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Dettaglio seduta n.303 del 27/03/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.02)


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli studenti della Scuola Media "D. Alighieri" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "Dante Alighieri" in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'arti. 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Balocco, Chiamparino, Chiapello, Corgnati, Gariglio Laus e Pentenero.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 22 e 23/03/2018.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 13/03/2018.


Argomento:

Programmazione lavori


PRESIDENTE

Comunico che, come concordato in Conferenza dei Capigruppo, la comunicazione della Giunta regionale in merito alla situazione dei bambini non vaccinati, in riferimento alla loro frequentazione scolastica, verrà svolta nel corso della mattinata odierna alle ore 12.30



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Mi scusi, si era detto alle ore 12, per consentire un minimo di dibattito altrimenti ci sono le comunicazioni, ne prendiamo atto e andiamo a mangiare.
Grazie.



PRESIDENTE

Cercheremo di far arrivare prima l'Assessore.
Comunico inoltre che, a seguito dell'approvazione unanime in data 30 gennaio 2018, dell'ordine del giorno n. 1310 presentata dai Consiglieri Rossi, Accossato, Andrissi, Appiano, Baricco, Batzella, Bertola, Boeti Caputo, Frediani, Grimaldi e Ravetti, alle ore 13, al termine della seduta antimeridiana, verrà esposto, sulla facciata di Palazzo Lascaris, uno striscione riportante la scritta .
SAVEHAMAD", in adesione alla petizione on line per la promozione della liberazione del medico iraniano Ahmadreza Djalali.
Pertanto, invito le Consigliere e i Consiglieri ad essere presenti durante l'esposizione dello striscione.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 23 marzo 2018 sono stati votati gli articoli 23 ter, 24 bis, 5 bis, 5 ter e 5 quater.
Sono stati sospesi gli articoli 24 ter, 24 quater, 6 bis, 21 quater e 22 bis.
E' iniziato l'esame degli emendamenti relativi all'articolo 2 e riprendiamo con l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 84), dando prima la parola al Vicepresidente Reschigna, che ha chiesto di poter intervenire.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Io chiederei se fosse possibile, visto che in tarda mattinata depositerò il maxiemendamento riassuntivo della Giunta, convocare una seduta di I Commissione alle 14.30, in modo tale da poter illustrare l'emendamento e approfondirlo meglio di come riusciamo a fare in aula.
Grazie.



PRESIDENTE

I Consiglieri sono d'accordo con questa richiesta del Vicepresidente Reschigna?



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Bene, allora alle 14.30 è convocata una seduta di I Commissione.
Procediamo con la discussione degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 84) presentato da Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato Emendamento rubricato n. 52) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 17) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 16) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 13) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 14) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 66) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 155) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Recupero solo l'emendamento, perché non mi aspettavo tanta velocità, ma dovevo supporlo, visto il clima surreale nel quale si è discusso già il bilancio nella scorsa seduta, vista l'assenza di buona parte dell'opposizione. Noi invece, come sempre, siamo qui a portare le nostre argomentazioni e a proporre le nostre modifiche al bilancio di previsione: è questo l'impegno che ci siamo presi con i cittadini piemontesi per cinque anni.
Nello specifico, questo emendamento riguarda tre annualità e propone un incremento, per un totale di nove milioni su tre anni, rispettivamente di: tre milioni e 500 mila euro per il 2018; tre milioni e 500 mila per il 2019 e due milioni per il 2020.
Siamo ai contributi in conto capitale ai Comuni e alle Province per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza e di bonifica delle aree inquinate, inseriti nel programma annuale di finanziamento.
E' un intervento che proponiamo spesso. L'abbiamo già proposto in altre annualità del bilancio, spesso con successo e spesso ottenendo anche l'approvazione da parte della Giunta regionale.
Riteniamo che questo capitolo sia ancora sotto finanziato, stante la presenza di più di 1400 siti inquinati in Piemonte.
Durante la discussione del bilancio di previsione in Commissione Bilancio la Giunta regionale ha motivato l'assenza di stanziamenti sul capitolo con la possibilità, eventualmente, di intercettare, più avanti, dei fondi europei.
Ho fatto rilevare - lo faccio anche qui, in aula - che è la stessa cosa che la Giunta regionale ci ha detto lo scorso anno. Riteniamo quindi importante proseguire con l'attività di bonifica del territorio piemontese. Riteniamo altresì, che le bonifiche ambientali, in questo caso dei siti inquinati, in altri casi (ci torneremo dopo) anche dei manufatti contenenti amianto rappresentino un buon volano per l'economia e per la creazione di posti di lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento caratterizza l'azione del nostro Gruppo, il Movimento 5 Stelle, nell'attuale legislatura, poiché è sempre stato riproposto un aumento del fondo dedicato alle bonifiche delle aree inquinate e parallelamente, dei manufatti contenenti amianto.
A nostro avviso, sono due temi su cui riteniamo si sia fatto troppo poco con un investimento pubblico in aiuto ai privati che è grandemente sottodimensionato rispetto alle esigenze del Piemonte, che peraltro conta una quantità di siti inquinati (e quindi da bonificare) veramente impressionante.
Talvolta, per mancanza di fondi, vi è una messa in sicurezza provvisoria dei siti inquinati, che, però, non corrisponde ad una vera propria bonifica: in pratica, si "congela" la situazione così com'è. La stessa cosa vale anche per impianti molto semplici, come i distributori di carburante abbandonati, o i siti industriali abbandonati, o qualunque capannone che abbia ospitato attività industriali impattanti che non è più stato toccato.
I privati che abbandonano, difficilmente possono fare un investimento in questo tipo di attività, per cui è obbligatorio l'intervento pubblico per ripristinare una situazione almeno neutrale dal punto di vista ambientale.
Da questo punto di vista, la richiesta presentata nell'emendamento - che prevede di stanziare 3 milioni e mezzo di euro di aumento sul biennio 2018 2019 e 2 milioni sul 2020 - riteniamo sia il "minimo" per continuare a proseguire questa attività di bonifica, chiudere una pagina della nostra storia industriale e ambientale decisamente negativa e tornare ad utilizzare i nostri terreni per scopi un pochino più utili al futuro della nostra cittadinanza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Come dicevano i colleghi Valetti e Bertola, il nostro Gruppo, ha coerentemente tenuto fin dal 2014 una linea politica forte in tema di bonifiche; bonifiche che in questa Regione costituiscono veramente un'emergenza. Abbiamo più siti da bonificare che Comuni! È un triste primato, che coglie questa Regione completamente impreparata.
A ciò si somma anche un'ulteriore situazione allarmante, che è quella degli incendi negli impianti di riciclo o, comunque, di deposito di materiali provenienti dalla raccolta differenziata. È un problema che si sta diffondendo anche in Piemonte (vedasi il caso di Pianezza), per cui chiederemo all'Assessore Valmaggia un forte impegno in tal senso (magari anche qualcosa di più), perché la situazione può essere decisamente allarmante.
Questa tipologia di incendi è in crescita: questi siti, una volta incendiati, diventano ulteriori siti da bonificare.
Bisogna quindi attivare dei controlli amministrativi molto seri sugli impianti antincendio, sui sistemi idrici, su tutti i sistemi di sicurezza e verificare le normative di autorizzazione ai materiali stoccati in questi siti. Il rischio, altrimenti, è che si verifichi ciò che è accaduto in Lombardia, e si propaghino anche in Piemonte una serie di incendi.
Perché la filiera del riciclo era basata sull'esportazione in Cina delle plastiche. Questa situazione è paradossale, perché l'Italia, importatore di petrolio, esporta i derivati del petrolio, ovvero le plastiche. Di fatto abbiamo sempre avuto un consorzio di recupero plastiche controllato dai produttori di polimeri vergini, e questo ha impedito la crescita di una filiera per il riciclo.
Come si dice a Napoli, "il pesce puzza sempre dalla capa!", purtroppo è da lì che parte il problema.
Non mi è venuto proprio.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Però il concetto era chiaro, collega Andrissi! Lo ha espresso bene.



ANDRISSI Gianpaolo

Il problema è sempre a livello centrale. Poi, a livello regionale, abbiamo i problemi degli incendi dovuti al fatto che manca una filiera creata negli anni (anni in cui, invece, avrebbe dovuto crearsi!).
Ovviamente, questo ci impegna a fare un controllo e una verifica maggiore in modo tale che anche le fideiussioni e le assicurazioni non diventino un problema. Perché, altrimenti, ci ritroveremo in situazioni come quella di Ghemme, dove la fideiussione era falsa per 9 milioni - oppure quella dell'Alessandrino o del Cuneese.
Credo che la Regione debba fare uno sforzo di verifica e di controllo diversamente avremo una situazione ancor più grave rispetto a quella attuale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Come ha ben sottolineato il collega che mi ha preceduto, in Piemonte abbiamo più siti da bonificare che Comuni! E guardate che di Comuni ne abbiamo comunque tanti; la situazione è oggettivamente paradossale.
Mi ricordo una delle primissime sedute di Commissione in cui si parlò di siti da bonificare: in quella sede emerse anche la difficoltà a produrre in forma facilmente consultabile, l'elenco dei siti da bonificare; in pratica, ne conosciamo il numero, ma è difficile avere un elenco con le caratteristiche di ciascuno di essi. È dunque evidente che c'è stata, nel corso delle ultime legislature, una grave sottovalutazione della problematica, e lo dimostrano le situazioni già descritte che si verificano periodicamente sui nostri territori, o come quelle che si scoprono quotidianamente laddove si aprono cantieri per opere pubbliche (non ultima la questione del grattacielo della Regione). Vedremo cosa accadrà quando metteremo le mani sulla Città della Salute, che verrà realizzata nei dintorni. Questo a Torino. Pensiamo anche alle decine di discariche abbandonate di cui spesso non si sa cosa contengano, proprio perché in passato non sono mai state controllate né le discariche né ciò che veniva scaricato al loro interno. Per cui, dal nostro punto di vista, è assolutamente fondamentale, ed è per questo che ogni anno siamo qui a ribadire, in ognuna delle varie sessioni di bilancio (che si tratti del previsionale, dell'assestamento o del DEFR), il fatto che bisogna investire di più, perché la tutela del territorio e il suo risanamento sono elementi essenziali anche per proporre nuove modalità di sviluppo. Diversamente avremo sempre a che fare con situazioni in cui non si può pensare riutilizzare, reinvestire e riconfigurare aree produttive, aree urbane ecc., perché prima ci sono sempre da fare elevate spese di bonifica. E su questa cosa la parte pubblica deve cominciare a svolgere il suo ruolo in maniera più incisiva. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 156) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come dicevamo prima, oltre alla problematica legata ai più di 1.400 siti inquinati nella nostra regione, è sempre presente la questione dello smaltimento dei manufatti contenenti amianto. Perché, al di là dei due siti di interesse nazionale presenti sul territorio del Piemonte (rispettivamente l'area di Casale Monferrato e la zona dell'ex amiantifera di Balangero e Corio), con l'amianto c'è una problematica disseminata su tutto il territorio del Piemonte con diversi manufatti, specie per quanto riguarda le coperture: si è stimato che nella regione ci siano dai 50 ai 70 milioni di metri quadri di coperture in amianto ancora da rimuovere.
La legge l'abbiamo: è la legge 30 del 2008. Da poco più di due anni abbiamo anche un piano: è un piano regionale al quale noi abbiamo collaborato, che abbiamo anche accolto con favore e che abbiamo votato sia in Commissione che in Aula; per carità, i tecnici della Regione e dell'ARPA hanno lavorato bene nell'elaborare il piano, la Commissione e l'Aula hanno lavorato bene nell'approvarlo, però poi ovviamente, se non ci sono i fondi negli anni abbiamo fatto un'operazione che diventa solo filosofia.
Di conseguenza, il nostro intervento propone 500.000 euro in incremento sui tre anni, rispettivamente per il 2018, per il 2019 e per il 2020. In questo caso, parliamo di contributi a soggetti privati per la rimozione e la bonifica di manufatti contenenti amianto. Su questo aspetto, ovviamente, si concentra la maggior parte degli interventi, perché l'amianto presente negli edifici privati è in maggiore quantità rispetto agli Uffici pubblici e spesso c'è anche il timore.
Presidente, non chiedo proprio il silenzio assoluto, ma almeno un minimo di praticabilità dell'Aula!



PRESIDENTE

Ha ragione.
Colleghi, il Consigliere Bertola chiede di avere la possibilità di parlare o perlomeno di ascoltarsi. Ci sono delle persone in piedi: non è proibito però le invito a tornare ai loro posti.
Prosegua il suo intervento, collega Bertola.



BERTOLA Giorgio

Dicevo che il privato ha anche dei timori nel denunciare la presenza di manufatti contenenti amianto sulle sue proprietà, perché teme, in qualche modo, di ricevere delle sanzioni oppure di dover sostenere dei costi alti.
Quindi tutte le Amministrazioni, a partire dai Comuni, soggetti più vicini al cittadino, devono essere attivi anche nel fare informazione. E poi ovviamente, ci vogliono le risorse.



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire? Prego, Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Come già anticipavo, anche le bonifiche dell'amianto sono un tema che ci interessa moltissimo. In quest'ambito il pubblico deve fare un po' da traino, perché la maggior parte degli edifici ancora contenenti manufatti in amianto sono pubblici: demaniali o comunque di proprietà dello Stato della Regione o anche dei Comuni: molte scuole, anche inferiori, ancora contano coperture in cemento-amianto.
Quest'emendamento garantisce un supporto al fondo che contribuisce agli incentivi per gli interventi dei privati: si tratta di 500.000 euro su ogni anno del triennio per le bonifiche dei manufatti.
In passato abbiamo avuto il consenso di tutta quest'Aula e anche della Giunta all'approvazione di un aumento del fondo per la bonifica e, a nostro parere, è bene non cedere su questo tema dal punto di vista politico. Tra l'altro, si tratta anche di un fatto di coerenza da parte questa Amministrazione regionale: se negli anni passati è stato approvato un aumento di questo fondo, non vediamo perché non debba essere fatto altrettanto oggi, dal momento che il problema della diffusione di manufatti in amianto è tutt'altro che risolto e vi è una drammatica tendenza a smaltirlo in modi non convenzionali e fuori legge, senza le dovute cautele.
Infatti, spesso nei cantieri le bonifiche non vengono fatte a regola d'arte, ma il cemento-amianto viene rimosso senza alcuna precauzione né per i lavoratori né per i cittadini; inoltre è spesso smaltito per vie poco legali o comunque ce lo ritroviamo nei cassonetti, ce lo ritroviamo in altre strutture, per cui il danno ambientale e sanitario resta poco calcolabile.
Non bisogna lesinare su questo intervento, perché purtroppo la salute delle persone non è solo un costo umano, ma è anche un costo economico che tanto ritorna sulla sanità nazionale (tutto ritorna alla fonte, insomma), per cui è meglio prevenire che poi curare problemi peggiori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quello delle bonifiche dell'amianto è un tema che abbiamo sempre portato avanti e pensavamo che fosse stata imboccata una via maestra che consentisse di affrontare questo tema nel migliore dei modi; anche la delibera del Settore ambiente aveva individuato 600 ex cave e 7 ex miniere.
La parte delle cave l'avremmo cancellata; la via maestra è quella per i materiali contenenti amianto - e mi riferisco al cemento amianto in modo particolare - dove le tecniche alternative allo smaltimento in discarica non hanno avuto riconoscimento, mentre sappiamo che per il polverino da amianto la prova del microscopio elettronico ha dimostrato che, con una inertizzazione col calore, 24 ore a 1.200 gradi, si ha una ricristallizzazione in silicati che non danno problemi dal punto di vista della salute.
Detto ciò, il Piano amianto prevede - appunto - la via maestra delle ex cave e delle ex miniere, però vediamo che sul territorio stanno fiorendo proposte.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Andrissi.
Per cortesia, mi rivolgo alla destra dell'emiciclo: non siamo qui per chiacchierare l'uno con l'altro. I Consiglieri devono poter intervenire! Non è possibile! Prego.



ANDRISSI Gianpaolo

Stavo dicendo che il problema della.



PRESIDENTE

Vuole riprendere daccapo, Consigliere Andrissi, così recupera il filo?



ANDRISSI Gianpaolo

Devo riprendere dall'inizio: mi conceda altri quattro minuti!



PRESIDENTE

Scherzo!



ANDRISSI Gianpaolo

. stanno fiorendo (ecco cosa stavo dicendo) a livello territoriale provinciale, ecc., proposte e richieste di autorizzazione di discariche di superficie. Noi abbiamo sempre paventato questo problema e crediamo sia il metodo peggiore. Anche il Parlamento europeo ha stigmatizzato questa pratica, perché riteniamo che consumare dei territori per fare delle discariche d'amianto quando abbiamo ex miniere o siti che possono essere adeguati allo smaltimento dei 3/4 dei materiali contenenti amianto che sono ancora distribuiti sul territorio e che sono un grave problema, perché sono causa di possibile rischio per la salute, sia una strada sbagliata.
Anche il Piano amianto - come dicevo prima - prevede questa strada, per effettivamente, non essendoci una regia unica a livello regionale, questa strada viene ancora percorsa. A livello provinciale, la Provincia di Biella ha fatto una proposta che è al vaglio dell'Amministrazione provinciale: una mega discarica di superficie in un'area importante dal punto di vista agricolo, perché è un'area di origine protetta per il riso di Baraggia, a Salussola.
Crediamo che il problema dello smaltimento e del recupero dell'amianto non possa essere risolto con discariche di superficie e che le Province debbano coordinarsi con un'unica regia regionale. Mettete l'ARPA, mettete l'Università, create questa regia unica per gestire la situazione.
Investiamo anche dei soldi, come prevede l'emendamento.



PRESIDENTE

Ricordo che i Consiglieri che intervengono per secondi hanno due minuti a disposizione e non quattro, ma non importa - insomma - giusto per sottolinearlo.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo di stanziare 500 mila euro l'anno per il triennio, nelle risorse per gli interventi per lo smaltimento dell'amianto.
Come hanno già ben sottolineato i miei colleghi, è cosa che dobbiamo deciderci a fare, anche perché non è un problema emerso di recente. La questione dell'amianto ormai ci perseguita almeno dagli anni '70, e purtroppo - di nuovo - il settore pubblico ha grandissime responsabilità nel non aver affrontato la questione con decisione, quando abbiamo legiferato in materia e quando c'erano risorse copiose per affrontare la tematica, la questione è stata affrontata con grande calma e senza voler importunare più di tanto.
Ad esempio, non si sono stimolati più di tanto i Comuni a fare il famoso censimento dell'amianto: venne chiesto, ma - poi - chi voleva, rispondeva e, chi non voleva, non rispondeva. Il risultato fu che in Piemonte praticamente nessuno lo ha fatto.
Faccio notare che il Piemonte è storicamente uno dei territori in cui si trovavano le principali fonti di amianto rispetto al territorio italiano insieme alla Valle d'Aosta e un'altra regione. Quindi, è anche uno dei luoghi in cui si è diffuso maggiormente l'utilizzo dell'amianto e - a tutt'oggi - è ancora evidente la presenza di amianto su tutto il territorio.
Oggi, dopo dieci anni di crisi economica, con una perdita di reddito da parte delle famiglie e un'incapacità delle aziende di investire in ristrutturazione e rinnovamenti, è evidente che o si trovano delle modalità serie a propulsione pubblica o, come minimo, occorre far vedere che c'è veramente un interesse pubblico nel risolvere la questione amianto anche relativamente alle parti private. Diversamente, non andremo da nessuna parte.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 32) presentato da Gancia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 67) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Con quest'emendamento, che consideriamo importante e che proponiamo ogni anno, chiediamo un milione di euro sul 2018 per il risarcimento dei danni alle produzioni agricole ed ai pascoli provocati dalla fauna selvatica all'interno delle aree protette, a norma della legge 12/90. È una richiesta che proviene dal territorio, poiché - come sappiamo - i danni sono sempre ingenti, le risorse sono sempre meno, pertanto chiediamo attenzione verso questo emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 184) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 186) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 96) presentato da Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia.



GRAGLIA Franco

La richiesta dell'emendamento è sempre di un milione di euro sul 2018 per il recupero e la valorizzazione delle strade militari dismesse.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 18) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 103) presentato da Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
È un emendamento importante ed è importante anche la richiesta: 10 milioni per i prossimi tre anni (2018-2019-2020). Contributi ad Enti locali per l'attuazione di opere per il contenimento dell'elettrosmog.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 153) presentato da Bertola, Andrissi, Bono, Campo Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Mi scuso per il disguido, ma sullo schema degli emendamenti che stiamo seguendo c'era il n. 143 e sono stato tratto in inganno perché, tra l'altro, il n. 143 è del nostro Gruppo Consiliare, ma a prima firma di una collega.
In questo caso proponiamo un incremento di un milione di euro sul 2018 al capitolo destinato all'Accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell'aria nel bacino padano. È un cofinanziamento regionale che prevede la concessione di contributi alle imprese per la sostituzione di veicoli commerciali, con veicoli a basso impatto ambientale.
Il tema della qualità dell'aria occupa non solo le cronache dei giornali da ormai più di un anno, ma anche i dibattiti politici, con una situazione che è diventata insostenibile e con amministratori responsabili che hanno deciso di applicare misure che, in alcuni casi, possono anche apparire, in alcuni contesti, impopolari, ma certamente hanno lo scopo di tutelare la salute dei cittadini. Salute dei cittadini che dovrebbe essere il primo scopo e il primo interesse in tutte le politiche, ma spesso non è così e l'abbiamo visto anche in questo contesto regionale.
Ovviamente, una delle misure è la limitazione del traffico per i mezzi ritenuti più inquinanti, ma parallelamente devono essere definite delle misure strutturali. Misure strutturali che, speriamo, arrivino nel Piano regionale sulla qualità dell'aria che vorremmo poter discutere al più presto nella Commissione Ambiente: oltre alla questione legata alla salute dei cittadini piemontesi, abbiamo la spada di Damocle delle sanzioni comunitarie.
C'è una questione riguardante certamente i veicoli privati, ma c'è anche una questione riguardante i veicoli commerciali. Sappiamo che il parco mezzi dei veicoli commerciali è piuttosto datato poiché chi ha delle attività, in questi anni, ha avuto dei problemi a sostituire i mezzi, vista la crisi. C'è la possibilità di dare questi contributi, c'è un cofinanziamento che si può dare da parte della Regione e noi proponiamo di incrementarlo di un milione di euro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Quest'emendamento, a prima firma del collega Bertola, fa parte di una politica più ampia che il nostro Gruppo sta cercando di sostenere per il risanamento della qualità dell'aria del Piemonte, ma non solo, di tutto il bacino padano delle città italiane che soffrono questo gravissimo problema che, ricordiamo, secondo statistiche dell'OMS, causa 80 mila morti premature l'anno dovute all'inquinamento rubano.
Poiché da dati dell'ARPA Piemonte all'interno della Città di Torino l'85 delle polveri sottili sono generate dal traffico, riteniamo che sia importante concentrare queste risorse per dare un sostegno a chi vuole rinnovare la propria flotta di veicoli. Ci rivolgiamo soprattutto alle attività e ai piccoli imprenditori di artigiani che si vedono limitati dai blocchi ambientali emergenziale che, come ricordiamo, sono misure concordate a livello del bacino padano che, purtroppo, colpiscono chi, in questo momento, non ha i soldi e non ha la possibilità di rinnovare i propri mezzi. Aggiungiamo anche il problema degli studi di settore per cui molte aziende si trovano nell'impossibilità di cambiare il proprio mezzo perché comporterebbe un balzo in avanti rispetto al reddito presunto della propria azienda.
Sembra strano, ma è emotivo principale per cui si ritarda la sostituzione dei propri mezzi, quindi non solo la questione economica tout-court, ma anche una questione di gestione del fisco. Siamo anche per una fiscalità più intelligente e sosterremo, anche a livello nazionale, questa necessità.
Se vogliamo non porre freni al rinnovo dei mezzi e alla tutela ambientale e sanitaria, tutte le branchie dello Stato devono lavorare nella stessa direzione e non porre ostacoli che, in questo caso, sono davvero vessatori e conto corrente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Il tema del rinnovo dei mezzi commerciali è molto forte, perché lo verifichiamo sulle strade tutti i giorni. Credo sia proprio il comparto che necessita un maggiore intervento e un maggiore aiuto a rinnovare i mezzi possibilmente evitando la combustione diesel, i motori diesel, perché sono quelli, da relazione ARPA, che danno maggiori problemi sia per le missioni di micropolveri sia per gli ossidi di azoto che fanno anche da catalizzatori e quindi inducono la formazione di polveri sottili secondarie, parte importante soprattutto nei centri urbani.
La Pianura padana - dov'è nato l'"accordo padano" - nel periodo invernale in modo particolare per inversione termica diventa un "catino" dove l'aria diviene asfittica - e questo ha portato la Pianura padana ad essere una delle aree più inquinate del mondo. Purtroppo, anche qui scontiamo un grave ritardo: la Regione rischia 90 milioni di penalità, quindi minori trasferimenti economici da parte dell'Unione Europea; inoltre, scontiamo un'obsolescenza tecnologica proprio sul cambiamento epocale dei mezzi di trasporto privati.
Credo che la Regione Piemonte debba fare ogni sforzo per migliorare questo settore, come la realizzazione di una rete smart-grid, andando incontro a un'elettrificazione dei mezzi di trasporto, anche ad uso privato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento interviene su un capitolo di non recente istituzione, un capitolo che riguarda l'accordo del bacino padano per il miglioramento della qualità dell'aria, come detto dai colleghi: si tratta, in particolar modo, d'interventi su imprese private, per la sostituzione dei veicoli commerciali fortemente inquinanti; penso, ad esempio, anche all'attività del commercio dei mercati, a quella degli ambulanti e quant'altro e non solo, che hanno mezzi a gasolio, spesso molto obsoleti (Euro 1, Euro 2, al massimo Euro 3) e pensiamo appunto a un intervento di sostituzione.
ovvio che però la sostituzione deve andare in una direzione ben precisa: riteniamo non sia accettabile la sostituzione di un vecchio mezzo a gasolio con un nuovo mezzo a gasolio, altrimenti ci stiamo prendendo in giro. Spero che, su questo capitolo, anche la Regione, con il Vicepresidente Reschigna il Presidente Chiamparino e l'Assessore Valmaggia, nell'ambito del tavolo sul bacino padano, mettano dei paletti sull'utilizzo di risorse. I colleghi parlavano d'infrastrutturazione elettrica dei mezzi; è ovvio che un mezzo elettrico oggi costa ancora molto, perché il costo iniziale è dato dalle batterie, anche se poi nell'arco di un tot anni viene ammortizzato, perch (tra virgolette) all'interno delle batterie è già compresa una parte dei carburanti, nel senso che il costo di ricarica delle batteria dalla rete è bassissimo rispetto al costo del gasolio. C'è, comunque, un costo maggiore un'alternativa potrebbe anche essere acquistare mezzi a combustibili fossili, ma più puliti, come i mezzi a metano. Chiediamo che ci sia almeno un paletto chiaro e rigido su questo e che si possano inserire più risorse in modo da sostituire in tempi brevi e rapidi la maggior parte del parco circolante dei mezzi.
Poi, è ovvio che bisogna fare un discorso anche sui mezzi pubblici e su altre tipologie di trasporto che magari riguardano meno la nostra regione ma comunque il nostro Paese, quindi quali trasporti ferroviari e trasporti marittimi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 116) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti, per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento si riferisce a investimenti sul Trasporto Pubblico Locale. Partiamo da una considerazione: siamo nell'anno in cui viene rinnovato l'affidamento per il servizio ferroviario metropolitano, un affidamento molto importante, che rischia però di essere lasciato un po' alla buona volontà dei gestori privati.
Mi spiego. Essendo stato inaugurato un processo di confronto competitivo che mira a migliorare l'offerta fatta alla Regione sulla base di una naturale concorrenza tra gli operatori, mi sento di esprimere che pensare che questa concorrenza da sola basti a migliorare la qualità del servizio è un pochino ingenuo, perché a parità di risorse economiche investite dall'Ente regionale, è difficile sperare che vi siano cambiamenti notevoli in un servizio ferroviario regionale che, ahinoi, è diventato famoso per i suoi malfunzionamenti e i sui disservizi pure in Piemonte, dove l'inverno è freddo e, non sono cose nuove, anzi forse persino mitigate negli ultimi anni, ci troviamo con la circolazione ferroviaria interamente paralizzata nei mesi invernali.
Gli investimenti sono necessari sia per quanto riguarda l'acquisto dei treni, che in parte è stato chiesto agli operatori come clausola all'interno degli affidamenti, ma anche dal punto di vista delle infrastrutture. Quindi, abbiamo bisogno di migliorare le nostre infrastrutture se vogliamo sostenere quel percorso di mobilità più sostenibile, di riduzione delle emissioni che fa un po' il pari con gli investimenti per la qualità dell'aria. Quindi, l'infrastruttura ferroviaria regionale è un asset importante, è un tassello strategico nella riduzione delle emissioni.
Con questo emendamento non agiamo sul 2018, ma chiediamo un incremento di 2 milioni di euro nel 2019 e nel 2020, anche a supporto degli investimenti che le compagnie private, che gestiranno questo servizio, dovranno fare e che è richiesto loro di fare. Con un cofinanziamento regionale riteniamo sia più credibile chiedere degli impegni anche agli operatori privati che se scelgono di fare le proposte al ribasso, cercheranno di dare il meno possibile con i soldi che la Regione gli fornisce, che non sono molti, per li dobbiamo saper usare al meglio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo di Verolengo


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Comprensivo di Verolengo in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020" (segue)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020", di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Bono sull'emendamento rubricato n. 116).



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è il primo della Missione 10: quindi siamo passati dalla Missione Ambiente alla Missione Trasporti. Forse, qualcuno se ne sarà accorto, non in tanti. Anche se il Vicepresidente Reschigna è attentissimo sempre.
L'emendamento del collega Valetti è un emendamento importante. Spesso illustriamo emendamenti un po' nel disinteresse dell'Aula, ma questo è un emendamento con molto senso e con molto significato.
Innanzitutto, faccio notare che non c'è una richiesta di più risorse sul 2018, ma a partire dal 2019.
Questo cosa vuol dire? Vuol dire che il nostro Gruppo consiliare, a prima firma Consigliere Valetti, chiede una programmazione seria e attenta per quanto riguarda il servizio ferroviario di questa regione.
Il fatto che si sia stabilizzato il finanziamento sui 222 milioni di euro del servizio ferroviario regionale può essere un segnale buono e positivo nel senso che al di sotto di quella cifra si è deciso di non scendere, ma come ha detto bene il collega Valetti, è una cifra minimale, nel senso che al di sotto di quella cifra il servizio ferroviario non sta in piedi, non regge. Già abbiamo grandissime difficoltà sia di esercizio puro, quindi di spesa corrente, sia di investimenti, con tutte le difficoltà che aumentano con la prima nevicata, il primo forte acquazzone o la prima gelata.
I problemi ci sono e, quindi, prevedere un incremento di risorse a partire dal 2019, anche minimale, di due milioni di euro, significa riuscire a fare qualche miglioramento, qualche implementazione e qualche ipotesi di rilancio del servizio ferroviario, anche in una logica di ipotetiche e possibili gare. Per cui, anche più controlli, più pulizia, magari le carrozze della linea Torino-Milano tutte aperte e non due chiuse ogni volta, più personale, cioè una serie di ipotesi di rilancio per far capire che la Regione Piemonte crede e vuole investire nel servizio ferroviario pubblico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Da utente quotidiano del servizio ferroviario regionale non posso che sottolineare quanto detto dai miei colleghi.
E' evidente che, se da un lato, la stabilizzazione del fondo è certamente un'innovazione positiva, visto che nell'ultimo decennio siamo andati sempre in decurtazione, dall'altro, non basta mettere una flebo ad un paziente per tenerlo vivo, se non si prova almeno a curarlo.
I problemi del servizio ferroviario - e qui parliamo solo di servizio e non della parte infrastrutturale, che versa in altrettanto gravi condizioni sono proprio dovuti al fatto che è quasi un disservizio. Io ormai lo vivo da anni: basta un guasto e si ferma tutto; i controllori spesso non ci sono (il mio abbonamento forse viene controllato una volta ogni tre o quattro viaggi); spesso le carrozze sono guaste con porte mal funzionanti, oltre ad esserci carenza di servizio e di frequenza. In trasportistica si dice che la frequenza è il servizio, ma io vengo da una provincia che vede un capoluogo unico in Piemonte privo del servizio cadenzato orario, cioè non c'è un treno ogni ora tra Cuneo e Torino, ma bisogna comunque fare spola su Fossano.
È una situazione che ribadisco ad ogni occasione che si presenta: anche stamattina ho dovuto prendere il treno, scendere a Fossano, aspettare dieci minuti sulla piattaforma (fortunatamente senza ritardi particolari) e poi prendere un altro treno per Torino.
E' evidente che il servizio è carente; così come, con il fatto che le risorse sono al minimo vitale, ipotizzare di riaprire linee sospese come la Cuneo-Mondovì o la Cuneo-Saluzzo-Savigliano.
Ricordo - e faccio sempre in riferimento all'anno 2006, visto che si vorrebbe ripetere l'esperienza olimpica - che un tempo nel cuneese c'erano otto linee ferroviarie imperniate sul capoluogo. Oggi siamo a uno virgola un decimo, perché la linea più interregionale ed internazionale, la Cuneo Ventimiglia-Nizza, continua a essere ridotta al lumicino.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
In questi anni, in Piemonte si sono chiuse 14 linee sospese. A dire la verità, solo una, da questa Amministrazione, vive una situazione di grande sofferenza, ma abbiamo perso pendolari.
Paradossalmente, dove c'è l'SFM è ancora una situazione privilegiata.
Sebbene questo emendamento sia incentrato sulle SFM, a livello regionale dove c'è l'SFM, è una situazione privilegiata. L'abbiamo visto ieri nella relazione dell'IRES sugli studenti universitari: oltre il 70% degli studenti universitari del VCO frequentano un'Università fuori regione.
Perché? Perché non ci sono mezzi pubblici - questo è uno dei motivi fondamentali - che collegano quella parte del Piemonte con le altre Province, in particolar modo con Torino.
Se uno studente del VCO vuole andare al Politecnico, difficilmente verrà a Torino, ma andrà dove ha una possibilità anche di collegamento pubblico, se la famiglia non mette a disposizione un'auto privata per questo studente.
Questo è un problema che il Piemonte dovrebbe affrontare nel migliore dei modi.
In questi anni abbiamo perso anche la possibilità, per tutto l'est Piemonte, di salire sui treni veloci, le cosiddette Frecce Bianche, perch la stazione di Novara sull'alta velocità non è stata realizzata e le Frecce Bianche sono diventate Frecce Rosse, per cui non transitano più sulla linea storica.
L'aeroporto di Malpensa non ha un collegamento con Torino, e quindi due aeroporti non hanno un collegamento ferroviario.
Da una parte, l'Europa ci chiede più ferro, e noi siamo andati in direzione più gomma, intasando le strade con pullman che scaricano (e poi bastano due centimetri di neve per bloccare la Torino-Milano, che è una delle dieci linee più frequentate d'Italia).
Questa è una situazione che grida vendetta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 111) presentato da Chiapello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 19) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 123) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 123) mira ad implementare interventi infrastrutturali sulle linee ferroviarie regionali e garantire il corretto andamento manutentivo.
Quest'emendamento è stato ispirato, per l'appunto, dai recenti disservizi: solo il mese scorso - lo ricordiamo - abbiamo registrato un pesantissimo disagio su tutta la rete ferroviaria regionale, con circa 400 treni cancellati in due giorni. E questo ci fa riflettere sul fatto che i "disinvestimenti" degli ultimi anni sulle reti regionali oggi cominciano a far sentire i propri effetti. Gli stessi colleghi ferrovieri, che vantano anni di servizio alle spalle, confermano che mai si erano viste difficoltà di questo tipo, nemmeno quando le tecnologie e i mezzi erano assai inferiori! Blocchi di questo tipo, infatti, erano assai più rari di quanto non si verificano oggi. Questo impone necessariamente dei ragionamenti.
Questi blocchi, tra l'alto, non hanno interessato solo la rete convenzionale, ma anche le reti ad alta velocità. Questo aspetto, peraltro mi preoccupa un pochino, perché se abbiamo pagato diverse decine di miliardi al chilometro una linea ad alta velocità che si blocca col gelicidio, forse potevamo investire meglio! Magari potevamo comprare delle stufette o qualche altra cosa che tenesse in efficienza le ferrovie anche con il freddo! Siccome siamo in Regione, ci interessa come funzionano le ferrovie regionali: con questo emendamento chiediamo un incremento di questo capitolo per supportare dei piccoli interventi, magari in cofinanziamento.
Quest'ultima è una pratica assai diffusa adesso, perché la rete ferroviaria sta progettando comunque dei potenziamenti diffusi in Piemonte, in collaborazione con la Regione Piemonte, che fa un po' da "regia", e con le Amministrazioni comunali, per cercare interventi per la messa in sicurezza.
Dunque, ogni soldo in più può contribuire a creare opere in aggiunta oppure a ridurre l'onere a carico dei Comuni che si sono offerti per cofinanziare questi interventi: pensiamo alla rimozione dei passaggi a livello; pensiamo ai piccoli adeguamenti tecnologici, che sono già in corso sul nodo torinese ma che sono un pochino più assenti nelle nostre province che, anche in questo caso, rischiano di essere dimenticate.
Le ferrovie devono funzionare ovunque, anche nei cosiddetti territori marginali, perché rappresentano anche un vettore di sviluppo economico. Non lasciamo indietro le Province del Piemonte che hanno subìto i più gravi tagli sulle linee regionali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi richiamo alle ultime battute del collega Valetti per ricordare quanto sia importante tornare ad investire sulle ferrovie nelle aree più marginali del nostro Piemonte.
In Piemonte abbiamo una rete ferroviaria che, rispetto ad un determinato territorio, è la più estesa d'Italia: abbiamo una rete ferroviaria storica che ha grosse potenzialità, ma che, in parte, è stata dismessa. Ci sono interi territori che non hanno copertura: parliamo, per esempio, dell'area tra il Vercellese, il Chivassese e il Casalese, che si è vista sospendere delle linee che garantivano la corretta copertura, in termini di trasporto pubblico, sul territorio.
Io vengo da un'area che ha subìto le stesse problematiche: mi riferisco a quella zona tra l'Alessandrino e l'Astigiano che è stata penalizzata dalla chiusura, negli anni scorsi, di una doppia linea, quella tra Alessandria e Castagnole e quella tra Asti e Alba.
Erano due linee gemelle che nei mesi scorsi (in realtà dagli anni scorsi!) abbiamo cercato di sollecitarne la riapertura in tutti i modi. In questi ultimi mesi sono iniziati i lavori sul tratto tra Nizza e Castagnole delle Lanze per ripristinare gli elementi della linea esistente (elementi che la sola manutenzione avrebbe fatto sì che non fossero da ripristinare in questo momento); sono stati rimontati i passaggi a livello; è stata fatta la pulizia dei binari; sono state ripristinate le segnaletiche di sicurezza.
Manca, però, una parte di questa linea, quella che da Nizza si congiunge con Alessandria: parliamo di un brevissimo tratto - se non erro, 13 chilometri in tutto - tra Nizza Monferrato e Cantalupo, che permetterebbe un collegamento diretto tra la Valle Belbo ed Alessandra; si tratterebbe di un collegamento non banale, perché storicamente queste aree hanno sempre comunicato, hanno sempre collaborato e hanno sempre utilizzato l'una i servizi dell'altra.
Inoltre, riaprire una sola tratta tra Nizza e Castagnole delle Lanze andando ad incrociare la linea che porta ad Asti, avrebbe poco senso in termini di adduzione di pendolari. Invece, una linea verso Alessandra consentirebbe una maggiore implementazione del traffico passeggeri; dunque va assolutamente ripristinata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento vogliamo affrontare l'altra metà del problema: oltre servizio, a cui accennavo già prima, emerge il problema infrastrutturale.
Se sul servizio siamo riusciti a metterci la "flebo", sulla parte infrastrutturale siamo ancora indietro e i "disservizi infrastrutturali" sono ancora estremamente comuni e diffusi.
Faccio sempre l'esempio della tratta che prendo: banalmente, c'è sempre qualche guasto al Lingotto sulla parte elettrica, per cui si perdono venti minuti così, come se fossero noccioline! Scontiamo, come minimo, un decennio di disinvestimenti da parte del Gruppo Ferrovie dello Stato. Scontiamo delle decisioni romane che non sono state contrastate efficacemente da una politica regionale disinteressata al ferro o, meglio, disinteressata alla parte infrastrutturale che non fosse solo quella dell'Alta velocità oppure dell'Area metropolitana, per cui solo adesso si è cominciato a parlare di recuperare linee.
Bisognerebbe anche verificare che le cosiddette linee sospese, quelle che teoricamente dovrebbero essere attivabili con uno schiocco di dita una volta che la Regione avesse i soldi per pagare il servizio sopra, siano effettivamente in grado di essere riattivate con breve preavviso. Così sappiamo tutti che non è, e in questo caso faccio l'esempio di una linea della mia provincia, la Cuneo-Mondovì, una linea che economicamente ha i numeri addirittura per sostenersi da sola, ma che oggi, dopo un lungo fermo, pur essendo sospesa, avrebbe bisogno di alcuni significativi lavori di adeguamento e innovazione per poter essere riattivata.
L'altro pezzo della linea citata dal collega, la Alba-Asti, dopo un lungo periodo di ipotesi (addirittura farci delle piste ciclabili sopra) finalmente ha visto un serio approccio al ripristino di una linea che potrebbe essere nodale nel collegare la Provincia Granda con uno degli altri capoluoghi su una delle direttrici più trafficate, che è appunto la Cuneo-Alba-Asti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento va letto insieme a quello precedente: su quello precedente erano 2 milioni di euro dal 2019 destinati all'esercizio ferroviario, per avere più fondi con lo scopo di una gestione migliore dell'esercizio ferroviario della nostra regione; questo emendamento invece, riguarda la parte degli investimenti e quindi incrementa di 2 milioni di euro la spesa per gli investimenti (spesso sono piccoli investimenti di manutenzione).
Stiamo cercando di fare un piano complessivo, molto lungo negli anni, di soppressione di alcuni passaggi a livello, di miglioramento dei mezzi di segnalazione per la sicurezza della nostra regione, ecc. Vi è poi il tema del freddo: come si è detto, spesso pochi gradi sotto zero e pochi centimetri di neve paralizzano le nostre linee anche in montagna, non solo in pianura. Questo fa un po' sorridere proprio perché ci chiamiamo Pie monte e non Pie-mare e quindi siamo un po' perplessi per gli scarsi investimenti della nostra Regione su tutto quello che in generale riguarda la manutenzione e il miglioramento delle linee ferroviarie: sono pochi soldi dati con il contagocce.
A nostro parere, al di là delle grandi opere, delle grandi infrastrutture si dovrebbe pensare a fare continui rinnovamenti e manutenzioni del patrimonio delle nostre linee ferroviarie esistenti, ricordando anche che ci sono diverse linee ferroviarie che sono state chiuse negli ultimi otto anni e che ancora non sono state riaperte, per cui più si va avanti e più il materiale che era fondamentale per l'esercizio ferroviario si va deteriorando, si va perdendo e quindi bisognerà reinvestire di più per rilanciare.
Tante Regioni hanno riaperto molte linee ferroviarie chiuse, anche Regioni del sud Italia (penso alla Sardegna, penso alla Calabria, ecc.), magari solo per finalità turistiche durante i week-end, durante il periodo estivo ecc. Credo che noi non dobbiamo essere da meno e che possiamo riaprire l'esercizio ferroviario delle linee abbandonate, delle linee chiuse anche durante la settimana o eventualmente pensare a una loro fruizione soprattutto turistica. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Quello della manutenzione e del miglioramento delle linee ferroviarie è un passaggio importante per questa regione; regione che vede uno scollegamento, come dicevo prima, di un'importante fetta del territorio e non solo, ma anche praticamente uno scollegamento di Torino con la Svizzera, perché di fatto non abbiamo un servizio ferroviario che consenta un collegamento funzionale di questi due territori.
Credo che Torino, se effettivamente vuol darsi un obiettivo dal punto di vista turistico, non può non considerare questo aspetto del trasporto pubblico che ci slega da una parte dal territorio, ma anche da una nazione una nazione che, certo, non fa parte dell'Europa, ma i cui cittadini potrebbero essere invogliati a visitare il Piemonte e per fare ciò è fondamentale riattivare la linea Arona-Santhià e modernizzarla So che il 10 marzo c'è stata un'importante marcia su questa linea per chiederne la riattivazione, cosa che consentirebbe un collegamento che permetterebbe di ridurre la lunghezza del tragitto di decine di chilometri e questo sarebbe fondamentale. Ma sul territorio viviamo anche il paradosso che il Corridoio 24 sta andando avanti col suo progetto di raddoppio delle linee e abbiamo già visto sulla Oleggio-Luino che il trasporto persone è stato cancellato per adeguare il trasporto merci di questa linea. Tutto ci è inaccettabile: se vi è un'esigenza di trasporto merci, vi è anche un'esigenza di trasporto persone.
Vediamo che sul territorio, oltre alle linee sospese, vi sono delle linee che sono come in pre-sospensione, perché nel Novarese (da Novara verso il Lago Maggiore) praticamente non vi è più un servizio ferroviario anche a causa di una concorrenza del servizio su gomma che raddoppia i tempi di percorrenza e che impedisce a una grossa fetta di utenza di poter fare uno spostamento pendolare verso posti di lavoro con i mezzi pubblici e quindi si passa al mezzo privato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 120) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento richiede un'aggiunta di fondi di un milione di euro su ogni anno del triennio per implementare gli interventi sulle linee ferroviarie, al fine di sostenere la riapertura delle linee sospese.
Con un Accordo di programma si è prevista la riapertura del servizio quindi ci rivolgiamo ad alcune linee (specialmente tra le ultime che hanno avuto anche l'attenzione dei media) come l'Asti-Alba, in cui è in corso la progettazione degli interventi per la rimessa in esercizio del servizio ferroviario. Ricordiamo che nel Comune di Neive crollò la galleria Ghersi e pose fine al servizio ferroviario su due linee molto importanti: la Asti Alba e l'Alessandria-Alba.
Dopodiché, anche nel bacino metropolitano abbiamo degli interventi necessari e importanti: abbiamo la Pinerolo-Torre Pellice che probabilmente potrebbe rivedere il treno già dal bando di servizio che verrà assegnato quest'anno; diciamo "probabilmente" perché, purtroppo, la Regione su questi tipi di interventi ha annunciato a gran voce riaperture, ma i suoi strumenti di azione sono piuttosto deboli. Infatti, dai confronti competitivi deve nascere una proposta di riapertura delle linee ferroviarie, ma non c'è scritto da nessuna parte che debbano riaprire tant'è che a maggio-giugno sapremo quale gestore avrà in carico il servizio ferroviario metropolitano di Torino e solo allora sapremo se potremo rivedere delle riaperture delle linee.
Grandi problemi li abbiamo anche sulle ferrovie di proprietà della Regione Piemonte, come la Canavesana e la Torino-Ceres, che hanno avuto grossi problemi anche per gli adeguamenti necessari ai sistemi di sicurezza per la nuova normativa nazionale. Pertanto, le risorse messe in campo - ad oggi non sono assolutamente sufficienti. La Regione ha annunciato investimenti per l'acquisto di treni, però, se i treni girano su ferrovie mal funzionanti, il risultato non è molto soddisfacente, tant'è che quest'inverno molti problemi si sono verificati anche perché le linee non erano mantenute ad un livello di efficienza tale da garantire il corretto scorrere dei treni più moderni, che hanno senz'altro maggiore funzionalità ma anche delle peculiarità tecnologiche che richiedono una certa condizione di efficienza delle linee stesse anche nella stagione invernale.
Pertanto, siamo ancora sul Titolo II e siamo sempre sull'incremento dei capitoli sugli investimenti sui trasporti. Dopodiché, tratteremo la gestione del servizio, quindi l'incremento dei fondi per la gestione diretta dei treni regionali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo di aumentare le risorse a disposizione della riattivazione di linee sospese. È chiaro che è uno degli elementi strategici dal punto di vista del potenziamento del sistema ferroviario piemontese. Ci ha fatto piacere, in questi anni, vedere che almeno nella parte di azione istituzionale si è manifestato l'intento politico di riavviare e potenziare il sistema ferroviario piemontese. Ovviamente, noi riteniamo che le cose siano rimaste soprattutto sulla carta e sicuramente non ha aiutato l'azione poco incisiva dal punto di vista della contrattualizzazione o, meglio, del riavvio dei bandi per il servizio ferroviario.
L'altro aspetto è proprio quello degli investimenti infrastrutturali investimenti infrastrutturali che, sulle linee sospese, che quindi teoricamente Rfi avrebbe dovuto mantenere in sostanziale efficienza nel caso di una riattivazione del servizio, sono purtroppo necessari, ma non sono di entità tali come quelli eventualmente da fare sulle linee che erano già state chiuse e, quindi, magari già anche in parte smantellate e sostituite da piste ciclabili con strade che ci passano sopra o cose di questo genere.
Riteniamo che uno degli elementi nodali dell'azione politica e amministrativa, quindi nel dare atto alle politiche, sia quello di stanziare le risorse, che sono - è vero - significative, ma non tali da rimettere in funzione anche dal punto di vista infrastrutturale le linee sospese della nostra regione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi riallaccio al discorso precedentemente fatto e all'introduzione a quest'emendamento svolta dai colleghi, per dire che effettivamente è necessario - in alcuni casi - lo stanziamento di risorse regionali per stimolare un intervento infrastrutturale più oneroso ed importante su alcune linee. Sappiamo bene - ad esempio - in questo Consiglio, perché ne abbiamo parlato più volte, quanto sia importante l'intervento infrastrutturale sulla galleria Ghersi, sulla linea Asti-Alba. Sappiamo che questa galleria è stata il grimaldello per procedere alla chiusura delle due importanti linee di Alessandria-Castagnole e Asti-Alba.
Detto questo, oltre all'impegno di Rfi per agire su questo nodo importante e infrastrutturale, è necessario un intervento della Regione come facilitatore nell'investimento che si intende fare. È un investimento che genererebbe sul territorio un servizio che manca e che non può essere sostituito in maniera efficiente dal servizio di autotrasporto, perch siamo in un'area interamente collinare, in aree anche di fondovalle, ma su strade che non hanno la capacità di garantire un collegamento veloce rapido e comodo come la ferrovia. Pertanto, c'è la necessità assoluta di procedere con la riattivazione di questa ferrovia e i fondi regionali sono oltremodo necessari.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 159) presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Non avevo fatto in tempo a firmare l'emendamento quando l'abbiamo depositato, quindi abbiamo un altro primo firmatario.
Quest'emendamento chiede lo stanziamento di risorse, sul biennio, di 250 mila euro per la realizzazione o, meglio, l'adeguamento di un'infrastruttura che a fine anni '70 e per tutti gli anni '80 era presente sulla tratta ferroviaria Cuneo-Ventimiglia-Nizza, che era il servizio navetta per le automobili su ferrovia, tra le stazioni di Limone Piemonte e la prima stazione oltre confine in Francia, nella Val Roia (Vievola).
Servizio navetta che noi riteniamo, oggi, molto importante ripristinare come piano b), come supporto alle problematiche che quella tratta sta subendo oramai da qualche anno. Questo perché, in concomitanza con il depotenziamento e la quasi soppressione della linea ferroviaria nelle scellerate politiche dell'amministratore delegato Moretti e nel disinteresse delle Giunte Bresso e Cota, nel 2012, si attivarono i lavori di raddoppio del tunnel stradale del Colle di Tenda. Lavori che sostanzialmente, si sono inchiodati dopo essere andati in ritardo per quasi due anni, con il sequestro del cantiere per oltre cinque mesi e con la non ripartenza dei lavori al dissequestro e che vedono oggi al tunnel del Colle una configurazione di transito a senso unico alternato, con un'attesa di 40 minuti per il transito delle automobili.
E' fattibile - sappiamo che RFI aveva dato anche le informazioni del caso all'Assessore Balocco - il ripristino del servizio presente negli anni '80 il servizio navetta per caricare le auto a Limone e, senza doversi fare tutti i tornanti fino al colle, arrivare in Valle Roja percorrendo la strada da quel lato, senza passare dal tunnel. Si tratterebbe, quindi, di fare alcuni lavori infrastrutturali già quantificati e di trovare il fornitore del servizio che metta le carrozze per fare questa navetta.
L'emendamento va in tal senso. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 33) presentato da Gancia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Gancia dà per illustrato l'emendamento .
Emendamento rubricato n. 117) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Siamo passati al titolo 1, quindi siamo passati al capitolo della spesa corrente, ai fondi dedicati all'erogazione dei servizi di trasporto pubblico. In questo caso, ci rivolgiamo al trasporto pubblico su gomma quindi cerchiamo di ripianare una parte di quei tagli che ci sono stati.
Ricordiamo che nell'ultimo quinquennio il trasporto pubblico ha subito consistenti tagli, malgrado un tentativo, nell'ultimo periodo, di integrare questa parte di fondi tolti dal Fondo nazionale trasporti, con Fondi regionali. Questi interventi hanno congelato la situazione ad un anno prima, ma siamo ben lontani dagli investimenti che furono fatti in tutti gli anni 2000 sul trasporto pubblico e di cui, purtroppo, non abbiamo visto i frutti.
Oltre a chiedere un'integrazione di due milioni per cercare di gestire la crisi dell'azienda del trasporto pubblico su gomma, ricordo che il motivo per cui non riuscivamo a gestire bene il trasporto pubblico, se pure avessimo avuto fino al 30% di fondi in più, era il motivo per cui non si controllava la spesa del trasporto pubblico. In parte siamo ancora in questo problema, sola adesso si stanno cercando di inserire dei criteri di controllo di spesa, anche sotto grande pressione politica del Gruppo del Movimento 5 Stelle che ha chiesto con forza che in legge regionale trasporti fossero inseriti dei principi di controllo della spesa di pianificazione dei servizi di trasporto, in base ai servizi minimi, in base alle richieste dei territori.
Ancora non siamo riusciti a formalizzare questo tipo di richiesta perch ad oggi, la Regione non dispone di studi che definiscano quali sono i servizi minimi di trasporto pubblico. Questo, senz'altro, ci crea un grosso problema nel ripartire la spesa tra i territori. Anche quest'anno abbiamo visto ripartire i soldi nelle varie Province, nei vari territori in base alla spesa storica. Si dà un po' quello che si è sempre dato e si taglia in maniera orizzontale, in base a criteri puramente politici. Non è così che dovrebbe funzionare un settore gestito a regola d'arte, con un controllo della spesa efficace. Bisogna concentrare i soldi dove vi è una domanda dove vi è anche una domanda potenziale di trasporto pubblico, altrimenti continuiamo a pagare autobus che girano vuoti, magari a fianco ai treni e magari anche al posto dei treni. In una delle valli del Pinerolese, nella Valle Pellice, dove c'era la linea ferroviaria, ad oggi, abbiamo novanta autobus che circolano affollando la provinciale. Questo tipo di spesa forse ha bisogno di una piccola ritocattina, ma purtroppo non abbiamo ancora visto un'azione concreta da parte della Giunta e da parte dell'assessorato per sancire questo cambiamento di paradigma.
Tuttavia adesso siamo in una situazione che, dopo i tagli, molte aziende rischiano licenziamenti, rischiano una crisi. L'ultimo taglio risale proprio a quest'anno e viene chiesto un sacrificio alle compagnie del trasporto extraurbano torinese di altri 700 mila euro. Qualcuna rischia di non sopravvivere a questo ennesimo tracollo, per questo chiediamo un'integrazione del fondo di due milioni che aiuti non solo il bacino metropolitano, ma tutte le Province del Piemonte a riorganizzarsi con calma e a gestire un passaggio di maggiore efficienza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo sempre esaminando la missione 10, programma 0.2, ma passiamo dalla parte del trasporto ferroviario al trasporto su gomma. Altro tema fondamentale, l'altro capitolo fondamentale, che vede iscritti al suo interno oltre 300 milioni - 308 per la precisione - per 2018-2019-2020. Con un po' di altalena rispetto agli anni passati, in quanto è vero che negli anni passati erano presenti due capitoli che poi sono stati riuniti in uno ma nel 2017, ad esempio, c'erano 333 milioni in cui, forse, c'era anche una parte pregressa della spesa degli anni precedenti non erogata, quindi la chiusura del piano di rientro del 2012. In più, nel 2016, c'erano poco meno di 300 milioni.
Tuttavia c'è la necessità, come si diceva, non solo di finire la razionalizzazione e l'efficientamento del servizio di trasporto pubblico su gomma, compreso soprattutto il passaggio di tutti i contratti di servizio all'Agenzia della mobilità metropolitana che permette di ridurre l'IVA in maniera netta, ma serve nel contempo un rilancio. Questo significhiamo con questi emendamenti, che incidono sul 2019-2020, non su quest'anno. Quindi vanno a prevedere un futuro in cui ci sarà, come minimo, un'altra Giunta non sappiamo di che colore - ma sicuramente un'altra Amministrazione un'altra Giunta, un altro Consiglio. Vorremmmo significare un segnale verso il futuro, a breve, e provare a rilanciare il Trasporto pubblico su gomma.
Diceva correttamente il Collega Valetti: ci sono tanti casi di autobus che corrono vuoti, o con una o due persone (parlo soprattutto di extraurbani ma alle volte anche nella città di Torino) e, purtroppo, ci sono anche treni che viaggiano vuoti, soprattutto nelle fasce serali. Si possano realizzare degli efficientamenti, aumentando l'offerta di servizi nei momenti e nelle aree in cui è più richiesto e prevedere servizi di altro tipo, come autobus più piccoli o, comunque, servizi a domanda. Con le stesse risorse e con un piccolo investimento si può riorganizzare la struttura del trasporto pubblico della Regione e potenziarlo anche con i servizi innovativi che abbiamo provato a introdurre nella legge quadro del 2000, con tutta la parte d'informatizzazione e digitalizzazione: App utilizzabili direttamente da uno smartphone, con le quali si può capire come spostarsi all'interno della regione, per fare non solo un servizio ai cittadini, ma anche per fare turismo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Campo.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Campo, fuori dal Palazzo ci sono i manifestanti No-Vax che chiedono di essere ricevuti.
Propongo al Consiglio regionale di incontrare una loro delegazione alle 13.15.



(Intervento fuori microfono)



PRESIDENTE

Alle 13.00 facciamo la foto per quel professore.
Quindi, un quarto d'ora dopo.
Abbiamo sempre incontrato tutte le delegazioni che ce lo hanno chiesto.
Scusi, collega Campo.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo per amore di precisione: non credo siano manifestanti No-Vax, credo che siano manifestanti per la libertà di scelta, che è cosa non leggermente, ma decisamente diversa.



PRESIDENTE

Chiedo scusa. Così si sono presentati, mi dicono gli Uffici, poi io son d'accordo con lei: No-Vax è una brutta parola.



FREDIANI Francesca

Ho visto lo striscione e mi sembra sia un'altra cosa.



PRESIDENTE

. e non andrebbe utilizzata. Ognuno ha il diritto di esprimere quello che pensa.



FREDIANI Francesca

Grazie.



PRESIDENTE

Prego.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020" (segue)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2018-2020", di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Campo sull'emendamento rubricato n. 117).



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo su quest' emendamento, perché - di nuovo - siamo all'altra metà diciamo del quadro del Trasporto pubblico regionale e cioè l'elemento del trasporto su gomma. Laddove è criticato nella sua sostitutività nei confronti del Trasporto su ferro, perché decisamente meno efficiente ed efficace rispetto a una linea ferroviaria, è però l'elemento di complemento del servizio ferroviario e di capillarità sui territori particolarmente cosiddetti marginali, sparsi, eccetera, quale è, ad esempio, di nuovo, la provincia di Cuneo, con la sua variabilità geografica (che va dalla pianura, alla collina, alle aree montane), per cui il trasporto pubblico su gomma è un elemento fondamentale di completamento dell'offerta di trasporto pubblico e vorremmo vederlo potenziato e ben organizzato.
Mi è già capitato d'intervenire diverse volte, a volte specificamente su linee particolari, anche andando a interagire con l'Agenzia per la Mobilità piemontese, perché la richiesta c'è ed è anche forte su molte linee, ad esempio, dove non è disponibile la linea ferroviaria, il trasporto pubblico su gomma a volte non è sufficiente, a volte e cito il caso dell'Alba Torino, che passa però dall'Astigiano, quindi in alternativa alla parte ferroviaria Alba-Bra-Torino, sono linee di bus che servono a un traffico pendolare molto, molto nutrito e anche studentesco e che spesso trasportano la gente in piedi, il che proibisce, ad esempio, in questo caso il passaggio sulla Tangenziale di Torino, con la conseguente crescita di un ritardo, per la necessità di passare all'interno di centri urbani della cintura. Gli esempi sono tantissimi di linee inefficaci o mancanti di capacità Sotto questo profilo, di nuovo, non possiamo che lamentare la scarsità di risorse disponibili e anche l'incertezza nella programmazione, perch oramai a quasi tre anni dalla costituzione dell'Agenzia per la Mobilità regionale, che vedeva accentrare in sé le competenze di programmazione a supporto di province demotivate e depotenziate, comunque viene ancora a mancare, sulla maggior parte dei territori, quando non sulla totalità, si è andati in proroga dei servizi esistenti, quindi si è sostanzialmente mancato l'obiettivo di capire quali fossero le esigenze e di mirare concretamente a quelle che sono le necessità di re-inversamente e di potenziamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Come diceva il collega Valetti, il problema del trasporto su gomma ha visto più volte chiedere da parte del Vicepresidente la realizzazione di un Piano trasportistico che riconoscesse dei servizi minimi e così, sul territorio abbiamo potuto riscontrare delle situazioni dove i cittadini, gli studenti i lavoratori vengono lasciati sul marciapiede, perché i mezzi sono saturi e, dall'altra parte, abbiamo situazioni dove i mezzi viaggiano vuoti o situazioni in cui andrebbe mantenuto comunque un servizio minimo in determinati periodi dell'anno, quando vengono a mancare gli utenti principali, come ad esempio gli studenti.
Ovviamente, però, se questo discorso non si affronta con una programmazione certa, si rischia di incorrere in queste situazioni. Abbiamo fatto anche un appello a livello regionale "segnalateci tutti i malfunzionamenti" e abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di studenti che vengono lasciati sui marciapiedi a Novara, gli studenti che nel Verbano Cusio Ossola non vengono raccolti dai pullman che non si fermano. L'abbiamo segnalato alle società di trasporto, però ovviamente, per poter fare una pressione maggiore su queste società, che spesso e volentieri sono anche private, ci vorrebbe un coordinamento a livello regionale, un'unità di intenti che consentirebbe, con dei servizi minimi ben identificati, di intervenire con maggiore forza e frequenza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 119) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Per noi questo è un emendamento strategico, perché non si riferisce a grandi investimenti sui servizi e sulle infrastrutture, bensì sull'incremento dei fondi per l'Infomobilità.
L'Infomobilità è un fondo che cuba un po' meno di un milione di euro. Si tratta di realizzare quelle infrastrutture informatiche che permettono di realizzare l'integrazione tariffaria e la mobilità elettronica su tutti i mezzi di trasporto pubblico.
Ci rivolgiamo a tutti i treni regionali, agli autobus, alle reti cittadine ma anche ad altri servizi che adesso ne sono esclusi, come il car sharing il bike sharing e anche i taxi.
L'idea, quindi, è di fare convergere tutti i sistemi di trasporto pubblico su un'unica piattaforma informatica, sotto una regìa istituzionale, quindi sotto una regìa della Regione Piemonte, che può disporre di questi mezzi di controllo. Possedere i dati del trasporto pubblico permetterebbe all'Ente di controllare meglio la spesa.
E' una duplice funzione che dà un vantaggio al cittadino, perché noi speriamo che un giorno possa avere un solo sistema per gestire tutti i propri mezzi di trasporto, quindi un'applicazione, o più applicazioni, che convergono su un'unica banca dati regionale in cui effettuare abbonamenti comprare pacchetti di trasporto pubblico a consumo, e non pensare di dover fare 10.000 tessere o 10.000 abbonamenti ogni volta a seconda di che autobus prendo, facendo biglietti di tipo diverso.
L'Infomobilità, quindi, serve anche alla pianificazione, perché i risultati delle famose "bippature" - come si spostano le persone col trasporto pubblico - ci permette di pianificare a seconda delle necessità, aumentando i servizi dove c'è più domanda e diminuendoli dove ce n'è meno.
Noi crediamo, quindi, che i soldi investiti nei sistemi informativi e nell'acquisizione dei dati abbiano, per la Pubblica amministrazione, un effetto moltiplicativo.
Questi 100.000 euro, probabilmente calati su una spesa pubblica del trasporto pubblico che si aggira intorno ai 500 milioni di euro all'anno sono un moltiplicatore che consente di fare grandi risparmi e migliorare il servizio ai cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Anche questo aspetto dell'Infomobilità consentirebbe a tutti i cittadini della Regione Piemonte di fruire di un servizio tecnologico avanzato e adeguato a un servizio pubblico moderno.
Credo che su questo fronte la Regione possa e debba fare uno sforzo ulteriore; oltretutto la Regione ha una società informatica in house di altissimo livello, il CSI, quindi sfruttare le competenze che sono già in casa potrebbe essere utile e buono.
Come diceva il Consigliere Valetti, è importantissimo, perché dobbiamo dare il senso della presenza di un servizio pubblico e, quindi, creare una piattaforma unica darebbe un vantaggio al servizio pubblico ed una fruibilità (pensiamo ai nativi digitali, che queste cose le ricercano come il pane).
Sono proprio gli studenti che, per andare a scuola, devono salire su pullman strapieni, che magari vanno anche oltre la loro capienza, arrivare nel capoluogo provinciale e poi prendere un altro pullman, facendo a gomitate per salirci. Se invece noi dessimo, anche grazie ad un sistema di Infomobilità, un servizio adeguato ai tempi, queste persone, quando diventeranno adulte, non faranno ricorso al mezzo di trasporto privato perché non avranno esperienza fortemente negativa dei mezzi pubblici.
Dobbiamo fare un salto di qualità.
Questa Regione, anche in questo settore, deve diventare un modello nazionale e credo che abbia le carte in regola per diventarlo.
Credo che questi emendamenti potrebbero aiutare molto, quindi invito il Vicepresidente a prendere in considerazione questo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

I temi dell'Infomobilità mi sono carissimi, non solo per questioni lavorative, ma perché, nella società dell'informazione, gli obiettivi mancati, in maniera clamorosa, sulle potenzialità di sviluppo e di reale efficientamento di un servizio di innovazione, sono legati all'Infomobilità.
Il fatto di riuscire a costruire un sistema veramente integrato e di avere le capacità di fare una programmazione, è legato alla capacità di avere informazioni in tempo reale sul funzionamento e sulla fruizione del servizio, quindi i bigliettamenti, i controlli e l'effettivo utilizzo delle linee, ma anche sui dati di storicizzazione, quindi le tendenze, le evoluzioni e i cambiamenti nel tempo nel funzionamento e nell'evoluzione delle linee. Stesso discorso vale per tutti i dati tecnici, che vogliono dire puntualità, funzionamento dei mezzi, numero di guasti, ecc.
Tutto questo in un quadro integrato che permetta all'Amministratore, quindi a colui che gestisce i fondi, di erogare i fondi necessari, di programmarli e di allocarli temporalmente nei momenti giusti, e, a livello del programmatore, quindi a livello dell'Agenzia che dovrebbe costruire il sistema Piemonte del trasporto pubblico, magari integrato anche con quello privato, di avere il quadro per studiare le evoluzioni.
Penso a quello che potrebbe essere l'impatto su una mobilità elettrica diversa, sull'integrazione col car sharing e quant'altro. Questo è un sistema di "Infomobilità", non quello che prevede solo di mettere le paline che annunciano quando arriva il prossimo autobus! Per carità, sono bellissime, però lo potevamo fare dieci anni fa. Oggi puntiamo ad un mondo molto più integrato, molto più real-time, molto più organizzato! Perché se manca l'organizzazione, se non ci sono le informazioni o se non vengono utilizzate bene, non avremo mai una reale evoluzione.



PRESIDENTE

Ricordo ai colleghi che desiderano intervenire che hanno due minuti a disposizione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Sarò breve, Presidente, perché sono già intervenuti i colleghi. È un emendamento estremamente significativo, sebbene preveda un intervento di poche risorse.
Noi chiediamo di poter attuare il Piano per le Infomobilità per tutto il triennio 2018-2020, con un incremento di 100.000 euro sul relativo capitolo.
Penso che la Infomobilità sia una delle chiavi fondamentali per utilizzare correttamente - e sempre di più - i mezzi pubblici.
Io credo che il 90% di coloro che utilizzano i mezzi pubblici nella città di Torino, Consiglieri, funzionari o cittadini che siano, abbiano la App o Telegram per poter controllare gli orari dei mezzi. Penso, ancora, che il 90% di coloro che devono prendere un treno abbia la App di Trenitalia o di altri vettori per controllarne i ritardi, e sapersi muovere anche in relazione alle varie difficoltà di trasporto.
Ritengo che il Piano Infomobilità sia ben scritto sulla carta (peraltro sono state approvate anche alcune nostre richiesta di modifica!), ma se poi non gli diamo le gambe, cioè le risorse, per correre e per realizzarsi, non permettiamo di migliorare il servizio. Non è possibile, nel 2018, dover ancora andare alle paline degli autobus per vedere gli orari dei mezzi penso soprattutto all'extraurbano - e sperare che passino! Serve un Piano di Infomobilità digitalizzato e informatizzato, che permetta di poter essere sempre al corrente delle tempistiche, dei ritardi, delle problematiche o delle soppressioni delle corse.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media comprensiva di Verolengo


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe I^ B della scuola media comprensiva di Verolengo, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza e buona Pasqua.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2018-2020" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2018-2020", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Emendamento rubricato n. 186) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 170) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento 170) interviene sul Fondo regionale trasporti.
Come la gran parte degli emendamenti da me presentati, anche questo riguarda gli investimenti e prevede uno stanziamento triennale di 15 milioni di euro (5 milioni per ogni anno di competenza) per il miglioramento e il potenziamento del materiale rotabile e dei beni strumentali aziendali per il trasporto pubblico locale.
Il Vicepresidente Reschigna (così come altri colleghi) ha fatto presente come in questi anni vi sarà, per la prima volta dopo molto tempo, un investimento relativo al rinnovo del materiale rotabile del trasporto pubblico locale.
Noi crediamo che questo emendamento sia importante, perché è estremamente necessario il rinnovo del materiale rotabile del trasporto pubblico locale sia in termini di materiale rotabile su ferro (all'interno del quale io credo che il contatto siglato con Ferrovie dello Stato dovrebbe essere comprensivo di questo intervento), sia relativamente al trasporto pubblico locale su gomma. Non dimentichiamo che in una parte consistente della nostra Regione, anche laddove non sono state ridotte o soppresse linee ferroviarie, il trasporto pubblico è unicamente realizzato e garantito su gomma. Per cui, tanto in un caso quanto nell'altro, credo che dovremmo intervenire.
Negli anni passati, in particolare relativamente alla legge sul trasporto pubblico locale, siamo intervenuti - erano anche gli anni della crisi economica (come, del resto, lo sono tuttora) - per dare la possibilità come hanno fatto anche Regioni a noi vicine, come la Lombardia, alle imprese del trasporto pubblico locale di poter utilizzare anche dei mezzi vetusti. Ricordo, in particolare, una misura presentata dal collega Gariglio, che fu necessaria, perché altrimenti avremmo messo in grande difficoltà alcune imprese che avrebbero dovuto sostituire il loro parco mezzi. Ma dobbiamo anche tener conto che il servizio che noi garantiamo con la compartecipazione degli utenti è un servizio pubblico e, come tale, deve avere una certa garanzia di qualità rispetto al mezzo sul quale viaggiano molte persone, affinché sia confacente a definirsi, appunto, "trasporto pubblico", e sia confacente al prezzo che un cittadino piemontese paga.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 121) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti, per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento si rifà sempre alla questione della Infomobilità. In particolare, fa riferimento all'implementazione della bigliettazione elettronica anche sul sistema ferroviario.
In vista di nuovi affidamenti dell'SFM, vogliamo chiedere ai gestori ferroviari che venga installato su tutti i treni un sistema di bigliettazione per consentire il controllo dell'evasione tariffaria, ma anche il monitoraggio diretto da parte della Regione delle persone che salgono e scendono dai treni; monitoraggio che consentirebbe di capire quali treni hanno una capienza sufficiente, dove sarebbe necessario incrementare i servizi e dove invece sono carenti.
Come giustamente è stato ricordato tante volte anche l'Assessore Balocco ma non sempre agli annunci sono seguite delle azioni politiche concrete di questa Giunta - non basta chiedere un favore alle compagnie perché si attrezzino in tal senso. Di conseguenza, noi chiediamo 250.000 euro di fondi per stanziare l'Infomobilità e la bigliettazione elettronica, nonch per attrezzare i treni regionali delle macchinette di timbratura elettronica. In tutto sono 750.000 euro, che vanno a integrare sotto forma di investimento quella che è la spesa corrente degli operatori, quindi non chiediamo agli operatori di farsi interamente carico di questa spesa, ma integriamo la cifra, anche in modo da consentire una proposta migliore.
Visto che sono proprio in corso le offerte (termineranno a maggio) per il nuovo servizio ferroviario, un segnale di questo tipo magari spingerebbe le aziende a dare qualche cosa di più, a fornire qualche servizio in più, cosa che poi ci consentirebbe di controllare meglio la spesa.
Sono tutti investimenti caldi, nel senso che sono investimenti che permettono di ridurre la spesa in una prospettiva futura. Si tratta di 250.000 euro: se pensiamo che il solo bando di assegnazione per il servizio metropolitano vale circa 60 milioni, è una cifra abbastanza irrisoria perché dedicata a un servizio tecnico molto specifico (non è utilizzabile per una spesa di servizio, che comunque sarebbe come una goccia nel mare né vedremmo degli effetti positivi sulla pianificazione).



PRESIDENTE

Altri Consiglieri desiderano intervenire? Prego, collega Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Anche quello della bigliettazione elettronica è un sistema che viaggia a due velocità: perché abbiamo un contratto Formula sul Torinese, con il quale il cittadino può prendere il treno, il tram, il pullman, il metr mentre in altre parti della regione Piemonte abbiamo la tessera bip solo di nome e non di fatto, nel senso che bisogna fare abbonamenti differenziati per ogni tratto poiché non è prevista un'integrazione ferro-gomma. (Ovvero: se io faccio l'abbonamento su ferro e in un certo giorno c'è lo sciopero dei treni, non posso accedere al trasporto su pullman con la stessa tessera, ma devo fare il biglietto sul pullman, ripeto, pur avendo la tessera bip) L'integrazione consentirebbe perlomeno agli studenti di valutare qual è il servizio più consono per il tratto di strada che devono percorrere e utilizzare il mezzo più veloce in quel momento, in quella fascia d'orario dunque consentirebbe agli studenti di avere delle alternative e la possibilità di scegliere il mezzo pubblico più idoneo.
Purtroppo questa integrazione non è stata ancora attivata perché, come diceva prima il Vicepresidente, spesso i servizi vengono realizzati in modo ereditario. Allora noi chiediamo all'Assessorato e all'attuale Amministrazione uno sforzo anche da questo punto di vista, in modo tale da uniformare perlomeno i servizi e implementarli a livello regionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è sempre un emendamento sul sistema dei trasporti e chiede, come detto dai colleghi, un'implementazione delle risorse sul capitolo 259460 per la bigliettazione elettronica. Parliamo del sistema bip, un sistema che funziona e lo sperimentiamo oramai da alcuni anni (per chi ha l'abbonamento annuale, ovviamente, adesso esteso anche a chi non lo ha) sui mezzi pubblici di Torino e su alcuni mezzi su gomma, ad esempio la parte della provincia di Cuneo.
Tale sistema si deve estendere a tutta la rete regionale, quindi anche ai servizi ferroviari, perché è evidente che si andrà sempre di più verso la digitalizzazione e l'utilizzo di smart card con all'interno un microchip che permette addirittura di pagare direttamente le corse, senza dover andare a prenotare prima e comprare il biglietto magari in forma cartacea.
In più, su alcune corse il cui prezzo è fisso, l'idea di "bippare" anche in uscita - come succede, ad esempio, per la metropolitana di Milano e di altre grandi città, ma non ancora per quella di Torino - permetterebbe di verificare il percorso fatto. Ciò permetterebbe, da un lato, di far pagare di meno all'utente o, meglio, di far pagare il giusto all'utente perch paga per la tratta fatta e, dall'altra parte, di verificare anche l'utilizzo delle corse dei bus e delle ferrovie fatte dai cittadini.
Questo comporterebbe vantaggi sia per l'azienda sia per il cittadino sia per la Regione, perché la Regione avrebbe magari anche un minore costo per l'emissione dei biglietti, per cui penso che sia una logica su cui veramente dirigersi, una logica win-win (come si suol dire). Credo che investire qualche risorsa in più - parliamo di 250.000 euro, non di milioni di euro - possa essere un buon viatico per il futuro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
La bigliettazione elettronica è un tassello che fa parte del discorso dell'Infomobilità, ma anche dell'infrastrutturazione di servizio. Citava prima il collega Bono il fatto che la bigliettazione elettronica è stata realizzata anche sulle autolinee cuneesi; purtroppo, come invece sottolineava bene anche il collega Andrissi, non è stata realizzata la parte di integrazione, per cui io, che risiedo a Peveragno (a 15 chilometri da Cuneo) e necessariamente devo percorrere una tratta su gomma per andare a prendere il treno, non posso fare un abbonamento unico con la mia tessera bip mensile o annuale che mi permetta di prendere l'autobus, arrivare in stazione e raggiungere Torino. A Torino, invece, ho l'integrazione con l'autobus, poiché con l'abbonamento mensile del treno posso viaggiare anche su tutte le linee urbane torinesi, con l'abbonamento Formula.
Altra cosa da far notare è che, essendo Peveragno praticamente a metà strada tra Cuneo e Mondovì, la stessa cosa non si può fare da Mondovì perché non c'è il sistema Formula da Mondovì. Pertanto, abbiamo realizzato la parte "infrastrutturale" della bigliettazione elettronica, ma la parte funzionale (quella che porta i vantaggi ai pendolari) non c'è.
Quello che noi chiediamo è una cosa che lamentiamo da tempo, perché non è solo il problema di andare a Cuneo a prendere il treno per Torino, ma è il problema di chi magari vive nella parte sud di Cuneo e va a lavorare nella parte nord di Cuneo, da Chiusa Pesio a Dronero: vuol dire prendere almeno due linee di autobus, ma non c'è la bigliettazione elettronica che permetta di farlo. Così come - ad esempio - la bigliettazione elettronica non permette di pagare gli abbonamenti alle macchinette che Trenitalia mette nelle stazioni dove non c'è la biglietteria. A Centallo - ad esempio - non posso ricaricare il mio abbonamento BIP mensile.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo sempre sugli emendamenti riguardanti i trasporti. In questo caso parliamo di un intervento più piccolo, in termini monetari: non parliamo di acquisto di pullman o treni, ma di un intervento limitato a 250 mila euro che, però, a fronte di un investimento più esiguo può portare grandissimi benefici negli anni. Si tratta di completare l'opera di modernizzazione della nostra regione anche dal punto di vista dei trasporti.
Come abbiamo detto, a breve a Torino scompariranno i biglietti cartacei: è pronto il sistema BIP, ma non è presente in tutta la regione, poiché non ci si sposta solo verso il capoluogo di regione o verso i vari capoluoghi di provincia, per lavoro o per motivi personali, ma ci si sposta anche all'interno della regione, magari anche in modo quotidiano. Quindi, oltre ad avere dei servizi che funzionano, dei treni e dei bus che funzionano, e questo purtroppo non è nemmeno scontato, ci vuole un sistema elettronico che eviti che accada come oggi, che - a seconda di dove ci si sposta - si passa dal 2018 al 1980! Si tratta, appunto, di uniformare per tutta la regione il sistema di bigliettazione elettronica.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 118) presentato da Valetti, Andrissi, Bertola Bono, Campo, Frediani, Mighetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riguarda il rinnovo delle flotte del parco mezzi delle aziende del trasporto pubblico su gomma. Abbiamo chiesto 2 milioni di euro in più su ogni anno del triennio, fino al 2020. L'emendamento risponde alle numerose richieste di rinnovo delle flotte a basse emissioni anche per andare incontro ai cittadini che giustamente si trovano a fare dei sacrifici, con il rinnovo delle proprie auto, si vedono bloccare le stesse quando - poi - circolano vecchi autobus a gasolio molto inquinanti specialmente quelli extraurbani, e si chiedono: "Perché i cittadini privati devono fare dei sacrifici, se poi le aziende del trasporto possono circolare con autobus di questo tipo?".
Pertanto, un contributo di 6 milioni complessivi serve a cofinanziare gli investimenti delle compagnie del trasporto pubblico. Se togliamo il caso di GTT, che è un caso un po' a sé stante anche per le dimensioni, abbiamo numerosissimi operatori privati di piccole e medie dimensioni che faticano a fare investimenti di questo tipo. Per cui, con un aiuto regionale consentiamo di rinnovare almeno gli autobus più vecchi e più inquinanti.
Stanno arrivando tecnologie anche piuttosto promettenti dal punto di vista del trasporto pubblico delle persone: abbiamo autobus a gas, ma anche i primi autobus elettrici che cominciano a circolare per le nostre strade e dimostrano che il settore è maturo e che si può investire.
Pertanto, se la Giunta ritiene di vincolarli a certi tipi di motorizzazioni più pulite, noi saremmo ancora più contenti. È chiaro che i costi aumentano un po', ma ne vale sicuramente della salute dei cittadini, ne vale dell'ambiente e, a conti fatti, crediamo che complessivamente non sia un costo per la società, perché investire su questo tipo di tecnologie, a lungo termine, è un vantaggio per la società, sia in termini ambientali e di salute sia in termini economici.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri Consiglieri che desiderano intervenire, possiamo sospendere la trattazione degli emendamenti.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Comunicazioni della Giunta regionale in merito all'obbligo vaccinale


PRESIDENTE

Passiamo, dunque, alle comunicazioni dell'Assessora Pentenero sulla situazione delle vaccinazioni.
Do il benvenuto alle signore e ai signori che seguiranno questo dibattito ricordando loro che non è possibile accompagnare con parole di diniego o di assenso gli interventi dei Consiglieri.
Prego, Assessora Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessora all'istruzione

Ritengo sia necessario semplicemente fare il punto della situazione.
Come credo sia chiaro a tutti i Consiglieri, il 27 febbraio scorso è arrivata una Circolare ministeriale che noi abbiamo trasferito a tutte le scuole del Piemonte. È una Circolare pervenuta dal Ministero della Salute e dal Ministero dell'Istruzione, che - appunto - la Regione ha trasferito nei giorni successivi a tutte le scuole: scuole statali, scuole private, scuole paritarie, scuole non paritarie, centri di formazione e tutti i responsabili dei servizi educativi.
La Circolare fissa i tempi entro i quali, in attuazione della legge, cioè entro il 10 di marzo, le ASL sono tenute ad inviare gli elenchi a tutte le scuole, indicando la dicitura relativa alle diverse tipologie dei bambini a seguito dell'autocertificazione. Ricordo che l'elenco è il risultato di un incrocio delle autocertificazioni effettuate dalle famiglie e che le scuole hanno trasmesso ai servizi delle Aziende Sanitarie competenti per territorio.
In questi elenchi sono state scritte le diciture relative alle tipologie diverse dei bambini che, nel frattempo, dall'incrocio con le autocertificazioni, erano derivate, cioè: "non in regola con gli adempimenti vaccinali", oppure "non ricade nelle condizioni di esonero o omissioni", oppure "differimento".
Entro il 20 marzo i Dirigenti scolastici responsabili dei servizi educativi o dei centri di Formazione Professionale sollecitano per iscritto i genitori di minori che non sono in regola. I genitori, entro dieci giorni dalla ricezione della comunicazione scritta, dovranno trasmettere la documentazione comprovante l'effettuazione dei vaccini, l'esonero o il differimento degli stessi secondo quello che è il contesto all'interno del quale si trova ogni singolo bambino o bambina.
In aggiunta e in accompagnamento alla Circolare Ministeriale la Regione Piemonte, e quindi i due Assessorati di riferimento - l'Assessorato alla Sanità e l'Assessorato all'Istruzione - hanno integrato con un'ulteriore specificazione, mettendo in evidenza che il Piemonte rientra tra le Regioni dotate di anagrafe vaccinale e, pertanto, per l'anno scolastico in corso le indicazioni cui attenersi sono quelle indicate dal punto 1 e 2 della circolare stessa del Ministero e, per l'anno scolastico 2018-2019, le indicazioni sono quelle indicate al punto 2.2 della Circolare Ministeriale.
Inoltre la Regione Piemonte ha messo in evidenza, proprio per effetto dell'applicazione dell'anagrafe vaccinale, che le autonomie scolastiche hanno provveduto ad inviare gli elenchi degli iscritti alle ASL che fanno riferimento al proprio territorio, pertanto non è più necessario inviarli nuovamente entro la scadenza del 2 marzo, come invece viene indicato nella circolare.
Si è fatto presente nella circolare allegata che i Dirigenti scolastici e i responsabili degli asili nido, e quindi dei servizi educativi della prima infanzia, che è garantita la possibilità, da parte delle famiglie dei soggetti inadempienti, di ottenere la vaccinazione anche senza la prenotazione. In un contesto in cui si cerca di agevolare le famiglie, le famiglie possono presentarsi direttamente agli sportelli strutturati ed organizzati all'interno di ogni Azienda Sanitaria e provvedere agli adempimenti previsti dalla legge stessa.
In questa fase, i Direttori delle scuole o i Dirigenti dei servizi della prima infanzia stanno procedendo secondo le indicazioni e secondo le tempistiche previste dalla circolare stessa.
Questo è lo stato di attuazione e la fase in cui ci troviamo in applicazione della legge prevista che prevede diverse fasi di attuazione.
Quello che vi ho appena citato è il percorso che si sta seguendo, legato ai bambini e alle bambine che si trovano nella fascia di età 0-6 anni e nella circolare sono indicate anche le attività previste per i ragazzi e le ragazze che si trovano nella fascia di età 6-14 anni che riprende puntualmente quanto previsto dalla legge stessa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Grazie Assessora per l'informativa. Forse ho perso un passaggio, ma non ho sentito nulla rispetto alla procedura di allontanamento dalle scuole. Il grosso problema di questa fase mi sembra sia quello, più che la procedura di verifica dei bambini in regola o meno, quello che ne segue. Se potesse soltanto dare qualche chiarimento su questo prima di andare avanti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Credevo fosse inutile poiché ho fatto riferimento ai punti in cui vengono indicate le procedure previste dalla circolare stessa. La circolare è stata inviata a tutte le scuole e a tutti i servizi in cui viene erogata un'attività che concerne i bambini 0-3 e 3-6 anni. Vi ho detto è stata inviata a tutte le scuole statali, non statali, paritarie e centri di Formazione Professionale, nonché ai servizi della prima infanzia autorizzati nel sistema 0-3 anni.
Se volete possiamo anche vederla insieme, ma la circolare dal punto 1.2 fino al punto 2 in cui vengono definite le modalità per l'anno scolastico successivo, cioè 2018-2019, fissa le tempistiche che i Dirigenti scolastici o i Dirigenti delle strutture dei servizi 0-3 anni devono rispettare per rispondere agli adempimenti previsti dalla legge. Ovvero, a seconda delle diverse tipologie, i bambini potranno accedere o non accedere a seconda di quelli che sono i momenti previsti dalla fase.possono accedere alla scuola o al servizio educativo a seconda dei diversi momenti in cui si trovano rispetto alla fase prevista dalla circolare.
Possiamo rileggerla insieme: entro il 2 marzo le Aziende Sanitarie Locali nel rispetto delle modalità operative dettate del documento tecnico di cui allegato A, restituiranno gli elenchi completandoli, ovvero necessario, con le diciture: "non in regola con gli obblighi vaccinali", "non ricade nelle condizioni di esonero, omissione o differimento", "non ha presentato formale richiesta di vaccinazione".
Questa è la restituzione che è arrivata ad ogni singola scuola. Quindi le ASL, entro il 10 marzo, hanno dato l'elenco della situazione di ogni bambino e di ogni bambina a seconda del processo derivante dalle autocertificazioni presentate e dall'incrocio dei dati con l'anagrafe vaccinale.
Entro il 20 marzo i Dirigenti delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione e tutti i soggetti coinvolti nella prima fase, dovranno inviare formale richiesta, formale contestazione alle famiglie i cui figli non sono adempienti rispetto alla legge, quindi invitandoli a produrre la documentazione necessaria relativamente alla situazione del proprio figlio.
Entro il 30 aprile, dopo la fase invio alla famiglia e la famiglia ha dieci giorni per rispondere, si chiude il procedimento. Ripeto, evidente entro il 30 aprile si deve chiudere il procedimento - questo è quello che definisce la circolare - ma è evidente che rispetto a quanto scritto nella nostra circolare e facendo riferimento all'organizzazione delle Aziende Sanitarie per le quali è prevista l'anagrafe vaccinale, non è necessaria la prenotazione, ma possono recarsi in qualsiasi sportello delle nostre Aziende Sanitarie e adempiere a quanto previsto dalla legge stessa.



PRESIDENTE

Consigliera Frediani vuole riprendere il suo intervento?



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Probabilmente è un mio limite, ma continuo a non capire la parte finale della procedura. Lei mi dice che si concluderà il 30 di aprile, quindi io do per scontato che fino al 30 aprile non dovrebbero esserci esclusioni dalle scuole. Giusto? No. Faccio fatica a capire, ma probabilmente è un limite mio. Se mi dice che anche prima della fine della procedura ci potrebbero essere delle esclusioni, allora vorrei capire in quale punto della circolare e, meglio ancora, in quale punto della legge (ricordiamoci che si parte comunque da un testo di legge) è specificato che i bambini verranno esclusi dalle scuole prima del termine della procedura e, ancor più, prima del termine dell'anno scolastico. Io non riesco a trovare questi riferimenti in legge e nella circolare ed è per questo motivo che ho chiesto, più volte, delle informative per avere maggiore chiarezza.
Tra l'altro, mi risulta che questa chiarezza non sia neanche nelle mani dei dirigenti scolastici. Leggo un messaggio che ho ricevuto questa mattina omettendo il nome, ovviamente, sia del bambino che del dirigente scolastico. Mi ha scritto una mamma dicendomi: "Sono la mamma di un bambino di anni 6, espulso senza provvedimento scritto, ma solamente verbale in data 12 marzo. Dopo invio di ultimi certificati medici relativi a richiesta differimento ultimo vaccino mancante, inviato il 6 marzo, nessuno ci ha più contattati e notificato nessuna espulsione, ma di fatto facendola applicare dalle maestre, che fisicamente accompagnavano me e il bambino alla porta".
Ora magari posso poi darle privatamente il contatto di questa mamma, che tra l'altro riferisce che la dirigente scolastica, in un articolo di giornale, quindi è un caso che è noto ed è stato divulgato anche attraverso la stampa, dice di aver ".contattato l'Assessorato regionale alla Sanità che le ha confermato di procedere ed aver proceduto secondo legge". Questo lo dico per dire che effettivamente c'è una grande confusione, in questo momento.
Devo dire che rispetto, all'informativa molto precisa e puntuale, con riferimenti che ha appena fornito, io preferivo un po' la versione dell'Assessora uscita sui giornali e anche quella dell'Assessore Saitta non so quanto fosse veritiera e quanto rispondesse a realtà. Tra l'altro tesi sostenuta anche dal Vicepresidente Boeti, che si è unito a questa visione dell'Assessore Saitta e dell'Assessora Pentenero, dicendo che "Visto che si è raggiunto un buon livello di copertura vaccinale in Piemonte, siamo al 95%, non è necessario applicare la legge in modo così rigido". Tra l'altro, questo posizione è stata anche sottolineata il 20 luglio: quando è stata presentata la procedura per l'applicazione della normativa nella nostra Regione, l'Assessora Pentenero ha parlato di un "percorso importante e delicato" e l'Assessore Saitta ha parlato di "procedure che consentono alle Regioni" - quindi, "consentono alle Regioni", evidenziando una sorta di autonomia organizzativa delle Regioni "di diluire nel tempo l'applicazione della normativa".
Credo che, alla fine, siamo tutti concordi sul fatto che sia necessario cercare di diluire nel tempo, tant'è che avevo chiesto, attraverso un atto d'indirizzo che purtroppo è stato bocciato dall'Aula, di considerare secondo anche quanto definito in legge, questo anno come anno transitorio per cercare di andare il più possibile vicino alle famiglie, anche quelle più dubbiose: ricordiamoci che parliamo della salute dei bambini, quindi non parliamo di dubbi che vanno presi alla leggera. Se alcuni genitori hanno dei problemi rispetto al fatto di dover vaccinare i propri figli questi genitori vanno comunque rassicurati in tutti i modi e bisogna dare il tempo necessario, ma soprattutto bisogna evitare che, alla fine, a pagare siano i bambini. Credo che chiunque in quest'Aula abbia contatti con dei bambini (per contatti intendono non soltanto l'essere genitori, ma magari anche l'essere zii, essere nonni, insomma avere una qualche dimestichezza con il mondo dell'infanzia), possa capire quale trauma possa essere, arrivati a questo punto, siamo ad aprile, siamo a Pasqua e i bambini della materna normalmente in questo periodo hanno finito di fare i lavoretti di Pasqua e c'è il rischio che dopo le vacanze, questi bambini si trovino il cancello chiuso, nella migliore delle ipotesi, o si trovino accompagnati all'uscita dalla maestra, nella peggiore delle ipotesi.
Poiché credo che possiamo partire dal presupposto che in Piemonte si è fatto un buon lavoro, per arrivare a una buona copertura e questo probabilmente, perché c'è stata, a parte qualche problema iniziale, una buona organizzazione che ha consentito di arrivare al 95 per cento. Tra l'altro, il Piemonte era già una Regione virtuosa prima dell'entrata in vigore di questa legge e questo, ovviamente, è un qualcosa che dovremmo riconoscere anche ai cittadini piemontesi, quindi al fatto che si sono informati e la stragrande maggioranza ha deciso di vaccinare i propri figli; tuttavia c'è una percentuale di genitori che non ha ancora deciso o è decisamente contraria, però ripeto in quel caso non dobbiamo far pagare questa cosa ai bambini, che in questo caso, sono i soggetti da tutelare.
Quando parliamo di "diritto alla salute" dovremmo anche considerare il diritto alla salute non dico mentale, perché non arriviamo fino a questo punto, però al benessere del bambino, quindi al trauma che potrebbe subire dal fatto di essere allontanato, a questo punto, da un ambiente che è stato fino ad oggi a lui familiare. Un bambino molto spesso passa la maggior parte del suo tempo in una scuola, più che a casa; la maestra è vista come una seconda mamma, i suoi compagni di scuola sono i suoi amici, i bambini passano il loro tempo più a scuola che a casa. Tra l'altro, consideriamo anche l'effetto che l'allontanamento dei bambini può avere sulle famiglie dove i genitori lavorano: ci troviamo con delle mamme che a questo punto devono capire che cosa fare con i loro figli; magari, devono organizzarsi devono capire se possono permettersi di pagare una babysitter, se possono coinvolgere i nonni, ci sono tantissimi aspetti da considerare. Credo che come ha detto l'Assessore Saitta, il 20 luglio, le Regioni possano avere la possibilità di diluire un po' questo percorso e, in particolare, possano avere degli appigli, anche in legge, per poter dire che quest'anno scolastico va considerato transitorio e, quindi, consentire con elasticità con umanità, con sensibilità ai bambini inadempienti, chiamiamoli così perché i bambini non sono inadempienti, i bambini sono dei bambini, quindi subiscono anche le decisioni dei genitori e sono inseriti loro malgrado in un percorso, quindi cerchiamo di non far pagare a loro l'introduzione di una normativa vessatoria, di una normativa che non è stata adeguatamente promossa, che non ha avuto un accompagnamento informativo magari perfetto ma soprattutto facciamo chiarezza verso quei dirigenti che già adesso stanno iniziando ad espellere, perché è un momento molto delicato.
Ci sarà un incontro, dopo la chiusura della seduta: cerchiamo di lavorare tutti insieme per cercare di arrivare a fine anno, in modo che si tengano al centro le esigenze dei bambini, visto che comunque la copertura vaccinale è stata raggiunta. Il risultato è soddisfacente, quindi cerchiamo di arrivare in modo umano alla fine di quest'anno scolastico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non ho molto da aggiungere rispetto a quanto detto dalla collega Frediani solo un invito e una riflessione.
Questo Consiglio regionale ha avuto l'opportunità di arrivare a far fare agli Assessorati competenti, una circolare che consentisse di terminare con tranquillità l'anno.
Vedete, vi sono due aspetti che sono fondamentali, partendo però da una promessa.
La scorsa settimana, l'Assessore Saitta ha avuto modo di dire e di scrivere dei grandi risultati ottenuti dalla Regione Piemonte, sia in termini percentuali sia in termini di sistema.
Io, a dire la verità, anche chiamando gli Uffici, l'anagrafe vaccinale non l'ho ancora trovata. Apprendiamo dai comunicati stampa che noi siamo dotati di anagrafe vaccinale: quando diranno anche a noi, perché dovrebbe essere uno strumento che viaggia su una piattaforma informatica, come e dove poter accedere, essendo soggetti che al pari dell'Assessore alla sanità hanno titolo almeno di vedere le percentuali e le modalità, ne saremmo lieti.
Al di là delle premesse positive che ha fatto l'Assessore, vi è un aspetto che nulla c'entra con la norma, ma che c'entra con il buonsenso. Può anche darsi che io sia un padre di famiglia, però rischierei la multa, non l'espulsione.
Intanto, c'è un'enorme difficoltà di comprensione delle circolari.
L'Assessore Pentenero ha provato a spiegarmela due volte - non spiegarcela ma spiegarmela, perché io non ho capito, forse i colleghi sì - ma, se devo dire la verità, non ho capito qual è la data in cui interverrà l'espulsione coatta dalla scuola. Non ho capitato se è il mercoledì dopo Pasqua o il 2 maggio. Io non l'ho capito, e temo - dico temo, ma è così - che questa confusione ci sia anche all'interno delle scuole.
Al di là di cosa pensano i Dirigenti scolastici, non credo ci sia un Dirigente scolastico che, nel momento in cui dovrà allontanare un bambino di sei anni, di cinque, di quattro o di tre, ritenga di fare una cosa giusta. Lo fa perché è un soggetto che deve applicare la legge dello Stato perché, come dicevano i latini, se lex dura lex, per cui lo dovrà fare.
La legge, però, deve essere chiara e, ancorché sia chiara, la legge deve avere buonsenso. La pubblica amministrazione dovrebbe essere una pubblica amministrazione amica.
Si sancisce il dovere della vaccinazione? Se chiunque di noi in quest'Aula potesse dire ciò che pensa davvero, e non un dato tenuto a sancire (posto che poi conosca le dinamiche relazionali di bambini piccoli), saprebbe perfettamente che allontanare un minore da un nido o da una scuola materna è una follia educativa.
Niente di più, niente di meno. E' una follia. Dopodiché, se siamo a favore o contrari ai vaccini non importa, perché non stiamo discutendo di questo e non stiamo discutendo nel merito della Lorenzin, anche perché l'Assessore Saitta ci dice che la Lorenzin ha vinto, ma vorremmo chiedere ai vincitori come tutti chiedono ai vincitori, almeno la grazia, cioè il buonsenso affinché la permanenza ai nidi e alle scuole materne sia garantita fino alla fine dell'anno. Dopodiché, sarà compito dei genitori che decideranno di non vaccinare, per motivi legittimi, i propri figli, cercare di 0trovare una modalità per far sì che il reingresso a scuola, o il non reingresso avvenga con modalità diverse.
Io rammento un altro aspetto: il decreto è sperimentale.
Il decreto Lorenzin è sperimentale e, come tutte le leggi, non sono per la vita, ma ha proprio un carattere di sperimentazione. Perché, rispetto a una norma che aveva la finalità di aumentare la percentuale vaccinale - ed ha raggiunto tale finalità - dobbiamo intervenire in modo così violento nei confronti di minori? Guardate, se non fosse una tematica vaccinale, ma qualunque altro tipo di tematica, e dicessimo che noi allontaniamo un minore dalla scuola perch violento, avremmo paginate di benpensanti che ci dicono che la scuola è luogo di recuperare, anche nei confronti dei minori che si comportano in modo associale nei confronti della comunità scolastica.
Questi benpensanti hanno anche ragione, perché quello è il compito della scuola, ma cosa facciamo noi oggi? Questi benpensanti sono scomparsi queste flotte di pedagoghi che tutelano la sacralità del minore sono scomparsi e noi, da qui alle prossime settimane, cacceremo dalle scuole alcuni bambini e gli diremo: sai perché non puoi più andare a scuola? Perché c'è una legge dello Stato che ti impedisce di farlo perché tu non sei vaccinato per la varicella.
Io ho fatto, come avrà fatto il collega Boeti, la scuola materna senza essere vaccinato per la varicella e non eravamo dei pericolosi associali semplicemente vi erano situazioni differenti.
Questo è il tema, che non entra nel merito della vaccinazione, ma entra nel merito del buonsenso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Consigliere.
Intervengo brevemente, discostandomi leggermente dalla posizione del mio partito, Forza Italia, ribadendo concetti sviluppati anche dal Movimento 5 Stelle.



(Commenti fuori microfono)



GRAGLIA Franco

Sempre qui sono! La prossima settimana avremo dei nuovi colleghi, perché giustamente sono stati tutti eletti in Parlamento! Io ho fatto una scelta diversa, e ne sono contento.
Per una volta, mi trovo vicino al Movimento 5 Stelle e mi fa piacere! Sono molto più vicino al collega Vignale, col quale condivido.



PRESIDENTE

Collega Graglia, è questione di tempo! Può darsi che.
Sto scherzando! Prosegua pure.



GRAGLIA Franco

In queste settimane vi concedo tutto! Siccome è una questione di buonsenso, ci tenevo assolutamente ad intervenire, ma non intendo ripetere tutte le questioni già sviscerate.
Effettivamente, ci sono delle difficoltà interpretative, ed è una legge importante! Non sto a dire che da mesi vengono da noi delle mamme preoccupate, perché, appunto, non è questione di essere a favore o contro ma è una questione di libertà di scelta, che io assolutamente condivido.
Permettetemi di dire che è questione di buonsenso. Condivido le difficoltà delle famiglie che, ad un mese o poco più dalla fine dell'anno scolastico si trovano a dover spiegare ai bambini (che non capiscono, che non capirebbero e che non capiranno certe situazioni) che dopo uno, due, tre, o quattro anni di convivenza con degli amici, non posso più presentarsi a scuola. E tutto ciò avrà sicuramente un impatto importante, forte e negativo sulla loro formazione.
Come ha detto bene il collega Vignale, la scuola dev'essere educativa; ci deve insegnare e ci deve far crescere.
Dunque, sarà sicuramente uno shock per questi bambini che non potranno più giocare. Ho volutamente detto "giocare", perché quando si è piccoli l'importante è divertirsi, senza badare ai problemi della vita! Ci tengo a ribadirlo.
Potrà sembrare una cosa semplicistica, ma permettere a queste famiglie di completare l'anno, consentirebbe loro anche di organizzarsi per l'anno prossimo (anche se, effettivamente, non si risolverebbe il problema).
Avranno comunque una possibilità di organizzarsi, e lo trovo veramente importante.
Mi sembra che altre Regioni siano andate in direzioni diverse (cito l'esempio del Veneto), quindi anch'io mi accodo, in modo convinto, alla richiesta delle minoranze compatte. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Io credo che la maggioranza debba valutare attentamente la possibilità come hanno già fatto altre Regioni, di concedere a queste famiglie e a questi studenti di arrivare a fine anno.
Perché se parliamo della scuola dell'infanzia, ci riferiamo già ad un percorso istruttivo. Questi bambini, infatti, iniziano ad apprendere le prime lettere dell'alfabeto o a fare i primi calcoli aritmetici, quindi rientra proprio nel percorso educativo-scolastico la scuola dell'infanzia.
Credo, quindi, che questa Regione e questa maggioranza possano fare qualcosa, così come hanno già fatto altre Regioni (mi riferisco all'Emilia Romagna e alla Puglia), considerato anche che l'obiettivo del decreto-legge Lorenzin è stato raggiunto.
L'obiettivo, dichiarato apertamente, prevedeva il superamento della quota del 95% dei bambini vaccinati in Piemonte; quota che consentiva di garantire quel famoso "effetto gregge".
Dunque, una volta raggiunto l'obiettivo prestabilito, penso che una delibera regionale di buonsenso, che consenta a questi 2.000 bambini di concludere l'anno, come già altre Regioni hanno fatto, e quindi di concludere perlomeno il percorso scolastico di quest'anno senza creare alcun trauma "pedagogico", credo che sia un'operazione ragionevole che anche la Regione Piemonte può fare tranquillamente, senza incorrere (lo dico per chi ha sostenuto il decreto in quest'Aula) in alcun tipo di problema dal punto di vista tecnico-amministrativo. Perché, effettivamente nel decreto si parlava di anno sperimentale, anche dal punto di vista tecnico. Dunque, crediamo che anche il decreto consenta comunque di concedere questo passaggio, tenuto anche conto che altre Regioni lo hanno fatto, e non mi risulta che ci siano stati ricorsi al TAR o di altro tipo.
In ogni caso, il decreto parla comunque della possibilità di andare oltre il 30 aprile. Perché, da quello che si capisce, dopo il 30 aprile ci potrebbe essere un ulteriore "rimpallo" tecnico-amministrativo. Spesso queste circolari sono scritte con un "burocratese stretto" che si fa fatica a decriptare, però mi sembra di capire che si possa andare anche oltre quella data.
Considerato che la scuola termina il 30 giugno, non rilevo alcun motivo ostativo, viste anche le esperienze di altre Regioni che ci hanno preceduto. Non saremmo i primi, quindi, a consentire a questi bambini di terminare l'anno scolastico: credo sia la cosa più sensata da fare, sia dal punto di vista scolastico, che pedagogico. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Allemano; ne ha facoltà.



ALLEMANO Paolo

Grazie, Presidente.
Sono un po' sorpreso dai toni molto enfatici coi quali si torna, per l'ennesima volta, su un argomento che noi pensavamo definito, e con risultati che ci fanno ritenere che, prima ancora del buonsenso, ci sia la responsabilità delle politiche di salute.
Si fa grande appello al buonsenso: io penso che la politica non possa fermarsi al buonsenso. Perché se lo applichiamo in modo trasversale, non vedo quale sia la fattispecie nella quale si incorre in una sanzione.
Se io guido senza cintura di sicurezza perché ho fretta, potrei dire a chi mi ferma: "Abbia buonsenso e si renda conto che sto solo facendo 500 metri mi fermo subito". O, ancora, se parcheggio in seconda fila: è solo per comprare le sigarette! Se passo con l'arancione oppure mi prendo la multa cosa alla quale io sono abbastanza soggetto - perché viaggio a 75 chilometri orari quando il limite è di 70, potrei dire: "Ma per carità! Dov'è finito il buonsenso?".
Dopodiché, applicandolo in modo generalizzato (gli esempi potrebbero essere non centinaia, ma migliaia!), avremmo una comunità che si "autogestisce" perché ognuno invoca il buonsenso! Ma, è altrettanto ovvio quanto invocare il buonsenso, che applicarlo non è possibile. Se si stabilisce che la patente scatta a diciotto anni, non sono né sedici, né ventidue. Torno a dire che la responsabilità del politico è quella di allocare le risorse e di fare delle politiche di prevenzione. Noi stiamo semplicemente esercitando la responsabilità di chi ha 8 miliardi di spesa della sanità da allocare e capisce benissimo che le risorse non sono illimitate, quindi scoprirci su determinati versanti vuol dire aprire degli scenari inquietanti dove non basterebbe invocare il buonsenso qualora ci fossero delle mortalità non spiegate da mancate politiche di prevenzione o qualora ci fossero dei drammi familiari che potevano essere evitati.
Concludo dicendo che noi non stiamo buttando fuori nessuno; c'è un percorso che è iniziato un anno fa, un accompagnamento assolutamente graduale e sensato. Torno a dire che tutta questa drammatizzazione non ha assolutamente ragione di essere richiamata ed enfatizzata, quando basta fissare un appuntamento per risolvere un problema nell'interesse del bambino e della comunità nella quale questo bambino vive; dopodich l'Assessore evidentemente ci darà ampie garanzie sul fatto che la Regione e l'autorità scolastica sapranno definire questo percorso senza drammi. In ogni caso, rifiuto completamente la drammatizzazione e la prosopopea con la quale si affronta questo problema. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessora all'istruzione

Grazie, Presidente.
Intanto alcune precisazioni. L'oggetto della circolare cita in modo chiaro e preciso l'articolo di riferimento della legge per il quale è identificato un procedimento amministrativo dopo la data del 10 di marzo ed è quindi indicata una serie di passaggi che i responsabili delle strutture educative e dei servizi della scuola dovranno rispettare.
Il procedimento è scritto in modo abbastanza chiaro: sono identificati i vari passaggi, che cosa succede all'interno di ogni passaggio e quindi le scuole sono state invitate ad attenersi a quanto indicato da una circolare ciò con un'ulteriore precisazione, perché l'appello al buonsenso che è stato fatto da più Consiglieri considera i bambini, ma non considera gli aspetti legati alla tutela della salute e non considera che le conseguenze che deriveranno dall'adempimento rispetto al procedimento amministrativo identificato dai Ministeri, un procedimento che deriva da una scelta che le famiglie hanno fatto.
La legge ci dice anche che noi dobbiamo accompagnare i genitori, le famiglie che dimostrano perplessità, che dimostrano una situazione di incertezza rispetto a quanto previsto dalla legge e gli sportelli che sono stati creati presso ogni Azienda sanitaria hanno proprio l'obiettivo, nel momento in cui parte una sorta di fase amministrativa che avviene in seguito agli adempimenti attuati dopo il 10 di marzo, di accompagnare i genitori negli obblighi previsti dalla legge (mi pare che possiamo identificarli intorno a un 5% delle famiglie i cui figli rientrano all'interno della popolazione scolastica o della popolazione frequenta i servizi educativi). Credo quindi che il buonsenso si debba applicare in quella dimensione, chiedendo alle famiglie di rivolgersi agli sportelli e di cercare di ottenere quelle risposte che fino ad oggi sembrerebbero non avere avuto.
Rispetto a quanto è stato fatto nella nostra regione e quindi, ad esempio all'anagrafe vaccinale, è evidente che un cittadino, seppur Consigliere regionale, non può accedere all'anagrafe dei bambini vaccinati, perch credo che questi dati siano quantomeno tutelati da qualche forma di privacy. Se ogni cittadino potesse accedere ai dati dell'anagrafe dei sistemi vaccinali di ogni Azienda sanitaria, qualche problema lo avremmo.
Ricordo ancora che in questa fase, cioè dal mese di gennaio in poi, quando il sistema è diventato un po' più cogente, sono stati fatti due ricorsi al TAR (uno alla Sezione di Cuneo e uno alla Sezione di Torino), che sono stati respinti e che confermano che quanto è stato fatto dalla Regione Piemonte è un procedimento coerente con quanto previsto dalla legge; un procedimento che permette quel processo di informazione nei confronti delle famiglie e che evidentemente avrà bisogno di una fase di accompagnamento e di chiusura di un procedimento amministrativo che la legge ha individuato e che è stato esplicitato attraverso una circolare inviata a tutte le scuole del Piemonte.
È certamente una fase molto delicata. Ripeto le frasi che avevo detto qualche mese fa, perché tutta la legge è un'attuazione delicata toccando il tema principale di tutti i nostri bambini e di tutti i nostri cittadini cioè il tema della salute. Ma se l'approvazione di questa legge si è resa necessaria e se con soddisfazione noi oggi possiamo registrare dei risultati importanti, questo è stato grazie all'impegno di tutti e al coinvolgimento delle Aziende sanitarie, ma anche al coinvolgimento delle famiglie e dei soggetti che ne sono interessati.
Mi permetto ancora di fare due sottolineature. Io non ho mai fatto affermazioni, né verbali né scritte, all'interno delle quali abbia detto quello che è stato citato prima dalla Consigliera Frediani. Io ho ribadito sempre che si tratta di un'applicazione delicata e complicata ed affermato che quest'ultima parte, legata alla prima fase di attuazione della legge cioè dei bambini e delle bambine che sono soggette all'obbligo, è stata specificata attraverso una circolare che identifica un procedimento amministrativo che avviene dopo l'obbligo definito entro il 10 di marzo individuato dagli articoli citati nell'oggetto della circolare. Quindi non ho mai fatto affermazioni di questa natura.
Insieme al collega Saitta, abbiamo pensato di non fare ulteriori smentite o risentite perché quanto è necessario fare sta scritto nelle circolari che sono state inviate e avremmo generato ulteriore confusione in una situazione dove mi pare nessuno contribuisca a cercare di fare chiarezza e quindi a dare quella dovuta serenità che è stata riaffermata prima dai Consiglieri di minoranza che sono intervenuti. Quindi abbiamo ritenuto di non fare ulteriori dichiarazioni che potessero essere adattate secondo quello che poteva essere l'interpretazione che in quel momento, in quel contesto veniva affermata dall'articolo che abbiamo trovato sui nostri giornali.
Seconda questione. Rispetto a provvedimenti che sarebbero stati presi da altre Regioni fino alla data di oggi, mi sento di smentire queste affermazioni, poiché nei due coordinamenti all'interno dei quali noi lavoriamo, cioè nel coordinamento delle politiche sanitarie e nel coordinamento dedicato alle politiche distruzioni, nessuna Regione ha preso provvedimenti che si discostino dalla circolare ministeriale che è stata inviata. Se così fosse - non mi risulta, poiché ho sentito ieri le Regioni questa Regione di certo non esiterà a identificare un percorso che possa essere meno traumatico nei confronti.



(Commenti fuori microfono)



PENTENERO Giovanna, Assessora all'istruzione

Alla data di ieri, non emergono situazioni diverse rispetto alla circolare che è stata inviata. Qualora così fosse, poiché il coordinamento ha anche l'obiettivo di scambiarci informazioni e modalità che possano migliorare l'attuazione di un percorso che - torno a dire - è molto delicato e molto sensibile, non esiteremo a valutarle. Ci tengo a dire, però, che - ad oggi non risulta e che qualora ci siano soluzioni diverse in coerenza ed in perfetta armonia rispetto alla legge e alle Circolari applicative, non esiteremo a tenerle in considerazione.



PRESIDENTE

Bene, credo che la discussione possa finire qui, poiché mancano dieci minuti alla fine del Consiglio.
Possiamo, pertanto, sospendere la nostra seduta.
Ricordo ai Consiglieri che vogliono partecipare che faremo la foto dedicata al ricercatore iraniano e poi srotoleremo lo striscione sulla facciata del Palazzo.
Ricordo anche che alle 14.30, in Sala A, ci sarà la I Commissione e che alle 13.15 incontreremo la delegazione in Sala Viglione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.51)



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