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Dettaglio seduta n.305 del 28/03/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.10)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 27 marzo 2018.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Baricco e Laus.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
L'Aula è nelle condizioni di operare perché c'è il numero legale, per volevo chiedere alla cortesia dei colleghi una breve sospensione di quindici minuti.



PRESIDENTE

D'accordo.



(L'Aula, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Il Consiglio è sospeso per quindici minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 10.10 riprende alle ore 10.58)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020"


PRESIDENTE

Ricordo ai colleghi che nella seduta pomeridiana del 27 marzo 2018 è terminata l'illustrazione e la votazione degli emendamenti rubricati all'articolo 2.
E' stato votato l'articolo 2, sono stati sospesi gli articoli 1, 4, 6 bis 21 quater, 22 bis, 24 ter, 24 quater, 24 quinquies, 24 sexies, 25.
Riprendiamo ora i lavori dall'articolo 4, che non ha emendamenti, quindi possiamo procedere alla votazione.
Ricordo che il numero legale è 25.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
Chiedo di aggiungere alla votazione la presenza del Presidente Vignale, che non riesce a votare.
Vi chiedo di accomodarvi ai vostri posti, perché c'è troppo brusìo in aula.
ARTICOLO 6 bis Emendamento rubricato n. 199) presentato da Appiano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 198) presentato da Appiano,Vignale (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Solo per riconciliarci rispetto all'illustrazione di due sedute fa. La scorsa volta avevo già illustrato sia l'emendamento n. 199) sia l'emendamento n. 198) in materia di IRAP. L'Aula aveva eccepito che mancasse la relazione tecnica di accompagnamento, tale da quantificare l'onere finanziario di questa manovra. Gli Uffici hanno predisposto la relazione tecnica allegata ai due emendamenti. Nello specifico nell'emendamento n. 199) la misura ha un impatto di circa 650 mila euro e in base alle fonti di dichiarazioni IRAP 2015, le imprese coinvolte sono 1137 e quelle afferenti ai codici ATECO 9091. Nell'emendamento n. 198) quello relativo all'IRAP, l'impatto complessivo è dell'ordine di poco meno di 2 milioni, se sommiamo le due tipologie, cioè quella che dal 3,9 scende al 2,9 e quella che dal 2,25 viene azzerata.
Dal punto di vista del bilancio, questo minore introito (2 milioni e 600 circa complessivi) trova riconciliazione in una riduzione complessiva di saldo di spesa sul 2019, perché questa misura non ha impatto sul 2018, ma sul 2019.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Appiano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Una puntualizzazione. E' vero che si tratta di una minore entrata, ma rispetto alla modalità di scrittura del bilancio utilizziamo il dato delle entrate per poi scrivere le uscite, dovendo fare un bilancio a pari e non a deficit.
Volevo soltanto chiedere se nella tabella di ieri - oppure ad emendamento approvato - vi sarà poi una modifica rispetto al documento di Bilancio triennale, perché è vero che entra in vigore nel 2019, ma è altrettanto evidente che nel 2019 avremo 2 milioni 600 mila euro di entrate in meno ed inevitabilmente 2 milioni 600 mila euro di uscite in meno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo abbastanza favorevoli alla riduzione dell'IRAP rispetto ai soggetti interessati. Tra l'altro, noi avevamo presentato un emendamento che riassumeva una nostra proposta di legge sulla riduzione dell'IRAP per quanto riguarda i negozi che vendono prodotti alimentari o di altro tipo sfusi (cosmetici e quant'altro), cioè senza imballaggi di primo o di secondo tipo. Però abbiamo avuto una difficoltà con gli Uffici regionali e ho parlato anche col Vicepresidente Reschigna per quanto riguarda i codici ATECO, nel senso che erano un sotto insieme di un insieme di un codice ATECO più ampio. Pertanto lo rinvieremo all'assestamento per cercare di capire come circoscriverlo meglio.
Quindi, sul contenuto siamo d'accordo, mentre sulla modalità nutriamo perplessità anche noi, nel senso che non comprendiamo come sia possibile ridurre le entrate senza pareggio già nel bilancio del 2019 o del 2020.
Poiché il bilancio è triennale, di nostra iniziativa dovremmo già dire che nel 2019 e nel 2020 prevediamo 2 milioni in meno di spesa su qualche capitolo, oppure un aumento delle entrate di 2 milioni stimato su un altro capitolo (ad esempio, aumenta l'addizionale IRPEF perché c'è una previsione di incremento delle entrate del trend economico nazionale). Allora si pu inserire questa modalità.
In effetti, è vero: per ogni emendamento di maggior spesa, abbiamo una minore spesa da un'altra parte oppure una maggiore entrata.
Siamo un po' perplessi su questo emendamento, per cui non sappiamo esattamente come votarlo. Ma è utile, perché anche noi presenteremo, a questo punto, degli emendamenti in tal senso in assestamento di bilancio.
Vorremmo quindi un pronunciamento da parte della Giunta su questi emendamenti.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola primaria "D. Simonetti" di Candia Canavese


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe 5^ della Scuola primaria "D.
Simonetti" di Candia Canavese in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come sapete, ci siamo occupati per diverso tempo della rimodulazione dell'IRAP. Già nel corso delle due precedenti leggi finanziarie abbiamo presentato una serie di ordini del giorno e di successivi emendamenti per arrivare, diciamo così, alla ridefinizione di alcuni codici Ateco e al ripensamento di alcune categorie.
Per esempio, abbiamo già affrontato in quest'Aula il tema del gioco d'azzardo per alcune attività, ci siamo occupati della vicenda bancaria, di quella delle assicurazioni, di quella delle autostrade.
Ad un certo punto, l'Assessore Reschigna dice: "Attenzione, fermiamoci un attimo. Se l'Aula acconsente, proviamo a fare una rimodulazione generale".
Se ricordate, si era fermato tutto su due proposte: quella di rivedere l'IRAP per le aziende che avevano spostato la sede fiscale all'estero, e l'abbassamento dell'IRAP sulla cultura e sulle ONLUS.
Che cos'è successo? Lo ricordo non perché l'Assessore si sia rimangiato la parola, ma perché nel frattempo - Assessore Reschigna, mi corregga se se sbaglio - gli ultimi Governi hanno bloccato la nostra capacità di fare manovre fiscali di questa natura. Perché il possibile aumento delle entrate (anche solo sanzionando, ad esempio, le imprese che hanno delocalizzato con un più 10, un più 20, fino a un più 90, che è consentito) poteva sballare le entrate.
Che cosa succede, però, di fianco a quest'atteggiamento dei Governi e del Parlamento? Di fatto, c'è un patto sovraordinato a questa discussione sui finanziamenti della sanità.
Che cosa c'entra la sanità con l'IRAP? C'entra perché, di fatto, tutta l'IRAP aggiuntiva delle Regioni (a parte le manovre fiscali) fa parte della spesa sanitaria. Anzi, l'IRAP nasce proprio - potete verificarlo, se andate a ritroso nella storia di questa tassa - per finanziare il Servizio Sanitario Nazionale.
Che cosa voglio dire con ciò? Intanto speriamo che il prossimo Governo (e il Parlamento) dia la possibilità alle Regioni italiane di rivedere le manovre IRAP, ridandogli autonomia (posto che, come sapete, noi abbiamo sollevato una questione più generale due mesi fa al Presidente Chiamparino per rivedere l'IRAP come tassa. Perché spesso viene pagata più dalle piccole e medie imprese che non dalle grandi, proprio perché sono cambiati anche i modi di decidere l'imponibile rispetto agli investimenti, ai servizi e al costo del personale).
Tutto questo per dirvi che il dato che oggi mettiamo in campo è invece positivo - per questo motivo, spero che anche le minoranze vogliano votare questo provvedimento - per due morivi.
Noi abbiamo appena riscritto (tutti insieme, tra l'altro) una buonissima legge sulla cultura; credo che, oggettivamente, sia un'innovazione il fatto di aver messo tante leggi in una sola, e crediamo di aver dato anche il segnale che, in qualche modo, c'è una certezza sui piani pluriennali.
Dall'altra parte, continuiamo a fare appelli a molte associazioni affinch diventino imprese culturali, e che trovino nella propria capacità espansiva nel rapporto col territorio parte della dignità del loro lavoro professionale. Per far questo, però, dobbiamo dare dei segnali. Questo è uno di quei segnali: proviamo a dire che le imprese culturali non pagano la stessa IRAP delle imprese normali. Perché? Non solo perché, come le ONLUS (altro emendamento), non hanno scopo di lucro; ma perché hanno un valore aggiunto sociale che ridistribuisce parte della loro funzione senza dover ricorrere a finanziamenti pubblici. Perché, come sapete, le imprese culturali, a differenza delle associazioni, non ricevono finanziamenti diretti. Molte di queste (le leggete nei codici Ateco) sono anche attività culturali che si reggono con molta difficoltà.
Credo, quindi, che il segno di questi due emendamenti (vale per le Onlus e le cooperative, e vale per tutto il mondo della cultura) debba essere premiato dalla fiscalità generale.
Mi auguro - lo dico ancora con grande speranza - che la nostra Regione nella conferenza Stato-Regioni apra una discussione nazionale per rivedere l'IRAP in generale, per dare la possibilità di rivedere i codici Ateco, e per fare anche solo delle norme di giustizia.
Avevamo lanciato un'altra proposta e credo che il centrosinistra sia tutto compatto su questo suggerimento: il fatto che l'IRAP sulla grande distribuzione e sul piccolo commercio sia la stessa, noi crediamo che sia sbagliato. Vale per le multinazionali, come Amazon, e vale per i grandi supermercati. Noi crediamo che le piccole imprese del commercio debbano pagare un po' meno di IRAP oppure.



PRESIDENTE

Presidente Grimaldi, le chiedo di concludere. Grazie.



GRIMALDI Marco

Ho terminato. Spero che presto l'Aula si.



PRESIDENTE

Colgo l'occasione per fare appello ai Consiglieri di restare nei tempi previsti per le varie illustrazioni.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Gli Uffici del bilancio hanno visto l'emendamento, hanno condiviso la relazione tecnica e ritengono che, essendo il bilancio complessivamente costruito su missioni e programmi, il minor gettito su questo capitolo (noi abbiamo assunto un atteggiamento prudenziale per quanto riguarda il tema delle entrate sugli anni successivi) è compensato da iscrizioni di maggior gettito, all'interno della stessa missione e programma, su altri capitoli di entrata.
Gli uffici del bilancio hanno fornito questo tipo di relazione.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 199).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 quater Subemendamento rubricato n. 229) presentato da Vignale, Appiano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 233) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come avevo avuto modo di dire nella scorsa seduta, credo che sarebbe stato più utile dedicare una norma sulla riduzione o implemento o aumento fiscale, ovviamente laddove possibile - se si poteva parlare solo di riduzione, sulla riduzione - poiché vi sono alcuni aspetti, come per l'emendamento n. 198), che trovano condivisione, ma ve ne sono molti altri che meritano un ragionamento.
Noi abbiamo provato a indicarne due: uno, con l'emendamento n. 229) per un aspetto meramente logico rispetto a quanto prevede il n. 198). Il decreto legislativo 117/2017, agli articoli 61 e 63, individua i Centri di Servizio del Volontariato come soggetti che svolgono una serie di funzioni estremamente importanti poiché sono al servizio di tutte le attività di volontariato del Piemonte. In questo caso, l'emendamento n. 229) ha un impatto sul bilancio regionale assolutamente residuale, nel senso che i Centri di Servizio del Volontariato in Piemonte sono cinque e l'impatto economico è di qualche decina di migliaia di euro, quindi non ha certamente l'impatto di altri emendamenti. Ed è questo il motivo per cui l'abbiamo presentato.
Ne approfitto, Presidente, per illustrare anche il n. 233).



PRESIDENTE

Volevo suggerirglielo, grazie.



VIGNALE Gian Luca

Il n. 233) invece è un subemendamento al n. 198) di valenza certamente più significativa: detassazione Irap in area montana. Questo Consiglio regionale, alcuni anni fa, ha approvato un ordine del giorno relativamente alla riduzione della fiscalità in area montana. Tale riduzione può avvenire con molte modalità; noi ne abbiamo suggerite diverse: abbiamo suggerito questa, in altre occasioni abbiamo suggerito quella della creazione di un fondo per il sostegno della tassazione indiretta per le imprese, perché un aspetto che in area montana colpisce le imprese è la tassazione indiretta.
Alcune imprese montane riescono a sopportare la tassazione diretta con difficoltà; se a questa si somma la tassazione indiretta, in particolar modo quella legata ai rifiuti, all'acqua e quant'altro, vi è un costo che a volte rende impossibile sostenere un'attività. Inoltre, non soltanto l'opposizione, ma in più di un'occasione anche la maggioranza ha rilevato come la riduzione di fiscalità (in questo caso, parlando di Irap) in aree di svantaggio come le aree montane possa essere più uno strumento di attrazione piuttosto che uno strumento di facilitazione dell'attività d'impresa.
Noi abbiamo voluto limitare questo aspetto in Comuni in cui la sede di produzione delle aziende sia sopra i 600 metri, perché ben sappiamo che la definizione dei Comuni montani piemontesi riguarda moltissimi Comuni alcuni dei quali, quando venne definita la legge o la delibera del Consiglio regionale, erano definibili a tutti gli effetti montani, nel senso che avevano le stesse condizioni di svantaggio di altre realtà, ma oggi definire molti di questi Comuni di fondo valle con una grande espansione abitativa e con una vicinanza a centri di media o grande dimensione è estremamente difficile. E personalmente credo che l'altimetria comunque rappresenti ancora una serie di disagi in termini di lontananza in termini di riduzione di servizi e quant'altro.
Quindi noi consideriamo quello della defiscalizzazione delle aree montane un tema importante da affrontare e che per tale motivo non siano sufficienti gli ordini del giorno che questo Consiglio regionale ha votato.
Se si vuole dare una risposta coerente e concreta alle imprese che svolgono questa attività meritoria di mantenere vivi i territori montani, si debbono dare anche risposte in termini pratici come quella della riduzione della tassazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale. Quindi sono stati illustrati i subemendamenti n.
229) e n. 233); il n. 198) era già stato illustrato. Ci sono altri interventi? Vicepresidente Reschigna, desidera intervenire? Prego.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento n. 229) il parere sarebbe favorevole considerando il numero ridotto e quindi un minor gettito molto limitato. Tuttavia gli Uffici mi dicono che il riferimento non è l'articolo 63, comma I, del decreto legislativo.



(Commenti fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

.articolo 61: siamo d'accordo, avevo ancora la vecchia versione.
Sull'emendamento n. 229, con quella correzione, il parere è positivo.
Sull'emendamento n. 233 il parere, in questo momento, è negativo. Nella precedente legislatura avevo presentato emendamenti che erano stati accolti, noi oggi abbiamo già un'aliquota differente per le attività che sono collocate in montagna.
L'emendamento che ha presentato il Consigliere Vignale è molto contorto vale un po' lo stesso ragionamento che ieri ho cercato di fare discutendone con il Consigliere Bono che presentava un emendamento sulle attività commerciali che hanno vendita di prodotti sfusi. Chiedo di soprassedere, in questo momento, e magari di riprenderlo lavorandoci in questi mesi prima dell'assestamento di bilancio, per una semplice ragione: occorre che ci siano anche dei meccanismi semplici nell'applicazione e nella possibilità di controllo. Questo è molto complicato, sotto questo profilo, sia sull'applicazione sia sulla possibilità di controllo.
Se posso aggiungere, io sarei disponibile ad affrontare un ragionamento, ma non certamente attraverso una scrittura che oggi non sarei in grado di riproporre, soprattutto perché non si è in grado di quantificarne gli effetti. E' vero che c'è un tema generale che riguarda le attività economiche che vivono in montagna ma, per essere chiari, ci sono delle attività economiche che vivono in una montagna ricca che, secondo me, non hanno bisogno di interventi e di agevolazione sotto il profilo fiscale.
Mentre c'è il tema di chi lotta strenuamente in montagna che fa fatica a crescere e a sopravvivere che, invece, avrebbe bisogno, pur non essendo rilevantissimo, anche di attenzione di questo tipo.



(Commenti fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

.Sì, però non è tanto la questione del tetto, è anche il meccanismo del conteggio: 600 metri, l'attività, dove viene prodotto, ecc. In questo momento, per queste ragioni, sull'emendamento n. 233 esprimo parere negativo.
Sull'emendamento n. 229 esprimo parere favorevole. Peraltro, non nascondo che nelle discussioni che stiamo facendo con l'Assessore Valmaggia circa la presentazione di una modifica di aggiornamento della legge sulla montagna e della legge sulla gestione associata degli Enti locali, una delle questioni su cui si sta ragionando anche tra la Direzione bilancio e l'Assessorato alla montagna della Regione Piemonte è: ha senso che noi diamo risorse per pagare funzionamenti? possiamo calare un po' i trasferimenti sul fondo montagna e compensare questi minori trasferimenti sul fondo montagna con un'operazione di defiscalizzazione delle attività economiche che vivono all'interno della montagna più in difficoltà? È un punto di discussione, voglio dire, rispetto al quale il voto contrario di oggi non è indisponibilità. Il parere contrario oggi non è indisponibilità ad affrontare il tema. Grazie.



PRESIDENTE

Sull'emendamento 229 vi è un parere favorevole della Giunta sull'emendamento n. 233 un parere contrario, sull'emendamento n. 198 un parere favorevole.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 229), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul sub'emendamento rubricato n. 233), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 198), come modificato, sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 22 bis Emendamento rubricato n. 28) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 29) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Ferrari per il parere della Giunta.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della casa e della famiglia

Il parere è simile sia per l'emendamento n. 28 che per l'emendamento n. 29 perché hanno contenuti abbastanza simili. Il parere è negativo per una questione di rispetto nei confronti del Consiglio, posto che la Commissione consiliare sta trattando la revisione di questi articoli, quindi è in fase di lavoro. Ad oggi è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale l'Assessore Ferrari, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 24 ter Emendamento rubricato n. 224) presentato da Appiano, Gariglio.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo emendamento trae spunto da un problema vero e reale, su cui quest'Aula - tutta - dovrebbe porre una particolare attenzione. Il problema è la rilevanza verso l'esterno e verso l'interno dei Gruppi consiliari.
Da un certo punto di vista, il Gruppo Consiliare è un'articolazione del Consiglio regionale, ma, dal punto di vista esterno, è un qualcosa di un po' diverso rispetto alla restante parte del Consiglio regionale, inteso come Direzioni e come servizi.
Questo emendamento cosa dice? Da un lato, al primo punto afferma un principio che riguarda inequivocabilmente tutti e fotografa una situazione che, in verità, già persiste oggi come persisteva ieri: il fatto che l'Avvocatura Generale della Regione possa patrocinare contenziosi che riguardano i Gruppi consiliari. Questo, ripeto, è un qualcosa che non innova rispetto all'esistente, ma scrive, in modo chiaro nella legge, ci che già accade.
La seconda parte dell'emendamento, invece, a meglio ragionarvi su individua un'ipotesi di soluzione che non è esaustiva e non riguarda tutti i Gruppi. Perché non è esaustiva? Perché immagina che spese, da eventuali contenziosi che possono nascere, si possano rimborsare all'interno delle spese di funzionamento dei Gruppi, che però solo a discrezione del singolo Gruppo sono attivabili piuttosto che no. Se un Gruppo decide di non avvalersi della facoltà di gestire direttamente quei 3 mila e 500 euro pro capite dei Consiglieri del proprio Gruppo per affrontare spese di funzionamento, l'emendamento, così come formulato, non troverebbe applicazione.
Fosse anche che tutti quanti si avvalessero di questa possibilità, essendo la consistenza numerica dei diversi Gruppi molto diversa, perché dipende da quante persone si scrivono al Gruppo, la soluzione immaginata rischierebbe di non trovare concretamente soluzioni.
Per questa ragione, fatto salvo la prima frase dell'emendamento che recita "Il patrocinio in giudizio di Gruppi consiliari è assicurato dall'Avvocatura regionale" che - ripeto - fotografa e cristallizza un qualcosa che già avviene e che ha un'attinenza con il bilancio, perch comunque è una spesa, anche se è la spesa di difesa dell'Avvocatura, tutta la restante parte dell'emendamento intendo stralciarla, quindi sottrarla alla valutazione e alla votazione.
L'emendamento, quindi, si ridurrebbe alla sola prima frase, quella che vi ho testé letto, sperando ed immaginando che nella prossima sede utile quella che mi viene in mente è l'omnibus - sia una sede in cui questo problema, che ritengo sia vero, venga affrontato con i tempi dovuti, con l'attenzione dovuta e con l'individuazione di ipotesi di soluzioni generali ed astratte che possano applicarsi a tutti i Gruppi, a prescindere da quale scelta, sulle spese di funzionamento, il singolo Gruppo effettua.



PRESIDENTE

Il Consigliere Bono ha chiesto una sospensione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.36 riprende alle ore 11.44)



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Bono, ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Avevamo già avuto contezza della volontà da parte dei Gruppi di maggioranza di presentare questo emendamento, anche in relazione di alcune vicende, di contenziosi presenti. Esprimo, a nome del Gruppo, una forte perplessità sull'emendamento, anche riportando alla memoria le lunghe dissertazioni nelle riunioni di Capigruppo della scorsa Legislatura, in cui in merito al tema dell'utilizzo delle spese di funzionamento dei Gruppi Consiliare, dei famosi "rimborsi", c'era stata quella modifica di legge (che io non avevo votato), per cui i Gruppi consiliari erano stati conosciuti come Associazioni private di Consiglieri e non come organi pubblici, emanazioni pubbliche del Consiglio regionale e quindi della Regione.
Quindi, dal nostro punto di vista c'è un po' una contraddizione in termini.
Tra l'altro tutta la parte difensiva nel caso di rimborsopoli, credo - non ho assistito direttamente - di buona parte dei Consiglieri chiamati in causa della scorsa Legislatura è stata proprio inerente a questa difformità, cioè non tanto il peculato rispetto all'utilizzo di fondi pubblici da parte.



PRESIDENTE

Consigliere, però mi perdoni, l'emendamento è stato cambiato.



BONO Davide

Sì, sì.



PRESIDENTE

Perfetto.



BONO Davide

Quindi è stata stralciata sicuramente la parte riguardante le spese di funzionamento attinenti all'attività istituzionale, però, vorremmo anche capire chi paga. Nel senso che ci dovessero essere dei contenziosi immaginiamo un fondo dell'Avvocatura regionale che viene rimpinguato oppure stanziamo risorse aggiuntive a copertura di eventuali contenziosi.
Mi rendo conto che per i monogruppi, avendo 3.500 euro l'anno, è difficile ipotizzare la copertura di una spesa di un eventuale processo. In ogni caso, c'è comunque una spesa che, immagino, viene messa in capo all'Avvocatura regionale; e, francamente, finché non viene chiarita questa definizione da parte dei Gruppi consiliari (tra l'altro, non so chi ci possa aiutare a chiarire: la Procura della Repubblica, la Corte dei Conti...).
Come Gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle, non voteremo assolutamente questo emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Vignale.
Vi chiedo di rimanere nei due minuti, per cortesia.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
È noto ai colleghi che questo Consiglio regionale, molti anni fa, si è dotato di una legge a tutela e patrocinio dei Consiglieri e dei dipendenti regionali. Per cui, per astrazione non teorica, considerando che i Gruppi sono composti da singoli o più Consiglieri regionali, questa legge sarebbe completamente inutile: siamo già dotati di una legge. Sappiamo bene che ci stiamo riferendo a un caso specifico e non di carattere generale. Io per voglio intendere la norma, il comma 1 bis, come una legge di carattere generale.
Allora se questa norma dicesse che il patrocinio in giudizio dei Gruppi consiliari e dei Consiglieri regionali, oppure il fatto che nei Gruppi consiliari si considerino i Consiglieri regionali, io credo che sarebbe estremamente utile. E, al di là del tema di rimborsi, su cui sarebbe semplicissimo ricamare, in realtà, la nostra attività è soggetta, sempre di più - almeno la mia, io sono sfortunato - ad attività di contenzioso legale. Perché la persona che vuole farci del male - diamo qualche suggerimento gratuito - fa una querela e non ha bisogno di un avvocato scrive una paginetta, ce la trasmette, la Procura non necessariamente apre un'indagine, ma apre un procedimento, tramite la forza di Pubblica sicurezza e noi, salvo che uno non faccia per professione il legale spendiamo qualche migliaia di euro. Qual è stato il corto circuito che è avvenuto in questo Consiglio regionale? Il collega Gariglio lo sa bene perché ha fatto il Presidente del Consiglio: noi abbiamo sempre garantito il pagamento delle spese legali ai Consiglieri che avessero speso delle risorse per difendersi nello svolgimento del loro mandato. (È evidente che se io creo una lesione grave, perché tampono uno in macchina, non chiedo i soldi al Consiglio regionale, mi pagherò, com'è giusto che sia l'avvocato). Ma se io dico un qualcosa.



PRESIDENTE

Consigliere, le devo chiedere gentilmente di concludere.



VIGNALE Gian Luca

Abbia pazienza, Presidente, siamo stati sospesi per qualche ora.
Se io dico un qualcosa nello svolgimento del mio mandato e la persona mi querela, avviene quello che sta avvenendo al sottoscritto: io mensilmente non dico quotidianamente, perché vi mettereste a ridere, ma mensilmente mi autocensuro in ciò che dico o in ciò che scrivo. Mensilmente, perché ho timore, visto che mia moglie è un po' stufa di vedere le fatture dei legali che pago, mensilmente mi autocensuro rispetto a ciò che vorrei dire. Ma come sempre accade, una buona legge è stata travolta dagli eventi, perch visto che c'era il tema legato ai rimborsi e, ovviamente, questo faceva uno scalpore mediatico utilissimo, cosa abbiamo pensato di fare? Abbiamo pensato di evitare. Va beh, lo dico in una Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Abbia pazienza, Consigliere Vignale, però ci sono dei tempi e quando uno è qui.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Allora, poiché l'Aula lo richiede, va bene. Prego.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Abbia pazienza, Presidente, quando sono in questa veste faccio il mio lavoro e cerco di farlo al meglio. Se l'Aula mi chiede però un'apertura rispetto ai tempi d'intervento, l'accolgo ben volentieri.



VIGNALE Gian Luca

Grazie.
Allora vado a concludere, altrimenti sarebbe lungo.
Chi mi conosce sa che, rispetto alle tutele delle Istituzioni e nelle Istituzioni ci sono i Consiglieri regionali, non mi interessa prendere posizioni che sono evidentemente non popolari. Va bene? Evidentemente non popolari.
Per cui non sono contrario a questo emendamento e per coerenza lo voto dico solo che gli stessi proponenti, se non fosse accaduta una situazione specifica, non avrebbero ottenuto una posizione che è quella che altri colleghi hanno vissuto e ai quali non abbiamo riconosciuto, sbagliando spese legali.
Va bene? C'è un particolare che va ricordato: mentre noi non l'abbiamo riconosciuto a colleghi, l'abbiamo riconosciuto a qualcun altro con tempistiche estremamente veloci, e questo "qualcun altro" è stato un soggetto che all'interno, non di questa ma di Amministrazioni precedenti, è stata persona assolta, ma ha avuto un processo importante, da cui fortunatamente è stato assolto.
Per cui la legge non è uguale per tutti e la legge non può essere uguale soltanto quando uno ha un problema.
Per cui, ripeto, per coerenza voto questo emendamento, augurandomi che nella parola "Gruppi consiliari" siano contemplati i Consiglieri, perch c'è un aspetto interessante.
Il patrocinio in giudizio ai Gruppi consiliari è assicurato: non è una potestà, è assicurato; non ci sono possibilità di interpretazione della norma a seconda del contesto.
E' questa a cui noi dovremmo riportare la nostra norma: sei innocente? Ti riconosciamo le spese o l'utilizzo dell'Avvocatura regionale. Sei colpevole? Te le paghi fino all'ultimo centesimo. Sei innocente, ma la tua spesa non c'entra niente rispetto al fatto che se sei un Consigliere regionale? Te la paghi.
Questa è la tutela dell'Istituzione e di chi ci vive dentro, altrimenti le Istituzioni non le fanno i Consiglieri regionali.
Ricordo che, correttamente, se qualunque Dirigente regionale incorresse non dico in un errore, ma in una causa, verrebbe difeso dall'Amministrazione - e ci mancherebbe. Qui accade per tutti, salvo i Consiglieri regionali.
Io rivendico il diritto che la politica sia almeno pari al resto delle Istituzioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Su richiesta del Consigliere Monaco, la seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle 11.56 riprende alle ore 12.01)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Personalmente ho ascoltato con attenzione le argomentazioni dei colleghi del Movimento 5 Stelle che, secondo me, partono dal vero presupposto di una discussione seria sul tema, cioè la natura dei Gruppi consiliari e dei Consiglieri. Sono d'accordo anche con quanto asserisce il collega Vignale che non dobbiamo, in forza di posizioni magari facilmente vendibili all'esterno, rinunciare a discutere seriamente di questioni generali ed astratte che riguardano la dignità del nostro status, di questa Assemblea e dei Gruppi.
Proprio per questo ho proposto, a nome della maggioranza, che, una volta finita la discussione della legge di bilancio, ci si metta seriamente a tavolino, affinché, non in due minuti e non in forza di qualsiasi condizionamento retorico fattuale, si ragioni di questo tema, anche nell'ultimo anno di legislatura. Se il tema ha una sua forza e una sua dignità istituzionale, fino all'ultimo giorno è nostro dovere occuparci di questo tema. E' un tema che riguarda il patrocinio dei Gruppi, riguarda la questione che il collega Vignale ha chiaramente raccontato, cioè il tema delle spese legali del patrocinio legale del singolo Consigliere nell'esercizio delle proprie funzioni. Riguarda un tema che, nella mia esperienza amministrativa precedente, era normale, cioè che c'è un Ente e se l'esterno va contro l'Ente, quest'ultimo è responsabile verso l'esterno e poi valuta al proprio interno se ci sono i presupposti per una rivalsa oppure no rispetto al comportamento individuale del dirigente o del funzionario.
Pertanto non credo che, in pochi minuti all'interno della legge di bilancio, possiamo seriamente affrontare e risolvere questo tema, ma sono il primo, insieme a tutti i colleghi di maggioranza, a voler, da domani mattina o fra qualche giorno, metterci al tavolo e seriamente trovare una soluzione alle tante sfaccettature in cui il tema può essere raccontato e scomposto.
Quindi, l'accogliamo certamente in senso favorevole come motivo di lavoro da subito, con tempi anche certi. Avremo poi un disegno di legge, che si chiama "omnibus" nel linguaggio colloquiale, in cui dei correttivi alle normative vigenti possono trovare una sede in una navetta abbastanza veloce nei tempi. Credo quella sia la sede in cui questa scommessa oratoria, oggi raccontata in Aula, può trovare invece concretizzazione pratica, con tutto l'impegno necessario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Siamo riusciti a risalire, con l'aiuto degli Uffici consiliari regionali alla legge che citava giustamente il collega Vignale, la legge n. 21/1989 che credo che i colleghi proponenti l'emendamento abbiano proficuamente analizzato prima di presentare l'emendamento. Non riusciamo a comprendere che tipo di novità introduca l'emendamento presentato dal primo firmatario del Partito Democratico. E' vero che si parla di Gruppi, però nel momento in cui il Capogruppo firma ad esempio un contratto di lavoro e ci fosse un contenzioso su un contratto di lavoro, sia il Gruppo consiliare ma anche il singolo Consigliere che è il legale rappresentante del Gruppo consiliare...
Quindi, secondo la mia interpretazione, magari sbagliata visto che non sono un avvocato, è che, com'è noto, dovrebbe rientrare nella legge 21/1989, nel senso che come amministratore l'Ufficio di Presidenza valuta la sussistenza dei requisiti di cui al comma 1 e quindi l'applicabilità di una copertura di un patrocinio legale da parte della Regione o tramite l'Avvocatura della Regione o tramite un legale che sia di gradimento di entrambe le parti.
Leggendo la norma del 1989 si evince questo.
Quindi, o abbiamo interpretato male noi, perché in due minuti interpretare la legge, a maggior ragione non essendo avvocati, risulta difficile oppure volevo capire se potevamo ancora - anche se è irrituale - prenderci solo 30 secondi per chiarire la questione con gli uffici oppure se c'è qualcuno di più esperto che può avere compreso bene e spiegarci bene quale novità introdurremmo con questo emendamento. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



PRESIDENTE

Consigliere Bono, ha chiesto due minuti di sospensione? Penso si possa fare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Appiano che, all'inizio dell'illustrazione del subemendamento soppressivo, ha spiegato molte delle perplessità avanzate dai Consiglieri e dalle Consigliere di Liberi e Uguali. Ovviamente abbiamo ben chiaro quale sia il vuoto normativo sulla seconda parte dell'emendamento adesso stralciato; lo dico, perché abbiamo dato la disponibilità più volte ad interrogarci su quella che è la possibilità dei singoli Consiglieri di assicurarsi, cosa diversa da questa vicenda per la quale diciamo che, ad esempio per l'omnibus, siamo disponibili a ragionare sul fatto che il Capogruppo, a nome del Gruppo, possa, anche con i soldi del Gruppo stesso, prevedere un'assicurazione per i contenziosi legali ovviamente quelli che non sono contro la Pubblica Amministrazione implicitamente rispondendo al Consigliere Bono.
Devo dire la verità, proprio per stare anche a quello che diceva il Consigliere Bono: mi pare che l'articolo 1 della legge 21/89 spieghi bene questo discrimine. Quando si dice "non in conflitto di interessi" ovviamente dice non per cause di peculato, di reati contro la Pubblica amministrazione, di concussione e di corruzione. Di fatto, implicitamente è scritto in quella normativa.
Per questo però, per rispondere alle esigenze del Consigliere Bono e, in parte, a quella del Consigliere Vignale, perché il Consigliere Appiano e il Consigliere Gariglio vogliono continuare a tenere in piedi quella prima riga? In parte implicitamente, come diceva sottovoce il Consigliere Vignale, perché c'è l'istituzione della figura dei Gruppi, mentre l'articolo 1 recita: "responsabilità civile o penale nei confronti di dipendenti o amministratori".
Paradossalmente, ognuno di noi può definirsi "amministratore", anche se è un termine un po' vago, se ci pensate. Del resto, è una legge del 1989. Se l'avessimo scritta oggi, avremmo definito meglio la nostra figura.
Avanzo, però, una controproposta. Poiché ogni legge può modificare una legge precedente, se a quel comma dell'articolo 1 si aggiungesse anche la figura istituzionale dei Gruppi consiliari, con una virgola, implicitamente supereremmo due temi: quello posto dal Consigliere Bono, perch indirettamente specifichiamo anche i limiti, dal momento che l'emendamento recita "assicura l'avvocatura".
Delle due, l'una: o si precisa "assicura l'avvocatura nei limiti".



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Mi segua, Presidente Gariglio: o si emenda con "nei limiti della legge 1/1989", riportando semplicemente quella dicitura con un emendamento oppure.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Ma non le sto dicendo di modificare la legge.
Io ho detto che la cosa migliore sarebbe modificare la legge 1/1989 aggiungendo alle figure di amministratori e dipendenti anche quella dei Gruppi.
Poiché immagino che questa modifica non si voglia fare, per scarsità di tempo, si potrebbe subemendare quell'emendamento, aggiungendo "nei limiti dell'articolo 1 della legge del 1989", perché quelli sono i limiti previsti; cioè che non sia, in qualche modo, un caso di conflitto di interesse (o, meglio, di rapporto con l'Amministrazione) nei casi di concussione, peculato, eccetera eccetera.
È un emendamento semplice: basta specificare "nei limiti previsti dalla legge".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Dico solo che l'emendamento, nella parte rimasta, afferma un principio che, a mio avviso, ci permetterà, nell'immediata prosecuzione del dibattito su questo tema, di fare tutti i ragionamenti di connessione con le vecchie legislazioni, con un inquadramento un po' più corretto della natura del Gruppo.
Non mi metterei a fare attività di subemendamento all'emendamento; attività che poi rischia, magari, di non tenere in considerazione aspetti di altre norme ed ingarbugliare ulteriormente.
Affermiamo un principio, che, tra l'alto, salvaguarda ciò che già avviene.
Non innoviamo nei fatti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non era mia intenzione intervenire, ma penso che ci sia sufficiente confusione in Aula su questo tema e, come Assessore con delega agli affari legali e contenzioso, vorrei che fosse chiaro un aspetto: nell'emendamento non c'è - né vi può essere - il superamento di una norma di legge nazionale che impedisce che l'Avvocatura regionale assuma la tutela legale nei confronti di Consiglieri regionali imputati di reati contro la Pubblica Amministrazione. Questo è escluso! È inutile che ci giriamo attorno! Non c'è, né vi può mai essere. Perch l'autonomia legislativa del Consiglio regionale non può arrivare a questa situazione.
Quindi laddove c'è un procedimento.



(Commenti fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non entro nel merito di tale questione. Vorrei evitare di doverlo fare adesso.
Consigliere Vignale, sono intervenuto solamente perché mi sembrava che alcuni interventi stessero confondendo le questioni.
Si possono scrivere tutti i cavilli che si vuole, tranne che l'Avvocatura regionale (ma non è questo che leggo nell'emendamento) assuma la tutela legale nei confronti di Consiglieri regionali o Amministratori regionali imputati di reati contro la Pubblica Amministrazione.
Questo, almeno, sia chiaro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 224), così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 quater Emendamento rubricato n. 227) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Chiederei di trattare questo emendamento nella seduta pomeridiana.
Sono in attesa di una riformulazione da parte degli Uffici legislativi della Giunta. La ratio dell'emendamento del Consigliere Vignale è assolutamente chiara, ma l'Ufficio legislativo della Giunta lo sta sistemando. Chiederei, pertanto, di metterlo in discussione nel pomeriggio.
Poi il Consigliere Vignale prenderà visione delle eventuali richieste di modifica della Giunta e le valuterà.
Eviterei, pertanto, di fare una duplice discussione, una al mattino e una al pomeriggio.



PRESIDENTE

Va bene, lo sospendiamo momentaneamente.
ARTICOLO 24 quinquies Emendamento rubricato n. 231) presentato da Bertola, Andrissi, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



(Commenti del Consigliere Bono fuori microfono)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 231) è ritirato.
ARTICOLO 24 sexies Emendamento rubricato n. 232) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

L'emendamento interviene sul comma 1 dall'articolo 25 della regionale 14/2014 (Nuove disposizioni in materia di organizzazione dell'attività di promozione, accoglienza e informazione turistica in Piemonte), sopprimendo le parole: "nel primo anno di entrata in vigore della presente legge".
Perché questo emendamento? Perché ricordo che la legge regionale 14 prevedeva un processo di accorpamento delle ATL, anche sulla base dei provvedimenti nazionali che hanno una fase di rallentamento nella loro entrata in vigore. Tale processo di accorpamento e di adeguamento delle ATL è un po' più faticoso, richiederà ancora qualche mese di tempo e credo che si completerà nel corso di questo 2018. Ad ogni modo, senza la cancellazione di questa norma, è chiaro che metteremmo in crisi il sistema delle Agenzie di informazione e accoglienza turistica, perché a questo punto non saremo in grado di trasferire le risorse sul funzionamento.
Quindi la ratio di questa norma è solamente quella di accompagnare il processo di adeguamento delle ATL e di applicazione la legge regionale senza che questo determini problemi di tensione nella fase transitoria.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 232).
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
L'articolo 25 sarà approvato nel pomeriggio.
Vi chiedo solo un attimo di attenzione, colleghi.
Abbiamo tre possibilità di continuare i lavori del Consiglio: passare agli atti d'indirizzo, che sono numerosi (bisogna discuterne 40), iniziare le dichiarazioni di voto - portandoci avanti con i lavori - oppure ancora dato che avevamo previsto per le 14.30 una riunione dei Capigruppo ma alla stessa ora sono previsti i question time, potremmo fare la riunione di Capigruppo in questa mezz'ora, così nel pomeriggio finiamo col bilancio e non perdiamo altro tempo.
Bene: il Consiglio regionale finisce qui ed è convocata la riunione dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.21)



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