Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.330 del 05/06/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



(I lavori iniziano alle ore 14.42 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Università - Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 2148 presentata da Valle, inerente a "Utilizzo immobile sito in Piazza Bernini 12.Torino"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2148.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con un question time di ormai più di tre anni fa, avevamo sollecitato la Giunta a occuparsi della questione dell'immobile di proprietà regionale sito in Piazza Bernini 12, dove aveva sede l'Università degli Studi di Torino attraverso la SUISM, prima ISEF poi diventata SUISM, perch l'Università stava lasciando l'immobile.
Al termine di quella procedura, in accordo con il Comune di Torino, la Regione aveva proceduto, in allora, a consegnare l'immobile in comodato alla Città, proprio perché era venuto meno l'interesse a occupare l'immobile da parte dell'Università, quindi sembrava opportuno destinarlo ad attività di promozione sportiva locale, che mal si conciliano con le funzioni della nostra Regione, e che quindi appariva in allora più opportuno delegare al Comune.
Ora, passati questi anni e atteso che la situazione non si è regolarizzata ma si è mantenuta la situazione di fatto che era esistente in allora e che la Città ha ritenuto di tenere in piedi fino adesso, non regolarizzando le occupazioni in corso da parte di diverse associazioni e fondazioni che non sto qua a elencare, in particolare è emerso un nuovo interesse da parte dell'Università: ritornare dentro l'immobile, anche per le proprie attività istituzionali.
Allora mi chiedo - e chiedo alla Giunta - quali intendimenti ha in questo senso, perché se è l'Università che vuole ritornarci, forse viene un po' meno la causa di quel contratto di comodato che avevamo stipulato con la Città e ritorna a essere di preminente interesse regionale la relazione con l'Università, anche per quello che attiene a questo immobile.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Certamente ricordo al Consigliere Valle che l'immobile è stato concesso in comodato d'uso gratuito al Comune di Torino nel 2015, a seguito di comunicazione fatta dall'Università di Torino, che manifestava il non interesse a proseguire l'utilizzo di detto immobile e a seguito, invece, di richiesta, da parte della Città di Torino, di avere in comodato l'immobile di piazza Bernini, al fine di sviluppare attività, soprattutto in ambito sportivo.
L'immobile è stato concesso in comodato per trent'anni, a decorrere dal 14 aprile 2015. L'atto di concessione in comodato prevede la possibilità di recesso con un preavviso di dodici mesi. Alla luce di un rinnovato interesse da parte dell'Università vi è la disponibilità, da parte della Giunta regionale, a promuovere un incontro con l'Università e con la Città di Torino, al fine di verificare gli interessi pubblici nell'utilizzo di quell'immobile e se venisse ritenuto necessario un atto di revoca del contratto di comodato.
Noi, quindi, ci impegniamo a fare un incontro con l'Università di Torino e con l'Amministrazione comunale di Torino, per verificare quali sono gli interessi nell'utilizzo dell'immobile e, soprattutto, quali possono essere le modalità attraverso cui cercare di soddisfare al massimo le esigenze prospettate.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Interrogazione a risposta immediata n. 2150 presentata da Grimaldi inerente a "Verifiche su meccanismi esclusivi nel mercato del delivery"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 2150.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
A leggere i titoli dei giornali la vicenda è abbastanza chiara. Si dice: "Boom di consegne: il mercato del food delivery e del take away in Italia supera i tre miliardi di euro", stima più o meno il principale attore del settore, Just Eat.
Ricordo un po' lo scenario: Just Eat è una società quotata alla Borsa di Londra; Deliveroo ha dichiarato da pochissimo, su tutte le fonti dei principali giornali, di aver generato in Italia, nel 2017, ordini per 20 miliardi di euro; Foodora, su un altro autorevole giornale, ha dichiarato di aver aumentato il proprio ordine del 75 per cento ogni mese.
Secondo la società di consulenza Pricewaterhouse Coopers, l'economia dei lavoretti passerà dai 15 miliardi stimati nei primi anni della sua esposizione del 2014, a 335 miliardi nel 2025, impiegando un range di lavoratori che va da un milione e mezzo a un massimo di 42 milioni.
Tutti i dati sono confermati anche in Piemonte, dove risulta che le società che operano nel settore hanno aumentato sensibilmente il loro fatturato.
Come possiamo dedurre tutto questo? Grazie a una richiesta di accesso agli atti, noi abbiamo le dichiarazioni dei redditi dello scorso anno e tramite un semplice accesso, che tutti i giornalisti possono fare e tutte le persone possano richiedere alla Camera di Commercio di Milano, abbiamo anche letto tutti i bilanci delle società del delivery.
Ovviamente non possiamo divulgare i dati, dati che comunque sono accessibili a tutti voi, però possiamo dire che un fatto balza agli occhi: Due delle principali aziende, nel 2017 hanno dichiarato un valore di produzione negativo, nonostante un aumento enorme - non vi dico il dato, ma è enorme - del proprio fatturato.
Ecco l'enigma che abbiamo posto all'Assessore, al centro di questa interrogazione. Com'è possibile? Esistono diverse ipotesi: le aziende del mercato del delivery potrebbero essere cosiddette drogate, cioè godere di finanziamenti che ripianano ogni anno le perdite sempre più grandi, perché dai bilanci che abbiamo in mano aumenta il fatturato, però aumentano anche considerevolmente le perdite.
Siamo davanti a una bolla - lo dico così - per gli investitori, ma in generale per la comunicazione che, anche se sempre più in espansione, prima o poi rischia di esplodere.
Questo dalla nostra lettura, oppure potrebbero praticare, come tante società, profit shifting o altre pratiche volte a erodere il cosiddetto imponibile, per non pagare le tasse in Italia, spostando gli utili verso la cosiddetta azienda madre, con sede dove vige il regime fiscale magari più vantaggioso.
In questo modo, riuscirebbero a minimizzare le tasse pagate sfruttando i trattati che, come sapete, impediscono che gli utili d'impresa siano tassate due volte, permettendo di fatto ai gruppi più accorti - qualcuno direbbe più spregiudicati - di non pagarle quasi per niente.
A questo punto, io dico: toccherà alla Regione e alle autorità competenti risolvere l'enigma, perché purtroppo la logica del mercato del delivery l'abbiamo detto tante volte in quest'Aula - è: tu metti il lavoro, loro la piattaforma; a loro il grosso dei ricavi e, come sapete, a tutti gli altri soprattutto ai lavoratori, le briciole.
Ecco, noi sappiamo benissimo che la Giunta ha fatto un protocollo d'intesa con le autorità competenti per dipanare questo grande tema dell'IRAP. In quest'Aula noi vi abbiamo già ricordato che prima incassavamo due miliardi e mezzo di euro e oggi due miliardi; le trenta più grandi imprese pagavano il 30 per cento dell'introito dell'IRAP e oggi il cinque per cento. Spesso queste aziende hanno le sedi legali all'estero.
Allora non credo che sia compito della Regione svolgere indagini conoscitive, così come abbiamo fatto noi in queste ore, ma credo che sia nostro compito risolvere questo enigma, perché se il futuro del mercato e dell'impresa è questo, io ve lo dico: o si cambia l'IRAP, o l'IRAP così è facilmente eludibile. Perché - caso strano - aumentano i fatturati, ma i profitti non verranno più tassati qua.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
I temi posti dal Consigliere Grimaldi nel suo intervento sono difficilmente affrontabili nella loro dimensione strutturale al livello dell'intervento regionale, per la semplice ragione che coinvolgono un tema che è sicuramente di grandi dimensioni e che riguarda l'assoggettabilità fiscale di imprese che hanno unità produttive all'interno di territori regionali e che fanno riferimento sostanzialmente a gruppi multinazionali o a gruppi con sedi fiscali non presenti all'interno del territorio nazionale.
È un tema non affrontabile, ma ciò non significa che questo sia un tema che non esista; deve essere affrontato sul piano dell'intervento legislativo nazionale e deve essere affrontato soprattutto quando questo coinvolga - in molti casi è così - anche altri Paesi dell'Unione Europea, perché il tema dell'armonizzazione fiscale all'interno dell'Unione Europea è un tema rispetto al quale molto lavoro deve essere ancora compiuto. Questo è lo scenario entro cui andrebbe affrontata questa questione.
Per quanto riguarda l'intervento a livello regionale, come veniva ricordato nell'interrogazione a risposta immediata, la Regione Piemonte ha definito due protocolli d'intesa: uno con l'Agenzia Regionale delle Entrate e uno con l'Agenzia Regionale delle Entrate, la Guardia di Finanza e l'ANCI, tesi sostanzialmente a incentivare gli strumenti al fine di abbattere il fenomeno dell'evasione fiscale su imposte o su tributi. Noi abbiamo il tema dell'IRAP, ma abbiamo anche il tema del bollo auto e di altri interventi sia pur limitati.
All'interno di questi protocolli d'intesa c'è anche il ruolo che è riconosciuto a ciascun soggetto di sollecitare che, nel corso di verifiche annuali, siano affrontati anche ambiti di maggior delicatezza o ambiti che più si prestano a questa sovrapposizione tra il luogo in cui si crea una ricchezza e il luogo nel quale vengono corrisposte le imposte. Sotto quest'aspetto, il ruolo che può svolgere l'Amministrazione regionale è quello, per il tramite dei propri rappresentanti all'interno del comitato di coordinamento di questo protocollo, di richiamare come esigenza dell'Amministrazione regionale quella di un'attività valutativa sotto il profilo della correttezza delle dichiarazioni in sede all'Ufficio Regionale delle Entrate o nei confronti della Guardia di Finanza Regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Sto leggendo i commenti sulla diretta di questo question time e lo dico a voce. Forse è più facile che non scrivere e rispondere a tutti gli insulti che stiamo ricevendo, poiché sembra che l'aula sia vuota.
Lo dico, così almeno chi ci vede e segue le sedute lo sa: siamo in un momento di svolgimento delle interrogazioni e in questa fase della seduta d'aula per Regolamento sono invitati, naturalmente tutti i Consiglieri, ma in misura particolare solo gli interroganti. Non siamo durante lo svolgimento del Consiglio, quindi se vedete poche persone in aula non è perché non stiamo lavorando, ma perché questa fase dei lavori prevede la presenza dei Consiglieri che hanno posto delle interrogazioni alla Giunta che risponde. Più tardi, chiusa questa fase, s'inizierà il Consiglio in modo regolare, con il numero legale e con lo svolgimento delle discussioni e l'esame dei punti che sono all'ordine del giorno del Consiglio.
Scusate, ma credo che questa precisazione fosse importante, visto che ormai i social non risparmiano commenti, non sapendo neanche cosa stanno commentando e di cosa stanno parlando.


Argomento: Opere igienico-sanitarie - Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 2144 presentata da Ravello, inerente a "Intervento di sistemazione e bonifica in Comune di Sauze d'Oulx: la Regione intende garantire il finanziamento e la realizzazione dell'intervento?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2144.
La parola al Consigliere Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Il tema è ormai datato e io credo che questo rappresenti un piccolo grande scandalo per il nostro territorio. Si tratta di uno dei tanti Comuni delle aree interessate dai Giochi Olimpici Invernali del 2006, assegnatario di un contributo di 750.000 euro per interventi di sistemazione del territorio ma soprattutto di bonifica di aree interessate da affioramenti di amianto che è ancora in attesa dell'erogazione di detto contributo.
Il Comune di Sauze d'Oulx è ora pronto per procedere con i lavori, ma per procedere necessita, ai sensi anche di quanto disciplinato dal decreto legislativo n. 118 del 2011, di una dichiarazione di capienza da parte da della Regione, la quale tempo fa pare aver comunicato al Comune l'assoluta indisponibilità di cassa sul capitolo di spesa di riferimento.
A questo punto, credo che quantomeno un po' di chiarezza ai nostri territori e ai nostri Sindaci sia dovuta, a prescindere prima ancora di quelli che sono i motivi che hanno giustificato la presentazione di una domanda di contributo e la successiva eventuale assegnazione. In questo caso, parliamo di sicurezza del territorio e di tutela della salute di chi quel territorio lo popola, ma, dicevo, credo sia necessario fare chiarezza e dire una volta per tutte come stanno le cose al Comune di Sauze, così come a tutti gli altri Comuni che si trovano nella medesima situazione eventualmente, arrivando anche a tirare una riga e ad annullare quanto finora è stato fatto, peraltro - lo segnalo sommessamente - con tutte le conseguenze erariali del caso, considerato che in alcune situazioni alcune tranche di contributi sono state già erogate e utilizzate per finanziare le progettazioni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravello.
La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore alle opere pubbliche

Grazie, Presidente.
Lei fa riferimento a un finanziamento che discende dalla legge n. 285 del 2000 per la realizzazione dei Giochi Olimpici Invernali Torino 2006.
Il programma d'interventi delle opere connesse ai Giochi Olimpici e alla gestione finanziaria degli stessi venne stabilito con DGR del 2003, con la quale l'ex Direzione Difesa del suolo venne incaricata della gestione operativa dei fondi.
L'opera non risultò essere in seguito appaltata e i fondi assegnati sono nel frattempo, andati in perenzione, come fu comunicato al Comune, con nota n. 71288 del 25 settembre 2012, quindi in un periodo in cui, credo, lei fosse membro della Giunta di questa Regione. Di conseguenza, quella fonte di finanziamento risulta inevitabilmente, come lei ben saprà, non più perseguibile.
Ovviamente, se il Comune di Oulx, il suo Sindaco e la sua attuale Amministrazione ritengono di riprendere la questione, gli Uffici e il sottoscritto sono a loro disposizione, per verificare le possibilità di rifinanziamento dell'opera.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 2147 presentata da Cassiani inerente a "Futuro occupazionale delle lavoratrici addette al servizio di ristorazione scolastica della Città di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2147.
La parola al Consigliere Cassiani per l'illustrazione.



CASSIANI Luca

Grazie, Presidente.
Qualche minuto solo per riassumere rapidamente il contenuto dell'interrogazione.
Come sapete, questa è una vicenda che ha riempito le pagine dei giornali soprattutto perché riguarda una moltitudine di ragazzi di tutte le scuole elementari e medie di Torino e perché coinvolge, oltre ai ragazzi e le loro famiglie, anche una serie innumerevole di lavoratori e lavoratrici, in particolare, lavoratrici delle mense e dei centri cottura.
Finalmente, dopo sollecitazioni di alcuni anni, è stato fatto un bando, che avrebbe dovuto contenere un punteggio per il cibo di qualità (filiera corta, prodotti del Piemonte, biologici, a chilometro zero), a differenza di quanto invece è avvenuto, ovvero l'offerta economica è diventata quella preponderante, cioè non si è tenuto conto di quelle che sono da sempre le richieste che tutti (famiglie, operatori scolastici, associazioni) hanno fatto alla Città, ma io credo a tutte le Città, di puntare su una ristorazione di qualità, soprattutto perché il momento del pasto, oltre a essere importante dal punto di vista alimentare, è anche importante dal punto di vista educativo. Abbiamo visto cosa è successo in questi anni per quanto riguarda la deriva del panino e dell'alimentazione sbagliata all'interno delle scuole.
Senza raccontare esattamente qual è il futuro di questo tipo di alimentazione sbagliata e le conseguenze per i nostri figli e il futuro di queste giovani generazioni, volevo in quest'occasione puntare soltanto su un fatto: innanzitutto, c'è un importante ricorso all'ANAC, dove non c'è tutela rispetto alla qualità e alla presenza di prodotti biologici nel menù, ma si è guardato esclusivamente al risparmio.
Inoltre, mi chiedo e chiedo all'Assessore, ovviamente, nell'ambito della propria competenza, quali siano le misure che si possono mettere in campo trattandosi, come credo, dell'appalto più importante a livello di scuole in tutta la regione, per quanto riguarda il fatto che il futuro occupazionale di moltissime lavoratrici è messo a repentaglio e a dura prova, nonostante le clausole sociali. In particolare, credo che assegnare un bando che preveda il pasto a 3,90 euro mettendo all'interno la carne di un certo tipo, i prodotti biologici, la filiera corta, olio e diciamo le derrate alimentari di grande qualità, diventi impossibile su numeri che stanno scendendo dal 20 al 25 per cento ogni anno, perché in realtà sul numero si poteva mantenere un prezzo di questo genere, ma quando i numeri scendono a causa del cosiddetto "panino in classe", a differenza del passato anche 3,90 euro diventano quasi impossibili da mantenere.
Mi chiedo, anzitutto se la Regione può, da questo punto di vista, fare un'azione a difesa e a tutela dei lavoratori e parallelamente verificare se quest'appalto è stato assegnato secondo quelle che sono le normative della legge nazionale, o se non si è guardato soltanto il massimo ribasso e al punteggio per l'offerta economica a discapito della qualità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cassiani.
La parola all'Assessore Balocco, che risponde per l'Assessora Pentenero.



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Do lettura della risposta preparata dall'Assessora Gianna Pentenero, che si scusa.
La vicenda è legata, come spiegato nel testo dell'interrogazione, agli esiti della procedura di gara indetta dalla Città di Torino, per l'affidamento del servizio di ristorazione scolastica nelle scuole statali dell'obbligo, nelle scuole dell'infanzia comunali e statali e nei nidi d'infanzia comunali.
Com'è noto, l'Assessorato regionale al lavoro non ha competenze dirette in materia di gestione degli appalti, né titolo a intervenire sull'organizzazione del lavoro. In caso di cambio d'appalto, le organizzazioni sindacali e i datori di lavoro sono tenuti a incontrarsi per un esame della situazione, al fine di armonizzare le mutate esigenze tecnico-organizzative dell'appalto, con il mantenimento dei livelli occupazionali.
Le organizzazioni sindacali non hanno manifestato, al momento, l'esigenza di un intervento da parte dell'Assessorato regionale che, tuttavia, si rende disponibile, qualora ce ne fosse la necessità, a convocare un incontro per affrontare il tema e supportare le parti nella ricerca di ogni possibile soluzione.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2142 presentata da Sinatora inerente a "Nuovo ospedale ASL TO 5- Adeguamento degli strumenti urbanistici"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 2142.
La parola al Consigliere Sinatora per l'illustrazione.



SINATORA Benito

Grazie, Presidente.
Premetto che, in data 23 novembre 2015, con DGR n. 62-2495 la Giunta regionale ha approvato il Protocollo di intesa tra la Regione Piemonte, il Comune di Carmagnola, il Comune di Chieri e il Comune di Moncalieri e l'Azienda Sanitaria Locale TO5, sottoscritti in data 3 dicembre 2015; in data 17 ottobre 2016, con DGR n. 40-4084 la Giunta regionale ha individuato il sito per la realizzazione del nuovo ospedale unico nell'Azienda Sanitaria Locale TO5.
L'allegato 3 (scheda al nuovo ospedale unico dell'ASL TO5), alla DGR 286 18810, approvata in data 8 maggio 2018 e avente a oggetto "Rete ospedaliera regionale: programma di interventi in edilizia sanitaria" prevede la costruzione del predetto nuovo ospedale su un'area totale di circa metri quadri 120.000, di cui 90.000 ricadono in area senza vincoli urbanistici di classe I.
Dato atto che l'allegato precitato recita che "nella variante urbanistica occorrerà definire puntualmente la localizzazione del nuovo ospedale" interrogo il Presidente della Giunta e l'Assessore competente per conoscere se le necessarie varianti agli strumenti urbanistici dei Comuni coinvolti siano già stati adottati per favorire una celere realizzazione dell'opera.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore all'edilizia sanitaria

L'ambito territoriale nel quale è previsto il nuovo polo ospedaliero dell'ASL TO5, com'è stato ricordato poco fa, è situato al confine tra i Comuni di Moncalieri e Trofarello, a sud della stazione ferroviaria di Trofarello. In particolare, l'edificio destinato a ospitare sarà localizzato in un'area posta nel territorio di Moncalieri. La procedura della necessaria variante urbanistica non è stata avviata e sarà svolta nell'ambito dell'accordo di programma che le amministrazioni interessate sottoscriveranno alla luce delle caratteristiche tecniche in fase di definizione.
Adottiamo una procedura simile a quella che è stata utilizzata per la il Parco della Salute di Torino, cioè lo strumento dell'accordo di programma.
Quanto prima arriveremo alla sottoscrizione dell'accordo di programma, per cui quello vale come procedura, con tutti i percorsi definiti nella norma agli effetti della variante.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 2143 presentata da Batzella inerente a "ASL TO 4-Graduatoria del 2011 del concorso per OSS (operatori socio sanitari)"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione a risposta immediata n. 2143.
La parola alla Consigliera Batzella per l'illustrazione



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Ritorno ancora una volta sul tema della graduatoria del concorso per operatori socio sanitari che si svolse nel 2011 e la relativa graduatoria.
È giunto il momento, Assessore, di avere delle delucidazioni definitive e complete, perché c'è una confusione totale. Dovrebbe anche chiedere al Direttore generale dell'ASL TO4 di prestare attenzione alle sue dichiarazioni nei confronti di Consiglieri regionali che, onestamente legalmente e democraticamente svolgono il loro ruolo all'interno di quest'Aula legislativa.
Detto questo, volevo ricordarle, Assessore, che di questo concorso, bandito dall'ASL TO4 nel 2010, e della graduatoria stilata di 298 operatori socio sanitari con una delibera del Direttore generale, la n. 43 del 18 febbraio 2011, avevamo già parlato.
Negli anni, da quella graduatoria sono stati assorbiti in totale 189 operatori. I restanti 109 operatori sono ancora in attesa della chiamata da parte dell'ASL.
Sul problema dei 109 operatori ho presentato l'interrogazione n. 2095 discussa in Consiglio regionale lo scorso 9 maggio, avente per oggetto "ASL TO 4. A causa delle assunzioni di OSS tramite le agenzie interinali lasciata scadere il 31/12/2017 graduatoria di un concorso a tempo indeterminato del 2011".
Lo scorso 5 marzo 2018 sono scaduti i termini per partecipare al bando di concorso pubblico per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di n. 20 operatori socio-sanitari indetto, in forma associata, da diverse Aziende Sanitarie dell'area metropolitana, compresa anche l'ASL TO4.
Nella seduta di Consiglio dello scorso 29 maggio, rispondendo all'interrogazione n. 2131 che ho presentato sul tema "Gravi carenze di infermieri e OSS nell'ASL TO 4", l'Assessore alla sanità ha dichiarato, in relazione alla graduatoria del concorso per operatori socio-sanitari del 2011: "l'ASL TO4 la utilizzerà, laddove possibile, per la copertura di tempi indeterminati in caso di cessazione dal servizio sino all'approvazione della graduatoria del nuovo concorso OSS. La nuova graduatoria sarà utilizzata sia per i tempi indeterminati sia per i tempi determinati, con superamento dell'utilizzo del lavoro interinale, così come per gli infermieri".
Interrogo l'Assessore per sapere se intende ufficializzare quanto dichiarato e verbalizzato negli Atti consiliari, richiedendo al Direttore generale dell'ASL TO4 la formalizzazione di una delibera nella quale si confermi la proroga della validità della graduatoria del concorso per OSS del 2011 per le assunzioni a tempo indeterminato, fino a quando non verrà approvata la graduatoria del nuovo concorso ora in fase di espletamento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Il concorso per operatori socio-sanitari è stato bandito nel 2009, nove anni fa, e concluso nel 2011, sette anni fa. La finanziaria (quindi non è un'opinione dell'Assessore o di qualche funzionario o del Direttore) prevede che graduatorie così datate siano prorogate solo in caso di blocco delle assunzioni, quindi decadono al momento dello sblocco delle assunzioni. L'ASL TO4, dando un'informazione alle organizzazioni sindacali (questo è avvenuto) ha così proceduto: la Direzione generale, con gli Uffici di gestione del personale, tenendo conto che era passato molto tempo e che numerosi candidati inseriti in graduatoria avevano trovato impiego per cui risultava difficile, se non quasi impossibile, attingere da tale graduatoria per posizioni a tempo determinato, ha ritenuto appropriato alle esigenze operative dell'ASL utilizzare solo per le sostituzioni la forma del ricorso al lavoro interinale.
Per le assunzioni a tempo indeterminato, l'ASL ha invece dato mandato alla Direzione Professioni del comparto di utilizzare la graduatoria in esaurimento del concorso 2009-2011, ma facendo estrema attenzione ai tempi entro i quali i candidati dovevano dare l'assenso all'accettazione del posto, anche per evitare di attendere mesi per coprire posti e ricevere poi, un rifiuto.
La suddetta graduatoria non sarà più utilizzata quando sarà approvata la graduatoria del concorso in fase di espletamento con capofila l'ASL Città di Torino. Di conseguenza, dal momento dell'approvazione del concorso con capofila l'ASL Città di Torino, tutte le assunzioni, sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato, verranno fatte utilizzando la nuova graduatoria.
Queste sono, evidentemente, non soltanto informazioni, ma le norme che esistono all'interno dell'Amministrazione Pubblica.
BATZELLA Stefania (fuori microfono) Non mi ha dato risposta!


Argomento: Personale del servizio sanitario - Formazione professionale

Interrogazione a risposta immediata n. 2145 presentata da Bono, inerente a "Bando per il concorso per l'ammissione al corso triennale di formazione specifica in Medicina Generale per il triennio 2018-2021"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2145.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è molto semplice: chiediamo conto del numero di borse stanziate dalla Regione Piemonte per il corso triennale in formazione specifica in Medicina Generale per il triennio 2018-2021.
Sappiamo che negli anni passati c'è stata, fortunatamente, una crescita del numero di borse stanziate dalla Regione, grazie a maggiori fondi nazionali: nel 2014 erano 80, nel 2015 erano 110, la stessa cifra nel 2016, mentre nel 2017 erano 120. Quest'anno ritorna il segno meno, anche se di poco (di un solo posto): siamo a 119.
La nostra regione, come tante altre, risulta carente di medici di Medicina Generale: stanno andando in pensione molti più medici di Medicina Generale e non solo rispetto a quelli che escono dalle scuole di specializzazione per gli ospedalieri e dalle scuole di formazione regionale per i territoriali. L'Assessore aveva riconosciuto questa criticità anche all'interno della Conferenza Stato-Regioni, di cui è il Presidente degli Assessori alla sanità regionali, legata alla programmazione dell'offerta formativa, che è inferiore al fabbisogno regionale. Questo rischia di danneggiare la tenuta del sistema sanitario nel suo complesso.
Per questa ragione, nell'ambito del confronto avviato con il Governo per l'acquisto di ulteriori forme di autonomia, la Regione Piemonte ha chiesto di avere un ruolo maggiore in termini di programmazione dell'offerta formativa. Era stata fatta questa dichiarazione su Il Sole 24 Ore in data 9 marzo 2018, quindi non più tardi di tre mesi fa: "Gli Assessori delle Regioni hanno condiviso l'esigenza di incrementare il numero di medici da formare, partendo dall'utilizzo dell'intero fondo disponibile per finanziare borse di studio a importo stabile, una modalità che consentirebbe di finanziare per il corso che inizierà quest'anno" - cioè quello del 2018 - "un numero di borse di studio maggiore del 20 per cento.
Servirà anche a finanziare borse di studio aggiuntive con risorse derivanti da disponibilità finanziarie di ogni singola Regione. La gestione oculata di questa seconda leva potrebbe portare le borse complessive a quasi raddoppiare rispetto a quelle stanziate complessivamente".
In data 3 ottobre 2017 era stata approvata all'unanimità la mozione n. 1189 a mia prima firma, che chiedeva più risorse, sia nazionali sia regionali per medici specializzandi e medici di Medicina Generale territoriali proprio per le problematiche di cui sopra. Si diceva anche di aprire una collaborazione con la Città di Torino e la Facoltà di Medicina per quantificare l'effettivo fabbisogno per i medici specialisti e collaborare con le maggiori sigle sindacali dei medici di Medicina Generale, per comprendere il fabbisogno territoriale e allineare il numero di borse di studio anche all'ipotesi di pensionamento, individuare le maggiori risorse nel bilancio regionale per il 2018-2019, sollecitare il Ministero (adesso ci sono i nuovi Ministri e si potrà iniziare anche a sollecitare il nuovo Governo) per dare più risorse nazionali.
Ripeto: c'è stata la diminuzione di una borsa di studio e un trend che ritorna al negativo ci preoccupa, perché non va a incontrare la necessità di un aumento importante, proprio per fare fronte a un problema, nel senso che a breve, tra pochi anni, probabilmente non avremo medici di Medicina Generale e specialisti a sufficienza per coprire le esigenze della sanità nazionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Per dare una risposta, mi riferisco non soltanto, come il collega ha fatto alle questioni locali, ma al quadro generale, perché credo sia necessario conoscere il contingente 2017-2020 riguardante la Medicina Generale, per le Regioni italiane.
Noi siamo la Regione con 120 borse; la Lombardia, che ha un po' più del doppio della popolazione del Piemonte, ne ha 100, il Veneto 50, con una popolazione più o meno simile al Piemonte. Potrei continuare l'elenco, ma la crescita che ha avuto il Piemonte negli anni e che il Consigliere ricordava è avvenuta in controtendenza rispetto al quadro nazionale. Noi siamo, quindi, la regione che ha più borse di studio.
Venendo alle questioni specifiche (come superare le difficoltà), occorre dire che in Piemonte, per quanto riguarda il rilievo inerente alle rinunce annuali (perché c'è il tema delle rinunce annuali) per abbandono del corso da parte dei medici frequentanti, esso non sussiste, poiché in Piemonte i pochissimi posti resi vacanti a causa di rinunce (zero per il triennio 2014 2017, due-tre unità per il triennio 2015-2018 e 2016-2019), sono stati compensati con l'inserimento di medici tirocinanti provenienti da fuori Regione. Per ciascun anno, infatti, pervengono domande da parte dei medici tirocinanti di altre Regioni.
Tali domande vengono prese in considerazione e accolte nel caso di rinunce.
Per quanto concerne il numero delle borse di studio concesse per il triennio 2018-2021, com'è stato ricordato, la Regione Piemonte ha inizialmente mantenuto 120 borse di studio per il triennio - sul punto far ulteriori considerazioni - confermando l'aumento del 50 per cento avvenuto negli anni.
Considerando anche i medici iscritti al corso prima del 31 dicembre 1991 che, per legge, hanno diritto ad essere ammessi, il totale degli iscritti per il triennio 2017-2020 è salito a 138.
Lo scorso 15 febbraio - al riguardo, mi pare di aver informato il Consiglio o la Commissione competente - le Regioni si sono incontrate per definire il fabbisogno per il triennio 2018-2021, ed è stata espressa la volontà di aumentare le richieste di borse di studio e di inoltrare al competente Ministro della Salute la relativa richiesta.
Il numero è così aumentato (per questo contingente, c'è poi in prospettiva l'esigenza di un ulteriore aumento) di 267 borse di studio.
Tuttavia, sino a oggi il Ministero ha fatto presente, con apposite circolari, che lo stanziamento complessivo rimane immutato (lo stanziamento per le borse di studio nazionale ammonta a 38.735.000 euro). Pertanto, in caso di incremento di borse di studio, sarà automaticamente ridotta la quota utilizzata dalle Regioni per la parte relativa alla programmazione e gestione dei corsi stessi.
L'incremento di 267 borse complessive avrebbe comportato una riduzione automatica della restante somma: in pratica, quel fondo di 38 milioni è composto da una parte relativa alle borse di studio e da una parte relativa all'organizzazione e alla gestione. L'incremento delle borse di studio è quindi avvenuto a carico delle Regioni, dal momento che il fondo è rimasto immutato. Pertanto, nella contingenza, si è deciso di aumentare le borse di studio con un maggiore impegno da parte delle Regioni.
Le Regioni hanno concordato una specifica richiesta complessiva di aumento (quindi sia per la parte delle borse di studio, che per la parte organizzativa). Tuttavia, nella fase finale del Ministero Lorenzin (spero di avere, quanto prima, un incontro con il neo Ministro), avevamo indicato come Regioni, una modalità per finanziare l'aumento delle borse di studio (per medicina generale, ma anche per la specialistica), ferma restando la dimensione del fondo sanitario (perché bisognava partire immediatamente).
Tale modalità, condivisa dal Ministero, richiede soltanto una formalizzazione (quindi credo che arriverà quanto prima): le Regioni sono disponibili ad utilizzare gli obiettivi di piano del Fondo Sanitario Nazionale (parliamo, quindi, di soldi già esistenti) per finanziare le nuove borse di studio.
Insomma, era già stato avviato questo percorso, per cui se il neo Ministro procederà a darne attuazione, questa ipotesi ci dovrebbe aiutare a superare questa fase emergenziale (perché abbiamo dovuto farcene carico immediatamente, nella fase di blocco del finanziamento).
Poiché siamo tra le Regioni che hanno più borse di studio - è chiaro che c'è una certa diversità tra Regione e Regione - è evidente che, nel momento in cui abbiamo discusso con le altre Regioni su cosa fare, quelle che hanno meno borse di studio finanziate ci hanno risposto: "Voi ne avete di più".
Pertanto, è stato fatto un lavoro tenendo conto di un parametro importante che è quello della popolazione. Sulla base di questo lavoro fatto con le altre Regioni, la quantità di borse di studio della Regione Piemonte sarebbe scesa a 80 (tenendo conto, appunto, del parametro della popolazione); sarebbero aumentate, invece, le borse di studio soprattutto della Lombardia e del Veneto.
Per non ridurre le borse di studio sulla base del parametro della popolazione, abbiamo deciso di aggiungere 400.000 euro e di mantenerne 119 come lo scorso anno (il valore di "119" è una questione di riparametrazione delle borse di studio a livello nazionale, sono quelle autorizzate dal Ministero) con risorse dirette della Regione Piemonte. Però è una situazione legata alla contingenza. Il Ministero non dovrebbe avere problemi, perché si tratta già di un fondo delle Regioni (cioè la parte dei progetti per obiettivo) che può rientrare benissimo, e con la modalità del finanziamento è possibile darne attuazione.
Credo che, nel primo incontro che avremo col Ministero della Salute, le Regioni riproporranno di dare attuazione all'ipotesi di finanziamento per le borse di studio di medicina generale. Ma con la stessa modalità è possibile dare delle risposte anche per quanto riguarda il finanziamento delle borse di studio per gli specialisti.
C'è poi un problema che riguarda il MIUR per la specialistica, ma è un'altra questione. Però, agli effetti del finanziamento, è stata indicata una proposta immediata per darne attuazione.
In ogni caso, considerandoci politici che hanno una dimensione nazionale, è chiaro che ci siamo trovati anche in difficoltà nei rapporti con le altre Regioni per il numero delle borse di studio (considerato elevato da altre).
È un problema di carattere generale che affronteremo evidentemente con il Ministro, perché si tratta di un piccolo incremento di borse. Bisognerà poi fare un ragionamento di programmazione più di lungo periodo, che ci dovrà consentire di finanziarle in tempo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Capisco che le risposte a volte possano essere complesse, ma chiedo anche alla Giunta il rispetto dei tempi.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 2146 presentata da Fluttero inerente a "Conferimento dell'incarico di Dirigente medico - Direttore di Struttura Complessa Ostetricia e Ginecologia presso l'AO 'SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo' di Alessandria'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2146, presentata dal Consigliere Fluttero, che la illustra.



FLUTTERO Andrea

Grazie, Presidente.
Il quesito ha semplicemente l'obiettivo di chiedere all'Assessore se è a conoscenza, e se non lo reputa quantomeno curioso, di quanto è avvenuto ad Alessandria, presso l'Azienda Ospedaliera, tempo addietro, nell'ambito del concorso per l'individuazione del primario di Ostetricia e Ginecologia. In questo contesto, la terna di candidati che si è collocata nei primi tre posti è risultata divisa da un punteggio, per quanto riguarda il primo, di 81 su 100, e per quanto riguarda il terzo, 70 su 100.
Sono ben 11 punti di differenza, tra il primo e il terzo candidato che si sono inseriti in questa terna. A seguito di questa terna, come peraltro prevede la legge, la Direzione ha scelto il primario, così com'era da intendimento del concorso.
Normalmente, anche se la legge consente di scegliere all'interno della terna, prevale il buonsenso di chi sceglie, ovvero si sceglie il primo, in termini di punteggio. Se si arriva a scegliere magari il secondo, lo si fa se la differenza è davvero minima - un punto o due punti - motivandola con motivi oggettivi che sono in grado di sostenere tale scelta, ma si evita di scegliere il terzo, com'è successo in questo caso, che è distanziato dal primo di ben 11 punti.
È chiaro che, quantomeno, una situazione di questo genere apre dei quesiti delle domande e dei dubbi. Non aiuta certo a rappresentare, all'interno di strutture pubbliche come queste, un elemento di trasparenza e di chiarezza ma nascono dubbi e dietrologie.
Credo che questi atteggiamento non facciano bene al sistema sanitario regionale.
Vorrei sapere se l'Assessore era a conoscenza di questo fatto. Se non lo era, dovrebbe prenderne atto e fare qualche approfondimento per comprendere quali sono state le dinamiche e se siamo di fronte a una situazione di assoluta trasparenza, avendo acquisito questi elementi e poi informando l'opinione pubblica, non solo il Consiglio regionale, sui criteri razionali, solidi, oggettivi e indiscutibili che hanno portato la Direzione a fare una scelta così curiosa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Lo scorso 27 marzo - al termine della procedura selettiva per l'individuazione di un nuovo primario - con delibera del Direttore generale dell'Azienda Ospedaliera, che evidentemente ha la competenza sul piano gestionale, è stato affidato al dottor Nicola Strobelt l'incarico di dirigere la struttura di Ostetricia e Ginecologia dell'Azienda ospedaliera di Alessandria, per i prossimi cinque anni.
Il dottor Strobelt, proveniente dall'ospedale di Bergamo, dove ricopriva l'incarico di responsabile di struttura semplice Medicina materno-fetale Ostetricia e Ginecologia, risulta avere una forte competenza e capacità nella gestione della complessità, esperienza nell'organizzazione e gestione delle risorse umane e tecnologiche, ma anche competenza nella diagnostica prenatale e nella chirurgia fetale, queste ultime particolarmente indicate per gestire la complessità dell'Azienda ospedaliera di Alessandria.
La struttura di Ostetricia e Ginecologia dell'Azienda ospedaliera di Alessandria è punto nascita per la città di Alessandria e riferimento per il quadrante sud-est del Piemonte.
Il collegamento con la Terapia Intensiva Neonatale di terzo livello fa sì che la struttura sia un riferimento per il trasporto in utero e per le gravidanze con rischio fetale. Una struttura che ha visto 2.350 ricoveri ordinari, di cui 1.806 di ostetricia e 544 di ginecologia, oltre a 280 ricoveri in day hospital.
La scelta della nomina del dottor Strobelt, dirigente medico con esperienza di responsabilità e gestione e con bagaglio di competenze tecnico scientifiche maturate in altri contesti, realizza un innesto di conoscenze che possono stimolare un processo virtuoso di confronto e stimolo.
Queste sono le motivazioni contenute nella delibera assunta dal Direttore generale.
Concludo precisando che la procedura adottata per il conferimento dell'incarico risulta conforme alle disposizioni di cui all'articolo 15 del decreto legislativo n. 502/92, come novellato dal DL n. 158/2012 convertito in legge n. 189 del 2012, essendo facoltà del Direttore generale dell'Azienda procedere alla nomina di uno dei due candidati che non hanno conseguito il miglior punteggio, motivandone analiticamente la scelta.
La motivazione è avvenuta, quindi questa scelta rientra nelle competenze motivate del Direttore.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 2149 presentata da Ottria, inerente a "Rifiuti stoccati in alcuni capannoni del Comune di Sale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2149.
La parola al Consigliere Ottria per l'illustrazione.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere brevissimo, per consentire al Consiglio di andare avanti con i propri lavori.
La questione riguarda lo stoccaggio di 15.000 metri cubi di rifiuti di ogni genere, stoccati presso un capannone del Comune di Sale, in Provincia di Alessandria, dove il Sindaco, tempo fa, aveva concesso l'autorizzazione per uno stoccaggio di rifiuti di sola carta.
In realtà, nel tempo si è scoperto che in questo capannone venivano stoccati rifiuti di ogni genere, tra cui materie plastiche e altro.
Ovviamente questo crea notevoli problemi, specialmente in questi mesi estivi, per il rischio di incendi che, tra l'altro, si sono verificati in altre parti del Piemonte, come abbiamo visto anche in Commissione ambiente.
Attualmente, l'area è posta sotto sequestro e il Sindaco di Sale ha scritto a vari Enti, tra cui la Regione e il Ministero, per chiedere di poter adottare i provvedimenti utili a bonificare l'area. Ovviamente l'intervento è molto costoso e il Comune di Sale non può essere lasciato solo ad affrontare quest'emergenza ambientale.
Per questi motivi, chiedo all'Assessore quali azioni la Giunta intende mettere in campo per agevolare una soluzione utile per il Comune di Sale in merito a questa problematica.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Come ha ben richiamato il Consigliere Ottria, i due capannoni interessati al momento sono sotto sequestro, in quanto la Procura della Repubblica sta ancora indagando sui fatti.
Nel frattempo, si sono già tenute due riunioni presenziate dalla Provincia di Alessandria, alla quale la Regione ha partecipato, che hanno portato ad alcune prime valutazioni, per capire come fare per recuperare quota parte del rifiuto contenuto nei capannoni e individuare l'ipotesi di possibile sito di discariche, individuato presumibilmente nella discarica di Novi Ligure, di proprietà della SRT S.p.A.
Tutte le valutazioni e le caratterizzazioni dei rifiuti contenuti all'interno dei capannoni andranno a ogni modo condotte prima di procedere ad allontanare i rifiuti stessi dai capannoni sotto sequestro.
L'attenzione della Regione è massima anche in relazione al fatto che i ripetuti casi d'incendio all'interno di luoghi di stoccaggio rifiuti hanno non solo allarmato gli organi di controllo, ma stanno producendo una serie di approfondimenti. Abbiamo anche tenuto delle Commissioni consiliari su questo tema nelle ultime settimane e questi approfondimenti saranno esposti nel corso di un corretto convegno che si terrà il prossimo 27 giugno organizzato con ARPA Piemonte, i nostri Uffici regionali e tutti gli enti e le società interessate alla gestione dei rifiuti sul territorio regionale.
Questo è quanto.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 2151 presentata da Andrissi inerente a "Esplosione delle malattie professionali in agricoltura con aumento dei tumori e leucemie, dovute all'utilizzo di pesticidi"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2151.
La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente, questo è un argomento molto importante ritengo a livello mondiale. L'ONU ha riconosciuto il fallimento di quella che era presentata come la rivoluzione verde, cioè l'utilizzo sempre più diffuso di sostanze chimiche per avere produzioni agricole che consentissero di nutrire varie fette della popolazione affamata nel mondo.
L'ONU ha anche riconosciuto che la rivoluzione verde, di fatto, ha creato nel mondo - non sto parlando dei Paesi della nostra realtà occidentale in questo momento - ulteriore disuguaglianza e ulteriore inquinamento: solo in India vi sono stati 300.000 suicidi dovuti al fatto che gli agricoltori non avevano più risorse per pagarsi pesticidi, fertilizzanti chimici, ecc. e 3.000 suicidi sono avvenuti negli Stati Uniti, dove l'agricoltura è fortemente sovvenzionata.
Siamo quindi in una situazione paradossale, dove per anni si è raccontato un pensiero, un'ideologia della chimica in agricoltura, ma alla fine i guai stanno arrivando al pettine; guai che vogliono dire impatto sulla salute non solo delle popolazioni, ma in primis degli agricoltori.
I dati che noi riportiamo (dati dell'INAIL) sono importanti: dal 2000 al 2015 le denunce di tumori sono aumentate in modo spropositato (del 1.200 per cento). L'epidemiologo dottor Salerno parla di un'incidenza maggiore delle leucemie tra gli agricoltori rispetto ai commercianti; commercianti che vivono in aree urbane e, per quanto riguarda la leucemia, sappiamo che uno degli agenti principali che causa questo tipo di patologia è il benzene contenuto negli idrocarburi, quindi è chiaro che i commercianti dovrebbero essere più soggetti a questo tipo di patologia rispetto agli agricoltori che vivono nell'ambiente naturale, però i dati epidemiologici parlano proprio di un rovesciamento della situazione.
Credo, Assessore, che questi dati impongano un'ulteriore analisi e impongano sicuramente un approfondimento da parte delle Commissioni ambiente, salute e anche agricoltura della Regione, perché sono dati che parlano di un dato sanitario che è veramente un campanello d'allarme; un campanello d'allarme forte che - a mio parere, e non credo solo a mio parere - dovrebbe portare a un riconoscimento di patologie professionali perché alla fine di questo stiamo parlando.
Mentre in altre nazioni europee sono state riconosciute delle patologie professionali provocate dall'uso di pesticidi, qui in Italia questo non è ancora avvenuto, sebbene vi siano numerose relazioni e studi che oramai mostrano un legame fortissimo tra una patologia che possiamo definire professionale e l'utilizzo di questo cocktail di sostanze chimiche in agricoltura.
Arrivo alla domanda, perché vedo che il tempo è andato avanti. Chiedo all'Assessore che cosa intenda fare su questo fronte e lo ringrazio anche per la segnalazione di un articolo uscito sul riso italiano, poiché è una denuncia che noi avevamo fatto: il riso Clearfield, che tra l'altro, come mi dicono gli agricoltori, si è diffuso sempre più, diffonde anche la resistenza a questi pesticidi e quindi porta a un ulteriore aumento dall'utilizzo di pesticidi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Consigliere Andrissi, ho una risposta più articolata che le lascerò in forma scritta. Sia chiaro che questo tema delle malattie professionali, in particolare in agricoltura, mi tocca da vicino e mi trova completamente d'accordo: l'incidenza del cancro è un tema che trattiamo troppo poco rispetto a quanto grava nelle nostre vite e nella nostra società. Ci sarebbe un tema molto più ampio da aprire, che riguarda l'alimentazione che abbiamo, che spesso viene banalizzata anche in stili di vita, cosa che io non condivido appieno.
Entro nel tema solo per ricordarle due cose. Una è che, arrivando alla fine, noi stiamo lavorando molto per favorire un metodo di coltivazione biologica. Vi ricordo che negli ultimi cinque anni l'incremento è stato del 35 per cento degli addetti di titolari di aziende che fanno il biologico ricordo anche il protocollo che abbiamo fatto rispetto in particolare al tema della risaia.
Ricordo infine che ci sono tutti i temi dell'attuazione del PAN, su cui non mi voglio dilungare, ma che ho lasciato in forma scritta.
Credo anche che bisognerebbe fare una seria analisi su cosa è successo negli anni passati, quando si utilizzavano molto spesso a mani nude e senza alcuna protezione elementi in polvere, che erano tranquillamente maneggiati e inalati durante le lavorazioni. È chiaro che gli operatori agricoli in questo sono stati molto esposti e il non avere fornito un'adeguata informazione - perché avrebbe comunque fatto capire qual era la nocività del prodotto che stavano utilizzando - è stato, secondo me, un elemento di colpa grave che potremmo anche analizzare più profondamente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.46 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.50)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo Ferraris.
Non è presente l'Assessore Saitta.


Argomento: Caccia

Proseguimento esame disegno di legge n. 182, inerente a "Tutela della fauna e gestione faunistico - venatoria in Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 182, inerente a "Tutela della fauna e gestione faunistico - venatoria in Piemonte", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta del 29 maggio 2018 sono stati approvati gli articoli 14 e 15. Riprendiamo con l'emendamento rubricato n. 85) all'articolo 15 bis ricordando che nella seduta dei Capigruppo è stato deciso il contingentamento sul disegno di legge n. 182.
Nel pomeriggio di oggi gli Uffici stanno calcolando dall'inizio del Consiglio (non lo vedete subito, perché dovevano attendere l'inizio ufficiale del Consiglio, per calcolare i tempi), da adesso fino alle ore 19, ora di chiusura della seduta pomeridiana, e di martedì prossimo alle ore 13. La tabella con i conteggi la vedrete tra poco pubblicata e in evidenza sul supporto informatico.
Iniziamo, quindi, dall'articolo 15 bis introdotto dall'emendamento n. 85) a prima firma Bertola.
ARTICOLO 15 bis Emendamento rubricato n. 85) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Riprendiamo l'esame di questo disegno di legge.
Ribadisco - soltanto perché magari qualcuno non ha sentito bene e del resto, com'è comprensibile, ci sono magari persone che ci seguono anche in diretta streaming che, per ovvi motivi, sono poco avvezze agli strumenti regolamentari del Consiglio regionale - che su questo disegno di legge la Giunta regionale ha imposto il contingentamento dei tempi. Ciò significa che la discussione dovrà terminare a una data e a un momento certi.
Addirittura, si era arrivati a ipotizzare un contingentamento con chiusura alle ore 19 di oggi, quando nella giornata odierna, per vari motivi soprattutto perché la mattinata era stata impegnata in discussioni e richieste, peraltro da parte della maggioranza, non si sia ancora discusso di caccia. Poiché un po' di buonsenso ce l'hanno tutti, a volte, la discussione si chiuderà invece nella mattinata del prossimo martedì.
Inutile ribadire che noi non siamo d'accordo con la scelta di contingentare i tempi di discussione di questo disegno di legge.
Fino a qui, certamente, la discussione è stata lunga, ma certamente era stata una discussione basata sul merito. Non parlo solo per gli emendamenti presentati dalla forza politica che rappresento, ma mi sento di parlare anche per gli emendamenti presentati dal centrodestra e per quelli presentati dalla maggioranza. Prova ne sia il fatto che la Giunta regionale ha accettato emendamenti della maggioranza, del centrodestra e del Movimento 5 Stelle, quindi la discussione era ben lontana dall'essere una discussione sterile, che non portava a nulla.
Questa è stata la scelta della Giunta regionale; peraltro, a nostro avviso con un'interpretazione piuttosto estensiva dell'articolo 69 del Regolamento Consiliare.
Per andare nello specifico, l'articolo 15 bis, che proponiamo di introdurre con l'emendamento n. 85), riprende il contenuto dell'articolo della nostra proposta di legge e parla di introduzione di fauna selvatica dall'estero che, secondo quanto previsto dalla nostra proposta di legge, può essere importata solo a scopo di migliorare la consistenza numerica di popolazioni autoctone, il cui numero sia ritenuto ai limiti della soglia di sopravvivenza.
Per l'ipotesi, subordiniamo il tutto a un'autorizzazione rilasciata dal Ministero delle Risorse Agricole Alimentari e Forestali su parere dell'ISPRA e previo nulla osta favorevole del Ministero della Sanità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 25 Consiglieri votanti 24 Consiglieri hanno votato NO 24 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.58 riprende alle ore 16.29)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo ripetere la votazione sull'emendamento n. 85), su cui era venuto meno il numero legale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SI' 6 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 15 ter Emendamento rubricato n. 95) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 95) interviene sull'esclusione dell'interdizione al transito, cioè mantiene quanto oggi già norme regionali prevedono rispetto alla possibilità d'interdizione al transito ai mezzi motorizzati. È previsto, però, che siano esclusi dall'interdizione i mezzi motorizzati che espongono il tesserino venatorio in corso di validità nei giorni consentiti per il prelievo venatorio e sono altresì esclusi dall'interdizione soggetti autorizzati alle operazioni di controllo, censimento e recupero della fauna.
Crediamo che questo tipo d'attività sia utile in particolar modo per ci che riguarda non soltanto l'attività venatoria, ma per ciò che è legato alle operazioni di controllo e censimento o alle semplici operazioni di recupero della fauna.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 34 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 15 quater Emendamento rubricato n. 214) presentato da Monaco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 214), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 34 Consiglieri ha votato SI' 28 Consigliere hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 247) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Prima d'illustrare quest'emendamento, voglio anzitutto rimarcare che la Giunta regionale ha imposto il contingentamento per un disegno di legge così importante, ma non aveva nemmeno i numeri in aula! Era talmente importante per questa maggioranza, che i Consiglieri non erano in aula! Pensate quanto era di rilevante importanza per loro questo provvedimento ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento! Questo è sempre al capitolo "conoscere per deliberare".
Faccio notare alla Giunta regionale che tutti i messaggi distensivi che cercava di mandare all'interno della discussione di questo disegno di legge vengono meno con l'approvazione dell'emendamento 214), perché andiamo di nuovo a toccare la legge n. 32 del 1982, neutralizzando una parte delle modifiche che eravamo riusciti a far inserire noi in un collegato alla finanziaria, che ripristinavano lo status quo ante rispetto agli interventi della Giunta Cota, perché parliamo sempre del passaggio (questo è un tema che torna periodicamente) dei mezzi motorizzati su strade e piste agro silvo-pastorali. E qui, con un emendamento del Consigliere Monaco, la Giunta regionale ha acconsentito di permettere il passaggio, previa autorizzazione del Comune, cioè il Comune può autorizzare il passaggio dei mezzi motorizzati per il recupero dei capi abbattuti nell'ambito dell'attività di caccia di selezione.
È certo una modifica parziale di quell'articolo di legge, rispetto alla quale esprimiamo una fortissima contrarietà.
Stiamo andando avanti peggiorando il contenuto di questo disegno di legge.
Come dire, più si va avanti e più si peggiora la situazione rispetto a quanto era stato previsto.
L'emendamento n. 247) è semplicemente abrogativo dell'articolo 16, che riguarda le aziende faunistico-venatorie e le aziende agrituristico venatorie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Emendamento rubricato n. 248) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Lo diamo per illustrato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 60) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Lo diamo per illustrato.



PRESIDENTE

Allora procediamo.
Emendamento rubricato n. 61 presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Con l'emendamento n. 61) proponiamo di modificare il comma 5 dell'articolo 16 del disegno di legge, che al momento prescrive che, al fine di ottenere la necessaria autorizzazione, le AFV e le ATV, analogamente a quanto avviene per la costituzione di zone di tutela, presentano il consenso espresso dei proprietari o conduttori di fondi costituenti almeno l'85 per cento della superficie destinata.
Le aziende turistico-venatorie di nuova costituzione vengono situate su terreni per i quali si dispone del titolo di conduzione oppure il consenso espresso dei proprietari o conduttori di fondi costituenti almeno l'85 per cento della superficie da vincolarsi.
Viceversa, con il nostro emendamento diciamo che le aziende faunistico venatorie e le aziende turistico-venatorie presentano il consenso espresso di tutti i proprietari o conduttori di fondi. E le aziende turistico venatorie di nuova costituzione vengono situate su terreni per i quali si dispone del titolo di conduzione oppure il consenso espresso di tutti i proprietari o conduttori di fondi.
A nostro avviso, non è giusto costituire queste aziende con il consenso di solo una parte dei proprietari o conduttori di fondi, ma riteniamo sia necessario, per evitare che venga vissuto come una sorta di esproprio, il consenso di tutti i proprietari o conduttori dei fondi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 160) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 160) introduce un comma sull'articolo 16 che, in realtà era presente all'interno della legge che la Giunta regionale aveva realizzato. E cioè la possibilità di realizzare recinti in cui svolgere l'attività faunistica, in particolar modo in aree depresse da un punto di vista del territorio.
Perché riteniamo siano utili queste aree recintate per il prelievo di ungulati provenienti da allevamento? Perché è uno strumento che potrebbe garantire in molte aree della nostra regione, come avviene in altre regioni italiane, una ricaduta economica per coloro che realizzano il recinto, e una ricaduta economica indiretta che l'attività venatoria garantirebbe su quei territori.



PRESIDENTE

Possiamo procedere con le votazioni.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 247), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SI' 3 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 248), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SI' 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SI' 5 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SI' 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 160), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 3 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 16, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 249) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 250) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 251) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Qual è il parere della Giunta su questi emendamenti? Prego, Assessore Ferrero.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti 250) e 251) sono precisazioni che credo stiano bene nell'articolo, quindi direi: parere negativo per l'emendamento 249) e favorevole al 250) e al 251).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.
Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 249), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 250), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 251), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 17, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 bis Emendamento rubricato n. 44) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta? Contrario.
Procediamo con la votazione.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 17 ter Emendamento rubricato n. 87) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 87), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 17 quater Emendamento rubricato n. 223) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 223), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 86) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 252) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Bertola li dà entrambi per illustrati.
Il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 86), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 252), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 18, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 269) presentato da Bertola, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Bertola lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 98 ) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Vignale lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 270) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 270) opera una sostituzione dell'articolo 19 del disegno di legge, che è quello riguardante il controllo della fauna selvatica.
Ricordo che durante l'esame in Commissione di detto articolo erano già state approvate delle nostre proposte di emendamento e con l'emendamento n.
270) andiamo a proporre la versione che avremmo avuto se tutte le nostre proposte emendative fossero state accettate all'interno dell'esame della Commissione.
È un articolo comunque importante mentre ci avviciniamo a una parte, quella dell'articolo 21, che riguarda i divieti, dove potremo parlare ancora della questione dei giorni riservati all'attività venatoria, ma anche l'articolo 19 presenta aspetti molto importanti riguardo all'attività di controllo della fauna selvatica.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 62) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 63) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Bertola li dà per illustrati.
Emendamento rubricato n. 293) presentato da Accossato, Grimaldi, Ottria.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Accossato lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 18) presentato da Monaco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 306) presentato da Corgnati.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Corgnati lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 275) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 296) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione di entrambi gli emendamenti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Illustro gli emendamenti n. 275) e il n. 296), che grosso modo vertono sulla stessa questione.
Nell'articolo 19, quando si parla di interventi di abbattimento sostanzialmente in entrambi i casi in cui intervengono i due emendamenti si demanda l'incamerare dei proventi al soggetto sbagliato: probabilmente è un refuso relativo a un'altra modalità di scrittura dell'articolo.
Noi, in questo caso, con il n. 275) siamo andati a sostituire "dagli ATC e dai CA", che dovrebbero incamerare gli eventuali proventi degli abbattimenti, con "dagli Enti che attuano i piani", perché in alcuni casi sono gli ATC e i CA e in altri casi sono, ad esempio, le Province e le Città metropolitane.
Se ci sono degli abbattimenti vuol dire che l'attività degli ATC e dei CA ha funzionato poco e se intervengono le Province e le Città metropolitane è giusto che, essendosi sobbarcate le spese, ne abbiano le eventuali risorse ricavate dalle azioni di controllo.
L'altro emendamento, il n. 296), riguarda l'effettuazione da parte delle Province e della Città metropolitana di azioni di controllo in caso di inerzia degli ATC e dei CA. In questo caso, veniva previsto che gli eventuali proventi fossero incamerati dalla Regione, però visto che proprio nel comma sugli ATC e CA veniva specificato che provvedevano con proprie risorse a queste attività, ci sembra oltremodo logico che gli eventuali introiti derivanti da queste azioni vengano incamerate da Province e Città metropolitana, che si sono fatti carico delle spese in questione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.
Emendamento rubricato n. 64) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 64) intende abrogare il comma 11 dell'articolo 19. Nel comma 11 si dice: "In caso di inerzia degli organismi di gestione degli ATC e dei CA o dei soggetti gestori di aziende faunistico-venatorie e di aziende agrituristico-venatorie nelle azioni di controllo, le Province e la Città metropolitana designano altri cacciatori, anche non residenti nelle aree interessate dalle azioni di controllo o a essi iscritti anche a titolo oneroso. I relativi proventi sono introitati dalla Regione e destinati per finalità previste dalla legge. La mancata o impropria attuazione dell'azione di controllo della fauna selvatica comportano la diretta responsabilità del soggetto gestore per i danni dalla stessa derivanti valutabile anche ai fini della quantificazione delle risorse finanziarie regionali trasferibili".
Con quest'emendamento andiamo ad abrogare quel comma, in quanto vogliamo impedire l'accesso di cacciatori non residenti nelle aree interessate.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 65) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento 65) andiamo invece ad abrogare il comma 12 dell'articolo 19; ovviamente, abrogazione legata anche al fatto che con emendamenti siamo andati a sostituire tutto o parte dell'articolo 19.
Attualmente il comma 12 dice: "Le Province e la Città metropolitana, al fine di preservare l'integrità della fauna regionale, attivano, avvalendosi del proprio personale vigilanza o di personale nominativamente indicato dagli organismi di gestione degli ATC e dei CA, che siano in possesso di abilitazione specifica, Piani di controllo delle specie autoctone e alloctone presenti se sono immesse abusivamente nell'ambiente". Appunto avevamo presentato emendamenti che andavano a modificare quel comma, quindi ne proponiamo anche l'abrogazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Poiché ci sono anche emendamenti presentati da Consiglieri di maggioranza Assessore, dica qual è il parere man mano che li chiamo per procedere alla votazione.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 269), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 98), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 3 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 270), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 293), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 18) è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 306), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 275), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 296), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 19, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri hanno votato NO 9 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 bis Emendamento rubricato n. 287) presentato da Corgnati, Monaco (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 287), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 66) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Bertola lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 305) presentato da Corgnati.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 304) presentato da Corgnati.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Corgnati dà per illustrati entrambi gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 273) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 273) modifica parte del comma 5, dell'articolo 20 dove si dice: "La Giunta regionale definisce le discipline, i contenuti, le forme i soggetti responsabili, i piani e le specie, oggetto di intervento straordinario. La Giunta regionale può delegare l'attività di cui al presente articolo alle Province e alla Città metropolitana".
Abbiamo proposto l'abrogazione delle parole "i soggetti responsabili" perché, a nostro avviso, non è ben chiaro all'interno del comma quali possano essere i soggetti responsabili diversi dagli enti che poi vengono citati dallo stesso comma che, eventualmente, la Giunta regionale possa delegare per i piani e le specie oggetto d'intervento straordinario.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Emendamento rubricato n. 303) presentato da Corgnati.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 302) presentato da Corgnati.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Corgnati dà per illustrato entrambi gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 271) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

L'emendamento n. 271) va ad abrogare la lettera b) del comma 6. Comma 6 che dice che le attività di controllo straordinario possono essere esercitate su indicazione della Giunta regionale, da proprietari conduttori di fondi agricoli se in possesso dall'abilitazione all'esercizio dall'attività venatoria, e da altri soggetti che vengono definiti all'interno del comma 6. stesso.
Con quest'emendamento andiamo ad abrogare la lettera b), che recita: "I cittadini iscritti agli Ambiti Territoriali di Caccia in possesso del titolo di abilitazione venatoria che si rendono disponibili per l'attività di controllo, scelti in ordine di preferenza con riferimento ai titoli di abilitazione e alla residenza anagrafica nell'area in cui si svolgono le azioni del piano di cui al comma 5".
Il nostro emendamento va ad abrogare questa lettera.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 276) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 272) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Con l'emendamento n. 272) andiamo a modificare parte della lettera a) del comma 8, dell'articolo 20. Il comma recita: "Le carcasse animali provenienti dalle azioni di controllo effettuate in attuazione all'articolo 19 e del presente articolo sono conferite agli ATC e ai CA territorialmente interessati dalle azioni di controllo e sono raccolte e smaltite nel rispetto delle norme vigenti o sono cedute a titolo gratuito al personale che partecipa alle operazioni di campo".
Noi proponiamo di aggiungere la frase "soltanto previo esame, a seguito del trasporto immediato della carcassa ad un centro di lavorazione della selvaggina".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 277) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 277) verte sul comma 10 dell'articolo 20. L'articolo 20 riguarda le azioni straordinarie attuate nei casi in cui le operazioni di selezione e controllo attivate a livello locale non funzionino, quindi c'è un potere sostitutivo della Giunta regionale.
Se ci fosse un po' di silenzio mi farebbe piacere.
Stiamo parlando, dicevo, di azioni straordinarie della Giunta regionale chiaramente in caso di non funzionamento di quello che è.
Ricomincio a parlare e ricominciano a parlare lì dietro!



PRESIDENTE

Il Consigliere Mighetti è disturbato dai Consiglieri che chiacchierano accanto a lui! Prego, Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Queste azioni vengono attuate allorquando, a livello locale, i piani non funzionano. Per questo, al comma 10 abbiamo previsto che gli eventuali proventi derivanti dalla cessione delle carcasse siano trattenuti non dagli ATC e dai CA, che in questo caso non avrebbero ottemperato a un'attività virtuosa di utilizzo delle proprie prerogative per avere un bilanciamento della fauna selvatica, ma dagli Enti che attuano i Piani, che potrebbero essere, per esempio, le Province e la Città metropolitana.
Insomma, chi attua i piani in regime sostitutivo, chi si sobbarca le spese deve avere gli eventuali proventi di queste attività di controllo; chi invece, non ha fatto il proprio dovere, non è giusto che, oltre ad aver causato un danno alla comunità, prenda anche gli eventuali proventi che vengono ricavati dall'attività di controllo straordinario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In discussione generale, perché temo che nella fretta dell'approvazione della norma stiamo facendo più danni in poco tempo di quanti ne abbiamo fatti in molti mesi.
Faccio riferimento all'articolo 19 e all'articolo 20. All'articolo 20 la maggioranza presenta una serie di emendamenti per cui diventano competenti per l'attività di controllo delle misure straordinarie di controllo della fauna selvatica non più la Giunta regionale, ma le Province. All'articolo 19 (ma anche all'articolo 20), con una serie di emendamenti che sono stati approvati, abbiamo sostituito gli ATC e i CA, da una parte, con le Province e la Città metropolitana, e la Giunta regionale, dall'altra, con la Città metropolitana, facendo passare quest'assunto: se i Comparti Alpini o gli Ambiti Territoriali di Caccia non svolgono la loro attività di controllo e deve intervenire la Provincia, allora i soldi li prende la Provincia.
Anche in questo caso, le misure speciali di controllo (posto che io temo che l'articolo 20, com'è accaduto precedentemente, verrà cassato, perch misure straordinarie non si possono fare se è una normativa vigente, ma se rimane, per carità, va bene), le misure straordinarie, erano in capo alla Giunta regionale. Perché? Perché rammento che, ai sensi della legge che state votando, l'attività di controllo è una funzione che compete alle Province.
Noi abbiamo scritto due articoli in cui diciamo: "A te, Provincia, compete l'onere di svolgere l'attività di controllo, che puoi delegare alle ATC e ai CA". Le abbiamo trasformate, li stiamo trasformando con quest'emendamento, per cui il soggetto che ha il dovere del controllo qualora non lo eserciti, prende comunque i soldi e la Giunta regionale non ha neanche più la possibilità - come aveva sull'articolo 20 - di una sorta di potere sostitutivo per chi non svolgeva l'attività di controllo. Cioè noi con questi emendamenti diamo tutto il potere alle Province e alla Città metropolitana, che possono esercitarlo o no, perché tanto le risorse economiche le prendono loro, nessun soggetto si può sostituire a loro. Non ci sarà nessun ATC e CA che sarà interessato, visto che non avrà neanche alcun ritorno rispetto, invece, a una spesa, a esercitare piani in nome e per conto delle Province.
Auguri, quindi, per ciò che state scrivendo! In Provincia di Torino, per esempio, i 23 dipendenti della Città metropolitana dovranno svolgere tutte le attività di controllo e la Regione non potrà fare nulla, se non guardare i danni che verranno provocati.
Va bene la fretta, va bene scaricarsi di una responsabilità, ma c'è un limite a tutto. Quello che sta avvenendo sull'articolo 20 è dire: "Noi stiamo legiferando in merito alle misure straordinarie di controllo, ma sapete cosa c'è? Diamo tutto alle Province e alla Città metropolitana, così non è colpa della Regione".
Questo stiamo facendo! E lo stiamo facendo male, perché - l'ho detto in più occasioni, non casualmente l'emendamento n. 98) quello prevedeva - abbiamo due possibilità: o tiene tutto la Regione, o responsabilizziamo maggiormente gli ATC e i CA, che - lo rammento - anche oggi non sono soggetti deputati al controllo. Il controllo lo svolgono le Province, che fanno i loro bei corsi da selecontrollori, con i risultati che quotidianamente vediamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Per una volta, sono abbastanza d'accordo con il collega Vignale, nel senso che vorrei capire bene quali emendamenti della maggioranza stanno passando e quali no.
Il combinato disposto tra quello che è l'articolo e gli emendamenti che sono in corso di approvazione potrebbero cambiare effettivamente il senso dell'articolo in maniera abbastanza apprezzabile.
Vorremmo capire di che cosa si tratta.



PRESIDENTE

Gli emendamenti dell'articolo 20 non sono stati ancora posti in votazione e l'Assessore non ha ancora espresso il parere della Giunta regionale.
Appena questo si verificherà, lo sapremo. Non c'è altro modo. A meno che qualcuno della maggioranza non voglia fare un intervento in merito, in fase di discussione generale.
Collega Bertola?



BERTOLA Giorgio

Possiamo avere un minuto di sospensione, Presidente?



PRESIDENTE

Se vuole chiedere un minuto di sospensione, possiamo concederlo. Non c'è problema.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.28 riprende alle ore 17.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Assessore Ferrero, preferirei che lei esprimesse il parere sugli emendamenti man mano che procediamo.
Prego, Assessore.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
In questo disegno di legge abbiamo previsto due articoli sulle misure di contenimento. Già dal numero degli articoli dedicato a questo punto si capisce che la questione è molto pregnante.
Nel primo articolo abbiamo giustamente previsto tutte le misure. Siccome i contenimenti, come diceva il Responsabile del Settore, sono in capo, per legge nazionale, alle Province e alla Città metropolitana, abbiamo previsto che a loro spetta l'onere di autorizzarli.
Secondo articolo.
Nella stesura della legge avevamo immaginato una specie di surroga. In questo modo diciamo quando, un'analisi più profonda, è un elemento di surroga che non possiamo attuare, perché non compete a noi autorizzare i contenimenti.
Per questo motivo, grazie all'intervento della maggioranza con degli emendamenti, andiamo a riportare in capo alle Province quello che a loro spetta per legge, anche perché, per essere molto chiari, noi come Regione non abbiamo personale allocato nei territori provinciali.
A differenza del comparto dell'agricoltura, che ha assorbito il personale delle Province e l'ha fatto diventare regionale, questa competenza è rimasta alle Province e alla Città metropolitana, quindi non sarebbe attuabile un lavoro di contenimento in capo alla Regione, senza che essa ne abbia il personale e la possibilità di gestirlo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per quanto riguarda invece il parere sugli emendamenti?



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Scusi, Presidente, in effetti volevo ancora dire che, riguardo all'assegnazione dell'oggetto dei contenimenti, mi sembra pertinente che i soggetti che attuano il contenimento siano i destinatari dell'oggetto del contenimento.
Questo mi sembra giusto: qualora lo attuino gli ATC e i CA è loro; qualora lo facciamo le Province e la Città metropolitana.
Pertanto, accogliamo l'emendamento Mighetti e, come ho detto prima, quelli della maggioranza.



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 305), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 304), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 273), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 303), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 302), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 271), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 276) è ritirato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 272), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 277), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 20, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 bis Emendamento rubricato n. 253) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 253) propone di inserire un articolo aggiuntivo prima dell'articolo 21, che diventa quindi articolo 20 bis, "Disposizioni in materia di caccia su terreni percorsi da incendi". Ovviamente nel passato autunno si è parlato di questo tema a seguito degli incendi disastrosi che hanno colpito parte del territorio piemontese e anche con riferimento a quanto è previsto dalla legge regionale sulle aree boscate percorse da incendi.
Al comma 1 diciamo: "Ai sensi dell'articolo 10 della legge 353 del 2000 nelle zone boscate percorse da incendi, comprensive di una fascia di sicurezza di almeno cinque metri, è vietato l'esercizio della caccia per un periodo di dieci anni a partire dall'evento. Tali aree devono venire adeguatamente perimetrate a cura degli ATC, dei CA o dell'azienda faunistico-venatoria competente per territorio, anche con l'ausilio e la collaborazione di soggetti istituzionali ritenuti utili dalla Regione Piemonte".
Al comma 2 diciamo: "Per il periodo che decorre dal primo giorno d'incendio fino alla perimetrazione dettagliata delle aree percorse dal fuoco, la Regione predispone la chiusura delle attività venatorie in tutto il territorio degli ATC e dei CA interessati, al fine di conservazione della fauna selvatica ai sensi dell'articolo 2 della legge 157/1992 e al fine di tutelare i soggetti impiegati nelle operazioni".



PRESIDENTE

Il parere della Giunta su quest'emendamento?



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Il parere è contrario, perché tuttora la perimetrazione è a opera dei Carabinieri Forestali e vorremmo che rimanesse così.
Devo anche dire che l'esperienza che purtroppo abbiamo avuto nell'autunno scorso ha però dimostrato che comunque è possibile dare una risposta immediata e concreta, quindi io lascerei queste norme. Estendere all'intero ATC o CA la chiusura dell'attività abbiamo visto che può essere una soluzione nell'immediato, ma poi bisogna trovare una perimetrazione che sia congrua a quello che è l'effettiva area percorsa.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 253), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 21 Emendamento rubricato n. 254) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 254) va ad aggiungere una lettera dopo la lettera a).
L'articolo 21, lo ricordiamo, è quello che prescrive tutta una serie di divieti in aggiunta a quanto previsto dalle leggi nazionali e con l'emendamento n. 254), dopo la lettera a), proponiamo di inserire questo divieto: cacciare a una distanza minore di metri 1.000 dai valichi montani.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 255) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 255) va a modificare la lettera b) del comma 1, che disciplina l'uso dei cani. La modifichiamo così: usare più di un cane per cacciatore.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 256) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 256) aggiungiamo una lettera, quindi un divieto a quelli già previsti, che è quello di commerciare fauna selvatica battuta durante l'esercizio venatorio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 257) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 257) aggiungiamo una lettera dopo la b), che recita così: "Usare armi da sparo munite di silenziatore e quelle atte a riceverlo o impostate con scatto provocato dalla preda, nonché quelle munite di sistema di puntamento raggio laser; usare fucile a canna rigata, con canna di lunghezza inferiore a centimetri 45".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 258) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 258) interviene su una questione che era già stata trattata negli articoli precedenti, tra l'altro con l'approvazione di un emendamento proposto dalla maggioranza, che riguardava gli apparecchi.
Comunque, dopo la lettera b) proponiamo di aggiungere la seguente frase: "Divieto di detenere o usare radio ricetrasmittenti, usare apparecchi telefonici mobili, ai fini dell'esercizio venatorio".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 259) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 260) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti sono stati dati per illustrati.
Emendamento rubricato n. 261) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 261) proponiamo di aggiungere una lettera dopo la lettera e), che è quella che prevede il divieto, cioè con quest'emendamento proponiamo il divieto d'impiantare appostamenti temporanei a distanza inferiore a 500 metri dal perimetro delle zone in cui la caccia è vietata.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 262) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento 262) propone di inserire una lettera dopo la lettera f) che prevede il divieto di addestramento e l'allenamento dei cani a distanza inferiore di cinquecento metri dai luoghi in cui la caccia è vietata e dalle aziende faunistico-venatorie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 263) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 264) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento 264) proponiamo di inserire una lettera dopo la lettera i):"Raccogliere palchi dei cervidi, salvo la raccolta autorizzata dagli Enti di gestione dei Parchi".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 265) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento 265) proponiamo di modificare la lettera l) in tal senso: "Commerciare esemplari vivi o morti di specie di fauna selvatica italiana non proveniente da allevamenti e non munita di contrassegno inamovibile".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 266) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Proponiamo di aggiungere una lettera dopo la lettera l), che recita così: "Vendere a privati e detenere reti da uccellagione, salvo che per l'attività di inanellamento".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 267) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Proponiamo di aggiungere una lettera dopo lettera l), che dice: "Produrre vendere e detenere trappole di qualsiasi tipo per la cattura di fauna seduta".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 268) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Dopo la lettera a) aggiungiamo la seguente: "L'uso del fucile con canna ad anima rigata a ripetizione e semiautomatico ed automatica, in zona Alpi al di sopra di 1.000 metri sopra il livello del mare, l'uso e la detenzione della munizione spezzata".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 238) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento 238), nella lettera m) abroghiamo le parole "o di cui sia documentata la provenienza".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 294) presentato da Accossato, Grimaldi, Ottria.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento proponiamo di introdurre un'ulteriore limitazione all'allevamento dei cinghiali e degli ibridi, chiedendo che siano dotati di microchip; questo ovviamente per poter meglio controllare il fenomeno dell'abbandono di questa specie invasiva sul territorio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Accossato.
Emendamento rubricato n. 162) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 240) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riguarda il divieto di usare richiami vivi. Proponiamo di modificare la lettera bb): "Usare a fini di richiamo uccelli vivi e richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettromeccanico, con o senza amplificazione del suono, nonché sagome in legno o altro materiale che riproducano le sembianze di animali".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 163) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 164) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 165) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 161) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 288) presentato da Corgnati, Monaco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Corgnati dà per illustrato l'emendamento.
Subemendamento rubricato n. 278) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 161) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 101) presentato da Vignale, Bona, Fluttero Ravello, Rossi L., Tronzano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento n. 161) prevede il divieto, inserito in norma, per l'addestramento degli ausiliari, dei collari elettrici. Specifica "con l'esclusione dei collari elettrici ad effetto sonoro (beeper)".
Crediamo sia utile distinguere questo aspetto perché non parliamo di uno strumento d'addestramento, ma di richiamo. È evidente che, essendo formulata in questo modo la norma, distinguere, soprattutto per chi fa l'attività di vigilanza, se lo strumento elettrico sia finalizzato all'addestramento oppure no, non è ovviamente complesso, ma ciò che si vuole prevedere di vietare all'interno della norma è ai fini dell'addestramento. Noi abbiamo un nostro emendamento che prevede anche che lo siano se non omologati, perché oggi esistono collari omologati.
Per quanto riguarda l'uso di collari elettrici per l'addestramento degli ausiliari, noi crediamo che vada aggiunto con "l'esclusione dei collari elettrici a effetto sonoro", in modo tale che sia chiaro quest'aspetto.
L'emendamento n. 278), in realtà, è un subemendamento che intende cassare l'emendamento n. 1) presentato da alcuni colleghi della maggioranza, mentre l'emendamento 3), se non ricordo male, è presentato dei colleghi del Movimento 5 Stelle), che intendono abrogare la domenica come giornata di attività venatoria, semplicemente perché questa è una previsione della legge dello Stato.
La legge dello Stato prevede che vi siano due giorni di silenzio venatorio (il martedì e il venerdì) e cinque giorni, invece, di possibilità in cui svolgere l'attività venatoria. All'interno di questi cinque giorni vi è anche la domenica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Bertola, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione dell'emendamento n. 1).



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sono contento che quest'emendamento porti il numero 1) e ho fatto il possibile perché fosse così, scapicollandomi a consegnarlo subito dopo aver avuto in mano il testo licenziato dalla Commissione.
Certamente la nostra proposta di legge, la proposta che abbiamo portato per regolamentare l'esercizio dell'attività venatoria, aveva diversi aspetti molto importanti. Forse anche più importanti di quella riguardante le giornate riservate all'attività venatoria, ma è indubbio che quella dei giorni sia diventata la questione più importante, dopo la discussione in Commissione.
Non solo il nostro Gruppo, ma anche una parte della maggioranza sembrava favorevole a vietare la caccia nella giornata di domenica. Questo perché ci sono stati diversi incidenti. Gli incidenti, ovviamente, sono più frequenti la domenica per il semplice motivo che ci sono più persone che vanno in giro per i boschi e perché noi riteniamo che l'interesse dei molti, in questo caso la maggior parte dei cittadini, a poter andare all'aria aperta nei boschi, a cercare i funghi, a passeggiare o a guardare anche gli animali (perché si può anche andare a guardare gli animali, non solo spararli, ed è più bello, secondo me) debba essere prevalente nei confronti dell'interesse di chi vuole andare a sparare agli animali e che, dovendo sparare, vanno in giro con un fucile.
Ritenevamo che fosse un diritto da tutelare in modo prevalente. Con una parte della maggioranza sembrava esserci un accordo in questo senso.
È passato un po' di tempo, ovviamente l'emendamento non è passato in Commissione, abbiamo riproposto fortemente la questione in Aula e su questo registriamo che la maggioranza è ancora spaccata poiché, se non ho capito male, c'è chi insiste sulla possibilità di vietare la caccia tutte le domeniche e chi, invece, penso appoggerà e voterà una proposta di mediazione che prevede la chiusura della caccia per la domenica, per il solo mese di settembre.
In realtà, è un periodo in cui la caccia formalmente non è aperta, perch sono pre-aperture, parliamo di due domeniche o poco più. Riteniamo che questo sia insufficiente.
È chiaro, voteremo qualsiasi proposta che preveda di limitare la caccia almeno per un giorno, ma questo ovviamente non è sufficiente.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Grimaldi, Accossato, Chiapello Ottria..
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Siamo giunti a un punto nel quale non si deve ripetere tutto all'infinito.
Eviterò.



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri, così non si può discutere. Non sentiamo quello che dice il Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

In questi anni abbiamo più volte ripreso questo punto. L'abbiamo fatto durante il question time, con le interpellanze e i comunicati stampa. Mi ricordo ancora un punto, all'inizio della scorsa stagione, con il Consigliere Barazzotto e la Consigliera Conticelli. Con la Consigliera a Accossato e con il Consigliere Ottria semplicemente durante i lavori di Commissione, e poi qui in Aula, abbiamo riproposto un punto di vista.
Il punto di vista è abbastanza semplice: non parla tanto del bollettino di guerra che abbiamo a fine stagione, riguardante alcuni morti e alcuni feriti; parla, però, di un tema più profondo, cioè del fatto che la flora e la fauna sono un elemento di condivisione per tutti, così come spesso si ricorda in quest'Aula.
Ricordo che la stragrande parte della popolazione la domenica fa altro e non va a caccia; questo sembra una stupidaggine, ma è un dato di fatto che voglio far presente ai molti Consiglieri che hanno visto come una limitazione questo parte di discussione.
Ogni tanto, per arrivare a un punto di vista comune, abbiamo iniziato a entrare nel tema del divieto della domenica e la nostra idea è che non sia un caso che la maggior parte degli incidenti avvengano proprio in quella giornata, semplicemente perché i nostri boschi sono molto più pieni di persone. Persone che, come me, ogni tanto si godono la domenica andando a castagne o a funghi, e non è un caso che, per esempio, alcuni dei 34 non cacciatori che sono stati feriti lo scorso anno fanno parte di quel tipo di popolazione.
Che cosa dicevamo? Eravamo pronti a delle mediazioni: quella che abbiamo subito messo in campo è di evitare almeno i mesi in cui la vegetazione è più alta. Non ci ha convinto da subito l'ipotesi delle ore, seppure presente in alcune legislazioni; in realtà, non nelle legislazioni (abbiamo guardato insieme all'Assessore), ma nel calendario venatorio, per esempio della regione Emilia Romagna, non ci convinceva l'idea di una comunicazione alternata, una domenica sì, una domenica no.
Per questo, abbiamo tenuto fede al nostro impegno di continuare su questo tipo di emendamenti. Ce ne sarà uno successivo - ne parleremo prossimamente quello di un'ultima mediazione in extremis su settembre, però io rimango su questo punto, perché voglio votare il nostro emendamento e questi emendamenti.
Noi lo diciamo, come in tanti hanno detto, in generale verso una legge che è stata un giusto punto di equilibrio. E lo dice chi pensa che la scorsa legislatura abbia fatto un grave errore a non consentire il referendum finale. Fatemi, però, dire, insieme ai Consiglieri Accossato e Ottria, che soprattutto il nostro punto di vista sulla domenica è un punto di vista che vi abbiamo riproposto in tante discussioni: sul grande commercio, in generale sul tema della compatibilità di alcuni luoghi ambientali sensibili, fra cui le nostre montagne.
Ecco, la nostra richiesta in questa votazione, anche su quest'emendamento è di far vivere quel punto di vista. La gran parte della nostra popolazione vuole godersi i propri spazi e per quanto ci sia una minoranza che va rispettata come quella dei cacciatori, ricordiamo a tutti che comunque è una minoranza. Per questo noi pensiamo e auspichiamo che questo Consiglio regionale, per la prima volta, metta un tassello su questa discussione.
Non lo farà su quest'emendamento? Sarà un gran peccato. Lo farà su quella mediazione che è già sulla bocca di tutti? Saremo, comunque, la legislazione italiana più avanti su questo tema, ma l'importante è che si sia capito il punto. Per me non è strumentalizzare chi è stato colpito da un balcone perché quel cacciatore, quel tale anno, stava svolgendo così la sua attività. Non abbiamo strumentalizzato la morte di chi nel Vercellese o nel Novarese stava andando a funghi con la propria famiglia, per ricordiamo che se qualcuno ritiene sacra quella domenica, la vita è ancora più sacra.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo solo su quest'emendamento, ma so che potrei intervenire anche su altri.



PRESIDENTE

Quello che vuole.



FREDIANI Francesca

Abbiamo appreso durante la Conferenza dei Capigruppo che l'Assessore e la Giunta hanno richiesto il contingentamento, poiché la discussione si stava prolungando troppo e i lavori del Consiglio sono stati bloccati per diverso tempo su questo provvedimento.
È un provvedimento che riteniamo molto importante, così come l'Assessore ovviamente - giudica importante, ma riteniamo anche importante poter portare le nostre proposte e cercare di migliorare questo testo.
Purtroppo la discussione non è stata molto partecipata da parte della maggioranza; l'Assessore ha seguito con molta attenzione le nostre proposte e purtroppo non possiamo dire altrettanto della maggioranza, che ha dimostrato di non avere particolarmente a cuore il tema.
Invece, sul punto del divieto di caccia la domenica c'è una convergenza con alcuni esponenti della maggioranza e questo dovrebbe farci riflettere perché evidentemente si tratta di un tema molto importante.
Poco fa il Consigliere Grimaldi sosteneva che i cacciatori sono una minoranza: questo è vero, ma è anche vero che rispetto a quest'emendamento dovrebbe prevalere il diritto alla sicurezza delle persone. Noi, cioè, in quanto legislatori, dovremmo preoccuparci di garantire la sicurezza delle persone che vogliono vivere la natura, la natura viva, quindi non vogliono passeggiare in mezzo ai boschi rischiando d'incontrare un cacciatore che per sbaglio spara, scambiandoli magari per un animale selvatico.
È nostro preciso dovere garantire che la domenica sia un giorno da vivere serenamente, godendo della natura e senza rischiare di mettere la propria vita in pericolo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Conticelli.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Hanno già detto molto i colleghi. Il tema della domenica è stato molto dibattuto: abbiamo avuto modo di esprimerci anche in Commissione, per ripeto qui la mia posizione condivisa con alcuni colleghi, magari un pochino diversa rispetto a quella del Gruppo.
La nostra funzione nel legiferare, così come richiamato dall'articolo 1 della legge nazionale, è quella di tutelare il patrimonio avifaunistico del Piemonte e non quella di tutelare l'attività della caccia. Dobbiamo tutelare questo patrimonio, perché è patrimonio di tutti i piemontesi e come tale, nella giornata in cui tutti i piemontesi e non solo i cacciatori hanno la possibilità di recarsi nei boschi e di fruirne, deve essere loro dedicato.
Non richiamo il tema degli incidenti, perché ne siamo tutti informati ed edotti. L'abbiamo potuto rilevare e chiaramente non è oggi la prima giornata in cui lo rileviamo, però oggi, in particolare, con un momento anche formale di consegna di migliaia di firme, rileviamo la sensibilità esistente tra i cittadini, tra la gente comune, nella nostra regione rispetto a questo tema.
Anche in Commissione mi ero espressa a favore del divieto di caccia la domenica. Credo che per valorizzare i nostri territori, così come l'Assessorato sta ben facendo, la domenica bisognerebbe incentivare il turismo - quello sì - anche da fuori regione, e non solo i cacciatori: se uno è appassionato di caccia, può andarci il sabato o nelle altre giornate dedicate. Voterò quindi a favore dei due emendamenti.
Siccome è stato citato un altro emendamento che sarà presentato successivamente - le soluzioni intermedie, naturalmente, non sono soddisfacenti - auspico che almeno sulle soluzioni intermedie ci sia un'ampia convergenza. Perché, al di là delle convinzioni (che, in questo caso, sono personali, naturalmente, non ideologiche né di partito), credo che il tema vada comunque affrontato rispetto alle migliaia di firme raccolte e rispetto a un referendum che aspetta ormai da decine di anni in un cassetto, sul quale avrebbero potuto esprimersi i cittadini piemontesi.
Penso che, al di là dell'appartenenza politica, tutti dobbiamo rendere conto a questi cittadini.
Mi compiaccio della sensibilità dei colleghi del Movimento 5 Stelle: speriamo che adesso chi ha delle responsabilità di governo possa intervenire anche a livello nazionale su questo tema con una maggior tutela, visto che alcune delle tutele sulle specie che noi abbiamo introdotto come Regione Piemonte sono state tacciate di essere in contrasto (io ritengo di no) con la legge nazionale.
Dal momento che si vive di principi, ma si vive anche per poter tradurre questi principi in strumenti legislativi che rendano questi principi effettivi, spero che almeno in questo campo questo Governo, che non mi rappresenta, possa essere un'opportunità.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, il "contratto" di governo lo vedrà il Governo! Ha chiesto la parola il Consigliere Barazzotto; ne ha facoltà.



BARAZZOTTO Vittorio

Potrei fare un copia-incolla dell'intervento di chi mi ha preceduto, perch il senso del mio pensiero è praticamente il medesimo.
Mi complimento e sono contento di far parte di un partito il cui Assessore ha promosso una legge sulla caccia che, comunque, come ricordava la collega Conticelli, ha un suo passato. Il Piemonte, infatti, si era espresso in un certo modo, poi è stato insabbiato e oggi siamo a dibattere di questa legge, dove, ovviamente, le sensibilità sono molto diverse.
Anche per quanto riguarda la domenica si è cercato di tener conto di tutti gli aspetti che l'Assessore ha voluto sottolineare. Però le esigenze sono molte e credo che l'aspetto culturale, con l'andar del tempo.
Oggi sono state fatte delle previsioni sul futuro, richiamando addirittura Cavour, e quello che sarà. Ovviamente, io mi batto per un mondo diverso rispetto a quello che c'era qualche anno fa: nel mio paese, ad esempio, si tirava su il maiale, che urlava per quattro o cinque ore (capitava nelle campagne), e tutto ciò ci lasciava indifferenti, quasi fosse una cosa normale. Se qualcuno lo facesse oggi, verrebbe denunciato - spero - o ammanettato, come mi suggerisce il collega Cassiani.
Come vedete, nell'arco di trenta o quarant'anni le sensibilità mutano, e lo fanno anche velocemente. Quel mondo che io spero di vedere - mi auguro di vivere sufficientemente per goderne i frutti - prevede, appunto, una realtà dove ci sia rispetto anche nei confronti del mondo animale; peraltro, la natura si sta già ribellando (mi riferisco alla carne, agli antibiotici eccetera eccetera). Ma rimaniamo sul tema.
Relativamente alla caccia di domenica non ripeterò i concetti espressi dai colleghi che mi hanno preceduto, neanche sulla necessità di prestare la massima attenzione.
Per quanto concerne le armi, io non sono contrario alle stesse. Dico solo che per chi è avvezzo ad andare al poligono, il rigore è massimo: giustamente, ci sono tantissimi limiti e tantissime attenzioni per chi fa uso di armi (blindati, non blindati, piombo, non piombo), quindi non si pu sparare così...
Chiunque sia avvezzo al poligono, non può andare a sparare fuori, manco in una cava se non è autorizzato, perché viene denunciato, arrestato, eccetera eccetera.
Dato che mi capita, ogni tanto, di andare con i cani, ho sempre il timore soprattutto adesso che ne ho uno grande, che venga scambiato per qualche animale strano (in questo caso per un orso bianco, anche se non è tipico delle nostre zone!). Ma al di là di queste battute, quando vedo qualche cacciatore non proprio in tenera età, evergreen - sia chiaro che nutro il massimo rispetto per gli anziani - qualche dubbio mi sovviene in tema di sicurezza, proprio perché so quanto si è rigorosissimi in fatto di armi.
Detto questo, faccio presente al collega Bertola (che stimo e con cui condivido idealmente questo aspetto), che non credo ci siano spaccature all'interno di un partito grande come il nostro (per adesso è ancora molto grande!).
È ovvio che ci siano determinate sensibilità, però in questo senso anch'io.
Ma non lo dico come battuta, lo dico in maniera molto convinta: il Movimento 5 Stelle adesso è diventato ancora più grande, è un partito molto importante che è in Parlamento e che è al Governo. Io farò veramente il tifo per voi, perché basterà una legge ordinaria - due righe - per poter risolvere questo problema. Con due righe potrete, a livello nazionale abolire definitivamente la caccia. Basteranno due righe - vero, collega Appiano? - per cancellare la caccia, e io sarò felice e plaudirò a questo aspetto.
Per adesso, dato che purtroppo, come viene ricordato, la legge nazionale è tuttora vigente, combattiamo le nostre battaglie, spero non siano sempre solo ideali: io sono abituato a perdere - qualche volta anche a vincere ma vale comunque la pena farle, non solo sotto questo aspetto! Concludo, dicendo che anch'io voterò. Non mi sento spaccato, né diviso dai miei colleghi, con cui condivido tante battaglie.
Faccio il tifo per il Movimento 5 Stelle, sperando che domani al Governo propongono una legge che abolisca la caccia definitivamente, così abbiamo superato tutti i problemi! Dato che però al momento abbiamo a che fare con questa realtà, anch'io sono su questa linea, per l'abolizione totale della caccia alla domenica. Mi rimetterò ovviamente alla volontà di questo Consiglio regionale - non posso far altro - sperando sempre in questo mondo migliore!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Barazzotto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Prendo le parole che sono state spese oggi per il futuro e per le iniziative che dovremo intraprendere.
Credo vi sia un aspetto da considerare: la scelta di alcuni di voi è prettamente ideologica, mi permetto anche di dire, di persone che conoscono certamente l'attività venatoria.
Questo è un dato di fatto, ma non tutti hanno mai avuto la possibilità - è lecito, ci mancherebbe - di passare un giorno vicino a una persona che svolge attività venatoria.
Mi permetto anche di dire che c'è molta città in queste considerazioni e molta poca conoscenza del mondo rurale.
Vedete, piaccia o non piaccia, l'attività venatoria - molto più semplicemente, la caccia - è fortemente radicata nella storia dell'uomo, ma anche nella nostra attività.
In ogni paese, in ogni ambito rurale c'è certamente un legame fra il mondo venatorio e il mondo agricolo, ma poi certamente l'urbanesimo ha portato molte cose, fra cui uno scollamento netto fra le persone che vivono in città e che non hanno soltanto la richiesta che la domenica non si cacci ma che anche in montagna, per esempio, non si svolga tutta una serie di attività.
La montagna e le aree rurali sono un meraviglioso parco giochi per chi quotidianamente, vive in un ambito urbano e non rurale, quindi vuole una montagna piena di alberi, con tante foreste, il meno possibile viva, il meno possibile con la presenza di cacciatori, di motociclette, di strade che portino ai pascoli, cioè di tutte quelle situazione che sono la vita normale del mondo rurale.
Questo è il tema.
Ovviamente, la pratica della caccia comporta l'uso di armi.
Io svolgo l'attività venatoria da pochissimi anni, ma da moltissimi anni da quando ero bambino, vado a pesca. Andare a pesca è come andare a caccia: con uno strumento si può arrecare la morte di un animale. Ma quello strumento non spara, perché io non ho mai sentito una sola persona che nella mia vita mi abbia apostrofato perché andavo a pesca; anzi, il pescatore piace perché ha un legame con il fiume, con l'ambiente, conosce il territorio. Quel povero pesce muto non si lamenta.



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

A te no, ci mancherebbe, ma in termini generali.
È evidente che la vera differenza la fa il possesso di un'arma. Comprendo che non è una cosa da poco, tant'è che se si volesse capire lo svolgimento dell'attività venatoria, si vedrebbe con quale attenzione la stessa legge prima di tutto, e poi anche la pratica e la prassi quotidiana, prescrive come si svolge quest'attività.
Sono certo, però, che la stessa attenzione rispetto alla sicurezza, alla vita altrui e alla tutela della maggioranza, la ritroveremo in altri ambiti, altrimenti non capisco una serie di provvedimenti presi e che mettono fortemente a repentaglio la sicurezza, per esempio sanitaria dei cittadini piemontesi (e invece pare non interessino a nessuno).
Al tempo stesso, mi comporterò o vi richiederò lo stesso diritto della maggioranza rispetto alle minoranze.
Non possiamo passare dei mesi in Consiglio regionale a discutere di tutte le sfigate minoranze che l'Assessore Cerutti ci presenta davanti al tavolo.
Sono minoranze e rimangono tali.
I cacciatori sono minoranza perché hanno titolo e dovere di andare a caccia la domenica, se anche una legge dello Stato glielo consente, altrimenti è ideologia e noi stiamo parlando di ideologia. Fortunatamente, in questo Stato tutela maggioranze e minoranze; tutela passioni differenti.
Certamente io ho una passione diversa rispetto a quella del collega Barazzotto, ma mi sento di dire, anche se lui non ci crederà, che è nutrita dallo stesso amore nei confronti dell'ambiente e della natura.
È profondamente differente. Profondamente differente, però credo che da questo punto di vista ci vada il rispetto, prima di tutto, delle norme perché non è casuale che la caccia, collega Barazzotto, è in Costituzione non è casuale che c'è una legislazione in tutti gli Stati europei che ne consente l'esercizio.
Se io mi permetto di insultare anche un solo mio collega in modo violento la prima cosa che giustamente fanno - sacrosantamente - è togliermi il porto d'armi e le armi in casa.
Questa è l'attività venatoria. Poi c'è chi fa il bracconiere, così come ci sono quelli che vanno ai 200 all'ora autostrada, che infrange la legge e non è un cacciatore. Il numero dei bracconieri è molto limitato, basta vedere il numero di verbali elevati ogni anno.
Io credo che la difesa delle libertà passi anche attraverso le cose che non piacciono. Ogni tanto difendo attività che non mi piacciono, ma sono sacrosantamente legittime perché si possono fare e magari tengono vivi molti mondi.
Io non ho mai negato - concludo e chiedo scusa al Presidente - il valore economico della caccia, ma non è dietro a questo che mi trincero. Il mondo venatorio ha un comparto economico vastissimo, un comparto - ed è l'ultimo tema che mi interessa - fra mondo delle armi, presenza sul territorio, ecc.
ecc.
Mi permetto di segnalare un ultimo aspetto.
Il cacciatore è lo stesso soggetto che, quando i cinghiali vengono nell'orto di casa, viene repentinamente chiamato, a caccia chiusa in attività di controllo, per sparare al cinghiale.
La vera ipocrisia è che i presentatori degli emendamenti - centrosinistra e Movimento 5 Stelle - sono gli stessi che fanno in Provincia, prima Fassino Avetta, oggi Appendino-Marocco, il piano di contenimento sulle nutrie, che comporta l'uso di fucili; si fanno i piani di contenimento sui cinghiali dove si usano i fucili.
Tali interventi sono utili perché servono per contenere i danni all'agricoltura. Ecco che allora in quel momento il cacciatore è utile. Se invece va a caccia per i fatti suoi, per una passione sua, è un disgraziato. Qualcosa così non funziona, altrimenti non chiamateli più.
Io non faccio controllo, ma non chiamate più i cacciatori quando ci sono i danni da cinghiale o da capriolo.
Come avete scritto, i conduttori dei fondi faranno quello, le Guardie delle Province provvederanno ad abbattere i capi in esubero e vedrete che sarà tutto a posto.
Ovviamente non sarà così, perché senza l'intervento di chi ha un fucile in mano e di chi sa prendere una preda quando serve, un equilibrio faunistico all'interno della nostra regione non riusciremo a garantirlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Faccio una piccola domanda: è terminata l'illustrazione degli emendamenti dell'articolo 21 o ce n'è ancora qualcuno da illustrare?



(Commenti fuori microfono)



BERTOLA Giorgio

Volevo intervenire in discussione generale, ma non voglio togliere spazio quindi preferirei venisse prima illustrato l'emendamento 308).
Grazie.



PRESIDENTE

Certo, Consigliere Bertola.
Emendamento rubricato n. 308) presentato da Ravetti, Chiapello, Grimaldi Ottria.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Chiapello per l'illustrazione.



CHIAPELLO Maria Carla

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo che non si vada a caccia almeno nelle domeniche di settembre: è una richiesta minima. Io sono favorevole, ad esempio, che la caccia sia vietata la domenica, ma questa proposta difficilmente sarebbe passata, poiché anche nei Gruppi ci sono delle sensibilità diverse e poi i cacciatori saranno anche una minoranza, per sono una minoranza organizzata che riesce ancora a far sentire bene la sua voce.
Ritengo che vietare la caccia almeno nelle domeniche di settembre sia un giusto compromesso fra i cacciatori e i fruitori del bosco, fra tutte quelle persone che comunque la domenica vanno per funghi, vanno in bici vanno a passeggio. Almeno nelle domeniche di settembre non si vedranno fucili e non si sentiranno spari.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho preferito venisse illustrato anche l'emendamento n. 308), così almeno avevamo il quadro completo degli emendamenti all'articolo 21. Del resto, è una sensazione personale, ma avevo percepito una scarsa propensione e una scarsa voglia di illustrare quell'emendamento da parte della maggioranza.
Ripeto, questa è una mia sensazione e va presa come tale.
In sostanza, diciamo che questa modifica è il risultato della mediazione che era avvenuta per le vie brevi, com'è normale che accada nell'ambito di una discussione ampia come quella che abbiamo avuto sul disegno di legge/caccia, anticipata un po' dall'Assessore, per cui prima si diceva "chiudiamo la domenica metà stagione sì e metà no", dopo si diceva "fino a ottobre", poi "solo la mattina e il pomeriggio no".
Si andava a vietare la caccia di domenica solo al pomeriggio, quando la domenica pomeriggio a cacciare ci vanno in pochi, secondo me; del resto tutte le persone che la domenica vogliono andare nei boschi ci vanno al mattino, perché solo uno sfigato va per funghi la domenica al pomeriggio: si va al mattino presto, no? Questo lo so anch'io che non sono un bravo cercatore di funghi e, come avevo detto precedentemente, una volta ho trovato un porcino perché mi è caduto in testa.
Quindi passerà questa mediazione che prevede la chiusura della caccia solo le domeniche di settembre, che è poco più di nulla. Chiaramente ci sentiamo a disagio comunque a votare un emendamento del genere.
Tuttavia, se devo mettere il peso sul piatto della bilancia, mi sentirei più a disagio a votare contro un emendamento che comunque, limita un po' l'attività venatoria nell'ambito di una stagione piuttosto di quanto mi sentirei a disagio a votare a favore, per cui annunciamo il nostro voto favorevole. Certo è che è ben poca cosa: diciamo che si è persa un'occasione.
Ringrazio il Consigliere Barazzotto per la stima e anche per il tifo che fa per eventuali provvedimenti a livello nazionale, che anche noi auspichiamo.
Facciamo notare che da una parte questo non è nel cosiddetto contratto di governo, dall'altra parte il Parlamento per fortuna è sovrano, quindi se tutte le forze politiche (incluso il Partito Democratico) vorranno presentare al Parlamento delle proposte di legge atte a limitare l'attività venatoria, insomma, saremo tutti contenti e dal Piemonte alcuni di noi sosterranno fortemente queste proposte.



PRESIDENTE

È ancora iscritto a parlare il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato il dibattito sul tema della domenica e devo dire che, avendolo seguito da vicino, mi spiace che venga un po' semplificato dal collega Bertola quasi come se fossimo stati al mercato: al pomeriggio, al mattino una domenica sì e una no.
È stato un dibattito ampio e articolato all'interno della maggioranza; noi proponiamo quest'emendamento firmato da tutti i Capigruppo di maggioranza credo che non l'abbia firmato solo il collega Giaccone, che non era presente questa stamattina, e anche il collega Monaco, ma lo voterà - che è una sintesi importante di un dibattito durato due anni.
Guardate, ho l'onore di presiedere la III Commissione e sul tema della caccia - ma lo diremo in dichiarazione di voto finale - abbiamo discusso mesi (direi anni) e, nonostante le posizioni che io posso capire dei Gruppi di opposizione sui vari temi e che sicuramente terranno anche nel voto finale sulla legge, posso dire che molte delle questioni e delle istanze portate avanti dai vari Gruppi di opposizione sono state valutate e accolte dalla Giunta regionale e dalla maggioranza. Quindi non voglio dire che sia un testo condiviso, ma è un testo che sicuramente è uscito dalla Giunta regionale in un modo, è approdato in Consiglio regionale molto modificato ancora oggi in Aula gli si apportano delle modifiche e questa è una di quelle più importanti.
Mi spiace che il dibattito venga semplificato, perché guardate che, come immagino, approvando l'emendamento n. 308) firmato da tutti i Capigruppo di maggioranza, noi saremo la prima Regione in Italia a istituire un divieto di caccia la domenica, dando un messaggio chiaro anche alle persone. Credo che l'Emilia Romagna abbia inserito un divieto di caccia la domenica, ma in fasce orarie, mentre noi abbiamo scelto di dare un messaggio chiaro alle persone, ovvero che nel mese di settembre la domenica è vietata la caccia.
Guardate, questo è un emendamento importante ed è un emendamento di equilibrio perché, anche se le persone che svolgono attività venatoria sono minoranze, tale attività è prevista - tra l'altro, è un'attività che viene svolta negli anni - e deve essere garantita sul nostro territorio; al contempo, deve essere data voce anche alle associazioni ambientaliste.
Oggi abbiamo incontrato le associazioni ambientaliste e hanno depositato 3.000 firme a sostegno della chiusura dell'attività venatoria la domenica: anche da quel punto di vista, le loro istanze sono assolutamente preziose e quindi vengono accolte per il mese di settembre, che è il mese diciamo turisticamente di vita dei nostri boschi, dei nostri territori, delle nostre zone turistiche sicuramente più importante e più frequentato.
Teniamo conto che, essendo una norma che vale in tutto il Piemonte, se avessimo vietato la caccia anche le domeniche di ottobre, nelle zone montane non si sarebbe sostanzialmente potuto più andare a cacciare, perch se nevica l'attività venatoria in quel momento non è prevista.
Credo sia un emendamento importante, frutto sì di una mediazione, ma di una mediazione al rialzo, guardate che ci colloca come Regione capofila in quest'ambito, perché garantisce e tutela i diritti anche di una minoranza ma di cittadini piemontesi che svolgono quest'attività e giustamente la possono svolgere e devono continuare a svolgerla. Al contempo, non meno importante, garantisce l'attività di tante aziende agri-faunistiche presenti sul nostro territorio che si sono sviluppate in questi anni e che danno posti di lavoro e fanno attività sul nostro territorio.
L'invito a tutta la maggioranza è di votare l'emendamento n. 308) e di avviarci verso la conclusione di questo percorso, del disegno di legge sulla caccia che - lo diremo in dichiarazione di voto conclusiva - è un buon disegno di legge che consegniamo alla Regione Piemonte e che - ne sono convinto - continuerà a rimanere in vigore negli anni, perché è una buona legge e qualsiasi cosa possano dire le opposizioni, non dico condivisa, ma sicuramente in alcune parti ampiamente concertata.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
La parola all'Assessore Ferrero per il parere della Giunta.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta è favorevole su alcuni emendamenti. Parto dalle cose più lievi: anche il Consigliere Vignale aveva sollevato la questione dei collari acustici, che nulla hanno a che vedere con quelli elettrici, che noi abbiamo abolito "senza se e senza ma".
C'è un emendamento di maggioranza che fa questa distinzione, perché anche i collari con GPS servono per ritrovare i cani quando vengono dispersi e noi la riteniamo una buona pratica per il benessere animale.
Ci sono emendamenti del Movimento 5 Stelle che sarebbero anche condivisibili, come, ad esempio, quelli sulle trappole, ma sono divieti già presenti nella legge nazionale, andremmo a inserire ulteriori questioni che già non sono comprese. Insomma, il fatto di non aver inserito alcuni divieti è perché sono già divieti presenti in legge. Noi abbiamo soltanto inserito i divieti, per esempio, sull'utilizzo dei collari elettrici e altre cose che trovate in questo copioso articolo, che non sono compresi nella legge nazionale.
L'ultima cosa che volevo dire è sulle domeniche. Devo ringraziare, perch c'è stato un dibattito in cui ognuno ha rinunciato a un pezzo. Sono favorevole a quest'emendamento 308) che è stato presentato dai Capigruppo di maggioranza, perché non è stato una decisione presa a cuor leggero, ma è stato frutto di un lungo dibattito, in cui ognuno ha rinunciato un po' a un pezzo, perché ognuno aveva una sua fotografia davanti, quella di un territorio.
Le domeniche chiuse a settembre sono, magari, tanto in alcune realtà o poche in altre. Se penso ai vigneti delle Langhe, probabilmente in quelle realtà si sarebbe potuto chiudere ancora una domenica di ottobre, ma in altre realtà, magari quelle montane, forse, è anche tanto chiudere a settembre.
Abbiamo cercato di dare un messaggio che tenesse unite le sensibilità e io credo che questo sia un messaggio corretto, che dà un segnale e, allo stesso tempo, non facciamo una legge per penalizzare nessuno. Questo deve essere molto chiaro, non è un referendum, l'ho detto più volte: facciamo una legge che abbia buonsenso e per gestire nel modo migliore queste attività sul territorio.
Presidente, se poi mi consente, dirò man mano.



PRESIDENTE

Va bene. Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 254), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 255), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 256), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 257), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 258), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 259), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 260), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 261), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 262), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 263), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 264), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 265), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 266), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 267), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 238), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 294), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 162), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 268), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 240), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 163), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 164), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 165), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 101), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 161), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 288), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 278), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 11 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 11 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 308), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 21, così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
Penso che si possano concluderei qui i lavori del Consiglio.
Voglio ringraziare i signori e le signore che ci hanno accompagnato in questa giornata.
Vi auguriamo un buon ritorno a casa.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.50)



< torna indietro