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Dettaglio seduta n.304 del 27/03/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 15.22)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Barazzotto, Gariglio e Laus.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana del 27 marzo 2018 è proseguita l'illustrazione degli emendamenti rubricati all'articolo 2.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 20) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Essendo assente il Consigliere Ravello, è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 43) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 54) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti riguardano la richiesta di acquisto di scuolabus per il trasporto di alunni della scuola materna dell'obbligo. L'emendamento n. 43) riguarda le Comunità Montane, mente l'emendamento n. 54) i Comuni.
La richiesta per le Comunità montane è di un milione. Per i Comuni di 500 mila euro. A dire la verità, qualcosa di importante è già stato fatto in questi anni, perché alcuni sono stati finanziati. Tuttavia la mia richiesta non è ancora stata esaurita, ragion per cui abbiamo presentato questi emendamenti.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 110) è ritirato dalla Consigliera Chiapello.
Emendamento rubricato n. 115) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento si riferisce agli investimenti sulla ciclabilità chiediamo un aumento di 500 mila euro su ogni anno del triennio per la realizzazione di nuove piste ciclabili e tramite bando, considerata l'ingente richiesta da parte dei Comuni piemontesi.
Questo tipo di misura può essere realizzata in forma di cofinanziamento quindi i Comuni che ne hanno fatto richiesta, partecipando ai bandi sulla ciclabilità, si vedrebbero aumentati il fondo di ulteriori 500 mila euro su ogni anno, per un totale di un milione e mezzo di euro.
Poiché abbiamo una situazione molto frammentaria, specialmente nelle province, con tratti di ciclabilità via via interrotti, si tratta perlopiù di interventi di completamento che servono a creare una cesura tra i vari tratti di piste ciclabili piemontesi che, attualmente, sono disuniti.
Averli disuniti è un po' come non averli perché nessuno si avventura, ad esempio con la famiglia, su pericolose strade provinciali o regionali se tutto a un tratto, si ritrova in carreggiata con delle auto che sfrecciano.
Questo vale specialmente per le pianure dove la viabilità provinciale è anche la viabilità principale nelle aree marginali, quindi è impossibile la coesistenza tra traffico ciclabile e traffico automobilistico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo sempre sulla Missione 10, Programma 0.5, sulla quota di cofinanziamento regionale del Piano Nazionale Sicurezza Stradale contributi ai Comuni. Piano Nazionale Sicurezza Stradale in particolar modo sul tema della ciclabilità.
Pensiamo che sia fondamentale intervenire per cofinanziare l'estensione della rete ciclabile, anche a fianco delle strade principali, come pezzo fondamentale della viabilità, per permette l'utilizzo e la fruizione della bicicletta, magari anche della bicicletta con motore elettrico assistito che, in altre Paesi e Nazioni d'Europa, si sta diffondendo in maniera molto più consistente che qui in Italia, considerando anche le condizioni climatiche diverse.
Lo riteniamo veramente un peccato, perché sia per condizioni climatiche che orografiche, soprattutto laddove c'è pianura, la bicicletta potrebbe essere sicuramente uno strumento di miglioramento notevole del traffico; non solo del traffico urbano, ma anche nei piccoli percorsi extraurbani, magari aiutato, come ho detto, da un piccolo motore elettrico.
Pensiamo che ogni investimento in questo senso debba essere sostenuto perché al momento siamo in uno stadio in cui gli unici investimenti sulle piste ciclabili vengono fatti a finalità turistiche, se non nelle grandi città. Va bene investire sul turismo e sulle ciclovie, tipo le nuove che dovrebbero collegare anche gli altri Paesi dell'Unione Europea, ma pensiamo che non debba essere solo una fruizione turistica, ma quotidiana di chi si sposta con mezzi sostenibili rispetto all'acclarata insostenibilità dell'utilizzo di un mezzo privato, che pesa una tonnellata e mezza se non due e che trasporta solo una persona, quindi uno spreco di risorse, siano esse di combustibile nettamente fossile o indirettamente tramite energia elettrica.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Credo che se vogliamo affrontare in modo serio il tema, che riguarda anche l'inquinamento ambientale, sia importantissimo sviluppare il trasporto su bicicletta. Per poterlo fare, dobbiamo realizzare piste ciclabili sicure.
Sicure e diffuse sul territorio ma, soprattutto, credo che dovremmo fare un salto di qualità nella progettazione delle piste ciclabili.
I progetti realizzati in altri Paesi del Nord, dove l'uso della bicicletta è maggiormente diffuso, benché le condizioni climatiche siano assai più severe rispetto alle nostre, prevedono anche quanti saranno i fruitori di queste piste ciclabili; al confronto, i nostri studi sulle piste ciclabili sono veramente di un'arretratezza incredibile.
Credo che bisogna fare un salto di qualità nel dare sicurezza, nel dare la possibilità alle tante persone che vorrebbero andare in bicicletta al lavoro e a scuola, accompagnare i figli in bicicletta a scuola e tantissime altre cose, ma non possono farlo; perlomeno si sentono fortemente insicuri nel farlo, considerato che gli incidenti mortali delle persone biciclette sono i più frequenti.
Dobbiamo ridare una garanzia di percorsi sicuri ai ciclisti e per farlo ovviamente, occorrono delle risorse, ma sono risorse che ci possono tornare dal punto di vista del miglioramento della qualità di vita di tutti quanti.
Quindi, un beneficio sociale per tutta la cittadinanza.
Ovviamente, dobbiamo fare proprio un salto di qualità su tante cose, ma su questo veramente c'è tantissimo da fare in questo Paese, che fortunatamente, per noi è in una situazione che in Italia è una rarità cioè un territorio pianeggiante, eppure nonostante questo facciamo fatica a sviluppare questo mezzo di trasporto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 158) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questo emendamento è ovviamente un grande classico: fa il paio con quello discusso la settimana scorsa e riguarda la Strada del Vallone di Elva, che è un tema che, come al solito, ci appassiona e su cui si mistifica anche parecchio. Infatti, stiamo cercando di recuperare la documentazione che l'Assessore ci ha detto esistere sulle valutazioni tecniche, geologiche e geotecniche per cui si dice che non si può mettere la strada in sicurezza così com'è oggi.
Con quest'emendamento, chiediamo infatti i fondi per fare quello che l'Assessore Valmaggia aveva promesso nel 2014, ossia finalmente uno studio di fattibilità terzo per vedere se e come la strada vada effettivamente messa in sicurezza, perché a oggi l'unica cosa che abbiamo (sono curioso di vedere se le richieste di accesso agli atti, che abbiamo fatto in Provincia e anche in Regione, daranno altri esiti) è un'idea degli Uffici della Provincia di Cuneo di fare un realizzare un tipo di soluzione per mettere in sicurezza quella strada.
Ricordo che nel 2014 vennero stanziati due milioni e mezzo di euro, prima che diventasse un caso per cui serviva una megainfrastruttura da 12 milioni; erano stati stanziati due milioni e mezzo per la messa in sicurezza, come si era sempre fatto nei decenni precedenti, ma poi venne la malaugurata idea di spostare quei soldi sulla strada di Stroppo, che evidentemente ha un Sindaco leggermente più collegato alla maggioranza governativa, che è una strada che comunque è in cresta e va manutenuta tutti gli anni, perché si rovina tutti gli anni. A parte che è il doppio di lunghezza ed è scomoda per raggiungere il centro abitato di Elba, comunque è una strada che non è pratica d'inverno.
Il Vallone, oltre alla valenza paesaggistica, è una strada decisamente più corta e per servire i 90 abitanti di Elva sarebbe più che sufficiente tant'è che ancora oggi, nonostante la Provincia non abbia firmato l'agibilità, nonostante siano state messe le barriere, le barriere sono state largamente spostate e viene tranquillamente usata sia dai turisti che dagli abitanti di Elva.
Tra l'altro, ricordo che c'è un'ordinanza che permette agli allevatori di transitare con le vacche, quindi vuol dire che la pericolosità, se possiamo far passare vacche e allevatori, non è tale da rendere il transito impraticabile e che la strada è praticabile.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Emendamento rubricato n. 122) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento stanziamo una cifra, con una versione con un importo ridotto rispetto a un altro emendamento che chiedeva l'aumento dei fondi sull'infomobilità. Con questo chiediamo 200 mila euro in più su ogni anno del triennio, appunto per attuare questo tipo di politiche.
Proprio oggi leggevamo sulla stampa locale di come sta avendo successo l'attuazione graduale delle bigliettazioni digitali in luogo di quelle cartacee, per diversi punti di vista, sia per questioni di costi, sia per questioni anche ambientali, ma specialmente per andare verso la mobilità integrata.
Noi crediamo nel progetto di Banca dati regionale che includa tutti i dati del trasporto pubblico regionale, appunto, come dicevamo, sia in ottica di pianificazione, sia in ottica di controllo dei costi e per avere anche diciamo, un'arma di trattativa in più verso i gestori del trasporto pubblico che a oggi, in molti casi, sono gli unici possessori dei dati della mobilità dei cittadini piemontesi e, quindi, ci è anche più difficile poter verificare la veridicità di quanto ci viene detto, perché su questo ballano anche i corrispettivi pubblici al trasporto pubblico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Emendamento rubricato n. 90) presentato da Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 39) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Anche qui accomuno il 90) con il 39), perché sono esattamente uguali cambia solo la richiesta.
L'emendamento n. 90) è della collega Ruffino, mentre l'emendamento n. 39) è del sottoscritto.
Si chiede un milione di euro per il 2018, 2019 e 2020 (la mia richiesta è invece, di 500.000 euro) a favore delle associazioni di volontariato antincendi boschivi, per spese di funzionamento, formazione, prevenzione estinzione. E riguarda anche gli oneri assicurativi.
È un emendamento abbastanza importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 22) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 85) presentato da Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 21) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 82) presentato da Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 34) presentato da Gancia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 70) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 60) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 59) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, illustrerei l'emendamento n. 60) unitamente al n.
59), perché riguardano entrambi la legge 18/1984.
La nostra richiesta era di dieci milioni sulla legge n. 18/1984. Il Vicepresidente ci ha appena informati che saranno destinati 15 milioni per uno scorrimento della legge n. 6 (quindi ex legge n. 18) e per gli accordi sul turismo. Quindi va bene, grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 35) presentato da Gancia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 23) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 72) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

È un emendamento importante: si richiedono ulteriori due milioni e mezzo per interventi urgenti a tutela dell'incolumità pubblica, nonché contributi o indennità per fabbricati danneggiati o distrutti da calamità naturali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 176) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento 176) è ripreso, in qualche modo, dalla tabella che ci ha illustrato prima il Vicepresidente, perché riguarda uno stanziamento relativo alla realizzazione di opere pubbliche dei Comuni piemontesi.
Non possiamo non sottolineare come i 15 milioni di euro previsti in generale su attività di investimento siano importanti. Ci permettiamo per di dire che non sono sufficienti, non perché si voglia sempre fare il "più uno", ma perché da molti anni diciamo che l'unico "shock economico" che questa Regione può dare è investire in modo consistente nelle politiche di investimento. Sarebbe l'unica vera manovra - oltre a piccoli correttivi di carattere fiscale - di sviluppo del mercato e del mondo del lavoro e di creazione di nuovi posti di lavoro (o mantenimento di quelli esistenti) in un settore che ha pagato più di ogni altro la crisi economica, quale quello dell'edilizia.
Noi crediamo, quindi, che ogni tipo di stanziamento legato alle politiche di investimenti sulle opere pubbliche sia, in qualche modo, da sostenere.
Non possiamo non rilevare positivamente che, a differenza della legge licenziata dalla Commissione, quella che verosimilmente il Consiglio regionale approverà a breve avrà uno stanziamento aggiuntivo di 15 milioni di euro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 41) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

È un emendamento semplicissimo, nato da una richiesta di alcuni Comuni soprattutto di montagna: si chiedono 500.000 euro per finanziare acquisti di mezzi di sgombero neve.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 190) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 62) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 63) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia, per l'illustrazione di entrambi; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Questi emendamenti riguardano la prima infanzia.
In merito all'emendamento rubricato n. 62), la richiesta è di 500.000 euro per il 2018 e di un milione e mezzo per il 2019 e 2020, per il programma attuativo del Piano di sviluppo di servizi socio-educativi per la prima infanzia.
Relativamente all'emendamento n. 63), la richiesta è di ulteriori 700.000 euro per il 2018, e di un milione sul 2019 e 2020, sempre per il programma attuativo di sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 139) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento andiamo a chiedere un incremento sul capitolo che è destinato ai fondi per il potenziamento della rete di servizi per la prima infanzia, per permettere ai genitori un più equo bilanciamento fra lavoro e oneri familiari.
Si tratta di un intervento che ammonta a un milione e 800.000 per il 2018 e a due milioni per le annualità 2019 e 2020.
Facciamo riferimento al capitolo collegato al fondo istituito con la legge n. 9/2007 ("Istituzione del fondo regionale per il potenziamento della rete di servizi per la prima infanzia"), nell'ottica di promuovere la possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro che, ovviamente, è un tema che riguarda prioritariamente (ma non esclusivamente) le donne e le mamme, ed è un tema su quale la Regione ha più volte dichiarato e dimostrato il proprio impegno.
Riteniamo che i servizi per la prima infanzia possano essere ulteriormente sviluppati. La questione relativa alla mancanza di servizi sul territorio piemontese è emersa più volte in occasione di convegni, dibattiti e confronti durante i quali si è sottolineato come il fatto di garantire dei servizi adeguati alle famiglie consenta, alla donna in particolar modo, di riprendere la propria attività lavorativa e non la costringa a scegliere tra la propria attività e la famiglia.
Tra l'altro, in una di queste occasioni che si è svolta proprio qui a Palazzo Lascaris, come ho già ricordato durante un intervento precedente si è sottolineato come l'avere una mamma che lavora sia il primo rimedio per la povertà dei bambini. Riteniamo pertanto che sia fondamentale andare a sostenere i servizi per la prima infanzia e quindi chiediamo che ci sia uno stanziamento adeguato nel bilancio previsionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Passiamo al Programma 12, Missione 01; siamo sul capitolo 22506 "Fondo regionale per il potenziamento della rete dei servizi per la prima infanzia".
Penso francamente che si tratti di un tema importante; si è parlato anche in campagna elettorale nazionale da tutte le parti di aiuto e sostegno alla natalità, ma poi, se nel momento in cui una famiglia progetta un figlio già troviamo le difficoltà costanti dei primi mesi per le spese e della rete sociale di sostegno alla prima infanzia, oltre alla rete educativa, risulta veramente difficile provare a invertire la rotta per quanto riguarda un Paese che sta invecchiando sempre di più. Fermo restando - come avuto modo di dire in una proposta di legge che ho presentato da poco proprio per la promozione dell'invecchiamento attivo - che fortunatamente si invecchia anche perché l'età media si allunga sempre di più, quindi non si tratta solo di mancanza di natalità, ma anche di allungamento dell'età media.
Il tema è sicuramente importante. Non si può pensare di far reggere un sistema Paese dal punto di vista del sociale solo sul welfare familiare che per fortuna in Italia è molto sviluppato, anche se sappiamo che si sta riducendo sempre di più perché molti giovani, complice la carenza di posti di lavoro, emigrano all'estero e quindi si va un po' a spezzare la catena di welfare familiare sia discendente (dai genitori e nonni verso i più piccoli) che ascendente (dai figli e dai nipoti verso i nonni).
Come abbiamo detto più volte, temiamo il rischio di una rottura del sistema di welfare che può partire sia dai più piccoli, e lo si vede appunto con una carenza di natalità, sia dai più anziani, poiché vi è un aumento degli abbandoni delle persone più anziane e della non assistenza.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 127) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 127) interviene sul capitolo 153722 "Interventi a favore delle persone affette da disabilità".
Vado a rivedere sulla tabella che avevamo analizzato in Commissione con l'Assessore Ferrari e si tratta di un capitolo su cui, come sappiamo, la Regione interviene; tuttavia, negli ultimi anni abbiamo avuto delle carenze e delle limitazioni, quindi diciamo che sostanzialmente la spesa non si discosta da quella degli anni precedenti, né vi è un tentativo di rilancio delle politiche su questo tema.
Siamo sempre all'interno dalla legge 1 del 2004 e anche della mai attuata legge 10 del 2010, per cui dovremmo cercare di intervenire aiutando le famiglie che assistono le persone con disabilità a casa, senza andare a insistere sul tema della sanità. Fermo restando che, come ho detto tante volte, la sanità ha un bilancio ben più considerevole: parliamo di 8,2 miliardi di euro contro i poco più di 100 milioni delle politiche sociali e capiamo che risulta difficile intervenire in questo senso.
Negli anni vediamo un po' una cristallizzazione delle risorse; nelle tabelle dateci dall'Assessore vedevamo 12 milioni nel 2017 e 12 milioni nel 2018, fermo restando che poi dovremmo vedere nel preconsuntivo e nel rendiconto quanto realmente è stato impegnato, liquidato e pagato.
In sostanza, con quest'emendamento chiediamo di andare innanzitutto a ripristinare i capitoli sul 2019 e 2020, perché sono ridotti anche in una non lunga previsione di spesa, più che altro perché la legislatura va a termine. Riteniamo però che non sia corretto abbandonare questo capitolo non presidiarlo per i prossimi anni e aspettare magari il bilancio del 2019, che magari non si sa se lo farà questa Amministrazione o la successiva poiché i bilanci si chiudono tra aprile e maggio e si rischia di lasciare un bilancio in dodicesimi, quindi provvisorio, alla prossima Amministrazione.
Chiediamo innanzitutto di coprire il 2019 e 2020 e poi sul 2018 provare a fare lo sforzo di aggiunge un milione di euro per dare quel segnale che abbiamo sempre chiesto. Non si tratta solo di stabilizzare le risorse, ma di rilanciare e fare un incremento per dare un segnale che, oltre alle delibere che sono state fatte sui vari piani, c'è un tentativo chiaro ed evidente di invertire la rotta e di aumentare di nuovo le risorse a favore anche dei progetti per la disabilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Questo è un tema molto dibattuto. Sappiamo che è sempre più difficile accedere all'assegno di accompagnamento per le famiglie che vanno incontro soprattutto col crescere dell'età dei cittadini, a disabilità di tipo fisico e mentale.
C'è il tema forte delle demenze senili e dell'Alzheimer. È stato molto interessante l'incontro con i familiari dei pazienti con l'Alzheimer che riportavano il dato che nel Nord Europa, in Olanda in particolar modo, si è riusciti a ridurre le demenze senili non da Alzheimer, mentre l'Alzheimer no, facendo un'ottima prevenzione. Certo, qua parliamo di pazienti, di cittadini che hanno disabilità e quindi bisogna affrontare queste tematiche sicuramente agendo sulla domiciliarizzazione.
Per agire maggiormente sulla domiciliarizzazione, come diceva il collega Bono, è importante utilizzare quanto previsto dalla legge 10 del 2010, ma per fare questo, ovviamente, la legge va in qualche modo finanziata.
Quello che noi chiediamo è di sostenere questo tipo di impegni e, quindi intervenire per favorire la domiciliarizzazione che, da una parte, consente di ridurre il disagio dei pazienti e, dall'altra, consente anche d'intervenire economicamente sulle famiglie che agiscono in quella direzione, che però impegna molto i cosiddetti caregiver nell'attività di sostegno a queste persone.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 83) presentato da Ruffino, Graglia, Berutti Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Consigliere.
È un emendamento a firma della collega Ruffino. La richiesta è di tre milioni per il 2018 per la realizzazione di interventi a favore della disabilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 194) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento 194) è, per quanto ci riguarda, un emendamento estremamente importante. Questa volta non parliamo di investimenti, ma di spesa corrente. Come i colleghi potranno vedere, l'emendamento prevede uno stanziamento di dieci milioni di euro l'anno sul triennio, quindi un totale complessivo di 30 milioni, per i servizi domiciliari per persone anziane non autosufficienti.
Abbiamo detto in molti casi che consideriamo lo strumento del servizio domiciliare uno strumento fondamentale. Devo dire che questo assunto è contenuto anche in alcuni atti della Giunta regionale, come, per esempio all'interno del Piano delle cronicità che, per quanto ci riguarda, ha molti limiti, ma che certamente contiene questo aspetto. Occorre, però, che avvengano due cose perché l'assistenza socio-sanitaria domiciliare sia possibile: la prima è che si stanzino le risorse.
Guardate, anche all'interno delle stesse risorse previste nella sanità, noi con più semplicità abbiamo previsto una misura aggiuntiva derivante dalla Missione 20, ma si può stare anche all'interno della stessa Missione relativa alla sanità.
Il secondo aspetto, che però è determinante - e lo dico perché è competenza dell'Assessore Ferrari, ma lo dico anche in termini generali al Vicepresidente Reschigna, non solo come Vicepresidente, ma anche come Assessore che ha la delega ai rapporti con il Consiglio - è che, in più di un'occasione, questo Consiglio regionale ha approvato mozioni che garantiscano l'attuazione della legge 10 tramite l'approvazione del regolamento previsto dall'articolo 5 della legge 10. Senza quel regolamento è impossibile fare ciò che la legge 10 prevede, cioè è impossibile individuare un buono salute o una dote in termini di salute per un familiare o per un paziente che possa spendere presso il professionista l'associazione, la cooperativa accreditata che ritiene più opportuna.
Due volte il Consiglio regionale ha approvato - dicevo - degli ordini del giorno. In più di un'occasione la Giunta regionale, l'Assessore Ferrari ancora nell'ultima discussione dell'assestamento di bilancio, ha indicato anche delle date, come quella di approvazione del regolamento di cui all'articolo 5, entro il mese di dicembre. Oggi ci troviamo quasi al mese di aprile e dopo anni, perché il primo ordine del giorno è stato votato a fine 2015, ci troviamo con l'articolo 5 ancora non approvato.
Pertanto, al di là del merito dell'ordine del giorno, noi chiederemmo (vorrei evitare di presentare per la terza volta lo stesso ordine del giorno o, come è stato fatto, un documento che richiama l'attuazione dell'ordine del giorno) che la Giunta regionale dicesse una parola chiara e definitiva, perché, diversamente, anche alcuni Piani, quale quello della cronicità o altri strumenti di sanità domiciliare, non possono essere applicati come la legge prevede. Possono essere applicati senza la libera scelta dei cittadini.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 126) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento voglio anche un po' ripercorrere la storia del capitolo 152840, che è proprio il fondo per la domiciliarità, per i servizi domiciliari alle persone anziane non autosufficienti. Se è vero che i cosiddetti assegni di cura o buoni per gli anziani, ai sensi della legge 10 del 2010 sono anche su un altro capitolo, il capitolo degli extra LEA, noi dobbiamo andare a comprendere perché assistiamo oggi a una riduzione così cospicua di questo capitolo: siamo passati da 15 milioni di euro a 5.
Uno direbbe: "Bene, sono spariti dieci milioni di euro". L'assicurazione dell'Assessore Ferrari e la rassicurazione un po' meno forte da parte dell'Assessore Saitta sono che questi dieci milioni di euro si recupereranno dai bilanci delle Aziende Sanitarie, che si faranno parte diligente per far sì che ognuna di queste investa delle risorse nel servizio, perché è un servizio che è ovviamente, almeno per il 50 per cento, sanitario. Noi almeno riteniamo così, nel senso che c'è stata un po' tutta la diatriba anche legale (un contenzioso, più che diatriba), che ha portato al Tribunale Amministrativo della Regione Piemonte e poi al Consiglio di Stato, che ha sancito che l'assistenza non erogata da personale non professionale, quindi non infermieri o OSS, non è considerata sanitaria.
Tutta l'assistenza del caregiver, della badante o del badante, della persona che assiste e cura, che può essere il marito, la moglie, un parente o una persona esterna con regolare contratto, viene riconosciuta come semplice badanza, semplice assistenza e non cura.
Qui è il nodo, un po' gordiano, da valutare se sciogliere con un colpo di spada, come si narra fece Alessandro Magno, oppure provare a scioglierlo con cura nei dettagli, per andare a valutare veramente quelle che sono le ricadute.
Noi crediamo che il capitolo vada comunque incrementato e quindi, anche credendo nella buona fede dell'Assessore Ferrari, e soprattutto dell'Assessore Saitta, di quei dieci milioni di euro che ci saranno e che saranno pescati nei bilanci di Aziende Sanitarie Locali, perché non andare comunque a incrementare con risorse proprie della Regione, che fino all'altro anno, fino alle 2017, prevedeva dieci milioni di euro in più? La domanda che ci poniamo è sostanzialmente questa.
Come priorità massima ci aspettiamo, non appena finito il bilancio, di fare il punto della situazione in IV Commissione (penso che il Consigliere Ravetti sia già d'accordo) su quel fondo che doveva nascere dall'aggregazione politiche sociali e sanità, per far sì che i due Assessorati si parlino di più, perché il più pregresso problema è sempre stato questo. C'è stato, in tutte le legislature - e penso in tutte le Regioni - un gioco di rimpalli di responsabilità: cos'è mio, cosa non è mio, cos'è tuo, ecc. Occorre lavorare in forma integrata, perché le persone anziane e le persone disabili curate a casa hanno problemi di salute, non hanno problemi di assistenza, non sono persone con solo fragilità sociali sono persone con malattie, con pluripatologie croniche, con l'Alzheimer con demenze senili. Sono persone che hanno dei bisogni sanitari che, se non assistiti, se non viene data loro la terapia, l'alimentazione, o se non vengono curate le piaghe da decubito muoiono, si infettano e muoiono.
Non è solo una questione assistenziale, ma sanitaria.
Chiediamo alle politiche sociali di fare uno sforzo in più, cioè inserire risorse in più sulle politiche sociali. Poi valuteremo nel merito il funzionamento di quanto, tra l'altro, proposto con il nostro ordine del giorno che pare essere stato accolto dalla Giunta, perché pienamente condivisibile, cioè di fare quel fondo integrato tra sanità e politiche sociali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quanto esposto adesso dal Consigliere Bono è un tema molto importante.
Sicuramente sono fondi sociali, ma a valenza sanitaria. È chiaro che quando una persona non è più in grado di prepararsi dei pasti, va incontro sia a un disagio sociale, sia a un disagio di tipo sanitario, perché il fatto di non poter mangiare con regolarità perché vive da solo e non è più in grado di prepararsi dei pasti da solo porta a un problema di tipo sanitario.
Si consideri anche il fatto di non poter assumere con regolarità farmaci se non in presenza di una persona che glieli somministra, è un problema, oltre che di adesione a una terapia, di tipo sanitario.
Come diceva un esperto di sanità, considerare questi fondi prettamente di tipo sociale, e fare questa distinzione sociale e sanitario, forse è un po' voler cercare il pelo nell'uovo e non rendersi conto che - e questo lo dico per i livelli nazionali - vi sono attività sociali che hanno un impatto sanitario fortissimo. Sicuramente meriterebbero di entrare nel fondo sanitario e avere un riconoscimento superiore a quello attuale, perch l'impatto di tipo sanitario di questi fondi è notevolissimo.
Noi, quindi, impegniamo la competenza per il 2018, 2019 e 2020 per cinque milioni, cinque milioni e due milioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 112) presentato da Chiapello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 112) viene ritirato.
Emendamento rubricato n. 164) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'esame di tale emendamento è per il momento sospeso.
Emendamento rubricato n. 128) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo emendamento insiste sul capitolo 157098 "Interventi e servizi destinati a soggetti in condizioni di specifiche fragilità sociali". È il "fondone", quel fondo grosso delle politiche sociali.
Anche questo fondo ha cercato una stabilizzazione negli anni: i famosi 55 milioni su cui ci dovrebbero essere poi gli altri 16 per arrivare a 71 milioni di euro. Mi ricordo, Vicepresidente Reschigna, che nel documento di bilancio, nel preconsuntivo, c'era quella parte in cui comparivano spazi finanziari in sanità che venivano ridotti, perché poi i 16 milioni dovevano andare ad integrazione di questo fondo. Mi corregga se sbaglio. Noi, per sulle tabelle di bilancio leggiamo 55.
Anche qui dovremmo andare a integrazione con i fondi sanitari; è sempre un atto di fede, ma l'interesse di questa Giunta, come anche quello delle opposizioni, è di stanziare risorse giuste su questi capitoli, per andare a coprire tutte le condizioni di specifiche fragilità sociali di cui si parlava prima.
Anche qui noi chiediamo un segnale di discontinuità con un aumento minimale, un aumento di due milioni di euro che riconosca che, purtroppo la fragilità sociale e la fragilità economiche stanno aumentando.
Ieri, se non sbaglio, l'Assessore Ferrari - l'abbiamo poi visto sia dalle notizie di stampa sia ai TG regionali - ha presentato questo progetto di contrasto alla povertà utilizzando le risorse nazionali del reddito di inclusione e delle risorse regionali con fondi europei e con fondi propri della Regione, quindi cercando di andare nella direzione di quella proposta di legge che presentammo mesi addietro insieme al collega Grimaldi, allora di Sinistra Ecologia e Libertà, che chiedeva di fare una misura precisa di investimento sulla difficoltà e la fragilità sociale, non solo sulla povertà.
Quindi un'ottica di inclusione, di integrazione, di far sì che le persone venissero "riagganciate" dalla società con corsi di formazione, collegati anche alle misure attive del FESR e delle FSE e quindi creare nuove competenze, nuove abilità che potessero permettere di sganciarsi dal sussidio e dall'aiuto statale e regionale per ottenere una propria professionalità, un proprio lavoro e un proprio stipendio.
Sono tutte misure ovviamente di ampio respiro, che andrebbero viste in un'ottica molto più ampia, ma poi il concreto sono le risorse che stanziamo nel bilancio, al di là delle delibere e delle determine che vanno poi a inserire risorse nelle varie misure.
Penso che il bilancio sia l'unico strumento di programmazione economica e politica su cui possano agire direttamente i Consiglieri regionali, quindi penso che questo intervento possa essere un segnale di rilancio e di investimento della Regione Piemonte nel settore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Effettivamente questo Paese è molto strano: nonostante la crescita del prodotto interno lordo veda una segno più - sebbene appena appena più - è un Paese dove la fragilità sociale è in crescita. Lo diceva molto bene il Consigliere Bono.
Purtroppo, anche la crescita economica non ha avuto un riscontro in una riduzione alla fragilità sociale; anzi, tutti gli indici dimostrano che in Italia, rispetto agli altri Paesi europei, la fragilità sociale in questi anni è cresciuta maggiormente e non si riesce a invertire questa crescita.
Va molto bene il reddito di inclusione che ha presentato l'Assessore Ferrari proprio ieri, ma crediamo che ciò non sia sufficiente. Intanto per gli importi, ma anche per le fasce di reddito ISEE considerate.
Crediamo che questo Paese meriti uno sforzo superiore perché, sebbene abbia accumulato un debito mastodontico (il terzo a livello mondiale), questo debito non ha portato a un welfare anche per le persone che non avevano lavoro e che non l'hanno perso. Ne abbiamo parlato più volte in Commissione: ci sono delle persone che sono come dei fantasmi rispetto al sistema di aiuto sociale e quindi si ritrovano in una situazione di fortissima fragilità. Addirittura, in alcuni casi, abbiamo potuto riscontrarlo con mano: a una famiglia con un disabile in casa veniva tagliata l'acqua, pur essendo in edilizia sociale. Queste situazioni creano una sensazione di abbandono da parte dello Stato e aumentano la sensazione di fragilità e di disagio diffuso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 36) presentato da Gancia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) In assenza della Consigliera Gancia, è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 129) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 133) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, ,Mighetti, Valetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 134) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Si tratta di tre emendamenti che vanno a chiedere degli stanziamenti aggiuntivi sul tema della famiglia. Un tema che stiamo seguendo con grande attenzione, perché la famiglia è diventata un soggetto estremamente a rischio in questo periodo di crisi, un soggetto che ha assolutamente bisogno di attenzione e sostegno da parte, in particolar modo, del nostro Ente.
Con il primo emendamento, che è per l'appunto il n. 129), che porta come prima firma quella del collega Bono, chiediamo uno stanziamento aggiuntivo sul capitolo 179629 di 500 mila euro per le annualità 2018-2019-2020, per i prossimi tre anni, quindi 500 mila euro per ogni annualità, destinati a interventi sulle famiglie.
La famiglia è considerata all'interno della legge n.1 del 2004, che elenca tutti gli interventi che la Regione si propone di fare, proprio nell'ottica.



PRESIDENTE

Colleghi, così non si può lavorare. Invito ognuno a riprendere il proprio posto e consentire alla Consigliera Frediani di continuare.



FREDIANI Francesca

Come dicevo, proprio nell'ottica di predisporre, come cita la legge, una politica organica e integrata, volta a promuovere la famiglia nello svolgimento delle sue funzioni sociali.
Sempre all'interno di questa legge, si ricorda come sia importante valorizzare i servizi e le risorse per mantenere e consolidare la rete di solidarietà delle famiglie. In particolare, la rete parentale, che è diventata un vero e proprio sostegno per le nostre famiglie e che molto spesso, va a supplire delle carenze nei servizi sociali.
Anche gli altri emendamenti fanno rifermento allo stesso capitolo, seppure con sfumature diverse che, chiaramente, sono contenute all'interno delle motivazioni. Il primo emendamento che ho appena illustrato, quello a prima firma del collega Bono, chiedeva uno stanziamento di 500 mila euro, più in generale destinato alle politiche per le famiglie contenute all'interno della legge n. 1 del 2004.
Sempre all'interno di questa legge, sono previsti interventi destinati alle famiglie che decidono di adottare un bambino. In questo senso, crediamo sia necessario sostenere in particolare due aspetti. Il primo è quello relativo alle équipe sovrazonali che si fanno carico dei corsi di formazione e informazione rivolti alle coppie aspiranti all'adozione di un minore.
Sappiamo che il percorso che deve seguire una coppia che decide di adottare un bambino, è piuttosto lungo e molto impegnativo. Le coppie vengono messe anche a dura prova dal punto di vista psicologico, vengono frequentemente valutate, viene considerata in più occasioni la loro capacità di essere genitori e di saper affrontare l'arrivo di un nuovo membro nella famiglia.
È fondamentale che queste coppie siano sostenute in questo loro percorso e che possano seguire dei corsi che siano istituiti con l'apporto di più soggetti, quindi ci sia l'utilizzo di queste équipe sovrazonali che consentano un accompagnamento consapevole di questa scelta e di questo percorso delle famiglie.
L'altro emendamento, invece, chiede una dotazione di 100 mila euro per le prossime tre annualità, per le risorse da destinare agli enti che abbiano in carico le cosiddette "adozioni difficili". Anche qui si tratta di un percorso piuttosto difficile e complesso, che per l'appunto si rivolge alle coppie che decidono di adottare bambini che si trovano in condizioni particolarmente difficili, per diversi motivi, magari, bambini che hanno vissuto un trauma, o che vivono in condizioni di malattia oppure che presentano delle situazioni complesse da gestire.
In questo senso, chiediamo che ci sia un ulteriore sostegno, affinché le famiglie possano ricevere un diretto sostegno economico, oppure poter contare sull'assistenza di personale qualificato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
La Parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo in particolare sul 143) e 144). La questione adozioni è una questione che ho seguito per quello che riguarda tutta la tematica dell'adozione internazionale(ARAI), che ricordo a suo tempo abbiamo depotenziato rispetto a quello che veniva finanziato di questa importantissima e unica, tra l'altro, l'Agenzia pubblica a livello regionale e anche a livello nazionale, nell'attesa di un'evoluzione verso un'Agenzia nazionale pubblica, ma il tema delle adozioni è un elemento importante, che vede una fattiva collaborazione della parte di politiche sociali con la parte sanitaria.
Uno degli elementi dove questa collaborazione avviene è proprio nelle cosiddette équipe sovrazonali, che tra l'altro sono un Istituto regionale dal lontano 1986, quindi sono una realtà importante e consolidata in un settore, quello delle adozioni, in cui il Piemonte è stato ed è ancora oggi all'avanguardia nella capacità di offrire servizi alle famiglie o a coloro che sono intenzionati a costruire una famiglia, adottando minore. Non parliamo più soltanto dei minori stranieri, ma in generale.
È evidente che negli ultimi anni, a partire da quando la Regione Piemonte è entrata in dissesto conclamato (2011-2012) i fondi per queste strutture e anche quei fondi che potevano essere gestiti discrezionalmente per supportare il discorso delle adozioni di bambini difficili, sono stati sostanzialmente ridotti all'osso, per cui anche la necessaria formazione per le famiglie intenzionati ad adottare un minore è stata ridotta a un'infarinatura, laddove originariamente era un percorso di avviamento e d'accompagnamento all'inserimento di un minore all'interno di una struttura familiare, vieppiù nel caso di un minore cosiddetto "difficile".
Quindi la nostra speranza nel presentare questi emendamenti, vista anche la sensibilità che è andata sviluppandosi sul tema delle politiche sociali, è quella che oltre ad avere "salvato", anche se è sempre un po' al minimo vitale, l'Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali, si voglia intervenire più nel complesso sul sistema, a supporto dell'Istituzione dell'adozione, reintegrando un pochino i fondi per permettere una maggiore come si può dire, strutturazione di questi corsi e del supporto alle famiglie che vogliono adottare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Emendamento rubricato n. 173) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento, che crediamo importante per la finalità della legge riguarda ovviamente, anche questo, un tema relativo alle competenze dell'Assessore Ferrari. L'Assessore sa che la Regione Piemonte è stata la prima Regione italiana a essersi dotata di uno strumento normativo, la legge 37 del 2009, per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà.
Ricordo i motivi per cui il Consiglio regionale fece quella norma, che per certi versi andrebbe rivista, perché è una norma figlia di altri tempi, nel senso che le disponibilità economiche che il bilancio, non che la Regione aveva, ma che il bilancio della Regione Piemonte aveva nel 2009, erano differenti e di conseguenza anche le leggi che uscivano. Per cui ci sono alcuni parti, come per esempio il sostegno economico, che oggi verosimilmente sarebbe difficilmente realizzabili, però ve ne sono alcune faccio solo due esempi - che sono molto importanti: una è a costo zero cioè il fatto per un genitore (ovviamente, sia una madre che un padre), nel proprio reddito, ai fini ISEE a qualunque fine, il fatto che riconosca un assegno di accompagnamento al coniuge incide ovviamente molto sulla sua vita personale, ma non incide nulla, in alcun modo, su qualunque dichiarazione (ISEE, retributivo o quant'altro), per cui si ha una sorta di doppia penalizzazione.
Faccio un secondo esempio: la legge prevede la possibilità di creare delle strutture abitative che diano una pronta risposta a situazioni di difficoltà. Che cosa accade, non sempre, ma spesso? Che il momento della separazione vera e propria, cioè quella dell'allontanamento dal proprio tetto coniugale corrisponde, tanto che si allontani l'uomo, quanto che si allontani la donna, a una difficoltà economica per entrambi i coniugi, in particolar modo per il coniuge che si allontana, perché quel nucleo familiare non avrà più due stipendi, su cui contare, ma ne avrà soltanto uno. In particolar modo, è in difficoltà chi si allontana e chi riconosce anche un assegno di mantenimento.
Badate che queste cose le dice la Caritas, le dice l'ISTAT! Oggi i "soggetti" che, a livello sociale, si trovano in situazioni di maggior fragilità economica sono le coppie separate, per motivi evidenti: hanno nuclei monoparentali e devono sostenere, sostanzialmente, le stesse spese.
Certamente noi non potremo risolvere i problemi che ho detto (di sicuro non con 250.000 euro). Potremo, però, iniziare a dar corso alla norma, se non altro come avevamo fatto, per esempio, in passato, con l'individuazione di alcune strutture. Lo ha fatto la Regione Veneto, lo ha fatto la Città di Venezia. Credo che sia, in particolar modo utilizzando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, uno strumento da mettere in campo.
Ovviamente, bisogna metterci qualche quattrino.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 36) presentato da Gancia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 134) presentato da Bono, Andrissi, Bertola, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Prima mi ero sbagliato: avevo detto che l'emendamento precedente riguardava il Fondo sulle politiche sociali; in realtà, è questo l'emendamento relativo alle politiche sociali, quindi ci riferiamo al capitolo 153157.
Parliamo, dunque, del Fondo regionale per la gestione del sistema integrato degli interventi e servizi sociali, ai sensi dell'articolo 35 (quello che va ai consorzi, laddove ci sono, con esclusione della città di Torino, che invece gestisce direttamente le funzioni sociali previste dalla legge 1/2004).
Anche questo capitolo vede, sostanzialmente, un allineamento di risorse pari a 44.328.160,80 euro. Però, se era comprensibile per gli altri capitoli, per cui si diceva "si tengono i 55 milioni, a cui dobbiamo aggiungere i 16 per arrivare ai 71 extra LEA, i 39 rispetto al tema delle fragilità sociali, eccetera", su questo non solo non è comprensibile, ma non è neanche accettabile.
Io chiedo nuovamente all'Assessore Ferrari, che so condividere assolutamente questo tema (non potrebbe far diversamente), ma soprattutto lo chiedo al Vicepresidente Reschigna, che mi spiace sia assente, ma vedo il Presidente Chiamparino, per cui ubi maior, minor cessat, almeno per funzioni, di prendersi a cuore anche questo tema nell'ultimo anno di mandato.
Visto che almeno sul tema della morosità incolpevole c'è il Fondo sociale per la morosità incolpevole - e ne siamo contenti - e nell'edilizia popolare ci avete parzialmente dato ragione (non perché abbiamo ragione ontologicamente, a priori, ma perché leggendo una legge siamo ancora vagamente capaci di interpretarla) visto che c'era una carenza della Regione, anche su questo aspetto ravvisiamo ci sia una carenza dalla Regione.
I colleghi della IV Commissione, tra cui il Presidente Ravetti,come i colleghi Appiano, Allemano e altri, sanno benissimo che il "fondone" delle politiche sociali deve essere incrementato ogni anno dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo secondo l'ISTAT. È un aumento minimo, che di solito oscilla tra lo 0,5 per cento e l'1,5 per cento.
Come ho già avuto modo di dire molte volte, l'uno per cento di 43 milioni sono 430.000 euro l'anno. Facciamo, quindi, questo piccolo incremento ogni anno! Altrimenti, anche solo per una questione di correttezza formale cambiamo la legge (cioè voi provate a cambiarla, e noi non votiamo l'emendamento perché non ci sentiamo di cambiarla in senso peggiorativo) perché non possiamo non rispettare delle leggi della Regione.
Tante volte ci è stato chiesto da amministratori e da professionisti (ultimamente mi è stato chiesto da professionista, più che da politico) se rispettiamo le leggi dello Stato e della Regione. Io ho risposto: "Giocoforza, è obbligatorio". Qualcuno prima diceva dura lex, sed lex: le leggi vanno rispettate e applicate anche quando non ci piacciono - ci mancherebbe! - sia come cittadini, che come professionisti. A maggior ragione come politici.
Noi chiediamo, anche su questo, di fare uno sforzo per integrare la quota con l'incremento dell'aumento dei prezzi del paniere di beni al consumo secondo l'ISTAT. Se no, si modifichi la legge (delle due, l'una!).
Io penso che anche il Presidente Chiamparino, che è un attento e rispettoso politico, ne convenga. Non possiamo avere una Regione che ha scritto una cosa in legge e poi non la rispetta, perché se no perdiamo veramente di fiducia; quella fiducia che stiamo faticosamente cercando di recuperare rispetto alle figuracce che abbiamo fatto spesso nel passato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Giampaolo

Grazie, Presidente.
Come diceva il collega Bono, se nel testo legislativo è riportato che va fatto un aggiornamento ISTAT, così deve essere.
Del resto, le famiglie ogni anno subiscono aggiornamenti su luce, gas autostrade e quant'altro, che costituiscono delle vere batoste sui bilanci familiari. Invece, quando si tratta di aggiornare le spese sociali, in Regione non è stato fatto.
Per carità, vorrei evitare di aprire il capitolo sulle autostrade, perch costruite con soldi pubblici e date in gestione ai privati, per cui spesso e volentieri questi aumenti non si comprendono. E, peraltro, gli aumenti sono ben superiori all'aggiornamento ISTAT! Quello che chiediamo qua, invece, è il rispetto di un aumento dettato da questa legge. Ovviamente, se non si vuole rispettare la legge, si pu sempre modificare: in una prossima proposta di legge omnibus la andremo a modificare eliminando il comma che prevede, appunto, l'aggiornamento ISTAT.
Ma finché ci sarà questo aggiornamento ISTAT, presenteremo emendamenti in tal senso fin quando saremo in Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 107) presentato da Chiapello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento n. 107) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 89) presentato da Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento si richiedono 500.000 euro sul 2018, 2019 e 2020, per il riconoscimento e la valorizzazione della funzione educativa, formativa aggregatrice sociale svolta dalle parrocchie, dagli istituti cattolici e dagli altri enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso l'attività di oratorio, legge 26 del 2002.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 124) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento l'ho fatto anche in onore dell'Assessore Ferrari, che accolse un mio emendamento nel testo di legge regionale sul servizio civile, per cui anche la Regione Piemonte, con quell'emendamento, partecipa a Corpi Civili di Pace.
Credo che, anche dopo l'adesione da parte dell'Austria avvenuta ieri o l'altro giorno, al Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, in Europa si apra un capitolo nuovo, un capitolo che porta al transarmo dunque all'abolizione di quelle armi che possono avere il massimo dell'impatto distruttivo, armi prettamente offensive: le armi nucleari.
Se la Regione Piemonte vuole darsi anche questa funzione, ritengo che sia un passaggio molto importante per un Paese come l'Italia, che ospita il Vaticano, che tanto ha fatto anche su questo fronte del disarmo nucleare, e che è una zattera nel Mediterraneo (pensiamo a quanto avvenuto nel Nord Africa e quanto sta avvenendo nel Medio Oriente). Partecipare alla creazione del Corpo Civile di Pace Nazionale con delle proprie persone formate e addette proprio a creare le condizioni di pace in situazioni di crisi (che siano crisi interne a un Paese o crisi tra due Paesi) sarebbe veramente realizzare un sogno, perché indica una strada alternativa a quanto è avvenuto in Europa e nel mondo in questi anni.
In Europa - lo dico perché di fatto è così - la NATO è stata trasformata da alleanza difensiva ad alleanza offensiva, e questo lo possiamo leggere nel libro delle nuove strategie militari scritte dall'allora Ministro Rognoni dove tutto quello che poi è avvenuto era già previsto (dall'Europa dell'Est, al Nord Africa, al Medio Oriente).
Purtroppo le strategie militari sono andate in questa direzione; strategie militari che stanno sempre più estremizzandosi. La strategia militare statunitense prevede addirittura il first strike nucleare, quindi fare un passo indietro su queste cose e andare verso altre direzioni credo che sia importante. E se in tal senso la Regione Piemonte vuole dare un piccolo contributo, questa credo che sia un'importante occasione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 125) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Andrissi per l'illustrazione.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Qui parliamo dei fondi pay back che sono a bilancio, ma non sono mai stati giustamente impegnati. Chi era in Commissione sanità sicuramente conosce l'articolata vicenda dei pay back, che ha visto un contenzioso tra aziende farmaceutiche e l'AIFA, con fatturazioni ridondanti; vicenda che provocato un ricorso al TAR che pende su questi fondi. Non essendo impegnati, noi volevamo dimostrare che effettivamente, con un po' di impegno politico, si possono trovare dei fondi che possono essere indirizzati nell'edilizia sanitaria e ciò consentirebbe a questa Regione.
Non è segnato il tempo, Presidente. Ho perso il riferimento temporale.



PRESIDENTE

Non c'è bisogno: si regoli da sé.



ANDRISSI Gianpaolo

Parliamo di 150 milioni complessivi che, da quanto ci è stato comunicato in Commissione sanità, non sono stati impegnati perché è pendente un ricorso al TAR.
Devo riconoscere che l'Amministrazione ha avuto parecchio buonsenso a non impegnare questi fondi, però quello che noi chiediamo è di impegnarli in un futuro fondo per l'edilizia sanitaria.
Poiché le opere sanitarie che avete messo in cantiere o che comunque avete previsto di costruire sono parecchie, ciò consentirebbe di realizzare delle opere sanitarie in Regione Piemonte senza l'utilizzo del partenariato pubblico-privato, cosa che comporterebbe due vantaggi: da una parte, il recupero di fondi pubblici non gravati da interessi (sappiamo che i fondi privati che vengono messi nel partenariato pubblico-privato sono gravati da interessi di tipo finanziario elevati, poiché c'è un gioco tipo derivati con i capitali di rischio); dall'altra, sappiamo anche che le opere di edilizia sanitaria realizzate utilizzando il partenariato pubblico-privato costano mediamente dal 20 per cento al 70 per cento in più. Io spero che sia solo il 20 per cento però, se stiamo in una via di mezzo, facciamo il 50 per cento in più, calcolate voi il 50 per cento in più su un miliardo di spesa in edilizia sanitaria, e questo andrebbe a gravare moltissimo sul sistema sanitario regionale.
Per questo motivo, noi chiediamo non risorse, ma di impegnare queste risorse che non sono mai state impegnate per le future opere di edilizia sanitaria, quindi non impegniamo di un centesimo - neanche dei quattro centesimi per quell'emendamento che l'Assessore Reschigna è stato obbligato a fare - ma chiediamo di impegnare queste risorse in una direzione che consentirebbe di sgravare di importanti risorse finanziarie la sanità piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 131) presentato da Andrissi, Bertola, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento evergreen, un classico di questi anni in sessione di bilancio. È un tema che ricorre, perché sostanzialmente non si era mai arrivati a una definizione. Purtroppo, siamo ad aprile, quindi non so neanche se temporalmente sia corretto chiedere un aumento delle risorse sulla lotta integrata alle zanzare nella nostra regione, perché credo che gli interventi siano già in fase di partenza, ma mi rimetto - ovviamente al giudizio dell'Assessore.
Ritengo che anche questo sia un tema importante, soprattutto se vogliamo fare turismo ad alto livello nel periodo estivo, perché non si va solo al mare, ma si va anche a visitare le città d'arte come Torino, si vanno a visitare le residenze sabaude, i laghi, le colline. Per fortuna, in montagna le zanzare non ci sono, anche se ultimamente iniziano a salire anche lì, come è già successo in Africa, dove sono comparse anche a quote abbastanza elevate, reintroducendo la malaria in zone in cui erano stati costruiti degli ospedali proprio per contrastare la malaria a quote elevate (800-1.000 metri).
Nel nostro caso, ovviamente, al momento non c'è quest'infezione endemica ma è ovvio che le zanzare sono un problema sanitario e non rappresentano unicamente un fastidio, nel senso del nugolo di zanzare che possono attaccare anche di giorno e non solo di sera, con le nuove specie introdotte dai Paesi del Mediterraneo o dell'Africa.
È, dunque, un problema sanitario: a oggi, per fortuna, è sempre stata scongiurata un'epidemia di malattie trasmessa da questo artropode (dalla zanzara), ma ci possono essere dei piccoli focolai di chikungunya, di febbre gialla, di altre malattie simili influenzali, con possibili complicanze emorragiche o di tipo neurologico, che per fortuna sono sempre state abbastanza limitate, proprio perché le condizioni climatiche sono ancora diverse rispetto all'Africa. Con il surriscaldamento climatico e il cambiamento del clima, lo dico tutte le volte, non voglio fare il menagramo, ma temo che ci possano essere degli sviluppi in questo senso.
Abbiamo parlato tante volte di prevenzione, d'interventi di prevenzione sanitaria su cui spesso ci concentriamo in maniera monotematica, come per gli interventi vaccinali, ma magari trascuriamo tutta un'altra serie di interventi che con poche risorse, magari molte meno di quelle che vengono investite in altri settori, potrebbero permettere un intervento efficace ed efficiente. Questo, a maggior ragione perché siamo tra le principali regioni risicole d'Italia, ma anche d'Europa, dove al momento vige ancora una produzione di risicoltura per copertura del riso in acqua, quindi penso possa essere un intervento utile aumentare di un milione le risorse. So che un milione qui, un milione là, un milione dall'altra parte, diventano interventi consistenti, ma su questo c'era anche un'intesa politica più o meno larga, di trovare una soluzione.
Noi chiediamo questo stanziamento sul bilancio previsionale, altrimenti essendo già iniziato l'anno corrente, bisognerà parlarne per l'anno prossimo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Ritengo che il tema delle zanzare, il notevole aumento in Piemonte delle zanzare soprattutto nelle zone risicole, sia dovuto anche a un cambiamento delle tecniche agronomiche che hanno portato alla scomparsa di anfibi, e non solo, che in qualche modo limitavano la presenza delle zanzare.
Infatti, entrando in quello che io chiamo "il distretto del riso bio" intorno alla zona di Rovasenda, dove ormai si è diffuso l'allevamento delle carpe nelle risaie (sappiamo che le carpe sono dei ghiotti predatori di larve di zanzara) e la presenza delle rane è notevolissima, in quelle risaie non c'è assolutamente - lo dico per esperienza personale - la presenza di zanzare.
In questi anni di assenza d'interventi, i più fortunati hanno provveduto con l'ausilio delle zanzariere, oppure - nella vita dei cittadini di queste zone territoriali in cui si coltiva il riso, che ovviamente ha bisogno di abbondante acqua - le difficoltà sono state notevoli. Quest'estate, in modo particolare,come diceva il collega Bono, ci sono stati, nel Lazio e non solo, focolai importanti di malattie trasmesse dalle zanzare che hanno fatto gridare a una situazione in cui si stava perdendo il controllo.
Con un intervento preventivo, possibilmente utilizzando prodotti quali la tossina batterica del Bacillus Thuringiensis, che non ha un impatto ambientale - essendo una proteina, va a lacerare l'apparato gastrico delle larve delle zanzare - si ha una riduzione notevolissima delle zanzare.
Diversamente, dobbiamo sperare in un mantenimento delle temperature basse oppure in un'assenza di umidità, perché la presenza delle zanzare dipende da questi due parametri.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 113) presentato da Chiapello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 113) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 181) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 185) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 188) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 189) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 171) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 181) è un emendamento certamente non rilevante da un punto di vista economico, ma importante rispetto alla legge regionale, che non necessariamente - lo dico - deve essere attuata con uno stanziamento di bilancio, ma la discussione dello stesso è l'occasione per porre l'attenzione su questo tema. Riguarda l'utilizzo della pet therapy, la terapia con l'ausilio di animali che questo Consiglio regionale ha normato nel 2010 e che - devo dire - viene sempre più utilizzata relativamente a fasce della popolazione ormai le più differenti.
Devo dire che la nostra regione ha una buona tradizione, da questo punto di vista, ormai più che ventennale, di utilizzo della pet therapy.
Si iniziò con l'ippoterapia su soggetti diversamente abili; poi l'attività assistita con animali venne utilizzata su persone anziane con demenze senili e con altre patologie.
Perché abbiamo ritenuto opportuno presentare quest'emendamento? Intanto sarebbe utile la presenza dell'Assessore Saitta, ma la Giunta è comunque presente, vi è l'Assessore Ferrari, quindi è utile la nostra discussione.
Non tutte le ASL utilizzano allo stesso modo i principi della legge regionale. Questo Consiglio e questa Giunta hanno fatto un grande lavoro perché non solo hanno fatto prima la legge, ma hanno fatto poi il regolamento, quindi sono standard uguali per tutti, all'interno della nostra Regione.
Alcune ASL utilizzano questo strumento in modo importante, altre non lo utilizzano per niente.
Non sta a me dirlo, perché non ho alcuna competenza medica, ma vi sono molte pubblicazioni e non solo, vi è anche la vita reale a dimostrare quanto può essere utile, nella necessità di riabilitazione, di affetto e di sensazioni, la vicinanza di un animale, in particolar modo per le persone con alcune difficoltà.
Credo che questa non dovrebbe essere una norma applicata solo da qualcuno ma dovrebbe, per la bontà della norma stessa, essere applicata un po' da tutti.
Concludo dicendo che noi siamo un'eccellenza, sotto questo punto di vista a livello nazionale, però poi abbiamo interi pezzi del nostro territorio che non usano questo strumento.
Passo all'emendamento 185).
Se il Presidente mi dà un attimo di tempo, cerco di capire se il 189). Sì infatti ricordavo bene.
Gli emendamenti 188) e 189) riguardano un tema molto diverso, ma altrettanto importante.
È un investimento per due milioni di euro finalizzato, intanto all'attuazione di un articolo di una legge regionale, che è quello del riutilizzo delle aree industriali inutilizzate, o sottoutilizzate all'interno della nostra Regione.
L'emendamento 189) prevede la possibilità di locazione agevolata delle aree dismessi industriali in uso, o dismesse, in totale o parziale proprietà pubblica. Non soltanto la nostra Regione, tramite le sue partecipate, ma anche le Amministrazioni comunali possiedono decine di migliaia di metri quadri di capannoni industriali che oggi sono sfitti e inutilizzati.
Perché sarebbe utile un'allocazione agevolata? Intanto perché diventerebbe uno strumento di attrazione per imprese che potrebbero venire in Piemonte avendo un vantaggio da un punto di vista dei costi dell'immobile; in secondo luogo, perché sgraveremmo le Amministrazioni comunali, o anche le società partecipate della Regione Piemonte, di quella che è comunque una spesa, perché è evidente che quegli immobili gravano in termini di IMU, in termini di pagamento della manutenzione ordinaria e straordinaria e quant'altro.
Da questo punto di vista, quindi, crediamo che gli emendamenti 185) e 189) rappresentino uno strumento, non certamente l'unico, che potrebbe garantire la possibilità ad alcune imprese di ritornare all'interno della nostra regione (il tema del reshoring, su cui molte Regioni del centro Europa hanno investito).
Io credo che la nostra Regione non possa rimanere passiva a guardare chi se ne va.
A fronte di questo, e facendo tutto il possibile per evitare che aziende si allontanino, dovrebbe avere politiche attive, che possono derivare anche dall'utilizzo dei FESR, o intervenendo sulla fiscalità, come fa la nostra vicina Svizzera, sempre con utilizzo di fondi europei (perché anche la nostra vicina Svizzera utilizza i fondi europei, pur non essendo all'interno dell'Unione europea), o con misure di base per attrarre la presenza di imprese in Piemonte.
L'emendamento 171), invece, prevede lo stanziamento di 200.000 euro sulla legge 23 del 2016.
La nuova legge sulle attività estrattive di cui ci siamo dotati rappresenta, nel panorama italiano, una novità per molti aspetti, ma anche per un articolo: la possibilità di utilizzo delle aree rinaturalizzate, che erano state cave, come luogo da restituire ai cittadini piemontesi. Sotto ogni forma, all'interno degli Assessorati regionali, c'è una documentazione.
Noi facemmo una manifestazione di interesse per chi voleva utilizzare un sito di cava dismesso e recuperato, come luogo per fare le cose più disparate: dall'attività estrattiva sotto falda, quindi dal laghetto di cava nel fare l'attività pescatoria piuttosto che, come si fa in altre realtà, di utilizzo. Vi sono alcune aree che hanno un patrimonio avifaunistico che sono un'eccellenza a livello piemontese, ma tutte queste aree sono contraddistinte da un aspetto: sono diventate pubbliche. In gran parte dei casi perché, con la cessione delle attività estrattive e la successiva rinaturalizzazione, sono state cedute al pubblico, ma sono impossibili da vedere semplicemente perché non c'è stata, da parte del pubblico, una presa in gestione e un'attività di fruizione.
Ricordo che, all'interno della nostra regione, abbiamo centinaia di miniere. La legge interviene anche su questo. Miniere che, con alcuni interventi, potrebbero essere visitate per far capire quanto la nostra regione fosse, fino a pochissimi anni fa, una regione in cui migliaia di lavoratori svolgevano un'attività mineraria e quanti siano ancora i resti che rimangono all'interno delle nostre montagne di queste attività.
Potremmo continuare. Nella nostra regione esiste la cava che ha dato, e che dà, la pietra al Duomo di Milano. Esiste quella che ha dato, e dà, la pietra al Duomo di Colonia. Potremmo fare del nostro patrimonio estrattivo non più utilizzato una vera e propria attività di attrattiva turistica, o anche solo di tempo libero in altri casi.
Credo che questi 200 mila euro, utili a sostenere l'articolo che abbiamo introdotto sulla fruizione turistica delle attività estrattive, siano indispensabili. Altrimenti avremmo finanziato tutta la legge, salvo questa parte. Credo non sia corretto, perché altrimenti vorrebbe dire avere una parte di norma cui si dà attuazione e un'altra alla quale non si dà attuazione.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 69) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 80) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 47) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 68) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 69) il nostro Gruppo richiede ulteriori 500 mila euro per istituire un ulteriore fondo regionale per lo sviluppo e la qualificazione dell'artigianato e per la realizzazione di insediamenti artigiani in aree apprezzabili.
Con l'emendamento n. 80), a firma del collega Berruti, la richiesta è di un milione per il 2018, uno per il 2019 e altrettanto per il 2020. Una richiesta di contributi a favore dell'attività commerciale esercitata in località di proprietà degli Enti locali.
Con l'emendamento n. 47) si chiede un milione di euro per quest'anno sull'articolo 18 bis, comma 4, della legge n. 28/99 "Trasferimenti ai Comuni per la rivitalizzazione e riqualificazione del commercio".
Con l' emendamento n. 68) si richiede 500 mila euro, come contributi a piccoli imprenditori al fine del contrasto della desertificazione commerciale nei piccoli Comuni delle zone interne e montane.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 196) presentato da Grimaldi, Appiano, Ottria.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come sapete, con molti altri Consiglieri ci siamo occupati, negli ultimi due anni, di fare sopralluoghi ai Centri per l'impiego, assistere più e più volte alle code incredibili che più di 200 mila piemontesi in cerca di lavoro fanno ogni giorno dell'anno. Sono tantissimi gli strumenti purtroppo, nel limbo del passaggio della legge Delrio dalle Province alle Agenzie regionali (c'è stata tutta la trattativa se portare le politiche attive del lavoro a livello nazionale, adesso sono ritornate, finalmente in gestione diretta da parte delle Regioni).
In questo limbo non solo si è sentita la pressione addosso da parte di tantissimi lavoratori, soprattutto quelli precari, di una situazione sempre più difficile, anche e non solo legata alla disoccupazione, del mercato del lavoro, ma situazioni che, come abbiamo descritto, spesso avrebbero bisogno anche solo di più risorse vere e innovative per gestire quei servizi.
Ne menzioniamo alcune nell'emendamento. Abbiamo detto che avremmo dovuto come minimo, ripristinare i servizi internet, cioè avere un portale che, in qualche modo, accompagni le persone in cerca di lavoro e non solo. Come sapete, i Centri per l'impiego servono anche per le domande per i cosiddetti ammortizzatori sociali. Sappiamo benissimo che negli ultimi anni è venuto meno, per esempio, il numero verde per le prenotazioni. Noi crediamo che questi due milioni di euro, intanto, possano servire a implementare un sistema informatico, a rendere più agevole anche il lavoro dei dipendenti ma, soprattutto, anche di tutti gli utenti che si rivolgeranno a loro stessi.
Come sapete, abbiamo ottenuto garanzia da parte della Giunta che ci saranno anche le risorse necessarie per stabilizzare i precari e, nelle prossime settimane, saremo davanti alla scelta che questo Consiglio, tra l'altro, ha già fatto con un atto di indirizzo sulla gestione diretta dei Centri per l'impiego e delle politiche attive per il lavoro. In tal senso, siamo ovviamente fiduciosi.
Adesso l'Assessore ha illustrato il maxiemendamento, dove queste istanze vengono raccolte dentro l'emendamento di Giunta. Ricordo anche che, oltre a tutto il tema dei Centri per l'impiego, bisogna evidenziare la grande richiesta, da parte soprattutto dei sottoccupati e dei disoccupati, di aumentare le risorse per i cantieri lavoro. Spero che queste risorse insieme a quelle che la Giunta ha deciso di mettere, possano essere in qualche modo un piccolo nuovo inizio per quello che ci hanno chiesto i tanti lavoratori e tante lavoratrici dei Centri per l'impiego, ma non solo per tutti gli inoccupati, sottoccupati e disoccupati piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 135) presentato da presentato da Frediani Andrissi, Bertola, Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo emendamento chiede lo stanziamento per le prossime tre annualità di un milione di euro, per ogni annualità, destinato alle politiche per il lavoro prevista dalla legge 34 del 2008 e, in particolare, in riferimento al capitolo destinato a finanziare le attività svolte da lavoratori in mobilità nei loro Comuni, a fini di pubblica utilità.
Riteniamo che queste attività vadano sostenute, sia per valorizzare e mantenere la professionalità di questi lavoratori, che sono per l'appunto sottoposti a procedure di mobilità, e anche per cercare di mantenere alto il livello di motivazione di queste persone che si trovano temporaneamente escluse dal mondo del lavoro, con il vantaggio sia per i lavoratori che per le comunità in cui questi lavoratori vivono.
Si tratta di attività che vengono coordinate dai Comuni attraverso finanziamenti che sono previsti in questo capitolo, che chiediamo di implementare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 38) presentato da Gancia (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 105) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 180) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La nostra Regione, nel 2011, si è dotata di una norma finalizzata al sostegno delle professioni intellettuali ordinistiche, per un motivo banale: mentre avevamo norme che prevedevano il sostegno - giustamente all'attività artigiana, agricola, commerciale, del mondo della cooperazione, di quello della piccola e media impresa, avevamo dimenticato un settore di produzione economica, che interessa circa 300 mila lavoratori in Piemonte, che è quello delle professioni intellettuali ordinistiche.
Per questo motivo, la Regione Piemonte si è dotata di questa norma, che prevede una serie di vantaggi sia per giovani professionisti, sia per chi intenda realizzare uno studio associato. Noi riteniamo che uno stanziamento, anche piccolo, ma che sia utile a dimostrare come la nostra Regione non dimentichi il mondo delle libere professioni, sia estremamente importante.
Lo dico perché il pensare collettivo che un libero professionista sia di per sé una persona agiata, ahimè, non corrisponde alla realtà attuale. Noi abbiamo visto negli ultimi anni chiudere studi, persone in difficoltà economiche, pur svolgendo o potendo svolgere una libera professione. Credo che questa norma, così come per gli altri comparti dello sviluppo economico e del lavoro piemontese, dovrebbe essere finanziata.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 134) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ne abbiamo parlato poco fa in I Commissione, mentre il Vicepresidente Reschigna illustrava il suo maxiemendamento. Si è parlato di questo capitolo destinato al Fondo di solidarietà per le vittime degli incidenti sul lavoro, secondo la legge n. 25 del 2007.
L'Assessore ha evidenziato come sia inutile aggiungere ulteriori risorse dal momento che in Fondo risulta già sovradimensionato. Noi speriamo che effettivamente i fondi previsti a copertura di questo Fondo siano sufficienti e, soprattutto, speriamo che non ci sia bisogno di incrementarli, anche se, come notavamo anche nel corso della Commissione purtroppo la cronaca ogni giorno ci racconta di incidenti sul lavoro, che molto spesso portano alla morte dei lavoratori.
Ogni anno, noi torniamo a porre l'attenzione su questo tema. Chiaramente sarebbe importante lavorare sulla prevenzione e, anche in questo senso abbiamo portato avanti delle iniziative che hanno consentito, ad esempio di garantire la libera circolazione sui mezzi per gli ispettori del lavoro al fine di poter portare a termine le ispezioni sui luoghi di lavoro; ci sarebbe da lavorare maggiormente, per l'appunto, sui controlli e lavorare anche sulle condizioni di lavoro che molto spesso portano a turni troppo stressanti, faticosi e magari a spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro che determinano, quindi, un affaticamento del lavoratore, con le ovvie ripercussioni sulla capacità di reagire in caso di pericolo d'incidente.
Quindi, tutte queste condizioni andrebbero monitorate costantemente, sulle quali bisognerebbe intervenire in modo preventivo.
Questo fondo, invece, purtroppo è un fondo riservato e destinato a coloro che rimangono, quindi a coloro che, oltre a subire il dolore della perdita di una persona cara, devono anche, molto spesso, fare i conti con delle difficoltà economiche, che derivano dall'aver perso magari la persona che portava il reddito in casa.
Sappiamo che probabilmente quest'emendamento non verrà accolto, proprio per il fatto che l'Assessore ha dichiarato che il Fondo è già adeguato. Noi comunque, ci teniamo a presentarlo e a illustrarlo, sempre per tenere alta l'attenzione su questo tema e per far presente che è un tema che per noi assolutamente è centrale e importante.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Emendamento rubricato n. 98) presentato da Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 94) presentato da Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin. (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 95) presentato da Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin. (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento 98) chiediamo due milioni di euro per l'istituzione di un Fondo rotativo per l'ammodernamento e l'innovazione dei lavoratori della formazione professionale; mentre sul 94), che è uguale al 95), ma che differisce solo per la richiesta monetaria, richiediamo 300 mila euro e 600 mila euro per l'istituzione del nuovo capitolo di bilancio, per il Fondo regionale di rotazione per le professioni intellettuali ordinistiche.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 141) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 142) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

La mia speranza, ovviamente, è che nel frattempo il collega Mighetti rientri, perché credo che non ci sia nulla di peggio che illustrare un suo emendamento! Mentre il collega Bono va a cercarlo, mi accingo a leggere le motivazioni che lo hanno indotto a presentare questo emendamento.
Questo emendamento chiede uno stanziamento aggiuntivo di 200.000 euro per le prossime tre annualità (2018, 2019 e 2020). Lo stanziamento è destinato al capitolo spese per studi e programmi di sperimentazione agraria applicata in campo fitopatologico per le attività e il funzionamento dei laboratori agrochimici e fitopatologici, nonché della rete agrometeorologica per la formazione degli esperti e dei tecnici in campo fitosanitario, per ispezioni e controlli fitosanitari e per l'effettuazione di analisi presso terzi.
Il collega Mighetti ci ha raggiunti e, in modo sicuramente più autorevole di me, vi spiegherà le ragioni di questo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti, sugli emendamenti rubricati n. 141) e 142); ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Li so più o meno a memoria questi emendamenti: ormai ho imparato la lezione, dopo anni di presentazione! Come ogni anno, questi emendamenti vanno a chiedere ulteriori risorse per le sperimentazioni.
L'emendamento n. 141) prevede un impegno di spesa di 200.000 euro per ciascuna delle annualità (2018, 2019 e 2020) e riguarda programmi di sperimentazione agraria applicata in campo fitopatologico.
Fin dal 2014 questo settore è stato oggetto della nostra attività emendativa in Consiglio regionale.
Il 2014, infatti, era stato un anno nero per le fitopatologie, specialmente in ambito agricolo, nella viticoltura; anno caratterizzato da forti piovosità e da forti attacchi fitopatologici alle viti. Sono susseguiti diversi convegni, incontri e proposte di soluzione in questo ambito.
In quel periodo, l'unica cosa che siamo riusciti a capire con certezza è che non vi sono soluzioni definitive a queste fitopatologie; ci sono semmai, diverse soluzioni e diverse problematiche che concorrono ad acuire questi problemi. Per questo motivo la ricerca è, sostanzialmente, la strada più importante da portare avanti; ricerca e sperimentazione non solo in laboratorio, ma anche sul campo.
Per questo è necessario intervenire ogni anno con fondi regionali, per far sì che queste ricerche vadano avanti e si crei una serie di "ricette" contro queste fitopatologie. Ricordiamo, peraltro, che queste fitopatologie non rappresentano un problema legato alla sola perdita di un raccolto, di un'annata agraria, o di un calo di produzione, ma sono problematiche che comportano la perdita stessa delle piante.
Se negli anni passati sono state una manna dal cielo per le attività vivaistiche, non lo sono state, però, per gli agricoltori e per i viticoltori piemontesi, che hanno dovuto più volte sostituire parti dei propri vigneti per diverse fitopatologie che hanno colpito le aziende vitivinicole piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mighetti.
Emendamento rubricato n. 104) presentato da Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, chiediamo due milioni di euro sul 2018 e un milione sul 2019 e 2020 per il fondo per le misure di contenimento della proliferazione di animali selvatici.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 24) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 167) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 168) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 167) interviene sullo stanziamento in aggiunta di un milione di euro relativamente alle ATC e ai CA. La stessa cosa è prevista dall'emendamento n. 168). Intervengono sulle due fattispecie di finanziamento: il primo, il n. 167), relativamente al pagamento dei danni dalla fauna selvatica; l'emendamento n. 168) interviene invece, a fini istituzionali.
Lo vedremo, poi, nella discussione della legge sulla caccia, e l'abbiamo visto anche nella discussione di bilancio, dove andiamo a chiudere un debito fuori bilancio contratto in questa legislatura, ma credo che gli ATC enti che per norma dello Stato e per norma regionale sono soggetti pubblici, di fatto, di attuazione della legge dello Stato e della legge regionale sull'attività venatoria, ma soprattutto di gestione del territorio - debbano essere trattati come tali.
Nessuno di noi penserebbe di tagliare o, meglio, azzerare, com'è accaduto in un anno, i fondi relativamente a qualunque soggetto pubblico: non taglieremo mai i fondi legati alle Province, alle Unioni montane piuttosto che ad altri soggetti. Gli ATC e i CA sono alla stessa stregua, cioè non sono uno strumento volontaristico che il mondo della gestione venatoria s'è dato: sono uno strumento obbligatorio che la legge dello Stato ha individuato e che è stato poi recepito in successive normative regionali.
Come tali vanno fatti funzionare o come tali non vanno fatti funzionare pensando che la filosofia sia quella dell'arrivare al risparmio, anche perché abbiamo visto che ogni qualvolta la finalità è quella di tentare di razionalizzare, non si producono risultati di razionalizzazione e soprattutto si fanno danni.
Partendo dal presupposto che nessun componente di un ATC o di un CA percepisce un solo euro per la presenza all'interno dei Direttivi dei comparti o degli Ambiti territoriali di caccia - cosa quasi unica nel mondo dei soggetti parapubblici come ATC e CA sono - questi devono avere le risorse non per pagare emolumenti poiché non li paghiamo, ma devono avere le risorse per due cose fondamentali: la prima è pagare i danni agli agricoltori, che - ricordiamo - vengono anche pagati già con la quota di iscrizione ad ATC e CA che i cacciatori versano; la seconda, la possibilità per i medesimi di funzionare.
Credo che l'attività che è stata svolta all'Assessorato, cioè quella di unificare la gestione di ATC e CA in capo a un solo Consiglio direttivo, si stia dimostrando fallimentare e si stia dimostrando fallimentare anche rispetto alle spese, ma soprattutto rispetto alla gestione del territorio che non c'è più. Lo si può vedere facilmente per chiunque conosca un territorio o lo si vede dall'aumento dei danni all'agricoltura, un territorio mal gestito e un territorio che ha più danni e, badate, non soltanto dai rinomati cinghiali, ma dalla presenza del capriolo, dalla presenza delle volpi, dalla presenza delle nutrie, dalla presenza di tutto ciò - cacciabile o non cacciabile - che in qualche modo altera l'equilibrio di un territorio, a cominciare dalla presenza dei corvidi (noi ricordiamo che gran parte del nostro territorio è un territorio a vocazione agricola cerealicola all'interno del quale i corvidi sono gli animali che portano più danni).
Di conseguenza, un mondo complesso qual è quello della gestione di un territorio e qual è quello della gestione di un territorio tramite la pratica venatoria non può essere derubricato a una semplice attività di razionalizzazione come se si trattasse di tagliare due o tre teste e risparmiare un po' di quattrini, perché non lo stiamo facendo, anche se la finalità fu quella: l'articolo o la comunicazione che la Giunta diede con l'accorpamento di ATC e CA fu: "Abbiamo tagliato centinaia di poltrone" (non ricordo quante). Peccato che l'Assessore Ferrero si dimenticò di dire che quelle poltrone costavano zero euro, per cui in qualche caso forse sarebbe utile tagliare qualche singola poltrona, ma che costa qualche centinaia di migliaia di euro.
Il nostro Segretario Generale costa di più di tutte le poltrone che abbiamo tagliato con la riforma di ATC e CA, giusto per dire e ricordare che non sempre le attività di razionalizzazione sono a costo zero, anche quando ci che si taglia è zero, perché quando una cosa non è più gestita costa di più, e i dati stanno dimostrando questo: noi paghiamo più danni di prima anche se non riconosciamo agli agricoltori il danno che hanno subito perché ci siamo inventati - noi, come qualche altra Regione italiana l'aspetto per cui, anche se un danno me lo fa lo Stato perché la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato, sono soggetto al de minimis.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 42) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Anche noi con questo emendamento chiediamo 1,2 milioni di euro sul 2018 per i danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole come risarcimento da parte delle Province.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 140) presentato da Mighetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento prova come si possa arrivare a una formulazione identica partendo da posizioni diametralmente opposte. L'emendamento, che vuole incrementare di 100.000 euro per il 2018, 2019 e 2020 il Fondo regionale per il risarcimento da parte delle Province dei danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole, prende appunto spunto dalle problematiche che vediamo tutti i giorni nella nostra regione, e in particolar modo nella zona da cui provengo, cioè l'Alessandrino.
La situazione dei danni provocati dalla fauna selvatica è allarmante allarmante per le aziende agricole e allarmante per tutto un settore, anche quello vitivinicolo, della nostra regione. Al contrario di quanto precedentemente diceva il collega Vignale, noi pensiamo che la caccia non sia la soluzione a questo problema: non lo è stata fino adesso probabilmente non lo sarà mai. La soluzione a questo problema deve passare attraverso un'assunzione di responsabilità da parte delle autorità statali in materia di caccia, e sappiamo bene che queste problematiche non possono trascendere da una rivisitazione della normativa nazionale sul tema; una normativa del 1992, che fotografava un mondo completamente diverso dal punto di vista dell'ambiente e dell'ambiente venatorio, che oggi non è più attuale. Non è più attuale e i casi più eclatanti di questa non attualità della legge si sviluppano anche nella nostra regione.
Abbiamo degli organismi che sono degli organismi di diritto privato, che governano l'assetto faunistico del territorio, e abbiamo degli Enti, come la Provincia, che sono deputati alla vigilanza, ma che in realtà hanno le mani legate nei confronti di una situazione emergenziale e problematica. Io vengo da una provincia governata dal centrodestra e vengo da una provincia che lamenta questa situazione.
Però, il però è questo: noi, in questa situazione, non possiamo dimenticarci che abbiamo un brandello di legge regionale sulla caccia rimasta dopo l'abrogazione della legge regionale sulla caccia, che rimane nella finanziaria del 2012 e che prescrive che i fondi derivanti dal tesseramento, dalla tassa di concessione che pagano i cacciatori, vengano devoluti in politiche di ristoro e prevenzione dei danni arrecati dalla fauna selvatica. Pertanto, come Regione abbiamo il dovere di andare a ristorare questi danni.
Fermo restando che non condividiamo certamente la politica attuata dagli ATC fino ad ora in materia, pensiamo che la Regione debba rimanere dalla parte della ragione e fare il suo dovere in campo di ristoro dei danni subiti dagli agricoltori. Il problema di prevenzione e risoluzione della problematica dei danni deve passare attraverso altri strumenti normativi che speriamo vengano emanati a livello nazionale nei prossimi mesi e anni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mighetti.
Emendamento rubricato n. 45) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 46) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Sono gli ultimi emendamenti e sono a sostegno dei pescatori e della fauna ittica.
Con l'emendamento n. 46) chiedo un milione di euro per iniziative di tutela della fauna ittica sull'articolo 32 della legge 36/2006, mentre con l'emendamento n. 45) chiedo 800 mila euro, per il 2018, per la realizzazione di progetti e attività in materia di tutela degli ambienti acquatici e pesca, sempre legge 37/2006.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 187) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Se il Gruppo del Partito Democratico fa un po' di silenzio, andiamo avanti.
Emendamento rubricato n. 220) presentato da Ottria, Accossato, Chiapello Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ottria per l'illustrazione.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è molto importante in quanto, con il suo accoglimento, si andrebbe a porre rimedio ad una situazione che si trascina da molti anni addirittura, in alcuni casi, dal 1994, con la tragica alluvione di Alessandria e molte zone del Cuneese. Parliamo dalla ricollocazione delle abitazioni, degli immobili che si trovano nelle aree a forte rischio idrogeologico, nelle aree esondabili, nelle aree golenali, che dovevano essere ricollocate anche in base all'estensione delle fasce di rispetto già in questi anni.
Questo non è avvenuto per diversi motivi, anche per inerzia - in alcuni casi - delle Amministrazioni comunali e, in altri casi, anche perch mancavano i fondi nei bilanci della Regione.
Con l'accoglimento della somma richiesta e con l'emanazione di una delibera della Giunta regionale (mi pare di dicembre), che facilita il compito dei Comuni superando la necessità di fare delle varianti apposite da parte degli stessi, si vanno a individuare gli immobili da ricollocare e, con gli stanziamenti in bilancio, si vanno ad accompagnare e a prevedere le risorse necessarie per lo spostamento delle abitazioni coinvolte.
Pertanto, come ho detto, ritengo che questo emendamento sia rilevante e vada a chiudere una vicenda che si è trascinata per troppi anni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ottria.
Emendamento rubricato n. 230) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 226) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Vicepresidente Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Ho già avuto modo di illustrare l'emendamento in I Commissione, nella seduta odierna. Qui, cerco di riprendere i contenuti fondamentali dell'emendamento riassuntivo della discussione che abbiamo avuto in Consiglio regionale sulla legge di bilancio.
Vengono previsti stanziamenti per quattro milioni di euro aggiuntivi sulle annualità 2018, 2019 e 2020 per incrementare il fondo sul salario accessorio del personale, allo scopo di evitare che l'equiparazione dei dipendenti ex provinciali con i dipendenti regionali determini, soprattutto nel 2018, una fase transitoria per cui, senza quest'integrazione al fondo sul salario accessorio, come conseguenza, i dipendenti regionali potrebbero ottenere, come retribuzione di risultato, un importo inferiore rispetto al 2017.
Viene, inoltre, previsto lo stanziamento di 50.000 mila euro a finanziamento della legge approvata dal Consiglio regionale sull'inquinamento luminoso. Vengono previsti stanziamenti per due milioni di euro sulle annualità 2018, 2019 e 2020 per interventi di promozione turistica della nostra regione.
Viene previsto uno stanziamento di 200 mila euro per finanziare la legge approvata dal Consiglio regionale su cyberbullismo.
Viene previsto uno stanziamento aggiuntivo di due milioni di euro sulle politiche del lavoro, sull'annualità 2018.
È previsto uno stanziamento di 500 mila euro aggiuntivo sulle funzioni accresciute della Provincia del VCO per le specificità montane.
È previsto uno stanziamento di 300 mila euro per coprire complessivamente la graduatoria sulle funzioni associate dei Comuni, sul bando 2017, in modo da poter finanziare tutte le domande dichiarate ammissibili.
Viene previsto uno stanziamento di 500 mila euro a favore dei progetti di sperimentazione e di ricerca agraria.
Viene previsto uno stanziamento di quattro milioni e 200 mila euro e di cinque milioni e 300 mila euro, allo scopo di coprire problematiche legate al trasporto pubblico locale, all'agevolazione per gli under 23 e alle questioni legate alla definizione delle risorse da trasferirsi a GTT, nel 2018, sui contratti metro e sul contratti gomma.
Viene previsto un ulteriore stanziamento di 500 mila euro sulla legge 2 che è la legge sulla tutela, la salute, la garanzia e il mantenimento delle condizioni delle aree sciabili.
Viene previsto uno stanziamento di 300 mila euro per finanziare l'emendamento Gallo, votato dal Consiglio regionale, sui trasferimenti delle start-up innovative.
Viene previsto uno stanziamento di 700 mila euro per quanto riguarda la cultura, legge regionale 58, che sono le fondazioni culturali.
Viene previsto uno stanziamento di 200 mila euro sulla cultura ulteriore.
Dopodiché, abbiamo ulteriori incrementi: un milione di euro alla missione 20 per il fondo "finanziamento di progetti: sviluppo economica e culturale della Città di Torino", il corrispettivo dei 20 milioni di euro di cessione degli spazi finanziari.
Abbiamo un milione di euro per le politiche in materia di sicurezza integrata; un milione e 400 mila euro per i fondi per l'attuazione dei piani di trasferimento degli immobili residenziali collocati in area di dissesto, che è un provvedimento atteso da anni all'interno della Regione Piemonte.
Vengono previste ulteriori integrazioni per arrivare all'importo di 130 milioni di euro complessivi, del fondo per la rinegoziazione delle obbligazioni con sottostanti derivati.
Viene ulteriormente incrementato il fondo per il finanziamento "Accordi di programma" di due milioni e 420 mila euro sul 2018. Viene previsto l'accantonamento di 15 milioni di euro per il fondo "Investimenti della stabilità", fondo investimenti.
A parte altri capitoli che riguardano altre modifiche relative a compensazioni tra capitoli o spostamenti da missioni e programmi diversi questa è la parte più rilevante del contenuto dell'emendamento, rispetto al quale un'unica considerazione finale.
Anche questo maxiemendamento risente un po' dell'impostazione complessiva della legge di bilancio che, a partire dal 2017, tende a caratterizzarsi in termini di incremento delle risorse da dedicare alle politiche di investimento, senza diminuire stanziamenti sulla spesa corrente e sugli ambiti più strategici e più necessari della politica regionale.
Questa non rilevantissima, ma significativa inversione di tendenza, che sposta risorse sulle politiche di investimento, credo sia un elemento importante da sottolineare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Può illustrare anche l'emendamento 226); prego.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il 226) aggiunge una serie di allegati all'articolo 2. In modo particolare l'allegato 6 e l'allegato 7 sono allegati di natura tecnica.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Possiamo iniziare con le votazioni.
Chiedo scusa, la parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Mi sono dimenticato: conseguentemente alla presentazione del maxiemendamento, la Giunta chiede il ritiro degli emendamenti presentati dei Gruppi di maggioranza ed esprime parere negativo sugli altri emendamenti.



PRESIDENTE

Con questa dichiarazione, procediamo alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 106) viene ritirato, in quanto già inserito nel maxiemendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, posso consigliarle di chiedere se tutti sono d'accordo per dare la medesima votazione?



PRESIDENTE

Volentieri.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Va bene.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 165), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento 108) è stato ritirato .
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 102), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 151), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 136), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 152), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 178), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 193), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 179), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 192 e 195 sono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 166), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 138), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 137), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 147), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 146), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 145), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 148), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 183), sul quale la Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 149), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 150), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 172), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 188), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 169), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 182), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 163), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 191), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 133), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 175), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 174), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 177), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 132), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 109) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 155), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 156), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 184), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 186), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 103), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 153), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 116), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 111) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 123), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 120), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 159), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 117), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 119), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 170), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 121), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 118), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 110) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 115), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 158), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 122), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 176), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 190), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 139), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 127), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 194), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 126), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 112) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 164), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 128), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 129), sul la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 143), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 144), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 173), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 130), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 107) è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 124), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 125), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 131), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 113) è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 181), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 185), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 189), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 171), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. 196) di Grimaldi? La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Lo ritiriamo, perché è stato accolto nel maxiemendamento, con la stessa cifra.



PRESIDENTE

Ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 135), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 105), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 180), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 134), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 141), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 142), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 167), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 168), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 140), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 187), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ottria, l'emendamento n. 220)? La parola al Consigliere Ottria.



OTTRIA Domenico

Lo ritiriamo, con l'accoglimento del maxiemendamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ottria.
Allora, procediamo con la votazione del maxiemendamento all'articolo 2.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 230).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 226).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.58)



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