messo in campo tutti gli elementi atti a far sì che gli interventi proposti possano avere un iter che portino alla realizzazione di interventi complessi. Interventi complessi che riguardano sale cinematografiche e servizi annessi.
Secondo noi, la Regione Piemonte ha fatto un passo in più e un passo che nella precedente formulazione andava a evidenziare un regime derogatorio sulle sale cinematografiche per fare degli interventi di generazione di organismi complessi: cinema più attività commerciali e attività con vari esercizi, compresa la somministrazione. Ora si va a inserire anche la fattispecie di interventi all'interno del centro storico.
Quello che vogliamo sottolineare è che questo tipo di interventi esula dalla legge Franceschini. La legge Franceschini si basa su una legge nazionale, la legge n. 106, che prevede interventi in deroga agli strumenti urbanistici ed edilizi locali, ma la legge n. 106 non agisce sui centri storici.
Noi pensiamo che, invece, bisogna fare degli interventi più oculati nei centri storici, come ci hanno insegnato i nostri predecessori in quarant'anni di urbanistica. Nel centro storico lo strumento principe per agire è il piano di recupero. Il piano di recupero non è nient'altro che un progetto accurato, un progetto accuratamente valutato e un progetto che passa un doppio vaglio: un vaglio locale e un vaglio regionale.
Pensiamo che la Regione abbia tutti i titoli e tutte le disponibilità, ma anche le professionalità, per valutare questi progetti e condurre una doppia valutazione, che con un po' di silenzio da parte dell'Aula avrebbe una dignità!



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, fate un po' di silenzio! Consigliera Chiapello, può sedersi? Grazie.



MIGHETTI Paolo

Per questo motivo noi, dal primo momento in cui abbiamo visto questa proposta, siamo stati critici e abbiamo anche cercato di spiegare il perché. Abbiamo cercato di spiegare che si potrebbe anche creare un fenomeno opposto a quello desiderato a livello di associazioni ed esercenti del cinema.
Se vogliamo veramente dare una mano al cinema dobbiamo dare una mano a progetti concreti, non a progetti che possono diventare altro rispetto all'esercizio del cinema. Con questa normativa noi abbiamo il fortissimo dubbio che si possano generare degli interventi che abbiano il cinema come grimaldello, come elemento per fare un'attività, che è più attività commerciale e di somministrazione all'interno dei centri storici. In questo ambito, il cinema potrebbe avere un ruolo marginale e un ruolo emarginato rispetto a interventi edilizi in deroga che possono essere realizzati solo attraverso questo tipo di normative.
Per questo noi siamo contrari, non perché siamo contrari a iniziative di miglioramento e sviluppo delle sale cinematografiche piemontesi. Noi abbiamo il dubbio che le sale cinematografiche piemontesi esistenti specialmente in alcuni ambiti della nostra regione che possono essere appetibili a una trasformazione di tipo commerciale, possano essere usati e non valorizzati come si dovrebbe.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Parlerò della materia dei trasporti, per cui il testo in oggetto prevede un articolo dedicato, per la verità con poche misure che, nella sostanza condividiamo abbastanza. L'emendamento che presenterò non si riferisce a una modifica delle proposte avanzate, ma consiste in un aggiornamento di una proposta già fatta in passato e discussa con gli uffici tecnici, che riguarda l'opportunità sanzionatoria delle aziende di trasporto pubblico regionale ferroviario. Ovvero, in questi giorni, ho capito che c'è un problema in Regione riguardo ai rapporti con i gestori ferroviari, in particolare il gestore ferroviario piemontese, che per il momento è la stragrande maggioranza quasi monopolista e unico, nonostante gli aggiornamenti di legge fatti dalla Giunta, che richiedono che la Regione Piemonte possa avere tutti i dati del trasporto pubblico dalle compagnie per effettuare la programmazione, e quindi per poter allocare le risorse eventualmente per cambiare i servizi ferroviari, o per aprirne di nuovi.
Pensiamo anche a Regioni molto colpite. Pensiamo che, a oggi, persino una Provincia come il Verbano, per avere un servizio competitivo e a prezzi decenti, si deve rivolgere al mercato svizzero, al gestore ferroviario svizzero, con la tratta Domodossola transfrontaliera che viene pagata dalla Regione la metà di quello che paga un simile servizio in Italia da Trenitalia. Abbiamo un'azienda statale, ma paghiamo la metà ai servizi ferroviari in Svizzera. A questo punto, facciamoci invadere dalla Svizzera invece che lasciare che il VCO vada in Lombardia, lo lasciamo andare in Svizzera, ma ci "attacchiamo" pure noi.
Per migliorare questa condizione, occorre monitorare e avere i dati. Quando la Regione Piemonte chiede i dati e i suoi Uffici ricevono "picche" dalla società, forse dovrebbe avere lo strumento legislativo per poterli avere e noi qui inseriamo lo strumento legislativo. Nel testo della legge sui trasporti approvato un po' di tempo fa vi era un vulnus, ovvero viene data una sospensiva dei contributi regionali ai gestori che non ottemperano nella fornitura dei dati. Questa sospensiva non è un sottrarre dei soldi alle compagnie, ma una sospensione che viene.
A parte che sospensione non si capisce cosa vuol dire: non ti do i soldi adesso, ma te li do dopo? Se il gestore, dopo un anno, si sveglia e decide di darmi dei dati che non mi servono più.



(Brusìo in aula)



VALETTI Federico

Ormai mi sono arreso sull'attenzione dei colleghi, aspetto solo l'attenzione dell'Assessore, perché so che questo è di suo interesse. Ho visto invece il Vicepresidente Reschigna che finora mi ha ascoltato, quindi sono tranquillo.
Con la sospensione dei finanziamenti agli operatori, se tra un anno decidono di ridarmi i dati, io gli ridò i soldi; però questo non è un grande deterrente. Pertanto, poiché gli Uffici ci avevano notificato dei problemi, noi abbiamo corretto questa proposta, che illustro brevemente.
Con la proposta chiediamo che, nel caso di prolungamento della mancanza di fornitura dati o nel reiterarsi di questa mancata fornitura dei dati alla Regione, che le spettano, la Regione commuta la sospensione dei pagamenti.
Sinceramente, il brusìo non aiuta.



PRESIDENTE

È fuori e non in aula.



VALETTI Federico

No, c'è anche in aula.



PRESIDENTE

Chiedo ai commessi se possono dire fuori di parlare un po' più piano.



VALETTI Federico

Presidente, c'è anche qui all'interno dell'aula.



PRESIDENTE

Consiglieri Rostagno, Cassiani, Grimaldi, la barcaccia: per favore, chiedo un po' di silenzio.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Le sospensioni dei pagamenti ai gestori del trasporto pubblico ferroviario vengono commutate in sanzioni permanenti, se vi è un reiterarsi di questa procedura. A oggi, so che gli Uffici regionali non ricevono i dati che richiedono; ho intenzione di portare la questione al Ministero e in Trenitalia, a livello nazionale per fare in modo che questa cosa non accada più, perché le Regioni devono poter avere i dati per programmare i propri servizi.
Nel frattempo, però, scriviamo bene il testo di legge; scriviamo che le compagnie ferroviarie vengano sanzionate se non forniscono i dati relativi al trasporto pubblico, perché la Regione, per programmare e dare i soldi ha bisogno dei dati. Quindi, non chiediamo soldi, ma chiediamo dati, però i dati sono anche soldi, perché permettono all'Ente di risparmiare risorse in futuro.
Quindi, sono disponibile ad adeguamenti nella forma, ma non nella sostanza perché credo che questo emendamento sia fondamentale per tutelare l'Ente pubblico e per tutelare i milioni di viaggiatori piemontesi che viaggiano in condizioni non proprio da paese civile e, forse, apprezzerebbero un miglioramento del servizio con i soldi che ci sono.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento in discussione generale, si proceda con l'esame dell'articolato.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, ma, poiché alcuni emendamenti della Giunta sono stati presentati anche recentemente, vorrei chiedere al Vicepresidente Reschigna un'illustrazione di massima.



PRESIDENTE

Quando ci saranno gli emendamenti, man mano li illustrerà.



BONO Davide

Però risulta per noi difficile intervenire. Quindi, o ci prendiamo una mezz'oretta di pausa per poterli guardare, altrimenti diventa difficile poter intervenire nel merito degli emendamenti che non abbiamo visto perché sono stati depositati questa mattina.



PRESIDENTE

Come la Giunta interviene sui vostri emendamenti quando li ripresentate in Aula.



BONO Davide

Sì, Presidente, però lei sa bene - meglio di me - che la Giunta facilmente li boccia, noi invece dobbiamo capire se sono emendamenti importanti o meno. Noi abbiamo una grossa difficoltà a intervenire in questo senso. Se il Vicepresidente volesse illustrarli brevemente, potremmo capire se ci sono questioni importanti e rilevanti o se sono emendamenti di piccolo cabotaggio; in tal modo, possiamo andare avanti più tranquilli.
Chiederei, gentilmente, questo favore. Non chiedo di sospendere, per convocare la I Commissione, ci mancherebbe, ma visto che anche ieri, mi sembra, siano stati annunciati ancora degli emendamenti da un Assessore non mi ricordo più se era l'Assessore Ferrari o altri.



PRESIDENTE

Va bene, è chiaro.
La I Commissione viene convocata solo quando ci sono modifiche sul bilancio.
Vicepresidente, vuole illustrare brevemente i suoi emendamenti? La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
La trovo una richiesta un po' sui generis, anche perché sono tutti emendamenti che non affrontano i primi capi del disegno di legge, quindi c'era tutto il tempo per poterli affrontare.
Alcuni emendamenti intervengono sulla legge recentemente approvata sulla tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria, e sono emendamenti che adeguano il testo del disegno di legge a osservazioni fatte dal Governo in sede d'esame della legge. Ricordo che il Governo ha impugnato, su alcune limitate norme, il testo e ha formulato una serie di rilievi che erano stati considerati positivamente da parte dell'Assessorato regionale competente, con l'impegno da parte dell'Amministrazione di utilizzare il primo provvedimento utile per adeguare la norma alle osservazioni fatte dal Governo. Questi sono cinque emendamenti rispetto al complesso degli emendamenti che è stato presentato.
Alcuni emendamenti affrontano le questioni legate a ruolo dell'Osservatorio regionale sulla qualità del paesaggio, ma sono di natura meramente formale e non di tipo sostanziale.
Alcuni emendamenti affrontano il tema del regime sanzionatorio all'interno della norma sul testo unico sulla tutela delle aree naturali e della diversità. C'è un emendamento molto limitato che riguarda la Direzione e l'Assessorato alla cultura, anzi, no: sempre sulla materia dell'Osservatorio regionale del paesaggio, il ruolo delle associazioni locali all'interno del procedimento.
Inoltre, alcuni emendamenti riguardano la possibilità in capo al Direttore regionale di ARPA di nominare, senza l'autorizzazione prefettizia, alcune figure all'interno di ARPA, come agenti di polizia giudiziaria.
Un altro emendamento affronta il tema dell'accompagnamento delle Agenzie territoriali della casa all'applicazione della legge n. 118, la norma sull'ordinamento contabile, che pone un problema enorme sul bilancio delle Agenzie territoriali per la casa, perché richiede una costituzione di un fondo crediti di dubbia esigibilità di notevoli dimensioni, quindi l'emendamento affronta questo tema.
C'è un emendamento, da parte dell'Assessorato regionale alla sanità, che affronta questioni legate alla stabilizzazione del personale nei servizi di emergenza e urgenza territoriale, cioè il 118.



(Commenti fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Io non li ho ancora numerati, ho solo il testo depositato, ma non ho ancora la numerazione data dagli Uffici del Consiglio regionale.
C'è un emendamento, concordato anche con il Consiglio regionale, che amplia gli interventi della Regione, a sostegno dell'informazione periodica locale, anche alle testate giornalistiche online.
C'è un emendamento che riguarda il tema delle locazioni turistiche, ma è una norma di precisazione relativamente alla legge.
C'è un emendamento che prevede la messa a carico dei Comuni per quelle attività che non vengono adempiute dai Comuni e sulle quali la Regione nomina un Commissario ad acta, riaddebitando i costi di funzionamento dell'attività ai Comuni.
Sostanzialmente sono questi gli emendamenti, non ce ne sono altri, quindi non sono emendamenti.



(Si verificano disturbi nel sistema audio dell'aula consiliare)



PRESIDENTE

Attendiamo un attimo che terminino questi rumori.
Prego, Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Va bene, sono particolarmente rassicurato di questi incidenti, perché in Giunta non ci funzionano i computer, qui almeno non funzionano i microfoni almeno siamo su un piano di arretratezza tecnologica in entrambe le Istituzioni.
Avevo finito sottolineando che non vedo, all'interno degli emendamenti presentati dalla Giunta, particolari novità sotto il profilo politico.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
ARTICOLO 1 Se non ci sono interventi, possiamo procedere con la votazione.
Poiché non funziona di nuovo il quadro, i lavori sono sospesi per alcuni minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, interrotta per motivi tecnici alle ore 11.22 riprende alle ore 11.32)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i Consiglieri a prendere posto, perché procediamo con le votazioni.
Rimettiamo in votazione l'articolo 1.
Il pannello geografico non funziona, quindi chiedo se riteniamo più funzionale per i lavori dell'Aula utilizzare solo quello strumento come riferimento, in cui il numero legale si vede, altrimenti possiamo votare come la volta scorsa per alzata di mano, ma lì c'è la possibilità di vedere il numero legale, così l'opposizione può svolgere la propria funzione, se lo ritiene.
Prolungherò il tempo della votazione, in maniera che l'opposizione si possa rendere conto di quello che succede rispetto al numero legale.
Si vota come abbiamo sempre votato, utilizzando però solo quello strumento e non l'altro perché non funziona. Ieri sera alle 18 l'hanno controllato.
In alternativa, possiamo votare per alzata di mano. È la stessa discussione che abbiamo fatto la volta scorsa, quindi non ripetiamola tale e quale perché ne abbiamo discusso per dieci minuti.
Credo che quello sia sufficiente perché il numero legale si può vedere. Do il tempo necessario perché l'opposizione possa verificare e votare all'ultimo secondo se lo ritiene.
Sul quadro alla mia sinistra compaiono i votanti. Ci mettiamo più tempo per votare, in maniera che l'opposizione possa verificare.
Il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 31) presentato da Gallo, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Il parere della Giunta? DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 bis Emendamento rubricato n. 21) presentato da Rostagno, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rostagno per l'illustrazione.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
L'emendamento promuovere la possibilità che le Amministrazioni Pubbliche si dotino, per la gestione dell'attività commerciale sull'area pubblica, della competenza dei centri di assistenza tecnica previsti dall'articolo 23 del decreto legislativo 114/98.
L'emendamento è stato, poi, subemendato per un mero fatto tecnico. Non ricordo bene le modifiche, perché non ho sotto mano l'emendamento, ma non si citano le Amministrazioni Pubbliche per non invadere un campo che non ci compete.
Se l'Assessore può illustrare le modifiche, la ringrazio.



PRESIDENTE

Prego, Assessora De Santis.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Il parere della Giunta è favorevole. In sostanza, l'emendamento è stato modificato in maniera tale da escludere la possibilità che i soggetti privati svolgano funzioni pubbliche.
Si precisa: "I Comuni possono avvalersi dei centri di cui al comma 1" - i centri di assistenza tecnica - "al fine di facilitare il rapporto tra Amministrazioni Pubbliche e imprese, ovvero operatori e utenti per lo svolgimento di attività tecnico-gestionali di supporto in materia di commercio".
In questa formulazione, il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

È possibile avere online l'emendamento modificato e aspettare che sia caricato, prima di votarlo? Grazie.



PRESIDENTE

È l'emendamento n. 21), che inserisce l'articolo 3 bis: "I Comuni possono avvalersi dei centri di cui al comma 1, al fine di facilitare il rapporto tra Amministrazioni Pubbliche e imprese, ovvero operatori e utenti per lo svolgimento delle attività tecnico-gestionali di supporto in materia di commercio".
Questa è la modifica apportata.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non capisco il senso dell'emendamento, in quanto l'articolo 11 bis individua, al comma 2, la vendita occasionale, il bene di modico valore e il venditore occasionale, riferendosi al comma 1, legato ai mercati aventi quale specializzazione il collezionismo, l'usato, l'antiquario e l'oggettistica varia, cioè i mercatini, sostanzialmente.
Non capisco quale sia il senso d'inserire all'interno di questo articolo la definizione di area pubblica.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Va bene.



PRESIDENTE

Nessun problema.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 bis Emendamento rubricato n. 60) presentato da Bono, Bertola, Frediani Andrissi, Campo, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non voglio che i colleghi Appiano e Grimaldi anticipino gli emendamenti successivi, presi dall'ansia di sentirli illustrare. Adesso siamo sull'emendamento rubricato n. 60), quindi trattengano il loro entusiasmo ancora per qualche minuto.



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

Chiedo scusa, pensavo che ci fosse prima l'emendamento sui prodotti sfusi.



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

Avevi ragione tu, ma capita raramente! È perché avevo presentato un emendamento che introduce l'articolo 4 bis e uno che introduce l'articolo 4 ter, e me li hanno invertiti. Comunque, non mi rubate due minuti e mezzo di tempo per presentare questo emendamento, che ritengo molto importante.
Come prima cosa, diciamo che non comporta nessuna spesa per la Regione Piemonte. Al comma 5 - lo vedete scritto a mano, in piccolo - si dice appunto, che non comporta nessuna spesa aggiuntiva.
Con quest'emendamento vogliamo proporre l'istituzione di un registro dei ristoranti che offrono dei menu con alternativa vegetariana e/o vegana.
Sostanzialmente, si tratta di garantire la possibilità a tutti di alimentarsi correttamente secondo le proprie scelte etiche, ambientaliste salutiste e quant'altro.
Noi chiediamo di istituire questo registro presso i competenti Uffici della Regione.
Visto che, tra l'altro, è stata promossa ancora ultimamente dal Salone del Gusto la necessità di andare a modificare la propria dieta, privilegiando quelle con un basso contenuto di prodotti animali (o di derivati animali) per evidenze scientifiche e ambientali (nel senso che è noto che la produzione di gas serra è maggiore nella componente di zootecnia rispetto a tutte le emissioni di gas serra prodotti dai veicoli a scoppio, che siano automobili o velivoli), anche dal punto di vista della salute è noto che l'OMS ha inserito fra i cancerogeni certi la carne rossa, ovviamente cotta per i motivi che non ho il tempo di spiegarvi in tre minuti di illustrazione dell'emendamento.
Sia da un punto di vista ambientale sia da un punto di vista salutistico, è ovvio che si debba privilegiare una dieta il più possibile vegetariana.
Con quest'emendamento non s'intende imporre un'alimentazione, perché non sarebbe una competenza della Regione Piemonte. Ma visto che anche la Città di Torino, recentemente, si è guadagnata l'attenzione mondiale come "grossa città" che mostra particolare attenzione a questo tipo di alimentazione con ristoranti dedicati, penso che sia un po' complicato avere ristoranti dedicati solo di un certo tipo, quindi solo onnivori oppure solo vegani. La cosa migliore sarebbe avere ristorazioni che permettano a tutti di ottenere un servizio: penso alla classica comitiva di amici che va a mangiare fuori dove c'è il celiaco, c'è il vegano, c'è il vegetariano.



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

Non è l'inizio di una barzelletta, ma è un dato di esigenze reali.
Anche da un punto di vista turistico potrebbe essere utile l'istituzione di questo registro, anche per studiare il gettito IRAP, e poter valutare magari per in un secondo tempo (perché oggi nell'omnibus non possiamo inserirle), eventuali agevolazioni e incentivazioni, da ragionare successivamente sul bilancio.
Questa proposta, soprattutto nella settimana che, tra l'altro, chiude la settimana di promozione del veganesimo dall'inizio della Vegan Society nata a Londra nel secolo scorso, penso che possa essere un bel segnale da mandare alla Regione per promuovere questa incentivazione con un semplice registro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Io, ovviamente, intervengo per sostenere convintamente questo emendamento a prima firma del collega Bono.
Noi crediamo che sia arrivato il momento di sostenere questo cambiamento culturale: è un cambiamento culturale che deve avvenire nell'interesse della nostra salute, ma anche nell'interesse dell'ambiente.
Adesso non abbiamo il tempo di spiegare tutte le motivazioni che stanno alla base della nostra convinzione, secondo la quale la scelta vegetariana e vegana sono le uniche scelte possibili per poterci garantire un futuro migliore da entrambi i punti di vista, quindi sia da quello della salute sia da quello ambientale. Ma è una scelta che non va imposta; è una scelta a cui bisogna arrivare dopo aver acquisito tutte le informazioni a disposizione. Anche su questo tema, quindi, noi siamo per la libera scelta una libera scelta consapevole.
È una scelta che può avvenire soltanto quando si hanno a disposizione tutte le informazioni. Il fatto di sapere quali sono, sul nostro territorio, i ristoranti con alternative vegetariane e vegane, può essere un aiuto, e consentirebbe alle persone quantomeno di iniziare a valutare un percorso alternativo.
È un percorso sicuramente non facile, soprattutto per chi è cresciuto con la convinzione che si debba mangiare carne assolutamente ad ogni pasto, se non ogni giorno (credo che ci sia qualche esempio anche in quest'Aula).
Dobbiamo spingere i cittadini a intraprendere questo percorso, ma con consapevolezza e con la possibilità di approfondire tutte le opzioni.
Sostengo quest'emendamento, perché stimola la realizzazione di questo percorso consapevole, nell'ottica di mettere a disposizione dei cittadini delle informazioni inutili. E tutto ciò che costituisce un'informazione utile, a nostro avviso va assolutamente sostenuto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
La proposta che avanziamo ha una natura logica, e non ideologica, giacch anch'io, che non sono né vegetariano né vengano, per il momento, sostengo.



(Commenti fuori microfono)



BERTOLA Giorgio

Sono onnivoro, come ricordava la collega Frediani, e come hanno recentemente ricordato alcuni quotidiani.
Dicevo, quindi, che sostengo convintamente quest'emendamento. Si tratta di conseguire due vantaggi: il primo è informare correttamente i cittadini piemontesi riguardo alle scelte fatte da una determinata attività commerciale, giacché succede spesso che l'avventore di un ristorante sia costretto a chiedere, nel momento in cui si siede a tavola con amici, se ha la possibilità oppure no di scegliere un menù vegano. Sarebbe già un ottimo servizio per loro, una forma di rispetto per chi ha fatto quella scelta. Il Consigliere Bono, peraltro, ha già spiegato piuttosto bene i vantaggi per la salute e per la sostenibilità di una dieta vegetariana o vegana.
Dall'altra parte, con un costo zero, poiché questo emendamento non costa nulla, andiamo a fare anche gli interessi del Piemonte, gli interessi dell'azienda Piemonte. Sappiamo bene che è sempre più diffusa la dieta vegana e la dieta vegetariana, quindi questo può creare anche un'interessante nicchia di consenso e di attenzione, anche dal punto di vista turistico. Com'è già stato richiamato recentemente, anche la Città di Torino sta dimostrando che c'è un interesse particolare per chi arriva da fuori Torino di cercare un luogo dove mangiare nel rispetto delle proprie abitudini alimentari.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Troppo facile, Presidente! È stata una settimana, quella alle spalle, assai interessante. A poche ore dal voto di una legge, dal chiaro sapore preelettorale, che per noi era molto importante, ci siamo sentiti dire che non c'era spazio in Consiglio per discutere e votare una legge.
Perché faccio questo incipit? Perché sarebbe altrettanto facile per noi dire al Movimento 5 Stelle, che è al governo del Paese, che potrebbe prevedere una normativa, anche intelligente, che dice che tutti i ristoranti devono prevedere un'alternativa vegana, magari anche per i celiaci, magari anche per le nuove tendenze culturali.
Se volete fare una legge così a livello nazionale, credo che avreste gran successo. Tuttavia, a differenza vostra, che non prendete sul serio questo luogo - voi, infatti, dite che, in qualche modo, siamo un luogo di marchette, che ogni scelta da qui ai prossimi sei mesi è preelettorale - io invece voglio stare nel merito della vostra proposta, che profuma di marchetta, ma poi ho pensato che ha una sua logica.
Voi veramente ci volete fare credere che tutte le persone vegetariane e vegane dovrebbero consultare sul sito della Regione Piemonte un registro dei ristoranti che hanno un'alternativa vegana o vegetariana? Colleghi del Gruppo del Movimento 5 Stelle, non so se voi, internauti della prima maniera, conoscete il mondo. Secondo voi un vegetariano o un vegano consulta in quel modo il sito della Regione? Anche se non costa niente, vi pare normale che i nostri funzionari, provincia per provincia, si mettano a registrare.



(Commenti della Consigliera Frediani)



GRIMALDI Marco

Boh! Fate voi.
Non so se sia una marchetta, se serve a qualcosa, ma a me puzza solo di una stupidaggine di cui neanche voi sapete bene le motivazioni. Alla fine ci dite che non solo serve conoscere la diffusione di questi ristoranti, ma quanto segue: "La Giunta regionale, previo parere obbligatorio della Commissione, emana entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge, un regolamento avente ad oggetto le modalità di iscrizione, le modalità di accesso e" - addirittura - "la comunicazione dei dati del gettito derivante dei soggetti passivi dall'imponibile IRAP".
Fate voi, potremmo anche votarlo perché, a differenza vostra, diamo serietà a tutto quello che vediamo qui in Aula, ma un giorno spiegateci anche la ratio di questo registro. Se non fosse che i funzionari ci spenderebbero del lavoro che costa, anche in termini di professionalità, ve lo lascerei fare giusto per capire l'utilità di una cosa del genere.



PRESIDENTE

Ho un grande rispetto per i Consiglieri, però vi invito a rispettare un po' i tempi perché se ogni Consigliere parla tre quattro minuti, si perde il senso delle nostre regole.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire subito nella scia di quanto già detto dai miei colleghi ma riprendo le affermazioni del Consigliere Grimaldi, specialmente sul fatto che parrebbe che il nostro Gruppo sia interessato ad usare quest'Aula per fare marchette. Provenendo l'affermazione dal Consigliere Grimaldi, la trovo molto, molto ironica.
Parlando della questione dei ristoranti - premetto che non sono né vegano né vegetariano - nei pilastri dell'ecosostenibilità della civiltà umana ritengo che l'educazione a un moderato uso di carne, se non l'abolizione della stessa, sia una buona prassi, così com'è tentare di abolire le emissioni derivanti dal petrolio, così com'è curarsi dell'ambiente in tutte le sue forme. Mi pare che un'azione di promozione di questo tipo di attività sia qualcosa di pienamente coerente con le proposte a livello ambientalista che il nostro Gruppo ha fatto per migliorare la sostenibilità delle abitudini dei cittadini.
Credo che pubblicare un elenco di questo tipo sia qualcosa che non ha oneri e che può dare un segnale. Purtroppo, manca un po' di educazione ambientale, manca a tutti i livelli. Le scuole fanno educazione ambientale ma abbiamo dei problemi così emergenziali che l'educazione deve essere trasferita anche agli adulti che a scuola non ci vanno più. Vedo poca incisività a livello dello Stato per formare le persone rispetto al periodo in cui stanno vivendo. Questo richiede alcuni cambiamenti di abitudini, a volte magari non così traumatici, a volte un po' di più, come l'abuso dell'automobile, anche quando non ce n'è bisogno. Lo stesso vale per un'alimentazione scorretta ed eccessiva nell'uso di carne.
Ricordiamo che il settore dell'allevamento e della produzione di carne è uno dei settori più inquinanti del pianeta, insieme ai trasporti e all'industria, per cui parliamo con cognizione di causa: questa non è certo una marchetta, ma è un atto dovuto verso i cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Secondo me il Consigliere Grimaldi è quasi intervenuto per fatto personale ma è intervenuto dicendo delle cose fuori luogo. Sottovaluta pesantemente un tema che è molto importante, nel momento in cui il 70 per cento degli antibiotici vengono usati nell'allevamento animale. Ho presentato un'interrogazione, chiedendo quanti erano i controlli pubblici nella filiera di carne allevata senza uso d'antibiotici e la risposta è stata: nessuno. Nessun controllo.
Abbiamo un problema degli allevamenti che consumano antibiotici in modo intensivo. La maggior parte degli antibiotici crea resistenze, perché gli antibiotici rimangono come residui nella carne. Inoltre, non ci poniamo il tema di portare un cambiamento culturale, cioè a una riduzione del consumo di carne, considerato che vi sono nazioni, come la Cina, popolate da miliardi di persone che si affacciano sempre di più a un consumo intensivo di carne. Questo consumo è fatto accedendo a carni allevate con allevamenti intensivi, allevamenti di maiali mutuati proprio dagli Stati Uniti: infatti un grande gruppo cinese ha acquistato il maggior produttore di carne degli Stati Uniti.
Vi è una problematica che, se non andiamo ad affrontarla, anche con un cambiamento culturale, saranno guai! Questo registro pubblico non è obbligatorio, perché quanto ha detto il Consigliere Grimaldi non è vero non è un registro pubblico obbligatorio. Però io credo che quando delle comitive o un gruppo di amici si trova in una città che non conosce, vuole sapere in quale ristorante accedere, vedendo se vi è la possibilità di aver anche dei menu senza.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Lasci intervenire il Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grimaldi si è infervorato, ma secondo me.



PRESIDENTE

Perché gestisce una macelleria, in realtà, lo sanno tutti.



ANDRISSI Gianpaolo

Ho avuto il retropensiero, a un certo punto, che voleva investire anche in quel settore.
Dicevo, questo registro pubblico, non obbligatorio, potrebbe essere un servizio utile per tutta la collettività e migliorare anche un servizio per i turisti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Qual è il parere della Giunta, Assessora De Santis? DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Il parere della Giunta è contrario.
Ho sentito parlare di evoluzione culturale, istruzione, educazione; sono cose che condivido, ma non vedo sinceramente la relazione fra questo e un registro. Mi sfugge come tutto debba precipitare in attività puramente burocratiche, che rappresentano un aggravio di lavoro per i nostri Uffici un aggravio per i commercianti: lo trovo veramente un po' singolare.
Dall'altro lato, vedo che anche nell'ultima delle pizzerie vengono ormai sistematicamente segnalati i piatti vegetariani e vegani; è un'evoluzione che appunto ha una dimensione culturale, quindi non credo che in nessun modo quest'evoluzione possa essere favorita attraverso un semplice appesantimento burocratico.
Se poi alcuni Comuni lo vogliono fare e, segnatamente, il Comune di Torino non ha altre urgenze se non quella di fare il registro dei ristoranti vegani e vegetariani, evidentemente, nessuno glielo vieta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono, per dichiarazione di voto.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo, Consigliere Grimaldi, perché non voglio approfittare del Regolamento, assolutamente.
Della risposta dell'Assessora De Santis siamo un po' stupiti, nel senso che mi sembra più una risposta di ripicca, rispetto a un tema importante che viene sollevato.
Burocrazia delle attività commerciali? Penso che promozione delle attività commerciali non sia burocrazia, poi se l'Assessora De Santis dice che l'ultima delle pizzerie ha prodotti vegani, le chiederei quali pizzerie frequenta. Di norma, i ristoranti, come ha detto il collega Bertola, tra l'altro, per una norma sicuramente nazionale dovrebbero essere vincolati all'esposizione al pubblico del menu, ma perlopiù questo obbligo non viene rispettato, perché sappiamo bene che molte volte lo si legge solo quando si è seduti.
Potremmo andare a pranzo insieme una volta con l'Assessora De Santis magari farò questo sforzo - e con altri autorevoli membri della maggioranza, così andiamo a valutare quale offerta vegetariana o vegana viene riproposta.
La pasta all'olio o il risotto in bianco può essere l'alternativa vegetariana o vegana, sicuramente, ma non credo che ci siano grandi proposte dedicate in questo senso. Mi spiace che l'Assessora questa falsità in Consiglio regionale, quando sa bene che solo determinati ristoranti, che fanno solo vegano, offrono dei piatti vegani di un certo tipo.
Difficilmente, troverà in un ristorante normale, o nell'ultima delle pizzerie, un tiramisù vegano; per dirla tutta, non si trova e non so quale dolce vegano si potrebbe trovare.
Però, adesso non voglio fare una disquisizione alimentare qui in Consiglio perché non vorrei far perdere troppo tempo all'Aula, ma è sicuro che una norma di promozione di questo tipo serve, serve alla Regione, può servire a livello nazionale. Penso sia importante essere vicine alle nostre attività commerciali, per stimolarle verso il mantenimento sul mercato, perché il mercato si evolve. Come si è detto, ci sono vari nuovi regimi alimentari e diete, quindi penso che stimolare una promozione in questo senso possa essere una buona occasione.
Non la volete cogliere per motivi che mi sembrano più di contendere partitico più che di posizionamento politico. Presenteremo una proposta di legge in questo senso e vedremo se negli ultimi mesi la vorrete discutere.
Segniamo, ovviamente, che bocciate questo provvedimento e poi chiederemo ai giornali che hanno titolato in prima pagina sulla cronaca una bocciatura di una proposta di legge al Parlamento nazionale, che non aveva nessun senso di essere approvata in Consiglio regionale, di avere lo stesso spazio domani. Vedremo se ci risponderanno favorevolmente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Grimaldi, per dichiarazione di voto.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Bono, meno male che si è fermato ai Consigli e non ai giornalisti, perch state al potere, quindi decidete anche voi cosa deve apparire sui giornali e cosa no! Noi confermiamo il voto contrario. Mi dispiace che l'ironia non sia stata capita; ripeto, per me, non siamo davanti a una marchetta, così come non avete, da questa parte (credo di parlare per tutta la maggioranza) delle persone che sono contro l'alternativa vegana o contro chi - lo ripeto nell'alimentazione ha diversi problemi, non solo etici e morali.
Ripeto, è pieno di nuove allergie, è pieno di persone che chiedono, anche per motivi culturali, delle alternative: vi abbiamo semplicemente detto che il registro è l'ultimo dei loro problemi. Così come diceva l'Assessora, ci manca solo che mettiamo dei funzionari a fare quello che già TripAdvisor e qualsiasi altro motore di ricerca fanno.
Vi chiediamo sinceramente: voi, per vedere se c'è un ristorante aperto e che tipo di alternativa ha, andreste veramente sul registro della Regione Piemonte? Io credo di no e quindi, senza polemica, noi voteremo "no", anche per non far perdere ulteriore tempo a questo Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 4 ter Emendamento rubricato n. 62) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Illustro convintamente anche quest'emendamento, che tra l'altro ha lunghe premesse nel merito, nel senso che è frutto di una proposta di legge riassunta in un emendamento già lo scorso anno nell'omnibus, ma che aveva anche la volontà di incentivare negozi di prodotti sfusi.
L'incentivazione era legata all'IRAP, quindi l'imposta sulle attività produttive regionale. Abbiamo però trovato una difficoltà, con i funzionari della Regione Piemonte, in quanto non esiste, a oggi, un codice ATECO che identifichi, all'interno dei negozi che vendono prodotti alimentari, per l'igiene o per la casa, prodotti specifici senza imballaggi. Non esiste il codice.
La modifica, quindi, andrebbe fatta a livello nazionale, però è sicuramente interessare iniziare a catalogare questa presenza sul territorio regionale.
Anche l'altro emendamento, che purtroppo è stato inopinatamente cassato per motivi che non abbiamo compreso, si riservava solamente di istituire un registro. Dico "solamente", perché altri tipi di interventi e di incentivi al momento non possono essere fatti, finché non si comprende l'entità e la dimensione, sia numerica sia di gettito IRAP, dei soggetti chiamati in causa.
Si parla di negozi che vendono prodotti sfusi. Ormai sappiamo che prodotti sfusi vuol dire senza imballaggio: né imballaggio primario, cioè la quantità di imballaggio che contiene al suo interno un'unità di prodotto né imballaggio secondario, che è un imballaggio che magari tiene unite due o tre unità di prodotto, su cui magari sono stampigliati la marca del prodotto o le indicazioni dei contenuti alimentari del prodotto, e spesso fa parte del brand identity della promozione del prodotto stesso.
Questi imballaggi, come sappiamo, a volte sono recuperabili, se sono di materiale riciclabile (carta, cartone, o tetrapak, che in alcuni aree è recuperabile e in altre no); se invece sono di plastica, spesso non sono recuperabili, perché sono le vaschette che pagano, ad esempio, il contributo al Consorzio nazionale imballaggi, al CONAI, mentre le semplici pellicole non lo pagano e quindi vanno nell'indifferenziato, in discarica o nell'inceneritore.
Noi pensiamo che questi prodotti vadano innanzitutto catalogati, cercando di non impattare sulla burocrazia regionale, magari creando un regolamento regionale che dica sostanzialmente come, quando e perché.
Si potrebbero catalogare, così un domani si potrebbe avere un'idea su che tipo di promozione fare: una promozione regionale sull'IRAP o una promozione comunale sulla tassa sui rifiuti. Tuttavia, è ovvio che serve un lancio regionale per avere un'uniformità su tutto il territorio regionale.
Questa mi sembra una norma interessante, più o meno valutata anche.



PRESIDENTE

È terminato il tempo a sua disposizione, Consigliere Bono.
Cercate di rispettare i tempi, per cortesia. Vi prego di stare nel tempo consentito: due minuti dal secondo intervento in avanti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Interveniamo a sostegno dell'emendamento, non perché riteniamo che sia il caso di far perdere tempo all'Aula, come può pensare qualche collega della maggioranza, ma perché stiamo lavorando seriamente su un provvedimento e vogliamo illustrare con calma le nostre proposte. Capisco che dalla parte della maggioranza ci sia magari meno voglia di ascoltare, e infatti il brusio in aula è veramente insopportabile, ma non è solo un problema di questa seduta, perché da diverso tempo l'Aula è diventata piuttosto invivibile.
Comunque noi continuiamo ad illustrare, l'Assessore ci ascolta.



PRESIDENTE

La trovo eccessiva nel giudizio, perché tutte le Aule.



FREDIANI Francesca

Io sono sempre eccessiva, dovrebbe conoscermi ormai.
Quest'emendamento si ricollega anche al discorso fatto precedentemente rispetto alla possibilità di istituire un registro regionale. L'utilizzo del registro regionale - lo spiegava poco fa il collega Bono - non dovrebbe essere visto come un aggravio di lavoro per i nostri Uffici o come una sorta di competizione con i soggetti nominati (tipo TripAdvisor o soggetti privati che fanno attività di promozione e di valutazione di alcuni esercizi a mezzo degli utenti), ma si tratta di un registro regionale che deve servire a garantire che i soggetti iscritti rispettino alcuni requisiti.
Il fatto di rispettare alcuni requisiti e, di conseguenza, figurare in un registro regionale, potrebbe essere il modo per accedere successivamente ad alcune forme di agevolazioni.
La Regione in questo caso farebbe da garante, non da promotrice di alcune attività. Il fatto di essere riconosciuti all'interno di un registro di un ente pubblico dovrebbe essere un segno distintivo di alcuni soggetti (in questo caso parliamo di negozi sfusi), non solo a scopo di promozione o pubblicità verso gli utenti, ma anche di riconoscimento di alcune qualità e di possibilità di accedere successivamente ad agevolazioni che bisognerà poi ovviamente studiare e pianificare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Noi speriamo che il Consigliere Grimaldi, che oggi è molto nervoso, non si innervosisca anche per i negozi sfusi come si è innervosito per i ristoranti.



PRESIDENTE

Consigliere Bertola, parli all'Aula, per favore.



BERTOLA Giorgio

Siamo qui per discutere e per fare delle proposte.
Noi accettiamo anche una bocciatura, non siamo come quelli che quando gli bocciano una proposta si comportano come il bambino cui hanno gettato a terra il gelato e gli hanno bucato il pallone.
Dico solo che, al di là della discussione e delle posizioni che possono anche essere diverse, visto che sono sempre molto trasparente e visto che il Vicepresidente Reschigna prima si era mostrato con me un po' preoccupato per l'andamento della discussione, se gli atteggiamenti sono quelli, con 111 articoli di tempo ce ne sarà e, in un omnibus, di "questioncine" nel cassetto ne abbiamo tutti da proporre.
La questione dei negozi sfusi è importante. È già stata oggetto di una nostra proposta di legge nella passata legislatura, proposta totalmente in linea anche con il Piano rifiuti della Regione. Per fortuna, infatti, nel Piano rifiuti ci sono anche degli indirizzi per arrivare a una forte drastica riduzione dei rifiuti prodotti in Piemonte. È il primo passo ed è anche il più importante per arrivare a una gestione virtuosa, giacché - per rimanere alla plastica, sulla quale tra l'altro c'è una campagna molto forte in questo momento - non tutta la plastica si ricicla, un po' per caratteristiche, un po' per conferimenti non corretti e, in ogni caso anche per quella che viene riciclata non lo si fa all'infinito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
La polemica sull'emendamento precedente mi ha lasciato un po' perplesso: è strano vedere una cosa del genere, quasi una messa all'indice.
Sinceramente, non sono vegano né lo sarò mai: per me i vegani sono i nemici di Goldrake, strane creature! Però, libertà di scelta a tutti: vegetariani ecc. Era per fare, siccome prima non sono intervenuto, una piccola chiosa.
Questo tipo d'iscrizioni a registro non sono questioni che dovrebbero suscitare una tale passione. Semmai sono interventi che possono avere un'utilità sotto tanti punti di vista: potevano avere un senso per i ristoranti, perché si tratta comunque di una nicchia di offerta che pu avere un senso nell'essere valorizzata anche come servizio nei confronti dei cittadini. Io non vedrei male neanche un elenco (c'è già), molto più facilmente individuabile, dei luoghi di ristoro ad esempio per i celiaci o per categorie particolari di persone che hanno necessità diverse di alimentazione.
Pertanto, sotto questo profilo era una cosa utile e positiva indipendentemente dalle posizioni che uno può avere sul mangiare carne o meno, sul perché farlo o non farlo.
Riguardo ai negozi sfusi ancora di più, proprio perché è un argomento fondamentale che riguarda i rifiuti e le politiche nei confronti degli imballaggi. Ricordo che oggi è molto difficile riuscire ad acquistare alimenti senza gli imballaggi o con imballaggi riutilizzabili o magari portabili da casa. È solo dell'anno scorso o dell'inizio anno la questione dei sacchetti per la frutta e verdura.
Dovrebbe essere fattibile, dovrebbe essere possibile e dovrebbe essere uno dei nostri obiettivi quello di ridurre l'uso degli imballaggi e chi meglio degli sfusi, dei negozi, delle attività che puntano su questa tipologia d'intervento.



PRESIDENTE

Collega, sono due minuti. Deve concludere.



CAMPO Mauro

Sì.
Vi invito a vedere le cose nel merito, senza costruire chissà quali elucubrazioni sul fatto, ma proprio nella pratica dell'utilità di questo tipo di problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Mi spiace che i colleghi non capiscano quanto è seria questa vicenda. Lo ripeto, anche rispetto a prima: come fa LIDL a vendere dei jeans a cinque euro e 99 centesimi? Come fa a fare promozioni dei leggings a meno di tre euro? Facile: basta sfruttare i lavoratori.
Perché faccio questa premessa? Perché è di sicuro giusto che sempre più tutti i consumatori, così come per tutto il tema del senza peso, sappiano cosa c'è dietro alla grande distribuzione, sappiano cosa c'è dietro al piccolo negozio.
Mi piacerebbe, Presidente, che chiedesse ai primi firmatari di scrivere per esempio, in questo registro tutti i commercianti che, oltre a non utilizzare le plastiche, non utilizzano il caporalato, i voucher, che piacciono tanto al Movimento 5 Stelle (adesso sapete del nuovo innamoramento), l'uso del cottimo. Visto che non ce lo fate togliere per legge, scriviamo che nel registro di questi negozi che usano.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Sì, ma arriva il ragionamento finale.



PRESIDENTE

Colleghi.



GRIMALDI Marco

Guardi, siamo a un minuto e 15 secondi, non le ho fatto perdere tempo: siete intervenuti in sei per dire la stessa cosa.



PRESIDENTE

Lasciamo parlare il collega Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Stavo dicendo che avrei potuto chiedervi di emendare il tutto per parlare dell'altro volto scuro del commercio: lo sfruttamento dei lavoratori. Nel lato oscuro del commercio c'è tutta la globalizzazione e il fatto che la gran parte dei nostri negozi acquisiscono prodotti che vengono dall'altra parte del mondo, sfruttando i lavoratori.
Sapete perché non lo subemendo? Perché non vi faccio lo scherzo di inserire il cottimo? Perché è una stupidaggine il registro in quanto tale, ve l'abbiamo detto prima. I consumatori non guardano più i registri regionali e comunali per capire dove andare a comprare.
Lo ripeto: io compro in un posto del genere e non l'ho trovato certo tramite un sito internet del Comune, della Provincia o del mio quartiere ma l'ho trovato cercandolo, cercando rispetto alle mie esigenze di consumatore, ma anche di cittadino, che sceglie il senza peso, sceglie i produttori che non sfruttano i lavoratori.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Mi sembra effettivamente che si sia toccato il fondo. Addirittura, parlando del registro dei prodotti sfusi abbiamo sollecitato la grande distribuzione, lo sfruttamento dei lavoratori e chi più ne ha più ne metta.
Demonizziamo i negozi sfusi, che in maggior parte sono piccoli negozi formati da persone anche molto sensibili a tematiche ambientali e sociali e questo lo facciamo chiaramente con il solo scopo di speculazione politica e per dire come sono cattivi quelli del Movimento 5 Stelle, che fanno proposte orientate solo a un piccolo segmento dell'economia, non guardando altrove, e che fanno, sostanzialmente, cose inutili.
Penso che di registri in Regione Piemonte ce ne siano tanti, anzi tantissimi, più o meno interessanti, più o meno utili.
Un registro che ha come scopo quello di definire e di dare una legittimità a degli esercizi commerciali che fanno, di politiche virtuose, un brand ma, soprattutto, un modo di lavorare, credo sia un aspetto più che degno. E non immagino alcuna dietrologia, perché è una questione di puro buonsenso.
Se vogliamo fare dietologia sul singolo granello di grano o sul fagiolo che vendiamo nei negozi sfusi, nel senso di chiedere "da dove è venuto?" o "che cosa abbiano utilizzato?", il collega Grimaldi può farlo. Ma non è lo scopo del nostro emendamento, né della nostra attività legislativa di oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Credo che il collega Grimaldi, con quanto ha dichiarato, voglia favorire di fatto la grande distribuzione. Perché il packaging viene venduto esclusivamente nella grande distribuzione. Il negozio sfuso si approvvigiona da piccoli produttori del territorio, possibilmente anche biologici, o da piccole cantine che fanno il vino e che lo vendono in damigiane, e che possono rifornire quel negozio.
Cioè mi sembra che, per un fatto personale, stia andando completamente fuori luogo, anche rispetto alla sigla della sua forza politica.
In che direzione andiamo? La sua forza politica è diventata "più packaging", "più plastica"? Se noi non favoriamo quelle attività che, con grande difficoltà, cercano di andare controcorrente rispetto all'aumento della produzione di packaging, aspetto che abbiamo riscontrato in questi ultimi anni.



(Commenti fuori microfono)



ANDRISSI Gianpaolo

La plastica è in continua crescita! Se non invertiamo in qualche modo la rotta, non andiamo da nessuna parte! Invertire la rotta significa anche andare contro lo sfruttamento. Perché lo sfruttamento lo fa la grande distribuzione, che fa degli accordi capestro con i produttori, i quali fanno fatica a portare a termine il loro lavoro. Le aziende che entrano in queste tenaglie fanno fatica a stare in vita! Se non capiamo questi aspetti, siamo qui a perder tempo! Non comprendo, collega Grimaldi, come tu possa prendere un abbaglio di questo tipo, perché questo è un tema importante. È un tema importante! Stai andando contro quelle piccole realtà, di fianco ai gas, di fianco agli alveari, di fianco ai piccoli produttori che vanno nei mercati, che, in qualche modo, consentono di ridurre il rifiuto.
Se non andiamo in questa direzione, che cosa vogliamo ottenere? Più rifiuti per tutti? Più inquinamento per tutti? Più cambiamento climatico per tutti? Qual è il motto, me lo spiegate?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Francamente, siamo stupiti della contrarietà a quest'emendamento da parte di coloro che si professano i più ecologisti in quest'Aula.
Noi proponiamo delle soluzioni a costo zero (o quasi) per la Regione: si tratta semplicemente di censire un elenco dei negozi che praticano questa coraggiosa iniziativa di adottare prodotti sfusi. I prodotti sfusi sono spesso a chilometro zero, quindi facciamo una doppia azione, sia dal punto di vista ambientale, sia di tutela dei nostri prodotti locali e delle nostre eccellenze.
Questa è una di quelle azioni che la Regione, essendo spesso impotente nella gestione dei rifiuti, potrebbe adottare impedendo a monte la produzione di rifiuti. Ricordiamo che in alcune grandi città europee entrare in un negozio sfuso non è un'eccezione, semmai è un qualcosa che capita molto spesso, o addirittura è la normalità! Infatti si sta diffondendo sempre di più il consumo senza imballaggi di plastica o di altri materiali, che rappresentano la maggioranza dei rifiuti che produciamo.
Stiamo veramente agendo alle basi del problema e lo stiamo facendo in modo intelligente, senza chiedere soldi a nessuno e senza attuare pratiche costose per la Pubblica Amministrazione o per i negozi: i negozi che hanno il coraggio di adottare questa scelta, vanno premiati almeno dal punto di vista della visibilità. Questo è tutto quello che possiamo fare. Di più non si può, perlomeno senza metterci risorse.
Credo che la Regione dovrebbe ringraziare per questo tipo di idee. Sarei preoccupato se il problema fosse la paura di impegnare gli Uffici regionali a fare questo tipo di attività, perché non mi pare un'obiezione accoglibile, dal momento che si tratterebbe di un'attività con risvolti economici assai superiori a quello che è il costo per svilupparla.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora De Santis, per esprimere il parere della Giunta regionale.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Il parere della Giunta è contrario, sostanzialmente per gli stessi motivi per i quali era contraria all'emendamento precedente.
Il problema posto è ragionevole e sensato, sicuramente va incoraggiata la tendenza ad utilizzare il meno possibile prodotti in packaging costosi.
Però, a mio parere, un registro regionale non ha assolutamente nulla a che vedere con la possibilità di fare un passo avanti verso questo obiettivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Guardi, Assessora De Santis, ci faccia lei una proposta, allora. Perch sono due anni (anche di più, perché la proposta di legge, come ricordava il collega Bertola, era già della scorsa legislatura) che stiamo lavorando a questo tema.
Se dall'alto della sua esperienza ci può consigliare una modalità per approvare un emendamento di dieci righe - peraltro, ci si impiega dieci minuti a scriverlo e uno a votarlo - ne saremmo lieti, visto che, a differenza di quanto ho sentito da alcuni colleghi di maggioranza, mi sembra di capire che l'indicazione del principale partito di maggioranza sia quella di dire "sì, è utile, però non va bene scritto così", a differenza, invece, di altri colleghi più a sinistra che hanno dato delle spiegazioni poco chiare o poco comprensibili.
Se dunque "è utile, però non va bene scritto così", noi siamo disponibili a riscriverlo insieme. Abbiamo sentito i funzionari del suo Assessorato.
Abbiamo sentito i funzionari dell'Assessorato al bilancio per l'IRAP. Ne abbiamo parlato in Commissione. Ne abbiamo parlato in Aula, ma non so più a chi mi devo appellare, perché non vorrei urtare le sensibilità di nessuno.
Diteci voi.
Tra l'altro, spiego ancora una volta, come hanno detto i colleghi, non è un registro tout court, in cui basta andare su TripAdvisor o altro. Posto che tra l'altro, la Regione Piemonte, lo dico molto sommessamente, aveva creato, nonostante le nostre perplessità, un sito dove venivano registrati tutti gli hotel e i bed and breakfast piemontesi che faceva ridere.
Obiettivamente, c'è una nota piattaforma - che non citerò - che è molto grossa e ha molto più visibilità. Sappiamo anche che su TripAdvisor ci sono state diverse indagini penali di persone pagate per rimettere "mi piace" su un ristorante oppure "mi fa schifo" su un altro.
Ha ragione la Consigliera Frediani nel dire che fatto dalla Regione avrebbe un'altra credibilità, oppure stiamo dicendo che gli enti pubblici, in primis la Regione, non hanno alcuna credibilità e ce l'hanno solo più le piattaforme private? Le stesse piattaforme che sfruttano i lavoratori precari che contesta il collega Grimaldi. Quindi, c'è un po' di incoerenza e forse non chiarezza.
Potete bocciare l'emendamento tranquillamente, senza alcun problema, noi lo ripresenteremo ancora, vi romperemo le scatole fino a fine legislatura qualcuno prenderà il testimone nella prossima legislatura su questo importantissimo tema. Parleremo anche con l'Assessore Valmaggia, rimane solo più lui, se no indicateci un funzionario cui possiamo rivolgerci.
Ricordo che il progetto era stato concordato con alcuni funzionari dei vostri Assessorati. Ci avevano detto di togliere l'IRAP perché non c'era il codice ATECO, abbiamo tolto l'agevolazione sull'IRAP e abbiamo messo solo il registro. Se non va bene neanche così, veramente non so più che cosa dire.
Faremo votare i funzionari della Regione Piemonte al posto della parte politica, così almeno potremmo, forse, avere una un risultato positivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per rassicurare il Movimento 5 Stelle: l'emendamento è scritto bene noi semplicemente non ne condividiamo l'utilità. Pensiamo che non sia così utile.
Non devo ricordare a voi le nostre scelte individuali e non è questo il punto. Io ho la tessera 311 de "Il frutto permesso", vado quasi ogni settimana in un negozio senza peso. Qual è il punto? Cosa vi stiamo dicendo? Vi stiamo dicendo che di questi registri ne potremmo fare mille oltre che sul consumo energetico, sul tema della plastica e degli imballaggi. La provocazione è che potremmo farlo anche mettendo in un registro solo gli esercizi che non sfruttano i lavoratori. Le provocazioni servano a quello, per farvi pensare, per farvi capire delle metafore e pensare al senso del vostro emendamento.
Non avete capito la provocazione? Va benissimo, tolgo la provocazione.
L'unica cosa che deve arrivarvi chiara è che non ce l'abbiamo con i negozi sfusi, anzi, perché spesso li utilizziamo. Ci sono delle leggi che promuovono i non imballaggi. Quello che vi stiamo dicendo è che è inutile al tempo d'oggi, fare dei registri regionali.
Non mettiamoci a fare parallelismi con altri registri che ci servono per capire se le persone pagano le tasse o no, come nel caso dei bed and breakfast, perché sono cose diverse. In questo caso ricordo - così chiudiamo qua la polemica - che c'è un sito, che si chiama "Negozioleggero.it," che mette tutti assieme i negozi senza peso, e ce ne sono almeno quattro, fatto tra l'altro fatto da associazioni che se ne occupano.
Mi vengono in mente anche "Naturitalia" e "LifeGate", associazioni che fanno esattamente quello che dite voi. Anche perché questi soggetti si sono consorziati e convenzionati, oltre ad avere siti che non sono certo le piattaforme, di cui parlavate voi, che sfruttano i lavoratori.
Noi crediamo che impiegare dei funzionari a fare dei registi del genere sia inutile e per questo voteremo, anche in questo caso, contro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Ha chiesto di intervenire, in discussione generale sull'articolo, il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Modifichiamo la legge regionale n. 23/2002 per introdurre un piano relativo all'uso delle fonti rinnovabili. Sicuramente è una modifica interessante ma non posso che segnalare che su questo tema stiamo ritardando in maniera significativa degli interventi che dovrebbero essere strutturali.
Continuo a dire che siamo in un ritardo ormai epico sul piano energetico regionale, che era già in pre-VAS alla fine della scorsa legislatura quindi all'inizio del 2014, e noi non abbiamo fatto neanche un passo in avanti in questo senso. Una tragedia! Siamo riusciti, grazie al cielo, ad approvare un'importante norma, per certi versi all'avanguardia nel nostro scenario nazionale, sulle comunità energetiche che va, addirittura, a precorrere alcune prescrizioni di due direttive europee che devono ancora essere approvate, ma non riusciamo a costruire un contesto che vada, effettivamente, a incidere in maniera significativa su quello che dovrà essere l'evoluzione energetica della nostra Regione per i prossimi anni.
Non ci siamo riusciti perché manca il Piano energetico, perché manca una revisione strutturale delle normative che incidono sull'organizzazione della produzione energetica a livello macro e micro, sulla gestione e trasferimento dell'energia attraverso le infrastrutture disponibili in Piemonte.
Ricordo che abbiamo persino approvato, con ritardo e in fretta e furia, i piani di sviluppo di Terna per quello che riguarda le infrastrutture elettriche, approvando tre anni in un colpo solo. Ci siamo concentrati soprattutto sulle grandi infrastrutture di trasporto elettrico dimenticandoci, ad esempio, quell'elemento fondamentale che è essenziale per lo sviluppo delle rinnovabili e che noi qui proviamo a stimolare e a pianificare, cioè le smart grid.
Le reti a bassa e media tensione, purtroppo, a livello nodale, mostrano evidenti limiti e anche vetustà negli interventi di rinnovo. Quindi, ben vengano tentativi di programmazione, perché questo è il nostro ruolo, per ricordo che è leggermente ipocrita andare a chiedere agli Enti locali di fare degli sforzi; a quegli Enti locali che sono in difficoltà, se non più almeno quanto la Regione stessa in termini di personale, di risorse e di capacità anche nell'affrontare queste tematiche poiché,ad esempio, i Comuni a volte sono anche molto piccoli, quando la Regione non dà il buon esempio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo. I tre minuti a disposizione sono passati.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 La parola al Consigliere Campo, per dichiarazione di voto.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Così continuo il discorso, perché questi articoli veramente, ogni tanto fanno pensare che non ci sia.



PRESIDENTE

Il tempo che vuole, utilizzando diciamo più.



CAMPO Mauro

Certo. Allora saremmo anche d'accordo d'intervenire sulla materia, per questo è veramente l'esempio di quello che fa l'omnibus nel distorcere il dialogo democratico e il confronto politico su tematiche che sono centrali.
Mi rendo conto che per tanti qua sia più importante parlare, magari, di lavoro, di sanità, disabilità, di tante questioni che sono altrettanto importanti, ma guardate che la questione energetica riguarda strettamente la salute, riguarda strettamente il lavoro, le opportunità per il futuro che noi creiamo in questa Regione.
Non ci siamo dotati di un Piano credibile, nonostante il lavoro fatto, e devo dire che gli Uffici di lavoro ne hanno fatto tanto sul tema energetico. Ad esempio, abbiamo fatto una proposta sulle infrastrutture di ricarica elettrica nell'ambito del Piano nazionale che le altre Regioni non hanno fatto, cioè un Piano di sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica. Abbiamo fatto un lavoro sul piano energetico regionale molto interessante, che teneva conto degli obiettivi europei, che teneva conto degli scenari e delle potenzialità che sarebbero state espresse nel settimo programma quadro europeo e, quindi, con gli investimenti anche su fondi strutturali o su progetti europei di varia natura; le strategie, le dinamiche a livello internazionale che tenevano conto di quello che era già stato fatto finora in Piemonte. E cosa facciamo? Andiamo a legiferare andiamo a modificare delle vecchie leggi in maniera spot nell'ambito dell'omnibus. Io questa cosa la trovo veramente deprimente dopo che abbiamo veramente galleggiato, per non dire parole che non sarebbero accettabili per anni con il Piano energetico sempre lì, immobile. Questo è tragico, è tragico! Cosa facciamo adesso? Parliamo dei Piani stralcio. Signori, facciamo il Piano energetico regionale, costruiamo bene nei dettagli, con tutto quello che serve, anche dal punto di vista tecnico. Ricordo il discorso che abbiamo fatto l'altra settimana, quando sono venuti a parlarci in relazione al fatto che non siamo riusciti ad avere il Centro di ricerca dell'ENEA per quel pezzo di progetto oggetto della fusione nucleare, per un Centro di ricerca piemontese sulle fonti rinnovabili, sulla loro applicazione e sul loro utilizzo. A noi servono queste cose qui, ma pianificate, inserite in un contesto, non facendo qualche "pianetto" locale di qua e di là chiedendo agli Enti locali di "sbattersi" con l'emendamento precedente oppure intervenendo su qualcosa di particolare, perché magari serve a qualcuno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Voterò in difformità rispetto al Gruppo, però il contenuto sarà molto simile.
Sono anni che aspettiamo un piano energetico regionale e questo è un vulnus per tutto il Consiglio, perché i piani sono di competenza del Consiglio e delle Commissioni. Quanto si vuole approvare con i Piani stralcio si prevede solo una semplice informativa e credo che questo sia molto scorretto, perché il Regolamento, o lo Statuto, prevede che i Piani, come il Piano rifiuti.
Tra l'altro, sul Piano rifiuti speciali si poteva stralciare una parte avevo anche proposto all'Assessore di stralciare la parte inerti, come ha fatto la Provincia autonoma del Trentino Alto Adige, però comunque doveva passare dalla Commissione e dal Consiglio. In questo articolo (articolo 7) si prevedono Piani stralcio, ma si prevede una semplice informativa alla Commissione.
Credo che questo articolo preveda un qualcosa che tolga competenza, laddove la competenza vi è. Considerato il tempo che noi aspettiamo.



(Commenti fuori microfono)



ANDRISSI Gianpaolo

Guardate, ero appena stato eletto Consigliere regionale quando ci venne fatta l'informativa sul nuovo Piano energetico regionale e da allora lo stiamo attendendo. Sono anni che aspettiamo questo Piano energetico e in più ci è stata segnalata una problematica importante, che creerà a questa Regione delle difficoltà, perché le energie rinnovabili non programmabili hanno bisogno di una rete intelligente.
Secondo Terna, nella media bassa tensione questa Regione, con l'otto per cento al fotovoltaico, ha delle difficoltà. È quindi importante intervenire su questo settore e credo che sia importante che al Consiglio e alla Commissione vengano riconosciute le rispettive competenze.
Comprendere queste tematiche è fondamentali per affrontare il cambiamento climatico che oltre 90 scienziati di IPCC hanno riconosciuto come un lavoro che bisogna fare in sempre più rapidamente, per contenere l'aumento della temperatura a un grado e mezzo e i danni causati dal cambiamento climatico imminente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



PRESIDENTE

Consigliere Bono, anche lei in difformità di sé stesso, quindi come Capogruppo? La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, ma voglio aprire un canale di dialogo con la Giunta, quindi darò solo presenza; nel senso che i miei colleghi, forse, sono stati un po' troppo rigidi nel dare una valutazione negativa a questo articolo.
Comprendo e condivido, nel senso che se l'Assessore volesse fare un emendamento all'articolo, potremmo risolvere questo increscioso fatto di questa nostra contrarietà a questo articolo, in quanto in effetti i Piani stralcio non possono essere oggetto di una mera informativa alle competenti Commissioni consiliari. Quindi, si tratta di un tema molto importante, come hanno detto i miei colleghi. La legge 23 del 2002, con l'articolo 6 tratta, appunto, delle procedure di formazione del Piano regionale energetico e ambientale del suo programma d'attuazione.
Noi reclamiamo ancora e sempre di più maggiore peso e maggiore rilievo del Consiglio regionale in questa assise. Quando qualcuno dice che noi non portiamo rispetto a quest'Assemblea, è ben diverso ed è l'opposto.
Purtroppo, quando qualunque maggioranza - perché alla fine è una prassi di tutte le maggioranze - si chiude nel proprio guscio e abdica al suo ruolo di legislatore, di programmazione rispetto al Consiglio regionale, noi andiamo veramente a perdere molte delle nostre funzioni. L'ho detto tante volte: andiamo a perdere anche il nostro più intimo significato di Consiglieri regionali votati dai cittadini con le preferenze nei nostri Collegi.
Credo veramente che su questo tema i colleghi di maggioranza dovrebbero essere più attenti, ma anche noi Consiglieri di opposizione e la Giunta stessa, che in alcuni casi non è "passata" dalle elezioni, quindi non ha preso preferenze (altri casi invece sì).
Riteniamo che soprattutto chi non ha preso preferenze dovrebbe essere un po' più attento e rispettoso del Consiglio regionale, ricordando che il parere delle Commissioni consiliari deve essere obbligatorio e dovrebbe essere anche vincolante, perché non può esistere una Giunta che va in maniera difforme rispetto alla sua maggioranza. Non ho mai capito perch mi rivolgo anche al Vicepresidente Reschigna e a tutti gli Assessori - si ha paura del parere vincolante delle Commissioni.
Le Commissioni hanno una maggioranza, ovviamente data dalla maggioranza che è venuta fuori dal voto di ogni elezione, ed esprimono il parere vincolante obbligatorio su un documento. Ma qual è il problema? Non si è mai visto - e vado a chiudere, Presidente - o, almeno, può succedere, che una maggioranza dia un parere difforme, ma - santi numi! - è totale e legittima l'aspirazione e il diritto/dovere di esprimere un parere difforme rispetto a un documento di una Giunta.
Se togliamo anche questa possibilità, non so quali altre possibilità abbiano più i poveri Consiglieri di maggioranza, che tante volte sono coartati nelle loro azioni, nelle loro decisioni e nelle loro impostazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Se non ci sono altre difformi dichiarazioni di voto da parte di esponenti del Gruppo Movimento 5 Stelle, possiamo procedere con la votazione.
Gli Uffici ritengono che l'articolo sia legittimo, quindi lo mettiamo in votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
A questo punto, possiamo concludere i lavori della mattinata e ci rivediamo con le interrogazioni a risposta immediata alle ore 14.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.58)



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