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Dettaglio seduta n.3 del 29/07/14 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(I lavori iniziano alle ore 9.33 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Università - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 16 presentata dal Consigliere Pichetto Fratin, inerente a "Tagli alle borse di studio universitarie"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
16.
La parola al Consigliere Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Brevemente, in merito alle notizie o, comunque, ai provvedimenti del Governo, che intervengono con una riduzione, una modifica anche rispetto ai crediti formativi.
L'interrogazione chiede quali iniziative intende svolgere ed assumere la Giunta regionale nei confronti del Governo nazionale, al fine di evitare che venga negato il diritto allo studio ad oltre 5.000 giovani piemontesi e chiede, altresì, di conoscere, rispetto al balletto delle cifre di incremento che dovrebbe esserci in assestamento, l'incremento effettivo rispetto all'attuale stanziamento previsto nel bilancio di previsione, in merito alle borse di studio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cerutti per la risposta.



CERUTTI Monica, Assessore al diritto allo studio universitario

Buongiorno ai Consiglieri e alle Consigliere, buongiorno al Consigliere Pichetto. Rispondo a questo primo question time riguardante un tema d'interesse di tutto il Consiglio, e non solo.
Rispetto alle indicazioni sul fronte nazionale, oggetto del question time, per poi arrivare anche alle scelte locali, posso dire di aver partecipato, qualche settimana fa (il 9 luglio), alla IX Commissione della Conferenza Stato-Regioni, che tratta anche il diritto allo studio, cui partecipano gli Assessori regionali. In quella riunione si doveva esprimere un parere sulla bozza di Decreto Ministeriale sulla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni e dei requisiti di eleggibilità per il diritto allo studio universitario, ai sensi del Decreto Legislativo 29 marzo 2012 n. 68, cui faceva riferimento il Consigliere Pichetto.
In quella sede i pareri sono stati discordanti fra le Regioni, anche perché si è cercato di comprendere quali sarebbero stati i risultati determinati dall'attuazione della cosiddetta "Bozza Profumo", risultati che variano da regione a regione. In particolare, per il Piemonte, le stime effettuate metterebbero in evidenza una riduzione del 6% degli idonei, per il non soddisfacimento del requisito anagrafico (attualmente non esistono vincoli dal punto di vista anagrafico), del 41% degli idonei iscritti ad anni successivi al primo, per il non soddisfacimento del requisito di merito, e del 46% per gli iscritti al primo anno.
In sintesi, su circa 10.000 idonei, la metà - pari a 5.000 studenti non avrebbe più diritto alla borsa di studio, su una popolazione di oltre 100.000 iscritti negli Atenei piemontesi.
Abbiamo ritenuto che questo tipo di riduzione fosse troppo pesante e non sostenibile per la nostra platea degli idonei. Sulla base di queste stime, anche altre Regioni non hanno espresso un parere positivo, pertanto il lavoro in IX Commissione si è fermato. Ci siamo dati l'impegno di provare a tornare indietro sui LEP (i Livelli Essenziali delle Prestazioni), per arrivare, presumibilmente fra qualche mese, ad una soluzione che possa vedere tutte le Regioni su una posizione comune.
Attualmente, quindi, le proposte di una riduzione a livello nazionale sono bloccate, a meno che il Governo non decida di procedere indipendentemente dal parere delle Regioni. Al momento, però - ripeto - le Regioni non hanno dato parere positivo.
Per venire al livello locale, possiamo dire che in Piemonte abbiamo visto - e sicuramente il Presidente Pichetto lo sa - una progressiva diminuzione delle risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione Piemonte per il diritto allo studio, che sono passate dai 25 milioni del 2009 ai 10 milioni dello stanziamento approvato dalla Giunta precedente sul bilancio 2014.
Sempre a livello locale abbiamo visto l'introduzione dei criteri di merito aggiuntivi, rispetto a quelli stabiliti dalla normativa nazionale legati, non solo al numero di crediti formativi universitari conseguiti, ma anche alla media (ECTS) in possesso del richiedente il beneficio a concorso.
Questa combinazione di fattori ha prodotto una significativa riduzione del numero di vincitori ed un ampliamento significativo della platea degli idonei non beneficiari.
Nell'anno accademico in corso (2013/2014) il numero complessivo di studenti aventi diritto ai benefici è di 9.750, di cui 4.801 risultano vincitori di borsa di studio, mentre 4.949, alla data del 30 aprile 2014 non sono beneficiari. La percentuale di idonei non vincitori si attesta sul 51% degli aventi diritto, contro il 49% dei vincitori.
Noi riteniamo (questo è l'impegno che abbiamo preso precedentemente e che intendiamo assolvere) di andare ad incidere sulla platea degli idonei aventi diritto, quindi avere la possibilità di aumentare la percentuale di studenti che possono ricevere la borsa di studio. Stiamo valutando come procedere, proprio in questa prima manovra di assestamento di bilancio.
Ci sono state delle richieste esterne di poter tornare subito ai livelli precedenti l'Amministrazione presieduta dall'ex Presidente Cota: noi vorremmo, man mano, avvicinarci a questo obiettivo. Al momento pensiamo che con uno stanziamento iniziale aggiuntivo di sei milioni di euro si possa andare a coprire il 70% degli studenti che chiedono di accedere alla borsa di studio.
Questo ci sembra un incremento significativo. Da parte dell'Assessora al diritto allo studio la soddisfazione avverrà quando copriremo la percentuale di tutti gli aventi diritto. Pertanto, in questo momento arrivare, non dico a duplicare, ma ad aggiungere più della metà dell'attuale stanziamento, ci sembra un passo decisamente significativo che va nella direzione di provare a far sì che anche in Piemonte si torni a parlare del diritto allo studio.
Purtroppo, con i tagli che sono avvenuti il Piemonte si è posto come fanalino di coda fra tutte le regioni rispetto alla copertura degli aventi diritto, e sappiamo che meno risorse stanzia la Regione, meno ne stanzia il Governo nazionale. Occorre tenere presente anche questo tipo di rapporto importante.
Con l'incremento proposto, che sarà elemento di discussione del Consiglio regionale, perché ci sarà una proposta della Giunta che verrà discussa dal Consiglio regionale, si va in questa direzione. Dopodich ritengo valga la pena ragionare nuovamente sui criteri di accesso alle borse di studio, in mancanza di una discussione a livello nazionale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cerutti.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 17 presentata dal Consigliere Marrone, inerente a "Bando casa popolare: slitta pubblicazione della graduatoria della II tranche?"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 17 presentata dal Consigliere Marrone.
La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
La ragione che sta alla base della presentazione di quest'interrogazione a risposta immediata è l'attesa che si è creata nelle migliaia di famiglie che sono al momento inserite nella seconda tranche, o quanto meno si aspettano di essere inserite nella seconda tranche della graduatoria del bando aperto per casa popolare della Regione Piemonte.
Sappiamo bene che la doppia istruttoria che la legge regionale prevede da parte sia dei Comuni di residenza dei richiedenti sia della Commissione paritetica regionale dilata incredibilmente i tempi.
Purtroppo da parte degli stessi uffici comunali era stata già addirittura annunciata una data, un giorno preciso di luglio per queste migliaia di famiglie in attesa e il fatto che questa data sia sfumata senza che venisse pubblicata la graduatoria che precede inevitabilmente l'assegnazione, ha creato un'enorme delusione e anche tanta indignazione in queste migliaia di famiglie.
So, Assessore, che per quanto riguarda il tema dell'emergenza abitativa lei recentemente ha ricevuto anche le organizzazioni sindacali, che hanno avuto modo di rappresentarle la drammatica situazione torinese, in particolare il fatto che il 90% delle migliaia di sfratti che si verificano quotidianamente nel nostro capoluogo si basano su una sorta di morosità incolpevole che deriva dalla perdita di lavoro piuttosto che da cassa integrazione o comunque da un calo di reddito che non dipende dalla volontà delle famiglie stesse; in buona sostanza, si tratta di situazioni che vanno a privare queste famiglie delle risorse per poter onorare i canoni di locazione.
È pertanto necessario offrire trasparenza e dare anche certezza a questi nuclei familiari che nutrono grande aspettativa nei confronti dell'assegnazione delle case popolari da bando regionale e che la vedono sostanzialmente come la realizzazione di un diritto, quello alla casa.
Io sono dell'idea che, in un momento di grave crisi sociale come l'attuale, la credibilità delle istituzioni si misuri anche in relazione alla certezza delle tempistiche che le istituzioni sono in grado di offrire. Il timore è che un tema esplosivo come quello dell'emergenza abitativa sia sostanzialmente abbandonato nei meandri della burocrazia e che quindi le tempistiche si allunghino ulteriormente, creando ulteriore delusione e disillusione.
Da un'analoga interpellanza al Comune di Torino ho avuto modo di sapere magari lei me lo confermerà - che addirittura dal Comune c'è un ritardo nella trasmissione alla Commissione regionale di un'ottantina di pratiche ancora da verificare, che rappresentano grosso modo il 10% del totale.
La richiesta - e concludo - è quella di poter avere da lei un dato o una previsione verosimile su una data che possa essere considerata come una soglia entro la quale la Commissione regionale possa davvero trasmettere al Comune di Torino tutta la graduatoria, in modo da consentirne la pubblicazione e, dopo il mese regolamentare previsto dalla legge regionale anche la pubblicazione, e quindi l'inizio dell'assegnazione di questa tranche, in un momento così grave.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrari per la risposta.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche sociali, della famiglia e della casa

Grazie, Presidente e grazie, Consigliere, per avere messo in luce un problema che sappiamo essere di primaria importanza e di primario rilievo all'interno non soltanto del Comune di Torino, ma della Regione piemontese nel suo complesso.
Credo che questa interrogazione a risposta immediata metta in luce un problema molto delicato, che si rende ancora più acuto in un momento come quello che stiamo attraversando, che lei descriveva in maniera molto chiara.
È un momento in cui sono sempre di più le famiglie che, per ragioni che non dipendono dalla loro volontà, si trovano nella incapacità e nella impossibilità di fare fronte alle spese della vita quotidiana e, in primis alle spese legate alla casa, legate all'abitare.
Si fa più acuto un problema e il problema è quello, da una parte, di rispondere alle esigenze in maniera concreta ed efficace e dall'altra le procedure che sono messe in campo previste dalla legge per poter far sì che la risposta avvenga.
Spesso e soprattutto in un momento come questo e soprattutto su un tema come quello dell'emergenza abitativa, questi due livelli fanno fatica ad incontrarsi. Per cui da una parte abbiamo un'emergenza che richiede risposte certe e trasparenti in tempi ragionevoli; dall'altra, una procedura che rischia di essere più contorta e spesso di allungare i tempi delle risposte.
Questo per dire innanzitutto che l'impegno che noi, come Amministrazione, abbiamo - e abbiamo già messo in evidenza nel dibattito che abbiamo fatto in Commissione - è quello che va affrontato il nodo presente all'interno della legge, cioè le modalità con cui vengono effettuati i controlli e viene poi emanata la graduatoria, che in questo momento risulta effettivamente molto pesante e troppo inadeguata rispetto alle esigenze che abbiamo.
Quindi, un primo impegno che noi dobbiamo mettere in campo nei prossimi mesi è quello di intervenire sulla legge quadro, per fare in modo che le procedure con cui si intende rispondere a questi problemi siano certamente eque, rispondano cioè a criteri di equità e di trasparenza, ma nel contempo non si disperdano negli eccessivi meccanismi burocratici.
Per quanto riguarda la questione concreta posta e che ha come riferimento la situazione legata al Comune di Torino, posso dire che l'attuale procedura con cui si arriva alla emanazione della graduatoria, in base alla legge vigente, prevede che le domande presentate dai cittadini finalizzate ad ottenere l'inserimento nella graduatoria per l'assegnazione delle case popolari, vengono inizialmente istruite dal Comune ha emesso il bando e da questo inviate alla Commissione appositamente costituita ai sensi della legge regionale presso l'Agenzia territoriale per la casa.
La Commissione, come sapete, è presieduta da un magistrato ed è composta da soggetti designati da Regione, ANCI, ATC e sindacati. A questa Commissione compete di accertare il possesso da parte dei richiedenti dei requisiti di legge, attribuire i punteggi collegati alle varie forme di disagio abitativo, economico e sociale e da ultimo redigere la graduatoria per l'assegnazione degli alloggi.
Questo per dire che non c'è un ruolo e una competenza diretta da parte della Regione, e quindi dell'Assessorato regionale, e da parte degli uffici dell'Assessorato regionale nell'esame delle domande e nella formazione delle graduatorie, perché i due soggetti che sono coinvolti in questa procedura sono il Comune da una parte e la Commissione, dall'altra, che ha al proprio interno anche un rappresentante della Regione.
Certo, noi dobbiamo precisare e richiamare che sia la legge per un verso sia il Regolamento applicativo stabilisce dei tempi molto precisi per cui i Comuni dobbiamo inoltrare le domande corredate dalla documentazione relativa alla Commissione entro 60 giorni dalla scadenza del termine fissato dal bando di concorso. Le Commissioni devono formare la graduatoria entro 120 giorni dal ricevimento degli atti e dei documenti.
Questo è il punto su cui noi dobbiamo fare chiarezza. Ho chiesto agli uffici dell'Assessorato regionale di intervenire, in modo che si riesca a capire quali sono i tempi entro cui questa graduatoria verrà definitivamente emanata.
Pertanto, sono in corso i necessari accertamenti per raccogliere le informazioni più precise presso la Commissione competente per l'assegnazione degli alloggi, per conoscere le tempistiche previste per l'approvazione della graduatoria, cioè per verificare se i 120 giorni sono già effettivamente passati, se abbiamo un margine entro cui possiamo rispettare questa tempistica. Comunque quello che è chiaro è che, entro le prossime settimane, la graduatoria per l'assegnazione dovrà essere certamente pubblicata per arrivare a risolvere almeno in parte la richiesta che proviene dai cittadini.


Argomento: Nomadi

Interrogazione a risposta immediata n. 19 presentata dalla Consigliera Porchietto, inerente a "Riforma degli ammortizzatori sociali"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 19 presentata dalla Consigliera Porchietto.
La parola alla Consigliera Porchietto per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Credo che l'Assessore Pentenero conosca molto bene questa questione, in quanto in queste settimane è fortemente dibattuta, sia a livello nazionale che a livello territoriale.
Credo sia fondamentale, oggi, valutare attentamente e sapere come la Giunta e l'Assessore ritengano di voler contribuire e dipanare una materia che è molto difficile da gestire in questo momento, perché richiede una copertura economico-finanziaria non di poco conto: bisogna capire come chiudere l'anno 2014 per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga.
Mi pare che gli annunci del Ministro Poletti, che sono quelli di non toccare la cifra complessiva messa a disposizione per l'anno 2014 riducendo però il contributo alla cassa integrazione per i lavorati, non possa essere una scelta che la Regione Piemonte possa seguire, in quanto già oggi le risorse messe a disposizione di ogni lavoratore sono minime circa 800 euro di media e, in un contesto come questo, quando molto spesso la famiglia è monoreddito, possiamo immaginare come un'indennità di 800 euro al mese possa aiutare.
Mi pare che ormai da troppo tempo non si parli a livello nazionale di una seria riforma della cassa integrazione, in particolare quella in deroga, lasciando invece ampio spazio a quella che è la riforma della legge elettorale; penso che i nostri lavoratori, che, ricordo, sono più di 150 mila soltanto nella Regione Piemonte, che sono stati (tra virgolette) "trattati" con questo ammortizzatore sociale, della legge elettorale sinceramente, con grande rispetto per tutti, poco se ne fanno: di certo con quella non mangiano.
Chiedo, quindi, alla Giunta regionale di venire a conoscenza come ritengono di intervenire, come Regione, stante che, in IX Commissione siamo sempre stati una delle Regioni che ha maggiormente apportato sistemi innovativi in questo ambito, e qual è la posizione che la Regione ritiene di tenere all'interno della Conferenza Stato-Regioni, che penso sia il luogo preposto per, ancora una volta, far sì che questa sia la Regione che accompagna anche le altre Regioni in un contesto così difficile come la riforma degli ammortizzatori sociali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore al lavoro

Ringrazio la Consigliera per l'opportunità che mi offre di poter illustrare al Consiglio un tema che oggi è al centro dell'agenda sulle questioni legate agli ammortizzatori sociali e, quindi, alle politiche per il lavoro.
Intanto, occorre un po' contestualizzare il momento all'interno del quale ci troviamo, nel senso che una prima bozza di decreto è stato presentato in Conferenza delle Regioni e su questo le Regioni hanno espresso un parere chiaro e preciso.
Le Regioni hanno espresso la propria contrarietà in merito a quanto era stato presentato, che intanto vedeva la riduzione della platea degli aventi diritto per gli ammortizzatori in deroga e, in secondo luogo, prevedeva un'interruzione al mese di settembre degli ammortizzatori in deroga.
Su questo aspetto la Conferenza dei Presidenti e prima il coordinamento degli Assessori al lavoro hanno espresso un parere fermo, chiaro e preciso tant'è che il decreto è stato interrotto nel proprio iter di approvazione e di discussione.
Noi non abbiamo ancora (se non da fonti giornalistiche, che possono essere presumibilmente attendibili) avuto l'incontro con il Ministro e quindi la Conferenza delle Regioni non si è ancora espressa in merito.
Avremo un incontro con il Ministro questa settimana, precisamente domani, in cui cercheremo di capire se le posizioni del Governo sono esattamente quelle illustrate in sede giornalistica. È evidente che, a quel punto, i numeri che potrebbero toccare la nostra Regione a partire dal 4 settembre sono numeri consistenti. Peraltro, abbiamo anche una tempistica molto feroce rispetto ad un gran numero di persone che potrebbero essere coinvolte; da un'analisi più approfondita dell'Osservatorio del Lavoro (e non solo), abbiamo compreso che potrebbero essere un po' meno, ma non cambia nulla, perché ci troviamo di fronte a numeri importanti e per i quali occorre trovare una soluzione.
Quindi, ritengo fondamentale il passaggio in seno alla Conferenza delle Regioni, dove, così come si è espresso in un parere unitario in precedenza credo ci sarà, anche in questa occasione, una posizione ferma e unitaria intorno al tema degli ammortizzatori sociali. È evidente, così come è stato ricordato, che, poiché la nostra Regione ha sempre lavorato con grande attenzione, stiamo cercando di individuare delle soluzioni alternative che non passino solo attraverso il bilancio regionale, ma che possono prendere in considerazione altre forme di sostegno, soprattutto nei confronti delle situazioni di emergenza che si potrebbero manifestare.
Non è una strada semplice, perché la dotazione di risorse è l'elemento principale dal quale partire. Ricordiamo anche che nel 2009, di fronte ad una situazione analoga, ci fu un provvedimento del Governo che fece intervenire anche i fondi comunitari, secondo i quali si attivò la cassa in deroga attraverso l'utilizzo dei fondi comunitari.
Non mi sembra ci sia lo stesso contesto e che si sia verificata la stessa situazione, non fosse altro perché siamo all'inizio di una nuova programmazione, e per il fatto che l'Unione Europea ha posto praticamente un veto al paese Italia di provare ad affrontare, ancora in questa direzione, la questione degli ammortizzatori sociali.
Credo dunque che il primo passaggio, anche nel rispettare il cronoprogramma, sia quello della discussione in seno alla Conferenza delle Regioni, prima di tutto con il Ministro per comprendere davvero se questa è l'intenzione con la quale il Governo intende muoversi. In secondo luogo ovviamente, occorrerà mettere in atto tutti gli strumenti possibili per risolvere la questione legata agli ammortizzatori in deroga, alla luce dei numeri importanti con i quali ci troviamo a ragionare.
Quindi, sarà nostra cura, magari attraverso la Commissione, informarvi rispetto ai passi successivi e a quelle che saranno le prese di posizione della Conferenza delle Regioni, con la consapevolezza di un quadro complicato e difficile con il quale dovremmo misurarci e per il quale mi auguro ci sia la più ampia collaborazione e disponibilità nel trovare le soluzioni possibili nell'interesse comune dei lavoratori e delle tante famiglie che si troverebbero in una situazione di difficoltà.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 18 presentata dal Consigliere Bertola, inerente a "Importazione rifiuti dalla Regione Liguria"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 18 presentata dal Consigliere Bertola, che ha la parola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Si parla di importazione di rifiuti dalla Regione Liguria.
Ai sensi dell'articolo 182 del nostro codice ambientale, il D.Lgs.
152/2006, ricordo quanto segue: "È vietato smaltire i rifiuti urbani non pericolosi in Regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali".
Infatti, la nostra Regione nel 2003 ha siglato un'intesa con la Regione Liguria per l'attivazione e la prosecuzione di forme di collaborazione nel settore della gestione dei rifiuti, che prevedono attività di mutuo soccorso, così definito, fra le Regioni firmatarie in occasione di emergenze inerenti all'attività di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani.
Siamo venuti a conoscenza di una deliberazione del 21 luglio 2014 della Giunta regionale ligure, che, sulla base di questa intesa stipulata nel 2003, prevede che possano essere attivate, a fronte di situazioni di deficit rispetto al fabbisogno gestionale interno della Liguria, specifici accordi fra le Province liguri e quelle piemontesi interessate, per operazioni di conferimento di rifiuti prodotti da Comuni liguri verso impianti situati in Piemonte.
Inoltre, la deliberazione definisce gli impianti coinvolti precisamente, sono l'impianto di trattamento di Castelceriolo in Provincia di Alessandria, due impianti della Provincia di Cuneo (rispettivamente, uno si trova a Ceva, l'altro a Saluzzo) e il quarto, manco a dirlo, è l'impianto di incenerimento del Gerbido di Torino.
Tra l'altro, ci fa piacere che la Giunta ligure lo chiama nel chiama nel modo giusto, "impianto di incenerimento", non termovalorizzatore.
Addirittura, sempre dalla delibera, si apprende che la Regione Liguria ha già contattato le province piemontesi che ospitano tali impianti e la provincia di Cuneo ha già espresso parere favorevole all'accoglimento presso le sue piattaforme dei rifiuti provenienti dalla provincia di Genova.
Come si evince dalla delibera ligure, le province di Torino e di Alessandria sono state contattate - cito testualmente - "per le vie brevi" al fine di verificare la disponibilità ad accogliere questi rifiuti".
Oggi chiediamo all'Assessore se c'è stata una comunicazione anche alla Giunta regionale, visto che si tratta di accordo stipulato tra due Regioni relativamente al conferimento di questi rifiuti in Piemonte. Anche perch se così fosse, vorrebbe dire che, dal punto di vista impiantistico, la nostra Regione è più che a posto, se può addirittura accogliere rifiuti da altre Regioni! Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
A quest'interrogazione avrebbe dovuto rispondere l'Assessore Valmaggia ma, come sapete, è impegnato a livello istituzionale a Roma, quindi lo sostituirò dando lettura della risposta da lui stesso predisposta.
Come emerge dalle premesse, l'interrogante ha piena conoscenza dei presupposti che hanno portato alla possibilità, per la Regione Liguria, di derogare al divieto di conferimento in altra Regione dei rifiuti urbani sancito dalla norma nazionale, e che potrà consentire il trasferimento presso gli impianti piemontesi di quota parte dei propri rifiuti non trattati.
Tale possibilità, in forma di "mutuo soccorso", era peraltro già sancita dall'intesa tra la nostra Regione e la Regione Liguria, e rappresenta una forma di corretta collaborazione tra regioni limitrofe.
Analogo protocollo, infatti, è stato sottoscritto anche con la Regione Lombardia.
Poiché la Regione Liguria intende dar luogo ad interventi di adeguamento impiantistico volto a permettere il pretrattamento dei propri rifiuti urbani, le due Amministrazioni hanno preso in esame la suddetta intesa, prevedendo il coinvolgimento delle Province, delle Associazioni d'Ambito e degli impianti che hanno dimostrato disponibilità a ricevere tali rifiuti. In proposito, la Regione Liguria ha stimato un quantitativo da trasferire presso impianti piemontesi di circa 3.500-3.700 tonnellate al mese, e comunque un quantitativo complessivo non superiore a 300.000 tonnellate nell'arco temporale di 6-12 mesi.
Sulla base di ciò la Regione Liguria ha approvato una apposita DGR (n.
829/2014), ed ha inviato alcune note al fine di attivare operativamente questa procedura: nella sostanza, occorre che gli impianti dichiarino la propria disponibilità secondo quantità e modalità operative ben precise sulle quali l'ATO e la Provincia di riferimento si dovranno esprimere, e sull'esito delle quali le due Regioni dovranno esprimere preventivamente un nulla osta.
A seguito di tali note l'ATO-R di Torino ha espresso la propria disponibilità a ricevere presso l'impianto TRM di Torino un quantitativo di 35.000 tonnellate nell'anno 2014 e 20.000 tonnellate nell'anno 2015.
Parallelamente, la Provincia di Cuneo e l'Associazione d'Ambito Cuneese hanno invitato i due Consorzi interessati, lo CSEA di Saluzzo e l'ACEM di Ceva (quest'ultima mi risulta essere di Mondovì) a definire quantità e modalità operative per il ricevimento dei rifiuti in oggetto.
Non sono invece giunte informazioni sulla conferma della disponibilità da parte della Provincia di Alessandria, né dall'ARAL di Alessandria Castelceriolo.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 20 presentata dal Consigliere Valetti, inerente a "Continui ritardi sulle linee SFM2 ed SFM3 di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 20, presentata dal Consigliere Valetti, che la illustra.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Ho già avuto occasione di introdurre il tema dell'efficienza del Trasporto Pubblico Locale, sia stradale sia su ferrovia.
Ho presentato quest'interrogazione, che rivolgo all'Assessore Balocco su segnalazione dei Comitati locali dei pendolari e di singoli pendolari che lamentavano continui ritardi.
I disagi che si riscontrano sulle ferrovie locali, in particolare dei servizi SFM2 e SFM3 cui facciamo riferimento, ovvero quelli che coprono la tratta della Val di Susa e del pinerolese, persistono da parecchio tempo (abbiamo voci di questi problemi dalla fine del 2013 e ancora nel 2014) registrando percentuali di soppressione treni e di ritardi tra i 10 e i 20 minuti che francamente risultano inaccettabili.
Sappiamo, inoltre, che alcune linee locali della zona sono state tagliate per scarsa redditività, perché chiaramente un servizio gestito in questo modo è poco allettante e attrattivo, e induce l'utenza a raggiungere il centro di Torino con mezzi propri.
Dal momento che anche la maggioranza concorda sull'esigenza di ridurre il traffico cittadino e i conseguenti problemi ambientali, si ritiene opportuno fornire, con i soldi che ci sono, che sappiamo non essere molti un servizio adeguato.
Ancora ieri, abbiamo appreso dall'Assessore Reschigna di ulteriori tagli ai trasferimenti relativi al rinnovo di mezzi di trasporto pubblico e al materiale rotabile. Questo non è certo un buon presupposto, considerando che i problemi riscontrati sono essenzialmente dovuti all'inefficienza dei mezzi e alle pessime condizioni delle ferrovie.
Chiedo, dunque, l'attenzione dell'Assessore, tenuto conto che i soldi a disposizione sono pochi e che questi ritardi si ripercuotono sui pendolari.
Si fa altresì presente che sono poco chiare anche le modalità di rimborso e spesso ci si sente un po' vessati (lo dico perché sono stato pendolare e lo sono ancora).
Tenendo presente che bisognerà presto predisporre i bandi per l'assegnazione del servizio di trasporto pubblico, sarebbe bene fare un pensiero sull'idea di vincolare, magari, anche i vettori (lo prenda come suggerimento), al fine di fornire un servizio migliore - pena l'applicazione di penali appropriate - e a comunicare agli utenti del servizio le corrette modalità per ottenere i rimborsi, perché a questo punto credo che sia un atto dovuto.
Cerchiamo di rendere un buon servizio: mettiamoci anche nei panni di coloro che con quel servizio campano, perché lo usano per raggiungere il posto di lavoro, per cui è un problema abbastanza serio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Consigliere Valetti, sono in gran parte d'accordo con quanto lei ha detto in questo momento. Do lettura della risposta che mi è stata predisposta, sentendo, sostanzialmente, le ragioni di Trenitalia e poi aggiungerò velocemente due considerazioni.
Dall'analisi effettuata tramite il sistema web denominato Piattaforma Integrata Circolazione (PIC) di RFI, risulta che sulla linea SFM2 la puntualità sarebbe progressivamente in aumento - il condizionale lo aggiungo io - e nel mese di giugno è al 91,2% l'arrivo dei treni a destinazione in fascia 0-5 minuti, e del 98% in fascia 0-15 minuti.
La linea SFM3 è stabile con una percentuale dell'89% in fascia 0-5 minuti e del 96,8% in fascia 0-15 minuti (questo è quanto sostiene Trenitalia dalla Piattaforma RFI).
I ritardi specificati nell'interrogazione sono dovuti a cause di forza maggiore (un caso di suicidio lungo i binari e furto di trecce di rame).
Rispetto ai disservizi dei treni 4706 e 4707 non è possibile fornire i dati, in quanto tali treni non risultano nel programma di esercizio.
Per quanto riguarda il treno 4554, dall'analisi della puntualità risulta che nella settimana dal 21 al 26 luglio u.s. è arrivato a destinazione sempre in orario, ad eccezione del giorno 23, nel quale ha accumulato otto minuti di ritardo.
Il materiale rotabile utilizzato sulla SFM3 ha presentato malfunzionamenti, in quanto si sono verificati consecutivi guasti alle porte delle carrozze. Per motivi di sicurezza, la società Trenitalia impone la chiusura della carrozza guasta e di quelle a valle, in quanto il personale di bordo non ha la possibilità di transito tra le vetture interessate.
La sospensione delle dieci linee ha permesso una certa ristrutturazione che è ancora in corso e anche, in qualche misura, da rivedere.
Per quanto riguarda il rimborso bonus, si fa presente che l'ultimo riconoscimento previsto dalla Regione Piemonte agli abbonati è relativo all'anno 2012; la modulistica di domanda per ottenere il bonus era disponibile sia presso le biglietterie di Trenitalia sia sui siti web dell'Ente Regione e di Trenitalia.
Si fa presente che, al fine di migliorare le performance gestionali della linea, SFM2 in corso dell'orario vigente sono state riviste le tracce dei treni e apportati alcuni interventi migliorativi che hanno permesso un qualche recupero di puntualità.
Per migliorare l'efficienza delle linee SFM, la Regione Piemonte ha istituito una "cabina di regia" con l'Agenzia per la Mobilità Metropolitana e Regionale, RFI e Trenitalia per un costante monitoraggio dei servizi, che si è ancora incontrata recentemente.
Aggiungo che il problema esiste non solo su queste linee, ma su molte linee del Piemonte e sono in questa fase ancora poco affrontabili, da parte della Regione, a causa del contratto oggi vigente, che definire un contratto capestro credo che sia il mimino. Spero che Trenitalia continui a dimostrare una certa disponibilità che ultimamente, almeno a parole, ha dimostrato nell'incontro che c'è stato con il Presidente e il sottoscritto affinché anche nella vigenza di questo contratto, che scadrà nel 2016, ci sia la possibilità di rivedere in qualche misura alcuni aspetti, dando alla Regione la possibilità di un maggior controllo su queste situazioni, ma anche di migliorare il servizio laddove è possibile.
È chiaro che saranno necessari anche degli interventi infrastrutturali per migliorare sia a livello di materiale rotabile sia a livello proprio di organizzazione e miglioramento di alcune stazioni, particolarmente sul nodo torinese. Alcune cose sono già in corso.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Interrogazione a risposta immediata n. 21 presentata dal Consigliere Bono inerente a "Inconferibilità di incarichi a soggetti provenienti da enti di diritto privato, regolati o finanziati dalle pubbliche amministrazioni"


PRESIDENTE

L'ultima interrogazione a risposta immediata, la n. 21, a firma del Consigliere Bono, ha ad oggetto "Inconferibilità di incarichi a soggetti provenienti da enti di diritto privato, regolati o finanziati dalle pubbliche amministrazioni".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione. Risponderà l'Assessore Ferraris.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Innanzitutto vorrei fare due richieste: 1) se fosse possibile alzare un po' il volume dei microfoni degli Assessori, perché dagli ultimi banchi non sentiamo quasi nulla, nonostante l'Aula non sia troppo rumorosa; 2) visto che non c'è l'Assessore Saitta, ma c'è il Presidente Chiamparino, che salutiamo, se fosse possibile che ci rispondesse direttamente lui, anzich l'Assessore Ferraris, senza nulla togliere a quest'ultimo, perché immagino che la nomina (è vero, è collegiale) sia stata fatta dall'Assessore Saitta e quindi, non essendoci lui, il più diretto referente potrebbe essere, dal mio punto di vista, Chiamparino.
L'interrogazione è molto semplice. Noi sappiamo che nel BURP del 12 giugno 2014 è stato pubblicato l'avviso di selezione per gli incarichi di Direttore regionale presso diverse strutture, tra cui la DB2000 (Sanità) e recentemente, con la DGR n. 30 del 21 luglio 2014, è stato nominato il dottor Fulvio Moirano proprio per questo incarico di Direttore regionale.
Sappiamo ovviamente dell'approvazione a Roma del decreto legislativo n.
39/2013, che riguarda l'incompatibilità e inconferibilità di incarichi nelle pubbliche amministrazioni (statali, regionali, locali) a soggetti provenienti da enti di diritto privato, regolati o finanziati dagli stessi enti che procedono alla nomina della persona in oggetto. Quindi, se hanno svolto anche attività professionali o non solo, se sono state regolate e finanziate, come nel caso dell'incarico svolto nei precedenti due anni da parte del dottor Moirano, in quanto egli infatti era Vicepresidente della società consortile AMOS scrl, che secondo il diritto commerciale, è una società a tutti gli effetti di diritto privato, anche se a capitale interamente pubblico, in quanto presenta un assetto azionario al 100 pubblico, condiviso tra le ASL Cuneo 1, ASL Cuneo 2, ASL Asti, ASO Cuneo Santa Croce e Carle e ASO SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, con percentuali ovviamente varie.
La mia, ovviamente, è una domanda proprio nella formulazione più corretta del question time, per chiedere appunto alla Giunta se ha valutato questa incompatibilità, presunta almeno a questo punto, ex decreto legislativo n. 39/2013, e, se l'ha valutata, qual è il giudizio e come ha pensato di procedere comunque alla nomina del dottor Fulvio Moirano come direttore regionale della DB2000 (Sanità). Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferraris per la risposta.



FERRARIS Giovanni Maria, Assessore al personale

Grazie, Presidente.
Rispondo come previsto - in ogni caso, qualora ci fosse da integrare nel frattempo è arrivato anche il collega Saitta - all'interrogazione; alla luce del fatto che l'ho ricevuta ieri, riferisco quanto comunicatomi dagli Uffici in seguito ad una prima analisi.
In merito, si precisa che AMOS è società interamente pubblica, nella quale l'Ente Regione Piemonte non ha alcuna partecipazione con relazione diretta e indiretta. Si rileva che, come dichiarato dallo stesso dottor Fulvio Moirano, l'incarico ricoperto (attualmente questo incarico non è più rivestito dal dottor Moirano) non comporterebbe, per la sua natura giuridica, l'esercizio di compiti gestionali ed operativi, gli unici a rilevare ai fini del giudizio sulla conferibilità e compatibilità tra l'incarico in precedenza ricoperto e quello conferito dalla Giunta regionale di Direttore della Direzione DB2000 (Sanità).
Trattasi invero di mera carica societaria, non connotata come tale da poteri di natura gestionale, amministrativa e operativa. Considerata comunque la delicatezza del tema, mi riservo tutti gli approfondimento del caso.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 10.21 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 10.21)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Trasporti su ferro

Ordine del giorno n. 10 presentato dai Consiglieri Porchietto, Vignale Pichetto Fratin, Graglia e Ruffino, inerente a "Rimodulazione riparto fondi compensativi TAV" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo presentato e presentiamo urgentemente una proposta di mozione che riguarda la rimodulazione per il riparto dei fondi compensativi TAV. Questo in merito anche al fatto che 12 Amministrazioni comunali hanno assunto una posizione che è in contrasto con la previsione di fondi compensativi che c'è da parte del Governo. Quindi chiediamo l'iscrizione di questo atto di indirizzo all'o.d.g.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 3 presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Mighetti, Valetti, Balzella e Bono, inerente a "Intervento della Regione Piemonte in favore dello stabilimento del Vertek di Condove (TO)" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Chiedo l'iscrizione del mio ordine del giorno n. 3 sul tema Vertek stabilimento di Condove sulla situazione dello stabilimento che, come sapete, attraversa un momento molto difficile.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Richiesta, da parte della Consigliera Gancia, di comunicazioni della Giunta regionale sulle firme occorrenti per la presentazione delle liste elettorali


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Intanto un'osservazione, che è quella del fatto che avete passato il tempo, la scorsa legislatura, ad accusare la Giunta Cota per l'utilizzo di fondi pubblici per la difesa sulle firme false (così definite). Volevo solo dirvi che ho avuto modo di vedere la documentazione per quel che riguarda le liste Chiamparino Presidente e il listino per il quale la Giunta si è rivolta all'Avvocatura.
Oggi la sinistra fa la stessa cosa per cui si è scandalizzata per un'intera legislatura. Allora, vorrei portarvi degli esempi e dirvi che siete stati meglio di Giovine! Valente Corrado ha firmato due volte sullo stesso modulo: è nato lo stesso giorno, ma ha una carta d'identità diversa. Trecate Aurelia è nata a Ricadi, ma si firma Ricadi Aurelia. Poi, diverse persone hanno un nome maschile, ma in realtà sono donne. La Consigliera regionale Nadia Conticelli dichiara di non aver mai autenticato la propria firma quando, in realtà, l'ha fatto.
Chiederei al Presidente Chiamparino di dare comunicazione all'Assemblea, perché questa è una situazione kafkiana. Grazie.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Mozione n. 6 presentata dai Consiglieri Rossi, Ferrentino, Accossato Ottria, Appiano, Valle, Caputo, Corgnati, Grimaldi, Baricco, Motta Rostagno, Ravetti, Gariglio, Barazzotto, Allemano, Giaccone, Andrissi Pichetto Fratin, Porchietto, Sozzani, Graglia, Ruffino, Berutti, Gallo Conticelli e Boeti, inerente a "Adesione della Regione Piemonte ad 'Avviso Pubblico - Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie'" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

C'è ancora una richiesta di intervento da parte del Consigliere Rossi al quale do la parola; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo per richiedere l'iscrizione di un ordine del giorno per il Gruppo del Partito Democratico.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno riguarda la mancata apertura della scuola statale dell'infanzia di Bibiana, già a nostre mani?



ROSSI Domenico

No, mi riferisco alla mozione inerente a "Adesione della Regione Piemonte ad 'Avviso Pubblico - Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie'".



PRESIDENTE

È già stata depositata?



ROSSI Domenico

Sì, è stata depositata giovedì agli Uffici, altrimenti possiamo farne avere una copia.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intanto, intervengo per chiederle un chiarimento. Nei giorni scorsi, i Gruppi di maggioranza hanno presentato un atto denominato "Pace in Medio Oriente". Allora chiederei di capire, essendo una delle prime sedute, se è già in discussione o se è già inserito nell'ordine dei lavori.
Poi, chiederei di inserire nell'ordine dei lavori la mancata apertura della scuola statale dell'infanzia di Bibiana. Probabilmente, prima occorrerà una riunione dei Capigruppo per decidere come scegliere anche la programmazione odierna, perché immagino che prima svolgeremo la parte dedicata alle leggi e, successivamente, esamineremo gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

No, Consigliere.
Sono pervenute delle richieste di inserimento di ordini del giorno precisamente uno da parte di Forza Italia, uno da parte del Partito Democratico e uno da parte del Movimento 5 Stelle.
Se l'Aula acconsente, si considerano iscritti gli ordini del giorno e la mozione.
Il Presidente suggerisce che vengano iscritti successivamente al punto 4) all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Dopodiché, se lei ritiene di richiedere l'iscrizione della mozione di cui è primo firmatario, allora potremo procedere in tal senso.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.27 riprende alle ore 10.28)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Ordine del giorno n. 11 presentato dai Consiliari Grimaldi, Appiano Molinari, Chiapello, Ferrentino, Rossi, Ravetti, Baricco, Boeti, Ottria Rostagno, Conticelli e Motta, inerente a "Mancata apertura della scuola statale dell'infanzia a Bibiana" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi.
Chiedo scusa, vi chiedo gentilmente di prendere posto e di fare in modo che i Consiglieri e i non Consiglieri si allontanino dall'emiciclo.
Approfitto per dire che queste due porte sono uscite di sicurezza quindi devono essere utilizzate solo ed esclusivamente per questo fine pertanto vi invito ad uscire dalle altre porte. Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Ribadendo a verbale che chiedo di porre all'ordine dei lavori il documento relativo alla mancata apertura della scuola di Bibiana, chiederei in merito alla programmazione dei lavori di decidere in sede della Conferenza dei Capigruppo come si avvierà questa seduta. Grazie.


Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 8 presentato dai Consiglieri Grimaldi, Giaccone Rossi, Rostagno, Barazzotto, Caputo, Allemano, Conticelli, Boeti e Accostato, inerente a "Pace in Medio Oriente" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Chiedo che sia inserito all'o.d.g. l'ordine del giorno sulla pace in Medio Oriente. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
La prego di consegnare agli Uffici il documento.


Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 12 presentato dai Consiglieri Bono, Campo, Bertola Batzella, Frediani, Mighetti, Valetti e Andrissi, inerente a "Condanna della attuale situazione di crisi umanitaria nella Striscia di Gaza a seguito dell'operazione militare istraeliana 'Protective Edge'" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola. Per quale motivo chiede la parola?



BERTOLA Giorgio

Presidente, intervengo sempre sull'ordine dei lavori.
Chiedo di potere attrarre anche un nostro ordine del giorno sulla pace in Medio Oriente e su Gaza. Poi, chiedo di vedere insieme, in sede di Capigruppo, se riusciamo a discuterlo oggi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie.
Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.
Se possibile, prima di iniziare l'esame dell'o.d.g., la inviterei a sospendere la seduta e a convocare una riunione della Conferenza dei Capigruppo, per poter concertare la modalità più efficace per lo svolgimento della seduta d'Aula odierna.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Prima devo concludere l'apertura, poi accoglierò le sue sollecitazioni.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il verbale del 30 giugno 2014.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

È a disposizione e riproducibile, su richiesta, il processo verbale della seduta dell'08 luglio 2014.


Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Reschigna e Valmaggia.


Argomento:

c) Insediamento della Giunta per il Regolamento, Giunta delle Elezioni e delle Commissioni consiliari permanenti


PRESIDENTE

A seguito degli insediamenti delle Giunte e delle Commissioni consiliari permanenti avvenute l'11 luglio 2014, do lettura della composizione dei rispettivi Uffici di Presidenza.



PRESIDENTE

Giunta per il Regolamento: Presidente, Mauro Laus; Vicepresidenti Valentina Caputo e Maurizio Marrone.



PRESIDENTE

Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità: Presidente, Paolo Domenico Mighetti; Vicepresidenti Andrea Appiano e Massimo Vittorio Berutti; Segretario, Gabriele Molinari.



PRESIDENTE

I Commissione (Programmazione; bilancio; patrimonio; organizzazione e personale, e-govern-ment; politiche comunitarie; enti strumentali e partecipazioni regionali, affari istituzionali, federalismo; enti locali pari opportunità; polizia locale; controlli ai sensi dell'articolo 34 dello Statuto): Presidente, Vittorio Barazzotto; Vicepresidenti, Elvio Rostagno e Gian Luca Vignale.



PRESIDENTE

II Commissione (Pianificazione territoriale; urbanistica; edilizia residenziale; trasporti e viabilità; espropri; OO.PP.; navigazione comunicazioni): Presidente, Nadia Conticelli; Vicepresidenti, Antonio Ferrentino e Federico Valetti.



PRESIDENTE

III Commissione (Economia; industria; commercio; agricoltura; artigianato montagna; foreste; fiere e mercati; turismo; acque minerali e termali caccia e pesca; formazione professionale; energia; cave e torbiere movimenti migratori): Presidente, Raffaele Gallo; Vicepresidenti, Giovanni Corgnati e Claudia Porchietto.
IV Commissione (Sanità; assistenza; servizi sociali; politiche degli anziani): Presidente, Domenico Ravetti; Vicepresidenti, Domenico Rossi e Davide Bono.



PRESIDENTE

V Commissione (Tutela dell'ambiente e impatto ambientale; risorse idriche inquinamento; scarichi industriali e smaltimento rifiuti; sistemazione idrogeologica; protezione civile; parchi ed aree protette): Presidente Silvana Accossato; Vicepresidenti, Domenico Valter Ottria e Diego Sozzani.



PRESIDENTE

VI Commissione (Cultura e spettacolo; beni culturali; musei e biblioteche istruzione ed edilizia scolastica; università, ricerca; politiche dei giovani; sport e tempo libero; cooperazione e solidarietà; minoranze linguistiche): Presidente, Daniele Valle; Vicepresidenti Paolo Alemano e Francesca Frediani.


Argomento:

d) Sentenza Corte Costituzionale


PRESIDENTE

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 197 dell'11 luglio 2014, si è espressa in merito all'impugnativa del Governo avverso numerosi articoli della legge regionale n. 3 del 25 marzo 2013 "Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) e ad altre disposizioni regionali in materia di urbanistica ed edilizia".
In particolare, ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 33, nella parte in cui sostituisce il comma 6 dell'articolo 16 bis (Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari) della legge regionale n. 56/1977 (come modificato dall'articolo 33 della l.r. n. 3/2013), e dell'articolo 34, nella parte in cui sostituisce il comma 2 dell'articolo 17 (Varianti e revisioni del Piano regolatore generale, comunale e intercomunale) della legge regionale n. 56/1977.
Invece, ha dichiarato estinto il processo relativamente agli articoli 4, 16, 18, 21, 27, 31, 35 e 61.
La sintesi della sentenza è visibile sul sito intranet del Consiglio regionale, alla voce "Supporto alle sedute istituzionali - Aula".


Argomento:

e) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

f) Riassunzione progetti di legge, ex articolo 92 del Regolamento: adempimenti


PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, chiedo il rinvio in Commissione dei provvedimenti di cui il Consigliere Bono ha chiesto la riassunzione ai sensi dell'articolo 92 del Regolamento e per i quali la fase referente non è stata esaurita.
Si tratta delle seguenti proposte di legge: Proposta di legge n. 112 "Modifiche alla legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte" Proposta di legge n. 224 "Ulteriori modifiche alla legge regionale 31 agosto 1993, n. 47 (Determinazione della misura dell'addizionale all'imposta di consumo sul gas metano e istituzione dell'imposta regionale sulla benzina). Incentivi per la trasformazione di autoveicoli da alimentazione a benzina ad alimentazione a GPL o metano; fondi per piano regionale di mobilità elettrica" Proposta di legge n. 232 "Modifiche all'articolo 20 della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo)" Proposta di legge n. 311 "Commissione regionale per le pari opportunità tra donne e uomini e istituzione dell'Albo delle associazioni di pari opportunità" Proposta di legge n. 365 "Modifica all'articolo 78 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte). Riduzione del quorum per l'approvazione della proposta soggetta a referendum abrogativo" Proposta di legge n. 383 "Disciplina del turismo naturista".
Poiché ci sono tutte le condizioni previste dallo Statuto e dal Regolamento, se l'Aula acconsente, c'è la riassunzione dei progetti di legge.
Non essendoci interventi contro, si dichiarano ammessi i progetti.


Argomento:

e) Ricevimento delegazioni


PRESIDENTE

Comunico che oggi alle ore 14,30 presso la Sala Viglione sarà ricevuta una delegazione del Comitato difese Ferrovie locali di Cuneo.
Alle ore 15, sempre presso la Sala Viglione, verrà ricevuta una delegazione del sindacato Intercategoriale Cobas.
Ora dovremmo passare all'esame del disegno di legge relativo a "Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014 e pluriennale per gli anni finanziari 2014-2016", ma avendo Il Presidente del Partito Democratico Davide Gariglio chiesto all'Ufficio di Presidenza una breve sospensione dei lavori per una Conferenza dei Capigruppo, la Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 10.39)



(La Consigliera Segretaria Motta comunica alle ore 11.05 che la seduta riprenderà alle ore 11.20)



(La seduta riprende alle ore 11.26)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1 presentata dal Consigliere Sozzoni, inerente a "Trasporto pubblico locale tratta Novara Biella"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1.
La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda una problematica che è già stata discussa in Commissione anche con l'Assessore Cerutti e riguarda una razionalizzazione di tratte di trasporto pubblico locale.
Da un'analisi effettuata, la quota che la Regione Piemonte versa risulta essere molto costosa. Pensate che la tratta tra Novara e Varallo costa oltre cinque milioni di euro, quando la stessa tratta, se noi la potessimo sostituire con gli autobus, costerebbe 500 mila euro: stesse fermate.
A sfavore di questa tratta è stata razionalizzata un'altra linea ferroviaria - la Novara-Biella - nella quale sono state soppresse una serie di fermate: vi è la corsa del mattino, di andata, ma non quella di ritorno.
La richiesta dell'interrogazione è, se è possibile, nell'ambito di una razionalizzazione, di valutare i costi che possono essere recuperati a favore della Regione. Nell'interrogazione è evidenziato il problema, ma anche un'eventuale soluzione per la nostra zona.
Si chiede anche la possibilità di ripristinare, spero prima dell'avvio del prossimo anno scolastico, le fermate che possono consentire agli studenti che usufruiscono di quella tratta ferroviaria di accedere agevolmente alle scuole che si trovano nel capoluogo, nella città di Novara.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Per quanto riguarda il primo quesito posto nell'interrogazione, ossia se "si intende rivedere il piano degli orari e delle fermate della linea Biella-Novara", è all'attenzione dell'Assessorato (consegnerò una risposta scritta che l'Ufficio ha preparato). Tuttavia, sono sostanzialmente d'accordo sulla necessità di rivedere alcuni aspetti, particolarmente le fermate.
La questione è condizionata anche dal fatto che stiamo parlando di una tratta sostanzialmente a binario unico, quindi con problemi di fermate e di interscambio tra i treni. Le molte fermate, su un binario unico determinano un rallentamento della tratta che finisce per essere controproducente per l'uso della tratta stessa. Si tratta di trovare un punto di equilibrio tra questi due aspetti.
Sulla tratta Novara-Varallo, tra l'altro, ho agli atti una sua lettera quando ricopriva la carica di Presidente della Provincia di Novara, datata 28 novembre 2013, in cui già allora si sollecitava una soluzione di questo genere. Tuttavia, mi risulta che la tratta costi un po' meno all'anno circa due milioni, ma questo non toglie che sia una cifra estremamente significativa. Non posso, quindi, che darle ragione.
Mi pare sia un discorso assolutamente di buon senso quello di rivedere questa tratta. Sono state sospese molte altre tratte, con numeri decisamente più consistenti, quindi le motivazioni per mantenerla sono decisamente più plausibili. È allo studio dei nostri Uffici una verifica di questo aspetto, eventualmente integrando, se fosse necessario, il sostitutivo con trasporto su gomma.


Argomento: Logistica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 2 presentata dal Consigliere Sozzani, inerente a "Cantiere ampliamento SS32 tratta Pombia Varallo Sessa-Borgo Ticino"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 2.
La parola al Consigliere Sozzani per l'illustrazione.



SOZZANI Diego

La seconda interrogazione riguarda una preoccupazione sulla tempistica di fine lavori, relativamente alla Statale 32.
Trattandosi di Strada Statale, so che la Regione non ha una competenza diretta, però, data la nostra attenzione per un'azienda che ha avuto coinvolgimenti anche in Valle d'Aosta e sul Terzo Valico per problematiche di tipo giudiziario (che in parte sembrerebbero essere superate con una sentenza del TAR), vorrei conoscere lo stato dell'arte e, soprattutto conoscere quando sarà la conclusione dei lavori sulla Statale 32.
Si tratta di una strada fondamentale perché arriva fino al lago Maggiore, ma sarà ancora più fondamentale per il prossimo EXPO 2015, come area di interesse turistico ed imprenditoriale dell'intera provincia di Novara.
Vorrei quindi conoscere, attraverso l'Assessore, qual è lo stato dell'arte e, soprattutto, avere la rassicurazione che la conclusione dei lavori avverrà in tempi certi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore alle infrastrutture

Risposta molto rapida che mi ha preparato l'Ufficio.
L'intervento "Ampliamento SS 32 tratta Pombia- Varallo Sesia-Borgo Ticino" è di competenza ANAS S.p.A., come giustamente diceva il Consigliere.
Da informazioni assunte in data 21 luglio dal Responsabile del Provvedimento dell'intervento di ANAS S.p.A., ingegner Mancina, si conferma che a causa di un provvedimento interdittivo della Prefettura di Torino contro l'impresa appaltatrice Lauro S.p.A., ANAS aveva bloccato i lavori nel cantiere in questione.
Il TAR del Piemonte ha accolto il ricorso dell'impresa, sospendendo l'esecuzione del provvedimento interdittivo di cui sopra. A seguito di tale sospensione del provvedimento, i lavori sono formalmente ripresi in data 14 luglio, mediante apposito Ordine di Servizio.
ANAS S.p.A. ha comunque precisato che le attività di cantiere non si erano mai fermate completamente, in quanto si stava procedendo alla messa in sicurezza delle opere.
Speriamo, quindi, che i lavori procedano celermente.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 7, inerente a "Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014 e pluriennali per gli anni finanziari 2014-2016"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 7, inerente a "Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014 e pluriennali per gli anni finanziari 2014-2016", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Ottria, che ha facoltà di intervenire.



OTTRIA Domenico, relatore

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge n. 7 viene proposto per andare ad integrare quanto gia messo in atto nell'esercizio finanziario 2013 rispetto alle disposizioni di cui all'articolo 3, del DL n. 35/2013 (Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali).
L'articolo 3 del DL n. 35/2013 ha definito le norme per l'accesso, da parte delle Regioni, agli anticipi di liquidità per gli anni 2013 e 2014 per il pagamento dei debiti degli enti del servizio sanitario nazionale certi, liquidi ed esigibili cumulati alla data del 31 dicembre 2012 prevedendo, nello stesso articolo, al comma 3, con un decreto direttoriale del Ministero dell'Economia e delle Finanze, il riparto definitivo fra le Regioni dell'anticipazione di liquidità destinata al settore sanitario in proporzione ai valori derivanti dalle ricognizioni delle somme di cui al comma 1, lettere a) e b), effettuati in sede di Tavolo di verifica degli adempimenti.
Il comma 4 del medesimo articolo aveva previsto entro il 15 dicembre 2013 la possibilità che le Regioni per richiedessero l'accesso alle anticipazioni suddette, per la tranche relativa al 2014, ed inoltre aveva previsto la possibilità per il Ministero dell'Economia e delle Finanze di attribuire, con decreto direttoriale, importi superiori a quelli assegnati ai sensi del comma 3, nei limiti delle somme già attribuite ad altre Regioni ma non ancora richieste.
Il comma 5 dell'articolo 3 ha stabilito per l'accesso regionale all'anticipazione di cassa le seguenti condizioni.
Primo punto, la predisposizione, per la Regione, di misure, anche legislative, idonee e congrue, per coprire il rimborso dell'anticipazione di liquidità, da verificare al Tavolo di verifica degli adempimenti.
Secondo punto, la presentazione di un piano dei pagamenti dei debiti certi liquidi ed esigibili cumulati alla data del 31 dicembre 2012, del quale il Tavolo verifica la coerenza con le somme assegnate alla singola regione.
Terzo punto, la firma di un apposito contratto.
Decreti del Ministero dell'economia e delle finanze del 20 febbraio 2014 e del 14 marzo 2014 hanno provveduto all'assegnazione alle Regioni delle risorse disponibili, dopo le verifiche contabili e in base alle richieste presentate dalle regioni stesse.
Alla Regione Piemonte è stato assegnato l'importo di 1.409.653.800,00 euro, quale tranche 2014. Ricordo che nel 2013 la somma trasferita era stata di 1.446.703.200,00 euro.
Sulla base dell'articolo 34 del DL 24 aprile 2014, n. 66, è possibile per le Regioni, inserire, nei propri piani dei pagamenti, anche i debiti riferiti al 31/12/2012 e già pagati all'entrata del decreto in vigore, ma per quanto riguarda il periodo dal 1° gennaio 2013 all'8 aprile 2013 disponendo il termine di 15 giorni dall'entrata in vigore dello stesso decreto legge.
Il disegno di legge n. 7 che oggi presentiamo prevede un incremento di richiesta al Ministero dell'economia e finanze pari a di 779.276.710,31 come previsto dall'articolo 1, utile a coprire il complessivo valore dell'anticipazione riconosciuta di 1.409.653.800,00, ai sensi dell'articolo 3 del decreto 35.
È necessario per far fronte agli impegni perenziati al 31/12/2013.
Dall'esame del disegno di legge si nota come la somma dei 509.653.800,00 euro sia destinata alla ricapitalizzazione degli enti del Servizio sanitario regionale, suddivisa in 309.654.000 euro per coperture residue di disavanzi e in 200.000.000,00 euro per iscrizioni in conto capitale.
La variazione al bilancio contenuta negli allegati A e B prevede, come già detto, un'entrata di 779 milioni che va a coprire il valore complessivo dell'anticipazione riconosciuta e, in uscita, le risorse necessarie ad iscrivere quanto dovuto alle aziende del Servizio Sanitario Regionale per la copertura del disavanzo e in conto capitale, quanto necessario ad adeguare il valore del fondo per le iscrizioni dei residui perenti al valore di 900.000.000,00 euro, le integrazioni degli stanziamenti 2015, per cui a bilancio nelle annate 2015-2016, relativi alle iscrizioni delle rate di rimborso dell'anticipazione, a cui si farà fronte senza ricorrere ad ulteriori aumenti di imposte, ma attraverso risparmi di spesa, così come illustrato ieri in Commissione dal Vicepresidente Reschigna, il quale ha rimarcato la necessità di chiudere al più presto la richiesta al Ministero dell'economia e finanze, al fine di assicurare un'operazione, che non solo permetterà di onorare i debiti pregressi, coprendo tutta la partita dei debiti perenziati, ma metterà in circolo, complessivamente, insieme alle somme già stanziate, un totale di circa 2 miliardi, con cui si dovrebbe finalmente raggiungere i tempi di pagamento dei fornitori della sanità nell'ordine di 60/90 giorni, passando dagli attuali 210 giorni previsti per i pagamenti attuali.
Infine, dal punto di vista finanziario, l'operazione può beneficiare di tassi di interessi legati ai buoni del tesoro pluriennali a cinque anni passati da un tasso del 2,6% all'attuale tasso dell'1,5 e, quindi, molto convenienti.
La I Commissione consiliare, riunitasi ieri, ha acquisito il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti e ha approvato a maggioranza il disegno di legge n. 7, che trasmettiamo oggi in Aula, con la dichiarazione di urgenza.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per la relazione di minoranza.



BONO Davide, relatore

Grazie, Presidente.
Noi oggi siamo un po' esterrefatti dal comportamento che è stato tenuto in questi giorni dalla maggioranza, quindi diciamo da subito che, se questo è il tenore del confronto cui si voleva appellare il Presidente Chiamparino, il confronto lo possiamo chiudere qua. Parlo del confronto dialogante; poi ci sarà un altro confronto, che sarà un po' più muscoloso un po' più spigoloso e magari anche più interessante, nel senso che ci sarà un po' più di adrenalina e di divertimento, da un certo punto di vista anche se magari non daremo un grande aiuto all'Ente che siamo chiamati a rappresentare.
Io, quindi, voglio riassumere velocemente come sono andati i fatti.
Allora, viene presentato questo disegno di legge della Giunta (il n. 7) che è sicuramente importante per l'Ente Regione Piemonte - la variazione di bilancio al disegno di legge del bilancio revisionale di 779 milioni di euro, a coprire i perenti e altri fondi non precedentemente coperti della sanità (articolo 3 del decreto legge n. 35/2013) - e viene presentato in Commissione senza neanche le prime determinazioni, per un'approvazione lampo. E ne viene prenotata la discussione in Aula, in caso di deliberazione da parte della Commissione, già il giorno dopo. In un giorno quindi, vogliamo approvare un disegno di legge così importante.
Va bene: si può anche approvare, perché non c'è nel merito - poi vi entrerò - una contrarietà di fondo al disegno di legge, che porta ovviamente una serie di risorse in più che naturalmente andranno coperte da parte della Regione Piemonte, da altri fondi e con un ammortamento trentennale, esattamente come quanto fatto nella scorsa legislatura con la prima tranche di anticipo di cassa, sia all'articolo 2 sia all'articolo 3.
Ieri, o meglio la settimana precedente - e faccio ancora un passo indietro - il Vicepresidente, nonché Assessore al bilancio, Reschigna, con una battuta che riprendo, perché poi è una battuta che ha una verità al suo interno - non è che sia una battuta che non contiene verità - afferma in Conferenza dei Capigruppo che noi dobbiamo approvare questo disegno di legge oggi, non perché dobbiamo andare al Ministero delle Finanze a chiedere i fondi che altrimenti non ci vengono più dati, non perch perdiamo il treno e allora poi non sappiamo quando riavremo questi fondi (magari avremo un tasso diverso, più alto): no, perché il Vicepresidente Reschigna deve andare in vacanza.



(Commenti dai banchi della maggioranza)



BONO Davide

Questa è la realtà; questa è la realtà dei fatti e mi spiace, perch umanamente ho imparato a conoscere il Vicepresidente Reschigna e posso dire di averlo, appunto, sempre rispettato umanamente e anche politicamente come persona corretta. Però alla Conferenza dei Capigruppo ha detto questo.
Noi, quindi, abbiamo chiesto la possibilità di analizzare i dati perché ancora oggi, nella pausa mentre era in corso la riunione dei Capigruppo, sono state consegnate dalla Struttura, che ringrazio, delle tabelle. Ma il tempo di poterle leggere con gli altri Consiglieri del Gruppo ce lo volete dare oppure no? È questa la questione! Parlo di tabelle consegnate alle 11, ma che avrei il piacere di spiegare agli altri Consiglieri per poter capire, appunto, se partecipare al voto, se dare un voto favorevole o contrario.
Dunque, Presidente Chiamparino, abbiamo chiesto un po' di tempo con senso di responsabilità, non avanzando l'ipotesi di ostruzionismo su un DDL che assolutamente non vede da parte del Movimento 5 Stelle né da parte delle altre opposizioni una posizione preconcetta di contrarietà, perch quando faremo ostruzionismo sicuramente ve ne accorgerete.
Con senso di responsabilità e con rispetto per le ferie del Vicepresidente Reschigna, abbiamo detto: approviamolo giovedì, o venerdì.
Dateci due giorni: due giorni, per poter discutere anche con Consiglieri che sono nuovi - e non solo quelli del Movimento 5 Stelle, ma anche del Centrodestra - e per poter studiare le carte. E giovedì o venerdì avremmo licenziato questo DDL, senza forzatura; e la Struttura e l'Assessore (o il Presidente) avrebbero potuto andare a Roma a firmare il contratto tre giorni dopo. Non penso che sarebbe successo nulla se si fosse andati tre giorni dopo a firmare il contratto: non sarebbe successo nulla! Ovviamente il nostro Capogruppo ha provato a convincere il Capogruppo del Partito Democratico, la principale forza di questo Consiglio, a fare questo e approvare il rinvio (ci siamo sentiti anche ieri sera), ma la linea in Conferenza dei Presidenti di Gruppo - da quello che mi è stato detto - è stata assolutamente quella di non considerare legittime queste richieste. Noi, ovviamente ne prendiamo atto.
Non riteniamo, nel merito, di presentare un centinaio di emendamenti anche se sarebbe facile; li abbiamo anche già pronti, ma non avrebbe senso tenere qua la Struttura e gli Uffici fino alle 14 per poi essere riconvocati giovedì o venerdì. Ma lo facciamo per rispetto - guardate degli Uffici e delle persone che lavorano qua, a questo punto, non per rispetto della maggioranza o della Giunta, perché voi non ci avete portato rispetto in merito ad una richiesta legittima, che non era una richiesta di ostruzionismo, una richiesta per fare dei giochetti, per allungare un po' il brodo, per andare a giovedì e per poi, giovedì, presentare 100 emendamenti; per andare allora alla settimana dopo per fare un dispetto a qualcuno. No: era una richiesta legittima.
Sappiate quindi che, d'ora in poi, qualunque altra situazione di tensione verrà gestita in maniera molto diversa da parte di questo Gruppo perché noi la disponibilità l'abbiamo data in termini di responsabilità. E non si tratta della prima volta: ci sono state altre occasioni in Commissione, come quella dell'altro giorno quando è stato votato nuovamente un provvedimento sulla sanità (sull'ASL Capofila) alle 13.15-13.30, senza che, anche in quel caso, sia stato proferito verbo. Questa è la seconda volta ed è anche l'ultima: è l'ultima.
Nel merito del provvedimento, ribadendo appunto che non c'è stato il tempo di analizzarlo correttamente e concretamente nei tempi, avevo tutta una serie di quesiti, ma tra l'altro - ecco, ciliegina sulla torta - oggi non c'è neanche l'Assessore. Poi è stato detto: Chiamparino ne sa.
Giustamente, il Presidente ha la responsabilità di rappresentare tutta la Giunta, ma allora sarebbe stato anche interessante sentire da lei Presidente, una relazione su questo disegno di legge. Se volesse fare una relazione, ci esplicherebbe il provvedimento prima che lo si vada a votare così noi potremmo indirizzare delle domande o dei quesiti a lei, in modo che magari ci risponda. Nella scorsa legislatura, infatti, qualunque provvedimento riguardante il bilancio è sempre stato affrontato alla presenza dell'Assessore competente avente le deleghe; altrimenti il provvedimento non veniva licenziato. E non mi si può dire che Cota non c'era e che invece Chiamparino è presente: oggi il Presidente c'è e allora visto che c'è, faccia la relazione al provvedimento e noi poi faremo, nel corso della discussione generale, delle domande a cui speriamo ovviamente lei ci voglia rispondere. Sicuramente potrà farlo perché, come ho ribadito ieri, lei ha tutte le competenze sul bilancio.
È vero, il ruolo comunale è un po' diverso da quello regionale, ma è molto simile; e quindi, con dieci anni da Sindaco, di bilancio ne sa sicuramente più di me e della maggioranza dei miei colleghi Consiglieri.
Quantomeno per la forma - per la forma, visto che spesso vogliamo rispettare la forma, perché in questo modo rispettiamo anche le istituzioni sarebbe corretto illustrare il disegno di legge.
Con questo provvedimento noi andiamo a ricevere come anticipazione di cassa 779 milioni di euro da Roma. Come ho detto prima, io sul dato delle coperture avanzavo dei dubbi. In parte abbiamo avuto delle risposte ribadisco, da parte della Struttura e non tanto dalla parte politica riguardanti le variazioni anche nelle coperture 2015-2016 e riguardanti la variazione dei residui perenti per quanto riguarda gli allegati A e B.
Permangono comunque delle perplessità sulla struttura e sulla solidità del bilancio della Regione Piemonte.
Ieri ho chiesto al Vicepresidente Reschigna di poter premettere all'analisi del DDL n. 7 delle comunicazioni - com'è giusto che faccia ogni Assessore - sull'idea generale di ciò che sarà il suo mandato di governo in materia di bilancio. No, dovevamo appunto correre per approvare questo disegno di legge e quindi non possiamo sapere quali sono le indicazioni di massima dell'Assessore riguardanti il bilancio della regione Piemonte. Gli avevo chiesto anche delle partecipate, ma poi giustamente mi ha detto che le partecipate non rientrano nelle sue deleghe.
Come linea di massima, quindi, sappiamo che non si vogliono aumentare le tasse: forse è un po' poco per discutere in Commissione (la prima seduta è la Commissione bilancio) e poter sapere quali sono le linee dell'Assessorato.
Quindi, nella logica del non aumentare le tasse - visto che la scorsa Giunta le ha aumentate con l'addizionale IRPEF - abbiamo circa 160 milioni di euro di fondi in più, di cui una parte extra (circa sette milioni di euro) dovrebbe poter essere utilizzata anche per la copertura di questo nuovo indebitamento (questo è un nuovo indebitamento, poi, è ovvio che viene giustamente "spacciato" come una cosa positiva, perché andiamo a coprire dei residui perenti, che non erano stati stralciati dal bilancio riguardante le Aziende Sanitarie), e anche 200 milioni di euro per quanto riguarda la spesa in conto capitale, quindi investimenti delle ASL. Non sono riuscito ancora ad avere contezza di che tipo di spese siano, cosa riguardino, e avremmo voluto discutere anche di questo, cioè entrare nel merito del provvedimento, avere informazioni.
Se non abbiamo informazioni, veniamo meno - e lo dico guardando i Consiglieri della maggioranza - alla nostra funzione di controllo e di indirizzo. Ricordiamo che il Consiglio è una cosa e la Giunta un'altra: noi, come Consiglio, quindi anche i Consiglieri di maggioranza, che ovviamente devono un po' difendere la Giunta, dobbiamo avere - secondo lo Statuto - funzioni di controllo e di indirizzo.
Se, ad esempio, di questi 200 milioni di euro non sappiamo come è composta la spesa che andiamo a coprire, significa che voteremo (voi voterete, ovviamente, perché noi, a questo punto, visto anche quello che è successo alla Conferenza dei Capigruppo, non prenderemo parte al voto) un provvedimento - lo state votando - a scatola chiusa: non si sa cosa c'è dentro, quali sono le coperture che si vanno a dare. Come ho detto, ci sono i 200 milioni della sanità (conto capitale) e i 509 milioni del resto della sanità (spesa corrente), per un totale entrata di 779 milioni.
Pertanto, dal punto di vista della maggioranza è anche una scelta non lungimirante (è il termine giusto per evitare offese), perché quando si vota un provvedimento è sempre meglio, anche per eventuali responsabilità sapere bene di cosa si tratta.
Noi, oggi, questo piacere, o meglio - dovrei dire - diritto, non l'abbiamo avuto.
È un inizio di legislatura che ci lascia già molti dubbi ed un po' di amaro in bocca, non molto dissimile dall'inizio della IX Legislatura, che magari è stata un pochino più "volgare" - mi si permetta - come inizio, da parte della Giunta di centrodestra, il cui Presidente andò via dall'Aula dicendo: "Io vado a lavorare"! Insomma, mi sembra che, più o meno, anche senza le parole, il messaggio sia lo stesso. La Giunta afferma: "Noi dobbiamo andare a lavorare, il Presidente Reschigna è a Roma, il Presidente Chiamparino è venuto qui, dobbiamo correre, dobbiamo approvare il provvedimento e i Consiglieri regionali non" - non voglio usare delle parole che non si possono pronunciare in Consiglio - "stressino, non rompano un po' le scatole" - questo si può dire, Presidente? - "perché la Giunta deve lavorare".
Eh, no, non è così! Non è così, Presidente! Noi - ripeto per l'ultima volta, perché sta terminando il tempo a mia disposizione - non abbiamo avuto la sensazione che questo sia un provvedimento condiviso e ci spiace perché doveva e poteva esserlo, poich ribadisco - va a dare ossigeno alle casse della Regione Piemonte. Pur essendo un debito trentennale, prosegue nel solco di un provvedimento già votato nella precedente legislatura, pertanto si poteva procedere con tutta tranquillità, approvandolo tra due giorni in presenza del Vicepresidente nonché Assessore al bilancio avente le deleghe, senza creare questo stato e clima di tensione che avrà sicuramente degli strascichi nel futuro.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Bono, anche per la puntualità. Complimenti.
Terminata la relazione di minoranza, dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Voglio ribadire, anche in qualità di Capogruppo, quello che ha già accennato il collega Bono, come relatore di minoranza, nonché componente del Gruppo Movimento 5 Stelle.
Ritengo opportuno e doveroso che il processo decisionale che avviene nelle sedute di Commissione e nelle riunioni della Conferenza dei Capigruppo sia reso noto all'Aula, perché l'Aula è il luogo in cui si discutono i provvedimenti ed è il luogo in cui i cittadini ci possono sentire, sia nella diretta streaming sia successivamente. Pertanto, mi sembra, come minimo, un requisito di trasparenza necessario rendere edotti i cittadini su quanto successo. Tra l'altro, Presidente, invoco il suo aiuto per ottenere l'ascolto del Presidente Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Sono qua: ascolto.



BERTOLA Giorgio

È un ascolto laterale e non frontale. Va bene.
Riassumo un po' quello che è successo: è stato presentato questo disegno di legge che - per carità - anche secondo noi è importante, perch sblocca dei fondi.
Ci è stato detto: "Sentite, non si può fare un altro Consiglio ad agosto, quindi l'ultimo sarà il 29 luglio", e abbiamo risposto: "Va bene".
Poi avete spiegato: "Poiché il disegno di legge è urgente, non possiamo realizzare la consueta fase delle prime determinazioni in Commissione, ma dobbiamo subito passare alla discussione", e abbiamo detto: "Va bene". Si è stabilito: "Deve andare in Consiglio il giorno dopo", e abbiamo detto: "Va bene". Però, ad un certo punto, a furia di dire "va bene", prima o poi ci si ferma, perché ci avevano anche detto che il Vicepresidente, nonch Assessore al bilancio, Reschigna, per impegni romani (che non mettiamo in dubbio) oggi non sarebbe potuto essere presente. Allora, a questo punto visto che non c'era stato nemmeno il tempo sufficiente per discutere a dovere questo provvedimento, abbiamo chiesto cortesemente di poter rinviare la discussione e la votazione a giovedì.
Del resto, anche altri Consiglieri, non solo di minoranza, hanno riconosciuto che il tempo per valutare il provvedimento non è stato sufficiente, e qui intravedo un'altra contraddizione. Infatti, è stato detto: "Benissimo, siccome è urgente, votiamo il provvedimento martedì e poi piuttosto lo approfondiamo giovedì, in un'informativa".
Io faccio politica da meno anni rispetto a molte delle persone presenti in questo consesso, ma ho imparato che i provvedimenti prima si discutono e poi si votano, e non il contrario. Pertanto, ribadisco la nostra forte contrarietà a questo modo di operare e non si pensi, essendo all'inizio di una legislatura, poiché si è dimostrata una certa responsabilità all'inizio anche perché ci sono i numeri per farlo - che tutto va bene sempre perché non è così.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Come ho detto ieri in Commissione, sono decisamente nuovo in questo tipo di consesso e mi sarei aspettato, soprattutto perché il PD è stato all'opposizione nella scorsa legislatura, un comportamento diverso.
Certamente, non abbiamo iniziato bene con il discorso dell'Ufficio di Presidenza e adesso incominciamo a vedere lo "stile Renzi" anche in Regione Piemonte.
Io mi sarei aspettato che un Presidente con una carriera politica consolidata prestasse maggiore attenzione alle prassi e alle regole della democrazia: si presenta, per la seconda volta, un disegno di legge in Commissione e si decide di votarlo subito, senza neanche analizzarlo correttamente.
Ieri non è stato nemmeno illustrato l'articolo 2 (tra l'altro, il disegno di legge è formato da due articoli, pertanto non ci vorrebbe molto tempo ad illustrarlo), quello in cui si scrive che il disegno di legge è urgente.
Ci piacerebbe sapere perché è così urgente e, visto che oggi è l'ultimo Consiglio regionale, cosa si pensa di fare fino all'8 di agosto.
Al di là di questo, la cosa che mi preme sapere è perché vi è una variazione di bilancio di questa entità - perché 779 milioni sono significativi - in cui si vanno a prendere tanti soldi che sono caduti in perenzione. E mi piacerebbe anche sapere perché sono caduti in perenzione perché cadere in perenzione vuol dire che questi soldi erano stati allocati su delle voci di spesa, su dei capitoli di spesa e non sono stati utilizzati per due anni. Mi piacerebbe sapere come mai; magari non sono stati utilizzati perché non bisognava spenderli per qualche motivo, oppure c'è stato qualche altro tipo di problema.
Poi si vanno a tagliare delle cose, si vanno a tagliare voci di spesa sul capitolo "trasporto pubblico locale". Ovviamente! Tanto è la seconda voce di costo sul bilancio regionale e se c'è da pigliare i soldi per la prima, si pigliano lì! Ma il trasporto pubblico locale mi pare sia già abbondantemente in sofferenza.
Mi sarebbe piaciuto almeno poter vedere nel dettaglio che cosa andiamo a tagliare. Ci sono i riferimenti, ma dateci almeno il tempo di leggere che cosa andremo a tagliare.
Tra l'altro, ho scoperto ieri mattina che è sparito un altro dei treni diretti tra Cuneo e Torino. Certo, magari solo per il mese di agosto, e poi vedremo se il treno delle ore 7.51 sarà ripristinato a settembre. Tanto qui le cose spariscono, e poi chissà se riappaiono prima o poi? Quindi, non sono più in grado di venire per le ore 9.30 a Torino, a meno di non alzarmi un'ora prima ulteriormente. Ma queste sono cose marginali.
Tanto l'interesse per quello che stiamo dicendo e le nostre proteste non importano più di tanto alla Giunta, perché vedo che se ne va anche il Presidente.
Non mi resta che ripetere quanto ho detto ieri all'Assessore - che, tra l'altro, mi ha risposto e mi dispiace che non sia in Aula perché mi piacerebbe ricordargli quello che mi ha detto ieri - di non lasciarci condizionare dai pregiudizi.
Infatti, avevo detto che, visto anche lo stile nazionale, non mi aspettavo più di tanto un comportamento diverso, anche se ci speravo.
Invece, dopo quella che nella discussione di ieri durata fino alle 18 sembrava un'apertura sul fatto di dare un pochino di spazio alle opposizioni almeno per capire di cosa si va a parlare, stamattina alla riunione dei Capigruppo si è ritenuto di portarla avanti lo stesso, perch c'è da andare a fare i "fighetti" a Roma - se mi si passa il termine.
La questione è proprio questa: ci siamo di nuovo tolti i guanti e vuol dire che ai prossimi disegni di legge arriviamo con emendamenti a raffica e perdiamo una marea di tempo.
Se questo vuole essere il giochino, mi sembra che sia un giochino in cui ci perdiamo tutti.
Mi dispiace veramente che si stia prendendo questa piega di stile nazionale, perché mi aspettavo veramente un modo diverso di fare politica almeno qua in Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Ho visto che il Presidente Chiamparino ha abbandonato l'Aula...



(Commenti in aula)



BATZELLA Stefania

Ah, eccolo qua! Concordo pienamente con ciò che hanno dichiarato i colleghi Bono, Campo e il nostro Capogruppo Bertola.
Ieri si è parlato di capelli bianchi, dell'esperienza politica maturata negli anni da alcuni di voi, tra i quali l'Assessore Reschigna.
Io i capelli bianchi, per fortuna, non li ho ancora; sono giovane e sono alla mia prima esperienza politica e, come ho già ribadito più volte il mio operato sarà basato sull'onestà, sulla trasparenza e sulla coerenza che sono i principi base che ciascuno di noi dovrebbe avere e che il Movimento 5 Stelle, per fortuna, ha.
Il Presidente Chiamparino il giorno dell'insediamento ha parlato di dialogo, di confronto, di collaborazione con le varie forze politiche. Ha anche affermato che non avrebbe voluto il tripolarismo. Però a quanto pare tutto questo è avvenuto, sta accadendo.
Ricordo il giorno in cui ci sono state le nomine per...



PRESIDENTE

Scusate, c'è troppo brusio in Aula. Troppo brusio in Aula. Grazie.



BATZELLA Stefania

Ricordo il giorno in cui ci sono state le nomine per le cariche dell'Ufficio di Presidenza e il Movimento 5 Stelle è stato completamente escluso da ogni carica politica. Successivamente, come ha ribadito il Consigliere Bono, si è votato in fretta e furia. Tra l'altro, il Movimento 5 Stelle non ha partecipato alla votazione per quanto riguardava il capofila delle Direzioni Generali dell'ASL.
Ieri si è verificata nuovamente una violazione nei confronti delle forze di opposizione per quanto riguarda il disegno di legge n. 7.
Non sono esperta di bilancio, perché non è la materia della quale sono molto preparata, però non ho capito gran parte di questo bilancio. Ad esempio, guardando alcune cifre, emergono cinque milioni di euro in meno per quanto riguarda il programma il bando di edilizia residenziale agevolata, l'erogazione dei contributi ad imprese private e delle cooperative.
Se andiamo a vedere, pensando all'ATC, all'Agenzia Territoriale per la Casa, ci sono delle persone disperate che non riescono più a sopravvivere e a pagare un affitto della loro casa e qui andiamo nuovamente a tagliare.
Meno sette milioni di euro di contributi per le realizzazioni delle azioni previste dal POR, il fondo di rotazione FSR, per i tagli. E poi ancora tagli per l'acquisto di mezzi di trasporto pubblico.
Ci sono state delle interrogazioni al riguardo e si continua a tagliare. La gente e i cittadini sono disperati. In campagna elettorale si fanno delle grandi promesse, poi in realtà non si fa niente.
Noi continueremo ad opporci. Non vogliamo assolutamente, come già detto e ribadito, fare ostruzionismo, ma chiediamo, per cortesia, che venga perlomeno rispettato il principio di coerenza da parte vostra, di collaborazione, di dialogo e di rispetto, perché solo attraverso questi principi possiamo veramente fare un bel lavoro e, come già detto nel mio discorso, ricordiamoci sempre che noi tutti, Consiglieri, Assessori e Presidenti, siamo dei cittadini al servizio dei cittadini, perché sono loro che ci hanno permesso di arrivare qua e le promesse vanno mantenute.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Il tema che affrontiamo oggi ha avuto anche la premessa della Commissione con la discussione avvenuta durante la riunione dei Capigruppo sulla approvazione o meno.
Noi lo riteniamo un argomento certamente urgente ed infatti, già in sede di Commissione, quando parlavamo di slittamento anche con gli altri colleghi dell'opposizione, parlavamo al massimo di due giorni. Ma anche i due giorni potevano essere rischiosi, perché questa operazione, che va a completare l'attuazione del DL 35, articolo 2, che riguarda i debiti diretti, e articolo 3 che riguarda i debiti sanitari, è quella che permette a questa Regione di finanziarizzare il debito commerciale esistente al 31 dicembre 2012.
Vorrei ricordare che il debito complessivo della Regione al 31 dicembre 2012 era di oltre 13 miliardi, di cui in quel momento erano sei di finanziario e il rimanente di debito commerciale. Rispetto al 31 dicembre 2009, andandolo poi a vedere sul 31 dicembre 2013, quest'ultimo aveva 200 milioni in meno di debito commerciale. Quindi, anche Il Sole 24 Ore, quando fa i conti, come ho visto qualche giorno fa, si sbaglia, perché se al consuntivo del 2009 noi aggiungiamo gli 864 milioni della mancata annotazione del 2007 - non chiamiamolo buco - e i 700 milioni di cancellazione del giorno delle elezioni 2010 automaticamente superiamo di 200 milioni quello che era l'importo al 31 dicembre, cioè nel 2013 siamo sotto di 200 milioni rispetto al 2009.
Questa è la conseguenza sotto l'aspetto finanziario di quello che è stata la somma dei disavanzi economici in questa Regione, Presidente Chiamparino, la somma dei disavanzi di bilancio: in parte occultati, come è successo nel 2007 e poi con la cancellazione delle ore 13.45 il giorno delle elezioni del 2010; in parte emersi, perché c'erano, si chiudeva man mano il disavanzo, utilizzando peraltro le autorizzazioni alla copertura per i cosiddetti fondi reimpostati.
Vorrei ricordare che utilizzare i fondi dello Stato per i pagamenti e iscrivere a bilancio la previsione di contrarre i mutui per le proprie attività, nel momento in cui fosse stato necessario dare copertura alle opere dello Stato, era un meccanismo virtuoso di questa Regione. Purtroppo queste autorizzazioni sono state utilizzate in modo distorto, compresi i disavanzi. Questo ci ha creato questa situazione, per la quale oggi, come credo, ma la conferma l'abbiamo avuta anche dall'Assessore Reschigna abbastanza chiara, se non per la pulizia dei residui che va fatta nel 2015.
Ecco, usiamo questo termine: va fatta nel 2015, anche se l'ultimo conto consuntivo che la Giunta ha approvato, ma che era stato predisposto dalla vecchia Giunta, ha già una robusta cancellazione di residui per quanto riguarda i residui attivi.
Con questa situazione la Regione Piemonte si mette nella condizione direttamente, come ente - vorrei ricordare che il sistema sanitario è di 8 miliardi e mezzo, quindi il sistema sanitario piemontese spende 30 milioni di euro al giorno, una cifra veramente consistente - di poter dire che si è tra i 60 e gli 80 giorni, perché si viene ad avere un indebitamento complessivo, così come era stato previsto nelle tabelle di un anno fa, che il Presidente può vedere, tra residui diretti e quelli delle ASL nell'ordine di un miliardo e mezzo, che corrisponde effettivamente ai due mesi dei dieci miliardi, mal contati. Tutto ciò purché sul vincolo non si creino nuovi disavanzi.
È per questo motivo, Presidente Chiamparino, che anche in sede di Conferenza dei Capigruppo, ma anche in Commissione, ieri abbiamo fatto l'eccezione, non per quanto riguarda questo provvedimento specifico, perch su questo provvedimento specifico forse siamo, da un certo punto di vista un po' in difficoltà, perché avevo preparato il decreto nel mese di aprile quindi avrei qualche difficoltà a parlarne contro! È vero che potrei fare come i sofisti greci, che su qualunque argomento dicevano tutto e il contrario di tutto, ma mi viene anche male a farlo, ma non su questo piuttosto su un ragionamento che riguarda l'assestamento e il bilancio perché sistemare la situazione finanziaria, portare alla regolarità e alla trasparenza e fare emergere tutto quello che è il quadro economico e finanziario della Regione ha però come presupposto di non commettere più gli errori del passato.
Senza andare a cercare dibattiti e processi che abbiamo fatto nel passato, dico che il punto fondamentale è mantenere a posto il piano dei trasporti, anche se naturalmente la scelta politica spetta alla Giunta regionale e alla maggioranza: modificare, aggiungere e togliere. Noi naturalmente porteremo le nostre istanze e le nostre valutazioni, ma è chiaro che sono 485 milioni (guardo il mio amico Davide Gariglio) del Fondo Nazionale Trasporti. È poco. Impegniamoci, si impegna anche naturalmente il Presidente Chiamparino in Conferenza Stato-Regioni a dire che sono pochi e che dobbiamo avere di più. Su questo sono d'accordo, perché da noi la metropolitana non è ancora conteggiata mentre a Milano, a Napoli e a Roma la conteggiano. Quindi glielo segnalo per i prossimi incontri al livello nazionale: sarà poco, ma conteggiare la metropolitana varrebbe quei 60/70 milioni che potrebbero sistemare la partita attuale.
Altrettanto la questione più seria è quella sul fronte della sanità perché dai giornali non ho capito se i 160 milioni indicati da Deloitte sono tendenziali, oppure se era il consuntivo dei primi sei mesi del 2014 o fatto sui primi tre mesi, ma in proiezione annua.
Tuttavia, è chiaro che con 160 milioni di disavanzo, salvo che si trovino i percorsi di ripianamento dello Stato, perché non so se sono stati conteggiati, vengono 100 milioni in più quest'anno rispetto a quanto previsto e iscritto a bilancio sul bilancio regionale per la sanità. Credo che Deloitte ne abbia tenuto conto nella stima, perché se non ne ha tenuto conto è solo 60 e 60 sono due giorni di spesa del sistema.
Questo però deve porci tutti - tutti! - nella condizione, perch ritengo sia un dovere certamente di chi governa, di chi fa le proposte, di chi fa le scelte principali, di fronte al dovere di vigilare e anche dibattere, perché ricordo che siamo un'Aula legislativa e non siamo un Consiglio comunale. Questa è la grande differenza, perché lo strumento legislativo può essere costruito con il concorso di tutti.
Ritengo pertanto che l'approvazione di questo provvedimento sia un momento importante, ma sia solo propedeutico alla discussione che chiedo alla Presidenza di intavolare sin da subito, certamente sulle linee generali. Infatti, gli assestamenti e il bilancio di previsione li vedremo a settembre, ma occorre fin da subito mettere tutti, e prima di tutto parlo per l'opposizione, nella condizione di fare le proprie valutazioni.
Ritengo inoltre che il trasferimento dei fondi debba essere celere. Su questo invito a insistere presso il Ministero del Tesoro per procedere immediatamente all'emissione, ossia il trasferimento dei fondi alla Regione. La celerità del trasferimento dei fondi dal Tesoro alla Regione e dalla Regione al sistema delle ASL, principalmente, con un invito ad essere rapidi, peraltro sapendo che ci sono già gli elenchi.
Se fosse elemento che può essere portato nella discussione di giovedì prossimo, così come previsto dalla Conferenza dei Capigruppo, potremmo avere la bozza del piano di riparto sapendo benissimo che può essere modificato ancora in alcuni particolari, perché il piano di riparto del miliardo e 409 milioni, che esiste, così come esiste quello dei 558 milioni, ci servirebbe anche a fare alcune considerazioni e alcune riflessioni di conoscenza. A mio avviso, la celerità di quest'azione e l'erogazione dei due miliardi avrebbe delle conseguenze enormemente benefiche sull'economia piemontese.
Vorrei ricordare che i giornali e i media nei giorni scorsi sostenevano che il prodotto interno lordo italiano nel 2014 crescerà soltanto dello 0,3/0,4 o 0,2% a seconda delle stime. Tenete presente che una "botta" di due miliardi sul sistema economico piemontese comporterebbe un effetto rispetto al PIL italiano e non più soltanto piemontese, perché due miliardi sul Piemonte sono l'1,5%. Ciò significa che comunque quello 0,1/0,2% su cui dibattono tutti i cervelli dell'economia e tutti gli analisti, creerebbe un balzo solo grazie a questo tipo di pagamento.
Se riusciamo a farlo entro la prima quindicina di novembre significherebbe permettere di fare ancora due "giri", prima del 31 dicembre, a quella "moneta" a beneficio dell'economia piemontese.
Significa, quindi, concedere quello spazio o quel respiro che, prima di tutto la Regione, quale più grande impresa di questo territorio, offre come segnale di sicurezza al sistema delle imprese e al sistema delle famiglie.
Naturalmente, con le conseguenze che vedremo sui bilanci successivi e sulle scelte politiche che loro vorranno mettere in atto.
Un'ultima considerazione riguarda i meccanismi di copertura di competenza.



PRESIDENTE

Consigliere Pichetto, la invito a concludere: sono previsti dieci minuti per ciascun intervento, però vista la situazione mi sono permesso.
Prego, termini pure il concetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Un'ultima considerazione riguarda i meccanismi di copertura di competenza.
Noi manteniamo essenzialmente l'attenzione sulla cassa e sul pagamento dei due miliardi. Qui c'è anche una copertura di competenza su alcune operazioni che riguardavano la parte dell'edilizia degli ospedali (gli investimenti che l'Assessore Saitta conosce bene) e credo che sia stata chiusa anche la partita degli ammortamenti non sterilizzati (era una tecnica contabile che andava bene per il Governo fino a due anni fa, ma poi hanno cambiato idea e non andava più bene).
Come ho detto, credo che abbiamo coperto completamente la partita, ma chiedo all'Assessorato di fare una verifica in tal senso, perché con questo si metterebbero anche in equilibrio i bilanci delle ASL sotto l'aspetto economico e patrimoniale (non sotto quello finanziario). Questo è l'altro elemento che mi permetto di portare a supporto del dibattito.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non posso che unirmi ai miei colleghi nell'esprimere il mio dissenso nei confronti di queste modalità di azione; modalità che, di fatto impediscono la possibilità di approfondire i temi.
Io sono nuova, come molti colleghi, non solo del mio Gruppo, e l'affrontare una materia così ostica come il bilancio con queste tempistiche - materia che influisce così pesantemente sulla vita dei cittadini - fa decisamente riflettere sul senso del dibattito in quest'aula.
Nella scorsa legislatura ho assistito a diversi dibattiti, avendo lavorato come collaboratrice del mio Gruppo consiliare, quindi mi ero già fatta un po' l'idea che quest'aula non avesse più quelle funzioni di confronto che dovrebbe avere. Posso dunque affermare di non essere troppo stupita. Sono, semmai, molto rammaricata, per cui spero che si prosegua con una diversa modalità.
Normalmente tendo ad essere breve nei miei interventi, per cui cercher di farlo sempre, sperando comunque di essere piuttosto incisiva, per quel che riuscirò.
Proprio questa mattina sul nostro blog, che è uno strumento di democrazia che noi utilizziamo sia per informarci che per fare votazioni.
È uno strumento che molto spesso viene criticato, anche deriso, che però forse è l'unico tentativo che abbiamo e che stiamo mettendo in atto per portare avanti una discussione e un confronto anche con i cittadini che ci hanno votato. Come dicevo, sul nostro blog proprio questa mattina si facevano delle considerazioni sulla situazione dei nostri eletti a Roma e ho letto un'espressione che mi ha fatto particolarmente effetto. Si diceva che i nostri eletti sono trattati come se fossero dei "cani in chiesa" visti quindi con fastidio.
Io spero che questo non sia l'atteggiamento che intendete utilizzare anche nei nostri confronti nei prossimi anni. Mi auguro veramente che ci sia un confronto costruttivo e che non ci costringiate semplicemente al mero ostruzionismo, ma che si possa discutere sulle questioni importanti per i cittadini, anche per rispetto nei loro confronti, che ci hanno consegnato un mandato ben preciso e che noi intendiamo portare avanti.
Per questo motivo, chiedo innanzitutto il vostro aiuto; vedremo, poi come procedere nel prosieguo, se cambierà qualcosa e se sarà sempre seguita questa linea.
Chiedo il vostro aiuto affinché la nostra esperienza sia gratificante ma lo sia soprattutto per i cittadini che ci hanno consegnato il loro voto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia. Seguiranno i colleghi Gariglio e Marrone.
Prego, Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Evidentemente, quello che ci apprestiamo a votare oggi - "Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014 e pluriennale per gli anni finanziari 2014-2016" - è un lavoro che ha visto impegnata la Giunta Cota e, in particolar modo, il Presidente Pichetto; non riprenderò, quindi le sue argomentazioni testé esposte, ma credo che debba farci riflettere il fatto che nel 2007, così pure nel 2010, non sia emersa dagli organi di stampa, nonostante siano stati lanciati gridi di allarme, la reale situazione di questo Ente.
Credo che questo debba farci riflettere sullo stato della democrazia di questo Paese, perché abbiamo parlato per sei mesi del "Trota", abbiamo parlato per sei mesi delle "mutande verdi", ma sul fatto che la Regione Piemonte ancora oggi, di fatto, non abbia un bilancio che si conosca (perché questa è la realtà, visto che anche gli accordi di programma sono tutti non coperti, e lo sappiamo bene), non si è detto nulla.
Il fatto che non si parli di cose serie che riguardano i cittadini credo che debba indurci ad una profonda riflessione, sia sul livello culturale che guida il dibattito politico del nostro Paese, sia per quel che riguarda la sostanza.
Credo che sia fondamentale - lo ha ribadito Gilberto Pichetto iniettare i due miliardi che sono necessari per il pagamento delle imprese.
Credo sia altrettanto necessaria, però, una riflessione profonda; perch una Regione che ha 13 miliardi di euro di debiti fa venire la pelle d'oca! Con la Giunta Cota abbiamo sventato il commissariamento, ma eravamo l'unica Regione del nord seduta al "tavolo degli asini". Questa è stata veramente una vergogna per chi ha orgoglio piemontese dentro di s soprattutto perché è contro la nostra storia. Quintino Sella diceva: "Insegneremo loro a fare il pareggio di bilancio", ma sta avvenendo esattamente il contrario. Ciò che le verrà chiesto, Presidente Chiamparino assieme a tutta la Giunta, è di ritornare ad una politica del risparmio che è sempre stato l'orgoglio del nostro Piemonte.
Credo di aver concluso. Voglio ringraziare ancora, comunque, chi nella passata legislatura si è impegnato, nonostante sia stato bistrattato, per fare in modo di raddrizzare una barca che sta affondando. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Diversi colleghi del centrodestra sono già intervenuti, però un paio di sottolineature anche di dettaglio le vorrei comunque offrire all'Aula.
Innanzitutto per ribadire che, effettivamente, un provvedimento che, anche se in sede legislativa di variazione di bilancio, va a creare un'iniezione di liquidità che possa onorare quelli che sono i debiti della Regione quindi indirettamente della Cosa Pubblica - nei confronti di un tessuto imprenditoriale privato che è in grande sofferenza Non abbiamo bisogno di consultazioni on line per renderci conto della sofferenza in cui versa tutto il settore produttivo imprenditoriale, in particolare quello che, assumendo un rapporto con la Pubblica Amministrazione, si trova nella particolare condizione di essere vessato sul fronte fiscale e non vedere onorati, invece, gli impegni pubblici, in termini positivi, di spesa, e quindi si vedono poi costretti a dei termini di pagamento che, chiaramente, nel settore privato non sarebbero ammissibili e vanno a "drogare" quello che è un settore invece privato produttivo, andando spesso a infierire su quella situazione di grave crisi economica che porta a tragedie di fallimenti, di inaridimento della nostra economia, fino addirittura a una degenerazione e a uno slittamento di un ceto medio in condizioni di povertà.
Purtroppo anche alcuni spunti pervenuti nelle interpellanze e interrogazioni che hanno preceduto questo dibattito ci hanno fornito la conferma di questa grave crisi socio-economica. Tuttavia questa emergenzialità non può costituire l'alibi, da parte di una maggioranza e di una Giunta, per non affrontare e approfondire i temi che vengono posti alla votazione, anche perché - in questo mi voglio differenziare per rispetto alle forze di opposizione, poiché queste sono dinamiche di grande importanza per chi, come noi, è addetto ai lavori - i bizantinismi che portano a dilazioni temporali e a un ingessamento della macchina deliberativa sono poco capiti e poco compresi dalla popolazione, che evidentemente si aspetta dalla politica delle risposte concrete e veloci.
Il problema è mantenere invece un rispetto, da parte della Giunta proprio della sovranità dell'Aula del Consiglio regionale e quindi dare tutti gli elementi per poter effettivamente esprimersi in un voto che sia consapevole è un obbligo non tanto dovuto a Fratelli d'Italia, a Forza Italia, alla Lega o al Movimento 5 Stelle, bensì dovuto al Consiglio regionale, a noi in quanto eletti dai cittadini. E questo, devo dire, ci pone di fronte alla necessità di avere da parte della Giunta delle risposte molto chiare.
Vedete, nella relazione di accompagnamento illustrata dai colleghi di maggioranza, al punto 3 (è stato evidenziato anche in Commissione), ci sono delle incombenze dell'Amministrazione regionale molto chiare, che devono essere poi rese materia di informazione anche nei confronti dei Consiglieri di minoranza, anche al di fuori delle riunioni di maggioranza. In particolare, la predisposizione di misure legislative idonee e congrue di copertura del rimborso dell'anticipazione di liquidità.
È questo un tema di credibilità di un risanamento dei conti che, in sede poi di assestamento di bilancio, sarà fondamentale approfondire. Noi di fatto, adesso rischiamo di deliberare un piano di riparto di queste risorse nazionali che vengono anticipate nei confronti di privati che sono lì in attesa al buio, perché al momento non siamo stati messi nelle condizioni di avere una sorta di spiegazione di quelle che saranno poi le misure che la Regione intende mettere in atto per andare a ricoprire questa anticipazione.
Dall'altra parte, rispetto a una distribuzione al buio, c'è il fatto che la stessa normativa nazionale richiede la presentazione di un piano di pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili che siano stati cumulati alla data del 31 dicembre 2012. Chiaramente verrà attuata, magari su un operato dell'Amministrazione precedente, da questa legislatura l'opportunità di dare un ordine di priorità a quelli che sono i debiti che verranno onorati. E questo diventa un punto nodale, perché il tema è proprio riacquistare credibilità e riniettare un po' di liquidità rispetto ai debiti che ha la Regione, soprattutto in un settore (quello sanitario) che sappiamo essere percorso in questo momento da delle esigenze fondate di riorganizzazione, anche se dall'altra parte vi è la necessità di fare grande chiarezza su quelli che sono stati i rapporti tra pubblico e privato soprattutto nell'ambito delle forniture erogate nei confronti del sistema sanitario regionale.
Allora vede, Assessore Saitta, lei ci deve dare dei dati e delle risposte piuttosto precise su questi temi. In caso contrario, noi verremo chiamati - siamo chiamati oggettivamente, date le ragioni di urgenza che ci avete posto - a esprimerci su delle questioni al buio, che non sono realisticamente approfondite e che non ci forniscono i dati per poterci esprimere con cognizione di causa. E questo non riguarda solo l'anticipazione di liquidità che otteniamo da Roma per il sistema sanitario, ma riguarda anche tutti quei tagli ulteriori che vengono inseriti in questo disegno di legge.
Tali tagli, in un comunicato, sono stati dalla Giunta definiti marginali: lo sono forse rispetto a un macrosistema di bilancio complessivo, ma non lo sono all'occhio di una disamina nel dettaglio. In particolare perché, come già accennato dai colleghi che mi hanno preceduto toccano dei temi sensibili come il TPL, come - questo non credo che sia stato ricordato - il piano dell'edilizia residenziale agevolata e quindi anche il piano casa per il sistema delle case popolari. Al riguardo, vedo un taglio plurimilionario rispetto a contributi alle ATC, insomma tutti capitoli di risparmio e di taglio che evidentemente andranno approfonditi molto nel dettaglio in sede di assestamento di bilancio, perché non si pu chiedere a un Consiglio sovrano di votare a occhi chiusi tagli milionari in ambiti importanti senza averne una percezione diretta delle conseguenze e senza avere una percezione complessiva delle strategie in quegli ambiti decisivi, su cui ci chiedete di andare a deliberare, votare e intervenire.
Questa può essere interpretata come un'apertura di credito da parte di forze di opposizione, ma in realtà - intendiamoci - più che la richiesta che esige rispetto per le prerogative di Consiglieri di minoranza, diventa invece la richiesta, anzi diventa proprio la posizione di chi esige rispetto per la sovranità di un Consiglio che si appresta a deliberare. E ciò è un presupposto fondamentale - su questo sono d'accordo con i colleghi del Movimento 5 Stelle - per capire quali saranno veramente le basi su cui costituire i rapporti politici futuri, non tanto per gli equilibri tra i Gruppi, quanto piuttosto nell'impostazione che la Giunta intende affrontare rispetto soprattutto al tema dell'informazione nei confronti dei Consiglieri.
Questo è un tema fondamentale e di sicuro le tempistiche in Commissione dovranno essere diverse. Ci dovrà essere anche - mi permetto di dire con l'umiltà del novizio - un maggiore atteggiamento positivo della Giunta nel fornire le documentazioni senza che siano necessariamente i Consiglieri a richiederle nella misura in cui, se si inserisce una voce, deve essere premura della Giunta fornire gli elementi di informazione che ne chiariscano la portata, senza attendere che siano i Consiglieri nelle Commissioni competenti a esigerlo.
Questa è l'unica possibilità di impostare un confronto veramente leale e trasparente, che sfugga alle provocazioni propagandistiche del porgo tendo la mano, poi la ritiro, vediamo chi la ritira prima, chi la porge nuovamente prima, che di sicuro è materia molto ghiotta per le speculazioni giornalistiche, ma evidentemente poco costruttiva rispetto al momento di emergenza che vive il nostro Piemonte e rispetto alla responsabilità che ci poniamo sulle nostre spalle per dare delle risposte concrete a questo territorio.
Sono quindi dell'idea che oggi sia davvero difficile, soprattutto per i Gruppi di minoranza, ma in realtà per i Consiglieri regionali in generale portare un voto che sia davvero consapevole e quindi, proprio di fronte alla responsabilità di cui parlavo, anche porre un voto che sia favorevole o contrario. Sicuramente anche solo nella predisposizione di questa opposizione nel consentire una discussione tempestiva sorge - ed è stato detto in Conferenza dei Capigruppo, ma è giusto ricordarlo anche in Aula consiliare - l'obbligo della maggioranza di portare poi approfondimenti in sede di assestamento di bilancio con maggiore serietà e maggiore apertura nei confronti delle Commissioni e dei Consiglieri commissari. Questo perch un dibattito proficuo, un dibattito reale non può che essere prima di tutto un dibattito consapevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il Presidente del Gruppo credo abbia già motivato in modo corretto la nostra posizione, che provo a tradurre anche in un dato politico, che, a volte, è più comprensibile rispetto a quanto ci capita di leggere sui giornali. Ad esempio, su Il Sole 24 Ore del 27 luglio, abbiamo letto questo titolo: "Regione Piemonte, l'eredità della gestione Cota: debito record a quota 9 miliardi".
È evidente che chi legge il bilancio consuntivo dell'ente, anche solo quello del 2013, osserverà che, per esempio, lo scorso anno il sistema sanitario non è costato otto miliardi e mezzo di euro, ma ha superato i nove miliardi di euro, in quanto occorre ricordare che questa Regione aveva debiti fuori bilancio - sottolineo "debiti fuori bilancio" - superiori ai quattro miliardi di euro.
Il decreto legge n. 35 non solo è utile a pagare le imprese - prima ma fa sì - lo vedrete nell'allegato A del provvedimento che stiamo votando cioè quello delle entrate - che si individuino i maggiori trasferimenti derivanti dallo Stato come anticipazione sotto forma di entrata. Non è un'entrata aggiuntiva, che va ad aumentare la competenza della Regione Piemonte, e quindi i soldi da spendere. È un'entrata, per così dire, non fittizia, perché dal punto di vista del bilancio è un'entrata reale, ma è un'entrata reale che va semplicemente a coprire una parte - ahimé, ancora una parte - dei debiti fuori bilancio.
Con queste parole non voglio fare la storia del passato, ma almeno dire la verità, nel senso che il giornalista riporta un aspetto vero, cioè che aumenta l'indebitamento. Questo è un dato vero, però si dovrebbe anche dire il motivo per cui l'indebitamento è aumentato, e non solo per la Regione Piemonte. Il decreto legge n. 35, che, mi permetto di dirlo, ha un padre credo che senza l'intervento del Presidente Pichetto noi non avremmo beneficiato di quello che a tutti gli effetti è un indebitamento, ma che sotto certi punti di vista, ha salvato la nostra Regione - ha permesso di chiudere il bilancio del 2013, come possono confermare alcuni colleghi che sedevano in questo Consiglio nella precedente legislatura. Anzi, non solo il bilancio non si sarebbe chiuso, in quanto la Regione Piemonte ha vissuto in quei mesi con l'utilizzo del bollo auto; cioè, le risorse che mensilmente entravano con il bollo auto costituivano l'unica entrata corrente, fra le altre, per pagare gli stipendi. È evidente che questo non sarebbe stato sufficiente.
Però, al di là di questo aspetto, che fotografa semplicemente un dato che vediamo anche oggi in un provvedimento, che, certamente, è utile per ridurre ancora di più i tempi di pagamento e per apportare quegli aspetti positivi che ricordava il Presidente del nostro Gruppo, ancora una volta esprime un significato.
Infatti, è la seconda volta che il Gruppo di Forza Italia dà un segno di responsabilità, anteponendo l'interesse dei piemontesi a quello della parte, come credo dovrebbe sempre avvenire. È accaduto l'altra mattina quando l'Assessore Saitta ci ha chiesto responsabilmente di esprimere il parere su un documento indispensabile, quale quello dell'individuazione del capofila per sedersi al tavolo nazionale, con una maggiore credibilità da parte della Regione Piemonte e non del partito a cui è iscritto. E così come oggi avviene per un aspetto che ritengo assolutamente eccezionale: in nove anni che sono qui non sono mai trascorsi dieci giorni dall'approvazione in Giunta regionale di un disegno di legge alla sua approvazione in Consiglio! Per carità, che vi siano dei provvedimenti che vengono affrontati con urgenza, senza le solite prassi regolamentari - non sono burocrazie barocche che si sono inventate i Consiglieri, sono le prassi che regolamenta esattamente lo Statuto - è corretto, però occorre fare attenzione a non abusare il senso di responsabilità.
Faccio un esempio, perché è sui giornali di oggi. Ritengo doveroso che questa Giunta e questo Consiglio - in particolare modo la Giunta, che è l'organo esecutivo - attuino le leggi vigenti, cioè non si devono cercare delle scappatoie anche per dare attuazione - se questo c'è, perché io non l'ho letto - al programma di governo: se lo vuole fare modifica le leggi non cerca le scappatoie.
Dopo un primo esempio, ne faccio immediatamente un altro. È un tema delicato quello legato al diritto allo studio e alle scuole paritarie.
Questo Consiglio regionale a maggioranza ha votato il piano triennale di recepimento della legge n. 28, quello sull'istruzione, che prevede un aspetto secondo me banale e di buon senso: cioè, laddove esiste un'offerta del sistema pubblico - ricordo che, ai sensi della legge Berlinguer, il sistema si compone di scuola statale e di scuola paritaria, ho citato solo il cognome così non è necessario ricordare il Governo - non è necessario costruire un'altra scuola.
Il motivo è banale: la scuola di Bibiana, per fare l'esempio di oggi, è costata più di un milione di euro e il Comune pagherà una rata di mutuo superiore ad alcune decine di milioni di euro all'anno; invece, se avesse utilizzato il 30% di quelle risorse con una convenzione con la scuola paritaria avrebbe determinato sempre un'offerta pubblica e il costo sarebbe stato identico. È evidente che in questa situazione - quella di Bibiana quella di Caselette e quelle di tante altre realtà - la dinamica non era di servizio pubblico, ma di valutazione politica, ma questo non c'entra niente. È importante un altro aspetto: noi abbiamo una delibera che fintanto non viene modificata - segnalo che non viene modificata con una mozione, tanto per dirlo anche all'Assessore.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Non anticipi i tempi.



VIGNALE Gian Luca

No, non anticipo nulla, richiamo un aspetto: il senso di responsabilità non deve andare a corrente alternata. Se oggi non fosse stato adottato il senso di responsabilità, non staremmo approvando questa legge semplicemente perché sarebbe stato sufficiente chiedere le prime determinazioni, e forse ne avremmo parlato nella seconda e nella terza settimana di agosto, invece siamo qui perché esiste il senso di responsabilità.
Allora, ritenete che il Piano triennale non sia corretto, lo modificate, tanto scade quest'anno, l'Assessore ne porterà uno in cui questo vincolo non ci sarà più e si modificherà.
Non si cercano le scorciatoie, se esiste una legge regionale - sempre per rimanere sullo stesso tema, e tocco volutamente un tema delicato - che ne prevede il finanziamento e le risorse, poche o tante, sono stanziate allora l'Assessore Pentenero deve predisporre al bando. Non è che lei non provvede al bando perché, come detto nella Conferenza di venerdì, è un tema superato, deve fare il bando, anche in ritardo, come è avvenuto in tanti altri anni. Quando avrà modificato la legge n. 28, se riuscirà a modificarla, il bando non lo farà più o lo farà diversamente, ma le leggi devono essere rispettate tutte e non solo quelle che piacciono.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



VIGNALE Gian Luca

Glielo spiegherò poi con maggiore tempo, non si preoccupi, perch terminato questo affronteremo l'assestamento di bilancio, in cui avremo molto più tempo per entrare nel merito.
Mi avvio alla conclusione richiamando il nostro senso di responsabilità, quello adottato oggi come in altre occasioni e che utilizzeremo anche in futuro, perché quando l'interesse dei piemontesi sarà prioritario di fronte all'interesse di parte, il comportamento che oggi abbiamo tenuto in IV Commissione continueremo a mantenerlo, perché noi siamo un partito di Governo momentaneamente all'opposizione e come tale ragioniamo. Ovviamente, come si direbbe in piemontese, "siamo bravi, ma non foi", nel senso che il limite del senso di responsabilità deve essere comune perché voi governate e noi svolgiamo attività di indirizzo legislativo, anche su questo, e di controllo.
Invito non solo il Presidente - che, oltre ad essere il capo della Giunta, è anche il capo della maggioranza - ma anche la maggioranza tutta a fare questo tipo di valutazione. Fare opposizione è la cosa più facile che ci sia e lo dimostreremo in assestamento di bilancio.
Noi andremo a prendere gli emendamenti del Vicepresidente e Assessore al bilancio che presentò quattro mesi fa sulla legge finanziaria, li firmeremo e li presenteremo. Fanno 100 milioni di euro, che sicuramente troverete perché non penso che il Vicepresidente Reschigna, in quattro mesi, abbia cambiato idea.
È evidente che fare l'opposizione e governare sono due aspetti differenti. Per questo dico che fare l'opposizione è facile. Più ci agevolate nel fare il nostro ruolo, meglio è per noi.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente Voglio tornare anzitutto al merito del provvedimento. Credo sia un passaggio importante di questa Assemblea legislativa e credo sia stato significativo decidere di farlo oggi. Come ha ricordato testé il Consigliere Pichetto, con questo provvedimento immettiamo nel sistema altri 779 milioni - sono due miliardi di pagamento - che la Regione gira al mondo delle imprese.
Rammento quanta attenzione abbiamo posto in Consiglio nelle passate legislature discutendo di provvedimenti che avrebbero dovuto creare beneficio al sistema economico, incentivi per l'occupazione e per le aziende. Iniziative di tutti i generi.
Molto spesso ci siamo chiesti: le proponiamo e poi non riusciamo ad onorare i pagamenti ordinari, quindi con una mano creiamo disastri e con l'altra cerchiamo di creare politiche per rimediarli. Oggi, con questo provvedimento, diamo una risposta strutturale al sistema delle imprese, in altre parole con questo atto che noi faremo, creiamo le condizioni su cui la Giunta potrà dare una risposta ai tanti imprenditori che attendono, ai tanti lavoratori che attendono di essere pagati e cercheremo, anche in questo modo, di rimediare ad un grosso problema di indebitamento bancario che ha il settore economico piemontese.
Credo che oggi non si sarebbe potuto fare questo passaggio senza una disponibilità al dialogo e al confronto, una disponibilità costruttiva delle opposizioni, che segnalo perché avvenuta in Commissione e sostanzialmente, anche in Aula. Credo che sia stato positivo farlo oggi non perché l'impuntatura di un giorno rispetto ad un altro sia dirimente, ma perché è un segnale di serietà che un Consiglio regionale venga convocato dal Presidente, previa Conferenza dei Capigruppo, in cui si decide un proprio iter - e noi avevamo ipotizzato nella Conferenza dei Capigruppo che l'attività peculiare preminente del Consiglio di oggi fosse l'approvazione di questo disegno di legge - e poi materialmente il Consiglio riesce a fare quello per cui è stato convocato.
La politica recupera un senso di serietà e di utilità agli occhi dell'opinione pubblica se si dimostra capace di fare quello che si è impegnata fare. Da questo punto di vista, mi pare un ottimo risultato per il Consiglio, prima che per la maggioranza, il fatto che questo provvedimento possa essere approvato oggi.
I colleghi del Movimento 5 Stelle hanno parlato di forzatura, di mancanza di rispetto: credo siano termini che esagerano la contrapposizione che c'è stata palesemente prima in quest'Aula, in cui abbiamo avuto una divergenza circa la modalità con cui organizzare i nostri lavori. Non è stata una mancanza di rispetto, non è stata una forzatura, perché questo iter l'avevamo ipotizzato in seno alla Conferenza dei Capigruppo.
Al Consigliere Campo, che ha parlato di urgenza, del fatto che non sia stato illustrato in Commissione l'articolo 2, che è quello che individua il provvedimento come urgente, dico che l'urgenza è nei fatti. L'urgenza, in questo modo, votando quell'articolo, la codifichiamo noi, ma l'urgenza è insita nella sofferenza di tanti imprenditori che stanno aspettando che lo Stato - per loro è lo Stato, anche se siamo noi Regione a pagare - che l'amministrazione pubblica onori gli impegni negli stessi termini e con le stesse modalità con cui l'amministrazione pubblica si attende che questi impegni vengano onorati dai privati, a cui chiediamo di pagare le tasse, di pagare l'IVA, di pagare quanto dovuto nei tempi stabiliti e certi e non nei tempi da loro scelti.
In questo modo, credo che noi diamo un segnale. Ho sentito frasi del tipo "ci toglieremo i guanti!" Per carità, siamo stati abituati ad avere tensioni anche forti in Consiglio, e credo sia giusto che l'opposizione faccia l'opposizione in modo molto duro. Tuttavia, credo che vada sottolineato anche quando si riesce a lavorare insieme e a costruire delle soluzioni che poi vanno nella logica del bene comune.
Mi pare che la richiesta di rinvio - scusate se torno sull'argomento ma non vorrei lasciare strascichi per il futuro: più sono sereni i rapporti tra di noi, più ciascuno fa il proprio lavoro senza un non detto - era stata sollevata sia in Commissione sia oggi in seno alla Conferenza dei Capigruppo per il fatto che fosse mancato un Assessore. Poi si è detto: "È mancato il tempo per approfondire". Un secondo argomento che non era stato tirato in ballo prima perché sia in Commissione sia in Conferenza dei Capigruppo si è detto: "Manca l'Assessore".
Credo che sia stato molto scortese citare il Vicepresidente e Assessore al Bilancio Reschigna, il quale non ha condizionato i lavori di quest'Aula sulla base di sue indicazioni personali. Il Vicepresidente Reschigna ponendo in modo franco e aperto una questione personale, ha detto: "Mi sono preso impegni per la prossima settimana ma, se dovessero esserci provvedimenti di bilancio in Aula, io verrò in aula". Non ha chiesto quindi, al Consiglio regionale di cambiare il proprio iter per consentirgli di andare in vacanza, come è stato detto. L'Assessore Reschigna ha dato la disponibilità ad essere presente qui sempre; non è andato a fare il "fighetto" a Roma, come è stato detto, ma è andato a rappresentare la Regione Piemonte, capofila delle Regioni italiane, nel confronto con il Governo sulla nuova allocazione delle funzioni a seguito della soppressione delle Province, per il modo in cui, perlomeno, esse erano costituite. È andato a Roma a svolgere una funzione di estremo rilievo, cui non poteva sottrarsi, quindi è andato lì a rappresentare gli interessi della nostra comunità.
Credo che tra di noi ci voglia una parola di verità, si deve capire che ciascuno fa il proprio lavoro, ma lo si deve fare con molta franchezza.
Apprezzo che vi sia stata la disponibilità che ci consentirà, probabilmente oggi, di votare il disegno di legge. Credo che questo sia ascrivibile ad un risultato non della maggioranza, ma dell'intera Assemblea, che è riuscita a fare qualcosa che avrà un impatto dirimente nella vita dei cittadini.
Poiché è stato richiamato il presunto comportamento della maggioranza teso a stroncare tempi e discussione, tengo a ribadire quanto abbiamo detto nel dibattito a seguito della presentazione delle linee programmatiche della Giunta regionale: il Gruppo del Partito Democratico non è qui per stroncare il dibattito. Noi ci siamo assunti il compito di essere garanti dello svolgimento democratico dell'attività di quest'Aula, non siamo coloro che non vogliono la discussione.
In una mia precedente esperienza lavorativa ho avuto modo di far togliere dagli autobus le targhette con la scritta "vietato parlare al manovratore", "vietato parlare al conducente", o "vietato disturbare il conducente", a seconda delle dizioni, perché credo che il manovratore e il conducente debba essere disturbato, quando è necessario scuoterlo e dargli indicazioni.
Noi saremo qui garanti del fatto che quest'Aula abbia i tempi e le modalità per svolgere i propri lavori nel rispetto dei diritti di tutti.
Fra i diritti di tutti, però, ci sono anche i diritti dei Consiglieri di maggioranza di poter dire la loro e di poter esercitare la loro funzione di indirizzo, la loro funzione legislativa e la loro funzione di controllo.
Credo che, se si lavorerà con questo spirito, si potranno portare risultati utili a questa comunità.
Non siamo noi - assicuro a collega Vignale - quelli che hanno in animo forzature. Sappiamo che ci sono leggi e provvedimenti: alcuni di essi hanno avuto anche un vaglio e un iter, ma hanno una loro dignità e devono essere rispettati.
Per quanto ci consta, saremo i primi a far sì che questi provvedimenti vengano rispettati e che tutto l'iter venga fatto. Laddove esso non è avvenuto, come ad esempio nella passata legislatura, per quanto concerne le delibere di Gunta regionale in materia di finanziamento al trasporto pubblico, o nelle tante delibere di Giunta regionale in materia di assistenza, siamo stati i primi a denunciare il vulnus e in qualche modo ad appoggiare ricorsi effettuati dalla comunità piemontese, che hanno portato all'annullamento di queste delibere.
A parti inverse, non cambieremo certo il nostro comportamento.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
C'è una richiesta di intervento da parte della Giunta.
Prego, Presidente Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Prima di tutto vorrei ringraziare il Consiglio perché ci consente quest'accelerazione, effettivamente molto accelerata - scusato il bisticcio di parole - che ci porta all'approvazione di questo provvedimento.
Stando anche alle dichiarazioni che ho sentito in quest'Aula, si tratta davvero di un provvedimento che va molto al di sopra delle appartenenze politiche e che è nell'interesse della nostra Regione e della nostra comunità.
Visto che alcuni interventi, soprattutto da parte dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle, ma anche dal Consigliere Marrone, hanno introdotto alcuni elementi di metodo, ne approfitto anch'io per intervenire su questo terreno.
Intanto per dire che io considero l'attività in Aula un lavoro o meglio, un impegno, tanto da avere fissato in agenda tutti i martedì presenti in calendario (salvo proprio quelli a ridosso di Natale o di Ferragosto), al punto che ne ho cancellati due perché, per ragioni comprensibili, il Consiglio non si è svolto.
Sarà perché essendo stato Sindaco ero abituato - o magari anche solo perché l'aula era molto vicina all'ufficio - a non mancare, se non per cause di forza maggiore personali o politiche, alle sedute del Consiglio quindi temo - o mi auguro che non lo temiate - che vi dovrete abituare alla mia presenza in Consiglio, anche perché - ripeto - lo considero un impegno parte integrante del mandato che i cittadini piemontesi mi hanno dato.
Credo - lo dico soprattutto al Consigliere Marrone - che questo sia il modo migliore, almeno personalmente, per rispettare ed enfatizzare la sovranità dell'Aula. Non ne conosco molti altri, oltre a non cercare scorciatoie sui provvedimenti, come non le abbiamo cercate in questo caso.
Ricordo che l'urgenza - poi ritornerò sul punto - è dettata dal fatto che solo il 17 luglio noi abbiamo avuto, dal Tavolo del MEF, il via libera per poter fare questo provvedimento.
Prima non avremmo potuto farlo.
Mi è un po' dispiaciuto che il Consigliere Bono mi abbia ritenuto più competente dell'Assessore Ferraris in materia di personale e meno competente del Vicepresidente Reschigna in materia di bilancio, ma tant'è che questo fa, come si dice in piemontese, barun gros (tradotto vuol dire "mucchio grosso", solo per chi non conosce la lingua).
Avrei anche fatto volentieri la relazione, ma, avendo vaghe reminiscenze parlamentari, mi risulta che, a differenza dei Comuni, dov'è la Giunta che deve relazionare sui provvedimenti, il legislativo si caratterizzi proprio per il fatto che, una volta incardinati in Aula, è il legislativo che affida alla maggioranza la relazione in Aula.
Questo mi sembra un ulteriore segno di rispetto: ci mancherebbe altro che venga il Presidente o l'Assessore a fare la relazione in Aula.
Nel merito, è già stato detto ma lo ribadisco soprattutto per chi ci ascolta da casa, perché qui in aula è superfluo, che questo è un provvedimento con il quale si mettono in circolo due miliardi, che consentono di far scendere, nella sanità, dagli attuali 200 giorni circa ai 60/65 obiettivi, cioè ridurre di tre volte tanto, ossia portare ad un terzo i giorni di pagamento delle imprese.
E questa - ha ragione il Consigliere Pichetto, di cui faccio mie, una per una, le sue parole - è una boccata di ossigeno assai significativa che diamo all'economia piemontese.
Non ho nessuna difficoltà, anzi tutt'altro, a dire che questo si inscrive solo in completamento di un percorso avviato dall'amministrazione precedente, in particolare dal Consigliere Pichetto, allora Vicepresidente e Assessore al bilancio, che attraverso una serie di vicissitudini che tutti conosciamo è poi arrivato, attraverso l'approvazione del decreto 25 (poi convertito, se ricordo bene, con la legge 64 del 2013) a consentire con questa accelerazione, il pagamento dei debiti.
Questo il primo obiettivo.
Il secondo, come avevo già detto in Aula, è che questo è un dovere dell'amministrazione. Ci sarebbero da prendere in considerazione delle conseguenze se non lo si facesse.
È giustamente previsto da una legge più recente, se non sbaglio un decreto legge sulla competitività di quest'anno, il possibile commissariamento ad acta, cosa che credo che, per ragioni comprensibili sarebbe l'esatto opposto di quello che ci chiede la Consigliera Gancia cioè di cercare di tenere alto il buon nome dei piemontesi sul piano del rigore dei conti pubblici.
Ma al di là di questo, che sarebbe stata una iattura, credo che il più importante dovere di una pubblica amministrazione sia quello di pagare i suoi debiti alle imprese.
Non lo vogliamo fare aumentando le tasse - questo credo sia un altro obiettivo comune - quindi dobbiamo farlo riducendo delle spese. Aggiungo, e questo è un altro motivo di urgenza, che vogliamo cogliere il momento, come ha detto anche il Consigliere Pichetto. Noi probabilmente riusciremo a fare il contratto con dei tassi, nella peggiore delle ipotesi, intorno al 1,50 (forse anche qualcosa sotto, per ragioni di mercato). Credo che il Consigliere Pichetto sia un buon testimone quando dice che i pur già convenienti contratti precedenti sono stati fatti al 3%.
Questo, dal punto di vista del bilancio, è un risparmio che induce a cogliere l'attimo e quindi anche per questo ringrazio per l'accelerazione che il Consiglio regionale ci consente.
In Conferenza dei Capigruppo abbiamo assunto l'impegno - che ribadisco in Aula - di portare giovedì in Commissione, subito dopo la IV Commissione (con l'auspicabile, ma certa, partecipazione anche dell'Assessore Saitta mentre il Vicepresidente Reschigna ha già detto che sarà presente), le ipotesi di assestamento di bilancio.
Mi pare che questo consenta, assai di più di quanto consentirebbe una discussione oggi, che francamente sarebbe prevalentemente una discussione tecnica-contabile e non politica, di fare quell'inquadramento e di offrire quegli indirizzi che sono tra i compiti del Consiglio nei confronti della Giunta, che trarrà le conclusioni, le valuterà e potrà portare all'approvazione l'assestamento di bilancio 2014.
Questo mi sembra il migliore segno di rispetto, sia della sovranità dell'Aula in materia di indirizzo sia della disponibilità, non solo di non nascondere nulla, ma di approfondire tutto e di discutere tutto.
Posso dire ad alcuni Consiglieri che sono intervenuti, in particolare la Consigliera del Movimento 5 Stelle di cui adesso.
Le chiedo scusa, ma mi sfugge il suo cognome.
BATZELLA Stefania (fuori microfono) È un cognome difficile.



CHIAMPARINO Sergio, Presidente della Giunta regionale

Chiedo scusa, ma mi sfuggiva il nome. Guardi, essendo vecchio, ho memoria debole e vista corta; quindi, abbia pazienza.
Vorrei dirlo con grande franchezza: qui non stiamo tagliando nulla.
Cioè, dove negli allegati si vedono meno risorse per il TPL o per la casa non è che stiamo tagliando delle risorse che mordono sulla carne di quei servizi: stiamo semplicemente - direi quasi tecnicamente - utilizzando dei fondi statali che saranno reimpostati quando gli stati di avanzamento delle politiche lo renderanno necessario. Vorrei che fosse chiaro.
Per questo è più importante discutere in sede di assestamento di bilancio, dove - com'è apparso sui giornali - stiamo lavorando per chiudere senza disavanzi e per ridestinare un po' di risorse esattamente nelle direzioni che qui alcuni hanno anche detto: verso le politiche sociali, con il reintegro del cosiddetto fondo indistinto per il finanziamento delle politiche sociali, e nel senso di un aumento significativo - anche se non quello che avremmo voluto - dei fondi al diritto universitario, al trasporto pubblico locale e anche, io direi, al resto del diritto allo studio e dei temi dell'istruzione, su cui poi avverranno tutti gli approfondimenti necessari.
Quindi a me pare, senza volere insegnare a nessuno il suo mestiere e senza neanche - come si dice - mostrare ai gatti come arrampicarsi, che sia molto più proficua e molto più rispettosa della sovranità e dell'importanza dell'Aula la discussione sullo stato di avanzamento dell'assestamento di bilancio, piuttosto che non affrontare una discussione su un provvedimento su cui siamo tutti sostanzialmente d'accordo, che è fatto di un'intelligente manovra tecnica - di cui io, peraltro, ringrazio l'Assessore Reschigna e gli Uffici che l'hanno accompagnata - e che si pone in sostanziale continuità con quelle fatte in precedenza.
Concludo, quindi, ribadendo il ringraziamento all'Aula perché credo che questo sia un segno di grande responsabilità e di grande sensibilità; non nei confronti di Sergio Chiamparino o della Giunta da lui presieduta, ma nei confronti della nostra comunità regionale. E di questo sento il dovere di ringraziarvi.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Dopo le comunicazioni del Presidente, passiamo all'esame dell'articolato e alle votazioni.
ARTICOLO 1 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per ribadire che il Movimento 5 Stelle non partecipa al voto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Berutti; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
A nome di Forza Italia, della Lega e credo anche del Consigliere Marrone, esprimo naturalmente il voto favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 39 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 3 presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Mighetti Valetti, Batzella e Bono, inerente a "Intervento della Regione Piemonte in favore dello stabilimento Vertek di Condove (TO)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 3, avente ad oggetto "Intervento della Regione Piemonte in favore dello stabilimento Vertek di Condove (TO)", presentato dai Consiglieri Frediani, Batzella, Bertola Bono, Mighetti e Valetti, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione la Consigliera Frediani ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non voglio portare via tempo, perché credo ci sia una possibilità di sostanziale accordo sul tema.
Dico solo brevemente che lo stabilimento Vertek di Condove appartiene al Gruppo Lucchini che, come tutti noi ben sappiamo, attraversa un difficile momento di crisi. Il 14 luglio sono state presentate alcune offerte vincolanti che hanno dimostrato come lo stabilimento non abbia, al momento, suscitato interesse da parte di nessun acquirente. Si va dunque verso uno spacchettamento: alcuni stabilimenti della Lucchini sono stati oggetto di interesse; la Vertek di Condove, che è un'azienda storica che praticamente ha "creato" il Comune di Condove e che anni fa è stata un esempio di capitalismo illuminato - con un'intera comunità sorta intorno a quest'azienda - non rientra tra questi.
Dal momento che non ci sono ancora state manifestazione di interesse da parte di nessun compratore e che i 94 lavoratori vivono nell'incertezza più totale, rappresentando, in seguito a questo spacchettamento, una minoranza rispetto ai ben altri numeri che abbiamo, per esempio, a Piombino, sede di cui vediamo praticamente ogni giorno le vicende sui giornali, chiediamo che vi sia un interesse da parte della Regione, che vi sia la partecipazione dei rappresentanti della Regione Piemonte al tavolo allestito presso il Ministero e che vi sia un impegno per cercare di arrivare ad una soluzione impegno tra l'altro già manifestato dall'Assessore Pentenero in occasione di un incontro che si è svolto la settimana scorsa con le rappresentanze sindacali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferrentino; ne ha facoltà.



FERRENTINO Antonio

È un argomento di cui si parla da moltissimo tempo. Ci sono stati molti incontri anche sul territorio e considero assolutamente condivisibile il testo presentato dalla collega, che impegna la Regione a partecipare al Tavolo nazionale.
È una vicenda molto complicata e difficilissima, perché tutti i potenziali acquirenti hanno mostrato interesse per lo stabilimento di Piombino e nessun interesse per quello di Condove che, tra l'altro, impegna una superficie enorme. Se qualcuno ha visitato quello stabilimento sa che ha una superficie incredibilmente grande, che ha visto fasti nel passato quando lavoravano migliaia di lavoratori.
Pertanto, la richiesta di questo documento, che chiede di avere dei rappresentanti della Giunta agli incontri presso il Ministero dello Sviluppo Economico, mi sembra assolutamente condivisibile. Personalmente lo condivido.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per il parere della Giunta.



PENTENERO Giovanna, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Semplicemente per confermare che, in passato, da parte della Regione hanno seguito il tavolo soltanto alcuni rappresentanti tecnici. Stiamo prendendo contatti con il Ministero, nonché con la Regione Toscana, per cercare di capire qual è lo stato di attuazione rispetto alla vendita dei diversi rami di azienda e cosa è ancora possibile fare, fermo restando il Tavolo di crisi che è già stato aperto, come tutti i Consiglieri sanno e possono ben immaginare, stanti anche le procedure formali per le quali è necessario attivare il Tavolo di concertazione.
Pertanto, da parte della Giunta e, ovviamente, da parte mia - come Assessore al lavoro - c'è la massima attenzione e disponibilità nel cercare di comprendere quale sarà l'evoluzione di una situazione già complicata e difficile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pentenero.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 3, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Solo per mettere a verbale che sia io sia la collega Frediani non siamo riusciti ad esprimere il voto nella votazione conclusiva del disegno di legge n. 7, come il resto del Gruppo, dando solo la presenza. Grazie.



PRESIDENTE

Lo facciamo con piacere, Consigliere Bono.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame mozione n. 6 presentata dai Consiglieri Rossi, Ferrentino, Accossato Ottria, Appiano, Valle, Caputo, Corgnati, Grimaldi, Baricco, Motta Rostagno, Ravetti, Gariglio, Barazzotto, Allemano, Giaccone, Andrissi Pichetto Fratin, Porchietto, Sozzani, Graglia, Ruffino, Berutti, Gallo Conticelli e Boeti, inerente a "Adesione della Regione Piemonte ad 'Avviso Pubblico - Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie'"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 6, avente ad oggetto "Adesione della Regione Piemonte ad 'Avviso Pubblico - Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie'", di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente. Buongiorno Presidente Chiamparino, Assessori e colleghi Consiglieri.
Inizio questo mio intervento richiamando quanto è emerso dall'ultimo rapporto del Centro Studi Confindustria, sottoscritto anche dal Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, il quale dichiara che tra le cause principali per le quali il nostro Paese non cresce c'è sicuramente l'influenza che mazzette e scambi di favori hanno sui processi decisionali. In estrema sintesi, la corruzione è il vero freno alla crescita del nostro Paese, perché disincentiva gli investimenti esteri distorce la concorrenza in favore delle imprese disoneste e favorisce la fuga di cervelli.
Questo ragionamento serve a restituire il senso di questa mozione oggi, perché parliamo di questi argomenti - corruzione e illegalità ancora una volta, in Consiglio regionale e perché essi sono prioritari anche per la nostra regione.
Senza un miglioramento significativo nell'ambito della lotta alla corruzione e alle illegalità nel nostro Paese anche il Piemonte non pu ripartire, non può tornare a crescere. Ecco perché ho presentato, insieme a molti colleghi Consiglieri, una mozione con la quale si chiede al Presidente Chiamparino di procedere affinché la Regione Piemonte aderisca all'associazione "Avviso Pubblico".
"Avviso Pubblico" è il coordinamento di Enti locali e Regioni nato nel 1996, con l'intento di collegare e organizzare tra loro gli Amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica Amministrazione e sui territori da essi governati.
L'associazione attualmente conta più di 250 soci in tutta Italia, tra Comuni, Province e Regioni, e ha svolto negli anni diverse attività di notevole rilevanza in ambito socio-culturale e politico, mirate a diffondere i valori e la cultura della legalità, a contrastare la criminalità e le diverse forme di illegalità, a mettere in rete gli Enti locali e territoriali d'Italia per favorire lo scambio di esperienze e informazioni socio-culturali, promuovere iniziative dirette allo studio di procedure che consentano agli Enti di agire in perfetta trasparenza.
Tra le Regioni che hanno dato la propria adesione ad "Avviso Pubblico" figurano l'Emilia Romagna, la Lombardia, la Liguria, la Toscana, l'Umbria e il Veneto. In Piemonte sono già numerosi gli Enti che aderiscono. Tra essi il Comune di Torino, la Provincia di Torino, il Comune di Novara, il Comune di Asti e il Comune di Cuneo.
Concretamente, in questi anni, "Avviso Pubblico" si è occupata di formare amministratori e dipendenti della Pubblica Amministrazione, mettere in comunicazione gli amministratori al fine di scambiare conoscenze e buone prassi, stare vicino a chi viene minacciato e intimidito a causa della sua azione amministrativa. Molto importante, da questo punto di vista, è il rapporto annuale "Amministratori sotto tiro, intimidazioni mafiose e buona politica": nel 2013, ben 351 casi di minacce e intimidazioni agli amministratori (chiaramente sono i casi pubblici, quelli denunciati).
Nel 2012 l'associazione ha elaborato la "Carta di Pisa", un anno di lavoro di un gruppo di esperti, coordinati dal professor Alberto Vannucci dell'Università di Pisa, che ha prodotto un codice etico comportamentale destinato agli amministratori pubblici, contenente specifiche regole di condotta finalizzate a rafforzare la trasparenza e la legalità all'interno delle Istituzioni pubbliche, in particolare contro la corruzione e le infiltrazioni mafiose. Con la Regione Veneto ha appena elaborato un piano per la legalità 2014/2015 dal titolo "Conoscere le mafie e costruire legalità".
Sarebbe un passo importante per la nostra Regione aderire, perch sappiamo che gli avvenimenti degli ultimi anni hanno messo in evidenza l'urgenza del problema della legalità anche nella nostra regione.
Sappiamo che il contrasto alle organizzazioni mafiose si realizza non solo attraverso le azioni di repressione condotte da Magistratura e Forze dell'Ordine, ma anche attraverso politiche di cambiamento culturale creazione di posti di lavoro e attraverso una buona politica e un'amministrazione trasparente e preparata, perché lo sviluppo dell'ordinata e civile convivenza della comunità regionale, della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, attraverso interventi nei settori dell'educazione alla legalità, della prevenzione e della lotta contro la criminalità rientrano tra le finalità istituzionali della Regione Piemonte, tant'è che per il perseguimento di tali obiettivi la Regione si è dotata della legge n. 14 del 18 giugno 2007.
Sappiamo che è necessario investire sulla formazione nell'ambito del contrasto alle mafie e alla corruzione di politici, amministratori e funzionari della Pubblica Amministrazione.
Proprio la legge regionale n . 14/2007, all'articolo 1, comma 2 prevede che la Regione, nella promozione e realizzazione degli interventi di prevenzione della criminalità organizzata possa avvalersi anche della collaborazione di associazioni, fondazioni e cooperative operanti nel settore.
Ma il motivo principale per il quale aderire è uno solo: le mafie sono organizzate per realizzare i propri obiettivi e noi dobbiamo fare lo stesso: mettere insieme forze, energie, conoscenze per rispondere con altrettanta forza.
Credo che la Regione Piemonte potrà ricevere molto da quanto è già stato fatto da "Avviso Pubblico" in questi anni, ma credo anche che potrà portare un contributo importante e significativo a questo sodalizio di buoni amministratori e buone Istituzioni, che hanno capito come tocchi alla politica prendere in mano il timone della lotta alla corruzione alle mafie che essa non può essere delegata alla Magistratura o alla società civile.
Anche la Regione Piemonte deve contribuire a questo progetto.
Facciamolo per far ripartire la crescita, facciamolo per tutti gli amministratori che ogni anno vengono minacciati o subiscono intimidazioni per tutti coloro che hanno pagato un prezzo altissimo - anche con la vita la lotta alla illegalità e alla corruzione.
Permettetemi qui di fare due nomi, per tutti: facciamolo per Renata Fonte e Angelo Vassallo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Io sono uno dei firmatari insieme al Consigliere Rossi e ad altri Consiglieri. Credo che da giovane Consigliere ho vissuto negli anni '90 la vicenda "Mani Pulite" italiana. Sicuramente l'ho vissuta come un tentativo di risollevare questo Paese da una situazione di corruzione diffusa. L'ho vissuta quindi come una grande speranza di cambiamento. Poi sappiamo com'è finita quella vicenda di Mani Pulite.
In questi giorni leggevo, forse sul Corriere della Sera, una classifica della corruzione nei Paesi a livello mondiale e come sono posizionati i Paesi in questa classifica.
La posizione dell'Italia rispetto agli anni di "Mani Pulite" è decisamente peggiorata. Questo dimostra un po' anche quello che ha affermato Francesco Saverio Borrelli circa un paio di anni fa: "Se l'avessi saputo, non l'avrei fatto"'. Questa domanda l'ho rivolta a Piercamillo Davigo quando è venuto a parlare in provincia di Novara e quella che delineava era una situazione scoraggiante.
Pensiamo al falso in bilancio, che noi in Italia abbiamo depenalizzato il modo migliore per stornare fondi neri è il falso in bilancio.
Tutta la legislazione da Mani Pulite ad oggi è andata in direzione opposta rispetto a quello che doveva essere fatto in questo Paese. Per questo motivo la posizione dell'Italia nella classifica dei Paesi più corrotti è peggiorata.
La criminalità organizzata sembra un male inguaribile, una metastasi che aggredisce questo Paese e che dal punto di vista legislativo non si riesce a combattere.
Credo che questa iniziativa del Consigliere Rossi vada appoggiata perché non basta una risposta dal punto di vista giudiziario. Come diceva Paolo Borsellino, ci vuole un cambiamento nella società civile, una presa di coscienza forte e la politica deve dare l'esempio forte a tutta la società civile.
Quindi, esprimo il mio voto a favore e credo quello anche dei miei amici Consiglieri e compagni del Movimento 5 Stelle. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ovviamente condivido in pieno l'intervento sia del collega Andrissi sia del collega Rossi sull'importanza di attuare delle politiche che vadano a contrastare la diffusione della malavita organizzata.
Io non vorrei sembrare come sempre valsusacentrica, e quindi parler anche del Terzo Valico in questo caso, che sono due esempi proprio recenti di infiltrazioni mafiose attratte da grandi opere, quindi da lavori che vengono svolti sul territorio, evidentemente con poco controllo.
Torno a sottolineare come in questi casi la politica abbia fallito così come abbia fallito il controllo che si doveva attuare preventivamente sull'infiltrazione della malavita organizzata e a sottolineare come siano appetibili per la malavita organizzata proprio tutte le attività economiche che ruotano intorno a queste grandi opere.
In particolare, in relazione alla gestione degli scavi dello smarino e il tutto collegato anche alle cave, quindi alla gestione delle cave.
Abbiamo visto recentemente, proprio in relazione a questi fatti, quindi all'operazione San Michele, come molto spesso, per non dire sempre, la malavita possa agire grazie ai legami che ha con le Amministrazioni.
Quindi, non parliamo di massimi sistemi, di Amministrazioni a grandi livelli, ma parliamo anche di Amministrazioni a livello comunale. Quindi molto spesso basta agganciare un rappresentante in Consigli Comunali, sia esso un Sindaco, un Assessore o un semplice Consigliere, per avere la via aperta per potere infiltrare le proprie attività illegali all'interno di quelle che dovrebbero essere attività portate avanti per il benessere dei cittadini.
Noi ribadiamo ovviamente la nostra contrarietà a queste opere. Sappiate che coglierò ogni occasione per ribadirla; se dovessimo discutere anche su una legge che promuove gli spaghetti o la bagna cauda nel mondo, anche in quella occasione sottolineerò la mia contrarietà alle grandi opere e quindi alla TAV sia in Val di Susa sia nel Terzo Valico. Quindi, abituatevi a questo. Qualsiasi sia la discussione, tornerò a rimarcare la contrarietà e l'inutilità di queste opere.
In particolare, però, in riferimento al provvedimento che andremo a votare oggi - per il quale anche io darò il voto favorevole - chiedo che non ci siano solamente adesioni ad una mozione, ma che ci si doti di strumenti operativi, di strumenti che permettano di contrastare le infiltrazioni anche in modo più incisivo e più efficace, perché come abbiamo visto finora non è stato così.
Per questo motivo, torno a ripetere che chiederò nuovamente l'istituzione della Commissione Antimafia in Regione per poterci coordinare meglio e poter pianificare meglio gli interventi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla mozione n. 6, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame mozione n. 10 presentata dai Consiglieri Porchietto, Vignale Pichetto Fratin, Graglia e Ruffino, inerente a "Rimodulazione riparto fondi compensativi TAV"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 10, avente ad oggetto "Rimodulazione riparto fondi compensativi TAV", presentato dai Consiglieri Porchietto, Vignale, Pichetto, Graglia e Ruffino.
La parola alla Consigliera Porchietto per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Credo che questo sia un tema delicato, ma che vada comunque affrontato in questo contesto, soprattutto nel momento in cui nelle settimane scorse ha tenuto non soltanto dal punto di vista comunicativo ma credo anche dal punto di vista politico attenti tutti, e soprattutto penso che quest'Aula debba dare una risposta seria e consapevole per poter costruire nei prossimi cinque anni un progetto serio anche su quelli che sono i fondi compensativi.
Mi permetto solo di fare un brevissimo passaggio, un po' come se fosse una cronistoria di quanto è accaduto fino ad oggi, in quanto soprattutto nell'anno i due Assessorati - l'Assessorato alle infrastrutture e l'Assessorato di cui avevo competenza, ovvero l'Assessorato al lavoro e alla formazione - se ne sono occupati insieme, soprattutto per quanto riguardava il tema dei fondi compensativi.
Abbiamo avuto degli scambi di opinione anche all'interno delle varie riunioni che si sono tenute e succedute a Roma e poi abbiamo iniziato a fare dei tavoli condivisi anche con l'allora Provincia e con le parti sociali per capire quali potevano essere le modulazioni di questi fondi compensativi che, nei prossimi anni, si sarebbero comunque venuti a trovare in dotazione della Regione Piemonte. In quel frangente abbiamo anche adottato una serie di deliberazioni che permettevano alla Regione di essere il soggetto che gestiva tutta la fase strategica riguardante queste risorse.
Credo che anche durante le campagne elettorali il Presidente Chiamparino abbia molto spesso sottolineato come questa fosse un'opera primaria e significativa e che sarebbe stato vicino ai sindaci nel momento in cui si fosse comunque iniziato in modo costruttivo e concreto a lavorare non soltanto su quello che era stato il tavolo dell'osservatorio, ma anche attraverso gli strumenti operativi che erano stati richiesti alla Regione tant'è che qualche mese or sono venne fatta una deliberazione dall'allora Giunta del Presidente Cota per dare un mandato specifico a Finpiemonte Sviluppo per poter gestire come cabina di regia queste risorse.
Diventa molto difficile oggi immaginare che, dopo la presa di posizione forte di alcuni Comuni (liberi di farlo, ci mancherebbe, perché gli amministratori locali hanno assolutamente facoltà di fare delle scelte) che si riesca a proseguire un dialogo senza prendere una posizione molto chiara e netta, soprattutto laddove alcuni di questi Comuni sono anche i primi beneficiari della quota parte di finanziamenti per le opere di compensazione che già il CIPE ha deliberato. In particolare, mi riferisco al Comune di Susa dove il precedente Sindaco, Gemma Amprino, aveva fatto notevoli sforzi e si era recata molto spesso, anche personalmente, a Roma dal momento che non si capiva bene dove questi fondi fossero allocati e con caparbietà e con un forte senso di responsabilità era riuscita, con il nostro supporto e con il supporto di tutti, a portare a casa e a dare un segnale forte.
Oggi ci ritroviamo con nuove Amministrazioni, in particolare quella del Comune di Susa, ma non soltanto, che stanno dando segnali forti, dicendo che vogliono uscire dall'Osservatorio e che sono contro l'opera. Ci chiediamo quindi, come sia possibile continuare ad immaginare che, da una parte, vengano assegnati a questi Comuni dei fondi, indissolubilmente legati all'opera primaria, ma che possono interpretare un'importante azione di sviluppo su quest'area.
Come prima veniva riportato nell'ordine del giorno sulla Vertek (uno dei temi che avevamo toccato con il Ministero delle infrastrutture), mi permetto di sottolineare come, ad esempio, lo stabilimento Vertek, che fa parte di una grande crisi italiana, potrebbe essere oggetto di un'iniziativa e di un progetto che, attraverso i fondi compensativi potrebbe riportare un'allocazione produttiva e quindi posti di lavoro nella nostra vallata. Definiamo, dunque, una volta per tutte, se in quest'Aula ci riteniamo, almeno coloro i quali hanno sempre dichiarato di esserlo d'accordo su quest'opera e se vogliamo portare avanti l'iniziativa dell'opera primaria, ma soprattutto lo sviluppo delle opere compensative.
Mi permetto di sottolineare che i 112 milioni di euro sono la prima tranche su quell'area, ma potrebbe diventare veramente un motore ed un modello di sviluppo così come lo avevamo identificato tutti e come so che anche il Presidente Chiamparino confermava nei mesi precedenti.
Questo è il motivo per cui capisco che sia importante definire, una volta per tutte, con i Comuni che fanno parte di quella che è invece un'azione contro l'opera primaria, se vogliono giocare una partita e quindi essere beneficiari di questi fondi o se invece ritengono, ci mancherebbe altro, giusto fare un'altra scelta. Mi permetto di sottolineare che così come ci sono molti abitanti della Val di Susa che possono non essere d'accordo su quest'opera ce ne sono però altrettanti, se non di più, che vorrebbero invece non solo vedere finalmente definita l'opera, ma soprattutto anche definito l'iter procedurale di questi fondi compensativi.
Credo sia importante chiedere al CIPE di prendere atto di una situazione tremendamente difficile, ma far sì che anche i sindaci dei Comuni che sono contrari e che hanno manifestato in maniera così plateale questa contrarietà si assumano la responsabilità di non essere beneficiari dei fondi delle opere compensative.
Bisogna anche essere corretti e cominciare a dire che se si è d'accordo si va su una strada, se non si è d'accordo ci si assuma la responsabilità di chiamarsi fuori, perché è troppo facile far sì che tutte le tensioni vengano concentrate su coloro i quali hanno lavorato in questi anni per portare non soltanto l'opera primaria, ma per portare veramente una forte azione di sviluppo sull'area e ne stanno pagando e ne hanno pagato forti conseguenze, per poi vedere però che zitti, zitti tutti, quando possono in qualche modo contestare un'azione in modo forte, poi ne ottengono i benefici in modo, forse, anche un po' subdolo e ipocrita.
Noi chiediamo all'Aula di prendere atto di questa mozione e finalmente in qualche modo, di venir meno questo dubbio che non soltanto le parti politiche hanno, ma che cominciano ad avere anche i cittadini piemontesi. È necessario capire chi sta da una parte seriamente, chi vuole uno sviluppo chi anche politicamente prende delle posizioni, ma che poi deve chiedere a tutti quanti, all'interno della propria componente politica, di mantenerla e chi invece fa delle scelte assolutamente inopinabili, ma che devono essere chiare una volta per tutte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferrentino; ne ha facoltà.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Si tratta, ovviamente, di un tema molto complesso e delicato specialmente in un momento come questo. Spero e mi auguro che la politica e le Istituzioni sappiano interpretare in modo molto sereno la delicatezza di questo momento, che va approfondito e visto con molta attenzione.
Intanto, anche per essere superiori a qualche Sindaco, che intervenendo ha parlato di "rimbecillimento della politica torinese" (questo è quanto è stato detto pubblicamente da un Sindaco riferendosi alla politica torinese e piemontese), premetto che sono assolutamente contrario alle affermazioni che sono state fatte in località Isolabella da alcuni sindaci presenti.
Parliamo di nove sindaci presenti sui 37 della Val di Susa.
Inoltre, è assolutamente da respingere la delegittimazione del lavoro dell'Osservatorio che anche in quella sede è stato fatto quell'Osservatorio tecnico che abbiamo fortissimamente voluto come Amministratori della Val di Susa, quell'Osservatorio tecnico che ha rappresentato sicuramente una risposta al modo di operare della legge obiettivo, quindi tutte le decisioni avocate in sede nazionale e nessun coinvolgimento del territorio.
Premesso tutto questo, penso che quest'ordine del giorno non possa vedere la nostra condivisione per un motivo molto semplice, lo dicevamo in questi giorni con il Presidente Chiamparino e ancora stamattina: gli interventi che accompagnano le opere della legge obiettivo e quest'opera le opere di accompagnamento sono opere importanti, di sistema per i territori che sono oggetto di questo intervento e non può essere la posizione di un Sindaco piuttosto che un altro a determinare gli interventi da realizzare.
Voglio solo ribadire che in questa prima tranche la tratta nazionale della Torino-Lione verrebbe accompagnata da 142 milioni di euro. Questa è soltanto la prima tranche e si tratta di alcuni interventi strutturali che in sede dell'Osservatorio sono stati ampiamente e unanimemente condivisi.
Inoltre, voglio ricordare che gli interventi sono in capo alla Regione Piemonte tranne alcuni interventi nel Comune di Susa, perché l'allora Sindaco di Susa, la professoressa Gemma Amprino, aveva fortissimamente voluto che questi interventi fossero demandati all'Amministrazione comunale di Susa, per intenderci altri interventi nel Comune di Chiomonte sono in capo alla Regione Piemonte.
Quindi, per questo motivo penso che gli interventi che accompagnano un'opera importante come la Torino-Lione debbano andare a sostegno delle imprese e dei cittadini di quei territori: non può essere assolutamente la posizione di un Sindaco pro tempore a determinare quelli che sono gli interventi che in quel territorio devono essere allocati.
Pur comprendendo personalmente gli intendimenti dei firmatari di questo documento che è stato illustrato dalla collega Porchietto, penso che sia un documento che non possa essere condiviso, perché appunto entra nell'ottica di considerare come depositari di questi interventi le singole Amministrazioni e i Sindaci pro tempore. Questo non possiamo condividerlo.
La Regione Piemonte, con l'Osservatorio, ha individuato e individuerà gli interventi necessari per il territorio e per il rilancio dello sviluppo economico dello stesso, gli interventi a sostegno delle imprese e delle famiglie valsusine, come ha ribadito il Presidente Chiamparino anche in alcuni interventi sui media.
Per questo motivo, pur comprendendo le considerazioni che hanno portato alla stesura di questo documento, penso che lo stesso non possa trovare il nostro parere favorevole.
Come istituzione regionale dobbiamo comunque ricercare il dialogo col territorio attraverso i propri rappresentanti. Se poi sono i Sindaci che si tirano fuori dall'approfondimento in sede di Osservatorio o nelle sedi che il Presidente Chiamparino riterrà utile mettere a disposizione degli Amministratori che vorranno essere coinvolti.
Se qualcuno non vorrà essere coinvolto, sarà una sua libera scelta, ma gli interventi dovranno essere di sistema per il territorio. Per questo motivo, non possiamo condividere questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Chiedo all'Aula una nota di attenzione: abbiamo ancora sei iscritti ad intervenire. Dica l'Aula se preferisce posticipare la discussione, o se gli iscritti rinunciano ad intervenire e poniamo in votazione la mozione. Come mi chiedete voi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Proseguiamo, quindi, con un ultimo intervento, al termine del quale concluderemo i lavori d'aula. Nel corso della Conferenza dei Presidenti convocata per mercoledì, decideremo la nuova programmazione.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente. Potrei dire dulcis in fundo.
Ho detto poco fa che sarei intervenuta in ogni occasione possibile per rimarcare la mia contrarietà all'opera, ma in questo caso devo dire che l'occasione mi è stata servita su un piatto d'argento.
Ho ascoltato le motivazioni del Consigliere Ferrentino in merito alla contrarietà rispetto a questo provvedimento. Anch'io, ovviamente manifesterò la mia contrarietà quando ci sarà l'occasione, quindi quando verrà ripresa la discussione, ma per motivazioni decisamente differenti che risiedono quasi tutti nel termine "compensazioni".
Come immagino sappiate - del resto, l'ho ripetuto in molte occasioni abito in un Comune della Val di Susa, a Condove, e qualche tempo fa, sul muro del cimitero (non proprio a caso) c'era una scritta che diceva: "La salute non ha compensazioni", nel senso che qualsiasi tipo di intervento sul territorio che possa mettere a repentaglio la salute dei cittadini non può, in ogni caso, essere accompagnato da compensazioni di alcun tipo.
Qualora si preveda una compensazione è perché si sa già che si farà un danno, un torto al territorio.
Mi chiedo, quindi, come possiate pensare che gli abitanti della Val di Susa, che sono moltissimi.
Mi spiace, Consigliera Porchietto, ma forse non conosce abbastanza bene il territorio da poter giudicare; le assicuro che l'opposizione al TAV in valle è molto forte e molto diffusa, quindi non si tratta di una piccola parte di popolazione e non si tratta neanche di una minoranza.
La maggioranza della popolazione della Val di Susa è contraria al TAV come si può vedere in occasione di ogni manifestazione e come stanno dimostrando adesso i nostri Sindaci, che, a poco a poco, stanno svuotando quell'inutile strumento che è l'Osservatorio; uno strumento che ha decisamente fallito e che non doveva neanche nascere, se vogliamo dirla tutta. Perché da sempre si poteva immaginare che ci sarebbe stata contrarietà rispetto ad un'opera che ormai non ha assolutamente senso.
Il Consigliere Ferrentino invita ad affrontare con serenità questo tema. Io, purtroppo, temo di non poterlo fare con serenità: vivo in questa valle - anzi, scusate, in quella valle, perché mi sembra sempre di essere lì quando intervengo - da oltre trent'anni; ci vive la mia famiglie, ci vivono i miei tre figli e vi dico che, parlando da cittadina e da madre non accetterò nessuna compensazione e mi batterò contro ogni proposta di compensazione, perché la salute delle persone che vivono in quella valle.
Ora faccio riferimento ai bambini non per retorica, ma perché sono le persone più deboli, quelle che per prime si ammalano.
Invito tutti i Consiglieri presenti in questa Aula a informarsi e a valutare tutti i documenti, a leggerli come stanno facendo gli abitanti della Val di Susa da oltre vent'anni! Se incontrate per strada un abitante della Val di Susa, vi assicuro che sarà molto più competente - non per offendervi, per carità! - della gran parte delle persone che siedono in quest'Aula.
Vi chiedo, innanzitutto, di sgomberare la vostra mente da qualsiasi pregiudizio su quest'opera e provare a ripartire da capo, e chiedervi se veramente è necessaria.
Vi rispondo già che non lo è, e ne prenderete atto anche voi leggendo i documenti. Si parla di "saturazione della linea storica": ma questa linea storica è stata riammodernata, per cui potrebbe tranquillamente trasportare le merci che adesso vogliamo far passare attraverso la nuova linea. Mi chiedo, dunque, a cosa serve quel buco nella montagna? A cosa serve quello sperpero di denaro pubblico? Informatevi anche sui materiali che compongono quelle montagne, su che cosa si sta scavando. Andate a visitare il cantiere, ma non in gita per ammirare le meraviglie dell'opera o per vedere com'è gestito bene. Lo leggete anche dai giornali: questa perfetta gestione del cantiere al momento non è così evidente, tra infiltrazioni mafiose e gestioni dello smarino abbastanza indubbie. Noi abbiamo appreso dai giornali che alcuni camion girano per la nostra valle portando del materiale di scavo che va a finire, ad esempio, su un terreno privato nel Comune di Villar Dora.
Abbiamo appreso che la malavita si sta organizzando per portare lo smarino nelle cave.
Vi siete informati abbastanza? Ciascuno di voi si ponga una domanda: quanto è realmente informato su quest'opera? Chiedetevi se vi sentite veramente in grado di poter giudicare sull'utilità di quest'opera e sull'impiego di questi fondi pubblici.
Grazie.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ne approfitto per ricordare che domani, alle ore 12.30, è convocata la Conferenza dei Capigruppo.
Oggi, alle ore 14.30, presso la Sala Viglione, sarà ricevuta una delegazione del Comitato Difesa Ferrovie Locali di Cuneo. A seguire, alle ore 15, sempre presso la Sala Viglione, verrà ricevuta una delegazione del Sindacato Intercategoriale Cobas.
Consigliere Vignale, stavo per dichiarare conclusa la seduta, ma se deve fare un intervento pertinente ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Ovviamente non interverrò sul merito della mozione, ma sulla modalità di conduzione dei lavori.
Il Presidente, correttamente, intende chiudere la seduta alle ore 14 perché così è stata convocata.
Io ricordo che.



PRESIDENTE

No, no. Io ho detto che possiamo continuare fino ad esaurire tutti gli interventi, ma decida l'Aula.
Dall'altra parte ho interpretato. ma posso anche riprendere la volontà manifestata qualche secondo fa e concludere il dibattito.



VIGNALE Gian Luca

Lei è molto abile, ma che sappia.



PRESIDENTE

C'è il problema delle audizioni. Si tratta solo di questo.



VIGNALE Gian Luca

Sì, ma che sappia in qualche modo interpretare la volontà dell'Aula con uno sguardo d'occhi, mi sembra eccessivo! C'è una modalità, che è quella del voto: noi riteniamo che su un tema come questo, e non entro nel merito, perché se no non so dover andiamo a finire, si debba continuare. Pertanto, chiediamo che si continui.
Se terminiamo alle ore 15, penso che nessuno di noi abbia la giornata rovinata e che, in qualche modo, venga meno rispetto alla calendarizzazione.
Lo dico per un preciso motivo: verrà un momento in cui la maggioranza avrà la necessità di licenziare un atto e chiederà al Consiglio di continuare l'attività. È nella disponibilità del Consiglio: la maggioranza del Consiglio dispone anche della modalità dei lavori d'Aula.
Però noi chiediamo formalmente al Presidente di continuare, almeno fino alla chiusura di questa mozione o anche di quelle successive.



PRESIDENTE

Sono sei interventi: se ogni intervento occupa lo spazio dei dieci minuti, si va oltre l'inizio dell'audizione. Solo per questo motivo faccio questa osservazione. Dopodiché sono disponibile a seguire le indicazioni dell'Aula, non ho problemi. L'interessante è che alle 14.25 bisogna chiudere i lavori, quindi c'è il rischio che riescano ad intervenire ancora tre o quattro colleghi, ma che la discussione non si chiuda e non si proceda alla votazione.
Mi sono permesso arbitrariamente di fare un ragionamento logico deduttivo. Se ho sbagliato, mi scuso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Io sono nuovo in questo ruolo e vorrei capire il modo di condurre i lavori. Personalmente sono contrario al fatto che si scriva il termine ultimo, cioè l'ora, il momento in cui deve finire la seduta, perché mi hanno sempre insegnato che, se bisogna trattare degli argomenti, si arriva fino alla fine. Dopodiché invece è segnata l'ora.



PRESIDENTE

È per la rilevazione delle presenze.



APPIANO Andrea

Certo. Però l'altro giorno in Commissione, su una situazione analoga lo stesso Consigliere che oggi ci invita ad andare avanti con la discussione e arrivare almeno al voto, diceva che bisognava concludere assolutamente all'ora indicata.
Allora continuo anche oggi ad essere d'accordo, come l'altro giorno, ad andare avanti e a terminare almeno i punti all'o.d.g. o il punto che si sta discutendo, però una volta che si assume un'indicazione poi quella sia.
Spero che l'ora finale, che per prassi viene indicata, a un certo punto scompaia e si arrivi alla fine dei lavori.



PRESIDENTE

Dobbiamo chiarirci.
La seduta chiude alle ore 14 perché c'è una questione di rilevazioni quindi essere nuovo o essere vecchio non cambia niente: quelle sono le regole e non si discutono (non sono regole dell'Ufficio di Presidenza).
Detto questo, oggi abbiamo già calendarizzato delle audizioni in Sala Viglione perché nella programmazione dei lavori, così com'è stato deciso dalla Conferenza dei Presidenti, alle ore 14.30 chi vuole può andarci. Non possiamo programmare e pianificare la discussione degli altri punti all'o.d.g., cioè mozioni e ordini del giorno, perché si va a sforare oltre le 15 o le 16.
In sostanza, spazi di manovra non ce ne sono, non è una questione discrezionale. Adesso potete solo decidere se dare la possibilità a qualche altro collega di fare l'intervento o meno. Io ho interpretato che non è il caso di fare qualche altro intervento perché non si risolve comunque la questione della votazione e per questo motivo ho chiesto di poter chiudere la seduta.
Pertanto, chiudo la seduta.
Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.04)



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