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Dettaglio seduta n.331 del 12/06/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Informo che, prima di iniziare i lavori, è stata richiesta una riunione informale dei Capigruppo, per cui sospendo brevemente i lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.07, riprende alle ore 10.17)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

L'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come già comunicato in Conferenza dei Capigruppo, se siete d'accordo vorrei trasformare il nostro question time in un ordine del giorno sulla "vicenda Aquarius" e sull'accoglienza internazionale. Pertanto, chiedo all'Aula d'inserire quest'ordine del giorno; se volete, prima di depositarlo, potrei farlo girare ai Capigruppo per metterlo.



PRESIDENTE

In questo caso, lei ritirerebbe l'interrogazione del question time?



GRIMALDI Marco

Dipende da quando lo discuteremo, perché non vorrei che, da una parte aggiungiamo un punto all'o.d.g. e magari non si affronta; dico solo che lo ripropongo anche in forma di ordine del giorno; vorrei conoscere l'opinione dell'Aula.



PRESIDENTE

Credo che quest'ordine del giorno possa essere discusso prima che la seduta finisca, naturalmente, se il Consiglio è d'accordo.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
In realtà, abbiamo parlato poco fa rispetto a un'altra vicenda, che era quella dell'uccisione di Soumalya Sacko che, però, non ha nulla a che vedere con la questione dell'Aquarius; probabilmente c'è stato un fraintendimento tra i Capigruppo, perché è tutt'altra questione. Quindi rispetto a questo punto, suggerirei al collega Grimaldi di mantenere l'interrogazione; nella riunione convocata informalmente sotto lo scranno del Presidente si è parlato d'altro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
La parola al Consigliere Monaco.



MONACO Alfredo

Volevo chiedere se fosse possibile avere comunicazione in Aula da parte della Giunta relativamente ai danni agricoli correlati a questo periodo particolarmente variabile del tempo, che ha causato allagamenti e problemi alla nostra agricoltura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Volevo solo sapere (poi, la cercherò tra le e-mail e sono molto curioso) a che titolo viene data risposta in Regione Piemonte sull'interrogazione riguardante il caso Aquarius. Poi, guarderò il quesito del collega Grimaldi, ma sono molto interessato, anche per il futuro, perché farò una serie di question time alla Regione su temi nazionali e vedrò se il Presidente Chiamparino o il Vicepresidente Reschigna mi risponderanno.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ogni Consigliere, naturalmente, è libero di presentare i question time e le interrogazioni che crede.
Per quanto riguarda la richiesta di Monaco, ne discuteremo nella Conferenza dei Capigruppo. Credo che i danni all'agricoltura siano oggetto di una discussione urgente, ma ci vorrà un po' di tempo, naturalmente, anche per raccogliere qualche dato.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno di Grimaldi, se uno dei Capogruppo non è d'accordo, il Regolamento dice che lo si mette in votazione. Se Grimaldi vuole, lo mettiamo in votazione, altrimenti può mantenere il question time.
Se mantiene l'interrogazione, si ottiene forse lo stesso risultato ed evitiamo.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Per rispondere, mi dispiace che i Consiglieri perdano tempo a capire se.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Mi fate parlare o volete fare gli arroganti preventivamente?



PRESIDENTE

Lasciate parlare Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Dicevo, perdano tempo a decidere loro, visto che c'è già un Presidente e hanno anche l'Ufficio di Presidenza, per capire se il question time è legittimo o no.
A questo punto, il question time lo lasciamo; come centrosinistra depositeremo un ordine del giorno e le chiederemo, nella prossima seduta quando l'Assessora Cerutti tornerà dalla Spagna, una discussione proprio su questo tema, perché di sicuro non decidono i 5 Stelle se discutiamo o no di cose così delicate e così importanti.



PRESIDENTE

Benissimo, lei mantiene il question time e l'ordine del giorno non viene accolto.
Procediamo con i lavori.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 5 giugno 2018.


Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Balocco, Cerutti, Chiapello e Ferrara.
Non è presente l'Assessore Saitta.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 29 maggio 2018


Argomento:

Nomine (rinvio)


PRESIDENTE

Colleghi, comunico che l'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine", è rinviato alla seduta del pomeriggio.


Argomento: Caccia

Proseguimento esame disegno di legge n. 182, inerente a "Tutela della fauna e gestione faunistico - venatoria in Piemonte"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 182, inerente a "Tutela della fauna e gestione faunistico - venatoria in Piemonte", di cui al punto 4) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
La seduta pomeridiana del 5 giugno è terminata con l'approvazione dell'articolo 21. Riprendiamo con l'emendamento rubricato n. 45) all'articolo 21 bis.
ARTICOLO 21 bis Emendamento rubricato n. 45) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 45) propone l'inserimento di un articolo aggiuntivo, dopo l'articolo 21, che parla dell'allevamento della fauna selvatica a scopo ornamentale e amatoriale e dice: "Non è consentito l'allevamento di esemplari appartenenti alla fauna selvatica a scopo ornamentale e amatoriale".



PRESIDENTE

Se non ci sono altri colleghi che desiderano intervenire, invito i Consiglieri a prendere posto perché siamo in fase di votazione.
Ricordo che il numero legale è 25.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 23 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 21 ter Emendamento rubricato n. 215) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 215) inserisce, all'interno della norma, un articolo già presente in molte leggi sull'attività venatoria in altre Regioni italiane.
Essendo l'attività venatoria un'attività consentita per Costituzione e per legge, s'inserisce, nei divieti, il disturbo all'esercizio dell'attività venatoria con una conseguente sanzione.
Crediamo che, così com'è doveroso e legittimo che chi svolge l'attività venatoria rispetti tutta una serie di normative, sia altrettanto legittimo che non vi sia la possibilità, da parte di terzi, come avviene annualmente di disturbare l'esercizio dell'attività venatoria.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 215), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 36 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 22 Emendamento rubricato n. 290) presentato da Corgnati, Monaco..
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Corgnati dà per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato n. 166) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Vignale dà per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato n. 307) presentato da Corgnati.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 291) presentato da Corgnati, Monaco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 299) presentato da Corgnati.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 167) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 100) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo ci sembra un emendamento di buonsenso. La lettera u) dell'articolo 21 prevede, all'interno dei divieti, il divieto di svolgere l'attività venatoria sui terreni in corso di coltivazione. Questo è assolutamente corretto.
Il nostro emendamento fa una distinzione fra le sanzioni elevate a chi svolge l'attività venatoria e le sanzioni elevate, invece, agli ausiliari ai cani.
Oggi non c'è distinzione da questo punto di vista. Ci sembrerebbe, invece estremamente utile, perché è evidente che se c'è un cacciatore all'interno di un'attività in coltura è da sanzionare correttamente. Se vi è un ausiliario, cioè un cane, non è la stessa cosa. Manteniamo la sanzione, ma crediamo che debba essere ridotta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 289) presentato da Corgnati, Monaco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Corgnati dà per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato n. 168) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Vignale dà per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Monaco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 19) presentato da Monaco (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 169) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Tengo a fare presente che non illustro una serie di emendamenti proprio perché, essendo contingentati i tempi, non abbiamo il tempo a disposizione.
Quest'emendamento ci pare, di nuovo, di buonsenso. La norma introduce l'obbligo di indossare giubbotti o bretelle retroriflettenti. Ricordavo già nella scorsa seduta come non necessariamente il giubbotto e le bretelle riguardino tutte le modalità con cui si svolge l'attività venatoria, quindi crediamo sia più corretto sostituirlo con le parole "indumenti retroriflettenti".
Vi sono situazioni in cui e con il giubbotto e con la bretella retroriflettente, in realtà, non si ottiene lo stesso obiettivo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 295) presentato da Accossato, Grimaldi, Ottria.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Quest'emendamento è volto a facilitare l'attività di controllo del personale preposto. In particolar modo, s'introduce una sanzione per chi si rifiuti di esibire i documenti o, ancor più, di far vedere il carniere anche quando messo nell'autovettura.
È, pertanto, volto a facilitare l'attività di controllo.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta, Assessore Ferrero, sugli emendamenti?



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Spero di non sbagliarmi, ma poi esprimerò il parere su ogni singolo emendamento. In ogni caso, il parere è favorevole sugli emendamenti a prima firma Corgnati e Accossato.
Il Consigliere Monaco aveva intenzione di ritirare gli emendamenti; nel caso andassero in votazione, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 290), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 15 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 166), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 307), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 14 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 291), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 14 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 299), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 14 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 289), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 13 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 168), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 7) e 19) sono stati ritirati.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 169), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 295), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 22, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Emendamento rubricato n. 312) presentato da Corgnati.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 312), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 23, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 bis Emendamento rubricato n. 170) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Uno degli aspetti che, personalmente, ritengo sia emerso in modo più evidente dalla discussione di questa legge, è la non conoscenza non tanto dell'aspetto normativo (quello, cioè, di capire ciò di cui si sta parlando), ma di quello relativo alla comprensione dei numeri.
Molte volte alcuni colleghi hanno fatto presente come una specie che è in una situazione di normalità, da un punto di vista faunistico (o di presenza assolutamente normale), sia sottorappresentata e quant'altro.
Con quest'emendamento introduciamo l'Osservatorio faunistico regionale, che è finalizzato a supportare l'attività di pianificazione e di programmazione.
Credo sia molto importante, proprio per dare un senso di scientificità cosa che non abbiamo fatto in questa discussione - a una norma.



PRESIDENTE

Qual è il parere della Giunta su tale emendamento?



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 170), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 24 Emendamento rubricato n. 67) presentato da Bertola, Bono, Frediani Andrissi, Campo, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 67) propone una riscrittura, una sostituzione dell'articolo 24, che riguarda la vigilanza venatoria.
Peraltro, su quest'emendamento abbiamo già avuto un confronto con l'Assessore Ferrero, che mi ha subordinato l'eventuale approvazione da parte dell'Aula (o, meglio, il parere favorevole) ad alcune modifiche.
Di seguito, le modifiche che apporteremmo.
Al comma 2, dove si dice "anche autonomamente dalle associazioni di protezione ambientale, venatorie e agricole secondo programmi e modalità concordate con gli Enti", la frase "concordate con gli Enti" viene sostituita dalla frase "approvate da Province e Città metropolitana".
Al comma 5, dove si dice "dispone sul territorio regionale di guardie volontarie", la parola "regionale" diventa "provinciale".
Il comma 6 viene così modificato: "Nella nomina di guardie venatorie volontarie si deve tenere conto della rappresentatività di tutte le componenti associazionistiche esistenti". Questo perché noi chiedevamo la riserva di un terzo dei posti e l'Assessore, giustamente, diceva: "Dove non c'è il terzo, fisicamente è impossibile garantirlo".
Presidente, alla luce di tali proposte, chiederei un minuto di sospensione affinché possa venire al banco della Presidenza e modificare l'emendamento.



PRESIDENTE

Il minuto di sospensione è accettato, si accomodi pure al banco della Presidenza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.48, riprende alle ore 10.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Siamo pronti a votare l'emendamento n. 67), così come modificato dal Consigliere Bertola in accordo con l'Assessore Ferrero.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 24, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 bis Emendamento rubricato n. 219) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 24 ter Emendamento rubricato n. 220) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 24 quater Emendamento rubricato n. 221) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 219) è il primo a valenza economica.
Credo vi sia un aspetto di cui quest'Aula dovrebbe tenere in considerazione. Le quote che i cacciatori versano per il tesserino regionale sono, a tutti gli effetti, una tassa di scopo; come le quote di ammissione negli ATC e nei CA.
Tali quote riguardano alcuni milioni di euro: più di due milioni la quota regionale; altrettanti, anzi, una percentuale superiore quella versata negli ATC e i CA.
L'attività venatoria è assolutamente autosufficiente rispetto all'attività che deve garantire, che non è soltanto pagare i danni, ma anche consentire un equilibrio faunistico con l'attività dei ripopolamenti e, ovviamente, il mantenimento degli ATC e dei CA.
Per questo motivo, l'emendamento prevede l'istituzione di un fondo regionale per il perseguimento dei fini istituzionali di ATC e CA, e per la valorizzazione e ripopolamento della fauna selvatica.
Noi riteniamo che questo sia uno degli aspetti essenziali per cui esistono gli ATC.
Se il Presidente mi fa andare avanti, illustrerei, sugli articoli successivi, gli altri due emendamenti.
Abbiamo poi istituito, con l'emendamento 220), l'articolo 24 ter, il fondo regionale per il pagamento dei danni prodotti dalla fauna selvatica.
L'emendamento dice: "La Giunta regionale istituisce un fondo per il pagamento dei danni in agricoltura relativo ai danni non altrimenti risarcibili arrecati alle produzioni agricole e non costituito dalle risorse regionali provenienti dall'articolo 25. La Giunta regionale disciplina criteri per la costituzione del fondo".
Con lo stesso concetto di prima, crediamo che quello che oggi non c'è ossia un fondo dedicato (salvo una serie d'interventi che dovrebbero essere fatti rispettare sui tempi di pagamento), oggi sia estremamente in ritardo in un settore in cui invece ci sono le risorse, anche se quelle risorse non vengono riconosciute.
Il terzo emendamento, il n. 221), riguarda il fondo regionale per il pagamento dei danni all'agricoltura prodotti da una fauna selvatica all'interno delle aree protette.
Questo è un altro tema. Noi abbiamo molti agricoltori - e non soltanto agricoltori - che hanno le loro coltivazioni all'interno di aree protette ma che, peggio ancora di chi vive all'infuori delle aree protette, non vede mai riconosciuto il pagamento dei danni causati o lo vede in tempi assolutamente lunghi e insostenibili.
Le motivazioni per cui abbiamo presentato questi emendamenti è per fare in modo che - vi sarà poi un aspetto legato alla norma finanziaria - i versamenti effettuati da parte del mondo venatorio con le tasse di scopo siano utilizzati per il mantenimento degli ATC, per il ripopolamento e il pagamento dei danni.



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 219), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 220), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 221), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 25 Su tale articolo non insistono emendamenti.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 25.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 13 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 26 Emendamento rubricato n. 309) presentato da Corgnati.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 317) presentato da Corgnati.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 314) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 315) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 316) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Queste sono le disposizioni transitorie e finali, per cui bisogna partire da un presupposto, cioè che al di là di ciò che si pensa della norma bisogna fare in modo che la stessa abbia il tempo per entrare in vigore visto che prevede alcune modifiche.
L'emendamento rubricato n. 314) fa salvi coloro i quali hanno fatto domanda d'ammissione in più CA o in più ATC, prima dell'entrata in vigore della legge, cioè fa salve le disposizioni vigenti in legge, prima che la legge entri in vigore. Questo dovrebbe essere un principio cardine della buona amministrazione. Considerando che negli ATC e nei CA è possibile aver già fatto domanda ed essere già stati ammessi, al di là del riconoscimento della quota che ATC e CA dovrebbero fare alle singole persone ammesse, è un aspetto che riteniamo doveroso.
Anche gli emendamenti n. 315) e n. 316) vanno nella stessa logica, cioè quella di evitare che le norme diventino punitive, non perché uno non le rispetta, ma semplicemente perché non sono ancora conosciute. L'articolo 13, al comma 2 bis, prevede che vi sia l'attribuzione nominale dei capi sulla tipica alpina.
Per quanto mi riguarda - l'ho detto quando si discuteva l'articolo quest'articolo non otterrà le finalità che uno si pone, cioè non è che individuando un cacciatore per un capo, si abbia più facilità nel controllo. E, soprattutto, farà sì che all'interno dei comparti, la modalità di scelta di chi potrà andare o no non sarà semplice; tant'è che il nostro regolamento prevede che "le attività di regolamentazione del prelievo nominativo siano regolamentate dalle norme previgenti fino all'entrata in vigore di linee guida dell'attuazione della presente legge".
In caso contrario, il paradosso è che nei differenti comparti alpini piemontesi la modalità di scelta su chi potrà avere un privilegio rispetto ad altri potranno essere completamente difformi.
L'emendamento n. 316), invece, è quello cui noi attribuiamo più buon senso.
Abbiamo introdotto all'articolo 12, comma 6, il dovere di avere un attestato di partecipazione su una prova di tiro rilasciata da un tiro a segno nazionale o un poligono privato ogni 30 mesi, per la caccia di selezione.
In questo momento abbiamo quasi tutti i piani sulla caccia di selezione che sono aperti. Entrando in vigore la norma, un numero consistente di persone che svolgono quest'attività non potrebbero più svolgerla fintanto che non riescono a fare la prova. Credo che indicare una data, e noi abbiamo indicato il 15 ottobre 2019, sia una modalità corretta, perché non mettiamo a rischio i piani già presentati dalle Province e dai singoli ATC e dai CA ma manteniamo il senso della norma, anche se, com'è noto, noi non lo condividiamo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 318) presentato da Monaco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Abbiamo terminato l'illustrazione degli emendamenti.
Non essendoci interventi in discussione generale né per dichiarazioni di voto, la parola all'Assessore Ferrero per il parere della Giunta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Accogliamo un po' di emendamenti che mi sembrano di buonsenso, ma molto mirati.
Il n. 309) di Corgnati è perché noi abbiamo introdotto la superficie minima per ATC. Siccome stiamo rinnovando ora gli organi di questi Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, riteniamo che questa superficie minima sarà l'obiettivo al prossimo rinnovo, altrimenti saremmo bloccati, quindi la decorrenza è 2022 (abbiamo considerato i quattro anni).
Il n. 317) riguarda il preambientamento, cioè noi abbiamo tolto la possibilità di fare pronta caccia e abbiamo inserito i termini, che rimangono; non rimane l'obbligo (per quest'anno) soltanto dei 20 giorni di pre-ambientamento, perché richiede la costruzione di recinzioni e obiettivamente, insieme alla data anticipata di mesi, anche la possibilità di dover fare le recinzioni renderebbe impossibile l'operazione.
Anche il n. 316) del Consigliere Vignale mi sembra di buonsenso: richiediamo infatti le prove di tiro a far data dal 15 ottobre, altrimenti chiunque stia facendo la selezione in questi giorni potrebbe essere sanzionato poiché non ha potuto effettuare prima queste prove.



(Commenti del Consigliere Vignale)



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Avete messo 2019? Non ho guardato bene, c'è un errore: io chiederei 2018.
Grazie.
Il n. 318) è a prima firma del Consigliere Monaco, se ricordo bene. Abbiamo detto che la tipica è nominativa, e questa rimane; abbiamo detto che ci sarà un regolamento tipo della Giunta regionale che mette in ordine e in fila quali sono le priorità dei cacciatori, e ci prendiamo sei mesi per farlo. Nel frattempo, i Comprensori Alpini utilizzano il loro regolamento per costituire le graduatorie all'accesso. Dunque non è nulla di sostanziale, ma aiuta un po' a semplificare la vita.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sulla discussione generale, rispetto a tutto ciò che abbiamo detto in questa norma, in cui abbiamo anticipato una serie di aspetti e li poniamo in essere immediatamente, credo che non sia accettabile l'emendamento n.
309) sulla posticipazione dei Comprensori a far data dal 2022.
Ricordo che in questo momento ATC e CA sono commissariati e che la Regione e le Province non hanno neanche chiesto le designazioni ai singoli componenti. In sostanza, noi facciamo una legge che vale per tutto, ma non vale per ciò che interessa alla Giunta e al Consiglio, cioè mantenere dei soggetti commissariali o comunque di mantenere degli ambiti che a tutti gli effetti sono macro ambiti, nonostante la legge dica una cosa diversa.
Ritengo che non sia istituzionalmente corretto, perché non si può fare una legge che entra in vigore dopodomani, mentre si tralascia un aspetto che interessa invece il mondo.
Ma possiamo fare semplicemente dei nomi: il Vicepresidente Reschigna non potrebbe più garantire che nel VCO ci siano tre comparti, in altre parti non si potrebbero più garantire sub-ambiti provinciali come pezzi di mondo chiedono. E allora: o le leggi valgono per tutti, oppure non possono valere per tutti e non per alcuni sulle parti un po' più spinose.



PRESIDENTE

Assessore?



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

No. Consigliere Vignale, è solo un dato pratico, nel senso che noi diamo tempo a loro.
Siccome la riorganizzazione su superficie minima non è una riorganizzazione come quella che abbiamo fatto sui Consigli di amministrazione, dove abbiamo lasciato invariati i confini fatti di questi ambiti.
Ricordo che questi hanno una base scientifica su come sono stati individuati, e credo che uno studio richieda almeno un paio d'anni per ricostruire dei nuovi confini. Non è pensabile in questa fase: se dovessimo lasciare questo, dovremmo tenere in commissariamento una situazione del genere per due anni aspettando di creare nuovi confini. Noi invece pensiamo che sia corretto adesso ricostituire gli organi e questo partirà immediatamente subito dopo l'approvazione della legge, perché lo facciamo entro agosto; dopodiché loro, già lavorando insieme, andranno a identificare, con uno studio scientifico, quali sono i nuovi perimetri degli ambiti che rispettano la superficie minima.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 309), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sull'emendamento n. 309) la Consigliera Batzella dichiara per il verbale la non partecipazione al voto.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 317), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 314), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 315), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 316), vi è il parere favorevole con la modifica "al 15 ottobre 2018".
Consigliere Vignale, se è d'accordo, venga a sottoscrivere la modifica.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 316), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 318), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 15 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 26, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Emendamento rubricato n. 171) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 172) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Inviterei a un'estrema attenzione rispetto all'abrogazione della legge 9 del 2000, perché non essendo stata impugnata, oggi è una legge valida; è la legge grazie alla quale, all'interno della nostra Regione, Province e Città metropolitana fanno i piani d'abbattimento.
Se abroghiamo la legge 9, avendo visto anche recentemente cos'è avvenuto con l'impugnativa sul piano della Città metropolitana, sostanzialmente faremmo decadere tutti i piani d'abbattimento dei cinghiali, che si basa proprio su questa legge regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Il parere della Giunta su questi emendamenti?



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Il parere è favorevole sull'emendamento n. 172).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 172), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 171), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 27, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
Sospendiamo momentaneamente i lavori per la convocazione della I Commissione sull'articolo n. 28, in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.20, riprende alle ore 11.51)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
ARTICOLO 28 Emendamento rubricato n. 218) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 218) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 173) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, ma invito i Consiglieri a prendere posto e le persone che non possono stare in Aula, a uscire.



VIGNALE Gian Luca

La norma finanziaria è certamente migliorata rispetto a quella che è arrivata in Aula perché, almeno, destina le risorse derivanti dalla tassa alle attività legate al mondo venatorio. Tuttavia ha un limite, che lo fa relativamente ai tre esercizi, ma non ha alcuna esclusività, non c'è un vincolo di utilizzo.
L'emendamento n. 173), sostanzialmente, inserisce un aspetto di cui non si parla all'interno della norma finanziaria, che è quell'attività di ripopolamento e di moltiplicazione della fauna, assolutamente necessaria in molti casi, soprattutto per le specie più in difficoltà.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Submendamento rubricato n. 313) presentato da Corgnati, Ferrero, Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 310) presentato da Corgnati, Ferrero, Reschigna.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
L'emendamento n. 68) è stato ritirato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 216) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 216), in realtà, è riferito al comma 1 della norma finanziaria. Secondo noi si sarebbe dovuto scrivere in questo modo: "Le risorse derivanti dai proventi di cui all'articolo 25" - che sono quelli legati alla tassa - "sono vincolate al finanziamento dei fondi di cui alla presente legge, comunque finalizzati esclusivamente al pagamento dei danni in agricoltura nel territorio venabile e nelle aree protette, oggetto di divieto, nonché alle attività istituzionali e di valorizzazione della fauna selvatica a favore di ATC e CA".



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 69), 301) e 300) sono stati ritirati dai proponenti.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 173), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 313), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 22 Consiglieri hanno votato NO 16 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 310), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 22 Consiglieri hanno votato SÌ 22 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 16 Consiglieri Il Consiglio approva.
L'emendamento n. 68) è ritirato dai proponenti.
L'emendamento n. 216) è decaduto.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 28, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 bis L'emendamento rubricato n. 311) aggiuntivo dell'articolo 28 bis è ritirato.
ARTICOLO 29 Indìco la votazione nominale sull'articolo 29.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ci sono Consiglieri che vogliono intervenire in dichiarazione di voto? La parola al Consigliere Corgnati.



CORGNATI Giovanni

Grazie, Presidente.
Mi corre l'obbligo di un ringraziamento all'Assessore Ferrero, a tutto il suo staff, ai dipendenti della III Commissione del Consiglio regionale.
Sono passati ormai quasi mille giorni da quando il disegno di legge 182 è arrivato in III Commissione, in data 1° dicembre 2015, due anni e mezzo fa (abbiamo fatto un percorso molto lungo).
L'esame dell'articolato è stato oggetto di analisi di 523 emendamenti molti ideologici e parecchi ostruzionistici, ottenendo l'approvazione del lavoro della III Commissione dopo 19 sedute. La discussione in Aula è iniziata a febbraio di quest'anno, con il susseguirsi di 15 sedute, nel cui dibattito si sono esaminati circa 320 emendamenti.
Oggi, finalmente, si giunge all'approvazione di questa legge tanto aspettata. Oggi abbiamo approvato il disegno di legge 182: una legge nuova una legge moderna, in sintonia con i cambiamenti nazionali ed europei.
Questa legge sulla caccia è un provvedimento in sintonia con i cambiamenti moderni e il più possibile rispondente alle esigenze e alle sollecitazioni degli organismi associativi che si occupano della materia.
Questo testo va a riempire un vuoto normativo creatosi a seguito dell'abrogazione della legge 70 del 1996, mai sostituita.
Durante il suo percorso in Commissione, il provvedimento è stato oggetto di un'ampia consultazione e condivisione con molti soggetti, tra i quali le associazione animaliste e venatorie, gli enti no profit, le organizzazioni di categoria agricola.
Questa legge produce alcune principali novità, che passo a elencarvi: l'aumento della superficie minima per ogni ambito di caccia, con prospettiva di fusione tra diversi ambiti, cioè gli ATC e i CA; la modifica dei componenti dei Comitati di gestione, al fine di garantire una rappresentanza a tutte le parti (agricoltori, cacciatori, ambientalisti ed Enti pubblici), con l'introduzione del limite massimo di due anni per la carica di Presidente degli ATC e dei CA; la prova obbligatoria di tiro per la caccia di selezione con il rilascio di un attestato d'idoneità semestrale; l'ampliamento delle tipologie delle zone per l'addestramento dei cani ausiliari; l'introduzione della possibilità di addestramento dei rapaci da caccia; la possibilità di commercializzazione della fauna selvatica abbattuta, evitando così un mercato non regolare; il divieto di introdurre la starna e il fagiano sopra i 1.000 metri; la tutela della fauna alpina; il riconoscimento dei Centri di recupero degli animali selvatici che già operano sul territorio; la possibilità di controllo da parte degli ATC e dei CA, di controlli eccezionali per quelli che abbiano delle guardie attrezzate per svolgere questo lavoro; infine, il divieto di caccia nella domenica del mese di settembre, provvedimento realizzato con una mediazione tra opposizione e maggioranza.
Mi corre, anche qui, l'obbligo di salutare con soddisfazione la nascita di questa legge, convinto che persegua l'equilibrio ottimale per la tutela della fauna selvatica, la tutela dell'ambiente e la tutela di tutta la collettività.
Un saluto particolare e un ringraziamento ai colleghi che hanno contribuito a lavorare per questo provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Corgnati.
La parola al Consigliere Monaco.



MONACO Alfredo

Grazie, Presidente.
È una dichiarazione di voto ovviamente favorevole al disegno di legge in esame, perché ritengo abbia ripercorso una strada accidentata e coraggiosa: quella di andare a colmare un vuoto normativo che era stato volutamente creato e che poteva, invece, essere sottoposto, com'era stato richiesto, al giudizio dei cittadini e quindi avere un percorso diverso, anche di valutazione in ordine a quello che poteva essere l'esito referendario, che poteva anche non raggiungere il quorum o subire delle modificazioni anche successivamente. Invece, si è volutamente creato un vuoto.
Credo sia stata accettata una sfida da parte di molti: in tanti immaginavano che questa legislatura mai avrebbe avuto la forza di portare in Aula un documento che, per i contenuti culturali di cui è contornato certamente è estremamente divisivo e animato da tanti conflitti anche all'interno dei singoli, così come portatore di valori e sensibilità diverse, che sono ampiamente emerse anche con energia e vivacità nello svolgimento e nell'esame del testo.
Il testo, rispetto al documento originale arrivato in III Commissione, ha subito molte variazioni, ma, nel complesso, ritengo che quello che esce oggi dall'Aula sia frutto di un ampio compromesso e di un'ampia discussione.
C'è un aspetto che talvolta manca nell'esercizio delle attività parlamentari: mi riferisco alla capacità d'ascolto. Ebbene, credo che questo sia uno dei pochi testi dove c'è stato tantissimo ascolto.
Sulle grandi variazioni che sono state apportate al testo mi preme sottolineare alcuni elementi. Forse, per la prima volta, a quel mondo venatorio che molti osteggiano come nemico dell'ambiente, si riconosce invece un ruolo non solo sociale e socializzante, ma anche di tutela dell'ambiente: perché è un'azione che esercitano e che hanno esercitato molto spesso loro stessi si lasciano tacciare come "attenti al tiro e alla preda", che invece è l'ultimo elemento su cui vanno a focalizzare la loro attenzione.
Investono molto impegno nell'ambiente e chi vive quei territori sa quanto bene fanno al mondo e alla montagna contro il dissesto idrogeologico favorendo la cura delle rive, dei boschi e delle stesse campagne, al punto da essere chiamati anche dai contadini per allontanare dei nocivi (spesso li vediamo partire con i loro cani per far allontanare gli animali che oggi vengono considerati "nocivi", perché arrecano molti danni all'agricoltura!).
Ciò che non è cambiato nella sostanza e nello spirito di questa legge peraltro, è uno degli elementi di maggior forza e di novità - è la volontà di mettere ordine nella governance dei sistemi di gestione dei territori che negli anni passati hanno dato troppo spesso adito a comportamenti quantomeno fantasiosi nella gestione di risorse, denaro e territori.
Definirlo "fantasioso" mi sembra forse il modo più prudente per considerare ciò che è accaduto nella storia.
Creando un meccanismo di partecipazione, di pluralità e di condivisione, e introducendo anche elementi di trasparenza negli aspetti contabili, credo si possa favorire non solo la gestione del territorio e delle risorse assegnate a quei territori e a quei gruppi di attività, ma anche lo stesso mondo venatorio, che, per una volta, potrà finalmente cominciare a far vedere, anche a chi gli è ostile, che, in realtà, è costituito da veri ambientalisti. Perché nel contribuire a mantenere in equilibrio alcune specie, si fanno anche gli interessi delle specie che si vanno a prelevare sui territori.
Gli animali - si sa - sono un bene indisponibile dello Stato. Però, se lasciati alla crescita selvaggia oppure non controllata, potrebbero rappresentare, invece, un problema anche per la salute degli animali stessi.
Si è ottenuto (alcuni lo hanno richiesto a viva forza), soprattutto per la tipica, che ci fosse maggior vigilanza, addirittura che si prevedessero dei divieti.
Obbedisco a quelle che sono state le volontà dell'Aula. Però, allo stesso tempo, vorrei invitare l'Assessore a vigilare affinché si predispongano tutti quegli strumenti che permettano di monitorare, anche negli anni futuri, le specie che oggi si spera e si pensa di aver tutelato. Credo infatti, che le specie che oggi sono ancora sottoposte ad attività venatoria, in realtà saranno quelle maggiormente vigilate, perché saranno curate scientificamente.
Pertanto, quei pochi o tanti capi nominativi. Noi ci auguriamo tanti, ma per un motivo semplice: vorrebbe dire che si tratta di specie in aumento sui territori, e non in diminuzione, per cui significherebbe che c'è vigilanza su una specie che ci stava particolarmente a cuore. Perché quello è lo spirito col quale si è inteso porre il divieto.
Spero, invece, che non accada l'effetto contrario, ossia che le specie che oggi sono escluse dall'attività venatoria, non diventino nel tempo oggetto di coloro che fanno attività non coerenti con lo spirito e con l'obiettivo originario, e nel tempo, non essendo sottoposte a vigilanza e a controllo quelle due specie rischino di sparire.
Questo è un altro tema che, a mio avviso, andrebbe considerato. Inviterei ad adottare quelli che sono gli strumenti di ulteriore vigilanza sulle due specie che oggi sono escluse dall'attività venatoria per legge, che potrebbe sembrare un successo, ma anche un boomerang pericolosissimo.
Ci sarebbero moltissimi altri temi da considerare, ma vorrei andare oltre perché di questa legge ne abbiamo parlato per troppi mesi.
Effettivamente, mi associo al plauso espresso dal collega Corgnati per la quantità di lavoro che tutti gli uffici hanno sostenuto e supportato fino a qualche minuto fa, sia di Giunta, che di Consiglio e di Commissione.
In effetti, non so quanti altri testi di legge abbiano richiesto così tante ore di lavoro, di attenzione e di concentrazione, anche per quelle che sono le attività che s'intrecciano con la tutela del mondo venatorio e, più in generale, di un territorio sul quale insiste un patrimonio dello Stato.
Attenzione, Presidente (è l'ultima considerazione che volevo fare): molti sostengono, semplificando, che oggi stiamo approvando la legge sulla caccia, o per la caccia, o di tutela della caccia. Stiamo approvando invece, un documento che tutela la gestione di tanti territori sui quali insiste un'attività che va regolamentata.
Vi confesso, con assoluta franchezza, che all'inizio di questa legislatura è stato lo stesso mondo venatorio - quello vero, quello sano, quello ambientalista - a chiederci una legge. Perché, contrariamente a quanto si possa immaginare - il mondo venatorio chiedeva delle regole, voleva sapere cosa era possibile fare e cosa non lo era. Immagino che se fosse stata una categoria di personaggi discutibili, come in tanti hanno provato a descriverli pittorescamente in più occasioni, non avrebbero chiesto per primi delle regole: del resto, meno regole ci sono, più possono fare come gli pare! Invece hanno chiesto da più parti regole chiare, per sapere come comportarsi.
Sono convinto che questa legge possa rappresentare un elemento di sviluppo anche per i territori.
Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato e ci hanno creduto. A un anno dal termine della legislatura, credo che sia stato perfino un tempo breve! All'Assessore porgo i miei complimenti per la pazienza che ha dimostrato e per la sua disponibilità all'ascolto, aspetto che, in altri settori e nella politica in generale è spesso dimenticato: ascoltare con pazienza, con attenzione, con applicazione, cercando di recepire da ciascun proponente qualche nuovo suggerimento, qualche elemento innovativo; avere avuto anche la pazienza di rispondere talvolta con dei "no", spiegandoli anche infinitamente.
Credo che questo sia uno dei meriti che nasconde questa legge, ma che non va trascurato o dimenticato.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Arriviamo all'approvazione di una nuova legge regionale sull'attività venatoria. Questa è la prima notizia.
Va ricordato, non tanto all'Aula, ma a chi segue il Consiglio regionale da fuori, che non stiamo andando a modificare una legge precedente. Stiamo andando proprio ad approvare una legge che non c'era; stiamo andando a colmare un vuoto normativo.
Come mai c'era questo vuoto normativo dal 2012? Perché la Giunta precedente alla Giunta Chiamparino, la Giunta Cota, ha abrogato quella che in quel momento era la legge di riferimento regionale, la n. 70 del 1996, per impedire ai cittadini piemontesi di esprimersi con un referendum referendum che aveva avuto un iter molto travagliato, poiché le firme erano state raccolte più di vent'anni prima (il solito balletto tipico nazionale tra Tribunali, TAR e Cassazione).
Nel frattempo, la legge era stata anche modificata poiché, con il cambio di orientamento dell'Amministrazione regionale, andavano a cambiare determinate norme.
Finalmente si era giunti a un punto d'arrivo e a una data fissata per il referendum regionale. Referendum che, se avesse avuto il quorum e se avesse visto l'approvazione verso il quesito, avrebbe comportato una forte limitazione dell'attività venatoria in Piemonte.
Non abbiamo la sfera di cristallo e non possiamo dire oggi come sarebbe andata se si fosse raggiunto il quorum, se avesse prevalso il quesito referendario e se si sarebbero andate ad abrogare determinate parti di quella legge, ma certo è che se è stata abrogata la legge 70 del 1996 è perché chi l'ha fatto: a) non voleva fare esprimere i cittadini piemontesi b) aveva paura del giudizio dei cittadini piemontesi.
Siamo così arrivati al 2018. Siamo arrivati a voler colmare, direi da parte di tutte le forze politiche, questo vuoto normativo.
Lo abbiamo fatto con una proposta di legge del Movimento 5 Stelle a mia prima firma; con una proposta di legge di espressione dei Gruppi del centrodestra e con un disegno di legge della Giunta regionale che giocoforza, è quello che verrà approvato oggi.
Era quindi una grande occasione, un treno che passa una volta sola nell'arco di una legislatura. Non si torna due volte su una legge importante come questa nell'arco di una legislatura; su una legge che richiede così lunghi tempi di discussione, sia in Commissione sia in Aula con la presentazione di diversi emendamenti, con una discussione anche aspra e accesa, ma sempre sul merito e sempre basata sul confronto tra posizioni molto diverse: quelle estremamente filo-venatorie del centrodestra e quelle orientate a limitare il più possibile la caccia, per quanto possibile, dal livello regionale.
Oltretutto, va ricordato che la caccia è un'attività legittima permessa dalla legge n. 157 del 1992, quindi consentita a livello nazionale, per cui a livello regionale non si può vietare, non si può abrogare, al limite si può fortemente limitare come abbiamo cercato di fare noi.
Era quindi una buona occasione, un'occasione in parte persa poiché, a nostro avviso, si poteva fare molto di più sulla tutela di determinate specie. Certamente non ci eravamo illusi che passassero tutte le nostre richieste, poiché la nostra proposta di legge avrebbe permesso la caccia solamente al cinghiale, alla lepre e al fagiano, ma, pur non approvando magari quelle norme, si sarebbe potuto fare di più sulla tutela di determinate specie.
In questi anni, in questo vuoto normativo qualche passo avanti è stato fatto, poiché si era inserita una protezione specifica per due delle quattro specie della tipica fauna alpina (pernice bianca e lepre variabile) grazie all'approvazione di un nostro emendamento; era stato approvato un altro emendamento che tutelava il merlo e l'allodola ed era poi passata con un disegno di Giunta, la tutela a 11 anatidi.
Si poteva fare molto di più perché, ad esempio, tra le specie non cacciabili si potevano aggiungere anche le altre due specie della tipica fauna alpina, ma non si è voluto fare.
Altra occasione persa è quella dei giorni nei quali è possibile praticare l'attività venatoria. Certo, noi avevamo la prescrizione più restrittiva la proposta che l'attività venatoria si poteva praticare solo il mercoledì e il sabato. Anche su questo, però, ci siamo resi disponibili a un confronto e a una mediazione. In Commissione è arrivata forte la richiesta non solo di questa parte dell'opposizione, non solo del Movimento 5 Stelle ma anche di una parte della maggioranza, verso la possibilità di vietare la caccia la domenica. Voce che poi si è fatta sentire di meno in Aula, perch purtroppo è passata una mediazione (che per noi è una mediazione al ribasso, una mediazione che non sposta quasi nulla) che ha visto vietare la caccia soltanto la domenica e soltanto nel mese di settembre.
È un provvedimento che scontenta un po' tutti: scontenta chi voleva assolutamente proibire la caccia tutte le domeniche e ovviamente i cacciatori, perché anche solo due domeniche all'anno per loro legittimamente dal loro punto di vista, sono importanti e fondamentali.
Ha quindi scontentato tutti. È un compromesso talmente al ribasso che porta una misura che nemmeno verrà percepita dalla maggior parte dei cittadini dalla stragrande maggioranza dei cittadini. È veramente poco rispetto a tutta la stagione e a tutto il calendario venatorio. Qui non siamo più a parlare di qualcosa di ideologico, poiché noi che ci opponiamo all'attività venatoria siamo tacciati di ideologia.
Guardate, io non ho nessun problema: ho delle ragioni ideologiche per contrappormi all'uso delle armi, non ho nessun problema a dirlo e lo rivendico con forza. Rivendico la mia scelta non violenta da obiettore di coscienza fatta più di vent'anni fa. Non ho problemi a rivendicarlo, per c'era la possibilità di fare qualcosa che andava verso l'interesse e la tutela di tutti i cittadini piemontesi, poiché all'interno della nostra regione possiamo fare i referendum, possiamo fare dei sondaggi - anche se i sondaggi spesse volte sono di parte - ma, a mio avviso, la stragrande maggioranza dei cittadini piemontesi è comunque contraria alla caccia.
Tuttavia, se anche non fosse così, siamo sicuri che la stragrande maggioranza di cittadini piemontesi, quelli contrari alla caccia, quelli che hanno un atteggiamento neutro e quelli che possono essere anche d'accordo che si possa praticare attività venatoria, possono essere d'accordo su un punto: la domenica non si tocca. Concedeteci almeno la possibilità di andare in giro tranquilli per i boschi la domenica, di andare per funghi, di andare anche a guardare gli animali - giacché si possono anche guardare e non solo tirare col fucile - e di andare a raccogliere le castagne. Insomma, di godere appieno delle possibilità offerte dalla domenica.
Qualcuno se la prende con i "turisti della domenica"; tra loro magari c'è anche chi ha poco rispetto dei boschi e poco rispetto della natura, ma c'è anche chi ha poco rispetto della natura da altre parti e, del resto, il godere anche del patrimonio naturalistico della nostra regione penso sia un diritto di tutti, perché è un bene comune.
Su questo c'era la possibilità di fare contenti tutti i cittadini piemontesi, vietando l'esercizio dell'attività venatoria la domenica, e non si è fatto. Per questo e per tutte le ragioni che abbiamo elencato prima il nostro voto sarà fortemente contrario al disegno di legge della Giunta.
Aggiungo che ci auguriamo che sia anche passato questo concetto nella discussione, poiché i cacciatori fanno certamente un'attività legittima permessa dalla legge nazionale, però in qualche modo si presentano anche come "i salvatori della Patria", coloro che pongono rimedio a un problema per l'agricoltura, ovvero i danni della fauna selvatica.
Speriamo sia passato questo concetto, cioè che se oggi ci sono, purtroppo ingenti danni alle colture piemontesi e ingenti danni all'agricoltura causati da specie da animali che interferiscono con le attività umane, c'è un motivo: è perché in tutti questi anni è aumentato a dismisura il numero ad esempio, dei cinghiali e dei caprioli, a tutto beneficio e per opera di chi oggi si propone come "salvatore della Patria".
Se andassimo a vedere le consistenze di una trentina di anni fa del cinghiale nella nostra regione, ci renderemmo conto di come, negli anni siano state portate avanti delle immissioni in modo sregolato che hanno causato il problema odierno di un numero certamente elevato di specie che causano danni all'agricoltura.
Bisogna ragionare su questo e capire che chi oggi si propone come il solutore del problema, è chi in questi anni lo ha creato. Noi speriamo sia passato anche questo concetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La dichiarazione di voto su questa norma ovviamente avviene dopo quella che certamente è stata una lunga discussione ma, consentitemelo di dire assolutamente inutile. Ho sentito alcuni colleghi che hanno detto che vi è stato tantissimo ascolto, che vi è stato un lungo lavoro di mediazione. Sì certo, un lavoro di mediazione fra due posizioni. Una posizione ideologica fortemente contraria all'attività venatoria - che trova alcuni passi nella legge stessa, all'interno dell'articolo 1, dove si dice che la Regione deve mettere in campo tutte le misure per tutelare i piemontesi da chi svolge l'attività venatoria - contro un'altra posizione che era una posizione anch'essa di sostanziale contrarietà, ma più mitigata.
Noi con queste due parti abbiamo discusso e anche quando l'Assessore Ferrero ricordava il numero di emendamenti accolti in Commissione, bisogna ricordare che sono emendamenti presentati dalla maggioranza o dai colleghi del Movimento 5 Stelle, che hanno reso ancora più restrittivo il disegno di legge uscito dalla Giunta regionale. Questi sono stati tre inutili anni di lavoro, perché non è scritto da nessuna parte che avere una legge sia un passo avanti. Avere una cattiva legge rispetto all'avere un articolo che si rifà alla legge nazionale, che invece è una buona legge, è certamente un passo indietro, ed è il passo indietro che sta facendo oggi la Regione Piemonte.
Infatti, il tema non sono i cacciatori, perché l'altra questione che, mi permetto di dire, molti colleghi non hanno compreso è che sarebbe sufficiente leggere il titolo. Il titolo della legge dice: "Tutela del territorio e gestione dell'attività venatoria". Noi abbiamo parlato unicamente di gestione dell'attività venatoria o, meglio, voi avete discusso di regole, regolette, codicilli, giubbotti, bretelle, domeniche e quant'altro, ma rispetto alla prima parte - che non casualmente viene prima della seconda - cioè quella rispetto alla gestione dell'ambiente, non casualmente la nostra proposta di legge n. 32, invece, parla di gestione del territorio, che è la vera parte mancante di questa norma.
Questa norma non fa gestione del territorio, questa norma non interviene relativamente alla necessità di un equilibrio faunistico. Questa norma, se non fosse stato per un emendamento del sottoscritto, abrogava la legge n.
9/2000 e decadevano otto piani provinciali sul controllo del cinghiale. È questo quello di cui abbiamo discusso in questi anni.
L'ascolto c'è stato? Ovviamente no, non c'è stato nessun ascolto del mondo venatorio. Segnalo un aspetto: il mondo venatorio, come tutti i mondi rurali, è un mondo silenzioso. L'Assessore Ferrero difficilmente ha avuto manifestazioni, però è riuscito ad avere anche quella da parte di agricoltori che si lamentano.
Il mondo rurale, così come il mondo montano, non è "sindacalizzato": è un mondo che tende a operare e non a lamentarsi. Ma è riuscito nella meravigliosa iniziativa di far sì che il mondo venatorio, che da più di vent'anni non scendeva in piazza nonostante ne avesse avuto molto titolo per farlo, in due anni, fra il 2016 e il 2018, per due volte si sia riversato nelle piazze della nostra città. Questo è un bene? Certamente sì per come avete inteso scrivere questa norma poiché, essendo una norma vessatoria nei confronti del mondo venatorio, è per voi un bene, ed è sufficiente leggere il comunicato stampa che avete fatto uscire nella giornata di venerdì, che ha rimarcato la parte più sostanziale dei limiti che questa legge introduce.
Il tema vero è che non c'è alcun aspetto che riguarda la gestione del territorio piemontese, che con questa legge sarà un territorio meno gestito e sarà un territorio su cui vi segnalo un aspetto: non c'è vigilanza. Noi abbiamo inserito o, meglio, voi avete inserito duemila norme, codicilli ecc. per rendere più complicata la vita, ma non c'è vigilanza sul nostro territorio; non c'è vigilanza perché le Province non assumono più Guardie ittico-venatorie e perché il Corpo Forestale, grazie ai vostri meravigliosi cambiamenti, oggi si occupa d'altro, non si occupa più di gestione del territorio.
Insomma, tanto in pianura quanto soprattutto in montagna è per la buona creanza, per l'insegnamento che si è avuto di rispetto dell'ambiente e del territorio che non accade nulla, ma è come se in questa regione il Codice della strada ponesse il limite dei 100 chilometri all'ora, ma non ci fosse neanche una persona che sanziona: alcuni lo rispetterebbero, altri no. E questa è la situazione in cui ci troviamo, ma di cui non vi siete minimamente occupati.
Allora io credo che questa sia certamente una pessima legge, che si annovera fra le misure da cambiare. Non so cosa avverrà da qui a un anno spero che il centrodestra possa vincere le elezioni - ma per chiunque verrà vi sono alcuni aspetti su cui intervenire in modo significativo.
Il primo, perché non si abbia dubbi, è la sanità, poiché i danni che ha fatto l'Assessore Saitta non è riuscito a farli neanche l'Assessore Ferrero.
Certamente un secondo tema sarà invece il rapporto della Regione Piemonte col mondo rurale, che passa per un'attenzione che non c'è stata nel mondo agricolo, per un'attenzione che non c'è stata nel mondo montano e per un'attenzione che c'è stata, ma a senso inverso, cioè in modo ideologico e contrario, nei confronti del mondo venatorio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Anche da parte mia, vi è la volontà di un intervento finale in dichiarazione di voto a conclusione del dibattito su questo disegno di legge e sui provvedimenti collegati. La dichiarazione di voto che esprimer anticipo che sarà una dichiarazione di voto favorevole - è a nome non solo del collega Ottria di Articolo 1, ma anche del collega Grimaldi di Sinistra Italiana, e possiamo dire che è la dichiarazione di voto di Liberi e Uguali, che inizia a lavorare in modo unitario in questo Consiglio regionale.
Molti colleghi hanno fatto riferimento al lungo confronto che ci ha coinvolti nella definizione dell'articolato conclusivo su questo disegno di legge. Ritengo che sia stato un confronto positivo anche grazie alle sollecitazioni che sono arrivate dalle altre proposte di legge che abbiamo esaminato congiuntamente, grazie all'impegno che molti colleghi hanno messo su questo tema, e sicuramente grazie alla buona disponibilità dell'Assessore Ferrero e dei suoi collaboratori, una disponibilità a comprendere posizioni a volte anche diametralmente opposte, ma una disponibilità anche reciproca a trovare punti d'incontro e di condivisione.
Come sempre, si lascia qualcosa sul terreno,e credo che accada a ciascuno di noi. Per quanto ci riguarda, pensiamo di aver lasciato alcune nostre convinzioni sul terreno, ma di essere anche stati in grado di condividere proposte innovative, che consentono al Piemonte di tornare ad avere innanzitutto una legge sulla tutela della fauna e sulla gestione faunistico venatoria.
Anch'io credo opportuno ricordare che è una legge che non avevamo più dal 2012 per una scelta forse miope, forse scellerata, sicuramente non corretta dal punto di vista legislativo, che fu appunto quella di abrogare la legge 70, lasciando quindi il Piemonte senza regole e senza indicazioni.
Di conseguenza, credo che innanzitutto a questo Consiglio, ma alla Giunta e all'Assessore Ferrero, si debba ascrivere la caparbietà e la volontà di tornare a dare una legge, con la consapevolezza che tutti avevano di affrontare un argomento spinoso, spesso "divisivo" come si usa dire oggi magari con differenti posizioni ideologiche (qualcuno l'ha ripetuto qui anche oggi), che però andava affrontato. E credo che questo sia il primo merito da ascrivere a questa maggioranza e a questa Giunta, perché si affrontano anche i temi spinosi, si affrontano anche le questioni complicate e una capacità politica e legislativa la si valuta anche proprio nella capacità di essere nelle condizioni di affrontare le questioni più difficili.
In questo percorso credo si siano anche ottenuti, dal mio punto di vista dal nostro punto di vista, dei miglioramenti rispetto alla proposta iniziale, che forse ritenevamo troppo timida, ma che appunto nel confronto ha potuto definire meglio, per esempio, il ruolo degli ATC e dei CA, degli organismi di gestione del sistema faunistico, importantissimi nella loro funzione come definiti dalla legge 157, ma che hanno sicuramente trovato in questo disegno di legge migliori articolazioni nella loro composizione.
Ritengo che sia stato importante scongiurare ed evitare la prevaricazione della componente dei cacciatori in modo più o meno surrettizio all'interno degli ATC e dei CA.
La formulazione che abbiamo trovato va nella direzione di garantire il giusto equilibrio tra tutte le componenti interessate: quelle venatorie quelle ambientaliste, quelle agricole e quelle degli Enti locali, perch solo dal giusto equilibrio si può pensare di poter ottenere una corretta gestione di questi organismi, così come richiede la legge nazionale, ma soprattutto così come richiede la delicatezza della materia, che è sottoposta alla gestione anche dal punto di vista economico-finanziario perché questi enti di gestione gestiscono una partita economica non di poco conto di risorse che sono del territorio.
Credo che sia stata una partita importante e, insieme a questa, si è conseguita una migliore regolamentazione dell'attività venatoria da parte dei cacciatori. Per esempio, voglio ricordare la possibilità d'iscrizione a solo due ATC o CA, oppure la limitazione ai cacciatori foranei, ai cacciatori esterni, che viene limitata nella percentuale tra il cinque e il dieci per cento.
Rispetto a quest'aspetto, una parentesi: siamo consapevoli anche noi delle problematiche relative all'attività di controllo in capo alle Province e Città metropolitana per il Piemonte, e al tema di un'esigenza di riavvio di assunzioni e di ripristino delle condizioni ordinarie per un'attività che è stata anche gloriosa, posso dire, in Piemonte, da parte di quegli enti e di quegli organismi. Chiusa la parentesi su questa partita.
Ritengo che questi vincoli che abbiamo introdotto vogliano soprattutto rappresentare l'esigenza di mantenere e di provare a tradurre il meglio possibile l'impianto ideale della legge 157, quell'impianto che pone la fauna come patrimonio indisponibile dello Stato e che vuole limitare tutto ciò che è commercializzazione e, in qualche modo, intermediazione economica su un patrimonio che è patrimonio di tutti i cittadini, come patrimonio indisponibile dello Stato. Credo che in questo senso abbiamo colto al meglio questi principi con l'attività che abbiamo condotto nel corso di questi lunghi mesi di lavoro sull'articolato.
Volevo ancora fare un accenno alle attività emendative che ci hanno visto proporre emendamenti. In particolar modo, voglio ricordare alcuni emendamenti, gli ultimi presentati, che sono stati legati a favorire quell'attività di controllo, soprattutto delle specie invasive come quella del cinghiale.
Il tema dell'introduzione del microchip può apparire banale, ma non lo è rispetto al proliferare di una specie che, nonostante tutti gli interventi di caccia selettiva e interventi di questo tipo, continua a proliferare, a essere un enorme problema e a causare enormi danni per il settore agricolo e anche per le casse pubbliche, quando parliamo dei rimborsi e dei risarcimenti, che però non riescono mai a rispettare completamente il danno subito. In questo senso, anche piccoli emendamenti volti a favorire il contenimento di questa specie invasiva.
Certamente chiuderò il mio intervento su queste altre due questioni. La nostra attività emendativa non sempre è andata a buon fine; sicuramente siamo dispiaciuti che la nostra richiesta di aumentare il numero di specie non cacciabili non passata, ma diamo atto che questa legge fa un grande passo avanti, indicando in norma le specie ulteriori rispetto a quelle nazionali non cacciabili.
La nostra attività emendativa aveva proposto l'introduzione di ulteriori limitazioni per il gallo forcello, la coturnice, l'alzavola, la ghiandaia e la gallinella d'acqua. Questo non è stato accolto, ma penso che ci sarà occasione per tornare su questo tema in Consiglio regionale.
Infine, c'è il tema della domenica, impedire la caccia alla domenica. Il nostro emendamento presentato dai Consiglieri Grimaldi e Ottria, condiviso da altri Consiglieri di maggioranza, aveva l'obiettivo non di penalizzare i cacciatori. Credo che nessuno di noi, e nemmeno io, abbia una visione dell'ambiente naturale modello Fantasia di Walt Disney. Sappiamo ciò che succede in campagna e ciò che succede nei boschi, sono di famiglia contadina, quindi conosco bene la realtà agricola e la campagna, ma credo anche che fosse giusto trovare un compromesso tra le esigenze dei cacciatori e le esigenze della grande moltitudine di cittadini, che sono quelli che vogliono godere al meglio della domenica e godere del patrimonio naturale, godere dei boschi e svolgere le loro attività in sicurezza.
In questo senso, forse, avremmo auspicato, da parte della componente dei cacciatori, una maggiore comprensione e la volontà di mettersi meglio in sintonia con la gran parte dei cittadini. Alla fine, abbiamo convenuto sulla mediazione proposta dall'Assessore Ferrero e dal Consigliere Corgnati, perché noi non la crediamo una sconfitta, ma un primo passo importante, perché per la prima volta in Italia si sancisce, in una legge sulla tutela della fauna, il principio che si possa limitare in una giornata particolare, che è quella della domenica, l'attività venatoria a favore della stragrande maggioranza dei cittadini.
È un primo passo e non una sconfitta, ed è per questo che abbiamo votato l'emendamento di mediazione e voteremo l'intero testo di legge, con l'auspicio che questo Consiglio, in futuro, possa tornare su quest'argomento e cogliere al meglio questo'aspetto estendendolo ad altri periodi dell'anno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Accossato.
Abbiamo ancora tre interventi. Ci siamo impegnati a concludere il disegno di legge questa mattina. Proporrei, dopo gli interventi dei Consiglieri, ai quali chiediamo - naturalmente, se è possibile - un minimo di rispetto dei tempi, di mettere in votazione il disegno di legge. I quattro ordini del giorno collegati, com'è già successo altre volte, possiamo discuterli e approvarli oggi pomeriggio, dopo la presentazione della relazione del Difensore Civico.
Se siamo d'accordo con questo modo di lavorare, darei la parola al Consigliere Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Se un elogio devo fare, e lo voglio fare, lo rivolgo agli Uffici, che sono stati pazientemente dietro le bizze del Consiglio e dietro all'immane lavoro che richiede precisione, attenzione e puntualità e che mette alla prova non solo la pazienza, ma la professionalità delle componenti tecniche di questa Istituzione.
Perché richiamavo la necessità di fare un elogio? Perché sono stato ispirato dal Consigliere Monaco, nel suo elogio alla capacità di ascolto della Giunta; mi ha ricordato alcune leggi della meccanica quantistica che disciplinano il rapporto tra oggetto osservato e osservatore. Secondo queste leggi, questo rapporto è inscindibile e fa sì che la natura di un oggetto che, intrinsecamente, è legato alla natura di chi quest'oggetto lo osserva, lo renda differente a seconda dei punti di vista di chi quest'oggetto lo guarda. C'era un esperimento rispetto, se non sbaglio, a un gatto che, a seconda del punto di osservazione, poteva sembrare vivo o morto.
Perché questo giro? L'ho presa un po' alla larga, ma perché quella che, ad alcuni, evidentemente, è parsa essere una prova di - giustamente da elogiare - capacità di ascolto, ad altri, come al sottoscritto ma almeno al nostro Gruppo, è parso un atteggiamento carico di prepotenza. Di sorda prepotenza rispetto a ragioni oggettive, a ragioni costruite attorno all'interesse di un territorio e a ragioni che, evidentemente, non si è inteso ascoltare.
Atteggiamento di prepotenza che, posso dire con una battuta, ha determinato anche degli effetti paradossali. Non pratico l'attività venatoria, ma stare ad ascoltare, per settimane, ragionamenti con i quali si sono abbracciati e si sono assecondati i pregiudizi più stereotipati e si è voltata la testa spesso, rispetto alle contraddizioni delle ideologie ambientaliste, mi ha fatto venire una gran voglia di imbracciare una doppietta e di iniziare a cimentarmi in quest'attività. In particolare, avrei voluto iniziare di domenica, invece non mi consentirete di farlo.
Al di là delle battute, la posizione che abbiamo assunto, e che confermeremo con la nostra dichiarazione di voto, è una posizione che non deriva da valutazioni in termini di tornaconto elettorale. Deriva dal profondo convincimento che questo sia un atto che contiene profondi errori e che determinerà gravi danni al nostro territorio. Errori di metodo e di merito.
Sugli errori di metodo, mi sono già dilungato. La prepotenza non è mai una cosa buona, meno che mai in democrazia e meno che mai all'interno di un'Istituzione che è chiamata istituzionalmente - scusate il gioco di parole - a fare gli interessi di un territorio e di una comunità.
Nel merito, credo che l'errore principale sia stato, e l'ho già accennato quello di accedere e assecondare le contraddizioni delle ideologie ambientaliste. Quelle ideologie secondo cui, per dirla con esempi, è giusto andare con le auto elettriche, ed è giusto che le auto elettriche siano alimentate da energie da fonti rinnovabili, ma non si può produrre energia idroelettrica, se a tale fine è necessario costruire le dighe e le dighe mettono a rischio la vita di alcune specie di scarabei.
Altri esempi d'ideologia ambientalista: non si possono fare impianti eolici perché questi disturbano le rotte migratorie degli uccelli; non si possono fare impianti fotovoltaici - e su questo sono anche d'accordo - perch questi determinano un grave e insostenibile consumo del suolo.
Alla fine, che cosa succede? Succede che le auto elettriche continuano a circolare con energia prodotta da oli e gas combustibili che, tra l'altro il nostro Paese è costretto a importare e non può produrre in autonomia.
Oltre alle contraddizioni che sono state sposate, si è negato - questo secondo me, è l'aspetto più grave - il grande contributo che chi pratica l'attività venatoria porta al nostro territorio, cioè biodiversità.
Argomenti che sono già stati sviluppati nel corso di questo lungo dibattito, ma che posso riassumere con una domanda.
Tutti quelli che sono intervenuti, in queste settimane, lo sanno quanti sono e quante volte i cacciatori sono stati spontaneamente i responsabili della messa in sicurezza della sistemazione di sentieri che sono battuti dai classici e già citati turisti della domenica? Chi interviene, e chi è intervenuto in questo dibattito, assumendo posizioni così nette, è consapevole di quello che è il valore che l'attività venatoria porta in termini economici e in termini sociali a territori che si stanno sempre più spopolando? A territori che dovrebbero rappresentare, per il Piemonte - lo dice anche la natura del suo nome - una grande risorsa? Noi abbiamo avuto la nettissima sensazione che questa consapevolezza sia mancata e questo credo sia l'errore più grave. Errore che ci spinge, ma credo fosse abbastanza prevedibile, a esprimere un voto fortemente contrario rispetto al provvedimento. Non crediamo che il nome del nostro Gruppo possa essere associato a un atto, ma nemmeno il primo, con il quale non si fa il bene degli animali, non si fa il bene del territorio, non si fa il bene della comunità e non si fa il bene del Piemonte.
Tuttavia, voglio rasserenare gli animi di chi ci osserva e di chi attende invece, che il Governo della Regione Piemonte risponda a ciò per cui è stato chiamato. Voglio rasserenare gli animi di tutti assumendomi l'impegno a dare il nostro massimo contributo affinché, tra meno di un anno, quando questo Governo sarà finalmente mandato a fare altro, quando questa maggioranza sarà finalmente mandata a fare opposizione - perché ci accadrà, Presidente, ma molto dipende anche da lei, ma molto è soprattutto già dipeso da lei - questo atto sarà una delle prime cose che modificheremo.
Tuttavia non è questa la notizia, quanto che non ci metteremo tre anni, ma forse tre settimane, perché non ci vuole molto a intervenire su un provvedimento, partendo da presupposti che siano equilibrati e ragionevoli che non siano improntati alla più bieca, sorda e cieca ideologia, ma siano finalizzati a rappresentare e incarnare quanto il territorio ci chiede quanto il territorio desidera, quanto di cui il territorio che amministriamo ha bisogno.
Credetemi, anche attraverso questo passerà l'unità del centrodestra, il messaggio che non possono lanciare quanti, da questo punto di vista, hanno già proferito troppe parole. Molto spesso a sproposito.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Gancia, alla quale riconosciamo la capacità di sintesi nell'espressione dei concetti.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Sarò breve e circoncisa, come diceva un nostro ex collega! Siamo evidentemente contrari a questa legge, perché riteniamo sia stata affrontata in modo un po' ideologico, devo dire un po' da entrambe le parti.
Ormai mi conoscete, sono abbastanza franca: voi sapete che tutto il serbatoio dei cacciatori è un ampio bacino di voti, finora sembrava per il centrodestra. Proprio per questo, ritengo che la legge sia stata interpretata con una visione ideologica; avrei preferito che l'Assessore Ferrero privilegiasse il dialogo, proprio perché il mio timore - al di là di ogni ideologia - è che queste restrizioni, anche lacci e lacciuoli possano favorire, anzi probabilmente favoriranno, il bracconaggio.
Penso che più contadine di me in quest'aula ci siano poco persone, ed è evidente che quando uno vede gli animali che gli rovinano il raccolto agisce. Io sono stata Presidente della Provincia e quando mi dicevano che "i cinghiali mi stanno rovinando il raccolto", rispondevo: "Prendete un fucile, che non vi veda nessuno, e fate cosa dovete". Scusate, ma sono un po' pratica! Voglio darvi una suggestione: l'obsoleto articolo 842 del Codice Civile autorizza il cacciatore a invadere fondi altrui senza chiedere il consenso del proprietario. Immaginate cosa potrà succedere se questo Governo - come pare sia intenzionato a fare - porterà avanti, a qualunque costo, la legittima difesa. Credo che questo fatto non sia stato considerato nella scrittura della legge, e poiché gli intenti sono chiari e la maggioranza è ampia, ritengo che questo sia un aspetto da considerare (non è una sciocchezza, anche se potrebbe sembrare una follia).
La seconda questione riguarda lo stanziamento (ne ha già parlato la Consigliera Accossato) di fondi per i danni subiti soprattutto dagli agricoltori, ma anche dalle persone in auto. Credo siano insufficienti, se non nulli, quindi avremmo preferito fosse stata accolta la nostra richiesta.
Naturalmente, il nostro voto è contrario.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Gancia.
La parola al Consigliere Rossi Luca.



ROSSI Luca Angelo

Grazie, Presidente. Sarò brevissimo.
La nostra dichiarazione di voto muove anche dall'imponente manifestazione di venerdì scorso, proprio qui a Torino. Non casualmente, il mondo venatorio si è ritrovato unito e compatto a Torino, proprio perché il Consiglio regionale del Piemonte stava per licenziare una legge ritenuta profondamente sbagliata.
Il nostro Gruppo condivide quelle preoccupazioni e valutazioni. È una legge molto più restrittiva di quella nazionale, che limita la caccia nella giornata di domenica e che limita il numero delle specie cacciabili partendo da un pregiudizio: i cacciatori sono visti come un problema e l'attività venatoria è vista come qualcosa che va limitato e non come una risorsa. Invece, dovremmo fare un ragionamento diverso e valutare anche i cacciatori foranei (parlo per una provincia di confine) come una risorsa per il nostro territorio. Ci sono attività alberghiere, attività di ristorazione che per settimane, se non per mesi, vedono la loro apertura giustificata pressoché esclusivamente dalla presenza di cacciatori, in massima parte provenienti dalle regioni limitrofe. Inoltre, ci sono anche le esigenze delle attività agricole, perché l'attività venatoria porta sicuramente un beneficio anche al contenimento delle specie che recano danni all'agricoltura.
Pertanto, con tutte queste riflessioni, il Gruppo di Forza Italia, che non ha potuto presentare emendamenti poiché i Consiglieri sono subentrati quando si è chiusa la discussione generale, sul testo di legge complessivo così come ha già fatto sui singoli articoli, esprimerà un voto assolutamente contrario.
Raccogliendo anche quanto dichiarato dal collega Ravello, se l'anno prossimo saremo chiamati ad amministrare la Regione Piemonte, una delle priorità sarà sicuramente mettere mano a questa legge, per cercare di cambiarne gli aspetti che consideriamo sbagliati.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi, anche per la brevità.
Assessore Ferrero, intende intervenire? Un minuto, prego.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Mi ero preparato due o tre cose da dirvi, però, vista l'ora, il Presidente mi richiama assolutamente alla brevità.
Dico una cosa in sintesi: ricordo, per gli interventi avvenuti, che in questa legge non abbiamo posto la minima limitazione alla lotta ai selvatici che procurano danni al territorio e all'agricoltura. Non solo abbiamo aggiunto nuove norme per i contenimenti. Questo deve essere chiaro: non sono l'allodola né la pernice bianca né la lepre né gli anatidi a creare problemi all'agricoltura e alla circolazione stradale. Questo ci tengo a sottolinearlo.
Abbiamo cercato di dare trasparenza, inserendo anche un Collegio di revisori unico per tutti questi enti, dando tutela gli amministratori e creando innovazione.
In chiusura, voglio dire ancora che questa legge va a sanare una situazione, che si è presentata per sei anni, di ricorsi su atti amministrativi.
Vi ricordo che dal 2012, ossia da quando è stata abrogata la legge, si sono susseguiti continui ricorsi da parte delle associazioni ambientaliste.
Rammento, altresì, che c'è stato un anno in cui si è persino rischiato di non aprire la caccia, perché era stato impugnato il calendario venatorio.
Anche noi, successivamente, abbiamo avuto una serie di ricorsi su atti amministrativi.
Credo che tutti abbiano interesse ad avere una norma chiara, scritta in legge, cui poter fare riferimento.
Volevo ringraziare tutti, perché ciascuno di voi ha partecipato alla discussione e al lavoro secondo la propria sensibilità.
Non entro nel merito di chi ha ragione o di chi ha torto: noi abbiamo approcciato la questione senza pregiudizio e quest'aspetto lo si pu evincere semplicemente confrontando il testo proposto originariamente dalla Giunta con quello finale che verrà approvato.
Abbiamo cercato di "afferrare" ogni aspetto migliorativo rispetto al testo iniziale, senza vedere da chi provenisse l'emendamento, senza mostrare alcun pregiudizio politico rispetto a quel lavoro.
Consentitemi, infine, di fare dei ringraziamenti (è il vero motivo per cui ho preso la parola, perché avrei ancora molte cose da dire, ma non guarder più i fogli): mi rivolgo innanzitutto a ognuno di voi, ai colleghi della Giunta, al Presidente, che venerdì ha accolto anche i referenti di questa manifestazione, la cui delegazione - lo ricordo - formata più da soggetti di altre Regioni, ha manifestato la preoccupazione che anche altre Regioni potessero prendere spunto dalle norme che abbiamo inserito in questa legge: se questa è la preoccupazione che suscita la legge, probabilmente ci sono delle parti che vanno copiate! Grazie a tutti i Consiglieri; grazie alla Commissione e al suo Presidente Gallo, che ha presenziato a tutte queste sedute; grazie soprattutto a tutto il personale del Consiglio (lo avete già detto voi!) e della Commissione al personale del Settore agricoltura (è presente il Dirigente, il dottor Balocco).
Mi sia consentito, però, un ringraziamento particolare a uno dei miei collaboratori, Floriano Luciano, che mi ha accompagnato in questi anni (ha preso le telefonate di giorno e di notte e ha lavorato duramente). Mi preme ringraziare lui e tutti i nostri collaboratori, perché senza il loro apporto, credo che riusciremmo a fare poco! Mi sembrava quindi doveroso estendere i miei ringraziamenti a tutte queste figure.
Grazie al Presidente e a coloro che si sono avvicendati nella Presidenza anche per la pazienza, e nell'approvazione.
Oggi il Piemonte ha una legge sulla tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria (così l'abbiamo chiamata): credo che sia motivo di orgoglio per ciascuno di noi, perché tutti, indipendentemente dal proprio pensiero, hanno offerto il loro contributo nel modo migliore possibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero. Anch'io credo si sia fatto un buon lavoro.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 17 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.12)



PRESIDENTE

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