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Dettaglio seduta n.296 del 01/02/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOLINARI GABRIELE



(Alle ore14.33 il Consigliere Segretario Molinari comunica che, per mancanza del numero legale, la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



(La seduta ha inizio alle ore 15.07)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Balocco e Ferraris.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 1294 presentato da Frediani, Andrissi, Bertola Bono e Valetti, inerente a "Obblighi vaccinali e diritto all'istruzione"


PRESIDENTE

Come concordato nella Conferenza dei Capigruppo, l'attività pomeridiana parte dall'ordine del giorno che troviamo al punto n. 20) all'o.d.g., il n.
1294, relativo a "Obblighi vaccinali e Diritto all'istruzione".
La parola a chi desidera svolgere l'illustrazione.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Finalmente arriviamo alla discussione di questo atto di indirizzo, che ho sollecitato più volte perché i giorni passano e purtroppo sta crescendo l'incertezza rispetto alla data del 10 marzo. Tuttavia, attraverso questo atto di indirizzo, non vogliamo assolutamente riaprire il dibattito sul merito della legge.
Abbiamo già espresso in più occasioni.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera.
Colleghi, vi chiedo di accomodarvi al vostro posto e chiedo a chi desidera interloquire di uscire dall'Aula. Chiedo anche alle barcacce e a chi è presente di tacere. Grazie.
Continui pure il suo intervento, collega Frediani.



FREDIANI Francesca

Ci tenevo a sottolineare che con questo ordine del giorno non intendiamo assolutamente riaprire il dibattito in merito alla legge n. 119. Noi abbiamo più volte espresso le nostre perplessità su questo testo e la nostra posizione in merito all'obbligatorietà vaccinale, quindi non è questo il momento per riaprire questa discussione; ripeto, le nostre posizioni sono ben chiare.
Quello che invece vorremmo oggi in Aula è fare chiarezza in merito alla data del 10 marzo, per cui abbiamo presentato questo atto di indirizzo che è già stato approvato in altre Regioni e anche in altri Comuni. Questo ordine indirizzo del giorno serve semplicemente a ribadire e spiegare quello che è definito in legge, e cioè il fatto che la data del 10 marzo non è una data che determina l'espulsione da scuola dei bambini non vaccinati, ma una data che deve essere rispettata da coloro che, in fase di iscrizione, avevano presentato un'autocertificazione attestante la regolarità rispetto alla posizione vaccinale.
Occorre sgombrare il campo dall'incertezza e anche arginare alcuni fenomeni che si stanno verificando; sappiamo infatti che in diverse scuole alcuni dirigenti hanno già invitato le famiglie a presentare la documentazione anche le famiglie che non sono in regola e che quindi non hanno prodotto autocertificazione attestante la regolarità, ma per tutte queste famiglie che non sono in regola la legge prevede che si possa arrivare a fine anno e si abbia comunque del tempo per regolarizzare la posizione.
Tutti questi passaggi sono a oggi poco chiari e quindi sia i dirigenti scolastici che le famiglie vivono in un clima di incertezza. Ciò non fa che aumentare la tensione, perché sappiamo che questo provvedimento ha causato dei malumori (per usare un eufemismo) al contrario, noi crediamo che sia necessario essere il più possibile collaborativi e il più possibile chiari con i cittadini per cercare di mantenere il rapporto tra scuole istituzioni e famiglie in un clima di serenità, affinché si riesca alla fine ad arrivare tutti all'obiettivo condiviso, che è senz'altro quello di tutelare sia le famiglie che i bambini, garantendo il diritto alla salute ma anche quello all'istruzione.
In definitiva, attraverso quest'atto di indirizzo, chiediamo anche alla Giunta di chiarire bene che cosa rappresenti secondo la legge la data del 10 marzo, in modo da dare indicazioni precise ai dirigenti scolastici e alle famiglie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Allemano; ne ha facoltà.



ALLEMANO Paolo

Grazie, Presidente.
Noi pensiamo che un tema così delicato qual è quello dell'equilibro tra obbligo sanitario e obbligo all'istruzione non si ponga adesso, ma sia proprio uno degli elementi su cui è stato costruito questo percorso estremamente problematico e d'impatto sull'opinione pubblica, per cui ci sembra che porlo adesso in questi termini, come se fosse un contatto critico che emerge ora, non sia una posizione corretta o, quantomeno, che non tiene conto di tutto quanto c'è a monte.
Al di là di un'iniziale fase, se vogliamo, un po' dirigista, dettata dal fatto che comunque abbiamo registrato delle morti per morbillo e non soltanto, mi pare che ci sia stata una svolta significativa che ha preso le dimensioni del confronto e dell'accompagnamento, quindi non della coercizione tout court, ma certamente dell'incontro con la famiglia e dell'attivazione di tutti i servizi sanitari sul territorio, per far capire che questo era un attestarsi su posizioni di civiltà, su un senso di comunità che offre protezione anche a chi non la può avere con il vaccino.
Insomma, si è lavorato per costruire un'alleanza tra il sistema sanitario la scuola e le famiglie.
Ora, io credo che chi non abbia visto tutto questo percorso non pu accorgersi ora che si ha un contatto critico tra la non vaccinazione e la permanenza a scuola, perché c'erano tutti gli elementi per farlo prima inoltre, ci sembra che l'ordine del giorno abbia alcune contraddizioni perché da un lato riconosce che la legge ha avuto efficacia nell'aumentare l'immunità di gregge, dall'altro dice che, proprio perché è così, allora adesso possiamo cominciare a derogare.



(Commenti della Consigliera Frediani)



ALLEMANO Paolo

Mi sembra che sia difficile dire che una legge ha funzionato e, nello stesso tempo.
Lo so, collega, che lei l'ha incentrata tutta sull'obbligo, sul fatto che si interrompe la frequenza scolastica in una certa fascia di età. Io le sto dicendo che questo contatto critico era ampiamente prevedibile e si è fatto di tutto per evitarlo, ma lo si può ancora evitare, facendo vaccinare i bambini; mi sembra un'opzione facile che può essere risolta dedicando mezz'ora a questa adempienza, dunque non siamo orientati a sostenere in questi termini quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto l'ordine del giorno, perché credo sia necessario distinguere due aspetti fondamentali che credo non si possano non considerare: da una parte, quello che la norma prevede rispetto all'obbligo vaccinale, dall'altra la conclusione dell'anno scolastico.
Se quest'ordine del giorno fosse stato presentato relativamente a una legge entrata in vigore due anni fa, potrei anche concordare, al di là del fatto che io condivida o meno la legge approvata dal Parlamento ma, come si dice dura lex, sed lex, con le parole del collega Allemano, ma il principio dell'ordine del giorno è un altro e ci appare estremamente chiaro, direi quasi banale.
Visto che l'obbligatorietà è avvenuta ad anno in corso e che le stesse comunicazioni o le attività vaccinali sono avvenute ad anno in corso, ci pare che, da un punto di vista strettamente medico relativamente a quanto previsto dalla legge, non cambi assolutamente nulla rispetto all'aumento del famoso "effetto gregge". Quest'ordine del giorno non ha alcuna volontà di mettere in discussione, comunque uno la pensi rispetto alla norma nazionale, la legge in vigore: quest'ordine del giorno vuole porre vorrebbe porre - una tranquillità all'interno delle scuole e delle famiglie, perché alcune istituzioni scolastiche si stanno comportando senza porre l'aspetto dell'obbligatorietà vaccinale, non intervenendo in modo puntuale rispetto alla data prevista del 10 marzo.
In molte altre realtà, invece, per rispetto, per l'analisi della norma, per tutto ciò che volete, c'è invece un'indicazione relativamente alla non possibilità di frequentazione delle lezioni.
A me sembra che, considerando che dal 10 marzo alla conclusione dell'anno scolastico vi sono tre mesi, io non credo che non si possa non prendere in considerazione un atto d'indirizzo che dà tranquillità a tutte le famiglie piemontesi, senza in alcun modo minare la legge che è stata approvata qualunque considerazione uno abbia sulla legge, perché davvero mi sembrerebbe una presa di posizione fideistica rispetto non a una legge che non si può discutere, ma rispetto a un diritto che non si può discutere cioè il diritto alla permanenza all'interno di un'istituzione scolastica in particolar modo, per una legge nuova. Penso che dovrebbe essere condivisa dalla totalità del Consiglio, senza grandi discussioni, se no davvero io non ne capirei il motivo, salvo voler difendere non una norma che è sacrosanta, in cui non crede, ma salvo il non voler provare a mettere in discussione neppure il diritto alla frequentazione delle istituzioni scolastiche.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Non voglio addentrarmi nel lungo dibattito che abbiamo già fatto, come diceva prima la Consigliera Frediani, però mi sembra che un atto simile sia già stato approvato anche dalla Regione Toscana e da capoluoghi regionali importanti.
Chiediamo di riconoscere quest'anno scolastico transitorio come un anno particolare in cui l'obbligo per questo numero di vaccinazioni è entrato in vigore, quindi un anno particolare, che come tale dovrebbe consentire delle deroghe o, comunque, la possibilità di completare l'anno scolastico a tutti gli studenti che frequentano le scuole medie inferiori ed elementari.
Crediamo che il diritto lo studio sia un diritto fondamentale. Rischiamo di creare una grave danno dal punto di vista della frequentazione delle scuole, un danno che non è solo al diritto allo studio, ma anche al diritto a una socialità con i compagni di classe, con tutta una serie di relazioni.
La stessa legge prevedeva comunque il riconoscimento dell'anno transitorio quindi crediamo che sia un atto d'indirizzo di buonsenso. Si vorrebbe evitare di creare rigidità, che possano dare origine a sofferenze psicologiche agli alunni. Sinceramente, non trovo una motivazione: è quasi un accanimento nei confronti di pochi alunni che si troverebbero in grosse difficoltà.
Quindi, invito la maggioranza a un ripensamento su quest'ordine del giorno dal momento che anche la stessa normativa prevede quest'anno transitorio ed Enti regionali e comunali hanno già approvato questo atto d'indirizzo a maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie, collega Andrissi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come i colleghi sanno, con i colleghi di maggioranza abbiamo predisposto prima che arrivasse questa legge nazionale, un nostro testo; un testo che tra l'altro, prevedeva una doppia possibilità, ossia arrivava al tema dell'obbligatorietà legata all'iscrizione ogni qual volta il sistema sanitario fosse sceso sotto il cosiddetto "effetto gregge".
L'abbiamo detto e l'hanno detto tanti scienziati. Forse sarebbe stata una legge con un doppio approccio, cioè l'obbligatorietà veniva legata al tema dell'iscrizione scolastica solo secondariamente.
Posto che ci sono diversi impianti, credo che quello nazionale, che comunque dà l'idea che questi vaccini siano obbligatori, è un principio sacrosanto che deve essere considerato sempre di più dalla nostra popolazione, ma secondo me c'è un limite in questa discussione.
Intanto, manca un mese alla fine del termine delle prescrizioni per i vaccini, e questo ordine del giorno dà per scontato che la Giunta non si sia impegnata, al fine di garantire questa transitorietà.
È l'effetto negativo che mi pongo, rispetto a un testo comunque equilibrato e che non ha sbavature ideologiche sulla diversità di vedute, che pur ci sono, ad esempio, fra il nostro Gruppo e il Movimento 5 Stelle, però ho paura per gli effetti.
Intanto è un ordine del giorno che, di fatto, non cambia nulla rispetto a quello che le Regioni italiane hanno detto, nella Conferenza Stato-Regioni sul fatto che questo è un anno straordinario, ma dire, a un mese dalla fine, che non si terrà conto di cosa succede nel termine perentorio di marzo, disincentiva quest'ultimo mese a fare tutti gli adempimenti necessari previsti dalla legge.
Per questo, ci sono due possibilità.
Nel nostro caso, se si volesse comunque andare avanti, ci sarebbe un'astensione e, se non ci fosse un parere favorevole dell'Aula, di fatto questo ordine del giorno verrebbe respinto.
In caso contrario, quello che propongo è di rimandare a marzo, perch secondo me tutto può fare questa Regione.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

No, votiamolo, io mi asterrò, perché non credo sia giusto dire, a un mese dalla scadenza.
In Italia si fa sempre così: si dà una scadenza e poi si dice: sì, però.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Grimaldi, le chiedo di rivolgersi a me.



GRIMALDI Marco

Certo, mi fa anche piacere.



PRESIDENTE

Le sono grata di questo, così potrà terminare il suo intervento.



GRIMALDI Marco

Dicevo che, secondo me, se i presentatori non vorranno rimandare di un ulteriore mese questo atto di indirizzo, noi ci asterremo, perché non vorremmo dare un segnale sbagliato. Visto che c'era già il termine del fine anno, e poi questa prescrizione entro marzo, sarebbe meglio non dare un segnale sbagliato alla nostra comunità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Sicuramente tutto è perfettibile - mi riferisco anche e soprattutto all'operato della Giunta - ma dinanzi a una vergognosa strumentalizzazione sulla salute dei bambini, e non solo dei bambini, di certi leader politici e di altri Gruppi, sia necessario e fondamentale mantenere un comportamento draconiano che non lasci spazio a nessun dubbio.
Per questo, il mio voto sarà assolutamente contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Forse solo il collega Grimaldi ha capito l'intenzione dell'ordine del giorno del Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle, perché mi sembra che altri colleghi di altri Gruppi non l'abbiano compreso.
Il tema non è riprendere la discussione che abbiamo fatto in Commissione in Consiglio e sul territorio, di questa assurda divisione prodotta nel Paese da un decreto legge, che forse non ha colto né lo spirito del Paese né il tempo giusto e corretto con cui essere presentato.
Noi non vogliamo riprendere la discussione su quell'oggetto, ma vogliamo comprendere la posizione della Regione Piemonte nell'interpretazione di un testo normativo, di regolamenti e di circolari emanate successivamente e che, a detta dei più, sembrano chiare. Non abbiamo capito, però, qual è interpretazione autentica che fa la Regione Piemonte.
Chiedo qui all'Assessore Saitta, ma sarebbe stato utile avere anche l'Assessora Pentenero, di comprendere cosa.



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

Sì, che tra l'altro le deleghe della Pentenero non sappiamo bene a chi sono andate. Non so se sono già passate all'Assessore Ferraris o a chi devono ancora passare. Questo ce lo dovete spiegare.



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

Ecco, quindi se è quasi.



PRESIDENTE

Nella replica della Giunta, questo chiarimento verrà dato.



BONO Davide

Quindi, se è quasi, vuol dire che oggi non sono ancora dell'Assessore Ferraris.
Vogliamo esattamente capire, al di là del voto sull'ordine del giorno, che per motivi politici può essere sì, no, astensione, contro o altro, cosa succederà, alla data fatidica di presentazione della documentazione, perch ripeto - anche se lo dirà poi la collega Frediani che segue il tema dell'istruzione, per noi e per le persone che sono state interessate, da un punto di vista anche legale, di individuazione di una legge, la legge è chiara: non ci dovrebbe essere nessuna decadenza e nessuna sospensione della possibilità di frequentare gli asili e le scuole materne, perch l'interpretazione è chiara.
Ripeto: è una data di presentazione dei documenti per coloro i quali hanno firmato, o non hanno firmato, un documento, ma per tutti gli altri è pacifico che l'anno scolastico si concluda. Questo è il nodo fondamentale dell'ordine del giorno.
Stiamo davvero pensando di interrompere la regolarità formativa e educativa di alcuni bambini sulla base di scelte dei genitori? Questo è il tema.
Sulla base di scelte dei loro genitori. Un bambino di tre anni non ha un buon rapporto con le siringhe, ha paura.
Vogliamo avere una risposta precisa in merito. Un sì o un no all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi scuso se intervengo nuovamente, ma forse il senso dell'ordine del giorno non è stato ben compreso.
Noi non chiediamo una regola, noi chiediamo un chiarimento rispetto a quello che la legge prevede. Il 10 marzo nessuno deve essere buttato fuori da scuola. Questa cosa è scritta nella legge, non la dico io. Il 10 marzo è il termine, per chi è in regola e ha autocertificato di essere in regola il 10 marzo bisogna portare la documentazione che dimostra che quello che ho dichiarato in autocertificazione corrisponde al vero.
Chi, invece, non è in regola, ha tempo fino a fine anno, ma non perché lo dico io, o perché siamo buoni e stiamo derogando, ma perché lo dice la legge. È previsto un percorso che cerca, attraverso il dialogo e l'interlocuzione con le famiglie, di convincere alla vaccinazione.
Chiediamo soltanto chiarezza.
Vi ricordo soltanto - l'ho detto anche nell'intervento precedente - che il Comune di Torino ha approvato un atto di indirizzo di questo tipo, ma se ne fate una questione politica è un conto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, avete tutti la possibilità di intervenire, non interloquite.



FREDIANI Francesca

In Toscana non mi sembra che ci sia il Movimento 5 Stelle alla guida della Regione.
Vi prego, veramente, non facciamone una questione ideologica o di partito.
Ci sono famiglie che stanno vivendo nella confusione totale perché si vedono recapitare delle comunicazioni da parte dei dirigenti che minacciano l'espulsione. Io vi dico che avremo una grande responsabilità se ci saranno delle tensioni e degli ulteriori malumori tra le famiglie, gli istituti scolastici e anche verso le istituzioni, perché è nostra precisa responsabilità essere chiari e cercare di rendere le leggi chiare ai cittadini.
Vi prego, veramente: se c'è qualcosa nelle premesse di questo atto di indirizzo che possa far pensare che ci sia una strumentalizzazione ideologica o che sia magari contro il testo di legge, un qualcosa che vi disturba dal punto di vista della posizione rispetto all'obbligo vaccinale ne parliamo, lo correggiamo. Sono pronta a modificare l'atto di indirizzo.
Vi assicuro che ci sono tantissime famiglie che chiedono chiarezza, ed è quello che io vi chiedo di votare attraverso l'approvazione di questo atto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Solo per dire che, nell'approfondire il tema posto dalla collega, ho chiesto all'ASL di Novara come fosse la situazione (chiaramente relativamente all'ASL di Novara).
Volevo rassicurarla nel dirle che a Novara nessuno dovrà portare alcun tipo di documentazione il 10 marzo. Al contrario, è l'ASL che verifica per le scuole eventuali dichiarazioni non conformi e, comunque, la scadenza del 10 marzo è per le scuole materne e i nidi, non per le elementari, dove non è prevista nessuna espulsione. Al massimo i presidi devono riposizionare le persone.
Lei ha parlato di possibilità di espulsione, ma comunque nessuno deve portare nessun documento, almeno nell'ASL di Novara.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, guardate che interrompo la seduta, perché non c'è nessuna necessità di interloquire. C'è l'assoluta possibilità di intervenire.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Il Consigliere Rossi ha espresso il suo parere. Ci sono altre richieste di intervento? Chiedo alla Giunta se desidera intervenire.
La parola all'Assessore Ferrari.



FERRARI Augusto, Assessore regionale

Ovviamente ci atterremo in maniera molto scrupolosa alla volontà del Consiglio. Tuttavia, è evidente che la Giunta deve esprimere una propria posizione. Io la esprimo sulla base di quello che ho raccolto in queste ore, ben sapendo che la situazione, anche organizzativa, non l'ho seguita direttamente e quindi adesso, raccogliendo alcuni indirizzi e alcuni elementi dagli Uffici e da chi ha seguito fino a oggi tutta questa materia ha voluto mettermi a disposizione.
Intanto viene introdotto un principio giuridico. È il principio giuridico dell'obbligo, non di un Consiglio a fare una cosa, ma di un obbligo che diventa, di fatto, una "condizione per". Questo elemento è assolutamente dirimente nel momento in cui esiste un obbligo giuridico per definire un certo tipo di partecipazione, un certo tipo di servizio; è evidente che quell'obbligo diventa una condizione imprescindibile.
Nello stesso tempo, mi pare di aver capito che il legislatore nazionale proprio perché trattasi di una materia estremamente delicata e che ha a che fare con le convinzioni personali soggettive di ciascuno, ha già individuato un periodo di transizione nell'applicazione di questa norma nell'attuazione di questo obbligo giuridico. Pertanto, è evidente che, nel momento in cui inizia l'anno scolastico, c'è una sorta di autocertificazione, secondo la quale si attesta che è già stato attuato l'obbligo vaccinale oppure non lo si è ancora fatto, ma ci si mette nelle condizioni di farlo.
Il punto che mi sembra l'elemento più caratterizzante è se questa transizione può combaciare con l'intero anno scolastico. Perché se dovesse essere così, si entra in contraddizione con l'obbligo che deve essere poi attuato, quindi mi pare che sia ragionevole il fatto che il periodo transitorio, come diceva il Consigliere Rossi, che riguarda le scuole materne e i servizi educativi per la prima infanzia, avesse un termine cioè il 10 marzo.
Questa è la convinzione che mi sono fatto in ragione degli approfondimenti e degli elementi raccolti; dal nostro punto di vista, come Giunta, dobbiamo dare attuazione a una legge che non è una legge nostra, ma è una legge nazionale, e non abbiamo margini di manovra rispetto a questo termine.
È evidente che è un termine che ha una sua costrizione, una sua perentorietà, altrimenti credo che sarebbe stato sostanzialmente inutile porlo. Mi pare che l'argomento utilizzato dal Consigliere Grimaldi sia assolutamente forte e ragionevole, nel senso che arrivare adesso a dare un'interpretazione diversa sembra quasi una forma di disincentivo rispetto a un percorso che deve essere comunque compiuto e per il quale c'è stata un'organizzazione anche temporale affinché venisse svolto ed attuato.
In sostanza, mi sembra davvero che, rispetto a questo, non ci siano margini: il 10 è un termine perentorio dal nostro punto di vista.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Credo che il quesito sia stato posto con chiarezza dalla Consigliera Frediani e dobbiamo prendere atto che questo è stato l'intervento della Giunta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Questo è quanto è stato ritenuto.
Dico bene, Assessore? Assessore, si rivolga a me per cortesia. Questo è quanto lei ha ritenuto di riportare nel suo intervento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Penso che tutti abbiate avuto la possibilità di intervenire.
Ricordo che il numero legale è 25.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; è l'ultimo intervento, poi passiamo alla votazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi sembra un tema molto importante e, dal momento che faremo una pausa fino al 4 marzo, le famiglie vivranno - io ve lo dico - un mese di panico soprattutto dopo certe affermazioni.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Ma se avete dei figli, potete capire quello che succederà, forse! Io chiedo all'Assessore Saitta, che non è ancora intervenuto, se questo ordine del giorno ha un contenuto sbagliato, fuorviante, confuso, contro legge o altro. Che me lo chiarisca bene, lo chiarisca all'Aula e lo chiarisca a tutte le persone che ci stanno seguendo e che vedranno l'esito della votazione.
Esattamente la data del 10 marzo che cos'è? Perché io, che ho tre figli, so che il 10 marzo devo portare a scuola i documenti che attestano che quanto ho auto-dichiarato a settembre corrisponde al vero, cioè che i miei figli sono vaccinati. Oggi, invece, in quest'Aula ho sentito dire che non devo portare nulla.
Allora, io il 10 marzo non porterò nulla a scuola e voglio vedere.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Li manderò dal collega Rossi se mi chiedono qualcosa!



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia. Non ho altre richieste di intervento e come dicevo prima.
Presidente Gariglio, le chiedo di accomodarsi, e invito gli altri colleghi a tacere per poter aprire la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 1294.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri si sono astenuti 23 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 1217 presentato da Gariglio, Allemano Accossato, Appiano, Baricco, Barazzotto, Boeti, Caputo, Chiapello Conticelli, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Grimaldi, Molinari, Motta Ravetti, Rossi, Rostagno e Valle, inerente a "Prevedere con urgenza la creazione di una Rete regionale di Centri per i Disturbi del Comportamento Alimentare, che consenta diagnosi e intervento precoci, integrazione fra i servizi e possibilità di differenziare gli interventi secondo la complessità della patologia"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1217, di cui al punto 18) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
I disturbi del comportamento alimentare riguardano, purtroppo, in Italia un gran numero di persone. Secondo i dati dell'Associazione Italiana di Dietetica e di Nutrizione, coloro che sono colpiti da queste patologie sono circa tre milioni (tre milioni è un numero grandissimo). Di questi tre milioni, il 95,9 per cento sono donne. La fascia di età più colpita è quella tra i 18 e i 24 anni, ma purtroppo negli ultimi anni abbiamo avuto un aumento dell'incidenza di questa patologia sulle fasce più giovani. La fascia compresa tra gli otto e i 14 anni era interessata, alcuni anni fa per il cinque per cento dei casi, mentre oggi la percentuale è del 20 per cento dei casi. Parliamo di ragazzi tra gli otto e i 14 anni.
In Piemonte, secondo i dati disponibili, che non sono però moltissimi risulta che ogni anno circa 2.900 persone si rivolgono ai servizi specialistici regionali, mentre sono più di 1.000 le persone che afferiscono ai centri di riferimento presenti nella nostra regione. In particolare, quelli più attivi sono presso gli ospedali Molinette e Regina Margherita di Torino, le strutture del Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL CN1 e di quello operante presso l'Ospedale di Lanzo, nell'ASL TO4.
Il nostro intervento parte da questa valutazione: i dati sanitari e i dati medici, ci dicono che una diagnosi la più precoce possibile di questa patologia permette di aumentare esponenzialmente le possibilità di recupero. L'altro presupposto è che i disturbi del comportamento alimentare mal si prestano a essere trattati all'interno dell'attuale organizzazione dei Dipartimenti di Salute Mentale.
Sappiamo che l'Assessorato è attivo su questo punto, che ha istituito da parecchi mesi un gruppo di lavoro che si propone di elaborare proposte per la realizzazione dei centri di diagnosi e cura dei DCA. Il nostro ordine del giorno sollecita, in quanto non più rinviabile, la creazione di una rete di centri specifici per i disturbi del comportamento alimentare che consenta una diagnosi e un intervento precoci, un'integrazione fra i servizi e la possibilità di differenziare gli interventi a seconda della gravità della patologia.
In particolare, con quest'ordine del giorno, sottoscritto anche da alcuni colleghi delle opposizioni (ad esempio, la collega Batzella) riteniamo necessario istituire presso ogni Azienda Sanitaria Locale della nostra regione dei centri di primo livello per la diagnosi e la presa in carico terapeutica dei DCA. Chiediamo che in ogni centro ci sia l'intervento dello psichiatra, dello psicoterapeuta e del nutrizionista, basandosi sull'esperienza estremamente positiva che oggi è già presente in alcuni centri della provincia (penso, ad esempio, a quello di Lanzo).
Pertanto, centri di primo livello in ogni ASL, centri di secondo livello in ogni quadrante, centri che siano, in questo caso, in grado di accogliere le situazioni complesse, con possibilità di ricovero dei pazienti, con la presenza di pasti assistiti, calibrati sulle esigenze dei pazienti. Infine almeno un centro di terzo livello, di dimensione e, ovviamente, competenza regionale, che consenta il ricovero nei casi più gravi, affiancato almeno da una struttura regionale terapeutica riabilitativa per la gestione dei pazienti cronici o non responsivi.
Riteniamo che questa rete, frutto peraltro di un lavoro di approfondimento fatto con le stesse persone che stanno collaborando con l'Assessorato, sia assolutamente necessaria in una logica di prevenzione, perché prima interveniamo nel prenderci in carico queste patologie, prima ne impediamo la degenerazione e diamo un sollievo a delle famiglie che sono colpite da una malattia di difficile gestione, anche nei rapporti umani, e che spesso sono abbandonate a se stesse. Famiglie di persone in grandi difficoltà, nei rapporti relazionali oltre che nella salute fisica.
Chiediamo, pertanto, che si provveda a creare una rete di centri di servizi per i disturbi del comportamento alimentare. Il nostro ordine del giorno prevede che questo avvenga con urgenza, visto che il dialogo con l'Assessorato e la serietà del dialogo che si è sviluppato con i nostri interlocutori deputati all'organizzazione di questi servizi ha portato a rilevare come sia una rete di complessa realizzazione per tutti gli adempimenti che questo implica.
Nell'ordine del giorno sopprimiamo le parole "con urgenza" , che non vuol dire che diciamo di farlo sine die, però chiediamo che ci sia un impegno formale a istituire questa rete e che venga dato mandato alle strutture delle Aziende Sanitarie di operare, fermo restando che, per realizzare ci ci sono implicazioni di carattere logistico: servono strutture, serve l'assunzione o la formazione di personale.
L'obiettivo è dare un'indicazione chiara alla Giunta regionale che questo Consiglio vuole andare verso quella direzione, che questo è un obiettivo perseguito dalla Regione e da un Consiglio regionale che si riappropria usciti dal Piano di rientro sanitario, della propria funzione di indirizzo e di programmazione. Dà un segnale alla Giunta regionale, che dovrà poi attuare, attraverso le scelte di ordine formale e le proprie competenze, le scelte manageriali deputate ai Direttori delle Aziende Sanitarie Locali che sono tutte interessate da questo ordine del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto quest'ordine del giorno e voterò a favore, perché non è la prima volta che si parla di disturbi del comportamento alimentare. Non è la prima volta che l'Assessore.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, per cortesia; oltretutto avete un timbro veramente notevole, e mi riferisco a lei, Consigliere Rossi.
ROSSI Domenico (fuori microfono) Ero in silenzio!



PRESIDENTE

C'era un rumore notevole, mi pareva la sua voce.



(Commenti del Consigliere Gariglio)



PRESIDENTE

Era lei, Consigliere Gariglio? Allora si deve accomodare. Grazie.
Prego, Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Dicevo che ho sottoscritto quest'ordine del giorno ed esprimer naturalmente voto favorevole, perché i disturbi del comportamento alimentare sono una problematica molto importante e una patologia che è stata negli anni un po' trascurata e sottovalutata, non solo dal punto di vista istituzionale, ma anche dal punto di vista diagnostico-terapeutico.
Ho portato in Aula più volte dei documenti in cui si chiedeva l'impegno, da parte dall'Assessore e della Giunta, a concedere più risorse ai centri che sono presenti nella nostra regione, l'impegno della Giunta affinché si possa fare prevenzione, perché prima riusciamo a mettere in atto un buon piano di prevenzione e prima riusciamo a contrastare questo fenomeno, che sempre più affligge la nostra regione e anche la nostra nazione.
Se ne parla molto poco, ma se ne dovrebbe parlare di più e si dovrebbe prestare molta più attenzione.
Perché ho sottoscritto quest'ordine del giorno? Perché condivido in pieno la richiesta dell'impegno da parte della Giunta di prevedere che in ogni Azienda Sanitaria Locale della nostra regione ci siano dei centri di primo livello, dei centri di secondo livello e il centro di terzo livello, che tra l'altro nella nostra regione abbiamo già: abbiamo il centro pilota, il centro di riferimento regionale che si trova nella Città della Salute e della Scienza di Torino presso le Molinette.
Tra l'altro, dobbiamo essere orgogliosi di questo centro, perché ha sempre lavorato in maniera eccellente: conosco gran parte dei professionisti che ci lavorano e l'ho potuto constatare personalmente effettuando diversi sopralluoghi e varie visite nella struttura, sia nel reparto che nel day hospital e day surgery, dove c'è un ambulatorio di riabilitazione per tutte queste giovani ragazze, ma anche giovani ragazzi. Giovani ragazzi, perché è vero che il problema dei disturbi del comportamento alimentare colpisce prevalentemente il sesso femminile (le giovani adolescenti), ma tali disturbi sono in aumento anche tra il sesso maschile.
Inoltre, come già detto nel precedente intervento, i disturbi del comportamento alimentare sono una piaga che sta colpendo una classe di età inferiore anche ai 12-13 anni: abbiamo addirittura dei bambini anoressici che hanno otto-nove anni di età, quindi credo veramente che sia giunto il momento di affrontare la questione.
Spero che quest'ordine del giorno, che oggi mi auguro venga votato all'unanimità dal Consiglio regionale, possa veramente trovare applicazione, perché dobbiamo dare delle risposte a tutte quelle famiglie che ripongono fiducia nel nostro operato.
Vorrei ricordare che in Commissione sanità abbiamo audito l'associazione "In Punta di Cuore", che è l'unica associazione presente nella regione Piemonte composta da genitori che hanno figli malati di anoressia e vivono una vita molto difficile, perché si sentono abbandonati, si sentono incompresi, non ci sono le risorse, non ci sono i professionisti per prendersi carico di queste ragazze che vivono una situazione di grande difficoltà, in quanto parliamo di malattie vere e proprie che riguardano il sistema nervoso.
Quindi credo che sia giunto il momento, Assessore - e me lo auguro veramente - di mettere in atto a quello che questo ordine del giorno richiede: prevedere con urgenza una rete regionale di tutti i centri specifici che si occupano del comportamento alimentare. Non sono sufficienti i centri che abbiamo, perché abbiamo il centro pilota delle Molinette, abbiamo il centro di Lanzo, che è una vera casa di cura e di riabilitazione e anche lì lavorano in maniera eccellente; poi abbiamo l'ambulatorio nella Cuneo 1 che si occupa dei disturbi del comportamento alimentare.
Peccato però che le risorse sono quelle che sono e dunque hanno carenza di personale, per cui bisognerebbe assumere più personale e formare ancora più personale.
Tutte le altre province della nostra regione sono scoperte, non hanno un centro dedicato ai problemi causati dai disturbi del comportamento alimentare, per cui ben venga la presenza in ogni quadrante di un centro che si occupi di tali disturbi.
Quindi non posso che sperare e auspicare che venga messa in atto nel più breve tempo possibile questa rete di centri specifici che consente appunto, di intervenire tempestivamente per una diagnosi precoce e soprattutto, far sì che ci sia un'integrazione fra i servizi e la possibilità di poter differenziare gli interventi secondo la complessità della patologia.
Vorrei ricordare che le liste d'attesa sono molto lunghe, ci sono liste che si avvicinano a un anno e anche oltre come tempo di attesa e quindi, se vogliamo intervenire tempestivamente, fare prevenzione e fare una diagnosi precoce, non possiamo di certo avere delle lista che hanno dei tempi d'attesa lunghi un anno o più.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Ribadisco anch'io quello che è già stato detto dai Consiglieri in precedenza.
Il mio voto sarà favorevole; vorrei solo chiedere all'Assessore Saitta la massima attenzione sul fatto che queste famiglie, così spesso provate da situazioni davvero difficili, non vengano soggiogate - come spesso avviene ma non mi riferisco in alcun modo al Piemonte - da professionisti di cui poi diventano pazienti privati. Il pubblico, soprattutto in questo caso soprattutto - perché ho visto famiglie andare sull'orlo del lastrico - deve fare il pubblico, ma deve anche vigilare molto attentamente su delle problematiche che ci sono, cioè fare attenzione che i professionisti non usino delle strutture come specchietto per le allodole al fine di perseguire soltanto i propri interessi.
Sia chiaro che non mi riferisco in alcun modo a questa Regione e a nessuno in particolare, ma siamo classe dirigente e certe cose ce le dobbiamo dire.
Quindi, essendo anche a favore di una sanità privata, ribadisco che è fondamentale iniziare un percorso però proprio su questa base e su questa consapevolezza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Io credo che l'ordine del giorno sia condivisibile per i punti che pone relativamente a una serie di valutazioni che vengono fatte, in particolar modo relativamente al fatto che la rete dei centri di primo livello per la diagnosi e la presa in cura sia distribuita in modo omogeneo su tutta la regione e non abbia aree in cui questo servizio è garantito e aree in cui non lo è. Da questo punto di vista, abbiamo anche ricevuto una lettera da parte, probabilmente, della principale associazione che si occupa di questo a livello regionale.
Mi permetto, però, di rammentare un aspetto.
Fra quelle che sono le garanzie che l'Assessorato ha dato, sia in sede di IV Commissione consiliare sia durante un convegno pubblico, che si è svolto il 31 marzo 2017 e quello che è avvenuto realmente c'è una differenza sostanziale, perché il vero paradosso di tutto questo è che vi è una dichiarazione che parte da Piemonte Informa" (virgolettato a nome dell'Assessore Saitta), che il 31 marzo 2017, quindi quasi un anno fa, ha fatto presente come il nostro sia un servizio di eccellenza, ma con aree di minore presenza di presidi specifici. pertanto, il nostro impegno è quello di estendere una rete uniforme. Poi, il comunicato stampa continua dicendo che, "a fronte di questa realtà di grande qualità, esistono ancora delle zone scoperte su questo territorio", che vi è la necessità di estendere la rete e che per questa ragione è stato istituito, in Assessorato, un gruppo di lavoro.
Tutto questo è completamente condivisibile, così come è condiviso quanto l'Assessore ha avuto modo di garantire alle associazioni che abbiamo audito, di nuovo, circa un anno fa, in sede di IV Commissione.
L'unica cosa che - devo dire la verità - trovo veramente singolare è il ruolo del Consigliere che esercita il ruolo di Presidente del principale Gruppo di maggioranza del Consiglio regionale, il quale richiama l'Assessore regionale a ciò che ha promesso, ma che non ha mantenuto.
Questo è un ruolo che solitamente svolge l'opposizione; il collega Gariglio, che aveva nostalgia di queste aule, lascia un segno dimenticandosi che è il Presidente del principale Gruppo di maggioranza di questo Consiglio e che l'Assessore della Giunta che lui sostiene è lo stesso che ha promesso per iscritto, prima di un convegno, e a voce durante l'audizione di una Commissione, l'estensione della rete, ma ciò non è avvenuto.
Non dico questo soltanto per fare polemica; lo dico perché per un Assessore, ancor di più se il giorno successivo deve partecipare a un convegno in cui si parla di disturbi del comportamento alimentare, è legittimo che questa comunicazione avvenga quando si audiscono associazioni che hanno vissuto sulla loro pelle o su quella dei loro figli questo problema e che si garantiscano una serie di aspetti, ma è un po' singolare che il richiamo a ciò che non è stato fatto avvenga con una maggioranza che cerca di fare l'uno e l'altro, il canto e il controcanto.
Dopodiché, per noi, se vengono estesi i centri, evidentemente va bene, ma inviterei solo chi governa questa Regione a badare a volte un po' di più a quella che è la sostanza e un po' meno a quella che è l'attività di comunicazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il mio intervento sarà abbastanza in linea con quello del collega Vignale nel senso che siamo al 1° febbraio 2018 e non sfuggirà a nessuno che sono quasi quattro anni che siamo stati eletti nella X Legislatura come Consiglieri regionali, quindi possiamo dire che ci sono stati quattro anni durante i quali il Presidente Gariglio, attualmente candidato in Parlamento per il Partito Democratico, con una posizione (non vorrei portarle sfortuna o male) praticamente di sicura elezione, quindi futuro parlamentare, sente il bisogno di presentare, far votare, far discutere un ordine del giorno ripeto, assolutamente condivisibile - che però forse certifica il fallimento, almeno dal punto di vista dell'assistenza sanitaria, di questa maggioranza e di questa Giunta per quanto riguarda i disturbi del comportamento alimentare.
Perché fare un ordine del giorno il 1° febbraio a un mese dal voto da parte del Capogruppo del principale partito di maggioranza, candidato in Parlamento, futuro - quasi sicurissimo - parlamentare? Insomma, suona un po' così.



(Commenti del Consigliere Gariglio)



BONO Davide

Non lo dico più, non lo dico più, perché porto male, dice il collega.
Dicevo che suona un po' come fumo negli occhi; ripeto, è anche scritto bene, condivisibile, con le tutte le richieste che sono state fatte in questi anni nelle riunioni che abbiamo fatto, negli incontri con le associazioni, negli incontri sul territorio nel momento in cui abbiamo preso contatti con il centro dei disturbi del comportamento alimentare di Lanzo, un'eccellenza, anche se periferica, che riceve persone non solo da tutta la provincia ma, a volte, anche dalla regione.
Al centro delle Molinette e dovunque si evidenziava la carenza di personale, la carenza di attenzione da parte dell'Assessorato, anche da un punto di vista dei fondi da parte delle Aziende Sanitarie, quindi ben venga ripeto - oggi votare, penso a larghissima maggioranza, un ordine del giorno che impegni la Regione a costruire finalmente una rete anche sui disturbi di comportamento alimentare. Si tratta di un fenomeno sempre più in crescita e, tra l'altro, con una sempre maggiore anticipazione, nel senso che prima colpiva gli adolescenti già verso la quasi matura età (16 17 e 18 anni), ma sta interessando sempre di più la fascia d'età tra i 12 13 e 14 anni e adesso anche tra i nove, dieci e 11 anni. Sono dati preoccupanti, che riguardano non solo le femmine, ma anche i maschi.
È un fenomeno che deve fare preoccupare, forse dovuto anche all'ossessione del mito del bello e della perfezione, che passa anche sui nostri corpi sul nostro immaginario e sul nostro disagio sociale.
Forse deve essere fatto un grande lavoro di ricostruzione dell'immaginario o, come diceva qualcuno, di decolonizzazione dell'immaginario, per dare altri modelli, altri miti e altri mitologie. Non è solo il corpo esteticamente perfetto e perfettamente funzionante ed efficace al massimo l'obiettivo di vita, sono anche le nozioni che si apprendono a scuola studiando, perché poi quelle ci serviranno per avere successo nella vita sia lavorativo, sia professionale, sia sociale, nel più ampio senso del suo termine.
È un intervento a più ampio respiro.
Ripeto, siamo d'accordo su questo procedimento; speriamo, anche se ne dubitiamo, che quest'anno si riesca a far partire e concludere tutti i passaggi per la creazione di una rete con il riconoscimento di primo secondo e terzo livello, che sia diffusa su tutto il territorio regionale.
Penso, ad esempio, all'eccellenza della rete oncologica del Piemonte riconosciuta a livello nazionale.
Nel vecchio Piano Socio Sanitario abbiamo visto quanto era stata sottolineata dal centrodestra l'importanza del funzionamento a rete. Si è parlato di funzionamento a rete per quanto riguarda i presidi ospedalieri e per i dipartimenti funzionali, ma forse ci si è un po' persi, proprio perché non si è voluti, ostinatamente, lavorare su un nuovo Piano Socio Sanitario (questo forse sarà una delle principali mancanze di questa Amministrazione), facendo avanzare quelle già esistenti e partire quelle mancanti.
Le reti sulle patologie permettono di accogliere, in un sistema unitario pur composto di diversi presidi sanitari e di diversi poliambulatori di diversi specialisti, le patologie che non ricevono risposte, tra cui quella del disturbo del comportamento alimentare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Andrissi; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Anch'io, come il Consigliere e Vicepresidente della IV Commissione, Bono devo notare che, effettivamente, quello che manca al nostro sistema sanitario regionale è un'uniformità della presenza dei servizi, che non riguarda solo i disturbi alimentari. Ho avuto modo di trattare il servizio per la neuropsichiatria infantile, e in alcuni territori abbiamo alcuni servizi, quali educatori e psicologi, ma in altri non abbiamo questa capacità di intervento.
Tutto ciò è dovuto al fatto che, spesso e volentieri, nella nostra sanità nel nostro servizio sanitario, da quello che ho potuto constatare, se vi era un territorio con un primario di neuropsichiatria infantile (per rimanere nello stesso ambito) particolarmente illuminato, che aveva fatto un percorso di attivazione di tutto il territorio, che ha portato a convinzione che erano necessari determinati interventi per ridurre l'impatto di determinate patologie, lì si è creata una competenza, diciamo una capacità di intervento superiore rispetto ad altri territori.
Si è creato, quindi, un sistema a macchia di leopardo.
Se noi prendessimo la lente di ingrandimento e guardassimo tutti i servizi del sistema sanitario, potremmo trovare diverse disparità di intervento a livello regionale.
Quello che diceva il Consigliere Bono sulla necessità di un Piano Socio Sanitario è importante, perché questo ci consentirebbe di analizzare a fondo tutte le realtà territoriali e di intervenire creando una rete in tutti i settori, dando uniformità di intervento.
Quello che si potrebbe fare con questo atto di indirizzo è di estendere l'impegno proprio a verificare la presenza di un servizio sanitario uniforme su tutto il territorio regionale, in modo che non ci sia la migrazione dei pazienti, che in una parte della Regione trovano un'eccellenza che potrebbero trovare anche nel loro distretto sanitario, ma che non possono trovare e che sono costretti a rincorrerlo.
Pensiamo alle non autosufficienze, ai pazienti non autosufficienti. Anche in questo caso, sappiamo che c'è disparità da ASL e ASL e ci sono diversi interventi da ASL ad ASL.
Credo che questo sforzo, quindi, vada fatto uniformemente a livello regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, la parola all'Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Intervengo per esprimere l'opinione favorevole della Giunta al documento presentato, ma colgo anche questa occasione per alcune precisazioni.
Su questo tema, il tempo non è passato inutilmente.
Da quando abbiamo assunto questa responsabilità, abbiamo lavorato, aiutato e potenziato la struttura di Lanzo, che era un po' una "Cenerentola". Mi pare sia strutturata - fatto positivo - e, al di là di un fatto di servizi abbiamo anche cercato di provocare, cosa che è avvenuta, un confronto sul piano professionale tra due atteggiamenti esistenti nei confronti dei disturbi del comportamento alimentare, due opinioni che esistono anche in Piemonte, oltre che sul piano nazionale.
La semplifico: c'è un'opinione più di tipo clinico e un'opinione più di assistenza territoriale. Sono due opinioni che all'inizio in Piemonte erano abbastanza contrastanti.
Ho avuto modo di creare un'occasione pubblica, addirittura all'Ordine dei Medici qui a Torino, cui ha partecipato anche il Consigliere Gariglio, su queste due opinioni, dove non c'era una coincidenza, perché ognuno riteneva che la propria posizione fosse la migliore. Ma nella scienza succede così non è un fatto raro.
Prima ho incontrato i genitori che frequentano il centro di Lanzo e vedendo anche il tipo di pazienti (ma soprattutto sentendo i genitori), ho trovato che è lì è nato un qualcosa di nuovo e di grande. Innanzitutto perché sono pazienti che vengono da diverse parti del Piemonte.
Vi sono genitori che hanno portato i figli lì dopo aver fatto il giro dalla speranza in tutta Italia (Lodi, qualcuno addirittura negli Stati Uniti) e hanno deciso di andare a Lanzo. Lì c'è una modalità di trattamento un po' più completa, un team - devo dire anche con una forte leadership, per forza di cose, come normalmente capita - in grado di svolgere un'azione di attenzione verso questa patologia, verso i pazienti e i loro genitori. Il tema è complesso.
Abbiamo cercato di capire il perché di questo risultato positivo e abbiamo cercato anche di conciliare tutte le opinioni. Siamo arrivati, attraverso un gruppo di lavoro che abbiamo istituito, alla necessità che queste due opinioni non devono essere separate, ma messe insieme, sapendo che sono due offerte possibili secondo il problema. Diciamo che tutte le competenze che si stanno dedicando al tema dei disturbi del comportamento alimentare hanno trovato una posizione comune per affrontare il tema. Distanze che erano anche molto aspre all'inizio, sono state superate.
La proposta è condivisibile, perché è uno schema che tenta di differenziare, con una modalità che mi sembra la migliore. Il problema principale che abbiamo anche verificato nel momento in cui è stato posto in questi mesi di incontri, riguarda la formazione del personale. Per avere competenze dedicate a questo tema non è sufficiente fare un concorso. C'è una competenza particolare. Abbiamo, infatti, deciso di rafforzare le strutture esistenti e, ogni struttura esistente, diventa centro di formazione del personale, del team di specialistici che dovranno poi diffondersi su tutto il territorio regionale.
È un po' come per lo schema dell'autismo degli adulti. C'era uno schema che funzionava e si diffonde. Il meccanismo è praticamente lo stesso. È chiaro che occorrono le competenze professionali. Realizzare questa modalità di organizzazione dei servizi richiede evidentemente personale, quindi nel frattempo abbiamo definito una modalità di formazione in grado di moltiplicare le competenze professionali adeguate e, devo dire, con una sensibilità particolare rispetto ad altre patologie.
Attualmente abbiamo due sedi, quelle un po' più consolidate e in grado di fare questo lavoro. Oggi siamo nelle condizioni perché questi suggerimenti di diversificazione possano essere attuati, e abbiamo istituito un gruppo di lavoro.
Mi pare che questi suggerimenti siano utili, perché ci permettono di dare concretezza. Volevo soltanto rilevare come il tema della prevenzione, come ho richiamato, è un tema complesso. Mi pare che il collega Gariglio, a suo tempo, avesse annunciato un provvedimento nazionale in questo senso (qui ci sono parecchi candidati al Parlamento). Occorre che oltre a interventi di cura, che sono di competenza tipica della sanità, vi sia la prevenzione che è possibile, ma è chiaro che qui prevenzione vuol dire anche un modello culturale, com'è stato detto, nei confronti di alcuni comportamenti.
Credo che questo problema si ponga. Alla fine, come succede per molte patologie, la sanità cura errori di altre politiche o errori di carattere sociale. Questo è evidente.
Oltre a un'azione che può fare il sistema sanitario e noi come Regione, è chiaro che occorre un grande impegno, per quello che è possibile, sapendo che è complicato, anche di modelli culturali da offrire ai giovani per quanto riguarda alcuni comportamenti. Le vicende, anche recenti, di quello che capita attraverso i social, attraverso Internet, attraverso alcuni portali sono significative del fatto che occorre un'attenzione.
Non sono in grado di indicare qual è la modalità, ma certamente questa è una delle questioni importanti che, sicuramente, è un elemento che pu aiutare non soltanto chi soffre di disturbi di comportamento alimentare ma in ogni caso, ad evitare quella sofferenza che ho avuto modo di vedere come credo tutti noi, di quei genitori che si trovano di fronte a un problema per molti di loro risolvibile. È possibile la speranza, è dimostrato.
La speranza c'è, perché alcuni risultati ci sono stati. È chiaro che l'impegno di tutti noi qui in Consiglio, la proposta, l'azione che hanno fatto i nostri Uffici, pur con i nostri limiti, come succede in tutte le cose, ci consentono oggi di guardare con più serenità a una modalità di offrire un servizio a chi, per motivi diversi, in qualche maniera, è stato contagiato anche sul piano pubblicitario.
L'opinione dalla Giunta evidentemente è favorevole.



BERTOLA GIORGIO



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1217, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Mi, scusi, Presidente.
Come avevo già accennato questa mattina volevo chiedere che, nell'arco della giornata, non precisamente in questo momento, venga votata la mozione relativa agli impegni sulla bonifica dell'ACNA di Cengio, che è stata sottoscritta praticamente da tutto l'arco istituzionale.
Ha una certa urgenza, perché entro il 14 bisogna andare al Ministero.



PRESIDENTE

Penso ci sia ampia condivisione, per cui tale mozione verrà posta in votazione dopo il prossimo punto all'o.d.g.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Tutela del consumatore

Esame ordine del giorno n. 1138 presentato da Ruffino, Berutti, Graglia e Sozzani, inerente a "Etichettatura del pane precotto o congelato regolamento attuativo della l.r. 14/2013"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1138, di cui al punto 19) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno è datato, ma rappresenta un percorso importante per il nostro Gruppo. Abbiamo lavorato e sicuramente siamo stati di stimolo anche alla maggioranza sulla necessità di indicare la provenienza del primo impasto del pane e, soprattutto, di precisare la definizione di "pane fresco".
L'articolo 7 della l.r. 14/2013 ha affidato alla Giunta regionale la predisposizione del regolamento di attuazione della legge stessa.
L'attività di panificazione rappresenta un'eccellenza nel nostro territorio, offre un'elevata qualità ed è anche simbolo delle tradizioni locali del Piemonte, oltre ad essere l'espressione della capacità professionale riconosciuta a livello internazionale, che è quella che riconosciamo ai nostri panificatori.
Le elevate caratteristiche del pane artigianale prodotto con metodi e processi che consentono di ottenere un prodotto pregiato rischiano oggi di essere compromesse dall'ampia diffusione, purtroppo, di beni provenienti dall'estero, che non sempre rispettano i requisiti igienico-sanitari e qualitativi previsti dalla normativa vigente in materia. Noi riteniamo che il settore della panificazione risenta pesantemente degli effetti di questa importazione dall'estero di pane prodotto e surgelato e poi spessissimo venduto in Italia come prodotto in loco.
Abbiamo evidenziato in più sedi come sia necessario adottare ogni provvedimento che possa essere utile a tutelare il comparto da atti di concorrenza sleale, nonché a garantire al consumatore la massima trasparenza. Riteniamo che chi decide di acquistare il pane fresco debba trovare un'etichettatura chiara.
Riprendo ancora l'aspetto importantissimo dei posti di lavoro di questo comparto; il pane sicuramente come simbolo importante del nostro territorio.
Propongo, inoltre, una modifica all'ordine del giorno, riprendendo "visto il Regolamento dell'1/12/2017" e, ancora nel dispositivo, "il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a modificare il Regolamento n.
13/2017 con le integrazioni necessarie, al fine di prevedere modalità di etichettatura che indichino luogo di provenienza, la ragione sociale del produttore, anche nel caso di vendita di pane su aree pubbliche", perché è evidente che questo è un elemento ancora più delicato.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Gancia; ne ha facoltà.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Credo che sia un lavoro importante quello che è stato fatto, ma credo che sia fondamentale e anche corretto ringraziare tutti i Consiglieri della IX Legislatura, in particolare (ci tengo a farlo) il Consigliere Federico Gregorio, che si è fatto portavoce di questa problematica che poi questa Giunta ha portato avanti. Ma è giusto ricordare tutto l'iter che c'è stato prima del regolamento attuativo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora De Santis.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta regionale è negativo, non perché siamo contrari a ciò che viene proposto, ma semplicemente perché quello che viene proposto è già compreso nel regolamento. Il regolamento in nessun modo esclude, dalle norme sulla tracciabilità del prodotto, il pane che viene venduto su aree pubbliche. Quindi non c'è nulla da modificare.
Il regolamento si limita a specificare che, nel caso in cui il pane venga venduto su aree pubbliche, oltre alle norme precedenti, valgono anche quelle sanitarie, ma non c'è assolutamente nulla da aggiungere. Pertanto il parere della Giunta rispetto a questo ordine del giorno è negativo, a meno che la Consigliera Ruffino non preferisca ritirarlo, e in questo caso va bene lo stesso.



PRESIDENTE

La Vicepresidente Ruffino vuole replicare in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



RUFFINO Daniela

Grazie, Presidente, e grazie, Assessora.
Ci pare alquanto strano questo, perché se nel regolamento quanto chiediamo esiste ed è accolto, l'ordine del giorno dovrebbe avere una votazione favorevole. Ci sfugge questo voto contrario, nel senso che abbiamo chiesto una cosa che, da quanto lei dice, dovrebbe far parte ed essere presente nel regolamento, cioè, lo ripeto, l'etichettatura che indichi il luogo di provenienza, la ragione sociale del produttore, anche nel caso di vendita di pane su aree pubbliche.
Ci sembra una tutela importante per chi acquista il pane fresco e ovviamente, anche per chi lo produce. Quindi, Assessora, le chiedo di rivedere il suo parere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora De Santis.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività produttive Ripeto che il regolamento si applica alla vendita di pane, a prescindere se la vendita di pane venga fatta in un supermercato, in un negozio o su un mercato, quindi su area pubblica, e prevede tutte le cose che abbiamo visto, come l'etichettatura e la tracciabilità, ecc. Si limita semplicemente a dire - alla fine - che la vendita di pane etichettato e tracciato su aree pubbliche è consentita, come si è detto sopra, con in aggiunta la precisazione sul rispetto dei requisiti igienico-sanitari previsti dalla legislazione vigente.
Pertanto, credo che la cosa giusta sarebbe quella di ritirare l'ordine del giorno. Il mio parere non è negativo dal punto di vista dei contenuti, ma puramente da un punto di vista di logica, perché mi sembra illogico impegnare la Giunta a fare una cosa che la Giunta ha già fatto.
Sembra che la dobbiamo ancora fare: l'abbiamo già fatta! Per questa sola ragione, il mio parere è negativo.



PRESIDENTE

Ho la sensazione che le differenti posizioni siano state chiarite.
Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Semplicemente per ribadire il concetto della collega Ruffino: è una questione di punti di vista. È stato fatto un lavoro in cui ci siamo impegnati.
Assessora, le lascio la parola, visto che sta parlando.



PRESIDENTE

No: ha lei la parola, Consigliere Graglia. Prosegua.



GRAGLIA Franco

È una questione di punti di vista: capisco perfettamente il suo punto di vista e anche il nostro ci sta. Noi lo consideriamo un rafforzativo; lei la considera una ripetizione, però manteniamo assolutamente il nostro documento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1138, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame mozione n. 1278 presentata da Mighetti, Andrissi, Bertola, Berutti Bono, Campo, Frediani, Graglia, Ottria e Valetti, inerente a "Indirizzi regionali per le molteplici criticità che si stanno presentando nella bonifica del SIN ACNA di Cengio e Saliceto"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 1278, inerente a "Indirizzi regionali per le molteplici criticità che si stanno presentando nella bonifica del SIN ACNA di Cengio e Saliceto", iscritta stamani al punto 28) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
È una mozione che, come dicevo, ha coinvolto tutto l'arco istituzionale perché si tratta di una questione veramente importante per la nostra regione. Sappiamo bene quale sia la storia della Valle Bormida e dell'ACNA di Cengio; sappiamo quanto sia costata alla nostra Regione e quanto siano sempre stati difficili i rapporti con la Regione Liguria, dove aveva sede lo stabilimento.
Negli ultimi anni, in verità, si è ricucito questo rapporto e durante le operazioni di bonifica del sito si è riusciti, dopo la chiusura dello stabilimento dell'ACNA, a intavolare un discorso comune. Oggi, a distanza di anni, ci troviamo a un ennesimo punto importante di questa vicenda; un punto per cui si riapre una procedura VIA in merito alla bonifica dello stabilimento ACNA. Una procedura VIA che va a mettere una toppa su una procedura di infrazione aperta dall'Unione Europea, in merito alle modalità di autorizzazione delle procedure di bonifica.
In questa fase, occorre veramente portare avanti alcuni elementi che negli anni sono stati oggetto anche di pesanti critiche da parte delle associazioni ambientaliste e di chi ha combattuto questa battaglia.
Infatti, dopo alterne vicende legate ai vari gestori della procedura di bonifica, si sono evidenziate alcune criticità. Queste criticità sono messe nero su bianco nell'impegno della mozione. In particolare, si fa riferimento alla chiusura del diaframma della parte bonificata.
Praticamente, cosa è successo nelle operazioni di bonifica? Si è cercato di cinturare tutta la parte di terreno contaminato e di evitare che vi fossero contatti con l'alveo del fiume Bormida. Questa cinturazione dell'area, che all'inizio doveva essere completa, quasi una sorta di sarcofago dove mettere tutte le sostanze inquinanti che l'ACNA aveva lasciato sul sito, è stata in un secondo tempo limitata solo alla parte prospiciente il fiume.
Detto questo, c'è un dettaglio tecnico molto delicato, riguardante l'incrocio di questo diaframma con la ferrovia, che è la ferrovia Torino Savona. Da questo spazio, pare ci siano problemi sulla tenuta del diaframma e questo ci preme verificarlo nella procedura che si sta aprendo per la valutazione di impatto ambientale.
Ci sono altre questioni, come la situazione dell'area Merlo, che è un'area attigua all'area di bonifica, che però è estrapolata dall'area di bonifica.
È dalla parte opposta della ferrovia, però in quest'area vi sono dei contaminanti. È un'area di proprietà dell'ACNA. Per questa differenza di proprietà che la vede nelle mani di un privato, attualmente non si è proceduto a una bonifica vera e propria di questa porzione d'area, per sappiamo che in quest'area vi sono degli inquinanti. Per questo motivo chiediamo che venga analizzata tale problematica.
L'ultima questione riguarda la verifica della situazione di permeabilità delle marne, su cui sono stati abbancati i materiali contaminati. Questa è una questione molto delicata, perché in fase progettuale si era ipotizzato che queste marne fossero un sottostrato impermeabile e che non potessero rilasciare i materiali contaminanti posti al di sopra.
In realtà, sembrerebbe che questa marna lasci passare una certa quantità di contaminanti e che ci siano delle discontinuità in questo diaframma naturale, perciò anche la situazione di questa marna va abbondantemente verificata all'interno della procedura VIA.
L'altro impegno riguarda la pubblicazione dei risultati e le valutazioni conclusive degli aggiornamenti relativi alle ultime indagini epidemiologiche attivate dalla Regione Piemonte. Sono questioni scaturite da un incontro del 2016 (se non erro) con lo stesso Assessore Valmaggia e l'Assessore Saitta in quel di Saliceto o Cortemilia, dove si era svolta una riunione.
Ci preme che questi dati siano pubblici e sia data trasparenza a una situazione che ha coinvolto la popolazione della Valle Bormida per più di un secolo e che ancora oggi, purtroppo, lascia degli strascichi per quanto riguarda i danni alla salute causati alla nostra popolazione.
Il primo punto dell'impegno è stato espunto (scusate il gioco di parole) perché, da colloquio con l'Assessore, questi ci ha detto che il tavolo permanente di monitoraggio è già stato creato, quindi togliamo con piacere questo punto visto che la richiesta è già stata soddisfatta.
Chiedo che questa mozione venga approvata dal Consiglio per dare un sostegno in più al messaggio che deve dare la Regione in sede di valutazione d'impatto ambientale e portare dei dati certi per la messa in sicurezza di quest'area e per la salute degli abitanti della Valle Bormida.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Prego, Consigliere Ottria.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo molto brevemente per ribadire alcuni concetti che già il Consigliere Mighetti ha espresso.
Ho firmato anch'io convintamente la mozione perché sono tutti argomenti che già più volte io stesso ho posto in quest'Aula; tra l'altro, proprio in Consiglio martedì scorso avevo presentato un question time su questo tema.
Gi argomenti riguardanti l'ACNA sono molteplici, principalmente quello della bonifica che si protrae ormai da molti anni. Rammento che la fabbrica è stata chiusa nel '99, dopo aver inquinato una valle per circa cent'anni e ora è in corso una procedura di valutazione d'impatto ambientale, tra l'altro postuma, perché ricordo che su questa vicenda siamo in regime di infrazione europea.
Ribadisco anche il fatto che le informazioni e il coinvolgimento riguardanti questa vicenda rispetto agli Enti locali e ai cittadini devono essere più trasparenti possibile. Infatti avevo invitato anche in un question time a coinvolgere maggiormente tutti gli Enti locali della valle non solo quelli più vicini alla sede di questo insediamento.
Sottolineo il fatto positivo che l'Assessore l'altro ieri (martedì) ha preso questo impegno. Credo che questa mozione sia ampiamente condivisibile, anche depurata dal fatto che il tavolo di monitoraggio è già in corso.
Devo dire che in questi anni l'attenzione della Regione Piemonte è stata puntuale, però invito a renderla ancora più coinvolgente, trasparente ed efficace anche nella tutela di quelli che saranno gli interessi regionali rispetto al tema del risarcimento danni che la proprietà dovrà riconoscere agli Enti locali della Valle Bormida.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Roberto

Grazie, Presidente.
Sarà pure una combinazione, Presidente, ma tre Consiglieri regionali su quattro della provincia di Alessandria arrivano dalla Valle Bormida, quindi sono storie che conosciamo molto bene.
Il mio breve intervento è per chiedere al primo firmatario se è d'accordo a emendare il testo nella parte finale, quella che riguarda lo studio epidemiologico, perché io colgo un'occasione: quella di evidenziare i dati che sono già stati elaborati, ma anche per estendere lo studio all'intera Valle Bormida.
Il Consiglio comunale della Città di Alessandria recentemente ha trovato un'intesa con l'ASL di Alessandria per avviare uno studio per quanto riguarda la città e le frazioni, in particolare quelle del polo chimico (per essere ancora più preciso, la Fraschetta); chiedo se non sia il caso di considerare questa un'occasione utile per impegnare la Giunta ad avviare uno studio epidemiologico sull'intera Valle Bormida.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Prego, Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiaramente, c'è la disponibilità ad aggiungere quanto richiesto dal collega Ravetti.
Sospendiamo un momento i lavori per accordarci?



PRESIDENTE

Colleghi, possiamo fare due minuti di sospensione? Va bene, grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.48 riprende alle ore 16.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, la mozione 1278 è stata modificata: è stato eliminato il primo punto del dispositivo.
Leggo la parte modificata, che recita "a pubblicare i risultati e le valutazioni conclusive degli aggiornamenti riguardanti le ultime indagini epidemiologiche attivate dalla Regione Piemonte e a valutare l'estensione di detta indagine a tutti i Comuni compresi nella Valle Bormida".
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 1278, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 1295 presentato da Accossato, Grimaldi e Ottria inerente a "Ricollocazione dei dipendenti dei CPI negli organici della Regione"; ordine del giorno n. 1296 presentato da Porchietto, Berutti Graglia, Pichetto Fratin, Sozzani e Ruffino, inerente a "Consiglio regionale straordinario 'Politiche attive del lavoro'" (rinvio)


PRESIDENTE

Ricordo che il punto 17) all'o.d.g., relativo agli ordini del giorno n.
1295 e n. 1296, è stato sospeso, come si è convenuto nella Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 999 presentato da Gancia e Benvenuto, inerente a "Detassazione immobili e provvedimenti a sostegno della locazione immobiliare diffusa"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 999, di cui al punto 21) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Gancia per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Prendendo spunto dal fatto che, dal 2011 a oggi, il carico fiscale di natura patrimoniale gravante sulle proprietà immobiliari è passato da nove a 25 miliardi di euro, cui vanno aggiunti i 20 miliardi di euro d'imposta reddituale.
Rilevato, in particolare, come il tributo locale TASI, riferito all'erogazione di servizio sul territorio ove è ubicato l'immobile, sia a carico non già dell'utilizzatore effettivo dell'immobile (quindi nel caso di locazione, del conduttore), bensì del proprietario, determinando perci un ulteriore prelievo di natura patrimoniale, in aggiunta a quello dell'IMU, oltre al venir meno del principio contenuto nella legge delega sul federalismo fiscale del 2009, mai attuata, secondo cui serve una correlazione tra prelievo fiscale e beneficio connesso alle funzioni esercitate sul territorio, in modo da favorire la corrispondenza tra responsabilità finanziaria e amministrativa.
Appreso dagli organi di stampa come il Consiglio europeo abbia recentemente chiesto al Governo italiano di operare ancora nell'ottica di trasferire il carico fiscale dai fattori produttivi al patrimonio e al consumo.
Rilevato altresì come oggi il numero di abitazioni vuoti, in Italia ammonti a più di sette milioni di unità (per inciso, il 22 per cento del totale), con 525.699 immobili disabitati nel solo Piemonte, pari al 21,46 per cento del patrimonio regionale immobiliare complessivo.
Tenuto conto del contestuale incremento su tutto il territorio nazionale degli immobili cosiddetti "collabenti", ovvero caratterizzati da gravissime carenze manutentive, con un più 3,9 per cento del 2015 rispetto al 2014 e un più 60,6 per cento nel 2015 rispetto all'anno 2011, in cui venne introdotta l'IMU (fonte Confedilizia, 2016) e di come questi immobili siano divenuti tali considerando l'impossibilità per i proprietari di far fronte alla manutenzione e al ripristino, anche a causa dell'eccessiva fiscalità gravante sugli stessi, pur in assenza di reddito di locazione.
Ritenuto che la minor disponibilità di beni immobili da locare sia ascrivibile a un generale sentimento di sfiducia verso questa forma d'investimento, considerati anche i canoni non corrisposti dagli affittuari a causa della crisi dilagante, nonché i tempi e i costi delle cause di sfratto, durante le quali i locatori sono comunque tenuti a corrispondere tasse e imposte in misura intera, anche in casi di perdita del canone oltre a farsi carico delle spese per le utenze comuni qualora ci sia in inadempienza della parte conduttrice.
Appreso che il Comune di Livorno ha approvato una mozione che prevede la possibilità di requisire immobili privati sfitti per soddisfare la domanda dei cittadini in emergenza abitativa, scaricando così il peso del problema su quei proprietari che non trovano più conveniente affittare i propri beni, iniziativa che crea un precedente preoccupante e pericoloso per la libertà dei cittadini di disporre dei propri beni, spesso dopo anni e anni di duro lavoro e sacrifici.
Preso atto che, in Piemonte, le richieste di esecuzione di sfratto presentato all'Ufficiale Giudiziario nell'anno 2015 segnalano un incremento, rispetto al 2014, di oltre l'11 per cento, quasi sei volte la media nazionale.
Richiamato il sempre più attuale l'articolo 832 del Codice Civile, stante il quale "il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo".
Ritenuto che l'attuazione di misure che riducono i costi derivanti dalla morosità del conduttore incentivino una maggiore disponibilità all'affitto senza rincorrere, ingiustamente, ad anacronistiche imposizioni statali centraliste e lesive del diritto di proprietà.
Ritenuto, altresì, che una fiscalità equa debba agire in modo proporzionale alla rendita derivante da un immobile e che ogni ulteriore aggravio della tassazione di natura patrimoniale non sia sopportabile dalla proprietà diffusa, in quanto progressivamente espropriativa del bene inciso specialmente nei casi in cui l'immobile non produce reddito.
Atteso che è principio costituzionale tassare il reddito e non il patrimonio.
Richiamate le norme in materia di edilizia sociale promulgate dal Piemonte con la legge regionale del 17 febbraio 2010, in cui all'articolo 20, comma 1, si asserisce che "permane nell'ambito regionale il fondo sociale per la corresponsione di contributi agli assegnatari che non sono in grado di provvedere al pagamento del canone di locazione e dei servizi accessori".
Rilevato che a causa dell'inadeguatezza dell'edilizia pubblica in Piemonte sono stati ricercati accordi con i privati, come nel caso del progetto Lo.CA.Re, stipulato nel 2007 dal Comune di Torino e che prevede un incentivo economico e la garanzia pubblica sull'eventuale futura morosità per quei proprietari che accettano di affittare i propri beni.
Ritenuto, infine, che le misure esistenti non siano più sufficienti in quanto limitate all'edilizia pubblica e ai soli contratti convenzionati di nuova stipula, quindi con esclusione di tutti i casi di morosità già in essere associati a contratti privati a canone libero, il Consiglio regionale impegna il Presidente e la Giunta regionale a introdurre, tramite modifica della legge regionale 17 febbraio 2010, ulteriori provvedimenti di compensazione fiscale a ristoro delle perdite subite dai locatori privati in termini di pagamenti e oneri di esclusiva pertinenza del conduttore (per esempio riscaldamento, luce, acqua e altre spese condominiali).
A prevedere agevolazioni fiscali per gli interventi di manutenzione su questi immobili collabenti, che abbiamo visto in essere un numero considerevole del patrimonio mobiliare regionale.
Ad attivarsi presso il Governo affinché escluda ogni ulteriore inasprimento dell'imposizione fiscale.
A operare presso il Governo affinché sia eliminata la quota di imposta IRPEF che grava sugli immobili che non producono reddito.
A operare presso il Governo affinché si provveda a ridurre il carico fiscale sui beni affetti da carenze manutentive, a beneficio dell'immobile e per incentivarne la ristrutturazione, da cui deriva anche la riqualificazione dell'area ove l'immobile stesso si trova.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elvio

Grazie, Presidente.
È chiaro che in questi anni il comparto immobiliare ha vissuto delle dinamiche molto negative. Forse è stato uno dei settori più penalizzati però ricordo che un intervento in finanziaria del Governo Berlusconi l'ultimo Governo Berlusconi, ha detassato l'IMU sulla prima casa, ipotesi poi confermata dal Governo Renzi.
Ciò che chiede questo ordine del giorno va inserito in un riordino complessivo di tutte le imposizioni fiscali, che sono imposte e tassazioni sul patrimonio, sul reddito e sui consumi.
Condividiamo sicuramente il problema, ma riteniamo che la soluzione proposta, al di là di una mera sollecitazione, non porti a nessun risultato, perché se io sollecito una riduzione di una tassazione, devo anche proporre da quale altro settore poter attivare il prelievo.
Il mio invito nel votare contro questo documento è perché i primi due impegni riguardano competenze che non sono del nostro Consiglio regionale per cui la mia proposta è di votare contro oppure astenersi, perch condividiamo il problema, ma il risultato richiesto non è assolutamente di competenza di questo consesso.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi.
Ha chiesto di intervenire la Giunta.
Prego, Assessore Ferrari.



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche della famiglia e della casa

Desidero dire, a nome della Giunta, che la posizione che noi sosteniamo è quella espressa dal Consigliere Rostagno.
La mozione richiama problemi veri, non c'è alcun dubbio, ma buona parte di quei problemi vanno ascritti a competenze che non sono regionali, perché un intervento di natura fiscale compete allo Stato, quindi non possiamo introdurre elementi, nella legge 3, che non sono di competenza della programmazione regionale.
C'è poi un altro elemento che, a mio avviso, va ridiscusso all'interno di questo testo, perché vengono messe insieme dimensioni diverse.
Da una parte, viene sostenuta - mi sembra - che l'elemento caratterizzante sia l'introduzione di agevolazioni fiscali per chi è proprietario di casa sfitta, in modo da favorire la locazione di questa casa.



(Commenti fuori microfono)



FERRARI Augusto, Assessore alle politiche della famiglia e della casa

Sì, certamente.
Quindi il problema è come agevolare i proprietari privati a fare questa operazione. Ed è un problema serio e vero ma, nello stesso tempo, la competenza che noi abbiamo nella legge n. 3 è esclusivamente, al di là del titolo che può aprire ulteriori orizzonti, concentrata sul patrimonio pubblico e sugli strumenti che sono in capo alla Regione per fare in modo che quel patrimonio pubblico possa essere funzionale a rispondere ai bisogni sociali.
Emerge il tema del fondo sociale in primis finalizzato a coloro che sono morosi e incolpevoli dentro gli alloggi di proprietà pubblica e lo sviluppo del modello locale, che poi si è ampliato col modello ASLO in tutte le Province, per favorire, nelle mercato privato, l'incontro tra domanda e offerta.
Il punto è che noi abbiamo la competenza di promuovere strumenti di sostegno e per favorire i contratti a canone concordato. Chiedere di intervenire sulla materia fiscale significa chiedere qualcosa che un po' obiettivamente, non riesce a essere efficace, non può avere un'effettività.
Quello che effettivamente noi - ma questo lo si sta già facendo - chiediamo è che almeno dal punto di vista degli enti gestori del patrimonio abitativo pubblico ci sia un'azione nazionale, attraverso Federcasa, affinché sia possibile agevolare fiscalmente, cosa che attualmente non succede, gli enti gestori come le ATC che gestiscono il patrimonio delle abitazioni sociali.
Questo sì è indubbiamente un ruolo, ma dobbiamo fare pressioni sul piano nazionale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrari.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 999, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri si sono astenuti 22 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 1201 presentato da Porchietto e Pichetto Fratin inerente a "Indennizzo alle vittime di reati internazionali violenti" (rinvio)


PRESIDENTE

L'esame dell'ordine del giorno n. 1201, di cui al punto 22) all'o.d.g., è rinviato a una prossima seduta.


Argomento: Sicurezza sul lavoro

Esame ordine del giorno n. 414 presentato da Valetti, Batzella, Bertola Bono, Campo, Frediani e Mighetti, inerente a "Miglioramento della sicurezza dei lavoratori del comparto ferroviario e dell'utenza e vigilanza del materiale ferroviario e dei presidi accessibili al pubblico"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 414, di cui al punto 23) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Si tratta di un ordine del giorno presentato la bellezza di tre anni fa nel 2015, dal nostro Gruppo dove, in modo del tutto lontano dai fatti recenti di cronaca, si poneva la questione della sicurezza dei lavoratori del comparto ferroviario.
Abbiamo visto un evento che, purtroppo, ha concretizzato realmente parte delle nostre preoccupazioni, che sono anche le preoccupazioni del comparto dei lavoratori del servizio ferroviario e quindi dei sindacati che rappresentano, come oggi è avvenuto con l'incontro con il sindacato ORSA che ha presentato le proprie preoccupazioni alla Regione.
Cosa si può fare? Innanzitutto siamo in un periodo in cui stiamo ultimando dei bandi ferroviari, ove il più evidente è quello per l'assegnazione del servizio ferroviario metropolitano che vedrà il compimento proprio in quest'anno, nel primo semestre del 2018.
Noi torniamo a sollecitare, all'interno della stesura dei contratti che verranno redatti con le compagnie ferroviarie che vinceranno questo bando a stabilire delle regole precise per la sicurezza dei lavoratori. Quindi una parte dell'ordine del giorno chiede la sicurezza per il personale ferroviario rispetto alle aggressioni e agli episodi che accadono spesso purtroppo, sui treni.
Un'altra parte dell'ordine del giorno si riferisce, invece, alla sicurezza in generale dei viaggiatori e dei pendolari, quindi la sicurezza sia dentro i treni sia presso le stazioni, che spesso hanno grossi problemi di vigilanza.
Purtroppo il personale delle ferrovie e il personale della polizia ferroviaria non è sufficiente a presidiare tutte le nostre stazioni piccole e grandi presenti sul territorio. È necessario anche un investimento materiale in termini di telecamere e di videosorveglianza per dare, prima di tutto, una sensazione di sicurezza alle persone, ma poi anche un risultato che si trasformi in sicurezza effettiva, dal momento che quando un luogo è percepito vigilato, di colpo l'insicurezza diminuisce e le persone malintenzionate si spostano altrove. Poiché le stazioni sono luoghi molto affollati spesso, all'interno delle nostre città, diventano dei veri e propri covi di malvivenza e motivo di insicurezza per i viaggiatori.
Quello che si richiede in questo atto è di chiedere nuovamente anche ai gestori del servizio di farsi carico di installazione di telecamere presso le stazioni. Stiamo per assegnare un bando di affidamento, ci sembra il momento ideale per dare compimento a questo tipo di azioni, almeno a livello consiliare, poi si espleteranno tecnicamente nelle misure che i bandi lo permettano e nelle misure che i costi lo permettano.
Quando si parla di affidamento di 60-70 milioni di euro l'anno da parte della Regione, installare qualche webcam per monitorare le stazioni non è un'azione così impossibile da fare. Basta un po' di volontà politica e l'attenzione la poniamo qui, a partire dal Consiglio.



MOTTA ANGELA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Condividiamo il tema, di cui si è parlato anche alcune volte in Commissione, della sorveglianza e anche nel complesso del Piano triennale dei trasporti. Peraltro i nuovi treni, quelli ordinari, sono dotati di sistemi di sorveglianza.
Condividiamo quindi la necessità di fondo che emerge dal documento, per riteniamo che, quando si parla di sicurezza, è un po' difficile andare a fare l'elenco delle cose da mettere, perché la sicurezza è un sistema complesso. Quindi, gli interventi, soprattutto il controllo e l'eventuale coinvolgimento di associazioni di volontari, andrebbero fatti in ambiti anche un po' qualificati, insieme anche alle rappresentanze delle forze dell'ordine.
Su questo documento noi ci asterremo, cioè riteniamo che l'elenco della spesa sulla sicurezza, anche se ne comprendiamo la motivazione, non sia poi troppo utile alla risoluzione del problema.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Volevo solo precisare innanzitutto che i treni nuovi cui si riferiva la collega Conticelli riguardano un bando di affidamento del gestore Trenitalia nazionale, ma dal momento che noi non sappiamo ancora chi vincerà il lotto di affidamento ferroviario metropolitano, non sappiamo n quali treni arriveranno né quale operatore lavorerà sul nostro territorio.
Dopodiché, le richieste sono molto semplici. Stiamo per affidare il servizio ferroviario, quindi chiediamo agli operatori di farsi carico di alcune azioni precise: installare delle telecamere a bordo e nelle stazioni, se possibile. Se non si potrà fare, si dirà "con i soldi che ci date, non possiamo comprare le telecamere", e la questione finisce lì.
Quindi, mi sembra qualcosa di altamente condivisibile.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valetti.
Il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 414, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Commercio al dettaglio

Ordine del giorno n. 1000 presentato da Gancia e Benvenuto, inerente a "Estensione della cedolare secca alle locazioni commerciali e riduzione dell'addizionale regionale IRPEF" (rinvio)


PRESIDENTE

L'esame dell'ordine del giorno n. 1000, di cui al punto 24) all'o.d.g.
viene rinviato su richiesta della Consigliera Gancia.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 1121 presentato da Porchietto, Berutti, Graglia e Sozzani, inerente a "Schema di Decreto legislativo recante la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui Giudici di Pace, nonché la disciplina transitoria relativa ai magistrati onorari in servizio, a norma della Legge Delega 28 aprile 2016, n. 57" (rinvio)


PRESIDENTE

L'esame dell'ordine del giorno n. 1121, di cui al punto 25) all'o.d.g.
viene rinviato.


Argomento: Psichiatria

Proseguimento esame mozione n. 1191 presentato da Appiano, Accossato Allemano, Barazzotto, Baricco, Boeti, Caputo, Chiapello, Conticelli Corgnati, Ferrentino, Gallo, Gariglio, Giaccone, Grimaldi, Molinari Monaco, Motta, Ottria, Ravetti, Rossi, Rostagno e Valle, inerente a "Potenziamento dei servizi psichiatrici per l'adolescenza"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 1191, di cui al punto 26) all'o.d.g.
Erano intervenuti i Consiglieri Vignale, l'Assessore Saitta e il Consigliere Appiano, che poi ne aveva chiesto la sospensione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Infatti, non intendo illustrarlo nuovamente. Volevo solo richiamarne l'iter. Era stata sospesa l'analisi, perché si riteneva che scrivere nell'impegnativa che fosse il Consiglio a dire "istituire formalmente l'unità in un presidio" fosse troppo forte. Quindi, proporrei, richiamando tutte le argomentazioni precedenti, di riformulare il primo punto dell'impegnativa, nel senso di valutare l'istituzione di apposita unità.
Per il resto, confermo quello che era già stato detto e, in parte, anche discusso nel corso del Consiglio straordinario.



PRESIDENTE

La modifica riguarda l'ultimo capoverso, ovvero il primo punto dell'impegno.
Leggo la correzione di un errore formale al punto 3) dell'impegno: c'era scritto ASR, invece è ASL, ma questo è un errore solo materiale. La modifica apportata, invece, è: "Impegna la Giunta regionale del Piemonte a valutare l'istituzione di apposite unità per il trattamento della psicopatologia dell'adolescenza del Quadrante sud-est, riconoscendone il valore strategico quale progetto pilota di carattere regionale". Pertanto "a valutare l'istituzione di apposite unità", e a seguire.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 1191, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Colleghi, abbiamo esaurito tutti i punti all'o.d.g. e, quindi, la serata si conclude qua. Ci vediamo dopo il 4 marzo. In bocca al lupo a tutti i candidati.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.25)



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