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Dettaglio seduta n.302 del 22/03/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 15.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Cerutti, Corgnati, Ferrari, Ferrero, Frediani Gancia, Gariglio, Laus, Molinari, Pentenero, Valmaggia.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori della seduta pomeridiana con l'esame del disegno di legge n. 286, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2018-2020", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana del 21 marzo è iniziato l'esame del provvedimento. Sono state svolte le relazioni di maggioranza e di minoranza.
In sede di discussione generale è intervenuta la Consigliera Frediani e i Consiglieri Mighetti, Valetti, Bertola, Andrissi, Campo, Grimaldi e l'Assessore Reschigna.
È stata convocata la I Commissione per un approfondimento sugli emendamenti presentati dalla Giunta regionale.
Nell'odierna seduta antimeridiana sono stati votati gli articoli 7 decies 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 15 bis, 15 ter, 16, 17, 18, 19, 20, 20 bis 20 ter, 21 bis, 21 ter, 22, 22 bis e 23.
È stato sospeso l'articolo 21 quater.
Sono stati ritirati gli articoli 7 novies, 21 quinquies, 21 sexies, 23 bis.
ARTICOLO 23 ter Emendamento rubricato n. 197) presentato da Appiano, Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Valle, per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Si tratta semplicemente dell'inserimento, all'interno del testo, delle motivazioni di uno stanziamento che era già a bilancio e che avevamo già esaminato in Commissione, relativamente al rinnovo della convenzione fra la Regione e l'Ente Nazionale Sordomuti per la gestione del "Servizio Comunic@Ens".
È un servizio di sportello multimediale, a cui le persone sordomute possono accedere per delle videochiamate (questo servizio si preoccupa, appunto, di fare le telefonate che questi, ovviamente, in autonomia, non possono fare).
Si tratta di una convenzione che era già attiva e i soldi per il suo rinnovo erano già previsti. Tuttavia, non c'era la specificazione, nel testuale della nostra legge, della destinazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Io non ho alcuna contrarietà rispetto a questo tipo di emendamento. In più riprese il Consiglio regionale si è occupato, anche con una legge apposita di questo tema; una legge vigente, peraltro.
Faccio solo presente, sia ai colleghi presentatori dell'emendamento che alla Giunta regionale, che inserire all'interno di una norma un'indicazione in cui si individua il beneficiario e il valore economico è anomalo. Vi faccio solo presente questo aspetto.
Io credo che troverebbe più spazio all'interno del finanziamento della legge esistente o all'interno, comunque, dell'articolo 3, cioè di una missione e di un servizio che i colleghi vogliono indicare. Inserire nell'articolato della legge finanziaria una concessione di contribuzione economica ad un soggetto, ancorché un Ente di assoluta rilevanza, come l'Ente Nazionale Sordi, non mi sembra corretto.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, possiamo porlo in votazione.
Ricordo che il numero legale è 21.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 197).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione palese sull'articolo 24.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 bis Emendamento rubricato n. 65) presentato da, Berutti, Graglia, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 228) presentato da Appiano, Graglia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia, per l'illustrazione dell'emendamento n.
65).



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Sono due emendamenti collegati, anche se il mio l'avevo presentato prima.
Non intendo assolutamente aprire una polemica, si trattava di cambiare una data, in quanto io indicavo la proroga al 1 gennaio e - giustamente - mi era stato spiegato che il 31 dicembre sarebbe stato più opportuno.
La mia richiesta è stata negata, ma ho firmato comunque l'emendamento del collega Appiano.
Va bene così. A me interessa il risultato, che è importante, perch effettivamente, veniamo incontro a questi Comuni, sede di discarica. È questo ciò che mi preme.
Volevo solo far notare che, magari, un po' più di rispetto istituzionale sarebbe stato gradito. Tutto qui.
Ritiro, quindi, l'emendamento rubricato n. 65).



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 65) è ritirato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Non ho alcuna difficoltà a riconoscere che la primogenitura della presentazione di un emendamento sul tema è del collega Graglia. La riscrittura, in realtà, non ha solo riguardato il 31/12-1/1, ma con una valutazione, anche attraverso gli uffici, si è preferito passare dalla formula attuale, dove si dice che quello specifico articolo della legge del 2002 è abrogato a decorrere dal 31 marzo 2018, e nell'emendamento si diceva dal 1° gennaio 2019, ad una formulazione dove "la normativa precedente resta in vigore fino a".
Questa è la ragione per cui è stato scritto un emendamento diverso che potremmo considerare comunque a firma congiunta, perché non c'è nessuna volontà di fare una primogenitura. L'importante è impegnarci tutti quanti la Giunta in primis ma anche noi, ad arrivare ad una risoluzione di sistema del tema, perché il combinato disposto della normativa che abbiamo approvato noi, della normativa sopravvenuta a livello statale e dell'applicazione pratica della nuova normativa statale, che riesce ad essere peggiorativa anche per i Comuni sede di discarica, in quanto limita il quantum, divide tra più Comuni quel pezzo di ecotassa, e quindi rischia di essere peggiore del problema che c'era a monte, ci impone un lavoro attento nell'interesse dei Comuni e di chi gestisce il servizio.
Mi risulta che, in alcuni casi, dove soprattutto il soggetto che effettua il servizio è pubblico, si sono trasformati i vecchi rapporti in un regime pattizio, e quindi in una parte dei casi si è già risolto. Però esiste un'altra parte dove il problema è ancora assolutamente attuale e siccome è inimmaginabile che nei prossimi dieci giorni si riesca a risolvere in via definitiva, perché è un tema molto delicato anche a livello costituzionale e di competenze, il 31/12, quindi prenderci tutto l'anno, sembra opportuno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo per esprimere il parere favorevole sull'emendamento. Non nascondo che un po' di bon ton istituzionale sarebbe più garantito, cioè credo che, laddove esista una proposta presentata dall'opposizione, che è condivisibile ma da modificare, come alcune volte la Giunta o la maggioranza ci chiede di fare, sarebbe la via prioritaria per riconoscere a chi ha presentato un emendamento, non voglio dire la primogenitura perch condivido quanto detto dai colleghi, perché il nostro interesse è quello di risolvere i problemi e non soltanto quello di stabilire chi è stato il soggetto promotore della risoluzione.
Mi permetto soltanto di dire, perché la discussione che abbiamo fatto è estremamente recente, che senza avere delle particolari doti di veggenza quando abbiamo discusso questa legge, abbiamo in più di un'occasione fatto presente che la discussione avvenuta proprio in sede di Senato, con una modifica della legge nazionale sul sistema dei rifiuti, avrebbe portato o avrebbe rischiato di portare - perché in quel momento eravamo ad un articolo che il Senato aveva approvato e che successivamente è diventato legge dello Stato - ad una situazione che non conoscevamo. Quindi, stavamo legiferando a livello regionale senza conoscere gli effetti della legge dello Stato. Così si è verificato, non l'abbiamo solo detto, ma l'abbiamo anche scritto; c'è una nostra memoria che è stata trasmessa in cui chiedevamo alla Giunta e all'Assessore Valmaggia di sospendere l'attività normativa per attendere gli effetti della legge dello Stato. Questo per dire che qualche volta le richieste che provengono dall'opposizione non sono necessariamente sempre richieste dilatorie, in particolar modo se basate su atti oggettivi come era, in quel momento, l'emendamento votato dal Senato e poi diventato legge dello Stato dopo il passaggio alla Camera.
Crediamo che questo sia un passaggio importante, ma evidentemente non risolutivo, perché spostiamo di qualche mese il problema. Ci auguriamo che nell'arco di qualche mese, altri Comuni possano arrivare a definire, come alcuni hanno già fatto, atti che stanno sopra la norma, perché sono accordi stragiudiziali che in qualche modo non rappresentano nel pieno la norma. Ci rendiamo anche conto che, avendo esteso la legge e il beneficio non solo al Comune ospitante ma ai Comuni che ricadono nell'area della discarica, è evidente che hanno altrettanto titolo quei Comuni a dire che vogliono quella parte di beneficio che la legge dello Stato concede loro.
Quindi, credo che su questo tema, come abbiamo avuto modo di dire decine di volte nella discussione anche solo in Consiglio regionale oltre che a quelle in Commissione, andrà fatta in modo sobrio (tanto la legge è stata approvata e quant'altro) qualche riflessione, che però tenga conto di un aspetto fondamentale, cioè la tenuta dei bilanci dei Comuni.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Non per il gusto dell'essere puntigliosi, però è giusto anche intervenire per dichiarazione di voto. In verità, il punto centrale oggetto di contestazione, quando eravamo in prossimità dell'approvazione della legge rifiuti, non era tanto il tributo nuovo in discarica, l'ecotassa ridefinita a livello centrale, ma l'istituzione di un'Authority, o meglio l'assegnazione di ulteriori funzioni all'Authority che, a detta di una parte dell'emiciclo, avrebbe messo in discussione la possibilità di allocare le competenze gestionali in capo ad un "consorzione" o ad altri soggetti giuridici. Per fortuna, questa parte della legge, essendo ormai decorsi i termini dalla pubblicazione, non è stata oggetto d'impugnativa da parte del Governo; quindi, almeno da quel punto di vista possiamo procedere con più serenità.
Rammento, però, la delicatezza del tema in oggetto, qualsiasi sia la votazione sull'emendamento, mi pare di comprendere che nel merito ci sia un'intesa. Ma anche ragionando sul 31 marzo, i Comuni non sono esenti al 100% da potenziali contenziosi, in quanto si discute se nel merito la sentenza pregressa della Corte costituzionale, su un aspetto specifico dell'articolo 16, non possa comportare conseguenze anche su tutto il resto dell'articolo 16, a prescindere dalla nostra attività legislativa.
Quindi noi offriamo uno strumento in più, ben consapevoli che prima si passa a una definizione pattizia di questi accordi e più si mettono al riparo gli Enti locali da eventuali rischi di contenziosi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 228).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 ter Emendamento rubricato n. 224) presentato da Rostagno, Appiano e Gariglio.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
Chiedo il rinvio dell'esame di quest'emendamento alla prossima seduta.



PRESIDENTE

D'accordo: rimandato a martedì prossimo.
ARTICOLO 24 quater Emendamento rubricato n. 227) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Siccome ho presentato quest'emendamento solo questa mattina, qualora si ritenesse utile il posticiparne la discussione, ovviamente non avrei contrarietà. Lo dico perché ho presentato il documento solo questa mattina e, qualora vi sia interesse a posticiparlo, chiedo che la discussione venga posticipata a martedì prossimo.



PRESIDENTE

Benissimo, anche quest'emendamento è rimandato.
Riprendiamo allora con l'articolo 5, che era stato sospeso.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 216) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Si tratta dell'emendamento che riscrive l'articolo 5; quello che elenca gli altri fondi per far fronte a oneri che si manifestano nell'esercizio. Dopo la Commissione di ieri pomeriggio, l'emendamento è stato modificato ai commi 2 e 3, prevedendo in entrambi i casi che l'atto amministrativo dalla Giunta regionale sia anticipato dal parere della Commissione consiliare competente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 216).
Il Consiglio approva (voto esteso all'articolo 5).
ARTICOLO 5 bis Emendamento rubricato n. 204) dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
L'emendamento stabilisce il fondo di cassa iniziale presunto dell'esercizio 2018, che è determinato in euro 165.910.729,88.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 204).
Il Consiglio approva (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 5 ter Emendamento rubricato n. 218) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Questo è l'emendamento con un corposo allegato, in quest'ultimo ci sono le leggi regionali finanziate con la legge di bilancio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 218).
Il Consiglio approva (voto esteso al nuovo articolo).
ARTICOLO 5 quater Emendamento rubricato n. 217) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Si tratta dell'emendamento che recepisce la delibera di Giunta regionale sul pre-consuntivo e applica la parte accantonata e vincolata del risultato di amministrazione presunto del 2017.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 217).
Il Consiglio approva (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 6 bis Emendamento rubricato n. 199) presentato da Appiano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 198) presentato da Appiano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Appiano per l'illustrazione.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento e il successivo li illustro complessivamente. Sono emendamenti che ho presentato a nome di tutta la maggioranza e che riguardano il tema dell'IRAP.
Noi sappiamo che i margini di azione sul fronte delle entrate sono risicatissimi: certamente non è prevista una possibilità di aumento, ma anche in termini di riduzione la situazione ben nota di bilancio ci impone la massima cautela. Abbiamo immaginato, però, di dare un primo segnale di riduzione di quest'imposta con decorrenza 2019, in quanto siamo ormai a 2018 avviato, rispetto ad alcune attività che fanno capo alle Onlus.
Teniamo conto che, a seguito di uno studio su cosa accade in tutte le altre regioni d'Italia, in tante regioni addirittura le Onlus sono esentate dall'IRAP, magari da tempo immemore, e il fondamento di questa possibilità di esenzione sta nel decreto legislativo 460 del '97, che prevede all'articolo 21 - la possibilità di andare anche in deroga rispetto al margine di 0,92, che è il nostro margine di azione rispetto all'aliquota predeterminata per legge.
Venendo, però, nello specifico, l'emendamento n. 199), all'articolo 6 bis in realtà riguarda due ulteriori codici ATECO: il codice ATECO 90 e 91 cioè le imprese culturali che fanno capo ad attività ricreative artistiche, di intrattenimento (codice ATECO 90) e biblioteche, archivi musei, attività culturali diverse (codice ATECO 91). Per queste, proponiamo di passare dal 3,9, che è l'aliquota ordinaria che pagano attualmente, al 3%, quindi stando nel margine del meno 0,92, che è il massimo possibile.
Nell'emendamento successivo - che quindi non illustriamo più - riguardante specificamente le Onlus, dove lo 0,92 come margine massimo non è imposto per legge, proponiamo - per la categoria A2, che è quella delle Onlus che si occupano esclusivamente di assistenza educativa, sociale e sanitaria che attualmente pagano il 2,25% - di azzerare l'imposta. È, quindi, un segnale forte legato a due attività che riteniamo particolarmente importanti, dove - secondo un principio di sussidiarietà - queste imprese si sostituiscono in gran parte a servizi che altrimenti il pubblico dovrebbe erogare.
Per tutte le Onlus che rientrano nell'aliquota piena, invece, quella ordinaria del 3,90, proponiamo una riduzione di un punto percentuale passando dal 3,9 al 2,9. Si tratta di alcune migliaia di soggetti che potenzialmente sono interessati da questa misura, secondo le simulazioni di minor gettito che comunque avrà efficacia sull'esercizio 2019 e ci imporrà di rivisitare al ribasso dell'equivalente il fronte delle spese, si dovrebbe stare all'interno di quel delta che ci viene riconosciuto dallo Stato come margine delle operazioni sull'IRAP che la Regione fa. Pertanto un ordine di grandezza intorno ai 3 milioni di euro di minor gettito.
Ritengo, dunque, illustrato sia l'emendamento n. 199) - attualmente oggetto di discussione ed eventuale approvazione - sia quello successivo, rubricato come articolo 21 quater).
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Svolgo, prima una considerazione di metodo, rivolta anche agli Uffici.
Tanto l'emendamento n. 198) quanto il 199), individuano correttamente - al comma 1, l'emendamento n. 199) e ai commi 1 e 2, l'emendamento n. 198) - i soggetti beneficiari. Poi, al comma successivo di entrambi gli emendamenti si individua l'ipotesi di copertura, che, però, copertura non è (mi permetto di dire), perché tanto il comma 3 dell'emendamento 198) quanto il comma 2 dell'emendamento 199), recitano: "Il minor gettito è compensato con una riduzione di pari importo della previsione di entrata relativa all'imposta regionale sulle attività produttive, tipologia 1010, categoria 120".
Pertanto, come si comprende dalla scrittura, noi non quantifichiamo un valore economico, ma diciamo soltanto che - essendo questa una riduzione dell'imposizione fiscale relativa all'IRAP e producendo questo minor gettito - noi avremo una minore entrata. Da questo punto di vista, per bisogna comprendere se esistono modalità distinte per presentare gli emendamenti, facendo - però - una premessa che dovevo fare inizialmente.
Io condivido gli emendamenti che sono stati presentati. Credo soltanto che non sia questo il luogo in cui farlo, e mi spiego.
Il Vicepresidente, per esempio, ha detto che faremo quella che, di fatto, è una manovra di bilancio sugli 81 milioni di euro di maggiore indebitamento.
Allora, se questa Regione deve fare una valutazione su quali benefici fiscali attribuire, io penso - per esempio - che, essendo giacente in questa Regione da tre anni una mozione, o più di una, che impegna la Regione Piemonte a defiscalizzare le attività produttive in area montana credo che questa oggi sia un'altra delle priorità della nostra regione.
Ovviamente, ognuno ne può inserire qualcuna e legittimamente il Gruppo del Partito Democratico e la maggioranza hanno individuato due-tre modalità in cui intervenire anche in modo differente, consentendo, in legge, la riduzione o di arrivare fino all'azzeramento.
Vi sono però - colleghi - due cose che mancano (quindi, io non ho alcuna contrarietà) e che ritengo un Consiglio regionale non possa fare: una nel metodo e l'altra nel merito. Una è la quantificazione. Ricorderete le volte (lo ricorderà bene il Vicepresidente) in cui siamo stati a discutere di bollo auto, quando è stato introdotto, dopo l'esenzione perenne, il quinquennio di pagamento prevedendo il minibollo: il Vicepresidente Reschigna ci ha portato 100 simulazioni che ci hanno, poi, portati alla tassazione attuale.
Pensate sia credibile che il Consiglio regionale approvi due emendamenti dei quali non abbiamo alcuna contezza di quanto costeranno? E' evidente una cosa e la dico perché il collega Appiano è stato anche puntuale relatore della legge di bilancio. Tutti noi colleghi abbiamo convenuto su un tema: in tutti questi anni si è cercato di operare per rimettere in sesto il bilancio della Regione e, se non verranno modificate le leggi, dal 2019 in poi, come il Vicepresidente ci ha più volte ricordato, saranno anni complicati perché non potremmo più utilizzare l'avanzo, ex articolo 35, per coprire il nostro debito spalmato in trent'anni.
Credo che, pur condividendo tutte le misure che introducono motivi di sostegno, quindi in riduzione di fiscalità, in investimenti, in ogni cosa che introducono misure strutturali di aiuto alle imprese piemontese, vadano solo pensate con un po' più di riflessione. Mi permetto solo di dire una cosa al Presidente: dobbiamo comprendere se un emendamento, una legge è presentabile con o senza copertura economica. Guardi, ogni qual volta noi presentiamo una legge - non capita spessissimo - gli uffici legislativi con una puntigliosità dovuta - perché questo dice il decreto legislativo 118 - ci chiedono la copertura economica e la quantificazione del valore economico del provvedimento. Si può contestare il gioco che abbiamo fatto anche noi, che si mette una cifra troppo piccola per una legge troppo grande, ma è sempre richiesto.
Noi possiamo discutere due emendamenti importanti, lo risottolineo per me sono molto importanti, dei quali non abbiamo contezza perché non sono scritti ma, se posso dire, non so neanche se siano accettabili. Tuttavia non è questo il tema che io voglio porre, il tema è politico e non mi interessa fare il notaio, perché non è mio compito.
Credo che se ognuno di noi - pur mantenendo ognuno le proprie medaglie nessuno vuole levare la primogenitura dell'idea a nessuno - discutesse di questo in modo serio, eviteremmo di farne una questione che traspare un po' troppo da logica di ultimo minuto di legge di bilancio, che non merita perché è un provvedimento troppo significativo. Io mi permetto di dire che se mettiamo in votazione questi due emendamenti, dobbiamo sapere quanto costano. Nessun Consiglio regionale può votare due emendamenti, senza sapere quanto costano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il collega Vignale mi ha anticipato perché avrei detto sostanzialmente le stesse cose, magari non con le stesse parole, ma avrei dato lo stesso contenuto nel mio intervento. Sarò molto più breve, anche nel rispetto dei tempi concessi nella dichiarazione di voto rispetto a due emendamenti.
Sottolineiamo che proprio la settimana scorsa ci è arrivato dal Consiglio una nuova nota che prevede, sostanzialmente, la redazione di un allegato tecnico-finanziario a seguito dei rilievi della Corte dei Conti, sugli emendamenti presentati, soprattutto in Consiglio. C'era già una relazione tecnico-finanziaria, ma avrebbe dovuto associare, ad ogni articolo, un incremento di spesa o un aumento di entrata, ed essere diligentemente compilata - anche con discrete difficoltà - per quanto riguarda il primo firmatario.
L'altro ieri ho depositato una proposta di legge dopo essermi confrontato lungamente, sia io sia i nostri Uffici, con gli Uffici del Consiglio regionale. In effetti, mi risulta difficile pensare che si possa presentare un emendamento di modifica delle entrate dicendo: si compensano con le minori entrate, nel capitolo delle entrate. No. Si deve allegare una relazione tecnico-finanziaria. Mi spiace per il collega Appiano, ma come noi, diligentemente, abbiamo ricevuto l'allegato della bozza di relazione tecnico-finanziaria dagli Uffici e ci siamo sottoposti, prima della presentazione di una legge, a queste prassi, credo sia giusto - dico credo perché sono all'opposizione, altrimenti direi altro - presentarla.
È evidente a tutti che bisogna prima allegare una relazione tecnico finanziaria in cui si dica quant'è la spesa che si pensa di ridurre quindi, occorre anche una stima abbastanza precisa fatta dell'Ufficio regionale.



PRESIDENTE

I rilievi dei due Consiglieri sono comprensibili. La Ragioneria sta verificando l'importo complessivo; tuttavia è anche vero che si tratta di una minore entrata, quindi non ha bisogno necessariamente di una copertura.
La relazione tecnico-finanziaria sarà presentata prima che si approvi il bilancio. Se questo può rappresentare un problema noi possiamo sospendere come abbiamo fatto con altri provvedimenti, la trattazione degli emendamenti e quando ci sarà - tra martedì e mercoledì - la relazione tecnico finanziaria, li voteremo.
È sospesa la trattazione degli emendamenti 6 bis e il 21 quater.
L'emendamento n. 22 bis, se non è presente l'Assessore Ferrari, lo sospendiamo. Passiamo all'articolo 2 che ha qualche emendamento.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 154) presentato da Bertola, Andrissi, Bono Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emedamento riguarda una legge approvata di recente dal Consiglio regionale, che ha visto anche il nostro voto favorevole e che arriva dopo la partecipazione, anche attiva, al Tavolo di lavoro in Commissione ambiente. Si tratta della legge relativa alla prevenzione e alla lotta dell'inquinamento luminoso. Avevamo integrato quella proposta di legge con un'attività emendativa, con delle parti che riguardassero anche la tutela degli animali e la tutela delle specie viventi dall'inquinamento luminoso ci sono diverse specie viventi che, grazie alla mancanza di luce, grazie al buio, possono ripararsi dai predatori, nutrirsi, riprodursi - e i nostri emendamenti erano diventati parti integranti della legge.
Tra questi c'era e la possibilità che si prevedesse l'aggiornamento, entro 12 mesi, delle aree del territorio regionale che presentano caratteristiche di più elevata sensibilità in questo senso; aree che sono state modificate introducendo i siti della rete ecologica regionale e le "OSE" di protezione insieme agli elementi paesaggistici, oggetto di vincolo.
Durante la discussione in Aula della proposta di legge 71 (poi diventata legge) questa parte è stata stralciata, poiché avrebbe comportato maggiori oneri per la Regione Piemonte e, in quel momento, non c'erano le risorse.
Ce ne eravamo lagnati, ovviamente, e l'Assessora De Santis si era presa l'impegno di coprire quelle somme in fase di discussione.
Io mi fermo: non c'è nemmeno l'Assessore al bilancio. Mi fermo.



PRESIDENTE

C'è il Presidente, che garantisce per tutti.



BERTOLA Giorgio

Se finiscono le riunioni di maggioranza in aula, vado anche avanti.



PRESIDENTE

Gallo! Non è possibile! Non è l'angolo delle riunioni, quello! Bertola, può continuare.



BERTOLA Giorgio

Continuo quando staranno in silenzio. Grazie.
Dicevo che ce n'eravamo lamentati con l'Assessora De Santis, che si era assunta l'impegno di stanziare quelle somme in fase di bilancio. Parliamo di 50 mila euro che costituiscono la somma sufficiente ad affidare quello studio, che era oggetto della legge, al Politecnico di Torino.
Quindi, con quest'emendamento, del quale, ovviamente, chiediamo l'approvazione, siamo anche a richiamare la Giunta rispetto agli impegni che la stessa si era presa in fase di approvazione della proposta di legge n. 71.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Riteniamo che quest'emendamento sia importante, perché darebbe più concretezza a un testo legislativo approvato recentemente da questo Consiglio regionale e, soprattutto, darebbe anche un significato all'impatto luminoso sulle specie selvatiche perché, come diceva il Consigliere Bertola, comporta conseguenze decisamente impattanti sulla riproduzione e sulle attività naturali di alcune specie.
Quindi, individuare le aree del territorio piemontese maggiormente fragili e delicate è un passaggio importante, che consentirebbe più compiutezza a un testo legislativo ritenuto degno di approvazione da parte di questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Emendamento rubricato n. 106) presentato da Chiapello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Chiapello, per l'illustrazione.



CHIAPELLO Maria Carla

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo 1 milione di euro per il 2018, per il 2019 e il 2020, per riattivare i programmi di sorveglianza, per la sicurezza integrata rivolta agli Enti locali.
In molti piccoli centri sono state chiuse molte stazioni dei Carabinieri e sappiamo che certi reati contro la persona o contro il patrimonio sono all'ordine del giorno. C'è una forte domanda di maggiore sicurezza cui dobbiamo dare delle risposte.
La sicurezza percepita è a un livello molto basso, soprattutto dai soggetti più deboli, come gli anziani; penso sia nostro dovere venire incontro e dare risposta a questa richiesta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Chiapello.
Emendamento rubricato n. 74) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 79) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 87) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia, per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Illustro insieme l'emendamento n. 74) e il successivo, il n. 79).
Con l'emendamento n. 74) chiediamo alla Giunta 1 milione e mezzo di euro per quanto riguarda i contributi per progetti locali in materia di sicurezza, sulla legge 23. Emendamento che ci sta molto a cuore.
Con il n. 79) - uguale al n. 87, ma di importo diverso - chiediamo un contributo a favore degli Enti locali per il finanziamento di interventi di edilizia scolastica inseriti nei Piani triennali annuali predisposti ai sensi della legge 26 del 1996.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 165) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 165) è uno dei tanti presentati dal nostro Gruppo, non moltissimi, per la verità, ma che hanno una peculiarità: quasi tutti intervengono nell'aumentare le spese per investimenti all'interno della nostra Regione.
Come abbiamo detto in più occasioni, sia nella discussione generale del bilancio sia nella discussione in sede di Commissione, ed anche relativamente ai bilanci degli anni passati, crediamo che la vera priorità per la nostra Regione, sia di investire tutto ciò che è possibile in spese di investimento. Questo garantirebbe, intanto, servizi migliori (come l'emendamento in oggetto) ma, soprattutto, la possibilità di creare nuove opportunità lavorative.
L'emendamento, infatti, interviene per un contributo complessivo di sei milioni di euro per ogni singolo anno - ed è un'altra caratteristica degli emendamenti che abbiamo presentato. Ogni emendamento ha sempre la copertura triennale e il motivo è facilmente comprensibile: con uno stanziamento di sei milioni di euro nel triennio noi riusciremmo a fare un bando per manutenzione straordinaria, o anche di nuova edilizia laddove prevista: nei piani di edilizia scolastica inseriti nei piani triennali.
E' evidente che con uno stanziamento di questo tipo riusciremmo a far fronte ad un numero significativo di interventi all'interno della comunità piemontese, riuscendo a migliorare la qualità e la sicurezza.
Ricordo che più del 60% delle nostre scuole non hanno certificato antisismico; e la quasi totalità delle scuole di alcune aree della provincia di Torino, come il Pinerolese, non hanno certificato antisismico.
Credo che tutti questi aspetti, che coniugherebbero maggior sicurezza delle scuole ad una maggiore fruibilità, qualità e bellezza, siano o dovrebbero essere un aspetto prioritario.
In questo momento, solo una massa critica di investimenti potrebbe essere strumento vero di aiuto per la creazione e il sostegno di imprese, per la creazione di nuovi posti di lavoro o stabilizzazione di quelli già esistenti.
Per tale motivo, questo e altri emendamenti che andrò ad illustrare hanno questa finalità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n.1) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n.108) presentato da Chiapello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 61) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie.
Con quest'emendamento chiediamo cinque milioni, per l'anno 2018, cinque milioni per il 2019, così come per il 2020, per quanto riguarda contributi per edifici di proprietà di Enti locali adibiti o da adibire a sedi dell'infanzia primaria e secondaria di primo e secondo grado, statali, non statali e paritarie, con riferimento all'art. 22 della legge 28 del 2007.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 86) presentato da Ruffino, Berutti, Graglia Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie.
Quest'emendamento è a prima firma della collega Ruffino.
Per il 2018 chiediamo cinque milioni di euro per istituire un nuovo capitolo per fondi regionali a sostegno delle scuole paritarie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 102) presentato da Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

E' un emendamento a prima firma della collega Porchietto.
Si richiedono due milioni di euro per il 2018 e per il 2019; e un milione per il 2020, per quanto riguarda i contributi alle scuole materne e alle scuole primarie pubbliche e paritarie, per l'insegnamento della lingua inglese al corpo docente e all'utenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per l'illustrato.
Emendamento rubricato n. 151) presentato da Mighetti, Andrissi, Bono Bertola, Frediani, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
E' il nostro primo emendamento e siamo sempre all'interno della missione 4 programma 06.
Con quest'emendamento intendiamo intervenire sul finanziamento degli interventi per l'integrazione scolastica degli alunni disabili o con esigenze educative speciali o, come si suol dire adesso, con Bisogni Educativi Speciali - BES.
L'articolo della legge 28 del 2007 è molto chiaro: la Regione si deve impegnare per garantire, nelle scuole, il diritto all'educazione uguale per tutti, anche per allievi con disabilità certificata, o anche non certificata (quindi non una DSA, non una dislessia, ma con necessità e bisogni educativi speciali, per favorirne anche l'integrazione) e formula specifici indirizzi per la realizzazione di una programmazione coordinata delle attività scolastiche con quelle sanitarie e socio-assistenziali.
E' ovvio che, al di là della formulazione degli indirizzi dei piani, delle linee-guida ed altro, se non finanziamo adeguatamente gli insegnanti di sostegno che vanno a integrare il ruolo degli insegnanti che fanno la normale e routinaria attività di insegnamento, non realizziamo compiutamente il dettato costituzionale e il dettato normativo delle leggi nazionali e regionali.
Noi crediamo che, al momento, il finanziamento da parte della Regione Piemonte non sia sufficiente su questo capitolo e, quindi, chiediamo di poter intervenire con un'integrazione.
Nello specifico, l'integrazione è di un milione di euro nel 2018, nel 2019 e nel 2020. Crediamo possa essere un segnale di crescita di fondi su questo capitolo.
Purtroppo, negli ultimi anni, tra i bisogni educativi speciali rientra anche un semplice deficit di attenzione e iperattività, che in alcuni Paesi anglosassoni viene curato da subito con farmaci. Spero che nel nostro Paese sia ancora abbastanza lontano tale modello di terapia; non si può pensare di trattare pesantemente un bambino molto piccolo, affetto da deficit di attenzione e iperattività, con farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale.
Sappiamo che queste problematiche e questi bisogni educativi speciali sono in aumento, anche perché sembra ci sia un effetto sempre più massiccio dell'inquinamento sul sistema neuroendocrino del bambino, che subisce delle alterazioni al sistema cerebrale endocrino.
Intervenire su questo, significa intervenire sul futuro, quindi permettere di integrare, di migliorare l'educazione e di rimuovere ogni ostacolo alla crescita e allo sviluppo dei futuri giovani. È opportuno riconoscere il dettato costituzionale e renderlo compiuto.
Chiediamo di trovare maggiori risorse: siamo disponibili a ragionare nel merito con il Vicepresidente Reschigna per capire dove andarle a reperire in maniera più precisa e compiuta. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Giampaolo

Grazie, Presidente.
Quella degli insegnanti di sostegno è una carenza atavica del sistema scolastico piemontese, e non solo.
Spesso si fa ricorso a chiamate di insegnanti non specializzati nel sostegno, quindi riteniamo importante intervenire in questo settore; un settore che, come diceva il Consigliere Bono, ha visto, soprattutto tra i giovani del mondo occidentale, un aumento significativo di quei disturbi dell'attenzione o, comunque, dello spettro dall'autismo, che ha portato addirittura ad una pubblicazione su The Lancet - è quasi un grido d'allarme in cui veniva segnalata, appunto, una "pandemia silenziosa", riferendosi proprio a questo aumento dei disturbi nelle giovani generazioni. Come causa scatenante è stato indicato l'inquinamento, in particolare di metalli pesanti e pesticidi.
Di fronte a queste grandi difficoltà nell'apprendimento delle giovani generazioni è importante intervenire con un aumento delle capacità formative. Dall'altro lato, purtroppo, si registra una carenza di insegnanti di sostegno a tutti i livelli scolastici. Pertanto, noi crediamo che sia importante che la Regione faccia un maggior sforzo in questo settore.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 136) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Bertola, Campo, Mighetti e Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Sempre in linea con il tema di inclusione e integrazione delle persone con fragilità o, comunque, con bisogni educativi speciali, in questo caso andiamo ad intervenire sulle azioni per garantire e migliorare l'attività didattica e formativa della popolazione carceraria.
Facciamo sempre riferimento alla legge 28/2007, quindi più che "ampliare" si dovrebbe parlare di "garantire", e ci riferiamo al problema della popolazione carceraria, soprattutto dei soggetti di minore età, che hanno bisogno di completare il proprio ciclo di studi (quindi non solo arrivare all'età minima dell'obbligo scolastico e formativo, ma anche terminare il ciclo di studi, interrotto magari per delle bocciature).
La finalità è garantire a tutti che la detenzione, e quindi la pena carceraria, sia sì uno strumento per l'espiazione di una colpa, ma anche e soprattutto per una successiva reintegrazione nella società. Cioè dobbiamo far sì che queste persone, nel momento in cui escono dal carcere, ritornino alla società e magari abbiamo un titolo di studio, oppure abbiano acquisito una competenza formativa e professionale che possa permettere loro di trovare un impiego (non dico "facilmente" perché nel nostro Paese trovare un impiego è tutt'altro che facile! Per cui è meglio non usare questo eufemismo) o, comunque, essere nelle stesse condizioni - e quindi non essere svantaggiati - degli altri giovani che non hanno avuto problematiche di natura detentiva e carceraria, e possano quindi sperare in un futuro normale.
Altrimenti è ovvio che, come si è detto tante volte, il carcere finisce per essere semplicemente uno strumento utile alla ripetizione degli stessi reati (magari cambia la tipologia di reato, ma si tratta, sostanzialmente di un mezzo che peggiora le condizioni sociali della persona e, quindi induce sostanzialmente a ricadere nello stesso errore o nello stesso reato). Verrebbe meno, quindi, la funzione sociale fondamentale che si presuppone debba avere il carcere, che è quella educativa e di reintegrazione sociale, che è patrimonio delle democrazie occidentali oramai da più di duecento anni.
Non consideriamo i carceri come un qualcosa che serva solo ad isolare, a punire e a colpevolizzare la persona.
Noi crediamo molto in quest'emendamento e chiediamo uno stanziamento non eccessivo - parliamo di poche centinaia di migliaia di euro - proprio per migliorare le condizioni dell'offerta formativa per la popolazione carceraria.
Inoltre, chiediamo che venga fatto in Commissione al più presto un focus su questo tema, in modo da comprendere quali siano le reali esigenze e quindi le possibilità di intervento da parte del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Fin dall'inizio della mia attività istituzionale sono andato a visitare i carceri presenti sul territorio piemontese e ho potuto riscontrare direttamente le difficoltà che incontrano queste persone, che hanno sì sbagliato, ma che, in qualche modo, vogliono recuperare nella società civile un livello sociale che gli consenta di ripercorrere una vita normale.
Le difficoltà dei carcerati si rifanno sicuramente al ricollocamento lavorativo. Noi sappiamo che i carcerati che non trovano occupazione durante il periodo detentivo nel 70% dei casi vanno incontro a recidive. Lo stesso dicasi dal punto di vista formativo e scolastico (anche qui ci sono delle grosse difficoltà).
Riteniamo che i carcerati debbano avere un'altra possibilità. Rispondere alle aspettative di trovare un posto di lavoro mentre si è nella fase detentiva crediamo sia fondamentale per evitare le recidive. E concedere la possibilità, magari con un corso formativo all'interno delle carceri, di poter accedere ad esami per un diploma o anche una licenza media, credo sia un grosso riconoscimento e un miglioramento dell'autostima di queste persone, che potrebbe consentire loro di non ripetere i passi sbagliati prima di entrare in carcere.
Crediamo che su questo fronte la Regione Piemonte debba e possa fare molto anche perché se andiamo a guardare i numeri, i carcerati che effettivamente trovano un'occupazione durante la fase detentiva sono in numero veramente esiguo e sicuramente insufficiente. Consentire a queste persone di trovare un lavoro consentirebbe poi di avere un risparmio in termini di spese sociali veramente notevole. Di fatto, questi soldi investiti ritornerebbero con una leva finanziaria veramente molto elevata.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 152) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Bertola, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

L'emendamento n. 152 prevede uno stanziamento di un milione di euro per ciascuno degli anni del triennio 2018-2019-2020. La motivazione di questo stanziamento è il seguente: "Si richiede un aumento delle risorse disponibili per il capitolo 156500 "Azioni a favore di scuole e studenti in aree territorialmente disagiate", ai sensi dell'articolo 19 della l.r.
28/2007. Questo al fine di consentire l'attivazione d'iniziative adatte alle particolari esigenze di tali aree".
Abbiamo parlato tante volte dei problemi delle aree disagiate ed abbiamo parlato tante volte dei problemi legati allo spopolamento di queste aree e molte volte abbiamo parlato di due elementi su cui, di fatto, dobbiamo giocare un ruolo come Regione, cioè un ruolo di sostegno di queste aree, al fine di non incrementare questo problema di spopolamento.
Tante volte abbiamo parlato di sanità e di servizi sanitari in queste aree altre volte abbiamo parlato di trasporti e diciamo che, in questo ambito per la popolazione più giovane, per le giovani coppie, ad esempio, un elemento fondamentale è anche l'istruzione, cioè avere dei servizi legati all'istruzione garantiti in queste aree. Chi fa la scelta di vita di mettere su famiglia in queste aree, deve avere garanzie di poter avere dei servizi da fornire ai propri figli, altrimenti queste persone scelgono altri luoghi per affrontare un progetto di vita familiare. Questo chiaramente porterebbe ad un ulteriore spopolamento di queste aree.
Per questo motivo abbiamo scelto di redigere quest'emendamento e di fornire ulteriori risorse alle iniziative, anche sperimentali, che vadano nel senso di un potenziamento dei servizi d'istruzione in tali aree. Chiaramente ci possono essere tante iniziative del tutto diverse tra loro, che competono a diverse sfere di avvicinamento del servizio dell'istruzione alle famiglie che vanno dal trasporto, alla connessione e all'avere dei supporti dal punto di vista tecnologico per l'apprendimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento del Gruppo Movimento 5 Stelle a favore degli interventi nelle scuole in aree disagiate fa parte di un quadro emendativo e di politiche a favore delle aree disagiate sia montane sia delle campagne piemontesi perché riteniamo che ci debba essere una visione sul lungo periodo di un ripopolamento e un rilancio del presidio delle nostre aree marginali. La tendenza del '900 di spostamento delle persone, di migrazione dalle campagne alle città, purtroppo, non è ancora stata invertita; solo in parte trova un'inversione, ma dovuta alla pesante crisi economica che ha visto grandi crisi industriali, e quindi grossi problemi alle persone che hanno abbandonato i loro territori per ricollocarsi dal punto di vista lavorativo.
Vi è un certo ritorno, ma è un fenomeno più che altro di disperazione perché si cercano zone dove i costi di vita sono più bassi, ma purtroppo i servizi non ci sono. Quindi, anche le scuole tendono insieme agli ospedali e ad altri presidi dello Stato ad arretrare verso le città, ad arretrare verso le zone più densamente popolate. Però uno Stato che vuole fare delle politiche per presidiare il proprio territorio non può andare dietro alle tendenze, ma deve cercare di invertirle.
I presidi fondamentali da cui ripartire sono senz'altro la scuola, la sanità e i trasporti; quindi, anche azioni di tassazione agevolata per le aree marginali, specialmente per le montagne, non dipendono solo dalla Regione, ma dipendono in gran parte dallo Stato. Quindi, lanciamo un messaggio alla Regione, anche perché lo Stato ascolti. Cominciamo almeno dalle competenze di cui quest'Aula e la Giunta regionale sono responsabili.
Queste azioni tendono a creare dei meccanismi e delle politiche per la scuola che agevolino le scuole nelle aree marginali e penso soprattutto a politiche che agevolino le specificità territoriali, come anche quelle delle minoranze linguistiche del Piemonte. Queste sono un'entità che caratterizza i nostri territori che deve essere tutelata, insieme al presidio territoriale.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 3) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendo presente il Consigliere proponente, diamo per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato n. 178) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento presentato, in realtà, non è di maggior spesa per l'Ente semplicemente stanzia sul triennio 2018-2019-2020 quei 500 milioni di euro che solitamente la Giunta regionale stanzia - anche se noi riteniamo non essere sufficienti: precedentemente erano 900 - per le aree territorialmente disagiate, in particolar modo per i Comuni montani.
Perché crediamo che lo stanziamento triennale sia utile? Perché noi ogni anno facciamo partire i bandi con ritardo rispetto all'inizio della scuola per cui di fatto queste risorse servono poi o per alcune Amministrazioni comunali o per Unioni di Comuni montani che comunque decidono di sostenere la scuola di montagna al netto del contributo regionale. (Però, almeno uno di voi faccia finta di ascoltare, perché se uno chiacchiera e l'altro sta al telefono...) Dicevo che lo stanziamento è finalizzato alle scuole di montagna per un motivo che ci pare banale, così l'Assessore Valmaggia potrà riportarlo al suo vicino di banco. Noi troppo spesso realizziamo i bandi sul sostegno alle scuole di montagna con eccessivo ritardo rispetto alle esigenze perché? Perché ovviamente, come faremo anche quest'anno, attendiamo il bilancio; una volta atteso il bilancio, l'Assessore Reschigna dovrà "cedere" (fra virgolette) le risorse disponibili all'Assessorato l'Assessorato predisporrà il bando e ovviamente farà partecipare i Comuni.
Insomma, abbiamo fatto il bando a settembre-ottobre; se invece avessimo uno stanziamento triennale, la struttura della montagna potrebbe fare da subito il bando già per gli anni a venire, il che non vuol dire fare un bando triennale, anche perché le esigenze cambiano rispetto al numero di bambini presenti all'interno delle nostre realtà montane e delle nostre scuole rispetto a eventuali accorpamenti, a numeri differenti di classi e quant'altro.
Si tratta solo di avere il bando pronto nel mese di gennaio, quindi con un grande anticipo rispetto all'apertura dell'anno scolastico, se possibile.
Questo è determinante per la scelta di quelle stesse scuole, perché molto spesso il nostro intervento significa prolungare il tempo scuola e quindi garantire che una scuola non abbia solo un'offerta di 27 o 30 ore, ma di 36 o 40 e che dunque possa diventare una scuola davvero competitiva anche in termini di servizi rispetto ad altre scuole di fondo valle.
Non costa un euro in più, perché ogni anno noi questa cifra la stanziamo già: garantisce solamente, anche ai sensi di quanto prevede la nuova legge di bilancio, di dare certezza di un servizio primario qual è quello dell'istruzione.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 5) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 44) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo 3 milioni di euro sulla legge n. 61/1996 e sulla successiva n. 28/2007 da destinare ai Comuni per il funzionamento delle scuole materne ed autonome.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 193) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 179) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione di entrambi.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Illustro insieme gli emendamenti n. 193) e 179), che intervengono anch'essi sul tema dell'istruzione volendo prevedere un contributo al sistema delle scuole materne autonome con l'emendamento n. 193) e un intervento relativo al finanziamento della legge 29, con una garanzia triennale di maggiore stanziamento di risorse sempre rispetto a quanto previsto nella legge di bilancio, con l'emendamento n. 179).



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 192) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 195) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione di entrambi.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 192), che è uguale al n. 195), riguarda il finanziamento dell'Accordo di programma con il Comune di Acqui Terme e la Provincia Alessandra. Facendo nostre le riflessioni che questa mattina ha fatto il collega Mighetti, ritiriamo l'emendamento, per riprendere la discussione nell'ambito della Commissione consiliare.



PRESIDENTE

Gli emendamenti n. 192) e n. 195) sono dunque ritirati Emendamento rubricato n. 166) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento, rivolto ai Comuni piemontesi, è finalizzato a sostenere la gestione dei servizi per l'infanzia. Da questo punto di vista, ritengo necessario intervenire su quella che oggi è divenuta una sorta di inaccessibilità: per gran parte delle famiglie piemontesi il costo dell'iscrizione di un figlio a un nido è un costo elevatissimo insostenibile; è un costo che per molti genitori è a volte poco inferiore al reddito complessivo, considerando che in piccola età il nido non dà copertura completa, perché i bambini hanno una percentuale di presenza al nido che non riguarda tutti i giorni dell'anno, ma decisamente inferiore.
Noi crediamo che la Regione Piemonte, che molte volte è intervenuta per sostenere economicamente anche con contributi a fondo perduto la realizzazione di nidi, dovrebbe - invece - investire delle risorse per ridurre complessivamente le spese di gestione e le rette. O, se uno vuole guardare un po' più lontano, dovremmo verosimilmente rivedere le nostre norme; norme che sono nate in tempi in cui si voleva giustamente avere un servizio di estrema eccellenza, quindi con un rapporto fra bambini e insegnanti molto elevato, ma che oggi è - sia per gli enti pubblici sia per i soggetti privati - insostenibile, se non a fronte di rette elevatissime.
Un bimbo di due anni che va in un nido ha un rapporto bambini/insegnanti elevatissimo; un bimbo di due anni che va in una sezione primavera di una scuola materna ha un rapporto insegnanti/bambini decisamente più elevato.
Questo per dire che sarebbe sufficiente modificare alcune delle nostre leggi regionali per rendere decisamente meno costose - in particolar modo per gli Enti locali, perché gran parte di queste strutture sono per gli Enti locali, in secondo luogo per le imprese, ma principalmente per i cittadini piemontesi - queste strutture che, a differenza di una volta quando eravamo abituati a leggere "mancanza di posti all'interno degli asili nido, dovremmo raggiungere il 35% di posti" e quant'altro, oggi hanno tutto fuorché un'assenza di posti. Noi abbiamo visto nidi chiudere in molte comunità locali e vediamo, anche in grandi città come Torino e come molte altre grandi città piemontesi, nidi che hanno assolutamente disponibilità perché è evidente che il rapporto fra il costo e la possibilità per le famiglie non è sempre sostenibile.
Quindi, credo che dal punto di vista di welfare diffuso, senza occuparci esclusivamente delle persone più bisognose - cosa che dobbiamo fare - ma anche di chi ha una necessità senza essere in situazione di estrema fragilità, credo che questo potrebbe essere uno strumento importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 138) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Bertola, Mighetti. Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Lo illustro molto brevemente, perché sostanzialmente va in linea con quanto detto con l'emendamento precedente. È sempre sull'intervento di promozione della formazione e dell'insegnamento della popolazione carceraria, ma aggiunge anche la parte degli alunni ricoverati in ospedale.
Si va a toccare, quindi, anche questa categoria fragile, di bambini che purtroppo hanno delle patologie croniche o anche tumorali, per cui devono stare molto tempo ricoverati in ospedale, magari diversi mesi. Se non hanno un sostegno, e quindi un finanziamento da parte della Regione per un sostegno all'interno dell'ospedale, restano indietro magari di quei mesi che impediscono loro di concorrere proficuamente all'intero anno scolastico, di superare gli esami o - comunque - di non perdere un anno scolastico in ragione di una malattia.
Ritengo sia un tema molto, molto delicato e molto importante; c'è già la sfortuna di avere un bambino ammalato, con una patologia cronica o con una disabilità grave oppure con una patologia tumorale, che compromette magari la vita sociale e relazionale per diversi mesi; in più, non gli diamo il sostegno per poter seguire i corsi, magari tramite supporti digitali direttamente dall'ospedale, ovviamente nei momenti in cui possono essere svolti tali corsi e insegnamenti. Penso che non potremmo definirci un Paese civile, o almeno all'avanguardia tra i Paesi civili.
Pertanto, con quest'emendamento chiediamo risorse minimali (parliamo di 50 mila euro l'anno, perché fortunatamente non sono tanti i casi), che - per potrebbero permettere, negli ospedali specifici infantili come il Regina Margherita di Torino e altri ospedali infantili e pediatrici della regione di intervenire in questo senso. Chiediamo un piccolo sforzo di poche decine o centinaia di migliaia di euro nel complesso, di prendere a cuore anche questo tema e, comunque, valutare attentamente quale sia attualmente il funzionamento del servizio: dove funziona e dove non funziona, se ci sono carenze, se c'è bisogno di rinforzare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 137) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Bertola, Mighetti. Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento stanzia cifre abbastanza limitate: 50 mila euro per ciascun anno, dal 2018 al 2020, relativamente all'incremento del capitolo 18-7246, "Contributi ad Enti ed Istituzioni per la promozione ed il sostegno di iniziative culturali a favore della scuola, in base alla legge regionale 58/78".
Chiaramente, questi interventi sono sempre auspicabili in quanto avvicinano due mondi che dovrebbero essere sempre più a contatto: il mondo della cultura e il mondo della scuola. Due mondi che si occupano dell'apprendimento e che debbono sempre viaggiare a contatto, anche per generare un motore di sviluppo della cultura e delle iniziative culturali sul territorio piemontese.
Sappiamo bene quanto siano importanti anche le semplici gite scolastiche per alcune realtà culturali piemontesi, anche quale sia l'importanza dell'apporto delle visite degli studenti al settore museale. E' davvero importante sostenere questi incontri tra questi due mondi, anche con poche risorse, che riescono a generare, magari, dei volani di crescita a livello culturale nella nostra regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Consigliere.
Non aggiungo molto da quanto detto dal collega Mighetti. Sono importi molto piccoli - parliamo di 50 mila euro l'anno - per mantenere vivi alcuni progetti di iniziative culturali portati avanti nelle scuole; quindi, unire le due funzioni fondamentali della cultura e della scuola. Cultura vista come formazione, come accrescimento della propria conoscenza e competenze e come strumento di riflessione e di analisi. Quale luogo migliore se non la scuola, per ragazzi che, spesso, sono bombardati da informazioni molto veloci e rapide, a volte un po' frivole, con l'uso degli strumenti informatici, social network e quant'altro.
Con il futuro che diventa presente e la tecnologia come strumento fondamentale, è necessario rimanere collegati alle tradizioni, non nel senso di cultura legata al passato, ma di cultura che si aggiorna, con modelli di comunicazione e di formazione tuttora fondamentali, come quelli legati alle iniziative culturali.
Riteniamo che, anche su questo, si possa fare un piccolo sforzo - veramente piccolo: parliamo di 50 mila euro l'anno - per mantenere queste funzioni fondamentali delle scuole del Piemonte.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 147) presentato Frediani, Andrissi, Bono, Bertola Mighetti. Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

La cultura è sempre stata, a partire almeno dal 2009, uno dei temi che ha subito i più pesanti tagli in questa Regione. Qualcuno potrebbe dire che forse, in passato, si è un po' esagerato, e non tanto perché sulla cultura ci sia un limite al di sopra del quale le risorse sono andate sprecate. Non lo crediamo. Sappiamo che il mondo dalla cultura è soprattutto un mondo imprenditoriale; si creano tanti posti di lavoro, non solo direttamente, ma anche indirettamente, con l'indotto.
Dunque, non esisteva puramente un limite, quando parlavamo di 110-120 milioni di euro investiti sulla cultura nel 2009. Probabilmente, erano fuori scala rispetto alle spese libere della Regione. Sappiamo che, fino al 2009, sostanzialmente, abbiamo accumulato molti debiti, non tanto sulla cultura, ma più che altro sulla sanità con finanziamento extra LEA e altri capitoli. Fatto sta che, a partire dal 2010, la cultura ha perso molti finanziamenti regionali e siamo arrivati fino alla cosiddetta linea Maginot al di sotto della quale non si doveva scendere, dei 45 milioni di euro che erano oggetto del famoso 20% dell'addizionale IRPEF di "cotiana" memoria.
Poi abbiamo cercato, negli anni, di tornare un po' a crescere. Sicuramente l'iniziativa trasversale di diversi Consiglieri, di diversi Gruppi consiliari nella scorsa legislatura di centrodestra, centrosinistra e del Movimento 5 Stelle e poi anche portata avanti in questa legislatura, è stata quella di provare a invertire la rotta.
Il primo capitolo è quello delle convenzioni.
In passato avevamo detto tante volte che, forse, era più corretto intervenire non tanto sulle grandi convenzioni, quindi grandi teatri e grandi realtà culturali nel nostro territorio, ma maggiormente sulle piccole realtà, che faticano molto a trovare finanziamenti esterni e autofinanziarsi dallo sbigliettamento, piuttosto che sostenere il Regio, il Teatro Stabile o le altre grandi realtà regionali capaci di trovarsi finanziamenti privati, ricorrendo alle varie fondazioni bancarie, Compagnia di San Paolo, CRT e quant'altro, soprattutto, con un cartello di livello arrivare a ottenere una quantità sufficiente di soldi dallo sbigliettamento, quindi autofinanziarsi.
Tuttavia abbiamo visto che in questi anni anche questa logica è passata in secondo piano. Anche il capitolone, come lo si chiama nella cultura, delle convenzioni è stato oggetto di tagli. Non avendo davanti l'Assessora Parigi, facciamo anche un po' fatica ad analizzare nel merito, anche se Vicepresidente Reschigna è quasi onnisciente sui capitoli del bilancio (l'ho detto quasi con un pelo di ironia).
Abbiamo visto un cospicuo taglio quest'anno e, soprattutto, anche nei prossimi anni. Vorremmo capire qual è la politica nell'ambito della cultura di questa Giunta e capire, quindi, se riusciamo a rimpinguare e rimpolpare un po' il capitolo delle convenzioni. Se c'è stato un accordo preso di cui noi non ne siamo a conoscenza, per lasciare un po' spazio di manovra alle grandi realtà regionali nell'ottica di dire: provate a finanziarvi con i privati, provate a ottenere un po' più di fondi con lo sbigliettamento e vediamo se il sistema regge.
Dall'altra parte, vorremmo privilegiare le realtà più piccole. Con il principio dei vasi comunicanti, riducendo da una parte si potrebbe investire su realtà più piccole. Quindi, su questo, poi vorremmo anche un approfondimento il prima possibile nella Commissione cultura.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 146) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Bertola, Mighetti. Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento intendiamo porre l'accento su un incremento di risorse solo sull'anno 2018, sul capitolo 18.28.43, che riguarda i contributi alle Istituzioni e alle Associazioni culturali del Piemonte per la realizzazione di iniziative culturali di rilievo regionale e per l'attività istituzionale ordinaria; sostanzialmente, l'articolo 7 della legge 58. Quest'emendamento è in linea con quanto detto prima; visto che sul precedente emendamento ho sforato un po', su questo sarò più breve.
Dicevamo che, se c'è un principio di progressiva autonomia delle grandi realtà piemontesi, non possiamo assolutamente abbandonare, invece, le piccole e medie realtà, perché quelle non ce la fanno. Si è già provato a intervenire modificando la logica della contribuzione, soprattutto per quanto riguarda le scadenze, quindi andando a superare la data delle scadenze, che prima era una data fissa, che secondo noi crea un po' di perplessità. Nel senso che, è vero che con il bilancio (che si allunga oramai sempre più verso aprile), forse, porre una prima scadenza a maggio per quanto riguarda l'anticipo dei contributi, poteva essere complicato però anche adesso non prevedere una scadenza significa essere in balia senza nulla toglie al lavoro degli Uffici - delle determine e delle delibere, quindi, andando un po' a scoprire, quasi per sentito dire, quando vengono pubblicate le delibere e le determine, per partecipare ai vari contributi, che vengono erogati dall'Assessorato.
Quindi, anche su questo noi ci concentriamo più sul 2018, anche perch abbiamo imparato che è un lavoro che si deve fare anno dopo anno, cioè oggi occupiamoci del 2018; siamo già ad aprile (anche se è vero che è il 22 marzo, ma sostanzialmente siamo ad aprile) e quindi concentriamoci sul 2018, affinché ci sia certezza delle risorse quest'anno e poi, se riusciamo a mettere delle risorse certe su quest'anno, proveremo a lavorare anche sul 2019 e sul 2020, fermo restando che sono già due anni e che uno sarà a scavalco tra questa Legislatura e la prossima e l'altro sarà già totalmente su una nuova legislatura, quindi non vogliamo neanche fare il passo più lungo della gamba, ma vorremmo concentrarci per un attimo ancora sul 2018.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 145) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Bertola, Mighetti. Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Utilizziamo la stessa cifra del precedente emendamento, cioè 1 milione e mezzo, "splittato", suddiviso sulle tre annualità. Quindi, si tratta dello stesso impegno finanziario suddiviso sulle tre annualità.
Nel caso precedente era in favore delle Istituzioni e delle Associazione di ambito privato, in questo caso parliamo di contributi ad Enti locali, per iniziative culturali di rilievo regionale e per l'attività istituzionale ordinaria, ai sensi della legge 58, principalmente e poi, in parte, anche sulla legge 68.
Ritengo sia necessario un segnale anche in questo senso: abbiamo fatto tutti insieme tanti sforzi per dare dei segnali in più. Come ripete sempre la maggioranza, abbiamo incrementato nettamente i fondi per le Borse di studio universitarie e quest'anno parrebbe appunto iscritto a "numerino" poi vedremo se sarà così - un incrementa sul Fondo per la morosità incolpevole, un Fondo sociale, altro tema che noi abbiamo sollevato tante volte. Ecco, se riuscissimo anche a dare un segnale sulla cultura, anche un piccolo incremento, per cui riconosciamo finalmente che la cultura è uno dei patrimoni fondamentali di questo Paese e di questa Regione. Un patrimonio sia materiale, che si materializza nelle strutture e nei luoghi dove si fa cultura, ma anche immateriale con i saperi e le competenze che si trasmettono e si acquisiscono, potremmo veramente dare un segnale importante.
Poi, ovviamente resta il tema delle politiche sociali che, come ho detto tante volte, vedremo nei capitoli successivi, che non riusciamo a incrementare neanche di quel minimo dell'aumento dei prezzi al consumo secondo Istat, sul tema dei trasporti; però sono piccoli, piccoli interventi su grandi temi che potrebbero dare la misura di come il Piemonte, come tante volte dice il Vicepresidente Reschigna, la Regione non è solo un fardello, un peso rispetto ai cittadini piemontesi, rispetto ai costi, come macchina burocratica e amministrativa, ma è anche un Ente utile ai piemontesi, che cerca di rilanciare delle politiche che, negli ultimi anni, sono state soffocate dal debito mostruoso, che è stato prodotto nelle precedenti legislature.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 99) presentato da Porchietto, Berutti, Graglia Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia, per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, a prima firma Consigliera Porchietto, chiediamo per il 2018 600 mila euro, per la valorizzazione e la promozione della conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte, legge n. 11 del 2009.
Questa legge è stata recentemente modificata dalla legge n. 20 del 2016 e necessita di adeguate risorse, per il raggiungimento delle finalità previste.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 148) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Bertola, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Mighetti, per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento presenta un impegno di spesa veramente limitato: 30 mila euro sul 2018 e 60 mila euro per ciascuna delle annualità 2019 e 2020.
In pratica, richiede un aumento delle risorse disponibili per il capitolo 18.80.74, sui contributi a Istituti e Scuole civiche private di musica, per la promozione di corsi di formazione musicale superiore, in base alla legge regionale 3 settembre 1991, n. 49. Questo al fine di consentire il sostegno dei corsi di formazione musicale al momento non finanziati.
E' un impegno minimo di spesa che garantirebbe l'effettuazione e il finanziamento di corsi di formazione musicale, che sappiamo bene quale valore abbiano, anche a livello di piccoli centri, per i nostri giovani che potrebbero anche essere il preludio ad attività anche di tipo professionale nell'ambito musicale.
Sappiamo bene che a livello di piccole realtà, piccoli Comuni, si sono affermate realtà molto positive in questo ambito, ma chiaramente hanno bisogno di un sostegno economico, che non può essere, giocoforza, quello del Comune, che magari essendo molto piccolo non riesce, con il proprio bilancio, a sostenere queste scuole.
Per questo motivo, l'attivazione di questi corsi non può prescindere da un intervento regionale, seppur minimale.



PRESIDENTE

Grazie, consigliere Mighetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
L'importo che chiediamo è veramente minimo, però è un passo in avanti, dato che negli anni precedenti questo capitolo non era stato finanziato.
Noi crediamo che imparare a suonare uno strumento musicale sia importante perché si impara un linguaggio nuovo.
Dato che non tutti hanno questa possibilità, riteniamo che il sistema bandistico nei Comuni e nei paesi sia un modo per molti giovani, che non hanno avuto la possibilità perché spesso i corsi musicali sono privati (o alcuni studenti riescono a entrare nelle scuole medie musicali, che sono un po' il Conservatorio diffuso sul territorio) di avvicinarsi a un linguaggio nuovo; magari anche per persone adulte che vogliono imparare a suonare uno strumento.
E' un arricchimento per tutti i cittadini e per mantenere in vita le bande che hanno un ruolo culturale importante dei nostri Comuni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Emendamento rubricato n. 40) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 78) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie.
L'emendamento 40) mi sta molto a cuore, anche perché sono stato interpellato da alcune bande musicali.
Anche qui l'importo non è eccessivo. La richiesta è di 125 mila euro, ma potrebbe anche essere ridotto. Attualmente sono previsti 50 mila euro, come contributo a favore delle associazioni di musica popolare iscritte all'albo, legge 38 del 2000. Occorre tenere conto che nelle bande musicali sono tutti volontari. Sono un patrimonio importante per la nostra regione quindi sarebbe un impegno economico minimo, ma un grande aiuto e un grande segno di vicinanza e rispetto per questi volontari.
L'emendamento 78), a prima firma del Consigliere Berutti, è una richiesta di 10 milioni di euro a favore di interventi regionali concernenti gli edifici di culto, delle pertinenze funzionali relative all'esercizio del culto stesso. Legge 7 marzo 1989. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 183) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Accennavo all'importanza di questa legge nella discussione tenutasi in quest'aula sulla candidatura di Torino come città ospitante le Olimpiadi invernali 2026.
Questa legge - legge 13 del 2010, "Interventi a favore della pratica degli sport olimpici e paralimpici invernali" è nata sulla scorta dell'esperienza olimpica e prevede contributi esclusivamente per quelle società olimpiche o paralimpiche che svolgono discipline contenute negli sport olimpici e paralimpici invernali.
Ci sembra estremamente utile e importante finanziare questa norma soprattutto perché noi, forse più di ogni altra realtà europea, avendo un patrimonio impiantistico di discipline di attività olimpiche, abbiamo un significativo numero di atleti che svolgono questa attività.
Siamo la prima regione italiana per atleti nel curling; siamo una delle prime nel pattinaggio di velocità; lo siamo nello sci alpino e un po' meno nello sci di fondo. Abbiamo un numero significativo di atleti che concorrono per quegli sport contenuti nelle Olimpiadi invernali.
Noi crediamo che sostenere dal basso questo tipo di attività sarebbe estremamente importante. Al di là di ciò che avverrà nel 2026, il fatto che Torino, con i suoi impianti, abbia ospitato le Olimpiadi, non è stato un fatto occasionale, ma una modalità che si ripete, cercando anche di incrementare, rispetto a quella che è una vocazione sportiva, discipline previste negli sport che la legge 13 del 2010 prevede.
Per questo motivo crediamo importante anche un piccolo finanziamento di 500 mila euro, nuovamente spalmato sul triennio, per far sì che vi sia la possibilità di realizzare alcuni necessari interventi.
Se penso a quanto sia mancata, in alcuni casi, l'attività federale, spesso anche per mancanza di risorse, a partire dalla FISI, dalla FISG, le federazioni maggiormente impegnate su queste discipline. Se prevedessimo contributi per la promozione di queste attività, io credo che andremmo nell'ottica di utilizzare al meglio i nostri palazzetti e le nostre valli alpine.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 48) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia, per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, lo illustro brevemente.
È un emendamento che presento tutti gli anni, perché lo considero importante.
La richiesta, magari un po' eccessiva, è di un milione di euro ed è finalizzata all'acquisto di defibrillatori per le associazioni sportive.
Lo ritengo importante, perché potrebbe salvare diverse vite umane. Anche quest'anno, quindi, ho riproposto l'emendamento sperando in un accoglimento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 149) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Bertola, Mighetti. Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Mighetti, per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 149) chiede lo stanziamento di 50.000 euro per ciascuna delle annualità tra il 2018 e il 2020, per il capitolo 183338 "Contributi alle associazioni sportive storiche per la realizzazione di pubblicazioni, ricerche, mostre, convegni e celebrazioni", in base alla legge regionale 32/2002, al fine di consentire il sostegno di queste iniziative.
L'importo è decisamente limitato (parliamo di 50.000 euro per ciascun anno), ma andrebbe a valorizzare un patrimonio storico e sportivo importante.
Nella nostra Regione abbiamo tantissime società sportive che hanno veramente fatto la storia dello sport italiano. Il Piemonte, per via del suo prematuro sviluppo industriale rispetto al resto dello Stato italiano ha vissuto per primo la diffusione della pratica sportiva. Sappiamo bene per esempio, quanto siano state importanti, nella storia di alcuni sport le squadre e le società piemontesi: non parliamo solo di calcio, ma anche di ciclismo. Per esempio, i primi campioni del ciclismo storico nascono proprio in Piemonte! E nascono anche le prime squadre storiche, alcune delle quali sono ancora in attività, nei luoghi storici del ciclismo, come il motovelodromo di Corso Casale.
In queste piccole realtà troviamo dei veri e propri tesori per gli appassionati e non solo, custoditi anche in luoghi singolari e magari non appariscenti come i musei che vengono creati per altre situazioni.
Peraltro, il fatto di andare a riscoprire questi angoli del Piemonte sarebbe anche un volano economico; angoli storici che ci regalerebbero delle vere e proprie storie, molto singolari e molto appassionanti per i turisti e per tutti coloro che si avvicinano a queste bellissime storie di sport. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con la presentazione di questa serie emendamenti almeno ricostruiamo un po' di memoria storica del Consiglio regionale! Se non altro, abbiamo questa funzione, nel senso che sono un po' pessimista sulla possibilità di vedere accolti molti di questi emendamenti, forse di tutti. Però almeno ricostruiamo un po' di storia del Consiglio regionale e delle leggi approvate.
Prima il collega Vignale ha citato la legge sulla promozione degli sport olimpici e paralimpici invernali, legge del febbraio 2010, approvata al termine della VIII legislatura, quando venne approvata tutta una serie di leggi diciamo "preelettorali" (lo dico senza grosso timore di essere smentito), con una sequela di finanziamenti che poi, col cambio della Presidenza tra la Presidente Bresso e il Presidente Cota, non hanno mai visto la luce.
Quest'altra legge, come giustamente citava il collega Mighetti, è del 2002 e riguarda la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e promozione delle attività e delle associazioni sportive storiche del Piemonte.
Anche questa è un'altra di quelle leggi desaparecido: finanziata con 500.000 euro all'anno nel 2003-2003-2004, negli anni successivi questo tesoretto si è andato sostanzialmente perdendo.
Da una parte, vogliamo buttarci sui grandi eventi sportivi, perch ovviamente portano soldi in un primo momento (sebbene rappresentino un costo netto per la nostra comunità negli anni successivi, in termini di manutenzione e mantenimento dell'impiantistica), ma poi non siamo in grado né di mantenere l'impiantistica esistente, né di manutenere le palestre delle scuole dove i nostri giovani dovrebbero formarsi alle prime attività motorie sportive, né tantomeno riusciamo a mantenere e a valorizzare il patrimonio storico delle associazioni sportive della nostra Regione. Mi sembra, quindi, una visione un po' discrasica e discordante rispetto alla realtà, come al solito, come tante volte abbiamo visto e criticato, quella cioè di avere la casa che cade a pezzi e volersi comprare la Ferrari nuova da mettere in garage, anche quello che cade a pezzi!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 56) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia, per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Rimarco il fatto che abbiamo presentato emendamenti tutti di merito nessuno ostruzionistico; "la speranza è l'ultima a morire" - come si dice e, magari, qualche emendamento verrà anche accolto! Quest'emendamento presenta una richiesta molto bassa - 40.000 euro - a favore di federazioni, enti di promozione sportiva, associazioni e società sportive, per la valorizzazione, promozione e sostegno degli sport della pallapugno e della palla a tamburello, che sono un patrimonio del Piemonte in particolare della mia Provincia di Cuneo. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 49) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Con l'emendamento rubricato n. 49) si richiedono un milione per il 2018, un milione per il 2019 e due milioni e mezzo per il 2020 sulla legge n. 93/95 e successiva n. 18/2000 per finanziare il fondo regionale per il potenziamento e riqualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 150) presentato da Frediani, Andrissi, Bono Bertola, Mighetti. Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento prevede un impegno più cospicuo dei precedenti, ovvero 500 mila euro sulle annualità 2018-2019-2020, al fine di aumentare le risorse disponibili per il capitolo 293652 "Fondo regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive, ai sensi della l.r. 93/95 e l.r. 18/2000". Questo al fine di consentire il sostegno di più iniziative.
A livello di finanziamento dello sport, in questi anni si è dovuta "stringere la cinghia", ma pensiamo che la politica degli eventi sportivi generino volani economici per la nostra Regione. È vero che hanno una risonanza a livello mediatico apprezzabile, fanno una discreta pubblicità anche a quelle che sono le bellezze della nostra Regione dal punto di vista turistico e culturale, ma hanno fondamentalmente un limite. Il limite di una politica che finanzia gli eventi è il limite di non agevolare la fruizione della pratica sportiva da parte dei piemontesi, in particolare dei giovani. La pratica sportiva, specialmente quella portata avanti a livello giovanile, è dispendiosa e non remunerativa, è una pratica che difficilmente raccoglie il favore degli sponsor, se non per le attività sportive un po' più praticate, ad esempio il calcio e la pallavolo.
Ci sono tantissimi sport degni della nostra attenzione e tantissimi sport che hanno bisogno di sostegno sia dal punto di vista del sostegno all'attività delle singole federazioni sportive per far crescere quelli che sono i vivai sia dal punto di vista del mettere a punto le attrezzature idonee per la pratica di questi sport. Quest'emendamento punta proprio a questo: incrementare le capacità di spesa della Regione per finanziare l'ammodernamento e la creazione di impiantistica sportiva.
Va da sé che molti sport non hanno bisogno di speciali attrezzature sportive, ma altre ne hanno estremamente bisogno e ne hanno fondamentale bisogno. Per questo chiediamo un incremento di spesa su questo capitolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento richiede uno stanziamento importante, un incremento sulle risorse disponibili nel "Fondo regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti ed attrezzature sportive". I fondamenti che stanno dietro a questa proposta sono due: uno è sostenere quegli sport che hanno comunque una necessità impiantistica importante, ma il cui andamento tradizionale inerziale all'interno della cultura tipica degli sport in questa regione non trova un sostegno sufficiente.
Lungi dal voler trovare finanziamenti che non siano sostenibili, vogliamo invece riportare sotto un cappello istituzionale il sostegno a degli sport che hanno bisogno di impiantistica adeguata. Pensiamo alle numerose strutture installate anche solo entro i confini della Città Metropolitana di Torino, molte delle quali sotto il cappello delle ultime Olimpiadi invernali, ma che non hanno avuto sostegno adeguato né dal punto di vista della manutenzione ordinaria né dal punto di vista della resa in termini di efficienza. Quindi, ci siamo trovati spesso come Enti pubblici a dover sostenere dei costi molto elevati di manutenzione delle strutture sportive oppure, non facendolo, pena il lasciare decadere queste strutture non rendendole più fruibili.
Non si tratta di sostenere l'insostenibile, ma ci sono degli sport che non hanno un fondamento tradizionale nella cultura sportiva locale, che probabilmente risultano troppo onerosi anche per l'ente pubblico. Tuttavia ce ne sono alcuni per cui si tratta solo di una questione di messa in efficienza degli impianti esistenti. Da questo punto di vista con uno stanziamento di 500 mila euro su ogni anno del triennio, riteniamo di poter coprire ampiamente tutte le necessità e abbassare i costi di gestione ordinaria che spesso finiscono a carico degli Enti pubblici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento molto importante, con il quale chiediamo di inserire 500 mila euro sull'aumento delle risorse sul capitolo 293652 "Fondo regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive, ai sensi della l.r. 93/95", che è la legge regionale che riteniamo più direttamente coinvolta nel finanziamento.
Quindi, parliamo della legge "Norme per lo sviluppo dello sport ed attività fisiche e motorie" che, tra l'altro, se andassimo a rileggere bene, aveva dentro di sé molti dei concetti che abbiamo provato ad analizzare con l'uscente Presidente del Consiglio regionale sulla promozione dell'attività sportiva come principio fondamentale per un corretto sviluppo psicofisico e mantenimento delle condizioni di salute.
Quindi, abbiamo tutta una serie di interventi di promozione all'articolo 7 in cui si parla di attività sportive e fisico-motorie ai fini del sostegno dell'attività della scuola, degli enti ed associazioni senza fini di lucro per realizzare studi, pubblicazioni, campagne di sensibilizzazione educazione e formazione ed attività di sperimentazione, manifestazioni sportive a carattere promozionale, anche con finalità (all'articolo 8) di tutela sanitaria.
Il concetto era già abbastanza ben scritto nella legge del '95 e prevedeva una serie di disposizioni finanziarie piuttosto consistenti. È del tutto evidente che, se noi non facciamo neanche campagna di promozione, di sensibilizzazione, di divulgazione, di informazione e di formazione per quanto riguarda l'importanza dell'attività sportiva, andiamo un po' a perdere nostro ruolo.
Si tratta di tutti gli interventi di questo tipo, oltre agli interventi tipo gli investimenti (Titolo II) sull'impiantistica e non necessariamente quella, pur lodevole, tipo l'attività olimpica in cui abbiamo delle grandi eccellenze come il curling, ma magari anche attività più semplici e diffuse a minore costo, quali la pallavolo, il basket, il nuoto, il tennis, la canoa (per non citare sempre il solito calcio, perché in Italia non si fa altro che parlare di calcio).
Insomma, ci sono tantissimi sport che sono sicuramente utili e che oggi non sono necessariamente collegati al dibattito sugli sport olimpici. Si pu fare sport senza essere olimpionici e lo sport deve essere visto come una condizione fondamentale per il mantenimento del benessere psicofisico quindi se noi non investiamo nelle scuole, nelle palestre, negli impianti nella promozione e sensibilizzazione, non possiamo ogni volta aspettare che ci piova dal CONI qualche ipotesi di candidatura, anche velleitaria, anche contro i regolamenti, che poi vada a portare un miliardo di euro sul territorio per fare di nuovo l'evento a spot di quindici giorni che non risolve le condizioni di sedentarietà, sovrappeso e inattività del popolo italiano. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Infatti questo Consiglio regionale ha approvato anche la Settimana dello Sport invernale. Io credo che lo sport vada praticato tutti i giorni proprio per migliorare le condizioni psicofisiche, o perlomeno un numero di giornate adeguate. Per fare questo servono però gli impianti sportivi perché è chiaro che, se uno vuol praticare una specialità quale ad esempio la corsa di velocità, occorre potersi esercitare su una pista che abbia le caratteristiche idonee e invece spesso ci troviamo in situazioni in cui vi è solo un piccolo rettilineo, non abbiamo la pista regolamentare da 400 metri (addirittura alcuni Comuni l'hanno da 200 metri); oppure ci troviamo in alcune situazioni dove la squadra di basket o di pallavolo fa il salto di categoria e il Palazzetto non è più adeguato, quindi bisogna ampliare la tribuna per poter fare quel campionato magari di prima categoria semiprofessionistica, che richiede un ampliamento.
Tant'è vero che negli anni passati abbiamo coperto debiti extra bilancio dei Comuni proprio per la realizzazione di opere di tipo sportivo, a testimonianza che proprio questo capitolo (il n. 293652) è un capitolo che richiede fondi. Sinceramente lascia perplessi il fatto che, dopo l'evento Olimpico, ci siano state opere realizzate dai Comuni senza copertura finanziaria, a testimonianza che i grandi eventi sportivi, se non ben pianificati, purtroppo lasciano degli strascichi sul territorio. Infatti laddove si deve fare l'attività sportiva di tutti i giorni, spesso e volentieri le società dilettantistiche si arrangiano con impianti non adeguati all'esigenza agonistica.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 50) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 92) presentato da Porchietto, Graglia, Berutti Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 73) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 77) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 93) presentato da Porchietto, Graglia, Berutti Pichetto Fratin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 53) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 71) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 55) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Se mi permette, illustro brevemente gli emendamenti dal n. 50) al n. 55).
Inizio dal n. 50), un emendamento che mi sta molto a cuore perché riguarda la famosa legge 36, quella che finanzia le Pro Loco. Io vengo da un piccolo paese e da anni conosco l'importanza di queste associazioni. La richiesta è di 500.000 euro per quest'anno e di 1 milione e mezzo per il prossimo anno.
Ogni piccolo paese ha una Pro Loco e ne conosce l'importanza; addirittura qualche paese come il mio ne ha due, quindi sono circa 1.200 Pro Loco. Già 500.000 euro diviso 1.200 è una cifra veramente piccola, anche se pu essere importante per il bilancio della Regione. Attualmente sono previsti 350.000 euro, poi aumentati a 400.000 euro; la richiesta è di 500.000 euro perché andrebbe a pareggiare l'anno scorso e l'anno prima. Sarebbe importante perché rappresenterebbe un riconoscimento alla dignità delle Pro loco e soprattutto dell'importante lavoro che svolgono in questi piccoli paesi.
L'emendamento n. 92), a firma della collega Porchietto, richiede 500.000 euro per i prossimi tre anni per finanziare le spese e gli altri oneri per l'attività di promozione turistica anche attraverso l'adesione della Regione con quote associative a enti, istituti, associazioni, comitati correlati a eventi turistici e sportivi (legge 75/1969).
Con il successivo emendamento n. 73) chiediamo 1.200.000 euro sul 2018 per la promozione e commercializzazione dei prodotti turistici ai consorzi di operatori turistici e per l'organizzazione dell'attività di promozione accoglienza e informazione turistica in Piemonte. Non devo dire io qual è l'importanza del turismo nella nostra regione.
L'emendamento n. 77) è importante perché, mentre prima chiedevamo un aiuto per le Pro Loco, adesso chiediamo un sostegno alle ATL. La richiesta è di un milione di euro: contributi all'Agenzia regionale per la promozione turistica del Piemonte e alle Agenzie di accoglienza e promozione turistica locale.
Emendamento n. 93), prima firmataria sempre la Consigliera Porchietto): la richiesta è di 300.000 euro per i prossimi tre anni per la commercializzazione del prodotto turistico (articolo 17 della legge 75/1996 e successiva legge 14/2016).
Il n. 53), a mia firma, è un altro emendamento importante perché è il secondo emendamento che richiede un contributo per le attività delle Pro Loco - articolo 16 della legge 75 e successivo articolo 20 della legge 14/2016. Sono richiesti 500 mila euro (attualmente, in capitolo ce ne sono 250 mila) e anche in questo caso sarebbe un importante riconoscimento all'impegno e al lavoro svolto da queste associazioni.
Nell'emendamento n. 71), a prima firma del collega Berutti, si richiede un milione e mezzo di euro per il 2018 per aumentare le risorse per le azioni a sostegno dell'Albergo Diffuso.
L'ultimo, in sequenza - l'emendamento n. 55) - a mia firma, è la richiesta di un milione per i prossimi tre anni sull'articolo 43 della legge 22/2009 per il funzionamento e mantenimento in efficienza e sicurezza degli impianti sciistici.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
Emendamento rubricato n. 172) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 188) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione congiunta degli emendamenti.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 172), come i colleghi possono vedere, è di nuovo un emendamento su tre anni, ma con un'imputazione di risorse differente. È l'emendamento finalizzato al sostegno delle spese di funzionamento e alle garanzie delle condizioni di sicurezza nelle micro stazioni sciistiche piemontesi.
Noi prevediamo lo stanziamento di 500 mila euro per l'anno 2018 e di 4 milioni e mezzo di euro per gli anni 2019 e 2020, per un motivo molto semplice: perché, nel corso di questi anni, abbiamo visto come lo stanziamento di 4 milioni e mezzo copra non la totalità, ma - diciamo - un fabbisogno utile per il mantenimento delle stazioni anche per le attività di corretta gestione, di sicurezza, innevamento e quant'altro.
L'Amministrazione regionale, già nel bilancio del 2017 - dopo anni anche economicamente più difficili da un punto di vista dei bilanci - mantenne a 4 milioni e mezzo di euro lo stanziamento; nell'anno passato ha deciso di portarlo a 4 milioni. È lo stesso anno in cui ha fatto un'operazione da noi molto apprezzata, che fu lo stanziamento di 25 milioni di euro sugli Accordi di Programma per le imprese di risalita.
Io credo, però, che questi due aspetti un po' stridano, per questo ritengo che sul bilancio di quest'anno (se ne vuole fare proprietà la Giunta? Noi non vogliamo mettere alcun tipo di etichetta, noi avanziamo delle proposte con i vari emendamenti) sarebbe un'iniziativa di buonsenso, perch affiancherebbe a un intervento infrastrutturale determinato dagli Accordi di Programma che, però, riguarda alcuni e non tutti, un intervento - invece che dà copertura a tutti.
Faccio presente - come il Vicepresidente peraltro sa - che coloro i quali hanno sofferto maggiormente l'anno passato sono proprio i piccolissimi: magari c'è una differenza che va da 10 mila a 6 mila o da 20 mila a 14 mila, che però può davvero fare la differenza su una gestione di una stazione o far propendere nella decisione di continuare a gestire un impianto oppure no. Al tempo stesso, l'emendamento imputa le risorse anche per il 2018, per il 2019 e per il 2020, perché - così come l'altra settimana abbiamo votato il Piano triennale sulla neve, quindi la modalità con cui erogare i contributi - crediamo che se a questo venisse affiancato un disegno di legge di bilancio che garantisce fin da ora la copertura di quel Piano, ovviamente avremmo una garanzia, ma anche una buona gestione dell'ente e una corretta correlazione fra atti amministrativi e stanziamenti di bilancio.
L'emendamento n. 188) - così non supero il tempo a mia disposizione prevede, invece, uno stanziamento di un milione di euro sulla ciclovia del Naviglio di Ivrea. È l'unico emendamento da noi presentato che definisce l'investimento su una singola tratta. Ci permettiamo di farlo, ben sapendo che la Regione ha fatto uno stanziamento significativo per un bando che scade il 20 marzo, sulla possibilità di presentare la progettazione proprio sulle ciclovie, perché il Naviglio di Ivrea, oltre ad essere un'opera importante, non soltanto ingegneristicamente, ma anche culturalmente, per la nostra regione (così come quello di Milano, è progettato da Leonardo da Vinci) è l'unico tratto di naviglio piemontese che consentirebbe l'unione fra progetti esistenti: la ciclovia del Canale Cavour e la ciclovia VenTo che senza la bretella - diciamo - del Canale di Ivrea non avrebbero una loro percorrenza in un circuito unico. Invece, chiunque si occupa di cicloturismo lo sa, proprio la creazione di anelli è una grande attrattiva per i turisti internazionali.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 57) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 58) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 91) presentato da Ruffino, Graglia, Berutti Pichetto Fratin (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Gli emendamenti sono uguali, differiscono solo sulla richiesta, quindi li illustro congiuntamente. Sono a firma mia e della collega Ruffino: "Investimenti relativi alla riqualificazione e alla sostenibilità ambientale ed energetica a potenziamento e valorizzazione del patrimonio impiantistico delle aree sciabili e dell'offerta turistica", categoria B legge 2 del 2009". La richiesta è da 1 milione a tre milioni, sette milioni per i tre anni. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 169) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Ovviamente non ho visto la tabella che il Vicepresidente intende presentare nella prossima settimana, per cui mi baso ovviamente sulle tabelle di bilancio. L'emendamento n. 169 riguarda la lettera b) del piano neve che abbiamo approvato la scorsa settimana in Commissione. Piano neve che, se individua delle modalità con cui erogare i fondi per la garanzia delle piste - l'innevamento e quant'altro - ha una misura - la lettera b) - che è fondamentale perché è quella che garantisce il mantenimento in vita degli impianti stessi con le loro revisioni generali, con revisioni tecniche e quant'altro.
Perchè riteniamo sia importante, come nello scorso anno, uno stanziamento di 2 milioni di euro? Perché, proprio mentre si è fatto un investimento significativo su Accordi di programma, questi 2 milioni consentono, a tutti coloro i quali sono esclusi dagli Accordi di programma, in realtà, di poter, invece, ammodernare o revisionare i loro impianti con una dotazione economica, che non è grande, ma è indispensabile affinché alcuni impianti non vadano chiusi.
Peraltro, la Regione Piemonte conosce le scadenze della vita tecnica degli impianti, in realtà sul 2018 e 2019 il numero di rinnovo di impianti è maggiore rispetto, per esempio, agli anni passati. Crediamo servirebbe una cifra maggiore, ma già questa sarebbe una cifra importante per evitare che degli impianti - dei singoli impianti, non delle stazioni - che in molti casi sono determinanti, chiudano.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 51) presentato da Graglia, Berutti, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riguarda un'altra importante legge regionale, la legge n.
4 del 2000, che non è finanziata dal 2014 - e mi sembra di capire che non è intenzione della Giunta finanziarla per i prossimi anni. La richiesta è minima, un milione di euro, per i contributi ad enti pubblici come, per esempio, le Pro Loco, per interventi e per lo sviluppo, rivitalizzazione e miglioramento qualitativo dei territori turistici. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 182) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 182 prevede lo stanziamento di un milione e mezzo l'anno nel prossimo triennio per il recupero e la valorizzazione del patrimonio escursionistico del Piemonte. Questa è la legge che precede immediatamente quella di cui parlava prima il collega Bono, non sono state leggi pre elettorali, sono state leggi che, in realtà, avevano un fine, che erano tutte legge finalizzate al mondo della montagna. Alcune, ha ragione lei con più fortuna - come questa - altre meno fortunate perché non sono mai state finanziate.
Perché riteniamo importante il finanziamento di questa misura? Ancorché nel Piano di Sviluppo Rurale vi sia già stato un finanziamento importante è volontà - così sembra, anche se poi non l'abbiamo ancora trovato nella documentazione - che la Regione Piemonte voglia individuare, con un progetto strategico, l'escursionismo. Il turismo legato all'escursionismo montano o, comunque all'attrattività delle nostre montagne, è un escursionismo sul quale la nostra Regione ha investito moltissimo, ma che sta avendo dei risultati assolutamente significativi. Risultati di cui, a volte, noi non ci rendiamo conto.
Credo che una delle attività di cui discutevo con alcune operatori sarebbe proprio quella di mappare i numeri di un turismo che neppure vediamo. Basta pensare a coloro i quali fanno la grande traversata delle Alpi, la via alpina o quant'altro, molto spesso, salvo le realtà in cui si svalla da una valle all'altra, in realtà, sono turisti che noi, fattivamente, non vediamo.
Quando il Presidente Chiamparino ha fatto il Giro del Viso, ha percorso l'anello più frequentato, assieme a quello del Rosa, all'interno della nostra regione. Credo sia testimone del numero significativo di persone.
Ancorché l'abbia fatto d'estate, credo sia stato un meraviglioso spot elettorale in cui si è divertito e si è fatto pubblicità, ma quello è stato possibile grazie agli investimenti che la nostra Regione ha fatto nel corso dell'anno. Il Giro di Viso, come lei sa, quando lei era più piccolo, non esisteva.



(Commenti fuori microfono Presidente Chiamaparino)



VIGNALE Gian Luca

Sì, però, per esempio anche solo la galleria del Viso è stata recuperata tre anni fa..



(Commenti fuori microfono Presidente Chiamparino)



VIGNALE Gian Luca

.era per catturare la sua attenzione, altrimenti uno parla al vento e un po' si annoia.
Al di là di questo, sul Giro del Rosa, montagne molto note per i piemontesi, meno a livello internazionale, come sul giro del Bessanese e quant'altro, vi è un turismo d'alta quota con grande presenza che noi non vediamo. L'errore che facciamo - anche noi lo abbiamo fatto precedentemente e non mappare. Io che, per esempio, frequento una realtà in cui una via alpina obbliga non a seguire le Alpi, ma a scendere da valle in valle, e si vede il numero consistente di turisti che, grazie proprio alla Traversata delle Alpi e alla Via alpina, usano i nostri sentieri.
Noi ogni tanto dimentichiamo che siamo la regione alpina con il maggior numero di chilometri di Alpi e pertanto anche con il maggior numero di rete escursionistica di tutte le Alpi. Dunque, crediamo che questa misura pari a 1 milione e mezzo sia necessaria, non per me, per il settore.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 11) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 76) presentato da Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Graglia, per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, a prima firma Consigliere Berutti, chiediamo 3 milioni di euro per il 2018, 1 milione per il 2019 e il 2020, per i contributi ai Comuni per l'adeguamento obbligatorio della strumentazione urbanistica sulla legge 24 del 1996.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Emendamento rubricato n. 12) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 9) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti n. 12) e 9) sono dati per illustrati.
Emendamento rubricato n. 163) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 191) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento l'abbiamo già presentato in occasione della discussione sull'assestamento di bilancio; io credo che sia estremamente importante perché è finalizzato a intervenire sotto forma d'investimenti per interventi di manutenzione straordinaria negli oltre mille alloggi sfitti gestiti dalle ATC del Piemonte; sfitti in quanto non assegnabili per lavori da svolgere al loro interno.
La Giunta ha fatto un investimento importante, all'interno di questo bilancio, relativamente al recupero delle morosità passive, però io credo che, sempre da questo punto di vista, non si possa non tenere in considerazione che vi è estrema necessità di strutture abitative. Penso che la cosa peggiore che l'Ente pubblico possa fare - perfettamente percepita dai cittadini, è avere alloggi vuoti e sfitti, quando vi sono migliaia e migliaia di persone che attendono una casa popolare.
Per questo motivo crediamo che quest'investimento finalizzato a esaurire non solo quelli che oggi non sono concessi, ma anche quelli che non potranno essere concessi perché accade un intervento di manutenzione straordinaria e, quindi, bisogna liberare l'alloggio.
Noi crediamo che sarebbe indispensabile un fondo come questo, ogni anno: di nuovo, aumenta gli investimenti, ma soprattutto aumenta il numero delle case a disposizione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 133) presentato da Bono, Andrissi, Bertola Frediani, Mighetti, Valetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Un emendamento uguale a questo è stato presentato in Commissione e riguarda il Fondo sociale per la copertura della morosità incolpevole, per i Servizi accessori all'abitazione, ai sensi della legge 3 del 2010.
Al momento, con gli emendamenti presentati in Commissione, in chiusura, dal Vicepresidente Reschigna, siamo passati dai 4-5 milioni ai 6,6 milioni. Noi chiediamo comunque di arrivare alla cifra di 8 milioni, quindi di aggiungere la cifra di 1,4 milioni, che era la cifra in origine segnalata dagli Uffici dell'Assessorato, in Commissione (un dato riportato e registrato a verbale), per coprire il 60 per cento della morosità incolpevole, ai sensi della legge 3 del 2010.
Non so come e quando ci sia stata una ritrattazione da parte degli Uffici regionali, per cui dagli 8 milioni siamo passati a 6,6 milioni; fermo restando che qualunque incremento sul tema ci renderebbe più che felici sottolineiamo che condividiamo pienamente quest'incremento, compresa la parte relativa alla riconciliazione delle posizioni debitorie e creditizie tra l'Ente Regione e ATC, che ha permesso di stanziare alcuni milioni (adesso non ricordo esattamente la cifra: mi sembra 8 milioni), per coprire l'intero ammanco degli anni precedenti. Tuttavia, se il ragionamento che ho fatto, riportando a memoria le dichiarazioni degli Uffici dell'Assessorato all'edilizia sociale, sono corrette, abbiamo ancora un ammanco di 1,4 milioni. Quindi, vorremmo capire bene - dati alla mano - di che numeri stiamo parlando; è molto semplice (lo dico al Vicepresidente Reschigna perché non c'è l'Assessore Ferrari): basta fare la somma delle morosità di ognuna delle tre ATC regionali -magari senza contare il 2017, troppo vicino: prendiamo in considerazione il 2016 - per avere all'incirca la morosità incolpevole complessiva, calcoliamo il 60 per cento e capiamo se siamo più vicini a 6,6 milioni, o siamo più vicini a 8 milioni oppure più vicini a 7 milioni, per capire bene il dato.
Ripeto, immagino che il calcolo sia stato fatto, ma come al solito dobbiamo apprendere queste valutazioni di natura economico-finanziaria dalla viva voce del Vicepresidente Reschigna, e fidarci. Questo atteggiamento fideistico - come ho avuto modo di dire più volte - può passare nella maggioranza, ma è un discorso un po' più difficile da parte delle opposizioni. Quindi, piena fiducia nell'operato del Vicepresidente Reschigna, però vorremmo avere questi dati, vorremmo avere una comunicazione verbale o scritta, in Commissione o, comunque, se è possibile prima della chiusura dell'approvazione del bilancio. Perché, noi ripetiamo - avevamo accolto questa cifra di 8 milioni, e quindi, da qui conseguentemente, il nostro emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
È un tema affrontato tutti gli anni, da quando siamo in Consiglio regionale. Effettivamente, è successo che negli anni abbiamo sempre perso qualcosa sulla morosità incolpevole, tant'è vero che è un articolo di questa legge di bilancio va a sanare i crediti nei confronti di questo tipo di bisogno sociale, riconosciuto per legge (ovvero quelle famiglie che hanno un reddito ISEE sotto i seimila euro annui e che hanno diritto al riconoscimento della morosità incolpevole e, quindi, a pagare una cifra mensile molto ridotta, che è di 40 euro).
Come diceva il Consigliere Bono, negli anni passati noi abbiamo presentato sempre emendamenti su questo capitolo di spesa. Effettivamente, le nostre richieste hanno poi avuto un riconoscimento dal dato che viene ricordato da questo bilancio, che è quello che ci veniva riportato, come calcolo per avere la copertura al 100% della morosità incolpevole, che è la cifra test ricordata dal collega Bono, cioè otto milioni.
Noi vorremmo effettivamente capire se abbiamo una copertura totale, anche perché la mancata copertura creerebbe poi una serie di disguidi che manderebbe in difficoltà proprio le famiglie più fragili presenti negli appartamenti di edilizia sociale.
Nei tavoli tecnici attivati nei Comuni stiamo assistendo ad una situazione paradossale, dove si imputano, a famiglie morose incolpevoli, anche dei piani di rientro.
Noi non vorremmo che i disavanzi delle ATC nord e sud venissero in qualche modo ripianati utilizzando piani di rientro applicati a famiglie classificate come morosi incolpevoli.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Andrissi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo è un intervento sul capitolo che riguarda la morosità incolpevole. È un intervento che proponiamo ad ogni sessione di bilancio. In questo caso come dicevano i colleghi, siamo a ripristinare quello che è uno stanziamento minimo che riteniamo necessario per coprire tutte le esigenze sulla morosità incolpevole.
Certamente non è questo il momento per andare a ridurre gli stanziamenti di bilancio per questi fini.
Come diceva anche il collega Andrissi, contrazioni rispetto a questo fondo scatenerebbero effetti a catena molto negativi, in primis, per le fasce più deboli, ma poi anche per le Amministrazioni comunali e per chi deve dare risposte a queste persone.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie.
E' un tema a cui il nostro Gruppo ha dedicato molto interesse e molto sforzo negli ultimi anni. Come già detto dal collega Bertola, è un periodo di grande crisi in cui riteniamo di dover almeno mantenere la spesa storica per calmierare gli effetti dovuti all'impossibilità di molti affittuari di pagare quanto dovuto negli alloggi di edilizia sociale, e a canoni calmierati.
La morosità incolpevole è un fenomeno sempre più diffuso che viene riconosciuto agli assegnatari, ma purtroppo non trova sostegno economico nelle casse della Regione.
Con l'incremento che cuba, complessivamente, 7 milioni sul triennio abbiamo dedicato una cassa un po' più ridotta per l'anno 2018 e con un picco nel 2019 di tre milioni di euro, e poi a scendere.
Riteniamo che confermare questo impegno nel triennio, anche oltre l'ambito di competenza di questa legislatura e di questa Amministrazione regionale sia un atto di grande responsabilità e un segnale politico importante per le fasce più deboli del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
Emendamento rubricato n. 8) presentato da Ravello.
L'emendamento è dato per illustrato Emendamento rubricato n. 175) presentato da Vignale.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Ravello.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 174) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 31) presentato da Gancia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 177) presentato da Vignale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi crediamo che l'apertura di un nuovo capitolo di bilancio che preveda il riuso del patrimonio abitativo esistente dovrebbe essere una priorità di questo Consiglio regionale, in particolar modo con misure come questa, che prevedono dei finanziamenti.
Nella lunga discussione sul Piano paesaggistico abbiamo previsto la non compromissione e uso di suolo in molte parti del Piano paesaggistico, per è evidente che la riduzione del consumo di suolo può avvenire soltanto se vi è una politica che incentiva in modo importante il riuso di un patrimonio abitativo che è immenso, all'interno della nostra Regione, ma che è molto costoso da recuperare, perché evidentemente necessita di una serie di interventi, fra tutti interventi di carattere strutturale, che possono nascere soltanto ed esclusivamente da uno stanziamento.
Devo dire che questa Regione attuò già una misura simile, con la delibera del Piano casa, in cui ci fu, per due o tre anni, una dotazione economica che destinava fino a 12.500 euro alle persone che necessitavano di costituire un nuovo nucleo familiare e che dovevano, con questa risorse far fronte a spese per la riqualificazione della loro casa.
Credo che questo abbia un duplice vantaggio. Il primo: il fatto di riconsegnare patrimonio abitativo già esistente ha un suo effettivo utilizzo. Il secondo: di nuovo, mettere in moto un'economia, quale quella del settore edilizia, fra quelle che maggiormente hanno patito in questi anni, con interventi di ristrutturazione che, solo grazie all'intervento del pubblico, possono avere una spinta maggiore (senza limitarsi soltanto a quella della detassazione prevista dallo Stato, visti i tempi lunghi della stessa).



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 132) presentato da Bono, Frediani, Bertola Andrissi, Mighetti, Valetti e Campo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo sempre in tema di edilizia sociale, in questo caso ci riferiamo alle Agenzie Sociali per la Locazione (le cosiddette ASLO, che un tempo si chiamavano Lo.C.A.Re.).
Sono fondi che la Regione Piemonte stanzia per l'apertura di sportelli comunali per far incontrare domanda e offerta rispetto alla locazione di abitazioni private a soggetti in condizioni di fragilità economico-sociale a canoni agevolati e concordati (quindi a canoni nettamente inferiori a quelli del libero mercato).
La funzione della Regione è dunque importante, perché cerca di mediare stanziando delle risorse, e garantendo sicurezze al proprietario privato nel caso in cui l'inquilino diventi moroso: quindi va, sostanzialmente, a sussidiare un'eventuale carenza o difficoltà economica da parte dell'inquilino.
Incontra, ovviamente, delle difficoltà, perché sappiamo che molte volte il proprietario privato - sempre che possa permetterselo - preferisce evitare di affittare l'alloggio (quindi lo lascia vuoto) piuttosto che avere poi delle complicazioni nella riscossione nell'affitto.
Questa misura, però, è importante, perché dà quelle garanzie e tutele minime al proprietario privato, affinché si possa sentire sufficientemente sicuro per poter poi andare ad affittare un alloggio, anche con un canone minore - come si suol dire, "poco è meglio di nulla" - a persone in condizioni di fragilità socio-economica, come ho detto prima.
Riguarda, soprattutto, i Comuni ad alta tensione abitativa, i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti.
Noi crediamo che questa sia una delle altre due "gambe" principali su cui si dovrebbe sviluppare una politica non solo di sostegno all'abitazione, ma anche di sostegno alle persone in difficoltà. Quindi oltre ad una misura universalistica di reddito di cittadinanza, di autonomia e di inclusione oltre ai sistemi di assistenza sociale e socio-economica che ci sono a livello nazionale e locale, quella del diritto alla casa deve diventare una delle misure fondamentali delle politiche di assistenza al cittadino in difficoltà, oltre al tema principale della garanzia di trovare un lavoro retribuito (anzi, adeguatamente retribuito). Ma anche il dettato costituzionale secondo il quale la nostra è una "Repubblica italiana fondata sul lavoro" oramai ha perso un bel po' di brillantezza e di smalto in questi ultimi anni, proprio perché è sempre più difficile garantire un lavoro e un'adeguata retribuzione.
Però crediamo che questo capitolo del ASLO debba essere finanziato di più proprio per dare quel segnale che si può e si deve andare in questa direzione; perché anche con poche risorse - solo con 1 milione di euro in più - si possono agevolare tanti affitti ad un prezzo concordato, senza andare a stressare ulteriormente il capitolo dell'edilizia pubblica residenziale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Giampaolo

Grazie, Presidente.
Siamo all'emendamento relativo alle Agenzie Sociali per la Locazione. I costi per la casa sono uno dei motivi di maggior impatto economico sul reddito delle famiglie. Sappiamo che quando i costi della locazione si aggiungono a quelli delle utenze, come luce, gas o acqua. Quest'ultima peraltro, non si può "tagliare", ma abbiamo visto in questi anni numerosi casi di famiglie, soprattutto in edilizia sociale, con l'acqua staccata da anni; questa è un po' una vergogna sociale che abbiamo dovuto affrontare soprattutto nel Comune di Vercelli.
Quando i costi per la locazione superano il 30% del reddito mandano in crisi una famiglia e fanno sì che questa famiglia, col tempo, non riesca più a coprire tali costi.
È dunque importante finanziare le Agenzie Sociali per la Locazione e andare ad aiutare un maggior numero di famiglie, che possono, in questo modo vivere in modo dignitoso in una casa adeguata. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 109) presentato da Chiapello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 6) presentato da Ravello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tali emendamenti si considerano illustrati.
Con il consenso dell'Aula, i nostri lavori terminano alle ore 18.00.
Auguro a tutti una buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.00)



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