Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.315 del 02/05/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, per eventuali richieste di comunicazione da parte degli Assessori posso intervenire adesso o dopo?



PRESIDENTE

Può farlo adesso, se desidera.



RAVETTI Domenico

Non è presente l'Assessore Valmaggia, per cui chiedo a lei di valutare se procedere in Aula o in Commissione.



PRESIDENTE

L'Assessore Valmaggia in questo momento risulta in congedo.



RAVETTI Domenico

Benissimo.
Volevo soltanto dirle, Presidente, che riterrei opportuna una comunicazione dell'Assessore Valmaggia, in Aula o in V Commissione, rispetto alle criticità rilevate anche dagli organi di stampa e di informazione sul settore rifiuti nella provincia di Alessandria e sull'ipotesi di chiusura di una discarica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Vorremmo chiedere delle comunicazioni all'Assessore Balocco - o chi per esso - sullo scampato disastro ferroviario avvenuto sulla Torino-Savona a causa di una gru che è caduta sui binari che ha fatto deragliare un treno.
È stata veramente una mancata tragedia.



PRESIDENTE

Non risultano altre richieste di intervento.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 17 e 18 aprile 2018.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Barazzotto, Ferraris, Molinari, Ottria e Valmaggia.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 24 aprile 2018.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

c) Ricostruzione Ufficio di Presidenza della Giunta delle elezioni, della Giunta per il regolamento e delle Commissioni permanenti III, IV, V e VI


PRESIDENTE

Comunico che in data 19 aprile 2018 si sono svolte le votazioni per la ricostituzione degli Uffici di Presidenza della Giunta delle elezioni della Giunta per il regolamento e delle Commissioni permanenti III, IV, V e VI.
Sono stati eletti: per la Giunta per il regolamento, il Vicepresidente Giuseppe Antonio Policaro; per la Giunta delle elezioni, i Vicepresidenti Celestina Olivetti e Luca Angelo Rossi; per la III Commissione, il Vicepresidente Andrea Tronzano; per la IV Commissione, il Presidente Domenico Rossi e il Vicepresidente Paolo Allemano; per la V Commissione, il Vicepresidente Angelo Luca Bona; per la VI Commissione, il Vicepresidente Luca Cassiani.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 281, inerente a "Rete Ospedaliera Regionale. Programma di interventi in edilizia sanitaria"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 281, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana del 17 aprile 2018 è iniziato l'esame del provvedimento. Dopo illustrazione dell'Assessore Saitta, sono intervenuti in sede di discussione generale i Consiglieri Bono, Vignale, Tronzano e Allemano. Nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2018 è terminata la discussione generale.
Nella seduta antimeridiana del 18 aprile 2018 è iniziato l'esame degli emendamenti: sono stati illustrati gli emendamenti all'Allegato 1, fino all'emendamento rubricato n. 11). Nella seduta pomeridiana del 18 aprile 2018 è proseguito l'esame degli emendamenti. È terminata l'illustrazione degli emendamenti relativi all'Allegato 1 ed è iniziato l'esame degli emendamenti relativi all'Allegato 2, fino all'emendamento rubricato n. 21).
Riprendiamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 62).
Assessore Saitta, voleva intervenire? Prego, ne ha facoltà.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, la seduta è iniziata: invito tutti i Consiglieri a prendere posto e a consentire all'Assessore di intervenire.



SAITTA Antonio, Assessore all'edilizia sanitaria

Intervengo a questo punto della discussione per esprimere un'opinione in ordine ad alcune questioni che sono emerse nel dibattito in Consiglio e per la verità, anche nel dibattito in Commissione, sempre in riferimento alla rete ospedaliera. Lo faccio perché questo, evidentemente, può aiutare il confronto.
Le questioni sulle quali vorrei intervenire riguardano l'umanizzazione delle strutture ospedaliere e l'impiego delle fonti energetiche alternative (altra tematica sollevata nel corso del dibattito).
Su tali questioni l'opinione della Giunta è quella di tener conto di gran parte di queste osservazioni; osservazioni che noi pensiamo di indicare attraverso un ordine del giorno o una mozione di accompagnamento (non so ancora bene dal punto di vista tecnico), che possa costituire non soltanto un suggerimento, ma anche un'indicazione alle stazioni appaltanti che dovranno procedere alla valutazione dei progetti.
In modo particolare, per quanto riguarda l'umanizzazione delle strutture ospedaliere, vi è una bozza di mozione che ho preparato.
L'ospedale, ed è la constatazione da cui partiamo, per il suo ruolo e complessità, è un grande contenitore tecnologico, di forte impatto, dove si produce, si lavora e si vive. L'offerta di prestazioni al paziente-cliente e di servizi al personale-utilizzatore deve tendere verso livelli di qualità clinica sempre più soddisfacenti. In tal senso, adeguati modelli organizzativi di assistenza e cura, così come l'umanizzazione, il confort e la sicurezza delle strutture, rappresentano i requisiti fondamentali.
In questa logica, l'ospedale si può arricchire di una serie di attività di supporto che ne innalzano il livello della qualità della struttura.
Attività di supporto che vanno dalla dotazione di spazi per l'accoglienza dei pazienti e visitatori, ad attività ricreative per pazienti e personale quali spazi per attività ludiche o culturali (spazi polifunzionali), spazi commerciali, spazi per il sociale. Fondamentale per il personale è, ad esempio, è la presenza di un asilo nido che porta inevitabilmente vantaggi dal punto di vista logistico".
Fatte queste considerazioni - peraltro, condividiamo gran parte delle osservazioni emerse - il punto per noi centrale è che nella progettazione di una nuova struttura ospedaliera l'obiettivo principale deve essere quello di 'recuperare la visione umanistica', mettendo al centro del progetto i fruitori dell'ospedale, dal personale sanitario al degente.
Nel progetto devono risultare evidenti gli elementi utili a misurare il grado di umanizzazione: stanze riservate per i pazienti terminali e per l'assistenza da parte dei loro familiari; stanze di degenza con separazione visiva (parziale o totale) fra i posti letto; presenza di locali per la pratica religiosa; presenza di percorsi accessibili ai disabili motori (CUP, URP, servizi diagnostici, Centro prelievi); presenza di aree dedicate per parcheggio a cicli e motocicli; presenza di linee di mezzi pubblici che raggiungano la struttura ospedaliera; presenza di posti auto riservati ai disabili e alle donne in stato di gravidanza; presenza di stazioni taxi in prossimità della struttura ospedaliera.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore.
Credo che i Consiglieri che sono interessati ad ascoltare le parole dell'Assessore Saitta in questo modo non riescano a farlo.
Poiché è importante capire quello che dice l'Assessore per l'approvazione odierna di questo provvedimento, invito tutti a stare zitti.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Stanze di degenza con sistema di climatizzazione, stanze di degenza dotate di servizi igienici interni, presenza nei reparti di aree di socializzazione e, per i moduli di degenza pediatrica, presenza di sala attrezzata per il gioco e angolo lettura.
Abbiamo anche fatto un esame attento.



PRESIDENTE

Assessore, può dare poi una copia del documento cui si riferisce?



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Sì, sì.
Un esame attento della normativa e della documentazione che esiste per i progetti di umanizzazione delle strutture ospedaliere.
L'AgeNaS ha predisposto un progetto di valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle strutture sanitarie, iniziato nel 2012, a cui la Regione Piemonte ha partecipato sia nella fase sperimentale sia in questa fase. L'AgeNaS ha definito, in tema di umanizzazione, 144 item in grado di misurare l'umanizzazione delle strutture ospedaliere.
Pertanto, come Giunta, siamo d'accordo affinché le stazioni appaltanti nella valutazione dei progetti ospedalieri, utilizzino puntualmente tutti i criteri definiti dall'AgeNaS sull'umanizzazione delle strutture di ricovero.
Questo documento dell'AgeNaS è stato definito attraverso un lavoro di collaborazione tra AgeNas e Agenzia Civica-Cittadinanzattiva.
Questo, per quanto riguarda il tema dell'umanizzazione. Un richiamo quindi, alle questioni sostanziali, ma anche un'indicazione puntuale per l'applicazione dei criteri definiti dall'AgeNaS, per quanto riguarda l'umanizzazione delle cure.
Per quanto riguarda le fonti energetiche alternative - anche questo tema emerso nel dibattito - tenevamo a far presente che, in tema di sostenibilità ambientale e razionalizzazione dei consumi energetici sul patrimonio edilizio pubblico, ci sono alcune iniziative, in modo particolare un Protocollo Itaca, per la valutazione dei progetti.
Questo è uno strumento che dovrà essere utilizzato nella valutazione dei progetti.
Per quanto riguarda l'ottimizzazione delle risorse energetiche correlate alle strutture ospedaliere, esiste già una delibera della Giunta regionale la n. 3 del 4 marzo 2013, che approva uno specifico schema di capitolato d'appalto per l'implementazione dei contratti del rendimento energetico, in applicazione del decreto legislativo 115 del 2008.
Sicuramente, quindi, la valutazione deve tenere conto dei progetti, di questo protocollo e di questa delibera della Giunta regionale. In ogni caso, noi riteniamo e concordiamo sul fatto che l'uso di energia da fonti energetiche rinnovabili costituisca un obiettivo di primaria importanza nella progettazione degli interventi di edilizia sanitaria in programma.
Pensiamo che i progetti delle nuove strutture ospedaliere debbano prevedere opportune strategie per la riduzione del fabbisogno energetico e contemporaneamente, opportune soluzioni tecnologiche e impiantistiche orientate verso fonti rinnovabili di energia.
Noi pensiamo, com'è stato anche chiesto, che, nella valutazione dei progetti, le stazioni appaltanti debbano valutare l'utilizzo passivo di fonti rinnovabili per l'integrazione del riscaldamento, cioè devono essere previsti come possibili sistemi e tecnologie in grado di fornire un effettivo apporto termico gratuito, al fine di massimizzare l'utilizzo passivo della radiazione solare nella stagione invernale e ridurre il fabbisogno di energia termica dell'edificio per riscaldamento; l'utilizzo passivo di fonti rinnovabili per raffrescamento e la ventilazione igienico sanitaria.
Riteniamo si debbano prevedere sistemi di raffrescamento passivo degli ambienti, sfruttando la localizzazione e la configurazione geometrica dell'edificio, in relazione all'orientamento delle facciate e all'esposizione dei venti, nonché ipotizzando materiali con caratteristiche termo-fisiche idonee, ad esempio ad elevata inerzia termica, a cambiamento di fase e ad elevata traspirabilità; la riduzione del fabbisogno di energia primaria e sostituzione di fonti energetiche da idrocarburi con fonti rinnovabili o assimilate. Il sistema edifici impianto dev'essere concepito in modo da massimizzare l'efficienza energetico ambientale.
L'uso passivo di fonti rinnovabili per l'illuminazione. Il livello di illuminazione naturale, negli ambienti confinati, deve essere garantito in modo adeguato, almeno secondo le norme vigenti e, ove non specificatamente richiesto da normative vigenti, potranno essere utilizzati sistemi captanti o riflettenti, per quanto possibile.
Queste sono le questioni che riteniamo possano essere elementi importanti sia per la parte dell'organizzazione sia per la parte relativa all'utilizzo di energie alternative, elementi che le stazioni appaltanti devono applicare nella valutazione del progetto.
Ci tenevo, a questo punto della discussione, formare un'opinione che abbiamo maturato durante la discussione, affinché possa essere utile per il proseguimento dei lavori.



PRESIDENTE

A questo punto proporrei, per non iniziare una discussione inutile su questioni su cui l'Assessorato è disponibile, una breve Conferenza dei Capigruppo per capire come proseguire.
La riunione è convocata in sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 10.18)


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli studenti dell'Istituto Superiore "Bona" di Biella


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Superiore "Bona" di Biella in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.



(La seduta riprende alle ore 12.01)


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 281, inerente a "Rete Ospedaliera Regionale. Programma di interventi in edilizia sanitaria" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 281.
Emendamento rubricato n. 62) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a riprendere il proprio posto. Consigliere Gallo dovrebbe riprendere il suo posto. Se crede, potete incontrarvi fuori: è uguale! Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Riprendiamo la discussione sulla delibera di programmazione dell'edilizia sanitaria, trasformata in delibera consiliare. Siamo alla Scheda "Parco della Salute, Ricerca e Innovazione di Torino". Purtroppo, nonostante la riunione dei Capigruppo, non si è riusciti a scalfire la volontà ferrea di andare avanti anche su questo progetto, che presenta per noi delle criticità molto importanti, soprattutto per quanto riguarda il tema dei posti letto, come ho già avuto modo di dire.
Quest'emendamento tratta, in verità, il tema dei posti degli alloggi in permanenza temporanea per gli ospiti, la foresteria, quindi sarebbe il secondo intervento del lotto 2, che si vedrà successivamente rispetto a oggi, in cui parliamo del lotto 1, però le perplessità rimangono sia sulle modalità - come ho avuto modo di dire più volte e diremo ancora oggi - di finanziamento sia, soprattutto, sulle modalità di revisione sostanziale della rete ospedaliera senza porre mano alla delibera 1-600 e alla delibera 1-924 che l'ha modificata. Parlo di delibere del novembre 2014 e del gennaio 2015, che avevano scritto nero su bianco dei numeri ben precisi sulla rete ospedaliera.
Pertanto, ha ragione il collega Vignale quando dice che oggi o, meglio domani (la prossima settimana) avremo due documenti ufficiali di quest'Amministrazione che dicono due cose diverse sulla rete ospedaliera del Piemonte, in particolar modo sulla rete della Città di Torino. E questo è un problema: un problema formale di non poco conto, ed un problema sostanziale, perché non si può modificare una delibera di Giunta presa in un periodo straordinario, in cui è stato sottratto il potere programmatorio del Consiglio regionale dalle norme complesse, dal quadro di Piano di rientro nazionale e regionale, e andarla a modificare con una delibera che tratta di altro, cioè parla del contenitore e non del contenuto.
Poi, è vero che il contenitore delinea anche il contenuto, nel senso che se il contenitore può tenere al massimo 1.040 posti letto, non si può poi, di conseguenza, ipotizzare 2.000 posti letto. Scherzavamo in Conferenza dei Capigruppo e dicevamo che forse si potrebbero creare dei letti a castello in ospedale! È ovvio che è una battuta quasi un po' british, però è ovvio che il tema del contenitore è fondamentale. Pertanto, nel momento in cui andiamo a individuare il contenitore, il numero dei posti letto ne verrà di conseguenza.
In ogni caso, non si può anticipare una revisione della rete ospedaliera con una delibera di edilizia ospedaliera: è profondamente sbagliato e scorretto. Credo che purtroppo stiamo continuando a essere scorretti, non tra di noi, ma da un punto di vista legislativo e programmatorio, come abbiamo iniziato dal 2014.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Abbiamo speso la prima parte della mattinata a discutere in modo anche costruttivo, al di là del risultato, riguardo agli aspetti che più ci hanno spinti a presentare emendamenti a questa delibera: da una parte, la questione dell'umanizzazione, e qui abbiamo ricevuto segnali di apertura che noi riteniamo spendibili in modo migliore su emendamenti, anziché su un atto d'indirizzo. Lo stesso valga per le caratteristiche dal punto di vista dell'efficienza energetica di queste nuove strutture.
C'è una questione che per noi era più spinosa, su cui forse è più difficile trovare un'intesa: quella relativa ai posti letto del Parco della Salute della Ricerca e dell'Innovazione di Torino, sia per il numero di posti letto riportati sulla proposta di deliberazione sia perché con questa si va, in realtà, a modificare la DGR 1-600 e noi non riteniamo corretto proprio dal punto di vista formale, andare a modificare una delibera di programmazione con una delibera che riguarda la rete ospedaliera, senza scrivere magari che questo provvedimento annulla e sostituisce quello precedente, in determinate parti.
Nello specifico, quest'emendamento riguarda - nella parte relativa alla descrizione generale - i posti alloggio, poiché noi proponiamo di aggiungere 30 posti alloggio. Quindi, con l'approvazione del nostro emendamento, passerebbero da 190 a 220.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Abbiamo terminato ora la riunione dei Capigruppo allargata in cui abbiamo discusso sia degli aspetti energetici che dei posti letto. Effettivamente per quanto riguarda i posti letto del Parco della Salute di Novara non si è trovata la quadra, nel senso che, rispetto a quanto previsto dalla delibera 1-600 (sono più di 1.800 posti letto) il nuovo Parco della Salute di Torino prevede 1.040 posti letto.
Noi riteniamo che questo sia incompatibile, perché se si vogliono ridurre posti letto nel Parco della Salute, e quindi si vogliono ridurre complessivamente posti letto nella rete ospedaliera, occorre considerare anche che uno degli obiettivi del Parco della Salute sarà quello di attirare pazienti, oltre che da altre zone della regione, anche da fuori regione, perché dobbiamo metterci in testa anche una cosa: noi non possiamo pensare di alzare bandiera bianca nei confronti di una Regione come la Lombardia, che continua a fare marketing per attirare pazienti in Italia e fuori dai confini italiani, perché la Regione Lombardia fa marketing per le proprie strutture sanitarie addirittura fuori dai confini italiani. Non per nulla, ha una mobilità attiva di 808 milioni, secondo gli ultimi dati quando il Piemonte ha una passività sanitaria ormai di 90 milioni.
In questa situazione, non possiamo ulteriormente indebolire le strutture ospedaliere d'eccellenza del Piemonte, perché rischieremmo di aggravare la mobilità passiva nei confronti di altre Regioni che fanno una politica completamente all'opposto rispetto alla nostra, non di riduzione dei posti letto, ma d'incentivazione di un marketing pressante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, chiediamo di dare un moderato ampliamento alla capacità in termini di posti alloggio, per quello che riguarda la Città della Salute di Torino. Riteniamo evidente che, dal punto di vista di questo progetto ambizioso, complesso e dal costo significativo, risultino sacrificate quelle che sono, a nostro avviso, invece le parti più essenziali, ossia la capacità delle strutture di accogliere persone a vario titolo.
Abbiamo già detto e hanno ripetuto poc'anzi i miei colleghi circa la diminuzione dei posti letto per quel che riguarda tutta la parte dei pazienti. Con quest'emendamento, andiamo a toccare un altro elemento, che è quello dei posti alloggio. È chiaro che, data la dimensione e le ambizioni e il bacino di utenza della Città della Salute, a nostro avviso la capacità "alberghiera" complessiva dovrebbe essere decisamente superiore. È ovvio che tutto questo dovrebbe accompagnarsi a una revisione complessiva della numerosità anche dei posti letto.
Quest'emendamento è di nuovo una parte di quegli emendamenti che riguardano la capacità di accoglienza della struttura proposta in questa delibera di pianificazione della rete ospedaliera piemontese. Ci piacerebbe che si facesse un ragionamento, visto che poc'anzi l'Assessore ha relazionato su quello che è stato un percorso di verifica dell'umanizzazione e verifica del cosiddetto empowerment - usiamo tutti questi termini stranieri - e della capacità di.



PRESIDENTE

Consigliere Campo, ha due minuti a disposizione.



CAMPO Mauro

Mi scusi, continuo con il prossimo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli studenti della classe 5J dell'Istituto Superiore "Bona" di Biella


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe 5J dell'Istituto Superiore "Bona" di Biella, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 281 inerente a "Rete Ospedaliera Regionale. Programma di interventi in edilizia sanitaria" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 281.
Emendamento rubricato n. 61) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento interviene sullo stesso tema dell'emendamento precedente quindi si tratta sempre dei posti alloggio, ed è sostanzialmente l'intervento del lotto 2. Ricordiamo che la realizzazione dell'intero Parco della Salute e Ricerca ed Innovazione di Torino si compone di due lotti: il lotto 1, che è il polo della sanità e della formazione clinica con il polo della ricerca, e il lotto 2 in cui ci sarà il polo della didattica e il polo della residenzialità d'ambito, cioè i posti alloggio e foresteria di cui stiamo parlando per gli ospiti, cioè i parenti dei pazienti ricoverati e similia. Quindi, di sicuro il tema nodale è il tema del dimensionamento dell'ospedale.
È ovvio che se abbiamo un ospedale da 1.040 posti letto, probabilmente una foresteria da 190 posti alloggio può essere correttamente dimensionata. Noi pensiamo a un ospedale che mantenga i numeri che l'hanno contraddistinto fino ad oggi, dove l'insieme di Molinette, Centro Traumatologico Ortopedico, Sant'Anna e Regina Margherita (quindi, il polo materno infantile) è arrivato ad avere oltre 2300 posti letto. Quindi, capiamo bene che il doppio dei posti letti di quelli previsti richiederebbe il doppio dei posti alloggio foresteria, tant'è che tutti gli alloggi intorno alle Molinette, al Sant'Anna e al Regina Margherita sono sempre strapieni e parlo sia di hotel, di residence e di case in affitto o delle nuove modalità, tipo AirBnb e quant'altro. È ovvio che avere una struttura di ricezione dedicata a prezzi calmierati e gestita dal pubblico sarebbe un'utile funzione in più rispetto a quelle sanitarie.
Però il nodo rimane sempre quello, lo dico al Presidente Chiamparino e all'Assessore Saitta: ipotizzare un ospedale d'eccellenza come quello torinese, che sostituirà la Città della Salute, con solo 1.040 posti letto significa andare a penalizzare il tema di cui ha parlato prima il collega Andrissi relativo all'attrattività del nostro ospedale rispetto ai pazienti di altre Regioni.
È un tema che, come ho già avuto modo di dire, bisognerebbe risolvere una volta per tutte alla radice, garantendo un'equivalenza di offerta sanitaria in quantità e in qualità da Bolzano a Palermo. Però è ovvio che, stando così le cose in Italia, dove purtroppo c'è una sperequazione dell'offerta sanitaria quali-quantitativa dal Nord al Sud, l'eccellenza di Torino riconosciuta in tutta Italia attrae pazienti da altre regioni e permette di sanare un po' il delta invece di risorse che, invece, perdiamo in uscita di pazienti verso la Lombardia, verso Milano, Genova, Pavia e quant'altro.
Se andiamo a dimezzare questa capacità attrattiva del principale polo attrattore della nostra Regione, auguri per quanto riguarda il tema della mobilità! Il saldo, che oggi era già sopra gli 80 milioni di euro in negativo, potrà andare a superare e sfondare la soglia dei 100 milioni e andare verso i 150.
Non voglio essere un profeta di sventura, ma basta leggere i dati per ipotizzare un futuro del genere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Tra i tratti della delibera che, chiaramente, contraddistinguono un progetto innovativo, c'è quello di prevedere una parte di questa struttura adibita a una ricettività dedicata a sostegno dei servizi sanitari.
Chiaramente intendiamo una ricettività che sia gestita direttamente dall'ente pubblico, che si fa carico di calmierare i prezzi di una recettività obbligata per seguire i malati all'interno dell'ospedale da parte di parenti e altre persone vicine agli ammalati. Un punto di forza e un punto anche di ritorno economico per l'ente pubblico che, chiaramente dà la possibilità di avere degli affitti, delle spese calmierate per questi utenti a latere del servizio ospedaliero e, dall'altra, ha anche un ritorno economico sul servizio che offre. Ritorno economico che, parimenti finirebbe nelle mani di privati che, in sostanza, percepirebbero dei guadagni su quest'attività che portano avanti nei pressi degli ospedali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo sempre alla Scheda relativa al Parco della Salute della Ricerca e dell'Innovazione di Torino, la parte dove si parla della descrizione generale della struttura.
Al secondo capoverso, al quarto punto, si parla della residenzialità d'ambito e la delibera dice che il progetto prevede la realizzazione di quattro poli funzionali strettamente interconnessi. Il quarto di questi è il polo della residenzialità d'ambito, che ha una superficie di 8.000 metri quadrati per i servizi di foresteria per gli ospiti in permanenza temporanea, con 190 posti alloggio.
Con quest'emendamento, così come con il precedente, proponiamo di aumentare la capacità di accoglienza di questa struttura per i posti alloggio portandola da 190 a 210 posti. Un polo di residenzialità d'ambito per la foresteria che aumenta della sua capacità di 30 posti.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Continuo il discorso di prima, perché l'emendamento è analogo al precedente, ma con una formulazione numerica diversa.
Si stava giusto parlando a inizio mattinata del discorso dell'empowerment cioè della capacità di relazione e di rapporto costruttivo tra il mondo sanitario e il mondo della sua utenza, sia esso fatto da pazienti o dei familiari degli stessi.
È evidente che uno degli elementi importanti del rapporto con l'utenza è proprio quello legato, in parte, alle degenze, quindi al numero dei posti letto che, come ci corre l'obbligo di ribadire a ogni proposta di emendamento, ci paiono largamente insufficienti in una struttura di questa portata e ambizione, ma anche per quello che riguarda l'ospitalità alberghiera a contorno dei servizi sanitari.
Questo perché, da un lato, è fondamentale la capacità di alloggiare persone che vengano da lontano, anche da non troppo lontano, in una regione come la nostra che, comunque, vede una complessità anche dal punto di vista territoriale e una complicazione nel raggiungere i centri di eccellenza che vanno sempre più concentrandosi a livello di capoluogo provinciale, quando non a livello di capoluogo regionale. Sotto questo profilo, anche per la mobilità interna, i posti alloggio potrebbero essere, e sono, una soluzione sicuramente utile che favorisce l'accesso anche alle strutture ospedaliere e riduce i costi tendenzialmente verso le famiglie.
Dall'altro lato, se uno volesse puntare anche a compensare quel gap, quel salto che c'è rispetto ai nostri vicini lombardi con il fatto della mobilità passiva, e quindi creare invece una mobilità attiva, un'attrazione dal punto di vista della nostra capacità specialistica e tecnologica di innovazione dei nostri servizi sanitari, diventerebbe ancora più importante la possibilità di avere dei supporti a margine delle strutture ospedaliere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è per ribadire la necessità che il nostro Gruppo sostiene, cioè di aumentare i posti letto per ridurre quella mobilità passiva che è una piaga un po' di tutta il Piemonte, che interessa sia il Piemonte al suo interno nella mobilità tra i diversi territori, ma anche la mobilità verso le aziende sanitarie delle Regioni confinanti, laddove si parla di presidi ospedalieri vicini ad altre Regioni.
Non rendiamo un buon servizio se, per risparmiare soldi in sanità sui posti letto, facciamo spendere i cittadini per spostarsi, ma non solo. Vi è tutta una serie di esternalità negative che adesso è difficile calcolare, ma vi sono gli strumenti per calcolarle comedelle spese di spostamento e di tempo delle persone, ma anche come spese ambientali, spese stradari, spese di manutenzione per tutto quello che la mobilità, sulle nostre strade, di fatto, comporta in termini di incremento di costi.
È bene verificare se ridurre i posti letto causando mobilità non sia, in realtà, un'operazione che ci si ritorce contro, anche dal punto di vista economico. Siamo sicuri che, dal punto di vista ambientale e dal punto di vista della qualità della vita dei cittadini, questo sia un grosso passo indietro, che per di più contribuisce a quello spopolamento delle aree più marginali che si ritrovano senza servizi, cosicché le persone sono spinte sempre di più a spostarsi dove i servizi ci sono.
Questo non è sicuramente un buon servizio che facciamo per contrastare lo spopolamento e l'impoverimento di vaste aree di territorio del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quello che temiamo e che vogliamo sottolineare con questi emendamenti è che, di fatto, crediamo che con questa delibera di edilizia ospedaliera si vada a modificare quella che è la struttura della rete ospedaliera. Ritengo sia un'operazione impropria e che questa delibera che viene proposta dovrebbe essere corretta, in quanto quest'operazione porta a un ulteriore indebolimento della struttura della rete ospedaliera piemontese, ma porta a un indebolimento nel momento in cui il Piemonte è stato declassato di dieci posizioni nell'indagine demoscopica.
Uno dei dati riportati è proprio quello sulla mobilità passiva, che vede la Regione Piemonte unica Regione del Nord con una mobilità passiva a confronto con i veri attrattori di pazienti che sempre più lavorano in questa direzione.
Se andiamo a indebolire la possibilità di svolgere un'attività ricettiva in questo caso, si parla di posti-alloggio, con la foresteria del futuro Parco della Salute di Torino - è ovvio che si pensa a una riduzione della capacità attrattiva. Infatti, si vogliono ridurre quei posti-alloggio per quelle famiglie che, venendo da determinate situazioni territoriali necessitano di un alloggio per poter seguire il proprio familiare ricoverato in ospedale e per poter essere presenti durante le 24 ore evitando di dover tornare ogni giorno per le visite.
Di fatto, è un disegno complessivo che porta a una riduzione della capacità attrattiva della sanità piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, come anticipavano già i miei colleghi, interveniamo su quella è che ancora l'impostazione generale del progetto per la realizzazione del Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione di Torino, e interveniamo sulla realizzazione dei quattro poli funzionali e in particolare, relativamente al polo della residenzialità d'ambito.
La nostra proposta è di prevedere, all'interno di una superficie, definita in 8.000 metri quadri, i servizi di foresteria per gli ospiti in permanenza temporanea, un passaggio da 190 posti-alloggio, previsti al momento all'interno dell'allegato, a 210 posti.
Questo per cercare di offrire a quanti debbano assistere un paziente ricoverato la possibilità di pernottare nelle vicinanze della struttura ospedaliera e poter assistere in modo più continuativo i pazienti ricoverati.
Siamo ancora in una fase di definizione degli spazi per quello che riguarda la creazione di questa struttura. Crediamo sia fondamentale potenziare l'offerta di residenzialità a disposizione di coloro che devono stare vicini ai pazienti, per evitare che siano costretti a sottoporsi a viaggi che potrebbero essere anche relativi a lunghe distanze e che possono anche comportare un dispendio di risorse.
Tutto questo è nell'ottica di garantire un servizio a livelli molto alti che consentano alla nostra Regione di essere - uso un termine che non è appropriato alla sanità pubblica - "competitivo" rispetto all'offerta di altre Regioni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Non ci sono altri interventi.
Emendamento rubricato n. 60) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è il terzo e ultimo degli emendamenti che insistono sulla parte della foresteria, cioè sul secondo lotto dell'investimento sul Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione di Torino; questo secondo lotto andrà molto in là nel tempo e riguarda la seconda slot del secondo lotto: il polo della residenzialità d'ambito.
Come ho avuto modo di dire, il tema principale per quanto riguarda il Parco della Salute della Città di Torino sostanzialmente riguarda i posti letto.
Abbiamo presentato anche una trentina di emendamenti che riguardano altre tematiche, alcune anche molto importanti: i temi dell'efficientamento energetico, i temi delle mense, i temi della presenza di spazi di umanizzazione, come per esempio un nido per le lavoratrici che intendono ridurre al minimo la lontananza in termini temporali dal lavoro dopo un parto, come anche il tema della foresteria, che è anch'esso un tema importante.
Riconosciamo come pregevole l'intenzione di realizzare un polo di residenzialità per gli ospiti gestito dal pubblico, quindi a prezzi calmierati, ma riteniamo l'offerta un po' troppo ridotta, sia per quanto riguarda un'ipotesi di 1.040 posti, sia relativamente a un'ipotesi, come oggi da delibera dalla Giunta regionale vigente, di 1.800 posti letto.
Quindi, continuiamo a dire all'Assessore Saitta e al Presidente Chiamparino che è al telefono - attenzione a segnare il futuro della sanità piemontese con una scelta sbagliata sul dimensionamento in termini posti letto del principale ospedale della nostra Regione e uno dei principali ospedali del Paese. Attenzione su questo! Non so per quale motivo prendiate così a cuor leggero una scelta di politica sanitaria così radicale, così importante e così rivoluzionaria in senso negativo. Nel senso che questa logica della diminuzione di posti letto per abitanti anzitutto non ha nessun fondamento scientifico: come si vede dai dati dell'OCSE, i Paesi vari vanno da 11 posti letto per mille abitanti del Giappone, fino a un posto letto per mille abitanti della Turchia, che non mi sembra che sia un punto di riferimento né per l'assistenza sanitaria e nemmeno per democrazia. Noi siamo a tre e vogliamo ancora scendere? Ma dove vogliamo arrivare? Tra l'altro, quando fornirete a questa Regione i posti letto per la lungodegenza, per la cronicità, per gli anziani, per la disabilità e quant'altro? Prima una cosa e poi l'altra. Non si può costruire una casa dal tetto! Questo tema è proprio alla base.
Quindi continuiamo a dire che questa Scheda, almeno la Sscheda 2, e poi su tutto il tema del patronato pubblico-privato - chiudo, Presidente - abbiamo delle perplessità di merito che vengono anche riconosciute, tra l'altro dalla maggioranza. Infatti oggi, nella Conferenza dei Capigruppo, ci avete anche detto che una parte dei fondi che si otterranno dall'alienazione o dalla valorizzazione dell'immobile verrà utilizzata per ridurre il canone: anche voi, quindi, siete preoccupati. Ci sono alternative? Probabilmente ci sarebbero. Però questa Scheda 2 per noi è irricevibile, Assessore Saitta.
Noi chiediamo alla maggioranza uno scatto d'orgoglio; le chiediamo di provare veramente a riscrivere questa scheda mantenendo almeno i dati della delibera n. 1-600.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Riprendo quanto testé detto dal collega Bono. Il problema riguarda anche l'approvazione, da parte del Nucleo di Valutazione Ministeriale, del piano economico-finanziario. È chiaro che il piano economico-finanziario è basato su un costo di realizzazione dell'opera; opera che è realizzata su un numero di posti letto che è ben calibrato (lo abbiamo visto nella delibera che prima o poi dovremo approvare!), che è di 1.040 posti letto, e non di 1.800 come prevede la 1-600 del novembre 2014.
Quindi, di fatto, ci troviamo in una situazione dove il costo di realizzazione su cui verrà impostato un canone di disponibilità approvato dal Nucleo di Valutazione è basato su un numero di posti letto che non corrisponde a quanto previsto dalla pianificazione della rete ospedaliera.
È qui che si crea un problema di impasse economica e finanziaria. Perch una volta realizzato l'ospedale da 1.040 posti letto, non è che possiamo mettere i letti a castello, come si diceva prima, in termini di battuta durante la Conferenza dei Capigruppo.
Di fatto, abbiamo un piano economico che è basato su 1.040 posti letto. E siccome i calcoli finanziari sulla realizzazione di un nuovo ospedale sono tutti basati sul numero dei posti letto, se andiamo ad aumentare i posti letto, cambia anche il piano economico-finanziario. In pratica, ci troviamo con un'approvazione del Nucleo di Valutazione Ministeriale di un numero di posti letto e di un ospedale che non corrisponde a quanto pianificato dalla stessa Giunta. Difatti, quella delibera non fu approvata dal Consiglio regionale perché eravamo in piano di rientro.
Ci ritroviamo, quindi, in una situazione inverosimile, perché la delibera di edilizia ospedaliera non rispetta quanto previsto dalla delibera di rete ospedaliera.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riguarda ancora i posti alloggio per la foresteria, ma è chiaro che il punto centrale relativamente all'Allegato 2 della delibera è ovviamente, quello dei posti letto.
Su questo aspetto ci sono tre ordini di problemi. Il primo riguarda proprio il numero dei posti letto, a nostro avviso insufficiente, destinato alla nuova struttura, quindi sul valore assoluto.
Il secondo è di tipo formale, però sappiamo bene che in diritto la forma è sostanza, quindi non è un fatto di bellezza stilistica di un atto piuttosto che di un altro, ma è formale, nel senso che con una delibera del Consiglio regionale che riguarda la rete ospedaliera andiamo a modificare la delibera 1-600, che è di programmazione sanitaria, e andiamo a modificarla così senza aggiungere nulla. In realtà, forse, questa operazione richiederebbe dei passaggi diversi.
Il terzo problema è che stiamo costruendo il "contenitore"; dunque, non è irrilevante specificare che stiamo costruendo un contenitore per una famiglia di tre persone o per una famiglia di sei persone. Quando si va a scrivere ciò che si vuole fare, bisogna già dimensionarlo nel modo corretto. Perché diventerebbe poi difficile recuperare quello che non c'è in un altro modo.
È per questo motivo che noi abbiamo richiamato l'attenzione su questi tre aspetti, che poi fanno parte della stessa questione, ed è su questi aspetti che abbiamo chiesto di rivedere le decisioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Come ricordava il collega Bertola, siamo qui ad evidenziare, finché avremo la possibilità di farlo, quanto questa parte della delibera contenga un vulnus; vulnus che ci induce a non essere favorevoli all'impianto dell'intero allegato, in quanto la questione verte proprio sul dimensionamento alla base del progetto del Parco della Salute.
Stiamo parlando di un decremento rispetto al numero attuale di posti letto stiamo parlando, di fatto, di andare a creare i presupposti in delibera perché questo decremento non sia sancito nella delibera sull'edilizia sanitaria e non trovi riscontro nella delibera 1-600 e nella delibera 1-924 relativa al dimensionamento della rete ospedaliera.
Ci pare un vulnus dal punto di vista formale, ma ancor più ci pare un vulnus dal punto di vista della programmazione e del servizio che andremo ad offrire agli utenti nei prossimi anni.
Partire già castrati, diciamo così, da una delibera che impone un numero di posti letto minore rispetto a quello attuale significa creare un organismo edilizio che non si confà alle esigenze di sanità della Regione Piemonte dal momento che parliamo di un ospedale centrale per tutta la sanità piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 75) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 75) introduce un tema nuovo, per quanto riguarda la Scheda 2, sempre sul Parco della Saluta, Ricerca e Innovazione di Torino, che avevamo già provato ad introdurre all'interno della Scheda 1.
Tale tema potrebbe rientrare all'interno di quegli item - chiamati così dal documento che AgeNaS ha redatto insieme a Cittadinanzattiva - di umanizzazione delle strutture di ricovero, che dovrebbero servire a migliorare la qualità del ricovero tramite la presenza di alcune strutture essenziali.
Noi riteniamo che una di queste sia la cucina in loco, con prodotti possibilmente genuini e locali (nel successivo emendamento, vedremo anche biologici).
Questa richiesta, come ho avuto modo di dire nella prima scheda, è suffragata da una ricerca condotta proprio nella vicina ASL di Asti, che nelle risultanze prodotte ha descritto una riduzione della degenza media quindi un miglioramento anche qualitativo, non solo quantitativo nella durata, ma anche negli esiti, con l'utilizzo di una mensa con prodotti genuini, freschi, biologici e a chilometri zero.
L'alimentazione è molto importante. Senza arrivare all'eccesso della definizione "siamo quello che mangiamo", perché in parte è vero ma non in tutto, una corretta e sana alimentazione fa sia prevenzione sia aiuto nella patologia.
È abbastanza importante ed emblematico pensare di arrivare solo con pasti cucinati a distanza e poi trasportati, spesso anche in contenitori di plastica, con i dubbi che ci sono sulla sicurezza dei contenitori usa e getta rispetto all'alimentazione per uso umano, perché nonostante il rispetto di tutte le norme oggi esistenti in Europa, qualche dubbio ce lo lascia. Il tema dell'alimentazione all'interno degli ospedali, quindi, è molto importante.
Un altro tema che si dovrebbe toccare è quello della presenza delle macchinette con distribuzione di "junk food", cioè bevande gasate e merendine che, se è vero che sono macchinette aperte anche agli operatori è ovvio che il primo luogo dove bisognerebbe fare corretta informazione alimentare dovrebbe essere l'ospedale, così come le scuole. Se non lo facciamo nelle scuole e negli ospedali, non so dove potremmo farlo. È paradossale che ci sia la distribuzione di "junk food" anche nelle strutture ospedaliere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento andiamo a toccare un altro degli elementi relativi alla facilità di accesso, anche di servizi a contorno, per quanto riguarda le strutture ospedaliere, in particolare questa struttura, la più significativa del Piano in oggetto, che è la Città della Salute di Torino.
Qui parliamo di una struttura di mensa che vada a supporto e che sia adibita alla preparazione dei pasti per pazienti e personale.
È uno degli elementi che riteniamo importante, per quello che dovrebbe offrire un servizio pubblico, ossia l'allestimento di una cucina in loco atta alla preparazione dei pasti.
È evidente che oggi c'è una tendenza leggermente diversa: costruire, o centralizzare in modo significativo, i servizi di cucina e poi, con le necessarie garanzie di legge, portare i pasti caldi, con tutto un sistema di logistica, anche a decine di chilometri di distanza.
È una strategia che ha un suo valore, dal punto di vista dell'organizzazione economico-finanziaria, ma, a nostro parere, ha un valore minore dal punto di vista della qualità percepita del pasto. Le norme prevedono che i pasti mantengano, lungo tutto il tragitto, tutte le qualità nutrizionali, di conservazione e le cure nella preparazione. A nostro parere, però, la cucina in loco predispone ad alcune innovazioni rispetto alla cucina centralizzata, comprese quelle di poter usufruire, ad esempio, di donazioni da parte di aziende agricole, aziende di produzione alimentare locali, a chilometri zero, che magari non riescono a entrare nel mega appalto di filiera per la fornitura delle vettovaglie per il personale e i pazienti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
La nostra richiesta di utilizzare la mensa in loco, in virtù di appalti esterni di catering, ha radici ben profonde che avvengono anche in sperimentazione. La qualità del cibo servito in tali strutture contribuisce normalmente alla salute delle persone che vi risiedono e consente di sperimentare anche delle filiere corte sul cibo. È anche un grosso incentivo ai produttori locali, quindi riusciamo ad unire diversi tipi di aspetti positivi, sia nell'utilizzo delle strutture sia nell'incentivo all'uso di prodotti locali.
Come dicevamo, si tratta anche di far sì che le strutture pubbliche siano un faro per tutto il resto della comunità; definire delle politiche interne che diano la direttrice a tutti gli altri, anche ai privati, per capire che è molto importante supportare la propria economia locale, ma è anche molto importante badare alla salute del cibo, perché il cibo ha un impatto diretto sulla salute delle persone, oltre a ridurre le esternalità negative e i costi esterni, rendendo anche più controllabile quello che viene preparato.
Su questi aspetti non si è mai verificato un vero risparmio, se non a scapito della qualità e, quindi, anche della salute dei cibi somministrati.
Pensiamo che questo sia un buon faro anche dal punto di vista della ricerca di un'economia più sostenibile e di un'agricoltura più vicina al territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche nel caso del Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione di Torino, così come abbiamo già proposto con un emendamento alla struttura di Novara, chiediamo di prevedere il servizio mensa con cucina in loco adibita alla preparazione dei pasti per pazienti e personale. In questo siamo suffragati da esperienze positive fatte altrove, possiamo dire anche da veri e propri studi scientifici.
Stiamo parlando di un'iniziativa che probabilmente comporta maggiori costi iniziali, ma che - a lungo andare - ha solo ed esclusivamente effetti positivi. Parlando di cibi cucinati in loco per i pazienti e per il personale, parliamo anche di un miglioramento delle condizioni di lavoro del personale stesso, quindi un minore assenteismo nel tempo, un miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti e, pertanto sicuramente, tempi di degenza ridotti.
Possiamo parlare, inoltre, della funzione sociale che può avere una mensa che permette di utilizzare del personale che fa parte di cooperative sociali o comunque di enti che si avvalgono di persone appartenenti alle fasce più deboli. Possiamo parlare del sostegno alle filiere corte, ai prodotti biologici e ai prodotti del territorio, quindi rafforzare anche il senso di comunità, oltre che dare un valore ai prodotti locali.
In questo, quindi, vediamo solo, nel tempo, dei vantaggi, che sono ben più visibili e tangibili dell'eventuale maggiore spesa iniziale.
PRESIDENTE.
Grazie, Consigliere Bertola.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Come già anticipato da alcuni miei colleghi, stiamo parlando dell'importanza di una dieta sana per la salute dei cittadini piemontesi (tutti i cittadini piemontesi, anche quelli di Bruino, collega Appiano!).
Detto questo, all'interno di una politica sanitaria, di un progetto sanitario di questa portata, corre quasi l'obbligo di inserire questi temi che, oltre a essere un elemento simbolico su cui lavorare e su cui fare una certa propaganda, hanno una valenza sanitaria, come ricordava il collega Bono poc'anzi. Una valenza sanitaria che implica addirittura una minore degenza degli ammalati all'interno delle strutture sanitarie che seguono e perseguono questi obiettivi.
D'altro canto, non possiamo dimenticare che, perseguendo questi obiettivi facciamo del bene all'economia locale generale e all'economia agricola del nostro capoluogo di Regione e, con gli emendamenti che abbiamo già illustrato precedentemente e che illustreremo successivamente, anche di altre zone del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Credo che anche il tema della mensa rientri in quegli obiettivi di umanizzazione di un ospedale che si è, in parte, condivisi con l'Assessore Saitta. L'abbiamo ripetuto già per la Città della Salute di Novara e ovviamente lo ripetiamo anche per il Parco della Salute di Torino: i pasti cucinati in loco possono diventare elementi preziosi per fornire una dieta equilibrata, basata su alimenti stagionali forniti anche da una filiera non dico a chilometro zero, ma a ridotto spostamento delle merci, delle derrate alimentari, con la possibilità - come diceva il collega Bertola, di utilizzare un personale per le mense che magari sia un personale svantaggiato, che spesso - purtroppo - ha difficoltà a trovare un posto di lavoro, perché sappiamo che le aziende piemontesi preferiscono pagare multe piuttosto che assumere personale svantaggiato, o comunque anche persone che hanno sbagliato nel loro percorso di vita e che, in qualche modo, vogliono rientrare in un percorso lavorativo.
Quindi, noi potremmo attivare una serie di benefici per la struttura ospedaliera - ma non solo per quella - consentendo sia ai pazienti sia al personale di fruire dei servizi di una mensa che prepara i pasti in loco e come dicevo, tenendo anche conto che il cibo, ossia la nutrizione, è un primo elemento importante per ridurre gli stati infiammatori di un organismo, e quindi prevenire, con un adeguato apporto vitaminico proteico e di carboidrati, quegli squilibri che possono portare a patologie croniche.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Quest'emendamento ricalca un po' gli emendamenti che abbiamo presentato relativamente alla struttura esaminata nelle sedute precedenti: parliamo del servizio mensa, un servizio molto importante.
I colleghi sottolineavano la centralità dell'aspetto del cibo, di un cibo sano, di un cibo che venga cucinato in loco, i vantaggi che può portare il fatto di avere una cucina adibita in loco rispetto al cibo proveniente dall'esterno, quindi cibo precotto e riscaldato. Ci sono vantaggi indubbi sulla salute quando si utilizzano alimenti, quindi materie prime, freschi che magari sono anche a chilometro zero e magari derivano anche da agricoltura biologica - parlando ovviamente di frutta e verdura - e ci sono vantaggi dal punto di vista della qualità.
Abbiamo già ricordato, nell'illustrazione degli emendamenti presentati nelle sedute precedenti, come molto spesso la cucina degli ospedali sia oggetto di battute sarcastiche, perché molto spesso la qualità non è poi così eccellente.
Il fatto di avere una cucina in loco sicuramente può portare un miglioramento della qualità del cibo e contribuire ovviamente anche al miglioramento delle condizioni sia per i ricoverati sia per il personale che lavora all'interno della struttura sanitaria.



PRESIDENTE

Siamo arrivati all'emendamento n. 75) dell'Allegato 2: direi di chiudere i lavori.
La seduta riprenderà alle ore 14.30. Ricordo che non ci sarà il question time, quindi dovremo iniziare i lavori con il numero legale già a inizio seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.58)



< torna indietro